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CALCIO – SPORT DEI SUPERLATIVI Anche sul fronte degli infortuni CALCIO A SCUOLA Fair play in prima linea I DELEGATI UPI ALLA SICUREZZA CONSIGLIANO Lo Stein!-Spektakel di Baden 3/2014 La rivista upi per i partner della prevenzione

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La rivista upi per i Partner della prevenzione

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CALCIO – SPORT DEI SUPERLATIVI

Anche sul fronte degli infortuni

CALCIO A SCUOLA

Fair play in prima linea

I DELEGATI UPI ALLA SICUREZZA CONSIGLIANO

Lo Stein!-Spektakel di Baden

3/2014La rivista upi per i partner della prevenzione

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Il calcio muoveLo ammetto, non sono una grande patita del pallone. Eppure il feno­meno «calcio» mi affascina! Questo svago ha una lunghissima tradizione che risale alle grandi civiltà del pas­sato. Suscita incredibili (talvolta inquietanti) emozioni e viene prati­cato ovunque sul pianeta dove appassionati di questo gioco pos­sono incontrarsi – un cortile, un campo o un moderno stadio. E tutti accettano le stesse regole, in tutto il mondo. Se solo ci fosse la stessa intesa in altri ambiti della vita!

Il calcio muove il mondo. Il calcio muove però anche gli esperti di pre­venzione degli infortuni. Lo sport di squadra più amato, infatti, presenta statisticamente il più alto rischio di ferirsi. In questo numero di area sicurezza vi illustriamo come diverse organizzazioni lavorano mano nella mano per ridurre gli infortuni nel calcio.

Ursula Marti

EDITORIALE

InTRODuzIOnE

Novità: pagina Servizi

Trovate i link e le pubblicazioni menzionati in questo numero alla pagina

www.areasicurezza.upi.ch.

cOLOphOnEditore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione: Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna, [email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagine 1, 3: Ueli Känzig / Baspo; pagine 4, 7, 13 (in basso), 16: bfu; pagina 5: Suva; pagine 6, 8, 9, 10, 11, 14, 15: Iris Andermatt; pagine 12, 13 (in alto): WVS Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1100, francese: 3300, tedesco 9200 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF)

© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte

L’alto costo degli in-fortuni non professionaliL’upi pubblica annualmente una stati­stica dei costi degli infortuni non profes­sionali. Quest’anno le cifre saranno ancora più precise: sulla base di un vasto sondaggio condotto presso 15 000 econo­mie domestiche, nel 2013 l’upi ha infatti potuto redigere una stima riveduta delle cifre relative agli infortuni con informa­zioni più dettagliate sull’incidentalità fra le persone non attive in Svizzera, ossia i bambini e gli anziani.

Questa statistica modificata consente di valutare più precisamente anche i

costi. Quelli materiali, ovvero per le cure mediche e la mancata produttività causata dall’assenza dal lavoro, rag­giungono i 10,5 miliardi di franchi all’anno. L’upi ha affidato questo cal­colo all’ufficio di ricerca e consulenza economica e politica Ecoplan. Le cifre non possono essere comparate con quelle degli anni precedenti, poiché la prassi – come il metodo di calcolo e le definizioni – è cambiata. tg

Grafico: KEYSTONE, fonte: upi

Gli incidenti sono costosiCosti materiali annui degli infortuni secondo l'ambito in Svizzera

Circolazionestradale

4,2 mld

Sport

2,3 mld

Casa etempo libero

4,0 mld

Totale10,5 mld

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Il calcio è lo sport più pratico in assoluto.

DOSSIER CALCIO

STRATEGIA cOMunE Il calcio, lo sport con il rischio maggiore d’infortunio, è al centro degli sforzi degli esperti della prevenzione. Per migliorare la sicurezza di questa disciplina, vari partner collaborano fianco a fianco.

Calcio – sport dei superlativi

superiore rispetto allo sci. Ogni anno in Svizzera sono 80 000 le persone che si feriscono giocando a pallone. Nel 93 per cento dei casi si tratta di traumi di lieve entità che richiedono soltanto cure ambulatoriali. Gli incidenti gravi (2,5 %) sono relativamente rari.

Le ferite riguardano soprattutto gli arti inferiori. Si tratta sovente di distor­sioni, stiramenti o contusioni ai pol­pacci, agli stinchi, ai piedi o alle dita dei piedi. Con l’andare dell’età si moltipli­cano anche le ferite alle ginocchia. La frequenza degli infortuni aumenta in maniera costante fino ai 45 anni, per poi diminuire progressivamente. Oltre ai bambini e agli adolescenti, sono gli uomini fino alla mezza età a costituire

un importante gruppo a rischio. Ben­ché il calcio sia sempre più popolare anche fra le ragazze e le donne, le cal­ciatrici si infortunano solamente in misura del 6 per cento.

Partner della prevenzione attiviCome dimostrano le cifre, la preven­zione degli infortuni calcistici è più che necessaria – e rappresenta ormai un ambito prioritario delle attività dell’upi. Con Suva, Gioventù + Sport G + S e Associazione Svizzera di Football ASF, l’upi può contare su partner della pre­venzione molto efficienti e sulla loro fitta rete di contatti con le sportive e gli sportivi attivi. È grazie all’enorme impegno di queste organizzazioni se

I Mondiali di calcio – e soprattutto l’ec­cellente prestazione della Nazionale svizzera – hanno entusiasmato grandi e piccini e dimostrato, una volta ancora, come nessun altro sport sia capace di esercitare un simile fascino sulla gente. Ma il calcio non viene soltanto guar­dato alla TV, ma è anche molto diffuso come pratica sportiva. Oltre la metà della popolazione svizzera gioca a cal­cio – regolarmente presso un club spor­tivo, o sporadicamente con gli amici.

Il più alto rischio di infortunio Il calcio non è soltanto la disciplina sportiva più praticata, ma a detta delle statistiche anche lo sport con il più alto rischio di infortunarsi – quasi tre volte

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DOSSIER CALCIO

spiega David Kerschbaumer, responsa­bile upi per il calcio. Ad esempio, pro­muovendo l’utilizzo sistematico dei parastinchi. «Il 22 per cento delle ferite interessa gli arti inferiori e le caviglie. Siamo sicuri che parte di questi infor­tuni potrebbe essere evitata se le calcia­trici e i calciatori indossassero para­stinchi con para caviglie integrati», è convinto l’esperto.

Molti sportivi non indossano prote­zioni o soltanto parastinchi privi di para caviglie. I regolamenti delle asso­ciazioni calcistiche prevedono l’obbligo di portare i parastinchi, ma non indi­cano né il tipo, né le dimensioni della protezione. Accade così che perfino i professionisti indossino modelli di

base – con conseguenze gravi, essendo degli esempi molto seguiti dalle giovani sportive e dai giovani sportivi. Sarebbe un enorme passo avanti se venissero prescritti parastinchi con para caviglie integrati. E se fossero facilmente reperi­bili in commercio, spiega Kerschbau­mer. L’upi ha davanti a sé ancora parec­chio lavoro di sensibilizzazione!

Ursula Marti

Trovate molti suggerimenti utili nelle

raccomandazioni upi per la pratica del

calcio su

www.areasicurezza.upi.ch

nel calcio associativo la prevenzione degli infortuni è molto presente (vedi pag. 6 – 7). Per l’upi le scuole sono un importante moltiplicatore per una pra­tica sicura del calcio. Mediante fogli didattici per la promozione della sicu­rezza riuniti in un Safety Tool, l’upi mette a disposizione degli insegnanti uno strumento pratico che consente sin dall’inizio di veicolare ai bambini e ai giovani informazioni per giocare a cal­cio in tutta sicurezza senza nulla togliere al divertimento (vedi pag. 8 – 9).

Attività dell’upi «L’upi completa le attività di preven­zione dei suoi partner impegnandosi laddove sussistono ancora delle lacune»,

I fattori di rischio

Nel calcio la storia clinica del giocatore

ha un forte influsso sul rischio di ferirsi

nuovamente. Chi dopo aver contratto

una lesione alla caviglia non porta una

cavigliera di protezione malleolare

corre un rischio notevolmente

maggiore di ferirsi nuovamente alla

caviglia. Le probabilità di farsi male

dipendono anche dalla condizione

fisica e da eventuali deficit di coordi-

nazione. Nel minicalcio occorre tenere

in debita considerazione il grado di

maturità biologica, e il carico dell’alle-

namento non deve essere aumentato

troppo rapidamente. Anche un

equipaggiamento lacunoso o man-

cante, in particolare le scarpette, può

accrescere il rischio d’infortunio.

Gli sportivi si infortunano più

facil mente in competizione che in

allenamento. In tal senso il fair play è

fondamentale – sia la sua osservanza,

sia un sanzionamento coerente da

parte del direttore di gioco.

Poiché il calcio è praticato per

allenamento, a scuola, in tornei

amatoriali o nel tempo libero, nei

luoghi più disparati e con le diverse

condizioni meteo, il rischio d’infortu-

nio può derivare anche dal campo e

dal contesto di gioco. La scelta

dell’equipaggiamento, soprattutto

scarpette e parastinchi, può ridurlo

notevolmente.

La prevenzione deve avvenire

tramite la formazione degli allenatori,

la consulenza e l’informazione su

equipaggiamento e impianti sportivi, e

campagne di sensibilizzazione.

Fonte: Dossier sicurezza dell’upi n. 10 «Ricerca

dell’incidentalità nello sport»

L’upi raccomanda di indossare

parastinchi e para caviglie.

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DOSSIER CALCIO

Che si tratti di tornei di calcetto o aziendali o di

calcio giocato in seno a un club, la Suva pratica il

fair play e la prevenzione degli infortuni – con, in

prima linea, il responsabile della campagna

Philippe Gassmann.

TEST SuVA Da anni la Suva è impegnata per una pratica sicura del calcio. Il suo più recente strumento, un test online, indica alle calciatrici e ai calciatori il rischio d’infortunio individuale offrendo consigli di prevenzione personalizzati.

Consigli individuali via cellulare e computer

negli sport sulla neve. Il test sul calcio è soltanto una delle molteplici misure adottate per ridurre il rischio d’infor­tunio; gli altri mezzi conservano tutta la loro validità.

«Illustriamo l’utilità della prevenzione degli infortuni.»Philippe Gassmann

Come inducete le calciatrici e i calciatori a sedersi al computer per effettuare il test? Li rendiamo attenti in vario modo sull’esistenza del test, illustrando altresì l’utilità della prevenzione degli infor­tuni nel calcio. Ad esempio presso gli stand che allestiamo in occasione dei tornei di calcetto o aziendali. Abbiamo inoltre cercato di elaborare domande stuzzicanti e una veste grafica grade­vole, così da non annoiare gli utenti durante la compilazione del test. Un altro aspetto positivo è che grazie alla app gratuita il test sul calcio può essere effettuato anche con il proprio smart­phone o tablet.

Quale eco ha suscitato la campagna, dal lancio avvenuto a marzo 2014? Finora abbiamo ricevuto feedback molto positivi. D’altronde, le cifre par­lano da sé: 14 000 test sul calcio compi­lati in maniera completa in soli tre mesi – di che essere estremamente sod­disfatti! Ma con il test online il nostro lavoro non è di certo finito: integrando il questionario nella formazione delle allenatrici e degli allenatori dell’Asso­

ciazione Svizzera di Football (ASF) desideriamo dare al test un’altra bella spinta!

Ursula Marti

Maggiori informazioni sulla

campagna Suva

www.areasicurezza.upi.ch

L’impegno della Suva per una pratica sicura del calcio non nasce dal nulla: i 45 000 infortuni registrati ogni anno causano agli assicuratori LAINF costi per 160 milioni di franchi. È dunque costante preoccupazione della Suva migliorare la consapevolezza dei rischi fra le calciatrici e i calciatori. A marzo di quest’anno ha perciò lanciato una campagna di prevenzione a 360 gradi incentrata su uno strumento innova­tivo: il test sul calcio.

Ecco come funziona: il giocatore o la giocatrice risponde a 50 domande su temi quali il fair play, l’allenamento, lo stile di vita o l’equipaggiamento. L’ana­lisi delle risposte evidenzia gli ambiti in cui vi è del potenziale di miglioramento e fornisce all’utente dei consigli utili, veicolati in maniera stuzzicante medi­ante brevi video. Inoltre, per ognuna delle sette categorie di rischio esiste una scheda con informazioni e consigli di prevenzione. Il test richiede dai 15 ai 20 minuti.

Il responsabile della campagna presso la Suva, Philippe Gassmann, illustra questo nuovo strumento.

Perché scegliere proprio un test online come strumento principale della campagna ?Philippe Gassmann: Il test sul calcio è uno strumento che consente un’analisi completa del rischio e fornisce consigli specifici. Inoltre, si rivolge essenzial­mente a un target giovane che ha grande dimestichezza con i mezzi digitali. A corroborare questo strumento vi è anche la ricca esperienza maturata con il test per tracciare il profilo di rischio

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DOSSIER CALCIO

Più consapevolezza per il fair play e l’equipaggiamento giustoFORMAzIOnE DEGLI ALLEnATORI Per limitare il rischio d’infortunio nel calcio, Gioventù + Sport e upi hanno sviluppato misure di prevenzione per la formazione delle allenatrici e degli allenatori. A colloquio con il capodisciplina G + S Bruno Truffer.

che a loro volta istruiscono gli allenatori attraverso i programmi di perfeziona­mento regionali.

A livello della sicurezza, quale mes­saggio veicolate in occasione di queste formazioni?Cerchiamo soprattutto di sviluppare la consapevolezza per il fair play e per un equipaggiamento appropriato. A tale proposito, le scarpette sono un ele­

mento essenziale, poiché variano in base alle caratteristiche del campo da gioco. È anche importante indossare parastinchi della taglia giusta. Spesso sono infatti troppo piccoli e proteg­gono solo parzialmente la tibia. Perso­nalmente, ho avuto esperienze molto positive con parastinchi più grandi. Non intralciano affatto e infondono maggiore sicurezza. È nostra premura che allenatori e giocatori riconoscano

Signor Truffer, lei è capodisciplina G + S Calcio. Quali compiti prevede la sua funzione?Bruno Truffer: Fondamentalmente, si tratta di organizzare la formazione di base e continua delle allenatrici e degli allenatori di calcio in collaborazione con l’Associazione Svizzera di Football (ASF). Sviluppiamo programmi di per­fezionamento per l’intero Paese e for­miamo, fra gli altri, i quadri esperti –

Bruno Truffer, capodisciplina G + S Calcio, forma sul campo di Macolin esperte ed esperti che, a loro volta, formeranno le

allenatrici e gli allenatori. In primo piano vi è la sicurezza sul campo da calcio.

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l’importanza delle misure di preven­zione e applichino i nostri consigli. Speriamo in questo modo che il numero degli infortuni in campo e accanto al campo possa gradualmente diminuire.

Sembra avere molto senso. Come veicolate queste misure di prevenzione? I differenti provvedimenti vengono introdotti a vari livelli, ma soprattutto tramite la formazione delle allenatrici e degli allenatori, che vengono sensibiliz­zati alle regole di sicurezza. In allena­mento costoro le trasmettono a loro volta alle giocatrici e ai giocatori; alcune raccomandazioni sono rivolte direttamente a questi ultimi. I tecnici vengono anche sensibilizzati ai rischi al di fuori dell’allenamento – come il tra­sporto della squadra con minibus o le escursioni in compagnia.

Non è sempre facile attuare le misure di prevenzione. Dove risiedono le difficoltà maggiori? Ci sono molti pregiudizi nei confronti delle misure di prevenzione – i para­stinchi sono un esempio classico. Sono in molti a credere che le protezioni più grandi siano d’intralcio al gioco. Spesso

occorre modificare delle abitudini molto radicate. Bisogna essere molto persuasivi! Abbiamo avuto esperienze simili nello snowboard e nello sci. In passato quasi nessuno indossava il casco. Oggi è un accessorio quasi irri­nunciabile: i caschi sono moderni e belli. Vogliamo ottenere lo stesso risul­tato con l’equipaggiamento di prote­zione per il calcio.

Com’è organizzata la collabora-zione tra G + S e upi? L’Ufficio federale dello sport, al quale sottostà il programma Gioventù + Sport, riceve molto sostegno dall’upi negli ambiti sicurezza, infortuni e preven­zione. In un gruppo con rappresentanti di upi, ASF, G + S e Suva abbiamo ela­borato svariate misure di prevenzione. La collaborazione con l’upi è ottimale, poiché nel suo seno siedono sia esperti di sport che sportivi attivi.

Intervista: Andrea Mattmann

La prevenzione nel calcio

Per ridurre il rischio d’infortunio ogni

partner deve fare la sua parte. upi,

Gioventù + Sport (G + S), Associazione

Svizzera di Football (ASF) e Suva

hanno elaborato delle misure di

prevenzione successivamente raccolte

in un documento sulla sicurezza. Le

misure di prevenzione definite sono

introdotte nella formazione delle

allenatrici e degli allenatori G + S e

ASF, che adottandole negli allena-

menti le veicolano a loro volta alle

giocatrici e ai giocatori. In tal modo è

possibile raggiungere e sensibilizzare

per comportamenti sicuri 270 000

persone appartenenti a 1400 club

sportivi in tutta la Svizzera. upi e G + S

prevedono di elaborare simili liste di

misure anche per le altre formazioni di

base e continue in una settantina di

discipline G + S.

Maggiori informazioni su

Gioventù + Sport e calcio

www.areasicurezza.upi.ch

C

M

Y

CM

MY

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CMY

K

SeeYou Poster F4 i 14 V.pdf 1 15.05.14 11:38

Una buona visibilità sulla strada può

salvare la vita! Di notte, all’imbrunire,

in caso di pioggia o nebbia è facile

non scorgere un ciclista o un pedone.

Perciò: rendetevi visibili da ogni

direzione indossando indumenti chiari

ed accessori catarifrangenti (come

una fascetta al braccio o alla caviglia).

Gli automobilisti vi scorgeranno già da

una distanza di 140 metri. Se indos-

sate vestiti scuri e non portate nulla di

rifrangente, siete visibili solo da 25

metri; ma da questa distanza un

conducente non può reagire pronta-

mente! Il gruppo di lavoro Sicurezza

grazie alla visibilità sensibilizza gli

attori della circolazione con l’azione

«SEE YOU – fatti vedere» e fornisce

consigli per migliorare la sicurezza

sulle strade. La campagna prenderà

il via il 13 novembre 2014 alla

«Giornata della luce». ck

www.seeyou-info.ch

EuREKA

SEE YOU – fatti vedere!

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DOSSIER CALCIO

«Il Safety Tool mi ha convinto»FuTSAL Il calcio a 5 rientra nel programma sportivo della Bezirksschule di Gränichen. Martin Hunziker organizza le lezioni di futsal avvalendosi del Safety Tool dell’upi, che contiene una traccia didattica completa.

ammette contatti fisici. Le squadre sono composte da un numero ridotto di giocatori. Grazie a queste regole le allieve e gli allievi corrono meno rischi di ferirsi rispetto al calcio tradizionale.

Prima di iniziare le ragazze si riscal­dano con un primo esercizio a due, cer­cando di infilare la palla fra alcuni paletti. Dopo qualche minuto Hunzi­ker dà istruzioni per allestire delle postazioni di lavoro e suddivide le ragazze in gruppi.

Esercizi mirati di passaggio palla Per metà della classe è ora di cimentarsi in questa nuova disciplina in squadre di tre giocatrici. Prima che Hunziker dia il fischio d’inizio, le ragazze leggono le regole affisse a una parete della pale­stra. Poi, su metà della palestra due gruppi si affrontano, mentre il terzo entra in gioco quando viene segnata una rete.

Le ragazze hanno voglia di diver­tirsi, frenate solo inizialmente dalle

«Indossate per cortesia le scarpe da gin­nastica! Non voglio che nessuno si fac­cia male!» intima il docente di educa­zione fisica Martin Hunziker alle allieve dell’8a classe della Bezirksschule Gränichen (AG) all’inizio dell’ora di ginnastica. Poi spiega il senso del futsal, una variante del calcio indoor, e illustra le regole del gioco. Una delle caratteri­stiche particolari è il pallone, che rim­balza meno ed è più morbido del tipico pallone da calcio. Inoltre, il futsal non

Grazie a squadre di sole tre giocatrici, il contatto con il pallone è molto più frequente. Il futsal non ammette contatti fisici.

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«Bisogna un po’ abituarsi alle regole, ma una volta interiorizzate il gioco è divertente e dinamico!» Anche il nu mero ridotto di giocatori piace: «Essendo in pochi sul campo, entriamo più spesso in possesso palla. Così sì che il gioco è divertente!»

In passato Martin Hunziker aveva già proposto ai suoi allievi una variante simile di calcio a 5, ma oggi è la prima volta che utilizza un pallone da futsal e le schede didattiche dell’upi. «Trovo il calcio a 5 molto adatto al gioco in pale­stra, sia per i ragazzi che per le ragazze. Il pallone può essere controllato più facilmente rispetto al classico pallone da calcio, e gli allievi riescono a creare un gioco di squadra più mirato», riassume Hunziker la sua esperienza. «Sono venuto a conoscenza dei Safety Tool cercando materiale sullo slittino, e avevo già impiegato questo ausilio didattico. Anche il Safety Tool sul cal­cio a 5 mi ha pienamente convinto: lo trovo molto utile per il mio lavoro di docente!»

L’upi desidera minimizzare i rischi Il calcio è l’attività sportiva con il rischio d’infortunio più elevato. Su 1000 ore giocate si verificano due inci­denti che necessitano dell’intervento di un medico. Per minimizzare il rischio di ferita e di infortunio nelle scuole, l’upi pubblica fogli didattici per la pro­mozione della sicurezza su svariati temi, i Safety Tool. «Con questa docu­mentazione pratica desideriamo ren­dere più sicura la giornata delle scolare e degli scolari. I Safety Tool possono

essere utilizzati dagli insegnanti con un onere minimo, come strumenti ausi­liari nello sport scolastico o in occa­sione di attività extra scolastiche», spiega il consulente Sport presso l’upi David Kerschbaumer.

Andrea Mattmann

nuove regole del gioco. Ogni tanto nasce una discussione su cosa sia lecito o meno: un innocuo contatto al braccio è fallo? Ove necessario l’insegnante fornisce spiegazioni.

Mentre metà classe è impegnata nel gioco, l’altra metà lavora alle varie postazioni: portare il pallone slalo­mando tra paletti o tirare il pallone cer­cando di colpire una panchina rove­sciata. Tutti gli esercizi hanno l’obiet tivo di migliorare la tecnica e favorire la visione d’assieme del gioco. Dopo mezz’ora i gruppi si invertono, così che tutti possono cimentarsi sul terreno da gioco.

Nessuna mischia in campoIl calcio a 5 suscita grande entusias ­ mo – le voci critiche si contano sulle dita di una mano. «Mi piace il fatto che nel futsal non siano ammessi contatti fisici, così in campo non ci sono mischie», commenta una ragazza. «Il pallone è più lento rispetto a un nor­male pallone da calcio, così è più facile controllarlo», aggiunge una compagna.

Safety Tool per più sicurezza

a scuola

I Safety Tool dell’upi sono schede

didattiche per gli insegnanti

finalizzate a sensibilizzare le scolare

e gli scolari per comportamenti più

sicuri. Le schede contengono tracce

didattiche concrete, fogli di lavoro

fotocopiabili, liste di controllo e

grafici.

Con il Safety Tool «Calcio» l’upi

auspica che le lezioni di sport

scolastico si svolgano all’insegna del

fair play, nel rispetto delle regole

particolari del calcio a 5, miglio-

rando nel contempo le abilità

calcistiche degli scolari. Le allieve e

gli allievi possono cimentarsi sia in

palestra che su un campo duro

all’aperto, utilizzando possibilmente

un pallone da futsal adeguato alla

statura dei giocatori e indossando

sempre scarpe da sport.

Il Safety Tool «Calcio» così come

i fogli didattici sugli altri undici temi

finora trattati possono essere scari cati

in formato pdf o ordinati gratuita-

mente nella versione cartacea.

www.safetytool.ch

Il docente di educazione fisica Martin Hunziker spiega il gioco del calcio a 5

(futsal). Il pallone è più morbido e più

lento del classico pallone da calcio.

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DOSSIER CALCIO

L’OpInIOnE del consigliere nazionale Eric Nussbaumer (BL), capitano dell’FC Consiglio nazionale, sulla partita contro l’FC upi – terminata con un incolume 2 : 2.

L’upi sulle magliette dell’FC Consiglio nazionale

Gioca con orgoglio, l’FC Consiglio nazionale. E l’orgoglio non è legato

unicamente al fatto di rappresentare l’Assemblea federale. Con orgoglio por-tiamo sul petto anche il logo dell’upi. Il nostro non è un gioco astioso né aggres-sivo. Non vogliamo che si ferisca nessuno. Il piacere di giocare a calcio ci unisce al di sopra di ogni partito. Durante le sessioni delle Camere federali, ogni martedì sera incontriamo un avversario differente: parlamenti cantonali, organizzazioni caritatevoli, aziende … E ogni due anni anche il nostro partner: l’upi. Non sono in molti a batterci. Quest’anno non ci è riuscito nemmeno l’upi. L’incontro è ter-minato con un equo 2 a 2.

Ma non indica poca responsabilità, la pratica del calcio da parte di parlamen-tari generalmente poco allenati? Non si finisce con frequenti ferite e infortuni? No. Perché di regola giochiamo a livelli esemplari di fair play. Ovviamente, non possiamo escludere qualche ferita qua e là, ma quello che facciamo insieme è soprattutto prevenzione degli infortuni. Quando si resta seduti per giornate intere a Palazzo federale, muovendosi a mala-pena, il gioco «animato» dell’FC Consi-glio nazionale è la migliore distrazione e prevenzione a favore della salute.

Quest’anno durante la partita contro l’upi abbiamo avuto il privilegio di testare nuovi parastinchi con para cavi-

glie integrati. La protezione non influisce sul livello di gioco. Ci siamo lasciati sfug-gire parecchie (troppe!) opportunità di gioco prima che il nostro attaccante e consigliere nazionali Martin Landolt riuscisse a segnare due volte. Al termine dell’incontro, tutti erano unanimi sul risultato: un buon risultato. L’FC Consi-glio nazionale e l’upi sono buoni partner. E a buoni partner non occorrono vinci-tori né vinti. •

I due capitani prima del fischio d’inizio: il consigliere nazionale

Eric Nussbaumer (a sin.) e Guido Fürer, upi.

Calcio? Sì, ma responsabile!

L’upi si è preparato alla partita con

grande impegno: attraverso

allenamenti particolari, un riscalda-

mento accurato prima dell’incontro

e l’atteggiamento giusto. E ne è

valsa la pena: nessuno si è ferito, e

tutti i giocatori e giocatrici e i fan di

entrambe le squadre si sono molto

divertiti!

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nuOVA pRESEnTAzIOnE upI Bagaglio per le ferie o grandi acquisti, in auto il carico va sistemato e assicurato correttamente. In caso di collisione gli oggetti sciolti possono sviluppare forze considerevoli e ferire gravemente gli occupanti.

Tutto a posto, nel bagagliaio?Un’offerta per le imprese

attenzione. «Il bagagliaio viene caricato alla bell’e meglio secondo il principio: stipo tutto quello che ci sta», spiega Gaby Grau. Il che non è propriamente corretto, visto che ogni veicolo ha un carico utile massimo da rispettare (vedi la licenza di circolazione). «Proprio in caso di grandi acquisti, spesso si pone il problema di dove farci stare tutta la merce e non si pensa ai pericoli», incalza Gaby Grau. Per illustrare che cosa accade al carico in caso di colli­sione, l’esperta mostra alcune imma­gini di crash test dove si vede chiara­mente come i dummy vengono colpiti e schiacciati dalla merce non caricata adeguatamente. E le immagini sono davvero impressionanti, assicurano all’unisono i due istruttori.

«La presentazione sensibilizza e i colla­boratori», è la conclusione al termine del primo impiego della presentazione. «Nei gruppi si è discusso animata­mente. Credo proprio che le persone seguiranno di buon grado i nostri consi­gli», è convinta Gaby Grau. Per mettere in pratica le nozioni acquisite spesso è sufficiente modificare un poco le pro­prie abitudini e avvalersi di un paio di ausili, come un efficace rivestimento antisdrucciolo e una cinghia – che per­altro i partecipanti ricevono in regalo al termine della presentazione.

Ursula Marti

Per maggiori informazioni e ordinazioni:

[email protected]

Finalmente è arrivata e può essere pre­notata: la nuova presentazione tematica dell’upi «Voiture chargée? Il faut assu­rer!» (attualmente disponibile solo in francese e tedesco). I responsabili della sicurezza nelle imprese hanno di che rallegrarsi, poiché con essa l’upi ris­ponde a una reale esigenza. «Durante le nostre visite in azienda ci chiedono spesso di spiegare come caricare corret­tamente l’autoveicolo», spiega il consu­lente dell’upi Raphael Burry. «Il tema interessa, poiché le persone utilizzano tutti i giorni l’automobile, fanno acqui­sti, movimentano oggetti. E non è raro assistere a trasporti decisamente audaci», aggiunge la collega Gaby Grau.

Il pezzo forte della presentazione è il bagagliaio di un’automobile in dimen­sioni reali che Raphael Burry ha fatto costruire appositamente per l’upi. «Questo modello fedele ci permette di illustrare con precisione gli aspetti fon­damentali delle operazioni di carico», spiega il responsabile del corso. «Ai gruppi di collaboratrici e collaboratori mostriamo come sistemare in modo sicuro cassette delle bibite, valige ecce­tera e come fissarli saldamente con una cinghia affinché non scivolino avanti e indietro o lateralmente. «È un aspetto importante, perché in caso di collisione o di frenata brusca gli oggetti non assicurati sviluppano forze enormi. A 50 km/h una semplice bottiglia di PET si trasforma in un proiettile di 500 kg!

Crash test impressionanti Durante i 50 minuti della presenta­zione i partecipanti affrontano un tema al quale si dedica generalmente poca

pARTnER AZIENDE

Durante le loro visite in azienda, Raphael Burry e Gaby Grau spiegano come riporre

correttamente un carico avvalendosi di un modello di bagagliaio.

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pARTnER COLLABORAZIONI

Tagliare legna è pericoloso!IncIDEnTI nEI BOSchI Diverse organizzazioni si uniscono per lanciare un appello ai proprietari di boschi affinché affidino le attività di taglio e manutenzione a persone esperte – o frequentino i corsi loro dedicati.

Il 26 dicembre 1999 rimarrà impresso per sempre nella memoria delle guardie forestali e dei proprietari di boschi. La tempesta Lothar ha investito la Svizzera con venti che hanno raggiunto velocità record, lasciando dietro di sé 14 morti e immensi danni materiali. Lothar ha falciato 10 milioni di alberi e distrutto molti boschi. Non solo: i successivi lavori di sgombero hanno provocato numerosi infortuni. «Sono almeno 16 le persone decedute durante i lavori successivi alla tempesta», ricorda Han­speter Egloff, capo formazione presso Economia forestale Svizzera EFS, l’as­sociazione mantello dei proprietari di boschi. «Soprattutto privati senza una formazione adeguata».

«Spesso sono le mogli a spingere ad adottare misure di protezione.»Hanspeter Egloff

Campagna comune Un gruppo di lavoro diretto dall’Uffi­cio federale dell’ambiente UFAM al quale partecipano Economia forestale Svizzera EFS, Servizio prevenzione infortuni in agricoltura SPIA e Suva, ha analizzato le cause di questi infortuni ed elaborato una campagna di preven­zione dal messaggio molto chiaro: far eseguire i lavori da personale esperto, oppure frequentare un corso per atti­vità forestali.

«Dev’essere chiaro per tutti che abbattendo un albero senza la necessa­ria formazione si rischia la vita», spiega I lavori di taglio andrebbero eseguiti soltanto da persone adeguatamente formate.

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cendolo ad adottare misure di prote­zione e a frequentare un corso», spiega Egloff.

L’upi quale mediatore Anche l’upi è impegnato nella campa­gna: ha effettuato un rilevamento degli

infortuni occorsi tra il 2000 e il 2010 durante la preparazione e il trasporto del legname – in media oltre 4800. «Le motoseghe si trovano a prezzi vantag­giosi presso qualsiasi rivenditore spe­cializzato, il che induce a credere che chiunque possa effettuare lavori di taglio. Urge informare correttamente la popolazione!» spiega il responsabile dei delegati upi alla sicurezza Rolf Winkel­mann.

L’upi impiega tutti i suoi canali d’in­formazione – newsletter, sito web e manifesti – per rendere attento il pub­blico sui rischi considerevoli delle atti­vità forestali e per promuovere questi corsi.

Ursula Marti

Hanspeter Egloff. Economia forestale Svizzera offre corsi specifici in tutte le regioni del Paese. L’obiettivo della cam­pagna è di promuovere questi corsi – soprattutto fra gli agricoltori, il target più a rischio. Una missione tutt’altro che semplice, come dimostra la storia più recente. Il gruppo di lavoro ha per­ciò deciso di cambiare strategia: «Ora ci rivolgiamo anche ai famigliari. Infatti, spesso sono le mogli e compa­gne a preoccuparsi maggiormente dell’incolumità del loro partner, indu­

Hanspeter Egloff, responsabile della

formazione presso l’associazione

mantello Economia forestale Svizzera

EFS.

Corsi per attività boschive

Imparate a svolgere i lavori con la

motosega e la raccolta del legname

in modo sicuro ed efficiente evitando

incidenti. In corsi per l’utilizzo della

motosega, per boscaioli, per l’es bosco

vi verranno fornite le conoscenze

necessarie in merito alla sicurezza e

alla tutela della salute sul lavoro.

Al termine del corso sarete in grado

di lavorare con maggiore efficienza

e competenza.

Una formazione adeguata

con viene ed evita incidenti! Secondo

il contenuto e la durata del corso,

imparerete • a usare in modo sicuro la

motosega;• a conoscere nuove tecniche e

nuovi strumenti di lavoro; • a eseguire i lavori in modo

semplice, adeguato e sicuro; • a effettuare una manutenzione

corretta della vostra motosega; • ad affilare nel modo giusto la

catena della vostra motosega.

Per maggiori informazioni su

campagna, materiale divulgativo e

date dei corsi:

www.corsiboscaioli.ch

Ha preso il via la seconda stagione della campagna «In montagna a passo sicuro»!

Equipaggiati di tutto punto, i partecipanti all’evento inaugurale – in prima fila la

consigliera nazionale Adèle Thorens-Goumaz – si sono recati sul Rochers-de-Nay

sfidando la meteo avversa. Ospiti e rappresentanti dei media sono stati informati

in merito al controllo per l’escursionismo e, in particolare, ai vari tipi di demarca-

zioni. nw

www.escursionismo-sicuro.ch

TEMpO LIBERO

Pronti per la montagna?

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pARTnER COMUNI

STEIN!-Spektakel – spaventosamente bello e sicuro!BADEn Uno spettacolo acrobatico fra le rovine di un castello va pianificato a dovere – non soltanto per le misure di sicurezza, ma anche per le disposizioni di conservazione dei monumenti e di protezione della natura. Come a Baden.

Su Baden troneggiano le rovine del castello medievale di Stein, dove un tempo sorgeva una roccaforte acre­mente contesa e infestata, si racconta, da fantasmi e demoni. Ispirati dalle tante leggende e miti sul maniero, un gruppo di acrobati, mangiatori di fuoco e attori ha creato uno spettacolo messo in scena quest’estate fra le rovine del castello: lo «Stein!­Spektakel».

Per muoversi fra resti di mura, ponti levatoi e torri ci vuole passo sicuro. Una caduta nella sottostante città vecchia di Baden sarebbe fatale! Uno spettacolo in un luogo tanto inconsueto andava per­tanto pianificato con cura – con un occhio rivolto anche alle non meno tra­scurabili disposizioni in materia di conservazione dei monumenti (vietato, ad esempio, forare le mura!).

Selezionare le idee fattibili Erika Albert, delegata upi alla sicurezza e interlocutrice presso la polizia ammini­strativa di Baden, ha consigliato le artiste e gli artisti e accompagnato l’intero pro­getto. Data l’alta complessità dello spetta­colo, ha coinvolto anche il capo delegato upi alla sicurezza della regione Svizzera nord­orientale Peter Wihler. «Inizial­mente gli artisti hanno portato idee anche molto bislacche. Insieme abbiamo valutato quali fossero realizzabili sotto il profilo della sicurezza», ricorda Erika Albert. Così, progressivamente si è scre­mato il fattibile dall’irrealizzabile. La troupe ha dovuto rinunciare, ad esempio, a danzare su un ponte dello Stein privo di parapetti, e il mangiatore di fuoco ha dovuto adattare il programma alla fragile vegetazione del castello.

La delegata upi alla sicurezza Erika Albert ha consigliato gli organizzatori dello

spettacolo fra le rovine del castello di Baden.

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molto superiore a quella calcolata. Essendo vietato l’impiego di tasselli e ganci, si è ricorso a speciali morse e impalcature di legno.

«Gli artisti sono una profusi-one di idee! Insieme abbiamo valutato tutte le opzioni di sicurezza.»Erika Albert

Anche il pubblico doveva godersi lo spettacolo senza correre rischi. Era dunque importante collocare la buvette in un luogo protetto. Inoltre, pilotando il f lusso della folla gli spettatori pote­vano raggiungere le scene in tutta sicu­rezza.

Senza nulla togliere alla responsa-bilità individuale Erika Albert ha elaborato prescrizioni in veste di responsabile presso la polizia amministrativa e dato ulteriori sugge­rimenti in qualità di delegata upi alla sicurezza. Grazie a questa formazione è particolarmente attenta alle cadute. «Il lavoro concreto, naturalmente, era

compito degli organizzatori», chiarisce la Albert. Anche il budget era di loro competenza. «Considerando la sos­tanza storica e il terreno particolari, abbiamo chiesto di coinvolgere uno studio d’ingegneria, nonostante il costo supplementare». Malgrado le precau­zioni, il rischio zero non è mai garan­tito: «Rovine o bosco, inciampare si può ovunque. Vale sempre il principio della responsabilità individuale!»

Sara Ferraro

www.stein-spektakel.ch

Pianificare con largo anticipo «La collaborazione è stata ineccepibile, soprattutto perché la troupe ha cercato il dialogo con largo anticipo», spiega la delegata upi alla sicurezza. Il primo incontro è avvenuto quasi un anno prima dello spettacolo. «Il fatto che gli artisti conoscessero i luoghi ha facili­tato l’impresa, poiché sapevano cosa li attendeva», prosegue l’esperta. La direttrice della produzione e danzatrice aerea Nadja Schneider è molto nota al pubblico di Baden per aver già volteg­giato sopra la piazza del teatro sospesa a un tessuto fissato ad una gru.

Sicurezza per artisti e pubblico Erika Albert ha consigliato la troupe ed elaborato le disposizioni di sicurezza. Insieme a Peter Wihler ha valutato attentamente la presenza di misure di sicurezza supplementari – cosiddette ridondanze – per le evoluzioni artisti­che più pericolose. In caso di distacco della fune e dell’imbracatura di sicu­rezza, un materasso avrebbe ad esem­pio attutito la caduta dell’acrobata. Un dispositivo di aggancio installato sopra un precipizio è stato costruito in modo tale da sopportare una forza di trazione

L’installatore è ben assicurato. L’acrobata col nastro si allena.

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cAMpAGnA

Regolare gli attacchi? Assolutamente!La regolazione annuale degli attacchi degli sci è una misura di prevenzione forse meno appa­riscente di un equipaggiamento di protezione alla moda, ma decisamente efficace per evi­tare ferite agli arti inferiori e alle ginocchia! È quindi parte integrante dei preparativi dell’at­trezzatura da sci all’inizio di ogni stagione invernale. Anche se il vostro peso è rimasto invariato, le impostazioni andrebbero verifi­cate con l’apposita apparecchiatura presso un rivenditore specializzato. Ogni inverno oltre

50 000 persone si infortunano praticando lo sci. Perciò, prima di lanciarvi sulle piste fate controllare gli attacchi!

Mediante incentivi per i dipendenti, come un contributo finanziario alla regolazione degli attacchi, le aziende possono dare un prezioso contributo alla prevenzione degli infortuni. nw

Per maggiori informazioni e un elenco dei

rivenditori specializzati:

www.regolazionedegliattacchi.upi.ch

1.02

7.03

– 0

9.20

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La vignetta da sci conferma

che gli attacchi sono stati

regolati correttamente.