[ARE F1 - 1] NAZ/PPN/PAG/PPN01 17/04/16 · La telegrafica risposta di ... Pizza a Pezzi...

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ANNO 151. NUMERO 106. www.larena.it DOMENICA 17 APRILE 2016 ¤1,30 N on pensate a un pesce d’aprile scon- gelato. È che mi sono messo in testa un esercizio inverosimile: calcolare quante ore noi giornalisti siamo soliti rubare a voi, pazienti lettori. Data la lunghezza spropositata delle mie articolesse, ero la persona meno indicata a sbrigare la prati- ca, ma è pur vero che solo i grandi pecca- tori possono parlare del peccato con co- gnizione di causa. Il ghiribizzo mi ha pre- so dopo che mi è stato raccontato di come Carlo De Benedetti, l’editore del gruppo L’Espresso fresco di sposalizio con gli ere- di Agnelli, sia solito chiedere a bruciape- lo a chi gli fa visita: «Che cosa pensa della Repubblica?». La telegrafica risposta di un mio amico è stata: «Troppe pagine». Al che un sorriso radioso ha illuminato il volto dell’Ingegnere, accompagnato da un laconico «è quello che penso anch’io». Tutto ciò accadeva parecchi mesi prima che La Stampa si fondesse per ragioni di bilancio con La Repubblica, dando vita a quella che è stata (...) > PAG27 > TREVISANI PAG15 ILCASO Maso,unalettera alkillerdiRoma «Ticapiscobene» di STEFANOLORENZETTO DOPOLAFUGA Piratidellastrada, lapoliziaindaga ene«inchioda»tre TRAGEDIANEICAMPI Sottoiltrattore, chiamalamoglie mapoimuore «Non siete soli». Immergendo- si tra centinaia di profughi a Le- sbo, papa Francesco ha voluto portare ieri la propria vicinanza e solidarietà a chi, in condizioni disperate, fugge da guerre, per- secuzioni e privazioni, lancian- do un forte appello a che il mon- do affronti questa che, ha detto ai giornalisti, è «la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale». Il Papa ha spronato l’Europa: «Trovare so- luzioni e rispetto dei diritti». Francesco è rientrato in Vatica- no portando con sé 12 profughi siriani: «Sono tutti figli di Dio». E mentre si discute sul piano ita- liano per i flussi, la costruzione della barriera anti-profughi al Brennero da parte dell’Austria getta ansia nel Nordest. Confin- dustria lancia un allarme: «Danno enorme». > PAG2e3 Sono 683mila i veronesi, tra cit- tà e provincia, oggi chiamati al- le urne per il referendum abro- gativo sulle concessioni alle tri- vellazioni in Adriatico. Si potrà votare dalle 7 alle 23. Il quesito chiede se si vuole cancellare la norma che consente di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia dalle coste fino all’esaurimento del giacimento. Il referendum è stato proposto da nove Regioni, Veneto compreso, con il soste- gno degli ambientalisti. Chi vo- ta «sì» vuole bloccare le trivella- zioni alla scadenza delle conces- sioni. Chi vota «no» vuole man- tenere la norma. > PAG4e13 Unapiattaforma petrolifera: ilreferendum propone diabrogare lanormache proroga leconcessioni entrole12miglia FONDAZIONE. Tosi: meglio liquidare. Il commissario: subito il mio piano CONTRO CRONACA Siamo malati di troppismo LEPOLEMICHE Incognitaaffluenza IlpremierRenzi: nonèuntestpolitico > VACCARI PAG19 L’INTERVENTO La preghiera nel carcere di Montorio MIGRANTI. FrancescoaLesbo:«Rispettoperidiritti».EportainVaticano12siriani:«FiglidiDio» Profughi,ilPapasferzal’Europa Il Nordest trema per il «muro» al Brennero. Confindustria: «Danno enorme» LEGGESULLETRIVELLE. Consultazioni apertedalle 7 alle23, le prime chieste dalleRegioni. In città Ztl libera fino alle 10 di domani Referendum, al voto 683mila veronesi di FEDERICO GUIGLIA Urne,nonsolo affaridiquorum A volte il referendum ha cambiato l’Italia, a volte di lui s’è abusato. Sempre ha costretto il Parlamento a modificare le leggi, ma spesso è stato tradito. Comunque ha unito e diviso l’opinione pubblica in modo trasversale, sia nell’epoca in cui prevalevano i no all’abolizione delle leggi- soprattutto all’inizio della sua istituzione- sia nell’era dei sì o delle astensioni. Quanta storia può raccontare il referendum abrogativo che oggi, alla giovane età di quarantadue anni (primo compleanno il 12 e 13 maggio 1974 sul divorzio), potrebbe andare in pensione. La riforma costituzionale che sarà a sua volta sottoposta ad un referendum confermativo in autunno, ha infatti modificato le attuali regole, alzando il numero delle firme richieste per promuoverlo e rivedendo i criteri per la validità del quorum. Se gli italiani approveranno la nuova Costituzione sarà anche l’addio al referendum così come l’abbiamo finora conosciuto. E arriverà la novità del referendum non solo abrogativo, ma anche propositivo. Eppure, la Repubblica nata proprio sull’onda di un altro referendum che il 2 giugno 1946 archiviò per sempre l’istituzione della monarchia, ci mise ventidue anni e cinque legislature per dare corso a quanto era ed è previsto all’articolo 75 della nostra Carta: il referendum popolare. Ma dal giorno del pionieristico quesito sul divorzio che mobilitò ben l’87,7% del popolo sovrano, i cittadini ne hanno viste di tutti i colori. Dai referendum sulle grandi questioni come l’aborto, la scala mobile o il nucleare alle consultazioni di dettaglio come sui pesticidi o la separazione delle carriere dei magistrati. Dai quesiti sulla giustizia giusta a quello sulle tv, passando per i referendum elettorali che, pur abrogativi, hanno di fatto introdotto il principio maggioritario. E poi le consultazioni per abolire il finanziamento pubblico ai partiti, ben due in tempi diversi, ma il cui esito fu ignorato dal ceto politico. La lunga marcia dei 53 referendum ha dimostrato quanto può essere potente e impotente questo strumento di democrazia diretta. Ha mostrato anche quanto saliva la febbre degli italiani, che talvolta si pronunciavano in un modo o nell’altro soprattutto per «farsi sentire» dal governo e dal Parlamento. E poi ha dato fama a diversi dei suoi artefici, dai radicali a Mariotto Segni. Con alti e bassi, con i suoi scontri epici e i suoi quesiti spesso indecifrabili, il referendum è ormai l’autobiografia degli italiani. www.federicoguiglia.com LASVOLTA. DadomaniperlaFondazioneArenacominciaun’altraera:lagestionecommissariata,sotto laguida delmanagerCarloFuortes,sovrintendentedelTeatrodell’OperadiRoma.Ilmanagertenteràdiapplicare,entroil 30giugno,laleggeBrayperrilanciarel’enteliricoesalvarelastagioneestiva.IlsindacoTosiperògiudicala liquidazionedell’entecomel’unicasoluzione.Fuortesannuncia:domaniilmiopiano. > COSTANTINO PAG10e11 La«cura»Fuortessullalirica > PAG4 > PAG30 MONTECCHIA Giovaneautistico scriveaMattarella Eluiglirisponde > DALLICANI PAG17 CALCIO.ILCHIEVOAUDINE Hellas,Toniincampo «Ultimaspiaggia» > PAG46a49 DAVERONETTAALPOLONORD Arduino,quell’impresa suldirigibileNorge > PAG57 Ogni volta che si entra nel carce- re si provano sensazioni talmen- te forti e si elaborano pensieri talmente travagliati che ne risul- ta alquanto difficile la traduzio- ne in parole semplici. Chiamato questa volta, dieci giorni fa, per benedire una nuova cappella nel carcere (...) > PAG26 Giuseppe Zenti Vescovo di Verona SAN BONIFACIO: S.S. 11 - Tel.045 6101322 SAN PIETRO DI LEGNAGO: Tel. 0442 603261 CENTRO USATO DOC VILLABELLA DI SAN BONIFACIO: Tel.045 7614733 NUOVA FORD ECOSPORT 14.950 CON ROTTAMAZIONE Via Madonna, 216 • BOVOLONE (VR) www.pizzaapezzi.net Pizza a Pezzi NATURALMENTE DIGERIBILE FACILMENTE BUONA Dalla tradizione ricette dolci per ogni momento” NONNA della TORTE in edicola a S8,90 PIÙ IL PREZZO DEL QUOTIDIANO Poste Italiane S.p.A. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Verona y(7HB5J1*LQRKKR( +]!z!&!#!/

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ANNO 151. NUMERO 106. www.larena.it DOMENICA 17 APRILE 2016 ¤ 1,30

N on pensate aun pesced’aprile scon-

gelato. È che mi sono messo in testa unesercizio inverosimile: calcolare quanteore noi giornalisti siamo soliti rubare avoi, pazienti lettori. Data la lunghezzaspropositata delle mie articolesse, ero lapersonameno indicataa sbrigare la prati-ca, ma è pur vero che solo i grandi pecca-tori possono parlare del peccato con co-

gnizione di causa. Il ghiribizzo mi ha pre-so dopo che mi è stato raccontato di comeCarlo De Benedetti, l’editore del gruppoL’Espresso fresco di sposalizio con gliere-di Agnelli, sia solito chiedere a bruciape-lo a chi gli fa visita: «Che cosa pensa dellaRepubblica?». La telegrafica risposta diun mio amico è stata: «Troppe pagine».Al che un sorriso radioso ha illuminato ilvolto dell’Ingegnere, accompagnato daun laconico «è quello che penso anch’io».

Tutto ciò accadeva parecchi mesi primache La Stampa si fondesse per ragioni dibilancio con La Repubblica, dando vita aquella che è stata (...)•> PAG27

•> TREVISANI PAG15

ILCASO

Maso,unaletteraalkillerdiRoma«Ticapiscobene»

di STEFANO LORENZETTO

DOPOLAFUGA

Piratidellastrada,lapoliziaindagaene«inchioda»tre

TRAGEDIA NEI CAMPI

Sottoiltrattore,chiamalamogliemapoimuore

«Non siete soli». Immergendo-si tra centinaia di profughi a Le-sbo, papa Francesco ha volutoportare ieri la propria vicinanzae solidarietà a chi, in condizionidisperate, fugge da guerre, per-secuzioni e privazioni, lancian-do un forte appello a che il mon-do affronti questa che, ha dettoai giornalisti, è «la catastrofepiù grande dopo la secondaguerra mondiale». Il Papa ha

spronato l’Europa: «Trovare so-luzioni e rispetto dei diritti».Francesco è rientrato in Vatica-no portando con sé 12 profughisiriani: «Sono tutti figli di Dio».E mentre si discute sul piano ita-liano per i flussi, la costruzionedella barriera anti-profughi alBrennero da parte dell’Austriagetta ansia nel Nordest. Confin-dustria lancia un allarme:«Danno enorme».•> PAG2 e3

Sono 683mila i veronesi, tra cit-tà e provincia, oggi chiamati al-le urne per il referendum abro-gativo sulle concessioni alle tri-vellazioni in Adriatico. Si potràvotare dalle 7 alle 23. Il quesitochiede se si vuole cancellare lanorma che consente di estrarregas e petrolio entro le 12 miglia

dalle coste fino all’esaurimentodel giacimento. Il referendum èstato proposto da nove Regioni,Veneto compreso, con il soste-gno degli ambientalisti. Chi vo-ta «sì» vuole bloccare le trivella-zioni alla scadenza delle conces-sioni. Chi vota «no» vuole man-tenere la norma.•> PAG4 e13

Unapiattaformapetrolifera:ilreferendumproponediabrogarelanormacheprorogaleconcessionientrole12miglia

FONDAZIONE. Tosi: meglio liquidare. Il commissario: subito il mio piano

CONTROCRONACA

Siamo malati di troppismo

LEPOLEMICHEIncognitaaffluenzaIlpremierRenzi:nonèuntestpolitico

•> VACCARI PAG19

L’INTERVENTO

LapreghieranelcarcerediMontorio

MIGRANTI.Francesco aLesbo: «Rispettoperi diritti». E portain Vaticano12 siriani: «FiglidiDio»

Profughi,ilPapasferzal’EuropaIlNordesttremaperil«muro»alBrennero.Confindustria:«Dannoenorme»

LEGGE SULLE TRIVELLE. Consultazioni aperte dalle 7 alle 23, le prime chieste dalle Regioni. In città Ztl libera fino alle 10 di domani

Referendum,alvoto683milaveronesidi FEDERICO GUIGLIA

Urne,nonsoloaffaridiquorum

Avolte il referendum ha cambiatol’Italia, a volte di lui s’è abusato.Sempre ha costretto il Parlamento amodificare le leggi, ma spesso è statotradito. Comunque ha unito e diviso

l’opinione pubblica in modo trasversale, sianell’epoca in cui prevalevano i no all’abolizionedelle leggi- soprattutto all’inizio della suaistituzione- sia nell’era dei sì o delle astensioni.Quanta storia può raccontare il referendumabrogativo che oggi, alla giovane età diquarantadue anni (primo compleanno il 12 e 13maggio 1974 sul divorzio), potrebbe andare inpensione. La riforma costituzionale che sarà asua volta sottoposta ad un referendumconfermativo in autunno, ha infatti modificatole attuali regole, alzando il numero delle firmerichieste per promuoverlo e rivedendo i criteriper la validità del quorum. Se gli italianiapproveranno la nuova Costituzione sarà anchel’addio al referendum così come l’abbiamofinora conosciuto. E arriverà la novità delreferendum non solo abrogativo, ma anchepropositivo.

Eppure, la Repubblica nata proprio sull’ondadi un altro referendum che il 2 giugno 1946archiviò per sempre l’istituzione dellamonarchia, ci mise ventidue anni e cinquelegislature per dare corso a quanto era ed èprevisto all’articolo 75 della nostra Carta: ilreferendum popolare. Ma dal giorno delpionieristico quesito sul divorzio che mobilitòben l’87,7% del popolo sovrano, i cittadini nehanno viste di tutti i colori. Dai referendumsulle grandi questioni come l’aborto, la scalamobile o il nucleare alle consultazioni didettaglio come sui pesticidi o la separazionedelle carriere dei magistrati. Dai quesiti sullagiustizia giusta a quello sulle tv, passando per ireferendum elettorali che, pur abrogativi,hanno di fatto introdotto il principiomaggioritario. E poi le consultazioni per abolireil finanziamento pubblico ai partiti, ben due intempi diversi, ma il cui esito fu ignorato dal cetopolitico. La lunga marcia dei 53 referendum hadimostrato quanto può essere potente eimpotente questo strumento di democraziadiretta. Ha mostrato anche quanto saliva lafebbre degli italiani, che talvolta sipronunciavano in un modo o nell’altrosoprattutto per «farsi sentire» dal governo e dalParlamento. E poi ha dato fama a diversi deisuoi artefici, dai radicali a Mariotto Segni.

Con alti e bassi, con i suoi scontri epici e i suoiquesiti spesso indecifrabili, il referendum èormai l’autobiografia degli italiani.

www.federicoguiglia.com

LASVOLTA.Da domaniper laFondazioneArenacominciaun’altraera: lagestionecommissariata,sotto laguidadelmanagerCarlo Fuortes, sovrintendentedel Teatrodell’Opera di Roma.Il managertenterà diapplicare,entro il30giugno, lalegge Brayper rilanciare l’ente liricoesalvare lastagioneestiva. Ilsindaco Tosi però giudicalaliquidazionedell’ente come l’unicasoluzione.Fuortesannuncia: domaniilmiopiano.•> COSTANTINO PAG10 e11

La «cura» Fuortes sulla lirica

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MONTECCHIA

GiovaneautisticoscriveaMattarellaEluiglirisponde

•> DALLICANI PAG17

CALCIO.ILCHIEVOAUDINE

Hellas,Toniincampo«Ultimaspiaggia»•> PAG46a49

DAVERONETTAALPOLONORD

Arduino,quell’impresasuldirigibileNorge•> PAG57

Ogni volta che si entra nel carce-re si provano sensazioni talmen-te forti e si elaborano pensieritalmente travagliati che ne risul-ta alquanto difficile la traduzio-ne in parole semplici. Chiamatoquesta volta, dieci giorni fa, perbenedire una nuova cappellanel carcere (...)•> PAG26

Giuseppe ZentiVescovo di Verona

SAN BONIFACIO: S.S. 11 - Tel.045 6101322

SAN PIETRO DI LEGNAGO: Tel. 0442 603261CENTRO USATO DOC

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Nelcorsodiunarecenteescur-sione in Lessinia, nei pressidella contrada Bonomi in Co-mune di Roveré Veronese, misonoimbattutoinun«Percor-so didattico forestale» di nuo-va installazione.

All’ingresso un pannello cheevidenzia il patrocinio con-giunto di Regione Veneto eFondo europeo agricolo perlo sviluppo rurale indica an-che il funzionario responsabi-le della informazione.

Poco più in la è collocato unpannello più grande correda-to da illustrazioni fotografi-che a colori che rappresenta-novariesemplaridi floraefau-na locali con relative didasca-lie.

Con la dicitura «animali in-trodottinel Veronese», in fun-zione dei progetti europei Li-feUrsus eLifeWolf Alps,spic-cano le fotografie di un orso edi un lupo.

Nella didascalia viene speci-ficato che «i lupi cacciano inbranco e non si può escluderela possibilità di attacchi allepersone». Con il cellulare neho tratto documentazione fo-tografica. Con questa mia in-tendo solo veicolare informa-zioni finalmente corrette.Gianmaria CarazzaMONTORIO

AMBIENTE

Cacciatorie protezionismo

PERCORSIINLESSINIA

Quellanotasuilupi Siamomalatiditroppismo

Stampanticontroppefunzioni,rasoicontroppelame,caffèservitiintroppimodi.Etroppepagine?

(...) ribattezzata Stampubbli-ca. Presumo che l’incubo del-la foliazione perseguiti Cdbancora di più oggi, dopol’accordo conJohnElkann, vi-sto che il numero delle pagines’èraddoppiatopereffetto del-la concentrazione di testate.

Mi sono perciò immaginatoDeBenedetti intentoasfoglia-re La Repubblica del 1° aprile.Edizionepiuttosto smilza: ap-pena (si fa per dire) 52 pagi-ne. Fra titoli, sommari, dida-scalie e testi, ho calcolato305.552 caratteri, circa unquarto della lunghezza deiPromessi sposi. Dal computoho escluso la pubblicità. Tem-po previsto per leggere il tut-to: 392 minuti. Cioè 6 ore emezza,chesonoquelle di lavo-ro previste dal contratto per imedici.Velovedeteunchirur-go che invece dioperare e visi-tare se ne sta in panciolle finoalle 2 del pomeriggio a legge-re La Repubblica?

Con le sue 60 pagine, com-prensivedi annunci economi-ci, il Corriere della Sera del 1°aprile andava persino oltre:484.962 battute, quasi cin-que volte I Rusteghi di CarloGoldoni. Tempo di lettura ri-chiesto:623minuti, paria cir-ca 10 ore e mezza. Ho consul-tato il primo numero del quo-tidiano milanese, uscito il 5marzo 1876: appena quattropagine, l’ultima delle quali apagamento (bei tempi quan-do la pubblicità rappresenta-va il 25 per cento di un giorna-le). Benché le prime tre fosse-ro prive di fotografie, occupa-te per intero solo da testi(compresi quelli di due minu-scole inserzioni, una della«polvere contro la crittogamasurrogato allo Zolfo per le Vitibrevettata Conti» e l’altra dei«100ConfettiMeynetdiFega-to di Merluzzo più efficacidell’Olio, non disaggradevoli,consigliati in tutte le stagio-ni»),ho contatospannometri-camente-non amano,sicapi-sce, ma con il sistema Ocr diriconoscimento ottico -74.000 caratteri. Tempo dilettura: 95 minuti. Umano.

Che cosa sarà mai accadutonegli ultimi 140 anni per giu-stificarequesta mutazionege-netica dei giornali in masto-donti? Sì, d’accordo, oggidì ci

sono più democrazia, piùistruzione,più cultura,più po-litica,piùeconomia, piùfinan-za, più conflitti, più progres-so,più invenzioni, piùpopola-zione, più eventi, più viaggi,più prodotti, più salute, piùsoldi, più aspettativa di vita,più problemi, più spettacoli,più sport, e chi più ne ha piùne metta. Ma non staremosbagliando qualcosa noi gior-nalisti, se hanno cominciato,insieme con i lettori, a stufarsipersino gli editori?

L’Arena, pur con otto paginein meno del Corriere (52 anzi-ché 60), il 1° aprile è riuscita afare meglio del giornalone divia Solferino: 488.449 battu-te. Tempo di lettura richiesto:628 minuti. Quasi 11 ore.

Le statistiche dell’Istat ci di-cono che gli italiani dedicanomediamente alla lettura (quo-tidiani, periodici, libri) e aimezzi di comunicazione (tv,radio, Internet) non più di 2ore e 11 minuti della loro gior-nata.Quis’èappenadimostra-to come un’unica testata pre-tenda ogni mattina da loro, inlinea teorica, un impegno ditempodalle treallecinquevol-te superiore.

Che fare? Accorciare la lun-ghezza dei servizi? Se il rime-dio fosse quello, sarei spaccia-to. Ma non sono affatto con-vinto che pubblicare soltantonotizie da 30 righe sia la solu-zione, come peraltro ammae-strava in epoche lontane Ni-noNutrizio, un genio del gior-nalismo: «Un articolo bello èsempre troppo corto, un arti-colo brutto è sempre troppolungo». Penso che dovremmopiuttosto selezionare, anzichéspacciareall’ingrosso;screma-re, anziché insaccare; curareneidettagli, anziché racconta-re suppergiù; distinguere, an-ziché confondere; interpreta-re, anziché orecchiare; fusti-gare, anziché salmodiare.

Un male oscuro ci corrode:il troppismo. Abbiamo trop-po di tutto, inclusi i caratterimobili di stampa che Johan-nes Gutenberg cinque secolifa allineava con immane fati-ca a uno a uno nei telai dellepagine, e forse per questo ba-dava di più a centellinare,mentreoggisipossonofar pio-vere per via telematica sotto

gli occhi dei nostri frastornatilettori.

Bastaqualcheesempiobana-le per comprendere i livelliraggiunti dal troppismo. Labottega rionale è stata rim-piazzata prima dal supermer-cato, poi dall’ipermercato,quindi dal superstore e oradal megastore. Se ti serve unrasoiousa e getta,devisceglie-re fra il Bic bilama (la primalama cattura il pelo, la secon-dalo taglia), il Gillette Mach 3Turbo Razor trilama (la pri-ma lama cattura il pelo, la se-conda impedisce che rientrinel follicolo, la terza lo tron-ca), il Wilkinson Sword Quat-tro(con «quattro lame perfet-tamente sincronizzate») e «ilnuovo sistema di rasatura a6+1 lame Coop», che presu-mo stia alla barba come Attilastava all’erba, dopodiché puoisolo rivolgerti a Freddy Krue-ger o usare il trattorino dagiardinaggio. Se devi sostitui-re la stampante, ti obbliganoad acquistare un apparecchioche comprende come mini-mo fotocopiatrice, scanner,fax, segreteria telefonica e - ciarriveremo presto - macchi-netta del caffè.

A proposito di caffè. Siamodiventati l’unicoPaesealmon-do dove nei bar viene servitoin almeno 76 modi diversi,tantiè riuscitaad appuntarse-ne nel corso di una sola setti-mana una barista (di Bolo-gna, se non ricordo male): ri-stretto, lungo, molto lungo,macchiato caldo, macchiatofreddo, in tazza grande, in taz-za grande con acqua calda aparte,americano,amaro,mol-to dolce, con la panna, senza

lapanna, correttograppa, cor-retto fernet, ristrettissimocon poco latte, in tazza fred-da, alla francese, con cacao,con nuvoletta, macchiatone...Aggiungo - udito con le mieorecchie lunedì scorso in unbar di Roma - il caffè in vetro.Anche l’occhio vuole la suaparte.

Silvio Paterno, gestore delCoffee Shop 1882 dell’Eatalydi via Lagrange, a Torino, si èaddirittura sentito chiedere«un cappuccino tiepido ten-dente al caldo», formula assaisimile all’attenuante che tan-to piaceva a Enzo Biagi, invo-cata daun giovanotto inconti-nentemessoalle strettedaige-nitori della fidanzata: «È in-cinta, ma appena appena».

Comese non bastasse, i bari-stici hannomesso del loro perrincorrere i volubili gusti deiclienti, sostituendo il vecchioe caro espresso con mokacci-no,marokkino, cremino,orzi-no, ginseng, danese, joker, icebianco, paperino, viennese,creolo, imperiale, vanigliato,caramellato, schiumato, noc-ciolato, alla cannella, alla val-dostana, alla turca, alla giava-nese e infiniti altri sbrode-ghezzi.Tenutocontocheilcaf-fè dovrebbe essere uno solo,possibilmente buono, mentrele testate e le pagine sono tan-te, l’eccessod’informazione ri-versato da noi giornalisti suilettori appare condonabile.

Comunque per questa setti-mana vorrete almeno apprez-zare la buona volontà: housurpato un colonnino menodel solito.Stefano Lorenzettowww.stefanolorenzetto.it

Dobbiamo moltissimo al pro-tezionismo degli ambientali-sti,dobbiamo soprattutto il ri-sveglio delle coscienze ottusedi certi cacciatori di origineprecaria privi di tradizioni edi costume, che con il diffon-dersi di attività un tempo ri-servate a pochi si sono messi asparare a tutto ciò che vola oanchesoltantosimuove,meri-tandoil nomiglolo di «brucia-siepi» dal fatto che non di ra-do, proprio sparando in unasiepe dove qualcosa si muove-va,hannoammazzatoqualcu-no.

Oggi infatti si tornano a ve-dere le poiane sulle rocce delGarda e i falchi gheppi sulletorri di Castelvecchio e suicampanili e gazze e cuculi chearrivano a nidificare anche incittà, segno inequivocabile diun risorto rispetto.

Ma gli ambientalisti non de-vono fare di ogni erba un fa-scio.

Il vero cacciatore è colui che

preleva il poco che non nuocemantenendo del contatto conlanaturaunmotivodimeravi-glia e di gioia, colui che nonlascia nei campi non solo car-taccia e plastica, ma neppureun bossolo di cartuccia, che incerti giorni di passo veloce diuccelli con la burrasca allespalle che non curano il giocoe il richiamo, si accontenta diosservare il miracolo della mi-grazione magari affidando aquelle alte righe nel cielo unpo’ della propria voglia d’infi-nito.

Un tempo nei bacini palu-stri e nei laghi si faceva la «te-la» alle folaghe oggi vietata. Èstato un vero spettacolo diquesti giorni osservare quegli

stessi barchini della «tela»queglistessicacciatoriebarca-ioli che untempovi partecipa-vano, rifare il medesimo am-pio giro nel palude di Fucec-chio senza fucili, unicamenteper ripulire le acque e le rivedi tutti i rifiuti lasciati da quelturismo selvaggio che non hafucile ma fa molto più danno.

Comegrandannohanno fat-to coloro che, magari creden-do di far bene, liberarono nu-trie nei campi e siluri in certifiumi, stravolgendo il sistemaautoctono e costringendo leautorità competenti a intra-prendere drastiche e costosecontromisure.Roberto ZanesiVERONA

www.larena.it

I PIÙ CLICCATIDELLA SETTIMANA

I PIÙ LETTI

I PIÙ COMMENTATI

Una crescita inarrestabile: sono sempre più numerosi, infatti, i lettori de L’Arena.it. Questa settimana l’articolo più cliccato è quello della tragica fi ne dell’ex direttore di banca di Valeggio, ucciso dalla motosega. Poi interesse per il tremendo incidente sulla A4 e per il rogo del capannone a Castelnuovo. Ha suscitato irritazione la nuova uscita di Oliviero Toscani, che è pure tra gli

articoli più commentati della settimana. «Verona ormai inadeguata: spostate il Vinitaly a Milano», dice il fotografo, scatenando l’ira dei veronesi (leggete i commenti sul sito). Poi, tra i più commentati: la morte di Casaleggio, la multa ai migranti che in centro vendevano bastoni per selfi e; e ancora Toscani, bersaglio settimanale delle critiche via web.

Cade dall’albero,la motosega gli taglia la golaScontro sull’A4. Una vittimae due persone feriteRogo a Castelnuovo.Un capannone va in fi ammeToscani: «Verona non è all’altezza: Vinitaly a Milano» Malore durante l’ora di ginnastica: muore una 14enne

Dati da sabato 9 aprile a venerdì 15 aprile 2016

Toscani: «Verona non è all’altezza: Vinitaly a Milano»Oliviero Toscani: «Il Vinitaly?Portatelo a Milano»È morto Casaleggio, ideologoe fondatore del M5S

Toscani: «Vinitaly ormai troppo big. Verona inadeguata»

Vendevano aste per i selfi eMultati due profughi

Lamano di Freddy Kruegerè nienteaconfronto con ilrasoioCoop...

dallaprima -ControcronacaPer inviare una letteraCorso Porta Nuova, 67 - 37122 - Verona

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L'ARENADomenica 17 Aprile 2016 Lettere 27