Arcireport numero 41

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22 novembre 2011 anno IX - n. 41 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci Né pregiudizi né cambiali in bianco Non c'è dubbio che il governo Monti rappre- senti una bella novità dal punto di vista dello stile, una rottura netta coi toni populisti ed ever- sivi del recente passato. Non è cosa di poco conto aver ridato sobrietà e decoro alle istitu- zioni e recuperato la dimensione di un civile confronto politico. Che poi questo governo sia anche in grado di risolvere i problemi rispon- dendo alla domanda di cambiamento che emerge dal Paese è altra cosa e resta tutta da dimostrare. Nei discorsi d'insediamento a Camera e Senato non sono mancate note positive, come sulla lotta all'evasione e all'economia illegale, insieme ad altre sconcertanti, dalla difesa della riforma Gelmini all'assenza di ogni riferimento ai temi ambientali. Restano sospesi nodi deci- sivi, dall'ici all'istituzione della patrimoniale, alla delega fiscale e assistenziale, che sarà il vero banco di prova per la sopravvivenza di un sistema pubblico di welfare finanziato con un equo ricorso alla leva fiscale. Restano aperti punti dirimenti, come l'applicazione dell'esito del referendum in materia di servizi pubblici locali, o le misure contro la precarietà chieste a gran voce dal mondo giovanile. Aspettiamo le risposte. Ben sapendo tuttavia che oggi non abbiamo il governo delle sinistre, ma un esecutivo d'emergenza sostenuto da forze politiche che restano fra loro alternative, tanto sul piano dei riferimenti valoriali e dell'ap- proccio culturale quanto su quello degli inte- ressi materiali che rappresentano. Perciò le opposizioni di ieri, pur sostenendo oggi il governo, non possono non guardare oltre, nel- l'orizzonte di una vera alternativa. Perché ciò avvenga è bene che resti viva la mobilitazione sociale. Le forze su cui contare ci sono, nella consapevolezza diffusa dell'inso- stenibilità di questo modello di sviluppo, nelle tante vertenze locali in atto; nelle pratiche di autorganizzazione che sperimentano dal basso nuovi modi di lavorare, produrre, consu- mare; nelle relazioni, nei saperi e nelle culture delle nostre comunità. Piccole cose all'apparenza, che possono però contribuire al cambiamento verso la società dei beni comuni, dei diritti, della vera democrazia. Sono i temi su cui i circoli Arci hanno discusso nei giorni scorsi a Rieti; sono anche le parole d'ordine con cui il popolo dell'acqua tornerà in piazza il 26 novembre per chiedere il rispetto del voto referendario. Con un messaggio chia- ro per il nuovo governo: nessuna opposizione pregiudiziale, ma anche nessuna cambiale in bianco. SEMINARIO RIETI I PAGINA 2 Un articolo di Michela Faccioli, presidente Arci Verona INTERNAZIONALI I PAGINA 5 Un articolo di Paola Caridi sulla situazione in Egitto P er salvare l’Italia dalla crisi e dal dissesto provocato da uno sviluppo dissennato serve un investimento grande sui beni comuni, sulla cultura e sulla democrazia. E solo la partecipazione può ridare dignità e valore a una politica nuova, capace di portare il paese fuori dal disastro. Tutto questo è possibile. Lo dimo- strano scelte come quella del Comune di Napoli per la ripubblicizzazione dell’acqua. Lo dicono le buone pratiche che coniugano riconversione ecologica, lavoro, ricerca, cultura e partecipazione. Non è obbligato- rio sanare i conti pubblici privatizzando, svendendo il patrimonio nazionale, taglian- do diritti e lavoro, mettendo a rischio socie- tà e territori. È vero piuttosto il contrario: il disegno della società sostenibile è detta- gliato e credibile. Non si scontra con i limi- ti imposti dalla crisi globale ma al contrario offre una via maestra per uscirne tutti vivi, vegeti e più felici. Crea lavoro, tanto lavo- ro, produce benessere e socialità. Ciascuno può portare a questo grande mare del cambiamento la sua goccia d’ac- qua. Milioni di cittadini sono impegnati direttamente a cambiare modelli e stili di vita, per vivere meglio e consegnare ai figli un mondo vivibile. Sono migliaia i circoli dell’Arci impegnati in buone pratiche di sostenibilità ambientale, sociale, culturale, democratica. Anche noi ci opponiamo a qualsiasi tentativo di cancellazione dell’esi- to referendario, contro la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali e dei beni comuni. Il popolo italiano ha votato per l’acqua pubblica, la volontà popolare va rispettata e attuata. Il 28 novembre a Durban si aprirà la Conferenza Onu che dovrà tentare di fermare il riscaldamento climatico. Anche la manifestazione del 26 novembre è un bel modo per fare la nostra parte nella mobilitazione globale tesa a salvare il pianeta: con un’altra economia e un’altra società, con più partecipazione e più democrazia. Il 26 manifestazione nazionale a Roma per difendere l’esito dei referendum. Articoli a pagina1 e 2 I l 26 novembre in piazza per l’acqua, i beni comuni, la democrazia

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22 novembre 2011anno IX - n. 41

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

Né pregiudizi né cambiali in bianco

Non c'è dubbio che il governo Monti rappre-senti una bella novità dal punto di vista dellostile, una rottura netta coi toni populisti ed ever-sivi del recente passato. Non è cosa di pococonto aver ridato sobrietà e decoro alle istitu-zioni e recuperato la dimensione di un civileconfronto politico. Che poi questo governo siaanche in grado di risolvere i problemi rispon-dendo alla domanda di cambiamento cheemerge dal Paese è altra cosa e resta tutta dadimostrare. Nei discorsi d'insediamento a Camera eSenato non sono mancate note positive, comesulla lotta all'evasione e all'economia illegale,insieme ad altre sconcertanti, dalla difesa dellariforma Gelmini all'assenza di ogni riferimentoai temi ambientali. Restano sospesi nodi deci-sivi, dall'ici all'istituzione della patrimoniale, alladelega fiscale e assistenziale, che sarà il verobanco di prova per la sopravvivenza di unsistema pubblico di welfare finanziato con unequo ricorso alla leva fiscale. Restano apertipunti dirimenti, come l'applicazione dell'esitodel referendum in materia di servizi pubblicilocali, o le misure contro la precarietà chieste agran voce dal mondo giovanile.Aspettiamo le risposte. Ben sapendo tuttaviache oggi non abbiamo il governo delle sinistre,ma un esecutivo d'emergenza sostenuto daforze politiche che restano fra loro alternative,tanto sul piano dei riferimenti valoriali e dell'ap-proccio culturale quanto su quello degli inte-ressi materiali che rappresentano. Perciò leopposizioni di ieri, pur sostenendo oggi ilgoverno, non possono non guardare oltre, nel-l'orizzonte di una vera alternativa.Perché ciò avvenga è bene che resti viva lamobilitazione sociale. Le forze su cui contare cisono, nella consapevolezza diffusa dell'inso-stenibilità di questo modello di sviluppo, nelletante vertenze locali in atto; nelle pratiche diautorganizzazione che sperimentano dalbasso nuovi modi di lavorare, produrre, consu-mare; nelle relazioni, nei saperi e nelle culturedelle nostre comunità. Piccole cose all'apparenza, che possono peròcontribuire al cambiamento verso la società deibeni comuni, dei diritti, della vera democrazia.Sono i temi su cui i circoli Arci hanno discussonei giorni scorsi a Rieti; sono anche le paroled'ordine con cui il popolo dell'acqua tornerà inpiazza il 26 novembre per chiedere il rispettodel voto referendario. Con un messaggio chia-ro per il nuovo governo: nessuna opposizionepregiudiziale, ma anche nessuna cambiale inbianco.

SEMINARIO RIETI I PAGINA 2Un articolo di Michela Faccioli,presidente Arci Verona

INTERNAZIONALI I PAGINA 5Un articolo di Paola Caridisulla situazione in Egitto

P er salvare l’Italia dalla crisi e daldissesto provocato da uno sviluppodissennato serve un investimento

grande sui beni comuni, sulla cultura esulla democrazia. E solo la partecipazionepuò ridare dignità e valore a una politicanuova, capace di portare il paese fuori daldisastro. Tutto questo è possibile. Lo dimo-strano scelte come quella del Comune diNapoli per la ripubblicizzazione dell’acqua.Lo dicono le buone pratiche che coniuganoriconversione ecologica, lavoro, ricerca,cultura e partecipazione. Non è obbligato-rio sanare i conti pubblici privatizzando,svendendo il patrimonio nazionale, taglian-do diritti e lavoro, mettendo a rischio socie-tà e territori. È vero piuttosto il contrario: ildisegno della società sostenibile è detta-gliato e credibile. Non si scontra con i limi-ti imposti dalla crisi globale ma al contrariooffre una via maestra per uscirne tutti vivi,vegeti e più felici. Crea lavoro, tanto lavo-ro, produce benessere e socialità.

Ciascuno può portare a questo grandemare del cambiamento la sua goccia d’ac-qua. Milioni di cittadini sono impegnatidirettamente a cambiare modelli e stili divita, per vivere meglio e consegnare ai figliun mondo vivibile. Sono migliaia i circolidell’Arci impegnati in buone pratiche disostenibilità ambientale, sociale, culturale,democratica. Anche noi ci opponiamo aqualsiasi tentativo di cancellazione dell’esi-to referendario, contro la privatizzazionedei servizi pubblici essenziali e dei benicomuni. Il popolo italiano ha votato perl’acqua pubblica, la volontà popolare varispettata e attuata. Il 28 novembre aDurban si aprirà la Conferenza Onu chedovrà tentare di fermare il riscaldamentoclimatico. Anche la manifestazione del 26novembre è un bel modo per fare la nostraparte nella mobilitazione globale tesa asalvare il pianeta: con un’altra economia eun’altra società, con più partecipazione epiù democrazia.

Il 26 manifestazione nazionale a Roma per difendere l’esito dei referendum. Articoli a pagina1 e 2

Il 26 novembre in piazza per l’acqua, i beni comuni, la democrazia

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I l popolo dell'acqua torna in piazza, lo fasabato 26 novembre, a cinque mesidallo straordinario successo referenda-

rio di giugno con un corteo che partirà alle14 da piazza della Repubblica e che si con-cluderà dove festeggiammo la vittoria, apiazza Bocca della Verità. Lo fa per il rispet-to del voto referendario, ad oggi ignoratodal Governo e dai gestori del servizio idricoche continuano ad incassare la 'remunera-zione del capitale' abolita dal secondo que-sito, nascondendosi dietro l'attesa di unafantomatica Agenzia nazionale per la rego-lazione e la vigilanza in materia di acquache ancora non esiste.Centocinquanta giorni sarebbero stati suffi-cienti per andare nella direzione indicata daireferendum, cioè quella di un servizio pub-blico e partecipato, come è successo e stasuccedendo a Napoli. Abbiamo invecedovuto assistere all'accelerazione delle pri-vatizzazioni, alla malcelata ostilità di Ministridella Repubblica che si interrogavano pub-blicamente su come si possa aggirare ireferendum, all'approvazione della cosid-

detta 'manovra bis' che, di fatto, reintroduceil decreto Ronchi abolito con il primo quesi-to pur escludendo (per ora) il servizio idrico. La richiesta di applicazione della volontàpopolare dovrà quindi essere rivolta alnuovo Governo, a quel Mario Monti chesappiamo pensarla in modo radicalmentediverso da noi, ma a cui chiediamo nientepiù e niente meno che il rispetto dellavolontà popolare con necessari interventilegislativi.In attesa che si proceda nella direzione indi-cata dal 95% dei votanti, il 26 novembreservirà anche per lanciare la Campagna diobbedienza civile, ovvero una campagnache, obbedendo al mandato del popolo ita-liano, produrrà in tutti i territori e con tutti icittadini percorsi auto organizzati e collettividi riduzione delle tariffe dell'acqua, secondoquanto stabilito dal voto referendario. La Campagna di obbedienza civile è sem-plice, consiste nel pagare le bollette relativeai periodi successivi al 21 luglio 2011 appli-cando una riduzione pari alla componentedella remunerazione del capitale investito

che incide sulle bollette dei cittadini sul 10-20% della tariffa complessiva.La Campagna è stata chiamata di 'obbe-dienza civile' perché in realtà non si tratta di'disobbedire' ad una legge ingiusta, ma piùsemplicemente di avere comportamenti deltutto conformi alle leggi, così come modifi-cate dagli esiti referendari. Si tratta, quindi,di obbedire a delle giuste leggi. Lo scopoprincipale della campagna di obbedienzacivile è ovvio: ottenere l'applicazione diquello che è inequivocabilmente scaturitodai referendum. Tuttavia con la mobilitazione attiva di centi-naia di migliaia di cittadini ci proponiamo diattivare una forma diretta di democrazia dalbasso, auto-organizzata, consapevole enon disponibile a piegare la testa davanti aidiktat dei poteri forti di turno.Il 26 novembre saremo in piazza per pro-porre un'uscita alternativa dalla crisi, cheparta dal rispetto della volontà popolare piùche dalle imposizioni dei mercati. In tanti etante possiamo farlo. Info: www.acquabenecomune.org

L a Biblioteca Comunale Paronianadell'Umbilicus Italiae, a Rieti, ha ospi-tato per quattro giorni (dal 17 al 20

novembre) RiEvoluzione. Un'altra econo-mia, un'altra società, il primo seminarionazionale dell'Arci su ambiente, clima, benicomuni e stili di vita. Sarà forse per la pre-senza nell'atmosfera di residui di vita consa-crata - la Biblioteca era un tempo un con-vento - che il numeroso gruppo di soci pro-venienti da quasi tutte le Regioni d'Italia hapartecipato in un silenzio operoso, con atten-zione e persino spesso con puntualità.Computer e cellulari, senza che qualcunolo imponesse o suggerisse, erano pressoc-chè assenti, sostituiti dall'ascolto e dal con-fronto a tratti divertito. Stefano Bartolini, docente di economia poli-tica e autore di Manifesto per la felicità, eracompiaciuto che una volta tanto si potesseparlare senza l'assillo di dati e di cifre e conla percezione che anche i presenti fosserocome lui persuasi della necessità di operarefinalmente il passaggio ad una società delbenessere, scalzando quella dell'infeliceben-avere. Tutto, sia chiaro, non può disgiungersi da unnuovo approccio alla natura, finalmente libe-rata dalla finanziarizzazione, dal business e

dalla strumentale evocazione che anche laBanca Mondiale ne fa quando nei suoi docu-menti, ricorrendo allo 'sviluppo sostenibile’,tenta l'assimilazione del linguaggio altrui. Certo, preoccupazioni e tentativi ad alto livel-lo non sono mancati e, come ci ha ricordatoGiuseppe De Marzo, anche Gordon Brown,da Premier britannico, aveva qualche annofa caldamente invitato i suoi colleghi a parte-cipare alla Conferenza ONU di Cope-naghen: «non esiste un piano B... se nonraggiungiamo un accordo adesso... saràirreparabilmente troppo tardi». A qualche anno di distanza non gli ha peròfatto eco il Ministro (straniero) dell'Ambientedel Governo Monti, Corrado Clini: appenaeletto ha subito esordito tessendo le lodidella tecnologia nucleare quasi si fosseassentato dall'Italia nel periodo in cui la mag-gioranza dei cittadini metteva una 'pietratombale’ sul ritorno all'energia dell'atomo. L'imprudente inquilino del Dicastero ha cosìservito su un 'piatto d'argento' la replica delnostro relatore e mattatore, Massimo Scalia,che con efficaci divagazioni dialettali ha liqui-dato ogni possibile nostalgia nuclearista con:«so' tutte fregnacce». Ambiente, giustiziasociale, stili di vita... tutto si tiene. Se AdrianoLabbucci, che ci ha presentato il suo

Camminare una rivoluzione, è solito avven-turarsi con alcuni amici sul mitico GrandeRaccordo Anulare di Roma - che, per dirlacon Guzzanti, «devi stà attento, buttatte intempo», Marco Bersani ci esorta alla demo-crazia della partecipazione, che ha recente-mente permesso a milioni di persone di con-vocarsi ai seggi per affermare che «acquavuol dire democrazia». Democrazia e interazione con chi ci circon-da hanno fatto breccia, come ci ha sottoli-neato un esponente del movimento, tra lepersone che si ritrovano a manifestare in Valdi Susa e che appartengono a mondi ritenu-ti assai diversi: ragazzi di fede comunistacon fedeli cattolici che affrontano la protestacon la preghiera e l'anziano ex imprenditoreche ha ritrovato la motivazione per la vitanell'incontro con gli altri. Da Rieti ce ne siamo andati, sì, con la sco-perta dell'acqua calda di Marco - che decan-tandone i benefici per la salute, è riuscito aconvincere più di uno a berne a caraffe - maanche con la consapevolezza che l'Arci,come ci è stato riconosciuto dagli esterni, èin grado di esercitare un ruolo importante edi fare da cinghia di trasmissione tra ambien-te, giustizia sociale e nuova economia.Info: [email protected]

Dalla società del ben-avere alla società del benessere:4 giorni di discussione su un’altra economia, un’altra società

Obbedienza civile per applicare l’esito dei referendum. Il 26 novembre in piazza per il rispetto della volontà popolare

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n. 41 22 novembre 2011

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P rociv Arci Liguria è stata costituita il28 dicembre 2009 per iniziative disei organizzazioni: Prociv Augustus

Valle Stura di Rossiglione (GE), P.A. CroceVerde Sestri Levante di Sestri Levante (GE),P.A. Croce Verde Chiavarese di Chiavari(GE), Gruppo di Protezione Civile Belaso diPonzano Magra (SP), Prociv Arci HermesRadio Club di Santo Stefano di Magra (SP)e Prociv-Arci Val di Magra di Sarzana (SP). In soli due anni l'associazione ha registratol'adesione di cinque nuove organizzazioni:Alfa Group di Genova, Associazione volon-tari Protezione Civile gruppo regionaleMaggiorere vigili del fuoco Rinaldo Enrico diSarzana (SP), La Fenice di La Spezia,Volontari Protezione Civile ambiente Lu-nezia di Arcola (SP) e Federazione italianacinofila sport e soccorso di La Spezia.«Un risultato che ci gratifica e che premial'impegno profuso in questi due anni di inten-so lavoro - riconosce il presidente di ProcivArci Liguria, Celestino Moruzzi - pensiamoentro fine anno di poter aggiungere altre due

organizzazioni ai nostri soci». In questi dueanni Prociv Arci Liguria ha avuto modo dimettere a frutto le proprie competenze e lapropria organizzazione di fronte ai disastriche hanno colpito la regione, a cominciaredall'alluvione di Sestri nell'ottobre 2010 dovesono stati impegnati circa quaranta volonta-ri, fino a quella recente. Anche in occasione del terremoto a L'AquilaProciv-Arci è stata presente sin da subitocon 170 volontari che si sono assunti laresponsabilità di allestire un campo base inlocalità Pianola, nei pressi di L'Aquila.«Fortunatamente qualche volta siamo chia-mati per ragioni non drammatiche, come èsuccesso il primo maggio scorso in occasio-ne della beatificazione di Papa GiovanniPaolo II», sottolinea scherzosamente Mo-ruzzi. In seguito all'alluvione nello spezzino, larisposta di Prociv Arci Liguria è stata pronta:già il 26 ottobre i volontari erano sul posto,contribuendo significativamente al soccorsodegli abitanti di Borghetto, Brugnato e

Romito Magra. Grazie anche al supporto dialcune imprese che hanno offerto loro mezzie strumenti, i volontari hanno spalato fangoe detriti da abitazioni, negozi, strade, impie-gando dove necessario autopompe e moto-seghe. Collateralmente i volontari hannodato indicazioni precise sul fabbisogno e suiluoghi di raccolta. L'impegno di Prociv Arci Liguria è ancora incorso, e proprio nei giorni scorsi due mezzidel Gruppo di Protezione Civile della CroceVerde Chiavarese hanno consegnato alcentro di raccolta gestito dal Comune diBorghetto di Vara il materiale raccolto aChiavari nello scorso fine settimana dall'As-sociazione Studenti del Tigullio - di cui unarappresentanza ha partecipato alla conse-gna insieme al presidente Moruzzi - in colla-borazione con la Croce Verde Chiavarese.Nei prossimi giorni, come concordato con ilComune della Val di Vara, sarà consegnatoaltro materiale su specifica richiesta degliabitanti di Borghetto secondo le necessitàdel momento.

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C om'é tradizione della nostra asso-ciazione, la concreta solidarietà difronte alla devastante alluvione del

Levante ligure e di Genova non si è fattaattendere. In tempo reale decine di volontarisi sono resi disponibili per accorrere dovenecessario, supportati dall'esperienza acqui-sita sul campo dalla Prociv Arci. Contestualmente è scattata la raccolta dimateriali e viveri e quella di fondi per i suc-cessivi progetti di ricostruzione.In venti gior-ni sul conto corrente dedicato sono stati rac-colti oltre 11mila euro che verranno utilizza-ti per uno o più progetti di ricostruzione indi-viduati dal comitato regionale insieme aicomitati di La Spezia, Sarzana e Genova. Aifondi così raccolti vanno poi aggiunti quelliche deriveranno dalle iniziative di solidarie-tà realizzate nella regione ma anche innumerose parti d'Italia. Eccellente, per qua-lità dei protagonisti e tempestività di realiz-zazione è senz'altro il Blues Joint Benefitper le popolazioni colpite dall'alluvione, rea-lizzato al Jux Tap di Sarzana. Spiegano gliorganizzatori: «Non abbiamo dovuto 'inse-guire' gli artisti, ma siamo stati contattati daamici artisti che hanno sentito il bisogno el'urgenza di fare qualcosa per le personecolpite». L'evento non aveva costi di produzione stel-

lari, ma una produzione straordinaria legataal lavoro gratuito di decine di persone eall'uso gratuito dei locali messi a disposizio-ne. Viene dalla nostra terra per la nostraterra. Sa di fango, di sudore e duro lavoro. Ilricavato della serata sarà devoluto a favoredella ricostruzione della scuola di Rocchettadi Vara, a Suvero, per la quale si sonomosse numerose realtà. Come ha ricordatoil sindaco di Rocchetta, Riccardo Barotti, inuna nota di ringraziamento: «La proposta disostenere una compagna di solidarietà perla nuova scuola di Rocchetta è stata accol-ta da me e dalla comunità intera con infinitagioia e piena gratitudine: ringrazio cordial-mente tutti coloro che vorranno aiutarci inquesto momento difficile in cui forte avver-tiamo il bisogno di non essere lasciati soli».Della serata - una vera chicca per gli appas-sionati del blues con moltissimi protagonistidel blues locale, italiano e un grande ospiteinternazionale, John Williamson chitarristadegli Animals - si prevede la realizzazione diun progetto editoriale - libro e dvd - incen-trato sulla manifestazione e contenenteanche immagini e storie riguardanti l'alluvio-ne che ha colpito il nostro territorio. Progettoche oltre a consentire un ulteriore introitoeconomico costituirà anche un significativocontributo alla costruzione di memoria col-

lettiva. Numerosissime le iniziative anchenella vicina Lombardia. Genova pernoi@Arci Bellezza. Una notte di musica esolidarietà, perchè uniti c'è più senso è ilsignificativo titolo dell'evento organizzato daArci Milano in collaborazione con ArciBellezza con tre apprezzati musicisti notianche per il loro impegno: Alessio Lega,Andrea Labanca e Giubbonsky.Difficile riportare tutte le iniziative realizzate:dal Bitte all'Arci Metissage, al Toilet Club; eancora Arci L'Impegno, Arci Corvetto, ArciAcropolis di Vimercate, il neonato circoloArci Svolta di Rozzano, il circolo Agorà diCusano Milanino, il Tambourine di Seregno,il circolo culturale Casa Malasangre, ArciUbik, Area Carugate, La Casa del Popolo diLodi. Da Torino, soci e simpatizzanti dell'As-sociazione No.à. hanno raggiunto i volonta-ri presso il circolo Arci Gavette. E sempre daTorino il circolo Arci Bazura e il circolo SUDhanno contributo alla ricostruzione del circo-lo Arci Pontecarrega.Tra le iniziative più originali, quella dei Po-laroiders che hanno messo all'asta le fotopolaroid degli iscritti versando gli introiti sulconto corrente attivato da Arci Liguria.Questa una breve panoramica, sicuramenteriduttiva. Arci c'é.Info: [email protected]

Dopo l’emergenza, è il tempo della solidarietà

Il prezioso impegno di Prociv Arci Liguria

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«Quando ero nelle scuole ele-mentari un'insegnante biondami trattava male, era molto

razzista, e mi diceva che ero un'incapace eche quelli del mio paese sono delle perso-ne senza valore, e mi sono messa a pian-gere»: a raccontare questo episodio èSandra, 15 anni, originaria dell'Ecuador maresidente a Milano.Uno soltanto dei numerosi episodi di razzi-smo che vengono fuori da Spunti di vista, laricerca promossa dall'Arci con il supportodell'Unar sulle discriminazioni subite dai'nuovi italiani', cioè non soltanto le cosid-dette 'seconde generazioni', ma tutti i gio-vani di origine straniera nati in Italia o giun-ti nel nostro paese più di recente. Attraverso la somministrazione di un que-stionario a un totale di 440 tra ragazzi eragazze con un'età compresa dai 15 ai 30anni che vivono nei comuni di Milano (230intervistati) e Messina (210) e la raccolta ditestimonianze di vita e 'razzismo' quotidia-no, si è cercato di capire chi sono questigiovani, con chi si relazionano quotidiana-mente, se si sentono vittime della discrimi-nazione messa in atto dalla società che li

dovrebbe ospitare, nel caso di coloro che sitrovano in Italia da pochi anni, o in cui vivo-no da quando sono nati. Guardando airagazzi coinvolti nel progetto, si nota comea Messina cresca il numero delle secondegenerazioni: il 27,6% del campione hadichiarato di essere nato in Italia, contro il9,1% di Milano. Il dato incide sulle discrimi-nazioni percepite: a Messina dichiarano diaver subito discriminazioni il 74% di maschie il 65% delle femmine, percentuale che aMilano scende rispettivamente al 60% e al38%.Questo aspetto si spiega parzialmen-te con le aspettative nei confronti dellasocietà ospitante, che variano in relazioneagli anni di permanenza in essa: i giovani diseconda generazione vivono più intensa-mente le discriminazioni subite rispetto aiprimo-migranti, avendo delle aspettativepiù elevate nei confronti della società in cuivivono. Tra i luoghi di discriminazione, 'vin-cono' i mezzi pubblici: 48 giovani aMessina e 47 a Milano hanno subito discri-minazioni su autobus e metro; poi ci sonoi luoghi di svago (negozi, cinema, bar, loca-li notturni) indicati da 49 giovani a Messinae 16 a Milano; la questura, dove molti dei

ragazzi e ragazze intervistati sono costrettiperiodicamente a recarsi per ottenere il rin-novo dei documenti necessari alla regola-rizzazione, e la polizia (20 e 31). Luogo di discriminazione è anche la scuo-la, dove le seconde generazioni spessosubiscono i pregiudizi di insegnanti e com-pagni (29 e 29) e il luogo di lavoro (18 e25), in cui gli stranieri sono sfruttati daimprenditori senza scrupoli che li impiega-no spesso in compiti usuranti e pericolosi incambio di salari modesti, e a volte vengonopercepiti come una minaccia dai propri col-leghi italiani, dovendo quindi fronteggiareanche le loro ostilità. Dalle esperienze didiscriminazione quotidiana è nato peròanche qualcosa di buono: si tratta deldocumentario Libera tutti, prodotto dall'Arcie realizzato dal laboratorio di participatoryvideo del circolo Arci Thomas Sankara diMessina, in cui un gruppo dei giovani coin-volti nel progetto Spunti di vista ha realiz-zato un'opera in cui raccontare il proprioquotidiano, le aspettative, il rapporto con lasocietà in cui vivono, la loro definizione del-l'inclusione sociale e la loro percezione deifenomeni di discriminazione.

Il 18 e 19 novembre la rete Migreurop si èriunita nell’Assemblea Generale a Parigi.Ha partecipato una delegazione dell’Arci,

membro fondatore della rete nata al FSE diFirenze nel 2002. Migreurop riunisce oltre 40associazioni di paesi europei e africani (piùTurchia e Libano) e numerosi membri indivi-duali e si caratterizza per essere la sede in cuiorganizzazioni della società civile e ricercato-ri collaborano in attività di monitoraggio e stu-dio finalizzate alla denuncia della moltiplica-zione dei centri di detenzione amministrativadei migranti, dell’esternalizzazione delle fron-tiere e dei controlli migratori, delle violazionidei diritti umani alle frontiere. Grazie a questolavoro, la rete si è ormai accreditata ancheagli occhi delle istituzioni europee come unodei principali interlocutori su questi temi.Ladenuncia viene supportata da campagne disensibilizzazione come quella ‘Per un dirittoalla trasparenza nei centri di detenzione perstranieri’, dalla pressione nei confronti delleistituzioni europee per avere accesso ai docu-menti ufficiali relativi agli accordi di riammis-sione, da rapporti periodici come quello suidiritti umani alle frontiere, o da pubblicazioni distampo più divulgativo, come l’Atlante dei

migranti in Europa. La prima giornata - il 18novembre - è stata dedicata all’auto-formazio-ne dei membri su ‘Frontex e il diritto del mare’.L’idea è quella che non ci sia alcuna ragioneperché il mare sia una zona di non diritto. Laspinta a mettere in piedi un gruppo di lavorodedicato per discutere delle prospettive diazione contro le violazioni dei diritti deimigranti in mare deriva non solo dalla difficol-tà ad individuare i responsabili di tali violazio-ni che assumono di conseguenza un caratte-re di ‘inevitabilità’, ma anche dall’aumentoesponenziale delle morti nel canale di Siciliadopo le rivoluzioni in Tunisia, Egitto e Libia:oltre 2000 morti dal febbraio 2011 secondol’Acnur. Il secondo giorno, l’AssembleaGenerale ha eletto il nuovo Consiglio diAmministrazione (CA) composto da 18 asso-ciazioni e 3 membri individuali, tra cui l’Arci. IlCA ha eletto membri dell’Ufficio di PresidenzaGisti, Arci (Segretario generale), FASTI,AMDH e ARACEM e ha confermato alla pre-sidenza Olivier Clochard, geografodell’Università di Poitiers, che ha in questianni curato la carta dei centri di detenzioneper stranieri in Europa e nel Mediterraneo, lostrumento per il quale Migreurop è più cono-

sciuta, e l’Atlante dei Migranti in Europa. Dalladiscussione sul bilancio emerge, da un lato, ilcarattere fortemente militante della rete cheporta avanti queste ed altre attività con unbudget estremamente limitato, dall’altro, lafragilità finanziaria che caratterizzerà il 2012.In questo quadro e vista l’imminente partenzadi Sara Prestianni, coordinatrice di Migreuropsin dalla prima Assemblea Generale nel2005, al CA e al Bureau si richiede un coin-volgimento forte ed operativo. Come Arciintendiamo confermare e rafforzare il nostroimpegno in entrambi gli organi e ringraziareSara per la passione con cui ha finora assicu-rato il coordinamento di una rete che ci augu-riamo continui ad con eguale efficacia permolti anni ancora. Info: [email protected]

Migreurop riunisce la sua Assemblea generaleAutoformazione e rinnovo delle cariche elettive

Razzismo sui mezzi pubblici, a scuola, nei luoghi di svago e dilavoro: una ricerca sulle discriminazioni verso i nuovi italiani

Il 24 novembre alle 16 presso il Museo L’Alca si tiene l’incontroCittadini non si nasce, si diventa.

Bene pubblico, bene comunepromosso dal presidio Antonio

Montinaro di Libera - Maglie

MAGLIE (LE) notizieflash

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L a guerra civile in Libia è finita con lamorte di Gheddafi. La guerra tribalecontinua ancora. Gli otto mesi di con-

flitto hanno lasciato il Paese nelle mani dicentinaia di milizie armate. D’altra partemanca ancora un esercito regolare e il Cntdeve riuscire a imporre la sua autorità sututto il territorio nazionale. Quattro giorni dibattaglia hanno messo a ferro e fuocoZawiyah, città della costa a lungo bastionegheddafiano lungo la rotta che da Tripoliporta alla Tunisia. A combattere erano mili-zie della città contro la tribù locale accusatadi aver aiutato i lealisti. Alla fine si è arrivatialla tregua, ma l’episodio ha aumentato lapreoccupazione ai più alti livelli. Con lamorte di Gheddafi, in Libia si è creato unvuoto che è al tempo stesso militare, politicoed economico. Un vuoto armato che rischiadi fomentare scontri continui tra i diversi inte-ressi delle tante tribù del Paese. Questiscontri sono quasi sempre un riposiziona-mento negli equilibri di potere locale e sono

alimentati dall’enorme numero di armi in cir-colazione. Contro i combattimenti in corso indiverse parti del Paese, sono intervenuti siail capo del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, sia l’expremier Jibril. Il primo ha condannato le vio-lenze come irresponsabili, il secondo hachiesto che la road map verso le elezioni siapiù breve del previsto perché la Libia nonpuò restare a lungo in questa provvisorietàarmata. A preoccupare sono moltissimi equi-libri tribali. Innanzitutto ci sono da integrarenel nuovo corso i Warfalla, la principale tribùlibica per numero, che hanno sostenuto ilColonnello fino alla fine, tanto che la lorocittà, Bani Walid, è caduta solo poche oreprima di Sirte. Con loro bisogna trovare unamediazione e riuscire a includerli nel gover-no, perché rappresentano un sesto dellapopolazione. Ci sono poi i tuareg e gli altripopoli del deserto libico. I tuareg sono con-siderati da sempre fedeli alleati di Gheddafi,tanto che presso di loro pare si fosse nasco-sto il figlio del rais Saif al Islam, prima di

essere catturato. Il confine sahariano della Libia con Algeria,Sudan, Niger e Chad è poi giudicato parti-colarmente permeabile e pericoloso, possi-bile luogo di transito di armamenti pesanti dicui non è semplice seguire la rotta.Il dopoguerra libico è dunque più incerto chemai. I ribelli rifiutano per il momento di con-segnare le armi. Almeno finchè non saràcreato un esercito regolare. Nel frattempocontinuano gli episodi di giustizia sommariae i saccheggi nelle roccaforti del vecchioregime. Le milizie e i battaglioni hanno adesso i lorointeressi da difendere. Interessi che si inne-stano sui vecchi conflitti tribali del Paese,sempre più acuti grazie alla forza dei kalash-nikov.Gheddafi aveva saputo governare per qua-rant’anni le sue tante tribù con la antica for-mula del ‘divide et impera’. Il Cnt deve anco-ra capire quale è la via per stabilire pace econsenso.

internazionali

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I n una rivoluzione fatta, ormai da diecimesi, di appuntamenti determinanti, la‘marcia del milione’ di oggi pomeriggio è

veramente uno di quelli che potrebbe decide-re molto del futuro dell’Egitto. Democrazia oregime, ancora una volta. E non solo perché,anche oggi, Tahrir si potrebbe riempire di unmilione di persone di tutti i settori sociali, rei-terando la carica iconica di una piazza cheormai è difficile digerire vuota. Tahrir è quell’i-stantanea piena di luci, di folla che - in manie-ra singolare - si fa potere e non massa dimanovra. È che la ‘marcia del milione’ tienealta, per il quarto giorno consecutivo, la que-stione centrale, ineludibile. Lo Stato di diritto,condensata nel passaggio dei poteri dai mili-tari a un’autorità civile. Ancora una volta iragazzi di Tahrir hanno costretto la vecchiapolitica a seguire la loro linea. È successocon la decisione di non accettare compro-messi e ottenere la caduta di Mubarak. È suc-cesso con la spinta poderosa, arrivata dallapiazza quest’estate, per mettere finalmentesotto processo l’ex presidente, e non soloqualche ministro. Ed è successo adesso, conl’indicazione che il vulnus della transizione èla gestione da parte dei vertici delle forzearmate, tutti parte integrante del vecchio regi-me. I gattopardi con le stellette non vannobene per una sana transizione alla democra-

zia: questo il messaggio dei rivoluzionari. Nonvanno per i tribunali militari, ma soprattuttoper la decisione di essere un settore a partedello Stato, che decide del resto del paesesenza alcun contrappeso. Non va bene, nelnostro modello di democrazia così come inquello che i ragazzi di Tahrir vogliono perl’Egitto. Soprattutto perché così i vertici milita-ri restaurano in altre forme la prima repubbli-ca nata dalla rivoluzione di Nasser, e poi per-ché indicano la possibile via d’uscita per glialleati occidentali riguardo al rapporto conl’Egitto. Tradotto: che l’Egitto (civile) faccia unpo’ quello che vuole, siamo disposti anche adaccettare la Fratellanza Musulmana al pote-re, basta che i militari, addestrati nelle acca-demie statunitensi, ci proteggano i confini ter-ritoriali e politici della nostra strategia medio-rientale. L’ex ministro della difesa Tantawi, oraa capo del Consiglio Militare Supremo, èuomo affidabile per gli americani, per esem-pio, convinti che sia lui a salvaguardare ilfronte sud di Israele. E dunque, il compro-messo sembra proprio essere: i militari connoi (occidentali), e i civili con chi pare agli egi-ziani. È evidente quanto una simile concezio-ne del futuro dell’Egitto non possa reggereall’urto della Storia e della stessa cronacadella rivoluzione. È per questo che la rivolu-zione si deve compiere, ed è probabile che lo

show down di questi giorni sia l’inizio di que-sta seconda parte della prima reale rivoluzio-ne popolare egiziana. È per la lucidità deiragazzi che hanno combattuto sin dall’inizio itribunali militari che io non credo alla naivitèdegli attivisti. Credo alla loro determinazione.Credo anche che si siano incanalati in un tun-nel quasi impossibile da attraversare, quellodella democrazia partecipativa di base, masono altrettanto convinta che ci sia bisogno didargli ascolto. Intanto, la politica politicante siesercita negli incontri e nei tentativi di uscireda un’impasse pericolosa, a pochi giorni dalleelezioni. Se passaggio di poteri ha da essere,come si dovrebbe configurare? Chi - tra i civi-li - dovrebbe gestire elezioni e transizione? Esoprattutto, chi dovrebbe scegliere i civili a cuii militari dovrebbero passare i poteri? C’è l’i-potesi che siano gli stessi militari a sceglierli,un altro atto della gestione gattopardesca delpost-Mubarak. Una ipotesi difficile da digerire,ma la gestione dello hic et nunc è veramenteuna questione da risolvere. Subito. E non èormai possibile pensare che i militari possanogovernare de facto sino al 2013. I FratelliMusulmani, intanto, si sfilano dalla marcia dioggi pomeriggio. Forse per avere più spaziodi mediazione, nella politica politicante checonducono da mesi. Basterà loro per nonessere sempre più appaiati, nell’immaginario,alle manovre dietro le quinte del ConsiglioMilitare Supremo?

Democrazia o regime Tahrir preme sulla vecchia politica

La Libia del dopo Gheddafi deve ancora trovare la via della pace

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Un articolo della giornalista e blogger Paola Caridi

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Si è svolta lo scorso 7 novembre all'Aquilala riunione del gruppo di lavoro nazionaledell'Arci sul Teatro. Per troppi anni questa attività artistica nonha avuto, da parte dell'associazione nelsuo complesso, l'attenzione che merita. È una lacuna grave, che va rapidamentecolmata con un impegno particolare a ela-borare proposte in grado di rimotivare tuttal'Arci a investire energie e intelligenzeanche in quest'ambito, perché diventi unnostro settore forte di intervento. Il nostroobbiettivo non è la creazione dell'evento,capace di accendere i riflettori dei media,ma non di consolidare pratiche e interazio-ne costante col territorio.Il nostro compito è piuttosto valorizzare letante compagnie che lavorano in ambitolocale e che fanno riferimento alle nostrebasi associative. A guidare la nostra azio-ne deve essere sempre il perseguimentodella nostra mission che è la promozionedella cultura diffusa, il sostegno all'acces-so al teatro, lo sviluppo delle capacitàcreative delle persone. Nell'Arci le associa-zioni che si occupano di Teatro lo fanno a360 gradi: produzioni, formazione, progetti

educativi con le scuole, laboratori, distribu-zione, promozione (festival/rassegne),puntando sia sul teatro amatoriale (spes-so di ottima qualità), sia lavorando concompagnie vere e proprie. Sono molte poile esperienze che promuovono spettacolicon un forte significato sociale. Per esem-pio ci sono progetti come il teatro-danzasulla salute mentale del Tilt di Imola, pro-getti rivolti ai ragazzi come a Prato, espe-rienze ospitate in spazi non convenzionalicome il Teatro Lolli di Imola che ha sede inun ex manicomio, o come a Poggio Mirtetodove ha sede in una scuola dismessa eoccupata. Grande attenzione dev'esseresempre riposta nella qualità delle proposte,tenendo conto che la nostra attività, speciequella laboratoriale, ha anche l'obiettivo diformare nuovo pubblico per il teatro(Teatrabile).Si può fare del buon teatro anche senzacalcare palcoscenici famosi. E noi siamoquelli che gli spettacoli li vogliono rappre-sentare ovunque: nei circoli, nei non-luo-ghi, all'aperto. Andiamocelo a cercare ilpubblico e utilizziamo tutte le enormipotenzialità che questa forma d'arte offre.

D al 24 al 27 Bari sarà protagonista diuno dei più importanti eventi legatialla musica indipendente, il primo

Mediterraneo Music Expo Medimex. Medimex è la Fiera delle Musiche del Medi-terraneo, prima in Italia, organizzata daPuglia Sounds, il programma della RegionePuglia per lo sviluppo del sistema musicale,con l'obiettivo di favorire la relazione tra mer-cato musicale regionale, italiano ed europeo(con particolare attenzione al Mediterraneo)allo scopo di incentivare scambi artistici erapporti commerciali e sostenere lo sviluppodell'intero comparto musicale. Si tratta di unaborsa mercato musicale che si svilupperà inoltre 8.000 mq di spazio espositivo nella piùimportante campionaria del Mediterraneo eche ospiterà 150 stand e 1000 operatorinazionali e internazionali. Al Medimex aderi-sce il M.E.I. che decide, quest'anno, di svol-gere la propria XV edizione, nonché l'edizio-ne 2011 del premio Pivi e del premio Pimiall'interno del Music Expo barese.All'appello non poteva mancare l'Arci, per laquale il sostegno alla musica indipendente eagli artisti emergenti è elemento essenziale. In occasione di questa XV edizione del

Meeting degli indipendenti, l'Arci esporta ilprogetto di musica dal vivo Arci Real, rete dispazi ed artisti. Sarà l'occasione per parlaredi musica, dei suoi problemi e delle suepotenzialità, con amici e protagonisti del set-tore. La presenza Arci nasce da un ottimolavoro di sintesi tra l'esperienza nel settoremusicale dell’Arci nazionale e quella delregionale Puglia che, specie nel settore‘musica e Real’, sta muovendo degli impor-tanti passi nell'ottica del network. Negli stand dell'Arci si è voluto ricreare nonuna mera esposizione, bensì una ricostru-zione fedele di quello che avviene in ognunodei laboratori di promozione della musicaemergente che un circolo rappresenta. Per questo avremo un'area espositiva per icircoli che servirà a ciascuno di loro per pre-sentare materiale cartaceo su contest, festi-val ed eventi in generale; un'area cd&usbcrossing dedicata allo scambio di cd e di fileaudio attraverso pen drive a disposizione diband, circoli o singoli visitatori interessati;un'area Arci Real Radio a disposizione pertutta la durata della fiera con una diretta con-tinua che vedrà la collaborazione di radiolocali e web radio Arci del resto d'Italia; un'a-

rea proiezione di video promo di circoli eband, quali videoclip musicali, presentazionedi eventi e promo-festival; un'area dibattitiche ospiterà i momenti di incontro, workshope stage e un’area film-maker nella quale sieffettueranno videointerviste a band e circo-li che confluiranno nel canale youtube di ArciPuglia. L'ambizioso programma Arci siavvarrà della collaborazione di diverse orga-nizzazioni tra le quali associazione Luca Co-scioni, Arcicomics, associazione Piero Wel-by, Audiocoop, Meeting degli Indipendenti,Music Club, Nova Radio Cittàfutura, Pro-getto Emilia Romagna Indies, Radio Articolo1, Radio Cage, Radio Trip, T - Rumors, XL diRepubblica.Info: [email protected]

L’Arci al Medimex 2011 con la XV edizione delMei per la promozione della musica emergente

All’Aquila la riunione del gruppo di lavoro sulteatro per valorizzare questa forma d’arte

Musica dappertutto!Serata Arci al KismetL'appuntamento MEI Medimex accende conimportanza i riflettori sulla musica indipen-dente. Ma l'Arci vuole ricordare a se stessa,ai musicisti, agli operatori, alle etichette eagli Enti la quantità, la qualità e la costanzadel proprio sforzo a sostegno dei giovanimusicisti. Per questo sabato 26 novembre,al Teatro Kismet, MEI e Arci, nel solco di unastorica collaborazione, organizzano unaserata del mondo Indies e Real dedicata aglialluvionati della Liguria con il lancio dellaraccolta fondi a favore degli spazi devastatidall'alluvione del 4 novembre. L'evento saràaperto dalla presentazione del nuovo albumdel Teatro degli Orrori. Il MEI sarà rappre-sentato dal progetto Emilia Romagna Indiescon Tryptamin, Divanofobia e Liana Marino.L'Arci racconterà Real attraverso l'esibizio-ne di band del circuito quali Acomeandro-meda, Shotgun Babies, Leitmotiv, SossioBanda, Big Charlie e Nadar Solo. Verrannoinoltre annunciati i nomi delle band vincitricidel concorso Musichiamoli Tutti Vol.4 chedà accesso alla compilation omonima rea-lizzata da Arci Puglia. La serata sarà introdotta da Luca Valtorta,direttore della rivista XL di Repubblica.

Dal 25 al 27 novembre torna il seminario di formazione per

giornalisti organizzato da Redattoresociale. Quest’anno si discute

di Bulimie. Dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell’informazione

CAPODARCO DI FERMO (FM)

notizieflash

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Sintesi dell'intervista rilasciata dal linguista Tullio De Mauro

L a parola laicità viene da un antico aggettivo greco, poi latinoche abbiamo ereditato nelle lingue moderne e che in originevoleva dire popolare in opposizione a categorie particolari. In

seguito ha assunto il preciso significato di opposto al clero, soprat-tutto quello cattolico. I laici sono dunque i non preti; ma un po' allavolta questa parola si è connotata di un' accezione politica e ora indi-ca qualcuno che è indipendente rispetto ai precetti di santa madrechiesa oppure non appartiene a un ordine religioso. Questa sfuma-tura ha pesato sempre di più nell'uso corrente dell'aggettivo laico,fino a diventare spesso quasi sinonimo di anticlericale. Il termine lai-cismo invece, fortemente connotato politicamente, si identifica nelrifiuto di tutte le fedi. Vorrei riflettere brevemente sul senso dell'essere laici e del laicismooggi in Italia e nel nostro mondo occidentale. Oggi intellettuali chesi professano laici e laicisti lasciano spesso in ombra il senso piùprofondo e positivo dell'essere laici, cioè quello di costruire per sestessi e per gli altri una visione aperta, interessata a creare momen-ti di solidarietà tra persone di una stessa comunità o di comunitàdiverse in un mondo così differenziato. Laico è in definitiva uno spi-rito critico, disponibile al confronto, a mettersi in discussione. Sequesto è vero, precondizione necessaria alla costruzione di unpunto di vista laico è l'acquisizione di strumenti di comprensione edi comunicazione.Alle radici di una possibile visione laica c'è la capacità di cultura, diascolto e di lettura, insomma c'è la scuola e mi riesce difficile cre-dere alla professata laicità di qualcuno quando non si accompagnaa una forte attenzione all'istruzione. Non mi convince molto il laici-smo di chi dimentica certe cifre che mettono a nudo le manchevo-lezze di una società in cui la metà della popolazione adulta non hafrequentato nemmeno quegli 8 anni di scuola obbligatoria che lanostra Costituzione prevede. Ma c'è di più. In tutti i paesi del mondoci sono sacche di popolazione che nonostante abbiano avuto elevatilivelli di scolarizzazione si dealfabetizzazano, spesso a causa dellostile di vita. Intere fasce di popolazione adulta regrediscono a unostato di competenze poco più che infantili per quanto riguarda leg-gere, scrivere e far di conto. L'ultima indagine internazionale su que-sta materia ci dice che soltanto il 20% della popolazione italiana inetà adulta ha gli strumenti minimi sufficienti a orientarsi nella vita diuna società contemporanea, cioè capacità di lettura, comprensionee calcolo. Una battaglia laica si combatta certamente ricordando GiordanoBruno, ma anche affrontando questa situazione che rende molto dif-ficile all'80% della popolazione la costruzione di quell'orizzonte criti-co e di quella disponibilità al confronto che sono l'essenza di un'at-teggiamento laico. Sulla via di una laicità che si occupi di alzare i livelli complessivi dicultura del nostro paese potremmo incontrarci in molti, i più tenace-mente laici e anticlericali insieme a qualche prete o ordine religioso.

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Sintesi dell'intervista rilasciata dal costituzionalista Stefano Rodotà

I l cinema aiuta a chiarire le ragioni della laicità, le rende visibiliperché questa è la sua caratteristica ed evidentemente quan-do noi percepiamo direttamente qualcosa, attraverso le imma-

gini oltre che con le parole, riusciamo a comprenderla in modo piùdiretto e immediato.Il cinema ci mostra l'altro: che può essere chi ha la pelle di un colo-re diverso dalla nostra, chi ha abitudini alimentari che non ciappartengono, chi stabilisce rapporti personali e familiari in base aprincipi e con modalità che non sono quelle che noi abitualmentepratichiamo, chi ha un'altra religione, o un modo diverso di inten-dere l'istruzione. E ce lo fa sentire più vicino, meno estraneo. Ricordo un film degli anni ottanta - Indovina chi viene a cena -dove gli attori Spencer Tracy e Katharine Hepburn interpretavanola coppia di genitori che vedono arrivare a casa il bello, giovane ebravo dottore nero. Dopo un iniziale smarrimento, lo accolgonocon tolleranza, da intelligenti e aperti liberal americani quali sono.Il problema esplode quando vengono informati che il bello, giova-ne e bravo dottore nero vuole sposare la loro bella, giovane ebrava figlia bianca. Qui sta la chiave: la laicità non è semplicemente un atteggiamen-to tollerante. Alle origini c'è anche questo concetto, derivato dalTrattato sulla tolleranza di Voltaire, ma oggi non è più sufficientetollerare l'altro nella sua diversità, bisogna accettarlo e includerlonel nostro mondo, guardarlo con gli stessi occhi con cui guardia-mo chi ci è più simile. Questa è la prima lezione della laicità. Ci sono tanti film che lo rac-contano bene. Penso ai film sulla scuola, che può diventare unluogo di aggressione e di discriminazione dell'altro. Tante opere cimostrano come attraverso l'imposizione dello studio di un'unicareligione, attraverso i fondamentalismi, gli individui si allontano. Ci sono film che ci fanno vedere come le persone affrontano le dif-ficoltà, su tutte quella massima del morire, che è un evento cheappartiene alla vita, non dimentichiamolo mai. Film straordinaricome Million dollar baby, Le invasioni barbariche, Mare dentro ciparlano non della morte soltanto, ma della dignità del morire checiascuno di noi deve essere libero di scegliere, smentendo la con-cezione molto unilaterale, fondamentalista e ideologica che negaquesta possibilità in nome dei legami sociali e delle relazioniumane. Sono film che rovesciano questo schema, ci fanno vedere chequando una persona decide liberamente il modo in cui morire ocomunque pretende che la sua dignità sia rispettata, si stabilisco-no legami forti con gli altri. La laicità è proprio questo: riconosce-re attraverso la diversità e il rispetto della dignità di ciascuno unaltro modo di guardare ai legami sociali. Nessuno deve imporre ilproprio punto di vista agli altri, altrimenti si scade nel fondamenta-lismo, che è un modo per giustificare discriminazioni e allontanar-si dai propri simili.

Il tema della laicità è indubbiamente complesso, come emerge anche dagli argomenti che i film della rassegnadedicata affrontano. Per questo l'Ucca ha ritenuto opportuno realizzare alcuni video interventi che possano con-sentire allo spettatore un'ulteriore riflessione su come il tema è affrontato dal linguaggio delle immagini in movi-mento. Sono stati realizzati video interventi di alcuni degli autori dei film proposti (Marco Bellocchio, LilianaCavani, Cesare Lanza, Giuliano Montaldo) e di altri autorevoli esponenti del mondo della cultura. In questo numero di Arcireport cominciamo col pubblicare una sintesi degli interventi di Tullio De Mauro eStefano Rodotà.

Le ragioni della laicità: parole e immagini

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Con un discorso abile e prudenteMonti ha presentato alle Camere ilsuo governo. L'obiettivo era quello

della fiducia bipartisan e dunque fedeltà allaBCE e ai vincoli europei, continuità con lemanovre fatte da Berlusconi e Tremonti nel2011, ma anche qualche novità su equitàsociale, reintroduzione dell'Ici, attenzione agiovani e donne. Nemmeno una parola peròsull'ambiente, l'impoverimento del paese, lecrescenti diseguaglianze e affermazioniambigue su pensioni e mercato del lavoro.Insomma un programma moderato, liberista,con molte carte ancora da scoprire.Le tre parole magiche sono state rigore, cre-scita, equità. Ma di riduzione di quella spesache dovrebbe e potrebbe essere tagliata -dalla spesa militare a quella per le grandiopere - non c'è traccia nel suo discorso. Èdisponibile a dire al suo ministro-ammiraglioalla Difesa, Di Paola, che spendere 15 miliar-di per 131 cacciabombardieri non è propriouna scelta coerente con il rigore? Magari unpò di quei soldi potrebbero essere dati allacooperazione allo sviluppo (che non ha piùun euro), visto che il premier ha istituito (posi-tivamente) un ministero ad hoc. Altrettanto

generico è l'appello per la crescita: niente sul-l'economia verde, sulla necessità di interven-ti urgenti per rilanciare la domanda di consu-mi pubblici e sul sostegno all'innovazione ealla ricerca (anzi, lodi per la contro-sriformaGelmini sull'università). Invece che capitaliprivati nelle infrastrutture, si sarebbe dovutoproporre un programma di piccole opere(dalla messa in sicurezza del territorio a quel-la delle scuole italiane che cadono a pezzi).E anche l'equità resta una petizione di princi-pio se di diseguglianze e redistribuzione nonsi parla. La patrimoniale non c'è, e la reintro-duzione dell'Ici sulle prime case, se non èispirata a criteri di progressività, sarà un bal-zello certo poco equo (equità non è sempli-cemente prelevare nelle tasche di tutti). Einfatti non c'è stato nemmeno un accennoalla tassazione delle rendite o all'impegno asostenere una tassa europea sulle transazio-ni finanziarie. Se si vuole l'equità, la patrimo-niale e l'accentuazione della progressivitàfiscale sono fondamentali. Il welfare è statodistrutto da Tremonti e Sacconi (la riduzionedei fondi sociali nazionali è stata del 90%):come si interverrà per ristabilire una sogliaaccettabile di diritti e servizi per tutti? Monti

parla di ‘servizi di cura per gli anziani’, ma losa che il fondo per la non autosufficienza èstato azzerato? Aiutare i giovani, certo: nelfrattempo il passato governo ha ridotto 'ilfondo giovani' da 130 milioni a 13: è qui chebisogna intervenire e non proponendo unanuova emigrazione («mobilità a scala euro-pea», ha detto). Nel discorso del premierrisposte non ce ne sono. Per investire dav-vero sui giovani e le donne la prima cosa dafare è determinare le condizioni per creareoccupazione giovanile e femminile. E la stra-da non è quella della precarietà, che non haaumentato i posti di lavoro ma solo sfrutta-mento e licenziamenti. E se si vogliono raf-forzare gli ammortizzatori sociali, come èstato detto, si estendano - come ha propostoSbilanciamoci! - le tutele dei lavoratori atempo indeterminato a tutti i lavoratori para-subordinati che oggi non hanno alcuna formadi protezione sociale. Se davvero si vuole l'e-quità bisogna mettere al centro la redistribu-zione della ricchezza attraverso una politicafiscale fortemente progressiva (inclusa lapatrimoniale), il rafforzamento dei servizi edegli interventi di welfare, il sostegno ai red-diti delle fasce più deboli. Tutte cose che nelprogramma di Monti per il momento non cisono.

I l prossimo 24 novembre, la CampagnaSbilanciamoci! presenta il suo 13°Rapporto sulla legge di Stabilità e il

Bilancio dello stato. Il lavoro analizza nonsolo quanto contenuto nella legge, ma anchetutti i provvedimenti di correzione dei contipubblici approvati nel corso del 2011 e chehanno effetti per quest'anno e per i prossimidue. Sicuramente non è finita qui e altri prov-vedimenti sulla spesa pubblica verrannoadottati nei prossimi mesi. Ecco perché ilRapporto 2012, oltre a soffermarsi sull'anali-si critica delle misure approvate, prospettadelle alternative organiche di intervento sullaspesa pubblica e di sostegno all'economia, allavoro e al welfare che vanno nella direzionedi una fuoriuscita dalla crisi nel segno dellagiustizia sociale, della redistribuzione dellaricchezza, della sostenibilità ambientale, diun nuovo modello di sviluppo. Oggi si cercadi far credere che la strada sia obbligata:stringere la cinghia e accettare piani di auste-rità per rimettere in sesto i conti pubblici.Come dire che l'eccesso di debito passatodalla finanza agli Stati deve ora passare dagliStati ai cittadini per non far arrabbiare i mer-

cati. È una situazione paradossale. Ci vienedetto che le banche non possono fallire, gliStati non possono fallire, quindi piuttostodevono fallire i cittadini. È il senso dei taglialle spese pubbliche, al welfare, ai serviziessenziali e ai diritti. Ma non è vero che lealternative non ci sono. Ammesso e non con-cesso che il debito vada pagato, l'unica stra-da possibile è il taglio delle spese, in accordocon la dottrina neoliberista imposta dalla Bcee dalle altre istituzioni internazionali? Eammesso e non concesso che si debbanotagliare le spese, davvero bisogna tagliarewelfare e spese sociali? La manovra finan-ziaria riguarda l'uso delle nostre tasse, deinostri soldi, per decidere il nostro futuro. Nonè pensabile in un sistema democratico chealcuni burocrati di Francoforte ci imponganomisure pensate unicamente per compiacerela speculazione internazionale. Rimanendoalle poche scelte del nostro precedentegoverno, non è pensabile che i cittadini nonpossano dire la loro rispetto alla decisione dispendere 15 miliardi di euro per acquistaredei cacciabombardieri, una cifra forse supe-riore per bucare la Val Susa, mentre assistia-

mo a tagli all'istruzione, alla sanità, alla ricer-ca, alla cultura. E se invece delle spese guar-dassimo alle entrate? L'evasione fiscalesupera i 150 miliardi di euro l'anno. Perchénon si introduce una tassa sulle transazionifinanziarie per contrastare la speculazione egenerare un gettito? Perché ancora oggi ècosì difficile parlare di una tassa patrimonia-le? È possibile pensare una via d'uscita dallapeggiore crisi finanziaria degli ultimi decennicontinuando a premiare e garantire il sistemafinanziario che ne è responsabile? Un cam-biamento è possibile, ma quale cambiamen-to? Con quali strumenti e quali vie per realiz-zarlo? Il cambiamento più grande è il ritornodella politica, una politica all'altezza dell'eco-nomia globale, capace di condizionare l'azio-ne delle imprese, della finanza e dei mercati.Questa nuova politica deve restituire ai citta-dini il potere di decidere del proprio futuro. Ridimensionare la finanza, riprendere il con-trollo dell'economia, praticare la democraziasono i tre obiettivi di fondo su cui ricostruirel'Europa. Si può ricevere il rapporto scrivendo [email protected]

Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace,l'ambiente. Il Rapporto 2012 di Sbilanciamoci!

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Monti alle Camere: un discorso con troppe eque amnesiedi Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!

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Capire il futuro per cambiare il presente:Legambiente verso il nono Congresso nazionale

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I l progetto Treno della Memoria, nellesue passate sei edizioni, ha accompa-gnato oltre 14mila giovani italiane ed ita-

liani in un viaggio verso il campo di concen-tramento di Auschwitz - Birkenau. Oggi ilTreno della Memoria è a rischio nella stessaregione da cui è partito la prima volta, ilPiemonte. La colpa, vera o presunta è 'lacrisi'. Ancora una volta, basta una sempliceparola per tagliare i progetti che fino al gior-no prima sono stati lodati da tutti. Ma non èun torto che viene fatto a una associazione,è il costante abdicare a quegli stessi principiche in tempi 'normali' trovano tutti d'accordoa preoccuparci, quasi che i principi sianoqualcosa a cui tenere fede o meno, a secon-da della disponibilità finanziaria. E quel cheè ancora più grave è che si torna a tagliaresull'educazione dei giovani, a dimostrazioneche i giovani hanno ben poca considerazio-ne in questa società. Il Treno della Memoriaè nato sette anni fa, a Torino; da allora si èsviluppato, è diventato un progetto naziona-le che solo l'anno scorso ha portato a visita-re il campo di sterminio di Aushwitz e Birke-nau 3000 ragazzi da tutta Italia. Dieci regio-ni coinvolte in un progetto che ci piace defi-

nire di ‘emersione di cittadinanza’. Siamoinfatti convinti che sia possibile costruire unacittadinanza più consapevole partendo dallastoria del nostro secolo e da quella che giu-stamente è definita come la pagina più buiadel '900, la deportazione e il nazifascismo. Inmezzo a centinaia di iniziative impregnate diretorica sulla Resistenza, questo è semprestato il nostro modo di affermare che lamemoria del proprio passato non è un orna-mento o una fanfara, ma un insegnamentoprezioso che rischia di andare perduto.Durante un anno di percorso educativoaccompagniamo i ragazzi tra storia, memo-ria, testimonianza e impegno, ogni anno inprimavera approfondiamo un argomento diimpegno, e proponiamo ai ragazzi di usciredalla ‘zona grigia’. Il sistema nazifascistanon era un sistema basato solo sulle vittimee sui carnefici, ma se si è potuti arrivare adun tale dramma è stato grazie all'humussociale che l'ha permesso, una zona grigiaappunto da cui i ragazzi devono decidere diuscire. Purtroppo da diversi mesi siamo intrattativa con la Regione Piemonte che vor-rebbe tagliare completamente il finanzia-mento che permette al Treno della Memoria

di partire. Oggi, a due mesi dalla partenza,ancora non sappiamo a quanto ammonteràil contributo economico della RegionePiemonte. Ci sono 1.400 giovani piemontesiche hanno voglia di conoscere, di cercarenel passato la forza di costruire un futuromigliore, riuscendo così a contribuire ancheallo sviluppo delle nostre organizzazioni, maforse non potranno salire sul Treno dellaMemoria. Dopo aver consegnato alPresidente della Regione Roberto Cota e alPresidente della Repubblica GiorgioNapolitano più di 10mila firme raccolte inuna settimana a sostegno del progetto,abbiamo lanciato anche una serie di attivitàche possano essere di supporto economicoal Treno. Vi chiediamo di dare un segnaleconcreto di aiuto al nostro sogno. È iniziatala sottoscrizione Con questo biglietto fai par-tire il Treno della Memoria, attraverso laquale è possibile fare una donazione trami-te paypall o carta di credito direttamente dalsito www.trenodellamemoria.net. Ancorauna volta un fallimento della politica, manonostante tutto vogliamo riuscire a realiz-zare il sogno che sette anni fa è diventato unprogetto.

F ra pochi giorni, dal 2 al 4 dicembre,Legambiente celebrerà a Bari ilnono Congresso nazionale.

Per la nostra associazione, che affonda leproprie radici nell'Arci, rappresenta unapreziosa occasione di confronto che giun-ge peraltro all'indomani del cambio digoverno. Proveremo a ragionare in formaassembleare intorno ai grandi processisociali e culturali in corso, a capire qualirisposte l'ambientalismo possa dare allacrisi economica che stiamo attraversando. A valutare le azioni compiute fin qui e atracciare le priorità per il futuro della nostraassociazione. Ci sembra significativo che Legambienteabbia scelto un'importante città del Sud pervivere questa esperienza. Tutte le grandi battaglie ambientali, per lalegalità, per uno sviluppo equo e sostenibi-le, contro la grande piaga del precariato edella disoccupazione giovanile, e ancora larivincita delle donne, le grandi opportunitàche le rinnovabili offrono anche sul terrenodella democrazia energetica, trovano nel

nostro Meridione situazioni di eccellenza einsieme di drammatica arretratezza. L'emancipazione del paese e la speranzadi un futuro migliore passano da qui. E pro-prio nel segno di una reale unità nazionalee di una rinnovata coesione sociale perl'Italia, abbiamo pensato che questo rap-presenti lo scenario adeguato per rilancia-re le nostre ragioni e le nostre speranze.Ancora più importante però ci sembra ilpercorso con cui arriviamo a questo ap-puntamento. Durante le scorse settimaneinfatti la discussione si è aperta su scalalocale attraverso i congressi dei nostri cir-coli e dei comitati regionali. Il dibattito haattraversato l'associazione sulla scorta diun documento, Capire il futuro per cambia-re il presente, che rappresenta il frutto diun lungo lavoro di confronto e approfondi-mento interno. Lo proponiamo anche ai let-tori di Arcireport (è rintracciabile suwww.legambiente.it) perché possa diventa-re uno strumento di discussione, un'oppor-tunità per capire insieme che cosaLegambiente dovrà fare nei prossimi anni:

aspettiamo, se vorrete, le vostre conside-razioni all'indirizzo email indicato a finearticolo. L'ultima e fondamentale sezione del docu-mento è dedicata proprio alla presentazio-ne dei nostri obiettivi attraverso ciò che inostri circoli locali già realizzano. Per nostra fortuna la ricchezza dell'asso-ciazione è tale per cui le esperienze cheabbiamo potuto raccontare rappresentanosoltanto una minima parte della vivacitàche esprimono i nostri gruppi impegnati sulterritorio. Ma è un segnale importante perdire che il cambiamento passa di là, attra-verso le mille iniziative, le esperienze eanche i conflitti che la società civile riescea mettere in campo. A Bari cercheremouna sintesi fra tutto questo, fra le moltevoci che ascolteremo dall'interno e dall'e-sterno dell'associazione. Vi invitiamo, senon sarete fisicamente con noi, a seguire ilavori in diretta sui siti www.legambiente.ite www.lanuovaecologia.it: anche in questocaso non per essere semplici spettatori maper contribuire al confronto attraverso ivostri commenti e le vostre proposte. Info: [email protected]

Salviamo il Treno della Memoria!Un articolo di Oliviero Alotto, presidente di Terra del Fuoco

Un articolo di Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente

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10società

arcireport

I l 2011 è un anno importante per il mondodel volontariato e del terzo settore: a ven-t'anni dalla legge 266/91, che disegnò i

tratti del volontariato italiano, quest'anno èstato anche designato dalla CommissioneEuropea Anno Europeo del Volontariato chepromuove la cittadinanza attiva. Per questoForum del Terzo Settore, Consulta delVolontariato presso il Forum, ConVol eCSVnet, le quattro più importanti reti di pro-mozione del volontariato in Italia, hanno scel-to il 5 dicembre, giornata internazionale delvolontariato sancita dalle Nazioni Unite, perrealizzare un momento d'incontro e di rifles-sione dedicato alle 40mila associazioni e ai 6milioni di volontari che ogni giorno operanoper il bene comune. Il volontariato è un feno-meno straordinariamente vasto, promotore disocietà civile e fattore di crescita dellacoesione sociale, è una delle colonne por-tanti della società italiana e della nostrademocrazia. In questo particolare momentodi crisi culturale, economica e sociale che ilPaese sta attraversando, il volontariato puòessere un soggetto attivo di quel cambia-mento necessario per superare la crisi, aiu-tando a ricostruire la fiducia e quel senso di

partecipazione attiva alla società. Ma perchéciò avvenga il volontariato va rafforzato esostenuto, e deve essere riconosciuto comesoggetto sociale in grado di essere uno deiprotagonisti della vita nazionale e locale, ca-pace di costruire reti unitarie e di rappresen-tarsi con propri orientamenti e proposte. L'evento del 5 dicembre, che si inserisceanche nelle celebrazioni per il 150° anniver-sario dell'Unità d'Italia, ha proprio l'obiettivo diriflettere, insieme alle istituzioni, su come ilvolontariato oggi possa essere sostenuto inquesto suo ruolo di soggetto attivo del cam-biamento, in un'ottica di sussidiarietà e ditutela dei diritti delle persone e delle comuni-tà. Il programma si aprirà con le relazioni diFulvio Conti, Professore di Storia contempo-ranea dell' Università di Firenze e FrancescoPaolo Casavola, Presidente Emerito dellaCorte Costituzionale, che ripercorreranno ilcammino unitario dal punto di vista del volon-tariato. A seguire Giovanni Anversa, giornali-sta Rai, intervisterà Monsignor GiuseppeMerisi, Presidente Caritas Italiana ed i pro-motori della giornata alla quale è stato invita-to a partecipare il Presidente della Repub-blica. Nel pomeriggio i riflettori saranno pun-

tati sul volontariato in azione: la giornalistaRai Daniela De Robert accompagnerà il pub-blico in una narrazione dell'azione volontariaattraverso immagini ed interviste, con la par-tecipazione di operatori del mondo del volon-tariato e della cultura. Cinque sono le finestreche si apriranno per raccontare, anche conimmagini e suoni, il volontariato italiano edinternazionale: giovani; invecchiamento atti-vo e solidarietà intergenerazionale; volonta-riato internazionale; donne; protezione civile.A seguire il teatro sociale di Salvatore Strianodel Gruppo teatrale Enrico Maria Salerno,che leggerà Il giovane criminale di JeanGenet. Al termine dei lavori, i promotori dellagiornata leggeranno l'Appello del volontariato. Info: [email protected]

Dedicata alle 40mila associazioni e ai 6 milioni divolontari la Giornata internazionale del volontariato

Si intitola I mille volti del volontariatola mostra fotografica che sarà possibile visionare

il 5 dicembre in occasione delle celebrazioni per la Giornata

internazionale del volontariato

ROMA

notizieflash

arci

n. 41 22 novembre 2011

U no degli ultimi atti del GovernoBerlusconi è stato quello di rende-re noti i tagli al fondo nazionale del

servizio civile. I 113 milioni di euro previsti per il 2012 so-no diventati 68 e poco più per i due annisuccessivi. Di conseguenza diluizione su10 mesi degli avvii nel 2012 con pesantidisagi per i giovani e per le organizzazionie probabile blocco di nuovi progetti per il2013. Insomma il crack. Per questo unvasto arco di forze, dalla Cnesc al Forumdel Terzo Settore ad alcuni movimenti gio-vanili al Forum del servizio civile e alForum dei giovani hanno lanciato unappello che riportiamo integralmente. «La legge di stabilità 2012 sta infliggendoun colpo mortale al futuro delle nuovegenerazioni, al futuro di questo Paese.In Italia migliaia di giovani che svolgono ilservizio civile nazionale sono protagonistidi un impegno che favorisce la coesionesociale, protegge l'ambiente, tutela i dirittidei più deboli e l'immenso patrimonio sto-rico e artistico di questa nazione. Giovani che si impegnano per un annodella loro vita a rendere questo Paese

migliore, mettendo energie e talenti al ser-vizio della Costituzione, della democrazia,della legalità. Essi sono il futuro sostenibile che, grazie aquesta esperienza di vita, si forma neivalori dell'impegno, della solidarietà edella pace. I volontari in servizio civile rap-presentano quel silenzioso esercito nonarmato che dal 1972, quotidianamente,difende la nostra Patria, servendola!Giovani che in occasione del terremotodell'Aquila erano in prima fila per dare illoro contributo alla ricostruzione di unacomunità distrutta. Operare tagli indiscriminati al servizio civi-le significa non dare ai giovani le adegua-te opportunità per fare la propria parte perla comunità, relegandoli ai margini dellacrescita sociale, culturale e democraticadel Paese.In questo momento storico di profondacrisi il mondo politico ed economico sostie-ne che, affinchè l'Italia riprenda a crescere,è indispensabile investire sui giovani,garantirgli spazi di partecipazione e occa-sioni di formazione, rendendoli protagoni-sti del futuro dell'Italia.

Migliaia di giovani, di organizzazioni delterzo settore, di enti locali, rivolgono unappello a tutti i parlamentari perché sioppongano ai tagli al servizio civile nazio-nale previsti nella Legge di stabilità 2012:Non tagliate il futuro dell'Italia!»Si è insediato il nuovo Governo Monti maal momento non sappiamo a quale mini-stro verrà assegnata la delega per il servi-zio civile, anche se sappiamo che varieforze hanno chiesto l'inversione di rotta suifinanziamenti. Nel suo piccolo, il servizio civile nazionalesarà un test sulla coniugazione fra sacrificie benefici, sul vero abbandono della politi-ca di classe dei cosiddetti tagli lineari, suun approccio politicamente maturo allacostruzione di un ruolo condiviso fra TerzoSettore ed Enti locali, di una collaborazio-ne e non reciproca distruzione fra ufficionazionale e uffici regionali per fare del ser-vizio civile nazionale quella istituzionerepubblicana che ha come fine l'educazio-ne alla pace e all'impegno civico dei gio-vani, italiani e stranieri residenti, attraversoconcrete ed efficaci attività.Info: [email protected]

Un appello a tutti i parlamentari perchè si oppongano ai tagli al servizio civile nazionale: ‘Non tagliate il futuro dell’Italia!’

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Ripensare il sistema di relazione tradiversi soggetti. Ritrovare una capa-cità di lettura condivisa.

Sperimentare unitariamente sulla base di unreciproco riconoscimento. Queste le princi-pali indicazioni emerse dal seminario regio-nale congiunto che ha visto protagonisti lapresidenza regionale di Arci Liguria e il coor-dinamento regionale di Legacoop Liguria lasettimana scorsa a Genova. È stato un seminario fortemente voluto, pre-parato prima in diversi incontri con il presi-dente regionale di Legacoop, per cercare dicapire quale ruolo e quali sinergie Arci eLegacoop possono mettere in campo in unmomento difficilissimo, di crisi strutturale,che pian piano ha eroso i legami di comuni-

tà, la capacità delle persone di riconoscersifra diversi, di costruire un'immagine di sè edel proprio progetto di vita attraverso le rela-zioni umane e sociali, di trovare un equilibriofra la dimensione pubblica e quella privata. Arci Liguria è arrivata a questo incontrodopo una riflessione congressuale moltoarticolata rispetto al tema delle alleanze edopo circa un anno di lavoro abbiamo rite-nuto utile affrontare questo tema in primiscon un soggetto come Legacoop a cui cilegano diversi fattori, culturali, programmati-ci e di lavoro: l'autorganizzazione per risol-vere i problemi basati sulla solidarietà, lacura dell'ambiente e della coesione socialeper tutelare i diritti e la dignità delle persone. Oggi dobbiamo quindi riprendere un ragio-namento più strategico, comune, partendoda un dato di fatto che diventa inequivoca-bile: non esiste più un collante ideologico ouna storia a tenerci insieme «a prescinde-re», per dirla con il grande Totò, ‘esiliato’ daAlassio ma non dai nostri cuori. Il primo obiettivo è quindi che Legacoop eArci possano iniziare a riconoscersi un po'più complessivamente, meno superficial-mente, partendo certamente da quello che

facciamo per poi arrivare a ragionare diquello che faremo. C'é poi una ulteriore con-sapevolezza di fondo da cui siamo partitianzitutto per provare insieme a ridefinire unnuovo rapporto con la dimensione pubblicadi questo Paese: esiste ed è tangibile untentativo ‘maldestro’ di rimettere in discus-sione principi cardine della nostraCostituzione che ci riguardano da vicino -diritto di associarsi liberamente, di lavorarenelle forme cooperative - e più in generaledel ruolo dei ‘corpi intermedi’. Co-programmazione, concertazione, siste-ma misto, sono solo alcuni dei termini attra-verso cui sono passati i ragionamenti delTerzo Settore negli ultimi tempi. Qui, concretamente, sta il ragionamento diquale vuole e dev'essere il nostro rapportocon le Amministrazioni locali. Attraversoquesta sinergia possiamo anche riprovare aprodurre ‘pensiero’ dentro il Forum del terzoSettore oggi in affanno soprattutto nella suadimensione territoriale. Una riflessione,quest'ultima, che non vuole necessariamen-te essere solo relegata alle dinamiche deiservizi sociali. Info: [email protected]

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arcireport

Arci e Legacoop Liguria nel seminario regionaleripensano ruoli e sinergie da mettere in campo

Al circolo Ribalta di via Zenzanoappuntamento il 23 novembre con La fuggitiva, spettacolo della compagnia Reer Zone, testi e regia di Simonetta Silvestri

VIGNOLA (MO)

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arci

n. 41 22 novembre 2011

Saluti da SarajevoMODENA - Il 23 novembre, pressola sala Tom Benetollo del comitatoArci di Modena, l’autore Luca Leo-

ne presenterà il suo ultimo libro Salutida Sarajevo. Nel corso dell’incontro,moderato da Francesco Zarzana (gior-nalista, scrittore e autore teatrale), ver-ranno presentati gli ultimi due volumidella casa editrice Bosnia Express eSrebrenica. I giorni della vergogna. Aseguire verrà proiettato il cortometrag-gio L’angelo di Srebrenica del registabosniaco Ado Hasanovic. L’ingresso ègratuito.Info: [email protected]

L’eco dei rifiutiBARLETTA - Dura fino al 27 novembrel’iniziativa L’eco dei rifiuti presso il cir-colo Arci Carlo Cafiero, nata dall’idea diEcomastri, un gruppo che si interessadi ecososteniblità, ecologia, riduzionedei rifiuti, riciclaggio e riuso creativo. Il23 novembre alle 18.30 si terrà il work-shop Autoproduzione detersivi ecosmetici, che si occuperà di riduzionedi imballaggi e prodotti più economici enaturali e tecniche pratiche per produr-li in modo facile e divertente. Il 27 no-

vembre si conclude con il seminario sulciclo integrato dei rifiuti.Info: www.arcibarletta.it

Il favoloso mondo di PisapieGENOVA - Al Belleville il 24 novembrea partire dalle 20.30 chiacchiere, videoe dibattito con Il favoloso mondo di Pi-sapie. Ovvero come sollevare una cittàintera. L'elezione di Pisapia a Milano èstata ovviamente frutto della scelta delcandidato giusto, ma la capacità dimobilitare i cittadini quartiere per quar-tiere e farli nuovamente appassionarealla politica, così come l'uso intelligentedi ironia, creatività, musica e social net-work ha contato enormemente sulrisultato. Nel corso della serata si tor-nerà su quei mesi con Emanuele Patti,presidente di Arci Milano, che ha dedi-cato a quella campagna passione ecreatività. Ingresso gratuito con tesseraArci.Info: www.arcibelleville.org

La rassegna 2 euro di teatroCORNELIANO D’ALBA (CN) - Il circo-lo Arci Cinema Vekkio, in collaborazio-ne con Collisioni, presenta la rassegnateatrale 2 euro di teatro, che si terrà

presso il Cinema Vekkio in corso Rid-done 3. Primo appuntamento il 24 no-vembre con Guido Catalano che pre-senta Un reading con navigazione avista. L’inizio dello spettacolo è alle 21,ingresso riservato ai soci Arci.Info: www.cinemavekkio.it

La pace denunciataCASTIGLIONE DELLE STIVIERE(MN) - All’Arci Dallò domenica 27 no-vembre alle 21.30 andrà in scena Lapace denunciata di Irene Lamponi, unmonologo che affronta in modo ironicoe amaro il nostro presente. Un tribuna-le, una giuria, un verdetto: ma l'accusa-to e l'accusatore chi sono? L'ultimapossibilità di parola concessa ad unadonna e al suo crimine. Una difesa chesi snoda tra domande, paradossi, veri-tà e favole. Ingresso gratuito con tesse-ra Arci.Info: www.arcicastiglione.it

Il silenzio imperfettoPALERMO - Al circolo ‘NZocchè il 29novembre alle 18.30 viene presentato Ilsilenzio imperfetto, l'ultimo romanzo diAldo Penna. Con la prefazione diAntonio Ingroia, il libro è l'occasione

per un racconto della città, fra storia efinzione, fra personaggi veri e fantastici,a ridosso di una campagna elettoraleimportante. Ne discutono con l'autoreEnrico Colajanni e Titti De Simone.Info: nzocche.wordpress.com

Il cinema rockSAVA (TA) - Secondo appuntamentocon Ar’Cinema, rassegna di cinemarock per ricordare insieme icone turbo-lente e sensibilità spiccate del rock in-ternazionale al circolo Arci Calypso.Domenica 27 novembre proiezione delfilm Walk the line, racconto sulla vita diJohnny Cash. La proiezione sarà pre-ceduta da un aperitivo sociale con l'a-scolto di qualche brano dell’autore.Ingresso gratuito.Info: [email protected]

Proiezione al PuzzleORBASSANO (TO) - All’Arci Puzzleproiezione gratuita di The road toGuantanamo il 24 novembre alle 21. Ilfilm fa parte della rassegna Indi-gnAzione 2011 organizzata da Amne-sty, Arci Valle Susa e altre organizza-zioni locali.Info: www.assopuzzle.it

Notizie Brevi

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U n circolo che, partendo dal princi-pio dell’abbattimento delle barrierearchitettoniche, vuole arrivare ad

abbattere le più difficoltose barriere menta-li. Questo è il filo conduttore che ha spintoSerena Caputo, giovane disabile, ad aprireil circolo Arci Svolta a Rozzano, un localeche vuole innanzitutto essere ‘amico’ deidisabili. «Spesso se riesci a entrare in unlocale prendere da bere è un'impresa -spiega Serena - il bancone è altissimo,inarrivabile, come il palco del concerto, chevedi da lontano. E anche andare in bagnonon è una cosa facile». Così, con un grup-po di amici normodotati, Serena ha decisodi realizzare un locale che fosse a misuraper chi è in carrozzina come lei, un localein cui riuscire a trascorrere una serata ebere una birra senza sentirsi diversi: «Oltreall'ingresso e al bagno abbiamo resoaccessibile il bancone del bar, che haanche un barman in carrozzina - e appenapossibile faremo una corsia preferenzialeper disabili che dall'ingresso arrivi sotto ilpalco, mentre un'apposita pedana, simile aquelle che ci sono nella metropolitana,

darà la possibilità di salire sul palcosceni-co. Anche il nome del circolo vuole indica-re un cambio di direzione, innanzituttonelle nostre città - che tutti vorremmo piùvivibili - ma anche nella coscienza dellepersone, verso l’impegno individuale afavore di tuttà la comunità. Partendo dalpresupposto che spesso vi sono dellecategorie sociali alle quali non vengonogarantite condizioni favorevoli per poterusufruire appieno di quel che la societàoffre, il nostro progetto pone l’attenzionesull’importanza, per chiunque, di potergodere degli stessi diritti e delle stessepossibilità. Tra questi troviamo i giovani ele persone diversamente abili, messe indifficoltà da condizioni architettoniche nonadeguate e da una mentalità che, perprima, non sa superare queste barriere». L’Arci Svolta, che ha sede nei locali chehanno ospitato per anni il circolo Arci Area51, ha inaugurato la nuova gestione il 28ottobre, nel giorno del 37esimo complean-no di Serena, con una festa in cui musica,cabaret e teatro si sono ‘incontrati’ perdare il via alla ‘grande Svolta: Folco Orselli,

Flavio Pirini, Remo Bianchi, I Traveller,Arancioni Meccanici e ancora Dj BlessParty e Dj Zurda e altri amici artisti hannoanimato la serata. E sono già in program-ma tanti appuntamenti e anche progetti:«Con l'architetto Andrea Piras si sta pen-sando alla progettazione di percorsi sensi-bili per i non vedenti, mentre con l'Asses-sore alle politiche sociali del Comune stia-mo discutendo la possibilità di organizzarecorsi, mostre, e uno sportello per dare in-formazioni a migranti e disabili». Uno deiprimi eventi in cui il circolo si è cimentato èstata una serata di beneficenza in favoredegli alluvionati liguri: solidarietà per chi èin difficoltà, la parola d’ordine.Info: www.arcisvolta.it

12incircolo

arcireport

A Rozzano s’inaugura l’Arci Svolta, circolo amicodei disabili che supera le barriere architettoniche

Al Mis(s)kappa il 23 novembre alle 21 proiezione di Idiocracy,

film del 2006 di Mike Judge.Introduce la visione Giorgio Cantoni,

giornalista e videomaker. Ingresso riservato ai soci Arci

UDINE

notizieflash

Radio Siani presentail palinsestoRiprendono le attività radiofoniche di RadioSiani, web radio della legalità del circoloZona rossa di Ercolano. La presentazione del palinsesto della terzastagione è avvenuta presso il MaschioAngioino a Napoli il 21 novembre, data chesegna il terzo compleanno della radio intito-lata al giovane cronista napoletano scom-parso nel 1985.Nel corso della conferenza stampa, dopo lapresentazione del nuovo direttore di RadioSiani, Amalia De Simone, sono state pre-sentate tutte le trasmissioni, le collaborazio-ni con associazioni che gestiranno alcunispazi radiofonici e il comitato scientifico cheproporrà un tavolo permanente di discus-sione sui temi della legalità e del migliora-mento del welfare. In serata a Ercolano c’èstata una festa di inaugurazione dell’annodi attività, dove, oltre ai volontari di RadioSiani, sono intervenuti rappresentanti delcomitato don Peppe Diana per presentarel’iniziativa Facciamo un pacco alla camorra,Mario Gelardi per presentare il libro La giu-sta parte. Testimoni e storie dell’antimafia eil rapper Luca Caiazzo, in arte Lucariello.Info: www.radiosiani.com

A Reggio Calabria i laboratori urbani di riqualificazione con Arci e LiberaIl laboratorio Scenari sostenibili per contestimutevoli della facoltà di Architettura diReggio Calabria, coordinato dal professorRenato Nicolini, ha avviato la fase di work-shop progettuale con i laboratori urbani con-dotti insieme ai comitati Arci e Libera ReggioCalabria. Nel mese di novembre, gli studen-ti hanno avviato i laboratori urbani in molticomuni della provincia di Reggio Calabria;gli studenti hanno attivato i forum necessaria individuare processi e progetti sostenibili diriqualificazione urbana, ambientale, paesag-gistica, valutandone la fattibilità economicaper interventi compatibili anche con le istan-

ze delle comunità insediate e dei presidi isti-tuzionali, al fine di individuare nuovi spazipubblici collettivi e sociali da restituire comebene comuni e ambiti di nuove qualità urba-ne ai luoghi del territorio reggino. Nello stes-so tempo, alla facoltà di Architettura è previ-sto un ciclo di seminari aperto a tutti gli stu-denti e interessati, anche esterni al laborato-rio. Prossimi appuntamenti il 24 novembrecon Il progetto per l’efficienza energetica esolare e il 28 novembre con Il progetto per iborghi solidali e Il progetto sui beni confisca-ti e sequestrati alla mafia.Info: [email protected]

arci

n. 41 22 novembre 2011

A novembre e dicembre due interessantirassegne cinematografiche presso l’ArciArcobaleno in via Pullino, nel quartiereGarbatella a Roma. Rassegna-tevi riper-corre alcune delle opere horror più impor-tanti del grande schermo italiano e oltreo-ceano, mentre la rassegna L’altro sguardoracconta, attraverso i film di giovani registeitaliane, il mondo degli adulti visto attraver-so gli occhi degli adolescenti.

Il prossimo appuntamento in programma econ L’altro sguardo con Antonietta De Lillo,poliedrica artista italiana con esperienze difotografa e giornalista e con il suo Non ègiusto, commedia leggera in cui si raccon-ta il primo amore di due bambini.È possibile visionare l’elenco di tutti i filmin programma consultando il sito dell’ArciArcobaleno.Info: www.arciarcobaleno.it

Due rassegne all’Arci Arcobaleno

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I n occasione del 20 novembre, Giornatainternazionale dell'infanzia, alla Casadella Partecipazione di Roma, in via dei

Sabelli 88/a, è stata organizzata la manife-stazione Sostenere i bambini, dare spazioal nostro futuro, una settimana di iniziativeorganizzate dal Comitato cittadino per lacooperazione decentrata, dal Forum per ilaostegno a distanza (ForumSaD) e dal III°Municipio di Roma Capitale. La settimana è stata inaugurata domenica20 novembre con un pomeriggio di festa:dalle 15 alle 19.30 si sono succeduti labora-tori del giocattolo, cantafavole dal mondo,mercatini etnici, sculture di palloncini e unadeliziosa merenda equa e solidale. È stataquindi inaugurata la mostra fotograficaSostenere i bambini, che resterà aperta alpubblico per tutta la settimana.La mostra consiste in una sequenza diimmagini ‘catturate’ sul campo dei progettidi solidarietà nei Paesi in via di sviluppodelle associazioni aderenti, tra cui Arcs.Accanto alle foto, i disegni e i pensieri sultema nati dalla fantasia dei bambini dellascuola elementare Aurelio Saffi di via deiSardi. Il 21 novembre, dalle 17 alle 20, si è

svolto il seminario Roma per l'infanzia nelmondo, dedicato ai risultati e alle buonepratiche dei progetti di cooperazione decen-trata realizzati con il contributo di RomaCapitale. Arcs ha in questa occasione presentato ilprogetto realizzato nel 2007 a sostegno del-l'istruzione e della formazione tecnica di gio-vani svantaggiati delle regioni del Libanoseveramente colpite dalla guerra del 2006:un progetto che ha permesso alla bibliotecadi Hermel di rafforzare il suo lavoro a favoredell'educazione di base, dell'alfabetizzazio-ne, del recupero scolastico, dell'intercultura,del sostegno psicologico di bambini, giova-ni e insegnanti libanesi. Sempre di Libanosi parlerà in un altro evento che coinvolgeràArcs: il 23 novembre, a partire dalle 10, gior-nata dedicata al diritto all'istruzione e algioco. Arcs affronterà questo tema attraversoesempi concreti forniti da alcuni progettirealizzati in Libano. Verrà proiettato undocumentario sul diritto all'istruzione nelPaese mediorientale e si presenterà il pro-getto Promozione dello sviluppo socio-crea-tivo nella comunità di Aley, attualmente in

corso e sostenuto dalla Campagna Biblio-teche solidali. Il progetto mira a sostenere laBiblioteca di Aley, unico centro aperto aibambini e alle famiglie senza distinzioni diappartenenza etnico-religiosa, in un'areacaratterizzata da forte disgregazione socia-le. Il centro offre non solo corsi di recuperoe di alfabetizzazione, ma organizza corsi diteatro, scrittura creativa, disegno: tutte atti-vità utilissime per l'integrazione e lo scam-bio dei bambini, in particolare di quelli chepresentano difficoltà di apprendimento e disocializzazione per i traumi causati dallaguerra. La settimana dedicata all'infanziaterminerà il 25 novembre. Per conoscere ilprogramma completo è possibile visitare ilsito di Arcs.Info: www.arciculturaesviluppo.it

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arcireport

Giornata mondiale dell’infanzia: Arcs per il dirittoall’istruzione e al gioco in Libano

Hanno collaborato a questo numeroOliviero Alotto, Alessandra Capodanno, Paola Caridi, Silvia De Silvestri, Michela Faccioli,Luca Faenzi, Davide Giove, Giulio Marcon, Walter Massa, Anna Monterubbianesi, Rossella Muroni, Licio Palazzini, Alfredo Simone

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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arci

n. 41 22 novembre 2011

Arci Valle Susa per la PalestinaIl 26 novembre al circolo Asylum di Collegno(via Torino 9), Arci Collegno e il Comune diCollegno organizzano la serata dedicata allaPalestina Oltre il muro. Appuntamento alle19 con il Progetto Collegno Giovani che rac-conterà l'esperienza della marcia Perugia-Assisi. A seguire racconti, immagini e videodel campo di lavoro in Palestina organizzatoda Arcs la scorsa estate.Interverranno il sindaco Silvia Accosato el'assessore alla qualità della vita PaoloMacagno. Alle 21 cena palestinese: partedel ricavato andrà al progetto di Arcs a favo-re delle famiglie rurali di Gerusalemme. Alle22 Train de Vie in concerto. Per informazionie prenotazioni si può contattare Arci ValleSusa.Info: [email protected]

La Cooperazione allo sviluppo in LiguriaUn ricco programma di eventi vedrà prota-goniste le istituzioni e associazioni liguri: dal24 al 28 novembre a Genova si terranno unaserie di incontri degli attori locali sulle attivi-tà e gli approcci alla cooperazione allo svi-luppo. Il 24 novembre, nella Sala SpazioIncontri della Regione Liguria, ad aprire i

lavori e dopo i saluti istituzionali ci sarà l'ArciLiguria con l'incontro con il Movimento bra-siliano dei Sem Terra. Si parlerà della colla-borazione e dei rapporti dell'Arci Liguria inBrasile, dei progetti e delle metodologie dicooperazione nel Paese. Parteciperannoall'incontro Edivan Oliveira dos Reis, com-ponente del Coordinamento MST delloStato del Maranhao e Federico Mei, diArcs nazionale.Per il programma completo delle giornate:Info: www.arciculturaesviluppo.it

Arci e il Movimento Sem Terra a GenovaGiovedì 24 novembre, alle 16.30 presso ilcircolo Arci 8 marzo, via Giardini Rodari 2,Genova Sestri Ponente, Arci Liguria e ArciGenova, in collaborazione con il circolo Arci8 marzo e il circolo Arci Merlino, organizza-no un incontro con il Movimento Sem Terradel Brasile.Intervengono Edivan Oliveira dos Reis,componente del Coordinamento MST delloStato del Maranhao, Federico Mei di Arcsnazionale e Walter Massa, presidente di ArciLiguria. Porterà un saluto il presidente delMunicipio Medio Ponente Stefano Bernini. Aseguire aperitivo di benvenuto.

www.arciculturaesviluppo.it - [email protected]

Azioni solidali / Le notizie di Arcs