Aquisizione Carichi Strada

download Aquisizione Carichi Strada

of 10

Transcript of Aquisizione Carichi Strada

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    1/10

    397

    Acquisizione su strada dei carichi su bicicletta da corsa per la definizione di

    standard di prova a fatica

    I. Orsingher, N. Petrone

     Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova

    via Venezia 1 – 35131 Padova

    Keywords: racing bicycle, data acquisition, load spectra, fatigue test

    SommarioIl lavoro presenta la metodologia di indagine adottata per la determinazione dei carichi sui principali

    componenti strutturali di una bicicletta da corsa, orientata alla rilevazione sia dei carichi massimi che

    degli spettri di carico significativi per la definizione di standard di prova a fatica.

    Tramite applicazione di sensori estensimetrici e calibrazione dei canali su manubrio, forcella,

    perno ruota anteriore, telaio e pedale sinistro, si sono registrate su strada le storie di carico derivanti daeventi tipici di un utilizzo amatoriale esperto. I due sistemi di acquisizione utilizzati hanno ridotto gli

    effetti di disturbo su ciclista e bicicletta: i risultati sono stati analizzati in termini di valori massimi e di

    range massimi di sollecitazione, nonché di correlazione tra canali differenti e di distribuzione di tipo

    Level Crossing e conteggio Rainflow per la valutazione degli spettri di misura.

    Per la forcella anteriore, il procedimento di previsione di vita a fatica ha consentito di stimare un

    possibile valore di carico per una prova standard a fatica.

    AbstractThe paper presents the adopted method for the load acquisition on main structural racing bicycle

    components, aiming to the measure of the maximum loads and of the relevant load spectra for the

    definition of fatigue standards.

    By means of strain gauge bridges, after calibration of the channels applied to handlebar, fork, front

    axle, frame and left pedal, the load histories were recorded on the road with racing expert amateur riders.

    Two load acquisition systems were used in order to reduce the disturb on rider’s action and on the frame

    stiffness: the obtained results were analysed in terms of maximum peak and range values, together with

    level crossing analysis and rainflow counting for the evaluation of load spectra.

    A fatigue life prediction was applied to the front fork to estimate a possible load level for a

    standard fatigue test.

    1. INTRODUZIONE

    Nel settore delle biciclette da corsa, la produzione di un prodotto affidabile e sicuro è legata alla capacità di

    garantire un elevato livello di sicurezza in ogni singolo componente durante la missione prevista dal mezzo.

    Nonostante la grande attenzione alle problematiche di tipo biomeccanico o sportivo testimoniata dainumerosi lavori presenti in letteratura sulle bicicletta da corsa [1–3], principalmente basati su prove di pedalata

    in laboratorio su biciclette strumentate, non sono disponibili dati relativi a misure estese di pedalata svincolata

    su strada e dati estensivi sugli spettri di carico misurati: allo scopo di definire delle prove di resistenza a faticada inserire in standard di sicurezza del prodotto, si è dunque intrapresa una attività di ricerca in maniera analoga

    a quanto già svolto su biciclette mountain bike [4–6].

    La definizione della campagna di prove per le acquisizioni dati deve tenere conto della tipologia diprodotto a cui lo standard di sicurezza si rivolge: l’utente tipo è da considerarsi come il cicloamatore esperto che

    utilizza la bicicletta con scopi non professionali e non competitivi. La coincidenza di fatto delle biciclette da

    corsa utilizzate dalle squadre di professionisti con quelle in vendita a disposizione degli amatori, suggerisce

    comunque un approccio conservativo e la scelta di tester professionisti e di percorsi tipici di competizioni

    internazionali.

    2. OBIETTIVO E METODO

    Scopo del lavoro svolto era la rilevazione delle storie di carico su strada applicate ai componenti strutturali diuna bicicletta da corsa da utilizzare nella definizione di prove standard a fatica.

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    2/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    398

    Per perseguire l’obiettivo desiderato, si è predisposta una bicicletta da corsa strumentata con canali

    estensimetrici posti sul telaio e su tre componenti strutturali dell’avantreno: manubrio, forcella e perno ruota

    anteriore [7]. In aggiunta, si è strumentato il freno della ruota anteriore, allo scopo di individuare con precisione

    gli istanti di azionamento del freno che vanno ad influenzare le forze all’avantreno. Si è infine utilizzato un

    pedale dinamometrico precedentemente realizzato presso il DIM, Università di Padova [6] per la determinazione

    dei carichi agenti al pedale sinistro.

    Si sono eseguite delle prove di acquisizione dati su strada con ciclisti e percorsi considerati significativiper il target di utilizzo adottato. I due diversi sistemi di acquisizione utilizzati hanno consentito di rilevare i

    carichi di pedalata su manubrio e pedali con il minimo effetto di disturbo al ciclista, ed i valori di sollecitazione

    al telaio senza alcuna perturbazione legata al sistema di misura stesso [7].

    Le analisi dei dati eseguite a posteriori hanno consentito la valutazione dei valori di picco e dei range di

    sollecitazione ai diversi componenti, significativi per prove standard di tipo statico, nonché l’estrazione di

    spettri di carico utilizzabili per la definizione di standard di prova a fatica.

    3. DESCRIZIONE DEI CANALI DI MISURA APPLICATI ALLA BICICLETTA

    Oggetto del lavoro è stata la bicicletta da corsa FRM, modello “FRM Scandium Super Speed”, con tubi del

    telaio di produzione Easton in lega SC7000 Scandium (lega di alluminio 7000 contenente Scandio), avente

    E = 69000 MPa,  ν= 0,33. Gli spessori dei tubi molto contenuti (minimo 0,7 mm, massimo 1,8 mm) consentono

    la limitazione del peso complessivo del telaio, pari a 1,050 kg. La bicicletta è stata equipaggiata con una forcellain carbonio: il peso totale della bicicletta è risultato pari a 6,825 kg , valore tra i più bassi della categoria.

    La bicicletta è

    stata strumentata con

    canali estensimetrici ai

    componenti principali,secondo due filosofie

    differenti di misura: la

    misura delle forze

    applicate e la misura

    delle sollecitazioni

    nominali.Per i

    componenti a diretto

    contatto con le azioni

    di carico quali la

    forcella anteriore, il

    perno ruota, la piega

    manubrio ed il pedale,

    si sono realizzati e tarati i ponti estensimetrici in modo da poter misurare in maniera disaccoppiata le forze

    esterne applicate, sfruttando lo schema a trave dei

    componenti stessi: in tal modo essi funzionano come

    celle di carico di nota costante di taratura.

    Per il telaio, caratterizzato da una geometria a

    connessione multipla e dalla presenza di diverse forzanti,

    si sono misurate le sollecitazioni di flessione e torsione in

    corrispondenza di alcune sezioni nominali: gli

    estensimetri sono stati applicati in corrispondenza delle

    giunzioni potenzialmente critiche, ad una distanza dai

    cordoni di saldatura sufficiente da evitare gli effetti locali

    di concentrazione delle tensioni determinati dai piedi

    stessi dei cordoni di saldatura. In tal modo si sono potute

    misurare le deformazioni del materiale e si sono ricavate

    le tensioni ed i parametri di sollecitazione delle tubazioni

    del telaio. La distribuzione complessiva dei canalimisurati sulla bicicletta strumentata è descritta in fig. (1).

    Per la misura dei carichi di pedalata si è utilizzato

    un pedale dinamometrico, realizzato presso il DIM, Università di Padova [6], in grado di misurare le due

    componenti di forza PN e PT applicate al pedale in direzione normale e parallela al piano pedale (2 canali

    estensimetrici), assieme alla posizione angolare della pedivella rispetto al telaio e del pedale rispetto allapedivella (2 canali potenziometrici), come indicato in fig. (2). I segnali dei canali potenziometrici sono

    Figura 2: Forze misurate dal Pedale Dinamometrico 

    PEDIVELLA

    PEDALE

    PT

    PR

    θR

    PN

    θ

    CθP

    Verticale

    X

    Z

    Figura 1: Bicicletta da corsa con il sistema di riferimento

    x

    z

    y

    MANUBRIO7 canaliFORCELLA

    4 canali

    PERNO RUOTAANTERIORE

    4 canali

    TELAIO

    11 canali

    4 canali

    PEDALE SINISTRO

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    3/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    399

    indispensabili per valutare la frequenza di pedalata

    del ciclista e per eseguire la ricostruzione spaziale

    completa dei carichi misurati dai canali

    estensimetrici: in tal modo è possibile ottenere

    dalle forze PN e PT misurate, i valori delle forze

    sia nel sistema di riferimento solidale alla

    pedivella, sia nel sistema di riferimento solidalealla bicicletta [6].

    La piega manubrio è stata strumentata con 7

    canali estensimetrici, come indicato in fig. (3): 4

    canali estensimetrici collegati a ½ Ponte di

    Wheatstone (due per ogni lato del manubrio)

    consentono di misurare le forze Fx e Fz che

    determinano la flessione del manubrio su due piani.

    Sul lato destro del manubrio si è invece applicata

    una rosetta estensimetrica, corrispondente a 3

    canali estensimetrici a ¼ di Ponte, che consentono

    di misurare la componente torsionale My.

    La forcella presentava 4 canali

    estensimetrici collegati a ½ ponte. In ogni singolostelo si sono applicati 2 canali estensimetrici

    disposti su piani tra loro perpendicolari, in grado di misurare le componenti di forza che tendono a flettere gli

    steli lungo il piano di simmetria della bicicletta (forza normale FN) e lungo il piano perpendicolare a questo e

    passante per l’asse di sterzo (forza FY), in cui:

    °⋅+°⋅=   18senFz18cosFxFN   (1) 

    dove:

    - 18° rappresenta l’angolo di inclinazione del cannotto sterzo rispetto l’asse z verticale;

    - gli assi x,y, z hanno orientazione come in fig. (4).

    Sul perno ruota anteriore, analogamente ad applicazioni di letteratura utilizzate per il MTB [4], sono stati

    applicati 4 canali estensimetrici collegati a ½ ponte: i canali sono in grado di misurare le forze esterne Fx e Fz

    che flettono il perno lungo i 2 piani tra loro perpendicolari xy (piano orizzontale) e yz (piano verticale

    perpendicolare al piano di simmetria della bicicletta xz) come descritto in fig.5.

    Figura 3: Canali estensimetrici al Manubrio 

    x

    z

    y

    HRFZHRE00

    HRE12

    HRE24

    HRFX

    Figura 4: Canali Estensimetrici e Forze applicate sulla Forcella

    FLFY

    FRFN

    FRFY

    FLFN

    x

    z

    y

    x

    z

    y

    FN

    MZ

    FY

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    4/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    400

    Il telaio è stato strumentato in

    corrispondenza delle due giunzioni più sollecitate:

    la giunzione al tubo sterzo, soggetta principalmente

    alle flessioni nel piano di simmetria per effetto di

    manovre (frenata), asperità stradali (buche, dossi,

    pavé) e azioni di pedalata (oscillazione del ciclista

    in piedi sui pedali), e la giunzione del movimentocentrale, soggetta principalmente alle torsioni e alle

    flessioni fuori dal piano di simmetria legate

    all’azione di pedalata.

    I canali estensimetrici del telaio sono stati

    applicati in una posizione sufficientemente vicina

    al nodo della giunzione tubolare, dove vi sono le

    maggiori deformazioni strutturali, ma

    sufficientemente lontana dai cordoni di saldatura

    per evitare l’effetto membranale locale e la

    concentrazione delle tensioni legata al piede cordone. Come indicato in fig.6 b, la distanza adottata è risultata

    pari a 20 mm.

    In particolare, si sono applicati il ½ ponte estensimetrico denominato TTHMI sul tubo superiore (TOP)

    alla giunzione con il tubo sterzo (HEAD) ed il ½ ponte estensimetrico denominato TDHMI sul tubo inferiore(DOWN) alla giunzione con il tubo sterzo (HEAD), in modo da misurare la flessione del telaio nel piano di

    simmetria della bicicletta.

    Alla giunzione del movimento centrale sono stati applicati 9 canali estensimetrici, come riportato in

    fig.6: in ognuno dei due tubi è stata applicata una rosetta (identificata dai 3 canali con finale ..00, ..12, ..24) i cui

    canali acquisiti come ¼ di ponte hanno consentito la valutazione delle componenti torsionali che l’azione di

    pedalata del ciclista introduce nei due tubi. I 5 canali presenti al tubo obliquo (TDS) consentono la misura deidue momenti flettenti MI ed MO, del momento torcente MT e dello sforzo normale; i 4 canali (TSD) applicati al

    tubo sella (SEAT) forniscono la misura del momento flettente fuori dal piano MO, del momento torcente MT e

    dello sforzo normale.

    Un canale estensimetrico è stato creato sul freno anteriore (BRFN): il canale, collegato a ½ ponte, è in

    grado di misurare la flessione cui è soggetto l’archetto destro del freno nel momento in cui il ciclista opera unafrenata e si è reso necessario per la corretta taratura dei canali alla forcella, come di seguito illustrato.

    Figura 5: Canali estensimetrici de l perno ruota anteriore

    x

    z

    y

    WLFX

    WRFZ WLFZ

    WRFX

    TTHMI

    20

    20

    TDHMI

    TSDLE00TSDLE12

    TSDLE24

    20   20

    TDSMO

    TDSUEX

    Figura 6: Canali estensimetrici del Telaio e Sollecitazioni locali misurate

    x

    z

    y

    Seat

    Head

    Top

    Down

    TDH

    TTH

    TDS

    TSD

    MI: Momento Flettente In Plane

    MO: Momento Flettente Out of Plane

    MT: Momento Torcente

    TDSLE00

    TDSLE12

    TDSLE24

    c)

    b)a)

    Legenda:

    TSDUEX

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    5/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    401

    4. TARATURA DEI COMPONENTI STRUMENTATI

    La taratura dei componenti eseguita in laboratorio ha consentito di risalire alle forze applicate ai componenti

    durante i test nella campagna prove su strada.

    Per tradurre i segnali dei canali estensimetrici – deformazioni locali ε – in segnali che corrispondono alleforze applicate al componente considerato, si è eseguita una taratura per valutare la matrice di risposta del

    canale a tutti gli input di carico al quale questo è potenzialmente sensibile.Nel caso di più grandezze in input, è necessario disporre di un numero n di canali almeno uguale al

    numero di m azioni forzanti indipendenti considerate. Se n>m si possono utilizzare le informazioni dei canali

    aggiuntivi per ridurre l’errore di misura.

    Le tarature sono state eseguite presso il laboratorio del DIM utilizzando l’unità HBM UPM 100, in modo

    da assicurare una precisione anche di ordine superiore rispetto a quella degli acquisitori portatili utilizzati in fase

    di campagna prove.La taratura eseguita consiste nell’applicazione di una rampa di valori noti di forza esterna sul

    componente considerato nel punto di riferimento adottato, e nel registrare la risposta di ogni singolo canale

    all’input imposto. Operando diverse misure del segnale, al variare delle forze imposte, attraverso analisi di

    regressione lineare si sono ricavate le costanti di proporzionalità tra deformazione misurata dal ponte [µε]  e

    forze esterne applicate [N] secondo la relazione:

    { }   [ ]{ }NF   FS εµε  =ε   (2)

    in cui [SFε] rappresenta una matrice nxn di sensibilità dei canali estensimetrici alle forze esterneapplicate.

    Invertendo l’eq. (2), si è ottenuta la relazione:

    { }   [ ]{ }µεε   ε= FN   HF (3)

    in cui la matrice [HεF] rappresenta la matrice di taratura: idealmente, per un sistema di canali di misura

    perfettamente disaccoppiato rispetto alle azioni unitarie di carico, la matrice è una matrice diagonale. Tramite

    tale matrice nxn, sono stati elaborati i segnali dei canali estensimetrici {ε}µε, ottenendo così i valori delle forze

    esterne {F}N che sollecitano il componente strutturale istante per istante.

    Al variare delle condizioni di vincolo e carico di un componente, ovvero del sistema di forze che losollecita, variano le risposte del canali

    estensimetrici agli input noti e vanno perciò

    eseguite delle nuove tarature: nel caso della

    forcella, i segnali dei canali estensimetricisono fortemente influenzati dalla presenza o

    meno dell’azionamento del freno. Infigura(7) sono indicate le tarature eseguite

    sulla forcella.

    In particolare sono state eseguite le

    tarature sia con ruota libera di ruotare (Fx 

    applicata nel punto 1, Fy, Fz, Mz nel punto 2)

    sia con freno anteriore bloccato sulla ruota

    ad impedire ogni possibile rotazione di

    questa (Fx, Fy, Fz, Mz nel punto 2).

    La differente risposta dei canali

    estensimetrici presenti sulla forcella alla

    stessa forza esterna, in effetti, è dovuta al

    fatto che non appena i pattini del freno

    toccano il cerchione della ruota, per lo

    scambio di forze tra i due corpi varia l’andamento dei momenti flettenti lungo la forcella e di conseguenza varia

    la risposta dei segnali estensimetrici. Nel caso della forcella, quindi, sono state calcolate due differenti matrici di

    taratura; la “matrice di taratura in frenata” è stata utilizzata quando il segnale del canale estensimetrico del freno

    superava un valore minimo e segnalava l’avvenuto azionamento del freno.

    5. LA CAMPAGNA PROVE

    La programmazione della campagna prove ha mirato alla rappresentatività sia dei tester che dei percorsi

    identificati.

    Si sono scelti tre tester in modo da misurare tre diversi livelli di prestazione sportiva: professionistico,sportivo di medio livello e amatoriale. I percorsi sono stati selezionati in modo da assicurare una distribuzione di

    Figura 7: Taratura statica dei canali della forcella

    Mz

    Fz

    Fx

    FyFx

    FB

    PUNTO 2

    PUNTO 1

    FB

    FyFx

    Fx

    Fz

    Mz

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    6/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    402

    piano-salita-discesa e di asfalto-pavè corrispondente all’utilizzo

    medio della bicicletta da corsa come riportato da ciclisti amatori

    assidui.

    Tre sono stati i circuiti prova in cui si sono svolti i test:

    – Circuito dei Mondiali di ciclismo di Verona del 1999: 16,750 km

    (piano 54%, salita 20%, discesa 26%);

    – Circuito dei Colli Euganei (PD): 18,2 km (piano 48% salita 31%,discesa 21%);

    – Circuito di Domegliara (VR): 7,85 km (piano 66%, salita 22%,

    discesa 12%).

    L’unione selettiva delle diverse registrazioni effettuate lungo

    i tre circuiti di prova, ha consentito di ottenere un percorso virtuale

    rappresentativo della missione prevista per una bicicletta da corsa.

    I segnali dei canali estensimetrici sono stati registrati con due

    differenti sistemi di acquisizione dati: SoMat 2100 – 10 canali

    estensimetrici, 2 potenziometri del pedale, 8 bit, 4 Mb RAM – e

    SoMat 2300 – 16 canali estensimetrici, 2 potenziometri pedale, 12

    bit, 32 Mb RAM.

    Nel primo caso si sono acquisiti i canali relativi al pedale ed

    al manubrio; l’acquisitore è stato fissato in corrispondenza delportaborraccia per recare minor disturbo possibile al ciclista, come

    indicato in fig. (8).

    Nella configurazione SoMat 2300 sono stati acquisiti i canali relativi al pedale, al telaio, a tutti i

    componenti strutturali (forcella, manubrio, perno) ed al canale del freno anteriore. Per evitare che l’acquisitore –

    2,5 kg di peso – influenzasse il comportamento strutturale del telaio, in questo caso il SoMat 2300 è stato

    posizionato all’interno di uno zaino che il ciclista portava sulle proprie spalle.Oltre ai canali estensimetrici si è utilizzato uno strumento distribuito commercialmente, denominato

    SRM, in grado di riportare su un display al ciclista la cadenza, la potenza media di pedalata e la velocità della

    bicicletta. I dati ricavati da questo strumento sono stati utilizzati per tracciare a posteriori l’azione del ciclista

    durante ciascun test.

    6. ANALISI DEI DATI ACQUISITII segnali acquisiti durante la campagna prove, dopo un’iniziale azzeramento, sono stati elaborati secondo due

    differenti metodologie a seconda che si trattasse di canali su componenti strutturali o di canali del telaio.

    Per i componenti si sono utilizzate le matrici di taratura, determinate in precedenza; dalla eq. (3) è

    immediata la determinazione delle forzanti che generano il segnale dei canali estensimetrici.

    I segnali relativi al telaio, invece, sono stati trasformati in tensioni locali attraverso le relazioni

    costitutive: dalle relazioni fondamentali della flessione in una sezione circolare, ipotizzando le deformazioni

    monoassiali (4)

    ε⋅=σ   E γ ⋅=τ   G (4)

    si ottengono le relazioni necessarie per il calcolo dei momenti flettente e torcente misurati in

    corrispondenza dei punti critici del telaio:

    ( )rJEM   nnf 

    −⋅⋅ε=   ( )r

    JGM   pt⋅⋅γ =   (5)

    in cui: r è il raggio esterno della sez. circolare;

    Jn-n il momento d’inerzia assiale rispetto l’asse neutro;

    Jp il momento d’inerzia polare.

    Dai segnali dei canali estensimetrici si sono quindi ricavati i segnali di forza (componenti) e di momento

    flettente o torcente (telaio). Se da un lato i valori di forza misurati sui componenti sono estendibili ad altre

    biciclette a prescindere dalle caratteristiche geometriche o dal materiale di cui sono realizzati, va sottolineato

    che i valori così ottenuti di momento flettente alle posizioni indicate delle diverse giunzioni sono riapplicabili atelai di costruzione diversa solo se corrispondenti al telaio usato in termini di rigidezze relative dei diversi tubi

    collegati ad una giunzione, essendo il telaio una struttura iperstatica a flessione e torsione.

    Le prime analisi effettuate sui dati rilevati sono state analisi di riconoscimento delle diverse fasi di

    misura e di identificazione fisica di eventi distinti, significativi delle diverse azioni di pedalata o manovra delciclista. A titolo di esempio si riporta in fig. (9) un tratto particolare delle prove sul circuito di Verona, al

    termine della discesa delle Torricelle, in cui si possono apprezzare diversi azioni distinte.

    Figura 8: Test nel Circuito dei

     Mondiali di Verona, 09-10-1999; si

    nota l’acquisitore SoMat 2100 montato

    in corrispondenza del portaborraccia

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    7/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    403

    Il ciclista si trova al termine di una discesa, alla fine della quale vi è una curva a destra di 90°; si può

    vedere come in discesa il tester non pedali (CRANK – angolo della pedivella) e operi una forte frenata (BRFN);

    la forza di frenata si trasmette sia alla forcella (FN), sia alla giunzione del cannotto sterzo del telaio (TTHMI).

    Dopo la curva il ciclista riprende a pedalare; l’azione sottopone la forcella ad una flessione laterale (FY)e sollecita la giunzione del movimento centrale ad un momento Out of Plane (TDSMO), flettendo il telaio

    secondo un piano verticale e perpendicolare al piano di simmetria della bicicletta (piano yz – vedi fig. 6). Dopo

    un breve scatto in piedi, il ciclista riprende la sua azione seduto sulla sella, come si vede da un generale

    ridimensionamento delle forze nei diversi canali.

    6.1. Determinazione dei carichi massimi nei diversi eventi

    Grazie all’individuazione dei diversi eventi di una prova, si è successivamente eseguita una ricerca dei massimicarichi a cui sono soggetti i componenti strutturali e delle massime sollecitazioni che gravano sui punti più

    critici dei tubi del telaio, al variare delle condizioni di utilizzo.

    I risultati principali sono raccolti in tab. (1) per pedale e manubrio ed in tab. (2) per forcella e telaio.

    All’interno delle tabelle si possono trovare i valori Peak e Range che caratterizzano il ciclo più gravoso per un

    dato evento; Peak rappresenta il picco di valore assoluto massimo, tra i due estremi del ciclo, espresso con il suo

    segno.

    Tabella 1: Carichi massimi al pedale e al manubrio durante alcuni eventi tipici

    Scatto in Piedi:

    Partenza 

    [a]  P = 0→ 350 W

    V = 0→ 27 km/h

    C = 0→ 104 CP/min 

     Pedalata in Piedi:

    Tratto in Piano 

    [a]  P = 320 W

    V = 41 km/h

    C = 87 CP/min 

     Pedalata in Piedi:

    Tratto in Salita 

    [b]  P = 415 W

    V = 17 km/h

    C = 75 CP/min 

     Frenata: Curva

    di 90° a destra a

    fine discesa[a] 

    V = 50→ 18 km/h

    Eventi:Termini adottati: 

    -800

    700Range

    Peak

    0

     Peak / Range 

    Forza Normale FN

    [N]839 / 914,5  859 / 935  1045 / 1065 -

    PEDALE

    SINISTRO Forza Tangenziale FT

    [N]381 / 445 403 / 515 185 / 192 -

    Forza Orizzontale Fx

    [N]-136 / 194,5 -114 / 198 -76 / 136 67 / 73

    Forza Verticale Fz

    [N]-185 / 365 -164 / 325 -172 / 195 -129 / 119,5 MANUBRIO

     Mom. Torcente My

    [Nm]-16,6 / 30,4 -7,75 / 14,65 -10,9 / 19,5 -4,6 / 6,3

     Legenda: [a] – Tester 1: Nazionale Racing under 23, peso 650 N, altezza 175 cm

    [b] – Tester 2: Amatore Triathlon, peso 730 N, altezza 184 cm

    TDSMO

    FY

    FRENATA, CURVA A DESTRA E SCATTO IN PIEDI SU TRATTO PIANEGGIANTE

    BRFN

    FN

    TTHMI

    CRANK310

    [Nm]

    [deg]

    [N]

    [µε]

    [N]

    [Nm]

    -40

    11

    -63

    290

    -300

    200

    -2700

    110

    -120

    80

    -100

    Figura 9: Andamento dei segnali di alcuni canali della forcella(FN, FY) e del telaio (TTHMI, TDSMO) duranteun’azione tipica del ciclista, caratterizzata da una forte frenata (BRFN) con successivo scatto (CRANK)

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    8/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    404

    Tabella 2: Carichi massimi alla forcella e al telaio durante alcuni eventi tipici

    I valori dei canali TTHMI e TDHMI risultano esser positivi quando sono creati da forze FX applicate

    alla forcella positive (vedi fig. 4).

    I segnali denominati TDSMI e TSDMO sono ottenuti rispettivamente dalla combinazione dei canali

    estensimetrici TDSLE00+TDSEX e TSDLE00+TSDUEX (vedi fig. 6b).

    6.2. Analisi dei singoli canali: la pedalata

    I dati ricavati dalle misure sono stati analizzati ai diversi

    componenti per comprendere l’azione di pedalata durante le

    sue diverse fasi. Dalla conoscenza delle forze di misura PN

    e PT – cfr. fig. (2) –, si ricavano le  forze di analisi PE e PP.

    Come già descritto in un precedente lavoro [6], lacomponente PE, definita Efficace, è la componente che

    genera momento motore durante la pedalata

    (perpendicolare alla pedivella); la componente PP, invece,

    non ha alcun effetto sul moto poichè agisce in direzione

    parallela al braccio della pedivella.

    In figura (10) si è riportato l’andamento dellaComponente Efficace PE al variare dell’angolo di pedivella

    θc durante due differenti pedalate: ciclista in piedi e seduto

    sulla sella. Si osserva come, per il tester di prova, la

    componente PE passi dal valore massimo di circa 300 N,

    angolo di pedivella θc=100° con ciclista seduto, al valore massimo di circa 650 N (per θc=135°) durante la fasedi pedalata in piedi. Tali rilevazioni giustificano l’attuale metodologia di prova a fatica delle pedivelle che sono

    posizionate a 135° dalla verticale e sollecitate da carichi verticali pulsati verso il basso.

    6.3. Analisi di correlazione tra canali diversi: forze alla forcella

    La disponibilità di acquiszioni sincrone dei diversi canali consente una analisi di correlazione tra diverse

    componenti di forza allo stesso componente e tra forze applicate a componenti diversi.

    Scatto in Piedi:

    Partenza 

    P = 0→ 300 W

    V = 0→ 26 km/h

    C = 0→ 95 CP/min 

    Scatto in Piedi:

    Tratto in Piano 

    P = 0→ 600 W

    V = 18 → 40 km/h

    C = 0→ 100 CP/min 

     Pedalata in Piedi:

    Tratto in Salita 

    P = 280 W

    V = 22 km/h

    C = 73 CP/min 

     Frenata:Curva di 90° adestra a fine

    discesa 

    V = 50→ 18 km/h

    EventiTermini adottati: 

    -800

    700Range

    Peak0

      Peak / Range 

    Forza Normale FN

    [N]373 / 333  415 / 446  379,7 / 311 -229,6 / 186

    Forza Laterale FY

    [N]-98 / 189 112,4 / 224,14 103 / 193 36,4 / 38,09FORCELLA

     Mom. Sterzante Mz

    [Nm]8,6 / 14,1 12,9 / 24,23 8,54 / 14,54 4 / 3,55

     Mom. Flettente TTHMI

    [Nm]19 / 9 32,9 / 38,3 15,5 / 11,8 -106 / 91,7

     Mom. Flettente TDHMI

    [Nm]24,4 / 25,2 19,3 / 23,7 25,5 / 18,.9 -50,55 / 37,2

     Mom. Flettente TDSMI

    [Nm]-9,2 / 13,7 -9,5 / 16,6 5,4 / 6,7 -44 / 20,5

     Mom Torcente TDSMT

    [Nm]8 / 15,4 6,7 / 12,3 3,75 / 7,5 -

     Mom. Flettente TDSMO

    [Nm]-71 / 93 -92,4 / 168 -52,4 / 84,5 -

    TELAIO

     Mom. Flettente TSDMO

    [Nm]61 / 107,5 -72,6 / 144,2 54,2 / 106,4 -

     Legenda: MI = Mom. In Plane – momento nel piano di simmetria della bicicletta;

     MO = Mom. Out of Plane – momento nel piano verticale perpendicolare al piano di simmetria 

    Figura 10: Andamento della Componente Efficace di

    Pedalata PE al variare dell’angolo di pedivella (peso tester=730N) 

    -50   CRANK [deg]   300

    PE

    [N]

    700

    -200

    135°

    100°

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    9/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    405

    Con riferimento ad esempio alle forze applicate

    alla forcella, si sono correlate la forza laterale FY e la

    forza FN (fig. 4), come viene indicato in fig. (11).

    Il segnale riportato fa riferimento ad tratto di

    pedalata in piano con ciclista inizialmente seduto, che

    successivamente opera uno scatto in piedi sui pedali.

    Dalla figura si possono distinguere chiaramente ledue diverse azioni:

    – la pedalata con ciclista seduto è rappresentata

    da una zona ellittica che si sviluppa orizzontalmente; a

    fronte di una variazione di FN dovuta alla leggera

    oscillazione del baricentro del ciclista che flette il busto

    durante la pedalata, vi è una minima variazione della

    forza laterale FY;

    la pedalata in piedi è visibile nell’andamento a V

    orizzontale: in tal caso l’oscillazione legata al beccheggio

    del ciclista (variazione di FN) risulta essere di maggiore

    intensità e di frequenza doppia rispetto alla frequenza di rollio (variazione di FY) che il ciclista impone alla

    bicicletta durante la tipica pedalata in “tilting” di +/- 10° circa [1].

    La FY è principalmente legata alla componente di forza verticale alla ruota anteriore che flettelateralmente la forcella per effetto della sua stessa inclinazione di rollio.

    7. ANALISI DEI DATI A FATICA PER LA DEFINIZIONE DI PROVE STANDARD

    Le storie di carico rilevate su strada sono state analizzate allo scopo di estrarre le informazioni necessarie per la

    definizione di standard di prova a fatica sui diversi componenti della bicicletta da corsa. Alcuni componenti

    hanno mostrato stati di sollecitazione complessa: il manubrio, per effetto di azioni di torsione e flessione non in

    fase, le pedivelle, per effetto dei carichi di direzione non fissa e legati indipendentemente ad azioni di pedalata e

    irregolarità stradali, il telaio, per la molteplice criticità della giunzione di sterzo, sollecitata da frenate e buche, e

    della scatola del movimento centrale, sollecitata dalla pedalata.

    La forcella è risultata invece caratterizzata da uno stato di sollecitazione riconducibile ad una principale

    azione di flessione da parte della forza FN, perciò di tale componente si riporta la procedura di analisi dei dati a

    fatica e di definizione preliminare di una possibile prova standard.Per la definizione dello spettro di carico della forza normale all’asse sterzo FN, è stato ricostruito un

    percorso virtuale di prova, ottenuto dall’unione dei differenti test operati in campagna prove. Il circuito finale è

    caratterizzato da una lunghezza pari a L=26,4 km, con percentuali di piano – salita - discesa pari a 57,8% -

    20,6% - 21,6%.

    L’analisi di tipo Level Crossing della storia di carico della forza FN così ottenuta è riportata in fig. (12):

    il fenomeno rivela un valore medio del carico pari a FN=150 N, anche se nella parte superiore del diagramma si

    nota un flesso, corrispondente ad una addensamento di attraversamenti attorno al valore 300 N.

    La forza FN = 150 N rappresenta la componente normale all’asse di sterzo del carico statico verticale del

    sistema (ciclista + bicicletta) sulla ruota anteriore quando il ciclista pedala seduto sulla sella. L’azione del

    ciclista in piedi sui pedali, con conseguente spostamento del baricentro e quindi aumento della percentuale di

    forza scaricata sull’avantreno, è responsabile del flesso in corrispondenza a FN= 300 N.

    -100

    30

    110

    400FN [N]

       F

       Y

       [   N   ]

    Figura 11:  Andamento della Forza Laterale FY 

    applicata sulla Forcella in funzione della Forza

    FN – vedi fig 4

    Figura 13: Spettro di carico della forza FN e Curva di

    Woehler virtuale. Figura 12: Level Crossing per la forza FN applicata

    alla forcella. 

    SPETTRO DI CARICO DI FN

    0

    500

    1000

    1   10 102

    103

    104

    106

    N cicli

    ∆∆∆∆ FN

    [N]

    Spettro di Misura

    Curva Woehler

    virtuale

    105

    107 10

    8

    0   21000Crossings

    -230

    420

    FN

    [N]

    LEVEL CROSSING di FN

    0

  • 8/18/2019 Aquisizione Carichi Strada

    10/10

    XXX Convegno Nazionale AIAS – Alghero (SS), 12-15 settembre 2001 

    406

    I dati relativi alla forza FN corrispondenti al percorso di prova virtuale sono stati infine analizzati tramite

    il conteggio Rainflow. In figura (13) è riportato lo spettro di carico di misura della forza FN in termini di range

    e numero di cicli (∆FNi, ni). Noto lo spettro di misura del carico FN applicato alla forcella, corrispondente alpercorso virtuale adottato, e fissata una missione della forcella di 100'000 km ( pari a 10'000 km per 10 anni), si

    è calcolato il numero di blocchi Nb per cui dovrebbe essere ripetuto lo spettro di misura per coprire la missione

    prevista.

    Con riferimento alle forcelle ottenute per saldatura, assumendo sulla base di precedenti analogheesperienze [8] una pendenza pari a k=5 per componenti saldati ed una somma di Miner pari a 0.5, si è ricercata

    la curva di Woehler virtuale di una forcella in grado di superare la missione assegnata. In tal modo, con

    riferimento ad un punto (∆FNrif , N rif ) per cui Nrif  è stato preso pari a 100'000 cicli, corrispondente al numero dicicli adottati nella attuale normativa di prova a fatica delle forcelle di bicicletta normale ISO 4210, si è calcolato

    per iterazioni successive il valore del punto ∆FNrif  come sinteticamente descritto in quanto segue.

    Per ogni livello di carico ∆FNi del blocco misurato, si è valutato il numero di cicli i-esimo Ni sulla curva

    di Woehler Virtuale ed il corrispondente danno dni apportato al componente dagli ni cicli subiti:k 

    i

    rif rif i

    FN

    FNNN

     

      

     

    ∆⋅=   (6)

    i

    ini

    N

    nd   =   (7)

    Noto il numero di blocchi Nb si è calcolato il danno i-esimo dNbi relativo al singolo livello di carico

    lungo tutta la vita della forcella (100'000 km) e quindi il danno totale dtot di tutto lo spettro di carico previsto nei100'000 km di vita.

    bniNbi   Ndd   ⋅=   (8) =i

    Nbitot   dd (9)

    Ponendo il danno totale della forcella dtot pari alla somma di Miner adottata, dalle eqq. (6), (7), (8), (9) èpossibile ricavare il range ∆FNrif   , punto di riferimento della curva di Wohler minima che soddisfa la missione

    imposta. Tale valore è risultato essere ∆FNrif  = 697 N, per cui una prova di flessione alterna su forcella definitasulla base di questa procedure richiederebbe un valore di forza FN pari a +/- 350 N per 100'000 cicli.

    Il confronto con i valori di prova attualmente utilizzati dalle case costruttrici di forcelle in carbonio, FN

    pari a +/- 600 N per 100'000 cicli, suggerisce una ulteriore analisi della procedura adottata, secondo due linee

    principali: da un lato l’esecuzione di nuove misure con atleti professionisti di più alto livello, dall’altro lato la

    valutazione del valore più significativo per prodotti non saldati ma realizzati in materiale composito sia della

    pendenza di una curva a fatica su componente, sia del valore più opportuno per la somma del danno a rottura.

    8. CONCLUSIONI

    Il lavoro riporta il metodo seguito nella acquisizione su strada dei carichi applicati su componenti strutturali

    dell’avantreno e delle sollecitazioni locali sul telaio di una bicicletta da corsa per utilizzo amatoriale esperto.

    Si sono analizzati i carichi misurati sulla bicicletta, valutandone i valori massimi in tipiche azioni del

    ciclista e le caratteristiche di correlazione tra i diversi canali misurati.Per la forcella, ipotizzando una pendenza della curva di Woehler pari a 5 e una somma di Miner a rottura

    pari a 0,5 , si è ricavato il valore di prova di una possibile prova standard a fatica a partire dallo spettro di carico

    della componente FN disponibile per il percorso misurato.

    Bibliografia

    [1] P.D.Soden, B.A.Adeyefa, Forces applied to a bicycle during normal cycling, Journal of Biomechanics, Vol.12, 1979 

    [2] C. Stone, M.L. Hull, Rider-bicycle interaction loads during standing treadmill cycling, Journal of Biomechanics 19 (1993) pp. 202-

    218.

    [3] C. Stone, M.L. Hull, The effect of rider weight on rider-induced loads during common cycling situations, Journal of Biomechanics 28(4) (1995) pp. 365-375.

    [4] D.S.De Lorenzo, M.L.Hull, A Hub Dynamometer for measurement of wheel forces in off-road bicycling, Journal of Biomechanical

     Engineering, Vol.121, February 1999

    [5] Petrone N., Tessari A., Tovo R., Acquisition and analysis of service load histories in mountain bikes, XXV° Convegno Nazionale

     AIAS, International Conference on Material Engineering, Lecce, 4-7 Settembre 1996.

    [6] Lucchetta M., Petrone N., Progetto di un pedale dinamometrico per l’xacquisizione di carichi su biciclette fuoristrada,  XXVII°Convegno Nazionale AIAS , Perugia, 8-12 Settembre 1998.

    [7] Orsingher I.,  Acquisizione su strada delle storie di carico di componenti delle biciclette da corsa, Tesi di Laurea, Università di

    Padova, 1999.

    [8] N. Petrone, N. Biliato, G. Toselli, F. Fazi, Acquisizione ed analisi dei carichi su scooter 125 in prove su pista e su banco a rulli,

     XXIX° Convegno Nazionale AIAS , Lucca, 6-9 Settembre 2000.