aq24agosto2010

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€ 0,50 Anno II - n. 164 - Martedì 24 agosto 2010 quotidiano l Altro Bocchino propone Fli + Udc + Api+ “scontenti del Pd” EdIZIOnE ESTIVA Ora il papocchio Ora di punta dI EnnIO SImEOnE Veti incrociati R icapitoliamo. Lo fac- ciamo mettendo in fila in sintesi quelli che sono i titoli di queste ultime ore di giornali e telegiornali. Bossi contro Fini: deve dimettersi da presidente della Camera. Bossi contro l’Udc: mai con il partito di Casini. Casini contro Bossi: è “un trafficante di banche e quote latte”. Bossi replica: “Casini è uno stronzo”. Casini ribatte: ora Berlusconi può vedere in mano a chi ha meso l’Italia. I finiani contro Di Pietro e contro una parte del Pd; Di Pietro contro i finiani e Casini: loro non c’entrano nulla con noi; la sinistra di Vendola contro l'Udc e i finiani: loro non c’entrano nulla con noi; D'Alema contro Vendola: non lo voterei mai come capo del governo... P oi tutti costoro parlano della necessità di fare alleanze. Con chi? Contro chi? E vengono fuori le più balzane e improbabili pro- poste. Naturalmente “per salvare l’Italia”. Salvarla da chi? Da che cosa? Non c'è dubbio: da loro. Che ne inventano di tutti i colori. L’ultima viene dal capo- gruppo di Futuro e libertà, Bocchino, il quale prospet- ta una coalizione compo- sta dal suo gruppo e da una parte del Pdl, con l’ag- giunta di Udc, Api (che sarebbe il gruppuscolo di Rutelli), e “i moderati del Pd” che sarebbero gli “scontenti” di questo parti- to: una sorta di armata Brancaleone. E allora, tanto per cominciare, Fini fareb- be bene a mandare in ferie per un certo periodo Bocchino. Il centrodestra è sempre più lace- rato dai confliti interni: ora anche Bossi alterna blandizie a minacce all’indirizzo di Berlusconi Berlusconi, temendo che il Cavaliere voglia rimpiazzarlo con Casini. E si scatenano le proposte di soluzioni della crisi. La più estemporanea è quella di Bocchino, che propone un nuovo governo formato da Fli (i finiani), l’Udc di Casini, l’Api (cioè l’Alleanza per l’Italia dell’evane- scente Rutelli) e gli “scontenti del Pd”. Insomma un “papocchio” che gli esponenti del Pdl non hanno difficoltà a bollare come fantasia di fine estate. Dal canto suo il Pd invita Berlusconi ad aprire ufficialmente la crisi andando dal capo dello Stato a rassegnare le dimissioni, in modo che il parlamento sia chiamato a pronunciarsi. Di fronte a tutto questo pasticcio si annuncia per oggi un nuovo “vertice” tra Berlusconi e Bossi, che si conclu- derà, salvo colpi di scena, con il solito abbraccio. PAG. 3 Centrodestra a brandelli: tutti contro tutti in edizione stampabile esce in estate con foliazione ridotta e non viene pubblicato la domenica e il lunedì Il sito invece viene costantemente aggiornato 7 giorni su 7 l Altro quotidiano AI LETTORI Licenziati, reintegrati dal giudice, entrati in fabbrica per meno di due ore e di nuovo fuori i tre operai della Fiat di Melfi Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli. La Fiom ha deciso di presentare una denuncia ai carabinieri con- tro il comportamento dell’azienda per violazione della senten- za della magistratura. Ieri al cambio turno, intorno alle ore 13.30, i te si sono presentati all'ingresso dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat, con avvocato e ufficiale giudiziario al seguito, per far valere la sentenza del giudice del lavoro del 9 agosto scorso. Sostenuti dall'applauso dei colleghi, hanno var- cato il primo tornello. Il giudice ha ordinato che i tre (Barozzino e Lamorte sono delegati Fiom) devono tornare al loro posto: ma la Fiat, che aveva chiesto loro di non presentar- si neanche, li "ospita" negli uffici dei sorveglianti, a pochi metri dai cancelli. Poi la proposta: tornino pure in fabbrica, ma accet- tino di fare attività sindacale in una sala, senza tornare nei reparti dove si assembla la 'Punto Evo'. L'avvocato della Fiom non ci sta: "Non è così che si rispetta la sentenza di reintegro", dice Lina Grosso e annuncia due mosse. La prima è la richiesta al giudice del lavoro, Emilio Minio, di specificare i termini del reintegro disposto nella sentenza del 9 agosto; la seconda è una denuncia penale contro la Fiat per non aver rispettato la sen- tenza stessa. Da Torino la Fiat replica dicendo di voler attende- re l’udienza di appello del 6 ottobre che, secondo l’azienda, sta- bilirà che vi sono stati "comportamenti di estrema gravità", con un "volontario e prolungato illegittimo blocco della produzio- ne, e non esercizio del diritto di sciopero". I tre intendono rivol- gersi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La sceneggiata di Melfi Braccio di ferro della Fiat con giudici e operai

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aq24agosto2010

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€ 0,50

Anno II - n. 164 - Martedì 24 agosto 2010

quotidianol’Altro

Bocchino propone Fli + Udc + Api+ “scontenti del Pd”

EdIZIOnE ESTIVA

Ora il papocchioOra di punta

dI EnnIO SImEOnE

Veti incrociati

Ricapitoliamo. Lo fac-ciamo mettendo in fila

in sintesi quelli che sono ititoli di queste ultime ore digiornali e telegiornali.Bossi contro Fini: devedimettersi da presidentedella Camera. Bossi control’Udc: mai con il partito diCasini. Casini controBossi: è “un trafficante dibanche e quote latte”. Bossireplica: “Casini è unostronzo”. Casini ribatte:ora Berlusconi può vederein mano a chi ha mesol’Italia. I finiani contro DiPietro e contro una partedel Pd; Di Pietro contro ifiniani e Casini: loro nonc’entrano nulla con noi; lasinistra di Vendola control'Udc e i finiani: loro nonc’entrano nulla con noi;D'Alema contro Vendola:non lo voterei mai comecapo del governo...

Poi tutti costoro parlanodella necessità di fare

alleanze. Con chi? Controchi? E vengono fuori le piùbalzane e improbabili pro-poste. Naturalmente “persalvare l’Italia”. Salvarlada chi? Da che cosa? Nonc'è dubbio: da loro. Che neinventano di tutti i colori.L’ultima viene dal capo-gruppo di Futuro e libertà,Bocchino, il quale prospet-ta una coalizione compo-sta dal suo gruppo e dauna parte del Pdl, con l’ag-giunta di Udc, Api (chesarebbe il gruppuscolo diRutelli), e “i moderati delPd” che sarebbero gli“scontenti” di questo parti-to: una sorta di armataBrancaleone.

Eallora, tanto percominciare, Fini fareb-

be bene a mandare in ferieper un certo periodoBocchino.

Il centrodestra è sempre più lace-rato dai confliti interni: ora ancheBossi alterna blandizie a minacceall’indirizzo di BerlusconiBerlusconi, temendo che ilCavaliere voglia rimpiazzarlo conCasini. E si scatenano le propostedi soluzioni della crisi. La piùestemporanea è quella diBocchino, che propone un nuovogoverno formato da Fli (i finiani),l’Udc di Casini, l’Api (cioèl’Alleanza per l’Italia dell’evane-scente Rutelli) e gli “scontenti delPd”. Insomma un “papocchio”che gli esponenti del Pdl nonhanno difficoltà a bollare comefantasia di fine estate. Dal cantosuo il Pd invita Berlusconi adaprire ufficialmente la crisiandando dal capo dello Stato arassegnare le dimissioni, in modoche il parlamento sia chiamato apronunciarsi. Di fronte a tuttoquesto pasticcio si annuncia peroggi un nuovo “vertice” traBerlusconi e Bossi, che si conclu-derà, salvo colpi di scena, con ilsolito abbraccio.

PAG. 3

Centrodestra a brandelli: tutti contro tutti

in edizionestampabile esce in estate confoliazione ridottae non vienepubblicatola domenicae il lunedì

Il sito inveceviene costantementeaggiornato7 giorni su 7

l’Altroquotidiano

AI LETTORI

Licenziati, reintegrati dal giudice, entrati in fabbrica per menodi due ore e di nuovo fuori i tre operai della Fiat di MelfiGiovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli. LaFiom ha deciso di presentare una denuncia ai carabinieri con-tro il comportamento dell’azienda per violazione della senten-za della magistratura. Ieri al cambio turno, intorno alle ore13.30, i te si sono presentati all'ingresso dello stabilimento diMelfi (Potenza) della Fiat, con avvocato e ufficiale giudiziario alseguito, per far valere la sentenza del giudice del lavoro del 9agosto scorso. Sostenuti dall'applauso dei colleghi, hanno var-cato il primo tornello. Il giudice ha ordinato che i tre(Barozzino e Lamorte sono delegati Fiom) devono tornare alloro posto: ma la Fiat, che aveva chiesto loro di non presentar-si neanche, li "ospita" negli uffici dei sorveglianti, a pochi metridai cancelli. Poi la proposta: tornino pure in fabbrica, ma accet-tino di fare attività sindacale in una sala, senza tornare neireparti dove si assembla la 'Punto Evo'. L'avvocato della Fiomnon ci sta: "Non è così che si rispetta la sentenza di reintegro",dice Lina Grosso e annuncia due mosse. La prima è la richiestaal giudice del lavoro, Emilio Minio, di specificare i termini delreintegro disposto nella sentenza del 9 agosto; la seconda è unadenuncia penale contro la Fiat per non aver rispettato la sen-tenza stessa. Da Torino la Fiat replica dicendo di voler attende-re l’udienza di appello del 6 ottobre che, secondo l’azienda, sta-bilirà che vi sono stati "comportamenti di estrema gravità", conun "volontario e prolungato illegittimo blocco della produzio-ne, e non esercizio del diritto di sciopero". I tre intendono rivol-gersi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

La sceneggiata di MelfiBraccio di ferro della Fiat con giudici e operai

martedì24 agosto 2010 2VentiquattrOrel’Altro

quotidiano

Direttore responsabile: Ennio SimeoneRedazione tel. 06 86293192

Indirizzo e-mail: [email protected]

Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria

Multimediale) - Presidente:Stefano ClericiSede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma

Registrazione del Tribunale Roma n..343/08

del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC

Partita Iva 09937731009

l’Altroquotidiano

L’OnOmasticO Bartolomeo

Bartolomeo, apostolo martire nato nel i secolo a Cana, Galilea;morì verso la metà del i secolo probabilmente in Siria. il nomeBartolomeo deriva probabilmente dall'aramaico «bar», figlio e«talmai», agricoltore. Bartolomeo giunse a Cristo tramite l'apo-stolo filippo. Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fupredicatore itinerante (in Armenia, india e Mesopotamia).

accadde Oggi 1939: Pio XII

il 24 agosto 1939 papa Pio Xii, collegato con la stazione radioVaticana, legge un messaggio per implorare la pace causa loscoppio della seconda guerra mondiale..

E’ stato ritrovato il cadavere di Kevin, il bambino di2 anni di origini ghanesi, dato per disperso nelpomeriggio di domenica a Roccafranca, in mezzoalla campagna della Bassa bresciana. Quando i geni-tori si sono accorti che il figlio era sparito, lo hannoprima cercato nei dintorni, poi hanno chiamato icarabinieri. Nella notte il ritrovamento del corpicinoin una roggia. Kevin è probabilmente annegato. Ilbambino, secondo le prime ricostruzioni sarebbecaduto in un canale d’irrigazione, mentre giocavanei pressi di casa e trascinato dall’acqua per qualchechilometro. Quindi il ritrovamento del corpicinoavvenuto la scorsa notte.

E' di almeno 7 ostaggi morti e unoferito grave il bilancio del seque-stro del bus turistico a Manila sucui si trovavano 15 passeggeri. Loriferiscono le emittenti locali, pre-cisando che altri sette ostaggi sonovivi. Rolando Mendoza, l'ex agenteche aveva sequestrato il bus, è statoucciso nel corso del blitz delle testedi cuoio. Un bambino di 10 anni èstato ricoverato dopo esser statoferito da un proiettile vaganteesploso dall'interno del bus.Rolando Mendoza, era un ex agen-te pluridecorato di 55 anni licenzia-to lo scorso gennaio per estorsionee lesioni, sposato con tre figli, ierimattina si è impadronito del busarmato di un M-16 e altre armi dafuoco, per chiedere di essere reinte-grato. Dopo che le teste di cuoiofilippine sono state dispiegate nel-l'area, il Quirino Grandstand, piaz-zale dove di solito i presidentineoeletti pronunciano il loro giura-mento, vl'uomo ha progressiva-mente rilasciato nove persone, tracui tre bambini, alcune donne eanziani. Sul mezzo erano rimastiancora 16 turisti, che sarebberodovuti ripartire per Hong Kong.Quindi le forze di polizia hannodeciso di intervenire. Il sequestro,riferiscono fonti locali, è duratooltre 10 ore. A nulla è servito nem-meno l'intervento del vicesindacodi Manila, Isko Moreno, che avevacercato di avvicinare il pullman dituristi per consegnare all'ex agenteuna lettera del difensore civico cheaveva disposto il licenziamento delpoliziotto.

Morto annegatoil bimbo scomparso

ROCCAfRAnCA

Oltre 400 confezioni di “smart drugs”, le cosìdette dro-ghe furbe, sono state sequestrate dagli agenti della poliziadi Stato di Piacenza. Le pillole, sempre più utilizzate daigiovani, erano state messe in vendita in un distributoreautomatico a disposizione di chiunque. Le smart drugssono sostanze che fino a poco tempo fa sfuggivano allanormativa antidroga poiché i principio attivi non eranocompresi tra le sostanze vietate. Un recente provvedi-mento normativo ha colmato questo vuoto e la DirezioneCentrale Anticrimine della Polizia ha inoltrato una diret-tiva per la ricerca su tutto il territorio nazionale di talisostanze. A Piacenza il negozio era chiuso ma il distribu-tore continuava lo stesso a “vendere”.

Nuova denuncia per AntoninoSpeziale, il giovane condannato a14 anni di reclusione per concorsonell’omicidio dell’ispettore di poli-

zia FilippoRaciti morto il2 febbraio del2007. Nonresistendo aldesiderio diseguire la suasquadra delcuore, nono-stante sia sot-

toposto al Daspo, il divieto di assi-stere a manifestazioni sportive, havoluto seguire gli allenamenti deirosso-azzurri. Speziale è stato rico-nosciuto da alcuni agenti.

“Le performance di agosto sono discrete, ma settembre è anco-ra un’incognita. A conti fatti penso che le prenotazioni alber-ghiere potranno scendere del 10 o addirittura del 15%”.Assoturismo-Confesercenti, esprime preoccupazione per quel-la che un’estate 2010 che doveva essere la stagione della riscos-sa del turismo italiano e invece rischia di chiudersi tra l’insod-disfazione generale.

Sequestrate scatoledi “droghe furbe”

PiACEnzA

Condannato perdelitto Raciti, va allostadio. Denunciato

CAtAniA Turismo, “altra stagione no”

Ex poliziottosequestra busa Manila. Uccisodurante blitz

In Italia e nel Mondo

martedì24 agosto 2009 3VentiquattrOrel’Altro

quotidiano

Il ministro della Giustiziagiapponese, Keiko Chiba,

apre ai media la camera dellamorte del carcere di massimasicurezza di Tokyo. L'ex avvo-cato, attivista dei diritti civili estorica sostenitrice del movi-mento parlamentare per l'abo-lizione della pena capitale loaveva promesso lo scorsoluglio, dopo aver autorizzato epresenziato a due impiccagio-

tokio, giornalisti invitati nella camera della morteni, le prime sotto il governoguidato dai Democratici e a unanno esatto dalle ultime. Unasvolta inattesa, visto che sem-brava aver preso corpo unasorta di moratoria, e in qual-che modo giustificata comeuna provocazione. "La via daseguire per cambiare l'orien-tamento dell'opinione pubblicaè contribuire - aveva detto - aun ampio dibattito sulla pena

di morte: su questo i mediapossono molto". Una sfida dif-ficile, se non velleitaria, vistoche in base agli ultimi sondag-gi l'86% della popolazioneresta favorevole al suo mante-nimento, ma il ministro, 62anni, che probabilmente lasce-rà l'incarico a settembre per lamancata rielezione al Senato,ha intenzione di lottare finoall'ultimo.

“Un nuovo governo riformatore, con una maggio-ranza ampia e una coalizione che comprendaanche i partiti di Fini, Casini, Rutelli, e i moderatidelusi del Pd". E' la proposta lanciata al premierdal capogruppo alla Camera di Futuro e libertà,Italo Bocchino, che avverte: "La partita perBerlusconi diventa difficile. Se va alle urne rischiatutto, se sta fermo rischia il logoramento. L'unicastrada è appellarsi al Parlamento per un nuovoesecutivo". "Se davvero si andasse a elezioni anti-cipate - sottolinea Bocchino - le uniche due certez-ze sarebbero il travaso di voti dal Pdl alla Lega euna maggioranza al Senato diversa da quella dellaCamera. In uno scenario del genere Bossi avrebbegioco facile a chiedere un passo indietro alCavaliere, che verrebbe pensionato aprendo cosìla strada a un governo Tremonti” che sarebbe apropulsione leghista”.

Bocchino: “Bossipensionerà il Cav”

“Amiche per l'Abruzzo" ha portato fortuna allemadrine. Dopo Elisa e Giorgia anche Giannanannini diventerà mamma alla veneranda età di54 anni, come rivela il settimanale "Chi". Bocchecucite dal suo staff.

Ha cercato di violentare una soldatessa di 22anni della marina militare degli Stati Uniti, main casa c'era anche un collega della giovane cheha difeso la donna e assalito l'aggressore, unitaliano incensurato di 24 anni, massacrandolodi botte. E' accaduto a Camporotondo Etneo,nel Catanese. Il 24enne aveva affittato unamansarda alla donna ed è entrato di nascostoin camera per abusare di lei. L'aggressore èstato arrestato dai carabinieri. Il collega dellagiovane marines, che all'insaputa dell'aggres-sore era ospite nell'appartamento, richiamatodalle grida, è accorso in suo aiuto bloccando lostupratore dopo una violenta colluttazione.

tenta stuproa soldatessa Usa

Felice Maniero, 55 anni, è tornato libero a tuttigli effetti: ha saldato il suo conto con la giusti-zia italiana. Grazie alla sua collaborazione conla giustizia, decisa nel 1995, dopo l'ultima cat-tura a Torino, il 're' della mala veneta avevasubito una condanna definitiva di 17 anni direclusione. Ora fa l'imprenditore, vive in unluogo segreto, ha un nome e un cognome diver-si, ma nella sua nuova carta d'identità ha sem-pre lo stesso volto "Faccia d'Angelo". Da nondimenticare, prima della sua decisione di colla-borare con la giustizia, le rocambolesche eva-sioni dalle carceri di massima sicurezza diFossombrone e Padova.

felice Maniero, ex bossè tornato in libertà e fa l’imprenditore

SiCiLiAROMA

iL finiAnO

Gianna nanninimamma a 54 anni

GOSSiP

COSE Di qUEStO MOnDO

Un uomo si è costituito aicarabinieri di Altamura perl'uccisione di don francescoCassol, il 55enne parroco bel-lunese della chiesa di SanMartino di Longaroneammazzato con una fucilatanella Murgia barese.L'assassino è un cacciatore dicinghiali, che avrebbe detto diaver sparato perché avevascambiato il sacco a pelo in cuidormiva il sacerdote per lasagoma di un animale e diessere fuggito per paura.L'uomo, Giovanni Ardino di57 anni, dopo essersi costitui-to è stato trasferito a Bari,dove in una caserma è statosentito dal magistrato inqui-rente della procura di Bari,Manfredi Dini Ciacci, e dalmagg. Laganà, del repartooperativo del Comando pro-vinciale di Bari. Secondoalcune indiscrezioni l'inten-zione degli inquirenti sarebbequella di procedere nei con-fronti di Ardino per omicidiovolontario. L’uomo era statosottoposto ad un serie diaccertamenti per verificareche la sua arma, una carabinacalibro 30/06, avesse sparatodi recente.

In Italia e nel Mondo

Parroco uccisoSi costuituiscee confessacacciatore

martedì24 agosto 2010 4tribunal’Altro

quotidiano

quelle già pronte la cui operativi-tà è ,appunto, impedita dallamancanza di personale. Comespesso accade le priorità vere,invece, si disperdono nei meandridei confronti e delle discussioniparlamentari. Sul punto eranecessario un decreto legge senzaandare avanti con annunci diimprobabili piani carceri riman-dando alle calende greche lenecessarie, indispensabili e vitaliassunzioni nel Corpo di PoliziaPenitenziaria. Non di meno ènecessario che il Ministro Alfanoproceda alla nomina di quattroProvveditori Regionali da destina-re alla Calabria, alla Puglia, allaSardegna, alla Basilicata che nesono attualmente sprovviste.

Eugenio SarnoSegretario Generale della UIL

PA Penitenziari

Chi sono gli “scornacchiati”Scornacchiati. Il termine, tuttopartenopeo, calza a pennello aipolitici di maggioranza. A Napoli,la saggezza popolare distingue duecategorie di uomini. Alla prima,appartengono i cornuti che, sebbe-ne abbiano un partner traditore,sono ignari delle sue tresche. Anzi,restano così finché, per cause acci-dentali, vengono a conoscenza deldisonore col quale convivono. Allaseconda appartengono, per l’ap-punto, gli scornacchiati. Questisono consapevoli e addirittura, perinconfessabili motivi, contenti diessere cornuti. Insomma, si avvan-taggiano delle relazioni disonore-voli dei consorti. Passando dallecomunioni matrimoniali a quellepolitiche, scopriamo che ciascunleader del PdL era a conoscenzadelle ignominie del suo partner maha finto di ignorarle finché gli èconvenuto. Ciascuno conoscevaogni tresca, tutti i malaffari e le cat-tive frequentazioni ma ha aspettatoil momento giusto per rinfacciareall’altro quanto fosse farabutto,disonesto, depravato e tant’altroancora. E, si sa, quando nelle cop-pie le schifezze vengono a galla,sale di tutto e di peggio. Poi volanoi piatti e pure gli epiteti.

Che cosa costruiree che cosa abbatterenell’ediliziaromanaA Roma negli ultimi 20 anni lasuperficie occupata dal mattone èquasi raddoppiata, in mancanza diuna visione complessiva della cittàsi è continuato a costruire troppo emale. Il consumo del territorio è sotto gliocchi di tutti, i cittadini dellaCapitale oltre a dover far fronte aduna inadeguata rete di trasportodevono purtroppo anche conviverecon la poca qualità urbana edarchitettonica della maggior partedei quartieri romani. Per questi motivi siamo semprestati a favore della “rottamazione”dell’edilizia post-bellica priva diqualità. Bisogna abbattere gli edifi-ci orridi della speculazione, percostruire centri abitabili, funziona-li e all’altezza di una Capitale euro-pea come Roma. Voglio sperare che le dichiarazionidi Alemanno non siano l’ennesimaboutade estiva, la nostra città habisogno di fatti e non di chiacchie-re.

Massimiliano iervolinoMembro di Giunta di Radicali

Italiani

Proprio quelli che fotografano fatti,persone e situazioni. Le contume-lie, in modo certo più crudo, marealistico, riassumono la vera natu-ra, quella nascosta per anni dietrole apparenze e le buone maniere finqui esibite. E così gli ex congiuntiurlano ai quattro venti quanto lagente, di loro, sapeva da sempre etalvolta sussurrava con ipocrisia ediscrezione.E così gli scornacchiati, fingonovergogna per essersi accompagnatie schierati col partner sbagliato.Quello che si dedica ad una politicasenza polis ma con sé in primis.Quella che non propone ma impo-ne, non fa opinione ma ricatta.Quella per cinici, spregiudicati, vio-lenti e ingordi. Per massoni checonciliano mafiosi siciliani e pada-ni. Per leader come gangster scor-tati e da scagnozzi supportati.Manovalanza senza personalità escrupoli, senza pudore e dignità,comunque pronta a eseguire ordinio riferire senza pensare. A proteg-gere e poi distruggere, lusingare edenigrare a seconda delle conve-nienze del capoclan. Al migliore ditutti. Al primatista in ricettazioni ecorruzioni, concussioni e intimida-zioni. Elusioni ed evasioni fiscali.Concorrenza sleale e assistenziali-smo statale, con concessioni depre-date e usurpate. Insomma, al pri-matista del peggio eppure di più. Ea poco o nulla serve lo scorno colsenno di poi. Agli scornacchiati ilbeneficio dello scorno non puòessere concesso, neanche nel Paesedel pentitismo di maniera.

Gianfranco PignatelliNapoli

Un altro è avvenuto a Parma

E siamo al 43°suicidio in carcere

Le migLiOri deL giOrnO

maramotti su “l’Unità”

Con il suicidio di MatteoCarbognani a Parma , il bilanciocomplessivo dei suicidi in cella inquesto 2010 sale a 43 . Si allunga,quindi, la lista dei suicidi mentreresta intatta l’inerzia a risolvere.E’ un bilancio tristemente graveche non può non pesare sullecoscienze di chi non ha saputodare adeguate risposte alle incivilicondizioni di detenzione e di lavo-ro all’interno delle carceri italiane.Alla ripresa dei lavori parlamenta-ri i nostri politici, Alfano in testa,hanno il dovere etico e morale difornire e favorire soluzioni utiliper contenere la barbarie che ognigiorno si afferma all’interno dellenostre prigioni attraverso l’inu-manità, l’ inciviltà e l’illegalità.La mancanza di personale impedi-sce di rendere disponibili centina-ia di posti detentivi A Rieti il carcere funziona al 30%della potenzialità, a Trento è giàquasi pronto un istituto nuovo, adAvellino tra qualche settimanasarà disponibile un nuovo padi-glione penitenziario da 400 posti,a Rimini è pronta una nuovasezione, ad Ancona l’istituto non èancora a pieno regime. Potremocontinuare per un lungo elencofino ad arrivare al paradosso delnuovo istituto alle porte di ReggioCalabria pronto ma non fruibileper la mancata costruzione dellastrada di collegamento. Senza dimenticare le tante sezionichiuse per lavori di ristrutturazio-ne che sono fermi per la mancatacopertura finanziaria sui capitolidi bilancio. Evidentemente nel-l’immediato, se ci fosse il persona-le necessario, sarebbero disponi-bili già molti nuovi posti detentivi.Chissà se al DAP hanno ben pre-sente la realtà della situazione e ledisponibilità effettive del patrimo-nio immobiliare. Abbiamo la sensazione, invece,che in materia penitenziaria sinoad oggi si è proceduto a tentoni,sull’onda dell’emotività senzaalcun disegno o progetto concreto.Altrimenti, come pur abbiamosuggerito, si sarebbe compresoche la priorità consisteva nell’as-sumere personale per rimpingua-re gli organici ma soprattutto perconsentire l’attivazione di tutte

martedì24 agosto 2010 5Diritti & DOVeril’Altro

quotidiano

preVidenZa

Risponde il dottor AnTOnInO nICOLO’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente

all’indirizzo e-mail: [email protected] potete telefonargli al numero 388 0554031

ogni giovedi dalle 15 alle 18

part-time

Ogni anno saràvalutato 0,8

sessantenne

Vale la vecchiala normativa

Mia moglie ha 53 anni di etàed è una dipendente statalecon 29 anni di anzianità. Dagennaio 2001 fa part-timeall'80% dell'orario. La futurapensione le sarà calcolatasullo stipendio pieno o suquello part-time?

C. D’Angelo, Firenze

il periodo di lavoro svoltoa part-time è pienamenteutile ai fini del diritto allapensione, ma non per lasua misura. in questi casiil periodo di attività subi-sce una contrazione cor-rispondente all’orariosvolto. Ogni anno di part-time di sua moglie, in sin-tesi, sarà valutato nellamisura di 0,80 anziché 1.

Sono una impiegata ASL di 56 anni. L’elevazionedelle età pensionabile delle donne mi ha messo incrisi. Una collega mi ha detto che avrei la possibilitàdi andare in pensione con 57 anni e con 35 anni dicontribuzione. Tale ipotesi mi ha lasciato un po’ dub-biosa. Esiste una norma del genere?

L. De Rose, Foggia

Sì, esiste. fino all’anno 2015, le donne lavora-trici possano maturare il diritto a pensionecon 57 anni di età e 35 di contributi. Ma ènecessario effettuare un’opzione per il calco-lo col sistema contributivo, il quale, però, èmeno remunerativo del retributivo in misuradi circa il 20%.

donne nel pubblico impiego

Fino al 2015 in pensione si puòa 57 anni con 35 di contributi

Avvertiamo i lettori che alcuniquesiti e relativi pareri vengo-no ripetuti perché riguardanoargomenti che hanno già otte-nuto risposta

Nei prossimi mesi del 2010maturerò i previsti requisiti per lapensione di anzianità, con 60anni di età e 36 di contributiregolarmente versati. Sonodipendente di una società titolaredi grandi magazzini. Col decreton° 78/2010, avrò dei danni ai finipensionistici?

G. Malagoli, Modena

no, nessun danno. il nuovosistema normativo, intro-dotto dal decreto legge n° 78,riguarda soltanto le pensio-ni che si perfezionano a par-tire dal 2011. Pertanto, ladecorrenza della sua presta-zione resta legata ai vecchiparametri.

assegno anf

Limiti di tempoper percepirlo

Finestre

Per lo “scorrimento”qualche eccezione

Non riesco a comprendere ead approvare la decisione delgoverno di innalzare improv-visamente l’età delle donnedel pubblico impiego a 65anni. Sono una dipendenteASL e la quasi totalità dellemie colleghe preferiva i vec-chi requisiti, anche a costo diricevere una pensione menosostanziosa.

B. Creatini, Cecina,Livorno

Sono tantissime le rea-zioni analoghe alla sua.in effetti, pesa alle donnel’introduzione, dal 2012,del nuovo limite minimodi 65 anni di età.L’esecutivo aveva inten-zione di introdurre l’ele-vazione a far tempo dal2018, ma sarebbe statal’Unione Europea a farepressioni per un’accela-razione, poi recepita neldecreto legge di fine mag-gio.

limite massimo di età?S. Leone, Messina

L'assegno al nucleo fami-liare compete per i figli dietà inferiore ai 18 anni.Compete, inoltre, per ifigli maggiorenni inabiliche si trovano, per difettofisico o mentale, nellaassoluta e permanenteimpossibilità di dedicarsiad un proficuo lavoro.

Un lavoratore dipendentefino a quando può percepirel’assegno al nucleo familiare(ANF) per un figlio? Fino aquando lo stesso non inizia alavorare oppure esiste un

40 anni di contributi

Valgono ancorale 4 finestre

2010, andrà in pensionecon la vecchia normativa,che prevedeva 4 finestreannue. Se avesse comuni-cato la data di nascita,avrei potuto segnalarle ladata precisa del primopagamento pensionistico.

in pratica, il nuovo siste-ma sostituisce le vecchiefinestre con un’altra,nuova ed unica, stabilitain 12 o 18 mesi dal rag-giungimento dei requisitirispettivamente per ilavoratori dipendenti edautonomi.

Mio padre è dipendente diuna società di autotrasporti.Il 30 aprile scorso ha raggiun-to 2083 contributi settimana-li, pari a 40 anni e 3 settima-ne. La manovra di fine mag-gio quando gli consentirà diandare in pensione? N. Lombardi, Fiesole (Fi)

Suo padre, poiché ha rag-giunto il requisito dei 40anni di contributi entro il

Sto seguendo con attenzionele risposte ai vari quesiti deilettori sulla riforma della pen-sioni varata col decreto leggen° 78. L’opinione che mi sonofatta è che la sostituzionedelle vecchie finestre con lenuove denominate “mobili o ascorrimento” riguarda un pòtutti i lavoratori, sia pubbliciche privati. Ho inteso bene?

C. Montanari, Ravenna

Confermo la sua conside-razione, anche se qualcheeccezione esiste ancora.

L’età delle donne

L’Unione europeava accorciato i tempi

iGuiDaCinemaestate

mia Wasikowska in “Alice in Wonderland”

l’Altroquotidiano

Affetti & dispetti(La nana)Regia: Sebastiàn Silva conCatalina Saavedra, Claudia

Celedòn.

La storia di una donna di

bassa statura? Niente di tutto

questo. La nana è una sorta

di "tata" italiana, la colf che

vive con la famiglia, occupan-

dosi sia della casa che dei

bambini. Qui magistralmente

interpretata da una bravissi-

ma e sconosciutissima attrice

cilena (Catalina Saavedra,

non a caso premiata al

Sundance ed a Torino), che

praticamente da sola sostiene

tutto il film, riuscendo a mette-

re tutti in ombra. La pellicola

ha un impianto molto teatrale,

si svolge all'interno delle varie

stanze della villetta di una

famiglia benestante. I dialoghi

sono pochi ed il tutto trapela e

si intuisce dalle espressioni di

questa cameriera, introversa,

scorbutica e dallo sguardo tri-

ste. Un volto spesso in primo

piano che riesce a spiegare

meglio di mille parole stati

d'animo ed emozioni. Vale la

pena darci un'occhiata solo

per vederla all'opera.

Amante (L') ingleseRegia: Catherine Corsinicon Kristin Scott Thomas,Sergi LopezEpopea tutta al femminile

dove protagonista è una

donna che lotta per affermare

la propria autodeterminazio-

ne. Suzanne vive in una bella

villa nel sud della Francia con

un marito e due figli adole-

scenti. Una esistenza borghe-

se e piena di noia spezzata

dall'incontro con Ivan, rude

operaio spagnolo con qual-

che errore alle spalle, che un

giorno arriva per ristrutturare

lo studio dell'abitazione.

Un'avventura che si trasforma

presto in passione travolgen-

te e vero amore. Il marito,

noto medico della zona molto

attento alle apparenze ed in

procinto di lanciarsi nella car-

riera politica, più che altro feri-

to dall'essere stato scaricato

per un semplice operaio, cer-

congrega dei Parabolani ad

uccidere la scienziata, non è

molto piaciuto, ma secondo il

regista quello che si vede nel

film è solo il 30 per cento del

male che ha fatto l'alto prela-

to.

Alice in WonderlandRegia: Tim Burton con

Johnny depp, mia

Wasikowska, Anne

Hathaway.Spettacolare ed emozionante

Burton. Ancora una volta non

delude, regalandoci una ine-

dita Alice, indipendente,

moderna ed ormai ventenne.

Non più la bambina del Paese

delle Meraviglie, ma una

donna che intraprende un

nuovo viaggio nel

Sottomondo per conoscere il

suo futuro, che non sarà quel-

lo di sposare il viscido e stupi-

do Lord Hamish. Il suo desti-

no è diventare una donna

d'affari. Johnny Depp sempre

all'altezza dei personaggi che

interpreta, anche in questo

caso bizzarro e divertente al

punto giusto nei panni del

Cappellaio Matto. Strepitosa

Helena Bonham Carter (dolce

metà del regista), la tirannica

monarca "capocciona"

Iracondia, dal carattere irasci-

bile ed una certa propensione

a tagliare la testa dei suoi

nemici, che poi lascia soave-

mente galleggiare nel fossato

che circonda il castello.

AvatarRegia: James Cameron con

Sam Worthington,

Sigourney WeaverCosa dire di più di quanto non

si sia già sproloquiato su que-

sto film. Gli effetti sono davve-

ro speciali (l'animazione è

splendida, in particolare le

figure dei Na'vi e l'ambienta-

zione di Pandora), la storia

però, per quanto politicamen-

te corretta, è un po' banalotta.

I buoni, i cattivi, l'amore, il

lieto fine, con tanto di pistolot-

to moralistico. Il cattivo è così

cattivo da sembrare una cari-

catura. Già dalle prime scene

si capisce al volo dove andrà

a parare e soprattutto come

cherà in tutti i modi di contra-

stare la liaison, ricorrendo

anche a biechi ricatti. Finale

catartico.

A serious manRegia: Joel & Ethan Coencon michael StuhlbargIl film è ambientato nel 1967

in una comunità ebraica di

una non bene identificata cit-

tadina del Mid West. Larry

Gopnik è un docente universi-

tario e cerca di vivere secon-

do le regole della collettività.

Tenta di fare del suo meglio

nonostante abbia il figlio che

fuma erba, la figlia che vuole

rifarsi il naso, la moglie lo

lascia per un altro uomo e

tanta sfiga lo perseguita. Il

tutto condito da un tagliente

umorismo yiddish. Gli stessi

Coen, intervenuti al festival

del cinema di Roma, hanno

ammesso di aver attinto a

piene mani, nello scrivere la

sceneggiatura, dai ricordi

della loro infanzia. Grande

prova dell'attore protagonista,

Michael Stuhlbarg, in Italia del

tutto sconosciuto del quale

però si intuisce l'enorme

capacità interpretativa per cui

è noto nell'universo teatrale

Usa.

A single manRegia: Tom Ford con ColinFirth e Julianne moorePatinato e forse stilisticamen-

te troppo perfetto (poteva

essere diversamente?), ma

con un grande Colin Firth nei

panni di un professore univer-

sitario che non riesce a dare

un senso alla vita dopo la

morte del suo compagno per

un incidente stradale.

Discreto esordio alla regia per

il celebre stilista texano che è

riuscito a fare un film con

parecchie imperfezioni, eppu-

re coinvolgente ed emozio-

nante. Libero adattamento del

romanzo di Christopher

Isherwood "Un uomo solo", è

un racconto sull'amore inter-

rotto, sull'isolamento della

condizione umana e l'impor-

tanza dei momenti apparente-

mente insignificanti della vita.

AgoraRegia: Alejandro Amenàbarcon Rachel Weisz, maxminghella Non è un film contro il cristia-

nesimo ma contro tutti i fon-

d a m e n t a l i s m i .

Sostanzialmente è questa la

chiave di lettura. Un concetto

però non condiviso dalle alte

gerarchie della Chiesa che,

secondo la casa di distribu-

zione, dopo una proiezione

riservata ha avuto reazioni

stizzite di dissenso sul taglio

dato alla pellicola. La vera

storia della filosofa greca

Ipazia uccisa e fatta a pezzi

dagli integralisti cristiani nel

391 dopo Cristo ad

Alessandria d'Egitto, ha fati-

cato non poco ad uscire in

Italia, suscitando, come era

prevedibile, parecchie pole-

miche. Il ruolo del vescovo

Cirillo, che avrebbe istigato la

mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE

iiGuiDaCinemaestate

Giovanna mezzogiorno, Rocco Papaleo, Paolo Briguglia,Alessando Gassman e max Gazzè in una scena di “Basilicatacoast to coast”

l’Altroquotidiano

finirà. E poi sembra un lungo

déjà-vu. A tratti viene in mente

"Balla coi lupi", "The

Fountain" di Aronofskye (ma

l'albero della vita non è simi-

le?), "Soldato blu", "Il signore

degli anelli", "Apocalypse

Now" e chi più ha più ne

metta. Un consiglio: provate a

vederlo anche nella versione

normale, senza gli occhialini,

nei cinema che non hanno il

3D. I colori sono molto più

vivaci.

Baciami ancoraRegia: Gabriele muccinocon Stefano Accorsi,Vittoria Puccini,Pierfrancesco Favino,Claudio Santamaria,Giorgio Pasotti, marcoCocci, SabrinaImpacciatore.Muccino in grande forma. La

trasferta americana gli ha

fatto bene, lo ha galvanizzato

ed arricchito e con la macchi-

na da presa fa faville. Corre

letteralmente dietro agli attori,

non li molla un istante nel ten-

tativo di estrapolare emozioni

e sentimenti. Dopo i trentenni

racconta gioie e dolori della

generazione dei quaranta. Il

ritorno alle radici ma anche la

voglia di rimettersi in gioco,

l'amore per l'altra persona e

quello per i figli. Un gruppo di

amici impegnati in una este-

nuante ricerca della felicità.

Forse una costruzione un po'

troppo adrenalitica ed affan-

nata (in 2 ore e19 di durata),

ma decisamente efficace nel

delineare i personaggi. La

new entry Vittoria Puccini non

fa rimpiangere Giovanna

Mezzogiorno.

Bangkok dangerousRegia: Oxide e danny Pangcon nicolas Cage e CharlieYoungRemake dell'omonima pelli-

cola del '99 dei fratelli di Hong

Kong, già noti per "The eye",

che rifanno se stessi. Come

spesso avviene, la star indi-

gena viene rimpiazzata da

quella a stelle e strisce. In

questo caso Nicolas Cage,

uomini daranno inizio ad una

relazione segreta, ma la loro

passione proibita dovrà scon-

tare la punizione del gruppo di

estrema destra. Tuttavia

l'amore e l'attrazione sessua-

le è così forte che, pur doven-

do infrangere ogni regola,

Lars e Jimmy non riusciranno

a mettere fine alla relazione.

Attori all'altezza di uno script

non facile ed alquanto com-

plesso da interpretare. Da

non perdere. Marc'Aurelio

d'Oro al Festival di Roma.

Cado dalle nubiRegia: Gennaro nunziantecon dino Abbrescia, FabioTroiano e Giulia micheliniIgnorante, cafone, scorretto,

razzista, non azzecca un con-

giuntivo, però sfonda nel

mondo della tv. Il trionfo della

mediocrità. La fotografia esat-

ta dell'Italia di oggi, quella che

ci propina tutti i giorni il picco-

lo schermo. E lui, Checco

Zalone, il comico di Zelig, ci

sguazza. La sua parodia è

esilarante. Un esordio felice

per il comico tv, rispetto a tanti

colleghi che hanno tentato la

stessa strada con risultati

davvero deludenti. Riesce a

fare un film corale dove anche

i personaggi di contorno

danno il loro significativo con-

tributo, evitando che la storia

sia solo una lunga sfilza di

gag. Prende in giro tutti, con

ingenuità usa un linguaggio

scorretto ed assurdo. Fa la

pipì nella sacra ampolla di

acqua del Po e scambia

Alberto da Giussano per un

Power Ranger.

Che fine ha fattoOsama Bin Laden?documentario di morganSpurlockDopo "Super Size Me", il regi-

sta, autore, produttore ed

attore del cinema indipenden-

te americano mette mano ad

un'altra provocatoria impresa:

scovare Bin Laden e soprat-

tutto capire se c'è qualcuno

che ha mai provato veramen-

te a cercarlo. Sopra a tutti,

Cia ed FBI. Inizia a New York

che oltre al ruolo di interprete

principale (spietato killer che

si innamora di una ragazza

sordomuta) si è anche rita-

gliato quello da produttore.

Action movie a tinte noir (con

velleità da thriller psicologico)

che però non convince per

niente. Regia svogliata ma

anche una performance non

certo eccellente del protago-

nista che si ostina a porsi con

la stessa smorfia stampata

sul volto, nel tentativo di

esternare disagio ed inquietu-

dine.

Basilicata coast tocoastRegia: Rocco Papaleo conAlessandro Gassman,Paolo Briguglia, max Gazzè,Rocco Papaleo, GiovannamezzogiornoEasy Rider in salsa lucana.

Dal Tirreno allo Ionio a piedi

per dieci giorni, attraversando

una delle regioni più belle e

suggestive del nostro Sud

d'Italia. Divertente e surreale

road movie musicale che

vede protagonisti cinque per-

sonaggi in cerca delle proprie

identità. Interessante esordio

dietro alla macchina da presa

per l'attore Rocco Papaleo,

fino ad ora quasi esclusiva-

mente relegato nei panni del

caratterista, che con questa

strampalata pellicola tenta di

raccontare risorse e potenzia-

lità della sua terra. Cinque

amici, una piccola band di

provincia per non rinunciare

ai propri sogni. Cast credibile

ed a proprio agio nelle singo-

le interpretazioni, anche per

un cantante come Gazzè alla

sua prima prova cinematogra-

fica.

Brotherhood(Fratellanza)Regia: nicolo donato conThure Lindhardt, daviddencikUna delle pellicole più interes-

santi in circolazione que-

st'estate. La storia di un

amore pericoloso ma soprat-

tutto la ricerca della propria

identità. Deluso da un manca-

to avanzamento di carriera,

Lars decide di lasciare l'eser-

cito. Più per noia che per con-

vinzione decide di aderire ad

un movimento neo-nazista

dove conosce Jimmy. I due

mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE

iiiGuiDaCinemaestate

Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher in “Cosa voglio di più”

l’Altroquotidiano

e fa il giro del mondo.

Attraversa Egitto, Marocco,

Israele, Palestina, Arabia

Saudita, Afghanistan fino alle

regioni tribali del Pakistan.

Lungo il percorso interroga

esperti ed imam, accademici

e terroristi. In Europa visita i

ghetti delle grandi città dove

gli immigrati aspirano alla

guerra santa. Irriverente,

divertente e parecchio docu-

mentato il film paradossal-

mente sviluppa una profonda

comprensione dei conflitti che

turbano il mondo, con parec-

chi spunti di riflessione.

Che fine hanno fattoi morgan?Regia: marc Lawrence conHugh Grant, Sarah JessicaParkerVeramente il sottotitolo

potrebbe essere: che fine ha

fatto Hugh Grant? Il ragazzo,

ormai cinquantenne per la

verità, non sembra più quello

di "Quattro matrimoni e un

funerale" oppure "Notting

Hill". Film noioso e non riusci-

to nonostante lo sforzo pro-

duttivo di mettere insieme due

star del cinema inglese ed

americano. L'idea di catapul-

tare in piena campagna una

coppia di cittadini doc che non

riesce a staccarsi dal

BlackBerry, per andare a

vivere nel Wyoming (accanto

a cavalli, orsi e rudi cow-boy

con tanto di pistola nella fon-

dina), poteva anche funziona-

re. In questo caso però non fa

neanche tanto ridere.

Sceneggiatura debole e reci-

tazione altrettanto sciatta.

City IslandRegia: Raymond de Felittacon Andy Garcia, AlanArkin, Julianna marguliesDa tempo non vedevamo una

sceneggiatura così curata e

ben scritta. Risultato, una

spassosissima commedia

con una storia che gira intor-

no al classico gioco delle veri-

tà nascoste, ambientata in

uno dei quartieri meno noti di

New York. Protagonista, un

inedito ed istrionico Andy

con Andy Garcia, AlanArkin, Julianna marguliesEra da tempo che non vede-

vamo una sceneggiatura così

curata e ben scritta. Risultato,

una spassosissima comme-

dia con una storia che gira

intorno al classico gioco delle

verità nascoste, ambientata in

uno dei quartieri meno noti di

New York. Protagonista, un

inedito ed istrionico Andy

Garcia, nei panni della guar-

dia carceraria con il pallino

della recitazione (la scena del

suo primo provino vale tutto il

film), con parecchi scheletri

nell'armadio, come del resto

hanno tutti gli altri componen-

ti della famiglia. Ottimo cast di

attori, diretto con impegno da

un regista che arriva dal cine-

ma indipendente i cui film

fanno spesso il giro dei festi-

val più prestigiosi e che ha

anche recentemente afferma-

to di ispirarsi al nostro Pietro

Germi. Cosa volere di più?

Colpo di fulmine - Ilmago della truffaRegia: John Requa e GlennFicarra con Jim Carrey,Ewan mcGregorCerto, la storia nella fase di

scrittura della sceneggiatura

è stata parecchio romanzata

ma sembra che tutti gli eventi

descritti siano realmente

accaduti. Basta questo per

rendere il film apprezzabile di

una certa attenzione, perché

se fosse vero solo un terzo di

Garcia, nei panni della guar-

dia carceraria con il pallino

della recitazione (la scena del

suo primo provino vale tutto il

film), con parecchi scheletri

nell'armadio, come del resto

hanno tutti gli altri componen-

ti della famiglia. Ottimo cast di

attori, diretto con impegno da

un regista che arriva dal cine-

ma indipendente i cui film

fanno spesso il giro dei festi-

val più prestigiosi e che ha

anche recentemente afferma-

to di ispirarsi al nostro Pietro

Germi. Cosa volere di più?

Chloe Regia: Atom Egoyan conJulianne moore, LiamneesonApparentemente un thriller,

ma molto più intenso nella

sua struttura e complessità.

E' anche una storia d'amore,

di suspance ed ipotetici tradi-

menti. Viaggio, con qualche

perversione, in un tranquillo

ma fragile ménage coniugale.

Catherine, stimata ginecologa

della middle class, sta orga-

nizzando una festa a sorpre-

sa per il compleanno del mari-

to David, professore di musi-

ca. La stessa sera l'uomo

perde però il volo da New

York per tornare a casa e la

moglie comincia a nutrire

qualche sospetto, soprattutto

dopo aver scoperto nel suo

cellulare un ambiguo sms di

una delle sue allieve. Una

sera a cena fuori con amici,

Catherine incontra per caso

Chloe, giovane e bellissima

escort di lusso. Per liberarsi

dell'ossessione decide di

ingaggiarla per testare la

fedeltà del marito. Resterà

invischiata invece in un gioco

pericoloso che la condurrà ad

un rapporto lesbo.

Christmas (A) CarolRegia: Robert Zemeckiscon i volti di Jim Carrey,Gary Oldman e Colin FirthOnestamente un po' troppo

lugubre e poco adatto a bimbi

molto piccoli per essere defi-

nito un film di Natale destina-

to alle famiglie. Inizia con un

morto disteso dentro una bara

con due monete sugli occhi,

per poi proseguire con una

serie di fantasmi che fanno

visita al vecchio avaro

Scrooge nella sua casa oscu-

ra e sinistra. Tuttavia l'adatta-

mento cinematografico della

celebre fiaba di Charles

Dickens è un piccolo capola-

voro, soprattutto di tecnica.

Realizzato con il sistema

motion capture (quello utiliz-

zato per The Polar Express),

ossia cattura delle espressio-

ni degli attori (celebri!) riporta-

te digitalmente sul grande

schermo sotto forma di ani-

mazione, riesce a dare una

profondità ed una nitidezza

alle immagini da sembrare un

film su pellicola.

City IslandRegia: Raymond de Felitta

mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE

iVGuiDaCinemaestate

Sabina Guzzanti che assume le sembranze di Silvio Berlusconi in“draquila”, di cui è lei stessa regista

l’Altroquotidiano

quello narrato è davvero

incredibile come un uomo

possa arrivare a fare tanto nel

corso di una vita. A parte que-

sto, l'interpretazione di Carrey

è un po' troppo fumettistica e

gli eventi si susseguono con

un certa confusione. Un mori-

gerato agente di polizia, spo-

sato con prole, che suona l'or-

gano in chiesa, dopo un inci-

dente stradale decide di cam-

biare vita. Si dichiara gay, ini-

zia a vivere una esistenza

stravagante fatta di truffe ed

imbrogli che lo porta dritto in

prigione dove incontra Phillip

Morris, l'amore della sua vita.

Per lui tenterà, con successo,

un colpo impossibile dietro

l'altro.

Cosa voglio di piùRegia: Silvio Soldini conPierfrancesco Favino, AlbaRohrwacher, GiuseppeBattistonIl ricordo di "Pane e tulipani" è

ormai lontano, tanto da non

sembrare un film di Soldini.

Manca la poesia e quel tocco

surreale che caratterizza il

suo cinema, anche nell'affron-

tare temi vicini all'attualità.

"Per la prima volta è stato un

episodio di vita reale a far

scattare in me l'idea di questo

film" ha affermato. L'intento,

quello di raccontare una sto-

ria d'amore in tempi di crisi,

recessione e precariato, ma è

come se mancasse di perso-

nalità. Ecco, forse ha un po'

spiazzato il suo pubblico cer-

cando di fare altro da quello

realizzato fino ad ora, per

questo il film non convince

fino in fondo. Per il resto la

bravura del regista milanese

dietro alla macchina da presa

è indiscutibile come quella nel

dirigere gli attori, soprattutto

nelle famose scene di sesso

che sono sicuramente le più

difficili.

Crazy HeartRegia: Scott Cooper conJeff Bridges, maggieGyllenhaal, Colin Farrell,Robert duvall Non sarà il Drugo del Grande

glioso e cronologico. Non

manca neanche la satira, con

l'imitazione del premier. Una

ricostruzione certosina di

quello che è accaduto in

Abruzzo ma anche al G8, a

Napoli con la questione dei

rifiuti e quant'altro. Da vedere.

due vite per casoRegia: AlessandroAronadio con LorenzoBalducci, IsabellaRagonese.Sgombriamo subito il campo.

Sarà pure il raccomandatissi-

mo figlio del famoso imprendi-

tore coinvolto nello scandalo

degli appalti al G8, ma

Lorenzo Balducci è perfetto

nel ruolo di Matteo Carli.

Riesce con sorprendente

capacità recitativa ad inter-

pretare due ruoli affini ma non

uguali. Una sorta di Sliding

Doors all'italiana, per raccon-

tare il doppio destino di un

ventenne che una notte pio-

vosa incontra per caso un'au-

to con dei poliziotti a bordo.

L'incontro o lo scontro con

quegli uomini determinerà il

resto della sua vita. Rabbia,

paura ed angoscia di una

generazione che forse non ha

futuro. Interessante esordio

alla regia del giovane regista

romano già apprezzato al

Festival di Berlino.

E' complicatoRegia: nancy meyers conmeryl Streep, Alec Baldwin,Steve martinE' sempre un piacere ritrova-

re la grande Meryl, anche se

in questo caso è protagonista

di una commedia non proprio

originalissima e forse troppo

hollywoodiana per un talento

del suo livello. Tuttavia, tanto

di cappello ad una attrice che

a sessant'anni è ancora capa-

ce di trovare un ruolo di primo

piano in un ambiente dove

dopo i quaranta già si anna-

spa. Grazie alle sue innate

capacità è in grado di far

apparire decente un film che

molto probabilmente con altri

interpreti avrebbe creato

qualche imbarazzo. La storia

del triangolo over 50 tra una

Lebowski, ma anche qui il

grande Jeff Bridges riesce

ancora a dare il meglio di sé

per un film, low-budget, che

gira interamente intorno alla

sua figura. Intreccio narrativo

forse scontato e prevedibile

che però l'attore, con ammic-

camenti e grande capacità

interpretativa, riesce a rende-

re interessante ed accattivan-

te. Invecchiato, appesantito,

alcolizzato ed in fase discen-

dente, Bad Blake è una vec-

chia gloria del country che ora

deve accontentarsi di qualche

isolato locale della sconfinata

provincia americana ed allog-

giare in alberghi di quarta

categoria. Il casuale incontro

con una giovane giornalista di

una rivista locale che vuole

intervistarlo, gli cambierà in

qualche modo la vita.

dragon TrainerRegia: dean deblois e ChrisSandersDelizioso cartone animato in

3D, da vedere anche nella

versione normale, non si

perde nulla. Il tocco magico è

quello della Dream Works

Animation, creatori di Shrek e

Madagascar. Portatore di due

messaggi facili ma corposi,

che di questi tempi non gua-

stano. Non bisogna aver

paura ad uscire fuori dal coro,

affermando le proprie opinio-

ni, e soprattutto non bisogna

aver timore di ciò che ester-

namente può apparire diverso

da noi. Il piccolo e gracile

vichingo Hic vive in un comu-

nità dove da sempre si com-

battono i draghi che rubano le

pecore. Ma lui è un progressi-

sta ed è convinto che il dialo-

go con il nemico sia invece la

strada giusta. Il suo senso

dell'umorismo non si concilia

però con gli ideali della tribù,

dei coetanei e del forzuto

padre, Stoick l'Immenso.

Tratto dai libri della britannica

Cressida Cowell.

draquila - L'Italia chetremaRegia: Sabina GuzzantiIl ministro dei Beni Culturali

ha disertato il Festival di

Cannes per protesta, il docu-

mentario secondo lui è fazio-

so e non veritiero. Ad alcuni

aquilani è piaciuto ad altri per

niente. Sabina Guzzanti riac-

cende le polemiche e questa

volta si occupa del terremoto

dell'Aquila e non solo.

Snocciola con insolita paca-

tezza la sue teorie, utilizzan-

do questa volta tecniche da

reportage giornalistico, punti-

mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE

VGuiDaCinemaestate

Tahar Rahim, protagonista del“Profeta”

l’Altroquotidiano

donna, il suo ex marito ed un

ipotetico pretendente stenta a

decollare. E poi, va bene dare

un'immagine di donna realiz-

zata ma perché la scelta di

stamparle sul viso, dall'inizio

alla fine, quell'insistente sorri-

so a volte davvero fuori

luogo?

Fuori controlloRegia: martin Campbell conmel Gibson, Ray WinstoneCon qualche ruga in più e

qualche capello in meno ma

con la stessa spavalderia

ritorna dopo sette anni Mel

Gibson e lo fa con un thriller

ad alta tensione, che fonde

politica, ecologia ed affari

(loschi). Ancora una volta

impegnato nella consueta

lotta solitaria contro tutti e

tutto, senza esclusione di

colpi. Le immagini iniziali

sono di sicuro impatto.

L'inaspettata uccisione a san-

gue freddo della giovane

Emma, sulla porta della casa

del padre poliziotto, solletica

subito la curiosità dello spet-

tatore. Un avvio repentino per

una storia avvincente, ben

girata, senza troppe sbavatu-

re. Non male per chi ama il

genere.

Genitori&figli. agita-re bene prima del-l'usoRegia: Giovanni Veronesicon Silvio Orlando, LucianaLittizzetto. michele Placido,margherita Buy, maxTortora, Elena Sofia Ricci,Piera degli Esposti Il confronto-scontro tra il

mondo degli adulti e quello

dei giovani di oggi attraverso

lo sguardo della quattordicen-

ne Nina. E' credibile il quadro

che il regista toscano traccia

delle nuove generazioni, rie-

sce a fotografarne bene il

malessere e l'incapacità di

capirsi fino in fondo. Certo, in

un contesto da commedia e

con i toni leggeri del genere, a

volte con profili appena trat-

teggiati ma decisamente con-

vincenti. Decisamente miglio-

che aiuta a capire meglio

cosa stia realmente avvenen-

do in quel Paese. Premio

Speciale della giuria al

Festival di Cannes, la sce-

neggiatura è stata scritta da

Ghobadi e dalla fidanzata

Roxana Saberi, la giornalista

americana di origine iraniana

processata per spionaggio

Il figlio più piccoloRegia: Pupi Avati conChristian de Sica, Lauramorante, Luca Zingaretti,nicola nocellaCon la scusa di completare la

trilogia sulla paternità (dopo

"La cena per farli conoscere"

e "Il papà di Giovanna"), Avati

racconta l'Italia di oggi e lo fa

con particolare cattiveria ed

ironia, aiutato anche da un più

che brillante cast di attori.

Apparentemente parla di

beghe familiari, in realtà dà

vita ad un preciso affresco del

Bel Paese: cinico, corrotto e

corruttore, egoista, disposto a

tutto in nome del dio denaro.

Un insospettabile De Sica

(dopo tanti cine-panettoni)

riesce finalmente a dare

corpo ad un personaggio

complesso e spietato, il "fur-

betto del quartierino" di turno

che pur di salvarsi dalla gale-

ra per i suoi guai finanziari,

non si fa scrupolo di riversare

le sue colpe sull'ingenuo

figlio.

Il mio amico EricRegia: Ken Loach con EricCantona, Steve EvetsUn omaggio al calciatore del

Manchester United Eric

Cantona, personaggio

discusso e borderline, per

raccontare ancora una volta

una storia di periferia. Loach

lascia per il momento i toni

seriosi dei suoi precedenti

film ed affronta con leggerez-

za ed un tocco di fantasia i

temi che gli sono da sempre

cari. Il titolo originale, Looking

for Eric, probabilmente si

adatta meglio ad una storia

dove il protagonista Eric

Bishop, dipendente postale

con una situazione famigliare

re invece il fronte dei cosid-

detti "grandi", dove si capisce

che Veronesi ha maggiore

conoscenza della materia.

Avvalendosi di un cast di atto-

ri di alto profilo, abbandona

per il momento il film ad epi-

sodi per raccontare una storia

più strutturata e ricca di sfu-

mature rispetto ai precedenti

lavori.

Green ZoneRegia: Paul Greengrasscon matt demon, GregKinnearAgli americani non è piaciuto

molto. Anzi, visti gli esigui

incassi potremo dire quasi

niente. Perché i cattivi, ebbe-

ne si, questa volta sono loro.

A dirla tutta, è difficile trovare

nella cinematografia a stelle e

strisce un altro film così espli-

cito, così diretto, nell'incolpa-

re il governo Usa di aver pro-

vocato una guerra senza

senso. La Green Zone del

titolo è il blindatissimo quar-

tiere situato nel centro di

Baghdad dove risiedono le

truppe, è da qui che parte

l'avvincente thriller a sfondo

politico. Da qui il maresciallo

Roy Miller e la sua squadra di

ispettori ricevono l'incarico di

scovare nel deserto dell'Iraq i

depositi con le famose armi di

distruzione di massa. Non tro-

vando nulla di tutto ciò, l'uffi-

ciale inizierà ad avere qual-

che sospetto ed a porsi degli

interrogativi, soprattutto

rispetto al ruolo giocato da un

potente generale di Saddam

Hussein.

Happy FamilyRegia: Gabriele Salvatorescon Fabio de Luigi, diegoAbatantuono, FabrizioBentivoglio, margheritaBuy, Carla Signoris, ValeriaBilelloNon è l'ennesimo film sulla

famiglia. Salvatores sempli-

cemente racconta degli uomi-

ni e delle donne, e lo fa con

un film originale, poetico,

spassoso, colorato, elaborato

su diversi piani narrativi e

continui passaggi tra finzione

e realtà. Otto personaggi in

cerca d'autore. Sono questi i

protagonisti, la famiglia felice

a cui il titolo ironicamente allu-

de. Escluso Ezio, 38 anni,

una vita trascorsa senza aver

mai concluso nulla di buono

che un giorno decide di scri-

vere una sceneggiatura per il

cinema. Due coppie, i loro

figli, i nonni, il cane, esseri del

tutto inventati che ad un certo

punto però vivono di luce pro-

pria, escono dallo schermo

del computer di Ezio (un

Fabio De Luigi in grande

forma) per rivendicare la loro

esistenza. Il cinema nel cine-

ma.

I Gatti PersianiRegia: Bahman Ghodabicon negar Shaghaghi,Hamed BehdadDurante la lavorazione il regi-

sta è stato arrestato per ben

due volte. In Iran la musica è

considerata, dall'attuale regi-

me, impura in quanto fonte di

allegria e quindi vietata. I

ragazzi sono costretti a suo-

nare e cantare clandestina-

mente, nel chiuso di cantine e

sotterranei. Un mondo nasco-

sto, del quale la maggior

parte della popolazione igno-

ra l'esistenza.

Completamente girato a

Teheran, al di là dell'aspetto

musicale, è un interessante

viaggio nelle dinamiche che

oggi governano l'ex Persia,

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ViGuiDaCinemaestate

morgan Freeman perfettamente nei panni di nelson mandela nelfilm “Invictus”

l’Altroquotidiano

e sentimentale disastrata, è

alla continua ricerca di se

stesso. Nel tentativo di rimet-

tere insieme i pezzi della sua

vita immagina di dialogare

con il grande campione fran-

cese, che nel film recita se

stesso. Da non perdere nel

finale la vera conferenza

stampa di Cantona, rimasta

nella storia del calcio.

Il mi$$ionarioRegia: Roger delattre conJean- marie BigardDivertente commedia degli

equivoci, senza troppe prete-

se ma ben costruita, prodotta

da Luc Besson. L'attore pro-

tagonista, che ha anche scrit-

to la sceneggiatura, nel rac-

contare il suo primo incontro

con Besson sul set di un pre-

cedente film, ha rivelato che

in quell'occasione, prima di

squadrarlo da cima a fondo,

gli ha detto che lo avrebbe

visto bene nei panni di un

prete. Parole profetiche.

Bigard veste i panni di Mario

Diccara, ex galeotto appena

uscito dalla prigione che ha

qualche conto in sospeso con

la malavita. Chiede aiuto al

fratello prelato che gli sugge-

risce di raggiungere Padre

Etienne in un paesino

dell'Ardèche, travestito da

sacerdote. Al suo arrivo sco-

pre che il parroco è morto e

gli abitanti lo scambiano per il

sostituto.

Il profetaRegia: Jacques Audiardcon Tahar Rahim e nielsArestrupDifficile non identificarsi con

la faccia d'angelo del protago-

nista, perché anche se la sto-

ria è politicamente poco cor-

retta (un percorso di forma-

zione alla rovescia, un anti-

eroe) non si può non stare

dalla sua parte. Accertato

ormai il fatto che il carcere

non riabilita proprio nessuno,

il film è abilmente orchestrato

da un regista che conferma

qualità straordinarie nel diri-

gere gli attori. La faccia del

giovane Malik (felice esordio),

damon Il capitano Francois Pienaar

entra nella minuscola cella

dove per 27 anni è stato

recluso Nelson Mandela.

Allarga le braccia, come per

prenderne le misure e dalla

finestra lo immagina nel corti-

le, in catene, intento a spac-

care pietre sotto il sole cocen-

te. Perché un uomo che ha

dovuto subire tanto dolore

parla di perdono? Forse l'ec-

cesso di retorica, inusuale per

un film di Eastwood, può in un

primo momento generare

qualche attimo di smarrimen-

to. Poi con lo scorrere delle

immagini prevale l'emozione,

quella di veder rappresentato

un momento cruciale della

storia del Sudafrica ma forse

anche del mondo. Le interpre-

tazioni di Freeman nei panni

di Nelson Mandela e Damon

in quelli del biondissimo capi-

tano della squadra di rugby

sono appassionanti.

L'isola delle coppieRegia: Peter Billingsley conVince Vaughn, JasonBateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli

amici ad accompagnarla in

una vacanza terapeutica per

sposi con problemi coniugali,

in uno splendido resort di

Bora Bora. Il costo del bigliet-

to è esoso ma se accettano di

andare con loro verrà dimez-

zato. Partono, convinti di

andare incontro ad una

vacanza a cinque stelle inve-

ce scopriranno presto che la

frequentazione della strava-

gante terapia non è a discre-

zione di chi ne ha bisogno e

non è un optional. Jean Reno

con il codino nelle vesti di

santone che dovrebbe aiutare

gli sposi. Una commedia (fur-

betta) che deve essere presa

per quello che è: un paio d'ore

di divertimento ammirando e

sognando località tropicali

irraggiungibili per molti. Non

rimarrà nella storia del cine-

ma

L'uomo che verràRegia: Giorgio diritti conAlba Rohrwacher e maya

analfabeta e ladruncolo che

entra in carcere per uscirne

dopo sei anni più acculturato,

spietato ed a capo di una

pericolosa banda, e quella del

boss corso César Luciani (si

intuisce ad occhio nudo la

consolidata esperienza anche

teatrale), reggono pratica-

mente tutto il film.

Il segreto dei suoiocchiRegia: Juan JosèCampanella con Ricardodarìn, Soledad VillamilUn noir, una commedia, una

storia d'amore. Sullo sfondo

l'Argentina peronista degli

anni '70. Magica commistione

di generi per raccontare uno

dei periodi più cupi del Paese.

Da questo punto di vista deci-

samente più efficace di tante

pellicole che puntano al politi-

co. Aspetto, questo, abilmen-

te ed apparentemente relega-

to ai margini e che invece si

rivela la vera anima. Il film ti

entra dentro, lentamente, e

per parecchio non ti molla.

Con piglio sicuro il regista di

origine italiana nato a Buenos

Aires, dirige uno dei migliori

lavori della stagione che non

a caso ha conquistato l'Oscar

destinato al film straniero riu-

scendo a battere opere di pre-

gio come "Il profeta" e "Il

nastro bianco". Cast più che

apprezzabile, sceneggiatura

essenziale, quasi scarna ma

con la capacità di arrivare drit-

ta alla meta. Da non perdere.

Il tempo che ci rima-neRegia: Elia Suleiman conSaleh Bakri, Shafika BajjaliSuleiman è nato a Nazareth

in Palestina ed il film è

semiautobiografico, in quattro

episodi, sulla sua famiglia. E'

ispirato ai diari del padre, a

partire dal 1948 quando deci-

se di partire per unirsi alla

Resistenza dopo l'occupazio-

ne di Israele. Scene di vita

quotidiana di quei palestinesi

che decisero di restare e che

furono chiamati "arabi israe-

liani", costretti a vivere da

stranieri nella loro patria.

Contrariamente a quanto si

possa pensare non ha nulla

della pesantezza che magari

ci si potrebbe aspettare da

una pellicola di questo gene-

re, il regista (che interpreta tra

l'altro anche se stesso) ci ha

costruito sopra una storia sur-

reale, piena di ironia, con

musiche coinvolgenti. Senza

trascurare però l'aspetto poli-

tico di una questione ancora

attualissima ed irrisolta.

InvictusRegia: Clint Eastwood conmorgan Freeman e matt

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Raoul Bova e Elio Germano (premiato come miglior attore aCannes con Javier Bardem) in una scena del film “La nostra vita”

l’Altroquotidiano

SansaGirato con assoluto rigore,

non scade mai nella retorica.

Diretto in maniera magistrale,

con attori di grande spessore

che recitano i rari dialoghi in

dialetto bolognese (sottotito-

lati in italiano). Meritatamente

premiato all'ultimo festival del

cinema di Roma, ripercorre gli

ultimi nove mesi dalla strage

di Marzabotto dove furono

massacrate dai nazisti 770

persone, per la maggior parte

donne, bambini ed anziani. Il

racconto cadenzato dei nove

mesi d'attesa per la nascita di

un bambino in un'umile fami-

glia di contadini, attraverso lo

sguardo della sorellina muta

di otto anni. Film di forte

impatto emotivo, forse di non

facile fruizione, ma decisa-

mente da non perdere.

L'uomo nell'ombraRegia: Roman Polanski conEwan mcGregor, PierceBrosnan.Che Polanski sia un maestro

nella regia è fuor di dubbio ed

anche in questa occasione dà

prova di grande abilità del diri-

gere gli attori. Ha sdoganato

definitivamente uno come

Brosnan che nella vita ha tro-

vato non poche difficoltà a

costruire una dignitosa carrie-

ra non legata quasi esclusiva-

mente al fascino ed al gla-

mour. Unico punto debole

forse una sceneggiatura a

volte prevedibile ed improba-

bile (come quando il protago-

nista scova alcune delicate e

segrete informazioni sempli-

cemente consultando

Internet. Va bene che nella

rete si trova di tutto, ma que-

sta volta appare un po' esa-

gerato) per un film che ha la

sua forza in una storia costrui-

ta su temi importanti, piena di

inganni e tradimenti, dove

ognuno è molto diverso da ciò

che appare.

L'uomo neroRegia: Sergio Rubini conValeria Golino, SergioRubini, RiccardoScamarcio, Guido

stra sull'Italia con le sue storie

di immigrazione, sfruttamen-

to, valori famigliari. Cast ben

assortito. Unica stonatura,

forse, un finale troppo happy,

da commedia.

La prima cosa bellaRegia: Paolo Virzì conValerio mastandrea,Stefania Sandrelli, ClaudiaPandolfi, micaelaRamazzotti.Svolta intimista per il regista

toscano che si allontana deci-

samente dalle tematiche

sociali che hanno caratteriz-

zato le sue precedenti pellico-

le, per concentrarsi sui senti-

menti e sulla psicologia dei

personaggi in una sorta di

romanzo famigliare. Un per-

corso tutto nuovo per il quale

sceglie l'attrice simbolo della

commedia all'italiana, la

splendida Stefania Sandrelli

che insieme ad un

Mastandrea in grande forma

(una delle migliori interpreta-

zioni dell'attore romano nel

ruolo di Bruno e del suo mal

di vivere) da vita ad un duetto

recitativo di ottimo livello, riu-

scendo a coinvolgere l'intero

cast. Costruito su due piani

temporali, il film percorre circa

quarant'anni di vita livornese,

la storia di una mamma bellis-

sima e svampita e dei suoi

due figlioli dagli anni 70/80

fino ai nostri giorni.

La vita è una cosameravigliosaRegia: Carlo Vanzina conGigi Proietti, VincenzoSalemme, Enrico Brignano,nancy Brilli, Luisa RanieriSaranno pure i furbetti del

quartierino, ladroni e corrotti,

però in fondo in fondo sono

dei buoni. Insomma, prevale

la tesi dei "birbantelli". E' que-

sta l'Italia descritta dai

Vanzina. Gli italiani? Un

popolo di cialtroni, dicono,

sempre pronti a trovare la

scorciatoia, la raccomanda-

zione, l'appoggio del potente

di turno, ma subito dopo arri-

va puntuale l'assoluzione.

Così il direttore di un potente

Gianquinto.

Uno dei migliori film di Rubini.

Intenso, commovente, ironico

e fortemente autobiografico.

Dopo "La stazione" del 1990,

il regista/ attore torna a parla-

re della sua infanzia e della

Puglia ripartendo da quella

stazione ferroviaria che sem-

bra sia rimasta fortemente

ancorata ai ricordi. Ma questa

volta lo fa con un tocco di

maggiore maturità, riuscendo

a fare un film più compiuto.

Sceneggiatura ben calibrata,

cast di attori decisamente

convincenti. Iniziando dal pic-

colo e straordinario protagoni-

sta fino ad arrivare ad una

brava Valeria Golino che rie-

sce ad interpretare il ruolo di

una donna moderna ed

emancipata degli anni '60,

che non rinuncerebbe mai al

suo lavoro di insegnante,

capace però di conservare

intatti gli atavici dettami della

tradizione.

La bocca del lupoRegia: Pietro marcello con ireali protagonisti della sto-ria.

Piccolo film di nicchia, per raf-

finati cultori del cinema

d‘autore. Ricco di poesia e

sentimento. Due anime perse

raccontano le loro vite. Sullo

sfondo la Genova storica,

descritta e fotografata alla De

Andrè. Quella di ieri, delle

"tripperie" ormai scomparse,

e quella di oggi percorsa dai

disperati e dagli ultimi. Enzo è

appena uscito dalla galera e

attraversa la città, alla ricerca

dei luoghi di un tempo ormai

dismessi. Nella piccola casa

nel ghetto, tra i vicoli del vec-

chio quartiere, l'aspetta da

anni l’amatissima Mary, pro-

stituta transessuale. Nato da

un'idea della fondazione San

Marcellino, gesuiti di Genova,

che da anni assiste in diversi

modi la comunità dei senza

tetto, degli emarginati.

La nostra vitaRegia: daniele Luchetti conElio Germano, Raoul Bova,Isabella Ragonese, LucaZingaretti, Stefaniamontorsi, GiorgioColangeli.Un grande Elio Germano, che

ha ampiamente meritato il

premio come miglior attore a

Cannes, per un film sui tren-

tenni di oggi. Quelli che non

hanno santi in paradiso, forse

i nuovi proletari come li defini-

sce lo stesso Luchetti. In real-

tà dei giovani intelligenti e

svegli che cercano di farsi

strada in un mondo dove la

priorità sono i soldi e la loro

capacità di comprarci più

cose possibili. Figli di un con-

sumismo sfrenato, ma anche

capaci di mettere al mondo

tre figli nella totale incertezza

economica e con il desiderio

di fare il grande salto in avan-

ti. Il film però non è solo que-

sto. Anche una grande fine-

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ViiiGuiDaCinemaestate

Una scenacorla di “minevaganti” diOzpetek. Inprimo pianoElena SofiaRicci (a sini-

stra) eRiccardoScamarcio

l’Altroquotidiano

gruppo bancario, intrallazzo-

ne ed imbroglione, si ritira in

campagna a coltivare gli

ortaggi in compagnia di belle

ragazze (!), il chirurgo che

cercava e dispensava favori a

destra e manca si redime

andando a curare i poveri. Il

poliziotto intercettatore, che

usa il suo potere per conqui-

stare una bella ragazza, ritro-

va l'amore. E via discorrendo.

Unico punto forza del film un

eccellente cast di attori, che

riesce a tenere in piedi una

storia mediocre ed improbabi-

le. Con tutto il "materiale" che

la cronaca regala ogni giorno

si poteva fare veramente di

più.

Le quattro volteRegia: michelangeloFrammartinoIl regista milanese di origine

calabrese, dopo il bellissimo e

pluripremiato "Il dono" ci

regala un nuovo lavoro dove

creatività e poesia si fondono

per raccontare il fascino

arcaico di una terra dove il

tempo sembra si sia fermato.

Interamente girato senza dia-

loghi, senza attori, solo con

rumori di sottofondo, utiliz-

zando la tecnica del docu-

mentario (come peraltro

aveva già fatto con il primo

lungometraggio), la cinepresa

si limita a riprendere scene di

vita quotidiana di un piccolo

villaggio rurale, in realtà rie-

sce a leggere oltre le immagi-

ni. Illustra il ciclo della vita e

della natura, attraverso uno

sguardo originale ed innovati-

vo che può ricordare quello di

Franco Piavoli e Vittorio De

Seta. Accolto a Cannes da

giudizi più che lusinghieri

dalla critica internazionale.

matrimoni ed altridisastriRegia: nina di majo conmargherita Buy, Fabio Volo,Luciana Littizzetto,Francesca Inaudi.L'intento della regista era una

commedia semplice e sofisti-

ca, in realtà è complicata

(tanto da apparire improbabi-

Contini è affascinante, gla-

mour e donnaiolo ma non

possiede l'ironia di

Mastroianni.

notte folle amanhattanRegia: mira nair con SteveCarell, Tina FeyBattute e situazioni scopiaz-

zate da altre celebri pellicole,

tuttavia divertente ed anche

poco corretta (è pieno di paro-

lacce) per una commedia

americana destinata alle

famiglie. La coppia Carell &

Fey funziona, ben diretta dal

regista di "Una notte al

museo", per cui alla fine il film

risulta piacevole ed alcune

gag sono davvero esilaranti.

Ipotetico plot alla intrigo inter-

nazionale, con il più classico

scambio di persona. Una

tranquilla ed annoiata coppia

con tanto di prole chiassosa,

che vive nella provincia del

New Jersey, decide di uscire

dalla routine concedendosi

una serata speciale e cenare

in uno dei ristoranti più trandy

della città. Non avendo la pre-

notazione, però, hanno la

malaugurata idea di prendere

il posto di una coppia che non

si è presentata.

Percy Jackson e glidei dell'Olimpo - Illadro di fulminiRegia: Chris Columbus conLogan Lerman, PierceBrosnan

le) ed abbastanza ordinaria,

quasi scontata.

Sceneggiatura debole e poco

equilibrata, dialoghi fuori dal

mondo. La Buy, sulla cui fac-

cia la cinepresa non molla

mai un attimo facendo sparire

dallo schermo tutto il resto, fa

sempre la solita parte della

single ansiosa e nevrotica.

Poi, per chissà quale magico

artifizio, ad un certo punto tutti

si innamorano di lei.

L'adolescente inquieto, l'intel-

lettuale di sinistra inevitabil-

mente sfigato, il tecnico che

aggiusta i computer e pure il

cognato mezzo leghista ed

ignorante come una capra al

quale dà anche un bacetto

tutto casto. Cast stellare sot-

toutilizzato.

mine VagantiRegia: Ferzan Ozpetek conRiccardo Scamarcio, nicoleGrimaudo, AlessandroPreziosi, EnnioFantastichini, LunettaSavino, Ilaria OcchiniGruppo di famiglia in un inter-

no. Il paragone con il grande

film di Luchino Visconti finisce

qui. Tuttavia, nulla da togliere

al regista turco che ha realiz-

zato un film godibile, intimo,

per la prima volta curioso di

esplorare il cuore della fami-

glia tradizionale e tradizionali-

sta, animata dal perbenismo

di facciata. Un nucleo nume-

roso, come tanti nel Sud

d'Italia, proprietario di un

pastificio, con una nonna

dolce e ribelle, una madre

affettuosa e tollerante, la zia

stravagante (una piacevole

sorpresa l'interpretazione di

Elena Sofia Ricci), il padre

molto attento alle apparenze

e due figli gay che hanno da

sempre nascosto la loro vera

identità. Scamarcio particolar-

mente bravo a non strafare in

un ruolo non certo facile.

Sullo sfondo la splendida

Lecce con i vicoli, piazze ed il

candore della sua architettu-

ra.

nineRegia: Rob marshall condaniel day-Lewis, SophiaLoren, nicole Kidman,Penelope Cruz, marionCotillardGià il musical di Broadway

sembra non sia piaciuto per

nulla a Fellini. Immaginate

cosa potrebbe dire oggi di

questo film, se fosse ancora

vivo. Una sfilza di banalità e

luoghi comuni sull'Italia e

sugli italiani, da non credere.

La pizza, i mandolini e siamo

al completo. Ovviamente

nulla a che vedere con un

capolavoro come “8 e

mezzo“. A parte questo, le

canzoni sono accattivanti, i

balletti rocamboleschi, i

costumi sfavillanti. Ingredienti

essenziali per catturare il

grande pubblico. Per non par-

lare della lunga sfilza di star e

bellezze internazionali.

Penelope Cruz insolitamente

conturbante e sexy. Guido

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iXGuiDaCinemaestate

Russel Crowe (a destra) nel ruolo che il regista Ridley Scott gli haassegnato per la nuova versione di “Robin Hood”

l’Altroquotidiano

Il paragone con le avventure

di Harry Potter è inevitabile. Il

regista ne ha diretti ben due.

Come il celebre maghetto

anche Percy Jackson ha

poteri sovrannaturali, per

metà divino e per metà

umano, con l'innata capacità

di tenere a bada il male.

Anche lui ha genitori "magici",

è figlio del dio greco

Poseidone, e molte delle

situazioni in cui si trova porta

inevitabilmente al personag-

gio della Rowling.

L'apparizione dell'Idra a tre

teste non può non ricordare

Fuffy il cane a tre teste di

Hagrid. Solo una squallida

copia dunque? Niente affatto.

Il film ha una sua valenza, si

lascia vedere con piacere, in

qualche modo è anche edu-

cativo (all'inizio insegnanti e

compagni di scuola lo credo-

no mentalmente limitato) e

poi potrà riempire il vuoto che

Potter lascerà. Moderno clas-

sico della letteratura fantasy

dello scrittore Rick Riordan, "Il

ladro di fulmini" è il primo di

una serie di cinque libri, l'ulti-

mo uscito a maggio dello

scorso anno.

Piccolo (Il) nicolased i suoi genitoriRegia: Laurent Tirard conFrançois-Xavier demaison,daniel PrévostAdattamento sul grande

schermo di uno dei più impor-

tanti classici per l'infanzia

francesi, probabile primo

esempio di letteratura moder-

na per piccoli, nato dalla fan-

tasia di René Goscinny

(l'ideatore di Asterix) e Jean-

Jacques Sempè. Il protagoni-

sta è un bambino di otto anni,

Nicolas, una sorta di Gian

Burrasca d'Oltralpe.

Ambientato negli anni '50, le

avventure del pestifero ragaz-

zino con la sua strampalata

combriccola di amici, diverto-

no molto e riescono a creare

un processo di identificazione

sia nei bimbi che nei grandi,

con un abile doppio piano di

lettura. Riuscita trasposizione

sul grande schermo, senza

Ravin Una sorpresa. Che il vampi-

retto più celebre del momento

si sia cimentato, nonostante il

travolgente successo di

Twilight, in una pellicola del

genere depone a favore di

questo bel ragazzone rimasto

improvvisamente sepolto

dalla notorietà e da una stuo-

lo di adoranti fan. Il film, con-

trariamente a quanto si possa

credere, non è solo una storia

d'amore destinata al filone

giovanilistico, l'intreccio è

molto più raffinato e comples-

so, pieno di humour, acume,

con dialoghi ben scritti ed

interpretati. Finale sorpren-

dente che vuole essere un

omaggio alla città di New

York. Senza voler svelare

nulla, perché l'epilogo è dav-

vero inaspettato, la storia

parte da due ventenni prove-

nienti da mondi del tutto

opposti, che si incontrano in

maniera non proprio casuale,

e che si innamorano. Ma non

ci sarà l'happy end.

The roadRegia: John Hilcoat conViggo mortensen, Robertduvall, Charlize TheronE' vero, è deprimente, triste,

disperato, senza futuro, eppu-

re è uno dei film più interes-

santi che il genere catastrofi-

sta abbia partorito negli ultimi

anni. Completamente privo di

retorica, un regista semi-sco-

nosciuto porta sul grande

schermo il romanzo "La stra-

da" del grande scrittore statu-

nitense Cormac McCarthy. Lo

fa rivelando notevoli capacità

nel dirigere i pochi (ma buoni)

attori del cast. Un film com-

plesso, difficile, dove la mac-

china da presa è quasi esclu-

sivamente puntata sui volti di

un padre e di un figlio che cer-

cano di sopravvivere in

un'America desolata e distrut-

ta da un misterioso catacli-

sma, dove gli esseri umani

sono spinti a dare il meglio e

(soprattutto) il peggio di sé.

Robin HoodRegia: Ridley Scott conRussel Crowe, Cate

trascurare le magiche atmo-

sfere dei racconti.

PredatorsRegia: nimrod Antal conAdrien Brody, LaurenceFishburne, Alice BragaRemake dell'action movie

interpretato nell'87 da

Schwarzenegger, con un ine-

dito Adrien Brody nei panni

dell'ex marine tutto muscoli,

tattica militare e mitraglietta in

spalla. Mercenario alla guida

di un gruppetto di veri cattivi.

Letteralmente piovuti dal

cielo, ben presto scopriranno

di essere stati catapultati in

un pianeta alieno per essere

trasformati in prede. Uomini

(e donna) allenati ad uccidere

che invece saranno spietata-

mente cacciati ed eliminati da

una nuova razza di predators

alieni, guerrieri astutissimi in

grado di rendersi invisibili.

Film ben orchestrato, di sicu-

ro effetto, altamente confezio-

nato. Apprezzabile.

Prince of Persia - Lesabbie del tempo

Regia: mike newell conJake Gyllenhaal, BenKingsley, Alfred molinaDopo "I pirati dei Caraibi"

ecco un altro film tratto da un

videogioco degli anni '80. A

dirigerlo questa volta il regista

inglese di "Quattro matrimoni

e un funerale" e di "Harry

Potter e il calice di fuoco". Se

piace il genere, l'action fanta-

sy è piacevole e scorre abba-

stanza facilmente nonostante

le oltre due ore di durata. Le

scenografie esotiche dell'anti-

ca Persia, in gran parte ripro-

dotte al computer, non delu-

dono le aspettative. C'è tutto.

Il principe bello e muscoloso

che corre lungo i muri, la prin-

cipessa misteriosa e furba, il

pugnale, le arti magiche, la

lotta contro le forze oscure,

ed uno stuolo di allenatissimi

stuntman. Insomma, un bel

fumettone. Sempre ottime le

Interpretazioni di Molina e

Kingsley.

Remember meRegia: Allen Coulter conRobert Pattinson, Emilie de

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Una scena di “Shutter Island”. Al centro: Leonardo di Caprio

l’Altroquotidiano

Blanchett, William Hurt,max Von Sydow.Certo, se si pensa che è statoil regista di Blade Runner eThelma & Louise qualche atti-mo di sconforto assale. Non èche fosse così indispensabilel'ennesima pellicola su unafigura trita e ritrita come l’ar-ciere di Sherwood. Tuttavianon si può dire che sia, nelsuo complesso, un brutto film.Conosciamo tutti le capacitàdel grande regista americano.Il prodotto infatti è ben confe-zionato, e non a caso siaScott che Crowe lo hannoanche prodotto. A parte qual-che sprazzo di vera noia,soprattutto durante le intermi-nabili e sanguinolente scenedi scontri armati tra buoni ecattivi, la vera novità è la figu-ra di Lady Marion, qui in unainsolita ed improbabile vestedi rivoluzionaria in un’epocadove le donne stavano zitte,obbedivano e procreavano.Vedova di guerra senza figli,non solo respinge i preten-denti, ma combatte anchecon armatura e spada, coltivai campi ed esprime la sua opi-nione. Già annunciato RobinHood 2.

Scontro di civiltà perun ascensore aPiazza VittorioRegia: Isotta Toso condaniele Liotti, KasiaSmutniak, FrancescoPannofinoPeccato, un'occasione man-cata. Perché l'omonimoromanzo di Amara Lakhous(se vi capita leggetelo), dalquale è stato tratto il film, èpiacevole, a tratti divertentenel raccontare le vicissitudinidi un gruppo di inquilini divarie nazionalità, ricco dispunti interessanti per riflette-re sulla nostra società. Loscontro di civiltà del titolo, siconsuma nel chiuso di unpalazzo e di un condominio aPiazza Vittorio, nel cuore delquartiere più multietnico diRoma. Come spesso avvienela trasposizione tradisce inparte l'opera letteraria, in que-

un giovane laureato in filoso-fia, disoccupato, abbandona-to dalla moglie, costretto atornare a vivere con il padre,un ex deportato che gli daràdel filo da torcere anche damorto.

Sul mareRegia: Alessandro d'Alatricon dario Castiglio, martinaCodecasaD'Alatri torna a sorprenderci.Dopo il cine-panettone alter-nativo "Commediasexy", ilregista romano questa voltafirma un film completamentein digitale, a basso budget,interpretato da attori semisco-nosciuti. Una commedia sen-timentale appartenente al filo-ne giovanilistico, dai risvoltisociali, ambientata nellasplendida isola di Ventoteneche, ad onor del vero, contri-buisce parecchio alla riuscitadella storia tratta dal romanzodi Anna Pavignano (In bilicosul mare). Il giovane e belSalvatore (Dario Castiglio,figlio di Peppino di Capri)d'estate porta i turisti in girocon il suo gozzo mentre d'in-verno fa il muratore in neronei cantieri sulla terraferma.L'amore arriva con Martina, laragazza di buona famiglia che

sto caso però quello chemanca è la mano ferma diuna regia esperta capace didirigere un buon cast di attorie plasmare, rendendola scor-revole e convincente, unatrama a tratti complessa. Unintreccio narrativo con un pre-ciso scopo, da scoprire solonel finale.

Shutter IslandRegia: martin Scorsese conLeonardo di Caprio, markBuffalo, Ben Kingsley, maxvon Sydow.Un affresco sul dolore e sullafollia. Film particolarmenteclaustrofobico e cupo, conuna magnifica fotografia,come tutte le opere diScorsese curato e costruitonei minimi particolari. Maestronel dirigere i suoi attori.Dramma psicologico avvin-cente, che lascia con il fiatosospeso sino alla fine, maiscontato, con una ambienta-zione quasi maniacale.Un'isola-fortezza, battuta dalvento e da una pioggia inces-sante, sede di un noto mani-comio criminale. Siamo nel1954, all'apice della GuerraFredda, quando il capo dellapolizia locale Daniels (DiCaprio) ed il suo collega ven-

gono convocati a ShutterIsland per indagare sullamisteriosa scomparsa di unapluriomicida, ma nulla è comeappare.

Simon KonianskiRegia: micha Wald conJonathan Zaccai, PopeckUn popolo che sa ridere dellapropria tragedia. Sul filone diuna serie di riuscitissimecommedie dallo humour yid-dish (da "Train de vie" in poi),arriva questo giovane e sco-nosciuto regista belga di origi-ni ebraiche che al suo secon-do lungometraggio mette inluce un talento del quale pro-babilmente sentiremo parlareancora. Dosato e con il giustocast di attori, costruisce unfilm divertente e drammatico,irriverente e scoppiettante,graffiante e doloroso.Colonna sonora dai ritmi leg-geri ed accattivanti in nettocontrasto dal contesto narrati-vo. Più che l'accostamentocon Woody Allen, RaduMihaileanu o al nostroBenigni, lo stile somigliamolto a quello dei grandi fra-telli Coen che sullo stessoargomento hanno realizzato"A serious man". Fortementeautobiografico, è il racconto di

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XiGuiDaCinemaestate

George Clooney e Vera Farmiga in una scena di “Tra le nuvole” di Jason Reitman

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usa la sua barca per leimmersioni da sub.

The WolfmanRegia: Joe Johnston conBenicio del Toro, EmilyBlunt, Anthony HopkinsMonster movie di tutto rispet-to. Diretto con mano ferma edinterpretato con la stessaconvinzione da un intensoBenicio Del Toro (bravoanche con il pesante truccoda lupo) accanto al semprestraordinario Hopkins, nelruolo del padre. Remake delclassico horror "L'uomo lupo"di George Waggner del 1941,costruzione di un sanguinosopuzzle con un'antica maledi-zione che trasforma le perso-ne in lupi mannari durante lenotti di luna piena, che stalentamente uccidendo gli abi-tanti di Blackmoor. Pocosplatter ma di certo non anno-ia, diligentemente condensa-to in poco più di un'ora emezza con una tensione nar-rativa che non cala mai.Interessante ricostruzioned'epoca in stile vittoriano.

Tra le nuvoleRegia: Jason Reitman conGeorge Clooney e VeraFarmigaUn film attraversato da unumorismo fresco e leggero peraffrontare un tema di scottanteattualità, dai risvolti inevitabil-mente drammatici. La storia diun "tagliatore di teste", unmanager molto ricercato intempi di crisi, che le aziendeassumono per brevi periodicon il compito di licenziare ilpersonale in eccesso. Ungrande Clooney nei panni delprofessionista senza scrupoliche dopo tanti anni spesi feli-cemente tra una città e l'altradell'America, improvvisamentesente di dover cambiar vita. Lasfilza dei dipendenti che passasotto la mannaia di Clooneysono veri disoccupati prove-nienti da Detroit e St. Louis, lecittà più colpite dalla recessio-ne. Il regista è il figlio di IvanReitman, quello che ha diretto"Ghostbusters".

TriageRegia. danis Tanovic conColin Farrell, Paz Vega,Christopher LeePremio Oscar nel '93 con NoMan's Land, Tanovic ritornaad affrontare gli orrori dellaguerra, da un altro punto divista. Quello dei sopravvissu-ti. Di coloro che ce l'hannofatta, ma che hanno lasciatoin quei terribili luoghi granparte della loro vita. Trattodall'omonimo romanzo dell'exreporter Scott Anderson cheha seguito i conflitti inUganda, Beirut, Cecenia eBosnia il film è la storia di duefotoreporter inviati nelKurdistan iracheno nel 1988poco prima dei massacri digas ordinati da SaddamHussein. Le scene sono forti,particolarmente violente esanguinolenti. In un ospedaleda campo improvvisato,senza acqua ed attrezzatureadeguate, il medico è costret-to a sparare in testa aipazienti più gravi, quelli senzasperanze.

The Twilight Saga: EclipseRegia: davide Slade conKristen Stewart, RobertPattinson, Taylor Lautner

E' troppo facile parlare maledel film, talmente è insulso. Ilpeggiore dei tre. Nella primaparte non succede pratica-mente nulla. Ci sono dei neo-vampiri che cercano vittimeda succhiare in giro per lacittà (sai che novità!), sareb-bero dei cattivoni che tentanodi organizzare un piccoloesercito per far fuori Bella. Idialoghi tra i tre protagonistihanno temi fissi e ripetitivi.Parole come amore, cuore,sentimento vengono usatefino allo sfinimento. Lei dice alvampiro Edward: "io ti amo,sono pronta a morire per te",mentre al licantropo pettorutoJacob ribadisce "sono solotua amica", però si capisce

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Recensioni

di LUCIANA

VECCHIOLI

che forse c'è dell'altro dopo

due bacetti non proprio casti.

I due rivali, con piglio molto

maschio, fanno a gara nel

rassicurarla. "Ti proteggo io"

afferma uno, "no, a lei ci

penso io" ribatte l'altro. Salvo

poi allearsi per salvarle la

pelle (si fa per dire). Va bene,

trattasi di pellicola per adole-

scenti. Ma che fatica arrivare

sino alla fine.

Il cast al completo di “The Twilight”, terza pellicola dellasaga ”Eclipse”, ma anche la peggiore