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Anno 1 numero 5, novembre-dicembre 2005, periodico bimestrale gratuito Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele, via Mercato 1, 33052 Cervignano del Friuli (UD) Segreteria telefonica e fax 0431 35233 e-mail: [email protected] internet: www.ricreatoriosanmichele.org Direttore responsabile: Norman Rusin Redattori: Alberto Titotto, Luca Toso, Simone Bearzot, Andrea Doncovio, Giuseppe Ancona, Lorenzo Maricchio, Don Moris Tonso, Costantino Tomasin, Sandro Campisi, Vanni Veronesi, Silvia Lunardo, Claudia Carraro, Andrea Folla, Sofia Balducci, Giulia Trevisan Progetto grafico: Maurizio Barut, Cervignano Impianti e stampa: Graphic 2, Cervignano Autorizzazione del Tribunale di Udine: n. 15 del 15 marzo 2005 Tiratura n. 1.000 copie ALTA UOTA Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele n.05 pag.01 p.02-3Famiglie&Natale p.04-5Protezione&Menù p.06-7Iniziative&Ilaria p.08-9Cori&S.Martino p.10-11Otello,Roby&C. p.12Auguri&Auguroni La sintesi di Giuseppe Tonello I nostri boschi sono una ricchezza. Prendiamoci cura di loro. « Alta Quota », stampata su carta riciclata ecologica, è amica dell’ambiente. Sostienila con un versamento al conto corrente n. 1724/1 causale « Alta Quota » presso la banca Credifriuli di Cervignano in piazza Indipendenza Natale con i tuoi? A pranzo col papà… e a cena con la mamma contempo antichi. Vorremmo fosse l’occasione per ciascuno per recupe- rare la dimensione famigliare della festa. Natale è festa della famiglia e della natività; non la- sciamoci distrarre da sirene consumistiche che impon- gono costose ed inutili evasioni o scintillanti quanto falsi mimetismi estetici. Ricondurre la festa alla famiglia e alla sua intima semplicità è una occasione sempre più rara eppure ne- cessaria. Ciò appare chiaro dalla ricerca che la nostra redazione ha condotto e che altro non è se non la con- ferma di quanto tutti constatiamo sempre più frequen- temente attorno a noi. Tutti noi siamo a conoscenza di coppie “scoppiate” o famiglie divise, “sfasciate”. Se da un lato ciò tradisce gli impegni matrimoniali, che per il Concilio Vaticano avrebbero fatto della famiglia una “piccola Chiesa do- mestica”, dall’altro rendono chiarissimo il senso di pre- carietà delle relazioni umane, troppo spesso fondate sul “non valore” dell’apparire che prevale sul “valore auten- tico” dell’essere. La freddezza e la parzialità dei numeri non rendo- no affatto il senso della sofferenza e della sconfitta che frequentemente stanno dietro alla separazione di una coppia, ma ci permettono di aprire una finestra su un fe- nomeno che spesso vede coinvolti i bambini. Incolpevoli eppure vittime di una situazione a volte insopportabile che pare essere l’unica soluzione. Possa essere questo Natale l’occasione per recupera- re l’essenzialità di un rapporto fondato su sentimenti semplici, per recuperare valori importanti, per rinnova- re impegni veri da vivere e condividere in famiglia, sia questa la propria o solo a noi cara. Giuseppe Ancona Natale e famiglia È la comparsa dei panettoni sugli scaffali dei super- mercati o l’armonica melodia della pubblicità televisiva ad annunciare, ormai anche troppo precocemente, l’arri- vo del Natale. L’Avvento (ormai divenuto un calendario di cioccolato) non è più un tempo liturgico. Per i più è la ricerca spesso frenetica e irrazionale dell’ultimo ri- trovato tecnologico su cui spendere ciò che resta della tredicesima. Senza voler forzare su richiami tanto moralistici quanto inutili alla bontà, all’altruismo, all’occasione per essere uomini migliori, anche solo per un giorno, ci pia- ce pensare all'opportunità che la festa del Santo Natale ci offre per recuperare sentimenti semplici, intimi e nel Il nostro regalo di Natale Cinque numeri, una redazione in costante ampliamento, e una risposta da parte di voi lettori che fornisce quell’entusiasmo indispensabile per dire ogni volta “Quando usciamo col prossimo?”. L’imminente conclusione dell’anno I griffato Alta Quota è occasione per aprire e chiudere brevemente le parentesi dedicate al bilancio. Essere voce credibile e risvegliare la voglia dei cervignanesi di discutere, analizzare e confrontarsi sui diversi aspetti che caratterizzano la nostra comunità: questi gli obiettivi che ci eravamo posti. Se sono stati raggiunti solo voi che lo leggete potete dirlo. Perché lo leggete! A casa, nei bar o in altri luoghi di ritrovo: Alta Quota è divenuto una nuova realtà di Cervignano. A dieci mesi dalla sua fondazione, almeno questo consentitecelo, è comunque un successo. Così sulle ali dell’entusiasmo ci siamo spinti oltre. In prospettiva 2006. Coinvolgendo concittadini più o meno famosi, dal sindaco al leader dell’opposizione, dalle forze dell’ordine alla gente comune, che per scopi benefici hanno posato per le nostre foto, è ormai prossimo all’uscita il calendario AQ per l’anno che verrà, con tutte le date fondamentali della nostra comunità. Caratteristiche e temi sono ovviamente top secret, non certo le finalità. I proventi della vendita, infatti, saranno devoluti in beneficenza a favore delle persone bisognose della nostra città. Un’opera ideata da cervignanesi, realizzata col contributo dei cervignanesi, in favore dei cervignanesi. Anche questa, nel suo genere, una prima di cui essere fieri. L’appuntamento è per la notte di Natale. Andrea Doncovio

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Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele I nostri boschi sono una ricchezza. Prendiamoci cura di loro. Anno 1 numero 5, novembre-dicembre 2005, periodico bimestrale gratuito p.02-3Famiglie&Natale p.04-5Protezione&Menù p.06-7Iniziative&Ilaria p.08-9Cori&S.Martino p.10-11Otello,Roby&C. p.12Auguri&Auguroni La sintesi di Giuseppe Tonello Giuseppe Ancona Andrea Doncovio

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Anno 1 numero 5, novembre-dicembre 2005, periodico bimestrale gratuitoCentro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele, via Mercato 1, 33052 Cervignano del Friuli (UD)• Segreteria telefonica e fax 0431 35233 • e-mail: [email protected] • internet: www.ricreatoriosanmichele.org• Direttore responsabile: Norman Rusin • Redattori: Alberto Titotto, Luca Toso, Simone Bearzot, Andrea Doncovio, Giuseppe Ancona, Lorenzo Maricchio, Don Moris Tonso, Costantino Tomasin, Sandro Campisi, Vanni Veronesi, Silvia Lunardo, Claudia Carraro, Andrea Folla,Sofi a Balducci, Giulia Trevisan • Progetto grafi co: Maurizio Barut, Cervignano • Impianti e stampa: Graphic 2, Cervignano• Autorizzazione del Tribunale di Udine: n. 15 del 15 marzo 2005 • Tiratura n. 1.000 copie

ALTA UOTACentro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele n.05 pag.01

p.02-3Famiglie&Natale p.04-5Protezione&Menù p.06-7Iniziative&Ilaria p.08-9Cori&S.Martino p.10-11Otello,Roby&C. p.12Auguri&Auguroni

La sintesi di Giuseppe Tonello

I nostri boschi sono una ricchezza.Prendiamoci cura di loro.

« Alta Quota », stampata su cartariciclata ecologica, è amica dell’ambiente.

Sostienila con un versamento al conto correnten. 1724/1 causale « Alta Quota » presso la bancaCredifriuli di Cervignano in piazza Indipendenza

Natale con i tuoi?A pranzo col papà… e a cena con la mamma

contempo antichi. Vorremmo fosse l’occasione per ciascuno per recupe-

rare la dimensione famigliare della festa. Natale è festa della famiglia e della natività; non la-

sciamoci distrarre da sirene consumistiche che impon-gono costose ed inutili evasioni o scintillanti quanto falsi mimetismi estetici.

Ricondurre la festa alla famiglia e alla sua intima semplicità è una occasione sempre più rara eppure ne-cessaria. Ciò appare chiaro dalla ricerca che la nostra redazione ha condotto e che altro non è se non la con-ferma di quanto tutti constatiamo sempre più frequen-temente attorno a noi.

Tutti noi siamo a conoscenza di coppie “scoppiate” o famiglie divise, “sfasciate”. Se da un lato ciò tradisce gli impegni matrimoniali, che per il Concilio Vaticano avrebbero fatto della famiglia una “piccola Chiesa do-mestica”, dall’altro rendono chiarissimo il senso di pre-carietà delle relazioni umane, troppo spesso fondate sul

“non valore” dell’apparire che prevale sul “valore auten-tico” dell’essere.

La freddezza e la parzialità dei numeri non rendo-no affatto il senso della sofferenza e della sconfi tta che frequentemente stanno dietro alla separazione di una coppia, ma ci permettono di aprire una fi nestra su un fe-nomeno che spesso vede coinvolti i bambini. Incolpevoli eppure vittime di una situazione a volte insopportabile che pare essere l’unica soluzione.

Possa essere questo Natale l’occasione per recupera-re l’essenzialità di un rapporto fondato su sentimenti semplici, per recuperare valori importanti, per rinnova-re impegni veri da vivere e condividere in famiglia, sia questa la propria o solo a noi cara.

Giuseppe Ancona

Natale e famigliaÈ la comparsa dei panettoni sugli scaffali dei super-

mercati o l’armonica melodia della pubblicità televisiva ad annunciare, ormai anche troppo precocemente, l’arri-vo del Natale. L’Avvento (ormai divenuto un calendario di cioccolato) non è più un tempo liturgico. Per i più è la ricerca spesso frenetica e irrazionale dell’ultimo ri-trovato tecnologico su cui spendere ciò che resta della tredicesima.

Senza voler forzare su richiami tanto moralistici quanto inutili alla bontà, all’altruismo, all’occasione per essere uomini migliori, anche solo per un giorno, ci pia-ce pensare all'opportunità che la festa del Santo Natale ci offre per recuperare sentimenti semplici, intimi e nel

Il nostro regalo di NataleCinque numeri, una redazione in costante

ampliamento, e una risposta da parte di voi lettori che fornisce quell’entusiasmo indispensabile per dire ogni volta “Quando usciamo col prossimo?”. L’imminente conclusione dell’anno I griffato Alta Quota è occasione per aprire e chiudere brevemente le parentesi dedicate al bilancio.

Essere voce credibile e risvegliare la voglia dei cervignanesi di discutere, analizzare e confrontarsi sui diversi aspetti che caratterizzano la nostra comunità: questi gli obiettivi che ci eravamo posti. Se sono stati raggiunti solo voi che lo leggete potete dirlo.

Perché lo leggete!A casa, nei bar o in altri luoghi di ritrovo: Alta Quota

è divenuto una nuova realtà di Cervignano. A dieci mesi dalla sua fondazione, almeno questo consentitecelo, è comunque un successo.

Così sulle ali dell’entusiasmo ci siamo spinti oltre. In prospettiva 2006.

Coinvolgendo concittadini più o meno famosi, dal sindaco al leader dell’opposizione, dalle forze dell’ordine alla gente comune, che per scopi benefi ci hanno posato per le nostre foto, è ormai prossimo all’uscita il calendario AQ per l’anno che verrà, con tutte le date fondamentali della nostra comunità. Caratteristiche e temi sono ovviamente top secret, non certo le fi nalità. I proventi della vendita, infatti, saranno devoluti in benefi cenza a favore delle persone bisognose della nostra città.

Un’opera ideata da cervignanesi, realizzata col contributo dei cervignanesi, in favore dei cervignanesi. Anche questa, nel suo genere, una prima di cui essere fi eri.

L’appuntamento è per la notte di Natale.

Andrea Doncovio

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I divorziati in Italia sono 307.006 e le divorziate 466.810, rispetto ai 14.644.892 coniugati e alle

14.748.926 coniugate, su una popolazione totale di 57.888.245 persone di cui 28.068.608 di sesso ma-schile e 29.819.637 di sesso femminile (v. tabella).

Il 21 ottobre 2005, il comune di Cervignano del Friuli, su una popolazione di 12.693 persone, registra, contro 3275 coniugati e 3246 coniugate, 108 divorziati e 168 divorziate.

Se leggendo la statistica su scala nazionale potrem-mo parlare di “crisi della famiglia” e “mutamenti nella società” in termini tanto generali quanto nebulosi, nel secondo caso, invece, tocchiamo con mano la “crisi” e i

“mutamenti”, che altrimenti sarebbero vuote parole logo-rate da un uso eccessivo.

Analizzare un fenomeno come l’aumento dei divorzi presenta sempre dei rischi, ovvero la possibilità di cade-re, appunto, nella retorica moralista del “non è più come una volta”, o nel pietismo fi ne a se stesso: detto questo, sarebbe comunque impossibile, e perfi no sbagliato, par-larne con la freddezza di un analista televisivo. Dietro ai numeri e alle tabelle ci sono sempre, è bene ricor-darlo, persone e storie. Per questo, accanto ai dati puri e semplici, abbiamo ritenuto doveroso intervistare due ragazze della zona (lasciandole nell’anonimato per mo-tivi di discrezione e riservatezza), fi glie di coppie ormai separate, chiedendo loro cosa signifi chi vivere in una situazione del genere, in particolare durante il periodo natalizio, da sempre il momento tipico del ritrovo fami-liare: alla fi ne di tutto, solamente l’esperienza umana è in grado di farci rifl ettere sul serio.

I dati statistici Anno 1970: la società civile italiana è attraversata

dal dibattito attorno alla legge Fortuna – Baslini, appro-vata a dicembre dal Parlamento, grazie alla quale è per la prima volta riconosciuto giuridicamente lo “sciogli-mento del matrimonio” (il termine “divorzio” non com-pare ancora negli atti legislativi). All’epoca, Cervignano è un paese decisamente più piccolo rispetto a quello che conosciamo oggi: solo 5096 abitanti registrati all’uffi cio anagrafe, di cui 2452 maschi e 2644 femmine, contro gli attuali 12.693; sembra incredibile come, in 35 anni, i cervignanesi siano più che raddoppiati. Ebbene, i dati de-mografi ci illustrano una realtà diversa da quella odier-na. Nel 1970, i divorziati sono …uno, anzi una! Inoltre, è interessante osservare che, all’età di 17 anni, 3 ragazze sono già sposate, mentre fi n dai 20 anni i dati dei ma-trimoni registrano numeri molto elevati. Quattro anni dopo, il 12 maggio 1974, il referendum abrogativo della legge sancisce la vittoria dei “no”: il divorzio è legge

Arriviamo così ai giorni nostri, nel 2000: le separazio-ni sono ormai frequenti. Cervignano conta 79 divorziati e 147 divorziate: numeri che non si spiegano solamente

Quando la coppia scoppiaI divorzi in città: numeri e analisi

con l’aumento della popolazione, salita a 12.265 perso-ne, e che scatenano un dibattito popolato dall’enorme diversità di pareri che possono sorgere attorno a que-sto problema, su cui, davvero, non esiste una risposta univoca. Certo è signifi cativo osservare come siano di-stribuiti i numeri: la stragrande maggioranza delle se-parazioni riguarda la fascia d’età compresa fra i 30 e i 60 anni, proprio quella che più di altre ha vissuto sulla propria pelle la grande trasformazione dell’Italia post referendaria. Dai 60 in su, pur con qualche eccezione, le famiglie cervignanesi si presentano in effetti unite.

In ogni caso, i dati degli ultimi anni parlano chiaro: dal 2000 ad oggi i divorzi sono aumentati progressiva-mente. Nel 2001 i divorziati sono 81 e le divorziate 141, nel 2002 rispettivamente 85 e 145, nel 2003 salgono a 93 e 155, per poi passare a 103 e 170 nel 2004, fi no ad arrivare al nostro, ormai prossimo alla conclusione, 2005, i cui dati, già presentati all’inizio, sono comunque riproposti nella tabella.

Non sappiamo cosa ci potrà riservare il futuro, né ha molto senso fare previsioni, ma una cosa è certa: sarà proprio in questi anni che si giocherà appieno il destino dell’istituzione famiglia.

Vanni Veronesi

RESIDENTI MASCHI RESIDENTI FEMMINE

ANNO Celibi Coniugati Divorziati Vedovi TOT Nubili Coniugate Divorziate Vedove TOT

1970 1277 1166 0 9 2452 928 1574 1 141 26442000 2551 3195 79 137 5962 2072 3199 147 885 63032003 2673 3264 93 139 6169 2143 3253 155 886 64372005 2688 3275 108 141 6212 2163 3246 168 904 6481

[Ringraziamo il dott. Luigi Padrone, responsabile dell’Uffi cio Anagrafe, per i dati gentilmente concessi e la grande disponibilità manifestata.]

Festeggi il Natale?Sì, ma oggi non dal punto di vista religioso.Quindi per tradizione?Quando io e mia sorella eravamo più piccole, in casa

c’era sempre un’atmosfera bellissima, un albero di Natale, il presepe e cose del genere…Da qualche anno sembra non esserci più tempo per festeggiare… Non siamo mai stati molto religiosi, credo di non essere mai andata a una messa natalizia con i miei genitori. Comunque noi festeg-giamo la vigilia, di solito il 25 siamo a pranzo da amici.

La Vigilia…quindi? Cena, auguri, scambio di regali…?Sì, cose piuttosto abituali alla fi ne…Da quanto più o meno c’è stato il cambiamento?Esattamente credo da quando avevo circa dodici o tre-

dici anni, quindi 3 o 4 anni.E, secondo te, come mai?Perché i miei genitori sotto Natale sembrano più pro-

pensi a litigare…e probabilmente strani ricordi ti fanno vivere tutto il periodo in maniera diversa.

Ho intervistato la sedicenne cervignanese E. che conosco da più di un anno. Nei primi tempi mi risultava quasi impossibile compren-

dere ciò che lei descriveva come « una situazione instabile e incostante, caratterizzata da continui alti e bassi »: periodi in cui in casa c’era un solo genitore e soprattutto momenti di separazione alternati a fasi di relativa tranquillità. Ora, grazie anche a questa intervista, ho avuto modo di conoscere la situazione più in profondità e quindi con maggio-re chiarezza, affrontando la questione in un momento particolarmente signifi cativo rispetto a queste tematiche: il Natale.

“Sembra non essercipiù tempo per festeggiare”

fi liale diCervignanodel Friuli

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R., 15 anni di Cervignano, è una ragazza sim-patica e gentilissima. Mentre proviamo una

certa diffi coltà ad entrare in un discorso tanto de-licato, lei riesce a metterci a nostro agio, con quella sua tranquillità che traspare dagli occhi, dal tono di voce, dal ritmo delle sue parole: una pacatezza che rivela una forza d’animo e una decisione davvero no-tevoli. Grazie a lei, l’intervista procede quasi da sola, fi no a trasformarsi in una normale conversazione fra amici.

Che tipo di ricordi?Non è molto bello festeggiare (o aver festeggiato) con

un genitore solamente oppure con due genitori che non si parlano… Forse non è un caso che io abbia trascorso alcuni periodi natalizi a Roma (città d’origine di mio papà) solo insieme a lui.

In che senso?Logicamente, quando i miei genitori litigano, poi non

ne vogliono sapere nulla l’uno dell’altro e cercano di evi-tarsi, il che, in una situazione come la vigilia di Natale, risulta estenuante sopportare o semplicemente rendersi conto che qualcosa manca, che tuo padre se n’è andato, che non c’è; è davvero orrendo! Poi, certo, ognuno ha modi diversi di reagire, ma io al tempo ero piccola e ci sono stata veramente male.

Dunque si può dire che il Natale festeggiato ti crei brutti ricordi. Ma sarà anche perché siamo bombardati continuamente da lustrini e allegria…e tu sai che non è sempre così?

Ora non mi crea assolutamente alcun problema, ora vivo la cosa come va vissuta… anche se per me, che non credo in Dio, rimane un giorno come tanti altri dove ho la possibilità di incontrare gran parte dei miei parenti e, bene o male, questo mi rende abbastanza contenta, tutto qui.

Quindi non ti è mai mancato il classico Natale che vi-vono tutti gli altri?

No, poiché ho sempre trascorso le festività o con i parenti materni o con quelli paterni; da questo punto di vista non mi è mai mancato nulla.

Avverti una sorta di riavvicinamento fra i tuoi?Sostanzialmente no, almeno fra di loro; piuttosto en-

trambi cercano di avere un atteggiamento diverso nei miei confronti, più positivo…

Credi che la tua condizione di ateismo attuale sia stata determinata anche dalla testimonianza dei tuoi genitori?

No, assolutamente. Si tratta di una mia decisione; per quanto poco possano essere praticanti hanno sempre ten-tato di darmi alcune basi religiose, che non ho accettato

a causa dell’assenza della tangibilità nella religione… Co-munque è una questione soltanto mia.

Nei periodi, anzi nei Natali, in cui i tuoi non erano insie-me, come vi organizzavate in senso puramente concreto?

In alcuni casi ho passato il Natale a Roma con mio padre e la sua famiglia, in altri ci ritrovavamo a casa dei fratelli di mia madre. Normalmente arrivavano con due macchine diverse, io e mia sorella salivamo con mia madre e poi mio padre sarebbe passato a salutarci, lui ha sempre cercato di essere presente.

Sofi a Balducci

A quando risale la separazione?Ormai sono passati otto anni dalla separazione: al-

l’epoca ero ancora piccola. Credo che questo sia stato un bene: penso sia peggio vivere una situazione del genere nella piena adolescenza, che già di per sé può essere un periodo diffi cile. Mio fratello, poi, aveva solo tre anni: per lui, cresciuto con i genitori separati, si tratta di una condizione del tutto normale, anche se per lui ha infl uito di più la maggiore presenza della mamma rispetto al papà.

So che la domanda può risultare abbastanza banale, ma è necessaria: come hai vissuto quei momenti?

Data l’età, non riuscivo a rendermi conto sul serio di ciò che stava accadendo. Ricordo che preferivo stare con mia madre, nella casa dove avevo vissuto da sempre; a parte questo fatto, per me non si è trattato di un trau-ma, credo anzi che i miei abbiano fatto la scelta giusta: talvolta, infatti, in momenti di stanchezza o nervosismo capitava che mi beccassi qualche sberla… Evidentemente era il caso di chiudere, andare avanti sarebbe stato inuti-le e dannoso per tutti.

Sono passati otto anni: com’è oggi il rapporto fra i tuoi genitori?

L’unico modo in cui si parlano è tramite avvocati… Io invece non ho problemi a parlare con entrambi, anzi: il fatto è che talvolta ognuno di loro crede che io parli in vece dell’altro, quasi fossi un portavoce, e questo in parte mi fa arrabbiare, perché in realtà io penso con la mia testa e dico semplicemente ciò che ritengo giusto.

Non deve essere facile fare da tramite…Non lo è, certo, ma in fondo rappresenta qualcosa di

positivo per me: in questo modo, infatti, ho la possibilità di sapere tutto e subito, a differenza di mio fratello che magari, essendo più piccolo, certe cose non le sa o non le può capire.

Quindi vivi bene questa situazione.Sì, è così. Ho buoni rapporti sia con mamma sia con

papà, tant’è che vivo un po’ con entrambi. L’aspetto più importante è che, su questo punto, non c’è competizione fra di loro: se ho voglia di andare da mio padre, magari

“Una situazioneche vivo

serenamente”

per cenare con lui, o per staccare un po’, o per andare a trovare il fratellino nato dalla sua attuale compagna, ci vado tranquillamente senza alcun problema. Non ci sono orari e giorni prestabiliti, date prefi ssate o cose simili…

Questo è un fatto positivo e non così comune…È vero! Inoltre, a differenza di quanto sento in giro, io

ho sempre avuto, per fortuna, un buon rapporto con le nuove ragazze di mio padre: quand’ero più piccola anda-vamo pure in gita assieme in montagna.

Cambia qualcosa durante il periodo delle feste? Con questo non intendo calarmi nel luogo comune di un certo buonismo natalizio fi ne a se stesso…

No, capisco perfettamente… Ad essere sinceri non cambia assolutamente nulla; forse quand’ero più piccola poteva rappresentare qualcosa, tuttavia ricordo che un po’ mi piaceva l’idea di avere due regali anziché uno solo come prima… Cose da bambini! In ogni caso non ho mai dato particolare signifi cato al periodo natalizio, vista la mia situazione: non riesco a concepire il Natale come tutti gli altri, con i pranzi in famiglia, i regali scartati tutti assieme e via dicendo, non ne sento nemmeno l’esi-genza o la mancanza.

Con chi lo trascorrevi anni fa e con chi l’hai trascorso negli ultimi tempi?

Da piccola stavo soprattutto con la famiglia del papà, dato che era più numerosa; poi invece ho fatto ad anni alterni. In ogni caso, se trascorrevo il Natale con mio padre, era d’obbligo che passassi il Capodanno con mia madre e viceversa. Oggi non è più così: mio fratello ed io siamo cresciuti e siamo noi a decidere con chi trascorrere le vacanze.

Fa piacere vederti così serena di fronte a un evento solitamente traumatico…

Sono serena, sì: le cose stanno così e basta e io ci ho fatto l’abitudine. Vivo bene, mi sento libera, ho buonissi-mi rapporti con entrambi i miei genitori e mi fa piacere che sia lo stesso per mio fratello.

Vanni Veronesi e Sofi a Balducci

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“Grazie di cuore, senza di voi non so come avrei fatto…” è quanto ci ha detto una donna di

Ugovizza sull’uscio della propria casa mentre la no-stra squadra portava fuori fango, detriti e una vita di suoi ricordi distrutti dall’alluvione.

Questo grazie di cuore è quanto di più bello possa ricevere un volontario della Protezione Civile per il suo operato. Molto spesso però il grazie non arriva, e si lavo-ra sodo con la sola e ferma convinzione di stare facendo qualcosa di buono per gli altri, per la comunità. È con questo spirito che la squadra di Cervignano ha parteci-pato negli anni a diverse missioni sia in ambito locale (esondazione dell’Ausa, emergenze neve, tromba d’aria di Strassoldo, ricerca persone scomparse o anche sem-

ErrePi la chiamano “loro”, affettuosamente.“Loro” sono i pirati dell’etere, gli alfi eri della buna

musica e dell’intrattenimento su onde medie. Sono la ciurma di Radio Presenza, un gruppo di scatenati ta-lenti che ogni sera, dal lunedì alla domenica, rendo-no colorate le uggiose notti di Cervignano “Island”.

Imbarcano sempre più ascolti e sparano bordate di simpatia dalle 8 e 45 alle 22 e 30 sui bencapitati che scelgono di navigare per meno di un paio d’ore sul ca-nale “99 Fm”. E come i più degni bucanieri, non mollano le loro prede. La parlantina di Stefano, le sciocchezze di Luca, il rock di Gabriele, lo sport di Christian, l’attualità dell’Arbitro e i sapori di campagna di Gabriele sono armi dalle quali nemmeno il più ardito lupo di mare riesce a sottrarsi. Il risultato? È un palinsesto intenso, sempre fresco e frizzante, mai scontato, banale o ripetitivo.

Certo, il galeone di ErrePi aveva imbarcato acqua per un po’, tanto che fi no a tre anni fa è rimasto arenato in porto, in attesa che venti giovani coraggiosi salpassero verso nuove avventure.

“Rispetto all’anno scorso sono cambiate alcune cose - dice Marc Puntel, uno dei venti - come la program-mazione uniformata per ogni serata, o i componenti dei vari programmi. Nuove leve sono arrivate, altri hanno veleggiato verso altri lidi, come Sandro, che ha scelto la via della carta stampata e ora punta a diventare Prima Firma ad Alta Quota”.

Oltre dieci ore di musica e intrattenimento imperdibi-li, sapientemente dosate tra informazione e attualità.

Non vi basta? Ogni mese, viene trasmesso il consiglio comunale. Perché ErrePi è la radio della gente, e tra la gente!

Volete chiamare in diretta? Ecco il numero 0431- 34985. Proprio non vi riuscite ad orientare in maniera otti-

male? Allora, ecco a voi… il palinsesto!

Luca « Tigre di Mompracen » Toso

ErrePi, la ciurma virtualedi Radio Presenza La settimana imperdibile sui 99 Mhz

Impegno e sacrifi cio in favore della comunitàLa realtà quotidiana della Protezione Civile

plicemente assistenza a manifestazioni importanti per il paese come San Martino) sia in ambito regionale (allu-vioni in Val Canale, Pordenone, Lestizza). La squadra è stata sempre presente in eventi calamitosi a portata na-zionale come l’alluvione del Piemonte ed i terremoti di Umbria, Marche e Molise. Indimenticabile anche l’aiuto prestato durante le esequie dal Santo Padre quando, con 45 minuti di preavviso, sono state organizzate due squa-dre che hanno operato a Roma per una settimana.

Il lavoro del volontario però non è fatto di sole emer-genze: è un impegno costante di formazione e aggior-namento, di manutenzione dell’attrezzatura, di eserci-tazioni. È anche il “trovarsi con gli altri volontari” per creare lo spirito di squadra necessario per lavorare bene. Attualmente il gruppo è impegnato sia per attività ope-rativa che organizzativa: da due anni alcuni volontari

lavorano alla sistemazione della nuova sede (ex caserma dei VVFF); è arrivata la nuova dotazione informatica dalla sede Regionale; diversi volontari stanno seguendo corsi per poi formare il resto della squadra con stru-menti di e-learning. Infi ne, aspettiamo fi duciosi l’arrivo di un nuovo mezzo fuoristrada che vada a sostituire la vecchia gloriosa campagnola ormai demolita.

Il nostro obiettivo adesso è allargare la squadra con persone che condividano il nostro spirito e si mettano a disposizione per far crescere il gruppo e sicuramente anche loro stesse. Per conoscerci meglio o per iscriversi è possibile venire a trovarci ogni sabato mattina nella sede di via Gorizia 1 (ex caserma VVFF) oppure telefo-nando allo 0431 36040: lasciate il vostro numero e vi richiameremo quanto prima.

Alessandro Cossar(Caposquadra sezione di Cervignano)

• Lunedì Gabriele, Paolo e Gennaro “I cugini di campagna” • 20.45-22.30• Martedì Stefano&Simone “Attenti a quei due” • 20.45-22.30• Mercoledì Sebastiano, Davide, Domenico e Stefano “I fantastici quattro” • 20.45-22.30• Giovedì Gabriele, Federico e Virgilio “Ora Rock” • 20.45-22.30• Venerdì Luca & Marc “Eventualmente varie” • 20.45-22.30• Sabato Cristian e Stefano “Cristian and Arbitro Show” • 10.30-12.00• Domenica Christian Luca e Alberto “Non solo Calcio” • 20.45-22.30

PROCEDIMENTO: Tagliare le melanzane per la loro lun-ghezza, friggerle in olio, salarle e peparle. Ungere con poco olio i bordi di uno stampo alto foderandolo successivamen-te con le melanzane. Soffriggere l’olio con aglio, basilico, poi pelati, piselli, vitello tagliato a dadini, sale e pepe. Far restringere il tutto. Cuocere i maccheroni. Unire quindi il sugo alla pasta con mozzarella e salmone tagliati a dadini, basilico, grana e l’uovo sodo tagliato a metà. Versare il tutto nello stampo con le melanzane, mettendo in forno per 20 minuti. Lasciar riposare 10 minuti e servire così.

SECONDO• Peperoni ripieni alla messicana(pronti in 50 minuti)INGREDIENTI: 6 peperoni verdi e gialli, 30g di lardo

a dadini, 400g di manzo macinato, 2 cipolle, 1 spicchio di aglio tritato, 5 pomodori pelati, 100g di uvetta, 1 cuc-chiaio di zucchero, cannella, aceto e sale quanto basta, 2 chiodi di garofano pestati, 100g di mandorle affettate e tostate al forno, 60g di noci, ½ litro di panna densa, 2 ciuffetti di prezzemolo tritato.

PROCEDIMENTO: Scottare i peperoni così da far rom-pere la pelle, metterli poi in uno straccio umido, strofi -nandoli fi no a far venir via la pelle, tagliando successi-vamente a metà i peperoni per pulirli. Fondere il lardo, cuocere la carne macinata, poi aggiungere le cipolle e l’aglio già precedentemente tritati. Aggiungere poi i po-modori, l’uvetta, 2 cucchiai di aceto, zucchero, cannella, sale, chiodi di garofano e metà mandorle. Montare quindi la panna, incorporando noci, prezzemolo, cannella, sale ed il resto delle mandorle. Prima di servire, riempire i peperoni con il composto caldo di carne, premendolo bene. Scaldare il tutto per 10 minuti nel forno e ricoprirlo suc-cessivamente con la panna, servendolo subito.

DESSERT• Gubana ubriacaUna fetta di gubana annaffi ata di grappa.

BUON APPETITO!

La cucinamoderna

APERITIVO• PucciniRiempire direttamente la fl ute:1/3 di succo di mandarino, e 2/3 spumante

ANTIPASTO• Insalata di arance e cipolla (pronta in 5 minuti)INGREDIENTI: 2 cucchiai di aceto di vino bianco, sale

e pepe quanto basta, olio d’oliva, ½ cucchiaio di succo di limone, 4 arance, 2 cipolle grosse.

PROCEDIMENTO: Mescolare aceto, sale, pepe, olio e limone fi no ad ottenere una miscela omogenea. Affettare le cipolle ad anelli e lasciarle sotto l’acqua corrente per 10 minuti. Affettare anche le arance, adagiarle su una pirofi -la assieme alle cipolle sgocciolate, condendole con la salsa.

• Mozzarelle colorate (Pronte in 5 minuti)INGREDIENTI: 2 mozzarelle da 200g ciascuna, 8 ac-

ciughe sottolio, basilico quanto basta, 1 grossa carotaPROCEDIMENTO: Tagliare le mozzarelle a fette rego-

lari, disporle “a scala” su un piatto di portata mettendo 2 cubetti di acciughe su ognuna e un po’ di carota prece-dentemente grattugiata, aggiungendo infi ne un foglia di basilico. Servire a temperatura ambiente.

PRIMO• Maccheroni alla Messinese (pronti in 1 ora e 20)INGREDIENTI: 450g di maccheroni lunghi, 1 fettina di

vitello (80-90g), 120g piselli, 1 mozzarella, 60g di formag-gio grana, 2 melanzane, 300g di pomodori pelati, 1 uovo sodo, 20 foglie di basilico, 1 spicchio di aglio, 50g di salmo-ne affumicato, 60g di olio d’oliva, sale e pepe quanto basta.

Per chi resta a casa, lo chef Marco (ormai promosso di grado) vi spiega come conquistare gli stomaci dei vostri commensali, con

un menù per sei persone. Il tutto spendendo solo 20 euro a testa.

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uot

aNella fotola squadra cervignanesedella protezione civile

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n.05 pag.05altra ucina

Il menùfriulano

Il menùmultietnico

ANTIPASTO• Paglia di formaggio - BANGLADESH1 tazza di farina, 1/2 tazza di formaggio grattuggiato,

1 1/2 cucchiaio di burro, 1 cucchiaino di polvere di semi di cumino, olio per frittura, sale a piacere. Miscelare il burro con la farina, aggiungere il sale, la polvere di semi di cumino e il formaggio, impastare fi no a formare un impasto sodo aggiungendo acqua fredda. Creare 4 palle dall’impasto. Stendere ciascuna palla creando una sfoglia sottile e tagliarla in strisce sottili. Scaldare bene l’olio e friggere bene le striscette di formaggio fi no a doratura. Raffreddare e conservare in un vaso a chiusura ermetica.

PRIMO• Riso Speziato al Cocco - TANZANIA500 ml di latte di cocco, 750 ml di latte, 400 gr di riso,

100 gr di polpa di cocco grattugiato, 1 cucchiaio di sale, ¼ di cucchiainodi cannella, ½ cucchiaino di curcuma, ¼ di cucchiaino di chiodi di garofano, ¼ di cucchiaino di semi di cardamomo tritati (facoltativo), 2 cucchiai di burro.

In una pentola dal fondo spesso mettete a cuocere il riso insieme al latte e al latte di cocco, aggiungere tutte le spezie, coprite e lasciate cuocere per circa 18-20 minuti, fi nché il liquido di cottura sarà assorbito dal riso.

Mantecate in superfi cie con il burro e servite in tavola.

SECONDO• Churrasco - ARGENTINA800g di polpa di manzo, 100g di lardo, 1/2 bicchiere

di aceto, 1 cipolla, sale, pepe, maggiorana, 4 pannocchie tenere di mais, 400g di patatine novelle.

Preparate una marinata con l’aceto, la cipolla affet-tata e la maggiorana pestata, sale e pepe. Immergete-vi la polpa di manzo (o di montone) e lasciatela mari-nare per almeno 12 ore, rivoltandola di tanto in tanto.Al momento di cuocerla, sgocciolate la carne ed asciugatela, infi latela in uno spiedo e cuocetela alla brace, irrorandola di continuo con il lardo fuso e aspergendola con le spezie.A cottura ultimata, affettatela e sistematela nel piatto da portata, contornandola con patate al forno e pannocchie lessate.

CONTORNO• Briam con patate e zucchine - GRECIA1 kg di patate, 1 kg di zucchine, ½ kg di pomodori, 6

spicchi d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 e ½ tazza d’olio, sale e pepe. Pulite e lavate le patate e tagliate-le a fette rotonde. Pulite, lavate le zucchine e tegliatele in fette lunghe. In una teglia media stendete una fi la di zucchine. Salate, pepate e aggiungete la metà del prezze-molo tritato. Inoltre unite anche la metà dell’aglio tritato. Pelate e tritate i pomodori e versatene la metà sulle zucchi-ne. Continuate con una fi la ancora di patate e di zucchine ed infi ne ricoprite con l’aglio, il prezzemolo e i pomodori. Salre, pepate, versate sopra l’olio e 2-3 tazze d’acqua. La-sciate cuocere al forno per 1 ora circa.

DOLCE• Dulce de Leche - America Latina1 litro di latte, 300g di zucchero, 1 stecca di vani-

glia, bicarbonato. Mettete in una pentolina il latte con la stecca di vaniglia, lo zucchero e un pizzico (meno di 1/4 di cucchiaino) di bicarbonato. Portate il tutto ad ebolli-zione e fate cuocere a fuoco alto, fi nché il liquido non prenda colore, quindi, abbassata la fi amma, proseguite a fuoco moderato, rimestando di frequente. Cuocete così per un’ora sino a quando il composto prende consistenza. Lasciate riposare. Ottimo per accompagnare una fetta di Panettone o Pandoro!

• Controfi letto alla « vecia » (per 6 persone)12 fette di controfi letto di manzo di circa 80 gr. ognuna

spesse circa 7 mm. 10 gr. di battuto di prezzemolo ed aglio, 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaio di sugo di carne all’italiana (in alternativa 10 gr. concentrato di carne)40 gr. insalata (rucola, valeriana o scarola riccia).Sistemate in una padella olio, battuto di prezzemolo e aglio, e portate a circa 150° senza fare imbrunire l’aglio.Immergete le fette di carne, scottatele 30 secondi per parte, aggungete il sugo di carne e il vino e lascia-tele friggere, a fuoco alto, per circa un altro minuto.Servite le fette su un letto di insalata e condite con il sugo di base.

• Tocjie chi e tocje li (piatto povero del riciclo)600 gr di polenta avanzata, gr 100 di burro, gr 350

ricotta affumicata, gr 200 latte, gr 150 panna liquida, pepe nero pestato.

Dopo aver tagliato la polenta a dadini, metterli, in una padella grande, a rosolare in circa metà del burro. In una casseruola sciogliere il burro avanzato a cui unire la ri-cotta, il latte e la panna; lavorare fi no ad ottenere una crema morbida ma sostenuta, da versare sopra la polenta, spolverizzare con il pepe pestato,mescolare e servire.

I DOLCI• Dolce di natale120 gr di farina di mais macinata fi ne, 120 gr farina

00, 80 gr zucchero, 100 gr di formaggio montasio grat-tugiato, 3 gr di uva sultanina, 3 gr di semi di fi nocchio, buccia di limone grattugiata, 4 uova, 80 gr cioccolato amaro, burro, cannella, sale.Mescolate le farine con lo zucchero, il formaggio, l’ uvetta, la scorza di limone e i semi di fi nocchio, quindi incorporare le uova sbattu-te, e completare con il cioccolato amaro fuso non caldo.Lavorare il tutto, fi no ad ottenere un impasto uniforme e

consistente, lasciare riposare per mezza ora, quindi dividere l’ impasto in gnocchi da far lessare in acqua bollente salata. Servire caldi, spolverando con burro fuso e cannella in polvere.

• Stelle550 gr di farina, gr 250 burro, 2 tuorli, gr

di zucchero vanigliato, la scorza di due limoni, cannella in polvere, chiodi di garofano, glassa di cioccolata. Sulla spianatoia disporre la farina a

cratere, al centro mettere il burro, sciolto e i tuorli, poi lo zucchero vanigliato, infi ne la scorza del limone la cannella e i chiodi di garofano pestati fi nemente. Impastate con cura fi no ad ottenere un composto liscio

e morbido, da assottigliare con il matterello; ritagliare con gli appositi stampini di metallo dalla forma natalizia (stelle), passare in forno su placca rivestita di carta oleata o imburrata. Tolte le stelle biscottate ricoprirle di glassa e servire calde o fredde.

• Frittura di vigilia500 gr di riso, gr 300 farina, gr 120 zucchero, un aran-

cia (il succo e la scorza grattugiata), gr 60 pinoli, gr 60 di mandorle, un bicchierino di grappa, pangrattato, olio di oliva e burro per friggere.Dopo aver lessato a lungo il riso in abbondante acqua, versarlo in una ciotola e mescolarlo alla farina, allo zucchero, al trito di pinoli e mandorle aromatizzate con il succo e la scorza dell’ arancia, unire la grappa e lavorare il tutto con un mestoli di legno fi no ad ottenere un composto morbido. Ricavarne tante pallot-tole da passare nel pangrattato e da tuffare in padella con olio molto caldo per la frittura. Sgocciolarle, asciugarle su carta assorbente e servirle caldissime spolverizzate con zucchero a velo.

E PER DIGERIRE …• Liquore per digerire40 foglie di salvia, 5 cucchiai di zucchero, 1 litro di grap-

pa, 1 limone; lasciare macerare per 60 giorni e poi bere.• Liquore di erba Luisa½ lt di alcol per dolci, e mezzo lt di acqua, 500 gr

zucchero, 74 foglioline di “erba luisa”, una scheggia di cannella, 3 chiodi di garofano, un po’ di rosmarino, una buccia di limone. Lasciare il tutto in infusione per 40 giorni e poi fi ltrare.

L’ANTIPASTO• Crostini al baccalàAmmollare 2 hg. di baccalà secco e poi lessarlo in

acqua acidulata con vino bianco secco per circa 2 ore.Scolarlo molto bene. Mettere nel frullatore la polpa del baccalà, qualche acciuga e montare con un po’ d’olio ag-giungendo eventualmente altri componenti (capperi, olive ecc.) secondo il gusto personale.

Abbrustolire delle fette di pane casereccio e spalmare.

I PRIMI PIATTI• Sope (Zuppa della vigilia di Natale)250 gr di pane raffermo, 60 gr di burro, 8 cucchiai di

formaggio Montasio stagionato grattugiato, 3 cucchiai di olio, ½ cipolla tritata, 3 coste di sedano, sale.

Far appassire in burro e olio e cipolla a fuoco lento, aggiungere il sedano tagliato a fettine sottili e lasciare insaporire per dieci minuti. Bagnare con 1 lt e ½ di acqua bollente salare e lasciare cuocere a fuoco moderato per due ore, al termine della cottura disporre nelle scodelle le fette di pane e versare sopra il formaggio, quindi il brodo caldissimo, coprendo immediatamente la scodella con un altro piatto rovesciato, servire dopo 5 minuti.

• Risotto con la zucca (per 2 persone)1 bella zucca nodosa (circa 300 gr. di polpa), mezza

cipolla, brodo vegetale, riso, 200 gr, burro, 40 gr., sale, olio, parmigiano reggiano.Tagliare la zucca a pezzettini piccoli come dadi e metterla in una ciotola. Mettere in una padella bassa 40 gr. di burro e farlo sciogliere; ag-giungerci mezza cipolla tagliata fi nissima; quando la ci-polla si é intenerita, aggiungerci la zucca precedentemente tagliata a dadini; farla andare un po’ e aggiungere man mano del brodo vegetale; quando anche la zucca si é un tantino sciolta, metterci il riso, mezzo cucchiaino d’olio extravergine d’oliva e un pizzichino di sale; mentre si cuoce il riso, si cuoce anche la zucca; aggiungere sempre del brodo e mescolare in continuazione perché non si attacchi; dopo 18 minuti di cottura circa, far asciugare il risotto, aggiungere, nella padella stessa, il parmigiano grattugiato, far asciuga-re bene e servire.

• Blécs (Toppe)Per sei persone gr 250 farina di grano

saraceno, gr 250 farina, 4 uova, gr, 80 bur-ro, sale. Per il condimento: gr 60 farina gialla, gr 80 burro, formaggio Montasio grattugiato.

Disporre le farine sulla spianatoia, a cratere, aggiunge-re il burro, le uove, salare, impastare fi no ad ottenere un composto liscio ed elastico, da assottigliare fi nemente con il matterello e ritagliare con la rotella in tanti triangoli di circa 4 cm di lato. Mentre bollite l’acqua salata, per lessare i “blècs”, in una padella soffriggere nel burro la farina gialla, mescolando continuamente; il tempo che il condimento ha preso colore, scolare la pasta, versare in padella e saltarla con il condimento e servirla caldissima, imbiancata dal formaggio grattugiato.

I SECONDI• Tacchino ripieno (per 6 persone)Un tacchino, gr 60 burro, gr 250 castagne secche lessate,

gr 80 di pane raffermo ammollato nel latte, gr 150 salsiccia, una cipolla tritata, rosmarino e salvia tritati, vino bianco, gr 100 di pancetta, gr 50 di strutto,un uovo, sale e pepe.

Pulite il tacchino, conservando il fegato, in una casse-ruola soffriggete la cipolla e la salsiccia sminuzzata con il burro e il fegato tritato. A parte in una ciotola unire la polpa di castagne con il pane, mescolate il soffritto di cipolla e salsiccia profumata con il rosmarino e salvia, aggiungere l’ uovo e il vino bianco, impastate, quindi far-cire il tacchino con l’amalgama. Con ago e fi lo chiudere il taglio, rivestire il tutto con le fette di pane raffermo (fermate con stecchini di legno) poi adagiare il tacchino in una teglia disponete i riccioli di strutto e passare in forno a 170/180° per circa due ore.

Prendete posto a tavola e gustate la cucina tipica friulana fatta con ingredienti genuini. Piatti caldi e freddi, specialità golose come l’orzo e fagioli, “brovade e

muset”, il frico, gli gnocchi fatti in casa, le frittate di stagione, il salame nell’aceto……. un potpourri di aromi e di sapori con infi nite sfumature. Alcune ricette di “una volta” e alcune tipiche delle festività natalizie vi daranno spunto per un Natale friulano doc.

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Tra palco e realtàIl mondo della danza a Cervignano

Calcio, baseball, basket…è ora di dare un tocco fem-minile alla pagina sportiva del nostro giornale, e

cosa c’è di più femminile, sensuale e dolce della dan-za?! Proprio con questo tema le “new entry” nella re-dazione di Alta Quota vogliono far sentire la loro voce.

La danza, come tutti gli sport, è passione e sacrifi cio. Si vedono tante bambine che da piccole incominciano a praticarla, ma poche riescono poi ad amarla. Si fa danza per molti motivi, per sfogo, divertimento, passione, per esempio. Richiede sacrifi cio e impegno, ma sa ripagarti in mille modi. Oggi ci sono moltissimi tipi di danza, si va dalla classica alla moderna, dal jazz all’hip-hop, dalla break-dance al latino-americano, ma tutti nascono dalla voglia di esprimere qualcosa.

Pensando alla danza, la prima immagine che l’uomo vi associa è sicuramente quella della ballerina classica che si muove aggraziata sulle punte. Effettivamente la danza classica oltre a costituire il primo esempio in questo campo, funge anche da base per tutti gli altri stili. Stili che dalla classica si sono sviluppati e modifi cati viaggiando a pari passo con la musica, le tradizioni e le mode del momento.

Oggi la danza si può trovare dappertutto, tradizioni vecchie e nuove la includono e la includeranno, è presente in televisione e nei teatri di tutto il mondo, perché la danza è un messaggio che tutti possono cogliere e apprezzare.

Claudia, Giulia, Silvia

AC: tesseramenti,varie ed eventuali!

L’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, l’AC di Cervignano, come in tutte le parrocchie

d’Italia, ha celebrato la giornata del tesseramento. Ognuno è stato libero di rinnovare il proprio impegno associativo con fede e partecipazione, comincian-do un nuovo anno di Azione Cattolica in Comunità.

Durante la Messa, sono state benedette le tessere as-sociative: un gesto per sottolineare la continuità dell’AC con il Vangelo ed evento che mira a una partecipazione attiva di tutta la parrocchia di Cervignano. In segui-to, la festa si è spostata nel ricreatorio S. Michele, dove ogni gruppo dell’associazione – l’ACR, i giovanissimi, i giovani e gli adulti – hanno svolto un’attività differente. Al termine dei lavori nei singoli gruppi ci sarà il pranzo associativo, dove ogni componente di quest'associazione, accompagnato dalla propria famiglia, potrà confrontarsi e conoscersi insieme agli altri. Questa giornata è molto signifi cativa, poiché riassume quella che è, sostanzial-mente l’Azione Cattolica: un gruppo di persone, di tutte le età, con idee e origini diverse, pronte a mettersi in gioco, ad impegnarsi e anche a divertirsi in una prospet-tiva di crescita spirituale. Signifi cativo anche lo stesso programma della giornata: l’Azione Cattolica svolge del-le attività diverse con gruppi divisi secondo età e quindi maturità dell’individuo, ma conserva e valorizza sempre la capacità di unirsi e passare del tempo insieme: in que-sto modo i più piccoli o i nuovi arrivati possono trarre giovamento dall’esperienza dei “veterani”, i quali a loro volta hanno la possibilità di sperimentare il servizio e il dono del proprio tempo nel trasmettere la propria pas-sione agli altri, sentendosi, in fondo tutti parte di una grande famiglia.

Sofi a Balducci

Centrovolontari sofferenza:rinnovo dell’impegno

«Io sono l’Immacolata Concezione», disse Maria SS. a Bernardetta a Lourdes. E le chiese preghiera e

penitenza. Monsignor Novarese propose agli ammalati di attuare questi messaggi, sintetizzandoli nel motto associativo «l’ammalato per mezzo dell’ammalato».

Il sofferente vive in sintonia ai sacerdoti e alla co-munità come segno dell’amore di Dio per i piccoli e per i deboli. E, a servizio di Maria SS., valorizza le sofferenze unito a Gesù, a favore del corpo mistico che è la Chiesa.

Perciò, anche quest’anno il CVS cervignanese rinnova la propria adesione con l’impegno personale e di gruppo per testimoniare il valore della sofferenza. L’obiettivo era e rimane la diffusione a largo raggio di questo im-portante valore nelle famiglie e nella comunità.

L’11 dicembre tutti i gruppi CVS della diocesi di Go-rizia s’incontrano a Mossa con l’assistente don Gino Pa-squali. Alle ore 15 sarà celebrata la messa, cui seguirà il rinnovo dell’adesione attraverso la “Preghiera del sì a Maria”. Un affettuoso abbraccio ad ammalati e anziani e un grazie particolare ai nostri sacerdoti.

Il gruppo CVS

CORIMA informa

Il ricreatorio, grazie al Gruppo Missionario Corima, offre a tutti i suoi soci l’opportunità di dare un

sapore diverso al prossimo Natale. Come?

Visita il punto vendita del Commercio Equo & Soli-dale dinanzi al bar del ricreatorio ed offri ai tuoi cari un dono più equo per un Natale più giusto, oppure, contribuisci attivamente a rendere più ricco il natale di tanti bambini dell’Africa, del Brasile e della Bolivia grazie alla sottoscrizione di un sostegno a distanza. Questo e tanto ancora per un Natale alternativo!

Ti aspettiamo nella sede di via Mercato, 1.

Ormai da molti anni il gruppo scout accoglie a Cervignano la Luce della Pace. Anche quest’an-

no ci viene chiesto di diffondere la Luce della Pace a più gente possibile: ricchi e poveri, colti e ignoranti, bianchi e neri, religiosi ed atei….. La PACE è patrimo-nio di tutti e la LUCE deve andare a tutti.

Crediamo che la Luce della Pace non abbia solo un signifi cato religioso, ma traduca in sé molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condi-videre una fede.

Perciò accogliamo coloro che vogliano partecipa-re alla distribuzione della Luce anche se non cristiani, purché condividano i valori di Pace e Fratellanza che la Luce della Pace porta con sé.

La Luce della Pace arriverànella stazione di Cervignano

Cervignano sabato 17 dicembre

Seguirà un corteo per raggiungere piazza Indipen-denza dove alle 21 sarà distribuita a tutti.

Chi lo vorrà potrà portare la propria lampada o lumi-no, per portare a casa la Luce e custodirla fi no all’Epifa-nia. Per tutto il periodo la Luce della Pace rimarrà acce-sa, alimentata e custodita dal gruppo scout, nel Duomo di Cervignano.

Pace,dono visibileA Cervignano arrivala “Luce della Pace”

Cos’è la luce della paceNella Chiesa della Natività a Betlemme vi è una lam-

pada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni Cristiane della Terra.

Poco prima di Natale un bambino, venuto dall’Au-stria, accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme che è poi portata a Linz con un aereo.

La Luce della Pace arriva in Italia già nel 1986, ad opera degli Scout sud-tirolesi. Nel 1993 un capo scout austriaco viene ospitato a Trieste e porta con se la Luce della Pace. Nel 1994 viene costituito un comitato spon-taneo locale, che nel Natale dello stesso anno partecipa fattivamente alla manifestazione per la Luca della Pace, accendendola a Vienna e portandola in Italia con un fur-gone fi no a Trieste.

Da questo punto in poi si sono susseguite numero-se iniziative che oggi fanno sì che la Luce della Pace raggiunga, per via ferroviaria e talvolta marina, tutta l’Italia.

Hai immagini interessanti, hai notizie, hai curiosità? Contattaci in redazione: via Mercato 1, [email protected] Gelateria

Cervignano, piazza Indipendenza 18/2, tel 0431 34217 • www.ildolcefreddo.com

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La determinazionee la passione

Ilaria Viglietti campionessa di pesisticaIlaria (nelle foto) è una ragazza di Cervignano, classe 1984, che fi n da piccola ha avuto la passione per la

pesistica. Nonostante la diffi denza iniziale dei genitori è riuscita a farsi largo in una disciplina che il luogo comune vuole che sia praticata dai maschi… Attualmente è iscritta all’università degli Studi di Udine, corso di Scienze Motorie a Gemona dove risiede durante la settimana per poi tornare dalla famiglia nel week-end.

È faticoso, anche perché quando arrivi a certi livelli gli impegni di preparazione devono essere costanti.

Descrivici la tua giornata tipo… La mattina alle 9:00 ho i corsi all’università e relativo

studio, dopo vado a pranzo nella mensa; nel pomeriggio o nuovamente corsi o allenamento per circa due ore. La sera è libera, in compagnia degli amici di facoltà. Nel mio corso sono l’unica a praticare questo sport.

Nel weekend torno a casa a Cervignano e pure qua devo allenarmi o anche fare gare!

Hai una settimana molto intensa a quanto pare… Sicuramente, per ottenere risultati bisogna fare sacrifi -

ci ed allenarsi costantemente. Gli allenatori hanno avuto molte soddisfazioni delle mie performance. Sono un po’ la punta femminile all’interno della squadra agonistica della palestra Miossport.

La facoltà che frequenti l’hai scelta per mettere inpratica un domani gli insegnamenti che ti hanno dato?Esatto, in futuro mi piacerebbe trasformare tutte le

esperienze accumulate negli anni in un lavoro come l’al-lenatore.

Riguardo al doping in questa disciplina cosa puoi dirmi?Sono contraria. Nel corso degli anni ho avuto modo di

incontrare atleti che hanno fatto uso di queste sostanze,

Allora Ilaria, dicci come ha avuto inizioquesta via e come mai hai voluto seguirla… I miei primi passi nel mondo dello sport li ho fatti nella

pallavolo e nel karate poi nel nuoto e nello sci fi no ad ar-rivare alla pesistica con i Giochi della Gioventù alle medie. Per un periodo ho continuato a giocare a pallavolo perché la mamma non voleva che andassi a far pesi!

Poi col primo anno di superiori ho cominciato a fare pesi nella palestra Miossport con l’allenatore Giancarlo Roppa . Questo sport mi piaceva parecchio perché è un modo per mettersi sempre in gioco con se stessi e visto che i risultati c’erano ho deciso di continuare imperterrita nonostante il dissenso dei miei genitori.

Da quanto tempo pratichi questa disciplina? Da 7 anni Quindi immagino che il tuo curriculum sia ampio… Fin dal primo anno ho cominciato a fare gare a livello

regionale e in seguito anche nazionale, nel 1999 ho vinto il campionato regionale, nel 2000 a Sassari sono stata campionessa nazionale Cadetti e Speranze, ho fatto parte della rappresentativa regionale con Torneo Alpe Adria per tre/quattro anni, quest'anno ho partecipato con la rappre-sentativa regionale all’European Promotion Cup…

È diffi cile conciliare università e impegni sportivi?

ma credo sia stupido buttarsi via quando basta metterci più impegno, anche perché si possono avere più soddisfa-zioni personali in quanto lo sforzo deriva dalle tue sole forze.

Cosa ci vuole per poter sfondarein questa attività sportiva? Determinazione, impegno, costanza e stimoli. All’inizio

è più un gioco, poi col passare del tempo la competizione aumenta quindi entra in scena la vera passione e la voglia di vincere. Per quanto concerne la cura fi sica e l’alimen-tazione ogni atleta si gestisce con i consigli dell’allenatore ed inoltre in base ad esigenze personali. Comunque sono necessari molta carne e pochi grassi.

Come vive una donna rispetto all’uomo questo sport?A livello fi sico i maschi sono chiaramente più forti, nel

maschio è naturale la competizione nella forza fi sica men-tre nelle femmine è più diffi cile entrare nella mentalità della sollevatrice di pesi.. malgrado i commenti della gente e i pregiudizi delle mie amiche ho sempre portato avanti la mia passione. Dopo un primo periodo di diffi denza i miei genitori si sono abituati all’idea di vedermi come atleta agonista, felici dei miei risultati.

Sandro Campisi

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Una via Roma natalizia negli anni ’60del boom economico nazionale

(Fotografi a pubblicata per gentile concessione di« Fotoservizi Gennaro » di Luciano TrombinCervignano, via Garibaldi 2)

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Perché intitolare la scuola a Mons. Cocco? Il sacerdo-te, profondo conoscitore della musica e fi ne pianista e organista, ha vissuto a lungo nella nostra comunità. E ci ha lasciato in eredità un pianoforte, ora patrimonio della scuola, e alcuni scritti musicali.

L’associazione diffonde la cultura musicale e del canto corale, in particolare fra giovani e giovanissimi, propo-nendosi come realtà d’incontro e aggregazione. In que-st’ottica, e nel corso degli anni, sono nati vari corsi di strumenti: pianoforte, chitarra (classica e moderna), vio-lino, fl auto traverso, fl auto dolce, sassofono, oltre ad una serie di attività come lezioni concerto nelle scuole pubbli-che e corsi estivi per sensibilizzare insegnanti ed allievi sull’importanza dell’educazione musicale e della pratica

coro Ute

strumentale nella formazione dei giovani. Per i bambini più piccoli (dai tre anni in su) è attivo anche il corso di educazione musicale con la metodologia Willems.

Nel corso dell’anno scolastico sono previsti anche saggi studio e concerti de-gli insegnanti. E alla fi ne di ogni anno scolastico gli allievi si esibiscono in un concerto assieme agli studenti delle altre scuole di musica regionali e provinciali.

Le iscrizioni sono aperte tutto l’anno. Per informazioni telefonare a: Mauro Pestel 3382252306, Fulvia Pellegrini 3475785223, Ilaria Girardi (educazione musicale Willems) 3495749097.

Musica, cultura, educazioneTutte le iniziativa della scuola Mons. Luigi Cocco

L’associazione culturale “Scuola di Musica Mons. L. Cocco” nasce il 30 settembre 2002 a Cervignano grazie all’iniziativa di Mario

Burba e con l’aiuto di alcuni valenti insegnanti della regione.

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Fotografi e:Festa di San Martino 2005

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A diciotto anni dalla fondazione il coro Leo è più che mai attivo e impegnato nelle numerose ricorrenze della nostra comunità. Fondato nel novembre 1987 dalla maestra Luciana Caporlingua, il coro prende il nome da Pantaleo Mastrototaro, prematuramente scomparso, per il suo impegno dimostrato nella cittadina. È composto da trenta elementi ed esegue il servizio liturgico nell’ambito della Parrocchia San Michele arcangelo, oltre a partecipa-re a varie manifestazioni corali nel corso dell’anno. Nel suo repertorio ci sono brani sia per celebrazioni eucari-stiche, messe solenni, matrimoni, battesimi, funerali, ce-rimonie e concerti.

Diretto attualmente dalla maestra Maria Marta Buzzin, con l’accompagnamento all’organo della maestra Rosella Fracaros, il coro è aperto a chiunque volesse approfondire lo studio della musica corale, far crescere la comunità e confrontare le proprie attitudini cantando. Le prove si svolgono il lunedì e il giovedì nella sala S. Cecilia del Ricreatorio di Cervignano del Friuli, alle ore 20.30. Per qualsiasi informazioni sulle attività del Coro rivolgersi a: Maria Marta Buzzin direttrice cell. 349/3125675, Giacinto Zorzin presidente cell. 348/7924747, Maria Elena Sandri segretaria cell. 347/2379571, e-mail: [email protected]

La “villotte furlane” è la loro specialità. Tanto da essere invitati a partecipare a numerose manifestazioni corali in tutto l’arco alpino. E il loro calendario è ogni anno più fi tto d’impegni. Ma a quarant’anni dalla fondazione, le voci del coro La Clape sono brillanti e infaticabili.

Formato da una trentina di elementi, il coro è diretto dal maestro Alessandro Colautti, molto stimato dai suoi coristi. «Da cinque anni – ha detto il presidente Italo Boso

– sta lavorando su di noi, ottenendo ottimi risultati». Il coro, come si è detto, è specializzato nella canzone po-polare friulana. Ma nel suo repertorio ci sono anche canti sacri per accompagnare le messe e altre canzoni popolari. Numerose le uscite durante tutto l’anno, in particolare ne-gli ultimi quattro mesi del 2005. Dopo la pausa estiva, a settembre il coro si è recato a Stresa, a ottobre ha accom-pagnato le celebrazioni a Scodovacca e Fiumicello, men-tre il 12 e 13 novembre è stato ospite del coro della Val Lagarina in provincia di Trento. Il 19 novembre, infi ne, ha cantato assieme al coro Capello di Begliano. Il Coro La Clape è alla ricerca di voci nuove, coristi giovani e meno giovani che abbiano lo spirito giusto per intraprendere quest’attività. Le prove si svolgono il giovedì alle 20:30 nel Ricreatorio San Michele, in via Mercato 1, e per infor-mazioni il numero è 0431/919055.

Una città per cantareTre cori e repertori per tutti i gusti. Nella cittadina per chi ha voglia di cantare c’è solo l’imbarazzo della

scelta. Leo, La Clape e Ute, questi i tre cori cervignanesi che animano tutte le manifestazioni religiose e civili della comunità. E proprio in occasione del Natale, i tre complessi si sono ritrovati per il concerto di Na-tale, che si è svolto nella magica atmosfera dell’antica chiesa di San Michele l’11 dicembre alle 20:30. Le tre formazioni sono sempre alla ricerca di nuove voci: quindi ecco attività, responsabili e numeri di riferimento.

“Il piacere di cantare”: è questo il nome del corso del-l’Università della Terza Età di Cervignano dal quale pren-de le mosse il coro Ute. E il coro, infatti, è aperto a tut-te le persone a cui piace cantare, anche se non rientrano nella Terza Età. Il complesso vocale, ormai nella sua piena maturità, ha al suo attivo già numerose partecipazioni alle diverse manifestazioni cittadine. Con un repertorio concentrato per la maggior parte su brani liturgici, il coro si è proposto come supporto per il coro parrocchiale per l’accompagnamento delle messe. Ha anche una selezione di canzoni popolari tratte dal panorama italiano, friulano e gradese.

Fondato nel 1986 sotto la guida del maestro Giovanni Famea – «un vero e proprio emblema per il nostro coro» hanno dichiarato i coristi – il complesso è diretto dal maestro Franco Gori dal 1996, con l’accompagnamento all’organo del maestro Antonio Bruccheri. Collabora con le associazioni di volontariato del territorio. Assieme agli altri due cori cittadini, ha partecipato nei mesi scorsi alla iniziative promosse dall’associazione Alzheimer Bassa Friulana. Tra gli impegni che hanno segnato il calenda-rio, in particolare, i coristi ricordano l’uscita del 3 dicem-bre nella chiesa di San Valeriano a Gradisca, nella quale hanno accompagnato la messa in friulano. Il 18 dicembre, inoltre, accompagneranno la messa degli auguri di natale con gli alpini dell’Ana cervignanese.

Norman Rusin

coro Leo coro La Clapeuotazioni d’arte

Agenzia Principaledi Cervignano del Friuli

Luigi Candotto e Carlo Costantini Scala S.r.l.P.zza Libertà 7, tel . 0431 32828, fax 0431 33601

e-mail: [email protected]

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“Ho sempre cercato la mia indipendenza”Roby Margutti: reinventare la vita e lottare per i diritti dei disabili

Vuoi perché prima della pensione ha fatto l’operaio comunale (era anche l’autista dello scuolabus), vuoi perché da trent’anni è una sorta di angelo custode del Ricreatorio, vuoi perché come hobby si è scelto il

mestiere del liutaio, tutti i cervignanesi doc conoscono o quantomeno hanno sentito parlare di Otello Girardi. Del resto Otello è Otello, ossia una presenza costante nella vita della nostra comunità, una persona sempre disposta a dare una mano, la cui semplicità lo rende inevitabilmente simpatico. Certo qualche volta, come tutti, perde anche la pazienza ma parlando con lui ci si rende subito conto che si tratta di una piccola tempesta in un mare di sana umiltà. Alta quota, quindi, ha deciso di intervistarlo per farsi raccontare qualcosa delle sue passioni.

Iniziamo con l’hobby del liuteria.Come è nata questa passione?A me è sempre piaciuta la musica e quando mia fi glia

Ilaria ha deciso di imparare a suonare il violino, quello che era un semplice interesse per gli strumenti è diventata una passione. Attraverso una ricerca personale sui libri ho iniziato quindi a costruire buona parte degli strumenti che sono stati creati nel periodo che va dal 1100 al 1700.

Come mai si è fermato al 1700?Perché il violino, che è stato ideato in quel secolo, è

l’ultima grande innovazione nell’ambito della liuteria, dopo ci sono state solo modifi che dell’esistente.

Quanto tempo impiega a realizzare uno strumento?I tempi variano a seconda di cosa si realizza ovviamen-

te. Per una ghironda impiego circa 80 ore, per un violino 250, se invece mi dedico ad un organo è chiaro che ci vuole un impegno ancora maggiore.

A proposito di organi ce n’è sono dueche si possono ammirare a Cervignano vero?Insieme a Luciano Zorzin ho risistemato l’organo della

chiesa madre e quello della chiesa di Socodovacca. Si è trattato di lavori molto lunghi che mi hanno dato parec-chia soddisfazione però.

Sua fi glia suona i violini fati da lei?Certamente. Altri strumenti poi li ho dati ad altre per-

sone e sono in giro per tutta Italia e qualcuno anche per l’Europa. Comunque io non mi reputo un professionista.

Per diventarlo sarebbe necessario seguire una scuola e im-parare da qualche maestro.

Veniamo al Ricreatorio.Quale è il suo ruolo all’interno della struttura?In realtà non ho proprio un incarico specifi co. Diciamo

che mi occupo della manutenzione e di tenere in ordine l’ambiente. Insomma faccio del volontariato.

Si sente gratifi cato dalla gente?Dagli adulti generalmente sì, mentre qualche diffi coltà

c’è con i più giovani che alle volte sono troppo vivaci ma è chiaro che questo rientra nella normalità della vita, quindi non mi scompongo più di tanto.

Quando qualcosa si rompe però chiamano sempre Otello…Questa è la più grande gratifi cazione perché signifi ca

che hanno fi ducia in me e mi vogliono bene. E poi per me il ricreatorio è un po’ una seconda casa.

E della vita a Cervignano cosa ci dice?Abito qui dal ’57 e devo dire che le cose sono cambiate

come è naturale che avvenga. Certo qui si vive bene, non c’è delinquenza e ci sono anche diverse iniziative. Il pro-blema è legato più al fatto che ormai non ci si conosce più di tanto. Molta gente abita a Cervignano solo perché ci sono dei servizi ma non fa vita sociale e così per strada vedi tante persone che non sai chi siano ma magari vivono a pochi passi da casa tua.

Costantino Tomasin

Roby Margutti ha 36 anni. Da 15 anni è costretto su una sedia a rotelle, paralizzato dal collo in giù. Nel 1990 è stato vittima di una grave incidente automobilistico. Ma la tenacia e il coraggio, suoi e dei suoi

genitori, gli hanno permesso di affrontare la sua situazione in modo vincente. Prima del 1990 Roby Margutti studiava per diventare perito meccanico a Gorizia, faceva pesistica e la sua passione era la chitarra, sia elet-trica sia classica. Era un “metallaro convinto” e il suo sogno era diventare una rock star. Ora è concentrato a tempo pieno nella lotta per i diritti dei disabili: presiede o partecipa alle attività di numerose associazioni di volontariato a favore dei disabili a livello regionale, nazionale e europeo. È ideatore di numerosi progetti di lavoro e proposte di legge innovative, tra le quali “Io abbatto una barriera” e “Imprenditorialità estrema”.

• L’incidente, la paralisi e il ritorno nella societàDisponibile e gentile, Roby Margutti racconta la sua

storia con molta naturalezza. Ma sin dalle prima battute fa capire chi guiderà la conversazione. Roby è una per-sona intraprendente e, come direbbero gli inglesi, “goal affected”, che signifi ca che va dritto al punto.

«Sono una persona con tretraplegia da quindici anni – inizia a raccontare – il che comporta la paralisi dal collo in giù. Anche per la respirazione ho bisogno di un ventilatore con tracheostomia». Si tratta di un congegno elettronico che consente la respirazione autonoma. «I medici mi davano otto giorni di vita. Mia madre tutta-via non si è arresa e ha cominciato a girare prima tutta l’Italia, poi l’Europa per trovare chi fosse disponibile e capace per tentare un’operazione. Dicevano che ero “in-trasportabile”. E alla fi ne ha trovato un’equipè france-se composta dal chirurgo dottor Enry e dall’anestesista dottor Degournè, che sono tra i migliori al mondo. Dopo due mesi d’ospedale a Trieste, quindi, sono andato in Francia dove sono rimasto ricoverato per un anno».

Roby racconta la sua permanenza in Francia, nella clinica nella quale è stato operato che «sembrava una villa veneta, ma aveva venti sale operatorie nel sotto-suolo». La struttura gli era stata consigliata dall’ex pilota di Formula 1 Clay Regazzoni. Gli specialisti francesi gli hanno progettato una sedia con tutte le funzioni neces-sarie alle sue esigenze. «Dopo un mese – continua – ho capito che non avrei respirato da solo. Mi sono trasferito a Berc sur mer, nel nord della Francia, dove mi hanno impiantato un elettrostimolatore diaframmatico a mi hanno riabilitato alla società. Là mi hanno riorganiz-zato la sedia, il letto, il sollevatore, il computer e hanno ridisegnato la pianta della mia casa per adattarla elimi-nando le barriere. Nelle cliniche e nei centri di cura mia madre non ha dovuto fare nulla: era tutto organizzato. Qui in Italia i centri di riabilitazione sono ancora molto indietro. Tanto che tutto il materiale costruito in Fran-cia abbiamo dovuto caricarlo su un Tir e portarlo a casa».

• Le associazioni e la legge 162/98«Sono sempre stato una persona libera e cercavo la

mia indipendenza». Roby racconta che dopo aver parte-cipato alle attività di alcune associazioni “classiche” per i disabili «non vedevo futuro. Finchè, nel 1995 a Roma si è imbattuto nella sezione italiana dell’European Network Indipendent Living (lega europea per la vita indipenden-te). «Ho visto persone anche più gravi di me, ma non erano dipendenti». Roby, dopo un periodo di studio delle leggi nazionali e locali, ha maturato una delle proposte di legge più innovative a favore dei disabili, che si è trasformata successivamente nella Legge 162 del 1998. Il documento stabilisce, tra le altre cose, che il disabile ha la possibilità di assumere per conto suo una persona di fi ducia che lo assista, invece di ricorrere all’assistenza pubblica. «Per la prima volta il disabile è un soggetto che decide, non un oggetto di cura. Il sindaco di Terzo, An-tonelli, ha capito subito ciò che chiedevo e così è partito il primo progetto in Italia di vita indipendente».

• L’associazione Idea Onlus, le cooperative sociali,i progetti e il rapporto con la politica«Nel 1999 assieme ad alcuni amici ho fondato l’asso-

ciazione Idea Onlus, attraverso la quale abbiamo orga-nizzato il primo “Corso di vita indipendente” e abbiamo fatto conoscere la nostra fi losofi a. Nel 2000 avevamo 50 soci in regione». Ora ha più di cento soci e tre sedi a Terzo d’Aquileia, Trieste e Pordenone. Dal 2000 al 2003 l’assessorato regionale alla sanità ha costantemente in-crementato i fondi per il fi nanziamento della legge 162 (accolta con legge regionale) e nel 2004 entrambi i can-didati alla presidenza regionale hanno inserito nei pro-grammi i progetti di vita indipendente. Ha fatto inserire nel nuovo statuto regionale, in discussione a Roma, un articolo che vincoli la vita indipendente. Dal 2002 al 2005 ha lavorato al progetto “Imprenditorialità estrema”, una proposta per il lavoro dei disabili a livello euro-peo. Recentemente sono nate due cooperative sociali: la Friuldata, nella quale ci sono disabili che programmano sofware per PC, e Sfi da che inizierà l’attività entro gen-naio 2006. Si tratta di un’agenzia che fornirà tutti i ser-vizi per la vita indipendente, dagli aspetti burocratici, fi no al reperimento e assunzione di assistenti e badanti.

Siti internet:http://www.ideaonlus.it • http://www.pelope.it

Simone Bearzot e Norman Rusin

Una passione scolpita nel legnoOtello Girardi: 600 anni di arte liutaia

IL CROGIOLOdi Alfonso Mansi, laboratorio orafo

Cervignano (UD) via Roma 11, tel. 0431 34336

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Foto sotto: Otello Girardinel suo laboratorio con alcune opere

Foto a lato: Roby Marguttinel corso di tavoli tematici sulla disabiltà

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n.05 pag.11RUBRICAINTERNETa cura di Andrea Folla: [email protected]

Forse non tutti, però, conosciamo la storia e le atti-vità della C.R.I. di Cervignano, nata nel 1991 in segui-to all’arrivo dei profughi della Ex Jugoslavia presso la caserma Monte Pasubio e all’iniziativa di una ventina di cervignanesi. Man mano il gruppo iniziale si è infol-tito, le iniziative e le attività sono diventate via via più numerose e varie: servizio trasporto infermi, corsi di infortunistica sul lavoro, corsi di educazione sanitaria e di primo soccorso e, più recentemente, assistenza agli indigenti, attività di cui si occupa il Comitato femminile. La C.R.I. di Cervignano inoltre è partner dell’associazio-ne ANLAIDS per la lotta all’AIDS.

Laura Colosimo, commissario della C.R.I. di Cervigna-no, mi racconta che il gruppo, già presente alla fi era di San Martino per la misurazione della glicemia, da otto-bre è al nuovo Centro Commerciale per presentare e pro-muovere le sue attività e per raccogliere fondi. Fondi di cui c’è sempre bisogno, soprattutto adesso che, da luglio, è nato il Comitato Locale della Bassa Friulana che com-prende 25 comuni e che si è reso indipendente dal punto di vista economico dal Comitato Provinciale di Udine.

Gli iscritti alla Croce Rossa, sottolinea Laura Colosi-mo, sono tutti volontari. Chi può iscriversi? Tutte le per-sone dai 18 ai 65 anni che abbiano voglia di rendere un servizio alla comunità in cui vivono e che si riconosco-no nei 7 principi fondamentali della C.R.I. riconosciuti in tutto il mondo: umanità, imparzialità, neutralità, in-dipendenza, volontariato, unità e universalità.

Silvia Lunardo

Un’associazione per veri amanti della montagna. È questa l’essenza del Club Alpino Italiano, trascritta

nello statuto stesso: diffondere l’alpinismo, la cono-scenza e la tutela dell’ambiente naturale, con un oc-chio di riguardo alla cultura e all’antropologia dei luo-ghi montani, un tempo considerati “dimore degli Dei”.

Il Cai nazionale è vecchio quanto l’Italia (nasce infat-ti, per iniziativa dello studioso Quintino Sella, nel 1861), ma la sezione cervignanese è piuttosto recente: l’anno di fondazione è il 2000, quando un gruppo di soci dell’as-sociazione Trenta Ottobre (nata nel 1960) si distacca per creare un nucleo indipendente. Da quel momento, il Cai cervignanese si è proposto come capofi la per il territorio della Bassa Friulana: gli iscritti sono circa 320, prove-nienti da San Giorgio, Palmanova, Aiello e persino dalla

“marittima” Marano. Una composizione eterogenea sia riguardo alla provenienza che all’età. “Non esiste un prototipo di associato al Cai: tra le nostre fi la contiamo persone di ogni età, dall’alpinismo giovanile ai soci fon-datori, di tutte le estrazioni sociali: la cosa importante è la passione per l’ambiente montano. Le differenze ci sono: c’è chi si diletta a passeggiare nei boschi e chi pre-ferisce cimentarsi con arrampicate impegnative”, spiega il presidente Ciro Cargnelli.

“Tra le competenze del Cai rientra inoltre l’organizzazio-ne di corsi di avvicinamento alla montagna, in modo tale da fornire gli elementi di base per muoversi con sicurezza”.

Nozioni che saranno necessariamente messe in prati-ca nel corso delle escursioni: “Le nostre uscite coprono qualsiasi periodo dell’anno, estate o inverno che sia. Tra le più apprezzate spicca la gita giovani, momento goliar-dico e d’unione con tutte le famiglie degli associati. An-che le escursioni invernali riscuotono un buon successo, in quanto la gente si affi da a noi per scoprire aspetti nuovi delle vette imbiancate”. E per chi vuole emozioni forti? “All’interno del Cai esiste il gruppo Quota Duemi-la, composto dai rocciatori”.

Un’associazione in piena salute, con un solo cruccio: la questione della sede sociale, attorno alla quale si svi-luppa tutta la vita del Cai, attualmente inadeguata allo scopo. Ma questo, per chi è abituato alle alte vette, è sicuramente un problema “terra terra”.

Simone Bearzot

http://www.pippo.itTutto quello che cerchi in internet è qui

http://it.yahoo.comMotore di ricerca e molto altro. Oggi, Yahoo! organizza e recensisce gerarchicamente le informazioni del Web per decine di milioni di computer collegati al Web

http://www.quattroruote.itTutte le ultime novità sulle auto, sezione usato,informazione sulla viabilità autostradale.

http://www.wikipedia.orgWikipedia è una “enciclopedia” gratuita scritta dai navigatori del web per i navigatori del web. In pratica, chiunque può aggiungere (o modifi care) argomenti, che poi altri lettori potranno correggere e integrare

http://www.tgmonline.itBel sito, pieno di novità, aggiornamenti, una riccasezione per gli appassionati di videogiochi!

http://www.acmilan.comIl punto di riferimento per tutti i rossoneri

http://bianconatale.altervista.orgSito dedicato al Natale, cartoline immagini e altro

http://www.informagiovani.udine.itSu questo sito trovi informazioni su 9 settori informativi, servizio Eurodesk, carta giovani, banche dati, navigazione internet gratuita, tessere AIG e informazioni sulle associazioni giovanili della provincia di Udine

Più in alto ragazzigli alpinisti cervignanesi si raccontano

Impegno, tradizione e solidarietà14º della Croce Rossa CervignaneseSicuramente tutti abbiamo sentito parlare della Croce Rossa Italiana, soprattutto in questi ultimi

tempi dato il ruolo importante che essa svolge nel contesto della guerra in Iraq, contribuendo all’al-lestimento di ospedali da campo e occupandosi dello scambio di prigionieri e della ricerca dei dispersi.

Numeri utili

COMITATO LOCALE DI PALMANOVAVia Visco 2, JALMICCO 33052 PalmanovaTEL. 0432/923646 FAX 0432/923755

VOLONTARI DEL SOCCORSO DI PALMANOVAVia Visco 2, JALMICCO 33052 PalmanovaTEL. 0432/923646 FAX 04327923755E-mail: [email protected]

VOLONTARI DEL SOCCORSO DI CERVIGNANOVia Gorizia 1, 33052 Cervignano del FriuliTEL FAX 0431/35556E-mail: [email protected]

VOLONTARI DEL SOCCORSO DI TORVISCOSAVia E.Fermi 33050 TorviscosaTEL FAX 0431/92373E-mail: [email protected]

COMITATO FEMMINILE C.R.I.C/o Comitato Locale di Palmanova

CENTRALE OPERATIVA AMBULANZE H 240432/531531

uotassociazioni

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la redazione di AltaQuota vi auguraBuon Natale e Felice Anno Nuovo

PUER NATUS EST NOBIS

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Per noi (è un grande regalo) è nato un bambino!

Col passo svelto di chi ha molta fretta, corrucciati per la preoc-cupazione di bilanciare le cose da comperare con quanto è

rimasto nel taccuino, i regali da fare (a tutti, mi raccomando!), il cenone da preparare, la scelta della località dove recarsi nei giorni successivi, i vestiti da rinnovare… ci dimentichiamo del

“perché”, del “da dove” è nata questa festa del Natale e, soprat-tutto “che senso ha”!

Noi siamo abituati e, come dicevano gli antichi latini “ab assuetis non fi t passio” (non c’è interesse per le cose solite) anche questa festa è diventata “solita” e quindi inutile per lo spirito dell’uomo.

Però, però, …è incredibile ciò che viene annunciato “Il Dio che tutti cercavano, seguendo tutte le strade possibili e le fantasie più sfrenate, è venuto tra noi!” “Eccolo: è un bambino!”.

La prima reazione è di rifi uto: “Non è possibile!” “Non è mai successo!”“Ma che interesse può avere per fare questa cosa?”E poi l’uomo sprofonda in un silenzio assoluto… E se l’impossibile si fosse realizzato?È l’ipotesi più stimolante per ogni uomo. Che m’importa, a questo punto, del vano parlare della politica? Che mi importa dei soldi,

delle sigarette, dello sport, delle vuote persone dello spettacolo? Perfi no la moglie ed i fi gli passano in secondo ordine…

Tutto ormai dipende da questa ipotesi: Dio si è fatto compagno della nostra vita.

Ma come io lo posso incontrare, oggi?E qui la cosa diventa ancora più incredibile: Dio è diventato un “noi”, la comunità di perso-

ne che stanno con Lui. L’ha detto lui stesso: “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre, e io in voi” e “Siate una cosa sola, perché il mondo creda che io vi ho mandato”.

Divenendo uomo, ha scelto lui il metodo con il quale incontrarci, attraverso l’uomo.Per questo ti amiamo, Chiesa di Dio. È vero che sei povera, piena di limiti, di dimenticanze e di incongruenze, ma “sei” la presenza incontrabile del nostro Signore!Anche quest’anno arriva la memoria di questo avvenimento: avremo tempo per fare silenzio?Per accogliere quel “bambino”? Per accogliere il “fratello?”.Rallenta la corsa e il tuo affanno: volgi lo sguardo verso la culla.

È Lui il vero regalo di Natale.don Silvano Cocolin

La crisi economica, il minore potere d’acquisto, il risparmio energetico, la qualità della vita, la funzionalità , sono solo alcune considerazioni che hanno indotto a sviluppare il progetto “ la casa del futuro”.

Iniziamo ad esaminare il prodotto che costituisce l’elemento primario della costruzi-one: Il calcestruzzo cellulare a base calce della ITALGASBETON

E’ la sintesi tra l’innovazione tecnologica in atto e la richiesta di un prodotto/servizio destinato ad un ampio target di consumatori.

Trattasi di un materiale composto da sabbia, calce, acqua, polvere di alluminio che mescolati omogeneamente, lievitati e maturati mediante autoclave a vapore, diventano defi nitivamente “pietra naturale”

Un prodotto all’origine che non contiene sostanzenocive per la salute e l’ambiente ed è integralmentebiocompatibile e bioecologico.

In sintesi le sue caratteristiche principalipossono essere cosi riassunte:

é leggero, è resistente (meccanicamente)é un ottimo isolante termico,é un ottimo isolante acusticoè resistente al fuoco ed ininfi ammabile

Caratteristiche che consentono di ridurre i tempinella costruzione e di ottimizzare le fasi successivein termini di impianti termo-idraulici, elettrici,di sicurezza ecc…

Il calcestruzzo cellulare infatti, ha una elevataresistenza meccanica ed un’ottima lavorabilità.

Le tracciature degli impianti ad esempio, avvengonomediante l’utilizzo di scanalatori ed apposite frese.

La polvere ed il materiale derivato, viene riutilizzato per chiudere le tracciature.I tempi di realizzazione al grezzo di una casa di circa 100 mq, variano a seconda della

complessità (piano unico, soppalco ecc…) tra le 4 e le 6 settimane lavorative.Nell’arco comunque delle 12 settimane lavorative, la casa può essere defi nitivamente

consegnata con la nota formula “chiavi in mano”.Nella costruzione del muro perimetrale viene impiegato uno spessore di circa 40 cm.

che consente elevate prestazioni e benefi ci concreti, in termini di isolamento acustico e termico, di infi ammabilità , resistenza al fuoco e risparmio energetico.

Grazie all’applicazione di alcuni concetti di domotica è possibile risparmiaredal 30 al 50% rispetto al consumo di energia elettrica tradizionale.

Tastiere e regolatori digitali sostituiscono o si integranocon gli obsoleti interruttori e deviatori.

Un software dedicato e un programmapersonalizzato, progettato su misura, consentiranno

di creare scenari fi no ad oggi impensabili premendo un solo tasto.Un tasto ingresso per ambientare e dare vita alla casa, oppure il tasto uscita per speg-

nere tutte le luci, chiudere le elettrovalvole del gas e dell’acqua, attivare la pompa per l’irrigazione del giardino ecc.

Oppure un solo tasto per accendere o spegnere tutte le luci interne ed esterne, un effi -cace e semplice deterrente di grande eff etto in caso di rumore sospetto o eventuale allarme.

Sono solo alcuni esempi dimostrativi che si integranoe semplifi cano la gestione della “casa del futuro”

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Idee, progetti e strategie per « la casa del futuro »Il progetto « la casa del futuro », nasce da specifi che esigenze dettate dal cambiamento epocale in atto

(parte seconda)

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Via Aquileia s.s. 351, 34070 Villesse (GO) - ItalyTel. +39 0481 918064, Fax +39 0481 918766