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€ 0,50 Anno II - n. 173 - Sabato 4 settembre 2010 quotidiano l Altro Il posto di Scajola che è da mesi nelle mani del Cavaliere ediZione eStiVa D omani, dunque, è il gran giorno. Sulla piazza amica di Mirabello, Gianfranco Fini pronun- cerà il suo "discorso della montagna". Circondato da un nutrito gruppo di disce- poli e sotto lo sguardo vigile ma ostile di una folla di "infiltrati" - pronti ad appuntare e contestare ogni sua parola fuori posto - e anche di semplici curiosi, più o meno inte- ressati. Sono settimane che la politica nostrana è paralizzata in attesa dell'Evento. Come se Mirabello fosse diventata Fatima o Lourdes. Dove avvenivano miracolose apparizioni e stupefacenti guarigioni. O più prosai- camente Monaco o Yalta, dove i potenti di turno si spartivano il pianeta e relative aree di influenza. M avvia! ripeterebbe all'infinito Giampiero Mughini come usa fare quando comizia sulla sua amata Juventus. Mirabello è Mirabello, una ridente citta- dina del ferrarese dove si svolge da sempre la festa del Tricolore. C'è davvero chi pensa che lì domani potreb- be apparire il Santo Salvatore della Patria? Magari con Berlusconi, Bossi, Rutelli, Bersani e Casini vestiti da pastorelli, a bocca aperta e occhi sgrana- ti? S e a Mirabello arriveran- no parole di chiarezza, ben vengano (e che siano però definitive). Perché siamo tutti stufi di balletti. A cominciare dai precari sem- pre più precari, dai giudici insultati, dalle famiglie sem- pre più povere e dalle indu- strie in stato comatoso. Tutta gente alla quale - grazie alla attuale politica governativa - per risolvere i propri proble- mi non resta davvero altro che andare a Lourdes. Disse: entro una settimana il sostituto. Ora lo ripete Da Mirabello a Lourdes Interim senza fine Ora di punta AI LETTORI in edizione stampabile non viene pubblicato la domenica e il lunedì fino al 10 settembre esce con foliazione ridotta il sito invece viene costantemente aggiornato 7 giorni su 7 l Altro quotidiano L’Italia di Prandelli ha rotto l’incantesimo e ha battuto l’Estonia 1-2 a Tallin nel primo match di qualificazione agli Europei di calcio 2012. Gli azzurri (in maglia bian- ca) vanno sotto nel primo tempo: al 31gol di Zenjov. Ma poi ribaltano il risultato nella ripresa: al 60Cassano appoggia dentro di testa su calcio d’angolo di Pirlo; appena 3 minuti dopo Pirlo tira un calcio d’ango- lo, tacco di Cassano e Bonucci realizza. Il giorno di Prandelli e Cassano Aveva detto, dopo le pacate insistenze di Napolitano: tempo una settimana e presen- terò al presidente della Repubblica il nome del nuovo ministro allo Sviluppo econo- mico. Sono passati circa due mesi da allora e altrettanti ne erano trascorsi da quando il fido Scajola era stato costretto - anche sotto il peso di penose bugie - a dare le dimissioni dopo l’esplosione dello scan- dalo della casa con vista Colosseo “acquistata per lui a sua insaputa” da un incaricato dell’imprenditore Anemone. E lui, Silvio Berlusconi, ha conti- nuato a tenere per sé, ad inte- rim, quella carica. Ieri Silvio Berlusconi ha ripe- tuto la promessa: entro una settimana, ha detto, nominerò il nuovo ministro. Per fortuna ha assicurato che il ritardo on è dovuto a rifiuti di Napolitano su candidature da lui proposte. Comunque ha puntigliosa- mente precisato che durante il suo interinato si è operato e sono state prese molte decisio- ni. In realtà ha realizzato per un periodo il suo sogno: quello di fare tutto da solo, senza nemmeno l’intralcio di suoi ministri di fiducia. Con quello che gli combinano... PAG. 2 di Stefano CLeriCi La poltrona che Scajola abbandonò durante la conferenza stampa in cui annunciò le dimissioni per l’affare della casa con vista sul Colosseo L’esultanza di Cassano dopo il gol del pareg- gio. Suo il merito anche della seconda rete segna- ta da Bonucci

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€ 0,50

Anno II - n. 173 - Sabato 4 settembre 2010

quotidianol’Altro

Il posto di Scajola che è da mesi nelle mani del Cavaliere

ediZione eStiVa

Domani, dunque, è ilgran giorno. Sulla

piazza amica di Mirabello,Gianfranco Fini pronun-cerà il suo "discorso dellamontagna". Circondato daun nutrito gruppo di disce-poli e sotto lo sguardovigile ma ostile di una folladi "infiltrati" - pronti adappuntare e contestareogni sua parola fuoriposto - e anche di semplicicuriosi, più o meno inte-ressati. Sono settimaneche la politica nostrana èparalizzata in attesadell'Evento. Come seMirabello fosse diventataFatima o Lourdes. Doveavvenivano miracoloseapparizioni e stupefacentiguarigioni. O più prosai-camente Monaco o Yalta,dove i potenti di turno sispartivano il pianeta erelative aree di influenza.

Mavvia! ripeterebbeall'infinito Giampiero

Mughini come usa farequando comizia sulla suaamata Juventus. Mirabello èMirabello, una ridente citta-dina del ferrarese dove sisvolge da sempre la festa delTricolore. C'è davvero chipensa che lì domani potreb-be apparire il SantoSalvatore della Patria?Magari con Berlusconi,Bossi, Rutelli, Bersani eCasini vestiti da pastorelli, abocca aperta e occhi sgrana-ti?

Se a Mirabello arriveran-no parole di chiarezza,

ben vengano (e che sianoperò definitive). Perchésiamo tutti stufi di balletti. Acominciare dai precari sem-pre più precari, dai giudiciinsultati, dalle famiglie sem-pre più povere e dalle indu-strie in stato comatoso. Tuttagente alla quale - grazie allaattuale politica governativa -per risolvere i propri proble-mi non resta davvero altroche andare a Lourdes.

Disse: entro una settimana il sostituto. Ora lo ripete

Da Mirabelloa Lourdes Interim senza fineOra di punta

AI LETTORI

in edizionestampabilenon vienepubblicatola domenicae il lunedìfinoal 10 settembreesce confoliazione ridotta il sito invecevienecostantementeaggiornato7 giorni su 7

l’Altroquotidiano

L’Italia di Prandelli ha rotto l’incantesimo e ha battutol’Estonia 1-2 a Tallin nel primo match di qualificazioneagli Europei di calcio 2012. Gli azzurri (in maglia bian-ca) vanno sotto nel primo tempo: al 31′ gol di Zenjov.Ma poi ribaltano il risultato nella ripresa: al 60′Cassano appoggia dentro di testa su calcio d’angolo diPirlo; appena 3 minuti dopo Pirlo tira un calcio d’ango-lo, tacco di Cassano e Bonucci realizza.

Il giorno di Prandelli e Cassano

Aveva detto, dopo le pacateinsistenze di Napolitano:tempo una settimana e presen-terò al presidente dellaRepubblica il nome del nuovoministro allo Sviluppo econo-mico. Sono passati circa duemesi da allora e altrettanti neerano trascorsi da quando ilfido Scajola era stato costretto- anche sotto il peso di penosebugie - a dare le dimissionidopo l’esplosione dello scan-dalo della casa con vistaColosseo “acquistata per lui asua insaputa” da un incaricatodell’imprenditore Anemone. Elui, Silvio Berlusconi, ha conti-nuato a tenere per sé, ad inte-rim, quella carica.Ieri Silvio Berlusconi ha ripe-tuto la promessa: entro unasettimana, ha detto, nomineròil nuovo ministro. Per fortunaha assicurato che il ritardo on

è dovuto a rifiuti di Napolitanosu candidature da lui proposte.Comunque ha puntigliosa-mente precisato che durante ilsuo interinato si è operato esono state prese molte decisio-

ni. In realtà ha realizzato perun periodo il suo sogno: quellodi fare tutto da solo, senzanemmeno l’intralcio di suoiministri di fiducia. Con quelloche gli combinano... PAG. 2

di Stefano CLeriCi

La poltrona che Scajola abbandonò durante la conferenza stampa in cuiannunciò le dimissioni per l’affare della casa con vista sul Colosseo

L’esultanzadi Cassanodopo il goldel pareg-gio. Suo ilmeritoanche dellasecondarete segna-ta daBonucci

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sabato

4 settembre 2010 2l’Altroquotidiano

Direttore responsabile: ennio SimeoneRedazione: tel: 06-86293192

Indirizzo e-mail: [email protected]

Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria

Multimediale) - Presidente:Stefano ClericiSede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma

Registrazione del Tribunale Roma n..343/08

del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC

Partita Iva 09937731009

l’Altroquotidiano

L’OnOmasticO

accadde Oggi

Ida

476: fine Impero Romano

Santa Ida nacque in Westfalia e visse al tempo di Carlo Magno(742-814). Sposò il duca di Sassonia, Ekbert, e lo curò per moltianni. rimasta vedova si dedicò ai bisognosi, perciò fu sopran-nominata la “madre dei poveri”.

L'Imperatore romano romolo Augusto viene deposto daodoacre, che si proclama re d'Italia. L'Impero romanod'occidente di fatto cessa di esistere

rosi Bindi aprea un’alleanza con Fli

In CASo dI ELEZIonI

Il presidente del partito democratico, Rosy Bindi,apre le porte del nuovo Ulivo anche al gruppo diFuturo e libertà: "Se Berlusconi e la Lega - hadetto ai microfoni di Telelombardia - dovesseroportare il Paese alle terze elezioni in sei anni, allo-ra noi proporremo a Fli un'alleanza per la demo-crazia. Noi staremo con tutti coloro che sonodisponibili a salvare questa Costituzione". Ma piùtardi precisa di non aver mai lanciato l'idea di fare'ammucchiate': "Non ho proposto né alleanze conFini, né ammucchiate - ha detto, chiarendo quan-to affermato nell'intervista -. Del resto, non fuun'ammucchiata quella dei cittadini che vinseronel 2006 il referendum sulla Costituzione”.

Il Papa: «Il postofisso non è tutto»

PArLA AI GIovAnI

La ricerca del posto fisso e della sicurezza eco-nomica non deve far perdere di vista i valori delVangelo. In sintesi, è questo il messaggio invia-to ai giovani di tutto il mondo da BenedettoXVI in occasione della XXVI GiornataMondiale della Gioventù, in programma aMadrid dal 16 al 21 agosto del 2011. "Ladomanda del posto di lavoro e con ciò quella diavere un terreno sicuro sotto i piedi è un pro-blema grande e pressante", si legge nel docu-mento redatto dal Papa, ma i veri "punti fermi"per i giovani risiedono nella fede e "nell'insie-me dei valori che sono alla base della società" eche "provengono dal Vangelo".

Professori precari si vendono su ebay.La provocazione è stata lanciata dal blog“docenti in mutande”. attualmente ilnumero dei docenti precari è pari a200mila contro i 700mila già di ruolo.

L’EdITorIALE

Anche Avvenirecontro la GelminiNell'anno scolastico che sta per cominciare «non siguardi ad altri interessi che non siano quelli deiragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste epretese, per quanto comprensibili. Non si facciacarriera sulla loro pelle». Il che vale «per ilMinistro, e per ogni adulto che ha una funzionenella scuola”.Il duro monito è contenuto in un editoriale delgiornale dei vescovi Avvenire, pubblicato ieri,all'indomani della conferenza stampa del ministroMaria Stella Gelmini.«La signora ministro - afferma l'articolo - haaffrontato con gagliarda e dunque controversavolontà riformatrice sia l'Università che la scuola.Una partita personale e politica su cui sta scom-mettendo molto». Sulla quale il giudizio dei vesco-vi rimane sospeso. Nonostante gli sforzi, infatti,anche per "interessi corporativi" e i "molti proble-mi lasciati per strada" "anche quest'anno il panora-ma dell'avvio" del nuovo anno scolastico appare - agiudizio di Avvenire - "confuso e pieno di ombre".

Prof. vendesi

«Vedo che da più parti sichiede la nomina di unnuovo Ministro per loSviluppo, sostenendoche sino ad ora ci sareb-be stato un vuoto in que-sta funzione. Mi permettodi garantire che il mio 'in-terim' non è stato unvuoto, ma 'un pieno', unvero e proprio pieno didecisioni e di provvedi-menti e che il dicastero diVia Vittorio Veneto èstato ed è nelle mani diuna delle istituzioni piùautorevoli del Paese,quella del Presidente delConsiglio». afferma inuna nota il presidente delConsiglio SilvioBerlusconi. «e' stato un vuoto totale.Comunque, non è laprima volta che sentodire che la nomina cisarà la prossima settima-na. di che anno? Speroche sia di quest'anno».Così il segretario del Pd,Pierluigi Bersani, replica,dalla festa dell'api, alpremier SilvioBerlusconi, sul suoimpegno ad interim alministero dello Sviluppoeconomico.

Arrivail sostitutodi Scajola

VentiquattrOreIn Italia e nel Mondo

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sabato

4 settembre 2010 3VentiquattrOreIn Italia e nel Mondo

l’Altroquotidiano

CoSE dI qUESTo Mondo

Ragazzo cubano picchiato perché neroDa un anno e mezzo dei ragazzi-ni italiani lo offendevano per viadel colore della sua pelle. Poisono passati dalle parole ai fatti.E per un dodicenne cubano laserata è finita con tanto spaven-to e il naso fratturato. Teatro del-l'aggressione un parco di ZeloSurrigone, paese alle porte diAbbiategrasso, nel Milanese,dove il giovane - che giocava con

il suo skateboard insieme condue coetanei - è stato avvicinatoda altri tre ragazzini, di 13 anni,insultato e poi preso a spinte equalche pugno.Tornato a casa, ha raccontatol'accaduto alla madre che l’hacondotto all'ospedale diAbbiategrasso. Al giovane è statariscontrata una contusione alnaso, con probabile frattura, e

Forte terremotoin nuova Zelanda

MAGnITUdo 7,0

Lindsay Lohanpirata vip

PrEndE Un PASSEGGIno

Il principe Harry è finito nell'ennesimo scanda-lo di corte. Gli obiettivi, infatti, lo hannoimmortalato mentre gioca a polo e cavalca unpony sanguinante, ferito dagli speroni del prin-cipe. Secondo uno spettatore Harry, nonostan-te il taglio sull'animale, avrebbe continuato agiocare. I gruppi britannici per la tutela deglianimali hanno accusato il principe di "crudel-tà" e la Hurlingham Polo Association ha avvia-to un'indagine.A difesa del principino St. James Palace ha rife-rito che Harry, non appena si è accorto che ilpony perdeva sangue, ha interrotto immediata-mente la partita.

Animalisticontro Harry

GUAI A CorTE

Un fratellino e una sorellina, di 8 e 10anni, sono caduti nel lago d’Iseo a Marone(Brescia). Dopo una iniziale risposta allarianimazione effettuata le condizioni diuno dei due sono peggiorate ed è statodichiarato il decesso in serata agliOspedali civili di Brescia. Le condizionidella sorellina, ricoverata agli Ospedaliriuniti di Bergamo, restano gravi e la pro-gnosi è riservata.I bambini erano scivolati mentre giocava-no sulla rampa-scivolo per le barche delporticciolo. Non sapendo nuotare sonostati recuperati in fin di vita.

Fratellini nellago: uno annega

BrESCIA

Un aereo Boeing 747-400F cargo del corriereinternazionale Ups si è schiantato in fase di decol-lo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, provocandoun incendio. Secondo quanto riferito dalla stessaUps i due membri dell'equipaggio sono morti. Ilvelivolo, che era diretto a Colonia, in Germania, èprecipitato all'interno della base militare di Nad AlSheba e non su un'autostrada come detto inizial-mente. Alla base dell'incidente vi sarebbe un problematecnico. Il velivolo ha preso fuoco e poi si è schian-tato. Alcuni testimoni nell'area della Silicon Oasis,tra il rinomato Global Village e Al Ain Road,hanno visto un'immensa palla di fuoco.

TUTTI MorTI

Aereo Upssi schianta a dubai

Un forte terremoto di magnitudo 7,0 ha colpito nelpomeriggio (ora italiana) la seconda citta' dellaNuova Zelanda, Christchurch, sulla costa orientale.Non si ha notizia di morti o feriti, solo di numerosidanni agli edifici e di blackout elettrici in molte zone.Non e' stato emesso un allarme tsunami.La scossa, durata 40 secondi, e' stata registrata intor-no alle 4:35 del mattino ora locale (le 18:35 ora italia-na), a 30 chilometri a ovest di Christchurch, a 16 chi-lometri di profondita'. La citta' ha 342.000 abitanti esi trova sulla costa orientale dell'Isola Sud, una delledue che formano la Nuova Zelanda. Inizialmente ilterremoto era stato valutato di magnitudo 7,4 dalServizio geologico degli Stati Uniti (USGS), poi lastima e' scesa a 7,0.La scossa e' stata avvertita anche nella capitaleWellington, nell'isola Nord. I cittadini diChristchurch sono corsi in strada in pigiama, terro-rizzati. Ampie zone della citta', fra le quali il centro,sono rimaste senza corrente.

una lesione agli occhi. "Mio figlioera al parco con due amici dellastessa età quando sono arrivati itre ragazzini - ha spiegato lamadre del ragazzo - Hanno salu-tato gli amici italiani e gli hannochiesto il suo skateboard. Miofiglio glielo ha dato per andare agiocare con una altalena, maquando ha visto che stavano perrompere lo skateboard è andatoa riprenderlo e lì è iniziato tutto".

Lindsay Lohan è accusata di essere passatacon il rosso e aver quasi investito un passeggi-no. La Lohan, appena uscita da un ospedaleneuro-psichiatrico, avrebbe colpito di striscioun passeggino, con sopra un bimbo di tre anni,rimasto illeso.

Obama: «Andiamoverso giornimigliori»Timidi ma significativisegnali di ripresa inAmerica, sufficienti perfar dire al presidente,Barack obama, che''l'economia si sta muo-vendo nella direzionegiusta, andiamo versogiorni migliori''. Gliultimi dati sull'occupa-zione, con un +67milaunita' nel settore priva-to, dimostrano che ilrischio di una nuovarecessione si allontana.obama ha voluto com-mentare gli ultimi datisull'occupazione e hasottolineato che, perquanto timidi, sono''una notizia positiva''perche' confermanouna tendenza in atto:per l'ottavo mese con-secutivo il settore pri-vato dell'economiaamericana ha registra-to una crescita dell'oc-cupazione. Ad agosto iposti di lavoro sonoaumentati di 67 milaunita', mentre il tassodi disoccupazione e'rimasto sostanzialmen-te stabile al 9,6% (unmese fa era del 9,5%).

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sabato

4 settembre 2010 4tribunal’Altro

quotidiano

propria autorevolezza e il proprioprestigio per la Direzione del car-cere.Per arrivare a questo obiettivo,non è sufficiente la mera buonacondotta, non è un beneficiostrettamente imparentato conuna sorta di automatismo. Avevotrascorso oltre venti anni di carce-re, non mi erano mai stati conces-si permessi premio, l’art. 21 ètutto incentrato sullo strumentoprincipe per ogni trattamento rie-ducativo: il lavoro e la dignità chene deriva.In quella “evasione” non c’entra-no né pesano le problematicheendemiche dellaAmministrazione Penitenziaria:il sovraffollamento, la carenza dipersonale, l’assenza di investi-menti finanziari appropriati.Il detenuto ammesso al lavoroesterno è una persona che gode difiducia, capace di affidabilità,protagonista di un percorso dirisalita esistenziale, di un cambia-mento di mentalità.Avrei potuto anch’io alzare i tac-chi, “evadere”, ma quando non siha più residenzialità con il pro-prio passato criminale, con lapericolosità sociale, il cammino inatto non è più strettamente legatoal solo contenimento, alla solaincapacitazione, bensì è sinonimodi collaborazione lavorativa e dirisvolti umani condivisi. Potevo incamminarmi versol’uscita, verso la rete metallica,verso una libertà miserabile, manon mi è mai sfiorata l’idea diritornare a una vita sottobanco,per anni ho usufruito del lavorointerno-esterno alla prigione,soprattutto di una piccola magrande manutenzione dell’anima,e ogni giorno che scorre via, com-prendo il valore delle responsabi-lità acquisite che fanno la distan-za da “quelli dalla faccia voltataindietro”.

vincenzo Andraous

CriminalitàRisorse ridicoleper Reggio CalabriaL’incremento di risorse promessodal governo a favore della lottaalla criminalità a Reggio Calabriaè veramente titanico: ben 45 milaeuro. Passerà alla storia come ilgemello del piano Marshall per

metropolitana. E' convinzione

comune che l'acqua calda pulisca

i tessuti meglio di quella fredda.

Non e' proprio così. Vero e' che la solubilità di unamacchia aumenta con l'aumenta-re della temperatura dell'acqua eche, quindi, si pongono le condi-zioni per l'eliminazione dellamacchia stessa. Aumentare lasolubilita' della macchia significa,pero', scomporla in tante piccoleparti che si diffondono in profon-dita' nelle fibre rendendo piu' dif-ficile la successiva asportazionecon detersivi o con lavaggi asecco. Questo processo avviene inparticolare con le macchie grassesui tessuti sintetici; il fenomenotrova diffusione proprio in estatecon l'uso di costumi da mare (sin-tetici) e di oli solari o di pranziconsumati con slip o boxer (e rela-tive macchie). Inoltre lo sporco dinatura proteica (es. uova) puo'diventare di difficile pulizia acausa dei processi di coagulazionedelle proteine. Al tutto aggiungia-mo che l'acqua calda "stressa" itessuti e costituisce una spesaaggiuntiva del lavaggio (riscaldarecosta!). Consigli? Non e' necessa-rio posizionare la temperaturadell'acqua della lavatrice a 60gradi: si sprecano soldi, si danneg-giano i tessuti e non si ottengonorisultati migliori di un lavaggio a30 gradi.

Primo Mastrantonisegretario Aduc

ricostruire il Paese. Facendo dueconti è realmente uno sforzo diinaudite proporzioni, equivaleallo 0,0015 % di quanto il governodestina per pagare le multe per lequote latte degli agricoltori pada-ni e lo 0,0001125 dei fondi FASsottratti alla Calabria dallo stessogoverno in barba agli obiettivicomunitari di convergenza. Era larisposta che solo un governoamico della Calabria poteva met-tere in campo. Sicuramente pro-vocherà l’insurrezione di altreregioni! Per incrementare un cosìcospicuo tesoretto proponiamo dimettere all’asta tutti i bossoliinviati negli ultimi due anni comeavvertimento-marketing ai politi-ci calabresi. Certo alcuni sono ilsegno di una minaccia reale, com-plessivamente sono il segno diuna barbarie da qualunque parteprovengano. La loro vendita peròriuscirà grosso modo a pareggiarelo sforzo supplementare delloStato! D’altra parte è più o menoquanto costa un viaggio a Reggiodi un ministro con aereo di Stato.Che non sia per questo lo stanzia-mento?

Franco Laratta, demetrio naccari Carlizzi

risparmiLa (ri)scopertadell’acqua caldaOgni tanto crolla una leggenda

CarcereSe un detenuto“ammesso allavoro esterno”decide di evadere...

La migLiOre deL giOrnO

Marassi sul “Mattino””

Tra un morto ammazzato e uncarcere costretto a vivere del suo,ecco che un paio di detenutihanno pensato bene di levare letende, darsela a gambe. Un’evasione da non poter essereneppure raccontata, perché priva-ta in partenza di ogni letteratura,di qualsivoglia vanteria criminale.Se ne sono andati dentro un veroe proprio tradimento culturale,volgendo le spalle a quel patto dilealtà, stipulato innanzitutto conse stessi, con le Istituzioni, con lagente all’intorno, ristretta e libe-ra.Un’evasione messa in atto da per-sone di scarsa pericolosità sociale,a bassa soglia di attenzione,un’evasione accaduta non permancanza di personale, ma per-ché a metterla in scena sono stati“quelli dalla faccia voltata indie-tro” per dirla alla Adriano Sofri,uomini destinati a varcare nuova-mente il cancello blindato di unpenitenziario, perché in queipassi affrettati verso una libertàprostituta ci sono le certezzeinconfessabili per un ritorno abreve termine nelle patrie galere.Lo hanno fatto non da un istitutoadditato a fortino della disumani-tà, no, hanno scardinato la pro-pria dignità da un luogo forte-mente deputato a svolgere il ruolodi recupero del condannato, lapropria utilità sociale sul versantedella giusta pena da scontare edella conseguente riparazione damettere in pratica.Tanti anni fa anch’io ho usufruitodi questa opportunità, dentro unprogetto di destrutturazione ericostruzione interiore, ho avutola possibilità di ritornare a essereuna persona migliore. Conoscobene la metodologia del lavoroesterno in e fuori dal carcere, ecome rientrando nei requisiti pre-visti, sia possibile (per pochi),accedere all’istituto dell’ art. 21,come questa eventuale concessio-ne implichi il mettere in gioco la

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sabato

4 settembre 2010 5Diritti & DOVeril’Altroquotidiano

preVidenZa

risponde il dottor antonino niCoLo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente

all’indirizzo e-mail: [email protected] potete telefonargli al numero 388 0554031

ogni giovedi dalle 15 alle 18

ridotte attitudini

In pensioneanche a 60 anni

riscatto laurea

Si può lavorandonel volontariato

Mio padre, in seguito ad unintervento chirurgico abba-stanza impegnativo, ha persogran parte della sua capacitàlavorativa e dietro indicazionedel nostro medico, che haquantificato in almeno l’80%la riduzione, è propenso achiedere la pensione anticipa-ta di vecchiaia (60 anni di etàanziché 65). Nel caso di acco-glimento della domanda,dovrà attendere anche lui lacosiddetta “finestra a scorri-mento”?

C. D., Siracusa

no, fortunatamente illegislatore del 31 maggio2010 ha tenuto conto ditale categoria ed ha previ-sto per essa il manteni-mento della vecchia nor-mativa, indubbiamentepiù favorevole.

Un operatore di patronato mi ha riferito che il gover-no, nel varare col decreto legge n° 78/2010 una nor-mativa più restrittiva per i pensionamenti, consente a10.000 lavoratori di andare in pensione con le vecchieregole. Potrei avere ulteriori chiarimenti? Potrebbeesserne interessato un mio fratello di 58 anni.

N. Mazzantini, GrossetoSi tratta di una norma in deroga al nuovo regi-me generale, che consente ai lavoratori inmobilità e per quelli che sono stati incentivatiall’esodo (ad esempio, dipendenti del creditoe delle assicurazioni) di usufruire ancoradelle vecchie finestre. E’ stato affidatoall’InPS il compito di individuare tali lavora-tori nel limite di 10.000 unità complessive pertutto il territorio nazionale.

età per la pensione

Una deroga affidata all’Inpsper i lavoratori in mobilità

avvertiamo i lettori che alcuniquesiti e relativi pareri vengo-no ripetuti perché riguardanoargomenti che hanno già otte-nuto risposta

Mio figlio si è laureato a dicem-bre 2008. Da febbraio 2010 svol-ge, presso un’associazione uma-nitaria, attività sociale non retri-buita a favore di portatori di han-dicap. Quesito: è già possibileeffettuare il riscatto degli anni distudio? In caso positivo, a quantoammonterebbe l'importo dapagare? Poichè lo stesso non haancora redditi, tale importo puòessere detratto da me?

G. Guido, Brindisi

dal 2008 è possibile riscat-tare la laurea anche se non èancora iniziata l'attivitàlavorativa. Per ogni anno dariscattare nel regime contri-butivo il costo è pari al 33%del minimale contributivodegli autonomi (14.334 europer il 2010). La spesa annua-le è quindi di 4.730 euro. Icontributi possono esserepagati in 120 rate mensilisenza interessi e sonodetraibili dal genitore conaliquota del 19%.

pubblico impiego

Donne piùpenalizzate

E’ vero che il personale dellascuola non è stato toccato dallariforma pensionistica varata,con decreto legge, a fine mag-gio 2010? Per quali motivi nonviene equiparato agli altri lavo-ratori?

S. Giudice, Roma

Sì, corrisponde a verità laderoga cui lei fa riferimen-to. Il personale della scuo-la continuerà ad andare inpensione con la finestraunica annuale del 1° set-tembre (1° novembre perle università). ne possonofruire quei dipendenti chematurano il diritto allapensione di anzianità o divecchiaia entro il 31dicembre dell’anno delpensionamento. Il motivoè quello di non interferirecon lo svolgimento del-l’anno scolastico con pen-sionamenti nel corso dellostesso.

reversibilità

Se studente, sì ma non fuori corso

no ha meno di 26 anni.

Vorrei sapere se uno studenteuniversitario ha diritto ad unaquota di pensione di reversibi-lità per la sola durata del corsolegale di studi o, comunque,fino al 26° anno di età. Ciò inquanto ho ricevuto informa-zioni contrastanti in merito.

S. Amato, Cosenza

La normativa prevede chela quota di pensione aisuperstiti, studenti univer-sitari, spetti per la duratalegale del corso di laurea .Ma se questo è iniziatotardi, con riferimentoall’età (ad esempio, a 23 o24 anni), la pensione vienecorrisposta fino al 26°anno di età. Se, invece, ilcorso legale di laurea ter-mina prima (per esempio,a 23 anni) e lo studenteancora non ha conseguitola laurea, per il periodo difuori corso la pensionenon spetta, anche se l’orfa-

Sono una dipendente dellaRegione Lazio di 55 anni ed hodovuto prendere atto che ilmomento della mia uscita dallavoro per pensionamento si èallontanato di parecchio. A mioavviso e facendo dei calcolisulle tabelle pubblicate dallastampa, la categoria più pena-lizzata dal decreto legge saràquella delle donne del pubblicoimpiego. E’ vero?

L. Morelli, Roma

Sì, è proprio vero. E ciòper due motivi, concomi-tanti. Il primo è costituitodallo scalone di 4 anniintrodotto a partire dal2012 e che porterà di colpol’età pensionabile da 61 a65 anni. Il secondo riguarda l’ulte-riore attesa di 1 anno dalmomento di raggiungi-mento dei requisiti.

personale scolastico

Una eccezionecon motivo valido

crediti inps

Un avviso che valela cartella esattorialeE’ attendibile la notizia secon-do la quale, a partire dal 2011,l’INPS avrà la possibilità direcuperare i crediti di qualsiasinatura in tempi più ristretti?

M. Rossi, Ancona

Sì, tra le novità di fine mag-gio ve n’è una che riguardala riscossione dei crediti daparte dell’InPS. Basterà lanotifica, da parte dell’Ente,di un avviso di pagamentoche diventa un titolo esecu-tivo. Esso sostituisce la car-tella esattoriale ed intime-rà il pagamento dellasomma dovuta entro 90giorni. decorso tale ter-mine, scatterà l’esecuzio-ne forzata. Ma esiste lapossibilità di avanzarericorso entro 90 giorni.

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sabato

4 settembre 2010 6Culture & tenDenzel’Altroquotidiano

A Tortora il 3 setembre di 150 anni fa

ti da Paola, erano appena sbarca-ti nella cittadina campana sottola guida del generale Türr.L’intenzione di Garibaldi era didirottarli sul passo del Fortino,non lontano da Lagonegro, persbarrare la strada alle truppe delCaldarelli e poter riprendere conmaggiore sicurezza il camminoverso la capitale dell’ormai tra-ballante Regno delle Due Sicilie.In un primo momento avevapensato di raggiungere il Tirrenoattraverso la valle del Mercure-Lao, ma poi cambiò idea e vigiunse, per vie interne, passandoper il territorio di Tortora.Probabilmente, la variazione diprogramma gli fu suggerita dadon Bonaventura De Rinaldis, diRotonda, la cui figlia Filomenaaveva sposato il tortorese donFrancesco Maceri. Ed è proprioal padre di quest’ultimo, il sinda-co don Biagio Maceri, che donBonaventura inviò un messaggiosegreto per avvertilo dell’immi-nente arrivo dell’illustre ospite.

Garibaldi, con alcuni uomini alseguito, forse sei, lasciò Rotondain piena notte e, seguendo leindicazione del giovane pastorePaolo Maceri, incontrato sull’al-tipiano del Carro, giunse aTortora intorno alle 10,30 delmattino seguente.Ad accoglierlo, all’ingresso delpaese, c’erano don BiagioMaceri, nell’occasione nominatoCapitano della guardia naziona-le, e l’intera popolazione in festa,opportunamente “indottrinata”dai notabili locali, in parte mas-soni, che, un po’ perché credeva-no nell’ideale unitario e, forse,molto di più per tutelare i propriinteressi, erano passati in massadalla parte del vincitore. Il foltocorteo raggiunse quindi la casadi don Biagio LomonacoMelazzi, genero di don BiagioMaceri per averne sposato lafiglia Teresa.L’unica eccezione fu quella delnotaio Francesco Marsiglia che,fedele al regime borbonico, si

di BiaGio MoLiterni rifiutò di rendere omaggioall’Eroe e che per questo motivorischiò di essere passato per learmi. L’ordine di fucilazione fuperò strappato dallo stessoGaribaldi, il quale, per interces-sione del sacerdote donMansueto Perrelli, optò per lapresa in ostaggio del giovanefiglio del notaio, Domenico.Questi, portato con sé a cavallodal Medici, fu poi liberato intor-no alle ore 14,00, ovvero nelmomento in cui il gruppo di gari-baldini, lasciata Tortora, siimbarcò per Sapri all’Agnola diCastrocucco, in territorio diMaratea.Prima della partenza, il Generaleebbe modo di colloquiare affabil-mente con alcuni patrioti che loavevano raggiunto sulla spiaggia.Tra questi vi erano Filippo LaGioia di Aieta e sua madreAngela Candia, la quale nonmancò di offrire tutti i suoi figliper il riscatto della Patria.Garibaldi, commosso dalle nobi-li parole della donna, la colmò dibaci e le disse: «Se tutte le donned’Italia fossero simili a voi, l’Italiasarebbe libera da più secoli».Il Generale giunse a Sapri nellaserata del 3 settembre e potéquindi riprendere la sua vittorio-sa marcia verso Napoli, facilitatadal fatto che, nel frattempo, letanto temute truppe borbonichedel Caldarelli si erano disperse. Sierano infatti rifiutate di seguire illoro comandante nella scelta,maturata nella notte, di conver-tirsi alla causa unitaria o, secon-do un diverso punto di vista, di“vendersi” all’ invasore.

P.S. Il sedicenne Carlo Mazzei diMaratea, nipote acquisito di donBiagio Maceri, raggiunse i gari-baldini a Lagonegro e morì inbattaglia il 1° ottobre 1860 pressoAversa. C’era anche chi ci crede-va davvero!

Centocinquant’anni fa, in questeore, il 3 settembre del 1860,Giuseppe Garibaldi fece sosta aTortora, primo paese dellaCalabria per chi scende dallaCampania. Quella visita fu cosìrievocata il 9 luglio 1882 daPietro Lomonaco Melazzi in undiscorso tenuto alla SocietàOperaia «Silvio Curatolo» diAieta: «Il 3 settembre 1860 ilComune vicino di Tortora ebbel’onore e il piacere di alloggiarlofra le sue mura; anzi dimorò pervarie ore in casa di mio fratelloBiagio ch’è domiciliato e residen-te a Tortora, ove prese una refe-zione insieme ai Generali Bixio,Cosenz, Medici e Bertrani, soli,senza niuna forza».L’evento è confermato da un tele-gramma che l’Eroe dei DueMondi inviò il 7 febbraio 1875allo stesso don Biagio LomonacoMelazzi: «Caro Melazzi, Grazieper la vostra del 1° e per il gentilericordo. Salutatemi il fratello…Vostro G. Garibaldi».La sosta a Tortora fu imprevista eorganizzata in tutta fretta. IlGenerale, reduce dalla conquistadella Sicilia e della Calabria, eradiretto a Napoli in vista delloscontro decisivo con l’esercito diFrancesco II, e voleva arrivarcinel più breve tempo possibile pernon dar tempo al nemico di orga-nizzarsi.Ma la sera di domenica 2 settem-bre 1860, mentre si trovava aRotonda, ospite della famigliaFasanelli, seppe che i circa 3000soldati borbonici del generaleCaldarelli, sia pure in ritirata,erano attestati pressoCastelluccio e rischiavano di ral-lentare la sua marcia.Decise perciò di spostarsi sullacosta tirrenica calabrese per poirecarsi via mare a Sapri, dovec’erano ad attenderlo i 1500uomini delle brigate Milano,Spinazzi e Puppi che, provenien-

Garibaldì strappò l’ordinedi fucilazione del notaio Garibaldi. in basso: Casa

Lomonaco Melazzi a tortora

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sabato

4 settembre 2010 7Ciulture & tenDenzel’Altroquotidiano

Civiltà contadineattraverso la storia della cucina

novità in libreria/1Un volume di Pier Luigi Leoni e Enzo Prudenzi

Clara; dalle lotte sindacali alsenso dell’onore e della digni-tà. Anche se oggi – dice il pro-tagonista – «le mani nonsono tutte disarmate. Alcuneanzi hanno tagliato testeumane, le hanno lanciate inaria per poi prendere la mirae spappolarle a colpi di mitrae di pistola. E sono ancoratanti gli uomini miti e gene-rosi ma hanno sguardi cupi ei cieli sono diventati lividi e lestelle corrusche. E il fiore dizàgara ha sapore di fiele».

orazio Barrese è giornali-sta. Tra le sue pubblicazioniricordiamo: I Complici. Glianni dell’antimafia(Feltrinelli, 1973; Rubbettino,1988); L’Anonima Dc, conMassimo Caprara (Feltrinelli1977), La guerra dei setteanni. Dossier sul banditoGiuliano con Giacintad’Agostino (Rubbettino 1997)

Oggi, i valori della cultura contadina sopravvivono solamente nellamemoria degli anziani, si trascura invece l’attaccamento alle festetradizionali e ai raduni familiari, passione per una cucina semplicema saporita.Viaggio nella civiltà contadina – La cucina, un libro di Pier LuigiLeoni ed Enzo Prudenzi (Annulli Editori) si sofferma in particolarmodo sulla perduta arte del far da mangiare, propria dei contadini. Esottolinea la necessità di correggere gli errori umani del passato,ristabilendo un contatto con la natura che si è perso a causa di unavita frenetica e stressante. A questo proposito, Vittorio Tapparelli,della Slow Food di Orvieto, che ha firmato la prefazione, sostiene:«Con le nostre scelte noi decidiamo quale tipo di agricoltura ritenia-mo desiderabile: se quella alle dipendenze della chimica o quellasostenibile, “ecologica”, orientata verso una qualità alimentarebuona, pulita e giusta.»Le testimonianze fornite agli autori da ex contadini riguardano cam-pagna orvietana intorno alla metà del secolo scorso. Approfondireun’area geografica specifica consente di entrare nei dettagli, andareoltre le semplici curiosità, offrendo una panoramica completa di unmondo scomparso, quello dei nostri nonni, che molti ricorderannocon un pizzico di nostalgia e commozione.In questo libro veniamo piacevolmente portati nella cucina contadi-na di metà Novecento, e osserviamo il focolare, il catenaccio conappeso il paiolo e le erbe, la rastrelliera con le pentole, la tinozza peril bagno e il bucato, il forno.Adibita a diverse funzioni, la cucina serviva anche da ingresso, sog-giorno, luogo di lavoro. Le donne, oltre a cucinare, vi lavoravano amaglia, recitavano il rosario, raccontavano favole ai bambini. Gliuomini facevano lavoretti di falegnameria, realizzavano cesteIl volume è corredato di alcune ricette diffuse nei territori di Orvieto eViterbo e numerose fotografie, alcune delle quali tratte dall’archivio per-sonale del fotografo Enrico Pasquali. Pier Luigi Leoni è giornalista pubblicista, scrittore di libri di dirittodegli enti locali, saggi storici e politici e novelle. Ex segretario comunale,si dedica ancora alla vita politica di Orvieto, dove vive, e si interessa di“gastrosofia”. Enzo Prudenzi è funzionario ministeriale a Viterbononché, nel tempo libero, autore di varie pubblicazioni sulle tradizioni esul territorio.Per ulteriori informazioni: Giro di Parole, divisione di Metaphor -Tel. 02 30910986 – [email protected]

Giovedì prossimo ore 18 aVilla Zerbi a Taurianova (Rc),con l’intervento dell’autore,sarà presentato il libro diOrazio Barrese “Il pianorodelle quaglie”, edito da Iride,del gruppo Rubbettino.Sintesi. Mentre percorre lacittà in autobus Lino ha unsussulto: quegli occhi verdi…il volto luminoso… È lei laragazza sulla cui esistenza si èinterrogato per anni? Da que-sto incontro fortuito, e daglialtri che ne seguiranno, pren-de avvio un passato che sialterna al presente. È unritorno nella Calabria degliaranceti colorati, degli ulivigiganti come cattedrali, acca-rezzati dall’alito leggero di unmare viola, o avvolti dallebrezze aspromontane di resi-na profumata.

È il racconto della vita diLino, dal suo rapporto con lasorella al suo amore per

novità in libreria/2

Rimpianto di una Calabriache ormai non esiste più

“Il pianorodelle quaglie”di OrazioBarrese

Sarà presentato giovedì aTaurianova (rc)

Incontro del Movimento delle agende rosse sulla legalitàIl Movimento delle Agende Rosse Avellino -Benevento, il gruppo facebook "Io sto con il giudi-ce Clemente di Benevento.Comitato ScortaCivica" ed il "Comitato Cittadini per laTrasparenza e la Democrazia", attraverso i propriresponsabili - Ivan Pipicelli, Carolina Vecchione eRosanna Carpentieri - informano che il 12 set-tembre, dalle ore 11, tra i boschi dell’Oasi WWFdel Parco regionale del Partenio, Acqua delleVene, sito in Pannarano (Bn), si svolgerà undibattito informale sulla Legalità, l’Ambiente e la

corretta gestione dell’Acqua Pubblica. Il sostitutoProcuratore presso il Tribunale di Benevento,Dott. Antonio Clemente (magistrato tra i piùimpegnati nella lotta al malaffare nella provinciadi Benevento ed al ripristino della legalità violata), Vincenzo Cenname (Ingegnere ambientalista esindaco di Camigliano esautorato di recente deisuoi poteri a causa della "disobbedienza civile"alla legge sulla provincializzazione della gestionedei rifiuti in Campania) e Padre Alex Zanotelli(Emerito attivista del Comitato Referendario

Nazionale per l’acqua pubblica) daranno vita adun interessante confronto su temi di estremaattualità, che consentirà agli intervenuti di acqui-sire maggiori informazioni in merito e di poterporre domande libere sui temi trattati e sulle que-stioni emergenti dalla discussione.Moderatore del dibattito sarà il giornalistaSandro Ruotolo.Tra gli ospiti sarà presente ancheDon Vitaliano Della Sala.Inoltre verrà allestito un banchetto informativosul Popolo delle Agende Rosse.

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sabato

4 settembre 2010 8ribaltel’Altroquotidiano

Sofia Coppola fadell’ironia sulla tvitaliana dei Telegatti

Mostra del cinema di Venezia

Presentato “Somewhere”, poi dinner party esclusivo

E il clima di grande familiarità sulset lo conferma anche ElleFanning, sorella minore della piùfamosa Dakota: "Con Stephenabbiamo visitato l'hotel prima digirare: ci siamo ambientati nellastanza, giocato e scherzato, percreare il legame di un padre e diuna figlia".Dopo la proiezione ufficiale delfilm nella Sala Grande delPalazzo del Cinema alle 19.30, èseguito il mega dinner partyorganizzato da Antoine Arnault,capo della comunicazione diLouis Vuitton, all’interno dellosplendido Palazzo Polignac, unodei palazzi più importanti delrinascimento veneziano.Nell'elenco dei fortunati che sonoriusciti ad ottenere l'invito allafesta di Sofia Coppola in LouisVuitton, figurano: oltre al cast delfilm e ai vertici di Medusa chedistribuisce la pellicola, l'attoreamericano Willem Dafoe, la topmodel Naomi Campbell, SilviaFendi, la madrina della mostraIsabella Ragonese, il regista LucaGuadagnino, ClaudioSantamaria, Stefania Rocca,Valerio Mastandrea, BeppeFiorello, Jasmine Trinca, LuisaRanieri, Cristiana Capotondi,Andrea Pezzi, il conte e la contes-sa Gilberto e Bianca ArrivabeneVallenti Gonzaga, il principeCarlo Giovannelli, il produttoreTarak Ben Ammar, BiancaBrandolini, Brandino e MarieBrandolini d'Adda, Vittorio eYaya Coin, Federico Zoppas, laregista e fotografa americana ZoeCassavetes, l'attrice giapponeseKiko Mizuhara e la designerDelfina Delettrez.

(adnkronos)

"Ho scritto il film appena dopo lanascita di mia figlia: la maternitàcambia le priorità", prosegue laCoppola (che ha avuto Romy e dapoco Cosima da Thomas Mars, illeader dei Phoenix, che firmanonuovamente le musiche), sottoli-neando, sulla scia di Lost inTranslation, come "mi piaccionole storie personali, le persone cheattraversano momenti di transi-zione, e volevo esplorare lo show-business". Senza nasconderne,anzi stigmatizzandone le ombre,come conferma Stephen Dorff:"La recitazione è gran parte dellamia vita, e anche io ho attraversa-to momenti di depressione: tra-scorri 3-4 mesi su un set, la trou-pe diventa la tua famiglia, quellache io ancora non ho e vorreiavere e, poi, in attesa di un nuovoingaggio, ti confronti con la soli-tudine. Stai in albergo, suoni lachitarra o giochi a tennis... Sperodi lavorare nuovamente conSofia, ma le dico sin d'ora di farlodurare di più il prossimo film,perché siamo stati davvero unafamiglia".

E' iniziato nel migliore dei modiil giorno di Sofia Coppola allaMostra del Cinema di Venezia: laprima proiezione in anteprimaper la stampa del suo'Somewhere', in corsa per ilLeone d'Oro nel concorso princi-pale, ha ricevuto un lungoapplauso finale dal pubblico digiornalisti e critici.La storia è quella dell'attoreJohnny Marco (interpretato daStephen Dorff) che spende la suegiornate tra giri in Ferrari e festi-ni annoiati a base di pasticche eragazze squillo nella stanza delFour Seasons di Los Angeles dove vive. Ma la sua vita cambierà persempre quando la figlia undicen-ne Cleo (la giovane attrice ElleFanning), avuta da un precedentematrimonio fallito, trascorre deigiorni con lui. "Volevo fare unritratto intimo della crisi esisten-ziale di un uomo della LosAngeles moderna", spiega la regi-sta che nel film dedica un paren-tesi decisamente ironica alla tvitaliana, quando il protagonista ela figlia si recano a Milano per unimpegno promozionale legato aun film di Johnny e fanno tappa'obbligata' alla serata deiTelegatti. Nelle scene italianecompaiono Simona Ventura, neipanni della conduttrice deiTelegatti, al fianco di NinoFrassica, e Laura Chiatti,un'amante italiana del divo holly-woodiano. Ma ''non c'è contrap-posizione tra noi e voi: adoro lacultura italiana, le immagini gira-te a Milano sono rappresentativedel mondo dello spettacolo ingenerale. Non è un giudizio speci-fico sui Telegatti, ma sullo show-biz in generale, che non cambiada Los Angeles a Milano", pun-

tualizza Sofia Coppola.Somewhere arriva "in unmomento duro per il cinemaindipendente americano: hopotuto realizzarlo grazie ai mieicontatti con società qualiMedusa", dice la regista, lamen-tando la "difficoltà a realizzarefilm diversi dai blockbuster: è dif-ficile avere un pieno controllo sulprogetto, io sono stata molto for-tunata". Anche grazie a papàFrancis Ford Coppola, e su unduplice fronte: da un lato, "sebbe-ne quello di Johnny sia un perso-naggio diverso, i ricordi della miainfanzia con papà ci sono: viag-giare con lui era eccitante edentusiasmante entrare nelmondo degli adulti. Penso, adesempio, alla scena del casinò".Dall'altro, il regista del Padrinofigura qui quale produttore ese-cutivo e riceverà prossimamentel'Oscar alla carriera proprio per lasua attività nella produzione: "Neè molto onorato, e mi ha sempreincoraggiato nel mio lavoro, per-ché rimanessi indipendente e cre-assi in libertà".

Sofia Coppola. In basso: elle fanning,la giovanissima protagonistadel suo film “Somewhere”

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iGuiDaCinemaestate

Mia Wasikowska in “alice in Wonderland”

l’Altroquotidiano

affetti & dispetti(La nana)regia: Sebastiàn Silva conCatalina Saavedra, Claudia

Celedòn.

La storia di una donna di

bassa statura? Niente di tutto

questo. La nana è una sorta

di "tata" italiana, la colf che

vive con la famiglia, occupan-

dosi sia della casa che dei

bambini. Qui magistralmente

interpretata da una bravissi-

ma e sconosciutissima attrice

cilena (Catalina Saavedra,

non a caso premiata al

Sundance ed a Torino), che

praticamente da sola sostiene

tutto il film, riuscendo a mette-

re tutti in ombra. La pellicola

ha un impianto molto teatrale,

si svolge all'interno delle varie

stanze della villetta di una

famiglia benestante. I dialoghi

sono pochi ed il tutto trapela e

si intuisce dalle espressioni di

questa cameriera, introversa,

scorbutica e dallo sguardo tri-

ste. Un volto spesso in primo

piano che riesce a spiegare

meglio di mille parole stati

d'animo ed emozioni. Vale la

pena darci un'occhiata solo

per vederla all'opera.

amante (L') ingleseregia: Catherine Corsinicon Kristin Scott thomas,Sergi LopezEpopea tutta al femminile

dove protagonista è una

donna che lotta per affermare

la propria autodeterminazio-

ne. Suzanne vive in una bella

villa nel sud della Francia con

un marito e due figli adole-

scenti. Una esistenza borghe-

se e piena di noia spezzata

dall'incontro con Ivan, rude

operaio spagnolo con qual-

che errore alle spalle, che un

giorno arriva per ristrutturare

lo studio dell'abitazione.

Un'avventura che si trasforma

presto in passione travolgen-

te e vero amore. Il marito,

noto medico della zona molto

attento alle apparenze ed in

procinto di lanciarsi nella car-

riera politica, più che altro feri-

to dall'essere stato scaricato

per un semplice operaio, cer-

congrega dei Parabolani ad

uccidere la scienziata, non è

molto piaciuto, ma secondo il

regista quello che si vede nel

film è solo il 30 per cento del

male che ha fatto l'alto prela-

to.

alice in Wonderlandregia: tim Burton con

Johnny depp, Mia

Wasikowska, anne

Hathaway.Spettacolare ed emozionante

Burton. Ancora una volta non

delude, regalandoci una ine-

dita Alice, indipendente,

moderna ed ormai ventenne.

Non più la bambina del Paese

delle Meraviglie, ma una

donna che intraprende un

nuovo viaggio nel

Sottomondo per conoscere il

suo futuro, che non sarà quel-

lo di sposare il viscido e stupi-

do Lord Hamish. Il suo desti-

no è diventare una donna

d'affari. Johnny Depp sempre

all'altezza dei personaggi che

interpreta, anche in questo

caso bizzarro e divertente al

punto giusto nei panni del

Cappellaio Matto. Strepitosa

Helena Bonham Carter (dolce

metà del regista), la tirannica

monarca "capocciona"

Iracondia, dal carattere irasci-

bile ed una certa propensione

a tagliare la testa dei suoi

nemici, che poi lascia soave-

mente galleggiare nel fossato

che circonda il castello.

avatarregia: James Cameron con

Sam Worthington,

Sigourney WeaverCosa dire di più di quanto non

si sia già sproloquiato su que-

sto film. Gli effetti sono davve-

ro speciali (l'animazione è

splendida, in particolare le

figure dei Na'vi e l'ambienta-

zione di Pandora), la storia

però, per quanto politicamen-

te corretta, è un po' banalotta.

I buoni, i cattivi, l'amore, il

lieto fine, con tanto di pistolot-

to moralistico. Il cattivo è così

cattivo da sembrare una cari-

catura. Già dalle prime scene

si capisce al volo dove andrà

a parare e soprattutto come

cherà in tutti i modi di contra-

stare la liaison, ricorrendo

anche a biechi ricatti. Finale

catartico.

a serious manregia: Joel & ethan Coencon Michael StuhlbargIl film è ambientato nel 1967

in una comunità ebraica di

una non bene identificata cit-

tadina del Mid West. Larry

Gopnik è un docente universi-

tario e cerca di vivere secon-

do le regole della collettività.

Tenta di fare del suo meglio

nonostante abbia il figlio che

fuma erba, la figlia che vuole

rifarsi il naso, la moglie lo

lascia per un altro uomo e

tanta sfiga lo perseguita. Il

tutto condito da un tagliente

umorismo yiddish. Gli stessi

Coen, intervenuti al festival

del cinema di Roma, hanno

ammesso di aver attinto a

piene mani, nello scrivere la

sceneggiatura, dai ricordi

della loro infanzia. Grande

prova dell'attore protagonista,

Michael Stuhlbarg, in Italia del

tutto sconosciuto del quale

però si intuisce l'enorme

capacità interpretativa per cui

è noto nell'universo teatrale

Usa.

a single manregia: tom ford con Colinfirth e Julianne MoorePatinato e forse stilisticamen-

te troppo perfetto (poteva

essere diversamente?), ma

con un grande Colin Firth nei

panni di un professore univer-

sitario che non riesce a dare

un senso alla vita dopo la

morte del suo compagno per

un incidente stradale.

Discreto esordio alla regia per

il celebre stilista texano che è

riuscito a fare un film con

parecchie imperfezioni, eppu-

re coinvolgente ed emozio-

nante. Libero adattamento del

romanzo di Christopher

Isherwood "Un uomo solo", è

un racconto sull'amore inter-

rotto, sull'isolamento della

condizione umana e l'impor-

tanza dei momenti apparente-

mente insignificanti della vita.

agoraregia: alejandro amenàbarcon rachel Weisz, MaxMinghella Non è un film contro il cristia-

nesimo ma contro tutti i fon-

d a m e n t a l i s m i .

Sostanzialmente è questa la

chiave di lettura. Un concetto

però non condiviso dalle alte

gerarchie della Chiesa che,

secondo la casa di distribu-

zione, dopo una proiezione

riservata ha avuto reazioni

stizzite di dissenso sul taglio

dato alla pellicola. La vera

storia della filosofa greca

Ipazia uccisa e fatta a pezzi

dagli integralisti cristiani nel

391 dopo Cristo ad

Alessandria d'Egitto, ha fati-

cato non poco ad uscire in

Italia, suscitando, come era

prevedibile, parecchie pole-

miche. Il ruolo del vescovo

Cirillo, che avrebbe istigato la

MiniCritiCHe dei fiLM CHe Potrete Vedere neLLe SaLe e neLLe arene

Page 10: aq04settembre2010

iiGuiDaCinemaestate

Giovanna Mezzogiorno, rocco Papaleo, Paolo Briguglia,alessando Gassman e Max Gazzè in una scena di “Basilicatacoast to coast”

l’Altroquotidiano

finirà. E poi sembra un lungo

déjà-vu. A tratti viene in mente

"Balla coi lupi", "The

Fountain" di Aronofskye (ma

l'albero della vita non è simi-

le?), "Soldato blu", "Il signore

degli anelli", "Apocalypse

Now" e chi più ha più ne

metta. Un consiglio: provate a

vederlo anche nella versione

normale, senza gli occhialini,

nei cinema che non hanno il

3D. I colori sono molto più

vivaci.

Baciami ancoraregia: Gabriele Muccinocon Stefano accorsi,Vittoria Puccini,Pierfrancesco favino,Claudio Santamaria,Giorgio Pasotti, MarcoCocci, Sabrinaimpacciatore.Muccino in grande forma. La

trasferta americana gli ha

fatto bene, lo ha galvanizzato

ed arricchito e con la macchi-

na da presa fa faville. Corre

letteralmente dietro agli attori,

non li molla un istante nel ten-

tativo di estrapolare emozioni

e sentimenti. Dopo i trentenni

racconta gioie e dolori della

generazione dei quaranta. Il

ritorno alle radici ma anche la

voglia di rimettersi in gioco,

l'amore per l'altra persona e

quello per i figli. Un gruppo di

amici impegnati in una este-

nuante ricerca della felicità.

Forse una costruzione un po'

troppo adrenalitica ed affan-

nata (in 2 ore e19 di durata),

ma decisamente efficace nel

delineare i personaggi. La

new entry Vittoria Puccini non

fa rimpiangere Giovanna

Mezzogiorno.

Bangkok dangerousregia: oxide e danny Pangcon nicolas Cage e CharlieYoungRemake dell'omonima pelli-

cola del '99 dei fratelli di Hong

Kong, già noti per "The eye",

che rifanno se stessi. Come

spesso avviene, la star indi-

gena viene rimpiazzata da

quella a stelle e strisce. In

questo caso Nicolas Cage,

uomini daranno inizio ad una

relazione segreta, ma la loro

passione proibita dovrà scon-

tare la punizione del gruppo di

estrema destra. Tuttavia

l'amore e l'attrazione sessua-

le è così forte che, pur doven-

do infrangere ogni regola,

Lars e Jimmy non riusciranno

a mettere fine alla relazione.

Attori all'altezza di uno script

non facile ed alquanto com-

plesso da interpretare. Da

non perdere. Marc'Aurelio

d'Oro al Festival di Roma.

Cado dalle nubiregia: Gennaro nunziantecon dino abbrescia, fabiotroiano e Giulia MicheliniIgnorante, cafone, scorretto,

razzista, non azzecca un con-

giuntivo, però sfonda nel

mondo della tv. Il trionfo della

mediocrità. La fotografia esat-

ta dell'Italia di oggi, quella che

ci propina tutti i giorni il picco-

lo schermo. E lui, Checco

Zalone, il comico di Zelig, ci

sguazza. La sua parodia è

esilarante. Un esordio felice

per il comico tv, rispetto a tanti

colleghi che hanno tentato la

stessa strada con risultati

davvero deludenti. Riesce a

fare un film corale dove anche

i personaggi di contorno

danno il loro significativo con-

tributo, evitando che la storia

sia solo una lunga sfilza di

gag. Prende in giro tutti, con

ingenuità usa un linguaggio

scorretto ed assurdo. Fa la

pipì nella sacra ampolla di

acqua del Po e scambia

Alberto da Giussano per un

Power Ranger.

Che fine ha fattoosama Bin Laden?documentario di MorganSpurlockDopo "Super Size Me", il regi-

sta, autore, produttore ed

attore del cinema indipenden-

te americano mette mano ad

un'altra provocatoria impresa:

scovare Bin Laden e soprat-

tutto capire se c'è qualcuno

che ha mai provato veramen-

te a cercarlo. Sopra a tutti,

Cia ed FBI. Inizia a New York

che oltre al ruolo di interprete

principale (spietato killer che

si innamora di una ragazza

sordomuta) si è anche rita-

gliato quello da produttore.

Action movie a tinte noir (con

velleità da thriller psicologico)

che però non convince per

niente. Regia svogliata ma

anche una performance non

certo eccellente del protago-

nista che si ostina a porsi con

la stessa smorfia stampata

sul volto, nel tentativo di

esternare disagio ed inquietu-

dine.

Basilicata coast tocoastregia: rocco Papaleo conalessandro Gassman,Paolo Briguglia, Max Gazzè,rocco Papaleo, GiovannaMezzogiornoEasy Rider in salsa lucana.

Dal Tirreno allo Ionio a piedi

per dieci giorni, attraversando

una delle regioni più belle e

suggestive del nostro Sud

d'Italia. Divertente e surreale

road movie musicale che

vede protagonisti cinque per-

sonaggi in cerca delle proprie

identità. Interessante esordio

dietro alla macchina da presa

per l'attore Rocco Papaleo,

fino ad ora quasi esclusiva-

mente relegato nei panni del

caratterista, che con questa

strampalata pellicola tenta di

raccontare risorse e potenzia-

lità della sua terra. Cinque

amici, una piccola band di

provincia per non rinunciare

ai propri sogni. Cast credibile

ed a proprio agio nelle singo-

le interpretazioni, anche per

un cantante come Gazzè alla

sua prima prova cinematogra-

fica.

Brotherhood(fratellanza)regia: nicolo donato conthure Lindhardt, daviddencikUna delle pellicole più interes-

santi in circolazione que-

st'estate. La storia di un

amore pericoloso ma soprat-

tutto la ricerca della propria

identità. Deluso da un manca-

to avanzamento di carriera,

Lars decide di lasciare l'eser-

cito. Più per noia che per con-

vinzione decide di aderire ad

un movimento neo-nazista

dove conosce Jimmy. I due

MiniCritiCHe dei fiLM CHe Potrete Vedere neLLe SaLe e neLLe arene

Page 11: aq04settembre2010

iiiGuiDaCinemaestate

Pierfrancesco favino e alba rohrwacher in “Cosa voglio di più”

l’Altroquotidiano

e fa il giro del mondo.

Attraversa Egitto, Marocco,

Israele, Palestina, Arabia

Saudita, Afghanistan fino alle

regioni tribali del Pakistan.

Lungo il percorso interroga

esperti ed imam, accademici

e terroristi. In Europa visita i

ghetti delle grandi città dove

gli immigrati aspirano alla

guerra santa. Irriverente,

divertente e parecchio docu-

mentato il film paradossal-

mente sviluppa una profonda

comprensione dei conflitti che

turbano il mondo, con parec-

chi spunti di riflessione.

Che fine hanno fattoi Morgan?regia: Marc Lawrence conHugh Grant, Sarah JessicaParkerVeramente il sottotitolo

potrebbe essere: che fine ha

fatto Hugh Grant? Il ragazzo,

ormai cinquantenne per la

verità, non sembra più quello

di "Quattro matrimoni e un

funerale" oppure "Notting

Hill". Film noioso e non riusci-

to nonostante lo sforzo pro-

duttivo di mettere insieme due

star del cinema inglese ed

americano. L'idea di catapul-

tare in piena campagna una

coppia di cittadini doc che non

riesce a staccarsi dal

BlackBerry, per andare a

vivere nel Wyoming (accanto

a cavalli, orsi e rudi cow-boy

con tanto di pistola nella fon-

dina), poteva anche funziona-

re. In questo caso però non fa

neanche tanto ridere.

Sceneggiatura debole e reci-

tazione altrettanto sciatta.

City islandregia: raymond de felittacon andy Garcia, alanarkin, Julianna MarguliesDa tempo non vedevamo una

sceneggiatura così curata e

ben scritta. Risultato, una

spassosissima commedia

con una storia che gira intor-

no al classico gioco delle veri-

tà nascoste, ambientata in

uno dei quartieri meno noti di

New York. Protagonista, un

inedito ed istrionico Andy

con andy Garcia, alanarkin, Julianna MarguliesEra da tempo che non vede-

vamo una sceneggiatura così

curata e ben scritta. Risultato,

una spassosissima comme-

dia con una storia che gira

intorno al classico gioco delle

verità nascoste, ambientata in

uno dei quartieri meno noti di

New York. Protagonista, un

inedito ed istrionico Andy

Garcia, nei panni della guar-

dia carceraria con il pallino

della recitazione (la scena del

suo primo provino vale tutto il

film), con parecchi scheletri

nell'armadio, come del resto

hanno tutti gli altri componen-

ti della famiglia. Ottimo cast di

attori, diretto con impegno da

un regista che arriva dal cine-

ma indipendente i cui film

fanno spesso il giro dei festi-

val più prestigiosi e che ha

anche recentemente afferma-

to di ispirarsi al nostro Pietro

Germi. Cosa volere di più?

Colpo di fulmine - ilmago della truffaregia: John requa e Glennficarra con Jim Carrey,ewan McGregorCerto, la storia nella fase di

scrittura della sceneggiatura

è stata parecchio romanzata

ma sembra che tutti gli eventi

descritti siano realmente

accaduti. Basta questo per

rendere il film apprezzabile di

una certa attenzione, perché

se fosse vero solo un terzo di

Garcia, nei panni della guar-

dia carceraria con il pallino

della recitazione (la scena del

suo primo provino vale tutto il

film), con parecchi scheletri

nell'armadio, come del resto

hanno tutti gli altri componen-

ti della famiglia. Ottimo cast di

attori, diretto con impegno da

un regista che arriva dal cine-

ma indipendente i cui film

fanno spesso il giro dei festi-

val più prestigiosi e che ha

anche recentemente afferma-

to di ispirarsi al nostro Pietro

Germi. Cosa volere di più?

Chloe regia: atom egoyan conJulianne Moore, LiamneesonApparentemente un thriller,

ma molto più intenso nella

sua struttura e complessità.

E' anche una storia d'amore,

di suspance ed ipotetici tradi-

menti. Viaggio, con qualche

perversione, in un tranquillo

ma fragile ménage coniugale.

Catherine, stimata ginecologa

della middle class, sta orga-

nizzando una festa a sorpre-

sa per il compleanno del mari-

to David, professore di musi-

ca. La stessa sera l'uomo

perde però il volo da New

York per tornare a casa e la

moglie comincia a nutrire

qualche sospetto, soprattutto

dopo aver scoperto nel suo

cellulare un ambiguo sms di

una delle sue allieve. Una

sera a cena fuori con amici,

Catherine incontra per caso

Chloe, giovane e bellissima

escort di lusso. Per liberarsi

dell'ossessione decide di

ingaggiarla per testare la

fedeltà del marito. Resterà

invischiata invece in un gioco

pericoloso che la condurrà ad

un rapporto lesbo.

Christmas (a) Carolregia: robert Zemeckiscon i volti di Jim Carrey,Gary oldman e Colin firthOnestamente un po' troppo

lugubre e poco adatto a bimbi

molto piccoli per essere defi-

nito un film di Natale destina-

to alle famiglie. Inizia con un

morto disteso dentro una bara

con due monete sugli occhi,

per poi proseguire con una

serie di fantasmi che fanno

visita al vecchio avaro

Scrooge nella sua casa oscu-

ra e sinistra. Tuttavia l'adatta-

mento cinematografico della

celebre fiaba di Charles

Dickens è un piccolo capola-

voro, soprattutto di tecnica.

Realizzato con il sistema

motion capture (quello utiliz-

zato per The Polar Express),

ossia cattura delle espressio-

ni degli attori (celebri!) riporta-

te digitalmente sul grande

schermo sotto forma di ani-

mazione, riesce a dare una

profondità ed una nitidezza

alle immagini da sembrare un

film su pellicola.

City islandregia: raymond de felitta

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Page 12: aq04settembre2010

iVGuiDaCinemaestate

Sabina Guzzanti che assume le sembranze di Silvio Berlusconi in“draquila”, di cui è lei stessa regista

l’Altroquotidiano

quello narrato è davvero

incredibile come un uomo

possa arrivare a fare tanto nel

corso di una vita. A parte que-

sto, l'interpretazione di Carrey

è un po' troppo fumettistica e

gli eventi si susseguono con

un certa confusione. Un mori-

gerato agente di polizia, spo-

sato con prole, che suona l'or-

gano in chiesa, dopo un inci-

dente stradale decide di cam-

biare vita. Si dichiara gay, ini-

zia a vivere una esistenza

stravagante fatta di truffe ed

imbrogli che lo porta dritto in

prigione dove incontra Phillip

Morris, l'amore della sua vita.

Per lui tenterà, con successo,

un colpo impossibile dietro

l'altro.

Cosa voglio di piùregia: Silvio Soldini conPierfrancesco favino, albarohrwacher, GiuseppeBattistonIl ricordo di "Pane e tulipani" è

ormai lontano, tanto da non

sembrare un film di Soldini.

Manca la poesia e quel tocco

surreale che caratterizza il

suo cinema, anche nell'affron-

tare temi vicini all'attualità.

"Per la prima volta è stato un

episodio di vita reale a far

scattare in me l'idea di questo

film" ha affermato. L'intento,

quello di raccontare una sto-

ria d'amore in tempi di crisi,

recessione e precariato, ma è

come se mancasse di perso-

nalità. Ecco, forse ha un po'

spiazzato il suo pubblico cer-

cando di fare altro da quello

realizzato fino ad ora, per

questo il film non convince

fino in fondo. Per il resto la

bravura del regista milanese

dietro alla macchina da presa

è indiscutibile come quella nel

dirigere gli attori, soprattutto

nelle famose scene di sesso

che sono sicuramente le più

difficili.

Crazy Heartregia: Scott Cooper conJeff Bridges, MaggieGyllenhaal, Colin farrell,robert duvall Non sarà il Drugo del Grande

glioso e cronologico. Non

manca neanche la satira, con

l'imitazione del premier. Una

ricostruzione certosina di

quello che è accaduto in

Abruzzo ma anche al G8, a

Napoli con la questione dei

rifiuti e quant'altro. Da vedere.

due vite per casoregia: alessandroaronadio con LorenzoBalducci, isabellaragonese.Sgombriamo subito il campo.

Sarà pure il raccomandatissi-

mo figlio del famoso imprendi-

tore coinvolto nello scandalo

degli appalti al G8, ma

Lorenzo Balducci è perfetto

nel ruolo di Matteo Carli.

Riesce con sorprendente

capacità recitativa ad inter-

pretare due ruoli affini ma non

uguali. Una sorta di Sliding

Doors all'italiana, per raccon-

tare il doppio destino di un

ventenne che una notte pio-

vosa incontra per caso un'au-

to con dei poliziotti a bordo.

L'incontro o lo scontro con

quegli uomini determinerà il

resto della sua vita. Rabbia,

paura ed angoscia di una

generazione che forse non ha

futuro. Interessante esordio

alla regia del giovane regista

romano già apprezzato al

Festival di Berlino.

e' complicatoregia: nancy Meyers conMeryl Streep, alec Baldwin,Steve MartinE' sempre un piacere ritrova-

re la grande Meryl, anche se

in questo caso è protagonista

di una commedia non proprio

originalissima e forse troppo

hollywoodiana per un talento

del suo livello. Tuttavia, tanto

di cappello ad una attrice che

a sessant'anni è ancora capa-

ce di trovare un ruolo di primo

piano in un ambiente dove

dopo i quaranta già si anna-

spa. Grazie alle sue innate

capacità è in grado di far

apparire decente un film che

molto probabilmente con altri

interpreti avrebbe creato

qualche imbarazzo. La storia

del triangolo over 50 tra una

Lebowski, ma anche qui il

grande Jeff Bridges riesce

ancora a dare il meglio di sé

per un film, low-budget, che

gira interamente intorno alla

sua figura. Intreccio narrativo

forse scontato e prevedibile

che però l'attore, con ammic-

camenti e grande capacità

interpretativa, riesce a rende-

re interessante ed accattivan-

te. Invecchiato, appesantito,

alcolizzato ed in fase discen-

dente, Bad Blake è una vec-

chia gloria del country che ora

deve accontentarsi di qualche

isolato locale della sconfinata

provincia americana ed allog-

giare in alberghi di quarta

categoria. Il casuale incontro

con una giovane giornalista di

una rivista locale che vuole

intervistarlo, gli cambierà in

qualche modo la vita.

dragon trainerregia: dean deblois e ChrisSandersDelizioso cartone animato in

3D, da vedere anche nella

versione normale, non si

perde nulla. Il tocco magico è

quello della Dream Works

Animation, creatori di Shrek e

Madagascar. Portatore di due

messaggi facili ma corposi,

che di questi tempi non gua-

stano. Non bisogna aver

paura ad uscire fuori dal coro,

affermando le proprie opinio-

ni, e soprattutto non bisogna

aver timore di ciò che ester-

namente può apparire diverso

da noi. Il piccolo e gracile

vichingo Hic vive in un comu-

nità dove da sempre si com-

battono i draghi che rubano le

pecore. Ma lui è un progressi-

sta ed è convinto che il dialo-

go con il nemico sia invece la

strada giusta. Il suo senso

dell'umorismo non si concilia

però con gli ideali della tribù,

dei coetanei e del forzuto

padre, Stoick l'Immenso.

Tratto dai libri della britannica

Cressida Cowell.

draquila - L'italia chetremaregia: Sabina GuzzantiIl ministro dei Beni Culturali

ha disertato il Festival di

Cannes per protesta, il docu-

mentario secondo lui è fazio-

so e non veritiero. Ad alcuni

aquilani è piaciuto ad altri per

niente. Sabina Guzzanti riac-

cende le polemiche e questa

volta si occupa del terremoto

dell'Aquila e non solo.

Snocciola con insolita paca-

tezza la sue teorie, utilizzan-

do questa volta tecniche da

reportage giornalistico, punti-

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Page 13: aq04settembre2010

VGuiDaCinemaestate

tahar rahim, protagonista del“Profeta”

l’Altroquotidiano

donna, il suo ex marito ed un

ipotetico pretendente stenta a

decollare. E poi, va bene dare

un'immagine di donna realiz-

zata ma perché la scelta di

stamparle sul viso, dall'inizio

alla fine, quell'insistente sorri-

so a volte davvero fuori

luogo?

fuori controlloregia: Martin Campbell conMel Gibson, ray WinstoneCon qualche ruga in più e

qualche capello in meno ma

con la stessa spavalderia

ritorna dopo sette anni Mel

Gibson e lo fa con un thriller

ad alta tensione, che fonde

politica, ecologia ed affari

(loschi). Ancora una volta

impegnato nella consueta

lotta solitaria contro tutti e

tutto, senza esclusione di

colpi. Le immagini iniziali

sono di sicuro impatto.

L'inaspettata uccisione a san-

gue freddo della giovane

Emma, sulla porta della casa

del padre poliziotto, solletica

subito la curiosità dello spet-

tatore. Un avvio repentino per

una storia avvincente, ben

girata, senza troppe sbavatu-

re. Non male per chi ama il

genere.

Genitori&figli. agita-re bene prima del-l'usoregia: Giovanni Veronesicon Silvio orlando, LucianaLittizzetto. Michele Placido,Margherita Buy, Maxtortora, elena Sofia ricci,Piera degli esposti Il confronto-scontro tra il

mondo degli adulti e quello

dei giovani di oggi attraverso

lo sguardo della quattordicen-

ne Nina. E' credibile il quadro

che il regista toscano traccia

delle nuove generazioni, rie-

sce a fotografarne bene il

malessere e l'incapacità di

capirsi fino in fondo. Certo, in

un contesto da commedia e

con i toni leggeri del genere, a

volte con profili appena trat-

teggiati ma decisamente con-

vincenti. Decisamente miglio-

che aiuta a capire meglio

cosa stia realmente avvenen-

do in quel Paese. Premio

Speciale della giuria al

Festival di Cannes, la sce-

neggiatura è stata scritta da

Ghobadi e dalla fidanzata

Roxana Saberi, la giornalista

americana di origine iraniana

processata per spionaggio

il figlio più piccoloregia: Pupi avati conChristian de Sica, LauraMorante, Luca Zingaretti,nicola nocellaCon la scusa di completare la

trilogia sulla paternità (dopo

"La cena per farli conoscere"

e "Il papà di Giovanna"), Avati

racconta l'Italia di oggi e lo fa

con particolare cattiveria ed

ironia, aiutato anche da un più

che brillante cast di attori.

Apparentemente parla di

beghe familiari, in realtà dà

vita ad un preciso affresco del

Bel Paese: cinico, corrotto e

corruttore, egoista, disposto a

tutto in nome del dio denaro.

Un insospettabile De Sica

(dopo tanti cine-panettoni)

riesce finalmente a dare

corpo ad un personaggio

complesso e spietato, il "fur-

betto del quartierino" di turno

che pur di salvarsi dalla gale-

ra per i suoi guai finanziari,

non si fa scrupolo di riversare

le sue colpe sull'ingenuo

figlio.

il mio amico ericregia: Ken Loach con ericCantona, Steve evetsUn omaggio al calciatore del

Manchester United Eric

Cantona, personaggio

discusso e borderline, per

raccontare ancora una volta

una storia di periferia. Loach

lascia per il momento i toni

seriosi dei suoi precedenti

film ed affronta con leggerez-

za ed un tocco di fantasia i

temi che gli sono da sempre

cari. Il titolo originale, Looking

for Eric, probabilmente si

adatta meglio ad una storia

dove il protagonista Eric

Bishop, dipendente postale

con una situazione famigliare

re invece il fronte dei cosid-

detti "grandi", dove si capisce

che Veronesi ha maggiore

conoscenza della materia.

Avvalendosi di un cast di atto-

ri di alto profilo, abbandona

per il momento il film ad epi-

sodi per raccontare una storia

più strutturata e ricca di sfu-

mature rispetto ai precedenti

lavori.

Green Zoneregia: Paul Greengrasscon Matt demon, GregKinnearAgli americani non è piaciuto

molto. Anzi, visti gli esigui

incassi potremo dire quasi

niente. Perché i cattivi, ebbe-

ne si, questa volta sono loro.

A dirla tutta, è difficile trovare

nella cinematografia a stelle e

strisce un altro film così espli-

cito, così diretto, nell'incolpa-

re il governo Usa di aver pro-

vocato una guerra senza

senso. La Green Zone del

titolo è il blindatissimo quar-

tiere situato nel centro di

Baghdad dove risiedono le

truppe, è da qui che parte

l'avvincente thriller a sfondo

politico. Da qui il maresciallo

Roy Miller e la sua squadra di

ispettori ricevono l'incarico di

scovare nel deserto dell'Iraq i

depositi con le famose armi di

distruzione di massa. Non tro-

vando nulla di tutto ciò, l'uffi-

ciale inizierà ad avere qual-

che sospetto ed a porsi degli

interrogativi, soprattutto

rispetto al ruolo giocato da un

potente generale di Saddam

Hussein.

Happy familyregia: Gabriele Salvatorescon fabio de Luigi, diegoabatantuono, fabrizioBentivoglio, MargheritaBuy, Carla Signoris, ValeriaBilelloNon è l'ennesimo film sulla

famiglia. Salvatores sempli-

cemente racconta degli uomi-

ni e delle donne, e lo fa con

un film originale, poetico,

spassoso, colorato, elaborato

su diversi piani narrativi e

continui passaggi tra finzione

e realtà. Otto personaggi in

cerca d'autore. Sono questi i

protagonisti, la famiglia felice

a cui il titolo ironicamente allu-

de. Escluso Ezio, 38 anni,

una vita trascorsa senza aver

mai concluso nulla di buono

che un giorno decide di scri-

vere una sceneggiatura per il

cinema. Due coppie, i loro

figli, i nonni, il cane, esseri del

tutto inventati che ad un certo

punto però vivono di luce pro-

pria, escono dallo schermo

del computer di Ezio (un

Fabio De Luigi in grande

forma) per rivendicare la loro

esistenza. Il cinema nel cine-

ma.

i Gatti Persianiregia: Bahman Ghodabicon negar Shaghaghi,Hamed BehdadDurante la lavorazione il regi-

sta è stato arrestato per ben

due volte. In Iran la musica è

considerata, dall'attuale regi-

me, impura in quanto fonte di

allegria e quindi vietata. I

ragazzi sono costretti a suo-

nare e cantare clandestina-

mente, nel chiuso di cantine e

sotterranei. Un mondo nasco-

sto, del quale la maggior

parte della popolazione igno-

ra l'esistenza.

Completamente girato a

Teheran, al di là dell'aspetto

musicale, è un interessante

viaggio nelle dinamiche che

oggi governano l'ex Persia,

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Page 14: aq04settembre2010

ViGuiDaCinemaestate

Morgan freeman perfettamente nei panni di nelson Mandela nelfilm “invictus”

l’Altroquotidiano

e sentimentale disastrata, è

alla continua ricerca di se

stesso. Nel tentativo di rimet-

tere insieme i pezzi della sua

vita immagina di dialogare

con il grande campione fran-

cese, che nel film recita se

stesso. Da non perdere nel

finale la vera conferenza

stampa di Cantona, rimasta

nella storia del calcio.

il Mi$$ionarioregia: roger delattre conJean- Marie BigardDivertente commedia degli

equivoci, senza troppe prete-

se ma ben costruita, prodotta

da Luc Besson. L'attore pro-

tagonista, che ha anche scrit-

to la sceneggiatura, nel rac-

contare il suo primo incontro

con Besson sul set di un pre-

cedente film, ha rivelato che

in quell'occasione, prima di

squadrarlo da cima a fondo,

gli ha detto che lo avrebbe

visto bene nei panni di un

prete. Parole profetiche.

Bigard veste i panni di Mario

Diccara, ex galeotto appena

uscito dalla prigione che ha

qualche conto in sospeso con

la malavita. Chiede aiuto al

fratello prelato che gli sugge-

risce di raggiungere Padre

Etienne in un paesino

dell'Ardèche, travestito da

sacerdote. Al suo arrivo sco-

pre che il parroco è morto e

gli abitanti lo scambiano per il

sostituto.

il profetaregia: Jacques audiardcon tahar rahim e nielsarestrupDifficile non identificarsi con

la faccia d'angelo del protago-

nista, perché anche se la sto-

ria è politicamente poco cor-

retta (un percorso di forma-

zione alla rovescia, un anti-

eroe) non si può non stare

dalla sua parte. Accertato

ormai il fatto che il carcere

non riabilita proprio nessuno,

il film è abilmente orchestrato

da un regista che conferma

qualità straordinarie nel diri-

gere gli attori. La faccia del

giovane Malik (felice esordio),

damon Il capitano Francois Pienaar

entra nella minuscola cella

dove per 27 anni è stato

recluso Nelson Mandela.

Allarga le braccia, come per

prenderne le misure e dalla

finestra lo immagina nel corti-

le, in catene, intento a spac-

care pietre sotto il sole cocen-

te. Perché un uomo che ha

dovuto subire tanto dolore

parla di perdono? Forse l'ec-

cesso di retorica, inusuale per

un film di Eastwood, può in un

primo momento generare

qualche attimo di smarrimen-

to. Poi con lo scorrere delle

immagini prevale l'emozione,

quella di veder rappresentato

un momento cruciale della

storia del Sudafrica ma forse

anche del mondo. Le interpre-

tazioni di Freeman nei panni

di Nelson Mandela e Damon

in quelli del biondissimo capi-

tano della squadra di rugby

sono appassionanti.

L'isola delle coppieregia: Peter Billingsley conVince Vaughn, JasonBateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli

amici ad accompagnarla in

una vacanza terapeutica per

sposi con problemi coniugali,

in uno splendido resort di

Bora Bora. Il costo del bigliet-

to è esoso ma se accettano di

andare con loro verrà dimez-

zato. Partono, convinti di

andare incontro ad una

vacanza a cinque stelle inve-

ce scopriranno presto che la

frequentazione della strava-

gante terapia non è a discre-

zione di chi ne ha bisogno e

non è un optional. Jean Reno

con il codino nelle vesti di

santone che dovrebbe aiutare

gli sposi. Una commedia (fur-

betta) che deve essere presa

per quello che è: un paio d'ore

di divertimento ammirando e

sognando località tropicali

irraggiungibili per molti. Non

rimarrà nella storia del cine-

ma

L'uomo che verràregia: Giorgio diritti conalba rohrwacher e Maya

analfabeta e ladruncolo che

entra in carcere per uscirne

dopo sei anni più acculturato,

spietato ed a capo di una

pericolosa banda, e quella del

boss corso César Luciani (si

intuisce ad occhio nudo la

consolidata esperienza anche

teatrale), reggono pratica-

mente tutto il film.

il segreto dei suoiocchiregia: Juan JosèCampanella con ricardodarìn, Soledad VillamilUn noir, una commedia, una

storia d'amore. Sullo sfondo

l'Argentina peronista degli

anni '70. Magica commistione

di generi per raccontare uno

dei periodi più cupi del Paese.

Da questo punto di vista deci-

samente più efficace di tante

pellicole che puntano al politi-

co. Aspetto, questo, abilmen-

te ed apparentemente relega-

to ai margini e che invece si

rivela la vera anima. Il film ti

entra dentro, lentamente, e

per parecchio non ti molla.

Con piglio sicuro il regista di

origine italiana nato a Buenos

Aires, dirige uno dei migliori

lavori della stagione che non

a caso ha conquistato l'Oscar

destinato al film straniero riu-

scendo a battere opere di pre-

gio come "Il profeta" e "Il

nastro bianco". Cast più che

apprezzabile, sceneggiatura

essenziale, quasi scarna ma

con la capacità di arrivare drit-

ta alla meta. Da non perdere.

il tempo che ci rima-neregia: elia Suleiman conSaleh Bakri, Shafika BajjaliSuleiman è nato a Nazareth

in Palestina ed il film è

semiautobiografico, in quattro

episodi, sulla sua famiglia. E'

ispirato ai diari del padre, a

partire dal 1948 quando deci-

se di partire per unirsi alla

Resistenza dopo l'occupazio-

ne di Israele. Scene di vita

quotidiana di quei palestinesi

che decisero di restare e che

furono chiamati "arabi israe-

liani", costretti a vivere da

stranieri nella loro patria.

Contrariamente a quanto si

possa pensare non ha nulla

della pesantezza che magari

ci si potrebbe aspettare da

una pellicola di questo gene-

re, il regista (che interpreta tra

l'altro anche se stesso) ci ha

costruito sopra una storia sur-

reale, piena di ironia, con

musiche coinvolgenti. Senza

trascurare però l'aspetto poli-

tico di una questione ancora

attualissima ed irrisolta.

invictusregia: Clint eastwood conMorgan freeman e Matt

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Page 15: aq04settembre2010

ViiGuiDaCinemaestate

raoul Bova e elio Germano (premiato come miglior attore aCannes con Javier Bardem) in una scena del film “La nostra vita”

l’Altroquotidiano

SansaGirato con assoluto rigore,

non scade mai nella retorica.

Diretto in maniera magistrale,

con attori di grande spessore

che recitano i rari dialoghi in

dialetto bolognese (sottotito-

lati in italiano). Meritatamente

premiato all'ultimo festival del

cinema di Roma, ripercorre gli

ultimi nove mesi dalla strage

di Marzabotto dove furono

massacrate dai nazisti 770

persone, per la maggior parte

donne, bambini ed anziani. Il

racconto cadenzato dei nove

mesi d'attesa per la nascita di

un bambino in un'umile fami-

glia di contadini, attraverso lo

sguardo della sorellina muta

di otto anni. Film di forte

impatto emotivo, forse di non

facile fruizione, ma decisa-

mente da non perdere.

L'uomo nell'ombraregia: roman Polanski conewan McGregor, PierceBrosnan.Che Polanski sia un maestro

nella regia è fuor di dubbio ed

anche in questa occasione dà

prova di grande abilità del diri-

gere gli attori. Ha sdoganato

definitivamente uno come

Brosnan che nella vita ha tro-

vato non poche difficoltà a

costruire una dignitosa carrie-

ra non legata quasi esclusiva-

mente al fascino ed al gla-

mour. Unico punto debole

forse una sceneggiatura a

volte prevedibile ed improba-

bile (come quando il protago-

nista scova alcune delicate e

segrete informazioni sempli-

cemente consultando

Internet. Va bene che nella

rete si trova di tutto, ma que-

sta volta appare un po' esa-

gerato) per un film che ha la

sua forza in una storia costrui-

ta su temi importanti, piena di

inganni e tradimenti, dove

ognuno è molto diverso da ciò

che appare.

L'uomo neroregia: Sergio rubini conValeria Golino, Sergiorubini, riccardoScamarcio, Guido

stra sull'Italia con le sue storie

di immigrazione, sfruttamen-

to, valori famigliari. Cast ben

assortito. Unica stonatura,

forse, un finale troppo happy,

da commedia.

La prima cosa bellaregia: Paolo Virzì conValerio Mastandrea,Stefania Sandrelli, ClaudiaPandolfi, Micaelaramazzotti.Svolta intimista per il regista

toscano che si allontana deci-

samente dalle tematiche

sociali che hanno caratteriz-

zato le sue precedenti pellico-

le, per concentrarsi sui senti-

menti e sulla psicologia dei

personaggi in una sorta di

romanzo famigliare. Un per-

corso tutto nuovo per il quale

sceglie l'attrice simbolo della

commedia all'italiana, la

splendida Stefania Sandrelli

che insieme ad un

Mastandrea in grande forma

(una delle migliori interpreta-

zioni dell'attore romano nel

ruolo di Bruno e del suo mal

di vivere) da vita ad un duetto

recitativo di ottimo livello, riu-

scendo a coinvolgere l'intero

cast. Costruito su due piani

temporali, il film percorre circa

quarant'anni di vita livornese,

la storia di una mamma bellis-

sima e svampita e dei suoi

due figlioli dagli anni 70/80

fino ai nostri giorni.

La vita è una cosameravigliosaregia: Carlo Vanzina conGigi Proietti, VincenzoSalemme, enrico Brignano,nancy Brilli, Luisa ranieriSaranno pure i furbetti del

quartierino, ladroni e corrotti,

però in fondo in fondo sono

dei buoni. Insomma, prevale

la tesi dei "birbantelli". E' que-

sta l'Italia descritta dai

Vanzina. Gli italiani? Un

popolo di cialtroni, dicono,

sempre pronti a trovare la

scorciatoia, la raccomanda-

zione, l'appoggio del potente

di turno, ma subito dopo arri-

va puntuale l'assoluzione.

Così il direttore di un potente

Gianquinto.

Uno dei migliori film di Rubini.

Intenso, commovente, ironico

e fortemente autobiografico.

Dopo "La stazione" del 1990,

il regista/ attore torna a parla-

re della sua infanzia e della

Puglia ripartendo da quella

stazione ferroviaria che sem-

bra sia rimasta fortemente

ancorata ai ricordi. Ma questa

volta lo fa con un tocco di

maggiore maturità, riuscendo

a fare un film più compiuto.

Sceneggiatura ben calibrata,

cast di attori decisamente

convincenti. Iniziando dal pic-

colo e straordinario protagoni-

sta fino ad arrivare ad una

brava Valeria Golino che rie-

sce ad interpretare il ruolo di

una donna moderna ed

emancipata degli anni '60,

che non rinuncerebbe mai al

suo lavoro di insegnante,

capace però di conservare

intatti gli atavici dettami della

tradizione.

La bocca del luporegia: Pietro Marcello con ireali protagonisti della sto-ria.

Piccolo film di nicchia, per raf-

finati cultori del cinema

d‘autore. Ricco di poesia e

sentimento. Due anime perse

raccontano le loro vite. Sullo

sfondo la Genova storica,

descritta e fotografata alla De

Andrè. Quella di ieri, delle

"tripperie" ormai scomparse,

e quella di oggi percorsa dai

disperati e dagli ultimi. Enzo è

appena uscito dalla galera e

attraversa la città, alla ricerca

dei luoghi di un tempo ormai

dismessi. Nella piccola casa

nel ghetto, tra i vicoli del vec-

chio quartiere, l'aspetta da

anni l’amatissima Mary, pro-

stituta transessuale. Nato da

un'idea della fondazione San

Marcellino, gesuiti di Genova,

che da anni assiste in diversi

modi la comunità dei senza

tetto, degli emarginati.

La nostra vitaregia: daniele Luchetti conelio Germano, raoul Bova,isabella ragonese, LucaZingaretti, StefaniaMontorsi, GiorgioColangeli.Un grande Elio Germano, che

ha ampiamente meritato il

premio come miglior attore a

Cannes, per un film sui tren-

tenni di oggi. Quelli che non

hanno santi in paradiso, forse

i nuovi proletari come li defini-

sce lo stesso Luchetti. In real-

tà dei giovani intelligenti e

svegli che cercano di farsi

strada in un mondo dove la

priorità sono i soldi e la loro

capacità di comprarci più

cose possibili. Figli di un con-

sumismo sfrenato, ma anche

capaci di mettere al mondo

tre figli nella totale incertezza

economica e con il desiderio

di fare il grande salto in avan-

ti. Il film però non è solo que-

sto. Anche una grande fine-

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Page 16: aq04settembre2010

ViiiGuiDaCinemaestate

Una scenacorla di “Minevaganti” diozpetek. inprimo pianoelena Sofiaricci (a sini-

stra) ericcardoScamarcio

l’Altroquotidiano

gruppo bancario, intrallazzo-

ne ed imbroglione, si ritira in

campagna a coltivare gli

ortaggi in compagnia di belle

ragazze (!), il chirurgo che

cercava e dispensava favori a

destra e manca si redime

andando a curare i poveri. Il

poliziotto intercettatore, che

usa il suo potere per conqui-

stare una bella ragazza, ritro-

va l'amore. E via discorrendo.

Unico punto forza del film un

eccellente cast di attori, che

riesce a tenere in piedi una

storia mediocre ed improbabi-

le. Con tutto il "materiale" che

la cronaca regala ogni giorno

si poteva fare veramente di

più.

Le quattro volteregia: MichelangeloframmartinoIl regista milanese di origine

calabrese, dopo il bellissimo e

pluripremiato "Il dono" ci

regala un nuovo lavoro dove

creatività e poesia si fondono

per raccontare il fascino

arcaico di una terra dove il

tempo sembra si sia fermato.

Interamente girato senza dia-

loghi, senza attori, solo con

rumori di sottofondo, utiliz-

zando la tecnica del docu-

mentario (come peraltro

aveva già fatto con il primo

lungometraggio), la cinepresa

si limita a riprendere scene di

vita quotidiana di un piccolo

villaggio rurale, in realtà rie-

sce a leggere oltre le immagi-

ni. Illustra il ciclo della vita e

della natura, attraverso uno

sguardo originale ed innovati-

vo che può ricordare quello di

Franco Piavoli e Vittorio De

Seta. Accolto a Cannes da

giudizi più che lusinghieri

dalla critica internazionale.

Matrimoni ed altridisastriregia: nina di Majo conMargherita Buy, fabio Volo,Luciana Littizzetto,francesca inaudi.L'intento della regista era una

commedia semplice e sofisti-

ca, in realtà è complicata

(tanto da apparire improbabi-

Contini è affascinante, gla-

mour e donnaiolo ma non

possiede l'ironia di

Mastroianni.

notte folle aManhattanregia: Mira nair con SteveCarell, tina feyBattute e situazioni scopiaz-

zate da altre celebri pellicole,

tuttavia divertente ed anche

poco corretta (è pieno di paro-

lacce) per una commedia

americana destinata alle

famiglie. La coppia Carell &

Fey funziona, ben diretta dal

regista di "Una notte al

museo", per cui alla fine il film

risulta piacevole ed alcune

gag sono davvero esilaranti.

Ipotetico plot alla intrigo inter-

nazionale, con il più classico

scambio di persona. Una

tranquilla ed annoiata coppia

con tanto di prole chiassosa,

che vive nella provincia del

New Jersey, decide di uscire

dalla routine concedendosi

una serata speciale e cenare

in uno dei ristoranti più trandy

della città. Non avendo la pre-

notazione, però, hanno la

malaugurata idea di prendere

il posto di una coppia che non

si è presentata.

Percy Jackson e glidei dell'olimpo - illadro di fulminiregia: Chris Columbus conLogan Lerman, PierceBrosnan

le) ed abbastanza ordinaria,

quasi scontata.

Sceneggiatura debole e poco

equilibrata, dialoghi fuori dal

mondo. La Buy, sulla cui fac-

cia la cinepresa non molla

mai un attimo facendo sparire

dallo schermo tutto il resto, fa

sempre la solita parte della

single ansiosa e nevrotica.

Poi, per chissà quale magico

artifizio, ad un certo punto tutti

si innamorano di lei.

L'adolescente inquieto, l'intel-

lettuale di sinistra inevitabil-

mente sfigato, il tecnico che

aggiusta i computer e pure il

cognato mezzo leghista ed

ignorante come una capra al

quale dà anche un bacetto

tutto casto. Cast stellare sot-

toutilizzato.

Mine Vagantiregia: ferzan ozpetek conriccardo Scamarcio, nicoleGrimaudo, alessandroPreziosi, enniofantastichini, LunettaSavino, ilaria occhiniGruppo di famiglia in un inter-

no. Il paragone con il grande

film di Luchino Visconti finisce

qui. Tuttavia, nulla da togliere

al regista turco che ha realiz-

zato un film godibile, intimo,

per la prima volta curioso di

esplorare il cuore della fami-

glia tradizionale e tradizionali-

sta, animata dal perbenismo

di facciata. Un nucleo nume-

roso, come tanti nel Sud

d'Italia, proprietario di un

pastificio, con una nonna

dolce e ribelle, una madre

affettuosa e tollerante, la zia

stravagante (una piacevole

sorpresa l'interpretazione di

Elena Sofia Ricci), il padre

molto attento alle apparenze

e due figli gay che hanno da

sempre nascosto la loro vera

identità. Scamarcio particolar-

mente bravo a non strafare in

un ruolo non certo facile.

Sullo sfondo la splendida

Lecce con i vicoli, piazze ed il

candore della sua architettu-

ra.

nineregia: rob Marshall condaniel day-Lewis, SophiaLoren, nicole Kidman,Penelope Cruz, MarionCotillardGià il musical di Broadway

sembra non sia piaciuto per

nulla a Fellini. Immaginate

cosa potrebbe dire oggi di

questo film, se fosse ancora

vivo. Una sfilza di banalità e

luoghi comuni sull'Italia e

sugli italiani, da non credere.

La pizza, i mandolini e siamo

al completo. Ovviamente

nulla a che vedere con un

capolavoro come “8 e

mezzo“. A parte questo, le

canzoni sono accattivanti, i

balletti rocamboleschi, i

costumi sfavillanti. Ingredienti

essenziali per catturare il

grande pubblico. Per non par-

lare della lunga sfilza di star e

bellezze internazionali.

Penelope Cruz insolitamente

conturbante e sexy. Guido

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iXGuiDaCinemaestate

russel Crowe (a destra) nel ruolo che il regista ridley Scott gli haassegnato per la nuova versione di “robin Hood”

l’Altroquotidiano

Il paragone con le avventure

di Harry Potter è inevitabile. Il

regista ne ha diretti ben due.

Come il celebre maghetto

anche Percy Jackson ha

poteri sovrannaturali, per

metà divino e per metà

umano, con l'innata capacità

di tenere a bada il male.

Anche lui ha genitori "magici",

è figlio del dio greco

Poseidone, e molte delle

situazioni in cui si trova porta

inevitabilmente al personag-

gio della Rowling.

L'apparizione dell'Idra a tre

teste non può non ricordare

Fuffy il cane a tre teste di

Hagrid. Solo una squallida

copia dunque? Niente affatto.

Il film ha una sua valenza, si

lascia vedere con piacere, in

qualche modo è anche edu-

cativo (all'inizio insegnanti e

compagni di scuola lo credo-

no mentalmente limitato) e

poi potrà riempire il vuoto che

Potter lascerà. Moderno clas-

sico della letteratura fantasy

dello scrittore Rick Riordan, "Il

ladro di fulmini" è il primo di

una serie di cinque libri, l'ulti-

mo uscito a maggio dello

scorso anno.

Piccolo (il) nicolased i suoi genitoriregia: Laurent tirard confrançois-Xavier demaison,daniel PrévostAdattamento sul grande

schermo di uno dei più impor-

tanti classici per l'infanzia

francesi, probabile primo

esempio di letteratura moder-

na per piccoli, nato dalla fan-

tasia di René Goscinny

(l'ideatore di Asterix) e Jean-

Jacques Sempè. Il protagoni-

sta è un bambino di otto anni,

Nicolas, una sorta di Gian

Burrasca d'Oltralpe.

Ambientato negli anni '50, le

avventure del pestifero ragaz-

zino con la sua strampalata

combriccola di amici, diverto-

no molto e riescono a creare

un processo di identificazione

sia nei bimbi che nei grandi,

con un abile doppio piano di

lettura. Riuscita trasposizione

sul grande schermo, senza

ravin Una sorpresa. Che il vampi-

retto più celebre del momento

si sia cimentato, nonostante il

travolgente successo di

Twilight, in una pellicola del

genere depone a favore di

questo bel ragazzone rimasto

improvvisamente sepolto

dalla notorietà e da una stuo-

lo di adoranti fan. Il film, con-

trariamente a quanto si possa

credere, non è solo una storia

d'amore destinata al filone

giovanilistico, l'intreccio è

molto più raffinato e comples-

so, pieno di humour, acume,

con dialoghi ben scritti ed

interpretati. Finale sorpren-

dente che vuole essere un

omaggio alla città di New

York. Senza voler svelare

nulla, perché l'epilogo è dav-

vero inaspettato, la storia

parte da due ventenni prove-

nienti da mondi del tutto

opposti, che si incontrano in

maniera non proprio casuale,

e che si innamorano. Ma non

ci sarà l'happy end.

the roadregia: John Hilcoat conViggo Mortensen, robertduvall, Charlize theronE' vero, è deprimente, triste,

disperato, senza futuro, eppu-

re è uno dei film più interes-

santi che il genere catastrofi-

sta abbia partorito negli ultimi

anni. Completamente privo di

retorica, un regista semi-sco-

nosciuto porta sul grande

schermo il romanzo "La stra-

da" del grande scrittore statu-

nitense Cormac McCarthy. Lo

fa rivelando notevoli capacità

nel dirigere i pochi (ma buoni)

attori del cast. Un film com-

plesso, difficile, dove la mac-

china da presa è quasi esclu-

sivamente puntata sui volti di

un padre e di un figlio che cer-

cano di sopravvivere in

un'America desolata e distrut-

ta da un misterioso catacli-

sma, dove gli esseri umani

sono spinti a dare il meglio e

(soprattutto) il peggio di sé.

robin Hoodregia: ridley Scott conrussel Crowe, Cate

trascurare le magiche atmo-

sfere dei racconti.

Predatorsregia: nimrod antal conadrien Brody, Laurencefishburne, alice BragaRemake dell'action movie

interpretato nell'87 da

Schwarzenegger, con un ine-

dito Adrien Brody nei panni

dell'ex marine tutto muscoli,

tattica militare e mitraglietta in

spalla. Mercenario alla guida

di un gruppetto di veri cattivi.

Letteralmente piovuti dal

cielo, ben presto scopriranno

di essere stati catapultati in

un pianeta alieno per essere

trasformati in prede. Uomini

(e donna) allenati ad uccidere

che invece saranno spietata-

mente cacciati ed eliminati da

una nuova razza di predators

alieni, guerrieri astutissimi in

grado di rendersi invisibili.

Film ben orchestrato, di sicu-

ro effetto, altamente confezio-

nato. Apprezzabile.

Prince of Persia - Lesabbie del tempo

regia: Mike newell conJake Gyllenhaal, BenKingsley, alfred MolinaDopo "I pirati dei Caraibi"

ecco un altro film tratto da un

videogioco degli anni '80. A

dirigerlo questa volta il regista

inglese di "Quattro matrimoni

e un funerale" e di "Harry

Potter e il calice di fuoco". Se

piace il genere, l'action fanta-

sy è piacevole e scorre abba-

stanza facilmente nonostante

le oltre due ore di durata. Le

scenografie esotiche dell'anti-

ca Persia, in gran parte ripro-

dotte al computer, non delu-

dono le aspettative. C'è tutto.

Il principe bello e muscoloso

che corre lungo i muri, la prin-

cipessa misteriosa e furba, il

pugnale, le arti magiche, la

lotta contro le forze oscure,

ed uno stuolo di allenatissimi

stuntman. Insomma, un bel

fumettone. Sempre ottime le

Interpretazioni di Molina e

Kingsley.

remember meregia: allen Coulter conrobert Pattinson, emilie de

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Una scena di “Shutter island”. al centro: Leonardo di Caprio

l’Altroquotidiano

Blanchett, William Hurt,Max Von Sydow.Certo, se si pensa che è statoil regista di Blade Runner eThelma & Louise qualche atti-mo di sconforto assale. Non èche fosse così indispensabilel'ennesima pellicola su unafigura trita e ritrita come l’ar-ciere di Sherwood. Tuttavianon si può dire che sia, nelsuo complesso, un brutto film.Conosciamo tutti le capacitàdel grande regista americano.Il prodotto infatti è ben confe-zionato, e non a caso siaScott che Crowe lo hannoanche prodotto. A parte qual-che sprazzo di vera noia,soprattutto durante le intermi-nabili e sanguinolente scenedi scontri armati tra buoni ecattivi, la vera novità è la figu-ra di Lady Marion, qui in unainsolita ed improbabile vestedi rivoluzionaria in un’epocadove le donne stavano zitte,obbedivano e procreavano.Vedova di guerra senza figli,non solo respinge i preten-denti, ma combatte anchecon armatura e spada, coltivai campi ed esprime la sua opi-nione. Già annunciato RobinHood 2.

Scontro di civiltà perun ascensore aPiazza Vittorioregia: isotta toso condaniele Liotti, KasiaSmutniak, francescoPannofinoPeccato, un'occasione man-cata. Perché l'omonimoromanzo di Amara Lakhous(se vi capita leggetelo), dalquale è stato tratto il film, èpiacevole, a tratti divertentenel raccontare le vicissitudinidi un gruppo di inquilini divarie nazionalità, ricco dispunti interessanti per riflette-re sulla nostra società. Loscontro di civiltà del titolo, siconsuma nel chiuso di unpalazzo e di un condominio aPiazza Vittorio, nel cuore delquartiere più multietnico diRoma. Come spesso avvienela trasposizione tradisce inparte l'opera letteraria, in que-

un giovane laureato in filoso-fia, disoccupato, abbandona-to dalla moglie, costretto atornare a vivere con il padre,un ex deportato che gli daràdel filo da torcere anche damorto.

Sul mareregia: alessandro d'alatricon dario Castiglio, MartinaCodecasaD'Alatri torna a sorprenderci.Dopo il cine-panettone alter-nativo "Commediasexy", ilregista romano questa voltafirma un film completamentein digitale, a basso budget,interpretato da attori semisco-nosciuti. Una commedia sen-timentale appartenente al filo-ne giovanilistico, dai risvoltisociali, ambientata nellasplendida isola di Ventoteneche, ad onor del vero, contri-buisce parecchio alla riuscitadella storia tratta dal romanzodi Anna Pavignano (In bilicosul mare). Il giovane e belSalvatore (Dario Castiglio,figlio di Peppino di Capri)d'estate porta i turisti in girocon il suo gozzo mentre d'in-verno fa il muratore in neronei cantieri sulla terraferma.L'amore arriva con Martina, laragazza di buona famiglia che

sto caso però quello chemanca è la mano ferma diuna regia esperta capace didirigere un buon cast di attorie plasmare, rendendola scor-revole e convincente, unatrama a tratti complessa. Unintreccio narrativo con un pre-ciso scopo, da scoprire solonel finale.

Shutter islandregia: Martin Scorsese conLeonardo di Caprio, MarkBuffalo, Ben Kingsley, Maxvon Sydow.Un affresco sul dolore e sullafollia. Film particolarmenteclaustrofobico e cupo, conuna magnifica fotografia,come tutte le opere diScorsese curato e costruitonei minimi particolari. Maestronel dirigere i suoi attori.Dramma psicologico avvin-cente, che lascia con il fiatosospeso sino alla fine, maiscontato, con una ambienta-zione quasi maniacale.Un'isola-fortezza, battuta dalvento e da una pioggia inces-sante, sede di un noto mani-comio criminale. Siamo nel1954, all'apice della GuerraFredda, quando il capo dellapolizia locale Daniels (DiCaprio) ed il suo collega ven-

gono convocati a ShutterIsland per indagare sullamisteriosa scomparsa di unapluriomicida, ma nulla è comeappare.

Simon Konianskiregia: Micha Wald conJonathan Zaccai, PopeckUn popolo che sa ridere dellapropria tragedia. Sul filone diuna serie di riuscitissimecommedie dallo humour yid-dish (da "Train de vie" in poi),arriva questo giovane e sco-nosciuto regista belga di origi-ni ebraiche che al suo secon-do lungometraggio mette inluce un talento del quale pro-babilmente sentiremo parlareancora. Dosato e con il giustocast di attori, costruisce unfilm divertente e drammatico,irriverente e scoppiettante,graffiante e doloroso.Colonna sonora dai ritmi leg-geri ed accattivanti in nettocontrasto dal contesto narrati-vo. Più che l'accostamentocon Woody Allen, RaduMihaileanu o al nostroBenigni, lo stile somigliamolto a quello dei grandi fra-telli Coen che sullo stessoargomento hanno realizzato"A serious man". Fortementeautobiografico, è il racconto di

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George Clooney e Vera farmiga in una scena di “tra le nuvole” di Jason reitman

l’Altroquotidiano

usa la sua barca per leimmersioni da sub.

the Wolfmanregia: Joe Johnston conBenicio del toro, emilyBlunt, anthony HopkinsMonster movie di tutto rispet-to. Diretto con mano ferma edinterpretato con la stessaconvinzione da un intensoBenicio Del Toro (bravoanche con il pesante truccoda lupo) accanto al semprestraordinario Hopkins, nelruolo del padre. Remake delclassico horror "L'uomo lupo"di George Waggner del 1941,costruzione di un sanguinosopuzzle con un'antica maledi-zione che trasforma le perso-ne in lupi mannari durante lenotti di luna piena, che stalentamente uccidendo gli abi-tanti di Blackmoor. Pocosplatter ma di certo non anno-ia, diligentemente condensa-to in poco più di un'ora emezza con una tensione nar-rativa che non cala mai.Interessante ricostruzioned'epoca in stile vittoriano.

tra le nuvoleregia: Jason reitman conGeorge Clooney e VerafarmigaUn film attraversato da unumorismo fresco e leggero peraffrontare un tema di scottanteattualità, dai risvolti inevitabil-mente drammatici. La storia diun "tagliatore di teste", unmanager molto ricercato intempi di crisi, che le aziendeassumono per brevi periodicon il compito di licenziare ilpersonale in eccesso. Ungrande Clooney nei panni delprofessionista senza scrupoliche dopo tanti anni spesi feli-cemente tra una città e l'altradell'America, improvvisamentesente di dover cambiar vita. Lasfilza dei dipendenti che passasotto la mannaia di Clooneysono veri disoccupati prove-nienti da Detroit e St. Louis, lecittà più colpite dalla recessio-ne. Il regista è il figlio di IvanReitman, quello che ha diretto"Ghostbusters".

triageregia. danis tanovic conColin farrell, Paz Vega,Christopher LeePremio Oscar nel '93 con NoMan's Land, Tanovic ritornaad affrontare gli orrori dellaguerra, da un altro punto divista. Quello dei sopravvissu-ti. Di coloro che ce l'hannofatta, ma che hanno lasciatoin quei terribili luoghi granparte della loro vita. Trattodall'omonimo romanzo dell'exreporter Scott Anderson cheha seguito i conflitti inUganda, Beirut, Cecenia eBosnia il film è la storia di duefotoreporter inviati nelKurdistan iracheno nel 1988poco prima dei massacri digas ordinati da SaddamHussein. Le scene sono forti,particolarmente violente esanguinolenti. In un ospedaleda campo improvvisato,senza acqua ed attrezzatureadeguate, il medico è costret-to a sparare in testa aipazienti più gravi, quelli senzasperanze.

the twilight Saga: eclipseregia: davide Slade conKristen Stewart, robertPattinson, taylor Lautner

E' troppo facile parlare maledel film, talmente è insulso. Ilpeggiore dei tre. Nella primaparte non succede pratica-mente nulla. Ci sono dei neo-vampiri che cercano vittimeda succhiare in giro per lacittà (sai che novità!), sareb-bero dei cattivoni che tentanodi organizzare un piccoloesercito per far fuori Bella. Idialoghi tra i tre protagonistihanno temi fissi e ripetitivi.Parole come amore, cuore,sentimento vengono usatefino allo sfinimento. Lei dice alvampiro Edward: "io ti amo,sono pronta a morire per te",mentre al licantropo pettorutoJacob ribadisce "sono solotua amica", però si capisce

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Recensioni

di LUCIANA

VECCHIOLI

che forse c'è dell'altro dopo

due bacetti non proprio casti.

I due rivali, con piglio molto

maschio, fanno a gara nel

rassicurarla. "Ti proteggo io"

afferma uno, "no, a lei ci

penso io" ribatte l'altro. Salvo

poi allearsi per salvarle la

pelle (si fa per dire). Va bene,

trattasi di pellicola per adole-

scenti. Ma che fatica arrivare

sino alla fine.

il cast al completo di “the twilight”, terza pellicola dellasaga ”eclipse”, ma anche la peggiore