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Anno II - n. 173 - Sabato 4 settembre 2010
quotidianol’Altro
Il posto di Scajola che è da mesi nelle mani del Cavaliere
ediZione eStiVa
Domani, dunque, è ilgran giorno. Sulla
piazza amica di Mirabello,Gianfranco Fini pronun-cerà il suo "discorso dellamontagna". Circondato daun nutrito gruppo di disce-poli e sotto lo sguardovigile ma ostile di una folladi "infiltrati" - pronti adappuntare e contestareogni sua parola fuoriposto - e anche di semplicicuriosi, più o meno inte-ressati. Sono settimaneche la politica nostrana èparalizzata in attesadell'Evento. Come seMirabello fosse diventataFatima o Lourdes. Doveavvenivano miracoloseapparizioni e stupefacentiguarigioni. O più prosai-camente Monaco o Yalta,dove i potenti di turno sispartivano il pianeta erelative aree di influenza.
Mavvia! ripeterebbeall'infinito Giampiero
Mughini come usa farequando comizia sulla suaamata Juventus. Mirabello èMirabello, una ridente citta-dina del ferrarese dove sisvolge da sempre la festa delTricolore. C'è davvero chipensa che lì domani potreb-be apparire il SantoSalvatore della Patria?Magari con Berlusconi,Bossi, Rutelli, Bersani eCasini vestiti da pastorelli, abocca aperta e occhi sgrana-ti?
Se a Mirabello arriveran-no parole di chiarezza,
ben vengano (e che sianoperò definitive). Perchésiamo tutti stufi di balletti. Acominciare dai precari sem-pre più precari, dai giudiciinsultati, dalle famiglie sem-pre più povere e dalle indu-strie in stato comatoso. Tuttagente alla quale - grazie allaattuale politica governativa -per risolvere i propri proble-mi non resta davvero altroche andare a Lourdes.
Disse: entro una settimana il sostituto. Ora lo ripete
Da Mirabelloa Lourdes Interim senza fineOra di punta
AI LETTORI
in edizionestampabilenon vienepubblicatola domenicae il lunedìfinoal 10 settembreesce confoliazione ridotta il sito invecevienecostantementeaggiornato7 giorni su 7
l’Altroquotidiano
L’Italia di Prandelli ha rotto l’incantesimo e ha battutol’Estonia 1-2 a Tallin nel primo match di qualificazioneagli Europei di calcio 2012. Gli azzurri (in maglia bian-ca) vanno sotto nel primo tempo: al 31′ gol di Zenjov.Ma poi ribaltano il risultato nella ripresa: al 60′Cassano appoggia dentro di testa su calcio d’angolo diPirlo; appena 3 minuti dopo Pirlo tira un calcio d’ango-lo, tacco di Cassano e Bonucci realizza.
Il giorno di Prandelli e Cassano
Aveva detto, dopo le pacateinsistenze di Napolitano:tempo una settimana e presen-terò al presidente dellaRepubblica il nome del nuovoministro allo Sviluppo econo-mico. Sono passati circa duemesi da allora e altrettanti neerano trascorsi da quando ilfido Scajola era stato costretto- anche sotto il peso di penosebugie - a dare le dimissionidopo l’esplosione dello scan-dalo della casa con vistaColosseo “acquistata per lui asua insaputa” da un incaricatodell’imprenditore Anemone. Elui, Silvio Berlusconi, ha conti-nuato a tenere per sé, ad inte-rim, quella carica.Ieri Silvio Berlusconi ha ripe-tuto la promessa: entro unasettimana, ha detto, nomineròil nuovo ministro. Per fortunaha assicurato che il ritardo on
è dovuto a rifiuti di Napolitanosu candidature da lui proposte.Comunque ha puntigliosa-mente precisato che durante ilsuo interinato si è operato esono state prese molte decisio-
ni. In realtà ha realizzato perun periodo il suo sogno: quellodi fare tutto da solo, senzanemmeno l’intralcio di suoiministri di fiducia. Con quelloche gli combinano... PAG. 2
di Stefano CLeriCi
La poltrona che Scajola abbandonò durante la conferenza stampa in cuiannunciò le dimissioni per l’affare della casa con vista sul Colosseo
L’esultanzadi Cassanodopo il goldel pareg-gio. Suo ilmeritoanche dellasecondarete segna-ta daBonucci
sabato
4 settembre 2010 2l’Altroquotidiano
Direttore responsabile: ennio SimeoneRedazione: tel: 06-86293192
Indirizzo e-mail: [email protected]
Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria
Multimediale) - Presidente:Stefano ClericiSede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma
Registrazione del Tribunale Roma n..343/08
del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC
Partita Iva 09937731009
l’Altroquotidiano
L’OnOmasticO
accadde Oggi
Ida
476: fine Impero Romano
Santa Ida nacque in Westfalia e visse al tempo di Carlo Magno(742-814). Sposò il duca di Sassonia, Ekbert, e lo curò per moltianni. rimasta vedova si dedicò ai bisognosi, perciò fu sopran-nominata la “madre dei poveri”.
L'Imperatore romano romolo Augusto viene deposto daodoacre, che si proclama re d'Italia. L'Impero romanod'occidente di fatto cessa di esistere
rosi Bindi aprea un’alleanza con Fli
In CASo dI ELEZIonI
Il presidente del partito democratico, Rosy Bindi,apre le porte del nuovo Ulivo anche al gruppo diFuturo e libertà: "Se Berlusconi e la Lega - hadetto ai microfoni di Telelombardia - dovesseroportare il Paese alle terze elezioni in sei anni, allo-ra noi proporremo a Fli un'alleanza per la demo-crazia. Noi staremo con tutti coloro che sonodisponibili a salvare questa Costituzione". Ma piùtardi precisa di non aver mai lanciato l'idea di fare'ammucchiate': "Non ho proposto né alleanze conFini, né ammucchiate - ha detto, chiarendo quan-to affermato nell'intervista -. Del resto, non fuun'ammucchiata quella dei cittadini che vinseronel 2006 il referendum sulla Costituzione”.
Il Papa: «Il postofisso non è tutto»
PArLA AI GIovAnI
La ricerca del posto fisso e della sicurezza eco-nomica non deve far perdere di vista i valori delVangelo. In sintesi, è questo il messaggio invia-to ai giovani di tutto il mondo da BenedettoXVI in occasione della XXVI GiornataMondiale della Gioventù, in programma aMadrid dal 16 al 21 agosto del 2011. "Ladomanda del posto di lavoro e con ciò quella diavere un terreno sicuro sotto i piedi è un pro-blema grande e pressante", si legge nel docu-mento redatto dal Papa, ma i veri "punti fermi"per i giovani risiedono nella fede e "nell'insie-me dei valori che sono alla base della società" eche "provengono dal Vangelo".
Professori precari si vendono su ebay.La provocazione è stata lanciata dal blog“docenti in mutande”. attualmente ilnumero dei docenti precari è pari a200mila contro i 700mila già di ruolo.
L’EdITorIALE
Anche Avvenirecontro la GelminiNell'anno scolastico che sta per cominciare «non siguardi ad altri interessi che non siano quelli deiragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste epretese, per quanto comprensibili. Non si facciacarriera sulla loro pelle». Il che vale «per ilMinistro, e per ogni adulto che ha una funzionenella scuola”.Il duro monito è contenuto in un editoriale delgiornale dei vescovi Avvenire, pubblicato ieri,all'indomani della conferenza stampa del ministroMaria Stella Gelmini.«La signora ministro - afferma l'articolo - haaffrontato con gagliarda e dunque controversavolontà riformatrice sia l'Università che la scuola.Una partita personale e politica su cui sta scom-mettendo molto». Sulla quale il giudizio dei vesco-vi rimane sospeso. Nonostante gli sforzi, infatti,anche per "interessi corporativi" e i "molti proble-mi lasciati per strada" "anche quest'anno il panora-ma dell'avvio" del nuovo anno scolastico appare - agiudizio di Avvenire - "confuso e pieno di ombre".
Prof. vendesi
«Vedo che da più parti sichiede la nomina di unnuovo Ministro per loSviluppo, sostenendoche sino ad ora ci sareb-be stato un vuoto in que-sta funzione. Mi permettodi garantire che il mio 'in-terim' non è stato unvuoto, ma 'un pieno', unvero e proprio pieno didecisioni e di provvedi-menti e che il dicastero diVia Vittorio Veneto èstato ed è nelle mani diuna delle istituzioni piùautorevoli del Paese,quella del Presidente delConsiglio». afferma inuna nota il presidente delConsiglio SilvioBerlusconi. «e' stato un vuoto totale.Comunque, non è laprima volta che sentodire che la nomina cisarà la prossima settima-na. di che anno? Speroche sia di quest'anno».Così il segretario del Pd,Pierluigi Bersani, replica,dalla festa dell'api, alpremier SilvioBerlusconi, sul suoimpegno ad interim alministero dello Sviluppoeconomico.
Arrivail sostitutodi Scajola
VentiquattrOreIn Italia e nel Mondo
sabato
4 settembre 2010 3VentiquattrOreIn Italia e nel Mondo
l’Altroquotidiano
CoSE dI qUESTo Mondo
Ragazzo cubano picchiato perché neroDa un anno e mezzo dei ragazzi-ni italiani lo offendevano per viadel colore della sua pelle. Poisono passati dalle parole ai fatti.E per un dodicenne cubano laserata è finita con tanto spaven-to e il naso fratturato. Teatro del-l'aggressione un parco di ZeloSurrigone, paese alle porte diAbbiategrasso, nel Milanese,dove il giovane - che giocava con
il suo skateboard insieme condue coetanei - è stato avvicinatoda altri tre ragazzini, di 13 anni,insultato e poi preso a spinte equalche pugno.Tornato a casa, ha raccontatol'accaduto alla madre che l’hacondotto all'ospedale diAbbiategrasso. Al giovane è statariscontrata una contusione alnaso, con probabile frattura, e
Forte terremotoin nuova Zelanda
MAGnITUdo 7,0
Lindsay Lohanpirata vip
PrEndE Un PASSEGGIno
Il principe Harry è finito nell'ennesimo scanda-lo di corte. Gli obiettivi, infatti, lo hannoimmortalato mentre gioca a polo e cavalca unpony sanguinante, ferito dagli speroni del prin-cipe. Secondo uno spettatore Harry, nonostan-te il taglio sull'animale, avrebbe continuato agiocare. I gruppi britannici per la tutela deglianimali hanno accusato il principe di "crudel-tà" e la Hurlingham Polo Association ha avvia-to un'indagine.A difesa del principino St. James Palace ha rife-rito che Harry, non appena si è accorto che ilpony perdeva sangue, ha interrotto immediata-mente la partita.
Animalisticontro Harry
GUAI A CorTE
Un fratellino e una sorellina, di 8 e 10anni, sono caduti nel lago d’Iseo a Marone(Brescia). Dopo una iniziale risposta allarianimazione effettuata le condizioni diuno dei due sono peggiorate ed è statodichiarato il decesso in serata agliOspedali civili di Brescia. Le condizionidella sorellina, ricoverata agli Ospedaliriuniti di Bergamo, restano gravi e la pro-gnosi è riservata.I bambini erano scivolati mentre giocava-no sulla rampa-scivolo per le barche delporticciolo. Non sapendo nuotare sonostati recuperati in fin di vita.
Fratellini nellago: uno annega
BrESCIA
Un aereo Boeing 747-400F cargo del corriereinternazionale Ups si è schiantato in fase di decol-lo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, provocandoun incendio. Secondo quanto riferito dalla stessaUps i due membri dell'equipaggio sono morti. Ilvelivolo, che era diretto a Colonia, in Germania, èprecipitato all'interno della base militare di Nad AlSheba e non su un'autostrada come detto inizial-mente. Alla base dell'incidente vi sarebbe un problematecnico. Il velivolo ha preso fuoco e poi si è schian-tato. Alcuni testimoni nell'area della Silicon Oasis,tra il rinomato Global Village e Al Ain Road,hanno visto un'immensa palla di fuoco.
TUTTI MorTI
Aereo Upssi schianta a dubai
Un forte terremoto di magnitudo 7,0 ha colpito nelpomeriggio (ora italiana) la seconda citta' dellaNuova Zelanda, Christchurch, sulla costa orientale.Non si ha notizia di morti o feriti, solo di numerosidanni agli edifici e di blackout elettrici in molte zone.Non e' stato emesso un allarme tsunami.La scossa, durata 40 secondi, e' stata registrata intor-no alle 4:35 del mattino ora locale (le 18:35 ora italia-na), a 30 chilometri a ovest di Christchurch, a 16 chi-lometri di profondita'. La citta' ha 342.000 abitanti esi trova sulla costa orientale dell'Isola Sud, una delledue che formano la Nuova Zelanda. Inizialmente ilterremoto era stato valutato di magnitudo 7,4 dalServizio geologico degli Stati Uniti (USGS), poi lastima e' scesa a 7,0.La scossa e' stata avvertita anche nella capitaleWellington, nell'isola Nord. I cittadini diChristchurch sono corsi in strada in pigiama, terro-rizzati. Ampie zone della citta', fra le quali il centro,sono rimaste senza corrente.
una lesione agli occhi. "Mio figlioera al parco con due amici dellastessa età quando sono arrivati itre ragazzini - ha spiegato lamadre del ragazzo - Hanno salu-tato gli amici italiani e gli hannochiesto il suo skateboard. Miofiglio glielo ha dato per andare agiocare con una altalena, maquando ha visto che stavano perrompere lo skateboard è andatoa riprenderlo e lì è iniziato tutto".
Lindsay Lohan è accusata di essere passatacon il rosso e aver quasi investito un passeggi-no. La Lohan, appena uscita da un ospedaleneuro-psichiatrico, avrebbe colpito di striscioun passeggino, con sopra un bimbo di tre anni,rimasto illeso.
Obama: «Andiamoverso giornimigliori»Timidi ma significativisegnali di ripresa inAmerica, sufficienti perfar dire al presidente,Barack obama, che''l'economia si sta muo-vendo nella direzionegiusta, andiamo versogiorni migliori''. Gliultimi dati sull'occupa-zione, con un +67milaunita' nel settore priva-to, dimostrano che ilrischio di una nuovarecessione si allontana.obama ha voluto com-mentare gli ultimi datisull'occupazione e hasottolineato che, perquanto timidi, sono''una notizia positiva''perche' confermanouna tendenza in atto:per l'ottavo mese con-secutivo il settore pri-vato dell'economiaamericana ha registra-to una crescita dell'oc-cupazione. Ad agosto iposti di lavoro sonoaumentati di 67 milaunita', mentre il tassodi disoccupazione e'rimasto sostanzialmen-te stabile al 9,6% (unmese fa era del 9,5%).
sabato
4 settembre 2010 4tribunal’Altro
quotidiano
propria autorevolezza e il proprioprestigio per la Direzione del car-cere.Per arrivare a questo obiettivo,non è sufficiente la mera buonacondotta, non è un beneficiostrettamente imparentato conuna sorta di automatismo. Avevotrascorso oltre venti anni di carce-re, non mi erano mai stati conces-si permessi premio, l’art. 21 ètutto incentrato sullo strumentoprincipe per ogni trattamento rie-ducativo: il lavoro e la dignità chene deriva.In quella “evasione” non c’entra-no né pesano le problematicheendemiche dellaAmministrazione Penitenziaria:il sovraffollamento, la carenza dipersonale, l’assenza di investi-menti finanziari appropriati.Il detenuto ammesso al lavoroesterno è una persona che gode difiducia, capace di affidabilità,protagonista di un percorso dirisalita esistenziale, di un cambia-mento di mentalità.Avrei potuto anch’io alzare i tac-chi, “evadere”, ma quando non siha più residenzialità con il pro-prio passato criminale, con lapericolosità sociale, il cammino inatto non è più strettamente legatoal solo contenimento, alla solaincapacitazione, bensì è sinonimodi collaborazione lavorativa e dirisvolti umani condivisi. Potevo incamminarmi versol’uscita, verso la rete metallica,verso una libertà miserabile, manon mi è mai sfiorata l’idea diritornare a una vita sottobanco,per anni ho usufruito del lavorointerno-esterno alla prigione,soprattutto di una piccola magrande manutenzione dell’anima,e ogni giorno che scorre via, com-prendo il valore delle responsabi-lità acquisite che fanno la distan-za da “quelli dalla faccia voltataindietro”.
vincenzo Andraous
CriminalitàRisorse ridicoleper Reggio CalabriaL’incremento di risorse promessodal governo a favore della lottaalla criminalità a Reggio Calabriaè veramente titanico: ben 45 milaeuro. Passerà alla storia come ilgemello del piano Marshall per
metropolitana. E' convinzione
comune che l'acqua calda pulisca
i tessuti meglio di quella fredda.
Non e' proprio così. Vero e' che la solubilità di unamacchia aumenta con l'aumenta-re della temperatura dell'acqua eche, quindi, si pongono le condi-zioni per l'eliminazione dellamacchia stessa. Aumentare lasolubilita' della macchia significa,pero', scomporla in tante piccoleparti che si diffondono in profon-dita' nelle fibre rendendo piu' dif-ficile la successiva asportazionecon detersivi o con lavaggi asecco. Questo processo avviene inparticolare con le macchie grassesui tessuti sintetici; il fenomenotrova diffusione proprio in estatecon l'uso di costumi da mare (sin-tetici) e di oli solari o di pranziconsumati con slip o boxer (e rela-tive macchie). Inoltre lo sporco dinatura proteica (es. uova) puo'diventare di difficile pulizia acausa dei processi di coagulazionedelle proteine. Al tutto aggiungia-mo che l'acqua calda "stressa" itessuti e costituisce una spesaaggiuntiva del lavaggio (riscaldarecosta!). Consigli? Non e' necessa-rio posizionare la temperaturadell'acqua della lavatrice a 60gradi: si sprecano soldi, si danneg-giano i tessuti e non si ottengonorisultati migliori di un lavaggio a30 gradi.
Primo Mastrantonisegretario Aduc
ricostruire il Paese. Facendo dueconti è realmente uno sforzo diinaudite proporzioni, equivaleallo 0,0015 % di quanto il governodestina per pagare le multe per lequote latte degli agricoltori pada-ni e lo 0,0001125 dei fondi FASsottratti alla Calabria dallo stessogoverno in barba agli obiettivicomunitari di convergenza. Era larisposta che solo un governoamico della Calabria poteva met-tere in campo. Sicuramente pro-vocherà l’insurrezione di altreregioni! Per incrementare un cosìcospicuo tesoretto proponiamo dimettere all’asta tutti i bossoliinviati negli ultimi due anni comeavvertimento-marketing ai politi-ci calabresi. Certo alcuni sono ilsegno di una minaccia reale, com-plessivamente sono il segno diuna barbarie da qualunque parteprovengano. La loro vendita peròriuscirà grosso modo a pareggiarelo sforzo supplementare delloStato! D’altra parte è più o menoquanto costa un viaggio a Reggiodi un ministro con aereo di Stato.Che non sia per questo lo stanzia-mento?
Franco Laratta, demetrio naccari Carlizzi
risparmiLa (ri)scopertadell’acqua caldaOgni tanto crolla una leggenda
CarcereSe un detenuto“ammesso allavoro esterno”decide di evadere...
La migLiOre deL giOrnO
Marassi sul “Mattino””
Tra un morto ammazzato e uncarcere costretto a vivere del suo,ecco che un paio di detenutihanno pensato bene di levare letende, darsela a gambe. Un’evasione da non poter essereneppure raccontata, perché priva-ta in partenza di ogni letteratura,di qualsivoglia vanteria criminale.Se ne sono andati dentro un veroe proprio tradimento culturale,volgendo le spalle a quel patto dilealtà, stipulato innanzitutto conse stessi, con le Istituzioni, con lagente all’intorno, ristretta e libe-ra.Un’evasione messa in atto da per-sone di scarsa pericolosità sociale,a bassa soglia di attenzione,un’evasione accaduta non permancanza di personale, ma per-ché a metterla in scena sono stati“quelli dalla faccia voltata indie-tro” per dirla alla Adriano Sofri,uomini destinati a varcare nuova-mente il cancello blindato di unpenitenziario, perché in queipassi affrettati verso una libertàprostituta ci sono le certezzeinconfessabili per un ritorno abreve termine nelle patrie galere.Lo hanno fatto non da un istitutoadditato a fortino della disumani-tà, no, hanno scardinato la pro-pria dignità da un luogo forte-mente deputato a svolgere il ruolodi recupero del condannato, lapropria utilità sociale sul versantedella giusta pena da scontare edella conseguente riparazione damettere in pratica.Tanti anni fa anch’io ho usufruitodi questa opportunità, dentro unprogetto di destrutturazione ericostruzione interiore, ho avutola possibilità di ritornare a essereuna persona migliore. Conoscobene la metodologia del lavoroesterno in e fuori dal carcere, ecome rientrando nei requisiti pre-visti, sia possibile (per pochi),accedere all’istituto dell’ art. 21,come questa eventuale concessio-ne implichi il mettere in gioco la
sabato
4 settembre 2010 5Diritti & DOVeril’Altroquotidiano
preVidenZa
risponde il dottor antonino niCoLo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente
all’indirizzo e-mail: [email protected] potete telefonargli al numero 388 0554031
ogni giovedi dalle 15 alle 18
ridotte attitudini
In pensioneanche a 60 anni
riscatto laurea
Si può lavorandonel volontariato
Mio padre, in seguito ad unintervento chirurgico abba-stanza impegnativo, ha persogran parte della sua capacitàlavorativa e dietro indicazionedel nostro medico, che haquantificato in almeno l’80%la riduzione, è propenso achiedere la pensione anticipa-ta di vecchiaia (60 anni di etàanziché 65). Nel caso di acco-glimento della domanda,dovrà attendere anche lui lacosiddetta “finestra a scorri-mento”?
C. D., Siracusa
no, fortunatamente illegislatore del 31 maggio2010 ha tenuto conto ditale categoria ed ha previ-sto per essa il manteni-mento della vecchia nor-mativa, indubbiamentepiù favorevole.
Un operatore di patronato mi ha riferito che il gover-no, nel varare col decreto legge n° 78/2010 una nor-mativa più restrittiva per i pensionamenti, consente a10.000 lavoratori di andare in pensione con le vecchieregole. Potrei avere ulteriori chiarimenti? Potrebbeesserne interessato un mio fratello di 58 anni.
N. Mazzantini, GrossetoSi tratta di una norma in deroga al nuovo regi-me generale, che consente ai lavoratori inmobilità e per quelli che sono stati incentivatiall’esodo (ad esempio, dipendenti del creditoe delle assicurazioni) di usufruire ancoradelle vecchie finestre. E’ stato affidatoall’InPS il compito di individuare tali lavora-tori nel limite di 10.000 unità complessive pertutto il territorio nazionale.
età per la pensione
Una deroga affidata all’Inpsper i lavoratori in mobilità
avvertiamo i lettori che alcuniquesiti e relativi pareri vengo-no ripetuti perché riguardanoargomenti che hanno già otte-nuto risposta
Mio figlio si è laureato a dicem-bre 2008. Da febbraio 2010 svol-ge, presso un’associazione uma-nitaria, attività sociale non retri-buita a favore di portatori di han-dicap. Quesito: è già possibileeffettuare il riscatto degli anni distudio? In caso positivo, a quantoammonterebbe l'importo dapagare? Poichè lo stesso non haancora redditi, tale importo puòessere detratto da me?
G. Guido, Brindisi
dal 2008 è possibile riscat-tare la laurea anche se non èancora iniziata l'attivitàlavorativa. Per ogni anno dariscattare nel regime contri-butivo il costo è pari al 33%del minimale contributivodegli autonomi (14.334 europer il 2010). La spesa annua-le è quindi di 4.730 euro. Icontributi possono esserepagati in 120 rate mensilisenza interessi e sonodetraibili dal genitore conaliquota del 19%.
pubblico impiego
Donne piùpenalizzate
E’ vero che il personale dellascuola non è stato toccato dallariforma pensionistica varata,con decreto legge, a fine mag-gio 2010? Per quali motivi nonviene equiparato agli altri lavo-ratori?
S. Giudice, Roma
Sì, corrisponde a verità laderoga cui lei fa riferimen-to. Il personale della scuo-la continuerà ad andare inpensione con la finestraunica annuale del 1° set-tembre (1° novembre perle università). ne possonofruire quei dipendenti chematurano il diritto allapensione di anzianità o divecchiaia entro il 31dicembre dell’anno delpensionamento. Il motivoè quello di non interferirecon lo svolgimento del-l’anno scolastico con pen-sionamenti nel corso dellostesso.
reversibilità
Se studente, sì ma non fuori corso
no ha meno di 26 anni.
Vorrei sapere se uno studenteuniversitario ha diritto ad unaquota di pensione di reversibi-lità per la sola durata del corsolegale di studi o, comunque,fino al 26° anno di età. Ciò inquanto ho ricevuto informa-zioni contrastanti in merito.
S. Amato, Cosenza
La normativa prevede chela quota di pensione aisuperstiti, studenti univer-sitari, spetti per la duratalegale del corso di laurea .Ma se questo è iniziatotardi, con riferimentoall’età (ad esempio, a 23 o24 anni), la pensione vienecorrisposta fino al 26°anno di età. Se, invece, ilcorso legale di laurea ter-mina prima (per esempio,a 23 anni) e lo studenteancora non ha conseguitola laurea, per il periodo difuori corso la pensionenon spetta, anche se l’orfa-
Sono una dipendente dellaRegione Lazio di 55 anni ed hodovuto prendere atto che ilmomento della mia uscita dallavoro per pensionamento si èallontanato di parecchio. A mioavviso e facendo dei calcolisulle tabelle pubblicate dallastampa, la categoria più pena-lizzata dal decreto legge saràquella delle donne del pubblicoimpiego. E’ vero?
L. Morelli, Roma
Sì, è proprio vero. E ciòper due motivi, concomi-tanti. Il primo è costituitodallo scalone di 4 anniintrodotto a partire dal2012 e che porterà di colpol’età pensionabile da 61 a65 anni. Il secondo riguarda l’ulte-riore attesa di 1 anno dalmomento di raggiungi-mento dei requisiti.
personale scolastico
Una eccezionecon motivo valido
crediti inps
Un avviso che valela cartella esattorialeE’ attendibile la notizia secon-do la quale, a partire dal 2011,l’INPS avrà la possibilità direcuperare i crediti di qualsiasinatura in tempi più ristretti?
M. Rossi, Ancona
Sì, tra le novità di fine mag-gio ve n’è una che riguardala riscossione dei crediti daparte dell’InPS. Basterà lanotifica, da parte dell’Ente,di un avviso di pagamentoche diventa un titolo esecu-tivo. Esso sostituisce la car-tella esattoriale ed intime-rà il pagamento dellasomma dovuta entro 90giorni. decorso tale ter-mine, scatterà l’esecuzio-ne forzata. Ma esiste lapossibilità di avanzarericorso entro 90 giorni.
sabato
4 settembre 2010 6Culture & tenDenzel’Altroquotidiano
A Tortora il 3 setembre di 150 anni fa
ti da Paola, erano appena sbarca-ti nella cittadina campana sottola guida del generale Türr.L’intenzione di Garibaldi era didirottarli sul passo del Fortino,non lontano da Lagonegro, persbarrare la strada alle truppe delCaldarelli e poter riprendere conmaggiore sicurezza il camminoverso la capitale dell’ormai tra-ballante Regno delle Due Sicilie.In un primo momento avevapensato di raggiungere il Tirrenoattraverso la valle del Mercure-Lao, ma poi cambiò idea e vigiunse, per vie interne, passandoper il territorio di Tortora.Probabilmente, la variazione diprogramma gli fu suggerita dadon Bonaventura De Rinaldis, diRotonda, la cui figlia Filomenaaveva sposato il tortorese donFrancesco Maceri. Ed è proprioal padre di quest’ultimo, il sinda-co don Biagio Maceri, che donBonaventura inviò un messaggiosegreto per avvertilo dell’immi-nente arrivo dell’illustre ospite.
Garibaldi, con alcuni uomini alseguito, forse sei, lasciò Rotondain piena notte e, seguendo leindicazione del giovane pastorePaolo Maceri, incontrato sull’al-tipiano del Carro, giunse aTortora intorno alle 10,30 delmattino seguente.Ad accoglierlo, all’ingresso delpaese, c’erano don BiagioMaceri, nell’occasione nominatoCapitano della guardia naziona-le, e l’intera popolazione in festa,opportunamente “indottrinata”dai notabili locali, in parte mas-soni, che, un po’ perché credeva-no nell’ideale unitario e, forse,molto di più per tutelare i propriinteressi, erano passati in massadalla parte del vincitore. Il foltocorteo raggiunse quindi la casadi don Biagio LomonacoMelazzi, genero di don BiagioMaceri per averne sposato lafiglia Teresa.L’unica eccezione fu quella delnotaio Francesco Marsiglia che,fedele al regime borbonico, si
di BiaGio MoLiterni rifiutò di rendere omaggioall’Eroe e che per questo motivorischiò di essere passato per learmi. L’ordine di fucilazione fuperò strappato dallo stessoGaribaldi, il quale, per interces-sione del sacerdote donMansueto Perrelli, optò per lapresa in ostaggio del giovanefiglio del notaio, Domenico.Questi, portato con sé a cavallodal Medici, fu poi liberato intor-no alle ore 14,00, ovvero nelmomento in cui il gruppo di gari-baldini, lasciata Tortora, siimbarcò per Sapri all’Agnola diCastrocucco, in territorio diMaratea.Prima della partenza, il Generaleebbe modo di colloquiare affabil-mente con alcuni patrioti che loavevano raggiunto sulla spiaggia.Tra questi vi erano Filippo LaGioia di Aieta e sua madreAngela Candia, la quale nonmancò di offrire tutti i suoi figliper il riscatto della Patria.Garibaldi, commosso dalle nobi-li parole della donna, la colmò dibaci e le disse: «Se tutte le donned’Italia fossero simili a voi, l’Italiasarebbe libera da più secoli».Il Generale giunse a Sapri nellaserata del 3 settembre e potéquindi riprendere la sua vittorio-sa marcia verso Napoli, facilitatadal fatto che, nel frattempo, letanto temute truppe borbonichedel Caldarelli si erano disperse. Sierano infatti rifiutate di seguire illoro comandante nella scelta,maturata nella notte, di conver-tirsi alla causa unitaria o, secon-do un diverso punto di vista, di“vendersi” all’ invasore.
P.S. Il sedicenne Carlo Mazzei diMaratea, nipote acquisito di donBiagio Maceri, raggiunse i gari-baldini a Lagonegro e morì inbattaglia il 1° ottobre 1860 pressoAversa. C’era anche chi ci crede-va davvero!
Centocinquant’anni fa, in questeore, il 3 settembre del 1860,Giuseppe Garibaldi fece sosta aTortora, primo paese dellaCalabria per chi scende dallaCampania. Quella visita fu cosìrievocata il 9 luglio 1882 daPietro Lomonaco Melazzi in undiscorso tenuto alla SocietàOperaia «Silvio Curatolo» diAieta: «Il 3 settembre 1860 ilComune vicino di Tortora ebbel’onore e il piacere di alloggiarlofra le sue mura; anzi dimorò pervarie ore in casa di mio fratelloBiagio ch’è domiciliato e residen-te a Tortora, ove prese una refe-zione insieme ai Generali Bixio,Cosenz, Medici e Bertrani, soli,senza niuna forza».L’evento è confermato da un tele-gramma che l’Eroe dei DueMondi inviò il 7 febbraio 1875allo stesso don Biagio LomonacoMelazzi: «Caro Melazzi, Grazieper la vostra del 1° e per il gentilericordo. Salutatemi il fratello…Vostro G. Garibaldi».La sosta a Tortora fu imprevista eorganizzata in tutta fretta. IlGenerale, reduce dalla conquistadella Sicilia e della Calabria, eradiretto a Napoli in vista delloscontro decisivo con l’esercito diFrancesco II, e voleva arrivarcinel più breve tempo possibile pernon dar tempo al nemico di orga-nizzarsi.Ma la sera di domenica 2 settem-bre 1860, mentre si trovava aRotonda, ospite della famigliaFasanelli, seppe che i circa 3000soldati borbonici del generaleCaldarelli, sia pure in ritirata,erano attestati pressoCastelluccio e rischiavano di ral-lentare la sua marcia.Decise perciò di spostarsi sullacosta tirrenica calabrese per poirecarsi via mare a Sapri, dovec’erano ad attenderlo i 1500uomini delle brigate Milano,Spinazzi e Puppi che, provenien-
Garibaldì strappò l’ordinedi fucilazione del notaio Garibaldi. in basso: Casa
Lomonaco Melazzi a tortora
sabato
4 settembre 2010 7Ciulture & tenDenzel’Altroquotidiano
Civiltà contadineattraverso la storia della cucina
novità in libreria/1Un volume di Pier Luigi Leoni e Enzo Prudenzi
Clara; dalle lotte sindacali alsenso dell’onore e della digni-tà. Anche se oggi – dice il pro-tagonista – «le mani nonsono tutte disarmate. Alcuneanzi hanno tagliato testeumane, le hanno lanciate inaria per poi prendere la mirae spappolarle a colpi di mitrae di pistola. E sono ancoratanti gli uomini miti e gene-rosi ma hanno sguardi cupi ei cieli sono diventati lividi e lestelle corrusche. E il fiore dizàgara ha sapore di fiele».
orazio Barrese è giornali-sta. Tra le sue pubblicazioniricordiamo: I Complici. Glianni dell’antimafia(Feltrinelli, 1973; Rubbettino,1988); L’Anonima Dc, conMassimo Caprara (Feltrinelli1977), La guerra dei setteanni. Dossier sul banditoGiuliano con Giacintad’Agostino (Rubbettino 1997)
Oggi, i valori della cultura contadina sopravvivono solamente nellamemoria degli anziani, si trascura invece l’attaccamento alle festetradizionali e ai raduni familiari, passione per una cucina semplicema saporita.Viaggio nella civiltà contadina – La cucina, un libro di Pier LuigiLeoni ed Enzo Prudenzi (Annulli Editori) si sofferma in particolarmodo sulla perduta arte del far da mangiare, propria dei contadini. Esottolinea la necessità di correggere gli errori umani del passato,ristabilendo un contatto con la natura che si è perso a causa di unavita frenetica e stressante. A questo proposito, Vittorio Tapparelli,della Slow Food di Orvieto, che ha firmato la prefazione, sostiene:«Con le nostre scelte noi decidiamo quale tipo di agricoltura ritenia-mo desiderabile: se quella alle dipendenze della chimica o quellasostenibile, “ecologica”, orientata verso una qualità alimentarebuona, pulita e giusta.»Le testimonianze fornite agli autori da ex contadini riguardano cam-pagna orvietana intorno alla metà del secolo scorso. Approfondireun’area geografica specifica consente di entrare nei dettagli, andareoltre le semplici curiosità, offrendo una panoramica completa di unmondo scomparso, quello dei nostri nonni, che molti ricorderannocon un pizzico di nostalgia e commozione.In questo libro veniamo piacevolmente portati nella cucina contadi-na di metà Novecento, e osserviamo il focolare, il catenaccio conappeso il paiolo e le erbe, la rastrelliera con le pentole, la tinozza peril bagno e il bucato, il forno.Adibita a diverse funzioni, la cucina serviva anche da ingresso, sog-giorno, luogo di lavoro. Le donne, oltre a cucinare, vi lavoravano amaglia, recitavano il rosario, raccontavano favole ai bambini. Gliuomini facevano lavoretti di falegnameria, realizzavano cesteIl volume è corredato di alcune ricette diffuse nei territori di Orvieto eViterbo e numerose fotografie, alcune delle quali tratte dall’archivio per-sonale del fotografo Enrico Pasquali. Pier Luigi Leoni è giornalista pubblicista, scrittore di libri di dirittodegli enti locali, saggi storici e politici e novelle. Ex segretario comunale,si dedica ancora alla vita politica di Orvieto, dove vive, e si interessa di“gastrosofia”. Enzo Prudenzi è funzionario ministeriale a Viterbononché, nel tempo libero, autore di varie pubblicazioni sulle tradizioni esul territorio.Per ulteriori informazioni: Giro di Parole, divisione di Metaphor -Tel. 02 30910986 – [email protected]
Giovedì prossimo ore 18 aVilla Zerbi a Taurianova (Rc),con l’intervento dell’autore,sarà presentato il libro diOrazio Barrese “Il pianorodelle quaglie”, edito da Iride,del gruppo Rubbettino.Sintesi. Mentre percorre lacittà in autobus Lino ha unsussulto: quegli occhi verdi…il volto luminoso… È lei laragazza sulla cui esistenza si èinterrogato per anni? Da que-sto incontro fortuito, e daglialtri che ne seguiranno, pren-de avvio un passato che sialterna al presente. È unritorno nella Calabria degliaranceti colorati, degli ulivigiganti come cattedrali, acca-rezzati dall’alito leggero di unmare viola, o avvolti dallebrezze aspromontane di resi-na profumata.
È il racconto della vita diLino, dal suo rapporto con lasorella al suo amore per
novità in libreria/2
Rimpianto di una Calabriache ormai non esiste più
“Il pianorodelle quaglie”di OrazioBarrese
Sarà presentato giovedì aTaurianova (rc)
Incontro del Movimento delle agende rosse sulla legalitàIl Movimento delle Agende Rosse Avellino -Benevento, il gruppo facebook "Io sto con il giudi-ce Clemente di Benevento.Comitato ScortaCivica" ed il "Comitato Cittadini per laTrasparenza e la Democrazia", attraverso i propriresponsabili - Ivan Pipicelli, Carolina Vecchione eRosanna Carpentieri - informano che il 12 set-tembre, dalle ore 11, tra i boschi dell’Oasi WWFdel Parco regionale del Partenio, Acqua delleVene, sito in Pannarano (Bn), si svolgerà undibattito informale sulla Legalità, l’Ambiente e la
corretta gestione dell’Acqua Pubblica. Il sostitutoProcuratore presso il Tribunale di Benevento,Dott. Antonio Clemente (magistrato tra i piùimpegnati nella lotta al malaffare nella provinciadi Benevento ed al ripristino della legalità violata), Vincenzo Cenname (Ingegnere ambientalista esindaco di Camigliano esautorato di recente deisuoi poteri a causa della "disobbedienza civile"alla legge sulla provincializzazione della gestionedei rifiuti in Campania) e Padre Alex Zanotelli(Emerito attivista del Comitato Referendario
Nazionale per l’acqua pubblica) daranno vita adun interessante confronto su temi di estremaattualità, che consentirà agli intervenuti di acqui-sire maggiori informazioni in merito e di poterporre domande libere sui temi trattati e sulle que-stioni emergenti dalla discussione.Moderatore del dibattito sarà il giornalistaSandro Ruotolo.Tra gli ospiti sarà presente ancheDon Vitaliano Della Sala.Inoltre verrà allestito un banchetto informativosul Popolo delle Agende Rosse.
sabato
4 settembre 2010 8ribaltel’Altroquotidiano
Sofia Coppola fadell’ironia sulla tvitaliana dei Telegatti
Mostra del cinema di Venezia
Presentato “Somewhere”, poi dinner party esclusivo
E il clima di grande familiarità sulset lo conferma anche ElleFanning, sorella minore della piùfamosa Dakota: "Con Stephenabbiamo visitato l'hotel prima digirare: ci siamo ambientati nellastanza, giocato e scherzato, percreare il legame di un padre e diuna figlia".Dopo la proiezione ufficiale delfilm nella Sala Grande delPalazzo del Cinema alle 19.30, èseguito il mega dinner partyorganizzato da Antoine Arnault,capo della comunicazione diLouis Vuitton, all’interno dellosplendido Palazzo Polignac, unodei palazzi più importanti delrinascimento veneziano.Nell'elenco dei fortunati che sonoriusciti ad ottenere l'invito allafesta di Sofia Coppola in LouisVuitton, figurano: oltre al cast delfilm e ai vertici di Medusa chedistribuisce la pellicola, l'attoreamericano Willem Dafoe, la topmodel Naomi Campbell, SilviaFendi, la madrina della mostraIsabella Ragonese, il regista LucaGuadagnino, ClaudioSantamaria, Stefania Rocca,Valerio Mastandrea, BeppeFiorello, Jasmine Trinca, LuisaRanieri, Cristiana Capotondi,Andrea Pezzi, il conte e la contes-sa Gilberto e Bianca ArrivabeneVallenti Gonzaga, il principeCarlo Giovannelli, il produttoreTarak Ben Ammar, BiancaBrandolini, Brandino e MarieBrandolini d'Adda, Vittorio eYaya Coin, Federico Zoppas, laregista e fotografa americana ZoeCassavetes, l'attrice giapponeseKiko Mizuhara e la designerDelfina Delettrez.
(adnkronos)
"Ho scritto il film appena dopo lanascita di mia figlia: la maternitàcambia le priorità", prosegue laCoppola (che ha avuto Romy e dapoco Cosima da Thomas Mars, illeader dei Phoenix, che firmanonuovamente le musiche), sottoli-neando, sulla scia di Lost inTranslation, come "mi piaccionole storie personali, le persone cheattraversano momenti di transi-zione, e volevo esplorare lo show-business". Senza nasconderne,anzi stigmatizzandone le ombre,come conferma Stephen Dorff:"La recitazione è gran parte dellamia vita, e anche io ho attraversa-to momenti di depressione: tra-scorri 3-4 mesi su un set, la trou-pe diventa la tua famiglia, quellache io ancora non ho e vorreiavere e, poi, in attesa di un nuovoingaggio, ti confronti con la soli-tudine. Stai in albergo, suoni lachitarra o giochi a tennis... Sperodi lavorare nuovamente conSofia, ma le dico sin d'ora di farlodurare di più il prossimo film,perché siamo stati davvero unafamiglia".
E' iniziato nel migliore dei modiil giorno di Sofia Coppola allaMostra del Cinema di Venezia: laprima proiezione in anteprimaper la stampa del suo'Somewhere', in corsa per ilLeone d'Oro nel concorso princi-pale, ha ricevuto un lungoapplauso finale dal pubblico digiornalisti e critici.La storia è quella dell'attoreJohnny Marco (interpretato daStephen Dorff) che spende la suegiornate tra giri in Ferrari e festi-ni annoiati a base di pasticche eragazze squillo nella stanza delFour Seasons di Los Angeles dove vive. Ma la sua vita cambierà persempre quando la figlia undicen-ne Cleo (la giovane attrice ElleFanning), avuta da un precedentematrimonio fallito, trascorre deigiorni con lui. "Volevo fare unritratto intimo della crisi esisten-ziale di un uomo della LosAngeles moderna", spiega la regi-sta che nel film dedica un paren-tesi decisamente ironica alla tvitaliana, quando il protagonista ela figlia si recano a Milano per unimpegno promozionale legato aun film di Johnny e fanno tappa'obbligata' alla serata deiTelegatti. Nelle scene italianecompaiono Simona Ventura, neipanni della conduttrice deiTelegatti, al fianco di NinoFrassica, e Laura Chiatti,un'amante italiana del divo holly-woodiano. Ma ''non c'è contrap-posizione tra noi e voi: adoro lacultura italiana, le immagini gira-te a Milano sono rappresentativedel mondo dello spettacolo ingenerale. Non è un giudizio speci-fico sui Telegatti, ma sullo show-biz in generale, che non cambiada Los Angeles a Milano", pun-
tualizza Sofia Coppola.Somewhere arriva "in unmomento duro per il cinemaindipendente americano: hopotuto realizzarlo grazie ai mieicontatti con società qualiMedusa", dice la regista, lamen-tando la "difficoltà a realizzarefilm diversi dai blockbuster: è dif-ficile avere un pieno controllo sulprogetto, io sono stata molto for-tunata". Anche grazie a papàFrancis Ford Coppola, e su unduplice fronte: da un lato, "sebbe-ne quello di Johnny sia un perso-naggio diverso, i ricordi della miainfanzia con papà ci sono: viag-giare con lui era eccitante edentusiasmante entrare nelmondo degli adulti. Penso, adesempio, alla scena del casinò".Dall'altro, il regista del Padrinofigura qui quale produttore ese-cutivo e riceverà prossimamentel'Oscar alla carriera proprio per lasua attività nella produzione: "Neè molto onorato, e mi ha sempreincoraggiato nel mio lavoro, per-ché rimanessi indipendente e cre-assi in libertà".
Sofia Coppola. In basso: elle fanning,la giovanissima protagonistadel suo film “Somewhere”
iGuiDaCinemaestate
Mia Wasikowska in “alice in Wonderland”
l’Altroquotidiano
affetti & dispetti(La nana)regia: Sebastiàn Silva conCatalina Saavedra, Claudia
Celedòn.
La storia di una donna di
bassa statura? Niente di tutto
questo. La nana è una sorta
di "tata" italiana, la colf che
vive con la famiglia, occupan-
dosi sia della casa che dei
bambini. Qui magistralmente
interpretata da una bravissi-
ma e sconosciutissima attrice
cilena (Catalina Saavedra,
non a caso premiata al
Sundance ed a Torino), che
praticamente da sola sostiene
tutto il film, riuscendo a mette-
re tutti in ombra. La pellicola
ha un impianto molto teatrale,
si svolge all'interno delle varie
stanze della villetta di una
famiglia benestante. I dialoghi
sono pochi ed il tutto trapela e
si intuisce dalle espressioni di
questa cameriera, introversa,
scorbutica e dallo sguardo tri-
ste. Un volto spesso in primo
piano che riesce a spiegare
meglio di mille parole stati
d'animo ed emozioni. Vale la
pena darci un'occhiata solo
per vederla all'opera.
amante (L') ingleseregia: Catherine Corsinicon Kristin Scott thomas,Sergi LopezEpopea tutta al femminile
dove protagonista è una
donna che lotta per affermare
la propria autodeterminazio-
ne. Suzanne vive in una bella
villa nel sud della Francia con
un marito e due figli adole-
scenti. Una esistenza borghe-
se e piena di noia spezzata
dall'incontro con Ivan, rude
operaio spagnolo con qual-
che errore alle spalle, che un
giorno arriva per ristrutturare
lo studio dell'abitazione.
Un'avventura che si trasforma
presto in passione travolgen-
te e vero amore. Il marito,
noto medico della zona molto
attento alle apparenze ed in
procinto di lanciarsi nella car-
riera politica, più che altro feri-
to dall'essere stato scaricato
per un semplice operaio, cer-
congrega dei Parabolani ad
uccidere la scienziata, non è
molto piaciuto, ma secondo il
regista quello che si vede nel
film è solo il 30 per cento del
male che ha fatto l'alto prela-
to.
alice in Wonderlandregia: tim Burton con
Johnny depp, Mia
Wasikowska, anne
Hathaway.Spettacolare ed emozionante
Burton. Ancora una volta non
delude, regalandoci una ine-
dita Alice, indipendente,
moderna ed ormai ventenne.
Non più la bambina del Paese
delle Meraviglie, ma una
donna che intraprende un
nuovo viaggio nel
Sottomondo per conoscere il
suo futuro, che non sarà quel-
lo di sposare il viscido e stupi-
do Lord Hamish. Il suo desti-
no è diventare una donna
d'affari. Johnny Depp sempre
all'altezza dei personaggi che
interpreta, anche in questo
caso bizzarro e divertente al
punto giusto nei panni del
Cappellaio Matto. Strepitosa
Helena Bonham Carter (dolce
metà del regista), la tirannica
monarca "capocciona"
Iracondia, dal carattere irasci-
bile ed una certa propensione
a tagliare la testa dei suoi
nemici, che poi lascia soave-
mente galleggiare nel fossato
che circonda il castello.
avatarregia: James Cameron con
Sam Worthington,
Sigourney WeaverCosa dire di più di quanto non
si sia già sproloquiato su que-
sto film. Gli effetti sono davve-
ro speciali (l'animazione è
splendida, in particolare le
figure dei Na'vi e l'ambienta-
zione di Pandora), la storia
però, per quanto politicamen-
te corretta, è un po' banalotta.
I buoni, i cattivi, l'amore, il
lieto fine, con tanto di pistolot-
to moralistico. Il cattivo è così
cattivo da sembrare una cari-
catura. Già dalle prime scene
si capisce al volo dove andrà
a parare e soprattutto come
cherà in tutti i modi di contra-
stare la liaison, ricorrendo
anche a biechi ricatti. Finale
catartico.
a serious manregia: Joel & ethan Coencon Michael StuhlbargIl film è ambientato nel 1967
in una comunità ebraica di
una non bene identificata cit-
tadina del Mid West. Larry
Gopnik è un docente universi-
tario e cerca di vivere secon-
do le regole della collettività.
Tenta di fare del suo meglio
nonostante abbia il figlio che
fuma erba, la figlia che vuole
rifarsi il naso, la moglie lo
lascia per un altro uomo e
tanta sfiga lo perseguita. Il
tutto condito da un tagliente
umorismo yiddish. Gli stessi
Coen, intervenuti al festival
del cinema di Roma, hanno
ammesso di aver attinto a
piene mani, nello scrivere la
sceneggiatura, dai ricordi
della loro infanzia. Grande
prova dell'attore protagonista,
Michael Stuhlbarg, in Italia del
tutto sconosciuto del quale
però si intuisce l'enorme
capacità interpretativa per cui
è noto nell'universo teatrale
Usa.
a single manregia: tom ford con Colinfirth e Julianne MoorePatinato e forse stilisticamen-
te troppo perfetto (poteva
essere diversamente?), ma
con un grande Colin Firth nei
panni di un professore univer-
sitario che non riesce a dare
un senso alla vita dopo la
morte del suo compagno per
un incidente stradale.
Discreto esordio alla regia per
il celebre stilista texano che è
riuscito a fare un film con
parecchie imperfezioni, eppu-
re coinvolgente ed emozio-
nante. Libero adattamento del
romanzo di Christopher
Isherwood "Un uomo solo", è
un racconto sull'amore inter-
rotto, sull'isolamento della
condizione umana e l'impor-
tanza dei momenti apparente-
mente insignificanti della vita.
agoraregia: alejandro amenàbarcon rachel Weisz, MaxMinghella Non è un film contro il cristia-
nesimo ma contro tutti i fon-
d a m e n t a l i s m i .
Sostanzialmente è questa la
chiave di lettura. Un concetto
però non condiviso dalle alte
gerarchie della Chiesa che,
secondo la casa di distribu-
zione, dopo una proiezione
riservata ha avuto reazioni
stizzite di dissenso sul taglio
dato alla pellicola. La vera
storia della filosofa greca
Ipazia uccisa e fatta a pezzi
dagli integralisti cristiani nel
391 dopo Cristo ad
Alessandria d'Egitto, ha fati-
cato non poco ad uscire in
Italia, suscitando, come era
prevedibile, parecchie pole-
miche. Il ruolo del vescovo
Cirillo, che avrebbe istigato la
MiniCritiCHe dei fiLM CHe Potrete Vedere neLLe SaLe e neLLe arene
iiGuiDaCinemaestate
Giovanna Mezzogiorno, rocco Papaleo, Paolo Briguglia,alessando Gassman e Max Gazzè in una scena di “Basilicatacoast to coast”
l’Altroquotidiano
finirà. E poi sembra un lungo
déjà-vu. A tratti viene in mente
"Balla coi lupi", "The
Fountain" di Aronofskye (ma
l'albero della vita non è simi-
le?), "Soldato blu", "Il signore
degli anelli", "Apocalypse
Now" e chi più ha più ne
metta. Un consiglio: provate a
vederlo anche nella versione
normale, senza gli occhialini,
nei cinema che non hanno il
3D. I colori sono molto più
vivaci.
Baciami ancoraregia: Gabriele Muccinocon Stefano accorsi,Vittoria Puccini,Pierfrancesco favino,Claudio Santamaria,Giorgio Pasotti, MarcoCocci, Sabrinaimpacciatore.Muccino in grande forma. La
trasferta americana gli ha
fatto bene, lo ha galvanizzato
ed arricchito e con la macchi-
na da presa fa faville. Corre
letteralmente dietro agli attori,
non li molla un istante nel ten-
tativo di estrapolare emozioni
e sentimenti. Dopo i trentenni
racconta gioie e dolori della
generazione dei quaranta. Il
ritorno alle radici ma anche la
voglia di rimettersi in gioco,
l'amore per l'altra persona e
quello per i figli. Un gruppo di
amici impegnati in una este-
nuante ricerca della felicità.
Forse una costruzione un po'
troppo adrenalitica ed affan-
nata (in 2 ore e19 di durata),
ma decisamente efficace nel
delineare i personaggi. La
new entry Vittoria Puccini non
fa rimpiangere Giovanna
Mezzogiorno.
Bangkok dangerousregia: oxide e danny Pangcon nicolas Cage e CharlieYoungRemake dell'omonima pelli-
cola del '99 dei fratelli di Hong
Kong, già noti per "The eye",
che rifanno se stessi. Come
spesso avviene, la star indi-
gena viene rimpiazzata da
quella a stelle e strisce. In
questo caso Nicolas Cage,
uomini daranno inizio ad una
relazione segreta, ma la loro
passione proibita dovrà scon-
tare la punizione del gruppo di
estrema destra. Tuttavia
l'amore e l'attrazione sessua-
le è così forte che, pur doven-
do infrangere ogni regola,
Lars e Jimmy non riusciranno
a mettere fine alla relazione.
Attori all'altezza di uno script
non facile ed alquanto com-
plesso da interpretare. Da
non perdere. Marc'Aurelio
d'Oro al Festival di Roma.
Cado dalle nubiregia: Gennaro nunziantecon dino abbrescia, fabiotroiano e Giulia MicheliniIgnorante, cafone, scorretto,
razzista, non azzecca un con-
giuntivo, però sfonda nel
mondo della tv. Il trionfo della
mediocrità. La fotografia esat-
ta dell'Italia di oggi, quella che
ci propina tutti i giorni il picco-
lo schermo. E lui, Checco
Zalone, il comico di Zelig, ci
sguazza. La sua parodia è
esilarante. Un esordio felice
per il comico tv, rispetto a tanti
colleghi che hanno tentato la
stessa strada con risultati
davvero deludenti. Riesce a
fare un film corale dove anche
i personaggi di contorno
danno il loro significativo con-
tributo, evitando che la storia
sia solo una lunga sfilza di
gag. Prende in giro tutti, con
ingenuità usa un linguaggio
scorretto ed assurdo. Fa la
pipì nella sacra ampolla di
acqua del Po e scambia
Alberto da Giussano per un
Power Ranger.
Che fine ha fattoosama Bin Laden?documentario di MorganSpurlockDopo "Super Size Me", il regi-
sta, autore, produttore ed
attore del cinema indipenden-
te americano mette mano ad
un'altra provocatoria impresa:
scovare Bin Laden e soprat-
tutto capire se c'è qualcuno
che ha mai provato veramen-
te a cercarlo. Sopra a tutti,
Cia ed FBI. Inizia a New York
che oltre al ruolo di interprete
principale (spietato killer che
si innamora di una ragazza
sordomuta) si è anche rita-
gliato quello da produttore.
Action movie a tinte noir (con
velleità da thriller psicologico)
che però non convince per
niente. Regia svogliata ma
anche una performance non
certo eccellente del protago-
nista che si ostina a porsi con
la stessa smorfia stampata
sul volto, nel tentativo di
esternare disagio ed inquietu-
dine.
Basilicata coast tocoastregia: rocco Papaleo conalessandro Gassman,Paolo Briguglia, Max Gazzè,rocco Papaleo, GiovannaMezzogiornoEasy Rider in salsa lucana.
Dal Tirreno allo Ionio a piedi
per dieci giorni, attraversando
una delle regioni più belle e
suggestive del nostro Sud
d'Italia. Divertente e surreale
road movie musicale che
vede protagonisti cinque per-
sonaggi in cerca delle proprie
identità. Interessante esordio
dietro alla macchina da presa
per l'attore Rocco Papaleo,
fino ad ora quasi esclusiva-
mente relegato nei panni del
caratterista, che con questa
strampalata pellicola tenta di
raccontare risorse e potenzia-
lità della sua terra. Cinque
amici, una piccola band di
provincia per non rinunciare
ai propri sogni. Cast credibile
ed a proprio agio nelle singo-
le interpretazioni, anche per
un cantante come Gazzè alla
sua prima prova cinematogra-
fica.
Brotherhood(fratellanza)regia: nicolo donato conthure Lindhardt, daviddencikUna delle pellicole più interes-
santi in circolazione que-
st'estate. La storia di un
amore pericoloso ma soprat-
tutto la ricerca della propria
identità. Deluso da un manca-
to avanzamento di carriera,
Lars decide di lasciare l'eser-
cito. Più per noia che per con-
vinzione decide di aderire ad
un movimento neo-nazista
dove conosce Jimmy. I due
MiniCritiCHe dei fiLM CHe Potrete Vedere neLLe SaLe e neLLe arene
iiiGuiDaCinemaestate
Pierfrancesco favino e alba rohrwacher in “Cosa voglio di più”
l’Altroquotidiano
e fa il giro del mondo.
Attraversa Egitto, Marocco,
Israele, Palestina, Arabia
Saudita, Afghanistan fino alle
regioni tribali del Pakistan.
Lungo il percorso interroga
esperti ed imam, accademici
e terroristi. In Europa visita i
ghetti delle grandi città dove
gli immigrati aspirano alla
guerra santa. Irriverente,
divertente e parecchio docu-
mentato il film paradossal-
mente sviluppa una profonda
comprensione dei conflitti che
turbano il mondo, con parec-
chi spunti di riflessione.
Che fine hanno fattoi Morgan?regia: Marc Lawrence conHugh Grant, Sarah JessicaParkerVeramente il sottotitolo
potrebbe essere: che fine ha
fatto Hugh Grant? Il ragazzo,
ormai cinquantenne per la
verità, non sembra più quello
di "Quattro matrimoni e un
funerale" oppure "Notting
Hill". Film noioso e non riusci-
to nonostante lo sforzo pro-
duttivo di mettere insieme due
star del cinema inglese ed
americano. L'idea di catapul-
tare in piena campagna una
coppia di cittadini doc che non
riesce a staccarsi dal
BlackBerry, per andare a
vivere nel Wyoming (accanto
a cavalli, orsi e rudi cow-boy
con tanto di pistola nella fon-
dina), poteva anche funziona-
re. In questo caso però non fa
neanche tanto ridere.
Sceneggiatura debole e reci-
tazione altrettanto sciatta.
City islandregia: raymond de felittacon andy Garcia, alanarkin, Julianna MarguliesDa tempo non vedevamo una
sceneggiatura così curata e
ben scritta. Risultato, una
spassosissima commedia
con una storia che gira intor-
no al classico gioco delle veri-
tà nascoste, ambientata in
uno dei quartieri meno noti di
New York. Protagonista, un
inedito ed istrionico Andy
con andy Garcia, alanarkin, Julianna MarguliesEra da tempo che non vede-
vamo una sceneggiatura così
curata e ben scritta. Risultato,
una spassosissima comme-
dia con una storia che gira
intorno al classico gioco delle
verità nascoste, ambientata in
uno dei quartieri meno noti di
New York. Protagonista, un
inedito ed istrionico Andy
Garcia, nei panni della guar-
dia carceraria con il pallino
della recitazione (la scena del
suo primo provino vale tutto il
film), con parecchi scheletri
nell'armadio, come del resto
hanno tutti gli altri componen-
ti della famiglia. Ottimo cast di
attori, diretto con impegno da
un regista che arriva dal cine-
ma indipendente i cui film
fanno spesso il giro dei festi-
val più prestigiosi e che ha
anche recentemente afferma-
to di ispirarsi al nostro Pietro
Germi. Cosa volere di più?
Colpo di fulmine - ilmago della truffaregia: John requa e Glennficarra con Jim Carrey,ewan McGregorCerto, la storia nella fase di
scrittura della sceneggiatura
è stata parecchio romanzata
ma sembra che tutti gli eventi
descritti siano realmente
accaduti. Basta questo per
rendere il film apprezzabile di
una certa attenzione, perché
se fosse vero solo un terzo di
Garcia, nei panni della guar-
dia carceraria con il pallino
della recitazione (la scena del
suo primo provino vale tutto il
film), con parecchi scheletri
nell'armadio, come del resto
hanno tutti gli altri componen-
ti della famiglia. Ottimo cast di
attori, diretto con impegno da
un regista che arriva dal cine-
ma indipendente i cui film
fanno spesso il giro dei festi-
val più prestigiosi e che ha
anche recentemente afferma-
to di ispirarsi al nostro Pietro
Germi. Cosa volere di più?
Chloe regia: atom egoyan conJulianne Moore, LiamneesonApparentemente un thriller,
ma molto più intenso nella
sua struttura e complessità.
E' anche una storia d'amore,
di suspance ed ipotetici tradi-
menti. Viaggio, con qualche
perversione, in un tranquillo
ma fragile ménage coniugale.
Catherine, stimata ginecologa
della middle class, sta orga-
nizzando una festa a sorpre-
sa per il compleanno del mari-
to David, professore di musi-
ca. La stessa sera l'uomo
perde però il volo da New
York per tornare a casa e la
moglie comincia a nutrire
qualche sospetto, soprattutto
dopo aver scoperto nel suo
cellulare un ambiguo sms di
una delle sue allieve. Una
sera a cena fuori con amici,
Catherine incontra per caso
Chloe, giovane e bellissima
escort di lusso. Per liberarsi
dell'ossessione decide di
ingaggiarla per testare la
fedeltà del marito. Resterà
invischiata invece in un gioco
pericoloso che la condurrà ad
un rapporto lesbo.
Christmas (a) Carolregia: robert Zemeckiscon i volti di Jim Carrey,Gary oldman e Colin firthOnestamente un po' troppo
lugubre e poco adatto a bimbi
molto piccoli per essere defi-
nito un film di Natale destina-
to alle famiglie. Inizia con un
morto disteso dentro una bara
con due monete sugli occhi,
per poi proseguire con una
serie di fantasmi che fanno
visita al vecchio avaro
Scrooge nella sua casa oscu-
ra e sinistra. Tuttavia l'adatta-
mento cinematografico della
celebre fiaba di Charles
Dickens è un piccolo capola-
voro, soprattutto di tecnica.
Realizzato con il sistema
motion capture (quello utiliz-
zato per The Polar Express),
ossia cattura delle espressio-
ni degli attori (celebri!) riporta-
te digitalmente sul grande
schermo sotto forma di ani-
mazione, riesce a dare una
profondità ed una nitidezza
alle immagini da sembrare un
film su pellicola.
City islandregia: raymond de felitta
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iVGuiDaCinemaestate
Sabina Guzzanti che assume le sembranze di Silvio Berlusconi in“draquila”, di cui è lei stessa regista
l’Altroquotidiano
quello narrato è davvero
incredibile come un uomo
possa arrivare a fare tanto nel
corso di una vita. A parte que-
sto, l'interpretazione di Carrey
è un po' troppo fumettistica e
gli eventi si susseguono con
un certa confusione. Un mori-
gerato agente di polizia, spo-
sato con prole, che suona l'or-
gano in chiesa, dopo un inci-
dente stradale decide di cam-
biare vita. Si dichiara gay, ini-
zia a vivere una esistenza
stravagante fatta di truffe ed
imbrogli che lo porta dritto in
prigione dove incontra Phillip
Morris, l'amore della sua vita.
Per lui tenterà, con successo,
un colpo impossibile dietro
l'altro.
Cosa voglio di piùregia: Silvio Soldini conPierfrancesco favino, albarohrwacher, GiuseppeBattistonIl ricordo di "Pane e tulipani" è
ormai lontano, tanto da non
sembrare un film di Soldini.
Manca la poesia e quel tocco
surreale che caratterizza il
suo cinema, anche nell'affron-
tare temi vicini all'attualità.
"Per la prima volta è stato un
episodio di vita reale a far
scattare in me l'idea di questo
film" ha affermato. L'intento,
quello di raccontare una sto-
ria d'amore in tempi di crisi,
recessione e precariato, ma è
come se mancasse di perso-
nalità. Ecco, forse ha un po'
spiazzato il suo pubblico cer-
cando di fare altro da quello
realizzato fino ad ora, per
questo il film non convince
fino in fondo. Per il resto la
bravura del regista milanese
dietro alla macchina da presa
è indiscutibile come quella nel
dirigere gli attori, soprattutto
nelle famose scene di sesso
che sono sicuramente le più
difficili.
Crazy Heartregia: Scott Cooper conJeff Bridges, MaggieGyllenhaal, Colin farrell,robert duvall Non sarà il Drugo del Grande
glioso e cronologico. Non
manca neanche la satira, con
l'imitazione del premier. Una
ricostruzione certosina di
quello che è accaduto in
Abruzzo ma anche al G8, a
Napoli con la questione dei
rifiuti e quant'altro. Da vedere.
due vite per casoregia: alessandroaronadio con LorenzoBalducci, isabellaragonese.Sgombriamo subito il campo.
Sarà pure il raccomandatissi-
mo figlio del famoso imprendi-
tore coinvolto nello scandalo
degli appalti al G8, ma
Lorenzo Balducci è perfetto
nel ruolo di Matteo Carli.
Riesce con sorprendente
capacità recitativa ad inter-
pretare due ruoli affini ma non
uguali. Una sorta di Sliding
Doors all'italiana, per raccon-
tare il doppio destino di un
ventenne che una notte pio-
vosa incontra per caso un'au-
to con dei poliziotti a bordo.
L'incontro o lo scontro con
quegli uomini determinerà il
resto della sua vita. Rabbia,
paura ed angoscia di una
generazione che forse non ha
futuro. Interessante esordio
alla regia del giovane regista
romano già apprezzato al
Festival di Berlino.
e' complicatoregia: nancy Meyers conMeryl Streep, alec Baldwin,Steve MartinE' sempre un piacere ritrova-
re la grande Meryl, anche se
in questo caso è protagonista
di una commedia non proprio
originalissima e forse troppo
hollywoodiana per un talento
del suo livello. Tuttavia, tanto
di cappello ad una attrice che
a sessant'anni è ancora capa-
ce di trovare un ruolo di primo
piano in un ambiente dove
dopo i quaranta già si anna-
spa. Grazie alle sue innate
capacità è in grado di far
apparire decente un film che
molto probabilmente con altri
interpreti avrebbe creato
qualche imbarazzo. La storia
del triangolo over 50 tra una
Lebowski, ma anche qui il
grande Jeff Bridges riesce
ancora a dare il meglio di sé
per un film, low-budget, che
gira interamente intorno alla
sua figura. Intreccio narrativo
forse scontato e prevedibile
che però l'attore, con ammic-
camenti e grande capacità
interpretativa, riesce a rende-
re interessante ed accattivan-
te. Invecchiato, appesantito,
alcolizzato ed in fase discen-
dente, Bad Blake è una vec-
chia gloria del country che ora
deve accontentarsi di qualche
isolato locale della sconfinata
provincia americana ed allog-
giare in alberghi di quarta
categoria. Il casuale incontro
con una giovane giornalista di
una rivista locale che vuole
intervistarlo, gli cambierà in
qualche modo la vita.
dragon trainerregia: dean deblois e ChrisSandersDelizioso cartone animato in
3D, da vedere anche nella
versione normale, non si
perde nulla. Il tocco magico è
quello della Dream Works
Animation, creatori di Shrek e
Madagascar. Portatore di due
messaggi facili ma corposi,
che di questi tempi non gua-
stano. Non bisogna aver
paura ad uscire fuori dal coro,
affermando le proprie opinio-
ni, e soprattutto non bisogna
aver timore di ciò che ester-
namente può apparire diverso
da noi. Il piccolo e gracile
vichingo Hic vive in un comu-
nità dove da sempre si com-
battono i draghi che rubano le
pecore. Ma lui è un progressi-
sta ed è convinto che il dialo-
go con il nemico sia invece la
strada giusta. Il suo senso
dell'umorismo non si concilia
però con gli ideali della tribù,
dei coetanei e del forzuto
padre, Stoick l'Immenso.
Tratto dai libri della britannica
Cressida Cowell.
draquila - L'italia chetremaregia: Sabina GuzzantiIl ministro dei Beni Culturali
ha disertato il Festival di
Cannes per protesta, il docu-
mentario secondo lui è fazio-
so e non veritiero. Ad alcuni
aquilani è piaciuto ad altri per
niente. Sabina Guzzanti riac-
cende le polemiche e questa
volta si occupa del terremoto
dell'Aquila e non solo.
Snocciola con insolita paca-
tezza la sue teorie, utilizzan-
do questa volta tecniche da
reportage giornalistico, punti-
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tahar rahim, protagonista del“Profeta”
l’Altroquotidiano
donna, il suo ex marito ed un
ipotetico pretendente stenta a
decollare. E poi, va bene dare
un'immagine di donna realiz-
zata ma perché la scelta di
stamparle sul viso, dall'inizio
alla fine, quell'insistente sorri-
so a volte davvero fuori
luogo?
fuori controlloregia: Martin Campbell conMel Gibson, ray WinstoneCon qualche ruga in più e
qualche capello in meno ma
con la stessa spavalderia
ritorna dopo sette anni Mel
Gibson e lo fa con un thriller
ad alta tensione, che fonde
politica, ecologia ed affari
(loschi). Ancora una volta
impegnato nella consueta
lotta solitaria contro tutti e
tutto, senza esclusione di
colpi. Le immagini iniziali
sono di sicuro impatto.
L'inaspettata uccisione a san-
gue freddo della giovane
Emma, sulla porta della casa
del padre poliziotto, solletica
subito la curiosità dello spet-
tatore. Un avvio repentino per
una storia avvincente, ben
girata, senza troppe sbavatu-
re. Non male per chi ama il
genere.
Genitori&figli. agita-re bene prima del-l'usoregia: Giovanni Veronesicon Silvio orlando, LucianaLittizzetto. Michele Placido,Margherita Buy, Maxtortora, elena Sofia ricci,Piera degli esposti Il confronto-scontro tra il
mondo degli adulti e quello
dei giovani di oggi attraverso
lo sguardo della quattordicen-
ne Nina. E' credibile il quadro
che il regista toscano traccia
delle nuove generazioni, rie-
sce a fotografarne bene il
malessere e l'incapacità di
capirsi fino in fondo. Certo, in
un contesto da commedia e
con i toni leggeri del genere, a
volte con profili appena trat-
teggiati ma decisamente con-
vincenti. Decisamente miglio-
che aiuta a capire meglio
cosa stia realmente avvenen-
do in quel Paese. Premio
Speciale della giuria al
Festival di Cannes, la sce-
neggiatura è stata scritta da
Ghobadi e dalla fidanzata
Roxana Saberi, la giornalista
americana di origine iraniana
processata per spionaggio
il figlio più piccoloregia: Pupi avati conChristian de Sica, LauraMorante, Luca Zingaretti,nicola nocellaCon la scusa di completare la
trilogia sulla paternità (dopo
"La cena per farli conoscere"
e "Il papà di Giovanna"), Avati
racconta l'Italia di oggi e lo fa
con particolare cattiveria ed
ironia, aiutato anche da un più
che brillante cast di attori.
Apparentemente parla di
beghe familiari, in realtà dà
vita ad un preciso affresco del
Bel Paese: cinico, corrotto e
corruttore, egoista, disposto a
tutto in nome del dio denaro.
Un insospettabile De Sica
(dopo tanti cine-panettoni)
riesce finalmente a dare
corpo ad un personaggio
complesso e spietato, il "fur-
betto del quartierino" di turno
che pur di salvarsi dalla gale-
ra per i suoi guai finanziari,
non si fa scrupolo di riversare
le sue colpe sull'ingenuo
figlio.
il mio amico ericregia: Ken Loach con ericCantona, Steve evetsUn omaggio al calciatore del
Manchester United Eric
Cantona, personaggio
discusso e borderline, per
raccontare ancora una volta
una storia di periferia. Loach
lascia per il momento i toni
seriosi dei suoi precedenti
film ed affronta con leggerez-
za ed un tocco di fantasia i
temi che gli sono da sempre
cari. Il titolo originale, Looking
for Eric, probabilmente si
adatta meglio ad una storia
dove il protagonista Eric
Bishop, dipendente postale
con una situazione famigliare
re invece il fronte dei cosid-
detti "grandi", dove si capisce
che Veronesi ha maggiore
conoscenza della materia.
Avvalendosi di un cast di atto-
ri di alto profilo, abbandona
per il momento il film ad epi-
sodi per raccontare una storia
più strutturata e ricca di sfu-
mature rispetto ai precedenti
lavori.
Green Zoneregia: Paul Greengrasscon Matt demon, GregKinnearAgli americani non è piaciuto
molto. Anzi, visti gli esigui
incassi potremo dire quasi
niente. Perché i cattivi, ebbe-
ne si, questa volta sono loro.
A dirla tutta, è difficile trovare
nella cinematografia a stelle e
strisce un altro film così espli-
cito, così diretto, nell'incolpa-
re il governo Usa di aver pro-
vocato una guerra senza
senso. La Green Zone del
titolo è il blindatissimo quar-
tiere situato nel centro di
Baghdad dove risiedono le
truppe, è da qui che parte
l'avvincente thriller a sfondo
politico. Da qui il maresciallo
Roy Miller e la sua squadra di
ispettori ricevono l'incarico di
scovare nel deserto dell'Iraq i
depositi con le famose armi di
distruzione di massa. Non tro-
vando nulla di tutto ciò, l'uffi-
ciale inizierà ad avere qual-
che sospetto ed a porsi degli
interrogativi, soprattutto
rispetto al ruolo giocato da un
potente generale di Saddam
Hussein.
Happy familyregia: Gabriele Salvatorescon fabio de Luigi, diegoabatantuono, fabrizioBentivoglio, MargheritaBuy, Carla Signoris, ValeriaBilelloNon è l'ennesimo film sulla
famiglia. Salvatores sempli-
cemente racconta degli uomi-
ni e delle donne, e lo fa con
un film originale, poetico,
spassoso, colorato, elaborato
su diversi piani narrativi e
continui passaggi tra finzione
e realtà. Otto personaggi in
cerca d'autore. Sono questi i
protagonisti, la famiglia felice
a cui il titolo ironicamente allu-
de. Escluso Ezio, 38 anni,
una vita trascorsa senza aver
mai concluso nulla di buono
che un giorno decide di scri-
vere una sceneggiatura per il
cinema. Due coppie, i loro
figli, i nonni, il cane, esseri del
tutto inventati che ad un certo
punto però vivono di luce pro-
pria, escono dallo schermo
del computer di Ezio (un
Fabio De Luigi in grande
forma) per rivendicare la loro
esistenza. Il cinema nel cine-
ma.
i Gatti Persianiregia: Bahman Ghodabicon negar Shaghaghi,Hamed BehdadDurante la lavorazione il regi-
sta è stato arrestato per ben
due volte. In Iran la musica è
considerata, dall'attuale regi-
me, impura in quanto fonte di
allegria e quindi vietata. I
ragazzi sono costretti a suo-
nare e cantare clandestina-
mente, nel chiuso di cantine e
sotterranei. Un mondo nasco-
sto, del quale la maggior
parte della popolazione igno-
ra l'esistenza.
Completamente girato a
Teheran, al di là dell'aspetto
musicale, è un interessante
viaggio nelle dinamiche che
oggi governano l'ex Persia,
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Morgan freeman perfettamente nei panni di nelson Mandela nelfilm “invictus”
l’Altroquotidiano
e sentimentale disastrata, è
alla continua ricerca di se
stesso. Nel tentativo di rimet-
tere insieme i pezzi della sua
vita immagina di dialogare
con il grande campione fran-
cese, che nel film recita se
stesso. Da non perdere nel
finale la vera conferenza
stampa di Cantona, rimasta
nella storia del calcio.
il Mi$$ionarioregia: roger delattre conJean- Marie BigardDivertente commedia degli
equivoci, senza troppe prete-
se ma ben costruita, prodotta
da Luc Besson. L'attore pro-
tagonista, che ha anche scrit-
to la sceneggiatura, nel rac-
contare il suo primo incontro
con Besson sul set di un pre-
cedente film, ha rivelato che
in quell'occasione, prima di
squadrarlo da cima a fondo,
gli ha detto che lo avrebbe
visto bene nei panni di un
prete. Parole profetiche.
Bigard veste i panni di Mario
Diccara, ex galeotto appena
uscito dalla prigione che ha
qualche conto in sospeso con
la malavita. Chiede aiuto al
fratello prelato che gli sugge-
risce di raggiungere Padre
Etienne in un paesino
dell'Ardèche, travestito da
sacerdote. Al suo arrivo sco-
pre che il parroco è morto e
gli abitanti lo scambiano per il
sostituto.
il profetaregia: Jacques audiardcon tahar rahim e nielsarestrupDifficile non identificarsi con
la faccia d'angelo del protago-
nista, perché anche se la sto-
ria è politicamente poco cor-
retta (un percorso di forma-
zione alla rovescia, un anti-
eroe) non si può non stare
dalla sua parte. Accertato
ormai il fatto che il carcere
non riabilita proprio nessuno,
il film è abilmente orchestrato
da un regista che conferma
qualità straordinarie nel diri-
gere gli attori. La faccia del
giovane Malik (felice esordio),
damon Il capitano Francois Pienaar
entra nella minuscola cella
dove per 27 anni è stato
recluso Nelson Mandela.
Allarga le braccia, come per
prenderne le misure e dalla
finestra lo immagina nel corti-
le, in catene, intento a spac-
care pietre sotto il sole cocen-
te. Perché un uomo che ha
dovuto subire tanto dolore
parla di perdono? Forse l'ec-
cesso di retorica, inusuale per
un film di Eastwood, può in un
primo momento generare
qualche attimo di smarrimen-
to. Poi con lo scorrere delle
immagini prevale l'emozione,
quella di veder rappresentato
un momento cruciale della
storia del Sudafrica ma forse
anche del mondo. Le interpre-
tazioni di Freeman nei panni
di Nelson Mandela e Damon
in quelli del biondissimo capi-
tano della squadra di rugby
sono appassionanti.
L'isola delle coppieregia: Peter Billingsley conVince Vaughn, JasonBateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli
amici ad accompagnarla in
una vacanza terapeutica per
sposi con problemi coniugali,
in uno splendido resort di
Bora Bora. Il costo del bigliet-
to è esoso ma se accettano di
andare con loro verrà dimez-
zato. Partono, convinti di
andare incontro ad una
vacanza a cinque stelle inve-
ce scopriranno presto che la
frequentazione della strava-
gante terapia non è a discre-
zione di chi ne ha bisogno e
non è un optional. Jean Reno
con il codino nelle vesti di
santone che dovrebbe aiutare
gli sposi. Una commedia (fur-
betta) che deve essere presa
per quello che è: un paio d'ore
di divertimento ammirando e
sognando località tropicali
irraggiungibili per molti. Non
rimarrà nella storia del cine-
ma
L'uomo che verràregia: Giorgio diritti conalba rohrwacher e Maya
analfabeta e ladruncolo che
entra in carcere per uscirne
dopo sei anni più acculturato,
spietato ed a capo di una
pericolosa banda, e quella del
boss corso César Luciani (si
intuisce ad occhio nudo la
consolidata esperienza anche
teatrale), reggono pratica-
mente tutto il film.
il segreto dei suoiocchiregia: Juan JosèCampanella con ricardodarìn, Soledad VillamilUn noir, una commedia, una
storia d'amore. Sullo sfondo
l'Argentina peronista degli
anni '70. Magica commistione
di generi per raccontare uno
dei periodi più cupi del Paese.
Da questo punto di vista deci-
samente più efficace di tante
pellicole che puntano al politi-
co. Aspetto, questo, abilmen-
te ed apparentemente relega-
to ai margini e che invece si
rivela la vera anima. Il film ti
entra dentro, lentamente, e
per parecchio non ti molla.
Con piglio sicuro il regista di
origine italiana nato a Buenos
Aires, dirige uno dei migliori
lavori della stagione che non
a caso ha conquistato l'Oscar
destinato al film straniero riu-
scendo a battere opere di pre-
gio come "Il profeta" e "Il
nastro bianco". Cast più che
apprezzabile, sceneggiatura
essenziale, quasi scarna ma
con la capacità di arrivare drit-
ta alla meta. Da non perdere.
il tempo che ci rima-neregia: elia Suleiman conSaleh Bakri, Shafika BajjaliSuleiman è nato a Nazareth
in Palestina ed il film è
semiautobiografico, in quattro
episodi, sulla sua famiglia. E'
ispirato ai diari del padre, a
partire dal 1948 quando deci-
se di partire per unirsi alla
Resistenza dopo l'occupazio-
ne di Israele. Scene di vita
quotidiana di quei palestinesi
che decisero di restare e che
furono chiamati "arabi israe-
liani", costretti a vivere da
stranieri nella loro patria.
Contrariamente a quanto si
possa pensare non ha nulla
della pesantezza che magari
ci si potrebbe aspettare da
una pellicola di questo gene-
re, il regista (che interpreta tra
l'altro anche se stesso) ci ha
costruito sopra una storia sur-
reale, piena di ironia, con
musiche coinvolgenti. Senza
trascurare però l'aspetto poli-
tico di una questione ancora
attualissima ed irrisolta.
invictusregia: Clint eastwood conMorgan freeman e Matt
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raoul Bova e elio Germano (premiato come miglior attore aCannes con Javier Bardem) in una scena del film “La nostra vita”
l’Altroquotidiano
SansaGirato con assoluto rigore,
non scade mai nella retorica.
Diretto in maniera magistrale,
con attori di grande spessore
che recitano i rari dialoghi in
dialetto bolognese (sottotito-
lati in italiano). Meritatamente
premiato all'ultimo festival del
cinema di Roma, ripercorre gli
ultimi nove mesi dalla strage
di Marzabotto dove furono
massacrate dai nazisti 770
persone, per la maggior parte
donne, bambini ed anziani. Il
racconto cadenzato dei nove
mesi d'attesa per la nascita di
un bambino in un'umile fami-
glia di contadini, attraverso lo
sguardo della sorellina muta
di otto anni. Film di forte
impatto emotivo, forse di non
facile fruizione, ma decisa-
mente da non perdere.
L'uomo nell'ombraregia: roman Polanski conewan McGregor, PierceBrosnan.Che Polanski sia un maestro
nella regia è fuor di dubbio ed
anche in questa occasione dà
prova di grande abilità del diri-
gere gli attori. Ha sdoganato
definitivamente uno come
Brosnan che nella vita ha tro-
vato non poche difficoltà a
costruire una dignitosa carrie-
ra non legata quasi esclusiva-
mente al fascino ed al gla-
mour. Unico punto debole
forse una sceneggiatura a
volte prevedibile ed improba-
bile (come quando il protago-
nista scova alcune delicate e
segrete informazioni sempli-
cemente consultando
Internet. Va bene che nella
rete si trova di tutto, ma que-
sta volta appare un po' esa-
gerato) per un film che ha la
sua forza in una storia costrui-
ta su temi importanti, piena di
inganni e tradimenti, dove
ognuno è molto diverso da ciò
che appare.
L'uomo neroregia: Sergio rubini conValeria Golino, Sergiorubini, riccardoScamarcio, Guido
stra sull'Italia con le sue storie
di immigrazione, sfruttamen-
to, valori famigliari. Cast ben
assortito. Unica stonatura,
forse, un finale troppo happy,
da commedia.
La prima cosa bellaregia: Paolo Virzì conValerio Mastandrea,Stefania Sandrelli, ClaudiaPandolfi, Micaelaramazzotti.Svolta intimista per il regista
toscano che si allontana deci-
samente dalle tematiche
sociali che hanno caratteriz-
zato le sue precedenti pellico-
le, per concentrarsi sui senti-
menti e sulla psicologia dei
personaggi in una sorta di
romanzo famigliare. Un per-
corso tutto nuovo per il quale
sceglie l'attrice simbolo della
commedia all'italiana, la
splendida Stefania Sandrelli
che insieme ad un
Mastandrea in grande forma
(una delle migliori interpreta-
zioni dell'attore romano nel
ruolo di Bruno e del suo mal
di vivere) da vita ad un duetto
recitativo di ottimo livello, riu-
scendo a coinvolgere l'intero
cast. Costruito su due piani
temporali, il film percorre circa
quarant'anni di vita livornese,
la storia di una mamma bellis-
sima e svampita e dei suoi
due figlioli dagli anni 70/80
fino ai nostri giorni.
La vita è una cosameravigliosaregia: Carlo Vanzina conGigi Proietti, VincenzoSalemme, enrico Brignano,nancy Brilli, Luisa ranieriSaranno pure i furbetti del
quartierino, ladroni e corrotti,
però in fondo in fondo sono
dei buoni. Insomma, prevale
la tesi dei "birbantelli". E' que-
sta l'Italia descritta dai
Vanzina. Gli italiani? Un
popolo di cialtroni, dicono,
sempre pronti a trovare la
scorciatoia, la raccomanda-
zione, l'appoggio del potente
di turno, ma subito dopo arri-
va puntuale l'assoluzione.
Così il direttore di un potente
Gianquinto.
Uno dei migliori film di Rubini.
Intenso, commovente, ironico
e fortemente autobiografico.
Dopo "La stazione" del 1990,
il regista/ attore torna a parla-
re della sua infanzia e della
Puglia ripartendo da quella
stazione ferroviaria che sem-
bra sia rimasta fortemente
ancorata ai ricordi. Ma questa
volta lo fa con un tocco di
maggiore maturità, riuscendo
a fare un film più compiuto.
Sceneggiatura ben calibrata,
cast di attori decisamente
convincenti. Iniziando dal pic-
colo e straordinario protagoni-
sta fino ad arrivare ad una
brava Valeria Golino che rie-
sce ad interpretare il ruolo di
una donna moderna ed
emancipata degli anni '60,
che non rinuncerebbe mai al
suo lavoro di insegnante,
capace però di conservare
intatti gli atavici dettami della
tradizione.
La bocca del luporegia: Pietro Marcello con ireali protagonisti della sto-ria.
Piccolo film di nicchia, per raf-
finati cultori del cinema
d‘autore. Ricco di poesia e
sentimento. Due anime perse
raccontano le loro vite. Sullo
sfondo la Genova storica,
descritta e fotografata alla De
Andrè. Quella di ieri, delle
"tripperie" ormai scomparse,
e quella di oggi percorsa dai
disperati e dagli ultimi. Enzo è
appena uscito dalla galera e
attraversa la città, alla ricerca
dei luoghi di un tempo ormai
dismessi. Nella piccola casa
nel ghetto, tra i vicoli del vec-
chio quartiere, l'aspetta da
anni l’amatissima Mary, pro-
stituta transessuale. Nato da
un'idea della fondazione San
Marcellino, gesuiti di Genova,
che da anni assiste in diversi
modi la comunità dei senza
tetto, degli emarginati.
La nostra vitaregia: daniele Luchetti conelio Germano, raoul Bova,isabella ragonese, LucaZingaretti, StefaniaMontorsi, GiorgioColangeli.Un grande Elio Germano, che
ha ampiamente meritato il
premio come miglior attore a
Cannes, per un film sui tren-
tenni di oggi. Quelli che non
hanno santi in paradiso, forse
i nuovi proletari come li defini-
sce lo stesso Luchetti. In real-
tà dei giovani intelligenti e
svegli che cercano di farsi
strada in un mondo dove la
priorità sono i soldi e la loro
capacità di comprarci più
cose possibili. Figli di un con-
sumismo sfrenato, ma anche
capaci di mettere al mondo
tre figli nella totale incertezza
economica e con il desiderio
di fare il grande salto in avan-
ti. Il film però non è solo que-
sto. Anche una grande fine-
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Una scenacorla di “Minevaganti” diozpetek. inprimo pianoelena Sofiaricci (a sini-
stra) ericcardoScamarcio
l’Altroquotidiano
gruppo bancario, intrallazzo-
ne ed imbroglione, si ritira in
campagna a coltivare gli
ortaggi in compagnia di belle
ragazze (!), il chirurgo che
cercava e dispensava favori a
destra e manca si redime
andando a curare i poveri. Il
poliziotto intercettatore, che
usa il suo potere per conqui-
stare una bella ragazza, ritro-
va l'amore. E via discorrendo.
Unico punto forza del film un
eccellente cast di attori, che
riesce a tenere in piedi una
storia mediocre ed improbabi-
le. Con tutto il "materiale" che
la cronaca regala ogni giorno
si poteva fare veramente di
più.
Le quattro volteregia: MichelangeloframmartinoIl regista milanese di origine
calabrese, dopo il bellissimo e
pluripremiato "Il dono" ci
regala un nuovo lavoro dove
creatività e poesia si fondono
per raccontare il fascino
arcaico di una terra dove il
tempo sembra si sia fermato.
Interamente girato senza dia-
loghi, senza attori, solo con
rumori di sottofondo, utiliz-
zando la tecnica del docu-
mentario (come peraltro
aveva già fatto con il primo
lungometraggio), la cinepresa
si limita a riprendere scene di
vita quotidiana di un piccolo
villaggio rurale, in realtà rie-
sce a leggere oltre le immagi-
ni. Illustra il ciclo della vita e
della natura, attraverso uno
sguardo originale ed innovati-
vo che può ricordare quello di
Franco Piavoli e Vittorio De
Seta. Accolto a Cannes da
giudizi più che lusinghieri
dalla critica internazionale.
Matrimoni ed altridisastriregia: nina di Majo conMargherita Buy, fabio Volo,Luciana Littizzetto,francesca inaudi.L'intento della regista era una
commedia semplice e sofisti-
ca, in realtà è complicata
(tanto da apparire improbabi-
Contini è affascinante, gla-
mour e donnaiolo ma non
possiede l'ironia di
Mastroianni.
notte folle aManhattanregia: Mira nair con SteveCarell, tina feyBattute e situazioni scopiaz-
zate da altre celebri pellicole,
tuttavia divertente ed anche
poco corretta (è pieno di paro-
lacce) per una commedia
americana destinata alle
famiglie. La coppia Carell &
Fey funziona, ben diretta dal
regista di "Una notte al
museo", per cui alla fine il film
risulta piacevole ed alcune
gag sono davvero esilaranti.
Ipotetico plot alla intrigo inter-
nazionale, con il più classico
scambio di persona. Una
tranquilla ed annoiata coppia
con tanto di prole chiassosa,
che vive nella provincia del
New Jersey, decide di uscire
dalla routine concedendosi
una serata speciale e cenare
in uno dei ristoranti più trandy
della città. Non avendo la pre-
notazione, però, hanno la
malaugurata idea di prendere
il posto di una coppia che non
si è presentata.
Percy Jackson e glidei dell'olimpo - illadro di fulminiregia: Chris Columbus conLogan Lerman, PierceBrosnan
le) ed abbastanza ordinaria,
quasi scontata.
Sceneggiatura debole e poco
equilibrata, dialoghi fuori dal
mondo. La Buy, sulla cui fac-
cia la cinepresa non molla
mai un attimo facendo sparire
dallo schermo tutto il resto, fa
sempre la solita parte della
single ansiosa e nevrotica.
Poi, per chissà quale magico
artifizio, ad un certo punto tutti
si innamorano di lei.
L'adolescente inquieto, l'intel-
lettuale di sinistra inevitabil-
mente sfigato, il tecnico che
aggiusta i computer e pure il
cognato mezzo leghista ed
ignorante come una capra al
quale dà anche un bacetto
tutto casto. Cast stellare sot-
toutilizzato.
Mine Vagantiregia: ferzan ozpetek conriccardo Scamarcio, nicoleGrimaudo, alessandroPreziosi, enniofantastichini, LunettaSavino, ilaria occhiniGruppo di famiglia in un inter-
no. Il paragone con il grande
film di Luchino Visconti finisce
qui. Tuttavia, nulla da togliere
al regista turco che ha realiz-
zato un film godibile, intimo,
per la prima volta curioso di
esplorare il cuore della fami-
glia tradizionale e tradizionali-
sta, animata dal perbenismo
di facciata. Un nucleo nume-
roso, come tanti nel Sud
d'Italia, proprietario di un
pastificio, con una nonna
dolce e ribelle, una madre
affettuosa e tollerante, la zia
stravagante (una piacevole
sorpresa l'interpretazione di
Elena Sofia Ricci), il padre
molto attento alle apparenze
e due figli gay che hanno da
sempre nascosto la loro vera
identità. Scamarcio particolar-
mente bravo a non strafare in
un ruolo non certo facile.
Sullo sfondo la splendida
Lecce con i vicoli, piazze ed il
candore della sua architettu-
ra.
nineregia: rob Marshall condaniel day-Lewis, SophiaLoren, nicole Kidman,Penelope Cruz, MarionCotillardGià il musical di Broadway
sembra non sia piaciuto per
nulla a Fellini. Immaginate
cosa potrebbe dire oggi di
questo film, se fosse ancora
vivo. Una sfilza di banalità e
luoghi comuni sull'Italia e
sugli italiani, da non credere.
La pizza, i mandolini e siamo
al completo. Ovviamente
nulla a che vedere con un
capolavoro come “8 e
mezzo“. A parte questo, le
canzoni sono accattivanti, i
balletti rocamboleschi, i
costumi sfavillanti. Ingredienti
essenziali per catturare il
grande pubblico. Per non par-
lare della lunga sfilza di star e
bellezze internazionali.
Penelope Cruz insolitamente
conturbante e sexy. Guido
MiniCritiCHe dei fiLM CHe Potrete Vedere neLLe SaLe e neLLe arene
iXGuiDaCinemaestate
russel Crowe (a destra) nel ruolo che il regista ridley Scott gli haassegnato per la nuova versione di “robin Hood”
l’Altroquotidiano
Il paragone con le avventure
di Harry Potter è inevitabile. Il
regista ne ha diretti ben due.
Come il celebre maghetto
anche Percy Jackson ha
poteri sovrannaturali, per
metà divino e per metà
umano, con l'innata capacità
di tenere a bada il male.
Anche lui ha genitori "magici",
è figlio del dio greco
Poseidone, e molte delle
situazioni in cui si trova porta
inevitabilmente al personag-
gio della Rowling.
L'apparizione dell'Idra a tre
teste non può non ricordare
Fuffy il cane a tre teste di
Hagrid. Solo una squallida
copia dunque? Niente affatto.
Il film ha una sua valenza, si
lascia vedere con piacere, in
qualche modo è anche edu-
cativo (all'inizio insegnanti e
compagni di scuola lo credo-
no mentalmente limitato) e
poi potrà riempire il vuoto che
Potter lascerà. Moderno clas-
sico della letteratura fantasy
dello scrittore Rick Riordan, "Il
ladro di fulmini" è il primo di
una serie di cinque libri, l'ulti-
mo uscito a maggio dello
scorso anno.
Piccolo (il) nicolased i suoi genitoriregia: Laurent tirard confrançois-Xavier demaison,daniel PrévostAdattamento sul grande
schermo di uno dei più impor-
tanti classici per l'infanzia
francesi, probabile primo
esempio di letteratura moder-
na per piccoli, nato dalla fan-
tasia di René Goscinny
(l'ideatore di Asterix) e Jean-
Jacques Sempè. Il protagoni-
sta è un bambino di otto anni,
Nicolas, una sorta di Gian
Burrasca d'Oltralpe.
Ambientato negli anni '50, le
avventure del pestifero ragaz-
zino con la sua strampalata
combriccola di amici, diverto-
no molto e riescono a creare
un processo di identificazione
sia nei bimbi che nei grandi,
con un abile doppio piano di
lettura. Riuscita trasposizione
sul grande schermo, senza
ravin Una sorpresa. Che il vampi-
retto più celebre del momento
si sia cimentato, nonostante il
travolgente successo di
Twilight, in una pellicola del
genere depone a favore di
questo bel ragazzone rimasto
improvvisamente sepolto
dalla notorietà e da una stuo-
lo di adoranti fan. Il film, con-
trariamente a quanto si possa
credere, non è solo una storia
d'amore destinata al filone
giovanilistico, l'intreccio è
molto più raffinato e comples-
so, pieno di humour, acume,
con dialoghi ben scritti ed
interpretati. Finale sorpren-
dente che vuole essere un
omaggio alla città di New
York. Senza voler svelare
nulla, perché l'epilogo è dav-
vero inaspettato, la storia
parte da due ventenni prove-
nienti da mondi del tutto
opposti, che si incontrano in
maniera non proprio casuale,
e che si innamorano. Ma non
ci sarà l'happy end.
the roadregia: John Hilcoat conViggo Mortensen, robertduvall, Charlize theronE' vero, è deprimente, triste,
disperato, senza futuro, eppu-
re è uno dei film più interes-
santi che il genere catastrofi-
sta abbia partorito negli ultimi
anni. Completamente privo di
retorica, un regista semi-sco-
nosciuto porta sul grande
schermo il romanzo "La stra-
da" del grande scrittore statu-
nitense Cormac McCarthy. Lo
fa rivelando notevoli capacità
nel dirigere i pochi (ma buoni)
attori del cast. Un film com-
plesso, difficile, dove la mac-
china da presa è quasi esclu-
sivamente puntata sui volti di
un padre e di un figlio che cer-
cano di sopravvivere in
un'America desolata e distrut-
ta da un misterioso catacli-
sma, dove gli esseri umani
sono spinti a dare il meglio e
(soprattutto) il peggio di sé.
robin Hoodregia: ridley Scott conrussel Crowe, Cate
trascurare le magiche atmo-
sfere dei racconti.
Predatorsregia: nimrod antal conadrien Brody, Laurencefishburne, alice BragaRemake dell'action movie
interpretato nell'87 da
Schwarzenegger, con un ine-
dito Adrien Brody nei panni
dell'ex marine tutto muscoli,
tattica militare e mitraglietta in
spalla. Mercenario alla guida
di un gruppetto di veri cattivi.
Letteralmente piovuti dal
cielo, ben presto scopriranno
di essere stati catapultati in
un pianeta alieno per essere
trasformati in prede. Uomini
(e donna) allenati ad uccidere
che invece saranno spietata-
mente cacciati ed eliminati da
una nuova razza di predators
alieni, guerrieri astutissimi in
grado di rendersi invisibili.
Film ben orchestrato, di sicu-
ro effetto, altamente confezio-
nato. Apprezzabile.
Prince of Persia - Lesabbie del tempo
regia: Mike newell conJake Gyllenhaal, BenKingsley, alfred MolinaDopo "I pirati dei Caraibi"
ecco un altro film tratto da un
videogioco degli anni '80. A
dirigerlo questa volta il regista
inglese di "Quattro matrimoni
e un funerale" e di "Harry
Potter e il calice di fuoco". Se
piace il genere, l'action fanta-
sy è piacevole e scorre abba-
stanza facilmente nonostante
le oltre due ore di durata. Le
scenografie esotiche dell'anti-
ca Persia, in gran parte ripro-
dotte al computer, non delu-
dono le aspettative. C'è tutto.
Il principe bello e muscoloso
che corre lungo i muri, la prin-
cipessa misteriosa e furba, il
pugnale, le arti magiche, la
lotta contro le forze oscure,
ed uno stuolo di allenatissimi
stuntman. Insomma, un bel
fumettone. Sempre ottime le
Interpretazioni di Molina e
Kingsley.
remember meregia: allen Coulter conrobert Pattinson, emilie de
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Una scena di “Shutter island”. al centro: Leonardo di Caprio
l’Altroquotidiano
Blanchett, William Hurt,Max Von Sydow.Certo, se si pensa che è statoil regista di Blade Runner eThelma & Louise qualche atti-mo di sconforto assale. Non èche fosse così indispensabilel'ennesima pellicola su unafigura trita e ritrita come l’ar-ciere di Sherwood. Tuttavianon si può dire che sia, nelsuo complesso, un brutto film.Conosciamo tutti le capacitàdel grande regista americano.Il prodotto infatti è ben confe-zionato, e non a caso siaScott che Crowe lo hannoanche prodotto. A parte qual-che sprazzo di vera noia,soprattutto durante le intermi-nabili e sanguinolente scenedi scontri armati tra buoni ecattivi, la vera novità è la figu-ra di Lady Marion, qui in unainsolita ed improbabile vestedi rivoluzionaria in un’epocadove le donne stavano zitte,obbedivano e procreavano.Vedova di guerra senza figli,non solo respinge i preten-denti, ma combatte anchecon armatura e spada, coltivai campi ed esprime la sua opi-nione. Già annunciato RobinHood 2.
Scontro di civiltà perun ascensore aPiazza Vittorioregia: isotta toso condaniele Liotti, KasiaSmutniak, francescoPannofinoPeccato, un'occasione man-cata. Perché l'omonimoromanzo di Amara Lakhous(se vi capita leggetelo), dalquale è stato tratto il film, èpiacevole, a tratti divertentenel raccontare le vicissitudinidi un gruppo di inquilini divarie nazionalità, ricco dispunti interessanti per riflette-re sulla nostra società. Loscontro di civiltà del titolo, siconsuma nel chiuso di unpalazzo e di un condominio aPiazza Vittorio, nel cuore delquartiere più multietnico diRoma. Come spesso avvienela trasposizione tradisce inparte l'opera letteraria, in que-
un giovane laureato in filoso-fia, disoccupato, abbandona-to dalla moglie, costretto atornare a vivere con il padre,un ex deportato che gli daràdel filo da torcere anche damorto.
Sul mareregia: alessandro d'alatricon dario Castiglio, MartinaCodecasaD'Alatri torna a sorprenderci.Dopo il cine-panettone alter-nativo "Commediasexy", ilregista romano questa voltafirma un film completamentein digitale, a basso budget,interpretato da attori semisco-nosciuti. Una commedia sen-timentale appartenente al filo-ne giovanilistico, dai risvoltisociali, ambientata nellasplendida isola di Ventoteneche, ad onor del vero, contri-buisce parecchio alla riuscitadella storia tratta dal romanzodi Anna Pavignano (In bilicosul mare). Il giovane e belSalvatore (Dario Castiglio,figlio di Peppino di Capri)d'estate porta i turisti in girocon il suo gozzo mentre d'in-verno fa il muratore in neronei cantieri sulla terraferma.L'amore arriva con Martina, laragazza di buona famiglia che
sto caso però quello chemanca è la mano ferma diuna regia esperta capace didirigere un buon cast di attorie plasmare, rendendola scor-revole e convincente, unatrama a tratti complessa. Unintreccio narrativo con un pre-ciso scopo, da scoprire solonel finale.
Shutter islandregia: Martin Scorsese conLeonardo di Caprio, MarkBuffalo, Ben Kingsley, Maxvon Sydow.Un affresco sul dolore e sullafollia. Film particolarmenteclaustrofobico e cupo, conuna magnifica fotografia,come tutte le opere diScorsese curato e costruitonei minimi particolari. Maestronel dirigere i suoi attori.Dramma psicologico avvin-cente, che lascia con il fiatosospeso sino alla fine, maiscontato, con una ambienta-zione quasi maniacale.Un'isola-fortezza, battuta dalvento e da una pioggia inces-sante, sede di un noto mani-comio criminale. Siamo nel1954, all'apice della GuerraFredda, quando il capo dellapolizia locale Daniels (DiCaprio) ed il suo collega ven-
gono convocati a ShutterIsland per indagare sullamisteriosa scomparsa di unapluriomicida, ma nulla è comeappare.
Simon Konianskiregia: Micha Wald conJonathan Zaccai, PopeckUn popolo che sa ridere dellapropria tragedia. Sul filone diuna serie di riuscitissimecommedie dallo humour yid-dish (da "Train de vie" in poi),arriva questo giovane e sco-nosciuto regista belga di origi-ni ebraiche che al suo secon-do lungometraggio mette inluce un talento del quale pro-babilmente sentiremo parlareancora. Dosato e con il giustocast di attori, costruisce unfilm divertente e drammatico,irriverente e scoppiettante,graffiante e doloroso.Colonna sonora dai ritmi leg-geri ed accattivanti in nettocontrasto dal contesto narrati-vo. Più che l'accostamentocon Woody Allen, RaduMihaileanu o al nostroBenigni, lo stile somigliamolto a quello dei grandi fra-telli Coen che sullo stessoargomento hanno realizzato"A serious man". Fortementeautobiografico, è il racconto di
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George Clooney e Vera farmiga in una scena di “tra le nuvole” di Jason reitman
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usa la sua barca per leimmersioni da sub.
the Wolfmanregia: Joe Johnston conBenicio del toro, emilyBlunt, anthony HopkinsMonster movie di tutto rispet-to. Diretto con mano ferma edinterpretato con la stessaconvinzione da un intensoBenicio Del Toro (bravoanche con il pesante truccoda lupo) accanto al semprestraordinario Hopkins, nelruolo del padre. Remake delclassico horror "L'uomo lupo"di George Waggner del 1941,costruzione di un sanguinosopuzzle con un'antica maledi-zione che trasforma le perso-ne in lupi mannari durante lenotti di luna piena, che stalentamente uccidendo gli abi-tanti di Blackmoor. Pocosplatter ma di certo non anno-ia, diligentemente condensa-to in poco più di un'ora emezza con una tensione nar-rativa che non cala mai.Interessante ricostruzioned'epoca in stile vittoriano.
tra le nuvoleregia: Jason reitman conGeorge Clooney e VerafarmigaUn film attraversato da unumorismo fresco e leggero peraffrontare un tema di scottanteattualità, dai risvolti inevitabil-mente drammatici. La storia diun "tagliatore di teste", unmanager molto ricercato intempi di crisi, che le aziendeassumono per brevi periodicon il compito di licenziare ilpersonale in eccesso. Ungrande Clooney nei panni delprofessionista senza scrupoliche dopo tanti anni spesi feli-cemente tra una città e l'altradell'America, improvvisamentesente di dover cambiar vita. Lasfilza dei dipendenti che passasotto la mannaia di Clooneysono veri disoccupati prove-nienti da Detroit e St. Louis, lecittà più colpite dalla recessio-ne. Il regista è il figlio di IvanReitman, quello che ha diretto"Ghostbusters".
triageregia. danis tanovic conColin farrell, Paz Vega,Christopher LeePremio Oscar nel '93 con NoMan's Land, Tanovic ritornaad affrontare gli orrori dellaguerra, da un altro punto divista. Quello dei sopravvissu-ti. Di coloro che ce l'hannofatta, ma che hanno lasciatoin quei terribili luoghi granparte della loro vita. Trattodall'omonimo romanzo dell'exreporter Scott Anderson cheha seguito i conflitti inUganda, Beirut, Cecenia eBosnia il film è la storia di duefotoreporter inviati nelKurdistan iracheno nel 1988poco prima dei massacri digas ordinati da SaddamHussein. Le scene sono forti,particolarmente violente esanguinolenti. In un ospedaleda campo improvvisato,senza acqua ed attrezzatureadeguate, il medico è costret-to a sparare in testa aipazienti più gravi, quelli senzasperanze.
the twilight Saga: eclipseregia: davide Slade conKristen Stewart, robertPattinson, taylor Lautner
E' troppo facile parlare maledel film, talmente è insulso. Ilpeggiore dei tre. Nella primaparte non succede pratica-mente nulla. Ci sono dei neo-vampiri che cercano vittimeda succhiare in giro per lacittà (sai che novità!), sareb-bero dei cattivoni che tentanodi organizzare un piccoloesercito per far fuori Bella. Idialoghi tra i tre protagonistihanno temi fissi e ripetitivi.Parole come amore, cuore,sentimento vengono usatefino allo sfinimento. Lei dice alvampiro Edward: "io ti amo,sono pronta a morire per te",mentre al licantropo pettorutoJacob ribadisce "sono solotua amica", però si capisce
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Recensioni
di LUCIANA
VECCHIOLI
che forse c'è dell'altro dopo
due bacetti non proprio casti.
I due rivali, con piglio molto
maschio, fanno a gara nel
rassicurarla. "Ti proteggo io"
afferma uno, "no, a lei ci
penso io" ribatte l'altro. Salvo
poi allearsi per salvarle la
pelle (si fa per dire). Va bene,
trattasi di pellicola per adole-
scenti. Ma che fatica arrivare
sino alla fine.
il cast al completo di “the twilight”, terza pellicola dellasaga ”eclipse”, ma anche la peggiore