APRILE / MAGGIO -...

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Direttore responsabile Eduardo Sammartino Redazione e coordinamento Francesco Rossetti Redazione Emilia Romagna Teatro Anna Bergamin, Chiara Cavedoni, Agnese Doria, Marisa Tucci Redazione Teatro Comunale Lorena Loschi, Alessandro Roveri Impaginazione Edicta Stampa Stamperia s.c.r.l. - (PR) Teatro Storchi Largo Garibaldi, 15 - 41100 Modena Tel. (059) 2136011 - Fax (059) 234.979 email: [email protected] http://www.emiliaromagnateatro.com MOLIÈRE E GLI ANGELI SOPRA NEW YORK Teatro Storchi - pubblicazione bimestrale - Largo Garibaldi 15, 41100 Modena - Poste Italiane s.p.a. spedizione in abbonamento postale 70% DCB Modena, comma 20, lettera B, art.2 L.662 del 23.12.96 anno IV, nr.56 mar.-apr. STORCHI: LE INTELLETTUALI E MISURA PER MISURA ANGELS IN AMERICA DIRETTO DA BRUNI E DE CAPITANI L’ALTRO SUONO: DA WALLACE RONEY A MIKE PATTON LA DANZA CONTEMPORANEA DI RAFFAELLA GIORDANO, ENZO COSIMI E ESZTER SALAMON ANNA KARENINA: LETTURA A PUNTATE DI UN CAPOLAVORO stampato su ROTOPALCO n.78 APRILE / MAGGIO 2007

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Direttore responsabile Eduardo Sammartino

Redazione e coordinamento Francesco Rossetti

Redazione Emilia Romagna TeatroAnna Bergamin, Chiara Cavedoni, Agnese Doria, Marisa Tucci

Redazione Teatro Comunale Lorena Loschi, Alessandro Roveri

Impaginazione Edicta

Stampa Stamperia s.c.r.l. - (PR)

Teatro StorchiLargo Garibaldi, 15 - 41100 ModenaTel. (059) 2136011 - Fax (059) 234.979email: [email protected]://www.emiliaromagnateatro.com

MOLIÈRE E GLI ANGELI SOPRA NEW YORK

Teatro Storchi - pubblicazione bimestrale - Largo Garibaldi 15, 41100 Modena - Poste Italiane s.p.a. spedizione in abbonamento postale 70% DCB Modena, comma 20, lettera B, art.2 L.662 del 23.12.96 anno IV, nr.56 mar.-apr.

StORchI: LE INtELLEttUALI E MISURA PER MISURA

ANGELS IN AMERIcA dIREttO dA BRUNI E dE cAPItANI

L’ALtRO SUONO: dA WALLAcE RONEY A MIKE PAttON

LA dANzA cONtEMPORANEA dI RAFFAELLA GIORdANO, ENzO cOSIMI E ESztER SALAMON

ANNA KARENINA: LEttURA A PUNtAtE dI UN cAPOLAvORO

•stampato su

ROtOPALcOn.78APRILE / MAGGIO 2007

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Teatro della Fondazione San Carlo2 aprile ore 21

VivaVocecLAUdIA cAStELLUccI

legge da Robert Walser

Teatro Comunale3 e 4 aprile ore 21

L’Altra Danza RAFFAELLA GIORdANO

Cuocere il mondoNuova creazione

Teatro Storchidal 12 al 14 aprile ore 21

15 aprile ore 15,30 Storchi ClassicoLE INtELLEttUALI

di Molière regia Arturo Cirillo

Teatro Comunale12 aprile ore 21L’Altra Danza ENzO cOSIMIHell… Yeah

Foyer del Teatro Storchi 13 aprile ore 18

Conversando di Teatroincontro con ARtURO cIRILLO

Sala Conferenze della Biblioteca Delfini 14 aprile ore 18

Anna Karenina una donna di cuorelettura a puntate del romanzo

MARcO BALIANI legge il Primo Capitolo

San Felice sul Panaro, Teatro Comunale 14 aprile ore 21

L’Altro Suono - Effetto Musica BIRKIN tREE

PRESENtA “tRIO”

Teatro Comunale15 aprile ore 21L’Altro Suono

WALLAcE RONEY GROUPMystikal - tributo a Miles Davis

Teatro della Fondazione San Carlo16 aprile ore 21

VivaVoceMONI OvAdIA legge da Primo Levi

Teatro delle Passionidal 19 al 21 aprile ore 21

MIStERIOSO cONcERtO tRIOdi Mariangela Gualtieri regia Cesare Ronconi

Ridotto del Teatro Comunale19 aprile ore 18Invito all’Opera

AttILAIncontro con Alberto Mattioli

Teatro Comunale20 aprile ore 20,30 - 22 aprile ore 15,30

OperaAttILA

Musica di Giuseppe Verdi

Auditorium Marco Biagi21 aprile ore 21L’Altro Suono

JOAN AS POLIcE WOMANReal Life

Foyer del Teatro delle Passioni 23 aprile ore 21

Conversando di Teatro“L’AMERIcA E L’OMBRA LUNGA dELL’AIdS”

relatore Prof. Claudio Longhi

Teatro della Fondazione San Carlo23 aprile ore 21

VivaVocedANIO MANFREdINI legge da Jean Genet

Teatro Comunale24 aprile ore 20

ConcertiORchEStRA MOzARt

Claudio Abbado direttore

Teatro Comunale27 aprile ore 21L’Altra Danza

ESztER SALAMONNvsbl

San Possidonio, Piazza Andreoli1 maggio ore 17

L’Altro Suono - Effetto MusicaI vIOLINI dI SANtA vIttORIA

Concerto Bagnoli

Teatro delle Passionidal 2 al 13 maggioANGELS IN AMERIcA

Si avvicina il millenniodi Tony Kushner

regia Ferdinando Bruni, Elio De Capitani

Nonantola, Teatro Massimo Troisi3 maggio ore 21

L’Altro Suono FRANcA MASU

Aquamare

Teatro Comunale5 maggio ore 21

L’Altro Suono ShEL ShAPIRO’S vISUAL

AcOUStIc cIRcUS

Sala Conferenze della Biblioteca Delfini 5 maggio ore 18

Anna Karenina una donna di cuorelettura a puntate del romanzo

FERdINANdO BRUNI legge il Secondo Capitolo

Teatro Storchidal 9 al 12 maggio ore 21

13 maggio ore 15,30 Storchi Classico

MISURA PER MISURAdi William Shakespeare

regia Gabriele LaviaTeatro di Roma, Compagnia Lavia

Teatro Comunale11 maggio ore 21

L’Altro Suono GIOvANNI ALLEvI

Joy

Concordia sulla Secchia, Teatro del Popolo12 maggio ore 21

L’Altro Suono - Effetto MusicaA’ PARANzA d’O LIONE

Canti e balli dalle feste intorno al Vesuvio

Sala Conferenze della Biblioteca Delfini 12 maggio ore 18

Anna Karenina una donna di cuorelettura a puntate del romanzo

LILIANA RAMPELLOlegge il Terzo Capitolo

Teatro Comunale16 maggio ore 21

L’Altro Suono dIAMANdA GALÁS

Songs of Exile

Nonantola, Teatro Massimo Troisi18 maggio ore 21

L’Altro Suono GYPSY RhYthMS

Drom Lacho

Teatro Comunale25 maggio ore 21

L’Altro Suono MIKE PAttONMondo Cane

Sala Conferenze della Biblioteca Delfini 26 maggio ore 18

Anna Karenina una donna di cuorelettura a puntate del romanzo

SAMUELE BERSANI legge il Quarto Capitolo

IL cALENdARIO cOMPLEtO dI

APRILE MAGGIO 2007

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di Jean-Baptiste Poquelin Molièretraduzione Cesare Garboli

regia Arturo Cirillocon Giovanni Ludeno, Sabrina Scuccimarra, Monica Piseddu,

Antonella Romano, Salvatore Caruso, Rosario Giglio, Michelangelo Dalisi, Arturo Cirillo, Beatrice Ciampagliascene Massimo Bellando Randone

costumi Gianluca Falaschimusica Francesco De Melis

luci Andrea Nareseassistente alla regia Pino Carbone

produzione Nuovo Teatro Nuovo Napoliin collaborazione con Città di Urbino/Teatro Sanzio e Amat

Maranello, 22 febbraio 2007, ore 18

Chiuso in camerino, ARtURO cIRILLO sta leggendo ad alta voce tutte le parti di Don Fausto, geniale parodia del capolavoro di Goethe, scritta più di un secolo fa da Antonio Petito, a sua volta mitico capocomico della Napoli ottocentesca. Cirillo interrompe il suo lavoro di scavo sulla partitura e ci concede una chiacchierata di mezz’ora. Si parla del suo spettacolo moleriano, per il quale in gennaio ha vinto tra l’altro il Premio Ubu 2006 come migliore attore non protagonista.

le intellettuali

LE INtELLEttUALIARtURO cIRILLO

dAL 12 AL 14 APRILE ORE 21 - 15 APRILE ORE 15,�0 tEAtRO StORchI

StORchI2007/StORchI2007/StORchI2007/StORchI2007/

CONVERSANDO DI TEATROIn collaborazione con Amici dei Teatri ModenesiVenerdì 13 aprile ore 18Foyer del Teatro StorchiINCONTRO CON ARTURO CIRILLOCoordina il giornalista Gianluigi Lanza

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Qual è stata l’idea generatrice dell’allestimento?Da tempo avevo in mente di mettere in scena Molière. Sentivo che, dopo due autori contemporanei come Annibale Ruccello e Copi, sia io che la compagnia eravamo pronti per affrontare un autore della tradizione. Non finirà qui, spero, per i prossimi anni penso a un Otello di Shakespeare, o anche a Natale in casa Cupiello…

Quanto è attuale Molière?Le intellettuali è un testo sul valore e sul significato della cultura all’interno della so-cietà. Molière lo scrive un anno prima della sua morte, in un periodo in cui si sente progressivamente abbandonato dalla committenza, avverte di aver perso il favore del Re. Il testo non salva nessuno. Così come mi sembra non si possa salvare niente della cultura attuale, con tutta questa gente che cerca un posto al sole, preoccupata solo di imporre il proprio io. Non mi sembra ci siano più intellettuali davvero capaci di “sporcarsi le mani”, come sono stati Pasolini, Elsa Morante.

Il critico del Corriere della Sera Franco Cordelli ha parlato di un “cirillo style”, caratterizzato da un’ironia corrosiva verso tutto e tutti, tanto da chiederti pub-blicamente: “che c’è da ridere? Perché sfotti tanto?”Non è vero che non prendo niente sul serio. L’arma dell’ironia è difficile, questo spet-tacolo è una finta commedia, in realtà una specie di dramma da camera. Eppure è una critica che va ascoltata. Probabilmente anch’io come regista sono dentro ad un percorso di avvicinamento a me stesso, che mi porta a mettermi più in gioco, rispetto ai lavori di qualche anno fa.

Qual è l’elemento più importante dello spettacolo?L’attore. So che in questa regione - si parla di Emilia Romagna Felix – c’è un diffuso sostegno alla sperimentazione teatrale. Penso a gruppi come i Motus di Rimini, così presi da un lavoro sull’immagine e anche da un ricorrere alla tecnologia. Penso che la loro ricerca possa essere interessante, ma mi è del tutto estranea. Io ho un senso del teatro davvero molto più artigianale; in questo spettacolo tutto quello che utilizzo sono parrucche esagerate, costumi vistosi, paraventi fatti di specchi deformanti.

Quando entra in scena un attore, ha paura oppure è perfettamente a suo agio…La qualità con la quale un attore entra in scena è figlia di una condizione che si è costruita durante le prove. Un attore deve sempre coltivare un livello di ricerca au-tonoma, in un confronto continuo con il pubblico.

Come lavori con gli attori… per esempio, a che ora li convochi in teatro?Oddio, non lo so, oggi alle 18,30. Ma non c’è una regola precisa. Come regista, penso di essere sempre attento al ritmo, alla compattezza complessiva, è impor-tante non solo cosa si dice, ma anche il tempo in cui si dice. Penso che lo spettacolo abbia sempre una sua musicalità. Anche il tempo di prova varia da progetto a progetto: 40, 45 giorni, e bisogna ve-dere se ci sono attori nuovi da inserire. Allargando il discorso alla gestione di una compagnia, probabilmente sono influenzato dai dieci anni di lavoro con Carlo Cec-chi, soprattutto da quell’esperienza irripetibile della trilogia shakespeariana al Teatro Garibaldi di Palermo.

Servillo, Martone, lo stesso Carlo Cecchi che mette in scena Tartufo: perché Molière attrae così tanto gli artisti napoletani?Ricorderei Enzo Moscato, anche in veste di traduttore. Direi che Molière continua a parlare a tutto il mondo teatrale, non solo a Napoli. Forse Napoli in più conserva ancora un legame quasi antropologico con la Commedia dell’Arte…

Come ti vivi all’interno del sistema teatrale?L’ambiente teatrale mi fa per molti versi orrore, lo frequento pochissimo. Il mio “am-biente teatrale” è costituito soprattutto dalla compagnia con cui lavoro, e da qualche collega con cui c’è un confronto: Emma Dante, Latella, Iodice. Ma sono consape-vole di avere avuto la fortuna di girare in questi anni, il che oltre alla possibilità di incontrare il pubblico, ha permesso di produrre un minimo di sostenibilità economica perché la compagnia restasse unita.

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Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca DelfiniCesare Garboli, Storie di seduzione, Einaudi 2005Michail Bulgakov, La vita del signor de Molière, Studio tesi 1985

le intellettuali

IL tRAdUttORE cESARE GARBOLI: “MOLIÈRE, IL MIO cLASSIcO PERSONALE”

“Ognuno ha i suoi classici. O, forse, ciascuno ha un “suo” classico: un compagno di veglia, un segreto e inseparabile interlocutore. Non un maestro, ma un alleato. Sulle sue immagini, e magari sulle sue deformità, misuriamo quasi senza saperlo, quasi senza volerlo, la nostra personale lettura del mondo. Un classico al quale dedichiamo, frequentandolo, forse rapporti che abbiamo stabilito con lui. Ebbene, questo classico personale, privato, famigliare, simile alla vecchia e affumicata specchiera dell’ingresso di casa che ci restituisce ingranditi i nostri piccoli pensieri, più vaste le nostre modeste emozioni, è nel mio caso Molière. E sono così abituato ad amare Molière, che, se ci penso, ho perfino cessato di meravigliarmi del suo talento.”

da Storie di seduzione, Einaudi 2005

le intellettuali

StORchI2007/StORchI2007/StORchI2007/StORchI2007/

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IL tRAdUttORE cESARE GARBOLI: “MOLIÈRE, IL MIO cLASSIcO PERSONALE”

“Ognuno ha i suoi classici. O, forse, ciascuno ha un “suo” classico: un compagno di veglia, un segreto e inseparabile interlocutore. Non un maestro, ma un alleato. Sulle sue immagini, e magari sulle sue deformità, misuriamo quasi senza saperlo, quasi senza volerlo, la nostra personale lettura del mondo. Un classico al quale dedichiamo, frequentandolo, forse rapporti che abbiamo stabilito con lui. Ebbene, questo classico personale, privato, famigliare, simile alla vecchia e affumicata specchiera dell’ingresso di casa che ci restituisce ingranditi i nostri piccoli pensieri, più vaste le nostre modeste emozioni, è nel mio caso Molière. E sono così abituato ad amare Molière, che, se ci penso, ho perfino cessato di meravigliarmi del suo talento.”

da Storie di seduzione, Einaudi 2005

di William Shakespearetraduzione Alessandro Serpieri

regia Gabriele Laviacon Gabriele Lavia

produzione Teatro di Roma, Compagnia Lavia

Misura per misura o dismisura per dismisura?Ragione per ragione o follia contro follia?

Con questi due interrogativi Gabriele Lavia affronta la regia di Misura per misura, una delle opere shakespeariane più complesse e più difficili da rappresentare.Pochi grandi registi del nostro tempo si sono cimentati con questo capolavoro: Luca Ronconi, Carlo Cecchi, Peter Brook, quest’ultimo con due messinscene tanto memorabili quanto diverse fra loro, la prima del 1950 con John Gielgud protagonista, la seconda del 1978, alla Bouffes du Nord di Parigi. Ora Lavia torna all’amato autore inglese, a undici anni di distanza dall’allestimento di Riccardo II, dopo aver già messo in scena Amleto, Tito Andronico, Macbeth, Riccardo III e Otello.

LA tRAMAIl duca di Vienna, Vincenzo, preoccupato dell’immoralità dei sudditi e del dispregio dell’istituzione matrimoniale, affida a un vicario, Angelo, il governo per vedere se sarà in grado di far rispettare le leggi. Finge quindi di assentarsi e si traveste da frate per spiarne l’operato. Angelo si rivelerà incapace di governare con autentica equità e giustizia, attaccato al mero dettato della legge e travolto dalle stesse passioni che dovrebbe punire. Condanna a morte Claudio, colpevole di aver sedotto Giulietta, che lo ama, anche se i due vorrebbero sposarsi; Lucio, amico di Claudio, chiede allora aiuto alla sorella di lui, la virtuosa novizia Isabella, per dissuadere Angelo. Isabella supplica il vicario di aver pietà del fratello ma Angelo prova nei suoi confronti pensieri peccaminosi e le promette la salvezza di Claudio, a patto che lei gli si conceda. Lei cerca conforto dal fratello che la prega di salvarlo a costo del suo onore. Interviene allora il duca travestito, fa pentire Claudio di atti e parole, espone a Isabella un piano per uscirne con l’onore integro e la grazia per il fratello. Con la complicità della legittima moglie di Angelo, Marianna, riesce poi a sventare l’esecuzione imprevista di Claudio ma non rivela subito che lui è vivo. Svelerà infine i vari inganni e intrighi e la sua propria identità, ristabilendo con il perdono l’ordine, la giustizia e le giuste unioni.

Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca DelfiniAgostino Lombardo et al., Measure for measure dal testo alla scena, Clueb 1992

Stephen Greenblatt, Vita, arte e passioni di William Shakespeare, capocomico. Come Shakespeare divenne Shakespeare, Einaudi 2005

MISURA PER MISURAGABRIELE LAvIA

9, 11, 12 MAGGIO ORE 21 – 1� MAGGIO ORE 15,�0 tEAtRO StORchI

gabriele laviaw

illiam shakespeare

mariana, dante gabriel rossetti 1870

StORchI2007/StORchI2007/StORchI2007/StORchI2007/

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un’imm

agine del film “angels in am

erica”

di Tony Kushnertraduzione Mario Cervio Gualersi (edita da Ubulibri)

uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

con Elio De Capitani, Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Cristian Maria Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini,

Umberto Petranca scene Carlo Sala

costumi Ferdinando Bruniluci Nando Frigerio

produzione TEATRIDITHALIA, Emilia Romagna Teatro Fondazione

PRIMA NAZIONALE

FERdINANdO BRUNI firma, a quattro mani con Elio De Capitani, la regia dello spettacolo. Risponde alle nostre domande quando mancano ancora quasi due mesi dal debutto, permettendo ai lettori di Rotopalco di cogliere il punto di par-tenza di un processo creativo.

Come e quando avete deciso di mettere in scena questo testo?Giriamo intorno all’idea di mettere in scena Angels in America più o meno dal ‘93, da quando cioè ho tradotto per la Ubulibri Perestroika (la seconda parte di Angels). La scrittura di Kushner e il respiro del testo mi erano sembrati piuttosto eccezionali in un periodo in cui il teatro anglosassone, e a ruota il teatro italiano, riuscivano a parlare della realtà contemporanea solo attraverso un minimalismo paracinematografico e in realtà televisivo. Il tentativo, a nostro avviso riuscito, di scardinare queste forme, di aprire il quo-tidiano all’epico e al visionario era uno dei maggiori motivi della fascinazione nei confronti di questo testo. L’esplosione dei nuovi autori del Royal Court che avrebbe ridisegnato la fisionomia del teatro in lingua inglese era ancora di là da venire e Kushner era una voce originale e solitaria. Per contro i dubbi riguarda-vano la condivisibilità dei temi trattati da parte del pubblico italiano e questo non tanto in rapporto al discorso Aids, purtroppo tragicamente presente anche da noi, ma in riferimento alla mitografia politica e iconica strettamente americana cui il testo fa riferimento. Le preoccupazioni ecologiche venate di catastrofismo, il fanatismo religioso degli integralismi cristiani, le ombre lunghe del maccar-tismo sarebbero riuscite a coinvolgere una platea apparentemente lontana da questi problemi? Poi c’è stato l’11 settembre.Il mondo è diventato d’improvviso più brutto, più pericoloso, ma anche, e stra-namente, più piccolo. E’ diventato tragicamente, e a volte brutalmente, arrogan-temente chiaro che tutto quello che riguarda gli Stati Uniti ci riguarda molto da vicino, che l’espressione “periferia dell’impero” non è un luogo comune, ma una realtà con cui fare i conti.Angels in America ha smesso di essere un testo affascinante, ma remoto ed è diventato lo specchio di una vicenda che ci riguarda da vicino.

Eppure in soli 20 anni il mondo sembra essere andato in fretta, un millennio si è concluso e ne è cominciato uno nuovo...I problemi che Kushner mette sul tavolo sono ancora tutti lì, alcuni apparen-temente in via di soluzione come le cure per trasformare l’Aids in una malattia cronica (apro una parentesi per dire che la fruibilità di queste cure riguarda solo l’occidente, che i paesi dell’Africa in cui si concentra il maggior numero di siero-positivi e di malati del pianeta hanno un accesso molto difficoltoso a queste cure e che comunque di Aids si continua a morire anche in occidente), altri invece aggravati dal trascorrere di questi quindici anni: il riscaldamento globale è un fenomeno sperimentabile da tutti senza sofisticati strumenti di rilevazione e i fa-natismi di religioni che dovrebbero portare la salvezza all’uomo fanno più vittime delle pestilenze, o nel migliore dei casi fomentano nuove discriminazioni.Quindi il testo ci parla ancora, e non solo attraverso la denuncia politica. È anco-ra straordinariamente vivo il suo richiamo a una restaurazione dell’umano attra-verso il coraggio dell’accettazione di sè, dei propri limiti, della propria “malattia”, attraverso l’accettazione del dolore e del male, pronti in ogni istante a frantumare la superficie patinata delle nostre esistenze di “consumatori avanzati”, attraverso

PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /

ferdinando bruni

SI AvvIcINA IL MILLENNIOFERdINANdO BRUNI - ELIO dE cAPItANI

dAL 2 AL 1� MAGGIO tEAtRO dELLE PASSIONI

ANGELS IN AMERIcA

tony kushner

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le piaghe, il sangue e la merda, mantenendo miracolosamente una leggerezza e un’ironia che non dimenticano mai, anche nei momenti più tragici e solenni, la smitizzazione liberatoria dello sberleffo “camp”.Il premio di questo coraggio è uno sguardo da profeta, è la possibilità di vedere gli Angeli.

Chi sono gli angeli del titolo, in un’epoca in cui il fattore religione sembra essere tornato al centro dei conflitti?Gli Angeli di Kushner non sono i consolatori dell’umanità dolente che volano sopra Berlino, sono coscienti della loro grandiosità barocca, sono egocentrici, narcisisti, insomma un po’ hollywoodiani e hanno il compito terribile di trovare colui che più di ogni altro sa aprire gli occhi su quest’epoca confusa e infelice, orfana di ideologie e di ideali.

Angels in America e il fatto che tu e De Capitani ne farete la regia, fa tornare in mente Resti umani non identificati di Brad Fraser, da voi messo in scena nel 1992. Anche quello un testo scandalo, di un nordamericano, con giovani attori inseriti nel cast attraverso provini... Se la scrittura di Angels può per alcuni tratti ricordare Resti umani non identifi-cati e la vera natura dell’amore, diverso è l’obiettivo dei due testi e diversi sono i mondi raccontati. Da una parte l’estrema, sperduta periferia del Canada, dall’al-tra New York, cioè la capitale del mondo occidentale. E diversi i destini dei due autori: Kushner sempre più impegnato a raccontare le tragedie del presente, e Fraser, occupato nella sceneggiatura di brillanti telefilm di ambiente gay.

Come lavorate con gli attori, tu e De Capitani: letture a tavolino, improvvisa-zioni, prove su partiture ben precise, lavoro sui personaggi...La compresenza nel testo di differenti linguaggi teatrali – la quotidianità e il so-gno, il cinema e il barocco, l’ironia e la tragedia – pongono a me e a Elio una serie di compiti nel lavoro con gli attori affascinanti ed inediti. Anche se è sem-pre molto difficile stabilire prima dell’inizio delle prove quale sarà il metodo di lavoro che ci porterà alla costruzione dello spettacolo, posso immaginare che la nostra consuetudine col teatro contemporaneo da una parte e col lavoro su Shakespeare dall’altra ci potrà essere di qualche aiuto. È probabile che avremo col testo un approccio variabile: la scrittura di Kushner richiede da una parte un accurato lavoro a tavolino, la costruzione dei personaggi e la ricerca di un affia-tamento indispensabile per una compagnia di attori che deve raccontare una comunità possono rendere necessari momenti di improvvisazione e di training. Per ora cerchiamo di conservare un’attitudine il più possibile aperta alle sorpre-se. Per questo abbiamo predisposto insieme allo scenografo Carlo Sala uno spazio il meno possibile vincolante e che non ci obblighi a scelte registiche “a priori” che non siano quelle della maggiore libertà possibile. Il cast nasce da una lunga e accurata campagna di provini: al momento siamo convinti che i nuovi giovani attori che abbiamo scelto di affiancare agli storici della compagnia siano i migliori che potessimo trovare per questi ruoli.

Leggendo la locandina, De Capitani e Ida Marinelli si confrontano con per-sonaggi che nella versione tv americana hanno preso vita attraverso due star, Pacino e la Streep. Ne saranno condizionati?La lunga consuetudine di vita e di lavoro che mi lega a Elio e a Ida mi fa dire con quasi assoluta certezza che la loro interpretazione non risentirà del confronto con i pure illustri precedenti hollywoodiani.

Modena ospita da anni gli spettacoli dell’Elfo / Teatridithalia? Che rapporto avete con la nostra città? A Modena e a Emilia Romagna Teatro ci lega un rapporto molto solido e una tra-dizione di scambi non strumentali. Per noi Modena e il suo territorio significano il confronto con un pubblico curioso, aperto, abituato a un’idea di teatro in divenire nelle forme e nei contenuti. A Modena abbiamo presentato i nostri spettacoli più popolari come il Sogno di una notte di mezza estate o I gemelli veneziani, ma anche proposte meno estroverse come Lola che dilati la camicia o La tempesta di Shake-speare e sempre abbiamo avuto la sensazione di un incontro, di un dialogo felice. È fondamentale quindi per noi che Angels in America abbia la fortuna di debuttare in questo contesto: l’incontro con il pubblico del Teatro delle Passioni sarà sicuramen-te ancora una volta un momento di verifica importante per il nostro lavoro.

PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /

Da anni Ferdinando Bruni e io inseguiamo l’idea di mettere in scena questo capola-voro di un teatro del tempo presente che sappia essere crudele e generoso con i suoi artisti e con il suo pubblico. …Kushner intreccia Shakespeare e la Bib-bia, Brecht e Dante, ma con il sapore dello humor gay, del witz ebraico e a volte anche della telenovela, toccando il sentimento profondo senza mai tradire l’ironia. E recu-perando, nelle apparizioni tuonanti dell’An-gelo, il gusto del Masque elisabettiano o dello spettacolo barocco italiano.

Elio De Capitani

Bestseller mondiale, vincitore nel 1993 del Premio Pulitzer e di numerosi Tony Award, Angels in America è divenuto anche un film, reperibile in dvd nelle videoteche più attrezzate. Prodotto dalla HBO, emittente via cavo americana, con la regia di Mike Ni-chols (Closer, Silkwood, Conoscenza carnale, Il laureato ecc.) e un cast straordinario - Al Pacino, Meryl Streep, Emma Thompson - il film ha conquistato 5 Golden Globe e 11 statuette agli Emmy Awards.

Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca DelfiniTony Kushner, Angels in America. Fantasia gay su temi nazionali, Ubulibri 1995Hervé Guibert, All’amico che non mi ha salvato la vita, Guanda 1993

CONVERSANDO DI TEATROIn collaborazione con Amici dei Teatri ModenesiLunedì 23 aprile ore 21Foyer del Teatro delle PassioniL’AMERICA E L’OMBRA LUNGA DELL’AIDSRelatore: Prof. Claudio Longhi

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misterioso concerto foto rolando paolo guerzoni

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direzione Cesare Ronconiversi Mariangela Gualtieri

con Mariangela Gualtieri, Dario Giovannini, Muna Mussiemusiche dal vivo Dario Giovannini

ricerca del suono Luca Fusconi, Dario Giovannini, Cesare Ronconiricerca video e proiezioni Simona Diacci

abiti Mallonioggetti di scena Patrizia Izzoscena e luci Cesare Ronconi

produzione Teatro Valdoca, Assalti al Cuore Festival di Musica e Letteratura, l’arboreto mondaino, Teatro A. Bonci di Cesena

Bisognerebbe averla vista, Mariangela, efebica e sempre al confine dell’immobili-tà, sulla scena buia de Lo spazio della quiete, nel 1983.Bisognerebbe aver udito quei primi e rarefatti versi che squarciavano l’oscurità aprendo sentieri impervi e sorprendenti nella ricerca teatrale italiana di quegli anni.Bisognerebbe… per capire meglio quanto il suo camminare a fianco delle parole sia esteso, articolato, complesso e soprattutto stratificato.Il nome e la poesia di Mariangela Gualtieri sono l’essenza della poetica del Teatro della Valdoca, ella rappresenta una delle due anime artefici di quell’esperienza che ha contri-buito a travolgere il luogo comune di un teatro appiattito su modelli stanchi e autorefe-renziali, a ridare un senso alla visione e all’essere nuovamente spettatori.Erano gli anni ottanta vuoti ed “edonisti”, come si diceva un tempo, e la visionaria irruen-za di Cesare Ronconi stemperata dalla solida dolcezza di Mariangela sgretolava false certezze e componeva pitture di mirabile incanto. Le sue parole sgorgavano a commen-to, a supporto di architetture ardite che tuttavia chiedevano a gran voce quel verbo che si librava nel sostenere raccordi, nel crear ponti tra anime e corpi, tra sangue e in uno scorrere fluido, talvolta scioccante e spesso doloroso. Mentre il tempo passava e lascia-va solchi sui volti e sul terreno le parole di Mariangela prendevano progressivamente il volo, scioglievano quel legame primitivo che le cingeva alle azioni sceniche, bramando una propria libertà, una tensione rara che è propria della grande poesia.La pubblicazione, presso Einaudi, dei testi dello spettacolo Fuoco centrale, rappresentò già un grande riconoscimento per quest’autrice, ma ancora, in quelle pagine, era possi-bile percepire la “catena” che teneva avvinti verso e gesto, quella scrittura serva di scena che ineluttabilmente si finalizzava al divenire rappresentazione.L’uscita, ancora per Einaudi, di Senza polvere, senza peso apre un capitolo nuovo nella vita artistica di Mariangela Gualtieri.I suoi versi, intimi o gridati, scandagliano gli animi, solleticano la commozione, le immagi-ni da strumenti si fanno sentimenti ed emozioni, l’uso semplice e antico di una lingua ri-conosciuta ancestralmente diviene visione universale di vissuti palpabili nel loro scivolar sulla pelle del lettore. Quella di Senza polvere, senza peso è una scrittura che oltrepassa la semplice maturità, sconfina, muove passi oltre gli steccati di generi e forme e tanto ricorda quelle “parole alate” di cui parlava Aristotele.La raccolta, testi dal 1994 al 2004, ci propone un’alternanza dolce e sincera di visioni, ritratti, tempi che ci lasciano sorpresi, con una lacrima o un sorriso, eppur sempre invasi dallo stupore di un’emozione cristallina.Le pagine si avvicendano componendosi sotto i nostri occhi di lettori nel riaffiorare di memorie, di spaesamenti che solo una lingua antica e sorgiva, grave e senza peso, una lingua colta e contadina nutrita di terra coltivata e brada, calpestata nell’infanzia, può contenere.Bisognerebbe, forse, aver camminato al suo fianco per cogliere tutta l’infinitezza delle sfumature, a noi “spettatori” del suo guardare e sentire basta leggerla ora e lasciarci andare in un’alba di pervasione.

Fabrizio Orlandi

(Da Senza polvere senza peso)Adesso fa notte-fa preghieraApre le serrature del silenziofa apparire la mappa sideralee ci inginocchia per quello spazio immensofra qui e l’orlodel cominciamentoquando le spine dorsalistanno tutte stese

tEAtRO vALdOcAdAL 19 AL 21 APRILE ORE 21 tEAtRO dELLE PASSIONI

MIStERIOSO cONcERtO tRIO

Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Delfini

Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi 2003Mariangela Gualtieri, Senza

polvere senza peso, Einaudi 2006

PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /PASSIONI 2007 /

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morte di un com

messo viaggiatore

La stagione 2006/07 del Teatro Storchi è stata seguita con attenzione da critici preparati, esigenti e molto giovani: gli studenti del Liceo Scientifico Wiligelmo, artefici tra le altre cose di un giornalino di istituto, “00 Willy”, premiato anche in ambito nazionale. Presentiamo ai lettori di Rotopalco due recensioni particolarmente significative, entrambe scritte dai ragazzi della 2° E, relative allo spettacolo Morte di un commesso viaggiatore, andato in scena a Modena nei primi giorni di marzo.

Cammina, cammina, Willy Loman lo stanco commesso viaggiatore, senza mai arrivare alla meta. Un sogno lungo una vita, ambientato nell’America degli anni ’20-’30 durante la crisi economica culminata nel ’29. L’autore, Arthur Miller, scrive nel secondo dopoguerra e riprende l’ideale del “sogno americano”, ovvero il porsi come obiettivo il guadagno, la carriera, il successo, speranza alla quale si aggrappò gran parte della popolazione americana, simboleggiata dal protagonista interpretato da Eros Pagni.Morte di un commesso viaggiatore porta in scena il crollo del mondo di Willy costruito sull’illusione dell’apparenza e sull’incoscienza di una crisi imminente. Gli ideali di importanza nel successo e nella carriera che tenta di trasmettere ai figli sono al contrario totalmente respinti, ed essi sentono il bisogno di indipendenza e di crearsi una vita fondata più sul benessere morale che fisico. Quindi Willy fallisce, sia nella carriera, nel successo, nel guadagno, sia nel rapporto con i figli, le uniche due cose a cui aveva dedicato tutta la sua vita. Così, ormai pazzo, per sottrarsi da tutto questo si rifugia dei meandri dei suoi ricordi, che lo portano ad una consapevolezza del fallimento ancora più netta. Splendide sia la regia di Marco Sciaccaluga che la traduzione di Masolino d’Amico. La scenografia, ideata e realizzata da Valeria Manari, riscontra pienamente il temperamento e lo stato d’animo del protagonista. Il dramma si svolge in una stanza spoglia e grigia, circondata da una serie di porte che si aprono e si chiudono per rappresentare i ricordi del passato nel quale Willy si rinchiude, comprendendo ogni volta di più i propri errori e i primi segni della crisi del suo animo, ormai giunta al culmine. Inoltre le porte che si aprono e si chiudono ricordano anche le opportunità che il protagonista ha rifiutato, per orgoglio o per ingenuità, come la proposta del fratello, con cui ha un confronto continuo nei suoi sempre più agitati ricordi, che invece rappresenta il sogno realizzato e il raggiungimento della meta ambita. La vita è come una porta…tutto è determinato dalla scelta di quella giusta.

Giulia Barozzi, Valentina Benetti, Lisa Berchicci, Davide Contri, Jacopo Credi e Piretti Elena

Un tavolo e poche sedie al centro di una grande stanza buia sulla quale si affacciano più porte, che si aprono e si chiudono, svelando i ricordi di Willy Loman. Ogni porta è un avanti-indietro della mente, momenti passati che si sovrappongono agli eventi del presente.Willy Loman, commesso viaggiatore ormai alla fine della carriera, è un personaggio vittima del suo tempo, vittima della società, dei nuovi stereotipi inculcati nella mente degli americani che sperano in un’esistenza migliore, fatta solo di successo e di benessere fisico.Siamo alla fine degli anni ‘20 del ventesimo secolo; l’America è investita dal mito del “self-made-man”, un prototipo di uomo alla ricerca della fama, del successo e della carriera.Questo è ciò per cui Willy ha lavorato per tutti questi anni, ogni giorno percorrendo le stesse strade, facendo le stesse azioni. Desideroso di questo nuovo standard di vita, ripone tutte le speranze ed aspettative nei suoi due figli Biff e Happy, ingigantendo ed esagerando le loro doti, programmandogli un futuro glorioso e soddisfacente.Ma alle porte della vecchiaia si renderà presto conto che tutti i sogni e le sue aspettative non sono altro che un’ utopia: ormai inutile viene licenziato dall’azienda per cui ha sempre lavorato e capisce che in realtà quell’impiego era ciò a cui si era sempre aggrappato per assicurarsi un benessere finto e irreale. A ciò si aggiunge la delusione e l’angoscia per il figlio Biff che, al contrario del padre, cerca di raggiungere un benessere interiore, un equilibrio, senza preoccuparsi degli stereotipi del “sogno americano”, capendo che non è destinato a tutti.Ormai stanco di vivere senza più scopi da perseguire, compie un atto estremo, ma da lui ritenuto l’unica via per aiutare la famiglia.Uno spettacolo intenso e affascinante, carico di significato, capace di far riflettere, ma da seguire con attenzione e serietà.

Elisa Bassoli e Vanessa Mannina

IL tEAtRO SEcONdO NOII RAGAzzI dEL LIcEO ScIENtIFIcO WILIGELMO REcENSIScONO

MORtE dI UN cOMMESSO vIAGGIAtORE

la classe II e del liceo wiligelm

o

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nekrosius

ANNA KARENINA A PUNtAtE / ANNA KARENINA A PUNtAtE /

Il progetto Anna Karenina, una donna di cuore, realizzato in collaborazione con Amici dei Teatri Modenesi e Biblioteca Delfini di Modena, nasce come iniziativa col-laterale allo spettacolo Anna Karenina, prodotto da Emilia Romagna Teatro Fonda-zione - Teatro Biondo Stabile di Palermo - Aldo Miguel Grompone. Lo spettacolo, di-retto dal regista lituano Eimuntas Nekrosius, debutterà al Teatro Storchi di Modena nel gennaio 2008. Il progetto delle letture a puntate intende fornire al pubblico mo-denese una sorta di mappa su cui collocare il libero percorso creativo di Nekrošius intorno al romanzo.Con una oculata selezione di materiali, curata da Claudio Longhi, il ciclo di sedici appuntamenti darà voce a una sorta di riassunto del romanzo, ripercorso però nella sua fluviale totalità e complessità.Ogni puntata/capitolo, della durata massima di un’ora, avrà un lettore diverso dan-do spazio, di volta in volta, ad ognuna delle tante figure che popolano il romanzo, accompagnandola e nello stesso tempo facendosi guidare nella narrazione avvin-cente di quel intreccio di rapporti affettivi, sociali, casuali fra individui che popolano le pagine del romanzo di Tolstoj.Nel corso di questa lunga maratona si alterneranno alla lettura, per raccontare l’af-fascinante esistenza di Anna Karenina, gli attori coinvolti nella messa in scena di Nekrošius, alcuni importanti protagonisti della scena italiana e molte voci di spicco della cultura non solo letteraria.In un doppio livello, teatrale e narrativo, il romanzo, letto ad alta voce per evidenziare la sua partitura drammaturgica, viene così restituito alla sua naturale cornice lettera-ria negli spazi della Biblioteca Delfini di Modena.Nei primi quattro appuntamenti di aprile e maggio si alterneranno alla lettura due attori e registi Marco Baliani (14 aprile) e Ferdinando Bruni (5 maggio), la docente di Estetica dell’Università di Bologna Liliana Rampello (12 maggio) e il cantautore Samuele Bersani (26 maggio).Questi incontri si svolgeranno nella Sala Conferenze della Biblioteca Delfini di Mode-na con inizio alle ore 18.00. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero.

Per informazioni:Emilia Romagna Teatro Fondazione – tel. 059.2136011 – www.emiliaromagnateatro.comBiblioteca Delfini – tel. 059.927138 – www.comune.modena.it/bibliotecheAmici dei Teatri Modenesi – tel. 059.211155 – [email protected]

LEttURA A PUNtAtE dEL ROMANzO dI LEv tOLStOJ14 APRILE – 15 dIcEMBRE 2007 MOdENA - BIBLIOtEcA dELFINI

“ANNA KARENINA - UNA dONNA dI cUORE”

“Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.Tutto era scompiglio in casa Oblònskij. La moglie aveva saputo che il marito intratteneva una relazione con la governante francese che era stata in casa loro, e aveva dichiarato al marito di non poter più vivere nella stessa casa con lui..”Nessun altro romanzo comincia con tanta audacia. (Thomas Mann)

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sabato 14 aprile 2007 ore 18 – Sala Conferenze Biblioteca DelfiniPrimo capitolo

Lettura con MARCO BALIANI

sabato 5 maggio 2007 ore 18 - Sala Conferenze Biblioteca DelfiniSecondo capitolo

Lettura con FERDINANDO BRUNI

sabato 12 maggio 2007 ore 18 - Sala Conferenze Biblioteca DelfiniTerzo capitolo

Lettura con LILIANA RAMPELLO

sabato 26 maggio 2007 ore 18 - Sala Conferenze Biblioteca DelfiniQuarto capitolo

Lettura con SAMUELE BERSANI

lunedì 18 giugno 2007 ore 21 – Chiostro Biblioteca DelfiniQuinto capitolo

Lettura con ALDO SISILLO

lunedì 25 giugno 2007 ore 21 – Chiostro Biblioteca DelfiniSesto capitolo

Lettura con DAVID RIONDINO

lunedì 9 luglio 2007 ore 21 – Chiostro Biblioteca DelfiniSettimo capitolo

Lettura con MARIA PILAR PEREZ ASPA

lunedì 23 luglio 2007 ore 21 – Chiostro Biblioteca DelfiniOttavo capitolo

Lettura con MARION D’AMBURGO

lunedì 10 settembre 2007 ore 21 – Chiostro Biblioteca DelfiniNono capitolo

Lettura con MASCIA MUSY

lunedì 24 settembre 2007 ore 21.00 – Chiostro Biblioteca DelfiniDecimo capitolo

Lettura con RENATO NICOLINI e MARILù PRATI

lunedì 1 ottobre 2007 ore 21.00 – Chiostro Biblioteca DelfiniUndicesimo capitolo

Lettura con GIULIANO SCABIA

sabato 13 ottobre 2007 ore 18.00 – Sala Conferenze Biblioteca DelfiniDodicesimo capitolo

Lettura con RENATA PALMINIELLO

sabato 10 novembre 2007 ore 18.00 – Sala Conferenze Biblioteca DelfiniTredicesimo capitolo

Lettura con FABRIZIO FRASNEDI

sabato 24 novembre 2007 ore 18.00 – Sala Conferenze Biblioteca DelfiniQuattordicesimo capitolo

Lettura con IVANO MARESCOTTI

sabato 1 dicembre 2007 ore 18.00 – Sala Conferenze Biblioteca DelfiniQuindicesimo capitolo

Lettura con CORINNE CASTELLI

sabato 15 dicembre 2007 ore 18.00 – Sala Conferenze Biblioteca DelfiniSedicesimo capitolo

Lettura con EDMONDO BERSELLI

Ingresso libero

IL cALENdARIO

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karenina [foto julia sapanova]

Anna Karenina in pellicolaÈ del 1935 la versione cinematografica più famosa del romanzo di Tolstoj, quella che vede nel ruolo protagonista Greta Garbo, diretta da Clarence Brown. Nel 1948 fu invece Vivien Leigh a cimentarsi nel personaggio, diretta da Julien Duvivier, in un film che vedeva nel cast anche il bolognese Gino Cervi. La Rai produsse invece uno dei suoi storici sceneggiati in bianco e nero nel 1974, con la regia di Sandro Bolchi e l’intensa interpretazione di Lea Massari.

anna karenina

ANNA KARENINA A PUNtAtE / ANNA KARENINA A PUNtAtE /

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licia maglietta

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iaia forte

Informazioni e prenotazioni:

cASALEcchIO dI RENO (BOLOGNA)Teatro Comunale A. Testoni

Tel. 051.6112637 Fax: 051.6133790www.teatrocasalecchio.it

cAStELFRANcO EMILIATeatro Dadà

Tel. 059.927138 Fax 059.926363

cORREGGIO (REGGIO EMILIA)Teatro Asioli

Tel. 0522.637813

SOLIERANuovo Cinema Teatro Italia

Tel. 059.859665

www.emiliaromagnateatro.com

maria palato

IN REGIONE: SPEttAcOLI dA NON PERdERE IL PROGEttO hABItAt AL tEAtRO tEStONI dI cASALEcchIO dI RENO (BO)

SPEttAcOLI A cAStELFRANcO EMILIA , cORREGGIO (RE), SOLIERA

11, 12, 13 aprile 2007, ore 21Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

OSSIGENOdi Ivan Vyrypaev – adattamento e regia Pietro Babina

con Fiorenza Menni e Marco Cavalcoli – Teatrino Clandestino

12 aprile, ore 21 Correggio, Teatro Asioli

QUEStO BUIO FEROcEideazione e regia Pippo Delbono

Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma,Festival delle Colline Torinesi, Theatre de la Place Liegi, Theatre du Rond Point Parigi, TNT Theatre National de

Toulouse Midi-Pyrénées, Maison de la Culture d’Amiens, Le Merlan Scène National de Marseille, le Fanal Scéne National de Saint Nazaire

13 aprile, ore 21 Castelfranco Emilia, Teatro DadàBALLAtA dEL cARcERE dI REAdING

di Oscar Wilde - con Umberto Orsini, Giovanna Mariniregia Elio De Capitani – Emilia Romagna Teatro Fondazione

17 aprile, ore 21Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

SEXMAchINEdi e con Giuliana Musso – regia di Massimo Somaglino – Teatro Club Udine

19 aprile, ore 21Soliera, Nuovo Cinema Teatro Italia

c’ERA UNA vOLtA IN EUROPAdi John Berger – con Licia Maglietta – Teatri Uniti

22, 23 aprile, ore 21Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

KAUMAProgetto Mahābhārata - episodio V

Fabrizio Favale /Le supplici

28 aprile, ore 21Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

LA MARIA zANELLAcon Maria Paiato – regia Maurizio Panici

Argot produzioni – Premio UBU 2005 a Maria Paiato come miglior attrice

5 maggio, ore 18 Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

R(I)ESIStENzENon stop performativa – Teatrino Clandestino

11 maggio, ore 21Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

ORchEStRA SPAzIALEHoliday in Cartoonia - Viaggio di piacere nel mondo sonoro dei cartoni animati

AngelicA, Festival Internazionale di Musica

12 maggio, ore 21 Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

B O R E d O M S (Giappone)AngelicA, Festival Internazionale di Musica

14,15, 16 maggio Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

LABORAtORIO - NELLA BOttEGA dELL’AttRIcEConduce Iaia Forte

16 maggio, ore 21Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Testoni

MOLLYcon Iaia Forte – dal romanzo Ulisse di James Joyce – regia di Carlo Cecchi – Teatro Iaia

SPEttAcOLI IN REGIONE/ SPEttAcOLI IN REGIONE/ SPEttAcOLI IN REGIONE/

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Informazioni e prenotazioni:

cASALEcchIO dI RENO (BOLOGNA)Teatro Comunale A. Testoni

Tel. 051.6112637 Fax: 051.6133790www.teatrocasalecchio.it

cAStELFRANcO EMILIATeatro Dadà

Tel. 059.927138 Fax 059.926363

cORREGGIO (REGGIO EMILIA)Teatro Asioli

Tel. 0522.637813

SOLIERANuovo Cinema Teatro Italia

Tel. 059.859665

www.emiliaromagnateatro.com

vIvAvOcERAccONtI SUI tEMPI dELLA FINE

Xv EdIzIONE 2007

tEAtRO StORchI E tEAtRO dELLE PASSIONIStAGIONE 200�/2007

EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONETeatro Stabile Pubblico RegionaleVia Ganaceto, 12941100 ModenaTel. 059.2136011 Fax 059.245332 - 059.2138252e-mail: [email protected]

TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 1541100 Modena

Platea balconata e palco intero € 24,00 ridotto 10% € 22,00 riduzione Giovani/Anziani € 18,00

I e II galleria intero € 14,00 ridotto 10% € 12,50 riduzione Giovani/Anziani € 11,00

TEATRO DELLE PASSIONI Viale Carlo Sigonio, 38241100 Modena

Intero € 11,00 ridotto 10% € 10,00 ridotto Giovani/Anziani € 8,00

Il diritto di prevendita è 8%con arrotondamento a € 0,50

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.emiliaromagnateatro.com e per i punti vendita biglietti su www.vivaticket.it

Biglietteria dei Teatri Via Scudari, 28 41100 Modena tel. 059.2032993 – fax 059.2032998

Orari: martedì e sabato dalle ore 10 alle 19mercoledì e giovedì dalle ore 10 alle 13 venerdì dalle ore 15 alle 19

Biglietteria telefonica dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 tel. 059.2136021

vendita on line: www.emiliaromagnateatro.comCircuito di prevendita on line Vivaticket by charta: www.vivaticket.itCall center 899.666.805 (servizio a pagamento) lunedì/venerdì ore 8/20 sabato ore 8/15Vivaticket nei 300 punti vendita in Italia (l’elenco è consultabile sul sito www.vivaticket.it)

cLAUdIA cAStELLUccIlegge da Robert Walser

lunedì 2 aprile ore 21 – Teatro della Fondazione San Carlo

MONI OvAdIAlegge da Primo Levi

lunedì 16 aprile ore 21 – Chiesa Auditorium San Carlo

dANIO MANFREdINIlegge da Jean Genet

lunedì 23 aprile ore 21 - Teatro della Fondazione San Carlo

SERATE DI LETTURA A INGRESSO GRATUITO

Fondazione Collegio San Carlo Tel. 059/421210 - [email protected]

Emilia Romagna Teatro Fondazione · Tel. 059/2136020 - [email protected]

Raccontare la fine è una sfida narrativa che ha provocato molti scrittori del Novecen-to. Da quando le sorti dell’umanità si sono rivelate così fragilmente legate a centri di decisione remoti e autoreferenziali, anche le narrazioni sul ‘come va a finire’ hanno cominciato a produrre storie in cui l’oscura regia delle nostre esistenze è stata sma-scherata in forme curiose, drammatiche, più spesso grottesche.VivaVoce quest’anno invita proprio all’ascolto di “Racconti sui tempi della fine” e così faranno anche i tre ultimi appuntamenti che ci aspettano per chiudere l’edizione 2007. Le letture in programma svilupperanno, in direzioni divergenti, i temi e gli umori apparsi nelle serate che hanno già visto come protagonisti Tiziano Scarpa, Stefano Benni ed Elio De Capitani. A cominciare dalle pagine di Robert Walser tratte da “I temi di Fritz Kocher”, affidate alla lettura di Claudia Castellucci, anima e intelligenza critica della Socìetas Raffaello Sanzio. Così argomenta la propria scelta la stessa Castellucci: “Egli finisce con il volere ciò che gli capita e ciò che subisce, ma se fa coincidere ciò che cerca con ciò che trova, non è per un sentimento di rassegnazio-ne anticipata, bensì di anticipata vittoria. Qualunque cosa accada, Walser è pronto, perché si trova già nel dopo, quando, cioè, tutto è finito.”.Moni Ovadia invece sceglie per la propria serata un autore che gli è particolarmente vicino, Primo Levi, con un testo che si apre proprio con una sorta di immagine del-l’Apocalisse. Così infatti appaiono agli internati di Buna-Monowitz i primi soldati russi arrivati alle soglie del campo, a guerra ormai finita: “Erano quattro giovani a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limi-tava il campo. A noi parevano mirabilmente corporei e reali, sospesi sui loro enormi cavalli, fra il grigio della neve e il grigio del cielo, immobili sotto le folate di vento umido minaccioso di disgelo[...].Chiuderà il ciclo di letture il regista Danio Manfredini e sarà la volta di un’altro scarto forte tra la forma letteraria e la apparente impossibilità di restituire tutta la pervadente pienezza del male di vivere. Manfredini ha scelto pagine di Jean Genet suggerendo un percorso che dalle pagine dei romanzi scritti durante la detenzione in carcere giunge fino a “Quattro ore a Chatila”, un quasi impossibile tentativo di scrittura che abbraccia assieme l’asciuttezza del reportage e lo sguardo profondo e complice del poeta.

vIvAvOcE 2007/ vIvAvOcE 2007/ vIvAvOcE 2007/ vIvAvOcE 2007/