Aprile 2014 d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella ......m a n i e r a radicale. Ma per...

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Numero unico Aprile 2014 DENTRO LA NOTIZIA Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia Questo gior- nale, che e- sce in un nu- mero unico, ha un forte valore simbo- lico. Rappresenta infatti il culmine del PON “Dentro la notizia”, te- nutosi presso l’Istituto “Cristofaro Mennella”. Sin dall’inizio avevo chiaro che questo sarebbe stato il prodotto finale di tutto il corso di comuni- cazione; il risultato della teoria e della pratica, anche sul campo, fatte con gli studenti: il “manufatto” che parte dai gran- di studi sui mass media ed arri- va alla redazione di un articolo; dai massimi sistemi alle proble- matiche di casa nostra. Ne ero talmente certo da farlo inserire nella piattaforma ufficiale dalla prof.ssa Razzano. Anche la prof. ssa Macrì non ha mai dubitato del livello dei nostri alunni. Eb- bene, vorrete scusare l’immodestia: avevamo ragione. Il giornale è qui: fatto dai ragazzi del PON. Ragazzi (e ragazze) con le idee molto chiare sia sul- le tematiche della comunicazio- ne che sui problemi che afflig- gono l’ambiente e la società dell’isola d’Ischia. Giovani capa- ci di guardare oltre i nostri an- gusti confini. E, soprattutto, ca- paci di progettare, di sognare, di lottare per una scuola ed una comunità migliori. Massimo Coppa J’ACCUSE! Le problematiche dell’Istituto “Cristofaro Mennella” e la ferma protesta di studenti, preside e docenti Questo giornale? E’ un premio ai ragazzi Gianpaolo Razzano Luca Diotallevi Natale Proto Istituto Nautico, Operatori Termi- ci, Istituto Turistico… Settecento alunni, novanta dipendenti, tre indirizzi professionali di indubbio livello qualitativo: ma per motivi logistici l’Istituto d’Istruzione Su- periore che li raccoglie, e cioè il “Cristofaro Mennella”, è destina- to ad essere considerato un po’ la Cenerentola delle scuole ischi- tane. Studenti e professori sono costretti a dibattersi tra mancan- za di spazi, laboratori sottodi- mensionati, strutture vetuste e bisognose di manutenzione e ri- strutturazione. Una situazione che potrà essere risolta nel mo- mento in cui si renderanno di- sponibili adeguati finanziamenti e la volontà politica di agire in maniera radicale. Ma per ot- tenere queste co- se, biso- gna lotta- re. È per que- sto che prendiamo in prestito l’immortale invettiva di Emile Zola contro le ingiuste ac- cuse al capitano Dreyfus: la si- tuazione non è altrettanto dram- matica, beninteso, ma l’indignazione è la stessa. Per- ché anche noi, come Zola, accu- siamo i poteri pubblici; siamo stanchi ed indignati per il modo in cui la scuola, intesa anche co- me istituzione, viene vista. E’ anche per questo che venerdì 4 aprile, presso il Municipio di Forio, gli studenti ed i professori, unitamente al preside, prof. Ma- rio Sironi, si sono incontrati, con rappresentanti delle istituzioni e cittadini, per reclamare una sede unica per il “Cristofaro Mennella” e per esaminare le possibili solu- zioni temporanee. (Foto: courtesy of Radiotreccia) (continua a pag. 2)

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Numero unico Aprile 2014

DENTRO LA NOTIZIA Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto

d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia

Questo gior-nale, che e-sce in un nu-mero unico, ha un forte valore simbo-lico.

Rappresenta infatti il culmine del PON “Dentro la notizia”, te-nutos i p resso l ’ I s t i tu to “Cristofaro Mennella”. Sin dall’inizio avevo chiaro che questo sarebbe stato il prodotto finale di tutto il corso di comuni-cazione; il risultato della teoria e della pratica, anche sul campo, fatte con gli studenti: il “manufatto” che parte dai gran-di studi sui mass media ed arri-va alla redazione di un articolo; dai massimi sistemi alle proble-matiche di casa nostra. Ne ero talmente certo da farlo inserire nella piattaforma ufficiale dalla prof.ssa Razzano. Anche la prof.ssa Macrì non ha mai dubitato del livello dei nostri alunni. Eb-b e n e , v o r r e t e s c u s a r e l’immodestia: avevamo ragione. Il giornale è qui: fatto dai ragazzi del PON. Ragazzi (e ragazze) con le idee molto chiare sia sul-le tematiche della comunicazio-ne che sui problemi che afflig-gono l’ambiente e la società dell’isola d’Ischia. Giovani capa-ci di guardare oltre i nostri an-gusti confini. E, soprattutto, ca-paci di progettare, di sognare, di lottare per una scuola ed una comunità migliori.

Massimo Coppa

J’ACCUSE! Le problematiche dell’Istituto “Cristofaro Mennella”

e la ferma protesta di studenti, preside e docenti

Questo giornale? E’ un premio

ai ragazzi

Gianpaolo Razzano Luca Diotallevi Natale Proto

Istituto Nautico, Operatori Termi-ci, Istituto Turistico… Settecento alunni, novanta dipendenti, tre indirizzi professionali di indubbio livello qualitativo: ma per motivi logistici l’Istituto d’Istruzione Su-periore che li raccoglie, e cioè il “Cristofaro Mennella”, è destina-to ad essere considerato un po’ la Cenerentola delle scuole ischi-tane. Studenti e professori sono costretti a dibattersi tra mancan-za di spazi, laboratori sottodi-mensionati, strutture vetuste e bisognose di manutenzione e ri-strutturazione. Una situazione che potrà essere risolta nel mo-mento in cui si renderanno di-sponibili adeguati finanziamenti e la volontà politica di agire in

m a n i e r a r a d i c a le . Ma per ot-t e n e r e queste co-se, biso-gna lotta-re.

È per que-sto che prendiamo

in prestito l’immortale invettiva di Emile Zola contro le ingiuste ac-cuse al capitano Dreyfus: la si-tuazione non è altrettanto dram-m a t i c a , b e n i n t e s o , m a l’indignazione è la stessa. Per-ché anche noi, come Zola, accu-siamo i poteri pubblici; siamo stanchi ed indignati per il modo in cui la scuola, intesa anche co-me istituzione, viene vista.

E’ anche per questo che venerdì 4 aprile, presso il Municipio di Forio, gli studenti ed i professori, unitamente al preside, prof. Ma-rio Sironi, si sono incontrati, con rappresentanti delle istituzioni e cittadini, per reclamare una sede unica per il “Cristofaro Mennella” e per esaminare le possibili solu-zioni temporanee.

(Foto: courtesy of Radiotreccia)

(continua a pag. 2)

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ne della protesta incontrò una delegazione di stu-denti, e si dichiarò dispo-nibile a manifestare con tanto di fascia tricolore sotto il Palazzo della Pro-vincia di Napoli, da cui dipende direttamente la scuola secondaria. Ad un certo punto gli alunni, consci di dover iniziare dalle piccole cose, si dis-sero pronti a darsi da fa-re in prima persona, pronti e determinati ad “aggiustarsi” da soli la propria scuola. Un impe-gno che avevano assun-to dotandosi di tutto il ne-cessario: mancava solo l’autorizzazione a proce-dere. Dopo le numerose proteste, finalmente, i ra-gazzi hanno ottenuto ciò che volevano: classi nuo-ve a Casamicciola Terme per il biennio e delle pic-cole ristrutturazioni alla sede principale. Per evi-tare che tra gli studenti del Nautico di Forio ri-manga la preoccupazio-ne e il pericolo di qualche

crollo o cedimento da parte di qualche muro, d a t a l a v e t u s t à dell’istituto, l’idea ora è quella di una unificazione delle classi di Ischia Pon-te,

Ma vediamo nel dettaglio le varie situazioni.

NAUTICO

Al Nautico di Forio le cir-costanze non sono cam-biate di molto negli ultimi anni... Le classi sono ri-maste invariate e la ma-nutenzione scarseggia. Di tutto questo risentono gli alunni che faticano, da più di tre anni, ad ot-tenere un edificio scola-stico riparato o migliore di quello odierno. Un altro grave problema m o l t o s e n t i t o nell’ambiente è la sepa-razione delle classi, che si trovano sparse tra I-schia Ponte, Forio e Ca-samicciola Terme. Il biennio è diviso tra la se-de di Ischia Ponte (dove si contano quattro classi) e la sede di Casamiccio-la Terme (dove se ne

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Questo giornale è realizzato dall’Esperto e dagli studenti del PON

“Dentro la Notizia” Istituto d’Istruzione Superiore

“Cristofaro Mennella” Isola d’Ischia

Supervisori del PON: dott. Massimo Coppa, prof.ssa Rosa Macrì, prof.ssa

Adriana Razzano, prof. Andrea Di Massa

Sito Internet: http://pondentrolanotizia.

wordpress.com

Mail: [email protected]

Impaginazione a cura dell’Esperto del PON

Istituto Superiore “Cristofaro Mennella”

Corso Garibaldi, 11 80074 Casamicciola Terme (Napoli)

Tel. 081-900215

Sito Internet:

www.istitutosuperioreischia.it

e-mail: [email protected]

contano solo tre), mentre alla sede principale in via Matteo Verde, a Fo-rio, è collocato l’intero

triennio. Tutto ciò è av-venuto grazie agli sforzi ed alle richieste effettua-te dai ragazzi del Nauti-co, che si rifiutavano di fare doppi turni este-nuanti. Lo spostamento delle tre classi a Casa-micciola terme è avvenu-to dopo un sopralluogo da parte della provincia di Napoli ed il successi-vo nulla osta al trasferimento. Chiuso il capito-lo dei doppi tur-ni rimane co-munque aperto il serio proble-ma della sede principale di Fo-rio, la quale continua ad es-sere poco agibi-le e piena di problemi. Que-sta situazione persisteva già da prima dello sposta-mento delle classi. Per contrastarla sono avve-nute molte proteste ed anche iniziative eclatanti da parte degli studenti, come l’occupazione del-la sede principale. Tra le

proteste che hanno dato una svolta alla vita sco-lastica ricordiamo quella svoltasi presso il Munici-

pio per chiedere alle isti-tuzioni, fino ad allora sorde e insensibili, la so-luzione dei problemi. Problemi che sono dav-vero tanti, come ha di-chiarato Valerio Verrella, uno dei rappresentanti di istituto: “Ci sono crepe nei muri dovute ai conti-nui allagamenti e quan-do piove siamo costretti

a tornarcene a casa per l’inagibilità delle classi. Laboratori come quello di Navigazione sono ina-gibili”.

Il sindaco dell’epoca, Franco Regine, al termi-

J’ACCUSE!

(segue dalla prima pagina)

(continua a pag. 3)

FOTO: Un muro interno: l’intonaco cade a pezzi...

FOTO: La “redazione” scrive il “J’accuse”

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La nostra isola vede diffondersi sempre di più un triste fenomeno mondiale

IL CYBERBULLISMO COLPISCE ANCHE AD ISCHIA

Casamicciola Terme e Forio in un’unica sede. La situazione ri-mane grave, invece, per le sedi del Turistico (in via Cardinal Luigi Lavitrano a Forio) e dell’Operatore Termico (al cor-so Giuseppe Garibaldi, a Casa-micciola), entrambe coordinate dal Preside Sironi. Sono più che altro problemi strutturali, intesi come vetustà del plesso o grandezza delle classi, man-canza di laboratori adeguati e mancata manutenzione.

TURISTICO Riguardo all’Istituto Tecnico per il Turismo (ex Isabella D’Este) il problema principale è, appunto, la vecchiaia dell’edificio che pe-rò, a detta del Preside, ha rice-vuto le tanto richieste manuten-zioni. Alla stampa locale il prof. Sironi, all’inizio dell’anno scola-st ico 2013-2014, dichiarò: “Iniziamo con i problemi di sempre: negli anni addietro già avevamo grandi difficoltà con il rapporto classi/aule; a questi si è aggiunta la problematica del-la sede dell’Isabella d’Este a Forio, dove funziona l’Istituto Tecnico per il Turismo. Proble-mi di manutenzione della sede, non strutturali, che impedisco-no la normale apertura delle le-zioni”.

TERMICO P e r q u a n t o c o n c e r n e l’Operatore Termico, infine, la situazione è quasi critica, data la mancanza di alcuni laboratori e l’insufficienza della manuten-zione. Una problematica molto discussa tra gli studenti è quel-la delle classi, molte delle quali strutturalmente inadeguate o troppo piccole per far entrare tutti gli alunni comodamente. Ed anche qui l’edificio necessi-ta di interventi di manutenzione radicali.

J’ACCUSE!

(segue da pag. 2)

Melania Buonomano Nora Najid Il fenomeno del cyberbullismo si sta diffondendo sempre di più anche tra gli adolescenti che popolano l’isola d’Ischia. I giovani d’oggi passano la maggior parte della propria giornata su siti web e spesso fanno cyberbullismo addirittu-ra senza neanche accorgerse-ne. Il sito più utilizzato negli ul-timi periodi è ask.fm. Gli adole-scenti ischitani passano quasi tutto il tempo su questo sito in cui si fanno domande, spesso inopportune, con la garanzia dell’anonimato: circostanza che li sprona a chiedere, criti-care e fare qualsiasi cosa, sconfinando facilmente nella prevaricazione e nella persecu-zione verso soggetti più debo-li. Queste persone chiedono determinate cose ai giovani i-schitani, fanno atti di cyberbul-lismo, spesso inconsapevoli; e così le persone dall’altra parte del computer diventano delle vittime. Per la vittima è difficile capire chi sia stato a chiederle deter-minate cose dato che, per la maggior parte, siamo di fronte a domande anonime. General-mente i cyberbulli hanno un at-teggiamento aggressivo e “violento” nei confronti della controparte: questo accade an-che per ottenere attenzione dai mass-media. A volte i cyberbulli sono essi stessi vittime: per mancanza di attenzioni in famiglia o perché privi di vere amicizie, iniziano ad essere scorretti nei con-

fronti degli altri. Le vittime, che continuano a ricevere de-terminati messaggi, spesso non hanno la forza di ribellarsi e di denunciare il fatto alle au-torità di Polizia, le quali ovvia-mente hanno i mezzi per rin-tracciare i colpevoli. A forza di subire, possono arrivare a conclusioni estreme. Infatti, in moltissimi Paesi troppe perso-ne si sono suicidate a causa

del cyberbullismo: quindi, pri-ma che tragedie simili accada-no anche qui sull’isola, c’è bi-sogno di stroncare questo fe-n o m e n o s u l n a s c e r e . Gli adolescenti ischitani, spes-so, si ritrovano ad insultare al-tri attraverso Internet e, spe-cialmente se la vittima è un soggetto debole, si ritrova “spaesata” come se avesse tutti contro. Purtroppo anche da noi il cyberbullismo si è già diffuso e forse c’è sempre sta-to (come è sempre esistito il bullismo tradizionale); però siamo ancora in tempo per fer-marlo dato che, fortunatamen-te, soltanto adesso sta assu-mendo proporzioni significati-ve.

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Il problema degli scarichi fognari e termali

EMERGENZA DEPURAZIONE, SALVARE TURISMO E AMBIENTE

Pagina 4 DENTRO LA NOTIZIA Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia

W i l l i a m M a t t e r a Francesca Patalano In passato l’assenza di un sistema fognario completo ed efficiente, sull’isola d’Ischia, era un problema meno grave e m e n o s e n t i t o . Ma adesso l’immagine di località turistica che caratterizza la nostra isola e l’aumento della popolazione (sia resi-dente che ospite), fa ri-saltare quanto la rete sia malridotta e addirit-t u r a i n c o m p l e t a . Le istituzioni hanno an-nunciato più volte inter-venti decisivi rivolti a mettere in efficienza l’impiantistica e le strut-ture esistenti, realizzan-do quanto manca: ma alle parole non seguono

i fatti e questo ci fa in-tendere quanto poco i politici si interessino del benessere dei cittadini. Anche i comportamenti dei cittadini stessi non sono esenti da critiche:

se anche le persone non tutelano oppure non si interessano di questi pro-blemi, la situazione non migliorerà di certo! Uno dei problemi più gra-vi, emerso con forza re-centemente, è costituito

dallo scarico a mare del-le acque termali: si è co-minciato con la chiusura di tre alberghi in un colpo solo, con l’accusa di aver scaricato nelle fogne ma-ter ia l i noc iv i per

l’ambiente. Oltre ad aver inquinato, tutte queste sostanze hanno provoca-to anche danni agli im-pianti fognari. L’avvenimento a cui ci riferiamo, e che ha fatto molto scalpore anche al

di fuori dell’isola d'I-schia, è stato il se-questro del “Royal Palm”, del “Santa Caterina” e del “San Marco”, che affac-ciano sulla Baia di Citara, per aver scaricato nelle fo-gne acqua termale. La questione è mol-to complessa e può essere così riassun-ta: gli scarichi di ac-

que termali sono indu-striali o civili? Pare che la legge nazionale dica che sono scarichi domestici: come quelli delle case, insomma. Invece la leg-ge regionale della Cam-

pania sostiene che sono industriali: quindi, devo-no essere depurati, non possono andare nelle fogne e poi a mare sen-za trattamento. Da qui i sequestri, che si teme diventeranno moltissimi. La chiusura degli alber-ghi provoca l’aumento del tasso di disoccupa-zione tra i lavoratori iso-lani del turismo. A causa di questa mancanza di posti di lavoro, per mol-tissime famiglie aumen-teranno i disagi econo-mici e si abbasserà il te-nore di vita. Un problema importante che affligge Ischia è quello dei depuratori. Il caso del Comune di I-schia è emblematico: i lavori erano iniziati nel 2007, ma sono stati so-

(continua a pag. 5)

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spesi nel 2011. Tuttavia ultimamente è emerso che potrebbero ricomin-ciare a breve, cosa che ha fatto tirare al sindaco un sospiro di sollievo. Purtroppo pare che, co-munque, per completarli ci vorranno come mini-mo tre anni. L’impianto sarà completamente sotterrato per non esse-re visibile dall’esterno, e sarà posizionato sul pro-montorio di San Pietro. Le acque depurate sa-ranno in parte scaricate in mare; un’altra parte verrà usata, soprattutto d’estate, per irrigare campi e giardini. Il depu-ratore di Ischia servirà i Comuni di Ischia e Ba-rano; altri due, invece, sono previsti per servire L a c c o A m e n o /Casamicciola Terme e Forio/Serrara Fontana/S a n t ’ A n g e l o . S i a l’impianto di Casamic-ciola che quello di Forio sono appena usciti dalla fase di progettazione e di localizzazione: per cui la loro realizzazione è ancora più lontana, nel tempo, di quello di I-schia. Per evitare il disa-stro economico dell’isola d’Ischia, già duramente provata dalla crisi mon-diale e nazionale, l’auspicio è che tutto si sistemi in fretta e che anche i nostri politici si adoperino per trovare una soluzione che uni-s c a l a t u t e l a dell’ambiente alle esi-genze dell’economia lo-cale.

EMERGENZA DEPURAZIONE

(segue da pag. 4) Angelica Lo Gatto R e b e c c a M a t h i o t Ormai Internet è il mezzo in cui i giovani si ricono-scono maggiormente. Che si tratti di ascoltare musica, di chattare con vecchi amici e trovarne magari di nuovi, oppure di cercare la soluzione al compito di matematica o la traduzione della versio-ne di latino, la soluzione non cambia: i ragazzi na-vigano in Rete sempre di più. Per un verso Internet offre tanti vantaggi: tutte le informazioni, anche quelle più remote, sono diventate facilmente ac-cessibili. Anche dal paese più piccolo d’Italia ci si può collegare con la più grande biblioteca del mondo e sfogliare virtual-mente libri che, altrimenti, non si sarebbero mai po-tuti consultare; oppure ve-dere capolavori custoditi in musei quasi irraggiun-gibili; o ancora, conosce-re tutto dell’ultimo film dell’attore preferito men-tre è ancora in lavorazio-ne. Tutto questo può essere fatto stando semplice-mente seduti su di una sedia o, ancor più como-damente, sul divano... Con Internet si ha tutto “a portata di mano”, si trova materiale di qualunque tipo. Però il web ha anche tantissimi svantaggi, co-me la dipendenza e l’imbattersi in conversa-zioni con dei pedofili vir-tuali o degli stalker. An-che la diffusione di virus informatici è una circo-

stanza negativa, perché danneggia computer e programmi e può anche comportare la messa a segno di truffe. Inoltre le onde elettromagnetiche delle reti wi-fi sono po-tenzialmente pericolose non solo per noi e per chi ci circonda, ma an-che per l’ambiente. La dipendenza da Inter-net è un fenomeno or-mai noto e censito an-che dalla scienza medi-ca, ed avviene soprattut-to con l’utilizzo eccessi-vo e maniacale di video-games e social network tra adolescenti e adulti. Questo accade perché un soggetto che inizia a navigare sulla rete sco-pre man mano le sue in-finite offerte e potenziali-tà, alcune delle quali di-ventano vere e proprie m a n i e , c o m e l o shopping compulsivo, il gioco d’azzardo, la visio-ne di materiale porno-grafico, il controllo os-sessivo della posta elet-tronica o dell’ultimo com-mento scritto su Facebo-ok… Tutto ciò fa che sì che il soggetto preferi-sca in un certo modo la vita virtuale a quella rea-le, tanto da diventarne dipendente. Internet sfugge a ogni controllo. Un ragazzino potrebbe imbattersi in un sito dise-ducativo. Non pensiamo solo alla pedofilia, ma anche a pagine che inci-tano alla violenza, di qualsiasi forma, sia ver-bale che fisica, con con-seguenze assolutamen-te imprevedibili e ingesti-

b i l i da i g en i t o r i . La dipendenza da Inter-net troppe volte diventa una mania, una fissazio-ne, rischiando di portare il navigatore a confonde-re i due piani: quello del-la vita reale e quello del-l a v i t a v i r t u a l e . Sempre più spesso av-vengono su Internet, e specialmente su Face-book, degli incontri con persone di cui non si co-nosce la reale identità. Ci si confida con questi soggetti e si finisce per incontrarli di persona. Queste persone potreb-bero diventare degli stal-ker, chiamando e cer-cando sempre di più la ragazzina, mettendola a disagio o, peggio, co-stringendola ad avere rapporti intimi. Anche ad Ischia ci sono pedofili e molestatori che si aggi-rano su Facebook fin-gendosi ragazzi adole-scenti, facendo così ami-cizia con altre ragazzine. Un semplice esempio è quello di un 64enne che ha abusato di due ragaz-zine 14enni: fortunata-mente è stato rintraccia-to dalla polizia e condan-nato a sette anni di car-cere. Come redattrici di questo articolo mandia-mo un messaggio a tutti i lettori, specialmente mi-norenni: vi raccomandia-mo di stare attenti alle persone con cui parlate e con cui vi confidate sulla rete e vi esortiamo a ricordare che la vita non è su Internet, ma al di fuori del computer e dei cellulari.

INTERNET ED I GIOVANI: TANTI PREGI, MA ANCHE QUALCHE PERICOLO

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Il disastro dei trasporti sull’isola d’Ischia

QUANDO IL BUS E’ LATITANTE E L’ALISCAFO NON PARTE PIU’...

Pagina 6 DENTRO LA NOTIZIA Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia

Federica Iaccarino Alessia Costagliola Di Fiore “Sull’Isola d’Ischia il tra-sporto pubblico è gestito dalla società EAV che ha diversi autobus di li-nea che coprono tutto il territorio isolano. I bus di linea sui percorsi princi-pali in estate hanno una frequenza di circa 15 - 20 minuti, mentre invece d’inverno (novembre - aprile) circa ogni 20 - 30 minuti”. Così recita il sito dell’Eav Bus. Questo, però, non accade più da q u a l c h e a n n o . Il problema è lampante perché molti sono i turi-sti e gli isolani i quali, non avendo un mezzo di trasporto proprio, so-no costretti ad aspettare ore sulle fermate del pullman. Ad essere maggiormente penaliz-zati sono gli studenti, che hanno necessaria-mente bisogno di que-sto servizio pubblico per andare a scuola e torna-re poi a casa. Spesso ci sono manifestazioni alle quali partecipano tutti gli alunni delle scuole, spe-cialmente di quelle su-periori, per rivendicare un servizio più efficien-te. Perché assistiamo ad un tracollo nella qualità di un servizio che, un tempo, era quasi un fio-re all’occhiello per l’isola d’Ischia? Le motivazioni

sono tante, ma possiamo dire che tutto questo ac-cade a causa della croni-ca mancanza di fondi della società EAV, oltre ad investimenti sbagliati ed al sostanziale disinte-

resse della Regione Campania: circostanze che vanno ad aggiunger-si al malcostume di tanti utenti i quali viaggiano spesso senza pagare il biglietto. Per far fronte a questi di-sagi ultimamente la com-pagnia ha messo nuova-mente “in strada” i con-trollori, che applicano multe abbastanza salate a coloro che non sono muniti del biglietto o che non lo hanno obliterato. La situazione non va molto meglio nel resto della Campania: a Napo-li, ad esempio, i dipen-denti dell’EAV bus hanno dato vita a una manife-stazione di protesta oc-cupando i binari della fer-rovia Circumvesuviana. I manifestanti chiedono garanzie sul loro futuro occupazionale, che è for-

temente a rischio proprio per la situazione di disse-sto finanziario della so-cietà. I maggiori disagi, però, sono stati registrati sull’isola d’Ischia, dove i mezzi non hanno circola-

to. Il costo del biglietto è pari ad 1.10 Euro, se compra-to dai ri-v e n d i t o r i a b i t u a l i . Esso è va-lido 60 mi-nuti per re-sidenti e pendolari,

mentre per turisti ed altri il costo è di 1.90 Euro e la validità è di 90 minuti. Se si vuole acquistare a “bordo”, cioè sul bus, il costo lievita a 2.50 Euro. Alcune persone sosten-gono che sarebbero di-sposte ad obliterare il bi-glietto o a rinnovare l’abbonamento nel caso in cui il servizio venisse garantito con regolarità: la situazione infatti peg-giora di mese in mese. Secondo notizie di stam-pa sono ormai regolar-mente disponibili solo dieci bus per tutto il terri-torio isolano! Un altro problema che affligge l’isola riguarda il trasporto marittimo. Si denota un vero e proprio sfascio in questo settore, sia pubblico che privato, e le conseguenze rica-dono sull’utenza in gene-

rale, che sta tornando i n d i e t r o d i o l t r e trent’anni, e sul compar-to turistico/alberghiero, con effetti catastrofici su quella che è l’economia trainante per l’intera iso-la d’Ischia. L’isola vive grazie ai turi-sti i quali, venendo qui, possono beneficiare del-le fonti termali e delle va-rie risorse che offre que-sto piccolo ma suggesti-vo angolo d’Italia: ma l’impossibilità di usufruire di buoni collegamenti marittimi e terrestri po-trebbe diventare un fat-tore decisivo per dirottar-li verso altre mete turisti-che: così l’economia dell’isola si potrebbe di-sgregare ancora più ve-locemente. Quello dei cittadini è un vero e proprio “urlo di aiuto” verso le società che regolano i trasporti marittimi e verso le istitu-zioni. Le corse nel Golfo di Na-poli vengono spesso so-spese anche se le condi-zioni meteo-marine sono favorevoli, lasciando a terra isolani, lavoratori e turisti costretti a trovare un alloggio provvisorio ed aspettare la corsa del giorno seguente. Queste circostanze si verificano oramai molto spesso ed apprendiamo anche dai mass media isolani di disservizi e corse saltate dei vettori Alilauro, Care-mar, Medmar e Snav.

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CRISI ECONOMICA E DEL TURISMO,

UNA MISCELA ESPLOSIVA

Federica Iaccarino Gianpaolo Razzano Un problema di cui si discute molto è quello della crisi economica. Essa colpisce soprattut-to le famiglie e le perso-ne con problemi lavora-tivi; ad esempio, con contratti in nero o part-time, spesso pagati po-chissimo. Situazioni peggiorate dalla pres-sione fiscale che, in Ita-lia, è notoriamente tra le più alte del mondo. Tutto questo danneggia il turismo anche perché, riducendosi la disponibi-lità economica, interi settori della società ri-nunciano alle vacanze. Le strutture dedite ai servizi turistici finiscono per degradarsi: basti pensare alle manuten-zioni non effettuate per mancanza di denaro o mancanza di lavoratori. Tutto ciò grava soprat-tutto sulle piccole isole italiane come Ischia, che si trova in una fase problematica per quanto riguarda una delle sue fonti di reddito, il turi-smo. La crisi del “prodotto Ischia”, dovuta

anche a fatto-ri loca-li, data da pri-m a d e l l a c r i s i econo-m i c a italiana

e mondiale. Tutti questi fattori si sono sommati, producendo effetti disa-strosi. Attualmente la situazione è peggiorata notevol-mente. Se prima c’erano numerosi negozi accessi-bili a tutti, spesso affollati da turisti e non solo, ora sono diventati alla porta-ta solo di poche persone o sono stati costretti ad-dirittura a chiudere per-ché non riuscivano a far fronte alle spese elevate. Con la chiusura di questi negozi il turismo non è più una fonte di reddito molto sviluppata. Gli stessi alberghi hanno dif-ficoltà a restare aperti per l’intera stagione turi-stica: riducendosi il nu-mero di mesi di attività, non viene consentito ai lavoratori stagionali di ri-cevere il sussidio di di-soccupazione in inverno, circostanza che aggrava ancor di più le difficoltà di sempre maggiori fasce della popolazione resi-dente. Un problema ancora più grave riguarda anche la situazione economica che devono sopportare le persone che prima vive-

vano di turismo ed ora non solo sono state co-strette ad ipotecare le lo-ro fonti di reddito, ma an-che le varie proprietà che possedevano e si sono dovute spostare in cerca di un posto di lavoro che gli permettesse di soste-nere uno stile di vita mi-gliore. Questo non ri-guarda solo i negozi, ma anche gli hotel e le varie attrazioni turistiche come il Castello Aragonese o il Pio Monte della Miseri-cordia, da anni ormai ab-bandonato a se stesso. Tutte queste strutture hanno contribuito a for-mare la storia dell’isola, insieme ai centri termali che l’hanno resa, in pas-sato, una delle principali mete italiane: basti pen-sare alle famose terme di Casamicciola che hanno ospitato Giuseppe Gari-baldi. Tutte queste infra-

strutture sono chiuse o hanno comunque costi d’esercizio elevatissimi. La maggior parte, se non tutte, delle attività ancora aperte è solo apparente-mente stabile: in realtà anch’esse sono econo-micamente disagiate. La crisi spinge a rimanere aperti nonostante tutte le difficoltà per poter avere un tenore di vita quanto-meno dignitoso. Chi ge-stisce alcune di queste strutture tende a non pa-gare i dipendenti ed a rimanere in funzione an-che mezza stagione a causa della mancanza di denaro. Afflitti dalla crisi e da tutti questi problemi le persone affogano le sconfitte nel gioco d’azzardo tentando il tut-to per tutto e peggioran-do ulteriormente la situa-zione.

Charleen Corsi La natura si ribella ai colpi incessanti provenient i dall'uo-mo, stolto e ottuso. Nuove frane si sono verificate a Cava dell’Isola, l a famosa spiaggia foriana. Nel punto più delicato il crollo dell’argine ha portato con sé le strutture portanti di un vano abitativo. Non sembra fattibile poter trovare rapide soluzioni o inter-venti immediati che mettano i frequentatori al ripa ro da o-gni possibile rischio. Il classico “metodo Italia” non sa prevenire, né cu rare, ma solo “amputare” ciò che dà pensieri e grattacapi. E' inammissibile che un patrimonio di tutti venga da nneg-giato e sottratto alla libera fruizione per colpa d i pochi e per la poltroneria dei più. La situazione di Cava è ben nota da anni: c’è stato tutto il tempo di agire… Ma, come al solito, qualcuno prefer isce limitarsi a salvaguardare la propria impunità...

IO SPERIAMO

CHE ME LA “CAVA”...

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GAMBLING,

A GROWING PLAGUE

Pagina 8 DENTRO LA NOTIZIA Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia

Angelica Lo Gatto The pathology of gambling is becoming more wide-spread among adults and among young people, not only in gambling rooms but also online. Even unexpected people can fall into the trap. One of the reasons is that you want to experience the adrenaline rush you get when the stakes are high an d bet more than you should, and then lose it all. Our brain pushes us to play again to try and retry to w in the stakes, and you will never give up until you do not have something in your pocket. People, now, do not understand that we are facing an economic crisi s and that, playing all the incomes, you cannot make ends meet. The regret of losing everything leads to depression , schizophrenia, addiction to alcohol or drugs; you c an become asocial, families are destroyed or, indeed, sometimes people die. These games can lead to ad-diction, which can become pathological and transmit -ted to their children. Among teenagers you start to play for fun or to show you are superior to others. Last year a 18 year old committed suicide by jumpin g from the rocks of the church of Santa Maria del Soc -corso, Forio, after losing all playing the slot ma-chines. He left only a ticket: "Mom, I wasted my money on gambling".

CALCETTO, CHE PASSIONE! Daniel Silvetti Il calcetto ad Ischia è molto praticato, special-mente dai ragazzi. Ci sono molti campi di calcio ben attrezzati, sia internamente che ester-namente, dove c’è la possibilità di giocare par-tite amichevoli o compe-titive in maniera adegua-ta ed armoniosa. I campi sono quasi tutti di erba sintetica e ciò rende sia l’effetto ottico che quello del gioco ve-ramente straordinari.Inoltre dispongono di un sistema di illuminazione che consente di fare sport anche durante le ore notturne. Il nostro clima mite permette ai ragazzi di stare all’aria aperta per molte ore, an-che in inverno: ciò rende possibile far giocare a calcetto anche i bambini più piccoli. I Comuni di Forio e di Ischia dispon-gono anche di due strut-ture coperte dove è pos-sibile svolgere partite di calcio a 5: infatti al Pa-lazzetto dello Sport di Ischia si svolgono tanti t o r n e i , t r a c u i l’importante Winter Lea-gue, che vede impegnati i più forti giocatori de l l ’ iso la d ’ I schia. Da noi ci sono ben sette società di calcio, che partecipano anche a Campionati in terrafer-ma: Panza Soccer, Tor-

rione, “Amare lo Sport”, “Mondo Sport”, Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno. Tutte questa so-cietà organizzano dei Tornei che, a volte, si tengono anche al di fuori dell’isola: per tutti i gio-vani calciatori sono un punto di riferimento, sia p e r l o s v i l u p p o dell’attività calcistica che per la loro formazione sociale. Il calcio è e ri-mane lo sport più amato e consente di fare e di creare nuove amicizie. I ragazzi si incontrano an-che al di fuori dei campi di calcio per passare il loro tempo libero. Quan-do si spostano per i tor-nei in terraferma, oltre alla possibilità di fare sport hanno anche quel-la di visitare altre città e apprezzarne i loro monu-menti e la loro cultura. Speriamo che tutti gli i-solani, insieme alle forze politiche, si impegnino sempre di più per conti-nuare a mantenere que-ste strutture in maniera sempre più efficiente per la vita del calcio e so-prattutto dei nostri ragaz-zi. Evviva lo Sport! Evvi-va il calcetto ad Ischia!

Message in a bottle

NOSTALGIA OF MY SEYCHELLES... Rebecca Mathiot Even though I actually live on an island, I miss the Sey-chelles, my homecountry. What I do not like of Ischia is the unstable climate: when you think summer is coming, winter returns! I find that even people are, unfortunately, often grumpy and rude. Seychelles… I miss them so much, because I have many friends and cousins there. I even miss my old school. I especially miss the beach where I used to go before re-turning back home from school. Feasts are very vivid, everyone is invited, you don’t have to pay to eat and you go just to have fun. Seychelles people are very inclusive and understand each other. Coaches run every four minutes, not after a lifetime... as on Ischia.

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Pagina 9 Numero unico Aprile 2014

I ragazzi del Progetto di comunicazione si presentano e si prenotano per il futuro

DAL “MENNELLA” UN CORO DI VOCI: “CI SIAMO ANCHE NOI!”

In ordine rigorosamente alfabetico gli studenti del PON “Dentro la noti-zia” si presentano e spiegano perché hanno scelto di frequentare questo corso. MELANIA BUONOMA-NO Ho quattordici anni ed ho scelto di frequentare il corso di giornalismo “Dentro la notizia” per-ché mi piacerebbe, un giorno, saper scrivere un articolo. Mi piacereb-be denunciare i proble-mi che caratterizzano determinati luoghi e ren-derli presenti agli occhi di tutti. Mi piacerebbe evidenziare alcune si-tuazioni che spesso vengono ignorate per-ché considerate poco importanti. Però il gior-

nalista non è il mestiere a cui aspiro! Più che una giornalista, mi piacereb-be fare la scrittrice! Mi piacerebbe scrivere libri che, comunque, denun-ciassero qualche proble-ma o che dessero un messaggio. Saperlo fare, secondo me, è molto im-portante! Perché è im-portante riuscire a far ca-pire alle persone deter-minate cose che, spesso, vengono ignorate. Scri-vere per far capire, scri-vere per denunciare pro-blemi, scrivere notizie, scrivere fatti, scrivere per trasmettere, sono cose davvero importanti per questa società che si sta avvicinando sempre di più al degrado! Ormai quasi più nessuno legge abbastanza, quasi più nessuno ha il coraggio di

urlare al mondo i pro-blemi che so-no sempre più difficili da ignorare; or-mai quasi più nessuno sce-glie di tra-s m e t t e r e qualcosa at-traverso la scrittura. Ma, continuando di questo passo, cosa ne sarà di noi tra qualche anno? Cosa

ne sarà di questa società che non ne vuole più sa-pere del mondo? Dei problemi? Problemi che spesso sono gravi e nes-suno li denuncia! Parole che vengono pensate e non scritte, parole che non vengono pensate ma che vengono scritte... Questa società si sta la-sciando andare, si sta lasciando distruggere a poco a poco. Ma è giu-sto, questo? La cultura, la scrittura, la lettura… Cosa accadrà a tutte queste cose se la società di oggi non vi dà più la giusta importanza? A mio parere leggere è una co-sa bellissima! Così come scrivere… Quando scrivi puoi liberare i tuoi pen-sieri su fogli di carta bianca e, magari, renderli pubblici. Scrivere può es-

sere anche uno sfogo, uno sfogo che pochi a-scoltano. Scrivere fa ri-ma con vivere. GIUDITTA CALISE Ho quindici anni e ho de-ciso di fare questo PON perché sin da piccola mi interessava il lavoro del giornalista: quello corag-gioso, che andava in ter-re dove c’erano guerre e rischiava la pelle per portare almeno una noti-zia decente alla gente. L’ho scelto, inoltre, per-ché mi interessa la co-municazione. CHARLEEN CORSI Ho quindici anni e da grande vorrei intrapren-dere la carriera militare oppure fare la tatuatrice. Ho scelto di fare questo PON perché mi piace la comunicazione e soprat-tutto per vedere un po’ come è la vita del lavoro. So che i giornalisti viag-giano molto e, dato che mi piace viaggiare e sco-prire diverse culture e lingue, pensavo che l’essere giornalista fosse da provare. Ma ho nota-to che il giornalismo non è cosa per me, per diver-si fattori. Fatto sta che questo PON è alquanto interes-sante e soprattutto è di-vertente.

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ALESSIA COSTAGLIO-LA DI FIORE Ho quattordici anni e non so cosa vorrei fare da grande. Ho diverse aspirazioni: mi piacereb-be intervistare perso-naggi famosi come attori e cantanti, oppure fare l’avvocato. Ho scelto di fare questo corso di giornalismo per appro-fondire il mio studio e imparare cose nuove. D’altronde l’ho trovato molto interessante. MIRABELA CRIVETE-ANU Ho diciassette anni, so-no rumena e vivo ad I-schia da poco tempo. Frequento il PON “Dentro la notizia” per avere un idea di come potrebbe essere fare il

giornalista. La mia idea è creare un giornale con i miei pensieri su questa vita, sulla gente. Potrei anche fare un articolo giornalistico, ma metten-doci le notizie che ven-gono omesse dai me-

dia. Evitando, natural-mente, di esagerare co-me fanno alcuni giornali. LUCA DIOTALLEVI Ho quindici anni e fin da piccolo mi è sempre pia-ciuta l’idea di poter di-ventare un importante capitano di grandi navi da crociera. Ho deciso di frequentare questo corso PON perché mi ha sem-pre affascinato l’idea di essere un giornalista co-me Luigi Barzini senior, uno dei migliori giornalisti di guerra di tutti i tempi, e poter scrivere grandi ed importanti articoli su gior-nali nazionali o persino internazionali. Oltre alle lezioni presso la sede dell’istituto tecni-co turistico, abbiamo ef-fettuato due uscite: nella prima siamo andati a vi-sitare la sede di Telei-schia e nella seconda siamo stati a Radiotrec-cia, dove siamo anche andati in diretta radiofoni-

ca. FEDERICA IACCARINO Ho quattordici anni ed ho scelto questo corso per-ché attraverso il giornali-smo le persone possono far sentire la propria voce

o possono almeno pro-varci; mi piaceva l’idea di poter imparare a farlo. Attraverso i giornali si può dire una marea di cose, che si tratti di opi-

nioni politiche, pensieri negativi o positivi verso la società, denunce con-tro disservizi pubblici e contro abusi di potere. I giornali sono il primo sbocco sul mondo, su quello che accade intor-no a noi, su quello che ci perdiamo vivendo la no-stra vita. Non credo che in futuro farò la giornalista: non sono in grado di far capi-re alla gente quanto sia eclatante un avvenimen-to oppure quanto possa essere più o meno im-portante rispetto ad un altro. Saper scrivere è un’arte che in pochi sono capaci di coltivare e quasi nessuno è capace di mettere in pratica. Ci sono alcune persone che nascono con la scrittura nel sangue; altre che, an-che se ci provano a lun-go, non riescono a farlo bene come vorrebbero. Scrivere un articolo non è per niente facile, per-ché chi scrive deve far appassionare il lettore

anche se si parla di cose banali; deve riuscire a trasmettere il significato più puro e vero di qual-cosa con parole chiare e semplici, in modo che le

possano capire tutti. Spesso sembra facile, ma facendo questo cor-so sono arrivata alla conclusione che i giorna-listi fanno un lavoro du-rissimo perché, oltre a saper esprimersi bene, devono anche mantener-si entro dei parametri per non essere giudicati, per poter piacere al maggior numero di persone e so-prattutto al proprio supe-riore il quale, avendo molta esperienza, po-trebbe giudicare un com-pleto schifo il lavoro che invece tu trovi meravi-glioso: quindi dovresti ricominciare da capo per riuscire a farlo perfetto, senza usare le parole che a te piacevano tanto e non riuscendo ad e-sprimerti come veramen-te vorresti. Di un articolo deve colpire tutto: non solo il titolo o una singo-la frase. Deve riuscire a catturare l’attenzione di chi legge. Ci sono articoli

Pagina 10 DENTRO LA NOTIZIA Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia

“CI SIAMO ANCHE NOI”

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Pagina 11 Numero unico Aprile 2014

che non fanno nulla di tutto ciò. Articoli scritti tanto perché lo si deve fare per forza, perché è lavoro; articoli che leggi perché ti interessa sa-pere l’argomento tratta-to, non perché ti piaccia il modo in cui sono scrit-ti. Per me scrivere sen-za passione non serve a niente. Può dare un’informazione, ma niente di più. Scrivere è il sussurro dell’anima. Quando la tua anima è vuota e scrivi, chi legge se ne accorge. Perché in quello che scriviamo rimane sempre qualco-sa di noi, che lo voglia-mo o no. ANGELICA LO GATTO Ho quattordici anni ed il professore ci ha chiesto perché frequentassimo questo corso di giornali-smo. Beh, la risposta è semplice! Io penso che la comunicazione sia un lavoro interessante e

bellissimo da praticare, sia come giornalista sia come telecronista. Mi piace leggere, scrivere temi o articoli (anche se

non ne sono molto e-sperta) ed interagire con le persone: ecco perché penso che questo sia un buon lavoro. REBECCA MATHIOT Ho sedici anni e vorrei fare la giornalista, la scrittrice oppure la can-tante. Ma per il momento voglio finire la scuola. Ho deciso di fare questo PON perché il mondo del giornalismo mi piace tan-to e mi affascina. In un primo momento ero con-tenta, perché abbiamo fatto un compito ed ho preso otto; quando ho iniziato a prendere brutti voti non mi sono scorag-giata perché i giornalisti affrontano delle difficoltà e non si scoraggiano; an-zi, vanno sempre avanti per migliorare. Volevo avere più informazioni e quindi mi sono incuriosita e volevo vedere com’era. Ho trovato questo labora-torio molto interessante.

Abbiamo fatto delle eser-citazioni che ho trovato molto utili e che mi sono servite moltissimo. Fac-ciamo anche degli articoli

al computer, p r e n d e n d o spunto dalle informazioni che ci fornisce il professore. Questo labo-ratorio inse-gna come co-municare in un modo par-ticolare, come scrivendo sul giornale. W I L L I A M MATTERA Ho quattordici anni. Quando ho scelto di

fare questo PON di gior-nalismo avevo già in mente i miei obiettivi: il primo fra tutti era quello di riuscire a rapportarmi meglio con le altre perso-ne. Non posso non dire che questo PON non sia divertente ed interessan-te. Oltretutto mi piace il fatto che qualche volta facciamo delle escursioni per vedere come funzio-nino i mass media ed im-parare un’ingente quanti-tà di informazioni, che – chissà – magari un gior-no potranno anche rive-larsi utili. Da quello che ho potuto osservare ho capito che, sinceramente, il lavoro del giornalista non fa per me; non perché io sia contro il giornalismo, ma perché raccontare una vicenda senza influen-zarla con la propria opi-nione non è nel mio stile. Per me le persone devo-no dire la propria in qua-lunque situazione, ovvia-

mente senza esagerare coi termini. SARA MOSCATO Ho diciassette anni ed ultimamente sto frequen-tando un PON pomeri-diano a scuola. C’erano molti corsi, tutti diversi l’uno dall’altro: io ho scelto il PON di giornali-smo, chiamato “Dentro la notizia”, perché mi piaceva l’idea di poter aprire uno spiraglio sul mondo dell’informazione. Inoltre desideravo tanto scrivere un articolo sull’hip hop che si fa sull’isola d’Ischia, anche per supportare i miei a-mici: quegli amici che rendono le mie giornate stupende da ormai tre anni. NORA NAJID Ho quattordici anni. Il mercoledì pomeriggio sto frequentando il Pon “Dentro La Notizia” per-ché mi piace scrivere e mi piacerebbe conosce-re bene l’italiano, per poi imparare ad esprimermi meglio. Mi piace un sac-co scrivere storie di av-ventura, che parlino di viaggi inaspettati e situa-zioni fuori dal normale. Da grande mi piacereb-be anche diventare una giornalista: una di quelle brave, che scrivono gli articoli più interessanti. Per questo avrò bisogno di corsi come questo. FRANCESCA PATALA-NO Ho sedici anni e vengo al PON perché mi piace moltissimo: facciamo co-se interessanti ed ogni tanto andiamo anche nel

“CI SIAMO ANCHE NOI”

(segue da pag. 10)

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Pagina 2 Speciale PON Numero unico Aprile 2014 Pagina 12 DENTRO LA NOTIZIA

Giornale del PON di comunicazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella” - Ischia

laboratorio di informati-ca a scrivere gli articoli. Per me scrivere un arti-colo non è facile; è stata la prima volta che mi ci sono cimentata. Andan-do avanti mi sto abituan-do e scrivere sta diven-tando più facile. NATALE PROTO Vorrei fare un lavoro che mi desse la possibi-lità di andare all’estero, o comunque di uscire dall’Italia. Ho scelto di fare questo progetto PON perché mi interes-sa la comunicazione e poi mi interesserebbe l’idea di diventare un giornalista, perché co-munque è un lavoro in cui si può viaggiare per trovare notizie e poi far-ne un articolo: un lavoro che dà soddisfazione ed è interessante. In questo progetto sia-mo anche andati alla sede di Teleischia, dove abbiamo visto come fun-ziona un telegiornale e come si prepara. In classe è venuto il diret-tore del “Dispari”, che ci ha spiegato come fun-ziona il lavoro di un gior-nale e poi noi gli abbia-mo fatto alcune doman-de. Siamo andati a Ra-diotreccia, dove ci è sta-to spiegato come funzio-na una radio e poi ci hanno fatto delle intervi-ste. In questo progetto studiamo anche come si confeziona un articolo, e l’ho scelto anche per mi-gliorare la mia prepara-zione in italiano.

ANGELA PUCA Ho quattordici anni e da grande vorrei diventare una hostess. Ho scelto di frequentare il PON “Dentro la notizia” perché mi piace scrivere e mi in-teressa la comunicazio-

ne. GIANPAOLO RAZZANO Ho quindici anni e nei miei progetti futuri ci so-no la carriera di marittimo o il lavoro di DJ. Fre-quento il PON “Dentro la notizia” per avere un’idea di come potrebbe essere il lavoro di giornalista. La mia idea futura è quella di creare un giornale che riguardi solo la musica: i vari stili musicali, le inno-vazioni, ma anche la rie-vocazione di stili classici. Questo anche perché il mio “stile/movimento” musicale racchiude in sé tutti gli stili che sono esi-stiti finora e, quindi, pen-so di essere in grado di poter discutere di tutto ciò che possa interessa-re i giovani. Vorrei scrive-

re articoli incentrandoli principalmente su notizie che vengono omesse dai giornali, evitando nel contempo di esagerare e di non imitare alcuni arti-coli di giornale che spes-so ho letto, riguardanti soprattutto la mia isola.

Mi piace parlare e discu-tere con gli altri dei pro-blemi che ci affliggono e vorrei che avessero eco in tutta l’isola o nel mon-do. Vorrei anche discutere della guerra, uno dei più gravi problemi che ci sia-no. Quasi ogni giorno leggo articoli che riguar-dano militari italiani, Navy Seals, Marines ma anche Carabinieri, Poli-ziotti e addirittura Vigili urbani uccisi. Sono fatti gravissimi, anche perché molti dei militari che muoiono sono giovani di circa 25-30 anni. Sono convinto che i loro sacrifi-ci siano inutili, anche per-ché connessi a cause or-mai perse come la politi-ca, che crea delle diver-genze tra le popolazioni

e fa scaturire queste guerre. Un altro motivo che mi ha portato a fre-quentare il PON è quello di imparare come sia strutturato un giornale, di cosa trattino solitamente i media e come trovare notizie e scrivere di ar-gomenti interessanti. Poi vorrei anche imparare a pubblicare un giornale online, più facile da pre-sentare ai lettori e con un’audience potenziale più ampia. A tutte queste domande potrei trovare una risposta grazie al PON, che discute ap-punto di questo. Tramite questo PON potrei un giorno trovare lavoro co-me giornalista dato che, comunque, mi vengono offerte delle conoscenze di base sulla professione giornalistica. ANNAMARIA SCUTA-RU Ho sedici anni, sono ru-mena e da grande mi piacerebbe diventare u-na hostess. Frequento i l PON “Dentro la notizia’’ per-ché mi piace scrivere e vorrei imparare ad espri-mermi meglio. DANIEL SILVETTI Ho quattordici anni ed ho scelto di partecipare a questo PON per appro-fondire i miei studi ed anche per imparare cose nuove. In ogni caso spe-ro di fare il calciatore e non il giornalista perché, per quello che ho visto, è per me un lavoro molto pesante e molto noioso. Durante questo PON ho partecipato alla visita a Teleischia: per me è sta-ta un’esperienza molto bella ed importante.

“CI SIAMO ANCHE NOI”

(segue da pag. 11)