API Raffineria Di Ancona Sede Falconara Marittima

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Il percorso che compiono ogni mese migliaia di barili di petrolio dai lontani pozzi di estrazione fino dentro gli impianti della Raffineria apid i Falconara Marittima è molto lungo.

Al momento dell’arrivo alla Raffineria il petrolio subisce una serie di trattamenti, che vanno complessivamente sotto il nome di “raffinazione”, necessari per ottenere tutti quei prodotti -GPL, benzina, gasolio e bitume solo per citarne alcuni - che ogni giorno varcano i cancelli ed il pontile della raffineria.

Il primo e forse il più importante processo che subisce il petrolio durante la raffinazione, è la distillazione primaria. Una sorta di bollitura, che avviene nella più grande colonna della raffineria detta topping.

Questo è ciò che succede. Una volta entrate nella colonna, le parti più leggere del petrolio, sotto forma di

vapore, migrano rapidamente verso l’alto, seguite da quelle più pesanti che non riescono a risalire tutta la colonna e che quindi si fermano ad altezze via via più basse. C’è poi una parte del petrolio, circa la metà, che è così pesante da ricadere direttamente sul fondo del topping. In questo modo in cima alla colonna si raccolgono i gas, i composti più leggeri, che in parte vengono utilizzati come combustibili nella raffineria stessa ed in parte sono venduti come GPL.

Più sotto si raccolgono le benzine, il cherosene ed i gasoli. Il fondo del topping viene invece inviato in un una nuova colonna, detta Vacuum; tutti i prodotti che escono dal Vacuum attraversano una serie di impianti (Visbreaking e Thermal Cracking) detti di conversione, che li trasformano, spezzettando le lunghe catene di atomi di carbonio, in prodotti più leggeri e pregiati ossia in benzine e gasoli.

Ciò che invece non viene convertito, viene utilizzato per la produzione del bitume oppure viene mandato in pasto alla centrale IGCC per la produzione di energia elettrica. Benzine e gasoli, provenienti dal topping e dagli impianti di conversione, subiscono infine alcuni trattamenti che ne migliorano le caratteristiche, ad esempio il contenuto di zolfo, quello di benzene ed il numero di ottano, e li rendono idonei ad essere venduti sul mercato.

Il petrolio, il cui nome deriva dal latino (petra oleum) cioè olio di pietra, è una sorta di minestrone denso ed oleoso, dall’odore caratteristico e dal colore variabile dal giallo-bruno al nerastro, un miscuglio di composti, idrocarburici direbbero i chimici per sottolineare il fatto che sono costituiti da idrogeno e da carbonio, caratterizzati da pesi e dimensioni molto variabili. Questi composti sono frutto dell’attitudine da parte del carbonio a formare lunghe catene lineari, ramificate o chiuse ad anello, di atomi collegati direttamente tra loro. Quelle che avete trovato sparse in questa pagina sono solo alcuni dei composti, dalle forme complesse e stravaganti, che è possibile trovare curiosando all’interno del barile. In base poi alla forma e a come gli atomi si legano fra di loro, i composti idrocarburici seguono, all’interno della raffineria, strade diverse ma comunque tutte molto lunghe e complesse.

Nato come deposito di oli minerali negli anni ΄30, il sito di Falconara Marittima si presenta oggi, grazie alla produzione di energia elettrica e prodotti petroliferi, come un polo energetico ambientalmente avanzato di assoluto rilievo nel panorama nazionale. La posizione baricentrica rispetto alla dorsale adriatica ne fa un insediamento strategico: da un lato, per l΄approvvigionamento di prodotti petroliferi di tutta l΄area centro orientale della penisola, dall΄altro per la fornitura di energia elettrica alla regione Marche, di cui copre il 30% del fabbisogno. Nel corso della sua storia il sito di Falconara si è costantemente evoluto, coniugando richieste ed opportunità di mercato all΄attenzione nei confronti dell΄ambiente e al miglioramento continuo degli standard di sicurezza. La raffineria presenta uno schema di lavorazione che garantisce flessibilità alle operazioni in base al greggio impiegato e la massima resa in distillati.

Società industriale del Gruppo api sorta nel 1950, la raffineria di Falconara Marittima (AN), è uno dei siti più moderni e avanzati tecnologicamente in Italia dotata della seguente certificazione:

per la tutela ambientale ISO 14001 per la sicurezza OHSAS 18001 per la qualità ISO 9001 L’adozione, a partire dal 2001, di un sistema di gestione integrato Salute,

Sicurezza, Ambiente e Qualità (SGI) risponde alla filosofia aziendale del continuo miglioramento e garantisce non solo l’adeguamento ai requisiti normativi ma anche la protezione dai rischi del lavoratore, attraverso una corretta politica di prevenzione.

Superficie del sito: 700.000 mq Capacità di lavorazione del greggio: 3,9 milioni di tonnellate/anno (ca 85.000 barili/giorno) Capacità di stoccaggio: oltre 1.500.000 mc Capacità di produzione energia elettrica: 2 miliardi di kWh/anno Introduzione del greggio: 100% via mare

La Raffineria di Falconara è inoltre dotata di: un sistema di spedizione via terra con una

potenzialità complessiva di oltre 12.000 tonnellate/giorno

piattaforma a mare fissa, posta a 16 km dalla costa per accogliere petroliere di stazza fino a 400.000 tonnellate;

isola a mare con doppio attracco, a 4 km dalla terraferma, per navi fino a 90.000 tonnellate;

pontile, connesso direttamente alla raffineria e dotato di tre punti di attracco per motocisterne di piccolo cabotaggio.

Nel sito di Falconara Marittima operano due società: api raffineria di ancona S.p.A., apiEnergia S.p.A. owner dell’impianto IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle).

L΄inserimento dell’ IGCC completa il ciclo di raffinazione integrandosi agli impianti già esistenti. Ha una potenza di circa 280 MW, che si traducono in una capacità di produzione di 2 miliardi di KW/anno di energia elettrica.

1. GLI INIZI 1933 Il Cavaliere del Lavoro Ferdinando Peretti rileva l'api - anonima petroli italiana SpA, azienda nata da un

piccolo gruppo di persone marchigiane con lo scopo di commercializzare e distribuire prodotti petroliferi sul mercato locale.

1939 A Falconara Marittima (AN) è completata la costruzione di un deposito costiero strategico grazie alla sua

ubicazione al centro della costa adriatica. _________________________________________________________________________________________________

______________________________ 2. LA RICOSTRUZIONE 1948 La capacità del deposito raggiunge i 100.000 mc e il pontile a mare viene prolungato fino a 1.300m: adesso è in

grado di ricevere le petroliere fino a 15.000 mc. 1949 Ottenuta la concessione per la lavorazione di petrolio greggio (200.000 t/a), a Falconara Marittima si avvia la

costruzione del primo impianto di distillazione (topping) e di tutti i servizi relativi accanto al preesistente deposito costiero.

1950 Nel dicembre la raffineria di Falconara Marittima entra in produzione. Nello stesso anno il Ministro

dell'Industria, on. Giuseppe Togni, celebra l'inaugurazione della raffineria, che ha una superficie di circa 150.000 mc. A partire da quest'anno è un susseguirsi di ampliamenti territoriali, nuovi serbatoi e impianti per far fronte alle richieste dell'industria automobilistica per le benzine ad alto numero di ottano.

1951 – 1954 Sono realizzati gli impianti di reforming benzine, desolforazione catalitica delle benzine, nonché l'impianto

Visbreaking, per aumentare fin da allora le rese in distillati medi. Per far fronte alla crescente richiesta di prodotti petroliferi vengono realizzate una seconda unità di distillazione atmosferica e la prima unità di vuoto (per la produzione del bitume). Sono anche gli anni in cui inizia la produzione e la vendita delle nuove benzine Sprint 84/86 e Supersprint 92/94 oltre che la commercializzazione del GPL e del bitume. Di pari passo si sviluppa la rete distribuzione carburanti e combustibili, sia rete che extrarete.

1956 - 1957 I blocchi del Canale di Suez, di Tripoli e Banias causano la prima crisi petrolifera mondiale: le riserve di

greggio scarseggiano con conseguente aumento smisurato dei prezzi dei noli marittimi. Malgrado la crisi nel canale si faccia sentire per qualche anno, api supera il difficile momento storico. Il capitale sociale raggiunge quota 2 miliardi di lire. La raffineria lavora un milione di tonnellate di greggio. A Falconara, api realizza un'isola artificiale a 3.785 metri dalla costa collegata con la raffineria mediante un fascio di 6 tubazioni sottomarine per la ricezione del greggio e/o spedizione dei prodotti finiti.

3. IL BOOM ECONOMICO

1960

L'Italia vive il periodo del boom economico con un aumento dei consumi che investe anche il mercato petrolifero. Le vendite di prodotti api salgono del 33%. In raffineria entrano in funzione gli impianti unifining e platforming.

1961

Cominciano a farsi pressanti le richieste del mercato per nuovi prodotti. L'industria automobilistica richiede benzine con numero di ottano sempre maggiore. Le vendite api aumentano del 45%. La raffineria lavora 1.928.000 tonnellate

1962 - 1964

La rete api si espande con acquisizioni e costruzioni di nuovi punti vendita. La presenza sul territorio italiano è di circa 900 stazioni di servizio. Si inaugura la prima stazione autostradale api a Fabro (Autostrada del Sole) e nascono 2 nuove filiali a Bolzano e Udine.

1965 - 1970

La raffineria si sviluppa ulteriormente. Acquisisce dal Demanio un'area recuperata al mare (una superficie di circa 150.000 mc) da destinarsi per la maggior parte alla costruzione di grandi serbatoi. api vi realizza il deposito e l'area caricazione SIF, il piazzale esterno di sosta autobotti e il nuovo "deposito nazionale". Quest'ultimo entra in funzione nel '69 in sostituzione del vecchio deposito degli anni '50 oramai insufficiente. Nel '67 si realizza il primo impianto di desolforazione.

4. GLI ANNI ’70

1971

Viene progettato e messo in opera un oleodotto sottomarino lungo 16 km collegato ad una piattaforma in mare aperto a largo di Falconara, del tipo a testa rotante che permette l'ormeggio di petroliere di grande stazza fino a 400.000 tonn. (Very Large Crude Carrier: VLCC).

1972

Vengono realizzati i primi self-service e altri punti vendita autostradali.

1973

Gli accordi in Kuwait e in Svizzera sanciscono che il mercato del greggio sia gestito dal produttore (OPEC), mentre le cosiddette "Sette Sorelle" perdono parte del loro potere. Scoppia la guerra del Kippur (arabo-israeliana) e ne consegue una grande crisi petrolifera. Il costo del petrolio si impenna (17 dollari/barile). api gestisce, malgrado le difficoltà, le scarse disponibilità di greggio, superando il difficile momento storico.

1974

In raffineria si costruiscono i serbatoi 61 e 62 da 160.000 mc. Sono i più grandi d'Europa con un diametro tale da contenere un campo di calcio.

1977

In questo anno, si spegne il fondatore Nando Peretti. Aldo Brachetti Peretti è il nuovo Presidente e Amministratore Delegato. Vittorio Ricci viene nominato Vice Presidente e Amministratore Delegato. In questa fase, api avvia un processo diriorganizzazione della struttura amministrativa e commerciale secondo un modello all'avanguardia rispetto ai tempi. L'organico passa a 1.020 unità. La rete di distribuzione è di 1.740 impianti, di cui l'87% di proprietà e il 13% di terzi con i colori api.

1978

L'anno si rivela più equilibrato per il sistema prezzi. Alla fine, la rivoluzione islamica in Iran causa una nuova crisi petrolifera. api ancora una volta supera le difficoltà contingenti. Realizza 2 nuovi punti vendita autostradali.

1979

Il sistema di oleodotti dell'isola viene potenziato con due nuove tubazioni, una da 16 e una da 24 pollici, quest'ultima, ancora oggi unica in Europa, dotata di impianto di riscaldamento elettrico fino a 65 °C per la discarica di greggi ad alto punto di congelamento ed altissima viscosità. Entrambi gli oleodotti sono dotati di stazione di lancio e ricevimento pigs alle due estremità.

5. GLI ANNI ‘80/’90

1980

Nasce api - raffineria di Ancona SpA, società controllata da api anonima, cui è stata conferita l'attività industriale del gruppo.

1981

Si aprono le ostilità tra Iran e Iraq: il conflitto penalizza api in considerazione dei rapporti commerciali con l'Iraq. In consistente diminuzione il numero di barili al giorno. I prezzi spot sono in ascesa e il sistema CIP si mostra inadeguato a cogliere le variazioni del mercato.

1983- 1990

Sono gli anni dell'accresciuta sensibilità in materia ambientale, di sicurezza, di qualità prodotti e risparmio energetico. Una serie di direttive comunitarie e disposizioni nazionali orientano le scelte e sviluppano nuove esigenze di mercato. La raffineria avvia un programma di ristrutturazione e ottimizzazione del ciclo produttivo consistente nella realizzazione di nuove unità produttive, come il nuovo impianto di distillazione atmosferica, e nell'ammodernamento di unità esistenti. In tale periodo, la raffineria inizia una serie di consistenti investimenti che portano all'inserimento di innovativi impianti di conversione. Nasce api services limited a Londra (1984), un osservatorio del mercato internazionale; si chiudono le filiali di Napoli e di Genova: è l'inizio della riorganizzazione del territorio con soli presidi commerciali e basi operative. Viene fondata api holding SpA (1989) che opera principalmente nei settori della diversificazione energetica, quali lo sviluppo di energia elettrica da fonti rinnovabili (eolica, biomasse e gas metano).

1991-1994

Viene autorizzato, ai sensi della disciplina petrolifera, il programma di interventi denominato progetto "Sicurezza, Energia e Ambiente" (SEA), dopo un iter amministrativo durato circa tre anni, con oltre 30 pareri e 90 passaggi. Il "SEA" rappresenta un ambizioso piano di investimenti volto a migliorare ulteriormente la sicurezza (impianto GPL interrato) e l'impatto ambientale dello stabilimento, nonché la qualità dei prodotti, in linea con le future normative comunitarie. La raffineria di Falconara si trasforma, così, in un "polo energetico integrato" in grado di produrre prodotti petroliferi di elevata qualità ed energia elettrica "pulita" attraverso la tecnologia IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle). La realizzazione del progetto "SEA" comporta investimenti per oltre 1.800 miliardi di lire. Nasce apienergia (1992) da una joint-venture tra il gruppo api e il gruppo ABB per la realizzazione dell' IGCC, uno dei primi impianti europei a ciclo combinato, che utilizza le frazioni pesanti del ciclo di raffinazione, trasformandole in un gas di sintesi "pulito" (syngas), da cui si ottiene la produzione di energia elettrica e vapore.

1993

Ferdinando e Ugo Brachetti Peretti sono nominati entrambi Vice-Presidenti di api - anonima petroli italiana SpA e api raffineria SpA.

1996

La raffineria realizza lo stoccaggio GPL interrato in sostituzione degli esistenti impianti fuori terra, in pressione e refrigerato. Si tratta del primo impianto del genere installato all'interno di una raffineria europea finalizzato alla drastica riduzione del rischio verso l'esterno dello stabilimento. Il '96 è anche l'anno in cui viene realizzata la 3° unità di desolforazione gasoli, che grazie alla sua efficienza al 99,5% è in grado di produrre gasoli con concentrazioni di zolfo molto basse (inferiori allo 0,05). Si inizia, inoltre, la produzione di benzina senza piombo, in anticipo rispetto alla normativa.

1997

Ferdinando Brachetti Peretti è nominato Vice-Presidente esecutivo di api holding SpA, mentre Ugo Brachetti Peretti Vice-Presidente esecutivo di api anonima petroli italiana SpA. Nell'azionariato di api energia entra anche la Texaco (proprietaria del brevetto della tecnologia di gasificazione) tramite la vendita di una quota azionaria pari al 24% del capitale sociale da parte del gruppo ABB (api 51%, di cui 1,16 api Holding e 49,84 api anonima; ABB Cap. 25%; TDC Texaco Development Corporation 24%).

1998

Umberto Scarimboli assume la carica di amministratore delegato di api anonima petroli italiana SpA. Il nuovo AD avvia un progetto di cambiamento organizzativo a supporto delle strategie di riposizionamento competitivo. Nello stesso anno, viene inaugurata la Scuola Formazione Gestori a Falconara con l'obiettivo di fornire know-how a tutto il personale commerciale aziendale e ai gestori della rete di vendita. La scuola si propone di sviluppare figure altamente professionali, proponendo modelli formativi continuamente aggiornati. Prende vita il progetto "Festival", la catena specializzata in ristorazione veloce e commercializzazione di beni di consumo, detenuta per la maggioranza da api con una partecipazione di Gemeaz Cusin. I primi locali "Festival" sorgono nello spazio dei punti vendita api ma presto si sviluppano, conquistando posizioni strategiche: al centro di grandi città, su stazioni portuali e ferroviarie.

1999

Viene costituita apiSoi service SpA , con quote paritetiche tra api raffineria di Ancona e ABB Lummus Global: la società si occupa di servizi di manutenzione tecnologicamente avanzati per impianti industriali.

6. IL NUOVO MILLENNIO 2000 Il nuovo Millennio si apre con un evento importante per api: l'avvio della centrale IGCC a Falconara per la produzione di

energia elettrica. 2002 Dopo la certificazione del laboratorio interno, avvenuta nel 2001, secondo lo standard UNI EN ISO 9002, api

raffineria ottiene le certificazioni europee Ohsas 18001 per la sicurezza dei lavoratori e Iso 1400 per l'ambiente. 2003 Nasce la nuova Direzione Retail, il termine inglese, che è dato alla direzione, estende l’attività della rete, oltre alla

vendita di carburanti, a tutti i servizi e prodotti venduti sui punti vendita compresa la ristorazione. La rete punti vendita raggiunge quota 5% del mercato nazionale. api festeggia i 70 anni di attività con il rinnovo della concessione Raffineria fino al 2020.

2004 Eni apre il bando di gara per la messa in vendita dell’ IP. 2005 Il Gruppo api acquista la società IP. La rete api, già presente con 1.650 impianti, può ora contare su oltre 4.500 stazioni

di servizio,incrementando l’attuale quota di mercato dal 5% a oltre il 12%. 2007 Ferdinando e Ugo Brachetti Peretti vengono nominati rispettivamente il primo alla presidenza di api nova energia e il

secondo di api - anonima petroli italiana SpA. 2009 Il gruppo api decide di dar vita al rebranding di tutta la rete di distribuzione unificando sotto in nuovo marchio IP

Gruppo api tutta la rete api e quella IP.