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“Abbandonoscolasticoedilfenomenodelladispersione”

RicercacondottadaAdiconsumnell’ambitodelprogetto

“Laquestioneeconomicadell’abbandonodeigiovanineipercorsi

formativi”

conilfinanziamentodi

ForumANIA‐Consumatori

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Indice

Introduzione ...............................................................................................................................................4

IlcontestoEuropeoversoiltraguardodel10%peril2020 ......................................................6L’attualesituazioneinEuropa.......................................................................................................................... 6ComelaCommissioneintendeaffrontareilproblema............................................................................ 6

Lasituazioneitaliana ...............................................................................................................................8

Conclusioni ............................................................................................................................................... 15

Fontibibliograficheesitografichediriferimento....................................................................... 17

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Introduzione

L’abbandonoscolasticosiconfiguracomeunaveraepropriapiagasocialedeinostritempi.Tutti

gliindicatoriconfermanocheiltassodiabbandonoscolastico,chemisuralaquantitàdialunninon

più inobbligoscolasticocheabbandonanoglistudiprecocementenonottemperandoalcorsodi

studi intrapreso, ha ormai raggiunto soglie preoccupanti registrando nel 2010 una media di

dispersione del 14,4% nell’Unione Europea e, addirittura una media superiore in Italia che si

attestaal19,2%.

Il fanalinodi codadiquesta triste classificaè rappresentatodapaesi comeSpagnaPortogalloe

Maltailcuilivellodidispersionescolasticaharaggiuntopicchiintornoal30%.

Dallestatisticheemersesonooltre6milioniigiovanieuropeichenel2010hannoabbandonatoil

percorso scolastico terminando il loro ciclo di studi con un diploma equivalente a quello delle

scuole secondarie di primo grado italiane, e oggi, proiettati nel mondo del lavoro, registrano

sostanzialidifficoltàdiprimoimpiegoevengonoquindirelegatinell’areadelladisoccupazionee

conseguentementedell'assistenzasociale.

La necessità di avviare politiche di contrasto alla dispersione scolastica ha comportato che la

CommissioneEuropeaabbiaindicatocomeobiettivoneldocumento“LastrategiaEuropa2020”il

10%qualelivelloentroilqualegliabbandoniscolasticidevonoesserecontenuti.

Un’iniziativa, quella della Commissione Barroso di forte impatto sociale e morale che pone il

fenomeno dell’abbandono scolastico tra le priorità della Commissione e dell’intera UE. Tale

importanzasirilevadallerecentidichiarazionidellostessoJoséManuelBarroso,presidentedella

Commissioneeuropea:"L'Europanonpuòpermettersidifareamenodelcontributochecosìtanti

giovanipossonodareallenostresocietàeallenostreeconomie.Perusciredallacrisi,dobbiamo

valorizzareilpotenzialecostituitodaigiovanieuropei.",rafforzatequestedalleparolediAndroulla

Vassiliou, Commissaria europea per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù,

"RidurrediunsolopuntopercentualeiltassodiabbandonoscolasticoinEuropaequivaleacreare

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ogniannoquasimezzomilionedigiovaniqualificatiinpiù.Moltipaesisonogiàriuscitiaridurreil

numerodeigiovanichelascianolascuolaconbassequalifiche,maènecessariofaredipiù."

L’iniziativa della Commissione analizza la situazione dell'abbandono scolastico in Europa, le sue

principalicause,irischicheessocomportaperlosviluppodell'economiaedellasocietàepropone

modiper affrontarepiùefficacemente il problema. Lapropostadi raccomandazionevarata dal

ConsigliocontieneunaseriedilineeguidachepotrannoesseredisupportoagliStatimembrinel

predisporrepoliticheampieerealistichediriduzionedelfenomenodell’abbandonoscolastico.

Lapresentericercapartedaqui,dall’esserepartediungrandecontestodalqualenessunopotrà

maipensaredisottrarsi,alcontrariodall’essere,diquelcontesto,unaporzionecheavanzaverso

una piena integrazione e armonizzazione che, valorizzando le differenze dei singoli Stati che la

compongono, si proietti sempre più verso una vera evoluzione democratica della Politica,

dell’economia e della Società comune. Sicuramente una spinta propulsiva all’evoluzione Sociale

dellaUEnonpuònoncontemplareunaparticolareattenzioneallegiovanigenerazioni,aiprocessi

evolutivicheportanodaibanchidiscuolaadesserecittadiniconsapevolidelproprioruoloedel

contestoincuiquestovieneesercitato.

Certamente non potremo e non vogliamo fare un’analisi didattica e sociologica del problema,

neanche soffermarci sulle attuali differenze riscontrate nei vari paesi dellaUE, le cui statistiche

debbono servirci esclusivamente, inquesto contesto, aprendere coscienzadiun fenomenoche

nel nostro Paese emerge con maggiore evidenza che altrove. A porci domande sul perché un

paesedibasi storicoculturaliuniversalmente riconosciutecomesuperioried’eccellenza, possa

aversubitounprocessoinvolutivorispettoall’offertadiculturaedallarichiestadiapprendimento

chesiconstatasullabasedell’oggettodiindagine.Propriosullabasediquestaindagine,cercare

peròdiavanzarepropostee riflessionichepossanodarenuovi inputenuovaattenzioneadun

fenomenochepuòedeveesseredebellato.

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IlcontestoEuropeoversoiltraguardodel10%peril2020

L’attualesituazioneinEuropa

Il tassomedioUE di abbandono scolastico è attualmente del 14,4%,ma questo dato nasconde

notevolidifferenzetraipaesi:

SettegliStatimembrichehannogiàraggiuntoiltraguardodel10%,questisono:Austria,

Repubblicaceca,Finlandia,Lituania,Polonia,SlovacchiaeSlovenia.

TregliStatimembriincuilapercentualeèsuperioreal30%:Malta,PortogalloeSpagna.

Inquasituttiipaesimembri,iltassomedioèscesorispettoaldatodel2000.

In alcuni paesi che presentano attualmente un tasso elevato, rispetto al dato 2000 la

riduzioneèstatasignificativa:Romania,Malta,Italia,CiproePortogallo.

Notevoliprogressisonostaticompiutianchedapaesiincuiiltassodiabbandonoerabasso

giàall'iniziodeldecennioscorso:Lituania,Lussemburgo,PaesiBassiePolonia.

Anchese,ingenerale,possonoriconoscersicaratteristichecomuni,lasituazionevariasecondogli

Stati membri anche per quanto riguarda i gruppi più interessati dal fenomeno, il livello di

istruzioneraggiuntodaigiovanicheabbandonanoglistudieillorostatusoccupazionale.

ComelaCommissioneintendeaffrontareilproblema

Ilproblemadell'abbandonoscolasticoèmoltocomplessoedifferenziatononsolosullabasedei

singolistatinazionalimaanchealivellolocaleeregionale,epercontrastarlononcisipuòlimitare

unicamente alle sole politiche dell'istruzione. Perché strategie di contrasto possano risultare

efficacidevonoincludereanchepolitichedellagioventù,lepolitichesocialiedessereovviamente

adattate alle realtà dei territori interessati. A questo deve aggiungersi, come evidenzia la

Commissione, una precisa articolazione in misure di prevenzione, di intervento e di

compensazione.

La prevenzione dell'abbandono scolastico è un’attività che deve iniziare il più presto

possibile, è un’azione che deve accompagnare il giovane già dai primi approcci alla

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scolarizzazione,offrendoaglialunniunsostegnoall'apprendimentoedevitandocondizioni

chepossonoportareall'abbandonodellascuola,come lebocciaturee lamancanzadiun

aiutoadeguatoaglialunnidimadrelinguadiversa.

Lemisuredi interventodevonoessere affiancate alla prevenzionee far fronte inmodo

rapido ed efficace alle prime manifestazioni di fenomeni precursori dell’abbandono

scolastico,comel'assenteismoeicattivirisultatiscolastici.

Lemisuredicompensazioneservonoaoffrireuna"secondaopportunità",medianteclassi

speciali o dando ai giovani adulti la possibilità di reinserirsi nella scuola e di seguire un

percorsoformativo.

LaCommissione rilevacheunamigliorecooperazione tra ipaesidell'Unione, laconoscenzae lo

scambiodibuonepraticheeunusopiùmiratodeifinanziamentieuropeipotrannocontribuirea

dareunapiùincisivaerapidasoluzionealproblema.

GliStatimembrisarannoinvitatiarecepireentroil2012leraccomandazionidellaCommissionee

ametterle inatto inserendolenei rispettiviprogramminazionalidi riforme.LaCommissione,da

parte sua, destinerà risorse del programmaper l'apprendimento permanente e del programma

quadro alla ricerca di modi innovativi per affrontare il tema della dispersione scolastica e,

attraverso ilFondoSocialeEuropeo,contribuiràal finanziamentodimisurenazionaleeregionali

direttearidurreilfenomenodell'abbandonoscolastico.

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LasituazioneitalianaUna situazione generalmente negativa in cui nessuna area regionale o territoriale raggiunge il

10%,sogliadiprospettivaormaitraguardodel2020,conleunicheeccezionidell’areadiTrentoe

delFriuliVeneziaGiulia.

Ilsuperamentodellasogliadel20%èfrequenteeconcontraddizionichenonsembranoderivare

da sintomatologie attribuibili alla stessanatura. LaValleD’Aosta, Bolzano sonoequiparabili alla

Campania,allaPugliaeSardegna,mailculminedelfenomeno,ilprimatodiquestaemergenzalosi

osservainSicilia,dovesisfiorail30%diallontanamentodaipercorsiscolastici.

Giovanicheabbandonanoprecocementeipercorsiscolastici(anno2010)

Regioni VALORIPERCENTUALI%

Piemonte 17,6

Valled'Aosta/Valléed'Aoste 21,2

Lombardia 18,4

Liguria 16,2

Bolzano/Bozen 22,5

Trento 11,8

Veneto 16,0

Friuli‐VeneziaGiulia 12,1

Emilia‐Romagna 14,9

Toscana 17,6

Umbria 13,4

Marche 15,0

Lazio 13,4

Abruzzo 13,5

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Molise 13,5

Campania 23,0

Puglia 23,4

Basilicata 15,1

Calabria 16,2

Sicilia 26,0

Sardegna 23,9

Italia 18,8

Fonte:Istat,Rilevazionesulleforzedilavoro

Danotarecomelamediadel18,8noncoincidaconildatonazionalesuespresso(19,2)inquantonellapresentetabellaildato

TrentinoA.A.èscorporatoperProvince

Ladispersionescolasticaèunfenomenocomplessoepuòessereriferitaaduninsiemedifattori

chemodificano il regolaresvolgimentodelpercorsoscolasticodiunostudente.Essasi identifica

generalmente con un insieme di cause tra cui l’irregolarità nelle frequenze, i ritardi, la non

ammissioneall’annosuccessivodovutaalla scarsitàdiprofittooa fattori indipendentiqualiuna

malattia o un infortunio che allontanano lo studente dalla frequenza, o in altri casi ad una

sempliceinterruzionedovutaafattorisoggettivi.

Il fenomeno “dispersione” si ravvisamaggiormentenell’ambitodella scuola superiore, già tra la

primaclasseelaseconda,infatti,siregistranonumericonsistentidiabbandono;diquestialcuni

hannounasecondapossibilitàattraversopercorsialternativichesiconcretizzanonellafrequenza

di corsi e scuole private o attraverso l’approccio formativo del percorso professionale ma,

nell’insieme,ilnumerodicolorochedopoqualcheannodifrequenzalasciailpercorsoscolastico

restadavveromoltoalto.

Il disagio scolastico è sempre frutto di una combinazione di cause che bisogna conoscere per

megliostudiareepredisporreinterventidicontrasto.Lepiùdiffusesono:

• lafamiglia:èpurtropposcontatochelecondizionisocio‐economichedellafamigliadiorigine

incidanofortementesulpercorsoscolasticodeifigliediconseguenzasianellasceltadegliindirizzi

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sianei risultati. Ladispersionenonèpiùsinonimodipovertàedemarginazione,ci sono, infatti,

ulterioriformedidisagiosenzacheallabasecisianosituazionifamiliarisocio‐economichecritiche.

Alcunecriticitàsiconcretizzanonelladifficoltàacrearerelazionipositiveneirapportitragenitorie

figli,enelladifficoltàdapartedeigenitorinell’esprimereconconvinzione il ruologenitorialedi

educatore.Sempreinambitofamiliarepuòrappresentarsiunulteriorediscriminederivantedalla

culturafamiliare.Spessoèproprioil"patrimonioculturale"dellafamigliaafaredadiscriminetra

glialunni,ildatoculturaledioriginepuòspingersifinoaproporremodellidisocializzazionecapaci

diinfluiresullecapacitàdiapprendimento.

• lascuola,chesi trova,soprattuttooggi,afronteggiareundisagiocrescentedeve,per incidere

positivamente, avere la consapevolezza della sua fondamentale funzione educativa e quindi

raccoglierelasfidadiundisagioscolasticononpiùsaltuario,masemprepiùditipo“cronico”.La

scuola,comeluogoprivilegiatodell’incontrotrasocietàeminorivivedirettamentel’esperienzadei

grandicambiamenticulturalichesiriflettonosuicomportamentigiovaniliesitrovaafareiconti,

oggi più chemai, con la distanza che si è creata tra la cultura dei giovani e quella della scuola

(culturadellaconoscenzaedelsapere).

E’necessariochelascuolaabbialacapacitàdi“costruire”percorsiinclusivichepermettanoatutti

dientrare in relazioneconessa.Certo tuttociònonbasta se la struttura scolasticanonponeal

centrodellapropriaattivitàlareazionecontroidisagichedevepartiredall’attivitàpropriadichi

dellascuolaenellascuolaricopreilruolodiguida.Laverainnovazionedevepartire,dunque,dai

docenti, è l’intero corpo insegnante che deve recuperare la propria funzione di ricercatori in

terminidipedagogiaedimetodologiadidattica.Ètuttavial’IstituzioneScuolachedevefornireal

corpo insegnantequei supporti di formazioneedi attenzione che rendanogli insegnanti il vero

fulcrodiprevenzionedelleareedidisagioediindividuazioneanticipatadellesituazionidirischio.

La formazione deve essere armonizzata e dispensata dall’Istituzione stessa su standard

qualitativamenteelevatienonlasciatacomesemprepiùspessoèaccadutonell’ultimoventennio

esclusivamentealla libera iniziativadell’insegnantequaleelementoauto formativoequindinon

sempreadattoadavereunavisionecomplessivadel fenomeno. Nondiminor conto,e sempre

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maggiore considerazione, stanno emergendo, in ambito scolastico, problematiche legate alle

differenze, differenze di razza, di religione, di orientamento sessuale, oltre che a fenomeni di

bullismorispettoallequaliproblematichelarispostachevienedataèassolutamenteinadeguatae

lasciataperlopiùatotalecaricodelcorpoinsegnantelocale.

• lasocietà: lafragilitàdiungiovanecheiniziaunpercorsoformativosideveconfrontareanche

conlacrescitadellavolontàdegliindividuidiaffermarsirispettoamodellichelaculturadeimedia

propone.Abbiamovistopiùvoltecheglieffettideiprofondicambiamenticulturali legatiaimass

mediasisonoaccompagnatiadunmutamentodegliorientamentivalorialicheoggipongonocon

prepotenza all’attenzione temi quali il successo, il denaro, l’edonismo, che sempre più

condizionano gli obiettivi che i ragazzi si danno. E’ un dovere della società nel suo insieme far

comprendereaigiovanicheistruzioneeformazione,benchéapparentementelontanidaimodelli

propostidall’immaginariotelevisivo,sonovalorifondamentaliperillorofuturoerappresentanoil

passaggio obbligato ad un inserimento attivo nella società dando pari opportunità a tutti se

confrontatiinunambitomeritocraticoche,anchequesto,spessoappareassentenell’ambitodella

nostrasocietà.

Nel momento che caratterizza la scelta che porterà alla specializzazione ed affermazione del

giovanenelfuturo,varieinfluenzeesternepossonoesserepercepitedairagazziediversifattoridi

condizionamentoentranoingioco.FacendoriferimentoadunarecenteindaginedellaProvinciadi

Grosseto (Maggio 2010) proviamo ad evidenziare alcuni dei principali “condizionamenti” che

induconoiragazziadeffettuaredeterminatescelte.

•Traleprimecausetroviamolapocachiarezzadiideee,quindi,l’incapacitàdidecideredelfuturo

inunmomentodellavita incui,ancora, iragazzinonsannoesattamentecosavorrannofarenei

prossimiannie,ancorpiù,qualistradepercorrereperrealizzareiloroprogettinonavendoancora

maturatoconchiarezzaunprogettoevolutivochepossaproiettarsi inunaconcretapossibilitàdi

posizionamentorispettoalmondodellavoroedelproprioruolonelcontestoSocietà;

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•Loscarsoaiutodapartedegliinsegnantidellemedienell’orientamentoenellaindicazionediuna

prospettiva futura che evidenzia una carenza del corpo docente derivante proprio da quella

mancanza di formazione Istituzionale che non può esaurirsi nei percorsi auto formativi troppo

spesso orientati alla didattica ma non al ruolo pedagogico dell’insegnante. Quindi, a caduta, il

problemadinonsaperesattamenteachirivolgersiperchiedereinformazioni,consigliesostegno

nelcorsodellafasedecisionale.

• Inoltre nella scelta possono concorrere una serie di fattori di “convenienza” che partono da

preconcettisicuramentesbagliatiodaelementidiconvenienzaindiretta.Adesempiopercitarne

alcuni, può concorrere l’errata convinzione che in un determinato corso di studi non si debba

studiare troppo, un altro elemento di scelta può essere la vicinanza del percorso di studi agli

interessi ed alle inclinazioni personali, il fatto di ritenere che il relativo diploma consenta

immediate possibilità di lavoro, la presenza di amici che abbiano già scelto di frequentare un

determinatocorsoinunadatascuola, iconsiglideifamiliari,chepossonocomportarescelteche

risentonodell’influenzatradizionaleinternaalnucleomaassolutamentelontanadallapersonalità

edall’individualitàdelgiovane;lavicinanzadellascuolaallapropriacasa,ilfattochelascuolasia

statagiàfrequentatadaunfratello,daunparenteprossimoodaunamico,sceltespessomolto

prossimeadunodeglielementibasechecihaspintoapercorrerequestaricercaechepossono

esserepesantementericondottiallasituazionesocioeconomicadellafamigliadiappartenenza

Mainconcretocomesigiungeadunasceltatraunliceo,edunIstitutoTecnico?

Spesso perché quel percorso scolastico è stato il percorso dai genitori, perché altri amici e

compagni delle medie preferiscono quel tipo di percorso scolastico, perché i professori delle

medielohannoconsigliatooperchésivaperesclusionerispettoallemateriegiàconosciute,chi

odialamatematicafiniscealclassico,chi le lingueclassichealloscientificoecosìviacomeseun

percorsodibasenoncomportasseildovercomunqueconfrontarsicontalimaterie.Oppure,enon

ècertounelementosecondarionellasceltadeigiovani,perché,intemadiautonomiadegliistituti

scolastici, alcuni sono riusciti ad approcciare nuovi allievi con un approccio diretto prima

dell’uscitadeglistudentidallemedie inferiori,sceltachepartedaun’esigenzadiriempimentodi

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alcuniIstitutisenzaalcunariflessioneversoleeffettiveaspirazioniecapacitàdellostudente.Tale

tipodimarketingdell’istruzionepuòessereefficaceperl’Istitutomadirompenteperlostudente

che all’atto pratico della frequenza si scontrerà con promesse illusorie che quasimai verranno

mantenute.

Una volta superato lo scoglio della scelta del percorso medio superiore, già dal primo anno

dovrebbe subentrare negli studenti la soddisfazione scolastica e la consapevolezza che

l’accrescimento culturale comporta parallelamente un accrescimento sociale ed in prospettiva

economico.

Gli studi e le ricerche più recenti in ambito socio‐cognitivo‐educativo individuano diverse

dimensionifondamentalichecontribuisconoadeterminarelasoddisfazionescolasticadeiragazzi.

Proviamoavedernealcune:

1. L'apprendimento. L'apprendimento considerato come autovalutazione individuale delle

“performances”scolasticheedellapercezionedimiglioramentopersonalerispettoadesse.

2. La relazione con i compagni. Questa relazione è considerata nel senso della percezione di

isolamento‐integrazionecheilsingolostudentevivequaleesperienzadiprossimitàedirelazione

diretta, e inquellodell’individuare, rispetto allapercezione risultata, un "segno"della relazione

stessachesiapositivoonegativo.

3. La relazione con gli insegnanti. Questa relazione è considerata soprattutto nel senso della

rappresentazionedell'insegnantecomeunadultosignificativo,cheèpuntodiriferimentoeffettivo

per l’allievo, una relazione che può e deve andare oltre la normale didattica dei programmi

assumendounruologuidanell’essereenell’agire.

4.Lastrutturadelleretidirelazioniextrascolastiche.Questadimensionestrutturalecostituisceil

quadro di fondo per la comprensione della struttura delle relazioni scolastiche e della loro

"positività": un ragazzo con ampie reti extrascolastiche avrà la tendenza a costruire altrettanto

ampieepositiveretiscolastiche,l’interazionetraretescolasticaedextrascolasticacontribuiscein

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modo significativo nell’affermazioni delle relazioni e nell’accrescimento della volontà di

ampliamento sempremaggioredella retedando lenecessarie condizioni individualidi selezione

degliindividuiappartenentiedaccettatinellacostruzionedellestesse..

5. Il ruolo dei genitori che riguarda la rappresentazione che i giovani si costruiscono della

"'vicinanzadeiproprigenitoririspettoallequestioniscolastiche”,delsupportocheessiforniscono

loro(peresempioriguardoaicompiti)edeglieventualigradidicriticitàrispettoagliinsegnantieal

funzionamentoscolastico.L'importanzadiquestoaspettoderivadallaconstatazionecircail"peso"

dei genitori e dei familiari nella vita del ragazzo; è impensabile che la posizione dei genitori

rispettoallascuolanoninfluiscasullarappresentazionedeglistessigiovani.

6. Il sensodell'andareascuolacomepercepitodaglialunni; la sua importanza risiede, intanto,

nelmomentoinformativo(saperequalèilfattorechepiùdiognialtromotivaall'andareascuola)

e inquelloconfermativo (nel sensochedaquestasezionedovrebbeemergereconchiarezzaun

eventualedisagiocomplessivonell'andareascuola).

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ConclusioniComesivedequellodelladispersionescolasticaèuntemachetoccal’interasocietà,sottotuttigli

aspettiecoinvolgetutteleclassisociali.

Se da un lato, l’avvio dell’Anagrafe degli studenti in alcuni casi risulta essere uno strumento di

presidio e di controllo fondamentale sui dati di tutti gli studenti, costituisce all’interno del

territoriounimportantepuntodiriferimentounivocopertutti isoggetti istituzionali interessati,

dall’altrosidevonosempredipiùporre inattoazionicoordinateverso ilproblemadeldisagioe

delladispersionescolastica.Affrontareseriamenteil“rischiodispersione”significaperprimacosa

avereilcoraggiodiprovareacambiaredavveroilmododifarescuola,mettendoincampoidee,

volontàesperanzediquanticredonochel’averetuttiunugualedirittodiistruirsisignificachetutti

possonoapprendere,cheilmondodeigiovaninonèdivisotrachicelafaastudiareechino,maè

solocompostodatantetesteepersonalitàdiverseechelascuolanonèun’asticellapostaaduna

certaaltezzapercuisoloalcuniriesconoasaltarla.Eccoalloral’importanzadiaffrontarelascuola

quale processo globale fortemente caratterizzato da partecipazione, condivisione, nuove

consapevolezze culturali per realizzare impegni solidali e un controllo sociale sui risultati che,

insieme,siriescedivoltainvoltaaraggiungere.

Certamenteunperiodo,comel’attuale,dicrisipersistenteediriduzionedelpotered’acquistoda

parte delle famiglie comporta spesso un’aggravante sul fenomeno dispersione ed abbandono,

l’istruzionechelostatosocialegarantisceatuttiècomunquelegataadunaspesadapartedella

famigliachecomportanormalmenteun’attenzioneparticolaresoprattuttoneiperiododell’anno

incuicisipreparaadaffrontareilnuovocicloscolastico,fattoriesternialpercorsoscolastico,ma

direttied’impattosulnucleofamigliared’appartenenza,comelaperditadellavorodapartediun

genitore,lacassaintegrazione,ladiminuzionedelreddito,possonocomportaregraviripercussioni

nelmantenimentodeglistandardscolastici.

Rispetto alla raccomandazione della Commissione Europea ed in particolarmodo allemisure di

prevenzionechesipossonoattuarecosìcomelemisuredicompensazione,unarisposta,seppur

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parziale,ecomunquelegataadunacertaredditualitàprecedenteunperiododicrisi,puòattuarsi

attraversostrumentidiprevidenzaprivataoffertidalmercatoassicurativo.

Questi strumenti appartenenti al ramo vita, agiscono come una normalissima polizza a

capitalizzazione, attraverso versamenti costanti annui, permettono di accantonare somme che

possonoessere impiegatealmomento incui lapersistenzadeipropri figlineipercorsi scolastici

rappresenta un ulteriore appesantimento del bilancio famigliare. Sono chiaramente risposte

individuali,spessolegateall’apprendimentodelsingoloindividuocheassumonovalorepremiante

attraversobonusspecialiconcessidall’assicuratorealraggiungimentodipredeterminatirisultati.

Ora si tratta di capire se questi strumenti possano essere considerati strumenti di previdenza

collettiva finalizzata al contenimento dell’abbandono scolastico da motivazione economica, noi

cediamodi si.Mamolti sonogli attori chedevonoconsiderare tale strumentocomestrumento

utileediresponsabilizzazionedelsingolo,incuil’impegnodelloStatosociale,ancheattraversoi

fondieuropeipotrebbeinterveniresullasingolacausa.

Inquestocomplessopanoramaricercarestrumentidimutualitàchesianodisupportoallefamiglie

nelsostenereicostisemprepiùaltideipercorsiscolasticidiventaunanecessitàimprocrastinabile

dalpuntodivistasocialeinmododaoffrirelapossibilitàancheachiattraversaunperiododicrisi

economica–familiaredipotergarantireaiproprifiglilapossibilitàdiportareatermineilpercorso

distudigiàavviatosenzagravaremaggiormentesulbilanciofamiliare.

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Fontibibliograficheesitografichediriferimento•ComunediTorino‐ProgettisullaDispersionediS.Scanavino–2008;

•Scuola‐er– Ilportaledella scuoladellaRegioneEmiliaRomagna‐Ladispersionescolasticae il

successoformativo‐Analisidiunfenomeno‐2009

• Provincia di Grosseto‐Ufficio Istruzione – Osservatorio Scolastico Provinciale‐Indagine sui

fattori di scelta della scuola superiore e sugli orientamenti scolastici degli studenti grossetani –

Maggio2010

• La dispersione scolastica nella provincia di Pisa‐L’anagrafe degli studenti‐strumento per

l’individuazionediinterventiefficacipercombatterla‐ProvinciadiPisa–AssessoratoallaPubblica

IstruzioneealloSport–2008.

• Ministero della Pubblica Istruzione‐Direzione Generale Studi e Programmazione‐Ufficio di

statistica ‐La dispersione scolastica ‐Indicatori di base per l’analisi del fenomeno ‐Anno

Scolastico2004/05.

•OrianoPirazzini‐Ildirittodinonperderelavogliadiimparare–FalzeaEditore–2006

•P.Terenzi–Contrastoalladispersioneepromozionedelsuccessoformativo–Buonepratichein

EmiliaRomagna–FrancoAngeli–2006

• Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale Istruzione, Cultura, Sport e Pace – La

dispersionescolasticanellescuolediIeIIgrado–Rapportofinale–acuradiIRES‐2006