Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale...

19
A ntrona

Transcript of Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale...

Page 1: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

Antrona

Page 2: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO
Page 3: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Page 4: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

PUNTI DI INTERESSE1. LA CHIESA DI SAN LORENZO - La vecchia parrocchiale, le cui origini risalgono intorno al 1200, sorgeva nel luogo dove ora sono le cappelle della via Crucis e fu sommersa dalla frana del 27 luglio 1642. Pochi giorni dopo la sua distruzione gli antronesi contattarono Bartolomeo Tami di Valleggia (Montescheno) affinché, nella veste di capomastro, costruisse la nuova chiesa ampliando l’oratorio di san Rocco. Nel 1653 fu costruita la cappella dedicata alle anime Purganti situata di fronte a quella della B.V. del Carmine, terminata nel 1656. La costruzione del campanile fu iniziato nel 1656 e terminato nel 1660. Il portico risale al 1685, anno in cui furono terminate le opere murarie della chiesa. Gli altari della chiesa sono di legno dorato e sono tutti opera del Guaglio, scultore locale, il primo di essi fu quello della Madonna del Carmine (1660-1670). Tra il 1670 e il 1680 Giulio Guaglio si dedica al rifacimento in legno dell’altare di S. Antonio, la statua del santo risale al 1652. II ciborio dell’altare maggiore, completato nel 1686, è considerato tra le più belle opere di stile barocco del Piemonte. L’altare della B.V. del Rosario fu iniziato nel 1686 e terminato nel 1690. Dello stesso anno è anche quello delle Anime Purganti. Numerose sono le altre opere ereditate dalla scuola del Guaglio: candelabri, busti, statue. Il fonte battesima-le è uno dei pochi oggetti recuperati dalle macerie della vecchia chiesa. Il pulpito che risale al 1720-21 è opera degli scultori vigezzini. Nel 1841 il ricavato dalla ven-dita dell’alpe Monte Moro (Montmor), fu utilizzato per la costruzione della bussola della porta centrale e per l’acquisto dell’organo. Nel 1887 furono assegnati i lavori di decorazione ad alcuni pittori vigezzini tra i quali spicca il nome di Bernardino Peretti (vedere: Bertamini T., Antronapiana, ed. Libreria Giovannacci, 1987). 2. ORATORIO della B.V. della NEVE -È posto nel Cantone superiore, un tempo detto “Asnedo” e, sino al 1638, “Pasquè” (II pasquè fu in tutta l’Ossola il recinto dove venivano radunate le bestie in transito). La costruzione dell’oratorio è compresa tra l’anno 1618 e il 1638, venne rifatto tra il 1700 e il 1707 e ampliato nel 1926 e deco-rato dal pittore C. Baranzelli.3. ORATORIO di S. ANNA -È posto nel Cantone delle case (il nome del cantone sta a indicare che in lontano passato era luogo dove c’erano delle vere case). La costruzione dell’oratorio è compresa tra l’anno 1653 e il 1689. Nel 1724 fu costruito il portichetto e nel 1927 fu riparato e decorato dal pittore C. Baranzelli. 4. ORATORIO di S. GOTTARDO -È posto nella frazione di Rovesca il più antico nucleo abitativo di Antrona (il nome Rovesca deriva da “rubus” rovo seguito dal-la desinenza “esca”, tipica dei dialetti lepontici). La costruzione dell’oratorio è del 1627 (dovrebbe essere il più antico di Antrona). Del 1669 è la gigantesca figura di S. Cristoforo, una delle meglio conservate dell’Ossola, posta sulla facciata. Del 1740

Page 5: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

l’altare dello scultore G.M. Albasino di Vanzone. Nel 1836 furono eseguiti dei restauri e nel 1898 furono eseguite le decorazioni interne rifatte poi nel 1926 dal pittore C. Baranzelli.5. CAPPELLE della VIA CRUCIS - Furono costruite nel XVII secolo dagli antronesi per determinare il luogo sacro della Vecchia chiesa parrocchiale, dopo la grande frana di Pozzuoli del 1642. Furono affrescate da pittori diversi, la I e la VI svelano la scuola dei Peracini, la VII e l’VIII quella dei pittori vigezzini Peretti e Cotti, nella XIV viene rappresentato un buon affresco del pittore vigezzino G.M. Borgnis.6. Ex LAZZARETTO - Luogo dove vi era un lazzaretto del 1630.7. CIMITERO8. CAPPELLA della MADONNA delle GRAZIE9. CAPPELLA della DEPOSIZIONE - Eretta a Cimariva nel 1760 e ristrutturata nel 1960, la croce è del 1965.10. CAPPELLA di S. GIUSEPPE - Eretta nel 1705 e ristrutturata nel 1994.11. CAPPELLA della MADONNA PELLEGRINA -Eretta nel 1849.12. CAPPELLA13. Ex MULINI14. Casa PARROCCHIALE15. LAPIDE - Dedicata a Baccaglio e Seminari uccisi in questo luogo l’8.11.43.16. FONTANA in sasso17. FONTANA in sasso18. CASE di interesse architettonico19. CASA con alto valore architettonico20. CASA con scritta di una vecchia cantina21. CASA con Forno22. Ex ALBERGO RAFFINI, ex COLONIA - L’albergo, nel 1913, era fornito di ogni comfort e aveva 53 letti e vasti locali, come racconta Angelo Grossetti nel suo libro “La valle Antrona” del 1913.23. ROCCIA VERDE di ANTRONA (vedere: De Maurizi G., e le note mineralogiche di Roggiani A., L’Ossola e le sue valli, ed. Grossi, 1977, pp. 169-170).24. Preia dui BIFF25. CAMPEGGIO26. MANEGGIO27. STALLA28. CENTRO SPORTIVO - Campo da calcio, da tennis, pista da pattinaggio29. CENTRALE di ROVESCA 30. CONDOTTA FORZATA (Campliccioli/Antrona lago)31. CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli)32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL

33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO di CAMA 35. IL LAGO DI ANTRONA - Durante la denominazione spagnola nell’Ossola si sus-seguirono numerose calamità come le alluvioni, la siccità, le frane. In quel periodo il torrente Troncone scorreva nel fondovalle. Le sue sponde erano però dissimetriche. Quella sinistra era molto larga e coperta di prati e di campi, mentre quella di destra era coperta da boschi. Partendo da Antronapiana si estendeva, ben esposto al sole, quel tratto della sponda sinistra del Troncone per circa due chilometri con leggera pendenza verso gli alpeggi ora rimasti in fondo al lago, collegati dalla vecchia stra-da che raggiungeva il passo di Antrona e quindi la valle di Saas. Questa sponda era chiamata con il nome di Egro, dal latino “agrum” cioè campagna coltivata (di questo toponimo è rimasto un ricordo nell’attuale Cimallegra). Il 27 luglio 1642 un’enorme frana staccatasi dalle pendici del monte Pozzuoli rovinò su tutto il pianoro sotto-stante investendo anche una parte delle case dei cantoni di Grognasca e delle Case seppellendo senza alcuna possibilità di fuga 95 abitanti, sorpresi nel sonno o inca-paci di sfuggire a tanta violenza. Lo sbarramento della valle chiuse la via al passag-gio delle acque del Troncone che a monte della massa franata si allargò in un lago, ora detto il lago di Antrona. Passato il primo sgomento gli Antronesi si ripresero senza aiuti esterni e con tenacia cercarono di sopravvivere in un paese tanto sfortu-nato. Alcuni, ridotti in povertà dalla crisi che seguì, emigrarono in altre regioni. (Dati della frana: circa 20 milioni di mc. su una superficie di circa 375.000 mq). Dal 1926 il lago è utilizzato come riserva per la sottostante centrale di Rovesca.

DIGHE E CENTRALI DELLA VALLE ANTRONA (Note storiche da “Laghi & Dighe” di Luigi Barbero)

L’industria elettrica europea prese il via a Milano, nel giugno del 1883, quando in via Santa Radegonda entrò in funzione una centrale termoelettrica da 400 kw predi-sposta su quattro dinamo (era la seconda del mondo) per illuminare alcune migliaia di lampadine a incandescenza situate in edifici privati. Nel 1885 entrò in servizio a Ti-voli la prima centrale idroelettrica da 68 kw per la vendita d’energia a terzi. Nel 1899 l’intraprendente Ignazio Ceretti, intuì i vantaggi della nascente industria elettrica e realizzò un impianto da 400 HP sul torrente Ovesca, per garantire il funzionamento di un nuovo laminatoio. Successivamente, sul rio Brevettola, affluente dell’Ovesca, altre due centraline integrarono il fabbisogno dello stabilimento. In Valle Antrona la “Edison” fu presente fin dall’inizio anche se parzialmente sotto lo pseudonimo di “Società Forze Idrauliche Valle Antrona”. I tre grandi impianti che coprono a catena il dislivello furono razionalmente studiati e non subirono sostanziali modifiche nel tempo, se non per lavori di manutenzione. Ancora oggi è in funzione l’impianto di Campliccioli che utilizza le acque del serbatoio Cingino alimentato dai torrenti

Page 6: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Antigine e Troncone e quelle del rio Banella nel serbatoio di Camposecco, per resti-tuirle poi nel lago di Campliccioli (che ha la diga più alta dell’Ossola, 80 m). Da qui vengono captate (così come quelle del sottostante lago d’Antrona e quelle del lago Cavalli sul torrente Loranco) e utilizzate a Rovesca in tre distinti salti.Raccolte direttamente allo scarico con l’aggiunta dell’acqua residua dell’Ovesca, tramite un lungo canale vengono utilizzate a Pallanzeno e riportate infine al Toce. Ricordiamo quanto fu importante per lo sviluppo della Valle Antrona la costruzione e il successivo esercizio degli impianti idroelettrici. Pur essendo una valle molto povera (lo scarso terreno coltivabile era strappato alla montagna e terrazzato con tanta fatica), la sua popolazione iniziò a produrre carbone di legna già nel periodo della lavorazione del materiale di ferro, diventando in breve tempo molto esperto in questo lavoro, tanto da esercitarlo stagionalmente anche in Savoia, Svizzera e Francia, che raggiungevano a piedi.Il collegamento stradale carrozzabile con il fondovalle giunse solo nel 1883, anche se i comuni lo avevano richiesto quasi trent’anni prima. La via di comunicazione con il fondovalle si tradusse in benessere: alcuni trovarono lavoro nelle industrie metallurgiche e chimiche di Villadossola e nei cantieri ferroviari del Sempione, altri trovarono un’occupazione nei cantieri aperti per la realizzazione degli impianti idro-elletrici. Oggi giorno con l’automazione degli impianti, e la conseguente riduzione della manodopera si dovranno ricercare nuove forme di attività per poter sviluppa-re e conservare l’armonia della valle.

LA “STRADA ANTRONESCA” E IL VALLESE.

La strada Antronesca fu praticata fin dall’antichità. Di estrema importanza il ritro-vamento di una moneta dell’epoca romana (ritornate nel municipio di Antrona nel 2008) in un posto di sosta situato nei pressi del passo per il collegamento della Valle Antrona con la valle di Saas, attraverso il passo di Antrona o di Saas e quindi per andare dall’Ossola al Vallese, congiungendo Villa con Visp. Questa strada non raggiunse mai l’importanza di quella del Sempione, protetta dai governi dello Stato di Milano e del Vallese . Tuttavia furono fatti parecchi tentativi per mantenere in effi-cienza e incoraggiare il traffico su quella via. Il problema principale era naturalmen-te quello della manutenzione, come ricorda un documento del 1454 che riporta l’incontro tra i rappresentanti dei comuni della Valle Antrona e quelli di Saas presso la chiesa di S. Bartolomeo di Saas Grund. Il trasferimento a Villa della fiera annuale del bestiame nel XVI secolo, fa presumere che nei secoli XV e XVI questa strada sia stata mantenuta efficiente. Dal Vallese venivano soprattutto bestiame e panno. Dall’Ossola si esportavano vino, ferro e prodotti artigianali. Molto importante era inoltre il trasporto del sale. Ma la strada del Sempione era soprattutto importante

perché congiungeva la Lombardia con la Borgogna e quindi serviva il grande com-mercio internazionale. Domodossola, con i suoi punti di sosta, di rifornimento e di dazio, ricavava notevole profitto da questo commercio. Una deviazione della cor-rente del traffico verso la Valle Antrona avrebbe danneggiato gravemente Domo-dossola e favorito Vogogna e Villa. La frana del 1642 annullò il traffico e solo dopo il 1700 gli antronesi programmarono, in accordo con Vogogna, per ripristinare il traffico commerciale lungo la strada Antronesca. Ma la supremazia di Domo fece sospendere definitivamente nel 1719 i lavori su questa strada, per opera del sena-tore Paolo Silva, impoverendo ancor di più questa valle. Solo nel 1878 con decreto reale si costituì il consorzio per costruire la nuova strada della Valle Antrona che fu inaugurata nel 1883.Del vecchio tracciato si possono ancora osservare alcuni tratti, che rappresenta quello meglio conservato dal lago del Cingine al passo e alcune “soste”, quella del passo e quella dell’alpe Saler.36. SAN PIETRO - Nel 1370 la frazione di San Pietro fu completamente distrutta. Un altro disastro avvenne nel 1639, nel quale furono distrutti la Chiesa parrocchiale e alcuni casolari adibiti a mulini. Sino al 1929 fu comune con Schieranco ed era co-nosciuto col nome di Terzo dentro. - 36a La CHIESA parrocchiale di S. Pietro venne smembrata da Seppiana 1’8 marzo 1571. La chiesa attuale fu edificata tra il 1644 e il 1662. La facciata con rosone e portale in stile romanico è opera dell’architetto Gian-nino Ferrini. L’affresco del coro è del prof. Morgar.i - 36b Intorno al sagrato sorgono le CAPPELLE della Via Crucis, affrescate nel 1840 da Lorenzo Peretti. - 36c CIMITE-RO.- 36d EX ALBERGO RAFFINI - Costruito alla fine del XIX secolo dal sig. Raffini era accogliente e in grado di soddisfare i numerosi turisti inglesi che in quell’epoca erano gli assidui frequentatori delle vallate alpine. - 36e EX CASA PER MINATORI - Ospitava i minatori delle miniere d’oro del Mottone, Locasca e Schieranco, ora è sede di una colonia estiva.37. SCHIERANCO - 37a ORATORIO del 1644 - 37b FORNO frazionale. - 37c FONTA-NA in sasso del 1858 - 37d CASE di interesse architettonico. 38. CHIESA del 1655 dedicata alla B. Vergine del Carmine.39. Museo dell’Oro di Trivera/Mottone - Museo inaugurato nel 2009 per opera della Comunità Montana Valle Antrona/CAI/Comune 40. FORNO frazionale 41. CHIESA del 1779 (rifatta nel 1879), è dedicata a S. Francesco e alla Madonna della Neve. 42. CASA del 1666.43. CASA con pittura del 1844 (F.F. da Luigi Cardeccia).44. CAPPELLA del 1787 (restaurata recentemente).45. MINIERE - NOTE STORICHE DALLA CRONACA CALLOTTI

Page 7: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

“Fino dal 1700 nei comuni (allora divisi) di Antrona e di Schieranco, gli abitanti della valle Antrona, nonché della bassa Ossola, avevano installato lungo il rio Trivera, nei valloni di Trivera e del Mottone e lungo il torrente Ovesca, sia presso la frazione di Locasca che sotto Antronapiana, molti molinetti tipo piemontese per la macinazio-ne e amalgamazione del minerale che veniva scavato nei dintorni, seguendo affio-ramenti di filoni ben visibili. Il minerale estratto dalle località Mottone, Mee, Fajot, Trivera, Frisa, cave del bosco, Asino, Canna, Colmigia, Salto, veniva portato a spalla nei punti dove i corsi d’acqua permettevano l’impianto dei piccoli molinetti. Da allora sono stati messi in evidenza i giacimenti che in seguito godettero di permessi di ricerca e concessione: quello di Trivera che prese il nome di “Mottone-Mee”; quello di Prabernardo-Locasca e quelli di Asino e di Cama. Successivamente i lavori furono poi concentrati nelle due miniere denominate Mottone-Mee e Pra-bernardo-Locasca.46. CRONOLOGIA MINIERE PRABERNARDO LOCASCA - 1870 Vi lavora la “The Anglo Italian mining Co. Ltd.”. 1879 Subentra la società di fatto costituita dai signori: notaio Vitale Amodini, Carlo Antonio Mazzocchi, Genzana e Giuseppe Mazzocchi. La superfice sfruttata è di 270 ettari. 1899 II 9 settembre, con decreto firmato a Torino la miniera viene ceduta alla società svizzera “Des Mines d’or d’Antrona”. La superficie passa da 270 a 400 ettari. 1902 II 3 aprile l’atto del notaio Costa di Torino trasferisce la concessione alla società “The Antrona gold mining Co. Ltd”. 1910 Subentra di fat-to la società in nome collettivo “J. Houze O. Gottignies & C”. 1912 Viene pubblicato il decreto ministeriale. 1926 II primo dicembre nasce, per cessione della concessio-ne, la società anonima miniere d’Antrona (si inserisce la ditta Ceretti che già opera a Pestarena). 1936 La miniera passa alla società anonima stabilimento Rumianca di Pieve Vergonte. Nei pressi del paese si trovano due gallerie che si interrano per circa 500 m nella montagna. Avanzano per 350 m nelle rocce sino a raggiungere e a tagliare i filoni “Cava del bosco” e “Toni”, seguiti poi per circa 100 m in dirczione NO e SE, senza trovare alcuna importante mineralizzazione. La galleria taglione si apre a quota 880 m e la galleria toni a 950 m. Altre gallerie divenute inaccessibili, erano state aperte a: la Chietta 960 m, Prete 905 m, Frisa 2 1018 m, Frisa 1 1060 m. Nella galleria Taglione, superato il filone Toni, si incontra, a pochi metri dall’avan-zamento, una grossa vena d’acqua mineralizzata. CRONOLOGIA RELATIVA ALLA MINIERA MOTTONE - MEE - 1776 II 29 ottobre, con regi biglietti a firma Vittorio Amedeo, si riscontra la prima concessione in favore di Carlo Andrea Morandini da Pallanzeno che ancora si identificava con l’alpe Trivera. 1866 II 25 novembre, con il decreto reale deliberato a Firenze, la concessione passa ai signori: notaio Francesco e Geremia, cugini Morandini e Giuseppe Minacci. Viene denominata Mottone-Mee, portando la superficie a 32 ettari. 1898 II 19 ottobre subentra, con reale decreto firmato a Monza, la societè, “Des Mines d’or d’Antrona” che ratifica la concessione a

400 ettari. 1902 II 3 aprile, un nuovo atto la trasferisce alla “The Antrona gold mining Co. Ltd.”. 1910 Da quest’anno i passaggi di proprietà viaggiano di pari passo con quelli della miniera di Locasca. La zona di maggiore importanza mineraria è sen-za dubbio quella denominata Mottone Mee, sfruttata fino ad una certa profondità (fino dove i mezzi dei vecchi coltivatori lo permettevano) dai Morandini, i quali, alla località detta “Molini” avevano installato un centinaio di piccoli molinetti. Il mine-rale delle miniere di Antrona non è completamente amalgamabile, ma contiene dell’oro libero, visibile, e oro finissimamente diffuso nei solfuri. Specie in profondi-tà, l’amalgamazione non dà risultati soddisfacenti, comunque il minerale si presta ottimamente alla cianurazione . La prima società che fece impianti di trattamento di una certa importanza è stata la “Anglo Italian Mining Co.” che verso il 1875 aveva costruito a Locasca, dove sorge ora lo stabilimento di trattamento dei minerali, un impianto di grandi “aratras” capaci di macinare e amalgamare 800 kg di minerale al giorno. La società svizzera che la gestì dal 1898 al 1901 costruì a Locasca un’ampia officina costituita da frantoio, batteria da 10 piloni kupp, impianto di cianurazione, con precipitazione dell’oro su placche di piombo per mezzo di corrente elettrica, sostituito in seguito da un impianto di precipitazione a mezzo di trucioli di zinco. Dall’abitato di Locasca una mulattiera con 52 tornanti porta ai Mulini. Poco sotto, nel torrente Trivera, si apre la galleria Fajot. Il ribasso Mulini è a quota 1462 m fuori della portata della colonna del filone 2 della miniera Mee . Al ribasso Mulini parte la teleferica per lo stabilimento di Locasca e vi arriva quella proveniente dal ribasso Mee, posto a monte. Sulla cima Mee affiora un filone di roccia con un po’ di quarzo. Salendo ancora si raggiunge il giacimento Mottone a 1850 m. A quota 1900 m, sui pascoli dove si trova il ribasso Mottone si incontrano gli affioramenti dei filoni (vedere: Bruck R., La miniera d’oro di Pestarena - Ed. Com. Montana V. Anzasca- 1986).47. Ex LAZZARETO - Zona del lazzareto costruito nel 1630, nel periodo della peste.48. CHEGGIO E L’ORATORIO DI S. BERNARDO - Cheggio è un ampio pascolo posto su un dolce pendio a nord di Antronapiana, all’entrata della valle Loranco. II toponimo “Cheggio” significa luogo aperto e solatio. La sua favorevole posizione ha fatto sì che vi sorgessero diverse abitazioni temporanee. L’esposizione quotidiana ai pericoli di cadute lungo i ripidi pendii dei monti che lo sovrastano, durante il taglio e il trasporto dell’erba indussero gli abitanti ad assicurarsi un protettore spirituale erigendo una chiesetta. Ai primi decenni del seicento esisteva già una modesta cappella dedicata a San Bernardo da Mentone. uno dei santi più noti in tutto il mondo cristiano e venerato come protettore degli alpigiani; oggi anche degli alpi-nisti. Solo dopo la frana di Pozzuoli, attorno al 1650, si volle costruire l’oratorio. Le incursioni dei Vallesani legate alla leggenda della “vecchia d’Andolla” ancora vive nella memoria, motivarono l’opportunità di aumentare le protezioni. Fu così nel 1661 si installò anche una campana. Opere di abbellimento si ebbero nel 1702-

Page 8: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

1703 per mano del maestro intagliatore Giulio Guaglio. Cheggio fu anche meta di pellegrinaggi in tempo di siccità e sosta dei pellegrini diretti a S. Lorenzo di Bo-gnanco e viceversa. Nel primo ventennio del 1700 gli abitanti di Cheggio misero a disposizione una parte dell’alpeggio per il foraggiamento dei cavalli utilizzati per il traffico commerciale della strada Antronesca.49. CENTRO DOCUMENTALE DELLA GEOLOGIA VALLE ANTRONA - Rifugio CITTÀ di NOVARA - II 6 agosto 1956 la EDISON cedeva in uso alla sezione del C.A.I. di Novara due fabbricati utilizzati dagli operai all’epoca della costruzione della diga di Cheggio. Dopo tre anni di lavori per la ristrutturazione, il 12 luglio 1959 venne inaugurato.50. IMPIANTI SCIISTICI51. LA DIGA DELL’ALPE CAVALLI - II lago odierno è situato nella conca di un antico lago glaciale a valle del quale un imponente cordone morenico formava un argine naturale. L’antico lago scomparve per l’erosione del cordone morenico diventando un verde pianoro, in parte paludoso, in cui scorreva il Loranco. Nel punto in cui il torrente aveva inciso profondamente il cordone morenico venne edificata la diga in muratura, denominata “alpe Cavalli”. Il pietrame utilizzato per la sua costruzione fu ricavato facendo esplodere una grossa mina a monte della diga. Per la costruzione della mina venne impiegato esplosivo normale integrato da quello proveniente da residuati bellici. L’esplosione denominata “formidabile” fu ancora più spettacolare di quella di Campliccioli.52. A valle della diga, lungo il pendio di raccordo del cordone morenico al letto del Loranco, sotto la quota dell’invaso sgorgavano alcune sorgenti che ora seguono l’andamento dell’invaso. Queste acque sono recuperate da un impianto di pom-paggio.53. PALAZZINA dei guardiani.54. TELEFERICA Cheggio/Rif. Andolla - (vedere: Frangioni G., Andolla storia di un rifugio, ed. C.A.I. sez. Villadossola, 1993, pp. 33-34).55. CENTRO DOCUMENTALE DELLA STORIA ALPINISTICA DELLA VALLE AN-TRONA - RIFUGIO ANDOLLA -La storia del rifugio Andolla nasce negli anni della costruzione del bacino idroelettrico dell’Alpe Cavalli. La Edison, ditta costruttrice assorbita intorno agli anni ‘60 dall’Enel, edificò una baita agli alpeggi di Andolla per adibirla a luogo di vacanza per i propri dipendenti. La costruzione fu inaugu-rata il 19 luglio del 1925, alla presenza del Dr. Giovanni Rondolini fondatore nel 1922 della sezione Villadossolese dell’UOEI. Nel 1938 l’Edison la dona alla SEO-CAI di Domodossola con possibilità di utilizzo da parte del gruppo escursionistico di Villadossola. L’8 giugno 1945 si costituisce la sezione CAI di Villadossola. Il 25 aprile del 1948 il comune di Antrona dona il terreno dove sorge il Rifugio e il 4 luglio dello stesso anno la SEO di Domo cede ciò che resta della costruzione alla sezione

CAI di Villadossola. La possibilità di avere un punto di riferimento per le ascensio-ni nel massiccio dell’Andolla invogliò la trasformazione della vecchia baita in un rifugio che assunse il nome di “rifugio Andolla” e venne inaugurato il 5 luglio 1953. Negli anni seguenti vennero apportate all’edificio tutte le migliorie necessarie per renderlo accogliente. Nel 1970 si inaugurò la teleferica Cheggio-Andolla. Nel 1967 venne messa in funzione una piccola centralina idroelettrica. Nel 1971 la forestale, gli apicoltori di Antrona e la sezione CAI di Villadossola costituirono il consorzio “Alpi di Andolla” e due anni dopo venne inaugurato lo stallone, che solo dal 1980 viene utilizzato dagli alpigiani. Il 14 settembre 1986 venne inaugurato il “nuovo Ri-fugio Andolla” con la presenza di circa 1500 persone. Nel 1993 la vecchia centralina idroelettrica è stata sostituita con un’altra di potenza superiore per far fronte alle esigenze del nuovo rifugio (vedere: Frangioni G., Andolla storia di un Rifugio, ed. C.A.I. sez. di Villadossola, 1993).

Page 9: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

STRUMENTI PER VISITARE IL TERRITORIO

Per la visita al territorio la Comunità Montana Valle Antrona, attraverso il finanzia-mento del DOCUP 2000/2006 mis.3.4 obiett.2, ha recuperato l’ex cinema di Villa-dossola trasformandolo in Centro coordinatore delle due Valli Antrona ed Anzasca con sale espositive, multimediali, di proiezione e videoconferenza. Questo centro diviene il punto informativo principale per la programmazione di una visita di que-ste due valli. Nel territorio di Antrona è stato ricavato un luogo informativo denomi-nato Centro di Consultazione del Territorio (CCT) di Antrona nel Centro Polifunzio-nale, inaugurato nel 2009. Si sono recuperati due locali per destinarli uno, alla loca-lità Madonna, a museo dell’oro e l’altro ad Antronapiana come museo dell’acqua.Sono stati resi percorribili già dal 1994, per opera dei volontari del Club Alpino Ita-liano di Villadossola, le mulattiere ed i sentieri che formano il tessuto escursionistico del paese con i vari collegamenti alle frazioni alte. Nel corso del 2008 è stata prepa-rata e distribuita la “Carta escursionistica 1:25.000” di tutto il territorio della Comuni-tà dove sono riportate tutte le notizie utili per percorrere il territorio.

Itinerari nel territorio di Antrona

Itinerario IC11L’itinerario percorre la vecchia mulattiera per il villaggio dei minatori e le miniere di Trivera e del Mottone per poi percorrere a ritroso la mulattiera e vedere il luogo dove vi era lo stabilimento industriale della lavorazione dell’oro. Itinerario IC12L’itinerario percorre un nuovo sentiero tracciato ed inaugurato nel 2009 ed attra-versa pascoli alpini da dove si godono panorami sulle due vallate del Loranco e del Troncone.Itinerario IC13L’itinerario propone un piccolo giro sul promontorio di Cavallo di Ro, punto panora-mico sulla Val Loranco e Cheggio.Itinerario IC14L’itinerario percorre una valletta laterale della Valle del Troncone che sbocca al pas-so della Forcola, notevole punto panoramico su buona parte della Valle Antrona.Itinerario IC16L’itinerario fa conoscere i laghi delle due vallate sommitali della Valle Antrona. Questo è un percorso impegnativo che si svolge in alta montagna con le difficoltà che ne derivano, ma è di grande soddisfazione per gli ambienti attraversati.

Itinerario IC17L’itinerario fa conoscere le due sponde del Lago dei Cavalli (o di Cheggio)Itinerario IC18L’itinerario rappresenta una cavalcata sui passi di confine tra la Valle Loranco e la valle dello Zswisberghen, antichi passi percorsi dai “Contrabbandieri”.Itinerario IC19L’itinerario propone la conoscenza dei laghetti sotto la cresta dei Pozzoli.Itinerario IC20E’ il giro degli alpeggi più alti della Valle AntronaItinerario IC22L’itinerario propone la visita di alpeggi caratteristici sotto le contrafforti del pizzo del Ton.Itinerario IC23L’alpeggio di Lareccio rappresenta il luogo che più si presta per rappresentare i grandi pascoli alpini.Itinerario IC24L’itinerario propone la conoscenza di due laghi della Valle del Troncone.

N.B. - Nelle tabelle di ogni itinerario sono inseriti con colori diversi alcune evidenze lungo il percorso, si è utilizzato un colore con il seguente significato : (marrone) Valenza storica, artistica, culturale (blu) Valenza tradizionale e della vita contadina (forni, torchi, mulini, magli ecc..) (verde) Valenza naturalistica

Sul territorio sono riportati dei cartelli con un logo qui raffigurato

Ogni itinerario presenta un “codice identificativo” (ad esempio IC01) che consente di consultare, per avere ulteriori informazioni, il sito web www.estmonterosa.it alla pagina “itinerari”. La scelta dell’itinerario può essere fatta in base al tempo di percorrenza e al dislivello, e quindi preparasi gradualmente ai percorsi più impegnativi, oppure si potrà scegliere in base al periodo stagionale. Informazioni circa la possibilità di utiliz-zo di mezzi pubblici sono disponibili consultando il sito www.vcoinbus.it

Page 10: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Page 11: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Itin

era

rio

IC

12

- G

iro

Pa

no

ram

ico

di

Ca

ma

10

00

12

00

14

00

16

00

18

00

20

00

22

00

02

00

04

00

06

00

08

00

01

00

00

12

00

01

40

00

16

00

0

Lu

ng

he

zza

in

(m)

Altezza in(m)

Pia

no

zza

Ch

eg

gio C

am

po

Ca

mp

o

Gi T

og

n

Ca

ma

In

f.Cro

ce

Ca

ma

di m

ezz

o

Me

rle

r

A.

Cu

mp

er

A.

di R

oC

ava

llo d

i Ro

13

,60

0 K

m

Te

mp

o t

ota

le :

4 o

re 5

0 m

inD

iffi

co

ltà

: E

Pe

rio

do

co

ns

igli

ato

: E

sta

te-A

utu

nn

o

Page 12: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Itine

rario

IC16

- G

iro d

ei L

aghi

del

le V

alli

Tron

cone

/Lor

anco

500

1000

1500

2000

2500

3000

020

0040

0060

0080

0010

000

1200

014

000

1600

018

000

2000

0

Lung

hezz

a in

(m)

Altezza in(m)

18,5

00 K

m

Ant

rona

Cam

po

Cheg

gio

Pian

a Ro

nche

lli

Cam

pola

man

a

Cam

asco

Lago

Cia

pivu

l

Coro

nett

e

Cam

pose

cco

Scar

one

Bane

lla

Curz

ut

Cam

plic

ciol

i

Ronc

o Cim

alle

gra

Ant

rona

Tem

po to

tale

: 8

ore

50 m

inD

i�co

ltà :

EEPe

riodo

con

sigl

iato

: Es

tate

Page 13: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Page 14: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Itine

rario

IC20

- G

iro d

elle

Alp

i Cor

one

1950

2000

2050

2100

2150

2200

2250

2300

2350

2400

010

0020

0030

0040

0050

0060

0070

0080

00

Lung

hezz

a in

(m)

Altezza in(m)

6,70

0 Km

Rifu

gio

And

olla

Cam

asco

Iniz

io ro

cca

Alp

e Co

rone

Alp

e Co

rone

il B

alm

o

Iniz

io ro

ggia Ba

ita d

irocc

ata

Rifu

gio

And

olla

Tem

po to

tale

: 2

ore

25 m

inD

i�co

ltà :

EPe

riodo

con

sigl

iato

: Es

tate

Itin

erar

io IC

19 -

Gir

o d

ei L

agh

i di P

ozz

oli

1400

1500

1600

1700

1800

1900

2000

2100

2200

020

0040

0060

0080

0010

000

1200

014

000

1600

018

000

Lun

gh

ezza

in(m

)

Altezza in(m)

Ch

egg

io

Pian

a Ro

nch

elli

Pian

a Ro

nch

elli

Ch

egg

io

Rifu

gio

An

do

lla

Cam

asco

Lan

che

di C

amas

co

Lag

o P

ozz

oli

Ove

stLa

go

Po

zzo

li Es

t

Alp

e C

urt

itt

Cam

po

lam

ana

15,9

00 K

m

Tem

po

to

tale

: 6o

re 4

0 m

inD

iffic

olt

à : E

Peri

od

o c

on

sig

liato

: Es

tate

Page 15: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Itine

rario

IC22

- G

iro d

i Lar

ticci

o

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

010

0020

0030

0040

0050

0060

0070

0080

0090

0010

000

Lung

hezz

a in

(m)

Altezza in(m)

Lago

di A

ntro

naLa

go d

i Ant

rona

A. C

rava

losc

ia

A. L

artic

cio

A. V

alav

erta

Sup

.

A. V

alav

erta

Inf.

A. T

orgn

a

Cam

plic

ciol

i

9,40

0 Km

Tem

po to

tale

: 3

ore

55 m

inD

i�co

ltà :

EPe

riodo

con

sigl

iato

: Es

tate

e A

utun

no

Itin

era

rio

IC

23

- G

iro

de

ll'A

lpe

La

rec

cio

80

0

10

00

12

00

14

00

16

00

18

00

20

00

02

00

04

00

06

00

08

00

01

00

00

12

00

01

40

00

16

00

01

80

00

20

00

0

Lu

ng

he

zza

in

(m)

Altezza in(m)

La

go

di A

ntr

on

aL

ag

o d

i A

ntr

on

a

La

recc

io

La

rce

ro

Ca

mp

licci

oli

To

rgn

aL

om

bra

oro

Ro

nco

Ca

mp

licci

oli 1

9,2

00

Km

Te

mp

o t

ota

le :

7 o

reD

iffi

co

ltà

:

EP

eri

od

o c

on

sig

lia

to :

Es

tate

e A

utu

nn

o

Alp

e C

asa

rave

ra

Page 16: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Page 17: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

Il noce (Iuglans regia) o noce comune, pianta originaria dell’Asia e introdotta in Europa in epoca antichissima, è un albero molto grande e vigoroso (può su-perare i 20 metri di altezza), cresce fino a 1000-1200 m. di altitudine secondo le zone; ha il tronco eretto, coperto da una corteccia grigio-biancastra, più o meno fessurata e screpolata, a seconda dell’età; ha foglie alterne, pennato-composte, con foglioline ellittiche e intere; i sessi sono distinti, ma presenti nello stesso in-dividuo, essendo i fiori maschili raccolti in amenti penduli e i femminili in piccoli gruppetti apicali sui rami dell’anno.È una pianta coltivata essenzialmente per due motivi, il pregiato legno e il ric-co frutto; cresce generalmente isolato e lontano da altre specie, sembra a causa

della secrezione, da parte delle sue radici, di sostanze tossiche. È un albero che non tollera la potatura, la pianta viene però rinvigorita quando viene percossa (SCOVA) con delle pertiche per raccogliere i frutti in autunno.Il legno di noce, assai ricercato per il colore e le variegature, si presta molto bene alla scultura (molte sono le opere in noce che troviamo ad adornare gli altari nelle chiese dell’Ossola grazie anche al lavoro del nostro concittadino Giulio Gualio) e soprattutto alla realizzazione di mobili e serramenti.Il frutto è verde, a forma sferica, ed è presente nei rami terminali in gruppi di due o quattro. Matura in autunno tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre ed è composto da un involucro esterno detto “mallo” (epicarpo), e da una parte inter-na dura e legnosa (endocarpo) che contiene il seme detto “ gheriglio”, ovvero la parte commestibile.Il seme possiede un ottimo sapore, tanto più delicato, quanto più fresco, viene però essiccato e consumato entro pochi mesi perché tende ad irrancidire.Tuttavia si possono utilizzare le noci prima ancora che raggiungano la maturazione: in giugno (la tradizione vuole la sera del 24, festa di San Giovanni) vengono raccolti i frutti quando il guscio è ancora erbaceo e tenero e vengono messi in infusione con

zucchero, alcool e aromi e si produce il famoso “nocino”.I gherigli opportunamente essiccati, vengono schiacciati e tritati e ridotti in polti-glia da una macina in pietra. La pasta che si ottiene viene pressata sotto un torchio e si ottiene una prima spremitura a freddo di olio vergine, olio eccezionale per le qualità nutritive e organolettiche; una seconda spremitura a caldo produce olio più denso, utilizzato fino al primo dopoguerra come combustibile per le lampade. Il mallo e le foglie, ricche di tannino, messi a macerare, erano utilizzati per la tintura dei tessuti di lana e di tela di canapa e per la concia delle pelli.L’infuso di foglie era adoperato nella medicina popolare per la cura dei geloni, per i gargarismi e per la cura del diabete.Alcune curiosità: fin dai tempi antichi la noce era ritenuta sacra a Prosperina e ca-pace di rinfocolare le passioni amorose, per questo motivo venivano offerte duran-te le cerimonie nuziali.Secondo alcuni studi la noce avrebbe il potere di ricostruire i tessuti che vanno consumandosi e ha la funzione di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo; si ritiene inoltre che mangiando tre frutti al giorno, si abbassa di 20 punti in un mese il tasso di colesterolo nel sangue, riducendo così il pericolo di infarto. Il noce è un albero magico e nella tradizione popolare si racconta che le streghe si radunassero la notte di San Giovanni (data del solstizio d’estate), sotto la loro chio-ma per i loro riti .Modi di dire: pan e nus mangià da spus, nus e pan mangià da can.

Testo elaborato da Minacci Claudio (Accompagnatore Naturalistico)

COGLIERE LA MONTAGNA... la Noce

Page 18: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

A n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r eA n t r o n a d a S c o p r i r e A n t r o n a d a S c o p r i r e

BIBLIOGRAFIAManifestazioni ricorrenti San Pietro, un tempo a giugno festa patronale.

Schieranco, il 16 agosto festa di S.Rocco Madonna, a giugno festa della Madonna del Carmine

Locasca, prima domenica di agosto festa della Madonna degli angeli Rovesca, la prima domenica di maggio festa di S.Gottardo All’inizio dell’estate Sagra della pesca al Lago di Antrona

In tarda primavera/inizio estate, festa della croce di Granarioli La prima domenica di agosto, ogni 5 anni, festa della Croce del San Martino.

Antronapiana, il 10 agosto festa patronale di S.Lorenzo Antronapiana, nel mese di agosto feste dei gruppi Antronapiana, a metà settembre “Sagra della Noce”

A fine giugno, ogni due anni, “Incontro delle genti al Fornalino” tradizionale incontro con gli abitanti della Val Bognanco.

Prima domenica di luglio festa della Cappella di Piana Ronchelli, tradizionale festa con il Coro Valdossola.

Seconda domenica di settembre festa al Rifugio Andolla Ultima notte dell’anno fiaccolata sugli sci a Cheggio.

“Contributo della storia dei passi alpini”, A.Vari, Fond.Monti, 1987“L’Ossola storia, arte civiltà”, A.Vari, Fond.Monti, 1993“Andolla-Sempione” (Guida dei Monti d’Italia), Armelloni R., CAI/TCI, 1991“Vesuvianite di Antronapiana”, Artini E., ist.Lombardo di Scienze, serie II vol LVII, 1925“Andar per laghi”, Bagnati T./Martini GC., TARARA, 2003“Antronapiana e il suo lago”, Bazzetta G., EDPR, 1905“Antronapiana”, Bertamini T., Giovannacci, 1976“Antrona e Schieranco, storia, fede, arte”, Bertamini T., Parrocchia, 2005“Andolla storia di un rifugio”, CAI di Villadossola, 1993“La Strada Antronesca”, CAI Villadossola, 1997“Laghi Alpini in Valdossola”, Cattaneo G./Crosa Lenz P., Grossi, 2003“La leggenda di Antronapiana”, Craveri M., SECA, 1981“Note geologiche sulla Valle Antrona e sul lago”, Craveri M., EDPR, 1914“Escursionismo in Ossola, Valle Antrona”, Crosa Lenz/Frangioni G., Grossi, 1994“Sentieri antichi”, De Giuli A./Copiatti F., Grossi, 1997 “L’Ossola e le sue valli”, De Maurizi G., Grossi, 1920“Atlante degli impianti idroelettrici”, ENEL, 1992“La parete terminale di Valle Antrona”, Gerla R., CAI, 1890“Guida illustrata di Valle Antrona”, Grossetti A., EDPR, 1913“Minerali Ossolani”, Mattioli V., Mattioli (MI), 1979“Antronapiana nei tempi”, Pianavilla M., il giornale di Carrara, 1996“La popolazione di Antronapiana”, Ravandoni L., Casa Rosa Domo, 1998“Ossola minerale”, Roggiani A., C.C.Novara, 1975“Le vie transalpine del commercio milanese”, Soldi Rondinini, Soc Geologica It., 1978Serie di pubblicazioni di “SoS cultura Antronese” dal 1982 al 1987“Antrona, la leggenda di una tribù misteriosa”, Tavio, Grossi, 1997“Il cammino della mia valle”, Virgilio A., Stampart (TO), 1987“Ul Vecc e ul nev”, Virgilio A., Scaravaglio (TO), 1986“L’ambiente della Valle Antrona”, WWF, 1990

Comunità Montana Valle Antrona - Viganella tel. 0324 56341 fax 0324 [email protected] www.cmvalleantrona.it

Comune di Antrona - Antronapiana tel. 0324 51805 fax 0324 575953www.comune.antronaschieranco.vb.it

Proloco Valle Antrona - Antronapiana tel/fax 0324 51856E.mail [email protected] www.prolocovalleantrona.it

Club Alpino Italiano - Villadossola tel/fax 0324 575245E.mail [email protected] www.caivilladossola.net

Centro di Consultazione del Territorio (CCT) - Antronapiana tel. 0324 51805 fax 0324 575953 Museo dell’Acqua - Antronapiana tel. 0324 51805 Museo dell’Oro - Loc. Madonna tel. 0324 51805 Strutture ricettive - Antronapiana tel. 0324 51805 fax 0324 575953 Sentieri www.caivilladossola.it/catasto

Itinerari - Antrona (CCT) www.estmonterosa.it/itinerari Attività escursionistica www.accompagnatur.net Attività Alpinistica [email protected] Bus www.vcoinbus.it Noleggio di rimessa con conducente - Villadossola tel. 0324 51350 www.crepaldibus.it

Informazioni

Page 19: Antrona - CAI SEZIONE VILLADOSSOLA · CONDOTTA FORZATA (Alpe Cavalli) 32. Ex PALAZZINA residenziale ENEL 33. CENTRALE di SCIMARIVA 34. Ex Arrivo della TELEFERICA delle MINIERE D’ORO

Real

izza

zion

e: F

. Car

decc

ia e

R. B

osch

i

An

tr

on

a

da

S

co

pr

ir

e

VCOVerbano Cusio OssolaVCOVerbano Cusio Ossola

Come raggiungerci

In treno:

- Stazione Internazionale di Domodossola:

linea Milano-Domodossola

In auto:

- Autostrada A8 - Milano, Malpensa

- Autostrada dei Laghi A26 - Genova, Torino

- SS 33, dal Sempione

Antrona S.

Zona interessata

Comunità Montana Valle Antrona, Via Municipio, 11 - Viganella Tel. 0324 56362Comune di Antrona, Via Santa Maria, 3 Tel. 0324 51805Club Alpino Italiano sez. di Villadossola, Via Boccaccio, 6 - Villadossola Tel. 0324 575245