Antonio Cinque Banca d’Italia - Filiale di Trento

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La disciplina del credito al consumo

Il Ruolo della Banca d’Italia nell’attività di regolazione e controllo degli intermediari che

concedono credito ai consumatori

Antonio CinqueBanca d’Italia - Filiale di Trento

Trento, 7 dicembre 2012

Credito al consumo: il ruolo della Banca d’Italia

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Struttura della presentazione

1. Il credito al consumo in Italia e in Trentino: rilevanza ed evoluzione

2. Il ruolo della Banca d’Italia nel regolare

l’attività e nel controllare gli intermediari

3. Le prospettive


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Credito al consumo

Forme tecniche del credito al consumo: a) Finanziamenti finalizzati all’acquisto di

specifici beni o servizib) Credito revolving concesso attraverso

carte di creditoc) Cessione del quinto dello stipendio e

della pensioned) Finanziamenti non finalizzati concessi ai

consumatori


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Credito al consumo – Provincia di Trento(consistenze in milioni di euro)

Fonte: Banca d’Italia

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Banche Finanziarie 107


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Credito al consumo – Italia, Nord Est e TAA(in percentuale del reddito disponibile)

Fonte: Indagine EU-Silc

TAA

Italia

Nord Est

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2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011


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Credito al consumo – Debiti delle famiglie


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Indebitamento delle famiglie

Fonte: Banca d’Italia, Istat


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Il ruolo della Banca d’Italia

• Prodotti trasparenti e correttamente collocati sono utili non solo per i clienti, ma anche per le banche, per il sistema finanziario, per l’economia nel suo complesso


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• La crisi finanziaria di questi anni ha dimostrato quanto forte sia il nesso tra tutela della clientela, equilibri patrimoniali degli intermediari e stabilità del sistema finanziario


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• la correttezza, la fiducia e la reputazione influenzano non solo la qualità dell’attivo degli intermediari, ma anche la loro capacità di raccogliere fondi sul mercato, e quindi la loro esposizione al rischio di liquidità


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Il Decreto legislativo 141/2010 (di recepimento della Direttiva UE sul credito ai consumatori) ha riconosciuto:

• la trasparenza delle condizioni contrattuali e la correttezza dei rapporti tra intermediari e clienti come finalità autonome dell’azione di vigilanza della Banca d’Italia



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Con il Decreto legislativo 141/2010 sono stati:

• Imposti agli intermediari più stringenti obblighi di trasparenza e correttezza nei rapporti con la clientela

• Attribuiti alla Banca d’Italia nuovi e più pervasivi strumenti di intervento

• Previsti obblighi informativi nel caso di utilizzo di banche dati sulla rischiosità creditizia della clientela



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• la BI ha emanato le prime disposizioni in materia di trasparenza e correttezza nel 2003. Queste sono state significativamente riviste nel 2009, quindi costantemente aggiornate negli anni successivi


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• Le disposizioni emanate dalla Banca d’Italia disciplinano le informazioni da fornire e il comportamento dell’intermediario:

1. in fase precontrattuale2. al momento della stipula3. durante l’operatività del contratto


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Le disposizioni della BI sono volte a:

• innalzare il grado di comprensibilità e comparabilità dei documenti per il pubblico

• richiedere alle banche adeguate strutture organizzative per assicurare il costante rispetto delle disposizioni



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Il rispetto delle disposizioni viene accertato attraverso controlli cartolari e:

• Verifiche nell’ambito di ispezioni “a spettro esteso”

• Accessi presso singoli sportelli• Esame degli esposti • Controlli sui siti internet



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Sulla base delle verifiche la BI effettua:

• Specifici interventi sui singoli intermediari

• Richiami rivolti alla totalità degli intermediari



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Interventi di sensibilizzazione degli intermediari effettuati negli ultimi anni:

• carte di credito revolving (aprile 2010).

• finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione (novembre 2009 e aprile 2011).

• trasparenza nell’offerta di contratti di credito ai consumatori (maggio 2012).


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La Banca d’Italia nella sua attività si avvale del confronto constante con le associazioni dei consumatori, con quelle degli intermediari e con gli intermediari:

• in fase di predisposizione delle norme

• nell’esercizio dell’attività di controllo


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Partecipazione ai consessi internazionali:

• collaboriamo con la Commissione UE nell’attuazione del Regolamento concernente la cooperazione tra le Autorità nazionali

• partecipiamo ai lavori dei comitati sulla tutela dei consumatori presso l’EBA


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• La BI è impegnata, sia in sede regolamentare sia come autorità di controllo degli intermediari, a mantenere e implementare la disciplina e a verificarne il rispetto non solo formale, ma sostanziale


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PROSPETTIVE

Si tratta di un processo che richiede spesso cambiamenti delle prassi operative e profonde modifiche culturali: è necessario l’impegno costante di tutti i soggetti coinvolti: intermediari, clienti, organi di controllo


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PROSPETTIVE

Il sistema dei controlli pubblici non può prescindere da una convinta azione degli intermediari e dei clienti:

• Gli intermediari devono considerare trasparenza e correttezza nei confronti dei clienti aspetto di rilevanza strategica

• I clienti devono essere di stimolo affinché la cultura della trasparenza e della correttezza diventi un patrimonio del nostro sistema


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• GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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