Filiale P. T. Avellino “Solofra, una città allo sbando”

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Anno N. 25 - Numero 06 Giugno 2011 Mensile Sped. in A. P. 70% Filiale P. T. Avellino CENTRO CULTURALE ORIZZONTE 2000 Euro 1,00 Gruppo Buffetti S.p.A. GUARINIELLO Ricariche Telefoniche Via Fratta - SOLOFRA (AV) - Tel/fax 0825/532377 Cartoleria Centro Copie Dal 1979 Tutto per l’Ufficio e la Scuola Pagamento bollette Enel e T im Il governo della città dovrebbe essere affidato ai giovani, dopo un corso di formazione politica, che è l’arte del bene comune, sperando che quest’ultimo rientri nel vocabolario dei nostri amministratori. Infatti, gli anziani hanno fallito, perché, in quarant’anni di politica, non si è riusciti ad attuare una diversificazione di servizi, al fine di interagire con il settore conciario e creare posti di lavoro o, ancora, nel settore dell’informatizzazione. La miopia dei nostri politici ha portato a “distruggere il territorio”, ma, soprattutto, a far rintanare i cittadini, che non hanno capito in tanti anni la necessità di partecipare alla cosa pubblica, in linea con il carattere rappresentativo della nostra democrazia. Quindi, i nostri governanti dovrebbero rappresentare gli interessi della comunità e non solo di una parte. Quando si attua una politica non lungimirante, si rischia di far sbandare il proprio paese, non recuperando i quartieri storici di Solofra o, addirittura, vendendo qualche pezzo, abbandonando a se stessi l’archeologia industriale e gran parte del patrimonio storico ed artistico, sia civile sia ecclesiastico. Per di più, non è stata realizzata neppure l’indispensabile “ messa in sicurezza”, a tutela dell’incolumità delle persone, in caso di calamità naturali. Il nosocomio conciario vive nell’insicurezza del domani.. Infatti, alcuni giorni fa, aleggiava nelle stanze della politica la chiusura del reparto di allergologia, come preludio Hospice, a quando l’apertura? alla soppressione del reparto di pediatria e, successivamente, di ginecologia, nonostante la performance di oltre 500 parti annui. Scontiamo troppo la vicinanza ai capoluoghi di Provincia, perché sono inoppugnabili l’operato, la fattività e la professionalità dei suddetti reparti. Al momento, l’ingegnere Florio ha promesso l’apertura dell’Hospice, senza definirne, Abbiamo ricevuto in Redazione una valanga di contestazioni all’ Amministrazione Guarino per il completo abbandono del “ Parco S. Nicola”, che era diventato un ricettacolo d’ immondizia incrociata con tante sterpaglie ed erbacce da sorpassare le piante piantate all’epoca , come i lecci, che, senza nessuna colpa, hanno sopportato il peso degli sbagli dei nostri amministratori. Parco S. Nicola: ci pensa Pio Difatti, “Solofra oggi” ha fatto presente, più di una volta, lo stato di un tiglio stretto nella morsa delle liane e dei rovi, senza ricevere nessuna risposta. Ma ahimè, anche i giardini o le aiuole pubbliche versano in uno stato di abbandono. A nostro parere, un politico è tenuto a conoscere e salvaguardare il territorio, dal momento che la politica a Attività Editoriali La Cooperativa S. Giuseppe Marello, con sede in Solofra (AV), comunica agli interessati lo svolgimento delle attività di tipo editoriale: ideazione, elaborazione, revisione e stampa di libri, opuscoli e tesi. Per ulteriori informazioni telefonare ai seguenti numeri info: 0825/ 535347, 347/ 5355964. E - mail [email protected] “Solofra, una città allo sbando” La Sezione del P.S.I. di Solofra continua la battaglia referendaria del 12 e 13 giugno prossimi, che vede impegnati i propri iscritti e simpatizzanti, mobilitati per sostenere le ragioni per le quali è importante andare a votare e votare SI ai quattro quesiti. La riunione dei quadri responsabili locali è servita anche a fare il punto sulla particolare situazione politica con riferimento alle consultazioni elettorali della prossima primavera. La Sezione ha evidenziato come l’assenza di un ordinato confronto politico alimenti lo stato confusionale che caratterizza l’attuale fase e contribuisca ad Riceviamo e pubblichiamo Politica solofrana, urge un risveglio delle coscienze aumentare la disaffezione ed il disinteresse diffuso dei cittadini . L’assenza di qualsiasi iniziativa del partito più consistente della coalizione di centro sinistra, sempre più preso dai propri problemi interni e sempre meno attento a quelli della gente, rende ancora più problematico l’approccio al confronto. In siffatta situazione finiscono per prevalere esclusivamente interessi particolari e si esaltano iniziative di singoli o di gruppi che scelgono il campo più congeniale ai propri interessi prescindendo da ogni idealità politica ed al di fuori di ogni aspettativa della Città. La Sezione ritiene assolutamente intollerabile la sufficienza con la quale si intendono affrontare i rapporti all’interno del centro sinistra a Solofra ove si continuano ad ignorare presenze comunque indispensabili per la costruzione di un progetto credibile da offrire agli elettori con una proposta che, per essere vincente, deve esprimere in maniera chiara e visibile la reale volontà di cambiamento del modo di gestire la cosa pubblica. I Socialisti sono convinti che la imminenza dell’ importante appuntamento per il rinnovo Continua pag. 2 Continua pag. 3 Continua pag. 2 Continua pag. 2

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Anno N. 25 - Numero 06Giugno 2011

Mensile Sped. in A. P. 70%Filiale P. T. Avellino

CENTRO CULTURALEORIZZONTE 2000

Euro 1,00

GruppoBuffettiS.p.A.

GUARINIELLORicariche Telefoniche

Via Fratta - SOLOFRA (AV) - Tel/fax 0825/532377

Cartoleria CentroCopie Dal 1979

Tutto perl’Ufficio ela Scuola

Pagamento bollette Enel e Tim

Il governo della cittàdovrebbe essere affidato aigiovani, dopo un corso diformazione politica, che èl’arte del bene comune,sperando che quest’ultimorientri nel vocabolario deinostri amministratori.

Infatti, gli anziani hannofallito, perché, in quarant’annidi politica, non si è riusciti adattuare una diversificazione diservizi, al fine di interagire conil settore conciario e creareposti di lavoro o, ancora, nelsettore dell’informatizzazione.

La miopia dei nostripolitici ha portato a“distruggere il territorio”,ma, soprattutto, a farrintanare i cittadini, che nonhanno capito in tanti anni lanecessità di partecipare allacosa pubblica, in linea conil carattere rappresentativodella nostra democrazia.

Quindi, i nostri governantidovrebbero rappresentare gliinteressi della comunità e nonsolo di una parte. Quando siattua una politica nonlungimirante, si rischia di farsbandare il proprio paese, nonrecuperando i quartieri storicidi Solofra o, addirittura,vendendo qualche pezzo,abbandonando a se stessil’archeologia industriale e granparte del patrimonio storico edartistico, sia civile siaecclesiastico.

Per di più, non è statarealizzata neppurel’indispensabile “ messa insicurezza”, a tuteladell’incolumità delle persone,in caso di calamità naturali.

Il nosocomio conciario vivenell’insicurezza del domani..

Infatti, alcuni giorni fa,aleggiava nelle stanze dellapolitica la chiusura del repartodi allergologia, come preludio

Hospice, a quando l’apertura?alla soppressione del reparto dipediatria e, successivamente, diginecologia, nonostante laperformance di oltre 500 partiannui.

Scontiamo troppo lavicinanza aicapoluoghi diProvincia, perchésono inoppugnabilil’operato, la fattivitàe la professionalitàdei suddetti reparti.

Al momento,l’ingegnere Florioha promessol ’ a p e r t u r ad e l l ’ H o s p i c e ,senza definirne,

Abbiamo ricevuto inRedazione una valanga dicontestazioni all’Amministrazione Guarino peril completo abbandono del “Parco S. Nicola”, che eradiventato un ricettacolo d’immondizia incrociata con tantesterpaglie ed erbacce dasorpassare le piante piantateall’epoca , come i lecci, che,senza nessuna colpa, hannosopportato il peso degli sbaglidei nostri amministratori.

Parco S. Nicola: ci pensa PioDifatti, “Solofra oggi” ha fatto

presente, più di una volta, lostato di un tiglio stretto nellamorsa delle liane e dei rovi,senza ricevere nessunarisposta. Ma ahimè, anche igiardini o le aiuole pubblicheversano in uno stato diabbandono.

A nostro parere, un politicoè tenuto a conoscere esalvaguardare il territorio, dalmomento che la politica a

Attività EditorialiLa Cooperativa S. Giuseppe

Marello, con sede in Solofra(AV), comunica agli interessatilo svolgimento delle attività di

tipo editoriale: ideazione,elaborazione, revisione e

stampa di libri, opuscoli e tesi.Per ulteriori informazioni

telefonare ai seguenti numeriinfo: 0825/ 535347, 347/

5355964. E - [email protected]

“Solofra, una città allo sbando”

La Sezione del P.S.I. di Solofracontinua la battaglia referendariadel 12 e 13 giugno prossimi, chevede impegnati i propri iscritti esimpatizzanti, mobilitati persostenere le ragioni per le quali èimportante andare a votare e votareSI ai quattro quesiti.

La riunione dei quadriresponsabili locali è servita anchea fare il punto sulla particolaresituazione politica con riferimentoalle consultazioni elettorali dellaprossima primavera.

La Sezione ha evidenziatocome l’assenza di un ordinatoconfronto politico alimenti lo statoconfusionale che caratterizzal’attuale fase e contribuisca ad

Riceviamo e pubblichiamo

Politica solofrana, urge unrisveglio delle coscienze

aumentare la disaffezione ed ildisinteresse diffuso dei cittadini .

L’assenza di qualsiasi iniziativadel partito più consistente dellacoalizione di centro sinistra, semprepiù preso dai propri problemi internie sempre meno attento a quelli dellagente, rende ancora piùproblematico l’approccio alconfronto.

In siffatta situazionefiniscono per prevalereesclusivamente interessiparticolari e si esaltano iniziativedi singoli o di gruppi chescelgono il campo più congenialeai propri interessi prescindendoda ogni idealità politica ed al difuori di ogni aspettativa dellaCittà.

La Sezione ritieneassolutamente intollerabile lasufficienza con la quale si intendonoaffrontare i rapporti all’interno delcentro sinistra a Solofra ove sicontinuano ad ignorare presenzecomunque indispensabili per lacostruzione di un progetto credibileda offrire agli elettori con unaproposta che, per essere vincente,deve esprimere in maniera chiara evisibile la reale volontà dicambiamento del modo di gestirela cosa pubblica.

I Socialisti sono convinti che laimminenza dell’ importanteappuntamento per il rinnovo

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La nostra filiale di Solofra: Piazza San Giuliano tel. 0825/532077

Direttore ResponsabileAngelo Picariello

Direttore pro temporeRaffaele Vignola

HANNO COLLABORATO:capo redattore

Nunzio Antonio Repole

CoordinatoreFernando De Stefano,

Vincenzo D’Alessio, Carmine Manzi

Grafica e impaginazione a curadella redazione di “Solofra Oggi”

Stampa Printer-Solofratele/fax 0825/534850

ABBONAMENTOANNUO:ANNUO:ANNUO:ANNUO:ANNUO:

Solofra: Euro 12,00

Italia: Euro 13,00

Europa: Euro 35,00

America: Euro 50,00

Sostenitore Euro 30,00

c.c.p. n° 12003836intestato a:

San Giuseppe “Marello” Societàcooperativa a.r.l.via Casapapa, 1

83029 Solofra (AV)Tele/fax 0825/535347

aut. trib. di AV numero 223 del 04/03/1987

“Solofra, una città allo sbando”Quindi, è ora che il paese, nelle prossime elezioni amministrative, abbia una maggioranza coesa,ma, soprattutto, un’opposizione forte e non ballerina, perché quella attuale si è sbriciolataassaggiando la deliziosa torta del Ballerino, tranne qualcuno rimasto fedele ed ancorato aivalori dei cittadini che l’hanno votato alle scorse elezioni.

Solo in questo modo, potremmo avere maggioranza ed opposizione idonee a garantire unacrescita armonica della Città, senza continuare a saccheggiare quel po’ di territorio sfuggito allaruspa e al cemento. Perciò, occorrono l’unità d’intenti ed un amore disinteressato per il paese,mettendo da parte la vanità, l’interesse e l’egocentrismo. Altrimenti, si correrà il rischio che anchei giovani diventeranno vecchi, senza aver operato meglio dei vecchi amministratori

D. R.

però, tempi precisi. D’altra parte, circolano

voci politiche di chiusuraparziale o totale dell’ospedale“Landolfi”.

Eppure, in Italia aumentanogli hospice per l’assistenza deimalati terminali: sono 230, perun totale di 2615 posti letto finoal 31 dicembre 2010, conprevisioni in crescita (256) entroi prossimi due anni.

Si tratta di un aumentocostante, ma inferiore rispettoalle previsioni formulate dalleRegioni in base allaprogrammazione dichiarata nel2006, che indicavano, entro il2008, 206 strutture attive, 188

delle quali finanziate con i fondidella legge 19/ 99.

Per quanto riguarda ladisponibilità di posti in rapportoal numero dei residenti, laBasilicata, con le sue 5 strutture,dovrebbe poter garantire 0,86posti letto su ogni diecimilaabitanti, mentre l’Abruzzo e lanostra Regione dispongono diposti letto inferiori alla medianazionale.

Quindi, la domanda sorgespontanea, riguardoall’apertura dell’hospice diSolofra: “ Se i dati fannoemergere una necessità distrutture, pur potendo esserefinanziate con i fondi della

legge 19/99, perché quellasolofrana è chiusa da circadue anni, senza che vengaaperta”?

Si bada all’ operatività conconseguente reddito positivo -come avviene per il complessoospedaliero di Solofra - oppurealla vicinanza con altri plessiospedalieri che presentano iconti in rosso e non possonoessere toccati, soltanto permotivi politici?

Il nostro periodico vigilerà,come sempre, allo scopo digarantire il fondamentale dirittoalla salute, anche nei confrontidei “malati terminali” e dellerispettive famiglie

G. V.

Hospice, a quando l’apertura?

tavolino rischia di ridurre ilterritorio nelle medesimecondizioni del predetto Parco.

A voler essere espliciti, lapresenza sul territorio di unrappresentante politico, aldilà delcolore partitico, costituisce,sempre, una ricchezza.

Infatti, questa nostra tesi si starealizzando, al momento, con ilconsigliere provinciale PioGagliardi, che vediamo vicinoalla gentes e n z aarroganza epresunzione.Anche se unprofessionistalo ritiene unmediocre, è ,pur, vero chesi interessad e ip r o b l e m idella gente,v i v e n d o ,gomito agomito, coni cittadini

del suo collegio Solofra-Serino.

Così, i l consigliereprovinciale Pio è venuto insoccorso del Comune diSolofra, pensando alla puliziadel suddetto Parco e, indefinitiva, al ripristino della suafunzionalità. Altrimenti, sisarebbe corso il serio rischio diun’altra opera incompiuta.

D. R.

Il preside prof. GiovanniTranfaglia e il delegatoall’ istruzione, prof. UgoMartucci, hanno presentato, diconcerto con l’assessore allavoro della Provincia, il corsodi operatore calzaturiero, chesi terrà nell’ISISS “G. Ronca” diSolofra.

Il presidente Angelo Sariha promesso, a nome deiconciatori ,la vicinanza almondo della scuola per farlointeragire con il polo conciario.

Sono,poi, intervenuti i nostriconsiglieri provinciali: PioGagliardi e GirolamoGiaquinto, invitati in extremisdal professore Martucci.

A dire il vero,datal’importanza della

Operatore calzaturiero…flop di presenze

I l 25 maggio2011, nellaparrocchia San Felice in FellineSalerno), il piccolo Niccolò haricevuto il sacramento delbattesimo dalle mani di donLuigi Zoccola. I coniugiBuonanno sono aiutati daipadrini Niccolò Fabi e Shirin adallevare nella fede il neo-

Battesimo Niccolòbattezzato. Dopo la cerimoniareligiosa, i parenti si sono recatiin barca a vela nella localitàConca dei Marini, perfesteggiare l’evento al ristorante“La Tonnarella”

Auguri, di cuore, al neobattezzato, ai genitori Valentinae Ennio nonché ai familiari tutti.

Parco S. Nicola: ci pensa Pio

presentazione, s’è verificatoun flop di presenze, se siescludono 10 alunni dell’ItisConciario e tre professori.

Come si rileva dalla foto,si è trattato di un verodeserto.

Forse, quando le cosepartono dall’alto e non dallabase, si verifica, sempre, unfiasco oppure le persone nonhanno, più, fiducia in talimanifestazioni,a causa dellamancata ricaduta in termini dinuovi posti di lavoro.

Quindi,la domanda sorgespontanea: “ Se non siverifica un aumentodell’occupazione, perché eper chi si organizzano talicorsi ?”

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oggi per accettare la tuascomparsa ci tocca vedere“ oltre”.

“oltre” il dolore cheproviamo, “oltre” l’infinitasofferenza che ci procura latua mancanza.

“oltre” il tormento deinostri tanti perche’.

così noi, vicini comesempre tu hai desiderato ,proviamo a ricordarti nel tuohabitat familiare circondata

Nunziatina De Vitadai sogni di govaneragazza, vissuta in un oasidi felicita’ qual’era per tutti ilquartiere della stazione.

tutti ti ricordano come “titina” la figlia di don raffaeleo “ capostazione” e donnacarmelina arminio. l’unicafiglia femmina andata insposa ad un altro “capostazione “ vincenzosantoro quasi percontinuare la tua origine .la tua fragile salute nonrispecchiava la tua forzad’animo che ti ha permessodi affrontare con coraggioogni problema della vita.amavi la madonna delcarmelo come tutti noi chein quel quartiere abbiamovissuto i momenti piu’ bellidella vita.

ciao titina ! un abbraccioper un amore eterno

Mimma de Vita

Agli inizi del Novecento, il celebre critico letterarioG. A. Borghese, nel salutare la felice ascesa ditre talenti poetici - Marino Moretti, F. Martini e C.Chaves- annunciò che si era vicini a una grandesvolta.Compiuta ed esaurita la “meravigliosa giornatalirica”, che andava da Parini - la intransigentemoralità - a D’Annunzio - la transigenteesuberanza - comprendente, naturalmente, ilgrande “trittico” Pascoli, Leopardi, Carducci - la“giornata” si avviava ormai a un mite, ineluttabilecrepuscolo per “un poetare stanco einvertebrato” e una “torbida e limacciosamalinconia di non avere nulla da dire e da fare”.Se è vero che i nuovi poeti - cantori del“crepuscolo”, perciò detti “crepuscolari”- furonopiù calati nella realtà e, soprattutto, “profeti” diquel “male di vivere”, rivelatosi più nettamentenei passaggi cruciali del ‘900, teatro di tante dureprove, anche tragiche, per fanatismi ideologicie amari sbocchi bellici, è anche vero che “lameravigliosa giornata lirica”, data per cadenteo in declino, in realtà, non solo non si spensema trovò diffuso rigore anche se dovette mutareaccenti, stili e metrica. Nonostante i “silenti etormentati” percorsi, derivanti dalla rimozionemodernista, cui il futurismo, e non solo ilfuturismo, diede la spinta decisiva; questaoriginaria, feconda sorgente poetica continuò adiffondersi in vari affluenti, ora con parole anticheora con moderna secchezza di linguaggio. Maiabbandonò il proprio campo o ebbe tentazioniarchilochee.Dopo un comprensibile disorientamento, seppeesistere e resistere, conciliando tradizione einnovazione, memoria del passato e forza delfuturo. Come dimostrano i Saba e tanti altri che,in solitudine, percorsero strade ardue fino adessere considerati addirittura “periferici”, mentreerano tutt”altro che “periferici” per il messaggiouniversale della loro ispirazione. Ho voluto diproposito dilungarmi in questo preambolo,perché spesso, quando si parla dei poeti, nelraccontarne le opere, in ragione del naturalecoinvolgimento che discende da tali letture, sicorre il rischio di sfuggire al rigore dell’ analisi,presi non da negligenza ma dall’abbrivio dellesintesi indistinte, onnicomprensive, laudatorie,molto tentatrici.Di fronte alla nuova straordinaria opera diCarmine Manzi, “Canti e Rimembranze”, chemi è giunta come un messaggio di salutaresperanza e di salda certezza, per il solidoancoraggio dei suoi valori, non potevo correrequesto temutissimo rischio. Di qui il mioapproccio storicizzante, rigoroso e oggettivo, permeglio rapportarmi alla intensa anagrafeispirativa di un grande maestro, di un’ altacoscienza civile, degnissimo continuatore dellanostra migliore tradizione poetica. E’ stato unbene farlo: ciò mi ha consentito di fare un viaggiosognante, al tempo stesso, attento al verosignificato dei sentimenti, a non lambirne solola superficie ma a saperne seguire la trascinanteforza del parlare al cuore, nel far riemergere iluoghi delle memorie, degli affetti, dellerimembranze, di quelle identità, cosistraordinariamente evocative, recuperate erestituite come universali certezze dell’anima.Tutto questo grazie a una vena, sgorgante dauna fonte incorrotta, rimasta tale nonostanteassedi, bufere, vicissitudini, esaltazioni eadulazioni della vita, dove ogni passo è fatica,ogni approdo frutto di tenace volontà.Più si legge Manzi e più ci si compiace nelverificare in ogni verso che egli è tra i pochi poetidel nostro tempo che sa ricondurci con accenti,delicati mai enfatici, alla riscoperta di stagionifrugali, delle voci dell’infanzia, dell’innocenza, dimondi incantati, fiabeschi in cui l’infanzia sbocciòe maturò, dei volti cari che la circondarono dipremure, carezze, di gesti gentili e teneri, diideali, di operosità, onestà e generosità:insomma dell’ arredo originale di stagioniirripetibili e integre. Proprio alla manieraauspicata da Mallarmé che, nel parlare dellamissione della poesia, le conferiva il merito di“astrarre la quotidianità e convertirla in eternità”.Il suo, difatti, è un andare, leggero e frusciante,capace di condurti, quasi per sortilegio, in unadimensione evocativa surreale, dove l’immaginetradizionale si frammenta in minuscole finestredi segno impressionista e verista, evocanti lemiti tonalità di Segantini, di Silvestro Lega, ipastelli di Casciaro, gli ocra di Crisconio, artistidi città e di paese, di ampia espressività, il megliodelle stagioni intimiste e delle bellezzepaesistiche. Se provate ad ammirare le operedi questi artisti, vi accorgerete che i versi di “Cantie Ricordanze” potrebbero farne da memorevoce narrante. Manzi non tracima mai dal suosereno corso, dalla sua delicata ispirazione, noncede mai alla insofferenza e all’anatema, anchequando dovrebbe. E’ così in “Mondo Antico”,nel ricordare quando “Veniva il pane anch’essofatto in casa / per metà granone per metà grano/ e cotto di notte nel forno a legna..”; quando“L’acqua era quella fresca e chiara che nel nostropozzo / si attingeva un argano di legno / a duemani che costava fatica nel tirare” ; in “Andareper sentieri” tra spalliere di rose rampicanti / dicolore rosso e di colore giallo; così in “Al miogiardino”, “dove fanno parte dei miei sogni /quelle distese immense / dei prati verdiprimavera / dei mandorli tutti in fiore / delle messibionde tutte d’oro. Il suo canto non omette nulla,ogni risvolto o modulazione trova sempre lapropria nicchia. Lui ripropone il passato nellaprofondità suggestiva con una sequenza diimmagini uniche, estrapolate da una naturacomplice e amica, che si manifesta consemplicità, nella luce di un davanzale fiorito,aperto alla vita e al mondo, nel profumo di unfiore, nel ricordo di una festa, di una ricorrenza,nel suono di campane amiche, nella delicatezzadi un sentimento o di un caro pensiero, nellasosta davanti alla “casa natale dove la luce atarda notte/ per ultima si spegneva. / Restavamia madre ad aspettare / che l’ultimo dei suoifigli / facesse ritorno, nel solenne silenzio dellestrade dei paesi. La sua grandezza di cuore nonerra mai per mete inquiete o forre oscure, sasempre dove ritrovarsi e far ritrovare chi loaccompagna nella travolgente e solareaffabulazione.Nulla è lasciato al caso nella piena di evocazionie di buone memorie; tutto risponde a un richiamoordinato di sentimenti, che ci riporta alla mente

UN “MERAVIGLIOSO CUORE LIRICO”il Vittorini di “Sardegna come un’infanzia”, dellaTarquinia di Cardarelli del “Sole a picco”, della“Vita in campagna” di Bino Sanminiatelli,di”Antica Terra” di Bonaventura Tecchi,addirittura di Pavese della “Luna e dei falò”.Una nota a parte, una menzione speciale, invece,sento di dover riservare al suo sconfinato sensodell’ amore coniugale che, nelle liriche-“Cinquanta cinque anni insieme”; “Era d’ottobre”e”Ottanta”- si rivela simile a quello che Papini,nella raccolta quiete di Pian dei Giullari, esternavaalla moglie, una festa di parole elevate, teneredi affetto, di gratitudine, di riconoscenzaperl’armonia, tessuta insieme una vita, econservata sempre viva ancor più nella stagionedelle chiomeargentee e incanutite, per un saldo,indissolubile intreccio di sentimenti. Ascoltiamoun frammentodi canto da “Pian dei Giullari”,proveniente, però, dalla francescana Valledell’Imo:“Erano fili d’oro i tuoi capelliche sulle spalle al vento ondeggiavanocolore delle spighe d’estatesono mature nei campi di grano..Ora son diventati come neveche bianca ricopre i monti d’inverno ,ma cosi bene fanno da cornicech’ai sole splende il tuo volto di perle...”Dopo tante sintonie, che potrebbero bastare adarne il nitido e coerente profilo, anche a chinon l’avesse ancora ben chiaro, la nuova operadi Carmine Manzi mi lascia davvero ammiratoper l’accentuato respiro di “timbro ungarettiano”,comune in molteplici e inequivocabili snodi:nell’innamoramento per le cose semplici dellavita; nel senso di fratellanza che unisce gli uomini,esposti a un umanissimo destino; nel ricordo checrea una sensazione di pace e di abbandono; inquell’ urgenza di ispirazione autobiografica,riscontabile nella frequenza con cui ti incalzanoe ti trascinano i suoi aggettivi possessivi, ipronomi personali; addirittura nel ricorrenteprofumo di una mitica classicità, presente nelle“sue rose e nei suoi melograni”, simboli, è benericordarlo, della grande civiltà di Paestum, di cuiManzi è da molti lustri il “sommo sacerdote”, ilrigoroso custode, l’aedo dei graffiti.In un’epoca, in cui sono stati recisi o restanofragilmente in bilico i legami con la tradizione,ridotta in molti casi a ciclica sagra di prodotti “tipicio ittici” a secondo la geografia e i gusti dei luoghi,perrestare al mondo classico, una figuracarismatica come Carmine Manzi rappresentaquel mitico filo di Arianna, capace di soccorrercie di salvarci dal labirinto contemporaneo,percorso da nichilismo, relativismo, daapprossimazione, da una omologantecompetitività che “fa certamente mercato” maanche terra bruciata di coscienze e mostruosigiganti di argilla.Manzi è il poeta dell’ antiglobalismo, non nelsignificato banale di refrattarietà al nuovo, dicontestazione “ubbiosa”, perché la sua poesiadimostra tutt’altro, è moderna, agile e galoppante,se si vuole, anche consigliera di qualche“raffinato” sms. Ma lo è per l’autorevolezza dipensiero che sa individuare i punti di rottura, lefratture della nostra confusa stagione diparadossi, patologie, anomalie, in cui tutto èmesso in discussione, cercando sempre diindicarci uno sbocco nella forza rigeneratricedelle radici, della memoria e della Provvidenza.Non alza mai la voce sulle miserie del nostrotempo, le osserva, le analizza e le trascendecon saggezza vissuta. In questa pazientetessitura riesce addirittura a donarci parolescomparse dal lessico familiare e sociale: Natale,Capodanno, giardini, torre dell’orologio, rondinie tante altre, cancellate perché non organicheallo sterile gioco di assonanze e dissonanze dicolonie di sofisticatori. Il suo lirismo fa da guidapoetica nel farci rivivere la vera ricchezza delpassato, i valori della vita, e da guida morale perla lezione che si innerva in ogni strofa. Pur secalato nel suggestivo trascinante gioco dellamemoria, si chiede e sa sempre offrire rispostealle inquietudini del nostro tempo, calarsi comeun volontario e un soccorritore nelle tragedie delnostro tempo saldando i conti dell’uomo con lastoria dei luoghi, dei costumi, della tradizioneferita dalle infinite calamità del destino.Ascoltiamolo ancora:. .Nessuno si ricorderà di te perché sei statogrande per il tuo potere per quello che possedevi.Ti ricorderà il mondo per quello che hai dato sesei stato giusto se sei stato onesto.”Ho conosciuto Carmine Manzi in anni lontani,molto bene attraverso le parole “accorate,sorvegliate e intense” del figlio Andrea- collegadi straordinario talento, con cui ho navigato almeglio e a lungo nei giornali, poeta anch’egli dialto sentire- moltissimo, devo dire, per la letturadei suoi splendidi elzeviri, ispirati, come solevafare il grande Carlo Nazzaro, da scorci di unasemplice e contemplativa quotidianità; e già inquegli anni, provai una piacevole e rassicurantesensazione, di averlo addirittura conosciuto dasempre.Oggi posso dire soltanto questo che lo ritrovocome un riferimento ineludibile, come quellecertezze, non frequentate per riverenza etimidezza, che però ti fanno sentire ancora lanobiltà della vita, la grandezza dei sogni.

Una giornata diversa, diversanei contenuti e nelle emozioni,trascorsa nella sala sud delDopolavoro Comunale “VincenzoNapoli”, sabato 28 maggio, alleore10,00. Dopo dieci anni dallasua scomparsa il dottore Aniellode Chiara, già sindaco di Solofra,è tornato a parlare nella sua città,attraverso le voci dei suoifamigliari e delle persone chel’hanno amato e conosciuto:Agata Tarantino, Chiara Nigro,Francesco Coppola, hannotestimoniato come suoic o l l a b o r a t o r inell’Amministrazione Comunale,l’amore che il sindaco De Chiaraaveva per la sua città, in ognimomento. Un amore costruttivo.Un impegno che ha lasciato unaquantità notevole di opereurbanistiche.

Un silenzio durato dieci annicarico di lievito che aspettavasoltanto un raggio di sole persollevare la dura zolla della terradel tempo e fare emergere ilfrutto di quel chicco di granocaduto in terra. Dalla morte unanuova vita: da millenni è cosi!Aniello De Chiara ha scritto, conle sue opere, la Storia di Solofrae della Regione Campania.Antesignano in molti ambiti, nonha trascurato la sua professionedi medico chirurgo, né quella dimarito e padre affettuoso. Oggi inipoti possono godere delprestigio e dell’onestà che halasciato loro in eredità.

A noi?! A noi ha lasciato unduro impegno: continuare a farcrescere quei semi che egli hapiantato in una terra arida diCultura (l ’Italia), povera diinteressi morali, oppressa dallasete di economia. Una città,Solofra, che poteva ben esserefaro di intense attività per tutta laregione Campania, solo se lagente avesse saputoriconoscere, allora come oggi, il

Una giornata conAniello De Chiara

portatore di quelle innovazioniche smaterializzano gli idealirendendoli ragione di vita.Purtroppo questo tipo di personanon vengono capite se non dopo:quando il loro tempo terreno èfinito.

Bene hanno testimoniato ilsuo amore per i giovani e il lorofuturo, il regista e attore EnzoMarangelo, il musicista NicolinoD’Alessio e il giornalista AlfonsoSammarco. Interventi positivisono stati portati da parte deiPadri Giuseppini di Solofra. Nelleparole dell’allora giovane politicoMichele Vignola, che daoppositore, ha riconosciuto lagrandezza di De Chiara. Lasignora Maria Concetta Espositoha ricordato l’ impegno delSindaco verso i meno giovani e iportatori di handicap conl’istituzione di un centro anzianiattualmente funzionante. Uncoro di testimonianze. Uomini edonne che oggi camminano conaccanto le idee e l’esperienzache l’uomo Aniello De Chiara hasaputo trasmettere nella suacittà.

Ha moderato la giornata ilgiornalista Alfredo Picariello. Lasignora Annamaria Vistocco,coniuge dello scomparso AnielloDe Chiara, ha ringraziato, con ilsuo silenzio e un sorrisosemplice, quanti hannotestimoniato l’affetto per suomarito “Lello”, quando era in vitae a dieci anni dalla suascomparsa. L’impegnocontinuativo di questa giornataè scaturito dalle parole della figliaMaria: “ con l’augurio che ognunodi noi, nel proprio percorso dellavita, si lasci guidare dai passi ele idee di Lello.”

dr. Vincenzo D’Alessio -G.C.F.Guarini

Si suol dire, spesso, che ilcane sia il miglior amicodell’uomo, tanto da condividerecon chi se ne prende cura moltiambiti vitali.

Come sempre, però, c’èanche il classico rovescio dellamedaglia, rappresentata daiquadrupedi, che, a causa delmalgoverno o di raptusimprovvisi, si trasformano inkiller spietati, così cometestimoniano episodi di cronaca,anche recente e non lontana dalnostro ambiente.

In proposito, senza volereffettuare nessuna opera disciacallaggio, siamo rimasticolpiti dall’orrenda morte di unasignora altavillese, azzannata

Vita da cani?dal proprio cane meticcio e,quindi, deceduta perdissanguamento.

Quindi, lungi dal volerciergere a nemici dei cani, cipermettiamo, nel nostro piccolo,di segnalare la presenza dinumerosi esemplari chevagano sul nostro territorio,senza il rispetto delleprescrizioni di legge.

Ancora una volta, prevenireè, sempre, meglio che curare!

Altrimenti, toccherà, proprio,agli umani il dover vivere una “vita da cani”.

A proposito,verrà realizzatoil tanto atteso canile comunalee/o intercomunale?

Nunzio A.Repole

Nati dal 1° al 31 Maggio

1 De Dominicis Gerardo Padre De Dominicis BernardoNato il 2/05/2011 Madre D’Arienzo Gabriella

2 Maffei Giulia Padre Maffei MicheleNata il 4/05/2011 Madre Giella Romina

3 Iova Alessia Elena Padre Iova Marcel MadalinNata il 16/05/2011 Madre Iova Carmen Georgeta

4 Papalino Paola Padre Papalino GiovanniNata il 19/05/2011 Madre Di Carluccio Grazia

5 Penna Laura Padre Penna SalvatoreNato il 20/05/2011 Madre Giaquinto Rosangela

6 Falco Gaia Padre Falco LuigiNata il 26/05/2011 Madre Guarino Michela

7 Vietri Rosa Padre Vietri Filippo Nata il 28/05/2011 Madre Paolillo Donata

Matrimoni dal 1° al 31 Maggio

1 De Maio Emanuele 03/05/2011 Martucci Mirella

2 De Vita Maria 15/05/2011 Gliorio Gennaro

3 Ferrandino Maria Lettieri Vincenzo 14/05/2011

4 Vietri Michela Iengo Alessandro 28/05/2011

Deceduti dal 1° al 31 Maggio

1 De Vita Nunziatina nata a Solofra il 7/02/19402 Capasso Luciano nato a Solofra il 13/12/19503 Vietri Raffaele nato a Solofra il 13/08/19574 Pisano Giuseppe nato a Solofra il 19/03/19505 De Piano Maria nata a Solofra il 2/08/19246 Scarano Michelina nata a Solofra il 9/12/19317 Lettieri Maria Carmela nata a Solofra il 17/10/19318 De Piano Consolato nato a Solofra l’ 1/01/19399 Orvieto Maria nata a Solofra il 26/02/197210 Villamonte Gerardo nato a Solofra il 20/10/1932

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Politica solofrana, urge unrisveglio delle coscienze

dell’Amministrazione comunale,anche ai fini della indicazione delcandidato Sindaco e dellaformazione delle liste, imponga unprofondo chiarimento politico fratutte le tradizionali forze delcentrosinistra, che si sollecita fin daora.

In merito alle proposte dieventuali primarie, da svolgersi perla indicazione del candidatoSindaco, la Sezione ritiene di potercondividere l’opinione di quantisostengono che sia giustocoinvolgere la Città nella scelta dellapersona che dovrà guidare lacompagine amministrativa.

La strada giusta per evitare chela gente si senta ancora e sempreesclusa da scelte che il più dellevolte si fanno nel chiuso di unastanza: svegliare le coscienze,costringere alla partecipazione edal confronto, aprirsi alla gentecomune, interpretarne i bisogni edesaltandone i meriti, affermare neifatti una coscienza riformista chelegittimi una candidatura e larichiesta di una delega in funzione

del cambiamento e del buongoverno, che è poi quello chechiedono tanti giovani in una cittàche definiscono “allo sbando”.

Sono da ritenere inattuali e fuorida ogni logica le preoccupazionisulla opportunità dell’utilizzo di talestrumento di autentica democraziapartecipativa, a meno che non sifaccia prevalere l’interesse dellaparte all’interesse pubblico.

Se così fosse, sarebbe inutileparlare di centrosinistra aperto alcontributo delle forze moderate edi centro e della società cosiddetta“civile”.

Appare pertanto evidente cheun simile ambizioso e rivoluzionarioprogetto debba essere precedutoe seguito da una vasta richiesta dipartecipazione al dibattito, daprovocare nella gente per redigerein tal modo un programmaamministrativo di soluzione dei graviproblemi che incombono, costruitocon la cittadinanza e dalla stessacondiviso

La Sezione PSI di Solofra

Aldo De Francesco

Page 4: Filiale P. T. Avellino “Solofra, una città allo sbando”

pag. 4 Anno 25- Numero 06- Giugno 2011

L’uomo grande si conosce meglionelle piccole cose, dove più è nascostala sua anima, dove più si rivela il palpitodella sua bontà ed il caldo del suo amore.

Non e’ è uomo grande ed illustre chenon abbia il suo piccolo mondo, il suomondo di sogno, quando fanciullos’apriva il suo cuore ai primi colloqui conlo stupore delle cose d’attorno.

Vogliamo ritrovare GiuseppeGaribaldi in quel suo mondo lontano, percongiungerci poi idealmente alla sua vitache conobbe tutte le conquiste, neldisprezzo sovrano del pericolo e dellamorte.

La bontà e l’ardimento cosparserola sua fanciullezza in molteplici episodidi generosità e di al-truismo. Ora laleggenda si è impossessata del Grandesì che un sapore di fiaba ha tutta la suavita, ma anche alle origini noi troviamo,nelle piccole cose di ogni giorno, accordidi un’anima grande, e mai paga, neldesiderio più ardente di sconfinatiorizzonti.

II fanciullo che a notte non puòprender sonno perché gli morde ilrimorso di aver fatto male durante ilgiorno ad una povera bestiola,anch’essa creatura di Dio, sarà eglidomani l’uomo cui pie-gano dinanzi lepopolazioni, sottomesse più che dallaforza delle armi, dalla bontà del suocuore, dalla sua parola calda di affetto edi amore, per ogni necessità che netormenta la vita, rendendo tristel’esistenza.

Quel fanciullo dai biondi capelli edallo sguardo aperto sovra la grandezzadelle cose, ha un sogno di gloria nelcuore, ha un canto d’amore in fondodell’anima, che oggi non ha altro mododi mani-festarsi che in una espansionedi pietà verso la più piccola delle creaturedi Dio.

E’ lo stesso fanciullo che, schivandola • vigilanza di Padron Domenico, scrivesul mare la sua prima prova diardimento, quasi presago del suolontano avvenire. Il padre dispera per lasua bal-danza, ma per lui è la primaconquista, è il suo sposalizio col mare.

Una prova di bontà, una prova diardimento, come tante altre numerosedi cui la sua vita è cosparsa, in unpreludio di amore e di gloria : GiuseppeGaribaldi, il genio senza misura, grandenella lotta, dominatore degli eventi etrinon fu ostacolo il pericolo, cui non futimore la-morte, cui fu unica passionel’unità della Patria!

Eppure tanta grandezza può beneessere compresa tra due ideali. Una vitacosì gloriosa che può essere tra dueamori intesa, perché questi ideali e questiamori, che ne iniziarono l’esistenza, chene segnarono i primi palpiti, sono la guidasu cui si svolge la vita di GiuseppeGaribaldi, dell’Eroe leg-gendario,Conquistatore dei due mondi.

La bontà e l’ardimento. Ma la divisadell’Eroe ha questi nomi. La grandezzadi Garibaldi nacque allora, quandoincominciò a ragionare da grande conle piccole cose.

Se anche la sua fanciullezza, però,è una” meravigliosa fioritura di ardimenti,nelle avventure ri-schiose ch’egli semprepredilesse, non c’è pagina della vita diGaribaldi eroe che non sia fulgidaespressione di una epopea leggendaria.

Un episodio soltanto, anche sescelto tra i più luminosi, non può darci lamisura dell’Uomo gi-gantesco chediffuse nel mondo la luce di una gloriache il tempo e gli eventi non potrannomai offuscare.

La vita di Giuseppe Garibaldi è tuttaleggendaria, come se in ogni impresaun nume lo ispi-rasse, allargando lastrada ai suoi successivi trionfi.

La fuga in Francia, e dalla Franciain America, dove partecipa allainsurrezione di Rio Grande e da RioGrande a Montevideo, dove ha” inizio ilcarosello degli eroismi stupendi, non èche il preludio di quelle gesta che hannoorigine nel Quarantotto e che portano divittoria in vittoria alla Unità della Patria.

Artefice ed inventore di tantagrandezza è Giuseppe Garibaldi. E’ egliche al primo grido di riscossa accorre indifesa della Patria. E’ egli che col fascinodi una stupenda suggestione ogniostacolo sconvolge, supera le resistenzepiù accanite, nel sogno dell’Italia libera,di un’Italia com’egli l’ha. semprevagheggiata, come egli l’ha creata neisuoi sogni giovanili di gloria.

E’ una marcia di trionfo, nell’ansia diRoma capitale, una marcia in cui il cuoredell’Eroe è lanciato oltre la meta, al di làdell’epopea. Il popolo si unisce ai soldati,fa barricate per le strade control’oppressore come per seguire unimpulso generoso o ad inseguire unsogno che si tramuta in realtà.

Sono tutti meravigliosi i capitoli dellastoria garibaldina., si susseguono conuna cadenza di eserciti in marcia, sichiudono e si aprono su di una questionedi vita o di morte, nella risoluzione che ècertezza di ogni vittoria.

Anche Aspromonte, se è una paginasfortunata, se segna il Calvario per l’Eroeche è ferito rinchiuso nel Varignano,colpevole di voler dare Roma all’Italia,

Il 5 settembre 1860 Garibaldi occupa Salernoha però un profondo linguaggio dicommovente umanità. E appena può,egli riprende la strada per la Capitale,perché il suo grido è Roma o Morte,perché egli è deciso a seminare le sueossa sulla via sacra di Roma, per larealizzazione di un sogno che fu di tuttala sua vita, forse fin da quando giovanettovide per prima l’ altura capitolina.

Il nome di Giuseppe Garibaldirimane perciò al disopra delle passioni,e sta a significare in ogni tempo l’Unità ela grandezza contro i denigratori delnome della Patria.

Egli, il combattente della libertà, chefa barriera contro le false idee e ipregiudizi, agitano per prima e contro tuttiil vessillo della unità, la Bandiera d’Italia.

Dal Gianicolo - dove ora il suosguardo domina l’Eroe abbracciando laPatria riunita Quarto a Marsala - il suogrido si eleva ancora, solenne edammonitore, come da Mentana eAspromonte: “ Roma o Morte” . Il gridodella grandezza che non ammetteindugi, il grido dell’Italia sempre giovanee sempre forte, che racchiude nelleprofondità della stirpe il segreto dellarinascita l’auspicio per il suo avvenire.

All’ entusiasmo innovatore delRisorgimento non fu estranea lanostra Provincia, né la città di Salernoche offerse agli avvenimenti la suapartecipazione e la sua esultanza, nelclima di alte idea-lità che si andavamaturando.

Le canzoni popolari del confuse colnuovo Inno di Garibaldi si diffondevanoper le vie in un fermento di vivaaspettazione che sembrava, ed era permolti, impazienza, nell’attesa di undiverso domani, cui tutti anelavano comeal coronamento di un sogno : il sognopiù bello dei Padri !

Bisogna rifarsi a quei giorni edinquadrare Uomini e cose nella luce diuna stessa aspirazione. Ormai le primedue guerre per l’indipendenza sono statecombattute ed il popolo d’Italia giàcalpesta la terra del servaggio straniero,con grida d’amore, con grida di vittoria.

L’ora è nostra, quella della certezza,per cui ogni sacrificio, ogni rinunziaacquista il valore di una offerta.Garriscono le bandiere al vento, parte ilvolontario, parte col canto sulle labbra,con un ideale nel cuore, e sa che seanch’egli non partisse, sarebbe una viltà:« Addio mia bella, addio ! ».

Figli ovunque d’Italia accorrono,come ad un richiamo, come ad un gridocui è d’obbligo rispon-dere. Accorronodai campi, dai borghi, dalle città, vengonod’ogni luogo. Quanti non ne partono daSalerno e dalla Provincia.

S’ode un canto solo, trasmesso pertutta la Penisola, che è scossa come daun fremito. Sono le canzoni del nostroRisorgimento che mettono come unafiamma nel cuore, chiamano il popolo arac-colta contro ogni oppressore.

E’ l’addio del volontario di AlbertoBosi, la canzone che, si dice, commosselo stesso Wagner, sono i versi tolti dalla“Arpa evangelica” di Gabriele Rossetti ;sono le note dell’Inno di Garibaldi scrittoda Luigi Mercantini, il poeta della“Spigolatrice di Sapri”, un’altra stupendapagina per cui Salerno partecipa aglieroismi del Risorgimento d’Italia.

Non è fraterna guerra la guerra ch’iofarò — dice così il volontario che parte— dall’italiana terra l’estraneo caccerò.L’antica tirannide grava infatti ancorasull’Italia, e i soldati che partono, vannocontro all’oppressore, per una guerrach’è veramente di redenzione, per unapiù alta giusti-zia al diritto di vita di tuttele genti.,

E’ l’ora del nostro riscatto, l’ora percui sognammo di offrire la vita e tutti noistessi alla Patria : “Saran tremende l’ire,grande il morir sarà ! Si mora : è un belmorire morir per la libertà !”.

Uomini ed armi son pronti allainsurrezione dovunque, e Salerno nonè da meno, perché anche «qui tutti sonpronti alla riscossa vaticinata per laindipendenza della Patria dal servaggioche troppo e lungamente l’offese.

Ecco” perché partendo, dice ilsoldato che se anch’egli dovesse morire,da vile certamente non cadrà. Eccoperché il soldato sente nel suo cuore disciogliere un candido voto di offerta enelle sue vene sente come un sacrofurore che divampa.

Alla sposa dice elle se anch’eglidolesse perire di moschetto, per lui nondeve sospirare, ma nel figlio si consolinel figlio dell’amore, nel figlio della libertà: “Squilla la tromba, addio, l’armata sene va : un bacio al figlio mio ; viva lalibertà !”.

Nell’autunno del ’60, quandoGaribaldi vien su dalle Calabrie, alla testadelle sue truppe rivo-luzionarie, al gridod’Italia ed al canto del suo innoleggendario, trova anche a Salerno edin Pro-vincia lo stesso fermento, Iostesso clima ardente di entusiasmi.

E’ l’ora della nostra redenzione, edil popolo italiano grida per tutta la terra ilsuo amore : Italia ! Italia !

Questo grido viene d’ogni contradacome un messaggio; è un grido che è in

noi, che nasce da noi stessi e si confondein un palpito solo di suprema dedizione,nel nome d’Italia.

Salerno prepara il suo volto per ilgrande giorno e sull’esempio delle altrecittà, affina nel silenzio la sua impazienzaper l’ultimo grido di esaltazione; Non c’ècasa in cui non siano pronte camicierosse e coccarde tricolori.

Giorni di una passione che mettenell’animo il brivido di un orgoglio sincero.D’ogni pietra pren-de volo la favilla, delmare sembra un rogo che arda, dellestrade ribollenti il fiume che corra, trasponde di bandiere che ne accresconogli entusiasmi e la fierezza, nel popolòpartecipe e “non più spettatore.

Francesco II indugia nel PalazzoReale a Napoli tra i suoi Ministri eConsiglieri, perché an-cora vorrebbetrovare una soluzione, ma ormai tuttofatalmente precipita e risuona invanol’appello del Conte di Siracusa al Re suozio : “Sire, salvate, mentre c’è tempoancora, la nostra Casa dallemaledizionidi tutta Italia”.

Poco più di quarantamila uomini,tra Svizzeri e Bavaresi, presidiano lazona tra Salerno ed Avel-lino, ma essinon saranno un baluardo efficace adimpedire l’avanzata garibaldina, enulla potranno infatti contro le scarsemilizie del Generale, ma armate diquell’entusiasmo che fu sempre il segre-to d’ogni vittoria.

Il 5 settembre Salerno vieneoccupata da Garibaldi che dopo duegiorni entrerà trionfalmente a Napoli,tra il delirio della popolazione osannanteche vede nell’Eroe l’artefice del suodestino, e non solo il liberatore dallostraniero oppressore al servizio delBorbone.

Anche a Salerno più che unabandiera da campo, Garibaldi entraagitando una fiaccola : quel-la dellaitalianità. Ed il popolo l’acclama, dallefinestre, per le piazze, per gli archi, per iba-stioni che ne sorreggono le porte :c’è nella sua voce un grido di gioia, comechi dopo aver lunga-mente atteso ècontento che sia soddisfatto.

La marcia di Garibaldi procede eduna preghiera si leva d’ogni cuore disalernitano, ad accom-pagnare l’Eroe ele sue falangi sulla via della libertà, dovealtre popolazioni attendono che spunti ilgiorno vagheggiato per tutta una vita.

Quel che avviene a Salerno, si ripeteper ogni borgata che i garibaldiniattraversano, rinnovando sceneindescrivibili di patriottismo. Ed ovunque,ad ingrossare le schiere, sono giovaniintrepidi che chiedono un solo privilegio: quello di unirsi nella marcia, alla rossafalange dei liberatori.

Talvolta l’entusiasmo trabocca, ed ilpopolo delirante non s’avvedenemmeno che sono i Bava-resi in ritirataa minacciare la morte, prima che nonsventoli il vessillo della libertà. Ed allorasono ire tremende, sono vendette disangue come avviene a Sarno dove ilpopolo subisce l’ultima vigliaccataborbonica, mentre ormai era certo chesi trattasse dell’ingresso di Garibaldi egià si preparava a tri-butargli una grandedimostrazione di affetto.

Si racconta che “gente corse pertutte le vie, battendo le porte, rompendovetri, pur di destare i dormienti ; sonaronotrombe e campane a martello. Unfremito corse per tutto il paese, le vie sipopolarono in un baleno : donne coibimbi in braccio, fanciulli, vecchi, infermi,tutti, sui poggiuoli, alle finestre, suiterrazzi, gridando evviva, aspettando colcuore in subbuglio l’imminente arrivodell’eroe liberatore” .

Ma non era ancora Garibaldi, ed iSarnesi subirono la Vendetta delle furiebavaresi, invano cercando di rientrare,di sfuggire alla loro tracotanza,nascondendo le coccarde ed i segnidella loro esultanza, poiché essi liavevano colti nel pieno dell’entusiasmotra “lampade, e torce a ventole ben-gala,e bandiere, e singhiozzi di gioia”.

Carmine Manzi

Il 14 maggio, alle ore 11,00,nella Sala del ConsiglioComunale di Calvanico, allapresenza del sindaco dr.Francesco Gismondi,dell’assessore delegato allaCultura sig.a Luisa LandiSaggese, del sindaco di MonteSant’Angelo(FG), del sindaco diMontoro Inferiore e Pellezzano, èstata consegnato il t itolo di“cittadino onorario” al chiarissimoprofessore Giorgio OTRANTOdell’Università di Bari, già direttoredell’Istituto di Studi Classici eCristiani, fondatore del CentroStudi Micaelici sul Gargano e,oggi, tra i maggiori studiosi delculto all’Arcangelo.

Una cerimonia densa dicommozione da parte deipresenti. Il Comitato di SanMichele di Cima era al grancompleto. C’era il parroco,donPasquale Mastrangelo, professori

GIORGIO OTRANTO A CALVANICOdella vicina Università diSalerno, tra cui il chiarissimoPaolo Peduto. L’insignemeridionalista prof. PasqualeNatella. Da Olevano SulTusciano,lo studiosoGiuseppe Strafella.Il prof.Angelo Gismondi diCalvanico, autore di un dottostudio sulla Chiesa Madre,cheha fatto dono della sua operaal prof.OTRANTO, altristudiosi e cittadini da areevicine. Dal canto suo il nuovocittadino ha portato in donouna cospicua dotazione diopere sul culto micaelico,destinate alla Biblioteca civicadi Calvanico e agli studiosi, estudenti, della vicina università

Il neo calvanicese hapromesso tutto il suopersonale interessamento alleopere d’Arte conservate nellasua cittadina di adozione,

specialmente per il santuario diSan Michele di Cima, dove ilprossimo 13 agosto si recherà,in elicottero, per visitarlo insiemea S.E. l’Arcivescovo LuigiMORETTI, al fine di dedicarloufficialmente come santuariomicaelico, tra i più alti in Italia.

L’AmministrazioneComunale di Calvanico stacompiendo grandi passi inavanti, per incentivarel’interesse turistico-religioso sulnotevole patrimonio d’Arte eAmbientale,non ancoraconosciuto largamente in Italiae all’estero. Sono previstipellegrinaggi, guidatidall’Università di Bari, diprofessori e studenti provenientidalle Università di Francia e dalCentro Francese esistente aRoma.

vincenzo d’alessio

Sabato 28 maggio 2011 alle16,30, presso l’Auditoriumcomunale di Castelsaraceno(PZ), è stata inaugurata la mostraitinerante sul chiarissimoarcheologo “Dinu Adamesteanu”.Hanno patrocinato lamanifestazione il ConsiglioRegionale della Basilicata, ilComune di Castelsaraceno,l’associazione Basilicata Turisticae la Pro Loco di Castelsaraceno.La mostra è stata realizzata eorganizzata dalle professoresseIda Iannella e Teresa Armenti, lequali hanno intessuto una sinceraamicizia e una fedelecollaborazione dal 1992 con ilgrande archeologo DinuAdamesteanu, direttore dellaSoprintendenza in Basilicata,riformatore e innovatore deimetodi di ricerca in campoarcheologico, fondatore di diversimusei, tra questi quello di Potenzache porta oggi il suo nome.

La storia di una sincera amicizia Ida Iannella e Teresa

Armenti hanno volutofortemente questa mostra,che farà il giro dei luoghi inItalia e all’estero dove ilprofessore Adamesteanu halavorato e vissuto.L’amicizia,tra le due studiosedi storia locale e il grandearcheologo, ha dato molti fruttinella ricerca sulle origini diCastelsaraceno e sullaviabilità antica nelle areeadiacenti l’attuale abitatoumano. Una lunga serie dilettere e cartoline confortanol’amicizia sorta tra gli studiosi.La collaborazione nellaricerca, anche sul culto di sanMichele Arcangelo, troveràsbocco nel libro “Sant’Angeloal monte Raparo e il cultomicaelico” ,edizioniErmes,Potenza, 1998,scrittodalle due storiche, con la

prefazione curata proprio daDinu Adamesteanu.

Una sincera amicizia,scientifica e al tempo stessoumana. Tanto che quando lamalattia ha colpito il professoreAdamesteanu, Ida Iannella eTeresa Armenti ,non hanno fattomancare la loro assiduapresenza con incontri nella suaabitazione e lunghe telefonateper affrontare il difficilemomento del distacco terreno.

Il grande archeologoAdamesteanu, nume tutelaredella Basilicata, riposa oggi nelcimitero di Policoro(PZ) dovesulla lapide si legge:”DinuAdamesteanu -Toporu(Romania) 25.3.1913 Policoro21.1.2004- Dacaromano dinascita cittadino del mondo pervocazione Lucano per scelta”.

Maggio, 2011dr. Vincenzo D’Alessio & G.C.F.Guarini

In alcune località diSolofra giacciono a terramolti residui d’immondizia, bruciati enon rimossi.

Il tempestivointervento per lospengimento non è stato,però, completato dallarimozione dei predettiresidui.

In particolare, icittadini del rione “Pastena” si sono moltolamentati , causa dellatrascuratezza in cui versail predetto rione, sedeanche di numerosealloggi di ediliziaeconomica residenziale.Proprio la presenza dinumerose famiglie dioperai richiederebbemaggior attenzione emanutenzione, senzatrascurare neanche lezone di S. AndreaApostolo, Fratta e CasaPapa..

Residui d’ immondizia bruciati

Page 5: Filiale P. T. Avellino “Solofra, una città allo sbando”

pag. 5Anno 25- Numero 06- Giugno 2011

Gli all ievi del corsoprogrammatori sezione A dellaRagioneria di Solofra sonoencomiabili sotto l’aspettosociale che li porta subito asocializzare ed apprendere letecniche di inserimento nelmondo del lavoro.

A tal proposito, giovasottolineare la sobria, ma, nelcontempo, entusiasticapartecipazione della suddettaclasse alla visita guidata in queldi Taurasi e, in particolare, nellecantine sociali .Caspariello S.A. S.

Quando l’autista del nostroIstituto, signor VincenzoCennerazzo, ci ha portatodavanti all’entrata della predettacantina, si leggeva sul voltodegli studenti un mezzo sorriso,quasi a voler dire: “ caro amicoprofessore, dove ci aveteportati?”

Ma, subito, i volti sitrasformarono così comed’incanto quando è apparso ilproprietario, professore MicheleCaspariello, che ha saputoentrare in modo empatico congli studenti.

Senza farli raffreddare, hainvitato tutti noi a raggiungere ilcentro storico del paese, dove,con maestria e sulla scia diCicerone, ha saputo interessarei giovani, tanto da riprodurre larealtà storica dell’origine diTaurasi, facendo scoppiarel’immagine del desiderio neigiovani.

Difatti, abbiamo ricevuto,come in forma fluida, gli eventipassati e recenti, nellaricostruzione del bravo esimpatico Michele Caspariello,il quale ha evidenziato come gliscritti degli studiosi e,soprattutto, i numerosirinvenimenti archeologiciconsentano di poter affermareche le origini della città siperdono nella notte dei tempi.

In effetti, i numerosiritrovamenti archeologici dicontrada San Martino attestanoche il territorio era abitato, già,nell’Eneolitico, conseguendouna posizione florida, grazie allacoltivazione della vite “Ellenica”.

L’odierna Taurasi, divenneun feudo ambito da numerosefamiglie nobili, fino all’eversionedella feudalità, per cui la città fuannessa al Regno d’Italia,dando un grande contributo disangue, durante le due guerre

Diplomandi ragionieri inebriati dall’ospitalee lussureggiante Taurasi

mondiali, per difendere l’onoredella Patria.

A volerla dire tutta, i ragazzisi sono sentiti come americania Parigi, perché sono statispiazzati dalla semplicità e dallasocievolezza degli abitanti diTaurasi che si innervavano conl’ambiente lussureggiante tantoda costituire un perfetto binomiocon la natura.

Nel centro storico, unanziano e simpaticobarbiere, vedendo i giovanicamminare per le stradine delcentro storico, li ha invitati nel

proprio salone,al fine di farvedere come nell’era dellamodernità lui avevaconservato tutto come prima.

Dopo una foto - ricordo, glistudenti si sono soffermatidavanti ad un palazzo dove il“cicerone” Caspariello haspiegato il senso delle fenditure,per difendersi dai ladri e i fermicavalli o buoi davanti alle case.

Proseguendo verso ilbelvedere, si può ammirare lanatura con la sua acqua e lacasa dei ritardatari, che, dopo

una certa ora, non potevanoentrare, più, nella città.

A questo punto, i ragazzihanno tratto la conclusione direaltà diverse.

Infatti, oggi i giovanirientrano al mattino e, siccomequalcuno di loro, già, avvertivaun languorino, si voleva recarepresso un bar.

Però, l’amico Caspariellosorprende ancora: “ ragazzi,dovete gustare i vini di Taurasi,per cui non potete consumareniente al bar; altrimenti, nongusterete, più, i sapori.”

Così, ci siamo incamminatia piedi, attraversando il corsoprincipale del paese addobbatocon grossi tini nel cui interno cisono i vitigni, consentendo aivisitatori di gustare i grappolid’uva, che daranno, poi, l’ottimabevanda.

Tra un vitigno e l’altro, siamogiunti alle cantine Caspariello,dove ci attendeva la moglie,professoressa Paola Calvi,che, insieme al marito, ci hannoillustrato tutti i macchinari per lalavorazione e fermentazionedel vino nonché le procedurecontabili.

Al termine, le pizzettecaserecce, innaffiate dagliscoppientanti “ fiano” ed“aglianico”, ci hannotestimoniato, per l’ennesimavolta, la squisita gentilezza ela professionalità dei coniugiC a s p a r i e l l o - C a l v i , c h eabbiamo ringraziato, di cuoree con la consapevolezza diandarcene arricchiti e contanta gioia dentro al cuore.

Il Direttore

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Pagina

Autogestita

Si comunica la spettabile popolazione che nei prossimi mesi si asfalteranno le seguenti stradeprovinciali sp 5, sp 163, sp 32. I tratti interessati sono da via Consolazione verso il cimitero fino allacava Turci (sp 5), la strada che inizia da Sant’Agata e finisce a Banzano (sp 163) la strada che va dalTortuga all’autostrada (sp 32). Pertanto se sono in programma da parte degli utenti dei lavori relativiai passaggi sulla Provinciale in merito alla fognatura, telecom, enel ed acquedotto si ritiene opportunoprovvedere alla realizzazione prima che iniziano i lavori di manutenzione straordinaria della strada(asfalto).

Pio Gagliardi Consigliere provinciale

Lavori di manutenzione della strada

Vasta azione di puliziaabbiamo realizzato comeProvincia nell’area retrostantel’Isiss “Gregorio Ronca”. Lazona adiacente anche il presidioospedaliero “Landolfi” el’hospice oncologico è statasottoposta ad una sistemazione.Le enorme quantità di erbacceed arbusti sono state rimossecon la minuziosa attività dipulizia. L’intervento si è resoindispensabile dopo lacostruzione della nuovastruttura sanitaria dell’hospiceper pensare anche ad unariqualificazione dell’arearetrostante l’istituto scolastico“Ronca”, con riferimentoprincipalmente ai campettidanneggiati dalla massicciaquantità di erba e dallapresenza di materiale di risultadell’impresa edile, che avevarealizzato la struttura sanitaria.L’attenzione si riversa sullanuova sistemazione delcampetto di calcio che era statorealizzato insieme a quello delbasket, ma da anni in disuso esottoposto alle incurie deltempo. L’idea personalmente èquella di riprendere i campetticon un progetto di ampiorespiro. Indirizzato allarealizzazione di un campo dicalcio, basket e tennis. L’ampiaarea consente di pensare anchead un anfiteatro all’aperto conl’uso degli spazi in manierarazionale. Puntando quindi a darvita sul retro dell’ istitutoscolastico, oltre agli impiantisportivi (campo da tennis,calcetto, basket) per uso localeed anche a disposizione degli

Con la mia nomina diconsigliere nel Consorzio diBonifica integrale, bacini delSarno dei torrenti vesuviani edell’Irno, tutti i valloni delterritorio solofrano sarannointeressati alla relativa pulizia.L’azione si estenderà anche aiComuni irpini che ricadono nelconsorzio di bonifica. Puntandoa dei programmi per la difesa,conservazione e tutela delsuolo, per la valorizzazione delterritorio, per lo sviluppo dellaproduzione agricola edell’irrigazione e per la tuteladell’ambiente, promuovendo edorganizzando la bonifica comemezzo permanente di difesa,conservazione, valorizzazione etutela del suolo, di utilizzazionee tutela delle acque esalvaguardia dell’ambiente.Vigilerò in particolare per lapulizia dei valloni solofrani, cheda anni sono stati lasciatiall’incuria e privi di ogni sorta dimanutenzione e pulizia. Sipagano le bollette senza avereservizi di pulizia dalle erbacce,sterpaglie e rifiuti. A tal propositoricordo che, il comprensorio delConsorzio ricade nella Provinciadi Salerno con 19 Comuni, nellaProvincia di Napoli con 13Comuni, nella Provincia diAvellino con 4 Comuni chesono: Solofra, MontoroSuperiore, Montoro Inferiore eContrada. Il Consorzio ha ilpotere di imporre contributi acarico dei proprietari dei beniimmobili, sia agricoli cheextragricoli, siti nelcomprensorio del Consorzio eche traggono beneficio dalleopere pubbliche di bonifica. Ilconsiglio dei delegati ècomposto da 20 consiglieri eletti

Valloni puliti

ospiti, la costruzione di unpiccolo anfiteatro che possaessere destinato ad accoglierespettacoli teatrali, musicali efolcloristici, proiezioni

cinematografiche ed altremanifestazioni.

PioGagliardi

Consigliere provinciale

Il parco San Nicola siappresta alla sistemazioneritornando fruibile. ComeProvincia abbiamo contribuito ailavori di messa in sicurezza e dipulizia della vasta area verde alfine di garantire la vivibilità delparco e delle strade di accesso.Ma soprattutto, ogni forma disicurezza alla viabilità ed anchea tutto quello che può giovaread un vivere sereno. Nelcontribuire alla sistemazione delparco pubblico San Nicola si èpensato di poter renderepossibile l’accesso a tutti ibambini con le proprie famiglieper poter passare dei beimomenti all’area aperta e nelverde pubblico, dando lapossibilità anche alle famiglie diessere più vicine al proprioterritorio. Spero, infatti, che neiprossimi giorni le associazionipossono già utilizzarlo per dellefeste e meeting con giovani enon, potendo avvalersene perdei propri incontri, insiemeanche a tutta la cittadinanza siasolofrana che dell’hinterland.Con il lavoro di sistemazione emessa in sicurezza del parco sirende possibile al pubblico dipotervi accederequotidianamente. Questointervento costituisce l’inizio diun processo di riqualificazionedell’area che, alla fase attuale,si riferirà alla sistemazione delverde, con particolareattenzione allarinaturalizzazione dell’area,protezione delle scarpate e alladelimitazione dei sentieri,finalizzato alla prevenzione delrischio idrogeologico delversante. Il parco sovrastante ilponte San Nicola attraverso unaforma di recupero con interventimirati lungo il vallone, una seriedi opere dirette alla

Parco S. Nicola: sistemazione emessa in sicurezza

sistemazione e bonifica dellascarpata al momento coperte dierbacce ed arbusti (comeevidenziate dalle immagini conl’intervento di pulizia in corso)consente una fruibilità alpubblico ma anche di dar vita a

diverse iniziative di svagoconsiderata anche la notevoleestensione dell’area del parco.

PioGagliardi

Consigliere provinciale

Anfiteatro e strutture sportiveall’Isiss “Gregorio Ronca”

dall’assemblea dei consorziatifra gli aventi diritto al voto e diecimembri di diritto, di cui trenominati da ogniamministrazione provincialericadente, in tutto o in parte, nelperimetro consortile e unonominato dalla regione. Ilconsiglio dei delegati determinal’indirizzo operativo ed

amministrativo del consorzio ene controlla l’attuazione,esercita la potestàregolamentare attribuitagli dalleleggi e statuto, approva piani eprogrammi dell’attivitàconsortile.

Pio Gagliardi

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pag. 7Anno 25- Numero 06- Giugno 2011

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Mediasud s.r.l. AmministratoreLiberato Florio

FITTASIIN SOLOFRA

CENTRO VARIAPPARTAMENITIUSO UFFICIOE ABITATIVIInf. in Ufficio

E oggi andiamo nel… LazioRipercorrendo i luoghi cari a

San Francesco non puòmancare una visita a “PoggioBustone”.

San Francesco amòprofondamente la valle reatinae passeggiando tra quellepianure circondate da colline emonti si respira aria di santità.

Il paese è elevato oltre 700metri sul livello del mare eappare all’occhio del visitatorecome bruciato dal sole. L’originedel suo nome è da attribuire apoggio (altura) e bustone(bruciato – dal latino burere –bruciare).

Poggio Bustone deve la suafama alla devozione verso SanFrancesco che soggiornò inquel luogo nel 1208. Un mattinodi quell’anno il santo giunse nelpaese e salutò con poche eincantevoli parole: “Buongiornobrava gente”. L’eco delle sueparole fu udito da tutti gli abitantiche da quel giorno il 4 ottobre

NOI CHE FOTOGRAFIAMO IL MONDOdi ogni anno ripetonol’avvenimento.

Famosa nel paese è lachiesetta del “sacro speco” doveun angelo apparve a SanFrancesco e gli confermò laremissione dei peccati.

Poggio Bustone è famosoanche perché vi nacque LucioBattisti, uno dei cantautori piùimportanti della musica italiana.La musica di Lucio è nata lì doveil dolore ha caratterizzato la suagioventù. Infatti, il cantante, figliodi un fascista del luogo, portavadentro di sé il mancato rapportocol padre.

Una giornata passata inquesto luogo dove oltre aritemprare lo spirito c’è anchedell’ottimo cibo, vi faràdimenticare i problemi delquotidiano. Se qualche lettorefarà un’escursione saremocontenti di leggere le vostreimpressioni.

Mimma

I laboratori del programma operativonazionale Fse C1 2010/2209 dal titolo“Migliorare le competenze dei giovani”si sono conclusi, caratterizzandosi il 10giugno con una cerimonia dedicataall’Europa, nella quale sono statepresentate le varie attività realizzate efinanziate mediante Pon. Nel salone diPalazzo Orsini sono stati premiati condegli attestati gli allievi distintisi nelle variediscipline. Dagli alunni che hannopartecipato ai Pon Fse Obiettivo CAzione 1, ai migliori lettori, e classificatiai giochi matematici e sportivi. “Questorappresenta il momento conclusivo di unimportante percorso formativo -spiegail dirigente scolastico Salvatore Morriale-relativo a dei progetti fatti per i ragazzi edai ragazzi”. Ad allietare la giornata èstata anche l’esibizione della “GuariniOrchestra” con gli spot dei vari Pon. Trale novità ha privilegiato poi la visione delcorto realizzato dagli alunni frequentantiil Pon “Il Messaggio dei Linguaggi”. Inparticolare è stato rimarcato l’impegnodegli alunni della scuola media “Guarini”di Solofra nel dar vita al film sulladislessia. Una tematica scelta dai ragazziin maniera unanime per mettere in risaltoquei problemi legati alla difficoltà diapprendimento di qualche alunno nellascuola. La storia narra una ragazzadislessica che non sa di esserlo. Unproblema questo che grazie all’aiuto deiprofessori e dei compagni riesce arisolverlo. Le scene sono girate inambienti scolastici ed abitazionedomestica con 15 ragazzi, la madre diuno degli alunni e due professori. Laprotagonista del cortometraggio è

l’alunna Silvia D’Angelo. “A me puoi dirlo”è il titolo del film che ha entusiasmato iragazzi dell’istituto scolastico solofrano.L’iniziativa è frutto del laboratorio di linguaitaliana “I messaggi dei linguaggi” ed hacoinvolto ed affascinato gli alunni in unanuova forma di espressione ecomunicazione legata ai linguaggi,soprattutto, quello di tipocinematografico, acquisendo anche illinguaggio attraverso la musica el’inquadratura della videocamera. Illaboratorio si è caratterizzato da unaparte teorica ed una pratica, creando unvero e proprio cortometraggio, suddivisoin varie serie. Perfezionando l’uso dellacinepresa con l’esperto esterno AlbertoDe Venezia. Con il regista Michele Vietri,invece, sono state individuate le variescene con l’organizzazione deicomponenti del film. Il laboratorio deilinguaggi che evidenzia la possibilità dicomunicare in diversi modi e sfere èstato curato dagli insegnanti tutor: LuciaMaglio per l’italiano, Raffaele Vigorita perla musica, Anna Tommasetta pereducazione fisica, Angela Rullo pereducazione artistica. “Matematica efigure in movimento” è stato il laboratorioinvece che si è distinto nello studio dellageometria con le sue proprietà e figure.Le applicazioni sono state studiate dagliallievi con la lavagna interattiva, oltre conil computer e dei software, analizzandole principali proprietà delle figure pianegeometriche. L’obiettivo è stato diretto afar acquisire maggiore competenza edè stato rivolto alle eccellenze per il

potenziamento degli alunni delleseconde classi. “Il corso mi è piaciuto –spiega l’alunno Aniello Cuomo- perchéè servito a rafforzare le mie conoscenzein modo divertente e veloce. Inoltre ilcertificato delle competenze acquisitesono spendibili ai fini del curriculum”. Gliinsegnanti esperti sono stati GabriellaVenitucci e Rita Genovesi, invece, i tutorsono stati Ciro De Venezia e IsabellaDe Martino. Il progetto rientra nell’ambitodel programma operativo nazionale FseC1 2010/2209 dal titolo “Migliorare lecompetenze dei giovani” e rientranoanche i laboratori linguistici. Tra cui quelloin lingua francese dove gli alunni sonostati preparati al livello (A1) per darepossibilità anche alle eccellenze delleclassi prime e seconde di potervipartecipare. Gli alunni da gennaio fino amaggio hanno preso parte al laboratorio,preparandosi ad accedere all’esamescritto ed orale per la certificazione DELF(Diplomes d’Etudes en LangueFrancaise), riconosciuto presso ilMinistero Pubblica Istruzione francese.Il certificato è spendibile ed attesta il livellodi preparazione facendo riferimento alquadro europeo per le lingue straniere.Gli alunni sono stati preparati nelle abilitàdi lettura, scrittura e dizione. Le lezionisono state svolte dalla docentemadrelingua in francese AudePassemard, tutor referente laprofessoressa Alba Iannaccone e gliinsegnanti Paolo Pagliuca e AnnaTommasetta. Al laboratorio linguistico diinglese per il boom di adesioni e visto il

Terminano i laboratori “Pon” alla scuola media “Guarini”:consegnati agli studenti protagonisti del “Pon” gli attestati

di partecipazione

Però, i ragazzi del gruppo di Solofrastanno cercando di chiuderlo con lostesso entusiasmo con il quale hannoiniziato, come dimostra la consuetacerimonia di chiusura del 22 e del 29maggio, svoltasi, rispettivamente, a SanGiuliano e Sant’ Andrea Apostolo,ricordando, nel contempo, ai ragazzidella comunità la possibilità di richiederel’iscrizione a questo gruppo per ilprossimo anno ( Angela Bologna,Fabio De Maio 349/ 4237960, EnzoTroisi 349/6236654, Gerardo Gaeta348/ 0330091, Michele D’Onofrio 346/6211506, Domenico De Mattia 338/

6555804, Andrea Cuomo 345/6118390 oppure presso la sede di“Solofra oggi”.

Comunque, la chiusura ufficialegiungerà, soltanto al termine dell’annuale“route estiva “, consistente in unaparticolare tipologia di campeggio estivocaratterizzata da un cammino durantetutto il periodo del campo.Nel frattempo, i nostri giovani scout sonoimpegnati con altre associazioni,politiche e non, nella campagnafinalizzata ad illustrare ai cittadinisolofrani l’importanza del referendum del12 e 13 giugno.

Chiusura scoutL’anno scout e’, ormai, agli sgoccioli.

Le Arciconfraternite del SS.Sacramento e SS. Annunziata, il 21maggio scorso, hanno organizzatoil terzo raduno diocesano , a cuihanno partecipato numeroseconfraternite, provenienti nonsoltanto dai Comuni viciniori, maanche dalle varie zone delSalernitano, a testimonianzadell’unione di cuori e di menti . Lamanifestazione, iniziata alle 16,00,in piazza S. Giuliano, è proseguitanella Rettoria di S. Domenico, dovei partecipanti sono stati accolti daipadri Giuseppini. L’arcivescovo diSalerno,Campagna e Acerno, SuaEccellenza , monsignor Luigi Moretti,ha rincuorato, con parole semplici, ipartecipanti alla cerimonia,esortandoli a camminare, semprepiù, sulla scia dei nostri padri, chenon facevano sapere alla sinistraciò che si faceva con la mano destraa favore dei nostri fratelli bisognosi.Dopo l’intervento di Felice Grilletto,presidente delle Confraternite della

numero chiuso di partecipanti, l’istitutoha provveduto a sorteggiare leeccellenze dei vari alunni nelle lingue.Gli allievi hanno partecipato alle lezioniparlando in lingua inglese con l’espertamadrelingua e potranno accedere aconclusione del corso alla certificazioneCambridge, superando le prove scritteed orale. Per il livello Movers “Laglobalizzazione chiama, Solofrarisponde in lingua inglese”, gli alunni dellaseconda classe hanno sviluppato leabilità di apprendimento nell’ascolto,lettura, scrittura e comunicazione orale.Tutor l’insegnante Maria Viggiano conl’esperta madrelingua per il livelloMovers Rosemary Lionetti. “Per noiiscritti al corso -spiega l’alunna MichelaTrerotola- il corso serve a potenziare lenostre abilità nella lingua inglesespronandoci anche nell’italiano”. AlBritish school di Avellino gli alunniconseguono la certificazione (livello A1Cambridge) per il Movers, e il (livello A2Cambridge) per il Ket. Il laboratorio inlingua inglese Ket con la tutor EtelcarlaGalasso e la madrelingua CaterinaGiordano si è rivolto alle terze classi.Entusiasti i ragazzi che hannofrequentato con elevato stato digradimento il corso di lingua ingleserispondendo con assiduità nellafrequenza. Le prove orali degli alunnidurante gli esami sono valutate daesaminatori affermati qualificati presentinei centri autorizzati durante gli esami.Tutte le altre prove scritte vengonoinviate a Cambridge e qui sono corretteda esaminatori Cambridge ESOL.

a cura di Antonella Palma

Arciconfraternite e confraternite, in festa nel terzoraduno diocesano, in quel di “Fratta”

Campania, il corteo è proseguito peril raduno in in Collegiata e lapartecipazione alla S. Messa,presieduta da monsignor MarioPierro, a causa dei sopraggiuntiimpegni di Sua Eccellenza. Il parrocodella Collegiata, dopo averneillustrato i tesori artistici, ha propostoil ripristino della Congrega degliIncappucciati che si riunivanell’omonima cappella. I 300 delleArciconfraternite hanno espresso uncaloroso plauso agli organizzatori,per l’accoglienza e la socievolezzadimostrate, il che rende onore emerito ai parrocchiani dei SS.Giuliano e Andrea. Quelli di S.Andrea sono rimasti un po’ delusi ,perché si aspettavano lapartecipazione dei confratelli condivise e stendardi delleArciconfraternite partecipanti, dalmomento che si sono presentati inborghese a visitare la quadreria delGuarini. Tuttavia, è prevalso l’aspetto

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positivo, rappresentatodall’integrazione e da unprimo passo peru n ’ i n t e r r e l a z i o n ecostruttiva, ai fini dellacrescita socio- religiosadelle nostre comunità. Lefoto testimoniano che l’Arciconfraternita piùnumerosa è stata quella diS. Giuliano Martire con isuoi 60 iscritti.

È’ bello organizzare edospitare eventi del genere,in quanto il senso dellacomunità si alimentaanche conmanifestazionisocio-religiose.

Nunzio Repole

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pag. 8 Anno 25- Numero 06- Giugno 2011

A cura di Raffaele VignolaFLASH

Chi ha scritto che i Romani sono stati introdotti nella processionedel Venerdì Santo, deturpando la processione degli incappucciati,è, sicuramente, una persona incoerente oppure è dotato di unamemoria miope, in quanto ha dimenticato chi ha introdotto, a pocoa poco, i Romani con tutte le scene della rappresentazione delVenerdì Santo.

Forse, l’autore della citata affermazione è a digiuno di sociologiadella comunicazione .

Introduzione dei Romani…. Incoerente!

Il consueto raduno “Fiat500” nella Città conciaria hafatto registrare i malumori deicittadini, riguardoall’inquinamento acustico eatmosferico provocati dallepredette autovetture.

I nostri lettori non hannonulla in contrario allamanifestazione organizzata contanto zelo da parte degliorganizzatori.

Tuttavia, non è bello privarei solofrani della piazza nei giornifestivi, per trasformarla in un

Raduno Fiat 500luogo di raduno, con tutte le suenegatività.

Quindi, sarebbe opportunoche la manifestazione sisvolgesse in un luogo aperto espazioso (come Piazzamercato), dove gli appassionatipotrebbero seguire l’evento, conil massimo comfort e senzadisturbare le persone noninteressate alla predettamanifestazione e desiderose dipasseggiare in santa pace.

Nunzio Repole

Nella mattinata del 22 aprile2011, nella nostra comunità s’èverificato un altro eventod’inciviltà o di esasperazione?Due cittadini, padre e figlio,hanno aggredito, verbalmente,nel proprio Ufficio comunale, ilgeometra A. Di Zenzo, che hafatto ricorso alle cure delnosocomio conciario.

L’episodio è statoc o n d a n n a t o

Esasperazione o un altroatto d’inciviltà?

dall’Amministrazione Guarino eda tutte le persone di buonavolontà. In pochi mesi, a cavallodi quest’anno e dello scorsopassato, si sono verificati episodidi inciviltà o di esasperazione?

Pertanto, la domanda sorgespontanea: “ Quali sono i motiviche fanno scatenare azioni delgenere, sotto l’AmministrazioneGuarino”?

Apprendiamo, con orgoglio,la ripresa dei lavori nelcomplesso sportivo e diricreazione nel cantiere “ LaCittà nella Città”, perché sarà unaltro servizio di lusso al Comuneconciario, sopperendo, nelcontempo, alla mancanza degliEnti pubblici.

Difatti, gli stessi non offronoservizi alla cittadina conciaria,costringendo i giovani aspostarsi nei Comuni limitrofiper le loro attività ricreative,culturali e sportive.

Nell’estate prossima, già,sarà possibile per i nostri sportivipraticare il campo polivalentenel predetto complesso, comesi rileva dalla foto.

La Città nella CittàSe sarà completata

quest’opera, dobbiamo elogiaretutti i soci della “ Città nellaCittà”, dal momento che,anziché “ piangere sul latteversato”, si prodigano nelprogettare e realizzare operenecessarie allo sviluppo globaledella nostra Città, in modo taleda far risplendere, nei fatti, ilsole, che ne rappresenta lostemma.

Quindi, la Redazione di“Solofra oggi “ auspica che similiiniziative possano rappresentareuno stimolo idoneo anche acompiere un salto di qualità perl’ intera comunità e per ilComprensorio.

Gli studenti dell’ISISS “G.Ronca” di Solofra, grazieall’interrelazione del predettoIstituto con il territorio e leaziende operanti sullostesso,hanno potuto coniugarela teoria con la pratica.

Infatti, gli allievi delle quinteclassi della Ragioneria, neigiorni 12 – 13 - 14 aprile 2011,hanno sperimentato sottol’egida del Direttore della Bancadella Campania, dottoreD’amore, del vice-direttoreUmberto Lago e del cassiereAntonio De Feo,una relazioneaziendale nella sua fattività eoperatività.

I ragazzi sono stati coordinatidal ragioniere Michele Giliberti,noto nell’ambiente bancario, edal professore Raffaele Vignola.

GLI STUDENTI E LA BANCAL’esperienza, fermata sullacarta dagli allievi, sarà riportata,integralmente, sul nostroperiodico, all’inizio del prossimoanno scolastico, con documentiprobatori.

Nel frattempo,vi riportiamouna frase degli studenti cheracchiude le loro impressioni sututto lo stage:”Questa nostraesperienza ha arricchito ilnostro bagaglio culturale e ciha fatto vedere la banca conocchi diversi da come ce laimmaginavamo studiandolasui libri, sia nei suoi pro chenei suoi contra. La vita di unfunzionario bancario, purcomportando molteresponsabilità,rappresenta,tuttavia,unottimo lavoro molto ambito datante persone”.

Egregio Direttore, apprendo dai manifesti murali che, dopoun tira e molla, il Comitato festeggiamenti è riuscito a portare aSolofra il cantante di piazza Giuliano Palma, con un immensosforzo economico. Però, il nostro parroco era propenso arisparmiare i soldi per la musica leggera, poichè aveva datodimostrazione di doti canore in piazza. Infatti, dopo l’alzata delpanno, aveva cantato l’inno di Mameli, come ha riportato ancheil Suo mensile. Senza voler sminuire il ruolo sociale del Comitato,ritengo che sarebbe stato preferibile, in un momento di crisi, nondare uno schiaffo alla povertà. A mio parere, non si possonospendere tanti soldi in onore di S. Michele, quando molti nostrifratelli versano in un gravissimo stato di bisogno.

E. R. N.

Giuliano Palma spiazzamonsignor Mario Pierro

Nella città conciaria c’ è ariadi fermentazione politicagiovanile, grazie anche al sito diface book “ Solofra una città allosbando” E’ bello che i giovani siscrivono tra di loro, servendosidell’informatizzazione, al fined’incontrarsi su un programmaper Solofra. Ebbene, al predettosito partecipano ancheassessori e consiglieri comunali,sicuramente per capiresociologicamente la portatapolitica dei giovani, al punto taleda verificare se è un fuoco dipaglia che si può accendere conscintilla oppure è un tessutoimpermeabile che fa scivolaretutte le promesse elettorali o,ancora, una roccia che resisteall’ambizione dell’ io o allasistemazione di amici e parenti,per gettare basi solide per unaSolofra all’ insegna della

L’architetto D’Urso negal’evidenza?

trasparenza, dell’onestà e dellapartecipazione alla cosapubblica. A proposito delpubblico, il noto assessoreall’urbanistica Antonello D’Urso,ha detto una baggianatamastodontica riguardo allacementificazione. Infatti, haaffermato tramite cartastampata che anche se sonostate ridotte le aree a zonarossa, l’attualeAmministrazione comunaleGuarino, farà di tutto perrecuperare l’esistente sulterritorio, perchéquest’amministrazione ècontro il cemento. A noisembra che l’amico architettoD’Urso abbia negatol’evidenza A questo punto ladomanda sorge spontanea: “Chi ha cementificato la cittàconciaria”?

Où va l’Italie? E’ il titolo dellaconferenza tenuta dal professorMarc Lazar invitatod a l l ’ A S S O C I A Z I O N EFRANCO-ITALIANA diAVIGNONE. L’Afia si occupa didiffondere e sviluppare la lingua,la cultura e i legami di amiciziatra i due Paesi con più di 600aderenti e simpatizzanti.

In margine alle celebrazionidel 150° dell’Unità d’Italia,ilpercorso della Repubblica nelsuo divenire uno Stato modernoe costruttore europeo, halasciato il posto alla discussionesulla realtà sociale, economicae politica degli ultimi tempi.Questa realtà è statadecorticata e commentata conestrema professionalità edacutezza durante il colloquio.

Ricordiamo che il professorLazar è uno dei massimi espertieuropei riguardanti le questioniitaliane. Docente di Storia eSociologia Politica presso laFacoltà di Scienze Politiche diParigi, co-direttore della“School of Government” pressol’Università LUISS di Roma,autore e co-autore di libri cheritracciano la storia eanalizzano le vicende e imutamenti in seno alleistituzioni e nel tessuto socialeitaliano. (“L’Italia sul filo delrasoio” Rizzoli 2009 - “L’Italiadisunita” Longanesi 2011).Lazar esprime le perplessità epreoccupazioni risentitedurante le sue inchieste suidiversi temi analizzati, come lostallo politico di un paese chesi ritrova arruolato nellatematica unitaria al prezzo dimolteplici polemiche e riserveespresse al Nord come al Sude ugualmente in seno adorganizzazioni come laConfindustria, ostileall’instaurazione di un giornofestivo per le celebrazioni del17 Marzo.

Un Paese immobile e privodi iniziative che subisce leurgenze giornaliere e che nonelabora progetti per migliorarela propria competitività e nontrova lo spunto di stabilire dellenuove basi per un modello disviluppo per l’Italia. Bastipensare alla fine dellesovvenzioni UE per ilMezzogiorno previste nel 2013,dove una politica di sviluppo edi crescita sostitutiva dovrebbegià essere pronta, in accordocon le istanze regionali, perevitare che al Sud non siaccentui il divario con il restodel Paese o semplicemente pernon perdere i fondi già stanziatima privi di un progetto diutilizzo.

Incontro con Marc Lazar“Dove va l’Italia?”

Un richiamo è fatto aidrastici tagli alla ricerca,all’educazione, alla cultura,come altri eminenti personaggisi sono espressi al riguardo,(Vedi il Va Pensiero delDirettore d’orchestra Mutiall’Opera di Roma) chemettono in difficoltà le basistesse del nostro vivere elavorare insieme e della nostraattitudine a definirci italiani.

Globalizzazione, shockmigratorio, integrazione, ilberlusconismo di questi anni euna manovra di governovassalla e tributaria alla leganord, una GERONTOCRAZIAche sembra incosciente delvalore della gioventù italiana edeuropea e la conseguente fugadei cervelli -fattore diimpoverimento strutturale- Tuttiquesti argomenti hannoevidenziato una situazionepreoccupante per L’Italia. Afronte di qualche scelta benragionata da parte del governoBerlusconi, il grosso del lavororesta quindi da fare.

Lazar nel corso del suolavoro di analisi edinterpretazione ha delineato ledifferenti “sfide” alle quali l’Italiadovrà fare frontenell’ immediato. La grandeinterrogazione della fine deldibattito è la seguente: “ce lafarà l’Italia?”

L’Italia ce la puo’ fare,afferma Lazar, in questo Paesepiù che altrove è conosciuta lanozione di sacrificio e ogniqualvolta, nel corso della suastoria, che il nostro Paese si ètrovato a terra, esso ha saputotrovare la forza e la volontà dirisollevarsi e continuare.

Resta da vedere comeintegrare un modello adatto alleparticolarità italiane e alle suecaratteristiche peculiari, fruttodi un percorso storico unico edenso, avvezzo nondimeno acambiamenti repentini edrastici.

Il post-berlusconismosembra contenere i germi dellosprofondarsi del sistema attualedei partiti politici, i qualidovranno ristrutturarsi.

Alle interrogazioni che ciponiamo sul “Sistema Paese”e sul nostro divenire in tantoche italiani, spero che potremotrovare delle risposte valide evederne i risultati, mi auguropositivi, all ’occasionedell’appuntamento fissato conMarc Lazar qui ad Avignone,nel 2013.

Nicola Vignola

Studenti All’Università