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QUANDO GLI SCIENZIATI CERCAVANO ADAMO ED EVA antidarwin.wordpress.com /2014/11/28/quando-gli-scienziati-cercavano-adamo-ed-eva-2/ Fabrizio Fratus Riporto un articolo di M. Georgiev che non va mai dimenticato, la scienza ufficiale ha “scordato” quanto la ricerca sperimentale e empirica ha riscontrato nell’analisi del DNA mitocondriale. Qualcuno mi accuserà di creazionismo, poco male, il pezzo di Michele è interessante e è basato su fatti concreti e dimostrabili al contrario delle tesi assurde promosse dagli evoluzionisti; tra cui l’ultima è quella che vuole l’uomo in via di rimpicciolimento per poi scomparire del tutto, tesi non solo senza prove ma prive anche di una logica sostenibile. di Mihael Georgiev Alcuni lettori ci chiedono come conciliamo la cronologia biblica con la scoperta che la prima donna, dalla quale tutti discendiamo, sarebbe vissuta 150 000 anni fa. La storia della scoperta scientifica della discendenza da una sola donna vissuta 150mila anni fa è iniziata il 1 gennaio 1987, quando sulla rivista Nature è comparso un articolo dove gli autori annunciavano che in base alla loro ricerca gli uomini moderni discendono da una unica donna, vissuta in Africa circa 200mila anni fa. (Cann, RL., Stoneking, M., Wilson, AC., Mitochondrial DNA and Human Evolution, Nature1987;325:31-36, 1 gennaio). Per il suggestivo richiamo alla “madre” biblica di tutto il genere umano ed il modo in cui è stata fatta la scoperta, a questa ipotetica donna è stato dato il nome “Eva mitocondriale”. La notizia ha colpito l’immaginazione del pubblico tanto che è finita il 26 gennaio dello stesso anno sulla rivista Time, ed un anno dopo, l’11 gennaio 1988, sulla copertina della rivista Newsweek, che è disponibile sulla pagina internet: http://www.virginia.edu/woodson/courses/aas102%20(spring%2001)/articles/tierney.html . A questa conclusione i ricercatori sono arrivati esaminando un particolare tipo di DNA, contenuto nei mitocondri, chiamato DNA mitocondriale (mtDNA). I mitocondri sono particolari strutture, presenti nelle cellule, che contengono un piccolo filamento di mtDNA che ha soltanto 37 geni (per contro, il DNA del genoma umano che si trova nel nucleo delle cellule, ha oltre 70mila geni). Mentre il DNA nucleare è costituito per metà da DNA proveniente dalla madre e metà proveniente dal padre, il DNA dei mitocondri (mtDNA) proviene soltanto dalla madre, cioè si trasmette soltanto per linea femminile. Come il DNA nucleare, anche il mtDNA subisce variazioni causate da mutazioni. Confrontando le variazioni nella molecola del mtDNA tra 145 persone provenienti dai cinque continenti, i ricercatori hanno stabilito che il mtDNA dell’uomo moderno deriva da una sola molecola, cioè da una sola donna; siccome il numero di variazioni – cioè mutazioni – è risultato superiore tra gli africani, hanno concluso che sono gli uomini più antichi, perciò questa donna è vissuta in Africa. Qualcuno – non certo i ricercatori – ha considerato queste due conclusioni come prova scientifica di monogenismo, ma ciò è errato. Quand’anche il mtDNA umano provenisse da una sola donna, potrebbero benissimo esserci state più donne-madri all’inizio. Quelle di loro che hanno avuto solo figli maschi avrebbero potuto trasmettere il loro mtDNA solo ai discendenti della prima generazione, ma

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  • QUANDO GLI SCIENZIATI CERCAVANO ADAMOED EVA

    antidarwin.wordpress.com /2014/11/28/quando-gli-scienziati-cercavano-adamo-ed-eva-2/

    Fabrizio Fratus

    Riporto un articolo di M. Georgiev che non va mai dimenticato, la scienza ufficiale ha scordato quantola ricerca sperimentale e empirica ha riscontrato nellanalisi del DNA mitocondriale.

    Qualcuno mi accuser di creazionismo, poco male, il pezzo di Michele interessante e basato sufatti concreti e dimostrabili al contrario delle tesi assurde promosse dagli evoluzionisti; tra cui lultima quella che vuole luomo in via di rimpicciolimento per poi scomparire del tutto, tesi non solo senzaprove ma prive anche di una logica sostenibile.

    di Mihael Georgiev

    Alcuni lettori ci chiedono come conciliamo la cronologia biblicacon la scoperta che la prima donna, dalla quale tutti discendiamo,sarebbe vissuta 150 000 anni fa.

    La storia della scoperta scientifica della discendenza da una soladonna vissuta 150mila anni fa iniziata il 1 gennaio 1987, quandosulla rivista Nature comparso un articolo dove gli autoriannunciavano che in base alla loro ricerca gli uomini modernidiscendono da una unica donna, vissuta in Africa circa 200milaanni fa. (Cann, RL., Stoneking, M., Wilson, AC., MitochondrialDNA and Human Evolution, Nature1987;325:31-36, 1 gennaio).Per il suggestivo richiamo alla madre biblica di tutto il genereumano ed il modo in cui stata fatta la scoperta, a questaipotetica donna stato dato il nome Eva mitocondriale. Lanotizia ha colpito limmaginazione del pubblico tanto che finita il26 gennaio dello stesso anno sulla rivista Time, ed un anno dopo,l11 gennaio 1988, sulla copertina della rivista Newsweek, che disponibile sulla pagina internet:http://www.virginia.edu/woodson/courses/aas102%20(spring%2001)/articles/tierney.html.

    A questa conclusione i ricercatori sono arrivati esaminando un particolare tipo di DNA, contenuto neimitocondri, chiamato DNA mitocondriale (mtDNA). I mitocondri sono particolari strutture, presenti nellecellule, che contengono un piccolo filamento di mtDNA che ha soltanto 37 geni (per contro, il DNA delgenoma umano che si trova nel nucleo delle cellule, ha oltre 70mila geni). Mentre il DNA nucleare costituito per met da DNA proveniente dalla madre e met proveniente dal padre, il DNA deimitocondri (mtDNA) proviene soltanto dalla madre, cio si trasmette soltanto per linea femminile. Comeil DNA nucleare, anche il mtDNA subisce variazioni causate da mutazioni. Confrontando le variazioninella molecola del mtDNA tra 145 persone provenienti dai cinque continenti, i ricercatori hanno stabilitoche il mtDNA delluomo moderno deriva da una sola molecola, cio da una sola donna; siccome ilnumero di variazioni cio mutazioni risultato superiore tra gli africani, hanno concluso che sonogli uomini pi antichi, perci questa donna vissuta in Africa.

    Qualcuno non certo i ricercatori ha considerato queste due conclusioni come prova scientifica dimonogenismo, ma ci errato. Quandanche il mtDNA umano provenisse da una sola donna,potrebbero benissimo esserci state pi donne-madri allinizio. Quelle di loro che hanno avuto solo figlimaschi avrebbero potuto trasmettere il loro mtDNA solo ai discendenti della prima generazione, ma

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  • non oltre. Tuttavia, anche queste donne sarebbero a tutti gli effetti madri del genere umano, in quantohanno comunque contribuito al patrimonio genetico dei discendenti, ma solo con il DNA nucleare e noncon quello mitocondriale. Per fare un esempio, se una donna ha solo tre figli maschi, il mtDNA dei suoifigli sar copia del suo mtDNA, che per non pu essere trasmesso oltre; il mtDNA dei suoi nipoti sarinvece copia di quello delle rispettive nuore e non pi della nonna. In altre parole, le conclusioni deiricercatori non sono una prova del monogenismo, ma sono semplicemente compatibili con esso. Chivuole credere nel monogenismo lo pu fare solo per fede, perch esso non provato scientificamente.Fede che, per fortuna, non contraddice i dati scientifici, ma compatibile con essi. Il monogenismo un buon esempio dei rapporti tra fede e scienza per quanto riguarda le origini.

    La terza conclusione riguardava lepoca in cui vissuta lEva mitocondriale. Per calcolare tale epoca, iricercatori si sono basati su alcuni assunti incontrollabili, che a loro volta sono basati sul presuntotempo dellevoluzione. Ad esempio, presumendo che la linea evolutiva delluomo e quella delloscimpanz si sono divise 5 milioni di anni fa, si pu contare il numero di variazioni tra il mtDNA dellascimmia e quello delluomo moderno, dividere tale numero agli anni trascorsi (5 milioni), calcolandocos la frequenza delle mutazioni del mtDNA; moltiplicando poi tale frequenza per il numero divariazioni presenti nel mtDNA degli uomini moderni, si pu calcolare il tempo necessario perlaccumulo di tante variazioni. In questo modo i ricercatori hanno concluso che la madre del genereumano vissuta tra 140 000 e 1 000 000 di anni fa, proponendo 200mila anni come una mediaragionevole.

    Mentre il monogenismo soddisfaceva molte persone, let dellEva mitocondriale risultava incompatibilecon la cronologia biblica, quindi era una doccia fredda per i creazionisti biblici. I quali sono tornati asorridere 10 anni dopo, quando altre ricerche, alcune delle quali fatte sui resti dellultimo zar di RussiaNicola II, hanno dimostrato che la frequenza delle mutazioni del mtDNA pu essere 20 volte maggioredi quella calcolata prima (Gibbons A., Calibrating the Mitochondrial Clock, Science 1998;279:28-29, 2gennaio). Rifacendo i calcoli con la nuova frequenza, lEva mitocondriale sarebbe vissuta solo 6-7000anni fa, esattamente come lEva biblica.

    Naturalmente anche in questo caso vale quanto detto prima del monogenismo. Se la datazione fallace, lo non solo quando d risultati conformi alla scala di tempo evoluzionista, ma anche quandod risultati conformi alla genealogia biblica. Se uno vuole credere alla cronologia della Genesi, deveaccontentarsi che la sua fede sia conforme ai dati scientifici, ma non pretendere che sia provata dallascienza. Comprendendo questo, i credenti avrebbero loccasione di fare pure bella figura, dato laltotasso di dogmatismo che regna attualmente nel tempio del sapere scientifico.

    A vanificare definitivamente le speranze di trovare Eva con lo studio del mtDNA arrivata la notizia cheil DNA mitocondriale sarebbe in grado di scambiare pezzi con il DNA nucleare (Morris, AAM.,Lifgtowlers, RN, Can paternal mtDNA be inherited?, Lancet 2000;355:1290-1291., Williams, RS,Another Surprise from the Mitochondrial Genome, New England Journal of Medicine, 2002;347:609-611). Questi ultimi dati smontano lassunto della purezza femminile del mtDNA, che potrebbeincludere anche geni di origine paterna. Ma ci fermiamo qui, perch siamo gi fuori dallargomentodiscusso sopra.

    QUANDO GLI SCIENZIATI CERCAVANO ADAMO EDEVA