Problem solving creatività pensiero laterale_Coach Pasquale adamo
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CREATIVITA’
PENSIERO LATERALE
PROBLEM SOLVING
11 Novembre 2013 – Aula Magna - Università degli studi di Bari - ore 15.00 Coach Pasquale Adamo
PRESENTAZIONE PASQUALE ADAMO
Laureato come “Esperto nei Processi Formativi” presso l’Università degli studi di Bari, dal 2005 si occupa di POTENZIAMENTO e REALIZZAZIONE PERSONALE E PROFESSIONALE.
Nel 2006 segue un Master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane e un Master in Manager della Formazione.
Nel 2007 diventa Coach formandosi direttamente con i più grandi Formatori Internazionali: J. Grinder, R. Dilts, Roy Martina, N.&P. Barretta, B. Erickson; S. Gilligan e tanti altri.
E’ autore di due testi: “Comunicazione analogica e PNL” e “101 Storie di PNL”
Dal 2008 svolge la sua attività di Coaching lavorando sia in ambito personale che aziendale. Inoltre, collabora con le principali scuole ed enti formativi come docente nelle tematiche di coaching.
Nel 2009 fonda JOBELITE.it: il Primo Professional Network Integrato con l’intento di sostenere il successo e la realizzazione professionale dei suoi utenti.
Nel 2012 viene scelto come Responsabile Didattico della Scuola di Master Coach Italia dove insegna in percorsi formativi sul coaching, il benessere e la PNL
Nel 2013 mette insieme le sue esperienze e conoscenze formative, realizzando un nuovo approccio per favorire il cambiamento e il benessere personale: “ADAMO EXPERIENCE: CAMBIA LA TUA STORIA” (appuntamento mensile realizzato in varie città Italiane.)
Numero Verde: 800.960214 Cell. 3939455377 [email protected] Adamop.blogspot.com
COME DIVENTARE UNA RISORSA NEL MONDO DEL LAVORO: LE SOFT SKILLS
La maggior parte degli annunci di lavoro richiedono competenze trasversali: problem solving, team working, gestione dei conflitti, ottime capacità comunicative, etc.
Durante un colloquio di lavoro, il Recruiter dopo aver appurato la presenza delle competenze tecniche, verifica l’abilità del candidato rispetto alla competenze trasversali: sai essere un problem solver? Sai lavorare con gli altri? Sai gestire le tue emozioni? Etc.
Da qui, l’esigenza di FORMAZIONE e PREPARAZIONE nell’ambito delle SOFT SKILLS e delle COMPETENZE TRASVERSALI.
PASQUALE ADAMO – Coach, Formatore, Mediatore, Autore, Esperto Di PNL, - 3939455377 – adamop.blogspot.com – [email protected]
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DEFINIZIONE DI PROBLEM SOLVING
Problem solving significa letteralmente “risolvere problemi”. Il termine è stato utilizzato originariamente in riferimento a problemi logico-matematici, ma
negli ultimi anni è stato sempre più utilizzato in campi di ogni genere: pratici, aziendali e comunicazionali.
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DEFINIZIONE DI PROBLEM SOLVING
Il problema è uno scostamento della realtà dalla norma, cioè una deviazione tra il risultato reale e il risultato che dovevamo attenderci.
Un problema deve essere ANALIZZATO quando non si conoscono le cause, altrimenti si deve solo intervenire.
Nell’ottica del problem solving, il problema assume una connotazione leggermente diversa: il problema è l’insieme delle cose da scoprire per raggiungere un determinato obiettivo e/o cambiamento. Esempi di problemi di questo tipo sono: - Come migliorare la qualità di un prodotto; - Come acquisire nuovi clienti; - Come fidelizzare i clienti; - Come migliorare il clima aziendale.
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CREATIVITA’
Anthony McCaffrey (Psicologo cognitivo)
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Non esistono cervelli poco creativi ma solo poco allenati ed è possibile,
con esercizi ad hoc e sviluppando alcune tecniche, arginare e superare gli ostacoli
che impediscono alla mente di produrre idee innovative.
Non esiste pertanto un cervello più creativo di un altro, ma solo uno più abituato ad affrontare necessità diverse.
Comprendendo a fondo i meccanismi che permettono alle persone di "vedere oltre",
è possibile migliorare il livello di creatività di ogni singolo.
CREATIVITA’
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L’atto del CREARE è stato a lungo percepito come attributo esclusivo della divinità.
Infatti, Catullo, Dante, Leonardo non si sarebbero mai definiti dei “creativi”. All’uomo, al massimo, appartenevano parole come: invenzione, progresso, innovazione, persino
genio, ma non “creativo”.
CREATIVITA’
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Alcune tecniche per sviluppare la creatività e il problem solving: Il Pensiero Laterale Il Brainstorming La Bisociazione La Mappa Mentale Il Metodo PAPSA
PENSIERO LATERALE
Il pensiero laterale è il processo d’uso delle informazioni per conseguire la creatività e la ristrutturazione intuitiva.
Il pensiero laterale può essere appreso, praticato e utilizzato.
Il pensiero laterale è un modo di fare uso della mente, quanto il pensiero logico, ma
estremamente differente.
E’in stretta relazione con la creatività, l’intuizione e lo humour.
Lady Astor disse a Wiston Churchill: “Mr Churchill se fossi sposata con lei, le verserei del veleno in quel caffè”.
Churchill si rivolse verso di lei e disse: “ Signora, se fossi sposato con lei…berrei il caffè”
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Il pensiero laterale è in grado di liberare dalle prigioni concettuali delle vecchie idee e dà luogo a cambiamenti di atteggiamento e approccio, a uno sguardo diverso sulle cose che sono sempre
state considerate dalla stesso angolo visuale.
Il pensiero laterale riguarda la ristrutturazione di vecchi modelli e la stimolazione di nuovi.
PENSIERO LATERALE
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Le soluzioni trovate attraverso il pensiero laterale:
1. Richiedono impegno, attenzione e forza di volontà 2. L’impegno, l’attenzione e la forza di volontà, quando si trova la “risposta laterale” sembrano
essere stati inutili!!! 3. Richiede la disponibilità ad abbandonare quello che si è fatto e cambiare totalmente
strategia 4. Appaiono all’improvviso e senza preavviso. 5. Spessissimo, non sono collegate con quello che si stava facendo/pensando prima. 6. Vedono il problema da un punto di vista totalmente nuovo. 7. La soluzione è accompagnata da una sensazione di assoluta certezza che quella sia la risposta migliore in assoluto.
PENSIERO LATERALE OFFRE SOLUZIONI
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PENSIERO LATERALE
“Il pensiero laterale serve a cambiare concetti e percezioni, invece che insistere più profondamente con gli stessi concetti e percezioni.” E. De Bono
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IL PENSIERO LATERALE E IL PENSIERO VERTICALE
Nel pensiero laterale è possibile sbagliare in una certa fase allo scopo di raggiungere una soluzione corretta; nel pensiero verticale ciò è impossibile. Nel pensiero laterale si può andare avanti deliberatamente nella ricerca di informazioni irrilevanti, nel pensiero verticale si seleziona solamente ciò che è rilevante. Il pensiero laterale è produttivo, il pensiero verticale è selettivo. Il pensiero verticale viene utilizzato per scavare sempre più in profondità la stessa buca, il p.l. serve a scavare una buca in un posto differente. Il pensiero verticale e il pensiero laterale sono complementari. È necessario praticarli entrambi.
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DIFFERENZE TRA PENSIERO LATERALE E PENSIERO VERTICALE
Il pensiero verticale si mete in moto solamente se esiste una direzione in cui muoversi, il pensiero laterale si mette in moto allo scopo di generare una direzione.
Il pensiero verticale è analitico, il pensiero laterale è stimolante.
Il pensiero verticale è consequenziale, il pensiero laterale può procedere a salti.
Con il pensiero verticale si blocca tutto ciò che è diverso e differente. Il pensiero laterale lo usa!
Le categorie del pensiero verticale sono classificate, definite e fissate, con il pensiero laterale
non lo sono.
Il pensiero verticale segue i percorsi più probabili, il pensiero laterale le esplora quelli meno probabili!
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Non è in discussione la maggiore o minore efficacia di un processo rispetto all’altro perché entrambi sono necessari.
È importante invece rendersi conto delle differenze allo scopo di riuscire a utilizzarli entrambi efficacemente.
I due processi sono complementari e non antagonistici. Il pensiero laterale aumenta l’efficacia del pensiero verticale offrendogli più elementi su cui
operare una selezione. Il pensiero verticale moltiplica l’efficacia del pensiero laterale facendo un uso corretto delle idee generate.
Il pensiero laterale è come
la retromarcia in un’automobile. Non si cercherebbe mai di guidare
solo e sempre in retromarcia, dall’altra parte,
occorre usarla per poter fare manovra e uscire da un vicolo cieco.
I MODELLI
La mente opera per la creazione di MODELLI nell’ambiente in cui si muove. (per esempio, quando viaggiamo tendiamo a creare modelli: sui costumi, abitudini, tradizioni)
Più i MODELLI vengono usati e più si fissano saldamente
(trasformandosi in abitudini).
Una volta fissati, i modelli formano una sorta di “codice”. Il vantaggio di un sistema di informazioni codificato sta nel fatto che, anziché dover raccogliere
tutte le volte le informazioni, si raccolgono solo quelle sufficienti a identificare il modello codificato.
(Pensate alle indicazioni stradali)
Il limite di questi modelli è che è difficile cambiarli e ristrutturarli. Inoltre, controllano l’attenzione della mente. Dicono alla mente su quali elementi dell’ambiente
esterno porre l’attenzione e solitamente questi elementi sono quelli già conosciuti.
I modelli sono strumenti per la gestione dell’informazione.
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I MODELLI MENTALI sono immagini che ci limitano a:
Modi familiari di PENSARE, AGIRE E OSSERVARE Che vanno da semplici GENERALIZZAZIONI (tutti le donne non sanno guidare)
a teorie complesse (tutte le donne non sanno guidare quando sono in autostrada perché sono più paurose degli uomini)
I MODELLI MENTALI influiscono su quello che VEDIAMO
Così due persone con diversi modelli mentali possono osservare lo stesso evento e descriverlo in modo diverso, perché hanno guardato a PARTICOLORI diversi.
OSSERVIAMO IN MODO SELETTIVO
“Le nostre teorie determinano quello che misuriamo” A. Einstein
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SVANTAGGI DEI MODELLI
1. I modelli tendono a stabilizzarsi e a diventare sempre più rigidi (controllano l’attenzione);
2. È difficile cambiare i modelli quando si sono stabilizzati (le abitudini mentali); 3. L’informazione elaborata da un modello difficilmente può essere usata per un modello
completamente diverso; 4. Si tende alla “polarizzazione”, cioè qualsiasi cosa/informazione che abbia una
rassomiglianza con un modello standard verrà percepito come il modello standard stesso;
5. La mente tende a trascurare eventuali piccole imperfezioni del modello; 6. Se esistono due modelli entrambi validi, la mente opta per uno solo trascurando
totalmente l’altro; 7. I modelli consolidati tendono ad ampliarsi e inglobare sempre più modelli (più piccoli) e
a formare enormi modelli fossilizzanti. (vedi i cliché: le donne non sanno guidare); 8. E’ difficilissimo aggiornarli
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ESEMPIO DI MODELLO MENTALE:
In India quando catturano elefanti ancora piccoli, li legano ad un paletto. Gli elefantini provano a liberarsi ma non vi riescono.
Passano gli anni, gli elefanti diventano adulti e rimangono attaccati allo stesso paletto! Potrebbero facilmente liberarsi se ci provassero, ma CREDONO di non poterlo fare… e così
rimangono prigionieri.
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FATTORI CHE FACILITANO LA CREATIVITA’ e IL PROBLEM SOLVING
La prima cosa da fare è creare un terreno fertile per essere creativi. Nessuno può essere creativo in un contesto ipercritico, giudicante, sminuente, etc. Questo terreno può essere trattato con diversi fertilizzanti:
DIVERTIRSI: Le persone che si divertono a fare qualcosa, la fanno meglio!
SCOPRIRE IL BAMBINO CHE E’ IN NOI: i bambini hanno un modo di agire e pensare totalmente privo di vincoli precostituiti. Il bambino è più libero da condizionamenti, insegnamenti e limiti mentali. Il suo confine tra realtà e possibilità è molto più sottile!
ACCOGLIERE GLI INSUCCESSI E SOSPENDERE I GIUDIZI: Non si deve avere paura degli insuccessi e non ci si deve fare condizionare da essi.
Quanto più si osa, tanto più si rischia, ma tanto più si può ottenere.
CERCARE NUOVI STIMOLI: è importante essere curiosi, esplorare più terreni, sperimentare.
Sono tutti atteggiamenti positivi, che stimolano la creatività.
VISUALIZZARE I SUCCESSI: se visualizzate mentalmente i vostri scopi, i vostri obiettivi, la vostra strada, allora la vostra mente troverà il
modo di raggiungerli.
CAMBIARE PROSPETTIVA Guardare lo stesso orizzonte, dallo stesso punto non vi consente di cogliere altri panorami
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FATTORI CHE OSTACOLANO LA CREATIVITA’
Qui di seguito alcune delle interferenze che limitano la creatività:
MANCANZA DI SENSO DI RESPONSABILITA’: se non si vuole assumersi responsabilità, né prendersi rischi, non si può essere creativi.
MANCANZA DI ASCOLTO:
se le proposte creative vengono ignorate o trascurate, si perderà la motivazione a essere creativi.
PUNIZIONE DEGLI ERRORI: se non esiste una “cultura dell’errore”, si finirà per lavorare in modo abitudinario, ripetitivo e conformistico
pur di evitare l’errore, a scapito dell’innovazione e della creatività.
MANCANZA DI RICONOSCIMENTI: Uno dei fattori motivazionali più importanti è quello del riconoscimento. Gli individui si aspettano dalla
risoluzione di un problema, una qualche forma di riconoscimento… anche soltanto “grazie”.
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I PRESUPPOSTI
Abbiamo visto come i MODELLI possono alterare la nostra capacità di PROBLEM SOLVING e la nostra CREATIVITA’.
Un altro elemento che ostacola il pensiero laterale limitando la nostra sensibilità creativa è il PRESUPPOSTO.
Se i modelli possono essere definiti delle generalizzazioni, i presupposti assomigliano a dei pregiudizi.
I PRESUPPOSTI sono delle convinzioni, delle certezze razionali che limitano il nostro sguardo di insieme.
Molto spesso ad accompagnare il presupposto c’è la parola: E’ IMPOSSIBILE!
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I PRESUPPOSTI
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, fino a quando non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
Albert Einstein
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METTERE IN DISCUSSIONE I PRESUPPOSTI Ora, invece, ci eserciteremo a mettere in discussione i presupposti con cui ci approcciamo alle informazioni e a notare la nostra reazione.
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PROBLEM SOLVING:
Oltre i modelli e i presupposti ecco quali sono gli altri elementi che sviluppano la creatività, il pensiero laterale e il PROBLEM SOLVING: 1. Eliminare il giudizio; 2. Le Idee dominanti; 3. Il PAI: Punti di Accesso delle Informazioni; 4. I Fattori cruciali; 5. Il Frazionamento; 6. La capacità di Inversione mentale
Alcune tecniche di PROBLEM SOLVING aziendale sono: 1. La ruota di DEMING; 2. La matrice sforzo/impatto 3. Il Diagramma a spina di pesce 4. La Mappatura dei processi
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SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
Lo scopo del pensiero non è tanto di essere vero quanto di essere efficace. Per il nostro cervello, l’efficacia comporta la veridicità, ma tra le due cose esiste una grande differenza: essere nel vero significa esserlo in quel momento, essere efficaci significa essere nel vero solo alla fine.
Il pensiero verticale implica l’essere nel vero. Il giudizio viene esercitato in ogni fase. Non è permesso fare un passo che non sia veridico. Il giudizio diventa il metodo dell’esclusione e la negazione ne è lo strumento!
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SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
Con il pensiero laterale si permette di sbagliare lungo il percorso,
anche se alla fine si deve essere nel vero. Così si sospende il giudizio fino all’ultimo.
La necessità di essere sempre nel vero è il maggior ostacolo esistente verso le nuove idee.
È preferibile avere varie idee,
anche se qualcuna di queste è errata piuttosto che essere sempre nel vero
senza avere alcuna idea.
La natura del sistema del pensiero laterale è tale che un’idea sbagliata in una certa fase può condurre a una giusta in seguito.
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SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
I maggiori pericoli della necessità di essere sempre nel vero sono i seguenti:
1. un’arrogante certezza accompagna il corso del pensiero, che però può essere partito da premesse errate.
2. Un’idea “scorretta” (che avrebbe condotto a un’idea o sperimentazione corretta) viene messa da parte in uno stadio troppo precoce.
3. Si suppone che essere nel vero sia sufficiente: un’elaborazione adeguata blocca la possibilità di un’elaborazione migliore.
4. L’importanza attribuita a essere nel vero alimenta la paura inibitoria di compiere errori.
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SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
I maggiori vantaggi provenienti dalla sospensione del giudizio possono essere:
1. un’idea sopravviverà più a lungo e alimenterà nuove idee. 2. Altre persone proporranno idee che il loro stesso giudizio avrebbe rigettato. Queste idee possono essere utili a tutti gli altri. 3. Le idee si possono accettare per il loro ruolo di “stimolo” per altre idee. 4. Idee che vengono giudicate arronee in un determinato quadro di riferimento, possono fungere da stimolo per mettere in discussione il quadro stesso!
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APPLICAZIONE PRATICA DELLA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
Per sospendere il giudizio è importante:
1. Non precipitarsi a giudicare un’idea. Si preferisce indagare. 2. Alcune idee, evidentemente erronee, vengono valutate non in base al perché sono erronee
ma sul “come” possono servire. 3. Anche se si sa che un’idea deve essere respinta, si evita di farlo o lo si fa il più tardi possibile,
allo scopo di trarne il maggiore vantaggio possibile. 4. Anziché forzare un’idea sulla base del giudizio, si prosegue dietro quella idea.
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TECNICA DI PROBLEM SOLVING
I 6 CAPPELLI PER PENSARE
I 6 cappelle per pensare ci consentono di dirigere il nostro pensiero in un’unica direzione. L’uso dei 6 cappelli per pensare facilita 4 azioni fondamentali: -Definire la parte da interpretare: indossare un costume da pagliacci, ci autorizza a comportarci come pagliacci. - Dirigere l’attenzione: ci consente di indirizzare l’attenzione su ogni singolo aspetto del problema. - Facilitare l’interpretazione e il cambio di prospettiva - Stabilire le regole del gioco.
Ciascun cappello ha un ruolo di pensiero. CAPPELLO ROSSO: deve fornire il punto di vista emotivo. CAPPELLO NERO: deve dirci perché una cosa NON deve essere fatta. Gli aspetti negativi. CAPPELLO GIALLO: Deve essere ottimista, trovare gli aspetti positivi. CAPPELLO VERDE: deve essere creativo e produrre nuove idee. CAPPELLO BIANCO: il bianco è un colore neutro e oggettivo. Il cappello bianco deve riflettere sui dati oggetti e sui fatti. CAPPELLO BLU: deve controllare che il gioco si svolgi regolarmente e che tutti rispettino il loro ruolo.
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PROBLEM SOLVING:
Oltre i modelli, i presupposti e la sospensione del giudizio, ecco quali sono gli altri elementi che sviluppano la creatività, il pensiero laterale e il PROBLEM SOLVING: 1. Eliminare il giudizio; 2. Le Idee dominanti; 3. Il PAI: Punti di Accesso delle Informazioni; 4. I Fattori cruciali; 5. Il Frazionamento; 6. La capacità di Inversione mentale
Alcune tecniche di PROBLEM SOLVING aziendale sono: 1. La ruota di DEMING; 2. La matrice sforzo/impatto 3. Il Diagramma a spina di pesce 4. La Mappatura dei processi
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L’uomo è come una pianta: l’amore è il concime della sua anima e
la formazione è il concime del suo intelletto. P. Adamo
GRAZIE A
CIASCUONO DI VOI
PER L’ATTENZIONE