Anno xxxii n° 9 8 marzo 2015

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ANNO XXXII N° 9 - 8 Marzo 2015 1.00 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Da Roma a Mosul: violenza cieca A pag. 2 IL TEMPIO A pag. 3 Per il giorno della Donna, cogliamo “un fiore” dalle poesie di Rainer Maria Rilke TESTIMONI DI VITA CONSACRATA A pag. 7 Ad Acquaviva Picena l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme A pag. 7 Oggi, vorrei che il nostro dialogo non guardi solo al passato, ma si rivolga soprattutto in avanti: alle nuove prospettive, alle nuove re- sponsabilità, alle nuove forme di iniziativa delle imprese cooperative. È una vera missione che ci chiede fantasia crea- tiva per trovare forme, metodi, atteggiamenti e strumenti, per combattere la “cultura dello scarto”, quella che oggi viviamo, la “cultura dello scarto” coltivata dai poteri che reggono le politiche economico-finanziarie del mondo glo- balizzato, dove al centro c’è il dio denaro. Glo- balizzare la solidarietà - questo si deve globalizzare, la solidarietà! - oggi significa pen- sare all’aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla neces- sità di riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della persona che ha biso- gno certamente di reddito, ma non soltanto del reddito! Pensiamo ai bisogni della salute, che i sistemi di welfare tradizionale non rie- scono più a soddisfare; alle esigenze pressanti della solidarietà, ponendo di nuovo, al centro dell’economia mondiale, la dignità della per- sona umana, come è stato detto da voi. Come direbbe ancora oggi il Papa Leone XIII: per glo- balizzare la solidarietà “il Cristianesimo ha ric- chezza di forza meravigliosa!”… Quindi non fermatevi a guardare soltanto quello che avete saputo realizzare. Continuate a perfezionare, a rafforzare e ad aggiornare le buone e solide realtà che avete già costruito. Però abbiate anche il co- raggio di uscire da esse, carichi di esperienza e di buoni metodi, per portare la cooperazione sulle nuove frontiere del cambiamento, fino alle periferie esistenziali dove la speranza ha bisogno di emergere e dove, purtroppo, il sistema socio- politico attuale sembra invece fatalmente desti- nato a soffocare la speranza, a rubare la speranza, incrementando rischi e minacce. Questo grande balzo in avanti che ci proponiamo di far com- piere alla cooperazione, vi darà conferma che tutto quello che già avete fatto non solo è posi- tivo e vitale, ma continua anche ad essere pro- fetico. Per questo dovete continuare a inventare - questa è la parola: inventare - nuove forme di cooperazione, perché anche per le cooperative vale il monito: quando l’albero mette nuovi rami, le radici sono vive e il tronco è forte! Vo- glio offrirvi, invece, alcuni incoraggiamenti concreti. Il primo è questo: le cooperative devono con- tinuare ad essere il motore che solleva e svi- luppa la parte più debole delle nostre comunità locali e della società civile. Di questo non è ca- pace il sentimento. Per questo occorre mettere al primo posto la fondazione di nuove imprese coo- perative, insieme allo sviluppo ulteriore di quelle esistenti, in modo da creare soprattutto nuove possibilità di lavoro che oggi non ci sono. Un se- condo incoraggiamento - non per importanza - è quello di attivarvi come protagonisti per realizzare nuove soluzioni di Welfare, in parti- colare nel campo della sanità, un campo deli- cato dove tanta gente povera non trova più risposte adeguate ai propri bisogni. Conosco che cosa fate da anni con cuore e con passione, nelle periferie delle città e della nostra società, per le famiglie, i bambini, gli anziani, i malati e le persone svantaggiate e in difficoltà per ragioni diverse, portando nelle case cuore e assistenza. La carità è un dono! Non è un semplice gesto per tranquillizzare il cuore, è un dono! Io quando faccio la carità dono me stesso! Se non sono ca- pace di donarmi quella non è carità. Un dono senza il quale non si può entrare nella casa di chi soffre. Nel linguaggio della dottrina sociale della Chiesa questo significa fare leva sulla sus- sidiarietà con forza e coerenza: significa mettere insieme le forze. La crisi economica spinge le famiglie verso l'usura Da noi è presente la «FONDAZIONE AN- TIUSURA MONS. TRAINI-ONLUS» “Sette anni di crisi hanno ormai eroso i risparmi delle famiglie. Ora il pericolo che finiscano nelle mani degli strozzini e che ali- mentino l’economia crimi- nale dell’usura è un dramma che non può es- sere sottovalutato”. L’al- larme è stato lanciato dal presidente della Fonda- zione San Bernardino e se- gretario generale del Fondo Famiglia Lavoro di Mi- lano. ma possiamo aggiungere che la nostra situazione non è da meno e rispecchia quella nazionale. Secondo Eurispes, le famiglie ita- liane che non riescono quest’anno ad arrivare a fine mese con le proprie entrate si attestano al 47,2% (un aumento di 16,4 punti percen- tuali in più rispetto allo scorso anno). Il 62,8% delle famiglie è costretta ad usare i propri risparmi per far quadrare i conti, men- tre solo un anno fa era il 51,8%, Un italiano su tre ha chiesto un prestito bancario nel corso degli ultimi tre anni che nel 7% dei casi gli è stato negato. “Le famiglie senza più pa- trimoni cui attingere per arrivare alla fine del mese si rivolgono ai compro oro, al gioco d’azzardo, coprono il debito con altro debito. Alla fine di questo processo c’è spesso l’usura. Cosa che rischia di trasformare una questione sociale anche in una questione cri- minale”, questo il rischio denunciato. È per questo che desideriamo ricordare che da noi opera “La Fondazione Mons. France- sco Traini contro l’usura-Onlus”, la quale persegue lo scopo di prevenire il ricorso al credito illegale impegnando il fondo di ga- ranzia in dotazione presso le banche conven- zionate facilitando l’accesso al credito a FAMIGLIE o singole persone che versano in difficoltà economiche e che per sovrainde- bitamento, protesti cambiari, incagli, soffe- renze segnalate alla centrale rischi o altre simili ragioni, non possono accedere ai nor- mali prestiti bancari; in tali situazioni la Fon- dazione può impegnare i fondi previsti dalla legge n° 108/96 a sostegno di un prestito a medio termine da rimborsare con rate mensili modulate alla capacità di rimborso dei richie- denti e a condizioni vantaggiose rispetto a quelle di mercato. Ricordiamo, inoltre, che essa opera sull’intero territorio della regione ecclesiastica Marche, con riservatezza e cor- tesia con la collaborazione di volontari di col- laudata e consolidata professionalità che offrono un servizio totalmente gratuito. Notizie utili. La segreteria della Fondazione presso la sede di S. Benedetto del Tronto, Via Case Nuove, 39/41, può essere contattata nei giorni lavorativi di: LUNEDÌ, MERCO- LEDÌ, VENERDÌ dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Negli altri giorni tramite messaggi da lasciare alla segreteria telefonica al numero: 0735 582988. Pp EDITORIALE ACQUAVIVA PICENA "L'essere umano al centro di ogni attività sociale", con questa massima del nostro Vescovo Carlo, si possono riassumere le fi- nalità e l'importanza di "Lavoro libero e creativo", un talk svol- tosi nel pomeriggio di sabato 28 febbraio presso i locali della Roland DG di Acquaviva Picena e sotto l'egida del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, sezione diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatran- sone-Montalto. Lavoro libero e creativo, interessantissimo incontro alla Roland DG segue a pag. 2 segue a pag. 2 Papa Francesco ai Rappresentati della Confederazione Cooperative Italiane (Sintesi) Grazie per questo incontro con voi e con la realtà che voi rappresentate, quella della coo- perazione. Le cooperative sfidano tutto, sfi- dano anche la matematica, perché in cooperativa uno più uno fa tre! E in coope- rativa, un fallimento è mezzo fallimento. Questo è il bello delle cooperative! A pag. 5

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ANNO XXXII N° 9 - 8 Marzo 2015

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ANNO XXXII N° 9 - 8 Marzo 2015 € 1.00

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Da Roma a Mosul: violenza cieca

A pag. 2

IL TEMPIO

A pag. 3

Per il giorno della

Donna, cogliamo

“un fiore” dalle poesie

di Rainer Maria Rilke

TESTIMONI DIVITA CONSACRATA

A pag. 7

Ad Acquaviva Picena l’OrdineEquestre del Santo Sepolcro di

Gerusalemme

A pag. 7

Oggi, vorrei che il nostro dialogo non guardisolo al passato, ma si rivolga soprattutto in

avanti: alle nuove prospettive, alle nuove re-

sponsabilità, alle nuove forme di iniziativa delle

imprese cooperative. È una vera missione che ci chiede fantasia crea-tiva per trovare forme, metodi, atteggiamenti estrumenti, per combattere la “cultura delloscarto”, quella che oggi viviamo, la “culturadello scarto” coltivata dai poteri che reggono lepolitiche economico-finanziarie del mondo glo-balizzato, dove al centro c’è il dio denaro. Glo-balizzare la solidarietà - questo si deveglobalizzare, la solidarietà! - oggi significa pen-sare all’aumento vertiginoso dei disoccupati,alle lacrime incessanti dei poveri, alla neces-sità di riprendere uno sviluppo che sia un veroprogresso integrale della persona che ha biso-gno certamente di reddito, ma non soltantodel reddito! Pensiamo ai bisogni della salute,che i sistemi di welfare tradizionale non rie-scono più a soddisfare; alle esigenze pressantidella solidarietà, ponendo di nuovo, al centrodell’economia mondiale, la dignità della per-sona umana, come è stato detto da voi. Comedirebbe ancora oggi il Papa Leone XIII: per glo-balizzare la solidarietà “il Cristianesimo ha ric-chezza di forza meravigliosa!”… Quindi nonfermatevi a guardare soltanto quello che avetesaputo realizzare. Continuate a perfezionare, arafforzare e ad aggiornare le buone e solide realtàche avete già costruito. Però abbiate anche il co-raggio di uscire da esse, carichi di esperienza edi buoni metodi, per portare la cooperazionesulle nuove frontiere del cambiamento, fino alleperiferie esistenziali dove la speranza ha bisognodi emergere e dove, purtroppo, il sistema socio-politico attuale sembra invece fatalmente desti-nato a soffocare la speranza, a rubare la speranza,incrementando rischi e minacce. Questo grandebalzo in avanti che ci proponiamo di far com-piere alla cooperazione, vi darà conferma chetutto quello che già avete fatto non solo è posi-

tivo e vitale, ma continua anche ad essere pro-

fetico. Per questo dovete continuare a inventare- questa è la parola: inventare - nuove forme dicooperazione, perché anche per le cooperativevale il monito: quando l’albero mette nuovirami, le radici sono vive e il tronco è forte! Vo-glio offrirvi, invece, alcuni incoraggiamenti

concreti. Il primo è questo: le cooperative devono con-tinuare ad essere il motore che solleva e svi-

luppa la parte più debole delle nostre comunità

locali e della società civile. Di questo non è ca-pace il sentimento. Per questo occorre mettere alprimo posto la fondazione di nuove imprese coo-perative, insieme allo sviluppo ulteriore di quelleesistenti, in modo da creare soprattutto nuovepossibilità di lavoro che oggi non ci sono. Un se-

condo incoraggiamento - non per importanza- è quello di attivarvi come protagonisti per

realizzare nuove soluzioni di Welfare, in parti-colare nel campo della sanità, un campo deli-cato dove tanta gente povera non trova piùrisposte adeguate ai propri bisogni. Conoscoche cosa fate da anni con cuore e con passione,nelle periferie delle città e della nostra società,per le famiglie, i bambini, gli anziani, i malati ele persone svantaggiate e in difficoltà per ragionidiverse, portando nelle case cuore e assistenza.La carità è un dono! Non è un semplice gesto per

tranquillizzare il cuore, è un dono! Io quandofaccio la carità dono me stesso! Se non sono ca-pace di donarmi quella non è carità. Un donosenza il quale non si può entrare nella casa dichi soffre. Nel linguaggio della dottrina socialedella Chiesa questo significa fare leva sulla sus-

sidiarietà con forza e coerenza: significa mettereinsieme le forze.

La crisi economica spinge le famiglie verso l'usura

Da noi è presente la «FONDAZIONE AN-TIUSURA MONS. TRAINI-ONLUS»

“Sette anni di crisi hannoormai eroso i risparmi dellefamiglie. Ora il pericoloche finiscano nelle manidegli strozzini e che ali-mentino l’economia crimi-nale dell’usura è undramma che non può es-sere sottovalutato”. L’al-larme è stato lanciato dalpresidente della Fonda-zione San Bernardino e se-gretario generale del FondoFamiglia Lavoro di Mi-

lano. ma possiamo aggiungere che la nostrasituazione non è da meno e rispecchia quellanazionale. Secondo Eurispes, le famiglie ita-liane che non riescono quest’anno ad arrivarea fine mese con le proprie entrate si attestanoal 47,2% (un aumento di 16,4 punti percen-tuali in più rispetto allo scorso anno). Il62,8% delle famiglie è costretta ad usare ipropri risparmi per far quadrare i conti, men-tre solo un anno fa era il 51,8%, Un italianosu tre ha chiesto un prestito bancario nelcorso degli ultimi tre anni che nel 7% dei casigli è stato negato. “Le famiglie senza più pa-trimoni cui attingere per arrivare alla fine delmese si rivolgono ai compro oro, al giocod’azzardo, coprono il debito con altro debito.Alla fine di questo processo c’è spessol’usura. Cosa che rischia di trasformare unaquestione sociale anche in una questione cri-minale”, questo il rischio denunciato.È per questo che desideriamo ricordare cheda noi opera “La Fondazione Mons. France-sco Traini contro l’usura-Onlus”, la qualepersegue lo scopo di prevenire il ricorso alcredito illegale impegnando il fondo di ga-ranzia in dotazione presso le banche conven-zionate facilitando l’accesso al credito aFAMIGLIE o singole persone che versanoin difficoltà economiche e che per sovrainde-bitamento, protesti cambiari, incagli, soffe-renze segnalate alla centrale rischi o altresimili ragioni, non possono accedere ai nor-mali prestiti bancari; in tali situazioni la Fon-dazione può impegnare i fondi previsti dallalegge n° 108/96 a sostegno di un prestito amedio termine da rimborsare con rate mensilimodulate alla capacità di rimborso dei richie-denti e a condizioni vantaggiose rispetto aquelle di mercato. Ricordiamo, inoltre, cheessa opera sull’intero territorio della regioneecclesiastica Marche, con riservatezza e cor-tesia con la collaborazione di volontari di col-laudata e consolidata professionalità cheoffrono un servizio totalmente gratuito.Notizie utili. La segreteria della Fondazionepresso la sede di S. Benedetto del Tronto, ViaCase Nuove, 39/41, può essere contattata neigiorni lavorativi di: LUNEDÌ, MERCO-LEDÌ, VENERDÌ dalle ore 17.00 alle ore19.00. Negli altri giorni tramite messaggi dalasciare alla segreteria telefonica al numero:0735 582988. Pp

EDITORIALE

ACQUAVIVA PICENA"L'essere umano al centro di

ogni attività sociale", con questamassima  del nostro VescovoCarlo, si possono riassumere le fi-nalità e l'importanza di "Lavorolibero e creativo", un talk svol-tosi nel pomeriggio di sabato 28febbraio presso i locali dellaRoland DG di Acquaviva Picenae sotto l'egida del MovimentoLavoratori di Azione Cattolica, sezione diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatran-sone-Montalto.

Lavoro libero e creativo, interessantissimo incontro alla Roland DG

segue a pag. 2

segue a pag. 2

Papa Francesco ai Rappresentati della

Confederazione Cooperative Italiane (Sintesi)Grazie per questo incontro con voi e con la

realtà che voi rappresentate, quella della coo-

perazione. Le cooperative sfidano tutto, sfi-

dano anche la matematica, perché in

cooperativa uno più uno fa tre! E in coope-

rativa, un fallimento è mezzo fallimento.

Questo è il bello delle cooperative!

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Anno XXXII

8 Marzo 2015

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Parola del SignoreTERZA DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B

SIGNORE, TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA

Dal VANGELO secondo GIOVANNISi avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempiogente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allorauna sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi… (Giovanni2,13-25)Lo zelo per la tua casa mi divora. Questa frase va vista in senso spirituale, così come l’azionedi Gesù, di sbaraccare i banchi dei venditori. Questo gesto è l’inizio di una visione diversa,più interiore, più spirituale del rapporto che l’uomo deve avere con Dio. Va vista nei terminiindicati in un'altra frase di Gesù, riferita sempre da Giovanni: “Il padre mio cerca adoratoriin spirito e verità. “Quindi basta sacrifici esteriori, basta commerci all’ombra del tempio,basta sfruttamento dei poveri con la scusa del culto. Dio vuole misericordia non sacrificio,egli ci raccomanda di purificare il cuore non le mani. Con questa protesta così veemente ma anche motivata, Gesù va a toccare gli interessi diquanti hanno sostituito Dio, con la cupidigia, con il denaro, che come afferma San Paolo èuna delle molteplici forme di “idolatria”.Gli affari del tempio arricchiscono sia i mercanti che i sommi sacerdoti, sono loro, infatti,che spalleggiano questo commercio, ed essi metteranno a morte Gesù.

Gesù, con questi segni vuole riportare l’uomo sulla giustavia del rapporto con Dio, vuole interpellare la nostra co-scienza e la nostra vita per un rinnovamento che porti adadorare Dio in Spirito e verità. Questa parola odierna, vuoleproporci un rinnovamento quaresimale, ci spinge con forzaa lavarci, a purificare la nostra vita attraverso opere di mi-sericordia e di giustizia, a celebrare nel tempio di mattonie nel tempio del nostro cuore un culto, una liturgia basatasull’amore e sulla gratuità, e non su opere esterne senzanessuna passione e senza nessun coinvolgimento interiore.Il Signore vuole un rapporto con noi basato sull’amore enon su vuoti segni esteriori. Ciò non significa che non deb-

bano esserci dei segni esteriori, ma solo quando sono espressione diretta del nostro amore. Anche Gesù li compie, ma come testimonianza del suo infinito amore per noi.Chiediamo al Signore, di aiutarci a compiere in questa quaresima quelle opere di misericordia,di giustizia e di carità, che ci aiutano a capire di quale grande amore egli ci fa dono, che ci aiutinoad instaurare con il Signore quel rapporto filiale, a cui Egli ci chiama, e che finalmente facciasgorgare dal nostro cuore il grido di amore “ABBA” Padre. RICCARDO

Pillole di saggezza: GESù DICE: AMARMI VERAMENTE SIGNIFICA CAPIRE

CHE TUTTO CIò CHE NON MI È GRADITO È MENZOGNA (GESù A SANTA TERESA D’AVILA)

Il terzo incoraggiamento riguarda l’eco-

nomia, il suo rapporto con la giustizia

sociale, con la dignità e il valore delle

persone. E’ noto che un certo liberismocrede che sia necessario prima produrrericchezza, e non importa come, per poipromuovere qualche politica redistribu-tiva da parte dello Stato. Prima riempire ilbicchiere e poi dare agli altri. Altri pen-sano che sia la stessa impresa a dover elar-gire le briciole della ricchezzaaccumulata, assolvendo così alla propria cosiddetta “responsabilità so-ciale”. Si corre il rischio di illudersi di fare del bene mentre, purtroppo,si continua soltanto a fare marketing, senza uscire dal circuito fataledell’egoismo delle persone e delle aziende che hanno al centro il diodenaro. Il quarto suggerimento è questo: se ci guardiamo attorno nonaccade mai che l’economia si rinnovi in una società che invecchia, in-vece di crescere. Il movimento cooperativo può esercitare un ruoloimportante per sostenere, facilitare e anche incoraggiare la vita delle

famiglie. Realizzare la conciliazione, o forse meglio l’armonizzazione

tra lavoro e famiglia, è un compito che avete già avviato e che doveterealizzare sempre di più. Fare questo significa anche aiutare le donnea realizzarsi pienamente nella propria vocazione e nel mettere a fruttoi propri talenti. Donne libere di essere sempre più protagoniste, sia nelleimprese sia nelle famiglie! So bene che le cooperative propongono già

tanti servizi e tante formule organizzative, comequella mutualistica, che vanno incontro alle esi-genze di tutti, dei bambini e degli anziani in parti-colare, dagli asili nido fino all’assistenzadomiciliare. Questo è il nostro modo di gestire i beni

comuni, quei beni che non devono essere solo la

proprietà di pochi e non devono perseguire scopi

speculativi. Il quinto incoraggiamento forse vi sor-

prenderà! Per fare tutte queste cose ci vuole de-naro! Le cooperative in genere non sono statefondate da grandi capitalisti, anzi si dice spesso che

esse siano strutturalmente sottocapitalizzate. Invece, il Papa vi dice:dovete investire, e dovete investire bene! In Italia certamente, ma nonsolo, è difficile ottenere denaro pubblico per colmare la scarsità dellerisorse. La soluzione che vi propongo è questa: mettete insieme con de-

terminazione i mezzi buoni per realizzare opere buone. Collaborate dipiù tra cooperative bancarie e imprese, organizzate le risorse per far vi-vere con dignità e serenità le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori,investendo soprattutto per le iniziative che siano veramente necessa-rie. Andate avanti, dunque, e camminate insieme con tutte le personedi buona volontà! E questa anche è una chiamata cristiana, una chia-mata cristiana a tutti. I valori cristiani non sono soltanto per noi, sonoper condividerli! E condividerli con gli altri, con quelli che non pen-sano come noi ma vogliono le stesse cose che noi vogliamo. Andateavanti, coraggio! Siate creatori, “poeti”, avanti!

Lavoro libero e creativo, interessantissimo incontro alla Roland DG

Papa Francesco ai Rappresentati della Confederazione Cooperative Italiane (Sintesi)

Tale incontro, moderato dal collega Andrea Barchiesi,ha avuto come obiettivo la riscoperta del lavoro comeespressione della persona umana, ambito in cui fiori-scono i talenti, da dignità e contribuisce allo sviluppo in-tegrale, focalizzando l'attenzione sulla creatività dellapersona e sull'innovazione. Aspetti che sono stati affron-tati dal Vescovo Carlo Bresciani, da Emanuela Di Cin-tio del Consorzio Universitario Piceno, da AlbertoFelici, Ricercatore di Biochimica presso l'Universitàdi Camerino, da Giorgio Tintino della FondazioneLavoro per la persona, dall'imprenditore della Mec-canica Santa Barbara di Spinetoli Gianluca Stracciae in rappresentanza della Roland DG, il CommunityManager Giovanni Re. Diverse sono state le sezioni chehanno caratterizzato questo incontro, a cominciare dallafase di presentazione, in cui i partecipanti all'eventohanno esplicato le loro mansioni, dando consigli ai nu-

merosi giovani presenti, senza dimenticare l'importanzadell'etica nella ricerca e nell'agire, più volte sottolineatadal nostro Vescovo Carlo. Dopodiché il dibattito si è con-centrato sul preoccupante dato delle 60000 persone chenon vogliono lavorare nel Piceno e sulle modalità per ar-ginare il problema. Toccante l'esperienza del dottorRe, con "di padre in meglio", un'idea ispirata dal "si-lenzio" di una tipografia ascolana, volta a fondere l'arti-gianalità del padre e la digitalizzazione del figlio. Le altretematiche focalizzate sono state la felicità aziendale e laresponsabilità sociale. Sull'ultima tematica particolar-mente importante è la dignità dell'uomo, che non è nelportafoglio, bensì nel bene che riusciamo a costruire. Laparte finale del talk è stata caratterizzata dalla visione didue elaborati, preludio alla visita ai macchinari della Ro-land Dg: il primo è un video riguardante la storia com-muovente della Meccanica Santa Barbara di Spinetoli,che dall'alba degli anni Duemila fornisce materiali per lepiù prestigiose scuderie partecipanti al campionato delmondo di Formula uno; il secondo è una rappresenta-zione in slides dell'attività della Roland Dg. Ricordiamoinfine che l'Azione Cattolica della Diocesi di San Bene-detto del Tronto con questa attenzione al MovimentoLavoratori, propone già da alcuni anni incontri forma-tivi sul tema del lavoro che esprime la dignità di ognipersona umana e il bene comune. Nicolas Abbrescia

www.ancoraonline.it il servizio di “Lavoro Libero e Creativo”

“C’era una volta…”Così iniziano le fa-vole, e spesso hannoun lieto fine. Oggi in-vece quel “c’era unavolta” ha il senso delpassato che nontorna, di un ricordotriste e lontano. Dueepisodi tra loro di-stanti geograficamente, ma vicini per rabbia e fe-rocia, sono uniti dal perfido piacere nichilista diannientare ogni cosa e sono balzati in questi giornialle cronache. Alla violenza barbarica e insensatadi un gruppo di tifosi olandesi, che a Roma hannodeturpato il centro della città e recato numerosidanni alla Fontana della Barcaccia, si accompa-gnano le immagini provenienti dal Medio Oriente,dove abbiamo assistito alla distruzione di statue ereperti dell’antica arte assira, caduti sotto la furiaiconoclasta dei terroristi dell’Isis nel Museo diMosul. Quando si distrugge un’opera d’arte non si can-cella solo l’oggetto in sé, ma si distrugge la storiadi un popolo, la sua civiltà, il bagaglio dei suoisimboli. Gli antichi latini utilizzavano la locuzione“damnatio memoriae”, per indicare la pena riser-vata ai nemici di cancellare la memoria, dannatae con-dannata all’oblio.E pensare che non poche furono le difficoltà tec-

niche e le preoccupa-zioni che dovette supe-rare il buon PietroBernini, per soddisfarele richieste del ponte-fice Urbano VIII, rea-lizzando così nel 1629,la stupenda e famosaFontana della Barcac-cia, che oggi ammi-

riamo ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti.Ancora più sconvolgente è però quello che stasuccedendo in Iraq, un evento che ricorda le vio-lenze troppe volte ricorrenti nella storia dei con-flitti mondiali: ottomila sono i volumi sottratti edati alle fiamme nella Biblioteca centrale diMosul. Tra i testi c’erano manoscritti rari, esem-plari che tramandavano la tradizione della stessaciviltà araba. Ed è paradossale pensare che a di-venire teatro di questo oltraggio, sono proprio iluoghi dove nacque una delle prime e più impor-tanti biblioteche dell’antichità, quella del re assiroAssurbanipal. All’amarezza di oggi, fa eco il ricordo di quelloche era un tempo il mondo di Assur, specchio diuna civiltà militare dove la conquista era effimeraperché accompagnata dal senso della caducità del-l’impresa. Una civiltà grandiosa a cominciare daipalazzi, per continuare con le statue e le lastreistoriate. La produzione artistica fu per i monarchi

il mezzo perrendere una te-stimonianzaviva delle loroimprese. Negli enormi blocchi di pietra le scenebelliche e le vicende di Assurnazipal, Assurbani-pal, di Salmanassar vengono rappresentate incomposizioni rigidamente bilanciate, poiché tuttodoveva soggiacere ad un canone artistico-mate-matico di equilibrio e simmetria. Anche nelle sta-tue a tutto tondo assistiamo ad una ripetizioneossessiva della figura: i re assiri venivano rappre-sentati come uomini maestosi, ieratici, dalle lun-ghe barbe, dall’espressione severa e dallagestualità imperativa. Il corpo è sovrastato da unalunga veste, appena vivacizzata da brevi colpi dicesello che disegnano qua e là qualche ciocca dilana. Il monarca è un essere duro, spietato, dai cuiocchi trapela una volontà inflessibile e sembra at-tendere il verdetto della posterità. Eppure questiuomini vivevano anche sotto l’ossessione dellamorte, e così nei portali dei palazzi comparivanogli enormi tori androcefali che montavano fedel-mente la guardia, e sui muri dei cortili e delle salei geni alati e le potenze celesti erano a sostegnodei soldati del re. “Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti, ma per seguirvirtute e canoscenza”, queste sono le parole pro-nunciate dall’eroe omerico Ulisse, che di città di-strutte ne sapeva qualcosa.

Da Roma a Mosul: violenza ciecaTifosi olandesi contro la Barcaccia e terroristi dell’Isis contro l’arte assira

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8 Marzo 2015 PAG

3° di Quaresima 8 marzo - AbitareMa egli parlava del tempio del suo corpo (Gv. 2.14)

USCIRE gesù va al tempio e si scanda-lizza del ‘mercato’ che vi trova… Facciamonostra la 3ª via propostaci dal Convegno diFirenze: ABITArE. Edifichiamo una chiesaabitabile e accogliente valorizzando ogni in-contro con l’altro e condividendo la propriepovertà.❖ Durante la celebrazione Eucaristica conti-nuiamo a costruire la croce col colore ma-genta.❖ La Vicaria della B. Maria Assunta Pallotta(Montalto – Castignano – Comunanza – Force– Montemonaco - Montelparo) si ritrova ve-nerdì 13 marzo 2015 alle ore 21.00 a Casti-gnano presso il cimitero, luogo chepreannuncia la risurrezione per porre nel ter-ritorio i segni di un nuovo umanesimo (cfr.Convegno di Firenze).❖ Personalmente riscopriamo la presenza diDio nel proprio corpo e nel corpo di Cristo cheè la Chiesa rendendoli spazi abitabili dai fra-telli, specie i meno amati ed accolti.ANNUNCIARE La legge di Dio come

fonte di libertà da ogni forma di idolatria e ilriferimento alla croce di Cristo come unica viadi salvezza: la Chiesa non può rinunciare a

DIOCESI DISAN BENEDETTO DEL TRONTORIPATRANSONEMONTALTO

Incontri quaresimali nelle zone pastorali della diocesi

CUPRAMARITTIMAVENERDÌ

ORE 21:00

FEBBRAIO27USCIRE / Segni di risurrezione in una comunità

inclusiva Vicaria Madonna di San Giovanni

PORTO SAN BENEDETTO DEL TRONTOVENERDÌ MARZO6

TRASFIGURARE / Segni di risurrezione nel mondo della famiglia Vicaria P. Giovanni dello Spirito Santo

CASTIGNANOVENERDÌ MARZO13

ABITARE /da risorti per un nuovo umanesimo Vicaria B. Maria Assunta Pallotta

PORTO D’ASCOLI SS. ANNUNZIATAVENERDÌ MARZO20EDUCARE/ Segni di risurrezione nel mondo

del lavoro Vicaria S. Giacomo della Marca

VILLA LEMPAVENERDÌ MARZO27

ANNUNCIARE / Giornata dei Missionari martiri Vicaria Montesanto

MERCOLEDÌ APRILE1GMG diocesana Pastorale Giovanile

IN CRISTOCROCIFISSOE RISORTO+UMANITÀ

questi punti di riferimento, perché attraverso di essi si rivela a noil’amore di Dio. Questo messaggio sconcerta i nostri schemi mentali,dentro i quali però noi non possiamo costringere Dio. Per questo lasapienza della croce può liberarci da ogni egoismo e renderci templiviventi dell’amore di Dio, capaci di accogliere quel Dio che si pre-senta nella presenza dei fratelli specie gli ultimi ed i poveri.ABITARE Ogni uomo è il tempio di Dio ed è bene che abbia una

casa dove abitare,eppure oggi nontutti hanno questapossibilità. Impegniamoci come comunità a cu-rare e gestire un luogo in parrocchia dove sipossa accogliere persone di passaggio che nonhanno dove dormire. EDUCARE

BASILICA MAggIOrE (episodio da don

Tonino Bello tratto da "Scrivo a voi...", Edi-

zioni Dehoniane, Bologna 1992, pp. 25-27)

TRASFIGURARE Una cura adeguata dellospazio celebrativo può giovare a comprendereil valore simbolico del luogo dove i fedeli si co-stituiscono in corpo del Signore sotto l’azionedello Spirito. Il legame tra il «tempio del suocorpo» (gv 2, 21), il corpo eucaristico del Si-gnore e il corpo ecclesiale può essere messo inluce dalla processione dei doni.

24 OREPER ILSIGNORE

SACRAMENTO DELLARICONCILIAZIONEE PREGHIERA DIADORAZIONE

13-14MARZO2015

SANTUARIODELL’ADORAZIONEPADRI SACRAMENTINI

DALLE 22.30 DI VENERDÌ ALLE 18.00 DI SABATO

di don Ulderico Ceroni

continua

Page 4: Anno xxxii n° 9 8 marzo 2015

4 Anno XXXII

8 Marzo 2015PAG

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

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Da Montalto Marche a cura di LauretanumDa Ripatransone a cura di Silvio Giampieri

NOI PREDICHIAMO CRISTO CROCIFISSO, POTENZA DI DIO E SAPIENZA DI DIO

L’immagine del Crocifisso e i colori della Liturgia al centro di questo Tempo di Quaresima.

Valorizzare il tema pastorale di questo anno 2014/15, propostoci dalnostro Vescovo Carlo fin dallo scorso mese di settembre, in questoTempo forte della Quaresima è sembrato quanto mai opportuno alletre Comunità parrocchiali del Comune sistino. Nelle diverse chieseparrocchiali infatti si è voluto mettere in evidenza l’immagine del Cri-sto Crocifisso proprio per sottolineare anche visivamente il testo dellaPrima Lettera ai Corinzi dell’Apostolo San Paolo, nella quale tro-viamo scritto: “E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercanola sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei,stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudeiche Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Per-

ché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più fortedegli uomini” (versetti 22-25). Un accorgimento liturgico che propone all’assemblea riunita inchiesa per la celebrazione del mistero cristiano di far convergere gli sguardi sul segno massimodell’Amore di Dio per ciascuno dei suoi figli, e per l’intera umanità. Sebbene si sono voluti utiliz-zare i Crocifissi storici, cari alle nostre Comunità, che da secoli pregano dinnanzi ad essi in ognicircostanza della vita quotidiana, non abbiamo però voluto dimenticare o tacere del tutto i preziosisuggerimenti giunti dalla Diocesi in fatto di sottolineare lo scandire delle cinque Domeniche diQuaresima con l’ausilio di altrettanti colori, attraverso i quali, in questo nostro caso, si “velano” iCrocifissi, invece che costruirli ex-novo. Il colore viola, ad esempio, ha aperto questo itinerario dicatechesi visiva nella trascorsa prima Domenica, richiamandoci alla responsabilità da vivere inquesto Tempo Santo, che ci manda per ri-annunciare Cristo Crocifisso e Risorto. Così sarà nelleprossime settimane, per i colori giallo (segno della divinità di Cristo, manifestata nella Trasfigu-razione), magenta (richiamo al Sacramento della Riconciliazione, soprattutto per i bambini che lovivranno per la prima volta in questo anno), verde (segno della Professione della Fede, che farannoi giovanissimi che si preparano a ricevere il Sacramento della Confermazione) e rosso (colore delMartirio, ed insieme annuncio della Passione di Cristo, alla quale comunicheranno anche i fanciulliche parteciperanno per la prima volta quest’anno alla mensa eucaristica).

LA COMUNITA’ PARROCCHIALE RIPANA SOSTA IN PREGHIERA PER I PROPRI AMMALATI

Nella serata di Sabato 21 Febbraio, la comunità parrocchiale di Ripa-transone si è riunita in Duomo per una breve veglia di preghiera. L’ini-ziativa promossa dall’Amministratore Parrocchiale Don Gian LucaRosati è stata pensata per pregare per alcune persone che versano incondizioni di malattia, di particolare gravità. Grande è stata l’affluenzadei fedeli che hanno risposto all’invito, alcuni palesando anche leproprie situazioni di difficoltà, per stringersi attorno ai sofferenti maanche per portare dinanzi a Dio le intenzioni personali o riguardanti ipropri cari. Il momento è stato scandito dalla meditazione dei misteridel Rosario, intercalati da pause di silenzio e lettura di alcuni passaggidel messaggio per la Quaresima di quest’anno di Papa Francesco. DonGian Luca ha poi avuto cura di ricordare tra le intenzioni, anche coloroche fanno parte della “famiglia parrocchiale”, come le suore anzianeappartenenti ad istituti religiosi presenti sul territorio ripano ed alcunisacerdoti parimenti ammalati. Al termine poi chi lo desiderava si èpotuto recare a pregare nella Cappella-Santuario Diocesano della Ma-donna di San Giovanni, per affidare simbolicamente alla Vergine al-

cune difficoltà. Fino a qualche anno fa proprio in Duomo era presente un periodo di preghiera,dal sapore più devozionale, dedicato all’intercessione per malati ed agonizzanti. Non meravigliadunque che, in una forma più attuale, si sia riespressa un’esigenza sempre attuale, essendo la ma-lattia un momento che spinge l’uomo a riscoprire il proprio rapporto con Dio.

Nel 2014 la Croce Azzurra di ripatransone eCossignano ha attraversato un periodo di criti-cità soprattutto per mancanza di volontari attivie per diminuzione della liquidità. I dipendentisi sono dovuti sobbarcare l’onere di coprire iturni lasciati scoperti dai volontari vacanti, ac-cumulando quindi sempre più ore di lavoro cheandavano a gravare sul già esiguo budget del-l’associazione. Per cercare di interrompere que-sto circolo vizioso, l’Assemblea degli iscritti,nel mese di novembre decise di indire pubbli-che assemblee e campagne promozionali, anchenei contesti parrocchiali per sensibilizzare lapopolazione e segnalare l’effettiva difficoltàdell’Associazione che si trovava nella condi-zione di una chiusura definitiva. I cittadini deidue centri collinari hanno risposto in manieraparziale. A fronte di centinaia di moduli distri-buiti, ne sono stati riconsegnati circa una doz-zina. A ciò si aggiungeva la condizione delconsiglio direttivo, da tempo scoraggiato ed inparte assente, quindi era chiaro come fosse dif-ficile la situazione in cui verteva la Croce Az-zurra a fine anno 2014. Malgrado ciò, nelleprime settimane del 2015, un nuovo Consigliodi Amministrazione si è ricostituito, accettandole dimissioni di chi non poteva più aiutare l’as-sociazione e inserendo volontari più motivati.Con questo nuovo gruppo la Croce Azzurra ri-parte con convinzione e arriverà fino all’As-semblea Ordinaria in cui tutto il Consiglio diAmministrazione sarà nuovamente votato dagliiscritti. A testimonianza del rinato entusiasmosono stati già programmati il primo di una lungaserie di corsi di rianimazione per adulti BLS-D(Basic Life Support and Defibrillation) certifi-cati IrC (Italin resuscitation Council) per in-

crementare la for-mazione dei proprivolontari (vecchi enuovi), grazie allacollaborazione delcentro di formazione gFE di San Benedetto delTronto che fornisce direttori e istruttori IrC icorsi si terranno in sede evitando così ai volon-tari di dover affrontare scomode trasferte per laformazione. A questi corsi seguiranno corsi dirianimazione pediatrica PBLS-D e corsi di ge-stione del trauma PTC tutti con istruttori e cer-tificazioni IrC come obbligatoriamenterichiesto dalla circolare ANPAS del marzo 2014. Data la necessità di formazione continua e diadeguati mezzi per metterla in atto e data l’ob-bligatorietà imposta dall’ANPAS al medico so-ciale di certificare l’effettiva formazione teoricae pratica dei propri volontari, si è ricorsi allaBanca di Credito Cooperativo di ripatransone,da sempre al fianco dell’Associazione e dellacittadinanza, per un ulteriore sforzo economicofinalizzato all’acquisto di manichini e defibril-latori per esercitazioni. A metà aprile partirà,inoltre, un corso di Primo Soccorso aperto allacittadinanza che si avvarrà del contributo dei re-sponsabili delle varie Unità Operative dell’AreaVasta 5. La Croce Azzurra di ripatransone eCossignano è ancora attiva e vuole continuaread essere presente nella vita della cittadinanza,ma ha ancora un forte bisogno dell’aiuto dellapopolazione per incrementare il gruppo di vo-lontari attivi tuttora non sufficiente. Una piccola parte del proprio tempo libero de-dicato all’Associazione permetterà alla CroceAzzurra ancora lunga vita, e a tutti noi la garan-zia di alcuni servizi fondamentali.

La Quaresima si contraddistin-gue per il suo clima austero e so-brio, ma sicuramente ricco ditante iniziative, alcune molto tra-dizionali, che scandiscono le set-timane di questo tempo dipreparazione alla Pasqua. I suoiquaranta giorni ci invitano, oltreche alla penitenza e alla conver-sione, punti cardine di ogni itine-rario di sequela, ad immergercinella contemplazione dell’Amoreinfinito di Cristo per la nostraumanità, un amore che arrivafino alle estreme conseguenze sullegno della Croce. Ecco perchétra gli esercizi di pietà che più spiccano nell’iti-nerario quaresimale certamente è la Via Crucisad occupare un posto privilegiato nelle propostelegate soprattutto ai giorni di digiuno e di asti-nenza, come il Venerdì. Originariamente la ViaCrucis comportava la necessità di recarsi mate-rialmente in visita presso i luoghi dove Gesùaveva sofferto ed era stato messo a morte. Dalmomento che un tale pellegrinaggio era impos-sibile ai più, per costi e difficoltà, la rappresen-tazione delle sue cosiddette “stazioni” nellechiese rappresentò un modo di portare ideal-mente pellegrino a Gerusalemme ciascun cre-dente. Tale pratica popolare venne diffusa dai

pellegrini di ritorno dalla Terra-santa e principalmente dai FratiMinori, i quali avevano la Custo-dia dei Luoghi Santi dellaPalestina. Così la Via Crucis comeserie di quattordici quadri o basso-rilievi disposti nello stesso ordinesi diffuse in ogni chiesa cattolica.Uno dei maggiori ideatori e pro-pagatori della Via Crucis fu SanLeonardo da Porto Maurizio,Frate Minore che ne creò perso-nalmente addirittura alcune centi-naia. Nelle Parrocchie montaltesi,ogni Venerdì di questo TempoSanto si vive liturgicamente que-

sto momento di preghiera comunitaria. Si iniziaa Porchia, alle 16:30, nella chiesa parrocchiale,e al termine si celebra anche la Santa Messa; perpoi passare a Patrignone, alle 17, nella chiesa diSanta Maria in Viminato. Infine nel capoluogo,alle 18:30, nella monumentale Cripta della Ba-silica Concattedrale si ripercorre insieme la Viadolorosa di Cristo, terminandola davanti allamonumentale “Deposizione” in gesso di Gior-gio Paci, voluta e commissionata all’artista dalVescovo diocesano Eleonoro Aronne al fine didecorare l’altare del sottorraneo, ricordando po-tentemente il sepolcro stesso del Signore sito inGerusalemme.

LA CROCE AZZURRA NON CHIUDE MA RILANCIA LA PROPRIA ATTIVITà

LA CONTEMPLAZIONE DELLA PASSIONE SOSTIENE IL CAMMINO QUARESIMALE

Ogni settimana, nella “Via della Croce”, la Comunità cristiana è invitata a seguire le orme di Gesù.

Diocesi di San Benedetto del Tronto - ripatransone - Montalto

INCONTRO DIOCESANO PER FIDANZATI 15 MARZO 2015 - S. BENEDETTO DEL TRONTO

Presso BIANCAZZURRO Viale dello Sport, 110

Ore 9,30 AccoglienzaOre 9,45 recita LodiOre 10,15 relazione “Eros, Amore, Carità” S. E. Mons. Carlo Bresciani

Ore 11,15 riflessione individuale - riflessione di coppia - riflessione di gruppo Ore 12,30 Pranzo insieme (per chi vuole)Ore 14,00 FilmOre 15,45 Confronto con il Vescovo Ore 16,45 Break Ore 17,00 Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo S. E. Mons. Carlo Bresciani

Prenotazioni: entro 8 marzoAnelide e Marco Mori cell.3478255179 Federica e riccardo Coccia 3204793140

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8 Marzo 2015 PAG

Leggiamo Lc 7,18-28. Si ha la risposta di gesùal Battista e l’elogio che gesù fa del Precursore. 1. La domanda dei due inviati . 18«Giovanni fu

informato dai suoi discepoli di tutte queste

cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni 19li

mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve

venire o dobbiamo aspettare un altro?». 20Ve-

nuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il

Battista ci ha mandati da te per domandarti:

“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspet-

tare un altro?”» (Lc 7,18-20). Erode il Tetrarca, perché rimproverato da gio-vanni, «fece rinchiudere giovanni in prigione»(Lc 3,20). E’ da quella prigione, nel castello delMacheronte a est del Mar Morto, che giovanni,provocato dalla prigio-nia e informato di se-conda mano, mandadue discepoli – il nu-mero minimo per unatestimonianza – dagesù . «Sei tu colui chedeve venire?», hò er-

chómenos, “il ve-niente”, cioè il Messia.L’aggiunta, piuttostobrusca, «o ne dobbiamoaspettare un altro», si giustifica per la conce-zione che il Battista aveva del Messia: è coluiche viene per fare il giudizio divino e definitivosui peccatori e «già la scure è posta alla radicedegli alberi; perciò ogni albero che non dà buonfrutto viene tagliato e gettato nel fuoco».(3,9).Questo messianismo è molto differente dalMessianismo che gesù aveva proclamato nellasinagoga di Nazaret (4,18-19).2. La risposta di Gesù. 21«In quello stesso mo-

mento Gesù guarì molti da malattie, da infer-

mità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti

ciechi. 22Poi diede loro questa risposta: «An-

date e riferite a Giovanni ciò che avete visto e

udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi

camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi

odono, i morti risuscitano, ai poveri è annun-

ciata la buona notizia. 23E beato è colui che non

trova in me motivo di scandalo!» (Lc 7,21-23).gesù prende sul serio il grave problema di co-scienza del suo precursore e gli dà una rispostachiara e autenticata dai miracoli che compiealla presenza degli inviati. E’ quanto Luca – luisolo e non Mt – ci fa sapere: «In quello stesso

momento gesù guarì molti da malattie…»(7,21). Poi gesù passa – diremmo – alla provabiblica, facendo un dossier di testi che prean-nunciavano profeticamente le opere del Messiafuturo. Ecco i testi principali ai quali gesù ri-manda. Per i ciechi, sordi, zoppi, muti:«Udranno in quel giorno i sordi le parole del

libro; / liberati dall’oscurità e dalle tenebre, /

gli occhi dei ciechi vedranno» (Is 29,18). E an-cora: «Allora si apriranno gli occhi dei ciechi

/ e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. / 6Al-

lora lo zoppo salterà come un cervo, / griderà

di gioia la lingua del muto» (Is 35,5-6). - Per i

morti: «Ma di nuovo vivranno i tuoi morti...

Svegliatevi ed esultate / voi che giacete nella

polvere» (Is 26,19). - Per l’evangelizzazionedei poveri. «Il Signore mi ha consacrato con

l’unzione; / mi ha mandato a portare il lieto an-

nuncio ai miseri [poveri], / a fasciare le piaghe

dei cuori spezzati, / a proclamare la libertà

degli schiavi, / la scarcerazione dei prigio-

nieri…» (Is 61,1). Il popolo si augurava unmessianismo politico; il Battista ne preannun-ciava uno di giudizio; gesù invece sta realiz-zando un messianismo «filantropico», perchéin gesù «apparvero la bontà di Dio, salvatorenostro, e il suo amore per gli uomini (filanthô-

pía)» (Tt 3,4).Verrà poi il mistero della suamorte e risurrezione.3. La grande missione

del Battista. 24«Quando

gli inviati di Giovanni fu-

rono partiti, Gesù si mise

a parlare di Giovanni

alle folle: «Che cosa siete

andati a vedere nel de-

serto? Una canna sbat-

tuta dal vento? 25Allora,

che cosa siete andati a

vedere? Un uomo vestito

con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano

vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei pa-

lazzi dei re. 26Ebbene, che cosa siete andati a

vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che

un profeta. 27Egli è colui del quale sta

scritto:“Ecco, dinanzi a te mando il mio mes-

saggero, / davanti a te egli preparerà la tua via”[Mal 3,1]» (Lc 7,24-27). gesù ora risponde auna domanda che rivolge a sé stesso: chi è ilBattista nei miei riguardi? E risponde: con ilsuo stile di vita, improntato alla più rigida pe-nitenza, e con il suo annuncio ispirato, il Batti-sta è «un profeta», «anzi, più che un profeta»,perché egli è l’araldo diretto e immediato delMessia, è colui che realizza quel misteriosoprofeta preannunciato da Mal 3,1: Ecco, iomando il mio messaggero.4. Confronto fra il Battista e il cristiano. «Io

vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più

grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno

di Dio è più grande di lui» (Lc 7,28). Sono pre-sentate due ere, non la santità di due persone:«La Legge e i Profeti fino a giovanni» incluso(Lc 16,16a), l’era dell’AT; «da allora in poiviene annunciato il regno di Dio» (16,16b),quella del NT. Ebbene, il Battista vive nell’eradella promessa; «il più piccolo nel regno diDio» in quella del compimento e in questosenso è più grande del primo. Infatti, Luca se-para il Battista e gesù. In 3,20 dice che gio-vanni è già in prigione; in 3,21 dice che gesùviene battezzato; in 1,56 Maria lascia Elisabettae torna a casa sua; in 1,57 Elisabetta dà alla lucegiovanni. Conclusione. “Agnosce, christiane,dignittem tuam”; riconosci, o cristiano, la tuadignità (San Leone Magno).

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L’accoglienza del messaggio di gesù

45. LA RISPOSTA DI GESÙ A GIOVANNI BATTISTA

DOMENICA 8 MARZO Ore 9.30 Villa Rosa

Parrocchia S. Gabriele dell’Add.: Ritiro per gli operatori pastorali

LUNEDì 9 MARZO

Ore 11.00 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per le vedove

MARTEDì 10 MARZO

Ancona CEMMERCOLEDì 11 MARZO

Ore 21.00 Porto d’Ascoli - Sala don Marino: Incontro formativo per la Diocesi

GIOVEDì 12 MARZO

Ore 10.00 Grottammare Casa S. Francesco: Ritiro del Clero

VENERDì 13 MARZO

Ore 21.00 Castignano - Stazione quaresimaleSABATO 14 MARZO

Ore 21.30 Grottammare - Chiesa Gran Madredi Dio: S. Messa per il Rinnovamento nello Spirito

DOMENICA 15 MARZO Ore 9.30 San Benedetto Tr. - Biancazzurro:

Ritiro per i fidanzati della diocesi

Impegni Pastorali del Vescovo DALL’ 8 AL 15 MARzO 2015

DIOCESI DISAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

( 1 Cor. 12,1)

MERCOLEDÌMARZO201511

“Riguardo ai doni dello Spirito,fratelli, non voglio lasciarvi

nell’ignoranza”

In missionealle periferiecon la ricchezzadi tutti i carismi dello Spirito.

IV incontro formativo diocesanoper tutti gli operatori pastorali

ore 21:00Sala don MarinoPorto d’Ascoli

IntroduzioneMons. Carlo Bresciani“I capitoli 12-14 dellaI Lettera ai Corinzi”

Prof. Don Andrea Andreozzi

Per il giorno della Donna, cogliamo “un fiore”

dalle poesie di Rainer Maria RilkeUn giorno esisterà la fanciulla e la donna,

il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile,

ma qualcosa per sé,

qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine,

ma solo a vita reale: l’umanità femminile.

Questo progresso trasformerà l’esperienza dell’amore,

che ora è piena d’errore,

la muterà dal fondo,

la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano,

non più da maschio a femmina.

E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo,

all’amore che in questo consiste,

che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.

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6 Anno XXXII

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Il Rev. Padre Samala Mathew Amal Raj (Araldi della Buona No-vella), più semplicemente chiamato Padre Amal, oggi è Vice Par-roco di Villa Passo, frazione di Sant’Egidio alla Vibrata. Loabbiamo incontrato per farci raccontare la sua esperienza pastoralee poterlo così conoscere più da vicino. Padre Amal, ci racconti lasua storia: come è nata la sua vocazione? Io sono originario del-l’India, precisamente arrivo da Chennai (Madras) e dopo 10 annidi scuola, quello che mi convinse ad entrare in seminario a 16 annifu l’esempio positivo ricevuto dai sacerdoti incontrati lungo il miocammino. Sono stato poi ordinato sacerdote il 21 dicembre2005 etra le prime esperienze concrete quella che ricordo con maggiorpiacere è stato l’anno trascorso come vice parroco in un santuariodedicato a colui che portò per primo il cristianesimo in India, cioèSan Tommaso Apostolo. La sua famiglia come ha reagito da-vanti alla sua scelta di diventare sacerdote? La mia famiglia haaccettato con serenità la mia scelta di vita: mia madre desiderava edesidera vedermi come sacerdote perché crede che sia un dono bel-lissimo di Dio per me e per la mia famiglia. Mio padre mi fa sentireil suo affetto anche da molto lontano e ancora oggi, se mi sente indifficoltà, mi dice che la porta per me è sempre aperta. Quando èarrivato in Italia? Sono arrivato in Italia nel 2010. Inizialmentesono stato a Senigallia ma l’invito, in realtà, era per la diocesi diSan Benedetto del Tronto-Montalto-Ripatransone e infatti succes-sivamente sono stato trasferito: prima a Ripatransone, poi a SanBenedetto del Tronto, poi a Faraone e, infine, a Villa Passo. Credoche quando si arriva in un paese diverso da quello originario lo spi-rito giusto per affrontare il cambiamento sia innanzitutto un grande

senso di adattamento e la voglia di immedesimarsi nella cultura delpaese ospitante: solo così si può conoscere davvero un popolo eapprezzarne poi le qualità. Ecco, io sempre cercato di fare questo.Quali sono le diversità che lei ha maggiormente sentito rispettoall’India? Le principali differenze tra i due paesi sono sicuramentela cultura e il clima ma ero già preparato all’ambiente italiano, gra-

zie alle esperienze indirette acquisite dai racconti degli altri sacer-doti degli “Araldi della buona novella”, che oggi sono sparsi intutto il mondo e che al ritorno in India raccontavano anche delladifficoltà di apprendimento della lingua italiana. Inoltre, ogni po-polo ha le sue virtù: degli indiani apprezzo la fedeltà e l’amiciziamentre degli italiani la semplicità, la sincerità, lo spirito di festa…e anche, ovviamente,la cucina. Qual è stato fino ad oggi il mo-

mento per lei più bello e significativo da quando è sacerdote?Lo rivivo ogni settimana, durante la messa domenicale, al momentodella consacrazione. Celebrare l’Eucarestia è per me ogni volta unagrazia che si rinnova. Che consiglio si sente di dare a tanti gio-vani che oggi sono confusi e non sanno quale strada intrapren-dere nella loro vita? Senza i giovani non c’è la Chiesa. Loro sonoil futuro e a loro si devono trasmettere quei valori che non passanomai di moda, quelli validi ieri, oggi e sempre..come l’amore, il ri-spetto e la dignità della persona. Non bisogna mai dimenticare chequello che noi diciamo e facciamo dimostra quello che noi siamoe se dunque tu vuoi essere un albero buono devi produrre buonifrutti. Nonostante le difficoltà che questa generazione si trova adaffrontare, i giovani non devono mai smarrire la speranza e la vo-lontà di non perdersi… perché se diciamo no al male, questo nonpotrà consumarci. Ricordiamoci che siamo uomini liberi ed è nellanostra libertà che si deve scoprire la forza di saper dire di si allavita autentica.Cosa si augura per il futuro della Chiesa? Speroche essa torni ad essere al più presto un punto di riferimento pertutti i giovani, anche quelli che oggi si sentono lontani da Dio. Forsebisognerebbe cercare di stimolarli e avvicinarli alla Chiesa utiliz-zando nuovi canali, nuove attività che li coinvolgano in manierapiù diretta. L’unica cosa costante in questo mondo è il cambiamentoe per stare al passo anche noi sacerdoti dovremmo “aggiornarci”per far sentire loro la vicinanza di Dio, soprattutto nelle difficoltàdi ogni giorno. L’Amore va sempre dimostrato, a tutti.

Sara Di Simplicio

Testimoni di vita consacrataA tu per tu con Padre Amal “Araldi della Buona Novella”

Questo periodo di 40 giorni, in attesa di Gesù Ri-sorto, Lui che ha donato la propria vita per noi…per la nostra salvezza. Allora questo periodo qua-resimale deve servire come tempo di riflessione epreghiera. La Chiesa questo invito lo fa a tutti, nonsolo a cristiani praticanti… in cammino, ma soprat-tutto a quei cristiani che sono (tiepidi), praticanopoco (vanno a Messa ogni tanto, si confessano ra-ramente, ecc.). Nelle parrocchie della nostra Dio-cesi sono state organizzate, a tale proposito,moltissime iniziative, il vescovo Carlo ha invitatotutti a pregare e riflettere.Papa Francesco ci ha ricor-dato che il periodo quaresi-male "prima", la Pasqua diGesù Risorto "poi", è im-portantissimo per il nostrocredo cristiano. Noi del Mo-vimento dei Cursillos diCristianità della Diocesi diSan Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, ab-biamo organizzato il 90°Corso per uomini, che siterrà all’Oasi Santa Maria aiMonti a Grottammare, dal19 al 22 Marzo 2015. Lachiusura invece, si terrà nelteatrino della Parrocchia diSan Filippo Neri, la seradella domenica del 22 alleore 21,00. Sarà presenteanche il nostro VescovoS.E. Mons. Carlo Bresciani.Che cos’è un Corso di Cri-stianità? È un breveritiro/incontro di tre giorni,fatto in ascolto della Parolae di Preghiera. Alcuni sacer-doti faranno da giuda po-nendo delle riflessioni,alcuni laici daranno la pro-pria testimonianza di vitavissuta. Questo corso, come

si noterà, si svolgerà 15 giorni prima della SantaPasqua, quale migliore occasione nel parteciparciper ascoltare… riflettere… pregare… L’invito è ri-volto a tutti gli uomini di buona volontà!In tutte le Chiese della nostra Diocesi, sono espostele locandine dell’evento. Se qualcuno desidera par-tecipare o avere qualche informazione in più, puòrivolgersi al proprio parroco, o se vuole, chia-mando questi numeri telefonici: 328.7329646;347.1878060; 393.4635374. Saremo a vostra com-pleta disposizione. Giuliano Marini

Cursillos di Cristianità in Italia " Movimento di Evangelizzazione "

Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto COORDINAMENTO DIOCESANO

ORGANIZZA:

90° Cursillos di Cristianità - Uomini Dal 19 al 22 Marzo 2015

Oasi Santa Maria ai Monti Grottammare

Chiusura: Domenica 22 Marzo 2015 - Ore 21,00 Teatro Parrocchiale di San Filippo Neri

Alla chiusura parteciperà il Vescovo S.E. Mons. Carlo Bresciani

Adesioni: E-mail: [email protected] Dal tuo Parroco Oppure: 328.7329646 / 393.4635374 / 347.1878060

Chiesa Cristo Re. Mercoledì , 28 Gennaio 2015 - Ore 21,15.

Grottammare Chiesa Gran Madre di Dio. Mercoledì, 25 Febbraio 2015 - Ore 21,30.

Villa Rosa Chiesa Venerdì, 6 Marzo 2015 - Ore 21,15.

I Cursillos di Cristianità: la Quaresima, tempo di riflessione e di preghiera.

A COLONNELLA RISUONA L’ECO DI SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATACome di consueto anche quest’anno a Colonnella si è celebrata, domenica 1° marzo, la SantaMessa dedicata al patrono d’Abruzzo, la cui memoria liturgica ogni anno si ricorda il 27 difebbraio. Francesco Possenti, il futuro San Gabriele, era nato ad Assisi nel 1838 e, in seguitoa gravi lutti familiari, aveva seguito il padre fino a trasferirsi a Spoleto: qui, ricevuta la voca-zione religiosa, aveva preso i voti nella comunità passionista e ad Isola del Gran Sasso avevatrascorso gli ultimi tre anni della sua vita. E’ chiamato anche il santo del sorriso: mai, neanchedavanti ad una tubercolosi ossea che gli tolse la vita a soli 24 anni, egli perse il sorriso e sempreseppe affrontare dignitosamente e serenamente tutte le sofferenze che la vita gli aveva postodi fronte, in uno spirito di totale abbandono e totale fiducia a Dio. E a Colonnella, ogni anno, nella domenica successiva alla festa liturgica del santo, si assistead una giornata interamente dedicata a San Gabriele, a cui ci si accosta attraverso un triduo dipreparazione che accompagna i fedeli fino alla Messa domenicale solenne, a cui si aggiungela consueta Processione che porta la statua del Santo tra le vie del paese. A presiedere la celebrazione nella chiesa di San Cipriano, in pieno centro storico, Don RenatoPegorari che, dopo aver viaggiato tra diverse parrocchie, dal nord fino al centro e anche al sudd’Italia, da circa tre anni e mezzo è divenuto parroco di Colonnella: egli ha ricordato come icristiani, sull’esempio del santo venerato dalla tradizione abruzzese, debbano tornare a mettereCristo al centro della propria vita, a fidarsi di Lui, e a vivere la Processione dedicata a SanGabriele come una sorta di cammino spirituale, un momento di riflessione, di preghiera e diascolto del cuore. Presenti a quest’ultima anche il sindaco Leandro Pollastrelli e i membridella Confraternita Maria Santissima del Suffragio, che a spalla hanno portato in processionela statua del santo, preceduti dal Complesso Bandistico “Città di Ancarano”; nel pomeriggio,invece, la festa è proseguita presso l’Hotel Bellavista, con animazione e merenda a cui sonostate invitate tutte le famiglie di Ancarano. Colonnella, dunque, è uno dei paesi che prosegueininterrottamente la lunga e forte tradizione di venerazione a San Gabriele dell’Addolorata:in Abruzzo ogni anno numerosi pellegrini si recano nel Santuario di San Gabriele ad Isola delGran Sasso per visitare la sua tomba ed il convento dove visse gli ultimi anni. Il culto di sanGabriele è diffuso , inoltre, soprattutto tra i giovani cattolici italiani: ogni anno, infatti, quandomancano cento giorni all'inizio dell'esame di stato delle scuole secondarie di secondo grado,migliaia di studenti abruzzesi e delle regioni limitrofe si recano al santuario per parteciparealla Santa Messa e pregare San Gabriele per il buon esito dell'esame. Sara Di Simplicio

Monteprandone: “Storia di un territorio”.

Un incontro mensile il prof. Saturnino Loggi per approfondirestoria monteprandonese.Per iniziativa dell’Associazione culturale “mons. Eugenio Massi” giovedì 26/ febbraio 2015alle ore 21,00, presso il bar “Caffè del borgo”, in via Leopardi, Mon-teprandone, si è svolto il primo dei quattro incontri in cui il prof. Sa-turnino Loggi, noto storico locale, ha intrattenuto una amichevoleconversazione di storia locale esponendo i tratti salienti relativi le ori-gini dell’incasato medioevale monteprandonese. Nel corso della se-rata cui hanno partecipato monteprandonesi e appassionati di storialocale si è creato un interessante confronto con il relatore che si ècome sempre dimostrato disponibile al dialogo. Il prossimo appunta-mento è in programma per l’ultimo giovedì del mese di marzo, allastesa ora e nello stesso luogo, in cui sarà esposto il tema “I Farfensi ele confraternite religiose”. La serata sé conclusa con la degustazionedei vini tipici locali della cantina monteprandonese “Il Conte”. FC.

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Faccio un salto indietro, ai miei più bei ricordi dell’adolescenza:quando sei ragazzo, ogni cosa che fai la fai con eccitazione. E ilprimo e più bel ricordo mai è la mia prima ragazza, il primo amore,a quattordici anni. Un giorno nel mio quartiere vidi un camion par-cheggiato davanti ad una palazzina vicino alla mia. Dal camionvidi scendere una bellissima ragazza della mia età e la sua famiglia.Il camion era pieno di mobili e la mia intuizione iniziale ebbe con-ferma: si stavano proprio trasferendo lì! La curiosità aveva fattoavvicinare tanti ragazzi del quartiere. Ma per me la calamita chemi aveva fatto avvicinare era questa nuova ragazza.Era una bella giornata di sole e tutta quella roba doveva essere por-tata al terzo piano; capii che serviva una mano; chiamai tre o quattroamici che guardavano con me e chiesi se potevamo aiutarli. Tuttoquel pomeriggio rimanemmo lì. Ma il mio pensiero e il miosguardo erano per la ragazza. I nostri sguardi si incrociarono spessoe ogni volta era un’emozione che ancora non avevo mai vissuto.Decisi che sarebbe diventata la mia ragazza! Piaceva anche ai mieiamici, ma mi sono imposto con loro: nessuno doveva corteggiarla.I miei compagni accettarono perché così funzionava da noi (l’au-tore è originario dell’Albania). Dopo qualche giorno vidi la ragazza

nella mia scuola, in un’altraclasse; ci salutavamo con unsorriso. Era diventata unafissa e pensavo sempre a lei.Ogni mattina aspettavo cheuscisse da casa per cammi-narle vicino. Erano mesi chele stavo dietro, ogni tanto ri-cordavo ai più bulli di non di-sturbarla. I nostri sguardierano sempre più intensi,anche io le piacevo, fra noiera chiara l’attrazione, man-cava solo che le chiedessi di diventare la mia ragazza. Tante voltemi decidevo, ma ogni volta il mio cuore usciva dal petto e davantia lei mi sentivo un cucciolo indifeso. Due volte la fermai pensandodi dichiararle il mio amore, ma ogni volta mi vergognavo. Ungiorno ne parlai con mio cugino che mi rispose: “Se non ce la fai aparlarle, prima di andare da lei, bevi un paio di bicchieri di grappae vedrai che andrà tutto bene. Dichiara il tuo amore, dille che sei

serio e che vuoi sposarla”. Io imparai tutto a memo-ria, senza rendermi conto che alcune affermazionierano adatte a persone più grandi. Una mattina presila grappa, ne bevvi un bel po’ e subito la testa co-minciò a scintillare dato che non ero abituato a bere.La aspettai e le dissi tutto con tanto trasporto. Nondimenticherò mai quell’istante. Lei mi disse: “Masei ubriaco!!! Non puoi dire a mio padre questecose! Sarò la tua ragazza, ma di nascosto.” Quandomi disse di sì, sentii un brivido tale che la abbracciaie le diedi un bacio sulle labbra. Da quel giorno misentii un ragazzo diverso, con una marcia in più, èproprio vero: l’amore ti fa volare! Insieme ab-

biamo passato anni indimenticabili, insieme siamo cresciuti in quelbenessere che l’amore ti dà, abbiamo fatto progetti per il futuro,abbiamo sognato. È stata la mia ragazza fino ai primi anni di car-cere, perché se non fosse successo ciò che mi ha portato in carcere,io non l’avrei mai lasciata.

Dal Carcere di Marino del Tronto

Ora in carcere scopri che «IL PRIMO AMORE» ha riempito talmente il cuore che, dopo tanti anni, senti ancora “che l’amore ti fa volare!”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO-  Unvero e proprio ammodernamento di tutte lestanze di degenza all’U.O.C. di Chirurgia delP.O. Madonnadel Soccorso. Unrinnovo totaledell’arredamento:letti elettrici adelevato standardtecnologico, ar-madi e comodini.Soddisfatto ilDott. WalterSiquini, Primariodell’all’U.O.C. diChirurgia per ilrisultato rag-giunto. “arrivatoqui nel 2011 -afferma il dirigente- c’erano prio-rità, la prima era la torre laparoscopicanuova,poi i letti, ormai divenuti poco conforte-voli e la terza cosa, un nuovo ecografo…avereil sostengo di imprenditori, industriali e tutte leloro aziende diventa indispensabile in questotempo di crisi e di ristrettezze finanziarie.Hanno investito le loro risorse per il bene dellacomunità. Grazie al contributo dell’ASSOCI-AZIONE PRO CHIRURGIA “PROF. AN-TONIO SORGE” ,della Baben Haus, dellaInim, della Sidef e del ristorante il Focolare.Dopo l’indirizzo di saluto del Prof. Siquiniprende parola il Direttore dell’Area Vasta 5,Dott. Massimo Del Moro che ha sottolineatol’importanza dei supporti esterni “un lavorocollaterale delle associazioni aiuta a migliorarei servizi del nostro sistema sanitario, la sussia-darietà dei privati interviene dove il settore pub-blico non riesce a rispondere adeguatamente…

un nobile segnale  e mi sento di rigraziare tutticoloro che hanno contribuito a quato grandedono. I servizi devono essere misurati e conso-

lidati, nell’inte-resse degli utenti.”Compiaciuto  ilSindaco di SanBenedetto delTronto  GiovanniGaspari che  sot-tolinea  l’operati-vità della strutturasanitaria,  dovesi investe per pro-gredire, dunquenon siprocede  verso ildeterioramento

ma si lavora per migliorare l’offerta e l’effi-cienza. Infine, il Vescovo Carlo accoglie in ma-niera positiva il fatto che si pensi a sistemareadeguatamente strutture volte a ospitare deli-cate situazioni di degenza dei pazienti. “Unodei significati della benedizione  - affermaMons. Bresciani – è preoccuparsi di tutta lapersona, perché c’è la malattia, c’è la soffe-renza, c’è il modo nel quale ci si rivolge al ma-lato, ma c’è anche la dimensione spiritualedella vita, non siamo soltanto corpo, siamoanche relazione, dunque diventa importante iltipo di relazione con i pazienti, i rapporti umani:chiamare questa dimensione all’interno delbene integrale della persona. In questo ospedaleci auguriamo attenzione e generosità alla per-sona. Guariti nel corpo e rinfrancati per rini-ziare con slancio la vita che il Signore ciconcede.” Marco S.

Inaugurato il rinnovato reparto di Chirurgia dell’ospedale “Madonna del Soccorso”

Domenica 1 Marzo 2015 ha ospitato la delegazione della metropolia di Fermo dell’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di gerusalemme,a capo della delegazione

il Delegato Dott. gio-vanni Martinelli che ha ri-badito l’attualitàdell’Ordine, la cui mis-sione è quella di sostenerele opere cattoliche inTerra Santa, una terradove i Cristiani vivono ingrande difficoltà.Dopo aver assistito allaSanta Messa celebrata dasua Eccellenza il VescovoEmerito gervasio ge-stori, sono stati accoltinella sede dell’associa-zione Palio del Duca dalPresidente Cav. Nellogaetani e ricevuti in co-mune dal Sindaco Pier-paolo rosetti, dove ladottoressa Chiappini Te-resa ha illustrato il pa-lazzo comunale e i suoidipinti, il sindaco ha do-nato il libro “ il palazzocomunale storia arte e vi-cende” di AlessandroSciarra, dopo una brevevisita alla Fortezza sonostati ospitati al ristorante“La Paesana”.

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemmeospite di Acquaviva Picena

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2015

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