ANNO XXX N 4 10 Febbraio 2013

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ANNO XXX N° 4 - 10 Febbraio 2013 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno L’Ancora ha bisogno di voi, contiamo sui vostri abbonamenti! basta versare 30 (abbonamento ordinario) oppure 50 (Abbonamento sostenitore) sul nuovo C.C.P . n. 11886637 intestato a: L’ANCORA VIA FORTE, 16 S. Benedetto del tr. Causale: ABBONAMENTO Per info: 339 3639924 Segnali negativi sull’adesione al voto. Esortazione di mons. Crociata, segretario generale della CEI, a votare con discernimento di Pietro Pompei In questa mia settimanale riflessione verso l’ele- zioni, questa volta desidero partire da un avveni- mento locale che forse è sfuggito a molti, ma, proprio per l’importanza che esso ha per la poli- tica di casa nostra, diventa sintomatico di un at- teggiamento che si va delineando verso il prossimo impegno elettorale. Da mesi il nostro territorio è stato segnalato come idoneo ad im- piantarvi un enorme deposito di stoccaggio del gas, fino a 525 milioni di metri cubi nel sottosuolo. La notizia, considerate tutte le conseguenze negative specie in un ter- ritorio a vocazione turistica, non poteva lasciarci indifferenti e l’indignazione è stata tale che a centinaia e centinaia siamo accorsi a manifestare il nostro di- saccordo in una prima manifestazione pubblica. I Quartieri si sono mobilitati nell’immobilismo delle Autorità locali. Se qualche movimento politico è stato più sensibile all’inizio cercando maggiore visibilità, è stato ben presto contrastato per far apparire le richieste come volontà di tutti i cittadini del territorio. Comitati allo scopo costituiti, avvertendo il caloroso appoggio dei cittadini, hanno portato avanti la protesta riuscendo a sensibilizzare e ad ottenere l’adesione del no delle Autorità locali e regio- nali. A questo punto qualcosa è successo, perché in una manifestazione indetta per il 2 febbraio, con tutte le Autorità, in un clima elettorale che avrebbe impegnato i candidati e i rispettivi partiti, a considerare chiuso il discorso dello stoccaggio, mentre le Autorità erano presenti, il numero dei cittadini è stato esiguo. Che i cittadini non si fidano della classe politica e ancor meno delle parole e promesse che inondano la nostra nazione? Un noto giornale nazionale da una statistica ha dedotto che il partito dell’astensione è in continuo aumento e che sono molti i cattolici che vi stanno ade- rendo. Le motivazioni sono tante, ma a noi cattolici ci si chiede di “guardare con positività, con speranza e con coraggio, senza farsi ingannare da imbonitori di qualsiasi sorta, ma valutando onestamente tutti gli elementi, il quadro complessivo” È un invito al discernimento, sulla base dei “valori non negoziabili”, quello rivolto da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, in vista delle prossime elezioni politiche. Ed ha aggiunto: “Non vo- tare è un segnale pericoloso, di corto respiro civico, è un danno per la democrazia: votare è un dovere e, comunque, sempre un contributo”. È un forte invito alla partecipazione al voto, quello venuto da mons. Crociata. “Noi riteniamo che, comunque, non votare è portare acqua alle difficoltà del Paese. Le insoddi- sfazioni che possono legittimamente, in maniera più o meno forte, essere avvertite devono indurre a scelte evidentemente molto oculate, a valutazioni molto attente che comunque, attraverso l’espressione del voto, unicamente possono contribuire a dinamiche d’impegno, di confronto, di rapporto tra forze e presenze che possono interagire per produrre politica”. Votare con discerni- mento significa anche tener conto dei sacrifici fatti nell’anno trascorso dalle famiglie per non di- sperderli dietro promesse obsolete; significa anche individuare nei programmi quelle proposte serie per ridare ai giovani un lavoro cui hanno diritto riaccendendo la speranza. Carissimi, la Quaresima che vogliamo vivere si inserisce nell’Anno della fede, proclamato dal papa Bene- detto XVI con la Lettera Apostolica Porta fidei, per il periodo novembre 2012 - novembre 2013. Le motivazioni che hanno suggerito questa de- cisione sono molteplici, ma è evidente a tutti noi la necessità urgente di riflettere sulla fede, sia per la diffusa mentalità sempre più lontana dal retto credere, sia per il bisogno di dare un più forte im- pulso alla vita religiosa dei credenti. Se in questo nostro tempo c’è crisi di fede, lo si dice da parte di molti, tuttavia per questo non ci deve essere crisi di annuncio della fede, cioè di evangelizzazione. Come pure, se oggi c’è una pe- sante crisi economica, che fortemente colpisce tante nostre famiglie, tuttavia non devono assolu- tamente andare in crisi la concreta solidarietà e una intelligente carità. Questo stretto rapporto tra fede e carità è anche il tema del Mes- saggio di Benedetto XVI per la Quaresima, che ha per titolo: Credere nella carità suscita ca- rità. Vorrei allora presentare alcuni contenuti di questo documento pontificio per poter vivere il prezioso tempo qua- resimale con una fede più motivata e con una ca- rità più generosa. La priorità alla fede, il primato alla carità. L’affermazione del Papa nasce dal fatto che la fede è la risposta all’amore di Dio per noi e che “all’inizio dell’essere cristiano non c’è una deci- sione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte” (Deus caritas est, 1). La fede è dono di Dio che ci precede ed insieme è risposta dell’uomo. La fede ci fa conoscere la verità di Cristo come Amore e ci invita a guardare al futuro con speranza, nel- l’attesa fidu- ciosa che la vittoria del- l’amore di Cri- sto giunga alla sua pienezza in tutti noi. “Il rapporto che esiste tra queste due virtù (fede e carità) – scrive il Papa – è analogo a quello che esiste tra due sacramenti fondamentali della Chiesa: il Battesimo e l’Eucaristia. Il Battesimo (sacramentum fidei) precede l’Eucaristia (sacra- mentum caritatis), ma è orientato ad essa, che co- stituisce la pienezza del cammino cristiano. In modo analogo, la fede precede la carità, ma si ri- vela genuina solo se è coronata da essa. Tutto parte dall’umile ac- coglienza della fede (il sapersi amati da Dio), ma deve giungere alla verità della carità (il saper amare Dio e il prossimo)”. Dunque, io credo che Dio mi ama, perché mi viene incontro, e di conseguenza io devo amare Lui ed il prossimo. L’indissolubile intreccio tra fede e carità. Il Papa afferma che non è mai possibile sepa- rare o, addirittura, opporre fede e carità, perché queste due virtù teologali sono intimamente unite. Chi mettesse troppo l’accento sulla priorità della fede, potrebbe ridurre le opere della carità a ge- nerico umanitarismo, cadendo in un fideismo astratto, e chi dovesse sostenere un’esagerata su- premazia della carità, potrebbe pensare che le sue opere sostituiscano la fede, cadendo in un attivi- smo moralistico. SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Messaggio alla Diocesi per la Quaresima Segue a pag. 2 Conferenza Episcopale Italiana Ufficio Nazionale per la pastorale della sanità A pag. 8 A pag. 3

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ANNO XXX N° 4 - 10 Febbraio 2013 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

L’Ancora

ha bisogno

di voi,

contiamo

sui vostri

abbonamenti!basta versare € 30

(abbonamento ordinario)

oppure € 50

(Abbonamento sostenitore)

sul nuovo C.C.P.

n. 11886637

intestato a: L’ANCORA

VIA FORTE, 16

S. Benedetto del tr.

Causale: ABBONAMENTO

Per info: 339 3639924

Segnali negativi sull’adesione al voto.

Esortazione di mons. Crociata, segretario

generale della CEI, a votare con discernimentodi Pietro Pompei

In questa mia settimanale riflessione verso l’ele-zioni, questa volta desidero partire da un avveni-mento locale che forse è sfuggito a molti, ma,proprio per l’importanza che esso ha per la poli-tica di casa nostra, diventa sintomatico di un at-teggiamento che si va delineando verso ilprossimo impegno elettorale. Da mesi il nostroterritorio è stato segnalato come idoneo ad im-piantarvi un enorme deposito di stoccaggio del

gas, fino a 525 milioni di metri cubi nelsottosuolo. La notizia, considerate tuttele conseguenze negative specie in un ter-ritorio a vocazione turistica, non potevalasciarci indifferenti e l’indignazione èstata tale che a centinaia e centinaiasiamo accorsi a manifestare il nostro di-saccordo in una prima manifestazionepubblica. I Quartieri si sono mobilitatinell’immobilismo delle Autorità locali.

Se qualche movimento politico è stato più sensibile all’inizio cercando maggiore visibilità, è statoben presto contrastato per far apparire le richieste come volontà di tutti i cittadini del territorio.Comitati allo scopo costituiti, avvertendo il caloroso appoggio dei cittadini, hanno portato avantila protesta riuscendo a sensibilizzare e ad ottenere l’adesione del no delle Autorità locali e regio-nali. A questo punto qualcosa è successo, perché in una manifestazione indetta per il 2 febbraio,con tutte le Autorità, in un clima elettorale che avrebbe impegnato i candidati e i rispettivi partiti,a considerare chiuso il discorso dello stoccaggio, mentre le Autorità erano presenti, il numero deicittadini è stato esiguo. Che i cittadini non si fidano della classe politica e ancor meno delle parolee promesse che inondano la nostra nazione? Un noto giornale nazionale da una statistica ha dedottoche il partito dell’astensione è in continuo aumento e che sono molti i cattolici che vi stanno ade-rendo. Le motivazioni sono tante, ma a noi cattolici ci si chiede di “guardare con positività, consperanza e con coraggio, senza farsi ingannare da imbonitori di qualsiasi sorta, ma valutandoonestamente tutti gli elementi, il quadro complessivo”È un invito al discernimento, sulla base dei “valorinon negoziabili”, quello rivolto da mons. Mariano

Crociata, segretario generale della Cei, in vista delleprossime elezioni politiche. Ed ha aggiunto: “Non vo-tare è un segnale pericoloso, di corto respiro civico,è un danno per la democrazia: votare è un dovere e,comunque, sempre un contributo”. È un forte invitoalla partecipazione al voto, quello venuto da mons.Crociata. “Noi riteniamo che, comunque, non votareè portare acqua alle difficoltà del Paese. Le insoddi-sfazioni che possono legittimamente, in maniera più o meno forte, essere avvertite devono indurrea scelte evidentemente molto oculate, a valutazioni molto attente che comunque, attraversol’espressione del voto, unicamente possono contribuire a dinamiche d’impegno, di confronto, dirapporto tra forze e presenze che possono interagire per produrre politica”. Votare con discerni-mento significa anche tener conto dei sacrifici fatti nell’anno trascorso dalle famiglie per non di-sperderli dietro promesse obsolete; significa anche individuare nei programmi quelle proposteserie per ridare ai giovani un lavoro cui hanno diritto riaccendendo la speranza.

Carissimi,la Quaresima che vogliamo vivere si inserisce

nell’Anno della fede, proclamato dal papa Bene-detto XVI con la Lettera Apostolica Porta fidei,per il periodo novembre 2012 - novembre 2013.

Le motivazioni che hanno suggerito questa de-cisione sono molteplici, ma è evidente a tutti noila necessità urgente di riflettere sulla fede, sia perla diffusa mentalità sempre più lontana dal rettocredere, sia per il bisogno di dare un più forte im-pulso alla vita religiosa dei credenti.

Se in questo nostro tempo c’è crisi di fede, lo sidice da parte di molti, tuttavia per questo non cideve essere crisi di annuncio della fede, cioè dievangelizzazione. Come pure, se oggi c’è una pe-sante crisi economica, che fortemente colpiscetante nostre famiglie, tuttavia non devono assolu-tamente andare in crisi la concreta solidarietà euna intelligente carità.

Questo stretto rapporto tra fedee carità è anche il tema del Mes-saggio di Benedetto XVI per laQuaresima, che ha per titolo:Credere nella carità suscita ca-rità.

Vorrei allora presentare alcunicontenuti di questo documentopontificio per poter vivere il prezioso tempo qua-resimale con una fede più motivata e con una ca-rità più generosa.

La priorità alla fede, il primato alla carità.

L’affermazione del Papa nasce dal fatto che lafede è la risposta all’amore di Dio per noi e che“all’inizio dell’essere cristiano non c’è una deci-sione etica o una grande idea, bensì l’incontro conun avvenimento, con una Persona, che dà alla vitaun nuovo orizzonte” (Deus caritas est, 1).

La fede è dono di Dio che ci precede ed insiemeè risposta dell’uomo. La fede ci fa conoscere laverità di Cristo come Amore e ci invita a guardare

al futuro consperanza, nel-l’attesa fidu-ciosa che lavittoria del-l’amore di Cri-sto giunga allasua pienezza intutti noi.

“Il rapportoche esiste traqueste due virtù(fede e carità) – scrive il Papa – è analogo a quelloche esiste tra due sacramenti fondamentali dellaChiesa: il Battesimo e l’Eucaristia. Il Battesimo(sacramentum fidei) precede l’Eucaristia (sacra-mentum caritatis), ma è orientato ad essa, che co-stituisce la pienezza del cammino cristiano. Inmodo analogo, la fede precede la carità, ma si ri-

vela genuina solo se è coronatada essa. Tutto parte dall’umile ac-coglienza della fede (il sapersiamati da Dio), ma deve giungerealla verità della carità (il saperamare Dio e il prossimo)”.

Dunque, io credo che Dio miama, perché mi viene incontro, e

di conseguenza io devo amare Lui ed il prossimo.L’indissolubile intreccio tra fede e carità.

Il Papa afferma che non è mai possibile sepa-rare o, addirittura, opporre fede e carità, perchéqueste due virtù teologali sono intimamente unite.Chi mettesse troppo l’accento sulla priorità dellafede, potrebbe ridurre le opere della carità a ge-nerico umanitarismo, cadendo in un fideismoastratto, e chi dovesse sostenere un’esagerata su-premazia della carità, potrebbe pensare che le sueopere sostituiscano la fede, cadendo in un attivi-smo moralistico.

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Messaggio alla Diocesi per la Quaresima

Segue a pag. 2

Il Buon SamaritanoChiesa parrocchiale di S. Eusebio

Cinisello Balsamo (MI)

Conferenza Episcopale Italiana

U�cio Nazionale per la pastorale della sanità

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Anno XXX

10 Febbraio 2013

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continua dalla prima pagina

Messaggio alla Diocesi per la QuaresimaOccorre coniugare contemplazione e azione,

simboleggiate dalle due figure evangeliche diMaria e Marta. L’esistenza cristiana comporta uncontinuo salire al monte dell’incontro con Dio me-diante la fede che ascolta la sua Parola, per poi ri-discendere con un amore rinnovato per servire conmaggiore zelo i fratelli e le sorelle. Una fede senzaopere è come un albero senza frutti.

In questo servizio del prossimo sarà importantenon dimenticare che massima opera di carità èl’evangelizzazione, cioè il servizio della Parola peraiutare a credere.

Che cosa fare nella Quaresima dell’anno della

fede?

Per una più intensa vita di fedeil Papa doverosamente ci ri-chiama le tradizionali indica-zione della vita cristiana.

Innanzitutto ricorda un ascolto

più attento e prolungato della

Parola di Dio. Sarebbe già qual-cosa di significativo in questotempo sacro leggere ogni giorno qualche paginadi Vangelo, anche se occorrerebbe allargare la let-tura ad altre pagine della Bibbia, accostate confede, per alimentare la propria vita spirituale e daresostegno alla fede personale.

Poi Benedetto XVI ricorda la partecipazione aiSacramenti, da accogliere sapientemente comegesti di Cristo nella nostra vita, sempre bisognosadi perdono con la Confessione sacramentale e dicibo spirituale con la santa Comunione.

Ed infine ci viene ricordato di crescere nella ca-

rità, nell’amore verso Dio e verso il prossimo,

anche attraverso le indicazioni concrete del di-

giuno, della penitenza e dell’elemosina. Quanto prezioso è il digiuno dai pensieri inutili

e superbi, dalle parole vuote ed offensive, dai sen-timenti che disturbano e che danno amarezza!

Ciascuno vive le proprie penitenze, oggi spessoimposte dalla crisi che colpisce molte famiglie.Basterà non lamentarsi più di tanto, accettare se-renamente e con dignità tante rinunce, chiedere ase stessi qualche “no” anche per cose lecite, conlo scopo di non rimanere succubi di desideri im-

mediati, e di non darsi per vinti con scoraggia-menti disimpegnati, che rubano la sana fiducia inDio.

Quanto alle elemosine, non ci sono solo quelledi qualche euro dato a chi chiede e di un alimentoofferto a chi ha fame. C’è l’elemosina dell’ascoltopaziente in famiglia e di chi spesso disturba. C’èl’elemosina di parte del proprio tempo da condi-videre con chi si sente solo. C’è l’elemosina di unosguardo o di un sorriso, di un incoraggiamento odi un consiglio. E c’è l’elemosina preziosa dellapreghiera e anche di qualche nascosto sacrificio,per aiutare chi può avere bisogno o ha arrecato unaferita spirituale.

ConclusioneHa scritto il Papa nella Lettera di indizione

dell’Anno della fede: “San Luca insegna che la co-noscenza dei contenuti da credere non è sufficientese poi il cuore, autentico sacrario della persona,non è aperto dalla grazia che consente di avereocchi per guardare in profondità e comprendereche quanto è stato annunciato è la Parola di Dio”(n.10).

Carissimi, questa Quaresima permetta a tutti di conoscere

meglio le realtà della fede, ma specialmente diavere un cuore compassionevole, gioiosamenteaperto alla carità, perchè toccato dalla grazia di-vina, e di coltivare uno sguardo capace di stuporenell’ammirare le opere del Signore nella vita diogni giorno.

Auguri di buona Quaresima. Tutti benedico

+ Gervasio GestoriVescovo

San Benedetto del Tronto, 13 febbraio 2013Mercoledì delle Ceneri - Inizio della Quaresima

BIOECONOMIA

Con l’etica nel motore

Necessario un salto culturale. Bisogna smetterla di considerare la persona al rango di “fattore di produzione”“Non tutti i modelli di economia di mercato sono amici della persona umana”, dice l’economistaStefano Zamagni che da tempo sta conducendo una battaglia sempre meno solitaria contro una vi-sione delle cose che ha progressivamente relegato la persona quasi in secondo piano rispetto al-l’Economia. Usiamo la maiuscola perché le “regole di buon funzionamento della casa” sonodiventate sempre più norme etiche, di un’etica che privilegia il profitto a scapito dell’uomo.E allora ben venga quel passaggio che il card. Bagnasco ha dedicato alla cosiddetta bioeconomianella sua recente prolusione, insomma a un’economia che metta l’etica della vita nuovamente inprimo piano. Non solo a parole, ma con fatti che intacchino quell’individualismo su cui poggia l’at-tuale modello oramai imperante in ogni dove.Abbiamo tutti accettato (perfino i comunisti cinesi) le regole del libero mercato, le migliori per co-niugare sviluppo economico con progresso sociale. Ma certe declinazioni del libero mercato sem-brano tendere al profitto quale unico obiettivo; privilegiare il denaro che frutta denaro, a qualsiasicosto. E così non va bene, ce ne stiamo accorgendo sempre più chiaramente in questi anni di crisiglobalizzata.

Non va bene considerare la persona umanasemplicemente come un fattore di produzione,un costo da comprimere o tagliare a servizio delraggiungimento di un profitto; non va bene di-sinteressarsi degli effetti che la corsa all’arric-chimento ha sulle persone, addirittura su interipopoli; non va bene dimenticare i valori dellasolidarietà, della tutela dei più deboli. Non vabene dimenticare le potenzialità che le politicheeconomiche hanno (si pensi al fisco) sulla fa-miglia, ad esempio. O sulla natalità.Non va bene perché ne avvertiamo sulla pelle,

giorno dopo giorno, le conseguenze negative. E se non vanno bene tutte queste cose, allora vediamoin positivo su cosa puntare la nostra attenzione e i nostri sforzi. Perché le alternative ci sono.C’è un modo di stare nel libero mercato che guarda anzitutto alla persona più che al profitto, senzadimenticarsi dello stesso: si guardi alle cooperative e al loro modo di lavorare. Sono state le unicherealtà a non licenziare, anzi ad accrescere un po’ l’occupazione in questi ultimi anni, sacrificandomagari l’utile aziendale; non delocalizzano all’estero, non sfruttano le persone che vivono in un altroPaese appunto per guadagnare di più; non impoveriscono così il territorio che le ha fatte crescere. C’è una fetta di mondo finanziario (si pensi alle banche di credito cooperativo) che hanno scelto dilavorare fianco a fianco dei clienti, più che ad inventare fanta-finanza per far esplodere gli utili. Ma-gari guadagnando poco, ma senza avere problemi con il Codice civile, o penale.Ma in generale in tutte le aziende si deve prestare attenzione non solo al salario dato al lavoratore,e al profitto dell’imprenditore. Ci sono modalità di lavoro che valorizzano la persona umana, altreche la snaturano, la deresponsabilizzano, la alienano; ci sono comportamenti che rispettano, anzipromuovono il vivere sociale; che tutelano le esigenze familiari, le prospettive di vita.Esempi? Infiniti. Dalle modalità in cui si svolgono i cicli produttivi (si pensi per esempio agli orari),ai rapporti con la proprietà fino al coinvolgimento dei lavoratori nella gestione dell’azienda; dallacreazione di strutture interne o di servizi che vengano incontro alle persone (asili nido, aiuti allemamme, welfare aziendale), alla flessibilità che fa conciliare esigenze differenti, fino alla lotta a unaprecarizzazione che è solo sfruttamento indiscriminato. E non vogliamo dimenticarci di una fetta di economia tanto negletta dagli aedi del Pil, quanto fon-damentale per il vivere umano: quel Terzo settore che già qualificarlo come terzo (dopo i privati elo Stato) fa capire l’ordine d’importanza che gli si dà. Non genera (grandi) profitti sul capitale mo-netario investito, ma enormi profitti sul “capitale umano” di cui si occupa: istruzione, formazione,sanità, cura degli anziani, dei disabili, di chi è in condizioni di disagio. Non è un tappabuchi – anchese troppo spesso in Italia viene così delimitato – ma il cemento di una società che potrà competeresul Pil solo se ha tutti i mattoni messi nel modo giusto. Una società di persone, non di consumatorio di “fattori di produzione”. Nicola Salvagnin

Il rapporto tra giovani italiani e politica non è deipiù felici. Troppe le promesse mancate e le ina-dempienze nel fornire risposte credibili e solideper migliorare il presente e il futuro delle nuovegenerazioni. Fra poco si andrà a votare. Comevalutano le nuove generazioni l’attuale offertapolitica? Qual è il loro orientamento di voto?Quale contributo di partecipazione alla vita po-litica sono disposti a dare? Credono ancora nellapossibilità di un cambiamento positivo e in spaziper un loro ruolo da protagonisti?  Il Rapporto

giovani, promosso dall’Istituto Toniolo, forniscealcune risposte a queste domande attraversoun’indagine che approfondisce l’atteggiamentodelle nuove generazioni verso la politica e la par-tecipazione elettorale.  La ricerca, curata da ungruppo di docenti dell’Università Cattolica e rea-lizzata da Ipsos con il sostegno della FondazioneCariplo, raccoglie informazioni dettagliate suivalori, i desideri, le aspettative, sui progetti divita dei giovani e sulla loro realizzazione.L’obiettivo è quello di fornire le basi di una co-noscenza solida dei cambiamenti in corso e delloro impatto sulla vita delle persone, utile ancheper intervenire con strumenti adeguati per mi-gliorarla. I dati sono stati ottenuti da un ampio

campione, rappresentativo su scala italiana, di9000 giovani tra i 18 e i 29 anni.  In base alla ri-cerca, il 30% dei giovani si colloca nel centrosi-nistra, Il 17% nel centrodestra, 14,5% siposiziona attorno al centro. Vince però chi nonvuole collocarsi rifiutando la logica destra/sini-stra: pari al 38,5%. Questo è anche il bacinomaggiore del non voto. A collocarsi nel centro-sinistra sono di più le femmine, ma anche chivive nel centro Italia e chi proviene da famigliacon status sociale medio-alto. Vice-versa a posizionarsi nel centrodestrasono, in senso relativo, di più i ma-schi, chi vive nel Nord e con originisociali basse.  Il 21% pensa di nonvotare o votare scheda bianca (sisale al 23% tra le femmine; al 25%tra chi è di status sociale basso). Il24% pensa che andrà a votare manon è ancora sicuro sul partito cheindicherà. Gli indecisi sono però inforte riduzione nel tempo. Il  55%ha idee chiare su chi votare, com-prendendo tra questi anche un 14%che considera il partito scelto solo“il meno peggio”. 

La formazione delle idee politiche avviene per lamaggioranza relativa (30%) all’interno della fa-miglia (si sale al 38% per le femmine). All’au-mentare dell’età le scelte diventano meno legatealla famiglia (dal 34% nella fascia di età 18-21, siscende al 26% tra i 22-25 anni, e a 21% nella fa-

scia 26-29). Dopo l’influsso della famiglia, se-guono personaggi politici o morali del passato:essi contano nella formazione delle idee politicheper il 25,5% degli intervistati (30% maschi, 20%femmine). Il loro valore sale al 34% per chi pro-viene da una famiglia con status sociale alto). Lefigure politiche attuali incidono per meno del10%, a conferma della distanza tra i giovani e ilquadro politico presente. Ad avere un ruolo neipartiti è una esigua minoranza. Dichiara che nel-l’ultimo anno ha rivestito incarichi in un partito(almeno in qualche occasione) il 6,1% degli inter-vistati. Ad aver frequentato almeno qualche voltala sede di un partito è il 9,6%. Maggiore prefe-renza trovano i momenti formativi socio-politiciorganizzati da associazioni o enti culturali (31%lo ha fatto non occasionalmente nell’ultimo anno).Più disponibili sono invece i giovani a mobilitarsiattraverso partiti o movimenti, ma ancor più informa autonoma sulla rete, per specifici obiettiviche catturano il loro interesse. (Zenit.org) -

Il 38,5% dei giovani italiani non si riconosce nella logica “destra - centro - sinistra” Lo rivelano i dati contenuti nell’ultimo rapporto promosso

dall’Istituto Toniolo

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Il buon samaritano

“Va’ e anche tu fa’ lo stesso”

La parabola del buon samaritano proposta quest’anno allanostra riflessione in occasione della XXI Giornata Mondialedel Malato, è una pagina tra le più conosciute del vangelo etra le più lette nell’ambito dell’assistenza sanitaria. Ma qualè il rischio che corriamo quando ascoltiamo una Parola cosìconosciuta? Quello di “sapere già”! Chi condivide il cam-mino con una persona ammalata insieme alla sua famiglia econ gli operatori stessi, “sa” invece che il sapere teorico deveumilmente e, talvolta dolorosamente, lasciare spazio al vis-suto concreto delle persone.Quando ci si trova soverchiati e travolti dalla realtà della sof-ferenza, spesso molto ftiticosa e dura, non si sa pii da cheparte andare, a chi chiedere aiuto e sostegno, a chi affidarela propria vita. Proprio in questi momenti può nascere, umilee forte, l’invocazione sincera affinché lungo il cammino sipossano incontrare persone capaci di sostenerci, confortarci,consolarci, proprio come è capitato allo sventurato del van-gelo. Chi “sa già” come fare, cosa dire, come muoversi nel-l’incontro con l’altro, difficilmente potrà lasciarsi di nuovointerpellare dalla Parola “antica e sempre nuova” del van-gelo, che non finisce di sorprendere ed è capace di educarealla vita buona, sostenere i passi di ogni uomo, delineare unpossibile futuro e aprire alla speranza.

XXI Giornata Mondiale del Malato

Il Buon SamaritanoChiesa parrocchiale di S. Eusebio

Cinisello Balsamo (MI)

Conferenza Episcopale Italiana

U�cio Nazionale per la pastorale della sanità

INDULGENZE PER LA

GIORNATA MONDIALE

DEL MALATOIl Santo Padre Benedetto XVI concederà speciali indulgenzein occasione della XXI Giornata Mondiale del Malato (7 - 11febbraio, Altötting, Germania), come informa il Decreto resopubblico, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro,Penitenziere Maggiore e del Monsignor Krzysztof Nykiel,Reggente della Penitenzieria Apostolica. I fedeli, che vera-mente pentiti e stimolati dalla carità, sull’esempio del BuonSamaritano, con spirito di fede e con animo misericordioso,pongano se stessi a servizio dei fratelli sofferenti e, se a lorovolta malati, sopportino i dolori e le avversità della vita, (...)offrendo aperta testimonianza di fede attraverso la via del Van-gelo della sofferenza, otterranno l’indulgenza plenaria, unavolta al giorno alle solite condizioni (Confessione sacramen-tale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzionidel Santo Padre), che potranno anche applicare in suffragioalle anime dei fedeli defunti: A) Ogniqualvolta che, dal 7all’11 febbraio prossimo, nel Santuario Mariano di Altöttingo in qualsiasi altro luogo stabilito dall’Autorità ecclesiastica,parteciperanno devotamente a una cerimonia celebrata per im-petrare da Dio i propositi della Giornata Mondiale del Malatoe reciteranno il Padre Nostro, il Credo ed una pia invocazionealla Beata Vergine Maria. I fedeli che negli ospedali pubblicio in qualsiasi casa privata assistono caritatevolmente, come ilBuon Samaritano, gli ammalati e, a motivo del loro servizio,non possono partecipare alle funzioni sopra indicate, otter-ranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria, se in queigiorni presteranno generosamente almeno per qualche ora laloro caritatevole assistenza come se lo facessero allo stessoCristo Signore e reciteranno il Padre Nostro, il Credo ed unapia invocazione alla Beata Vergine Maria, avendo l’animo di-staccato da ogni peccato e il proposito di adempiere, non ap-pena possibile, alle condizioni richieste per l’ottenimentodell’Indulgenza plenaria. I fedeli infine che per malattia, peretà avanzata o per altra simile ragione, sono impediti dal pren-dere parte alla cerimonia sopra indicata, otterranno l’Indul-genza plenaria, purché, avendo l’animo distaccato da qualsiasipeccato e proponendosi di adempiere non appena possibile le

solite condizioni, partecipino spiritualmente alle sacre funzioni nei giornideterminati, particolarmente mentre le Celebrazioni liturgiche ed il Mes-saggio del Sommo Pontefice verranno trasmessi per televisione e per radio,preghino devotamente per tutti gli ammalati e offrano a Dio, attraverso laVergine Maria, ‘Salus infirmorum’, le loro sofferenze fisiche e spirituali”.B. L’Indulgenza parziale a tutti i fedeli ogniqualvolta rivolgeranno a Diomisericordioso, con cuore contrito, nei giorni sopra segnati, devote pre-ghiere in aiuto degli infermi nello spirito del corrente Anno della fede.

VIS

Nel contesto dell’anno della fede

e introduttivo alla Quaresima

Incontro rivolto a tutta la cittadinanza!

Sabato 16 FEBBRAIO ore 16,00Sala S. Pier Giuliano - PP. Saramentini

3° incontro animato dai NOSTRI MEDICI

Tema: Il Battesimo di Cristo e il nostro Battesimo

Dr. WALTER SIQUINI,

Primario di Chirurgia del ns ospedale

introdurrà il tema trattando il

BATTESIMO DI GESU’

Dr. SILVANO PAPIRI,

Dirig. Medico del Rep. di Rianimazione

del ns Ospedale, proporrà il tema della

Iniziazione Cristiana o il nostro Battesimo.

Padre Leopoldo Cristinelliproporrà, brevemente (col sussidio-proiezione),

Il battesimo come concretamente

celebrato dai giudeo-cristiani di Nazareth(secolo III-IV).

Conclusione: rinnovo delle promesse battesimali

La Fede - Casa Vera è stato l’inte-ressante argomento del l’ome liapronunciata dal Vescovo durantela Santa Messa per le persone divita consacrata. Partendo dalla“Porta fidei”, lettera del Papa concui ha indetto l’Anno della Fede,il Vescovo ha detto: “Questa portaè certamente stretta, perché impe-gnativa, esigente per quello chechiede ai credenti, ma fortunata-mente rimane sempre aperta perquanti accolgono la chiamata delSignore. È porta che non apre sulvuoto, non si spalanca sul nulla,non immette in un deserto, ma in-

troduce in una casa, la casa di Dio,il luogo della comunione con Luie con i fratelli nella Chiesa. Qualefortuna poter varcare questa sogliae poi vivere nella luce della fede,con la forza della speranza, sicuridella divina protezione ed in ami-cizia con tanti fratelli e sorelledentro la comunità ecclesiale!”Commentando il vangelo nei per-sonaggi di Simone ed Anna che ciricordano “come fare della propriacasa il luogo desiderato e l’am-biente amato, dove vi sono comu-nione e gioia” così ha proseguito:“Essi vivevano in un tempio di

pietre, ma agivano per gloria diDio, si lasciavano guidare dalloSpirito Santo, passavano le orepregando, attendevano l’arrivo delSignore. Così deve essere per ognipersona credente, che ha attraver-sato la porta della fede. Così deveessere per ogni anima di vita con-sacrata, che mediante un atto so-lenne di consacrazione si è offertaa Dio. Allora, ogni ambiente dellavita viene sentito come un luogosacro, sia esso la casa, la fabbrica,la scuola, la piazza, la strada, ilcampo, l’ufficio. Ogni ambiente sifa tempio, dove abita il Signore,dove il lavoro e la fatica diventanopreghiera, dove gli incontri sonomomenti di fraternità, dove anchela sofferenza dona speranza. Al-lora lo Spirito Santo soffia dentrodi noi e suggerisce parole buone,sentimenti di amore e di perdono,e la fraternità è amata. Tutto que-sto avviene perché, attraversandoquella porta, hai lasciato fuori ilvuoto ed il buio di una vita senzasenso e sei entrato in una casa diluce e di amore. Perché vivi davero credente”.

2 febbraio 2013

LA FEDE - CASA VERA DELLE PERSONE

DI VITA CONSACRATA

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4 Anno XXX

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CASTIGNANO - MUSEO SISTINO

Ringraziamo i numerosi partecipanti allaconferenza con Mons. Vincenzo Catanipresso il museo delle icone di Castignanodal titolo "Lettura artistica e religiosadelle icone d'Oriente".Si ricorda che il museo delle icone diCastignano sarà aperto alcune dome-niche di febbraio: il 3 il 10 e il 17 dalle15.00 alle 18.30Sarà possibile effettuare una visita gui-data con Mons. Vincenzo Catani le do-meniche 3 e 10 febbraio con inizio visitaalle ore 15.00

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected]

Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

SENSO CRISTIANO DEL “CARPE DIEM”

“Ogni momento può divenire un‘oggi’ propizio per la nostra conver-sione. Ogni giorno può diventarel’oggi salvifico, perché la salvezza èstoria che continua per la Chiesa eper ciascun discepolo di Cristo. Que-sto è il senso cristiano del ‘carpediem’: cogli l’oggi in cui Dio tichiama per donarti la salvezza!”.Con queste parole il Santo Padre si èrivolto ai fedeli riuniti in Piazza SanPietro per la recita dell’Angelus. Be-nedetto XVI ha commentato le let-ture della liturgia domenicale, inparticolar il Vangelo di Luca che cipresenta Gesù che si reca di sabatonella sinagoga di Nazareth... Gesùinfatti, terminata la lettura, (...) disse:‘Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete [ora] ascoltato’. San Cirillo d’Alessandria af-ferma che l’’oggi’, posto tra la prima e l’ultima venuta di Cristo, è legato alla capacità del credentedi ascoltare e ravvedersi. Ma, in un senso ancora più radicale, è Gesù stesso ‘l’oggi’ della salvezzanella storia, perché porta a compimento la pienezza della redenzione”. “Questo brano interpella‘oggi’ anche noi. Anzitutto ci fa pensare al nostro modo di vivere la domenica: giorno del riposoe della famiglia, ma prima ancora giorno da dedicare al Signore, partecipando all’Eucaristia, nellaquale ci nutriamo del Corpo e Sangue di Cristo e della sua Parola di vita. In secondo luogo, nelnostro tempo dispersivo e distratto, questo Vangelo ci invita ad interrogarci sulla nostra capacitàdi ascolto. Prima di poter parlare di Dio e con Dio, occorre ascoltarlo, e la liturgia della Chiesa èla ‘scuola’ di questo ascolto del Signore che ci parla”. Al termine della preghiera dell’Angelus unbambino e una bambina dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma che concludono con la “Ca-rovana della Pace” il mese di gennaio da loro tradizionalmente dedicato al tema della pace, invitatinell’appartamento pontificio, hanno liberato dalla finestra dello studio del Papa due colombe,simbolo di pace.

“Non è sempre facile oggi parlare di paternità”,soprattutto nel mondo occidentale. A lanciare laprovocazione è stato ieri Benedetto XVI, nellacatechesi dell’udienza generale, dedicata al temadella “paternità” di Dio. Ne abbiamo parlato conlo psichiatra Vittorino Andreoli.Si può definire la nostra una “società senza

padri”? “Limitandomi alla realtà italiana, che è quella dicui mi occupo, posso dire che la crisi della figuradel padre risale ormai ad alcuni decenni, ma si èfortemente acuita negli ultimissimi anni, tanto daindurci a parlare di padre assente: un padre, cioè,che esiste, ma dal punto di vista educativo, affet-tivo, è come se non ci fosse. Certo si tratta diun’affermazione generale, che vede alcune dif-ferenze, però è fuor di dubbio che il padre, oggi,è un padre che non c’è, o che comunque sembraaver assunto soltanto un ruolo di erogatore dibeni, di colui che fornisce ‘ben-essere’ intesosolo in senso materiale. Si tratta di una visionepatologica, non solo limitata, perché la funzionedel padre è una funzione affettiva: il padre deveerogare prima di tutto amore, perché l’amore èun legame affettivo che dà sicurezza, e la sicu-rezza non deriva solo dal denaro”.Impegni di lavoro sempre più pressanti, pre-occupazioni come quella - molto attuale intempi di crisi - di far quadrare il bilancio fa-miliare, “invasione” dei mass media nellecase: questi i fattori che per Benedetto XVIimpediscono un “sereno e costruttivo” rap-porto tra padri e figli. In che modo l’agendaquotidiana condiziona tale rapporto?“Il Papa fa un’analisi dell’ambito familiare, emette l’accento sulla crisi della paternità perchéritiene che il fenomeno si stia aggravando. Nelmomento in cui, infatti, c’è una crisi economica,il padre non riesce più a fornire in termini di benitutto ciò che erogava prima, e così si sente inqualche modo ‘meno padre’. È vero, inoltre, chei padri per lavoro sono spesso fuori casa, ma per-ché in casa si sentono in imbarazzo: le riunionialle sette di sera sono salvifiche, perché lì tro-vano amici importanti, mentre andare a casa fa

più problema perché ci sisente dei falliti. Una voltaa casa, poi, magari è luiche accende la tv, che di-venta una barriera, una di-fesa dall’attivazione degliaffetti, che altrimenti sa-rebbero manchevoli. È lafamiglia, così, che nonfunziona, e ciò è dovuto alfatto che non la si ritiene illuogo della circolaritàdegli affetti. Come scriveil Papa nella ‘Deus caritas

est’, l’amore è darsi, nondare oggetti, ma dare se

stessi. Un padre, a volte, preferisce dare diecieuro piuttosto che un bacio”. Prima conseguenza, la difficoltà della comu-nicazione intergenerazionale: i “nuovi padri”sono diversi, e in che cosa, da quelli di ieri?“Indubbiamente oggi non domina più la conti-nuità, ma la rottura tra le generazioni, con deivuoti spaventosi che generano insicurezza. Laprima conseguenza è che le generazioni oggisono veramente distanti tra di loro: è difficile chei padri condividano la stessa visione del mondodei figli. Qual è, però, il legame che non devemai rompersi? L’affetto. Di fronte a un figlio chesi comporta in modo inaccettabile, il padre devedire ‘non l’accetto, non posso condividerlo, vacontro i miei principi’. Ma subito dopo deve ag-giungere: ‘Ricordati che qui ci sono sempre unpadre e una madre che ti vogliono bene’. Si puòessere inflessibili sui principi, ma occorre sempremostrare una grande flessibilità negli affetti. Inun mondo così accelerato come quello in cui vi-viamo, è fisiologico che ci sia una frattura o unadivisione tra le generazioni, sul modo di vedereil mondo. Quello che non si deve rompere sonoappunto i legami affettivi, fatti della donazionedi sé, della capacità di esserci, di aiutare”. Oggi emerge sempre più il tema della conflit-tualità dei ruoli, materno e paterno, nelle fa-miglie disgregate o in difficoltà. “A mio avviso, anche la crisi generale della fa-miglia è una crisi che si fonda sulla non affetti-vità. Se nella coppia manca l’affetto, se c’èconflitto, sospetto, stanchezza, è molto difficilefare sia il padre sia la madre, perché gli affetti sisostengono vicendevolmente: il padre non puòfare anche la madre, e la madre non può fareanche il padre. Se però tra i due c’è la rottura,non c’è la cooperazione nell’affettività. Il pro-blema, in altre parole, riguarda l’insieme, la sin-fonia. È come ascoltare un quartetto di Mozart:bisogna non soltanto che ciascuno sappia suo-nare il suo strumento, ma anche che i solisti sianoin armonia tra di loro, altrimenti il risultato è unamusica inascoltabile”.

A CuRA Di M. MiCheLA NiCoLAiS

Bimbi contesiIl Centro Famiglia risponde

L’Associazione Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto

opera volontariamente e da più di trent’anni a sostegno delle

famiglie, offrendo servizi di consultorio, consulenza e for-

mazione gratuita. Con il progetto “La famiglia per la famiglia” ha potenziato la sua realtà pro-

ponendo incontri e approfondimenti sulle tematiche familiari; proprio durante questi incontri e

la quotidiana attività l’associazione ha raccolto numerose domande e problematiche sottoposte

dai genitori. Con questa rubrica, attraverso le risposte offerte dagli esperti collaboratori, vo-

gliamo essere d’aiuto ai numerosi genitori che si sentono soli ad affrontare il loro sempre più dif-

ficile ruolo.

LA DOMANDA – Mi ha molto impressionato la vi-cenda del bambino di Padova strattonato dalla poliziae portato via da scuola – dichiara una mamma sambe-nedettese – come è possibile aver adottato tali provve-dimenti?

LA RISPOSTA DEL DOTTOR EZIO ACETI –Troppo spesso i bambini contesi vengono manipolati ecostretti a subire i litigi dei genitori e le modalità di in-tervento se brusche potrebbero scatenare una forte crisi

nel minore. Le immagini trasmesse dai media hanno colpito la parte infantile che è in noi susci-tando indignazione; la spettacolarizzazione televisiva ha poi fatto la sua parte condannando tuttoe tutti. L’episodio accaduto a Padova di recente è solo la punta dell’iceberg del fenomeno dilaganteche si caratterizza nell’obbligare i piccoli a vivere nel mondo degli adulti. Ogni qual volta che sicostringe un bambino a vivere stati d’animo che non sono rispettosi della sua psiche, si procuraun grave danno in termini di comprensione di sé e delle sue emozioni.

I CONTATTI – Per chi necessita di un consulto approfondito, il Centro Famiglia offre uno spor-tello gratuito con una equipe specializzata di psicologi, consulenti, mediatori e avvocati, con l’av-vio di questa rubrica si potranno volgere domande inerenti le dinamiche del nucleo familiare [email protected]. Per contattare il Centro Famiglia è possibile chiamare lo 0735 595093o recarsi personalmente in via Pizzi 25 dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 18:30.

Centro Famiglia - Dina Maria Laurenzi

PATERNITÀPadri “dispenser”……ma di amore, non di beni materiali. Andreoli: “L’affetto è la base della sicurezza”

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Anno della Fede2012 2013

Parola del Signore5’ DOMENICA TEMPO ORDINARIO C

dal VanGeLo secondo LuCa

Un giorno, mentre, levato in piedi, stavapresso il lago di Genèsaret e la folla glifaceva ressa intorno per ascoltare la paroladi Dio, vide due barche ormeggiate allasponda. I pescatori erano scesi e lavavanole reti. Salì in una barca, che era di Simone,e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Se-dutosi, si mise ad ammaestrare le folle dallabarca.Quando ebbe finito di parlare, disse a Si-mone: “Prendi il largo e calate le reti per lapesca”. Simone rispose: “Maestro, abbi-amo faticato tutta la notte e non abbiamopreso nulla; ma sulla tua parola getterò lereti”. E avendolo fatto, presero una quan-tità enorme di pesci e le reti si rompevano.Allora fecero cenno ai compagni dell’altrabarca, che venissero ad aiutarli. Essi ven-nero e riempirono tutte e due le barche alpunto che quasi affondavano. Al vederquesto, Simon Pietro si gettò alle ginocchiadi Gesù, dicendo: “Signore, allontanati dame che sono un peccatore”. Grande stu-pore infatti aveva preso lui e tutti quelli cheerano insieme con lui per la pesca che ave-vano fatto; così pure Giacomo e Giovanni,figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.Gesù disse a Simone: “Non temere; d’orain poi sarai pescatore di uomini”. Tirate lebarche a terra, lasciarono tutto e loseguirono. (LuCa 5,1-11)

In questo brano Luca ci presenta la chiamatadei primi discepoli: Pietro, Giacomo e Gio-vanni . Chiamata che avviene mentre questisono intenti al lavoro, intenti alla loro attivitàquotidiana, come a dirci che il Signore cicerca, ci si fa incontro, ci chiama lì dovesiamo ed é lui a interpellarci, non siamo noi asceglierlo.

La maggior parte del brano gira intorno al col-loquio tra Gesù e Pietro, e su questo dialogovogliamo provare a fare qualche riflessione.A Gesù che invita Pietro a gettare di nuovo lereti per la pesca, nonostante la nottata di la-voro senza risultato, Pietro risponde affer-mando: “sulla tua parola ......”. Bellissimaaffermazione di fiducia di Pietro, che dopoaver sentito Gesù annunciare il Vangelo si af-fida a Lui. La reazione di Pietro all’incontrocon Cristo é un moto istintivo di fiducia, eglicrede in questo uomo, in questo profeta, inquesto maestro (così lo chiama) che annunciaun messaggio del tutto nuovo, del tutto di-verso da quello proclamato dai sacerdoti e daifarisei. Un vangelo di speranza, di amore, unannuncio che riempie l’anima di letizia, chescalda il cuore e lo fa aprire ai fratelli.Al miracolo della pesca miracolosa, Pietroreagisce dicendo :“Signore allontanati da me che sono un pesca-tore”.Dopo l’evento della pesca miracolosa Pietroriconosce in Gesù, non più il Maestro, bensìil Signore; vede che Gesù accompagna la suameravigliosa Parola con la potenza dell’azione, azione che illumina Pietro e gli per-mette di riconoscere la sua condizione di pec-catore. Questa condizione però non é diimpedimento alla chiamata di Gesù, ma é ilpunto da cui bisogna cominciare o ricomin-

ciare a seguire Cristo per com-piere il servizio a cui ci chiama,infatti al termine del brano Gesùdice: “non temere ....” e Pietrocon Giacomo e Giovanni nonhanno risposte, ma iniziano aseguirlo.Questo brano insegna a tutti noiche il Vangelo va testimoniato eannunciato partendo dalla vitaquotidiana delle persone, se ilvangelo non si fa vita di tutti igiorni, se non entra a contattodelle persone nel quotidiano, nelconcreto della vita, diventa un

annuncio senza presa sulla realtà.Riccardo

PILLOLE DI SAGGEZZA:A un fratello che rimpiangeva il passato,

un anziano disse:“Il passato é un uovo rotto, il futuro e un

uovo da covare” . (Padri del deserto)

Domenica 10 febbraio

Ore 16.30 RipatransoneS. Nicolò: S. Rosario e S. Messa

Lunedì 11 febbraio

Ore 10.30 S. Benedetto Tr. - Ospedale: S. Messa

Ore 16.30 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Rosario e S. Messa,

in occasione della XXI Giornata Mondiale del Malato

Mercoledì 13 febbraio

Ore 09.30 S. Benedetto Tr. - S. Antonio - Catecumenio: Ritiro Spirituale del Clero

Ore 17.30 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa e Rito delle Ceneri

Incontri Pastorali del Vescovo

duranTe La seTTImana 10-17 FebbraIo 2013

Leggiamo il brano Mt 20,17-19 cheriporta il terzo preannuncio che Gesù fa ai di-scepoli della sua passione e risurrezione. Glialtri due preannunci sono stati letti nelle pun-tate nn. 84 e 88.

1. L’introduzione. Mt inizia così:“Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese indisparte i dodici discepoli e lungo il camminodisse loro...” (20,17). Gesù sta lasciando la Ga-lilea e la città di Cafarnao, la città dalla qualesi muoveva per le sue predicazioni. Percorre lastrada a fianco del Giordano – a destra o a si-nistra non lo sappiamo – e ha come meta lacittà di Gerico, o “Città delle Palme” (2 Cro-nache 28,15). Matteo dice che Gesù “saliva”;perché quasi tutte le altre zone abitate della Pa-lestina sono più in basso di Gerusalemme è acirca 800 metri sul Mediterraneo; l’andare poida Gerico nella città santa comportava un pe-noso “salire”. Mt aggiunge che Gesù prende“in disparte i dodici”, cioè gli Apostoli, per ri-petere di nuovo ad essi, nell’intimità che faci-lità la comprensione e il ricordo, la vicinissimafine che lo attendeva.

Qual era lo stato d’animo di Gesù? E’Luca che informa particolarmente su questopunto. Infatti egli mette 10 dei 24 capitoli delsuo Vangelo sotto la categoria del “grandeviaggio di Gesù a Gerusalemme”. In 9,51scrive: “Mentre stavano compiendosi i giorniin cui sarebbe stato elevato in alto [con la pas-sione e ascensione], egli prese la ferma deci-sione di mettersi in cammino versoGerusalemme”. La frase “prese la ferma deci-sione nell’originale greco suona molto piùforte: “egli rese dura la sua faccia” (kài autòstò prósopon estérisen) che rimanda a Is 50,7.Qual era allora il suo stato d’animo? Lo fa direa Gesù stesso in seguito: “Ho un battesimo nelquale sarò battezzato, e come sono angosciatofinché non sia compiuto!” (Lc 12,49). Il “bat-tesimo” qui è quello della sua morte violentapresentata come un’immersione in un mare didolore. Anche Marco, nel passo parallelo al no-stro, 20,17, ci dà alcuni dettagli interessanti:“Mentre erano sulla strada per salire a Gerusa-lemme, Gesù camminava davanti a loro edessi erano sgomenti; coloro che lo seguivanoerano impauriti. Presi di nuovo in disparte iDodici, si mise a dire loro quello che stava peraccadergli...” a Gerusalemme (Mc 10,32).

Ciò che rende deciso e rapido il passodi Gesù è l’amore che ha per ciascuno di noi,è l’offerta oblativa della sua persona. Giovannitraduce il tutto con: “Avendo amato i suoi cheerano nel mondo, li amò fino alla fine” (Gv

13,1). La fine, eistélos, della suavita, della sua in-tensità di amare.

2. L’an-

nuncio. Gesùdice ai suoi cheha voluto soli in-torno a sé: “Ecco,

noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio del-

l’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdotie agli scribi; lo condanneranno a morte 19e loconsegneranno ai pagani perché venga deriso

e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno ri-

sorgerà’” (Mt 20,18-19). Indica sé stessocome “il Figlio dell’uomo”, cioè colui che – inquesto testo – vero uomo, può essere rag-giunto dal dolore alla pari di ogni uomo. E in-fatti, sarà consegnato “ai capi” che, compresoil sommo sacerdote, appartenevano al ceto sa-cerdotale. Sarà consegnato conseguentementeagii “scribi”, i dottori nella Legge che già ave-vano ostacolato la persona e l’azione di Gesù:“Costui bestemmia” (Mt 9,3) f che alcunevolte erano venuti a lui “da Gerusalemme”(15,1). Gesù preannuncia che “lo condanne-ranno a morte”. Ma non potendo essi eseguirela condanna perché l’autorità romana avevatolto loro lo ius gladii, il diritto di eseguire con-danne capitali, lo consegneranno “ai pagani”,in concreto a Ponzio Pilato che rappresentaval’autorità romana e aveva tale potere. Lo scopodella consegna è indicato in tre parole: “deriso,flagellato, crocifisso”. E’ quanto puntualmenteavverrà. Solo Mt specifica che la morte avverràmediante la crocifissione. Qui per la primavolta Gesù dice che sarà crocifisso. Mentre gliuomini lo stanno odiando, Gesù va a morireper loro e per tutti!

3. La coppia: morte e risurrezione.

Nei preannunci non solo di Mt, ma anche diMc e di Lc, è sempre menzionata la coppia:morte e risurrezione. La ragione storica è nelfatto in Gesù si sono realizzate sia la morte chela risurrezione. La ragione teologica è nel fattoche la nostra redenzione è avvenuta mediantela morte e la risurrezione di Cristo. L’anticaprofessione di fede, il kérygma apostolico, rac-coglieva il messaggio con queste parole: “Cri-sto morì per i nostri peccati secondo leScritture e che 4fu sepolto e che è risorto ilterzo giorno secondo le Scritture” (1Cor 15,3-4). Signore, aiutaci a riscoprire il tuo amore pernoi perché lo incarniamo nel nostro comporta-mento! [email protected]

Mentre sta salendo a Gerusalemme100. PREANNUNCIO DELLA PASSIONE-RISURREZIONE

Giovedì 14 febbraio

Ore 10.00 Loreto: Ritiro spirituale del Clero marchigiano

Venerdì 15 febbraio

Ore 17.30 S. Benedetto Tr.Cattedrale: S. Messa, nell’Anniversario della Dedicazione

Sabato 16 febbraio

Ore 16.00 MartinsicuroPalazzetto dello Sport: ACR - Incontro sulla Pace

Domenica 17 febbraio

Ore 21.00 S. Benedetto Tr.S. Filippo Neri: Conclusione Corso di cristianità uomini

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Domenica 3 febbraio S. Biagio protettore dei funaiLa Chiesa celebra anche la XXXV Giornata per la Vita, singolarecoincidenza, contro una precarietà di cui, in un recente passato, lefamiglie dei funai furono le principali vittime, specie nei bambini.Nell’Anno Santo, in una pubblicazione della Caritas dal titolo “lamensa del Giubileo” così fu ricordata la vita dei funai. “In questoAnno Santo vogliamo, far memoria di quelli che sono vissuticome “ultimi” nella nostra storia cittadina: i Funai. Per loro sonosorte le prime mense dei poveri. La giornata dei Funai era un an-dirivieni in trentatre metri, il loro futuro era negli occhi spenti deibambini costretti a girare la ruota, in attesa di prendere a cammi-nare come i loro padri.L’alternarsi delle stagioni li vedeva sempre allo stesso modo, faciliprede delle malattie più debilitanti. Spesso non vi era neppure un piatto di minestra nella stambergacon pavimento di terra-battuta e solo un bicchiere di vino per annebbiare talvolta un possibile sus-

sulto.Nella società dei “vinti”, solo il rin-tocco delle campane avvisava del-l’alternarsi degli individui e il mestopianto delle donne era l’accompa-gnamento per una vita passata inos-servata.“Beati quelli che piangono...” (Mt.5,4) unica parola di conforto sussur-rata contro la disperazione”.Un ricordo che dovrebbe essere dimonito in questo periodo di crisi.

La celebrazione civileLa ricorrenza viene celebrata il 3 febbraio, giorno di San Biagio, protettore della categoria, ma,

cadendo quest’anno di domenica, l’Amministrazione ha scelto di anticipare la cerimonia per fa-

vorire la partecipazione degli studenti..

ripercorsa l’epopea di un mestiere essenziale per l’economia della pesca

Alla presenza degli alunni degli Istituti scolastici comprensivi cittadini, si è svolta la mattina disabato 2 febbraio, nella sala consiliare del Municipio, la “Festa dei Funai”, uno degli appuntamentivoluti dall’Amministrazione comunale per tenere viva la memoria della cultura più antica di SanBenedetto e tramandare alle giovani generazioni il significato di un’antica arte oramai scomparsa,quella del filare la canapa per realizzare reti ed attrezzature per la pesca.

Dopo il saluto del Sindaco Giovanni Ga-spari, del presidente della provinciaPiero Celani, del presidente del Consi-glio comunale Marco Calvaresi e del-l’assessore alla cultura MargheritaSorge, Benedetta Trevisani, presidentedel Circolo dei Sambenedettesi, ha spie-gato che quest’anno l’iniziativa era de-dicata in particolare alle figurefemminili e infantili: donne e bambinirappresentavano infatti un aiuto indi-spensabile agli uomini che svolgevanouno dei duri “mestieri del mare”.

Prima della chiusura, come tradizione, sono stati “premiati” con un attestato e una medaglia coloroche si sono segnalati come funai, canapini o retara. Quest’anno il riconoscimento dell’Ammini-strazione è andato a Raffaele Gambini e Vincenzo Balestra: entrambi hanno svolto il duro lavoronei sentieri girando le “ruote di grosso” per filare la canapa indispensabile per fare corde e spaghi.Un premio speciale è andato a Wladislaw Welke che, soldato polacco tra i liberatori della cittàalla fine della guerra, ha scelto di trascorrere tutto il resto della vita nella città operando per annicome funaio.

Monteprandone

Una nobile causa di solidarietà

in memoria di Marzia Cappella. Devoluti € 2.180,00 all’AIL di Ascoli Piceno

“Con la prima edizione della due di giornidi musica pop “17 Festival”, svoltasi neigiorni 22 e 23 dicembre negli spazi delcentro intermodale “Orlando Marconi”,abbiamo voluto rendere omaggio alla me-moria di una persona cara, Marzia Cap-pella, prematuramente scomparsa allagiovane di 37 anni per una tremenda leu-cemia. Amava la musica pop, proprio que-sti gruppi che gratuitamente hannosuonato nei due giorni per moltissimi gio-vani giunti da ogni parte d’Italia.Uno dei suoi desideri era quello di organizzare un’iniziativa come questa e noi l’abbiamo fattocon grande entusiasmo e coinvolgimento. Perché 17? È nata il 17 dicembre e la sorte avversa ha voluto che morisse il 17 dicembre, stessogiorno e stesso mese.. Ecco perché “17 Festival”.Queste sono state le parole di Ilaria Troiani, affezionatissima nipote di Marzia Cappella. Il ricavato della manifestazione di € 2.180,00 è stato devoluto all’AIL (Associazione Italiana con-tro le leucemie) di Ascoli Piceno per potenziare ulteriormente la ricerca medico-scientifica al finedi debellare una malattia così deleteria come la leucemia. Il Dott. Piero Galieni ha fornito alcunidati in merito a questa patologia del sangue evidenziando che grazie alle scoperte degli ultimianni il 50% per cento dei casi guariscono ma purtroppo per il resto ancora c’è molto da fare e gra-zie all’AIL tutto ciò diventa possibile per l’interminabile e forte rete solidarietà sempre attiva eproficua. “Questa nobile iniziativa, ha concluso il Dott. Galieni, si inserisce a pieno titolo inquest’ottica”. L’assessore alle politiche giovanili, Dott. Federico Aragrande, ha ringraziato a nomedell’Amministrazione comunale, che ha patrocinato l’evento, la Consulta comunale dei giovani,la Polisportiva Ragnola, l’imprenditore Orlando Marconi per la disponibilità dei locali del centrointermodale, Radio Azzurra e i gruppi musicali che si sono esibiti gratuitamente. FC

Si è svolto a Monteprandone un importante se-minario di aggiornamento sui tributi locali ri-guardante principalmente la prossima entrata invigore della TARES. Il convegno, svoltosi nel-l’intera giornata del 31 gennaio presso la NuovaSala Riunioni di Centobuchi, ha avuto come re-latore l’Avv. Giuseppe De Benedetto, esperto delquotidiano Il Sole 24 Ore, ed ha interessato i re-sponsabili amministrativi di ben 25 comuni dellavallata e della costa. Dopo una completa e detta-gliata illustrazione delle caratteristiche dellanuova tassa si è passati alla valutazione degliaspetti legati alla sua applicazione e all’impattoche la stessa avrà sui cittadini in termini econo-mici. Alla luce di quanto emerso, il vice sindacoRomano Speca, nella sua veste di assessore al bi-lancio commenta con preoccupazione i problemilegati alla presentazione del bilancio di previ-sione: - Ci troviamo ancora una volta, dopol’IMU, a dover spiegare che questa nuova tassa,applicata in un momento già estremamente diffi-cile per i cittadini, sarà solo incassata dal comuneper essere poi incamerata dallo Stato centrale. Ilnuovo tributo dovrà coprire integralmente il costodella vecchia TARSU più i costi indiretti calcolatidella Picenambiente per la nostra quota parte egli altri “costi indivisibili” come la pubblica illu-minazione, la polizia municipale, la manuten-zione stradale ecc. La tassa prevede rispettoall’aliquota attuale un aumento di 30 centesimi almetro quadrato che andrà totalmente allo Statoed ulteriori eventuali 10 centesimi per il comune

nel caso sia necessario per coprire tutti i costi.Sarà inoltre applicata una riparametrazione inbase ai componenti del nucleo familiare con pro-babile aggravio per quelli più numerosi.- Con-clude comunque l’assessore:- cercheremo dicalcolare con la massima precisione possibileun’aliquota che garantisca il mantenimento deiservizi senza approfittare di questo nuovo tributoper aumentare le entrate attuali. Malgrado questo,a partire dalla prima rata di luglio, i cittadini pa-gheranno comunque di più pur senza generarealcun maggiore introito per il comune, ma stiamogià pensando a forme di sostegno economico persituazioni bisognose, come abbiamo sempre fattoe continuiamo a fare in questo momento difficilestanziando per il sociale una consistente parte dirisorse del nostro bilancio. Confidiamo peraltronella possibilità di una revisione del tributo daparte del prossimo governo nazionale che usciràdalle elezioni.

Un importante seminario di aggiornamento

sul nuovo tributo TARES.

Assisi: eletto il 119° successore di San Francesco Padre marco Tasca confermato ministro Generale

dei Frati minori Conventuali

ASSISI, 29 Gennaio 2013 (Sanfrancesco.org) - È  padre MarcoTasca il 119° successore di San Francesco. È stato rieletto MinistroGenerale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali dai 99 religiosiprovenienti dai cinque continenti riuniti nel salone Papale del SacroConvento di Assisi. Il capitolo generale dei Frati Minori Conventualilo ha confermato dopo dieci giorni di preghiera, confronti e verifiche.“È stato un grande dono - ha dichiarato il Ministro Tasca - servireper 6 anni la società e i frati sparsi nel mondo. Vedere con quantafantasia, quanta voglia di vivere il Vangelo c’è, quanta vicinanza allagente e ai poveri c’è e quanta voglia di futuro c’è nei nostri frati”.

Comenius promuove l’ambiente.

L’Istituto Fazzini/mercantini dà il via alla nuova edizione

del progetto europeo.

Sostenibilità e sviluppo ambientale nei contenuti dell’ultima edizione del Progetto europeo Co-menius, a cui l’istituto scolastico “Fazzini /Mercantini” ha aderito, rinnovando una interessantepratica di crescita culturale e sociale che coinvolge studenti e docenti dal 1996.Accompagnati dalla dirigente dell’istituto superiore locale, Rosanna Moretti, una delegazione diinsegnanti provenienti dalle sette nazioni partecipanti (Francia, Inghilterra, Finlandia, Spagna,Turchia, Polonia e Italia, naturalmente) è stata ricevuta in municipio dall’assessore alle politichesociali e scolastiche, Daniele Mariani. La visita ha suggellato l’avvio del progetto “Footprintacross Europe” che ha l’obiettivo di promuovere una cultura ambientale che rispetti la persona el’ambiente, sviluppando negli studenti, insegnanti e nelle persone in generale, una coscienza col-lettiva e abilità pratiche sull’importanzasul rispetto della natura mediante lacondivisione delle risorse, dei metodi diapproccio energetici e dei valori sociali. Il progetto è rivolto alle classi del Liceoscientifico tecnologico del plesso ripanoe all’indirizzo Geometri del plesso grot-tammarese. Verrà seguito dai professoriTalamonti, De Angelis e Caporossi conil coordinamento della dirigenteprof.ssa Moretti.

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LITO FONTANA

Continua a mietere successi Lito Fon-tana, musicista di origini sambenedet-tesi ormai affermato anche a livellointernazionale. Ultimo in ordine ditempo, il concerto tenuto in occasionedei 650 anni dall’annessione del Tiroloall’Austria a Palazzo Hoffburg ad In-nsbruck (palazzo imperiale ex residenzadei principi tirolesi oggi divenuto unmuseo). Al termine del concerto, Fontana ha ri-cevuto i complimenti del presidente au-striaco Heinz Fischer (nella foto). Fontana, nato a Buenos Aires nel 1962, vive oggi in Austria, a Innsbruck, dove insegna e tieneconcerti. Trombonista talentuoso, richiesto solista, tenace e versatile, ha già raccolto prestigiosipremi e riconoscimenti in tutta Europa. Dopo una lunga gavetta iniziata giovanissimo con laBanda della Città di San Benedetto e quella di Porto San Giorgio, Fontana ha via via ottenutoriconoscimenti di crescente importanza, nonsoltanto nell’attività concertistica. Per citarnealcune prove in diverse esperienze artistiche,si è esibito in teatro con Massimo Ranieri edOttavia Piccolo, ha suonato con il mitico trom-bettista Chet Baker e, successivamente, conRenzo Arbore in televisione nella memorabiletrasmissione “Indietro Tutta”. È innamoratissimo della “sua” San Benedetto,in cui torna appena la sua intensa attività di-dattica e concertistica gli concede qualche mo-mento di libertà.

7Anno XXX

10 Febbraio 2013 PAG

da ripatransone a cura di A.G. – i.A.

A Ripatransone, nella sala d’esposizione“Ascanio Condivi”, nei mesi di Dicembre 2012e Gennaio 2013, ha avuto un grande successo dipubblico e di consensi la mostra fotografica “Inevoni di Ripatransone”, programmata dall’as-sociazione Pro Loco e realizzata dal Cinefoto-club “Marchese Alessandro Bruti Liberati”. Inmostra novantuno fotoriproduzioni (cm 30x40)sia in bianco e nero che acolori, i cui originali co-prono un arco temporaleche va dal 1956 al 2012. Lefotografie sono state pre-sentate da ventisei ripani, ingran parte fotoamatori.Ecco i loro nomi: VincenzoPiergallini, Iolanda Pulcini,Claudia Castelli, AngeloMozzoni, Antonio Valianti (di questi cinquesono le foto più antiche), Alice De Angelis,Aniello Sorrentino, Stefano Fraticelli, Paolo Po-lidori, Nerina Michelangeli, Mariano Giannetti,Erminio Martelli, Paola Croci, Pasquale Zaz-zetta, Ernesto Michettoni, Mario Michettoni, Si-mone Nucci, Pino Urso, Vincenzo Pulcini,

Angela Spina, Maurizio Cianflone, FrancescoBuffone, Alessia Capriotti, Marco Capriotti,Alessandro Capecci, Maria Teresa Pulcini. I giu-dizi espressi sul registro dei visitatori della mo-stra, sia da parte delle autorità che dei cittadinisono stati tutti molto positivi. Se ne riportano al-cuni: - il sindaco della Città Prof. Remo Brunirivolgendosi ai promotori, così si è espresso:

“Siete una delle più impor-tanti “memorie stroriche”della nostra Città. Compli-menti, continuate così!”; - ilconsigliere comunale dele-gato alla cultura Prof. PaoloPolidori così ha scritto: “Fe-licitazioni e congratulazionial Cinefotoclub per la suasempre ottima capacità di

organizzare mostre di altissimo livello cultu-rale”; - Antonio Pignotti, un ripano che da de-cenni vive a Genova si è espresso così: “Le fotomi suscitano tanti belli e nostalgici ricordi”; - lasignora Emanuela Sciarresi ha definito la mo-stra: “Uno squarcio tra presente e passato, inte-ressante e suggestivo”.

Successo della mostra fotografica: “I nevoni di Ripatransone”

A Ripatransone, per il carnevale 2013, dall’am-ministrazione comunale e dall’associazionePro Loco sono state programmate le seguentimanifestazioni: - giovedì 27 Feb-braio, ore 19.30, la “Loggia del so-maro” e la “Banda di Ripatransone”accompagnano la maschera del Car-nevale dal quartiere Agello a PiazzaMarconi, dove alle ore 20 è previstala festa del giovedì grasso con dolcitipici del periodo, vino e musica; -domenica 10 Febbraio, dalle ore15.00, lungo il corso Vittorio Ema-nuele, sfilata di carri allegorici e digruppi mascherati; in piazza Matte-otti, intrattenimento con il deejayAlino; - lunedì 11 Febbraio, dalle ore 15.30, alpalazzetto dello sport, carnevale dei bambini;- martedì 12 Febbraio, dalle ore 15.00, secondae ultima sfilata di carri allegorici e gruppi ma-

scherati; alle ore 18.00, fiaccolata da piazzaMarconi al quartiere Agello, dove nel risto-rante-pizzeria Barone Rosso, dalle ore 19.00 si

svolgerà la “Festa di Carnevale” con gastro-nomia e musica eseguita dal complesso i “tre-percento”, composto da: Accursia Vinciguerra,Cari Fanini, Roberto Lanciotti.

Carnevale Ripano: da giovedì 7 a martedì 12 Febbraio 2013

Una bella iniziativa per dare piùordine ad una delle aree verdi piùbelle e frequentate della città, il parco“Karol Wojtyla”, si è svolta nellagiornata di domenica, quando ragazzie adulti appartenenti al reparto “Jo-nathan” del Gruppo Scout San Be-nedetto del Tronto 1, la cui sede sitrova nella par roc chia San Pio X, sisono ritrovati armati di atterezzi etanta buona volontà per potare esfoltire le piante del parco.Per tutta la giornata si sono dati ilcambio 18 tra ragazzi e ragazze dietà compresa tra i 12 ai 15 anni che,suddivisi in 4 pattuglie (denominate“Lupi”, “Pantere”, “Delfini” e “Leo-ni”), hanno potato siepi, palme, ulivi,pulito gli spazi erbosi. Il Comitatodi quartiere di Sant’Antonio e l’as-sociazione “Antoniana Eventi” cheha in gestione il parco hanno offertoil pranzo ai ragazzi comprensibil-mente… affamati.L’iniziativa si è svolta nella ricorrenzadel centenario di vita degli Scout maanche per abituare i ragazzi a svolgeredei servizi gratuiti per la comunitàcercando di rendere più fruibile il

parco a tutti coloro che lo uti-lizzano. “Tra questi ragazzi –aggiunge il presidente del quar-tiere Giorgio Fede - ce ne sonoalcuni che frequentano i pro-spicienti licei e che dunque sonoforse tra i più assidui frequen-tatori dell’area verde. Mi auguroche, dopo quest’esperienza, di-vertente ma senz’altro faticosa,possano diventare efficaci te-stimoni verso i loro coetanei diquanto sia importante avere acura i beni pubblici e di quantafatica occorra per tenere inordine uno spazio così grande”. A far visita ai ragazzi anche ilvicesindaco, con delega all’er-redo urbano, Eldo Fanini, cheha trasmesso ai ragazzi le feli-citazioni dell’Amministrazioneper l’iniziativa che - ha detto -“non solo è finalizzata a rinsal-dare il senso civico dei più gio-vani ma anche a dimostrarecome possa funzionare la col-laborazione tra Comune e as-sociazionismo nella cura delpatrimonio pubblico”.

da s. benedetto del Tr.

Gli scout fanno bello il parco “Karol Wojtyla”

NOTTI DI NICODEMOTorna il nostro appuntamento mensile!

in queste serate abbiamo la possibilità di fare silenzio e meditare,

gustare la Parola e pregare. 

un’ora di autentica adorazione dove ci lasciamo amare da Dio

per imparare ad amare gli altri… 

Il ritrovo è alle ore 21.00 nelle varie parrocchie ospitanti.

Sarà bello ritrovarSi“Sotto lo SteSSo Cielo”

Vi aspettiamo

l’equipe giovani di AC

prossimo appuntamentoGIOVEDI 14 FEBBRAIO 2013

PARROCCHIA SAN BASSO di CUPRAMARITTIMAore 21.00

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Il mondo cattolico e associativo plaude alla prolusione di Bagnasco I commenti di Franco Miano (AC), Lucio Romano (già presidente di Scienza e Vita), Carlo Costalli (MCL) e Salvatore Martinez (RnS) sottolineano i passaggi sui valori non negoziabili Di Luca Marcolivio

Numerosi e tutti positivi icommenti del mondo associa-tivo cattolico e dei principalimovimenti ecclesiali sulla pro-lusione del presidente dellaCEI, cardinale Angelo Bagna-sco.Il presidente nazionale del-l’Azione Cattolica, Franco Miano ha definito le parole di Bagna-sco “chiare e piene di speranza”, lontane dalle “sterili polemiche”,dai “vuoti protagonismi” e dalle “analisi ideologiche” che carat-terizzano il dibattito politico e la campagna elettorale in corso.“Con i nostri vescovi – ha aggiunto Miano - pensiamo che si debbaripartire da un’agenda fondata sulla centralità della persona, dellafamiglia e dell’etica della vita, sulla preferenza assoluta per gli ul-timi, per chi è ai margini del benessere, spesso giovani e donne,sulla trasparenza e sobrietà della vita istituzio-nale e sulla relatività e non assolutezza dellapolitica rispetto all’interezza della vita civile”.Il presidente di Azione Cattolica ha infine pro-messo l’impegno del suo movimento per l’edu-cazione e la formazione affinché non venganomeno le radici del “bene comune” individua-bile nelle realtà della famiglia, della vita e dellalibertà, menzionate dal cardinale Bagnasconella prolusione. Il professor Lucio Romano, già presidente diScienza e Vita e candidato al Senato in Cam-

pania, per la Lista “Con Monti per l’Italia”, ha evidenziato comei concetti di “Biopolitica, biodiritto e bioeconomia” debbano en-trare a far parte stabilmente dell’agenda politica “e non solo per ilperiodo di campagna elettorale”. Secondo Romano l’attualità delle affermazioni di Bagnasco sui“valori fondativi e quindi irrinunciabili dell’umano” è “evidente”.In un periodo di crisi economica, “non dobbiamo abbassare laguardia verso il ‘baratto tra economia ed etica della vita, a scapitodella seconda’”. Al contrario è necessa-rio un impegno per “progettare e assi-curare un’azione netta ed efficace, voltaalla tutela della vita fragile e del benecomune”, ha quindi concluso il bioeti-cista. Un “convinto plauso” alla prolusione diBagnasco è arrivato anche dal presi-

dente del Movimento Cri-stiano Lavoratori (MCL), Carlo Costalli. Se l’Italia haretto in questa congiuntura economica, ha aggiunto ilpresidente del MCL, “il merito principale è della fami-glia”, pertanto, in questa campagna elettorale “è indi-spensabile che la famiglia fondata sul matrimonio fraun uomo e una donna sia veramente ‘al centro’ di ogniprogramma”. Tutti i temi eticamente sensibili, ha pro-seguito Costalli, devono essere il fulcro dell’agenda po-litica, “dal diritto di nascere a quello di lavorare, diavere la libertà di scegliere l’educazione per i proprifigli, a quello di sposarsi, di trovare una casa per la pro-

pria famiglia e anche di avere assi-stenza e sostegno fino al termine dellavita naturale”. In caso contrario, per i cattolici impegnati in poli-tica, il rischio è di diventare “irrilevanti”. È necessaria, quindi, una “convergenza” su questi temi “in attesadi tempi diversi e migliori cui stiamo già lavorando”, ha poi con-cluso Costalli. Secondo Salvatore Martinez, presidente nazionaledel Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), il cardinale Bagna-sco “guarda ad occhi nudi la realtà, in-ficiata dallo spirito dell’errore che hagenerato la crisi della politica e la pa-ralisi dei processi democratici nellavita del Paese”. Le “buone prassi” di“ispirazione cristiana” rappresentano la“soluzione più efficace alla crisi inatto” e il Paese ha bisogno di una“nuova identità morale e spirituale”, haaggiunto Martinez. Per sconfiggerel’“individualismo partitico” è necessario “un nuovo umanesimopolitico, fondato su una sincera e duratura alleanza intorno al-l’uomo, alle sue naturali attese, alle sue legittime speranze di vita”.Anche il presidente di RnS ha sottolineato il tema della famiglia:“Se la politica terrà per mano la famiglia, la famiglia rialzerà loStato”, ha detto Martinez, concludendo che “le nuove generazioninon avranno futuro se il loro presente non sarà la famiglia comesoggetto sociale ed ecclesiale”.

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