ANNO XXIX N 20 3 Giugno 2012

8
ANNO XXIX N° 20 - 3 Giugno 2012 1.00 Associato all’USPI SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Finestra sulla Parola «Il sole ha tre cose: la forma, i raggi, il calore. Il Padre è come la figura del sole, il Figlio come i raggi che provengono dal sole, lo Spi- rito Santo come il calore che dalla forma e dai raggi procede»: è una delle similitudini che S. Giuseppe da Copertino, mistico francescano del XVII secolo, più noto come Patrono degli studenti, usava per spiegare il mistero della Trinità. Come lui molti cristiani hanno cercato di avvicinarsi con qualche esempio a questo mistero che va oltre le categorie razionali. I Padri della Chiesa hanno cercato qualche me- tafora che fosse più vicina alla nostra vita, con- vinti che il mistero trinitario in qualche modo deve riflettersi nel- l’uomo, dal momento che egli è stato creato a immagine e somi- glianza di Dio. Così S. Agostino, vede la Tri- nità riflessa nella strut- tura interiore di ogni uomo, ricondotta a tre facoltà: la memoria, immagine del Padre, l’intelletto, riflesso del Figlio, e la volontà, immagine dello Spirito Santo. La memoria/Padre: oggi non si parla molto di me- moria, tutto ciò che ci serve è accessibile su Internet, a che serve ricordare? Eppure, nella Sacra Scrittura, la memoria ha una importanza fondamentale: è la memoria di Dio, delle me- raviglie che Egli ha compiuto per amore del- l’uomo, il cui ricordo, consegnato dai padri ai figli come una bussola nel mare del tempo, di- spone il cuore alla gratitudine e alla lode e lo apre alla gioia e alla speranza. Un uomo senza memoria è come una messa senza la consacra- zione, come un albero senza radici profonde, che non può resistere alla siccità o alla piena della vita. L’immagine del Figlio è l’intelletto, termine che sintetizza le facoltà del pensare e del sentire: dai vangeli apprendiamo che nel Figlio vi è identità di pensiero con il Padre, e ciò è reso possibile dal fatto che il Figlio cu- stodisce l’unione col Padre, facendo continua- mente memoria di quello che ha visto dire ed operare dal Padre ed orientando similmente il proprio dire ed operare. Nello stesso senso, in più luoghi S. Paolo ci esorta ad avere il pen- siero di Cristo, per- ché l’uomo tende ad essere ciò che pensa ed agisce in base a ciò che è e che pensa. Eppure, quanto poco si sente parlare di educazione e custo- dia dei pensieri e quanto fortemente, invece, siamo con- vinti che libertà sia ascoltare e vedere, e quindi pensare, tutto quello che ci pare, senza diventarne schiavi nel nostro modo di essere e di agire! Lo Spirito Santo, infine, si riflette nella volontà: è per opera sua che noi possiamo conformare la no- stra volontà alla volontà di Dio e deciderci per il Bene, per una vita buona, bella e beata, uni- ficata e unificante nel nome del Padre e del Fi- glio e dello Spirito Santo. Le sorelle Clarisse della Santa Speranza segue a pag. 2 Così ha esordito:” Innanzitutto mi rivolgo a voi, carissimi sa- cerdoti, indispen s abili colla- boratori del Vescovo nella Chie- sa del Signore. Il Sinodo vi chiede di coltivare soprattutto una forte fiducia nella potenza della Parola che converte e nell’evento della risurrezione di Gesù che salva. Sia questa fiducia la certezza indiscutibile, che vi sostiene nel lavoro pa- storale delle vostre giornate, specialmente in quelle che appaiono aride o povere di risultati spirituali”. Dopo aver ricordato il com- portamento degli Apostoli “pieni di Spirito Santo, ha così proseguito: “Oggi la gente ha bisogno di vedere anche in noi, come negli Apostoli, la capacità di trasmettere questa testimonianza con grande forza: “Cristo è risorto, sì, è veramente risorto”. Dopo aver citato il pensiero materialista di alcuni filosofi, ha aggiunto: “ Cari sacerdoti, la formula dell’esistenza cri- stiana è quella già affermata da Paolo: “Non vivo più io, ma Cristo vive in me”. “Io, ma non più io”: ecco la nostra potenza, ecco la nostra gran- dezza! Essere noi l’Io di Cri- sto. “Io sono Tu che mi fai”.Dobbiamo avere una for- te fiducia in questo “Io” di Cristo dentro di noi. Se vi- viamo questa consapevolezza, allora come il profeta Eze- chiele possiamo parlare alle ossa aride e farle rivivere. Il nostro mondo sta diventando un campo sterminato di ossa aride, viene sempre più abitato da persone senza anima, vede tanta gente sfiduciata, incapace di ergersi con libertà e di vivere con responsabilità. Troppe persone accanto a noi hanno paura del do- mani, si sentono prive di futuro. Stiamo diventando poveri di umanità. Eppure, anche le persone del nostro tempo vorrebbero vivere, devono riprendere entusiasmo, sentono il bisogno di risorgere dalle loro morti interiori. Anche oggi quanti domandano a voi, sacerdoti del Signore, di essere profeti di una Parola capace di ridare speranza e vita”. Mons. Gestori, rivolgendosi, poi, ai laici ha così esortato.” Carissimi fedeli laici, il Sinodo rilancia chiaramente il vostro impegno ecclesiale fondato sull’essere battezzati e cresimati. Non dovete at- tendere di venire richiamati continuamente alle vostre re- sponsabilità nella Chiesa, non aspettate speciali mandati, prendete coscienza più viva- mente di quello che siete. Se veramente avete fatto espe- rienza del Signore, se siete stati toccati dal suo passaggio nella vostra vita, se siete stati affascinati dal suo sguardo, se vi sentite amici da Lui amati, allora voi stessi senti- rete di dentro la chiamata a fare, il bisogno di testimo- niare, la necessità di vivere la Parola della salvezza, senza che nessuno ve lo chieda. Vivete la vostra sana au- tonomia nella Chiesa!”. Dopo aver ricordato il comportamento di alcuni tra i primi discepoli di Gesù, ha così proseguito”.Quanto è potente una parola vera, uno sguardo profondo, un incontro autentico!Anche oggi la gente è alla ricerca del senso della vita, di una parola che tranquillizzi, di una gioia che permanga. E’ gente che cerca Gesù, come allora. “Voi cercate Gesù nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui! Vi precede”. Avviandosi alla conclusione, ha aggiunto: “La torre di Babele con la sua confusione è sempre in ag- guato: è la presenza dell’anticristo, è la tentazione perenne per l’uma- nità. La voglia di “farci un nome” è sempre forte: essere qualcuno, facendo a meno del Signore. Con la conseguenza della confusione delle menti, della rivalità dei cuori e della divisione tra noi. Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Durante la Veglia di Pentecoste, nell’omelia, il nostro Vescovo ha esortato sacerdoti e laici a non disperdere quanto lo Spirito Santo ha donato alla nostra Diocesi attraverso il Sinodo “per evitare che la sua effusione di grazia sia avvenuta quasi invano o produca solo frutti marginali e passeggeri”

description

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Transcript of ANNO XXIX N 20 3 Giugno 2012

Page 1: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

ANNO XXIX N° 20 - 3 Giugno 2012 € 1.00

Associato all’USPI

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Finestra sulla Parola«Il sole ha tre cose: la forma, i raggi, il calore.

Il Padre è come la figura del sole, il Figlio

come i raggi che provengono dal sole, lo Spi-

rito Santo come il calore che dalla forma e dai

raggi procede»: è una delle similitudini che S.Giuseppe da Copertino, mistico francescanodel XVII secolo, più noto come Patrono deglistudenti, usava per spiegare il mistero dellaTrinità. Come lui molti cristiani hanno cercatodi avvicinarsi con qualche esempio a questomistero che va oltre le categorie razionali. IPadri della Chiesa hanno cercato qualche me-tafora che fosse più vicina alla nostra vita, con-vinti che il mistero trinitario in qualche mododeve riflettersi nel-l’uomo, dal momentoche egli è stato creato aimmagine e somi-glianza di Dio. Così S.Agostino, vede la Tri-nità riflessa nella strut-tura interiore di ogniuomo, ricondotta a trefacoltà: la memoria,immagine del Padre,l’intelletto, riflesso delFiglio, e la volontà,immagine dello Spirito Santo. Lamemoria/Padre: oggi non si parla molto di me-moria, tutto ciò che ci serve è accessibile suInternet, a che serve ricordare? Eppure, nellaSacra Scrittura, la memoria ha una importanzafondamentale: è la memoria di Dio, delle me-raviglie che Egli ha compiuto per amore del-l’uomo, il cui ricordo, consegnato dai padri aifigli come una bussola nel mare del tempo, di-spone il cuore alla gratitudine e alla lode e lo

apre alla gioia e alla speranza. Un uomo senzamemoria è come una messa senza la consacra-zione, come un albero senza radici profonde,che non può resistere alla siccità o alla pienadella vita. L’immagine del Figlio è l’intelletto,termine che sintetizza le facoltà del pensare edel sentire: dai vangeli apprendiamo che nelFiglio vi è identità di pensiero con il Padre, eciò è reso possibile dal fatto che il Figlio cu-stodisce l’unione col Padre, facendo continua-mente memoria di quello che ha visto dire edoperare dal Padre ed orientando similmente ilproprio dire ed operare. Nello stesso senso, inpiù luoghi S. Paolo ci esorta ad avere il pen-

siero di Cristo, per-ché l’uomo tendead essere ciò chepensa ed agisce inbase a ciò che è eche pensa. Eppure,quanto poco sisente parlare dieducazione e custo-dia dei pensieri equanto fortemente,invece, siamo con-vinti che libertà sia

ascoltare e vedere, e quindi pensare, tuttoquello che ci pare, senza diventarne schiavi nelnostro modo di essere e di agire! Lo SpiritoSanto, infine, si riflette nella volontà: è peropera sua che noi possiamo conformare la no-stra volontà alla volontà di Dio e deciderci peril Bene, per una vita buona, bella e beata, uni-ficata e unificante nel nome del Padre e del Fi-

glio e dello Spirito Santo. Le sorelle Clarisse della Santa Speranza

segue a pag. 2

Così ha esordito:” Innanzituttomi rivolgo a voi, carissimi sa-cerdoti, indispen sabili colla-boratori del Vescovo nella Chie-sa del Signore. Il Sinodo vichiede di coltivare soprattuttouna forte fiducia nella potenzadella Parola che converte enell’evento della risurrezionedi Gesù che salva. Sia questafiducia la certezza indiscutibile,che vi sostiene nel lavoro pa-storale delle vostre giornate,specialmente in quelle che appaiono aride o poveredi risultati spirituali”. Dopo aver ricordato il com-portamento degli Apostoli “pieni di Spirito Santo,ha così proseguito: “Oggi la gente ha bisogno divedere anche in noi, come negli Apostoli, la capacitàdi trasmettere questa testimonianza con grandeforza: “Cristo è risorto, sì, è veramente risorto”.Dopo aver citato il pensieromaterialista di alcuni filosofi,ha aggiunto: “ Cari sacerdoti,la formula dell’esistenza cri-stiana è quella già affermatada Paolo: “Non vivo più io,ma Cristo vive in me”. “Io,ma non più io”: ecco la nostrapotenza, ecco la nostra gran-dezza! Essere noi l’Io di Cri-sto. “Io sono Tu che mifai”.Dobbiamo avere una for-te fiducia in questo “Io” diCristo dentro di noi. Se vi-viamo questa consapevolezza,allora come il profeta Eze-chiele possiamo parlare alleossa aride e farle rivivere. Ilnostro mondo sta diventando un campo sterminatodi ossa aride, viene sempre più abitato da personesenza anima, vede tanta gente sfiduciata, incapacedi ergersi con libertà e di vivere con responsabilità.Troppe persone accanto a noi hanno paura del do-mani, si sentono prive di futuro. Stiamo diventandopoveri di umanità. Eppure, anche le persone delnostro tempo vorrebbero vivere, devono riprendere

entusiasmo, sentono il bisogno di risorgere dalleloro morti interiori. Anche oggi quanti domandanoa voi, sacerdoti del Signore, di essere profeti diuna Parola capace di ridare speranza e vita”. Mons. Gestori, rivolgendosi, poi, ai laici ha cosìesortato.” Carissimi fedeli laici, il Sinodo rilanciachiaramente il vostro impegno ecclesiale fondatosull’essere battezzati e cresimati. Non dovete at-

tendere di venire richiamaticontinuamente alle vostre re-sponsabilità nella Chiesa, nonaspettate speciali mandati,prendete coscienza più viva-mente di quello che siete. Severamente avete fatto espe-rienza del Signore, se sietestati toccati dal suo passaggionella vostra vita, se siete statiaffascinati dal suo sguardo,se vi sentite amici da Luiamati, allora voi stessi senti-rete di dentro la chiamata afare, il bisogno di testimo-niare, la necessità di viverela Parola della salvezza, senza

che nessuno ve lo chieda. Vivete la vostra sana au-tonomia nella Chiesa!”. Dopo aver ricordato ilcomportamento di alcuni tra i primi discepoli diGesù, ha così proseguito”.Quanto è potente unaparola vera, uno sguardo profondo, un incontroautentico!Anche oggi la gente è alla ricerca delsenso della vita, di una parola che tranquillizzi, diuna gioia che permanga. E’ gente che cerca Gesù,come allora. “Voi cercate Gesù nazareno, il crocifisso.

E’ risorto, non è qui! Vi precede”.Avviandosi alla conclusione, haaggiunto: “La torre di Babele conla sua confusione è sempre in ag-guato: è la presenza dell’anticristo,è la tentazione perenne per l’uma-nità. La voglia di “farci un nome”è sempre forte: essere qualcuno,facendo a meno del Signore. Conla conseguenza della confusionedelle menti, della rivalità dei cuorie della divisione tra noi.

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Durante la Veglia di Pentecoste, nell’omelia, il nostro Vescovo ha esortato sacerdoti e laici a non disperdere quanto lo Spirito Santo ha donato alla nostra Diocesi attraverso il Sinodo “per evitare che la sua effusione di grazia siaavvenuta quasi invano o produca solo fruttimarginali e passeggeri”

Page 2: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

Anno XXIX

3 Giugno 20122

PAG

continua dalla prima pagina

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato26 maggio presso la cattedrale S. Maria della

Marina, si è tenuta la veglia diocesana di Pen-

tecoste presieduta dal Vescovo Gervasio Ge-

stori. La funzione è iniziata in Piazza

Nardone, davanti al sagrato della Cattedrale,quando la processione formata da molti sacer-doti della diocesi è giunta nella Piazza anti-stante la Chiesa.Dopo il saluto del Vescovo all’assemblea pre-

sente, si è spalancato il portone della catte-drale da cui è uscito un Diacono che portava ilcero pasquale. Dopo l’invocazione allo SpiritoSanto, il Vescovo Gervasio Gestori ha portoad uno scout una torcia (accesa precedente-mente da un Diacono dal cero pasquale), che haaccesso i 7 bracieri posti sulle scalinate dellacattedrale che stavano a richiamare i 7 donidello Spirito Santo. Al termine dell’accensionedei fuochi, la processione è entrata nella catte-drale al buio. La luce si è accesa gradualmentecon l’avanzare del cero Pasquale per poi giun-gere all’accensione completa di tutte le luciquando il cero è giunto all’altare. La celebra-zione è poi proseguita con 4 letture lette in al-ternanza con i salmi e i canti liturgici. Dopo ilVangelo e la preghiera dei fedeli, cinque fami-glie (una per vicaria) hanno portato i doni of-fertoriali. La Messa è proseguita normalmentefino al termine della funzione, quando è statoconsegnato il mandato alle famiglie che parte-ciperanno al VII Incontro Mondiale a Milanoche si svolgerà dal 29 maggio al 3 giugno.

Lo Spirito Santo abita in noiSabato 26 maggio presso la cattedrale S. Maria della Marina, si è tenuta la ve-glia diocesana di Pentecoste presieduta dal Vescovo Gervasio Gestori

Di Simone Incicco

Loreto 12 maggio 2012

“DARE UN FUTURO DI LAVORO

AI GIOVANI”Sabato 12 maggio si è svolto a Loreto presso il Centro

Giovanni Paolo II un importane seminario sul tema

“Giovani e Lavoro”, molto partecipato e ben riuscito.

Organizzato dall’Ufficio regionale della Pastorale socialedella Conferenza episcopale marchigiana assieme alleACLI regionali ed alla Pastorale giovanile regionale, ilseminario ha affrontato i temi legati all’attuale situazionelavorativa nelle Marche in rapporto ai giovani , all’at-teggiamento che hanno i giovani verso il lavoro, anchein base ad una inchiesta fatta sul tema dalle Acliregionali, al valore umano e spirituale del lavoro ed aimezzi che gli Enti pubblici locali, Regione in testa,mettono a disposizione per promuovere il lavoro.Le relazioni sono state proposte da dr. Fabio Mon-

tanini, dirigente del settore lavoro della Regione

Marche, dal Sociologo prof. Massimiliano Colombi

della Cattolica di Milano in collaborazione con

Margherita Anselmi e dal Vescovo, delegato re-

gionale CEM per la pastorale sociale, mons. Giu-

seppe Orlandoni. I lavori sono stati coordinati

dal prof. Marco Moroni, docente di storia eco-

nomica presso l’Università politecnica delle Marche.

Quale situazione occupazionale?

Il dr. Montanini ha definito l’attuale crisi economica “una crisi inedita e devastante che hacolpito tutti i settori e che al momento non vede vie di uscita”. Le Marche, pur avendo avuto unimpatto meno grave, ne stanno anch’esse risentendo in tanti settori. La disoccupazione nel 2011è stata del 7.7% ma nel 2012 sta andando verso il 10%. La disoccupazione tra i giovani di età 15-24 anni è del 21.4% e sta crescendo; se si tiene conto della fascia 25-35 anni, siamo al 27-29%e purtroppo anch’essa sta crescendo. Oggi non si sta assumendo o si assume soltanto concontratti a tempo determinato: 5 anni fa il 50% dei contratti a termine diventava a tempoindeterminato, mentre oggi solo il 9% vengono confermati. C’è solo lavoro temporaneo, breve econ forme non sempre regolari. Problema gravissimo è per quanti perdono il lavoro ed hannouna età oltre i 45-50 anni; questi non trovano occupazione anche per effetto della nuova leggesulle pensioni che ha allungato i tempi di uscita.Quale comportamento dei giovani?

Il prof. Colombi, analizzando i dati dell’inchiesta sulle aspettative dei giovani in merito allavoro, fatta dalle ACLI regionali, ha trovato aspettative tradite, voglia di fare ma “muri”davanti a loro. La scuola, le istituzioni pubbliche tutte,le aziende stesse, le associazioni dicategoria, i mass media e la stessa chiesa non investono seriamente sui giovani, creando impattirudi nell’ascoltare le loro attese. Viviamo in un tempo nel quale, se per giovani si intende quantihanno max 30 anni, tutti parlano di loro come “risorsa per il futuro”, ma nessuno di fatto stainvestendo su di loro. Ancora sono considerati degli OGGETTI mentre vanni visti come SOG-GETTI...Quali prospettive?

In una logica di nuova responsabilità e senza aspettare niente da nessuno, i giovani devono avereuna cultura molto più aperta alle tendenze lavorative mondiali per sviluppare iniziative anche inproprio, investire in conoscenze avanzate, sentirsi imprenditori, creare loro stessi lavoro. LaRegione Marche in questi ultimi anni ha messo a disposizione alcune forme incentivanti come ilPRESTITO D’ONORE, le BORSE LAVORO, la FORMAZIONE MIRATA, i percorsi di STA-BILIZZAZIONE all’interno delle aziende. Molto dipende anche da quanto le Associazioni dicategoria stimolano le iniziative imprenditoriali e creano luoghi che mettono in rete le idee e leopportunità e da quanto istituti scolastici superiori e università vivono a diretto contatto con ilmondo del lavoro.Non vanno poi tralasciati i promettenti settori della “green economy”, delleenergie rinnovabili, del terzo settore “no profit”, del commercio equosolidale, dell’agricoltura,dell’artigianato e del turismo capaci di valorizzare i nostri territori. Una leva efficace è risultato ilprogetto POLICORO, che, promosso dalla Chiesa italiana, per i giovani del sud è stato una verabenedizione; operando soprattutto con la formula della cooperazione, si è rivelato capace dicreare sia una nuova cultura di lavoro dignitoso sia iniziative lavorative che si sono inserite neipiù diversi settori produttivi. Questo progetto sta prendendo corpo anche nella nostra regione.Grande sostegno poi può arrivare alle nuove iniziative imprenditoriali da BANCA ETICA, realtàpresente nelle Marche, con forme di finanziamento ben più ragionevoli (es. sostegno finanziarioalle cooperative e microcredito) rispetto al tradizionale sistema bancario. La conclusione di

questo seminario sta in al-cune parole chiave da met-tere in pratica: METTERSIIN GIOCO, RISCHIARE,INTRAPRENDERE, RI-TROVARE LA VOGLIAE LA PASSIONE, consa-pevoli che le difficoltà sonotante, ma non tante da sco-raggiarsi! Si deve passare:DAL SOPRAVVIVEREAL COMPETERE, ALCOMBAT TERE, AL RIU-SCIRE!

Comunicato a cura dell’Ufficio

regionale di Pastorale sociale della

CEM (ref. Mario Vichi)

La divisione è il diavolo... Ricordiamo che “noi tutti siamo

stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo

corpo”, come insegnava Paolo ai Corinzi (1 Cor 12, 13).

E quale umile gioia si sperimenta, quando nelle nostre co-munità si lavora insieme per il Signore! Quanto sono bellele nostre Parrocchie che vivono in armonia!”. Quindi nondimenticando “ il VII Incontro Mondiale delle Famiglie,che si celebrerà a Milano con la presenza del Santo PadreBenedetto XVI”, ha così concluso: “ Carissimi, questasera viviamo ancora una volta una forte esperienza diChiesa: Parrocchie, movimenti, religiosi e religiose, diaconi,presbiteri, Vescovo, in comunione tra noi ed animatidall’unico Spirito. Sentiamo la gioia di essere salvati,gustiamo la tenerezza di venire amati, testimoniamo labellezza del nostro stare con il Signore”.

Durante la Veglia di Pentecoste, nell’omelia, il nostro Vescovo ....

IL PRESIDENTE E LE MUTANDE

Tascabile, il maestro Giovanni Allevi in finale

È del 25 maggio la comunicazione, da parte del Circolo delle Palme, delle due cinquine che si di-sputeranno l’ ennesima edizione del Premio del Tascabile. Il Premio letterario, nato tanti anni faper incentivare la lettura, specie nei giovani, dopo che il redattore de “Il Messaggero”, G. Cala-brese, ebbe a definire la città delle Palme “deserto culturale”. Una frustata in pieno viso, che sortìl’effetto desiderato, tanto che da allora in città si contano, a torto e a ragione, decine e decine dicircoli culturali. Si disputeranno il podio, per la narrativa: “Tre atti e due tempi” di Giorgio Fa-letti, l’attore comico prestato alla letteratura, “Mr. Gwyn” di Alessandro Baricco, “L’amante diGoebbels” di Anna Kanakis, l’attrice che preferisce scrivere, “Mare di mattina” di Margaret

Mazzantini, “Il segno dell’untore” di FrancoForte. Per la Saggistica: “Classico ribelle”di Giovanni Allevi, “L’euro in bilico” diBruno Amoroso, “L’officina della Costitu-zione italiana” di Domenico Novacco, “Lasperanza non è in vendita”di Luigi Ciotti,“Notturno italiano” di Lucio Villari. Moltoapprezzato il saggio del maestro Allevi, asco-lano, che propone una riflessione appassio-nata sui temi a lui cari, come la potenza dellamusica, i capricci e i doni del destino, nonchéla ricchezza dell’uomo. Ora il responso allecinque giurie per stabilire il podio. E.Tì.

Allevi alla Palazzina Azzurra per il suo primo, grande

concerto.

Page 3: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

3Anno XXIX

3 Giugno 2012 PAG

In questo anno associativo l’Ac diocesana ha gua-dagnato presso la casa del Padre dei fratelli cheintercedono per noi per cui “la nostra debolezzaè molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine”.Siamo sicuri che anche Mariannina intercederàpresso Dio per la nostra amata associazione, in-sieme alle tante figure significative che hannotracciato e vissuto la storia della nostra associa-zione e della chiesa e continuano nella comu-nione a indicare il cammino della santità a cuisiamo chiamati. Come nella celebrazione del140esimo dell’AC aRoma con papa Bene-detto XVI quando era-vamo in piazza SanPietro abbracciati lette-ralmente dai volti deibeati e santi dell’AzioneCattolica, le cui imma-gini ricoprivano tutto ilcolonnato, lo siamoanche da coloro che cihanno preceduto in que-sta storia associativa dio-cesana. Del resto l’AC èanche una storia, che siintreccia con la storiadella Chiesa e dell’Italia,con la vita di migliaia diuomini e donne, che inquesto lungo periodo hanno lavorato con pas-sione e fedeltà, servendo la Chiesa e testimo-niando la fede in ogni ambito di vita. È una storiadi santità nel quotidiano, nella quale ricordiamoanche Mariannina con semplicità e gioia. Sì per-ché lei ha amato l’AC perché ha amato la Chiesae ha amato la Chiesa perché ha amato l’AC. Ri-cordiamo che è stata presidente del ramo femmi-nile della diocesi a Montalto. Aderente nel corsodi tutta la sua vita, segno di una fedeltà da risco-prire, anche se l’AC nella sua comunità ora nonc’era. Sarà stato motivo di tristezza perché nelledifficoltà lo stare e il rimanere è lo spazio dellaresponsabilità e della solidarietà contro modellidi separatezza e tentazioni di sfiducia, come ci in-segna Maria che “stava sotto la croce”. La suagioia di vivere è quella che ci è chiesta di testi-moniare nell’oggi della storia come AC. Non èil tempo né di musoni e profeti di sventura né dinostalgici ma è il tempo favorevole per il corag-gio e la passione, la generosità accogliente, la so-

lidarietà lieta e l’operosa fermezza. Il suo amore per i giovani e le nuove generazionici ricordano l’impegno di tutta l’AC a accompa-gnare e sostenere nell’umiltà “le nuove genera-zioni, con amore, con saggezza, con lapreghiera”. Personalmente ricordo che ho cono-sciuto Mariannina al mio primo campo educatoriACR, proprio a Montalto. Facevo le scuole supe-riori e ricordo questa signora, come la mia nonna,che si mise a giocare al gioco del fazzoletto e fecead un certo punto un capitombolo, ma si rialzò e

si continuò insieme agiocare. Allora impa-riamo il mettersi semprein gioco, anche se ognitanto si può rischiare diinciampare, ci si puòsempre rialzare. Lo im-pariamo questo ancheper la nostra associa-zione. Se non ci si mettein gioco non si rischianeanche di sbucciarsi leginocchia, e quando suc-cede ci si rialza, insiemee si continua, perché nonsiamo soli. Non lo siamonell’AC, perché è moltopiù grande degli angustispazi a volte delle nostre

realtà, nella Chiesa perché in Cristo siamo unacosa sola, in Dio perché crediamo a un Dio chenon è solo ma è Trinità-Amore: tre rose…Il grazie di tutta l’associazione per il dono della

tua vita e la tua testimonianza.

Monica Vallorani (presidente diocesano AC)

***Un sorriso e la dolcezza è quello che è più vivonei nostri ricordi… impegno e positività quelloche esprimevi con i fatti. Ci hai trasmesso la ca-pacità di mettersi in gioco, la semplicità dei rap-porti umani la schiettezza di chi nel tempo havissuto le fasi complicate del nostro paese e dellanostra associazione. Ma non ci hai mai fatto pe-sare la tua esperienza, il tuo passato, ma ti seisempre messa in gioco con noi al nostro fiancoin punta di piedi con discrezione. Ed è così chel’ACR diocesana ti vuole ricordare… un abbrac-cio che arrivi fin lassù!

Emidio Palestini (responsabile diocesano ACR)

Così ricordano Mariannina di Montalto Marchei soci dell’Azione Cattolica diocesana

“Educare alla vita buona del Vangelo.

In quale Chiesa?”Lunedi 21 maggio, si è conclusa la serie di incontri organizzati dall’Ufficio Cate-chistico Diocesano rivolti agli educatori e operatori pastorali. L’ospite della serataè stato mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico dell’Arcidio-cesi di Bologna e dell’Emilia Romagna.

Bulgarelli ha esordito spiegando come la chiesa di oggi ètroppo preoccupata di come proporsi all’esterno, di cosa faree cosa dire “fuori”, senza rendersi conto che nel frattempo il“fuori” si sta allontanando, che si sta creando una voragine tralei e il mondo intorno. Fuori c’è confusione e la chiesa ha ilcompito di rilanciare un nuovo umanesimo. Ad una realtà chevede Dio come una delle tante possibilità di felicità, la chiesadeve testimoniare, invece, che Dio è fondamentale nella nostraquotidianità e in ogni nostra scelta. Per riuscire in questo oc-corre che la comunità cristiana si proponga attraverso una diaconia per l’umano. Per servire l’altro, perincontrare l’altro, è necessario rifarsi un po’ alla prima comunità descritta negli Atti degli Apostoli. E’ unacomunità che si riconosce fragile, debole, passiva, come spiegava mons. Bulgarelli, cioè capace di lasciarsifare e condurre da Dio. I primi cristiani mettevano Dio al primo posto. Vivevano l’esperienza ecclesialedel noi. L’ospite ha citato la figura del buon samaritano come esempio di passività, che non va confusacon la staticità, ma è “incarnare la vita di Dio nella vita stessa della Chiesa”. Nella parabola, lungo la stradache rappresenta la vita di ognuno, sia la dimensione religiosa (sacerdote) che la dimensione sociale (levita)falliscono. Solo il samaritano compie le azioni che descrivono il profilo della chiesa per una diaconia del-l’umano: vedere e avere compassione, farsi vicino, fasciare le ferite (abbracciare), versare olio e vino (gestisacramentali), caricarlo, portarlo al riparo e ritornare. Insomma ci si deve coinvolgere con l’umano.Unicapreoccupazione della comunità è l’umano. Per fare questo bisogna riscoprire la dinamica missionaria dellachiesa evitando l’ansia del fare, il rischio di essere chiesa aziendale, il rischio dell’autoreferenzialità e il ri-schio del servizio ricambiato. Come tradurre questi principi? Per una nuova catechesi occorre un voltonuovo della Chiesa seguendo dei consigli: mettere la persona al centro degli itinerari, considerare lesingole identità; compiere un atto di fede (la fede non è offerta di senso, ma un itinerario del senso. Lafede tocca la vita che è fatta di dubbi, domande. Ma se affrontato, il dubbio ti aiuta a fare passi avanti); farepedagogia dell’evangelizzazione che si traduce nella testimonianza all’altro, che stimola il desiderio adessere cristiani, perché traspare dal nostro volto la gioia che viene da Dio; spostare il baricentro. non piùsolo nozioni tecniche, ma percorsi in cui si percepisce che Dio cammina con noi, che la fede permette lacrescita dell’umano. Non sovrapporre mai esperienza religiosa con maturazione religiosa, bisogna pro-porre l’esperienza senza pretendere la maturazione religiosa immediata. Ognuno ha i suoi tempi; darevalore alla diversificazione dei ragazzi, cogliere di ognuno le singole capacità, identità, andare oltre leapparenze.Mons. Bulgarelli ha concluso dicendo che il primo servizio dobbiamo farlo a noi stessi, rileg-gendo la nostra appartenenza ecclesiale, il nostro essere NOI. Rivedere la nostra esperienza comunitaria.Poi possiamo fare diaconia verso l’altro. Cristiana

Si è tenuta, presso il ristorante “Il Ponte” di Cossi-gnano, l’assemblea ordinaria dei soci della CroceAzzurra di Ripatransone-Cossignano: un appunta-mento che si ripete ogni anno, ma questa volta aivolontari ed alle autorità, riunitisi numerosi nel-l’accogliente sala del ristornate, ha parlato il nuovoed emozionatissimo Presidente: l’infermiera Pro-fessionale Cicchi Dalila, che lavora al Pronto Soc-corso di S.Benedetto del Tronto. La neo-presiden-tessa, dopo i saluti alle numerose autorità presenti,(Roberto De Angelis Sindaco di Cossignano, PaoloD’Erasmo già Sindaco di Ripatransone, RemoBruni, Maurizio De Angelis, Michetti MichelinoPresidente della banca di Ripatransone) ha ricordatodi aver sempre fatto parte dell’associazione, comevolontaria e come responsabile della formazione, eche ora continuerà, con maggiore impegno e dedi-zione, a guidare un’Associazione che ha festeggiatoi suoi primi 20 anni di vita ( il 2011 è stato infattil’anno dei festeggiamenti legati al Ventennale diFondazione: un susseguirsi di appuntamenti coninaugurazione di nuovi automezzi, concerti, tavolerotonde e riconoscimenti a volontari). La neo-pre-sidente ha inoltre fatto presente, affinché la CroceAzzurra possa continuare ad essere una realtàsolida e qualificata al servizio delle fasce più debolie bisognose della collettività, che il suo impegnodovrà essere sostenuto e supportato dai volontari,dalle am ministra zioni comunali e dai consigli edall’esperienza dello storico Presidente FrancescoMassi. Oltre all’intervento dell’ex presidente Massi

che ha ringraziato volontari, sostenitori, autorità equanti lo hanno supportato per 20 anni e ha riassuntoi festeggiamenti del ventennale, ha messo in risaltoun bilancio in attivo, nonostante le spese per l’ac-quisto di nuovi automezzi e i costi delle manifesta-zioni organizzate. Ma ad illustrare dettagliatamenteil bilancio e i trasporti dell’anno 2011 ci pensa iltesoriere Chiappini Roberto. Il bilancio viene ap-provato all’unanimità. Intervengono anche i sindacidei due paesi e l’assessore De Angelis Maurizioelogiando l’operato e la trasparenza dell’associazione,e tutti, con un caloroso applauso, ringraziano il“vecchio” presidente e fanno gli auguri alla nuovainsediata. Un intervento tra i presenti, fatto dal vo-lontario Ubaldo Maroni, mette in risalto il vero bi-lancio positivo: il numero dei Km percorsi: (oltre110.000) e, l’essere stati utili ad un gran numero dipersone con quasi 2000 trasporti effettuati,: èproprio questo lo scopo di un’associazione di vo-lontariato. L’Assemblea dei soci, su propostadella Sig.ra Cicchi Dalila nomina all’unanimitàPresidente Onorario della Croce Azzurra Fran-cesco Massi e vengono consegnate targhe di ri-conoscimento al Segretario uscente MichelangeliWalter (impegnato per un ventennio sempre inprima linea con spirito di attaccamento e dedi-zione all’Associazione) sostituito dall’insegnanteCalza Gabriella e al dott. Michetti Michelino,ex direttore sanitario per la professionalità mo-strata che attualmente viene sostituito dalladott.ssa Monica Vincenzetti.

Da Ripatransone

IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CROCE AZZURRATIENE LA SUA PRIMA ASSEMBLEA

San Benedetto del Tronto

Aperte le iscrizioni al Centro Estivo 2012Funzioneranno dal 2 luglio al 3 agosto nelle scuole Marchegiani e di via Mattei.

Domande entro il 15 giugno

Fino a venerdì 15 giugno è possibile presentare le domande di iscrizione al Centro Ricreativo Estivo“Gioca Estate 2012” del Comune. Poiché molte scuole utilizzate in passato saranno oggetto duranteil periodo estivo di interventi di ristrutturazione o manutenzione, le sedi individuate sono la scuola“Marchegiani” del Paese Alto e la scuola materna di via Mattei per l’area di Porto d’Ascoli.Il Centro Estivo si svolgerà da lunedì 2 luglio a venerdì 3 agosto 2012, dal lunedì al venerdì, e potrannoessere iscritti bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 14 anni che hanno frequentato i tre ordiniscolastici (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria) nell’anno 2011/2012. I gruppi saranno formatiin base all’età dei partecipanti che saranno seguiti dal personale in rapporto di un operatore ogni 8bambini per l’età 3 - 5 anni e un operatore ogni 14 bambini per l’età 6 - 14 anni. Le attività previste,tutte svolte con personale qualificato e con esperienza, saranno molteplici: sono previste mattinate almare, laboratori, attività sportive, attività ludico - espressive. Il servizio di ristorazione è fornito di-rettamente dal Comune tramite il personale delle mense scolastiche.Nonostante le difficoltà finanziarie in cui il Comune si dibatte come tutti gli enti locali italiani, l’Am-ministrazione comunale è riuscita a mantenere inalterate rispetto allo scorso anno le tariffe che, comesempre, sono differenziate per valore dell’ISEE(indicatore della situazione economica equiva-lente) relativo ai redditi della famiglia per l’anno2011 e per il grado di scuola frequentato nel-l’anno 2011/2012.Per informazioni: Ufficio Servizi per l’infanzia(tel. 0735/794259), Ufficio Relazioni con ilPubblico (tel. 0735/794405 – 555, [email protected]) oppure visitare il sito www.comu-nesbt.it alla voce “I servizi”.

Page 4: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

4 Anno XXIX

3 Giugno 2012PAG

Centobuchi

Una prima comunione partecipata da tutta la comunità

Due cerimonie sem-plici ma emozionanti.Questa in sintesi laPrima Comunione dei43 bambini della Par-rocchia del SacroCuore di Centobuchi,celebrate domenica 20e 27 maggio. Un mo-mento importante delloro cammino, reso piùbello e partecipatodalla sobrietà che lo hacaratterizzato. A co-minciare dall’addobbofloreale, essenziale estudiato, per arrivare al vestito: una tunichettauguale per tutti, impreziosita da una greca dorata,a richiamo della veste battesimale e simbolo diuguaglianza. È stata la prima volta per questa co-munità; e dopo un iniziale scetticismo i genitorihanno apprezzato e compreso la novità. È stata

dunque una Prima Comunione autentica, senza al-cuna spettacolarizzazione, dove protagonisti sonostati i bambini, i genitori ed i catechisti che lihanno seguiti in questi anni: Paola, Ramona,Laura e Meri. Sono stati proprio i genitori ad ac-compagnare i propri figli a ricevere il sacramento,ad indicare che è la famiglia la prima cellula edu-

Nell’Oratorio al ragazzo non si chiede da dove viene, ma lo si accettaper il semplice fatto che è venuto

L’arcobaleno tra le caseLa necessità di formare educatori, animatori, coordinatori.

Quando l’arcobaleno fa capolino tra le tristinubi, il cielo si riappropria della sua immen-sità, del suo colore, della sua limpidezza, ri-schiarando anche i cuori di chi lo ammira. Enelle sfumature dei tanti colori e delle tantediversità, l’oratorio trova la sua collocazioneprivilegiata. Fa da ponte tra luoghi (cioè isti-tuzioni protette intenzionalmente finaliz-zate) e non luoghi (cioè spazi di convivenzalibera e non troppo regolata), tra chiesa e so-cietà civile, tra istituzione e aggregazionespontanea, tra casa e piazza, tra scuola e ter-ritorio, tra lavoro/studio e ricreazione. Può accogliere e venire incontro non soltantoai giovani che hanno interessi formativi dichiarati o a gruppi di impegno o all’ associazionismo reli-gioso, ma anche ai tanti ragazzi “comuni”, senza etichetta, senza troppe appartenenze e che magariall’ oratorio vengono solo per giocare o stare tranquilli. A prescindere dal ragazzo che si ha di fronte,si può evangelizzare educando, restituendo alle esperienze di ognuno la giusta consistenza umana edevangelica. È deducibile, pertanto, quanto fondamentale, la presenza di persone qualificate, in gradodi accettare la sfida educativa a cui la società, quotidianamente, è chiamata. Non basta la sola com-petenza a colmare il desiderio di conoscenza, di imparare, del mettersi in gioco, ma servono figurecapaci di testimoniare la propria fede e la propria vita con coerenza secondo i valori morali e cristiani.Con il Progetto Formativo Oratori Diocesani si intende avviare e gestire un corso che ha lo scopodi formare tre figure specifiche di operatori pastorali: educatore, animatore, coordinatore. Il primoincontro formativo dal titolo “Il segreto della relazione” si terrà il 9 giugno 2012, presso le suore

Concezioniste di San Benedetto del Tronto e per non lasciare che il tutto si riduca a un approccioprettamente teorico, saranno effettuati momenti di confronto e laboratori esperienziali. L’ obiettivoche si intende raggiungere è quello di riconoscere la relazione come un atto di umiltà e quindi comeimpossibilità ad imprigionare una persona in una definizione che la comprenda totalmente. Solo po-nendosi in questo modo, chi ha responsabilità di formazione e di cura, potrà lasciare quello spazio dilibertà e di movimento, in cui l’ altro può collocare se stesso in una relazione connotata dal rispetto e

dalla responsabilità. Chiunque fosseinteressato a partecipare, potrà rivol-gersi al proprio parroco. Equipe dio-

cesana oratori

Ps. Cogliamo l’occasione per infor-marvi che nel progetto diocesano ora-tori 2012 “L’Arcobaleno tra le case”è prevista l’attualizzazione di un tor-neo sportivo estivo di calcio e palla-volo a carattere diocesano; il suddetto

verrà attivato nei mesi di Giugno-Luglio-Agosto e sarà rivolto ai bambini, ai giovani, alle famigliee ai nonni di tutte le parrocchie (vi daremo informazioni dettagliate nella giornata del 9 Giugno). Ri-cordiamo inoltre, come da progetto, che, dal mese di giugno, verrà attivato uno sportello di supportoper consulenze psico-pedagogiche e spirituali rivolte a famiglie, giovani ed educatori. All’internodello stesso, sarà possibile avere anche un confronto pratico per attività laboratoriali (musicali, spor-tive, di giocoleria…) ovviamente tutto ciò previa appuntamento da prendere al numero dell’ufficiodiocesano 0735588117 o al cellulare di Luigina Zazzetta 3475709359.

Giovedì 24 maggio 2012, nel corso del terzo Convegno nazionale su Sisto V, organizzato a San-t’Agata de’ Goti (Benevento), dove Sisto V fu vescovo per cinque anni dal 1556 al 1570, il nostroarchivista diocesano, don Vincenzo Catani, ha tenuto una conferenza dal titolo: “Il conclave sistinodel 1585: documenti ufficiali e non”. Nella  conferenza è stato presentato un prezioso documentodi fine Cinquecento (simile ad altri presenti in alcuni archivi internazionali), relativo al conclavein cui venne eletto Sisto V, ritrovato da un amico di don Vincenzo in Inghilterra e studiato da donVincenzo per questo Conve-gno storico. L’interessanteconvegno sistino di San-t’Agata de’ Goti è già al suoterzo anno, ed ha prodotto gliatti dei primi due. Comin-ciato in sordina e senza pre-tese, sta sempre più attirandol’attenzione del mondo cultu-rale. Si tratta dell’unico con-vegno italiano a temaesclusivamente sistino e neporta orgogliosamente il me-rito.

cativa, che sono i genitori i primi a dover guidarei propri figli nelle prime tappe della loro vita, chei figli per crescere hanno bisogno di una presenzareale e costante dei genitori. Nella presentazionedei doni, non sono mancati i fiori ad indicare laspensieratezza, la giovinezza e i giochi ad indicarel’importanza proprio del gioco e dello sport nelprocesso educativo del fanciullo, strumento di in-tegrazione e dello stare insieme. Le due cerimoniesono state precedute dal ritiro come preparazione

immediata, conclusosi con un momento convi-viale dei ragazzi e dei catechisti presso l’abita-zione del parroco. L’apertura delle porte dellapropria casa a significare che tutti devono sentirsiparte di una grande famiglia, e di una condivisioneconcreta dello stare insieme da parte del parroco.In virtù di questo stare insieme, don Alfonso haricordato i prossimi appuntamenti: la chiusura del-l’Anno, Pastorale a Foce di Montemonaco il 3giugno, l’oratorio estivo e il camposcuola.

Page 5: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

5Anno XXIX

3 Giugno 2012 PAG

Parrocchia di San Savino

Nel 75° di fondazioneLettera a tutti i parrocchiani di don Lanfranco, parroco

Carissimo/a, comincio con una risposta: c’è ancora la parrocchia!

La parrocchia c’è ancora, perché in ognuno c’è desiderio di stare in famiglia, perché

c’è gente appassionata che si mette in ascolto dei bambini e dei giovani, delle fami-

glie e degli anziani per rendere visibile l’Amore di Dio! La parrocchia c’è ancora anche

se vi sono molti che da lontano guardano ad essa come un bel ricordo, del passato!

La parrocchia è la casa del cuore!.

La parrocchia “luogo” … a partire dal nostro album di famiglia.

1937. Era molto forte il desiderio di costruire una Chiesa. Alcuni volti tennero desto

questo desiderio: Illuminati Filippo e

Guido, Pignotti Luigi e Geresio, Merli

Mariano e Balloni Luigi… Loro si im-

pegnarono in prima persona per l’ubi-

cazione, trovare fondi e costruire

questo nuovo tempio. Un inizio di sa-

crificio e di lotte che costruì non solo

la casa di mattoni ma aiutò a maturare

radici nel cuore del popolo. Le nostre

radici come cristiani sono in Cristo,

ma generate con una storia e in un

luogo ben preciso… La parrocchia è

una “comunità di battezzati che espri-

mono ed affermano la loro identità so-

prattutto attraverso la celebrazione del

Sacrificio eucaristico”. Non è una sem-

plice porzione geografica o giuridica

della Chiesa particolare. La parrocchia

è al servizio della fede. E’ luogo gene-

rativo della grazia. Sono passati 75

anni! Le rughe che si vedono non riu-

sciranno a cancellare la dolcezza dei

suoi lineamenti materni e la bellezza del suo volto originario.

A sorreggerci è la fatica e la forza del passato! Continuiamo a fondare la nostra

fede in Cristo, “Egli è una roccia eterna”. (Is.26,4)

La parrocchia “comunità di memoria”, in un tempo di “vuoti di memoria”

Quando il presente è l’unica dimensione esistenziale significativa per la vita delle

persone, la storia diventa un intralcio. In questa “società liquida” è sempre proble-

matico capire il presente attraverso il passato..guardando al futuro! Oggi, a diffe-

renza di una volta, la vita delle famiglie è profondamente cambiata. Il tempo che si

“vive in casa” è diminuito, con la perdita di tanti momenti e riti comuni (pensiamo alla

messa domenicale)! Tutto è collegato “in rete”… Di fronte a questo presente non

possiamo cadere in sterili rimpianti verso il passato, ma impegnarci a vivere la “sfida

educativa” perché il rispetto, l’ascolto e il sacrificio tornino ad essere valori condivisi

da tutti. Come la parrocchia può essere una “comunità di memoria?”. Ci è di aiuto il

libro dei Salmi: “Ciò che i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto

ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Si-

gnore e le meraviglie che Egli ha compiuto” Sl 78. La comunità parrocchiale non è

un insieme casuale di persone che agiscono da “solisti” ma una realtà che cammina

insieme. Scriveva il vescovo don Tonino Bello: “Ogni volta che si annulla l’avverbio

insieme, si annulla anche il verbo camminare”.

La parrocchia? La mia chiesa!

Questa è la mia chiesa: la casa dove Dio e gli uomini si incontrano come veri amici.

Perciò è bello cantare insieme la gioia di appartenersi, il raccontarsi le proprie pene.

E’ bello ascoltare la Parola di Dio , ricordare insieme che Lui ha offerto il suo Corpo

e il suo Sangue nel segno del pane e vino che mangiamo e beviamo riuniti allo stesso

tavolo, “Questa è la mia chiesa Signore. La casa dove ci incontriamo, tu e noi. Da

oggi entrerò Signore, come si entra nella casa di un amico, per dirti: Buongiorno!

Perché tutto ciò che è mio è anche tuo!”. Carissimi, Ecco cosa ha scaldato il mio

cuore! Queste righe per celebrare la festa della parrocchia e il suo patrono Savino

con i suoi 75 anni di vita!

Un augurio. “Che Dio rimetta in mano a tutti noi la regola dei costruttori della sua

casa. Uno sguardo attento per abitarvi e il cemento dell’unità”. Buona festa!

don Lanfranco, parroco

Arriva la “Festa di San Savino”Un intenso programma quello organizzato per la tre giorni di festa nella frazione del comune diRipatransone che prenderà il via il primo giugno.SAN SAVINO - Vi presentiamo il programma della festa di San Savino prevista dal dal 1 al 3giugno nella frazione di Ripatransone, il tutto organizzato dall’associazione San Savino.

Venerdì 1 Giugnodalle ore 19:00 apertura stand gastronomici: piatto tipicodella serata: ceci e gamberettiSerata giovani con i “Viamanara”2° torneo di ps3 – pro evolution soccer 2012 – prima partedalle 19.00 al salone parrocchiale, i partecipanti dovrannoessere muniti di joypad per info: mattia 348.9184411 – ales-sandro 349.5756481Sabato 2 Giugnodalle ore 19:00: apertura stand gastronomici piatto tipicodella serata: fagioli con le coticheSerata Danzante con “Dante Effetto Musica”Domenica 3 Giugnodalle ore 13:00: apertura stand gastronomicidalle ore 17:00: 1° raduno ed esposizione di auto d’epocain memoria di Emidio Cellinidalle ore 19:00: Apertura stand gastronomici piatto tipicodella serata: insalata di farro

Nella serata esibizione ed intrattenimento con orchestra spettacolo “Rapsodia”

1937- 2012

75 anni di vita della Parrocchia di San SavinoNel quadrivio che collega Ropatransone ad Acquaviva, San Be-nedetto del Tronto ad Offida, sorge in amena posizione il centrodi San Savino con la sua nuova Chiesa. Una chiesa costruita tradorsi di calanchi e sulla strada del Rosso Piceno Superiore. Lasua ubicazione conobbe tante diatribe tra gli abitanti. Quelli delcentro volevano risorgesse là dove era la vecchia chiesa, quellidella contrada Messieri la volevano nella loro zona. L’alloraMons Ferri la desiderava sulla collina che domina San Savino.Il 4 giugno 1950 si effettuò la cerimonia della prima pietra.Giovedi 31 maggio ore 20,30

In Chiesa: Inaugurazione mostra di foto inedite della costru-

zione della nuova Chiesa

E’ in preparazione un libro di storia e foto, curato dal dott. Enio

Illuminati

Domenica 3 Giugno ore 16,30

Memoria della posa della prima pietra

Solenne Celebrazione Eucaristica animata dal coro dei giovani di Villarosa

Con la presenza della Banda Città di Ripatransone e della Confraternita del S.mo Sacramento di

S. Nicolò detta del Gonfalone e delle Confraternite della parrocchia

Processione con il Quadro di San Savino con le macchine d’epoca.

Inaugurata la statua di “Massimiliano Kolbe”Di Simone Incicco

Il movimento della Miliziadell’Immacolata ha donatoalla piazza vicino al quartiereCerboni di San benedetto delTronto la statua del Santo po-lacco, progettata dal maestroPrimo Angellotti. SAN BENEDETTO DELTRONTO - In un pomeriggiodi festa, sabato 27 maggio, èstata inaugurata presso l’omo-nima piazza, la Statua di Mas-similiano Kolbe. Ha aperto ilpomeriggio un rappresentantedel movimento “Milizia dell’Immacolata” che ha spiegato: “L’idea era quella di realizzare qualcosa perricordare la vita di Massimiliano Kolbe, sacerdote polacco, che morì nel campo di concentramento nazistaper salvare la vita di un padre di famiglia condannato a morte. La statua rappresenta un segno per chipasserà di qua, per chi la incontrerà, rendendo il Santo vivo nel tempo, come un segnale che ci indica lameta. Dedichiamo questo momento di gioia a padre Pietro Luciani che ha iniziato questo percorso facendosi, che questa piazza potesse avere il nome del martire”. Il Vescovo Gervasio Gestori ha invece affermato:“Il 30 luglio 1941, un padre di famiglia polacco viene condannato al bunker della fame, un altro polacco,Padre Massimiliano si offre di sostituirlo, due settimane dopo finisce la sua vita terrena. MassimilianoKolbe era un umile seguace di San Francesco d’Assisi, devoto a Maria Immacolata, che ha dimostrato conil suo gesto come la vita sia un dono. Oggi pomeriggio siamo qui per inaugurare questa statua, così chequanti la guarderanno, abbiano un proposito di vivere meglio, di pensare agli altri facendo del bene. Ilnostro mondo ha bisogno di persone generose, disponibili, perché non siamo delle isole ma siamo un po-polo, tutti sulla barca della vita. Mi complimento con il movimento della “Milizia dell’Immacolata” peraver intuito e progettato questa statua dedicata al Santo Polacco”. È seguito l’intervento del Maestro Primo

Angellotti: “Grazie a tutti per aver dato la possibilità della sistemazione della statua. Ho voluto rappresen-tare Padre Kolbe con lo sguardo rivolto verso la corona del rosario a cui era devoto, indossa una vestegrezza Francescana, invece il filo di ferro spinato vuole rappresentare il dolore al martirio e la prigionia eper cui è diventato Santo”. La manifestazione è poi continuata presso la Chiesa di Sant’Antonio da Padovacon la rappresentazione di Renzo Arato sulla vita del Santo.

Tra pochi giorni lo sbarco di Papa Alessandro III

a Grottammare Susanna Faviani

Fu questo l’inizio della “Sacra giubilare“, tradizionale rievocazione che si svolgeogni qualvolta il 1 luglio cade di domenica a Grottammare, con cadenza di 7, 5e 11 anni. L’ultima volta si è svolta nel 2007. Radicata nel passato, forse pagano,poi “adottata” dal cristianesimo, oggi la Sacra è un Giubileo vero, con tanto di

indulgenza plenaria. Il 22 giugno,quest’anno, per la prima volta, verràriproposta una ricostruzione del mira-bolante sbarco di Alessandro III, condei figuranti che faranno un “film”della vicenda. Per il momento propo-niamo in anteprima per L’Ancora lafoto del prototipo della moneta cheverrà coniata per l’occasione.

Nelle foto il davanti

e il retro della

moneta creata su

disegno di Susanna

Faviani, che verrà

coniata

da Paolo Rosati.

La vecchia chiesa

all’ingresso don Fedele

Page 6: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

6 Anno XXIX

3 Giugno 2012PAG

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16

Tel. 0735 581855 (int. 2-5) - e-mail: [email protected]

C.C.P. n. 14590632, intestato Curia Vescovile - Causale l’AncoraImpaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected]

Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Le sette parabole di Matteo 13

71. GESÙ SPIEGA LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA Come già la parabola del seminatore, che

in tutti e tre i Sinottici aveva la sua spiega-zione, così anche la parabola della zizzania hala spiegazione, ma solo in Mt 13,36-43 cheleggiamo questa volta. Dato che la spiegazionesi ha solo in Matteo, si pensa che essa non fa-ceva parte della grande tradizione apostolica eche quindi sia opera o dell’evangelista o delsuo ambiente. Tale spiegazione si divide in treparti: nella prima riprende gli elementi dellaparabola e li spiega allegoricamente; nella se-conda ricapitola con un semplice paragonequanto ha detto prima; nella terza presenta lasorte gloriosa degli eletti.

1. Gli elementi della parabola spiegati al-

legoricamente. Ecco il testodella prima parte: “Poi con-

gedò la folla ed entrò in

casa; i suoi discepoli gli si

avvicinarono per dirgli:

‘spiegaci la parabola della

zizzania nel campo’. 37Ed

egli rispose: «Colui che se-

mina il buon seme è il Figlio

dell’uomo. 38Il campo è il

mondo e il seme buono sono

i figli del Regno. La zizzania

sono i figli del Maligno 39e il

nemico che l’ha seminata è

il diavolo. La mietitura è la

fine del mondo e i mietitori

sono gli angeli” (Mt 13,36-39). Gesù avevapronunciato la parabola all’aperto, davanti atanta folla. Una volta che ha finito di parlare,congeda la folla e si porta in una casa, che èquella di Pietro. Così, con questo spostamento,Matteo passa dalla prima alla seconda partedel capitolo sulle parabole. La spiegazione ri-prende sette elementi della parabola e li inter-preta allegoricamente. 1. Il seminatore è “il Figlio dell’uomo”. Que-sto titolo può indicare Gesù nella sua vitaumile e precaria, tanto che non ha dove posareil capo (8,20), come anche “il Signore dellagloria” (1Cor 2,8), cioè colui che verrà “sulle

nubi del cielo con grande potenza e gloria”(Mt 24,30).2. il campo è il mondo umano e cosmico. 3. il seme buono sono “i figli del Regno”, se-mitismo per indicare i veri appartenenti alRegno. 4. la zizzania sono “i figli del Maligno”, ancoraun semitismo per indicare, come viene dettodopo in 13,41, “tutti quelli che commettono

iniquità”.5. il nemico è il diavolo, che semina il loglio. 6. la mietitura è la fine del mondo. 7. i mietitori sono gli angeli che intervengononel tempo della fine. Come è facile rilevare, ilcentro focale non è più la coesistenza di buonie di cattivi proposta dalla parabola; questaviene sostituita con un quadro d’insieme cheattraversa tutte le vicende di questo mondo eche si protende verso il giudizio universale. Unquadro che viene formulato con linguaggioapocalittico che mette insieme angeli, demoni,buoni, cattivi, mietitori, mietitura finale. Talelinguaggio ha la sua fioritura massima dal se-colo quarto avanti Cristo al secolo secondo

dopo Cristo. Il contenutodella parabola che si volevaspiegare, cioè la zizzaniache convive con il grano,cioè i cattivi che coesistonocon i buoni, è del tuttoscomparso.

2. Il compendio insiste

sul giudizio finale. “Come

dunque si raccoglie la ziz-

zania e la si brucia nel

fuoco, così avverrà alla fine

del mondo. 41Il Figlio del-

l’uomo manderà i suoi an-

geli, i quali raccoglieranno

dal suo regno tutti gli scan-

dali e tutti quelli che commettono iniquità 42e

li getteranno nella fornace ardente, dove sarà

pianto e stridore di denti” (Mt 13,40-42). Daun punto di vista letterario siamo alla presenzadi un semplice paragone, in quanto qui non sihanno elementi tipici del genere parabolico.Quanto al contenuto del “Regno” si ha unosviluppo: a “il Regno di Dio” qui si affianca ilRegno di Cristo, indicato come il “suo regno”,quello del Figlio dell’uomo; in parallelo, agliangeli “di Dio” si affiancano “i suoi angeli”,ancora quelli del Figlio dell’uomo. Siamo neltempo della Chiesa dove si parla del “regno diCristo e di Dio” (Ef 5,5).

3. La sorte gloriosa dei giusti. Siamo nelgiudizio finale: mentre quelli che commettonoiniquità e scandali saranno gettati dagli angelinella fornace ardente, “i giusti splenderanno

come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha

orecchi, ascolti!” (Mt 13,43). La bontà misericordiosa di Dio ci accolga

nel “regno di Cristo e di Dio”[email protected]

PAROLA DEL SIGNORESANTISSIMA TRINITA’ - ANNO B

BEATO IL POPOLO CHE APPARTIENE AL SIGNORE

Dal VANGELO secondo MATTEO

Gli undici discepoli, intanto, andarono in

Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fis-

sato. Quando lo videro, gli si prostrarono

innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù,

avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato

ogni potere in cielo e in terra. Andate dun-

que e ammaestrate tutte le nazioni, battez-

zandole nel nome del Padre e del Figlio e

dello Spirito santo, insegnando loro ad os-

servare tutto ciò che vi ho comandato.

Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla

fine del mondo”. (MATTEO 28,16-20)

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spi-rito santo.

Punto centrale del brano odierno, festa (So-lennità) della Santissima Trinità, è questa bre-vissima frase che racchiude in sé tutto ilmistero di DIO uno e trino.Tre persone e un solo Dio,tre persone e un’unica re-altà divina. Mistero dei Mi-steri. Mistero inteso nelsenso di qualcosa di cosìprofondo, così grande chela mente umana non può,non è in grado di afferrare,se non in minuscola parte.

Tutti i teologi cristiani, idottori della Chiesa, iPadri, si sono cimentati aguardare, a riflettere, a cer-care di spiegarci questa re-altà, ma ovviamentenessuno di essi si è mai potuto avvicinare allavera realtà di questo mistero. L’unica cosa dicui siamo certi è che Dio, l’Amore assoluto ,realizza in questo suo essere “comunità ”,tutto il suo essere amante, tutta la sua capacitàdi amare. Nonostante questo realizzarel’amore nella comunità divina, potremmoquasi dire che questo suo desiderio, “non siasoddisfatto”, ma ha bisogno che questo suoamore si espanda all’infinito. Tale espansionela realizza nella creazione di tutte le creature,del cielo e della terra, per noi crea l’universo,il mondo, la natura, gli animali e ce li dona,ce li affida. L’unico vero grande scopo del-l’uomo è quello di essere amato da Dio. Il Si-

gnore ci crea per amarci. Egli nel corso deisecoli si manifesta, ci parla, manda suoi mes-saggeri affinché noi potessimo conoscerlocome Dio e riconoscere come Padre e amarlo.Non solo, per farci comprendere meglio que-sto suo amore per noi, Egli viene in mezzonoi, si incarna, perché finalmente potessimovederlo, toccarlo, ascoltarlo direttamente. Ad-dirittura si pone nelle nostre mani, si fa in-chiodare al legno della Croce, per poterciattirare a Lui, per darci un segno intangibile,inarrivabile del suo essere Amore. Egli arriva a lasciarsi mangiare da noi, nellaEucarestia, per essere completamente per noi,con noi, in noi, per potersi unire a noi, per farecomune unione con noi, e farci finalmentegridare: ABBA, PADRE.

Egli è il Padre buono, sempre pronto a per-donarci, sempre sulla torread aspettare il ritorno dinoi figli ingrati e lontani,sempre innamorato di noiche purtroppo siamo cosìpresuntuosi da pensare dipoter fare a meno di Lui,sempre amici e colleghi diGiuda.

Qualcuno potrebbe diche Dio ci ama nonostantei nostri limiti e difetti, nonè vero, Dio ci ama punto ebasta.

Quando impareremo arispettarlo, amarlo, ono-

rarlo e adorarlo?Quando impareremo a ricambiare il suo

amore infinito per noi?Oh Signore, non stufarti di aspettarci, al-

larga il nostro cuore, aumenta la nostra capa-cità di amare affinché possiamo essere menoindegni del tuo amore.

RICCARDO

PILLOLE DI SAGGEZZA:

UNA SOLA E’ LA GIOIA DI DIO: COMUNICARE…..

UNA SOLA E’ LA SUA PASSIONE:AMARE E VOLER ESSERE AMATO

(Kierkegaard)

Domenica 3 giugno

Ore 11.00 Porto d’Ascoli - SS. Annunziata: S. Messa, con S. Cresime

Martedì 5 giugno

Ore 10.00 LoretoConferenza Episcopale Marchigiana

Giovedì 7 giugno

Ore 21.00 Porto d’AscoliSS. Annunziata: S. Messa, con Processione Eucaristica

Sabato 9 giugno

Ore 09.30 S. Benedetto Tr.Suore Concezioniste: 1° Incontro Progetto formativo diocesano oratori

Domenica 10 giugno

Ore 11.00 Cupra MarittimaS. Messa, con S. Cresime

Ore 21.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa e solenne Processione Eucaristica cittadina

Incontri Pastorali del VescovoDURANTE LA SETTIMANA 3-10 GIUGNO 2012

Cento anni fa,

il varo del primo peschereccio a motore

E’ trascorso un secolo dal varo del San Marco, ilprimo peschereccio a motore. Una data storicaper la città di San Benedetto del Tronto quel 26maggio del 1912. Faceva la spola tra la spiaggiae le grosse paranze attraccate al largo, per portarea terra il pesce appena pescato, quando il portonon c’era ancora, anche se erano già state postele basi per la sua realizzazione. Merito dell’on.Luigi Dari. L’esperimento, ideato e realizzato daMons. Sciocchetti, “lu curato de li marenare” ,ebbe talmente successo che le marinerie limitrofel’adottarono con entusiasmo, tanto che in pochianni si diffuse in tutta Italia, rendendo il nostroporto peschereccio il più importante della peni-sola. “Un episodio che ha cambiato il sistemadella pesca e un vanto per la città” dice l’asses-sore alle Politiche del Mare, Fabio Urbinati, tantoche l’amministrazione comunale ha voluto cele-brare la ricorrenza con la stampa di un cofanetto,in mille copie, dal titolo “Rumore di bordo” a cura di Giuseppe Merlini e Gigi Anelli. La ce-rimonia ufficiale, con le varie autorità cittadine, si è tenuta al Museo della Civiltà Marinara.Una ricorrenza che è diventata storia. E.Tì.

Page 7: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

7Anno XXIX

3 Giugno 2012 PAG

Da Ripatransone a cura di A. G.

A Ripatransone, alle ore 19 di venerdì 25Maggio 2012, presieduto dal neo-sindaco Prof.Remo Bruni, si è riunito per la prima volta ilconsiglio comunale eletto nei giorni 6-7Maggio. Dopo la convalida di tutti i consiglierieletti, poiché nessuno è risultato ineleggibile,il Sindaco ha giurato fedeltà alla Costituzionedella Repubblica Italiana. Quindi il primo cit-tadino ha comunicato che ha nominato vice-sindaco l’assessore Ing. Alessandro LucciariniDe Vincenzi, al quale ha attribuito la delegaalla viabilità, manutenzione, patrimonio, svi-luppo economico (commercio, industria, arti-gianato), protezione civile e politiche comu-nitarie. Ha assegnato le altre deleghe comesegue: all’assessore esterno Dott.ssa BarbaraMarinelli: servizi sociali, sanità, terza età, rap-porti con associazioni, cooperazione interna-zionale; al consigliere Prof.ssa Diana De An-gelis: pubblica istruzione, politiche giovanili,turismo (Consorzio Turistico, Bandiera Aran-cione), servizio civile, politiche comunitarie;al consigliere Prof. Paolo Polidori: cultura,patrimonio culturale e paesaggistico, spettacolo,Fondazione Mercantini, sport e Pro Loco; alconsigliere Geom.Paolo D’Erasmo: bilancio,tributi, internazionalizzazione e Ripa Servizi;al consigliere Alessandro Ricci: ambiente edattività ricreative; all’assessore esterno Dott.Roberto Pasquali: agricoltura, produzionitipiche e tradizioni, rapporti con le associazionidi categoria, toponomastica e servizi cimiteriali;Bruni ha tenuto per sé: affari generali, lavoripubblici, urbanistica, rapporti con enti e per-sonale. Nel suo primo intervento il neo-sindacoha esordito affermando che l’interesse pubblico

ed il benessere di tutti i cittadini saranno la“stella polare” della nuova amministrazione,meta da raggiungere, fra l’altro: ascoltando leesigenze dei cittadini; portando a termine ilavori già avviati dall’amministrazione D’Era-smo; progettando nuove opere per attingere aifondi comunitari, statali e regionali; standovicino alle famiglie che hanno perso reddito;lavorando in sintonia con le tante associazionicittadine, il cui numero elevato è invidiato daicomuni limitrofi; portando avanti il programmapresentato durante la campagna elettorale,svoltasi in maniera “serena”. Quindi il sindacoha proposto come capogruppo dei cinque con-siglieri di maggio ranza il giovane AlessandroRicci della frazione di San Savino. Per i dueconsiglieri della minoranza, Barbara Bassettie Giuseppe De Renzis, ognuno ha proposto sestesso come capogruppo; poi gli stessi hannoconcluso gli interventi, a volte con spunti po-lemici, assicurando la collaborazione, senzarinunciare alla propria autonomia decisionale.Infine il consiglio comunale ha eletto la com-missione elettorale municipale nelle personedi Diana De Angelis ed Alessandro LucciariniDe Vincenzi per la maggioranza, Barbara Bas-setti per la minoranza. Tra il pubblico chegremiva la sala consiliare, l’assessore del co-mune di Acquaviva picena Elisabetta Rossi, ilpresidente del consiglio comunale di San Be-nedetto del Tronto Marco Calvaresi, il co-mandante della locale stazione dei carabinieriM.llo Domenico Princigalli. È seguito un“momento di festa” in Piazza XX Settembre,dove, alle autorità già presenti si è aggiuntol’On. Luciano Agostini.

Insediato il nuovo consiglio comunale

Valtesino-Parrocchia Madonna di Fatima

Il giudice Ettore Picardi ci spiega la giustiziadi Tania Bonanno

In questo mese noi giovani nei nostri incontri settimanali, abbiamo parlato e riflettuto sulla virtùdella giustizia. Per questo motivo i nostri catechisti hanno invitato per approfondire questo tema,in occasione dell’incontro del 4maggio scorso, il magistrato Et-tore Picardi, giudice in serviziopresso il Tribunale di Ascoli Pi-ceno ma anche scrittore ed autoredi poesie. Il Giudice ha subito pre-cisato che era molto felice di par-lare della giustizia al di fuori deglischemi lavorativi ed ha iniziato ilsuo intervento spiegandoci che lagiustizia per lui ha molteplici si-gnificati. Il primo riguarda la giustizia in quanto virtù, un concetto o un sentimento che si formain ognuno di noi quando regoliamo le nostre azioni. Il secondo, invece, riguarda la giustizia comeattività di uomini che si propongono di rendere concreto tale concetto nella propria vita, attuandoprocedure di organizzazione. L’organizzazione è proprio il terzo significato che il Dottor Picardidà alla giustizia, cioè di un insieme di leggi che servono per “fare giustizia” mediante i magistrati.Il quarto ed ultimo significato è il giustizialismo che è un concetto pericoloso di giustizia in quantoesso deriva dalla sua applicazione in modo troppo pignolo. Secondo il Dottor Picardi la giustiziarealizzata dagli uomini ha dei limiti, e quindi, dovrebbe essere concepita come un servizio. Inoltreha affermato che entrando da cittadino nelle istituzioni si è reso conto che la legge morale ha unruolo superiore rispetto alla legge scritta, quindi noi cittadini dovremmo dare la stessa importanzaad entrambe “le leggi”. Il Giudice Picardi, poi, ha accennato anche al perdono, che secondo luinon ha un buon rapporto con la giustizia, in quanto chi subisce un torto non sempre ha il coraggiodi perdonare. Infine, secondo il Dottor Picardi, stiamo assistendo in questi tempi ad una perditadi valori sempre più marcata che induce tutta la società (non solo quei giovani che si potrebberodefinire “sballati” ma anche gli adulti) a rivolgersi alla giustizia per motivi futili. Costoro noncomprendono che, così facendo, tolgono tempo alla Magistrature che potrebbe, invece, dedicarsia casi di maggiore rilevanza. Al termine del suo intervento, il Giudice Picardi ci ha dato la possi-bilità di rivolgergli delle domande, alle quali ha risposto in modo esauriente. Tornando, poi, a casaal termine dell’incontro ci siamo accorti che il nostro bagaglio culturale si era arricchito con unavisione nuova di giustizia, forse più concreta. Di questo non possiamo che ringraziare il DottorPicardi per la sua testimonianza e per il tempo che ci ha dedicato.

A Grottammare si è tenuto il 6° Misericordia Day,così si chiamano i meeting organizzati dalla Miseri-cordia di Grottammare alla presenza dei ConfratelliVolontari delle Misericordie di Marche, Abruzzo eMolise e dei militi delle Pubbliche Assistenze. Duegli oggetti fondamentali della giornata: il Rito dellaVestizione per 2 Confratelli, officiato da MonsignorGiovanni Flammini presso la Cattedrale di S.Pio V.Con questo momento solenne essi passano tra i Con-fratelli Effettivi della Misericordia di Grottammare.Sono Gianfranco Cellini di Grottammare (accom-pagnato dal padrino Alessandro Speca) e Gino No-

bili di Grottammare (accompagnato dal padrinoBruno Lucciarini). Ricevendo la Veste Storica e So-lenne delle Misericordie, i 2 Confratelli hanno com-pletato il percorso di crescita spirituale emotivazionale nella Confraternita di Volontari diGrottammare; l’inaugurazione della prima Ambu-lanza nella regione marchigiana con sistema di sani-ficazione automatica PURE HEALTH, realizzatodall’allestitore di veicoli sanitari Orion di Calenzano(Fi) . E’ un Ambulanza di Soccorso Avanzato AN-

TIBATTERICA, con un processo di auto-disinfe-zione non nocivo né al paziente, né al soccorritore.Dopo aver trasportato un malato, sarà possibile uti-lizzare subito dopo questa tipologia di Ambulanza ri-ducendo notevolmente i tempi di interruzione delservizio (che a questo punto riguarderebbero esclu-sivamente il ripristino dei materiali e di eventuali at-trezzature sanitarie) visto che grazie al PUREHEALTH il vano sanitario del mezzo di soccorsomantiene igiene e purezza in tempo reale fino a 4 ore

dopo la fine del trasporto effettuato, non è quindi ne-cessario procedere alla sanificazione. Il funziona-mento del processo anti-batterico consiste nel fattoche luci al neon particolari (non sono i comuni neon)all’interno del vano sanitario riflettono sulle paretiinterne dell’ambulanza composte da un materiale chesviluppa Biossido di Titanio, che è in grado di eli-minare in modo efficace batteri e virus senza che siatossico per l’essere umano. Questa ambulanza saràin servizio anche e soprattutto presso la Potes 118 diS.Benedetto del Tronto con personale di Volontarifornito dalla Misericordia e di figure sanitarie (Infer-miere e Medico) garantiti dall’ Ospedale Civile diS.Benedetto Tr.Alla Conferenza di presentazione della nuova Am-bulanza Antibatterica, tenutasi presso la Sala Consi-liare del Municipio di Grottammare, sonointervenuti: il Dott. Francesco Novelli – Resp. Me-dico della Potes 118 di S.Benedetto Tr.,il sig. Massi-miliano Peri – Resp. Commerciale del PUREHEALTH della Orion di Calenzano (Fi) Hanno por-tato i propri saluti e il personale contributo le seguentiautorità: il Sindaco di Grottammare, Luigi Merli, ilVice Presidente della Provincia di Ascoli P., Pasqua-lino Piunti, l’Assessore provinciale, Filippo Olivieri,il Vice Presidente della Conferenza Interregionaledelle Misericordie per Marche, Abruzzo e Molise,Alessandro D’Amato, il Coordinatore della Zona n.46 delle Misericordie d’Italia (Marche e Abruzzoest), Dott. Giuseppe Cerino. Fraterni saluti da partedel Governatore della Misericordia di Grottammare,Alessandro Speca.

La festa della parrocchia San Filippo Neri quest’anno merita proprio un bel 10 E LODE!!!

Confraternita MISERICORDIA di GROTTAMMARE O.N.L.U.S.

6° Misericordia Day e inaugurazione Ambulanza PURE HEALTH

Sabato 26 e domenica 27 c’è stata la festa dellaparrocchia San Filippo Neri. Essa vanta una tra-dizione decennale ma mai come quest’anno essaè ben riuscita. Come mai? Prima di tutto ci hapensato il Padre Eterno che ci ha regalato duegiorni di tempo splendido. Generalmente almenouno dei due giorni deputati alla festa sono con-trassegnati dal maltempo e così si temeva in basealle previsioni meteorologiche della settimanascorsa. Invece la temperatura è stata sempre miteed il cielo sereno! Le condizioni atmosferichehanno fatto da cornice all’atmosfera chesi è respirata, un’atmosfera familiare,contraddistinta dal buon umore e dal-l’amicizia. In altre parole, si è percepitaforte la sensazione che si stesse inpiazza con lo stesso piacere e con lastessa naturalezza con cui si sta in casaquando arrivano degli amici graditi e sicondivide con essi il cibo, quattro chiac-chiere e due risate. Infatti si è avvertitonelle due serate il piacere di condivideresemplici e piccole emozioni, oggi parti-colarmente apprezzate perché la vitaquotidiana si è fatta più difficile contutti. Tre ore tra amici, in modo sano ed econo-mico, sono servite d allentare la tensione dellaquotidianità, ad esorcizzare, magari solo perpoco, la famosa “crisi” che tanto ci turba. Unaspetto nuovo di quest’anno è stato il fatto chenell’area verde antistante la scuola elementare divia Ferri il Centro Sportivo Italiano, grazie al Co-mitato di Quartiere, ha messo gratuitamente a di-sposizione di bambini e ragazzi cinque bellissimigonfiabili, di dimensione e caratteri diversi. E’stato un piacere vedere decine di bambini che, di-sciplinati come soldatini, facevano la fila ancheper diversi minuti, sereni e gioiosi, in attesa di sa-lire sopra i gonfiabili per scendere dagli scivoli.Altrettanto piacevole è stato assistere alla esibi-zione della nutritissima scuola di ballo che ha ani-mato la musica dei due complessi che si sonoavvicendati sul palco sabato e domenica. Era unvero “popolo danzante” quello che, con ritmi re-

golari e ordinati, frutto di decine di ore di prepa-razione, si divertiva e faceva divertire. E il belloera che l’età media non era di certo bassa e ciò,lungi dall’essere una nota negativa, era il segnodei nuovi tempi, caratterizzati,sì, dal generaleavanzamento dell’età media ma anche, e soprat-tutto, dal miglioramento della qualità della vitanella terza età. Il ballo di gruppo può essere unottimo passatempo per coloro che hanno superatogli…… “anta” perché permette di rimanere informa e fa socializzare. Comunque, se tutto alla

festa è andato bene, è perché dietro ad essa c’èstata un’accurata preparazione che si regge su uncospicuo gruppo di volontari della parrocchia edel Comitato di Quartiere che, animati da verospirito di servizio, sotto l’attenta supervisione delparroco don Gabriele Paoloni, per settimane nehanno pianificato l’organizzazione. Anchequest’anno domenica 28 maggio, a notte fonda,la festa si è conclusa ma il lunedì 29, nell’attra-versare la piazza quasi deserta, nella mente sonoriapparsi i volti, i suoni, i sorrisi delle due belleserate appena trascorse e già si sono visti con lafantasia le nuove luci, i nuovi volti e le nuove sto-rie da raccontarsi l’ultimo sabato e l’ultima do-menica del maggio 2013. Grazie, quindi, a tutticoloro che hanno collaborato alla riuscita dellafesta e a coloro che vi hanno partecipato e un gra-zie speciale a don Gabriele che ne è il promotore

Anna Amelia Breccia

Page 8: ANNO XXIX N 20   3 Giugno 2012

8 Anno XXIX

3 Giugno 2012PAG

VIAGGI E TURISMO - NOLEGGIO BUS

S. Benedetto del Tronto Tel. 0735 594456

Cupra Marittima Tel. 0735 777636

www.pertur.it

30 anni di esperienzaorganizzando viaggi per le Parrocchie

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

Si è concluso anche quest’anno il cammino diocesano AC deiGiovanissimi. E come si poteva finire se non con una bella festa??Ebbene sì: venerdì 25 maggio presso la Fortezza di Acquaviva s’èsvolto l’annuale “Happy Hour”!! Da quasi un mese l’equipediocesana si è riunita ogni settimana per poter organizzare questoevento che i nostri giovanissimi attendono con molto desiderio:divertirsi ballando, cantando… una serata “alternativa” alla solitavita settimanale. Grande è stato il lavoro dell’equipe diocesanaACG sin dalle prima ore della mattina: pieni di energie, carichi dientusiasmo, i responsabili parrocchiali hanno allestito lo spaziomessoci a disposizione dalla Pro Loco e dal sindaco di Acquaviva,facendosi carico anche di pesanti fardelli … molto pesanti!! Ma ildesiderio di far vivere ai ragazzi una serata unica ha dato unosprint ulteriore. Tutto pronto … sono le 18.30 e i ragazzi, con iloro educatori, iniziano ad arrivare!! Dopo aver ricevuto i gadgetdella serata, sono stati accolti all’interno della fortezza mentre i djsi stavano scaldando e attrezzando per animare la serata.Per potersi scatenare è stato necessario carburare: cosa c’è dimeglio di una bella cena offerta da tante persone che hanno volutodonare un po’ del loro tempo per poter preparare tante prelibatezze?Infine la festa ha avuto inizio: i balli di gruppo hanno dato il viaalle danze e tutti si sono buttati nella mischia. Braccia alzata,applausi, salti, grida, trenini: tutto ha contribuito ad animare lafesta!! E’ stato bello vedere ballare anche gli educatori ma, spe-cialmente, i membri dell’equipe che, dopo tanto lavoro e fatica, sisono scatenati liberandosi da ogni preoccupazione ed aggiungendosiai loro giovanissimi!!L’Happy Hour quest’anno ha avuto un tema di sfondo:” Hoascoltato la tua musica, ora tu ascolta la mia”(tratta dal film“Quasi amici”). E’ stato questo il momento in cui è stata introdotta

la parte della serata dedicata alla preghiera e al ringra-ziamento al Signore che in tutto e per tutto ha accompa-gnato il nostro cammino fino a questo incontro finale:dopo aver ascoltato la nostra musica, è stato fondamentaleascoltare anche la Sua “musica”. La preghiera quest’annoha voluto ricordare la giovane Melissa che qualche set-timana prima aveva terribilmente perso la propriagiovane vita: abbiamo sentito il bisogno di affidarla alSignore, lei che, come i giovanissimi presenti alla serata,avrebbe potuto festeggiare, ballare e gioire. Dopo questomomento molto profondo siamo stati invitati ad ascoltarela Parola tratta dal vangelo di San Giovanni. In seguitoalle parole di don Roberto (assistente diocesano ACG), abbiamopregato insieme con le parole che Giovanni Paolo II ha volutodonare ai giovani durante la sua vita :”Non voglio avere paura di Te, o Cristo, ma fidarmi di Te fino in

fondo,

[…] di aprire,anzi, spalancare le porte a Te,

[…]di dire sì a Te e di seguirti come tuo discepolo,

[…]di avvicinarmi a Te,

[…]di aspirare alla santità e di contribuire ad un’era di uomini

santi!”

A conclusione della serata un bel finale “col botto” nel vero sensodella parola!!Ecco le parole di Gabriella e Marco, responsabili diocesaniACG, riguardo alla riuscita della serata: “Se dovessimo elencaretutte le persone da ringraziare non ci basterebbero una paginaintera! Ognuno di noi ha contribuito anche solo con un sorriso arendere magica questa serata! Per tutta l’equipe ACG è statodavvero un onore metterci al servizio di tanti giovani, più di 300,

per regalare una serata speciale...abbiamo dato tanto, ci siamostancati...ma lo abbiamo fatto con il cuore! <<E’ dando che siriceve>> dice il Vangelo e vi assicuriamo che è vero!Siamo statitravolti da una gioia immensa che ha ripagato tutte le fatiche!Quindi ringraziamo davvero tutti! Vogliamo però ricordare chetutta l’equipe è stata supportata da tantissime persone che gratuita-mente e silenziosamente ci hanno sostenuto con la loro presenza,con il loro lavoro e anche con tanta preghiera! Anche a loro un rin-graziamento che viene davvero dal cuore”. Oltre ai ringraziamentipresenti nelle parole prima citate, un particolare grazie va: all’am-ministrazione comunale di Acquaviva nelle persone del vicesindaco, Renato Cameli, e dell’assessore alle politiche giovanili,Luca Balletta, entrambi presenti durante la serata; alla Pro Loco,per tutto quello che ha fatto per noi; a quanti hanno collaboratonella realizzazione di questa festa; al Signore che ci ha uniti e ci hafatto vivere questa serata con gioia e tanto entusiasmo!!

Lorenzo De Angelis

HAPPY HOUR ACG 2012“ho ascoltato la tua musica, ora tu ascolta la mia”

IL GIORNO DELLA PRIMA COMUNIONE A RIPATRANSONE

Grottammare - Parrocchia Madonna della SperanzaLA PRIMA COMUNIONE

34° edizione del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto

La Santa Messa per la 34° edizione del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto,

che quest’anno verrà celebrata il prossimo sabato 9 giugno, alle 20.30

presso lo stadio Helvia Recina di Macerata, sarà presieduta dal Cardinale Mauro Piacenza,

Prefetto della Congregazione per il Clero.

Gioia Curzi vince il “Cantagiro”Venticinque anni, commessa, un diploma in fotografia, Gioia Curzi ha interpretato il brano vin-

citore dell’ultimo festival di Sanremo “Non è l’Inferno” di Emma Marrone

di Paride Travaglini

MONTEPRANDONE - La Monteprandonese Gioia Curzi, si è ag-giudicata la prima tappa del “Cantagiro”, manifestazione canora iti-nerante, che ha legato il suo nome a quello di famosissimi cantantiitaliani e che ha portato all’ apice talenti come Massimo Ranieri,Adriano Celentano, Lucio Dalla e tanti altri. Venticinque anni,commessa, un diploma in fotografia, Gioia Curzi ha interpretato ilbrano vincitore dell’ultimo festival di Sanremo “Non è l’Inferno”di Emma Marrone. Una scelta dettata anche dalla somiglianza conla cantante fiorentina. Sul podio, ex aequo Valentina Pia Cin-quino di Offida e Davide Peroni di Ascoli Piceno e Serena Allevidi Monteprandone. La selezione, organizzata dall’Agenzia GrandiEventi di Oriana Simonetti, responsabile ufficiale per il CentroItalia, si è svolta presso  il ristorante “La Dimora di Bacco” diMonteprandone ed ha visto la partecipazione di giovani cantantiprovenienti da Marche ed Abruzzo. Gli altri partecipanti: Gia-cinto Ceroni, Mirko De Angelis, Lidiya Bettacchi, Alessandra Carminucci, Giorgia di Pan-crazio. A decretare il vincitore, una giuria tecnica presieduta dal maestro Ferruccio Premici, ecomposta tra gli altri da Gabriele Sbattella, alias l’Uomo Gatto, vincitore di 80 puntate di Sa-rabanda, dal sindaco di Monteprandone Stefano Stracci, da giornalisti e una giuria popolare.Per le prossime tappe, iscrizioni e maggiori informazioni www.orianagrandieventi.it

foto

En

rico

Gia

mp

ieri