Anno XIII - n. 653 - 19 Maggio 2013 - Solennità di ... · e i benpensanti: chi mangia di questo...

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XIII - n. 653 - 19 Maggio 2013 - Solennità di Pentecoste Consolatore perfetto, Ospite dolce dell'anima! La grande festa della Pentecoste costituisce la pienezza dell’evento pasquale: Gesù Risorto, asceso al cielo e partecipe della signoria di Dio, compie la promessa fatta ai suoi discepoli di inviare loro lo Spirito santo. Ed è proprio nella potenza dello Spirito che la comunità cristiana può testimoniare Cristo in mezzo a tutti gli uomini, « nelle loro rispettive lingue» (cf. At 2,4.8.11). Se per il popolo di Israele Pentecoste era la festa memoriale del dono della Legge al Sinai, la festa dell’alleanza, per la comunità di Gesù il dono dello Spirito è celebrazione dell’alleanza nuova, ultima, definitiva. Gesù non ha lasciato «orfana» (cf. Gv 14,18) la sua comunità, né con l’ascensione al cielo è avvenuta una separazione tale da mettere fine alla sua azione nel mondo. La comunità dei credenti, infatti, condivide con lui la stessa vita, lo stesso Spirito, e questo la abilita a proseguire la sua azione nella storia: annunciare la buona notizia del Vangelo, compiere il bene, adoperarsi per far arretrare il dominio di Satana. Come Gesù fu riempito della potenza dello Spirito santo e così abilitato alla missione (cf. At 10,38), altrettanto accade alla sua chiesa, a partire dal giorno della Pentecoste. Nel brano evangelico odierno meditiamo su questa realtà ascoltando la promessa dello Spirito santo fatta da Gesù ai discepoli durante i cosiddetti «discorsi di addio», quelli in cui come Signore vivente e glorioso parla ancora oggi a noi. Gesù lega strettamente tale promessa all’amore: «se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre». Il cristiano è tale solo nella misura in cui ama il Signore Gesù Cristo «con tutto il cuore, la mente e le forze» (cf. Dt 6,5; Mc 12,30), lo ama più delle persone a lui care (cf. Mt 10,37), lo ama più della sua stessa vita (cf. Mt 10,39). È proprio vivendo in questo amore che egli può fare esperienza dello Spirito santo, Spirito Consolatore, Paraclito, «chiamato accanto», che attualizza la presenza di Gesù - il primo Consolatore dei suoi discepoli (cf. 1Gv 2,1) - e lo soccorre nella fatica quotidiana della perseveranza; Spirito di verità, che lo «guida alla verità tutta intera» (Gv 16,13): e per il cristiano la verità non è una nozione astratta, ma una persona, Gesù Cristo (cf. Gv 14,6)! Dopo aver nuovamente insistito sull’amore per lui e per la sua parola come possibilità per il credente di accogliere in sé l’amore del Padre e di divenire sua dimora, Gesù sigilla la sua promessa con una rivelazione decisiva: «il Consolatore, lo Spirito santo che il Padre manderà nel mio Nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Ovvero: lo Spirito santo, oggi, guida i discepoli a capire e ad assumere in profondità quelle realtà che, mentre Gesù era fisicamente con loro, non erano in grado di accogliere. Ci sono tempi diversi nella comprensione della persona di Gesù Cristo e del mistero della salvezza; ci sono gesti e parole di Gesù non immediatamente compresi dai discepoli, così come c’è un non-detto di cui sarà lo Spirito Santo a farsi interprete, lui che «non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e annuncerà le

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello

Anno XIII - n. 653 - 19 Maggio 2013 - Solennità di Pentecoste

Consolatore perfetto, Ospite dolce dell'anima!

La grande festa della Pentecoste costituisce la pienezza dell’evento pasquale: Gesù Risorto,

asceso al cielo e partecipe della signoria di Dio, compie la promessa fatta ai suoi discepoli di

inviare loro lo Spirito santo. Ed è proprio nella potenza dello Spirito che la comunità cristiana

può testimoniare Cristo in mezzo a tutti gli uomini, «nelle loro rispettive lingue» (cf. At 2,4.8.11).

Se per il popolo di Israele Pentecoste era la festa memoriale del dono della Legge al Sinai, la

festa dell’alleanza, per la comunità di Gesù il dono dello Spirito è celebrazione dell’alleanza

nuova, ultima, definitiva. Gesù non ha lasciato «orfana» (cf. Gv 14,18) la sua comunità, né con

l’ascensione al cielo è avvenuta una separazione tale da mettere fine alla sua azione nel

mondo. La comunità dei credenti, infatti, condivide con lui la stessa vita, lo stesso Spirito, e

questo la abilita a proseguire la sua azione nella storia: annunciare la buona notizia del

Vangelo, compiere il bene, adoperarsi per far arretrare il dominio di Satana. Come Gesù fu

riempito della potenza dello Spirito santo e così abilitato alla missione (cf. At 10,38), altrettanto

accade alla sua chiesa, a partire dal giorno della Pentecoste. Nel brano evangelico odierno

meditiamo su questa realtà ascoltando la promessa dello Spirito santo fatta da Gesù ai

discepoli durante i cosiddetti «discorsi di addio», quelli in cui come Signore vivente e glorioso

parla ancora oggi a noi. Gesù lega strettamente tale promessa all’amore: «se mi amate,

osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro

Consolatore perché rimanga con voi per sempre». Il cristiano è tale solo nella misura in cui

ama il Signore Gesù Cristo «con tutto il cuore, la mente e le forze» (cf. Dt 6,5; Mc 12,30), lo ama

più delle persone a lui care (cf. Mt 10,37), lo ama più della sua stessa vita (cf. Mt 10,39). È proprio

vivendo in questo amore che egli può fare esperienza dello Spirito santo, Spirito Consolatore,

Paraclito, «chiamato accanto», che attualizza la presenza di Gesù - il primo Consolatore dei

suoi discepoli (cf. 1Gv 2,1) - e lo soccorre nella fatica quotidiana della perseveranza; Spirito di

verità, che lo «guida alla verità tutta intera» (Gv 16,13): e per il cristiano la verità non è una

nozione astratta, ma una persona, Gesù Cristo (cf. Gv 14,6)! Dopo aver nuovamente insistito

sull’amore per lui e per la sua parola come possibilità per il credente di accogliere in sé l’amore

del Padre e di divenire sua dimora, Gesù sigilla la sua promessa con una rivelazione decisiva:

«il Consolatore, lo Spirito santo che il Padre manderà nel mio Nome, egli vi insegnerà

ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Ovvero: lo Spirito santo, oggi, guida i

discepoli a capire e ad assumere in profondità quelle realtà che, mentre Gesù era fisicamente

con loro, non erano in grado di accogliere. Ci sono tempi diversi nella comprensione della

persona di Gesù Cristo e del mistero della salvezza; ci sono gesti e parole di Gesù non

immediatamente compresi dai discepoli, così come c’è un non-detto di cui sarà lo Spirito Santo

a farsi interprete, lui che «non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e annuncerà le

cose future» (Gv 16,13). Sì, nel cuore dei credenti lo Spirito agisce rendendo presente tutta la

vita di Cristo, in quanto ascoltatore assiduo del Figlio: egli è memoria totale della persona di

Cristo, e così illumina il nostro agire quotidiano, fino al giorno della Venuta del Signore nella

gloria. Si comprende allora perché Gesù abbia affermato: «Quando verrà il Consolatore che

io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà

testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza» (Gv 15,26-27). Noi cristiani siamo i

testimoni di Gesù Cristo tra gli uomini, siamo il suo corpo nel mondo: questa la nostra

responsabilità, ma questa anche la nostra gioia profonda, che niente e nessuno ci potrà mai

rapire (cf. Gv 16,23). Sì, perché come cristiani viviamo di amore e nell’amore: amiamo lui, Gesù

Cristo, e lui ama noi. Noi e Cristo viviamo insieme!

In fila per la Prima comunione.. di Davide Rondoni

Vanno. In fila. Hanno la faccia seria. In un certo

senso, è il loro primo giorno da star. Tra i flash

che però non possono fotografare la cosa più

importante. Tra gente che sa e non sa cosa sta

succedendo. Molti lo sanno, altri se lo sono

dimenticato. Altri forse se lo stanno chiedendo di

nuovo. Ma loro avanzano, hanno la faccia seria, la

faccia che ci fa tremare. Perché un genitore trema

certo davanti al sorriso dei suoi figli, ma non

come trema di fronte al loro viso quando si fa

serio. E ti chiedi: cosa li impensierisce? Cosa li preoccupa? Ombre, pensieri, forse pene in

cui tu non puoi entrare, e spesso non puoi fare niente. Ma ora avanzano con la faccia seria

perché stanno pensando la cosa più incredibile della storia. Sono seri perché stanno

pensando quel pensiero che puoi sperare li accompagni sempre. In ogni ombra, ogni pena.

Stanno pensando: vieni Gesù. Perché sono in fila per la loro Prima Comunione. Per la

prima volta che si nutrono di Lui. Sono in fila, seri stanno per ingoiare il corpo di Dio,

l’eterno amore. Stanno per mostrare che - dopo il battesimo - sono davvero non solo più

corpo loro, corpo tuo, di madre e padre. Ma anche corpo Suo. Perché aprono la bocca e

dicono «amen» al corpo, al pane che caccia via la morte dalla loro vita. Al pane che li

nutrirà di eterno. Che li fa tuoi figli per sempre, anche quando non li potrai vedere più per

un po’, anche quando ti cercheranno e non sarai più nell’altra stanza. Stanno per ingoiare,

per bere l’atto d’amore invincibile. Il Dio che sembrava avesse in mente proprio te, i tuoi

bambini, l’amore che vuoi a loro, quando ha detto la frase che ha scandalizzato i Sacerdoti

e i benpensanti: chi mangia di questo pane non muore. Aveva sfamato uno o due giorni

prima una folla immensa con il pane e il pesce moltiplicato dal miracolo. Poi aveva

guardato quella folla di uomini donne bambini. E deve aver pensato: avranno ancora fame,

di pane, di acqua, di vino, di aria, di giorni, di vita, ma non ce la faranno, si perderanno. E

allora il Nazareno ha pensato che i miracoli non bastavano più. Occorreva una gesto

più forte, una compromissione totale. Un gesto mai udito tra gli uomini e tra gli dei. E

buttò tutto se stesso nella mischia, come un soldato che cerca il gorgo della battaglia

dove sa che non c’è scampo, buttò la sua intera persona sull’altare del sacrificio.

E lo fece come se anti-vedesse il tuo sguardo di padre e madre, il tuo sguardo di

innamorato, il tuo sguardo che ora tra le colonne o le panche della chiesa cerca il viso del

tuo piccolo o di lei che ti somiglia e non ti somiglia. Che è tuo e non tuo. Gesù compì quel

gesto perché tu possa dire al tuo piccolo o alla tua bimba: ti voglio bene «saremo sempre

insieme» senza mentire, senza prendere in giro il suo viso che ride, il suo viso serio.

Occorreva diventare corpo da mangiare, un Dio cielo e abisso che si fa addentare,

occorreva che Lui non solo moltiplicasse, ma si donasse come pane e vino al nostro

corpo. Che diventasse l’amante più forte. L’amante che non ti lascia mai. E ora che i nostri

figli in migliaia di chiese si mettono in fila noi cosa vediamo in questa scena?

Una cerimonia? Una costumanza? Una cosa che è bene fare? O il gesto che stordisce e

incanta il nostro povero amore, il gesto che attraversa come vento nuovo il nostro strano

cuore? Sono in fila, hanno il visetto serio, pensano coi loro pensieri bambini, così chiari e

oscuri. A volte così meravigliosamente divertenti a proposito di Dio. Pensieri da cui

dobbiamo imparare. Che dobbiamo avere sempre, come il primo e infinito «amen»

all’unico Corpo che porta tutti i nostri giorni e quelli dei nostri figli in un’alba che non

finisce.

Essere pronti! da "MATTUTINO" di G. Ravasi

pubblicato su Avvenire

Saper essere pronti è una grande cosa! È una facoltà preziosa che implica fermezza, analisi,

colpo d'occhio, decisione. Saper essere pronti è anche saper partire. Saper essere pronti è

anche saper finire. Saper essere pronti è, in fondo, anche saper morire. «Saper essere pronti

è anche saper finire». Mi aiutano i Frammenti di un diario intimo dello scrittore svizzero HENRI-

FRÉDÉRIC AMIEL (1821-1881) a trovare le parole per salutarvi, cari lettori, che siete stati con me

giorno dopo giorno per questo 2011 che sta ora spegnendosi. È sempre un po' difficile

scambiarsi un abbraccio frettoloso prima di salire sulla scaletta di un aereo che ci separa da

coloro coi quali si sono condivisi pensieri e affetti. Eppure, l'«essere pronti» era anche l'appello

che Cristo aveva lasciato ai suoi. Tuttavia, egli partiva, ma con una promessa: «Verrò di

nuovo», anzi, «tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, verrà il Figlio

dell'uomo» (Gv 14,3; Mt 24,44). La stessa morte, partenza estrema, non è mai un addio senza

futuro, come molti pensano, soprattutto i più sconfortati, come scriveva in modo amaro

LEONARDO SCIASCIA: «Non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire è l'ultima speranza».

Per il cristiano partire, finire, morire non sono sospirati o deprecati approdi nel gorgo del nulla,

ma un distacco per un nuovo e diverso inizio. Per questo, è necessario prepararsi, «essere

pronti» come per una nuova giornata impegnativa e importante. È con tale spirito che

salutiamo l'anno vissuto ed entriamo nel nuovo; sarà così che dovremo vivere anche l'ultimo

istante della nostra esistenza. È così che ora ci scambiamo non un «addio», ma un

«arrivederci», anche se non sappiamo né il giorno né l'ora né dove.

PROGRAMMA DEL MESE DI MAGGIO • Ogni sera dal Lun. al Ven. in Parrocchia ore 18,45 preghiera

mariana per il mese di maggio. Meditazione e preghiera di uno dei

20 misteri del Rosario; lettura mariana e canto delle litanie.

C’è la possibilità di un appuntamento settimanale per

una preghiera mariana nei cortili delle diverse zone

della Parrocchia. Segnalate la vostra disponibilità..

grazie!!!

mese mariano coi bambini.. • Martedì 21 e 28 maggio alle 16,45 preghiera mariana, con canti ed estrazione delle

"MADONNINE PELLEGRINE" per pregare in famiglia e con gli amici.

• Ogni domenica ore 10 "LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME" catechesi ai piccolissimi

(fino a 7 anni) con al termine preghiera mariana.

Il mese di maggio, nella devozione popolare è dedicato alla Vergine Maria.

Nel mese di maggio in particolare rivolgiamo la nostra preghiera a Dio perchè possiamo imparare il

modo giusto di onorarlo, prendendo come nostro modello di fede e di preghiera la Madre di Gesù.

Maggio è il mese in cui, nelle chiese e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore

dei cristiani sale a Dio l'omaggio della preghiera e dell'adorazione per mezzo di Maria. È anche il mese

nel quale più larghi e abbondanti, per intercessione di Maria, dal cuore di Dio affluiscono a noi i doni

della divina misericordia. La pia pratica del mese di maggio è espressione di delicata devozione

verso la Vergine, ricca di frutti spirituali per il popolo cristiano, perché Maria è la migliore strada che

conduce a Cristo e ogni incontro con lei ineffabilmente si risolve in un incontro con Cristo.

PREPARIAMOCI ALLA PRIMA COMUNIONE.. La prima Comunione é festa della fede, prepariamola con grande fervore ma anche con

sobrietà. «Questo giorno rimane giustamente impresso nella memoria come il primo momento

in cui.. si è percepita l’importanza dell’incontro personale con Gesù»

(SACRAMENTUM CARITATIS, 19)

TURNI PER LA CELEBRAZIONE DELLE

PRIME COMUNIONI

SABATO 25 maggio ore 18 - DOMENICA 26 maggio ore 10

DOMENICA 2 giugno ore 10 e 12

Ritiro di preparazione per i turni del 2 giugno

Sabato 1 giugno ore 9 - 13 (appuntamento in parrocchia)

Solennità di Pentecoste

ANTIFONA D'INGRESSO Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo,

egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio. Alleluia. (Sap 1,7)

L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori

per mezzo dello Spirito, che ha stabilito in noi la sua dimora. Alleluia.

(Rm 5,5; 8,11)

All’aspersione..

ECCO L’ACQUA che sgorga dal tempio santo di Dio, Alleluia. E a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza ed essi canteranno Alleluia. COLLETTA O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.

PRIMA LETTURA (At 2,1-11) Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)

Rit: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore.

SECONDA LETTURA (Rm 8,8-17) Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

SEQUENZA

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

CANTO AL VANGELO Alleluia, alleluia. Vieni, Santo Spirito,

riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Alleluia.

VANGELO (Gv 14,15-16.23-26) - Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

PREGHIERA DEI FEDELI

Il Signore ci ricorda il suo annuncio ogni giorno con la voce dello Spirito. Tuttavia, ascoltare ed obbedire alla sua parola, vivendola, rimane il frutto di una nostra libera scelta. Preghiamo dicendo: Signore rendici voce dello Spirito.

• Perché abbiamo sempre il coraggio di modificare il nostro linguaggio per mantenere la sostanza del tuo messaggio. Preghiamo. • Perché l’ascolto della tua parola ci spinga a coinvolgerci interamente in ciò che facciamo ogni giorno, senza mai alienarci da noi stessi. Preghiamo.

• Perché il nostro corpo sia sempre il tempio in cui dimora il tuo Spirito. Preghiamo. • Perché anche nell’imperfezione e nella miseria l’amore per te sia sempre una via sicura per essere liberi. Preghiamo.

O Padre, ogni giorno il mondo è un posto ricco sia di segni di speranza sia di cose orribili da accogliere e migliorare. Fa’ che il tuo Spirito ci aiuti a vedere sempre i primi per crescere nella speranza, e a non scoraggiarci di fronte alle seconde per saperle correggere. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. PREGHIERA SULLE OFFERTE Manda, o Padre, lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio, perché riveli pienamente ai nostri cuori il mistero di questo sacrificio, e ci apra alla conoscenza di tutta la verità.

PREFAZIO È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione

in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente

ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell’unica fede.

Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra,

e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria..

MISTERO DELLA FEDE.. Tu ci hai redenti con la tua Croce e Risurrezione

salvaci o Salvatore, salvaci o Salvatore, o Salvatore del mondo.

ANTIFONA DI COMUNIONE

Tutti furono ripieni di Spirito Santo e proclamavano le grandi opere di Dio. Alleluia. (At 2,4.11)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che hai dato alla tua Chiesa la comunione ai beni del cielo, custodisci in noi il tuo dono, perché in questo cibo spirituale che ci nutre per la vita eterna, sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spirito.

Con la solennità di Pentecoste termina il Tempo di

Pasqua. Il cero pasquale è posto nel battistero e lì

conservarlo con il debito onore. Alla fiamma del cero si

accendono, nella celebrazione del battesimo, le candele

dei neo-battezzati.

Costanza Miriano alla festa patronale..

SPOSALA E MUORI PER LEI!

Il momento culturale della festa parrocchiale è stato dedicato

quest’anno ad una riflessione sulla vita matrimoniale cristiana con

la proposta di un incontro, tenutosi venerdì 10 maggio, con

Costanza Miriano. Mamma, sposa, giornalista, scrittrice, già

conosciuta in occasione della missione popolare parrocchiale,

Costanza è autrice di due libri “SPOSATI E SII SOTTOMESSA”,

“SPOSALA E MUORI PER LEI” con i quali, attraverso lettere scritte a

delle amiche, raccontando la sua personale esperienza coniugale,

vuole aiutare la donna e l’uomo di oggi a comprendere e realizzare la loro vera vocazione

alla luce della fede. “Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti

è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa [..] E come la Chiesa sta

sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. E voi,

mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei

…”. Queste parole di San Paolo esprimono ancora oggi, secondo la giovane scrittrice, la

giusta sinergia che dovrebbe instaurarsi per un armonioso e fecondo rapporto di coppia,

in una vita matrimoniale scelta e vissuta alla luce del cristianesimo “perché Cristo è lo

sposo/ la sposa ed è LUI che dona bellezza a tutto, è LUI la vera gioia” ci ricorda

Costanza. L’amore coniugale diventa, quindi, accoglienza incondizionata delle

diversità, si trasforma ogni giorno in un incontro per donarsi l’uno all’altro in una

comprensione reciproca del proprio limite, della propria povertà.

La donna, sottolinea Costanza, deve mettere da parte la sua innata presunzione di voler

forgiare il proprio uomo secondo un suo modello per aiutarlo ad essere se stesso,

perché in quell’essere ”sottomessa” sa fare spazio, accogliere l’altro nella sua

complessità. L’uomo da parte sua deve superare il suo egoismo, imparando a morire per

la sua sposa, nella consapevolezza della bellezza della fatica e della sofferenza della

routine quotidiana. Riflessioni che, espresse in modo semplice, diretto, sorridente, e

arricchite da piccoli aneddoti sugli innumerevoli disastri familiari - casa, lavoro, 4 bambini

da lavare, stirare, amare - hanno provocato, in ognuno di noi presenti, una folla di pensieri

e importanti considerazioni sia sul nostro vissuto sia su grandi problematiche che lacerano

l’ attuale realtà sociale, come i vari interventi del dibattito hanno dimostrato. Dibattito che,

posso assicurare perché vissuto in prima persona, non si è concluso quel venerdì alle 23.00

ma ci ha inseguito anche nelle giornate successive della festa: all’ombra dei gazebo tra un

dolcetto alla nutella e un sorso di caffè ancora animate le discussioni sulle mogli e i

mariti!!!.

Marina Bellini

Nessuno vive a caso e per niente! PENSANDO AL CENTRO ESTIVO..

Dicono che farà caldo. Dicono che il programma quest’anno è strepitoso: abbiamo

un piano e sembra forte. Dicono che si faranno gite bellissime.. beh qualcuno dice

che non si andrà al mare.. Dicono che ci saranno folle. Qualcuno dice che non ci

verrà nessuno! Dicono che si farà qualcosa con gli altri centri estivi del quartiere.

Anzi no, dicono che ognuno resterà a casa sua e si organizzerà il suo orticello.

Dicono che ci sarà il parroco nuovo.. no altri dicono che ci sarà il viceparroco

vecchio! Dicono che gli animatori quest’anno sono davvero in gamba. Anzi no,

dicono che quest’anno hanno tutti la maturità.

Ad ogni modo, tra qualche settimana si comincia:

Musica, maestro! Il centro estivo comincia ad abitare i

sogni, i progetti, i calendari dei preti, delle famiglie, degli

adolescenti, dei ragazzi. Io lo so come sarà: sarà una

splendida occasione educativa!

Ai preti che l’hanno inventato e che ne sono l’anima, agli

adulti, ai giovani e agli adolescenti che li sostengono con

disponibilità e sollecitudine bisognerebbe fare un

monumento: è una idea geniale! È anche una fatica, talora

persino eccessiva per chi se ne fa carico. Si dovrebbe almeno dire grazie!

Che significa occasione educativa? Per chi crede che lo Spirito di Gesù abita nel

cuore dei credenti e li attira alla sequela di Gesù, l’educazione non è solo

l’addestramento a un comportamento accettabile, non è solo la

trasmissione di qualche idea o notizia, non è solo il tentativo di sottrarre ai

pericoli della strada e delle cattive compagnie.

L’educazione è l’aiuto offerto perché ciascuno possa gioire secondo lo

Spirito di Gesù mentre compie le sue scelte, mette

a frutto le sue qualità e il suo tempo, contribuisce

a rendere migliore il mondo. Noi usiamo per questa

gioia la parola “VOCAZIONE”. Per chi crede nel

Signore, educare un ragazzo, un adolescente, un

giovane vuol dire aiutarlo a vivere la sua vocazione.

Vocazione significa che nessuno è al mondo per caso

o per niente, ciascuno invece perché chiamato alla vita

da un amore che lo vuole felice. Io ci credo, così come

ci credono i genitori, gli educatori cristiani.

La musica che il Maestro chiama ad eseguire non è una partitura già scritta: è

invece un’opera originale. Chiede a ciascuno di entrare in dialogo con il

Maestro per creare l’armonia in cui ogni voce è necessaria, ogni strumento

insostituibile, ogni passo di danza aggiunge stupore.

Il dialogo è così interessante che sembra persino che il Maestro impari la

musica dagli amici che stanno con lui e componga l’opera mirabile giorno per

giorno, provando con loro: che musica ragazzi!

Grazie a quanti non solo staranno ad aspettare che la musica culli le loro

orecchie.. ma imbracceranno il loro strumento, faranno un bel respiro e

prenderanno parte all’orchestra!!! Grazie!!!

• CENTRO ESTIVO

ragazzi

elementari e medie

dal 17 giugno al 5 luglio

• CAMPO ESTIVO ragazzi dei gruppi SARETE MIEI TESTIMONI

dall'8 luglio al 15 luglio a MARANZA (BZ) info don Andrea..

nella BASILICA DI SAN PIETRO in Vaticano Giovedì 23 maggio - ore 18

Papa Francesco celebrerà

la Professione di fede sulla tomba di San Pietro Apostolo

insieme a tutti i Vescovi d’Italia.

Siamo invitati a questo particolare momento di comunione ecclesiale..

Da lunedì 20 maggio pomeriggio in segreteria

parrocchiale sarà possibile ritirare i biglietti per

accedere alla Basilica.

Martedì 21 maggio ore 18,30 in parrocchia Incontro esplorativo con gli adulti che desiderano dare una mano nei

laboratori del Centro estivo – per info don Andrea

Fate passa parola con le amiche..

e portate scintillanti idee!!!

GIORNO APPUNTAMENTO DELLA SETTIMANA..

DOMENICA 19

PENTECOSTE

h. 10 LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME, attività bambini fino a 7 anni

h. 10,15 Catechesi IO SONO CON VOI (primo anno di Comunione)

h. 10,15 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1 (primo anno di Cresima)

h. 11,30 Catechesi VENITE CON ME

h. 11,30 Cat. SARETE MIEI TESTIMONI 2, Cat. SARETE MIEI TESTIMONI 3

h. 11,30 DOPOCRESIMA - gruppo VI HO CHIAMATO AMICI

h. 17,45 prepariamoci alla Prima Comunione -

catechesi intensiva, h. 19 Messa, preghiera mariana e cena

insieme!

LUNEDÌ 20 h. 18,45 preghiera mariana

a seguire COMUNITÀ GESÙ RISORTO: preghiera carismatica

MARTEDÌ 21

h. 16,45 Catechesi IO SONO CON VOI (primo anno di Comunione)

h. 16,45 Catechesi VENITE CON ME

h. 18,30 incontro adulti laboratori Centro estivo

h. 18,45 preghiera mariana

h. 20 Cena volontari festa patronale (conferma in segreteria entro lunedì)

MERCOLEDÌ 22

h. 9 e h. 19 Lectio divina

h. 15,30 Gruppo MARIA DOMENICA MAZZARELLO (donne del cucito)

h. 16,45 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI

h. 18,45 preghiera mariana

GIOVEDÌ 23 h. 9 Adorazione eucaristica

h. 18,45 preghiera mariana in via Contardo Ferrini 7

VENERDÌ 24

h. 17 CIRENE: accoglienza e distribuzione generi alimentari

h. 18,45 preghiera mariana

h. 19,45 gruppo adolescenti IO HO SCELTO VOI

h. 21 SCHOLA CANTORUM

SABATO 25 h. 15,30 Attività gruppo scout

h. 18 Prime Comunioni

DOMENICA 26

SS. TRINITÀ

h. 10 LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME, attività bambini fino a 7 anni

h. 10 Prime Comunioni

h. 10,15 Catechesi IO SONO CON VOI (primo anno di Comunione)

h. 10,15 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1 (primo anno di Cresima)

h. 11,30 Cat. SARETE MIEI TESTIMONI 2, Cat. SARETE MIEI TESTIMONI 3

h. 11,30 DOPOCRESIMA - gruppo VI HO CHIAMATO AMICI conclusione

dell’itinerario sull’affettività ADOLESCENTI.. IL SOGNO DELL’AMORE PER SEMPRE..

PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308 E MAIL : [email protected]

www.vicariatusurbis.org/SantaMariaDomenicaMazzarello - [email protected]

È ONLINE IL NUOVO SITO PARROCCHIALE www.santamariadomenicamazzarello.it VISITATELO!!!

LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12, H. 17, H. 19 IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 18

NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30 E ALLE H. 18

CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA

Segreteria: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30