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ANNO LXXXVIII M .7 : • 1° APRILE 1964

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AChiesa dell'istituto missionario San Gio-vanni Bosco a COAT-AN DOCH (Francia) .La Vergine Ausiliatrice fa vedere a DonBosco il suo futuro campo missionario.A sinistra e rappresentato il sogno di nove -,anni ; a destra la malattia del giovane Cagliero, che sarà il primo missionario sale-siano, il futuro cardinale'Cagliero. 1 sel-vaggi ne circondano Premurosi il letto«Se muore, chi ci porterà il- Vangelo?» .

SANTO DOMINGO (Rep . Dominicana), ;'Aspetto del settore salesiano alla Esposizione dei Religiosi aperta nella città du- ;sante la "Settimana delle Vocazioni" . Vispiccavano i lavori di meccanica, tra iquali la riproduzione della Torre Eiffel .

in copertinaL'Alleluia pasquale ricanta per tutti inostra Cooperatori e . Lettori la pace e lagioia che vibrano :nei cuori rifatti a nuovodalla Confessione e dalla; Comunione pa-squale .Nella foto : il nuovo organo del Te pio sale-siano "Redentore" di Bari .'

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L'Oratorio nella parola di Paolo VI

tJllO stllpelldo fenomeno di popolo

L'Oratorio è la scuola della bontà e della pietd ;è il laboratorio delle coscienze giovanili ;è l'allenamento ai grandi doveri della vita ;è veramente un vivaio di uomini sani, onesti, intelligenti e attivi ;è uno stupendo fenomeno di popolo »

11 23 gennaio scorso Sua Santità Paolo VIriceveva in udienza i componenti il Con-siglio Direttivo della Confederazione Ita-liana Oratori e Circoli Giovanili, e i Rap-presentanti della Federazione Internazio-nale dei Movimenti Giovanili CattoliciParrocchiali . Dopo aver loro espresso ilsuo paterno grazie « per l'amore che por-tano alla gioventù », ribadiva l'importanzadella missione degli oratori e circoli gio-vanili e la perenne attualità del loro com-pito, che sta a metà strada tra quellodella scuola e quello della famiglia nelquadro dell'educazione delle giovani ge-nerazioni al senso vivo della cattolicità .

« Tante -- diceva Sua Santità - sonole istituzioni che si occupano della gio-ventù da sembrare difficile, a prima vi-sta, riservare alla istituzione, che voi pro-

movete, un nome, un posto, una funzione ;la famiglia e la scuola specialmente hannotale precedenza, tale dignità, tale auto-rità nel campo dell'educazione dell'ado-lescenza e della gioventù da non lasciarespazio - così parrebbe - ad altre opererivolte all'età giovanile ; e. per di più,iniziative e associazioni speciali per ra-gazzi e per giovani - nei settori del di-vertimento, dello sport, dell'attività re-ligiosa e cattolica stessa - si contendonocosì l'onore e la capacità di attrarre a sèla gioventù, che si direbbe superflua equasi ingombrante l'impresa .. che volessecon esse concorrere nella missione diavvicinare e di formare la gioventù stessa .

Invece la tradizione storica, da unaparte, e la realtà sociale odierna, dall'altra,ci mostrano quanto sia provvidenziale, 101)

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necessaria potremmo tuttora dire, l'istituzioneoratoriana . San Filippo e San Giovanni Bosco,per attenerci a due soli nomi di incontesta-bile autorità, ci dimostrano quanto sia sa-piente, quanto benefica l'inserzione della loroattività educativa nel contesto delle cure edelle opere che si occupano di gioventù ; essinon hanno invaso un campo altrui, hannooccupato un campo rimasto incolto, anzi daaltri non bene coltivabile » .

Scuola popolare di bontàL'Oratorio - ha proseguito il Papa -

come il patronage o altra analoga istituzione,si è dimostrato ed oggi più che mai si di-mostra opera egregiamente complementare siadella famiglia, che della scuola, e si attestacome opera fondamentale per quella famigliae quella scuola che guida l'uomo alla vitareligiosa collettiva . e che si chiama la par-rocchia .

Non è a voi, espertissimi in materia, cheNoi dobbiamo descrivere e giustificare questofenomeno, perchè voi sapete benissimo chel'azione vostra a vantaggio delle anime gio-vanili è, generalmente parlando, indispensa-bile: in via ordinaria, si può dire, il ragazzo,il giovane non attinge psicologicamente, nèpuò spesso effettivamente attingere dalla fa-miglia l'assistenza religiosa e morale, che voigli prodigate ; nè la scuola, anche se buona,può arrivare a quei temi ed a quei metodid'alto valore etico e spirituale, che invece spe-cificano l'educazione oratoriana, e ne fannoun'ottima ed efficace iniziazione alla vera vita .L'Oratorio, o, come dicevamo, altra opera si-mile, è infatti la palestra delle forze moralie religiose, impiegate con diretta e saggia in-tenzionalità e con tendenziale rendimento dimassimo grado; è la scuola della bontà edella pietà ; è il laboratorio delle coscienzegiovanili; è l'allenamento ai grandi doveridella vita : è la tessitura delle buone amicizie,che daranno poi alla compagine sociale lasua più schietta e solida coesione ; è vera-mente un vivaio di uomini sani, onesti, in-telligenti ed attivi : è uno stupendo fenomenodi popolo.

Voi sapete benissimo questi aspetti e que-sti meriti delle vostre istituzioni giovanili :come sapete quanto siano benemerite perla loro apertura a tutta la gioventù d'un

dato ambiente; come tendano perciò ad es-sere accoglienti della ' massa ' giovanile nellasua totalità, e si raccomandino perciò per taleloro carattere popolare, dove è facile scor-gere certe profonde affinità fra l'educazionedemocratica e la pratica della carità verso ilprossimo. E sapete anche quale lavoro peda-gogico si possa svolgere nel grande ovile ora-toriano, sia per portare la gioventù al livellodella formazione comune, sia per sperimentarlain processi elettivi e selettivi, che possonofare dell'Oratorio un corpo dai molti organidiversificati, e che possono convertirne al-cuni settori in bacini di cultura di altre asso-ciazioni specializzate, che esigono e dànno ailoro adepti particolare formazione e particolariqualificazioni » .

L'Oratorio è per la massaPaolo VI continuava delineando una delle

caratteristiche dell'Oratorio più care a DonBosco, che lo chiama « la parrocchia deifanciulli abbandonati » e lo vuole aperto allemasse dei figli del popolo, per i quali « èl'unica tavola di salvamento » .

« L'Oratorio, ossia l'opera di raccolta e di as-sistenza all'intera popolazione giovanile d'unadata comunità, non si oppone infatti all'esi-stenza nel suo seno, o al suo fianco, di quellealtre associazioni particolari, di quelle, inprimo luogo, dell'Azione Cattolica ; ma invece vi prepara il campo ove esse possono re-clutare le loro schiere, già addestrate dauna formazione di base, e dove possono eser-citare qualche loro prima attività e trasfon-dere quella più vivace animazione da cui sonocaratterizzate . L'Oratorio è per tutti, l'Asso-ciazione cattolica è per alcuni più volente-rosi; l'Oratorio genera ed offre il grande campodella vita giovanile comunitaria, l'Associazionevi sceglie e vi coltiva il gruppo idoneo a par-ticolare formazione ; l'Oratorio si misura so-prattutto con le statistiche quantitative, l'As-sociazione con quelle qualitative; l'uno el'altra sono complementari e si integrano avicenda .

Non spendiamo altre parole per fare l'apo-logia delle care e provvide istituzioni a cuivoi date il cuore e l'azione . Vi basti saperequanto anche Noi le apprezziamo . e quantoperciò le incoraggiamo » .

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«Disse loro :Lasciate che i bambini vengano a me. . .

E abbracciandolie imponendo loro le mani, li benediceva»

(Marco, X, 14-16)

La catechesi : scopo fonda-mentale dell'Oratorio

Dopo aver espresso un Suo « pri-mo voto per la conservazione, l'effi-cienza, l'incremento dei nostri Ora-tori », il Papa ha così concluso :«Altro voto Nostro si è che questenostre istituzioni vogliano sempremantenere il loro originario e ma-gnifico carattere religioso e familiare .Siamo i primi ad augurare che esseabbiano ogni incremento interiore edesteriore, atto ad attrarre, interes-sare, formare la gioventù ; abbianoa perfezionare la loro arte pedago-gica e sviluppare la loro organiz-zazione, ad abbellire le loro sedi,ad offrire divertimenti sportivi, ri-creativi, turistici non che avvia-menti professionali e culturali quantomigliori possibili, e così via :, mapensiamo che non sarebbe pro-gresso vero delle istituzioni medesimese esse non avessero sempre, comescopo principale, quello della cate-chesi, dell'istruzione religiosa, dellacultura cattolica- della formazionealla preghiera e alla vita cristiana ;come pure pensiamo che sarà unpregio inconfondibile il loro, se sa-pranno sempre circondare il giovaned'un'atmosfera di bontà, di confi-denza, di affezione, di amicizia. dicolloquio individuale, di letizia sem-plice, pura e sana, non sofistica e nonequivoca; familiare in una parola,veramente caratteristica di quellapedagogia che mette a diretto e fiduciosocontatto l'educatore con l'alunno, e fa delmaestro un padre ed un amico, e che tantobene qualifica la tradizionale fisionomia del-l'Oratorio, autorizzandolo a far proprie leparole dell'apostolo Paolo : " Se aveste anchemigliaia di precettori . . . ma non avete moltipadri; per mezzo del Vangelo io invece viho generati in Cristo Gesù " » .

Quest'ultima caratteristica dell'Oratorio perDon Bosco è essenziale . In ambienti giova-nili dove liberamente si accede e donde li-beramente si parte, soltanto una forza mo-

rale amata ha virtù di ottenere la frequenzae di far regnare il buon ordine. In una grandecittà d'Italia uno studente, interrogato perchèavesse lasciato un ricreatorio laico attrezza-tissimo per frequentare l'Oratorio- rispose :« Qui c'è il cuore ». Risposta che vale tuttaun'apologia degli Oratori organizzati e di-retti con la paternità di Don Bosco . TaliOratori sono sempre attuali e continuano adessere l'arca di salvezza per il mondo gio-vanile dei nostri giorni ; ancor oggi essi co-stituiscono l'opera veramente popolare di DonBosco, opera alla quale è più legata la suafama di apostolo della gioventù .

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Per la campagna « I"arrtiglia Cristiana Educatrice»

Non è raro che persone adulte giustifichinouna certa ' libertà ' di parola e di compor-tamento alla presenza di un bambino dimeno di 4-5 anni, dicendo : « Tanto non capisceancora . . . » .

La psicologia moderna ha dimostrato chequesto è un errore grave, che potrebbe anchepagarsi poi a caro prezzo . P stato provatoche molte condotte delinquenziali, che si ma-nifestano inspiegabilmente dall'adolescenza,hanno la loro origine in quello che il ra-gazzo ha visto, vissuto e sofferto, più o menoinconsciamente, in una famiglia 'disordi-nata ', nei primissimi anni della sua vita . Lacosa è così seria che merita che se ne di-scorra con calma, perchè i nostri Cooperatorinon restino nel pregiudizio comune in pro-posito, ma - comprendendo l'importanzaestrema della prima educazione familiare -s'impegnino in un'azione coerente nelle lorofamiglie e in uno sforzo di illuminazione tragenitori e persone amiche .

E nota la risposta di un educatore speri .mentato a una madre che gli aveva chiestoquando doveva cominciare a educare il suobambino che aveva orinai due anni : « Si-gnora, torni a casa e cominci subito, perchèlei ha già perso due anni! » . Dalla nascita, ilbambino è capace di reagire in qualche modoall'ambiente che io circonda e dal secondomese, quando comincia a sorridere a suamadre, si stabilisce un rapporto con le fi-gure familiari, che si fa sempre più significa-tivo, da cui dipenderà in buona parte il tipofuturo di personalità e di comportamento .

-Ala com'è possibile se i - età dr ragione' sipone verso i 6-7 anni e, prima, il bambino.sembra incapace di ragionare e anche di com-prendere idee, norme e valori? L'apparentemistero è rivelato quando si venga a saperedella presenza nel bambino di una specie dicomprensione vitale delle norme e dei valori

ks-FE;MESTICA

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' incarnati ' nel comportamento dei genitori .In termini tecnici, i psicologi parlano di«introiezione delle figure parentali in azionedi ruolo »: il che significa, in termini più sem-plici, che il bambino guarda a quello che fannoi genitori, a come si comportano tra di loro,a come lo trattano abitualmente e a comereagiscono agli avvenimenti della vita, in-teriorizza e assimila senza quasi accorgersenequelle modalità di condotta, impara a rispet-tare e ad apprezzare, quindi a imitare, quantovede rispettato e apprezzato dai genitori, cheegli ama e da cui in tutto dipende .

In proposito vi è una bellissima affermazionedi Pio XII, che accetta in pieno le cosl.atazionidelle scienze psicopedagogiche e così si esprime :« La psicologia e la pedagogia moderne met-tono fortemente in evidenza l'importanza del-l'educazione ricevuta negli anni dell'infanzia .Quello che forma allora il fanciullo non è uninsegnamento orale più o meno sistematico-ma soprattutto l'aura del focolare, la presenzae il contegno dei genitori, dei fratelli e dellesorelle, del vicinato, il corso della vita quo-tidiana con tutto quello che il bambino vede,intende, risente. Ognuno di questi elementi .forse minimo in sè, lascia tuttavia in lui unatraccia e a poco a poco determina gli atteggia-menti fondamentali che egli prenderà nellavita : fiducia nelle persone che lo circondano,franchezza, docilità, spirito d'intrapresa e didisciplina, rispetto dell'autorità, o, al con-trario, individualismo egoista, insubordina-zione e ribellione. L'azione dolce ma costantedi una famiglia sana, concorde e ben costi-tuita, regola gli istinti naturali, li dirige inun senso preciso, li coordina e foggia cosìnature armoniche, pienamente sviluppate in-dividualmente e socialmente. Lo squilibriofamiliare invece si ripercuote sui fanciulli ene la esseri instabili, vittime di discordanzee di soprassalti intimi, incapaci di formareun accordo profondo tra le loro tendenze in-nate e l'ideale morale » .

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D i qui l'enorme responsabilità dei geni-tori, che devono rendersi capaci di creare emantenere quell'aura serena e ordinata delfocolare domestico, di mostrare ai figli quel-l'esemplarità perfetta da cui dipende in granparte il loro avvenire personale e sociale . P- lo ripetiamo - un fatto accertato che ladelinquenza minorile è legata quasi semprea un'esperienza infelice dei primi anni divita in famiglie spezzate e, ancor più, discordisui valori da sostenere e da comunicare, in-coerenti o indifferenti riguardo alle basi stessedella vita morale, religiosa e sociale . Comeè pure certo che i caratteri forti e ben riu-sciti, le personalità armoniche e feconde- quali ritroviamo nei Santi - sono statepreparate, nei primissimi anni della loro vita,dall'azione «dolce, ma costante, di una fa-miglia sana, concorde e ben costituita ».

A costituire quel clima ideale di vita fa-mniliare concorrono molti elementi, tra cuila sicurezza economica, l'elevazione del tonoculturale, la casa sufficientemente ampia eaccogliente, l'osservanza di un orario ragio-nevole ma preciso, la tranquillità e la pacenei rapporti reciproci ecc. In particolare vor-remmo far notare un dato secondario che,però, gli studiosi della famiglia tendono avalorizzare sempre di più : l'utilità di istituire

SACERDOTI NOVELLIDI 16 NAZIONIORDINATINELLA BASILICADI MARIAAUSILIATRICELa domenica 9 febbraionel Santuario di MariaAusiliatrice altri 33 Sale-siani venivano ordinatiSacerdoti da S . E . mons .Giuseppe Cognata, sale-siano . I novelli Sacerdotisono tutti allievi del Pon-tificio Ateneo Salesianoe provengono da 16 Na-zioni diverse . Gli italianisono 9, i colombiani 4, gliindiani 3, gli inglesi, i bra-siliani, gli statunitensi ei giapponesi, 2 . L'Austria,l'Australia, la Cina, l'Ir-landa, il Messico, l'Olan-da, il Perù, il Portogallo,l'Uruguay, hanno ognunaun rappresentante . I no-velli Sacerdoti furono fe-steggiati nella Casama-dre con una grandiosaaccademia presieduta dalSuccessore di Don Bosco

e ' celebrare ' con intima gioia delle usanzefamiliari, di stabilire come un ' cerimonialedi famiglia' per circostanze regolari e ricor-renti, specie in occasione di feste religiose(Pasqua, Natale, Santi patroni . . .) o familiari(compleanni, ricordo ' di ricorrenze felici otristi del passato familiare . . .) . Si tratta dicreare e continuamente ' ricreare ' l'unità dellafamiglia con tutta una catena di riti familiariche - se collegati volutamente con quellicomunitari della liturgia - concorreranno aesprimere, agli occhi del bambino, la sacra-lità della famiglia, a rinforzare il legame isti-tuzionale tra famiglia e religione, e a dareall'azione educativa una straordinaria efficacia .È stato detto' famiglia : piccola Chiesa! ' . 1 ' riti'e le usanze familiari, in quanto incarnano econtinuamente rinforzano valori affettivi, mo-rali e religiosi, possono diventare come deisacramentali, che rendono efficace la grazia delmatrimonio anche nel suo momento educativo .

i n un mondo in trasformazione, anche lafamiglia sta cambiando . L'avvenire dellanuova società e della Chiesa, che rinasce dalConcilio, è legato in buona parte all'impegnodi rinnovamento e di azione educativa deicristiani nel cuore della famiglia .

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Libertà dall'osceno

U ti gruppo di cinquantatrè deputati hannopresentato alla Camera una interpellanza ri-volta al Presidente del Consiglio dei Mi-nistri e ai Ministri dello Spettacolo, degliInterni e della Giustizia, per conoscere qualiprovvedimenti intendano prendere e promuo-vere sul piano esecutivo e legislativo, perconsentire l'applicazione delle attuali normeche regolano la revisione degli spettacoli ci-nematografici da parte delle competenti Com-missioni le quali, nella maggior parte deicasi, interpretano il concetto di « buon co-stume » in modo del tutto estraneo allo spi-rito della legge, concedendo il « nulla osta »a film il cui contenuto è così palesementeoffensivo persino dello stesso buon costumein senso penalistico, da determinare il suc-cessivo intervento della Magistratura .L'Osservatore Romano ne fa questo com-

mento :La interpellanza dei parlamentari dentocri .-

stiani esprime il sentimento della maggioranzadei cittadini onesti, che si chiedono come siconceda l'immunità a produzioni cinematogra-fiche palesemente illecite, offensive della decenzae della morale, senza il divieto delle specificheCommissioni istituite per garantire il buon co-stume, sulla base della esplicita legge .

Vien fatto, alla lettura della circonstanziatamotivazione dell'interpellanza, di esclamare :« Finalmente! » . Noi abbiamo sostenuto chel'errore non è nella legge, ma nei modi di ap-plicazione, anzi di evasione dalla legge, propriolà dove la legge sarebbe sufficiente a tutelare il« buon costume » moralmente e civilmente inteso .

Auguriamoci che il sentimento comune, final-mente manifestato, abbia a consentire correzionie interventi tali da ridare fiducia alla genteonesta e sanzione ai mercanti di malcostume .

Stagione nera del cinema

Che questi « mercanti del malcostume »svolgano una sempre più intensa e indistur-bata attività, lo dice all'evidenza l'articolo

dell'Assistente del Centro Cattolico Cinemato-grafico, intitolato « Stagione nera del ci-nema », comparso su L'Osservatore Romanodel 19 febbraio u . s .Ne riportiamo i passi più importanti e

invitiamo i genitori a meditarli per evitarea se stessi la dolorosa sorpresa di veder di-strutti in pochi minuti il lavoro premuroso esacrificato che vanno compiendo per l'edu-cazione dei figli .

Purtroppo . sotto il profilo della moralità,dobbiamo osservare che il peso degli spetta-coli negativi (la negatività considerata non intermini solo quantitativi, ma come virulenzadi male presente in alcune opere) offertici daglischermi italiani nel 1963, è addirittura schiac-ciante a confronto della produzione sana, laquale non ha avuto che rarissimi esem-plari di opere artisticamente e spiritualmentevalide .

íIl quadro riassuntivo dei giudizi morali del

C.C.C. sulla programmazione cinematogra-fica del 1963 ci mostra globalmente, sullascorta delle cifre, un lieve regresso dei filmpositivi (dal 67,81% del 1962, al 65,94% del1963) e un leggero aumento di quelli negativi,con particolare riferimento agli « esclusi » (dal17,91% al 19,92%) .

La prima constatazione dolorosa che gl'in-dici morali suggeriscono, è che la produzionemalsana - di cui l'Italia purtroppo conservail triste e inglorioso primato - è andata con-solidandosi, offrendoci un vasto campionariodi vergogne e di scelleratezze quali mai s'eranoviste nella storia del cinema .

È stata una stagione di inaudite mortifica-zioni per quanti hanno dovuto seguire, perobbligo di ufficio o per dovere di stato, i 500e passa film proiettati dagli schermi ita-liani nel 1963 .

Mai, come in certe occasioni offerteci dallacinematografia deteriore degli ultimi tempi,abbiamo sentito - noi della Commissioneecclesiastica di revisione - l'inadeguatezzadella classifica nostra più grave - « escluso »- per esprimere la malizia e la pericolosità

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dell'opera e per condannarla . E mai abbiamopiù vibrato di dolore e di sdegno per l'insensa-tezza di alcuni rappresentanti della produzione- che hanno gettato fango sui propri col-leghi di categoria, incentivando il processo didissoluzione dell'economia cinematografica -;per l'acquiescenza degli organi di vigilanzadello Stato e di molta parte della stampa• della critica cinematografica . E mai, comein qualche occasione, siamo rimasti sgo-menti di fronte al silenzio, al conformismo• alla pavidità di tante persone oneste- cat-tolici militanti compresi .

Il Santo Padre nel recentissimo discorsoai quaresimalisti di Roma allude precisa-mente ai gravi rischi del «silenzio del mondocattolico ».

Danni enormi alle coscienze

Di fronte a un cinema-verità che presenta lamenzogna e le vedute personali dell'autore- il più delle volte malate - di fronte alrealismo che stimola all'evasione del sopran-naturale - come se il mondo spirituale nonfosse « reale » - di fronte ai film-inchiestache il più delle volte sono « falsi in atto pubbli-co », in quanto riproducenti una realtà umana• sociale studiosamente alterata o ricostruitaper servire inconfessabili propositi sotto l'or-pello del « docunxento autentico », di fronteallo scempio della stupidità e della porno-grafia filmata, viene da chiedersi : chi risar-cirà l'enorme danno inferto alle intelligenze,alle coscienze, alla dignità di tanti figli di Dio .,di cittadini, di padri e madri di famiglia,studenti, operai, giovani in via di forma-zione e anche ragazzi? Persino il mite e buonPapa Giovanni, così alieno dalle polemiche• dagli anatemi, non mancò di rivolgereparole di accorato sdegno e di protesta perl'ondata di male sollevantesi dagli spettacolicorruttori .

Ci sembra di avvertire una impressio-nante carenza di senso di responsabilità- atutti i livelli rispetto a questo fenomeno dimalcostume che non esiteremo a definire unvero e proprio « peccato sociale », al qualeun po' tutti diamo concorso, chi con il con-formismo, chi con l'indifferenza, chi conl'acquiescenza, chi con gli interessi materialidiretti o indiretti e chi, soprattutto, con l'obliodei precetti cristiani e degli insegnamentidella Chiesa: così gli imprenditori, così ifunzionari di Stato preposti al settore, così irappresentanti dei partiti politici, così gliesercenti, gli spettatori ecc.

Dobbiamo tonificare la coscienza delle

persone rette, dei responsabili del bene

pubblico, dei maestri e dei genitori dellagioventù stessa. . . nei riguardi della con-

cezione edonistica della vita e particolar-

mente nei riguardi della pubblica moralità

ogni giorno doppiamente offesa da mise-rabili scandali di malcostume e da com-

piacente pubblicità che li divulga e ne fa

pascolo di divertita curiosità come pure,

a quanto da ogni parte Ci è riferito, nei

riguardi di certi spettacoli palesemente

immorali, che disonorano l'arte, corrom-

pono il popolo, disconoscono il caratteresacro della vita e, quel ch'è più, offendono

la legge di DioPAOLO VI

Ateismo pratico

Pio XII, di v. m., già rilevò nel discorsosul « film ideale » del 28 ottobre 1955, il pe-ricolo di una cinematografia in cui tutto simuove « come se Dio non esistesse » . Innon pochi esempi della decorsa stagione,-ciè parso di vedere qualcosa di ben più insidiosoe allarmante: la volontà precisa di attentarealla visione cristiana della vita, un piano or-dinato, e invisibilmente guidato. di operetendenti a inculcare negli spettatori senti-menti di un pratico ateismo e di un apertoamoralismo . Abbiamo visto la Chiesa, i luoghisacri, i Ministri di Dio, apparire negli schermicome fondi archeologici, come scenografie as-senti, senza poesia e incidenza sui fatti umaninarrati, oppure come elementi odiosi di con-trasto, come segni di privilegio, come espres-sioni di tabù, come elementi « intoccabili »- il cardinale mummificato e «incomunica-bile » di Fellini in « 8 1/ »! - quasi un mondosepolto e arcaico .Tutto questo è avvenuto (e sta avve-

nendo) paradossalmente in Italia, in epoca diConcilio, in assoluto dispregio dei richiami deipastori, dei Pontefici, dei Padri Conciliari,che non hanno mancato di elevare energiciappelli al senso di responsabilità, di consape-volezza delle supreme esigenze dell'ora, conappassionati inviti a tutti gli uomini di buona 11<,

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volontà, e in specie a tutti i credenti afhnchèvogliano dare segni di coerenza e di armoniacon l'affiato elevante dello Spirito Santo,presente come non mai nella sua Chiesa, pervivificarla nel suo corpo intero, in tutte lesue membra e ridarle freschezza e splendore alcospetto del mondo .

IL PONTIFICIO ISTITUTO SUPERIORE DI LATINITA« L'Osservatore Romano» del 27 febbraio ha pubblicato il

`Motu proprio' col quale il Santo Padre Paolo VI decreta lafondazione del Pontificio Istituto di Alta Latinità .

Premesso che « è sempre stata ferma persuasione dei SommiPontefici che lo studio della lingua latina e delle lingue antichesia indissolubilmente congiunto con l'istruzione e formazionedei giovani avviati al sacerdozio », come è messo in bella evi-denza nella Costituzione Apostolica 'Veterum Sapientia ' diPapa Giovanni XXIII ; premesso pure che «nulla vi è di piùnecessario per far ben apprendere ai nostri giovani le lingueantiche che l'opera di valenti maestri : d'insegnanti cioè cheper profondità di dottrina, per dominio della lingua e conve-nienti doti pedagogiche, sappiano impartire un insegnamentotanto efficace e proficuo quanto dilettevole, sì che i loro alunnidiventino capaci di ritrasmetterlo un giorno con pari frutto »,Sua Santità Paolo VI decreta :

• In esecuzione della Costituzione Apostolica 'VeterumSapientia' del Nostro Predecessore Giovanni XXIII, fondiamoed erigiamo presso il Pontificio Ateneo Salesiano il PontificioIstituto Superiore di Latinità, disponendo che esso inizi i corsiaccademici il più presto possibile .

• L'Istituto dipenderà dalla Sacra Congregazione dei Se-minari e delle Università degli Studi, non solo per la generalevigilanza che essa esercita in materia a norma del c . 256 delC.I .C ., ma anche in forza di uno speciale vincolo di diretto pa-tronato, affinchè il detto Istituto possa servire alla Sede Aposto-lica in tutto ciò che riguarda l'efficace incremento della lingualatina nella Chiesa.

11 Pertanto, Gran Cancelliere ne sarà il Cardinale Prefettodella Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universitàdegli Studi. E poichè la Società Salesiana si è assunto l'obbligodi promuovere la prosperità dell'Istituto, al Gran Cancellierepresteranno la loro collaborazione il Rettor Maggiore ' pro tem-pore' della stessa Congregazione Salesiana in qualità di ViceGran Cancelliere, nonchè il Rettor Magnifica del, PontificioAteneo Salesiano.

Seguono altri nove articoli nei quali il Papa precisa la na-tura e il governo, il programma, il funzionamento e il carattereinternazionale del nuovo Istituto.

Con la fondazione del Pontificio Istituto Superiore di Latinitàanche Paolo VI ha promosso lo studio della lingua latina comelingua ufficiale della Chiesa ; ed erigendolo presso il PontificioAteneo Salesiano, ha altamente onorato i figli di Don Bosco,impegnandoli a mettere senza riserva alcuna le proprie mo-deste forze a servizio della Chiesa, sull'esempio di Don Bosco,per il quale ogni desiderio del Papa fu sempre un comando.

Sia questo richiamo all'eccezionale momentodella storia che ci è dato di vivere, il motivodi fondo della riscossa e dell'impegno dei cat-tolici dinanzi al problema . Protesti senzaesitazioni la coscienza cristiana contro l'im-moralità degli spettacoli, che secondo la pa-rola recente del Santo Padre, « disonorano

l'arte, corrompono il po-polo, disconoscono il ca-rattere sacro della vita e,quel che è più, offendonola legge di Dio » .

Un pericolo incombe

sulle famiglie

A proposito di proteste,il dott. Trombi, procura-tore della Repubblica aMilano, ha detto paroleche dovrebbero essere me-ditate dai genitori chehanno ancor vivo il sensodella responsabilità: « Inaltri settori invochiamol'intervento del legislatorea difesa dei principi dellalibertà, del diritto al la-voro, del diritto di scio-pero, della libertà dalbisogno. E perchè non in-vochiamo anche la libertàdall'osceno? Bisogna inten-dersi bene su ` libertàdall'osceno', che noi invo-chiamo, e non confonderlacon ' libertà dell'osceno ',del malcostume, del turpi-loquio che altri pretendonocome forme più evolutedell'arte, e come irrinun-ciabile conquista del pro-gresso e della cultura » .

Quest'anno i nostri Coo-peratori stanno svolgendola campagna proposta lorodal Rettor Maggiorefamiglia cristiana educa-trice ; ma è reale e in-combente il pericolo che laloro opera educativa venganeutralizzata da un cinemapagano diseducatore .

L'obbligo di vigilare ègrave per tutti i genitoriche vogliono preservare iloro figliuoli da un'atmo-sfera avvelenata .

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Nel centenario della Marchesa di Barolo 1785-1864

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« E ora che cosa potrà fare lei qui, se nonle porgo aiuto ? Non ha un soldo! Lo so : e contutto ciò non vuole arrendersi alle mie pro-poste? Peggio per lei! Pensi bene prima di de-cidere : si tratta del suo avvenire! Se lei nonacconsente, non venga più a vedermi perchèle chiuderò la porta in faccia!

A parole così recise Don Bosco pensò benedi fare una riverenza e congedarsi da colei checosì gli parlava. Nella sua povertà aveva spe-rato di ottenere aiuto per sè e per i suoi ragazzi,ma ora si trovava là nella landa deserta di Val-docco, fra lo squallore gelido della tettoia Pi-nardi, senza alcuna speranza se non in Dio .

Chi, in tono così deciso, affermava di volertagliare i ponti con lui ?

Era la marchesa Giulia Falletti diBarolo nata Colbert, una delle più nobili e ricchedame dell'aristocrazia piemontese . Una donnacólta, fine, ardita, dal temperamento vivacis-simo e impetuoso, ignara di quanto sapesse dipaura o riguardo umano. La sua dirittura mo-rale era così resistente che - in quei tempidalle bandiere sempre pronte a mutar direzionee dalle schiene oltremodo flessibili - mai seppevolgersi o piegarsi ad opinioni ed idee in con-trasto con la sua intransigente educazione cri-stiana .

All'imperatore Napoleone il quale con lei,giovane sposa, aveva usato una frase sconve-niente, voltò sdegnosa le spalle. Camillo diCavour, che nel salotto di lei, frequentato dallapiù alta nobiltà, parlava di rivoluzioni per rag-giungere l'unità della Patria, venne interrottodalla Marchesa : c In quanto a me sono van-deana e vandeana morrò! », avversa cioè a qua-lunque specie di rivoluzione. Ad un generale,già intimo di Casa Barolo, ritornato dalla presa

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che congedò Don Boscodi Perugia dove aveva fatto fucilare un sacer-dote innocente, essa rifiutò di stringere la manocon queste dure parole : « No, non tocco la manoad uno scomunicato! » .

La sua famiglia d'origine - era di-scendente del Colbert, il celebre ministro diLuigi XIV - e quella di cui aveva assunto ilnome quando aveva sposato il marchese Tan-credi Falletti di Barolo, le davano possibilità ediritto di primeggiare tra le dame dell'aristo-crazia piemontese. Suo marito aveva ricevutoda Napoleone I il titolo di Ciambellano diCorte e di Conte dell'Impero.

Dopo la restaurazione fu dal re Carlo Feliceeletto sindaco di Torino e con ogni cura pro-mosse il bene materiale e l'elevazione moraledella sua città . Inoltre la Casa dei Barolo pri-meggiava per l'abbondanza dei feudi e dellericchezze, che la collocavano in posizione dieccezione fra quante altre nobili famiglie bril-lavano allora in Piemonte .

Il mondo offriva dunque alla Marchesa l'oc-casione di farsi notare nella più alta società perla bellezza, il fasto, gli onori, la gloria . Ma lasua educazione, ancorata a ferme convinzionicristiane, la indussero a seguire una via deltutto opposta . Fu sensibile ai richiami più esi-genti di Gesù Cristo e dei Vangelo .

Spingeva la mortificazione al punto di por-tare su di sè un duro cilicio che le martoriava ilcorpo. La sua umiltà -- tanto più notevole inlei dal temperamento pronto ed altero - la ta-ceva inginocchiare di fronte a chi l'insultava,nel tentativo di raffrenare le ire incomposte edi piegare gli animi più ritrosi, cosa che le toccòdi fare più volte durante il suo apostolato Irale carcerate, con le quali passava parecchie oreogni mattina .

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La marchesa Giulia Falletti di Barolo nata Colbert, la più carita-tevole nobildonna piemontese del suo tempo .

Ma dove la pia dama attuò in pieno i prin-cìpi del Vangelo fu nella carità effusissima concui mise a disposizione dei poveri e dei dise-redati il suo immenso patrimonio. Il Cielo nonaveva allietato le sue nozze col sorriso dei figli ;ella vi riconobbe come un invito dall'alto a ri-tenere come suoi i figli degli altri, specie i piùpoveri e bisognosi .

Il Rifugio per le donne pentite, la Fa-miglia delle Maddalenine e l'Opera delle Mad-dalene, l'una per la rieducazione delle mi-norenni traviate e l'altra per l'avvìo alla vitareligiosa delle migliori tra le pentite ; l'Operadi Sant'Anna per l'educazione delle ragazzepovere ; l'Ospedale di Santa Filomena per lebambine storpie e inferme ; l'Opera delle Giu-liette per le orfanelle ; il Collegio di Barolo perl'educazione della gioventù povera maschile ;le Famiglie di Operaie per le fanciulle povereche apprendevano un mestiere, impegnarono le,sue vistose sostanze . A lei si possono applicaresenza tèma di smentita le parole del Salmo :« Dispersit, dedit pauperibus : ha profuso senzamisura del suo ai poveri » . Il suo motto era :« Diamo senza contare, Dio conterà per noi ».

Il biografo afferma che durante icinque lustri di vedovanza la Mar-chesa elargì in opere di benefi-cenza più di dodici milioni di lire .E nei trent'anni di vita passati conun consorte anch'esso animato daglistessi propositi di bene, quantoavrà speso ? Fatto il computo i n mo-neta attuale, la beneficenza da leiprodigata nella sua lunga vita rag-giunge la cifra astronomica diquindici e più miliardi di lire.

Carità, la sua, che maggiormenteci stupisce in quanto la Marchesaera nimicissima della gloria e lodeumana. Quale esempio del buonuso delle sostanze per i ricchi e ibenestanti di tutti i tempi!

La Famiglia Salesianaritiene doveroso ricordare questagrande Dama cristiana nel cente-nario dalla morte, soprattutto perle relazioni che essa ebbe conDon Bosco .

Era proprio Don Bosco quelsacerdote a cui rivolgeva le dureparole citate all'inizio : e alloracome combiniamo la sua tanto de-cantata umiltà e carità con unparlare così aspro e poco cristiano ?In che cosa Don Bosco avevaprovocato il suo sdegno per me-ritarsi una simile reazione?

Ci viene alla memoria il patriarca Isacco nel-l'atto di benedire il suo figliuolo Giacobbe :« La voce - egli disse - è di Esaù, ma lemani sono di Giacobbe » . Anche le parole dellaMarchesa erano dure nel tono, ma il cuore erabuono e caritatevole. Nè d'altra parte ci mera-viglieremo di quel suo risentimento, naturalis-simo in una donna come lei, quando si pensi aiprogetti che essa andava accarezzando, pog-giandoli proprio sulla collaborazione di DonBosco. Aveva compreso quale perla di sacer-dote egli fosse ; pochi mesi di lavoro al Rifugiole avevano mostrato le sue esimie doti di mae-stro, di educatore, di ministro di Dio e diret-tore delle anime . Probabilmente vedeva in lui,così giovane e pur tanto maturo, l'individuoadatto per fondare una Congregazione di sacer-doti che si dedicassero all'assistenza spiritualedelle numerose sue Opere. Nella sua mente ilsogno, sulle ali della galoppante fantasia fem-minile, appariva felice realtà . . .

Ma le risolute parole di Don Bosco avevanorotto l'incanto . Egli non poteva abbandonare isuoi ragazzi. E la Marchesa che, nella speranzadi piegare ai suoi desideri il sacerdote, gli aveva

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permesso di radunarli negli stretti locali da luiabitati al Rifugio, quando questo venne inau-gurato, vide impossibile, anzi pericolosa, quellacoabitazione . L'unica via era che Don Boscolicenziasse i suoi monelli e si impegnasse deltutto nel Rifugio e Opere sorelle . Il lavoro nongli sarebbe mancato, e assicurato era pure unlauto stipendio. . .

Fu una tentazione terribile per DonBosco .

E fu bene che la Marchesa gliela presentassein tale maniera : se Don Bosco fosse rimastomezzo mezzo fra il suo Oratorio eil Rifugio, forse le inevitabili fati-che e i sicuri disinganni avrebberopotuto, un giorno, stancarlo e de-ciderlo per la meno impegnativa epiù comoda vita del Rifugio .

La Marchesa tagliò recisamenteil nodo : o con le mie Opere o ingiro per il mondo a patir la famecon i suoi ' vagabondi'! (li chiamòproprio così) .Fu un modo aspro che spinse

Don Bosco a prendere la sua de-cisione risolutiva . Anche per questodobbiamo essere grati alla Mar-chesa e dimenticare la freddezzache ebbe in séguito per lui .

Non c'è da meravigliarsi : eranobile, era ricca, era donna, eraanimata dallo spirito del bene,chiuso però da una visuale alquantopersonale. . . Il Signore permise chenon comprendesse la missione diDon Bosco, come neppure avevacompreso quella del Santo Cot-tolengo .

Di nascosto, celata sotto l'ano-nimo, e con una certa parsimoniacontinuò a beneficare Don Bosco,e sotto il velo di voluta freddezzaconservò alta stima per lui . Levolte che le si presentò a palazzo,gli parlava con atteggiamento so-stenuto e contegnoso, ma al ter-mine dell'udienza gli chiedeva inginocchio la benedizione . Cosa chenon faceva con altri sacerdoti .

Quando, il iq gennaio 1864,la marchesa Giulia Falletti di Ba-rolo, quasi ottantenne, passò aricevere il premio della sua carità,per tutta Torino si levò il piantoaccorato degli innumerevoli suoi

beneficati, un vero esercito di persone poveree dimesse, che formarono l'ornamento più bellodel suo feretro .

Anche Don Bosco non dimenticò il bene ri-cevuto dalla pia Defunta. Al funerale di tri-gesima volle fossero presenti tutti i suoi ra-gazzi a cantare la messa funebre di Don Ca-gliero. Dal cielo la pia Dama avrà certamentesorriso nel vedere che cosa erano capaci di fare` i vagabondi di Don Bosco ' .

Nel centenario dalla morte la Famiglia Sa-lesiana depone il fiore della riconoscenza sullatomba di questa benefattrice del suo Fondatoree, a quanti lavorano per la causa del bene, neaddita l'esempio di bontà generosa e sacrificata .

La bandiera di Don Boscoa quota 7000Andrea Mellano, Accademico del CAI, ex allievo dell'Ora-torio Salesiano della Crocetta di Torino, giunto sulla vettadel Kyunka-Ri (Himalaya - m . 6975), posa per la foto con le ban-dierine portate dall'Italia, tra cui quella di Don Bosco . 121

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LA PAGINA DEI COOPERA TORI

Iniziative per la campagna

FAMIGLIA CRISTIANA EDUCATRICECiclo di conferenze a Valdocco

La campagna annuale « Famiglia CristianaEducatrice » ha suggerito ai Cooperatori di To-rino l'organizzazione di una serie di conferenzead alto livello, che hanno avuto per argomentotemi della massima attualità : La Famigliae lo Stato; La Famiglia e il tempo libero ;La Famiglia e la Scuola; La Famiglia e laChiesa. Le tennero rispettivamente oratori dieccezionale competenza : il sen . avv. GiuseppeAlessi, l'avv . Amedeo Pe_yron, il prof. Naza-reno Padellaro, l'on. avv. Raimondo Manzini.Intervenne alle conferenze il Rev .mo RettorMaggiore don Renato Ziggiotti e, quando glifu possibile, anche il Vescovo coadiutore, S . E.mons. Stefano F. Tinivella . Quanti ebbero lafortuna di parteciparvi - e furono molti -sono unanimi nell'affermare che l'interesse deitemi trattati, la soda dottrina e l'accento di con-vinzione degli illustri oratori fecero di quellequattro sere la migliore premessa per un fattivotrionfo della grazia v dell'amore di Dio nellefamiglie.

Un gruppo nhission<tr

volanteA Salerno la nostra Campagna ha ispirato

quest'altra iniziativa, che fu concertata insiemedal Consiglio dei Cooperatori e dalla GiuntaParrocchiale di A . C. In diverse riunioni diConsiglio e di Giunta si discusse la costitu-zione di un Gruppo Missionario volante, chefosse disposto ad attuare un piano di azioneprestabilito . Si offersero 29 tra uomini, donne.

È uscita la terza edizione di

DON BOSCO NEL MONDOPiccola enciclopedia salesiana . Il volume di grandeformato (20x29) ha 450 pagine ricche di illustra-zioni . Presenta tutto su Don Bosco, i Salesiani,le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori, leOpere con statistiche, la diffusione e ogni attivitàsalesiana nel mondo . Vi sono inoltre 120 paginedi illustrazioni fuori testo in rotocalco, 32 cartinegeografiche a colori, cronologia (Don Bosco e isuoi tempi), genealogia di Don Bosco, ecc . e E illibro che fa conoscere a fondo l'Opera salesiana .

Presso la Editrice ELLE DI Ci -Torino-leumann . Prezzo L .3800 franco

giovani e signorine, che furono divisi in quattrogruppi. Ogni settimana si visitano quattro fa-miglie da parte dei quattro gruppi, e in giornidistinti, per dare modo al parroco di accompa-gnare ogni gruppo . La visita alle famiglie, prean-nunciata in tempo, si svolge nel pomeriggiodei giorni fissati . Lo scopo è di avvicinareanzitutto alcune famiglie che da qualche temposi sono allontanate e di discutere con loro - epossibilmente anche con le famiglie del vici-nato --- su temi familiari. Intanto si ha mododi sondare sulla vita religiosa, morale e so-ciale . Ogni gruppo ha un segretario incaricatodi redigere i verbali delle visite . Ogni 15 giorniil Gruppo Missionario si raduna per sentirele relazioni delle visite e risolvere insieme i pro-blemi incontrati nelle famiglie visitate . Questeprime visite serviranno di rodaggio per le vi-site alle famiglie dei lontani .

Il Gruppo Missionario ha iniziato il suo la-voro con una tre sere di studio e di preghiera .Al termine fu ricevuto da S . E. l'ArcivescovoPrimate di Salerno, che di gran cuore bene-disse l'iniziativa, dalla quale si augura rile-vanti vantaggi spirituali .

Fiera del libro educativoUn'altra bella iniziativa che mira a illumi-

nare i genitori sui problemi essenziali dellaloro missione di educatori dei loro figli, è quelladei Cooperatori di Roma. Dietro semplice ri-chiesta, i Centri del Lazio possono allestirein loco una « Fiera del libro educativo » acura di un gruppo di Cooperatrici che si pre-stano per questo lavoro, presentando il meglioche esiste in campo editoriale sul tema della,famiglia educatrice.

Quattro sere per i genitoriIl Centro Cooperatori di Rorgontanero in

collaborazione con la Giunta Parrocchiale, bensapendo quanto sia difficile oggi l'arte di edu-care in famiglia, ha organizzato per tutti igenitori della Parrocchia quattro conferenze diesperti oratori su temi di vitale importanza .Ecco gli argomenti : 1. Aspetti pedagogici neirapporti tra famiglia e scuola ; 2. Aspetti mo-rali nella educazione familiare ; 3 . Aspetti medicinello sviluppo del ragazzo nell'età scolastica;4. Aspetti religiosi nell'educazione dei figli .

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Un nuovo trono all'Ausiliatricenella capitale portoghese

Il centenario dell'inizio della Basilica diMaria Ausiliatrice in Torino e il 70° dell'O-pera Salesiana in Portogallo sono stati cele-brati con varie manifestazioni nella capitaleportoghese . Di queste la più solenne fu l'a-pertura al culto del Tempio di Maria Ausi-liatrice.Sua Ecc . il Nunzio Apostolico mons . Mas-

similiano Furstenberg, il 30 gennaio, vigiliadella festa di San Giovarmi Bosco, consacravala chiesa,, mentre altri sei Ecc.mi Arcivescovie Vescovi, tutti Cooperatori salesiani, con-sacravano i sei altari laterali . Fu quindi ce-lebrato il primo pontificale da S . E. il Nunzio .Eseguirono i canti le scuole salesiane di Li-sbona, di Manique e di Mogofores . Le festeculminarono il giorno 31, solennità di San Gio-,,anni Bosco, e furono onorate dalla presenza

Lis .rona (Portogallo) - S . E. il Nunzio Apostolico mons . Massimiliano Furstenbergcon altri Ecc .mi Vescovi portoghesi, mentre ricevono l'omaggio della gioventù salesiana

del Presidente della Repubblica, ammiraglioAmerigo Thomaz, Cooperatore salesiano, (lavari Ministri e personalità diplomatiche, ci-vili e militari .Dopo la S. Messa fu posta la prima pietra

del nuovo padiglione delle Scuole professio-nali, presenti le stesse autorità .

Il solenne Te Deum fu presieduto daS. E. mons. Emanuele dos Santos Rocha,Vicario Generale, quale rappresentante del-l'Em.mo Cardinale Patriarca, assente suo mal-grado per malattia .

L'architetto Giovanni Simoes, obbedendoai canoni della più moderna architettura, hadato a Lisbona una delle più belle, luminosee accoglienti chiese del Portogallo . È a unasola navata, ampia, slanciata, affiancata dasei altari dedicati al Sacro Cuore, alla Ma-

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donna di Fatima, a San Giuseppe, a Sant'An-tonio, a San Giovanni Bosco e a San Dome-nico Savio. Un ampio mosaico rappresentantela gloria di Maria Ausiliatrice divide la grandenavata dalla zona absidale . Le vetrate lateralipresentano una panoramica dei misteri delRosario, ispirata ad un alto senso religiosoche invita alla preghiera .La facciata principale è dominata da una

grandiosa vetrata spessa tre centimetri, coni simboli che si riferiscono alla vita della Ma-donna. Per l'originalità con cui è stata con-cepita tale vetrata è considerata una mera-viglia .

L'organo, costruito in Italia, domina l'or-chestra dietro l'altare maggiore, su cui tro-neggia la statua di Maria Ausiliatrice, ed èricco di 2300 canne. Al fondo del tempio,che accoglie 2000 fedeli, un'altra grande tri-buna è capace di 300 persone .

I commenti del popolo sono lusinghieri .Una distinta Cooperatrice ha detto : « Di tuttele chiese moderne del Portogallo che io co-nosco, e sono molte, questa è la più bella equella che più parla all'anima . Le linee so-brie, la luce diffusa dalle ricche vetrate, lasoavità dei colori del presbiterio, l'organo, laricchezza e semplicità dell'altar maggiore edegli altari laterali, la perfezione della statuadi Maria Ausiliatrice e l'ambiente raccoltosoggiogano ed elevano lo spirito » .In poco più di un quinquennio il Porto-

gallo ha dedicato a Maria Ausiliatrice quattro

A Don Boscoin Italia

Com'è noto, il 31 gennaio 1958, in occa-sione della proclamazione di San GiovanniBosco, patrono degli apprendisti, l'allora mi-nistro del Lavoro on . Luigi Gui, su iniziativadel Ministero dei Lavoro, fece celebrare conla massima solennità la « Giornata dell'ap-prendista ». Da allora l'Istituto Nazionale perl'Istruzione e l'Addestramento nel Settore Ar-tigiano (INIASA) ha continuato a celebrarel'annuale festa inquadrandola nella festivitàdel Patrono della gioventù lavoratrice . Lemanifestazioni hanno riunito anche quest'annogli apprendisti dei corsi complementari e gliallievi dei Centri di addestramento profes-sionale INIASA .

templi: a Lisbona, a Mogofores, a Funchal ea S. Vicente di Capo Verde .

« Ciò che più consola - scrive l'Ispettoredon Armando da Costa Monteiro - è il ve-dere come la nuova chiesa porta le animea Dio. Sono innumerevoli le persone che sifermano a pregare e si accostano ai Sacra-menti. L'Ausiliatrice dal suo trono li attraee li porta a Gesù ..» .

11211Lisbona (Portogallo) , II Presidente della Repubblica firma la pergamena della prima pietraper il nuovo padiglione delle Scuole professionali

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Patrono degli apprendistiCi è giunta relazione delle celebrazioni di

Catania, Napoli, Salerno, Bologna, Faenza,Reggio Emilia, Forlì, Ferrara, Parma, Pavia,Rovigo, dei vari Centri del Vicentino ecc .Ovunque è stata presentata ai giovani lavora-tori la figura del loro Patrono e si è messol'accento sul senso cristiano del lavoro . Par-ticolare solennità ebbe la festa di Salerno, ce-lebrata in cattedrale, dove S . E. l'ArcivescovoPrimate mons. Demetrio Moscato ha bene-(letto la bandiera dell'INIASA, di cui è statamadrina la presidente nazionale on . VittoriaTitomanlio. Anche ad Ancona la celebra-zione è stata presieduta da S . E. l'Arcivescovomons. Bignamini e dalla Presidente Nazionale .A proposito di queste feste L'Osservatore

Romano del 31 gennaio u. s. ha scritto : « Èsuperfluo ricordare a quanti si interessano deiproblemi educativi e del lavoro giovanile, comeSan Giovanni Bosco rappresenti, non soltantouna luminosa figura di educatore e fondatoredi una grande scuola pedagogica, ma l'uomoche, nella prima e nella seconda metà delsecolo scorso, scrisse il primo contratto mo-dello di apprendistato per numerosi giovinettidi Torino e del Piemonte determinando . così,un movimento di protezione degli apprendistiche non soltanto in Italia, ma in tutti i Paesicivili, ha (lato i migliori risultati .L'Istituto INIASA . sempre sensibile ed

aperto ai problemi del mondo del lavoro, neilimiti delle sue possibilità intende mantenereviva questa tradizione . Artigiani, insegnantied apprendisti hanno collaborato ogni annoaflinchè l'iniziativa avesse i possibili sviluppied hanno ricordato in occasione della festivitàdel Patrono della gioventù lavoratrice, i com-piti e le finalità di formazione professionaledell'apprendistato artigiano, nonché la figuradel grande educatore » .

nella Spagna

Il 31 gennaio a Madrid, nel Palazzo delloSport, 10 .000 allievi delle scuole e dei centridi formazione professionale assistettero allaMessa celebrata nello stadio da S . E. mon-signor García Lahiguera in onore del loroPatrono. Erano presenti il Direttore generaledell'Insegnamento Professionale e molte altrepersonalità. Al termine della Messa fu can-tato l'inno a Don Bosco e un apprendista pro-nunziò al microfono una commovente pre-ghiera al Santo del Lavoro . Quindi il CircoAlthoff diede spettacolo alla grandiosa as-

semblea giovanile, intendendo di onorare ilproprio protettore San Giovanni Bosco, cheè anche il Patrono degli acrobati e della gentedel circo .• In Italia anche le due Associazioni: AIMC(Associazione Italiana Maestri Cattolici) eMMC (Movimento Maestri Cattolici) hanno ce-lebrato la festa del loro Patrono con ceri-monie religiose e con incontri proficui neiquali è stata proiettata nuova luce sulla ine-sauribile figura di Educatore che essi ammi-rano in Don Bosco. In molti di questi con-vegni l'oratore ha intrattenuto i maestri sultema di grande attualità « scuola e famiglia »,invitandoli ad una sapiente collaborazione .• Nella Spagna il Sindacato Nazionale delloSpettacolo ha festeggiato il suo Patrono San Gio-vanni Bosco con una santa Messa nella chiesadell'Immacolata a Madrid. Vi assistettero ilDirettore generale della Cinematografia eTeatro e altre personalità del Sindacato delloSpettacolo. Il tempio era gremito di artistidel cine, del teatro e di altre attività artistiche,i quali all'uscita furono assaliti dalla folla .avida di autografi .

I

Rinviato il Capitolo Generale dei SalesianiLa convocazione del XIV Capitolo Generale,

che si sarebbe dovuto tenere nell'agosto del cor-rente anno . con l'autorizzazione della SacraCongregazione (lei Religiosi, è stata rimandataalla primavera del 1965 . Il motivo più impor-tante è che nella prossima Sessione del Con-cilio Vaticano dovranno essere trattate le que-stioni inerenti alla vita dei Religiosi nei lororapporti con le Diocesi, le Missioni e l'aposto-lato sociale . Altro motivo della dilazione è ildesiderio di convocare il Capitolo Generale perla prima volta a Roma, nella nuova sede delPontificio Ateneo Salesiano, che sta sorgendoin Val Malaina e che sarà in grado di ospitarecomodamente i membri del Capitolo, che su-pereranno i 150. La data di convocazione per-tanto è il giorno 14 marzo 1965, domenica,in cui avranno inizio gli Esercizi Spirituali ;dal 22 in poi cominceranno i lavori delle Com-missioni, l'elezione dei Superiori (anche delRettor Maggiore, che scade dopo 12 anni) ele discussioni dei terni. C'è da augurarsi cheper quella data si possa compiere anche laconsacrazione del Tempio di San GiovanniBosco sul Colle natìo .

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E- I IA

Il cinquantenariodell'Ospedale Italianodi Damasco

Le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno ce-lebrato il cinquantenario del loro arrivo aDamasco (Siria) per la fondazione dell'Ospe-dale Italiano, dove per lunghi anni, finchènon si poti, avere altra sede, fu annessa inun'ala a parte anche la Scuola Italiana .

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Nuove circoscrizioniecclesiasticheUna nuova Diocesi in India euna nuova Prefettura Apostolicain Colombia sono state createrecentemente dal Santo Padre eaffidate alla Società Salesiana- LaDiocesi è quella di Tezpur, co-stituita da territori che apparte-nevano alle Diocesi di Shillonge Dibrugarh, ambedue rette daVescovi Salesiani. La PrefetturaApostolica di Ariari (Colombia)ha un territorio distaccato dalVicariato Apostolico di Villavi-cencio . Non si conoscono ancorai nomi degli Ecc.mi Presuli delledue nuove circoscrizioni eccle-siastiche

Laurea in musicologiapresso il Pontificio Istituto'di Musica SacraROMA - Il 25 gennaio u . s .conseguiva il dottorato in musi-cologia presso il Pontificio Isti-tuto di Musica Sacra il primosalesiano, don Giuseppe Gerardode Sousa di San Paulo (Brasile) .11 Preside, dopo averlo dichia-rato laureato «summa cum lau-de », commentò: « È una tesimagistrale, che fa onore al Pon-tificio Istituto di Musica e allaCongregazione Salesiana » . Poi feceun ampio elogio di Don Boscoche, come fondatore di una So-cietà Religiosa, sostenne il va-lore pedagogico della musica evolle la scuola di canto e la banda .Il neo laureato svolge la sua atti-

vità come maestro di coro, pro-fessore di composizione e distoria della musica in un Con-servatorio statale di San Paulo .

Le Figlie di M . Ausiliatricea MaltaGHASRI (Gozo) - Con vera gioiaè stata salutata, dopo lunghi annid'attesa, la prima fondazione delleFiglie di Maria Ausiliatrice aMalta, e precisamente in Ghasri,nell'isola di Gozo, voluta dallabenefica signorina Bondi che, inattesa del progettato edificio per leaspiranti, mise a disposizione lapropria casa, perchè si potessedar subito principio all'asilo, allaboratorio e alle altre opereparrocchiali, La Casa è intitolataa Laura Vicana .

Iniziative utiliLODI - L'Ufficio Missionario Dio-cesano di Lodi, a ricordo dellarestaurata cattedrale e del ritornodelle Ossa del Patrono San Bassianonell'ottavo suo centenario, ha in-viato in dono un calice a tutti iMissionari oriundi lodigiani . Tradi essi, dieci salesiani, che lavo-rano in otto nazioni

Una tesi sui CooperatoriTORINO - Una Figlia di MariaAusiliatrice brasiliana, che si è re-centemente diplomata all'IstitutoInternazionale Superiore di Peda-gogia e Scienze Religiose, ha svoltocome tesi « 1 Cooperatori Sale-

Alla celebrazione si trovarono presentiS . E . l'Internunzio Apostolico mons . Punzolo,S. E . l'Ambasciatore d'Italia dott . Perronecol personale dell'Ambasciata, e un gruppodi benefattori e amici dell'Opera .

Celebrò la santa Messa l'Ecc.mo Internunzio,che rivolse pure la sua fervida parola d'oc-casione .Tenne il discorso commemorativo l'Am-

basciatore, il quale notò che non era faciletessere la storia di questi cinquant'anni, in-trecciata ai grandi avvenimenti mondiali chesi succedettero . Ma, nelle alterne vicende- disse - sempre la Santa Chiesa Cattolica

stani e l'Apostolato » . In essamette a confronto le due realtà,confronto quanto mai impor-tante, non solo perchè in rapportoad un argomento di massimaattualità quale è l'Apostolato deiLaici, ma anche e soprattuttoperchè coglie la vera essenza delCooperatore Salesiano, la sua ra-gion d'essere, che è precisamentel'apostolato .

Prima Messa nelle carceriTORINO - Numerosi carceratihanno pianto assistendo alla primaMessa del novello sacerdote sale-siano del Perù don Miguel Pi-casso, che volle così in qualchemodo imitare Don Bosco, che sirecava spesso con San G . Cafassoa visitare i carcerati . Alla commo-vente cerimonia erano presenti4oo detenuti. In un banco aparte assisteva la mamma delnovello sacerdote, che dopo averbaciato le mani consacrate delfiglio, ha abbracciato i due de-tenuti che gli hanno servito laMessa . Poi, nel teatro, i carceratihanno improvvisato al sacerdotenovello una piccola accademia cheha commosso tutti i presenti .

Don BoscoPatrono principale di BrasiliaBRASILIA (Brasile) - San Gio-vanni Bosco, che era Patronosecondario di Brasilia, è statoproclamato Patrono principale allostesso titolo di N . S . detta « Apa-recida », Protettrice celeste del-l'immensa Federazione brasilena .

Scuola dedicata a Don BoscoGli insegnanti delle Scuole ci -mentari di Pianella (Pescara) hannodeciso all'unanimità di intitolarea San Giovanni Bosco il nuovoedificio scolastico, sorto di re-cente nel centro urbanistico, moti-vando la loro domanda al Mini-stero con gli altissimi meritiacquisiti da Don Bosco nel campoeducativo. Il Ministero della Pub-

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• la Madre Patria s'assisero con volto di ca-rità al capezzale degli infermi, vegliando ogniagonia, piangendo i morti e consegnandolia Dio .Tutti seppero combattere la buona bat-

taglia, anche le numerose ex allieve, cristiane• musulmane, che durante l'occupazione cer-carono di mettere in salvo quanto era possi-bile per riconsegnarlo poi, a guerra finita,alle Suore .

Nel mezzo secolo di storia di quest'opera- aggiunse - vi sono pagine luminosissimedi pura gloria a Dio, che si leggeranno sol-tanto in cielo .

blica Istruzione ha dato il bene-stare alla proposta . L'amministra-zione comunale provvederà adapporre sulla facciata esterna del-l'edificio la targa con il nomedi San Giovanni Bosco .

Premio nazionalea "Jovenes"BARCELLONA (Spagna) - La ri-vista mensile per la gioventù«Jovenes », che ha 14 anni divita, il io dicembre u. s . rice-vette dal Ministero dell'Informa-zione e Turismo il «Premio Na-zionale 1963 della stampa 'gio-vanile » . È una rivista moderna,agile, una delle più diffuse nellaSpagna tra i ragazzi . È stampatadalla EDOSA, Editrice salesiana,presso le scuole professionali, lacui fondazione risale ai tempidi San Giovanni Bosco (1884) .« Jovenes » è diffusa anche neipaesi dell'America Latina

I Salesiani a Cerignola• sorto un Istituto salesiano aCERIGNOLA (Foggia) . Si intitolaa Mons. Donato Pafundi ed è do-vuto allo zelo e alla generositàdel Vescovo S . E . mons . Mario DiLieto . Vi funziona già un Centrodi addestramento per elettro-meccanici e teleradio . Ai Sale-siani è stata pure affidata la par-rocchia di Cristo Re . Intanto pro-cedono i lavori per la costru-zione della chiesa parrocchiale edell'Istituto, che prevede ulte-riori sviluppi e la possibilità diun largo apostolato tra quellepopolazioni .

Don Bosco e San DomenicoSavio in una scuola di BariBARI - Nella scuola elementareche porta il nome del Santo deigiovani è stato scoperto un bu-sto marmoreo che raffigura San Gio-vanni Bosco e San Domenico Savio .Dopo la consacrazione della scuolae la benedizione, l'ArcivescovoS. E. mons. Nicodemo ha assi-

stito ad un'accademia . Quindi ilPresule ha posto in evidenza lageniale istituzione pedagogica diDon Bosco .

Messa d'Oro in MissioneHONGKONG - Per la primavolta un missionario salesianodella Cina ha potuto celebrare

Ebbe poi un ricordo per quanti promosseroe lavorarono per la continuità dell'Opera, di-cendoli tutti « Missionari », dall'indimentica-bile comm. Schiapparelli, fondatore dell'As-sociazione Nazionale per Missionari italiani,al segretario generale conte Venerosi coi suoivalidi collaboratori, ai medici che si susse-guirono via via, fino all'attuale direttore eprimario prof. Conti col suo aiutante dot-tor Dummar, e infine alle Figlie di MariaAusiliatrice, parecchie delle quali già riposanonel piccolo camposanto latino, dopo aver re-clinato il capo stanco, contente di morire nelsolco dissodato tra sudori e lacrime .

in Missione la sua Messa d'Oro .È don Galdino Bardelli, uno deiprimi e più benemeriti salesianiin Cina. Alla Messa giubilare fuassistito dall'attuale Ispettore donMassimino e dall'ex Ispettoredon Braga, che gli aveva servitola prima Messa come «diacono»cinquant'anni prima

6 aprile540 anniversario della santa mortedei ven. Don Michele Rua

L'eroicità delle virtù di Don Rua è stata proclamatail 26 giugno 1953 e da quel giorno possiamo invocarlocome Venerabile. Ora siamo ancora in attesa di unodei due autentici miracoli, in base ai quali possa es-sere elevato all'onore degli Altari . Orbene: i miracolisi ottengono dal Signore con ferventi preghiere, con lafede viva nell'intercessione dei Santi, quando si pre-sentano casi di infermità dichiarate inguaribili dallascienza medica .

Permettete quindi che vi rinnovi un caldo invito :facciamo dolce pressione alla nostra Ausiliatrice, ai.nostri Santi e Servi di Dio, affinchè ci aiutino a otte-nere presto la beatificazione del primo e più fedele di-scepolo di San Giovanni Bosco, cresciuto alla sua scuolafin dagli 8 anni, fédelissimo suo aiutante per 42 annie poi' per 22 suo primo Successore .

Se avete o conoscete ammalati gravi e inguaribili,interponete l'intercessione di Don Rua, o supplicatei Santi a voi cari che l'ottengano per glorificare questogrande Servo di Dio .

SAC. RENATO ZIGGIOTTI

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THAILANDIA

Il fratello del Papavisita le opere salesiane

Lo scorso gennaio il sen . Lodovico Mon-tini, fratello di S. S. Paolo VI, fu a Bangkokper un convegno della UNICEF . Il Senatoree la Signora Giuseppina nei giorni di perma-nenza in Bangkok si recarono ogni giorno allachiesa di Don Bosco per ascoltare la S . Messa .Nella casa salesiana annessa ricevettero l'en-tusiastico saluto dei 250 orfani della Scuolaprofessionale Don Bosco e dei quasi 1000 al-lievi della Scuola secondaria San DomenicoSavio .

I1 19 gennaio l'Ispettore dei Salesianidon Pietro Jellici accompagnava gli illustriospiti alla Missione Salesiana, e precisamentenell'importante centro di Ban Pong. Ivi assi-stettero alla S . Messa e si accostarono allaComunione con edificazione dei 1500 allievidella Scuola e del migliaio di cristiani, felicidi vedere il fratello del Papa. Visitarono inseguito anche le Opere delle Figlie di MariaAusiliatrice e l'Ospedale dei Camilliani .

Nel pomeriggio, accompagnati da S . E. mon-signor Carretto, gli illustri ospiti si spinserofino a Ratburi, centro del Vicariato, dovefurono festosamente accolti dai piccoli semi-naristi e dai mille allievi ed allieve delleScuole cattoliche locali. In serata il Senatore

23 aprileSolenne aperturadel Mesedi Maria Ausiliatrice

e la Signora rientrarono in Bangkok . ammi-rati per quanto avevano potuto vedere deifrutti del lavoro missionario e dopo aver la-sciato in tutti una gratissima impressione perla loro bontà, semplicità e pietà .

Pure nel gennaio scorso furono ospiti deiReali della Thailandia i Sovrani del Belgio .Per tutto il tempo che le Loro Maestà e ilseguito soggiornarono in Bangkok, vollero cheil salesiano don Gustavo Roosens . belga, siportasse ogni giorno a Palazzo per celebrarvila S. Messa, che era servita dallo stesso reBaldovino. Anche nei viaggi attraverso ilPaese, i Reali del Belgio vollero che il sacer-dote salesiano li accompagnasse, per poterassistere ogni giorno alla S. Messa. È statauna efficace testimonianza di vita cristianavissuta davanti alle autorità e al popolo thai ;dotato di vivo sentimento religioso .

128Ratburi (Thailandia) . II fratello del Papa sen . Ludovico Iviontini e la Signoracon mons . Carretto assistono all'accademia dei novelli cresimati

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IL TEMPIO SUL COLLE DON BOSCO

L'abside del tempio vista dal cortile dell'Istituto

R imessosi il tempo, il lavoro ha preso subito

tratta, conce si è detto, dei muri delle sagrestieun altro ritmo, anche perchè la mano d'o- e degli alloggi del personale di servizio, più fa-pera è sensibilmente aumentata e il materiale cili a essere riparati dal freddo e poi oramaiintanto affluito è stato subito a portata di definiti nella sostanza .mano. Del resto, la mole esterna del tempio

Momentaneamente è stato sospeso il lavoroè oramai quella che è : imponente, quadrata,

delle scavatrici, le quali si sono trovate a doverdominatrice.

fronteggiare due opposte difficoltà: quella delPure, oltre alla cupola, per cui si battono i gelo che loro contrastava il passo e quella del

ferri e si preparano le sagome da parecchio disgelo che, con pericolo, lo favoriva oltre mi-tempo, c'è ancora il tetto da stendere e i due sura. Ci si può già fare ad ogni modo un'ideacampanili da completare. È appunto su questi più che sommaria del vano che ne risulterà adue settori che si aprono le prospettive dei pros- lavoro finito, per il posteggio delle macchine estimi mesi.

gli altri servizi di assistenza ai pellegrini .In quanto al tetto della navata centrale e del Qui viene bene trascrivere quanto esattamente

transetto, siamo a buon punto con le capriate un secolo fa - primavera 1864 - Don Boscoche lo devono ricevere . Perchè non si tratta scriveva ai suoi benefattori dopo aver posto laqui di lavorare dei legni a cui affidare delle te- prima pietra del Santuario di Maria Ausilia-gole, ma di preparare delle travate di cemento trice in Torino : « Per condurre a compimentoche siano disposte a sopportare il peso impo- questa Santa Opera, non avendo i mezzi ne-nente della copertura metallica progettata. Si cessari, non posso far altro che mettere ognistanno appunto allestendo tali sostegni i quali, mia fiducia nella Divina Provvidenza e rac-essendo all'altezza di oltre venti metri dal piano comandarmi alla carità dei divori di Maria,del pavimento e a circa trenta dal suolo, sono fra i quali penso di potere con ragione anno-di difficile impostazione, sia per le acrobazie verare la S . V. » . Sostituendo la frase « divotiche . impongono, che per i pericoli ai quali fa- di Maria » con quest'altra : « divoti di Don Bo-talente espongono .

sco », il suo Successore sente di poter far sueNell'interno, favorita dall'accorgimento delle le parole del Santo Fondatore, condividendone

intelaiature di plastica e dal calore dei termo- in pieno la fiducia, che del resto ha il collaudosifoni, è sempre continuata l'arricciatura . Si

dell'esperienza .

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FEDE IN CAMMINO

In mezzo alle difficoltà che ostacolano illavoro apostolico nella regione di Puno (Perù),ecco che la Divina Provvidenza viene incontroai nostri sforzi con dei veri miracoli .

Questa volta ci riferiamo soltanto al de-starsi prodigioso di vocazioni sacerdotali ereligiose sia nel campo maschile, come inquello femminile, lasciando da parte le Coo-perative di Credito, le Scuole Catechistiche percatechisti indigeni, le Scuole Radiofonicheper combattere l'analfabetismo e promuoverelo sviluppo sociale ecc .. di cui si è fattocenno altra volta .Abbiamo già avuto occasione di manife-

stare che la Diocesi di Puno si trova in unimmenso altipiano a circa 4000 metri dialtezza, con una popolazione di 400 .000 anime,per le quali si hanno soltanto nove parrocchiecon 22 sacerdoti dediti al lavoro parrocchiale :senza possibilità di avere nuovi sacerdoti da

cinque anni . Le prime ordinazioni si spera diaverle solo fra tre anni .

Nonostante il quadro sconfortante e i pre-giudizi quattro volte secolari contro la lazzaindigena riguardo al sacerdozio (almenol'80% sono indigeni) da alcuni anni in quale vocazioni sono andate aumentando visibil-mente, fino al punto da giungere, l'anno scorso,alla dura necessità di dover rifiutare alcunevocazioni per mancanza di posto nell'anticoSeminario Minore. E questo, nonostante cheil lavoro di reclutamento sia serio e ri-goroso .

Una ben intesa campagna vocazionale condirettori e promotori delle vocazioni fa tro-vare ogni anno centinaia di candidati . Conun lavoro parrocchiale si scelgono tra diessi i migliori, i quali verranno seguìti davicino dal Parroco. Si tiene molto conto dellaloro vita sacramentale e cristiana in genere .

1 ,111 Puno (Perù) - II nuovo Seminario Minore Regionale, che sarà inaugurato i n parte prima della testa di Maria Ausiliatrice

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Quelli che possono, frequentano i club .,vocazionali . Verso la fine dell'anno devonosostenere un esame particolare di maturitàsecondo formulari elaborati dal Rettore delSeminario e vengono accettati quelli chesono stati approvati in quest'ultima selezione .Durante i quattro mesi che li separano dalloro ingresso in Seminario rimangono ancorasotto osservazione . Quando ne hanno la pos-sibilità, si esige che paghino una quota a ti-tolo di pensione mensile . Ogni anno poi sicerca di aumentare quel minimo di pensione ;il che si è riusciti a ottenere in pieno, nono-stante che in passato regolarmente nessunodesse niente .

E non è soltanto la Diocesi che va racco-gliendo queste vocazioni, le quali si dimo-strano sempre più perseveranti e di grandisperanze per la loro dedizione allo studio ealla virtù; ma sono anche i nostri Salesiani,i Padri Francescani e perfino altri Religiosiche non lavorano nella Diocesi .

E ciò che succede nel mondo maschile,avviene, benchè in minor scala, tra le gio-vanette. Perfino si stanno formando tre nuovefamiglie religiose con elemento aborigenoallo scopo di attendere ai bisogni del luogo .Tutto questo meraviglioso panorama ha

fatto concepire le più lusinghiere speranzeper l'avvenire e quindi non è da stupirsise si è pensato alla costruzione di un nuovoe grandioso Seminario Minore Regionale,capace di ricevere 200 ragazzi .Le difficoltà non sono state nè poche nè

piccole . Ma Dio è potente e, pur non avendo

Pellegrinaggi

all'inizio il denaro necessario, ecco che con-tiamo già più di un anno di ininterrotto la-voro di costruzione, animati dal fermo pro-posito d'inaugurare in questo aprile la primaparte capace di accogliere 100 seminaristi .Non possiamo rassegnarci al pensiero che sequest'anno le vocazioni rifiutate, per man-canza di posto, furono solo alcune, il pros-simo anno sarebbero, per quello che già siprevede, oltre una ventina . Questo sarebbeun autentico crimine per una regione chelangue per mancanza di sacerdoti . Eppuretra poco il denaro sta per esaurirsi . Se in questimomenti difficili il Sacro Cuore, per l'aumentodella cui gloria tra i suoi fratelli si formerannoi nostri Seminaristi indigeni, non ci invieràla somma di 50.000 dollari che ci manca,noi dovremo sospendere i lavori e rassegnarcia continuare a perdere numerose vocazioni,mentre i nostri indi muoiono senza l'assi-stenza di un sacerdote .

Il sacrificio e la liberalità di anime ge-nerose come quelle che finora abbiamo tro-vato, faranno sì che sia possibile non solo do-tare di sacerdoti il nostro popolato alti-piano, ma (Dio lo voglia e ci ascolti!) in-viarli da queste altezze alla conquista delmondo per deporlo ai piedi di Cristo Re,quale riviviscenza di una millenaria leggenda,la quale dice che dal nostro lago sacro, ilTiticaca, uscì una coppia inkaica, figli deldio Sole, per fondare nel Cuzco il più grandeimpero americano : il Tahuantisuyo .

JULIO M . GONZALEZ RUIZ S .D .B .Vescovo di Puno (Perii)

Mentre invitiamo i Cooperatori e Devoti torinesi a rendere il loro omaggio quotidianoall'Ausiliatrice intervenendo ad una delle funzioni del mese a Lei sacro, vogliamoporgere un anticipato benvenuto ai Pellegrini che affluiranno a Valdocco da ogni parted'Italia e dell'Estero durante i mesi estivi .

In quest'anno centenario dell'inizio degli scavi della Basilica molti Parroci e Dirigentidella Pia Unione Cooperatori Salesiani ci hanno espresso il desiderio di organizzarepellegrinaggi di Cooperatori e di fedeli a Valdocco. La Vergine Ausiliatrice spalanca atutti fin d'ora le braccia perchè il loro pellegrinaggio al suo Santuario non sarà che ilcompimento della volontà da Lei espressa a Don Bosco in un celebre sogno profetico :«In questo luogo, su queste zolle bagnate dal sangue dei martiri Solutore, Avventoree Ottavio, io voglio che Dio sia onorato in modo specialissimo. . . ».

Sul luogo indicato dalla Vergine sorge da quasi un secolo il Santuario di Maria Ausiliatricee l'augusta volontà di Maria va compiendosi quotidianamente in forma stupenda .

Questo avverrà anche per i pellegrinaggi di quest'anno se saranno bene organizzati ese i pellegrini ricorderanno che la frequenza ai santi Sacramenti è sempre lo spettacolopiù consolante e commovente che si ammira sotto le volte della Basilica . Essa risplendedi ricchi marmi, risuona di musiche melodiose, ma l'ornamento più prezioso saràsempre la folla che si accalca attorno alla mensa Eucaristica, sotto lo sguardo soave ebenedicente dell'Ausiliatrice.

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Quando la Santa Sede nel 1922 affidò laMissione dell'Assam ai Figli di Don Bosco,quella Prefettura comprendeva oltre l'Assami due staterelli limitrofi del Bhutan e del Ma-nipur. Dovevano passare molti anni peròprima che i nostri Missionari potessero porpiede nel Manipur, incuneato tra l'Assam ela Birmania .

Fu quello il grande privilegio di S . E. mon-signor Marengo. Appena elevato alla sede ve-scovile di Dibrugarh, egli volle subito pensareall'evangelizzazione delle numerose tribù abo-rigene dei monti del Manipur . Nel 1952, dallalontana Dihrugarh, egli stesso cominciò a vi-sitare il Manipur. Erano viaggi lunghissimi .quasi sempre a piedi, per valli e monti chedigradano verso la Birmania . Lo zelante Ve-scovo vide subito le grandi possibilità cheoffriva quel nuovo campo di apostolato enon ebbe pace finchè, quattro anni più tardi,non riuscì ad aprire nella capitale Imphal laprima stazione missionaria .

Oggi il Manipur conta tre residenze, unfiorente « Centro Giovanile Don Bosco » conoltre 300 giovani e una Scuola tenuta dalleFiglie di Maria Ausiliatrice con 600 fanciulle ..1 cattolici del Manipur sono quasi 15 .000 equello che consola il cuore del missionario èil vedere che una trentina- di giovani sonogià, chi nel seminario diocesano di Dibrugarh

132 e chi nell'aspirantato salesiano di Shillong .

Rimaneva ancora il Bhutan sul settore orien-tale dell'Himalava . È una regione montanadi circa 50 .000 kmq. e una popolazione aldi sotto di un milione di anime. Ogni stati-stica è molto incerta in questo paese sper-duto sul Tetto del Mondo e che gl'indigeniamano chiamare col nome di « Il Paese delDragone Tonante ». Nel Bhutan non ci sononè radio nè giornali, nè mezzi moderni dilocomozione. Tutto è rimasto fermo e arre-trato di duemila e più anni .

Il primo contatto con l'Occidente avvennenel 1627 quando due missionari cattolici pro-venienti dal Tibet lo attraversarono . Poi scesedi nuovo la cortina di ferro. I lama buddistiche hanno esercitato sempre un potere asso-luto nel Bhutan, non permisero mai che unostraniero qualsiasi si stabilisse tra di loro,tanto meno un missionario, che predicandouna religione nuova li avrebbe spodestati .Chi scrive ricorda una sua breve visita

nel Paese del Dragone Tonante . Mi trovavoallora, nel 1934, nella Missione di Tezpur,confinante appunto col Bhutan. Avevo vistomolte volte lunghe teorie di Bhutanesi scen-dere sui mercati della pianura assamese . Alti,robusti, di bell'aspetto e con visi onesti, nonpotevano non fare una buona impressione .Gli uomini portavano una veste che arrivavaall'altezza del ginocchio, legata alla vita conmolti giri da una sciarpa di seta . Le donne

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erano rivestite di un lungo pezzo di stoffaa righe colorate, drappeggiato e fermato confermagli d'argento . Portavano al collo grossipezzi di corallo grezzo, turchesi, ambra e or-namenti in filigrana d'oro .

I Bhutanesi amano scendere dai loro montinelle valli sottostanti, tanto in quella del-l'Assam ad oriente come in quella del Ben-gala ad occidente . È per loro una necessitàanche per provvedersi di articoli che nelBhutan non si trovano, come lo zucchero,il sale, il petrolio e altri manufatti .

I Druk-pa o uomini del tuono, come i Bbu-tanesi amano definirsi, riflettono l'asprezzadella natura che li circonda. Di origine mon-gola, hanno poche parole ma molto sensopratico e non paventano il lavoro e la fa-tica. Uomini e donne si dividono equamentegli oneri casalinghi ; e non è raro il caso d'in-contrare donne che, al ritorno dai campi,portano sulle spalle carichi di più di trenta chi-logrammi; mentre nei cortili delle case essefilano e tessono la lana del Yak, la famosacapra del Tibet . La donna bhutanese è un'ot-tima padrona di casa . Al mattino distribuiscele provviste per la giornata . Poi assegna alledomestiche e ai figli i loro vari compiti chesaranno scrupolosamente eseguiti .Nel Bhutan non si trovano condizioni di

estrema miseria, come negli altri paesi asia-tici : il mendicante è raro ; non vi sono grandiconcentramenti di capitali e praticamenteogni bhutanese ha abbastanza di che man-giare e vestirsi . Nelle pieghe del suo ampiovestito il bhutanese si ripone un assortimentodi oggetti che servono per le necessità quoti-diane, compresa una coppa orlata di argento(che fa da piatto e da bicchiere insieme) einfine le scatole del betel, il surrogato del ta-bacco, comune del resto con le altre tribùaborigene dell'Assam .

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Avevo tentato talvolta di aprire una con-versazione con i Buthanesi, anch'essi partedel gregge affidato alle nostre cure . Ma piùche un largo sorriso e un profondo inchino,non riuscii mai a strappare dai « Figli delDragone Tonante » . Sapevo che per scenderenell'Assam i Bhutanesi si costruivano dei pontidi bambù per attraversare i fiumi e i preci-pizi. Avevano però l'ordine assoluto di di-struggere quei ponti al loro ritorno .Un giorno mi trovavo in una piantagione

di tè proprio sul limitare del Bhutan . Il suostesso nome « Bhutia-chang » ne indicava laposizione. Il direttore dell'azienda, un inglese,aveva costruito degli acquedotti che incana-lano l'acqua proveniente dai monti del Bhu-

AAssam (India) . Fumatrice Kameng, sui confini col Bu-than . Si notano !e caratteristiche somatiche mongoliche

tan. Quella mattina mi disse : « Padre, vuolfare una passeggiata nel Bhutan? Devo an-dare a ispezionare le sorgenti dell'acqua » .Accettai ben volentieri la proposta e fu cosìche penetrai per la prima volta in territoriobhutanese. Ci inoltrammo per qualche chi-lometro senza incontrare anima viva . Si ve-(levano nella terra soffice le impronte diinandre di elefanti che erano passate per là.Sugli alberi si rincorrevano scimmie e sco-iattoli . Null'altro .Ci fermammo presso la sorgente di acqua.

Il direttore dell'azienda vi aveva fatto co-struire una gran vasca per raccogliere l'acqualimpidissima che la riempiva sino all'orlo .Mi raccolsi un momento in preghiera . Pen-savo e pregavo per quei simpatici Bhutanesiche avevo visto sui mercati . Oh come avreidesiderato dar loro l'Acqua Viva attinta allefonti del Salvatore! Prima di partire estrassiuna medaglietta dell'Ausiliatrice e la lasciaicadere dentro. La vidi scintillare sul fondodella vasca .

Dovevano passare esattamente trent'anni .Pochi mesi fa il primo Ministro del Bhutanandò in persona a far visita all'IspettoreSalesiano e senz'altro gli disse: « Io hovisto qui a Sbillong che cosa avete fatto perla gioventù khasi » . Ho compiuto i miei studinel Collegio dei Sant'Edmondo (tenuto aShillong dai Fratelli delle Scuole CristianeIrlandesi . Ho visitato più volte la vostra i t

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Scuola Professionale Don Boscoe ne son rimasto sempre assaiammirato. Io voglio che voiveniate nel mio paese a farelo stesso per i nostri giovani .Vi daremo ogni aiuto ; vi apri-remo tutte le porte; ma vo-gliamo che anche nel Bhutansorga presto una « Don BoscoTechnical School ».

Così Don Bosco andrà prestonel Paese del Dragone Tonante .Sono già stati scelti coloroche formeranno la prima spe-dizione salesiana nel Bhutan .L'anno 1964 rimarrà memora-bile nella Congregazione perchèvedrà i primi Salesiani partiredalla Cattedrale di Maria Au-siliatrice di Shillong e iniziare,nel nome di Don Bosco, unnuovo capitolo di quel magni-fico poema che dalla Terra delFuoco ha raggiunto oggi ilTetto del Mondo » .

DON LUIGI RAVALICO

Mentre il Bollettino va inmacchina ci giunge la notiziache i due Ispettori Salesianidell'Assam e del Bengala, suinvito del Governo del Bhutan,fecero un sopraluogo a Phunt-sholin, un paese situato su unabella collina nell'interno del Bu-than. Il Governo aveva inviatouna jeep con un ufficiale a ri-cevere i due missionari salesianialla stazione di frontiera. Ciscrivono entusiasmatii delle bel-lezze del Paese del DragoneTonante. Il Ministro dell'Edu-cazione e un ingegnere si mi-sero a loro disposizione perpreparare i piani della nuovaScuola Professionale che sor-gerà appunto a Phuntsholin.Si spera che per la festa di DonBosco del 1965 i salesiani pos-sano dare inizio alla loro operaeducativa per i piccoli bhuta-nesi . perchè anch'essi eranostati visti dal nostro Padre neisuoi sogni profetici. .

B

"RadioCaiari"

uando nel 1950, in occasione dei 25 anni di vita dellarelatura Apostolica di Porto Velho (Brasile), si tirarono

le somme del lavoro compiuto e da compiersi, il PrelatoS. E. mons. Giovanni Costa vide che molto rimaneva dafare nel campo dell'evangelizzazione, dell'istruzione, nellalotta contro l'analfabetismo e contro il comunismo inva-dente. Era necessario fare di più e fare presto, nonostantela scarsezza di personale. A questo fine il Vescovo decisedi servirsi della radio per raggiungere, oltre le scuole dellaMissione, anche gli agglomerati umani nelle tenute coltivatea caucciù. Occorreva quindi impiantare una piccola sta-zione radiotrasmittente a diretto servizio della Missione .

I primi tentativi per l'attuazione del piano si feceronel 1953 con materiale di fortuna . Ma nel 1959 i ragazzidell'Associazione Gioventù Missionaria in Italia e unamunifica persona offersero i mezzi per acquistare un appa-recchio trasmittente e ricevente della Ditta Geloso diMilano. Era una stazione da radiodilettanti P.Y.8.Y.H .,ma che poteva rendere già un servizio prezioso : infattii missionari della foresta amazzonica potevano parlarecon i loro confratelli del Brasile, Colombia, Paraguay,Argentina, Venezuela e Uruguay, e anche, nei casi urgenti,comunicare con le autorità civili . Servizio ancor più pre-zioso e umano avrebbe potuto prestare la modesta tra-smittente della Prelatura, vasta quanto l'Italia, se avessepotuto tenersi anche in contatto con i piccoli aerei usatidai costruttori di una grande autostrada attraverso leforeste dell'Amazzonia : dirigerli nella rotta, portare unaiuto nei casi non rari di incidenti, tenersi in contattocon l'autorità e con i familiari in tali circostanze e co-operare alle loro ricerche. Ma per questo occorreva unatrasmittente più potente e il Vescovo-Missionario, asse-condato da un esperto e intraprendente missionario,studiò come attuare queste migliorie .

In un primo tempo egli progettò una trasmittente conun raggio di recezione di 35 km . che avrebbe permesso diarrivare alle scuole della Prelatura : ma poi, per raggiungereanche lo scopo di cui sopra, ottenne in prestito dalGoverno della Provincia una vecchia trasmittente di guerrafuori uso, con lunghezza d'onda di 60 metri. Mentre sifacevano le pratiche presso le competenti autorità federaliper la sua installazione, si seppe che altre Diocesi e Pre-lature del Brasile possedevano delle stazioni trasmittenti .Allora l'Ecc .mo Prelato, per essere all'avanguardia comevoleva Don Bosco, decise di cambiare la trasmittente di60 watt con un'altra di 200 e più . In ossequio al desiderioespresso nella Conferenza dei Vescovi del Brasile, la « Tra-

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MISSIONE DI PORTO VELHO(Brasile) . Radio Caiari svolge

un apostolato radiofonico in una::: zona vasta quasi quantol'Ita-

•lia, sperduta nell'immenso mare

verde della foresta amazonica.

•Dall'alto :

X2- e Nel vecchio studio.Con il•

motto "Saper sperare è una•

virtù" don Ugo Vittorio comin: ciò il suo apostolato radio con

,• . una trasmittente donata dagliAgmisti d'Italia . Oggi Radio

Caiari possiede una trasmittente•

• • • di 1000 watt.

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iUn po' di folclore

CILEGruppo folcloristico dell'Ora-torio S . Maria Goretti nellaParrocchia Maria Ausiliatricedi Santiago.

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smittente del Collegio Don Bosco » prese ilnome di « Radio Caiari », dal nome diun'antica tribù .

« Radio Caiari » cominciò con 2 ore di tra-smissione giornaliera e dopo qualche mesepassò a 3 ore. La trasmittente era allora in-stallata in una stanzuccia nella quale nonstavano più di 4 persone, eppure al sabatoandava in onda il programma « Tribuna li-bera », dove parlavano di volta in volta per-sone qualificate come dottori, avvocati, pro-fessori . La parte musicale era sostenuta condischi e canti che i giovani allievi trasmette-vano dall'attiguo corridoio . Alcuni volenterosiex allievi salesiani davano tutto l'aiuto chepotevano, gratuitamente .

In ossequio alle leggi brasiliane di teleco-municazione, il Vescovo fondò una Societàper Azioni e trasferì gli studiosi in un localepiù adatto alle esigenze tecniche . Intanto so-gnava una trasmittente di 1000 watt conantenna, modulazione di frequenza ecc. Madove trovare i milioni occorrenti? Nessunabanca era disposta a tale prestito, per la ra-gione che la trasmittente era troppo lontanadai centri . . . Ci pensò la Provvidenza .

Quasi all'improvviso giunse un considere-vole aiuto del Rettor Maggiore dei Salesiani .Il Nunzio Apostolico di Rio de Janeiro aS. E. Mons Costa, che chiedeva di essereautorizzato a fare un prestito bancario di5 milioni di cruzeiros, rispondeva inviandoun assegno del medesimo valore, « residuo »di una somma destinata dall'Opera dellaS. Infanzia per l'impianto di scuole radiofo-niche in Brasile .

Si era nell'agosto 1962, alla vigilia dellapiù grave crisi finanziaria brasiliana . In unbaleno S. E . mons. Costa acquistò un tra-smettitore di 250 watt, un altro di 1000 euna « consolette » per la regolazione di suono,ultimo modello della Telefunken . Fece purel'ordinazione di una torre metallica trasmit-tente, alta 64 metri, e di vari altri apparecchiminori ma necessari . Radio « Caiari » divennecosì una delle migliori del Brasile .

La Provvidenza continuò ad aiutare. Tuttoil materiale venne trasportato con aerei spe-ciali del Ministero dell'Aeronautica . Per i tra-smettitori, alti più di 2 metri, venne messoa disposizione un aereo speciale che trasportai camions e gli elicotteri ; per innalzare l'an-tenna il Governo offerse nei dintorni dellacittà di Porto Velho un vasto terreno cheper 7 mesi all'anno è una palude e per i re-stanti mesi una sterpaglia con costante peri-colo d'incendi . Radio Caiari intanto avevariscosso la più ampia simpatia da ogni cetodi persone, protestanti compresi, e tutti die-dero generoso aiuto di mezzi e materiale persanare e sistemare quel terreno: il Governo

della Provincia, l'Aeronautica, il Sindaco, al-cune Ditte e privati . Inoltre la Prelaturanon paga nè luce, nè acqua, nè olio Diesel .necessari al funzionamento della trasmittente .Tutto questo perchè autorità e privati hannocompreso l'utilità pubblica di quest'opera dicivilizzazione e di cultura .

Oggi il 93 per cento degli utenti di radioa Porto Velho, dentro un raggio di 300 km.sintonizzano con Radio-Caiari .

Oltre i nutriti e vari programmi religiosi,ogni mattina vi è un programma di educa-

Interessante "pieghevole" a due colori

20 domande

(in nero)20 risposte • ( in colore)

suI COOPERATORI SALESIANITERZA FAMIGLIA Di DON BOSCO

Edito dall'Ufficio centralevia Maria Ausiliatrice, 32 . Torino

zione domestica e di cultura, frammezzatoda musica . In quest'anno 1964 funzionerannonella Prelatura cento scuole radiofoniche aiu-tate economicamente, per il sussidio agli in-segnanti, dal Governo. Queste scuole sorge-ranno dove non esistono altre scuole oppuredove gli insegnanti non sono all'altezza delloro compito .

I risultati positivi che Radio Caiari ha ot-tenuto. e più ancora quelli che potrà averenel campo sociale e religioso, sono notevolie riconosciuti. per la piena efficienza dellaRadio vi sono ancora due difficoltà : il personale e l'energia elettrica . Per ora un solosacerdote è responsabile della gestione eco-nomica, tecnica, artistica e presto anche dellescuole radiofoniche . La difficoltà dell'energiaelettrica deriva dal fatto che i gruppi elet-trogeni della città lavorano a intermittenza .Per ovviare a questa difficoltà la Prelaturaha dovuto affrontare una nuova spesa perprovvedere un gruppo elettrogeno proprio peri trasmettitori e un altro per lo studio .

La Provvidenza, copre ci ha aiutati finoraa superare ogni difficoltà per la realizzazionedi quest'opera indispensabile per il progressocivile e religioso delle nostre popolazioni, cisoccorrerà ancora per la soluzione di questenuove necessità, e Radio Caiari potrà svol-gere lo splendido apostolato previsto e volutoda chi con preveggente larghezza di veduteideò e realizzò la coraggiosa impresa .

DON VITTORIO UGOmissionario salesiano a Porlo Velho (Brasile) 137

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138

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Una medaglia nel fango e nel sangueGiorni fa, il più piccolo dei miei sette figli,

Vittorio, di diciotto mesi, si arrampicò su diuna sedia metallica a sdraio, che si trovava sulbalconcino del primo piano rialzato, altometri sei. Arrivato in cima alla ringhiera, sicapovolse nel vuoto, portandosi via due vasi diterracotta con fiori, uno dei quali partì prima,si frantumò e ricevette sui suoi cocci i1 piccolo,che vi batté la fronte riportando due tagli allafaccia. L'altro vaso gli cadde sulla testa . Vit-torio rimase come morto . Fu portato all'ospe-dale, dove gli curarono le ferite con questaprognosi definitiva : in pochi minuti avrebbedovuto morire, data la gravità delle fratture cra-niche e frontali . Invece, ora per ora, i mediciche venivano a vederlo, lo trovavano meglio,finché dopo quattro ore si mise a dormire calmo.Tuttavia ancora il mattino seguente il profes-sore ripeté che solo un miracolo poteva salvarlo .Quel giorno vennero in casa le autorità compe-tenti a fare un sopralluogo e trovarono una me-d4glietta di Maria Ausiliatrice immersa nellaterra dei vasi e nel sangue . Il maresciallo deicarabinieri disse alla mia bambina che li ac-compagnava : « Tienila da conto perché quellaha salvato il tuo fratellino » . Poi tutti : il PadreGuardiano dei Cappuccini che era accorso alletto del bambino, i medici e i vicini cheavevano visto, parlarono di miracolo. É perquesto che io mi sono sentito in dovere di darneavviso a Torino. Mi perdonino il malscritto :ho qui con me il piccolo Vittorio che vuoi gio-care e mi fa piangere per la felicità di vederlovivo .Savignano S. P. (Modena)

ERNESTO FERRI

Guarito da esaurimento nervosoAdempio con la presente un voto fatto a

Maria Ausiliatrice l'anno scorso quando mi tro-vavo colpito in modo preoccupante da esauri-mento nervoso e mi vedevo così temporanea-mente impedito nel proseguimento dei mieistudi . Invitato allora da mia madre, sempre ri-conoscente a Maria Ausiliatrice per altre grazie,iniziavo con fede la novena consigliata da Don

Bosco e in breve tempo vidi risolversi felice-mente la mia malattia . Poiché in quell'occasionepromisi che avrei reso pubblica la grazia attra-verso il Bollettino Salesiano, vi prego di ac-consentire al mio desiderio, riconoscente per ilcontinuo aiuto che la Madonna di Don Boscopresta alla mia famiglia .Rosà (Vicenza)

FRANCESCO ORSO .

La sinusite era scomparsaNel 1963 i medici specialisti mi dissero che

dovevo essere operata di sinusite, essendosi ri-velati inutili tanti trattamenti e non avendoavuto nessun miglioramento . Allora mi rivolsifiduciosa a Maria Ausiliatrice e a San GiovanniBosco e con tanto fervore chiesi una prontaguarigione . Dopo qualche tempo mi preseroun'altra radiografia e con grata sorpresa i me-dici riscontrarono che la sinusite era comple-tamente guarita . Riconoscente, invio questa pic-cola offerta e chiedo a Maria Ausiliatrice e aDon Bosco la protezione su tutta la mia famiglia .Iquique (Cile)

PIA ROSSI DE SFRASANI

Il professore non volle operarlaFui portata d'urgenza in ospedale per forti

dolori all'addome ed i medici decisero di ope-rarmi al più presto, avendo un attacco di ap-pendicite acuta . Quando entrai in sala opera-toria, mi rivolsi col pensiero a Maria Ausilia-trice e a San Giovanni Bosco per invocare laloro protezione e nel contempo vidi le loro im-magini come a rassicurarmi . Era tutto pronto,mancava solo più l'iniezione dell'anestesia, maquando arrivò il professore, non volle ope-rarmi perché era in dubbio che mi avesserofatto tutti gli esami, e mi rimandò in corsia .Dopo quindici giorni di analisi e raggi costa-tarono che avevo un grosso calcolo alla cistifele,che mi aveva portato molto pus interno. Quindise fossi stata operata quel giorno, sarebbe statomolto pericoloso . Ora, perfettamente guarita,ringrazio i miei Benefattori : Maria Ausiliatricee San Giovanni Bosco .Torino

CAROLINA RIGO GAIDANO

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ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S . Maria Mazzarello, di S. Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerte edelemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Agostino M . Carmela ved . Tavernese - Alasotto Francesca -Alberto Caterina - Aldovini Teresa - Allais Giacomo - Alle-ruzzo Maria Teresa - Alliod Carlotta - Ambrassa Rosa - Am-brosio Michele - Amenta Lina - Amparone Giorgio - AndreisAngelica - Anello Agata - Angeleri Emma - Angelini Adele -Angst Carola - Ansaldi Lucia ved . Avataneo - Apicella Vin-cenzina - Ardigò Elvira - Ariotti Albino - Armand Angelica- Arrigo Damiano - Bacchione Rina - Badi Enrichetta - Bal-drighi E . - Ballarlo Caterina - Ballatore Domenica - BarbaGiuseppina - Barbero Maria - Barbieri Carolina - BarisoneElisa - Barotto Iole - Battaglie Linda - Bausola Costantina -Beccio Giuseppe Tino - Belleri Ambrosina - Belleri Cecilia- Bellia Maria Grazia - Bellini Elsa - Bellini Serafina - Bem-massar Marco - Benelli Adele - Benzi Giuseppina - BerlendisLuigi - Bernascone Maria - Bertorelli Giulia - Bestente MariaBianchetta Delfino - Bich Francesca - Bidetti dott . MicheleBigatti Stoppino Carla - Binda Luciano - Bioley Betemps

Rosa - Bionda Cristina - Boccassini Fam . - Boieri Lina - BonaAlbertina - Ronfanti Maria - Bonino Luigia - Bonura BasiliaBonura Rosa - Bonzanino Mario - Boracchini GiovannaBorassi Anna - Bormolini Carlo - Boselli Bianca - Bottini

Serapide Maria - Bracelli Immacolata - Braconi Dora - BrancaAmalia - Briga Caterina - Briglia Virginia - Brossa Francesco- Brunozzi Pietro - Buila Maria - Burcheri Rosaria - BusaccaResi - Buslacchi Maria - Buttafuoco Caterina - Cabrino Bellua M .- Caccia Carla - Cagna Emilia - Caldini Laura - Callori Sorelle- Carretti Maria - Cammarata Antonina - Campagnoni PaoloCampan Callisto - Campese Letizia - Campori Luisa ved .

Agnelli - Canzoni Elvira - Capello Maria - Cappelli Lucia -Carciofolo Vincenzo - Cardona Cecilia - Caria Granella Elena- Cariando Giovanni - Carlesso Luigia - Carli Edda - CoroneMaria - Carosso Ottavia - Carreggia Celestina - Casa Rina- Casalegno Doriana - Casarini Igino - Casarotti Giovanni -Casazza Rosa - Cassera Giovanna - Cassinadri Angiolina -Castelli Zenaide - Castellino Giovanni - Castiglioni GaleazziElvira - Casulli Checchina - Catania Margherita - CattoiGiuseppina - Caviglia Linda ved. Moro - Cedro Giuseppina- Ceresa Erminia - Ceretto Castigliano Albina - CherubiniMaria - Chiappero Magnano Domenica - Chiesa Caorsi Anita- Chimina Ungaro Rosa - Chinellato Antonio - Ciancio Pul-virenti Rosa - Cicogna Nelda - Cielo Malvina - Ciocca Pasqua-lina - Cirio Paola - Clerici Giuseppina - Clerico Alberto -Coccolo Valeriano - Cola Clelia - Colla Giuditta - ColomboLina - Colombo Stella Rosa - Conci Maria - Consiglio Car-mela - Contaldo Assunta - Conte Elisabetta - Conti Silvia -Continella Giuseppina - Coppano Mario - Corbolani Tilde -Corti Adalgisa - Corti Giuseppe - Costagliola Archina - Co-stanzo Rina - Cottitto Maria - Covezzi Bianchi Maria - Cra-veri Giovanna - Crippa Cesarina - Crosio Giovanni - CrugnoleGiuseppe - Curtino Castagneri Lia - Danega Tamagno AdelinaDanesi Rosa D'angelo Carmela - De Benedetti A . Maria -Dedoni Maurizio - De Filippis Matilde - De Florian Adele- De Giuli Antonietta - Degli Osti Anna Maria - Dejanaz Er-nesto - Del Canto Guido - Del Forno Michele - Dell'IsolaAntonio - Del Nista Vera - Dello Russo Dora - De MartinMariannina - De Paola Barbara - De Paulis Margherita - DeRosa Vera - Desarini Fabio - De Silva Marisa - De SimoneMaria - De Vecchi Maria Assunta - De Virgilio Michele -Di Bari Elisabetta - Di Cesare Giuseppina - Di Falco G . -Di Finizio Sella Cecilia - Di Martino Rosalia - Di Prima Fran-cesca - Dondeynaz Martino - Doro Suor Linda - Eforo Rina

Emiliani Piera - Evangelisti Cristina - Fanciullotti Anelita- Faraldi G . Batta - Fassetta Augusta - Fosson Linda - FattorOnorino - Fausti Lucia - Favalini Francesca - Favre ObertDelfino - Favre Palmira - Ferrari Antonio - Ferrando Bruna- Ferrari Francesca - Ferrari Teresa - Ferrero Adelia - FerreroFranco - Ferrero Ipse - Ferrero Luigi - Ferrero Virginia -Figus Maria - Fiore Ida - Fiori ved . Ravasi - Fiorina Giovanni- Foddai Caterina - Foglia Rosina - Fornara Francesco - Fos-son Linda - Fragole Antonietta - Franchini Elisabetta - Fran-zoni Giuseppina - Frasca Carmela - Frati Elide - Forno Mar-chese Felice - Fuzii Maria - Caddi Licia - Gaggino Michele- Galluzzi Guglielmina - Galliani Luigi - Gamaleri MuratoreTeresa - Gambini Giuseppina - Garnero Maria - Garsi Mario- Gatti Maria - Gatti Bo Matilde - Gatti Piera - GennaroElena - Gennaro Giacomo - Gentile Francesco - Gerace Cate-rina - Geremia Maria - Ghellioni Maria - Ghersi Angela -Ghersi Prospera - Ghirardi Laura - Ghirlanda Rosa ved . Viola

- Ghivarello Ernesto - Giannecchini Alice - Gibelli Cieli aGigliotti Rosa - Gino Maria ved . Acuto - Gioffrè Domenica- Giorgi Alberto - Giovannelli Fam. - Giusti Cristina - GnemmiBellini Serafina - Goldoni Gildo - Gonella Maria - GozziniM. Luisa - Grassetto Wanda - Greppi Aida - Grilli Maria- Grillone Giordano Maria - Grillone Rosina - Gnomo Dora- Grossi Marina - Guazzotti Lidia - Henriod Diemoz MonicaLa Barbera Elisa - Lacatena Carmine - Lansitano MariaLa Rocca Maria - La Rocca Pasqualina - La Rosa Rita -

Lazzara Leonetta - Lazzarini Piera - Leotta Emanuela - LerdaDalmasso - Lio Suor Cecilia - Lo Piccolo Fam . - Loreti Rosy- Loss Ernesto - Lo Turco Agata - Lovato Giuseppa - LuiseMaria - lacometti Zanaria Rina - Invernizzi Rina - IsoardiAnna - Ivaldi Margherita - Macchiarola Vendittc Lina - Ma-diai Livia - Madonnini Luigi - Magro Emma - Maldino Gia-cinta - Mandello Anna - Manduzio Vincenzo - Manfredin ;Domenico - Mangini Lina - Manis Angelica - Mannino Ro-salia - Mapelli Genoveffa - Maragliano Maria - MarangonCamilla - Marchesini Giuseppina - Marchiaro Giovanni -Marello Barbara - Marino Anna - Maritano Eufemia - MarottaAgata - Marzeddu Stellio - Mascheroni Maria - Masio Co-lomba ved . Pertino - Massa Coniugi - Massoni Bordin Anita- Mattarolo Eugenio - Mattei Franco - Mauri Isola - MazziniMario - Mazzucco Giulia - Melelli Adelaide - Melina Gio-vanni - Melleri Francesca - Menini Olga - Mercenari Ester- Merelli Angelo - Merlo Giacomo - Merlo Pino ved . Boni-facio - Merloni Sorelle - Milanesi Innocenza - Milano Marghe-rita - Minghi Dina - Minnella Ninetta - Momo Angela - Mon-ferrini Irma - Montagna Marina - Montani Bruna - Monta-perto Carmela - Monti Palù Italina - Monticone Dante -Mora Caterina - Morales Caterina - Morielli Silvia - MorosiAnna - Morosi Antonio - Motta Giuseppina - Mottola Vincenzo -Murgia Antonia - Mussini Rosa - Musuraca Cecilia - Muso-raca Gerardo - Naselli Maria - Negrini Maria - NegruzziLeoninlde - Nicolino Santa - Nocera Lina - Obinu GioiaMaria - Onofri Mario - Oreglia Giuseppina - Orlando D . Giu-seppe - Osella Giuseppe - Otolia Maria - Padovani Angelina- Pagani Irma - Paladino Maria - Palermo Enricuccio - PamirLuigi - Papioli Maria - Parato Lana Silvina - l'arino Maria- Parisi Letizia - Pasetti Ermanna - Posi Lina - Pasino Firmino -Passon Domenica - Pastorino Pasqualina - Patrini Rosa -Pavia Fiorenza - Pedemonte Virginia - Pedretti Maria - Pellit-teri Teresa - Pelonero Salvatrice - Penzo Lucia - Peri Mariaved. Bevi - Peroni Agostino - Pesenio Luigi - PettenuzzoRadames - Peverano Edvige - Picchi Don Alberto - PieroneAngela - Pilan Velia - Piombo Gemma - Piovano Ersilia -Pizzi Fortuna Tina - Pletti Erminia - Pluchinotta Concettina- Pompei Maria - Pompeo Lina - Ponte Maria - Ponti RossiniMaria - Porrini Isolina - Porro Romano - Porta Maria - Poz-zoli Maria - Prevedelli Giovanna - Prina Battista - PronzatoLuigia - Provini Ida - Quadranti Mario - Quaggiotto Luigi- Quasso Eugenia - Quintarelli Elisabetta - Ravetti Michelino -e Odette - Raviola Luigi - Razzano Luigina - Recagno ErnestoRecagno Ernesto - Recagno Ravera Onorino - Reggio Marioe Rosa - Regis Domenica - Repossi Emma - Repossi Rosina- Rey Anna - Ricagno Sorelle - Riccobene Rosina - RiccobeniLina - Rigotti Giuseppe - Rinaldi Vittorio - Rivoira Cecilia- Rizzo Celego Emma - Rotaldo Ida - Robusti Linda - RoccaPesce Maria - Rolando Cesare - Romagna Manoja Lina -Romani Maria - Rombi Cimotti Teresa - Ros Carlo - RosaClot Adele - Rossi Adolfo - Rossi Annina - Rossi Costa Flora- Rossi Landonia - Rostirolle Antonio - Rovelli Maria Luisa

Rubbianesi Zoello - Ruffini Maria - Ruffino Giovanni -Rumeo Salvatore - Saha Maria - Sacco Ada - Sacco Pasqua-lina - Sagristani Flora - Sammarco Franca - SammartinaFrancesca - Samorè Giovanna - Samuele Nicola - SanguinettiOlga - Santi Santina - Santuz Fratelli - Sapino Simone - Sa-racco Gemma - Sarchetti Serafina - Satta Neiddu Angela "Scazzola Ernesta Schilirò - Nunziatina - Sciandini Lina - Scia-retta Vera - Segre Franca - Serra Serafino - Sersanti G . Batta- Servetto Sguerso Maria - Sesana Maria - Sgammeglio Sorelle -Sidonia Bethaz - Simonotto Francesca - Sisi Giuliano - So-brero Eleonora - Sollazzo Maria - Soprana Alfredo - SordoMaria - Stoppani Antonio - Strona Maria - Tabbone Maria- Talestri Calì Leonzia - Tamagnone Giuseppina - TamoneFlora - Tansini Ines - Terranova Marangone Giuseppina -Testa Carla - Testa Cecilia - Togni Pierina - Togni Speranza- Tognolina Primina - Tolone Antonietta - Tomasini Giancarlo- Tornielli Maria - Tortora Angela - Toscano Maria - ToscherNatalina - Tribocco Giuseppe - Trucco Gina - Turolla Maura- Vaccarello Marianna - Vaglini Corrado - Valeggi Virginia

Valente Maria - Valentini Maria Ida ved . Tuzi - VallatiIole - Valvassori Bice - Varenna Maria - Varese Rita - VayrMaria - Vellano Maria - Verga Irma - Veronese Carolina -Versetti Maria - Versino Massimina - Vianello Luisa - Viett,Anna - Vietti Niclot Emma - Vigata Maria - Viola Giovanni- Visciola Filomena - Visentin Francesco - Vitale Agnese -Vuillermoz Annita - Vuillermoz Giuseppina - Zago Teresina- Zandonella Anna - Zanon Armando - Zito Catherine - Zon-cada Raffaele - Zorzoli Gianpiera - Zucchelli Bruna .

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fez ín1ezceòò one di

S. DOMENICO SAVIO

Verdetto medico : meningite fulminanteScrivo a nome di mia sorella e di tutti i miei

parenti, che uniti ringraziano San DomenicoSavio .

Verso mezzanotte di Natale, mentre iquattro nipotini attendevano i doni di GesùBambino, la loro mamma sentiva un rantoloprolungato nella camera dei bambini . La piùgrande, Silvana, era rimasta completamente ri-gida . Il dottore, arrivato verso l'una, la portavapersonalmente all'ospedale di Alba .

« Niente da fare ; meningite fulminante », fuil verdetto dei medici .

La bambina non dava alcun segno di vita,rimaneva gelida, la bocca le veniva aperta condifficoltà e la lingua veniva portata nella posi-zione normale con l'aiuto di pinze . Alla notiziadi un imminente decesso, mia sorella gridò :«Domenico Savio, l'affido a te, salvala! « .Quindi passò tutti i letti del salone supplicandoogni malato di pregare per la sua bambina .

Verso le sette del mattino i due professoriche entravano in sala medica, si trovavano acostatare un fatto. La bambina era ritornata insè, chiedeva meravigliata ciel nuovo ambientee dove fossero i doni di Gesù Bambino .

A detta di tutti, dottori, suore, infermieri einalati, Domenico Savio ha fatto bene la suaparte .Udine

ALDO BRUNO coadiutore salesiano

«Lei ha ricevuto una vera grazia! »Travagliata da forti coliche renali, fui rico-

verata in clinica . Dopo le prime cure, mi sidisse che avrei dovuto sottopormi ad accerta-menti radiografici per vedere se si trattava dicalcoli . Preferii rivolgermi a San DomenicoSavio, di cui son tanto devota . Applicai lasua reliquia e lo pregavo continuamente chemi liberasse da quelle sofferenze. Dopo quat-tro giorni, fra atroci dolori, emisi un calcoloche per la sua grandezza fece esclamare al dot-tore: «Lei ha ricevuto una vera grazia! ». Noncesserò di pregare un Santino così miracoloso,

# lo Napoli

MAFALDA INGLESE

La fistola si chiuse durante la novenaEro afflitto da una fistola, che continuamente

si chiudeva per poi riaprirsi dopo due o tregiorni, facendomi vivere in continua ansia .Questo durava da un anno e mezzo, quandoun giorno lessi sul Bollettino Salesiano della po-tenza d'intercessione di San Domenico Savioe di Don Michele Rua . Subito mi procurail'abitino del ' Piccolo Santo ' e dedicai ai dueServi di Dio la novena di Natale del 1962 .

Durante la novena la fistola si chiuse e daallora (è passato più di un anno) non si èaperta più, anzi si è completamente rimarginata .

Sono immensamente grato a Dio per questagrazia, perchè oltretutto si è rafforzata la miaFede, che qualche volta vacillava .Taranto

GIOVANNT SISCIR. e G . Moceri (Campobello-Trapani) afflitti di non poteraver figli per incompatibilità sanguigna, si rivolsero fer-vorosamente a S . D . S ., che li esaudì con una bambina,che sopravvisse, contro il verdetto della scienza medica .Iole Chiarenza in Tigamo (Piazza Armerina-Enna), fa-cendo una novena a S . D. S ., ebbe il figliuolo desiderato .Franca Lanza Ferrari (Prasco-Aless .) ringrazia S . D . S .che aiutò il figlio a lasciare certe compagnie e a rimettersisulla buona via .Aurelio e Maria Vicini (Lainate-Milano) con fervidepreghiere a S . D. S. ottennero un miglioramento nellasalute del loro bambino .Famiglia Cinquini (Livorno) annunzia d'aver conseguito,per la protezione di S . D. S ., una buona salute per lamamma e ~' bambino, ai quali la scienza medica pro-nosticava s_ gure .Teresa Mattei (S . Romano-Lucca) praticando la devozionea S . D . S . ebbe felicemente un figliuolo, nonostante l'età .G. Giovannini (Casabianca-Torino) ottenne il ristabili-mento in salute del nipotino, raccomandandolo a S . D . S .Provvidenza Romano in Ricotta (S . Giuseppe Jato-Agri-gento) pregando S . D . S . e portandone l'abitino, potèdiventar mamma senza le complicazioni previste .Rina Picca (Paesana-Cuneo), afflitta da cattivo prono-stico, supplicò S. D . S . a concederle la desiderata crea-tura, e ottenne un bei bambino .Evelina Atre De Upero (Siurgus Donigala-Sassari) rac-comandò a S . D . S . il suo piccolo, caduto nell'acquabollente, con gravi ustioni, e potè riaverlo completa-mente guarito.Mariuccia e Carlo Sironi (Varese) dichiarano, a gloria diS. D . S ., che in occasione della nascita del piccolo GianDomenico, fu scongiurata la temuta setticemia invo-cando il piccolo Santo .Francesco Costa (Napoli) affidò a S . D. S. una figliaammalata con setticemia, e l'ebbe salva .

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Guarita da grave meningiteFui avvisata che la nipote Ernestina era ri-

coverata all'ospedale, tanto grave che solo unmiracolo poteva salvarla . Subito pensai che ilmiracolo ce lo avrebbe ottenuto Don Rinaldi,ch'io ebbi la fortuna, non solo di conoscerema di avere per mio Direttore spiritualeper vent'anni . Andai al capezzale dell'amma-lata : non dava segno di conoscere nè di ca-pire. Le misi un'immagine con reliquia diDon Rinaldi sotto il guanciale e con una suasorella incominciammo la novena . Intanto do-lnandai al professore Massobrio, che l'aveva incura, qual era la diagnosi della malattia .. Mirispose : « Si tratta di grave meningite ; dallapuntura lombare è uscito tutto pus » . Ma benpresto Don Rinaldi incominciò a confortarci .Dopo tre ore ch'io avevo messo la reliquia alcontatto dell'ammalata e ripetutamente la chia-mavo per nome, ecco che mi risponde, comese si svegliasse da un profondo sonno . Erano48 ore che aveva perduto conoscenza e la pa-rola e non aveva più preso un sorso d'acqua .Mi disse : « Zia, hai fatto bene venire a tro-varmi, sono contenta » . Poi a poco a poco andòmigliorando ed ora incomincia a disimpegnarei lavori di casa senza nessun residuo della ter-ribile malattia .Torino

TERESA MUSSO

Evita una operazione che per l'etàpreoccupava

Da otto anni ero afflitta da fastidiosi polipial naso, che mi procuravano tremendi e con-tinui raffreddori. Nel 1958 fui operata e l'ope-razione fu più seria del previsto per una insuf-ficienza cardiaca. Tuttavia il male ricomparveben presto con il suo seguito di raffreddori,che non mi davano pace ne di giorno ne dinotte . Nuove visite presso specialisti rivela-rono la necessità di un secondo intervento . Fuallora che mi rivolsi con fiducia a Don FilippoRinaldi, perchè mi aiutasse a evitare un'ope-razione che alla mia età preoccupava me e imiei cari. Incomincia con fiducia una novena

~cì irlleìceòòiarte dl c e2iau dl OtO

DON FILIPPO RINALDIal mio grande compaesano e subito ottenni unpronto giovamento : i disturbi cessarono, nonci fu più bisogno di alcuna operazione e d'al-lora respiro benissimo .Lu Monferrato (Alessandria) CELESTINA DE ALESSI

Soffriva da dieci anniDa circa dieci anni soffrivo di un tormen-

toso male di capo, che i medici non sapevanodiagnosticare . Durante lo scorso inverno ildisturbo si accentuò destando serie preoccu-pazioni. Con fiducia mi rivolsi al Servo di DioDon Filippo Rinaldi . Da allora cominciai amigliorare ed oggi sono in condizioni di saluteperfettamente normali . Invio offerta per la suabeatificazione .Novara

FERNANDA MELLA

Invocando Don Rinaldi scompare una cisteAffetta da una ciste, fui esortata più volte

dal medico a sottopormi a intervento chi-rurgico ; mi raccomandai invece al servo diD:o Don Filippo Rinaldi a mezzo di unanovena . Continuando nelle preghiere la cistecominciò a scomparire, sino a guarigionecompleta . Rendo pubblica la grazia, impe-trando da Don Rinaldi continua protezione sudi me e sulla mia famiglia.Feletto (Torino)

MARIA ADELAIDE CARLEVATO

A. D. (Caserta) raccomandò a D . F . R . il marito, ingiu-stamente accusato e sospeso dal lavoro . Poco tempo dopoil marito, riconosciuto innocente, fu reintegrato al lavorocon gli stipéndi arretrati .N. N . (Torino) invia offerta e anello d'oro per ringraziareD . F . R . di una triplice guarigione e per aver trovato lavoro .Veri, Delfino (Bagnolo-Cuneo) è riconoscente a D . F . R .per grazia ricevuta.Alessio Cretti (Ceratello-Bergamo) ringrazia 1) . F. R .per conseguito favore .Iolanda Lagna (Torino) ringrazia S . D . S. e D . F. R .per l'assistenza avuta in una lunga malattia e per laguarigione conseguita .Una F. M. A . (Brasile-Ispett . M . A .) obbligata a riposoassoluto, in sei giorni ottenne il proprio ristabilimentoin salute rivolgendosi con una novena a D . F. Rinaldi .Maria Cino (Lecce) raccomandò caldamente a D . F . R .una persona cara ammalata di bronchite asmatica e neottenne la guarigione .

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CROCI-AR71RY1~MwrkTOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

per cominciare una Borsa occorre un minimo di Lire 10 .000

Borse da completareBorsa: Maria Ausiliatrice e S. G . Bosco, a cura di Borga-tello Angela in Gallo (Torino) - L . go .ooo .Borsa : S. Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, S . G. Boscoe S . Domenico Savio (13°), a cura del Can . Liberio Pit-tari (Messina) - 1° vers . L . 30 .000 .Borsa: Per i genitori defunti, in suffragio (Parma), a curadi N. N . - i° vers . L . 30 .000 .Borsa: Don Bosco, secondo le intenzioni di Natali Ada(Ascoli Piceno) - i ° vers . L. 20 .000 .Borsa: Maria Ausiliatrice, a cura di Maria Pia (Torino)

i ° vers . L . 20 .000 .Borsa: Ausiliatrice immacolata, a cura di Losanna Pietro(Torino) - i' vers . L . 15 .000 .Borsa: Maria Ausiliatrice, proteggi i miei figli, a cura diOrlando Giuseppe (Venezia) - i ° vers . L . 15 .000 .Borsa : S . Giovanni Bosco, proteggi me e i miei cari (Roma),a cura di Alina Bracco - i ° vers . L . 10 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di Gia-nanneschi Cecilia (Grosseto) - i ° vers : L . io .ooo .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Domenico Savio, a cura diPaola Donelli (Parma) - i ° vers . L . 10 .000 .Borsa : Rua Don Michele, venerabile, a cura di EnnioCamastri (Roma) - i ° vers . L . 15 .000 .Borsa : Don Bosco, concedi la grazia a mia mamma, acura di Bethas Albertina (Aosta) - i ° vers . L. 10 .000 .Borsa : S . Giovanni Bosco, in memoria della prof.sa Pa-schetto Celeste (XIX°), a cura dell'Unione Don Boscofra Educatori (Torino) - i ° vers . L. 10 .000 .Borsa : Spoto Giacomo (Trapani), secondo le sue intenzioni- i ° vers . L. io .ooo .Borsa: Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D. Savio,proteggete Ada, a cura della famiglia De Guglielmi Giu-seppe (Imperia) - i ° vers . L . io .ooo .

(continua)

Borse completeBorsa: Barisone Guido, in ricordo, suffragio e riconoscenzaa S. G. Bosco p . g . r ., a cura di Barisone Eugenio (Savona)- L . 50 .000Borsa: Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura dell'arc .Luigi Mattei (Catanzaro) - L . 50 .000.Borsa: Gesù e Maria Ausiliatrice, benedite il matrimonioe le bambine di M . I. L . (Asti) - L . 50 .000 .Borsa: Maria Ausiliatrice, per ringraziamento e secondo le in-tenzioni di Teresina Crotti-Antonietti (Bergamo) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, concedete la salutea N. P . M., e in suffragio dei genitori, a cura di I . M .(Messina) - L . 50 .000.Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per ottenere unagrazia a un parente di Maria Diemoz (Aosta) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, proteggete e be-nedite la Sardegna, a cura di Claudia de Muro (Cagliari)- L . 100 .000 .Borsa : Valle Don Paolo, a cura di un suo ex allievo -L . 50 .000 .Borsa : SS . Cuori di Gesù e di Maria Ausiliatrice, Santiprotettori, Don Bosco e Domenico Savio, in ringraziamentodi particolare e importante grazia (Como) - L . 5o .ooo .Borsa : S . Cuore, Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, secondo leintenzioni del Dott . Emanuele Scatigna (Taranto) - L . 50 .000:Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bosco, in attesa di grazie(Torino) a cura di Sales Francesco - L . 90 .000 .Borsa: Can. Chiesa e Can. Pozzetti (Roma), a cura diN. N . - L. 50 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice a S. G . Bosco, proteggete miasorella Giuseppina e la sua famiglia - L . 50 .000.Borsa: Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio deinonni Maria Francesca e Pasquale Milani, nonchè inaiuto e protezione per me, a cura di Maria Demolli (Va-rese) - L . 50 .000 .Borsa : S. Luigi, per onorare e suffragare l'anima dellesorelle Luigia e Virginia, a cura di Don Pietrino Casti(Cagliari) - L . 50 .000.Borsa : San Domenico Savio, secondo le intenzioni di DonPietrino Casti (Cagliari) - L . 50 .000.Borsa : S . Giovanni Bosco, in memoria di Osvaldo Avanzini,a cura di Maria Avanzini (Varese) - L . 50 .000 .Borsa : S . Domenico Savio, proteggi i figli di Maria Avan-zini (Varese) - L. 5o .ooo .Borsa : Rinaldi Don Filippo, auspicandone la beatificazione,a cura di Bianchi Giuseppina (Como) - L . 50 .ooo .Borsa : Rua Don Michele, venerabile, per riconoscenzae continua protezione, a cura del prof. Gioacchino Sas-sani (Ancona) - L . 5o .ooo .Borsa : S . Domenico Savio e Don Filippo Cerutti, a curadei coniugi M . G . C . (Torino) - L. 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Don MicheleRua, in ringraziamento, a cura di Galanti Matilde (MassaCarrara) - L . 50 .000.Borsa : Gesù, Sommo ed Eterno Sacerdote, a cura dei Coo-peratori di Limosano (Campobasso) (5a) per il -5o° di Sacer-dozio del Salesiano don Giannantonio Domenico - L . 6o .ooo .Borsa : Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco, a cura di RobertoFrancesco (Asti) - L. ioo .ooo .Borsa : Lambertenghi-Dell'Agostino a cura della p rof.s aErminia Dell'Agostino (Sondrio) - L . 50 .000 .Borsa : Divina Provvidenza, in suffragio dei miei defunti,a cura di N. N . - L . 50 .000.Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di DonderoMaria (Genova) - L. 50.000.Borsa : Spirito Santo, in suffragio dei miei defunti, a curadi N. N. L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, p . g . r ., e invo-cazione di preghiera, a cura di P . Pinto ved . Balbi - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice, proteggi Franco e Gianni (To-rino) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice, perchè benedica un progetto dibeneficenza, a cura di Amato Gorret (Aosta) . - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Filippo Rinaldi, a suf-fragio del marito Angelo, della suocera e per la salute deimiei figli, a cura di E. M . (Pavia) - L . 5o.ooo .Borsa : A suffragio dei defunti delle sorelle Pirozzini-Ceppomorelli (Novara) - L. 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice, in suffragio delle anime santedel Purgatorio, a cura di Barresi Concetta (Reggio Ca-labria) - L . 50 .000 .Borsa : Bisdomini Onelia, per un missionario che preghisecondo le sue intenzioni ( Siena) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per preservare lafamiglia da ogni male, a cura di Pous Giuseppe (Torino)- L . 50 .000.Borsa : In suffragio dei nostri defunti, a cura delle sorelle M .('l'orino) - L . 50 .000 .Borsa : S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, S. G . Bo-sco e Santi Salesiani, proteggete e aiutate la mia figliae la sua famiglia, a cura di G . E . (Vercelli) - L . 50 .000 .Borsa : S . Giovanni Bosco e Santi Salesiani, secondo le inten-zioni di Argenteri-_NTignolli-_Ilercedes ( Torino) - L . 50 .000 .Borsa : Attendo la grazia completa, Don Bosco ottieniladall'Ausiliatrice (3°), a cura di Anna Bianchi Caccia

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L . 20 .300 - doti. Panizzi Carlo, ex allievo (Imperia) 30 .000- Tot. L . 50 .300 .Borsa : Maria Ausiliatrice, per l'adozione di un Missicnario,a cura di M. Aggio (Padova) - L . 31 .500 - dott. PanizziCarlo, L . 20.000 - Tot. L . 51 .500 .Borsa : Maria Ausiliatrice, converti il popolo russo, a curadei dott . Panizzi Carlo (Imperia) - L . 50 .000 .Borsa: Maria Ausiliatrice; converti il popolo cinese,a cura del dott. Panizzi Carlo (Imperia) - L . 50 .000 .Borsa : S. Domenico Savio, a cura dei coniugi Bertino(Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa : S. Giovanni Bosco e S . Domenico Savio, siate ge-nerosi di grazie per gli offerenti, a cura di Lesmini Pia(Svizzera) - L . 64 .178 .Borsa: Sacro Cuore di Gesù, a cura di Biarese Emma(Cuneo) - L . 50 .000.Borsa : Biarese Ida, a cura della sorella Letizia (Cuneo)- L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, secondo le inten-zioni di Flora Musuraca (Reggio Calabria) - L . 50 .000 .Borsa : Augusta Regina Ausiliatrice, esauditemi!, a curadi Rosetta Demartini (Genova) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice, secondo le intenzioni di Al-fonso Maria e Luisa Remotti (Alessandria) - L. 50 .000.Borsa : Maria Ausiliatrice, in suffragio di Don GiuseppeMiglia, Salesiano, a cura di Dora Viviani-Bellotti (Mi-lano) - L. 50 .000 .Borsa: San Giuseppe, secondo le intenzioni di MarianiMaria (Milano) - L . 50 .000 .Borsa: Rinaldi Don Filippo, secondo il desiderio delladefunta Susia Giuseppina (Milano), a cura della sorellaMaria Santini-Susia - L . 50 .000 .Borsa: Montini Osvaldo, vice presidente, e BertolinoAntonio, in suffragio e ricordo, a cura dell'Unione Exallievi del t ° oratorio festivo Don Bosco (Torino) -L. 50 .000 .Borsa : Rua Don Michele, venerabile, a cura di FrancescoDavico (Torino) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Immacolata, aiuta gli affamati dell'Africa .a cura di N . N . - L . 50 .000 .Borsa : Facchini Giulia-Marcellino, in memoria e suf-fragio, a cura di L . Facchini (Torino) - L . 5o .ooo .Borsa : Gesù Crocefisso, Madonna delle Lacrime e S . Gio-vanni Bosco, in suffragio delle anime dei miei genitorie congiunti, a cura di R . (Ragusa) - L . 5o .oooBorsa: Genduso Giuseppe e Concetta Vasta, genitoridefunti, a cura della figlia Bina (Palermo) - L . 50 .000 .Borsa: Genduso Gaetano e Linda, in suffragio della sorellaBina (Palermo) - L . 50 .000 .Borsa : Padre Tarcisio O. F. M . Cap., a cura dei genitoriGiuseppe e Clotilde Branda - L . 50 .050 .Borsa : Maria Ausiliatrice, libera dal male la mia Mariacon Guido - L . 50 .000 .Borsa: Grazie, Don Bosco, proteggici sempre!, a cura diN. N . (Piacenza) . - L . 50 .000 .Borsa : Mons . Marengo, vescovo nell'India, per la costruzionedel nuovo seminario, a cura di Paola Canesi - L . 50.000 .Borsa : S . Giovanni Bosco, a suffragio di Virginia e Fran-cesco Canesi, a cura delle figlie, Michelina e Paola (Mi-lano) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, a cura delParr . Mattei Luigi (Catanzaro) - L . 50 .000 .Borsa: S. Domenico Savio, Don Michele Rua, venera-bile, e Don Rinaldi, datemi salute all'anima e al corpo,a cura di N. N . (Udine) - L . 50 .000.Borsa: Don Bosco Santo, a cura del dott . Luigi Baldassi(Modena) - L . 50 .000 .Borsa: Modena e Toesca, a suffragio (Imperia) - L. 50.000 .Borsa : A suffragio dei miei morti, e preghiere per MariaModena, offerente (Imperia) - L. 50 .000 .Borsa : S . Rita e S. Bertilla, a cura di Bisson Luigi (Tre-viso) - L . 50.000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S. G . Bosco, a cura di S . A .(Torino) - L . 50 .000 .

Borsa : Maria Ausilitrice, S. G . Bosco e Don FilippoRinaldi, secondo le intenzioni dei coniugi Costa (Asti)- L . 50 .000.Borsa : Boccalatte Don Giovanni, a cura di un ex allievo- L . 50 .000.Borsa: Belloni Marianna e Volpi Giuseppina, a cura diBelloni Maria, defunta - L. 6o .ooo .Borsa: Maria Ausiliatrice, invoco il tuo divino aiuto,secondo le intenzioni di E . L . F . (Varese) - L . 50 .000.Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bosco, a cura di CamastriEnnio (2a) - L . 5z .ooo .Borsa : S . G. Bosco, proteggi i miei figli, a cura di Fer-rando Gaggero (Genova) - L. 50.000 .Borsa : Morellini Don Francesco, suddiacono, in suffragio,a cura della Mamma e Zia Besana (Milano) - L. 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio dellaMadre Masini Maria, a cura della figlia Anna (Udine)- L . 50 .000 .Borsa : SS . Cuori di Gesù e di Maria, soccorrete gli affamatidell'India, a cura di Bertone Cesarina (Pavia) - L . 50 .000 .Borsa: Simone Michele, provveditore agli studi, di Ales-sandria - L . 50 .000 .Borsa: Salus infirmorum, a cura di L . M. (Torino)- L . 50 .000 .Borsa : S . G. Bosco, a cura del prof. Belzer Giuseppe(Alessandria) - L . 50 .000 .Borsa : Rinaldi Don Filippo, servo di Dio, p . g . r ., a curadi L . A . - L. 50 .000.Borsa : Maria Ausiliatrice e S. G . Bosco, benedite la salutefisica e spirituale unitamente a quella dei familiari defunti

L . 50 .000.Borsa: Rinaldi Don Filippo, Servo di Dio, in memoria esuffragio della Mamma, Brustio Maria, a cura di C . I .(Vercelli) - L . 50 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S . D . Savio, a cura di D . C .(Bari) - L . 50 .000 .Borsa: Bergamaschi Giuseppe, per testamento di Berga-maschi Ancilla (Bergamo) - L . 90 .000 .Borsa : Bergamaschi Luigia, per testamento di BergamaschiAncilla (Bergamo) - L . 9o.ooo .Borsa: Bergamaschi Laura, per testamento di BergamaschiAncilla (Bergamo) - L . 90 .000 .Borsa : Bergamaschi Luigi, per testamento di BergamaschiAncilla (Bergamo) - 1,. 90 .000 .Borsa : Bergamaschi Ancilla, per testamento di BergamaschiAncilla (Bergamo) - L. 90 .000 .Borsa : Maria Ausiliatrice e S. G . Bosco, per ottenere unagrazia, a cura di Adalgisa Bracesco (Genova) - L . 50 .000 .Borsa: Gesù, Maria e Santi Salesiani, proteggete miofiglio!, a cura di Bindi Maria-Alberighi (Siena) - L . 51 .000 .Borsa: Anno Santo, Giuliana, Carlo, Mariateresa, Emma,Maria Antonietta, Anna Maria e Marcella Luna, a curadi Riccardo Luna (Roma) - Dott . Panizzi Carlo, L . 40.000(Imperia) - L . 52 .ooo

(continua)

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto 12 gennaio 1924, n. zz, può legalmentericevere Legati ed Ereditd . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un legato: t . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . s .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :s . . .Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo A .(luogo e datai

(firma per esteso)143

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1-1

SALESIANI DEFUNTISac . Paolo Scelsi t a Palermo a 92 anni .Sac. Agostino Razeto t a Parma a 88 anni.Sac. Giuseppe Camps t a Cordoba (Spagna) a 83 anni .Sac. Giorgio Wagner t a Fulpmes (Austria) a 77 anni .Sac. Leone Chístè t a Gorizia a 70 anni .Sac. Giovanni Cassanello t ad Asunción (Paraguay)a 62 anni .Sac. Nicola Rosafio t a Guadalajara (Messico)_a 39 anni .Coad. Ambrogio Basilio Giovanniní t a La Spezia a78 anni .Coad. Giuseppe Rivero t a Talca (Cile) a 77 anni.Coad. Giuseppe Zuppírolí t a Bologna a 74 anni .Coad. Domenico Dal Cín t a S . Mauro Torinese a 61 anni .Coad. Sebastiano Laiacona t a Buenos Aires (Argen-tina) a 61 anno

COOPERATORI DEFUNTISavino Díbltonto di 9o anni e chiara Musso di 76 annit a Barletta (Bari) .Genitori di grande fede, seppero accettare da Dio la - nume-rosa figliuolanza di 15 figli e vivere di loro e per loro,prernurosi della loro educazione schiettamente cristiana .Furono modelli ai figli di onestà, laboriosità e fiducia nellaDivina Provvidenza, che invocavano tutte le sere con larecita in comune del Santo Rosario . 11 Signore sembraessersi compiaciuto della loro bontà chiamando alla vitareligiosa quattro dei loro figli : P. Carmine Cappuccinodon Vittorio salesiano, e due Suore d'Ivrea .Elia Gobetti t a Tarcento nel Friuli .Affezionato Cooperatore, amava la Chiesa e la nostra Con-gregazione . Ogni giorno percorreva un chilometro di stradaper ascoltare la santa Messa, e questo anche quando eragià prossimo ai 9o anni . Quando propose al nipotino dientrare in un istituto Salesiano, Don Bosco non era cono-sciuto in famiglia . Ci pensò lui nei giorni di preparazionealla partenza, raccontando ogni sera un fatto della vita delSanto alla famiglia raccolta intorno al focolare . Oggi quelnipotino è il missionario del Bengala don Luigi GobettiLuigi Alessi t a Cittadella a 45 anni .Entusiasta Cooperatore salesiano, nelle difficoltà ricorrevaall'intercessione potente di Don Bosco e della sua Avvo-cata, Maria Ausiliatrice . Trascorse la vita sacrificandosiper la famiglia, cui lascia un grande esempio di bontà .onestà e dedizione eroica al dovere . Il fratello salesiano ela sorella Figlia di Maria Ausiliatrice lo raccomandano agi'comuni suffragi .Cap. Luigi Bozzo t a Genova .Presidente della S . Vincenzo, socio di A . C ., pronto do-vunque ci fosse da far del bene, lascia di sè un ricordo im-perituro di bontà, rettitudine e generosità non comuni .Accoglieva tutti i bisognosi vivendo in profondità la mas-sima del Vangelo : a Non sappia la destra quello che fa lasinistra n . Assiduo e fedele Cooperatore, diede alla Congre-gazione due sacerdoti : don Agostino e don Giovanni .Fíoravante Carraro t a Camposampiero (Padova) .Uomo di integerrimi costumi, educò con profondo sensocristiano i suoi figli . Il suo amore a Don Bosco lo rendevaorgoglioso di avergli dato un figlio . Coronò la sua esistenzacon l'olocausto di una lunga sofferenza santificataGiovanni Mellano t a Saluzzo (Cuneo) .Esemplare padre di famiglia e strenuo difensore dellacausa cattolica, lavorò per conservare la fede nel popolo .Diede due figli alla Società salesiana e si spense santifi-cando indicibili e interminabili dolori .Antonio Petrucci t a Roma a 77 anni .Padre esemplare di quattro figli, fra cui una Figlia di MariaAusiliatrice, insegnò il viver cristiano più con l'esempioche con la parola . Fin dalla giovinezza si accostò ognigiorno alla mensa eucaristica . Nutri una divozione tene-rissima alla Madonna non tralasciando mai il Rosario infamiglia . Visse più per gli altri che per sè e partecipòattivamente alla vita parrocchiale .

Francesco Chiari t a Cannobio (Novara) .Ex allievo della Casa madre di Valdocco dal 1895 al 1898,Cooperatore Salesiano, devotissimo di Maria Ausiliatrice,di San G . Bosco e del ven . Don Rua, aiutò le Opere Sa-lesiane in vita e in morte .Teresa Giaccone ved. Minasso t a Mondovì Vicoforte.Iddio l'ha chiamata a sè dopo una lunga vita santificatadalla pietà e tutta dedita a opere di bontà, al molteplice la-voro e ai gravi sacrifici per il bene dei numerosi figli, tra iquali don Ottavio, salesiano .Maria Trevisaní t a Savona a 86 anni .Dopo un lungo insegnamento che le meritò la medagliad'oro dal Pubblico Ministero, si era dedicata ad opere dibene, aiutando coi suoi risparmi le Missioni e il Seminario.Alla morte lasciava una generosa donazione alle Opere Sale-siane .Aonzo Luigia ved . Scaglia t a Savona.Nella sua vita ebbe un unico scopo : fare del bene. E lofece a piene mani, cooperando nell'apostolato salesianoe diffondendo la devozione a Maria Ausiliatrice .Pasqualina Magni t a Milano a 86 anni .Precocemente vedova con sette figli, visse nel avoro enella preghiera, amando Dio con splendore di fede e diriconoscente generosità, donandosi completamente albene della famiglia e del prossimo . Devotissima di MariaAusiliatrice e di Don Bosco, donò due figli alla Congrega-zione : don Eugenio e il coad . Riccardo, e una figlia all'Isti-tuto di Maria Ausiliatrice, meritando dal Rettor Maggioreuno speciale diploma di benemerenza .Giovanna De Grandi ved. Ferrarís t a Desana (Vercelli) .Per 5o anni propagò la divozione a San Giovanni Boscoper tutto il paese e da molti anni ne organizzava anche lafesta in parrocchia servendosi di elemosine raccolte connon pochi sacrifici . Dotata di buon senso e di buon cuore,si faceva tutta a tutti portando nelle famiglie pace e neicuori bontà .Ginevra Maria Antonia Biffanti ved. Milan .A 42 anni rimaneva vedova con cinque figli . di cui il mag-giore di 7 anni . Li allevò cristianamente e quando i primidue espressero il desiderio di consacrarsi al Signore, chinòil capo . Questo sacrificio le donò la gioia di avere due figlisacerdoti Cappuccini . Poi un terzo figlio, a 21 anno, lasciòl'impiego e la famiglia per entrare dai Salesiani . Solevaripetere : n Il Signore mi ha dato cinque figli e me ne hachiesti tre : sono in debito ancora di dueiCarolina Scíabbarrasí .Cooperatrice zelante in vita, volle continuare a beneficarein morte lasciando dei beni per la futura Opera Salesianain Canicattì (Agrigento) .Teresa Belloni t

'f'reviglio (Bergamo) .La sua vita di fede, di bontà e di sacrificio, tutta spesanell'umile servizio del prossimo, la rese cara a tutti . Pre-sente in ogni opera di bene sostenne particolarmentele iniziative di apostolato della P . U . . aiutando soprattuttole vocazioni salesiane

ALTRI COOPERATORI DEFUNTIAimar Adelaide - Ambrogetti Elvira - Amerlo Luigia -Angioi Obinu Maria - Angioni Michele - ArhezzanoAgostino - Bacilieri Margherita - Baldasso Aurora - Ba-stonero Chiaffredo - Bellio Giovanni - Benciolini Gemma- Bianchi Egidio - Borra Francesca - Buonsanti Espedito- Canepa Luigi - Cappella. Luigi - Capri oglio Maria - CigliaGiuseppina - Coda Ermenegilda - Corona Giacomo - CottaAmelia - Dalla Valle Giuseppe - De Ambrogi Paola - DellaMaestra Pagnutti Angela - Falco Giuglardo Giulia - FalzettiFrancesca - Famiani Anna - Ferrari Giuseppina - Fol-lacchio Stefano - Gagliardi Arcangelo - Gay Amalia -Gemellaro D Carmelo - Gerli Emma - Golzi Vincenzo- Greco Rosa - Guasco Santina - lanni Carmela - ManzoniPietro - Manzoni Isabella - Marangoni Luigia - MareDonnis Vincenzo - Marlia Sini Italia - Massaglia LuciaMerlini Agnese - Migliorini Albino - Milidoni RosarioMoitre Margherita - Mollo Giovanna - Mura GiovanniNegrini Genoveffa - Pan Provvidenza - Parietti Anto-

nietta - Parisotto Emilio - Pasquale Donato - PedrottiMargherita - Persico Caterina - Prono Cristina - RattoMargherita - Roccaro Francesco - Rumi Rosa - SantuccioNiny - Scaglia D . Giuseppe - Scannagatta GiuseppinaSimonelli Ezio - Simonetti Ismene - Tabone VittorinaTagliabue Erminia .

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA io FEBBRAIO 1949, NUMERO 403 . - CON APPROVAZIONE ECCLEaIASFICA

144 DIRETTORE RESPONSABILE: SAC . DOTT . PIETRO ZERBINO . VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORINO (712) - OFFICINE GRAFICHE 8 .5 .1 .

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PIETRO ZERBINO

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Figura luminosa, luminosamente delineata .In ogni pagina don Berruti risplende dellarara perfezione di un vero Servo di Dio .La sua spiritualità è così ricca e solidada costituire una copiosa miniera per su-periori, educatori e direttori di anime .

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BOLLETTINO SALESIANOPERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Direzione : via Maria Ausilialricer 32 - Torino - Telefono 48-41-17AI 1° del mese : per i Cooperatori e le Cooperatrici SalesianeAl 15 del mese: per i Dirigenti della Pia UnioneSi invia gratuitamente

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il c . c . postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto la denominazione : Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712

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