ANNO II - NUMERO 2 settembre 2011 - portodichioggia.com · • premio “XX° Barbotina d’Oro”...

In copertina:La polena della nave scuola della Regia Marina Militare Italiana “Cristoforo Colombo” (ph. courtesy M. Pregnolato - A.S.Po.)

ANNO II - NUMERO 2 settembre 2011Magazine gratuito di informazione dell’A.S.Po.Azienda Speciale del Porto di Chioggia

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La numerazione del numero precedente è da intendersi Anno II n. 1

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EditorialEMentre isola Saloni si trasforma, Val da rio continua a crescere 02

attiVità & EVENti

aziENdE

SpEcialE

Dettaglio programma

“Formazione, etica e comando”

21 ottobre - 1 novembre 2011

OTTOBRE Blu 2011

VeneziaCamera di Commercio

a.S.po. CoMune diChioggia

Marina

Militarea.n.M.i.Capitaneria

di porto

Ore 10.00 Regata “BIG” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 11.00 Santa Messa con presenza elementi della Banda Musicale

della Marina Militare - Cattedrale Santa Maria Assunta.Ore 12.00 Concerto Banda Musicale della Marina Militare

Corso del Popolo / piazzetta Granaio.Ore 14.00 Regata “OTTOBRE Blu” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 17.00 Premiazione Regate, Trofeo Scherma “Sciabola d’Oro” e

Trofeo tiro al volo “Salvatore Todaro - “Cittadella del Mare”in Isola Saloni.

Ore 20.00 “Serata OTTOBRE Blu” - Auditorium San Nicolò.

Domenica 30 ottobre

Ore 10.00 Cerimonia d’inizio lavori di realizzazione della banchina Adel Terminal Est in Val da Rio.

Ore 20.00 Concerto Banda Musicale della Marina MilitareAutodromo di Adria (Ro).

Partenza Unita Navali della Marina Militare.

Lunedì 31 ottobre

Partenza Banda Musicale della Marina Militare.

Martedì 1 novembre

• premio “Galea d’Oro” al Presidente del Magistrato alle AcqueDott. Patrizio Cuccioletta.

• premio “XX° Barbotin d’Oro” per l’anno 2011al Dott. Gianfranco Boscolo.

• riconoscimento al Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Co-stiera nella figura del Comandante Generale, Ammiraglio MarcoBrusco, per l’attività umanitaria svolta durante le operazioni diaccoglienza degli immigrati provenienti dal Nord Africa.

• consegna del libro "Trattato delle Maree" di Jacobus de Dondis aNational Maritime Museum e Royal Observatory di Greenwich.

• Proiezione cortometraggio “Liberi!” per gentile concessione delCorpo Generale delle Capitanerie di Porto.

Sabato 29 ottobre

Ore 11.00 Conferenza Stampa “Ottobre Blu”Sede A.S.Po. in Val da Rio.

Ore 19.00 Conferenza “Il marinaio di Nizza e i marinai di Chioggia.”PROPELLER Club - Sala A.S.Po. in Val da Rio.

Mercoledì 26 ottobre

Ore 11.00 Arrivo Unità Navali Sfinge, Orione e Spica (accoglienzadalla diga di Sottomarina).

Arrivo Banda Musicale della Marina Militare.

Ore 19.00 Conferenza “Chioggia: da porto napoleonico eaustro-ungarico a porto dell’Unità d’Italia”LIONS Club - Sala A.S.Po. in Val da Rio.

Giovedì 27 ottobre

Ore 10.00 Regata “Marinai d’Italia” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 11.00 Esibizione Banda Musicale della Marina Militare

Corso del Popolo.Ore 14.00 Regata “SESTANTE” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 15.00 Trofeo tiro al volo “Salvatore Todaro” - TAV San Marco a

Lova (Ve).Ore 16.30 Convegno Workshop “Formazione, etica e comando”

Auditorium San Nicolò.Ore 21.00 Rappresentazione Teatrale “I Rusteghi” di Carlo Goldoni,

compagnia Teatro Novo - Kursaal di Sottomarina.

Venerdì 28 ottobre

Ore 10.00 Regata “MMSS” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 14.00 Regata “LNI” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 16.00 Regata “METEOR” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 17.00 Concerto Banda Musicale della Marina Militare

Auditorium San Nicolò.Ore 20.00 Galà di beneficenza “OTTOBRE Blu 2011”

Darsena Le Saline in Isola Saloni.

NEwS

imperativo fare squadra03

pardus, una rassicurantepresenza nel porto 08

ottoBrE blu 201120

il più giovane dei garibaldini11

donato un “rizzini” al capo di Stato Maggiore della Marina 30terminati i lavori di ristrutturazione locali per servizi portuali di isola Saloni 30

Storia & cUltUra

trofeo Morosini, Enrico zennaro trion-fa per i colori dell’a.S.po. 31

le polene14

i “pittori di Marina”17

potenziato il trasporto fluviale da chioggia a Mantova 26

EcoNoMia

Val da rio continua a crescere28

Verso la nuova carta nauticadel porto 05

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Completate le infrastrut-ture, passiamo dalle pro-spettive alle opportunità

Oscar Nalesso, Ammini-stratore Delegato A.S.Po. Chioggia

Mentre Isola Saloni si trasforma, Val da Rio continua a crescerea.S.po. e ottobre blu: quando dal dire al fare c’è di mezzo il mare

oscar Nalesso – amministratore delegato a.S.po. chioggia

ph. courtesy: Fotolux

Siamo arrivati alla terza edizione di una manifestazione che ha riservato sino a oggi grandi opportunità per chioggia. Quest’anno il filo conduttore è dedicato a “Etica, Formazione e comando”. dopo il sommergibile “todaro” e il “Vespucci”, saranno i pattugliatori della Scuola co-mando della Marina Militare, “Spica”, “Orione” e “Sfinge”, a entrare nel Porto di chioggia e a sostare lungo le banchi-ne di isola Saloni. attorno alle navi gri-gie, si è approntato con il sostegno della camera di commercio di Venezia e con la città di chioggia un ricco programma di spessore culturale nel 150° anniver-sario dell’Unità d’italia. a partire dagli incontri organizzati dai service club, alla straordinaria presenza,nella chiesa del-la SS. trinità, della polena della “cristo-foro colombo”, la nave scuola gemella della “Vespucci” ceduta come preda di guerra e oggi perduta, ai tanti eventi “di piazza” che vedranno protagonisti chioggia, sino a un evento vitale per il porto. lunedì 31 ottobre, infatti, inizie-ranno i lavori di realizzazione della Ban-china a del terminal Est in Val da rio.ottobre Blu non solo promuove lo scalo portuale clodiense assieme a un partner d’eccezione come la Marina Militare ita-liana, ma muove economie importanti per il turismo che si sono attestate per ciascuna delle due precedenti edizioni attorno al mezzo milione di euro. con ottobre Blu, la formula per prolungare la stagione turistica in una città d’arte come chioggia, sia concesso di dire ad a.S.po., ha trovato un ingrediente fondamentale.

con la consegna dei lavori della nuova palazzina direzionale all’isola Saloni, av-venuta ad agosto, il porto di chioggia è passato dalla fase in cui si delinea-no prospettive per il futuro a una nuo-va fase in cui vanno finalmente colte le opportunità.Questo passaggio fondamentale è se-gnato dalla realizzazione delle infrastrut-ture necessarie a un porto moderno. le banchine si completano con adeguati spazi retrostanti per la movimentazio-ne e lo stoccaggio delle merci, le navi richiedono la presenza delle diverse amministrazioni dello Stato – dogana, capitaneria di porto, polizia di Frontie-ra, Guardia di Finanza – e delle imprese private che, tutte, devono trovare am-bienti funzionali e moderni per lavorare al meglio. alle banchine e ai magazzini si aggiungono i locali per i servizi por-tuali. dopo la palazzina in Val da rio per i servizi legati ai traghetti che per-corrono le rotte delle autostrade del mare, inaugurata nel marzo del 2010, si è dunque aggiunto quest’anno un altro tassello all’isola Saloni. il vecchio scalo commerciale cambia abito, ma ormai è tutto il porto di chioggia che è dotato di strutture pronte per essere utilizzate per cogliere la ripresa del mercato. a.S.po., per quel che compete alla sua missio-ne aziendale, progetta e realizza quanto previsto dal piano regolatore del porto. Queste opere devono ora animarsi con il quotidiano lavoro delle imprese priva-te e del personale delle amministrazioni dello Stato. Infine l’azione promozionale per il porto di chioggia: ottobre Blu.

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attiVità & EVENti

Imperativo fare squadra

il punto sulla portualità clodiense: il parere del comandante della capitaneria di porto di chioggia

andrea conte

ph courtesy:c.p. chioggia

logiche” come il mantenimento dei fondali ed il completamento dei lavori lungo il canale di accesso, ma quello che ad oggi più manca - e che va-luto essere un aspetto prioritario - è uno strumento di programmazione a medio/lungo termine che consenta a tutti gli operatori, oltre ovviamente ai soggetti istituzionalmente preposti, di concentrare le azioni in una direzio-ne chiara e concertata. Mi riferisco naturalmente alla necessità non più dilazionabile di adottare un nuovo piano regolatore portuale che delinei in modo chiaro come e dove dovrà strutturarsi il porto.

risulta evidente come negli ultimi periodi il porto di chioggia sia stato interessato da importanti interventi di tipo strutturale (dalle banchine ai piaz-zali portuali, al dragaggio dei fondali, alle opere del “MOSE”, agli edifici ad uso pubblico ecc..). peraltro, a que-sti interventi si aggiungono importanti adeguamenti e semplificazioni anche sul piano normativo, mi riferisco - ad esempio - al nuovo regolamento per la navigazione e gli accosti nel porto, che è stato realizzato dalla capita-neria di porto proprio con il preciso scopo di agevolare e semplificare le procedure operative e autorizzati-ve che interessano la navigazione in porto. Sono attualmente in corso di ultimazione i lavori di aggiornamento dei vari piani di security che saranno approvati e resi esecutivi entro la fine dell’anno, anche questa una condi-zione necessaria per poter mettere in condizione il porto di chioggia di potersi rapidamente sviluppare ed essere sempre più competitivo ed appetibile sul mercato. posso assicurare che ogni iniziati-va proveniente da imprenditori ed armatori è sempre stata esaminata e valutata con un approccio propo-sitivo e finalizzato a dare comunque impulso allo sviluppo del porto.Sicuramente l’attuale congiuntura economica non ha risparmiato il set-tore dei traffici marittimi e i volumi di traffico anche per il porto di Chioggia si sono purtroppo ridotti. Ci sono criticità per così dire “fisio-

Non è più possibileprocrastinare il nuovo

piano regolatoreportuale

Il comandante della Capitaneria di porto di Chioggia, CF (CP) Andrea Conte

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Dovranno essere definite le destina-zioni delle banchine, dovranno essere creati dei terminal portuali mediante rilascio di concessioni ex art 18 del-la legge 84/94, passo necessario per mettere gli operatori portuali in condizione di poter effettuare investi-menti programmatici di medio-lungo termine; bisognerà, in definitiva, met-tere il porto e gli operatori portuali in condizione di svilupparsi sulla base di un progetto condiviso e precisamente definito.la variante al piano in realtà è già pronta e mi sembra abbia trovato una condivisione di massima a livello lo-cale anche se l’adozione formale da parte dell’autorità Marittima potrà ri-chiedere ancora qualche mese per la definizione di alcune aree sulle quali restano aperte alcune questioni.È mio parere che il porto di chioggia debba puntare su settori di nicchia integrando il traffico di tipo tradizio-nale grazie al quale è sopravvissuto in questi anni, alla merce c.d. “povera”, e mi riferisco a prodotti quali fertiliz-zanti, prodotti siderurgici e pietrame, ne dovrebbero essere affiancati altri, puntando alla valorizzazione di alcu-ne peculiarità che sono date proprio

dalla conformazione del nostro terri-torio, come il comparto della pesca, la possibilità di un transhipment flu-vio-marittimo che da sempre è stata una risorsa unica di chioggia e, più di recente, lo sviluppo del settore diportistico.chioggia ha grandi potenzialità e professionalità che dovranno essere inserite in una più ampia logica di si-stema portuale che produca sinergie e non concorrenze tra i porti viciniori. Bisogna dare alla comunità portuale un’identità forte e soprattutto stabile, e per farlo ritengo sia indispensabile la capacità di fare squadra tra le am-ministrazioni pubbliche e gli operatori economici. in questo spirito l’autorità Marittima, attualmente da me rap-presentata, è pronta a porsi come capofila.

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Il comandante di nave Aretusa,TV Roberto Locci

Verso la nuova carta nauticadel portoMissione di quattro mesi per Nave aretusa che ha scandagliato i fondali litoranei e lagunari del porto di chioggia

Enrico Bellinelli

ph courtesy: Enrico Bellinelli

informazioni essenziali per la sicurez-za della navigazione tanto per le navi mercantili, quanto per i diportisti. L’Istituto Idrografico della Marina Militare,perciò, ha stabilito come prioritarie per il 2011 le operazioni a chioggia e nell’alto adriatico. per realizzare la nuova carta nautica, sia in formato cartaceo che elettronico, Nave aretusa e il suo battello ausilia-rio hanno eseguito rilievi su un tratto di costa di 8.700 metri di ampiezza sino a una distanza di 6.700 metri, oltre ai canali navigabili interni della laguna. Su quest’area sono stati veri-ficati i fondali marini per individuare i punti idonei per dare fondo all’ancora e la topografia litoranea e, infine, indi-viduato anche un ostacolo sommerso

Missione: ridisegnare la carta nautica delle acque di chioggia. Nave are-tusa, unità idro-oceanografica della Marina Militare, è arrivata nel porto di chioggia a metà maggio con tutti gli strumenti tecnici di ultima gene-razione per portare a termine questo obiettivo, concluso a settembre. conoscere i fondali è il punto di par-tenza per dare seguito allo sviluppo del porto. Soprattutto nell’alto adria-tico, che più di altri bacini è soggetto a rapide mutazioni. le grandi opere di costruzione del Mose, d’altra par-te, hanno modificato profondamente la topografia delle strutture a mare, a partire dai moli foranei. Mutamen-ti che ancora non compaiono nelle carte nautiche e che rappresentano

attiVità & EVENti

ridisegnati i fondali chioggiotti

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potenzialmente pericoloso per la na-vigazione: il relitto di un peschereccio affondato al largo di chioggia che si staglia dal fondale per circa tre metri. la aretusa compie, di routine, i rilie-vi batimetrici con tre tipi di strumen-ti. Un ecoscandaglio a fascio singolo (single beam); uno Side Scan Sonar analogico di prima generazione che viene trainato in mare durante le ope-razioni, dà come risultato una mappa

del fondale bidimensionale estrema-mente dettagliata ma, per così dire, tagliata in due dalla scia del sonar; dati che vengono infine integrati dall’ecoscandaglio a fascio multiplo (multi beam). il personale tecnico di bordo, ufficiali e sottufficiali, elabora i diversi rilievi con software dedicati nella Centrale Operativa Idrografica, il cuore tecnologico di bordo. la preci-sione dell’ecoscandaglio multi beam,

Vista frontale di nave aretusa

La sala operativa dell’aretusa

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che nel caso della aretusa parte da un minimo di 90 per arrivare a un massimo di 5.000 metri, permette di ricostruire tridimensionalmente i “corridoi” scansionati sul fondale. Nei canali interni della laguna, inve-ce, il personale dell’aretusa si è ser-vito di un piccolo battello ausiliario a idrogetto, dotato di ecoscandaglio digitale sia a fascio singolo, che a fa-scio multiplo. Nave “aretusa”, catamarano della classe “Ninfe”, è una delle cosid-dette “Navi bianche” della Marina Militare: le navi ausiliarie che svol-gono attività scientifica. Il suo equi-paggio è composto da 33 uomini, di cui quattro ufficiali e sei idrografi. Il comandante è il tenente di Vascello Roberto Locci. Gli ufficiali idrogra-fi imbarcati sono specializzati con il Master in Geomatica Marina.

attiVità & EVENti

Il battello ausiliario

Le due Unità Idro-Oceanografiche costiere della Marina Militare, “Aretusa” e “Ga-latea”, adottano uno scafo a catamarano (costituito da due semiscafi collegati da una struttura scatolare “cross deck” posta al di sopra del piano di galleggia-mento) interamente in fibra di vetro rinforzato con ordinate e relative costolature, un sistema di automazione della piattaforma aBB e un impianto di posiziona-mento dinamico nave che ne permettono una elevata stabilità anche in condizio-ni meteo avverse ed una maggiore silenziosità.l’ambiente operativo in cui le due Unità operano è costituito dalla zona costiera della penisola e delle isole italiane, ad integrazione dell’attività dell’Unità idrogra-fica maggiore “Ammiraglio Magnaghi”, operante specificatamente in altura e nei programmi di rilievi sistematici ed oceanografici di vasta portata.

lE NaVi droGraFichE dElla MariNa MilitarE

Il profilo del relitto al largo di Chioggia

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Il pardus all’ormeggio

Enrico Bellinelli

ph. courtesy: E. Bellinelli

oceanici che prestano servizio esclu-sivamente per il Rigassificatore di adriatic lNG a porto levante, ormeg-giati all’Isola Saloni. La Panfido & C. li ha acquisiti in partnership con la Smit, società olandese leader mondiale nei servizi portuali di alaggio, salvataggio e trasporto pesante marittimo. il “pardus”, varato nel 1966, non teme però il confronto con i più moderni e imponenti rimorchiatori oceani-ci. per scoprire il valore tecnologico e di performance di questo battello bisogna scendere in sala macchine.

la sua peculiarità è data dalla ban-china di ormeggio. il “pardus”, il ri-morchiatore in servizio nel porto di chioggia, non è ormeggiato a una banchina di Val da rio o nel vecchio scalo di Isola Saloni. Il profilo del “pardus”, attraccato sul molo dell’i-sola Morin, è parte del paesaggio del bacino di chioggia per chi si affaccia da piazzetta Vigo.il “pardus” è uno dei 16 rimorchiatori della flotta della Rimorchiatori Riuni-ti Panfido & C. di Venezia. Dal 2010 si sono aggiunti quattro rimorchiatori

Pardus, una rassicurantepresenza nel portoai trent’anni di servizio del comandante claudio penzo un riconoscimento a.S.po.

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Sotto il ponte principale sono custo-diti i due propulsori Voith-Schneider, insuperati per precisione di manovra e resa meccanica. Non a caso, oltre ai rimorchiatori, questo tipo di pro-pulsione viene installata anche nei ferry. il propulsore Voith-Schneider esce dallo scafo con delle pale ver-ticali, ciascuna di queste pale ruota attorno al proprio asse verticale; tutte insieme sono orientabili con i coman-di meccanici delle manette in plancia comando. l’orientamento delle pale permette al battello di muoversi in acqua come una sorta di elicottero e per dirigere questo battello occorre la stessa perizia e sensibilità; i comandi manuali differiscono infatti grande-mente rispetto a quelli dei tradizionali sistemi ad elica.claudio penzo, 52 anni, comandan-te del “pardus”, ne è il gelosissimo custode. ha iniziato a lavorare sui ri-morchiatori nel luglio del 1981. poi è stato trasferito a Venezia e infine ha fatto ritorno a chioggia. in trent’an-ni di servizio sui rimorchiatori della Panfido, ha effettuato non meno di ventimila manovre. Ventimila navi in banchina, un traguardo che l’a.S.po. ha voluto premiare ad agosto, in oc-

casione del XiX Barbotin d’oro all’in-gegner Giampietro Mayerle, vice presidente del Magistrato alle acque di Venezia, con una targa di ricono-scimento. «Quando sono tornato in servizio a chioggia, nel 1997 – ha ri-cordato in quell’occasione penzo –, si parlava dello sviluppo del porto in Val da rio. Ma sembrava una cosa di là da venire. invece oggi le banchine ci sono. Speriamo nel completamento dell’escavo dei canali e che arrivino più navi». il comandante penzo, ab-bigliamento casual anche in plancia comando, ha voluto condividere il ri-conoscimento con il suo equipaggio. Quattro uomini, che si dividono con competenza le responsabilità in sala macchine, alle manovre di aggancio delle cime al rimorchiatore e, se ser-visse, alle lance antincendio. penzo non smette mai di sottolineare quanto importante sia anche il servizio di sal-vataggio e antincendio cui il “pardus” può assolvere.tra le ventimila navi condotte in por-to, a chioggia, due gioielli molto deli-cati. Nave Vespucci e il sommergibile todaro, che penzo ha condotto in banchina in occasione delle edizioni del 2009 e del 2010 di ottobre Blu.

tra le ventimila navi condotte

in porto,anche il

sommergibile todaro

L’inconsueta ruota del timone del pardus

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Uno dei propulsori Voith-Schneider

«il Vespucci lo conoscevo bene – si schermisce penzo –, lo avevo già condotto in porto a Venezia altre volte. la sorpresa è stata il som-mergibile; non tanto per le dimen-sioni, tutto sommato contenute del todaro, quanto per la tecnologia di bordo». penzo non aggiunge che occorreva la massima conoscenza dei canali della laguna, attraverso i quali si arriva alle banchine dei ter-minal di chioggia e che rende il suo equipaggio tra i più esperti in servizio nei porti italiani. il “pardus” è in ser-vizio dalle 6 del mattino alle 22, ma in caso di necessità altre unità della flotta Rimorchiatori Riuniti Panfido & c. può salpare da Venezia per la ge-stione di emergenze di alaggio o di salvataggio e antincendio. Nel frat-tempo il “pardus” continua a com-porre il profilo del paesaggio sulla laguna, da piazzetta Vigo. Il comandante Penzo

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Storia E cUltUra

Il più giovane dei garibaldinitra le camice rosse che si imbarcarono a Quarto vi erano anche dei chioggiotti e tra loro il più giovane della spedizione

Francesco Businaro

ph courtesy: a.S.po.

per partecipare alla storico imbarco.lo scrittore e patriota carlo cesare abba, nel suo famoso libro da quarto al Volturno, lo ricorda così: il dottor Marchetti che ride sempre quando mi vede scrivere, non sa che ora scrivo del suo figliuolo. Compagno d’esilio, l’ha voluto seco sin qui. il giovinetto può avere dodici anni; eppure è di pi-glio sì ardito! Fortunato lui, che ha un mattino così splendido nella sua vita! Se la morte non lo coglierà, sarà un uomo levatosi per tempo nella sua giornata. Un uomo che però non ve-drà mai la maturità e che morirà esule e povero a Napoli non ancora trenten-

tra i 1089 volontari che si imbarcaro-no con Garibaldi a Quarto nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, vi erano cinque chioggiotti e, tra loro, il più giovane dell’intera spedizione.il suo nome era Giuseppe Marchetti e non era ancora undicenne quando si imbarcò col padre luigi sul piroscafo lombardo, comandato da Nino Bixio, alla volta di Marsala.Si deve al prof. anton Maria Scarpa, studioso clodiense e referente per chioggia dell’istituto Nazionale per il risorgimento, il recupero della me-moria di questo eroico giovinetto.Giuseppe era figlio di Luigi Marchetti, originario di Vittorio Veneto, studente in Medicina e irredentista della pri-ma ora. luigi, infatti, fece parte della legione trevigiana, gruppo combat-tente patriottico formatosi spontane-amente, poi chiamato cacciatori del Sile, che divenne il nerbo forte della Quinta legione Veneta, e partecipò ai moti risorgimentali nella difesa di Venezia repubblicana nel 1848-49. in quell’occasione conobbe antonia carlotta tessaro con la quale si tra-sferì a chioggia per partecipare alla difesa del forte di Brondolo. Giusep-pe nacque il 21 agosto del 1849 al numero civico quattro di calle San cristoforo, il giorno prima che Manin firmasse la resa della Repubblica di San Marco e dunque con la città an-cora assediata dagli asburgici.Non deve quindi stupirci se lo ritro-veremo a Quarto, a fianco del padre, medico, e ad altri quattro chioggiotti,

... Il giovinetto può avere dodici anni;eppure è di

piglio sì ardito! ...

Il monumento al giovane Giuseppe Marchetti a Chioggia

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alla spedizione dei Mille parteciparono anche altri 4 chioggiotti: Vincenzo adolfo zennaro, calafato, nato a chioggia il 7 giugno del 1837 e morto a palermo il 27 maggio del 1860 per le ferite riportate a Calatafimi. luigi Bullo pagio, nato a Sottomarina il 23 marzo 1829, venditore ambulante, studiò a Venezia dove fu sergente di artiglieria nel 1849, emigrato in piemonte combattè con i cacciatori delle alpi nel 1859 prima di imbarcarsi con i Mille. Fu capitano nell’Esercito Nazionale e partecipò alla iii Guera d’indipendenza nel 1866 guadagnandosi una medaglia al valore. Morì povero a Venezia il 17 dicem-bre 1875 dove gli furono tributati funerali solenni cui parteciparono, tra gli altri il Gen. Giorgio Manin, il ten. col. V. penzo e il poeta Giosuè carducci.odoardo Griguolo Basso, nato a chioggia il 17 novembre 1840, negoziante, dopo aver partecipato alla spedizione si ritiròa Milano dove si sposò. Morì a Soresina il 27 gennaio 1912. il suo carattere schivo e riservato gli fece scrivere nell’archivio dei Mille – conservato al Museo del risorgimento a Milano – “ii sottoscritto crede che la spedizione dei Mille, concepita dal gen. Giuseppe Garibaldi sia già regi-strata dalla storia, ma come singolo e modestissimo gregario della medesima, rifiuta qualunque notizia sul suo conto, rifuggendo da ogni e qualunque pubblicità a mio (sic!) riguardo”.Ernesto Benvenuto, Venturini, raggiunse nell’esercito garibaldino il grado di te-nente. Fu impiegato nelle ferrovie di Milano e Firenze, dove morì il 13 novembre del 1913.altri chioggiotti, in realtà, raggiunsero i propri concittadini in sicilia nel corso delle spedizioni successive (che furono almeno una ventina): d Vincenzo penzo, nato a chioggia il 10 febbraio 1819. Figlio di un ricco commerciante di cereali, laureatosi in legge, aprì uno studio notarile a chioggia e a Venezia). Si distinse nella difesa di chioggia e di Venezia nel 1848; passate le linee nel 1859, partecipò all’impresa garibaldina con la Brigata Eberhardt, ottenendo sul campo (battaglia del Voltur-no) il grado di tenente colonnello, grado che mantenne quando, nel 1862, passò nell’esercito regolare. Morì a Venezia l’8 luglio del 1849. Francesco e Gustavo Venturini, figli di quel Tommaso che diede tre figli alle schie-re garibaldine e che ospitò il Generale, per espressa volontà di quest’ultimo che

volle così onorarlo, in occasione della sua visita a chioggia nel 1867. Fran-cesco ebbe la menzione d’onore nella campagna del 1860; Gustavo, capita-no di Stato Maggiore, amico di crispi e di Mordini, nel 1863 fu tra i sessan-ta garibaldini che parteciparono alla spedizione in polonia. divenuto avvo-cato morì a pisa nel 1903.

i GariBaldiNi chioGGiotti

oltre ai Marchetti altri 4 chioggiotti

parteciparono alla spedizione

L’imbarco dei Mille a Quarto in una stampa dell’Ottocento

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ne. Non vi fu infatti gloria o ricchezza per i Marchetti che, al ritorno dalla spedizione e non potendo rientrare a chioggia pena l’arresto, si trasferiro-no dapprima a torino e quindi a Ge-nova. Qui perderà il padre, morto per una paralisi. tornato a torino rispon-derà nuovamente al richiamo di Ga-ribaldi per partecipare, tra le fila dei

Storia E cUltUra

Lo sbarco dei Mille a Marsala in una stampa d’epoca

suoi volontari, alla iii Guerra d’indi-pendenza e all’invasione del trentino. dopo l’obbedisco del suo generale, nell’anno successivo si trasferisce insieme alla madre in quel meridione che già era italia, con la speranza di una maggior fortuna, ma invano. Mo-rirà infatti nel 1877 per un’infermità polmonare.

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Francesco Businaro

ph courtesy: ag. pagina - p. canepa - M.peel - r.J ouan

la tradizione vuole che il nome po-lena, inizialmente designante l’inte-ra prora, tragga origine dal francese souliers à la poulaine (letteralmente: scarpe a punta), nome col quale veni-vano chiamati, all’inizio del Seicento, gli stivaletti dei cavalieri polacchi che avevano, appunto, le punte tonde e rivolte all’indietro.l’uso di abbellire la prua delle imbar-cazioni con dipinti o sculture è però molto più antico e nasce come segno

Col nome di “Polene” vengono defi-nita, nell’area mediterranea, le figure scolpita poste sulla prua delle imbar-cazioni e che, nei secoli dal XVii al XiX, assunsero dimensioni e ricchez-za di particolari straordinari.Nel corso di questi anni la stutturra prodiera delle navi subisce importanti cambiamenti: la prua, da diritta, ag-gettante e bassa sul mare si modifica diventando tondeggiante e ripiegata all’indietro, verso il castello prodiero.

Le Polene

Sculture da mar

Gli occhi apotropaici del trabaccolo cidia al Museo della Marineria di Cese-natico

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Storia E cUltUra

La polena del pi-roscafo SS Great

Britain, varato nel 1834

scaramantico. in tutto il bacino me-diterraneo le antiche navi greche, ro-mane, egizie, portavano indicazioni di questo tipo, figure apotropaiche che riproducevano gli animali sacrificati o occhi dipinti a invocare lo sguar-do benevolo della divinità sulla nave. Nel nord Europa, invece, la prua dei drakkar vichinghi destinati alle scor-rerie erano invece modellate a forma di animali mitologici quali draghi e serpenti, col duplice scopo di pro-teggere la nave dai mostri marini e di terrorizzare i nemici e le popolazioni

costiere og-getto dei loro saccheggi.

Sarà la costruzione navale in epoca barocca a spogliare (in parte) queste figure della loro funzione protettiva rendendole ornamento volto a ono-rare la nazione di appartenenza con l’opulenza dei propri ornamenti, degli stucchi e delle dorature.

Galee e galeoni vengono cos’ dota-ti di decorazioni talmente elaborate da metterne sovente a repentaglio la stessa stabilità. Nel corso del Settecento le scul-ture, che erano arrivate a esse-re dei veri e propri “gruppi” figurativi, si semplificano riducendosi alla rap-

Testa di drago della nave vichinga oseberg. (Museo di Oslo)

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ottobre blu nell’ambito delle esposizioni temporanee, ospiterà la polena della cristoforo colombo, nave gemella dell’amerigo Vespucci, oggi irrimediabilmente perduta dopo essere stata ceduta come preda di guerra alla Marina Sovietica.la polena esposta proviene dal museo navale di la Spezia, dove fu sbarcata nel 1949 prima che la nave partisse per odessa.La figura lignea del grande navigatore fu realizzata da un esperto artigiano: Do-menico amici.lo scultore lo rtrasse con il braccio destro teso nell’atto di indicare il nuovo mon-do mentre il viso dimostra la sua soddisfazione nel momento dell’avvistamento della terra.

la polENa dElla criStoForo coloMBo

presentazione di un unico perso-naggio e vengono ad assumenre la fisionomia più nota. Il loro uso sulle navi militari e mercantili continuò per tutto il XiX secolo per poi essere gra-datamente abbandonato.

oggi le polene sopravvivono solo nei musei degli arsenali e poche fendo-no ancora le onde sotto il bompresso di navi scuola, mute testimonianze di

La cristoforo colombo e l’amerigo Vespucci a Venezia

un mondo in cui l’uomo solcava con timore e rispetto i mari del mondo.

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Storia E cUltUra

la battaglia di trafalgar di W. Stanfield conservato alla United Services Club in Pall Mall, Londra

I “Pittori di Marina”

Quando l’arte solca il mare

Francesco Businaro

ph courtesy: www.cambiaste.it

il mare ha, da sempre, ispirato ogni genere di artisti. poeti, musicisti, scultori ne hanno tratto ispirazione descrivendolo in tutti i suoi aspetti, da quelli più dolci a quelli più terribili, dai quieti tramonti alle furiose tempe-ste. Ma sono stati sopratutto i pittori coloro che maggiormente ne hanno espresso i colori, le emozioni e, per quanto ci riguarda, le imbarcazioni che lo solcano.l’esempio più semplice che si richia-ma alla memoria sono gli ex voto dipinti in maniera semplice, spesso quasi infantile, e che ornano le cen-tinaia di chiese dei borghi marinari in

tutto il bacino del Mediterraneo. altra funzione deputata agli artisti che spesso venivano imbarcati proprio a tale scopo era quella di ritrarre pae-saggi, (utili anche a tracciare il punto nave in affiancamento al lavoro dei cartografi) abitanti e architetture di paesi lontani arricchendo le relazio-ni scientifiche o la documentazione nautica degli ammiragliati.Un’ultima branca, a titolo di curiosità, era rappresentata dai cosiddetti “pit-tori di banchina”. in ogni porto ve ne era almeno uno, quasi sempre ex ma-rinai dalla mano felice che sapevano dipingere senza errori alberi, sartie,

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Rudolf Claudus, l’amerigo Vespucci

griselle, drizze ecc. Su di una tela già preparata con uno sfondo che ritra-eva il porto o la baia, dipingevano le navi che entravano in porto, rigoro-samente di profilo, per poi vendere il

dipinto al comandante del veliero o del piroscafo che ne avrebbe ornato la propria cabina o ne avrebbe fatto dono all’armatore.

Particolare della battaglia di lepanto conservato al Santuario di Santa Maria della Quercia a Viterbo

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Storia E cUltUra

Rudolf Claudus, caccia-torpediniere, 1959

dai“pittori di banchina”

ai“pittori di Marina”

Ma i primi veri “pittori di Marina”, nell’accezione oggi riconosciuta, fu-rono quegli artisti di grande levatura, chiamati a celebrare in forma visuale gli eventi politici e militari delle na-zioni. E qui il ricordo va alle grandi rappresentazioni che testimoniano la vittoria della coalizione cristiana nella iii battaglia di lepanto — prima fra tutte l’allegoria dipinta dal Vero-nese e oggi conservata alle gallerie dell’accademia a Venezia —, o quella inglese nell’altrettanto celebre dipinto di Stanfield che racconta l’altrettan-to celebre battaglia di trafalgar dove venne sconfitta l’Invincibile Armada spagnola.oggi possono fregiarsi di questo tito-lo solo quegli artisti che superano un’attenta selezione da parte dello

Stato Maggiore della Marina. È infat-ti fondamentale una profonda cono-scenza delle costruzioni navali, degli equipaggiamenti, delle manovre, del contesto storico così come degli eventi atmosferici che condizionano l’ambiente marino e il suo orizzonte. la loro origine risale al 1940 quando la regia Marina istituì il “corpo degli artisti pittori” il cui compito era quello di ritrarre dal vivo la vita di bordo e le operazioni belliche e che erano giu-ridicamente assimilati ai corrispon-denti di guerra. tra loro i più noti sono Edoardo de Martino, rudolf claudus, Giambattista crema e alan o’Mill.

Rudolf Claudus, Mare in burrasca

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Dettaglio programma



OTTOBRE Blu 2011



Marina


di porto






Domenica 30 ottobre




Lunedì 31 ottobre


Martedì 1 novembre






Sabato 29 ottobre







Giovedì 27 ottobre






Venerdì 28 ottobre




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• Esposizione opere del “pittore di marina” Rudolf Claudus e cimeliodi Giuseppe Marchetti - Museo Civico della Laguna Sud.

• Polena della nave scuola “Cristoforo Colombo” (Italia 1928 - acquesovietiche 1963) – Chiesa S.S. Trinità.

• Modellini in scala 1:25, Cofani e Bandiere di Combattimento di leg-gendarie Unità Navali e Divise storiche della Marina Militare ChiesaS.S. Trinità.

• Mostra fotografica “Lampedusa, porta d’occidente” per gentile con-cessione del Corpo delle Capitanerie di Porto, Guardia Costiera Nostra Signora di Lourdes - Corso del Popolo Chioggia.

• Mostra dell’ A.N.M.I. “La formazione e l’etica dei marinai:un esempio di vita” - androne Palazzo Municipale.

• Porto Garibaldi “in blu” ed insignita del tricolore.

• “Cittadella del Mare” presso i nuovi “Locali per Servizi Portuali”.

• Simulatore Navale, simulatore di navigazione a vela e simulatore dipesca - Cittadella del Mare.

• Stand e promotional trukc dell’Honda Italia Industriale S.p.A..

• Ormeggio nei giorni 21, 22 e 23 ottobre di:- Imbarcazioni da lavoro e da pesca con possibilità di visita a bordo.- Unità della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera.

• Sosta mezzi speciali di soccorso ed equipaggiamenti dei Vigili delFuoco di Venezia e Padova.

• Ormeggio nei giorni 27, 28, 29 e 30 ottobre delle Unità Navalidella Marina Militare:

- Pattugliatore SPICA- Pattugliatore ORIONE- Corvetta SFINGE

• Sosta Centro Promozionale della Marina Militare.

Polo culturale (Corso del Popolo - Chioggia)

Polo tecnico informativo (Isola Saloni - Chioggia)

EVENTI PERMANENTI

Ore 10.00 Regata “Jack” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 10.00 Cerimonia di apertura - Sala Consigliare del Palazzo Mu-

nicipale:

Interverranno:

Giuseppe Fedalto, Presidente A.S.PO. Chioggia

Giuseppe Casson, Sindaco di Chioggia

Andrea Conte, Comandante Capitaneria di Porto di Chioggia

Maurizio Ertreo, Comandante Istituto di Studi Militari

Marittimi di Venezia

Giulia Longanesi Cattani, madrina “Ottobre Blu 2011”

Enrico Gurioli, autore libro “Longanesi Cattani

Il migliore comandante tra i comandanti migliori.”

Macrina Marilena Maffei, autrice libro “Le polene. I volti del mare”

Francesco Loriga, Capo Ufficio Storico della Marina Militare

Paolo Bembo, cultore del “pittore di marina”

maestro Rudolf Claudus

Stefano Meconi, curatore esposizione divise storiche

della Marina Militare

Ore 11.00 “Taglio del nastro”, madrina Giulia Longanesi CattaniChiesa della S.S. Trinità.

Ore 14.00 Regata “Fratelli della Costa” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 15.00 Trofeo tiro al volo “Salvatore Todaro” - TAV San Marco a

Lova (Ve).Ore 16.00 Conferenza “La gestione del team e lo sviluppo del ruolo”

relatore Marco Masella direttore Alta Formazione dellaScuola Palo Alto - Sala A.S.Po. in Val da Rio.

Venerdì 21 ottobre

PROGRAMMA GENERALEOre 09.00 Proiezione del film “Terraferma” di Emanuele Crialese per

le Scuole Secondarie Superiori con successiva visita ai sitidi Ottobre Blu - Auditorium San Nicolò.

Ore 10.00 Regata “FIV” e “LNI” (partenza/arrivo bacino Vigo).Ore 11.00 Prove di salvataggio in mare della Capitaneria di Porto di

Chioggia - Isola Saloni. Ore 14.00 Regata “Finale Regata Circoli” (partenza/arrivo Vigo).Ore 15.00 Trofeo Scherma “Sciabola d’Oro”

Cittadella del Mare Isola Saloni.Ore 16.00 Conferenza “Donne al Comando” relatore Dott. Enrico

Bianchi - “Cittadella del Mare” Isola Saloni.Ore 21.00 Rappresentazione Teatrale “Le baruffe chiozzotte” di Carlo

Goldoni, compagnia il Piccolo TeatroAuditorium San Nicolò.

Sabato 22 ottobre

Ore 10.00 Regata “CAAP” e “TODARO” (partenza/arrivo Vigo).Ore 14.00 Regata “DELTA” e “CADETTI” (partenza/arrivo Vigo).

Domenica 23 ottobre

Ore 09.00 Proiezione del film “Terraferma” di Emanuele Crialese perle Scuole Secondarie Superiori con successiva visita ai sitidi Ottobre Blu - Auditorium San Nicolò.

Ore 18.30 Conferenza “Giro d’Italia nell’Unità d’Italia”relatore Dott. Carlo Bramato PANATHOLN ClubSala A.S.Po. in Val da Rio.

Lunedì 24 ottobre


Ore 19.00 Conferenza “Ruolo dei pescatori chioggiotti nella salvezzadi Giuseppe Garibaldi. ” ROTARY Club - Sala A.S.Po. inVal da Rio.

Martedì 25 ottobre

SpEcialE

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EVENTI PERMANENTI


nicipale:

Interverranno:



















Venerdì 21 ottobre








Sabato 22 ottobre


Domenica 23 ottobre



Lunedì 24 ottobre



Martedì 25 ottobre

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Nave San Giusto è ormai una

presenza amica a Chioggia

Dettaglio programma



OTTOBRE Blu 2011



Marina


di porto






Domenica 30 ottobre




Lunedì 31 ottobre


Martedì 1 novembre






Sabato 29 ottobre







Giovedì 27 ottobre






Venerdì 28 ottobre




SpEcialE

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Dettaglio programma



OTTOBRE Blu 2011



Marina


di porto






Domenica 30 ottobre




Lunedì 31 ottobre


Martedì 1 novembre






Sabato 29 ottobre







Giovedì 27 ottobre






Venerdì 28 ottobre




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EVENTI PERMANENTI


nicipale:

Interverranno:



















Venerdì 21 ottobre








Sabato 22 ottobre


Domenica 23 ottobre



Lunedì 24 ottobre



Martedì 25 ottobre

SpEcialE

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La conca di Brondolo oggi

Potenziato il trasporto fluviale da Chioggia a Mantova

operative il prossimo anno le nuove conche di cavanella d’adige

a.S.po.

ph. courtesy: Fotolux chioggia; M.Bondesani – Sistemi territoriali S.p.a.

da Guerra mondiale nel gennaio del 2010. per il resto, le opere in cemen-to armato delle conche stesse sono state quasi totalmente realizzate. per le opere elettromeccaniche, sono state messe in opera sia le paratie a scorrimento orizzontale che i sistemi parashock e i ponti mobili di attra-versamento. le nuove conche sono lunghe circa 146 metri, larghe 12,5 metri, con un pescaggio di 3 metri. l’importo complessivo dell’intervento è di 29,6 milioni. Un convoglio fluviale di due chiatte di V classe corrisponde a una colonna di camion di 2,8 chilometri. Un fattore di riequilibrio nel sistema dei trasporti «che non può essere solo predicato,

dal 2012 le chiatte di V classe, da 2.000 tonnellate, potranno navigare dal porto di chioggia a Mantova. le due nuove conche di navigazione a cavanella d’adige saranno operative prima dell’estate 2012. «i lavori sono stati consegnati alla ditta appaltatri-ce nel luglio del 2009, la realizzazio-ne sarà completata per maggio del prossimo anno e contiamo di metter-le in esercizio prima dell’estate», dice Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi territoriali Spa, la società che dal 2005 ha in concessione dalla regione Veneto sei idrovie, tra cui il canale di Brondolo. l’unico rallen-tamento ai lavori lo si è avuto per la bonifica di un ordigno della Secon-

il carico di due chiatte di V classe corrisponde a una colonna di camiondi 2,8 chilometri

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EcoNoMia

ma che va perseguito con concretez-za e interventi conseguenti», come ricorda l’assessore regionale ai tra-sporti renato chisso. «completato questo intervento a cavanella d’adi-ge – riassume Gambato – tutta la li-nea navigabile sarà di V classe, con la sola ultima eccezione del ponte di rosolina con una altezza di 4,70 metri contro la media europea che prevede

da 6,5 a 7 metri. Un problema non tan-to per le chiatte quanto per le imbar-cazioni turistiche fluviali. Ma stiamo portando avanti un progetto su porto levante e gli ultimi ponti da adegua-re. Sistemi territoriali ha già investi-to 100 milioni di euro sul navigabile, compresa la navigabilità gestita in re-moto e che rappresenta una grande modernizzazione dell’infrastruttura».

La porta a ghigliottina della vecchia conca di Brondolo varata nel 1982

Planimetria delle conche di Cavanella d’Adige

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Val da Rio continua a crescere

Stipulato il contratto per l’avvio dei lavori

pietro Boscolo Nale

ph. courtesy: a.S.po.

l’azienda Speciale, dopo aver con-cluso la realizzazione dei lotti ovest e sud di Val da rio, è impegnata a partire dal 2007 alla realizzazione del lotto est previsto dal piano regolatore portuale vigente.il lotto è caratterizzato dalla presenza in sito di una ex discarica comunale, delimitata da un primo intervento di con terminazione da parte del Ma-gistrato alle acque eseguito a metà anni 90, ed oggi oggetto di una im-pegnativa attività di progettazione da parte dell’azienda di un intervento definitivo di bonifica e riqualificazio-ne ambientale giunto alla conclusio-ne del suo iter autorizzativo.Nel frattempo che si susseguivano le varie fasi dell’attività progettuale di bonifica, l’azienda ha realizzato i pri-mi 80.000 mq. di piazzale per stoc-

la banchina potrà sopportare carichi

fino a 5 ton/m2

Vista aerea del luogo dove sorgerà la banchina A

caggio merci che il piano regolatore individua come piazzali d, E, F, G, e zona di buncheraggio, non interessati dal corpo discarica. i lavori sono stati conclusi nel 2009 e collaudati ad ini-zio 2010.Ora, al fine di dotare tali piazzali di ap-prodi operativi, aSpo ha predisposto il progetto di realizzazione di un primo stralcio di banchina, individuato dal piano regolatore come Banchina “a” di circa m 172,00, unico tratto di molo del lotto non interessato dall’area di-scarica, secondo le indicazioni fornite dagli adeguamenti tecnico-funzionale n.1 e n.2 del vigente piano regola-tore del porto di chioggia, approva-te dal consiglio Superiore dei lavori pubblici.A fine 2009 il Consiglio di Ammini-strazione ha approvato il progetto esecutivo di realizzazione di un pri-mo stralcio di Banchina “a” di circa m 172,00 e piazzale di servizio in-terscambio merci in località Val da rio a chioggia (VE), avente un costo complessivo a base d’appalto di € 3.968.846,20, di cui € 3.908.846,20 per lavori ed € 60.000,00 per oneri della sicurezza.il progetto prevede la realizzazione della banchina per la lunghezza indi-cata, a partire dall’estremità Nord del suo sviluppo complessivo, quindi la posa in opera dei relativi sottoservizi ed arredi di banchina, nonché il rac-cordo con i piazzali esistenti.la banchina che potrà sopportare

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EcoNoMia

la realizzazionedell’opera è

fondamentale per lo sviluppo

dello scalo clodiense

Sezione tipo della banchina

carichi fino a 5 ton/mq., è dimen-sionata, prima dello scalo di Val da rio, per sopportare profondità del fondale antistante fino a quota –12 m. dal m.m., quota individuata con-formemente ai vincoli realizzativi del progetto MoSE alla bocca di porto di chioggia.da un punto di vista tecnico il proget-to prevede di realizzare la banchina “a” con un doppio palancolato me-tallico formato il primo da una paratia di contenimento a mare, realizzata con larssen 430 di spessore 0,75 m della lunghezza di 22.00 m, ed il se-condo da palancole in acciaio dello spessore di 0,435 e della lunghezza di 16.00 m poste lato terra, che co-stituiscono il palancolato esistente.Al fine di garantire un adeguato an-coraggio a terra del palancolato lato mare in progetto, viene realizzato una struttura costituita da tiranti oriz-zontali e inclinati.il cordolo della banchina esistente viene demolito al fine di realizzare una nuova trave di collegamento, la quale costituisce blocco di ancorag-gio dei tiranti orizzontali disposti a passo 2,00 m. tali tiranti sono costi-tuiti da n. 2 barre in acciaio di diame-tro 36 mm, inglobati nel calcestruzzo della trave di coronamento esterna lato mare, mentre lato terra tali barre vengono ancorate al blocco di calce-struzzo in progetto suddetto. da tale blocco partono verso terra i tiranti inclinati, costituiti ciascuno da n. 10 trefoli, disposti a passo 2,00 m ed aventi inclinazione di 35° sull’o-rizzontale; la lunghezza del bulbo di ancoraggio è pari a 24,00 m e quella della parte libera è di 14,00 m, per un totale di 38,00 m.Infine la trave di coronamento ester-na è costituita da un blocco di calce-struzzo di larghezza 1,20 m e altezza pari a 2,52 m, rivestita esternamente da un pannello in calcestruzzo pre-fabbricato di altezza 2,15 m ancorato alla struttura di coronamento me-diante profili in acciaio.Trovata la copertura finanziaria gra-

zie allo sblocco dei fondi por- FESr da parte della regione Veneto, è stata indetta la procedura di gara a marzo del 2011, dalle cui risultanze è rimasta aggiudicataria a fine giugno la ditta Nuova co.Ed.Mar di chioggia. Completate le verifiche normative previste per legge nei confronti delle dichiarazioni rese dall’aggiudicataria in sede di gara, il mese di ottobre si procederà alla stipula del contratto d’appalto e alla consegna delle lavo-razioni, il cui termine è previsto per metà del 2012.le somme di appalto sono coperte finanziariamente parte da un contri-buto regionale con fondi por-FESr 2007-2013, parte con fondi statali dal rifinanziamento della legge relativa allo sviluppo del progetto relativo alle autostrade del mare.la realizzazione dell’opera è fonda-mentale per lo sviluppo dello scalo clodiense. Si realizza una struttura che accrescerà notevolmente l’ope-ratività dei piazzali retrostanti già rea-lizzati, consentendo inoltre l’approdo diretto di unità navali su fondali aventi quote ben più elevate rispetto a quel-le delle attuali banchine portuali, pro-gettate per fondali di – 9 m dal m.m.

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Donato un “Rizzini” al Capo di Stato Mag-giore della Marina

a.d.G.

ph. courtesy:A.S.Po.

lo scorso 5 luglio, nell’elegante cornice del “Salone dei Marmi” di palazzo Mari-na in roma, si è tenuta la cerimonia di consegna di un fucile rizziNi al Sig. capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di Squadra Bruno Brancifor-te. tale cerimonia, fortemente voluta dall’a.S.po., alla quale ha preso parte anche l’on. rossi, padre di uno dei componenti della Squadra di tiro della Marina Mili-tare, ha rappresentato una tangibile testimonianza del forte legame che l’a.S.po. è riuscita a suggellare con la Marina Militare attraverso l’evento ottoBrE Blu. la società rizziNi Srl, prestigiosissimo produttore nazionale di armi da tiro, da anni collabora con l’a.S.po. per la promozione del porto di chioggia e ha realizzato, in occasione della consegna della bandiera di combattimento al SMG Salvatore todaro, tenutasi in quel di chioggia il 14 ottobre 2009, un fucile celebrativo ad hoc. la particolarità dell’arma è rappresentata dall’incisione, che ha richiesto una lavorazione di circa 10 mesi, raffigurante il sommergibile in ingresso a Taranto sui fianchi e lo stemma dei sommergibilisti con il motto Osare l’inosabile sul dorso.

Terminati i lavori della ristrutturazione loca-li per servizi portuali di Isola Saloni

a.d.G.

ph. courtesy: ADG

il porto di chioggia cambia abito. Nella vecchia marittima di isola Saloni, l’a-zienda Speciale per il porto di chioggia ha realizzato in soli 8 mesi una nuova palazzina a disposizione delle amministrazioni dello Stato e degli operatori pri-vati. polizia di Frontiera, dogana, capitaneria di porto, armatori e spedizionieri potranno ora trovare raccolti uffici e ambienti di lavoro moderni che sostituiscono edifici spesso fatiscenti. La conversione del vecchio porto poco alla volta si sta così completando: gli scali commerciali nel terminal di Val da rio, mentre all’isola Saloni le banchine prendono una nuova fisionomia, pronte per la sfida di nuovi mercati. la cerimonia di inaugurazione si è svolta in occasione della consegna del Barbotin d’oro all’ingegner Giampietro Mayerle, vice presidente del Magi-strato alle acque di Venezia. Nel corso della cerimonia a.S.po. ha anche voluto consegnare tre targhe di riconoscenza: ad aldo angelini che da 40 anni opera nello scalo di Chioggia, a Claudio Penzo comandante dei rimorchiatori Panfido e all’equipaggio di Nave “aretusa”, unità della Marina Militare che in queste setti-mane sta ridisegnando la carta nautica del porto di chioggia per conto dell’isti-tuto Idrografico della Marina Militare italiana. Ricevendo l’ambito premio, giunto alla XiX edizione, l’ing. Mayerle ha voluto ricordare i 20 anni di lavori di tutela dell’ambiente lagunare cui il Magistrato alle acque si è dedicato, con oltre 2, 6 mln di metri cubi di materiali scavati per farne velme e barene. Mayerle ha giu-dicato «al limite delle capacità delle finanze pubbliche», l’ultima tranche di 1,500 mln di euro destinata dal cipE alla legge Speciale per Venezia.

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NEwS

Trofeo Morosini, Enrico Zennaro trionfa per i colori dell’A.S.Po.

a.d.G.

ph. courtesy: ADG

il 23-24 settembre si è concluso, nelle acque antistanti il lido di Venezia, il campionato italiano classe tridente 16’ e 14’ in concomitanza con il “trofeo Morosini” su un totale di 6 prove disputate. Vincitore del titolo ita-liano categoria tridente 16’ su 22 imbarcazioni partecipanti è stato l’equi-paggio del “team porto di chioggia”, sponsorizzato dall’azienda Speciale porto di chioggia, che schierava al timone il plurititolato skipper Enrico zennaro, alessandro Siviero alle scotte e Giulia Ferrari a prua. il secondo e il terzo posto sono andati agli equipaggi di pietro corbucci e Nicolò tinebra. il consigliere delegato dell’azienda, capitano oscar Nalesso, al momento della premiazione nell’aula magna della Scuola Navale Militare “F. Morosini” ha voluto elogiare il campione clodiense con queste parole: “ancora una volta investire su uno skipper del calibro di Enrico zennaro si è rivelata la mossa giusta, ma la cosa che da sempre ci lega a questo valido giovane, ormai concreta realtà nel panorama velico nazionale, è il profondo spirito di “competizione leale” che lo contraddistingue: ottimo sportivo, grande velista ma sopratutto uomo simbolo di una chioggia vin-cente. Vento in poppa Enrico!!”Nella classe tridente 14’ la vittoria è andata ad alessandro Saitta, secon-do posto per Elia toderi e terzo posto per Federico lavezzi. Nella giornata di domenica 25 settembre si è svolta una veleggiata in laguna, non vale-vole ai fini della classifica del Campionato Italiano ma comunque oggetto di un premio dedicato; anche questa splendido momento sportivo, con boe posizionate davanti piazza San Marco a delimitare il campo di regata, è stata vinta dall’equipaggio capitanato da Enrico zennaro.

ANNO II - NUMERO 2 settembre 2011Magazine gratuito di informazione dell’A.S.Po.Azienda Speciale del Porto di Chioggia

Registrazione presso il Tribunale di Venezia - n. provvisorio 2229/11

Titolare del “Seariver Port” è l’Azienda Speciale per il Portodi Chioggia - A.S.Po. Via Maestri del Lavoro, 5030015 Chioggia (Ve)Telefono: +39 041.49.11.99Fax: +39 041.49.09.99E-mail: [email protected]

ANNO II - NUMERO 2 settembre 2011 - portodichioggia.com · • premio “XX° Barbotina d’Oro”...

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