Anna Vertua Gentile

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Anna Vertua GentileA la vecchia ferriera

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QUESTO E-BOOK:

TITOLO: A la vecchia ferrieraAUTORE: Vertua Gentile, AnnaTRADUTTORE:CURATORE: NOTE:CODICE ISBN E-BOOK: n. d.

DIRITTI D’AUTORE: no

LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze

COPERTINA: n. d.

TRATTO DA: A la vecchia ferriera: romanzo. - Milano: A. De Mohr e C., 1909 (Como, Tip. Società Ed. Roma). -227 p.; 16 cm.

CODICE ISBN FONTE: n. d.

1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 3 agosto 2021

INDICE DI AFFIDABILITÀ: 10: affidabilità bassa1: affidabilità standard

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COPERTINA: n. d.

TRATTO DA: A la vecchia ferriera: romanzo. - Milano: A. De Mohr e C., 1909 (Como, Tip. Società Ed. Roma). -227 p.; 16 cm.

CODICE ISBN FONTE: n. d.

1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 3 agosto 2021

INDICE DI AFFIDABILITÀ: 10: affidabilità bassa1: affidabilità standard

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2: affidabilità buona3: affidabilità ottima

SOGGETTO:FIC004000 FICTION / Classici

DIGITALIZZAZIONE:Umberto Galerati, [email protected]

REVISIONE:Gabriella Dodero

IMPAGINAZIONE:Umberto Galerati, [email protected]

PUBBLICAZIONE:Catia Righi, [email protected]

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2: affidabilità buona3: affidabilità ottima

SOGGETTO:FIC004000 FICTION / Classici

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ALAVECCHIAFERRIERA.

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ALAVECCHIAFERRIERA.

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Anna Vertua Gentile

Selaletteraturafemminileitalianacontem-poraneapotessecontare,nellesuelegioni,pa-recchiescrittricidelvalore,dell’elevatezza,del-la coscienza artistica di AnnaVertuaGentile,nullapiùlanostraletteraturafemminileavreb-be da invidiare alle consorelle inglesi e tede-sche,cosìricchedinobili intellettiedinobilearte muliebre. Perchè, in verità, AnnaVertuaGentile ha raggiunto la perfezione nell’operasuadiscrittrice;perfezionediconcetti,diinten-dimenti,diesposizione;isuoilibri—cheormaisonomoltissimi—hannouncaratterespeciale,siacheappartenganoallapuraartenarrativa,sia che trattino argomenti di educazione, siache vengano rivolti all’attenzione dell’adole-scenza.AnnaVertuaGentilenonhamaiscrittounlibro,così, persport,perdiletto,perunicoscopodilucrooanchesemplicemente—comespessoavviene—per... scrivereunlibro.Ella,

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Anna Vertua Gentile

Selaletteraturafemminileitalianacontem-poraneapotessecontare,nellesuelegioni,pa-recchiescrittricidelvalore,dell’elevatezza,del-la coscienza artistica di AnnaVertuaGentile,nullapiùlanostraletteraturafemminileavreb-be da invidiare alle consorelle inglesi e tede-sche,cosìricchedinobili intellettiedinobilearte muliebre. Perchè, in verità, AnnaVertuaGentile ha raggiunto la perfezione nell’operasuadiscrittrice;perfezionediconcetti,diinten-dimenti,diesposizione;isuoilibri—cheormaisonomoltissimi—hannouncaratterespeciale,siacheappartenganoallapuraartenarrativa,sia che trattino argomenti di educazione, siache vengano rivolti all’attenzione dell’adole-scenza.AnnaVertuaGentilenonhamaiscrittounlibro,così, persport,perdiletto,perunicoscopodilucrooanchesemplicemente—comespessoavviene—per... scrivereunlibro.Ella,

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nellepaginede’suoivolumi,versatuttoilteso-rodelsuoingegnoedellasuaesperienza,colconcetto preciso che l’ingegno e l’esperienzapropriadebbanogiovareadaltrispiritieadal-triintelletti, debbantrovareleviedelcuoreedel cervello altrui e recare in essi sensazioni,conforti,incitamenti,consigliutiliepreziosi.Elaprosadellaelettascrittricecorrispondeallanobiltàdelconcettoeducativoedartistico;per-chèèprosa limpidaemorbida, pianaedelo-quente,spontaneatantochesenevaviacomeunruscello d’acquadi monte: e così, quandoAnnaVertuaGentileparla,attraversoa’suoili-bri,allesignoreodaifanciullièsempreascolta-taconinMinitopiacereeconvivointeresse,per-chè la sua parola, oltre che insegnare tantecosebuone,oltrechenarraretantestorieric-chediveritàumanaedicommozionesincera,suonacomeunaplacidamusicadomesticaelasistarebbeadascoltareperuntempoinMinito.AnnaVertuahatutti i fascinidellemigliori

scrittrici inglesi: il profumo di gentilezza, laconMidentebonarietà,l’atteggiamentofamiglia-re,unsennoprofondoenonarcigno,unaespe-rienzachesicomprendefattaapropriespese,unafestositàsimpaticaeunfervorediespres-sionetalicheleoperedellacaraSignoraoccu-pano,nellalibreriadicasa,ilprimopalchetto,quellopiùcomodo,più allamano, perchèbenspesso,inorelieteoinoretristi,cisentiamoilbisognodirileggerequellepaginesempliciedeloquentiedivivereunpocoancoranelsodali-ziointellettualeespiritualedellaelettascrittri-

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nellepaginede’suoivolumi,versatuttoilteso-rodelsuoingegnoedellasuaesperienza,colconcetto preciso che l’ingegno e l’esperienzapropriadebbanogiovareadaltrispiritieadal-triintelletti, debbantrovareleviedelcuoreedel cervello altrui e recare in essi sensazioni,conforti,incitamenti,consigliutiliepreziosi.Elaprosadellaelettascrittricecorrispondeallanobiltàdelconcettoeducativoedartistico;per-chèèprosa limpidaemorbida, pianaedelo-quente,spontaneatantochesenevaviacomeunruscello d’acquadi monte: e così, quandoAnnaVertuaGentileparla,attraversoa’suoili-bri,allesignoreodaifanciullièsempreascolta-taconinMinitopiacereeconvivointeresse,per-chè la sua parola, oltre che insegnare tantecosebuone,oltrechenarraretantestorieric-chediveritàumanaedicommozionesincera,suonacomeunaplacidamusicadomesticaelasistarebbeadascoltareperuntempoinMinito.AnnaVertuahatutti i fascinidellemigliori

scrittrici inglesi: il profumo di gentilezza, laconMidentebonarietà,l’atteggiamentofamiglia-re,unsennoprofondoenonarcigno,unaespe-rienzachesicomprendefattaapropriespese,unafestositàsimpaticaeunfervorediespres-sionetalicheleoperedellacaraSignoraoccu-pano,nellalibreriadicasa,ilprimopalchetto,quellopiùcomodo,più allamano, perchèbenspesso,inorelieteoinoretristi,cisentiamoilbisognodirileggerequellepaginesempliciedeloquentiedivivereunpocoancoranelsodali-ziointellettualeespiritualedellaelettascrittri-

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ce,chesadircosìbenetantebuoneparoleecisa dare tanti consigli in modocosì geniale ecosìcortese.Anchenelromanzo,AnnaVertuaGentilenon

lascia il suonobilee sempliceatteggiamento.Ellanarralimpidamente,conunaeloquenzaef-Micacissimasottomodestespoglie,senzaricercafaticosadivocabolipreziosi, esenzaperiodarconvulso,comeamoltied....amolteparesiain-dispensabile perchè un romanzo sia proprioperfetto. La signora Vertua Gentile neppurecerca,nelloscrivereisuoiromanziolenovellesue,situazionistrane,casieccezionali, tipipa-tologici,oambientifuoridelcomune.Nientedituttoquantoserveoggidìallamassimapartedegliscrittoridiromanzi.LanostraSignorain-veceattingedallavita,cosìcom’è,benconvintachelavitanostraeilmondoedognipersonavivaedognianimaumana,conlesuecolpeelesuevirtù,conlesuegioieedisuoidolori,conletragedieintimedell’individuoelegranditrage-diedellacollettività,offreognigiorno,purtrop-po,materiaedargomentoainMinitiromanzidigrande interesse e di profonda commozione.Epperò nei romanzi e nelle narrazioni dellaVertuaGentile, noisentiamoipalpiti ditanteanimechenoiconoscemmoechecipassaronoaccantonellavita:noivediamoscorcieMigure,ambientiepersonaggichenoncisonoignoti,perchèsonodellavitaveraenonoperad’unafantasia:noiinMine,nellesituazionidiidillioodidramma,diletiziaodiangoscia,ritroviamoinMiniteverità, balzantisudainostriricordie

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ce,chesadircosìbenetantebuoneparoleecisa dare tanti consigli in modocosì geniale ecosìcortese.Anchenelromanzo,AnnaVertuaGentilenon

lascia il suonobilee sempliceatteggiamento.Ellanarralimpidamente,conunaeloquenzaef-Micacissimasottomodestespoglie,senzaricercafaticosadivocabolipreziosi, esenzaperiodarconvulso,comeamoltied....amolteparesiain-dispensabile perchè un romanzo sia proprioperfetto. La signora Vertua Gentile neppurecerca,nelloscrivereisuoiromanziolenovellesue,situazionistrane,casieccezionali, tipipa-tologici,oambientifuoridelcomune.Nientedituttoquantoserveoggidìallamassimapartedegliscrittoridiromanzi.LanostraSignorain-veceattingedallavita,cosìcom’è,benconvintachelavitanostraeilmondoedognipersonavivaedognianimaumana,conlesuecolpeelesuevirtù,conlesuegioieedisuoidolori,conletragedieintimedell’individuoelegranditrage-diedellacollettività,offreognigiorno,purtrop-po,materiaedargomentoainMinitiromanzidigrande interesse e di profonda commozione.Epperò nei romanzi e nelle narrazioni dellaVertuaGentile, noisentiamoipalpiti ditanteanimechenoiconoscemmoechecipassaronoaccantonellavita:noivediamoscorcieMigure,ambientiepersonaggichenoncisonoignoti,perchèsonodellavitaveraenonoperad’unafantasia:noiinMine,nellesituazionidiidillioodidramma,diletiziaodiangoscia,ritroviamoinMiniteverità, balzantisudainostriricordie

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riMlessiechecirammentanocasirealiuditinar-rare,oaiqualifummoindirettispettatori,ocheapprendemmodallecronachedeigiornali,odaconMidenzealtrui,odallabocca,talvoltadallaboccastessa, dei piccoli odei grandieroi delpalcoscenicoumano.IlnuovoromanzodiAnnaVertuaGentile,che

oggipubblichiamo,ha,nellesuepagine,tuttiimiglioripregid’arteedipensieroche l’elettascrittricepossiede:epperòcredemmofareope-radegnaraccogliendoilromanzo—chegiàhaveduto la luce in un periodico — in volume,perchèabbiaarestareepossaarricchireleli-brerieitaliane,schierandosi—comeglispettadi diritto —tra i migliori esempidi ingegnofemminile.

L’EDITORE.

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riMlessiechecirammentanocasirealiuditinar-rare,oaiqualifummoindirettispettatori,ocheapprendemmodallecronachedeigiornali,odaconMidenzealtrui,odallabocca,talvoltadallaboccastessa, dei piccoli odei grandieroi delpalcoscenicoumano.IlnuovoromanzodiAnnaVertuaGentile,che

oggipubblichiamo,ha,nellesuepagine,tuttiimiglioripregid’arteedipensieroche l’elettascrittricepossiede:epperòcredemmofareope-radegnaraccogliendoilromanzo—chegiàhaveduto la luce in un periodico — in volume,perchèabbiaarestareepossaarricchireleli-brerieitaliane,schierandosi—comeglispettadi diritto —tra i migliori esempidi ingegnofemminile.

L’EDITORE.

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Daparecchianniabbandonataechiusa,lavecchiaferrierasierariaperta.Alleantichemacchine,arrugginitenell’inazioneescartatedal

progresso,eranostatesostituitedellenuove,dimodellorecen -tissimo,chelavoravanoaccordandoillorocuporumoreaisorditonmidelmaglioealloscroscioininterrottodellacascata,preci -pitanteconschiumososaltodallascoglieraapiccodelbaratronel miumescorrente,grossoeminaccioso,fra i ripidieselvosimontidellavallataselvaggia.Lavoroevitaeranoritornati nellapittorescagoladi quelle

montagne.Evi eranoritornati per l’ultimavolontàdi GiorgioLanciani,l’arcignoesolitariosignore,natoecresciutonellabor-gatadirivaillago.GiorgioLanciani,morendo,avevalasciatoilsuoalnipote,mi-

gliodelsuounicofratellominore,che,inunimpetodicolleraediprepotenza,egliavevacacciatodicasagiovinettoancora,nèpiùavevavolutorivedere.Orailpoveroabbandonatogiacevanelcamposantodellalon-

tanacittà,oveavevaonestamentevissutolavorandoeoveavevadovutolasciarelavedovaegliorfani.Giorgio Lanciani, nel testamento, imponeva al nipote, che

purechiamavasiGiorgio,diriaprirelaferrieraediabitarelaca-sinaaquestaannessa.Eilnipote,chenonavevamaivedutolozio,eravenutoconla

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Daparecchianniabbandonataechiusa,lavecchiaferrierasierariaperta.Alleantichemacchine,arrugginitenell’inazioneescartatedal

progresso,eranostatesostituitedellenuove,dimodellorecen -tissimo,chelavoravanoaccordandoillorocuporumoreaisorditonmidelmaglioealloscroscioininterrottodellacascata,preci -pitanteconschiumososaltodallascoglieraapiccodelbaratronel miumescorrente,grossoeminaccioso,fra i ripidieselvosimontidellavallataselvaggia.Lavoroevitaeranoritornati nellapittorescagoladi quelle

montagne.Evi eranoritornati per l’ultimavolontàdi GiorgioLanciani,l’arcignoesolitariosignore,natoecresciutonellabor-gatadirivaillago.GiorgioLanciani,morendo,avevalasciatoilsuoalnipote,mi-

gliodelsuounicofratellominore,che,inunimpetodicolleraediprepotenza,egliavevacacciatodicasagiovinettoancora,nèpiùavevavolutorivedere.Orailpoveroabbandonatogiacevanelcamposantodellalon-

tanacittà,oveavevaonestamentevissutolavorandoeoveavevadovutolasciarelavedovaegliorfani.Giorgio Lanciani, nel testamento, imponeva al nipote, che

purechiamavasiGiorgio,diriaprirelaferrieraediabitarelaca-sinaaquestaannessa.Eilnipote,chenonavevamaivedutolozio,eravenutoconla

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madreelesorelle;avevariapertolaferriera,esieramesso,conl’energiadeisuoiventiseiannieconl’abilitàdiintelligenteinge-gnereindustriale,adirigereifavoridell’ofmicina.Nellaborgatadirivaillagoavevafattomeraviglial’ideadel

vecchiosignoredefuntodifarlavorareun’altravoltalaferriera.Eranoormaidiecianniepiùcheessaerachiusa,dopolaruinacausata—tuttilosapevano—daunacrudelevendettadelLan-ciani—ilperchèdellavendettanessunoloconosceva—ilqualeabbatteva,permezzodellaconcorrenzadiunaferrieranuovaegrandiosafattacostrurrenelborgostesso,glisforzidellaferrie-rapiccolaevecchia.Lagentericordava.L’ingegnere Ferraraviveva tranquillo nella casina presso la

ferriera;passavalavitafraillavoroelafamiglia:lagiovinemo-glieeunamoredibambina.Lapiccolaferrieralavoravael’ingegnereerasulaviadelgua-

dagno.Checosafeceil poverettoperinimicarsi il signorLanciani?

perdestargliincuoreuncosìviolentobisognodivendicarsi,diruinarlo?...Nessunoloseppemai.Quellochetuttividerofulaconseguenzafatalediquellaini-

micizia;unaconcorrenzaslealeeschiacciante.IlsignorLanciani,lìperlì,avevafattocostruireunaferriera

nuova,grandissima,conmacchinemoderne;avevachiamatodiforaviameccanicieoperaiconl’escadellapagasuperiore,avevaattiratoasèimigliorilavoratoridellavecchiaferriera.Eillavorofervette,doposolipochimesi,nellaofmicinamodello.L’ingegnereFerraraavevalottatocondisperataenergia,facen-

dosforziprodigiosiperdifendersi,persostenersinellaimparilottacrudele.Ma,inmine,avevadovutosoccombere.Lavecchiaferrieravennechiusa.L’ingegnererimasepoveroe

quindinellaimpossibilitàdiriprendereillavoro.Fuunosfacelo.Ilpoverogiovine,al’urtotremendocontrouna

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madreelesorelle;avevariapertolaferriera,esieramesso,conl’energiadeisuoiventiseiannieconl’abilitàdiintelligenteinge-gnereindustriale,adirigereifavoridell’ofmicina.Nellaborgatadirivaillagoavevafattomeraviglial’ideadel

vecchiosignoredefuntodifarlavorareun’altravoltalaferriera.Eranoormaidiecianniepiùcheessaerachiusa,dopolaruinacausata—tuttilosapevano—daunacrudelevendettadelLan-ciani—ilperchèdellavendettanessunoloconosceva—ilqualeabbatteva,permezzodellaconcorrenzadiunaferrieranuovaegrandiosafattacostrurrenelborgostesso,glisforzidellaferrie-rapiccolaevecchia.Lagentericordava.L’ingegnere Ferraraviveva tranquillo nella casina presso la

ferriera;passavalavitafraillavoroelafamiglia:lagiovinemo-glieeunamoredibambina.Lapiccolaferrieralavoravael’ingegnereerasulaviadelgua-

dagno.Checosafeceil poverettoperinimicarsi il signorLanciani?

perdestargliincuoreuncosìviolentobisognodivendicarsi,diruinarlo?...Nessunoloseppemai.Quellochetuttividerofulaconseguenzafatalediquellaini-

micizia;unaconcorrenzaslealeeschiacciante.IlsignorLanciani,lìperlì,avevafattocostruireunaferriera

nuova,grandissima,conmacchinemoderne;avevachiamatodiforaviameccanicieoperaiconl’escadellapagasuperiore,avevaattiratoasèimigliorilavoratoridellavecchiaferriera.Eillavorofervette,doposolipochimesi,nellaofmicinamodello.L’ingegnereFerraraavevalottatocondisperataenergia,facen-

dosforziprodigiosiperdifendersi,persostenersinellaimparilottacrudele.Ma,inmine,avevadovutosoccombere.Lavecchiaferrieravennechiusa.L’ingegnererimasepoveroe

quindinellaimpossibilitàdiriprendereillavoro.Fuunosfacelo.Ilpoverogiovine,al’urtotremendocontrouna

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forzatantosuperiorealasua,siabbiasciò;nonebbel’energiadiricominciarealtrovelavitadiintelligenteoperosità;nonebbeilcoraggiodiritrarreconunosforzosupremolamoglieelamigliadall’abisso.Eloscoraggiamento,ildolore,forselostraziodinonpotersalvarelesueadoratedall’orribiletuffonellamiseria,gliannebbiaronoilsentimento.Inunmomentodidisperazionesiuccise,giùsullaspondarocciosadelmiume,difacciaalaferrierachiusaesilenziosa.Ipietosiavevanoerettounacrocediferrosularocciaoveil

poverettoerastramazzato.Lagentericordavailfattotristeedoloroso.Ricordavalasubi -

tapartenzadellavedovaedellapiccinaelosdegnodelladisgra -ziatadonna,quandoilLanciani,forsetoccodalrimorso,leavevafattooffrireunsoccorso.«Lafamepiuttostodell’aiutodiquelmiserabile!—avevari-

sposto la poveretta con gli occhi lampeggianti di sdegnoperl’oltraggiodiquell’offerta.Eavevasoggiunto:—diteglichenèionèmiamiglianongliperdoneremomai,mai!»Eesasperataepallidacomeunamorta,avevalasciatolacasa,

cheerastatoilsuodolcenidod’amoreecheeragiàpassatainpossessodelLanciani. Ederapartita, strascinandosi dietro lapiccinaspauritaesinghiozzante.Erastataunascenadafarpiangereisassi...Etuttoperlabie -

ca,incomprensibileoperadiGiorgioLanciani.Daallora,dellavedovaFerraranèdellamigliuolettanonsiera

saputopiùnulla.Eranoforestiere;nelpaeseeneidintorninonavevanoparenti.Alcunimesidopo,ilLancianichiudevasenzaapparenteragio-

nelaferrieraevendevailfabbricato,cheservìpoiperunagran-demilanda.MadaqueltempoilLancianidivennepiùtaciturnoecupodi

prima.Siritiròdagliaffaricheloavevanoarricchito,facendodilui,natoquasipovero,unodeiprimisignoridelborgo.Sistaccò

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forzatantosuperiorealasua,siabbiasciò;nonebbel’energiadiricominciarealtrovelavitadiintelligenteoperosità;nonebbeilcoraggiodiritrarreconunosforzosupremolamoglieelamigliadall’abisso.Eloscoraggiamento,ildolore,forselostraziodinonpotersalvarelesueadoratedall’orribiletuffonellamiseria,gliannebbiaronoilsentimento.Inunmomentodidisperazionesiuccise,giùsullaspondarocciosadelmiume,difacciaalaferrierachiusaesilenziosa.Ipietosiavevanoerettounacrocediferrosularocciaoveil

poverettoerastramazzato.Lagentericordavailfattotristeedoloroso.Ricordavalasubi -

tapartenzadellavedovaedellapiccinaelosdegnodelladisgra -ziatadonna,quandoilLanciani,forsetoccodalrimorso,leavevafattooffrireunsoccorso.«Lafamepiuttostodell’aiutodiquelmiserabile!—avevari-

sposto la poveretta con gli occhi lampeggianti di sdegnoperl’oltraggiodiquell’offerta.Eavevasoggiunto:—diteglichenèionèmiamiglianongliperdoneremomai,mai!»Eesasperataepallidacomeunamorta,avevalasciatolacasa,

cheerastatoilsuodolcenidod’amoreecheeragiàpassatainpossessodelLanciani. Ederapartita, strascinandosi dietro lapiccinaspauritaesinghiozzante.Erastataunascenadafarpiangereisassi...Etuttoperlabie -

ca,incomprensibileoperadiGiorgioLanciani.Daallora,dellavedovaFerraranèdellamigliuolettanonsiera

saputopiùnulla.Eranoforestiere;nelpaeseeneidintorninonavevanoparenti.Alcunimesidopo,ilLancianichiudevasenzaapparenteragio-

nelaferrieraevendevailfabbricato,cheservìpoiperunagran-demilanda.MadaqueltempoilLancianidivennepiùtaciturnoecupodi

prima.Siritiròdagliaffaricheloavevanoarricchito,facendodilui,natoquasipovero,unodeiprimisignoridelborgo.Sistaccò

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daipochiamicicheglisiconoscevano,siridusseavivereunavitasilenziosaesolitaria.—Lorodeilrimorso!—sidicevanolagentefradiloro.—Sinascondeperruminareilmalenell’ombra!—mormora-

vanoaltri.—Èuncaneringhioso;nonpuòstaresenzamordere—sog-

giungevanoalcuni.—Nonèaltricheundisgraziato!—locompativailparroco,

cheerauomodicuoreedisenno.CheGiorgioLancianinonfossequelcrudeleegoistachedice-

vanoparecchi, lo dicevano le molte operedi benemicenzacheavevafattoechefacevaancoradi quandoinquando.Mapurtroppo,unnientebastavaacacciargliinpettol’acredineeilde-sideriodellavendetta.Ealloracominciavalapersecuzionesor-da,costanteminoall’estremo;elesuevittimenoneranopoche.Luidanaroso,riuscivaprestoefacilmenteaintralciarelaviadelguadagnoaimalaccorti,chel’avevano,inqualsiasimodo,urtato;eavevaun’abilitàtuttasuapropriaperpiombarlinell’imbarazzoenellapovertà.—Èpiùdacompiangerechedamaledire!—avevaesclamato

ilparrocodopodiaverloassistitonegliultimimomenti.—Havissutosenzaaffettiesenzaintimeeverecompiacenze,sopra-fattodauncarattereombroso,irascibileevendicativo.Nessunamanopietosaglichiusegliocchi;nessunolorimpiange.E,schiettamente,nonlorimpiangevaneppurelui.Nonostante

lasuacaritatevoleindulgenzaeilsuocristianocompatimento,eglinonpotevadimenticareilmalefattoanonpochipoveretti;esopratuttononpotevadimenticare,cheeglierastatocausadel -laruinadellafamigliaFerrara,daluiamataestimata.Ilpensierodellavedovaedell’orfanellagli mandavaancora

assaispessoincuoreunsentimentoditurbamentoediangu-stia,cheloafmliggevano.—Chesaràstatodiquellepoverine?—siandavachiedendo.

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daipochiamicicheglisiconoscevano,siridusseavivereunavitasilenziosaesolitaria.—Lorodeilrimorso!—sidicevanolagentefradiloro.—Sinascondeperruminareilmalenell’ombra!—mormora-

vanoaltri.—Èuncaneringhioso;nonpuòstaresenzamordere—sog-

giungevanoalcuni.—Nonèaltricheundisgraziato!—locompativailparroco,

cheerauomodicuoreedisenno.CheGiorgioLancianinonfossequelcrudeleegoistachedice-

vanoparecchi, lo dicevano le molte operedi benemicenzacheavevafattoechefacevaancoradi quandoinquando.Mapurtroppo,unnientebastavaacacciargliinpettol’acredineeilde-sideriodellavendetta.Ealloracominciavalapersecuzionesor-da,costanteminoall’estremo;elesuevittimenoneranopoche.Luidanaroso,riuscivaprestoefacilmenteaintralciarelaviadelguadagnoaimalaccorti,chel’avevano,inqualsiasimodo,urtato;eavevaun’abilitàtuttasuapropriaperpiombarlinell’imbarazzoenellapovertà.—Èpiùdacompiangerechedamaledire!—avevaesclamato

ilparrocodopodiaverloassistitonegliultimimomenti.—Havissutosenzaaffettiesenzaintimeeverecompiacenze,sopra-fattodauncarattereombroso,irascibileevendicativo.Nessunamanopietosaglichiusegliocchi;nessunolorimpiange.E,schiettamente,nonlorimpiangevaneppurelui.Nonostante

lasuacaritatevoleindulgenzaeilsuocristianocompatimento,eglinonpotevadimenticareilmalefattoanonpochipoveretti;esopratuttononpotevadimenticare,cheeglierastatocausadel -laruinadellafamigliaFerrara,daluiamataestimata.Ilpensierodellavedovaedell’orfanellagli mandavaancora

assaispessoincuoreunsentimentoditurbamentoediangu-stia,cheloafmliggevano.—Chesaràstatodiquellepoverine?—siandavachiedendo.

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EleraccomandavaaDiocontacitaefervidapreghiera.Ricordavaconmestorammaricoleintimeesereneoredella

sera,passateallacasinadella ferrieraincompagniadell’inge-gnere,dellasuasignora,tantocoltaegentileedellabambina.Ohquella piccina, tutta bianca, biondissima, dalla personcinaeleganteecosìcaranellasuainnocenza!...Chenonavrebbeeglidatoperrivederla,persaperealmenooveellafosse,persentirsiancorachiamaredaquellasoavevocinapenetrante:«DonPopò»comeavevaimparatoacianciugliareilsuonomediDonPaolo!Quel«DonPopò»egliselosentivaspessonelleorecchie,come

unamusicadiaffettuosiricordi;unamusica,chesempretrovavalaviadelsuocuoreelorammolliva.—Deveaverevent’anniadesso—pensava.—Saràcresciuta

bene?...Vivrà?...Oèforsemorta?—sospirava.—Eracosìdeli-cata!...Sevivesseeungiornoavessedaincontrarmi—soggiun-geva—scommettochemiriconoscerebbesubitoemichiame-rebbe«DonPopò!»comeneivecchitempi!Quandoseppechelavecchiaferrierasierariapertapervo-

lontàdel defunto, e chenella casinaeranovenuti ad abitarel’ingegnereGiorgioLancianiconlamadreeduesorelle,egliave-vasentitounvivodesideriodirientrareinquellacasa,dirivede-reimobililasciatidallapoveravedovaruinata;queimobilichegliavrebberorammentatitantimomentididolceintimità;avevasentitoildesideriodivederespecialmenteiritrattiappesialleparetidelsalottino,einparticolarmodoquelloadolio,grande,alnaturale,dellapiccolaMaria.«Perqueisignori—s’eratrova-toapensare—quelritrattononpuòfarenècaldonèfreddo;mentreamesarebbetantotantocaro!»Eccoperchè,dachesierariapertalaferriera,DonPaoloaveva

presoafarelasuapasseggiatad’ognigiorno,lungolastradettadellavalle;edeccoperchèeglisifermavaspessodavantilacasi-na,conilbreviarioinmanoegliocchipienididesiderioedicu-riosità.

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EleraccomandavaaDiocontacitaefervidapreghiera.Ricordavaconmestorammaricoleintimeesereneoredella

sera,passateallacasinadella ferrieraincompagniadell’inge-gnere,dellasuasignora,tantocoltaegentileedellabambina.Ohquella piccina, tutta bianca, biondissima, dalla personcinaeleganteecosìcaranellasuainnocenza!...Chenonavrebbeeglidatoperrivederla,persaperealmenooveellafosse,persentirsiancorachiamaredaquellasoavevocinapenetrante:«DonPopò»comeavevaimparatoacianciugliareilsuonomediDonPaolo!Quel«DonPopò»egliselosentivaspessonelleorecchie,come

unamusicadiaffettuosiricordi;unamusica,chesempretrovavalaviadelsuocuoreelorammolliva.—Deveaverevent’anniadesso—pensava.—Saràcresciuta

bene?...Vivrà?...Oèforsemorta?—sospirava.—Eracosìdeli-cata!...Sevivesseeungiornoavessedaincontrarmi—soggiun-geva—scommettochemiriconoscerebbesubitoemichiame-rebbe«DonPopò!»comeneivecchitempi!Quandoseppechelavecchiaferrierasierariapertapervo-

lontàdel defunto, e chenella casinaeranovenuti ad abitarel’ingegnereGiorgioLancianiconlamadreeduesorelle,egliave-vasentitounvivodesideriodirientrareinquellacasa,dirivede-reimobililasciatidallapoveravedovaruinata;queimobilichegliavrebberorammentatitantimomentididolceintimità;avevasentitoildesideriodivederespecialmenteiritrattiappesialleparetidelsalottino,einparticolarmodoquelloadolio,grande,alnaturale,dellapiccolaMaria.«Perqueisignori—s’eratrova-toapensare—quelritrattononpuòfarenècaldonèfreddo;mentreamesarebbetantotantocaro!»Eccoperchè,dachesierariapertalaferriera,DonPaoloaveva

presoafarelasuapasseggiatad’ognigiorno,lungolastradettadellavalle;edeccoperchèeglisifermavaspessodavantilacasi-na,conilbreviarioinmanoegliocchipienididesiderioedicu-riosità.

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Quelgiorno,unosplendidomeriggiod’aprile, leduesorelledell’ingegnere,intenteadannafmiareiimiorisboccianti,loviderofermoaldilàdelcancello.—Veh!—feceIdaadditandoalasorella—Guardachic’è

fuoridelcancello,Paolina.Questa,posatol’innafmiatoio,corsealcancello,loaperse,ein-

vitòcontimidainsistenzailpreteaentrare.—Resti servito signor Parroco!.... Favorisca di passare. La

mammasaràcontentadifarelasuaconoscenza!eanchenoi!DonPaolo,mancoadirlo,nonsifeceripeterel’invitoeseguì

subitolafanciulla.Lamamma,avvertitadaIda,cheeracorsaincasaadannun-

ciarelavisita,apparvesubitosulasogliadellaportaavetrieri -cevetteilsacerdotecondeferenzarispettosa.Entrandonelsalottino,DonPaoloebbeunastrettaalcuore.Si

commosseescusòlasuacommozione,dicendo,cheeglierasta-toamicodellafamigliaFerrara,echequellacasaequeimobili,esopratuttoiritratti,gliricordavanopersonecareedisgraziate:ohtantodisgraziate!Additòilritrattoadoliopendentedallapareteprincipale,e

disseconlavoceunpo’tremante:—Èsomigliantissimo;lapiccinaeratalequale.Altaperlasua

età,congliocchioniscuripienidisentimentoeicapellid’orocomeunraggiodisole.Mivolevabene,edionevolevotantoalei!...Sen’èandata;nonl’hopiùvista;nonnehosaputopiùnul-la!—minìsospirando.Tacqueunmomento,semprecongliocchialritratto,poisog-

giunseconmestacompiacenza:«MichiamavaDonPopò»,LasignoraClotilde—erailnomedellamamma—eledue

fanciulle,simpatizzaronosubitoconl’ottimoparroco,ilqualeri -cordavaivecchiamiciconsìvivoaffetto.Equandoeglisenefuandato,promettendoditornare,even-

nepocodopol’ingegnereperildesinare,lamammaelesorelle

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Quelgiorno,unosplendidomeriggiod’aprile, leduesorelledell’ingegnere,intenteadannafmiareiimiorisboccianti,loviderofermoaldilàdelcancello.—Veh!—feceIdaadditandoalasorella—Guardachic’è

fuoridelcancello,Paolina.Questa,posatol’innafmiatoio,corsealcancello,loaperse,ein-

vitòcontimidainsistenzailpreteaentrare.—Resti servito signor Parroco!.... Favorisca di passare. La

mammasaràcontentadifarelasuaconoscenza!eanchenoi!DonPaolo,mancoadirlo,nonsifeceripeterel’invitoeseguì

subitolafanciulla.Lamamma,avvertitadaIda,cheeracorsaincasaadannun-

ciarelavisita,apparvesubitosulasogliadellaportaavetrieri -cevetteilsacerdotecondeferenzarispettosa.Entrandonelsalottino,DonPaoloebbeunastrettaalcuore.Si

commosseescusòlasuacommozione,dicendo,cheeglierasta-toamicodellafamigliaFerrara,echequellacasaequeimobili,esopratuttoiritratti,gliricordavanopersonecareedisgraziate:ohtantodisgraziate!Additòilritrattoadoliopendentedallapareteprincipale,e

disseconlavoceunpo’tremante:—Èsomigliantissimo;lapiccinaeratalequale.Altaperlasua

età,congliocchioniscuripienidisentimentoeicapellid’orocomeunraggiodisole.Mivolevabene,edionevolevotantoalei!...Sen’èandata;nonl’hopiùvista;nonnehosaputopiùnul-la!—minìsospirando.Tacqueunmomento,semprecongliocchialritratto,poisog-

giunseconmestacompiacenza:«MichiamavaDonPopò»,LasignoraClotilde—erailnomedellamamma—eledue

fanciulle,simpatizzaronosubitoconl’ottimoparroco,ilqualeri -cordavaivecchiamiciconsìvivoaffetto.Equandoeglisenefuandato,promettendoditornare,even-

nepocodopol’ingegnereperildesinare,lamammaelesorelle

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gliraccontaronodellavisitaavuta,efustabilito,cheilritrattodellabellissimabambinal’avrebberomandatoindonoalprete.Così DonPaoloebbesubitosoddisfatto il suodesiderio. La

piccolaMariadaigrandiocchiscuripienidisentimentoeica-pellid’orocomeunraggiodisole,glisorriseancoradallaparetedifrontealascrivania,nelmodestosalottinodellacasaparroc -chiale.«Poveracara!»esclamavaguardandoilritrattolasignoraGegia,sorelladelparroco.AncheleiavevavolutoungranbenealapiccolaMaria,che

natanellacasinadellaferrieraecresciutalìnellavallataminoainoveanni,nonpassavagiornochenonandasseconlamammaavederelaziaGegia,comeavevaimparatoachiamarla.Elìmen-trelamammaconversava,ella,lapiccina,uscivanelcortilettoavedereitacchinichegargugliavanofacendolaruota,elegallinechelecorrevanointornoschiamazzando.Dalcortilepassavapoinelgiardinetto,gettatosulaselvaggiacostadellamontagnaescendentealarghiscaglioniminogiùallapiana,unpo’fuoridelpaese.AlasignoraGegiaparevaancoradivederla,labambinadagli

occhioni scuri e i capelli d’oro, aggirarsi per il giardino, fral’ondeggiaredeimioriesmarrirsinelcastagnetocheinfoltivasul’aspromiancodelmonteinalzantesimaestosodietrolacasaelachiesa.—Poveracreatura! —mormorava. —Sevive, deveessere

unabellezza!—pensavaspesso.Equelpensierolemettevaincuoreunvagotimore.Labellez-

zaèspessofataleallegiovanidonnepovereedorfane.—Signore!proteggetela,difendetelavoi!—minivaperprega-

re.Alaferrieralecoseandavanobene.GiorgioLancianilavorava

conamore,erasoddisfattoebenedivaalamemoriadellozio,cheperquantostrano,perquantoavessefattosoffrireilfratelloconl’ostinatorancore,permezzodiquell’attodigiustizia,facen-

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gliraccontaronodellavisitaavuta,efustabilito,cheilritrattodellabellissimabambinal’avrebberomandatoindonoalprete.Così DonPaoloebbesubitosoddisfatto il suodesiderio. La

piccolaMariadaigrandiocchiscuripienidisentimentoeica-pellid’orocomeunraggiodisole,glisorriseancoradallaparetedifrontealascrivania,nelmodestosalottinodellacasaparroc -chiale.«Poveracara!»esclamavaguardandoilritrattolasignoraGegia,sorelladelparroco.AncheleiavevavolutoungranbenealapiccolaMaria,che

natanellacasinadellaferrieraecresciutalìnellavallataminoainoveanni,nonpassavagiornochenonandasseconlamammaavederelaziaGegia,comeavevaimparatoachiamarla.Elìmen-trelamammaconversava,ella,lapiccina,uscivanelcortilettoavedereitacchinichegargugliavanofacendolaruota,elegallinechelecorrevanointornoschiamazzando.Dalcortilepassavapoinelgiardinetto,gettatosulaselvaggiacostadellamontagnaescendentealarghiscaglioniminogiùallapiana,unpo’fuoridelpaese.AlasignoraGegiaparevaancoradivederla,labambinadagli

occhioni scuri e i capelli d’oro, aggirarsi per il giardino, fral’ondeggiaredeimioriesmarrirsinelcastagnetocheinfoltivasul’aspromiancodelmonteinalzantesimaestosodietrolacasaelachiesa.—Poveracreatura! —mormorava. —Sevive, deveessere

unabellezza!—pensavaspesso.Equelpensierolemettevaincuoreunvagotimore.Labellez-

zaèspessofataleallegiovanidonnepovereedorfane.—Signore!proteggetela,difendetelavoi!—minivaperprega-

re.Alaferrieralecoseandavanobene.GiorgioLancianilavorava

conamore,erasoddisfattoebenedivaalamemoriadellozio,cheperquantostrano,perquantoavessefattosoffrireilfratelloconl’ostinatorancore,permezzodiquell’attodigiustizia,facen-

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doluierede,gliavevaoffertoilmododiprocurarealamadreeallesorelleunamodestaagiatezza.Eglipensavaalleangustieealleristrettezzepassate;quando

tuttidovevanoviveredellapiccolapensionedellavedovad’unimpiegatuccio,edaluieratoccatodistentareacerbamentepercompireglistudi,aiutandosicondarelezioni,tradurredaltede-scoperuncompensoderisorioetenereicontidimodestissimecasecommerciali.Pensavaaltristeavvenirecheeraserbatoallesorellesue,obbligateaguadagnarsi lavita. Ida,cheavevadi-ciannoveannieavevacompiutogli studia lascuolanormale,avrebbedovuto far lamaestra inqualchepaese, esponendosiallesperanzeealledelusionideiconcorsi.EPaolina,cheaveval’animael’intelligenzad’unapiccolaartista,conlasuaabilitàdipianistaelasuabellaelimpidavocedisoprano,avrebbepuredovutoinsegnareeforseanchedarsiallavitadelteatro.Conlasuabravalauread’ingegnereindustrialeelettrotecnico,

eglierastatounpezzosenzatrovarlavoro.Inmineerariuscitoadallogarsiinunostudiotecnicoconl’onorariodisessantalirealmese.Erascoraggiatoemortimicatodinonpoterguadagnaredipiù,

dinonpotermeglioaiutarelafamiglia;esoccombevaal’avvili -mento,quandoilnotaiodelborgooveeranatoilsuopoveropa-dre,gliscrisselafamosaletteradell’eredità.Sedutoalaminestradelsuostudiolo,GiorgioLancianisilascia-

vaandarearicordareilpassato,mentreisuoiocchivagavanodalmiume,checorrevadibattendosifragliscoglidellettoedellesponde,elamontagnadirimpetto,aspraealtissima,daimianchinereggiantidiselveemacchionielarocciosavetta,chedesigna-vanettoeprecisoilsuoseveropromilonell’ariaazzurra.Erapittorescaquellavallata;bellanelsuoaspettoselvaggio.Il

miume spumeggiava nel mezzo; la cascata, irradiata dal sole,spruzzavaintornolasuasfolgorantepioggerella;dentrolavalle,chesiandavarinserrandoeinfoltendo,Faggeta,villaggiodipo-

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doluierede,gliavevaoffertoilmododiprocurarealamadreeallesorelleunamodestaagiatezza.Eglipensavaalleangustieealleristrettezzepassate;quando

tuttidovevanoviveredellapiccolapensionedellavedovad’unimpiegatuccio,edaluieratoccatodistentareacerbamentepercompireglistudi,aiutandosicondarelezioni,tradurredaltede-scoperuncompensoderisorioetenereicontidimodestissimecasecommerciali.Pensavaaltristeavvenirecheeraserbatoallesorellesue,obbligateaguadagnarsi lavita. Ida,cheavevadi-ciannoveannieavevacompiutogli studia lascuolanormale,avrebbedovuto far lamaestra inqualchepaese, esponendosiallesperanzeealledelusionideiconcorsi.EPaolina,cheaveval’animael’intelligenzad’unapiccolaartista,conlasuaabilitàdipianistaelasuabellaelimpidavocedisoprano,avrebbepuredovutoinsegnareeforseanchedarsiallavitadelteatro.Conlasuabravalauread’ingegnereindustrialeelettrotecnico,

eglierastatounpezzosenzatrovarlavoro.Inmineerariuscitoadallogarsiinunostudiotecnicoconl’onorariodisessantalirealmese.Erascoraggiatoemortimicatodinonpoterguadagnaredipiù,

dinonpotermeglioaiutarelafamiglia;esoccombevaal’avvili -mento,quandoilnotaiodelborgooveeranatoilsuopoveropa-dre,gliscrisselafamosaletteradell’eredità.Sedutoalaminestradelsuostudiolo,GiorgioLancianisilascia-

vaandarearicordareilpassato,mentreisuoiocchivagavanodalmiume,checorrevadibattendosifragliscoglidellettoedellesponde,elamontagnadirimpetto,aspraealtissima,daimianchinereggiantidiselveemacchionielarocciosavetta,chedesigna-vanettoeprecisoilsuoseveropromilonell’ariaazzurra.Erapittorescaquellavallata;bellanelsuoaspettoselvaggio.Il

miume spumeggiava nel mezzo; la cascata, irradiata dal sole,spruzzavaintornolasuasfolgorantepioggerella;dentrolavalle,chesiandavarinserrandoeinfoltendo,Faggeta,villaggiodipo-

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che casupole raggruppate intorno a la chiesuola, a un’ora dicamminodisoprailmiume,spiccavanelrossotramonto.Einfacciaalvillagio,dilàdalmiume,inunripianofoltodipini,

ungrigiocastellomedievalebenconservato,sfoggiavanegliulti-miraggidelsole,lesuealteeslanciatetorrimerlate.Giorgio,insiemeconlesorelle,l’avevavisitatoquelcastello.E

avevasaputodalguardianocheiproprietarieranovenutiapas-sarlìtuttiimesidell’estate,minoapochianniinnanzi;quando,mortiivecchi,ilgiovaneeredepiùnonavevavolutosapernediquelvecchionidodigumi—comediceva—eavevasceltopervilleggiaturaunpalazzomodernoinridenteposizione.—Daallora—avevainformatoilguardiano—ilcastelloèda

afmittarsi;manonèmaicapitatonessuno,perquantiannunzisisianofattineigiornali.—Chimaiavrebbedavenireadabitarequestatristebicocca?

—avevaosservatoIda.—Iovimorireidipaura!—avevasoggiuntoPaolinaconbri-

vido.Epureilcastelloerabellissimoemobiliatocongustosevero.

Nèvimancavanolecomodità,anziil comfort,sconosciutoagliantichi,fortieprepotentiproprietaridelcastelloeindispensabi-liagliultimi.Vieraabbondanzad’acquapura;vieranobagni,ca-loriferieperminounimpiantoperlailluminazioneelettrica.Oral’ingegnereavevaminitoperposaregliocchieilpensiero

sulgrigiocastello,chesistaccavadallascurapinetanellafanta -sticalucedeltramonto.Auntrattosisentìchiamare:—Giorgio!—Giorgio!IdaePaolinairrupperonellostudiolo.—Giorgio!ilcastelloèaperto!—feceIdaconilmiatomozzo

dall’impazienzadicomunicarelanotizia.—L’hannoafmittato!—soggiunsePaolina.

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che casupole raggruppate intorno a la chiesuola, a un’ora dicamminodisoprailmiume,spiccavanelrossotramonto.Einfacciaalvillagio,dilàdalmiume,inunripianofoltodipini,

ungrigiocastellomedievalebenconservato,sfoggiavanegliulti-miraggidelsole,lesuealteeslanciatetorrimerlate.Giorgio,insiemeconlesorelle,l’avevavisitatoquelcastello.E

avevasaputodalguardianocheiproprietarieranovenutiapas-sarlìtuttiimesidell’estate,minoapochianniinnanzi;quando,mortiivecchi,ilgiovaneeredepiùnonavevavolutosapernediquelvecchionidodigumi—comediceva—eavevasceltopervilleggiaturaunpalazzomodernoinridenteposizione.—Daallora—avevainformatoilguardiano—ilcastelloèda

afmittarsi;manonèmaicapitatonessuno,perquantiannunzisisianofattineigiornali.—Chimaiavrebbedavenireadabitarequestatristebicocca?

—avevaosservatoIda.—Iovimorireidipaura!—avevasoggiuntoPaolinaconbri-

vido.Epureilcastelloerabellissimoemobiliatocongustosevero.

Nèvimancavanolecomodità,anziil comfort,sconosciutoagliantichi,fortieprepotentiproprietaridelcastelloeindispensabi-liagliultimi.Vieraabbondanzad’acquapura;vieranobagni,ca-loriferieperminounimpiantoperlailluminazioneelettrica.Oral’ingegnereavevaminitoperposaregliocchieilpensiero

sulgrigiocastello,chesistaccavadallascurapinetanellafanta -sticalucedeltramonto.Auntrattosisentìchiamare:—Giorgio!—Giorgio!IdaePaolinairrupperonellostudiolo.—Giorgio!ilcastelloèaperto!—feceIdaconilmiatomozzo

dall’impazienzadicomunicarelanotizia.—L’hannoafmittato!—soggiunsePaolina.

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—DiceNina,lamogliedelcustodedellaferriera,chedasta-mattinaèuncontinuopassaredimulistracarichidiroba.—Vieniavedere,Giorgio!—loinvitòIda,prendendoloper

unamanoeuscendoconluidallostudiolosulastradettaserratafral’ofmicinaeilpiededellaripidamontagna.Infatti, per latortuosastradicciuolavagabondanellacosta,

cheaccorciavalaviadalborgoaFaggeta,equindi—permezzod’unpontedilegnoaltosulmiumeaunireimontidelleoppostesponde—alcastello,quattromuli,conlasomavoluminosasuldorso,salivanolentamenteaizzatiognitantodallavoceedallafrustadelguidatore.—Iovorreiunpo’saperechihailcoraggiodiandareadabita-

requeltristeluogo!—disseIda.—Iopensochesaràunafamigliadigumi!—fecePaolina.—Èpercertodellagentechecercasolitudineeariabuona!

—OsservòGiorgio.La campana dell’ofmicina, che annunziava la mine de lavoro

diurno,squillòinquelmomento.Esubitoglioperai,inblusa,conlezoccoleaipiedi,lafacciae

lemaniannerite, uscironoafrottedall’ofmicina;epresero,chiperisentieridellamontagna,chiperilviottolodelmiumeechiper le stradette del borgo, per ritornare ognunoalla propriacasa.Dentrol’ofmicinanonrestaronocheglioperaichedovevanola-

vorarelanotte.L’ingegnereelefanciullestetteroavedersismilaredinanzigli

uominieragazzichelavoravanoalaferriera.Eranoparecchi.Tipidimontanaribenpiantati,dall’andatura

misurataeunpo’dinoccolante,latestafattadicapelliincolti,ivoltidall’espressioneenergicaeonesta,Tutti,passando,saluta-vanotogliendosiilcappellooilberretto.Unoperaio,daicapellielabarbabrizzolati,camminavastra-

scinandoglizozzoloni,conariastanca.

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—DiceNina,lamogliedelcustodedellaferriera,chedasta-mattinaèuncontinuopassaredimulistracarichidiroba.—Vieniavedere,Giorgio!—loinvitòIda,prendendoloper

unamanoeuscendoconluidallostudiolosulastradettaserratafral’ofmicinaeilpiededellaripidamontagna.Infatti, per latortuosastradicciuolavagabondanellacosta,

cheaccorciavalaviadalborgoaFaggeta,equindi—permezzod’unpontedilegnoaltosulmiumeaunireimontidelleoppostesponde—alcastello,quattromuli,conlasomavoluminosasuldorso,salivanolentamenteaizzatiognitantodallavoceedallafrustadelguidatore.—Iovorreiunpo’saperechihailcoraggiodiandareadabita-

requeltristeluogo!—disseIda.—Iopensochesaràunafamigliadigumi!—fecePaolina.—Èpercertodellagentechecercasolitudineeariabuona!

—OsservòGiorgio.La campana dell’ofmicina, che annunziava la mine de lavoro

diurno,squillòinquelmomento.Esubitoglioperai,inblusa,conlezoccoleaipiedi,lafacciae

lemaniannerite, uscironoafrottedall’ofmicina;epresero,chiperisentieridellamontagna,chiperilviottolodelmiumeechiper le stradette del borgo, per ritornare ognunoalla propriacasa.Dentrol’ofmicinanonrestaronocheglioperaichedovevanola-

vorarelanotte.L’ingegnereelefanciullestetteroavedersismilaredinanzigli

uominieragazzichelavoravanoalaferriera.Eranoparecchi.Tipidimontanaribenpiantati,dall’andatura

misurataeunpo’dinoccolante,latestafattadicapelliincolti,ivoltidall’espressioneenergicaeonesta,Tutti,passando,saluta-vanotogliendosiilcappellooilberretto.Unoperaio,daicapellielabarbabrizzolati,camminavastra-

scinandoglizozzoloni,conariastanca.

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—Sietemalato,Drea,checamminateafatica?—gli chieseGiorgio.Andreasifermòconilberrettoinmano.No;luistavabenedi

salute;masulcuoreavevaunpesocheglitoglievailrespiro.LasuaRosa,lasuaunicamigliuolaeramalata,untoccoditosasanaerubustacomeuncioccodirovere,chepersgobbarenonavevalacompagna.Leeraentratalafebbreauntratto;unfebbrone,chescottavacomeuntizzoardente.Avevaperdutoilsentimen-to;nonconoscevapiùneppuresuamadre;ediceva,indelirio,dellecosestrambe,chec’eradasentirsischiantareilcuore,datantochefacevapena.Eramalatadaunasettimana,esemprelafebbreduravaalta.—Lasera,quandotornoacasa,miparesempredivedermi

venireincontroqualcunoconlanotiziadellasuamorte;eque-stotimoremidàalcervelloeallegambe,cheparenonvoglianoportarmipiù!—Èvenutoilmedico?—chiesel’ingegnere.—Ci vieneogni mattina! —rispose l’operaio scuotendo il

capo.—Checipuòilmedicocontrocertimalanni?—soggiunse.Giorgiorincoròilpoveropadre.Perchèdisperava?...Lasuami-

gliuolasarebbeguarita, chediamine!... Ese facevabisognodibuonibrodiedivinovecchio,venisseomandassegiùalacasi-na,chegliavrebberodatoquellocheoccorreva.Drearingraziòeinmilòilsentiero,chemenavaaFaggeta,per

unaripidascorciatoia.—Pover’uomo!—feceroinsiemeIdaePaolina.Incodaaglioperaivenivaungiovanebassottoetarchiato,con

ilcappellomessoalabrava,eun’ariacciaspavalda.Passandoda-vantial’ingegnereeallesuesorelle,feceunleggierosegnodisalutocongliocchiaggrondatielaboccaatteggiataadisdegno.—Chiè?—chiesetimidamenteIda.Primadisvoltare,ilgiovinesirivolseeguardòl’ingegnerecon

certiocchiacciminacciosi,chePaolinanefupaurosamentecol-

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—Sietemalato,Drea,checamminateafatica?—gli chieseGiorgio.Andreasifermòconilberrettoinmano.No;luistavabenedi

salute;masulcuoreavevaunpesocheglitoglievailrespiro.LasuaRosa,lasuaunicamigliuolaeramalata,untoccoditosasanaerubustacomeuncioccodirovere,chepersgobbarenonavevalacompagna.Leeraentratalafebbreauntratto;unfebbrone,chescottavacomeuntizzoardente.Avevaperdutoilsentimen-to;nonconoscevapiùneppuresuamadre;ediceva,indelirio,dellecosestrambe,chec’eradasentirsischiantareilcuore,datantochefacevapena.Eramalatadaunasettimana,esemprelafebbreduravaalta.—Lasera,quandotornoacasa,miparesempredivedermi

venireincontroqualcunoconlanotiziadellasuamorte;eque-stotimoremidàalcervelloeallegambe,cheparenonvoglianoportarmipiù!—Èvenutoilmedico?—chiesel’ingegnere.—Ci vieneogni mattina! —rispose l’operaio scuotendo il

capo.—Checipuòilmedicocontrocertimalanni?—soggiunse.Giorgiorincoròilpoveropadre.Perchèdisperava?...Lasuami-

gliuolasarebbeguarita, chediamine!... Ese facevabisognodibuonibrodiedivinovecchio,venisseomandassegiùalacasi-na,chegliavrebberodatoquellocheoccorreva.Drearingraziòeinmilòilsentiero,chemenavaaFaggeta,per

unaripidascorciatoia.—Pover’uomo!—feceroinsiemeIdaePaolina.Incodaaglioperaivenivaungiovanebassottoetarchiato,con

ilcappellomessoalabrava,eun’ariacciaspavalda.Passandoda-vantial’ingegnereeallesuesorelle,feceunleggierosegnodisalutocongliocchiaggrondatielaboccaatteggiataadisdegno.—Chiè?—chiesetimidamenteIda.Primadisvoltare,ilgiovinesirivolseeguardòl’ingegnerecon

certiocchiacciminacciosi,chePaolinanefupaurosamentecol-

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pita.—Chehachetiguardaaquelmodo?—chieseasuavoltail

fratello.—Ha... ha—rispose l’ingegnere —hauna testa bislacca,

ecco!—Èunoperaiodellaferriera?—vollesapereIda.—Sì;èunabilemeccanico.Diconocheilnostropoverozio

abbiafattodelmalealasuafamiglia;edegli,forse,selapigliaconme;quasich’iopossaessereresponsabiledelleazionidelpoveromorto!—Ah,Giorgio!guardatidaquelgiovine—supplicòPaolina

coniltremitonellavoce.—Tihaguardatocosìbiecamente!Elafanciullasistringevaalfratello,comeavolerlodifendere

daunpericolo.—S’iofossiinte,Giorgio—loconsigliòIda—lolicenzierei!—No,no,peramordiDio!—dissePaolina—sarebbecapace

divendicarsi!Giorgiovolletranquillarelesorellevolgendolacosainridere.

Manelcuoredellefanciulle,especialmenteinquellodiPaolina,durò l’impressionedell’occhiata biecaedell’aria spavaldadelgiovineoperaio.Adesinare, quella sera, Idae Paolinanon furonoallegree

chiacchierinecomedisolito.Mangiaronoinsilenzio,preoccupa-te.AuntrattoIdauscìadire,comesepensasseadaltavoce:—LozioLancianinondeveesserestatotroppobuono!—Diconochehafattodelmaleaparecchiefamiglie!—sog-

giunsePaolina.Mailfratellodiedesulavoceatuttedue.Nontoccavaaloro

giudicarelozio.Nonbisognavadarascoltoallechiacchiere.Lozio,percerto,nondovevaaveravutoilmigliorcarattere;questoessisapevanopiùdeglialtriperlasuacondottaversoilloropo-veropadre.Maavevapoiriparatoal’ingiustizia;conloroegli

22

pita.—Chehachetiguardaaquelmodo?—chieseasuavoltail

fratello.—Ha... ha—rispose l’ingegnere —hauna testa bislacca,

ecco!—Èunoperaiodellaferriera?—vollesapereIda.—Sì;èunabilemeccanico.Diconocheilnostropoverozio

abbiafattodelmalealasuafamiglia;edegli,forse,selapigliaconme;quasich’iopossaessereresponsabiledelleazionidelpoveromorto!—Ah,Giorgio!guardatidaquelgiovine—supplicòPaolina

coniltremitonellavoce.—Tihaguardatocosìbiecamente!Elafanciullasistringevaalfratello,comeavolerlodifendere

daunpericolo.—S’iofossiinte,Giorgio—loconsigliòIda—lolicenzierei!—No,no,peramordiDio!—dissePaolina—sarebbecapace

divendicarsi!Giorgiovolletranquillarelesorellevolgendolacosainridere.

Manelcuoredellefanciulle,especialmenteinquellodiPaolina,durò l’impressionedell’occhiata biecaedell’aria spavaldadelgiovineoperaio.Adesinare, quella sera, Idae Paolinanon furonoallegree

chiacchierinecomedisolito.Mangiaronoinsilenzio,preoccupa-te.AuntrattoIdauscìadire,comesepensasseadaltavoce:—LozioLancianinondeveesserestatotroppobuono!—Diconochehafattodelmaleaparecchiefamiglie!—sog-

giunsePaolina.Mailfratellodiedesulavoceatuttedue.Nontoccavaaloro

giudicarelozio.Nonbisognavadarascoltoallechiacchiere.Lozio,percerto,nondovevaaveravutoilmigliorcarattere;questoessisapevanopiùdeglialtriperlasuacondottaversoilloropo-veropadre.Maavevapoiriparatoal’ingiustizia;conloroegli

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avevaminitoperesseregeneroso;edessidovevanoesserglirico-noscentienondarrettaachinesparlava.Lamammaapprovòquantodicevailmiglio;esoggiunse,che

neipaesi,lamaldicenzaèfacilissima;cheneipiccolicentrisi-gnoreggianolerivalità,legelosieeleinvidie;cheeraprudenteenecessariostarealalargadaichiacchieroniedairimischiatori,pernonsentirdirecosespiacevoliedanchepernonessereinvoltineipettegolezzi.Lefanciullenonpoteronoamenoditrovaregiusteeassenna-

teleparoledellamadreedelfratello.Nonpoteronoperòimpe -direalturbamentodientrarenell’animaloro.

Eranoalettodaunpoco,quandounbrontolìolontanoannun-ciòl’avvicinarsidiuntemporale.Cominciaronoaguizzareilam-pidallalucelivida,cheilluminavadisubitosinistrobagliorelacamerettapassandofralestecchedellegelosie.Inbreveiltuonopresearumoreggiare,echeggiandofralegoledeimonti.Paolinabalzòasederesulletto,epuntandolemanidietrosul

guancialeesporgendoinnanziilbustoeilcapo,guardavaadoc-chi aperti, rabbrividendoadogni lampo,scuotendosi tuttaadogniscoppiaredituono.—Ida!Ida!—minìperchiamare,inunospasimodipaura.—Haipaura?—lechieselasorella,piùanimosa.—Nonè

cheuntemporale,enonèilprimochesenti!—Sì!maquiiltemporaleècosìorribile!Nonsentichefra-

stuono?...Nonsentichevociportailvento...Pareilminimondo!...OhIda!chelampi!...Iononvogliovederli!mifannotroppo,trop-pospavento!Idasaltòdallettoesifecealaminestraperchiudereleimpo-

ste.Masi fermòammirata. Da unagelosia mancante di alcune

stecchesivedevafuorilospettacoloorribilmentebello.—Paolina!...Maèunacosameravigliosal...Vieniavedere!—

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avevaminitoperesseregeneroso;edessidovevanoesserglirico-noscentienondarrettaachinesparlava.Lamammaapprovòquantodicevailmiglio;esoggiunse,che

neipaesi,lamaldicenzaèfacilissima;cheneipiccolicentrisi-gnoreggianolerivalità,legelosieeleinvidie;cheeraprudenteenecessariostarealalargadaichiacchieroniedairimischiatori,pernonsentirdirecosespiacevoliedanchepernonessereinvoltineipettegolezzi.Lefanciullenonpoteronoamenoditrovaregiusteeassenna-

teleparoledellamadreedelfratello.Nonpoteronoperòimpe -direalturbamentodientrarenell’animaloro.

Eranoalettodaunpoco,quandounbrontolìolontanoannun-ciòl’avvicinarsidiuntemporale.Cominciaronoaguizzareilam-pidallalucelivida,cheilluminavadisubitosinistrobagliorelacamerettapassandofralestecchedellegelosie.Inbreveiltuonopresearumoreggiare,echeggiandofralegoledeimonti.Paolinabalzòasederesulletto,epuntandolemanidietrosul

guancialeesporgendoinnanziilbustoeilcapo,guardavaadoc-chi aperti, rabbrividendoadogni lampo,scuotendosi tuttaadogniscoppiaredituono.—Ida!Ida!—minìperchiamare,inunospasimodipaura.—Haipaura?—lechieselasorella,piùanimosa.—Nonè

cheuntemporale,enonèilprimochesenti!—Sì!maquiiltemporaleècosìorribile!Nonsentichefra-

stuono?...Nonsentichevociportailvento...Pareilminimondo!...OhIda!chelampi!...Iononvogliovederli!mifannotroppo,trop-pospavento!Idasaltòdallettoesifecealaminestraperchiudereleimpo-

ste.Masi fermòammirata. Da unagelosia mancante di alcune

stecchesivedevafuorilospettacoloorribilmentebello.—Paolina!...Maèunacosameravigliosal...Vieniavedere!—

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disselafanciullaconlafacciaaivetri.Eradavverounameraviglia.Lampi,chesisuccedevanosenza

tregua,illuminavanoquellagolamontana,dandoluogoascened’unabellezzasorprendente.—Vieni,Paolina!èunveroprodigio!Attrattadallacuriosità,lafanciullasgusciòdallettoesifece

pressolasorella.—Oh, il castellacciogrigiocheaspettopaurosogli dànnoi

lampi!...OhMadonna!...Nonvediunamiguralàsulospiazzoda-vantialcastello?...Simuove;sifagrandegrande;èunmostro!E...e...stendelebracciaversodinoiinattodiminaccia...Guarda,guardaIda!Unlampohailluminatolaviuzzaaldilàdelmiume!...làdovesièuccisol’ingegnereFerrara.ChetetrospettacoloIda!Ida!hotantapaura!Tuttafreddadispavento,lapoverafanciullasistringevaala

sorella,chedovetteportarladipesosulletto.—Seimatta?—l’andavarimproverandoIda,mentreaccen-

devalacandela,cherischiaròlacameretta.—Seimatta?...haipresounpinoperunmostro;etiterrorizzalavistad’unacroceilluminatadal lampo.Cheideeti pigliano?Vuoichechiamilamamma?Lamammanonebbebisognodi esserechiamata. Entrò in

quelmomentonellacameretta.—Vi hosentitomuovervi eparlare! —disse—Chec’è?...

ScommettochePaolinahapauradeltemporale.Oh,lasciocchi-nachesispaventapernulla!—Mamma!ohmamma!cheluogopaurosoèquesto!—sisfo-

gòlafanciulla,inunprepotentebisognodidire.—Quantibruttipensierivengonoinmezzoaquestemontagne!Comesierapiùtranquillinelquartierinonostrodicittà!...ChetristeereditàhafattoGiorgio!Lamammastentòacalmarelamigliuola,chel’avevaobbligata

asederesulsuotettuccioelesiraggomitolavapresso,incerca

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disselafanciullaconlafacciaaivetri.Eradavverounameraviglia.Lampi,chesisuccedevanosenza

tregua,illuminavanoquellagolamontana,dandoluogoascened’unabellezzasorprendente.—Vieni,Paolina!èunveroprodigio!Attrattadallacuriosità,lafanciullasgusciòdallettoesifece

pressolasorella.—Oh, il castellacciogrigiocheaspettopaurosogli dànnoi

lampi!...OhMadonna!...Nonvediunamiguralàsulospiazzoda-vantialcastello?...Simuove;sifagrandegrande;èunmostro!E...e...stendelebracciaversodinoiinattodiminaccia...Guarda,guardaIda!Unlampohailluminatolaviuzzaaldilàdelmiume!...làdovesièuccisol’ingegnereFerrara.ChetetrospettacoloIda!Ida!hotantapaura!Tuttafreddadispavento,lapoverafanciullasistringevaala

sorella,chedovetteportarladipesosulletto.—Seimatta?—l’andavarimproverandoIda,mentreaccen-

devalacandela,cherischiaròlacameretta.—Seimatta?...haipresounpinoperunmostro;etiterrorizzalavistad’unacroceilluminatadal lampo.Cheideeti pigliano?Vuoichechiamilamamma?Lamammanonebbebisognodi esserechiamata. Entrò in

quelmomentonellacameretta.—Vi hosentitomuovervi eparlare! —disse—Chec’è?...

ScommettochePaolinahapauradeltemporale.Oh,lasciocchi-nachesispaventapernulla!—Mamma!ohmamma!cheluogopaurosoèquesto!—sisfo-

gòlafanciulla,inunprepotentebisognodidire.—Quantibruttipensierivengonoinmezzoaquestemontagne!Comesierapiùtranquillinelquartierinonostrodicittà!...ChetristeereditàhafattoGiorgio!Lamammastentòacalmarelamigliuola,chel’avevaobbligata

asederesulsuotettuccioelesiraggomitolavapresso,incerca

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dirifugioediprotezione.—Èstatol’operaiod’ierichel’haimpressionata!—susurrò

Idaa l’orecchiodella mamma, la quale tradì conunsussultol’impressionesuapropria.Masipadroneggiòsubito;econtinuòadaccarezzarePaolina,scherzandosulesuefollipaure.MaIdavideesentìl’angoscianelsorrisoforzatoenelleparole

dellamamma;esi convinseche lapoverettaeraben lontanadall’esseretranquilla.

Andrea,l’operaiocheavevalamigliamalata,quelmattinodidomenicaentrònellacasinadellaferriera,ovetrovòlasignoraClotilde.Recavauncestello pienodi fragole di montagna, fresche e

odorosefralefoglieverdi,umidedirugiada.—Perlesignorine—disse—sevoglionogradire.Lehafatte

su,aipiedidellemacchie,lamiadonna.—Elamigliuola?—chieselasignora,dopod’averringraziato

l’operaio.Rosastavameglio;giàcominciavaadalzarsi.Eraguarita,gra-

ziealSignoreealaMadonnabenedetta;egrazieallacaritàsuaedell’ingegnere,che,perlui,pover’omo,nonavrebbecertopotutoprovvederelacarneeilvinovecchio,cheavevanoimpeditoalamalatadicaderenell’estremadebolezza.—Benedettiloro!—mormorò,avviandosiperuscire.Sulasoglia,sifermòesirivolse.—SelesignorinevoglionofareunapasseggiataminoaFaggeta

—disse—lamiaRosasaràfelicedivederle.Troveranno,làsu,iciclaminiapratelliebacchedimirtilloinquantità.

— Verranno!verranno!—promiselasignora.Andreauscìmormorando:—Chelamadonnabenedicaquestibuonisignori!...Delmor-

to,chehafattodelmaleatanticristiani,essinonhannoproprio

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dirifugioediprotezione.—Èstatol’operaiod’ierichel’haimpressionata!—susurrò

Idaa l’orecchiodella mamma, la quale tradì conunsussultol’impressionesuapropria.Masipadroneggiòsubito;econtinuòadaccarezzarePaolina,scherzandosulesuefollipaure.MaIdavideesentìl’angoscianelsorrisoforzatoenelleparole

dellamamma;esi convinseche lapoverettaeraben lontanadall’esseretranquilla.

Andrea,l’operaiocheavevalamigliamalata,quelmattinodidomenicaentrònellacasinadellaferriera,ovetrovòlasignoraClotilde.Recavauncestello pienodi fragole di montagna, fresche e

odorosefralefoglieverdi,umidedirugiada.—Perlesignorine—disse—sevoglionogradire.Lehafatte

su,aipiedidellemacchie,lamiadonna.—Elamigliuola?—chieselasignora,dopod’averringraziato

l’operaio.Rosastavameglio;giàcominciavaadalzarsi.Eraguarita,gra-

ziealSignoreealaMadonnabenedetta;egrazieallacaritàsuaedell’ingegnere,che,perlui,pover’omo,nonavrebbecertopotutoprovvederelacarneeilvinovecchio,cheavevanoimpeditoalamalatadicaderenell’estremadebolezza.—Benedettiloro!—mormorò,avviandosiperuscire.Sulasoglia,sifermòesirivolse.—SelesignorinevoglionofareunapasseggiataminoaFaggeta

—disse—lamiaRosasaràfelicedivederle.Troveranno,làsu,iciclaminiapratelliebacchedimirtilloinquantità.

— Verranno!verranno!—promiselasignora.Andreauscìmormorando:—Chelamadonnabenedicaquestibuonisignori!...Delmor-

to,chehafattodelmaleatanticristiani,essinonhannoproprio

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altrocheilnome!LasignoraClotildesentìquesteparole,eneebbe,cometutte

levoltechesifacevaallusionealcognato,unasubitaincresciosi-tà,insiemeconunvagosentimentodiumiliazioneedipaura.Avrebbevolutorichiamarel’operaiopersapereunabuonavolta,precisamente,quellocheavevafattoildefuntoGiorgioLanciani.Manefutrattenuta,comegiàleerasuccessoaltrevolte,daunastranaapprensione,daunindeminibilesgomento.Desideravadisapereetemevadivenireasapere.Maneltimorevenivasempresoffocatoildesiderio.—Inmindeiconti—ragionavaperchetarsi—inmindeiconti,

noinonsiamoresponsabilidellacondottad’unparentechenonabbiamoneppureconosciuto.Esemiomigliohaereditatodalui,nessunoglienepuòfareunacolpa.Erailsuouniconipote,ilsolocheportailsuonome.Edèunbravoedottimogiovane,ilmioGiorgio,cheavolerglimalesarebbeingiustiziaecattiveria.—Mapoichèl’ingiustiziaelacattiveriaesistono!—lerispon-

devadentrounavoce;lamolestavocedell’esperienza,sempreprontaamostrarelarealtàdellecoseespessoquindiaincupirel’orizzontedellamiduciaedellasperanza.Alei,poveradonna,chenonavevacertoavutolavitafacile,

erasembratoditoccareilcielocoldito,quandoasuomiglioeracapitatalanotiziadellaeredità.Ederastatacontentissimadise -guireilmigliuoloediabitareinsiemeconlemiglielacasinadellaferriera.Intalmodoeranominiteleansieperl’avveniredellefanciulle,

che,poverette,avrebbedovutostentareperguadagnarsilavita;eintalmodoGiorgio,fattodallafortunainaspettata,direttorediunaofmicinasuapropria,piùnonavevadaangustiarsiperlasuacarriera. Ella era matta di tribolarsi per delle fantasticherie;mattacomesuamigliaPaolina,chenellanottedeltemporalesieralasciatasfuggireilsuosentimentoinquesteparole:—ChetristeereditàhafattoGiorgio!

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altrocheilnome!LasignoraClotildesentìquesteparole,eneebbe,cometutte

levoltechesifacevaallusionealcognato,unasubitaincresciosi-tà,insiemeconunvagosentimentodiumiliazioneedipaura.Avrebbevolutorichiamarel’operaiopersapereunabuonavolta,precisamente,quellocheavevafattoildefuntoGiorgioLanciani.Manefutrattenuta,comegiàleerasuccessoaltrevolte,daunastranaapprensione,daunindeminibilesgomento.Desideravadisapereetemevadivenireasapere.Maneltimorevenivasempresoffocatoildesiderio.—Inmindeiconti—ragionavaperchetarsi—inmindeiconti,

noinonsiamoresponsabilidellacondottad’unparentechenonabbiamoneppureconosciuto.Esemiomigliohaereditatodalui,nessunoglienepuòfareunacolpa.Erailsuouniconipote,ilsolocheportailsuonome.Edèunbravoedottimogiovane,ilmioGiorgio,cheavolerglimalesarebbeingiustiziaecattiveria.—Mapoichèl’ingiustiziaelacattiveriaesistono!—lerispon-

devadentrounavoce;lamolestavocedell’esperienza,sempreprontaamostrarelarealtàdellecoseespessoquindiaincupirel’orizzontedellamiduciaedellasperanza.Alei,poveradonna,chenonavevacertoavutolavitafacile,

erasembratoditoccareilcielocoldito,quandoasuomiglioeracapitatalanotiziadellaeredità.Ederastatacontentissimadise -guireilmigliuoloediabitareinsiemeconlemiglielacasinadellaferriera.Intalmodoeranominiteleansieperl’avveniredellefanciulle,

che,poverette,avrebbedovutostentareperguadagnarsilavita;eintalmodoGiorgio,fattodallafortunainaspettata,direttorediunaofmicinasuapropria,piùnonavevadaangustiarsiperlasuacarriera. Ella era matta di tribolarsi per delle fantasticherie;mattacomesuamigliaPaolina,chenellanottedeltemporalesieralasciatasfuggireilsuosentimentoinquesteparole:—ChetristeereditàhafattoGiorgio!

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MaPaolinaeraunapiccolafantasiosa,un’animucciad’artista,facileadesseresopraffattadalleimpressioni.—Questecreature, tutte nervi, chevivrebberodi suoni —

avevadettounavoltailprofessorecheleinsegnavailcanto—sononatefatteperesserefelicioinfelicissime;dipocoonulla!—Ilprofessoreavevaragione!—concluselasignoraClotilde,

mentre minivadi mondare le fragole, che passava di mano inmano,inuntondocapace.IdaePaolinasceseroinquelmomentodalpianosuperiore,

ove,ognimattina,davanoordineallecamereconl’aiutodelladomestica.Lamammamostròloroildonod’Andreaesuggerìlapasseg-

giataaFaggeta.Lefanciulleaderironosubito.Aquell’oradovevaessereuna

deliziamettersisulsentierodellamontagna.Simiserointestailcappellonedipannobianco,artisticamentesguernitoesbertuc-ciato,evia!L’ariaerafresca:ilsentiero,fralarocciadellamontagnaeuna

foltasiepediroviebiancospini,ombreggiato;gliodoriventava-nodaogniparte.Camminavanosvelteeleggiere,senzasentirel’affannodella

salita.Su,su,su,minoaunripianomittodicastagni.Aguardargiùdallascrimoladelripianosivedevanospiccare

labruna ferrierae lacasinadal tettod’ardesiascintillantealsole.Ilrumorecupodelmaglio,insiemeconglisvariatifracassidellaferriera,arrivavaminolàappenasmorzatodalladistanza.—Chesuoni!chemusica!—fecePaolina.—Èlavocetrionfatricedel lavoroedell’industria, direbbe

Giorgio!—soggiunseIda.Sieranofermateaguardarsiingiro.—Comeèbellalavallata!—esclamòIda.—Bellissima;madigiornoquandobrillailsole!—mormorò

Paolina.—Lasera,eatemponebuloso,ètroppo,troppotriste!

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MaPaolinaeraunapiccolafantasiosa,un’animucciad’artista,facileadesseresopraffattadalleimpressioni.—Questecreature, tutte nervi, chevivrebberodi suoni —

avevadettounavoltailprofessorecheleinsegnavailcanto—sononatefatteperesserefelicioinfelicissime;dipocoonulla!—Ilprofessoreavevaragione!—concluselasignoraClotilde,

mentre minivadi mondare le fragole, che passava di mano inmano,inuntondocapace.IdaePaolinasceseroinquelmomentodalpianosuperiore,

ove,ognimattina,davanoordineallecamereconl’aiutodelladomestica.Lamammamostròloroildonod’Andreaesuggerìlapasseg-

giataaFaggeta.Lefanciulleaderironosubito.Aquell’oradovevaessereuna

deliziamettersisulsentierodellamontagna.Simiserointestailcappellonedipannobianco,artisticamentesguernitoesbertuc-ciato,evia!L’ariaerafresca:ilsentiero,fralarocciadellamontagnaeuna

foltasiepediroviebiancospini,ombreggiato;gliodoriventava-nodaogniparte.Camminavanosvelteeleggiere,senzasentirel’affannodella

salita.Su,su,su,minoaunripianomittodicastagni.Aguardargiùdallascrimoladelripianosivedevanospiccare

labruna ferrierae lacasinadal tettod’ardesiascintillantealsole.Ilrumorecupodelmaglio,insiemeconglisvariatifracassidellaferriera,arrivavaminolàappenasmorzatodalladistanza.—Chesuoni!chemusica!—fecePaolina.—Èlavocetrionfatricedel lavoroedell’industria, direbbe

Giorgio!—soggiunseIda.Sieranofermateaguardarsiingiro.—Comeèbellalavallata!—esclamòIda.—Bellissima;madigiornoquandobrillailsole!—mormorò

Paolina.—Lasera,eatemponebuloso,ètroppo,troppotriste!

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Sopraunospronedelmontesporgentesulmiume,ilvillaggiodiFaggetasivedevaraggruppatointornoalachiesuola;elepo-verecasuccie,unasovrappostaal’altra,parevanounbrancodicaprependule.InfacciaaFaggeta,inunospiazzocupodipini,ilcastellogri-

giosignoreggiava.Dueenormimassisporgentialdisopradelprecipiziosostene-

vanoilpontedilegnocheunivailvillaggioallospiazzo.Eraunponticellolungopochimetripittorescoepaurososopralagolastrettaenera,mairallegratadaunraggiodisole,giùinfondoalaqualel’acquadelmiume,rinserratafrascogliemacchioni,sidi-battevaconunafuriadirimbalzischiumosiedicontinuispruz-zi,inmezzoaunfragoreminaccioso.—Devonoesserearrivatiisignorichehannoafmittatoilca-

stello! — osservò Ida — vedi la bandiera sventolare su latorre?...—Eleminestresonotutteaperte! —soggiunsePaolina;—

sonocuriosadisaperechesortadigentehasceltoqueltristeluogo.—Facciamocosì:—proposeIda—dopod’avervistoRosa,si

tiraviaminoallospiazzo.LapropostanonpiacqueaPaolina,cheallungòlelabbrain

attodimalcontento.—Dl’laverità;tuhaipauraditrovarelàsuilmostrodella

nottedeltemporale!—riseIda.—Mavedilolàilmostro!...Uninnocentepinocheilampiillividivanoeilventoscuoteva!Ripreseroilcamminoperunviottolettotagliatoalarghieinu-

gualiscalini,nelloscoglio;unviottoloripido,cheafarlounpo’infrettalevavailrespiro.IlcasolarediAndreaerailprimodelvillaggio.Rosa,sedutasu

lasogliadell’uscio,conlemanifattebianchedallamalattia,ab -bandonateingrembo,inunapigraposadiconvalescente,ave-derelesignorinearrossì,esorrisedipiacere.

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Sopraunospronedelmontesporgentesulmiume,ilvillaggiodiFaggetasivedevaraggruppatointornoalachiesuola;elepo-verecasuccie,unasovrappostaal’altra,parevanounbrancodicaprependule.InfacciaaFaggeta,inunospiazzocupodipini,ilcastellogri-

giosignoreggiava.Dueenormimassisporgentialdisopradelprecipiziosostene-

vanoilpontedilegnocheunivailvillaggioallospiazzo.Eraunponticellolungopochimetripittorescoepaurososopralagolastrettaenera,mairallegratadaunraggiodisole,giùinfondoalaqualel’acquadelmiume,rinserratafrascogliemacchioni,sidi-battevaconunafuriadirimbalzischiumosiedicontinuispruz-zi,inmezzoaunfragoreminaccioso.—Devonoesserearrivatiisignorichehannoafmittatoilca-

stello! — osservò Ida — vedi la bandiera sventolare su latorre?...—Eleminestresonotutteaperte! —soggiunsePaolina;—

sonocuriosadisaperechesortadigentehasceltoqueltristeluogo.—Facciamocosì:—proposeIda—dopod’avervistoRosa,si

tiraviaminoallospiazzo.LapropostanonpiacqueaPaolina,cheallungòlelabbrain

attodimalcontento.—Dl’laverità;tuhaipauraditrovarelàsuilmostrodella

nottedeltemporale!—riseIda.—Mavedilolàilmostro!...Uninnocentepinocheilampiillividivanoeilventoscuoteva!Ripreseroilcamminoperunviottolettotagliatoalarghieinu-

gualiscalini,nelloscoglio;unviottoloripido,cheafarlounpo’infrettalevavailrespiro.IlcasolarediAndreaerailprimodelvillaggio.Rosa,sedutasu

lasogliadell’uscio,conlemanifattebianchedallamalattia,ab -bandonateingrembo,inunapigraposadiconvalescente,ave-derelesignorinearrossì,esorrisedipiacere.

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Il male l’avevasmagritae impallidita, addolcendole le lineedelvoltotropporubiconde;ecosìapparivaunabellaragazza,conlagrossatrecciadicapellicastanochelegiravaintornoalatesta,gliocchiscuriegrandi,ipiccolidenticandidinellaboccabella.Uscìtostodalcasolarelamadredellafanciulla,unarobusta

montanara, dal tradizionale cappelluccio di feltro in capo, lagonnadigrossotessuto,cortaminoalpolpaccio,lezoccoleaipie-di.Ohcomelabuonadonnaerariconoscenteallesignorine,ala

loromamma,alsignoringegnere!Senoncifosserostatiloro,lasuaRosanonselacavava;l’avevadettoancheilmedico.—Èproprioguaritaperchènonlesonomancatiibrodinu-

trienti,ilvinovecchio,lacarne!ComeAndreagiùconlasignoraClotilde,suamoglieadesso

invocavalabenedizionediDiosulafamigliadell’ingegnere.—Epoi—mormoravaladonna—epoic’èchinonvuole

persuadersi,chelorosonotuttidifferentidiquell’altroLanciani,ilmorto.—Diconochelescheggiesonosempredellaqualitàdellegno;

gliignoranti!—feceRosa.—EradunquenontroppocaritatevoleilsignorLancianino-

strozio?—sifeceanimoachiedereIda.MaPaolinalaurtòleggermentenelgomito.Aleinonpareva

conveniente faredelle interrogazioni curiose intornoallo zio,cheerastatoillorobenefattore.Epoiricordavaquellocheave-vanoinpropositolamammaeGiorgio.Idaalzòlespalle.Lasciarpassaretuttoinsilenzioleparevaun

po’troppo.Edisse:—Quellozionoinonl’abbiamoconosciuto!—Eraunlunatico!—spiegòladonna—aiutavachiglianda-

vaperilversoesapevaprenderlo,ealborgo,giù,c’èchisièin-grassatoasuespese.Machinonavevalafortunadiandargliper

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Il male l’avevasmagritae impallidita, addolcendole le lineedelvoltotropporubiconde;ecosìapparivaunabellaragazza,conlagrossatrecciadicapellicastanochelegiravaintornoalatesta,gliocchiscuriegrandi,ipiccolidenticandidinellaboccabella.Uscìtostodalcasolarelamadredellafanciulla,unarobusta

montanara, dal tradizionale cappelluccio di feltro in capo, lagonnadigrossotessuto,cortaminoalpolpaccio,lezoccoleaipie-di.Ohcomelabuonadonnaerariconoscenteallesignorine,ala

loromamma,alsignoringegnere!Senoncifosserostatiloro,lasuaRosanonselacavava;l’avevadettoancheilmedico.—Èproprioguaritaperchènonlesonomancatiibrodinu-

trienti,ilvinovecchio,lacarne!ComeAndreagiùconlasignoraClotilde,suamoglieadesso

invocavalabenedizionediDiosulafamigliadell’ingegnere.—Epoi—mormoravaladonna—epoic’èchinonvuole

persuadersi,chelorosonotuttidifferentidiquell’altroLanciani,ilmorto.—Diconochelescheggiesonosempredellaqualitàdellegno;

gliignoranti!—feceRosa.—EradunquenontroppocaritatevoleilsignorLancianino-

strozio?—sifeceanimoachiedereIda.MaPaolinalaurtòleggermentenelgomito.Aleinonpareva

conveniente faredelle interrogazioni curiose intornoallo zio,cheerastatoillorobenefattore.Epoiricordavaquellocheave-vanoinpropositolamammaeGiorgio.Idaalzòlespalle.Lasciarpassaretuttoinsilenzioleparevaun

po’troppo.Edisse:—Quellozionoinonl’abbiamoconosciuto!—Eraunlunatico!—spiegòladonna—aiutavachiglianda-

vaperilversoesapevaprenderlo,ealborgo,giù,c’èchisièin-grassatoasuespese.Machinonavevalafortunadiandargliper

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ilverso,o,anchesenzasaperlo,loavevanoinvelenito,guai!Eracapacedimetteresullastricounpoverocristianocontuttalasuafamiglia.Sisa,eglieraunsignore;ecoiquattrinisipuòse-minareilbeneeilmale.Elui,poveruccio,delmaleneavevafat-to,cheDioabbiapietàdell’animasua!Paolina,cheaquelleparolesentivascenderleincuorel’umi-

liazione,perchè,inmindeiconti,sitrattavadelfratellodisuopa-dre,edanchesisentivaingrossardentrolosgomento,ricordòaIdalapropostadicontinuarelapasseggiataminoalcastello.—Vadano,vadano,signorine!leincoraggiòlamadrediRosa.

—Chisachenonincontrinolesignoreforestiere!—Visonodellesignore?—vollesapereIda.Eseppeche,infatti,duesignoreeranovenutiadabitareilca-

stello.Duesignorone,agiudicaredaiservitoriedallecamerierecheeranoconesse.Unadiquellesignoreeragiovineebella,mabella!...L’altra,

tutta bianca di capelli, pareva malandata di salute. L’avevanoportatasuabraccia,adagiatainunapoltrona.—Sonogentechehannounaparlatachenonsicapisce!—

continuòladonna.Rosacorresselamadre.Nonmicatuttiavevanounaparlata

chenonsicapiva.Lasignoragiovineebella,lasicapivasubitoobene.Lepiacevadipasseggiareaquellasignora;eraspessofuo-riesola;siarrampicavasuperlebalzecomeunacapra;sifer-mavaincertipuntiestavaaguardarsiintorno.—Ierièarrivataminqui!—continuòlafanciulla—sièmessa

asederesul’erbadelloscrimolo;mihadomandatochifacevala-vorarelaferriereechiabitavalacasina.—Ah!havolutosapere!—feceIda.—Sì;havolutosapereunmontedicose,cheadessononri -

cordobene.Poi,conunpiccolocannocchiale,èstataunpezzoaguardargiù.Ilcannocchialeeramissosulacasina.—Iodicochepreferiscelanostramodestacasettaalsuogri-

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ilverso,o,anchesenzasaperlo,loavevanoinvelenito,guai!Eracapacedimetteresullastricounpoverocristianocontuttalasuafamiglia.Sisa,eglieraunsignore;ecoiquattrinisipuòse-minareilbeneeilmale.Elui,poveruccio,delmaleneavevafat-to,cheDioabbiapietàdell’animasua!Paolina,cheaquelleparolesentivascenderleincuorel’umi-

liazione,perchè,inmindeiconti,sitrattavadelfratellodisuopa-dre,edanchesisentivaingrossardentrolosgomento,ricordòaIdalapropostadicontinuarelapasseggiataminoalcastello.—Vadano,vadano,signorine!leincoraggiòlamadrediRosa.

—Chisachenonincontrinolesignoreforestiere!—Visonodellesignore?—vollesapereIda.Eseppeche,infatti,duesignoreeranovenutiadabitareilca-

stello.Duesignorone,agiudicaredaiservitoriedallecamerierecheeranoconesse.Unadiquellesignoreeragiovineebella,mabella!...L’altra,

tutta bianca di capelli, pareva malandata di salute. L’avevanoportatasuabraccia,adagiatainunapoltrona.—Sonogentechehannounaparlatachenonsicapisce!—

continuòladonna.Rosacorresselamadre.Nonmicatuttiavevanounaparlata

chenonsicapiva.Lasignoragiovineebella,lasicapivasubitoobene.Lepiacevadipasseggiareaquellasignora;eraspessofuo-riesola;siarrampicavasuperlebalzecomeunacapra;sifer-mavaincertipuntiestavaaguardarsiintorno.—Ierièarrivataminqui!—continuòlafanciulla—sièmessa

asederesul’erbadelloscrimolo;mihadomandatochifacevala-vorarelaferriereechiabitavalacasina.—Ah!havolutosapere!—feceIda.—Sì;havolutosapereunmontedicose,cheadessononri -

cordobene.Poi,conunpiccolocannocchiale,èstataunpezzoaguardargiù.Ilcannocchialeeramissosulacasina.—Iodicochepreferiscelanostramodestacasettaalsuogri-

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giocastellaccio!—osservòPaolina.—NonèJacopoquello?—fecelamadrediRosafacendoso-

lecchioeguardandolontano.Dalfondodellavallevenivainfatti,zufolando,ungiovinetto.Rosaarrossìvivamenteguardandoasuavolta.Ecomeilgio-

vanefuabrevedistanzadalcasolare,gliandòincontroconilsuopassovacillantedapersonaappenauscitadimalattiaeglichieseansiosamenteeabassavoce,manonabbastanzasom-messamentecheIdaePaolinanonsentissero:—Perchènonseiandatoallavoro?—Perchènonneavevovoglia!—risposeilgiovinealzandola

voceelanciandoun’occhiataallesignorine.—Timanderannovia!—disseconimpetolafanciulla,—Sì....mandarviame!....sapreifarvalereimieidirittiio;e

giù, losanno!Nonsonomicaunpulcinobagnatoio!....Esemiseccano...semiseccano...Compièlafraseconun’altraocchiataallesignorineeunatto

minaccioso,chefeceimpallidirePaolina,laquale,conlasorella,avevasubitoriconosciutonelgiovinottol’operaiospavaldodellaferriera.Egliripreseilcamminosenzasalutarle,conilcappellosule

ventiquattro,lemaniintasca,ilfaredagradasso,zufolandoconostentazione.Rosaloseguìdegliocchiminchéegliebbesvoltato,poitornò

pressolesignorineinariapensosa.Elamadrelesusurrò:—Lascialoandareallamaloraquelbravaccio!IdaePaolinasalutaronoleduedonneetiraronoviaperla

volta del castello, rasentandoun’insenaturadi montagna, ovemiorivanoi ciclaminie ilmirtilloeracaricodipiccole,gustosebacche.Attraversaronoilponte;passaronopressoiciclamini,ergenti

laleggiadraeprofumatacampanellafralefoglieeleganti;fru-

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giocastellaccio!—osservòPaolina.—NonèJacopoquello?—fecelamadrediRosafacendoso-

lecchioeguardandolontano.Dalfondodellavallevenivainfatti,zufolando,ungiovinetto.Rosaarrossìvivamenteguardandoasuavolta.Ecomeilgio-

vanefuabrevedistanzadalcasolare,gliandòincontroconilsuopassovacillantedapersonaappenauscitadimalattiaeglichieseansiosamenteeabassavoce,manonabbastanzasom-messamentecheIdaePaolinanonsentissero:—Perchènonseiandatoallavoro?—Perchènonneavevovoglia!—risposeilgiovinealzandola

voceelanciandoun’occhiataallesignorine.—Timanderannovia!—disseconimpetolafanciulla,—Sì....mandarviame!....sapreifarvalereimieidirittiio;e

giù, losanno!Nonsonomicaunpulcinobagnatoio!....Esemiseccano...semiseccano...Compièlafraseconun’altraocchiataallesignorineeunatto

minaccioso,chefeceimpallidirePaolina,laquale,conlasorella,avevasubitoriconosciutonelgiovinottol’operaiospavaldodellaferriera.Egliripreseilcamminosenzasalutarle,conilcappellosule

ventiquattro,lemaniintasca,ilfaredagradasso,zufolandoconostentazione.Rosaloseguìdegliocchiminchéegliebbesvoltato,poitornò

pressolesignorineinariapensosa.Elamadrelesusurrò:—Lascialoandareallamaloraquelbravaccio!IdaePaolinasalutaronoleduedonneetiraronoviaperla

volta del castello, rasentandoun’insenaturadi montagna, ovemiorivanoi ciclaminie ilmirtilloeracaricodipiccole,gustosebacche.Attraversaronoilponte;passaronopressoiciclamini,ergenti

laleggiadraeprofumatacampanellafralefoglieeleganti;fru-

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sciaronolesottanecontroiciufmidimirtillo,rossidimittebacche,senzaarrestarsi,senzapensaredicoglierne.Eranopreoccupatetuttedue.—Quelgiovinemifapaura!—uscìadirePaolina.—Tuperesagerareseifattaapposta!—larimproveròIda,in

fondospauritaeimpiensieritacomelasorella.—Daipesoalleparoled’unragazzaccio...Hadaesserel’amorosodiRosa.Nonhaivistocomeellasièfattarossainvederlo?...Avràlavanitàdifarsi credereda lei ungiovanecapacedi grandecose; vanitàscioccaevolgareèvero,madiquestitipicenedevonoesserefraglioperaieicontadini.Noncitormentiamoperquelmonello,nonmetteproprioconto!...Guardapiuttostocheveduta!Eranoarrivatecosì,passopasso,minoauncentopassidalca-

stello,imponentenellasuamassagrigiastra,condietroeailatiunafoltaforestadialtissimipini,sovrastantialletorri.Daquelpuntol’occhiospaziavasulavalletortuosaesiarre-

stava,adistanza,sullago,aquell’oratremolantedigemmepre-zioseneivaporiazzurrini.—Com’èbelloqui!—esclamòPaolinatuttavibrantedicom-

mozione.—Eilmostronontifapaura?—scherzòIda,neldesideriodi

staccareilpensierodellasorelladall’operaiominaccioso.—No;piùnientemifapaurainquestaluced’oroconquel

lagolàgiù,chesidirebbelastessabellezzascesaperungiornoadannidarsifralemontagne,OhIda!chesuperbagradazioneditinte!chemusicadicolori...Nonlasentitulamusicainquellesfumaturedivioletto,inquelverdespiccato,neirimlessiincante-volicheilsolestrappaainevatidiquellecimelontane?Paolinaparlavaconuntremitonellavoce;guardavaconl’ani-

macaldanegliocchispenti.Sibuttòasederesuunapietraverdedimuscoesenestette

estasiata,latestachinasuunaspalla.Ida,apochipassidallasorella,laguardavacontenerezzapro -

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sciaronolesottanecontroiciufmidimirtillo,rossidimittebacche,senzaarrestarsi,senzapensaredicoglierne.Eranopreoccupatetuttedue.—Quelgiovinemifapaura!—uscìadirePaolina.—Tuperesagerareseifattaapposta!—larimproveròIda,in

fondospauritaeimpiensieritacomelasorella.—Daipesoalleparoled’unragazzaccio...Hadaesserel’amorosodiRosa.Nonhaivistocomeellasièfattarossainvederlo?...Avràlavanitàdifarsi credereda lei ungiovanecapacedi grandecose; vanitàscioccaevolgareèvero,madiquestitipicenedevonoesserefraglioperaieicontadini.Noncitormentiamoperquelmonello,nonmetteproprioconto!...Guardapiuttostocheveduta!Eranoarrivatecosì,passopasso,minoauncentopassidalca-

stello,imponentenellasuamassagrigiastra,condietroeailatiunafoltaforestadialtissimipini,sovrastantialletorri.Daquelpuntol’occhiospaziavasulavalletortuosaesiarre-

stava,adistanza,sullago,aquell’oratremolantedigemmepre-zioseneivaporiazzurrini.—Com’èbelloqui!—esclamòPaolinatuttavibrantedicom-

mozione.—Eilmostronontifapaura?—scherzòIda,neldesideriodi

staccareilpensierodellasorelladall’operaiominaccioso.—No;piùnientemifapaurainquestaluced’oroconquel

lagolàgiù,chesidirebbelastessabellezzascesaperungiornoadannidarsifralemontagne,OhIda!chesuperbagradazioneditinte!chemusicadicolori...Nonlasentitulamusicainquellesfumaturedivioletto,inquelverdespiccato,neirimlessiincante-volicheilsolestrappaainevatidiquellecimelontane?Paolinaparlavaconuntremitonellavoce;guardavaconl’ani-

macaldanegliocchispenti.Sibuttòasederesuunapietraverdedimuscoesenestette

estasiata,latestachinasuunaspalla.Ida,apochipassidallasorella,laguardavacontenerezzapro -

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tettriceeinsiemeconunaspeciediapprensioneansiosa.—Èproprioun’animucciad’artista!—pensava,ricordandole

paroledelprofessoredicanto.—Tuttolaimpressiona;sentesuonidapertutto;lavistadelbellolacommuoveminoalasoffe-renza.Bianca bianca, dai capelli d’un biondopallido, sfuggenti in

morbideciocchedisottoilcappello,cosìsottile,altaeslanciata,gliocchionid’uncolorturchinodipervinca,Paolinanonavevaallorasentimentocheperquantovedeva. E il sentimentoeracosìintensodaesigereunosfogo.Sìche,quasiinconsciamente,ellapreseacantare,daprimasommessamente,poiunpo’piùforteeinmineavocespiegata,unasoaveromanza,cheeratuttounfremitodigioiaintima,quasidelirante,quasidolorosa.Ecan-tando,tuttaraccoltanelsuomondointeriore,vibrantedicom-mozione,nonvideunamiguradidonnache,dalportoneapertodelcastello,lastavaaguardareimmota,attraversolelentidelbinoccolo!SiaccorseIdaedellamiguradidonnaedelsuoinsistentemissa-

rePaolina.Manonvolleinterrompereildolcissimocanto.Ela-sciòchelacaldaepenetrantevocesospirassel’ultimanotadellagentileromanza;lasciòchelamiguradidonnastaccatasidalca -stello,siavanzasselentamente,minchèdistinseinleiunafore-stierabellissima;percertoquelladellaqualeavevanoparlatoRosaesuamadre.Quellaforestieraavevaunabellezzacosìsfolgorante,cheatti -

ravaetratteneva,occhiesentimento.Strettainunvestitodipannoscuro,cosìaderente,cosìmorbi-

doesemplice,chelebelleformevispiccavanosottodecise,ellasiavanzavaguardandolefanciulleconigrandiocchiscurielu-minosinelvisobianchissimo,incorniciatodaunaveraaureoladicapellidiunbiondodorato.Alfruscìodeipassi,Paolinasiscosse,guardòesialzòsubito,

tuttarossaevergognosa.

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tettriceeinsiemeconunaspeciediapprensioneansiosa.—Èproprioun’animucciad’artista!—pensava,ricordandole

paroledelprofessoredicanto.—Tuttolaimpressiona;sentesuonidapertutto;lavistadelbellolacommuoveminoalasoffe-renza.Bianca bianca, dai capelli d’un biondopallido, sfuggenti in

morbideciocchedisottoilcappello,cosìsottile,altaeslanciata,gliocchionid’uncolorturchinodipervinca,Paolinanonavevaallorasentimentocheperquantovedeva. E il sentimentoeracosìintensodaesigereunosfogo.Sìche,quasiinconsciamente,ellapreseacantare,daprimasommessamente,poiunpo’piùforteeinmineavocespiegata,unasoaveromanza,cheeratuttounfremitodigioiaintima,quasidelirante,quasidolorosa.Ecan-tando,tuttaraccoltanelsuomondointeriore,vibrantedicom-mozione,nonvideunamiguradidonnache,dalportoneapertodelcastello,lastavaaguardareimmota,attraversolelentidelbinoccolo!SiaccorseIdaedellamiguradidonnaedelsuoinsistentemissa-

rePaolina.Manonvolleinterrompereildolcissimocanto.Ela-sciòchelacaldaepenetrantevocesospirassel’ultimanotadellagentileromanza;lasciòchelamiguradidonnastaccatasidalca -stello,siavanzasselentamente,minchèdistinseinleiunafore-stierabellissima;percertoquelladellaqualeavevanoparlatoRosaesuamadre.Quellaforestieraavevaunabellezzacosìsfolgorante,cheatti -

ravaetratteneva,occhiesentimento.Strettainunvestitodipannoscuro,cosìaderente,cosìmorbi-

doesemplice,chelebelleformevispiccavanosottodecise,ellasiavanzavaguardandolefanciulleconigrandiocchiscurielu-minosinelvisobianchissimo,incorniciatodaunaveraaureoladicapellidiunbiondodorato.Alfruscìodeipassi,Paolinasiscosse,guardòesialzòsubito,

tuttarossaevergognosa.

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Lasignorasifermòdavantialleduesorelle,sorrisemostran-doduemiledipiccolidenticandidi,esicongratulòconPaolina,cheavevaunavocecosìbellaecosìbeneducata.—Lesignorinesonofuoriincampagna,inunadellevilledei

dintorni?—chiese,conunlumelietonegliocchi.—Abitiamolacasinagiùalaferriera!—risposeIda.—No-

strofratelloèl’ingegnereproprietariodellavecchiaferriera.Labenignalucesispensetostonegliocchidellasignora;vi

guizzòinveceunostranolampo.—Ah! —fece. —Lesignorineabitano la casinadella fer-

riera?...Eilfratelloèproprietariodell’ofmicina?...Comesichiamailsignorfratello?—GiorgioLanciani!—risposeIda.—GiorgioLanciani!—ripetèlasignoraconunmilodivocee

strizzandogliocchi,comeseunasubitaluceliabbagliasseosevolesseimprigionareunimprovvisolampodellepupille.—Vor-reivisitarequellaferriera!susurrò,comeparlandofrasèesè.—Miofratellosaràlietodiriceverla,signora!—disseIdacor-

tesemente.—Eanchenoisevorràfavorircialacasina!—soggiunsePao-

lina.—Grazie!—risposedistrattamentelasignora.Salutolefan-

ciulleconunleggierocennodelcapo,esiavviòversoilcastello.—Comeèbella! —esclamòPaolina, giungendolemani in

attodisinceraammirazione.—Èbellissima!—confermòIda.—Mahaunaespressione

negliocchichenonmipiace.Unaespressionedura,quasicatti-va.—Sièfattasuloscrimolodellaripa!—osservòPaolina.—

Veh!guardacolbinoccolo.—Guardagiùalaferrieraealanostracasa!—E adesso missa il binoccolo su l’altra sponda del miume.

Guardalacrocedelpoverinochesièammazzato;conchemissità

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Lasignorasifermòdavantialleduesorelle,sorrisemostran-doduemiledipiccolidenticandidi,esicongratulòconPaolina,cheavevaunavocecosìbellaecosìbeneducata.—Lesignorinesonofuoriincampagna,inunadellevilledei

dintorni?—chiese,conunlumelietonegliocchi.—Abitiamolacasinagiùalaferriera!—risposeIda.—No-

strofratelloèl’ingegnereproprietariodellavecchiaferriera.Labenignalucesispensetostonegliocchidellasignora;vi

guizzòinveceunostranolampo.—Ah! —fece. —Lesignorineabitano la casinadella fer-

riera?...Eilfratelloèproprietariodell’ofmicina?...Comesichiamailsignorfratello?—GiorgioLanciani!—risposeIda.—GiorgioLanciani!—ripetèlasignoraconunmilodivocee

strizzandogliocchi,comeseunasubitaluceliabbagliasseosevolesseimprigionareunimprovvisolampodellepupille.—Vor-reivisitarequellaferriera!susurrò,comeparlandofrasèesè.—Miofratellosaràlietodiriceverla,signora!—disseIdacor-

tesemente.—Eanchenoisevorràfavorircialacasina!—soggiunsePao-

lina.—Grazie!—risposedistrattamentelasignora.Salutolefan-

ciulleconunleggierocennodelcapo,esiavviòversoilcastello.—Comeèbella! —esclamòPaolina, giungendolemani in

attodisinceraammirazione.—Èbellissima!—confermòIda.—Mahaunaespressione

negliocchichenonmipiace.Unaespressionedura,quasicatti-va.—Sièfattasuloscrimolodellaripa!—osservòPaolina.—

Veh!guardacolbinoccolo.—Guardagiùalaferrieraealanostracasa!—E adesso missa il binoccolo su l’altra sponda del miume.

Guardalacrocedelpoverinochesièammazzato;conchemissità

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laguarda!Ilsoledimaggiodardeggiavaisuoiraggiscottantisugliscogli

nudidiquellapartedelrispiano:el’orologiodellatorrediFag -getasuonavaleore.Una,due...quattro...dieci.Itocchicadevanogravielentinelsilenzio.Lasignoradelcastello,semprelà,rittasuloscrimolodella

ripa,nondistoglievagliocchidallacrocediferromissasulosco-glio,giùinrivaalmiume.Idascosselatestaguardandola.—Quellasignora—disse—perquantoparlil’italianocome

noi, deveesseresenzadubbio forestiera. E le forestieresonoquasitutteequasisempresmaniosediemozioni.Avràsaputochelacrocelàgiùricordaunsuicidioesipiaceràdiguardarepersentirsiimpressionata.—Iononcapiscochegustocipossaessere!—fecePaolina.Ripreserotacitamente,dicomuneaccordo,laviadelritorno.

Disceseroal’ombradeicastanipiantatidisghembosulacostaespioventileramefronzuteafaredelsentierounaspeciedilun-ga,serpeggianteeverdegrottaglia.

LasignoraMaria,vedovaWordmill,l’abitatricegiovanedelca-stello,sedevadavantilapiccolascrivaniamessanellosguanciodellaminestra, nelsalottinodellatorre,rotondo,tappezzatoinazzurro,conpiccolimobilielegantissimi.Avevaminitodiscrivereunalungaletteraevagavacongliocchi

nell’ombrasusurrantedellapinetaodorosa.Dopounmomentodimutacontemplazione,presearileggerelaletterafermandosiaipuntipiùimportanti.«Ilcaso—stavascrittonellalettera—siincaricaqualchevol-

tadifavorireinostridesideri,anchequandoquestivengonodaunsentimentochenonècertol’essenzadellacarità.«Chesipotevamigurarechel’uomod’affaridimiacognata,il

qualenonèmaistatoinquestiluoghi,avessedascegliereper

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laguarda!Ilsoledimaggiodardeggiavaisuoiraggiscottantisugliscogli

nudidiquellapartedelrispiano:el’orologiodellatorrediFag -getasuonavaleore.Una,due...quattro...dieci.Itocchicadevanogravielentinelsilenzio.Lasignoradelcastello,semprelà,rittasuloscrimolodella

ripa,nondistoglievagliocchidallacrocediferromissasulosco-glio,giùinrivaalmiume.Idascosselatestaguardandola.—Quellasignora—disse—perquantoparlil’italianocome

noi, deveesseresenzadubbio forestiera. E le forestieresonoquasitutteequasisempresmaniosediemozioni.Avràsaputochelacrocelàgiùricordaunsuicidioesipiaceràdiguardarepersentirsiimpressionata.—Iononcapiscochegustocipossaessere!—fecePaolina.Ripreserotacitamente,dicomuneaccordo,laviadelritorno.

Disceseroal’ombradeicastanipiantatidisghembosulacostaespioventileramefronzuteafaredelsentierounaspeciedilun-ga,serpeggianteeverdegrottaglia.

LasignoraMaria,vedovaWordmill,l’abitatricegiovanedelca-stello,sedevadavantilapiccolascrivaniamessanellosguanciodellaminestra, nelsalottinodellatorre,rotondo,tappezzatoinazzurro,conpiccolimobilielegantissimi.Avevaminitodiscrivereunalungaletteraevagavacongliocchi

nell’ombrasusurrantedellapinetaodorosa.Dopounmomentodimutacontemplazione,presearileggerelaletterafermandosiaipuntipiùimportanti.«Ilcaso—stavascrittonellalettera—siincaricaqualchevol-

tadifavorireinostridesideri,anchequandoquestivengonodaunsentimentochenonècertol’essenzadellacarità.«Chesipotevamigurarechel’uomod’affaridimiacognata,il

qualenonèmaistatoinquestiluoghi,avessedascegliereper

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nostra villeggiatura proprio questo castello, in questa romitavallata,inquestiluoghidaiqualisistaccanopermevocipiediricordievocicaredicose,chemiammolisconoilcuoreditene-rezzaedirimpianto?«Frameeillontanopassatostavastesosuunvelodilutto,at-

traversoilqualedistinguevoastentounavallataselvaggia,unmiumespumeggiantefradueripideeroccioseparetidimonta-gneunamodestacasaeunabrunacroceinmissasopraunaroc-cia:Ora,unamanomisteriosahasquarciatoquelvelo;forselamanodellapoveramadremiasepoltainterrastraniera;forselacarasantavollericordarmiilsuoschianto,lelunghesofferenze,lamineimmatura.«Vollericordarmiforse,chequalcunofucausadellaruinadel-

lasuafamiglia,echeprestoqualcunodeveesserepunito.«Nontiscandolezzare,Annamia.Quinonsitrattadivendet -

ta;sitrattadigiustizia.«Dalcastelloiovedo,netti,spiccati,lavalle,ilmiume,lacasa

modesta, lacrocebruna.Eaquestavistad’ognimomentomiconturba.«Dov’èilgeniomalemicocheseminavamorteeruinainunafa-

migliolaonestaefelice?«Viveegliancora,oriviveneisuoidiscendenti?...Equestigo-

donoforseinpaceilfruttodellaprepotenzavigliacca?«Dora,lamiacognatacara,minoranonrisentealcunbenemicio

inquest’ariapura.Purtroppomivadopersuadendo,cheaunacertaetàèdifmicileriprendereleforzeunavoltachesisonoper-dute.Poveraeottimacreatura,chemiamadiunaffettomater-no,chenondareiiopervederlarinvigorire!...Tulosai,Anna.Ioavevaappenaquindicianni,quandopassaidalcollegio—oveladirettrice,amicadellamiapoveramamma,mifacevaguadagna-relavitacomeassistentedelleeducandepiccole—incasaWor-dmill,inqualitàdilettrice.«Doramiaccolsesubitocontenerezzaprotettrice.

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nostra villeggiatura proprio questo castello, in questa romitavallata,inquestiluoghidaiqualisistaccanopermevocipiediricordievocicaredicose,chemiammolisconoilcuoreditene-rezzaedirimpianto?«Frameeillontanopassatostavastesosuunvelodilutto,at-

traversoilqualedistinguevoastentounavallataselvaggia,unmiumespumeggiantefradueripideeroccioseparetidimonta-gneunamodestacasaeunabrunacroceinmissasopraunaroc-cia:Ora,unamanomisteriosahasquarciatoquelvelo;forselamanodellapoveramadremiasepoltainterrastraniera;forselacarasantavollericordarmiilsuoschianto,lelunghesofferenze,lamineimmatura.«Vollericordarmiforse,chequalcunofucausadellaruinadel-

lasuafamiglia,echeprestoqualcunodeveesserepunito.«Nontiscandolezzare,Annamia.Quinonsitrattadivendet -

ta;sitrattadigiustizia.«Dalcastelloiovedo,netti,spiccati,lavalle,ilmiume,lacasa

modesta, lacrocebruna.Eaquestavistad’ognimomentomiconturba.«Dov’èilgeniomalemicocheseminavamorteeruinainunafa-

migliolaonestaefelice?«Viveegliancora,oriviveneisuoidiscendenti?...Equestigo-

donoforseinpaceilfruttodellaprepotenzavigliacca?«Dora,lamiacognatacara,minoranonrisentealcunbenemicio

inquest’ariapura.Purtroppomivadopersuadendo,cheaunacertaetàèdifmicileriprendereleforzeunavoltachesisonoper-dute.Poveraeottimacreatura,chemiamadiunaffettomater-no,chenondareiiopervederlarinvigorire!...Tulosai,Anna.Ioavevaappenaquindicianni,quandopassaidalcollegio—oveladirettrice,amicadellamiapoveramamma,mifacevaguadagna-relavitacomeassistentedelleeducandepiccole—incasaWor-dmill,inqualitàdilettrice.«Doramiaccolsesubitocontenerezzaprotettrice.

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«Lapoveraorfanellastranieraavevasubitointeressatoilsuocuoregentile.Emiamòminoafarmisposareilsuounicofratello.«Tipuòesserepadre—miavevadetto—maècosìbuonoecosìsuperiore!»OhquantobuonoequantosuperiorepoverosirRo-berto!...Mieratantoaffezionataalui,chemainonpensavaaladifferenzadellanostraetà!...Maeglimoriva,lasciandomivedovaadiciannoveanni!«Perchèvadoricordandoquestecose?«Dorasiaffannapensandocheiomisacrimichiinquestasoli-

tudine.Vorrebbechesiaprisseroleportedelcastelloperriceve -reeintrattenereivilleggianti,cheinquestidintornidevonoes-seremoltissimi.Volleadognicostocheioaccettassil’invitoperunafestadaballogiùalborgo,cheilmarchesediPianadaràlasettimanaventura.Viandròpernoncontrariarla;noncertoperdesideriomio.«Alcastelloc’èlaluceelettrica,comegiùalaborgataeintut -

televillecircostanti.Iohofattovenireunproiettoreelettrico.Èbelloammirareconfasciodiluceimprovvisailuoghiremotidel-lamontagnaedellavallata.Ieriseradiressiilfasciosullacrocebrunadellaroccia,chemiapparvelivida,tristissimaequasimi-nacciosainmezzoall’oscurità.Saràstataveduta?...Avràferitodirimorsoqualcuno?»Lettalalettera,lagiovinesignoralapiegò,lachiusenellabu-

staescese.LasignoraDoral’aspettavanelfoltodellapineta,ovepassava

granpartedellagiornata.Giacevanellapoltronaasdraio,conunlibroapertoinmano,

mentrelasuamidacamerieralestavavicina.Che dolce migura era quella della vecchia signora!... Bianca

bianca, gli occhi turchini illanguiditi dall’età, i capelli canuti,l’ariaserenamenterassegnata.Vestivadinero.Lemanipiccolis-simeed’unatintadivecchioavorio,uscivanodaipolsinicomequellidiunabambinamalata.

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«Lapoveraorfanellastranieraavevasubitointeressatoilsuocuoregentile.Emiamòminoafarmisposareilsuounicofratello.«Tipuòesserepadre—miavevadetto—maècosìbuonoecosìsuperiore!»OhquantobuonoequantosuperiorepoverosirRo-berto!...Mieratantoaffezionataalui,chemainonpensavaaladifferenzadellanostraetà!...Maeglimoriva,lasciandomivedovaadiciannoveanni!«Perchèvadoricordandoquestecose?«Dorasiaffannapensandocheiomisacrimichiinquestasoli-

tudine.Vorrebbechesiaprisseroleportedelcastelloperriceve -reeintrattenereivilleggianti,cheinquestidintornidevonoes-seremoltissimi.Volleadognicostocheioaccettassil’invitoperunafestadaballogiùalborgo,cheilmarchesediPianadaràlasettimanaventura.Viandròpernoncontrariarla;noncertoperdesideriomio.«Alcastelloc’èlaluceelettrica,comegiùalaborgataeintut -

televillecircostanti.Iohofattovenireunproiettoreelettrico.Èbelloammirareconfasciodiluceimprovvisailuoghiremotidel-lamontagnaedellavallata.Ieriseradiressiilfasciosullacrocebrunadellaroccia,chemiapparvelivida,tristissimaequasimi-nacciosainmezzoall’oscurità.Saràstataveduta?...Avràferitodirimorsoqualcuno?»Lettalalettera,lagiovinesignoralapiegò,lachiusenellabu-

staescese.LasignoraDoral’aspettavanelfoltodellapineta,ovepassava

granpartedellagiornata.Giacevanellapoltronaasdraio,conunlibroapertoinmano,

mentrelasuamidacamerieralestavavicina.Che dolce migura era quella della vecchia signora!... Bianca

bianca, gli occhi turchini illanguiditi dall’età, i capelli canuti,l’ariaserenamenterassegnata.Vestivadinero.Lemanipiccolis-simeed’unatintadivecchioavorio,uscivanodaipolsinicomequellidiunabambinamalata.

37

—SeiquiMaria?—chieseinunitalianocianciugliatoconunavocinamiacca,cheparevavenissedalontano.Eleporseillibroconunsorrisoeunamutapreghiera.Mariasedetteamiancodellacognataepresealeggeresom-

messamente la pagina di un vecchio romanzo, minché pocoapocolasignorachiusegliocchiesiassopìdolcemente.AlloraMariachiuseillibro;sichinòabaciareleggermentele

manichelacognatatenevasovrappostesulpetto,edissealaca-meriera,cheellascendevaalborgoperfareunapasseggiataeperimpostareunalettera,sarebbetornatafraunpaiod’ore;av -vertirebbelasignora,quandosisarebbesvegliata.—Vaminogiùalborgosola?—osservòlacameriera.Mariasorrise.Lavallataeratranquillaesicura;nonc’eraperi -

colodifarebruttiincontri;nonsipreoccupasse.Tornòunmomentoalcastelloeneuscìconintestauncappel-

lodipannoscuroacenciodauomo,chestavabenissimosuisuoicapellid’unbiondodorato.Scesequasicorrendominoalponte;loattraversòesicacciò

nelcastagnetodellaoppostamontagna.L’ertaeraripida;sulterreno,copertodimuscoedierbano-

vellina,siscivolava.Lagiovinesignoracamminavaadagio,eognipocosifermava,

appoggiandosialtroncodellepianteperguardarsiintorno.Giù,fraipiedidellamontagnaeilmiume,eranolavecchiafer-

rieraelacasina.Iltonfodelmagliorompeval’altosilenziodellavalle;l’acquadellacascataunivaalmonotonotonfoilsuofrescoscroscio.Unmerlo,appolaiatofralerame,chioccolava;unpicchioface-

vasentireilsuoversometallico.Illinguaggiodellecoselespadroneggiòl’anima.Lasuavolon-

tàrimasesospesa,incapacediresistereal’immaginazione;esiperdetteinunfantasticaredoloroso,cheparevaletogliesseilrespiro.

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—SeiquiMaria?—chieseinunitalianocianciugliatoconunavocinamiacca,cheparevavenissedalontano.Eleporseillibroconunsorrisoeunamutapreghiera.Mariasedetteamiancodellacognataepresealeggeresom-

messamente la pagina di un vecchio romanzo, minché pocoapocolasignorachiusegliocchiesiassopìdolcemente.AlloraMariachiuseillibro;sichinòabaciareleggermentele

manichelacognatatenevasovrappostesulpetto,edissealaca-meriera,cheellascendevaalborgoperfareunapasseggiataeperimpostareunalettera,sarebbetornatafraunpaiod’ore;av -vertirebbelasignora,quandosisarebbesvegliata.—Vaminogiùalborgosola?—osservòlacameriera.Mariasorrise.Lavallataeratranquillaesicura;nonc’eraperi -

colodifarebruttiincontri;nonsipreoccupasse.Tornòunmomentoalcastelloeneuscìconintestauncappel-

lodipannoscuroacenciodauomo,chestavabenissimosuisuoicapellid’unbiondodorato.Scesequasicorrendominoalponte;loattraversòesicacciò

nelcastagnetodellaoppostamontagna.L’ertaeraripida;sulterreno,copertodimuscoedierbano-

vellina,siscivolava.Lagiovinesignoracamminavaadagio,eognipocosifermava,

appoggiandosialtroncodellepianteperguardarsiintorno.Giù,fraipiedidellamontagnaeilmiume,eranolavecchiafer-

rieraelacasina.Iltonfodelmagliorompeval’altosilenziodellavalle;l’acquadellacascataunivaalmonotonotonfoilsuofrescoscroscio.Unmerlo,appolaiatofralerame,chioccolava;unpicchioface-

vasentireilsuoversometallico.Illinguaggiodellecoselespadroneggiòl’anima.Lasuavolon-

tàrimasesospesa,incapacediresistereal’immaginazione;esiperdetteinunfantasticaredoloroso,cheparevaletogliesseilrespiro.

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Ebbeunavisione.Unagentilesignorapasseggiavasottoilca-stagnetosforacchiatodalsole,tenendopermanounabambinabionda.Comeerafelice,comesorridevalagentilesignoramen-treparlavaconlabambina!...Equesta,dellavitanonconoscevachetenerezze,miori,piaceriinnocenti.Madreemigliachiacchieravano;avevanosempretantecoseda

dirsi!...Poisimettevanoasederesuqualcherialzoerbosoesta-vanoadattenderelasolitavisitadiunsignorealto,biondo,sor-ridentechesalivaversodiloroarrampicandosiarditamentefrairimettiticciesporgenzescogliose.Etuttietre,babbo,mammaebambina,stavanoinquellagrottagliaverdeinattesadell’oradeldesinare.Conlamentemissanelladolcevisioneegliocchivagantiadi-

stanza,lagiovinesignoranonsiaccorsedinonpiùessersolanelcastagneto.Ungiovine ingiacchettadi cotoneturchinoe il berretto in

capo,siandavalentamenteavanzandoconlasigarettainbocca.Siavanzavasenzavederla,ancheluiassortoinsèstesso.L’unoe l’altrasiscosserotrovandosiviciniesi missaronoin

volto.Gliocchiscuridellasignorasiincontrarononegliocchiazzur-

ridelgiovine.Furonogliocchiazzurrichesiabbassaronoperiprimi.Fula

vocefemminilecheperlaprimaruppeilsilenzio.—L’ingegneredellaferriera?—chiese.—Lasignoradelcastello?—chieseallasuavoltailgiovane,

salutandocortesemente.L’unoel’altrarisposeroconuncennoaffermativo.—Vorreivisitarelaferriera!—disselasignora.—Èundesideriosubitosoddisfatto!—feceilgiovine.—Adesso?—Aisuoiordini.Parlavanoconuncertosussiego.

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Ebbeunavisione.Unagentilesignorapasseggiavasottoilca-stagnetosforacchiatodalsole,tenendopermanounabambinabionda.Comeerafelice,comesorridevalagentilesignoramen-treparlavaconlabambina!...Equesta,dellavitanonconoscevachetenerezze,miori,piaceriinnocenti.Madreemigliachiacchieravano;avevanosempretantecoseda

dirsi!...Poisimettevanoasederesuqualcherialzoerbosoesta-vanoadattenderelasolitavisitadiunsignorealto,biondo,sor-ridentechesalivaversodiloroarrampicandosiarditamentefrairimettiticciesporgenzescogliose.Etuttietre,babbo,mammaebambina,stavanoinquellagrottagliaverdeinattesadell’oradeldesinare.Conlamentemissanelladolcevisioneegliocchivagantiadi-

stanza,lagiovinesignoranonsiaccorsedinonpiùessersolanelcastagneto.Ungiovine ingiacchettadi cotoneturchinoe il berretto in

capo,siandavalentamenteavanzandoconlasigarettainbocca.Siavanzavasenzavederla,ancheluiassortoinsèstesso.L’unoe l’altrasiscosserotrovandosiviciniesi missaronoin

volto.Gliocchiscuridellasignorasiincontrarononegliocchiazzur-

ridelgiovine.Furonogliocchiazzurrichesiabbassaronoperiprimi.Fula

vocefemminilecheperlaprimaruppeilsilenzio.—L’ingegneredellaferriera?—chiese.—Lasignoradelcastello?—chieseallasuavoltailgiovane,

salutandocortesemente.L’unoel’altrarisposeroconuncennoaffermativo.—Vorreivisitarelaferriera!—disselasignora.—Èundesideriosubitosoddisfatto!—feceilgiovine.—Adesso?—Aisuoiordini.Parlavanoconuncertosussiego.

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GiorgioLancianiavevanotatonell’accentoenelcontegnodel-lasignoraforestieraunacertaalterezza.Ebastavatrattarloinquelmodoperchètuttoilsuoesseres’irrigidisse.Sitiròdaunaparte,econilberrettoinmano,invitòlasignora

adandareinnanzi.Questasimiseincamminodopod’averinvitatoilgiovinea

coprirsiconunleggieroattoaltero.Etiròviainsilenziosenzarivolgersi.Giorgiolaseguivaammirandolaslanciataeminemiguradella

forestiera,enellostessotempocovandoincuoreildispettoperilsuofaredisdegnoso.—Fosseancheunaprincipessa,chebisognoc’èditrattarmi

d’altoinbasso?—andavamormorandoinpetto.Inquelpuntolasignorasiarrestòbruscamentedavantiaun

intralciatomacchionecheleingombravalavia.Giorgiolefusubitopressoedissefreddamente,additando:—Perdiqui,signora,eccoilsentiero.Mentreellaglipassavadavanti,glilevògliocchiinvoltoeli

incontròancorainquellidelgiovine,freddicomel’acciaioediuna missità profonda, nella quale le parve di indovinare unaoscura ironia. Arrossì lievemente, comecontrariata; e questavoltafuronogliocchioniscurieluminosichesiabbassarono.Scesero,sempresenzaparlare,minoalaferriera;luiindispetti -

tocontroquellabellezzasuperbaealtera;leimalcontenta,in -cresciosa, sconvolta dall’ardentedesideriodi mortimicarequelgiovine, che tacitamente e ironicamente si ribellava a la suasmaniadisoperchiarloedioffenderlo.Nell’ofmicinafervevaillavoro.Leimmensebocchedeiforniin-

candescentisembravanospaventevoliocchidimostriavidididi-struzione.Leverghediferroarroventateuscivanodauncilindroperpassareinunaltro,semprepiùsottiliepiùlunghe;lecin-ghiegiravanovorticosamente;ilmaglio,conmotolentoeconti-nuo,cadevapesantementesuiblocchidiferroappenatrattidai

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GiorgioLancianiavevanotatonell’accentoenelcontegnodel-lasignoraforestieraunacertaalterezza.Ebastavatrattarloinquelmodoperchètuttoilsuoesseres’irrigidisse.Sitiròdaunaparte,econilberrettoinmano,invitòlasignora

adandareinnanzi.Questasimiseincamminodopod’averinvitatoilgiovinea

coprirsiconunleggieroattoaltero.Etiròviainsilenziosenzarivolgersi.Giorgiolaseguivaammirandolaslanciataeminemiguradella

forestiera,enellostessotempocovandoincuoreildispettoperilsuofaredisdegnoso.—Fosseancheunaprincipessa,chebisognoc’èditrattarmi

d’altoinbasso?—andavamormorandoinpetto.Inquelpuntolasignorasiarrestòbruscamentedavantiaun

intralciatomacchionecheleingombravalavia.Giorgiolefusubitopressoedissefreddamente,additando:—Perdiqui,signora,eccoilsentiero.Mentreellaglipassavadavanti,glilevògliocchiinvoltoeli

incontròancorainquellidelgiovine,freddicomel’acciaioediuna missità profonda, nella quale le parve di indovinare unaoscura ironia. Arrossì lievemente, comecontrariata; e questavoltafuronogliocchioniscurieluminosichesiabbassarono.Scesero,sempresenzaparlare,minoalaferriera;luiindispetti -

tocontroquellabellezzasuperbaealtera;leimalcontenta,in -cresciosa, sconvolta dall’ardentedesideriodi mortimicarequelgiovine, che tacitamente e ironicamente si ribellava a la suasmaniadisoperchiarloedioffenderlo.Nell’ofmicinafervevaillavoro.Leimmensebocchedeiforniin-

candescentisembravanospaventevoliocchidimostriavidididi-struzione.Leverghediferroarroventateuscivanodauncilindroperpassareinunaltro,semprepiùsottiliepiùlunghe;lecin-ghiegiravanovorticosamente;ilmaglio,conmotolentoeconti-nuo,cadevapesantementesuiblocchidiferroappenatrattidai

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forni;edaiblocchischizzavanonubidiinfuocatescintille.Glioperai,accaldati,neri,nudidallacintolainsu,siaffacenda-

vanofaticosamentenellamieralottadell’uomoconilferro,stru -mentopotentediprogressoediciviltà.Erapertuttounrumoreassordanteepauroso.Malagiovinesignoranonavevapaura.Giravaconsicurezza,

guardandotutto,fermandosidavantiaglioperai,cheinterrom-pevanoillavoroperguardarlaammirati;giravasenzabadareal’ingegnere,chelestavaalmiancoritto,atestaalta,conlecigliaaggrottateeidentiserrati,covandoinpettoundisordinedisen-timenti,chesiandavafacendodoloroso.Arrivaronoinfondoalaferriera,ovesiaprivaunascalettaa

chiocciola.Senzaaspettarel’invitodell’ingegnere,lagiovinesignorapre-

seasalirelestaequasiimpazientediarrivaresu.Earrivòsulaterrazza fra l’ondeggiare delle rose arrampicanti intornoa lacancellatadi riparo,alcospettodellavallata, frementedi vitasottoilcaldosolediquell’orapomeridiana.Quisi fermò,premendosilemanisulpettocomeacompri-

merneibattiti;feceunlungosospiroestetteimmotaaguardareconl’animavibrantediindeminibileemozione,negliocchispenti.L’ingegnere lestavadietro, tuttoamarodi dispettoedi ira

sordacontroquellasprezzanteindifferenzaasuoriguardo.—Mitrattacomeunservitore!—pensavastizzosamente.Auntrattolasignorasirivolseechieseconvocestrozzata,

additando:—Quellacroce?—Èinmemoriad’undisgraziato!—Cadutonelmiume?—No;mortovolontariamente.—Unsuicida?GiorgioLancianirisposeconuncennodelcapo.Poisoggiunse:

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forni;edaiblocchischizzavanonubidiinfuocatescintille.Glioperai,accaldati,neri,nudidallacintolainsu,siaffacenda-

vanofaticosamentenellamieralottadell’uomoconilferro,stru -mentopotentediprogressoediciviltà.Erapertuttounrumoreassordanteepauroso.Malagiovinesignoranonavevapaura.Giravaconsicurezza,

guardandotutto,fermandosidavantiaglioperai,cheinterrom-pevanoillavoroperguardarlaammirati;giravasenzabadareal’ingegnere,chelestavaalmiancoritto,atestaalta,conlecigliaaggrottateeidentiserrati,covandoinpettoundisordinedisen-timenti,chesiandavafacendodoloroso.Arrivaronoinfondoalaferriera,ovesiaprivaunascalettaa

chiocciola.Senzaaspettarel’invitodell’ingegnere,lagiovinesignorapre-

seasalirelestaequasiimpazientediarrivaresu.Earrivòsulaterrazza fra l’ondeggiare delle rose arrampicanti intornoa lacancellatadi riparo,alcospettodellavallata, frementedi vitasottoilcaldosolediquell’orapomeridiana.Quisi fermò,premendosilemanisulpettocomeacompri-

merneibattiti;feceunlungosospiroestetteimmotaaguardareconl’animavibrantediindeminibileemozione,negliocchispenti.L’ingegnere lestavadietro, tuttoamarodi dispettoedi ira

sordacontroquellasprezzanteindifferenzaasuoriguardo.—Mitrattacomeunservitore!—pensavastizzosamente.Auntrattolasignorasirivolseechieseconvocestrozzata,

additando:—Quellacroce?—Èinmemoriad’undisgraziato!—Cadutonelmiume?—No;mortovolontariamente.—Unsuicida?GiorgioLancianirisposeconuncennodelcapo.Poisoggiunse:

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—Unpoverettochenonebbelaforzadilottare.—Undebole,allorasecondolei!Edissequestoconlavocetremanteelosdegnonellosguardo.—Leièunforte?—glichiesedopounabrevepausa,missan-

dolocondurezza.Unavampatasalìalcervellodelgiovinefacendoloarrossire

violentemente,mentrerisposeconaccentoaspro:—Lecircostanzenonmihannoancoramessoalaprova;ma...

credo...chelosarei!Sieradrizzatosul’altapersonaeguardavalasconosciutain

ariadismida.—Ah!ah!—riselasignoraconironicaimpertinenza.Stetteancoraunmomentoamissarelacroce,chespiccavanel

suoneroopacosularocciabiancaabbagliantealsole;poisiri-trassedallaterrazzaescesefrettolosamentelascaletta,passan -dodavantil’ingegneresenzafarmostradivederlo.Giù,inofmicina,questichiamòunoperaio,egliordinòdigui-

darefuorilasignora.Lasalutòtoccandoappenalavisieradelberrettoesparvefraleverghediferroammucchiate.—Ah,tuseiunforte?—mormoravalasignoramentresegui-

val’operaio.—Ah,tucrediditrattarmid’altoinbassoedifartibeffedi

me?—pensaval’ingegnere.Estetterol’unoel’altraconincuorel’acredineeilvivodesi-

deriodiritrovarsiperoffendersi.

Inunadellepiùbelleville,unpocofuoridelborgo,inrivaallago,conilfoltogiardinoscendenteabaciarl’acquasuldavanti,edietroscaglionatosuperilmiancodelmonte,quellaserac’eraunagranfestadaballo.Le miammedella luceelettrica brillavanonella sala grande,

nellealtreeperilgiardino,minosualtempiettobianco,adornodibellestatue,doveilgiardinominivaecominciavailcastagneto.

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—Unpoverettochenonebbelaforzadilottare.—Undebole,allorasecondolei!Edissequestoconlavocetremanteelosdegnonellosguardo.—Leièunforte?—glichiesedopounabrevepausa,missan-

dolocondurezza.Unavampatasalìalcervellodelgiovinefacendoloarrossire

violentemente,mentrerisposeconaccentoaspro:—Lecircostanzenonmihannoancoramessoalaprova;ma...

credo...chelosarei!Sieradrizzatosul’altapersonaeguardavalasconosciutain

ariadismida.—Ah!ah!—riselasignoraconironicaimpertinenza.Stetteancoraunmomentoamissarelacroce,chespiccavanel

suoneroopacosularocciabiancaabbagliantealsole;poisiri-trassedallaterrazzaescesefrettolosamentelascaletta,passan -dodavantil’ingegneresenzafarmostradivederlo.Giù,inofmicina,questichiamòunoperaio,egliordinòdigui-

darefuorilasignora.Lasalutòtoccandoappenalavisieradelberrettoesparvefraleverghediferroammucchiate.—Ah,tuseiunforte?—mormoravalasignoramentresegui-

val’operaio.—Ah,tucrediditrattarmid’altoinbassoedifartibeffedi

me?—pensaval’ingegnere.Estetterol’unoel’altraconincuorel’acredineeilvivodesi-

deriodiritrovarsiperoffendersi.

Inunadellepiùbelleville,unpocofuoridelborgo,inrivaallago,conilfoltogiardinoscendenteabaciarl’acquasuldavanti,edietroscaglionatosuperilmiancodelmonte,quellaserac’eraunagranfestadaballo.Le miammedella luceelettrica brillavanonella sala grande,

nellealtreeperilgiardino,minosualtempiettobianco,adornodibellestatue,doveilgiardinominivaecominciavailcastagneto.

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Alafestaeranoinvitatiquantieranodimeglionelborgo,neipaesivicinienellevillesparselungolerivedellagooaccovac-ciatefralepiantedellecostemontane.LamarchesaPiana,unagentildonnaperfetta,festeggiavacon

quelballoildiciottesimoanniversariodisuamiglia,laleggiadramarchesinaClara.Fragliinvitatieranol’ingegnereLancianiconlesorelle.Nelsemplicevestitobianco,Idasfoggiavalasuasanaefresca

giovinezza.Unpo’spersaeintimidita,Paolinanonsapevastaccarsidalla

sorella.Maeratantocarinaconl’esileealtamiguraaggraziata,ilvoltodelicatoeespressivo,gliabbondanticapellid’unsoavissi-mobiondopallido!LamarchesinaClaraavevasubitonotatolabellaetimidagio-

vinetta;unadolcesimpatialaspinseadavvicinarla.Inbrevesistabilìunagentileconmidenzafraleduegiovinette,

chedurantelaseratasicercaronospessoestetteromoltoinsie -me.Paolinasieraappoggiataalapadroncinadicasacomeaun

sostegno.Vicinaa lei nonsi sentivapiùtantospersaeosavaguardarsiintornoeammiraresenzaarrossire.Idaerastatapresainmezzodaaltresignorine,epuntotimi-

da,lei,godevapienamente.L’orchestrina,nascostainunangolodelgransalottodiballo

daun’elegantefoltadipiante,suonaval’introduzionealminuet-to,quandotuttigliocchisirivolseroalasplendidamiguradidon-na,cheinquelmomentoentravaabracciodelmarchesediPia-na.—Èlaforestieradelcastello!—siandavanosussurrandole

signoreelesignorinefradiloro.—Èvedova,enondeveaverepiùdiventunanni!—Diconochesiamoltoricca!—Quellocheècertoècheèdivinamentebella!—osservòun

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Alafestaeranoinvitatiquantieranodimeglionelborgo,neipaesivicinienellevillesparselungolerivedellagooaccovac-ciatefralepiantedellecostemontane.LamarchesaPiana,unagentildonnaperfetta,festeggiavacon

quelballoildiciottesimoanniversariodisuamiglia,laleggiadramarchesinaClara.Fragliinvitatieranol’ingegnereLancianiconlesorelle.Nelsemplicevestitobianco,Idasfoggiavalasuasanaefresca

giovinezza.Unpo’spersaeintimidita,Paolinanonsapevastaccarsidalla

sorella.Maeratantocarinaconl’esileealtamiguraaggraziata,ilvoltodelicatoeespressivo,gliabbondanticapellid’unsoavissi-mobiondopallido!LamarchesinaClaraavevasubitonotatolabellaetimidagio-

vinetta;unadolcesimpatialaspinseadavvicinarla.Inbrevesistabilìunagentileconmidenzafraleduegiovinette,

chedurantelaseratasicercaronospessoestetteromoltoinsie -me.Paolinasieraappoggiataalapadroncinadicasacomeaun

sostegno.Vicinaa lei nonsi sentivapiùtantospersaeosavaguardarsiintornoeammiraresenzaarrossire.Idaerastatapresainmezzodaaltresignorine,epuntotimi-

da,lei,godevapienamente.L’orchestrina,nascostainunangolodelgransalottodiballo

daun’elegantefoltadipiante,suonaval’introduzionealminuet-to,quandotuttigliocchisirivolseroalasplendidamiguradidon-na,cheinquelmomentoentravaabracciodelmarchesediPia-na.—Èlaforestieradelcastello!—siandavanosussurrandole

signoreelesignorinefradiloro.—Èvedova,enondeveaverepiùdiventunanni!—Diconochesiamoltoricca!—Quellocheècertoècheèdivinamentebella!—osservòun

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giovinotto.MariaWordmill,attraversatalasalaabracciodelmarchese,si

erainchinatadavantialapadronadicasa,chelefecepostoalasuadestra.Vestivaunserioericcoabitodipizzonerotempestatodilu-

strini,chescendevamlosciolungoleformesquisiteesiraccoglie-vadietroinunlungostrascicomaestoso.Dalneroscintillanteuscivanobianchissimi e perfetti il collo, le spallee le braccianudi.Nonungioiello.Sulatestadorataunsolotremulodibrillanti.Eralatoelettariccaeseveradiunagrandama.Edellaappari -

vadamainognimovimentodellapersona,inogniatto.Parlavaesorridevacontutti,affabile,gentilissima.Dallo sguancio della minestra, dove se ne stava in disparte,

GiorgioLancianiebbeunsussultoalavistadellaforestiera.Maieglieraapparsacosìsfolgorantedibellezza.Eavederlasorride-reeparlareaffabilmentecontutti,sitrovòachiedersi:—Leariealtezzoseeimpertinentileserbadunquesolamente

perme?...permesolo?L’orchestraattaccòilminuetto.Ungiovineufmicialedicavalle-

riainvitòlaforestieraalballo.Edellaaccettòcongarbo.Nessunocomeleisapevastrisciareinchini,porgerelamano,

atteggiarsialagraziaaristocraticarichiestadall’anticoballori -sorto.Giorgiolaseguivadegliocchi,tentandoinvanodisottrarsia

unaspeciedifascinomagneticochegliattiravalosguardoeilsentimento.—Iopenso—disseasèstessoconinesplicabileangoscia—

cheellaconoscelapotenzadellasuabellezzaedèsicuradispa -droneggiaresuicuorialtrui.Perme,iol’ammirocomeunacosabella!—concluse.Diquestovolleassolutamentepersuadersi;esiconvinseche,infatti,eglilaguardavacomesiguardaunogget-tod’arte,elagiudicavafreddamente,daindifferente.

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giovinotto.MariaWordmill,attraversatalasalaabracciodelmarchese,si

erainchinatadavantialapadronadicasa,chelefecepostoalasuadestra.Vestivaunserioericcoabitodipizzonerotempestatodilu-

strini,chescendevamlosciolungoleformesquisiteesiraccoglie-vadietroinunlungostrascicomaestoso.Dalneroscintillanteuscivanobianchissimi e perfetti il collo, le spallee le braccianudi.Nonungioiello.Sulatestadorataunsolotremulodibrillanti.Eralatoelettariccaeseveradiunagrandama.Edellaappari -

vadamainognimovimentodellapersona,inogniatto.Parlavaesorridevacontutti,affabile,gentilissima.Dallo sguancio della minestra, dove se ne stava in disparte,

GiorgioLancianiebbeunsussultoalavistadellaforestiera.Maieglieraapparsacosìsfolgorantedibellezza.Eavederlasorride-reeparlareaffabilmentecontutti,sitrovòachiedersi:—Leariealtezzoseeimpertinentileserbadunquesolamente

perme?...permesolo?L’orchestraattaccòilminuetto.Ungiovineufmicialedicavalle-

riainvitòlaforestieraalballo.Edellaaccettòcongarbo.Nessunocomeleisapevastrisciareinchini,porgerelamano,

atteggiarsialagraziaaristocraticarichiestadall’anticoballori -sorto.Giorgiolaseguivadegliocchi,tentandoinvanodisottrarsia

unaspeciedifascinomagneticochegliattiravalosguardoeilsentimento.—Iopenso—disseasèstessoconinesplicabileangoscia—

cheellaconoscelapotenzadellasuabellezzaedèsicuradispa -droneggiaresuicuorialtrui.Perme,iol’ammirocomeunacosabella!—concluse.Diquestovolleassolutamentepersuadersi;esiconvinseche,infatti,eglilaguardavacomesiguardaunogget-tod’arte,elagiudicavafreddamente,daindifferente.

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Auntrattotrasalì.Sierasentitofattodimiraaunosguardoserioefreddo,dopoalcunisguardifugaciaccompagnatidaunincertobatteredellepalpebre.—Ledevoessereantipatico!—disseilgiovinefrasè.—Ci

sonodelleantipatieimprovviseeinesplicabilichenonsiposso-novincere!Aquestaconclusione,alzòimpercettibilmentelespalleinatto

dinoncuranza,mentreperòglisiandavaingrossandoincuoreunostranosensodiamarezza.Primacheilminuettominisse,eglilasciòilsuoangoloeuscìin

giardinoperfumareunasigaretta.Fuori,inquelmomento,c’erasilenzioesolitudine.Illuminato

dallaluceelettrica,avevaunaspettofantastico.Giorgioinmilòlascalatagliatanelvivosasso,laqualeascende-

vafraduerighedimittomartellominoaltempiettobiancheggian-tenellaluce.Amezzascalasicacciòinunsenteruolodimianco,chemettevaaboschettodilauri;equivisedettenellapoltronci-nadilegnogreggio,alprospettodellago.Lanotteeraserenaestellata.Nell’acquascura,sussurrantesu

larivalasuafrescacanzonadiquieteediriposo,l’illuminazionedellavillasegnavaunatremolantestrisciaargentea.Imonti,dilàdallago,neriecupi,slanciavanolevettesuperbe

nell’altovuotoadarel’illusionechetoccasseroilcieloecheilcieloscendesseabaciarlealbaglioredegliastri,alamusicadel-labrezza.—Comeègrandeebello!—pensavaGiorgio.—Ecomein

confrontodellagrandezzaedellabellezzailrestoparepiccoloemeschino!Ilrestoperlui,inquelmomento,eralafestadellavilla,erolo

sfarzodellesalee il lussodellesignore,eranospecialmenteisuoisentimentididispettoediamarezza.Sulacostaneradelmonte,dilàdallago,lucevaognitanto

qualchelumino.

45

Auntrattotrasalì.Sierasentitofattodimiraaunosguardoserioefreddo,dopoalcunisguardifugaciaccompagnatidaunincertobatteredellepalpebre.—Ledevoessereantipatico!—disseilgiovinefrasè.—Ci

sonodelleantipatieimprovviseeinesplicabilichenonsiposso-novincere!Aquestaconclusione,alzòimpercettibilmentelespalleinatto

dinoncuranza,mentreperòglisiandavaingrossandoincuoreunostranosensodiamarezza.Primacheilminuettominisse,eglilasciòilsuoangoloeuscìin

giardinoperfumareunasigaretta.Fuori,inquelmomento,c’erasilenzioesolitudine.Illuminato

dallaluceelettrica,avevaunaspettofantastico.Giorgioinmilòlascalatagliatanelvivosasso,laqualeascende-

vafraduerighedimittomartellominoaltempiettobiancheggian-tenellaluce.Amezzascalasicacciòinunsenteruolodimianco,chemettevaaboschettodilauri;equivisedettenellapoltronci-nadilegnogreggio,alprospettodellago.Lanotteeraserenaestellata.Nell’acquascura,sussurrantesu

larivalasuafrescacanzonadiquieteediriposo,l’illuminazionedellavillasegnavaunatremolantestrisciaargentea.Imonti,dilàdallago,neriecupi,slanciavanolevettesuperbe

nell’altovuotoadarel’illusionechetoccasseroilcieloecheilcieloscendesseabaciarlealbaglioredegliastri,alamusicadel-labrezza.—Comeègrandeebello!—pensavaGiorgio.—Ecomein

confrontodellagrandezzaedellabellezzailrestoparepiccoloemeschino!Ilrestoperlui,inquelmomento,eralafestadellavilla,erolo

sfarzodellesalee il lussodellesignore,eranospecialmenteisuoisentimentididispettoediamarezza.Sulacostaneradelmonte,dilàdallago,lucevaognitanto

qualchelumino.

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—Forseunmalato!—pensavaGiorgio—forseancheunnot-turno lavoratore, o unacappellettadella Madonna, illuminatadallafedediqualchesemplice,innamoratafanciulla!—Chedolcequiete,quasu!—mormorò,buttandoviailmoz-

ziconedellaprimasigarettaeaccendendoneun’altra.Leerbe,vivedibrezza,davanounfruscìoal’ombrachiaradel

cielostellato;lefrondebisbigliavanofralemacchie;ognitantounusignuolocantaval’amoreconnoteinsistentieacutevolate.L’orchestrina,chespandevaadistanzalasvenevole,voluttuo-

samusicadelminuetto,auntrattocessò.Esubitonelgiardinouscironoacoppieeagruppigliinvitatiesisparserounpo’pertutto.—Finquinessunoverrà!—speròGiorgio.—Ètroppoinalto,

epoi,èfuoridellaluce!Malosperòinvano.Alcunovenivaproprioaquellavolta.Do-

vevanoessereduepersone,perchèsisentivanodiscorrere.Eranoinfattiduepersonechesimiseroasederesuloscaglio-

nedisottoalui,doveerauntavolinodipietra,conintornodelleseggioledilegnointrecciato.—No,—dicevaunarapidavocefemminile,conaccentoleg-

germentestraniero,chelofecetrasalireequindisorridereperl’inesplicabileimpressione.—No,marchese,iononmicurodellapoliticaenoncapiscoi

partiti.Ioaccolgosoloquellochel’animamiaaccettacomeuma-noegiusto.Nelsocialismovisonoideechemicommuovonoepersuadono;altremilascianoindifferente;altreancora,urtanoilmiosentimentoeilmiobuonsenso.Mapoichètutti hannoun’aspirazione,hoanch’iolamia.Edè,chel’educazioneseriaegenerosa,facciaprestountalecamminodarenderetuttiindi-stintamentecapacididistinguereilbenedalmale,talidaporta-reinnatoilsentimentodeldovereedeldiritto,edaagireretta -mentesenzabisognodiautorità.—Ah,signora!—fecel’altravoce,maschiaeunpo’roca.—

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—Forseunmalato!—pensavaGiorgio—forseancheunnot-turno lavoratore, o unacappellettadella Madonna, illuminatadallafedediqualchesemplice,innamoratafanciulla!—Chedolcequiete,quasu!—mormorò,buttandoviailmoz-

ziconedellaprimasigarettaeaccendendoneun’altra.Leerbe,vivedibrezza,davanounfruscìoal’ombrachiaradel

cielostellato;lefrondebisbigliavanofralemacchie;ognitantounusignuolocantaval’amoreconnoteinsistentieacutevolate.L’orchestrina,chespandevaadistanzalasvenevole,voluttuo-

samusicadelminuetto,auntrattocessò.Esubitonelgiardinouscironoacoppieeagruppigliinvitatiesisparserounpo’pertutto.—Finquinessunoverrà!—speròGiorgio.—Ètroppoinalto,

epoi,èfuoridellaluce!Malosperòinvano.Alcunovenivaproprioaquellavolta.Do-

vevanoessereduepersone,perchèsisentivanodiscorrere.Eranoinfattiduepersonechesimiseroasederesuloscaglio-

nedisottoalui,doveerauntavolinodipietra,conintornodelleseggioledilegnointrecciato.—No,—dicevaunarapidavocefemminile,conaccentoleg-

germentestraniero,chelofecetrasalireequindisorridereperl’inesplicabileimpressione.—No,marchese,iononmicurodellapoliticaenoncapiscoi

partiti.Ioaccolgosoloquellochel’animamiaaccettacomeuma-noegiusto.Nelsocialismovisonoideechemicommuovonoepersuadono;altremilascianoindifferente;altreancora,urtanoilmiosentimentoeilmiobuonsenso.Mapoichètutti hannoun’aspirazione,hoanch’iolamia.Edè,chel’educazioneseriaegenerosa,facciaprestountalecamminodarenderetuttiindi-stintamentecapacididistinguereilbenedalmale,talidaporta-reinnatoilsentimentodeldovereedeldiritto,edaagireretta -mentesenzabisognodiautorità.—Ah,signora!—fecel’altravoce,maschiaeunpo’roca.—

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Larealizzazionediquestoidealefarebbedelmondoun’arcadiperfezione. E... francamente, la perfezionerenderebbe forse ilmondounpo’monotonoenoioso!—Manonvisarebberotanteetantebruttecose!—continuò

larapidavocefemminile.—Nonvisarebberosoprusi!...Nonpiùmiseriasquallida,nonpiùbassepassioni,nonpiùdelitti, nonpiùstraziodisentimentiagitati,sbattutiespessovintidasma-niebruteedolorose,comequelledelrancoreedellavendetta!Questeultimeparole,susurrateabassavocegiunseroaGior-

gioappenadistinte.Ilturbinososuonodelpianoforte,toccatodamanomaestra,

perleminestreaperte,venneinquelluogoremotodelgiardino,eandòaiboschieallealturedellamontagna.Auntrattoilsuonosifecemievolemievoleeunsoavissimocan-

todidonnasidiffused’intornocomeunacarezzadell’anima.—Lagiùsicanta!—disselavocefemminile.—Sivaasentire

eadapplaudire?Unistantedopo,Giorgiovidegiùnellaluceelettrica,lafore-

stiera,cheandavaversolavilla,appoggiataalbracciodelmar-chesediPiana.—Chestranacreatura!—pensò.—Indipendentealpuntoda

accettare soloquello che l’animasua reputaumanoe giusto,parladismaniebruteedolorose,comesenefosseleistessator -mentata!Ilcantosoavecontinuavaaveniredallavilla.—ÈPaolina!—feceGiorgio—poverapiccina!Comeavràfat-

toavincerelatimidezza?Sitolsedalnascondiglioperscendereancheluiadapplaudire

lasorellina,operlomeno,acomplimentarlaaltupertu.Facevagliultimigradinidellascala,quandogliapplausiscop-

piaronodopounanotaacuta,lanciataconarditasicurezza.—BravaPaolina!—disseforte,andandofrettolosamentever-

solavilla.

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Larealizzazionediquestoidealefarebbedelmondoun’arcadiperfezione. E... francamente, la perfezionerenderebbe forse ilmondounpo’monotonoenoioso!—Manonvisarebberotanteetantebruttecose!—continuò

larapidavocefemminile.—Nonvisarebberosoprusi!...Nonpiùmiseriasquallida,nonpiùbassepassioni,nonpiùdelitti, nonpiùstraziodisentimentiagitati,sbattutiespessovintidasma-niebruteedolorose,comequelledelrancoreedellavendetta!Questeultimeparole,susurrateabassavocegiunseroaGior-

gioappenadistinte.Ilturbinososuonodelpianoforte,toccatodamanomaestra,

perleminestreaperte,venneinquelluogoremotodelgiardino,eandòaiboschieallealturedellamontagna.Auntrattoilsuonosifecemievolemievoleeunsoavissimocan-

todidonnasidiffused’intornocomeunacarezzadell’anima.—Lagiùsicanta!—disselavocefemminile.—Sivaasentire

eadapplaudire?Unistantedopo,Giorgiovidegiùnellaluceelettrica,lafore-

stiera,cheandavaversolavilla,appoggiataalbracciodelmar-chesediPiana.—Chestranacreatura!—pensò.—Indipendentealpuntoda

accettare soloquello che l’animasua reputaumanoe giusto,parladismaniebruteedolorose,comesenefosseleistessator -mentata!Ilcantosoavecontinuavaaveniredallavilla.—ÈPaolina!—feceGiorgio—poverapiccina!Comeavràfat-

toavincerelatimidezza?Sitolsedalnascondiglioperscendereancheluiadapplaudire

lasorellina,operlomeno,acomplimentarlaaltupertu.Facevagliultimigradinidellascala,quandogliapplausiscop-

piaronodopounanotaacuta,lanciataconarditasicurezza.—BravaPaolina!—disseforte,andandofrettolosamentever-

solavilla.

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Stavaperentrareinsalotto,quando,inmezzoadunsilenziodicuriosaattesa,gligiunseroiprimiaccordid’unaromanza,eunavocecaldaepenetrantepreseacantareconveramaestriaesquisitosentimento.Giorgiositrovòsulasogliadelsalotto,esiappoggiòalostipi-

tedellaporta,nonosandoavanzarepernonfarrumore.Infondoalsalottosedevaalpianoforteunsignoredimezza

età,erittapressoluieralasignoraforestiera.Lasuavocecaldaeappassionatafacevaserpeggiareunfremi-

tonelcuoredichil’ascoltava;lasuabellezzabiondaeraabba -gliante.Giorgiononlepotevastaccaregliocchididosso.Tuttilaguar-

davanoeascoltavanocommossi.Losguardodellasignora,minoalloravagante,auntrattosiar-

restòsulgiovineingegnere,mentreellacantavaconmelanconi-caespressioneunainvocazioneal’amoredolce,serenoepuro;l’amoredelleanimeelette;l’amorechedàlafedenellegioiece -lesti;chefapensarealParadiso;l’amorechefatantodimentica -re,perminoilrancore,perminoildesideriodellavendettaedomi -nasovranoeimpera.Laromanzaminìinunsospiro,chefuaccoltodafragorosiap-

plausieinquellimorì.Giorgiononapplaudì,nèsimossedalsuoposto.Eglieraas-

sorto.Dalcuoreglivenivaunadomanda:—Perchèguardavameinvecediunaltro?Enellosforzoditrovareunarispostaaladomandainsistente,

sidimenticava.

CarloLuppoli, il giovinetecnicochedapocoGiorgiosi erapresocomeaiutante,luipiùnonbastandoalasorveglianzadeilavori,avevagiàavutomotivodilamentarsidialcunioperaiin-docilieindisciplinati.Eranounadecinadigiovanottidalleideestrampalate, chesi credevano indirittodi lavoraremenoche

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Stavaperentrareinsalotto,quando,inmezzoadunsilenziodicuriosaattesa,gligiunseroiprimiaccordid’unaromanza,eunavocecaldaepenetrantepreseacantareconveramaestriaesquisitosentimento.Giorgiositrovòsulasogliadelsalotto,esiappoggiòalostipi-

tedellaporta,nonosandoavanzarepernonfarrumore.Infondoalsalottosedevaalpianoforteunsignoredimezza

età,erittapressoluieralasignoraforestiera.Lasuavocecaldaeappassionatafacevaserpeggiareunfremi-

tonelcuoredichil’ascoltava;lasuabellezzabiondaeraabba -gliante.Giorgiononlepotevastaccaregliocchididosso.Tuttilaguar-

davanoeascoltavanocommossi.Losguardodellasignora,minoalloravagante,auntrattosiar-

restòsulgiovineingegnere,mentreellacantavaconmelanconi-caespressioneunainvocazioneal’amoredolce,serenoepuro;l’amoredelleanimeelette;l’amorechedàlafedenellegioiece -lesti;chefapensarealParadiso;l’amorechefatantodimentica -re,perminoilrancore,perminoildesideriodellavendettaedomi -nasovranoeimpera.Laromanzaminìinunsospiro,chefuaccoltodafragorosiap-

plausieinquellimorì.Giorgiononapplaudì,nèsimossedalsuoposto.Eglieraas-

sorto.Dalcuoreglivenivaunadomanda:—Perchèguardavameinvecediunaltro?Enellosforzoditrovareunarispostaaladomandainsistente,

sidimenticava.

CarloLuppoli, il giovinetecnicochedapocoGiorgiosi erapresocomeaiutante,luipiùnonbastandoalasorveglianzadeilavori,avevagiàavutomotivodilamentarsidialcunioperaiin-docilieindisciplinati.Eranounadecinadigiovanottidalleideestrampalate, chesi credevano indirittodi lavoraremenoche

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fossepossibile,nonvolevanosapernediautoritàeandavanosu-surrandoch’eraminitoiltempodelladisuguaglianzaedellasog-gezione;nonpiùsuperiorinèinferiori,nonpiùpadronieservi;nonpiùigrossiguadagnipergliunieilpanestentatoperglial-tri.Iltempodeiprepotentiedeigrullierapersemprepassato;persempre!—Sonodegliingenuiignoranti,messisudaunatestacalda!

—dicevailgiovaneal’ingegnere.—Ma...secondome,bisognerebbeprovvedere.Iosbarazzerei

l’ofmicinadiquelgiovinastro,cheèlacagioneditutto.—Jacopo?—chiedeval’ingegnere.—Sì;èluicheseminailmaleelaribellione.Egliaccampadei

dirittiimpossibilievabuccinandostoriedipersecuzioniediso-perchierie...—Loso!—l’interruppeGiorgio.—Eparechepersecutoree

ilsoperchiatoresiastatoilmiodefuntozio.Maiohoriparatoaipochidannimateriali.Ilcasolareelapocaterra,venuti,nonsodavveroinqualmodo,inpossessodimiozioedameereditati,furonoresiaquellapoveragente.IlpadreelamadrediJacopomisonoriconoscenti.Nonc’èchelui,quelcaposcarico,chesiostinaacredermiresponsabiledelleazionidimiozio,ilqualeiononhoneppureconosciuto!—Io,signoringegnere—insistevailgiovane—mandereia

spassoJacopoegliamicisuoi!Sonooperaipericolosiinun’ofmi-cina.Chefosserooperaipericolosi,GiorgioLancianinonselona-

scondeva.Manoneraforsepiùpericolosoancoralicenziarli?...Eglieradipareredichiudereunocchio;diusareindulgenza;diaccontentarsidiunalavatadicapo;magaridellaminacciadelli -cenziamento.CarloLuppolinonpotevainsisterepiùoltre.Chinòilcapoal

desideriodell’ingegnere,nonsenzaperòunsensodisentitadi-sapprovazione.

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fossepossibile,nonvolevanosapernediautoritàeandavanosu-surrandoch’eraminitoiltempodelladisuguaglianzaedellasog-gezione;nonpiùsuperiorinèinferiori,nonpiùpadronieservi;nonpiùigrossiguadagnipergliunieilpanestentatoperglial-tri.Iltempodeiprepotentiedeigrullierapersemprepassato;persempre!—Sonodegliingenuiignoranti,messisudaunatestacalda!

—dicevailgiovaneal’ingegnere.—Ma...secondome,bisognerebbeprovvedere.Iosbarazzerei

l’ofmicinadiquelgiovinastro,cheèlacagioneditutto.—Jacopo?—chiedeval’ingegnere.—Sì;èluicheseminailmaleelaribellione.Egliaccampadei

dirittiimpossibilievabuccinandostoriedipersecuzioniediso-perchierie...—Loso!—l’interruppeGiorgio.—Eparechepersecutoree

ilsoperchiatoresiastatoilmiodefuntozio.Maiohoriparatoaipochidannimateriali.Ilcasolareelapocaterra,venuti,nonsodavveroinqualmodo,inpossessodimiozioedameereditati,furonoresiaquellapoveragente.IlpadreelamadrediJacopomisonoriconoscenti.Nonc’èchelui,quelcaposcarico,chesiostinaacredermiresponsabiledelleazionidimiozio,ilqualeiononhoneppureconosciuto!—Io,signoringegnere—insistevailgiovane—mandereia

spassoJacopoegliamicisuoi!Sonooperaipericolosiinun’ofmi-cina.Chefosserooperaipericolosi,GiorgioLancianinonselona-

scondeva.Manoneraforsepiùpericolosoancoralicenziarli?...Eglieradipareredichiudereunocchio;diusareindulgenza;diaccontentarsidiunalavatadicapo;magaridellaminacciadelli -cenziamento.CarloLuppolinonpotevainsisterepiùoltre.Chinòilcapoal

desideriodell’ingegnere,nonsenzaperòunsensodisentitadi-sapprovazione.

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Eglivenivadaun’altraofmicina;conoscevaglioperai;sapevadiqualedannopotevanoesserecausacertetestebislaccheeesal -tate.Mapoichèl’ingegnereraccomandavalatolleranza,aluinon

restavacheditollerare.—EDiovogliachel’indulgenzanonabbiadacostarcara!—

pensavailgiovane.Accolto con franca cordialità dalla famiglia dell’ingegnere,

CarloLuppoli,cheeraunottimogiovaneeunabilissimotecnico,sierasinceramenteaffezionatoadessaesentivaperl’ingegnerestimaedamicizia.Lavoravaconpassione;eavrebbevolutochealaofmicinatutto

tirassevialiscioepiano;avrebbevolutocheglioperaifosserotuttilaboriosieseri;chefosserosopratuttoragionevoli,enonsilasciasserooffuscareilbuonsensodainopportuniemattipredi-cozzi.Quellanoneraunagrandeofmicina;maeraunaofmicinache

avevaaccoltoeseguivafedelmentequantolaprogreditaciviltàelamilantropiaesigevanodauncapointelligente,umanitario.Lapagaerabuona;leoredellavorononeccessive;lafatica

nonsuperiorealleforze;nientefanciullialdisottodell’etàimpo-stadallalegge;magazzinicooperativisieranoapertiaevidentevantaggiodeglioperai;nonmancavaunacassadiprevidenza;trasuperiorielavoratoricorreva,ingenerale, insiemeconunreciprocotacitorispetto,unaconfortevolecordialità.PerquestoilgruppodeiragazzaccicapitanatidaJacopo,alui,

davaproprioainervi.Jacopo,poi,eglinonlopotevapropriosoffrire,edovevaspes-

sofarsiviolenzapertrattarlocomeglialtri.Quel giovanotto era il terrore della signorina Paolina. Egli

l’avevavedutaimpallidireungiornochepasseggiavaconluieconlasorellasualungoilmiume,eJacopoerapassatosenzasalu-tare,conlasuaariacciaspavalda,lapipainboccaeilcappelloa

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Eglivenivadaun’altraofmicina;conoscevaglioperai;sapevadiqualedannopotevanoesserecausacertetestebislaccheeesal -tate.Mapoichèl’ingegnereraccomandavalatolleranza,aluinon

restavacheditollerare.—EDiovogliachel’indulgenzanonabbiadacostarcara!—

pensavailgiovane.Accolto con franca cordialità dalla famiglia dell’ingegnere,

CarloLuppoli,cheeraunottimogiovaneeunabilissimotecnico,sierasinceramenteaffezionatoadessaesentivaperl’ingegnerestimaedamicizia.Lavoravaconpassione;eavrebbevolutochealaofmicinatutto

tirassevialiscioepiano;avrebbevolutocheglioperaifosserotuttilaboriosieseri;chefosserosopratuttoragionevoli,enonsilasciasserooffuscareilbuonsensodainopportuniemattipredi-cozzi.Quellanoneraunagrandeofmicina;maeraunaofmicinache

avevaaccoltoeseguivafedelmentequantolaprogreditaciviltàelamilantropiaesigevanodauncapointelligente,umanitario.Lapagaerabuona;leoredellavorononeccessive;lafatica

nonsuperiorealleforze;nientefanciullialdisottodell’etàimpo-stadallalegge;magazzinicooperativisieranoapertiaevidentevantaggiodeglioperai;nonmancavaunacassadiprevidenza;trasuperiorielavoratoricorreva,ingenerale, insiemeconunreciprocotacitorispetto,unaconfortevolecordialità.PerquestoilgruppodeiragazzaccicapitanatidaJacopo,alui,

davaproprioainervi.Jacopo,poi,eglinonlopotevapropriosoffrire,edovevaspes-

sofarsiviolenzapertrattarlocomeglialtri.Quel giovanotto era il terrore della signorina Paolina. Egli

l’avevavedutaimpallidireungiornochepasseggiavaconluieconlasorellasualungoilmiume,eJacopoerapassatosenzasalu-tare,conlasuaariacciaspavalda,lapipainboccaeilcappelloa

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labrava.—Quell’operaiolì—gliavevasusurratolafanciulla—non

vuolbeneaGiorgio,e...e...amefatantapaura!Poverasignorina!cosìtimida,cosìdelicataebella!Turbarela

suaanimucciainnocenteegentileeraunveropeccato!Egligliavrebbedatotantovolentieriunalezioneaquelfarabutto!La signorina Paolina doveva pensarci spesso a quel brutto

coso.Anchelaserainnanzi,chelafamigliaeraraccoltanelsalot-tino,conilmedico,ormaidicasaanchelui,edonPaolo,cheve-nivatuttelesereapassareunpard’oreincompagnia,ella,pri -madisederealpianoperfareunpo’dimusicaecantarequal -cheromanza,gliavevadomandatosottovoce:—EJacopo?Ecco,nonfossestatoaltrocheperlatranquillitàdellagentile

signorina,egliavrebbemandatoaldiavoloquelcattivoarnese.Questo pensava Carlo Luppoli mentre tornava a l’ofmicina,

dopodiesserestatonellostudiodell’ingegnere.Eproprioalprimoentrare,videJacoposedutosopraunmuc-

chiodiferrogreggio,ilqualeconunagambasul’altra,fumavatranquillamente.—Nonseiditurno?—glichieseunpo’bruscamente.—Sì;—risposequello,buttandofuoriilfumoinsiemeconla

parola.—Ealloraallavoro;presto!Jacopologuardòconunbruttosogghigno,masialzòeandòal

lavorobrontolandoetrinciandol’ariacongrangesti.Eraoradiminirlaconicomandi:«Tempoeraetempoè!»se-

guitavaammiccandoaicompagni,chesospendevanoil lavoro,persentirequellocheeglidiceva.«Schiaviadessononcen’èpiù;chilavoraechifalavorare,tuttiuguali,p...miseria!Lapoveragentenondevemiaccarsileossaperisignori!Èoradiminirla,èora!»Ebrontolandoebofonchiando,concattiviguizzinegliocchiet-

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labrava.—Quell’operaiolì—gliavevasusurratolafanciulla—non

vuolbeneaGiorgio,e...e...amefatantapaura!Poverasignorina!cosìtimida,cosìdelicataebella!Turbarela

suaanimucciainnocenteegentileeraunveropeccato!Egligliavrebbedatotantovolentieriunalezioneaquelfarabutto!La signorina Paolina doveva pensarci spesso a quel brutto

coso.Anchelaserainnanzi,chelafamigliaeraraccoltanelsalot-tino,conilmedico,ormaidicasaanchelui,edonPaolo,cheve-nivatuttelesereapassareunpard’oreincompagnia,ella,pri -madisederealpianoperfareunpo’dimusicaecantarequal -cheromanza,gliavevadomandatosottovoce:—EJacopo?Ecco,nonfossestatoaltrocheperlatranquillitàdellagentile

signorina,egliavrebbemandatoaldiavoloquelcattivoarnese.Questo pensava Carlo Luppoli mentre tornava a l’ofmicina,

dopodiesserestatonellostudiodell’ingegnere.Eproprioalprimoentrare,videJacoposedutosopraunmuc-

chiodiferrogreggio,ilqualeconunagambasul’altra,fumavatranquillamente.—Nonseiditurno?—glichieseunpo’bruscamente.—Sì;—risposequello,buttandofuoriilfumoinsiemeconla

parola.—Ealloraallavoro;presto!Jacopologuardòconunbruttosogghigno,masialzòeandòal

lavorobrontolandoetrinciandol’ariacongrangesti.Eraoradiminirlaconicomandi:«Tempoeraetempoè!»se-

guitavaammiccandoaicompagni,chesospendevanoil lavoro,persentirequellocheeglidiceva.«Schiaviadessononcen’èpiù;chilavoraechifalavorare,tuttiuguali,p...miseria!Lapoveragentenondevemiaccarsileossaperisignori!Èoradiminirla,èora!»Ebrontolandoebofonchiando,concattiviguizzinegliocchiet-

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tigrigielavocerauca,sirimettevaallavorodispettosamente.CarloLuppoli si sentivaprudere la linguae lemani. Masi

morselelabbrapernondirequellochepensava;etennelemaninervosamenteimprigionateintasca.—Razzadiprepotentiediusurai!—minìpermormoraresot-

tovocel’operaio.—Rovinanolapoveragenteepoifannocreparsullavoroperarricchirsi!Carlo,al’ingiusta,ingiuriosaallusione,sifermòsuiduepiedi

davantialgiovane;e,rittosul’alta,robustapersona,conlacerascuraeminacciosadichipiùnonriesceacontenersi,stavapersfogare il suogozzo, quando, per fortuna, vennechiamatodaunodeicapioperaiperunimprovvisoguastoadunamacchina.EsiallontanòlanciandoaJacopoun’occhiataespressiva.—Briccone!—badavaadirefrasè—sovversivodellamal

ora!...Edècapace,capacissimodimontarlatestaaicompagni!...Sesuccedesserodeiguai,chespaventoperPaolina!Sisentìarrossireaquelnome,cheglivennesenzaaggiunta

dalcuoreallelabbra.CarloLuppolieramigliodiun’onestaenumerosafamigliadi

commercianti di Milano. Avevaottenuto la licenza a l’istitutotecnico,poisierasubitoallogatoinun’ofmicina,daprimacomeapprendistameccanico,poicomemeccanico,einminecomedi-rettoretecnico.Eraassaiintelligente,laborioso,onestissimoedicaratterelealeesimpatico.Suounicosvagoeralamusica,checapivaedamava;avevaimparatoasuonareilviolino;esenoneraesecutoreperfetto,eracertoundelicatoespessooriginaleinterprete.Paolina,conl’abilitàdellesuebianchemanineeconlasua

dolcissimavoce,loavevasubitointeressato,d’uninteressamen-tochegliandavasemprepiùriempiendoilcuore.Perlui,giovinottonerobustoeforte,quellafanciullaesile,de-

licata,biondaeimpressionabile,eraunidealedibellezzaedisentimento.

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tigrigielavocerauca,sirimettevaallavorodispettosamente.CarloLuppoli si sentivaprudere la linguae lemani. Masi

morselelabbrapernondirequellochepensava;etennelemaninervosamenteimprigionateintasca.—Razzadiprepotentiediusurai!—minìpermormoraresot-

tovocel’operaio.—Rovinanolapoveragenteepoifannocreparsullavoroperarricchirsi!Carlo,al’ingiusta,ingiuriosaallusione,sifermòsuiduepiedi

davantialgiovane;e,rittosul’alta,robustapersona,conlacerascuraeminacciosadichipiùnonriesceacontenersi,stavapersfogare il suogozzo, quando, per fortuna, vennechiamatodaunodeicapioperaiperunimprovvisoguastoadunamacchina.EsiallontanòlanciandoaJacopoun’occhiataespressiva.—Briccone!—badavaadirefrasè—sovversivodellamal

ora!...Edècapace,capacissimodimontarlatestaaicompagni!...Sesuccedesserodeiguai,chespaventoperPaolina!Sisentìarrossireaquelnome,cheglivennesenzaaggiunta

dalcuoreallelabbra.CarloLuppolieramigliodiun’onestaenumerosafamigliadi

commercianti di Milano. Avevaottenuto la licenza a l’istitutotecnico,poisierasubitoallogatoinun’ofmicina,daprimacomeapprendistameccanico,poicomemeccanico,einminecomedi-rettoretecnico.Eraassaiintelligente,laborioso,onestissimoedicaratterelealeesimpatico.Suounicosvagoeralamusica,checapivaedamava;avevaimparatoasuonareilviolino;esenoneraesecutoreperfetto,eracertoundelicatoespessooriginaleinterprete.Paolina,conl’abilitàdellesuebianchemanineeconlasua

dolcissimavoce,loavevasubitointeressato,d’uninteressamen-tochegliandavasemprepiùriempiendoilcuore.Perlui,giovinottonerobustoeforte,quellafanciullaesile,de-

licata,biondaeimpressionabile,eraunidealedibellezzaedisentimento.

52

Sentivaunistintivodibisognodiproteggerla,disgombrarled’intornogliostacoli,didifenderladaogniminacciadipericolo.Incasa,tuttiavevanonotatolapremuradelsignorCarloper

Paolina;tutti,menolei,l’ingenuafanciulla,cheancoranonavevaimparatoaleggerenelpropriocuore.—Èunbravogiovane!—pensavalasignoraClotilde.—Èunintelligenteeonestolavoratore!—pensavaasuavol-

taGiorgio.—Epoièserio,energicoeleale.Eilgiovane,aquestomodogiudicato,nonfucertoconsidera-

tocomeunpericoloperl’inesperienzaelaingenuitàdiPaolina.InquantoaIda,larobustaegiocondafanciullona,nonaveva

tempodibadarealasorella.Ilmedicodelpaese,insuitrent’anni,migliodiunmontanaro

benestante,cheerastatomandatoforaviaastudiareeadaddot -torarsi dall’ambizione paterna, si era subito preso di sincerasimpatiaperquellagiovanepiùfrescachebella,piùassennatacheintelligente.RobertoMancinelli—cosìsichiamavailmedico—sierale-

gatoinamiciziacoll’ingegnereeconCarloLuppoli,coniqualinonfacevamisterodellasuasimpatiaperl’Idaemoltomenodellesueonesteintenzioni.LasignoraClotildeavevaragionediringraziarefervidamente

Iddio.Dopoglistenti,dopolepreoccupazioni,eranovenutiingiornibuoni;giornidisicurezzaedisperanza.Oh,senoncifos-se stato il cruccio per il male seminato da suo cognatoLanciani!...Erastataleiaconsigliareilmiglioarenderealafami-gliadiJacopoil casolareequelpo’diterrapassatiinpossessodelcognatoeereditatidaGiorgio.Ellaavevacompresochequel -larobaeracadutanellemanideldefuntoLancianiconmezzipocodelicatiepuntogenerosi,perquantononillegali.DiazionipropriocontrolaleggeGiorgioLancianinonneave-

vacommessemai.Ilsuotorto—graveperlecoscienzedelicate—erastatoquellodiabusaredegliimbarazzieconomicidella

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Sentivaunistintivodibisognodiproteggerla,disgombrarled’intornogliostacoli,didifenderladaogniminacciadipericolo.Incasa,tuttiavevanonotatolapremuradelsignorCarloper

Paolina;tutti,menolei,l’ingenuafanciulla,cheancoranonavevaimparatoaleggerenelpropriocuore.—Èunbravogiovane!—pensavalasignoraClotilde.—Èunintelligenteeonestolavoratore!—pensavaasuavol-

taGiorgio.—Epoièserio,energicoeleale.Eilgiovane,aquestomodogiudicato,nonfucertoconsidera-

tocomeunpericoloperl’inesperienzaelaingenuitàdiPaolina.InquantoaIda,larobustaegiocondafanciullona,nonaveva

tempodibadarealasorella.Ilmedicodelpaese,insuitrent’anni,migliodiunmontanaro

benestante,cheerastatomandatoforaviaastudiareeadaddot -torarsi dall’ambizione paterna, si era subito preso di sincerasimpatiaperquellagiovanepiùfrescachebella,piùassennatacheintelligente.RobertoMancinelli—cosìsichiamavailmedico—sierale-

gatoinamiciziacoll’ingegnereeconCarloLuppoli,coniqualinonfacevamisterodellasuasimpatiaperl’Idaemoltomenodellesueonesteintenzioni.LasignoraClotildeavevaragionediringraziarefervidamente

Iddio.Dopoglistenti,dopolepreoccupazioni,eranovenutiingiornibuoni;giornidisicurezzaedisperanza.Oh,senoncifos-se stato il cruccio per il male seminato da suo cognatoLanciani!...Erastataleiaconsigliareilmiglioarenderealafami-gliadiJacopoil casolareequelpo’diterrapassatiinpossessodelcognatoeereditatidaGiorgio.Ellaavevacompresochequel -larobaeracadutanellemanideldefuntoLancianiconmezzipocodelicatiepuntogenerosi,perquantononillegali.DiazionipropriocontrolaleggeGiorgioLancianinonneave-

vacommessemai.Ilsuotorto—graveperlecoscienzedelicate—erastatoquellodiabusaredegliimbarazzieconomicidella

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poveragente,perimpossessarsilentamentedeiloroaveri.Però,comeavevafattoandareinmaloraalcuni,altriparecchi

egliavevaaiutatiesalvatidallaruina.—Inmindeiconti—siconsolavalabuonasignora—sequel

poveruomohafattodelmale,hapurefattodelbeneaparecchi,adiredidonPaolo.Ilguaioera,cheilmalemaggiorefattodaldefuntononsipo-

tevariparareinnessunamaniera.Ederalosfacelodelladisgra-ziatafamigliaFerrara.Ilpensierodelsuicida,dellavedovaedell’orfana,spessotur -

bavalatranquillitàdellasignoraClotilde.Maeracolpasua,eracolpadisuomiglio,sediquellepoverettenonsisapevapiùnulla?Compassionevoleegenerosa,lasignoraClotildecercavaogni

mezzodifareilbene.Equestoperbisognodelcuoreeancheperildesideriodifardimenticareilmalefattodalcognato.Nonvieraammalatocheellanonsoccorresse;nonvierapoverellocheellanonaiutasse.Giàsierafattaconoscereegiàmoltiavevanoragionedibene-

dirla.Mac’eranoalcuni,chepurenonavendoricevutotortidalde-

funtoLanciani,guardavanointraliceisuoieredielitenevanocomeresponsabilidellestranezzedelmorto.

Dopoalcuneoredilavorointenso—ilfaticosolavorodelta-volino—l’ingegnereLancianiuscìdallostudioeandòsulter-razzogiùinfondoal’ofmicinaperriposareerespirareunabocca-tad’ariapuraefresca.Ilsoledigiugno,nellasuagloriacaldaedorata,battevasule

montagnedilàdalmiumestrappandotintesvariateecupiom-breggiamenti.Lungoisentierieiviottolivagabondisuperlacosta,erauna

continuaascesadivaccheedipecore,chelacaldurascacciavadallapianaperglialtipascoli;ilsuonogorgogliantedeicampani

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poveragente,perimpossessarsilentamentedeiloroaveri.Però,comeavevafattoandareinmaloraalcuni,altriparecchi

egliavevaaiutatiesalvatidallaruina.—Inmindeiconti—siconsolavalabuonasignora—sequel

poveruomohafattodelmale,hapurefattodelbeneaparecchi,adiredidonPaolo.Ilguaioera,cheilmalemaggiorefattodaldefuntononsipo-

tevariparareinnessunamaniera.Ederalosfacelodelladisgra-ziatafamigliaFerrara.Ilpensierodelsuicida,dellavedovaedell’orfana,spessotur -

bavalatranquillitàdellasignoraClotilde.Maeracolpasua,eracolpadisuomiglio,sediquellepoverettenonsisapevapiùnulla?Compassionevoleegenerosa,lasignoraClotildecercavaogni

mezzodifareilbene.Equestoperbisognodelcuoreeancheperildesideriodifardimenticareilmalefattodalcognato.Nonvieraammalatocheellanonsoccorresse;nonvierapoverellocheellanonaiutasse.Giàsierafattaconoscereegiàmoltiavevanoragionedibene-

dirla.Mac’eranoalcuni,chepurenonavendoricevutotortidalde-

funtoLanciani,guardavanointraliceisuoieredielitenevanocomeresponsabilidellestranezzedelmorto.

Dopoalcuneoredilavorointenso—ilfaticosolavorodelta-volino—l’ingegnereLancianiuscìdallostudioeandòsulter-razzogiùinfondoal’ofmicinaperriposareerespirareunabocca-tad’ariapuraefresca.Ilsoledigiugno,nellasuagloriacaldaedorata,battevasule

montagnedilàdalmiumestrappandotintesvariateecupiom-breggiamenti.Lungoisentierieiviottolivagabondisuperlacosta,erauna

continuaascesadivaccheedipecore,chelacaldurascacciavadallapianaperglialtipascoli;ilsuonogorgogliantedeicampani

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eiltintinnaredeibubboli,aggiungevanounanotamestaedolcealamusicadellavalle.Ilmiume,ingrossatodallepioggieprima-verili,correvaimpetuosoeverdastrofralesponderocciose.Faggetagiacevanell’ombra;difronteaFaggeta,ilcastelloer-

geval’altatorrenegliultimiraggirossastri.Giorgiositrovòcongliocchimissisulgrigiocastelloesiindi-

spettì.Chemaiattiravalàlasuaattenzione,chedaunpocoditempononriuscivaadaffacciarsiallavallata,senzacheilsuosguardosiinnalzasselasù?...Sieraingiugnoinoltrato.Varivilleggiantigiàeranopartitiper

ilmare.Nonsarebbepurepartita,almenoperunmese,lafora-stiera?...Il mare, la spiaggia, i bagni nonattiravano la bella signora

Wordmillconlapromessadisvariatipiaceri?Sarebberimastalì,alcastello,tuttal’estateemagarianchel’autunno?Machecosaimportavaalui,chelaforastieraseneandasseo

rimanesse?—Infatti,amechemifa?—risposeilgiovineal’internado-

manda.—Sareiforsetantoscioccodalasciarmiimporredallesueariealtezzose?Nocerto;aluiquelfaresuperbiosononfacevanècaldonè

freddo;diquestoeglierapersuaso;questosiandavadicendoeripetendocondelleespressivealzatedispallaedeisorrisisde-gnosi.Acceseilsigaroesibuttònellasediaasdraio,perdarsiillus-

sodiunpo’diriposoincomodaposizione.L’ariafrescagliaccarezzavailvoltodandogliunsensodibe-

nessere;isuoiocchiriposavanonelverde,ricevendoemandan-doalcuorelapotenteimpressionedelbello.LecampanediFaggetasuonavanoafestaperunaprossima

solennità;eraunsuonosquillanteeunpo’fesso,chesiaccorda-va,adistanza,conloscampanellarepienoegravedellaparroc-chiadelborgo.

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eiltintinnaredeibubboli,aggiungevanounanotamestaedolcealamusicadellavalle.Ilmiume,ingrossatodallepioggieprima-verili,correvaimpetuosoeverdastrofralesponderocciose.Faggetagiacevanell’ombra;difronteaFaggeta,ilcastelloer-

geval’altatorrenegliultimiraggirossastri.Giorgiositrovòcongliocchimissisulgrigiocastelloesiindi-

spettì.Chemaiattiravalàlasuaattenzione,chedaunpocoditempononriuscivaadaffacciarsiallavallata,senzacheilsuosguardosiinnalzasselasù?...Sieraingiugnoinoltrato.Varivilleggiantigiàeranopartitiper

ilmare.Nonsarebbepurepartita,almenoperunmese,lafora-stiera?...Il mare, la spiaggia, i bagni nonattiravano la bella signora

Wordmillconlapromessadisvariatipiaceri?Sarebberimastalì,alcastello,tuttal’estateemagarianchel’autunno?Machecosaimportavaalui,chelaforastieraseneandasseo

rimanesse?—Infatti,amechemifa?—risposeilgiovineal’internado-

manda.—Sareiforsetantoscioccodalasciarmiimporredallesueariealtezzose?Nocerto;aluiquelfaresuperbiosononfacevanècaldonè

freddo;diquestoeglierapersuaso;questosiandavadicendoeripetendocondelleespressivealzatedispallaedeisorrisisde-gnosi.Acceseilsigaroesibuttònellasediaasdraio,perdarsiillus-

sodiunpo’diriposoincomodaposizione.L’ariafrescagliaccarezzavailvoltodandogliunsensodibe-

nessere;isuoiocchiriposavanonelverde,ricevendoemandan-doalcuorelapotenteimpressionedelbello.LecampanediFaggetasuonavanoafestaperunaprossima

solennità;eraunsuonosquillanteeunpo’fesso,chesiaccorda-va,adistanza,conloscampanellarepienoegravedellaparroc-chiadelborgo.

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Dilàdalmiume,lungoiviottolieisentieriserpeggianti,conti-nuavalenta l’ascesadellemandriebiancheggianti, dellecaprezazzerute,dellepecoreserrateleunecontrolealtreesfuggentisuegiùperlacosta.Giorgioguardavaedascoltava, godendo intimamente. Maa

pocoapocosuonieveduteglisiandavanosmorzandoevelandod’intorno;eilricordosicacciòfraluielecosespadroneggiando-lo.Riudìundeliziosoeappassionatocantodidonna,sirisentìcommossoalamissitàstranadidueocchioniscuriluminosi,cheloavevanoavvoltoconpotenzamagnetica.Eunasplendidamigu-radigiovinedonna,daicapellid’oro,lebracciaelespallecandi -deeperfettespiccantinelvestitoneroscintillante,sifrapposefraluieilbellodellanatura.Inquelricordosismarrì;ilsigaroglisispensefralelabbra;

ebbeunmomentodiastrazionecompleta.LoscosselavocedisuasorellaIda,chesalivadicorsalasca-

lettaachiocciolachiamandolo:—Giorgio!Giorgio!Uscìsulterrazzotuttarossadipiacereesorridenteegliporse

unbiglietto.—Èuninvitoperdomani—spiegò.—LamarchesadiPiana

cipregadiprendereparteaunaescursionemontanaperdoma-ni,al’alba.CisarannoancheRobertoMancinellieCarlo,poichèdomanièunfestoneelaferrieraèchiusa.Lamarchesaciinvitatutti;nonsipuòdiredino,nonèvero,Giorgio?Giorgio, bruscamente strappato a quel momento d’oblìo, a

tuttaprimanoncompresequellochedicevalasorella,laqualedovetteripetere.—Chedicelamamma?—chieseinmine.—Ohlamamma!Saibene!...Seseicontentotu!...Ellagiànon

viene,perchèlasalitaledàallostomaco.Dunque?...—Masì,masì!—risposeilgiovine.—Unpo’disvagofarà

beneatutti!

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Dilàdalmiume,lungoiviottolieisentieriserpeggianti,conti-nuavalenta l’ascesadellemandriebiancheggianti, dellecaprezazzerute,dellepecoreserrateleunecontrolealtreesfuggentisuegiùperlacosta.Giorgioguardavaedascoltava, godendo intimamente. Maa

pocoapocosuonieveduteglisiandavanosmorzandoevelandod’intorno;eilricordosicacciòfraluielecosespadroneggiando-lo.Riudìundeliziosoeappassionatocantodidonna,sirisentìcommossoalamissitàstranadidueocchioniscuriluminosi,cheloavevanoavvoltoconpotenzamagnetica.Eunasplendidamigu-radigiovinedonna,daicapellid’oro,lebracciaelespallecandi -deeperfettespiccantinelvestitoneroscintillante,sifrapposefraluieilbellodellanatura.Inquelricordosismarrì;ilsigaroglisispensefralelabbra;

ebbeunmomentodiastrazionecompleta.LoscosselavocedisuasorellaIda,chesalivadicorsalasca-

lettaachiocciolachiamandolo:—Giorgio!Giorgio!Uscìsulterrazzotuttarossadipiacereesorridenteegliporse

unbiglietto.—Èuninvitoperdomani—spiegò.—LamarchesadiPiana

cipregadiprendereparteaunaescursionemontanaperdoma-ni,al’alba.CisarannoancheRobertoMancinellieCarlo,poichèdomanièunfestoneelaferrieraèchiusa.Lamarchesaciinvitatutti;nonsipuòdiredino,nonèvero,Giorgio?Giorgio, bruscamente strappato a quel momento d’oblìo, a

tuttaprimanoncompresequellochedicevalasorella,laqualedovetteripetere.—Chedicelamamma?—chieseinmine.—Ohlamamma!Saibene!...Seseicontentotu!...Ellagiànon

viene,perchèlasalitaledàallostomaco.Dunque?...—Masì,masì!—risposeilgiovine.—Unpo’disvagofarà

beneatutti!

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—OhcomesonocontentaecomesaràcontentaPaolina!—disselafanciulla,lasciandoilfratelloescendendorapidamentelescale.Giorgiosialzòperscendereinofmicina;siappoggiòall’infer-

riatasullaqualeilrosaiointrecciavalesueramemiorite,buttòviailmozziconedisigaroediedeun’ultimaocchiataintorno.Masi ritrasse tostocondispettoestettesu lasogliadell’uscioaguardareadocchilarghiaperti.Sulponticelloaltosulmiume,cheunivaFaggetaunpocosotto

ilcastello,stavarittaedimmobileunadonnavestitadibianco,avvoltanellafantasticalucedeltramonto,—Lei!—mormorò.—Laforastiera!Simiseunamanosulpettopersoffocarvidentrounimprovvi-

so,inesplicabilemartellio.—Guardaquagiù!—soggiunseparlandofrasèesè.—Guar-

daalaferriera!...ame!...Unindeminibilesensodimalessereedidispettoglichiamòsu

laboccaunsorrisoamaro.—Mimissaconunbinoccolo!Chesfacciatainsistenza!... Oh!

maquestaèunaspeciedipersecuzione,miabellaorgogliosa!Sisentivaguardatodaunosguardofreddoesdegnoso,chegli

risvegliavadentrountumultodisentimenti.Voltòbruscamentelespalleelasciòilterrazzo.Manonsifermòinofmicina.Senzadarsiunaragionediquello

che faceva, l’attraversòrapidamente, entrònello studioloesifecealaminestra.Lasignoraeratuttoralà,sulponte;maguardavaaltrove.Che

cosaguardava?...Puntòeglipureilcannocchiale.Ilbinoccolodellaforestieraeramissosulacrocedelsuicidadi

làdalmiume.Giorgiochiuselegelosieperguardaresenzaessereveduto.Dopopochiminutilasignoraabbassòilbinoccoloesenestet-

teimmota.

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—OhcomesonocontentaecomesaràcontentaPaolina!—disselafanciulla,lasciandoilfratelloescendendorapidamentelescale.Giorgiosialzòperscendereinofmicina;siappoggiòall’infer-

riatasullaqualeilrosaiointrecciavalesueramemiorite,buttòviailmozziconedisigaroediedeun’ultimaocchiataintorno.Masi ritrasse tostocondispettoestettesu lasogliadell’uscioaguardareadocchilarghiaperti.Sulponticelloaltosulmiume,cheunivaFaggetaunpocosotto

ilcastello,stavarittaedimmobileunadonnavestitadibianco,avvoltanellafantasticalucedeltramonto,—Lei!—mormorò.—Laforastiera!Simiseunamanosulpettopersoffocarvidentrounimprovvi-

so,inesplicabilemartellio.—Guardaquagiù!—soggiunseparlandofrasèesè.—Guar-

daalaferriera!...ame!...Unindeminibilesensodimalessereedidispettoglichiamòsu

laboccaunsorrisoamaro.—Mimissaconunbinoccolo!Chesfacciatainsistenza!... Oh!

maquestaèunaspeciedipersecuzione,miabellaorgogliosa!Sisentivaguardatodaunosguardofreddoesdegnoso,chegli

risvegliavadentrountumultodisentimenti.Voltòbruscamentelespalleelasciòilterrazzo.Manonsifermòinofmicina.Senzadarsiunaragionediquello

che faceva, l’attraversòrapidamente, entrònello studioloesifecealaminestra.Lasignoraeratuttoralà,sulponte;maguardavaaltrove.Che

cosaguardava?...Puntòeglipureilcannocchiale.Ilbinoccolodellaforestieraeramissosulacrocedelsuicidadi

làdalmiume.Giorgiochiuselegelosieperguardaresenzaessereveduto.Dopopochiminutilasignoraabbassòilbinoccoloesenestet-

teimmota.

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Il soleeracalatonel bruscotramonto, lasciandosi dietrolavagalucedelcrepuscolo.Einquellalucevaporosa,lamiguradiMariaWordmill,quasiso-

spesasulprecipizio,avevaqualchecosadifantastico.Attrattadagliocchimissisulei,adistanza,essaguardòaquella

volta,eGiorgiolevidesulvoltoun’espressionetaleditristezzadolorosa,chedavaalasuabellezzaunfascinonuovo.Stetteunmomentoimmobileecomeassorta;poi,lentamente,conanda-turastanca,passòilponteesalìalcastello.L’ariasi andavarafmittendo. Giorgio, ormai, nondistingueva

cheunalontana,mobilemigurabianca,laqualeprestovennein-ghiottitadall’oscurità.Lacampanadellaminedellagiornataillavoroeragiàsuonata.

Glioperaieranouscititutti;laferriera,cheildìdopodovevare-starechiusa,eradeserta.EGiorgioeraancoralàalaminestracheavevariapertabevendolaquietetristezzadiquell’ora,risalendoconlosguardo,dallaneravalleall’oppostamontagna,minosualafasciadinebbionechenecelavalavetta,epiùsuancora,al’apertoserenoealestelle.—Dio!—sitrovòadinvocare,inteneritodaunprepotentebi-

sognodidolcerifugio.—Dio!...checosasuccedeinme,chenonmisentopiùquellodiprima?Qualcunobussòal’uscio.—Avanti!feceGiorgio.EraCarloLuppoli.Venivaadavvertirlocheladomesticachia-

mavaatavola;laminestraeragiàscodellata.—Ah!—feceGiorgio,comedestandosi.Masiscossesubito

d’intornolostranotorporechelointontiva,einmilandoilbraccioinquellodelsuoimpiegato,disse:—Andiamo!andiamo!nonfacciamoaspettarelamamma;leièdeinostrieh?InfattiCarloLuppoliquelgiornoerainvitatoalacasinadella

ferriera,comeormaisuccedevaspesso.Atavolasi parlòdell’invitodel domani: dovevaessereuna

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Il soleeracalatonel bruscotramonto, lasciandosi dietrolavagalucedelcrepuscolo.Einquellalucevaporosa,lamiguradiMariaWordmill,quasiso-

spesasulprecipizio,avevaqualchecosadifantastico.Attrattadagliocchimissisulei,adistanza,essaguardòaquella

volta,eGiorgiolevidesulvoltoun’espressionetaleditristezzadolorosa,chedavaalasuabellezzaunfascinonuovo.Stetteunmomentoimmobileecomeassorta;poi,lentamente,conanda-turastanca,passòilponteesalìalcastello.L’ariasi andavarafmittendo. Giorgio, ormai, nondistingueva

cheunalontana,mobilemigurabianca,laqualeprestovennein-ghiottitadall’oscurità.Lacampanadellaminedellagiornataillavoroeragiàsuonata.

Glioperaieranouscititutti;laferriera,cheildìdopodovevare-starechiusa,eradeserta.EGiorgioeraancoralàalaminestracheavevariapertabevendolaquietetristezzadiquell’ora,risalendoconlosguardo,dallaneravalleall’oppostamontagna,minosualafasciadinebbionechenecelavalavetta,epiùsuancora,al’apertoserenoealestelle.—Dio!—sitrovòadinvocare,inteneritodaunprepotentebi-

sognodidolcerifugio.—Dio!...checosasuccedeinme,chenonmisentopiùquellodiprima?Qualcunobussòal’uscio.—Avanti!feceGiorgio.EraCarloLuppoli.Venivaadavvertirlocheladomesticachia-

mavaatavola;laminestraeragiàscodellata.—Ah!—feceGiorgio,comedestandosi.Masiscossesubito

d’intornolostranotorporechelointontiva,einmilandoilbraccioinquellodelsuoimpiegato,disse:—Andiamo!andiamo!nonfacciamoaspettarelamamma;leièdeinostrieh?InfattiCarloLuppoliquelgiornoerainvitatoalacasinadella

ferriera,comeormaisuccedevaspesso.Atavolasi parlòdell’invitodel domani: dovevaessereuna

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bellacompagnia.Sidovevapartiredibuon’ora,primachelevas-seilsole.Ilpuntodiriunioneerapropriolìalaferriera,dovesiaprivail

sentierodellasalita.—L’invitovienedallamarchesadiPiana,esaràcertounapia-

cevoleescursione!—osservòlasignoraClotilde.—Quellaèunagentildonna,chefasemprelecoseamodo!—E lamarchesinaClara, checarasignorinaè! —esclamò

Paolina.—Nonèpuntoaltezzosalei;micacome...come...—Fuori!...Comelaforestieradelcastello;lagiovanevedova

Wordmill!—saltòsuIda.—Èverocheèbellissimaericchissima;masidàcertearie!...—Nonseladàperòcontutti!—corressePaolina.—Alafe-

stadiballoincasaPianaerad’unaaffabilitàcheincantava!—Serbalasuasuperbiapernoi!—feceIdaalzandolespalle.—Deveessereun’aristocratica!—disseGiorgioconunsorri-

sochenascosel’amarodelcuore.—Iodico,chenoilesiamotuttiantipatici!—concluseIda,

conun’altraespressivaalzatinadispalle.Sieraalafruttaquandosisentìstridereilcancello.Eranoil

medicoedonPaolo.Preseroilcaffètuttiinsieme;poipassarononelsalottoafare

unpocodimusica.Il medicosuonava il mlautoabbastanzabene; CarloLuppoli

suonavaassaibeneilviolino,ePaolinaaccompagnavaedirigevaipiccoliconcerti.Così,alacasina,leseratepassavanosempreinserenaelieta

intimità.DonPaolo,fanaticoperlamusica,simettevainpoltronaebe-

vevalenoteindevotoraccoglimento,comeseadessel’animasuatuttasiaccompagnasseinunoslancioditenerezzaversoDioelecosesante.—Soloconlamusicailcuoreumanoriesceadesprimerei

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bellacompagnia.Sidovevapartiredibuon’ora,primachelevas-seilsole.Ilpuntodiriunioneerapropriolìalaferriera,dovesiaprivail

sentierodellasalita.—L’invitovienedallamarchesadiPiana,esaràcertounapia-

cevoleescursione!—osservòlasignoraClotilde.—Quellaèunagentildonna,chefasemprelecoseamodo!—E lamarchesinaClara, checarasignorinaè! —esclamò

Paolina.—Nonèpuntoaltezzosalei;micacome...come...—Fuori!...Comelaforestieradelcastello;lagiovanevedova

Wordmill!—saltòsuIda.—Èverocheèbellissimaericchissima;masidàcertearie!...—Nonseladàperòcontutti!—corressePaolina.—Alafe-

stadiballoincasaPianaerad’unaaffabilitàcheincantava!—Serbalasuasuperbiapernoi!—feceIdaalzandolespalle.—Deveessereun’aristocratica!—disseGiorgioconunsorri-

sochenascosel’amarodelcuore.—Iodico,chenoilesiamotuttiantipatici!—concluseIda,

conun’altraespressivaalzatinadispalle.Sieraalafruttaquandosisentìstridereilcancello.Eranoil

medicoedonPaolo.Preseroilcaffètuttiinsieme;poipassarononelsalottoafare

unpocodimusica.Il medicosuonava il mlautoabbastanzabene; CarloLuppoli

suonavaassaibeneilviolino,ePaolinaaccompagnavaedirigevaipiccoliconcerti.Così,alacasina,leseratepassavanosempreinserenaelieta

intimità.DonPaolo,fanaticoperlamusica,simettevainpoltronaebe-

vevalenoteindevotoraccoglimento,comeseadessel’animasuatuttasiaccompagnasseinunoslancioditenerezzaversoDioelecosesante.—Soloconlamusicailcuoreumanoriesceadesprimerei

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sentimentielevati!...Lamusicaèillinguaggiodegliangeli!—so-levadireilbuonprete.QuellaseraPaolinaerainvena.Dopod’aversuonatoconCar-

loLuppolieconildottore,eseguìdasola,consquisitainterpre-tazione, una sonata di Beethoven. Poi, pregata da don Paolo,cantòl’AveMariadiGounodcontaleslanciodaintenerire.—Pareproprioilcantod’unangelo!—avevasusurratoilpre-

te,congliocchiumididicommozione.Rittoalmiancodellafanciulla,CarloLuppolivoltavalepagine

dellamusicadelleggìo.Ilsuovoltotradivaspessoilsentimento,cheormai gli stava saldo in cuore e che si traduceva in unosguardodiadorazionenelqualeavvolgevalasoavecreatura.Paolinaavevaormaipresoatrattarecondelicataconmidenza

quell’ottimogiovine,sempredesiderosodifarlepiacere.Elasisentiva spessissimodire: —SignorCarlo, mi favoriscaquellamusica!SignorCarlo,micerchiiltalpezzo!...SignorCarlo,mifacciaquestooquest’altrofavore!Elui,ilbuongiovinotto,conlagioianegliocchienelsorriso,

sifacevainquattroperrendersiutile,perguadagnarsisemprepiùlaconmidenzadellafanciulla,chesenzaaccorgerseneleeraentrataincuoreevistavasovrana.Quellasera,dopol’AveMariadiGounod,Paolinasieraaffac-

ciataalaminestraapertasulavalle,perconsultareiltempo,cheguaisenonfossestatobelloperilmattinodopo.Maappenalà,siritrasse,chiamandoconvocerauca:—Signor

Carlo!signorCarlo!Ilgiovinelefusubitovicino,eatuttaprimafeceancheluiun

attodisorpresa.—Oh!oh!vengaavedere,signoringegnere!Siaccostaronotuttiallaminestra.Nellanottebuia,lacrocedelsuicida,dilàdalmiume,spiccava

tetraesinistranellafantasticalucechepiovevadall’alto,quasimagicafasciaabbagliante.—Unproiettoreelettrico!—spiegòGiorgio.—E...lalucevie-

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sentimentielevati!...Lamusicaèillinguaggiodegliangeli!—so-levadireilbuonprete.QuellaseraPaolinaerainvena.Dopod’aversuonatoconCar-

loLuppolieconildottore,eseguìdasola,consquisitainterpre-tazione, una sonata di Beethoven. Poi, pregata da don Paolo,cantòl’AveMariadiGounodcontaleslanciodaintenerire.—Pareproprioilcantod’unangelo!—avevasusurratoilpre-

te,congliocchiumididicommozione.Rittoalmiancodellafanciulla,CarloLuppolivoltavalepagine

dellamusicadelleggìo.Ilsuovoltotradivaspessoilsentimento,cheormai gli stava saldo in cuore e che si traduceva in unosguardodiadorazionenelqualeavvolgevalasoavecreatura.Paolinaavevaormaipresoatrattarecondelicataconmidenza

quell’ottimogiovine,sempredesiderosodifarlepiacere.Elasisentiva spessissimodire: —SignorCarlo, mi favoriscaquellamusica!SignorCarlo,micerchiiltalpezzo!...SignorCarlo,mifacciaquestooquest’altrofavore!Elui,ilbuongiovinotto,conlagioianegliocchienelsorriso,

sifacevainquattroperrendersiutile,perguadagnarsisemprepiùlaconmidenzadellafanciulla,chesenzaaccorgerseneleeraentrataincuoreevistavasovrana.Quellasera,dopol’AveMariadiGounod,Paolinasieraaffac-

ciataalaminestraapertasulavalle,perconsultareiltempo,cheguaisenonfossestatobelloperilmattinodopo.Maappenalà,siritrasse,chiamandoconvocerauca:—Signor

Carlo!signorCarlo!Ilgiovinelefusubitovicino,eatuttaprimafeceancheluiun

attodisorpresa.—Oh!oh!vengaavedere,signoringegnere!Siaccostaronotuttiallaminestra.Nellanottebuia,lacrocedelsuicida,dilàdalmiume,spiccava

tetraesinistranellafantasticalucechepiovevadall’alto,quasimagicafasciaabbagliante.—Unproiettoreelettrico!—spiegòGiorgio.—E...lalucevie-

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nedalcastello!—Scommettocheèunafantasiadellaforestiera!—sussurrò

Ida.—Bizzarraidea!—brontolòil medico,chevedevaPaolina

tuttapallidaetremante,congliocchipieniditerrore,missisullacroce.CarloLuppolisentivatremarenellasuaunamaninadellafan-

ciullaelaguardava,dolorosamentecolpitodallospasimochelecontraevailvoltogentile.—Nonènullasignorina!—cercòdirincorarla.—Nonèaltro

cheunproiettoreelettrico!—Ma...quellacroceilluminatainmezzoalbuio!...ècosìlivi -

da!...Comesembragrande!...e...e...parechesimuova!...hopau-ra!hopaura!Elapoverafanciullasislanciòabuttarsifralebracciadella

madre.—Stramberie!—borbottavadonPaolo,mentreglialtricer-

cavanodicalmarePaolinasinghiozzanteeconvulsa.—Che tristecapriccio! —mormoròGiorgioriaffacciandosi

allaminestra.Lalucecontinuavaasegnarenell’ariascuraunfasciolumino-

sosospesofrailcastelloelacroce,comeunmagicolegamedicongiunzionefraqueltristeluogoequellatristememoria.—Tristecapriccio!ripetèGiorgio,nonpotendositoglieredi

là.Elàsitrattenneanchedopochedalsalottofuronouscititutti,

enonsimossesenonquandolalucescomparveimprovvisa-mente.Diritornoalborgodirivaillago,oveavevalasuacamera,Car-

loLuppoli,moltorabbuiato,dicevaaldottoreeadonPaolo,chefacevanolaviaconlui:—Ah,sechisipigliaquelpazzogiuocofosseunuomo,gliela

fareisbollireiolasmaniadellestravaganze!...Manondeveesse-

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nedalcastello!—Scommettocheèunafantasiadellaforestiera!—sussurrò

Ida.—Bizzarraidea!—brontolòil medico,chevedevaPaolina

tuttapallidaetremante,congliocchipieniditerrore,missisullacroce.CarloLuppolisentivatremarenellasuaunamaninadellafan-

ciullaelaguardava,dolorosamentecolpitodallospasimochelecontraevailvoltogentile.—Nonènullasignorina!—cercòdirincorarla.—Nonèaltro

cheunproiettoreelettrico!—Ma...quellacroceilluminatainmezzoalbuio!...ècosìlivi -

da!...Comesembragrande!...e...e...parechesimuova!...hopau-ra!hopaura!Elapoverafanciullasislanciòabuttarsifralebracciadella

madre.—Stramberie!—borbottavadonPaolo,mentreglialtricer-

cavanodicalmarePaolinasinghiozzanteeconvulsa.—Che tristecapriccio! —mormoròGiorgioriaffacciandosi

allaminestra.Lalucecontinuavaasegnarenell’ariascuraunfasciolumino-

sosospesofrailcastelloelacroce,comeunmagicolegamedicongiunzionefraqueltristeluogoequellatristememoria.—Tristecapriccio!ripetèGiorgio,nonpotendositoglieredi

là.Elàsitrattenneanchedopochedalsalottofuronouscititutti,

enonsimossesenonquandolalucescomparveimprovvisa-mente.Diritornoalborgodirivaillago,oveavevalasuacamera,Car-

loLuppoli,moltorabbuiato,dicevaaldottoreeadonPaolo,chefacevanolaviaconlui:—Ah,sechisipigliaquelpazzogiuocofosseunuomo,gliela

fareisbollireiolasmaniadellestravaganze!...Manondeveesse-

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realtrichelaforestiera!DonPaoloscuotevailcapo.Chedonnapotevaesserequella

cheavevagusticosìpazzi!...Lasciasseinpaceimorti,lasciasse!...Nonrisvegliasseneivividellememoriecheeramegliolasciarsepolte.—Gentechevaincercadiemozioni!—dicevaildottore.—

Donnefantastiche,isteriche,daidesideriguastiemalati!

Al’albadelgiornodopo,lacomitivaeraraccoltadavantilaca-sinadellaferriera.L’oriente si andava imbiancando; le campane suonavano

l’avemmariadelmattino.LamarchesaentròunmomentoasalutarelasignoraClotilde,

chenoneradellapartita.Ida,giàpronta,sieraunitaconlealtresignorine.—Paolina!Paolina!—gridavalamarchesinaClara,chiaman-

dolafanciulla,cheancoranonsivedeva.CarloLuppolibenedìincuorsuolagentilesignorina,chepa-

revagliavesseindovinatodentrol’impazienzaperilritardodel-lafanciulla.Paolinascesetosto,unpo’pallida,macosìgraziosanelcostu -

medialpinista,conlasottanalisciaemloscia,cortaminoalpol-paccio,leuose,ilcappellodauomo.Ellarese,sorridendoearrossendoinsiemeilbacioaClarae

stesalamaninainguantataaCarloLuppoli.Iprimiamettersinelsentierodellamontagnafuronolamar-

chesaeGiorgio.Glialtriliseguivano.Unaprocessionegaiadicolori,allegradi

chiacchieriierisatine.Ilmattinoparevafattoapposta.Fresco;unserenosmagliante,

l’ariaacutamenteprofumataevibrantedimillesuoniindistinti;suonidirisvegliodellecoseedellecreature.Smilaronosulponteefuronotostoallospiazzodelcastello.

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realtrichelaforestiera!DonPaoloscuotevailcapo.Chedonnapotevaesserequella

cheavevagusticosìpazzi!...Lasciasseinpaceimorti,lasciasse!...Nonrisvegliasseneivividellememoriecheeramegliolasciarsepolte.—Gentechevaincercadiemozioni!—dicevaildottore.—

Donnefantastiche,isteriche,daidesideriguastiemalati!

Al’albadelgiornodopo,lacomitivaeraraccoltadavantilaca-sinadellaferriera.L’oriente si andava imbiancando; le campane suonavano

l’avemmariadelmattino.LamarchesaentròunmomentoasalutarelasignoraClotilde,

chenoneradellapartita.Ida,giàpronta,sieraunitaconlealtresignorine.—Paolina!Paolina!—gridavalamarchesinaClara,chiaman-

dolafanciulla,cheancoranonsivedeva.CarloLuppolibenedìincuorsuolagentilesignorina,chepa-

revagliavesseindovinatodentrol’impazienzaperilritardodel-lafanciulla.Paolinascesetosto,unpo’pallida,macosìgraziosanelcostu -

medialpinista,conlasottanalisciaemloscia,cortaminoalpol-paccio,leuose,ilcappellodauomo.Ellarese,sorridendoearrossendoinsiemeilbacioaClarae

stesalamaninainguantataaCarloLuppoli.Iprimiamettersinelsentierodellamontagnafuronolamar-

chesaeGiorgio.Glialtriliseguivano.Unaprocessionegaiadicolori,allegradi

chiacchieriierisatine.Ilmattinoparevafattoapposta.Fresco;unserenosmagliante,

l’ariaacutamenteprofumataevibrantedimillesuoniindistinti;suonidirisvegliodellecoseedellecreature.Smilaronosulponteefuronotostoallospiazzodelcastello.

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MariaWordmillaspettavafuori.Ilsuocostumedipannorosso,attillato, semplicissimo, dicevaunminesentimentodi armoniaconi luoghi.Icapelli,negligentementeraccolti epuntatisulanucadaunasolaforcinad’argento,sfuggivanoincioccheondeg-giantidisottoilberrettonero,posatounpo’indietro.Ilmarchesefuilprimoasalutarelabellissimasignora;poi

venneroglialtri,chefuronopregatidipassarenelsalotto,ovedueservitori impalati aspettavanoperservire il caffè e latte,prontisulatavola,conunlussodiaccessori.Eranotuttiraccoltinelsalottodeipasti,mobigliatoconaristo-

craticasemplicità,dall’ampiaminestraainferriatasucuilerosearrampicantisiintrecciavanoaigelsominiconbisbiglioamoro-so.NonmancavanocheGiorgio,PaolinaeCarloLuppoli.—Fermiamociqui!—avevapregatolabiondafanciulla.—

Quellasignoramidàtantasoggezione!Eilgiovine,contentissimo,avevafattosederelagentilecom-

pagnasopraunmasso,nelfoltodeipinielesierasedutovicino.Giorgio,conildorsopoggiatoaltroncod’unapianta,fumava

aspettando.Dentroilcastellononcieravolutoentrare;nonvolevaesporsi

alrischiod’esseretrattato,inmezzoatutti,d’altoinbassodaquellasuperba.Disfogassealtrimentilasuaalterigia!Malagiovinesignora,invecedisfogarel’alterigia,conquistava

tutticoniltattosquisitoelaspontaneaaffabilità.Soloilmarcheseebbeanotare,cheellaognitantoguardavaa

l’usciocomeinattesadiqualcuno.—Avrànotatol’assenzadell’ingegnereedisuasorella—dis -

seasèstesso—esiaspetteràdivederlientraredaunmomentoall’altro.ManèGiorgionèsuasorellacomparvero.L’allegracomitivaripreseprestoilcammino,mettendosinel

sentierosassoso,quasigretoditorrentello,chescendevavaga-

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MariaWordmillaspettavafuori.Ilsuocostumedipannorosso,attillato, semplicissimo, dicevaunminesentimentodi armoniaconi luoghi.Icapelli,negligentementeraccolti epuntatisulanucadaunasolaforcinad’argento,sfuggivanoincioccheondeg-giantidisottoilberrettonero,posatounpo’indietro.Ilmarchesefuilprimoasalutarelabellissimasignora;poi

venneroglialtri,chefuronopregatidipassarenelsalotto,ovedueservitori impalati aspettavanoperservire il caffè e latte,prontisulatavola,conunlussodiaccessori.Eranotuttiraccoltinelsalottodeipasti,mobigliatoconaristo-

craticasemplicità,dall’ampiaminestraainferriatasucuilerosearrampicantisiintrecciavanoaigelsominiconbisbiglioamoro-so.NonmancavanocheGiorgio,PaolinaeCarloLuppoli.—Fermiamociqui!—avevapregatolabiondafanciulla.—

Quellasignoramidàtantasoggezione!Eilgiovine,contentissimo,avevafattosederelagentilecom-

pagnasopraunmasso,nelfoltodeipinielesierasedutovicino.Giorgio,conildorsopoggiatoaltroncod’unapianta,fumava

aspettando.Dentroilcastellononcieravolutoentrare;nonvolevaesporsi

alrischiod’esseretrattato,inmezzoatutti,d’altoinbassodaquellasuperba.Disfogassealtrimentilasuaalterigia!Malagiovinesignora,invecedisfogarel’alterigia,conquistava

tutticoniltattosquisitoelaspontaneaaffabilità.Soloilmarcheseebbeanotare,cheellaognitantoguardavaa

l’usciocomeinattesadiqualcuno.—Avrànotatol’assenzadell’ingegnereedisuasorella—dis -

seasèstesso—esiaspetteràdivederlientraredaunmomentoall’altro.ManèGiorgionèsuasorellacomparvero.L’allegracomitivaripreseprestoilcammino,mettendosinel

sentierosassoso,quasigretoditorrentello,chescendevavaga-

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bondopercosta.L’ingegneresitrovòl’ultimoinsiemeconunagrossasignora

chesalivaansimandoaffannosamente.L’incontrodiparecchimuli,chescendevanocarichidicarbo-

ne,scomposel’ordinedellabrigatella. Si cacciaronotutti, rag -gruppati,nellainsenaturaformatadaduescogli.Quandoripreseroilcammino,Giorgiositrovòfrailmarchese

elaforestiera.—Guardi,guardi,marchese!—esclamòauntrattolagiovine

donna,arrestandosisuloscrimolodellastradetta.—chemagni-micaveduta!Quellevetteimmacolateedesolate,sonounospet-tacolocheesaltal’anima!...Nonsenteleiqualchecosadiindemi -nibilmenteemozionantedentrodisèalavistadiquellaseveragrandiosità?...No?...Eneppurelei,signoringegnere?...Oh,legio-iecontemplative!—minìinunsusurro.—Gioiesublimi,nellequalilospiritoparesiaffaccial’inmini-

to!—soggiunseGiorgiosenzaguardarla,quasicompletandofrasèilpensierodilei.—L’inminito?—fecelagiovinedonna,assorta.Poi,subito,chieselìperlì:—Marchese,cicredeleial’inminito?al’immortalitàdell’ani-

ma?Ilmarchesescosseilcapoconunsorriso.—Elei,ingegnere?—chiesealgiovineconunmieroalzaredi

capo,comesesidegnassedivolgerealuiladomanda.—Iocicredo!—risposeseccamenteGiorgio.—Ealloracrederàneglispiriti!—soggiunselasignoracon

vocevibrataeconunostranobagliorenegliocchi.—Ecrederàpurecheessipossonoimporciunamissione;magaridivendet-ta!—Iocredochegli spiriti nonabbianopassioni! —rispose

l’ingegneremissandolasignoracondurezza.—Nèpuresedurantelavitafuronovittimedisoprusi?—

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bondopercosta.L’ingegneresitrovòl’ultimoinsiemeconunagrossasignora

chesalivaansimandoaffannosamente.L’incontrodiparecchimuli,chescendevanocarichidicarbo-

ne,scomposel’ordinedellabrigatella. Si cacciaronotutti, rag -gruppati,nellainsenaturaformatadaduescogli.Quandoripreseroilcammino,Giorgiositrovòfrailmarchese

elaforestiera.—Guardi,guardi,marchese!—esclamòauntrattolagiovine

donna,arrestandosisuloscrimolodellastradetta.—chemagni-micaveduta!Quellevetteimmacolateedesolate,sonounospet-tacolocheesaltal’anima!...Nonsenteleiqualchecosadiindemi -nibilmenteemozionantedentrodisèalavistadiquellaseveragrandiosità?...No?...Eneppurelei,signoringegnere?...Oh,legio-iecontemplative!—minìinunsusurro.—Gioiesublimi,nellequalilospiritoparesiaffaccial’inmini-

to!—soggiunseGiorgiosenzaguardarla,quasicompletandofrasèilpensierodilei.—L’inminito?—fecelagiovinedonna,assorta.Poi,subito,chieselìperlì:—Marchese,cicredeleial’inminito?al’immortalitàdell’ani-

ma?Ilmarchesescosseilcapoconunsorriso.—Elei,ingegnere?—chiesealgiovineconunmieroalzaredi

capo,comesesidegnassedivolgerealuiladomanda.—Iocicredo!—risposeseccamenteGiorgio.—Ealloracrederàneglispiriti!—soggiunselasignoracon

vocevibrataeconunostranobagliorenegliocchi.—Ecrederàpurecheessipossonoimporciunamissione;magaridivendet-ta!—Iocredochegli spiriti nonabbianopassioni! —rispose

l’ingegneremissandolasignoracondurezza.—Nèpuresedurantelavitafuronovittimedisoprusi?—

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chieseancoraquella,sostenendolosguardoconalterezza.—Nèpureinquestocaso.Conlavesteumana,lospiritodeve

spogliarsidiognipassione.—Anchediquelladellavendetta?...—feceMariaWordmillfer-

mandosisuiduepiediemissandoilgiovineintensamente.—Lavendettaè,dituttelepassioni,lapiùvolgare!—fece

Giorgio.—Sesiammettonoglispiriti,nonsipuòamenodipen-sarlisuperioriallavolgarità.—Edintalcaso,essiconsiglieranno,comeimponeilVangelo,

diporgerel’altraguanciaachicischiaffeggia?—disselasigno-raconunbeffardogestodiriso.—Ma...—soggiunseconunal-trogestodirisopiùbeffardodelprimo—leièunforte,mel’erodimenticato!Eaiforti,tuttelegrandivirtù;anchequelladelper-dono.—Odell’oblìo—concluseGiorgioconvocesordaeilvolto

impallidito—dell’oblìo,cheèlapiùbelladelleinsolenze.Ilmarcheseessendosiindugiatoindietro,iduegiovanisitro-

varonounmomentosoli,unpo’staccatidallacompagnia.Iloroocchis’incontrarono,acutecomepunte,pronteaferire.—Ahtutiprendibeffedime!...conqualdiritto?—dicevano

gliocchigrigilampeggianti.—Ahtuseiunforte?—dicevanogliocchioniscuriluminosie

pienidiminaccia.—Seiunforte?...Lavedremo,miobelsignore!Proseguironoilcamminoinsilenzio;strappandoconlamano

nervosaimioridoratidellaginestra,sparsaaciufmifragliscoglidellacosta;luiguardandodeliberatamenteeostinatamenteal -trove.Inquelpuntoilsentiero,fattoaduntrattostrettissimo,girava

intornoaunanudarocciasporgenteapiccosul’abissoneroeprofondo.Giorgiosifececontrolarocciaperlasciarpassarelasignora.

Maquesta,pernonrasentarlo,siavvicinòtroppoalloscrimoloemiseilpiedesopraunlastroneinbilico,cheoscillò.Conungri-

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chieseancoraquella,sostenendolosguardoconalterezza.—Nèpureinquestocaso.Conlavesteumana,lospiritodeve

spogliarsidiognipassione.—Anchediquelladellavendetta?...—feceMariaWordmillfer-

mandosisuiduepiediemissandoilgiovineintensamente.—Lavendettaè,dituttelepassioni,lapiùvolgare!—fece

Giorgio.—Sesiammettonoglispiriti,nonsipuòamenodipen-sarlisuperioriallavolgarità.—Edintalcaso,essiconsiglieranno,comeimponeilVangelo,

diporgerel’altraguanciaachicischiaffeggia?—disselasigno-raconunbeffardogestodiriso.—Ma...—soggiunseconunal-trogestodirisopiùbeffardodelprimo—leièunforte,mel’erodimenticato!Eaiforti,tuttelegrandivirtù;anchequelladelper-dono.—Odell’oblìo—concluseGiorgioconvocesordaeilvolto

impallidito—dell’oblìo,cheèlapiùbelladelleinsolenze.Ilmarcheseessendosiindugiatoindietro,iduegiovanisitro-

varonounmomentosoli,unpo’staccatidallacompagnia.Iloroocchis’incontrarono,acutecomepunte,pronteaferire.—Ahtutiprendibeffedime!...conqualdiritto?—dicevano

gliocchigrigilampeggianti.—Ahtuseiunforte?—dicevanogliocchioniscuriluminosie

pienidiminaccia.—Seiunforte?...Lavedremo,miobelsignore!Proseguironoilcamminoinsilenzio;strappandoconlamano

nervosaimioridoratidellaginestra,sparsaaciufmifragliscoglidellacosta;luiguardandodeliberatamenteeostinatamenteal -trove.Inquelpuntoilsentiero,fattoaduntrattostrettissimo,girava

intornoaunanudarocciasporgenteapiccosul’abissoneroeprofondo.Giorgiosifececontrolarocciaperlasciarpassarelasignora.

Maquesta,pernonrasentarlo,siavvicinòtroppoalloscrimoloemiseilpiedesopraunlastroneinbilico,cheoscillò.Conungri-

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dosoffocato,l’ingegnerel’afferròperlavitaenonlalasciòsenonquandoilviottolosiapersesicurofralacostaeilpascoloindolcependenza.Unpo’pallidaella,glilevòinvoltoimagnimiciocchiillanguiditidalterroreeglisusurròungrazie,cheparevasirimiutassediuscirledallelabbra.Egliavevalafronteperlatadisudoreelelabbrasmorte.—Signora!—lebisbigliò—visonopericolichenonbisogna

smidare.—Quali?—chieseconlasolitaalterigialagiovinedonna.—Quellidellamontagna,peresempio!—risposecupoGior-

gio.—Venesarebbealtri?—chieseconunsorrisosprezzantela

signora.—Forse!—lealitòinfacciailgiovine,conunguizzoneglioc-

chi.E, senz’altro, la lasciò sola, abbracciandosi con lesto movi -

mentoaunoscoglioecacciandosiarditamentenelmocchioneperascenderesusu,frairamiintricatieipietroniaffondatineimuschi,inmezzoaunselvaggioarrufmìodirododendrieabetiincespugli.Così arrivò, moltoprimadagli altri, in un largorispianodi

monte,tappezzatodiericamiorita,diunsoavevialettovaporoso,conunfoltodiabetisulfondo,segnantilungolacostaunamac-chiacupaminoalazonarocciosa.Nelmezzodelrispianospiccavalabrunacinturadiuncon-

ventoabbandonato,conlabrunachiesasorgenteunpo’inalto,sopraunacompaginedipietreefraunaribellionedierbe.Nellamaestosasolitudine,l’anticoconvento,magnimicamente

triste,erapropizioaipensieridelgiovine.Sibuttòasedereso-praunavanzodimuricciuolodelsagrato,conunsospirodisol-lievo.Nelsuomondointerioreeraunalottadisentimentiindemi-nibili,eraunarrufmìodisensazioni.Risentivacomeunbrividoditerroreperl’incautamossadella

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dosoffocato,l’ingegnerel’afferròperlavitaenonlalasciòsenonquandoilviottolosiapersesicurofralacostaeilpascoloindolcependenza.Unpo’pallidaella,glilevòinvoltoimagnimiciocchiillanguiditidalterroreeglisusurròungrazie,cheparevasirimiutassediuscirledallelabbra.Egliavevalafronteperlatadisudoreelelabbrasmorte.—Signora!—lebisbigliò—visonopericolichenonbisogna

smidare.—Quali?—chieseconlasolitaalterigialagiovinedonna.—Quellidellamontagna,peresempio!—risposecupoGior-

gio.—Venesarebbealtri?—chieseconunsorrisosprezzantela

signora.—Forse!—lealitòinfacciailgiovine,conunguizzoneglioc-

chi.E, senz’altro, la lasciò sola, abbracciandosi con lesto movi -

mentoaunoscoglioecacciandosiarditamentenelmocchioneperascenderesusu,frairamiintricatieipietroniaffondatineimuschi,inmezzoaunselvaggioarrufmìodirododendrieabetiincespugli.Così arrivò, moltoprimadagli altri, in un largorispianodi

monte,tappezzatodiericamiorita,diunsoavevialettovaporoso,conunfoltodiabetisulfondo,segnantilungolacostaunamac-chiacupaminoalazonarocciosa.Nelmezzodelrispianospiccavalabrunacinturadiuncon-

ventoabbandonato,conlabrunachiesasorgenteunpo’inalto,sopraunacompaginedipietreefraunaribellionedierbe.Nellamaestosasolitudine,l’anticoconvento,magnimicamente

triste,erapropizioaipensieridelgiovine.Sibuttòasedereso-praunavanzodimuricciuolodelsagrato,conunsospirodisol-lievo.Nelsuomondointerioreeraunalottadisentimentiindemi-nibili,eraunarrufmìodisensazioni.Risentivacomeunbrividoditerroreperl’incautamossadella

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forestiera;risentiva,conunmierobattitodelcuore,l’impressionediquelbellissimocorpodidonnaperunmomentoabbandonatofralesuebraccia;risentiva,sopratutto,l’inesplicabilesensodiribellioneed’irasordacontroquellacreatura,chelaattiravaesconvolgevaconlastranezzadelcontegnoedelleparoleeconlagrandebellezza.—Nonècheun’insolenteorgogliosachesipiacediturbarmi

ediirritarmi!—pensò—disdegnaipericolielismida!—conti-nuò.—Mabadi!..visonopericolichenonsipossonoimpune-mentesmidare!—minìconunlampod’orgoglionegliocchieunsorrisoamaro.Qualeminaccia,qualefollesperanzaracchiudevanoquellepa-

role?Percertounaminacciapazza,unasperanzaimpossibile,cheperlasecondavoltainbrevissimotempoglisiaffacciaronoal’anima,comeunapotenzanascostaenonancoraindeminibile.Scosseilcapoinattodi compatimentoversosèstesso.Dal

cuoreglisalìalagolaundoloreprofondoesordo,chenondice-valaproprianaturaelapropriaorigine;unainquietitudinetor-mentosaeinsiemeunaspossatezzaeunaimpazienzaindeminibi-le.Volleobbligarel’animaainteressarsidell’esteriore,persoffo -

carel’angoscia.Erabelloquelluogo.Perunalargabreccianelmuro,l’occhio

spaziavanelchiostrodelconvento,conilpozzonelmezzo,fraunquadratodimortellainvadenteeunavanzodisveltearcatesottolegraziosecorniciditerracotta.Erabelloqueldisordinevivodierbaedimiori,fracuilabrezzacorreva,recandobrivididipiacereeilprimoraggiodisoleriscaldavaconpromessed’amo-re!Ilsilenziosolenneerarottodabisbiglidellepiante,damiste-

riosi fruscii di insetti rincorrentisi fra il verde, dal pigolìo diqualcheuccello,dallontano,melanconicocantod’unpasseroso-litario.

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forestiera;risentiva,conunmierobattitodelcuore,l’impressionediquelbellissimocorpodidonnaperunmomentoabbandonatofralesuebraccia;risentiva,sopratutto,l’inesplicabilesensodiribellioneed’irasordacontroquellacreatura,chelaattiravaesconvolgevaconlastranezzadelcontegnoedelleparoleeconlagrandebellezza.—Nonècheun’insolenteorgogliosachesipiacediturbarmi

ediirritarmi!—pensò—disdegnaipericolielismida!—conti-nuò.—Mabadi!..visonopericolichenonsipossonoimpune-mentesmidare!—minìconunlampod’orgoglionegliocchieunsorrisoamaro.Qualeminaccia,qualefollesperanzaracchiudevanoquellepa-

role?Percertounaminacciapazza,unasperanzaimpossibile,cheperlasecondavoltainbrevissimotempoglisiaffacciaronoal’anima,comeunapotenzanascostaenonancoraindeminibile.Scosseilcapoinattodi compatimentoversosèstesso.Dal

cuoreglisalìalagolaundoloreprofondoesordo,chenondice-valaproprianaturaelapropriaorigine;unainquietitudinetor-mentosaeinsiemeunaspossatezzaeunaimpazienzaindeminibi-le.Volleobbligarel’animaainteressarsidell’esteriore,persoffo -

carel’angoscia.Erabelloquelluogo.Perunalargabreccianelmuro,l’occhio

spaziavanelchiostrodelconvento,conilpozzonelmezzo,fraunquadratodimortellainvadenteeunavanzodisveltearcatesottolegraziosecorniciditerracotta.Erabelloqueldisordinevivodierbaedimiori,fracuilabrezzacorreva,recandobrivididipiacereeilprimoraggiodisoleriscaldavaconpromessed’amo-re!Ilsilenziosolenneerarottodabisbiglidellepiante,damiste-

riosi fruscii di insetti rincorrentisi fra il verde, dal pigolìo diqualcheuccello,dallontano,melanconicocantod’unpasseroso-litario.

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GiorgioLancianisialzòpermegliovedere,permegliosentire,edimenticarsinell’ammirazione.Sifecesulcigliodelrispiano.Illago,daquellaaltezza,pareva

inabissatofralasuperbacoronadimonti,tuttoraavvoltinellasoavenebbiolinamattinale,conlevettenelprimosole.—Èbello!èbello!èbello!—mormorò,inunasmaniadisen-

tirsispadroneggiatodallabellezza.Maisuoiocchisistaccaronodallamagnimicascenagrandiosa

esitrovaronolungoilsentieroserpeggiantedisotto, lungoilquale,amiancodelmarchese,ascendevalentamentelaforestieranelcostumedialpinella,segnantefrailverdecupounamobilemacchiadirossoviolento,comeungranmiorespintosu,inalto.

Quandolalietacompagniaarrivòsulospiazzo,parveaGior-gio,che,insiemeconlasolitudineeilsilenzio,senefosseandataanchelapartepiùbelladelpittorescoluogo.Eglisentivachefralamaggiorpartediquellepersoneelana-

turasuperbanoncorrevanofremitidisimpatia,eglisembrava-nodegliimportuni,degliintrusi.Poi,quelletoilette,queicicalecci,quellerisate,gliguastavano

ilpaesaggiocomeunastonatura.Siunìperòalacompagnia,chesiinternònellavalle,dove,inunacasettadiproprietàdelmar-chese,iservitorieranominodalmattinooccupatiadarariaallestanze,adisporreperilriposoelamensaeadimbandirelaco -lazione.Quiviinfatti,lesignoreelesignorinechesifosserosentiteun

po’stanche,avrebberopotutoriposareminoall’oradellacolazio-ne,ripararealdisordinedellatoeletta,rinfrescarsi,goderequal -cheoradilibertà.Lacasetta,messodisghembosulmiancodelmonte,quasian-

nidatainunfoltodirigogliosicastani,inghiottìinunattimolamaggiorpartedellacompagnia.Deglialtri,chisibuttòagiaceresul’erba,chisceseabereala

68

GiorgioLancianisialzòpermegliovedere,permegliosentire,edimenticarsinell’ammirazione.Sifecesulcigliodelrispiano.Illago,daquellaaltezza,pareva

inabissatofralasuperbacoronadimonti,tuttoraavvoltinellasoavenebbiolinamattinale,conlevettenelprimosole.—Èbello!èbello!èbello!—mormorò,inunasmaniadisen-

tirsispadroneggiatodallabellezza.Maisuoiocchisistaccaronodallamagnimicascenagrandiosa

esitrovaronolungoilsentieroserpeggiantedisotto, lungoilquale,amiancodelmarchese,ascendevalentamentelaforestieranelcostumedialpinella,segnantefrailverdecupounamobilemacchiadirossoviolento,comeungranmiorespintosu,inalto.

Quandolalietacompagniaarrivòsulospiazzo,parveaGior-gio,che,insiemeconlasolitudineeilsilenzio,senefosseandataanchelapartepiùbelladelpittorescoluogo.Eglisentivachefralamaggiorpartediquellepersoneelana-

turasuperbanoncorrevanofremitidisimpatia,eglisembrava-nodegliimportuni,degliintrusi.Poi,quelletoilette,queicicalecci,quellerisate,gliguastavano

ilpaesaggiocomeunastonatura.Siunìperòalacompagnia,chesiinternònellavalle,dove,inunacasettadiproprietàdelmar-chese,iservitorieranominodalmattinooccupatiadarariaallestanze,adisporreperilriposoelamensaeadimbandirelaco -lazione.Quiviinfatti,lesignoreelesignorinechesifosserosentiteun

po’stanche,avrebberopotutoriposareminoall’oradellacolazio-ne,ripararealdisordinedellatoeletta,rinfrescarsi,goderequal -cheoradilibertà.Lacasetta,messodisghembosulmiancodelmonte,quasian-

nidatainunfoltodirigogliosicastani,inghiottìinunattimolamaggiorpartedellacompagnia.Deglialtri,chisibuttòagiaceresul’erba,chisceseabereala

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pollad’acquascaturanteconfrescosgocciolìodaunmassomu-scoso, in un verde recesso, chi continuòad arrampicarsi perviottoliappenatracciatiechisiinternònellavalle.GiorgioLanciani pensòdi tornarealconventoabbandonato

pervisitarlominutamenteprimachegli altri vi afmluissero.Sieraappenaincamminato,quandosisentìchiamaredallasorellaIda,cheuscivaalloradallacasettainsiemeconPaolina,ilmedicoeCarlo,Luppoli.—Giorgio!NoisivaminoalDosso!—AlDosso?...dov’é?—Èdentronellavalle;sorgesopraunaspeciediisolottofra

lecimealtedeimonti!—spiegòilmedico.—Èunpaesucciodeipiùpittoreschi.Èilmiopaese;visononato,eimieivivonolà!—Enoisivaafarelaconoscenzadellafamigliadelsignor

dottore!—dissePaolina.—Setulopermetti,Giorgio!—feceildottore.—Imieivec-

chisarannofelicidiconoscerelesignorine.Sonomontanariabi-tuatialavorarelaterra;masongentesempliceedicuore.Per-metti,Giorgio?Figurarsiseeglinonlopermetteva!Sarebbeandatovolentieri

anchelui,senonavessegiàmissatodirecarsialconventoabban-donatoperammirarvicertidettagliarchitettonici,pervederedavicinoeasuoagiocertifregiminuti,certecorniciditerracotta,certiarchettinidiunaeleganzaed’unagraziainminite.—Alloraavanti! —disseCarloLuppoli prendendoPaolina

sottobraccio.—Arrivederci,Giorgio!—losalutòilmedico,chesitenevavi-

cinoIda.—Ciao!edl’aituoivecchi,chedesiderodiconoscerlianch’io

echeungiornoverròalDossoconte!—Ognipromessaèdebito!—feceilmedicoavviandosi.Giorgiogligridòdietro:—Tornereteperlacolazione?

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pollad’acquascaturanteconfrescosgocciolìodaunmassomu-scoso, in un verde recesso, chi continuòad arrampicarsi perviottoliappenatracciatiechisiinternònellavalle.GiorgioLanciani pensòdi tornarealconventoabbandonato

pervisitarlominutamenteprimachegli altri vi afmluissero.Sieraappenaincamminato,quandosisentìchiamaredallasorellaIda,cheuscivaalloradallacasettainsiemeconPaolina,ilmedicoeCarlo,Luppoli.—Giorgio!NoisivaminoalDosso!—AlDosso?...dov’é?—Èdentronellavalle;sorgesopraunaspeciediisolottofra

lecimealtedeimonti!—spiegòilmedico.—Èunpaesucciodeipiùpittoreschi.Èilmiopaese;visononato,eimieivivonolà!—Enoisivaafarelaconoscenzadellafamigliadelsignor

dottore!—dissePaolina.—Setulopermetti,Giorgio!—feceildottore.—Imieivec-

chisarannofelicidiconoscerelesignorine.Sonomontanariabi-tuatialavorarelaterra;masongentesempliceedicuore.Per-metti,Giorgio?Figurarsiseeglinonlopermetteva!Sarebbeandatovolentieri

anchelui,senonavessegiàmissatodirecarsialconventoabban-donatoperammirarvicertidettagliarchitettonici,pervederedavicinoeasuoagiocertifregiminuti,certecorniciditerracotta,certiarchettinidiunaeleganzaed’unagraziainminite.—Alloraavanti! —disseCarloLuppoli prendendoPaolina

sottobraccio.—Arrivederci,Giorgio!—losalutòilmedico,chesitenevavi-

cinoIda.—Ciao!edl’aituoivecchi,chedesiderodiconoscerlianch’io

echeungiornoverròalDossoconte!—Ognipromessaèdebito!—feceilmedicoavviandosi.Giorgiogligridòdietro:—Tornereteperlacolazione?

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—Sì!—Sì—ripeteronoinsiemeIdaePaolina.Maildottoreassicuròchesarebberotornatiappenaperilcaf -

fè.Seisuoivecchiavesseroinsistito,comeeradaprevedersipertrattenerliamangiarpolentaelatteequattrofettedisalameca -salingo,comediredino,poveragente?—C’èpoiuncertovinarello—promiseaCarlo—checom-

pensadelleleccorniedeisignori.Ciao,Giorgio!Questistetteaseguiredegliocchilesorelleegliamici,minchè

potèvederli camminare lesti e contenti per lastradettadellavallechesiandavarinserrandoeinfoltendo.—Stannovolentieriinsieme!—pensò—sivoglionobene.

Sonoonestiebuoni;illoroamoreèriposo;nonconvulsione;èdolcezzaesperanza;nonamarezzaedisperazione.Sisposeran-no.Illoroaffettocambieràdinatura,manond’intensità;saran-nofelicicomesipuòesserloquagiù.Chefortuna—sospirò—imbattersiinunadonnacherispondaalnostroaffetto!Echedi-sgrazia—susurrò—l’incontrarsiinunacreaturachemettelarivoluzionenelsentimento!Siscosseaquestolamentodell’anima.Perchèpensavaaciò?...

Aladomanda,cheglivenivadall’intimoprofondo,eglitrasalì;poisiinacerbìcontrosèstessoesisentìtuttoamarodiincre-sciositàedidispetto.Ilsolesaettavai suoiraggisulrispiano;dallavallesofmiava

l’ariafresca,checorrevaper l’ericamiorita, facendolaoscillarecomeungranvelodiunbelviolettointenso.Eglicamminavarasentandoilmonte,dovelepiantependuli

dellacostasegnavanounamobilestrisciaombreggiata.Giròintornoalconvento.Perunaporticinasocchiusa,entròin

unrecintonondisfattodaltempo.Alcunecrociarrugginiteesbi-lenche,alcuniciufmidimortellaequalchecippo,tuttoselvaggia-menteintrecciatodaunaribellionedierbe,dicevanochequelloeral’anticocimiterodelconvento.

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—Sì!—Sì—ripeteronoinsiemeIdaePaolina.Maildottoreassicuròchesarebberotornatiappenaperilcaf -

fè.Seisuoivecchiavesseroinsistito,comeeradaprevedersipertrattenerliamangiarpolentaelatteequattrofettedisalameca -salingo,comediredino,poveragente?—C’èpoiuncertovinarello—promiseaCarlo—checom-

pensadelleleccorniedeisignori.Ciao,Giorgio!Questistetteaseguiredegliocchilesorelleegliamici,minchè

potèvederli camminare lesti e contenti per lastradettadellavallechesiandavarinserrandoeinfoltendo.—Stannovolentieriinsieme!—pensò—sivoglionobene.

Sonoonestiebuoni;illoroamoreèriposo;nonconvulsione;èdolcezzaesperanza;nonamarezzaedisperazione.Sisposeran-no.Illoroaffettocambieràdinatura,manond’intensità;saran-nofelicicomesipuòesserloquagiù.Chefortuna—sospirò—imbattersiinunadonnacherispondaalnostroaffetto!Echedi-sgrazia—susurrò—l’incontrarsiinunacreaturachemettelarivoluzionenelsentimento!Siscosseaquestolamentodell’anima.Perchèpensavaaciò?...

Aladomanda,cheglivenivadall’intimoprofondo,eglitrasalì;poisiinacerbìcontrosèstessoesisentìtuttoamarodiincre-sciositàedidispetto.Ilsolesaettavai suoiraggisulrispiano;dallavallesofmiava

l’ariafresca,checorrevaper l’ericamiorita, facendolaoscillarecomeungranvelodiunbelviolettointenso.Eglicamminavarasentandoilmonte,dovelepiantependuli

dellacostasegnavanounamobilestrisciaombreggiata.Giròintornoalconvento.Perunaporticinasocchiusa,entròin

unrecintonondisfattodaltempo.Alcunecrociarrugginiteesbi-lenche,alcuniciufmidimortellaequalchecippo,tuttoselvaggia-menteintrecciatodaunaribellionedierbe,dicevanochequelloeral’anticocimiterodelconvento.

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Inmezzoaquell’arrufmiodiricordimortuariedipazzavege-tazione,uncipressoaltoesottilesiinnalzava,quasiaguidareilpensiero dal melanconico luogo nello spazio, e su su, mino al’ideasuprema.Appoggiatoallostipitedellaporticina,Giorgiopensavalemol-

tevitetrascorseinquelconventoeminiteinquelbreverecinto;vitedi reclusionequasi semprevolontaria, di fugadalla mierabattagliaumana, di preghiera indisturbata, di contemplazionefacileeoziosa.Alui,fattoperillavoroeentusiastadellavoro,cheegliconsi-

deravanongiàcomeunacondanna,macomedivinoprivilegioconcessoal’uomo,unasimilevitaparevameschina,inurtocongli alti intendimenti di Dio. Disertare dal gran campo dovel’uomodevelottareperilbenesuoedeglialtri,gliparevaquasiunaviltà.—FuggireilpropriosimilepermegliosentireIddioemeglio

pregarlo!—andavamormorando.—ComeseDiononlosipre-gasselavorando—soggiungeva.—Illavoroèpreghiera;malapreghieranonèlavoro.Ciòchenobilita l’uomoè l’impiegodituttelesueforzeperunoscopovantaggiosoasèeaglialtri!...Ri -nunciareallavitacomuneèdisprezzareunaforzadaDioedallanatura messa nell’anima dell’uomo: l’energia. E questa forza,perchècifudatasenonperesserecapacididibattercinellavita,dilottare,diviverefranoistessi?Unafolatad’ariasofmiòfral’intrecciodelleerbeedegliarbusti

conunbisbigliomisterioso.Unverderamarroguizzòsulasom-mitàd’uncippo,estettefermo,congliocchiettiapertieimmobi-li.Unfringuellovolòdalmuricciuolodicintainvettaalcipresso,eadistanza,unpasserosolitariotrillòunanotamelanconica.AGiorgiosembròchelecoseelecreaturevolesseroprotesta -

recontrolesueidee.—Ahdiquestaforzasihaspecialmentebisognoperleinter-

nelotte?—disse,quasiarispostaalaprotesta.

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Inmezzoaquell’arrufmiodiricordimortuariedipazzavege-tazione,uncipressoaltoesottilesiinnalzava,quasiaguidareilpensiero dal melanconico luogo nello spazio, e su su, mino al’ideasuprema.Appoggiatoallostipitedellaporticina,Giorgiopensavalemol-

tevitetrascorseinquelconventoeminiteinquelbreverecinto;vitedi reclusionequasi semprevolontaria, di fugadalla mierabattagliaumana, di preghiera indisturbata, di contemplazionefacileeoziosa.Alui,fattoperillavoroeentusiastadellavoro,cheegliconsi-

deravanongiàcomeunacondanna,macomedivinoprivilegioconcessoal’uomo,unasimilevitaparevameschina,inurtocongli alti intendimenti di Dio. Disertare dal gran campo dovel’uomodevelottareperilbenesuoedeglialtri,gliparevaquasiunaviltà.—FuggireilpropriosimilepermegliosentireIddioemeglio

pregarlo!—andavamormorando.—ComeseDiononlosipre-gasselavorando—soggiungeva.—Illavoroèpreghiera;malapreghieranonèlavoro.Ciòchenobilita l’uomoè l’impiegodituttelesueforzeperunoscopovantaggiosoasèeaglialtri!...Ri -nunciareallavitacomuneèdisprezzareunaforzadaDioedallanatura messa nell’anima dell’uomo: l’energia. E questa forza,perchècifudatasenonperesserecapacididibattercinellavita,dilottare,diviverefranoistessi?Unafolatad’ariasofmiòfral’intrecciodelleerbeedegliarbusti

conunbisbigliomisterioso.Unverderamarroguizzòsulasom-mitàd’uncippo,estettefermo,congliocchiettiapertieimmobi-li.Unfringuellovolòdalmuricciuolodicintainvettaalcipresso,eadistanza,unpasserosolitariotrillòunanotamelanconica.AGiorgiosembròchelecoseelecreaturevolesseroprotesta -

recontrolesueidee.—Ahdiquestaforzasihaspecialmentebisognoperleinter-

nelotte?—disse,quasiarispostaalaprotesta.

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—Leviolentilottefralepassionieildisprezzodellemedesi-me!Lavolontàdellaresistenza,iltrionfodellavittoria!Tuttoundrammafralamateriael’animaeildesideriodellaperfezione!...Sonopiùdolorosi,sonopiùtragiciidrammichesuccedononelmondointeriore,oquellidegliuominifradiloroelecose?—sisentìbruscamentechiederedentrodisè.—Chilosa?—gliparvedisentirsirisponderedall’ariasusur-

rantenellaribellionedelleerbe.—Chilosa!—gligorgheggiòilfringuellodall’altodelcipres-

so.—Illavoro!nonv’hacheillavoro!—concluseGiorgio.—Il

lavororichiedepensieroeforza;siimpadroniscedell’uomo;losottraealpericolodelsoverchiomeditare,cheèsnervantefaticadellospirito;lodifendedallelotteinterne.—Davvero?L’interrogazione beffarda veniva in quel punto lanciata

nell’ariadalpasserosolitario,chesieraavvicinato.—Sì;illavorodifendel’uomodalpericolodellelotteinterne!

—ripetèGiorgio.—Tunonlavoridunque?Ohquelpasserocheglifacevaabottaerispostacomesefra

essoeisuoipensiericorresseun’intelligenza.—Dunqueinsostanzaun’internalotta?—sichieseconvago

sgomento.Lasciò il piccolo cimitero abbandonato; entrò nel chiostro.

Fecelascalascoperta,dagliscalinilogoratidall’usoedaltempo.Sitrovòinunandronemiancheggiatodacellesenzausci;piccoleechiattestanzuccedalleminestrelleapertesul’abetaia.Entròinunadiquellecelle.Controilmurosgretolato,ilpavi-

mentorecavaancorailsegnodelpagliericcio;poveroedurolet-toditantipoverelliinmiacchitidaldigiuno,forselogoratidaasti-nenzeecilicio,forsesoccombential’improbalottafralacarneelospirito.

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—Leviolentilottefralepassionieildisprezzodellemedesi-me!Lavolontàdellaresistenza,iltrionfodellavittoria!Tuttoundrammafralamateriael’animaeildesideriodellaperfezione!...Sonopiùdolorosi,sonopiùtragiciidrammichesuccedononelmondointeriore,oquellidegliuominifradiloroelecose?—sisentìbruscamentechiederedentrodisè.—Chilosa?—gliparvedisentirsirisponderedall’ariasusur-

rantenellaribellionedelleerbe.—Chilosa!—gligorgheggiòilfringuellodall’altodelcipres-

so.—Illavoro!nonv’hacheillavoro!—concluseGiorgio.—Il

lavororichiedepensieroeforza;siimpadroniscedell’uomo;losottraealpericolodelsoverchiomeditare,cheèsnervantefaticadellospirito;lodifendedallelotteinterne.—Davvero?L’interrogazione beffarda veniva in quel punto lanciata

nell’ariadalpasserosolitario,chesieraavvicinato.—Sì;illavorodifendel’uomodalpericolodellelotteinterne!

—ripetèGiorgio.—Tunonlavoridunque?Ohquelpasserocheglifacevaabottaerispostacomesefra

essoeisuoipensiericorresseun’intelligenza.—Dunqueinsostanzaun’internalotta?—sichieseconvago

sgomento.Lasciò il piccolo cimitero abbandonato; entrò nel chiostro.

Fecelascalascoperta,dagliscalinilogoratidall’usoedaltempo.Sitrovòinunandronemiancheggiatodacellesenzausci;piccoleechiattestanzuccedalleminestrelleapertesul’abetaia.Entròinunadiquellecelle.Controilmurosgretolato,ilpavi-

mentorecavaancorailsegnodelpagliericcio;poveroedurolet-toditantipoverelliinmiacchitidaldigiuno,forselogoratidaasti-nenzeecilicio,forsesoccombential’improbalottafralacarneelospirito.

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Ebbelavisionediunfraticellodallastentapersonadiguaz-zantenellabrunavestemonacale.Ilfraticellosifermavasulasogliadellacella facendoun largosegnodi croce; entrava; sibuttavaginocchioniperterracongliocchivagantinelmittodegliabetitristi,l’animastaccatadallamateriadaunsupremosforzodiastrazione,difugaversol’ideasuprema.—Devonoesseremomentidipuradolcezza!—pensò.—Ma

èunadolcezzaconcessaapochi.Glipassòrapidonellospiritoilpensierochelafebbreperle

gioiesovrumanepotesseesserecausatadalsanguealteratodaegoismo.E,continuandolavisione,sitrovòasorriderealfrati -celloassortoconcompatimentoeamarezza.Unbrusìodipassi,fuori,neldesertoandrone.Chimaipoteva

essere?...Chivenivaadingombrarelasuasolitudine?SifecesulasogliaMariaWordmill,conilberrettoinmanoei

magnimicicapelliquasidisciolti,venivalentamentealasuavolta.Al’appariredilui,sifermò,eglilevòinvoltounosguardoseriodopoalcunisguardifugacieunincertobatteredellepalpebre,chetradivanounalottaconsèstessa.Eglisalutòeritolseperilprimogliocchidallasignora,cheri-

preseacamminareegliarrivòdinanzi.—Unacella?—chieseconlavocearmoniosa,sporgendoil

capopervederdentro.Ilgiovineaccennòdisì,facendosiaunlatoperlasciarlaentra-

re.Ellasifecealaminestrella.Inquelpiccoloangustospazio,sulosfondoverdeirradiato

dalsole,chevibattevainpienodall’altosenzatoccarlo,losqui -sitodisegnodellapersona,labellezzaraggiantedellatestabion-da,spiccavanoconviolentocontrasto.—Poverifrati!—sospiròlasignora.—Chevitadev’essere

statalaloro!—Tristeforse,mavolontaria!—risposeilgiovine.—Volontaria?chisachenonubbidisseroaduncomando,che

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Ebbelavisionediunfraticellodallastentapersonadiguaz-zantenellabrunavestemonacale.Ilfraticellosifermavasulasogliadellacella facendoun largosegnodi croce; entrava; sibuttavaginocchioniperterracongliocchivagantinelmittodegliabetitristi,l’animastaccatadallamateriadaunsupremosforzodiastrazione,difugaversol’ideasuprema.—Devonoesseremomentidipuradolcezza!—pensò.—Ma

èunadolcezzaconcessaapochi.Glipassòrapidonellospiritoilpensierochelafebbreperle

gioiesovrumanepotesseesserecausatadalsanguealteratodaegoismo.E,continuandolavisione,sitrovòasorriderealfrati -celloassortoconcompatimentoeamarezza.Unbrusìodipassi,fuori,neldesertoandrone.Chimaipoteva

essere?...Chivenivaadingombrarelasuasolitudine?SifecesulasogliaMariaWordmill,conilberrettoinmanoei

magnimicicapelliquasidisciolti,venivalentamentealasuavolta.Al’appariredilui,sifermò,eglilevòinvoltounosguardoseriodopoalcunisguardifugacieunincertobatteredellepalpebre,chetradivanounalottaconsèstessa.Eglisalutòeritolseperilprimogliocchidallasignora,cheri-

preseacamminareegliarrivòdinanzi.—Unacella?—chieseconlavocearmoniosa,sporgendoil

capopervederdentro.Ilgiovineaccennòdisì,facendosiaunlatoperlasciarlaentra-

re.Ellasifecealaminestrella.Inquelpiccoloangustospazio,sulosfondoverdeirradiato

dalsole,chevibattevainpienodall’altosenzatoccarlo,losqui -sitodisegnodellapersona,labellezzaraggiantedellatestabion-da,spiccavanoconviolentocontrasto.—Poverifrati!—sospiròlasignora.—Chevitadev’essere

statalaloro!—Tristeforse,mavolontaria!—risposeilgiovine.—Volontaria?chisachenonubbidisseroaduncomando,che

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nonrispondesseroadunavocechelichiamavaalasolitudine,alameditazione!—susurròcomeparlandofrasèesè.Poi,conaccentoimprovvisamenteinasprito,disse:—Leinoncredeaicomandi,allevocimisterioseesopranaturali,cheimpongonoesuggerisconoattispessoincresciosiequalchevoltadolorosi?Eglinonrispose.Attraversogliocchiscurieluminosid’una

missaprofondità,gliparvediindovinareunaoscurapassioneeinsiemeunaminacciacheloturbarono.Lasignorauscìdallacellasenzaaspettarelarisposta.Chinò

lievementeilcapoinsegnodisaluto,rifecel’androne,sceselascala.Eglisentìisuoipassirisonaregiùnelchiostrodeserto;lisentì

allontanarsienonsimossedallaportadellacella.Trasalìaunmievolesuonodicampanechevenivadalbassoe

facevaimpressioneinquelgrandesilenzio.Parvealgiovanechequelsuonofossemandatodallarealtàa

scuoterlodaisogni!—Questoconventoabbandonato—pensò—èimbevutodi

ricordi.Forseisantiuominiquivissutiequimorti,ritornanoavagare in ispirito fra queste mura. E il loro spirito aleggiad’intornoal visitatorestaccandolodallecose, offuscandogli laragioneconunmalatobisognodimeditare.Scosseilcapomormorando:—Quandonellavitasièaccettatalapartedilavoratore,non

convienesnervarsifraleruined’unpassatochenonèilproprioecheinmluiscesulsentimentoesulafantasia.Attraversòl’androne,sceselascala,inmilòunusciosenzapor -

taesitrovòfuori,fral’ericamiorita,al’aperto,al’aspettodellascenasuperbadeimontiinlontananzadallevettenevosesfolgo-rantinelsole.—Ohlalibertà!—fece,conunsospirodisollievo.—Ifrati

sonomorti,maèrimastolàdentroilgeniodell’Abbazia!—sog-giunsesorridendo.—Edeveessereungeniopotentechespa-

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nonrispondesseroadunavocechelichiamavaalasolitudine,alameditazione!—susurròcomeparlandofrasèesè.Poi,conaccentoimprovvisamenteinasprito,disse:—Leinoncredeaicomandi,allevocimisterioseesopranaturali,cheimpongonoesuggerisconoattispessoincresciosiequalchevoltadolorosi?Eglinonrispose.Attraversogliocchiscurieluminosid’una

missaprofondità,gliparvediindovinareunaoscurapassioneeinsiemeunaminacciacheloturbarono.Lasignorauscìdallacellasenzaaspettarelarisposta.Chinò

lievementeilcapoinsegnodisaluto,rifecel’androne,sceselascala.Eglisentìisuoipassirisonaregiùnelchiostrodeserto;lisentì

allontanarsienonsimossedallaportadellacella.Trasalìaunmievolesuonodicampanechevenivadalbassoe

facevaimpressioneinquelgrandesilenzio.Parvealgiovanechequelsuonofossemandatodallarealtàa

scuoterlodaisogni!—Questoconventoabbandonato—pensò—èimbevutodi

ricordi.Forseisantiuominiquivissutiequimorti,ritornanoavagare in ispirito fra queste mura. E il loro spirito aleggiad’intornoal visitatorestaccandolodallecose, offuscandogli laragioneconunmalatobisognodimeditare.Scosseilcapomormorando:—Quandonellavitasièaccettatalapartedilavoratore,non

convienesnervarsifraleruined’unpassatochenonèilproprioecheinmluiscesulsentimentoesulafantasia.Attraversòl’androne,sceselascala,inmilòunusciosenzapor -

taesitrovòfuori,fral’ericamiorita,al’aperto,al’aspettodellascenasuperbadeimontiinlontananzadallevettenevosesfolgo-rantinelsole.—Ohlalibertà!—fece,conunsospirodisollievo.—Ifrati

sonomorti,maèrimastolàdentroilgeniodell’Abbazia!—sog-giunsesorridendo.—Edeveessereungeniopotentechespa-

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droneggianell’animadell’incautochelasmida!Rifece la via di ritornoa la casetta della valle. Nonvoleva

mancareal’oradellacolazione,neldubbiochelesorelle,ilme -dicoeCarloLuppolinontornasserointempo.L’assenzadituttiloropotevaesserenotataeparereunascortesia.Arrivòche lacolazioneeraprontasu lunghe tavoleriunite

fuori,unpocosudallacasa,inunrispianoombreggiatodaca-stagnieappenasforacchiatodalsole.Alcunesignoreesignorineeranoandatepermiorietornavano

conlemanipienedigranmazzidiginestra,ciclamini,rododen-dri,ramidifelci,miorid’ognimanieraefascid’erbearomatiche.Igiovanottidellacompagniaaiutavanoadisporreerbeemiori

ingranvasiditerracotta,chedovevanoadornarelatavola.Lesignore,riposateerinfrescate,eranouscitetuttedallaca-

setta,estavanosparseagruppi,oasederesul’erbainsiemecongli uomini, oppurepasseggiavanoaccompagnatedai cavalieri;alcunebadavanoalatavola,aladisposizionedellafruttaedeidolci,ealadistribuzionedeiposti;unabrunetta;tuttabrio,sidondolava,sedutainunintrecciodifronde;ungiovinelaspin-gevainsufralerame;edellaridevanervosamente,frailpiacereelapaura.Ungiovanotto,ininappuntabilecostumed’alpinista,sieraar-

rampicatosuunapianta,edilàimitavailcantodegliuccelliinmanierameravigliosa,attirandosilodeeapplausi.MariaWordmill,distesasul’erba,conilgomitopuntatoalsuo-

loelatestasostenutadallamano,conversavaanimatamenteconilmarchese.—Quaingegnere!...decidalei!...—dissequestiaGiorgio,che

passavadilàperavvicinarsialacasa.—Decidalei.Siparlavad’amore.Lasignorasostiene,chel’amorevero,l’amorealto,èquellochenonsipiegaaipiaceridellapassione.—Già!l’amorechefaviverenellospiritodell’uomocomeun

essereideale,alto,intangibile!—fecelasignorasenzalevaregli

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droneggianell’animadell’incautochelasmida!Rifece la via di ritornoa la casetta della valle. Nonvoleva

mancareal’oradellacolazione,neldubbiochelesorelle,ilme -dicoeCarloLuppolinontornasserointempo.L’assenzadituttiloropotevaesserenotataeparereunascortesia.Arrivòche lacolazioneeraprontasu lunghe tavoleriunite

fuori,unpocosudallacasa,inunrispianoombreggiatodaca-stagnieappenasforacchiatodalsole.Alcunesignoreesignorineeranoandatepermiorietornavano

conlemanipienedigranmazzidiginestra,ciclamini,rododen-dri,ramidifelci,miorid’ognimanieraefascid’erbearomatiche.Igiovanottidellacompagniaaiutavanoadisporreerbeemiori

ingranvasiditerracotta,chedovevanoadornarelatavola.Lesignore,riposateerinfrescate,eranouscitetuttedallaca-

setta,estavanosparseagruppi,oasederesul’erbainsiemecongli uomini, oppurepasseggiavanoaccompagnatedai cavalieri;alcunebadavanoalatavola,aladisposizionedellafruttaedeidolci,ealadistribuzionedeiposti;unabrunetta;tuttabrio,sidondolava,sedutainunintrecciodifronde;ungiovinelaspin-gevainsufralerame;edellaridevanervosamente,frailpiacereelapaura.Ungiovanotto,ininappuntabilecostumed’alpinista,sieraar-

rampicatosuunapianta,edilàimitavailcantodegliuccelliinmanierameravigliosa,attirandosilodeeapplausi.MariaWordmill,distesasul’erba,conilgomitopuntatoalsuo-

loelatestasostenutadallamano,conversavaanimatamenteconilmarchese.—Quaingegnere!...decidalei!...—dissequestiaGiorgio,che

passavadilàperavvicinarsialacasa.—Decidalei.Siparlavad’amore.Lasignorasostiene,chel’amorevero,l’amorealto,èquellochenonsipiegaaipiaceridellapassione.—Già!l’amorechefaviverenellospiritodell’uomocomeun

essereideale,alto,intangibile!—fecelasignorasenzalevaregli

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occhidaterra,quasicompletamentecompresadell’ideachema-nifestava.—Ed ioripetochequestaèuna follìa—fece il marchese

scuotendoilcapo.—Dico,chequestoèunamorepermetà;unamoredigentechenonhacuore,nèsangue,nènervi!...Unafol-lìa,insomma,unafollìa!...Nonèancheleidelmioparere,signorLanciani.Mariaavevalevatigliocchiinvoltoalgiovane;eperqueglioc-

chitorbidi,perquellesopracigliainarcatepassòunrapidomotodiaspettazionecosìorgogliosaesprezzante,cheeglinonsentìaltrodesideriochequellodicontraddirla.Erisposefreddamente:—Quandosièdatal’animaal’amore,rimiutargliildonoinfe-

riorefugaceefallace,èattod’orgoglioed’egoismo.—Cosicchélei,sefosseamato—lorimbeccòMariaconun

lampeggiared’iraeinsiemedisprezzonegliocchiluminosi—cosicchè,lei,seunadonnaavesseladebolezzadiamarlo,sareb-bediun’esigenzabrutale!—Finoranessunadonnahaavutoladebolezzadiamarmi—

risposeGiorgioconunsorrisoforzato.—Maseciòaccadesse,ebbenesì,vorreiessereamatocompletamente.Elosarei,per-chèilmiocuorenonpotrebbeesseretoccochedall’affettosince-rod’unacreaturadicuoreedifede;unacreaturaumana,nongiàunesserefuoriclasse,diquellichefannodisperaredell’amo-reedell’esistenza!—Bravo ingegnere!... Lei traduceperfettamente il pensiero

cheiononriuscivoadesprimere!—feceilmarchese.MariaWordmillscattòsuritta, comecolpitadaunasferzata.

Nonrisposealgiovane,maglilanciòun’occhiatacosìcaricadisdegno,cheeglisentìdarsiuntuffonelsangue,nelqualetostosispenseiltenuepiacered’averlacontraddetta.Manonunmusco-lodelsuovolto,nonunfuggevoleatto,tradironoilsuoturba-mento.Guardandogiùal’affaccendarsidegliinvitatidavantiala

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occhidaterra,quasicompletamentecompresadell’ideachema-nifestava.—Ed ioripetochequestaèuna follìa—fece il marchese

scuotendoilcapo.—Dico,chequestoèunamorepermetà;unamoredigentechenonhacuore,nèsangue,nènervi!...Unafol-lìa,insomma,unafollìa!...Nonèancheleidelmioparere,signorLanciani.Mariaavevalevatigliocchiinvoltoalgiovane;eperqueglioc-

chitorbidi,perquellesopracigliainarcatepassòunrapidomotodiaspettazionecosìorgogliosaesprezzante,cheeglinonsentìaltrodesideriochequellodicontraddirla.Erisposefreddamente:—Quandosièdatal’animaal’amore,rimiutargliildonoinfe-

riorefugaceefallace,èattod’orgoglioed’egoismo.—Cosicchélei,sefosseamato—lorimbeccòMariaconun

lampeggiared’iraeinsiemedisprezzonegliocchiluminosi—cosicchè,lei,seunadonnaavesseladebolezzadiamarlo,sareb-bediun’esigenzabrutale!—Finoranessunadonnahaavutoladebolezzadiamarmi—

risposeGiorgioconunsorrisoforzato.—Maseciòaccadesse,ebbenesì,vorreiessereamatocompletamente.Elosarei,per-chèilmiocuorenonpotrebbeesseretoccochedall’affettosince-rod’unacreaturadicuoreedifede;unacreaturaumana,nongiàunesserefuoriclasse,diquellichefannodisperaredell’amo-reedell’esistenza!—Bravo ingegnere!... Lei traduceperfettamente il pensiero

cheiononriuscivoadesprimere!—feceilmarchese.MariaWordmillscattòsuritta, comecolpitadaunasferzata.

Nonrisposealgiovane,maglilanciòun’occhiatacosìcaricadisdegno,cheeglisentìdarsiuntuffonelsangue,nelqualetostosispenseiltenuepiacered’averlacontraddetta.Manonunmusco-lodelsuovolto,nonunfuggevoleatto,tradironoilsuoturba-mento.Guardandogiùal’affaccendarsidegliinvitatidavantiala

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casa,dissechegliparevaoradiraggiungerelacompagniaedareunamanoagliultimipreparativisemaicifossestatobisogno.Sitoccòappenalavisieradelberrettoeseneandò,erettosu

l’altaesnellapersona,strettainunoscurocostumedaalpinista,conicalzonicortiminoalginocchioelegrossecalzeneremodel-lantilegamberobuste.Quandotuttifuronoapostoperlacolazione,cosìsenzaosser-

vanzadelleregoledisocietà,anzi,unpo’alarinfusa,comevole-vanoilluogoeilservizio,lamarchesinaClara,alaqualeuncugi-noufmicialefacevalasuabravacorteconladignitàd’unmidanza-toaccoltoericonosciuto,notòl’assenzadiPaolina,diIda,delmedicoedelsignorLuppoli.ToccòaGiorgioscusarelesorelleegliamici.IlmedicoavevavolutofareunascappataminoalDosso,infon-

doalavalle,oveabitavanoi suoivecchi. CarloLuppoli, IdaePaolinaeranoandaticonluipervedereilpittorescopaeselloeperfarelaconoscenzadellafamigliadeldottore.—Sonomontanari,èvero?—chieselamogliedelpretore;

unadonninapiccolaemagraconungrannasoaquilinoeglioc-chiettinerisenzaespressione.Ilpretoreeradifamiglianobile,edessacitenevaafarsichia-

maredonnaMaria.—Sì;gentechehasemprelavoratolaterraelalavoraanche

adesso—saltòsuilmarchese,ilqualenonlasciavapassareoc-casionesenzafarmostradellesueideedemocratiche.—Gentelaboriosa,abituataacontenderecampieboschiafraneevalan-ghe;genteonestaeforte,degnadituttoilrispetto.Aforzadisa -crimicisonoriuscitiafarstudiarel’unicoloromigliuolo,cheèpoidiventatoilnostrobravomedico.Ilsindacodelborgo,cheavevatremigliviaastudiare,eglico-

stavanounocchio,vennefuoriadesprimereinpropositoilpro-priopensiero.Egli,eccopropriononcapivalasmaniacheavevacertagentedifarstudiareimigli;ditoglierelorodimanolavan-

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casa,dissechegliparevaoradiraggiungerelacompagniaedareunamanoagliultimipreparativisemaicifossestatobisogno.Sitoccòappenalavisieradelberrettoeseneandò,erettosu

l’altaesnellapersona,strettainunoscurocostumedaalpinista,conicalzonicortiminoalginocchioelegrossecalzeneremodel-lantilegamberobuste.Quandotuttifuronoapostoperlacolazione,cosìsenzaosser-

vanzadelleregoledisocietà,anzi,unpo’alarinfusa,comevole-vanoilluogoeilservizio,lamarchesinaClara,alaqualeuncugi-noufmicialefacevalasuabravacorteconladignitàd’unmidanza-toaccoltoericonosciuto,notòl’assenzadiPaolina,diIda,delmedicoedelsignorLuppoli.ToccòaGiorgioscusarelesorelleegliamici.IlmedicoavevavolutofareunascappataminoalDosso,infon-

doalavalle,oveabitavanoi suoivecchi. CarloLuppoli, IdaePaolinaeranoandaticonluipervedereilpittorescopaeselloeperfarelaconoscenzadellafamigliadeldottore.—Sonomontanari,èvero?—chieselamogliedelpretore;

unadonninapiccolaemagraconungrannasoaquilinoeglioc-chiettinerisenzaespressione.Ilpretoreeradifamiglianobile,edessacitenevaafarsichia-

maredonnaMaria.—Sì;gentechehasemprelavoratolaterraelalavoraanche

adesso—saltòsuilmarchese,ilqualenonlasciavapassareoc-casionesenzafarmostradellesueideedemocratiche.—Gentelaboriosa,abituataacontenderecampieboschiafraneevalan-ghe;genteonestaeforte,degnadituttoilrispetto.Aforzadisa -crimicisonoriuscitiafarstudiarel’unicoloromigliuolo,cheèpoidiventatoilnostrobravomedico.Ilsindacodelborgo,cheavevatremigliviaastudiare,eglico-

stavanounocchio,vennefuoriadesprimereinpropositoilpro-priopensiero.Egli,eccopropriononcapivalasmaniacheavevacertagentedifarstudiareimigli;ditoglierelorodimanolavan-

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gaegliutensilidaoperaioperfarnedeidottori,ingombrandolaviaachiavrebbedirittodistudiareedilaurearsi.—Chi,secondolei,avrebbequestodiritto?—saltòsuachie-

dereungiovaneprofessore,dapocotempovenutoincampagnagiùalborgoechegiàsieradatoafrequentaretuttelecasesi-gnorili.—Chi,secondolei,avrebbequestodiritto?—ripetè,guar-

dandodidietrogliocchiali,conlosguardomissoeunpocoim-pertinentedeimiopi.Ilsindacosigrattòunorecchio,imbarazzatodalladomanda;

mapoispiegò.Ecco,secondolui,ildirittodistudiare,dilaurearsi,spettavaai

miglidellefamigliecosìdettecivili.Nonsarebberoforseandatemegliolecose,seimiglideglioperaieimiglideicontadiniavesse-rocontinuatoafareglioperaieicontadini?...Ilnumerodeigio-vanilaureatisarebbestatoassai minore;quindisarebbestataminorelafolladeicercatorid’impieghi;quindisarebbeminoreilnumerodeglispostati,dellagentevenutadalnulla,chetantofa-cilmentemontanoinsuperbia...Ilprofessorenonlolasciòandareavanti.—Ah!ilsignoresarebbedunquevolentieritornatoaltempo

deiprivilegi,cheèquantodireaitempidell’ingiustiziaedellaprepotenza?—Perfortunaaqueitempinonsiritornapiù!—feceilmar-

chesesorridendo.—Eadessochihadell’intelligenzahaapertolaviadicoltivar-

laedicontribuirealprogressoartistico,scientimicoepoliticodelpaese!—continuòilprofessore.Ilsindaco,unpo’seccato,cacciavagiùlamortimicazioneafuria

dibicchieridivino.—Nonlediaretta!Quelprofessoreèunsocialista!—glisu-

surrò,perconsolarlo,unaltrosignore.—Evvival’uguaglianza!—saltòsuunosbarbatello,strozzato

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gaegliutensilidaoperaioperfarnedeidottori,ingombrandolaviaachiavrebbedirittodistudiareedilaurearsi.—Chi,secondolei,avrebbequestodiritto?—saltòsuachie-

dereungiovaneprofessore,dapocotempovenutoincampagnagiùalborgoechegiàsieradatoafrequentaretuttelecasesi-gnorili.—Chi,secondolei,avrebbequestodiritto?—ripetè,guar-

dandodidietrogliocchiali,conlosguardomissoeunpocoim-pertinentedeimiopi.Ilsindacosigrattòunorecchio,imbarazzatodalladomanda;

mapoispiegò.Ecco,secondolui,ildirittodistudiare,dilaurearsi,spettavaai

miglidellefamigliecosìdettecivili.Nonsarebberoforseandatemegliolecose,seimiglideglioperaieimiglideicontadiniavesse-rocontinuatoafareglioperaieicontadini?...Ilnumerodeigio-vanilaureatisarebbestatoassai minore;quindisarebbestataminorelafolladeicercatorid’impieghi;quindisarebbeminoreilnumerodeglispostati,dellagentevenutadalnulla,chetantofa-cilmentemontanoinsuperbia...Ilprofessorenonlolasciòandareavanti.—Ah!ilsignoresarebbedunquevolentieritornatoaltempo

deiprivilegi,cheèquantodireaitempidell’ingiustiziaedellaprepotenza?—Perfortunaaqueitempinonsiritornapiù!—feceilmar-

chesesorridendo.—Eadessochihadell’intelligenzahaapertolaviadicoltivar-

laedicontribuirealprogressoartistico,scientimicoepoliticodelpaese!—continuòilprofessore.Ilsindaco,unpo’seccato,cacciavagiùlamortimicazioneafuria

dibicchieridivino.—Nonlediaretta!Quelprofessoreèunsocialista!—glisu-

surrò,perconsolarlo,unaltrosignore.—Evvival’uguaglianza!—saltòsuunosbarbatello,strozzato

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inuncollettoaltissimo,conunbrillantenell’anellodellamanosinistra,cheagitavaspessoinlarghigestiespressivi.—Nulladipiù logiconèdipiùsantodellauguaglianza!—

feceilprofessore.—Edèperessa,perquestasantaidealità,chesigrida,silotta,siistruisconogliignoranti,sicercadisvegliareescuoteregli animidormienti o impigriti nelle tradizionieneipregiudizi.Equandoilrisvegliosaràgenerale,quandol’uomosisentiràuomo,ilvecchiomondocambieràcompletamentefaccia.—Epiùnonvisaràlospettacolodichilavoraperunderiso-

riocompensoedichiammassaricchezzeconilfruttodell’altruisudore!—soggiunseMariaWordmill,cheerastataminoallorainsilenzio.Elabellasignoraspiccònettamentequesteparole,missandolo

sguardonegliocchidiGiorgio,chelesedevadifronte.—Poveragente!—continuò.—Ecomenoncompatirliquan-

domanifestanoilloromalumorenell’unicomodochepossono?—Losciopero?—feceilmarcheseunpo’stupito.—Gliscioperinonavrannopiùragioned’essere,quandoal

governosarannomandatidegliuominidisennoedicoraggio,capacidienergicamenterappresentarelaclasselavoratriceediproteggerlaedifenderla!—mormoròilprofessore.—Scommetto che il professorecova il desiderio di essere

mandatoalgovernoperrappresentareenergicamentelaclasselavoratrice!—bisbigliòilsignorechegiàavevavolutoconforta-reilsindaco,ilqualesorriseapprovando.Giorgioavrebbevolutomettereboccanellaquestione.Dire,

peresempio,cheanchelui,cometuttalagenteconunbriciolodicuoreinpetto,desideraval’uguaglianza,cheècertamenteilsegnodellapiùaltaciviltà.Maunauguaglianzamoralepiùchemateriale,comelasola,perallora,raggiungibile.Avrebbeanchevolutodiscutereunpocolafamosaideadeilavoratorichesuda-noperammassarericchezzaachilifalavorareperunaderisoriamercede.

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inuncollettoaltissimo,conunbrillantenell’anellodellamanosinistra,cheagitavaspessoinlarghigestiespressivi.—Nulladipiù logiconèdipiùsantodellauguaglianza!—

feceilprofessore.—Edèperessa,perquestasantaidealità,chesigrida,silotta,siistruisconogliignoranti,sicercadisvegliareescuoteregli animidormienti o impigriti nelle tradizionieneipregiudizi.Equandoilrisvegliosaràgenerale,quandol’uomosisentiràuomo,ilvecchiomondocambieràcompletamentefaccia.—Epiùnonvisaràlospettacolodichilavoraperunderiso-

riocompensoedichiammassaricchezzeconilfruttodell’altruisudore!—soggiunseMariaWordmill,cheerastataminoallorainsilenzio.Elabellasignoraspiccònettamentequesteparole,missandolo

sguardonegliocchidiGiorgio,chelesedevadifronte.—Poveragente!—continuò.—Ecomenoncompatirliquan-

domanifestanoilloromalumorenell’unicomodochepossono?—Losciopero?—feceilmarcheseunpo’stupito.—Gliscioperinonavrannopiùragioned’essere,quandoal

governosarannomandatidegliuominidisennoedicoraggio,capacidienergicamenterappresentarelaclasselavoratriceediproteggerlaedifenderla!—mormoròilprofessore.—Scommetto che il professorecova il desiderio di essere

mandatoalgovernoperrappresentareenergicamentelaclasselavoratrice!—bisbigliòilsignorechegiàavevavolutoconforta-reilsindaco,ilqualesorriseapprovando.Giorgioavrebbevolutomettereboccanellaquestione.Dire,

peresempio,cheanchelui,cometuttalagenteconunbriciolodicuoreinpetto,desideraval’uguaglianza,cheècertamenteilsegnodellapiùaltaciviltà.Maunauguaglianzamoralepiùchemateriale,comelasola,perallora,raggiungibile.Avrebbeanchevolutodiscutereunpocolafamosaideadeilavoratorichesuda-noperammassarericchezzaachilifalavorareperunaderisoriamercede.

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—Ma...achepro!—sieradetto,stringendosinellespalle.Poi,sierasentitoaddossogliocchi,pienidiunasmidaincom-

prensibile,dellaforestiera,chealuiparevaavesseparlatoperluisolo.Equellosguardol’avevaammutolito.Perchèguardava lui parlandodi quellecose?... Voleva forse

mostrargliilsuodesiderio,cheglioperaidellavecchiaferrierasiribellassero?...Credevaforse,cheegliammassassericchezzeallespalledeilavoratori?...L’inesplicabileemisteriosaantipatiacheellamostravaperlui,giungevadunquealpuntodadesidera-reilmalealuiealasuafamiglia?...Sisentìvenirsudalcuoreundoloresordo,profondo,chesi

andavadilatando,lasciandolotuttoamaro,indispettitoescora-to.Epureegligiuravaasèstesso,chenonsemprelabellasigno-

ral’avevaguardatocongliocchitorbidiecarichidisprezzoediminaccia.Egliavevaqualchevoltasorpresoinquegliocchipro-fondiemisteriosiunalucecheloavevafattotrasalire;epercer-tononditerrorenèdidispetto.—Ah!bada!—leripetèincuoreconunguizzod’orgoglio—

badachenontuttiipericolisipossonoimpunementesmidare!Lacolazioneeraminita.Avevanorecatoilcaffè,chelamarche-

saandavamanomanoversandoeduesignorineportavanoaiconvitati,cominciandodallesignoreeviaviaminoaigiovinotti.—Eccoidisertori!—disseauntrattolamarchesinaClara.Infatti,Paolina,Ida,ilmedicoeCarloLuppolivenivanodalla

stradelladellavalleconpassospedito.—Ohchevallata!...Chepaesepittoresco!...Chemagnimicobo-

scodipini!—esclamòIda,comefuarrivata,conaccentodisin-ceroentusiasmo.—Echepoveracasettadimontanari!—soggiunseilmedico,

mostrando,conunlargosorriso,duemiledidentibianchiefortifraibafmid’unbiondod’oroantico.Paolinaloguardòconunsorridenterimproveronegliocchi

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—Ma...achepro!—sieradetto,stringendosinellespalle.Poi,sierasentitoaddossogliocchi,pienidiunasmidaincom-

prensibile,dellaforestiera,chealuiparevaavesseparlatoperluisolo.Equellosguardol’avevaammutolito.Perchèguardava lui parlandodi quellecose?... Voleva forse

mostrargliilsuodesiderio,cheglioperaidellavecchiaferrierasiribellassero?...Credevaforse,cheegliammassassericchezzeallespalledeilavoratori?...L’inesplicabileemisteriosaantipatiacheellamostravaperlui,giungevadunquealpuntodadesidera-reilmalealuiealasuafamiglia?...Sisentìvenirsudalcuoreundoloresordo,profondo,chesi

andavadilatando,lasciandolotuttoamaro,indispettitoescora-to.Epureegligiuravaasèstesso,chenonsemprelabellasigno-

ral’avevaguardatocongliocchitorbidiecarichidisprezzoediminaccia.Egliavevaqualchevoltasorpresoinquegliocchipro-fondiemisteriosiunalucecheloavevafattotrasalire;epercer-tononditerrorenèdidispetto.—Ah!bada!—leripetèincuoreconunguizzod’orgoglio—

badachenontuttiipericolisipossonoimpunementesmidare!Lacolazioneeraminita.Avevanorecatoilcaffè,chelamarche-

saandavamanomanoversandoeduesignorineportavanoaiconvitati,cominciandodallesignoreeviaviaminoaigiovinotti.—Eccoidisertori!—disseauntrattolamarchesinaClara.Infatti,Paolina,Ida,ilmedicoeCarloLuppolivenivanodalla

stradelladellavalleconpassospedito.—Ohchevallata!...Chepaesepittoresco!...Chemagnimicobo-

scodipini!—esclamòIda,comefuarrivata,conaccentodisin-ceroentusiasmo.—Echepoveracasettadimontanari!—soggiunseilmedico,

mostrando,conunlargosorriso,duemiledidentibianchiefortifraibafmid’unbiondod’oroantico.Paolinaloguardòconunsorridenterimproveronegliocchi

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dolcissimi.Perchèdicevacosì?...Eraunacosìbellacasettinavici-naallacorrente,ombreggiatadacertepiantonechedovevanoaverpiùdicentoanni!—Piacerebbetantoanchealei!dissealamarchesinaClara,

chesel’erafattasederevicino.—Dottore!hasentito?...Paolinadicechequellacasettapiace-

rebbeancheame;ediosonosicurachemipiacerebbeassai.Micondurràunaqualchevoltaavederelasuacasaeaconoscerelasuafamiglia?—disselamarchesinaClara.Efustabilito,chenellaprossimaescursionesarebberoandati

tuttiminoalDosso.—Primabisognavenirealcastelloperunaserata!—feceMa-

riaWordmill.—Miacognatadesideraconoscerelegentiliperso-nechemiaccolgonofradiloro.Levecchiesaledelcastellohan-nobisognodiessereriapertealavita.L’invitofuaccettatoconevidentepiacere.Elìperlìfustabilito

chelavegliasarebbestataperlaprimaseradiluna,checonlasualucefaciliterebbelaviaagliinvitati.—Esevenisserolenuvoleanasconderelaluna?chieseuna

signora.—Intalcasosipotràsupplireconunproiettoreelettrico—

promiseMaria.—Siballerà?—sirichiedevanosommessamentelesignorine.Lagiovinevedovaassicuròchesisarebbeancheballato,dopo

diaverfattounpocodimusica.Finitodisorbireilcaffè,lacompagniasisparpagliò,chiquae

chilà.Giorgioandòafumareilsuosigarosul’estremoculminediun

ammassodiscogli,capricciosamentesovrappostieverdidimu-schioediciufmid’erbaformantiunostranoisolottonelmezzodellospiazzo.L’isolottostranofusubitopresod’assaltodasignore,signori-

neegiovinotti,checorseroadoccuparlo,formandounbellissi-

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dolcissimi.Perchèdicevacosì?...Eraunacosìbellacasettinavici-naallacorrente,ombreggiatadacertepiantonechedovevanoaverpiùdicentoanni!—Piacerebbetantoanchealei!dissealamarchesinaClara,

chesel’erafattasederevicino.—Dottore!hasentito?...Paolinadicechequellacasettapiace-

rebbeancheame;ediosonosicurachemipiacerebbeassai.Micondurràunaqualchevoltaavederelasuacasaeaconoscerelasuafamiglia?—disselamarchesinaClara.Efustabilito,chenellaprossimaescursionesarebberoandati

tuttiminoalDosso.—Primabisognavenirealcastelloperunaserata!—feceMa-

riaWordmill.—Miacognatadesideraconoscerelegentiliperso-nechemiaccolgonofradiloro.Levecchiesaledelcastellohan-nobisognodiessereriapertealavita.L’invitofuaccettatoconevidentepiacere.Elìperlìfustabilito

chelavegliasarebbestataperlaprimaseradiluna,checonlasualucefaciliterebbelaviaagliinvitati.—Esevenisserolenuvoleanasconderelaluna?chieseuna

signora.—Intalcasosipotràsupplireconunproiettoreelettrico—

promiseMaria.—Siballerà?—sirichiedevanosommessamentelesignorine.Lagiovinevedovaassicuròchesisarebbeancheballato,dopo

diaverfattounpocodimusica.Finitodisorbireilcaffè,lacompagniasisparpagliò,chiquae

chilà.Giorgioandòafumareilsuosigarosul’estremoculminediun

ammassodiscogli,capricciosamentesovrappostieverdidimu-schioediciufmid’erbaformantiunostranoisolottonelmezzodellospiazzo.L’isolottostranofusubitopresod’assaltodasignore,signori-

neegiovinotti,checorseroadoccuparlo,formandounbellissi-

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mogruppodicoloriedipose,animatodaallegrocicaleccioedarisatinesquillanti.Ilmarcheseelagiovinevedovatrovaronopostoaipiedidella

scogliera.—Cheveduta!—esclamavanolesignore.—Guardatequellavettalontanacopertadineve!Comesfol-

gorasottoiraggidelcielo!—Parechesiincendi,guardate!—Oh!oh!unanevataches’incendia!—Ècomeuncuoredipietrachel’amoreminisceperinmiam-

mare!—disseGiorgiodall’alto,dovesedeva.—L’amoreèunraggiopossente;dovecolpisce,sgela,riscalda,inmiamma!—sog-giunse.MariaWordmillsirivolseaguardarloconl’animaturbatanegli

occhispenti.Mafuunrapidissimosguardo.Alcunecoppiepasseggiavanoesedevanoindisparte.Fraque-

ste,lamarchesinaClaraconilcuginoeIdacolmedico.—Bellaetà!—sospiròilsindaco,guardandolecoppiegentili.—Etàdell’amoreedellesperanze! —susurròunasignora

brizzolata,dalvoltobuonoeilsorrisomine.—Fapiacereavederliqueiragazzi!—osservòilmarchese,

cheaccarezzavacogliocchilamigliaeilnipote.—Lospettacolodell’amoresincero,conlesuemanifestazioni

sempliciesentimentali,rapisceilcuoreefaesultare!—disseGiorgio.—Unamoresincero,completo,intero,èunmioreraro!—fece

ilprofessoresenzatogliereilsigarodibocca.—Manonèintrovabile!—glirisposeGiorgio.Leorepassavanoveloci.Ilsolegiàsiritiravalentamentedal

basso,lasciandonell’ombrail lago,i paesie levillebiancheg-giantilungolerive;salivasuperimianchideimonti,sfolgoravasulevetteesparivanelbruscotramonto, lasciando,asaluto,

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mogruppodicoloriedipose,animatodaallegrocicaleccioedarisatinesquillanti.Ilmarcheseelagiovinevedovatrovaronopostoaipiedidella

scogliera.—Cheveduta!—esclamavanolesignore.—Guardatequellavettalontanacopertadineve!Comesfol-

gorasottoiraggidelcielo!—Parechesiincendi,guardate!—Oh!oh!unanevataches’incendia!—Ècomeuncuoredipietrachel’amoreminisceperinmiam-

mare!—disseGiorgiodall’alto,dovesedeva.—L’amoreèunraggiopossente;dovecolpisce,sgela,riscalda,inmiamma!—sog-giunse.MariaWordmillsirivolseaguardarloconl’animaturbatanegli

occhispenti.Mafuunrapidissimosguardo.Alcunecoppiepasseggiavanoesedevanoindisparte.Fraque-

ste,lamarchesinaClaraconilcuginoeIdacolmedico.—Bellaetà!—sospiròilsindaco,guardandolecoppiegentili.—Etàdell’amoreedellesperanze! —susurròunasignora

brizzolata,dalvoltobuonoeilsorrisomine.—Fapiacereavederliqueiragazzi!—osservòilmarchese,

cheaccarezzavacogliocchilamigliaeilnipote.—Lospettacolodell’amoresincero,conlesuemanifestazioni

sempliciesentimentali,rapisceilcuoreefaesultare!—disseGiorgio.—Unamoresincero,completo,intero,èunmioreraro!—fece

ilprofessoresenzatogliereilsigarodibocca.—Manonèintrovabile!—glirisposeGiorgio.Leorepassavanoveloci.Ilsolegiàsiritiravalentamentedal

basso,lasciandonell’ombrail lago,i paesie levillebiancheg-giantilungolerive;salivasuperimianchideimonti,sfolgoravasulevetteesparivanelbruscotramonto, lasciando,asaluto,

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unagloriadilucerossaefantastica.Eraoradiscendere,ditornareacasa.Inunmomentolacom-

pagniafuradunataeprontaperlapartenza.Ladiscesa fu allegra. Giovanotti e signorinesi sbandavano,

prendevanoperleaccorciatoie,ruzzolavanosulmuschiodisot-to i castagneti, e arrivati in qualchecrocicchio di via, pressoqualchecapanna,inunainsenatura,davantiaunacappellettadellaMadonnaodiunsantoprotettore,sichiamavanoconvociacute,facevanoabottaerisposta,ridevano,riempivanol’ariadiallegrezza.Alcastello,lasignoraDoraWordmill,lacognatadellagiovine

vedova,aspettava,adagiatanellasuaseggiolaasdraio,davantilaportadelcastello.Oh,ladolce,labiancamiguradidonna,buona,rassegnataege-

nerosa!Tutti le furono intornoconsimpatiariverente. EGiorgiosi

sentìcommossodisorpresaavederenegliocchidellagiovinevedovaunatenerezzaimmensamentresichinavaversolasoaveinferma,perdareericevereilbaciodisaluto.MariaWordmillsusurròalcuneparoleal’orecchiodellacogna-

ta.Equesta,subito,staccandoilcapodaldorsaledellasediaestendendolamaninadabimbamalataalamarchesa,conaccen-tostranieroeunitalianoappenacomprensibile,ripetèatuttil’invitoperunaserataalcastello.LeielasuaMariasarebberostateonorateefelicidiriceverelagentilecompagnia.—Chisisarebbemigurato,cheellafossecapacediesprimere,

congliocchieilvoltotutto,unacosìgrandetenerezza?—disseGiorgiofrasèesèpensandoaMariaWordmll, ladamamieraesprezzante,nelmomentoincuibaciavalavecchiacognata.—Ecomeeradivinamentebellainquelmomento!—mormorò.—Quelladonnaèpermeunmistero!—concluse.Giù,alacasinadellaferriera,lacompagniasisciolse.Chitirò

viaperalavoltadelborgoechipreseperisentiericheguidava-

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unagloriadilucerossaefantastica.Eraoradiscendere,ditornareacasa.Inunmomentolacom-

pagniafuradunataeprontaperlapartenza.Ladiscesa fu allegra. Giovanotti e signorinesi sbandavano,

prendevanoperleaccorciatoie,ruzzolavanosulmuschiodisot-to i castagneti, e arrivati in qualchecrocicchio di via, pressoqualchecapanna,inunainsenatura,davantiaunacappellettadellaMadonnaodiunsantoprotettore,sichiamavanoconvociacute,facevanoabottaerisposta,ridevano,riempivanol’ariadiallegrezza.Alcastello,lasignoraDoraWordmill,lacognatadellagiovine

vedova,aspettava,adagiatanellasuaseggiolaasdraio,davantilaportadelcastello.Oh,ladolce,labiancamiguradidonna,buona,rassegnataege-

nerosa!Tutti le furono intornoconsimpatiariverente. EGiorgiosi

sentìcommossodisorpresaavederenegliocchidellagiovinevedovaunatenerezzaimmensamentresichinavaversolasoaveinferma,perdareericevereilbaciodisaluto.MariaWordmillsusurròalcuneparoleal’orecchiodellacogna-

ta.Equesta,subito,staccandoilcapodaldorsaledellasediaestendendolamaninadabimbamalataalamarchesa,conaccen-tostranieroeunitalianoappenacomprensibile,ripetèatuttil’invitoperunaserataalcastello.LeielasuaMariasarebberostateonorateefelicidiriceverelagentilecompagnia.—Chisisarebbemigurato,cheellafossecapacediesprimere,

congliocchieilvoltotutto,unacosìgrandetenerezza?—disseGiorgiofrasèesèpensandoaMariaWordmll, ladamamieraesprezzante,nelmomentoincuibaciavalavecchiacognata.—Ecomeeradivinamentebellainquelmomento!—mormorò.—Quelladonnaèpermeunmistero!—concluse.Giù,alacasinadellaferriera,lacompagniasisciolse.Chitirò

viaperalavoltadelborgoechipreseperisentiericheguidava-

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noaivillinidisseminatilungolecostedellemontagne.Alacasina,lasignoraClotildeaspettavailmiglio,emiglie,Carlo

Luppolieilmedicoadesinare.Paolinaeraunpo’stanca.Ilsuovoltoleggiadroapparivaleg-

germente impallidito; stentavaa tener gli occhi aperti, che ilsonnovolevachiudereadognicosto.Dopodesinare,sibuttòsulapoltronaesiaddormentòsubito.—Sttt!—feceCarlo,conl’indiceattraversolabocca,pregan-

dotacimenteIdaeilmedico,cheabbassaronolavoce.Questitroncaronosubitoilchiacchierioeuscironoingiardino

inpuntadipiedi.CarloLuppoli,sedutoalatavola,sieralasciatospegnerelasi -

garettafralelabbra,econilgomitopuntatosulaspallieradellasediae la testasostenutadallamano,guardavaa lafanciulla,cosìbellaanchenelsonno,conilvisodiunbiancoretrasparentee leggiero, i capelli d’unbiondosmorto, mezzodisciolti, e lemaniabbandonatesuleginocchia;quellemaninecandideedeli-cate, fatteperessereriscaldateinunamanoforte, baciatedaunaboccainnamorata.Egliaccarezzavadegliocchil’amatafan-ciulla,cosìmine,cosìpoetica,dall’animamiteevaporosa,blandaemolle;animucciadicreaturaeletta,diveraartista.Euname-lanconicatenerezzad’amores’impossessavadituttoilsuoesse -re,facendolodimenticodiognicosaestraneaalsuosentimento.Giorgio,dallaminestraovestavafumando,guardavailgiovine

conunsensoditeneracompiacenzaedicommozione.Comesapevaamarequelgiovinottonerobustoeforte,quella-

voratoreinstancabile,quelcuoresempliceeretto!Cheamoreri -guardosoegentileerailsuo!unamoregeneroso,cheescludevalapassionetorbidaeegoista.Com’erafortunatasuasorelladiessereamatacosì!...MaforsePaolinanonpotevaessereamataaltrimenti.Visonodonnechesiamanoconlafantasiaeccitataeisensiinconvulsione;venesonochesiadoranoinginocchio,comeangeli.

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noaivillinidisseminatilungolecostedellemontagne.Alacasina,lasignoraClotildeaspettavailmiglio,emiglie,Carlo

Luppolieilmedicoadesinare.Paolinaeraunpo’stanca.Ilsuovoltoleggiadroapparivaleg-

germente impallidito; stentavaa tener gli occhi aperti, che ilsonnovolevachiudereadognicosto.Dopodesinare,sibuttòsulapoltronaesiaddormentòsubito.—Sttt!—feceCarlo,conl’indiceattraversolabocca,pregan-

dotacimenteIdaeilmedico,cheabbassaronolavoce.Questitroncaronosubitoilchiacchierioeuscironoingiardino

inpuntadipiedi.CarloLuppoli,sedutoalatavola,sieralasciatospegnerelasi -

garettafralelabbra,econilgomitopuntatosulaspallieradellasediae la testasostenutadallamano,guardavaa lafanciulla,cosìbellaanchenelsonno,conilvisodiunbiancoretrasparentee leggiero, i capelli d’unbiondosmorto, mezzodisciolti, e lemaniabbandonatesuleginocchia;quellemaninecandideedeli-cate, fatteperessereriscaldateinunamanoforte, baciatedaunaboccainnamorata.Egliaccarezzavadegliocchil’amatafan-ciulla,cosìmine,cosìpoetica,dall’animamiteevaporosa,blandaemolle;animucciadicreaturaeletta,diveraartista.Euname-lanconicatenerezzad’amores’impossessavadituttoilsuoesse -re,facendolodimenticodiognicosaestraneaalsuosentimento.Giorgio,dallaminestraovestavafumando,guardavailgiovine

conunsensoditeneracompiacenzaedicommozione.Comesapevaamarequelgiovinottonerobustoeforte,quella-

voratoreinstancabile,quelcuoresempliceeretto!Cheamoreri -guardosoegentileerailsuo!unamoregeneroso,cheescludevalapassionetorbidaeegoista.Com’erafortunatasuasorelladiessereamatacosì!...MaforsePaolinanonpotevaessereamataaltrimenti.Visonodonnechesiamanoconlafantasiaeccitataeisensiinconvulsione;venesonochesiadoranoinginocchio,comeangeli.

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Eranosoli insalotto. Lamammaerauscitaanche lei, dopod’avereabbassatoillucignolodellalucerna,chespandevaintor-nolalucesmorzatadallaventoladiunrossointenso.Giorgiositolsedallaminestra;andò,senzafarrumoredietroa

Carloeglimiseunamanosulaspalla,facendolotrasalire.—Levuoimoltobene?—glichieseinunsusurro.—Ohsignoringegnere!—feceilgiovino.—Nonpiùsignoringegnere;dammideltu!—Grazie!—disseCarlosemplicemente.Mainquelgrazie,

Giorgiosentìlacommozione.—Levuoimolto,moltobene?—ripetè.—Moltissimo! —rispose il giovinecon lavoce mioca: voce

dell’anima,chenonparevapiùlasuacosìforteevibrata.—Mol-tissimo.—Elei?—Lei?...nonsaancoraleggerenelpropriocuore.Ècosìgiova-

neepuracomeunangelodelSignore!Maimpareràacapireilmioaffetto;e....spero!...Eallora?Latitubanza,lasperanzaeildesiderioglipassaronopergli

occhigrandiesinceri,mentresimissavanoinquellidiGiorgio.—Alloramiasorellaavràlafortunadiappartenereaungiovi-

nelealeedicuore!—risposeGiorgiosottovoce.—Grazie!grazie!—disseilgiovineconlelagrimenellavoce.Paolinafeceunpiccolomovimentoeapersegliocchi.—SignorCarlo!—disseunpo’meravigliataearrossendo.—

Misonodunqueaddormentata?...Erocosìstanca!

Unacompagniadioperaivestitidafestaconilgarofanorossoal’asoladellagiacchetta,ilcappelloacencioposatoindietro,unciuffo di capelli spiovente su la fronte, passò sotto il murodell’ortodidonPaolo,inquellaseraafosadiluglio,rischiaratadallelampadineelettriche,messeabreviintervallilungolastra -dicciuoladellarivadellago.

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Eranosoli insalotto. Lamammaerauscitaanche lei, dopod’avereabbassatoillucignolodellalucerna,chespandevaintor-nolalucesmorzatadallaventoladiunrossointenso.Giorgiositolsedallaminestra;andò,senzafarrumoredietroa

Carloeglimiseunamanosulaspalla,facendolotrasalire.—Levuoimoltobene?—glichieseinunsusurro.—Ohsignoringegnere!—feceilgiovino.—Nonpiùsignoringegnere;dammideltu!—Grazie!—disseCarlosemplicemente.Mainquelgrazie,

Giorgiosentìlacommozione.—Levuoimolto,moltobene?—ripetè.—Moltissimo! —rispose il giovinecon lavoce mioca: voce

dell’anima,chenonparevapiùlasuacosìforteevibrata.—Mol-tissimo.—Elei?—Lei?...nonsaancoraleggerenelpropriocuore.Ècosìgiova-

neepuracomeunangelodelSignore!Maimpareràacapireilmioaffetto;e....spero!...Eallora?Latitubanza,lasperanzaeildesiderioglipassaronopergli

occhigrandiesinceri,mentresimissavanoinquellidiGiorgio.—Alloramiasorellaavràlafortunadiappartenereaungiovi-

nelealeedicuore!—risposeGiorgiosottovoce.—Grazie!grazie!—disseilgiovineconlelagrimenellavoce.Paolinafeceunpiccolomovimentoeapersegliocchi.—SignorCarlo!—disseunpo’meravigliataearrossendo.—

Misonodunqueaddormentata?...Erocosìstanca!

Unacompagniadioperaivestitidafestaconilgarofanorossoal’asoladellagiacchetta,ilcappelloacencioposatoindietro,unciuffo di capelli spiovente su la fronte, passò sotto il murodell’ortodidonPaolo,inquellaseraafosadiluglio,rischiaratadallelampadineelettriche,messeabreviintervallilungolastra -dicciuoladellarivadellago.

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Camminavanoapassodimarcia,cantandoagolaspiegata.Dietro di loroveniva il medico, chesi fermòal cancelletto

dell’orto,lospinseedentrò.La signora Clotilde, con le migliuole, stava seduta fuori,

nell’orto,insiemeconlasignoraGegia,lasorelladelparroco.Avevano,inquelgiornodifesta,fattaunapasseggiatinamino

lì;elìaspettavanoGiorgioeCarloLuppoli,cheeranoandatiasentireunaconferenza.Ilmedicoerarannuvolato.Ida,tuttafrescaebellanelvestito

dicotonecolorcelestepallido,conunaramadiederaneicapellicastani,gliandòincontroeindovinòsubitouncruccioattraver-sogliocchiaggrottatiel’onestovoltoalterato.—Cheè?—glichieseturbata—Cheè?—È,chec’èdellagentenataappostaperseminaredisordini!

—risposeilgiovane,dopod’averbaciatainfrontelafanciullaormaimidanzata.—Laconferenza?chieseIda.—Sì,sì,laconferenza!—unasfuriatadiparolevuotecome

altrettantebolledisapone;unmucchiodipromesseimpossibili,di speranze irrealizzabili; una musica piazzaiuola, buona perelettrizzaregli ignorantiegli ingenui!... E intantosisveglianoideepazze, si beffeggiaogni buonsentimento, si strapazza lafede.—Bisognascuoterel’uomoassonnatonei pregiudizi! —dicono—bisognasvegliarenelloropettoilsentimentodelladi -gnità!—dicono—ecolpretestodiraggiungereunideale,poi-chèsarebbe l’ideale quello dell’uomod’ogni classe libero deipregiudiziesaldonelsentimentodellapropriadignità—conquestopretesto,incitanoapazzied’ognimaniera.Lihaivedutiquei giovinotti?Noneranoubbriachi di vinomadi parole, dipromesse,didesideri,disperanze,tutteimpossibili!—Vienedallaconferenzadelprofessore?—chiesedonPaolo,

cheglieraandatoincontroeavevasentitoleultimeparole.Si miseroasederetutti e tresul muricciuolo, chedivideva

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Camminavanoapassodimarcia,cantandoagolaspiegata.Dietro di loroveniva il medico, chesi fermòal cancelletto

dell’orto,lospinseedentrò.La signora Clotilde, con le migliuole, stava seduta fuori,

nell’orto,insiemeconlasignoraGegia,lasorelladelparroco.Avevano,inquelgiornodifesta,fattaunapasseggiatinamino

lì;elìaspettavanoGiorgioeCarloLuppoli,cheeranoandatiasentireunaconferenza.Ilmedicoerarannuvolato.Ida,tuttafrescaebellanelvestito

dicotonecolorcelestepallido,conunaramadiederaneicapellicastani,gliandòincontroeindovinòsubitouncruccioattraver-sogliocchiaggrottatiel’onestovoltoalterato.—Cheè?—glichieseturbata—Cheè?—È,chec’èdellagentenataappostaperseminaredisordini!

—risposeilgiovane,dopod’averbaciatainfrontelafanciullaormaimidanzata.—Laconferenza?chieseIda.—Sì,sì,laconferenza!—unasfuriatadiparolevuotecome

altrettantebolledisapone;unmucchiodipromesseimpossibili,di speranze irrealizzabili; una musica piazzaiuola, buona perelettrizzaregli ignorantiegli ingenui!... E intantosisveglianoideepazze, si beffeggiaogni buonsentimento, si strapazza lafede.—Bisognascuoterel’uomoassonnatonei pregiudizi! —dicono—bisognasvegliarenelloropettoilsentimentodelladi -gnità!—dicono—ecolpretestodiraggiungereunideale,poi-chèsarebbe l’ideale quello dell’uomod’ogni classe libero deipregiudiziesaldonelsentimentodellapropriadignità—conquestopretesto,incitanoapazzied’ognimaniera.Lihaivedutiquei giovinotti?Noneranoubbriachi di vinomadi parole, dipromesse,didesideri,disperanze,tutteimpossibili!—Vienedallaconferenzadelprofessore?—chiesedonPaolo,

cheglieraandatoincontroeavevasentitoleultimeparole.Si miseroasederetutti e tresul muricciuolo, chedivideva

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l’ortodallastradettadirivaillago.Alagiornatacalda,alaseraafosasuccedevaunanotteinquie-

ta.Suonavanosullagorafmichealternatealunghisilenzi.Leven-tatecacciavanoleondeainfrangersicontrolariva,conunfru-scìodellarenaarsaeavidad’acqua,glioleandrimioriti,irosai,ilpinoaombrello,fremevanodipiacerealabruscaefrescacarez-zadell’aria.—Vienedallaconferenza?—chieseancoradonPaolo.—Già,laconferenza!....paroloneperesprimereidee,chehan-

notuttel’improntadiangustia,dimiseriaediinteresseperso-nale.—Quelsignoreprofessorevuolsuccederealnostrovecchio

deputato;questosisa!—Sicuro!...hatastatoilterreno,lohatrovatobuonoafarger-

mogliare il semedellesue idee,e: Abbassogli sfruttatori chefannosgobbareipoveriperarricchirsi!abbassoquesto!evvivaquello!—Èunsocialistaeh,quelprofessore?—Sì;mailsocialismodegliignoranti,deidisonestiedeical-

colatori!....Ilsocialismoveroèunasantaidealità;mabisognaca-pirlocomevacapito!—Ilmondovacomevuoleandare!—feceilpretescuotendo

ilcapo.—Lagentesieducaalleideeconlapazienzaecoltem-po.Leideenondevono,nèpossonoviolentarelagente.Evolu-zione,nonrivoluzione!—soggiunse—E,sopratutto,ilpensie-rodiDio,cheinduceacarità,equindialasantafratellanza!—C’eramoltagente?—chieseIda.Eseppechelasalaerapienazeppa.Deivilleggiantinonuno

mancava;emoltiplaudivano.Plaudivanoanchelesignore;plau-dì,sopratutte,laforestiera,quellavedova,mezzaingleseemez -zaitaliana.—Asentirdiredellesoperchierie—tiròviaadireilmedico

—dilottafrailforteeildebole,diguerraditutticontrotutti,di

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l’ortodallastradettadirivaillago.Alagiornatacalda,alaseraafosasuccedevaunanotteinquie-

ta.Suonavanosullagorafmichealternatealunghisilenzi.Leven-tatecacciavanoleondeainfrangersicontrolariva,conunfru-scìodellarenaarsaeavidad’acqua,glioleandrimioriti,irosai,ilpinoaombrello,fremevanodipiacerealabruscaefrescacarez-zadell’aria.—Vienedallaconferenza?—chieseancoradonPaolo.—Già,laconferenza!....paroloneperesprimereidee,chehan-

notuttel’improntadiangustia,dimiseriaediinteresseperso-nale.—Quelsignoreprofessorevuolsuccederealnostrovecchio

deputato;questosisa!—Sicuro!...hatastatoilterreno,lohatrovatobuonoafarger-

mogliare il semedellesue idee,e: Abbassogli sfruttatori chefannosgobbareipoveriperarricchirsi!abbassoquesto!evvivaquello!—Èunsocialistaeh,quelprofessore?—Sì;mailsocialismodegliignoranti,deidisonestiedeical-

colatori!....Ilsocialismoveroèunasantaidealità;mabisognaca-pirlocomevacapito!—Ilmondovacomevuoleandare!—feceilpretescuotendo

ilcapo.—Lagentesieducaalleideeconlapazienzaecoltem-po.Leideenondevono,nèpossonoviolentarelagente.Evolu-zione,nonrivoluzione!—soggiunse—E,sopratutto,ilpensie-rodiDio,cheinduceacarità,equindialasantafratellanza!—C’eramoltagente?—chieseIda.Eseppechelasalaerapienazeppa.Deivilleggiantinonuno

mancava;emoltiplaudivano.Plaudivanoanchelesignore;plau-dì,sopratutte,laforestiera,quellavedova,mezzaingleseemez -zaitaliana.—Asentirdiredellesoperchierie—tiròviaadireilmedico

—dilottafrailforteeildebole,diguerraditutticontrotutti,di

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sentimentodi ribellione contro l’ingiustizia, sentimento minal-mentesvegliatonellamassa,ella,labellasignoratuttatrineemerletti,halevatoinaltolemaniinguantate,battendolelegger-menteunacontrol’altra,ehadatoilsegnaledell’applauso.Ora,iomidomando,perchèhaapplaudito!...E’abbastanzaintelligen-tedacapirelavacuitàdiqueldiscorsorimbombantediparolo-ne.Maparole,parole,parole!...Perchèhaplaudito!...Quelplausoèstatounincoraggiamento.Certefragorosebattutedimanochec’eradaintontireunelefante.Eal’uscitadallasalapoi,unin-gombro, un murovivente così compatto, che il conferenzierestesso,chesivolevasalutareconunasalvadiapplausi,riuscivaastento a farsi largo. «Bravooo!...Beneee!.... Evvivaaa!... Abbas-sooo!...» urlavano; buttavano in aria il cappello. Matti, ecco;quandosidicematti!... Ubbriachifradicidipromesseedispe-ranze.Edopol’ubbriacaturadelleparole,verràquelladelvino.Tuttial’osteriaadesso;baldoriasututtalalinea;eproponimen-tidiribellionefraunbicchiereel’altro;eundarsilamanoinmutuaalleanza,eperognipiccoladiscordanzadiparere,urli,proteste,urli,risse;e...abbassoquestoeevvivaquello!...Poveriillusi!...Elaconseguenzadituttociò?...Laribellione,laviolenza,losciopero!...Elaconseguenzadellaconseguenza?.... L’ozio, lamiseria,dannial’industria,odiodeilavoratoriperchilifalavo-rare!...Maintantoilparolaio,ilfurboconferenziere,simettedasèsulpiedestallo;gliignorantiegliillusilocredonoalto,loscel -gono, lo eleggono; egli, fregandosi le mani, conunsorriso dicompatimentoeditrionfoinsieme,vaasedereinquelgrandesfogatoiodivanitàediambizionichetuttisanno.E’tristeedo-loroso!—sospiròilgiovanemedico.—Giorgioeraalaconferenza?—chieseIdaconvocemalfer-

ma,commossaeimpressionatadalleparoledelmidanzato.—C’era,insiemeconCarloLuppoli.—Eccoli!—dissedonPaolo.Iduegiovani,infatti,sieranoinquelpuntofermatidavantial

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sentimentodi ribellione contro l’ingiustizia, sentimento minal-mentesvegliatonellamassa,ella,labellasignoratuttatrineemerletti,halevatoinaltolemaniinguantate,battendolelegger-menteunacontrol’altra,ehadatoilsegnaledell’applauso.Ora,iomidomando,perchèhaapplaudito!...E’abbastanzaintelligen-tedacapirelavacuitàdiqueldiscorsorimbombantediparolo-ne.Maparole,parole,parole!...Perchèhaplaudito!...Quelplausoèstatounincoraggiamento.Certefragorosebattutedimanochec’eradaintontireunelefante.Eal’uscitadallasalapoi,unin-gombro, un murovivente così compatto, che il conferenzierestesso,chesivolevasalutareconunasalvadiapplausi,riuscivaastento a farsi largo. «Bravooo!...Beneee!.... Evvivaaa!... Abbas-sooo!...» urlavano; buttavano in aria il cappello. Matti, ecco;quandosidicematti!... Ubbriachifradicidipromesseedispe-ranze.Edopol’ubbriacaturadelleparole,verràquelladelvino.Tuttial’osteriaadesso;baldoriasututtalalinea;eproponimen-tidiribellionefraunbicchiereel’altro;eundarsilamanoinmutuaalleanza,eperognipiccoladiscordanzadiparere,urli,proteste,urli,risse;e...abbassoquestoeevvivaquello!...Poveriillusi!...Elaconseguenzadituttociò?...Laribellione,laviolenza,losciopero!...Elaconseguenzadellaconseguenza?.... L’ozio, lamiseria,dannial’industria,odiodeilavoratoriperchilifalavo-rare!...Maintantoilparolaio,ilfurboconferenziere,simettedasèsulpiedestallo;gliignorantiegliillusilocredonoalto,loscel -gono, lo eleggono; egli, fregandosi le mani, conunsorriso dicompatimentoeditrionfoinsieme,vaasedereinquelgrandesfogatoiodivanitàediambizionichetuttisanno.E’tristeedo-loroso!—sospiròilgiovanemedico.—Giorgioeraalaconferenza?—chieseIdaconvocemalfer-

ma,commossaeimpressionatadalleparoledelmidanzato.—C’era,insiemeconCarloLuppoli.—Eccoli!—dissedonPaolo.Iduegiovani,infatti,sieranoinquelpuntofermatidavantial

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cancelletto,parlandoanimatamentefradilorocomeseminisseroundiscorsoincominciato.LelorovocifuronosentitedallasignoraClotildeedaPaolina,

chereclamarono,impazientidisaperequalchecosadellaconfe-renza.—Quelsignorel’hacongli industriali! —dissesorridendo

Giorgio.—Èmatto!—soggiunseCarloscuotendolespalleeporgendo

lamanoaPaolina.Entrònelsalottinodellamodestacasettadelprete,dovelasi -

gnoraGegia,dopoaveraccesalalucerna,mettevasulatavolailvassoioconibicchierielabottigliadelvino.Entraronotuttiperfareduechiacchiereprimadiritornarea

casa.Dallaportaapertasul’ortosivedeva,aldilàdelmuro,illago,

biancosottoilchiaroredellaluna,chetrasparivadaungruppolatteodinuvole,sospesesulevettedeimontidifacciata.Auntrattol’imaginestessadellalunaapparve,unpo’velata,sbucan-dodallenuvole,emandòilsuoraggiomiteaimbiancareimiori,gli ortaggi, la ghiaia dei sentieri dell’orticello, e l’alto, rusticocampanilechesiinnalzavadimiancolacasa.—OhsignorCarlo,comeèbello!—esclamòPaolina,rittasu

laporta,congliocchivagantidallagoaimonti,daimorbidipro-miliedalleselvaggevettepaurose.—VieniavedereIda!—sog-giunse,invitandolasorellaalfantasticospettacolo.Questaeildottoreuscirono,lietiditornareal’aperto,inquel-

lacaldaserata.LasignoraClotilde,donPaoloelasignoraGegia,intavolarono

laloropartitaallecarte;sempreintrepoichénonc’erachivo-lessefaredaquartofraigiovani.Giorgio,cheminivadifumareilsuosigaro,passeggiandodaun

capoal’altrodelsalottinositrovò,auntratto,fermodavantialritrattoadoliodellabambinadelpoveroingegnereFerrara,ri -

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cancelletto,parlandoanimatamentefradilorocomeseminisseroundiscorsoincominciato.LelorovocifuronosentitedallasignoraClotildeedaPaolina,

chereclamarono,impazientidisaperequalchecosadellaconfe-renza.—Quelsignorel’hacongli industriali! —dissesorridendo

Giorgio.—Èmatto!—soggiunseCarloscuotendolespalleeporgendo

lamanoaPaolina.Entrònelsalottinodellamodestacasettadelprete,dovelasi -

gnoraGegia,dopoaveraccesalalucerna,mettevasulatavolailvassoioconibicchierielabottigliadelvino.Entraronotuttiperfareduechiacchiereprimadiritornarea

casa.Dallaportaapertasul’ortosivedeva,aldilàdelmuro,illago,

biancosottoilchiaroredellaluna,chetrasparivadaungruppolatteodinuvole,sospesesulevettedeimontidifacciata.Auntrattol’imaginestessadellalunaapparve,unpo’velata,sbucan-dodallenuvole,emandòilsuoraggiomiteaimbiancareimiori,gli ortaggi, la ghiaia dei sentieri dell’orticello, e l’alto, rusticocampanilechesiinnalzavadimiancolacasa.—OhsignorCarlo,comeèbello!—esclamòPaolina,rittasu

laporta,congliocchivagantidallagoaimonti,daimorbidipro-miliedalleselvaggevettepaurose.—VieniavedereIda!—sog-giunse,invitandolasorellaalfantasticospettacolo.Questaeildottoreuscirono,lietiditornareal’aperto,inquel-

lacaldaserata.LasignoraClotilde,donPaoloelasignoraGegia,intavolarono

laloropartitaallecarte;sempreintrepoichénonc’erachivo-lessefaredaquartofraigiovani.Giorgio,cheminivadifumareilsuosigaro,passeggiandodaun

capoal’altrodelsalottinositrovò,auntratto,fermodavantialritrattoadoliodellabambinadelpoveroingegnereFerrara,ri -

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trattodaluistessoregalatoadonPaolo.Loguardavamissamentecomese lo vedesse per la primavolta. E di fatti, mai primad’alloraquellamiguradifanciulletta,biondad’unbiondodorato,dallacarnagionebiancaevellutatacomeilpetalod’unarosa,laboccaleggermentesdegnosaegliocchiscuri,profondiemiste-riosi aveva attirato la sua attenzione commovendolo brusca-mente,perunrapido,involontarioconfrontoconun’altramigurapalpitantedivitaesuperbabellezza.—Èstrano!—pensòconunmierobattitodelcuore,nondisto-

gliendogliocchidalritratto.—Èstrano!

Nellacasinadellaferrieradormivanotutti,menoGiorgio,chenonavevasonno,esedevaaltavolino,sforzandosidiinteressar-sialaletturadiunapubblicazionescientimica.Malosforzoerainutile.Sologliocchiubbidivanomeccanica-

mentealavolontà,restandomissisuleparole.Lamentenonac-coglievailsignimicatodiquelleparole;essasiribellavaal’atten -zione;vagabondavalontano.Indispettitocontrosèstesso,chenonriuscivaaraccogliersi

interessandosidellalettura,sialzò,aperselaminestra,sporseilvoltoal’ariafresca,scuraemuta.Sisentivainquietoeagitatoesistizzivaperquellainquietudineequellaagitazione.Perchè,perchèquellarivoluzionenelsuomondointeriore?....

Chigliavevacacciatodentroquelloscompiglio?Forseilconfe-renziereconlesueparole,tendentiafaredeglioperaialtrettantiribelliallavoroealanecessitàdellalogicasommissioneversochisapevaecapivapiùdiloro?...Forseleocchiateintralicedial-cunioperai,cheparevavolesserosmidareinluiunnemico?....Ononerapiuttostolosguardotorbidodiduemagnimiciocchioniscuri,chesieranoaluirivoltinelpuntoincuiilconferenzieresismaniavaadirediprepotenza,disoperchieria,dismaniadiar-ricchire,spintaminoaldelittomorale?Maqualerelazionevipotevamaiesserefraluieilsignimicato

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trattodaluistessoregalatoadonPaolo.Loguardavamissamentecomese lo vedesse per la primavolta. E di fatti, mai primad’alloraquellamiguradifanciulletta,biondad’unbiondodorato,dallacarnagionebiancaevellutatacomeilpetalod’unarosa,laboccaleggermentesdegnosaegliocchiscuri,profondiemiste-riosi aveva attirato la sua attenzione commovendolo brusca-mente,perunrapido,involontarioconfrontoconun’altramigurapalpitantedivitaesuperbabellezza.—Èstrano!—pensòconunmierobattitodelcuore,nondisto-

gliendogliocchidalritratto.—Èstrano!

Nellacasinadellaferrieradormivanotutti,menoGiorgio,chenonavevasonno,esedevaaltavolino,sforzandosidiinteressar-sialaletturadiunapubblicazionescientimica.Malosforzoerainutile.Sologliocchiubbidivanomeccanica-

mentealavolontà,restandomissisuleparole.Lamentenonac-coglievailsignimicatodiquelleparole;essasiribellavaal’atten -zione;vagabondavalontano.Indispettitocontrosèstesso,chenonriuscivaaraccogliersi

interessandosidellalettura,sialzò,aperselaminestra,sporseilvoltoal’ariafresca,scuraemuta.Sisentivainquietoeagitatoesistizzivaperquellainquietudineequellaagitazione.Perchè,perchèquellarivoluzionenelsuomondointeriore?....

Chigliavevacacciatodentroquelloscompiglio?Forseilconfe-renziereconlesueparole,tendentiafaredeglioperaialtrettantiribelliallavoroealanecessitàdellalogicasommissioneversochisapevaecapivapiùdiloro?...Forseleocchiateintralicedial-cunioperai,cheparevavolesserosmidareinluiunnemico?....Ononerapiuttostolosguardotorbidodiduemagnimiciocchioniscuri,chesieranoaluirivoltinelpuntoincuiilconferenzieresismaniavaadirediprepotenza,disoperchieria,dismaniadiar-ricchire,spintaminoaldelittomorale?Maqualerelazionevipotevamaiesserefraluieilsignimicato

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diquelleparolelanciatenell’ariaconvocesonoraegrandigestiteatrali?Rividecongli occhi della mente leduemani inguantatedi

bianco,levarsidauncertopuntodellaconferenzaebatterel’unacontrol’altra,quasiinvitoal’applauso,erisentìincuorelacolle -radiquelmomento.Perchèquellacollera?... LagiovinevedovaWordmill nonera

forsepadronadiapplaudirechimegliolepiaceva?—Maperchèquellosguardotorbidoemisterioso?—andava

chiedendoal’ariascura.—Perchèdeldesiderio,quellaspeciedibisognodi offendermisempre,di tacitamenteminacciarmi,ditormentarmi?Checosasonoioperlei?Eleichecos’èperme?Gliocchisuoi,apocoapocoascesero,minoalcastello,triste

nelchiarormiocodellenuvole,elìsifermaronocomesmarritiinunavisione.Daunaminestraalcastellouscivaunatremulaluce.Forseera

quellalaminestradellacameradiMariaWordmill;forseellanonpotevadormire,comelui;forsecomeluifantasticavalà,appog-giataalosportodellaminestra,congliocchivaganti!—Vedeforseillumeuscirediqui!—pensò—esimigurafor-

sech’iovegliturbatodalricordodellaconferenzaeforseanchedalsuosguardominaccioso....Ah,sarebbeunasoddisfazioneperte,miabellacapricciosa;—soggiunseconunsorrisoironico,fa-cendosiasofmiaresulacandela.Rimastoal’oscuro,tornòalaminestra,ebevvel’ariaconavidi -

tàdaassetato.Giùalborgosuonavanoleoreal’orologiodellatorre.Erano

vocigravietristi,chesispandevanoperlavalle,inmiochitedalladistanzaedalloscrosciaredelmiume.Alsuonodelleoresiunìilgridodelchiù,dilàdalmiume;alchiùrisposeilgufo.Coseecrea-turesiscambiaronounlugubresaluto.La minestradel castelloerasempre illuminata. Egli piùnon

volleguardarlà.Perchèisuoiocchivicorrevanocomeaduna

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diquelleparolelanciatenell’ariaconvocesonoraegrandigestiteatrali?Rividecongli occhi della mente leduemani inguantatedi

bianco,levarsidauncertopuntodellaconferenzaebatterel’unacontrol’altra,quasiinvitoal’applauso,erisentìincuorelacolle -radiquelmomento.Perchèquellacollera?... LagiovinevedovaWordmill nonera

forsepadronadiapplaudirechimegliolepiaceva?—Maperchèquellosguardotorbidoemisterioso?—andava

chiedendoal’ariascura.—Perchèdeldesiderio,quellaspeciedibisognodi offendermisempre,di tacitamenteminacciarmi,ditormentarmi?Checosasonoioperlei?Eleichecos’èperme?Gliocchisuoi,apocoapocoascesero,minoalcastello,triste

nelchiarormiocodellenuvole,elìsifermaronocomesmarritiinunavisione.Daunaminestraalcastellouscivaunatremulaluce.Forseera

quellalaminestradellacameradiMariaWordmill;forseellanonpotevadormire,comelui;forsecomeluifantasticavalà,appog-giataalosportodellaminestra,congliocchivaganti!—Vedeforseillumeuscirediqui!—pensò—esimigurafor-

sech’iovegliturbatodalricordodellaconferenzaeforseanchedalsuosguardominaccioso....Ah,sarebbeunasoddisfazioneperte,miabellacapricciosa;—soggiunseconunsorrisoironico,fa-cendosiasofmiaresulacandela.Rimastoal’oscuro,tornòalaminestra,ebevvel’ariaconavidi -

tàdaassetato.Giùalborgosuonavanoleoreal’orologiodellatorre.Erano

vocigravietristi,chesispandevanoperlavalle,inmiochitedalladistanzaedalloscrosciaredelmiume.Alsuonodelleoresiunìilgridodelchiù,dilàdalmiume;alchiùrisposeilgufo.Coseecrea-turesiscambiaronounlugubresaluto.La minestradel castelloerasempre illuminata. Egli piùnon

volleguardarlà.Perchèisuoiocchivicorrevanocomeaduna

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meta?...Disceseconlosguardogiùall’acquadelmiume,appenavisibilealdebolechiaroredellenuvole,elofermòsulacrocedelsuicida,chesidesignavaappenafragli scogli bianchi.Edi là,sorseunavisioneaturbarlominoalasofferenza.Pressolacroce,lasuafantasiaeccitataviderizzarsilamigura

d’unafanciullettabiondadiunbiondodorato,tuttabiancacomeunsogno,daglioscuriocchiprofondielaboccucciadisdegnosa.Poi,aduntratto,lamiguradellafanciullettascomparveesorseinsuavecel’altaesquisitamiguradiunagiovanedonna,daicapellidiunbiondodorato,lacarnagionebianca,gliocchionimisterio-si,laboccaironica.—Ah!—feceilgiovanetogliendosidallaminestraechiuden-

dolafuriosamente.—Perdoforselaragione?Stoperammatti -re?Riacceselacandela,poiacceselalampadinadellaconsolle,in

unfebbriledesideriodiluce,dimoltaluce.Senestetteunmomentoansante; si guardònellospecchio

pervedereseilsuovoltofossequellod’unallucinato;si videpallidissimo;sentìcheglitremavanolemani;si gettòbocconisullettosenzasvestirsi;equivistetteinunlievesopore,minchèlapendoladelsalottino,giùabasso,suonòlequattro,eillumedellacandelasmorìneiprimialbori.—Ah!èminalmentegiorno!—esclamòscuotendosi.Sialzòinfretta.Tuffòlatestanell’acquadellacatinella;fecein

pochiminutilasuatoelettaescese.Uscì,avidod’aria,dimotoedilavoro.Videl’orienteimbian-

carsi;sentìlecampanedellesparsechiesuolesuonarel’avem-mariadell’alba,eentrònell’ofmicina,cheilcustodeaprivainquelpunto.

Dopounanotteinsonne,passataquasituttaleggendoescri-vendo,MariaWordmillsieraminalmenteaddormentata,aiprimibagliori,sulcanapèdelsuosalottinoparticolare.

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meta?...Disceseconlosguardogiùall’acquadelmiume,appenavisibilealdebolechiaroredellenuvole,elofermòsulacrocedelsuicida,chesidesignavaappenafragli scogli bianchi.Edi là,sorseunavisioneaturbarlominoalasofferenza.Pressolacroce,lasuafantasiaeccitataviderizzarsilamigura

d’unafanciullettabiondadiunbiondodorato,tuttabiancacomeunsogno,daglioscuriocchiprofondielaboccucciadisdegnosa.Poi,aduntratto,lamiguradellafanciullettascomparveesorseinsuavecel’altaesquisitamiguradiunagiovanedonna,daicapellidiunbiondodorato,lacarnagionebianca,gliocchionimisterio-si,laboccaironica.—Ah!—feceilgiovanetogliendosidallaminestraechiuden-

dolafuriosamente.—Perdoforselaragione?Stoperammatti -re?Riacceselacandela,poiacceselalampadinadellaconsolle,in

unfebbriledesideriodiluce,dimoltaluce.Senestetteunmomentoansante; si guardònellospecchio

pervedereseilsuovoltofossequellod’unallucinato;si videpallidissimo;sentìcheglitremavanolemani;si gettòbocconisullettosenzasvestirsi;equivistetteinunlievesopore,minchèlapendoladelsalottino,giùabasso,suonòlequattro,eillumedellacandelasmorìneiprimialbori.—Ah!èminalmentegiorno!—esclamòscuotendosi.Sialzòinfretta.Tuffòlatestanell’acquadellacatinella;fecein

pochiminutilasuatoelettaescese.Uscì,avidod’aria,dimotoedilavoro.Videl’orienteimbian-

carsi;sentìlecampanedellesparsechiesuolesuonarel’avem-mariadell’alba,eentrònell’ofmicina,cheilcustodeaprivainquelpunto.

Dopounanotteinsonne,passataquasituttaleggendoescri-vendo,MariaWordmillsieraminalmenteaddormentata,aiprimibagliori,sulcanapèdelsuosalottinoparticolare.

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Edormivaunsonnoagitato,bellissimanellavestagliaazzurra,dalle ampie maniche aperte, che lasciavano nude le bianchebracciadiformasquisita,conicapellisciolti,lapersonaadagia-tainatteggiamentod’abbandono.Lalucerosatadelmattinoentravaperlaminestraattraversole

ricchetendedimerletto,rivelandolaricchezza,lamorbidezza,icolorigravioteneri,lelineeaustereedolci,diquellastanzase -gretaemisteriosa,immersainunsilenziogrande,comelavicinacameradalettoeilgabinettoditoeletta,cheformavanoilquar -tierinodellagiovinevedova.Unquartierinodigustominementeartistico,conmobiliautenticiinstileLuigiXVI,conpastelli,sta-tuette,gingillidipregioedivalore;emioriepiantinedapertut-to;uninsiemedicosebelleeelegantissime;unasoavearmoniadicoloriediprofumi.Sulapiccolascrivania,verooggettod’arte,stavalalettera,che

lasignoraavevacominciatoascriveredurantelanotte.Einquellapaginaaperta,iminuticaratteridicevanocosì;«Perchè, perchè ho plaudito quel parolaio, quel butta-fuori

ideebislacche,inopportune,sovversive?...Perchèhoiodatoevi-dentisegnidiapprovazioneaquelconferenzierechediceediceperunsuominespeciale,epromettecoseimpossibili,scaldandolatestadegliignoranti?...Perchè,perchèhoiobattutolemaniacolui,checonsiglialarivoluzione,làdovedovrebbepredicarelapazienza, l’efmicacia dell’educazione, la miducia nellaevoluzione?... Perchè?... Per far dispetto al Lanciani, chedall’angolodovestavarittomiguardavaconquegliocchigrigiemieri,chemidànnosempretantoainervi.«E intantomi sonoattirata l’attenzionee la simpatia degli

operairivoluzionari,cheebberol’ardirediveniresottoilterraz-zodellavillaDiPianooveioerainvitataequivifareunachiasso-sadimostrazionealmioindirizzo.«Ahchedispetto,chestizza,Annamia!...Ilmarchese,sempre

gentiluomo,havoltolacosainburla;elamarchesasimostrò

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Edormivaunsonnoagitato,bellissimanellavestagliaazzurra,dalle ampie maniche aperte, che lasciavano nude le bianchebracciadiformasquisita,conicapellisciolti,lapersonaadagia-tainatteggiamentod’abbandono.Lalucerosatadelmattinoentravaperlaminestraattraversole

ricchetendedimerletto,rivelandolaricchezza,lamorbidezza,icolorigravioteneri,lelineeaustereedolci,diquellastanzase -gretaemisteriosa,immersainunsilenziogrande,comelavicinacameradalettoeilgabinettoditoeletta,cheformavanoilquar -tierinodellagiovinevedova.Unquartierinodigustominementeartistico,conmobiliautenticiinstileLuigiXVI,conpastelli,sta-tuette,gingillidipregioedivalore;emioriepiantinedapertut-to;uninsiemedicosebelleeelegantissime;unasoavearmoniadicoloriediprofumi.Sulapiccolascrivania,verooggettod’arte,stavalalettera,che

lasignoraavevacominciatoascriveredurantelanotte.Einquellapaginaaperta,iminuticaratteridicevanocosì;«Perchè, perchè ho plaudito quel parolaio, quel butta-fuori

ideebislacche,inopportune,sovversive?...Perchèhoiodatoevi-dentisegnidiapprovazioneaquelconferenzierechediceediceperunsuominespeciale,epromettecoseimpossibili,scaldandolatestadegliignoranti?...Perchè,perchèhoiobattutolemaniacolui,checonsiglialarivoluzione,làdovedovrebbepredicarelapazienza, l’efmicacia dell’educazione, la miducia nellaevoluzione?... Perchè?... Per far dispetto al Lanciani, chedall’angolodovestavarittomiguardavaconquegliocchigrigiemieri,chemidànnosempretantoainervi.«E intantomi sonoattirata l’attenzionee la simpatia degli

operairivoluzionari,cheebberol’ardirediveniresottoilterraz-zodellavillaDiPianooveioerainvitataequivifareunachiasso-sadimostrazionealmioindirizzo.«Ahchedispetto,chestizza,Annamia!...Ilmarchese,sempre

gentiluomo,havoltolacosainburla;elamarchesasimostrò

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dolenteperquellaspeciedioffesafattaaunospitesuo,cheellaonoradellasuastimaedellasuaamicizia.«Sonocrucciataeinfastidita.EtuttociòincausadiquelGior-

gioLanciani,chemiprovocaconlasuaariad’uomoindifferenteesuperiore,conlasuapersuasioned’uomoforte!... Sidirebbecheeglimiabbialettoincuorequellochetustessahaiindovina-toemirimprovericosìbruscamentenellatualettera.Mapoichènonhoaltromezzodavendicareilmiopoveropadre!...Pensa,Annamia,chelatristecrocemiècontinuamentesott’occhio,chemisirizzadinanziinqualunquepuntoioguardigiùalavallata.Edaquellacrocesistaccapermeunavocedolorosa,chemiri -petelatragicastoriadellamiapoverafamiglia.UnLancianifucausavolontariadellaruinadeimieicari;vorreicheunLancianisoffrissepercausamia.Vorrei!...Madubitoormai,chelamiapo-veraarmasivadasmussandocontrounacorazzad’acciaio.Chequestosignoresiadavverounforte?Chesentendosismidatovo-gliasmidareasuavolta?«Tel’hoscritto;giornisono,inmontagna,avendoiomessoun

piede in fallo, egli mi sostennesussurrandomi: —Signora! visonopericolichenonbisognasmidare!«—Quali?chiesiio.«—Quellidellamontagna,peresempio!—eglirispose.«—Venesarebberoaltri?—chiesiancora,sprezzantemente.«Edeglidisse,conunostranolamponegliocchi,lasciandomi

suiduepiedi:—Forse!«Diqualipericoliintendevadire?...Avrebbeforselapresun-

zionedipensare...Ecco,misentoscottarelafacciadicollera,alsolodubbiocheeglipossacredere...chepossacredere...».

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .QuestoerascrittonellapaginaapertasulascrivaniadiMaria

Wordmill,sempreaddormentatasulcanapèdelsuosalottino.Ilsolediluglioscendevaaindorarelesommevetted’occiden-

te,quandoilmuggitodellasirenasisparseperlavallata,chia-

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dolenteperquellaspeciedioffesafattaaunospitesuo,cheellaonoradellasuastimaedellasuaamicizia.«Sonocrucciataeinfastidita.EtuttociòincausadiquelGior-

gioLanciani,chemiprovocaconlasuaariad’uomoindifferenteesuperiore,conlasuapersuasioned’uomoforte!... Sidirebbecheeglimiabbialettoincuorequellochetustessahaiindovina-toemirimprovericosìbruscamentenellatualettera.Mapoichènonhoaltromezzodavendicareilmiopoveropadre!...Pensa,Annamia,chelatristecrocemiècontinuamentesott’occhio,chemisirizzadinanziinqualunquepuntoioguardigiùalavallata.Edaquellacrocesistaccapermeunavocedolorosa,chemiri -petelatragicastoriadellamiapoverafamiglia.UnLancianifucausavolontariadellaruinadeimieicari;vorreicheunLancianisoffrissepercausamia.Vorrei!...Madubitoormai,chelamiapo-veraarmasivadasmussandocontrounacorazzad’acciaio.Chequestosignoresiadavverounforte?Chesentendosismidatovo-gliasmidareasuavolta?«Tel’hoscritto;giornisono,inmontagna,avendoiomessoun

piede in fallo, egli mi sostennesussurrandomi: —Signora! visonopericolichenonbisognasmidare!«—Quali?chiesiio.«—Quellidellamontagna,peresempio!—eglirispose.«—Venesarebberoaltri?—chiesiancora,sprezzantemente.«Edeglidisse,conunostranolamponegliocchi,lasciandomi

suiduepiedi:—Forse!«Diqualipericoliintendevadire?...Avrebbeforselapresun-

zionedipensare...Ecco,misentoscottarelafacciadicollera,alsolodubbiocheeglipossacredere...chepossacredere...».

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .QuestoerascrittonellapaginaapertasulascrivaniadiMaria

Wordmill,sempreaddormentatasulcanapèdelsuosalottino.Ilsolediluglioscendevaaindorarelesommevetted’occiden-

te,quandoilmuggitodellasirenasisparseperlavallata,chia-

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mandoglioperaialavecchiaferriera.Ladormientetrasalì,siscosse,siraccolseasederesulcanapè,

guardandosiintornotrasognata.Maricordòtostolanotteinson-neeincuorerisentìsubitol’incresciositàfastidiosa.Scattòrittaesifecealaminestra,cheaperse,inun’impazienza

diluceed’arialibera.Unanebbiolinaazzurrognolafumavasudallavalle,avvolgeva

comeinvelol’ofmicinaelacasaesiinnalzavasusu,diradandosi,evaporandoincontroalsole,chescendevalentoemaestoso.Lasirenacontinuavaamuggirelasuachiamataallavoro,che

dovevarecareilpaneaparecchieeparecchiefamiglie.Lagiovanesignorapuntòigomitisulosportodellaminestra,si

preselatestafralepalmeelasciòvagareilpensieroinsiemecongliocchi.Ellasapevachelavecchiaferrieraerastatariapertadapoco

tempo;sapevachelacondizionedimolti poveri montanari sierad’assaimiglioratadachel’ofmicinaoffrivalorolavoroegua-dagno,sapevacheglioperaieranopagatibenelàgiùetrattaticonbontà;cheavevanolalorocassadisovvenzioni,cheeranoassicuraticontrogliinfortuni,chepotevanoprovvedereaprezzomiteilvittoeilvestitoaunacooperativaapertadallapreviden-zadall’ingegnere.Sapevaanchechequestinonricavavadallavorodell’ofmicina,

cheunguadagnoappenaappenasufmiciente.Tuttoalavecchiaferrieraprocedevasecondoleideenuove,

razionaliemilantropiche.Eraun’ofmicinamodello,ericonosciutacometaledaigiustiedaglionesti.Edella,malgradoquellochesapevaedicuieraconvinta,ave-

va,perilsolodesideriodiindispettireeoffendereilLancianilàfraimonti,nelgiornodellagita,detteleparolechericordavabenissimoecheavevanoservitodiconclusionealadisfogatadelprofessoreapropositodell’uguaglianza.«Piùnonvisaràlospettacolodichilavora—ellaavevadetto

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mandoglioperaialavecchiaferriera.Ladormientetrasalì,siscosse,siraccolseasederesulcanapè,

guardandosiintornotrasognata.Maricordòtostolanotteinson-neeincuorerisentìsubitol’incresciositàfastidiosa.Scattòrittaesifecealaminestra,cheaperse,inun’impazienza

diluceed’arialibera.Unanebbiolinaazzurrognolafumavasudallavalle,avvolgeva

comeinvelol’ofmicinaelacasaesiinnalzavasusu,diradandosi,evaporandoincontroalsole,chescendevalentoemaestoso.Lasirenacontinuavaamuggirelasuachiamataallavoro,che

dovevarecareilpaneaparecchieeparecchiefamiglie.Lagiovanesignorapuntòigomitisulosportodellaminestra,si

preselatestafralepalmeelasciòvagareilpensieroinsiemecongliocchi.Ellasapevachelavecchiaferrieraerastatariapertadapoco

tempo;sapevachelacondizionedimolti poveri montanari sierad’assaimiglioratadachel’ofmicinaoffrivalorolavoroegua-dagno,sapevacheglioperaieranopagatibenelàgiùetrattaticonbontà;cheavevanolalorocassadisovvenzioni,cheeranoassicuraticontrogliinfortuni,chepotevanoprovvedereaprezzomiteilvittoeilvestitoaunacooperativaapertadallapreviden-zadall’ingegnere.Sapevaanchechequestinonricavavadallavorodell’ofmicina,

cheunguadagnoappenaappenasufmiciente.Tuttoalavecchiaferrieraprocedevasecondoleideenuove,

razionaliemilantropiche.Eraun’ofmicinamodello,ericonosciutacometaledaigiustiedaglionesti.Edella,malgradoquellochesapevaedicuieraconvinta,ave-

va,perilsolodesideriodiindispettireeoffendereilLancianilàfraimonti,nelgiornodellagita,detteleparolechericordavabenissimoecheavevanoservitodiconclusionealadisfogatadelprofessoreapropositodell’uguaglianza.«Piùnonvisaràlospettacolodichilavora—ellaavevadetto

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—perunderisoriocompensoedichiammassaricchezzeconilfruttodell’altruisudore».Enonavevaanchedatoluogoacredere,checompatissegli

scioperieanziliapprovasse?Sì;cheessacompativagliscioperi,quandoeranol’espressio-

nenecessariadelladebolezzaedellaoppressione;sìcheintalcasosentivasinceramentediapprovarli.Maquando,invece,noneranoaltrochelaconseguenzadell’esaltazionedipochi;quandononeranoaltrochelamanifestazionediesigenzepazze,indi-saccordoconilbuonsensoelostessointeresse,no,essanonlicompativadicerto.C’era dunque stata una cosciente contraddizione fra il suo

sentimento,lesueconvinzionielesueparole.—Etuttoperlui!ilLanciani!—dissefortemente—ilnipote

dicolui,chefulacausadellaruinadellamiafamiglia,dellamor-tedelmiopoveropadre!Congliocchialacasinadellaferrieraripensòlasuainfanzia,

làtrascorsafral’affettodeisuoi;ripensòigiorniintimiefelici;ilpadrelietodellavoro;lamadreamorosaesorridente.Riebbelavisionedeigiornisciagurati;unseguitodisforziinutili,dispe-ranzedeluse;lalottacrudele;iltrionfodelprepotente;lamadrepallidaelagrimosa;ilpadreinvecchiato,cupo,inmiacchitominoaladisperazione.Inminel’oratragica,alei,piccolainnocente,nonnascostadanessunapietà,nelmomentodiscompigliodoloroso.Latristeimprovvisatabarella,sucuisuopadregiacevasupino,conlafrontesquarciataeilvoltosanguinolente,ellal’avevave-duta!...Poi,achiusadeltristedramma,lafuga,l’addioadonPao-loealasuasorella!—PoverodonPopò!—uscìadesclamare—poveraziaGegia!Sisentìdentromuoverequalchecosaeminìperpiangere;un

piantodesolatoeamaro.Masiasciugòprestogliocchiedisseadentiserrati:—Eiodovreidimenticare,dovreisorridereal’erededelmi-

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—perunderisoriocompensoedichiammassaricchezzeconilfruttodell’altruisudore».Enonavevaanchedatoluogoacredere,checompatissegli

scioperieanziliapprovasse?Sì;cheessacompativagliscioperi,quandoeranol’espressio-

nenecessariadelladebolezzaedellaoppressione;sìcheintalcasosentivasinceramentediapprovarli.Maquando,invece,noneranoaltrochelaconseguenzadell’esaltazionedipochi;quandononeranoaltrochelamanifestazionediesigenzepazze,indi-saccordoconilbuonsensoelostessointeresse,no,essanonlicompativadicerto.C’era dunque stata una cosciente contraddizione fra il suo

sentimento,lesueconvinzionielesueparole.—Etuttoperlui!ilLanciani!—dissefortemente—ilnipote

dicolui,chefulacausadellaruinadellamiafamiglia,dellamor-tedelmiopoveropadre!Congliocchialacasinadellaferrieraripensòlasuainfanzia,

làtrascorsafral’affettodeisuoi;ripensòigiorniintimiefelici;ilpadrelietodellavoro;lamadreamorosaesorridente.Riebbelavisionedeigiornisciagurati;unseguitodisforziinutili,dispe-ranzedeluse;lalottacrudele;iltrionfodelprepotente;lamadrepallidaelagrimosa;ilpadreinvecchiato,cupo,inmiacchitominoaladisperazione.Inminel’oratragica,alei,piccolainnocente,nonnascostadanessunapietà,nelmomentodiscompigliodoloroso.Latristeimprovvisatabarella,sucuisuopadregiacevasupino,conlafrontesquarciataeilvoltosanguinolente,ellal’avevave-duta!...Poi,achiusadeltristedramma,lafuga,l’addioadonPao-loealasuasorella!—PoverodonPopò!—uscìadesclamare—poveraziaGegia!Sisentìdentromuoverequalchecosaeminìperpiangere;un

piantodesolatoeamaro.Masiasciugòprestogliocchiedisseadentiserrati:—Eiodovreidimenticare,dovreisorridereal’erededelmi-

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serabile,cagioneditantiguaialamiafamiglia,dicoluichehainfrantolavitadimiopadreedellamiapoveramammaechemiharesaorfanaaquindicianni?Ricordògliannipassatinelcollegio,oveerastataaccoltadalla

direttrice,amicadellasuamamma;annidimortimicazione;unapoveraassistenteguardatad’altoinbassodallemaestre,disde -gnatadalleeducande,dellequalinonpotevaesserecompagnanèsuperiore!Ilricordoleandavaingrossandoincuorel’astioeildesiderio

dellavendetta.— Ah! signor Giorgio Lanciani! — bisbigliò. — Lei è un

forte?...Lamiaarmadovrebbespezzarsicontroilsuopetto?...Lavedremo,signorGiorgioLanciani!lavedremo!Sitolsedallaminestraesiguardònellagrandespecchieradella

cornicefregiata.Sorrisealapropriaimmagine,bellacomeunsogno,eripetèconlelabbrafrementi:—Lavedremo!Ilsole,dallevettesfolgoranti,erascesonellavallata,scintilla -

va sul tetto d’ardesia della casina della ferriera, lucevanell’acquadelmiume.Icolpicupi,monotonieregolaridelmagliosispandevano,si

innalzavanonell’ariacomefortibattitidelgrancuoredellavalle.Dalcaminodellaferrierauscivailfumodensoenero,sieleva-

vainpigreepesantispire,sisperdevainalto.Dalmezzodelsalottino,perlaminestraaperta,Mariaguardava

giù,comeseunaforzamagneticaobbligasseisuoiocchiadafmi-sarsiinquell’angolodellavallata.Untremulobelatolafeceriaffacciare.Davantialcastellopas-

savaunbrancodipecoretosateemagre,raggruppateintornoalmontone,dallecornaripiegateindietroeilcampanogorgoglian-te,pendentedisottoilmuso.Guidavailbrancounfanciullosca-miciato,apiedinudi,latestascoperta.Ilbrancoinmilòilviottolodiascesapressoilcastello,esispar-

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serabile,cagioneditantiguaialamiafamiglia,dicoluichehainfrantolavitadimiopadreedellamiapoveramammaechemiharesaorfanaaquindicianni?Ricordògliannipassatinelcollegio,oveerastataaccoltadalla

direttrice,amicadellasuamamma;annidimortimicazione;unapoveraassistenteguardatad’altoinbassodallemaestre,disde -gnatadalleeducande,dellequalinonpotevaesserecompagnanèsuperiore!Ilricordoleandavaingrossandoincuorel’astioeildesiderio

dellavendetta.— Ah! signor Giorgio Lanciani! — bisbigliò. — Lei è un

forte?...Lamiaarmadovrebbespezzarsicontroilsuopetto?...Lavedremo,signorGiorgioLanciani!lavedremo!Sitolsedallaminestraesiguardònellagrandespecchieradella

cornicefregiata.Sorrisealapropriaimmagine,bellacomeunsogno,eripetèconlelabbrafrementi:—Lavedremo!Ilsole,dallevettesfolgoranti,erascesonellavallata,scintilla -

va sul tetto d’ardesia della casina della ferriera, lucevanell’acquadelmiume.Icolpicupi,monotonieregolaridelmagliosispandevano,si

innalzavanonell’ariacomefortibattitidelgrancuoredellavalle.Dalcaminodellaferrierauscivailfumodensoenero,sieleva-

vainpigreepesantispire,sisperdevainalto.Dalmezzodelsalottino,perlaminestraaperta,Mariaguardava

giù,comeseunaforzamagneticaobbligasseisuoiocchiadafmi-sarsiinquell’angolodellavallata.Untremulobelatolafeceriaffacciare.Davantialcastellopas-

savaunbrancodipecoretosateemagre,raggruppateintornoalmontone,dallecornaripiegateindietroeilcampanogorgoglian-te,pendentedisottoilmuso.Guidavailbrancounfanciullosca-miciato,apiedinudi,latestascoperta.Ilbrancoinmilòilviottolodiascesapressoilcastello,esispar-

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selungolacostaverde.Dauncasolare,apocadistanzadalcastello,uscironoschia-

mazzandoegurgugliandogallineetacchiniesisparseroabec-cuzzarel’erbaegliinsetti.Sottolapinetasforacchiatadalsole,unquietosomarellopa-

scolava.DaFaggetavenivalavocediunadonnachecantavaunanenia

dolcissima.Uncaneuggiolavaadistanza.Eraper tuttopace, dolcezzae silenzio, appenaanimatoda

coseedacreature.Elainnocentepacedelverdeedellecreaturesolitarieinsie -

meconimitisusurridell’aria,miserounpocodipacenell’ani-maagitatadellagiovinesignora.

Alchiaroredellalunapendentesopralavalle,inmezzoaunabizzarracoronadinuvolelattee,gliinvitatiallaseratadelcastel -lo—moltissimi—cominciarono,versoleoreventi,asmilareda-vantilacasinadellaferriera,permettersinellastradicciolachesiarrampicavaminoaFaggeta.Ederauncinguettìo,unrideresommesso,uncriticareean-

cheunpochinomalignare,anonminirne.Unasignoradicevadellavilleggiantetale,chepureaffettando

uncertodisprezzoperlefestedicampagna,sierafattaveniredaMilanounatoelettanuovamiammante.Un’altrasignoraconsigliavaleamicheanon lasciarsi abba-

gliaredaibrillantidellabaronessaX;eranotuttichimicidalpri-moal’ultimo;ellasapevalacosadallacamerieradellasignora.—Avetevedutolamigliadelbanchiere?—saltavasuunavo-

cettafessa—sièmessoaddossotuttiigioiellidisuamadre;èdavverounasignorinapreziosa!Unvecchiosignorebrontolavacontrol’atroceselciatodiquel-

lastradetta;bisognavacamminaresudogliaeavernepoiipiediindolenzitiperilrestodellanotte.

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selungolacostaverde.Dauncasolare,apocadistanzadalcastello,uscironoschia-

mazzandoegurgugliandogallineetacchiniesisparseroabec-cuzzarel’erbaegliinsetti.Sottolapinetasforacchiatadalsole,unquietosomarellopa-

scolava.DaFaggetavenivalavocediunadonnachecantavaunanenia

dolcissima.Uncaneuggiolavaadistanza.Eraper tuttopace, dolcezzae silenzio, appenaanimatoda

coseedacreature.Elainnocentepacedelverdeedellecreaturesolitarieinsie -

meconimitisusurridell’aria,miserounpocodipacenell’ani-maagitatadellagiovinesignora.

Alchiaroredellalunapendentesopralavalle,inmezzoaunabizzarracoronadinuvolelattee,gliinvitatiallaseratadelcastel -lo—moltissimi—cominciarono,versoleoreventi,asmilareda-vantilacasinadellaferriera,permettersinellastradicciolachesiarrampicavaminoaFaggeta.Ederauncinguettìo,unrideresommesso,uncriticareean-

cheunpochinomalignare,anonminirne.Unasignoradicevadellavilleggiantetale,chepureaffettando

uncertodisprezzoperlefestedicampagna,sierafattaveniredaMilanounatoelettanuovamiammante.Un’altrasignoraconsigliavaleamicheanon lasciarsi abba-

gliaredaibrillantidellabaronessaX;eranotuttichimicidalpri-moal’ultimo;ellasapevalacosadallacamerieradellasignora.—Avetevedutolamigliadelbanchiere?—saltavasuunavo-

cettafessa—sièmessoaddossotuttiigioiellidisuamadre;èdavverounasignorinapreziosa!Unvecchiosignorebrontolavacontrol’atroceselciatodiquel-

lastradetta;bisognavacamminaresudogliaeavernepoiipiediindolenzitiperilrestodellanotte.

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Igiovanotti,quasituttiinsmokingecravattanera,siaccom-pagnavanoallesignorineeallesignore,uscendospessoinfrizzi,infreddure,inarditicomplimentieancheinpiccolemalignità.Accorrevanotuttialafestadelcastello,emalignavanointorno

aquellesignoreforestiere,specialmenteintornoalagiovineebellaericcavedova.Inmindeiconti,chisapevachiellafosse?...Erapoivedovadav-

vero?...oppure...Unadebolevocesorgevaadifesa.Lagiovinevedovaerauna

signora;nonc’eradubbio.Sicapivacheeraunadamadaognisuomovimento,dall’altaeminepersona,daogniaccessoriodelletoilettesriccheesevere.Epoi,senonfossestataunaverasigno-ra,lamarchesaeilmarchesediPiana,cheeranolastessarispet -tabilità,l’avrebberoforsefattasegnoditantiriguardi,ditanteevidentigentilezze?Epoic’eralacognata,quellasoavemiguradivecchiacosìaristocraticamentemine!Ilprofessoreconferenziere,ingiaccaecappelloacencio,per

nonurtareisuoisentimentidemocratici,salivaunpo’indispar-tedaglialtri,tuttochiusoneipensieri.Nessunoparevaaverocchiesentimentoperlabellezzadella

vallata,chelaluna,apparendofralenuvoleedisparendodietroillorobiancodrappo,imbiancava,facendospiccareilmiumeegliarditipromilidellemontagne.Nessunoparevasentireilfruscìodelleerbe,fattevivedall’aria

dellanotte,eibisbiglidifrondefralemacchie,rottidallenoteinsistentiedalleacutevolatedegliusignoli.Sisarebbedettochenessunofraquellagenteelegantementee

riccamentevestitapossedesselafacoltàdicogliereleminezzere -conditedellecose,cheèquantodirelabellezzadapochisentita.Mentregliinvitatisalivanoalcastello,giùnellostudiolodella

ferrieraGiorgioeCarloLuppolidiscorrevanofradiloro.Fragli operaifervevadaalcunigiorniunainquietudinemi-

nacciosa. Jacopoe i suoi compagni avevanofattopropaganda

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Igiovanotti,quasituttiinsmokingecravattanera,siaccom-pagnavanoallesignorineeallesignore,uscendospessoinfrizzi,infreddure,inarditicomplimentieancheinpiccolemalignità.Accorrevanotuttialafestadelcastello,emalignavanointorno

aquellesignoreforestiere,specialmenteintornoalagiovineebellaericcavedova.Inmindeiconti,chisapevachiellafosse?...Erapoivedovadav-

vero?...oppure...Unadebolevocesorgevaadifesa.Lagiovinevedovaerauna

signora;nonc’eradubbio.Sicapivacheeraunadamadaognisuomovimento,dall’altaeminepersona,daogniaccessoriodelletoilettesriccheesevere.Epoi,senonfossestataunaverasigno-ra,lamarchesaeilmarchesediPiana,cheeranolastessarispet -tabilità,l’avrebberoforsefattasegnoditantiriguardi,ditanteevidentigentilezze?Epoic’eralacognata,quellasoavemiguradivecchiacosìaristocraticamentemine!Ilprofessoreconferenziere,ingiaccaecappelloacencio,per

nonurtareisuoisentimentidemocratici,salivaunpo’indispar-tedaglialtri,tuttochiusoneipensieri.Nessunoparevaaverocchiesentimentoperlabellezzadella

vallata,chelaluna,apparendofralenuvoleedisparendodietroillorobiancodrappo,imbiancava,facendospiccareilmiumeegliarditipromilidellemontagne.Nessunoparevasentireilfruscìodelleerbe,fattevivedall’aria

dellanotte,eibisbiglidifrondefralemacchie,rottidallenoteinsistentiedalleacutevolatedegliusignoli.Sisarebbedettochenessunofraquellagenteelegantementee

riccamentevestitapossedesselafacoltàdicogliereleminezzere -conditedellecose,cheèquantodirelabellezzadapochisentita.Mentregliinvitatisalivanoalcastello,giùnellostudiolodella

ferrieraGiorgioeCarloLuppolidiscorrevanofradiloro.Fragli operaifervevadaalcunigiorniunainquietudinemi-

nacciosa. Jacopoe i suoi compagni avevanofattopropaganda

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delleloroidee.Ilprofessoreconferenziereaveva,conlesuepa -role,buttatooliosulapagliaprontaaprenderfuoco.Elabellasignoradelcastello,conisuoigestidiapprovazione

egliapplausi,avevamostratodigiudicarbuoneleideedichipredicavaedichifremevaascoltando.—Perminolesignoresonodellanostra!—avevasentitodire

Carlogiùall’ofmicinadaunoperaiochesbraitavainuncrocchio.—Nonsonomicatutteochecomeledonnedeinostripaesi!

avevasoggiuntoJacopo—quellasignoraèforestiera;vienedalontano;dailuoghiovel’operaiocomandaluienoncisonopa-dronichetengano,noncisono!Sisapevacheanchealacartieradirivaillagoealcotonimicio,

fraglioperai,bollival’agitazionecomealavecchiaferriera.Gliindustriali,congliimpiegati,sieranoraccoltipervederdi

prevenire,dideliberare,dimettersidiaccordo.Tuttisentivanolaminacciad’unoscoppio;eracomeunrombo

misteriosoannuncianteilterremoto.Discorrendo,GiorgioeCarloavevanofattotardi.Ilcuculodelpendolouscìconunpiccolocolposecco,dalla

suanicchia,ecantònovevolteilsuoverso.Carlosilevòdasedere.Eragiàvestito,insmokingecravatta

nera,comeGiorgio.—PaolinaeIdaciaspetteranno!—disse—sivaaprenderle?—Ioavreiunagranvogliadinonandarealafesta!—disse

Giorgio.Masiarresetostoalleragionidell’amico.Nonconvenivaman-

care;nonbisognavafarcrederechesifosseintimoriti.Avevanoaccettatol’invitoancheilproprietariodellacartieraequellodelcotonimicio.Percertoessieranogiàalafestaconlelorosignoreesignori -

ne.Epoi,PaolinaeIdaliaspettavano.Nonsidovevaprivarlediqueldivertimento.Ebisognavaandarsubitopernonfartroppotardi.

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delleloroidee.Ilprofessoreconferenziereaveva,conlesuepa -role,buttatooliosulapagliaprontaaprenderfuoco.Elabellasignoradelcastello,conisuoigestidiapprovazione

egliapplausi,avevamostratodigiudicarbuoneleideedichipredicavaedichifremevaascoltando.—Perminolesignoresonodellanostra!—avevasentitodire

Carlogiùall’ofmicinadaunoperaiochesbraitavainuncrocchio.—Nonsonomicatutteochecomeledonnedeinostripaesi!

avevasoggiuntoJacopo—quellasignoraèforestiera;vienedalontano;dailuoghiovel’operaiocomandaluienoncisonopa-dronichetengano,noncisono!Sisapevacheanchealacartieradirivaillagoealcotonimicio,

fraglioperai,bollival’agitazionecomealavecchiaferriera.Gliindustriali,congliimpiegati,sieranoraccoltipervederdi

prevenire,dideliberare,dimettersidiaccordo.Tuttisentivanolaminacciad’unoscoppio;eracomeunrombo

misteriosoannuncianteilterremoto.Discorrendo,GiorgioeCarloavevanofattotardi.Ilcuculodelpendolouscìconunpiccolocolposecco,dalla

suanicchia,ecantònovevolteilsuoverso.Carlosilevòdasedere.Eragiàvestito,insmokingecravatta

nera,comeGiorgio.—PaolinaeIdaciaspetteranno!—disse—sivaaprenderle?—Ioavreiunagranvogliadinonandarealafesta!—disse

Giorgio.Masiarresetostoalleragionidell’amico.Nonconvenivaman-

care;nonbisognavafarcrederechesifosseintimoriti.Avevanoaccettatol’invitoancheilproprietariodellacartieraequellodelcotonimicio.Percertoessieranogiàalafestaconlelorosignoreesignori -

ne.Epoi,PaolinaeIdaliaspettavano.Nonsidovevaprivarlediqueldivertimento.Ebisognavaandarsubitopernonfartroppotardi.

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Ilcastello,dalleminestretutteaccese,troneggiavasulaspiana-tadelmonte,conlosfondodellapinetailluminatadalproiettoreelettrico.Eradiunbellissimo,fantasticoeffetto.Gli invitati,moltidel

qualinoneranomaientratinelcastello,eparecchipiùnonloavevanovisitatodopolamortedelproprietario,mluivanoperlasmilatadellesale,magnimicamenteaddobbatedapersonedelme-stiere,fattevenireappostadaMilano.Vierachicriticavaemalignava,evierachiaffettavaindiffe-

renzaenoia,quasicheaquellafestasifosserecatopercompie-reundovere.Alcuni,digustomine,gustavanolesquisitearmoniedegliarre-

di,dellepitture,deltuttoinsieme.Ipiù,sicompiacevanodellagranlucescintillante,dellafolla

elegantissima,dellosfoggiodellaricchezzaeanchedeltrovarsilìcomeinvitati,chenoneraunonoreconcessoachiunque.Igiovanottisicompiacevanodidareilbraccioaqualchedama

oaqualchesignorinaedifarsivederedatuttiagirareperlesalecosìaccoppiati.C’eranodeisignori,chesigodevanodipiantarsiaipassaggi

fralesale,pervederpassarelesignorescollate,feliciecompre -sedellorostrascicoedeilorogioielli.Lesignorine,leggiadrenellorovestitivaporosi,conmiorifre-

schialacintolaeneicapellielagioianegliocchi,siradunavanoingruppimettendoincomunelaloroscienzaperconoscereefarconoscereilcontinotale, il tenentetalaltro, l’avvocatoA.,l’ingegnereB.,eviavia.Elìsisnocciolavanolenotizieraccolte,informandosieinformandodeltitolo,delnome,delcognome,dellaprofessione,deiquattrinieperminodellospiritodeigiovi-nottidellafesta.Nelsalottinodellatorre,l’ultimodellasmilata,unnidodiquie -

te,dibellezzaraccoltaeprofumata,Dora,lacognatadiMaria

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Ilcastello,dalleminestretutteaccese,troneggiavasulaspiana-tadelmonte,conlosfondodellapinetailluminatadalproiettoreelettrico.Eradiunbellissimo,fantasticoeffetto.Gli invitati,moltidel

qualinoneranomaientratinelcastello,eparecchipiùnonloavevanovisitatodopolamortedelproprietario,mluivanoperlasmilatadellesale,magnimicamenteaddobbatedapersonedelme-stiere,fattevenireappostadaMilano.Vierachicriticavaemalignava,evierachiaffettavaindiffe-

renzaenoia,quasicheaquellafestasifosserecatopercompie-reundovere.Alcuni,digustomine,gustavanolesquisitearmoniedegliarre-

di,dellepitture,deltuttoinsieme.Ipiù,sicompiacevanodellagranlucescintillante,dellafolla

elegantissima,dellosfoggiodellaricchezzaeanchedeltrovarsilìcomeinvitati,chenoneraunonoreconcessoachiunque.Igiovanottisicompiacevanodidareilbraccioaqualchedama

oaqualchesignorinaedifarsivederedatuttiagirareperlesalecosìaccoppiati.C’eranodeisignori,chesigodevanodipiantarsiaipassaggi

fralesale,pervederpassarelesignorescollate,feliciecompre -sedellorostrascicoedeilorogioielli.Lesignorine,leggiadrenellorovestitivaporosi,conmiorifre-

schialacintolaeneicapellielagioianegliocchi,siradunavanoingruppimettendoincomunelaloroscienzaperconoscereefarconoscereilcontinotale, il tenentetalaltro, l’avvocatoA.,l’ingegnereB.,eviavia.Elìsisnocciolavanolenotizieraccolte,informandosieinformandodeltitolo,delnome,delcognome,dellaprofessione,deiquattrinieperminodellospiritodeigiovi-nottidellafesta.Nelsalottinodellatorre,l’ultimodellasmilata,unnidodiquie -

te,dibellezzaraccoltaeprofumata,Dora,lacognatadiMaria

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Wordmill,tuttainsetaneraemerlettipreziosi,senestavaada-giatanellalungaseggiola,sorridenteefelicediquellafesta,cherompevalamonotoniadellavitadiMaria;lasuaMaria!Lamarchesa,ilmarchese,tuttigliinvitatidimaggiorriguardo

eranoandatiadossequiarla,atenerleunpocodicompagnia,al -lettatidallasuadolcezza,dallasuaariadigrandamabuonaegenerosa.Oraconlei eranorimasteduesignoreattempatelle,venutealcastelloperaccompagnarvilenipoti.MariaWordmillindossavaunvestitodisetaazzurra,guarnito

dipizzineriantichi;unvestitocosìmloscio,chedallespalleedal-lebraccianude,cadevainlarghepieghemlessuoseesiraccoglie-vadietroinlunghissimostrascico,modellandoalaperfezioneleelegantieminesueforme.Nelsalottoattiguoaquellodelballosifacevamusica.Unpia-

nistaeunviolinistadiprofessione,venutiespressamentedallacittà,avevanoattaccatounpezzodigrandifmicoltàedigransen-timento.Ilviolinista,ungiovinepallido,daicapelliprolissielosguardo

pensoso,strappavadallostrumentosuoniprodigiosidiespres-sione,susurri,gridadidolore,scattidigioia,soavicinguettiieapostromigrandiose.Maria, mentregli invitati eranoraccolti nel salotto, scivolò

nellasaladibigliardo,siaffacciòalaminestraapertasulavalle,guardandogiùlastradicciuola,chedallaferrieraguidavaaFag-getaequindialcastello.Chiaspettava?...Perchèfratuttaquellagentesisentivaisola-

ta?... Perchè l’avevapresa il fastidioa vedersi corteggiata dalprofessoreconferenziere?Perchèsierasentitaimpallidirequandoquestileavevasusur-

ratochefraglioperaidellavalleedelborgocorrevanofremitidimalcontento?...Cheleideenuoveattecchivano?...Chepercertononeralontanoilmomentodellalogicaribellione?Alei,eglidicevaquestecose!...Credevaeglidunqueperfermo

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Wordmill,tuttainsetaneraemerlettipreziosi,senestavaada-giatanellalungaseggiola,sorridenteefelicediquellafesta,cherompevalamonotoniadellavitadiMaria;lasuaMaria!Lamarchesa,ilmarchese,tuttigliinvitatidimaggiorriguardo

eranoandatiadossequiarla,atenerleunpocodicompagnia,al -lettatidallasuadolcezza,dallasuaariadigrandamabuonaegenerosa.Oraconlei eranorimasteduesignoreattempatelle,venutealcastelloperaccompagnarvilenipoti.MariaWordmillindossavaunvestitodisetaazzurra,guarnito

dipizzineriantichi;unvestitocosìmloscio,chedallespalleedal-lebraccianude,cadevainlarghepieghemlessuoseesiraccoglie-vadietroinlunghissimostrascico,modellandoalaperfezioneleelegantieminesueforme.Nelsalottoattiguoaquellodelballosifacevamusica.Unpia-

nistaeunviolinistadiprofessione,venutiespressamentedallacittà,avevanoattaccatounpezzodigrandifmicoltàedigransen-timento.Ilviolinista,ungiovinepallido,daicapelliprolissielosguardo

pensoso,strappavadallostrumentosuoniprodigiosidiespres-sione,susurri,gridadidolore,scattidigioia,soavicinguettiieapostromigrandiose.Maria, mentregli invitati eranoraccolti nel salotto, scivolò

nellasaladibigliardo,siaffacciòalaminestraapertasulavalle,guardandogiùlastradicciuola,chedallaferrieraguidavaaFag-getaequindialcastello.Chiaspettava?...Perchèfratuttaquellagentesisentivaisola-

ta?... Perchè l’avevapresa il fastidioa vedersi corteggiata dalprofessoreconferenziere?Perchèsierasentitaimpallidirequandoquestileavevasusur-

ratochefraglioperaidellavalleedelborgocorrevanofremitidimalcontento?...Cheleideenuoveattecchivano?...Chepercertononeralontanoilmomentodellalogicaribellione?Alei,eglidicevaquestecose!...Credevaeglidunqueperfermo

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cheellaaccogliesselesueidee?...Selatenevadunqueincontodialleata?Ohquellamalaugurataconferenza!Ohquellesueapprovazio-

ni,queisuoiapplausi!Come,ohcomelipagavacari!Fraglioperaicorrevanofremitidimalcontento.Questanotizialeavevamessoloscompiglioincuore.PerquestoforseilLancianinoneravenutoalafestaconleso-

relle.Forsegiù,alaferriera,glioperaigiàavevanodatoprovadelloromalumore.Forseanche il Lanciani si astenevadalla serataperchèera

persuasodiseccarsi;perchènonvolevatrovarsiconlei;unasi -gnorafrailridicoloeilpericoloso,cheavevapubblicamentemo-stratodiapprovarecerteideeingiuste,certeparolesovversive!—Ediononpotròfargliintenderechequalunquecosaegli

pensi di me, qualunque responsabilità egli mi attribuisca inquellanoiosastoriadeglioperai,amenonimportanulla,nulla,nulla! —disse lagiovinedonnaamezzavoce, per far tacereun’altravoceinteriore,cheleandavabisbigliandounacosaim-possibile,unacosaincredibile!—LaletteradiAnnamihaim-pressionata!—mormorò.—Equellaimpressionemihamessodentroloscompiglio.Comepuòellapensare,comepuòellasup -porre,cheiononvedachiaroneimieisentimentiecheilmiograndedesideriodivendetta,ilmiograndeodiosisianoandatimutandominoatrasformarsiin... in... Chepazzaquell’Anna!—minìconunrisoforzato.Mailrisolesistrozzòingolaesentìbatterleinpettofuriosa-

menteilcuore.Giùsulponticello,daFaggetaalcastello,avevavedutosmilare,

nelchiaroredellaluna,GiorgioLancianiconlesorelleeCarloLuppoli.Venivanolentamente,senzapremuradiarrivare.Giuntisulo

spiazzo, si fermarono; certo per nonentrare in unmomentoinopportuno,poiché,perleminestreaperte,uscivanoaspandersi

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cheellaaccogliesselesueidee?...Selatenevadunqueincontodialleata?Ohquellamalaugurataconferenza!Ohquellesueapprovazio-

ni,queisuoiapplausi!Come,ohcomelipagavacari!Fraglioperaicorrevanofremitidimalcontento.Questanotizialeavevamessoloscompiglioincuore.PerquestoforseilLancianinoneravenutoalafestaconleso-

relle.Forsegiù,alaferriera,glioperaigiàavevanodatoprovadelloromalumore.Forseanche il Lanciani si astenevadalla serataperchèera

persuasodiseccarsi;perchènonvolevatrovarsiconlei;unasi -gnorafrailridicoloeilpericoloso,cheavevapubblicamentemo-stratodiapprovarecerteideeingiuste,certeparolesovversive!—Ediononpotròfargliintenderechequalunquecosaegli

pensi di me, qualunque responsabilità egli mi attribuisca inquellanoiosastoriadeglioperai,amenonimportanulla,nulla,nulla! —disse lagiovinedonnaamezzavoce, per far tacereun’altravoceinteriore,cheleandavabisbigliandounacosaim-possibile,unacosaincredibile!—LaletteradiAnnamihaim-pressionata!—mormorò.—Equellaimpressionemihamessodentroloscompiglio.Comepuòellapensare,comepuòellasup -porre,cheiononvedachiaroneimieisentimentiecheilmiograndedesideriodivendetta,ilmiograndeodiosisianoandatimutandominoatrasformarsiin... in... Chepazzaquell’Anna!—minìconunrisoforzato.Mailrisolesistrozzòingolaesentìbatterleinpettofuriosa-

menteilcuore.Giùsulponticello,daFaggetaalcastello,avevavedutosmilare,

nelchiaroredellaluna,GiorgioLancianiconlesorelleeCarloLuppoli.Venivanolentamente,senzapremuradiarrivare.Giuntisulo

spiazzo, si fermarono; certo per nonentrare in unmomentoinopportuno,poiché,perleminestreaperte,uscivanoaspandersi

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nellanotteisuonidelpianoforteedelviolino.Mariasitiròdietroletendepernonessereveduta.Edilìvide

ilLancianipasseggiaresuegiùlungoloscrimolo,conlebracciaconserteelatestachina.—Nessunoleggeràsuquelvoltoimpassibileilmenomose-

gnodiangustia!—sitrovòapensare.—Maeglideveesserese-riamenteturbato!Comemail’ideadelturbamentoedellaangustiadelLanciani

nonlefecepiacere?Poichénoneracertounsensodipiacerequellocheinquelmomentoleentravaincuore.—Ah!—gemette—cheAnnaabbiaragione?Cheessaindo-

viniilveronelguazzabugliodell’animamia?Unavampatad’iracontrosèstessalefecescottareil volto.

ConattodimierezzasitolsedallaminestraearrivònelsalottonelmomentoincuigliapplausiscoppiavanofragorosiesulaportaoppostaapparivanoCarloLuppoliconGiorgioLancianieleso-relle.Ellaandòloroincontro;sorriseallesignorine,steselamano

primaaCarlo,poiaGiorgio,chelatoccòappena,salutandoconuninchinocorretto.Ilcontattodiquellamanofredda,chesierarimiutatadistrin-

gerelasua,diedeallagiovinesignoraunaimpressionedimorti-micazione e insieme di angoscia, che ella nascose sotto unosguardofreddoelaboccaleggermentesprezzante.MamentreaccompagnavaIdaePaolinanelsalottodiballo,

dalfondodelcuorelesorseilricordod’unconsiglio.«Signora!visonopericolichenonbisognasmidare!»—Ah!—proruppedentrodisè.—Tudunquehaifedenella

tuapotenza?Credidavverodiessereunpericoloperme?Esia;sapròsmidarlo,questopericolo;e losmiderònonostanteil tuoconsiglio!Ilmaestrodimusica,sedutoalpianoforte,suonavaleprime

battuted’unaquadriglia.

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nellanotteisuonidelpianoforteedelviolino.Mariasitiròdietroletendepernonessereveduta.Edilìvide

ilLancianipasseggiaresuegiùlungoloscrimolo,conlebracciaconserteelatestachina.—Nessunoleggeràsuquelvoltoimpassibileilmenomose-

gnodiangustia!—sitrovòapensare.—Maeglideveesserese-riamenteturbato!Comemail’ideadelturbamentoedellaangustiadelLanciani

nonlefecepiacere?Poichénoneracertounsensodipiacerequellocheinquelmomentoleentravaincuore.—Ah!—gemette—cheAnnaabbiaragione?Cheessaindo-

viniilveronelguazzabugliodell’animamia?Unavampatad’iracontrosèstessalefecescottareil volto.

ConattodimierezzasitolsedallaminestraearrivònelsalottonelmomentoincuigliapplausiscoppiavanofragorosiesulaportaoppostaapparivanoCarloLuppoliconGiorgioLancianieleso-relle.Ellaandòloroincontro;sorriseallesignorine,steselamano

primaaCarlo,poiaGiorgio,chelatoccòappena,salutandoconuninchinocorretto.Ilcontattodiquellamanofredda,chesierarimiutatadistrin-

gerelasua,diedeallagiovinesignoraunaimpressionedimorti-micazione e insieme di angoscia, che ella nascose sotto unosguardofreddoelaboccaleggermentesprezzante.MamentreaccompagnavaIdaePaolinanelsalottodiballo,

dalfondodelcuorelesorseilricordod’unconsiglio.«Signora!visonopericolichenonbisognasmidare!»—Ah!—proruppedentrodisè.—Tudunquehaifedenella

tuapotenza?Credidavverodiessereunpericoloperme?Esia;sapròsmidarlo,questopericolo;e losmiderònonostanteil tuoconsiglio!Ilmaestrodimusica,sedutoalpianoforte,suonavaleprime

battuted’unaquadriglia.

104

PaolinaeIdafuronoinvitatealballoprimadigiungerealloroposto.EMariadovetteaccettarepercavaliereilprofessore,chefuprontoainchinarseledavanti.Nervosaeeccitata,ellaavrebbemandatolemillemiglialonta-

noquelsignore;mafecemostradigradirlo,sentendocheciòavrebbesemprepiùpersuasol’ingegnerediunasimpatiafraleideesueequelledelconferenziere.—Pensiquellochevuole!—dissefrasè.—Micredaunasov-

versiva,micredaancheunanemica;masipersuada,cheperme,eglinonpuòesserenèsaràmaialtrochezero!Ohilpresuntuo-so!—minìconunamiammadirivoltanelsuointerno.Esidiedeasfoggiarenellaquadrigliatuttal’aristocraticagra-

ziadellasuamineebellissimapersona.Ma, ballando, videcheGiorgios’eramessoasederepresso

unasignoravilleggiante,moglied’unmagistrato;unabrunaas-saiattraente,pienadibrioedioriginalità.Eparlavaanimata-mente,strappandorisatinealacompagna,esorridendoluistes-so,congliocchi,d’ordinariocosìfreddi,lampeggiantidiinsolitavivacità.Mariasisentìcalareincuoreildispetto.Eglinonlaguardava

neppure;nonsicuravadilei;nonavevaocchieattenzionecheperlabellasignorabruna.

Versoladue,dopolacena,imbanditaconsfoggiodiargente-ria,diporcellane,divetripreziosiesquisitaricercatezzadivi-vande, nella gransala dapranzo, tutti eranousciti; chi su lospiazzoechinellapinetailluminata,arespirarel’ariafrescadel -lanotte,afumare,apasseggiare.Lalunaerascomparsadietrolenuvole,chesieranofattenere

epesanti,offuscandoimontietogliendolavedutadellavalle.I suoni dellavallee dellemontagne, attutiti dal padiglione

dellenuvolegrevi,giungevanosmorzatiemelanconici.Degli invitati, parecchi impauriti del tempo minaccioso, si

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PaolinaeIdafuronoinvitatealballoprimadigiungerealloroposto.EMariadovetteaccettarepercavaliereilprofessore,chefuprontoainchinarseledavanti.Nervosaeeccitata,ellaavrebbemandatolemillemiglialonta-

noquelsignore;mafecemostradigradirlo,sentendocheciòavrebbesemprepiùpersuasol’ingegnerediunasimpatiafraleideesueequelledelconferenziere.—Pensiquellochevuole!—dissefrasè.—Micredaunasov-

versiva,micredaancheunanemica;masipersuada,cheperme,eglinonpuòesserenèsaràmaialtrochezero!Ohilpresuntuo-so!—minìconunamiammadirivoltanelsuointerno.Esidiedeasfoggiarenellaquadrigliatuttal’aristocraticagra-

ziadellasuamineebellissimapersona.Ma, ballando, videcheGiorgios’eramessoasederepresso

unasignoravilleggiante,moglied’unmagistrato;unabrunaas-saiattraente,pienadibrioedioriginalità.Eparlavaanimata-mente,strappandorisatinealacompagna,esorridendoluistes-so,congliocchi,d’ordinariocosìfreddi,lampeggiantidiinsolitavivacità.Mariasisentìcalareincuoreildispetto.Eglinonlaguardava

neppure;nonsicuravadilei;nonavevaocchieattenzionecheperlabellasignorabruna.

Versoladue,dopolacena,imbanditaconsfoggiodiargente-ria,diporcellane,divetripreziosiesquisitaricercatezzadivi-vande, nella gransala dapranzo, tutti eranousciti; chi su lospiazzoechinellapinetailluminata,arespirarel’ariafrescadel -lanotte,afumare,apasseggiare.Lalunaerascomparsadietrolenuvole,chesieranofattenere

epesanti,offuscandoimontietogliendolavedutadellavalle.I suoni dellavallee dellemontagne, attutiti dal padiglione

dellenuvolegrevi,giungevanosmorzatiemelanconici.Degli invitati, parecchi impauriti del tempo minaccioso, si

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congedavano.Altrinonavevanol’ardimentodimettersiincam-minoesponendosialtemporale.—Seiltemporalescoppia—dicevalasignoradelcastello—

siprolungalafestaminoalmattinoeglisilasciailtempodisfo-garsi!Iltemporaleinfattisiannunciòsubitoconunrombodituono

econunimprovvisoefrequenteocchieggiaredeilampi.Elafollaeleganteafmluìinmassanellesale,d’ondeilturbino-

sosuonodelpianoforte,toccatodaabilemano,uscìtostoperleminestreaperte,andandoaiboschieaipratidellamontagnain-siemeconilbrontolìodeituoni.Stranoinsiemedigioiamonda-naedicolleradellanaturasovrana.FuorinoneranorimasticheGiorgioLanciani,ilqualefumava

passeggiandonell’ombraeMariaWordmill,chepurenell’ombra,rittaeimmobile,parevagoderedellospettacolodeltemporale.Ecosìnascostanell’ombra,lagiovinedonnavideGiorgioLan-

ciani,inquelmomentoilluminatodallosprazzodiluceuscentedaunadelleminestredelsalotto,cheparlavamittoconilmedico,arrivatoallora,accaldatoeansimante.L’ingegnereavevalafrontecorrugataeilsuogestotradivala

commozione.Auntrattoilmedicoentrònelsalottoeneuscìtostoinsieme

coniproprietaridellacartieraedelcotonimicio.Eiquattrouomini,raccoltiingruppo,parlaronoanimatamen-

te,noncurandosididiresottovoce.Ealloralagiovinedonnacapì,conunsussulto,dichecosasi

trattava.Gli operaidellamontagnaequellidelborgosieranodatil’intesaditrovarsiprimadigiorno,ciascunodavantial’ofmi-cinaoalcotonimiciooallacartieradovelavorava,peresporrelelororagionieleloropreteseaisignoriindustriali.Edovevanoesserepreteseerimostranzetutt’altrochepacimi -

che.Ilmedico,cheerastatoinmontagnaminoaquell’oraperas-sistereunmalatograve,avevasentitoesierapotutofareun’idea

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congedavano.Altrinonavevanol’ardimentodimettersiincam-minoesponendosialtemporale.—Seiltemporalescoppia—dicevalasignoradelcastello—

siprolungalafestaminoalmattinoeglisilasciailtempodisfo-garsi!Iltemporaleinfattisiannunciòsubitoconunrombodituono

econunimprovvisoefrequenteocchieggiaredeilampi.Elafollaeleganteafmluìinmassanellesale,d’ondeilturbino-

sosuonodelpianoforte,toccatodaabilemano,uscìtostoperleminestreaperte,andandoaiboschieaipratidellamontagnain-siemeconilbrontolìodeituoni.Stranoinsiemedigioiamonda-naedicolleradellanaturasovrana.FuorinoneranorimasticheGiorgioLanciani,ilqualefumava

passeggiandonell’ombraeMariaWordmill,chepurenell’ombra,rittaeimmobile,parevagoderedellospettacolodeltemporale.Ecosìnascostanell’ombra,lagiovinedonnavideGiorgioLan-

ciani,inquelmomentoilluminatodallosprazzodiluceuscentedaunadelleminestredelsalotto,cheparlavamittoconilmedico,arrivatoallora,accaldatoeansimante.L’ingegnereavevalafrontecorrugataeilsuogestotradivala

commozione.Auntrattoilmedicoentrònelsalottoeneuscìtostoinsieme

coniproprietaridellacartieraedelcotonimicio.Eiquattrouomini,raccoltiingruppo,parlaronoanimatamen-

te,noncurandosididiresottovoce.Ealloralagiovinedonnacapì,conunsussulto,dichecosasi

trattava.Gli operaidellamontagnaequellidelborgosieranodatil’intesaditrovarsiprimadigiorno,ciascunodavantial’ofmi-cinaoalcotonimiciooallacartieradovelavorava,peresporrelelororagionieleloropreteseaisignoriindustriali.Edovevanoesserepreteseerimostranzetutt’altrochepacimi -

che.Ilmedico,cheerastatoinmontagnaminoaquell’oraperas-sistereunmalatograve,avevasentitoesierapotutofareun’idea

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dellacosa.—Guardate!—disseauntrattoGiorgio.Etuttividero,perilsentieroaldisopradiFaggetta,scendere

lentamenteunasmilatadigente,allumedellemiaccolecheessireggevano.Alalucevacillantedellemiaccole,quellagentesidi -stinguevanettamente.Eranotuttiuomini;tuttioperai.Aunpunto,proprioinfaccia

alcastello,si fermaronounmomento,efrairombideltuonopreseroacantareatuttospiano.—Sannodiaverquidegliamici—dissecupamenteGiorgio

—esfoggianoilloroardire!Laminacciosaprocessionesirimisetostoincamminoserpeg-

giandosinistramentelungoilsentieroazig-zageseguitandoasbraitarelasovversivacanzone.Dentro,nelgrandesalottoilluminato,siballavailminuetto;e

lamusicavoluttuosauscivaperl’ariabuia.—Lamammaègiùsola!—disseGiorgioalmedico—iovado

giù!—Ediovengoconte!—feceilmedico.Il proprietariodelcotonimicioequellodellacartieravollero

dissuaderel’ingegnere.Noneraprudenzaaffrontarecosìdinot-tequellagente.AlasignoraLancianiessinonavrebberopercer-totortouncapello.Noneracertoconleichecel’avevano!...Se -condoessi,eramegliolasciarliandareperlalorostradasenzafarsivedereescendereariceverlisulfardelgiorno.MaGiorgiononsilasciòconvincere.Pensavaasuamadre;e

poi si capiva, chedesideravaaffrontarequellagente,permo-strar lorochenon li temeva, cheanzi, se facevabisogno, eraprontoatenerlorotesta;perchè...perchèquellarivoltanonave -vanessunaragionediessere;eraunaingiustizia,unaprepoten-zabellaebuona.Egli,isuoioperai,nonpotevatrattarlimegliodicosì;grassiguadagni,colfruttodellorosudore,percertononsenefacevanoal’ofmicina.Edessidovevanosaperlo,glioperai.

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dellacosa.—Guardate!—disseauntrattoGiorgio.Etuttividero,perilsentieroaldisopradiFaggetta,scendere

lentamenteunasmilatadigente,allumedellemiaccolecheessireggevano.Alalucevacillantedellemiaccole,quellagentesidi -stinguevanettamente.Eranotuttiuomini;tuttioperai.Aunpunto,proprioinfaccia

alcastello,si fermaronounmomento,efrairombideltuonopreseroacantareatuttospiano.—Sannodiaverquidegliamici—dissecupamenteGiorgio

—esfoggianoilloroardire!Laminacciosaprocessionesirimisetostoincamminoserpeg-

giandosinistramentelungoilsentieroazig-zageseguitandoasbraitarelasovversivacanzone.Dentro,nelgrandesalottoilluminato,siballavailminuetto;e

lamusicavoluttuosauscivaperl’ariabuia.—Lamammaègiùsola!—disseGiorgioalmedico—iovado

giù!—Ediovengoconte!—feceilmedico.Il proprietariodelcotonimicioequellodellacartieravollero

dissuaderel’ingegnere.Noneraprudenzaaffrontarecosìdinot-tequellagente.AlasignoraLancianiessinonavrebberopercer-totortouncapello.Noneracertoconleichecel’avevano!...Se -condoessi,eramegliolasciarliandareperlalorostradasenzafarsivedereescendereariceverlisulfardelgiorno.MaGiorgiononsilasciòconvincere.Pensavaasuamadre;e

poi si capiva, chedesideravaaffrontarequellagente,permo-strar lorochenon li temeva, cheanzi, se facevabisogno, eraprontoatenerlorotesta;perchè...perchèquellarivoltanonave -vanessunaragionediessere;eraunaingiustizia,unaprepoten-zabellaebuona.Egli,isuoioperai,nonpotevatrattarlimegliodicosì;grassiguadagni,colfruttodellorosudore,percertononsenefacevanoal’ofmicina.Edessidovevanosaperlo,glioperai.

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Mac’eranodeicattiviarnesifradiessi,sempresmaniosidinovi-tàedidisordine;poic’eranoisobillatori,chesofmiavanonellapagliaprontaadaccendersi. Insomma, lacosaeraingiustaedeglinonavevanulladarimproverarsi.Equandolacoscienzaènetta,nonc’èmotivod’averpaura.—Iovado!—soggiunse.Esiccomeilmedicofaceval’attodiseguirlo,eglilopregòche

rimanesse.AfmidavaaluieaCarloLuppolilesuesorelleeprega-vaperchènèessenèl’amicosapesserocheeglierascesoalaca-sina.Idueindustrialistavanozitti;impressionati;manonosavano

piùtentareilgiovine.—Nonfateimprudenze!—gliraccomandòilmedico.Iltuonocontinuavaarumoreggiare;ilampiguizzavanolividi.Latristeprocessionecontinuavaadiscenderelentamente,eil

monotonocantosispandevanelletenebrecomeunaminaccia.Dentro,siballavaallegramentealsuonodelpianofortemae-

strevolmentetoccato.GiorgioLancianisiperdettenelbuio.Manelpuntoincuiil

viottolosiaprivaperscenderealponte,egli trasalìvedendosirizzaredinanzilamiguradellegiovinesignoradelcastello,checonl’animaspauritaneigrandiocchiluminosi,balbettò:—Nonvadasolo!Ilgiovinesorriseaquelleparole,econlavocenellaqualebol-

lival’ironiadisse:—Elladunquesa?...forsegiàsapeva?...Maiononhopaura,

io!...nèdiqueipoveriillusinèdichilihaillusi!Nonaggiunsealtro.Nonsalutò.Sceseconpassosicuroesvel-

toilviottoloeattraversòilponticello,traglispessilampicheloilluminavano.Mariasenestetteconilcuorechelebattevaafuriainpettoe

unagranvogliadipiangere.Ah!eglipensavacheellasapessedelladecisionedeglioperai!...forseeglipensavacheellastessa,

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Mac’eranodeicattiviarnesifradiessi,sempresmaniosidinovi-tàedidisordine;poic’eranoisobillatori,chesofmiavanonellapagliaprontaadaccendersi. Insomma, lacosaeraingiustaedeglinonavevanulladarimproverarsi.Equandolacoscienzaènetta,nonc’èmotivod’averpaura.—Iovado!—soggiunse.Esiccomeilmedicofaceval’attodiseguirlo,eglilopregòche

rimanesse.AfmidavaaluieaCarloLuppolilesuesorelleeprega-vaperchènèessenèl’amicosapesserocheeglierascesoalaca-sina.Idueindustrialistavanozitti;impressionati;manonosavano

piùtentareilgiovine.—Nonfateimprudenze!—gliraccomandòilmedico.Iltuonocontinuavaarumoreggiare;ilampiguizzavanolividi.Latristeprocessionecontinuavaadiscenderelentamente,eil

monotonocantosispandevanelletenebrecomeunaminaccia.Dentro,siballavaallegramentealsuonodelpianofortemae-

strevolmentetoccato.GiorgioLancianisiperdettenelbuio.Manelpuntoincuiil

viottolosiaprivaperscenderealponte,egli trasalìvedendosirizzaredinanzilamiguradellegiovinesignoradelcastello,checonl’animaspauritaneigrandiocchiluminosi,balbettò:—Nonvadasolo!Ilgiovinesorriseaquelleparole,econlavocenellaqualebol-

lival’ironiadisse:—Elladunquesa?...forsegiàsapeva?...Maiononhopaura,

io!...nèdiqueipoveriillusinèdichilihaillusi!Nonaggiunsealtro.Nonsalutò.Sceseconpassosicuroesvel-

toilviottoloeattraversòilponticello,traglispessilampicheloilluminavano.Mariasenestetteconilcuorechelebattevaafuriainpettoe

unagranvogliadipiangere.Ah!eglipensavacheellasapessedelladecisionedeglioperai!...forseeglipensavacheellastessa,

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insiemeconilprofessoreconferenziere,avesseillusieforsecon-sigliatiqueipoveriignoranti...—Dio!Dio!—pregòconl’animaoppressaesgomentasule

labbra—Dio!comemidevedisprezzare!...Dio!fatechenonglisuccedaalcunmale!Unmiottodilagrimelesalìdalcuoreagliocchiepianse.Doveeranoandatelesuesmaniediribellione,ilsuodesiderio

diindispettireilgiovineingegnere,divendicaresudiluileoffe-sedallesuafamigliapatiteincausadell’altroGiorgioLanciani?...Ellaadessopensavaconsgomentoal’incontrodelgiovinecongli operai. Egli, solo, audace, fatto temerariodall’ingiustizia eforsedall’ingratitudine;loro,inmoltissimi,esaltati,prepotenti,dispostialaviolenza!—Dio!fatechenongli succedaalcunmale! —mormoròa

manigiunte,conlafacciabagnatadilagrime.Laprocessione, checontinuavaa scendere, segnandosu la

montagnaunalugubreserpeggiantesmilatadi miammellevacil-lanti,auntrattosiarrestò;lemiammellesiavvicinaronoleuneallealtreesiraccolseroingruppo;ilcantocessò.Dovevaessereilmomentodell’incontro.Mariatremavacome

unafoglia;siaspettavadisentirproromperedellegridaedegliurli; si aspettavadisentirenell’ariavocidi imprecazioneedisoccorso.Nonsentìinvececheunoscrosciospaventosodituono;evide

laprocessioneseguitaretranquillamenteladiscesa!Nondovevaesseresuccessonulla;cheilSignorefosseringra-

ziato!MariaWordmillsiasciugòlelagrime,etrairombidituonoche

riempivanoleombredellavallata,eilguizzarenoninterrottodeilampi,rientrònelcastello.Ilballoferveva,CarloLuppolidirigevalaquadriglia;lesorelle

diGiorgio,graziosissimenelsemplicevestitodimussolinarosa,ballavanotuttesorridentidipiacere.

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insiemeconilprofessoreconferenziere,avesseillusieforsecon-sigliatiqueipoveriignoranti...—Dio!Dio!—pregòconl’animaoppressaesgomentasule

labbra—Dio!comemidevedisprezzare!...Dio!fatechenonglisuccedaalcunmale!Unmiottodilagrimelesalìdalcuoreagliocchiepianse.Doveeranoandatelesuesmaniediribellione,ilsuodesiderio

diindispettireilgiovineingegnere,divendicaresudiluileoffe-sedallesuafamigliapatiteincausadell’altroGiorgioLanciani?...Ellaadessopensavaconsgomentoal’incontrodelgiovinecongli operai. Egli, solo, audace, fatto temerariodall’ingiustizia eforsedall’ingratitudine;loro,inmoltissimi,esaltati,prepotenti,dispostialaviolenza!—Dio!fatechenongli succedaalcunmale! —mormoròa

manigiunte,conlafacciabagnatadilagrime.Laprocessione, checontinuavaa scendere, segnandosu la

montagnaunalugubreserpeggiantesmilatadi miammellevacil-lanti,auntrattosiarrestò;lemiammellesiavvicinaronoleuneallealtreesiraccolseroingruppo;ilcantocessò.Dovevaessereilmomentodell’incontro.Mariatremavacome

unafoglia;siaspettavadisentirproromperedellegridaedegliurli; si aspettavadisentirenell’ariavocidi imprecazioneedisoccorso.Nonsentìinvececheunoscrosciospaventosodituono;evide

laprocessioneseguitaretranquillamenteladiscesa!Nondovevaesseresuccessonulla;cheilSignorefosseringra-

ziato!MariaWordmillsiasciugòlelagrime,etrairombidituonoche

riempivanoleombredellavallata,eilguizzarenoninterrottodeilampi,rientrònelcastello.Ilballoferveva,CarloLuppolidirigevalaquadriglia;lesorelle

diGiorgio,graziosissimenelsemplicevestitodimussolinarosa,ballavanotuttesorridentidipiacere.

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—Poverefanciulle!—pensòconinsolitosentimentoditene-rezza.—Essesidivertono,esonobenlontanedalpensarecosapuòsuccederelàgiù.Laripreselosgomentodiquellochepotevasuccedereeinsie-

mesisentìpresadolorosamentedalrimorso.Forseconisegnidellasuaapprovazione,alaconferenza,forseconilsuostupidoapplauso,ellaavevacontribuitoadesaltareglianimidiqueglioperai.Nonpernullal’ingegnereleavevalanciateleparole,in -giuriose!—Ella,dunquesa!...forsegiàsapeva!Attraversòilsalottoeandòasederepressolamarchesa,scu -

sandolasuaassenza,cheerastataattribuitaaunavisitaasuacognata,laquale,daqualcheora,sieraritiratasopra,nelsuoappartamento.Il tempo fuori imperversava. Fra il brontolìo dei tuoni e il

guizzaredeilampi,oral’acquasieramessaascrosciare,battutadallerafmichedelvento,chesofmiava,urlandofralegole,lasuafuriadistruttrice.Iservitoriavevanomestamentechiuselegelosiedaldifuori,e

nelsalottolecoppiegentilicontinuavanoaballarenoncurando-sidiciòchesuccedevaal’aperto.Allecinquelenuvolesieranosciolteinpioggia,el’arcobaleno

distendevalasuafantasticafasciacontroilprimoraggiodisole.—Èmattino!informòilmedicoentrandonelsalottodiballo.

—Èoraditornareacasa!—dissepianoaCarloeallefanciulle.Ilbuongiovinenonriuscivapiùanasconderel’impazienzae

lapreoccupazione.Mariaglieneseppegradodentrodisè,tantolapreoccupazio-

neel’impazienzarendevanoleipurenervosaeavidadisolitudi -ne.Furonoriaperteleminestreelaluceentròafarimpallidirele

miammelledellelampadeelettriche.

Daparecchigiorniilgrancuoredellavallatanonbattevapiù.

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—Poverefanciulle!—pensòconinsolitosentimentoditene-rezza.—Essesidivertono,esonobenlontanedalpensarecosapuòsuccederelàgiù.Laripreselosgomentodiquellochepotevasuccedereeinsie-

mesisentìpresadolorosamentedalrimorso.Forseconisegnidellasuaapprovazione,alaconferenza,forseconilsuostupidoapplauso,ellaavevacontribuitoadesaltareglianimidiqueglioperai.Nonpernullal’ingegnereleavevalanciateleparole,in -giuriose!—Ella,dunquesa!...forsegiàsapeva!Attraversòilsalottoeandòasederepressolamarchesa,scu -

sandolasuaassenza,cheerastataattribuitaaunavisitaasuacognata,laquale,daqualcheora,sieraritiratasopra,nelsuoappartamento.Il tempo fuori imperversava. Fra il brontolìo dei tuoni e il

guizzaredeilampi,oral’acquasieramessaascrosciare,battutadallerafmichedelvento,chesofmiava,urlandofralegole,lasuafuriadistruttrice.Iservitoriavevanomestamentechiuselegelosiedaldifuori,e

nelsalottolecoppiegentilicontinuavanoaballarenoncurando-sidiciòchesuccedevaal’aperto.Allecinquelenuvolesieranosciolteinpioggia,el’arcobaleno

distendevalasuafantasticafasciacontroilprimoraggiodisole.—Èmattino!informòilmedicoentrandonelsalottodiballo.

—Èoraditornareacasa!—dissepianoaCarloeallefanciulle.Ilbuongiovinenonriuscivapiùanasconderel’impazienzae

lapreoccupazione.Mariaglieneseppegradodentrodisè,tantolapreoccupazio-

neel’impazienzarendevanoleipurenervosaeavidadisolitudi -ne.Furonoriaperteleminestreelaluceentròafarimpallidirele

miammelledellelampadeelettriche.

Daparecchigiorniilgrancuoredellavallatanonbattevapiù.

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Piùnonsispandevanoperl’ariaicupi,cadenzati,monotonicol-pi,chedicevanounavitasanaerigogliosa.Ilmagliosenestavaimmotosulaimmensaincudine,come

unagranbestiadormiente.Dalcaminoaltoesottiledell’ofmicina, il nero fumopiùnon

usciva a spire pesanti che si innalzava alleggerendosi, mino asperdersisu,inalto.Lemacchinetacevanoindesolatoabbandono;lecinghiepen-

devanomloscieeinerti;eranochiuselegranbocchedeicilindri;ifornimostravanolapaurosagolanera,vuotaefredda.Nell’ofmicinaeranosilenzioesolitudine.GiorgioLancianieCarloLuppoli,insiemeconaltripochiim-

piegatiealcunicapioperaiforestieri,ognimattina,alasolitaora,sitrovavanonellostudio.E ogni mattino trovavanoa la porta dell’ofmicina chiusa un

centinaiodioperaiepiù,prontiarimettersiallavoro,quandoilpadroneaccordasseleconcessionirichieste.Quattroocinquediessipassavanonellostudioeproponeva-

nolesolitecose—chevenivanocostantementerimiutate.Poitornavanoaicompagni;riferivano.Perquelgiornoancora

nonc’eranulladafare;perquelgiornoancoralavecchiaferrie-rarestavachiusaesilenziosa.E gli operai, in triste processione, prendevano la via della

montagna,tornavanoallelorocase,prontiaridiscendereildo-mani.—L’ofmicinanonpotràmicasemprestarchiusa!—dicevano

fradiloro.—Bisognabenecheleconcessionivenganoaccorda-te!—Chiladuralavince!—Lacostanzacoronalasperanza!—Sì,maintantononsilavoraeilpanecominciaamancare!

—borbottavanoparecchi.Icaporionibestemmiavanocontrolacaparbietàdelpadrone;

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Piùnonsispandevanoperl’ariaicupi,cadenzati,monotonicol-pi,chedicevanounavitasanaerigogliosa.Ilmagliosenestavaimmotosulaimmensaincudine,come

unagranbestiadormiente.Dalcaminoaltoesottiledell’ofmicina, il nero fumopiùnon

usciva a spire pesanti che si innalzava alleggerendosi, mino asperdersisu,inalto.Lemacchinetacevanoindesolatoabbandono;lecinghiepen-

devanomloscieeinerti;eranochiuselegranbocchedeicilindri;ifornimostravanolapaurosagolanera,vuotaefredda.Nell’ofmicinaeranosilenzioesolitudine.GiorgioLancianieCarloLuppoli,insiemeconaltripochiim-

piegatiealcunicapioperaiforestieri,ognimattina,alasolitaora,sitrovavanonellostudio.E ogni mattino trovavanoa la porta dell’ofmicina chiusa un

centinaiodioperaiepiù,prontiarimettersiallavoro,quandoilpadroneaccordasseleconcessionirichieste.Quattroocinquediessipassavanonellostudioeproponeva-

nolesolitecose—chevenivanocostantementerimiutate.Poitornavanoaicompagni;riferivano.Perquelgiornoancora

nonc’eranulladafare;perquelgiornoancoralavecchiaferrie-rarestavachiusaesilenziosa.E gli operai, in triste processione, prendevano la via della

montagna,tornavanoallelorocase,prontiaridiscendereildo-mani.—L’ofmicinanonpotràmicasemprestarchiusa!—dicevano

fradiloro.—Bisognabenecheleconcessionivenganoaccorda-te!—Chiladuralavince!—Lacostanzacoronalasperanza!—Sì,maintantononsilavoraeilpanecominciaamancare!

—borbottavanoparecchi.Icaporionibestemmiavanocontrolacaparbietàdelpadrone;

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siaizzavanol’unl’altro:buttavanofuorigrosseparolerimbom-banti,ediquestesiinebbriavano.Bisognaresistere,resistere,resistere!...Bisognaresisteretutti;inmassa.Tuttalaloroforzastavanellaresistenza.Guaiachiaccennavaacedere;nonman-cavanoleminaccieperessinèperisuperiori!Alacasinasivivevaincontinuaansia.LasignoraClotildesisforzavadi parerecalmapernonim-

pressionarelemigliuole.Maqueste,especialmentePaolina,nonavevanounmomentodipace.Capivano,chelapazienzadelfra-tellocomequelladelsignorCarloedeglistessiscioperanti,piùnonpotevadurarealungo;capivano,cheinquellacondizionedicoseglianimisiandavanosemprepiùinasprendo.Fantasticava-nociascunanelpropriointernosulapeggio,estavanoinconti-nuaangustia,incontinuosgomento.Ilmedicoavevainvanotentatodiparlarelavocedellaragione

airivoltosi;donPaoloavevadettedalpulpitoparolesantedica -ritàedipersuasione;eraancheandatoinmezzoaloro,cercan-dodismorzarel’ingiustimicatomalcontento,diconvincerliconilcuoreinmano,comeunpadreaimigli.Checosavolevano?...Checosapretendevano?...Lalorocondi-

zionenoneraforseassaimiglioratadaquelladiprima?... Do-mandasseroaivecchicomeeranotrattatiglioperaisolamentediecianniprima!...Pretendevanol’impossibiledaipadroni;que-stinonpotevanorovinarsipersoddisfarealleloroesigenze.Checosasarebbesuccessosesiincaponivanoanoncedere?...Sisa -rebberochiuseofmicinee stabilimenti, e... addio lavoro! addiopane!... Certo, lacondizionedeglioperaidovevaessereancoramigliorata;sarebbecertovenutoilgiornoincuiilsognodellasantauguaglianzasisarebbeavverato.Macivolevadeltempo,santo Dio benedetto!... La quercia cresce forse in un sologiorno?...Siforanoforseinungiornolemontagneperunireipopolifradiloro!...Siriemponoinungiornoleprofonditàchedisgiungonounpaesedall’altro?...Avesseropazienza,avessero

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siaizzavanol’unl’altro:buttavanofuorigrosseparolerimbom-banti,ediquestesiinebbriavano.Bisognaresistere,resistere,resistere!...Bisognaresisteretutti;inmassa.Tuttalaloroforzastavanellaresistenza.Guaiachiaccennavaacedere;nonman-cavanoleminaccieperessinèperisuperiori!Alacasinasivivevaincontinuaansia.LasignoraClotildesisforzavadi parerecalmapernonim-

pressionarelemigliuole.Maqueste,especialmentePaolina,nonavevanounmomentodipace.Capivano,chelapazienzadelfra-tellocomequelladelsignorCarloedeglistessiscioperanti,piùnonpotevadurarealungo;capivano,cheinquellacondizionedicoseglianimisiandavanosemprepiùinasprendo.Fantasticava-nociascunanelpropriointernosulapeggio,estavanoinconti-nuaangustia,incontinuosgomento.Ilmedicoavevainvanotentatodiparlarelavocedellaragione

airivoltosi;donPaoloavevadettedalpulpitoparolesantedica -ritàedipersuasione;eraancheandatoinmezzoaloro,cercan-dodismorzarel’ingiustimicatomalcontento,diconvincerliconilcuoreinmano,comeunpadreaimigli.Checosavolevano?...Checosapretendevano?...Lalorocondi-

zionenoneraforseassaimiglioratadaquelladiprima?... Do-mandasseroaivecchicomeeranotrattatiglioperaisolamentediecianniprima!...Pretendevanol’impossibiledaipadroni;que-stinonpotevanorovinarsipersoddisfarealleloroesigenze.Checosasarebbesuccessosesiincaponivanoanoncedere?...Sisa -rebberochiuseofmicinee stabilimenti, e... addio lavoro! addiopane!... Certo, lacondizionedeglioperaidovevaessereancoramigliorata;sarebbecertovenutoilgiornoincuiilsognodellasantauguaglianzasisarebbeavverato.Macivolevadeltempo,santo Dio benedetto!... La quercia cresce forse in un sologiorno?...Siforanoforseinungiornolemontagneperunireipopolifradiloro!...Siriemponoinungiornoleprofonditàchedisgiungonounpaesedall’altro?...Avesseropazienza,avessero

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miduciainchicapivalecosemegliodiloroedesideravaillorobeneeagivainspiratodagenerosità!...E....sopratuttononsila -sciasseroubbriacaredaparoloneepromesseirrealizzabili.—Tornateallavoro,ragazzi!...tornateallavoro!—minivaper

raccomandarel’ottimoprete.Glioperai,chelorispettavanoeglivolevanobene,stavanoad

ascoltarloconilcappelloinmano;riverenti.Mascuotevanoilcapoepersistevanonelleloroidee.Eilpovero,bravouomo,tornavaalacasinamortimicatoedo-

lente.Alborgosierainquietiperquellostatodicose.Poichèquello

cheaccadevaalaferriera,succedevapurealcotonimicioealacartiera.Al’alba,glioperaiarrivavanodatutteleparti;siraggruppava-

noalleportedeglistabilimenti,parlamentavanoconiproprieta-riegliimpiegatienonottenendonulla,siallontanavano,sper-dendosiperimontieperipaesellidirivaillago.Equellainsistenza,quelsilenzio,avevanoinsèqualchecosa

diminaccioso,chetenevaglianimisospesi.IlmarchesediPianavenivaognigiornonellostudiodiGiorgio

persentirecomeandavanolecose.Elìspessosiriunivanoilproprietariodellacartieraequello

deicotonimicio,perdiscutereevedereinsieme,secifossestataunaviad’uscitaoltreaquellaapertadallepretesedeglisciope -ranti, nella quale era impossibile mettersi senza la ruinadell’industria.Ilprofessoreavevacercatoditenereun’altraconferenza.Ma

l’autoritàavendolaproibita,sen’eraandatoaltrove,forseapro -mettereancoral’impossibile,afarvibrarelacordadellaribellio -nenelpettodialtripoverettiignoranti,nonancorapersuasi,chealgrandeprogressomoralecomealmateriale,noncisiarrivaconlaviolenza,maconl’educazione,lapazienza,laevoluzionedeisentimenti,delleideeedellecose.

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miduciainchicapivalecosemegliodiloroedesideravaillorobeneeagivainspiratodagenerosità!...E....sopratuttononsila -sciasseroubbriacaredaparoloneepromesseirrealizzabili.—Tornateallavoro,ragazzi!...tornateallavoro!—minivaper

raccomandarel’ottimoprete.Glioperai,chelorispettavanoeglivolevanobene,stavanoad

ascoltarloconilcappelloinmano;riverenti.Mascuotevanoilcapoepersistevanonelleloroidee.Eilpovero,bravouomo,tornavaalacasinamortimicatoedo-

lente.Alborgosierainquietiperquellostatodicose.Poichèquello

cheaccadevaalaferriera,succedevapurealcotonimicioealacartiera.Al’alba,glioperaiarrivavanodatutteleparti;siraggruppava-

noalleportedeglistabilimenti,parlamentavanoconiproprieta-riegliimpiegatienonottenendonulla,siallontanavano,sper-dendosiperimontieperipaesellidirivaillago.Equellainsistenza,quelsilenzio,avevanoinsèqualchecosa

diminaccioso,chetenevaglianimisospesi.IlmarchesediPianavenivaognigiornonellostudiodiGiorgio

persentirecomeandavanolecose.Elìspessosiriunivanoilproprietariodellacartieraequello

deicotonimicio,perdiscutereevedereinsieme,secifossestataunaviad’uscitaoltreaquellaapertadallepretesedeglisciope -ranti, nella quale era impossibile mettersi senza la ruinadell’industria.Ilprofessoreavevacercatoditenereun’altraconferenza.Ma

l’autoritàavendolaproibita,sen’eraandatoaltrove,forseapro -mettereancoral’impossibile,afarvibrarelacordadellaribellio -nenelpettodialtripoverettiignoranti,nonancorapersuasi,chealgrandeprogressomoralecomealmateriale,noncisiarrivaconlaviolenza,maconl’educazione,lapazienza,laevoluzionedeisentimenti,delleideeedellecose.

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Giorgioraccomandavaaicolleghieagliimpiegatichebadas-serobeneanonmostrarsiintimoriti.—Secipossonosupporrespauriti,èminita!—diceva.E,perpersuaderetuttidellasuaperfettatranquillità,eglian -

davaognigiorno,malgradolerimostranzedellamadreedellesorelle,insiemeconCarloosolo,quandoquestidovevalavorarenellostudio,afareunapasseggiatainmontagna.Fuinunadiquestepasseggiatecheeglirividelasignoradel

castello.Eraunamattinagrigiaemelanconica,sudallavallesudavail

nebbioneche lentamente si innalzava ad avvolgere nella suaumidafasciailmiancodeimonti,riempiendonelecavità,velandolevette,inmiochendoisuoni.Ilgrigio,compattovaporeraggiunseGiorgioinunainsenatura

remotaovesierabuttatoasederesultroncod’unnoceabbattu -to.Prestoilnebbioneglitolseognivistad’intorno;sidistesefra

luieilcieloazzurro,isolandolo.Ebbe lasensazionediesseredivisodalmondo,staccatoda

ognicuranoiosaepenosa;staccatodallavita.Einquellasolitudinesilenziosaemorta,cheglitoglievadidi-

strarsinelmondoesteriore,eglivisseunmomentodellasuavitaintima,frasèese,fralesueragioni,ilsentimento,lepassioni.L’ofmicinachiusa,glioperaiinsciopero,gliaffariarenati,tutto

ciòchediqueigiorniloimpensierivaseriamente,fudimentica-to,quasistrappatodall’animasuadaun’arcanapotenza.Enell’animasuarimasesolaesovranal’imaginediunagiovi-

nedonnabellissima,che,conaccentodiintensapreghiera,glidicevatremando:«Nonvadasolo!»Risentì il suonodi quellavocesommessaesupplice, rivide

quellosguardo,nonpiùtorbidoesdegnoso,maquasiimploran-teperdono,mapienodisgomentoeditenerezza;eilcuoreglisiammollìdigioia.

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Giorgioraccomandavaaicolleghieagliimpiegatichebadas-serobeneanonmostrarsiintimoriti.—Secipossonosupporrespauriti,èminita!—diceva.E,perpersuaderetuttidellasuaperfettatranquillità,eglian -

davaognigiorno,malgradolerimostranzedellamadreedellesorelle,insiemeconCarloosolo,quandoquestidovevalavorarenellostudio,afareunapasseggiatainmontagna.Fuinunadiquestepasseggiatecheeglirividelasignoradel

castello.Eraunamattinagrigiaemelanconica,sudallavallesudavail

nebbioneche lentamente si innalzava ad avvolgere nella suaumidafasciailmiancodeimonti,riempiendonelecavità,velandolevette,inmiochendoisuoni.Ilgrigio,compattovaporeraggiunseGiorgioinunainsenatura

remotaovesierabuttatoasederesultroncod’unnoceabbattu -to.Prestoilnebbioneglitolseognivistad’intorno;sidistesefra

luieilcieloazzurro,isolandolo.Ebbe lasensazionediesseredivisodalmondo,staccatoda

ognicuranoiosaepenosa;staccatodallavita.Einquellasolitudinesilenziosaemorta,cheglitoglievadidi-

strarsinelmondoesteriore,eglivisseunmomentodellasuavitaintima,frasèese,fralesueragioni,ilsentimento,lepassioni.L’ofmicinachiusa,glioperaiinsciopero,gliaffariarenati,tutto

ciòchediqueigiorniloimpensierivaseriamente,fudimentica-to,quasistrappatodall’animasuadaun’arcanapotenza.Enell’animasuarimasesolaesovranal’imaginediunagiovi-

nedonnabellissima,che,conaccentodiintensapreghiera,glidicevatremando:«Nonvadasolo!»Risentì il suonodi quellavocesommessaesupplice, rivide

quellosguardo,nonpiùtorbidoesdegnoso,maquasiimploran-teperdono,mapienodisgomentoeditenerezza;eilcuoreglisiammollìdigioia.

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—Oh,sefossevero!—sitrovòamormorare—sefossevero!Maaldesiderio,alasperanzacheglifeceromartellareilcuore

inpetto,laragioneimposetostosilenzio.—Sciocco!—sidisseconamarezzaedira.—Sciocco!Tila-

scerestiprenderedallesuearti?...Ellanonèaltricheunasuper-ba,unacapricciosa,unacreaturastranacapacedifartidelmale;cheforsevuoleesercitareilsuopoteresute,perchèleresisti,perchètisentimoralmenteforte!Larivide, inpensiero, làgiùalaconferenzadelprofessore,

penderedalsuolabbro,daresegnidiapprovazione,batterelemani,invitandoal’applauso.Larividealcastello,laseradellafesta,sfoggiarenellaquadri -

gliaenelminuettotuttelegrazieaffascinantidellasuapersonaedelsuosorriso;esorriseluipuretristamente,susurrando:—Nonècheunagrandecivetta;vuolespadroneggiaresutut-

tiicuori;siimpossessadimolticonlabellezza,lagrazia,illam-podegliocchi;conquistaipiùforticonlabizzarria,ildisdegnoel’indifferenza, cagionando meraviglia, contrasto, lotta, strasci -nandoalapassione.Ma—bisbigliòconunsogghigno—nonavrailasoddisfazionedifaremetuoschiavo!Unafolatad’ariacorseattraversolostratogrigio,lacerandolo.

Un’altrafolataeun’altraancora,semprepiùforte,sofmiaronoileggeri bioccoli su,più insu, minchéfuggironoesi disperseronellospazio;eilsolestettesovrano.Giorgioavevacon interesseassistito a la battaglia dell’aria

controlanebbia;eorasalutavailsolecaldoed’oro,chebrillavanell’erbaumida,lucevasulefogliedellepianteeanimavagiùlavallatacorsadalmiumegrossoeminaccioso.Nonpiùsolitudine,nonpiùsilenzio,nonpiùsensodisollievo

perildistaccodalmondoedallecose.Giorgiosialzò,rimproverandosiilmomentodidebolezzache

gliavevafattogoderelapaceinerteeviledichièstancodilotta-re.

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—Oh,sefossevero!—sitrovòamormorare—sefossevero!Maaldesiderio,alasperanzacheglifeceromartellareilcuore

inpetto,laragioneimposetostosilenzio.—Sciocco!—sidisseconamarezzaedira.—Sciocco!Tila-

scerestiprenderedallesuearti?...Ellanonèaltricheunasuper-ba,unacapricciosa,unacreaturastranacapacedifartidelmale;cheforsevuoleesercitareilsuopoteresute,perchèleresisti,perchètisentimoralmenteforte!Larivide, inpensiero, làgiùalaconferenzadelprofessore,

penderedalsuolabbro,daresegnidiapprovazione,batterelemani,invitandoal’applauso.Larividealcastello,laseradellafesta,sfoggiarenellaquadri -

gliaenelminuettotuttelegrazieaffascinantidellasuapersonaedelsuosorriso;esorriseluipuretristamente,susurrando:—Nonècheunagrandecivetta;vuolespadroneggiaresutut-

tiicuori;siimpossessadimolticonlabellezza,lagrazia,illam-podegliocchi;conquistaipiùforticonlabizzarria,ildisdegnoel’indifferenza, cagionando meraviglia, contrasto, lotta, strasci -nandoalapassione.Ma—bisbigliòconunsogghigno—nonavrailasoddisfazionedifaremetuoschiavo!Unafolatad’ariacorseattraversolostratogrigio,lacerandolo.

Un’altrafolataeun’altraancora,semprepiùforte,sofmiaronoileggeri bioccoli su,più insu, minchéfuggironoesi disperseronellospazio;eilsolestettesovrano.Giorgioavevacon interesseassistito a la battaglia dell’aria

controlanebbia;eorasalutavailsolecaldoed’oro,chebrillavanell’erbaumida,lucevasulefogliedellepianteeanimavagiùlavallatacorsadalmiumegrossoeminaccioso.Nonpiùsolitudine,nonpiùsilenzio,nonpiùsensodisollievo

perildistaccodalmondoedallecose.Giorgiosialzò,rimproverandosiilmomentodidebolezzache

gliavevafattogoderelapaceinerteeviledichièstancodilotta-re.

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Eglinonerastancodilottare:no;anzisisentivapiùchemaiprontoasostenereaqualunquecosto,tuttociòchegliparevagiustoebuonoefavorevolealbeneel’interesseditutti.Fecealcunipassiperilviottolo,arrivandoaldilad’unosco-

glio,oveinfoltivanoinoci.Masifermòdischiantotrasalendo,nelvedere,rittacontrounapianta,lasignoradelcastello,strettainunvestitodilanabianca,acaposcoperto,lebraccianudeminoalgomito,intornoalavitaunafasciacciadimorbidasetaturchi-na.Alfruscìodeipassiellasirivolse;nonfecenessunattodisor-

presa; non si mosse, solo guardò il giovine con una stranaespressionenegliocchibelli.Eglilasalutòconunleggieroinchino,senzaparlare;estette

unmomentoamissarlaconlosguardofreddoeimpenetrabile,che impediva di indovinargli in cuore qualunque movimentod’anima.Alsalutolasignorarisposeconunsorrisoastentoabbozzato.—Lanebbiamihasorpresoqui!—dissesenzamuoversi.—

Miparevadiesseresepoltaviva!—soggiunse.—Unaemozionenuova?—feceilgiovine,conaccentoironi-

co.—Perchivaincercadiemozioni—continuò—lemonta-gnesonofatteapposta;e...qualchevolta...anchelepersonechevivonofradiesse.—Iononvadoincercad’emozioni!—disseconvocelontana

lasignora,distogliendogliocchidalgiovine.—Ah!—esclamòquesticonindifferenza.—Credevo...Unmiottod’irad’improvvisoarrossìilbellissimovolto,anneb-

biògliocchiluminosi,fecefremerelavocediMariaWordmill.—Checosapuòcrederelei?—balbettò.—Leinonmicono-

sce,edèstoltezzagiudicaredall’apparenza.Sirivolse;inmilòunviottolettoripidoattraversounmittodibe-

tulleescese.Giorgiostetteavederla,ritto,inquieto,sorpresodinonsentir-

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Eglinonerastancodilottare:no;anzisisentivapiùchemaiprontoasostenereaqualunquecosto,tuttociòchegliparevagiustoebuonoefavorevolealbeneel’interesseditutti.Fecealcunipassiperilviottolo,arrivandoaldilad’unosco-

glio,oveinfoltivanoinoci.Masifermòdischiantotrasalendo,nelvedere,rittacontrounapianta,lasignoradelcastello,strettainunvestitodilanabianca,acaposcoperto,lebraccianudeminoalgomito,intornoalavitaunafasciacciadimorbidasetaturchi-na.Alfruscìodeipassiellasirivolse;nonfecenessunattodisor-

presa; non si mosse, solo guardò il giovine con una stranaespressionenegliocchibelli.Eglilasalutòconunleggieroinchino,senzaparlare;estette

unmomentoamissarlaconlosguardofreddoeimpenetrabile,che impediva di indovinargli in cuore qualunque movimentod’anima.Alsalutolasignorarisposeconunsorrisoastentoabbozzato.—Lanebbiamihasorpresoqui!—dissesenzamuoversi.—

Miparevadiesseresepoltaviva!—soggiunse.—Unaemozionenuova?—feceilgiovine,conaccentoironi-

co.—Perchivaincercadiemozioni—continuò—lemonta-gnesonofatteapposta;e...qualchevolta...anchelepersonechevivonofradiesse.—Iononvadoincercad’emozioni!—disseconvocelontana

lasignora,distogliendogliocchidalgiovine.—Ah!—esclamòquesticonindifferenza.—Credevo...Unmiottod’irad’improvvisoarrossìilbellissimovolto,anneb-

biògliocchiluminosi,fecefremerelavocediMariaWordmill.—Checosapuòcrederelei?—balbettò.—Leinonmicono-

sce,edèstoltezzagiudicaredall’apparenza.Sirivolse;inmilòunviottolettoripidoattraversounmittodibe-

tulleescese.Giorgiostetteavederla,ritto,inquieto,sorpresodinonsentir-

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sicontentoperessereriuscitoafarvibrarelacordadeldispettonelcuoredellabellasignora.Nonsimossedilàsenonquandolamobilechiazzabianca

scomparveaisuoiocchi.Allorapreseperunsentieroparallelloaquelloinmilatodallasignora,esceseprecipitosamente,sconvol-todaunasmania,chenonsicuravadideminire.Manonriuscìaraggiungerelagiovinedonnacomenesentiva

dentroilconfusodesiderio.Ah,sel’avessevedutanellagrottagliaverde,ovesierarifugia -

ta,piangeresilenziosamenteedolorosamente!

Comedisolito,dacheduravalosciopero,IdaePaolinaaveva-novedutodallaminestradellalorocamerascendere,alleprimeoredelmattino,lasmilatadeglioperaiperlastradicciuolator-tuosa.Maquelmattinolasmilataeradivisa:venivaavanti laparte

maggiore;dietro,unbuontratto,laparteminore,—Scommettochec’èdeldisaccordofraessi!—osservòIda.—Forsechisiostinaanoncederesièdivisodachivuoltor-

nareallavoro!—fecePaolina.—HaisentitochedicevaieriserailsignorCarlo?...Dicevacheparecchioperai,efraquestigliuo-minifatti,chehannolafamigliadamantenere,vogliono,adognicosto,tornareallavoro.—Ma—soggiunseIda—dicevaanchecheglialtri,esonoi

più,nonconsentonoeminacciano.—Ah,Madonna!—sospiròPaolina.—Almenosiaccomodas-

sequestabrutta faccenda, primachesuccedaqualchegrossoguaio!Nell’ariatremolavaunaminepioggerellacheannebbiavalaval-

lata;glioleandrieirosaidelgiardinettosuggevanosenzaunbi-sbigliolafrescaeumidaspruzzaglia:nelsalottinoentravailsen-toredeimiori.Leduesorelle,appenadiscesealpianoterreno,davanoordine

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sicontentoperessereriuscitoafarvibrarelacordadeldispettonelcuoredellabellasignora.Nonsimossedilàsenonquandolamobilechiazzabianca

scomparveaisuoiocchi.Allorapreseperunsentieroparallelloaquelloinmilatodallasignora,esceseprecipitosamente,sconvol-todaunasmania,chenonsicuravadideminire.Manonriuscìaraggiungerelagiovinedonnacomenesentiva

dentroilconfusodesiderio.Ah,sel’avessevedutanellagrottagliaverde,ovesierarifugia -

ta,piangeresilenziosamenteedolorosamente!

Comedisolito,dacheduravalosciopero,IdaePaolinaaveva-novedutodallaminestradellalorocamerascendere,alleprimeoredelmattino,lasmilatadeglioperaiperlastradicciuolator-tuosa.Maquelmattinolasmilataeradivisa:venivaavanti laparte

maggiore;dietro,unbuontratto,laparteminore,—Scommettochec’èdeldisaccordofraessi!—osservòIda.—Forsechisiostinaanoncederesièdivisodachivuoltor-

nareallavoro!—fecePaolina.—HaisentitochedicevaieriserailsignorCarlo?...Dicevacheparecchioperai,efraquestigliuo-minifatti,chehannolafamigliadamantenere,vogliono,adognicosto,tornareallavoro.—Ma—soggiunseIda—dicevaanchecheglialtri,esonoi

più,nonconsentonoeminacciano.—Ah,Madonna!—sospiròPaolina.—Almenosiaccomodas-

sequestabrutta faccenda, primachesuccedaqualchegrossoguaio!Nell’ariatremolavaunaminepioggerellacheannebbiavalaval-

lata;glioleandrieirosaidelgiardinettosuggevanosenzaunbi-sbigliolafrescaeumidaspruzzaglia:nelsalottinoentravailsen-toredeimiori.Leduesorelle,appenadiscesealpianoterreno,davanoordine

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alpiccolosalotto,cheperunaportaavetriapertasuquattroscalinidavanelgiardinetto.Ilcancello,giùinfondoalgiardino,erasemiaperto,edaquel-

lo entrò a un tratto, comeunrazzo, unagiovanemontanara:Rosa,lamigliuoladiAndrea,unodegliscioperantiperforza.Videlesorellenelsalottinoecorsedentro,tuttaansimantee

rossaperlacorsafatta.—Ah,signorine!ah,signorinemie.Avevailmiatomozzoenonpotevadiraltro.IdaePaolinalaguardavanotuttepallide,prevedendounacat -

tivanotizia.—Ah,signorinemie!—ripreseadirelagiovanemontanara

dopounmomentodisilenzio.—Ah,signorine!cipensinoloro!provvedanoloro!—Ebbene?—feceIdaansiosa.—Di’su,presto,peramordiDio!—supplicòPaolina.—Hosentitosfamaneal’alba—presearaccontareinfretta

lamontanara—hosentitodallamacchiaovefacevolegna,Jaco-poeunaltrochedicevanocosedafarrizzareicapelliintesta.Cel’hannospecialmenteconilsignorCarlo, che—dicono—nonèilpadroneedètestardopeggiodilui.Stamattinasipre-senterannolorodueaparlare,esenonottengonoquellochevo-gliono...ohMadonnabenedetta!...Senonottengonoquellochevogliono.Rosasicoprìlafacciaconlemaniesoggiunseinunsusurro:—Iohovistoluccicareilcoltello,signorinemie!Là!presto!

pensino!provvedanoloro!—raccomandòconenfasitogliendolemanidallafaccia.Alleparoledellafanciullamontanara,Paolinasierafattabian-

cacomeungiglio;econvocerottadallospavento,dissealaso-rella:—Haisentito,Ida?L’hannoconilsignorCarlo.Bisognaavver-

tirlo;bisognaraccomandargliprudenza!subito!...subito!...Dio!

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alpiccolosalotto,cheperunaportaavetriapertasuquattroscalinidavanelgiardinetto.Ilcancello,giùinfondoalgiardino,erasemiaperto,edaquel-

lo entrò a un tratto, comeunrazzo, unagiovanemontanara:Rosa,lamigliuoladiAndrea,unodegliscioperantiperforza.Videlesorellenelsalottinoecorsedentro,tuttaansimantee

rossaperlacorsafatta.—Ah,signorine!ah,signorinemie.Avevailmiatomozzoenonpotevadiraltro.IdaePaolinalaguardavanotuttepallide,prevedendounacat -

tivanotizia.—Ah,signorinemie!—ripreseadirelagiovanemontanara

dopounmomentodisilenzio.—Ah,signorine!cipensinoloro!provvedanoloro!—Ebbene?—feceIdaansiosa.—Di’su,presto,peramordiDio!—supplicòPaolina.—Hosentitosfamaneal’alba—presearaccontareinfretta

lamontanara—hosentitodallamacchiaovefacevolegna,Jaco-poeunaltrochedicevanocosedafarrizzareicapelliintesta.Cel’hannospecialmenteconilsignorCarlo, che—dicono—nonèilpadroneedètestardopeggiodilui.Stamattinasipre-senterannolorodueaparlare,esenonottengonoquellochevo-gliono...ohMadonnabenedetta!...Senonottengonoquellochevogliono.Rosasicoprìlafacciaconlemaniesoggiunseinunsusurro:—Iohovistoluccicareilcoltello,signorinemie!Là!presto!

pensino!provvedanoloro!—raccomandòconenfasitogliendolemanidallafaccia.Alleparoledellafanciullamontanara,Paolinasierafattabian-

cacomeungiglio;econvocerottadallospavento,dissealaso-rella:—Haisentito,Ida?L’hannoconilsignorCarlo.Bisognaavver-

tirlo;bisognaraccomandargliprudenza!subito!...subito!...Dio!

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Dio!cheangustia!...chepena!...E,cosìcomesitrovava,nelvestitodiscintodelmattino,coni

capellisfuggentiinciocchedisordinatedalpettinechelitenevaappenaraccolti,uscìdalsalottino,attraversòilgiardinetto,inmilòilcancelloecorsenellostudio,nonbadandoallafolladegliope-raicheneingombravanol’entrata.Giorgiosedevaa lascrivania. Carlogli stavarittodi mianco;

parlavanoanimatamente.Paolina,conlemanigiunte,i begli occhilucenti dilagrime,

pregò,facendosipressoloro:—SignorCarlo!ohsignorCarlo!queglioperailìfuoril’hanno

conlei.Rosahasentito!...Rosahaveduto!...PeramordiDio,si-gnorCarlo, usiprudenza!usi prudenza... perchèiohotroppa,troppapaura!Elapoverafanciullauscìinunsinghiozzo,abbandonandola

bellatestinasulpettogiovine.Giorgiovidesulvoltodell’amicounagioiaintensa.Lasensibilefanciulla,inquelmomentodiangoscia,avevado-

vutocomprenderetuttalaintensitàdelsuoaffettoperilgiovineenonsidavanessunpensierodinasconderlo.—Paolina!miacara!miaamabilissima!...Oh,Paolinamia!—

preseadireCarlo,conunavocecosìdolceetenerachepiùnonparevalasua.—Nonpiangere!nonaverpauraperme!...Semiattaccanosapròdifendermi,sai!...Oh,comemidifendereiades-sochesochetupiangerestietiafmliggerestisemifacesserodelmale!Nonvogliochetupiangapercausamia;nonvogliochetusoffraperme,mai!Giorgioaccarezzòanchelui la sorellaevollepersuaderlae

tranquillarla.No,nondovevaaverpaura.Queglioperaieranococciuti,era-

nopazzi;macattivi,no!...Nonsarebberostaticapacid’unamalaazione;stessetranquilla,poverapiccina!Rassicurata,Paolinaavevastaccatoilvoltodalpettodelgiovi -

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Dio!cheangustia!...chepena!...E,cosìcomesitrovava,nelvestitodiscintodelmattino,coni

capellisfuggentiinciocchedisordinatedalpettinechelitenevaappenaraccolti,uscìdalsalottino,attraversòilgiardinetto,inmilòilcancelloecorsenellostudio,nonbadandoallafolladegliope-raicheneingombravanol’entrata.Giorgiosedevaa lascrivania. Carlogli stavarittodi mianco;

parlavanoanimatamente.Paolina,conlemanigiunte,i begli occhilucenti dilagrime,

pregò,facendosipressoloro:—SignorCarlo!ohsignorCarlo!queglioperailìfuoril’hanno

conlei.Rosahasentito!...Rosahaveduto!...PeramordiDio,si-gnorCarlo, usiprudenza!usi prudenza... perchèiohotroppa,troppapaura!Elapoverafanciullauscìinunsinghiozzo,abbandonandola

bellatestinasulpettogiovine.Giorgiovidesulvoltodell’amicounagioiaintensa.Lasensibilefanciulla,inquelmomentodiangoscia,avevado-

vutocomprenderetuttalaintensitàdelsuoaffettoperilgiovineenonsidavanessunpensierodinasconderlo.—Paolina!miacara!miaamabilissima!...Oh,Paolinamia!—

preseadireCarlo,conunavocecosìdolceetenerachepiùnonparevalasua.—Nonpiangere!nonaverpauraperme!...Semiattaccanosapròdifendermi,sai!...Oh,comemidifendereiades-sochesochetupiangerestietiafmliggerestisemifacesserodelmale!Nonvogliochetupiangapercausamia;nonvogliochetusoffraperme,mai!Giorgioaccarezzòanchelui la sorellaevollepersuaderlae

tranquillarla.No,nondovevaaverpaura.Queglioperaieranococciuti,era-

nopazzi;macattivi,no!...Nonsarebberostaticapacid’unamalaazione;stessetranquilla,poverapiccina!Rassicurata,Paolinaavevastaccatoilvoltodalpettodelgiovi -

119

neeglisorridevafralelagrime.Ederacosìbella,cosìmineegra-ziosanelvestitinodiscintodicotonechiaro,conicapelliquasideltuttosfatti,cosìpallidaelagrimosa!Carlo,felicediquellaspontanearivelazioned’unsentimento,

cheeglicredevatuttoraconfusoeindeciso,nonpotètenersidalbaciareunamaninadellafanciullacondevotatenerezza.Ilsuomaschiovoltolealeeraraggiante.Lafanciullacheegli

adoravainsilenzio,lasuaPaolinabellacheglioccupavaintiera-menteilcuore,glivolevabene!glivolevatantobene!Oh,comelagioiadiquestasicurezzaglidilatavailpetto!chegranpostooccupavanelsuomondointeriorequellasoavecreatura!...Tuttoilrestovenivadopo;anchelosciopero;ancheilsaperechegliscioperantil’avevanospecialmenteconlui!Qualcunobussòalaporta.Carlofecesederelafanciullanella

poltrona,pressolaminestra.—Avanti!—disseGiorgio.EntròAndrea;ilpadrediRosa;tuttoarruffato,conilbarbone

brizzolatoeincolto;ilcappelloinmano.Eglivenivapersuocon-to;nessunolomandava.Venivaperdirecheormailecoseeranoandatetroppoper le lunghe. Bisognavavederedi mettereunmine a la brutta faccenda. Già, lui per lui, di scioperi non neavrebbeconsigliatimai;che,dalliedalli,tornanoquasisempreadannodell’operaioedelpadrone.Maneancheavevapotutori -miutarsidifarequellochelamaggioranzadeicompagniavevanovoluto.Essiavevanopropostolosciopero?Eloscioperol’aveva-nofattotutti; in massa. Maormai lacosaduravadaquindicigiorni,ederatroppo;ecco!propriotroppo!Su,inmontagna,lafamecominciavaafarcapolinoinmoltecase.Elafameèlacon-siglieradeldiavolo;doveessaentra,lapaceeilbuonaccordoscappanodall’oppostaparte.Ledonnestrillano,imiglipiangono;egliuomini,chenoncipossononulla,siinacidisconoesimon-tanolatesta.Ecosìsipreparailterrenoperledisgrazie.Giorgiorisposea l’operaio che daparte suaeraprontoad

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neeglisorridevafralelagrime.Ederacosìbella,cosìmineegra-ziosanelvestitinodiscintodicotonechiaro,conicapelliquasideltuttosfatti,cosìpallidaelagrimosa!Carlo,felicediquellaspontanearivelazioned’unsentimento,

cheeglicredevatuttoraconfusoeindeciso,nonpotètenersidalbaciareunamaninadellafanciullacondevotatenerezza.Ilsuomaschiovoltolealeeraraggiante.Lafanciullacheegli

adoravainsilenzio,lasuaPaolinabellacheglioccupavaintiera-menteilcuore,glivolevabene!glivolevatantobene!Oh,comelagioiadiquestasicurezzaglidilatavailpetto!chegranpostooccupavanelsuomondointeriorequellasoavecreatura!...Tuttoilrestovenivadopo;anchelosciopero;ancheilsaperechegliscioperantil’avevanospecialmenteconlui!Qualcunobussòalaporta.Carlofecesederelafanciullanella

poltrona,pressolaminestra.—Avanti!—disseGiorgio.EntròAndrea;ilpadrediRosa;tuttoarruffato,conilbarbone

brizzolatoeincolto;ilcappelloinmano.Eglivenivapersuocon-to;nessunolomandava.Venivaperdirecheormailecoseeranoandatetroppoper le lunghe. Bisognavavederedi mettereunmine a la brutta faccenda. Già, lui per lui, di scioperi non neavrebbeconsigliatimai;che,dalliedalli,tornanoquasisempreadannodell’operaioedelpadrone.Maneancheavevapotutori -miutarsidifarequellochelamaggioranzadeicompagniavevanovoluto.Essiavevanopropostolosciopero?Eloscioperol’aveva-nofattotutti; in massa. Maormai lacosaduravadaquindicigiorni,ederatroppo;ecco!propriotroppo!Su,inmontagna,lafamecominciavaafarcapolinoinmoltecase.Elafameèlacon-siglieradeldiavolo;doveessaentra,lapaceeilbuonaccordoscappanodall’oppostaparte.Ledonnestrillano,imiglipiangono;egliuomini,chenoncipossononulla,siinacidisconoesimon-tanolatesta.Ecosìsipreparailterrenoperledisgrazie.Giorgiorisposea l’operaio che daparte suaeraprontoad

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aprir l’ofmicina; magari quella stessa mattina; subito magari!Ma...inquantoallepreteseaccampate,egliintendevaedicevaeripetevachenonsenepotevafarnulla.Accordarequellocheglioperaivolevano,eraquantoandarincontroalaruina.Iguada-gnidellaferrieranonsarebberobastatiasoddisfareleesigenzedichilavorava.—Lacosaèchiaralampante!—saltòsuCarlo.—lol’hospie-

gata;l’hofattatoccareconmano.Nonsipuò,nonsipuò,nonsipuò!Andrea,acapochino,ascoltava,gingillandoconilsuocappel-

lonesbertucciatoeunto.Glisileggevanoinvolto,dallabarbair-sutaminoquasisottogliocchi,lacontrarietàeiltimore.—Quellilàfuori—balbettò—sonoinaspriti!Oh!oh!oh!Leesclamazionifuronostrappatealbuonuomo,alvederela

portaspalancarsiedentrareungruppodioperaiconacapoJa -copo,chesifacevainnanziconilcappellointestael’ariaminac-ciosa.Paolina,tuttatremante,sialzòeposeunamanosulbracciodi

Carlo,cheavevafattoalcunipassiinnanzi.—E’oradiminirla!—disseJacopocupamente,conunguizzo

cattivoneipiccoliocchiamiordipelle.—Vogliamolavorare!—feceroglialtrioperaiincoro.—Vogliamolavorare!—Ecisiconcedaquellochevogliamo—disseJacopo.—Cisiconcedaquellochesipuò!—saltòsuungiovinemin-

gherlino.—Cisiconcedaanchenulla,mabastachesilavori!—Chièilvigliaccocheparlaaquestomodo?—sirivolsea

chiedereJacopo,conattosprezzanteeminaccioso.—Io!—risposeilgiovinemingherlino.—Esmetttiladiosti-

narti,tu!—soggiunse.—Tucimettisulastradadellamiseria;noineabbiamoabbastanza!—Sì,sì!neabbiamoabbastanza;vogliamolavorarenoi!—ri-

peteronoparecchi.

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aprir l’ofmicina; magari quella stessa mattina; subito magari!Ma...inquantoallepreteseaccampate,egliintendevaedicevaeripetevachenonsenepotevafarnulla.Accordarequellocheglioperaivolevano,eraquantoandarincontroalaruina.Iguada-gnidellaferrieranonsarebberobastatiasoddisfareleesigenzedichilavorava.—Lacosaèchiaralampante!—saltòsuCarlo.—lol’hospie-

gata;l’hofattatoccareconmano.Nonsipuò,nonsipuò,nonsipuò!Andrea,acapochino,ascoltava,gingillandoconilsuocappel-

lonesbertucciatoeunto.Glisileggevanoinvolto,dallabarbair-sutaminoquasisottogliocchi,lacontrarietàeiltimore.—Quellilàfuori—balbettò—sonoinaspriti!Oh!oh!oh!Leesclamazionifuronostrappatealbuonuomo,alvederela

portaspalancarsiedentrareungruppodioperaiconacapoJa -copo,chesifacevainnanziconilcappellointestael’ariaminac-ciosa.Paolina,tuttatremante,sialzòeposeunamanosulbracciodi

Carlo,cheavevafattoalcunipassiinnanzi.—E’oradiminirla!—disseJacopocupamente,conunguizzo

cattivoneipiccoliocchiamiordipelle.—Vogliamolavorare!—feceroglialtrioperaiincoro.—Vogliamolavorare!—Ecisiconcedaquellochevogliamo—disseJacopo.—Cisiconcedaquellochesipuò!—saltòsuungiovinemin-

gherlino.—Cisiconcedaanchenulla,mabastachesilavori!—Chièilvigliaccocheparlaaquestomodo?—sirivolsea

chiedereJacopo,conattosprezzanteeminaccioso.—Io!—risposeilgiovinemingherlino.—Esmetttiladiosti-

narti,tu!—soggiunse.—Tucimettisulastradadellamiseria;noineabbiamoabbastanza!—Sì,sì!neabbiamoabbastanza;vogliamolavorarenoi!—ri-

peteronoparecchi.

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—Vigliacchi!vigliacchi!—mormoravanoglialtri.Giorgiovollefarlorocapirelaragione.Leconcessioninonsi

potevanofare;sarebbestatoil tracollo; tantovalevachiuderebottega.Pazientassero.Sel’ofmicinaavessefattomaggioriguada-gni,eglidavalasuaparoladionestouomo,chetuttiavrebberoguadagnatodipiù;tutti!...Manelleattualicondizioni,nonsipo-tevaaccordarenulla,nulla,nulla!—Storie!—saltòsuuno—storiebuoneperiminchioni!...A

noinonceladateadintendere!...Fuorileconcessioni!...—Fuori!—Fuori!fuori!fuori!—Noisilavoraanchenellecondizionidiprima—urlòilgio-

vinemingherlino.—Noisieracontenti!—gridòunaltro.—Nonsipensavaalloscioperonoi!...Sietestativoialtriaim-

porcilavostravolontà.Sietedeiprepotenti!—Sì,prepotenti!—Vigliacchi!vigliacchi!—Prepotenti!—Basta, basta! —raccomandavano Andrea e altri uomini

maturi.Lostudioloeraaffollato;ilcorridoioerazeppodioperai,che

gridavano, gesticolavano, s’ingiuriavano e minacciavano l’unol’altro.Eraunvociareconfuso;unospaventodivoltialteratiedioc-

chilampeggianti.Duegiovanotti si acciuffarono, unocaddetramortito daun

poderosopugnosulanuca.—Fuoriivigliacchi!—Abbassoivigliacchi!—Alaporta!alaporta!Madallaportaassiepatadigente,nessunopotevauscire.Egli

urli,icolpi,leimprecazioni,aumentavanodiminutoinminuto.

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—Vigliacchi!vigliacchi!—mormoravanoglialtri.Giorgiovollefarlorocapirelaragione.Leconcessioninonsi

potevanofare;sarebbestatoil tracollo; tantovalevachiuderebottega.Pazientassero.Sel’ofmicinaavessefattomaggioriguada-gni,eglidavalasuaparoladionestouomo,chetuttiavrebberoguadagnatodipiù;tutti!...Manelleattualicondizioni,nonsipo-tevaaccordarenulla,nulla,nulla!—Storie!—saltòsuuno—storiebuoneperiminchioni!...A

noinonceladateadintendere!...Fuorileconcessioni!...—Fuori!—Fuori!fuori!fuori!—Noisilavoraanchenellecondizionidiprima—urlòilgio-

vinemingherlino.—Noisieracontenti!—gridòunaltro.—Nonsipensavaalloscioperonoi!...Sietestativoialtriaim-

porcilavostravolontà.Sietedeiprepotenti!—Sì,prepotenti!—Vigliacchi!vigliacchi!—Prepotenti!—Basta, basta! —raccomandavano Andrea e altri uomini

maturi.Lostudioloeraaffollato;ilcorridoioerazeppodioperai,che

gridavano, gesticolavano, s’ingiuriavano e minacciavano l’unol’altro.Eraunvociareconfuso;unospaventodivoltialteratiedioc-

chilampeggianti.Duegiovanotti si acciuffarono, unocaddetramortito daun

poderosopugnosulanuca.—Fuoriivigliacchi!—Abbassoivigliacchi!—Alaporta!alaporta!Madallaportaassiepatadigente,nessunopotevauscire.Egli

urli,icolpi,leimprecazioni,aumentavanodiminutoinminuto.

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GiorgioeCarlo,dopodiavereinvanotentatodipersuadere,dizittire,diimporrelacalma,nonsapendopiùaqualsantovotar-si,impiegaronolaloroforzanellospingerefuoriquellamassadiuominifattibrutalidallapassione.—Guaiachimitocca!—minacciòJacopo.—Guaiachimimettelemaniaddosso!—urlòunaltro.—Sgombrate!sgombrate!—Nonprimad’averottenutoleconcessioni!—Nonsifannoconcessioni;fuori!Ilparapiglia,legrida,laconfusione,eranoal’estremo.Auntrattosivideluccicareuncoltello.Jacopo,terribiledicol-

leraediviolenza,loalzòsulcapodiCarloLuppoli.Ungridoacu-todidonna,eilcoltellosceseacolpirePaolina,cheavevavedutoilsinistrobaglioredellalamasottileesieraprecipitatadinanzialgiovine,inuninconsideratobisognodidifenderloesalvarlo.Ilsanguespillòdallaspalladellafanciullacolandogiùamac-

chiareilvestitinochiaro.Ciecodidoloreed’ira, Giorgioimpugnòlarivoltella, einti-

mandolosgombro,sparòinaria.Piùchelaminacciadellarivoltella,potèsuquegliuomini,paz-

zidipassione,lavistadelsanguechespicciavadallaspalladiPaolina;potèlospettacolodolorosodellapoverafanciulla,chesvenivafralebracciadelgiovinelividoditerroreedispasimo.Lostudiorimasesgombroinunattimo;nonrimaserocheAn-

dreaeunaltrovecchiooperaio.Fuorisisentìancora,perunpoco,unvociareclamoroso,un

imprecarecontrol’assassino;poisuccesseilsilenzio.Entraronogliimpiegatieicapioperaierimaseroatterritie

violentementecommossialavistadellabellaesoavefanciulla,chegiacevaconicapellisciolti,biancacomeungiglio,egliocchichiusisuleginocchiadiCarloLuppoli,inebetitodallostrazio.—Ilmedico!ilmedicosubito!—invocavaGiorgiotremantee

sfatto.

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GiorgioeCarlo,dopodiavereinvanotentatodipersuadere,dizittire,diimporrelacalma,nonsapendopiùaqualsantovotar-si,impiegaronolaloroforzanellospingerefuoriquellamassadiuominifattibrutalidallapassione.—Guaiachimitocca!—minacciòJacopo.—Guaiachimimettelemaniaddosso!—urlòunaltro.—Sgombrate!sgombrate!—Nonprimad’averottenutoleconcessioni!—Nonsifannoconcessioni;fuori!Ilparapiglia,legrida,laconfusione,eranoal’estremo.Auntrattosivideluccicareuncoltello.Jacopo,terribiledicol-

leraediviolenza,loalzòsulcapodiCarloLuppoli.Ungridoacu-todidonna,eilcoltellosceseacolpirePaolina,cheavevavedutoilsinistrobaglioredellalamasottileesieraprecipitatadinanzialgiovine,inuninconsideratobisognodidifenderloesalvarlo.Ilsanguespillòdallaspalladellafanciullacolandogiùamac-

chiareilvestitinochiaro.Ciecodidoloreed’ira, Giorgioimpugnòlarivoltella, einti-

mandolosgombro,sparòinaria.Piùchelaminacciadellarivoltella,potèsuquegliuomini,paz-

zidipassione,lavistadelsanguechespicciavadallaspalladiPaolina;potèlospettacolodolorosodellapoverafanciulla,chesvenivafralebracciadelgiovinelividoditerroreedispasimo.Lostudiorimasesgombroinunattimo;nonrimaserocheAn-

dreaeunaltrovecchiooperaio.Fuorisisentìancora,perunpoco,unvociareclamoroso,un

imprecarecontrol’assassino;poisuccesseilsilenzio.Entraronogliimpiegatieicapioperaierimaseroatterritie

violentementecommossialavistadellabellaesoavefanciulla,chegiacevaconicapellisciolti,biancacomeungiglio,egliocchichiusisuleginocchiadiCarloLuppoli,inebetitodallostrazio.—Ilmedico!ilmedicosubito!—invocavaGiorgiotremantee

sfatto.

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Lamontagna,nelmeriggioluminoso,sfolgoravadisplendori;lacascatadellavallelanciavadiscoglioinscoglio,razziegemmescintillanti.Perlaripidaviottola,appenapraticabile,supergradini,sca-

vatidaltempoedall’usonellaroccia,copertidimuschioeintral-ciati d’edera,MariaWordmill camminavalentamentea lavoltadellachiesettaisolataecalma,dedicataalaMadonnadelSoc -corso.L’ariadellavallesofmiavafrescaecontinuaatemperareilcalo-

redelsole;lepiantefolteefrondose,ombreggiavanolavia.Ognitantounacorrentelladiacqua,unapollaspicciantedaimassi,fralaverdura,gorgogliavanoalaverdesolitudinelalorosoavecanzone,lerondini,fendentilepurezzelimpidedell’aria,garri-vanolalorogioiadivivere.Maria camminava adagio con andatura stanca, fermandosi

ognipocoariposaresuqualcherialzoditerra,suqualcherupeosoprauntroncodipianta.Nonerapiùl’infaticabileearditacamminatricediprima.Inlei

si era operato in poco tempo un vero cambiamento. La suasplendidacarnagioneeraimpallidita;gliocchiluminosisieranofattilanguidi;laboccanonerapiùdisdegnosamamestalavocecaldaepenetrantesierainmiacchita.DoraWordmill, lagentileerassegnatainferma,avevanotato

quelcambiamentoeneeraimpensierita.Avevaavutopaurachel’ariatroppovibrataelasolitudineminisseroperdanneggiarelasalutediMaria,elìperlìavevapropostodilasciareilcastelloediandarealtrove.Lasciareilcastello!...Quellaimprovvisapropostaavevafatto

trasalirelagiovinesignora.Lasciareilcastello!...Maellanonciavevamaipensato,nèle

parevacosapossibile.Nonsapevalacara, lagenerosavecchiadama,quantiricordiellaavevatrovatoinqueiluoghi,ovelafa-

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Lamontagna,nelmeriggioluminoso,sfolgoravadisplendori;lacascatadellavallelanciavadiscoglioinscoglio,razziegemmescintillanti.Perlaripidaviottola,appenapraticabile,supergradini,sca-

vatidaltempoedall’usonellaroccia,copertidimuschioeintral-ciati d’edera,MariaWordmill camminavalentamentea lavoltadellachiesettaisolataecalma,dedicataalaMadonnadelSoc -corso.L’ariadellavallesofmiavafrescaecontinuaatemperareilcalo-

redelsole;lepiantefolteefrondose,ombreggiavanolavia.Ognitantounacorrentelladiacqua,unapollaspicciantedaimassi,fralaverdura,gorgogliavanoalaverdesolitudinelalorosoavecanzone,lerondini,fendentilepurezzelimpidedell’aria,garri-vanolalorogioiadivivere.Maria camminava adagio con andatura stanca, fermandosi

ognipocoariposaresuqualcherialzoditerra,suqualcherupeosoprauntroncodipianta.Nonerapiùl’infaticabileearditacamminatricediprima.Inlei

si era operato in poco tempo un vero cambiamento. La suasplendidacarnagioneeraimpallidita;gliocchiluminosisieranofattilanguidi;laboccanonerapiùdisdegnosamamestalavocecaldaepenetrantesierainmiacchita.DoraWordmill, lagentileerassegnatainferma,avevanotato

quelcambiamentoeneeraimpensierita.Avevaavutopaurachel’ariatroppovibrataelasolitudineminisseroperdanneggiarelasalutediMaria,elìperlìavevapropostodilasciareilcastelloediandarealtrove.Lasciareilcastello!...Quellaimprovvisapropostaavevafatto

trasalirelagiovinesignora.Lasciareilcastello!...Maellanonciavevamaipensato,nèle

parevacosapossibile.Nonsapevalacara, lagenerosavecchiadama,quantiricordiellaavevatrovatoinqueiluoghi,ovelafa-

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talitàl’avevaricondotta?...Nonsapevaellachegiùnellavalle,inquellacasinapressolaFerriera,ellaeranataecresciutaminoagliundicianni!...Nonsapevachelacrocenerasorgentefraglisco-glidellaspondadelmiume,segnavailpostoovesuopadresieraucciso,spintoadisperazionedaunuomocattivo?...Equelcatti-vo,quelmiserabile,sichiamavaGiorgioLanciani,comel’inge-gnerepadronedellaferrieraenipotedelmorto!...Eleiavevaac-carezzatoincuoreildesideriodivendicarelaruinadellasuafa-miglia.Ma...mal’armasceltaperlavendettalesierarivoltatacontro,einvecediferiresieraferita!—OhDora!ohcara!ohtantobuona!...Sonocosìinfelice!così

infelice—avevaminitoperdisfogarsilagiovinedonna,singhioz-zando.—OhDora!—avevacontinuatofralelagrime—tugiàsapevi

tuttodime.Solononconosceviilluogoovenacqui,ovetrascorsil’infanzia,ovelamiapoveramadremoriva!...Eccoloquelluogo;lagiù,quellacasina!...Einquellacasinaioavevavegheggiatodifarentrarelamiavendetta.Invece!..Invece!..Lavecchiasignora,puntosorpresa,maafmlittadellaafmlizione

dellasuaMaria,avevacercatodicalmarlaaccarezzandola,cul -landolacondolci,confortantiparole.E vi era riuscita. Per la giovine vedovaera già un sollievo

l’averconmidatotuttoalagenerosacognata;eragiàunsollievolapersuasione,chevivevauncuorenelqualetrovavanoun’ecosin-ceraisuoisentimentieisuoipensieri.—CaraDora!—sussurravainquelmomentolagiovinesi-

gnora,camminandoericordando—Cara,ottimaDora!Perarrivarealachiesetta,eranecessariopassareperunvil -

laggioraggruppatosopraunasporgenzadimontagna,comeunnidod’aquile.Nellapiccolapiazza,fralachiesa,lacasacomunale,illavatoio

elapalazzinadelsindaco,eraradunatadellagente,chesisma-niavaaparlare.

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talitàl’avevaricondotta?...Nonsapevaellachegiùnellavalle,inquellacasinapressolaFerriera,ellaeranataecresciutaminoagliundicianni!...Nonsapevachelacrocenerasorgentefraglisco-glidellaspondadelmiume,segnavailpostoovesuopadresieraucciso,spintoadisperazionedaunuomocattivo?...Equelcatti-vo,quelmiserabile,sichiamavaGiorgioLanciani,comel’inge-gnerepadronedellaferrieraenipotedelmorto!...Eleiavevaac-carezzatoincuoreildesideriodivendicarelaruinadellasuafa-miglia.Ma...mal’armasceltaperlavendettalesierarivoltatacontro,einvecediferiresieraferita!—OhDora!ohcara!ohtantobuona!...Sonocosìinfelice!così

infelice—avevaminitoperdisfogarsilagiovinedonna,singhioz-zando.—OhDora!—avevacontinuatofralelagrime—tugiàsapevi

tuttodime.Solononconosceviilluogoovenacqui,ovetrascorsil’infanzia,ovelamiapoveramadremoriva!...Eccoloquelluogo;lagiù,quellacasina!...Einquellacasinaioavevavegheggiatodifarentrarelamiavendetta.Invece!..Invece!..Lavecchiasignora,puntosorpresa,maafmlittadellaafmlizione

dellasuaMaria,avevacercatodicalmarlaaccarezzandola,cul -landolacondolci,confortantiparole.E vi era riuscita. Per la giovine vedovaera già un sollievo

l’averconmidatotuttoalagenerosacognata;eragiàunsollievolapersuasione,chevivevauncuorenelqualetrovavanoun’ecosin-ceraisuoisentimentieisuoipensieri.—CaraDora!—sussurravainquelmomentolagiovinesi-

gnora,camminandoericordando—Cara,ottimaDora!Perarrivarealachiesetta,eranecessariopassareperunvil -

laggioraggruppatosopraunasporgenzadimontagna,comeunnidod’aquile.Nellapiccolapiazza,fralachiesa,lacasacomunale,illavatoio

elapalazzinadelsindaco,eraradunatadellagente,chesisma-niavaaparlare.

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—Sentite?—disseunadonna—suonanoadagonia!... OhMadonnachedisgrazia!Cosìdicendoladonnas’erabuttataginocchioniperterra,e

conlemanigiunteegliocchialcielo,pregavainsilenzio.Altredonnefecerolostesso,egliuoministetterolevandosiil

cappello.Nell’ariad’orovibravanolentiemelanconiciitocchidell’ago-

nia.—AhpoveracreaturadelSignore!—esclamòunavecchiain

sul’usciod’unapoveracasa,facendosiilsegnodellacroce.—Lodicevaiocheladovevaminirmale!—disseilsagrestano,

cheavevaminitodiscoparelachiesaesenestavasulsagratoconlascopainmano.—Paceal’animadellapoverina!—pregòilpreteapparendo

sulaportaapertadellachiesa.—Pace!—feceilsagrestanoscoprendosi!Dan! dan! dan!... I mesti rintocchi continuavano a vibrare

nell’ariad’oro.Incuriositaecommossa,Mariasiavvicinòalpreteachiedergli

checosafossesuccesso;perchisuonassequell’agonia.Eallorauominiedonnesiradunaronosulsagrato,nellasma-

niadiinformare,diraccontare.Come?lasignoranonsapeva!...Giù,alaferriera,gliscioperantineavevanofattaunagrossa.

Leinonavevasentitonulla?...Nonavevaincontratonessuno!...Lacosaeraandatacosì.Sifeceinnanziungiovanottomingherlino.—Lasciate direame, cheerogiù e hoveduto tutto. Sono

anch’iounoperaiodellaferriera—spiegòalasignora—sonodiquellichenonvolevanolosciopero;masièdovutocedereaipiùforti.Io,emoltialtri,sivolevatornareallavoro,anchesenzaconcessioni.Icaporioninonnevolevanosapere;ingiuriavano;minacciavano;sivenneallemani.IlsignorCarlovollespingerci

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—Sentite?—disseunadonna—suonanoadagonia!... OhMadonnachedisgrazia!Cosìdicendoladonnas’erabuttataginocchioniperterra,e

conlemanigiunteegliocchialcielo,pregavainsilenzio.Altredonnefecerolostesso,egliuoministetterolevandosiil

cappello.Nell’ariad’orovibravanolentiemelanconiciitocchidell’ago-

nia.—AhpoveracreaturadelSignore!—esclamòunavecchiain

sul’usciod’unapoveracasa,facendosiilsegnodellacroce.—Lodicevaiocheladovevaminirmale!—disseilsagrestano,

cheavevaminitodiscoparelachiesaesenestavasulsagratoconlascopainmano.—Paceal’animadellapoverina!—pregòilpreteapparendo

sulaportaapertadellachiesa.—Pace!—feceilsagrestanoscoprendosi!Dan! dan! dan!... I mesti rintocchi continuavano a vibrare

nell’ariad’oro.Incuriositaecommossa,Mariasiavvicinòalpreteachiedergli

checosafossesuccesso;perchisuonassequell’agonia.Eallorauominiedonnesiradunaronosulsagrato,nellasma-

niadiinformare,diraccontare.Come?lasignoranonsapeva!...Giù,alaferriera,gliscioperantineavevanofattaunagrossa.

Leinonavevasentitonulla?...Nonavevaincontratonessuno!...Lacosaeraandatacosì.Sifeceinnanziungiovanottomingherlino.—Lasciate direame, cheerogiù e hoveduto tutto. Sono

anch’iounoperaiodellaferriera—spiegòalasignora—sonodiquellichenonvolevanolosciopero;masièdovutocedereaipiùforti.Io,emoltialtri,sivolevatornareallavoro,anchesenzaconcessioni.Icaporioninonnevolevanosapere;ingiuriavano;minacciavano;sivenneallemani.IlsignorCarlovollespingerci

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fuoridellostudio;sivideluccicareuncoltello.DovevacaderesulsignorCarlo.Maeccoglisiparadinanziunafanciulla;lasorelladell’ingegnere;quellabiondaebellacomeunangelodelParadi-so. Il coltellocolpiscelei invecedelsignorCarlo!... Ahpoverafanciulla!...Melavedoancoradinanzi,insanguinata,bianca,sve-nuta,eforsemorta!...MariaWordmill, primaancorache il giovineavesse minitodi

raccontare,eratornataindietro,escendevainfrettaeinfurialaripidaviottola,conl’animasossopra,iltintinnìonelleorecchie,lagolastrozzatadallaemozioneviolenta.—Uccisa!l’hannouccisa!—mormorava.—Ahdisgraziata!

Ahpoverapiccina!...Ahchestrazioperisuoi!...Persuofratello!Etuttoincausadellosciopero!Ediochehoapprovato,chehoapplauditoquelconferenziere!Siarrestòunmomento;lemancavailrespiro,tantoeraaffan-

nata;ilcuorelebattevacontantafuria,cheparevastesseperscoppiarledentro.—Forseinquelmalauguratosciopero,cihoanch’iounapar-

te,unaresponsabilità!Esageròleconseguenzedell’approvazioneedell’applauso;si

sentìcolpevole;ebbeorroredisèstessa.Sibuttòasederesul’erbapiùnonreggendosirittaestetteaguardarsiintornosenzavedere,inunesaurimentodituttasèstessa.Dan!dan!danIlugubritocchi,dopoilsilenziodiqualcheminuto,ripreseroa

spandersinell’ariad’oro;adire,aripetereatutti,chegiùalaca-sinadellaferrierascintillantealsolemorivaunasoave,bellissi -mafanciulla,vittimadiungruppodiignoranti,ubbriacatidafal-sepromesse,dadesideriimpossibili,dasperanzeirrealizzabili.Dan!dan!dan!Queitocchisiripercuotevanonelcuoredellagiovinedonna,

comealtrettantetramitturedolorose.Dan!dan!dan!

127

fuoridellostudio;sivideluccicareuncoltello.DovevacaderesulsignorCarlo.Maeccoglisiparadinanziunafanciulla;lasorelladell’ingegnere;quellabiondaebellacomeunangelodelParadi-so. Il coltellocolpiscelei invecedelsignorCarlo!... Ahpoverafanciulla!...Melavedoancoradinanzi,insanguinata,bianca,sve-nuta,eforsemorta!...MariaWordmill, primaancorache il giovineavesse minitodi

raccontare,eratornataindietro,escendevainfrettaeinfurialaripidaviottola,conl’animasossopra,iltintinnìonelleorecchie,lagolastrozzatadallaemozioneviolenta.—Uccisa!l’hannouccisa!—mormorava.—Ahdisgraziata!

Ahpoverapiccina!...Ahchestrazioperisuoi!...Persuofratello!Etuttoincausadellosciopero!Ediochehoapprovato,chehoapplauditoquelconferenziere!Siarrestòunmomento;lemancavailrespiro,tantoeraaffan-

nata;ilcuorelebattevacontantafuria,cheparevastesseperscoppiarledentro.—Forseinquelmalauguratosciopero,cihoanch’iounapar-

te,unaresponsabilità!Esageròleconseguenzedell’approvazioneedell’applauso;si

sentìcolpevole;ebbeorroredisèstessa.Sibuttòasederesul’erbapiùnonreggendosirittaestetteaguardarsiintornosenzavedere,inunesaurimentodituttasèstessa.Dan!dan!danIlugubritocchi,dopoilsilenziodiqualcheminuto,ripreseroa

spandersinell’ariad’oro;adire,aripetereatutti,chegiùalaca-sinadellaferrierascintillantealsolemorivaunasoave,bellissi -mafanciulla,vittimadiungruppodiignoranti,ubbriacatidafal-sepromesse,dadesideriimpossibili,dasperanzeirrealizzabili.Dan!dan!dan!Queitocchisiripercuotevanonelcuoredellagiovinedonna,

comealtrettantetramitturedolorose.Dan!dan!dan!

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Congliocchidellafantasiaeccitata,ellavide,làgiù,nellasem-plicecamerettaverginale, lapoveramorentesupinasul letto;videlostraziosulvoltodellamadreedellasorella,ladisperazio-nedel giovine innamorato, e... e... Giorgio Lanciani immobile,cupo,nelloschiantodiquell’oratremenda,dimenticodituttoeditutti!

Sonolesettedisera.Perlaminestraspalancata,Maria,dalsuosalottino,vedenelsettentrionespegnersiunaadunalevettein -fuocatedellemontagne.Vedel’ombrasaliresusuperiboschi,peripascoli,perleroc-

cie;sentelecampanedelborgoedellesparsechiesuolesuonarel’avemmaria,invitoaimortalidiriunirsinellapreghiera,chein-segnaamore,checonfortaasperare,cheacchetanellafede.Inorientecomincianoadaccendersi lestelle; i piccoli lumi

scintillantisipropaganoacentoacento,amilleamille;l’ariascuraneètuttamitta.Mariahalasciatolacognatanellasuacamera;hapiantosule

ginocchia;hasentitoladolce,leggeramaninaaccarezzarleica-pelli;hasentitolacara,ladebolevoce,parlarledirassegnazioneediDio.Ellahaguardatoinvoltolamitecreaturachel’amadiamore

maternoesulasuafrontesisonoposatelepallidelabbraperilsalutodellasera;eidolcissimiocchiturchinihannoraccoman-datolacalmaelapreghiera.Ora,lagiovanedonna,tuttabiancanellacandidavestaglia,di-

scintaesofmiceneltessutominissimodilana,senestasdraiatasuicuscinidelcanapè,sola.Vuol pregare, giunge le mani, si raccoglie nel silenziodella

sera,congliocchiagliastrilucenti,alledormientimontagne.Pregaconunosforzodellavolontà,cheimponeraccoglimento

edistaccodallepassioniterrene.Masololelabbrapregano;ledolciparoleimparatenellainfanzianontrovanolaviadell’ani-

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Congliocchidellafantasiaeccitata,ellavide,làgiù,nellasem-plicecamerettaverginale, lapoveramorentesupinasul letto;videlostraziosulvoltodellamadreedellasorella,ladisperazio-nedel giovine innamorato, e... e... Giorgio Lanciani immobile,cupo,nelloschiantodiquell’oratremenda,dimenticodituttoeditutti!

Sonolesettedisera.Perlaminestraspalancata,Maria,dalsuosalottino,vedenelsettentrionespegnersiunaadunalevettein -fuocatedellemontagne.Vedel’ombrasaliresusuperiboschi,peripascoli,perleroc-

cie;sentelecampanedelborgoedellesparsechiesuolesuonarel’avemmaria,invitoaimortalidiriunirsinellapreghiera,chein-segnaamore,checonfortaasperare,cheacchetanellafede.Inorientecomincianoadaccendersi lestelle; i piccoli lumi

scintillantisipropaganoacentoacento,amilleamille;l’ariascuraneètuttamitta.Mariahalasciatolacognatanellasuacamera;hapiantosule

ginocchia;hasentitoladolce,leggeramaninaaccarezzarleica-pelli;hasentitolacara,ladebolevoce,parlarledirassegnazioneediDio.Ellahaguardatoinvoltolamitecreaturachel’amadiamore

maternoesulasuafrontesisonoposatelepallidelabbraperilsalutodellasera;eidolcissimiocchiturchinihannoraccoman-datolacalmaelapreghiera.Ora,lagiovanedonna,tuttabiancanellacandidavestaglia,di-

scintaesofmiceneltessutominissimodilana,senestasdraiatasuicuscinidelcanapè,sola.Vuol pregare, giunge le mani, si raccoglie nel silenziodella

sera,congliocchiagliastrilucenti,alledormientimontagne.Pregaconunosforzodellavolontà,cheimponeraccoglimento

edistaccodallepassioniterrene.Masololelabbrapregano;ledolciparoleimparatenellainfanzianontrovanolaviadell’ani-

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ma;sisperdononell’ariacomeinutilesofmio.Lospiritodellagiovinedonnaèagitato. Nei suoni notturni

ellasentevocimisterioseaccordantisiinsiemepercantare,inmelanconicanenia,cosetristiedolorose.Il gufobubula il suoverso; la civettastride, la cascatasin-

ghiozza,el’ariagemenellapineta.Èunamusicadolente;èuncupocantofunebre.Nellanotteafosa,Mariasisentecorrereibrividinelleossae

l’intorpidimentoleparalizzalemembra.Vuolreagire.Siraccoglieasederesuldivano;sialza,siaffac-

ciaalaminestra.Isuoiocchisonoattrattigiùalacasinadellaferriera,dallemi -

nestretenuamenteilluminate;unchiaroremiocoevacillante,chedicelavegliadolorosa,chefapensareal’infermitàealamorte.Eleparedivederelasoavefanciullasupinasulletto,inerte,

circondatadamiori.Dueceriardonoaipiedidellettuccio.Emiori,mioridapertutto;mioriedesolazione.Ilfunebreodoredimiorirecisiediceraarsalespirad’intorno,

ledàalcervello;miltraintuttol’esseresuounabbattimentoan-goscioso.Conl’animaspersanegliocchiterrorizzati,ellavedelamadre

elasorellaaggirarsicomespettriperlacameraeperlacasa.CarloLuppoli,inginocchiatoalmiancodelletto,bacialungamentelamaninagelida,chetienenellasua;vuolriscaldarla;geme,pre-ga.Possibilechel’amorenonriescaadarelavitaaquelcuorecheèsuo,suo!—Oh!essereamatacosì!—esclamaconunfremitodidesi-

deriolagiovinedonna.Auntratto,lavisionelesicambiadinanzi.Oraèungiovine

altoesevero,checonlebracciaconserte, la missaduramente,sprezzantemente,quasiminacciosamente.—Amore!—eglibisbigliaconunsorrisoamarod’ironia.—

Tumicerchiamore!...Sipuòforseamareunadonna,chehaco-

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ma;sisperdononell’ariacomeinutilesofmio.Lospiritodellagiovinedonnaèagitato. Nei suoni notturni

ellasentevocimisterioseaccordantisiinsiemepercantare,inmelanconicanenia,cosetristiedolorose.Il gufobubula il suoverso; la civettastride, la cascatasin-

ghiozza,el’ariagemenellapineta.Èunamusicadolente;èuncupocantofunebre.Nellanotteafosa,Mariasisentecorrereibrividinelleossae

l’intorpidimentoleparalizzalemembra.Vuolreagire.Siraccoglieasederesuldivano;sialza,siaffac-

ciaalaminestra.Isuoiocchisonoattrattigiùalacasinadellaferriera,dallemi -

nestretenuamenteilluminate;unchiaroremiocoevacillante,chedicelavegliadolorosa,chefapensareal’infermitàealamorte.Eleparedivederelasoavefanciullasupinasulletto,inerte,

circondatadamiori.Dueceriardonoaipiedidellettuccio.Emiori,mioridapertutto;mioriedesolazione.Ilfunebreodoredimiorirecisiediceraarsalespirad’intorno,

ledàalcervello;miltraintuttol’esseresuounabbattimentoan-goscioso.Conl’animaspersanegliocchiterrorizzati,ellavedelamadre

elasorellaaggirarsicomespettriperlacameraeperlacasa.CarloLuppoli,inginocchiatoalmiancodelletto,bacialungamentelamaninagelida,chetienenellasua;vuolriscaldarla;geme,pre-ga.Possibilechel’amorenonriescaadarelavitaaquelcuorecheèsuo,suo!—Oh!essereamatacosì!—esclamaconunfremitodidesi-

deriolagiovinedonna.Auntratto,lavisionelesicambiadinanzi.Oraèungiovine

altoesevero,checonlebracciaconserte, la missaduramente,sprezzantemente,quasiminacciosamente.—Amore!—eglibisbigliaconunsorrisoamarod’ironia.—

Tumicerchiamore!...Sipuòforseamareunadonna,chehaco-

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vatoinpettoilsentimentod’unavendettastolta?...Unadonna,cheapprovaeapprovaeapplaudiscechiinducealdisordineealdelittoperilraggiungimentodiunideale,alqualeellastessaèconvintadinonpoterarrivarecheconiltempoel’educazione?...Passionetupuoiispirare;amore,no!...L’amorechetuvorresti,èperlecreaturesoaviedolci,chesannosacrimicarsipercoluicheamano.«Lecreaturechepossonoessereamatecometusogni,cercale

nellaquietedellavitadomestica;cercalepressol’uomosorri -dentedimiduciaedifelicità;vedilesulbiancolettuccio,traimioridell’innocenza e del sagrimicio sublime!... Ah tu mi cerchiamore?...Tel’avevodetto,chenontuttiipericolisipossonosmi-dare!...tel’avevodetto!tel’avevodetto!Isuonidellamontagnadormiente,siaccordanoperripetere:

Tel’avevodetto!tel’avevodetto!Attonitanellavisione,Mariasilasciòcadereinginocchioda-

vantialaminestra,esospirò:—Perdono!Pietà!

Mezzanotte.Lapendoladelsalottodapranzo,giùapianterre-no,suonòdodicivolte.Itocchi,d’unasonoritàtragica,sidiffon-devanopertuttelestanzedelcastello,risonandolentiegravisottolevoltealtissime.Mezzanotte.Conilcapointorbiditodistanchezza,Mariasiera

addormentatasulcanapè.Dormivaunsonnoagitatodasogni;mi-gureimpossibili;avvenimentidolorosiespaventevoli;incubipe-nosissimi.Sisvegliòdisoprassaltoalsuonodelpendolo;siraccolsease -

deresuldivano,nonsapendopiùdovefosse.Dallaminestraapertavidescintillarelestellenelcielocupo.Si

passòunamanosullafronteindolenzita.Cominciòaricordarenebulosamente,comesefral’animasua

elecoseesteriorisifossedistesounvelo.

130

vatoinpettoilsentimentod’unavendettastolta?...Unadonna,cheapprovaeapprovaeapplaudiscechiinducealdisordineealdelittoperilraggiungimentodiunideale,alqualeellastessaèconvintadinonpoterarrivarecheconiltempoel’educazione?...Passionetupuoiispirare;amore,no!...L’amorechetuvorresti,èperlecreaturesoaviedolci,chesannosacrimicarsipercoluicheamano.«Lecreaturechepossonoessereamatecometusogni,cercale

nellaquietedellavitadomestica;cercalepressol’uomosorri -dentedimiduciaedifelicità;vedilesulbiancolettuccio,traimioridell’innocenza e del sagrimicio sublime!... Ah tu mi cerchiamore?...Tel’avevodetto,chenontuttiipericolisipossonosmi-dare!...tel’avevodetto!tel’avevodetto!Isuonidellamontagnadormiente,siaccordanoperripetere:

Tel’avevodetto!tel’avevodetto!Attonitanellavisione,Mariasilasciòcadereinginocchioda-

vantialaminestra,esospirò:—Perdono!Pietà!

Mezzanotte.Lapendoladelsalottodapranzo,giùapianterre-no,suonòdodicivolte.Itocchi,d’unasonoritàtragica,sidiffon-devanopertuttelestanzedelcastello,risonandolentiegravisottolevoltealtissime.Mezzanotte.Conilcapointorbiditodistanchezza,Mariasiera

addormentatasulcanapè.Dormivaunsonnoagitatodasogni;mi-gureimpossibili;avvenimentidolorosiespaventevoli;incubipe-nosissimi.Sisvegliòdisoprassaltoalsuonodelpendolo;siraccolsease -

deresuldivano,nonsapendopiùdovefosse.Dallaminestraapertavidescintillarelestellenelcielocupo.Si

passòunamanosullafronteindolenzita.Cominciòaricordarenebulosamente,comesefral’animasua

elecoseesteriorisifossedistesounvelo.

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—Èforsestatounsogno!—pensòconfollesperanza.—For-seèstatounsogno;egiùlacasinadellaferrieradormetranquil-lamente.Malebastòdifarsialaminestraedivederegiùlacasinade-

bolmenteilluminata,perpersuadersidellaveritàdolorosa.Tolsegliocchidilàelipassòsulacrocenerachesidistingue-

vaappenaalbaglioretenuedellestelle.Ilricordodelpadreleammollìilcuore.Eglieracosìmiteege-

neroso!...Comemaiellaavevapotutopensarechedaquellacro-cepartisseunavocedivendetta!...Suamadreeramortacomeunasanta,rassegnata,serena,rin-

graziandoDiocheleavevafattolagraziadiafmidarelamigliaalagenerositàdiun’amicadevota.Comemaiavevaellapotutosupporrechelospiritoelettodel -

lasuamammasuggerissevendetta?—Ohpoverobabbomio!ohmamma!perdonatemi!mormo-

rò.—Fuipazza!...Orasonoguarita.Ilbruscoritornoinquestiluoghi,ilricordodoloroso,mioffuscaronolaragione;fuiingiu-staecattiva.Mal’altagiustiziadellecosemihapunita.Soffrotanto,masonoguarita.Perdonatemi!Giròilbottonedellalampadaelettricasospesasulapiccola

scrivania,elamiammailluminòlostudiolo.Sulascrivania,inunariccaeartisticacornice,erailritratto

d’unsignoredaicapellibianchieilvoltonobilissimo.ErailritrattodisirRobertoWordmill,ilfratellodiDora,ilgen-

tiluomocheleavevadatoilsuonome,aleipoveraorfana,lettri-cedisuasorella.Eglil’avevaadoratacomeunacreaturaprezio -sa;eprimadimorireleavevasusurrato:—Seitantogiovane,miapoveracara!...Saraiamata.Eilmio

spiritoriuniràalatuaunioneconl’uomofelicechetiavràinspi-ratostimaedamore.—OhsirRoberto!—sospiròlagiovinovedova.—Avrestitu

potutocrederecheilcuoredellatuaMariapotessenutrireun

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—Èforsestatounsogno!—pensòconfollesperanza.—For-seèstatounsogno;egiùlacasinadellaferrieradormetranquil-lamente.Malebastòdifarsialaminestraedivederegiùlacasinade-

bolmenteilluminata,perpersuadersidellaveritàdolorosa.Tolsegliocchidilàelipassòsulacrocenerachesidistingue-

vaappenaalbaglioretenuedellestelle.Ilricordodelpadreleammollìilcuore.Eglieracosìmiteege-

neroso!...Comemaiellaavevapotutopensarechedaquellacro-cepartisseunavocedivendetta!...Suamadreeramortacomeunasanta,rassegnata,serena,rin-

graziandoDiocheleavevafattolagraziadiafmidarelamigliaalagenerositàdiun’amicadevota.Comemaiavevaellapotutosupporrechelospiritoelettodel -

lasuamammasuggerissevendetta?—Ohpoverobabbomio!ohmamma!perdonatemi!mormo-

rò.—Fuipazza!...Orasonoguarita.Ilbruscoritornoinquestiluoghi,ilricordodoloroso,mioffuscaronolaragione;fuiingiu-staecattiva.Mal’altagiustiziadellecosemihapunita.Soffrotanto,masonoguarita.Perdonatemi!Giròilbottonedellalampadaelettricasospesasulapiccola

scrivania,elamiammailluminòlostudiolo.Sulascrivania,inunariccaeartisticacornice,erailritratto

d’unsignoredaicapellibianchieilvoltonobilissimo.ErailritrattodisirRobertoWordmill,ilfratellodiDora,ilgen-

tiluomocheleavevadatoilsuonome,aleipoveraorfana,lettri-cedisuasorella.Eglil’avevaadoratacomeunacreaturaprezio -sa;eprimadimorireleavevasusurrato:—Seitantogiovane,miapoveracara!...Saraiamata.Eilmio

spiritoriuniràalatuaunioneconl’uomofelicechetiavràinspi-ratostimaedamore.—OhsirRoberto!—sospiròlagiovinovedova.—Avrestitu

potutocrederecheilcuoredellatuaMariapotessenutrireun

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sentimentodivendetta?

L’alba;unalividalucecrepuscolare;l’ariafrizzante.Giùnelsalottodellacasina,Giorgiopasseggiavaagitato.Illumedellacandela,posatasulaconsolle,morivanelprimi

albori.Lapendoladisulosportodelcaminoansimavailsuotic-tac,tristeinquelsilenzio,comelatristezzadellanaturatutta.Unleggieropassodiqualcunochescendevalascala,nelcorri-

doio.Ilpassos’avvicinò;fuapertol’uscio;comparveilmedico,pallidissimo.UnamutainterrogazionenegliocchidiGiorgio.—Ionondispero!—risposeilmedico,mentresedevasulta-

volinoescrivevainfrettaalcunerighe.—TelegrafoaPavia,aunmioanticoprofessore,ungrandeuomodicuore.—Verrà?...Unagrandeansiaeunagrandesperanzainquelladomandadi

Giorgio.—Verrà!Loconosco,èunuomodicuore,ègeneroso.Partirà

appenaavutoiltelegramma;saràquistassera.Uscìnelcorridoio,entròincucina,oveAndreaeduealtriope-

raieranovenutiafarnottata,prontiaognibisogno.—Questotelegrammaalborgo,subito!—ordinòilmedico

consegnandoilfoglioeidanari.—Esel’impiegatodorme,losisvegli!—soggiunse.Andreasilevòglizoccolipernonfarrumorecamminandoe

uscìsubito.Ilmedico,rientratoinsalotto,trovòl’amicosuo,ritto,immo-

bile, congli occhi abbassati e lebracciaabbandonate lungo imianchi.Gliposòlemanisuleduespalle,loguardònegliocchiedisse:—Bisognaesserforti!—E la mamma? Ida?—chieseGiorgiocon il piantonella

voce.

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sentimentodivendetta?

L’alba;unalividalucecrepuscolare;l’ariafrizzante.Giùnelsalottodellacasina,Giorgiopasseggiavaagitato.Illumedellacandela,posatasulaconsolle,morivanelprimi

albori.Lapendoladisulosportodelcaminoansimavailsuotic-tac,tristeinquelsilenzio,comelatristezzadellanaturatutta.Unleggieropassodiqualcunochescendevalascala,nelcorri-

doio.Ilpassos’avvicinò;fuapertol’uscio;comparveilmedico,pallidissimo.UnamutainterrogazionenegliocchidiGiorgio.—Ionondispero!—risposeilmedico,mentresedevasulta-

volinoescrivevainfrettaalcunerighe.—TelegrafoaPavia,aunmioanticoprofessore,ungrandeuomodicuore.—Verrà?...Unagrandeansiaeunagrandesperanzainquelladomandadi

Giorgio.—Verrà!Loconosco,èunuomodicuore,ègeneroso.Partirà

appenaavutoiltelegramma;saràquistassera.Uscìnelcorridoio,entròincucina,oveAndreaeduealtriope-

raieranovenutiafarnottata,prontiaognibisogno.—Questotelegrammaalborgo,subito!—ordinòilmedico

consegnandoilfoglioeidanari.—Esel’impiegatodorme,losisvegli!—soggiunse.Andreasilevòglizoccolipernonfarrumorecamminandoe

uscìsubito.Ilmedico,rientratoinsalotto,trovòl’amicosuo,ritto,immo-

bile, congli occhi abbassati e lebracciaabbandonate lungo imianchi.Gliposòlemanisuleduespalle,loguardònegliocchiedisse:—Bisognaesserforti!—E la mamma? Ida?—chieseGiorgiocon il piantonella

voce.

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—Lehoobbligateariposareunpoconellacameravicina.—ECarlo?—Semprelà,alletto!Èsuodiritto.Giorgiosilasciòandareasederenellapoltrona;puntòigomiti

suleginocchiaenascoseilvoltonellemanidandoinpiantocon-vulso.—Siiforte!—gliripetèilmedicoconlagolastrozzata.—Nonnepossopiù!—lamentòilgiovine.—Oh,poveraso-

rellinamia! Oh!nonavessimomai lasciata lacittà! Suquestacasapesalamaledizione!Oh,poveralamiasorella,cosìdolce,cosìangelica!—Bisognaesserforti!—tornòaraccomandareilmedico.—

Ionondispero;epoi,hofedenelmioprofessore.Coraggio,Gior-gio!pensaaquellepoveredonnelàsu!...Iotornodallamalata.Rimastodinuovosolo,Giorgiosialzò,aperselaportaavetri

chedavanelgiardino,tuttomiorito,tenutoconcuraminuziosa,conipiccolisentieribianchidighiaia;ilgiardinettocheeralagioiadellesuesorelle,especialmentediPaolina,cheadoravaimiori!L’orientesieraimbiancato;lecampanesuonavanol’avemma-

riadell’alba.Eglilasciòvagaregliocchisulecose,senzainteresse,comese

dentro gli si fosse soffocato ogni sentimento di simpatia fral’animaeilmondoesteriore.Guardòlacroceneradilàdalmiume.—Inquestacasapesalamaledizione!—mormoròpensando

alsuicidaelaruinadellafamigliaFerrara.PoiricordòlapauradiPaolina,allaseraincuilalucedelpro-

iettoreavevailluminatosinistramentelacroce.Esenzachelasuavolontàcientrassepernulla,sitrovòaguardareilcastello,tetronellaincertalucedelprimomattino.—Làsusidormetranquilli!—pensò.—Unasventuraadal-

tritoccata,nonècausad’altrochediunaemozionenuova;un

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—Lehoobbligateariposareunpoconellacameravicina.—ECarlo?—Semprelà,alletto!Èsuodiritto.Giorgiosilasciòandareasederenellapoltrona;puntòigomiti

suleginocchiaenascoseilvoltonellemanidandoinpiantocon-vulso.—Siiforte!—gliripetèilmedicoconlagolastrozzata.—Nonnepossopiù!—lamentòilgiovine.—Oh,poveraso-

rellinamia! Oh!nonavessimomai lasciata lacittà! Suquestacasapesalamaledizione!Oh,poveralamiasorella,cosìdolce,cosìangelica!—Bisognaesserforti!—tornòaraccomandareilmedico.—

Ionondispero;epoi,hofedenelmioprofessore.Coraggio,Gior-gio!pensaaquellepoveredonnelàsu!...Iotornodallamalata.Rimastodinuovosolo,Giorgiosialzò,aperselaportaavetri

chedavanelgiardino,tuttomiorito,tenutoconcuraminuziosa,conipiccolisentieribianchidighiaia;ilgiardinettocheeralagioiadellesuesorelle,especialmentediPaolina,cheadoravaimiori!L’orientesieraimbiancato;lecampanesuonavanol’avemma-

riadell’alba.Eglilasciòvagaregliocchisulecose,senzainteresse,comese

dentro gli si fosse soffocato ogni sentimento di simpatia fral’animaeilmondoesteriore.Guardòlacroceneradilàdalmiume.—Inquestacasapesalamaledizione!—mormoròpensando

alsuicidaelaruinadellafamigliaFerrara.PoiricordòlapauradiPaolina,allaseraincuilalucedelpro-

iettoreavevailluminatosinistramentelacroce.Esenzachelasuavolontàcientrassepernulla,sitrovòaguardareilcastello,tetronellaincertalucedelprimomattino.—Làsusidormetranquilli!—pensò.—Unasventuraadal-

tritoccata,nonècausad’altrochediunaemozionenuova;un

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dilettodell’anima,cheaspiraalnuovoealromanzesco!Unostrideredelcancello.Chipotevaessereaquell’ora?—Ah!donPaolo!Ilpretevenivainnanziunpo’curvo,conlaonestafacciaafmlit-

tissima.Strinselamanoalgiovine.—HotantopregatoilSignore!—disse.—Hofattoaccendere

ilceroal’altaredellaMadonna!Laingenua,sincerafedecommosseilgiovine.—Iolospero!—soggiunseilprete.Siapersel’usciochedavanelcorridoioeapparveIda.—Haparlato!—disseconilmiatomozzo.—Hachiamatola

mamma;hariconosciutoCarlo!

LapoveraPaolinaparevatrasmiguratasottoilcaloredellafeb-bre.Ilvoltocosìbianco,cosìtrasparente,avevailpalloredell’avo-

rio;gliocchiapparivanopiùgrandiepiùlucenti.Liaprivaognitanto, lentamente, a fatica; vagavano per la camera senzaespressione,senzacoscienza;eminivanosempreperportarsisuCarlochelestavasedutoalmianco,pallidissimo,sfatto,incurvatodaldoloreimmenso.Lerinnovavailghiacciosulcapo:leravviavaibeicapellispar-

si,conmanoleggiera;nonletoglievagliocchididosso;lasuavita,l’animasuaeranolì;dentrodiluinonc’erapostoaltrocheperilsuograndeamoredoloroso.Ellalomissavasenzariconoscerlo;muta,immobile.Solouna

volta,nellanotte,avevastesoilbraccionudo,delicato,d’unagra-ziaquasiancorainfantileegliavevaposatolamaninasulpolso,conunascintilladitenerezzaedidolorenellosguardo.Unmiottodipiantoerasalitodalcuorealagoladelpoverogio-

vine,chesierachinatoabaciarelieve,lieve,religiosamentelamaninaesangueedinerte.

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dilettodell’anima,cheaspiraalnuovoealromanzesco!Unostrideredelcancello.Chipotevaessereaquell’ora?—Ah!donPaolo!Ilpretevenivainnanziunpo’curvo,conlaonestafacciaafmlit-

tissima.Strinselamanoalgiovine.—HotantopregatoilSignore!—disse.—Hofattoaccendere

ilceroal’altaredellaMadonna!Laingenua,sincerafedecommosseilgiovine.—Iolospero!—soggiunseilprete.Siapersel’usciochedavanelcorridoioeapparveIda.—Haparlato!—disseconilmiatomozzo.—Hachiamatola

mamma;hariconosciutoCarlo!

LapoveraPaolinaparevatrasmiguratasottoilcaloredellafeb-bre.Ilvoltocosìbianco,cosìtrasparente,avevailpalloredell’avo-

rio;gliocchiapparivanopiùgrandiepiùlucenti.Liaprivaognitanto, lentamente, a fatica; vagavano per la camera senzaespressione,senzacoscienza;eminivanosempreperportarsisuCarlochelestavasedutoalmianco,pallidissimo,sfatto,incurvatodaldoloreimmenso.Lerinnovavailghiacciosulcapo:leravviavaibeicapellispar-

si,conmanoleggiera;nonletoglievagliocchididosso;lasuavita,l’animasuaeranolì;dentrodiluinonc’erapostoaltrocheperilsuograndeamoredoloroso.Ellalomissavasenzariconoscerlo;muta,immobile.Solouna

volta,nellanotte,avevastesoilbraccionudo,delicato,d’unagra-ziaquasiancorainfantileegliavevaposatolamaninasulpolso,conunascintilladitenerezzaedidolorenellosguardo.Unmiottodipiantoerasalitodalcuorealagoladelpoverogio-

vine,chesierachinatoabaciarelieve,lieve,religiosamentelamaninaesangueedinerte.

134

—OhPaolinamia!—gemevaincuoreilpoverogiovine.—Ohmiacarissima!miaadorata!...cheioavreivolutocircondareditenerezza,dicureinminite!cheavreivolutodifenderedaognipiccolocruccio,daognileggerissimapena!...Ohmiabellacrea-tura!cosìgiovine!cosìinnocente!...Dio!Dio!Dio!fatecheguari-sca!...Osepropriolovoleteconvoiilmioangeloadorato,pren-dete me pure con lei!... siatemi pietoso! sapete bene, vedetebene,cheiononpotreiviveresenzadilei,lamiafanciulla...Pao-lina! Paolina!—minivaperchiamarla inunsofmio. —MaPao-lina!...Guardami!dimmelocongliocchibelli cheguarirai! chevuoiguarire;cheilSignoreelaMadonnacifarannolagraziaatuttidue.Ohlamiapoveraadorata!ohDio,chestrazio!Gligocciavanogiùperleguancelagrimesilenziose.Aldolore

arido,cheglitenevailcuoreserratocomeinunamorsainfocata,succedevaundolorefattodipietà,ditenerezza,didisperatoab -bandonoalapotenzaealamisericordiadiDio.Ilmedicoentròinpuntadipiedi;siavvicinòalletto;levòil

lenzuolodallaspallaferita.Unastrisciadisangueapparvefralaspallaeilcolloaldisopradellafasciatura.Adagio,adagio,conl’aiutodiCarlo,ilmedicovollesollevarela

malatapervederedietrolaspalla.La poverina emise un gemito, aperse gli occhi, che teneva

chiusidaunpoco,efuallorachechiamòlamamma,esorrise,d’unmelanconicosorrisodolorosoaCarlo.Lamammaaccorse.Idadisceseachiamareil fratelloecon

donPaolosiaffrettaronosu,nellapiccolacamerasacradeldolo -re.

Nellavalleètornataadecheggiarelamusicadellavoro.Ilmagliobatteancoraregolarmenteisuoicupieforticolpi;

dalcaminoaltoesottiledellavecchiaferrierailfumoesceanco-raagrossespirenereepesanti,chesiinnalzanolentamente,al -leggerendosi,dissipandosinelvuotocomelievivaporiazzurro-

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—OhPaolinamia!—gemevaincuoreilpoverogiovine.—Ohmiacarissima!miaadorata!...cheioavreivolutocircondareditenerezza,dicureinminite!cheavreivolutodifenderedaognipiccolocruccio,daognileggerissimapena!...Ohmiabellacrea-tura!cosìgiovine!cosìinnocente!...Dio!Dio!Dio!fatecheguari-sca!...Osepropriolovoleteconvoiilmioangeloadorato,pren-dete me pure con lei!... siatemi pietoso! sapete bene, vedetebene,cheiononpotreiviveresenzadilei,lamiafanciulla...Pao-lina! Paolina!—minivaperchiamarla inunsofmio. —MaPao-lina!...Guardami!dimmelocongliocchibelli cheguarirai! chevuoiguarire;cheilSignoreelaMadonnacifarannolagraziaatuttidue.Ohlamiapoveraadorata!ohDio,chestrazio!Gligocciavanogiùperleguancelagrimesilenziose.Aldolore

arido,cheglitenevailcuoreserratocomeinunamorsainfocata,succedevaundolorefattodipietà,ditenerezza,didisperatoab -bandonoalapotenzaealamisericordiadiDio.Ilmedicoentròinpuntadipiedi;siavvicinòalletto;levòil

lenzuolodallaspallaferita.Unastrisciadisangueapparvefralaspallaeilcolloaldisopradellafasciatura.Adagio,adagio,conl’aiutodiCarlo,ilmedicovollesollevarela

malatapervederedietrolaspalla.La poverina emise un gemito, aperse gli occhi, che teneva

chiusidaunpoco,efuallorachechiamòlamamma,esorrise,d’unmelanconicosorrisodolorosoaCarlo.Lamammaaccorse.Idadisceseachiamareil fratelloecon

donPaolosiaffrettaronosu,nellapiccolacamerasacradeldolo -re.

Nellavalleètornataadecheggiarelamusicadellavoro.Ilmagliobatteancoraregolarmenteisuoicupieforticolpi;

dalcaminoaltoesottiledellavecchiaferrierailfumoesceanco-raagrossespirenereepesanti,chesiinnalzanolentamente,al -leggerendosi,dissipandosinelvuotocomelievivaporiazzurro-

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gnoli.Illavorofervenellaferriera.Èuncontinuofebbrilegiraredi

ruote,dimiammecheguizzano,emiumidimetalloliquidoincan-descente,chesiprecipitanoinprofonditàtenebrose;èunpan-demoniodinerimeccanismispaventosi,chebrontolano,urlanoemischianoneifumidicapannoni;èunviavaidigentescamicia-ta,neradicarbone,affaccendataeattenta.Equellagenteoraèconcordeetranquilla;e,quellochepiù

importa;èmiduciosa.Hannotoccatoconmanocheilpadronenonpotevaaccordare

leconcessionirichieste,senzamandareinruinalasuaindustria;hannocapito,chenessunopuòfarel’impossibile,anchechihalemiglioriintenzioni;edellebuoneintenzionidell’ingegnereLan-cianiessinondubitano.Eglièriuscitoafarlorointenderelara-gione.Aumenterannoiguadagni?.... Aumenterannolepaghe;eglioperaisarebberoancheinteressatinegliutili.L’ingegnereLancianinonammassacertoricchezzeascapito

dellagentechefalavorare;egliègiovinedalleideemoderne;ègeneroso,vuolbeneaglioperaievuoleilloromeglio.Mal’ofmicinaèapertadapoco;nonsipossonomicafarmira-

coli;bisognapazientare;e,quellochepiùimporta,vivereelavo-rared’amored’accordoeavermiducianell’avvenire.Cosìal’ofmicinaoratuttovavialiscioeregolarmente.Quelmattinosiaspettavaperlaprimavolta,dopo,iltristefat-

to,ilsignorCarloLuppoli.Glisivolevafareunadignitosadimo-strazionedisimpatia.Losiaspettavaconimpazienza.Unragazzettoerastatoman-

datofuoriaspiarnel’arrivo.—Viene!—corsedentroaduntrattoilragazzoadavvertire.Alloratuttilasciaronoillavoroesischieraronoaiduelatiin-

ternidellaporta.Quando il giovineentròe si fermòdi trattosorpreso, tutti

queilavoratoriloguardaronosenzaparlare;colpiti.

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gnoli.Illavorofervenellaferriera.Èuncontinuofebbrilegiraredi

ruote,dimiammecheguizzano,emiumidimetalloliquidoincan-descente,chesiprecipitanoinprofonditàtenebrose;èunpan-demoniodinerimeccanismispaventosi,chebrontolano,urlanoemischianoneifumidicapannoni;èunviavaidigentescamicia-ta,neradicarbone,affaccendataeattenta.Equellagenteoraèconcordeetranquilla;e,quellochepiù

importa;èmiduciosa.Hannotoccatoconmanocheilpadronenonpotevaaccordare

leconcessionirichieste,senzamandareinruinalasuaindustria;hannocapito,chenessunopuòfarel’impossibile,anchechihalemiglioriintenzioni;edellebuoneintenzionidell’ingegnereLan-cianiessinondubitano.Eglièriuscitoafarlorointenderelara-gione.Aumenterannoiguadagni?.... Aumenterannolepaghe;eglioperaisarebberoancheinteressatinegliutili.L’ingegnereLancianinonammassacertoricchezzeascapito

dellagentechefalavorare;egliègiovinedalleideemoderne;ègeneroso,vuolbeneaglioperaievuoleilloromeglio.Mal’ofmicinaèapertadapoco;nonsipossonomicafarmira-

coli;bisognapazientare;e,quellochepiùimporta,vivereelavo-rared’amored’accordoeavermiducianell’avvenire.Cosìal’ofmicinaoratuttovavialiscioeregolarmente.Quelmattinosiaspettavaperlaprimavolta,dopo,iltristefat-

to,ilsignorCarloLuppoli.Glisivolevafareunadignitosadimo-strazionedisimpatia.Losiaspettavaconimpazienza.Unragazzettoerastatoman-

datofuoriaspiarnel’arrivo.—Viene!—corsedentroaduntrattoilragazzoadavvertire.Alloratuttilasciaronoillavoroesischieraronoaiduelatiin-

ternidellaporta.Quando il giovineentròe si fermòdi trattosorpreso, tutti

queilavoratoriloguardaronosenzaparlare;colpiti.

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Lesofferenze,leangustie,ilunghidolorosigiornidireclusio-ne,nellacameradellamalata,loavevanotrasmigurato.Sulvolto,gia abbronzito, eradistesounpalloremalato; gli occhi eranocerchiati di livido; nei capelli gli si vedevanodei mili bianchi;l’altaederettapersonaparevaleggermenteincurvata.Perminolavoce,cosìforteepoderosa,glisierainmiochita.—Ebbene?—fece,unpo’commossodallainaspettataacco-

glienza.Unodeicapisifeceinnanziaspiegare.Avevanovolutomo-

strargli il loropiaceredi riaverlonell’ofmicina; avevanovolutocongratularsiperlaormaisicuraguarigionedellasignorina;an-che, avevanovolutochiedergli perdono,peressi epertutti!...Eranopoveragenteignoranteerozza;mailcuorecel’avevanoancheloro;esel’avevanofattoilmaleeranocapacidisentirnerimorsoedipentirsi.CarloLuppolisteselamanoalcapocheavevaparlatopertut -

ti,senzaparlare,perchèlacommozionegliserravalagola.L’indebolimentomisicoemoralerendevafacilealacommozio-

nequelgiovinetantoenergicoepadronedisè.Andò,seguitodatutti,chetornavanociascunoalpropriolavo-

ro,dirittoallesuemacchine.Levisitò,leaccarezzòdegliocchiconcompiacenzaintima,comesefraluiedessecorressedellasimpatia;comesesifossetrattatodiesseriviventi.Perluiinfatti,queigrandimostrineriepaurosi,racchiudeva-

no,neilorocomplicaticongegni,glistudi,leinvenzioni,gliinge-gniditantiuominieletti,cheavevanodatounaspintapoderosaalgrandeprogressodelsecolo.Noneranomasseinertiemortequellemacchine;maqualche

cosadivivo;grandialleatidell’uomonellefaticheeneltrionfodellavoro.Lacontemplavaconinteresse,conammirazione,lietodelru-

mor sordoche facevano lavorando; in quel rumoresentendounaenergicavoce,chegliadditava,chegliimponevaillavoro.

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Lesofferenze,leangustie,ilunghidolorosigiornidireclusio-ne,nellacameradellamalata,loavevanotrasmigurato.Sulvolto,gia abbronzito, eradistesounpalloremalato; gli occhi eranocerchiati di livido; nei capelli gli si vedevanodei mili bianchi;l’altaederettapersonaparevaleggermenteincurvata.Perminolavoce,cosìforteepoderosa,glisierainmiochita.—Ebbene?—fece,unpo’commossodallainaspettataacco-

glienza.Unodeicapisifeceinnanziaspiegare.Avevanovolutomo-

strargli il loropiaceredi riaverlonell’ofmicina; avevanovolutocongratularsiperlaormaisicuraguarigionedellasignorina;an-che, avevanovolutochiedergli perdono,peressi epertutti!...Eranopoveragenteignoranteerozza;mailcuorecel’avevanoancheloro;esel’avevanofattoilmaleeranocapacidisentirnerimorsoedipentirsi.CarloLuppolisteselamanoalcapocheavevaparlatopertut -

ti,senzaparlare,perchèlacommozionegliserravalagola.L’indebolimentomisicoemoralerendevafacilealacommozio-

nequelgiovinetantoenergicoepadronedisè.Andò,seguitodatutti,chetornavanociascunoalpropriolavo-

ro,dirittoallesuemacchine.Levisitò,leaccarezzòdegliocchiconcompiacenzaintima,comesefraluiedessecorressedellasimpatia;comesesifossetrattatodiesseriviventi.Perluiinfatti,queigrandimostrineriepaurosi,racchiudeva-

no,neilorocomplicaticongegni,glistudi,leinvenzioni,gliinge-gniditantiuominieletti,cheavevanodatounaspintapoderosaalgrandeprogressodelsecolo.Noneranomasseinertiemortequellemacchine;maqualche

cosadivivo;grandialleatidell’uomonellefaticheeneltrionfodellavoro.Lacontemplavaconinteresse,conammirazione,lietodelru-

mor sordoche facevano lavorando; in quel rumoresentendounaenergicavoce,chegliadditava,chegliimponevaillavoro.

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Eil lavoroloriprendeva, loriaffermavascuotendolo, infon-dendoglienergia,confortandolodegliaffannipatiti.Ohquantoavevapatito!...Lasuafanciullaadorataerastatain

mindivitaunaprimavoltaepoiunasecondaperincrudimentodelmale.Tuttil’avevanodataperperduta;perminoilprofessorevenutoappostadaPavia.MaIddioavevaavutopietàdelsuoim-mensostrazio; forse la mortenonaveva avuto il coraggiodistrappareal’amoreunacreaturatantobellaeadorata!Orailpe -ricoloerascongiurato;elasuaPaolinaguariva,guariva,guariva!Ealuivolevatanto,tantobene.Unamorenondispasimi,madidolcezzaedigenerosità;un

amoredicreaturaeletta;diquelle,chenellavitanonamanocheunavoltasola;chehannounsentimentoimmutabileperlecosebelle,perlecosebuoneeperl’amore.Equellaeletta,soavecreaturasarebbestatasua,ladavanoa

lui,sicuridiafmidarlaauncuoredegnodipossedereecustodireunsimiletesoro.Questo egli pensava, diritto davanti alle macchine, quasi a

conmidareadesselesueintimegioieelesuesperanze.Unoperaiovenneachiedergli unoschiarimento. Egli andò

conluidavantialgranbanco,oveimeccaniciriparavanoaigua-stidegliordignieapprestavanoiferrinecessari.Unraggiodisolescendevadall’altominestroneebattevasul

bancoingombro,scintillantedipolviscolometallico.Unadiecinadigiovanotti,dall’occhiointelligenteelamanoabile,lavoravanotuttiintornoalbanco.Carloesaminògliordigni;suggerì,consigliò;poicominciòlui

stessoalimare,battere,attanagliare,provandounpiacerefortenelmaneggiareirudiutensili,aspirando,conunaspeciedivo-luttà,l’ariasaturadelparticolaresentored’ofmicina,guardandoconsoddisfazionegrandelesuemani,fattebiancheemorbidenell’inazione,annerirsiecincischiarsi.Illavoroloavevaripreso;nellavorosiritempravalamibraam-

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Eil lavoroloriprendeva, loriaffermavascuotendolo, infon-dendoglienergia,confortandolodegliaffannipatiti.Ohquantoavevapatito!...Lasuafanciullaadorataerastatain

mindivitaunaprimavoltaepoiunasecondaperincrudimentodelmale.Tuttil’avevanodataperperduta;perminoilprofessorevenutoappostadaPavia.MaIddioavevaavutopietàdelsuoim-mensostrazio; forse la mortenonaveva avuto il coraggiodistrappareal’amoreunacreaturatantobellaeadorata!Orailpe -ricoloerascongiurato;elasuaPaolinaguariva,guariva,guariva!Ealuivolevatanto,tantobene.Unamorenondispasimi,madidolcezzaedigenerosità;un

amoredicreaturaeletta;diquelle,chenellavitanonamanocheunavoltasola;chehannounsentimentoimmutabileperlecosebelle,perlecosebuoneeperl’amore.Equellaeletta,soavecreaturasarebbestatasua,ladavanoa

lui,sicuridiafmidarlaauncuoredegnodipossedereecustodireunsimiletesoro.Questo egli pensava, diritto davanti alle macchine, quasi a

conmidareadesselesueintimegioieelesuesperanze.Unoperaiovenneachiedergli unoschiarimento. Egli andò

conluidavantialgranbanco,oveimeccaniciriparavanoaigua-stidegliordignieapprestavanoiferrinecessari.Unraggiodisolescendevadall’altominestroneebattevasul

bancoingombro,scintillantedipolviscolometallico.Unadiecinadigiovanotti,dall’occhiointelligenteelamanoabile,lavoravanotuttiintornoalbanco.Carloesaminògliordigni;suggerì,consigliò;poicominciòlui

stessoalimare,battere,attanagliare,provandounpiacerefortenelmaneggiareirudiutensili,aspirando,conunaspeciedivo-luttà,l’ariasaturadelparticolaresentored’ofmicina,guardandoconsoddisfazionegrandelesuemani,fattebiancheemorbidenell’inazione,annerirsiecincischiarsi.Illavoroloavevaripreso;nellavorosiritempravalamibraam-

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mollitadaldolore;nellavoropensavaalsuoamoreconlamierez-za,fattadallacoscienzadicompiereilsuodovered’uomo,intel -ligenteeforte,chevivedellasuaforzaedellasuaintelligenza.Lacampanadelmezzogiornolosorprese.Eranogiàseiore

chesitrovavanell’ofmicina!Lopreseil desiderioimperiosodi rivederePaolinaepassò

nellostudiopertornarealacasinaconGiorgio.Lotrovòsedutoalascrivania,conigomitipuntatielatesta

nellemani.Alfruscìodeipassi,tirògiùlemanielasciòscopertoilvolto

pallido,congliocchiumidi.—Cheè?—chieseCarloinquieto—qualcheguaio?No,no;nonc’eranoguai;gliaffariandavanoagonmievele.Tol-

sedisulascrivaniaunaletteraelaporseal’amico.—Leggiqui!...Unagrossacommissione,lapiùgrossaelapiù

vantaggiosacheabbiamoavuto.Gliaffarivannoagonmievele—ripetè.Parlavavibrato,sorridendo;manell’accentoenelsorrisosi

sentivaesivedevalosforzo;sicapivachevolevaparereconten-to.MaCarloglileggevatroppobeneincuoreperlasciarsiingan-

nare.Diedeun’occhiataalaminestraspalancata;edilàdalmiume,

lungo il viottolo sassoso e quasi impraticabile, serrato fra lamontagnascogliosaelaspondairtadimassiedipietroni,videlagiovinesignoradelcastello, strettainunvestitoscuro,checamminavalentamenteconungranombrellinorossoapertoeunmazzodimiorisilvestriinmano.—Ah!—fecefradisè,spiegandosil’atteggiamentoincuiave-

vatrovatol’amico,eilsuomododiparlarepuntonaturale.Mafecemostradinienteedisse:—Sivaacasainsieme?...SonoimpazientedirivederePaolina.Giorgioindugiòunmomento,mingendodicercarealcunche.

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mollitadaldolore;nellavoropensavaalsuoamoreconlamierez-za,fattadallacoscienzadicompiereilsuodovered’uomo,intel -ligenteeforte,chevivedellasuaforzaedellasuaintelligenza.Lacampanadelmezzogiornolosorprese.Eranogiàseiore

chesitrovavanell’ofmicina!Lopreseil desiderioimperiosodi rivederePaolinaepassò

nellostudiopertornarealacasinaconGiorgio.Lotrovòsedutoalascrivania,conigomitipuntatielatesta

nellemani.Alfruscìodeipassi,tirògiùlemanielasciòscopertoilvolto

pallido,congliocchiumidi.—Cheè?—chieseCarloinquieto—qualcheguaio?No,no;nonc’eranoguai;gliaffariandavanoagonmievele.Tol-

sedisulascrivaniaunaletteraelaporseal’amico.—Leggiqui!...Unagrossacommissione,lapiùgrossaelapiù

vantaggiosacheabbiamoavuto.Gliaffarivannoagonmievele—ripetè.Parlavavibrato,sorridendo;manell’accentoenelsorrisosi

sentivaesivedevalosforzo;sicapivachevolevaparereconten-to.MaCarloglileggevatroppobeneincuoreperlasciarsiingan-

nare.Diedeun’occhiataalaminestraspalancata;edilàdalmiume,

lungo il viottolo sassoso e quasi impraticabile, serrato fra lamontagnascogliosaelaspondairtadimassiedipietroni,videlagiovinesignoradelcastello, strettainunvestitoscuro,checamminavalentamenteconungranombrellinorossoapertoeunmazzodimiorisilvestriinmano.—Ah!—fecefradisè,spiegandosil’atteggiamentoincuiave-

vatrovatol’amico,eilsuomododiparlarepuntonaturale.Mafecemostradinienteedisse:—Sivaacasainsieme?...SonoimpazientedirivederePaolina.Giorgioindugiòunmomento,mingendodicercarealcunche.

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MaCarlolosorpreseche,senzaparere,siaffacciavaalaminestra.—Poveroamico!—pensò—quellaforestierasièmessanel

suocamminocomeunostacolodifmicileasuperarsi.Comeandràaminire?...Sicapisconoalmeno?Corredellasimpatiareciprocafradiessi?...Leièstrana;luichiusocomeunatomba!...Feceunrapido,quasiinvolontarioconfrontofralasignoradel

castelloelasuafanciulla;questacosìsoavementedolce;quellatanto miera. Tutteeduebelle, anzi bellissime;unmiorellinodicampol’una,l’altrasuperbarosadagiardino.Maquantopiùbel -la, quanto più interessante, nella sua grazia d’una semplicitàsquisita,ilmiorellinodeicampi!...Equanto,quantopiùdesidera-bileecara!

Ottobre.Unmattinomelanconicoedolcissimo.Unsensodipaceinminitapiovedalcieloditurcheseediamatista;lefogliecadonoconlentagrazia,conunlievissimofruscìodisalutoalavita;lanaturatuttaèdiunabellezzastanca.DonPaolosalesuper lamontagnaavvolgendosi perripidi

sentieri,peraccorciatoiedacapra,brancicandoattraversomac-chieecespugli.Hafrettadiarrivare.L’hannomandatoachiamarementredi-

cevalaprimamessa.IlvecchiopadrediJacopo,l’operaioribelleeesaltatominoalla

pazzìa,colpitoalcuoreenell’onoredipoverouomoonestoesti -mato,dopoiltrucefatto,dopol’arrestodelmiglioelacondannaaunannodiprigione,hacominciatoadeperire;poisièammala-to.Adessostamale.Ilmedicoèsuminodall’alba;mailmedicooramaipiùnonbasta;civuoleilprete.EdonPaolosiarrampica,ansimando,nellasmaniadigiunge-

reintempo.LacasucciadoveJacopoènatoecresciutoèappiccicataala

montagna;loscoglioservedimurodifondo;sonoduestanzeaterreno;chiattesterrate.Eattiguaallestanzeèlastallaovela

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MaCarlolosorpreseche,senzaparere,siaffacciavaalaminestra.—Poveroamico!—pensò—quellaforestierasièmessanel

suocamminocomeunostacolodifmicileasuperarsi.Comeandràaminire?...Sicapisconoalmeno?Corredellasimpatiareciprocafradiessi?...Leièstrana;luichiusocomeunatomba!...Feceunrapido,quasiinvolontarioconfrontofralasignoradel

castelloelasuafanciulla;questacosìsoavementedolce;quellatanto miera. Tutteeduebelle, anzi bellissime;unmiorellinodicampol’una,l’altrasuperbarosadagiardino.Maquantopiùbel -la, quanto più interessante, nella sua grazia d’una semplicitàsquisita,ilmiorellinodeicampi!...Equanto,quantopiùdesidera-bileecara!

Ottobre.Unmattinomelanconicoedolcissimo.Unsensodipaceinminitapiovedalcieloditurcheseediamatista;lefogliecadonoconlentagrazia,conunlievissimofruscìodisalutoalavita;lanaturatuttaèdiunabellezzastanca.DonPaolosalesuper lamontagnaavvolgendosi perripidi

sentieri,peraccorciatoiedacapra,brancicandoattraversomac-chieecespugli.Hafrettadiarrivare.L’hannomandatoachiamarementredi-

cevalaprimamessa.IlvecchiopadrediJacopo,l’operaioribelleeesaltatominoalla

pazzìa,colpitoalcuoreenell’onoredipoverouomoonestoesti -mato,dopoiltrucefatto,dopol’arrestodelmiglioelacondannaaunannodiprigione,hacominciatoadeperire;poisièammala-to.Adessostamale.Ilmedicoèsuminodall’alba;mailmedicooramaipiùnonbasta;civuoleilprete.EdonPaolosiarrampica,ansimando,nellasmaniadigiunge-

reintempo.LacasucciadoveJacopoènatoecresciutoèappiccicataala

montagna;loscoglioservedimurodifondo;sonoduestanzeaterreno;chiattesterrate.Eattiguaallestanzeèlastallaovela

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vaccamuggeditantointanto,graveesonnolente,ilsuodeside-riodipascolofrescoeprofumato.Allettodell’infermoèilmedico,attentoepremuroso.Lavecchiamoglielagrimosa,davantialfuoco,fascaldareun

po’dibrodo.Hagli occhi rossi; una tristezza rassegnata appare sul suo

squallidovolto.Asederesulpoveroletto,conlatestaappoggiataaiguanciali

sovrapposti,ilvecchiorespiraaffannosamente.Èunabellatestaespressivaeaddolorata.Nonstamalissimo.Ilmedicoassicura,checonunpocodipa-

zienza,moltacuraeancheunbriciolodibuonavolontà,eglipuòcavarselaeviveretantoancoradarivedereilmiglioacasaeria-verlopentitoeonest’uomo.Ilvecchiosicommuoveaquesteparole;gliluccicanogliocchi;

glitremailmento,emisagliocchiinfossati,orasulmedico,orasulprete,inmutapreghiera.—Ancora!ancora! —parechesupplichi —ancoralavoce

dellasperanza!...Diteloancorachemiomigliotorneràesaràlava-ta lamacchiaschizzatasulnostroonoredi poveragente,chenonhamaifattomaleanessuno!EdonPaoloachetarlo,apersuaderlo,stessetranquillo,pove-

rouomo,poveropadre!...L’ingegnereLancianinonserbavaran-corealdisgraziatogiovine.Egliloavevadifesodavantiaigiudici;avevaperdonatoaloscatto,cheavrebbepotutoesserecausadimorte.Elacara, l’angelicacreatura,cheegli avevaferito invecedi

CarloLuppoli,cheavevatantosoffertoecheerastatainmindivita,ahquellanonavevamaiavutounasolaparoladirimprove-ropercolui che leaveva fattouncosì granmale!... Eadesso,chiedevaognigiornodilui,poverovecchio,eraccomandavaalamadre, che ogni mattino gli mandassero la carne, il vino, ilcaffè!...

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vaccamuggeditantointanto,graveesonnolente,ilsuodeside-riodipascolofrescoeprofumato.Allettodell’infermoèilmedico,attentoepremuroso.Lavecchiamoglielagrimosa,davantialfuoco,fascaldareun

po’dibrodo.Hagli occhi rossi; una tristezza rassegnata appare sul suo

squallidovolto.Asederesulpoveroletto,conlatestaappoggiataaiguanciali

sovrapposti,ilvecchiorespiraaffannosamente.Èunabellatestaespressivaeaddolorata.Nonstamalissimo.Ilmedicoassicura,checonunpocodipa-

zienza,moltacuraeancheunbriciolodibuonavolontà,eglipuòcavarselaeviveretantoancoradarivedereilmiglioacasaeria-verlopentitoeonest’uomo.Ilvecchiosicommuoveaquesteparole;gliluccicanogliocchi;

glitremailmento,emisagliocchiinfossati,orasulmedico,orasulprete,inmutapreghiera.—Ancora!ancora! —parechesupplichi —ancoralavoce

dellasperanza!...Diteloancorachemiomigliotorneràesaràlava-ta lamacchiaschizzatasulnostroonoredi poveragente,chenonhamaifattomaleanessuno!EdonPaoloachetarlo,apersuaderlo,stessetranquillo,pove-

rouomo,poveropadre!...L’ingegnereLancianinonserbavaran-corealdisgraziatogiovine.Egliloavevadifesodavantiaigiudici;avevaperdonatoaloscatto,cheavrebbepotutoesserecausadimorte.Elacara, l’angelicacreatura,cheegli avevaferito invecedi

CarloLuppoli,cheavevatantosoffertoecheerastatainmindivita,ahquellanonavevamaiavutounasolaparoladirimprove-ropercolui che leaveva fattouncosì granmale!... Eadesso,chiedevaognigiornodilui,poverovecchio,eraccomandavaalamadre, che ogni mattino gli mandassero la carne, il vino, ilcaffè!...

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—OttimagentequestisignoriLanciani!—minivaperesclama-reilprete.—L’ingegnereGiorgioLancianifadimenticarl’altro:ilmorto!

—feceilmedico.Edilmalatoassentivaedapprovavaconl’espressionedelpo-

verovoltoemaciato.—Bisogna—balbettòconlavocedeboleerauca—bisogna

perdonareallozioperilbenechefailnipote!...IlsignorGior-gio...è...uncuord’oro!Sisentìunavoceincucina.Qualcunoparlavaconlavecchia.Subitoapparvesullasoglialasignoradelcastello,bellissima,

nelsemplicevestitonero,conilcappellomencio,dauomo,inte-sta.—Bisogna —balbettò ancora il vecchio, con l’ostinazione

propriadeimalati—bisognaperdonareallozioperilbenechefaainipoti.IlsignorLancianièuncuord’oro!MariaWordmillsentì,chequesteparolelescendevanoincuore

comeunrimproveroeinsiemecomeunagioiadolorosa.Ellasifecepressoilletto.Ilmalatolaguardòconunlampodi

piacereneipoveriocchistanchi.Sicapiva,chesiconoscevano;anzi,cheeranoamici.Ilmedicosiinchinòdavantialasignora,einformòilprete,

cheellaeraun’assiduaepietosavisitatricedelmalato;cheloavevaanchematerialmentesoccorsovarievolte.—Sì!sì!—assentiilvecchio.Astento,ansimandoforte,miseunamanosottoilguancialee

tolseunosgualcitoeuntoportafogliodipelle.—Cisonodeigrossibiglietti!—esclamò.—Perquelpoveret-

to!...Caritàsua!—minìriponendoilportafoglioeadditandolasi-gnora.DonPaolovedevaperlaprimavoltadavvicinolagiovinesi-

gnoraelaguardavaconstranamissità.Dovediamineavevaeglivedutiquegliocchioniscuriepienidi

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—OttimagentequestisignoriLanciani!—minivaperesclama-reilprete.—L’ingegnereGiorgioLancianifadimenticarl’altro:ilmorto!

—feceilmedico.Edilmalatoassentivaedapprovavaconl’espressionedelpo-

verovoltoemaciato.—Bisogna—balbettòconlavocedeboleerauca—bisogna

perdonareallozioperilbenechefailnipote!...IlsignorGior-gio...è...uncuord’oro!Sisentìunavoceincucina.Qualcunoparlavaconlavecchia.Subitoapparvesullasoglialasignoradelcastello,bellissima,

nelsemplicevestitonero,conilcappellomencio,dauomo,inte-sta.—Bisogna —balbettò ancora il vecchio, con l’ostinazione

propriadeimalati—bisognaperdonareallozioperilbenechefaainipoti.IlsignorLancianièuncuord’oro!MariaWordmillsentì,chequesteparolelescendevanoincuore

comeunrimproveroeinsiemecomeunagioiadolorosa.Ellasifecepressoilletto.Ilmalatolaguardòconunlampodi

piacereneipoveriocchistanchi.Sicapiva,chesiconoscevano;anzi,cheeranoamici.Ilmedicosiinchinòdavantialasignora,einformòilprete,

cheellaeraun’assiduaepietosavisitatricedelmalato;cheloavevaanchematerialmentesoccorsovarievolte.—Sì!sì!—assentiilvecchio.Astento,ansimandoforte,miseunamanosottoilguancialee

tolseunosgualcitoeuntoportafogliodipelle.—Cisonodeigrossibiglietti!—esclamò.—Perquelpoveret-

to!...Caritàsua!—minìriponendoilportafoglioeadditandolasi-gnora.DonPaolovedevaperlaprimavoltadavvicinolagiovinesi-

gnoraelaguardavaconstranamissità.Dovediamineavevaeglivedutiquegliocchioniscuriepienidi

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espressione;queicapellicheparevanod’oromilato;quellacarna-gionedafogliadirosa,chenonglitornavanonuovi?—ForsequalchequadrodellaMadonna!—pensò,avvicinan-

dosial’infermo.Masentìquegliocchiluminosimissisudiluieneebbeuntur-

bamentosingolare,comeseessiglidiscendesseroincuoreadis-seppellirviricordilontaniedolorosi,manondeminiti,nonpreci-sati.Ilvecchiosierariavuto;perquellavoltapiùnonc’erabisogno

delpretechegliraccomandassel’anima.Eglipotevatornareacasa.Dissealcuneparolediincoraggiamento,esortòapazienza,promisechesarebbetornatoavederloefeceperandarsenein -siemeconilmedico.Passandodavantialaforestiera,piegòilcapoinsegnodisalu-

to;maquestaglisteselamanoinguantataconunsorrisomelan-conico.—Dovediaminehoiovedutiquegliocchi,quellacarnagionee

queicapelli?—sichieseancorailpretesulasogliadellaporta,rivolgendosiaguardarelasignora,rittaallettodelmalato.Etantaeral’insistenzadiquelladomandadisèasèstesso,

chelungoilsentierodidiscesasitrovòaripeterlaadaltavoce,comeseilcompagnoavessepotutorispondergli.Masiccomequestisistrinsenellespalleinattodichinonsa

nèpuòsapere,eglidisse,pureforte,lasuasupposizione:—ForsequalchequadrodellaMadonna!—Forse!—feceilmedico.—Ioperme,—soggiunse—di

donnecosìbellenonnehovistemai.Ma...sempreperme...èunabellezzadaquadro;ammiro,manonsentonulla!...Quellocheècerto—continuòilmedico,dopounabrevepausa—è,chequelladonna,èunacreaturastrana.Qualchevoltaèaltiera,chetieneaunmigliodistante;qualchealtraèdiunacortesiasquisita.Conlapoveragente,però,èinvariabilmentegentileepietosa.Durantelosciopero,iol’hoincontrataparecchievolte,

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espressione;queicapellicheparevanod’oromilato;quellacarna-gionedafogliadirosa,chenonglitornavanonuovi?—ForsequalchequadrodellaMadonna!—pensò,avvicinan-

dosial’infermo.Masentìquegliocchiluminosimissisudiluieneebbeuntur-

bamentosingolare,comeseessiglidiscendesseroincuoreadis-seppellirviricordilontaniedolorosi,manondeminiti,nonpreci-sati.Ilvecchiosierariavuto;perquellavoltapiùnonc’erabisogno

delpretechegliraccomandassel’anima.Eglipotevatornareacasa.Dissealcuneparolediincoraggiamento,esortòapazienza,promisechesarebbetornatoavederloefeceperandarsenein -siemeconilmedico.Passandodavantialaforestiera,piegòilcapoinsegnodisalu-

to;maquestaglisteselamanoinguantataconunsorrisomelan-conico.—Dovediaminehoiovedutiquegliocchi,quellacarnagionee

queicapelli?—sichieseancorailpretesulasogliadellaporta,rivolgendosiaguardarelasignora,rittaallettodelmalato.Etantaeral’insistenzadiquelladomandadisèasèstesso,

chelungoilsentierodidiscesasitrovòaripeterlaadaltavoce,comeseilcompagnoavessepotutorispondergli.Masiccomequestisistrinsenellespalleinattodichinonsa

nèpuòsapere,eglidisse,pureforte,lasuasupposizione:—ForsequalchequadrodellaMadonna!—Forse!—feceilmedico.—Ioperme,—soggiunse—di

donnecosìbellenonnehovistemai.Ma...sempreperme...èunabellezzadaquadro;ammiro,manonsentonulla!...Quellocheècerto—continuòilmedico,dopounabrevepausa—è,chequelladonna,èunacreaturastrana.Qualchevoltaèaltiera,chetieneaunmigliodistante;qualchealtraèdiunacortesiasquisita.Conlapoveragente,però,èinvariabilmentegentileepietosa.Durantelosciopero,iol’hoincontrataparecchievolte,

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neipaesellieneicasolaridellamontagna;esortavaledonneafarintenderelaragioneailorouomini;chetornasseroallavoro;cheavesseropazienza;chenonpretendesseromiracolidachilifacevalavorareQuestohosentitoioconlemieorecchie.Maiol’hoanchevedutalàgiù,alamalaugurataconferenza,approvareedareleistessailsegnaledell’applauso.Chilacapisce?...Suaco -gnata,quellabellavecchiainferma,cheiovadoqualchevoltaavisitare,ebbeadirmiungiorno,tuttaspiacente,chealanotiziadeltristefattogiùalaferriera,ellaebbeunataleviolentascossada star malissimoper parecchi giorni. Sonodi quelle naturecomplicate,chebravochilecapisce,ecco!Scendevano lentamente, fermandosi ogni tanto a riposare,

perchèdonPaolononeratroppofortenellediscese;glitrema-vanoleginocchiaeglisiindolenzivanoipiedi.Aunpunto,ovelacostadellamontagnasiscaglionavainlar-

ghiefertiliripiani,ilmedicoadditòalpreteunagiovinedonna,curvaconlaschienaalsole,lagonnalacerata,ilfazzolettoripie-gatosulcapo.—ÈRosadiAndrea—disse—quellachedovevasposareJa-

copo.—Ohe,Rosa!—chiamò.Lafanciullasirizzòsulegambenudeminoquasialginocchio,e

missògliocchigrandieneri,pienidiselvaggiatristezza,suchilachiamava.—Serva!—dissesemplicemente.Poisichinòaraccogliereunvoluminosofasciodierba;selo

caricò sul dorso, disparendoquasi completamente di sotto ilverde,mioritoeprofumatocarico;esiavviòperlasalita.Fattiunaventinadipassi,sirivolsetuttad’unpezzo,edalfa-

scioverdearruffatouscìunavoceunpo’tremante,adire:—Misalutinolesignore,giù!...Vorreivederle,ma...ma...èsta-

tatroppo,troppogrossa!—concluseinunsinghiozzo,ripren-dendoilcammino.

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neipaesellieneicasolaridellamontagna;esortavaledonneafarintenderelaragioneailorouomini;chetornasseroallavoro;cheavesseropazienza;chenonpretendesseromiracolidachilifacevalavorareQuestohosentitoioconlemieorecchie.Maiol’hoanchevedutalàgiù,alamalaugurataconferenza,approvareedareleistessailsegnaledell’applauso.Chilacapisce?...Suaco -gnata,quellabellavecchiainferma,cheiovadoqualchevoltaavisitare,ebbeadirmiungiorno,tuttaspiacente,chealanotiziadeltristefattogiùalaferriera,ellaebbeunataleviolentascossada star malissimoper parecchi giorni. Sonodi quelle naturecomplicate,chebravochilecapisce,ecco!Scendevano lentamente, fermandosi ogni tanto a riposare,

perchèdonPaolononeratroppofortenellediscese;glitrema-vanoleginocchiaeglisiindolenzivanoipiedi.Aunpunto,ovelacostadellamontagnasiscaglionavainlar-

ghiefertiliripiani,ilmedicoadditòalpreteunagiovinedonna,curvaconlaschienaalsole,lagonnalacerata,ilfazzolettoripie-gatosulcapo.—ÈRosadiAndrea—disse—quellachedovevasposareJa-

copo.—Ohe,Rosa!—chiamò.Lafanciullasirizzòsulegambenudeminoquasialginocchio,e

missògliocchigrandieneri,pienidiselvaggiatristezza,suchilachiamava.—Serva!—dissesemplicemente.Poisichinòaraccogliereunvoluminosofasciodierba;selo

caricò sul dorso, disparendoquasi completamente di sotto ilverde,mioritoeprofumatocarico;esiavviòperlasalita.Fattiunaventinadipassi,sirivolsetuttad’unpezzo,edalfa-

scioverdearruffatouscìunavoceunpo’tremante,adire:—Misalutinolesignore,giù!...Vorreivederle,ma...ma...èsta-

tatroppo,troppogrossa!—concluseinunsinghiozzo,ripren-dendoilcammino.

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—Quellapoveratosa—mormoròilmedico—nonpuòdarsipace.PerchèparlavaaJacopo,leparediavereunapartedellacolpadilui,quelfarabutto!—Queldisgraziato!—corressepietosamenteilprete.—Dio

gliavràtoccatoilcuore!—soggiunse.Arrivaronoalacasina.Entrarononelgiardinettoperilcancel-

losemichiuso.—Qui!—lichiamòunavocinadeboleevellutata.EraPaolina,uscitaal’apertoperlaprimavoltainquelgiorno

miteetranquillo.Senestavasedutanellapoltroncinadivimini,sulrialzoditer-

renocopertodaunfoltopadiglioneverde,infondoalgiardino,d’ondesivedevagiùlastradettaepiùgiùilmiume.Idaelamammaleeranovicineelavoravano.Ilmedicobaciòinfrontelamidanzata;lasuarigogliosafanciul-

la,semplice,buona,d’unaschiettezzachelesiindovinavanegliocchienelsorriso,egenerosaminoal’oblìocompletodellapro-priasensibilità.Ah!Ilgiovinemedicoavevaimparatoastimarenellasuafutu-

rasposaun’animaforte,capacedipadroneggiarsiediimporsi.Nelladolorosamedicazionedellapoverinaferita, egli aveva

sempreavutounvalidoaiutonellasuaIda,chepuresoffrendomoralmentedeldoloremisicodellasorella,nonsismarriva,nonvenivamenonelsuocompitodiinfermieraintelligenteecorag-giosa.—Parenataappostaperesserelamogliediunmedico!—di -

cevaspessofradisèilgiovineconintimacompiacenza.Paolina era idealmente bella, con i capelli raccolti in lento

nodounpo’dellanuca,l’esileebiancamigurinaavvoltainunavestagliadilanadicolorturchino.Ellasteselamanina,cheusciva,candidaeleggermentevenata

d’azzurro,dallemanicheampie,primaalprete,poialmedico,sorridendodell’ineffabilesorrisodicreaturasquisita.

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—Quellapoveratosa—mormoròilmedico—nonpuòdarsipace.PerchèparlavaaJacopo,leparediavereunapartedellacolpadilui,quelfarabutto!—Queldisgraziato!—corressepietosamenteilprete.—Dio

gliavràtoccatoilcuore!—soggiunse.Arrivaronoalacasina.Entrarononelgiardinettoperilcancel-

losemichiuso.—Qui!—lichiamòunavocinadeboleevellutata.EraPaolina,uscitaal’apertoperlaprimavoltainquelgiorno

miteetranquillo.Senestavasedutanellapoltroncinadivimini,sulrialzoditer-

renocopertodaunfoltopadiglioneverde,infondoalgiardino,d’ondesivedevagiùlastradettaepiùgiùilmiume.Idaelamammaleeranovicineelavoravano.Ilmedicobaciòinfrontelamidanzata;lasuarigogliosafanciul-

la,semplice,buona,d’unaschiettezzachelesiindovinavanegliocchienelsorriso,egenerosaminoal’oblìocompletodellapro-priasensibilità.Ah!Ilgiovinemedicoavevaimparatoastimarenellasuafutu-

rasposaun’animaforte,capacedipadroneggiarsiediimporsi.Nelladolorosamedicazionedellapoverinaferita, egli aveva

sempreavutounvalidoaiutonellasuaIda,chepuresoffrendomoralmentedeldoloremisicodellasorella,nonsismarriva,nonvenivamenonelsuocompitodiinfermieraintelligenteecorag-giosa.—Parenataappostaperesserelamogliediunmedico!—di -

cevaspessofradisèilgiovineconintimacompiacenza.Paolina era idealmente bella, con i capelli raccolti in lento

nodounpo’dellanuca,l’esileebiancamigurinaavvoltainunavestagliadilanadicolorturchino.Ellasteselamanina,cheusciva,candidaeleggermentevenata

d’azzurro,dallemanicheampie,primaalprete,poialmedico,sorridendodell’ineffabilesorrisodicreaturasquisita.

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—Oh,donPaolo!comesonocontentadiesserefuorial’aper-to!ComeringrazioDiochemihafattaguarire!—dicevatuttacommossa.Enonsisaziavadiguardarsiintorno,comeseperlaprima

voltasifossetrovatadinanzialabellezzamagnimicaepiadellemontagnebrune,cheinquell’orasistaccavanonettesulfondochiaro,velatodaunatenuesfumaturadiviola:come,seperlaprimavolta,avessevedutogiùnellavalleilmiumedailampeggia-mentiedaitremoliivivissimisottoiraggidelsole.—Quandopotròsuonare?—chieseaduntrattoalmedico

conunacertaansia,presadaunasubitasmaniadeisuoni,cheella,nellasuaanimad’artista,nonpotevadisgiungeredalbello.E,commossa,dicevalesueidee,chepotevanoesserenonda

tutticomprese,eanchesembrarstraneallenaturevolgari.Ellaparagonavaunboscodipini,conminanteconlazonaroc-

ciosa,orabaciatadalsoleedoradaunanuvolavaganteimmersanell’ombra,adunasuonatadiBeethoven;unacascatellasaltel -lantefralerocciediunapiccolavalle,tuttabiancaedirradiatadalsole,lericordavaunafugadiBach;unavettaaltissima,sfol -gorantenellaluced’oro,lefacevapensareaWagner,neisuoigri-dididolore,neisuoilanguidisospiri;giù,lacrocenerafragliscoglidelmiume,lerimandaval’ecod’unamarciafunebrediCho-pin.Esianimavaparlando,comesedavverodalboscodipini,dal-

lacascatella,dallavettasublimeedallacrocedelsuicida,sistac -casseroisuonievocatidallasuafantasia.QuandoPaolinadivagavacosì,ilmedicosorrideva,elasciava

sognareadocchiapertilapiccolafantasiosa,comesolevachia-marla.EintantosiavvicinavaalasuaIda,laqualevedevaecapivale

cosenelloromodoenellacrudarealtà,enonc’erapericolosismarrissenelmondofantastico,fattoperleanimucceeccezio-nali,forseprivilegiate,macertonontalidaesserecompreseda

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—Oh,donPaolo!comesonocontentadiesserefuorial’aper-to!ComeringrazioDiochemihafattaguarire!—dicevatuttacommossa.Enonsisaziavadiguardarsiintorno,comeseperlaprima

voltasifossetrovatadinanzialabellezzamagnimicaepiadellemontagnebrune,cheinquell’orasistaccavanonettesulfondochiaro,velatodaunatenuesfumaturadiviola:come,seperlaprimavolta,avessevedutogiùnellavalleilmiumedailampeggia-mentiedaitremoliivivissimisottoiraggidelsole.—Quandopotròsuonare?—chieseaduntrattoalmedico

conunacertaansia,presadaunasubitasmaniadeisuoni,cheella,nellasuaanimad’artista,nonpotevadisgiungeredalbello.E,commossa,dicevalesueidee,chepotevanoesserenonda

tutticomprese,eanchesembrarstraneallenaturevolgari.Ellaparagonavaunboscodipini,conminanteconlazonaroc-

ciosa,orabaciatadalsoleedoradaunanuvolavaganteimmersanell’ombra,adunasuonatadiBeethoven;unacascatellasaltel -lantefralerocciediunapiccolavalle,tuttabiancaedirradiatadalsole,lericordavaunafugadiBach;unavettaaltissima,sfol -gorantenellaluced’oro,lefacevapensareaWagner,neisuoigri-dididolore,neisuoilanguidisospiri;giù,lacrocenerafragliscoglidelmiume,lerimandaval’ecod’unamarciafunebrediCho-pin.Esianimavaparlando,comesedavverodalboscodipini,dal-

lacascatella,dallavettasublimeedallacrocedelsuicida,sistac -casseroisuonievocatidallasuafantasia.QuandoPaolinadivagavacosì,ilmedicosorrideva,elasciava

sognareadocchiapertilapiccolafantasiosa,comesolevachia-marla.EintantosiavvicinavaalasuaIda,laqualevedevaecapivale

cosenelloromodoenellacrudarealtà,enonc’erapericolosismarrissenelmondofantastico,fattoperleanimucceeccezio-nali,forseprivilegiate,macertonontalidaesserecompreseda

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tutti.Ma don Paolo capiva la fanciulla; pendeva dal suo labbro

quand’ella fantasticavaa quel modo; e appassionatoamatoredellamusica,sideliziavaaldolcesuonodiquellavoce,cheerapersèstessaunamusicasoavissimaesicommuovevaaipensie-richemanifestava.Tornandoacasaperlastradicciuolainquell’oradeserta,don

Paoloripensava,senzavolerlo,icapellid’oromilato,lacarnagio-nedifogliadirosaegliocchionimagnimicidellasignoradelca-stello;esichiedevaancora:—Dovediaminehoiovedutounamiguracomequella?

«Cheiomenevadadiqua?...cheiolasciquestiluoghi?...—scrivevaMariaWordmillal’amicasua—checerchialtrovetran-quillitàedistrazioni?Matu,chehailettonelmiocuoreprimadimestessa,tu,amicamia,noncapiscichemièimpossibileallon-tanarmidaqui?Solounanecessitàsuperiorepotrebbeindurmiaunasimiledecisione.PeresempioildesideriodiDoraoilcon-sigliodelmedicodifarlecambiararia.MaDoraèfelicediquestosoggiornoenellasolitudineigienicadiquestoluogo,lasuasalu-tevalentamentemigliorando.Ilmedico,unbravogiovinottodiqui,loassicura,edioormai

locredo.Lacaradonnaèassaimenodebolediprima;discorrevolentieri,siinteressadellecoseesteriori.Ieri,conlamarchesadiPiana,venutaconilmaritoelamigliaa

salutarci,primadipartireperlacittà,siintrattenne,coneviden-tepiacere,perpiùdimezz’ora.Ehosentitochediceva,cheellaavrebbevolentieriassairi-

nunciatoapassarel’invernoincittà,senonfossestatoperme,chenonvolevaassolutamenterilegarefraquestemontagne,nel -ladesolatastagioneinvernale.Cara,ottimaDora!...Iononcitengocertoapassareincittàla

stagionefredda;estaremoquituttedue;eselaneveavràla

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tutti.Ma don Paolo capiva la fanciulla; pendeva dal suo labbro

quand’ella fantasticavaa quel modo; e appassionatoamatoredellamusica,sideliziavaaldolcesuonodiquellavoce,cheerapersèstessaunamusicasoavissimaesicommuovevaaipensie-richemanifestava.Tornandoacasaperlastradicciuolainquell’oradeserta,don

Paoloripensava,senzavolerlo,icapellid’oromilato,lacarnagio-nedifogliadirosaegliocchionimagnimicidellasignoradelca-stello;esichiedevaancora:—Dovediaminehoiovedutounamiguracomequella?

«Cheiomenevadadiqua?...cheiolasciquestiluoghi?...—scrivevaMariaWordmillal’amicasua—checerchialtrovetran-quillitàedistrazioni?Matu,chehailettonelmiocuoreprimadimestessa,tu,amicamia,noncapiscichemièimpossibileallon-tanarmidaqui?Solounanecessitàsuperiorepotrebbeindurmiaunasimiledecisione.PeresempioildesideriodiDoraoilcon-sigliodelmedicodifarlecambiararia.MaDoraèfelicediquestosoggiornoenellasolitudineigienicadiquestoluogo,lasuasalu-tevalentamentemigliorando.Ilmedico,unbravogiovinottodiqui,loassicura,edioormai

locredo.Lacaradonnaèassaimenodebolediprima;discorrevolentieri,siinteressadellecoseesteriori.Ieri,conlamarchesadiPiana,venutaconilmaritoelamigliaa

salutarci,primadipartireperlacittà,siintrattenne,coneviden-tepiacere,perpiùdimezz’ora.Ehosentitochediceva,cheellaavrebbevolentieriassairi-

nunciatoapassarel’invernoincittà,senonfossestatoperme,chenonvolevaassolutamenterilegarefraquestemontagne,nel -ladesolatastagioneinvernale.Cara,ottimaDora!...Iononcitengocertoapassareincittàla

stagionefredda;estaremoquituttedue;eselaneveavràla

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scortesiadibloccarciincastello,sopporteremoinpacelabiancaprigionia.Manonlasceremolemontagne.Figliadiquestavallata,iosonostatadaessaripresaedairi -

cordicheessahacustoditiperme.Ohbentristiedolorosiricor-di!...Matristezzaedolorehannoillorofascino;epotente.Divago?... tinascondolaprincipalecagionechemitrattiene

qui?...Questotumidiciconloscuoteredellaintelligentetestinabrunaeilsorrisoespressivo!Diomio!...Nesoioqualchecosadiquestafamosacagioneprincipale?...Puòunsentimento,scaturi-to dal desiderio di vendetta, essersi impossessato dell’animamiaminoaspadroneggiarla?...Oforseio,attraversounperiododidebolezzamorale,quasideplorevoleanemiad’anima,chemimette dentro la confusione, togliendomi di comprendere mestessa, facendomi esagerare l’intensità d’un sentimento?…In-somma,nonso,noncapisco.Quellochesoechecapisco,èlamit-taacutachemisipiantainpetto,aogninuovaprovadiindiffe-renzaedifreddezzadisdegnosadilui,GiorgioLanciani;dique-stogiovinedelquale,presuntuosamenteescioccamente,hovo-lutosmidarelaforzamorale.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Paolinaèguarita;cominciaadalzarsi.Conilbinoccolo,l’hovi-

stapasseggiarenelgiardinettoabracciodiCarloLuppoli.Oh!poterdareal’uomochesiamaunaprovadigenerosate-

nerezza,comel’hadataquestafanciullacosìgiovine,cosìdelica-taetimida!...Sorridi?trovichequestomiostranodesideriononsi accorda con il periodo di debolezza morale, con l’anemiad’anima,dicuihodettosopra?... Masetel’hoconfessato,chedentrodimeèunaconfusione,unguazzabuglioinqualimicabili!

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Jacopo?...Vuoisaperechesiaavvenutodiquestopoverodi-

sgraziato?...Fuprocessatoecondannato,comeeradapreveder -si.Mal’ingegnereLanciani,nellasuatestimonianza,lohadifeso

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scortesiadibloccarciincastello,sopporteremoinpacelabiancaprigionia.Manonlasceremolemontagne.Figliadiquestavallata,iosonostatadaessaripresaedairi -

cordicheessahacustoditiperme.Ohbentristiedolorosiricor-di!...Matristezzaedolorehannoillorofascino;epotente.Divago?... tinascondolaprincipalecagionechemitrattiene

qui?...Questotumidiciconloscuoteredellaintelligentetestinabrunaeilsorrisoespressivo!Diomio!...Nesoioqualchecosadiquestafamosacagioneprincipale?...Puòunsentimento,scaturi-to dal desiderio di vendetta, essersi impossessato dell’animamiaminoaspadroneggiarla?...Oforseio,attraversounperiododidebolezzamorale,quasideplorevoleanemiad’anima,chemimette dentro la confusione, togliendomi di comprendere mestessa, facendomi esagerare l’intensità d’un sentimento?…In-somma,nonso,noncapisco.Quellochesoechecapisco,èlamit-taacutachemisipiantainpetto,aogninuovaprovadiindiffe-renzaedifreddezzadisdegnosadilui,GiorgioLanciani;dique-stogiovinedelquale,presuntuosamenteescioccamente,hovo-lutosmidarelaforzamorale.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Paolinaèguarita;cominciaadalzarsi.Conilbinoccolo,l’hovi-

stapasseggiarenelgiardinettoabracciodiCarloLuppoli.Oh!poterdareal’uomochesiamaunaprovadigenerosate-

nerezza,comel’hadataquestafanciullacosìgiovine,cosìdelica-taetimida!...Sorridi?trovichequestomiostranodesideriononsi accorda con il periodo di debolezza morale, con l’anemiad’anima,dicuihodettosopra?... Masetel’hoconfessato,chedentrodimeèunaconfusione,unguazzabuglioinqualimicabili!

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Jacopo?...Vuoisaperechesiaavvenutodiquestopoverodi-

sgraziato?...Fuprocessatoecondannato,comeeradapreveder -si.Mal’ingegnereLanciani,nellasuatestimonianza,lohadifeso

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contantocaloreattenuandonelacolpa,compatendoaunoscat-toquasiinvolontario,chelacondannafuperunsoloannodipri-gione.Io,malgradoleparolepersuasivediDoraetue,misentosem-

pre,sebbeneinpiccolaparte,responsabiledellaesaltazionediquelpoverogiovine,esentoildoverediaiutareluieisuoivec-chigenitori.Così, se uscendo di prigione Jacopo vorrà prendere la via

dell’America,iogliforniròimezziperilviaggioeungruzzoloperiprimitempidilaggiù.Chisa,cheinquestomodoiononriescaachetarel’angustia,

chesempremi sconvolge al pensierodell’infausto sciopero edelle sue tristissimeconseguenze!... Ohquella conferenza! ohquellamiaridicolacondotta.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Iltemporalesiannunciaancoraconunminacciosobrontolare

deltuonoadistanzaeuncielocosìcupo,chedevoricorrerealamiammellaelettricadellamiapiccolalampadapercontinuareascrivere.Tuttiigiornicosì,daunasettimanaepiù;nelpomeriggio,un

improvvisocorreredinuvole,chesiaddensanofrailguizzaredeilampi;unalottarumorosafralenuvoleefraquesteeilventochesofmiasudallagoedallegolemontane;poiunoscroscio,cheparevogliasvellerelepianteeprecipitareimacigni.Accadonospessodelledisgrazie. Le franesi succedonocon

spaventosafrequenza.Giàsilamentanopratiecampi,boschievignetidistruttieseppelliti.Cisonocasolarievillaggiinperico-lo.Diochetuono!...Tunonsaichecosasiauntemporaleinmez-

zoaimonti!...Èassolutamenteemozionante.Scendounmomentodamiacognata, che,poverina,hauna

paurainvincibilediquestitempacciindemoniati».

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contantocaloreattenuandonelacolpa,compatendoaunoscat-toquasiinvolontario,chelacondannafuperunsoloannodipri-gione.Io,malgradoleparolepersuasivediDoraetue,misentosem-

pre,sebbeneinpiccolaparte,responsabiledellaesaltazionediquelpoverogiovine,esentoildoverediaiutareluieisuoivec-chigenitori.Così, se uscendo di prigione Jacopo vorrà prendere la via

dell’America,iogliforniròimezziperilviaggioeungruzzoloperiprimitempidilaggiù.Chisa,cheinquestomodoiononriescaachetarel’angustia,

chesempremi sconvolge al pensierodell’infausto sciopero edelle sue tristissimeconseguenze!... Ohquella conferenza! ohquellamiaridicolacondotta.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Iltemporalesiannunciaancoraconunminacciosobrontolare

deltuonoadistanzaeuncielocosìcupo,chedevoricorrerealamiammellaelettricadellamiapiccolalampadapercontinuareascrivere.Tuttiigiornicosì,daunasettimanaepiù;nelpomeriggio,un

improvvisocorreredinuvole,chesiaddensanofrailguizzaredeilampi;unalottarumorosafralenuvoleefraquesteeilventochesofmiasudallagoedallegolemontane;poiunoscroscio,cheparevogliasvellerelepianteeprecipitareimacigni.Accadonospessodelledisgrazie. Le franesi succedonocon

spaventosafrequenza.Giàsilamentanopratiecampi,boschievignetidistruttieseppelliti.Cisonocasolarievillaggiinperico-lo.Diochetuono!...Tunonsaichecosasiauntemporaleinmez-

zoaimonti!...Èassolutamenteemozionante.Scendounmomentodamiacognata, che,poverina,hauna

paurainvincibilediquestitempacciindemoniati».

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Finalmenteiltemporaleeracessato.LasignoraDora,rannic-chiatanellasualungapoltrona,ancoratuttaspauritaetreman-te,dicevaeripetevadinonavereassistitomaiaunasimilerivo-luzionedellanatura.Certituoniululantiperlegole,certilampid’unlinguorespa-

ventoso, che guizzavano, senza tregua, serpeggiandosinistra-mentenell’ariacupa;eleventate,chemugulavanocomeuncorod’immanibestietormentate;e,inmezzoalfrastuonotremendoilsuonodellecampane;timidainvocazionedell’uomopiccoloedebole, in facciaa la naturasconvolta e irata; un tonteggiarecommovente; povera voce di creature in pericolo, imploranticlemenzaepietà.Oratuttoeracessato. Blandichiarori di soleappenavelato

dallenuvoleleggiereegiallognole,ravvivavanolapineta,immo-tanellastanchezzadella furiosabufera, lucevanonellepozze,nelrigagnolodelrispiano.Maria,cheavevapreparatoilthè,sultavolino,pressolasedia

lungadellacognata, loversavanellepiccoletazze,ridendounpocodellapauradellacognataecercando,conilbuonumore,didistruggereinleil’impressioneavuta.Marestòconlateierasospesaaunrombotremendochefece

tremareivetridellaminestracomeperterremoto.Dora,tremanteepallidissima,staccòlatestadaldorsaleeste -

selebracciaallagiovanecognatainmutoappellodisoccorsocontrounpericolopresentito.Ilromboduròpochisecondi;maglisuccesseunlontanourlìo

di piùvociepoi, subito, undisperatosuonareastormodellecampane.—Unafrana!unafrana!—gridaronolepersonediservizio

delcastello,chiamatetutte,dalterrore,fuorial’aperto.—UnafranaapocadistanzadaFaggeta!—informòlacame-

rieradellavecchiasignoraentrandoaprecipizio.—Dio!...Dio!...

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Finalmenteiltemporaleeracessato.LasignoraDora,rannic-chiatanellasualungapoltrona,ancoratuttaspauritaetreman-te,dicevaeripetevadinonavereassistitomaiaunasimilerivo-luzionedellanatura.Certituoniululantiperlegole,certilampid’unlinguorespa-

ventoso, che guizzavano, senza tregua, serpeggiandosinistra-mentenell’ariacupa;eleventate,chemugulavanocomeuncorod’immanibestietormentate;e,inmezzoalfrastuonotremendoilsuonodellecampane;timidainvocazionedell’uomopiccoloedebole, in facciaa la naturasconvolta e irata; un tonteggiarecommovente; povera voce di creature in pericolo, imploranticlemenzaepietà.Oratuttoeracessato. Blandichiarori di soleappenavelato

dallenuvoleleggiereegiallognole,ravvivavanolapineta,immo-tanellastanchezzadella furiosabufera, lucevanonellepozze,nelrigagnolodelrispiano.Maria,cheavevapreparatoilthè,sultavolino,pressolasedia

lungadellacognata, loversavanellepiccoletazze,ridendounpocodellapauradellacognataecercando,conilbuonumore,didistruggereinleil’impressioneavuta.Marestòconlateierasospesaaunrombotremendochefece

tremareivetridellaminestracomeperterremoto.Dora,tremanteepallidissima,staccòlatestadaldorsaleeste -

selebracciaallagiovanecognatainmutoappellodisoccorsocontrounpericolopresentito.Ilromboduròpochisecondi;maglisuccesseunlontanourlìo

di piùvociepoi, subito, undisperatosuonareastormodellecampane.—Unafrana!unafrana!—gridaronolepersonediservizio

delcastello,chiamatetutte,dalterrore,fuorial’aperto.—UnafranaapocadistanzadaFaggeta!—informòlacame-

rieradellavecchiasignoraentrandoaprecipizio.—Dio!...Dio!...

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LapoverasignoraDorasinascondevalafaccianellemanitre-mantiegemevadispaventoedipietà.Mariaeracorsafuori,inunasmaniafebbriledivedere,dire-

caresoccorso,sefossestatopossibile.Dio!...Dov’erailpiccolovillaggio,su,appiccicatoalascogliera,

aun’oradisalitasopraFaggeta,maindirezioneaquestastacca-taperundugentopassi?Delvillaggiopiùaltrononsivedevachelachiesuolasorgente

miracolosamentefrailterriccioelepietre,chesegnavanounalargaspaventosastrisciaminoavalle.Ilvillaggioicasolari,leca-panne,icampicelli,iprati,ivigneti,tuttogiacevasepoltosottolafrana.Edallachiesuola,intattainmezzoallaruina,partivanoisuoni

dellacampanaamartello, insiemeconlegridaegli urli dellagenteinvocantesoccorso.—Dio!Dio!—gemevaMaria,paralizzatadalterrore.Iservitoridelcastelloeranogiàaccorsial’appellodisoccor -

so.Ellasivedevaattraversareilpontedicorsaearrampicarsial

disopradiFaggeta;eduravaamissarelapaurosastrisciasenzapotersimuovere.Simossevedendosalire,dallaviuzzafralaferrieraeFaggeta,

unalungaprocessionedigente.—Glioperaidellaferriera!—disse.—Accorronotutti!Escesaellapure,cosìinvestagliabianca,conicapellisfug-

gentiinciocchedisordinate,dalnodomalsostenutodallaforci-nad’argento.Scese,perpoisaliredilàdalpontelungoilsentieroserpeg -

gianteperboschiecampicellieroccie,d’ondesisignoreggiavalavalle,illagoelaobliquafugadellePrealpichelocingonoin-torno.L’emozioneviolenta le facevamartellarea furia il cuore in

petto;dovevafermarsiognitantoperriavereilrespiro.

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LapoverasignoraDorasinascondevalafaccianellemanitre-mantiegemevadispaventoedipietà.Mariaeracorsafuori,inunasmaniafebbriledivedere,dire-

caresoccorso,sefossestatopossibile.Dio!...Dov’erailpiccolovillaggio,su,appiccicatoalascogliera,

aun’oradisalitasopraFaggeta,maindirezioneaquestastacca-taperundugentopassi?Delvillaggiopiùaltrononsivedevachelachiesuolasorgente

miracolosamentefrailterriccioelepietre,chesegnavanounalargaspaventosastrisciaminoavalle.Ilvillaggioicasolari,leca-panne,icampicelli,iprati,ivigneti,tuttogiacevasepoltosottolafrana.Edallachiesuola,intattainmezzoallaruina,partivanoisuoni

dellacampanaamartello, insiemeconlegridaegli urli dellagenteinvocantesoccorso.—Dio!Dio!—gemevaMaria,paralizzatadalterrore.Iservitoridelcastelloeranogiàaccorsial’appellodisoccor -

so.Ellasivedevaattraversareilpontedicorsaearrampicarsial

disopradiFaggeta;eduravaamissarelapaurosastrisciasenzapotersimuovere.Simossevedendosalire,dallaviuzzafralaferrieraeFaggeta,

unalungaprocessionedigente.—Glioperaidellaferriera!—disse.—Accorronotutti!Escesaellapure,cosìinvestagliabianca,conicapellisfug-

gentiinciocchedisordinate,dalnodomalsostenutodallaforci-nad’argento.Scese,perpoisaliredilàdalpontelungoilsentieroserpeg -

gianteperboschiecampicellieroccie,d’ondesisignoreggiavalavalle,illagoelaobliquafugadellePrealpichelocingonoin-torno.L’emozioneviolenta le facevamartellarea furia il cuore in

petto;dovevafermarsiognitantoperriavereilrespiro.

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Lagenteaccorrevadaogniparte,dalfondodellavalle,dallevette,dalbosco;etuttiprendevanoperleaccorciatoie,frabo -schi,cespugli,macchioni,ronchi,arrampicandosifraidirupiapiccodelbaratro,smidandoilpericoloperfarpresto,perarrivareintempoasalvaregliinfelicistrascinatiesepoltidallafranavio-lenta.Mariaarrivòalachiesuolaedovettesederesulmuricciuolo

delsagrato,perchèpiùnonsireggevaritta.Lungotuttalalineasegnatadallafrana,eraunasmilatadigen-

te,chefrugavafralaterra,lepietre,lemacerieelepiantedivel-te.Unavocepoderosagridavadegliordiniprecisi.—Làgiù!...Inquelpuntoerauncasolare!...Frugate!...Cercate

discoprire!«Qua!qua!...sisenteunbelato!...No;èungemito!«Presto!presto!—Ah!ilmiopoveropadre—urlavaunadonnascarmigliata,

chevenivacorrendodall’internodellavalle.—Ah!ilmiopiccino!lamiacreatura—gemevaunasposa

scendentedallevetteoveerastataafarpascolarelecapre.Eguardavaalpuntoovepocoprimasorgevalasuacasuccia,

accucciatafraicastani.E,lividainvolto,congliocchisbarratieidenti scroscianti, badavaa gemere: — Il mio piccino! la miacreatura!Unvecchio,chegiacevaamiancodellachiesa,sul’erba,assicu-

ravachepochissimipotevanoessereisepolti.Gliabitantidelvillaggioeranoancoraquasituttiamonte,con

lebestie.Eglinoneradilì;eravenutoperelemosina;avevabat -tutoamoltiusci;maeranoquasituttichiusielecasedeserte;poisieraritiratoinchiesaadireilrosario;eintantocheeglipregavaerasuccessounminimondo.Lacampanacontinuavaasuonareastormo.Ilpretestessola

suonava,perfaraccorreregente,especialmenteipoveriabita-

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Lagenteaccorrevadaogniparte,dalfondodellavalle,dallevette,dalbosco;etuttiprendevanoperleaccorciatoie,frabo -schi,cespugli,macchioni,ronchi,arrampicandosifraidirupiapiccodelbaratro,smidandoilpericoloperfarpresto,perarrivareintempoasalvaregliinfelicistrascinatiesepoltidallafranavio-lenta.Mariaarrivòalachiesuolaedovettesederesulmuricciuolo

delsagrato,perchèpiùnonsireggevaritta.Lungotuttalalineasegnatadallafrana,eraunasmilatadigen-

te,chefrugavafralaterra,lepietre,lemacerieelepiantedivel-te.Unavocepoderosagridavadegliordiniprecisi.—Làgiù!...Inquelpuntoerauncasolare!...Frugate!...Cercate

discoprire!«Qua!qua!...sisenteunbelato!...No;èungemito!«Presto!presto!—Ah!ilmiopoveropadre—urlavaunadonnascarmigliata,

chevenivacorrendodall’internodellavalle.—Ah!ilmiopiccino!lamiacreatura—gemevaunasposa

scendentedallevetteoveerastataafarpascolarelecapre.Eguardavaalpuntoovepocoprimasorgevalasuacasuccia,

accucciatafraicastani.E,lividainvolto,congliocchisbarratieidenti scroscianti, badavaa gemere: — Il mio piccino! la miacreatura!Unvecchio,chegiacevaamiancodellachiesa,sul’erba,assicu-

ravachepochissimipotevanoessereisepolti.Gliabitantidelvillaggioeranoancoraquasituttiamonte,con

lebestie.Eglinoneradilì;eravenutoperelemosina;avevabat -tutoamoltiusci;maeranoquasituttichiusielecasedeserte;poisieraritiratoinchiesaadireilrosario;eintantocheeglipregavaerasuccessounminimondo.Lacampanacontinuavaasuonareastormo.Ilpretestessola

suonava,perfaraccorreregente,especialmenteipoveriabita-

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toridelvillaggio,sparsiperlamontagna.Elagentecontinuavaadafmluiredaogniparte.Sivedevanoscenepietoseestrazianti.Unpezzodimontana-

ro,robustoebarbuto,conilpettoscopertoelebraccianude,sieraarrestatounmomentoamissareilpostooveerailsuocasola -re;poiconunaspeciedirabbiaeraprecipitatosulposto;elì,abuttarindietropietreeterra,sudando,ansimandoforte,inunalotta accanita ed inutile, fra l’amoredella misera proprietà el’inesorabileruina.Unagiovanedonna,cheavevail maritoinAmerica,conun

bimbofralebracciaealtridueattaccatialasottana,piangevasilenziosamentemormorando;—Eadesso,doveriparareconquestecreature?Molti,attoniti,guardavano,senzarendersicontodellasventu-

ra.I piùcorrevanosul luogodeldisastro,emuti eaccigliati si

sforzavanodiscavareescavare.Eleduedonne,cheavevanoperdutoilpadreeilbambino,ur-

lavano,conlemanineicapelli,lalorodisperazione.Ilpretecessòdisuonareevenneancheluisulluogodesolato.Eraunvecchiotuttobianco,madirittoesaldosulamagra

persona.Pallidocomeunmorto,andòaraggiungereisuoiparrocchia-

niintentiascavare,esimiseluipureal’opera,senzaparlare.—Ungemito!hosentitoungemito!—gridòancoralavoce,

chedavaordineal’operadisalvataggio.—Qua!qua!MariaWordmillavevariconosciutoquellavoce.Edoravedeva

spiccatalamiguradi GiorgioLanciani, chesicacciavasottounmacignoinbilico,fraunmucchiodipietroni.—No!no!—No!no!—gridaronopiùvociinsieme.—Fuori!ilmacigno

dondola!fuori,signoringegnere!—Fuori,perDio!—urlòCarloLuppoliaccorrendo.

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toridelvillaggio,sparsiperlamontagna.Elagentecontinuavaadafmluiredaogniparte.Sivedevanoscenepietoseestrazianti.Unpezzodimontana-

ro,robustoebarbuto,conilpettoscopertoelebraccianude,sieraarrestatounmomentoamissareilpostooveerailsuocasola -re;poiconunaspeciedirabbiaeraprecipitatosulposto;elì,abuttarindietropietreeterra,sudando,ansimandoforte,inunalotta accanita ed inutile, fra l’amoredella misera proprietà el’inesorabileruina.Unagiovanedonna,cheavevail maritoinAmerica,conun

bimbofralebracciaealtridueattaccatialasottana,piangevasilenziosamentemormorando;—Eadesso,doveriparareconquestecreature?Molti,attoniti,guardavano,senzarendersicontodellasventu-

ra.I piùcorrevanosul luogodeldisastro,emuti eaccigliati si

sforzavanodiscavareescavare.Eleduedonne,cheavevanoperdutoilpadreeilbambino,ur-

lavano,conlemanineicapelli,lalorodisperazione.Ilpretecessòdisuonareevenneancheluisulluogodesolato.Eraunvecchiotuttobianco,madirittoesaldosulamagra

persona.Pallidocomeunmorto,andòaraggiungereisuoiparrocchia-

niintentiascavare,esimiseluipureal’opera,senzaparlare.—Ungemito!hosentitoungemito!—gridòancoralavoce,

chedavaordineal’operadisalvataggio.—Qua!qua!MariaWordmillavevariconosciutoquellavoce.Edoravedeva

spiccatalamiguradi GiorgioLanciani, chesicacciavasottounmacignoinbilico,fraunmucchiodipietroni.—No!no!—No!no!—gridaronopiùvociinsieme.—Fuori!ilmacigno

dondola!fuori,signoringegnere!—Fuori,perDio!—urlòCarloLuppoliaccorrendo.

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Accorseroparecchi, e furonoappena in tempo, riunendo leforzeinuntentativodisperato,ditenersospesoilmacignosulgiovine,chevierascomparsosotto.Fuinquelpunto,cheunacutostrillodidonnaterrorizzata

echeggiònell’aria;fuinquelpuntocheGiorgioLancianisbucòfuoricarponedisottoilmacigno,chesfuggivaaglisforzidichilososteneva,conunacreaturinapiangenteincollo.Ungridodi gioiaproruppedalpettooppressodellapovera

madre,chesislanciòadafferrareilsuopiccino.Rittodavantialapoveradonna,Giorgiosiasciugavailsudore

dallafronte,quandofuattrattodaduegrandiocchipieniditer-rore,diammirazioneedipassioneimmensa,chestavanomissisudilui.MariaWordmill,tuttabiancanellavestagliadiscintaecandida,

conimagnimicicapellisparsiinadorabiledisordine,glieradi-nanzi comeun’apparizione. Respiravaaffannosamente, con lemanisovrappostesulpetto,e il bustoleggermentepiegatoinavantiegliocchisempremissi,inunospasimodicommozioneedipassioneinsieme.Ilgiovinestetteunmomentocomesmarritoinquellepupille

scure,luminoseeappassionatamenteespressive.Evennefuoriachiedereinunsofmio:—Èleichehagridatopocofa?....inquelmodo?...Ellaaccentòdisìconlatesta,nonpotendoparlare.Giorgiosipassòunamanosulafrontecomeavolersnebbiare

lamenteoffuscata.Elamentevennetostorischiaratadallavolontàsignoreggian-

te.—Quelgrido—pensò—lostrappavailterrore!..Quegliocchiluminosiguardanoconammirazione,quasicon

amore,nonme,mal’uomocoraggioso,sprezzanteilpericolo!Questapersuasionediedelacalmaalsuoaccentomentredis-

se:—Vipossonoesserequialtrimomentiforseeccessivamente

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Accorseroparecchi, e furonoappena in tempo, riunendo leforzeinuntentativodisperato,ditenersospesoilmacignosulgiovine,chevierascomparsosotto.Fuinquelpunto,cheunacutostrillodidonnaterrorizzata

echeggiònell’aria;fuinquelpuntocheGiorgioLancianisbucòfuoricarponedisottoilmacigno,chesfuggivaaglisforzidichilososteneva,conunacreaturinapiangenteincollo.Ungridodi gioiaproruppedalpettooppressodellapovera

madre,chesislanciòadafferrareilsuopiccino.Rittodavantialapoveradonna,Giorgiosiasciugavailsudore

dallafronte,quandofuattrattodaduegrandiocchipieniditer-rore,diammirazioneedipassioneimmensa,chestavanomissisudilui.MariaWordmill,tuttabiancanellavestagliadiscintaecandida,

conimagnimicicapellisparsiinadorabiledisordine,glieradi-nanzi comeun’apparizione. Respiravaaffannosamente, con lemanisovrappostesulpetto,e il bustoleggermentepiegatoinavantiegliocchisempremissi,inunospasimodicommozioneedipassioneinsieme.Ilgiovinestetteunmomentocomesmarritoinquellepupille

scure,luminoseeappassionatamenteespressive.Evennefuoriachiedereinunsofmio:—Èleichehagridatopocofa?....inquelmodo?...Ellaaccentòdisìconlatesta,nonpotendoparlare.Giorgiosipassòunamanosulafrontecomeavolersnebbiare

lamenteoffuscata.Elamentevennetostorischiaratadallavolontàsignoreggian-

te.—Quelgrido—pensò—lostrappavailterrore!..Quegliocchiluminosiguardanoconammirazione,quasicon

amore,nonme,mal’uomocoraggioso,sprezzanteilpericolo!Questapersuasionediedelacalmaalsuoaccentomentredis-

se:—Vipossonoesserequialtrimomentiforseeccessivamente

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emozionanti.Nonsarebbemegliochelasignorasiallontanasse?Eranosoli sul sagrato. Lagiovinemadresi erarifugiata in

chiesaconilpiccinodisseppellito;glialtrieranotuttialafrana.Alleparolefreddeecompassatedelgiovine,Mariasiscosse

comese si svegliasse nel bello di un sogno; si tirò su erettanell’elegantepersona,tolselemanid’insulpetto,ebbeneglioc -chiunlampodiorgogliooffesochemorìsubitoinduelagrimoninonrepressi,esenzaunaparola,giròdietrolachiesaconpassostanco.—Maria!—fulìperrichiamarlailgiovine,pronunciandoil

nomecheilcuoreglimandavaallelabbra.Mailnomenonfupronunciato,eMariaWordmillpreseperla

discesasenzarivolgersi.Giorgiovidelabiancamiguraseguireiserpeggiamentidelviot-

tolo;laseguìperunpocodegliocchi;poirisedisèstessodando-sidelpazzo.Che cosa aveva egli potuto pensare?.... La commozione, e

null’altro che la commozione, aveva illuminato d’una insolitalucequegliocchimagnimici!...Lacommozioneenull’altrochelacommozione,viavevachiamatoquelleduelagrime,grossecomeperle!Tornòallavoro,infondendoenergiaaisuoioperai;dirigendo,

ordinando.Giàsierascopertoqualchetettodicasolare,qualchepovero

mobile.Lafrananoneraaltacomesicredeva.Ilvecchiopadredella

donnapiangentefutrovatomiracolosamentesalvosottounta-volonediquercia,chelafuriadellaterraedellepietrenonerariuscitoadatterrare.Vieranoaltrevittime?...Comesaperloinquellastagioneincuiipovericontadinierandispersi,chiamon-teconlebestie,chinellavallataalavorarelaterra?Ildubbioaumentavalasmanianeigenerosidiscoprire,scava-

re,frugare.

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emozionanti.Nonsarebbemegliochelasignorasiallontanasse?Eranosoli sul sagrato. Lagiovinemadresi erarifugiata in

chiesaconilpiccinodisseppellito;glialtrieranotuttialafrana.Alleparolefreddeecompassatedelgiovine,Mariasiscosse

comese si svegliasse nel bello di un sogno; si tirò su erettanell’elegantepersona,tolselemanid’insulpetto,ebbeneglioc -chiunlampodiorgogliooffesochemorìsubitoinduelagrimoninonrepressi,esenzaunaparola,giròdietrolachiesaconpassostanco.—Maria!—fulìperrichiamarlailgiovine,pronunciandoil

nomecheilcuoreglimandavaallelabbra.Mailnomenonfupronunciato,eMariaWordmillpreseperla

discesasenzarivolgersi.Giorgiovidelabiancamiguraseguireiserpeggiamentidelviot-

tolo;laseguìperunpocodegliocchi;poirisedisèstessodando-sidelpazzo.Che cosa aveva egli potuto pensare?.... La commozione, e

null’altro che la commozione, aveva illuminato d’una insolitalucequegliocchimagnimici!...Lacommozioneenull’altrochelacommozione,viavevachiamatoquelleduelagrime,grossecomeperle!Tornòallavoro,infondendoenergiaaisuoioperai;dirigendo,

ordinando.Giàsierascopertoqualchetettodicasolare,qualchepovero

mobile.Lafrananoneraaltacomesicredeva.Ilvecchiopadredella

donnapiangentefutrovatomiracolosamentesalvosottounta-volonediquercia,chelafuriadellaterraedellepietrenonerariuscitoadatterrare.Vieranoaltrevittime?...Comesaperloinquellastagioneincuiipovericontadinierandispersi,chiamon-teconlebestie,chinellavallataalavorarelaterra?Ildubbioaumentavalasmanianeigenerosidiscoprire,scava-

re,frugare.

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Icarabinieridelborgoedeipaesivicinieranoaccorsiedava-nomanoforteal’operadisalvataggio.Suonal’avvemmariadellasera.Sopraleestremevette,ilcielo,

d’ungiallod’oro,siallargavainunaserenatintad’azzurro;egiùlontano,versolemontagneditramontana,zaffatedirossopare-vanoeromperedaunincendio.Dopounabrevesosta,tuttiquegliuomini,fortiegenerosi,ri-

preseroillavoro.Lalunaversavalasualuce,sulastrisciaterrosa,cheaveva

ruinatotantopoveragente;elàancorasiscavavano,sifrugava-no,sidisseppellivanomasserizieeoggettiinformi.Eralunapiena;unagranfacciasogghignante,indifferentealle

sventureumane;unalucebiancaefantastica, cheavvolgevaimacignienormifrastagliantilesommità,battevasudirupiesuburroninerieprofondi, strappandochiazzelargheepaurose,cheaccrescevanoorrorealanaturaselvaggiadelleaspre,diru-patemontagne.L’emozionedellagiornataavevascossoinervidelicatidiDora

Wordmill,chepresentendodinonpoterdormire,vegliavanelsa-lottinoaterreno,insiemeconMariaelamidacameriera.Mariaattraversolelentidelcannocchiale,tentavadiseguireil

progressodellavorosualafrana,biancheggiantenelchiaroredellaluna.Agitata, inquieta, piùnonpotendoresistere in quel piccolo

spaziodelsalottino,ellauscìsulospiazzobianconellumediluna,congliocchimissilà,ove,conl’aiutodelbinoccolo,vedevamoversilagentenellalucesmorta.Quivi,apocoapocosicalmò.Mainsiemeconlacalma,lesce-

se incuoreunagrandemelanconia, una immensapietàdi sèstessa.Chevitaerastatalasua!...Conquantelagrimeavevapagatoil

sorrisodellasuainfanzia!...Ellaricordavagliannipassatiinpae-sestraniero,ovelamammalavorava,dipingeva,davalezionidi

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Icarabinieridelborgoedeipaesivicinieranoaccorsiedava-nomanoforteal’operadisalvataggio.Suonal’avvemmariadellasera.Sopraleestremevette,ilcielo,

d’ungiallod’oro,siallargavainunaserenatintad’azzurro;egiùlontano,versolemontagneditramontana,zaffatedirossopare-vanoeromperedaunincendio.Dopounabrevesosta,tuttiquegliuomini,fortiegenerosi,ri-

preseroillavoro.Lalunaversavalasualuce,sulastrisciaterrosa,cheaveva

ruinatotantopoveragente;elàancorasiscavavano,sifrugava-no,sidisseppellivanomasserizieeoggettiinformi.Eralunapiena;unagranfacciasogghignante,indifferentealle

sventureumane;unalucebiancaefantastica, cheavvolgevaimacignienormifrastagliantilesommità,battevasudirupiesuburroninerieprofondi, strappandochiazzelargheepaurose,cheaccrescevanoorrorealanaturaselvaggiadelleaspre,diru-patemontagne.L’emozionedellagiornataavevascossoinervidelicatidiDora

Wordmill,chepresentendodinonpoterdormire,vegliavanelsa-lottinoaterreno,insiemeconMariaelamidacameriera.Mariaattraversolelentidelcannocchiale,tentavadiseguireil

progressodellavorosualafrana,biancheggiantenelchiaroredellaluna.Agitata, inquieta, piùnonpotendoresistere in quel piccolo

spaziodelsalottino,ellauscìsulospiazzobianconellumediluna,congliocchimissilà,ove,conl’aiutodelbinoccolo,vedevamoversilagentenellalucesmorta.Quivi,apocoapocosicalmò.Mainsiemeconlacalma,lesce-

se incuoreunagrandemelanconia, una immensapietàdi sèstessa.Chevitaerastatalasua!...Conquantelagrimeavevapagatoil

sorrisodellasuainfanzia!...Ellaricordavagliannipassatiinpae-sestraniero,ovelamammalavorava,dipingeva,davalezionidi

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musica ed aveva sempre una tristezza così quieta sul voltosquallido!...Ricordavailtempodelcollegiooveerastataaccoltadall’amicadisuamadre.RicordavalasuaentratanellafamigliaWordmill,ilsuomatrimonioconilvecchiobaronetto!...Sì,sì;erastatafortunata;avevatrovatodeicuorigenerosi,deicuoridevo-ti,cheleavevanodataunafamigliaelaricchezza.EllasierasinceramenteaffezionataasirRoberto;evolevaa

Doraunbenemiliale.Madell’amoreellanonavevamaisaputonulla.Equestosentimento,cheprestootardidevefarpalpitareilcuoreditutti,perchèDioelanaturaloesigono,sierainsinua-tonell’animosuoperunavia tortuosae fosca, superandogliostacolidialtrepassionicontrarieenemiche,lottandocontrodiesseconforzevittoriose,fugandole,rimanendosovrano.Lagiovinedonnasirendevaoramelanconicamenteragionedi

ciò,epiùmelanconicamenteancorapensavachechiavevafattovibraretuttasèstessadelsentimentovittorioso,lasfuggiva;nonl’amava;nonl’avrebbeforseamatamai.—OhGiorgio!—sitrovòadesclamareconlelagrimeingola.

—OhGiorgio!...Setuvolessileggermiincuore,forsecompren-deresti,forsemicompatiresti,e...Unraggiodi speranza illuminò il suomondo interiore. Ma

scosseilcapomormorando:—No,nonsarebbepossibile.Eglinonconosceme,maquella

chemisonostudiatadiparere.Equelladonna,fattad’orgoglio,diideebizzarreedistranezzed’ognimaniera,eglinonpuònèpotràmaiamarla!...Ediosoffrotroppo!...seguiròilconsigliodiAnna;partirò!...Cercheròiostessaun’altrasolitudineperDora,fraimontidellaSvizzera.Dorasatutto;capiràeasseconderàilmiodesiderio.Ceneandremo!...Nonvogliopiùsoffrire.Forselalontananzamifaràdimenticare.

A la frana continuava il lavorìo disperato. Si disseppellivaquantoerapossibile;mobigliamalconcia,utensili,arnesirurali,

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musica ed aveva sempre una tristezza così quieta sul voltosquallido!...Ricordavailtempodelcollegiooveerastataaccoltadall’amicadisuamadre.RicordavalasuaentratanellafamigliaWordmill,ilsuomatrimonioconilvecchiobaronetto!...Sì,sì;erastatafortunata;avevatrovatodeicuorigenerosi,deicuoridevo-ti,cheleavevanodataunafamigliaelaricchezza.EllasierasinceramenteaffezionataasirRoberto;evolevaa

Doraunbenemiliale.Madell’amoreellanonavevamaisaputonulla.Equestosentimento,cheprestootardidevefarpalpitareilcuoreditutti,perchèDioelanaturaloesigono,sierainsinua-tonell’animosuoperunavia tortuosae fosca, superandogliostacolidialtrepassionicontrarieenemiche,lottandocontrodiesseconforzevittoriose,fugandole,rimanendosovrano.Lagiovinedonnasirendevaoramelanconicamenteragionedi

ciò,epiùmelanconicamenteancorapensavachechiavevafattovibraretuttasèstessadelsentimentovittorioso,lasfuggiva;nonl’amava;nonl’avrebbeforseamatamai.—OhGiorgio!—sitrovòadesclamareconlelagrimeingola.

—OhGiorgio!...Setuvolessileggermiincuore,forsecompren-deresti,forsemicompatiresti,e...Unraggiodi speranza illuminò il suomondo interiore. Ma

scosseilcapomormorando:—No,nonsarebbepossibile.Eglinonconosceme,maquella

chemisonostudiatadiparere.Equelladonna,fattad’orgoglio,diideebizzarreedistranezzed’ognimaniera,eglinonpuònèpotràmaiamarla!...Ediosoffrotroppo!...seguiròilconsigliodiAnna;partirò!...Cercheròiostessaun’altrasolitudineperDora,fraimontidellaSvizzera.Dorasatutto;capiràeasseconderàilmiodesiderio.Ceneandremo!...Nonvogliopiùsoffrire.Forselalontananzamifaràdimenticare.

A la frana continuava il lavorìo disperato. Si disseppellivaquantoerapossibile;mobigliamalconcia,utensili,arnesirurali,

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coperte,vestiti,cenci.Ipoveriabitantidelvillaggiofranato,ormaituttiaccorsi,tutti

sulposto,aiutavanofebbrilmenteascavareedisseppellire.Adessosierasicurichenonc’eranovittimeumane;eciòcal-

mavalafebbredeigenerosiaccorsi.Giorgio,affrantodastanchezza,sieraadagiatoaldilàdella

chiesa,ovelalunanonattiravasguardicuriosiconlasualuce.Dilàguardandoilcastello,delqualeildolcelumebiancoface-

vaspiccarelasommitàdellatorremerlatainsiemeconlevettedeipini,egliripensavalagiovinesignorabellissimanelvestitobianco,conicapellidisciolti,nelmomentoincuiellalomissavaconnondubbiaespressionediammirazioneediamoreappas-sionato.—Ohsefossevero!—gemevainundeliriodidesiderio.—Se

fosse vero!... Se quello sguardo fosse stato per me, non perl’abnegazioneedilcoraggio,che,forsesecondolei,inquelmo-mentoiorappresentavo!...Seellamiamasse!Un’ondacaldaleavviluppavailcuoreaquestopensiero,sten-

devalebracciaalcastello;chiamavainunsospiro.—Maria!Maria!Mapoisidavasubitodelpazzo.Comepotevaesserepossibile

unasimilecosa,dopotutteleprovedidisdegno,diantipatiaepeggio,cheellagliavevadato?—Sonomatto!—ripetevaasèstesso—sonopropriomatto!

L’ortodidonPaoloerastatomalmenatodall’ultimotempora-le.Unmagnimicorosaio,tuttorossodibeimiori,giacevaaterraab-

battuto;ilvecchioperolasciavacadereleramespezzate;glier -baggi giacevano acciaccati; l’oleandro, il vecchio e robustooleandro,costanteneldarmioribianchicomemiocchidineve,eramiseramenteridotto,agrandispiaceredelprete,cheprediligevaquellapiantaequeimiori.

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coperte,vestiti,cenci.Ipoveriabitantidelvillaggiofranato,ormaituttiaccorsi,tutti

sulposto,aiutavanofebbrilmenteascavareedisseppellire.Adessosierasicurichenonc’eranovittimeumane;eciòcal-

mavalafebbredeigenerosiaccorsi.Giorgio,affrantodastanchezza,sieraadagiatoaldilàdella

chiesa,ovelalunanonattiravasguardicuriosiconlasualuce.Dilàguardandoilcastello,delqualeildolcelumebiancoface-

vaspiccarelasommitàdellatorremerlatainsiemeconlevettedeipini,egliripensavalagiovinesignorabellissimanelvestitobianco,conicapellidisciolti,nelmomentoincuiellalomissavaconnondubbiaespressionediammirazioneediamoreappas-sionato.—Ohsefossevero!—gemevainundeliriodidesiderio.—Se

fosse vero!... Se quello sguardo fosse stato per me, non perl’abnegazioneedilcoraggio,che,forsesecondolei,inquelmo-mentoiorappresentavo!...Seellamiamasse!Un’ondacaldaleavviluppavailcuoreaquestopensiero,sten-

devalebracciaalcastello;chiamavainunsospiro.—Maria!Maria!Mapoisidavasubitodelpazzo.Comepotevaesserepossibile

unasimilecosa,dopotutteleprovedidisdegno,diantipatiaepeggio,cheellagliavevadato?—Sonomatto!—ripetevaasèstesso—sonopropriomatto!

L’ortodidonPaoloerastatomalmenatodall’ultimotempora-le.Unmagnimicorosaio,tuttorossodibeimiori,giacevaaterraab-

battuto;ilvecchioperolasciavacadereleramespezzate;glier -baggi giacevano acciaccati; l’oleandro, il vecchio e robustooleandro,costanteneldarmioribianchicomemiocchidineve,eramiseramenteridotto,agrandispiaceredelprete,cheprediligevaquellapiantaequeimiori.

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Ederaappuntolavorandointornoal’oleandro,chedonPaolo,quelgiorno,siattardavanell’orto.Comefuriuscitoadrizzarlo,apuntellarlo,ariunireetenereinsiemelefrondearruffate,stetteunmomentoacontemplareil lago, leombredellanotteeunlontanolumeamezzacostadelmontedifacciata.Poientrònelsalottino,ovelasorellaavevaaccesounfocherelloperfarcom-pagniainquellaseratadelprincipiod’autunno,freddacciaeme-lanconica.Unpo’infredditoperessersiindugiatofuori,donPaolosedet-

tenelseggiolonedavantialfocolare,conunsospirodisoddisfa-zione.Aspettava Giorgio Lanciani, che doveva venire a recargli il

fruttodiunacollettafattafraglioperaiegliimpiegatidellaofmi-cinaperipoverettidanneggiatidallafrana.Quellapoveragente,rimastasenzacasaesenzavestimenti,a

luistavamoltoacuore.Edalpulpito,lapassatadomenica,avevafattounappelloalbuoncuoredei suoi parrocchiani. Desserotutti qualchecosa, secondo le proprie forze; stendesserounamanoaipoverellicosìcrudelmentecolpiti.DonPaolononsfoggiavadalpulpitoun’arteoratoria;nonim-

pressionava con idee peregrine, non parlava, o ben poco, discienza.Egliparlavacuoreacuore,eraccomandavasopratuttol’amore.«Amatevi! —diceva—amatevi comefratelli! Nell’amoreè

concordia,èonestà,èprogressomorale!...Unpopolodigente,chesiamasserodavverofradiloro,sarebbeilpopolopiùcivileditutti.Abituateivostrimigliuoliavolersibenefradiloro,adesi-derare l’uno il benedell’altro, ad aiutarsi quanto fa bisogno!Amore!amore!amore!...Diolocomanda,loesigelanaturauma-na,losuggerisceilbuonsenso,lovuoleilprogressoelaciviltà.L’amoreèilredituttelevirtù;èlospauracchiodelletristipas-sioni.»—Setuttisivolesserobene—pensavaorailprete—setutti

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Ederaappuntolavorandointornoal’oleandro,chedonPaolo,quelgiorno,siattardavanell’orto.Comefuriuscitoadrizzarlo,apuntellarlo,ariunireetenereinsiemelefrondearruffate,stetteunmomentoacontemplareil lago, leombredellanotteeunlontanolumeamezzacostadelmontedifacciata.Poientrònelsalottino,ovelasorellaavevaaccesounfocherelloperfarcom-pagniainquellaseratadelprincipiod’autunno,freddacciaeme-lanconica.Unpo’infredditoperessersiindugiatofuori,donPaolosedet-

tenelseggiolonedavantialfocolare,conunsospirodisoddisfa-zione.Aspettava Giorgio Lanciani, che doveva venire a recargli il

fruttodiunacollettafattafraglioperaiegliimpiegatidellaofmi-cinaperipoverettidanneggiatidallafrana.Quellapoveragente,rimastasenzacasaesenzavestimenti,a

luistavamoltoacuore.Edalpulpito,lapassatadomenica,avevafattounappelloalbuoncuoredei suoi parrocchiani. Desserotutti qualchecosa, secondo le proprie forze; stendesserounamanoaipoverellicosìcrudelmentecolpiti.DonPaolononsfoggiavadalpulpitoun’arteoratoria;nonim-

pressionava con idee peregrine, non parlava, o ben poco, discienza.Egliparlavacuoreacuore,eraccomandavasopratuttol’amore.«Amatevi! —diceva—amatevi comefratelli! Nell’amoreè

concordia,èonestà,èprogressomorale!...Unpopolodigente,chesiamasserodavverofradiloro,sarebbeilpopolopiùcivileditutti.Abituateivostrimigliuoliavolersibenefradiloro,adesi-derare l’uno il benedell’altro, ad aiutarsi quanto fa bisogno!Amore!amore!amore!...Diolocomanda,loesigelanaturauma-na,losuggerisceilbuonsenso,lovuoleilprogressoelaciviltà.L’amoreèilredituttelevirtù;èlospauracchiodelletristipas-sioni.»—Setuttisivolesserobene—pensavaorailprete—setutti

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sivolesserobene,chebelviveresarebbe.Eguardandolamiammaguizzarefraunoscintillìodiscintille,

superlaneracappadelcamino,sognavaunasocietàfattadipersone,chefosserofradilorolegatedasinceroamore!—Sarebbeilparadisointerra!—esclamava.Unastrappatadicampanello.—ÈGiorgioLanciani!—pensò.Edisse:—Avanti!avanti!EntròlasignoraGegiaadireconaccentodisorpresa:—C’èquilasignoradelcastello!—Fallapassarsubito!—feceilprete,unpo’sorpresoanche

lui,poichèlasignoraforestieranoneramaivenutaincasasua.LasignoraGegiafecesubitoentrarelagiovinedonnaesiriti-

ròincucina.Vestitadipannocolorverdecupo,conlagiacchettaserrataa

lavitaeintestauncappellopuredipannoverdesguernito,Ma-riasifermòapochipassidall’uscio,commossadallememoriecheritrovavainquelsalottinocosìsemplice, dalmobiglioe ilsentoreparticolaredeisalottinideipretidicampagna.DonPaolo,chesieraalzato,lainvitòconuncennoavenire

avanti,elecedettelasuapoltrona.Nelsalottinosiandavafacendoscuro.LasignoraGegiaentrò,

acceselalampada,disulatavoladimezzo,nemoderòlaluceconlaventolaazzurra,euscìsenzanotarelosguardopienodiespressionechesieraposatosudilei.—Sonovenutaperidanneggiatidellafrana!—spiegòlasi-

gnora,comel’usciofuchiusodietrolasorelladelprete.—Do-menicahosentitolasuapredica;erainchiesaanch’io.Recoilmiooboloequellodimiacognata!—soggiunse,porgendoadonPaolounabustaaperta.Ilpretenonsapevacomeringraziare;siaiutavacoigestiecon

icennidelcapo.—Lefacciosubitounarigadiricevuta!—minìperdireeto-

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sivolesserobene,chebelviveresarebbe.Eguardandolamiammaguizzarefraunoscintillìodiscintille,

superlaneracappadelcamino,sognavaunasocietàfattadipersone,chefosserofradilorolegatedasinceroamore!—Sarebbeilparadisointerra!—esclamava.Unastrappatadicampanello.—ÈGiorgioLanciani!—pensò.Edisse:—Avanti!avanti!EntròlasignoraGegiaadireconaccentodisorpresa:—C’èquilasignoradelcastello!—Fallapassarsubito!—feceilprete,unpo’sorpresoanche

lui,poichèlasignoraforestieranoneramaivenutaincasasua.LasignoraGegiafecesubitoentrarelagiovinedonnaesiriti-

ròincucina.Vestitadipannocolorverdecupo,conlagiacchettaserrataa

lavitaeintestauncappellopuredipannoverdesguernito,Ma-riasifermòapochipassidall’uscio,commossadallememoriecheritrovavainquelsalottinocosìsemplice, dalmobiglioe ilsentoreparticolaredeisalottinideipretidicampagna.DonPaolo,chesieraalzato,lainvitòconuncennoavenire

avanti,elecedettelasuapoltrona.Nelsalottinosiandavafacendoscuro.LasignoraGegiaentrò,

acceselalampada,disulatavoladimezzo,nemoderòlaluceconlaventolaazzurra,euscìsenzanotarelosguardopienodiespressionechesieraposatosudilei.—Sonovenutaperidanneggiatidellafrana!—spiegòlasi-

gnora,comel’usciofuchiusodietrolasorelladelprete.—Do-menicahosentitolasuapredica;erainchiesaanch’io.Recoilmiooboloequellodimiacognata!—soggiunse,porgendoadonPaolounabustaaperta.Ilpretenonsapevacomeringraziare;siaiutavacoigestiecon

icennidelcapo.—Lefacciosubitounarigadiricevuta!—minìperdireeto-

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gliendoneduebiglietti.Mastetteconibigliettiinmano,guardandolituttosorpresoe

intenerito.—Oh!oh!Nonsapevadiraltro;econtinuavaaguardareeagirarsiibi-

gliettiperlemani.Finalmenteriuscìadesclamare:—Ilsignorebenedicaaleiealasuasignoracognata!...Questa

èunagrande,unagrandecarità!... Saràunaveraprovvidenzaperquei poverini!.... Ohè davvero molto!... Grazie, grazie perloro,perqueidisgraziati!...Io...io...Quello che il prete, commossoper tantagenerosità, voleva

direestentavaadesprimere,glifuchiusoinboccadaunavocemaschile,chechiedeva:—Èpermesso?—echefusubitosegui-tadall’apparirediGiorgioLanciani.Vedendolo,lasignorasialzò,edeglirimaseimmobilecongli

occhimissisudileicomeunavisione.—Èlasignoradelcastellochemirecaunsoccorsoperipove-

rettidilàsu!—spiegòilprete,guardandoilgiovaneepoilasi-gnora,chesimissaronoinmodostrano,senzaparlare.—Recoanch’ioilgruzzoloraccoltoal’ofmicina—disseGior-

gio,conlavocesubitoinmiochita,el’attodichisiscuotecomedaunsogno.Sedettero tutti tredavanti il focherello dai tizzi sparsi, che

nessunocercavadiricomporre.Mastetterosenzaparlare; l’ingegneree lagiovanesignora,

completamenteoccupatideilorointimisentimenti;ilpretenonpocoimbarazzatodaquelsilenzio,cheavrebbevolutorompere,machenonviriusciva.Tossicchiòtolselatabacchierad’insulosportodelcaminetto;selafecepassareperlemani,tossicchiòancora,tiròsuunapresaditabacco,egirògliocchiintornoqua-siincercadiunappiglioadiscorrere.Edisuoiocchisifermaro-nosulritrattoadoliodellabambinaFerrara,laquale,alaluce

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gliendoneduebiglietti.Mastetteconibigliettiinmano,guardandolituttosorpresoe

intenerito.—Oh!oh!Nonsapevadiraltro;econtinuavaaguardareeagirarsiibi-

gliettiperlemani.Finalmenteriuscìadesclamare:—Ilsignorebenedicaaleiealasuasignoracognata!...Questa

èunagrande,unagrandecarità!... Saràunaveraprovvidenzaperquei poverini!.... Ohè davvero molto!... Grazie, grazie perloro,perqueidisgraziati!...Io...io...Quello che il prete, commossoper tantagenerosità, voleva

direestentavaadesprimere,glifuchiusoinboccadaunavocemaschile,chechiedeva:—Èpermesso?—echefusubitosegui-tadall’apparirediGiorgioLanciani.Vedendolo,lasignorasialzò,edeglirimaseimmobilecongli

occhimissisudileicomeunavisione.—Èlasignoradelcastellochemirecaunsoccorsoperipove-

rettidilàsu!—spiegòilprete,guardandoilgiovaneepoilasi-gnora,chesimissaronoinmodostrano,senzaparlare.—Recoanch’ioilgruzzoloraccoltoal’ofmicina—disseGior-

gio,conlavocesubitoinmiochita,el’attodichisiscuotecomedaunsogno.Sedettero tutti tredavanti il focherello dai tizzi sparsi, che

nessunocercavadiricomporre.Mastetterosenzaparlare; l’ingegneree lagiovanesignora,

completamenteoccupatideilorointimisentimenti;ilpretenonpocoimbarazzatodaquelsilenzio,cheavrebbevolutorompere,machenonviriusciva.Tossicchiòtolselatabacchierad’insulosportodelcaminetto;selafecepassareperlemani,tossicchiòancora,tiròsuunapresaditabacco,egirògliocchiintornoqua-siincercadiunappiglioadiscorrere.Edisuoiocchisifermaro-nosulritrattoadoliodellabambinaFerrara,laquale,alaluce

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azzurra della lampada, si staccava dal fondocupo, spiccandonettaneicontorni,comesefosseviva.Guidatadagliocchidelprete,anchelagiovanedonnaguardòe

trasalìvisibilmente.GiorgioLancianinotòlacommozionedellasignoraenevide

tostolacausa.Glipassòunlamponegliocchi.Sialzòdiscatto,erittofrail

quadroelagiovanedonna,confrontòrapidamenteleduemigure.Poi, tuttopallido,chinandosiunpocoversoMariaWordmill, lamissònellepupilleluminoseconunamuta,imperiosainterroga-zione.Lagiovinedonnasostennepocoquellosguardointensamente

espressivo.Siconfuse,sorrisefralelagrime,scivolòdinanzialprete,gli

preseunamano,echinandosiabaciarla,singhiozzò:—OhdonPopò!...OhmioottimodonPopò!Commossoedagitato,ilpretenonsapevaspiccicareparolanè

staccaregliocchidallagiovine,cheduravaasinghiozzaresom-messamente,ripetendo:—Oh,donPopò!miocaro,miobuonodonPopò!LasignoraGegia,checalzettavanellaattiguacucinetta,incu-

riositaeforseimpensieritadaquelsilenzio,andòinsalottino,vide,erestòattonita.Malasignoraleandòsubitopressoebuttandolelebracciaal

collo,disse:—ZiaGegia!OhcattivaziaGegia,chenonhasubitoricono-

sciutalapoveraMaria!LasignoraGegia,sbalordita,scostavadelicatamentedasèla

bellasignora,laguardava,letoccavaicapelli,laguardavaanco-ra.Emanomanochelacertezzasifacevastradanell’animasua,sulsuovecchiovoltorugososiandavanostendendolacommo-zioneelatenerezza.GiorgioLancianinonsieramossod’unpasso.Erasemprelà

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azzurra della lampada, si staccava dal fondocupo, spiccandonettaneicontorni,comesefosseviva.Guidatadagliocchidelprete,anchelagiovanedonnaguardòe

trasalìvisibilmente.GiorgioLancianinotòlacommozionedellasignoraenevide

tostolacausa.Glipassòunlamponegliocchi.Sialzòdiscatto,erittofrail

quadroelagiovanedonna,confrontòrapidamenteleduemigure.Poi, tuttopallido,chinandosiunpocoversoMariaWordmill, lamissònellepupilleluminoseconunamuta,imperiosainterroga-zione.Lagiovinedonnasostennepocoquellosguardointensamente

espressivo.Siconfuse,sorrisefralelagrime,scivolòdinanzialprete,gli

preseunamano,echinandosiabaciarla,singhiozzò:—OhdonPopò!...OhmioottimodonPopò!Commossoedagitato,ilpretenonsapevaspiccicareparolanè

staccaregliocchidallagiovine,cheduravaasinghiozzaresom-messamente,ripetendo:—Oh,donPopò!miocaro,miobuonodonPopò!LasignoraGegia,checalzettavanellaattiguacucinetta,incu-

riositaeforseimpensieritadaquelsilenzio,andòinsalottino,vide,erestòattonita.Malasignoraleandòsubitopressoebuttandolelebracciaal

collo,disse:—ZiaGegia!OhcattivaziaGegia,chenonhasubitoricono-

sciutalapoveraMaria!LasignoraGegia,sbalordita,scostavadelicatamentedasèla

bellasignora,laguardava,letoccavaicapelli,laguardavaanco-ra.Emanomanochelacertezzasifacevastradanell’animasua,sulsuovecchiovoltorugososiandavanostendendolacommo-zioneelatenerezza.GiorgioLancianinonsieramossod’unpasso.Erasemprelà

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davantialquadro;pallidissimo.Auntratto,lagiovinedonna,staccatasidallasorelladelprete,

glilevògliocchiinvolto.Checosaindovinòellasuquelvoltopallidoecontratto?…Checosaledisseroquegli occhi azzurrid’unamissitàprofonda?Ellafeceunpassoversodilui:poiunaltro;e,ritta,conilbel -

lissimovoltolagrimososupino,glidisseinunsofmio:—Orachesa,orachesipuòspiegartutto,miperdona?Lefuronoaperteduebracciatremantid’impazienza.Sentìil

perdono,sentìl’amorenelbattitoviolentodiquelcuoreforteefelice!DonPaoloesuasorellaguardavanoconlostuporenegliocchi.

Erapossibile?Queiduegiovanisivolevanobene?...Macome?...Machimaiavrebbepotutosupporreunasimilecosa?Mariastaccòilvoltodalpettodell’amato:e,tuttapalpitante,

conlavocedebolissima,spiegò.Ellasieramessainmentedivendicarelasuafamiglia.Iltristepropositoleerasortoincuoreimprovvisamente,sve-

gliatoal’improvvisoeimprevedutoritrovarsiinquelluogoperleivibrantedicareedolorosememorie.UnGiorgioLancianifacevalavorarelavecchiaferriera,evive-

vaconlafamiglianellacasinaoveellaeranata.Ilnipotedovevapagareperlozio!...Perquestoellanonavevavolutofarsicono-scere.DonPopòeziaGegiaavrebberotentatoognimezzoperdistorglieladaltristoproposito!...Mailsentimentodellavendet -tasieraandatomutando,asuainsaputa,inunaltrosentimento,dolceedelicato.—Fuicattiva!—concluseconunsuppliceeluminososguar-

doa Giorgio. —Fui cattiva; mahotanto, tantosofferto!... Misonocredutadisprezzataeavevodecisodipartire...Alloraavreivolutocorrerequiefarmiriconoscere.Maaqualescoposedo-vevopartirepernontornarepiùmai!Unascampanellata.Chimaipotevaessere?

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davantialquadro;pallidissimo.Auntratto,lagiovinedonna,staccatasidallasorelladelprete,

glilevògliocchiinvolto.Checosaindovinòellasuquelvoltopallidoecontratto?…Checosaledisseroquegli occhi azzurrid’unamissitàprofonda?Ellafeceunpassoversodilui:poiunaltro;e,ritta,conilbel -

lissimovoltolagrimososupino,glidisseinunsofmio:—Orachesa,orachesipuòspiegartutto,miperdona?Lefuronoaperteduebracciatremantid’impazienza.Sentìil

perdono,sentìl’amorenelbattitoviolentodiquelcuoreforteefelice!DonPaoloesuasorellaguardavanoconlostuporenegliocchi.

Erapossibile?Queiduegiovanisivolevanobene?...Macome?...Machimaiavrebbepotutosupporreunasimilecosa?Mariastaccòilvoltodalpettodell’amato:e,tuttapalpitante,

conlavocedebolissima,spiegò.Ellasieramessainmentedivendicarelasuafamiglia.Iltristepropositoleerasortoincuoreimprovvisamente,sve-

gliatoal’improvvisoeimprevedutoritrovarsiinquelluogoperleivibrantedicareedolorosememorie.UnGiorgioLancianifacevalavorarelavecchiaferriera,evive-

vaconlafamiglianellacasinaoveellaeranata.Ilnipotedovevapagareperlozio!...Perquestoellanonavevavolutofarsicono-scere.DonPopòeziaGegiaavrebberotentatoognimezzoperdistorglieladaltristoproposito!...Mailsentimentodellavendet -tasieraandatomutando,asuainsaputa,inunaltrosentimento,dolceedelicato.—Fuicattiva!—concluseconunsuppliceeluminososguar-

doa Giorgio. —Fui cattiva; mahotanto, tantosofferto!... Misonocredutadisprezzataeavevodecisodipartire...Alloraavreivolutocorrerequiefarmiriconoscere.Maaqualescoposedo-vevopartirepernontornarepiùmai!Unascampanellata.Chimaipotevaessere?

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—Èunservitoremandatodalcastelloperriaccompagnarela....la....—disselasignoraGegia,cheeraandataavedere;evo-levadire:—lasignora—manonleriusciva,eminìconlieveim-barazzo:—PerriaccompagnareMaria!—Grazie!—fecequesta,baciandoladonnaestendendola

manoadonPaolo.GiorgioLanciani,chenonavevamaitoltolosguardodallagio-

vinesignora,ovealmutoappellodegliocchimagnimici,chieseinunsusurro:—Mipermettediaccompagnarla?

Nellanottescura,incospettodellenuvoleaddensatesopralavalle, fra il silenzio solennedelle cosedormienti, chesolo loscrosciaredelmiumerompeva,Giorgiocamminavacomeinso-gno,cingendod’unbracciolavitadiMaria.Nonparlavano.Eglistringevaasèladonnaadorata;questa

posavadolcementeilcaposulasuaspalla.Alpuntoincuilaneracroces’intravedevafragliscoglidella

oppostaspondadelmiume,Mariasifermò,sisciolsedalladolcestretta,edisseinunsusurro:—Lavocechevenivadaquellacroceiononlacompresi;co-

mandavaamore!

FINE.

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—Èunservitoremandatodalcastelloperriaccompagnarela....la....—disselasignoraGegia,cheeraandataavedere;evo-levadire:—lasignora—manonleriusciva,eminìconlieveim-barazzo:—PerriaccompagnareMaria!—Grazie!—fecequesta,baciandoladonnaestendendola

manoadonPaolo.GiorgioLanciani,chenonavevamaitoltolosguardodallagio-

vinesignora,ovealmutoappellodegliocchimagnimici,chieseinunsusurro:—Mipermettediaccompagnarla?

Nellanottescura,incospettodellenuvoleaddensatesopralavalle, fra il silenzio solennedelle cosedormienti, chesolo loscrosciaredelmiumerompeva,Giorgiocamminavacomeinso-gno,cingendod’unbracciolavitadiMaria.Nonparlavano.Eglistringevaasèladonnaadorata;questa

posavadolcementeilcaposulasuaspalla.Alpuntoincuilaneracroces’intravedevafragliscoglidella

oppostaspondadelmiume,Mariasifermò,sisciolsedalladolcestretta,edisseinunsusurro:—Lavocechevenivadaquellacroceiononlacompresi;co-

mandavaamore!

FINE.

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