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1 ANALISI TRANSAZIONALE E LEADERSHIP Io sono OK - Tu sei OK Io sono OK - Tu sei OK Urbino, 22/02/2013 Schede a cura di Mario Busacchi

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ANALISI TRANSAZIONALE ELEADERSHIP

Io sono OK - Tu sei OK Io sono OK - Tu sei OK

Urbino, 22/02/2013Schede a cura di Mario Busacchi

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Cenni storici

L’Analisi Transazionale nasce intorno agli anni ‘50-60 per merito di Eric Berne (psichiatra nordamericano di origine tedesca) e della “Scuola di S. Francisco”.

E. Berne ha rielaborato la teoria psicoanalitica di Paul Federn<> e di Edoardo Weiss - già orientata in senso fenomenologico - verso la costruzione di una teoria della personalità in cui l’attenzione ai processi intrapsichici si accompagna all’analisi del comportamento dell’individuo nell’ambito delle sue relazioni interpersonali

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L’A. T. costituisce un modello:

• della personalità;

• della comunicazione interpersonale;

• dello sviluppo

psicologico;

• psicopatologico.

L’ A. T. studia:

i processi intrapsichici (teoria della personalità);

i processi comportamentali interpersonali (teoria della comunicazione);

genesi e sviluppo dei processi psichici e comportamentali (teoria dello sviluppo infantile);

l'origine e il mantenimento di strategie auto ed etero-lesive (teoria psicopatologica).

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L’A. T. costituisce un modello operativo nei seguenti campi di applicazione:

Psicoterapia Counseling Mediazione familiare Gestione dei processi educativi Promozione del benessere relazionale e

della comunicazione efficace nelle organizzazioni e nelle aziende.

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Questo modello ci aiuta a capire come si esprime la nostra personalità, soprattutto in termini di comportamento comunicativo interpersonale.

Gli schemi e il linguaggio dell’AT., nella loro semplicità, non significano superficialità e semplicismo. Essi permettono essenzialmente di condensare e visualizzare conoscenze e ricerche complesse da cui non è possibile prescindere e di cui occorre essere consapevoli per un uso competente di questo modello psicologico

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“Transazionale” significa che ciascuna persona, quando comunica con un’altra, si aspetta di ottenere qualcosa in cambio. Significa che la comunicazione umana è costituita da uno scambio di richieste reciproche.

L'A. T. è uno strumento efficace per analizzare le interazioni comunicative e per riconoscere, ed eventualmente correggere, le distorsioni e le barriere che ne impediscono la funzionalità.

L' A.T. favorisce la realizzazione di una comunicazione chiara ed efficace e aiuta le persone a raggiungere migliori livelli di autonomia relazionale.

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L’A.T. è un modello “decisionale”

• Ne consegue che i nostri comportamenti possono essere “letti” anche come la conseguenza di strategie, non solo apprese, ma anche decise, in gran parte durante l’infanzia.

• Nel lavoro clinico utilizza un metodo “contrattuale”: responsabilità congiunta per il cambiamento; counselor (o terapeuta) e cliente partecipano entrambi al processo di cambiamento, ognuno assumendosi le proprie responsabilità; il processo di aiuto si organizza e si sviluppa in base ad un “contratto” terapeutico o di counseling.

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Le 4 aree principali dell'A.T.L'Analisi Transazionale si divide in quattro aree principali:

L'analisi strutturale, che si occupa dei contenuti e dei processi intrapsichici dell'individuo.

L'analisi delle transazioni, che si occupa delle modalità relazionali tra le persone.

L'analisi dei giochi psicologici, che si occupa di quei processi di comunicazione “mascherata”, che danno come risultato la conferma e il rafforzamento delle componenti cognitive, affettive, emotive “distorte” delle persone coinvolte.

L'analisi del copione, che si occupa della comprensione e descrizione di quel piano di vita costruito dal soggetto fin dall'infanzia (sulla base di convinzioni e decisioni prese su di sé, sugli altri e sulla vita, in funzione difensiva e di sopravvivenza), e delle modalità comportamentali con cui lo mette in atto. Piano di vita “difensivo”, che però di fatto porta ad una limitazione più o meno grave della propria autonomia.

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Definizione di Stato dell'Io

Un insieme coerente di pensieri ed emozioni correlati ad un corrispondente schema di comportamento.

Nella realtà è possibile che una persona si comporti in un modo che è in sintonia con uno stato dell'Io, mentre vive se stessa in un altro stato dell'Io. Sé esecutivo: quello stato dell'Io che guida il comportamento verbale e operativo della persona. Sé esperienziale: quello stato dell'Io nel quale la persona sente di essere. N.B. Lo stato dell’Io “esperienziale”, qualora non coincida con lo stato dell’Io “esecutivo”, può comunque rivelarsi in “sottili” indici comportamentali (una gesto, un'espressione del volto, una certa parola, ecc.).

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Gli stati dell’Io Ogni stato dell'Io è un insieme coerente di pensieri ed emozioni espressi in

un determinato comportamento

• Stato dell’Io Genitore

• Stato dell’Io Adulto

• Stato dell’Io Bambino

Modello strutturale degli stati dell’Io (Processi e contenuti intrapsichici)

A

B

G Pensieri, emozioni e comportamenti copiati dai genitori o figure genitoriali.

Pensieri, emozioni e comportamenti originali del soggetto stesso in interazione con la realtà del momento.

Pensieri, emozioni e comportamenti emergenti dall'infanzia.

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A

G3

B3

G3

B3

A3A3

A2

G 1

A 1

B1

PadreMadre

Figure genitoriali introiettate ciascuna con il proprio stato dell’Io Genitore, Adulto e Bambino. La loro identità e il loro numero varieranno da persona a persona.

Genitore nel Bambino detto “Genitore Magico” o "Elettrodo"

Adulto nel Bambino c.d. “Piccolo Professore”

Bambino nel Bambino c.d. “Bambino Somatico”

G3 G3

A3 A3

B3 B3

Altri adulti di riferimento

G2

A2

B2

L'Adulto, di solito, non è suddiviso

Modello strutturale di

1° ordine

Modello strutturale di

2° ordine

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MODELLO FUNZIONALE DEGLI STATI DELL’IOMODELLO FUNZIONALE DEGLI STATI DELL’IO

GN +

GA +

BA +

BL +

A +

Modalità relazionali: FUNZIONI POSITIVE

GN + : funzione normativa, controllo costruttivo.

GA + : funzione protettiva, affettiva.

A + : contatto con la realtà del qui ed ora, soluzione dei problemi, decisioni e scelte realistiche.

BA + : adattamento funzionale alle regole.

BL + : creatività, giocosità, intimità.

GN = Genitore Normativo GA = Genitore Affettivo A = Adulto BA = Bambino Adattato BL = Bambino Libero

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MODELLO FUNZIONALE DEGLI STATI DELL’IOMODELLO FUNZIONALE DEGLI STATI DELL’IO

GN –

GA –

BA –

BL –

A –

Modalità relazionali: FUNZIONI NEGATIVE

GN – : ipercontrollo, ipercritica svalutante.

GA – : iperprotezione, affettività “invasiva”.

A – : eccesso di razionalizzazione e intellettualizzazione, svalutazione delle emozioni e dei sentimenti propri e/o altrui.

BA – :versione Bambino iperadattato: sottomissione, senso di colpa, conformismo passivo.BA – :versione Bambino ribelle: ribellione oppositiva.

BL – : spericolatezza, violenza auto ed etero-distruttiva.

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Esempio di EgogrammaGrafico dell'energizzazione-attivazione degli stati dell'Io (modello

funzionale) nell'unità di tempo e in un determinato contesto.

GN - GA- GN+ GA+ A BL+ BA+ BL- BA-

3

2

1

NB: 1. L’ Egogramma può variare in base al contesto relazionale (lavoro,famiglia, nella coppia, ecc.) 2. Ipotesi della costanza. Jack Dusay ha proposto la seguente ipotesi:Quando uno stato dell'Io si accresce, un altro, o più di un altro, devono decrescere per compensarlo. Il cambiamento di distribuzione dell'energiapsichica è tale che la quantità complessiva di energia debba rimanere costante. Ciò significa che è più opportuno accrescere gli stati desiderati che reprimere quelli non desiderati: essi si ridurranno si conseguenza.

Iperadattato / Ribelle

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Leadership efficace e autorevolesecondo il modello dell'A.T.

Occorre esercitare la leadership valorizzando lo stato dell'Io “Adulto” che si estrinseca nel:

• Privilegiare la comunicazione assertiva (orientata più al senso di responsabilità (autorevolezza) che al bisogno di dominio (autoritarismo).

• Promuovere il senso di appartenenza (sentirsi squadra), più che il senso di dipendenza.

• Promuovere un senso del “Noi” nel rispetto dell'autonomia e responsabilità personali. Gruppo come occasione di evoluzione personale. (Leadership “dialogica”).

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TRANSAZIONIDefinizione: Uno stimolo transazionale più una risposta transazionale

COMPLEMENTARI (CORRISPONDENTI)

INCROCIATE

ULTERIORI

S

R

S

R

SsRs

Sp

Rp

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T r a n s a z i o n i c o m p l e m e n t a r i • Una transazione è complementare quando lo stato dell'Io che risponde è

quello a cui è indirizzato lo stimolo e la risposta torna allo stesso stato dell’Io da cui è partito lo stimolo.

Paolo S: "A che ora arriverai?"Carlo R: "Con il treno delle sette”

S

R

S

R

Paolo S: “Prendi un caffè?”Giovanna R: “Volentieri!”

S

R

Dirigente S:“Rossi lei è sempre in ritardo!”Rossi R:“Mi scusi.. Non succederà più!”

Dirigente Rossi

1° Regola: Finché una transazione rimane complementare la comunicazione può proseguire per un tempo indefinito.

Paolo Carlo

Paolo Giovanna

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T R A N S A Z I O N I I N C R O C I A T EUna transazione è "incrociata" quando lo stato dell'io che risponde non è quello a cui viene indirizzato lo stimolo

Carlo S: “Che ore sono?”Piero R: “Ma perché non ti porti mai l’orologio?”

S

R

S

R

Mario S: “Non riesco proprio, mi aiuti?”Sergio R: “Dimmi che cosa trovi di difficile”

2° Regola: quando una transazione è incrociata, nella comunicazione avviene una frattura ed una o entrambe le persone dovranno cambiare stato dell’Io affinché la comunicazione possa essere ristabilita.

Carlo Piero Mario Sergio

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TRANSAZIONI ULTERIORILe transazioni “ulteriori” sono quelle transazioni in cui sono trasmessi contemporaneamente un messaggio manifesto ed uno implicito. Il messaggio manifesto il più delle volte è del tipo Adulto - Adulto mentre quello implicito è di solito di tipo Genitore - Bambino oppure Bambino - Genitore.

SsRs

Sp

Rp

1. Direttore (Ss): "Rossi, dove ha messo la pratica di X?"2. Rossi (Rs): " L'ho messa nel cassetto della sua scrivania".1. Direttore (Sp) "Tanto lo so che tieni sempre in gran disordine le cose".2. Rossi (Rp) "Tanto lo so che quello che faccio non va mai bene".

3° Regola: l'esito in termini comportamentali delle transazioni ulteriori è determinato soprattutto dai messaggi a livello "psicologico" (implicito, “segreto”), non da quelli a livello "sociale” (manifesto).

Ss e Rs: Stimolo "sociale" e Risposta “sociale” (messaggio manifesto)Sp e Rp: Stimolo “psicologico” e Risposta “psicologica” (messaggio implicito)

Rossi Direttore

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N.B. Di fatto i due livelli, sociale e psicologico, sono sempre presenti nella comunicazione umana. Il livello sociale, o pubblico, descrive il senso che un certo atto comunicativo ha per il gruppo o società in cui avviene; il livello psicologico, o privato, ne descrive il senso per la persona che lo compie. La differenza tra le transazioni semplici e quelle ulteriori sta in questo: nelle prime i due livelli coincidono mentre nelle seconde divergono.

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Contaminazione dell'Adulto

G

A

B

G

A

B

G

A

B

1 2 3

dal Genitore (1), dal Bambino (2), doppia contaminazione (3)

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Adulto contaminato dal Genitore

• Il soggetto percepisce erroneamente come dati di fatto informazioni, pregiudizi e motti genitoriali.

"Il mondo è un posto cattivo". "Non ci si può fidare della gente".• Se io credo, stando nell’Adulto, che affermazioni di questo tipo

siano affermazioni di realtà, sono nella contaminazione. La realtà del “qui ed ora” si mescola con il pregiudizio.

Contaminazione dello stato dell'Io Adulto

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Adulto contaminato dal Bambino

• Il soggetto non identifica vecchi vissuti come tali, ma piuttosto li usa per una inappropriata valutazione del "qui ed ora", scambia erroneamente una situazione infantile come dati di fatto della realtà attuale.

• Ad es., sto lasciando una festa e mentre esco sento alcuni che ridono. Dico a me stesso: "Mi ridono alle spalle". Senza esserne consapevole, sto riproponendo un momento della mia infanzia in cui decisi che c'era qualcosa in me che non andava e che mi sfuggiva, mentre gli altri se ne accorgevano benissimo.

• La realtà del “qui ed ora” si mescola, inconsapevolmente, con le emozioni e le illusioni infantili.

Contaminazione dello stato dell'Io Adulto

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Adulto contaminato sia dal Genitore che dal Bambino.

(Doppia contaminazione)

• Il soggetto ripropone uno stereotipo Genitorialee vi si adegua con una credenza proveniente dal Bambino,

confondendo entrambe queste cose per la realtà. Ad es:(G) "Non ci si può fidare della gente" insieme a:(B) "Non posso mai fidarmi di nessuno".

(G) "I bambini bisogna vederli e non sentirli" insieme a:(B) "Per vivere bene nel mondo, devo starmene per conto mio".

N.B. Quando c'è contaminazione dell'Adulto si ha una percezione distorta della realtà. In A.T. si parla di “ridefinizione della realtà” che comporta processi di “svalutazione”.

Contaminazione dello stato dell'Io Adulto

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SVALUTAZIONE E RIDEFINIZIONE

Il processo di svalutazione è connesso con il processo di ridefinizione della realtà, cioè quel processo che preserva la componente “distorta” e “difensiva” del Sistema di riferimento del soggetto.

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Sistema di riferimentoIL “SISTEMA DI RIFERIMENTO” E' UN

INSIEME PERCETTIVO, CONCETTUALE, AFFETTIVO E D'AZIONE CHE E' USATO PER DEFINIRE E MANTENERE CONVINZIONI SU SE STESSI, GLI ALTRI E IL MONDO.

Cfr. I. Stewart, V. Joines, L'Analisi Transazionale, Garzanti, Milano, 1990, p. 242.

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Il processo di ridefinizione

La “ridefinizione” è un processo intrapsichico (fuori dalla consapevolezza Adulta) di distorsione percettiva della realtà, in modo da adeguarla con le componenti “difensive” del sistema interno di riferimento personale.

La “ridefinizione” comporta, quindi, una cecità verso ciò che non collima con le componenti “difensive” del sistema di riferimento. Tale cecità in A.T. viene detta “Svalutazione”.

Ciò rende, ad es., le situazioni conflittuali impermeabili ai dati di realtà che potrebbero aiutare a risolvere i problemi e che invece vengono difensivamente “svalutati” e quindi di fatto ignorati e non utilizzati.

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SISTEMA DI RIFERIMENTO DISTORTO (Processi di interferenza sull'autonomia)

MECCANISMI INTERNI DI RIDEFINIZIONESvalutazioneGrandiositàFiltro nello scambio di carezze............

REAZIONI INTRAPSICHICHEEmergenza del vissuto (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) controllato dal copione

REAZIONI OSSERVABILI NEI COMPORTAMENTI Giochi (evitamento dell'intimità)Passatempi manipolativi (racketeering)Comportamenti passiviTransazioni di ridefinizioneScambio “economico” delle carezzeCarezze negative.............

COPIONE

RISPOSTE DELL'AMBIENTESe collusive con le reazioni comportamentali, rinforzano il sistema di riferimento distorto.NB. A volte, le risposte dell'ambiente, anche quando non si “agganciano” al sistema di riferimento distorto e offrono un confronto, possono essere respinte o “interpretate” in modo da renderle compatibili con il sist. distorto e quindi funzionare comunque da rinforzo.

REALTÀ EVENTO-STIMOLO

Percepito come minaccioso per il sistema di riferimento distorto

Simbiosi non risolta

Se “confrontano” efficacemente le reazioni comportamentali, il soggetto acquisisce elementi di consapevolezza verso la libertà dal copione → AUTONOMIA.

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Manifestazioni osservabili dei processi interni di ridefinizione e svalutazione

Manifestazioni verbali: le transazioni di ridefinizione di tipo “tangenziale” e di tipo “bloccante”.

a) Transazioni “tangenziali”.

Nelle transazioni tangenziali, lo stimolo e la risposta si rivolgono verso aspetti differenti circa l'argomento oggetto dello scambio comunicativo.

Ad es. S: “Cosa provi?” - R: “Penso che ..” .

Oppure: S: “Cosa provi?” - R: “Be', ieri quando l'ho visto ho provato rabbia”.

In questi casi è opportuno “risvegliare” la consapevolezza “Adulta” del qui ed ora dicendo:

“Ti ho chiesto cosa provi, non che cosa pensi”.

“Ti ho chiesto cosa provi ora, non ieri”.

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b) Transazioni “bloccanti”Le transazioni bloccanti sono un altro tipo di transazione di

ridefinizione, che, invece di “ridefinire” l'argomento spostando la risposta, e quindi l'attenzione, su aspetti differenti dell'argomento rispetto a quelli richiesti, evitano di affrontare l'argomento sollevando questioni che lo bloccano.

Ad es. S: “Cosa provi?” - R: “Intendi dire a livello emotivo o fisico?”

S: “Mi ami?” - R: “Ma cos'è l'amore?”

A livello psicologico, lo scopo delle transazioni bloccanti è lo stesso di quello delle transazioni tangenziali: evitare di affrontare temi che potrebbero minacciare il sistema di riferimento difensivo di uno o di entrambi i soggetti in relazione.

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REAZIONI COMPORTAMENTALI

COMPORTAMENTI PASSIVIAstensione: si svaluta la propria capacità di fare qualsiasi

cosa riguardo alla situazione.

Iperadattamento: si svaluta la propria capacità di agire sulla base delle proprie opzioni, seguendo invece le opzioni che si crede che gli altri desiderino.

Agitazione: si svaluta la propria capacità di agire per risolvere un problema. L'energia è diretta sull'attività agitata. Invece che nell'azione per risolvere il problema.

Incapacitazione – violenza: ci si rende incapaci per fare in modo che siano gli altri a risolvere il problema – si lascia esplodere dell'energia distruttiva nel tentativo di costringere l'ambiente a risolvere il problema.

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LE POSIZIONI DI VITA

• Le "posizioni di vita" sono costituite da convinzioni, formatesi nell’infanzia, che riguardano il valore e la fiducia che una persona attribuisce a sé, agli altri e al mondo. Esse influenzano sentimenti, decisioni e comportamenti anche in età adulta.

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Vi sono quattro fondamentali "posizioni di vita"

• Io sono OK - Tu sei OK = (Posizione di valore e di stima di sé e dell’altro. Posizione di autonomia, Posizione c.d. "vincente").

• Io non sono OK - Tu sei OK = (Posizione di dipendenza/sottomissione, di disistima di sé, c.d. "depressiva").

• Io sono OK - Tu non sei OK = (Posizione di superiorità/dominio, di accusa . Posizione c.d. "paranoide").

• Io non sono OK - Tu non sei OK = (Posizione di non valore e sfiducia verso sé e verso l'altro). Posizione c.d. di "inutilità”, nichilismo).

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A livello “profondo” ogni persona presenta una posizione di vita primaria, cioè quella posizione che si forma nella prima infanzia e che tende ad essere confermata nel tempo. A livello “superficiale” ogni persona può attivare e sperimentare diverse posizioni di vita, che possono variare, nel quotidiano, in base alle varie situazioni in cui la persona stessa viene a trovarsi e al suo stato emotivo e cognitivo.Benché queste variazioni superficiali non riflettano necessariamente cambiamenti della posizione di vita primaria, costituiscono tuttavia fattori importanti che influenzano in modo significativo i processi comunicativi e relazionali che la persona mette in atto.

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Quadrante delle posizioni di vita

La crescita personale può essere intesa come l’evoluzione verso una maggiore quantità di tempo trascorso nella posizione “vincente” (Io sono OK - Tu sei OK) che è alla base della capacità di costruire relazioni orientate al raggiungimento degli obiettivi e allo sviluppo personale.

IO SONO OK (Mi accetto per come sono)TU SEI OK (Ti accetto per come sei)POSIZIONE VINCENTEPermette una situazione cooperativa o competitiva lealee senza svalutazioni.Senso di appartenenza allo stesso gruppo: “siamo della stessa parte, siamo alleati”.

IO NON SONO OKTU SEI OKPOSIZIONE DIPENDENTE Nella ricerca di protezione e sicurezza, si baratta la propria Libertà.Implica svalutazioni di se stessi.

IO NON SONO OKTU NON SEI OKPOSIZIONE FATALISTANon c'è speranza.Non si può far nulla.Atteggiamento rinunciatario,gravemente perdente e autolesivo.

IO SONO OKTU NON SEI OKPOSIZIONE DI(PSEUDO)SUPERIORITA'Implica svalutazioni dell'altro con pericolo anche di non vederne o sottostimare la sua superiorità effettiva. “Lascia fare a me,(che tu non sei capace di fare) Spesso la svalutazione è implicita.

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Abilità che il manager deve acquisire per costruire relazioni “vincenti”

• Primo passo: saper individuare gli stati dell'Io messi in atto dai colleghi e collaboratori nelle diverse circostanze.

• Secondo passo: riconoscerne l'adeguatezza e funzionalità in relazione alle circostanze specifiche.

• Terzo passo: auto-analisi dei propri stati dell'Io.

• Quarto passo: sapere investire l'energia psichica per energizzare lo stato dell'Io che si ritiene più idoneo in se stessi e negli altri. Uso sapiente delle transazioni.

• Quinto passo: comprensione delle Posizioni di vita (Basic Position) proprie e delle persone del proprio ambiente di lavoro.

Cfr. Roberto Tassan, Leadership & Analisi Transazionale, FrancoAngeli, Milano, 2004.

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