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Dr. Pietro Literio (PSICOLOGO) Mail: [email protected] Sito web: www.laretexlavorare.com Data Iscrizione: 28/05/2000 n. 576. 1 L’ANALISI TRANSAZIONALE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Le nostre esperienze passate esercitano una influenza (INCONSCIA) sul nostro Comportamento attuale (anche nell’ambiente di lavoro nel rapporto con gli altri) N.B. in particolare sul comportamento non verbale. LE ORIGINI DELL’ANALISI TRANSAZIONALE (Gli esperimenti di Penfield). Nel 1951 il Dott. Wilder Penfield, neurochirurgo all’Università di McGill” di Montreal, scopre che introducendo uno o più elettrodi nella corteccia cerebrale il soggetto (paziente epilettico) riviveva esperienze del suo passato dimenticate in modo così vivido e intenso quasi come quelle presenti. ad es. un concerto o una conversazione ascoltati molti anni prima, si ripresentavano/ricordavano in modo completo e accurato. Pertanto, diventando più coscienti di esse (esperienze passate inconsce) attraverso l’Introspezione (AUTOSSERVAZIONE) si può fare qualcosa per migliorarsi e per migliorare i rapporti di lavoro. LE BASI DA CONOSCERE del MODELLO TRANSAZIONALE (per migliorare la Consapevolezza di Sé) ERIC BERNE (Medico Psichiatra, 1910-1970) I TRE ASPETTI DELLA NORMALITA’ (per E. Berne) per l’AUTONOMIA e ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’: CONSAPEVOLEZZA. SPONTANEITA’ . INTIMITA’ .

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Dr. Pietro Literio (PSICOLOGO) Mail: [email protected]

Sito web: www.laretexlavorare.com Data Iscrizione: 28/05/2000 n. 576.

 

 

1  

L’ANALISI TRANSAZIONALE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

Le nostre esperienze passate esercitano una influenza (INCONSCIA) sul nostro Comportamento attuale (anche nell’ambiente di lavoro nel rapporto con gli altri)

N.B. in particolare sul comportamento non verbale.

LE ORIGINI DELL’ANALISI TRANSAZIONALE

(Gli esperimenti di Penfield). Nel 1951 il Dott. Wilder Penfield, neurochirurgo all’Università di “McGill” di Montreal, scopre che introducendo uno o più elettrodi nella corteccia cerebrale il soggetto (paziente epilettico) riviveva esperienze del suo passato dimenticate in modo così vivido e intenso quasi come quelle presenti.

ad es. un concerto o una conversazione ascoltati molti anni prima, si ripresentavano/ricordavano in modo completo e accurato.

Pertanto, diventando più coscienti di esse (esperienze passate inconsce) attraverso l’Introspezione (AUTOSSERVAZIONE) si può fare qualcosa per migliorarsi e per migliorare i rapporti di lavoro.

LE BASI DA CONOSCERE del MODELLO TRANSAZIONALE (per migliorare la Consapevolezza di Sé)

ERIC BERNE (Medico Psichiatra, 1910-1970) I TRE ASPETTI DELLA NORMALITA’ (per E. Berne) per l’AUTONOMIA e ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’:

CONSAPEVOLEZZA.

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L’IO GENITORE, inoltre, può rivolgersi:

VERSO UN’ALTRA PERSONA = GENITORE “ATTIVO”

VERSO SE STESSI (al proprio stato dell’IO bambino) nel Dialogo Interno = GENITORE “INFLUENZANTE”.

LO STATO DELL’IO BAMBINO Si manifesta sotto due forme:

Bambino NATURALE: parte dell’IO che esibisce forme autonome, naturali, spontanee di comportamento.

Bambino ADATTATO: parte che esibisce un comportamento che è sotto il dominio della influenza Genitoriale.

OGNI STATO DELL’IO ha in termini di scelte e comportamenti:

Un versante/lato POSITIVO (+) (costruttivo per Sé e/o gli Altri).

Un versante/lato NEGATIVO (-) (distruttivo per Sé e/o gli Altri).

LO STATO DELL’IO GENITORE (suddiviso in “Normativo” e “Affettivo” positivo o negativo)

IL GENITORE NORMATIVO può essere:

POSITIVO (Protettivo): “È capace di farsi avanti a manifestare e difendere le proprie esigenze, idee e opinioni, nonché Criticare senza svalutare le altre persone e le loro idee (o Sé stessi nel Dialogo Interno), dando direttive ferme e adeguate alle circostanze”. ES. “NON TOCCARLO CHE TI BRUCI!”

NEGATIVO (Svalutante): Nel manifestare le proprie idee e istanze o nel criticare cerca di sminuire e svalutare l’altro (o Sé stesso nel Dialogo interno). ES. “NON FARLO, CRETINO!”

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IL GENITORE AFFETTIVO può essere:

POSITIVO (Protettivo). “È capace di prendersi cura affettuosamente degli altri (o di Sé stessi nel Dialogo Interno), quando esiste un reale bisogno. ES. “TI SONO VICINO!” (in una separazione)

NEGATIVO (Iperprotettivo). Si manifesta con il prendersi cura eccessivamente degli altri (o di Sé stessi nel Dialogo Interno), rispetto ad un reale o strumentale bisogno, impendo o impedendosi l’assunzione di Responsabilità e/o la maturazione/Crescita. ES. “Poverino, come farai ora, ti aiuterò Io!!”

LO STATO DELL’IO ADULTO può essere:

POSITIVO. Si riferisce all’uso della razionalità per accrescere e migliorare se Stessi, gli altri e l’ambiente esterno e risolvere problemi. Esempi. Inviare una Raccomandata alle Poste.

NEGATIVO. Si riferisce all’uso della logica, del pensiero e della Razionalità (processi mentali) a scopo difensivo, senza tener conto della realtà esterna ed emotiva di Sé e degli altri. Esempi. RAZIONALIZZAZIONI, NEGAZIONI della realtà, di fronte a problema (es. divorzio).

STATO DELL’IO BAMBINO (suddiviso in “Libero” e “Adattato”)

IL BAMBINO LIBERO può essere:

POSITIVO (Spontaneo, intimo). si manifesta con l’espressione diretta e positiva delle proprie emozioni e dei propri bisogni e pensieri (a se e/o l’Altro) = GENUINITA’, AUTENTICITA’ e INTIMITA’. ES. “Ci tengo molto a te e ti voglio molto bene!”

NEGATIVO (impulsivo). si manifesta con l’espressione diretta delle proprie emozioni e dei propri bisogni e pensieri (a se e/o l’Altro) che danneggia se e/o l’altro in quella situazione. ES. “ho proprio voglia di correre con l’auto!” (pur avendo un po’ bevuto e stando su strada in città, di giorno)

IL BAMBINO ADATTATO può essere:

POSITIVO (adattato). Si riferisce ad una serie di comportamenti automatici appresi in risposta ad influenze dei propri Genitori, che facilitano la convivenza civile senza vissuti negativi. ES. “Ok ho capito che ho sbagliato a fare il bagno!”. ES. “Parlare sottovoce a messa”

NEGATIVO (Manipolativo). Si riferisce ad una serie di comportamenti automatici appresi in risposta ad influenze dei propri Genitori, al fine di ottenere attenzione dagli altri (e da Sé) in modo distruttivo e manipolativo. ES. “Capitano tutte a me, non faccio più nulla!” - “Va bene...non parlo più se ogni volta mi rimproveri!”

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CON RIFERIMENTO ALLE SITUAZIONI DI LAVORO: E’ IMPORTANTE RENDERSI CONTO IN TEMPO DI CHE STATO MENTALE STA INFLUENZANDO IL NOSTRO

COMPORTAMENTO sul LAVORO e/o QUELLO DEGLI ALTRI (colleghi, capi) (rafforzando “l’Adulto”)

Si possono così evitare in parte i conflitti e capire quando l’ADULTO non è in grado di controllare razionalmente il comportamento sul lavoro (nostro e altrui).

Nota bene: Non sempre in alcuni di noi lo Stato dell’IO ADULTO è in grado di esercitare il suo potere(esecutivo) di controllo RAZIONALE sul Comportamento (e decisorio sugli altri stati dell’Io) Conflitti, Giochi, Incomprensioni.

LA DIAGNOSI DEGLI STATI DELL’IO (l’Analisi Struttural-Funzionale)

Consiste nell’IDENTIFICAZIONE degli Stati dell’IO (in se e/o nell’altro).

1) LA DIAGNOSI COMPORTAMENTALE. Consiste nell’identificazione degli Stati dell’IO attraverso l’OSSERVAZIONE del proprio o altrui comportamento (Verbale e non):

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La CONTAMINAZIONE (confini labili/permeabili): quando i confini degli stati dell’Io cedono e l’Adulto viene INFLUENZATO dal “Genitore” e/o dal “Bambino”.

L’ESCLUSIONE (confini rigidi, ispessiti): Si ha quando si ispessiscono i confini tra gli stati dell’IO, e uno o due Stati dell’IO dominano il comportamento della persona costantemente, escludendo l’altro o gli altri Stati.

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GLI STATI DELL’IO NEL LAVORO (un’analisi strutturale delle “Contaminazioni ed Esclusioni” nei rapporti di lavoro)

Una CARATTEROLOGIA di “Capi o Superiori” può essere ipotizzata e descritta in base allo stato dell’IO prevalente in esso (in quello specifico momento/situazione/persona).

“I VARI TIPI DI “SUPERIORE” (o di “Capo”):

GENITORE NORMATIVO (+ o -) = accentratore, dominante, autoritario, giudicante, tirannico.

GENITORE AFFETTIVO (+ o -) = protegge i dipendenti, si prende cura dei loro problemi, li guida.

BAMBINO LIBERO (+ o -) = eccessivamente emotivo, rifiuta responsabilità, incapace di prendere decisioni.

BAMBINO ADATTATO (+ o -) = cerca di piacere ai dipendenti, conformista alle regole aziendali, sottomissione ai superiori.

QUADRI E DIRIGENTI: il Capo una loro caratterologia a seconda dello Stato dell’IO prevalente o dominante

Sia nel caso che lo Stato dell’IO GENITORE e/o dell’IO BAMBINO prevalgano sull’Adulto, vi saranno conseguenze negative sul lavoro, in quanto i Dipendenti/Collaboratori di questi 2 tipi di Capo, assumeranno Comportamenti COMPLEMENTARI.

Il “Capo” i DIPENDENTI/COLLABORATORI tendono di solito ad assumere Comportamenti COMPLEMENTARI a quelli proposti dal “Superiore”:

Nel caso di “Superiore” AUTORITARIO (in cui il GN- prevale sull’Adulto) si contrappongono “Dipendenti/Collaboratori” PASSIVI (BA-).

Nel caso di “Superiore” PERMISSIVO/REMISSIVO (in cui il GA- prevale sull’Adulto) si contrappongono “Dipendenti/Collaboratori” INDISCIPLINATI (BN-).

PIÙ LO STATO DELL’IO ADULTO È ATTIVO PIÙ TROVIAMO IL CAPO IDEALE.

In tal caso il CAPO è prevalentemente Razionale, fissa chiaramente gli Obiettivi, programma, pianifica, valuta, collabora e organizza le Risorse nel modo più adeguato e concreto per meglio risolvere i problemi aziendali, evitando che il proprio comportamento si adegui alle inconsce necessità emotive di dominare o essere dominato dagli altri.

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Dr. Pietro Literio (PSICOLOGO) Mail: [email protected]

Sito web: www.laretexlavorare.com Data Iscrizione: 28/05/2000 n. 576.

 

 

15  

Nella Transazione Complessa Ulteriore “DUPLICE”:

chi parla dice VERBALMENTE una cosa che allo stesso tempo SMENTISCE con il suo comportamento NON VERBALE (“incongruenza”).

Ciò avviene quando in chi parla sono presenti contemporaneamente 2 stati dell’IO: quello evidenziato dalle parole (Verbale) e quello evidenziato dal tono della voce, dall’espressione del viso, ecc. (Non Verbale).

= COMUNICAZIONE “DOPPIA” e AMBIGUA

MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE NELL’AMBIENTE DI LAVORO: UNA RIFLESSIONE SULLE TRANSAZIONI ULTERIORI

E’ importante rendersi conto che il “MODO” (il non Verbale) come comunichiamo è importante tanto quanto il CONTENUTO concreto del messaggio.

E’ infatti molto il “MODO” di comunicare a determinare la disposizione o la Volontà dell’interlocutore ad Ascoltare, Capire e Ricordare quanto gli diciamo.

Il nostro Stato emotivo, mentre parliamo, si comunica all’interlocutore (con il “Modo” o non Verbale) (anche se noi non vogliamo) e ne determina in parte la risposta.

N.B. E’ importante che ciò che diciamo e sentiamo coincidano (“Congruenza”).

Pertanto, più sapremo vederci e sentirci mentre parliamo e comunichiamo più sapremo RENDERCI CONTO di che Stato/i dell’IO stiamo utilizzando (Intellegibilità/Autoconsapevolezza/Introspezione).

La Comunicazione più concreta e utile sul piano di Lavoro è quella tra “ADULTO-ADULTO”, in cui è massimo lo scambio di Dati concreti, di informazioni e contributi razionali tendenti alla soluzione dei problemi, e minima l’influenza inconscia di impulsi infantili o genitoriali.

MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE NELL’AMBIENTE DI LAVORO: I 3 TIPI PRINCIPALI DI RISPOSTE NELLE TRANSAZIONI

1. Complementari.

2. Conflittuali.

3. Correttive.

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16  

UN ESEMPIO ED ESERCIZIO:

Il Capo: “Lei dovrebbe fare più presto, perché così non va!” (G-B)

3 Tipi di Risposta:

1. Complementare: “Farò del mio meglio” (B-G).

2. Conflittuale: “Vorrei vedere lei cosa farebbe al mio posto” (G-B).

3. Correttiva: “Avrei bisogno delle statistiche sul fatturato: posso averle?” “Può dirmi più precisamente cosa vuole che io svolga più velocemente per lei?! (A-A).