Le Virtù - Estensione graduale dell'io al Sé

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    "Non chi dice: Signore, Signore, entrer nel Regno dei Cieli,ma chi fa la volont del Padre"; queste parole dell'unico evero Maestro rappresentano esattamente lo scopo che que-

    sto lavoro si prefigge: passare dalla teoria alla pratica!Un domani, quando avremo passato il velo al termine diquesta esperienza fisica, ci troveremo davanti al Giudice in-teriore, il Cristo interiore, che non ci chieder quante coseconosciamo o abbiamo studiato - non glie ne importer pro-prio nulla - ma che cosa abbiamo fatto. In altre parole,avverr ci che gli Egizi chiamavano "la pesatura dell'ani-ma", cio l'arricchimento animico che avremo ottenuto gra-zie all'esperienza (e anche alla guida dello studio) compiutanel corso della vita terrena.Amara sar l'esperienza di rimpianto davanti alle occasioni

    non colte, se ci siamo attardatial semplice studio e non allasua applicazione.Proponiamo qui un percorso, un cammino che pu rappre-sentare una guida per il "lavoro" che tutti siamo chiamati afare da subito, grazie alla responsabilit che la conoscenzasempre porta con s.Buona lettura quindi, e BUON LAVORO!

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    I. LE VIRT E LORO CLASSIFICAZIONE

    e vogliamo chiederci che cosa ci facciamo in questomondo, la risposta pi esauriente forse la seguente:alimentare l'anima attraverso l'esperienza. E quand'che la nostra esperienza - le azioni e le loro conseguen-

    ze - sono indirizzate verso la crescita animica? Quando pos-siamo considerarle "virtuose", quando arricchiscono le nostreVirt.Non certamente una questione che scopriamo oggi: unodei primi filosofi a parlare delle Virt fu Socrate. La parola

    "virt" deriva da "vir", cio "uomo", e vuole definire ci checaratterizza l'essere umano, tanto vero che Socrate affer-mava che le virt diventano conoscenza.A Socrate fecero eco Platone e Aristotele: per Platone le virterano funzioni animiche, che "scendevano", per cos dire, daipiani spirituali; ovviamente Aristotele si trovava in un terre-no opposto, affermando che le virt erano il prodotto dell'a-gire dell'uomo.Con l'idea della rinascita, noi possiamo superare questo dua-lismo che si trascina da secoli, per il semplice fatto che nonesistono virt "naturali" (cio acquisite) distinte da quelle

    "infuse" da Dio: tutto ci che l'uomo possiede ed , derivada quello che ha fatto o non fatto in passato. Possiamo quin-di affermare che le virt naturali sono quelle che un indivi-duo sta sviluppando in questa esistenza, mentre le virt chevengono considerate infuse sono quelle che lo stesso indivi-duo ha gi sviluppato nelle esistenze precedenti, e lo carat-terizzano oggi come doti innate. Tutto ci che parte della

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    natura dell'uomo lo grazie alle esperienze da lui fatte. Conun esempio, possiamo riferirci ad alcune sensibilitsviluppa-te in certi individui e invece mute in altri. Pensiamo di poter-le fare sviluppare in chi non le sente attraverso dei libri, oconvincendoli con le parole? Naturalmente no: la sola strada l'esperienza, l'aver fatto determinate esperienze che si so-no trasformate in quella sensibilit. Lo stesso si pu dire del-le Virt, col vantaggio per che per chi vuole si possono,come si dice, "coltivare". Fin da ora possiamo lavorare e agi-

    re per poterle sviluppare, perch si tratta di un processo chedura nel tempo. Ma per avere la forza di trasformarsi in vir-t, le azioni devono rispondere al Piano Divino, devono per-ci essere in armonia con il mondo e con l'evoluzione. soloper questo che alcune azioni hanno il potere di accrescerel'abito animico dell'uomo, e sono considerate "virtuose".Si tratta di un percorso di progressiva interiorizzazione delleleggi cosmiche; di identificazione con il Creatore e con la SuaVolont (ricordiamo che fu detto che la Natura il Sigillo diDio, l'impronta della Divinit nel mondo); percorso reso ne-cessario dal fatto che oggi l'uomo ha dimenticato che la sua

    origine e la sua meta (e perci la sua vera natura) sono ce-lesti, ed talmente coinvolto nella materia da identificarsicon l'io personale, che vede tutto quello che "lo circonda" incontrapposizione a s. il solo percorso che porta alla Libert, parte fondamentaledel Piano.

    Ma quali sono queste Virt? Se cominciamo ad enumerarlepotremmo trovarne un numero indefinito: ci sono quelle mo-rali, quelle sociali, quelle culturali e cos via. Noi studieremoquelle che, nei secoli, il Cristianesimo ha utilizzato, e utilizza,

    come eredit dalle tradizioni occidentali, che possiamo pen-sare contengano tutte le altre. Possiamo affermare che losviluppo spirituale non pu prescindere dallo sviluppo diqueste Virt, le quali ci consentono di estendere gradual-mente la coscienza dell'io, della personalit contingente eperitura, a quella del S, cio dell'individualit spirituale e-terna.

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    Nell'Apocalisse, Giovanni dice "Vidi anche le anime dei deca-pitati a causa della testimonianza di Ges e della parola diDio Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per milleanni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al com-pimento dei mille anni. Questa laprima resurrezione.Beati e santi coloro che prendono parte alla prima resurre-zione. Su di loro non ha potere laseconda morte, ma sa-ranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con Lui permille anni." (Ap. 20: 4-6)

    La "prima resurrezione" la coscienza incentrata gi durantela vita fisica nella dimensione interiore spirituale anzich inquella della personalit, cosa che consentir di non conosce-re la "seconda morte", che avviene nel Terzo Cielo: una co-scienza senza interruzione da una incarnazione all'altra,spiegazione di quanto stato tramandato sul fatto che "Gio-vanni non mai morto" (in coscienza). il cammino iniziati-co, che d pieno senso allo "stare al mondo". La via per losviluppo delle Virt la stessa che porta ad identificarcisempre di pi con lo Spirito interiore.

    Il Cristianesimo parla delle 7 Virt, cos distinte fra loro:- 4 VIRT CARDINALI, "Aristoteliche", ossia punti cardinedello sviluppo della Personalit,- 3 VIRT TEOLOGALI, "Divine", che "discendono" da Dio, odal SPer sviluppare lo studio di queste Virt, utilizzeremo il Sigillodi Salomone, la stella a sei punte, che descrive l'uomo in tut-ti i suoi veicoli, distinguendo fra i suoi due componenti:

    il triangolo con la punta verso il basso, come simbolodella personalit, della "discesa nella materia" e nell'e-

    sperienza terrena: il Triplice Corpo (+ l'anello dellaMente),il triangolo con la punta verso l'alto, come simbolodell'individualit spirituale, della "risalita verso il cie-lo": il Triplice Spirito (o Triplice Anima).

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    Le Virt Cardinali, o della Personalit, sono quelle Virt chetendono verso lo Spirito, tramite l'ASPIRAZIONE, e sono leseguenti:

    1. Fortezza,2. Giustizia,3. Prudenza,4. Temperanza.

    Le Virt Teologali, o dello Spirito, sono quelle Virt che dalloSpirito ci vengono suggerite, tramite l'ISPIRAZIONE, e sono:

    1. Fede,2. Speranza,3. Carit.

    Vediamo ora quale cammino queste Virt ci propongono.

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    II. IL TRIANGOLO DELLA PERSONALIT:LE VIRT CARDINALI

    rima di iniziare dobbiamo imprimerci bene nella menteche tutte le Virt non sono ciascuna per conto suo, co-me compartimenti stagni, ma ognuna risente anchedello stato di tutte le altre. Ad esempio, l'Amore non

    pu pienamente svilupparsi senza la Fede, e la Giustizia nonpu essere vissuta appieno senza la Speranza e viceversa.Nella nostra condizione attuale, ci che ci pu spingere nellaricerca interiore l'Aspirazione; la ricerca cio di qualche co-

    sa che comunemente riteniamo "superiore" alle dimensioniche caratterizzano a nostra personalit. proprio questa A-spirazione che si manifesta nello sviluppo delle Virt del tri-angolo della Personalit.

    Fortezza.I termini comunemente usati per nominare queste Virthanno bisogno di una spiegazione e di un approfondimento,perch sono termini spesso desueti che col tempo hanno su-bito anche delle modificazioni di significato. Per "Fortezza"dobbiamo intendere la capacit di avere la "forza" di resiste-

    re, di proseguire nel cammino scelto nonostante eventualiostacoli o impedimenti che ci intralcino la via; potremmo de-scriverla meglio col termine Costanza: rimanere saldi nelleprospettive e nei traguardi che ci diamo.

    importante, per un aspirante, avere questa costanza, ofortezza? Uno dei problemi pi seri che si presentano ben

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    presto a chi si accinge a calcare il Sentiero , ahim, quellodel vagabondaggio spirituale. difficile dire al ricercatore spinto dall'Aspirazione, e cioansioso di ottenere risultati, che per avanzare nella sua ri-cerca deve ... fermarsi. Lo si pu fare forse usandounimmagine. Chi vuole indagare spesso salta di ramo in ra-mo, passando da una scuola o unassociazione o unmaestroo insegnante ad un altro; in questo modo, per, non appro-fondisce mai nulla, e lunico risultato che otterr, sar quello

    di sentire idee le pi diverse, ma nessuna lo toccher maidavvero oltre lentusiasmo iniziale. Si pu dirgli che oltre alladimensione da lui perseguita: quella orizzontale che spaziasuperficialmente, esiste anche quella verticale da lui tra-scurata. Come un albero deve prima affondare le proprieradici nella terra, cos anche il ricercatore deve approfondi-re la sua ricerca fermandosi ad una scuola da lui scelta, do-po che i suoi insegnamenti ne hanno ispirato lintuizione.Una volta saldo nelle radici, allora come lalbero potr pro-tendere i propri rami anche lungo la direzione orizzontale.Sapr allora comprendere e valutare le differenze fra le varie

    scuole, e forse anche accorgersi che queste differenze di-scendono tutte dalla medesima verit. La Virt che gli con-sente di fare ci la Costanza: non lasciarsi abbattere dallecircostanze o dai cosiddetti insuccessi.La Legge che sottost a questa virt la Legge del Pendolo,alla quale tutti siamo soggetti; ma dobbiamo considerareuna "caduta" come null'altro che la rincorsa per riprendere ilcammino verso l'alto, cos come succede in un pendolo.Siamo soggetti ad alti e bassi, poich siamo inseriti nel mon-do dell'alternanza e della dualit; ma se vogliamo "risalire"da esso dobbiamo trovare l'equilibrio interiore che ci consen-

    ta di non essere sballottati a destra e a manca.D'altra parte, il contrario di questa Virt l'incostanza, que-sta s inconsistente dal punto di vista dei risultati. Facciamoricadere questa qualit nel campo d'azione del mondo fisico:la legge fondamentale del mondo fisico la legge d'inerzia, equesta legge ricade anche su di noi, per cui ci risulta molto

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    pi facile non fare nulla, o lasciarci andare ai primi impulsi,anzich resistere e sforzarci di seguire la strada che ci era-vamo impegnati a percorrere. I maestri esoterici affermanoche "nessuno sforzo andr mai perduto", cosa che ci rassicu-ra: anche se noi abbiamo l'impressione di non fare un passoin avanti, il lavoro che stiamo facendo sta sempre producen-do i suoi frutti, e verr il giorno in cui ne potremo diretta-mente riconoscere la validit. Ricordiamo che abbiamo tuttiun passato, del quale siamo per la massima parte incoscien-

    ti; con esso che dobbiamo fare i conti, perch ci sono debi-ti da pagare e crediti da riscuotere prima di essere liberi difare quel passo. E la Legge Cosmica prevede questa attesaper salvaguardarci da risultati che possono essere molto pe-santi, se ottenuti prima di poterne sostenere le conseguenze.

    La Virt della Fortezza connessa al corpo fisico e, comeabbiamo detto, al piano in cui il corpo fisico trova sede: ilmondo fisico. Qui le risorse sono limitate: dobbiamo lottareper ottenerle, e se le consumiamo noi non sono pi disponi-bili per altri;"mors tua, vita mea", la regola che regna so-

    vrana nella dimensione fisica, nella quale tutto si consuma eproduce scorie. Il suo motto perci sar: sopravvivi! Ma cisono due obiettivi opposti per la sopravvivenza:- la sopravvivenza del corpo fisico, anche a scapito della co-scienza (come spesso accade), che l'azione della medicinamoderna, attivit di morte. Una coscienza incentrata solo sulpiano del corpo fisico - cio sulla Regione Fisico-Chimica delPiano Fisico - infatti, porta facilmente a conclusioni errate.Tipico atteggiamento che ne risulta infatti la paura dellamorte;- la sopravvivenza della coscienza, anche se dovesse essere

    a scapito del corpo fisico, solo modo per sviluppare la Virt.

    L'esercizio consigliato per far crescere la coscienza nella suadimensione fisica l'Osservazione. Una delle cause anche diproblemi fisici la non corrispondenza, la disarmonia, fraquello che osserviamo e la realt. Siamo spesso incapaci diguardare a quanto ci sta attorno con occhi obiettivi e disin-

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    cantati, e usiamo vedere quello che "vogliamo" vedere. proprio il caso di dire: "Hanno occhi e non vedono, hannoorecchi e non odono".Per esercitare la capacit di osservazione possiamo farequalche esercizio: entriamo in una stanza, ad esempio, e cisforziamo di imprimere nella mente gli oggetti che vi sono.Poi usciamo e ci chiediamo: quante sedie vi sono?, quantiquadri sulla parete, e dove?, e cos via. Quindi rientriamo everifichiamo la correttezza delle risposte che ci eravamo da-

    ti. Il corpo vitale registra tutto in modo esatto; se quello cheriteniamo coscientemente non coincide con i suoi quadri, siinstaura un disequilibrio che dovr essere ripristinato. Que-sto esercizio un aiuto in questa direzione, che propedeu-tico allo sviluppo della Costanza.

    Le ghiandole endocrine coinvolte nello sviluppo armoniosodel corpo fisico sono le surrenali, rette da Giove. L'eserciziomentale dell'Osservazione bene retto da queste ghiandole,la cui corteccia esterna formata di tessuto della stessa na-tura degli organi sessuali maschili e femminili, con i quali

    hanno in comune il mesoderma; e contemporaneamente laloro membrana interna si sviluppa a partire dall'ectoderma,della stessa natura dei tessuti che compongono il sistemanervoso simpatico. Per il motivo suddetto possiamo attribui-re anche alle gonadi un'influenza sullo sviluppo di questa Vir-t. Sappiamo come gli organi riproduttori e il cervello sonoevolutivamente collegati, dal momento che fu proprio la loro"separazione" a consentire all'essere in formazione di costru-ire il cervello, divenendo ci che consideriamo come "essereumano".La corteccia delle surrenali contiene pi quantit di fosforo,

    come quella che si trova nel sistema nervoso cerebro-spinale, di qualsiasi altra ghiandola o tessuto non nervoso.Giove aiuta l'uomo a superare la tristezza e la cristallizzazio-ne che attanagliano il corpo denso e la mente dialettica natanel Mondo Fisico, per mezzo dell'ottimismo e gioia di viveree dell'espansione energetica, fino a formare, in futuro, incorrispondenza delle ghiandole surrenali il risveglio del cen-

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    tro radicale sulla croce del corpo vitale. necessario coltiva-re con Costanza le sue qualit positive - benevolenza, affet-to, filantropia - per raggiungere questo obiettivo.

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    Giustizia.La regola che regge il mondo fisico ("mors tua, vita mea")porterebbe quest'ultimo alla sua distruzione se non fossecontrobilanciata da un'azione edificatrice: la legge di entro-pia col tempo farebbe decadere qualsiasi forma. I corpi vi-venti smentiscono tale legge, che dev'essere perci contra-stata da una forza opposta. Questa forza edificatrice ciche in occultismo si chiama "etere", e che il canale attra-verso cui la vita cosmica penetra nelle cosiddette "forme vi-

    venti"; il corpo umano fra esse.Anche al livello della societ umana necessario fare inter-venire un principio che non consideri la mera soppressionedel "colpevole" come soluzione ai suoi problemi. In questosenso la cosiddetta Giustizia deve agire su due fronti: quellofisico e quello che considera l'approccio vitale. Tutti i pro-blemi dell'uomo - spesso causati dagli uomini stessi - dipen-dono dalla coscienza centrata solo sul piano fisico. Al giornod'oggi siamo arrivati al punto che necessario superarequesta visione, dalla quale discendono i sistemi usati da chivuole reggere (e controllare) il mondo: le continue crisi e

    boom economici che si alternano paiono essere funzionali aduna lite che "dirige il gioco" e ne trae vantaggio. Gli altriuomini sono succubi alla situazione, perch non ne sono co-scienti. Le risorse limitate finiscono inevitabilmente nellemani di qualcuno, che ha tutto l'interesse a sfruttare a suovantaggio la situazione (e a svantaggio degli altri) con il con-trollo sociale. Come uscirne? Modificando il significato consu-eto di Giustizia legato al piano fisico in un altro in sintoniacon il piano etereo/vitale, che chiameremo Compassione,con la riforma anche culturale che tale modifica richiede.Cos' la Compassione? Il solo "giudizio" consapevole e giu-

    sto, perch ha la capacit di "mettersi nei panni" dell'altro;se non si fa cos ci che definiamo giustizia solo un pregiu-dizio dovuto alla non conoscenza reale di quello che si pre-tende giudicare. Il contrario della Compassione, l'antivirt -o Vizio - corrispondente, perci il Pregiudizio, che ci impe-disce di valutare correttamente. La giustizia in questo modo

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    si trasforma in ingiustizia nelle mani del potente di turno,spinto da interesse o da paura.La Compassione, per, pu essere solo vissuta, ossia prove-nire dall'interiorit dei singoli, e non imposta dall'al-to/esterno. uno sviluppo interiore cui dobbiamo tendere: laVirt da sviluppare, legata al corpo vitale.

    "Ogni sviluppo occulto inizia dal corpo vitale"; questa mas-sima ci indica l'importanza del corpo vitale, quale strumento

    di coscienza per riuscire - come umanit - a superare il pas-so evolutivo che gi ci attende: l'entrata nel piano etereo (ilritorno all'Eden come direbbe la Bibbia). Ma c' un problemain questa acquisizione: sembra che tutto "remi contro"; an-che fra chi propone percorsi di interiorizzazione o di promo-zione individuale, l'argomento viene spesso ignorato o tra-scurato.Il fatto che concepire il piano etereo significa rivoluzionarele idee che l'esistenza materiale ci impone, non cosa facil-mente accettabile o comprensibile, perch in esso non vigepi il tipo di economiache produce scorie ed esige lotta: la

    dimensione della memoria, dove tutto si conserva e tende aripristinare quello che la materia distrugge; il suo motto po-trebbe essere: ripara!, e senza questa attivit il piano fisicosi dissolverebbe, prima di tutto a livello atomico. La leggeche regna invece in quella eterea potremmo definirla dellaMoltiplicazione: la moltiplicazione dei pani e dei pesci de-scritta nel vangelo ne un esempio e una dimostrazione.

    qualcosa che per il mondo comune viene considerato quin-di un "miracolo" che dobbiamo sviluppare. Sappiamo che ilcorpo vitale il corpo della memoria, dove si registra tutto

    ci che accade attorno a noi, che ne siamo consapevoli omeno. L'esercizio connesso con la Virt della Compassione di conseguenza l'esercizio Riparatore. Dovremmo conosceretutti molto bene questo esercizio, che corrisponde al carovecchio esame di coscienza: la sera, appena coricati, si pas-sano in rassegna a ritroso i fatti e le azioni che abbiamocompiuto nella giornata. Dobbiamo "rivivere" queste azioni

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    immedesimandoci nelle persone con le quali siamo venuti acontatto, sforzandoci di "sentire" ci che esse hanno provatocome conseguenza del nostro comportamento; soffrire comechi abbiamo fatto soffrire, gioire come chi abbiamo fatto gio-ire. Questo esercizio anticipa l'esperienza che dovremmo fa-re dopo la morte, e se ben eseguito ne riduce, o addiritturaelimina, la necessit, accelerando enormemente il nostroprocesso evolutivo. Pu apparire difficile sapersi realmentemettere nei panni dell'altro, ma due considerazioni possono

    aiutarci:- la prima riguarda il fatto che l'esercizio va eseguito primadi addormentarci, possibilmente in quello stato che la psico-logia definisce "ipnagogico"; quando cio la coscienza diurnadi veglia sta per lasciare il posto a quella - considerata erro-neamente incoscienza - del sonno. In quei momenti ci tro-viamo per cos dire "a cavallo fra i due mondi", e ci pi fa-cile sottrarci ad un giudizio basato solo sulle dinamiche me-ramente fisiche;- la seconda considerazione concerne la scoperta dei cosid-detti "neuroni specchio", ossia dei neuroni che si attivano

    quando vediamo un'azione compiuta da altri, facendoci inquale modo "vivere" la sua stessa esperienza. chiaro per-ci che siamo tutti dotati naturalmente della possibilit disviluppare la Virt della Compassione, e lo faremmo se nonfossimo sopraffatti dalle pre/occupazioni del mondo fisico.L'uso di questo esercizio inoltre ci fa dare un primo sguardoal mondo spirituale, aprendo una breccia nella nostra co-scienza fra la percezione mediata dai sensi e quella im-mediata, o intuitiva.In Isaia 14 troviamo lastro del giorno, rappresentante Luci-fero, che cade dal cielo, perdendo il suo trono su Babilonia

    (Babel-on= porta del sole). La citt di Babilonia, assisa so-pra sette colline e dominante il mondo, simbolizza lemisferocerebrale sinistro. Essa viene dunque descritta come desti-nata a cadere e a perdere il suo regno, il suo dominiosulluomo.Troviamo poi unaltra luce, che sorger dopo la caduta diBabilonia e regner per sempre in Gerusalemme (Jer-u-

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    salem = terra di pace). Essa discende dal cielo, ha dodiciporte sempre aperte ed dotata di luce propria (perci inte-riore, non riflessa), e rappresenta lemisfero cerebrale de-stro.Babilonia possiamo collegarla, con le sue sette colline o postidi osservazione, ai sette posti di osservazione presenti nelcapo, cio ai sensi: due occhi, due orecchi, due narici e unabocca. In altre parole, alla percezione mediata e alla comu-nicazione.

    Le dodici porte della conoscenza interiore di cui dotata Ge-rusalemme, citt illuminata internamente, possiamo colle-garle ai dodici nervi cranici, che ci viene annunciato sarannosempre aperti e consapevoli. Facolt questa che non pu es-sere esercitata restando nel piano chimico, con la conse-guente necessit di alternanza fra sonno e veglia. L'esercizioRiparatore una spinta all'apertura di questa coscienza chetutti dovremo sviluppare nel futuro e che oggi pu trasfor-mare il pregiudizio nella Virt della Compassione.

    Il vitale connesso col Sole. Il corpo vitale dell'uomo ha ini-

    ziato la sua evoluzione nel periodo del Sole. La ghiandolaendocrina coinvolta nel risveglio della dimensione eterea quindi quella che rappresenta la via d'accesso delle forze so-lari nel corpo umano: la milza. Attraverso l'esercizio Ripara-tore e la Compassione possibile risvegliare il centro solaresulla croce del corpo vitale, sviluppando il contatto coscientecon la dimensione eterea e i suoi abitanti, sia inferiori chesuperiori all'uomo. il primo passo verso la chiaroveggenza.Fra il centro radicale e il centro solare troviamo il centro sa-crale, dove agiscono le gonadi: sottrarre queste ghiandole alcontrollo degli Spiriti Luciferini che agiscono dal piano astrale

    e restituirle all'azione angelica, l'inizio necessario alla risa-lita ciclica dell'energia (come vedremo) e di conseguenza alrisveglio spirituale.

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    Lo sviluppo della Virt della Compassione apre la via, comeabbiamo visto, ad un contatto con i piani spirituali. L'ulterio-re sviluppo, per, dipende dal temperamento dell'individuo.Luomo ha due vie per avanzare lungo questo progresso. Inogni uomo albergano due anime, per cos dire:a) una anela ad alzarsi e a contemplareil cielo e lopera di-vina; sente il bisogno di regole ed autorit (Maestri) da se-guire fedelmente e che le indichino la via. Invidia chi purinchiudersi in un eremo e condurre una vita di purezza, soli-

    tudine e preghiera, senza dare importanza alla vita fisica.Sente ci che bene e ci che male, e questo tuttoquanto di cui ha bisogno per decidere come agire. Rappre-senta la fase discendente della curva evolutiva, quando nonavendo ancora sviluppato pienamente lautocoscienza, il de-siderio era di tornare alla Fonte da cui si proveniva, per pro-vare ancora lannullamento di se stessi nella sua onniscien-za. Essa guarda quindi allalba della sua nascita, allOriente,ed rappresentata biblicamente da Abele e da suo fratelloSet. Essa spinta dalla FEDE.b) laltra si affanna, con spirito di iniziativa, a lavorareper

    migliorare la vita terrena. insofferente a qualsiasi imposi-zione esterna, e pretende di scegliere da sola la via da se-guire e le decisioni da prendere. Detesta qualsiasi atteggia-mento pio, che giudica esteriore se non ipocrita, non essen-do in grado di comprenderlo. Lunica cosa di cui si fida ilproprio ragionamento, e tutto ci che non spiegabile scien-tificamente o logicamente per lei solo superstizione. Rap-presenta la difficile fase di risalita della curva evolutiva, dovegrazie allesperienza fisica luomo ha conquistato lauto-coscienza. Essa guarda avanti, verso il futuro, allOccidente,ed rappresentata biblicamente da Caino, figlio di Eva e Lu-

    cifero, e perci semidivino e creatore. Essa spinta dallaRAGIONE.

    A seguito dello sviluppo della Virt della Compassione, le duestrade ci si presentano davanti; e una scelta. O si risveglia iltrasporto del cuore, per cui ci sentiamo di correre in aiuto dichi soffre e del cui dolore abbiamo partecipato nel corso

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    dell'esercizio Riparatore, senza altre considerazioni; oppurequello stesso dolore ci induce a pianificare riforme, metodi,sistemi e stili di vita affinch esso non abbia pi a ripetersi,trascurando forse il singolo caso. Sono due vie, che abbiamola tendenza personale a mettere in una gerarchia di valori,dando la preminenza e la maggiore importanza ad una ri-spetto all'altra, a seconda del nostro temperamento; in real-t, non esiste questa scala di valori: entrambe sono neces-sarie al nostro sviluppo, anche se dobbiamo percorrerle una

    alla volta. Sono LA VIA DEL CUORE e LA VIA DELLA MENTE,e ognuna far sviluppare una particolare Virt.Nella presentazione abbiamo detto che le Virt alimentanol'anima; ne deduciamo che una volta sviluppate esse si por-tano da una vita all'altra, seppure manifestandosi con moda-lit adatte alle nuove esperienze che ciascuna rinascita ri-chiede. In genere perci si alternano vite di contemplazionee vite di azione, sviluppando le rispettive Virt vita dopo vi-ta. Col tempo esse si integreranno, fino a formare un equili-brio che ci permetter di fare il passo successivo; la loro co-noscenza approfondita pu perci aiutarci ad anticipare que-

    sto equilibrio che ha un valore iniziatico.

    Temperanza.Seguendo la via del cuore, troviamo la Virt della Temperan-za. Che cosa significhi questa parola, al giorno d'oggi non cos facile comprendere; per temperanza dobbiamo intende-re l'uso equilibrato e moderato dei piaceri fisici e psichici,che dobbiamo essere noi a controllare anzich venirne sog-giogati. La mettiamo perci in relazione con il corpo emozio-nale.L'uomo d'oggi ha del tutto perduto di vista l'obiettivo evolu-

    tivo di tornare all'Eden, per cui non considera cos importan-te "temperare" le sue pulsioni emotive, se non nei limiti disalvaguardare la salute fisica.Per questo motivo noi traduciamo la parola "Temperanza"con Purezza. Purezza o Temperanza non essere preda ditutti gli stimoli del corpo emozionale: lussuria, gola, pigrizia,rabbia, ecc., ma in modo "naturale", cio non reprimendo,

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    perch ci significherebbe far prevalere un pensiero su undesiderio: non funzionerebbe e causerebbe solo danni.Dev'essere l'Aspirazione pi forte del desiderio: allora sare-mo in grado di sostituire un fuoco con un altro fuoco. pernecessario affrontare correttamente la questione: che cosadobbiamo intendere per purezza? Se la intendiamo sempli-cemente come "astinenza" non le diamo il giusto valore, erischiamo di trasformare quella che dovrebbe essere una Vir-t in un problema psichico. Soprattutto non dobbiamo farlo

    con la finalit di ottenere qualcosa in cambio, come un sacri-ficio che merita una ricompensa: non funziona cos. Quelloche facciamo vale solo se la motivazione che sia giusto pernoi.Abbiamo detto che la ricerca delle Virt Cardinali sono sottoil segno dell'Aspirazione: sono cio qualcosa alla quale si a-spira, che non ancora raggiunto ma che rappresenta untraguardo da raggiungere. Pretendere (da noi stessi o da al-tri) di raggiungerlo "per forza" ci allontana dall'obiettivo an-zich avvicinarvici, se non lo facciamo spinti dal fuoco inte-riore di cui abbiamo detto. sempre bene tuttavia ricordare

    che le cadute su questo percorso non sono da consideraredei fallimenti, piuttosto delle tappe dalle quali ripartire grazieanche all'esperienza fatta (ricordiamoci delle tre cadute diGes sulla salita verso il Golgotha).Se poi consideriamo la Purezza come una qualit semplice-mente fisiologica, facciamo lo stesso errore in cui spesso siincorre nei confronti della verginit: non tanto l'azione ins ad essere determinante, ma l'intenzione con cui viene ef-fettuata. La stessa azione pu essere fatta per appagamentopersonale ed egoistico, oppure per donazione e altruismo. Vi anche una Purezza fisica e una Purezza di pensiero, atteg-

    giamento e condizione interiore: ed questa quella che con-ta; come dice San Paolo: "Tutto puro per i puri" ("omniamunda mundis"), e d'altro canto, per chi impuro tutto impuro.

    La legge che regge il mondo emozionale la Legge di Attra-zione, che potremo anche definire come legge dell'amore.

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    Loggettivit nella quale viviamo dovuta alla relazione frale due polarit: tutto ci che c duale, ha due poli opposti,e questa la caratteristica prima per esistere, o meglio, dalpunto di vista occulto, per manifestarsi. Tutto, dunque, al li-vello della manifestazione, duale, non assoluto, ma rela-tivo allunit assoluta, e tende perci, per arrivare (o torna-re) alla perfezione, a completarsi: forse proprio questo lostimolo-base che spinge tutto quanto evolve a vivere, a esi-stere; a superare linsoddisfazione della divisione, della rela-

    tivit, e a tendere allunit perduta. Forse proprio questolarchetipo dellAmore: la tendenza ad unire gli opposti, perottenere lunione. Dal livello pi basso e incosciente, di tiposub-atomico, a quello di tipo sessuale, fino al pi elevato espirituale. Il motto della Virt della Purezza potrebbe quindiessere: reintegra!

    La spinta del desiderio esiste nell'interiorit di ciascuno, e ri-chiede di essere esaudita, solo che quasi sempre viene travi-sata, e anzich cercare di esaudirla attraverso la Purezza ciindirizziamo verso l'opposto. Cos facendo per non ne taci-

    tiamo la spinta, come pensavamo, ma al contrario essa si fasentire sempre pi forte, e se perseveriamo nella rispostasbagliata, non sospettando che la Purezza la vera risposta,rischiamo di svilupparne l'Antivirt, o Vizio corrispondente:la Cupidigia.

    La Virt della Purezza ha come scopo superare le conse-guenze della istigazione luciferina, dovuta alla coalizione frale parti inferiori del corpo emozionale e della mente. L'eser-cizio in grado di essere d'aiuto perci la meditazione, per-ch consente di scollegare il sistema nervoso volontario -

    dove ha sede il corpo emozionale - tramite il rilassamento, edi tacitare il pensiero dialettico tramite l'attenzione posta alrespiro, legato al sistema nervoso autonomo. Attraverso lameditazione si attiva - tramite la visualizzazione - quella po-larit femminina caratteristica dello Spirito, l'Immaginazione,che prepara gi il percorso per un piano superiore, che esa-mineremo quando considereremo le Virt Teologali.

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    La ghiandola connessa con lo sviluppo di questa Virt latimo (governata da Venere). Tramite l'esercizio della medi-tazione possiamo trasferire le energie passionali marziane inquelle amorevoli di Venere, e la ghiandola timo, col tempo,risveglier il centro cardiaco sulla croce del corpo vitale.Questa acquisizione aprir la chiaroveggenza al piano Astralee ai suoi abitanti.

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    cordiamo la frase con la quale abbiamo iniziato: siamo nelmondo per arricchire l'anima attraverso l'esperienza, e le pa-role di Socrate che ora possiamo forse comprendere meglio:"le virt diventano conoscenza".

    Il Discernimento mette in moto uno strumento mentale che sicura guida nell'indagine di tutti i piani: la logica, leggeche vige in tutto l'Universo e che d senso alla nostra ricer-ca. Se non vi fosse logica qualsiasi ricerca, scoperta o inda-

    gine, non porterebbe mai ad alcun risultato certo. Ma ilmondo logico, ed per questo che la scienza pu progredi-re nelle sue indagini, le quali nella loro punta pi avanzatastanno cercando la "formula unificatrice" che riesca a scopri-re la legge che contenga tutte le altre formule finora note eche, allo stato dei lavori, sono spesso contraddittorie o nonintegrate fra loro.Non dovrebbe sfuggire per ai ricercatori che concepire co-me necessaria questa formula significa in pratica ammettereche tutto abbia un'unica origine e che il "caso" non possaavere cittadinanza in un Universo nel quale sia essa a regna-

    re.Saper decidere cela in s una conoscenza che ha come fon-damento la logica, dove una scelta non sia uguale a qualsiasialtra, ma che risponda ad un ragionamento ben preciso cheesclude per definizione l'affidamento al caso.

    Il caso appartiene piuttosto all'Antivirt - o Vizio - che si op-pone al Discernimento, ossia l'Avventatezza, proprio di chinon si prende il tempo per valutare, soppesare e decidere,ma agisce spinto non gi da una decisione interiore, ma daimpulsi casuali e indefiniti. l'altra possibilit negativa ac-

    canto all'essere tiepido: entrambe allontanano dallo sviluppodella Virt del Discernimento.

    Non tuttavia sempre facile usare correttamente il nostroDiscernimento, e la mente talvolta pu vacillare nella deci-sione da prendere. Davanti ad una decisione da prendere(sempre ricordando che anche non prendere una decisione

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    equivale, dal punto di vista occulto, a "prendere la decisionedi non prenderla", cosa che produce cio sempre i suoi effet-ti karmici), dovremmo avere a disposizione tutte le variabilipossibili per permetterci di fare la scelta giusta; e non sem-pre possibile. Per questo consigliato l'esercizio mentaleRivelatore o di concentrazione. Concentrazione significa e-scludere dal pensiero qualsiasi argomento o soggetto estra-neo a quello su cui abbiamo deciso di concentrarci, cosatutt'altro che agevole, nella quale la matematica pu giocare

    un ruolo utile. Con la concentrazione si impara ad attivarel'altra polarit caratteristica dello Spirito: la Volont, aspettomascolino appartenente alla sfera mentale. La volont ne-cessaria in tutti gli esercizi che stiamo esaminando, ma particolarmente indispensabile per l'esercizio di concentra-zione.L'uomo moderno occidentale, d'altra parte, molto difficilmen-te pu riuscire ad eseguire la meditazione in modo fruttuoso,se prima non mette sotto controllo il suo pensiero; per que-sto la concentrazione viene dalle Scuole Occidentali consi-gliata come esercizio propedeutico alla meditazione.

    Il risveglio del centro laringeosulla croce del corpo vitale prodotta dallo sviluppo spirituale della tiroide, posta sotto ilgoverno di Mercurio, pianeta del pensiero concreto. Lo svi-luppo di questa ghiandola produrr la facolt di vedere nelPiano Mentale, regione degli archetipi, cio di quelle forzeche sorreggono tutte le forme fisiche, eteree ed emozionali.Detto sviluppo spirituale porter alla nascita di un nuovo or-gano etereo, dalla forma di un fiore in corrispondenza dellagola, capace di agire sulle forze archetipe in modo da darevoce alla "Parola Creatrice".

    In entrambe le vie: la Via del Cuore e la Via della Mente, l'a-spirante trova un ostacolo allo sviluppo della corrispondenteVirt. Prima di poter sviluppare le caratteristiche spirituali diVenere (Via del Cuore) e di Mercurio (Via della Mente), eglitrover la strada presidiata da due Ostacolatori, che hannol'interesse a bloccare la sua ascesa.

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    - Gli ostacolatori della via del cuore sono gli Spiriti Luciferini,che agendo attraverso Marte istigano la natura emozionaledell'uomo, rendendolo focoso e privo di controllo. Essi sonodei ritardatari dell'onda di vita degli Angeli, che in questomodo impediscono l'uso corretto della forza creatrice, neltentativo di bloccare il ritorno all'Eden e alla dimensione ete-rea, figurativamente descritto come l'accesso all'Albero dellaVita nella Bibbia, perch ci vanificherebbe il controllo chehanno sulle emozioni umane.

    - Gli ostacolatori della via della mente sono chiamati da SanPaolo Spiriti delle Tenebre, ritardatari dei Principati, che ilCristianesimo popolare chiama Satana, che agiscono attra-verso il raggelante Saturno nel tentativo di negare alla co-scienza umana l'accesso ai piani pi sottili rispetto a quellochimico-fisico. Il materialismo, il nichilismo e la mente dia-lettica sono un prodotto della loro azione bloccante sullamente umana, che tende ad escludere la crescita della ra-zionalit a favore dell'intuizione.Bisogna "fare i conti" con queste influenze, trasmutando leenergie negative di Marte e Saturno in quelle positive: ri-

    spettivamente dinamicit e ordine (fra le altre), prima di po-ter proseguire nello sviluppo spirituale della personalit.L'uso di queste facolt spirituali di Immaginazione e Volont decisivo per questa acquisizione.

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    III. IL TRIANGOLO DELL'INDIVIDUALIT SPIRITUALE:LE VIRT TEOLOGALI

    ossiamo riassumere nel seguente modo quanto abbia-mo visto esaminando il triangolo della personalit e del-le quattro Virt Cardinali:- Costanza (corpo fisico): non ha una propriet e una

    applicazione in s se presa da sola, ma in quanto applicataalle altre. necessaria allo sviluppo delle altre.- Compassione (corpo vitale): un'azione rivolta agli altri,che d importanza alla relazione, e che si traduce in SERVI-ZIO.

    Le altre due invece sottendono un'azione, un lavoro in sestessi:- Purezza (corpo emozionale): affinamento dell'influsso diVenere; attivit propedeutiche al suo sviluppo sono l'Arte ela DEVOZIONE.- Discernimento (mente): affinamento dell'influsso di Mercu-rio; attivit propedeutica al suo sviluppo lo STUDIO di ma-terie spiritualmente elevate.

    Visualizziamo ora il triangolo della personalit, e vediamolocome se fosse appoggiato sopra un'asse orizzontale che,

    passando per il suo centro, fungesse da fulcro; la Virt della Compassione posta proprio nel mezzo, e lo mantienein equilibrio. La Compassione (il Servizio) la molla e il so-stegno, l'agente motore di un rovesciamentodi prospettivache si pu instaurare quando le altre Virt dellaPurezza edelDiscernimento hanno acquisito nella nostra personali-

    P

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    t abbastanza "peso" da spingere il triangolo in avanti, fa-cendolo ruotare sull'asse della Compassione.In questo modo il nostro triangolo della Personalit si tra-sforma nel triangolo dell'Individualit con la punta verso l'al-to, dove la Virt Cardinale diviene la Virt Teologale ,e la Virt Cardinalediviene la Virt Teologale.Abbiamo a questo punto gli elementi per iniziare ad esami-nare anche le Virt Teologali.

    la Speranza.Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ci che saremonon stato ancora rivelato. Sappiamo per che quando eglisi sar manifestato, noi saremo simili a lui, perch lo vedre-mo cos come egli .Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, comeegli puro.(1 Giovanni: 2,3)

    I due angoli della base del triangolo dello Spirito che stiamoesaminando, si trovano "dietro" agli angoli del triangolo della

    Personalit dove avevamo posto le Virt della Purezza e delDiscernimento. Possiamo dire che stato il "peso" di questedue Virt a fare rovesciare il triangolo, scoprendo le nuoveVirt Teologali ad esse collegate. Infatti, mentre la Purezzala poniamo sotto il governo di Venere, quella ad essa supe-riore, dove noi collochiamo la Speranza, governata dal pia-neta che l'ottava superiore di Venere, ossia Urano.Urano connesso con il PIANO DELLO SPIRITO DELLA SAG-GEZZA, che la sede del Cristo. In Lui infatti "poniamo lanostra speranza", in attesa del Suo Secondo Avvento.La Virt della Speranza parla effettivamente di un tempo fu-

    turo, di una realizzazione che si attende; noi per non dob-biamo proiettarla all'esterno, ma attenderla come una realiz-zazione interiore: lo sviluppo del Cristo interiore.

    Per coltivare la Virt della Speranza necessario accettare dinon essere completi, che c' qualcosa che mancaadesso. Ma anche necessario, contemporaneamente, credere che que-

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    sto qualcosa si avveri, che quello che manca assente nellanostra consapevolezza, ma che gi ha dentro di noi il suoseme, altrimenti cadremmo nel famoso detto "chi vive spe-rando ". In altre parole necessario l'Ottimismo, ed i-nevitabile se ci riferiamo al passo di Giovanni suddetto dovedice che "saremo simili a Lui".

    Chi coltiva la Speranza e l'Ottimismo lavora in sintonia con lalegge della Finalit evolutiva: il suo motto che "tutto quan-

    to esiste ha uno scopo", che il caso non esiste e che vivendoin questo modo ne accelera il risultato finale, che sempreAmore.Si parla spesso a sproposito del cosiddetto "pessimismo dellaragione", anche se con altrettanta ragione si potrebbe alloraparlare dell'"ottimismo della ragione", perch non si capiscecome mai il pessimismo debba essere pi ragionevoledell'ottimismo. In realt, il pessimismo trova cittadinanzanell'uomo d'oggi per il semplice motivo che questi non ha unpanorama temporale sufficientemente vasto davanti agli oc-chi della sua mente, che non si spinge pi in l della durata

    di una sola vita sulla terra, perdendo fatalmente la possibilitdi dare un senso e una finalit agli eventi che la caratteriz-zano.Come risultato anzich la vivificante Virt della Speranza edell'Ottimismo sviluppa la sua Antivirt, ossia la Disperazio-ne. Per le Virt Teologali, al posto di esercizio prenderemo inconsiderazione atteggiamenti, stili di vita, da tenere costan-temente davanti alla nostra attenzione, possibilmente in ogniistante della vita quotidiana.L'atteggiamento utile che potremmo tenere in questo caso quello di esercitarci in ogni occasione ad usare il PENSIERO

    POSITIVO anche nelle nostre relazioni con gli altri; il pessi-mismo con cui in genere essi mascherano la propria insicu-rezza pu inizialmente produrre del sarcasmo, ma nel fondodel loro cuore una piccola fiammella di speranza pu sempreessere tenuta accesa, e magari col tempo donare maggiorecalore.

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    La speranza di rivedere i nostri cari che hanno lasciato il cor-po fisico, e il desiderio di questi di consolarci rassicurandocisulle loro condizioni, sono forze tanto potenti che agiscononei due piani e che tendono ad assottigliare il muro che lisepara. Il pessimismo che nutre il nichilismo al giorno d'oggisembra pretendere di annullare anche questa speranza, conun danno incalcolabile allo sviluppo spirituale dell'umanit.

    La Purezza di vita porta col tempo a guardare con occhi di-

    versi e pi distaccati alla bellezza dell'uomo e della natura,della quale ci si sente partecipi e producendo di conseguenzauna visione ottimistica della vita. Dopo la pubert, ogni esse-re umano produce dentro di s un seme sacro, formato disostanza creatrice divina del proprio cervello, durante il ciclomensile della Luna di ventotto giorni. Questa creazione vienecompletata ogni mese, nel momento in cui la Luna entra nelsegno zodiacale che il Sole occupava al momento della na-scita di ogni persona. Lo chiamiamo seme Lunare. Al tempodella Luna Piena questo seme raggiunge le gonadi; qui vienedi solito dissipato, ma se laspirante conduce una vita di pu-

    rezza sfuggendo alla presa che i Luciferini hanno su questaghiandola, esso viene conservato e riprende a salire versolipofisi, che sar raggiunta al tempo della Luna Nuova.

    La ghiandola ipofisi sotto la reggenza di Urano, pianetaCristico che nella sua pi elevata influenza spirituale sugge-risce l'Amore incondizionato e universale, superiore a qualsi-asi legame terreno come quello di razza, di genere o di fa-miglia. L'ipofisi la sede dello Spirito della Saggezzanell'uomo nel suo corpo fisico; il risveglio del centro fronta-le e il polo femminino del suo essere che si esprime come

    Immaginazione spirituale.

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    la Fede."In verit vi dico: se avrete fede pari a un granellino di se-napa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a l, edesso si sposter, e niente vi sar impossibile" (Matteo17:20).

    Questa frase di Ges indica quale potere possa raggiungerel'uomo col suo pensiero. Ma non il pensiero che siamo solitiusare tutti i giorni; questo limitato dalla visione materiali-

    stica che lo rende scettico; cio tutto il contrario di chi haFede.La vera Fede invece appartiene a colui che, dopo aver dettoal monte di spostarsi, non ha alcun bisogno di voltarsi a veri-ficare se esso si sia veramente spostato. Qualora lo facesse,dimostrerebbe che la sua Fede vacillava (e troverebbe diconseguenza il monte ancora nello stesso posto di prima!).Se leggiamo nel Vangelo di Giovanni l'episodio della cosid-detta resurrezione di Lazzaro, troviamo che Ges ringrazi ilPadreprimadi fare il "miracolo", dicendo: "Padre, ti ringra-zio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascol-

    to, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perchcredano che tu mi hai mandato". Egli era certo che il Padre l'a-vrebbe esaudito: questa la vera Fede, e chi ha questa fede sempre mandato dal Padre per testimoniarlo agli altri.

    Possiamo ripetere quanto gi detto per la Speranza: i dueangoli della base del triangolo dello Spirito che stiamo esa-minando, si trovano "dietro" agli angoli del triangolo dellaPersonalit dove avevamo posto le Virt della Purezza e delDiscernimento. Possiamo dire che stato il "peso" di questedue Virt a fare rovesciare il triangolo, scoprendo le nuove

    Virt Teologali ad esse collegate. Infatti, mentre il Discerni-mento la poniamo sotto il governo di Mercurio, quella ad es-sa superiore, dove noi collochiamo la Fede, governata dalpianeta che l'ottava superiore di Mercurio, ossia Nettuno,connesso con lo SPIRITO DELLA VOLONT, sede del Padre.Prima di riuscire ad accedere a queste Virt superiori, uncerto lavoro deve essere fatto interiormente dall'aspirante,

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    che deve portarlo a costruire sufficiente equilibrio fra le duepolarit - mascolina e femminina -; pertanto ora la distinzio-ne dei due poli creatori non pi cos marcata, e sia nellaFede che nella Speranza, potremo rintracciare influenze pro-venienti da entrambi.

    Risulter chiaro quanto diversa sia la concezione che diamoalla parola "Fede" rispetto al significato con cui viene comu-nemente intesa.

    La parola Fede fa venire alla mente la legge della Provviden-za divina: si tratta di una legge ben precisa, che discendedal fatto che lo scopo per cui siamo incarnati risiede nellosviluppo dell'anima attraverso l'esperienza. Pertanto, se noicollaboriamo con questo scopo le leggi spirituali sono al no-stro fianco, mentre se ci opponiamo ad esse si vedono co-strette in qualche modo a correggerci. Per quanto non sia lamotivazione di chi agisce con spirito di Fede, in realt con-vienesvilupparla nella nostra vita.La figura che questa legge suggerisce immediatamente quella di Madre Teresa, la quale pur non possedendo nulla

    riuscita ad aiutare, sfamare e curare migliaia di persone inun luogo, come Calcutta, che non pu certo dirsi facile al re-perimento di risorse. Sembra un agire che richiede dell'eroi-smo, ma richiede anche la conoscenza di quanto le leggi del-la natura impongono. Questo non significa che l'azione diqueste leggi ci appaia sempre benevola o di facile accetta-zione: Fede vuol dire anche accettazione nella consapevolez-za che la valutazione corretta degli eventi della vita pu es-sere fatta unicamente con una prospettiva evolutiva.Le seguenti parole del Cristo ci possono consolare in questimomenti:

    Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbia-te fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono moltiposti. Se no, ve lavrei detto. Io vado a prepararvi un posto;quando sar andato e vi avr preparato un posto, ritorner evi prender con me, perch siate anche voi dove sono Io.(Giovanni 14:1-3)

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    Per questo noi affiancheremo alla parola "Fede" il termineComprensione; che cos' la vera Comprensione? la capa-cit di integrare la conoscenza - che di per s pu essere siabuona che cattiva - con l'amore. Il massimo che si pu ri-chiedere nella formazione virtuosa di un uomo.

    Si dice che la Fede " un dono"; e chi non possiede questodono, chiediamo noi? A loro, che poi sono i pi caratteristicidella nostra cultura, vengono dati questi insegnamenti. Il

    fatto di puntare esclusivamente sulla Fede intesa come chi lapresenta in quel modo, proietta l'uomo fuori di s, nell'og-getto della fede, dove egli non pu trovare Dio, che rag-giungibile solo da dentro, ma nient'altro che un idolo. cosche si prepara il campo per la sua Antivirt: lo Scetticismo.Non si potr mai convertire lo scettico a parole, con argo-mentazioni (che sono il suo forte); la sola pratica la COE-RENZA: vivere noi per primi la vera Fede. In questo modoMadre Teresa ha convertito molte persone senza pronunciareuna sola parola, ma con l'azione.Non dobbiamo tuttavia scambiare la Fede con la credulone-

    ria: anche in questo campo va usato il Discernimento, facen-do giudicare per non dalla mente dialettica - che si perdenell'analisi senza fine - ma nell'intuizione spirituale che agi-sce spregiudicatamente, ossia priva di pregiudizi.

    Proprio una mente aperta e spregiudicata permette di com-prendere come "Fede" significhi non opporsi, ma collaborarecon le leggi naturali, le stesse leggi che reggono l'uomo e lavita in generale. Avere Fede che alla fine "tutto concorre peril bene", frase che possiamo prendere per il motto relativo aquesta Virt.

    Si pu arrivare cos fino a sentirsi integrati con sfere di vitasempre pi grandi: col Sistema Solare, che si scoprir riflet-tersi fino al nostro corpo fisico. Ogni essere umano formauna vera e propria fonte di luce interiore, il seme Solare,nella ghiandola epifisi, quale retaggio della sua origine divi-na. Questo seme dormiente nella maggior parte delle per-

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    sone, e da quando lumanit fu scissa in maschi e femminela rigenerazione rimane in attesa muta.Se un aspirante inizia il suo percorso di santit, ad un certomomento il seme Solare si risveglia e ogni anno, subito dopoil solstizio destate, esso inizia un ciclo allinterno del corpo,analogo a quello che seguono Sole e Luna nel sistema sola-re. La prima tappa di questo ciclo vede il seme Solare rag-giungere, allequinozio dautunno, il centro cardiaco (laghiandola timo), e la seconda tappa, al solstizio dinverno, il

    centro solare (la milza). Il ciclo prosegue quindi conlequinozio di primavera, che vede il seme Solare tornare alcentro cardiaco, per ricongiungersi finalmente, di nuovo alsolstizio destate, nellepifisi.L'azione spirituale dell'epifisi e del centro coronaleprodurrlo sviluppo della Virt della Comprensione nell'uomo. L'epifisi retta da Nettuno, che rappresenta il Padre. La spiritualitgovernata da Nettuno lo innalzer al di sopra dello stato u-mano e lo render divino sviluppando il polo mascolino delloSpirito, che la Volont Spirituale.

    Ricordiamo tuttavia che il

    piano dello Spirito dellaVolont pi elevato diquello dello Spirito dellaSaggezza: perci necessariaun'azione che attivi prima laghiandola ipofisi, e quindiagisca sull'epifisi. In questocompito il Cristo ha inaugu-rato una via che deve esserericalcata interiormente dal-l'essere umano, sviluppando

    l'intuizione (Spirito dellaSaggezza).

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    la Carit."Dio Amore; chi vive nell'Amore vive in Dio, e Dio in lui".(I Giov. 4:12)

    Il perfetto equilibrio delle energie creatrici - mascolina efemminina - supera la condizione che abbiamo esaminatonelle due Virt Teologali precedenti: chi sviluppa prevalen-temente il lato del cuore ottiene il suo avanzamento soprat-tutto attraverso la Virt della Speranza, il "Mistico" figlio di

    Set; chi invece sviluppa preferibilmente il lato della testa at-traverso la Comprensione derivato dalla Virt della Fede, l'"Occultista" figlio di Caino. Ad entrambi ad un certo punto richiesta l'instaurazione dell'equilibrio fra queste due grandiforze: la Volont e l'Immaginazione spirituali, perch in casocontrario l'Immaginazione pu deviare verso la sterilit di ri-sultati, e la Volont verso un'applicazione non compassione-vole. a questo punto che una nuova crisi richiede una soluzioneche vada oltre. Ricordiamo che l'avanzamento progrediscegeneralmente grazie alle cosiddette "prove"; che all'interno

    di un'associazione spirituale gli aderenti anzich trovare for-tuna nella vita materiale, o venire sollevati dalle preoccupa-zioni pi o meno quotidiane dalla "organizzazione", si trovinospesso e volentieri di fronte ad ostacoli o difficolt che fino aprima non esistevano, un certificatodella bont del cam-mino intrapreso. Le prove sono le porte da superare per en-trare in un luogo pi vasto, in una dimensione superiore delproprio avanzamento. In altre parole, se ci pensiamo bene,"le prove bisogna meritarsele!". Strumento evolutivo per far-ci avanzare nella "Scuola della Vita" il tempo: esso non ciconsente di tornare indietro, impedendoci cos di annullare le

    esperienze che non ci sono gradite secondo le nostreaspet-tative, basate sulla Personalit.Per poterle concepire e comprendere in questo modo, per, necessario non essere pi in balia degli eventi, ma ricono-scersi come "parte di Dio", "nel Quale viviamo, e abbiamo lanostra esistenza". Bisogna avere superato il disequilibrio in-teriore passando dallo sviluppo del Bello (attraverso la Spe-

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    ranza - Venere) e del Vero (attraverso la Fede - Mercurio),per entrare nel BUONO. Il Buono, il Saggio spirituale, coluiche ha instaurato l'equilibrio interiore fra Immaginazione eVolont, unendo la conoscenza con l'Amore.

    Il termine Amore per pu facilmente essere frainteso, so-prattutto al giorno d'oggi in cui sembra che nulla sfugga aldominio dell'interesse e soddisfazione personale.Se cercassimo di trovare che cosa si pu intendere con que-

    sta parola in tutte le sfumature nelle quali si manifesta, do-vremmo andare all'atto della Creazione dell'Universo, quan-do dallo 0, lAssoluto, nascer la dualit, 1 - 2, che carat-terizza tutto quanto esiste. Loggettivit, della quale abbia-mo unicamente percezione e concezione, dovuta alla rela-zione fra le due polarit: tutto ci che c duale, ha duepoli opposti, e questa la caratteristica prima per esistere, omeglio, dal punto di vista occulto, per manifestarsi. Tutto,dunque, al livello della manifestazione, duale, non asso-luto, ma relativoallunit assoluta, e tende perci, per arri-vare (o tornare) alla perfezione, a completarsi: forse pro-

    prio questo lo stimolo-base che spinge tutto quanto evolve avivere, a esistere; a superare linsoddisfazione della divisio-ne, della relativit, e a tendere allunit perduta. Forse proprio questo larchetipo dellAmore: la tendenza ad uniregli opposti, per ri-ottenere lunione. Dal livello pi basso eincosciente, di tipo sub-atomico, a quello di tipo sessuale, fi-no al pi elevato e spirituale.

    La Legge che sovrintende alla Virt dell'Amore pertanto:"Tutto Uno". Questa legge richiede la comprensione dell'u-nit del Creato, che pu arrivare solo da una visione com-

    plessiva, olistica e sintetica del mondo, opposta a quella chela mente dialettica mediata dai sensi per definizione ci sug-gerisce, ponendo invece l'accento sulla separazione e l'anali-si.L'Antivirt, conseguentemente, che ne deriva quella limita-ta pratica che si chiama Egoismo, il quale non negativo so-lo per motivi etici, ma anche perch tende, alla fine, ad e-

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    scluderci dallo scorrere della Vita e delle Leggi che la reggo-no, esiliandoci sempre pi dall'Eden che deve essere la no-stra meta evolutiva. Si ritiene "uno" nella personalit: l'iocentro dell'universo (e se il centro sono "io", non puoi esser-lo "tu"!).

    Tutto ci che si cerca in nome dell'Egoismo fuggevole e al-la fine ottiene il risultato opposto a quello cui si aspira. In al-tri termini, contraddice se stesso, perch se fossimo davvero

    egoisti dovremmo ricercare ci che ci sa soddisfare, ma lasoddisfazione momentanea che l'Egoismo sa dare l'antica-mera dell'insoddisfazione (perch lo Spirito in fondo a sen-tire e suggerire quella insoddisfazione), spingendoci versouna spirale senza fine dalla quale si pu uscire solo privile-giando non l'Interesse, figlio della dimensione della persona-lit, ma il DOVERE. Di solito questa parola ritenuta antipa-tica, perch richiama alla mente qualcosa di impostoci; inte-sa in senso spirituale invece la via per liberarci, nel sensoche essa dev'essere un moto di coscienza che indica che nondovremo limitarci allosservanzadelle leggi esterne, ma che

    dovremo essere evoluti al punto di diventare noi stessi lalegge,condividendola cio profondamente. Non obbedire so-lo perch abbiamo paura del castigo, ma perch giustoquel comportamento. Avremo allora superato la fase in cuiagiremo unicamente spinti dallinteresse, e saremo entrati inquella che ci fa spontaneamente agireper dovere, o per A-more. A questo punto le nostre aspettative non saranno piquelle della Personalit, ma coincideranno con lo scopo evo-lutivo spirituale.

    A quale tipo di Amore si riferiva il Cristo? Pu essere utile

    usare il Discernimento per riuscire a distinguere fra tre deisuddetti livelli di significato, rifacendoci all'etimologia greca:- Eros, con rifermento all'amore sensuale, egoistico, che ri-guarda essenzialmente il corpo fisico;- Philia, che l'amore fraterno, rivolto a chi ci sta vicino, allafamiglia e agli amici, e perci almeno parzialmente interes-

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    sato. Riguarda in qualche modo l'Anima, quale prodotto delleesperienze della personalit;- Agape, che invece l'amore universale e disinteressato,che contiene in s tutto ci che esiste e che riguarda percil'aspetto spirituale dell'uomo. quest'ultimo che le Scritture traducono con il termina Cari-t, e che la Virt di cui qui stiamo parlando.Un esempio classico dato dalla parabola di Ges detta delBuon Samaritano, il quale cur un perfetto straniero per lui,

    assumendone, non richiesto, gli oneri anche materiali, alcontrario di concittadini del malcapitato e sacerdoti, che nonmossero un dito perch a loro non veniva nulla in cambio.

    Il motto di questa Virt potrebbe essere la frase di ThomasPaine: "Il mondo la mia patria e fare il bene la mia reli-gione", nella quale non possibile trovare neppure un cennodi divisione o esclusivit, ma dove tutto tende all'unit eall'inclusivit.

    Per uno che calca il Sentiero della Santit, e giunge cos al

    culmine di questa settima Virt, al Solstizio dEstateun veroRito Cristico viene celebrato nel suo corpo-tempio purificato,poich proprio allora i dodici germi lunari conservati nel cor-so dellanno si uniscono con il germe solare.Il luogo di questa fusione il TERZO VENTRICOLO CERE-BRALE, che il ponte fra lepifisi e lipofisi. Il terzo ventricolodiventa cos il letto matrimonialenel quale il Santo Bambinoo Cristo Interiore concepito (unione dei germi solare e lu-nare) e nasce. Le due ghiandole sono i puri genitori che par-tecipano allunione alchemica.La colonna vertebrale cessa cos di essere il serpente dell'e-

    silio, con le correnti che "scendono" nella materia, e si tra-sforma nell'ALBERO DELLA VITA, che ci d accesso alla di-mensione eterea, al ritorno all'Eden, dove gi " preparato ilposto" per noi da parte del Cristo Cosmico che ci "ATTENDEFRA LE NUVOLE".

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