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ANNO III - NUMERO 12 - DICEMBRE 2013 NUOVA EDIZIONE - COPIA OMAGGIO Via Roma, 102 /104 / 106 - Morcone (Bn) - Tel/Fax 0824956340 Reperibilità 3358236936 -www.farmaciamurgantina.it Consulenza tricologica - audiometrica - Diete personalizzate Fitoterapia - Cosmesi- Veterinaria - Apparecchi medicali Autoanalisi del sangue sicure e immediate Consegna farmaci a domicilio Giornale a cura dell’associazione “Adotta il tuo Paese” ‘N Sanda Lucia no passo ‘e iallina Abbinare alla rasssegna dei pre- sepi anche l’arte nelle sue varie espressioni, le mostre e gli spetta- coli; individuare una tematica forte e di attualità a far da liaison e da filo conduttore e dare a tutto ciò un taglio prevalentemente cultu- rale, non tralasciando natural- mente il nazional-popolare che tira sempre, riteniamo che sia la for- mula più adatta per far decollare e far crescere una manifestazione come quella di “Presepi al Borgo” giunta alla seconda edizione. “A partire dagli ultimi”; questo è il tema che l’associazione “Adotta il tuo Paese” ha voluto dare que- st’anno alla kermesse natalizia prendendo spunto dall’incontro che si è tenuto alla Domus Ars di Napoli dove il 16 dicembre scorso è stata ricordata la figura di don Gallo, il prete degli emarginati, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Io non mi ar- rendo”. Tra molte testimonianze, letture di qualche pagina del libro e com- menti vari, ci sono state anche ese- cuzioni di alcuni brani de “La Buona Novella” che hanno dato alla manifestazione un valore ag- giunto di particolare suggestione. Abbiamo partecipato da protago- nisti eseguendo due canzoni del- l’opera di F. De André: “L’infanzia di Maria” e “Il sogno di Maria”. A far da padroni di casa il coautore del libro Maurizio Fantoni Min- nella, scrittore, regista e saggista cinematografico, il comboniano padre Alex Zanotelli e tanti artisti tra cui Carlo Faiello e Giovanni Mauriello. Una bella esperienza. Parlavamo di abbinamenti e quindi di “ingredienti” giusti per far de- collare una manifestazione i cui obiettivi, come abbiamo più volte ribadito, sono quelli di dare un po’ di ossigeno e linfa vitale a un cen- tro storico di notevole importanza; di risvegliare le coscienze di tutte quelle persone che hanno creduto e credono ancora nella promozione di un patrimonio inestimabile che quotidianamente abbiamo sotto gli occhi e che non sappiamo valoriz- zare; di sensibilizzare ed educare le giovani generazioni a una cultura dell’accoglienza, della disponibi- lità, della utilizzazione e della frui- zione delle strutture esistenti dentro le mura per sviluppare nuove iniziative. Insomma, promo- zione, valorizzazione e sviluppo. Quest’anno abbiamo reso il per- corso molto più invitante e accatti- vante con nuove luminarie e piccoli accorgimenti di arredo urbano, tanto è che sulla bacheca Facebook di “Adotta il tuo Paese”, istituita la prima volta per l’occasione, sono arrivati numerosi giudizi positivi e lusinghieri con messaggi incorag- gianti di invito a continuare, di sug- gerimenti e di proposte migliorative. Tranne qualche ti- mido tentativo, quest’anno è man- cata, sebbene annunciata, la gastronomia o quanto meno un servizio di somministrazione di be- vande e di alimenti e quant’altro, utile per rendere più piacevole la passeggiata e la visita ai tanti pre- sepi interni ed esterni allestiti lungo il percorso. Per il 3 e 4 gen- naio, in occasione delle giornate del “Presepe Vivente”, ci avevano an- nunciato l’arrivo, sin dal mattino alle ore 10,00, di cinque pullman con turisti che volevano visitare la mostra dei presepi e non solo. Ave- vamo dato la disponibilità ad ac- compagnarli in visita al centro storico, alle chiese e ai luoghi di Padre Pio nel convento dei cappuc- cini. Purtroppo il sisma del 29 di- cembre ha cancellato ogni iniziativa successiva a quella data. Andrà meglio il prossimo anno. Noi di “Adotta il tuo Paese”, siamo positivi e caparbi; il bicchiere lo ve- diamo sempre mezzo pieno e mai mezzo vuoto; nonostante le tante difficoltà, crediamo fortemente in questa manifestazione; abbiamo la necessaria determinazione per pro- seguire e andare avanti, nel convin- cimento di essere sulla strada giusta e di perseguire un nobile obiettivo di interesse collettivo. Certo, abbiamo bisogno di tutto e ancor più di tutti. Non siamo auto- sufficienti né tampoco supponenti. È necessaria la collaborazione del- l’Amministrazione comunale, l’im- prescindibile apporto e supporto delle associazioni presenti sul terri- torio, il coinvolgimento delle con- trade, delle scuole, delle parrocchie, dei privati cittadini e di quanti con- dividono e sono disponibili a por- tare avanti questo progetto. Come diceva, faceva e scriveva don Gallo: “Noi non ci arrendiamo”. Adotta il tuo Paese Seconda edizione di “Presepi al Borgo”: tanti i giudizi positivi e i messaggi incoraggianti; numerosi anche gli inviti a proseguire. Non sono mancati suggerimenti e proposte tese a migliorare la kermesse natalizia “PRESEPI AL BORGO” TRA LUCI E OMBRE Un momento della presentazione di “Presepi al Borgo” alla Domus Ars di Na- poli (foto: B. Parlapiano) Basta un soffio d’aura maligna e l’uomo, le sue tombe e l’estreme sem- bianze e le reliquie della terra e del ciel traveste il tempo”. Si è concluso così il 2013 con questa consi- derazione “ru- bata” ai “Sepolcri” di Foscolo, perché, l’evento sismico che ha colpito al- cune zone del Ma- tese e che ha seminato il panico un po’ ovunque, cre- ando, per fortuna, solo disagi, mi ha fatto pensare, ancora una volta e con ter- rore, a come un fenomeno naturale, quel soffio d’aura maligna, appunto, possa cancellare dalla faccia della terra, in pochi attimi popoli e ter- ritori, cosicché l’uomo, la sua storia e le caratteri- stiche dei luoghi vengano completamente stravolti dallo scorrere del tempo. Considerazione assai amara, se si somma a quelle sugli anni di buio in cui stiamo vivendo. Di buio, sì, senza tema di smentita, in quanto, dopo la scolariz- zazione di massa e il boom economico, guardando indietro, mi pare di cogliere non altro che involu- zione, in tutti gli ambiti. Le sicurezze acquisite nel tempo vacillano e non per effetto del sisma. Nella nostra provincia le attività commerciali sono allo stremo, molti gli esercizi che hanno chiuso i bat- tenti e ancor di più quelli che li chiuderanno nel 2014 e non va meglio per le imprese, grandi o pic- cole che siano. Un gran numero di famiglie è ridi- ventato monoreddito, a causa dei continui licen- ziamenti e, per lo stesso motivo, sono in troppi i nuovi poveri che non hanno alcuna fonte di sostentamento. Le Amministrazioni si ar- rabattano come possono per assicurare i servizi e riuscire a non mollare nella vana speranza di su- perare la crisi e intanto il fe- nomeno dell’emigrazione che, negli anni Settanta sem- brava essere stato definitiva- mente sconfitto, si è ripresentato, anche se in forma e modalità diverse. Oggi infatti, a inseguire il sogno della terra promessa non sono più i braccianti o gli operai che si trasferi- vano in America, in Svizzera, piuttosto che nel nord dell’Europa, con la famigerata valigia di cartone mantenuta stretta da una corda, ma sono giovani lau- reati che qui non hanno più diritto al lavoro e la- sciano affetti e radici per un altrove. Non c’è da stare allegri e io non me la sento di far finta di nulla e dire che va tutto bene. Recriminare non serve a molto, ma individuare i punti deboli e sfruttare al meglio le risorse che il nostro territorio offre, ricucire le spac- cature, laddove sia possibile, aprirsi al dialogo co- struttivo per collaborare o “lavorare insieme”, benché difficilissimo, è il solo augurio che mi sento di fare alla comunità morconese per il 2014 e per gli anni a venire. Luella de Ciampis BUON ANNO! Alcuni degli artistici presepi in mostra lungo il suggestivo percorso di “Presepi al Borgo” (foto: Nardo 2013) Dicembre 2013 n. 12_Il Murgantino 09/01/2014 19:35 Pagina 1

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ANNO III - NUMERO 12 - DICEMBRE 2013 NUOVA EDIZIONE - COPIA OMAGGIO

Via Roma, 102 /104 / 106 - Morcone (Bn) - Tel/Fax 0824956340Reperibilità 3358236936 -www.farmaciamurgantina.it

Consulenza tricologica - audiometrica - Diete personalizzateFitoterapia - Cosmesi- Veterinaria - Apparecchi medicali

Autoanalisi del sangue sicure e immediateConsegna farmaci a domicilio

Giornale a cura dell’associazione“Adotta il tuo Paese”

‘N Sanda Luciano passo ‘e iallina

Abbinare alla rasssegna dei pre-sepi anche l’arte nelle sue varieespressioni, le mostre e gli spetta-coli; individuare una tematica fortee di attualità a far da liaison e dafilo conduttore e dare a tutto ciòun taglio prevalentemente cultu-rale, non tralasciando natural-mente il nazional-popolare che tirasempre, riteniamo che sia la for-mula più adatta per far decollare efar crescere una manifestazionecome quella di “Presepi al Borgo”giunta alla seconda edizione.“A partire dagli ultimi”; questo è iltema che l’associazione “Adotta iltuo Paese” ha voluto dare que-st’anno alla kermesse nataliziaprendendo spunto dall’incontroche si è tenuto alla Domus Ars diNapoli dove il 16 dicembre scorsoè stata ricordata la figura di donGallo, il prete degli emarginati, inoccasione della presentazione delsuo ultimo libro “Io non mi ar-rendo”.Tra molte testimonianze, letture diqualche pagina del libro e com-menti vari, ci sono state anche ese-cuzioni di alcuni brani de “LaBuona Novella” che hanno datoalla manifestazione un valore ag-

giunto di particolare suggestione.Abbiamo partecipato da protago-nisti eseguendo due canzoni del-l’opera di F. De André: “L’infanziadi Maria” e “Il sogno di Maria”. Afar da padroni di casa il coautoredel libro Maurizio Fantoni Min-nella, scrittore, regista e saggistacinematografico, il combonianopadre Alex Zanotelli e tanti artistitra cui Carlo Faiello e GiovanniMauriello. Una bella esperienza.Parlavamo di abbinamenti e quindidi “ingredienti” giusti per far de-collare una manifestazione i cui

obiettivi, come abbiamo più volteribadito, sono quelli di dare un po’di ossigeno e linfa vitale a un cen-tro storico di notevole importanza;di risvegliare le coscienze di tuttequelle persone che hanno credutoe credono ancora nella promozionedi un patrimonio inestimabile chequotidianamente abbiamo sotto gliocchi e che non sappiamo valoriz-zare; di sensibilizzare ed educarele giovani generazioni a una culturadell’accoglienza, della disponibi-lità, della utilizzazione e della frui-zione delle strutture esistenti

dentro le mura per svilupparenuove iniziative. Insomma, promo-zione, valorizzazione e sviluppo.Quest’anno abbiamo reso il per-corso molto più invitante e accatti-vante con nuove luminarie e piccoliaccorgimenti di arredo urbano,tanto è che sulla bacheca Facebookdi “Adotta il tuo Paese”, istituita laprima volta per l’occasione, sonoarrivati numerosi giudizi positivi elusinghieri con messaggi incorag-gianti di invito a continuare, di sug-gerimenti e di propostemigliorative. Tranne qualche ti-mido tentativo, quest’anno è man-cata, sebbene annunciata, lagastronomia o quanto meno unservizio di somministrazione di be-vande e di alimenti e quant’altro,utile per rendere più piacevole lapasseggiata e la visita ai tanti pre-sepi interni ed esterni allestitilungo il percorso. Per il 3 e 4 gen-naio, in occasione delle giornate del“Presepe Vivente”, ci avevano an-nunciato l’arrivo, sin dal mattinoalle ore 10,00, di cinque pullmancon turisti che volevano visitare lamostra dei presepi e non solo. Ave-vamo dato la disponibilità ad ac-compagnarli in visita al centro

storico, alle chiese e ai luoghi diPadre Pio nel convento dei cappuc-cini. Purtroppo il sisma del 29 di-cembre ha cancellato ogniiniziativa successiva a quella data.Andrà meglio il prossimo anno.Noi di “Adotta il tuo Paese”, siamopositivi e caparbi; il bicchiere lo ve-diamo sempre mezzo pieno e maimezzo vuoto; nonostante le tantedifficoltà, crediamo fortemente inquesta manifestazione; abbiamo lanecessaria determinazione per pro-seguire e andare avanti, nel convin-cimento di essere sulla stradagiusta e di perseguire un nobileobiettivo di interesse collettivo. Certo, abbiamo bisogno di tutto eancor più di tutti. Non siamo auto-sufficienti né tampoco supponenti.È necessaria la collaborazione del-l’Amministrazione comunale, l’im-prescindibile apporto e supportodelle associazioni presenti sul terri-torio, il coinvolgimento delle con-trade, delle scuole, delle parrocchie,dei privati cittadini e di quanti con-dividono e sono disponibili a por-tare avanti questo progetto.Come diceva, faceva e scriveva donGallo: “Noi non ci arrendiamo”.

Adotta il tuo Paese

Seconda edizione di “Presepi al Borgo”: tanti i giudizi positivi e i messaggi incoraggianti; numerosi anchegli inviti a proseguire. Non sono mancati suggerimenti e proposte tese a migliorare la kermesse natalizia

“PRESEPI AL BORGO” TRA LUCI E OMBRE

Un momento della presentazione di “Presepi al Borgo” alla Domus Ars di Na-poli (foto: B. Parlapiano)

“Basta un soffio d’auramaligna e l’uomo, le suetombe e l’estreme sem-bianze e le reliquie dellaterra e del cieltraveste iltempo”.Si è conclusocosì il 2013 conquesta consi-derazione “ru-bata” ai“Sepolcri” diFoscolo, perché,l’evento sismicoche ha colpito al-cune zone del Ma-tese e che haseminato il panicoun po’ ovunque, cre-ando, per fortuna,solo disagi, mi ha fattopensare, ancora una volta e con ter-rore, a come un fenomeno naturale, quelsoffio d’aura maligna, appunto, possa cancellaredalla faccia della terra, in pochi attimi popoli e ter-ritori, cosicché l’uomo, la sua storia e le caratteri-stiche dei luoghi vengano completamente stravoltidallo scorrere del tempo.Considerazione assai amara, se si somma a quellesugli anni di buio in cui stiamo vivendo. Di buio, sì,senza tema di smentita, in quanto, dopo la scolariz-zazione di massa e il boom economico, guardandoindietro, mi pare di cogliere non altro che involu-zione, in tutti gli ambiti. Le sicurezze acquisite neltempo vacillano e non per effetto del sisma.Nella nostra provincia le attività commerciali sonoallo stremo, molti gli esercizi che hanno chiuso i bat-tenti e ancor di più quelli che li chiuderanno nel 2014

e non va meglio per leimprese, grandi o pic-cole che siano. Un grannumero di famiglie è ridi-ventato monoreddito, acausa dei continui licen-ziamenti e, per lo stessomotivo, sono in troppi inuovi poveri che nonhanno alcuna fonte disostentamento.Le Amministrazioni si ar-rabattano come possonoper assicurare i servizi eriuscire a non mollarenella vana speranza di su-perare la crisi e intanto il fe-nomeno dell’emigrazioneche, negli anni Settanta sem-brava essere stato definitiva-

mente sconfitto, si è ripresentato,anche se in forma e modalità diverse. Oggi

infatti, a inseguire il sogno della terra promessanon sono più i braccianti o gli operai che si trasferi-vano in America, in Svizzera, piuttosto che nel norddell’Europa, con la famigerata valigia di cartonemantenuta stretta da una corda, ma sono giovani lau-reati che qui non hanno più diritto al lavoro e la-sciano affetti e radici per un altrove. Non c’è da stareallegri e io non me la sento di far finta di nulla e direche va tutto bene. Recriminare non serve a molto,ma individuare i punti deboli e sfruttare al meglio lerisorse che il nostro territorio offre, ricucire le spac-cature, laddove sia possibile, aprirsi al dialogo co-struttivo per collaborare o “lavorare insieme”,benché difficilissimo, è il solo augurio che mi sentodi fare alla comunità morconese per il 2014 e per glianni a venire.

Luella de Ciampis

BUON ANNO!

Alcuni degli artistici presepi in mostra lungo il suggestivo percorso di “Presepi al Borgo” (foto: Nardo 2013)

Dicembre 2013 n. 12_Il Murgantino 09/01/2014 19:35 Pagina 1

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“L’obiettivo dell’organismo tecnico-politico del settore ambientale con un focus particolaresulla questione gestione rifiuti, siti inquinati, è quello di individuare percorsi, strumenti eattività per rilevare le criticità presenti sul territorio. Programmando interventi di boni-fica, razionalizzazione e tutela, cui l’Amministrazione comunale è impegnata a dare at-tuazione, previa valutazione”.Così recita il primo capoverso dell’art. 1 della “Proposta di regolamento interno” sot-toposta all’attenzione dell’organismo istituito lo scorso 28 novembre. Nella prima se-duta si è concordato un crono programma dei problemi da trattare. Si è discusso, tral’altro, dei seguenti argomenti: interramento rifiuti in contrada Canepino nella pro-prietà di Ciro Piccirillo, del progetto relativo al sito di stoccaggio in contrada Piana e

Le riflessioni del parrocoUN PO’ DEL TUO TEMPO:

LA RICCHEZZA CHE PUÒ RINNOVAREIL VOLTO DELLA PARROCCHIA

LETTERA A BABBO NATALE

della situazione di abbandono dei rifiuti nelle scarpate della strada Circumlacuale.A proposito dei rifiuti di Canepino il Sindaco ha sottoposto all’attenzione dei presentiuna nota della Regione Campania del 23/12/2013 avente ad oggetto “Attività di moni-toraggio e indagine del territorio” con la quale comunicava la possibilità di effettuareun’attività di monitoraggio del territorio mediante indagine di telerilevamento, attra-verso la quale poter evidenziare abbandoni incontrollati di rifiuti o roghi e presenze dirifiuti, anche tossici, interrati, riservandosi di dare tempestiva comunicazione in meritoagli esiti delle attività svolte.La seduta successiva è stata fissata per il 13 gennaio p. v., alle ore 16,30.

La redazione

ORGAN I SMO D I C ON TR O L LO E V ER I F I CA I N MAT ER I A AMB I EN TA L E

Il 23 novembre, nel più assoluto si-lenzio si è svolta a Roma una ma-nifestazione per non dimenticare idue Marò sequestrati e ostaggiodegli indiani da circa 21 mesi.La manifestazione, organizzata daifamiliari insieme all’AssociazioneNazionale Marinai d’Italia, ha vistola partecipazione di tantissime as-sociazioni d’arma tra cui gli Alpiniaccorsi numerosi da tutta Italia.C’erano ben 23 vessilli sezionali etanti gagliardetti. Il sottoscritto hapartecipato con la Sezione Molise.Tanti sono stati anche i gruppi deiparacadutisti della Folgore e delSan Marco. Totale è stata l’assenzadei politici per volontà dei fami-liari.Il corteo si è mosso dal Circo Mas-simo passando nei pressi del Tea-tro di Marcello, del Campidoglio,dell’Altare della Patria attraver-sando Piazza Venezia per scio-gliersi in una strada laterale.Migliaia di cittadini si sono uniti alcorteo man mano che sfilava, persolidarizzare con i due Marò. Altermine, le signore Girone e Latorre, hanno voluto esprimere illoro ringraziamento alle associa-zioni ed ai cittadini che hanno par-tecipato alla manifestazioneleggendo anche un comunicato deiMarò.

Paolo Mastracchio

Striscione “pro Marò” (foto: P. Mastrac-chio)

Paolo Mastracchio con il giornalistaToni Cappuozzo

Gli alpini accorsi alla manifestazione “pro Marò” (foto: P. Mastracchio)

IN CORTEO PER I MARÒI familiari e l’Associazione Marinai d’Italia lo scorso 23 novembrehanno organizzato a Roma una manifestazione in ricordodei Marò prigionieri in India. Massiccia la presenza di tuttele altre forze armate; assenti i politici per volontà delle famiglie

Caro Babbo Natale,scrivo a te perché credoche quest’anno nonsarai molto impegnato,data la scarsità di de-naro per regali da farrecapitare per tuomezzo. Gesù Bambino,invece, penso che siamolto più indaffarato,un po’ per i tanti pre-sepi nei quali dovrà presentarsi, masoprattutto per le numerose pre-ghiere che dovrà ascoltare inquanto, allorché ci troviamo in diffi-coltà, ci ricordiamo che Dio esiste eallora…Lo stoniamo.Non ti chiederò giocattoli (non ho piùl’età per i balocchi) né dolciumi,sebbene mi piacciano molto, ma unpo’ di pace per questo mondo tor-mentato, un pizzico di serenità perquelli che hanno la fronte costante-mente aggrottata per le preoccupa-zioni derivanti dall’attualecongiuntura, che meglio sarebbe de-finire congiura contro noi tutti.Per dirla in breve, ti chiedo di dartida fare per convincere quelli chehanno il potere a non caricarci dialtre tasse. Ho saputo, a questo pro-posito, che il nostro paesello si è al-lineato con le grandi città per farpagare a noi cittadini la miniIMU(che tenerezza!) a gennaio. Speroche si tratti di una diceria, ma unacosa è certa: dall’inizio del 2014 cisarà inflitta la TARES, che chiame-rei più giustamente TACCARATES,poiché di questo si tratta.La pagheremo, comunque, aspet-tandoci che anche le strade dellaparte alta del paese siano adeguata-

mente pulite; qualoradal selciato salti fuoriuna pietra, che questavenga risistemata enon gettata via (occhionon vede, cuore nonsoffre).Di un’altra cosa vorreiche ti informassi, vistoche tu hai accesso intutte le case, pubbliche

e private: perché mai a Morconemolte cose sono più care che neipaesi vicini? Ti faccio l’esempiodelle lampade votive: una ne honella cappellina morconese, unanella cappellina di Fragneto Mon-forte, dove riposano i nonni e i pa-renti materni. Ebbene, lì pago 15(quindici) euro annuali, qui 20(venti) euro annuali. Forse il voltag-gio è più alto a Morcone, chissà?Non voglio rattristarti con altre storiepoco gradevoli che potrebbero farscomparire il sorriso dal tuo fac-cione “nordico”; ultimamente, però,ho saputo che la tua origine è turcae non lappone. Bè, quando si trattadi personaggi famosi, sono molti acontendersene i natali.Se ti riesce, porta qualche dono, siapure modesto, ai bimbi poveri affin-ché possano anch’essi sentire il“profumo” delle tue renne.Infine, ti raccomando papa France-sco che, come sai, è tanto buono egeneroso. Dagli un abbraccio e tantiauguri per i suoi settantasette anni,portati davvero con brio.Ciao Babbo, abbi cura di te e delletue bestiole. A risentirci, se Diovuole, a Natale del prossimo anno.

Irene Mobilia

Te la ricordi la favola del ricco Epulone? Ormai non ci sonopiù quegli accattoni che si mettono a ridosso della portadi casa, sguardo supplice, in paziente attesa per la fameche li divora, aspettando che qualcuno scarti qualcosa dalpiatto e, fortunato!.. se il cibo scartato arriva fino a lui. L’uomo dell’occidente è ricco…Non penso alla ricchezza mate-riale; è ricco di tempo per sé,ricco di boria, ricco di accidia,ricco di orgoglio, ricco di onnipo-tenza, ricco di tante cose…, matanto avaro di tempo da condivi-dere, avaro di sensibilità, avarodi futuro; restio in particolar modoa giocare la carta da cui potrebbenascerne la vittoria. Se è necessario mettere in giocoe in relazione comunità ed emer-genza educativa, è altresì irrinun-ciabile - per favorire un salto diqualità e per dare una risposta agli interrogativi che cistiamo ponendo relativamente agli obiettivi e ai luoghi difrequentazione delle nuove generazioni - che ci si rim-bocchino le maniche, partendo dal presupposto che ogniindividuo ha contemporaneamente un grande debito e unforte credito nei confronti degli altri; e cioè, il debito diessere positivo e il credito di ritrovare attorno a sé ciò chelo aiuta a sperimentare benessere e senso di umanità. L’individuo, nel suo porsi dentro alla storia e alla civiltà,provenendo da livelli di vita segnati da mali e contraddi-zioni e cosciente della sua inclinazione alla distruttività,gli è venuto naturale riconoscere valori e regole per espri-mere una diversità di vita che compete esclusivamenteagli esseri umani. Talvolta si sente di qualcuno che invoca

esperienze apocalittiche, perché la società si accorgadella sua deriva: che tutto ciò possa essere consideratopensiero folle basta fermare lo sguardo su eventi e storiaantica e recente. La favola del ricco è quanto il Vangelo di Luca ti racconta

per invitarti a ripensare al signi-ficato della tua presenza sullascena di questo mondo e ti aiuta anon chiudere il cuore, ad affac-ciarti al balcone del mondo, inparticolare a prestare attenzionea quegli esseri umani che vediaggirarsi sotto i tuoi occhi; è il tuomondo, entro cui leggerne leemergenze e che ti stimola aspartire qualcosa di quello che ri-tieni solamente “tuo tempo, tuodiritto, tutto tuo.. e solamentetuo”. Infatti, la prima emergenza a cui

far fronte è quella di non aiutare a capire come ci si debbacomportare: “non sono fatti miei”, si dice; salvo poi di ab-bandonarsi su altri versanti in gossip spregiudicati e di-struttivi. Voglio dirti che la Comunità è degna di tale nome se con-tribuisce a che la piccola società-parrocchia, renda visi-bile il volto d’Amore di Dio per l’uomo.Al termine della creazione Dio vide che quanto aveva fattoera buono; è dovere di ognuno, per il bene di tutti risalirealla “bontà originaria”. Ti chiedo di considerare le necessità della Parrocchia elascia che qualche briciola del tuo tempo diventi ricchezzadi bene e di aiuto per te e per gli altri.

Don Nicola Gagliarde

Ancora una volta la parrocchiadi San Marco Ev. e Santa Mariade Stampatis si è resa protago-nista di un evento che ha in-trattenuto per un’intera seratagenitori e figli.La sera di sabato 4 gennaio, neilocali dell’ex chiesa di San Sal-vatore, il nostro parroco DonNicola Gagliarde ha organiz-zato una tombolata di benefi-cenza a cui hanno partecipatodiverse famiglie, nonostantel’inclemenza del tempo.È stata una piacevole serata vis-suta in un clima di allegria espensieratezza, stati d’animo quest’ultimi quanto mai desiderati vistoche pochi giorni prima l’intera popolazione morconese aveva rivissutoattimi di paura a seguito dell’evento sismico che ha interessato tutto ilmassiccio del Matese di cui il nostro monte Mucre è una delle sue pro-paggini. L’evento, inaspettato e quanto mai sinistro, ha condizionato le fe-stività natalizie che si erano preannunciate ricche di eventi da vivere inun clima invernale quest’anno non particolarmente ostile.Il terremoto, che per fortuna non ha causato nessun tipo di danno, ha difatto congelato tutti gli eventi che dal 29 in poi erano in calendario: le ul-time date del programma di “Presepi al Borgo” e la rappresentazione del“Presepe nel Presepe”.La tombolata parrocchiale, dunque, è stata doppiamente desiderata e per-tanto gli intervenuti hanno potuto così allentare la tensione accumulatanei giorni precedenti e contribuire al sempre nobile gesto della benefi-cenza che, soprattutto di questi tempi, sostituisce sempre in più occa-sioni le mancanze delle classi dirigenti. Infatti il denaro raccolto, grazieai premi in palio donati da molti commercianti di Morcone, è stato devo-luto alla Caritas parrocchiale che, in un dignitoso silenzio, svolge la suaopera in aiuto di quanti sono in difficoltà.

Antonio Longo

PARROCCHIA DI SAN MARCO EV. E SANTA MARIA DE STAMPATIS

TOMBOLATA DI BENEFICENZA

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3ANNO III - NUMERO 12DICEMBRE 2013

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UNO SGUARDO E UN SORRISOTra le antiche stradine del centro storicodi Morcone, un tempo luogo di ritrovo pertutta la popolazione, si è svolto nell’Audi-torium San Bernardino, il giorno 15 di-cembre, in un accogliente clima natalizio,uno spettacolo di beneficenza con loscopo di aiutare le popolazioni recente-mente colpite dalle catastrofi naturali. Iltutto a cura dei ragazzi dell’Istituto supe-riore “Don Peppino Diana”. Ognuno hacontribuito alla realizzazione di quella cheè stata una manifestazione all’insegna diun successo del tutto inaspettato.Il Liceo Scientifico di Morcone ha reso gio-iosa l’atmosfera con esibizioni del coro po-lifonico “Mima Mandato” diretto dalMaestro Anna Maiorano.I ragazzi di Circello d’altro canto si sono ci-mentati in un divertente schetch di Mas-simo Troisi e in esibizioni di danza classicae popolare, accompagnate dal suono del-l’organetto.L’Ipsar di Colle ha contribuito alla raccoltafondi con la vendita di dolci da loro realiz-zati, e un’alunna del liceo di Colle si è esi-bita in alcune canzoni di Minabrillantemente interpretate. Nel corsodella serata una divertente tombolata,condotta dai due presentatori, ex alunnidell’Istituto, ha rallegrato l’ambiente. Al di fuori di ogni rosea aspettativa moltesono state le persone partecipi e l’incassoè stato diviso tra l’Unicef e la popolazionedella Sardegna. Ringraziamo tutti voi peraver risposto a un richiamo di solidarietà,solidarietà che non andrà dispersa.Omar Perugini, Michela Di Brino, DonatoGuerrera, Roberta Mobilia, Ruggiero Lom-bardi - Classe I A

* * *LA LUCE DI UN SORRISO

Domenica 15 dicembre nel cuore di Mor-cone, presso l’Auditorium S. Bernardino,gli alunni dell’I.I.S. Don Peppino Diana sisono cimentati in uno spettacolo di bene-ficenza, volto alla raccolta di fondi per lepopolazioni colpite da catastrofi naturali.L’intera manifestazione si è svolta con ilfondamentale contributo dell’Unicef, ilquale ha fornito delle card dal costo di2,00 € per garantire a 700 bambini unpasto natalizio. Lo spettacolo si è avviatocon la proiezione di un video realizzato dairagazzi di III di Morcone, che, dopo averpresentato drammatiche immagini deiluoghi colpiti, ha voluto trasmetterci unmessaggio positivo, sostenendo che tuttopuò cambiare con la solidarietà.A seguire l’esibizione del coro polifonico“Mima Mandato”, che ha allietato i pre-senti con canti natalizi e non. Il compito dipresentare è stato affidato a Fabrizio DiMella e Pasquale Colesanti, che si sono di-mostrati capaci intrattenitori. La serata è

proseguita con le varie esibizioni canore,teatrali e di ballo eseguite dagli alunni diCircello. Non possiamo non citare il diver-tente sketch interpretato da BartolomeoGolia, Daniele Sauro ed Emanuele Iarusso,i quali hanno piacevolmente sorpreso ilpubblico con la celebre “Sceneggiata” diMassimo Troisi. Teresa Piacquadio, alunnadel Liceo di Colle Sannita, invece, ci ha de-liziati con il suo talento canoro. La serata èstata intervallata dalle estrazioni dellatombola e della pigotta, le quali hannodato occasione al pubblico di partecipareattivamente. Intanto, sono stati allestitidegli stand dove era possibile acquistaredolci preparati dall’Istituto Alberghiero,candele e giocattoli.Una novità introdotta è stata la canzoneeseguita dagli alunni dell’ITE di Circellocon il linguaggio dei segni. Successiva-mente il coro polifonico si è esibito nuo-vamente, precedendo la pizzicaaccompagnata dall’organetto di Niki Gra-ziano Del Grosso. Lo spettacolo si è con-cluso con i ringraziamenti agli sponsor, alComune di Morcone, alla scuola e, natu-ralmente, ai partecipanti. L’intero ricavatoè stato devoluto in beneficenza, in partealle Filippine, in parte alla Sardegna.L’intera comunità è rimasta piacevol-mente colpita dall’impegno dei giovani inun contesto così umano. Il sipario è calato. Le luci si sono spente.Tutti sono tornati a casa. Tutti sono tornatia casa, illuminati dalla luce del sorriso ditanti bambini e arricchiti dalla consapevo-lezza che insieme si può costruire un do-mani migliore.

Lucia Cerulo - Classe I A

* * *UNO SGUARDO E... UN SORRISO

Nel tardo pomeriggio di domenica 15Dicembre, all’interno dell’Auditorium SanBernardino, si è svolta la manifestazione ascopo benefico “Uno sguardo e... unsorriso” organizzata dall’Istituto Superiore“Don Peppino Diana”, in collaborazionecon l’Unicef e con il patrocinio delComune di Morcone, al fine di raccoglierefondi per aiutare le popolazioni delleFilippine e della Sardegna vittime degliultimi disastri naturali.

L’evento ha visto impegnati tutti gli alunnidell’Istituto, delle sedi di Morcone, ColleSannita e Circello. Tutti i ragazzi hannopartecipato mettendo in campo le lorocapacità: i ragazzi del coro “MimaMandato” del Liceo Scientifico diMorcone, diretto da Anna Majorano,hanno creato una splendida atmosferanatalizia eseguendo canti di Natale e non;gli alunni delle sedi di Colle Sannita eCircello hanno allietato la serata conspettacoli comici tratti dalle commedie diTroisi, con canzoni e danze; mentre iragazzi dell’ Ipsar di Colle Sannita si sonooccupati del ricevimento degli spettatorie della vendita dei dolci preparati perl’occasione. Inoltre, altri ragazzi si sonooccupati della vendita di piccoli oggetti egiocattoli, della vendita delle carddell’Unicef, delle cartelline per la tombolae dei biglietti per il sorteggio della Pigottamessa a disposizione dall’Unicef.La manifestazione è cominciata con laproiezione di un video realizzato daDonatella Mucciacciaro, che ha colpitomolto il pubblico per il suo messaggio disolidarietà verso le popolazioni gravatedalle catastrofi naturali accadute pocotempo fa. Dopo la proiezione sono entratiin scena i due presentatori, PasqualeColesanti e Fabrizio Di Mella, che hannoinvitato le autorità, la dott.ssa AntonellaMottola, rappresentante dell’Unicef e ilDirigente scolastico, il prof. Luigi Mottola arivolgere un breve saluto al pubblico. Dopodiché è entrato in scena il coropolifonico “Mima Mandato”, che haeseguito le canzoni “Il mio canto libero” e“Così Celeste”. Dopo l’esibizione canorac’è stato un balletto eseguito da Denise,un’alunna della sede di Circello, sulle notede “Gli ostacoli del cuore”.A questo punto ci sono state le primeestrazioni della tombola conl’assegnazione dei premi associatiall’ambo e al terno, gentilmente offertidagli sponsor. Dopo la tombola, alcuniragazzi della sede di Circello dell’Istitutohanno divertito il pubblico presente inAuditorium con lo spettacolo comico “Lasceneggiata”, seguita da un altroemozionante balletto intitolato “Nuvolebianche” eseguito da Denise e

Bartolomeo della sede di Circello. Poi,dopo le estrazioni della tombola el’assegnazione dei premi per la quaternae la cinquina, lo show è ripreso conl’interessante esibizione della canzone “Abocca chiusa”, a cura del gruppo deglialunni di Circello, durante la quale ilcantante è stato affiancato da una partnere successivamente da tutto il gruppo, cheha mimato la canzone con la lingua deisegni.A seguire, il sorteggio per l’assegnazionedella Pigotta, da tempo simbolodell’impegno dell’Unicef verso i piùdisagiati. Successivamente il pubblico èstato allietato dalla bellissima voce diTeresa Piacquadio, alunna di ColleSannita, che si è esibita proponendo aglispettatori canzoni dei Matia Bazar e diMina. Poi è stata la volta di Nicky GrazianoDel Grosso, che ha intrattenuto il pubblicosuonando l’organetto, affiancato dai suoicompagni, che hanno interpretato lacanzone “Briganti se more”. Finalmente leultime estrazioni della tombola conrelativa premiazione.Ormai giunti quasi alla fine della serata, èsalito nuovamente sul palco il coro “MimaMandato”, che si è esibito in canti natalizi.La splendida serata si è conclusa con leriflessioni finali dei due presentatori e conlo spettacolo della pizzica offerto dalleragazze di Circello, accompagnate daNicky Graziano Del Grosso.L’evento di beneficenza ha riscosso grandesuccesso ed è stata raccolta un’ingentesomma che sarà devoluta a favore dellepopolazioni della Sardegna e delleFilippine, coinvolte nelle catastrofi naturalidegli ultimi mesi. Lo scopo, quindi, è statoraggiunto, grazie alla cooperazione ditante persone, che hanno messo le loroabilità a disposizione di tutti, in nome diun obiettivo comune. In particolar modoringraziamo i due simpaticissimipresentatori, che hanno saputoperfettamente dirigere la serata, leautorità che hanno permesso lospettacolo e tutti coloro che hanno volutopartecipare.Un grazie speciale va soprattutto allaprof.ssa Maria Grazia Cataldi che hacontribuito attivamente e in maggior

modo alla realizzazione dello spettacolo. Barbara Valletta - Classe II A

* * *UNO SGUARDO, UN SORRISO E… UN

PICCOLO GRANDE AIUTO“Homo sum, humani nihil a me alienumputo”: ispirandosi ai principi dell’Humani-tas contenuti nei versi di Terenzio, dome-nica 15 dicembre ha avuto luogo, pressol’auditorium San Bernardino, la manife-stazione “Uno sguardo, un sorriso e…” or-ganizzata dall’Istituto di IstruzioneSuperiore “Don Peppino Diana” di Mor-cone.Allo spettacolo hanno preso parte, in qua-lità di sedi aggregate, l’I.T.E. di Circello,con sketch teatrali e balletti molto ap-prezzati dal pubblico, l’Ipsar di Colle San-nita, che si è occupato della vendita dicesti di dolci realizzati dagli alunni e del-l’accoglienza degli spettatori e il LiceoScientifico di Colle Sannita. Per aprire e chiudere la serata, i ragazzi del“Coro Polifonico Mima Mandato” si sonoesibiti con canzoni natalizie; inoltre, ilLiceo Scientifico di Morcone ha provve-duto alla realizzazione e alla distribuzionedi cartelle per la tombolata, svoltasi traun’esibizione e l’altra, e all’organizzazionegenerale come la vendita di oggetti offertidagli studenti e delle card Unicef e la pub-blicizzazione dell’evento.Lo spettacolo ha riscosso un grande suc-cesso grazie anche all’impegno e alla vo-lontà di professori e alunni che, traverifiche, interrogazioni, scrutini di finetrimestre, hanno trovato il tempo di dedi-carsi alla manifestazione, che si è rivelatauna divertente possibilità di aiutare imeno fortunati. Il ricavato, è stato infattiinteramente donato all’Unicef e alla re-gione Sardegna, recentemente colpita dauna violenta alluvione.La partecipazione attiva di un pubblico nu-meroso e di tutte le persone che hannocontribuito con la loro disponibilità a ren-dere la serata piacevole e allo stessotempo solidale, non ha fatto che confer-mare e concretizzare la bellissima rifles-sione di Lev Tolstoj posta alla fine delvideo di presentazione:“... La cosa migliore che io possa fare è faraumentare in me l’amore perché l’accre-scimento dell’amore accresce senza indugila felicità. Per trovare la felicità devi amarela felicità degli altri. Il solo modo di servirese stessi è quello di servire gli altri e tu ri-ceverai in cambio la più grande felicità delmondo: il loro amore”.

Mara Tanzillo - Classe III A

Quando a metà dello scorso novembre ho ricevuto, in qualità di do-cente referente-Unicef, la telefonata con la quale la presidente delComitato Unicef di Benevento, prof.ssa Carmen Maffeo, proponevaall’I.I.S. “Don Peppino Diana” di Morcone l’organizzazione di unospettacolo di beneficenza a favore delle popolazioni recentementecolpite da catastrofi naturali, ho manifestato una certa esitazione. In primis, perché avrei dovuto raccogliere il parere favorevole delDirigente Scolastico, prof. Luigi Mottola, nonché la disponibilitàdegli alunni di tutte le sedi dell’Istituto, veri protagonisti dell’ini-ziativa; in secondo luogo perché all’orizzonte si profilavano “mi-nacciose” le numerose incombenze previste dalla scadenza del Itrimestre (compiti da correggere, interrogazioni, “scartoffie” dacompilare…).Ma l’indomani, quando ho riferito la proposta agli alunni delleclassi del Liceo Scientifico di Morcone, mi sono vista quasi travol-gere dall’unanime entusiasmo. In quel momento, profondamenteconvinta della priorità assoluta che noi educatori dobbiamo asse-gnare alla promozione di valori, quali la solidarietà, ho fatto spa-

rire dalla mia mente, come per incanto, ogni perplessità. Così èsubito “partita la macchina organizzativa”, grazie anche alla tem-pestiva adesione di alunni e docenti, in particolare della prof.ssaLucy Rosato, delle altre sedi e all’incondizionato patrocinio del Co-mune di Morcone. Altrettanta entusiastica disponibilità ho raccoltoda tutti coloro che hanno reso possibile l’allestimento dello spet-tacolo: Pasquale Colesanti e Fabrizio Di Mella, nelle vesti di pre-sentatori; la ditta De Luise per l’amplificazione; gli sponsor “Vanitàparrucchieri” di Giusy Rinaldi, “Segreti” di Doris Senzamici, “Pla-net sport” di Alessandro Tanzillo, “Flower’s shop” di Antonella Ri-naldi, “Dolciaria Serio” di San Marco dei Cavoti, il “PanificioMastrofornaio Golia” di Circello; infine, Nardo Cataldi, Mimì Vi-gnone e il caro ex collega Stellio Di Brino per le foto e le ripresevideo. Nessuno si è tirato indietro.E la serata del 15 dicembre è stata un successo, per la grande af-fluenza di pubblico particolarmente generoso, per la serietà concui gli alunni hanno profuso il loro impegno, per la gioia che re-gnava sovrana nello splendido scenario dell’Auditorium di San Ber-

nardino, per la bravura dei giovani artisti che, numerosi, si sonoavvicendati in un caleidoscopio di performance, conclusesi con iltravolgente e coinvolgente ballo della “pizzica”. In questa occasione abbiamo potuto ancora una volta constatareche non è vero che il nostro territorio sta morendo, (come spessosi sente dire in modo fatalistico), non è vero che i giovani sonoprivi di ideali, non è vero che si promuove la cultura dell’indivi-dualismo. È vero, invece, che quando si dà spazio ai giovani,quando se ne esaltano le potenzialità, promuovendo iniziative al-l’insegna dei valori più nobili, i giovani rispondono sempre con en-tusiasmo, superando ogni nostra aspettativa.È stata una serata davvero piacevole, in cui la Scuola si è riunitae, con essa, il territorio Alto-Tammaro. Ci auguriamo che questaesperienza rappresenti solo l’inizio di una lunga serie negli anni avenire. Di nuovo ringrazio tutti per la presenza e per lo spirito disolidarietà dimostrato.Alla prossima e ancora auguri di Buon Natale e Buon Anno!

Maria Grazia Cataldi

INSIEME PER LA SOLIDARIETÀGrande successo ha riscosso la manifestazione “Uno sguardo... un sorriso” organizzata dall’Unicef di Beneventoinsieme con l’I. I. S. “Don Peppino Diana”. Raccolti fondi per le popolazioni della Sardegna e delle Filippine

RICAVATO DELLO SPETTACOLOVendita biglietti Pigotta euro 100,00

Vendita dolci Ipsar euro 485,00

Vendita cartelle tombola

e oggettistica euro 220,00

Offerte libere euro 60,00

Totale euro 1.065,00

Tale somma è stata ripartita nel modo seguente:euro 500,00 sono stati consegnati alla presidentedel comitato Unicef di Benevento, prof.ssa CarmenMaffeo, pro emergenza Filippine;euro 500,00 sono stati inviati, tramite bonifico ban-cario a:Istituto Tecnico per il Turismo “Dionigi Panedda” diOlbia su invito del Ministero Istruzione, prot. n.0002543 del 21/11/2013, pro emergenza Sardegna

Le foto presenti in questapagina sono di Nardo Cataldi

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I presepi, allestiti lungo un percorso sapientemente il-luminato e arredato, di circa trecento metri (Portico delPianello - San Bernardino), sono stati inaugurati alle ore17,00 del 21dicembre con la benedizione di don NicolaGagliarde.Presenti, tra i molti intervenuti, il sindaco CostantinoFortunato, l’attore Vincenzo Soriano, la cantautriceD’Aria e alcuni detenuti dell’Istituto penitenziario mi-norile di Airola che hanno voluto regalare alla Città diMorcone e all’Associazione “Adotta il tuo Paese” un bel-lissimo presepe realizzato con pastori provenienti daSan Gregorio Armeno ed esposto nella bottega Nozzo-lillo.Alla fine del percorso, nell’auditorium di San Bernar-dino, introdotta da un bellissimo pannello d’ingressorappresentante la Natività, si è avuto modo di ammi-rare una interessantissima mostra dal titolo “Mater Ma-tuta”. Pannello e sculture sono state realizzate dairagazzi del Liceo artistico di Santa Maria Capua Veteresotto la direzione dello scultore prof. Pasquale Tizzano.In serata, dopo la proiezione del cortometraggio “Sto-ria di un attimo”, realizzato con i detenuti presenti allamanifestazione, Soriano ha presentato il suo progetto“Oltre le sbarre” finalizzato al recupero e al reinseri-mento nella società di tutti quei ragazzi che hanno

avuto la sventura di intraprendere una strada malavi-tosa. A conclusione la Compagnia Instabile dei D. S. M.di Puglianello e di Morcone, si è esibita in un gradevolee simpatico spettacolo di canti natalizi.Partendo dalla constatazione che oggi l’arte tende anon battersi più per cambiare la realtà, ma che conte-stualmente non accetta il rischio di poter fallire, alloracerca di divertire e procurare piacere ricorrendo a vir-tuosismi che proteggono dal tedioso spettacolo del-l’inettitudine. Ecco allora che il 22 dicembre abbiamoassistito, sempre nell’auditorium di San Bernardino eper la prima volta a Morcone, a un interessante e coin-volgente spettacolo a cura del prof. Decio Carelli. Unacontestuale rappresentazione scenica e teatrale dellevarie forme di arte: pittura, danza, recitazione, musicae canto interpretate con grande maestria dagli attoripresenti che hanno portato alla realizzazione su teladella scena della annunciazione, nascita e morte diGesù.Quest’anno abbiamo voluto dare spazio anche ai bam-bini, per cui il 26 dicembre l’associazione “Panteraonlus”, in collaborazione con Fuoriklasse, ha organiz-zato una bellissima serata di animazione coinvolgendoanche i bambini e le famiglie di San Lorenzo Maggiore. Il 28, poi, ancora una serata dedicata all’arte. Nella bel-

lissima chiesa di Sant’Onofrio, dopo la santa messa, c’èstato lo scoprimento della tela d’altare sottoposta adintervento conservativo. Un intervento fortemente vo-luto dall’associazione “Adotta il tuo Paese” in collabo-razione con la parrocchia di San Marco Evangelista eSanta Maria de Stampatis. Tantissime le persone pre-senti per assistere ad un evento straordinario e storicoper il nostro paese. A chiusura un bellissimo concertod’archi diretto dalla maestra Daniela Polito.Il 29 dicembre era tutto pronto per “Il più grande spet-tacolo dopo il Natale”, quando, alle ore 18,08 unascossa di terremoto di magnitudo 4.9 con epicentronelle vicine montagne del Matese, ha fatto saltare lospettacolo “nazional-popolare” che si doveva teneresempre in auditorium. Un vero peccato stante la serataprogrammata un appuntamento annuale molto sentitoe partecipato. Ma ancor più grave è che il sisma ha fattosaltare, per motivi di sicurezza, anche il Presepe viventeche si doveva tenere, come di consueto, il 3 e 4 gen-naio.Il 30 dicembre il centro sociale anziani “Alto Sannio” hachiuso le manifestazioni natalizie con una gradevole evariegata performance conclusasi con un buffet e brin-disi augurale.

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RASSEGNA, SPETTACOLI E MOSTRE IN Circa trecento metri di percorso arredati con gusto hanno fatto da cornice all’intera manifestazione. Luci, piante, fe

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Dicembre 2013 n. 12_Il Murgantino 09/01/2014 19:35 Pagina 4

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Morcone; Centro Fiere Alto Tammaro; Unitalsi Mor-cone; Mani Tese Morcone; Centro sociale anziani “AltoSannio”; Gifra; Figlie di Sion; Pantera onlus; Fuoriklasse;Vivaio Tammaro; La Castellana Mobili; Falegnameria Ri-naldi; Co.Ge.Fra. Costruzioni srl; Agriturismo Di Fiore;Scuola “Pizzaioli d’Italia” di Pesco Sannita, Studio di ar-chitettura Parcesepe; Fervec srl e prof. Pasquale Tizzanoper allestimento mostra “Mater Matuta”.Artisti e proprietari di presepi: Pierluigi Mastrobuoni,Gianvincenzo Santucci, Gianni Di Muccio, SalvatoreStringile, Gianni D’Andrea, famiglia Focareta, TeresaBettini, Bruno Parlapiano, Giuseppe Parcesepe, Licia So-prano, don Nicola Gagliarde, Gaetano De Donato eMario Di Mella.Corrispondenti del “Mattino”, “Sannio Quotidiano” e

“Ottopagine” nelle persone di Luella De Ciampis, Loa-nah Di Iorio e Biagina Cece per il loro costante impegnonel pubblicizzare gli eventi e le manifestazioni.Nardo Cataldi, Stelio Di Brino e Mimì Vignone per lefoto e le riprese.Lina Mannello, Giovanni Mannello, Roberto e MicheleCataldi, Anna Bettini, Elena Pica, Giuseppe Parcesepe,Enzo Maiorano, Maria Luisa Paulucci, Giuliana Aquilino,Pasqualina Mandato, Stelio Cioccia, Corrado Nozzolillo,De Battista Luigi, Palazzo municipale, Marino La Moli-nara per la disponibilità dei locali espositivi.Chiediamo scusa fin da ora se qualcuno non è stato ci-tato: eventualmente lo ricorderemo sul prossimo nu-mero. Grazie ancora.

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Non tutti sanno che il Sannio, da Be-nevento a Isernia, giace su una fa-glia che ogni certo numero di anni,circa duecento, scarica l’energia ac-cumulata per effetto della com-pressione degli strati rocciosi che lacompongono. È un problema che gliesperti conoscono alla perfezione edi conseguenza l’intera area è stret-tamente monitorata attraverso unafitta rete di sismografi.Uno dei più catastrofici terremoticausati dalla presenza di questa fa-glia, almeno tra i più recenti, ultimoin ordine di tempo, è quello checolpì l’Alto e il Basso Sannio lanotte del 26 luglio 1805. Viene an-cora ricordato come il “Terremotodi Sant’Anna”. Erano le due e quin-dici del mattino e i cittadini, tran-quilli, dormivano quando si scatenòl’inferno. Le pareti cadevano, i tetticrollavano, i calcinacci si stacca-vano, le pietre rotolavano e unfumo di polvere che si alzava dap-pertutto avvolgeva, in questo im-mane diffondersi di crolli e di gridaframmiste ad urla imploranti di mi-gliaia di persone colte nel sonnonell’ora in cui tutti riposavano, circaseicento miglia quadre. Chi riuscì ascappare trovò la salvezza appenafuori dall’uscio perché le abitazionidell’epoca erano in gran parte a unoo a due piani. Perirono sotto le ma-cerie coloro che non riuscirono afuggire o furono schiacciati dallestesse. Persero la vita centinaia dibambini e migliaia di persone.Per meglio capire la dinamica del-l’evento leggiamo ciò che scrisse uncronista dell’epoca, cittadino iser-nino. Pasquale Fortini, testimoneoculare di Isernia, scrive che la nottedel ventisei luglio 1805, dopo laprima scossa che durò venti lunghis-simi secondi, assistette dal giardinodella sua abitazione agli eventi suc-cessivi, che le scosse furono conti-nue e anche abbastanza consistenti.“Dalle due ed un quarto si stiede incalma sino alle tre della notte, tempoin cui, previo suddetto vento boreale,e fragore, s’intese una scossa di seiondulazioni. È d’avvertirsi per nonpiù ripeterlo, che tutte le scosse eranosempre precedute dal suddetto ventoboreale, ordinatamente chiamato ap-pugliese, e dal solito fragore o mug-gito e, questi, o maggiori o minorisecondo erano tali scosse che susse-guivano. Alle tre e un quarto, se-guendo sempre l’oriuolo italiano,s’intese altra consimile scossa; alle tree mezzo altre ondulazioni; alle quat-tro cinque ondulazioni; alle quattro edieci minuti altra scossa; alle quattroe un quarto altra replica…”. Lescosse furono continue tanto che“…alle cinque e mezzo, precedente lostesso vento ed un muggito sensibilis-simo s’intesero tre violenti sussulti se-guiti sul momento da settegagliardissime ondulazioni. A questaviolentissima e corrispondente scossaalla prima descritta si accrebbe allainfelice mia patria quel danno cheprima ricevuto non aveva. Infatti ca-scarono alla mia veduta i tetti del miopalazzo superiore al mio giardino…”L’epicentro del terremoto fu Froso-lone, mentre la località più a sud fuJelsi. L’area interessata alla cata-strofe fu di circa seicento miglia qua-drate.Sassinoro, anche se abbastanza di-stante dall’epicentro, risentì forte-mente degli eventi catastrofici

perché ebbe ben cinquantotto mortie settantacinque feriti. Se non se neebbero di più fu solo ed esclusiva-mente perché i sassinoresi eranogià fuori, catapultati dal letto dallaprima scossa. È probabile che la se-conda scarica sismica abbia fattoqualche vittima tra i soccorritori.Tra questi, si mosse velocemente ilparroco Don Giuseppe Caso che ciha lasciato una straordinaria crono-logia degli eventi locali che meritauna trattazione specifica. Ne parle-remo in una prossima occasione.Il cronista isernino, invece, attin-gendo notizie da altre località moli-sane, scrisse anche che a Sassinorosi ebbero 611 morti!!! Sono tanti. Mala notizia non era veritiera. A Sepinosi ebbero cinquantasette morti enell’epicentro Frosolone fu unastrage perché i morti furono nove-centodiciotto. Nel documento non siparla di Morcone che, probabil-mente, ebbe danni minori, senza vit-time. Però, anche per questa localitàabbiamo una interessante testimo-nianza. Infatti il sacerdote GiuseppeCapozzi così registrò l’evento:“…ma la sera de’ ventisei luglio sicambiò la scena, divenne tanto piùluttuosa, perché violenta, impreve-duta, irreparabile, un’intera provin-cia si vide alla vigilia della sua totaledistruzione, si perdettero uomini edabitazioni, ed uno o due minuti di-strussero l’opera di più secoli.Gli uomini andarono a riposo manon vi andò il più gran numero dialtri Animali… Fu notato posterior-mente che essi non avevano trovatopace in quella sera e di malavogliaed a forza si eran ricoverati sotto iltetto;… Tacque allora ogni aura edopo qualche momento si levò unrumore su nostri tetti simile a quellodi un impetuoso vento accompa-gnato da acque, o gragnuola, e colrumore incominciarono a stridere letegole, ed i travi ed a muoversi gliedifici… Questo fu quel momentoche … ci ricolmò di lutto, di miserie,e di spavento, che l’orrore dellanotte rendea più terribile e funesto”.Le scosse si ripeterono ritmica-

mente per un interoanno, tanto chequello successivo, ilventiquattro delmese di maggio allecinque e tre quartidel mattino, si av-vertirono sei fortis-sime scosse checostrinsero per l’en-nesima volta le po-polazioni di tutti icentri colpiti ad ab-bandonare le caseperché colti dallapaura nel sonno. Il parroco di Sassi-noro don GiuseppeCaso, resosi contoche le scosse nonsmettevano ed erarischioso far radu-nare la gente in lo-cali al coperto, tral’altro insufficienti,provvide a far rea-lizzare una capannaalla località Fonta-navecchia, all’an-golo della stradaper Santa Lucia. Sitrattò di un gran ri-

covero capace di accogliere unaparte consistente della popolazionedi Sassinoro. In quella grossa ca-panna incominciò a rinascere lasperanza dei sassinoresi perché di-venne luogo d’incontro e provviso-rio luogo di culto in cui sicelebravano messe e funzioni litur-giche. Nella stessa zona furono rea-lizzate una serie di baracche dilegno. Infatti, la località dove abito,i sassinoresi la chiamavano “Vignaalle Baracche”. Era il luogo dove lapopolazione si appoggiava, mentrelentamente incominciava a rina-scere il centro urbano provvedendo,innanzitutto, allo sgombero dellemacerie, gran parte delle quali fini-rono per riempire una grandissimafenditura larga più di cinquantapalmi apertasi nella “Piana del Ca-nale” nei pressi dell’antica chiesa disan Rocco, unica rimasta in piedi.Sempre il Fortini, ci fa conoscereche l’ex re Ferdinando II appena av-visato dell’evento disastroso, predi-spose con urgenza l’invio di truppenelle zone colpite per organizzare isoccorsi, obbligando i comuni limi-trofi scampati al disastro di prov-vedere a pianificare la ricostruzioneinsieme alle autorità locali.

SANNIO, 25 LUGLIO 1805 ORE 2,15: FU L’INFERNOIl terremoto nelle testimonianze di Pasquale Fortini, isernino, del sacerdote morconese Don Giuseppe Capozzi e del parroco di Sassinoro Don Giuseppe Di Caso

Guido Ansaldi anche quest’anno, in collaborazione conla Pro loco, il Comune di Morcone e il Circolo Fotogra-fico Sannita, ha prodotto “FotoGraphando”, un artisticocalendario di 12 fogli in cartoncino patinato.Come di consueto, in estate si è svolto il concorso foto-grafico dal tema: “Morcone e le sue pietre” e la rela-tiva mostra tenutasi ad agosto nell’auditorium SanBernardino. Una votazione popolare, fatta da tutti i visi-tatori, ha scelto le 12 foto più belle che poi sono statepubblicate sul calendario stampato dalla casa editrice“Scripta Manent”.Gli autori delle foto sono: Guido Ansaldi, Raffaele Le-pore, Gaetano De Francesco, Ilaria Plenzio, Lucio DiSisto, Angelo Lombardi, Roberta Colesanti, SebastianoFiscarelli, Libera Rinaldi, Salvatore Cipolletti, Dome-nico Venditti.L’opera è stata realizzata anche grazie ai seguenti spon-sor: Elettra, Ottica D’Amato, Eight Bar, Mev Consulting,Maebi, MVT Travel, La Dolce Vita, Kibanda, Eurospar,Planet Sport, De Luise Agency, Glamour.Arrivederci all’edizione 2015.

La redazione

Una gradita sorpresa questa di fine anno. La Regione Campania ha volutogratificare la nostra cittadina selezionando una bella fotografia scattatadal nostro collaboratore Nardo Cataldi e pubblicata su un artistico calen-dario nella pagina relativa al mese di gennaio.Le foto di alcuni comuni della Campania, che hanno beneficiato di finan-ziamenti per la realizzazione di progetti vari, sono state sapientementeselezionate e inserite su calendari da parete, da tavolo e su agende plan-ning.Oltre a Morcone ci sono immagini di Napoli, Salerno, Caserta, la costieraamalfitana, San Martino Valle Caudina e l’agro nocerino-sarnese. Il fi-nanziamento di Morcone è relativo alla realizzazione del Centro sociale.Nardo Cataldi da qualche anno cura il sito “La Bella Morcone”, molto se-guito, che è diventato ormai una tappa obbligata per coloro che deside-rano “visitare” Morcone rimanendo comodi in poltrona. Pensiamosoprattutto alle persone spesso costrette a rimanere sole in casa o aimorconesi non residenti che attraverso le immagini de “La Bella Mor-cone” possono seguire passo passo tutte le manifestazioni e gli eventiche si svolgono nella nostra cittadina.Al nostro amico Nardo formuliamo le nostre più sentite congratulazioniper la serietà, la puntualità e la competenza con cui si dedica a mante-nere sempre attuale il suo sito internet.

Le redazione

R E G I O N E C A M PA N I A

IL NUOVO ANNOINIZIA

CON MORCONE

F OTOGRAPHANDO 2014

La chiesa di San Michele Arcangelo dopo la ricostru-zione (foto: archivio Mastracchio)

In tutto questo susseguirsi di eventiluttuosi, dagli archivi emerge la fi-gura del sacerdote don GiuseppeCaso che si prodigò innanzitutto diprestare soccorso coordinando leoperazioni di recupero dei morti,dei feriti, dei moribondi a cui som-ministrava anche i sacramenti e dichi era rimasto sotto le macerie.Solo in un secondo momento orga-nizzò il recupero dei tesori rimastisotto i cumuli di pietre e detritidelle due chiese crollate: la chiesaparrocchiale di San Michele Arcan-gelo e la chiesa di Santa Maria delleGrazie ed all’organizzazione dellavita tra quello che restava dell’an-tico nucleo urbano. Da notare che leuniche abitazioni che rimasero inpiedi furono quelle extra moenia divia Cesare Battisti, di costruzioneseicentesca. In quel disastrosoevento perì l’ultimo sacerdote dellafamiglia Palombo, Don Angelanto-nio, di 43 anni terminando l’era deisacerdoti di quella famiglia che ave-vano amministrato la Chiesa di Sas-sinoro per l’intero XVIII secolo. Trale vittime va ricordato che perirononove neonati, tredici bambini, seigiovani e trenta adulti.

Paolo Mastracchio

Dicembre 2013 n. 12_Il Murgantino 09/01/2014 19:36 Pagina 6

Page 7: ‘N Sanda Lucia ANNO III - NUMERO 12 - DICEMBRE 2013 NUOVA ...€¦ · nella, scrittore, regista e saggista cinematografico, il comboniano ... con la famigerata valigia di cartone

7ANNO III - NUMERO 12DICEMBRE 2013

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Il gioco del calcio, si pratica consfera di cuoio su superficie squa-drata tra opposte formazioni (11contro 11). Il tempo disponibileper superarsi è di novanta minuti,alla fine prevale chi ha messo asegno più gol. Accessibili e linearile regole da seguire, alla portata diadulti e bambini. E’ tale il motivoper cui la disciplina da semplicegioco con la palla, si è trasformatanel tempo in evento internazionaleche attira l’interesse di molta piùgente rispetto a qualunque altra at-tività umana. Tanti i sostenitorisugli spalti nelle gare settimanali,ancor più gli spettatori attraversole tivù.Come ogni altra attività agonistica,nel tempo anche il gioco del calcioha subito variazioni nella propriaorganizzazione rispetto alla strut-turazione originaria nelle modalitàdi svolgimento, sia per migliorarnela spettacolarità sia per otteneremaggiore equilibrio nei confrontitra le formazioni più attrezzate,con maggior talento, opposte aquelle meno dotate (eterna lottatra ricchi e poveri).Il gioco pulito, lineare nella suaformula originaria espressa in nu-meri: 3-4-3 (tre difensori, quattrocentrocampisti e tre punte), conogni calciatore in campo impe-gnato in maniera rigida nel proprioruolo, caratterizzato da “marca-tura ad uomo”, viene superato dal“gioco a zona”: 4-4-2 (quattro di-fensori, quattro centrocampisti edue punte), impegnati in un giocopiù libero e maggiormente mano-vrato. Nuova formula, dove il “nu-mero 10”, centrocampistaavanzato, svolge un ruolo impor-tante nell’armonia dell’undici incampo. Poi dicevamo, altra strate-gia, le formazioni meno equipag-giate per difendersi dallospadroneggiare delle grandi, irro-bustiscono il reparto difensivo conl’introduzione del “battitore li-bero”: un uomo in più in difesa,nello spazio davanti l’area di ri-gore, tra linea mediana ed estremodifensore.Il Calcio Morcone direi, ha antici-pato entrambi i nuovi moduli digioco. Viene di fatto in mente neglianni cinquanta, nelle esaltantisfide calcistiche al vecchio camposportivo in località Fontana Nuova,al di sotto della villa comunale,quando il “calcio a zona” era an-cora in embrione: i terzini face-vano i terzini , come ogni altrapedina in campo svolgeva in asso-luto il compito assegnatogli dal“mister”, già il mitico capitano Car-mine Di Brino, il “numero 10” dellasquadra locale, rappresentava l’ec-cezione. Anziché allinearsi con icompagni di reparto, egli si schie-rava in zona centrale avanzata allespalle delle punte, nel ruolo di cen-trocampista avanzato, come piùtardi Gianni Rivera, Omar Sivori,Roberto Baggio e altri campioni delpassato. Il sorprendente Carmine,deceduto in età prematura,quando impegnato ad esprimere ilproprio talento, le proprie virtù na-turali nel mondo del lavoro, ful’antesignano nel ruolo di centro-campista avanzato, cosiddetto

“trequartista”. Calciatore dotato ditecnica individuale di base di altolivello e intelligenza tattica non co-mune. Fantasista che sapeva comee dove smarcarsi a seconda di do-v’era la palla e dove si muovevanocompagni di squadra e avversari,con visione di gioco a 360°, ingrado di superare senza difficoltàle difese avversarie quando era inpossesso di palla.Uomo leader della squadra, alla ri-cerca di spazi per dettare vertica-lizzazioni, capace di smarcarsi egestire la sfera in spazi ristretti.Calciatore sicuro di sé, che in ognisituazione non perdeva freddezzae abilità. Capitano in campo, per ilmodo originale di destreggiarsi,come oltre, fuori dal rettangolo digioco, per il modo trasparente diessere uomo e amico di ognuno.Più in là, negli anni sessanta,quando le strategie erano in speri-mentazione da parte di “maghi”del calcio alla ricerca di nuove for-mule per rendere la disciplinamaggiormente livellata nelle con-tese, al vecchio “Romagnoli” diCampobasso, nella finale regionaledi seconda categoria opposti alVinchiaturo dei fratelli Puzo, altroesemplare adattamento in zona di-fensiva nella rappresentativagiallo-rossa. Prima ancora di Ba-resi, Beckenbauer e altri fuori-classe nel ruolo, troviamo

abilmente schierato in zona arre-trata alle spalle dei difensori nellefile del Morcone, nel ruolo di “li-bero” il forte Alfredo D’Ambrosio,solido baluardo in zona centrale aprotezione dell’estremo difensore,agile nel gioco di testa, ambidestro,tempestivo nei rinvii, in grado didialogare con i compagni di re-parto e proiettarsi all’occorrenzain zona offensiva. L’incontro con ilVinchiaturo si concluse col pun-teggio di 1-0 a favore dell’allora A.S. Morcone, laureatasi campioneregionale della categoria.Nel corso della premiazione cheseguì sul terreno di gioco, il signorSamuele Spagnuolo, presidentedella Federazione Italiana GiuocoCalcio, sezione di Campobasso, sicongratulò con l’intera squadra perl’ottimo gioco espresso nella gara,e in particolare con il superbo Al-fredo, per la personale gagliardaprestazione nel ruolo di “libero”.Dopo la cerimonia di premiazione,dato importante, tutti insieme abrindare per festeggiare il risultatoottenuto in un’accogliente osteriapresso la vicina Gildone, dove fuconsumata una ricca colazione abase del rinomato prosciutto lo-cale.Onore al calcio e ai suoi talenti, chenon finiranno mai abbastanza dirappresentarlo!

Arnaldo Procaccini

TALENTI DEL PASSATO

In alto da sinistra: D’Arienzo, Guerrera, Leo, D’Addona, Mazzone C., Paolucci.Accosciati: Brugnetti, Di Brino, Calabrese, Mazzone, Mastracchio (cap.) (foto:archivio La Bella Morcone)

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“La Vergine guarda il bambino. Ciò che bisognerebbedipingere sul suo volto è uno stupore ansioso che ècomparso una volta soltanto sul viso umano. Perché ilCristo è suo figlio, carne della sua carne e sangue dellesue viscere.L’ha portato in grembo per nove mesi, gli offrirà ilseno, e il suo latte diventerà sangue di Dio. Qualchevolta la tentazione è così grande da farle dimenticareche è Dio. Lo stringe tra le braccia e dice: “Bambinomio”.Ma altri momenti rimane interdetta e pensa: “Lì c’èDio”. E viene presa da un religioso sgomento per quel

Dio muto, per quel bambino che incute timore…“Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è miacarne. È fatto di me, ha i miei occhi, la forma della suabocca è la forma della mia, mi assomiglia. È Dio che miassomiglia”.Nessuna donna ha mai potuto avere in questo modo ilsuo Dio per sé sola, un Dio bambino che si può pren-dere tra le braccia e coprire di baci, un Dio caldo chesorride e respira, un Dio che si può toccare e ride.È in uno di questi momenti che dipingerei Maria sefossi pittore.

(J. P. Sartre)

Il 20 dicembre 2013 si è tenutapresso il Comune di Ariano Irpino latredicesima edizione di “Ex Olivis”,evento organizzato dall’associazioneculturale ‘Elaion, promosso dai co-muni di Ariano, Flumeri, Monte-calvo, Savignano Irpino, dallaComunità montana dell’Ufita e dallaRegione Campania, che assegna ilPremio Tricolle. Questo premio hal’obiettivo di promuovere la qualitàdell’olio extravergine di oliva e, at-traverso l’assegnazione dei preminelle varie categorie, di anno inanno mette in evidenza le eccellenzenel campo dell’olivicoltura, consen-tendo così anche alle piccoleaziende agricole di affacciarsi sulmercato nazionale per promuoverela qualità del proprio prodotto.Quest’anno vi è stata la partecipa-zione di numerosi campioni prove-nienti da tutt’Italia (circa cento) aconferma della consolidata valenzanazionale del premio. Un duro lavoroper il Panel di Assaggiatori che,come sempre, hanno gustato l’oliocon le etichette coperte e dunquesenza conoscere né il nome né laprovenienza del prodotto di volta involta assaggiato. Cinque le catego-rie in gara e precisamente tre cate-gorie “Fruttato intenso, medio eleggero”, più altre due categoriespeciali, “Ravece” e “Monovarie-tale”. Nella categoria “Fruttato in-tenso”, si è classificato al terzoposto l’olio extravergine prodottodall’azienda “murgantina” di Ber-nardino Martino.Per noi morconesi si tratta di unapiacevole affermazione sotto tutti ipunti di vista, poiché sono molteplicii fattori che concorrono a determi-nare la qualità di un olio.Al primo posto sicuramente c’è iltipo di cultivar, che nel nostro caso èl’Ortice, una varietà di olivo autoc-tono. Va precisato che la produzionedi olio d’oliva è una tradizione moltoantica nelle nostre terre; numerosireperti archeologici, alcuni dei qualiconservati a Benevento nel Museodel Sannio, testimoniano la pre-senza dell’olivicoltura già in epocapreromana. Questo frutto produce unolio di grande pregio e rappresenta ilrisultato di favorevoli condizioni cli-matiche in cui vengono coltivate lepiante e della grande resistenza alfreddo che le contraddistingue.La pianta è di media altezza, conchioma alta, fusto contorto che pro-tende verso l’alto e corteccia “in-

vecchiata”. Le olive, una volta mo-lite, generano un olio extraverginedalle proprietà organolettiche uni-che. Questa varietà, particolare acausa dei frutti molto grandi, si ca-ratterizza per una produzione abbon-dante ma alternante negli anni, conuna resa in olio media intorno al 16-18%. Il colore è verde chiaro ten-dente al giallo, il sapore è moltoelegante, morbido, dal gusto frescoe dal corpo pieno. Assaggiando que-sto prodotto dorato si possono notareretrogusti di pomodoro o fruttati.Questo particolare olio è ottimo percondire zuppe di verdure e legumi,da passare a filo su pesce bollito ogrigliato e per primi piatti e carnibianche. In alcuni casi, viene utiliz-zato anche per la preparazione disalse rosse.Ma avere un frutto di qualità nonbasta, bisogna anche saperlo trat-tare. Sarebbe come avere una Fer-rari e andare a 80 km/h! E l’amicoDino sa il fatto suo.La produzione di un olio d’oliva diqualità è il risultato finale di un pro-cesso lungo e laborioso, in cui cono-scenza, pazienza e passione sono lecaratteristiche principali. La pota-tura, la zappettatura, la concimaturae la raccolta si devono effettuare neiperiodi e nei modi giusti. Infine av-viene la molitura, l’unica fase in cuic’è bisogno di un partner all’altezza(con cui di fatto si entra in simbiosi)dotato anch’egli di altrettanta cono-scenza e passione.A Dino un augurio per il premio me-ritato, che lo ripaga del duro lavoroeffettuato con cura e competenza.Siamo contenti anche per il nostroterritorio che, grazie al suo ambientesano e alla tenacia dei suoi abitanti,riesce ancora una volta a salire allaribalta della cronaca.Complimenti ancora!

Antonio Longo

BERNARDINO MARTINOGIUNGE TERZO AL PREMIO “TRICOLLE”

Il calcio a Morcone, anche grazie al vecchio campo sportivo di FontanaNuova, si pratica ormai da molti decenni producendo calciatori di qualità

Attraverso le parole di J. P. Sartre Padre Rocco Tummolo, ex vice parroco del convento dei Cappuccini,augura a tutti gli amici di Morcone un Santo Natale e un felice Anno nuovo.Abbiamo tutti apprezzato e gradito il gesto carino e ricambiamo gli auguri ricevuti, nella speranza dirivederlo di nuovo tra quelle mura che furono care anche a Padre Pio.

Enza Di Brino

Un Dio Bambino che si fa coprire di baci

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8 ANNO III - NUMERO 12 DICEMBRE 2013

Mensile a cura dell’associazione “Adotta il tuo Paese”Direttore responsabile: Luigia De Ciampis detta Luella

Aut. Trib. Benevento n. 5/[email protected]

www.morcone.netStampa

Scripta Manent EdizioniVia degli Italici, 29/A - Morcone (Bn)

Questo giornale viene distribuito gratuitamente nei comuni di Morcone,Pontelandolfo, Santa Croce del Sannio e Sassinoro

SASSINORO

SANTA CROCE DEL SANNIO

Da diverso tempo sul marginedella S.S. n. 87 Sannitica, in prossi-mità di una piazzola (lato destro,circa Km. 103+350), nelle imme-diate vicinanze di una costruendaarea per distribuzione carburanti,(iniziata e mai entrata in esercizio),si notano rifiuti di ogni genere eanche ingombranti, che deturpanole pertinenze di quel limitato trattodell’arteria e impediscono il rego-lare deflusso delle acque marginalidel corpo stradale.Il tronco della S.S. n. 87 “Sannitica”che interessa il territorio di Sassi-noro per un’estesa complessiva di3.850,00 m. (dal Km.102+000 alKm.105+850) corre ad un’altitu-dine inferiore di circa 100,00 m. ri-spetto all’inizio dello svincolo inpaese e a una distanza di circa2.000,00 m. La Statale si sviluppa,per la maggior parte a mezza costae il suo tracciato si snoda lungo lasponda destra del corso del fiumeTammaro.L’arteria, in base alle norme delC.d.S. è del tipo “extraurbana se-condaria” alla cui vigilanza è pre-posta una squadra composta da unnumero variabile di 4 o 5 opera-tori, da un caposquadra e da unsorvegliante che dirige lo staff. Al-cuni componenti dell’équipe di sor-veglianza sono anche dotati diidonea tessera per l’espletamentodi compiti di Polizia Stradale equindi legittimati a reprimere esanzionare atti vietati fra cui “in-sozzare la strada o le sue perti-nenze gettando rifiuti o oggetti daiveicoli in sosta o in movimento(art. 50 del Decreto L.vo05.02.1997, n. 22)”. E’ evidente dunque che gli addettialla vigilanza, nell’ambito dellaloro specifica funzione, non solohanno il compito di effettuare uncontrollo preventivo sanzionandoeventuali condotte illecite, maanche quello di effettuare una ade-guata manutenzione con la rimo-zione e l’asporto di quei rifiutiparticolarmente ingombranti che,se lasciati al margine delle corsie,potrebbero costituire una vera epropria insidia per l’incolumitàdegli utenti. L’ente proprietariodunque ha il compito specifico diprovvedere alla manutenzione,“pulizia” e sorveglianza della sedestradale e delle sue pertinenze alfine di garantire non solo la flui-dità del traffico, ma anche e so-prattutto la sicurezza e laincolumità degli automobilisti.Non a caso è fatto obbligo all’enteproprietario di procedere periodi-camente al taglio dell’erba e dellavegetazione spontanea. Proprio inquesti ultimi giorni sono stati eli-minati alberi di un certo diametroe il materiale di risulta è stato cau-telativamente all’allontanato dalleripe ascendenti. Questi interventivengono, di norma, eseguiti daditte di fiducia all’uopo incaricatedal competente ufficio periferico,quindi, per una logica analogia, siritiene che al medesimo proprieta-rio gravi anche l’ulteriore incom-benza della eliminazione dei rifiutiabbandonati sulle pertinenze.

Nel caso in esame trova applica-zione specifica la disposizione dicui all’art. 14 del decreto legisla-tivo 285/1992 (Nuovo Codice dellaStrada) in base alla quale “gli entiproprietari delle strade, allo scopodi garantire la sicurezza e la flui-dità della circolazione, provve-dono: alla manutenzione, gestionee “pulizia” delle strade, delle loropertinenze e arredo, nonché delleattrezzature, impianti e servizi; alcontrollo tecnico dell’efficienzadelle strade e relative pertinenze;all’apposizione e manutenzionedella segnaletica prescritta.Gli enti proprietari provvedonoinoltre al rilascio delle autorizza-zioni e delle concessioni, nonché alrispetto delle prescrizioni conte-nute nei relativi disciplinari. Il citato articolo 14 costituiscenorma speciale e, dunque, non de-rogabile, rispetto all’articolo 198del decreto legislativo 152/2006(Norme in Materia Ambientale) ilquale per la gestione di “rifiuti ur-bani e assimilabili,” prevede lacompetenza dei Comuni per la rac-colta, trasporto e avvio a smalti-mento degli stessi. La pulizia della strada e sue perti-nenze, infatti, interferendo diretta-mente con la stessa funzionalitàdell’infrastruttura e con la sicu-rezza della viabilità, non può chefare capo esclusivamente al sog-getto gestore (proprietario, conces-sionario o comunque affidatariodel governo del bene) sul quale gra-vano speciali doveri di vigilanza,controllo e conservazione, doveriche, peraltro, rivestono carattere dioggettività e prescindono dai pro-fili di dolo o colpa.Di conseguenza la competenza arimuovere i rifiuti abbandonatilungo le strade pubbliche e suepertinenze risulta esclusivamentein capo a determinati enti proprie-tari e non ai Comuni. Del resto sarebbe illogico imporreal Comune il dovere di rimuovere irifiuti accumulati sulla strada e suepertinenze, poiché tale attività im-plicherebbe l’occupazione dellacarreggiata con mezzi pesanti perla raccolta e il trasporto, il transitodi operatori ecologici e altre atti-vità incompatibili con il normaleflusso della circolazione stradale,

o comunque interferenti con essa;attività queste che solo l’ente ge-store può razionalmente program-mare e attuare “in sicurezza”, conla contestuale, necessaria adozionedi tutte le misure e le cautele ido-nee a garantire la certezza dellacircolazione e l’incolumità deglioperatori addetti alla pulizia. Tale principio risulta confermatoanche da diverse e recenti pro-nunce dei Giudici Amministrativiche costituiscono un valido riferi-mento per i comuni, troppo spessosollecitati ad intervenire con ipochi mezzi a disposizione per ri-solvere problemi che, come si èchiarito, riguardano altre aziendeo Amministrazioni.

Agostino Jamiceli

Rifiuti abbandonati sulla Superstrada Benevento - Campobasso

UNO SCONCIO CHE DEVE FINIRE

Quando finisce un anno brindiamoe facciamo festa per “cacciare”l’anno vecchio che ci ha portatosolo disgrazie, sventure, dispia-ceri!…Non c’è, forse, un momento piùfalso di quello che viviamo nell’ul-timo giorno dell’anno.Siamo convinti di aver vissuto unanno difficile, perché non sap-piamo cogliere la bellezza deldono della vita. Pur nelle mille dif-ficoltà della vita quotidiana, impa-riamo ad intravvedere sempre unbarlume di luce, che è la nostrasperanza per l’oggi e per il domani.Siamo condizionati, a dismisura,dai mass media, che ci propongonoora imbonitori politici che promet-tono mari e monti, ora urlatori chesbraitano contro tutto e tutti, mache mancano del senso della mi-sura e della concretezza.Allora l’anno nuovo sarà come ilvecchio, se non sapremo costruirela nostra vita quotidiana, se nonsapremo leggere nel nostro io

anche le nostre colpe e responsa-bilità, se non sapremo guardarciintorno e darci una mano recipro-camente donando agli altri amici-zia e solidarietà. I disonesti, icattivi sono sempre gli altri!!!...Nelle nostre piccole comunità,composte da pochi nuclei familiari,che incrociandosi tra di loro, di-ventano un po’ tutti parenti equindi si costituisce un’unica fa-miglia, ancora si vive lo spirito

della vicinanza e dell’apparte-nenza al luogo, difendendo e ap-prezzando i valori che i nostriantenati ci hanno tramandato.Durante il periodo delle feste na-talizie mi sono ritrovato in un su-permercato di Morcone per lesolite spese al banco alimentare.Nell’attesa del mio turno, scam-biando le nostre opinioni sul con-sumismo, al quale nonrinunciamo malgrado le difficoltàeconomiche, mi venne spontaneodi dire che alle nostre feste natali-zie spesso non invitiamo il festeg-giato: Gesù. Fu un dialogo franco eaperto e riscoprimmo la reciprocaappartenenza alla nostra fede, chespesso ci vergogniamo di profes-sare nei nostri incontri e discus-sioni.Se ci sforziamo di mettere Lui alcentro della nostra vita, allora ve-ramente il 2014 sarà migliore deiquello di prima.Auguri a tutti e buona riflessione.

Antonio Montella

È ARRIVATO IL 2014!

Santa Croce del Sannio: l’artisticafontana sotto la neve

Signore. Ti prego di aiutarmia vivere in serenità la mia giornata.Ti prego, come sempre ho fatto,da quando ero poco più che un bambino,di starmi vicino,di allontanare da me tutte le tentazioni,di aiutarmi a perdonare le offese involontarieche ho potuto fare ai miei confratelli.Del resto, se offese sono state,volontarie o involontarie,alle persone offese ho sempre chiesto perdono;di aiutarmi a non offendere mai più nessuno;a sconfiggere la mia superbiae ad amare il prossimo, cominciando dalla mia famiglia,da mia moglie, dai miei figli,dai miei quattro nipotini e dai parenti aggiunti,fino agli amici più caried a quanti mi sono stati vicini nelle ore tristied a chi mi ha voluto bene.Ti prego, Signore, di aiutarmi a perdonarechi mi ha voltato le spalle,dimenticando il bene ricevutoe mostrandosi insensibile alle mie richieste di aiuto.Prego, inoltre, la Madonna,alla quale mi sono rivolto sempre con tanta fiducia, affinché mi aiuti a scacciare il diavolo tentatoree mi insegni l’amore per i deboli e per i forti,per i buoni e per i cattivi, sempre che abbiano cuore di uomini. La prego, inoltre, di starmi accanto,come il mio angelo custode, di giorno e di nottee di pregare per me, figlio smarrito,nella vita e nella morte.Di essere la vera madre miae di tutti i suoi figli sparsi nel mondo.Accoglici, mamma celeste,sotto il tuo grande mantelloe riparaci dalla pioggia e dalla tormenta; accogli soprattutto i bambini indifesi e maltrattati,compresi i miei nipoti,che maltrattati non sono mai stati;aiutali a crescere buoni e santi e stendi la tua mano sulla loro fronte, dando conforto e aiuto ai miseri, ai poveri,a quanti subiscono violenza gratuitae soffrono la fame e la sete,e vivono di stenti,senza conoscere neppure i loro genitori naturali, che sono morti o che li hanno abbandonati. Dai a tutti un cuore di carne,togliendo il sasso dai loro petti e fa’ che si convertano all’amore, alla solidarietà e alla carità.

Claudio Di Mella

Preghiera di un laico a nostro Signore Gesù Cristo

Dicembre 2013 n. 12_Il Murgantino 09/01/2014 19:36 Pagina 8