Amici dell'Aeroporto galilei di Pisa - rassegna stampa

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9/6/2014 AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA Rassegna Stampa

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rassegna stampa del 9 e 8/6/2014 a cura degli Amici dell'Aeroporto Galilei di Pisa

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9/6/2014

AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA

Rassegna Stampa

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Eurnelian, granducadegli aeroporti toscaniAlessandro Oppes a pagina 6

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L'argentino Eumekianre degli aeroportiche vuole mettere insiemei "nemici" Pisa e Firenze

GIA SONO PIÙ DI CINQUANTAGLI SCALI NEL PORTAFOGLIODELLASUAHOLDING,CORPORACI ÓN AMÉRICA,E PRESTO POTREBBEROAGGIUNGERSENE ALTRI 20IN GRECIA. IN ITALIA TENTALA SPALLATA FINALE DOPOIL CONTESTATO ASSALTOA QUELLI TOSCANI

Alessandro Oppes

BuenosAiresirc ol a una leggenda riguar-

Cdo al "signore degli aero-porti". Si dice che la prima pistache costruì fosse quella realizzatanel 1997 -costo un milione di dol-lari circa - accanto alla residenzaprivata di Carlos Menem, adAnil-laco nella provincia di La Rioja.Un capriccio per consentire al-l'allora leader argentino di rag-giungere comodamente la suavilla La Rosadita (ovvio il richia-mo al palazzo di Buenos Aires se-de del governo) a bordo dell'ae-reo presidenziale Tango 01. Lui,Eduardo Eurnekian, oggi ottan-tunenne, seconda fortuna delpaese secondo la lista Forbes, as-sicura dinon avermai avutonien-te a che fare con quella "pista deaterrizaje" che all'epoca suscitòaspre polemiche e ora è ridottasolo a un cumulo di sterpaglie.Ammette, questo sì, di essere sta-to uno dei pochi a difendere labizzarra iniziativa dell'ex "man-datario". Ed è anche facile capireil perché. Fu proprio l'inquilinodella Casa Rosada a spalancarglile porte, nel '98, verso un nuovoricchissimo business, accordan-dogli per trent'anni la concessio-ne per la gestione di oltre trentaaeroporti argentini, compreso loscalo internazionale di Ezeiza, aBuenos Aires. Un filone che il mi-liardario di origine armena, figlio

di un industriale del settore tessi-le, ha saputo sfruttare al massi-mo, con un piano di espansioneancora in pieno sviluppo, dall'A-mericaLatina alMediterraneo al-l'Est europeo.

Già più di cinquanta sono gliaeroporti nel portafoglio dellasua holding, CorporaciónAméri -ca, e presto potrebbero esseremolti di più se gli riuscirà il colpodi accaparrarsi una ventina discali greci (tutti tranne quello diAtene). In questo contesto, la di-sputa pisano-fiorentina vienevissuta per quello che è, unapole-mica tutta locale che la stampaargentina ignora completamen-te. Eurnekian ne ha affidato perintero la gestione alla divisioneitaliana del suo impero impren-ditoriale, nella speranza di potergestire i due scali in modo unita-rio. Una volta raggiunta la mag-gioranza nell'azionariato dell'A-merigo Vespucci di Peretola, gliargentini tentano la spallata fina-le per il Galilei di San Giusto. Sel'operazione riesce, assicurano divoler ragionare in termini di "si-stema toscano" e di sintonia traprogetti complementari più chedi rivalità di campanile. Pisa, al-meno nei proclami, sviluppereb-be il filone low cost, Firenze pun-terebbe più a un turismo di qua-lità e aivoliperil centro ed estEu-ropa. L'espansione in territorioitaliano, poi, si presume possacontinuare ancora (Corporaciónha già comprato lo scalo privatodi Linate - Ata - ed è nell'aziona-riato di Trapani e Crotone). Ma inquesto momento le sfide piùgrandi gestite dal gigante di Bue-nos Aires sono tutte concentratenel Cono Sur americano. A parteCuzco, in Perù, e Barranquilla, inColombia, Eurnekian spera dipoter portare a compimento en-tro l'anno un'operazione- chiave:

la conquista dello scalo interna-zionale di Santiago del Cile, "Ar-turo Merino Benítez".

Se gliva bene con gli aeroporti,bisogna anche dire che il magna-te ha avuto minor fortuna neglianni scorsi con le compagnie ae-ree. Lapa e Southern Winds ven-nero coinvolte in diversi scandalidurante igoverni diMenem e Né-stor.Kirchner. E, in Italia, si sa co-me è finita l'avventura di Volare,di cuinel2004 era diventato sociodi riferimento. Eurnekian fu rin-viato a giudizio per il crac, anchese lui ha sempre sostenuto di es-sere stato truffato. Mal-avventu-ra dei cieli" condotta con alternirisultati negli ultimi tre lustri è so-lo uno dei capitoli di un curricu-lum imprenditoriale lungo, riccoe a tratti controverso. Nel 2003,contro "el pulpo" - come è ancheconosciuto - la magistratura ar-gentina emise unmandato di cat-tura internazionale con l'accusadi un'evasione fiscale milionarianell'operazione divendita del ca-nale tv Cablevisión (trasferimen-ti di denaro presentati come spe-se o donazioni, mentre in realtàaveva costituito deifondifiducia-ri alle Bahamas e alle Cayman). Inquel momento Eurnekian si tro-vava a Milano, al ritorno in patriariuscì a evitare la prigione.

Una vita perle imprese (tante,dei generi più diversi) tra alti ebassi. Segnata, sempre, da unrapporto controverso con ipoliti-ci. E appassionato di cani, ai qua-li dà spesso nomi di politici. Unosi chiamava Lula, un' altro Tabaré(nel senso di Vázquez, l'ex - e for-se prossimo - presidente uru-

guayano). Quando al ministerodell'Economia c'era DomingoCavallo, l'artefice della disastrosaconvertibilità peso-dollaro, af-fibbiò aun cane ilnome diMingo.Imbarazzante la scenailgiornoincuiilministro andò atrovarlo nel-la sua sontuosa villa di Olivos (lastessa lussuosissima zona doveha sede la residenza presidenzia-le). Lui chiamava "Mingo", e nonsi capiva a chi si riferisse.

A parte queste goliardate, chein fondo lo divertono nei mo-menti di pausa di un'attività in-tensa fatta di riunioni operative econsigli di amministrazione (lesue giornate, comunque, perscacciare la vecchiaia sono sem-pre scandite da un'ora e mezza dinuoto al mattino e da una sessio-ne di yoga alla sera) il tycoon ve-nuto dall'Armenia conosce benel'importanza che può avere unrapporto proficuo con la politica.Quando aveva bisogno di recu-perare credibilità, è riuscito afar-siritrarre - conun' eccellente ope-razione d'immagine - con leaderinternazionali come Bill Clinton,Al Gore e Michelle Bachelet. Inpatria, non ha mai fatto misterodella sua distanza ideologica dal"peronismo K" e daigiovani ram-panti de La Cámpora, guidati dalfiglio di Cristina, Máximo Kirch-ner, e dal ministo dell'EconomiaAxel Kicillof. Però, si sa, "businessis business". E allora, eccolo faredaintermediario trala "presiden-ta" non amata e VladimirPutin. Sideve alui se l'Argentina, suinizia-tiva del Cremlino, è stata invitatacome paese osservatore allaprossima riunione dei Brics (Bra-sile, Russia, India, Cina e Sudafri-ca) che si svolgerà a metà luglio aFortaleza, nel Nordeste brasilia-no. Buenos Aires, che ha già sigla-to importanti accordi con Pechi-no, ha bisogno di intensificare i

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rapporti economici con Mosca.Nella partita entra Eurnekian,pronto a partecipare con i russialla realizzazione di due centraliidroelettriche in Patagonia.

Quello dell' energia è uno deifi-loni di sviluppo che CorporaciónAméricaha seguito con piùinten-sità negli ultimi anni. Appena unmese fa, il Banco Interamericanodi Sviluppo gli ha concesso unampio credito per la realizzazio-ne di un parco eolico in Uruguay.Attraverso una delle divisioni del-la sua holding, UnitecBio, è en-trato in forze nel campo dei bio-combustibili, finorapoco sfrutta-to in Argentina. Ma i suoi settorid'azione sono molteplici: daquello bancario (in Armenia èproprietario del Converse Bank,il terzo istituto del paese) allapro-duzione di birra con InversoraCervecera, che controlla alcunedelle principali marche del paese

sudamericano; dalla fabbrica dimicrochip Unitec Blue alle infra-strutture con Helport, che pro-getta la costruzione di 2000 chilo-metri di strade inArgentina. E poiil settore agro-alimentare e leaziende vitivinicole. Un cambia-mento radicale dopo che, neglianni'80, aveva fondato le basi delproprio impero nel campo deimedia con tv, radio e giornali.Vendette in blocco quella com-pagnia, Cablevisión, nel 1995, perla bella somma di 750 milioni dipesos che all'epoca, con la paritàfissa, equivalevano ad altrettantimilioni di dollari. Lo spirito im-prenditoriale, questo è chiaro,non gli è maimancato. Forse per-ché dagiovane, quando ereditò lapiccola azienda tessile creata dalpadre, pensò subito che sarebbestato un fallito se non avesse in-ventato qualcosa di nuovo, e dipiù grande.

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I ]

La battagliadei campanili

rallenta i pianidel magnate

A gennaio , quando ha compratodai privati quote delle società

degli aeroporti di Firenze e Pisa,Eduardo Eurnekian pensava di

dar gambe veloci ad un progettomai concretizzato dai soci

pubblici toscani : integrare in ununico sistema i due scali, il

fiorentino Leonardo da Vinci, unpaio di milioni di passeggeri, e il

pisano Galileo Galilei, che hasviluppato il low cost e conta su

4,5 milioni di passeggeri. Nonaveva fatto i conti , il magnate

Eurnekian, coi campanili diToscana . Che sono scesi in

battaglia . Pisa contro Firenze. Ilsindaco pisano Marco Filippeschicontro il presidente della Regione

Enrico Rossi , Pd entrambi.A gennaio Corporacion America

di Eurnekian ha rastrellato trasoci locali e F211133,4% di Adf,

società dell'aeroporto di Firenze,e il 27,3% della pisana Sat con uninvestimento totale di 58 milioni.Poi ha lanciato le Opa totalitarie,rivolte principalmente a Regione,

enti locali e Camere dicommercio proprietarie di quoteimportanti (13,45 euro l'offerta

per ogni azione fiorentina, 13,15per le pisane). L'Opa su Adf si è

felicemente conclusa mercoledì:

con parziali cessioni degli entipubblici , Corporacion ha

raggiunto il 48,7% in Adf,risultato suggellato da un pattocon la Sigim dei fratelli Panerai

(detengono il 12,3%) che porta lacompagnia di Eurnekian a

controllare il voto sul 61% dellasocietà aeroportuale . Fine della

partita . Tutt'altra storia a Pisadove il patto dei soci pubblici di

Sat, guidato dal presidente-sindaco di Pisa Filippeschi, si è

messo di traverso contro laprivatizzazione.

Pisa è preoccupata dal possibileallungamento a 2.400 metri della

pista fiorentina , potenzialeminaccia alla leadership

regionale della Torre sui cieli.Prima i pisani hanno boicottato il

prezzo previsto dall'Opa. Poi,dopo che Corporacion ha

ritoccato l'offerta portandola a14,22 euro ad azione, hanno

imbracciato le armi delle azionigiudiziarie contro la Regione per

impedirle di vendere quote aCorporacion. Il primo verdetto ha

dato torto ai pisani, ma labattaglia continua . E l'Opa scade

il 17 giugno.(maurizio bologni)

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AEROPORTO DI FIRENZETr

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Qui sopra,EduardoEurnekianvisto da DariushRadpourOggi Eurnekianha 81 annie secondoForbesè la secondapersonapiù riccadell'Argentina

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"Giù le mani dal Galile ": i canottieri pisani siallenano con speciali magliette . Guarda la fotoL'equipaggio delle Regate delle Repubbliche porta anche a Genovala mobilitazione in difesa dell'aeroportoPisa

i atleti dell'armo pisano impegnato a Genova l __emmo sfc gi `s unartic lar e maglietta con la scritta "Giù le mani dal Galilei -. Inller ïa la foto in r°andita

i espande fuori dai confini regiona' a mobilitaAotxe €li 'sa ir,Jfesa elell'aeroport GaliM, e iato da chi vuole f re.d ll"aeroporto fiorent i c o: alo dalí 5,: ìratter ische analoghe runa concorrenza fra ri,

La posizione c a: «No a un aeroporto €T9 e a i °.a °sa pagato con sol d' pubbliNon vendetela -, , vr.t. Integrazione rispettando. . .p ._. . -pista di 2000 metri al Vespucci>»

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Aeroporto, lettera a RePisa: il sindaco Filippeschi chiede un incontro urgente al premier

Il sindaco Filippeschi ha scrittouna lettera al premier Renzi e alministro Lupi chiedendo un in-contro urgente per fare chiarez-za sulla vicenda dell' aeropor-to. Per conoscenza ha informa-to anche il governatore Rossi.

IN CRONACA

ILTIRREHO

S. \laria, rciçcnii in rrt olla

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«Remi, ora vogliamo chiarezza»Lettera dei sindaco Filippeschi al premier e al ministro Lupi con la richiesta di un incontro urgente

di Francesco Lo!1 PISA

Era circa un mese fa quando ilsindaco Marco Filippeschiscrisse una lettera al governa-tore Enrico Rossi. Il succo: an-diamo insieme dal ministroLupi per parlare degli aero-porti toscani. A distanza diqualche settimana, e con inmezzo un voto opposto nelladirezione regionale del Pd, Fi-lippeschi riprende carta epenna per chiudere «un in-contro urgente» a Roma. Macon differenze significative: ilsindaco rivolge la richiesta di-rettamente al premier MatteoRenzi, oltre che al ministro al-le infrastrutture Maurizio Lu-pi. A Rossi, invece, invia lainissiva giusto «per conoscen-za».Chi è per i 2.400 metri. La lette-ra riepilogala vicenda, soprat-tutto riguardo agli ultimi svi-luppi. Ovvero, scrive Filippe-schi, «atti e annunci che appa-iono in aperto contrasto con ipercorsi intrapresi per la rea-lizzazione di un equilibrato si-stema aeroportuale toscano».In due parole, tutte le paure edi Pisa: Sat e Adf in mano aCorporacion America (priva-tizzazione), leadership del Ga-lilei a rischio, così come i pro-grammi di sviluppo già impo-stati. Nell'elenco degli atti edegli annunci, le dichiarazio-ni di Riggio (presidente diEnac) a favore dei 2.400 metriper la pista di Peretola; il ma-sterplan di Adf-Aeroporto diFirenze che include proprioquesta ipotesi; altre frasi dellostesso tenore dell'ad di Adf,Vittorio Fanti (uomo di Corpo-racion), e del viceministro alleinfrastrutture Riccardo Nenci-ni.Risposte adeguate . Per questeragioni, scrive il sindaco aRenzi e Lupi, «un chiarimentodel governo è necessario, an-che a tutela della Sai» in mododa «contrastare progetti chehanno forti ed evidenti poten-zialità competitive verso l'ae-roporto Galilei». Filippeschiinsiste definendo «necessarieadeguate risposte con azionivolte a dare certezze» all'asset-to di un sistema aeroportualeregionale integrato, senza di-

mesticare che il piano nazio-nale dello scorso gennaio pre-vede «una gestione unica». Al-tri spunti essenziali della lette-ra. Uno: con l'Opa in corsa,quegli atti e annunci «influen-zano il mercato ad evidentedanno di Sat». Due: «Chiariree valutare gli effetti dell'accor-do di Alitalia-Cai con Etihad,che, secondo quello che si èappreso, potranno avere note-voli influenze sulla prospetti-va del mercato aeroportuale,su quello d'interesse degli sca-li dell'Italia centrale in parti-colare».La battaglia legale . Che passi-no da Roma le sorti del Galilei

si capisce anche dal recenteviaggio di Filippeschi per in-contrare il professor FilippoSatta, fondatore dello studiolegale "Satta Romano & asso-ciati", al quale il Comune haaffidato la battaglia con la Re-gione per sostenere le ragioni

dell'aeroporto pisano. L'ulti-ma delibera della giunta regio-nale, quella che dà il via liberaalla cessione (senza pagarepenali) delle azioni Sai a Cor-poracion America. L'atto saràimpegnato di fronte al Tar.

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r ' :IELE PICCOLI AZION ISTI SAT MOBILITATI

Filippeschi scrive a Remi«Pisa lesa. Il governo chiarisca»

A MALI estremi , estremi rimedi . La batta-glia per la difesa del Galilei impegna tuttele forze del sindaco Filippeschi che in quali-tà di primo cittadino e presidente del pattodi sindacato di Sat ha scritto ieri al premierRenzi e al ministro Lupi. E' coriaceo e tena-ce Filippeschi forte dell'appoggio di tuttala città e di tutto il consiglio comunale: «So-no a chiedervi un incon-tro, richiamandoVi allanecessaria urgenza. Nelleultime settimane - spie-ga il sindaco- si registra-ti atti e annunci in aperto

contrasto con i percorsi

intrapresi verso un equili-

brato sistema aeroportua-le toscano . secondo le coe-renti iniziative intrapre-

se, per parte nostra, dalCda di Sai e dai soci e inattuazione dell'indirizzoprogrammatico fonda-mentale della Regione Toscana. Un chiari-mento del Governo è necessario anche a tu-tela della Sat, per contrastare progetti chehanno forti ed evidenti potenzialità compe-titive verso l'aeroporto "Galileo Galilei".Società oggi esposta sul mercato azionarioagli effetti dell'Opa totalitaria del suo capi-tale annunciata da Corporation America».

FILIPPESCHI rinfresca a Renzi e Lupi lamemoria delle dichiarazioni rilasciati daivertici di Enac e di Adf: «Il presidenteEnac Vito Riggio ha ipotizzato la realizza-zione di una pista di volo di 2400 metri, ne-gando i contenuti dell'integrazione al Pitadottata dal Consiglio ». E ancora: «L'ad diAdf, Vittorio Fanti , espressione del gruppo

Corporacion America Ita-lia S.r.l., in evidente con-trasto con gli atti di pro-grammazione della Regio-ne Toscana e con i percor-si condivisi nell'«Accor-do» ha dichiarato che `ladizione di City Airportmerita una riconsiderazio-ne'. Mentre il vicemini-stro Riccardo Nencini hadichiarato : `serve una pi-sta adeguata ad una cittàstraordinaria come Firen-ze, il ministero condivide

l'ipotesi di una pista di 2400 metri '». Tuttedichiarazioni lesive, seconodo Filippeschisoprattutto ad Opa in corso . Nel frattempoanche il Comitato dei piccoli azionisti diSat fa scudo a Filippeschi e chiede alla So-cietà la convocazione di un 'assemblea. Vo-gliono dire la loro in una vicenda di interes-se collettivo gestita in oligarchia.

E. M.

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I piccoli azionisti Sat si mobilitano«Organizzeremo a breve un convegno sulla sicurezza della pista di Peretola»

I! PISA tive, comporterebbe per i pas-seggeri e per la popolazione sor-volata, e sottolinea anche il gra-ve disastro ambientale e idroge-ologico».

I piccoli azionisti fanno riferi-mento anche gli ultimi accadi-menti nazionali (Expo 2015 eMose) che, dicono, «consiglianouna pausa di riflessione e una at-tenta e controllata gestione dellerisorse pubbliche: costruire unaeroporto doppione a Firenze si-gnificherebbe uno spreco insen-sato e inaccettabile di denaropubblico».

Il comitato «monitorerà co-stantemente tutta la vicenda e faappello anche alla città perchésostenga il sindaco e il consigliocomunale nella sua lotta in dife -

La pista di Peretola

nale e il presidente Rossi devonomuoversi nell'interesse dell'inte-ro territorio toscano, in pienaautonomia nella pianificazione(Pit)».

Il consiglio direttivo dei picco-li azionisti rinnova la richiesta diconvocare immediatamenteun'assemblea di tutti i soci Sat,nella quale «vengano esposte inmodo trasparente le strategie in-dustriali; invita la cittadinanza acontinuare ad acquistare azioniSat e aderire al comitato per au-mentarne la già cospicua rappre-sentatività. Comunica ancheche organizzerà a breve un con-vegno sulle problematiche della

Il comitato piccoli azionisti Satsegue «con grandissima preoc-cupazione e costante attenzio-ne» l'evolversi della vicenda cheriguarda l'aeroporto. Dopo le di-chiarazioni del presidente diEnac Vito Riggio, scrivono,«emerge con chiarezza che deci-sioni che riguardano la nostracittà e il suo futuro vengono pre-se altrove, e che gli organi di go-verno del territorio, in particola-re la Regione, hanno abdicato alloro ruolo». Il comitato sottoli-nea «la spregiudicatezza nellagestione economica» che «si af-fianca alla sottovalutazione deigravi rischi che la nuova pista diPeretola, per le modalità costrut-

sa dell'aeroporto, dell'econo- sicurezza connesse alla costru-mia cittadina e del rispetto di ac- zione dellapista di Peretola».cordi già presi. La giunta regio- OR I PRODUZIONE RISE RVATA

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' (Cd)« `decidere Enac»

1 PISA

«E inaccettabile che sia Enaca stabilire le modalitàdell'adeguamento della pistadell'aeroporto di Peretola».Lo dichiara, in una nota, laconsigliera regionale MariaLuisa Chincarini (gruppo con-siliare Centro Democratico)in seguito alle dichiarazionidel presidente di Enac VitoRiggio, poi parzialmente retti-ficate, ma sostenute in segui-to da nuove dichiarazioni delpresidente di Adf-Aeroportodi Firenze, Marco Carrai: «Ab-biamo inviato un master plane siamo in attesa delle comu-nicazioni ufficiali da parte diEnac, anche per quanto ri-guarda la lunghezza dalla pi-sta. Al riguardo la legge è pre-cisa: decide l'ente regolato-re».

«E così - scrive Maria LuisaChincarini - scopriamo chel'aeroporto di Firenze avràuna pista di due chilometri emezzo e un traffico superioreai quattro milioni di passegge-ri».

«Alla faccia del city airport,dell'integrazione tra Firenze ePisa, del sistema aeroportualeunico e non in competizio-ne», continua Chincarini. «Eil momento di dire basta aqueste decisioni calate dall'al-to. Prima il governatore Rossivende le azioni Sat al magnateEumekian e tenendo un muti-le 5% in Adf, solo di facciata,giacché Corporation Americaaveva già acquisito il control-lo dello scalo fiorentino. Ades-so Enac che detta le condizio-ni dell'adeguamento di Pere-tola».

«E' inaccettabile che la poli-tica, quella con la P rnaiusco-la, possa abdicare in silenzioalle decisioni di un singolo eagli interessi di un privato»,conclude Chincarini. «Perquesto chiediamo al presiden-te Rossi di ritirare la deliberadi giunta e di tornare in consi-glio regionale a discutere diuna questione fondamentalecome quella dello sviluppodegli aeroporti toscani. Non èuna questione di campanile,come qualcuno vorrebbe farpensare, ma sono bensì in gio-co il futuro infrastrutturaledella nostra regione e milionie milioni di denaro pubblico».

CRIPRODIRIO> E RISERVATA

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La discussione sugli scali toscani e sull'ingresso degli argentini di Corporacion America assume toni asprinel Pd regionale, che tenta di rimettere insieme i vari pezzi nell'attesa di una decisione degli organi statalilo loPd alla guerra degli aeroportisulla rotta tra Firenze e Pisa

DI FERDINANDO SEMBOLONI*

Siamo alle carte bollate: ilsindaco di Pisa MarcoFilippeschi diffida laRegione dal vendere le

proprie azioni in Sat, la societàche gestisce l'aeroporto di Pisa,e ne chiede il sequestrourgente, mentre il consigliereregionale (Pd) Pier PaoloTognocchi pensa ad un ricorsoal Tar contro la Regione e il suopresidente Enrico Rossi pernon aver discusso in Consigliola delibera con la quale si èdeciso di vendere le azioni diSat agli argentini diCorporacion America, i quali,tramite il loro rappresentanteitaliano Roberto Naldi,minacciano il Sindaco di Pisadi azioni legali per turbativa dimercato.Questo il terremoto causatodalla decisione della Regione ditogliere il sostegno politicoall'aeroporto di Pisa vendendoagli argentini, che hannolanciato una offerta pubblica diacquisto, buona parte delle sueazioni in Sat. «Prima viene laToscana - ha dichiarato Rossi -poi vengono Pisa e Firenze. Enoi vogliamo fare gli interessidella Toscana». In altri terminiPisa e il suo aeroporto nonsono più al centro della politicaregionale come lo sono statiper quarant'anni. Il divorzioviene sancito dagli stessi pisaniche si rivolgono allamagistratura perché sul pianopolitico si è chiuso qualsiasidialogo.Il motivo del contendere stasempre nel possibile sviluppodella nuova pista di Peretolache Enac, l'Ente nazionale perl'aviazione civile, vuole di2.400 mentre Pisa lalimiterebbe a 2 mila, come delresto è previsto nella Variante alPit, il Piano di indirizzoterritoriale. Gli argentini chegià detengono la maggioranzain Adf, il gestore dell'aeroportodi Firenze, vengono sospettati

di voler bloccare le aspirazionipisane, facendo sviluppareFirenze che con 2.400 metridiverrebbe sua direttaconcorrente, limitandone losviluppo, anche se uncomportamento del genereandrebbe contro gli stessiinteressi degli investitoriargentini una volta cheavessero la maggioranza in Sat.Quello che solo qualche mesefa sembrava essere il problemaprincipale e cioè l'impattoambientale della nuova pistasul Parco agricolo della Piana,viene sostituito nell'agendapolitica dall'integrazionesocietaria tra i due aeroporti.Questo è difatti il requisitorichiesto dal Piano nazionaledegli aeroporti per classificarecome strategici i due scalitoscani, con tutti i vantaggiderivanti da eventualifinanziamenti pubblici.L'integrazione, nelle intenzionioriginarie di Rossi, sarebbestata gestita dalla Regione cheavrebbe fatto da garante. Perquesto motivo nel 2012 avevaacquistato da Monte Paschi il5% di Adf. A gennaio del 2014,dopo il patto tra Rossi e MatteoRenzi, allora sindaco diFirenze, la strategia cambia:entrano in scena gli argentiniche acquistano azioni di Sat e

poi di Adf, e si da per scontatoche l'integrazione si realizzeràattraverso la società privata,senza che questa scelta crucialesia stata discussa in Consiglioregionale. In quello stessoperiodo gli aeroporti toscaniritornano ad essere strategici, acondizione dell'integrazione, eviene reso noto il piano disviluppo di Adf con la pista di2.400 metri, secondo leindicazioni di Enac. Insostanza un passaggio crucialeche ha cambiatocompletamente le carte intavola.I pisani hanno sempre vistol'integrazione come unprocesso gestito dalla Regioneche ne avrebbe lasciato a loro laconduzione. La Regione, anchesotto l'azione di Renzi, hainvece cambiato radicalmentepolitica e intende favorirel'ingresso della societàargentina, al quale sioppongono compatte leistituzioni pisane, cercando diimpedire la vendita delle azionidella Regione.La contesa sulla vendita delleazioni potrebbe risolversi conla trasformazione dell'offertapubblica d'acquisto volontaria,prorogata al 17 giugno, inofferta obbligatoria, seCorporacion America

Pd Ila guerce degli aer p rtlsulW rottz ha flr ze e Pisa

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raggiungerà il 30% delle azionidi Sat. In questo caso laRegione potrebbe vendere lasua quota - il 12%, dato che ècostretta a mantenere il 5% - senon sequestrata. Gli argentiniraggiungerebbero il 42%, edato che l'ultimo Consiglio diamministrazione di Sat hagiudicato congrua l'offerta di14,22 Euro per azione, anche ipiccoli azionisti potrebberovendere. In caso contrario saràcomunque difficile per i pisaniopporsi ad un socio dimaggioranza così importante,con interessi nell'aeroportopotenzialmente concorrente diFirenze, e con l'appoggiopolitico sia regionale chenazionale.Difatti i pisani si stannoattrezzando per la resistenza:organizzano quello che rimanedel patto tra i soci pubblici, il34% che non è poco, echiamano i sindaci dellaVersilia e la popolazionedell'area alla mobilitazionegenerale perché ciascunocomperi qualche decina diazioni in modo da sbarrare lastrada agli argentini nelraggiungere la maggioranzaassoluta.Nella riunione della direzioneregionale del Pd, del 31maggio, si è cercato, con uncontorto documento passato amaggioranza (79 a 23), dirimettere insieme i cocci,approvando l'ingresso degliinvestitori argentini e quindi lavendita delle azioni dellaRegione, e ribadendo laprevisione contenuta nellaVariante al Pit della pista di 2mila metri. Un impegno chepuò servire solo a calmaremomentaneamente gli animi ea fare un gioco delle parti,poiché la decisione finale per ilpiano di sviluppo di Peretolaspetta a Enac, anche se larealizzazione della nuova pistasarà un altro problema.

*ricercatore Dipartimento diArchitettura (Università di Firenze)