Amici del Cuore-Giornalino n. 2/2011

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Il gi rnalino ASSOCIAZIONE MATERANA DEGLI AMICI DEL CUORE dell’ ASSOCIAZIONE MATERANA DEGLI AMICI DEL CUORE ONLUS - ADERENTE AL CO.NA.CUORE (d.g.r. 1760 del 03/08/1999) INFORMAZIONE PREVENZIONE ATTIVITA’ SOCIALE CONVEGNISTICA Poste italiane - Spedizione in A.P. -Art.2 comma 20/C Legge 662/96 - Aut. DCO/DCMT/295/2002 del 03/06/02 Registrato al Tribunale di Matera al n. 195 del 09-05-2002 - Stampato presso la Tipografia Paternoster s.n.c. Grafiche Direttore Responsabile: Stefano Mele, nato a Ginosa (TA) il 16-02-1936 - IBAN: IT 63 P 05256 16101 000000018460 Numero di c/c postale 10348753 Amici del cuore Matera Via Giolitti 25 tel/fax 0835314390 tel 0835312331 fax 0835314714 www .amicidelcuor e .inf o e-mail: amicidelcuor ematera@alice .it Cod. Fiscale per 5xmille 93019560775 Numero 2/2011 Carissimi Amici del cuore, se Dio vuole, siamo ad un’altra estate: vogliamo goder- cela, riposandoci, ma senza interrompere l’impegno che ormai ci contraddistingue, senza distrarre la nostra at- tenzione dai bisogni degli amici in difficoltà. Credo si possa dire con un po’ di rammarico che sia giunto il momento di rivolgere la nostra attenzione alle persone che ci stanno attorno, dopo un lungo impegno che guar- dava lontano, oltre il mar Adriatico nel nostro ambulato- rio di Tirana. Il trasferimento del dottor Vairo da Potenza a Bari ha si- gnificato infatti la fine del progetto “Un cuore per l’Alba- nia”: inutile illudersi che col tempo le cose cambieran- no. Da una parte non facciamo più missioni a Tirana per la diagnosi delle Cardiopatie congenite e dall’altra la Regione Puglia non sembra molto intenzionata a finan- ziare gli interventi di Cardio-chirurgia per bambini extra- comunitari. E’ la solita storia, la beneficenza si fa solo con il sovrap- più. Se occorre fare risparmi, perché i tempi lo impongo- no, i poveri cristi vengono abbandonati al loro destino e specialmente se sono poveri cristi che parlano un’altra lingua. In realtà non è diverso nemmeno per gli “ultimi” che parla- no l’italiano, se riescono a parlarlo tra una disabilità e l’altra. E’ il caso infatti di accennare al convegno del 13 Mag- gio dell’Associazione, da noi adottata tempo fa, “Dal- la parte dell’Handicap”, nel quale si è parlato di assi- stenza medica ed odontoiatrica ai pazienti non collabo- ranti, affetti da grave disabilità psico-fisica. Grazie a Dio esistono ancora uomini e donne che reggo- no il peso dell’indifferenza di altri uomini e di altre don- ne e non si spaventano dei tempi difficili: certo accor- gersi che occorrono sforzi smisurati per ottenere il mini- mo necessario (nella fattispecie un ricovero in day ho- spital per evitare sei-otto mesi di attesa per eseguire gli segue in seconda Lettera aperta del presidente al sindaco di Montalbano Jonico Le nostre strade intitoliamole alle vittime non ai carnefici a pagina 4 DOSSIER IPERTENSIONE ARTERIOSA Che cos’è e perché è pericolosa a pagina 9 VACANZE SPECIALE VACANZE SPECIALE VACANZE VACANZE SPECIALE VACANZE SPECIALE VACANZE SPECIALEVACANZE SPECIALEVACANZE CONSIGLI PER L’ESTATE Speciale alle pagine centrali da portare con sé in vacanza La gita di ottobre degli amici del cuore

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1Amici del cuoreIl gi rnalinoASSOCIAZIONE MATERANA DEGLI AMICI DEL CUOREdell’ ASSOCIAZIONE MATERANA DEGLI AMICI DEL CUORE ONLUS - ADERENTE AL CO.NA.CUORE (d.g.r. 1760 del 03/08/1999)

INFORMAZIONE PREVENZIONE ATTIVITA’ SOCIALE CONVEGNISTICAPoste italiane - Spedizione in A.P. -Art.2 comma 20/C Legge 662/96 - Aut. DCO/DCMT/295/2002 del 03/06/02

Registrato al Tribunale di Matera al n. 195 del 09-05-2002 - Stampato presso la Tipografia Paternoster s.n.c. GraficheDirettore Responsabile: Stefano Mele, nato a Ginosa (TA) il 16-02-1936 -

IBAN: IT 63 P 05256 16101 000000018460 Numero di c/c postale 10348753 Amici del cuore MateraVia Giolitti 25 tel/fax 0835314390 tel 0835312331 fax 0835314714

www.amicidelcuore.info e-mail: [email protected] Cod. Fiscale per 5xmille 93019560775

Numero 2/2011

Carissimi Amici del cuore,se Dio vuole, siamo ad un’altra estate: vogliamo goder-cela, riposandoci, ma senza interrompere l’impegno cheormai ci contraddistingue, senza distrarre la nostra at-tenzione dai bisogni degli amici in difficoltà.Credo si possa dire con un po’ di rammarico che sia giuntoil momento di rivolgere la nostra attenzione alle personeche ci stanno attorno, dopo un lungo impegno che guar-dava lontano, oltre il mar Adriatico nel nostro ambulato-rio di Tirana.Il trasferimento del dottor Vairo da Potenza a Bari ha si-gnificato infatti la fine del progetto “Un cuore per l’Alba-nia”: inutile illudersi che col tempo le cose cambieran-no. Da una parte non facciamo più missioni a Tirana perla diagnosi delle Cardiopatie congenite e dall’altra laRegione Puglia non sembra molto intenzionata a finan-ziare gli interventi di Cardio-chirurgia per bambini extra-comunitari.E’ la solita storia, la beneficenza si fa solo con il sovrap-più. Se occorre fare risparmi, perché i tempi lo impongo-no, i poveri cristi vengono abbandonati al loro destino especialmente se sono poveri cristi che parlano un’altralingua.In realtà non è diverso nemmeno per gli “ultimi” che parla-no l’italiano, se riescono a parlarlo tra una disabilità e l’altra.E’ il caso infatti di accennare al convegno del 13 Mag-gio dell’Associazione, da noi adottata tempo fa, “Dal-la parte dell’Handicap”, nel quale si è parlato di assi-stenza medica ed odontoiatrica ai pazienti non collabo-ranti, affetti da grave disabilità psico-fisica.Grazie a Dio esistono ancora uomini e donne che reggo-no il peso dell’indifferenza di altri uomini e di altre don-ne e non si spaventano dei tempi difficili: certo accor-gersi che occorrono sforzi smisurati per ottenere il mini-mo necessario (nella fattispecie un ricovero in day ho-spital per evitare sei-otto mesi di attesa per eseguire gli

segue in seconda

Lettera aperta del presidenteal sindaco di Montalbano Jonico

Le nostre stradeintitoliamole alle vittime

non ai carneficia pagina 4

DOSSIER IPERTENSIONEARTERIOSA

Che cos’è e perché è pericolosa

a pagina 9

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L’ESTATESpeciale alle pagine centrali

da portare con sé in vacanza

La gita di ottobredegli amici del cuore

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esami preparatori all’intervento in anestesiagenerale) è scoraggiante e demotivante.Assente (pur avendo concordato con noi datae luogo del convegno) il nuovo assessore re-gionale alla Sanità; presente solo negli ultimiminuti il Direttore Generale della ASM il dot-tor Vito Gaudiano, che ha comunque assun-to l’impegno di organizzare il servizio di dayhospital.Sono stati presenti dall’inizio alla fine, relazio-nando con due bellissimi interventi invece lasenatrice Maria Antezza ed il consigliere re-gionale Luca Braia.Vi annuncio che da Settembre partiamo conun progetto di collaborazione con il Comandoprovinciale dei Carabinieri nel quale sonoprevisti lezioni di prevenzione, screening perl’individuazione dei principali fattori di rischiocardiologici e corsi di formazione all’uso deidefibrillatori.L’obiettivo è quello di dotare le pattuglie deicarabinieri di un defibrillatore salvavita edelle competenze per usarlo in caso di biso-gno.

Anche quest’anno abbiamo sponsorizzato il Torneointernazionale di calcio giovanile Gaetano Scirea,fornendo la possibilità di misurare la Pressione arte-riosa e farsi fare una valutazione biometrica e nutri-zionale dalla nostra dietologa dottoressa LucianaRusso nella nostra roulotte che ha stazionato nellostadio di Matera e di Miglionico.Analoga iniziativa nelle quattro domeniche di Giugnopresso i rioni periferici della nostra città.Un grazie di cuore agli amici della Protezione civiledell’AEOP che non perdono l’occasione di darci unamano.Vi invito a rispettare i consigli per l’estate ed a pren-dere in considerazione la gita autunnale (quella esti-va, partita domenica 19 Giugno per Trieste e zone li-mitrofe è stato una vero successo): Grazie di cuore aFranco Acito che si danna per darci il meglio al minorprezzo senza essere un professionista di viaggi.Fateci sapere se siete d’accordo con l’iniziativa ri-volta al sindaco di Montalbano Jonico.Informatevi delle altre numerose iniziative, telefonan-do in sede.Un abbraccio di cuore

Luigi Bradascio

Si porta a conoscenza di tut-ti i soci che è in programmaper la seconda metà delmese di ottobre 2011, unagita sociale di due giorni(con una notte in albergo) aSapri e Viggiano, con possi-bilità di visitare Ie Grotte diPertosa e effettuare unamìni crociera alle grotte ma-rine di Capo Palinuro.I soci interessati alla parte-cipazione, possono dare laloro adesione di massima esenza impegno, telefonan-do al sig. Franco Acito ( cell.338.8445987) in modo dametterlo nelle condizioni dipredisporre tutto quantosarà necessario per la buo-na riuscita della gita.

GITA DI OTTOBRE

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Oggi rappresenta una delle patologie più diffuse in Italiae nel Mondo, ma sono ancora molti a credere che da que-sto male non si possa guarire.Il percorso per uscirne è lungo e tortuoso ma spesso effi-cace.Nel nostro Paese il 10% della popolazione, circa sei milio-ni di persone, viene colpita dal “mal di vivere”, e se consi-deriamo anche gli italiani che soffrono in silenzio, senzacurarsi ed accettare la malattia, i numeri salgono vertigi-nosamente fino a 15 milioni.ln prospettiva futura la situazione è destinata a peggiora-re: per l’OMS nel 2020 la depressione sarà la secondamalattia invalidante e la prima per diffusione nel mondo.Tutto ciò grazie anche al cambiamento degli stili di vita,causa di sempre maggiori stress.Questo emerge da una ricerca condotta negli ultimi 3 annisu 1600 persone a rischio depressivo, presentata in occa-sione del XVII Congresso nazionale della società italianadi neuropsicofarmacologia (Sinpf), svoltosi recentementea Cagliari.I pazienti hanno risposto ad un questionario sull’umore, isintomi somatici e le terapie sia farmacologiche che non.Questo lavoro conferma che la diagnosi precoce è moltoimportante per la cura del paziente, ma a causa dei moltipregiudizi presenti nei confronti del disturbo depressivo,solo il 25% dei malati (uno su quattro) consulta lo specia-lista competente, cioè lo psichiatra.Eppure, nella maggior parte dei casi le fasi acute del di-sturbo regrediscono nel giro di 4-6 settimane, con un’ ade-guata terapia.Il medico di famiglia è il primo che può notare l’insorgeredella malattia. Spesso però sono le dichiarazioni deglistessi pazienti a rendere la diagnosi difficile, riferendomalesseri che sono in realtà una somatizzazione delladepressione. Una ricerca pubblicata recentemente sul Bri-tish Medical Iournal svela che questa malattia si manife-sta principalmente con diversi sintomi, che vengono os-servati nei seguenti ambulatori: gastroenterologia (54%),neurologia (50%), cardiologia (34%), reumatologia (33%)e orto pedia (30%).Oltre il 50% dei pazienti depressi, infatti, prova dolore: lezone più frequenti sono la testa (60%), il dorso (28%), tora-ce e addome (20%), il collo (11%), le articolazioni (9%) e lespalle (8%), come evidenziato da un recente studio pubbli-cato sull’American journal of Psychiatry.Sintomi psichici e fisici sembrano essere strettamente col-legati, tanto che l’Ame rican Psychiatric Associa-tion haredatto un elenco delle principali connessioni.l pessimoumore, la debolezza, la bassa autostima, i disturbi di me-moria, l’ansia e la difficoltà di concentrazione si leganospesso ce falea, insonnia, affatica-mento, vertigini, doloriaddominali, disturbi gastrointestinali e disfunzioni dellasfera sessuale.Quando la malattia viene individuata, il percorso per gua-rire completamente non è facile: una persona depressa su3 lo è ancora dopo un anno, una su 10 deve continuare laterapia dopo 5 dal primo episodio,oltre la metà avrà unaricaduta nell’arco della sua esistenza.“Le terapie finora a disposizione - spiega il professor Gio-vanni Biggio, presidente della Società italiana di neurop-sicofarmacologia - non alleviano immediatamente i sinto-

mi depressivi: il malato può avvertire prima gli effetti colla-terali dei farmaci, co me quelli gastrointestinali e sul sonno,ma anche disturbi sulla sfera sessuale e aumento di peso,che spesso portano all’interruzione del trattamento”.Per questo la ricerca è orientata su approcci terapeuticiinnovativi, che offrano una risposta più rapida e più am-pia. “l bisogni di questi pazienti sono ancora lontani dal-l’essere soddisfatti — spiega il professor Claudio Men-cacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze, del-l’ospedale Fatebenefratelli-Oftalmico-Melloni di Milano.Basti pensare che i giorni lavora tivi persi da un depressosono 7 volte superiori rispetto a chi non lo è”.A rassicurare i malati ci sono alcuni annunci venuti pro-prio dal congresso di Cagliari, a proposito di una nuovaclasse di antidepressivi e in particolare della disponibili-tà anche nel nostro Paese di una molecola che si chiamaagomelatina.Questo fannaco ha un meccanismo d’azione completamentedifferente da quelli tradizionali, come spiega il professorBiggio: “Agisce stimolando i recettori della melatonina edinibendo un tipo di recettore della serotonina. È il capo-stipite dei medicinali denominati melatoninergici”.Rispetto alle attuali cure i vantaggi sono: assenza di effetticollaterali, efficacia più rapida, con sollievo di alcuni sinto-mi anche dalla prima settimana di trattamento e conseguen-te riduzione della sindrome da interruzione. Dai numeri dif-fusi dagli esperti è inoltre evidente come le sindromi depres-sive colpiscano soprattutto gli anziani (over 65) e il numero èdestinato a salire per l’invecchiamento della popolazione.Nel mondo femminile l’incidenza della depressione è mag-giore che in quello maschile, in particolar modo nella fa-scia di età tra i 40 e i 50 anni: 12,8% contro 5,9%.Recenti studi hanno sottolineato l’importanza dell‘intera-zione gene-ambiente: oggi possiamo affermare che la pa-tologia mentale può essere determinata già nella vita in-trauterina. Sappiamo con certezza - spiega il professorBiggio - che se una donna durane la gravidanza abusa dialcol o di sostanze, viene maltrattata o subisce forti stress,il feto riceve segnali che modificano i geni coinvolti nellosviluppo del cervello. Finalmente ci sono le prove biologi-che che l’ambiente esterno è in grado di modificare i geni”.Comportamenti e abitudini giovanili, come il consumo dialcol e droghe suscitano quindi allarme tra gli esperti,perché aumentano la vulnerabilità per i disturbi mentali,tra cui in primis la depressione.Gli ultimi dati dell’Oms mostrano la gravità del problema:nel 1999 i suicidi nel nostro Paese sono stati 4115. Anco-ra una volta la categoria più a rischio è quella degli over65 anni, specialmente se vedovi e socialmente isolati. Nonmanca però un preoccupante aumento nella fascia tra i 15e i 24 anni di età.Secondo una ricerca pub blicata nel gennaio 2007 dallaCommissione europea per la salute mentale, circa 58.000cittadini dell’Ue muoiono ogni anno in seguito a suicidio,per la maggior parte “legati - sottolinea l’esecutivo euro-peo - ad una malattia mentale, in particolare alla depres-sione”. ll 15% delle persone che soffrono di depressionegrave si suicida ed il 56% ne mette in atto tentativi. Levittime dei suicidi sono più numerose di quelle degli inci-denti della strada (50.700 all’anno) o degli omicidi (5350),denuncia la Commissione. •

DEPRESSIONE, sarà la prima malattia per diffusione

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Caro signor Sindaco, carissimo Enzo,Sento una innata avversione per Enri-co Cialdini, ovvero il macellaio diPontelandolfo e di Gaeta, le città mar-tire del Risorgimento italiano.E macellaio di altre 36 città meridio-nali, Trivigno tra queste: un vero cri-minale di guerra.Walter Reder, l’autore della strage diMarzabotto e Kappler, che organizzòl’eccidio delle fosse Ardeatine sonostati dei dilettanti nei suoi confronti.Eppure molte strade di città e paesidel sud Italia, Montalbano incluso,sono intitolate a questo criminale:segno evidente di come la Storia ven-ga scritta solo dai vincitori.Apprendo da un bellissimo articolodi Vincenzo Maida, pubblicato su “IlQuotidiano”che….” era di Montalba-no Jonico uno dei ragazzi più giovanimorti nel famigerato lager piemontesedi Fenestrelle, ai confini con la Francia.Antonio Mosetti non aveva ancoracompiuto 21 anni ed era stato lì de-portato per essersi rifiutato di tradireil giuramento fatto al Re delle Due Si-cilie Francesco II e di passare armi ebagagli con l’ esercito piemontese, unraro esempio di rifiuto del gattopar-desco trasformismo, pagato con la sof-ferenza e la morte.A Matera è stato giustamente inau-gurato alla presenza delle massimeautorità locali e provinciali nella villacomunale, un busto in bronzo dedica-to a Giambattista Pentasuglia, l’unicolucano ad aver preso parte alla spedi-zione dei Mille.Nessuno ha sentito la necessità di ri-cordare anche quei giovani che dall’al-tra parte della barricata attestaronocon la vita la fedeltà a quella che eraallora la loro Patria”…..In una società come la nostra, nellaquale valori come l’onore, il rispettodi un giuramento, la fedeltà alla pro-pria nazione sembrano fumo nell’ariati chiedo di rendere pubblica questatriste vicenda e di esaltare il coraggioe la coerenza di questo giovane mon-talbanese, intitolando via Enrico Cial-dini a Antonio Mosetti.Te lo chiedo a nome mio personale edi tutti i montalbanesi che per unmotivo o per un altro hanno dovuto

andar via dal loro amato paese d’ori-gine e ti dichiaro che mi sentirei ono-rato se volessi permettermi di soddi-sfare i costi di tale operazione.Ma voglio spingermi ancora più in làe chiederti di osare ancora di più.“Nel 2004 un tenace cacciatore di do-cumenti storici, Antonio Pagano, sco-prì che a guidare l’eccidio di Pontelan-dolfo non fu Gaetano Negri del VI Reg-gimento, “sterminatore di briganti”,poi sindaco di Milano, bensì Pier Eleo-noro Negri, “grande eroe del Risorgi-mento italiano, medaglia d’oro al va-lor militare, due volte medaglia d’ar-gento, pure lui del VI Reggimento.Ogni anno il Comune di Vicenza conti-nua a deporre una corona dinanzi alla

Lettera aperta al Sindaco di Montalbano Jonicolapide di Pier Eleonoro Negri: in nomedel popolo italiano, inclusi Pontelan-dolfo, Casalduini e Campolattaro.Giustamente carcere a vita per Redere Kappler, ma medaglia d’oro per Ne-gri, che come loro e più di loro fecemassacrare italiani inermi per rappre-saglia. Cosa direste, se il Comune diVicenza deponesse ogni anno una co-rona di alloro sulle tombe di Reder eKappler?” (tratto da Terroni di PinoAprile, pagina 64).Se tutto questo ha un fondamento sto-rico noi abbiamo il preciso dovere diristabilire la verità: ti chiedo di isti-tuire una Commissione di studio cheapprofondisca l’argomento e che chie-da a nome di tutti gli Italiani al Sindacodi Vicenza che venga abrogata l’usanzadi celebrare questo assassino.Dobbiamo farlo noi Montalbanesi,perché “la storia di oggi è ancora quel-la di ieri. La nostra fu interrotta e sipuò riannodarla solo nel punto in cuifu spezzata. Non si può scegliere la ri-partenza che più conviene”.Un abbraccio fraterno tuo

Luigi

Luigi e Paolo sono stati presenti al Torneo internazionale di calciogiovanile con alcune targhe a ricordo di giovani calciatori materaniprematuramente scomparsi per malattia o per un incidente stradale.

(fonte: www.sassilive.it)

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I - Non fatevi prendere dall’euforia dellevacanzeln ordine o acciaccato che sia il vostro cuore, nonabbandonatevi ai facili entusiasmi tanto frequentinei primi giorni di ferie. Non si deve far tutto il pri-mo giorno: vogare, nuotare, fare jogging, tennis,ballare: lavacanza deve essere soprattutto disten-sione.ln montagna, al mare o in campagna, qualunque sial’attività preferita, fatela sempre con gradualità.

Ad una certa età specialmente, non si possono fareescursioni, lunghe nuotate, riprendere sport abban-donati, senza preparazione.ll caldo immagazzinato dal corpo fa salire la pressio-ne arteriosa, aumenta la frequenza cardiaca e accre-sce il lavoro del cuore.Nelle ore più calde è opportuno fare la siesta in am-biente ombroso e distensivo. Per le attività più fati-cose si scelgano le ore ancora fresche del mattine oquelle della sera, quando la temperatura è scesa.La marcia è lo sport più consigliabile per tutti, è benepreferire prati, boschi, pinete o la riva del mare, che,oltre al beneficio fisico, daranno conforto psichicoper la bellezza del paesaggio. La durata della marciadeve variare secondo il grado di allenamento e, nelcaso di ammalati di cuore, di riabilitazione.Si comin-ci sempre con pochi chilometri, aumentando nei gior-ni successivi in modo da marciare da trenta minuti adue ore, ad un’andatura di 6-7 chilometri l’ora. Lamarcia rapida è un esercizio fisiologico, benefico esenza inconvenienti; è consigliabile, però, control-lare di tanto in tanto la frequenza del polso che deverestare al di sotto del limite massimo che viene cal-colato sottraendo gli anni a 230: un sessantenne devemantenere la frequenza al di sotto di 160, meglioche non superi mai, neppure durante il massimo sfor-zo, i 140 battiti al minuto. Chi si e accorto che i jeans

o i pantaloncini dell’estate precedente sono diven-tati stretti in cintura, non si riproponga di perdere inpochi giorni i chili accumulati intensificando l’attivi-tà sportiva: per perdere peso, più del moto, sonoindispensabili adeguate restrizioni dietetiche. Nonsi deve mai entrare di colpo in acqua, ma è beneimmergere nell’ordine gambe, braccia, viso, nuca,torace, schiena, in modo da facilitare l’adattamentodel corpo alla temperatura dell’acqua.Opportuno non spingersi da soli troppo al largo, euscire dall’acqua prima di avvertire senso di raffred-damento. Se la pelle impallidisce o si avvertono bri-vidi, vuol dire che vi è stata un’eccessiva perdita dicalore e i centri che regolano la temperatura del no-stro corpo non possono riequilibrarsi se si resta nel-l’acqua.Anche il ballo e un’attività fisica che può essere be-nefica, ma si evitino le ore piccole che lasciano ilsegno il giorno dopo.Importante è un buon sonno in una camera che nonsia calda.

II - Viaggiate senza frettaÈ sconsigliabile per tutti programmare viaggi con tap-pe obbligate imponendosi di visitare il maggior nu-mero possibile di località, viaggiando magari anchedurante la notte.Meglio scegliere una sede gradita e in quella tra-scorrere tutto il periodo della vacanza.Le ferie possono costituire anche un’occasione cul-turale, ma non devono mai essere una fatica a causadi lunghi tragitti in strade dal traffico intenso, attesesnervanti per gli imbarchi, con lunghi spostamenti, af-faticanti.

CONSIGLI PER L’ESTATE

SPECIALEVACANZESPECIALEVACANZESPECIALEVACANZESPECIALEVACANZE

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L’automobile dovrebbe essere usata il meno possi-bile, meglio riscoprire la bicicletta; a pochi chilome-tri dalla località di villeggiatura prescelta possiamoscoprire ignorate bellezze paesaggistiche o artisti-che.Sconsigliabile eccedere anche nella curiosità di vo-ler gustare tutte le specialità gastronomiche dellevarie regioni.Coloro che a settembre raccontano entusiasti ciò chehanno visto e fatto nel recente viaggio di tremilachilometri, non hanno fatto una vacanza.

III - Evitate le località prive di adeguataassistenza medicaColoro che hanno avuto qualche disturbo cardiocir-colatorio debbono sempre informarsi preventiva-mente sulle possibilità di assistenza che troverannonel luogo prescelto per la vacanza.Il cambiamento del modo di vivere, le fatiche deiviaggi, favoriscono il riapparire di disfunzioni chesono rimaste a lungo quiescenti al punto da veniredimenticate.I portatori di pace-maker, quando si recano fuori dal-la loro zona e lontano dal loro centro di controllo,debbono procurarsi una pianta con le sedi presso lequali potranno recarsi qualora si renda necessariaassistenza.È bene che questa sia facilmente raggiungibile. InItalia vi sono più di cento centri ben distribuiti sulterritorio e sulle grandi isole. ll portatore di pace-maker ripassi il libretto che gli è stato consegnatodopo l’impianto: evitare le attivtà fisiche che causa-no affaticamento, mancanza di respiro, vertigini, isalti, tuffi, gli urti e le pressioni che possono provo-care spostamenti dello stimolatore, il quale può es-sere disturbato anche da scariche elettriche e dallavicinanza a motori elettrici o a scoppio.

IV - Portate un elettrocardiogramma recentee una breve relazione del vostro medicoPrima di partire è bene che l’ammalato informi ilmedico dei suoi progetti di vacanze in modo da ave-re la sua approvazione circa la località prescelta.ln quell’occasione è bene che si faccia prescriveretutti i farmaci necessari, sia per le cure di manteni-mento sia per eventuali emergenze.Porti con sé la copia della prescrizione in modo da po-terla mostrare al medico di cui può aver bisogno.È preferibile che porti con se le medicine per evitare ilrischio di interrompere anche per breve tempo le cure.La precauzione diviene ancor più importante nel casoche l’ammalato si rechi all’estero dove le medicinehanno nomi diversi.Salvo che non sopravvengano fatti nuovi, è consi-gliabile evitare che il medico al quale l’ammalato sirivolge durante le vacanze, anche se suscita la mas-sima fiducia, modifichi le terapie. Eventuali corre-zioni potranno essere fatte dopo il rientro a casa: lavacanza è il periodo meno adatto per cambiare tera-pia o per provarne di nuove.

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V - Scegliete il mezzo di trasporto più adattoa voiAnche per questo l’ammalato di cuore deve chiede-re consigli al medico curante.Poiché la maggioranza delle persone va in vacanzain automobile riportiamo un decalogo per il cardio-patico del volante:• mettetevi al volante solo se vi sentite bene;• limitate sempre la velocità e fate tappe corte 150-200km;• evitate le strade con traffico congestionato;• tenete nel cruscotto le medicine consigliatevi perle emergenze;• non guidate sotto l’effetto di medicine che dianosonnolenza;• fate pasti leggeri escludendo gli alcolici;• non spingete la macchina in caso di guasto, noncambiate le gomme, non caricate e scaricate bagagli;• non viaggiate mai soli; fatevi accompagnare da qual-cuno che possa darvi il cambio alla guida;

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• fermatevi sul bordo della strada se avvertite qual-che disturbo riferibile al cuore;• non guidate se vi sentite stanchi.

VI- Non fate imprudenze in stazioneIl trasporto delle valigie, le corse per paura di perde-re il treno, sono cause non rare di scatenamento diattacchi cardiaci e debbono essere assolutamenteevitati: sarebbe il modo peggiore di iniziare le va-canze.L’ammalato di cuore deve scegliere treni nei quali èpossi-bile prenotare il posto ed evitare le giornate di res-sa; se viaggia di notte, il letto è indispensabile.

VII — Non riscoprite la racchetta a 50 anniSe la bicicletta, la marcia, il nuoto, il jogging, pratica-ti senza velleità sportive, rappresentano attività adat-te a tutti, non così il tennis che va considerato unosport ad alto impegno cardiaco, del tutto inadattoper chi ha disturbi cardiaci anche di lieve entità.La natura degli sforzi del tennista è caratterizzata dasforzi brevi e violenti: la battuta, la risposta, i salti,interrompono, anche se in maniera transitoria, lanormale respirazione. Il cuore non ha mai il tempodi adattarsi allo sforzo e scarse possibilità di recupe-ro all’infuori delle interruzioni che si fanno fra un

punto e l’altro.A 50 anni anche coloro che lo praticano regolarmen-te non si lascino indurre a gareggiare con avversaripiù giovani opiù esperti.Non va dimenticato che il tennis sollecita l’emotività delgiocatore.

VIII - Non date ascolto alle cure miracolosedel vicino di ombrelloneMolti ammalati amano parlare delle loro malattie: èun genere di conversazione che sarebbe meglio evi-tare, anche perché sovente risulta noiosa per l’in-terlocutore.Può accadere che due ammalati di cuore si ritrovinovicini d’ombrellone: in questo caso la comune malattia- che spesso è invece tutt’affatto diversa nonostantealcune apparenti similitudini - diviene l’argomentocostante senza variazioni.Molti ammalati si considerano dei grandi esperti dicardiologia: ostentano grandi nozioni sulle cause dicardiopatia e soprattutto sui mezzi di cura.Anche se trovate molte analogie fra i vostri disturbie quelli del vicino e anche se questi riferisce di aver-li eliminati grazie ad un farmaco che vi consiglia concalore, non lasciatevi mai tentare.Proseguite regolarmente con le cure che vi ha pre-scritto il vostro medico prima della vacanza, anchese non vi liberano totalmente dai disturbi, senza speri-mentarne di nuove anche se descritte miracolose.

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IX - Reintegrate le perdite di potassioD’estate la traspirazione aumenta, si suda con facili-tà e col sudore il nostro organismo insieme all’acquaperde potassio. L’acqua persa viene facilmente rein-tegrata perché viene stimolata la sete, ma è neces-sario reintegrare anche il potassio perso che è indi-spensabile al buon funzionamento del cuore.Il pericolo di abbassamento del potassio del sangue(ipopotassiemia) è particolarmente accentuato ne-gli ammalati che prendono diuretici, farmaci che ac-crescono l’eliminazione del potassio con le urine.ll medico valuterà l’opportunità o meno di prescri-vere potassio; un’alimentazione ricca di verdura efrutta, sempre consigliabile durante la stagione cal-da, sarà sufficiente a mantenere nella norma i livelliplasmatici di potassio, tuttavia è bene sapere chepossiedono un alto contenuto di potassio le albicoc-che secche, le lenticchie, i dadi da brodo, i pisellisecchi, le prugne secche, l’uva passa, lemandorle, il prezzemolo, il prosciutto affumicato ela salsa di pomodoro.

perché i globuli rossi ne trasportano meno.Vanno evitate soprattutto le ascension in funivia chefanno compiere grandi sbalzi di quota in breve tempo.L’aereo, invece, non comporta pericoli perche, gra-zie alla pressurizzazione, non ci si discosta dalla pres-sione che si ha a mille metri di quota.

XII — Evitate le tentazioni del marito solo incittàGli ammonimenti a questo proposito sono assai nu-merosi, ad elencarli tutti si rischierebbe di divenirenoiosi.È vero che molte mogli di ammalati di cuore eccedo-no nel ruolo tutelare trasformandosi spesso in fasti-diosi controllori, ma è anche vero che molti mariti,liberati da ogni sorveglianza, rischiano di commet-tere pericolose imprudenze.Ricordiamo solo quelle innocenti: le cene troppo ric-che, il poker che si protrae per gran parte della not-te, le sfide sportive fra colleghi o fra scapoli e am-mogliati.

X - Evitate la cura del sole e l’ariacondizionataLa tintarella non fa bene, neppure alla pelle, anche se mi-

gliora l’aspetto.

Con l’esposizione al sole non si deve scherzare; ilcaldo immagazzinato dal corpo fa salire la pressio-ne, fa battere il cuore svelto, non giova alla circola-zione delle gambe.È bene rinunciare anche ai condizionamenti: megliotenere le persiane chiuse durante il giorno e aprirledopo il tramonto.

XI- Non superate i 2000 metriSalendo di quota, la percentuale di ossigeno dell’ariadiminuisce: coloro che soffrono di angina pectoris odi disturbi circolatori cerebrali possono risentirne

SPECIALE VACANZESPECIALE VACANZESPECIALE VACANZESPECIALE VAC

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L’ipertensione arteriosa è un aumento a carattere stabiledella pressione arteriosa nella circolazione sistemica. Perpressione massima si intende la pressione sistolica, cioèquella sviluppata durante la sistole cardiaca, mentre perpressione minima si intende la pressione diastolica, cioèquella sviluppata durante la diastole cardiaca.In base alle ultime linee guida dell’Organizzazione Mon-diale della Sanità si parla di:

massima (mmHg) minima (mmHg)Pressione ottimale < 120 <80Pressione normale < 130 <85Pressione normale alta 130-139 85-89Ipertensione lieve 140-159 90-99Ipertensione moderata 160-179 100-109Ipertensione grave >180 >110Ipertensione sistolica isolata >14° <90

Ci sono due forme di ipertensione arteriosa:• ipertensione essenziale, primitiva o idiopaticanon si riconosce una causa specifica del rialzo pressorio,per cui la terapia sarà solo sintomatica.

• ipertensione secondariase la causa può essere trattata e risolta, ne consegueanche la risoluzione dell’ipertensione.L’ipertensione arteriosa è pericolosa perche è responsa-bile della diminuzione delle aspettative di vita delle per-

sone che ne soffrono. l disturbi provocati dall’ipertensio-ne gravano sugli organi vitali: cervello, cuore, retina, vasiarteriosi e rene, soprattutto se coesistono altri fattori dirischio come il diabete mellito, l’abitudine al fumo, l’iper-colesterolemia e la predisposizione familiare.Un altro elemento di pericolo è che essa spesso è subdola;infatti nelle fasi iniziali non produce dei sintomi caratteri-stici e facilmente riconoscibili: l’unico modo per scopriredi essere ipertesi è quello di controllare costantemente lapressione.Per un adulto sano e senza disturbi un controllo annuale èsufficiente.Su scala planetaria l’ipertensione risulta la terza causa diinabilità dopo la malnutrizione e il tabagismo, e precedein tale classifica la penuria di risorse idriche e la sedenta-rietà. Le stime più recenti indicano che in ltalia il 21%degli uomini e il 24% delle donne presentano valori di pres-sione arteriosa al di sopra del normale, il che significa inItalia oltre 10milioni di persone.

MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSAll metodo standard per la misurazione della pressione ar-teriosa è basato sullarilevazione con tecnica auscultatoria da parte del medicoo dell’infermiere in ospedale e in ambulatorio. Tuttavia

l’automisurazione domiciliare della pressione arteriosa daparte del paziente rappresenta una buona alternativa alla

tradizionale misurazione nell’am-bulatorio del medico.Gli strumenti attualmente di-sponibili sul mercato sono accu-rati, affidabili, facili da usare ea costo contenuto.

Come misurarsi da soli la pres-sione arteriosaLe misurazioni andrebbero ese-guite a riposo e in posizione se-duta, sia al mattino che allasera, per un periodo di circa 1settimana. Un totale di misura-zioni maggiori di 12 rappresen-ta il numero raccomandato chepermette una decisione clinica.Il target della pressione da rag-giungere è inferiore a 135/85mmHg o inferiore a 130/80mmHg nei pazienti ad alto ri-schio. Poiché l’automisurazionedella pressione può comporta-re un miglioramento nella qua-lità delle cure, riducendo i co-

DOSSIER IPERTENSIONE ARTERIOSAChe cos’è e perché è pericolosa

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sti, andrebbe valutata l’opportunità del suo rimborso daparte dei sistemi sanitari.

PERCHÈ NON SI RIESCE A RAGGIUNGERE VALORI ADE-GUATI DI PRESSIONEUn adeguato controllo della pressione arteriosa con il rag-giungimento di quei valori target chiaramente riportatinelle recenti linee-guida (inferiore a 140/90 mmHg nellamaggior parte della popolazione ed inferiore a 130/80mmHg nei diabetici e nei soggetti ad elevato rischio car-diovascolare) è un elemento fondamentale per un’effica-ce prevenzione.Nonostante queste premesse è riportato che solo una bassapercentuale di soggetti in trattamento presenta i valori dipressione arteriosa raccomandati dalle linee guida.Il raggiungimento degli obiettivi pressori nella terapiadell’ipertensione arteriosa è ostacolato da varie cause,tra cui una non perfetta aderenza dei pazienti ai regimiterapeutici prescritti ed un atteggiamento non adegua-tamente “aggressivo” da parte dei medici curanti, comedimostrato da un recente studio retrospettivo condottonegli Stati Uniti.Quindi per ottenere i migliori risultati è necessario coniu-gare gli sforzi dei medi-ci (nell’adeguato incremento dellaterapia) e dei pazienti (con una migliore aderenza allaterapia), grazie ad un rapporto di collaborazione più in-tenso fra i due soggetti.

EFFETTI DELL’ESERCIZIO FISICO SULLA PRESSIONE AR-TERIOSAL’attività fisica è raccomandata per ridurre i valori di pres-sione arteriosa sia nei soggetti giovani che in quelli piùanziani, anche se in questi ultimi va considerato che unprogramma di esercizio fisico abbassa la pressione arte-riosa minima (diastolica) senza ridurre la pressione massi-ma (sistolica).

In genere si consiglia almeno 20 minuti di jogging o pas-seggiate a passo svelto ogni giorno o 40 minuti di attivitàfisica aerobica (corsa, nuoto, bici) 3 volte a settimana.

DIETA E IPERTENSIONE ARTERIOSA

Puntare su verdure fresche, frutta e pesce; carne non piùdi 3 volte a settimana; parsimonia con dolci e bevandezuccherate. I formaggi consigliati sono mozzarella e ri-cotta.Ricordarsi bene del sale da cucina: meno di 6 grammi algiorno (calcolando anche quello contenuto negli alimentiindustriali).È permesso bere due bicchieri di vino ai pasti principali(meglio se vino rosso).Superalcolici una tantum.Ruolo delle fibre: L’assunzione di fibre con la dieta costi-tuisce parte integrantedi un sano regime dietetico e può svolgere un ruolo pro-tettivo a livello del sistema cardiovascolare. Sebbene l’ef-fetto delle fibre sui valori di pressione arteriosa sia appa-rentemente modesto, è certamente corretto raccoman-dare a tutti, ipertesi e non, un’assunzione globale di fibrenon inferiore ai 25 g/die, al fine di prevenire l’insorgenzadell’ipertensione e migliorare il profilo di rischio cardiova-scolare delle nostre popolazioni.

I BAMBINI POSSONO SOFFRIRE DI IPERTENSIONE ARTE-RIOSA

L’ipertensione arteriosa è tutt’altro che rara nei bambini,tanto è vero che la sua prevalenza — nei paesi occidentali— si attesta intorno al 2-5%.Rispetto alla forma dell’adulto, l’ipertensione in pediatriaè più spesso secondaria a malattie renali, endocrine o co-artazione aortica e si associa spesso con una storia fami-liare. L’identificazione di una condizione ipertensiva o pre-ipertensiva nei bambini sottoposti alle normali visite dicontrollo riveste la massima importanza perchè, in casodi omessa diagnosi, possono essere necessari diversi anniprima che la pressione arteriosa venga ulteriormente mi-surata, con il rischio che possano insorgere eventuali dan-ni d’organo stabilizzati e irreversibili.D’altra parte, una diagnosi precoce è importante ancheperché molte complicanze a lungo termine dell’iperten-sione sono oramai ampiamente prevenibili con terapieefficaci.

RAPPORTO TRA IPERTENSIONE E PESO CORPOREO

Dati scientifici hanno dimostrato che perdere 5-7 chilo-grammi di peso fa abbassare la pressione di circa 5-7mmHg.

IPERTENSIONE ED ESAMI DEL SANGUE

Tenere sotto stretto controllo i valori del colesterolo, so-prattutto il colesterolo “cattivo” (LDL) e quello “buono”(HDL); anche i valori della glicemia vanno controllati fre-quentemente, considerato che spesso diabete mellito eipertensione arteriosa vanno di pari passo.

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Il problema è sicuramente rile-vante anche se si tratta di materiamolto più sfuggente e difficile dadefinire rispetto all’ipertensionedegli adulti.Infatti il corposo lavoro pubblica-to sul Journal of Hypertensìon(2009;27:1719—1742), che racco-glie le Raccomandazioni della So-cietà Europeo dell’Ipertensìone,precisa che esse sono «basate sol-tanto sulla saggezza», in quantosono ancora mancanti numeroseinformazioni che pure sarebberonecessarie. Ciònon impedisce chequesto lavoro faccia chiarezza sualcuni aspetti fondamentali perquanto riguarda soggetti di amboi sessi tra 1 e 17 anniLa difficoltà principale che il me-dico può incontrare nell’affronta-re questo problema concerne ilfatto che in soggetti in via di svi-luppo non è possibile, come pergli adulti, fornire valori di pressio-ne validi per tutti che discrimini-no la pressione normale da quellaelevata, ma è necessario riferirliall’età e all’altezza prese come in-dici dello sviluppo. Se per una de-terminata classe di età o di altezzail valore trovato supera di almeno5 mm Hg la media dei valori propridel gruppo costituito dal 5% diquelli più elevati riscontrati in quelcampione di popolazione (in ter-mini tecnici, il 95° percentile), sia-mo nell’ambito dell’ipertensione.Per fare un esempio, in un ragaz-zo di 10 anni che sia al 95° percen-tile quanto all’altezza, il 95° per-centile per la pressione arteriosaè posto a 123/82, il che significa cheper un valore di almeno 128 di si-stolica e/o di 87 di diastolica, rile-vati in più occasioni, si potrà par-lare di ipertensione. Ma se, sem-pre per quell’età, i l ragazzo è

meno sviluppato, tanto che la suaaltezza si trova al 25° percentile(cioè rientra nel 25% dei valori piùbassi), il limite dei valori normalisarà abbassato a 117/79 e quindigià per valori di 122 di sistolica odi 84 di diastolica si parlerà di iper-tensione. È ovvio che chi misura la pressio-ne a questi soggetti deve disporredelle apposite tavole in cui sonoregistrati i valori della pressionearteriosa trovati su ampie popola-zioni divisi per classi di età e di al-tezza. Insomma valutare corretta-mente i valori della pressione neisoggetti in via di sviluppo è un po’più complicato rispetto a ciò cheaccade con gli adulti. Senza conta-

Quando l’Ipertensione riguarda i ragazzi

re che bisogna disporre di braccia-li degli apparecchi adatti all’usopediatrico.Comunque si raccomanda di misu-rare la pressione in qualunque vi-sita medica nei bambini al di so-pra dei tre anni. Scoprire precoce-mente l’ipertensione arteriosa oanche una pressione normale-alta(valori tra il 90° e il 95° percentile)consente di prendere i necessariprovvedimenti (modificazionidello stile di vita, terapia farma-cologica, ulteriori indagini alla ri-cerca di una causa, a seconda deicasi) e di evitare di trovarsi iper-tesi da adulti o addirittura già consegni di danno cardiaco, renale ocerebrale.

Ipertesi da bambini o da adolescenti: spesso ipertesi da adulti

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All’Incontro-Dibattito moderato daSimona Visceglia sono intervenuti, ol-tre all’Autore, Timoteo Papapietro Edi-tore Edizioni Magister, Irma Perniola,Arte Grafica Accademia Belle Arti diLecce, Pasqua Camporeale, IspettriceRegionale delle Infermiere Volontariedella Croce Rossa Italiana di Basili-cata, Margherita Giordano, Psicologa,Specializzanda in Psicoterapia Cogni-tivo - comportamentale, Maria Sabino,Medico Chirurgo e PsicoterapeutaAnalitica, Maristella Trombetta, Do-cente e Ricercatrice Filosofia Univer-sità degli Studi di Bari, Orlando Toda-rello, Professore Ordinario di Psichia-tria Università degli Studi di Bari eDirettore U.O. di Psichiatria “L. Bini”Consorziale Policlinico-Giovanni XXI-II Bari.

Sinossi LibroUna storia che va oltre se stessa. Nonpiù la “semplice” narrazione autobio-grafica, la condivisione del propriodolore, ma il superamento dello stret-to ambito personale. Non più una ri-chiesta di aiuto al mondo, ma l’offer-ta delle proprie idee, l’esortazione abelle e dolci emozioni. “Piangete pergioia!”L’autore varca così i propri confini,quelli di una vita trascorsa a cercareuna cura vera, anzi una vera diagnosiad un problema non ancora risolto. Econ lucidità e tenacia si mette allaprova per esplorare nuovi territori.Non scrive da paziente questa volta,ma quasi da terapeuta, per cercare dilenire le sofferenze del mondo, in ago-nia, oggi, nel disagio psichico… e acausa di esso.Ed in questo ribaltamento di ruoli,nella consapevolezza del proprio vis-suto, richiama l’attenzione su temiquali l’educazione, la prevenzione, ilrapporto figli-genitori e paziente-me-dico, nel riferimento alla figura diGiovanni Bollea, padre della neurop-sichiatria infantile in Italia, eminen-te studioso, umile nel suo mettersisempre in discussione.Ed è proprio quest’ultimo aspetto, in-sieme al porsi degli interrogativi, alnon dare mai tutto e tutti per sconta-

to, al “sapere di non sapere”, ad esse-re un elemento basilare, vitale: nellapropria crescita, nel confronto, in ogninostra modalità di relazione con glialtri.Per poi ancora puntare lo sguardosull’odierno modello di società, iper-tecnologico, poco attento, poco rispet-toso nei confronti del singolo. E pro-porre le ricette del dialogo, dell’atten-zione nei confronti della “persona inquanto valore” e dei suoi potenzialidisagi; della rilettura del proprio pas-sato per un futuro più sereno; dellaricerca continua di strade alternativeche mettano in moto la creatività, l’in-telligenza; di un pensiero “lento” checi permetta di dare maggiore qualitàalla nostra vita.E’ poi la malattia, la sua oscura pre-senza, a esplicitarsi attraverso la gui-da, nella descrizione dei suoi tratti piùcaratteristici, delle sue implicazioni,dei suoi rimedi.E a tale proposito si sottolinea l’im-portanza della psicoterapia nel trat-tamento dei disturbi dell’umore; vie-ne descritto il percorso terapeuticodell’autore, soffermandosi poi ad ana-lizzare alcune delicate tematiche delnostro vivere oggi. Il puzzle poi sicompleta con gli ultimi tasselli: levoci di chi ha condiviso, a vario tito-lo ed in misura diversa, il camminodell’autore. La voce di chi è stato ac-canto a lui, fraternamente, fianco afianco, dalla sua venuta al mondo, asostenerlo validamente nelle sue bat-taglie. Quella di chi ha contribuito in

ambiente scolastico alla sua forma-zione umana. Ed ancora le voci di chiha condiviso con lui l’impegno nel vo-lontariato, ma soprattutto un rappor-to di reciproca stima e amicizia.

L’Autore invita -tutti i tesserati e non-all’acquisto del volume, consideratoche il ricavato, al netto delle spese,sarà devoluto per la Ricerca Univer-sitaria sulle Malattie Psichiatriche.Chiunque fosse interessato può rivol-gersi a:Edizioni Magister, V ia Gattini 27,75100 Matera (www.edizionimagister.com) o a que-sta Associazione tel. 0835-314390, oal tesoriere della stessa, sig. Cristal-lo cell. 328-3032103

“Piangete per gioia! ritratto di una depressione maggiore”Il 30 aprile 2011, presso l’Aula Convegni Istituto S. Anna di Matera il giovanematerano Gianni Cristallo ha presentato ufficialmente il suo secondo libro