AMBITO ELEMENTI IDENTIFICATIVI D TERRITORIALE · 2017-06-28 · La gestione delle cronicità per le...

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1 ELEMENTI IDENTIFICATIVI D DELL’AZIENDA 1. Ragione sociale, sede, riferimenti fiscali, logo e patrimonio Il presente Atto Aziendale di diritto privato, previsto dall'art. 3 comma 1-bis del D. L.vo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni ed in conformità alle previsioni di cui alla L.R. n. 30/93 e s.m.i. per quanto ancora applicabile nonché le disposizioni di cui alla L.R. n. 05/09 e s.m.i., disciplina l'organizzazione ed il funzionamento dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ed è, come disposto dall’art. 9 commi 3 e 4 della L.R. n. 05/09, adottato dal Direttore Generale sulla base degli indirizzi forniti dall’Assessore Regionale per la Sanità emanati con D.A. n. 1360 del 3 agosto 2015, d’integrazione dei precedenti indirizzi di cui al D.A. n. 736 dell’11 marzo 2010 che, ove compatibili con le sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari, continuano ad applicarsi. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, di seguito indicata ASP, è un Ente con personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale. Essa svolge le funzioni legislativamente assegnatele di tutela e promozione della salute degli individui e della collettività. L’ASP ha sede legale in Messina, Via La Farina n. 263, Codice fiscale e Partita IVA n° 03051870834. Il logo è rappresentato, secondo un comune linguaggio per tutte le Aziende Sanitarie siciliane, dalla rappresentazione geografica della Regione con evidenza del territorio di competenza e della denominazione di questa ASP. AMBITO TERRITORIALE

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ELEMENTI IDENTIFICATIVI D

DELL’AZIENDA

1. Ragione sociale, sede, riferimenti fiscali, logo e patrimonio

Il presente Atto Aziendale di diritto privato, previsto dall'art. 3 comma 1-bis

del D. L.vo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni ed in conformità alle

previsioni di cui alla L.R. n. 30/93 e s.m.i. per quanto ancora applicabile nonché le

disposizioni di cui alla L.R. n. 05/09 e s.m.i., disciplina l'organizzazione ed il

funzionamento dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ed è, come disposto

dall’art. 9 commi 3 e 4 della L.R. n. 05/09, adottato dal Direttore Generale sulla base

degli indirizzi forniti dall’Assessore Regionale per la Sanità emanati con D.A. n. 1360

del 3 agosto 2015, d’integrazione dei precedenti indirizzi di cui al D.A. n. 736 dell’11

marzo 2010 che, ove compatibili con le sopravvenute disposizioni legislative e

regolamentari, continuano ad applicarsi.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, di seguito indicata ASP, è un Ente

con personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale. Essa svolge le

funzioni legislativamente assegnatele di tutela e promozione della salute degli

individui e della collettività.

L’ASP ha sede legale in Messina, Via La Farina n. 263, Codice fiscale e Partita

IVA n° 03051870834.

Il logo è rappresentato, secondo un comune linguaggio per tutte le Aziende

Sanitarie siciliane, dalla rappresentazione geografica della Regione con evidenza del

territorio di competenza e della denominazione di questa ASP.

AMBITO

TERRITORIALE

Direzione: Dr. Mario Portera

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L'azienda Sanitaria Provinciale di Messina si é costituita l'01.09.2009, ai sensi

dell’art. 08 della richiamata legge regionale n. 05 del 14 aprile 2009, con la nomina

del Direttore Generale disposta con decreto del Presidente della Regione Siciliana n°

330 del 31.08.2009.

Il patrimonio dell'azienda è costituito da tutti i beni mobili ed immobili ad

essa appartenenti a qualsiasi titolo, compresi tutti i beni comunque acquisiti

nell'esercizio delle proprie attività o a seguito di atti di liberalità. L'azienda, ai sensi

e per gli effetti dell'art. 5 del D.L.vo 502/92 e s.m.i., dispone del proprio patrimonio

secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni mobili ed

immobili utilizzati per il perseguimento dei fini istituzionali costituiscono patrimonio

indisponibile e, pertanto, non possono essere sottratti alla loro destinazione se non

nei modi stabiliti dalla legge.

L'azienda riconosce la valenza strategica del patrimonio quale strumento di

potenziamento e di qualificazione strutturale e tecnologica dell'offerta di servizi e,

in questa prospettiva, si riserva iniziative di investimento anche mediante processi di

alienazione del patrimonio da reddito e di trasferimento di diritti reali previa la

necessaria autorizzazione regionale e nel rispetto dell’art. 5 comma 2° del citato

D.L.vo.

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L’Azienda provvede, inoltre, alla salvaguardia, alla valorizzazione ed

all’aumento della redditività del patrimonio immobiliare indisponibile e disponibile,

adottando un regolamento aziendale di amministrazione e gestione dello stesso, nel

quale dovrà tenersi conto della necessità di prevedere una corretta procedura di

ammortamento finalizzata al reintegro delle risorse disponibili.

2. Territorio

L’ASP di Messina è nata dalla trasformazione della preesistente Azienda

Sanitaria Locale n. 5 ed estende la sua competenza su tutto il territorio della

provincia di Messina.

L’Azienda comprende un territorio suddiviso in 107 comuni con una popolazione

residente di circa 645.087, distribuiti in circa 3.247 Kmq di superficie.

L’ASP è articolata territorialmente,ai sensi della Legge regionale 30/1993 e

successive modificazioni (D.P.R.S. 22/09/2009 emanato ai sensi dell’articolo 12,

Legge Regionale n. 5/2009) in 8 distretti comprendenti l’intero territorio della

provincia di Messina come di seguito definite:

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Distretto Messina

Comprende il comune di Messina ed i comuni della zona tirrenica Villafranca ,

Rometta e Saponara, ed i comuni della zona ionica: Itala, Alì terme, Alì sup., Scaletta

Zanclea, Fiumedinisi, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Mandanici e Furci

Siculo. Il Comune di Messina comprende 6 Circoscrizioni: Circoscrizione I (Giampilieri

Marina - Giampilieri Superiore - Molino – Altolia Briga Marina - Briga - Pezzolo - Ponte Schiavo – Santo Stefano

Briga - Santa Margherita - Santo Stefano Medio – Galati Marina - Galati Superiore - Galati Inferiore - Mili San

Marco - Mili Marina - Mili San Pietro - Tipoldo – Ladreria Superiore - Larderia Inferiore – Tremestieri);

Circoscrizione II (Pistunina - Zafferia - Santa Lucia - CEP - Contesse – Minissale - San Filippo Inferiore - S.

Filippo Superiore); Circoscrizione III (Taormina - Gazzi - Mangialupi - Rione Aldisio - Ferrovieri - Cumia

Superiore - Cumia Inferiore - Valle degli Angeli - Santo - Bordonaro - Calorendi - Palmara - Carrubbara - Monte

Santo - Camaro Inferiore - Camaro - Bisconte – Cataratti); Circoscrizione IV (Gonzaga - Montepiselli - Gravitelli

- Torre Vittoria - San Ranieri – Galletta); Circoscrizione V (Svizzero - Giostra - Basile - Ritiro - S. Licandro -

Regina Elena - San Michele - Annunziata – Paradiso); Circoscrizione VI (Contemplazione - Pace - S. Agata -

Ganzirri -0 Torre Faro - Capo Peloro - Mortelle - Timpazzi - Casa Bianca - Sperone - Faro Superiore - Curcuraci -

Massa S. Giovanni - Massa S. Lucia - Massa S. Nicolò - Massa S. Giorgio - Acqualadroni - Spartà - Castanea -

Salice - Santo Saba - Rodia - Ortoliuzzo – Gesso).

Distretto di Taormina

Comprende i comuni di Taormina, Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza d’Agrò, Gaggi,

Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Mongiuffi Melia, Roccafiorita,

S.Alessio Siculo, S.Teresa di Riva, Savoca, Castelmola, Motta Camastra, Francavilla

di Sicilia, Roccella Valdemone, Malvagna, Mojo Alcantara, S. Domenica Vittoria,

S.Teodoro e Cesarò.

Distretto di Milazzo

Comprende i comuni di: Milazzo, Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte San

Giorgio,Pace del Mela, Roccavaldina, S.Filippo del Mela, S.Pier Niceto, Santa Lucia

del Mela, Spadafora , Torregrotta,Valdina e Venetico.

Distretto di Lipari

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Comprende i comuni di Lipari,Leni,S.Marina Salina, Malfa. Il comune di Lipari comprende 6

isole (Lipari-Vulcano-Stromboli-Alicudi-Filicudi-Panarea).

Distretto di Barcellona P.G.

Comprende i comuni di Barcellona P.G., Basicò, Castroreale, Falcone, Fondachelli

Fantina, Furnari, Mazzarà Sant’Andrea, Merì, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia,

Rodì Milici, Terme Vigliatore e Tripi.

Distretto di Patti

Comprende i comuni di Patti, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Oliveri,

Brolo, Piraino, Raccuja, S.Piero Patti, S.Angelo di Brolo, Sinagra , Floresta ed Ucria.

Distretto di Mistretta

Comprende i comuni di Mistretta, Castel di lucio, Motta d’Affermo, Pettineo,

Reitano, Tusa, Santo Stefano di Camastra.

Distretto di S.Agata Militello

Comprende i comuni di S.Agata di Militello, Capo d’Orlando, Caprileone, Frazzanò,

Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco d’Alunzio, Alcara li

fusi, Tortorici, S. Salvatore di Fitalia, Acquedolci, S.fratello, Caronia, Naso, Castel

Umberto e Torrenova.

L'ASP di Messina, organizzata in otto Distretti Sanitari Territoriali, e

secondo il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera nella Regione Sicilia

assicura l’assistenza ospedaliera nei seguenti Ospedali:

o Ospedali Riuniti Mistretta – S. Agata di Militello

o Ospedale Patti

o Ospedali Riuniti Barcellona-Milazzo-Lipari

o Ospedale Taormina

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3. La missione istituzionale (ragione d’essere)

L’Azienda Sanitaria Provinciale si muove orientando azioni e programmi

su principi fondamentali quali l’universalità, il rispetto della libertà di scelta, il

pluralismo erogativo delle strutture pubbliche e accreditate, l’equità di accesso

alle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per tutti i cittadini.

Se l’obiettivo primario è la tutela della salute, nel senso più ampio del

termine - così come garantito dall’art. 32 della carta costituzionale – oggi più

che mai tale finalità viene perseguita dall’Asp nel solco dei nuovi assetti

normativi e organizzativi fissati dal D.L. 13 settembre 2012 n. 158, convertito

con modificazioni nella legge 8 novembre 2012 n. 189.

L’offerta sanitaria viene, dunque, sempre più indirizzata in termini di

appropriatezza, tenendo conto delle esigenze di natura economica che il nuovo

sistema impone. La propensione naturale dell’Azienda è di certo il territorio

quale sede primaria di assistenza e di governo dei percorsi sanitari. Qui si

indirizzano le scelte strategiche orientate a favorire:

1. La prevenzione;

2. La gestione delle cronicità per le patologie a lungo decorso;

3. La personalizzazione delle cure;

4. Maggiori garanzie per il cittadino rispetto all’efficacia e alla continuità di

gestione del suo problema di salute;

5. Un sistema di efficienza per evitare inutili sperperi di risorse;

6. Garanzie di sviluppo di competenze ai professionisti, appropriate e coerenti

con le funzioni svolte;

7. Trasparenza e comunicazione interna ed esterna.

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4. La visione aziendale

Così come richiamato nel decreto 2 aprile 2015 n. 70 (regolamento

recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e

quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera) - recepito con decreto

assessoriale 1 luglio 2015 - a prevalere è una visione integrata di assistenza per

promuovere la qualità e sicurezza delle cure e l’uso appropriato delle risorse. La

logica è, dunque, quella di un sistema basato sull’integrazione tra i diversi

servizi ospedalieri presenti sul territorio. L’approccio è quello interaziendale. La

collaborazione con le altre aziende sanitarie della città ha, infatti, permesso di

mettere a punto e consolidare un sistema di “rete” che in modo trasversale

consente di gestire il percorso diagnostico terapeutico del paziente nel modo

più giusto. L’obiettivo, secondo il modello hub & spoke, è quello di allocare i

pazienti, anche in fase successiva alla prima accettazione, presso quei presidi

che dispongono di un livello organizzativo coerente con la complessità

assistenziale del caso da trattare. L'attivazione delle reti tempo dipendenti,

infatti, consente di creare il percorso più giusto affinché minuti di tempo

preziosi possano essere utilizzati al meglio. Sono già attive su tutta la provincia

di Messina le reti per la gestione dell’infarto e dell’ictus cerebrale in fase

acuta. Si tratta di un network per l’emergenza, coordinato dall’Asp di Messina,

che coinvolge più ospedali a diversa complessità assistenziale e per il quale le

tre aziende della provincia hanno stilato procedure condivise.

L'ASP promuove la salute nel territorio di competenza sulla base dei dati

epidemiologici rilevati sulla popolazione del territorio, sviluppando attività di

educazione sanitaria, di igiene e sicurezza degli ambienti collettivi di vita e di lavoro,

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di vigilanza sui cibi destinati all'alimentazione umana e degli animali, di prevenzione

della malattia e degli infortuni, erogando prestazioni e servizi sanitari e, in

particolare, di diagnosi e cura sia in regime domiciliare, sia in regime ambulatoriale

sia di ricovero ospedaliero, a favore delle persone iscritte al servizio sanitario

nazionale.

Le risorse aziendali concorrono anche allo sviluppo dell'intero servizio

sanitario regionale con la finalità di:

garantire la sua affidabilità clinica, assistenziale, economica e finanziaria,

anche tramite lo sviluppo dei propri sistemi informativi;

attuare le politiche regionali in tema di formazione ed aggiornamento del

personale, di attività di ricerca ed innovazione, di informazione e

comunicazione ai cittadini, di facilitazione dell'accesso ai servizi, di

applicazione degli strumenti per il governo clinico;

dare attuazione ai risultati delle concertazioni promosse e definite con la

Regione.

L'Azienda gestisce inoltre le attività socio-assistenziali di rilievo sanitario

assumendone l'onere in tutto o in parte sul bilancio, secondo quanto disposto dalle

normative nazionali e regionali.

In particolare:

promuove ogni azione di educazione sanitaria e di prevenzione degli infortuni e

delle malattie, in grado di favorire il passaggio dalla gestione dell'evento

clinico alla gestione della salute;

applica protocolli diagnostici, terapeutici e riabilitativi nonché procedure

sanitarie, assistenziali ed amministrative efficaci, efficienti ed appropriate;

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ricerca modalità di gestione della salute secondo programmi individuali per

pazienti che necessitano d'interventi preventivi, specialistici o di tipo post

intervento;

collabora con gli utenti affinché si possa trovare una risposta qualificata ai

loro bisogni sanitari anche nei casi in cui non possa intervenire direttamente;

ricerca la collaborazione dei propri operatori, dipendenti o convenzionati, per

offrire servizi sempre più qualificati per l'utenza: per questo individua nella

formazione e nell'aggiornamento del personale un elemento strategico non solo

di miglioramento professionale, ma anche di cambiamento culturale per porre

l'utente al centro del sistema sanitario aziendale;

rifugge l'accanimento terapeutico, cercando di restituire all'assistito la

migliore qualità di vita possibile;

pubblicizza i tempi di attesa sia per le prestazioni ambulatoriali che per i

ricoveri cercando soluzioni sempre più efficaci, sia per migliorarli che per

facilitare l'accesso alle prestazioni stesse;

ricerca la collaborazione del volontariato per migliorare la tempestività, la

qualità e l'umanizzazione dei propri servizi;

sviluppa e modula i propri sistemi di miglioramento continuo dell'offerta

sanitaria a partire dall'analisi del bisogno sanitario locale nel rispetto delle

indicazioni regionali, dell'analisi delle attività e delle indicazioni degli utenti e

degli operatori sanitari;

sviluppa i propri sistemi informativi con mezzi informatici al fine di favorire

l'approccio del cittadino al sistema delle prestazioni sanitarie e sociali.

In applicazione della vigente normativa regionale le azioni che questa ASP

promuove sono volte a realizzare:

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- una qualificata integrazione dei servizi sanitari e socio sanitari anche

attraverso il

necessario trasferimento dell’offerta sanitaria dall’Ospedale al Territorio, nonché

un compiuto coinvolgimento dei MMG e PLS e l’ottimale distribuzione sul territorio

dei Medici Specialisti, favorendo l’instaurarsi di relazioni funzionali fra operatori

ospedalieri e territoriali al fine di ottimizzare il sistema della continuità

assistenziale nei processi di prevenzione, cura e riabilitazione;

- l’ottimale organizzazione delle modalità di accoglienza e accesso alla rete dei

servizi nell’ambito del distretto sanitario;

- il superamento della frammentazione e/o duplicazione delle strutture

organizzative esistenti, attraverso processi di aggregazione in dipartimenti e di

integrazione operativa e funzionale;

- i processi di razionale distribuzione del personale eventualmente risultante in

esubero per effetto del riordino della rete ospedaliera, nel rispetto della vigente

normativa, dei contratti e degli accordi sindacali;

- il potenziamento dei servizi finalizzati alle attività di riabilitazione,

lungodegenza e post-acuzie;

- una progressiva riduzione della mobilità sanitaria passiva extraziendale;

- l’applicazione delle disposizioni sulla trasparenza di cui al decreto legislativo n.

150/09, attraverso il miglioramento dell’apposita pagina web dedicata sul sito

internet aziendale e l’adozione del programma triennale per la trasparenza e

l’integrità, da pubblicare on line, ove sono contenute le azioni che si intende svolgere

per assicurare un livello adeguato di trasparenza;

- l’attuazione del principio di responsabilità attraverso l’implementazione di un

completo controllo di gestione per la verifica dell’appropriatezza, qualità, efficacia,

efficienza ed economicità delle prestazioni e dell’operato dei suoi responsabili, sulla

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base di consolidati criteri tecnico-scientifici e mediante l’informatizzazione delle

funzioni e delle dinamiche sanitarie.

5. I principi ispiratori del servizio al cittadino

Nella mappa degli stakeholders, portatori di interesse dell’Asp, i

cittadini sono i protagonisti principali. È a loro che l’Asp si rivolge attraverso la

propria offerta assistenziale. Cittadini che sono soprattutto utenti, oggi più

che mai consapevoli dei propri diritti e delle proprie necessità. È nell’ottica di

offrire un servizio assistenziale sempre più orientato ai propri bisogni che

l’Azienda si ispira ad alcuni principi cardine di seguito rappresentati:

Centralità e partecipazione del cittadino quale titolare del diritto alla

salute e soggetto attivo del percorso assistenziale;

Universalità e parità di accesso ai servizi sanitari nel rispetto del diritto di

libera scelta dei cittadini nell’ambito dei soggetti pubblici e privati

accreditati;

Integrazione socio-sanitaria ai sensi della normativa di settore;

Compartecipazione degli Enti locali alla programmazione delle attività ed

alla verifica dei risultati di salute;

Coinvolgimento dei cittadini attraverso l’accessibilità e la trasparenza degli

atti, nonché la verifica del gradimento dell’utenza per i servizi erogati

attraverso i sistemi di rilevazione della customer satisfaction, anche alla

luce delle nuove norme contenute nel D.Lgs. n. 150/09;

Innovazione quale capacità di stimolare, valorizzare e riconoscere le

soluzioni innovative proposte in ogni ambito di attività in quanto fattore

determinante di sviluppo e di crescita;

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Partecipazione e coinvolgimento delle varie categorie di soggetti coinvolti

nel processo sanitario.

L’AZIENDA E I SUOI INTERLOCUTORI ESTERNI

6. La partecipazione dei cittadini: la “rete civica della salute” (e le

relazioni con la società civile)

Il legame tra l’Asp e i cittadini nel tempo si è sempre più rafforzato. È

cresciuto il peso che le associazioni di volontariato e i rappresentanti dei

cittadini hanno assunto all’interno delle aziende sanitarie. Ciò è ancor più

amplificato in una azienda sanitaria provinciale come quella di Messina che

abbraccia nel suo comprensorio comuni diversi, sia sul fronte demografico che

geografico. Per questa ragione diventa essenziale costruire un dialogo costante

tra amministrazione e cittadini.

In questa direzione si inserisce anche la rete civica della salute, collocata

dall’Assessorato Regionale della Salute tra gli obiettivi assegnati ai direttori

generali. Un progetto che l’Asp ha portato avanti a livello interaziendale, fondato

sull’idea che cittadini informati e consapevoli possano diventare protagonisti attivi

nelle scelte relative alla propria salute nel sistema sanitario nazionale. Dopo

l’intuizione dei comitati consultivi aziendali del 2010, organismi a tutti gli effetti

parte integrante delle aziende sanitarie, la rete civica rappresenta uno strumento

concreto che consente di allargare ancora di più le “maglie” della partecipazione. Alla

base del progetto di “rete civica della salute” vi è il reclutamento dei così detti

“referenti civici” per la salute, cioè cittadini provenienti da tutti i comuni,

rappresentativi delle diverse realtà locali, che entrando in “rete” potranno offrire il

proprio contributo nel migliorare i processi assistenziali e diffondere le informazioni

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sull’offerta dei servizi. L’adesione avviene su base volontaria ed il reclutamento si

avvale della collaborazione di partner ben definiti: comuni, università, scuole, ordini

professionali, protezioni civile, associazioni di volontariato.

7. Le relazioni con gli Enti istituzionali

L'ASP di Messina, al fine di valorizzare e consolidare sempre più la propria

presenza nel sistema produttivo locale, intende sviluppare ogni utile collaborazione

con tutte le forze sociali del mondo dell'economia, del lavoro oltre che con le

istituzioni locali, scolastiche e della formazione presenti sul territorio.

L’ASP si propone, pertanto, come interlocutore al servizio delle istituzioni:

Provincia Regionale, Comuni, CCIA, Ufficio Scolastico etc …, e si impegna ad attuare

le proprie funzioni, nel rispetto delle decisioni assunte dagli organi di governo ad

essa preordinate nello spirito di leale collaborazione istituzionale sancito dal PSN e

PSR quale strumento di innovazione partecipativa nella programmazione e nella

gestione dei servizi sanitari.

L'assetto organizzativo dell'Azienda vuole inoltre favorire la partecipazione

delle Istituzioni locali, attraverso la Conferenza dei sindaci, la consultazione con le

associazioni degli utenti e la concertazione con le rappresentanze sociali e sindacali

presenti sul territorio.

L’Azienda per la sua competenza su un territorio particolarmente vasto e

diversificato, intende instaurare e mantenere un dialogo continuo con ogni Comune,

anche attraverso le Direzioni Mediche degli otto Distretti Sanitari.

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L'assistenza agli immigrati

I continui sbarchi che spesso coinvolgono in prima linea la città di Messina

impongono l'adozione di un programma di interventi ben strutturati.

In tale ambito l'ASP punta a favorire azioni protese non alla gestione

dell'emergenza, ma al governo del fenomeno stesso. L’Azienda sanitaria provinciale –

su

delega della Prefettura - ha un ruolo attivo e prioritario nella fase di accoglienza in

porto

con le attività di screening sanitario e la gestione del coordinamento con tutti gli

ospedali

della Provincia.

Le Asp dei territori dove avvengono sbarchi oltre a garantire il coordinamento

del triage sanitario e la prima assistenza all'arrivo, assicurano l'assistenza sanitaria

di base, anche con il supporto di Croce Rossa Italiana ed alcune Emergency.

La presenza della popolazione straniera proveniente da altri paesi rappresenta

comunque una realtà e i servizi sanitari che l'Asp offre sono pianificati anche in

funzione delle esigenze che questi cittadini possono avere. Ecco perché tra gli ambiti

di intervento si annoverano:

Piani formativi specifici dedicati a tutti gli operatori

campagne informative con strumenti adeguati, rivolte alla popolazione

immigrata e inerenti il diritto e l'accesso ai servizi

coinvolgimento della rete del volontariato e del privato sociale in forme di

collaborazione, regolamentate, con i servizi socio-sanitari pubblici;

Per gli immigrati regolari

servizi per facilitare l'accesso ai medici di base e ai pediatri di libera scelta e

consultori familiari

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8. La rete regionale dei servizi sanitari

Per disposizione legislativa di cui all’art. 15 della Legge 14 aprile 2009

n.5 le Aziende del Servizio Sanitario Regionale devono operare in rete per

garantire, attraverso il sistema telematico, il coordinamento ed il collegamento

delle funzioni socio-sanitarie, per assicurare all’utente l’appropriatezza

dell’intero percorso assistenziale (accoglienza – presa in carico – cure –

dimissioni) evitando duplicazioni o carenze nell’offerta sanitaria.

In particolare, i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, delle

Aziende Ospedaliere e delle Aziende Ospedaliere Universitarie, ciascuno per la

propria competenza, concorrono allo sviluppo a rete del sistema sanitario

regionale attraverso la programmazione interaziendale di bacino allo scopo di

ottimizzare l’integrazione delle attività sanitarie in relazione agli accertati

fabbisogni sanitari ed alle esigenze socio-sanitarie.

Lo strumento di integrazione delle politiche sanitarie locali è il Comitato

di Bacino cui ogni Azienda Sanitaria prende parte con la propria Direzione

Generale allo scopo di:

o Concorrere allo sviluppo e razionalizzazione delle attività di ricovero in rete;

o Favorire ogni azione utile per la realizzazione di progetti specifici anche

istituendo dipartimenti tecno-scientifici interaziendali;

o Individuare forme di acquisto di beni e servizi comuni.

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L’Asp di Messina è componente del Comitato del “Bacino Sicilia

Orientale” e, pertanto, contribuisce alla realizzazione dell’integrazione delle

attività sanitarie erogate dagli altri Soggetti operanti nel medesimo bacino in

relazione ai fabbisogni ed alle esigenze socio-sanitarie del territorio.

A tal fine, l’ASP di Messina concorre attivamente anche in riferimento

alla specifica area comprendente le province di Messina e di Enna, per

sviluppare programmi finalizzati a corrispondere a particolari bisogni di salute

correlati alle peculiarità dei territori montani, alla frammentazione territoriale

ed alle caratteristiche orografiche nonché ai flussi di utenza extraregionale.

LA RETE REGIONALE DEI SERVIZI e le reti cliniche integrate

L’ASP di Messina nel proprio territorio si prefigge gli obiettivi indicati nella

programmazione regionale sanitaria in un’ottica di forte integrazione unitaria e

sussidiaria che garantisca complementarietà tra le diverse Aziende erogatrici dei

servizi, con la consequenziale distribuzione di risorse e di opportunità, tale da

evitare sovrapposizioni, duplicazioni e/o criticità nell’offerta.

L’Azienda territoriale concorre, nella specificità del proprio ruolo, alla rete del

sistema sanitario regionale, attraverso la programmazione interaziendale dell’Area

metropolitana, finalizzata all’ottimale integrazione delle attività sanitarie erogate

Il gruppo di lavoro interaziendale per il Piano Attuativo dell’Area metropolitana

di Messina e i tavoli tecnici interaziendali dei diversi capitoli del Piano Attuativo,

sono anch’essi strumento di integrazione delle politiche sanitarie locali con l’obiettivo

operativo dii concorrere allo sviluppo ed alla razionalizzazione delle attività sanitarie

in rete individuando specifici momenti gestionali.

La logica assistenziale delle reti cliniche integrate

L’organizzazione dei servizi sanitari in reti cliniche integrate assume la centralita

della persona come soggetto del processo assistenziale. In tale logica l’Azienda

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promuove il lavoro sui percorsi di cura. Gli strumenti di programmazione di ambito

provinciale definiscono gli assetti di rete (nodi) ospedalieri e territoriali e la

pianificazione aziendale ed interaziendale esplicita le relazioni funzionali fra i

diversi nodi garantendo:

l’unitarieta dei processi di assistenza, che risulta essenziale soprattutto nelle

patologie cronico–degenerative;

un’offerta qualificata ed omogenea sul territorio provinciale;

la differenziazione delle funzioni e la complementarieta tra esigenze di cura a

diversa complessita assistenziale, finalizzata a contemperare le necessita di

elevata qualita dell’assistenza e la sostenibilita economica di sistema.

L’obiettivo della rete assistenziale è quello di essere strumento per soddisfare le

esigenze e aspettative di tutte le parti interessate al processo assistenziale: i

pazienti e le foro famiglie, i professionisti, l’articolato sistema degli stakeholder e la

comunità nel suo complesso.

Le Reti Assistenziali sono anche valido strumento di implementazione dei percorsi

diagnostico-terapeutici, in coerenza con le strategie della Regione di recupero e cura

dell’appropriatezza e di controllo degli sprechi.

Il modello delle reti integrate, inoltre, prevede che ad una determinata soglia di

complessita , si trasferisca la sede dell’assistenza da unita ospedaliere periferiche ad

unita centrali di riferimento ad elevata complessita organizzativa (hub). Le unita

periferiche (spoke) non vengono espropriate sotto il profilo professionale e culturale

in quanto partecipano alla gestione globale del paziente garantendone la selezione,

l’invio e la ripresa in carico per il follow-up in cronico.

Seguendo tali principi, l’assistenza viene riorganizzata in reti integrate:

concentrazione della casistica più complessa nei centri (Hub) che trattano un volume

di attività tali da garantire la miglior qualità dell’assistenza erogata e il miglior

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utilizzo delle risorse organizzative e tecnologiche disponibili. L’attività degli Hub è

integrata attraverso connessioni funzionali con quella dei centri (Spoke) che

assicurano l’assistenza per la casistica a minore grado di complessità e che

rappresentano la chiave d’accesso per il sistema. In coerenza con lo sviluppo di

questo modello e con il piano di attuazione dell’e-Government nella regione,

l’attenzione si rivolge anche ai livelli di informatizzazione minima e di sviluppo della

Telemedicina, considerato – tra l’altro – il territorio delle isole minori dell’arcipelago

delle Eolie.

Le reti assistenziali si collocano all’interno dei LEA, coerentemente con i

documenti di programmazione regionale e nazionale, riferiti a:

La rete per l’emergenza-urgenza (IMA, Stroke, STEN, STAM, Politrauma)

La rete delle cure palliative e della terapia del dolore

La rete oncologica

La rete cardiologica

La rete nefrologica

La rete trasfusionale

La rete per le malattie rare

La rete per l’assistenza dei pazienti affetti da emoglobinopatie

La rete dei servizi assistenziali nella salute mentale

9. L’integrazione socio-sanitaria

Il concetto di integrazione rappresenta una degli obiettivi fondamentali delle

innovazioni organizzative portate avanti da tutte le aziende produttrici di beni e

servizi per la salute.

L’obiettivo è quello ridurre la frammentazione dell’erogazione dell’assistenza

ponendo al centro della figura del cittadino-utente, il suo bisogno di salute, il suo

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grado di soddisfacimento, la sua necessità di partecipazione attiva nei processi di

miglioramento della qualità di vita e di assistenza in una logica sempre più coerente

di integrazione, collaborazione e condivisione tra le varie figure professionali

operanti nel settore sanitario e nel terzo settore, sviluppando un percorso di

deospedalizzazione e una crescita delle attività territoriali e di cure primarie che si

prendano carico dei pazienti e delle loro famiglie, congiuntamente al tema delle reti

per patologie.

E’ necessario, quindi, partendo dall’analisi dei bisogni di salute dei cittadini

programmare le risposte del SSR a livello dei servizi socio sanitari e socio

assistenziali in termini di efficacia ed efficienza delle cure e delle prestazioni

erogate.

L’ASP ha la finalità di assicurare alla popolazione residente servizi e prestazioni

di tipo sanitario e di tipo sociale ad elevata integrazione sanitaria, secondo criteri di

appropriatezza, accessibilità ed equità, in grado di garantire anche nel lungo periodo

la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione; attraverso:

La promozione delle dinamiche di clinical governance e l’integrazione dei

percorsi assistenziali tra le diverse articolazioni aziendali coinvolte (strutture

di medicina di base – ospedale – territorio) per far fronte alla complessità dei

bisogni dell’utenza che, in considerazione dei dati epidemiologici

(invecchiamento popolazione, cronicizzazione delle malattie e frequenza di

pluripatologie) necessitano di approccio pluridisciplinare e forme di stabile

integrazione tra i diversi livelli assistenziali per prevenire e contenere gli esiti

degenerativi ed invalidanti di patologie congenite o acquisite

Il coinvolgimento attivo dei pazienti nella gestione dei processi di salute

La razionalizzazione del sistema dell’offerta dei servizi sul territorio al fine di

garantire una distribuzione uniforme di accessibilità alle prestazioni

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L’agevolazione, con il coinvolgimento dei MMG e PLS, della deospedalizzazione

garantendo accessibilità diretta a strutture residenziali alternative ed

assicurando forme di assistenza domiciliare integrata

Azioni di supporto rivolte alla persona in stato di bisogno con problemi di

emarginazione condizionanti lo stato di salute

I PRINCIPI ISPIRATORI DELLA GESTIONE

10. L’unitarietà della gestione

L'azienda sanitaria provinciale ha un assetto organizzativo che attraverso le

sue strutture territoriali punta al miglioramento continuo della qualità dei servizi

erogati. A tal fine fa leva su attività di progettazione coordinate e sullo sviluppo di

processi di formazione ed aggiornamento continuo dei propri operatori. Tale assetto

deve favorire, secondo i principi di unità ed omogeneità dell’azione:

l'accessibilità ai servizi per i cittadini;

l'equità nell'erogazione di prestazioni appropriate al bisogno ed ispirate

all'umanizzazione;

la semplificazione burocratica dell'accesso ai servizi stessi;

la trasparenza delle azioni e delle attività dell'Azienda;

la tutela del diritto da parte dei cittadini-utenti alla riservatezza.

Esso dovrà inoltre rispondere alle esigenze di economicità della gestione per un

pieno e corretto utilizzo delle risorse disponibili.

L'azienda organizza la sua attività sanitaria in tre macro sistemi sanitari

utilizzando le proprie sedi periferiche e così rendendo unica la gestione del bene

salute, secondo logiche di integrazione:

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territoriale: ove si definisce, d'intesa con il Comitato dei sindaci di Distretto,

il bisogno sanitario del territorio di competenza e si acquisiscono i servizi

sanitari necessari attraverso l’attività dei Distretti, concordandone le

modalità con il settore delle Cure Primarie e con il Dipartimento di Salute

Mentale. Questo macro sistema sanitario si occupa inoltre della diagnosi e

cura del paziente non ricoverato attraverso la tradizionale attività del medico

di medicina generale e soprattutto organizzando il sistema della

deospedalizzazione, delle cure domiciliari e l'assistenza specialistica con gli

istituendi PTA.

ospedaliero: comprendente la nuova Rete Ospedaliera Aziendale costituita dai

Dipartimenti Ospedalieri ed intradistrettuali. Il sistema ospedaliero collabora

con quello distrettuale fornendo prestazioni specialistiche nell'ambito delle

cure domiciliari ed esercitando una funzione strumentale nelle campagne di

prevenzione e di educazione sanitaria.

di prevenzione: organizzato in dipartimento strutturale assicura il supporto

tecnico sia alla Conferenza dei Sindaci, per l'elaborazione dei piani per la

salute e per l'individuazione e la realizzazione degli interventi di promozione

della salute, sia alla Direzione dell'Azienda e alle Direzioni Distrettuali per

l'attività epidemiologica connessa alla funzione di committenza, nonché la

produzione di prestazioni e di servizi relativi alle aree di sanità pubblica, di

tutela della salute e di sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro.

11. L’orientamento ai bisogni dell’utenza e il miglioramento dei processi clinico

assistenziali

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Per andare incontro alle esigenze dei cittadini l'azienda mette in atto

interventi sempre più mirati. La logica è quella di orientare programmi e attività in

funzione della domanda, al fine di soddisfare le necessità di salute. Tutti i processi

pongono al centro il cittadino-utente e il soddisfacimento dei suoi bisogni.

L’orientamento si realizza attraverso una attenta analisi del contesto ed una

valutazione dei fattori che influenzano lo stato di salute della popolazione. L'Ufficio

relazioni con il pubblico è la realtà attraverso cui più facilmente è possibile

conoscere le esigenze dei cittadini e i problemi che possono emergere nella gestione

dei servizi assistenziali. Dal grado di soddisfacimento deriva la percezione di qualità,

efficacia, adeguatezza ed efficienza.

Peculiare caratteristica dell’organizzazione dell’ASP di Messina è l’utilizzo di un

approccio orientato ai processi per soddisfare la domanda di salute, che realizzi:

il superamento dei limiti della gestione tradizionale e l’introduzione di un

nuovo sistema di organizzazione basato sull’attribuzione di responsabilità

specifiche e misurazione dei risultati conseguiti;

l’implementazione dell’integrazione intraziendale;

il miglioramento della comunicazione al cittadino – utente anche attraverso

l'ausilio delle nuove tecnologie;

Per il raggiungimento di tali obiettivi possono essere definiti dei percorsi

assistenziali specifici. Lo scopo è quello di aumentare la qualità dell’assistenza,

migliorando gli esiti, la sicurezza e la soddisfazione dei pazienti e ottimizzando l’uso

delle risorse. Per raggiungere tale risultato è necessario:

1. dichiarare in modo esplicito gli obiettivi e gli elementi chiave dell’attività

assistenziale, a partire dalle prove di efficacia, dalle migliori pratiche e

dalle aspettative dei pazienti;

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2. facilitare la comunicazione, il coordinamento dei ruoli e lo svolgimento delle

attività da parte del team assistenziale multidisciplinare dei pazienti e dei

familiari;

3. documentare, monitorare e valutare i risultati assistenziale e loro

dinamicità;

4. identificare le risorse necessarie e compatibili.

12. Integrazione ospedale territorio

La Regione Siciliana ha riorganizzato il sistema sanitario prevedendo nella

specifica legge di riforma n. 5/2009 - Norme per il riordino del Servizio sanitario

regionale - la promozione di azioni per realizzare condizioni di equilibrio tra la

soddisfazione dei bisogni sanitari e socio-sanitari dei cittadini e le relative risorse.

La necessità di razionalizzare e contenere la spesa sanitaria ha imposto negli ultimi

anni un radicale mutamento delle strategie di sanità pubblica con lo sviluppo di

progetti di integrazione ospedale territorio. Ciò significa prevedere un sistema

integrato di accompagnamento dell'assistito nelle diverse fasi in cui è necessario

soddisfare il "bisogno" di salute. Esso può essere soddisfatto sia potenziando i

servizi alternativi al ricovero tradizionale ordinario (D.H. /D.S. e PACS), che

attraverso i servizi socio-sanitari (assistenza ambulatoriale, riabilitativa,

residenziale e domiciliare) che permettono di personalizzare ed umanizzare gli

interventi. Tra i principi alla base di una corretta integrazione ospedale e territorio

l’ASP ritiene necessaria:

funzione prevenzione per contrastare i fattori di rischio delle malattie

cronico degenerative;

buon governo della domanda a livello distrettuale;

funzione degli ospedali efficace ed efficiente nella cura dell’acuzie;

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sinergia tra professionisti diversi (MMG/PLS e Medici Specialisti

territoriali ed ospedalieri) che si relazionano in modo efficace avendo a

riferimento centrale l’interesse del paziente. Si concretizza sempre più

l'idea di un servizio assistenziale in cui il cittadino si rivolge all'ospedale in

caso di prestazioni di elevata specializzazione. Le strutture presenti sul

territorio assicurano e garantiscono la presa in carico complessiva del

paziente, valutano il suo bisogno ed orientano ed individuano il percorso di

cura più adeguato ed appropriato.

Un nodo cruciale per la realizzazione del percorso ospedale – territorio è la

gestione del paziente in dimissione che deve essere garantito in una appropriata

prosecuzione dell’assistenza nella fase post-acuzie. Particolare attenzione merita la

dimissione protetta che deve essere gestita garantendo il coordinamento tra l’equipe

ospedaliera e quella territoriale, tra le attività sanitarie e le attività socio-

assistenziali. Tutto ciò consente di ridurre gli inappropriati prolungamenti della

degenza ospedaliera ed i ricoveri ripetuti.

La nuova scommessa strategica dell’Azienda è la piena ed efficiente

integrazione tra assistenza ospedaliera e prestazioni erogate sul territorio. In tal

senso appare determinante la riorganizzazione dell’attività territoriale con

l’istituzione dei presidi territoriali di assistenza (PTA) costituenti il punto di accesso

alla rete territoriale, anche attraverso il Centro unico di prenotazione (C.U.P.), per

garantire in modo capillare l’erogazione di prestazioni in materia di cure primarie,

gestione integrata e day service territoriale.

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13. I rapporti convenzionali

Al fine di garantire risposte assistenziali adeguate alla domanda di

salute dei cittadini l’ASP di Messina offre prestazioni sanitarie erogate

direttamente attraverso le proprie articolazioni strutturali, ovvero,

indirettamente – attraverso la contrattualizzazione di rapporti convenzionali

con vari soggetti pubblici e privati accreditati:

Aziende sanitarie provinciali o Aziende Ospedaliere e Universitarie

IRCCS

Enti pubblici non appartenenti al SSN

Case di Cura private

Strutture residenziali

Specialisti ambulatoriali

Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e Medici di Continuità

Assistenziale

In particolare, in applicazione della legge di riforma della sanità

territoriale, l’Azienda sviluppa al massimo grado le forme di coinvolgimento dei

MMG/PLS e dei Medici di Continuità Assistenziale nelle dinamiche

organizzative del Distretto e del PTA, infatti gli stessi, nel nuovo modello

organizzativo, rivestono un ruolo strategico per favorire il processo di governo

della domanda e la responsabilizzazione degli interlocutori sanitari nella prima

fase di accesso e di orientamento del bisogno espresso dai cittadini-utenti, nel

rispetto dello stato di salute e dell’uso appropriato dei sevizi e dei presidi

farmaceutici.

Il progressivo accentuarsi dei problemi inerenti alla sostenibilità

economica del SSN a fronte di crescenti esigenze di qualificazioni dei servizi

sanitari offerti, richiede la necessità di rispondere in modo adeguato, etico,

deontologico e nuovo alla domanda crescente di salute, che va valutata e

orientata, recuperando i valori e i principi della legge 23 dicembre 1978 n. 833,

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affermando l’esigenza di efficacia e appropriatezza della risposta sanitaria e

sociale per un pieno utilizzo delle risorse del sistema a tutela di equità,

eguaglianza e compatibilità del sistema socio-sanitario.

Il Piano Sanitario Nazionale riconosce il territorio quale punto di forza

per un’organizzazione sanitaria capace di individuare i bisogni di salute dei

cittadini, di dare le risposte appropriate e di organizzare opportunità di

accesso ai servizi attraverso la costruzione di percorsi assistenziali secondo

modalità che assicurino tempestivamente al cittadino l’accesso informato e la

fruizione appropriata e condivisa dei servizi territoriali, di medicina generale e

specialistica ambulatoriale e ospedalieri.

La realizzazione in ambito distrettuale e territoriale di una rete

integrata di servizi finalizzati all’erogazione delle cure primarie al fine di

garantire la continuità dell’assistenza, la individuazione e la intercettazione

della domanda di salute con la presa in carico dell’utente e il governo dei

percorsi sanitari e sociali, in una rigorosa linea di appropriatezza degli

interventi e di sostenibilità economica consentirà al territorio, di soddisfare,

nella misura massima possibile, la domanda di salute a partire dal primo

intervento perseguendo anche l’obiettivo di ricondurre le liste di attesa entro

tempi accettabili.

A tal fine si conviene sulla necessità di costituzione di una

organizzazione distrettuale e territoriale integrata per l’assistenza primaria

con lo sviluppo della medicina associata d’intesa con le OO.SS., di strutture

operative complesse organizzate dagli stessi professionisti e fondate sul lavoro

di gruppo, con sede unica, composte da medici di medicina generale (assistenza

primaria e medici di continuità assistenziale) e pediatri di libera scelta,

specialisti ambulatoriali interni ed altre professionalità sanitarie specialisti

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ambulatoriali convenzionati/accreditati esterni, in un quadro di unità

programmatica e gestionale del territorio.

L’organizzazione ha, come suo presupposto, la piena valorizzazione di

tutte le componenti all’interno del sistema: Case di Cura private, Strutture

residenziali, Specialisti Ambulatoriali interni, Specialisti Ambulatoriali esterni,

Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Continuità Assistenziale.

I medici e professionisti sanitari operanti sul territorio nelle cure primarie

avranno, sulla base di quanto definiranno le regioni, un ruolo di partecipazione

diretta nella definizione dei modelli organizzativi, nella individuazione dei

meccanismi di programmazione e controllo e nella definizione degli obiettivi di

budget.

In proposito dovrà essere garantita la presenza delle strutture organizzative

territoriali nell’ambito delle forme partecipative, previste dall’atto aziendale,

al fine di:

assicurare su tutto il territorio i livelli essenziali di assistenza;

realizzare nel territorio la continuità dell’assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni

su 7 nel concetto più ampio della presa in carico dell’utente;

promuovere la salute dell’infanzia e dell’adolescenza con particolare

attenzione agli interventi di prevenzione, educazione e informazione sanitaria;

favorire una integrazione fra politiche sanitarie e politiche sociali a partire

dall’assistenza domiciliare in accordo con i diversi soggetti istituzionali e con i

poli della rete di assistenza;

favorire la presa in carico del sistema di cure primarie degli assistibili, in

particolare se fragili o non autosufficienti, attraverso l’attivazione di regimi

assistenziali sostenibili e di livello appropriato quali quelli della domiciliarità e

residenzialità.

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Questa riorganizzazione avrà come proprio fondamento

l’informatizzazione del sistema, secondo standard condivisi, definiti a livello

nazionale e regionale, che dovrà coinvolgere tutti i soggetti operanti nel

territorio, per una ottimale interrelazione fra professionisti sanitari, strutture

organizzative territoriali, distretti, ospedali ed altri poli della rete integrata

socio-sanitaria.

Sono previsti anche percorsi formativi comuni tra medici e

professionisti sanitari che operano nel territorio e medici e professionisti

sanitari che operano in ospedale. Tali percorsi dovranno essere mirati

all’acquisizione di strategie comuni finalizzate all’ottimizzazione dei percorsi

diagnostico terapeutici dell’assistito e la loro appropriatezza, anche con il

coinvolgimento delle società scientifiche.

14. Il governo clinico

Il Governo Clinico (Clinical Governance) può essere definito come “il contesto in

cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità

dell’assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che

favorisce l’espressione dell’eccellenza clinica, assistenziale ed organizzativa, nel

limite delle risorse disponibili” (NHS, 1998).

L’attuazione di politiche di governo clinico rappresenta un obiettivo strategico

finalizzato a creare maggiore coerenza e trasparenza, a migliorare la qualità dei

servizi erogati, a garantire alle istituzioni coinvolte un supporto per definire priorità

ed operare scelte di allocazione delle risorse limitate, in modo sistematico,

partecipato e condiviso.

Il governo clinico, come strategia gestionale, intende rendere ogni azione

(clinica, assistenziale, organizzativa, economico-finanziaria, gestionale) coerente e

finalizzata alla qualità dell’assistenza, vuole inoltre mettere in grado l’organizzazione

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di evolvere, sviluppando meccanismi di feed-back che le permettano di apprendere

continuamente dalle proprie esperienze.

Gli aspetti che caratterizzano il concetto di governo clinico sono:

- la condivisione multidisciplinare, per ottenere i risultati desiderati occorre che le

capacità tecnico-cliniche dei team di lavoro siano supportate da un ambiente

organizzativo e amministrativo funzionale al raggiungimento degli obiettivi prefissati

di sicurezza, efficacia, appropriatezza, efficienza, equità;

- la responsabilizzazione, come impegno del team di sottoporsi a valutazione e

monitoraggio delle proprie prestazioni secondo principi professionalmente condivisi

di etica organizzativa, con comparazione dei dati e delle esperienze (benchmarking);

- la partecipazione attiva dei cittadini, mediante una politica di comunicazione e di

informazione da parte dell’organizzazione, e con comportamenti trasparenti da parte

dei clinici, per favorire la consapevolezza delle opzioni diagnostico-terapeutiche-

assistenziali;

- l’organizzazione dipartimentale, che rappresenta la sede operativa dei percorsi

clinico- assistenziali, favorendo il coordinamento dei comportamenti clinici ed

assistenziali basati sulle prove di efficacia, costituendo l’ambito privilegiato per

assicurare la misurazione e comparazione degli esiti, la gestione del rischio clinico, la

contestualizzazione di linee guida e protocolli diagnostico-terapeutici-assistenziali,

la formazione continua, il coinvolgimento del paziente e l’umanizzazione dei servizi,

la gestione della documentazione sanitaria, l’informazione corretta e trasparente, la

ricerca e sviluppo dell’innovazione tecnica-organizzativa.

Gli obiettivi del governo clinico e quindi della formazione sono indissolubilmente

legati all’organizzazione dei servizi ed alle relazioni interdisciplinari ed

interprofessionali.

L’Azienda adotta i principi e gli strumenti del governo clinico come elementi

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strategici del proprio modello di funzionamento e ricerca il miglioramento continuo

della qualità delle performance sanitarie e la tutela di elevati standard sanitari,

promuovendo un ambiente in cui possa svilupparsi l’eccellenza. Obiettivo

fondamentale è che ogni paziente riceva, in funzione dei bisogni di cui è portatore, le

risposte clinico-assistenziali in grado di assicurare il miglior esito possibile, in

funzione delle conoscenze e delle risorse disponibili, il minor rischio di danni

conseguenti ai trattamenti e la massima soddisfazione.

L’Azienda attua le politiche del governo clinico con l’integrazione di numerosi

fattori interconnessi e complementari, tra le quali l’apprendimento continuo (la

FORMAZIONE delle comunità professionali), la gestione e la comunicazione del

rischio, l’audit, la medicina basata sulle prove di efficacia, le linee guida cliniche e i

percorsi assistenziali, la gestione dei reclami e dei contenziosi, la comunicazione e la

gestione della documentazione, la ricerca e lo sviluppo, la valutazione degli esiti, la

collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale, il coinvolgimento dei pazienti e

l’informazione corretta e trasparente.

La gestione del rischio

La gestione del rischio, componente essenziale della funzione di governo clinico,

è un processo complesso che l’Azienda vuole rendere sistematico e sistemico.

All’interno di questo modello le differenti competenze, cliniche, tecniche,

medico-legali, legali, amministrative devono declinare le loro professionalità

cercando di perseguire l’obiettivo finale di una efficace safety governance aziendale.

L’organizzazione integrata delle diverse componenti della gestione del rischio viene

definita dal Programma aziendale di gestione del rischio, adottato dal Direttore

Generale su proposta del Collegio di Direzione e diretto dal Direttore Sanitario

Aziendale, avvalendosi dell’U.O. Qualità e Gestione Rischio Clinico che ha, anche, il

compito di supportare la Direzione Sanitaria nella realizzazione delle attività

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connesse ai progetti di gestione del rischio clinico.

La gestione del rischio si esplica attraverso:

• il monitoraggio e analisi degli eventi avversi;

• la definizione di azioni di miglioramento al fine di ridurre la “rischiosità” del

sistema;

• l’emanazione di raccomandazioni;

• il coordinamento delle strategie di formazione.

15. L’innovazione gestionale e tecnologica

L’Azienda promuove l’innovazione gestionale e tecnologica sulla base di una

continua analisi e valutazione del sistema e dei suoi risultati e l’adattamento delle

soluzioni innovative modulato sulle proprie specificità, attraverso una struttura

dotata di autonomia tecnico – funzionale ed organizzativa con spazi e risorse proprie,

quale articolazione della struttura complessa “coordinamento di staff della Direzione

Generale”. Le innovazioni gestionali permettono di raggiungere obiettivi elevati in

termini di salute, di migliorare la qualità del sistema e di garantirne la sostenibilità

economica.

L’ASP considera l’innovazione come capacità di cogliere i mutamenti del

contesto ed anticiparne le necessità. L’orientamento all’innovazione, che condiziona lo

sviluppo aziendale dal punto di visto tecnologico, strutturale, gestionale ed

organizzativo, costituisce una logica prioritaria per rendere possibile gli input

offerti, selezionare quelli adeguati e creare strumenti efficaci di monitoraggio.

Infatti, la crescita dell’innovazione per essere efficace deve riguardare tutti gli

aspetti del sistema complesso sanità, sia quello professionale che organizzativo e

relazionale, così coinvolgendo tutte le parti interessate al processo assistenziale.

L’azione programmatica è finalizzata al miglioramento del servizio sanitario

offerto nel territorio di competenza di questa Azienda, attraverso l’introduzione e

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gestione delle innovazioni tecnologiche. Le tecnologie sanitarie sono sia quelle

immateriali (come i modelli organizzativi, le procedure ed i percorsi sia clinici che

amministrativi etc..) che materiali (come le strutture edilizie, le attrezzature

tecnologiche, i dispositivi medici, i farmaci etc..).

Le innovazioni devono costituire patrimonio accessibile a tutti gli operatori e

sono funzionali a garantire - ma soprattutto - migliorare la qualità dei servizi resi.

Al fine di supportare la direzione strategica verso il migliore impiego delle

risorse, coerentemente con quanto previsto dal Decreto Assessoriale n. 2456 del 19

dicembre 2013 relativo alle “Linee guida regionali per la diffusione delle metodologie

HTA nei processi decisionali regionali ed aziendali”, sono stati nominati i componenti

del Team multidisciplinare HTA aziendale (Health Technology Assessment), a

supporto del Referente Aziendale HTA, nonché, con delibera 3633/DG del

29/12/2014, un Team Interaziendale HT, con competenze nella Provincia di Messina.

L’HTA è un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle

implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali di una

data tecnologia attraverso la valutazione di più dimensioni quali l’efficacia, la

sicurezza, i costi, l’impatto sociale e organizzativo. E’ importante mettere in risalto

che per "tecnologia" in questo contesto si intendono non solo i dispositivi, le

attrezzature e i presidi, ma anche i farmaci, le procedure mediche e chirurgiche, i

sistemi di supporto ed anche i sistemi organizzativi e di gestione. L’obiettivo è quello

di valutare gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia, sia a priori che durante il

suo intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l’introduzione o l’esclusione di un

intervento ha per il sistema. L’HTA rappresenta un ulteriore miglioramento in

termini di crescita sulla trasparenza, la razionalità, l’accountability, e l’utilizzo delle

evidenze scientifiche nei percorsi decisori.

Sono compiti del Team:

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o Fornire alla Direzione Strategica rapporti di HTA;

o Collaborare all’attività del gruppo di lavoro aziendale che appronta il

piano investimenti in apparecchiature biomedicali;

o Contribuire alle attività di formazione HTA;

o Partecipare al comitato aziendale per i dispositivi medici;

o Partecipare alle commissioni aziendali per il buon uso del farmaco ed il

buon uso del sangue;

o Partecipare agli organismi ed ai gruppi di lavoro di competenza;

o Collaborare alla definizione dei budget delle strutture aziendali ed al

relativo monitoraggio;

o Collaborare allo sviluppo dei sistemi informativi aziendali;

o Collaborare alla valutazione dell’appropriatezza delle prestazioni

ambulatoriali e di ricovero;

o Collaborare alla stesura delle relazioni sanitarie per i progetti e per gli

interventi di edilizia ospedaliera;

o Contribuire all’aggiornamento dei nomenclatori aziendali.

16. La centralità delle persone che lavorano in Azienda

Le risorse umane rappresentano il “motore” dell'azienda. Il personale - a tutti i

livelli – contribuisce a facilitare i processi organizzativi e a fare in modo che l'ASP

possa adempiere a quello che è il suo obiettivo primario: garantire assistenza e

rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Ne deriva che in tale processo ogni ruolo

diventa importante.

L'azienda riconosce, pertanto, la centralità delle persone che lavorano e punta a

favorire la partecipazione propositiva e decisionale del dipendente negli ambiti di

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rispettiva competenza, la condivisione e il coinvolgimento nelle responsabilità, la

gratificazione professionale attraverso strategie incentivanti.

Nel programma di valorizzazione delle risorse umane e professionali operanti

in Azienda, l’ASP rispetta le pari opportunità tra uomo e donna investendo sul

reclutamento di professionisti ed operatori fortemente qualificati. Particolare

rilievo assume lo sviluppo formativo e professionale delle proprie risorse umane,

nonché la predisposizione di interventi finalizzati a garantire la massima sicurezza

sui luoghi di lavoro.

L'Azienda al tempo stesso intende favorire l'affermazione di un modello di

management capace di coniugare produttività e benessere organizzativo.

Motivazione, collaborazione, corretta diffusione e circolazione delle

informazioni, flessibilità e fiducia sono gli elementi da considerare per un

miglioramento complessivo che incide sulla qualità di vita di lavoratori e lavoratrici e

che al tempo stesso riduce i costi derivanti dall'assenteismo e dal turn over.

La prevenzione dello stress da lavoro correlato – attuabile attraverso attività

specifiche rivolte ai dipendenti – consente di rafforzare empowerment e proattività.

A una valutazione della performance aziendale, incentrata sugli aspetti economici, si

affianca, dunque, anche l'esaltazione del valore umano inteso nel senso più profondo

del termine.

17. Le relazioni sindacali

Così come ribadito nel paragrafo relativo alla centralità della persona, le

risorse umane rappresentano lo strumento più prezioso per il buon funzionamento

dell'azienda. Tra gli interlocutori principali con cui l'Asp si confronta per

attenzionare i diritti dei lavoratori vi sono di certo i sindacati.

Le relazioni con il Sindacato confederale, di categoria e con le

Rappresentanze sindacali unitarie, rappresentano una risorsa strategica per

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promuovere lo sviluppo di efficaci modalità di gestione e di qualificazione delle

risorse umane.

Con l'affermarsi nel processo di aziendalizzazione della sanità le relazioni

sindacali devono essere improntate a una definizione chiara dei ruoli espressi dagli

attori coinvolti nella definizione delle politiche del personale e nella responsabilità di

gestione che rimane comunque di competenza dell'azienda.

Tutto ciò trova forza e si alimenta dal confronto continuo con le

organizzazioni sindacali attraverso gli strumenti della concertazione, consultazione e

informazione.

Le scelte strategiche dell’Azienda nascono dal dialogo costruttivo con le

Organizzazioni sindacali secondo le prassi e le modalità riconosciute dalla

contrattazione collettiva nazionale e dalle linee generali di indirizzo regionale

sulla contrattazione.

L’Azienda adotta una politica relazionale improntata alla chiarezza e alla

trasparenza delle scelte e dei comportamenti attraverso il coinvolgimento

diretto delle OO.SS. con particolare riguardo alle tematiche dell’organizzazione

e della sicurezza del lavoro.

18. La responsabilizzazione gestionale

Alle articolazioni organizzative di cui al presente Atto Aziendale, oltre che a

quelle individuate negli atti organizzativi dell’Azienda, sono preposti dirigenti ai quali

sono assegnate le relative funzioni e responsabilità dirigenziali.

Nell’intento di realizzare un chiaro ed esplicito sistema delle autonomie e delle

responsabilità che faciliti l’efficienza e la tempestività dell’azione e promuova la

diffusione di una cultura partecipativa, con apposito atto, sono individuate le

specifiche aree di responsabilità, nonché le eventuali attribuzioni di competenze.

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Nella definizione delle competenze l’Azienda ispira le proprie scelte al

superamento di una impostazione burocratica ed alla affermazione di un effettivo

coinvolgimento, della valorizzazione e della responsabilizzazione della Dirigenza

attraverso l’identificazione comune dei valori di riferimento, la realizzazione di una

autonomia di gestione per l’attuazione della mission aziendale.

L’ASP sviluppa una politica di decentramento e di partecipazione alla gestione

del sistema azienda quale condizione per affidare alle specifiche ed elevate

competenze professionali e tecnico-specialistiche incarichi di responsabilità di

gestione condivisi e collegati agli obiettivi aziendali dalla necessità di perseguire il

raggiungimento del risultato prefissato.

L’assegnazione degli obiettivi, dei compiti, delle responsabilità e dei poteri

decisionali permette un riconoscimento della responsabilità ed una gestione

meritocratica del personale dirigenziale e, per l’area del comparto, dei titolari di

posizione organizzativa o di coordinamento. Tale sistema è espresso nell’evoluzione

normativa che caratterizza la Pubblica Amministrazione (D. Lgs. n. 150 c.d. Decreto

Brunetta) e nelle disposizioni del contratto individuale di lavoro, che lega tutti i

Dirigenti alla strategia ed agli obiettivi aziendali mediante un’obbligazione di

risultato.

19. Le deleghe e i poteri

Il principio della distinzione tra le funzioni di governo (programmazione,

indirizzo e controllo) da un lato, e quelle di attuazione e gestione, dall’altro, si attua

con un sistema di deleghe che vede, di norma, permanere in capo alla competenza del

Direttore Generale l’adozione tutti gli atti di programmazione aziendale e di alta

amministrazione, mentre l’esercizio del potere per la realizzazione degli obiettivi

aziendali programmati viene delegato ai Dirigenti Responsabili di Struttura.

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L’Azienda assume il decentramento dei poteri decisionali e delle responsabilità

come principio caratterizzante per la definizione e lo sviluppo della propria

organizzazione e dei meccanismi gestionali e nel rispetto dei principi di buon

andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa.

Le funzioni di governo sono di competenza esclusiva del Direttore Generale

che può delegarle, in caso di assenza o impedimento, al Direttore Amministrativo o al

Direttore Sanitario con apposito provvedimento. Le suddette funzioni, in caso di

assenza di delega da parte del Direttore Generale, sono svolte dal più anziano per

età tra il direttore sanitario e il direttore amministrativo, in conformità all’art.3,

comma 6 D.lgs. 502/1992 e s.m.i.

La delega nell’ambito della natura privatistica dell’atto aziendale e dei valori

della collaborazione costituisce il presupposto per una migliore e negoziata

definizione delle funzioni della dirigenza dell’area clinico-assistenziale ed economico-

finanziaria, rappresenta lo strumento per l’affermazione della collaborazione

effettiva della dirigenza con la direzione aziendale, contribuisce al processo di

valorizzazione e di responsabilizzazione della dirigenza stessa verso obiettivi

predeterminati e condivisi, tende a realizzare modalità di governo e di gestione più

articolate e flessibili, ispirate ad una

visione sistemica del governo aziendale.

Adottando il decentramento gestionale l’ASP intende sviluppare un sistema

organizzativo caratterizzato da: propositività, decisionalità e responsabilizzazione

attraverso la verifica sistematica dei risultati conseguiti e dei processi adottati.

L’obiettivo è rendere efficaci per competenza e tempestive per vicinanza, le scelte

delle singole strutture operative riguardo le problematiche da trattare.

Nel rispetto delle previsioni di cui al presente atto aziendale e della normativa

specifica di settore il Direttore Generale, pertanto, con riferimento ad ambiti

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settoriali di attività ovvero all’adozione di singoli atti può delegare funzioni

gestionali di sua competenza ai Dirigenti delle strutture organizzative dell’ASP, sia

per atti a valenza interna sia per atti che impegnano l’Azienda verso terzi esterni

all’ente.

Il Direttore Generale, per le finalità sopra descritte ed ove lo ritenga

opportuno, può delegare, con riferimento ad ambiti settoriali di attività o

all’adozione di singoli atti di diritto privato o pubblico, le proprie funzioni, sia per

atti a valenza interna che esterna, al Direttore Amministrativo, al Direttore

Sanitario, ai Direttori di Dipartimento, ai Direttori di Distretto, ai Direttori dei

Presidi Ospedalieri e degli Ospedali Riuniti nonché agli altri Dirigenti di struttura

complessa.

La delega relativa ad attività di diritto pubblico è disposta dal Direttore

generale con apposito provvedimento motivato e pubblicato nell'Albo dell'Azienda.

La delega relativa all’attività gestionale è conferita per iscritto attraverso

l’adozione di apposito atto deliberativo ovvero ordine di servizio e di essa dovrà

darsi idonea pubblicità. L'originale dell'atto di delega è conservato in apposito

registro presso la segreteria della Direzione Aziendale.

La revoca delle deleghe assegnate deve aver luogo nelle stesse forme seguite

per il loro conferimento, dovendosi quindi osservare anche le identiche modalità di

pubblicazione e conservazione degli atti.

Gli atti posti in essere dai dirigenti per lo svolgimento delle attività di diritto

pubblico assumono la forma di “determine dirigenziali”

Le funzioni delegate si esercitano:

In osservanza della disciplina civilistica del mandato e della rappresentanza;

Nel rispetto della normativa sulla trasparenza dell’azione amministrativa;

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Nel rispetto della chiarezza espositiva della motivazione e della decisione

degli atti adottati;

Nel rispetto della compatibilità finanziaria;

Nel rispetto degli interessi pubblici perseguiti dall’Azienda;

Nel rispetto degli obiettivi generali dell’Azienda;

Il soggetto delegato ha la piena responsabilità, sia interna che esterna, ad ogni

effetto di legge degli atti compiuti, non essendo previste forme di controllo

preventivo sugli atti medesimi né di controllo successivo, salva la possibilità per la

Direzione Strategica di effettuare controlli a campione in modo non formalizzato e

di annullare d’ufficio o revocare, con adeguata motivazione, gli eventuali

provvedimenti illegittimi o inopportuni.

Non è in alcun modo ammessa la sub-delega, fatta eccezione in materia di

sicurezza sul lavoro.

Con apposito regolamento del Direttore Generale saranno individuati i soggetti

delegati e le relative competenze nonché le tipologie di atti ed i relativi importi,

rispetto ai quali saranno esercitate le deleghe conferite.

Trattandosi di deleghe aventi natura fiduciaria, le stesse sono revocabili dal

Direttore Generale in qualsiasi momento e senza alcun obbligo di motivazione.

In caso di assenza o inerzia del soggetto delegato il Direttore Generale può

avocare a sé l’atto ovvero delegarne ulteriormente l’adozione ad un altro incaricato,

previa comunicazione al delegato rimasto assente o inerte.

Il Direttore Generale mantiene, solo in caso di giustificato motivo, il potere di

porre in essere direttamente ciascuno degli atti delegati senza che ciò comporti la

revoca tacita dell’atto di delega.

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L’ASSETTO ISTITUZIONALE

20. Il Direttore Generale Dr. GAETANO SIRNA

L'Azienda opera, in aderenza alle indicazioni del D.L.vo 229/99 e s.m.i. e delle

direttive della Regione Sicilia nell'ambito del processo di riforma sanitaria, quale

soggetto dotato di autonomia imprenditoriale con poteri organizzatori in relazione al

contesto sociale in cui è collocata ed alla tipologia dei servizi erogati.

Sono organi dell'Azienda:

Il Direttore Generale

Il Collegio Sindacale

Il Collegio di Direzione

Il Direttore Generale, nominato dalla Regione, ha la rappresentanza legale

dell’Azienda ai sensi dell’art. 3, comma 6 del D. L.vo n. 502/1992 e s.m.i.

Ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 05/09 il Direttore Generale è nominato per un

periodo di tre anni, rinnovabile nella stessa Azienda una sola volta e per la stessa

durata.

Il Direttore Generale ha la responsabilità della gestione complessiva dell’azienda

ed è coadiuvato dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e si avvale

della collaborazione del collegio di direzione.

Rientrano nelle attribuzioni del Direttore Generale ai sensi dell’art.3, comma 1-

quater, del d.lgs 502/92 e s.m.i.e delle leggi regionali nn.30/1993 e 05/09:

la nomina del direttore sanitario e del direttore amministrativo;

la nomina dei membri componenti il Collegio Sindacale, su designazioni delle

Amministrazioni competenti secondo la normativa vigente e la prima

convocazione del Collegio, nei termini di legge;

la costituzione del Collegio di Direzione e del Consiglio dei Sanitari;

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la nomina dei componenti dell’Organismo Indipendente di Valutazione della

performance ex art. 14 D. L.vo n. 150/09;

la nomina dei componenti dei Collegi Tecnici di Area omogenea;

la nomina del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la

valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, ex art.

57 D. L.vo n. 165/01 e s.m.i. e di qualunque altro organismo previsto dalle

normative vigenti e dall’Atto Aziendale;

l’adozione dell’atto aziendale e le sue modificazioni ed integrazioni;

l’adozione della dotazione organica aziendale;

l’adozione di regolamenti e di ogni altro atto inerente l’organizzazione, la

gestione complessiva ed il funzionamento dell’azienda;

l'assunzione di atti a valenza strategica e programmatoria, di indirizzo e

controllo;

l’adozione di tutti gli atti relativi alla programmazione economico-finanziaria e

di bilancio, compresi quelli relativi alla gestione attraverso la metodologia

della negoziazione di budget;

la nomina e la revoca dei responsabili delle strutture operative dell’Azienda,

nonché dei responsabili delle unità operative complesse e semplici ed il

conferimento degli incarichi professionali;

l’adozione dei provvedimenti conseguenti alla valutazione dei dirigenti e del

personale del comparto su proposta dell’Organismo Indipendente di

Valutazione;

l’adozione del documento per la valutazione dei rischi e la nomina del

responsabile del servizio di prevenzione e protezione (SPP);

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l’adozione dei regolamenti interni aziendali ivi compresi quelli per il

funzionamento degli organismi collegiali individuati dal presente atto aziendale

(Collegio di Direzione, Consiglio dei Sanitari e Comitato di Dipartimento);

la nomina dei legali in rappresentanza dell’Amministrazione, la costituzione in

giudizio ed il potere di conciliare e transigere;

l’adozione di atti inerenti la gestione del patrimonio ed in particolare

l’accettazione di eredità, lasciti, donazioni, alienazione di beni mobili ed

immobili, la stipula di contratti di locazione, su beni di proprietà dell’azienda;

l’adozione del programma delle attività territoriali;

l’adozione di ogni altro provvedimento di competenza e non attribuito o

delegato ai dirigenti.

In relazione alle funzioni di cui sopra, al fine di mantenere distinte quelle rientranti

negli atti di alta amministrazione da quelli di carattere gestionale, le funzioni

attribuite al Direttore Generale sono distinte in:

- funzioni ad esso esclusivamente riservate;

- funzioni delegabili, in tutto o in parte, ai direttori sanitario e amministrativo

ed agli altri dirigenti dell’Azienda.

Il Direttore Generale esercita le predette funzioni con atti di diritto privato o,

nei casi stabiliti dalla legge, attraverso l’adozione di provvedimenti amministrativi. Tali

atti, che assumono la denominazione di deliberazioni, sono motivati ed emanati

nell’osservanza della Legge n. 241/90 e s.m.i., nonché dei principi generali dell’azione

amministrativa. Gli atti di diritto privato, pur essendo ispirati alla libertà di forma nei

limiti previsti dal codice civile ed assunti in forma scritta svincolata da schemi

prefissati devono essere datati e numerati progressivamente e riportati quanto ad

estremi ed oggetto, in un apposito registro o protocollo e sono immediatamente

esecutivi.

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Tutti gli atti, contestualmente alla pubblicazione all’albo, sono inviati al

Collegio Sindacale.

Vengono inviati all’Assessorato Regionale della Salute, perché ne eserciti il

controllo, i seguenti atti:

a. atto aziendale e sue modifiche

b. bilancio di esercizio

c. dotazioni organiche complessive

d. piani attuativi aziendali di cui all’art. 5 comma 1 lett. a) L.R. n.05/09

e. atti di programmazione locale definiti a livello di bacino di cui all’art.5

commi 8 e 9 L.R. n. 05/09.

Il Direttore Generale, sulla base di opportune intese con la Conferenza dei

Sindaci, assicura i rapporti tra questa e l’Azienda, assumendo le misure organizzative

e gli atti necessari affinché la Conferenza possa svolgere la sua funzione di

organismo di controllo e di indirizzo.

Il Direttore Generale, ai sensi dell’articolo 15 bis comma 1 del D.Lgs. n.

502/1992 e s.m.i., attribuisce al Direttore Amministrativo, al Direttore Sanitario

nonché al Direttore di Presidio Ospedaliero o degli Ospedali Riuniti, di Distretto, di

Dipartimento ed ai Dirigenti responsabili di struttura complessa le funzioni loro

spettanti.

Si precisa che le funzioni gestionali, esercitate dai dirigenti, possono essere:

- funzioni delegate dal Direttore Generale con tutti i limiti, le implicazioni e le

conseguenze derivanti dall’istituto della delega;

- funzioni proprie, agli stessi attribuite nel momento della sottoscrizione del

contratto di lavoro o con specifico atto del Direttore Generale.

Il Direttore Generale si avvale per l’espletamento dei compiti attribuiti di un

Ufficio di Staff posto alle sue dirette dipendenze.

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In caso di vacanza dell’ufficio del Direttore Generale, le funzioni proprie sono

svolte dal Direttore Amministrativo o dal Direttore Sanitario su delega del

Direttore Generale o, in mancanza di delega, dal Direttore più anziano per età, ex

art.3 - comma 6 - D.L.vo 501/1992.

In caso di temporanea assenza o temporaneo impedimento del Direttore

Generale, di vacanza dell’ufficio per morte o dimissioni o decadenza dello stesso, si

applicano i commi 2 e 3 dell’art. 20 della L.R. 14 aprile 2009 n. 05.

L’operato del Direttore Generale è oggetto di monitoraggio e di valutazione

durante l’espletamento del mandato ed a conclusione dello stesso nei termini di cui al

comma 3 dell’art. 19 della L.R. n. 05/09.

21. Il Collegio Sindacale

Ai sensi del comma 574 di cui all’articolo 1 della Legge 23 dicembre 2014 n.

190, il Collegio Sindacale dura in carica tre anni ed è composto da tre membri, di cui

uno designato dal Presidente della Giunta Regionale, uno dal Ministro dell’Economia e

delle Finanze ed uno dal Ministro della Salute.

Detto organo:

a) verifica l’amministrazione dell’azienda sotto il profilo economico;

b) vigila sull’osservanza della legge;

c) accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle

risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua periodicamente verifiche

di cassa;

d) i componenti del Collegio sindacale possono procedere ad atti di ispezione e

controllo anche individualmente;

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d) riferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest’ultima,

sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è un

fondato sospetto di gravi irregolarità;

e) trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una

propria relazione sull’andamento dell’attività della ASP di Messina al Presidente della

Conferenza dei Sindaci.

22. Il Direttore Sanitario DR. DOMENICO SINDONI

Il Direttore Sanitario è nominato con provvedimento motivato dal Direttore

Generale tra coloro che sono inclusi nell’apposito elenco regionale.

Il Direttore Sanitario contribuisce alla direzione strategica dell'Azienda

coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee strategiche e delle

politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di salute nonché delle

priorità della pianificazione strategica al fine di realizzare la migliore composizione

tra le caratteristiche di efficacia, efficienza e qualità dei servizi sanitari

dell'Azienda.

Il Direttore Sanitario concorre alla formazione delle decisioni della Direzione

Generale, con la formulazione di proposte e pareri e partecipando al processo di

pianificazione strategica e di pianificazione annuale dell’Azienda.

Il Direttore Sanitario Aziendale assicura la definizione e la direzione del

sistema di governo clinico avvalendosi a tal fine, per le parti di rispettiva

competenza, dei direttori dei Presidi ospedalieri o Ospedali Riuniti, dei Dipartimenti

Sanitari e di Distretto.

Il Direttore Sanitario presiede il Consiglio dei Sanitari e coordina i programmi

di

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promozione e educazione alla salute, di integrazione socio-sanitaria, secondo gli

obiettivi del PSN e del PSR.

Inoltre, il Direttore Sanitario:

promuove, presiede e/o coordina i comitati, le commissioni, i gruppi di lavoro

previsti dalle normative vigenti o istituiti in azienda come momento di

diffusione della conoscenza in medicina e nell’assistenza, come strumento di

sviluppo del miglioramento della qualità e del governo clinico;

promuove percorsi clinico-assistenziali per interventi mirati a singole patologie

e/o a specifici gruppi di popolazione;

esercita le funzioni delegate dal Direttore Generale per le materie di sua

competenza;

è componente del Collegio di Direzione;

ha la responsabilità delle unità operative di staff della direzione sanitaria.

La Direzione Sanitaria Aziendale, inoltre, garantisce le funzioni di

coordinamento, monitoraggio e presidio delle attività afferenti a:

liste di attesa (eventi ed azioni che facilitano l’accesso ai servizi e

garantiscono la possibilità di scelta da parte dei cittadini);

anagrafe delle prestazioni;

coordinamento delle Unità Operative delle Professioni sanitarie;

Ufficio territoriale stranieri, al fine di assicurare un accesso uniforme alla

rete dei servizi sanitari rivolti alla popolazione straniera;

screening oncologici;

educazione alla salute.

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23. Il Direttore Amministrativo Dott.ssa DANIELA COSTANTINO

Il Direttore Amministrativo è nominato con provvedimento motivato dal

Direttore Generale tra coloro che sono inclusi nell’apposito elenco regionale.

Il Direttore Amministrativo contribuisce alla direzione strategica

dell'Azienda coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee

strategiche e delle politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di

salute.

Il Direttore Amministrativo concorre alla formazione delle decisioni della

Direzione Generale, con la formulazione di proposte e pareri e partecipando al

processo di pianificazione strategica e di pianificazione annuale dell’Azienda.

In relazione a tale caratterizzazione del ruolo che ne comporta il pieno

coinvolgimento nell’attività della direzione generale, le funzioni ad esso riconosciute

sono riconducibili in generale a quelle di indirizzo/controllo anche per quanto

concerne il rapporto con la dirigenza amministrativa dell’azienda.

In particolare, il Direttore Amministrativo:

coordina l’attività delle strutture organizzative professionali rientranti nelle aree

funzionali amministrativa, tecnica e professionale dell’Azienda, secondo le

modalità proprie dell’indirizzo - controllo, con particolare riferimento agli aspetti

giuridico - amministrativi ed economico-finanziari, al buon andamento e alla

imparzialità dell’azione amministrativa, al sistema delle garanzie dell’utenza, alle

tecniche di marketing, di informazione e comunicazione interna-esterna, alle

strategie di gestione del patrimonio, all’integrazione organizzativa, avendo cura di

sviluppare l’attività con la ricerca costante della qualità dei processi e

dell’innovazione dei sistemi di gestione.

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assicura l’efficienza e lo sviluppo dei servizi informativi e la rappresentazione

economica e finanziaria dell’attività aziendale;

garantisce la legittimità dell’attività e degli atti di natura amministrativa,

assicurandone la regolarità formale, e verifica l’attribuzione, da parte del

dirigente preposto, della responsabilità del procedimento amministrativo;

esercita le funzioni delegate dal Direttore Generale per le materie di sua

competenza;

è componente del Collegio di Direzione;

emana le opportune direttive per la corretta applicazione delle disposizioni

normative in materia di pubblica amministrazione.

24. La Conferenza dei Sindaci

La Conferenza dei Sindaci, prevista dall'art. 3, comma 14 D.Lgs. 502/92 s.m.i., è

costituita dai Sindaci (o loro delegati) dei Comuni facenti parte del territorio

dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina.

In generale la Conferenza dei Sindaci concorre alla definizione degli indirizzi

generali di programmazione socio-sanitaria nelle forme e nei termini previsti

dall'articolo 3, comma 14, del d. lgs. 502/1992.

Il sistema organizzativo delle Aziende Sanitarie Provinciali prevede quale

organismo propositivo e consultivo, rappresentativo di tutte le Amministrazioni

Comunali presenti nell’ambito territoriale dell’ASP, la Conferenza dei Sindaci che

svolge, in autonomia e con i poteri che gli derivano dalla legge e dai regolamenti

regionali, compiti di indirizzo, di proposta, di vigilanza e di amministrazione attiva

attraverso la partecipazione a processi decisionali inerenti alla programmazione ed

alla valutazione dei risultati delle attività aziendali.

In particolare, la Conferenza dei Sindaci provvede:

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a. alla definizione delle linee di indirizzo per la programmazione aziendale;

b. all’esame del bilancio pluriennale di previsione e del bilancio di esercizio,

trasmettendo alla Regione le relative osservazioni;

c. verifica l’andamento generale dell’attività del’Azienda e trasmette le proprie

valutazioni e proposte alla regione ed all’Azienda medesima;

d. contribuisce alla definizione dei piani programmatici, trasmettendo le proprie

valutazioni e proposte al Direttore Generale ed alla Regione;

e. esercita ogni altra competenza ad essa riservata dalle norme nazionali e

regionali

Le attività poste in essere dalla Conferenza dei Sindaci dovranno tendere, oltre

che al miglioramento ed al potenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali, anche

ad assicurare la massima integrazione tra le attività ed i servizi sanitari, quelli socio

assistenziali e gli altri servizi sociali.

Per specifici aspetti che interessano porzioni del territorio provinciale, possono

essere istituite e convocate Conferenze dei Sindaci di Distretto, anche su richiesta

degli stessi, in particolare per esprimere parere sul programma delle attività

sanitarie territoriali e ospedaliere, ed elaborare il Piano di zona dei servizi alla

persona articolato per Distretto.

25. Il Collegio di Direzione

Il Direttore Generale si avvale del Collegio di Direzione quale Organo

dell’Azienda che concorre al governo delle attività cliniche e partecipa alla

pianificazione dell’attività, inclusi i programmi di formazione e le soluzioni

organizzative per l’attuazione dell’attività libero professionale intramuraria.

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Partecipa, altresì, alla valutazione interna dei risultati conseguiti in relazione

agli obiettivi prefissati ed è consultato obbligatoriamente dal Direttore Generale su

tutte le questioni attinenti al governo delle attività cliniche.

Il Collegio di Direzione è un organo consultivo che si esprime attraverso la

formulazione di pareri non vincolanti per il Direttore Generale

Il Collegio di Direzione è presieduto dal Direttore Generale ed è composto

provvisoriamente, nelle more che la Regione ne disciplini la materia ai sensi della

sopravvenuta disposizione di cui alla lettera f) del comma 1 dell’art. 4 del D.L. n.

158/12 convertito con modificazioni dalla L. n. 189/12, da:

a) il Direttore Sanitario;

b) il Direttore Amministrativo;

c) i Direttori di Dipartimento, inclusi quelli interaziendali (ove presenti);

d) i Direttori dei Distretti;

e) i Direttori Sanitari di Presidio Ospedaliero;

f) il Dirigente del servizio dell’assistenza infermieristica, ostetrica e delle

professioni sanitarie, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (o figura

professionale equivalente);

In rapporto ai singoli argomenti trattati, è prevista la partecipazione al

Collegio stesso di dirigenti o professionisti cui è affidata la responsabilità di

strutture o incarichi di particolare rilevanza strategica o professionisti

convenzionati come ad esempio MMG/PLS.

In ordine alle materie di competenza del Comitato Consultivo Aziendale, per

come definite dall’art. 9, comma 8, della L.R. n. 05/09, giusto D.A. n. 1874 del

21.09.2012, è prevista la partecipazione del Presidente del Comitato Consultivo.

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51

E' convocato dal Direttore Generale con frequenza e modalità necessarie

all'espletamento delle funzioni attribuite e le sedute sono valide solo con la

partecipazione di almeno la metà dei componenti. La partecipazione al Collegio non è

delegabile.

Il Direttore Generale adotta un regolamento per disciplinare la composizione

ed il funzionamento del Collegio.

Le disposizioni di cui al presente articolo e il regolamento di funzionamento

del Collegio saranno comunque adeguati allo specifico ordinamento che la Regione

Sicilia adotterà in merito alla istituzione del Collegio di Direzione quale organo

dell'Azienda, alla relativa composizione, alle competenze, ai criteri di funzionamento,

nonché alle relazioni con gli altri organi.

26. Il Consiglio dei Sanitari

E' un organismo, composto su base elettiva, che svolge una serie di importanti

funzioni consultive in materia sanitaria e tecnico-sanitaria.

E' l'organismo di rappresentanza elettiva dell'Azienda regolamentato secondo

le disposizioni di cui al comma 12 dell'art. 3 del D.Lgs. n.502 del 1992 e successive

modificazioni ed integrazioni e dell’art. 9 della L.R. n. 30/1993, è convocato e

presieduto dal Direttore Sanitario aziendale.

Il Consiglio dei Sanitari dà parere obbligatorio non vincolante al Direttore

Generale per le attività tecnico sanitarie anche sotto il profilo organizzativo, e per

gli investimenti ad esse attinenti, esprimendosi altresì sulle attività di assistenza

sanitaria.

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27. L’Organismo Indipendente di Valutazione della Performance

In conformità a quanto disposto dal D.Lgs. del 27/10/2009, n.150,

concernente “Attuazione della legge del 4 marzo 2009, n. 15, in materia di

ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza

delle pubbliche amministrazioni” l’Azienda prevede apposita disciplina per normare il

sistema di misurazione e valutazione della prestazione.

L’OIV valuta annualmente in seconda istanza i risultati di gestione, anche ai fini

dell’attribuzione della retribuzione di risultato, del dirigente di struttura complessa

ed anche di struttura semplice ove sia affidata la gestione di risorse, nonché il

personale del comparto titolare di posizione organizzativa e di coordinamento.

La valutazione in termini di capacità gestionale e manageriale è riferita alla

gestione del budget formalmente affidato e delle risorse umane e strumentali

assegnate in relazione agli obiettivi concordati e ai risultati conseguiti.

In particolare, la funzione di misurazione e valutazione è svolta dall’organismo

indipendente di valutazione, che sostituisce i servizi di controllo interno effettuati

dal nucleo di valutazione e che esercita, altresì, l’attività di controllo strategico.

L’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.), compila una graduatoria

delle valutazioni individuali del personale dirigente e del personale non dirigente.

Il personale è distribuito in diverse fasce di prestazione e di risultato, in

modo che una quota prevalente delle risorse destinate al trattamento economico

accessorio collegato alla prestazione e ai risultati individuali venga attribuito a

coloro che si collocano nelle fasce di merito alte, nel rispetto dei principi di

selettività. Le risorse destinate al trattamento accessorio sono ripartite tra i livelli

di prestazione e di risultato in base alle risultanze della contrattazione collettiva

integrativa.

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Gli strumenti per premiare il merito e le professionalità sono disciplinate, nel

rispetto degli ambiti riservati alla contrattazione collettiva, dai principi contenuti

negli articoli 23, commi 1 e 2; 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27 del D.Lgs. n. 150/2009.

L’ASP applica le disposizioni di legge per il controllo del sistema.

Il ciclo di gestione della prestazione e dei risultati si articola nelle seguenti

fasi:

a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori

attesi di risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili;

b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse;

c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi e

migliorativi;

d) misurazione e valutazione della prestazione e dei risultati organizzativi e

individuali;

e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;

f) rendicontazione dei risultati ai dirigenti apicali nonché ai competenti organi

esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari di servizi;

g) l’orizzonte temporale di riferimento è di norma annuale.

L’O.I.V. è costituito da tre componenti, di cui uno con funzioni di presidente, in

carica per tre anni e rieleggibili una sola volta, dotati di elevata professionalità ed

esperienza, maturata nel campo del management, della pianificazione e valutazione

della prestazione e dei risultati.

L’O.I.V. sovrintende al funzionamento complessivo del sistema di valutazione,

dei controlli interni, della trasparenza e dell’integrità, proponendo la valutazione dei

dirigenti apicali e l’attribuzione dei premi. Comunica, inoltre, le criticità riscontrate

nello svolgimento della propria attività agli organi competenti.

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Inoltre presso l’Azienda è costituita, senza nuovi e maggiori oneri, una

struttura tecnica permanente che supporta l’O.I.V. nella gestione del ciclo delle

prestazioni e dei risultati.

28. I Collegi Tecnici

La verifica dei risultati, ex art. 15 commi 5 e 6 del D.L.vo 502/92 e ss.mm.ii, è

effettuata dagli organismi previsti nei vigenti contratti collettivi di lavoro per la

valutazione dei dirigenti del ruolo medico, veterinario e sanitario ed applicabili anche

per la dirigenza del ruolo professionale, tecnico ed amministrativo, secondo

procedure improntate al rispetto dei principi ivi indicati.

I processi di verifica del rendimento del personale sono di due tipi:

1. valutazione annuale dei risultati.

2. valutazione periodica dei dirigenti.

La valutazione annuale dei risultati concerne tutti i dipendenti ed è effettuata

dall’OIV - Organismo Indipendente di Valutazione – composto da esperti

esterni/interni nominati dal Direttore Generale ed eventualmente integrati da

Dirigenti dell’Azienda.

La valutazione periodica riguarda la sola dirigenza e si compie attraverso le

verifiche cicliche e di fine incarico previste dalla vigente normativa.

Le verifiche vengono effettuate dal Collegio Tecnico, organismo collegiale

costituito per area e per disciplina, composto da tre membri nominato dal Direttore

Generale dell’Azienda.

Il Collegio Tecnico procede alla verifica e valutazione di II istanza:

- di tutti i dirigenti alla scadenza dell’incarico a loro conferito in relazione alle

attività professionali svolte e i risultati raggiunti o, su richiesta del Direttore

Generale, in caso di revoca anticipata;

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- dei dirigenti di nuova assunzione al termine del primo quinquennio di servizio;

- dei dirigenti che raggiungono l’esperienza professionale ultraquinquennale, in

relazione dell’indennità di esclusività di rapporto.

Il Collegio Tecnico utilizza i meccanismi e gli strumenti forniti

dall’Amministrazione, compresi gli esiti delle valutazioni annuali dell’OIV.

Esprime un giudizio di verifica per tutti i dirigenti che, oltre a tenere conto

della valutazione annuale di prima istanza effettuata dal soggetto che ha la diretta

responsabilità del valutato, considera anche ulteriori elementi integrativi ai fini del

giudizio finale, relativi ai risultati organizzativi della struttura eventualmente

affidata o di cui il valutato fa parte, nonché di tutta la documentazione ritenuta

necessaria, fornita dall’U.O. Programmazione e Controllo di Gestione e dall’U.O.

Gestione Risorse Umane personale dipendente.

Le verifiche dei dirigenti si svolgono secondo modalità procedurali previste dal

Regolamento Aziendale per la misurazione e la Valutazione della Performance,

adottato con deliberazione n. 3613/DG del 22/12/2014.

29. Il Comitato Etico

Il Comitato Etico è un organismo indipendente composto secondo criteri di

multidisciplinarietà. Dal 2013 il comitato etico è interaziendale e comprende al suo

interno componenti di tutte le aziende sanitarie della provincia di Messina: Azienda

Sanitaria Provinciale, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” e

l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte. Il “Comitato Etico

Messina” è allocato presso l'AOU “G. Martino” – così come disposto dal Decreto

Ministeriale dell'08/02/2013 e attuato dal Decreto 16 luglio 2013, Assessorato

della Salute, Regione Siciliana, pubblicato sulla GURS n. 37 del 09/08/2013.

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Il compito principale è quello di valutare la pertinenza, la rilevanza, la

scientificità e la fattibilità delle proposte di sperimentazione clinica di nuovi

farmaci, di combinazioni o indicazioni innovative di farmaci già noti, di opzioni

diagnostiche terapeutiche a carattere innovativo, di dispositivi medici e di prodotti

biosanitari. Ambito di competenza è la ricerca biomedica, intesa come l'insieme delle

attività volte a contribuire alle conoscenze utili per la tutela e la promozione della

salute, nonché per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie. Ove non già

attribuito a specifici organismi, il Comitato può anche svolgere una funzione

consultiva in relazione a questioni etiche connesse con le attività scientifiche ed

assistenziali, allo scopo di proteggere e promuovere i valori della persona umana.

Nell'ambito delle iniziative portate avanti possono essere proposte anche iniziative

di formazione rivolte agli operatori sanitari relativamente a temi di bioetica e di

sperimentazione.

Il comitato etico – che resta in carica tre anni - elegge al proprio interno, con

voto palese, il Presidente ed il Vice-Presidente. Tra i principi ispiratori vi è il

rispetto della vita umana così come indicato nelle Carte dei Diritti dell'Uomo, nelle

Raccomandazioni degli Organismi Internazionali, nella deontologia medica nazionale e

internazionale e in particolare nella revisione corrente della Dichiarazione di

Helsinki. Il Comitato fa inoltre riferimento alla normativa vigente in materia

sanitaria e, ove applicabili, alle raccomandazioni del Comitato Nazionale per la

Bioetica. I componenti sono individuati dalle rispettive Aziende Sanitarie, per

garantire le qualifiche e le esperienze necessarie a valutare gli aspetti etici e

scientifico/metodologici degli studi preposti, la tutela dei diritti, della sicurezza e

del benessere delle persone in sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di tale

tutela.

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30. Comitato Consultivo Aziendale

Il comitato consultivo è un organismo aziendale previsto dall’art. 9 della legge

regionale 14 aprile 2009 n. 5. In particolare al comma 8 viene specificato che in ogni

azienda del servizio sanitario regionale è istituito – senza alcun onere economico

aggiuntivo – un comitato consultivo composto da utenti e operatori dei servizi

sanitari e socio sanitari nell’ambito territoriale di riferimento.

Il comitato consultivo esprime pareri non vincolanti e formula proposte al

direttore generale in ordine agli atti di programmazione dell'azienda,

all'elaborazione dei piani di educazione sanitaria, alla verifica delle funzionalità dei

servizi aziendali, nonché alla loro rispondenza alle finalità del servizio sanitario

regionale ed agli obiettivi previsti dai piani sanitari nazionale e regionale, redigendo

ogni anno una relazione sull'attività dell'azienda.

Il Decreto dell’Assessore della Salute n. 1019 del 15 aprile 2010 disciplina le

modalità di costituzione, funzionamento, organizzazione, attribuzione dei compiti,

articolazioni e composizione del comitato consultivo aziendale di cui all’art. 9, comma

8, della legge regionale 14 aprile 2009 n. 05.

Le attività e funzioni del CCA, ai sensi dell’art. 2 del D.A. n. 1019/2010 sono:

verificare la funzionalità dei servizi aziendali e formulare pareri e

proposte su:

- piano attuativo;

- programma annuale di attività del Direttore Generale;

- attività di educazione sanitaria, educazione alla salute e di prevenzione;

- piano aziendale di qualità;

- semplificazione delle attività amministrative legate all’accesso dei servizi;

- accesso e utilizzo delle strutture, dei servizi e delle prestazioni sanitarie.

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individuare percorsi e progetti per migliorare i rapporti fra utenti

ed operatori

sanitari;

collaborare con l’URP analizzando i dati relativi a segnalazioni, inefficienze e

disfunzioni e proponendo strategie e progetti di intervento;

redigere annualmente una relazione sull’attività dell’azienda che va pubblicata

sul sito web della stessa.

Con successivo D.A. n. 1874 del 21.09.2012, ad integrazione del sopra citato

D.A. n. 1019/2010 è stato previsto che il Presidente del Comitato Consultivo

partecipi ai Collegi di Direzione dell’ASP, in ordine alle coincidenti materie di

competenza per come definite dall’art. 9, comma 8, della L.R. n. 05/09.

Il comitato, costituito da un numero di componenti fissato dal direttore

generale dell'azienda sanitaria tra un minimo di 20 ed un massimo di 40, è composto

dai:

-presidenti, o loro delegati, delle organizzazioni ed associazioni di volontariato e di

tutela dei diritti degli utenti del settore sanitario e socio-sanitario nell'ambito

territoriale di riferimento dell'azienda sanitaria che richiedono di far parte del

comitato;

- dai residenti, o loro delegati, delle organizzazioni ed associazioni maggiormente

rappresentative degli operatori del settore sanitario e socio sanitario nell'ambito

territoriale di riferimento dell'azienda sanitaria che presentano medesima richiesta

di adesione;

Il comitato formula anche proposte su campagne di informazione sui diritti

degli utenti, sulle attività di prevenzione ed educazione alla salute, sui requisiti e

criteri di accesso ai servizi sanitari e sulle modalità di erogazione dei servizi

medesimi. Collabora con l'ufficio relazioni con il pubblico (U.R.P.) per rilevare il

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livello di soddisfazione dell'utente rispetto ai servizi sanitari e per verificare

sistematicamente i reclami inoltrati dai cittadini. Tra i compiti che la legge 5/2009

attribuisce ai comitati vi è anche quello di formulare pareri obbligatori sui piani

attuativi; si accentua, dunque, una funzione di un organismo che attraverso la sua

partecipazione alle attività dell'Azienda contribuisce a rafforzare l’empowerment

del cittadino al fine di renderlo partecipe e responsabile degli eventi che lo

riguardano e attribuirgli un ruolo attivo nella gestione della propria salute.

L’obiettivo principale è quello di istituzionalizzare un percorso volto a dare

pienezza e significato concreto alla centralità del cittadino, anche al fine di

promuoverne l’effettiva partecipazione alla definizione delle politiche di offerta e

alla organizzazione dei servizi. A farne parte sono le organizzazioni e le associazioni

di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti e degli operatori del settore

sanitario e socio sanitario presenti nel territorio provinciale. Tra le attività della

consulta vi è la promozione della personalizzazione delle cure, l’umanizzazione dei

servizi e la gestione di un sistema di accoglienza integrato nella rete dei servizi

sanitari e aziendali.

31. Prevenzione della Corruzione

La Legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la

repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” all’art.1

c. 5 prevede la predisposizione di Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione

(PTPC) in tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2 del D.Lgs. n.

165 del 30 marzo 2001 e, all’art.1 comma 7, la nomina di un Responsabile della

Prevenzione della Corruzione.

In esecuzione del principio di rotazione dei Dirigenti con funzioni apicali più

volte richiamato dalla L. 190/2012, questa Azienda intende disciplinare tale principio

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secondo i criteri di massima funzionalità e flessibilità del personale volta anche ad

alimentare il valore della interconnessione ed interdisciplinarità tra i servizi svolti.

Tale innovazione procedurale può essere logicamente e concretamente

realizzata all’atto dell’applicazione del nuovo assetto organizzativo dell’Azienda.

In via prioritaria, si ritiene opportuno procedere alla rotazione degli incarichi

dirigenziali apicali utilizzando parametri di fungibilità delle relative professionalità,

quali l’area professionale, tecnica e amministrativa e l’area medica negli ambiti

ospedalieri e dei distretti sanitari.

RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione predispone ogni anno, entro

il 31 gennaio, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che sottopone al

Direttore Generale per l’approvazione.

Il Piano viene pubblicato sul sito internet dell’Azienda (www.asp.messina.it),

nella sezione “Amministrazione trasparente”.

Il Responsabile, così come disciplinato dalla Legge n.190/2012, svolge le

seguenti attività e funzioni:

elabora la proposta di piano della prevenzione della corruzione, che deve

essere adottato dal Direttore Generale (art. 1, comma 8);

definisce le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti

destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art. 1,

comma 8).;

individua il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi

dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10, lett. c) ;

verifica l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità (art. 1, comma 10

lett. a);

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propone modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o

di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma 10, lett. a);

verifica, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali competenti,

l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle

attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di

corruzione (art. 1, comma 10, lett. b);

redige entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati

dell’attività (art. 1, comma 14)

assicura i compiti previsti dal Decreto Legislativo n.39/2013 in ordine alla

vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e

incompatibilità;

assicura il rispetto delle disposizioni previste dal Decreto Legislativo

n.62/2013 e dal Codice di Comportamento Aziendale.

IL SUPPORTO DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Per svolgere adeguatamente ed efficacemente il delicato compito

organizzativo e di raccordo connesso alla funzione, il Dipartimento della funzione

pubblica, con circolare n. 1 del 25/01/2013 ha disposto che le amministrazioni

pubbliche devono assicurare al responsabile della prevenzione un adeguato supporto,

anche con assegnazione di appropriate risorse umane, strumentali e finanziarie, nei

limiti della disponibilità di bilancio. L'appropriatezza è intesa sia da un punto di vista

quantitativo, sia soprattutto qualitativo, dovendosi assicurare la presenza di elevate

professionalità, destinatarie peraltro di specifica formazione.

Nelle more della predisposizione di un apposito atto che stabilisca ruolo

funzioni e competenze la Direzione Aziendale, individua unità di personale per

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collaborare con il Responsabile della prevenzione della corruzione alla elaborazione

del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e alle attività conseguenti.

L’Azienda assicura, inoltre, un adeguato supporto tecnico anche mediante la

costituzione di un gruppo “multidisciplinare”, per garantire le attività di monitoraggio

e vigilanza sull’applicazione del P.T.P.C. e delle misure nello stesso previste.

In considerazione dell’elevato numero di strutture presenti nell’organizzazione

dell’A.S.P. di Messina, onde poter assicurare una puntuale ed esatta osservazione

della Legge n.190/2012, i Responsabili delle UU.OO.CC. a rischio corruzione sono

individuati quali Referenti e responsabili, nell’ambito della U.O. di competenza,

dell’attuazione del P.T.P.C.

I Referenti concorrono con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e

della Trasparenza ad assicurare, in un contesto unitario, organico e coerente, la

esatta osservanza delle prescrizioni in materia di trasparenza dell'attività

amministrativa.

I Referenti di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, sono

tenuti a curare, mediante un sistema articolato “a cascata”, il pieno e motivato

coinvolgimento di tutti i dirigenti e dipendenti delle strutture aziendali cui sono

rispettivamente preposti, in specie di quelli addetti alle aree a più elevato rischio di

corruzione ed illegalità, nell’attività di analisi e valutazione, nonché di proposta e

definizione delle misure di monitoraggio per l’implementazione del piano di

prevenzione della corruzione.

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ

In attuazione della delega conferita al governo dalla Legge n.190/2012, è

stato emanato il D.Lgs. 14 marzo 2013, n.33 (pubblicato su G.U. del 5 aprile 2013),

recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza

e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, col quale, nel

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ribadire che la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni

concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato

evidenziato che essa è finalizzata alla realizzazione di una amministrazione aperta e

al servizio del cittadino (art.1, c. 2 del D.Lgs. n.33/2013).

In tale D.Lgs. viene specificato che le misure del Programma Triennale della

Trasparenza e dell’Integrità (P.T.T.I.) sono collegate al Piano Triennale della

Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) e che, a tal fine, il Programma costituisce, di

norma, una sezione di detto Piano.

Il D.Lgs. n.33/2013, con le successive modifiche ed integrazioni intervenute,

ha complessivamente operato una sistematizzazione dei principali obblighi di

pubblicazione vigenti, introducendone anche di nuovi e ha disciplinato per la prima

volta l’istituto dell’accesso civico (art. 5); inoltre, modificando la disciplina recata

dall’art.11 del D.Lgs. n.150/2009, ha precisato compiti e funzioni dei Responsabili

della Trasparenza e degli O.I.V. (Organismi Indipendenti di Valutazione), prevedendo

la creazione, sui siti web istituzionali, della sezione “Amministrazione trasparente”,

realizzata secondo le disposizioni impartite nell’allegato “A” del predetto decreto,

che sostituisce la precedente sezione “Trasparenza, valutazione e merito” prevista

dall’art.11, c. 8 del D.Lgs. n.150/2009.

Il Responsabile della Responsabile della Trasparenza che è anche il

Responsabile della Prevenzione della Corruzione dell'ASP di Messina si avvale del

supporto del Gruppo Aziendale della Trasparenza e, come individuati dai responsabili

delle varie articolazioni aziendali (Dipartimenti, UU.OO.CC., Dipartimenti, Distretti

Sanitari, Presidi ospedalieri, ed altre strutture anche semplici), dei referenti, per

ciascuna struttura di rispettiva competenza, al fine di creare una rete aziendale per

facilitare e snellire l’assolvimento degli adempimenti in tema di trasparenza e, nella

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fattispecie, di dati ed informazioni obbligo di pubblicazione, come meglio indicati

nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013.

Il Responsabile della Trasparenza, svolge le seguenti funzioni:

elabora e aggiorna il P.T.T.I. in raccordo con il Piano della Prevenzione della

Corruzione;

effettua il monitoraggio sull'attuazione degli obblighi di trasparenza e delle

ulteriori misure e iniziative di promozione della trasparenza;

controlla la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto

stabilito dal D.Lgs. 33/2013;

segnala i casi di inadempimento o di parziale adempimento degli obblighi in

materia di pubblicazione previsti dalla normativa, agli UU.PP.DD. del Comparto

e delle Dirigenze ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento

disciplinare. Per i casi più gravi, effettua la segnalazione alla Direzione

Strategica e/o all'O.I.V. ai fini dell'attivazione delle altre forme di

responsabilità.

Propedeutica per la stesura del Programma della Trasparenza, oltre

all’apporto fornito dal Gruppo Aziendale della Trasparenza, riguardo al monitoraggio

dell’implementazione dei precetti in tema di trasparenza in seno all’A.S.P., risulta la

collaborazione con la U.O. Programmazione e Controllo di Gestione, relativamente alla

connessione col Piano della Performance, e con la U.O. Formazione e Aggiornamento

riguardo ai processi formativi correlati sia al P.T.T.I che al P.T.P.C..

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LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

32. I Dipartimenti

Nell'ambito della propria autonomia l'Azienda definisce gli assetti

organizzativi, le caratteristiche e le funzioni delle singole articolazioni

organizzative, l'attribuzione delle responsabilità di direzione e gestionali, nonché le

modalità di interazione tra i vari soggetti aziendali: dipartimenti, distretti, struttura

complesse, semplici e incarichi professionali.

L'Atto Aziendale rappresenta lo strumento fondamentale per definire nel suo

impianto generale l'assetto dell'ASP di Messina ed il ruolo dei nuclei organizzativi

aziendali.

Il Dipartimento è il modello ordinario di gestione operativa dell’attività

dell’Azienda, ai sensi dell’art. 17 bis del D. L.vo n. 502/1992 e s.m.i. con cui dare

attuazione al principio di partecipazione dei professionisti al processo decisionale,

secondo i rispettivi ambiti di responsabilità.

Il Dipartimento è una struttura organizzativa di coordinamento per lo

svolgimento di funzioni complesse, costituita da una pluralità di unità operative,

raggruppate in base all'omogeneità, affinità o complementarietà del loro sistema di

riferimento, che perseguono finalità comuni, tra loro interdipendenti ma che

mantengono la propria autonomia e responsabilità professionale nell’ambito di un

unico modello organizzativo e gestionale. Esso assume la valenza di soggetto

negoziale nei rapporti con la Direzione Strategica e con le altre strutture aziendali.

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Attraverso la dipartimentalizzazione è possibile dare risposte unitarie,

flessibili, tempestive, razionali e complete ed adottare regole condivise di

comportamento assistenziale, didattico, di ricerca, etico ed economico.

Il Dipartimento può essere strutturale o funzionale. Il Dipartimento

strutturale ha la responsabilità gestionale piena e diretta delle risorse assegnate e

con rilevanza gerarchica, in particolare delle risorse umane, ed è diretto da uno dei

dirigenti delle strutture complesse ad esso afferenti. Il Dipartimento funzionale

coinvolge “orizzontalmente” le strutture che ne fanno parte ed è diretto da uno dei

responsabili delle unità operative complesse con il ruolo di coordinamento, al fine di

migliorare la pratica clinico-assistenziale, favorire l’acquisizione ed il mantenimento

di competenze tecnico-professionali adeguate e definire percorsi diagnostico-

terapeutico-assistenziali, affinchè si riducano le difformità nelle pratiche clinico-

assistenziali che caratterizzano le diverse articolazioni organizzative afferenti.

I Dipartimenti strutturali sono organismi soggetti a rendicontazione analitica

ed organizzati in centri di costo/responsabilità.

I Dipartimenti strutturali individuati dall’ASP sono:

- Dipartimento Salute Mentale

- Dipartimento di Prevenzione

- Dipartimento di Prevenzione Veterinario

I direttori dei Dipartimenti strutturali, d’intesa con i coordinatori sanitari e

amministrativi di area territoriale o di distretto ospedaliero, negoziano con la

Direzione aziendale risorse ed obiettivi. A loro volta i direttori di dipartimenti

negoziano tali obiettivi con le strutture complesse o semplici a valenza

dipartimentale che ne fanno parte.

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I Dipartimenti funzionali sono organismi dotati di autonomia tecnico-

professionale e scientifica e possono essere assegnatari di budget soggetti a

rendicontazione non analitica.

L'offerta sanitaria presso gli Stabilimenti Ospedalieri, attraverso

l'organizzazione funzionale dipartimentale prevede la seguente aggregazione di

servizi:

Dipartimento di Chirurgia

Dipartimento di Medicina

Dipartimento Diagnostica per Immagini

Dipartimento Diagnostica di Laboratorio

Dipartimento di Emergenza e Accettazione (attua il raccordo con 118 e PTE)

Dipartimento Oncologico (come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2000/2002).

Tali aggregazioni dipartimentali comprendono unità operative omogenee

che erogano le loro prestazioni di specialistica ambulatoriale e strumentale, ricovero,

day hospital, consulenza, trattamenti riabilitativi, emergenza-urgenza, interventi

educativi. Nei regolamenti dei singoli Dipartimenti funzionali di area ospedaliera sarà

prevista la possibilità che il Comitato di Dipartimento si riunisca per aree

distrettuali ospedaliere.

I Dipartimenti funzionali, oltre quelli sopra descritti, individuati da questa

ASP sono:

Dipartimento Cure Primarie

Dipartimento Attività Socio - Sanitarie

Dipartimento del Farmaco

Dipartimento Materno Infantile

Dipartimento Cure Ospedaliere

Dipartimento Governo Servizi Amministrativi

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Le funzioni dei Dipartimenti, sia sanitari che amministrativi, comprendono la

definizione di progetti e programmi, l’allocazione di risorse e la realizzazione di

obiettivi prioritari per conferire la massima omogeneità alle procedure

organizzative, amministrative, assistenziali e di utilizzo delle apparecchiature.

I Dipartimenti nello svolgimento delle funzioni proprie intendono conseguire i

seguenti obiettivi:

a) convergenza di competenza ed esperienza;

b) interdisciplinarietà;

c) garanzia di continuità delle prestazioni prevenendo ridondanze di tempi e/o

procedure inutili;

d) accorpamento di attività secondo criteri di efficienza ed efficacia pratica.

In particolare i Dipartimenti Sanitari realizzano:

- utilizzazione ottimale ed integrata degli spazi, del personale e delle

apparecchiature;

- ove trattasi di dipartimenti che svolgono attività rilevanti sia sul territorio

che in ospedale, il coordinamento tra le attività ospedaliere e quelle

extraospedaliere per un’integrazione dei servizi nel territorio ed in

particolare, nei Distretti, nonché con i medici di medicina generale e con i

pediatri di libera scelta al fine di realizzare il raccordo tra l’ospedale e le

strutture territoriali;

- promozione di iniziative volte ad umanizzare l’assistenza all’interno delle

strutture dipartimentali ed a migliorarne l’accessibilità;

- valutazione e verifica della qualità dell’assistenza e delle prestazioni fornite.

Per raggiungere obiettivi per i quali necessita la collaborazione e/o integrazione

di

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strutture appartenenti ad altre aziende sanitarie, si potranno istituire dipartimenti

interaziendali che aggregano strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale

appartenenti ad aziende diverse del territorio della provincia di Messina.

Ogni dipartimento è governato dal direttore di dipartimento con poteri di

indirizzo e coordinamento delle attività, nel dipartimento strutturale il suo direttore

ha anche la responsabilità gestionale delle risorse umane, tecniche e finanziarie. Al

Direttore di dipartimento fanno riferimento i responsabili di U.O. che collaborano

alla gestione delle attività attraverso il Comitato di dipartimento.

Il Direttore di Dipartimento è scelto e nominato con provvedimento motivato dal

Direttore Generale, tra i dirigenti con incarico di direzione di struttura complessa

aggregata nel dipartimento, in conformità a quanto previsto dall’art. 17-bis del D.

Lgs. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni. Risponde alla direzione

aziendale del perseguimento degli obiettivi aziendali, dell’assetto organizzativo della

gestione, in relazione alle risorse assegnate. L’incarico di Direttore di Dipartimento

di norma ha durata triennale, ed è rinnovabile previa verifica dei risultati ottenuti,

da parte dei competenti organi di valutazione aziendale. Il rinnovo non può essere

tacito. Per il periodo dell’incarico il dirigente rimane titolare della struttura

complessa cui è preposto, per i dipartimenti strutturali, può disporsi che lo stesso

mantenga o meno le funzioni della struttura di cui resta comunque titolare.

Compete al Direttore del Dipartimento:

a) negoziare con la direzione aziendale il budget, gli obiettivi e quanto

approvato dal Comitato di Dipartimento, correlandolo all’utilizzo delle risorse

disponibili;

b) assicurare l’integrazione delle attività del dipartimento con le altre

strutture, sia ospedaliere che territoriali, dell’Azienda;

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c) gestire il funzionamento del dipartimento, attuando i modelli proposti dal

comitato di dipartimento;

d) promuovere le verifiche periodiche sulla qualità, secondo il modello

prescelto dal comitato del dipartimento;

e) controllare l’aderenza dei comportamenti con gli indirizzi generali definiti

dal Comitato del Dipartimento nell'ambito: dell’assistenza sanitaria, della

gestione del personale, dei piani di ricerca, di studio e di didattica;

f) rappresentare il Dipartimento nei rapporti con la Direzione Aziendale e con

i Direttori degli altri dipartimenti;

g) gestire le risorse attribuite al dipartimento secondo le indicazioni del

comitato di dipartimento;

h) definire i modelli di coordinamento fra le singole strutture in cui si articola

il dipartimento.

Il Comitato del Dipartimento è organismo collegiale, consultivo e propositivo

che coadiuva il Direttore di Dipartimento nelle sue funzioni. Esso è nominato dal

Direttore Generale secondo le modalità individuate nei singoli regolamenti di

funzionamento.

33. Le strutture complesse e semplici

Le strutture organizzative complesse e semplici sono articolazioni aziendali in cui

vengono rilevate le competenze professionali e le risorse e sono finalizzate allo

svolgimento di funzioni di amministrazione, di programmazione e di committenza o

produzione di prestazioni e servizi sanitari in relazione a precisi obiettivi e risultati

aziendali. Sono considerate centri di responsabilità e sono classificate in relazione

alla rispondenza dei seguenti criteri:

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Valenza strategica definita dal livello di interfaccia con istituzioni e organismi

esterni all’Azienda, dagli obiettivi aziendali, dalla qualità dei servizi offerti;

Complessità organizzativa specificata dal numero delle risorse professionali,

dal dimensionamento tecnologico, dal peso delle prestazioni fornite;

Grado di intersettorialità e interprofessionalità necessari per assicurare

migliori livelli di efficacia, efficienza e rendimento;

Livello di responsabilità e autonomia richiesti per ottenere affermazione

organizzativa;

Rilevanza qualitativa e quantitativa delle risorse da allocare, gestire ed

organizzare.

Le strutture organizzative complesse e semplici operano quali centri di

responsabilità e di costo dotati di autonomia tecnico funzionale e organizzativa con

spazi e risorse proprie.

Le strutture organizzative aziendali sono individuate dal Direttore Generale sulla

base della valutazione dei criteri sovra indicati e sono classificate Complesse,

Semplici e Incarichi Professionali.

Le strutture complesse sono articolazioni organizzative alle quali è attribuita la

gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie dedicate; gestione concordata e

coordinata a livello dipartimentale.

Le strutture semplici a valenza dipartimentale sono articolazioni organizzative

con autonomia operativa e responsabilità della gestione di risorse umane, strutturali

e strumentali dedicate o condivise con altre strutture che vengono istituite per far

fronte a particolari esigenze per le quali non si ritiene necessaria l’istituzione di una

struttura complessa.

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Le strutture semplici interne sono articolazioni organizzative delle strutture

complesse o dello staff alle quali è attribuita responsabilità di gestione di risorse

umane e tecniche.

Gli incarichi professionali, coerentemente con i principi di sviluppo aziendale, sono

caratterizzate da elevata e specifica competenza tecnica acquisita attraverso la

formazione e l’esperienza.

Le strutture complesse e semplici sono costituite secondo gli standard di

dotazione organica di cui all’allegato A del D.A. n. 1380/2015.

Il Direttore Generale si riserva la possibilità di valutare, sulla base di evidenti

necessità di tipo assistenziale o organizzativo, eventuali deroghe ai detti parametri

da sottoporre alla specifica autorizzazione dell’Assessorato.

Ai sensi dell’art. 15 terdecies del D. L.vo 502/92 e ss.mm.ii. il responsabile delle

strutture aziendali assume la denominazione di direttore se di struttura complessa

ovvero di responsabile se di struttura semplice.

In base alle deleghe, alle funzioni ed ai compiti attribuiti dal Direttore Generale,

i dirigenti con incarico di struttura complessa sono responsabili dell’efficace ed

efficiente gestione delle risorse loro attribuite, nonché in ambito assistenziale,

dell’appropriatezza degli interventi clinici erogati.

I responsabili di struttura complessa esercitano, tra gli altri, i seguenti

compiti:

a. Propongono al direttore Generale il conferimento di incarichi delle strutture

semplici di propria afferenza;

b. Formulano proposte ed esprimono pareri al Direttore del dipartimento e del

Distretto, nelle materie di loro competenza;

c. Esercitano funzioni di rilievo nell’attività di supporto alla Direzione strategica;

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d. Definiscono gli obiettivi che i Dirigenti loro assegnati devono perseguire e

coerentemente attribuiscono loro risorse umane e tecnologiche;

e. Assicurano funzioni di produzione di prestazioni o di servizi ed organizzano e

gestiscono il personale;

f. Dirigono, coordinano e controllano l’attività svolta dalle strutture che da essi

dipendono.

I responsabili di struttura semplice esercitano i seguenti compiti:

a. Formulano proposte ed esprimono pareri ai direttori di struttura complessa;

b. Curano l’attuazione dei progetti e delle attività loro assegnate ed adottano i

relativi atti provvedimenti;

c. Svolgono tutti i compiti ad essi delegati dai direttori di struttura complessa;

d. Dirigono, coordinano e controllano l’attività che si svolge nelle strutture cui

sono responsabili;

e. Provvedono alla gestione del personale e delle risorse assegnate alla loro

struttura.

Le strutture semplici dell’Azienda, nel rispetto del D.A. n. 736/10 così come

integrato con la nota prot. n. A.I.3/3743 del 03.05.2010 e D.A. n. 1360/15 saranno

successivamente indicate tenendo conto degli standard organizzativi individuati dal

D.M. 70 del 2.4.2015 nonché dal documento del Comitato LEA del 26.03.2012 (in

misura non superiore a nr. 138 strutture).

34. Dipartimento di Prevenzione

Il Dipartimento di Prevenzione rappresenta una macrostruttura aziendale il

cui assetto è fissato in sede nazionale dalle Leggi dello Stato (D.L.vo 502/92 e

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ss.mm.ii. del D.L.vo n. 229/99) e in sede regionale dal D.P.Reg. 11/05/2000, D.A.

14/03/2001 n°34120, dalla Circolare assessoriale n°1045 del 21/03/2001 e dal D.A.

01/03/2006, D.A. 820/2012 (riorganizzazione Centri di vaccinazione) D.A.

1845/2012 (direttive regionali per l’esecuzione degli screening oncologici) D.A.

2198/2014 (recepimento del PNP 2014-2018 e indirizzi operativi).

Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura operativa aziendale che

garantisce la tutela della salute collettiva negli ambienti di vita e di lavoro,

attraverso azioni volte alla prevenzione, individuazione e rimozione della cause di

nocività e di malattia di origine ambientale umana ed animale perseguendo, altresì,

obiettivi di prevenzione delle disabilità e miglioramento della qualità e dello stile di

vita.

Esso è dotato di autonomia tecnico-gestionale di tipo strutturale ed è

organizzato in centri di responsabilità e di costo.

Il Dipartimento di prevenzione nello svolgimento delle proprie azioni si integra

con le altre istituzioni e con gli altri settori del Servizio Sanitario, al fine di

programmare interventi coordinati e complementari in particolare a livello

distrettuale, nei Distretti sanitari, dove l’integrazione, l’armonizzazione e la

condivisione dei programmi trova la sua massima espressione attuativa proprio

perché, in tale ambito, con i medici ed i pediatri di famiglia e con le strutture a

diverso titolo impegnate nella tutela della salute pubblica, è possibile ed è necessario

sviluppare le attività di promozione della salute e di adozione di corretti stili di vita,

garantendo equità sociale degli interventi.

La funzione del Dipartimento di Prevenzione si esplica, inoltre, nei confronti

degli Enti locali e degli altri soggetti cointeressati, in particolare nella conferenza

dei Sindaci, specie per quanto concerne la descrizione epidemiologica dei rischi

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sanitari e dei fenomeni patologici, l’educazione alla salute, l’informazione e la

comunicazione del rischio.

Nell’ambito del Dipartimento di prevenzione particolare rilievo ha la tutela

della salute ed alla sicurezza negli ambienti di lavoro, anche con riguardo ai profili

inerenti l’impiantistica e l’antinfortunistica, mediante la definizione di un appropriato

assetto organizzativo, in relazione all’allarme sociale, in termini di gravità, che

destano gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali ed alla loro incidenza sui

rispettivi territori di competenza.

Il Dipartimento di Prevenzione espleta le seguenti funzioni di prevenzione

collettiva e sanità pubblica, anche a supporto della autorità sanitaria locale:

a. profilassi delle malattie infettive e diffusive;

b. tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita, anche con

riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali;

c. tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi

agli ambienti di lavoro;

d. sanità pubblica veterinaria che comprende la sorveglianza epidemiologica degli

animali e la profilassi delle malattie infettive e diffusive, la farmacovigilanza

veterinaria, l’igiene della produzione zootecnica, la tutela igienico-sanitaria

degli alimenti di origine animale;

e. tutela igienico-sanitaria degli alimenti;

f. adozione di stili di vita e di alimentazione corretti, lotta all’obesità, lotta al

tabagismo;

g. sorveglianza e prevenzione nutrizionale;

h. tutela sanitaria delle attività sportive;

i. accreditamento istituzione delle strutture pubbliche e private eroganti

prestazioni sanitarie;

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j. gestione del registro tumori.

k. realizzazione della prevenzione oncologica mediante l’attuazione dei

“programmi di screening” di popolazione per la prevenzione del cancro della

mammella, del cancro della cervice uterina e del cancro del colon retto

l. prevenzione delle malattie cronico degenerative,

m. prevenzione delle malattie cardiovascolari e delle malattie rare;

Particolare rilevanza, tra le campagne di prevenzione promosse dal Dipartimento,

riveste la promozione degli screening oncologici, posti fra i Livelli Essenziali di

Assistenza, a garanzia di tutta la popolazione siciliana, in quanto strumento efficace

per ridurre la mortalità per tumore (D.A.1845/2012). I programmi di attuazioni degli

screening sono disegnati con un architettura organizzata a rete verticale (a matrice

organizzativo-gestionale) ed orizzontale (a matrice clinico-operative) con tre livelli

di esecuzione, contestualizzata nella realtà di questa Azienda, in sincrono con le

linee guida GISNa, GISCi, GISCoR,, con le raccomandazioni emanate dal Ministero

della Salute e sotto l’egida del Coordinamento Regionale Screening.

Fulcro organizzativo e gestionale del programma nonché dei flussi informativi di

tutti gli screening oncologici è il Centro Gestionale Screening U.O.S. afferente al

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPEM a cui è affidata tutta la fase preliminare

di organizzazione e di raccolta dei dati, mentre la gestione effettiva delle attività di

1° e 2° livello nonché il coordinamento e la verifica del 3° livello è attribuita ai Centri

Operativi uno per ciascuno dei tre screening oncologici (mammografico, cervice

uterina e colon retto) organizzate in strutture semplici - UU.OO.SS. - incardinate

ognuna nella rispettiva area funzionale di riferimento a cui compete la produzione

della prestazione:

Screening mammografico: Radiologia Territoriale

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Screening cervice uterina: Dipartimento Materno-Infantile

Screening colon retto: Gastroenterologia P.O. Taormina (sede del

Dipartimento Oncologico di terzo livello).

Ulteriore attività di fondamentale rilevanza posta a carico del Dipartimento di

Prevenzione è il potenziamento dell’offerta vaccinale e l’innalzamento del grado di

aderenza e copertura vaccinale a tutela del singolo individuo e della comunità tutta

(D.A. 820/2012).

Per raggiungere tale obiettivo, tramite l’istituzione dei Centri di Vaccinazione, si

darà piena attuazione al “Calendario Vaccinale per la Vita” mantenendo e potenziando

le attività di sorveglianza epidemiologica delle malattie suscettibili di vaccinazione;

consolidando il collegamento con le anagrafi vaccinali e la loro completa

informatizzazione, aumentando lo standard di sicurezza e qualità del processo

vaccinale, ampliando l’offerta vaccinale, promuovendo compagne di informazione e di

comunicazione per diffondere la cultura della prevenzione vaccinale.

L’assetto organizzativo e le funzioni del Dipartimento di Prevenzione sono quelle

previsti dalla circolare n. 1045 del 31/03/2001 e relativo allegato nonché dal D.A.

01/03/2006 ai sensi dei quali si articola in due dipartimenti strutturali:

Dipartimento strutturale di prevenzione

Dipartimento strutturale di prevenzione veterinario

Le funzioni e i compiti del Direttore del Dipartimento strutturale di prevenzione e

del Direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario corrispondono a quanto

stabilito dalla già richiamata Circolare n. 1045.

Nell’ambito di ciascuno dei due Dipartimenti la direzione è unica ed è affidata al

Direttore di una delle U.O.C. in cui essi si articolano. I Direttori dei Dipartimenti

strutturale di prevenzione e di prevenzione veterinario sono nominati dal Direttore

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Generale e nel periodo dell’incarico può disporsi che gli stessi mantengano o meno le

funzioni della struttura di provenienza di cui restano comunque titolari.

I Direttori del Dipartimento strutturale di prevenzione e veterinario fanno parte

del collegio di direzione aziendale.

I Direttori del Dipartimento strutturale di prevenzione e del Dipartimento di

prevenzione veterinario curano, rispettivamente, i rapporti con istituzioni,

amministrazioni e società civile, essi subentrano ai Capi Settore nella Conferenza

regionale di servizio ex artt. 11 e 14 del decreto n° 13306 del 18/11/1994.

I Direttori del Dipartimento strutturale di prevenzione e di prevenzione

veterinario hanno la responsabilità generale della conduzione della struttura

dipartimentale nonché della corretta e funzionale erogazione delle prestazioni

previste. Essi operano conformemente alle indicazioni programmatorie esposte dalla

Direzione Aziendale nel corso delle fasi di negoziazione del budget per il

raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Il Dipartimento strutturale di prevenzione è fornito di contabilità analitica

differenziata dal Dipartimento di prevenzione veterinario. Per ciascuno dei due

Dipartimenti in cui si articola il Dipartimento di prevenzione vi è un comitato di

dipartimento regolamentato al punto 7 della Circolare n°1045. Il Comitato di

dipartimento è un organo collegiale che coadiuva il Direttore di dipartimento con lo

scopo di coinvolgere i principali dirigenti delle strutture dipartimentali sulle scelte

generali con finalità partecipative e di corresponsabilizzazione. Il Comitato è

l’organismo collegiale all’interno del quale vengono concordate le scelte di

programmazione, di indirizzo tecnico, organizzativo ed economico finanziario da

sottoporre alla Direzione Strategica.

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Il Dipartimento Strutturale di Prevenzione Veterinario

Il Dipartimento strutturale di prevenzione Veterinario è composto da due aree:

Igiene e Sanità Pubblica e Tutela della Salute e Sicurezza Ambienti di lavoro.

L’area di Igiene e Sanità Pubblica è articolata nelle seguenti strutture complesse:

Servizio di sanità pubblica, epidemiologia e medicina preventiva;

Servizio di igiene ambienti di vita;

Servizio di igiene degli alimenti, sorveglianza e prevenzione nutrizionale.

L’area di Tutela della Salute e Sicurezza Ambienti di Lavoro è articolata nelle

seguenti strutture complesse:

Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro;

Servizio Impiantistica Antinfortunistica

Inoltre, nell’ambito del Dipartimento di prevenzione insiste la struttura

complessa “Laboratorio di sanità pubblica” quale Servizio interareale.

Le strutture organizzative complesse e semplici operano quali centri di

responsabilità e di costo dotati di autonomia tecnico funzionale e organizzativa con

spazi e risorse proprie; esplicitando altresì la collocazione istituzionale “mission“ ed

obiettivi del Dipartimento di Prevenzione.

Il Dipartimento Strutturale di Prevenzione veterinario

Al Dipartimento di Prevenzione veterinario sono attribuite tutte le azioni

finalizzate alla razionalizzazione, miglioramento della gestione, ottimizzazione delle

risorse, uniformità dei comportamenti e specificità delle prestazioni in ambito

veterinario.

L’assetto organizzativo interno del Dipartimento di prevenzione veterinario

deriva dall’applicazione della Circolare n. 1045 del 31/03/2001 nella parte

corrispondente all’area di sanità pubblica veterinaria.

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Gli obiettivi specifici prioritari del Dipartimento di Prevenzione veterinario

sono quelli di:

Innalzare i livelli sanitari di sicurezza delle popolazioni animali, con la

riduzione dell’incidenza delle infezioni zoonosiche e di quelle a maggiore

rilevanza zoosanitaria e con l’eradicazione dagli allevamenti ovi-caprini della

brucellosi e dagli allevamenti bovini della tubercolosi, brucellosi e della leucosi

bovina enzootica;

Migliorare l’igiene degli allevamenti zootecnici con particolare riguardo al

benessere degli animali allevati, all’alimentazione degli animali ad al controllo

dell’utilizzo sapiente dei medicinali veterinari;

Perfezionare l’igiene urbana veterinaria attraverso il raggiungimento di un

ottimale equilibrio uomo-animale-ambiente;

Garantire un elevato livello di sicurezza e di integrità dei prodotti alimentari

di origine animale.

Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi specifici il Dipartimento individua

gli standard organizzativi necessari ad una corretta e coerente programmazione

delle attività sia in termini di dotazione di personale che di attrezzature, automezzi

e materiali di consumo da assegnare.

Afferiscono al Dipartimento di prevenzione veterinario i seguenti servizi di

provenienza dall’ex Area di Sanità Pubblica Veterinaria:

Sanità Animale a cui principalmente appartiene, fatto salvo quanto

analiticamente previsto dalla Circolare 1045 e dal PRIS Regione Sicilia e s.m.i.:

La sorveglianza epidemiologica e la profilassi delle malattie infettive e

diffusive degli animali ai fini della loro eradicazione;

La prevenzione ed il controllo delle zoonosi

La polizia veterinaria

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La vigilanza sui concentramenti e sugli spostamenti degli animali compresa

l’importazione e l’esportazione;

Il controllo delle popolazione sinantrope e selvatiche ai fini della tutela della

salute umana e dell’equilibrio uomo/animale/ambiente

Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione

e trasporto di alimenti di origine animale e loro derivati a cui vengono affidati

fatto salvo quanto previsto dalla Circolare 1045 e dal PRIS Regione Sicilia e

s.m.i. i compiti relativi a:

L’ispezione negli stabilimenti di macellazione;

Il controllo igienico sanitario nell’ambito della produzione, trasformazione,

conservazione, trasporto, deposito e distribuzione e somministrazione degli

alimenti di origine animale;

Il controllo ufficiale degli stabilimenti riconosciuti (CE) e nelle imprese

alimentari registrate

Le indagini epidemiologiche in tutte le fasi della produzione,

commercializzazione, trasporto di alimenti di origine animale;

La valutazione degli esiti analitici, dei risultati degli esami e delle eventuali

azioni correttive da porre in essere;

Le certificazioni sanitarie sui prodotti destinati all’esportazione o ad usi

particolari.

Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche le cui

principali competenze, fatto salvo quanto previsto dalla Circolare 1045 e dal

PRIS Regione Sicilia e s.m.i., sono quelle di:

Igiene urbana veterinaria

Lotta al randagismo e controllo della popolazione canina

Vigilare e controllare l’impiego degli animali nella sperimentazione

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Controllo e vigilanza sull’alimentazione animale e sulla produzione e

distribuzione dei mangimi;

Competenze in materia di laboratori di analisi veterinari e sugli ambulatori

veterinari

Detti servizi sono strutture complesse che operano quali centri di responsabilità

e di costo, sono dotate di autonomia tecnico funzionale ed operativa, di spazi e

risorse necessarie per lo svolgimento specialistico delle funzioni e dei compiti propri

del servizio, organizzate sotto la direzione del Direttore del Dipartimento.

Le articolazioni hanno valenza aziendale e si articolano in strutture complesse e

semplici in rapporto all’omogeneità della disciplina di riferimento ed alle funzioni

attribuite, nonché alle caratteristiche e alle dimensioni del bacino di utenza, con

spazi e risorse proprie.

35. Dipartimento di Salute Mentale

Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM), è un dipartimento strutturale, dotato

di autonomia gestionale e tecnico professionale con obbligo di rendicontazione

analitica. Il modello dipartimentale garantisce l’unitarietà del personale, della

programmazione, gestione delle attività, nonché delle risorse; consente la perfetta

armonizzazione ed integrazione degli interventi relativi alle tre aree di competenze

(salute mentale adulti, neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, dipendenze

patologiche).

La salute mentale è una delle componenti centrali del capitale umano, sociale ed

economico delle comunità di appartenenza, di vita e di lavoro delle persone.

Benessere psicologico, inclusione sociale e sviluppo economico sono infatti

prerogative strettamente interconnesse.

La mission del DSM può essere così articolata.

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L’attività del DSM è finalizzata alla prevenzione, cura e riabilitazione nel campo

della salute mentale.

Il DSM opera per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei

pazienti psichiatrici e partecipa a tutte le iniziative tese a garantire ad essi pieni e

completi diritti di cittadinanza.

Il DSM contribuisce a formulare ipotesi operative per la definizione di un vero e

proprio patto per la salute mentale favorendo la costituzione e/o il potenziamento di

una rete con altre strutture dell’Azienda, con le Istituzioni pubbliche, la Comunità, le

forze sociali ed imprenditoriali (Mix pubblico-privato) nonché con altre reti già

esistenti e le istituzioni regionali ed extra-regionali impegnate nello sviluppo di

iniziative tendenti alla lotta contro l’emarginazione e l’esclusione sociale. Tale vision

è ribadita nel Piano Strategico della Salute Mentale emanato dall’Assessorato della

Salute.

L’attività del DSM non è rivolta unicamente alla “stretta cornice” di un servizio

medico specialistico, ma deve necessariamente incidere sul contesto territoriale in

cui svolge la propria azione. Senza questo intervento il proprio ruolo sarebbe di

scarsa efficacia, limitandosi a far fronte all’attualità degli eventi patologici senza

poter incidere su tutti quei fattori socio-ambientali che contribuiscono a

determinare la disabilità psichica.

Il DSM opera attraverso la presa in carico degli utenti che presentano bisogni

complessi e che necessitano pertanto di una valutazione multi professionale, di

interventi di diversi profili professionali (Psichiatri, Psicologi, Tecnici della

Riabilitazione psichiatrica, Assistenti sociali, Infermieri Professionali).

La presa in carico prevede la definizione di un Piano di Trattamento Individuale

per il singolo utente e, individuando bisogni, risorse e modalità di intervento, così

come indicato nei percorsi diagnostico-terapeutici previsti dai LEA e definiti

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dettagliatamente dai documenti esitati dalla Conferenza delle Regioni e delle

Province Autonome (14/131/CR08b/C8)

Il DSM ha direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC. in cui

esso si articola. Il Direttore del DSM è nominato dal Direttore Generale e nel

periodo dell’incarico può disporsi che lo stesso mantenga o meno le funzioni della

struttura di provenienza di cui resta comunque titolare.

Il Direttore del Dipartimento ha, tra l’altro, la responsabilità di:

Negoziare il budget con la Direzione Generale;

Provvedere alla assegnazione delle risorse e del personale ai Moduli

Dipartimentali, controllandone poi le modalità di gestione;

Operare per assicurare l’omogeneità delle prestazioni nei vari Moduli

Dipartimentali, ricercando la massima collegialità con i responsabili;

Verificare l’utilizzo e la corretta realizzazione dei Progetti Terapeutici

Individuali (PTI) secondo quanto previsto dalle norme nazionali e regionali;

Verificare ed operare per l’attuazione dei piani e delle linee di indirizzo

Nazionali e Regionali riguardanti i tre ambiti assistenziali (NPIA, SMA, DP)

Avanzare alla Direzione Generale le proposte per le nomine dei

Responsabili UU.OO.SS. ed effettuare le valutazioni di prima istanza dei

responsabili delle Strutture Complesse.

Promuovere l’attività di MCQ e la realizzazione del sistema informativo;

Promuovere e verificare l’attività di ricerca, formazione e aggiornamento

del personale.

Promuovere e verificare programmi di informazione, comunicazione ed

educazione sanitaria.

Programmare attività dipartimentali volte a affrontare le patologie

emergenti, con particolare riguardo alle problematiche psichiatriche della

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fascia geriatrica, ai disturbi della condotta alimentare (DCA), alle nuove

dipendenze (Gioco d’azzardo Patologico) ed alle criticità connesse alla

psichiatria transculturale.

Coordinare i rapporti con l’Autorità Giudiziaria in merito alla gestione dei

soggetti sottoposti a Misura di Sicurezza.

Favorire l’integrazione delle tre aree di competenza.

Compiere le azioni tese a implementare il Dipartimento di Salute Mentale

Integrato come previsto nel Piano Strategico Salute Mentale.

Funzionalmente, il DSM si articola in Unità Operative Complesse (Moduli

Dipartimentali), ed Unità Operative Semplici, alcune delle quali con valenza

dipartimentale.

Le UU.OO.CC. afferenti al DSM vengono individuate quali Moduli Dipartimentali

che possono avere valenza territoriale mono, pluri distrettuale o provinciale, e si

differenziano per la tipologia di utenza (SMA, NPIA, DP). Nell’ambito delle

indicazioni e delle linee strategiche aziendali e dipartimentali, sono dotati di

autonomia operativa rispetto alla propria area territoriale e alla disciplina.

Sono previsti i seguenti moduli dipartimentali:

Modulo Dipartimentale SMA Messina Sud -Taormina

Modulo Dipartimentale SMA Messina Nord

Modulo Dipartimentale SMA Milazzo-Lipari

Modulo Dipartimentale SMA Barcellona-Patti

Modulo Dipartimentale SMA Sant’Agata M.-Mistretta

Modulo Dipartimentale NPIA Provinciale

Modulo Dipartimentale DP Provinciale

Direttori dei Moduli Dipartimentali, in sinergia con i responsabili delle Unità

Operative Semplici, assicurano l’assistenza agli utenti di propria competenza

nel rispetto delle risorse assegnate e degli obiettivi aziendali e dipartimentali.

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I Moduli Dipartimentali della Salute Mentale Adulti (SMA) presentano le

seguenti articolazioni previste dalle normative Nazionali e Regionali: CENTRO

SALUTE MENTALE (ed ambulatori territoriali periferici), CENTRO DIURNO,

SERVIZIO PSICHIATRICO DIAGNOSI E CURA, STRUTTURE RESIDENZIALI

(Struttura Abitativo- Riabilitativa, Comunità Terapeutica Assistita).

Tra le strutture residenziali va annoverata la RESIDENZA PER L’ESECUZIONE

DELLE MISURE DI SICUREZZA (REMS) di Naso, attivata a seguito della chiusura

degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la cui gestione sanitaria è affidata al DSM. Le

ammissioni e le dimissioni presso la REMS sono disposte dalla Direzione

Amministrativa Penitenziaria su richiesta dell’Autorità Giudiziaria.

Il Modulo Dipartimentale Provinciale della NeuroPsichiatria Infantile e della

Adolescenza (NPIA), è preposto alla prevenzione cura e riabilitazione dei disturbi

psichici, neurologici, neuropsicologici in età evolutiva. Esso riveste particolare

importanza per la valenza preventiva che gli interventi assumono in questa età della

vita e che si riverberano nell’età adulta atteso che tutti i più recenti studi

epidemiologici dimostrano che la gran parte dei pazienti adulti con disturbi

psichiatrici presentava già sintomi, spesso non trattati, in età evolutiva.

La sede di Direzione del MD di NPIA è allocata presso la U.O. Messina Nord.

Tra i compiti fondamentali del Modulo della NPIA rientrano in modo peculiare:

Promuovere la salute mentale in età evolutiva.

Prendere in carico i minori vittime di trascuratezza, maltrattamento e

abuso.

Individuare precocemente, con il coinvolgimento dei pediatri di libera

scelta, i gravi disturbi neurologici e psicopatologici ad alto impatto sociale,

per i quali la diagnosi tempestiva costituisce un sicuro criterio di prognosi

più favorevole.

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Ridurre le conseguenze invalidanti delle gravi disabilità neurologiche e

psichiatriche, sviluppando le abilità residue, favorendo le autonomie

personali ed i processi di adattamento. Particolare importanza rivestono gli

interventi precoci su patologie complesse quali quelle dello spettro

autistico ed i disturbi dell’apprendimento.

Contrastare la tendenza alla emarginazione e alla istituzionalizzazione dei

soggetti con psicopatologia “maggiore”, attraverso programmi di

integrazione scolastica e sociale.

Il Modulo Dipartimentale Provinciale delle Dipendenze Patologiche (DP), persegue

gli obiettivi della prevenzione, della cura, della riabilitazione e del reinserimento

sociale dei soggetti affetti da dipendenze patologiche, con particolare riguardo alle

dipendenze delle sostanze d’abuso ed alle nuove forme di dipendenza patologica.

La sede della Direzione del MD di DP è allocata presso il Ser.T. Messina Nord.

Particolare rilevanza, in ordine alle difficoltà gestionali, assume la presenza

nell’ambito metropolitano della Casa Circondariale.

36. Dipartimento Cure Primarie

Il Dipartimento Cure Primarie è un dipartimento funzionale, con competenza

nell’area territoriale dell’ASP, esso è costituito dalle seguenti strutture:

U.O.C. Assistenza Sanitaria di Base e Specialistica, Medicina Legale

U.O.C. Distretto Sanitario di Messina

U.O.C. Distretto Sanitario di Milazzo

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U.O.C. Distretto Sanitario di Lipari

U.O.C. Distretto Sanitario di Taormina

U.O.C. Distretto Sanitario di Barcellona

U.O.C. Distretto Sanitario di Mistretta

U.O.C. Distretto Sanitario di Patti

U.O.C. Distretto Sanitario di S. Agata di Militello

Il Dipartimento è dotato di autonomia tecnico – professionale e scientifica ed

è assegnatario di budget.

Il Dipartimento ha una direzione unica affidata al Direttore di una delle

U.OO.CC. ad esso afferenti e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

L’area territoriale dell’ASP comprende le funzioni relative all’igiene, la sanità

pubblica, l’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza

sanitaria di base, specialistica e riabilitativa, la medicina legale e fiscale (finchè le

competenze fiscali non passeranno all’INPS), la farmaceutica, la salute mentale e le

tossicodipendenze, la sanità pubblica veterinaria, la tutela della salute e sicurezza

nei luoghi di lavoro. Tali attività sono erogate sia attraverso servizi direttamente

gestiti, sia attraverso servizi forniti da altre articolazioni organizzative, che si

coordinano con i distretti per definire le modalità di fornitura più idonee.

Nell’ambito dei distretti sanitari operano i PTA (Presidi Territoriali di

Assistenza), la cui finalità, in base alle specificità dei diversi territori, è la

realizzazione dell’integrazione fisica e/o organizzativa-operativa dei servizi

territoriali, in applicazione e nel rispetto delle Linee Guida emanate con D.A. n. 723

del 10.03.2010, come disposto dall’art. 12 comma 8 della L.R. n. 05/2009.

I nuovi ambiti assistenziali del territorio sono riferiti ad un bacino di utenza

compreso tra gli 80.000 e i 120.000 abitanti, attraverso i quali viene garantita a

tutti i cittadini l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie integrate. Tali presidi,

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sono destinati, in particolare, a trattare persone affette da patologie cronico-

degenerative in fase non acuta e con esigenze diversificate. Occorre evidenziare che

nel territorio dell'ASP nessun Distretto, ad eccezione di Messina, conta una

popolazione di 80.000 abitanti.

I Presidi territoriali di assistenza (PTA) rappresentano il punto di accesso

privilegiato alla rete territoriale e sono dotati o connessi con il Centro unico di

prenotazioni (CUP), attivi nelle 24 ore e collegati in modo capillare con i singoli

comuni in materia di cure primarie (accoglienza, servizi sanitari di base e

specialistici).

All'interno delle cure primarie sono previste, in particolare:

a. le UTAP (Unità territoriali di assistenza primaria) con l'importante funzione di

continuità assistenziale;

b. le cure domiciliari con diversa intensità;

c. le prestazioni di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche

per la piccola chirurgia di emergenza;

d. attività di degenza di bassa e media complessità clinica.

La capacità del sistema di garantire una effettiva presa in carico del paziente,

a fronte di una domanda di assistenza, ha uno dei suoi snodi cruciali nella operatività

dei PUA (Punto unico di Accesso), che fornisce informazioni aggiornate

relativamente alle diverse opportunità, risorse, prestazioni, agevolazioni, servizi

esistenti ed accessibili per gli utenti del territorio; raccoglie le domande di accesso

a prestazioni e servizi, sanitari ed amministrativi ed effettua la prima lettura dei

bisogni.

La programmazione e realizzazione di strutture territoriali strategiche in

grado di fornire risposte sanitarie integrate che risultino appropriate ai bisogni di

salute e di assistenza dei pazienti e dei loro familiari, richiede una trasformazione

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importante del quadro attuale, con modifiche culturali, oltre che organizzative,

impostate sulla centralità della persona e non più della patologia e sull’integrazione

delle cure distrettuali con quelle ospedaliere.

Il Distretto contribuisce alla missione aziendale, assicurando alla popolazione

residente la disponibilità e l’accesso ai servizi ed alle prestazioni di tipo sanitario,

incluse nei livelli essenziali di assistenza.

I Distretti Sanitari coincidono con gli ambiti territoriali dei Distretti Socio-

Sanitari. Il DPRS del 22/09/09, così come rettificato con DPRS del 02.12.2009,

definisce i Distretti sanitari della Provincia di Messina ai sensi dell'art.12 della L.R.

5/2009. In un territorio, vasto e particolare come quello dell’ASP di Messina, con

107 comuni con caratteristiche diverse, ricadono 8 Distretti Sanitari (Taormina,

Milazzo, Barcellona P.G., Patti, S. Agata Militello) di cui due con meno di 20.000

abitanti (Lipari e Mistretta) ed uno è di circa 300.000 (Messina).

Il Distretto, secondo l’art. 12 della L.R. n. 05/2009, è l’articolazione

territoriale dell’Azienda all’interno della quale, attraverso le strutture, i

dipartimenti i servizi ed i presidi territoriali di assistenza, sono erogate le

prestazioni in materia di prevenzione individuale o collettiva, diagnosi, cura,

riabilitazione ed educazione sanitaria della popolazione, che per le loro

caratteristiche devono essere garantite in maniera diffusa ed omogenea sul

territorio.

Il Distretto ha la responsabilità dell’insieme dei servizi necessari a garantire

la salute della popolazione presente sul territorio, e provvede ad organizzare

l’erogazione, secondo criteri di equità, accessibilità, appropriatezza, dei servizi di

tipo sanitario territoriali coordinandoli ed integrandoli con quelli ospedalieri.

Il modello del Distretto prevede come punti caratterizzanti:

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un approccio globale ed integrato tra le funzioni di prevenzione, diagnosi e

cura, riabilitazione;

un sistema che superi il dualismo tra domanda ed offerta, per esaltare una

funzione di accompagnamento dell’utenza attraverso i servizi, supportando

la programmazione dell’offerta zonale sulla base dei bisogni di salute, di

profili standard e di profili individualizzati;

un sistema di accesso unitario ed unificante propedeutico ad un approccio

valutativi ed operativo di tipo integrato (PUA);

un modello di valutazione dei bisogni individuali multidisciplinare ed

integrato (UVM).

Il modello organizzativo del Distretto si connota per:

la risposta alla domanda/bisogno dei cittadini, anche attraverso forme di

partecipazione e di cittadinanza attiva;

la programmazione dei servizi territoriali sanitari e socio sanitari;

la definizione delle politiche di welfare attraverso il Piano di Zona con gli

Enti Locali, le Aziende per i servizi alla persona e gli altri soggetti di cui

all’art. 1 della legge n. 328/2000;

presa in carico e continuità assistenziale, sia mediante la produzione diretta

dei servizi e delle prestazioni, che mediante quelle erogate dai soggetti

convenzionati. In tale ambito si colloca la gestione dei rapporti con i

MMG/PLS, di continuità assistenziale, di emergenza territoriale, con gli

specialisti ambulatoriali e dei rapporti con le farmacie esterne, ai fini del

coinvolgimento e dell’inserimento dei suddetti professionisti

nell’organizzazione complessiva dell’offerta distrettuale.

In ogni Distretto è istituito (delibera n.1570/CS del 26.4.2013) un Ufficio di

Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con funzioni propositive e tecnico-

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consultive, composto da rappresentanti delle figure professionali operanti nel

Distretto in parte designate dall'Azienda, in parte designate dalle organizzazioni

sindacali ed in parte elettive.

I Distretti Sanitari afferiscono funzionalmente al Dipartimento Cure

Primarie.

I Distretti Sanitari gestiscono direttamente i PTA e le strutture ricadenti nel

loro ambito territoriale utilizzando le risorse loro assegnate e quelle dei

Dipartimenti strutturali operanti sul territorio con l’obiettivo di assicurare ai propri

residenti un’adeguata offerta di servizi.

La Direzione dei PTA è affidata al Direttore del Distretto.

L'ASP di Messina ha attivato i PTA presso i Distretti di S. Agata Militello,

Mistretta, Barcellona P.G., Milazzo e Messina Sud.

I Presidi Territoriali di Assistenza garantiscono l'integrazione socio-sanitaria

delle attività sanitarie di base, specialistiche territoriali con l'attività degli ospedali

e delle aziende ospedaliere al fine di assicurare la continuità terapeutica, e

l'integrazione con i servizi sociali, costituiscono una “forma organizzativa”

attraverso la quale l'azienda sanitaria provinciale realizza gli obiettivi della

programmazione socio-sanitaria sul suo territorio di riferimento.

Il P.T.A. si configura come il punto di riferimento per coloro che sono affetti

da patologie post acute, croniche e cronico-degenerative stabilizzate e si prefiggono

il compito di evitare o ritardare ulteriori perdite d'autonomia, le istituzionalizzazioni

e/o le ospedalizzazioni.

Il PTA rappresenta, quindi, una risposta all’esigenza di integrazione tra diversi

servizi sanitari e si traduce in un contesto unitario in cui l’integrazione organizzativa

concorre alla realizzazione di una formula “partecipata” tanto dagli operatori, quanto

dai cittadini.

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In questo contesto si inserisce la valorizzazione delle cure primarie

attraverso l’offerta di utilizzazione di spazi specifici e comuni per gli studi medici,

per i pediatri di libera scelta, per la continuità assistenziale, per gli specialisti

ambulatoriali ed ospedalieri, per gli infermieri, per i terapisti della riabilitazione e

per i servizi sociali.

All'interno dei P.T.A. sono previsti:

l’ambulatorio di gestione integrata avente la finalità di creare uno spazio di

effettiva integrazione tra MMG e Distretto, nel quale il MMG, attraverso

un’agenda programmata concordata con il distretto ed in particolare con gli

specialisti e gli infermieri, si dedichi prioritariamente alla gestione integrata

dei propri pazienti cronici, prioritariamente dei pazienti a medio - alta

complessità, e dei pazienti con particolari necessità di approfondimento

diagnostico ed a rischio di ospedalizzazione;

le prestazioni di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche per

la piccola chirurgia di emergenza.

All'interno di ogni PTA è costituito un PPI (Punto di Primo intervento) che

funge da filtro per ridurre l'accesso al Pronto Soccorso per i casi non gravi (c.d.

codici bianchi e verdi). Il Punto di primo intervento prevede una apertura nelle 12

ore diurne ed è gestito sia da personale dipendente che da medici di assistenza

primaria.

I PPI sono attivi in tutti i Distretti, escluso il Distretto di Lipari in quanto la

Continuità Assistenziale è h. 24. Nel Distretto di Messina sono attivi Messina Nord e

Messina Sud.

Nell’ambito dell’Accordo Integrativo Regionale PLS sono stati attivati n. 9 Punti

di Primo Intervento Pediatrico al fine di garantire l’assistenza ambulatoriale alla

fascia di popolazione pediatrica nelle ore diurne, n. 10 ore nei giorni prefestivi e n. 12h

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nei giorni festivi. Tale attività viene svolta prioritariamente all’interno del P.T.A. o del

Poliambulatorio Distrettuale nelle fasce orarie in cui la popolazione pediatrica non può

usufruire del pediatra di libera scelta. L’assistenza nei PPI-P è garantita dai PLS e da

pediatri non convenzionati con il SSN.

Le articolazioni territoriali dei Dipartimenti strutturali trovano collocazione

esclusivamente organizzativa nel Distretto, in quanto la gestione compete al

Direttore del Dipartimento. Le articolazioni periferiche dei Dipartimenti funzionali

sono sottoposte alla gestione diretta del Direttore del Distretto, il quale realizza,

nel proprio ambito di competenza territoriale, gli indirizzi e le linee guida operative

formulate dal Direttore del Dipartimento cui afferiscono funzionalmente le UU.OO.

per il raggiungimento degli obiettivi assegnati.

L’area di integrazione tra il Distretto ed il Dipartimento strutturale di

Prevenzione riguarda i programmi e le iniziative di prevenzione primaria e di

promozione di stili di vita salutari, la cui responsabilità tecnica fa capo al Direttore

del Dipartimento mentre la loro realizzazione compete al Direttore di Distretto che

si avvale dell’organizzazione e dei suoi operatori, in particolare dei medici di

medicina generale. Inoltre, i Direttori del Dipartimento e del Distretto

programmano e formalizzano congiuntamente la presenza degli operatori del

Dipartimento di Prevenzione nelle sedi distrettuali in riferimento ai servizi alla

persona.

Trovano inoltre collocazione nel Distretto le articolazioni organizzative del

Dipartimento strutturale di Salute Mentale, le cui modalità operative d’integrazione

professionale possono essere definite anche tramite specifici protocolli d’intesa.

Deve essere assicurata l’integrazione con il Dipartimento Funzionale delle

Attività Socio Sanitarie, con modalità operative interaziendali definite anche da

specifici protocolli di intesa.

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Nel rapporto con l’Ospedale l’area di integrazione è rappresentata

prioritariamente dalla definizione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali ai

fini della continuità assistenziale ed i protocolli di accesso alle strutture

ambulatoriali e diagnostiche ospedaliere e le modalità di valutazione

multidimensionale in sede di pre e post dimissione. Le presenze degli operatori

ospedalieri nelle sedi distrettuali e degli operatori distrettuali nelle sedi ospedaliere

sono programmate e formalizzate congiuntamente.

Infine, il Direttore del Distretto deve realizzare l’interazione con l’U.O.C.

intersettoriale di Psicologia posta alle dipendenze della Direzione Aziendale, ai sensi

dell’art. 15 della legge regionale n. 25/1996.

La Direzione di Distretto sanitario configura incarico di struttura complessa.

Il Distretto opera sulla base delle risorse assegnate, negoziate con la Direzione

Aziendale e definite in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione di

riferimento. Pertanto, il Direttore del Distretto è responsabile in modo autonomo

della gestione delle risorse assegnate per il perseguimento delle proprie funzioni,

della programmazione e valutazione delle attività territoriali sanitarie e socio

sanitarie, rispondendo alla Direzione Aziendale della suddetta gestione e dei

risultati raggiunti.

Il Direttore del Distretto Sanitario, operando secondo le indicazioni della

Direzione Aziendale, gestisce le risorse assegnate in modo da garantire l’accesso

della popolazione alle strutture ed ai servizi, l’integrazione tra i servizi e la

continuità assistenziale, supporta la Direzione Aziendale nei rapporti con i Sindaci

del Distretto nonché con gli altri soggetti richiamati dall’art.1 della legge n.

328/2000.

Il Distretto è dotato di autonomia tecnico-gestionale ed economico-

finanziaria, con contabilità separata all’interno del bilancio dell’Azienda.

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37. Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie.

L’ASP di Messina ritiene opportuno procedere ad una rifunzionalizzazione dei

percorsi assistenziali che promuovono il benessere della persona fragile e di quello

portatore di disabilità.

Il Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie si occupa, specificatamente,

delle problematiche di persone che, per età e/o a causa di situazioni di disabilità, si

trovano in condizioni di fragilità e/o non autosufficienza. Gli interventi sono mirati

alla persona ed al suo contesto di vita con la finalità di promuovere lo sviluppo ed il

mantenimento delle risorse personali e tutelare i diritti all’integrazione nel sociale e

si rivolgono alle persone ed alle famiglie che si trovano in uno stato di bisogno

determinato da:

Non autosufficienza dovuta all’età o a malattia

Inabilità e disabilità

Patologie terminali e croniche invalidanti

L’obiettivo è quello di consentire alle persone fragili e con disabilità di

ottenere e conservare la massima autonomia, la piena abilità fisica, mentale sociale e

professionale e di giungere alla piena inclusione e partecipazione in tutti gli ambiti di

vita (Convenzione internazionale delle persona con disabilità, ratificata in Italia con

la legge 3 marzo 2009 n.18) con la realizzazione un progetto globale che pone al

centro del proprio interesse la persona fragile/disabile con la presa in carico globale

del paziente per consentire, non soltanto, la sua “restitutio ad integrum” ma anche

completare il percorso assistenziale intervenendo sugli aspetti socio-assistenziali

che prevedono l’inserimento del paziente nel contesto sociale e socio-lavorativo da

cui lo stesso proviene.

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Il Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie assicura l’integrazione delle

funzioni socio-sanitarie di rilievo sanitario attribuite all’ASP con quelle di natura

socio-assistenziale demandate agli Enti Locali e al volontariato definendo le

metodologie operative, armonizzando, orientando e promuovendo il raccordo tra

interventi pubblici e privati garantiti sul territorio, oltre quelli a gestione diretta

dell’Azienda Sanitaria Provinciale, coordinando ed integrandosi funzionalmente con le

attività socio-sanitarie erogate in ambito territoriale dai singoli Distretti Sanitari.

Tale modello organizzativo concretizzato, almeno nella sua fase iniziale di

sperimentazione, con la caratteristica del modello funzionale, si contraddistingue

per la peculiarità della riqualificazione delle attività di intervento ai fini di tutelare

le esigenze dei pazienti fragili e di quelli affetti da disabilità fisica, psichica e

sensoriale.

Interventi per pazienti fragili

L’U.O.C. Assistenza Pazienti Fragili analizza la metodologia dei bisogni socio-

sanitari con riferimento alla domanda di residenzialità e riabilitazione promuovendo i

criteri di appropriatezza per l’accesso alle strutture residenziali/riabilitative,

semiresidenziali/riabilitative, all’assistenza domiciliare per anziani e disabili e malati

terminali. Gli interventi sanitari sono rivolti ad utenti portatori di patologie

complesse o a decorso cronico e cronico invalidante che comportino diminuzione

dell’autosufficienza e della capacità di gestire in modo autonomo gli atti delle vita

quotidiana e di relazione ed a pazienti affetti da patologie terminali.

Si occupa, inoltre, delle fasce deboli della popolazione che si trovano in

condizione di emarginazione e che necessitano di interventi di integrazione sociale.

A tale Unità Operativa Complessa sono demandate le seguenti funzioni:

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a) Il Servizio Residenzialità Assistenziale pubblico e privato (gestione e

controllo della corretta erogazione delle prestazioni sanitarie attribuite,

aderenza al PAI “progetto assistenziale individuale”);

b) La residenzialità Alzheimer;

c) L’ADI e l’ADI oncologica;

d) L’Hospice;

e) Il servizio protesi ed ausili per l’autonomia della persona;

f) Il servizio di assistenza agli emarginati, agli stranieri comunitari ed

extracomunitari attraverso la programmazione dei servizi socio-sanitari in

un’ottica di integrazione socio-assistenziale con gli Enti Locali per sviluppare

attività di accoglienza, informazione ed orientamento.

Interventi per pazienti affetti da minorazioni fisica, psichica e sensoriale

- U.O.C. Riabilitazione Adulti e Minori della Provincia

Eroga direttamente, in funzione del setting riabilitativo per gli adulti

dell’intera provincia (città compresa) ed i minori della provincia (città esclusa),

presso le strutture ospedaliere dell’Azienda (struttura Barcellona, Ospedali Riuniti

Milazzo – Barcellona – Lipari) gli ambulatori dedicati dell’ASP, prestazioni

ambulatoriali di recupero e riabilitazioni funzionale (ex art. 25) e prestazioni

definite di più elevata complessità proprio perché, per la globalità del trattamento

sull’handicap, abbisognano di un approccio multidisciplinare multifattoriale medico-

psicologico-pedagogico (ex art. 26) sia ambulatoriali che domiciliari

Coordina le attività prescrittive, di accesso alle prestazioni, di valutazione

delle terapie espletate riferite ai Centri di Riabilitazione privati (ex art. 26)

contrattualizzati con l’ASP; interviene nelle dinamiche valutative degli utenti

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bisognevoli di Assistenza Domiciliare Integrata e nelle dinamiche terapeutiche

riabilitative delle RSA pubbliche.

A livello interaziendale definisce e valuta la gestione dei bisogni riabilitativi

post-stroke e delle lesioni cerebro-midollari.

- U.O.C. Riabilitazione età evolutiva dell’area metropolitana

Svolge attività verso gli utenti minori della città di Messina, mediante

l’erogazione di prestazioni a valenza multidisciplinare in equipe presso strutture a

gestione aziendale diretta; attività prescrittiva ed autorizzativa dei piani di

trattamento riabilitativo per minori (ex art. 26).

Entrambe le strutture complesse competenti coordinano tutte le attività di

recupero e riabilitazione funzionale finalizzate al conseguimento del massimo

recupero possibile delle funzioni lese in seguito ad eventi patogeni o lesionali.

Prevengono le menomazioni secondarie e curano la disabilità evitando l’evoluzione

dell’handicap e consentendo alla persona disabile la migliore qualità di vita ed il suo

reinserimento psico-sociale attraverso un percorso che rispetta tutti gli interventi

necessari per un compiuto intervento sanitario e per l’eventuale successivo passaggio

alla fascia sociale della riabilitazione.

L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita attraverso il recupero del

migliore livello fisico, cognitivo, psicologico, funzionale e delle relazioni sociali

nell’ambito dei bisogni e delle aspirazioni dell’individuo e della sua famiglia

organizzando i servizi e le attività di riabilitazione prevedendo la centralità della

persona, il suo bisogno di avere un ruolo partecipativo e attivo alla vita sociale.

Il riferimento, secondo i dettami del D.A. n. 2279 del 26/10/2012 “Piano della

Riabilitazione”, è l’adozione di un modello di percorso integrato e continuativo,

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sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale in grado di realizzare la presa in

carico globale della persona con disabilità e di accompagnarla con la famiglia, lungo

tutto l’itinerario terapeutico riabilitativo ed assistenziale.

L’organizzazione delle attività di riabilitazione prevede, in funzione del setting

riabilitativo, una assistenza riabilitativa sia ospedaliera che territoriale presso

strutture territoriali pubbliche e private accreditate in funzione del diverso livello

di complessità, mediante la predisposizione di un progetto clinico-riabilitativo

individuale (PRI):

1. Spoke ospedaliero di degenza - Barcellona -. E’ una struttura di

riabilitazione munita di degenza in grado di effettuare la presa in

carico omnicomprensiva della persona con disabilità complessa. Opera in

sostegno ed integrazione delle unità per acuti per la precoce

identificazione del fabbisogno riabilitativo e per la definizione del

percorso di cura.

2. Spoke territoriale. E’ una struttura riabilitativa che opera nel

territorio di competenza aziendale assicurando la gestione dei percorsi

di deospedalizzazione e di reinserimento della persona affetta da

disabilità attraverso la conduzione di interventi riabilitativi erogabili

con modalità residenziale, ambulatoriale o domiciliare:

Presidi ambulatoriali di recupero e riabilitazione funzionale (ex art. 25)

Centri di riabilitazione ambulatoriali, domiciliari, extramurali (ex art.

26)

Presidi di riabilitazione a ciclo diurno e/o continuativo (ex art. 26)

Gestione delle dinamiche valutative riabilitative e per gli accessi in ADI

Gestione delle dinamiche terapeutiche riabilitative nelle RSA pubbliche

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38. Dipartimento di Medicina

Il Dipartimento di Medicina, di tipo funzionale, è la struttura della Asp di

Messina preposta alla organizzazione ed erogazione delle attività proprie del livello

di assistenza sanitaria ospedaliero che riguardano prestazioni in regime di ricovero

ordinario, day hospital, day service per quanto di competenza delle unità operative di

cui è costituito. E' composto da strutture complesse e semplici presenti nei PP.OO.

dell'Azienda.

Sono funzioni del Dipartimento di Medicina:

1. L’assistenza: attraverso l’individuazione ed il coordinamento delle prestazioni

che si rendono necessarie nell’ambito di un approccio globale al paziente, per

mezzo delle seguenti attività: attività ambulatoriale, day hospital, ricovero

ordinario, riabilitazione, ospedalizzazione a domicilio, percorsi dei pazienti

2. La Formazione e aggiornamento: la formazione e l’aggiornamento del personale

operante nell’ambito delle differenti unità operative.

3. La ricerca: orientata al raggiungimento degli obiettivi propri dell’istituzione

dipartimentale, attraverso il coordinamento delle iniziative più significative e

l’attivazione dei necessari collegamenti con altre istituzioni.

4. L'educazione ed informazione sanitaria: attraverso l’istituzione di una serie di

iniziative indirizzate al singolo paziente ed in collaborazione con Enti ed

Istituzioni diverse, riguardanti specifiche tematiche identificate come

prioritarie rispetto agli obiettivi e mirate alle tipologie dei pazienti assistiti

nell’ambito del dipartimento

Le attività del dipartimento possono in particolare essere ricondotte a:

L’utilizzazione ottimale degli spazi assistenziali e delle apparecchiature, che

deve essere finalizzata ad una migliore gestione delle risorse a disposizione al

fine di consentire una più completa assistenza al malato ed ove è possibile

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anche all’allocazione delle UU.OO. facenti parte del dipartimento in spazi

contigui;

Il coordinamento con le relative attività extra-ospedaliera per un’integrazione

dei servizi dipartimentali con quelli del territorio;

Lo studio, l’applicazione e la verifica di sistemi per la maggiore possibile

omogeneità alle procedure organizzative ed assistenziali;

La promozione di iniziative di umanizzazione dell’assistenza all’interno delle

strutture dipartimentali;

L’individuazione di nuove attività o di nuovi modelli operativi nello specifico

campo di competenza;

L’organizzazione della didattica, la ricerca e l’educazione e l’informazione

sanitaria

Il Dipartimento è costituito dalle seguenti UU.OO. ospedaliere:

Ospedale Riunito S.Agata- Mistretta

U.O.C. area Medica, U.O.C. Medicina Generale +Talassemia+ Stroke, U.O.C.

Cardiologia con Unità Coronarica con Terapia sub-intensiva, U.O.S.

Gastroenterologia, UU.OO.SS. Lungodegenza, U.O.S.D. Audiologia, Servizio SUAP.

Ospedale “Barone Romeo” di Patti

U.O.C. di Medicina Generale, U.O.C. di Cardiologia + Emodinamica con UTIC, U.O.C. di

Geriatria e U.O.S. Lungodegenza, Servizio di Dialisi.

Ospedale Riunito Milazzo - Barcellona –Lipari

U.O.C. di Medicina e Area medica, U.O.C. Cardiologia + Utic + U.O.S.D. di

Cardiologia, U.O.C. Gastroenterologia, U.O.C. Malattie Apparato Respiratorio, U.O.C.

Malattie infettive, U.O.C. Nefrologia e Dialisi + Servizio Dialisi + CAD, U.O.C. di

Neurologia, Servizi Lungodegenza.

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Ospedale “S.Vincenzo” di Taormina

U.O.C. di Medicina Generale, U.O.C. di Cardiologia + Emodinamica con UTIC, U.O.C.

Nefrologia e Dialisi.

39. Dipartimento di Chirurgia

Il Dipartimento di Chirurgia è un dipartimento di tipo funzionale che

raggruppa tutte le UU.OO. complesse e semplici delle varie discipline chirurgiche dei

Presidi Ospedalieri dell’Azienda e svolge funzioni di coordinamento, di indirizzo

tecnico scientifico e di verifica delle attività. Il Dipartimento sostiene il processo di

rinnovamento dell’organizzazione e delle strategie di intervento e consolida

l’organizzazione dei servizi in una visione improntata sulla centralità dell’utente. Il

Dipartimento di Chirurgia è costituito da strutture che rivestono un ruolo centrale

di natura strategica nei percorsi diagnostico-terapeutici, sia in elezione che in

emergenza.

Raggruppa le seguenti UU.OO.:

Ospedale Riunito S.Agata - Mistretta

U.O.C. Chirurgia + U.O.C. Area Chirurgica, U.O.C. Ortopedia e Traumatologia,

Ospedale “Barone Romeo” di Patti

U.O.C. Chirurgia Generale ,U.O.C. Chirurgia Vascolare, U.O.C. oftalmologia, U.O.S.

Ortopedia e Traumatologia, U.O.S. Otorinolaringoiatria

Ospedale Riunito Milazzo - Barcellona –Lipari

U.O.C. Chirurgia Generale + U.O.S. Area chirurgica, U.O.C. Oftalmologia, U.O.C.

Ortopedia e Traumatologia, U.O.C. Otorinolaringoiatria, U.O.S.D. Urologia

Ospedale “S.Vincenzo” di Taormina

U.O.C. Ortopedia e Traumatologia

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Il Dipartimento di Chirurgia è dotato di autonomia tecnico-professionale e

scientifica e può essere assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non

analitica.

Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle

UU.OO.CC. in cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa parte di

diritto del Collegio di Direzione.

Il Direttore del Dipartimento di Chirurgia ha il compito di:

- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed

organizzative del Dipartimento;

- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;

- Governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai bisogni

della popolazione di riferimento;

- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento

continuo della qualità

- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale con il

territorio;

- Garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in materia;

- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e

programmazione delle attività specifiche;

- Collaborare con il servizio di Prevenzione e Protezione.

- Programmare e la pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica

unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del

soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.

40. Dipartimento d'Emergenza e Accettazione (DEA)

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Il Dipartimento d’Emergenza ed Accettazione (DEA) è un dipartimento di tipo

funzionale con compiti di integrazione funzionale delle UU.OO. e dei servizi sanitari

atti ad affrontare i problemi diagnostico-terapeutici dei pazienti in situazioni

critiche. Mira ad integrare funzionalmente le risorse distribuite nel territorio e nei

Presidi ospedalieri al fine di dare una risposta rapida ed unitaria alle urgenze ed alle

emergenze anche mediante l’integrazione dei servizi sanitari aziendali con il S.U.E.S.

118. Esso è perciò organizzato con un modello multidisciplinare che riunisce personale

specialista in ambiti diversi ed è costituito da unità operative omogenee, affini o

complementari, che perseguono comuni finalità e che sono tra loro interdipendenti,

pur mantenendo le proprie autonomie e responsabilità professionali.

Il Dipartimento sostiene il processo di rinnovamento dell’organizzazione e

delle strategie di intervento e consolida l’organizzazione dei servizi in una visione

improntata sulla centralità dell’utente con l'identificazione puntuale di percorsi

diagnostico-terapeutici privilegiati e procedure specifiche integrate per patologia,

graduati per codice d'accesso, in grado di rispondere adeguatamente al livello di

gravità dell'emergenza-urgenza.

Tra gli obiettivi propri del DEA rientrano quei processi mirati alla integrazione

con la medicina territoriale, finalizzati all'incremento della capacità di filtro nei

confronti delle inutili richieste di prestazioni di pronto soccorso, l’appropriatezza

dei ricoveri, anche mediante l’incremento delle prestazioni sui posti di Osservazione

Breve Intensiva, e la promozione ed ampliamento delle indicazioni e dell'utilizzo della

telemedicina per il teleconsulto nella catena dei soccorsi extraospedalieri, mediante

l’applicazione di modelli gestionali della rete dell'emergenza-urgenza, a partire dal

trasporto primario sino all'accettazione ed al trattamento presso i Presidi

Ospedalieri di riferimento.

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I valori fondanti si ispirano a quelli propri dell’Azienda Sanitaria Provinciale di

Messina ed in particolare:

- alla centralità del cittadino utente;

- alla appropriatezza;

- all’ affidabilità

- all’efficacia/efficienza

- all’equità;

- alla flessibilità

- alla trasparenza

E’ compito del DEA emanare direttive e protocolli condivisi per favorire:

- la presa in carico del paziente per il governo unitario nell’assistenza nelle fasi

di emergenza preospedaliera, quali il sistema del 118 e le articolazioni

Aziendali territoriali dell’area dell’emergenza/urgenza, quali i Presidi

Territoriali di Emergenza (PTE), ed i Presidi di Primo Intervento (PPI), e nella

fase intraospedaliera (Pronto Soccorso/ Medicina d’Urgenza ed Accettazione,

Anestesia e Rianimazione)

- Integrazione dei servizi per il trattamento in emergenza/urgenza, in

applicazione dei modelli organizzativi “Hub e Spoke” previsti dal Piano

Sanitario regionale e dei percorsi assistenziali previsti dai modelli della rete

dell’emergenza adottati in ambito interaziendale.

- Perseguire l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane e l’utilizzo

adeguato ed efficiente delle risorse tecnologiche

- Promuovere il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e competenze

tecniche e professionali e della innovazione tecnologica

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- Facilitare il miglioramento continuo del livello di umanizzazione dell’assistenza

erogata, rispettando i diritti ed i bisogni del paziente, favorendone la

partecipazione attiva al processo di cura

- Assicurare il governo clinico del sistema di produzione dei servizi sanitari

- Garantire una corretta, continua e capillare diffusione delle informazioni.

Il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione raggruppa le seguenti strutture:

- UU.OO. di Pronto Soccorso

- UU.OO. di Anestesia e Rianimazione

Il DEA è dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può essere

assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non analitica.

Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC. in

cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni, ed è sovraordinato ai

Direttori ed ai Responsabili di Unità Operativa per gli aspetti di natura gestionale

attinenti al Dipartimento.

Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale, ha funzioni di

coordinamento, programmazione e verifica, e fa parte di diritto del Collegio di

Direzione.

Il Direttore del Dipartimento ha il compito di:

- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed

organizzative del Dipartimento;

- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;

- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento

continuo della qualità

- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale con il

territorio;

- Garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in materia;

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- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e

programmazione delle attività specifiche;

- Collaborare con il servizio di Prevenzione e Protezione.

- Programmare e la pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica

unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del

soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.

Il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione è un Dipartimento trasversale ai

Presidi Ospedalieri, ed aggrega più strutture organizzative complesse e semplici

quali:

1) Le UU.OO.SS. di Pronto Soccorso dei P.O. di Patti, del P.O. di Taormina, e

degli Ospedali Riuniti di Milazzo - Barcellona-Lipari e di S. Agata - Mistretta;

2) Le UU.OO.CC. di Anestesia e rianimazione dei PP.OO. di Patti, Taormina e degli

Ospedali Riuniti di Milazzo - Barcellona-Lipari, le UU.OO.SS. degli Ospedali

Riuniti di S. Agata - Mistretta.

Per raggiungere obiettivi per i quali necessita la collaborazione e/o integrazione di

strutture appartenenti ad altre aziende sanitarie, il dipartimento d'emergenza e

accettazione potrà essere individuato come dipartimento interaziendale con

aggregazione di strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale

appartenenti ad aziende diverse del territorio della provincia di Messina.

41. Dipartimento Diagnostica per Immagini

La diagnostica per immagini riveste un ruolo centrale di natura strategica nei

percorsi diagnostico-terapeutici, sia in elezione che in emergenza.

Il Dipartimento funzionale di diagnostica per immagini Il Dipartimento dei servizi è

dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può essere assegnatario di

budget soggetto a rendicontazione non analitica.

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Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle

UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa

parte di diritto del Collegio di Direzione.

Il Dipartimento di diagnostica per immagini ha il compito di:

predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed

organizzative del Dipartimento;

negoziare il budget con la Direzione Aziendale;

governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai

bisogni di salute della popolazione di riferimento;

gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento

continuo della qualità;

uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale

con il territorio;

garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in

materia;

avviare programmi di miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva;

collaborare con la Direzione strategica aziendale e con l’area

territoriale e l’area ospedaliera nei processi di gestione e programmazione

dell’attività specifiche;

collaborare con il servizio di Prevenzione e Protezione e di Fisica

Sanitaria.

programmare e pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica

unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del

soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.

Il Dipartimento di Diagnostica per immagini si articola in due macroaree:

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1. Area Ospedaliera: che comprende tutti i servizi di radiodiagnostica

degli ospedali ed ospedali riuniti distribuiti nel territorio di competenza dell’ASP.

2. Area Territoriale: che comprende tutti i servizi di diagnosi radiologica

distrettuali distribuiti sul territorio di competenza dell’ASP.

42. Dipartimento Diagnostica di Laboratorio

Il Dipartimento Diagnostica di Laboratorio è un dipartimento di tipo

funzionale con compiti di produzione di servizi sanitari. Il Dipartimento sostiene il

processo di rinnovamento dell’organizzazione e delle strategie di intervento e

consolida l’organizzazione dei servizi in una visione improntata sulla centralità

dell’utente.

Il Dipartimento è costituito da strutture che rivestono un ruolo centrale di

natura strategica nei percorsi diagnostico-terapeutici, sia in elezione che in

emergenza.

Raggruppa le seguenti strutture:

- UU.OO. di Patologia clinica

- UU.OO. di Medicina Trasfusionale

Il Dipartimento è dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può

essere assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non analitica.

Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC.

in cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa parte di

diritto del Collegio di Direzione.

Il Direttore del Dipartimento ha il compito di:

- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed

organizzative del Dipartimento;

- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;

- Governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai bisogni

della popolazione di riferimento;

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- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento

continuo della qualità;

- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale con il

territorio;

- Garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in materia;

- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e

programmazione delle attività specifiche;

- Programmare e pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica

unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del

soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.

Fanno riferimento alla competenze del Dipartimento:

Le UU.OO. di Patologia Clinica e microbiologia degli stabilimenti ospedalieri

nonché tutte le articolazioni territoriali di diagnostica di laboratorio

inserite nei Distretti;

Le UU.OO. di Medicina Trasfusionale e di Talassemia degli stabilimenti

ospedalieri;

43. Dipartimento Oncologico

Il Dipartimento Oncologico nasce in attuazione del Piano sanitario Regionale

2000/2002, il quale ha individuato, come sedi del Dipartimento Oncologico di terzo

livello il Presidio Ospedaliero “S. Vincenzo” di Taormina.

Il Dipartimento Oncologico, anche in considerazione della necessità di dare

attuazione alla rete oncologica siciliana (RE.O.S), ha come obiettivo il raggiungimento

dei

seguenti obiettivi:

la riduzione della mortalità specifica per neoplasie maligne;

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il miglioramento dell'assistenza e della qualità di vita del paziente oncologico,

anche grazie all' innalzamento della qualità complessiva delle cure;

la condivisione interdisciplinare di percorsi diagnostici, terapeutici ed

assistenziali efficaci, equi, adeguati, tempestivi e sostenibili, allo scopo di

ridurre le liste di attesa e meglio garantire l’appropriatezza dei provvedimenti

assistenziali e clinici;

l’ottimizzazione dell’uso delle risorse in una logica di rete assistenziale;

il miglioramento dell'organizzazione con una integrazione funzionale dei

settori che si occupano di oncologia;

lo sviluppo della prevenzione attraverso interventi mirati.

Il Dipartimento Funzionale Oncologico costituisce una modalità organizzativa

che consente di garantire un’efficace attività diagnostico-terapeutica integrata,

favorendo il lavoro di tutte le competenze professionali e sfruttando le potenzialità

delle risorse tecnologiche disponibili. Esso è strumento utile per la razionalizzazione

ed organizzazione dei servizi sanitari che concorrono al trattamento della patologia

neoplastica, al fine di garantire equa possibilità di accesso ed uniforme efficacia

delle prestazioni sanitarie a tutti i cittadini del territorio provinciale.

Sono finalità specifiche del Dipartimento Oncologico:

1. Qualificare le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle

neoplasie tramite l'identificazione di percorsi che facilitino l'accesso dei

pazienti alle diverse realtà specialistiche che concorrono alle cure. Tali

percorsi debbono essere basati, naturalmente, su protocolli diagnostico-

terapeutici e di "follow-up" scientificamente approvati e definiti. Pertanto, la

definizione delle opzioni terapeutiche praticabili per le varie neoplasie

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rappresenta uno dei compiti dei gruppi di lavoro per patologia che debbono

contribuire all'organizzazione dipartimentale;

2. Migliorare la qualità di vita del paziente affetto da neoplasia mediante:

o miglioramento dell'accessibilità alle prestazioni diagnostico-

terapeutiche;

o miglioramento dell'informazione al paziente e partecipazione informata

all'iter diagnostico-terapeutico;

o implementazione delle politiche di umanizzazione, accoglimento,

comunicazione con i pazienti e con gli altri portatori di interesse.

3. Accogliere pazienti e familiari mediante attività di consulenza, sostegno e

psicoterapia in forma individuale e familiare;

4. Razionalizzare e ottimizzare la spesa per le malattie oncologiche, anche

tramite la standardizzazione progressiva delle procedure diagnostico-

terapeutiche previste dai diversi protocolli assistenziali e linee guida che deve

basarsi anche in base a criteri di "cost effectiveness".

5. Contribuire al soddisfacimento dei bisogni di formazione e di aggiornamento

del personale, tramite la messa a disposizione delle proprie competenze per la

formazione permanente degli operatori.

Il Dipartimento Oncologico assicura alle persone colpite da patologie neoplastiche

le prestazioni diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali necessarie, nel rispetto dei

principi di dignità della persona umana, di equità dell’accesso all’assistenza, della

qualità e dell’appropriatezza delle cure e dell’economicità dell’uso delle risorse.

Nell’ambito del Dipartimento Oncologico è prevista la struttura di Senologia

denominata “Breast Unit” per la gestione delle pazienti con patologia mammaria. La

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gestione del percorso della paziente, avviato dal MMG e dalla struttura di screening

della mammella, è particolarmente complesso e coinvolge più professionisti con

esperienza specifica in ambito senologico. La Breast Unit assicura l’appropriatezza

dei percorsi diagnostico-terapeutici e degli interventi costruiti sulla base delle

migliori evidenze scientifiche più aggiornate per garantire qualità e sicurezza della

cura, oltre alla comunicazione ed informazione alla paziente e la sua partecipazione

informata ai programmi di prevenzione, assistenza e riabilitazione. Per il personale

afferente l’U.O., dotata anche di radiologi esperti in diagnostica senologica, resta

ferma la responsabilità tecnico – operativa delle UU.OO.CC. di riferimento. L’U.O.

utilizza funzionalmente tutti i servizi che sono coinvolti nella diagnosi e cura della

patologia mammaria, come previsti all’interno del Dipartimento Oncologico, quali la

chirurgia ricostruttiva, anatomia patologica, oncologia medica e psiconcologia,

radioterapia, oltre i servizi di farmacia, fisioterapia, e cure palliative.

Il Dipartimento Oncologico comprende le seguenti unità operative:

Chirurgia Generale ad indirizzo oncologico

Oncologia Medica

Radioterapia

Anatomia Patologica

Ematologia e Laboratorio di Biologia Molecolare

Otorinolaringoiatria

Urologia

Gastroenterologia (con U.O.S. Centro Operativo Screening cancro colon retto)

Breast Unit

Radiodiagnostica oncologica

Terapia Antalgica

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UFA

Il Dipartimento Oncologico ha una direzione unica affidata al Direttore di una

delle

UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale e fa parte di

diritto del Collegio di Direzione.

Dipartimento Materno Infantile

Il Dipartimento Materno-Infantile è un dipartimento funzionale struttura di

coordinamento per lo svolgimento di funzioni complesse finalizzate alla tutela della

salute della donna e del soggetto in età evolutiva dal periodo prenatale

all'adolescenza nelle diverse fasi di vita.

Il Dipartimento Materno Infantile:

gestisce i consultori sia pubblici che privati convenzionati;

gestisce le attività di screening della cervice uterina;

elabora protocolli attuativi;

coordina le prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione a

livello territoriale ed ospedaliero;

garantisce la distribuzione delle risorse necessarie al conseguimento

degli obiettivi prefissati.

Il Dipartimento indirizza le attività delle UU.OO. che lo compongono verso il

miglioramento della qualità degli interventi, garantendone l'appropriatezza,

l'interdisciplinarietà e la continuità, nella logica anche dell'integrazione socio-

sanitaria.

Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati opera attraverso le seguenti modalità:

didattica, formazione ed aggiornamento;

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ricerca e sorveglianza epidemiologica;

informatizzazione, studio e applicazione di sistemi integrati di gestione;

coordinamento ed integrazione delle risorse disponibili dell'area materno-

infantile;

adeguamento dei modelli operativi anche nel rispetto dei requisiti minimi

strutturale, tecnologici ed organizzativi, con particolare riferimento ai punti

nascita;

elaborazione ed applicazione di specifiche Linee Guida;

utilizzazione ottimale degli spazi assistenziali, del personale e delle

apparecchiature;

valutazione e verifica della qualità dell'assistenza fornita;

individuazione e promozione di nuove attività o di nuovi modelli operativi.

Il Dipartimento è articolato in Unità Operative, ospedaliere e territoriali,

coinvolte nella salvaguardia della salute della donna in tutte le fasi della vita e dei

soggetti in età pediatrica, il personale di tali strutture, pur mantenendo

l'appartenenza alla U.O. alla quale è assegnato, opera in un sistema organizzativo

caratterizzato dalla massima integrazione, ai fini del perseguimento di livelli

assistenziali appropriati ed uniformi che afferiscono all'organizzazione

dipartimentale.

Afferiscono al Dipartimento Materno Infantile, con gestione diretta del

personale, le attività consultoriali coordinate da una U.O.C. e l’U.O.S. Centro

Operativo Screening cancro della cervice - uterina.

Il Dipartimento Materno Infantile ha una direzione unica affidata al Direttore di

una delle UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

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Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale e fa parte di

diritto del Collegio di Direzione.

Le UU.OO. ospedaliere hanno compiti di diagnosi e cura.

Le UU.OO. territoriali hanno compiti di prevenzione, cure primarie, riabilitazione

ed integrazione tra interventi sanitari e socio-assistenziali.

I Consultori Familiari offrono un servizio che risponde ai bisogni di salute,

d'informazione sanitaria, d'educazione sessuale, di benessere psicologico di donne,

uomini, coppie e famiglie. Le prestazioni offerte sono:

visite ginecologiche-ostetriche

visite senologiche

spazio menopausa

consulenza preconcezionale e per la sterilità

contraccezione e controlli in gravidanza

preparazione al parto

interruzione volontaria della gravidanza

prevenzione tumori del collo dell'utero (Pap-test)

prevenzione dei tumori del seno (senologia)

consulenza e segretariato sociale

informazioni sanitarie e sessuali

certificazioni medico-legali (astensione obbligatoria dal lavoro per

gravidanza)

visite psicologiche

Presso ogni Distretto Sanitario è possibile rivolgersi al consultorio familiare dove

equipe formate da ginecologi, psicologi, ostestrici, assistenti sociali e infermieri

erogano prestazioni per la salute della donna e della famiglia. L'accesso è gratuito e

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diretto. Presso ogni Distretto Sanitario operano più equipe che assicurano attività

ambulatoriale nel territorio di riferimento.

All’interno dell’ASP insistono n. 26 consultori pubblici e tre consultori privati:

Sedi consultoriali:

1. Santa Teresa

2. Francavilla

3. Taormina

4. Messina - Via del Vespro

5. Messina – Pistunina

6. Messina – Mandalari (ex Villa Lina)

7. Messina – Contesse

8. Messina – Villagio Aldisio

9. Messina – Roccalumera

10. Milazzo

11. Valdina

12. Giammoro

13. Lipari

14. Barcellona

15. Terme Vigliatore

16. Patti

17. Brolo

18. Gioiosa Marea

19. S. Piero Patti

20. Sant’Agata di Militello

21. Acquedolci

22. Capo d’Orlando

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23. Tortorici

24. Castell’Umberto

25. Mistretta

26. Santo Stefano di Camastra

45. Dipartimento del Farmaco

L'attività farmaceutica si espleta nell'ambito dell'assistenza distrettuale e

dell'assistenza ospedaliera, per le competenze relative a:

- assistenza farmaceutica territoriale;

- vigilanza sulle farmacie;

- informazione sul farmaco;

- farmacovigilanza;

- assistenza farmaceutica ospedaliera.

Il Dipartimento del Farmaco è un dipartimento funzionale che assicura l'integrazione

tra ospedale e territorio. Si articola in due U.O.C. caratterizzate dall'insieme delle

competenze ed attività previste in materia farmaceutica dalla normativa vigente:

1) Area assistenza farmaceutica territoriale;

2) Area assistenza farmaceutica ospedaliera.

A loro volta le due aree si articolano in unità operative semplici.

Obiettivi del dipartimento

Gli obiettivi prioritari del dipartimento del farmaco sono:

- qualificare e razionalizzare l'impiego dei farmaci, favorendo il contenimento della

spesa;

- potenziare l'attività di vigilanza nelle strutture pubbliche e private convenzionate;

- accrescere il livello quali-quantitativo dell'informazione e documentazione sull'uso

e le caratteristiche dei farmaci;

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Funzioni del dipartimento

Il dipartimento del farmaco, nel suo complesso organizzativo esplica le funzioni di

coordinamento e di indirizzo tecnico-scientifico delle strutture ad esso afferenti,

ferma restando la specifica responsabilità, professionale, gestionale e di risultato

delle stesse, in funzione degli obiettivi stabiliti e delle risorse assegnate.

Le funzioni del dipartimento sono così delineate:

a) partecipa alla programmazione della politica farmaceutica aziendale;

b) negozia con la direzione generale il budget annuale;

c) coordina tutte le strutture afferenti al dipartimento attraverso lo studio e la

definizione di procedure operative comuni, al fine di far convergere esperienze

scientifiche, tecniche e gestionali;

d) qualifica e razionalizza l'impiego dei farmaci in tutte le strutture sanitarie

dell'azienda, favorendo il contenimento della spesa;

e) definisce le procedure operative di vigilanza e controllo;

f) standardizza la qualità delle prestazioni farmaceutiche;

g) stabilisce gli ambiti e le modalità per l'informazione e la documentazione sull'uso

e le caratteristiche dei farmaci;

h) promuove programmi coordinati di formazione di tipo specialistico;

i) coordina la realizzazione dei progetti in materia farmaceutica anche per quello

che concerne le risorse assegnate;

k) contribuisce alla progettazione dei protocolli terapeutici e delle attività di

educazione alla salute;

l) verifica, sulla base delle indicazioni regionali ed aziendali, l'applicazione degli

standards di funzionamento delle unità operati ve, attraverso gli indicatori di qualità

delle strutture e delle attività;

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m) attiva la ricerca nell'area del farmaco anche in collaborazione con le diverse

facoltà delle università degli studi.

n) partecipa alle decisioni dei seguenti dipartimenti aziendali qualora coinvolgano

l'area farmaceutica: dipartimento di prevenzione, dipartimento delle dipendenze

patologiche, dipartimento delle cure primarie, dipartimenti ospedalieri, dipartimenti

amministrativi;

o) collabora con i predetti dipartimenti per il perseguimento degli obiettivi regionali

di salute.

Il dipartimento del farmaco è articolato in due strutture complesse:

L'AREA ASSISTENZA FARMACEUTICA TERRITORIALE comprende le seguenti

competenze ed attività:

a) farmaceutica convenzionata: accettazione mensile delle ricette e verifica dei

documenti contabili e relative liquidazioni delle competenze mensili.

Acquisizione ed elaborazione dei dati contenuti nelle ricette, analisi dei profili

prescrittivi dei medici, controlli tecnico sanitari sulle prescrizioni, vigilanza sulla

corretta applicazione della convenzione etc.

b) vigilanza farmacie: istruzione dei provvedimenti autorizzativi di trasferimento

delle farmacie, dei locali delle farmacie, di gestione ereditaria delle farmacie, turni e

ferie etc.

Ispezioni preventive ordinarie e straordinarie ai sensi degli art 111 e 127 T.U.LL.SS.

Istruzione dei provvedimenti autorizzativi regionali del commercio all’ingrosso dei

medicinali e dei gas medicinali e relative ispezioni.

Adempimenti in materia di distruzione di sostanze stupefacenti e psicotrope.

Rilascio di certificazioni nelle materie di competenza.

Vigilanza su case di cura private accreditate e non strutture residenziali per anziani

etc. per quanto attiene la corretta gestione del farmaco.

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d) Assistenza farmaceutica diretta e distrettuale: di concerto con l’area assistenza

farmaceutica ospedaliera vengono definiti i percorsi per l’attività di distribuzione

diretta di farmaci e presidi oltre che per i servizi territoriali Nella Città di Messina

l’attività viene svolta dall’UOS farmaceutica distrettuale metropolitana.

e) Dispensazione per conto dei farmaci PHT secondo gli accordi Regionali:

rifornimento dei grossisti aderenti, monitoraggio e controllo delle prescrizioni,

verifica dei Piani terapeutici, liquidazioni delle competenze mensili.

L'AREA ASSISTENZA FARMACEUTICA OSPEDALIERA comprende le competenze

ed attività in materia farmaceutica ospedaliera e i servizi di farmacia dei presidi

ospedalieri.

predisposizione dei capitolati tecnici per l’approvvigionamento di medicinali,

presidi medico chirurgici ,diagnostici e quant’altro di competenza utilizzato

nelle strutture sanitarie aziendali

partecipazione alle commissioni tecniche

coordinamento e definizione delle procedure inerenti la gestione delle

forniture, per quanto attiene gli adempimenti amministrativo-contabili

coordinamento delle procedure per la gestione informatica dei magazzini di

farmacia degli ordini e delle statistiche di consumo

tenuta ed aggiornamento della banca dati del sistema informatico delle

farmacie ospedaliere

rilevazione e monitoraggio dei dati di consumo e delle giacenze dei magazzini

al fine di permettere una gestione integrata delle scorte con riduzione degli

immobilizzi di magazzino e conseguenti economie di gestione

analisi dell’andamento della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale

relativamente alla distribuzione diretta

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FARMACIE Ospedaliere

Svolgono le attività istituzionali delle farmacie ospedaliere.

Nell’ottica di una economia di gestione, alle stesse viene assegnato il compito di

Distribuzione territoriale sia ai pazienti che ai servizi territoriali.

Devono essere dotate di personale amministrativo e ausiliario che svolge le funzioni di

supporto.

Tale personale sarà assegnato dalle Direzioni di Presidio.

Nell’ambito dell’attività di Dipartimento viene svolta in ottemperanza alle norme

vigenti in materia di farmaco sorveglianza l’attivita’ di documentazione sul farmaco e

farmacovigilanza: attività di informazione ai cittadini e ai sanitari sulle modalità

prescrittive in regime SSN, piani di informazione scientifica sul corretto uso dei

medicinali, adempimenti relativi alla farmacovigilanza , attività che risulta essere

trasversale per le due Aree.

Il Dipartimento del Farmaco ha una direzione unica affidata al Direttore di una delle

UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale e fa parte di diritto

dell’Ufficio di Direzione.

46. Dipartimento Cure Ospedaliere

Il Dipartimento Cure Ospedaliere è un dipartimento di tipo funzionale con

compiti di produzione di servizi sanitari sul territorio dell’Azienda. Il Dipartimento

assicura l’omogeneità dell’intervento sanitario, in considerazione della complessità sia

della rete ospedaliera a gestione diretta dell’ASP e della rete dei privati accreditati

e convenzionati con l’Azienda, sia per le caratteristiche del territorio.

Il Dipartimento ha compiti di indirizzo, coordinamento e verifica dei modelli

organizzativi sottesi all’erogazione delle attività rese in regime di ricovero dalle

strutture pubbliche e convenzionate.

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Il Dipartimento è costituito dalle seguenti strutture che rivestono un ruolo

centrale di natura strategica nei percorsi assistenziali, sia in elezione che in

emergenza:

- U.O.C. Direzione Medica Ospedali Riuniti S. Agata M. – Mistretta

- U.O.C. Direzione Medica Ospedale Patti

- U.O.C. Direzione Medica Ospedali Riuniti Milazzo – Barcellona – Lipari

- U.O.C. Direzione Medica Ospedale Taormina

- U.O.C. Ospedalità Privata

Inoltre, a supporto delle Direzioni Mediche degli Ospedali e degli Ospedali

Riuniti,

sono previste le UU.OO.CC. di Direzione Amministrativa

Il Dipartimento è dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può

essere assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non analitica.

Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC.

in cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.

Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa parte di

diritto del Collegio di Direzione.

Il Direttore del Dipartimento ha il compito di:

- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed

organizzative del Dipartimento;

- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;

- Monitorare l’attuazione degli indirizzi e degli obiettivi di politica sanitaria

regionale ed aziendali relativi alla rete ospedaliera provinciale;

- Monitorare i posti letto previsti dalla rete ospedaliera;

- Analizzare i processi che regolano le attività di produzione ospedaliera;

- Analizzare le attività per tipologia di prestazione e per disciplina;

- Vigilare sull’attività dei Presidi Ospedalieri, Ospedali Riuniti e Case di Cura;

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- Governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai bisogni

della popolazione di riferimento;

- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento

continuo della qualità;

- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando le attività

ospedaliere a gestione diretta con i privati accreditati;

- Emanare linee guida per i controlli sull’attività delle strutture di degenza;

- Garantire tempi di attesa per i ricoveri ospedalieri;

- Controllare le attività sanitarie effettuate negli ospedali;

- Verificare e controllare le attività di ricovero delle strutture accreditate;

- Controllare l’appropriatezza dei ricoveri e della qualità dell’assistenza erogata

al paziente, della corretta individuazione della diagnosi principale e delle

procedure diagnostico – terapeutiche, della corrispondenza delle SDO alle

cartelle cliniche;

- Controllare la corretta codifica delle SDO e della relativa elaborazione dei

DRGs;

- Monitorare i DRGs ad alto rischio di inappropriatezza degli effetti distorsivi

associati all’applicazione delle tariffe;

- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e

programmazione delle attività specifiche;

- Programmare e pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica

unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del

soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.

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47. La struttura Ospedaliera

Gli Ospedali Riuniti - previsti dal piano di riqualificazione e rifunzionalizzazione della

rete ospedaliera – territoriale della Regione Sicilia (D.A. n. 46 del 14 gennaio 2015) –

rappresentano uno strumento di evoluzione del “distretto ospedaliero”. Formula di

aggregazione dei PP.OO. dell'ASP, essi rispondono a varie necessità di

programmazione locale, in particolare nelle aree con condizioni oro-geografiche

complesse. Attraverso tale formula è possibile:

realizzare una integrazione strutturale, non solo funzionale, tra i presidi

operanti nello stesso distretto ospedaliero con piena circolarità delle risorse

umane tra i presidi

facilitare la costruzione e la gestione di “percorsi assistenziali”tra i vari

presidi e tra questi e i servizi territoriali.

razionalizzare e determinare una maggiore efficienza del sistema

dare corpo ad una diversificazione dell’offerta tra i presidi del distretto,

esaltando le competenze distintive dei singoli presidi

I Presidi Ospedalieri e gli Ospedali riuniti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di

Messina sono inseriti nella rete regionale che classifica gli ospedali secondo tipologie

diversificate in relazione ai differenti profili di offerta distinguendo, altresì, tra

ospedali che svolgono in tutto o in parte funzioni di HUB, da quelli con funzioni di

Spoke, in base anche ai bacini di utenza intesi come ambiti di programmazione

sovraziendali, in rapporto alla topografia del territorio.

L’ospedale rappresenta un livello di responsabilità condivisa dei livelli qualitativi e

di appropriatezza delle prestazioni erogate ovvero del miglioramento continuo della

qualità e del governo clinico.

Ai fini dell’organizzazione e gestione degli ospedali si tiene conto dei nuovi

modelli organizzativi per funzioni o specificità assistenziali superando la divisione in

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reparti, prevedendo la gestione unitaria delle risorse di degenza.

Il Direttore Generale affida la direzione sanitaria dell’ospedale e degli ospedali

riuniti ad un dirigente medico, della disciplina direzione medica di presidio

ospedaliero, che assume l’incarico di Direttore Medico di presidio ospedaliero o degli

stabilimenti ospedalieri riuniti.

Quest’ultimo dirige lo stesso ai fini igienico-organizzativi e collabora allo sviluppo

del governo clinico, della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni erogate

nonché ai processi organizzativi riguardanti la continuità assistenziale e la presa in

carico dei pazienti.

Le funzioni vengono quindi esercitate, con riferimento alla organizzazione delle

prestazioni di ricovero ed ambulatoriali ed alle funzioni igienico sanitarie e di

sicurezza ospedaliera, secondo specifiche linee di attività, riconducibili

rispettivamente ai seguenti ambiti d’intervento:

Igiene tecnica e sicurezza ospedaliera;

Coordinamento delle attività finalizzate alla prevenzione del rischio clinico;

Epidemiologia, Statistica, Flussi Informativi e gestione Archivio Clinico;

Tutela sicurezza dei lavoratori;

Vigilanza sui servizi esternalizzati;

Organizzazione e valutazione delle prestazioni di ricovero ed ambulatoriali.

Specificamente, la Direzione di Presidio Ospedaliero e degli Ospedali Riuniti

concorre alle funzioni di coordinamento e verifica nei confronti delle prestazioni

erogate nell’ambito del Presidio, in particolare verificando la corrispondenza con gli

obiettivi aziendali, esercita le funzioni di Dirigente responsabile (D.lgs. 81/2008)

delle aree comuni non assegnate alle UU.OO.CC., attua gli interventi di tutela della

salute e della sicurezza dei lavoratori cui è direttamente preposta, previsti dalla

normativa vigente; coordina per tutto il presidio e per gli ospedali riuniti, le attività di

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accettazione di ricovero e quelle ambulatoriali; coordina la raccolta e la trasmissione

dei dati statistici, gestisce la documentazione sanitaria, cura la tenuta dell’archivio

delle cartelle cliniche e di altra documentazione sanitaria cartacea; fornisce supporto

tecnico all’attività delle UU.OO.CC., per gli aspetti igienico-organizzativi, gestionali e

medico legali, assicurando ove richiesto la propria presenza o quella di un medico di

direzione medica, appositamente delegato; vigila sul rispetto dei principi etici e

deontologici e sul rispetto della riservatezza dei dati personali; cura i rapporti con gli

organi giudiziari e con gli organismi, anche extra – aziendali, di verifica e di controllo.

Secondo il D.A. n. 46/2015 nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina,

l’assistenza ospedaliera è offerta dall’Ospedale di Patti, dagli Ospedali Riuniti “S.

Agata-Mistretta”, dagli Ospedali Riuniti “Milazzo-Barcellona-Lipari” e dall’Ospedale di

Taormina.

Il Presidio Ospedaliero e gli Ospedali Riuniti sono un’articolazione organizzativa

dell’Azienda, comprendente tutte le strutture aziendali in cui si svolgono le funzioni di

assistenza ospedaliera previste dalla programmazione regionale e locale, destinate a

persone affette da patologie in fase acuta e post acuta che per gravità, complessità o

intensità delle cure non possono essere trattate nell’ambito dei servizi territoriali.

Nel proprio interno persegue un’azione diagnostico – terapeutica improntata alla

continuità assistenziale, promuove e presidia la qualità dei servizi e dell’erogazione

delle prestazioni, nonchè la loro appropriatezza.

Gli ambiti di intervento nell’organizzazione sono:

- progettazione e gestione di aree assistenziali specializzate sulla base dei

bisogni assistenziali manifestati;

- gestione operativa delle risorse interne al presidio, per realizzarne l’utilizzo

ottimale;

- gestione dell’informatica e della tecnologia;

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- ingegneria clinica;

- coordinamento con le strutture territoriali post ricovero.

Nello svolgimento dell’attività ospedaliera deve essere garantito:

il coordinamento con le attività territoriali extra ospedaliere, per una

efficace integrazione dei servizi dipartimentali con quelli distrettuali, in

particolare con i medici di medicina generale, i medici specialisti

ambulatoriali ed i pediatri di libera scelta, ai quali spetta il compito di

rappresentare il punto di ingresso dell’assistito nel circuito ospedaliero;

l’utilizzo flessibile, anche interdisciplinare delle strutture di degenza e del

relativo personale infermieristico ed ausiliario, nonchè un utilizzo

coordinato del personale di supporto amministrativo, di apparecchiature e

presidi;

l’organizzazione coordinata degli ambulatori per l’attività istituzionale e/o

in regime di libera professione intramoenia e, di norma, una collocazione

fisica degli stessi in unica sede nell’ambito della struttura ospedaliera.

Al fine di realizzare gli obiettivi generali e specifici di cui all’art. 15 comma 13

lettera c del D.L. n. 95/2012, convertito con modificazione dalla Legge n. 135 del

07.08.2012, così come richiamati nel D.A. n. 46/2015 relativo alla riqualificazione e

rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, che prevede la riduzione delle UU.OO.

questa ASP ha provveduto, previa valutazione del fabbisogno di prestazioni

ospedaliere, all’accorpamento delle preesistenti due Unità Operative Complesse di

Chirurgia presenti nell’Ospedale di Taormina, dando così avvio al processo di

razionalizzazione delle strutture operative semplici e complesse sollecitate dalle

normative sopra richiamate.

Medesima logica organizzativa deve essere posta in essere all’atto della piena

funzionalizzazione degli Ospedali Riuniti; in particolare le due strutture complesse di

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Medicina Generale, così come la struttura complessa e quella semplice di Chirurgia

Generale, afferenti ai presidi di Milazzo e Barcellona devono confluire in un’unica

struttura complessa degli Ospedali Riuniti “Milazzo – Barcellona – Lipari”,

realizzandosi così la prescritta riduzione del numero di strutture.

Il complesso processo di trasformazione ed efficientamento della rete

ospedaliera dell’ASP di Messina, come previsto dal c.d. “decreto Balduzzi”, troverà

attuazione in diverse fasi di avanzamento temporalmente programmate nel rispetto

degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza

ospedaliera come definiti dalla normativa in materia.

Il Direttore o il Dirigente del Presidio Ospedaliero o degli Ospedali riuniti

garantisce, all'interno del Presidio, la risposta, in termini di produzione di prestazioni,

alla domanda di assistenza espressa dal territorio, nell'ambito degli indirizzi

strategici stabiliti dalla Direzione aziendale e del budget attribuito alla produzione

ospedaliera.

Le UU.OO.CC. “Direzione Medica” degli Ospedali Riuniti S. Agata M. –

Mistretta, Ospedale di Patti, Ospedali Riuniti Milazzo – Barcellona – Lipari ed

Ospedale di Taormina, oltre l’U.O.C. “Ospedalità Privata”, afferiscono al Dipartimento

“Cure Ospedaliere”, al fine di garantire l’omogeneità delle attività ospedaliere a

gestione diretta e dei privati accreditati.

Il Direttore Medico del Presidio Ospedaliero o degli Ospedali Riuniti,

unitamente al Direttore Amministrativo:

è responsabile del budget complessivo di Presidio o degli Ospedali

Riuniti e coordina l'attività programmatica e di budget delle UU.OO.CC.

afferenti attraverso strumenti di concertazione, al fine di garantire

una proposta programmatica unitaria nell'ambito della programmazione

aziendale;

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è responsabile degli aspetti igienico-organizzativi, della conservazione

della documentazione clinica e dell’organizzazione complessiva

dell’attività del Presidio;

svolge funzioni di supporto tecnico all'attività dei Dipartimenti e delle

singole UU.OO.CC., per gli aspetti organizzativi, gestionali e medico-

legali;

garantisce e coordina il percorso assistenziale ospedaliero rispetto alle

esigenze di salute del paziente;

verifica le necessità delle singole UU.OO.CC. e dei risultati raggiunti

dalle stesse, nell'ambito delle scelte strategiche di gestione aziendali e

di presidio;

vigila sul corretto svolgimento delle attività sanitarie nel rispetto della

normativa vigente, sulla corretta applicazione della normativa

sull’attività libero-professionale intramoenia.

Alla Direzione Sanitaria Aziendale, al Direttore di Presidio Ospedaliero o degli

Ospedali Riuniti fanno capo i Dirigenti di Struttura complessa che sono preposti alla

gestione degli aspetti igienico-organizzativi locali, agli adempimenti connessi alla

sicurezza ed all'autorizzazione ed accreditamento delle strutture, alla integrazione di

percorsi di cura intra ed extra ospedaliera.

L’ASP di Messina considerato l’aumento delle malattie croniche, la riduzione

della durata delle degenze ed il maggior ricorso a prestazioni in regime di

ospedalizzazione diurna o ambulatoriale, intende implementare le logiche di rete per

relazionare costantemente le singole strutture ospedaliere e le altre realtà sanitarie

soprattutto quelle territoriali.

Il supporto al governo complessivo dell'attività amministrativa ai Presidi ed

agli Ospedali Riuniti è assicurato dalla Direzione Amministrativa, sulla base delle

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direttive generali provenienti dalla Direzione dell’Azienda, delle attività

amministrative economiche e tecniche relative agli ospedali, anche attraverso il

coordinamento ed il raccordo con gli uffici amministrativi centrali e periferici delle

procedure amministrative di competenza.

Sono previste le seguenti UU.OO.CC.:

Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti S. Agata Militello – Mistretta

Direzione Amministrativa Ospedale Patti

Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti Milazzo – Lipari – Barcellona

Direzione Amministrativa Ospedale Taormina

In particolare, attraverso il personale assegnato l’U.O.C.:

dispone la utilizzazione del personale addetto ai servizi amministrativi,

economali e tecnici nell’ambito Ospedaliero;

richiede gli accertamenti sanitari o fiscali relativi al personale assegnato;

adotta i provvedimenti vincolanti relativi alle richieste del personale per ferie

e permessi, predispone gli atti istruttori alle aspettative, missioni e rimborso

spese, nonché quelli relativi alla liquidazione delle competenze accessorie;

autorizza le assenze del personale che svolge funzioni amministrative e

tecnico economali e ne dispone la registrazione;

istruisce le richieste di comando per perfezionamento professionale del

personale assegnato;

cura la tenuta di leggi, regolamenti, circolari, giurisprudenza inerenti alla

attività

dell’Ospedale;

cura lo smistamento agli uffici competenti degli atti da lui visionati;

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provvede all’attività istruttoria propedeutica alla liquidazione delle prestazioni

erogate in regime libero professionale sulla base della contabilizzazione

effettuata dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale;

provvede al controllo delle presenze del personale a lui assegnato, alla

rilevazione dell’orario del personale del Presidio Ospedaliero e degli Ospedali

Riuniti ed alla successiva attività propedeutica alla liquidazione delle

competenze fisse ed accessorie (stipendi, lavoro straordinario, indennità

varie), nonché alla rilevazione e controllo della produttività ai fini della

liquidazione dei premi connessi;

provvede alla immissione dei dati di cui sopra ai fini della elaborazione;

provvede a fornire al personale tutte le informazioni e i chiarimenti afferenti

alle materie di cui ai punti precedenti;

cura gli adempimenti relativi alla gestione dei servizi di cucina, dispensa e

mensa;

cura gli adempimenti relativi alla gestione dei servizi di guardaroba e

lavanderia;

cura gli adempimenti relativi alla gestione dei magazzini generali;

cura gli adempimenti relativi al controllo delle merci ricevute, con esclusione

dei

Farmaci e dei Presidi Sanitari attribuiti alla Farmacia;

cura la manutenzione delle attrezzature sanitarie ed economali, inoltrando le

richieste alle ditte specializzate;

cura la spedizione ed il ricevimento dei beni e mezzi di qualsiasi tipo;

cura la tenuta degli inventari dei beni mobili di competenza;

liquida le fatture di competenza;

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cura gli adempimenti relativi all’inoltro delle fatture, una volta vistate dai

consegnatari dei beni o utilizzatori dei servizi, agli uffici preposti alla

liquidazione delle stesse;

cura la gestione e l’organizzazione del servizio trasporti di merci e persone;

cura l’elaborazione dati per le statistiche di competenza dei servizi

amministrativi;

istruisce le pratiche di rivalsa per l’esercizio azioni di surroga.

48. L’organizzazione delle attività delle professioni ex l. 42/1999

Le professioni infermieristico e tecnico sanitaria sono state protagoniste negli ultimi

anni di sostanziali cambiamenti, sia per quanto riguarda l’iter formativo che

relativamente all’inquadramento professionale ed organizzativo.

La Legge n° 42 del 1999, confermata con la Legge n° 251 del 2000, ha sancito il

riconoscimento dei livelli di competenza, autonomia e responsabilità che qualificano le

professioni sanitarie. Successivamente, la normativa regionale che regolamenta le

professioni sanitarie (L.R. 15 febbraio 2010 n. 1 e D.A. 10 agosto 2012 n. 1636), ha

previsto la possibilità di istituire in seno alla Direzione Sanitaria Aziendale, quali

strutture di staff, le Unità operative semplici di seguito elencate:

Unità operativa delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche;

Unità operativa delle professioni sanitarie di riabilitazione;

Unità operativa delle professioni tecnico-sanitarie;

Unità operativa delle professioni tecniche di prevenzione, vigilanza e

ispezione;

Unità operativa del servizio sociale professionale

Le Unità operative svolgono le funzioni previste dalle norme istituzionali dei

relativi profili professionali e l’ottemperanza agli specifici codici deontologici ed agli

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ordinamenti didattici utilizzando metodologie di pianificazione per il raggiungimento

degli obiettivi di assistenza e prevenzione.

Le Unità operative partecipano alla individuazione ed alla realizzazione degli

obiettivi dall’ASP concorrendo ad assicurare la programmazione, direzione e gestione

delle risorse umane loro affidate allo scopo di garantire il rispetto degli standard di

qualità ed il perseguimento dell’efficienza tecnica ed operativa, nel rispetto delle

autonomie e delle responsabilità.

Le Unità operative contribuiscono alla determinazione dei bisogni di personale in

relazione alle attività assistenziali e conseguentemente supportano la Direzione

Aziendale nella fase di assegnazione delle risorse umane, nella mobilità interna del

personale, di definizione di politiche e sistemi di reclutamento e selezione delle

risorse professionali.

Gli incarichi di dirigenza sono conferiti dalla Direzione Generale attraverso

idonea procedura selettiva tra i candidati in possesso dei requisiti di esperienza e

qualificazione professionale previa modifica compensativa delle dotazioni organiche.

Con apposito successivo regolamento saranno individuati i compiti specifici, le

funzioni ed i rapporti reciproci del personale afferente ai Servizi, secondo quanto

previsto dalla normativa nazionale e regionale, in modo che ogni operatore si riconosca

in responsabilità ben definite per garantire lo sviluppo dei processi assistenziali di

competenza e promuovere la valorizzazione e la responsabilizzazione delle funzioni e

del ruolo delle professioni sanitarie.

49. Servizi Amministrativi e Tecnici

I Servizi amministrativi, garantiscono - secondo criteri tecnico professionali

autonomamente definiti dagli stessi Servizi - il supporto alla attività di produzione di

prestazioni sanitarie del Distretto, dei Presidi Ospedalieri e dei Dipartimenti.

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Tale fornitura di servizio deve rispondere a requisiti di appropriatezza tecnico –

professionale nell’ambito delle proprie competenze. L’incarico di Direttore di

Dipartimento è conferito dal Direttore Generale ad uno tra i Direttori delle Unità

Operative Complesse. Le strutture complesse amministrative e tecniche sono

individuate, secondo le indicazioni contenute nelle linee-guida regionali ed in base alle

necessità e peculiarità delle attività che l’ASP di Messina deve assicurare soprattutto

nell’ambito territoriale e nei rapporti con le strutture ed il personale convenzionato

con il SSN.

La funzione amministrativa, tecnica e logistica dipende direttamente dal Direttore

Amministrativo, che assicurerà il coordinamento delle varie strutture.

Le Unità Operative sono titolari di autonomia gestionale ed applicano il modello di

amministrazione attiva ovvero caratterizzata da un approccio al lavoro mirante al

problem solving, inoltre, sono strumento, per il perseguimento dell’obiettivo strategico

di ottimizzazione delle procedure organizzative ed amministrative finalizzate, nel

rispetto delle normative vigenti, allo snellimento procedurale ed alla tempestività

dell’azione amministrativa.

Le Unità Operative Complesse Amministrative, Tecniche e Professionali si

definiscono complesse se in possesso delle seguenti caratteristiche:

a) elevata complessità della struttura in relazione alla sua articolazione interna, con

particolare riguardo al grado di autonomia in relazione alle attività svolte;

b) affidamento e gestione di budget;

c) elevata consistenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali ricomprese nel

budget affidato;

d) elevata rilevanza, complessità e delicatezza della funzione esplicitata da espresse

e specifiche norme di legge;

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e) necessità di svolgimento di funzioni di coordinamento, indirizzo, ispezione e

vigilanza, verifica di attività direzionali;

f) rilevanza degli incarichi interna all’Unità Operativa ovvero a livello aziendale;

g) elevata valenza strategica della struttura rispetto agli obiettivi aziendali.

Le Unità Operative Complesse Amministrativo/Tecnico/Professionali devono

garantire, oltre alle specifiche funzioni l’assolvimento delle seguenti attività:

a) assicurare la gestione delle risorse assegnate e la loro integrazione con le risorse

comuni del Dipartimento;

b) garantire le funzioni e le attività, per tipo e per volume, programmate all’interno

del budget;

c) assicurare il coordinamento, l’integrazione ed il controllo economico per la propria

Struttura;

d) assicurare la gestione della sicurezza e della tutela della riservatezza;

e) adottare gli atti di attuazione dei provvedimenti posti in essere dal Direttore

Generale, compresi quelli che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno;

f) elaborare le proposte di atti o provvedimenti amministrativi che dovranno essere

adottati dal Direttore Generale;

g) provvedere, secondo le linee di indirizzo della Direzione Generale, alla valutazione

dei Dirigenti, secondo quanto previsto dai vigenti accordi contrattuali;

h) predisporre il piano per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane della

propria struttura, con esplicitazione del piano di formazione ed aggiornamento per la

negoziazione con il Direttore di Dipartimento, all’interno del processo di budget;

i) facilitare lo snellimento procedurale e la tempestività dell’azione amministrativa

attraverso l’applicazione di modelli e procedure operative innovative.

L’incarico di Direttore di Unità Operativa Complessa Amministrativa, Tecnica

e Professionale è conferito dal Direttore Generale a dirigenti aziendali o ad altri

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aventi titolo, selezionati/individuati con le procedure previste dal contratto collettivo

nazionale di lavoro e dalla normativa in materia.

La struttura organizzativa per l’esercizio della funzione amministrativa è

formata dalle seguenti Unità Operative Complesse:

Gestione Personale Dipendente: svolge funzioni di acquisizione e

gestione contrattuale ed amministrazione giuridico-economica delle

risorse umane, elabora progetti di sviluppo e miglioramento

organizzativo, cura lo stato giuridico, il trattamento economico e gli

aspetti previdenziali e di quiescenza del personale dipendente, gestisce

lo sviluppo delle risorse umane, monitora la spesa del personale,

gestisce l’allocazione del personale per CRIL/Centri di Costo, stima e

gestione dinamica dei fabbisogni di personale per le varie UU.OO.,

gestisce il sistema di valutazione permanente dei dirigenti e supporto

all’attività dei collegi tecnici, gestisce le

relazioni sindacali, garantisce la rispondenza ai flussi informativi ed al

debito informativo regionale di competenza.

Affari Generali: con compiti di protocollo generale, archivio e gestione

atti; supporta e vigila la corretta osservanza della normativa sulla

privacy ferme restando le competenze del Responsabile della Privacy;

supporta l’attività amministrativa nelle controversie civili,

amministrative, di lavoro e commerciali; garantisce la rappresentanza

processuale e del patrocinio processuale e del patrocinio dell’Azienda

nelle diverse giurisdizioni nelle varie fasi e gradi di giudizio e nelle

cause in cui l’Azienda è parte in causa; liquida le parcelle degli avvocati

esterni; gestione ufficio sanzioni amministrative competente a ricevere

il rapporto di cui all’art. 17 L. n. 689/1981 in materia di sicurezza

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alimentare, attività istruttorie al CAVS, predispone le convenzioni a

carattere speciale con i soggetti esterni; cura gli affari generali; svolge

le funzioni di ufficiale rogante; gestisce i contratti assicurativi e le

procedure in autoassicurazione anche tramite le funzioni espletate

dall’ufficio sinistri.

Economico Finanziario e Patrimoniale: redazione di bilanci (preventivi e

di esercizio), contabilizzazione del ciclo attivo (entrate), contabilità

generale ed analitica, adempimenti fiscali e tributari, cessione crediti,

rispondenza ai flussi informativi ed al debito informativo regionale di

competenza, contabilità clienti e contabilità fornitori, ordinativi di

pagamento, tenuta registri obbligatori, verifica trimestrale di cassa,

fatturazione elettronica, attività libero professionale, rapporti con

l’Istituto Tesoriere, gestione del patrimonio e a tenuta del libro

dell’inventario, locazioni, nonché alla gestione dei cespiti aziendali.

Tecnico: provvede alla progettazione delle opere edili; assicura la

direzione dei lavori e la vigilanza; vigila sui progetti affidati all’esterno;

assicura la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio

mobiliare ed immobiliare, nonché l’installazione e la manutenzione degli

impianti; controlla e verifica degli impianti e relativo risparmio

energetico; ha la responsabilità e la cura degli aspetti strutturali ed

alberghieri dell’ospedale e dei presidi rivolti direttamente all’utenza –

sportelli di accoglienza, segnaletica, trasporti interni, qualità

dell’immobile, servizi alberghieri, etc..; svolge un’attività centrale

rispetto alla qualità percepita;.

Provveditorato: acquisizione di beni e servizi, svolgimento delle

procedure di gara, emissione degli ordinativi di acquisto, gestione

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contratti, pagamento dei fornitori di beni e servizi, gestione del fondo

economale, gestione autoparco aziendale, manutenzione dei beni mobili,

supporto attivo alle attività di contenzioso su gare, contratti ed appalti,

gestione magazzino aziendale, gestione rispondenza ai flussi informativi

ed al debito informativo regionale di competenza.

Si è ritenuto opportuno quanto necessario, in considerazione della vasta area

di competenza di questa ASP, dell’elevato numero di personale dipendente e/o

convenzionato e delle rilevanti e considerevoli risorse economiche gestite,

confermare, anche se in parte rimodulate, le seguenti strutture complesse:

Attività amministrative territoriali e Gestione personale convenzionato:

ha il compito di rendere organiche, coerenti, efficienti ed omogenee le

procedure amministrative dei Distretti Sanitari; gestione diretta di

attività per rendere omogenea l’erogazione dei servizi o i sistemi

informatici; ha la responsabilità e cura gli aspetti normativi, giuridici ed

economici del personale convenzionato, le convenzioni di Medicina

Generale e Pediatrica, i rapporti con i Medici Specialisti ed i Medici di

Continuità Assistenziale e SUEM 118, gestisce le graduatorie regionali

MMG/PLS/MCA/118, gestisce la graduatoria aziendale degli incarichi di

supplenza MCA, rilascia stati di servizio, organizza e gestisce corsi di

formazione per MMG/PLS/MCA, negozia il budget nelle forme e nei

modi stabiliti dalla normativa contrattuale con i medici di medicina

generale ed i pediatri di libera scelta, assicura la rispondenza ai flussi

informativi ed al debito informativo regionale di competenza.

Gestione e acquisizione prestazioni sanitarie e socio sanitarie: attività

relative alla contrattazione budget annuale delle singole strutture

accreditate, verifica amministrativo contabile delle attività delle

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strutture accreditate e relative certificazioni e pagamenti, svolge la

funzione fondamentale, attraverso la negoziazione delle prestazioni con

gli erogatori privati accreditati (case di cura, strutture riabilitative,

strutture specialistiche ambulatoriali, strutture per l’assistenza

mentale …) per la razionalizzazione delle risorse economiche di

un’azienda territoriale. Elabora la contrattualistica con erogatori di

prestazioni sanitarie e socio sanitarie in ordine a volume, tipologia,

tariffa e modalità di erogazione; verifica gli importi di budget; convoca

le strutture per la sottoscrizione del contratto con la Direzione

Aziendale; svolge l’attività necessaria al pagamento delle spettanze a

favore delle strutture erogatrici.

Inoltre come previsto dalle Linee Guida Regionali e come sopra riportato, sono

state individuate a supporto delle direzioni mediche di ospedale o ospedali riuniti le

seguenti UU.OO.CC.:

Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti S. Agata Militello – Mistretta

Direzione Amministrativa Ospedale Patti

Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti Milazzo – Lipari – Barcellona

Direzione Amministrativa Ospedale Taormina

Il modello per l’area dei servizi Amministrativi e Tecnici presenta la seguente

organizzazione:

Il Dipartimento “Governo Servizi Amministrativi” cui afferiscono le Strutture

Complesse indicate nelle linee guida regionali “Gestione Personale Dipendente”, Affari

Generali”, “Economico Finanziario e Patrimoniale”, “Provveditorato” e “Tecnico” oltre

l’U.O.C. “Gestione e Acquisizione Prestazioni Sanitarie e Socio Sanitarie”.

”.

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50. I percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali

I percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali sono uno strumento che integra le

risorse tecniche e professionali necessarie alla continuità di svolgimento del processo

di cura dei pazienti per offrire una migliore risposta ai bisogni complessi di salute del

cittadino. Il termine diagnostico, terapeutico e assistenziale definisce la presa in

carico totale, gli interventi multi professionali e multidisciplinari

I percorsi vengono individuati tra le patologie, sia acute che croniche, di più elevata

incidenza nel territorio di competenza e tra quelle meritevoli e bisognevoli di

maggiore intensità assistenziale.

Il PDTA si propone di garantire la riproducibilità delle azioni e l'uniformità delle

prestazioni erogate; nel contempo consente un costante adattamento alla realtà

specifica e una verifica degli aggiornamenti e dei miglioramenti.

Il loro sviluppo si accompagna alla definizione di indicatori di processo, misuratori di

risultato e indici di esito capaci di incentivare comportamenti professionali adeguati e

di rendere conto delle attività svolte nei confronti degli utenti e degli altri attori

coinvolti.

Per ogni singolo processo attivato vengono definiti gli obiettivi da assegnare ed

individuati i ruoli e gli interventi, responsabilizzando i singoli operatori coinvolti e

permettendo la partecipazione diretta dell’utente. Le attività associate ad ognuno dei

soggetti coinvolti si basano su profili di cura codificati, che vanno dal momento della

diagnosi e di trattamento fino al follow-up del paziente cronico.

Nel caso di patologie croniche, ovvero in ipotesi di particolari profili clinico-

assistenziali, possono essere attuati programmi specifici e personalizzati di case

management, con l’individuazione di un garante del percorso assistenziale che si

assuma la responsabilità del controllo sull’attuazione degli interventi previsti e che

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rappresenti il riferimento organizzativo per l’assistito, la famiglia e gli operatori

dell’équipe assistenziale.

Il Direttore Generale può attribuire responsabilità specifiche per la determinazione

dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali aziendali.

51. I programmi e i gruppi di progetto

La Direzione strategica al fine di indirizzare e potenziare gli interventi, in

determinate aree di riferimento, può prevedere programmi specifici - anche a valenza

interdipartimentale - da attuare con l'ausilio di un gruppo di progetto.

L'obiettivo è quello di potenziare e sviluppare azioni strutturate su particolari

argomenti relativi alla sicurezza e alla qualità dell’assistenza. In ciascun gruppo di

lavoro - che verrà sciolto a conclusione del programma - viene individuato un

responsabile con attribuzione di risorse dedicate. La Direzione generale detta gli

obiettivi specifici da raggiungere, la finalità e la durata.

52. Coordinamento di Staff

La Direzione Aziendale, a sostegno delle attività tipiche di governo strategico,

si avvale di unità operative, in conformità alle previsioni dell’atto di indirizzo della

Regione Sicilia, che sono parte integrante delle funzioni riferite ai processi di tutta

l’organizzazione Aziendale, collocate in posizione di staff alla Direzione Aziendale.

Lo Staff si compone di articolazioni organizzative o funzionali di supporto che

presiedono a specifiche attività, ivi compresi i rapporti interistituzionali e di

comunicazione.

I compiti assegnati all’U.O.C. Coordinamento di Staff della Direzione Generale, posta

alle dirette dipendenze della Direzione aziendale, superano i vincoli legati alla

separazione convenzionale tra ruolo sanitario e ruolo amministrativo in quanto la

funzione espressa dal dirigente responsabile nominato dal Direttore Generale, sentiti

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il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario, investe competenze

specialistiche e trasversali.

Pertanto, le funzioni e la conseguente posizione dirigenziale di coordinamento di

staff sono legate a competenze di altissima specializzazione ed a esperienze acquisite

nelle materie specifiche di indirizzo ad elevata valenza strategica. Gli elementi

caratterizzanti le funzioni di staff sono l’orientamento ai risultati e la flessibilità nei

compiti svolti, nei processi e negli strumenti gestionali utilizzati, nei carichi di lavoro

ed il tasso di innovazione organizzativa delle attività gestite.

L’ASP ha individuato uno staff dedicato ad aree fortemente innovative, le attività di

staff si connotano per la loro funzione di supporto ai processi decisionali e sono:

relazioni con il pubblico ed informazione, accoglienza, tutela, partecipazione,

formazione del personale, area della comunicazione, ufficio stampa, internalizzazione

e ricerca sanitaria, innovazione tecnologica ed ingegneria clinica, gestione della qualità

e del rischio clinico, ispezione, verifiche ed incompatibilità.

Nelle attività di staff si inserisce in modo trasversale la comunicazione. Se spesso

essa viene intesa come quella interpersonale del sanitario con il paziente; in realtà

essa include una serie di processi e di azioni che possono contribuire a un significativo

cambiamento culturale e organizzativo, sia in termini di comunicazione esterna -

veicolata attraverso i media – sia interna. Nell'azienda sanitaria pubblica si può

individuare una duplice connotazione della comunicazione pubblica. Si tratta di

processi comunicativi distinti, ma con profonde aree di integrazione e di sinergia. In

particolare si distinguono due forme di comunicazione: comunicazione sanitaria e

comunicazione per la salute. La prima è incentrata principalmente sui servizi e sulle

prestazioni in tutti i livelli di assistenza: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.

All'interno della comunicazione sanitaria particolare rilievo assume la comunicazione

di crisi ed emergenza. Si tratta di uno strumento che permette di controllare le

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situazioni di allarme improvviso per la salute, al fine di dare una risposta corretta ed

equilibrata alle richieste dei media e dei cittadini. Nella comunicazione per la salute,

invece, i protagonisti sono i diversi settori della società – Enti, Istituzioni,

Associazione del Terzo Settore e cittadini – interlocutori attivi e consapevoli di un

percorso di “costruzione sociale della salute”. Gli ambiti di intervento riguardano tutti

i fattori che influiscono sulla salute – i cosiddetti determinanti di salute – e che

possono essere distinti in: ambientali, sociali, economici, relativi agli stili di vita

(alimentazione, attività fisica, fumo ecc. ).

Per la sua valenza strategica e per l’importanza dei processi di innovazione

tecnologica è stata prevista una struttura nell’ambito dello Staff che consente, in

modo trasversale, di migliorare i percorsi clinici diagnostici con impatti essenziali

anche sul sistema economico gestionale ed organizzativo.

Le funzioni/attività dell’U.O.C. Coordinamento di Staff sono organizzate come

strutture semplici ovvero possono essere assegnate con incarichi professionali

integrativi o con impegno esclusivo o coordinando professionalità presenti in Azienda

seppur non dedicate in via esclusiva.

Lo staff è un’articolazione organizzativa complessa con responsabilità di gestione

diretta di risorse umane e tecniche, dipendente direttamente dalla Direzione

Generale, il Coordinamento di Staff è attribuito al responsabile di una delle strutture

semplici afferenti che sono individuate di seguito:

U.O.S. Comunicazione

Favorisce la corretta e trasparente informazione sull’offerta sanitaria ai cittadini,

anche attraverso la Carta dei Servizi. Cura gli eventuali procedimenti legati ai reclami

in un’ottica di supporto al miglioramento della qualità. Cura i rapporti con le

Associazioni di Tutela dei Cittadini.

Le funzioni sono quelle di:

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garantire l'esercizio dei diritti di informazione, di accesso ai servizi, tutela e

di partecipazione di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive

modificazioni, e della Legge n. 33 del 14 marzo 2013 e della Legge n. 150 del 7

giugno 2000;

promuovere e favorire i processi di Umanizzazione delle cure a partire

dall’Accoglienza sino alla conclusione dell’iter terapeutico, favorendo i processi

di integrazione delle diversità culturali e religiose, partecipando a tutti i

progetti corrispondenti sia regionali che nazionali;

verificare la qualità percepita dai cittadini rispetto ai servizi erogati

individuando, per tali finalità, idonei ed adeguati strumenti e proponendo

adeguate soluzioni rispetto alle criticità rilevate;

verificare, misurare e proporre tutte le soluzioni organizzative degli standard

del comfort ospedaliero secondo il Decreto del Ministero della Salute n. 70

del 02.04.2015;

elaborare, curare ed aggiornare la Carta dei Servizi;

attivare e curare le procedure previste dalla normativa sul trattamento dei

dati sensibili;

curare, aggiornare e promuovere le procedure in materia di Pubblica Tutela;

accogliere e gestire i reclami ed i relativi procedimenti amministrativi

organizzando apposita banca dati e relazionando periodicamente sugli stessi al

Direttore Generale proponendo soluzioni alle disfunzioni segnalate o

lamentate dai cittadini;

curare e gestire i rapporti con le Associazioni di Volontariato favorendo

l’implementazione di una specifica rete;

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Elaborare e gestire il Piano aziendale di comunicazione pubblica ed

istituzionale interna ed esterna, con le modalità e le funzioni previste dalla L.

n. 150/2000;

Marketing sanitario;

Addetto stampa per i contatti e le relazioni con i media. In particolare

collegata a tale funzione vi è anche la cura della rassegna Stampa, la redazione

di articoli e comunicati stampa, l'organizzazione di conferenze stampa;

Cura e predisposizione delle campagne di comunicazione;

Organizzazione di eventi;

Redazione dei testi on line per il sito internet aziendale;

Elaborazione informazioni fornite dall'URP per l'implementazione delle notizie

destinate agli utenti sul sito aziendale;

Gestione della comunicazione in caso di crisi.

U.O.S. Formazione ed Aggiornamento

L’U.O. Formazione ed Aggiornamento è supportata da un comitato scientifico,

coordinato dal responsabile dell’U.O., composto secondo quanto previsto dal D.A. n.

1050 dell’08.06.2011.

Le funzioni e le attività previste all'interno dell'U.O.S. Formazione ed Aggiornamento

sono quelle di:

Assicurare lo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane.

Assicurare il miglioramento continuo delle competenze

professionali.

Gestire l’apprendimento ed il cambiamento organizzativo.

Promuovere tra tutti gli operatori la condivisione degli obiettivi

aziendali.

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Implementare la crescita professionale degli operatori nell’ambito delle aree

tecnico – professionali, gestionali – organizzative e comunicative relazionali.

Concorrere alla realizzazione del programma di Educazione Continua in

Medicina (ECM).

Implementare la formazione interdisciplinare allo scopo di favorire percorsi

integrati e “best practice” per la gestione multiprofessionale dei processi

assistenziali.

Favorire l’accesso alle fonti scientifiche attraverso la consultazione di banche

dati, riviste on line e cartacee, testi scientifici, siti di interesse ecc…

Elaborazione e gestione il Piano Formativo Aziendale.

Migliorare l’efficacia e l’appropriatezza dei percorsi formativi.

Approfondire la conoscenza dei documenti in uso ed implementare l’utilizzo di

quelli basati sulle migliori evidenze possibili.

Migliorare la qualità dei percorsi di formazione e sviluppo

continuo degli operatori.

Curare i rapporti con le OO.SS. di categoria e con la RSU aziendale per

analizzare i programmi di formazione definiti, la congruità delle risorse

economiche e per monitorare l’andamento dei processi formativi.

Ottimizzare i crediti ECM ricevuti dal personale in relazione alle risorse

economiche impegnate.

Controllare la spesa.

Le attività dell’U.O. Formazione ed Aggiornamento comprendono:

La pianificazione dell’attività formativa in linea con gli obiettivi strategici

aziendali;

La pianificazione degli investimenti per l’acquisizione delle risorse necessarie

al conseguimento degli obiettivi prefissati;

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La definizione degli obiettivi e dei relativi indicatori per valutare i processi di

apprendimento;

La verifica ed il raggiungimento degli obiettivi dell’U.O.

U.O.S. Qualità e Gestione del Rischio Clinico

identifica, valuta e gestisce tutti i profili di rischio attinenti alle attività

cliniche aziendali, per la migliore tutela dell’utenza e per garantire la

sicurezza delle cure;

applica le direttive Regionali e Ministeriali in materia di gestione del rischio

clinico;

elaborare e gestire l’Audit Civico partecipando ai corrispettivi progetti di

Audit regionali e nazionali;

svolge le procedure di audit interno e partecipa alle iniziative formative

aziendali per le competenze di Risk Management.

svolge attività di consulenza per tutte le strutture aziendali di diagnostica e

di assistenza e per la Direzione Strategica;

gestisce, per quanto di competenza medico-legale, il contenzioso che impegna

l’Azienda per danni alla persona, in fase extra-giudiziale e giudiziale;

garantisce il funzionamento del Comitato Valutazione Sinistri e delle

procedure di indennizzo per soggetti danneggiati da vaccinazioni e

emotrasfusioni, e/o attività sanitarie in genere.

U.O.S.Supporto alla Direzione Strategica

Rapporti con le strutture aziendali.

Affiancamento alle strutture coinvolte nella realizzazione di linee progettuali

di interesse strategico aziendale.

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Monitoraggio sull’attuazione di piani regionali e aziendali.

Gestione dell’intero processo relativo ai provvedimenti aziendali (adozione,

registrazione, pubblicazione, trasmissione).

Servizio Ispettivo.

Verifiche ed incompatibilità.

Servizio di Internalizzazione e Ricerca Sanitaria (SIRS)

U.O.S. HTA ed Ingegneria Clinica

Consulenze ed analisi comparative sulle apparecchiature;

Step connessi all’Health Technology Assessment;

Servizi di Ingegneria Clinica;

53. Servizio Legale – Avvocatura

In diretta ed esclusiva connessione alla Direzione Generale, opera l’Unità Operativa

Complessa, Servizio Legale - Avvocatura. Il Direttore della UOC è un Dirigente

Avvocato del Ruolo Professionale, iscritto all’Elenco Speciale Enti Pubblici dell’Albo

degli Avvocati nonchè abilitato al patrocinio innanzi alle Giurisdizioni Superiori. La

struttura opera anche secondo i principi della legge professionale e riveste un ruolo di

rilievo nel panorama delle attività strategiche dell’ASP in quanto ad essa spetta

normalmente la rappresentanza, il patrocinio e l’assistenza in giudizio dell’Azienda

innanzi a tutte le giurisdizioni, ivi comprese le sedi di risoluzione alternativa delle

controversie e provvede a rendere attività di consulenza, anche mediante

l’espressione di pareri legali e di indirizzo alla Direzione Aziendale ed ad ogni altro

organo (CAVS etc…) o soggetto legittimato alla relativa richiesta.

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54. Servizio Prevenzione e Protezione

Il Servizio Prevenzione e Protezione per lo svolgimento dei compiti previsti dall’art.

33 del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.e i., è un’articolazione complessa con autonomia

funzionale, gestionale e di proprio budget, posta alle dirette dipendenze del Direttore

Generale, con competenza in materia di sicurezza delle Strutture Sanitarie Aziendali,

relativamente alla valutazione dei rischi presenti in queste con redazione dei

Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) ex art. 28 e dei Documenti di Valutazione

dei Rischi Interferenti (DUVRI) ex art. 26, al coordinamento e aggiornamento dei

Piani di Emergenza Interni (PEI), all’informazione e formazione di corsi per la

sicurezza rivolti ai lavoratori.

In particolare, in ossequio alle “Linee Guida per il Regolamento Aziendale per

l’organizzazione e la gestione della sicurezza e salute nelle Azienda Sanitarie della

Regione Siciliana in sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m. e i.” di cui alla Circolare Assessoriale

n. 1292 /2012, il Servizio di Prevenzione e Protezione si occupa della progettazione,

implementazione e mantenimento del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul

Lavoro (SGSSL) al fine di una sempre maggiore integrazione della sicurezza nella

mission aziendale per il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza.

55. Servizio Psicologia

Il Servizio di Psicologia di cui all’art.15 della L.R. n.25 del 6/4/96 è una

struttura complessa intersettoriale alle dirette dipendenze del Direttore Generale

con competenza di coordinamento, organizzazione e di gestione delle attività

psicologiche dell’Azienda, al fine di garantire una sempre più efficiente integrazione

con i Distretti, i Dipartimenti ed i Presidi Ospedalieri ed Ospedali Riuniti per il

raggiungimento degli obiettivi di salute e benessere psicologico degli aventi bisogno.

Il Servizio di Psicologia, quindi, svolge i compiti e funzioni di cui al D.A.

25/6/97 che approva la Circolare 25/6/97 n.932, pubblicato sulla GURS n.16 del

31/3/98, cura le seguenti attività, riguardanti tutti gli psicologi dell'Azienda:

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- il coordinamento tecnico scientifico delle attività psicologiche dell’Azienda

Sanitaria;

- la programmazione delle iniziative di formazione degli psicologi;

- il monitoraggio, la valutazione e la promozione delle prestazioni psicologiche;

- l'elaborazione di modelli e la raccolta dei dati funzionali alla specificità della

professione;

- la gestione dei tirocini pre e post laurea in Psicologia (sia quelli di base che quelli

specialistici);

- la gestione di iniziative, di natura psicologica, che scaturiscono dalle dirette

sollecitazione di Enti, Associazioni e dalla società civile in genere.

Il Servizio di Psicologia svolge, anche attraverso le strutture distrettuali,

attività di

consulenza psicologica su committenza dell’Autorità Giudiziaria.

Ove necessario, per lo svolgimento delle predette attività, dovranno essere

assicurate opportune intese con i responsabili degli altri servizi e/o strutture

dell’Azienda.

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L'ASP di Messina garantisce l’informazione, la partecipazione e la tutela dei diritti

dei cittadini, in conformità a quanto disposto dalle vigenti normative nazionali e

regionali, tramite :

Uffici Relazioni con il pubblico & Pubblica Tutela e Ufficio Stampa,

UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO &

PUBBLICA TUTELA

Che cos’è’ ?

E’ l’Ufficio che l’A.S.P di Messina mette a disposizione dei propri cittadini con

operatori qualificati per:

l’ascolto, l’accoglienza, l’orientamento al fine di garantire all’utenza l’esercizio

del diritto di partecipazione, accesso e informazioni;

la tutela del diritto alla salute attraverso la possibilità di presentare

osservazioni, opposizioni, e reclami contro atti e/o comportamenti che negano o

limitano la fruibilità delle prestazioni sanitarie o pongono in essere

comportamenti lesivi del rispetto della persona e dei diritti degli utenti come

cittadini;

Dov’è ?

INFORMAZIONE – TUTELA - PARTECIPAZIONE

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L’articolazione degli Uffici Relazioni con il Pubblico prevede un’ Unità Operativa le di

Coordinamento U.O.S C0municazione. e otto Uffici URP distrettuali, come di seguito

elencati:

U.O.S.COMUNICAZIONE

Resp.le: D.ssa R. Rampulla

Tel. 0921 389457 Fax 0921 383065 tel.0903652930

Mail :[email protected]

URP DISTRETTO MESSINA S.S. 114 Km.5,400 – Pistunina

Comprendente il Comune Capoluogo ed i Comuni di: Villafranca Tirrena, Saponara

e Rometta Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme, Alì Superiore, Fiumedinisi, Nizza di

Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo.

Rerp. D.ssa F. Alessi

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 12.30

Tel. 090/3652004 Fax 090/3652022

Mail:[email protected]

U.R.P. DISTRETTO DI TAORMINA C/o Ospedale

Comuni di: Taormina, Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza D’Agrò, Gaggi, Gallodoro,

Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Mongiuffi Melia, Roccafiorita, S. Alessio

Siculo,

S. Teresa di Riva, Savoca, Castelmola, Motta Camastra, Francavilla di Sicilia,

Roccella Valdemone, Malvagna, Mojo Alcantara, S. Domenica Vittoria, S. Teodoro,

Cesarò;

Ref. D. Allegra

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 0942/579693 Fax 0942/52215-

mail:[email protected]

U.R.P. DISTRETTO DI MILAZZO -

Comuni di: Milazzo, Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte S. Giorgio, Pace del Mela,

Roccavaldina, Rometta, S. Filippo del Mela, S. Pier Niceto, Santa Lucia del Mela,

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Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico;

Resp.le: D.ssa C. Cama Ref. -D.ssa G. Amato

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 090/ 9290638 Fax 090/9290642 -9290731

Mail:[email protected]

U.R.P. DISTRETTO DI LIPARI c/o Ospedale

Comuni di: Lipari, Leni, S. Marina Salina, Malfa;

Resp.le: D.ssa I. Spadaro

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 090/9885419 Fax 090/9885402

Mail:[email protected]

U.R.P. DISTRETTO DI BARCELLONA P.G. - Via Cattafi

Comuni di: Barcellona P.G., Basicò, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina,

Furnari, Mazzarà S. Andrea, Merì, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Rodì Milici,

Terme Vigliatore, Tripi;

Resp.le: D.ssa A. Policarpio

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 090/9751714 Fax 090/9764023

Mail:[email protected]

U.R.P. DISTRETTO DI PATTI – c/o Ospedale

Comuni di: Patti, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Oliveri, Brolo,

Piratino, Raccuja, S. Piero Patti, S. Angelo di Brolo, Sinagra, Floresta, ;

Ref.

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 0941/ Fax 0941/

U.R.P. DISTRETTO DI MISTRETTA - Via G. Verga n.3

Comuni di: Mistretta, Castel di Lucio, Motta D’Affermo, Pettineo, Reitano, Tusa, S.

Stefano di Camastra;

Resp.le: D.ssa C. Antinoro Via Verga

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 0921 389461 Fax 0921 383065

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Mail:[email protected]

U.R.P. DISTRETTO DI S. AGATA MILITELLO

Comuni di: S. Agata Militello, Capo D’Orlando, Caprileone, Frazzanò, Galati

Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco D’Alunzio, Alcara Li Fusi,

Tortorici, S. Salvatore di Fitalia, Acquedolci, S. Fratello Caronia, Naso,

Castell’Umberto, Torrenova., Ucria

Resp.le: Dott. L. Siragusa

Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00

Tel. 0941 720219 Fax 0941 720521

Mail:[email protected]

Cosa fa ?

Accoglienza, orientamento e ascolto, al fine di garantire al cittadino l’esercizio

del diritto di partecipazione, accesso e informazioni;

Tutela del diritto alla salute attraverso la possibilità di presentare osservazioni,

opposizioni, e reclami contro atti e/o comportamenti che negano o limitano la

fruibilità delle prestazioni sanitarie o pongono in essere comportamenti lesivi del

rispetto della persona e dei diritti degli utenti come cittadini;

Attuazione di programmi e progetti di miglioramento della qualità dei servizi

erogati di concerto con la direzione strategica;

Verifica e valutazione del grado di soddisfazione dei bisogni degli utenti, con

particolare attenzione agli aspetti relazionali, all’umanizzazione ed alla

personalizzazione dei servizi;

Aggiornamento della Carta dei Servizi e degli opuscoli informativi agli utenti.

Quando l’utente si può rivolgere all’URP ?

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Se ha bisogno di informazioni sui servizi e le prestazioni sanitarie offerte

dall’A.S.P. di Messina nel suo territorio: presidi ospedalieri, distretti,

poliambulatori, ecc.;

Se vuole dare dei suggerimenti, o fare delle osservazioni, opposizioni, reclami,

ecc., segnalare un disservizio o comunicare la sua soddisfazione;

Se vuole interagire con l’Azienda, orientandone il miglioramento della qualità dei

servizi tramite i suoi giudizi, sia direttamente sia tramite le associazioni dei

cittadini, le associazioni di volontariato, sindacati,ecc.

Come l’utente si puo’ rivolgere all’URP ?

Direttamente o tramite associazioni di cittadini.