AMBITO ELEMENTI IDENTIFICATIVI D TERRITORIALE · 2017-06-28 · La gestione delle cronicità per le...
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ELEMENTI IDENTIFICATIVI D
DELL’AZIENDA
1. Ragione sociale, sede, riferimenti fiscali, logo e patrimonio
Il presente Atto Aziendale di diritto privato, previsto dall'art. 3 comma 1-bis
del D. L.vo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni ed in conformità alle
previsioni di cui alla L.R. n. 30/93 e s.m.i. per quanto ancora applicabile nonché le
disposizioni di cui alla L.R. n. 05/09 e s.m.i., disciplina l'organizzazione ed il
funzionamento dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ed è, come disposto
dall’art. 9 commi 3 e 4 della L.R. n. 05/09, adottato dal Direttore Generale sulla base
degli indirizzi forniti dall’Assessore Regionale per la Sanità emanati con D.A. n. 1360
del 3 agosto 2015, d’integrazione dei precedenti indirizzi di cui al D.A. n. 736 dell’11
marzo 2010 che, ove compatibili con le sopravvenute disposizioni legislative e
regolamentari, continuano ad applicarsi.
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, di seguito indicata ASP, è un Ente
con personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale. Essa svolge le
funzioni legislativamente assegnatele di tutela e promozione della salute degli
individui e della collettività.
L’ASP ha sede legale in Messina, Via La Farina n. 263, Codice fiscale e Partita
IVA n° 03051870834.
Il logo è rappresentato, secondo un comune linguaggio per tutte le Aziende
Sanitarie siciliane, dalla rappresentazione geografica della Regione con evidenza del
territorio di competenza e della denominazione di questa ASP.
AMBITO
TERRITORIALE
Direzione: Dr. Mario Portera
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L'azienda Sanitaria Provinciale di Messina si é costituita l'01.09.2009, ai sensi
dell’art. 08 della richiamata legge regionale n. 05 del 14 aprile 2009, con la nomina
del Direttore Generale disposta con decreto del Presidente della Regione Siciliana n°
330 del 31.08.2009.
Il patrimonio dell'azienda è costituito da tutti i beni mobili ed immobili ad
essa appartenenti a qualsiasi titolo, compresi tutti i beni comunque acquisiti
nell'esercizio delle proprie attività o a seguito di atti di liberalità. L'azienda, ai sensi
e per gli effetti dell'art. 5 del D.L.vo 502/92 e s.m.i., dispone del proprio patrimonio
secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni mobili ed
immobili utilizzati per il perseguimento dei fini istituzionali costituiscono patrimonio
indisponibile e, pertanto, non possono essere sottratti alla loro destinazione se non
nei modi stabiliti dalla legge.
L'azienda riconosce la valenza strategica del patrimonio quale strumento di
potenziamento e di qualificazione strutturale e tecnologica dell'offerta di servizi e,
in questa prospettiva, si riserva iniziative di investimento anche mediante processi di
alienazione del patrimonio da reddito e di trasferimento di diritti reali previa la
necessaria autorizzazione regionale e nel rispetto dell’art. 5 comma 2° del citato
D.L.vo.
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L’Azienda provvede, inoltre, alla salvaguardia, alla valorizzazione ed
all’aumento della redditività del patrimonio immobiliare indisponibile e disponibile,
adottando un regolamento aziendale di amministrazione e gestione dello stesso, nel
quale dovrà tenersi conto della necessità di prevedere una corretta procedura di
ammortamento finalizzata al reintegro delle risorse disponibili.
2. Territorio
L’ASP di Messina è nata dalla trasformazione della preesistente Azienda
Sanitaria Locale n. 5 ed estende la sua competenza su tutto il territorio della
provincia di Messina.
L’Azienda comprende un territorio suddiviso in 107 comuni con una popolazione
residente di circa 645.087, distribuiti in circa 3.247 Kmq di superficie.
L’ASP è articolata territorialmente,ai sensi della Legge regionale 30/1993 e
successive modificazioni (D.P.R.S. 22/09/2009 emanato ai sensi dell’articolo 12,
Legge Regionale n. 5/2009) in 8 distretti comprendenti l’intero territorio della
provincia di Messina come di seguito definite:
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Distretto Messina
Comprende il comune di Messina ed i comuni della zona tirrenica Villafranca ,
Rometta e Saponara, ed i comuni della zona ionica: Itala, Alì terme, Alì sup., Scaletta
Zanclea, Fiumedinisi, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Mandanici e Furci
Siculo. Il Comune di Messina comprende 6 Circoscrizioni: Circoscrizione I (Giampilieri
Marina - Giampilieri Superiore - Molino – Altolia Briga Marina - Briga - Pezzolo - Ponte Schiavo – Santo Stefano
Briga - Santa Margherita - Santo Stefano Medio – Galati Marina - Galati Superiore - Galati Inferiore - Mili San
Marco - Mili Marina - Mili San Pietro - Tipoldo – Ladreria Superiore - Larderia Inferiore – Tremestieri);
Circoscrizione II (Pistunina - Zafferia - Santa Lucia - CEP - Contesse – Minissale - San Filippo Inferiore - S.
Filippo Superiore); Circoscrizione III (Taormina - Gazzi - Mangialupi - Rione Aldisio - Ferrovieri - Cumia
Superiore - Cumia Inferiore - Valle degli Angeli - Santo - Bordonaro - Calorendi - Palmara - Carrubbara - Monte
Santo - Camaro Inferiore - Camaro - Bisconte – Cataratti); Circoscrizione IV (Gonzaga - Montepiselli - Gravitelli
- Torre Vittoria - San Ranieri – Galletta); Circoscrizione V (Svizzero - Giostra - Basile - Ritiro - S. Licandro -
Regina Elena - San Michele - Annunziata – Paradiso); Circoscrizione VI (Contemplazione - Pace - S. Agata -
Ganzirri -0 Torre Faro - Capo Peloro - Mortelle - Timpazzi - Casa Bianca - Sperone - Faro Superiore - Curcuraci -
Massa S. Giovanni - Massa S. Lucia - Massa S. Nicolò - Massa S. Giorgio - Acqualadroni - Spartà - Castanea -
Salice - Santo Saba - Rodia - Ortoliuzzo – Gesso).
Distretto di Taormina
Comprende i comuni di Taormina, Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza d’Agrò, Gaggi,
Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Mongiuffi Melia, Roccafiorita,
S.Alessio Siculo, S.Teresa di Riva, Savoca, Castelmola, Motta Camastra, Francavilla
di Sicilia, Roccella Valdemone, Malvagna, Mojo Alcantara, S. Domenica Vittoria,
S.Teodoro e Cesarò.
Distretto di Milazzo
Comprende i comuni di: Milazzo, Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte San
Giorgio,Pace del Mela, Roccavaldina, S.Filippo del Mela, S.Pier Niceto, Santa Lucia
del Mela, Spadafora , Torregrotta,Valdina e Venetico.
Distretto di Lipari
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Comprende i comuni di Lipari,Leni,S.Marina Salina, Malfa. Il comune di Lipari comprende 6
isole (Lipari-Vulcano-Stromboli-Alicudi-Filicudi-Panarea).
Distretto di Barcellona P.G.
Comprende i comuni di Barcellona P.G., Basicò, Castroreale, Falcone, Fondachelli
Fantina, Furnari, Mazzarà Sant’Andrea, Merì, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia,
Rodì Milici, Terme Vigliatore e Tripi.
Distretto di Patti
Comprende i comuni di Patti, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Oliveri,
Brolo, Piraino, Raccuja, S.Piero Patti, S.Angelo di Brolo, Sinagra , Floresta ed Ucria.
Distretto di Mistretta
Comprende i comuni di Mistretta, Castel di lucio, Motta d’Affermo, Pettineo,
Reitano, Tusa, Santo Stefano di Camastra.
Distretto di S.Agata Militello
Comprende i comuni di S.Agata di Militello, Capo d’Orlando, Caprileone, Frazzanò,
Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco d’Alunzio, Alcara li
fusi, Tortorici, S. Salvatore di Fitalia, Acquedolci, S.fratello, Caronia, Naso, Castel
Umberto e Torrenova.
L'ASP di Messina, organizzata in otto Distretti Sanitari Territoriali, e
secondo il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera nella Regione Sicilia
assicura l’assistenza ospedaliera nei seguenti Ospedali:
o Ospedali Riuniti Mistretta – S. Agata di Militello
o Ospedale Patti
o Ospedali Riuniti Barcellona-Milazzo-Lipari
o Ospedale Taormina
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3. La missione istituzionale (ragione d’essere)
L’Azienda Sanitaria Provinciale si muove orientando azioni e programmi
su principi fondamentali quali l’universalità, il rispetto della libertà di scelta, il
pluralismo erogativo delle strutture pubbliche e accreditate, l’equità di accesso
alle attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per tutti i cittadini.
Se l’obiettivo primario è la tutela della salute, nel senso più ampio del
termine - così come garantito dall’art. 32 della carta costituzionale – oggi più
che mai tale finalità viene perseguita dall’Asp nel solco dei nuovi assetti
normativi e organizzativi fissati dal D.L. 13 settembre 2012 n. 158, convertito
con modificazioni nella legge 8 novembre 2012 n. 189.
L’offerta sanitaria viene, dunque, sempre più indirizzata in termini di
appropriatezza, tenendo conto delle esigenze di natura economica che il nuovo
sistema impone. La propensione naturale dell’Azienda è di certo il territorio
quale sede primaria di assistenza e di governo dei percorsi sanitari. Qui si
indirizzano le scelte strategiche orientate a favorire:
1. La prevenzione;
2. La gestione delle cronicità per le patologie a lungo decorso;
3. La personalizzazione delle cure;
4. Maggiori garanzie per il cittadino rispetto all’efficacia e alla continuità di
gestione del suo problema di salute;
5. Un sistema di efficienza per evitare inutili sperperi di risorse;
6. Garanzie di sviluppo di competenze ai professionisti, appropriate e coerenti
con le funzioni svolte;
7. Trasparenza e comunicazione interna ed esterna.
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4. La visione aziendale
Così come richiamato nel decreto 2 aprile 2015 n. 70 (regolamento
recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e
quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera) - recepito con decreto
assessoriale 1 luglio 2015 - a prevalere è una visione integrata di assistenza per
promuovere la qualità e sicurezza delle cure e l’uso appropriato delle risorse. La
logica è, dunque, quella di un sistema basato sull’integrazione tra i diversi
servizi ospedalieri presenti sul territorio. L’approccio è quello interaziendale. La
collaborazione con le altre aziende sanitarie della città ha, infatti, permesso di
mettere a punto e consolidare un sistema di “rete” che in modo trasversale
consente di gestire il percorso diagnostico terapeutico del paziente nel modo
più giusto. L’obiettivo, secondo il modello hub & spoke, è quello di allocare i
pazienti, anche in fase successiva alla prima accettazione, presso quei presidi
che dispongono di un livello organizzativo coerente con la complessità
assistenziale del caso da trattare. L'attivazione delle reti tempo dipendenti,
infatti, consente di creare il percorso più giusto affinché minuti di tempo
preziosi possano essere utilizzati al meglio. Sono già attive su tutta la provincia
di Messina le reti per la gestione dell’infarto e dell’ictus cerebrale in fase
acuta. Si tratta di un network per l’emergenza, coordinato dall’Asp di Messina,
che coinvolge più ospedali a diversa complessità assistenziale e per il quale le
tre aziende della provincia hanno stilato procedure condivise.
L'ASP promuove la salute nel territorio di competenza sulla base dei dati
epidemiologici rilevati sulla popolazione del territorio, sviluppando attività di
educazione sanitaria, di igiene e sicurezza degli ambienti collettivi di vita e di lavoro,
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di vigilanza sui cibi destinati all'alimentazione umana e degli animali, di prevenzione
della malattia e degli infortuni, erogando prestazioni e servizi sanitari e, in
particolare, di diagnosi e cura sia in regime domiciliare, sia in regime ambulatoriale
sia di ricovero ospedaliero, a favore delle persone iscritte al servizio sanitario
nazionale.
Le risorse aziendali concorrono anche allo sviluppo dell'intero servizio
sanitario regionale con la finalità di:
garantire la sua affidabilità clinica, assistenziale, economica e finanziaria,
anche tramite lo sviluppo dei propri sistemi informativi;
attuare le politiche regionali in tema di formazione ed aggiornamento del
personale, di attività di ricerca ed innovazione, di informazione e
comunicazione ai cittadini, di facilitazione dell'accesso ai servizi, di
applicazione degli strumenti per il governo clinico;
dare attuazione ai risultati delle concertazioni promosse e definite con la
Regione.
L'Azienda gestisce inoltre le attività socio-assistenziali di rilievo sanitario
assumendone l'onere in tutto o in parte sul bilancio, secondo quanto disposto dalle
normative nazionali e regionali.
In particolare:
promuove ogni azione di educazione sanitaria e di prevenzione degli infortuni e
delle malattie, in grado di favorire il passaggio dalla gestione dell'evento
clinico alla gestione della salute;
applica protocolli diagnostici, terapeutici e riabilitativi nonché procedure
sanitarie, assistenziali ed amministrative efficaci, efficienti ed appropriate;
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ricerca modalità di gestione della salute secondo programmi individuali per
pazienti che necessitano d'interventi preventivi, specialistici o di tipo post
intervento;
collabora con gli utenti affinché si possa trovare una risposta qualificata ai
loro bisogni sanitari anche nei casi in cui non possa intervenire direttamente;
ricerca la collaborazione dei propri operatori, dipendenti o convenzionati, per
offrire servizi sempre più qualificati per l'utenza: per questo individua nella
formazione e nell'aggiornamento del personale un elemento strategico non solo
di miglioramento professionale, ma anche di cambiamento culturale per porre
l'utente al centro del sistema sanitario aziendale;
rifugge l'accanimento terapeutico, cercando di restituire all'assistito la
migliore qualità di vita possibile;
pubblicizza i tempi di attesa sia per le prestazioni ambulatoriali che per i
ricoveri cercando soluzioni sempre più efficaci, sia per migliorarli che per
facilitare l'accesso alle prestazioni stesse;
ricerca la collaborazione del volontariato per migliorare la tempestività, la
qualità e l'umanizzazione dei propri servizi;
sviluppa e modula i propri sistemi di miglioramento continuo dell'offerta
sanitaria a partire dall'analisi del bisogno sanitario locale nel rispetto delle
indicazioni regionali, dell'analisi delle attività e delle indicazioni degli utenti e
degli operatori sanitari;
sviluppa i propri sistemi informativi con mezzi informatici al fine di favorire
l'approccio del cittadino al sistema delle prestazioni sanitarie e sociali.
In applicazione della vigente normativa regionale le azioni che questa ASP
promuove sono volte a realizzare:
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- una qualificata integrazione dei servizi sanitari e socio sanitari anche
attraverso il
necessario trasferimento dell’offerta sanitaria dall’Ospedale al Territorio, nonché
un compiuto coinvolgimento dei MMG e PLS e l’ottimale distribuzione sul territorio
dei Medici Specialisti, favorendo l’instaurarsi di relazioni funzionali fra operatori
ospedalieri e territoriali al fine di ottimizzare il sistema della continuità
assistenziale nei processi di prevenzione, cura e riabilitazione;
- l’ottimale organizzazione delle modalità di accoglienza e accesso alla rete dei
servizi nell’ambito del distretto sanitario;
- il superamento della frammentazione e/o duplicazione delle strutture
organizzative esistenti, attraverso processi di aggregazione in dipartimenti e di
integrazione operativa e funzionale;
- i processi di razionale distribuzione del personale eventualmente risultante in
esubero per effetto del riordino della rete ospedaliera, nel rispetto della vigente
normativa, dei contratti e degli accordi sindacali;
- il potenziamento dei servizi finalizzati alle attività di riabilitazione,
lungodegenza e post-acuzie;
- una progressiva riduzione della mobilità sanitaria passiva extraziendale;
- l’applicazione delle disposizioni sulla trasparenza di cui al decreto legislativo n.
150/09, attraverso il miglioramento dell’apposita pagina web dedicata sul sito
internet aziendale e l’adozione del programma triennale per la trasparenza e
l’integrità, da pubblicare on line, ove sono contenute le azioni che si intende svolgere
per assicurare un livello adeguato di trasparenza;
- l’attuazione del principio di responsabilità attraverso l’implementazione di un
completo controllo di gestione per la verifica dell’appropriatezza, qualità, efficacia,
efficienza ed economicità delle prestazioni e dell’operato dei suoi responsabili, sulla
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base di consolidati criteri tecnico-scientifici e mediante l’informatizzazione delle
funzioni e delle dinamiche sanitarie.
5. I principi ispiratori del servizio al cittadino
Nella mappa degli stakeholders, portatori di interesse dell’Asp, i
cittadini sono i protagonisti principali. È a loro che l’Asp si rivolge attraverso la
propria offerta assistenziale. Cittadini che sono soprattutto utenti, oggi più
che mai consapevoli dei propri diritti e delle proprie necessità. È nell’ottica di
offrire un servizio assistenziale sempre più orientato ai propri bisogni che
l’Azienda si ispira ad alcuni principi cardine di seguito rappresentati:
Centralità e partecipazione del cittadino quale titolare del diritto alla
salute e soggetto attivo del percorso assistenziale;
Universalità e parità di accesso ai servizi sanitari nel rispetto del diritto di
libera scelta dei cittadini nell’ambito dei soggetti pubblici e privati
accreditati;
Integrazione socio-sanitaria ai sensi della normativa di settore;
Compartecipazione degli Enti locali alla programmazione delle attività ed
alla verifica dei risultati di salute;
Coinvolgimento dei cittadini attraverso l’accessibilità e la trasparenza degli
atti, nonché la verifica del gradimento dell’utenza per i servizi erogati
attraverso i sistemi di rilevazione della customer satisfaction, anche alla
luce delle nuove norme contenute nel D.Lgs. n. 150/09;
Innovazione quale capacità di stimolare, valorizzare e riconoscere le
soluzioni innovative proposte in ogni ambito di attività in quanto fattore
determinante di sviluppo e di crescita;
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Partecipazione e coinvolgimento delle varie categorie di soggetti coinvolti
nel processo sanitario.
L’AZIENDA E I SUOI INTERLOCUTORI ESTERNI
6. La partecipazione dei cittadini: la “rete civica della salute” (e le
relazioni con la società civile)
Il legame tra l’Asp e i cittadini nel tempo si è sempre più rafforzato. È
cresciuto il peso che le associazioni di volontariato e i rappresentanti dei
cittadini hanno assunto all’interno delle aziende sanitarie. Ciò è ancor più
amplificato in una azienda sanitaria provinciale come quella di Messina che
abbraccia nel suo comprensorio comuni diversi, sia sul fronte demografico che
geografico. Per questa ragione diventa essenziale costruire un dialogo costante
tra amministrazione e cittadini.
In questa direzione si inserisce anche la rete civica della salute, collocata
dall’Assessorato Regionale della Salute tra gli obiettivi assegnati ai direttori
generali. Un progetto che l’Asp ha portato avanti a livello interaziendale, fondato
sull’idea che cittadini informati e consapevoli possano diventare protagonisti attivi
nelle scelte relative alla propria salute nel sistema sanitario nazionale. Dopo
l’intuizione dei comitati consultivi aziendali del 2010, organismi a tutti gli effetti
parte integrante delle aziende sanitarie, la rete civica rappresenta uno strumento
concreto che consente di allargare ancora di più le “maglie” della partecipazione. Alla
base del progetto di “rete civica della salute” vi è il reclutamento dei così detti
“referenti civici” per la salute, cioè cittadini provenienti da tutti i comuni,
rappresentativi delle diverse realtà locali, che entrando in “rete” potranno offrire il
proprio contributo nel migliorare i processi assistenziali e diffondere le informazioni
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sull’offerta dei servizi. L’adesione avviene su base volontaria ed il reclutamento si
avvale della collaborazione di partner ben definiti: comuni, università, scuole, ordini
professionali, protezioni civile, associazioni di volontariato.
7. Le relazioni con gli Enti istituzionali
L'ASP di Messina, al fine di valorizzare e consolidare sempre più la propria
presenza nel sistema produttivo locale, intende sviluppare ogni utile collaborazione
con tutte le forze sociali del mondo dell'economia, del lavoro oltre che con le
istituzioni locali, scolastiche e della formazione presenti sul territorio.
L’ASP si propone, pertanto, come interlocutore al servizio delle istituzioni:
Provincia Regionale, Comuni, CCIA, Ufficio Scolastico etc …, e si impegna ad attuare
le proprie funzioni, nel rispetto delle decisioni assunte dagli organi di governo ad
essa preordinate nello spirito di leale collaborazione istituzionale sancito dal PSN e
PSR quale strumento di innovazione partecipativa nella programmazione e nella
gestione dei servizi sanitari.
L'assetto organizzativo dell'Azienda vuole inoltre favorire la partecipazione
delle Istituzioni locali, attraverso la Conferenza dei sindaci, la consultazione con le
associazioni degli utenti e la concertazione con le rappresentanze sociali e sindacali
presenti sul territorio.
L’Azienda per la sua competenza su un territorio particolarmente vasto e
diversificato, intende instaurare e mantenere un dialogo continuo con ogni Comune,
anche attraverso le Direzioni Mediche degli otto Distretti Sanitari.
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L'assistenza agli immigrati
I continui sbarchi che spesso coinvolgono in prima linea la città di Messina
impongono l'adozione di un programma di interventi ben strutturati.
In tale ambito l'ASP punta a favorire azioni protese non alla gestione
dell'emergenza, ma al governo del fenomeno stesso. L’Azienda sanitaria provinciale –
su
delega della Prefettura - ha un ruolo attivo e prioritario nella fase di accoglienza in
porto
con le attività di screening sanitario e la gestione del coordinamento con tutti gli
ospedali
della Provincia.
Le Asp dei territori dove avvengono sbarchi oltre a garantire il coordinamento
del triage sanitario e la prima assistenza all'arrivo, assicurano l'assistenza sanitaria
di base, anche con il supporto di Croce Rossa Italiana ed alcune Emergency.
La presenza della popolazione straniera proveniente da altri paesi rappresenta
comunque una realtà e i servizi sanitari che l'Asp offre sono pianificati anche in
funzione delle esigenze che questi cittadini possono avere. Ecco perché tra gli ambiti
di intervento si annoverano:
Piani formativi specifici dedicati a tutti gli operatori
campagne informative con strumenti adeguati, rivolte alla popolazione
immigrata e inerenti il diritto e l'accesso ai servizi
coinvolgimento della rete del volontariato e del privato sociale in forme di
collaborazione, regolamentate, con i servizi socio-sanitari pubblici;
Per gli immigrati regolari
servizi per facilitare l'accesso ai medici di base e ai pediatri di libera scelta e
consultori familiari
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8. La rete regionale dei servizi sanitari
Per disposizione legislativa di cui all’art. 15 della Legge 14 aprile 2009
n.5 le Aziende del Servizio Sanitario Regionale devono operare in rete per
garantire, attraverso il sistema telematico, il coordinamento ed il collegamento
delle funzioni socio-sanitarie, per assicurare all’utente l’appropriatezza
dell’intero percorso assistenziale (accoglienza – presa in carico – cure –
dimissioni) evitando duplicazioni o carenze nell’offerta sanitaria.
In particolare, i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, delle
Aziende Ospedaliere e delle Aziende Ospedaliere Universitarie, ciascuno per la
propria competenza, concorrono allo sviluppo a rete del sistema sanitario
regionale attraverso la programmazione interaziendale di bacino allo scopo di
ottimizzare l’integrazione delle attività sanitarie in relazione agli accertati
fabbisogni sanitari ed alle esigenze socio-sanitarie.
Lo strumento di integrazione delle politiche sanitarie locali è il Comitato
di Bacino cui ogni Azienda Sanitaria prende parte con la propria Direzione
Generale allo scopo di:
o Concorrere allo sviluppo e razionalizzazione delle attività di ricovero in rete;
o Favorire ogni azione utile per la realizzazione di progetti specifici anche
istituendo dipartimenti tecno-scientifici interaziendali;
o Individuare forme di acquisto di beni e servizi comuni.
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L’Asp di Messina è componente del Comitato del “Bacino Sicilia
Orientale” e, pertanto, contribuisce alla realizzazione dell’integrazione delle
attività sanitarie erogate dagli altri Soggetti operanti nel medesimo bacino in
relazione ai fabbisogni ed alle esigenze socio-sanitarie del territorio.
A tal fine, l’ASP di Messina concorre attivamente anche in riferimento
alla specifica area comprendente le province di Messina e di Enna, per
sviluppare programmi finalizzati a corrispondere a particolari bisogni di salute
correlati alle peculiarità dei territori montani, alla frammentazione territoriale
ed alle caratteristiche orografiche nonché ai flussi di utenza extraregionale.
LA RETE REGIONALE DEI SERVIZI e le reti cliniche integrate
L’ASP di Messina nel proprio territorio si prefigge gli obiettivi indicati nella
programmazione regionale sanitaria in un’ottica di forte integrazione unitaria e
sussidiaria che garantisca complementarietà tra le diverse Aziende erogatrici dei
servizi, con la consequenziale distribuzione di risorse e di opportunità, tale da
evitare sovrapposizioni, duplicazioni e/o criticità nell’offerta.
L’Azienda territoriale concorre, nella specificità del proprio ruolo, alla rete del
sistema sanitario regionale, attraverso la programmazione interaziendale dell’Area
metropolitana, finalizzata all’ottimale integrazione delle attività sanitarie erogate
Il gruppo di lavoro interaziendale per il Piano Attuativo dell’Area metropolitana
di Messina e i tavoli tecnici interaziendali dei diversi capitoli del Piano Attuativo,
sono anch’essi strumento di integrazione delle politiche sanitarie locali con l’obiettivo
operativo dii concorrere allo sviluppo ed alla razionalizzazione delle attività sanitarie
in rete individuando specifici momenti gestionali.
La logica assistenziale delle reti cliniche integrate
L’organizzazione dei servizi sanitari in reti cliniche integrate assume la centralita
della persona come soggetto del processo assistenziale. In tale logica l’Azienda
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promuove il lavoro sui percorsi di cura. Gli strumenti di programmazione di ambito
provinciale definiscono gli assetti di rete (nodi) ospedalieri e territoriali e la
pianificazione aziendale ed interaziendale esplicita le relazioni funzionali fra i
diversi nodi garantendo:
l’unitarieta dei processi di assistenza, che risulta essenziale soprattutto nelle
patologie cronico–degenerative;
un’offerta qualificata ed omogenea sul territorio provinciale;
la differenziazione delle funzioni e la complementarieta tra esigenze di cura a
diversa complessita assistenziale, finalizzata a contemperare le necessita di
elevata qualita dell’assistenza e la sostenibilita economica di sistema.
L’obiettivo della rete assistenziale è quello di essere strumento per soddisfare le
esigenze e aspettative di tutte le parti interessate al processo assistenziale: i
pazienti e le foro famiglie, i professionisti, l’articolato sistema degli stakeholder e la
comunità nel suo complesso.
Le Reti Assistenziali sono anche valido strumento di implementazione dei percorsi
diagnostico-terapeutici, in coerenza con le strategie della Regione di recupero e cura
dell’appropriatezza e di controllo degli sprechi.
Il modello delle reti integrate, inoltre, prevede che ad una determinata soglia di
complessita , si trasferisca la sede dell’assistenza da unita ospedaliere periferiche ad
unita centrali di riferimento ad elevata complessita organizzativa (hub). Le unita
periferiche (spoke) non vengono espropriate sotto il profilo professionale e culturale
in quanto partecipano alla gestione globale del paziente garantendone la selezione,
l’invio e la ripresa in carico per il follow-up in cronico.
Seguendo tali principi, l’assistenza viene riorganizzata in reti integrate:
concentrazione della casistica più complessa nei centri (Hub) che trattano un volume
di attività tali da garantire la miglior qualità dell’assistenza erogata e il miglior
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utilizzo delle risorse organizzative e tecnologiche disponibili. L’attività degli Hub è
integrata attraverso connessioni funzionali con quella dei centri (Spoke) che
assicurano l’assistenza per la casistica a minore grado di complessità e che
rappresentano la chiave d’accesso per il sistema. In coerenza con lo sviluppo di
questo modello e con il piano di attuazione dell’e-Government nella regione,
l’attenzione si rivolge anche ai livelli di informatizzazione minima e di sviluppo della
Telemedicina, considerato – tra l’altro – il territorio delle isole minori dell’arcipelago
delle Eolie.
Le reti assistenziali si collocano all’interno dei LEA, coerentemente con i
documenti di programmazione regionale e nazionale, riferiti a:
La rete per l’emergenza-urgenza (IMA, Stroke, STEN, STAM, Politrauma)
La rete delle cure palliative e della terapia del dolore
La rete oncologica
La rete cardiologica
La rete nefrologica
La rete trasfusionale
La rete per le malattie rare
La rete per l’assistenza dei pazienti affetti da emoglobinopatie
La rete dei servizi assistenziali nella salute mentale
9. L’integrazione socio-sanitaria
Il concetto di integrazione rappresenta una degli obiettivi fondamentali delle
innovazioni organizzative portate avanti da tutte le aziende produttrici di beni e
servizi per la salute.
L’obiettivo è quello ridurre la frammentazione dell’erogazione dell’assistenza
ponendo al centro della figura del cittadino-utente, il suo bisogno di salute, il suo
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grado di soddisfacimento, la sua necessità di partecipazione attiva nei processi di
miglioramento della qualità di vita e di assistenza in una logica sempre più coerente
di integrazione, collaborazione e condivisione tra le varie figure professionali
operanti nel settore sanitario e nel terzo settore, sviluppando un percorso di
deospedalizzazione e una crescita delle attività territoriali e di cure primarie che si
prendano carico dei pazienti e delle loro famiglie, congiuntamente al tema delle reti
per patologie.
E’ necessario, quindi, partendo dall’analisi dei bisogni di salute dei cittadini
programmare le risposte del SSR a livello dei servizi socio sanitari e socio
assistenziali in termini di efficacia ed efficienza delle cure e delle prestazioni
erogate.
L’ASP ha la finalità di assicurare alla popolazione residente servizi e prestazioni
di tipo sanitario e di tipo sociale ad elevata integrazione sanitaria, secondo criteri di
appropriatezza, accessibilità ed equità, in grado di garantire anche nel lungo periodo
la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione; attraverso:
La promozione delle dinamiche di clinical governance e l’integrazione dei
percorsi assistenziali tra le diverse articolazioni aziendali coinvolte (strutture
di medicina di base – ospedale – territorio) per far fronte alla complessità dei
bisogni dell’utenza che, in considerazione dei dati epidemiologici
(invecchiamento popolazione, cronicizzazione delle malattie e frequenza di
pluripatologie) necessitano di approccio pluridisciplinare e forme di stabile
integrazione tra i diversi livelli assistenziali per prevenire e contenere gli esiti
degenerativi ed invalidanti di patologie congenite o acquisite
Il coinvolgimento attivo dei pazienti nella gestione dei processi di salute
La razionalizzazione del sistema dell’offerta dei servizi sul territorio al fine di
garantire una distribuzione uniforme di accessibilità alle prestazioni
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L’agevolazione, con il coinvolgimento dei MMG e PLS, della deospedalizzazione
garantendo accessibilità diretta a strutture residenziali alternative ed
assicurando forme di assistenza domiciliare integrata
Azioni di supporto rivolte alla persona in stato di bisogno con problemi di
emarginazione condizionanti lo stato di salute
I PRINCIPI ISPIRATORI DELLA GESTIONE
10. L’unitarietà della gestione
L'azienda sanitaria provinciale ha un assetto organizzativo che attraverso le
sue strutture territoriali punta al miglioramento continuo della qualità dei servizi
erogati. A tal fine fa leva su attività di progettazione coordinate e sullo sviluppo di
processi di formazione ed aggiornamento continuo dei propri operatori. Tale assetto
deve favorire, secondo i principi di unità ed omogeneità dell’azione:
l'accessibilità ai servizi per i cittadini;
l'equità nell'erogazione di prestazioni appropriate al bisogno ed ispirate
all'umanizzazione;
la semplificazione burocratica dell'accesso ai servizi stessi;
la trasparenza delle azioni e delle attività dell'Azienda;
la tutela del diritto da parte dei cittadini-utenti alla riservatezza.
Esso dovrà inoltre rispondere alle esigenze di economicità della gestione per un
pieno e corretto utilizzo delle risorse disponibili.
L'azienda organizza la sua attività sanitaria in tre macro sistemi sanitari
utilizzando le proprie sedi periferiche e così rendendo unica la gestione del bene
salute, secondo logiche di integrazione:
21
territoriale: ove si definisce, d'intesa con il Comitato dei sindaci di Distretto,
il bisogno sanitario del territorio di competenza e si acquisiscono i servizi
sanitari necessari attraverso l’attività dei Distretti, concordandone le
modalità con il settore delle Cure Primarie e con il Dipartimento di Salute
Mentale. Questo macro sistema sanitario si occupa inoltre della diagnosi e
cura del paziente non ricoverato attraverso la tradizionale attività del medico
di medicina generale e soprattutto organizzando il sistema della
deospedalizzazione, delle cure domiciliari e l'assistenza specialistica con gli
istituendi PTA.
ospedaliero: comprendente la nuova Rete Ospedaliera Aziendale costituita dai
Dipartimenti Ospedalieri ed intradistrettuali. Il sistema ospedaliero collabora
con quello distrettuale fornendo prestazioni specialistiche nell'ambito delle
cure domiciliari ed esercitando una funzione strumentale nelle campagne di
prevenzione e di educazione sanitaria.
di prevenzione: organizzato in dipartimento strutturale assicura il supporto
tecnico sia alla Conferenza dei Sindaci, per l'elaborazione dei piani per la
salute e per l'individuazione e la realizzazione degli interventi di promozione
della salute, sia alla Direzione dell'Azienda e alle Direzioni Distrettuali per
l'attività epidemiologica connessa alla funzione di committenza, nonché la
produzione di prestazioni e di servizi relativi alle aree di sanità pubblica, di
tutela della salute e di sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro.
11. L’orientamento ai bisogni dell’utenza e il miglioramento dei processi clinico
assistenziali
22
Per andare incontro alle esigenze dei cittadini l'azienda mette in atto
interventi sempre più mirati. La logica è quella di orientare programmi e attività in
funzione della domanda, al fine di soddisfare le necessità di salute. Tutti i processi
pongono al centro il cittadino-utente e il soddisfacimento dei suoi bisogni.
L’orientamento si realizza attraverso una attenta analisi del contesto ed una
valutazione dei fattori che influenzano lo stato di salute della popolazione. L'Ufficio
relazioni con il pubblico è la realtà attraverso cui più facilmente è possibile
conoscere le esigenze dei cittadini e i problemi che possono emergere nella gestione
dei servizi assistenziali. Dal grado di soddisfacimento deriva la percezione di qualità,
efficacia, adeguatezza ed efficienza.
Peculiare caratteristica dell’organizzazione dell’ASP di Messina è l’utilizzo di un
approccio orientato ai processi per soddisfare la domanda di salute, che realizzi:
il superamento dei limiti della gestione tradizionale e l’introduzione di un
nuovo sistema di organizzazione basato sull’attribuzione di responsabilità
specifiche e misurazione dei risultati conseguiti;
l’implementazione dell’integrazione intraziendale;
il miglioramento della comunicazione al cittadino – utente anche attraverso
l'ausilio delle nuove tecnologie;
Per il raggiungimento di tali obiettivi possono essere definiti dei percorsi
assistenziali specifici. Lo scopo è quello di aumentare la qualità dell’assistenza,
migliorando gli esiti, la sicurezza e la soddisfazione dei pazienti e ottimizzando l’uso
delle risorse. Per raggiungere tale risultato è necessario:
1. dichiarare in modo esplicito gli obiettivi e gli elementi chiave dell’attività
assistenziale, a partire dalle prove di efficacia, dalle migliori pratiche e
dalle aspettative dei pazienti;
23
2. facilitare la comunicazione, il coordinamento dei ruoli e lo svolgimento delle
attività da parte del team assistenziale multidisciplinare dei pazienti e dei
familiari;
3. documentare, monitorare e valutare i risultati assistenziale e loro
dinamicità;
4. identificare le risorse necessarie e compatibili.
12. Integrazione ospedale territorio
La Regione Siciliana ha riorganizzato il sistema sanitario prevedendo nella
specifica legge di riforma n. 5/2009 - Norme per il riordino del Servizio sanitario
regionale - la promozione di azioni per realizzare condizioni di equilibrio tra la
soddisfazione dei bisogni sanitari e socio-sanitari dei cittadini e le relative risorse.
La necessità di razionalizzare e contenere la spesa sanitaria ha imposto negli ultimi
anni un radicale mutamento delle strategie di sanità pubblica con lo sviluppo di
progetti di integrazione ospedale territorio. Ciò significa prevedere un sistema
integrato di accompagnamento dell'assistito nelle diverse fasi in cui è necessario
soddisfare il "bisogno" di salute. Esso può essere soddisfatto sia potenziando i
servizi alternativi al ricovero tradizionale ordinario (D.H. /D.S. e PACS), che
attraverso i servizi socio-sanitari (assistenza ambulatoriale, riabilitativa,
residenziale e domiciliare) che permettono di personalizzare ed umanizzare gli
interventi. Tra i principi alla base di una corretta integrazione ospedale e territorio
l’ASP ritiene necessaria:
funzione prevenzione per contrastare i fattori di rischio delle malattie
cronico degenerative;
buon governo della domanda a livello distrettuale;
funzione degli ospedali efficace ed efficiente nella cura dell’acuzie;
24
sinergia tra professionisti diversi (MMG/PLS e Medici Specialisti
territoriali ed ospedalieri) che si relazionano in modo efficace avendo a
riferimento centrale l’interesse del paziente. Si concretizza sempre più
l'idea di un servizio assistenziale in cui il cittadino si rivolge all'ospedale in
caso di prestazioni di elevata specializzazione. Le strutture presenti sul
territorio assicurano e garantiscono la presa in carico complessiva del
paziente, valutano il suo bisogno ed orientano ed individuano il percorso di
cura più adeguato ed appropriato.
Un nodo cruciale per la realizzazione del percorso ospedale – territorio è la
gestione del paziente in dimissione che deve essere garantito in una appropriata
prosecuzione dell’assistenza nella fase post-acuzie. Particolare attenzione merita la
dimissione protetta che deve essere gestita garantendo il coordinamento tra l’equipe
ospedaliera e quella territoriale, tra le attività sanitarie e le attività socio-
assistenziali. Tutto ciò consente di ridurre gli inappropriati prolungamenti della
degenza ospedaliera ed i ricoveri ripetuti.
La nuova scommessa strategica dell’Azienda è la piena ed efficiente
integrazione tra assistenza ospedaliera e prestazioni erogate sul territorio. In tal
senso appare determinante la riorganizzazione dell’attività territoriale con
l’istituzione dei presidi territoriali di assistenza (PTA) costituenti il punto di accesso
alla rete territoriale, anche attraverso il Centro unico di prenotazione (C.U.P.), per
garantire in modo capillare l’erogazione di prestazioni in materia di cure primarie,
gestione integrata e day service territoriale.
25
13. I rapporti convenzionali
Al fine di garantire risposte assistenziali adeguate alla domanda di
salute dei cittadini l’ASP di Messina offre prestazioni sanitarie erogate
direttamente attraverso le proprie articolazioni strutturali, ovvero,
indirettamente – attraverso la contrattualizzazione di rapporti convenzionali
con vari soggetti pubblici e privati accreditati:
Aziende sanitarie provinciali o Aziende Ospedaliere e Universitarie
IRCCS
Enti pubblici non appartenenti al SSN
Case di Cura private
Strutture residenziali
Specialisti ambulatoriali
Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e Medici di Continuità
Assistenziale
In particolare, in applicazione della legge di riforma della sanità
territoriale, l’Azienda sviluppa al massimo grado le forme di coinvolgimento dei
MMG/PLS e dei Medici di Continuità Assistenziale nelle dinamiche
organizzative del Distretto e del PTA, infatti gli stessi, nel nuovo modello
organizzativo, rivestono un ruolo strategico per favorire il processo di governo
della domanda e la responsabilizzazione degli interlocutori sanitari nella prima
fase di accesso e di orientamento del bisogno espresso dai cittadini-utenti, nel
rispetto dello stato di salute e dell’uso appropriato dei sevizi e dei presidi
farmaceutici.
Il progressivo accentuarsi dei problemi inerenti alla sostenibilità
economica del SSN a fronte di crescenti esigenze di qualificazioni dei servizi
sanitari offerti, richiede la necessità di rispondere in modo adeguato, etico,
deontologico e nuovo alla domanda crescente di salute, che va valutata e
orientata, recuperando i valori e i principi della legge 23 dicembre 1978 n. 833,
26
affermando l’esigenza di efficacia e appropriatezza della risposta sanitaria e
sociale per un pieno utilizzo delle risorse del sistema a tutela di equità,
eguaglianza e compatibilità del sistema socio-sanitario.
Il Piano Sanitario Nazionale riconosce il territorio quale punto di forza
per un’organizzazione sanitaria capace di individuare i bisogni di salute dei
cittadini, di dare le risposte appropriate e di organizzare opportunità di
accesso ai servizi attraverso la costruzione di percorsi assistenziali secondo
modalità che assicurino tempestivamente al cittadino l’accesso informato e la
fruizione appropriata e condivisa dei servizi territoriali, di medicina generale e
specialistica ambulatoriale e ospedalieri.
La realizzazione in ambito distrettuale e territoriale di una rete
integrata di servizi finalizzati all’erogazione delle cure primarie al fine di
garantire la continuità dell’assistenza, la individuazione e la intercettazione
della domanda di salute con la presa in carico dell’utente e il governo dei
percorsi sanitari e sociali, in una rigorosa linea di appropriatezza degli
interventi e di sostenibilità economica consentirà al territorio, di soddisfare,
nella misura massima possibile, la domanda di salute a partire dal primo
intervento perseguendo anche l’obiettivo di ricondurre le liste di attesa entro
tempi accettabili.
A tal fine si conviene sulla necessità di costituzione di una
organizzazione distrettuale e territoriale integrata per l’assistenza primaria
con lo sviluppo della medicina associata d’intesa con le OO.SS., di strutture
operative complesse organizzate dagli stessi professionisti e fondate sul lavoro
di gruppo, con sede unica, composte da medici di medicina generale (assistenza
primaria e medici di continuità assistenziale) e pediatri di libera scelta,
specialisti ambulatoriali interni ed altre professionalità sanitarie specialisti
27
ambulatoriali convenzionati/accreditati esterni, in un quadro di unità
programmatica e gestionale del territorio.
L’organizzazione ha, come suo presupposto, la piena valorizzazione di
tutte le componenti all’interno del sistema: Case di Cura private, Strutture
residenziali, Specialisti Ambulatoriali interni, Specialisti Ambulatoriali esterni,
Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Continuità Assistenziale.
I medici e professionisti sanitari operanti sul territorio nelle cure primarie
avranno, sulla base di quanto definiranno le regioni, un ruolo di partecipazione
diretta nella definizione dei modelli organizzativi, nella individuazione dei
meccanismi di programmazione e controllo e nella definizione degli obiettivi di
budget.
In proposito dovrà essere garantita la presenza delle strutture organizzative
territoriali nell’ambito delle forme partecipative, previste dall’atto aziendale,
al fine di:
assicurare su tutto il territorio i livelli essenziali di assistenza;
realizzare nel territorio la continuità dell’assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni
su 7 nel concetto più ampio della presa in carico dell’utente;
promuovere la salute dell’infanzia e dell’adolescenza con particolare
attenzione agli interventi di prevenzione, educazione e informazione sanitaria;
favorire una integrazione fra politiche sanitarie e politiche sociali a partire
dall’assistenza domiciliare in accordo con i diversi soggetti istituzionali e con i
poli della rete di assistenza;
favorire la presa in carico del sistema di cure primarie degli assistibili, in
particolare se fragili o non autosufficienti, attraverso l’attivazione di regimi
assistenziali sostenibili e di livello appropriato quali quelli della domiciliarità e
residenzialità.
28
Questa riorganizzazione avrà come proprio fondamento
l’informatizzazione del sistema, secondo standard condivisi, definiti a livello
nazionale e regionale, che dovrà coinvolgere tutti i soggetti operanti nel
territorio, per una ottimale interrelazione fra professionisti sanitari, strutture
organizzative territoriali, distretti, ospedali ed altri poli della rete integrata
socio-sanitaria.
Sono previsti anche percorsi formativi comuni tra medici e
professionisti sanitari che operano nel territorio e medici e professionisti
sanitari che operano in ospedale. Tali percorsi dovranno essere mirati
all’acquisizione di strategie comuni finalizzate all’ottimizzazione dei percorsi
diagnostico terapeutici dell’assistito e la loro appropriatezza, anche con il
coinvolgimento delle società scientifiche.
14. Il governo clinico
Il Governo Clinico (Clinical Governance) può essere definito come “il contesto in
cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità
dell’assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che
favorisce l’espressione dell’eccellenza clinica, assistenziale ed organizzativa, nel
limite delle risorse disponibili” (NHS, 1998).
L’attuazione di politiche di governo clinico rappresenta un obiettivo strategico
finalizzato a creare maggiore coerenza e trasparenza, a migliorare la qualità dei
servizi erogati, a garantire alle istituzioni coinvolte un supporto per definire priorità
ed operare scelte di allocazione delle risorse limitate, in modo sistematico,
partecipato e condiviso.
Il governo clinico, come strategia gestionale, intende rendere ogni azione
(clinica, assistenziale, organizzativa, economico-finanziaria, gestionale) coerente e
finalizzata alla qualità dell’assistenza, vuole inoltre mettere in grado l’organizzazione
29
di evolvere, sviluppando meccanismi di feed-back che le permettano di apprendere
continuamente dalle proprie esperienze.
Gli aspetti che caratterizzano il concetto di governo clinico sono:
- la condivisione multidisciplinare, per ottenere i risultati desiderati occorre che le
capacità tecnico-cliniche dei team di lavoro siano supportate da un ambiente
organizzativo e amministrativo funzionale al raggiungimento degli obiettivi prefissati
di sicurezza, efficacia, appropriatezza, efficienza, equità;
- la responsabilizzazione, come impegno del team di sottoporsi a valutazione e
monitoraggio delle proprie prestazioni secondo principi professionalmente condivisi
di etica organizzativa, con comparazione dei dati e delle esperienze (benchmarking);
- la partecipazione attiva dei cittadini, mediante una politica di comunicazione e di
informazione da parte dell’organizzazione, e con comportamenti trasparenti da parte
dei clinici, per favorire la consapevolezza delle opzioni diagnostico-terapeutiche-
assistenziali;
- l’organizzazione dipartimentale, che rappresenta la sede operativa dei percorsi
clinico- assistenziali, favorendo il coordinamento dei comportamenti clinici ed
assistenziali basati sulle prove di efficacia, costituendo l’ambito privilegiato per
assicurare la misurazione e comparazione degli esiti, la gestione del rischio clinico, la
contestualizzazione di linee guida e protocolli diagnostico-terapeutici-assistenziali,
la formazione continua, il coinvolgimento del paziente e l’umanizzazione dei servizi,
la gestione della documentazione sanitaria, l’informazione corretta e trasparente, la
ricerca e sviluppo dell’innovazione tecnica-organizzativa.
Gli obiettivi del governo clinico e quindi della formazione sono indissolubilmente
legati all’organizzazione dei servizi ed alle relazioni interdisciplinari ed
interprofessionali.
L’Azienda adotta i principi e gli strumenti del governo clinico come elementi
30
strategici del proprio modello di funzionamento e ricerca il miglioramento continuo
della qualità delle performance sanitarie e la tutela di elevati standard sanitari,
promuovendo un ambiente in cui possa svilupparsi l’eccellenza. Obiettivo
fondamentale è che ogni paziente riceva, in funzione dei bisogni di cui è portatore, le
risposte clinico-assistenziali in grado di assicurare il miglior esito possibile, in
funzione delle conoscenze e delle risorse disponibili, il minor rischio di danni
conseguenti ai trattamenti e la massima soddisfazione.
L’Azienda attua le politiche del governo clinico con l’integrazione di numerosi
fattori interconnessi e complementari, tra le quali l’apprendimento continuo (la
FORMAZIONE delle comunità professionali), la gestione e la comunicazione del
rischio, l’audit, la medicina basata sulle prove di efficacia, le linee guida cliniche e i
percorsi assistenziali, la gestione dei reclami e dei contenziosi, la comunicazione e la
gestione della documentazione, la ricerca e lo sviluppo, la valutazione degli esiti, la
collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale, il coinvolgimento dei pazienti e
l’informazione corretta e trasparente.
La gestione del rischio
La gestione del rischio, componente essenziale della funzione di governo clinico,
è un processo complesso che l’Azienda vuole rendere sistematico e sistemico.
All’interno di questo modello le differenti competenze, cliniche, tecniche,
medico-legali, legali, amministrative devono declinare le loro professionalità
cercando di perseguire l’obiettivo finale di una efficace safety governance aziendale.
L’organizzazione integrata delle diverse componenti della gestione del rischio viene
definita dal Programma aziendale di gestione del rischio, adottato dal Direttore
Generale su proposta del Collegio di Direzione e diretto dal Direttore Sanitario
Aziendale, avvalendosi dell’U.O. Qualità e Gestione Rischio Clinico che ha, anche, il
compito di supportare la Direzione Sanitaria nella realizzazione delle attività
31
connesse ai progetti di gestione del rischio clinico.
La gestione del rischio si esplica attraverso:
• il monitoraggio e analisi degli eventi avversi;
• la definizione di azioni di miglioramento al fine di ridurre la “rischiosità” del
sistema;
• l’emanazione di raccomandazioni;
• il coordinamento delle strategie di formazione.
15. L’innovazione gestionale e tecnologica
L’Azienda promuove l’innovazione gestionale e tecnologica sulla base di una
continua analisi e valutazione del sistema e dei suoi risultati e l’adattamento delle
soluzioni innovative modulato sulle proprie specificità, attraverso una struttura
dotata di autonomia tecnico – funzionale ed organizzativa con spazi e risorse proprie,
quale articolazione della struttura complessa “coordinamento di staff della Direzione
Generale”. Le innovazioni gestionali permettono di raggiungere obiettivi elevati in
termini di salute, di migliorare la qualità del sistema e di garantirne la sostenibilità
economica.
L’ASP considera l’innovazione come capacità di cogliere i mutamenti del
contesto ed anticiparne le necessità. L’orientamento all’innovazione, che condiziona lo
sviluppo aziendale dal punto di visto tecnologico, strutturale, gestionale ed
organizzativo, costituisce una logica prioritaria per rendere possibile gli input
offerti, selezionare quelli adeguati e creare strumenti efficaci di monitoraggio.
Infatti, la crescita dell’innovazione per essere efficace deve riguardare tutti gli
aspetti del sistema complesso sanità, sia quello professionale che organizzativo e
relazionale, così coinvolgendo tutte le parti interessate al processo assistenziale.
L’azione programmatica è finalizzata al miglioramento del servizio sanitario
offerto nel territorio di competenza di questa Azienda, attraverso l’introduzione e
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gestione delle innovazioni tecnologiche. Le tecnologie sanitarie sono sia quelle
immateriali (come i modelli organizzativi, le procedure ed i percorsi sia clinici che
amministrativi etc..) che materiali (come le strutture edilizie, le attrezzature
tecnologiche, i dispositivi medici, i farmaci etc..).
Le innovazioni devono costituire patrimonio accessibile a tutti gli operatori e
sono funzionali a garantire - ma soprattutto - migliorare la qualità dei servizi resi.
Al fine di supportare la direzione strategica verso il migliore impiego delle
risorse, coerentemente con quanto previsto dal Decreto Assessoriale n. 2456 del 19
dicembre 2013 relativo alle “Linee guida regionali per la diffusione delle metodologie
HTA nei processi decisionali regionali ed aziendali”, sono stati nominati i componenti
del Team multidisciplinare HTA aziendale (Health Technology Assessment), a
supporto del Referente Aziendale HTA, nonché, con delibera 3633/DG del
29/12/2014, un Team Interaziendale HT, con competenze nella Provincia di Messina.
L’HTA è un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle
implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali di una
data tecnologia attraverso la valutazione di più dimensioni quali l’efficacia, la
sicurezza, i costi, l’impatto sociale e organizzativo. E’ importante mettere in risalto
che per "tecnologia" in questo contesto si intendono non solo i dispositivi, le
attrezzature e i presidi, ma anche i farmaci, le procedure mediche e chirurgiche, i
sistemi di supporto ed anche i sistemi organizzativi e di gestione. L’obiettivo è quello
di valutare gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia, sia a priori che durante il
suo intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l’introduzione o l’esclusione di un
intervento ha per il sistema. L’HTA rappresenta un ulteriore miglioramento in
termini di crescita sulla trasparenza, la razionalità, l’accountability, e l’utilizzo delle
evidenze scientifiche nei percorsi decisori.
Sono compiti del Team:
33
o Fornire alla Direzione Strategica rapporti di HTA;
o Collaborare all’attività del gruppo di lavoro aziendale che appronta il
piano investimenti in apparecchiature biomedicali;
o Contribuire alle attività di formazione HTA;
o Partecipare al comitato aziendale per i dispositivi medici;
o Partecipare alle commissioni aziendali per il buon uso del farmaco ed il
buon uso del sangue;
o Partecipare agli organismi ed ai gruppi di lavoro di competenza;
o Collaborare alla definizione dei budget delle strutture aziendali ed al
relativo monitoraggio;
o Collaborare allo sviluppo dei sistemi informativi aziendali;
o Collaborare alla valutazione dell’appropriatezza delle prestazioni
ambulatoriali e di ricovero;
o Collaborare alla stesura delle relazioni sanitarie per i progetti e per gli
interventi di edilizia ospedaliera;
o Contribuire all’aggiornamento dei nomenclatori aziendali.
16. La centralità delle persone che lavorano in Azienda
Le risorse umane rappresentano il “motore” dell'azienda. Il personale - a tutti i
livelli – contribuisce a facilitare i processi organizzativi e a fare in modo che l'ASP
possa adempiere a quello che è il suo obiettivo primario: garantire assistenza e
rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Ne deriva che in tale processo ogni ruolo
diventa importante.
L'azienda riconosce, pertanto, la centralità delle persone che lavorano e punta a
favorire la partecipazione propositiva e decisionale del dipendente negli ambiti di
34
rispettiva competenza, la condivisione e il coinvolgimento nelle responsabilità, la
gratificazione professionale attraverso strategie incentivanti.
Nel programma di valorizzazione delle risorse umane e professionali operanti
in Azienda, l’ASP rispetta le pari opportunità tra uomo e donna investendo sul
reclutamento di professionisti ed operatori fortemente qualificati. Particolare
rilievo assume lo sviluppo formativo e professionale delle proprie risorse umane,
nonché la predisposizione di interventi finalizzati a garantire la massima sicurezza
sui luoghi di lavoro.
L'Azienda al tempo stesso intende favorire l'affermazione di un modello di
management capace di coniugare produttività e benessere organizzativo.
Motivazione, collaborazione, corretta diffusione e circolazione delle
informazioni, flessibilità e fiducia sono gli elementi da considerare per un
miglioramento complessivo che incide sulla qualità di vita di lavoratori e lavoratrici e
che al tempo stesso riduce i costi derivanti dall'assenteismo e dal turn over.
La prevenzione dello stress da lavoro correlato – attuabile attraverso attività
specifiche rivolte ai dipendenti – consente di rafforzare empowerment e proattività.
A una valutazione della performance aziendale, incentrata sugli aspetti economici, si
affianca, dunque, anche l'esaltazione del valore umano inteso nel senso più profondo
del termine.
17. Le relazioni sindacali
Così come ribadito nel paragrafo relativo alla centralità della persona, le
risorse umane rappresentano lo strumento più prezioso per il buon funzionamento
dell'azienda. Tra gli interlocutori principali con cui l'Asp si confronta per
attenzionare i diritti dei lavoratori vi sono di certo i sindacati.
Le relazioni con il Sindacato confederale, di categoria e con le
Rappresentanze sindacali unitarie, rappresentano una risorsa strategica per
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promuovere lo sviluppo di efficaci modalità di gestione e di qualificazione delle
risorse umane.
Con l'affermarsi nel processo di aziendalizzazione della sanità le relazioni
sindacali devono essere improntate a una definizione chiara dei ruoli espressi dagli
attori coinvolti nella definizione delle politiche del personale e nella responsabilità di
gestione che rimane comunque di competenza dell'azienda.
Tutto ciò trova forza e si alimenta dal confronto continuo con le
organizzazioni sindacali attraverso gli strumenti della concertazione, consultazione e
informazione.
Le scelte strategiche dell’Azienda nascono dal dialogo costruttivo con le
Organizzazioni sindacali secondo le prassi e le modalità riconosciute dalla
contrattazione collettiva nazionale e dalle linee generali di indirizzo regionale
sulla contrattazione.
L’Azienda adotta una politica relazionale improntata alla chiarezza e alla
trasparenza delle scelte e dei comportamenti attraverso il coinvolgimento
diretto delle OO.SS. con particolare riguardo alle tematiche dell’organizzazione
e della sicurezza del lavoro.
18. La responsabilizzazione gestionale
Alle articolazioni organizzative di cui al presente Atto Aziendale, oltre che a
quelle individuate negli atti organizzativi dell’Azienda, sono preposti dirigenti ai quali
sono assegnate le relative funzioni e responsabilità dirigenziali.
Nell’intento di realizzare un chiaro ed esplicito sistema delle autonomie e delle
responsabilità che faciliti l’efficienza e la tempestività dell’azione e promuova la
diffusione di una cultura partecipativa, con apposito atto, sono individuate le
specifiche aree di responsabilità, nonché le eventuali attribuzioni di competenze.
36
Nella definizione delle competenze l’Azienda ispira le proprie scelte al
superamento di una impostazione burocratica ed alla affermazione di un effettivo
coinvolgimento, della valorizzazione e della responsabilizzazione della Dirigenza
attraverso l’identificazione comune dei valori di riferimento, la realizzazione di una
autonomia di gestione per l’attuazione della mission aziendale.
L’ASP sviluppa una politica di decentramento e di partecipazione alla gestione
del sistema azienda quale condizione per affidare alle specifiche ed elevate
competenze professionali e tecnico-specialistiche incarichi di responsabilità di
gestione condivisi e collegati agli obiettivi aziendali dalla necessità di perseguire il
raggiungimento del risultato prefissato.
L’assegnazione degli obiettivi, dei compiti, delle responsabilità e dei poteri
decisionali permette un riconoscimento della responsabilità ed una gestione
meritocratica del personale dirigenziale e, per l’area del comparto, dei titolari di
posizione organizzativa o di coordinamento. Tale sistema è espresso nell’evoluzione
normativa che caratterizza la Pubblica Amministrazione (D. Lgs. n. 150 c.d. Decreto
Brunetta) e nelle disposizioni del contratto individuale di lavoro, che lega tutti i
Dirigenti alla strategia ed agli obiettivi aziendali mediante un’obbligazione di
risultato.
19. Le deleghe e i poteri
Il principio della distinzione tra le funzioni di governo (programmazione,
indirizzo e controllo) da un lato, e quelle di attuazione e gestione, dall’altro, si attua
con un sistema di deleghe che vede, di norma, permanere in capo alla competenza del
Direttore Generale l’adozione tutti gli atti di programmazione aziendale e di alta
amministrazione, mentre l’esercizio del potere per la realizzazione degli obiettivi
aziendali programmati viene delegato ai Dirigenti Responsabili di Struttura.
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L’Azienda assume il decentramento dei poteri decisionali e delle responsabilità
come principio caratterizzante per la definizione e lo sviluppo della propria
organizzazione e dei meccanismi gestionali e nel rispetto dei principi di buon
andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa.
Le funzioni di governo sono di competenza esclusiva del Direttore Generale
che può delegarle, in caso di assenza o impedimento, al Direttore Amministrativo o al
Direttore Sanitario con apposito provvedimento. Le suddette funzioni, in caso di
assenza di delega da parte del Direttore Generale, sono svolte dal più anziano per
età tra il direttore sanitario e il direttore amministrativo, in conformità all’art.3,
comma 6 D.lgs. 502/1992 e s.m.i.
La delega nell’ambito della natura privatistica dell’atto aziendale e dei valori
della collaborazione costituisce il presupposto per una migliore e negoziata
definizione delle funzioni della dirigenza dell’area clinico-assistenziale ed economico-
finanziaria, rappresenta lo strumento per l’affermazione della collaborazione
effettiva della dirigenza con la direzione aziendale, contribuisce al processo di
valorizzazione e di responsabilizzazione della dirigenza stessa verso obiettivi
predeterminati e condivisi, tende a realizzare modalità di governo e di gestione più
articolate e flessibili, ispirate ad una
visione sistemica del governo aziendale.
Adottando il decentramento gestionale l’ASP intende sviluppare un sistema
organizzativo caratterizzato da: propositività, decisionalità e responsabilizzazione
attraverso la verifica sistematica dei risultati conseguiti e dei processi adottati.
L’obiettivo è rendere efficaci per competenza e tempestive per vicinanza, le scelte
delle singole strutture operative riguardo le problematiche da trattare.
Nel rispetto delle previsioni di cui al presente atto aziendale e della normativa
specifica di settore il Direttore Generale, pertanto, con riferimento ad ambiti
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settoriali di attività ovvero all’adozione di singoli atti può delegare funzioni
gestionali di sua competenza ai Dirigenti delle strutture organizzative dell’ASP, sia
per atti a valenza interna sia per atti che impegnano l’Azienda verso terzi esterni
all’ente.
Il Direttore Generale, per le finalità sopra descritte ed ove lo ritenga
opportuno, può delegare, con riferimento ad ambiti settoriali di attività o
all’adozione di singoli atti di diritto privato o pubblico, le proprie funzioni, sia per
atti a valenza interna che esterna, al Direttore Amministrativo, al Direttore
Sanitario, ai Direttori di Dipartimento, ai Direttori di Distretto, ai Direttori dei
Presidi Ospedalieri e degli Ospedali Riuniti nonché agli altri Dirigenti di struttura
complessa.
La delega relativa ad attività di diritto pubblico è disposta dal Direttore
generale con apposito provvedimento motivato e pubblicato nell'Albo dell'Azienda.
La delega relativa all’attività gestionale è conferita per iscritto attraverso
l’adozione di apposito atto deliberativo ovvero ordine di servizio e di essa dovrà
darsi idonea pubblicità. L'originale dell'atto di delega è conservato in apposito
registro presso la segreteria della Direzione Aziendale.
La revoca delle deleghe assegnate deve aver luogo nelle stesse forme seguite
per il loro conferimento, dovendosi quindi osservare anche le identiche modalità di
pubblicazione e conservazione degli atti.
Gli atti posti in essere dai dirigenti per lo svolgimento delle attività di diritto
pubblico assumono la forma di “determine dirigenziali”
Le funzioni delegate si esercitano:
In osservanza della disciplina civilistica del mandato e della rappresentanza;
Nel rispetto della normativa sulla trasparenza dell’azione amministrativa;
39
Nel rispetto della chiarezza espositiva della motivazione e della decisione
degli atti adottati;
Nel rispetto della compatibilità finanziaria;
Nel rispetto degli interessi pubblici perseguiti dall’Azienda;
Nel rispetto degli obiettivi generali dell’Azienda;
Il soggetto delegato ha la piena responsabilità, sia interna che esterna, ad ogni
effetto di legge degli atti compiuti, non essendo previste forme di controllo
preventivo sugli atti medesimi né di controllo successivo, salva la possibilità per la
Direzione Strategica di effettuare controlli a campione in modo non formalizzato e
di annullare d’ufficio o revocare, con adeguata motivazione, gli eventuali
provvedimenti illegittimi o inopportuni.
Non è in alcun modo ammessa la sub-delega, fatta eccezione in materia di
sicurezza sul lavoro.
Con apposito regolamento del Direttore Generale saranno individuati i soggetti
delegati e le relative competenze nonché le tipologie di atti ed i relativi importi,
rispetto ai quali saranno esercitate le deleghe conferite.
Trattandosi di deleghe aventi natura fiduciaria, le stesse sono revocabili dal
Direttore Generale in qualsiasi momento e senza alcun obbligo di motivazione.
In caso di assenza o inerzia del soggetto delegato il Direttore Generale può
avocare a sé l’atto ovvero delegarne ulteriormente l’adozione ad un altro incaricato,
previa comunicazione al delegato rimasto assente o inerte.
Il Direttore Generale mantiene, solo in caso di giustificato motivo, il potere di
porre in essere direttamente ciascuno degli atti delegati senza che ciò comporti la
revoca tacita dell’atto di delega.
40
L’ASSETTO ISTITUZIONALE
20. Il Direttore Generale Dr. GAETANO SIRNA
L'Azienda opera, in aderenza alle indicazioni del D.L.vo 229/99 e s.m.i. e delle
direttive della Regione Sicilia nell'ambito del processo di riforma sanitaria, quale
soggetto dotato di autonomia imprenditoriale con poteri organizzatori in relazione al
contesto sociale in cui è collocata ed alla tipologia dei servizi erogati.
Sono organi dell'Azienda:
Il Direttore Generale
Il Collegio Sindacale
Il Collegio di Direzione
Il Direttore Generale, nominato dalla Regione, ha la rappresentanza legale
dell’Azienda ai sensi dell’art. 3, comma 6 del D. L.vo n. 502/1992 e s.m.i.
Ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 05/09 il Direttore Generale è nominato per un
periodo di tre anni, rinnovabile nella stessa Azienda una sola volta e per la stessa
durata.
Il Direttore Generale ha la responsabilità della gestione complessiva dell’azienda
ed è coadiuvato dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e si avvale
della collaborazione del collegio di direzione.
Rientrano nelle attribuzioni del Direttore Generale ai sensi dell’art.3, comma 1-
quater, del d.lgs 502/92 e s.m.i.e delle leggi regionali nn.30/1993 e 05/09:
la nomina del direttore sanitario e del direttore amministrativo;
la nomina dei membri componenti il Collegio Sindacale, su designazioni delle
Amministrazioni competenti secondo la normativa vigente e la prima
convocazione del Collegio, nei termini di legge;
la costituzione del Collegio di Direzione e del Consiglio dei Sanitari;
41
la nomina dei componenti dell’Organismo Indipendente di Valutazione della
performance ex art. 14 D. L.vo n. 150/09;
la nomina dei componenti dei Collegi Tecnici di Area omogenea;
la nomina del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la
valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, ex art.
57 D. L.vo n. 165/01 e s.m.i. e di qualunque altro organismo previsto dalle
normative vigenti e dall’Atto Aziendale;
l’adozione dell’atto aziendale e le sue modificazioni ed integrazioni;
l’adozione della dotazione organica aziendale;
l’adozione di regolamenti e di ogni altro atto inerente l’organizzazione, la
gestione complessiva ed il funzionamento dell’azienda;
l'assunzione di atti a valenza strategica e programmatoria, di indirizzo e
controllo;
l’adozione di tutti gli atti relativi alla programmazione economico-finanziaria e
di bilancio, compresi quelli relativi alla gestione attraverso la metodologia
della negoziazione di budget;
la nomina e la revoca dei responsabili delle strutture operative dell’Azienda,
nonché dei responsabili delle unità operative complesse e semplici ed il
conferimento degli incarichi professionali;
l’adozione dei provvedimenti conseguenti alla valutazione dei dirigenti e del
personale del comparto su proposta dell’Organismo Indipendente di
Valutazione;
l’adozione del documento per la valutazione dei rischi e la nomina del
responsabile del servizio di prevenzione e protezione (SPP);
42
l’adozione dei regolamenti interni aziendali ivi compresi quelli per il
funzionamento degli organismi collegiali individuati dal presente atto aziendale
(Collegio di Direzione, Consiglio dei Sanitari e Comitato di Dipartimento);
la nomina dei legali in rappresentanza dell’Amministrazione, la costituzione in
giudizio ed il potere di conciliare e transigere;
l’adozione di atti inerenti la gestione del patrimonio ed in particolare
l’accettazione di eredità, lasciti, donazioni, alienazione di beni mobili ed
immobili, la stipula di contratti di locazione, su beni di proprietà dell’azienda;
l’adozione del programma delle attività territoriali;
l’adozione di ogni altro provvedimento di competenza e non attribuito o
delegato ai dirigenti.
In relazione alle funzioni di cui sopra, al fine di mantenere distinte quelle rientranti
negli atti di alta amministrazione da quelli di carattere gestionale, le funzioni
attribuite al Direttore Generale sono distinte in:
- funzioni ad esso esclusivamente riservate;
- funzioni delegabili, in tutto o in parte, ai direttori sanitario e amministrativo
ed agli altri dirigenti dell’Azienda.
Il Direttore Generale esercita le predette funzioni con atti di diritto privato o,
nei casi stabiliti dalla legge, attraverso l’adozione di provvedimenti amministrativi. Tali
atti, che assumono la denominazione di deliberazioni, sono motivati ed emanati
nell’osservanza della Legge n. 241/90 e s.m.i., nonché dei principi generali dell’azione
amministrativa. Gli atti di diritto privato, pur essendo ispirati alla libertà di forma nei
limiti previsti dal codice civile ed assunti in forma scritta svincolata da schemi
prefissati devono essere datati e numerati progressivamente e riportati quanto ad
estremi ed oggetto, in un apposito registro o protocollo e sono immediatamente
esecutivi.
43
Tutti gli atti, contestualmente alla pubblicazione all’albo, sono inviati al
Collegio Sindacale.
Vengono inviati all’Assessorato Regionale della Salute, perché ne eserciti il
controllo, i seguenti atti:
a. atto aziendale e sue modifiche
b. bilancio di esercizio
c. dotazioni organiche complessive
d. piani attuativi aziendali di cui all’art. 5 comma 1 lett. a) L.R. n.05/09
e. atti di programmazione locale definiti a livello di bacino di cui all’art.5
commi 8 e 9 L.R. n. 05/09.
Il Direttore Generale, sulla base di opportune intese con la Conferenza dei
Sindaci, assicura i rapporti tra questa e l’Azienda, assumendo le misure organizzative
e gli atti necessari affinché la Conferenza possa svolgere la sua funzione di
organismo di controllo e di indirizzo.
Il Direttore Generale, ai sensi dell’articolo 15 bis comma 1 del D.Lgs. n.
502/1992 e s.m.i., attribuisce al Direttore Amministrativo, al Direttore Sanitario
nonché al Direttore di Presidio Ospedaliero o degli Ospedali Riuniti, di Distretto, di
Dipartimento ed ai Dirigenti responsabili di struttura complessa le funzioni loro
spettanti.
Si precisa che le funzioni gestionali, esercitate dai dirigenti, possono essere:
- funzioni delegate dal Direttore Generale con tutti i limiti, le implicazioni e le
conseguenze derivanti dall’istituto della delega;
- funzioni proprie, agli stessi attribuite nel momento della sottoscrizione del
contratto di lavoro o con specifico atto del Direttore Generale.
Il Direttore Generale si avvale per l’espletamento dei compiti attribuiti di un
Ufficio di Staff posto alle sue dirette dipendenze.
44
In caso di vacanza dell’ufficio del Direttore Generale, le funzioni proprie sono
svolte dal Direttore Amministrativo o dal Direttore Sanitario su delega del
Direttore Generale o, in mancanza di delega, dal Direttore più anziano per età, ex
art.3 - comma 6 - D.L.vo 501/1992.
In caso di temporanea assenza o temporaneo impedimento del Direttore
Generale, di vacanza dell’ufficio per morte o dimissioni o decadenza dello stesso, si
applicano i commi 2 e 3 dell’art. 20 della L.R. 14 aprile 2009 n. 05.
L’operato del Direttore Generale è oggetto di monitoraggio e di valutazione
durante l’espletamento del mandato ed a conclusione dello stesso nei termini di cui al
comma 3 dell’art. 19 della L.R. n. 05/09.
21. Il Collegio Sindacale
Ai sensi del comma 574 di cui all’articolo 1 della Legge 23 dicembre 2014 n.
190, il Collegio Sindacale dura in carica tre anni ed è composto da tre membri, di cui
uno designato dal Presidente della Giunta Regionale, uno dal Ministro dell’Economia e
delle Finanze ed uno dal Ministro della Salute.
Detto organo:
a) verifica l’amministrazione dell’azienda sotto il profilo economico;
b) vigila sull’osservanza della legge;
c) accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle
risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua periodicamente verifiche
di cassa;
d) i componenti del Collegio sindacale possono procedere ad atti di ispezione e
controllo anche individualmente;
45
d) riferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest’ultima,
sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è un
fondato sospetto di gravi irregolarità;
e) trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una
propria relazione sull’andamento dell’attività della ASP di Messina al Presidente della
Conferenza dei Sindaci.
22. Il Direttore Sanitario DR. DOMENICO SINDONI
Il Direttore Sanitario è nominato con provvedimento motivato dal Direttore
Generale tra coloro che sono inclusi nell’apposito elenco regionale.
Il Direttore Sanitario contribuisce alla direzione strategica dell'Azienda
coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee strategiche e delle
politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di salute nonché delle
priorità della pianificazione strategica al fine di realizzare la migliore composizione
tra le caratteristiche di efficacia, efficienza e qualità dei servizi sanitari
dell'Azienda.
Il Direttore Sanitario concorre alla formazione delle decisioni della Direzione
Generale, con la formulazione di proposte e pareri e partecipando al processo di
pianificazione strategica e di pianificazione annuale dell’Azienda.
Il Direttore Sanitario Aziendale assicura la definizione e la direzione del
sistema di governo clinico avvalendosi a tal fine, per le parti di rispettiva
competenza, dei direttori dei Presidi ospedalieri o Ospedali Riuniti, dei Dipartimenti
Sanitari e di Distretto.
Il Direttore Sanitario presiede il Consiglio dei Sanitari e coordina i programmi
di
46
promozione e educazione alla salute, di integrazione socio-sanitaria, secondo gli
obiettivi del PSN e del PSR.
Inoltre, il Direttore Sanitario:
promuove, presiede e/o coordina i comitati, le commissioni, i gruppi di lavoro
previsti dalle normative vigenti o istituiti in azienda come momento di
diffusione della conoscenza in medicina e nell’assistenza, come strumento di
sviluppo del miglioramento della qualità e del governo clinico;
promuove percorsi clinico-assistenziali per interventi mirati a singole patologie
e/o a specifici gruppi di popolazione;
esercita le funzioni delegate dal Direttore Generale per le materie di sua
competenza;
è componente del Collegio di Direzione;
ha la responsabilità delle unità operative di staff della direzione sanitaria.
La Direzione Sanitaria Aziendale, inoltre, garantisce le funzioni di
coordinamento, monitoraggio e presidio delle attività afferenti a:
liste di attesa (eventi ed azioni che facilitano l’accesso ai servizi e
garantiscono la possibilità di scelta da parte dei cittadini);
anagrafe delle prestazioni;
coordinamento delle Unità Operative delle Professioni sanitarie;
Ufficio territoriale stranieri, al fine di assicurare un accesso uniforme alla
rete dei servizi sanitari rivolti alla popolazione straniera;
screening oncologici;
educazione alla salute.
47
23. Il Direttore Amministrativo Dott.ssa DANIELA COSTANTINO
Il Direttore Amministrativo è nominato con provvedimento motivato dal
Direttore Generale tra coloro che sono inclusi nell’apposito elenco regionale.
Il Direttore Amministrativo contribuisce alla direzione strategica
dell'Azienda coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee
strategiche e delle politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di
salute.
Il Direttore Amministrativo concorre alla formazione delle decisioni della
Direzione Generale, con la formulazione di proposte e pareri e partecipando al
processo di pianificazione strategica e di pianificazione annuale dell’Azienda.
In relazione a tale caratterizzazione del ruolo che ne comporta il pieno
coinvolgimento nell’attività della direzione generale, le funzioni ad esso riconosciute
sono riconducibili in generale a quelle di indirizzo/controllo anche per quanto
concerne il rapporto con la dirigenza amministrativa dell’azienda.
In particolare, il Direttore Amministrativo:
coordina l’attività delle strutture organizzative professionali rientranti nelle aree
funzionali amministrativa, tecnica e professionale dell’Azienda, secondo le
modalità proprie dell’indirizzo - controllo, con particolare riferimento agli aspetti
giuridico - amministrativi ed economico-finanziari, al buon andamento e alla
imparzialità dell’azione amministrativa, al sistema delle garanzie dell’utenza, alle
tecniche di marketing, di informazione e comunicazione interna-esterna, alle
strategie di gestione del patrimonio, all’integrazione organizzativa, avendo cura di
sviluppare l’attività con la ricerca costante della qualità dei processi e
dell’innovazione dei sistemi di gestione.
48
assicura l’efficienza e lo sviluppo dei servizi informativi e la rappresentazione
economica e finanziaria dell’attività aziendale;
garantisce la legittimità dell’attività e degli atti di natura amministrativa,
assicurandone la regolarità formale, e verifica l’attribuzione, da parte del
dirigente preposto, della responsabilità del procedimento amministrativo;
esercita le funzioni delegate dal Direttore Generale per le materie di sua
competenza;
è componente del Collegio di Direzione;
emana le opportune direttive per la corretta applicazione delle disposizioni
normative in materia di pubblica amministrazione.
24. La Conferenza dei Sindaci
La Conferenza dei Sindaci, prevista dall'art. 3, comma 14 D.Lgs. 502/92 s.m.i., è
costituita dai Sindaci (o loro delegati) dei Comuni facenti parte del territorio
dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina.
In generale la Conferenza dei Sindaci concorre alla definizione degli indirizzi
generali di programmazione socio-sanitaria nelle forme e nei termini previsti
dall'articolo 3, comma 14, del d. lgs. 502/1992.
Il sistema organizzativo delle Aziende Sanitarie Provinciali prevede quale
organismo propositivo e consultivo, rappresentativo di tutte le Amministrazioni
Comunali presenti nell’ambito territoriale dell’ASP, la Conferenza dei Sindaci che
svolge, in autonomia e con i poteri che gli derivano dalla legge e dai regolamenti
regionali, compiti di indirizzo, di proposta, di vigilanza e di amministrazione attiva
attraverso la partecipazione a processi decisionali inerenti alla programmazione ed
alla valutazione dei risultati delle attività aziendali.
In particolare, la Conferenza dei Sindaci provvede:
49
a. alla definizione delle linee di indirizzo per la programmazione aziendale;
b. all’esame del bilancio pluriennale di previsione e del bilancio di esercizio,
trasmettendo alla Regione le relative osservazioni;
c. verifica l’andamento generale dell’attività del’Azienda e trasmette le proprie
valutazioni e proposte alla regione ed all’Azienda medesima;
d. contribuisce alla definizione dei piani programmatici, trasmettendo le proprie
valutazioni e proposte al Direttore Generale ed alla Regione;
e. esercita ogni altra competenza ad essa riservata dalle norme nazionali e
regionali
Le attività poste in essere dalla Conferenza dei Sindaci dovranno tendere, oltre
che al miglioramento ed al potenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali, anche
ad assicurare la massima integrazione tra le attività ed i servizi sanitari, quelli socio
assistenziali e gli altri servizi sociali.
Per specifici aspetti che interessano porzioni del territorio provinciale, possono
essere istituite e convocate Conferenze dei Sindaci di Distretto, anche su richiesta
degli stessi, in particolare per esprimere parere sul programma delle attività
sanitarie territoriali e ospedaliere, ed elaborare il Piano di zona dei servizi alla
persona articolato per Distretto.
25. Il Collegio di Direzione
Il Direttore Generale si avvale del Collegio di Direzione quale Organo
dell’Azienda che concorre al governo delle attività cliniche e partecipa alla
pianificazione dell’attività, inclusi i programmi di formazione e le soluzioni
organizzative per l’attuazione dell’attività libero professionale intramuraria.
50
Partecipa, altresì, alla valutazione interna dei risultati conseguiti in relazione
agli obiettivi prefissati ed è consultato obbligatoriamente dal Direttore Generale su
tutte le questioni attinenti al governo delle attività cliniche.
Il Collegio di Direzione è un organo consultivo che si esprime attraverso la
formulazione di pareri non vincolanti per il Direttore Generale
Il Collegio di Direzione è presieduto dal Direttore Generale ed è composto
provvisoriamente, nelle more che la Regione ne disciplini la materia ai sensi della
sopravvenuta disposizione di cui alla lettera f) del comma 1 dell’art. 4 del D.L. n.
158/12 convertito con modificazioni dalla L. n. 189/12, da:
a) il Direttore Sanitario;
b) il Direttore Amministrativo;
c) i Direttori di Dipartimento, inclusi quelli interaziendali (ove presenti);
d) i Direttori dei Distretti;
e) i Direttori Sanitari di Presidio Ospedaliero;
f) il Dirigente del servizio dell’assistenza infermieristica, ostetrica e delle
professioni sanitarie, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (o figura
professionale equivalente);
In rapporto ai singoli argomenti trattati, è prevista la partecipazione al
Collegio stesso di dirigenti o professionisti cui è affidata la responsabilità di
strutture o incarichi di particolare rilevanza strategica o professionisti
convenzionati come ad esempio MMG/PLS.
In ordine alle materie di competenza del Comitato Consultivo Aziendale, per
come definite dall’art. 9, comma 8, della L.R. n. 05/09, giusto D.A. n. 1874 del
21.09.2012, è prevista la partecipazione del Presidente del Comitato Consultivo.
51
E' convocato dal Direttore Generale con frequenza e modalità necessarie
all'espletamento delle funzioni attribuite e le sedute sono valide solo con la
partecipazione di almeno la metà dei componenti. La partecipazione al Collegio non è
delegabile.
Il Direttore Generale adotta un regolamento per disciplinare la composizione
ed il funzionamento del Collegio.
Le disposizioni di cui al presente articolo e il regolamento di funzionamento
del Collegio saranno comunque adeguati allo specifico ordinamento che la Regione
Sicilia adotterà in merito alla istituzione del Collegio di Direzione quale organo
dell'Azienda, alla relativa composizione, alle competenze, ai criteri di funzionamento,
nonché alle relazioni con gli altri organi.
26. Il Consiglio dei Sanitari
E' un organismo, composto su base elettiva, che svolge una serie di importanti
funzioni consultive in materia sanitaria e tecnico-sanitaria.
E' l'organismo di rappresentanza elettiva dell'Azienda regolamentato secondo
le disposizioni di cui al comma 12 dell'art. 3 del D.Lgs. n.502 del 1992 e successive
modificazioni ed integrazioni e dell’art. 9 della L.R. n. 30/1993, è convocato e
presieduto dal Direttore Sanitario aziendale.
Il Consiglio dei Sanitari dà parere obbligatorio non vincolante al Direttore
Generale per le attività tecnico sanitarie anche sotto il profilo organizzativo, e per
gli investimenti ad esse attinenti, esprimendosi altresì sulle attività di assistenza
sanitaria.
52
27. L’Organismo Indipendente di Valutazione della Performance
In conformità a quanto disposto dal D.Lgs. del 27/10/2009, n.150,
concernente “Attuazione della legge del 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza
delle pubbliche amministrazioni” l’Azienda prevede apposita disciplina per normare il
sistema di misurazione e valutazione della prestazione.
L’OIV valuta annualmente in seconda istanza i risultati di gestione, anche ai fini
dell’attribuzione della retribuzione di risultato, del dirigente di struttura complessa
ed anche di struttura semplice ove sia affidata la gestione di risorse, nonché il
personale del comparto titolare di posizione organizzativa e di coordinamento.
La valutazione in termini di capacità gestionale e manageriale è riferita alla
gestione del budget formalmente affidato e delle risorse umane e strumentali
assegnate in relazione agli obiettivi concordati e ai risultati conseguiti.
In particolare, la funzione di misurazione e valutazione è svolta dall’organismo
indipendente di valutazione, che sostituisce i servizi di controllo interno effettuati
dal nucleo di valutazione e che esercita, altresì, l’attività di controllo strategico.
L’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.), compila una graduatoria
delle valutazioni individuali del personale dirigente e del personale non dirigente.
Il personale è distribuito in diverse fasce di prestazione e di risultato, in
modo che una quota prevalente delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla prestazione e ai risultati individuali venga attribuito a
coloro che si collocano nelle fasce di merito alte, nel rispetto dei principi di
selettività. Le risorse destinate al trattamento accessorio sono ripartite tra i livelli
di prestazione e di risultato in base alle risultanze della contrattazione collettiva
integrativa.
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Gli strumenti per premiare il merito e le professionalità sono disciplinate, nel
rispetto degli ambiti riservati alla contrattazione collettiva, dai principi contenuti
negli articoli 23, commi 1 e 2; 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27 del D.Lgs. n. 150/2009.
L’ASP applica le disposizioni di legge per il controllo del sistema.
Il ciclo di gestione della prestazione e dei risultati si articola nelle seguenti
fasi:
a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori
attesi di risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili;
b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse;
c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi e
migliorativi;
d) misurazione e valutazione della prestazione e dei risultati organizzativi e
individuali;
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
f) rendicontazione dei risultati ai dirigenti apicali nonché ai competenti organi
esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari di servizi;
g) l’orizzonte temporale di riferimento è di norma annuale.
L’O.I.V. è costituito da tre componenti, di cui uno con funzioni di presidente, in
carica per tre anni e rieleggibili una sola volta, dotati di elevata professionalità ed
esperienza, maturata nel campo del management, della pianificazione e valutazione
della prestazione e dei risultati.
L’O.I.V. sovrintende al funzionamento complessivo del sistema di valutazione,
dei controlli interni, della trasparenza e dell’integrità, proponendo la valutazione dei
dirigenti apicali e l’attribuzione dei premi. Comunica, inoltre, le criticità riscontrate
nello svolgimento della propria attività agli organi competenti.
54
Inoltre presso l’Azienda è costituita, senza nuovi e maggiori oneri, una
struttura tecnica permanente che supporta l’O.I.V. nella gestione del ciclo delle
prestazioni e dei risultati.
28. I Collegi Tecnici
La verifica dei risultati, ex art. 15 commi 5 e 6 del D.L.vo 502/92 e ss.mm.ii, è
effettuata dagli organismi previsti nei vigenti contratti collettivi di lavoro per la
valutazione dei dirigenti del ruolo medico, veterinario e sanitario ed applicabili anche
per la dirigenza del ruolo professionale, tecnico ed amministrativo, secondo
procedure improntate al rispetto dei principi ivi indicati.
I processi di verifica del rendimento del personale sono di due tipi:
1. valutazione annuale dei risultati.
2. valutazione periodica dei dirigenti.
La valutazione annuale dei risultati concerne tutti i dipendenti ed è effettuata
dall’OIV - Organismo Indipendente di Valutazione – composto da esperti
esterni/interni nominati dal Direttore Generale ed eventualmente integrati da
Dirigenti dell’Azienda.
La valutazione periodica riguarda la sola dirigenza e si compie attraverso le
verifiche cicliche e di fine incarico previste dalla vigente normativa.
Le verifiche vengono effettuate dal Collegio Tecnico, organismo collegiale
costituito per area e per disciplina, composto da tre membri nominato dal Direttore
Generale dell’Azienda.
Il Collegio Tecnico procede alla verifica e valutazione di II istanza:
- di tutti i dirigenti alla scadenza dell’incarico a loro conferito in relazione alle
attività professionali svolte e i risultati raggiunti o, su richiesta del Direttore
Generale, in caso di revoca anticipata;
55
- dei dirigenti di nuova assunzione al termine del primo quinquennio di servizio;
- dei dirigenti che raggiungono l’esperienza professionale ultraquinquennale, in
relazione dell’indennità di esclusività di rapporto.
Il Collegio Tecnico utilizza i meccanismi e gli strumenti forniti
dall’Amministrazione, compresi gli esiti delle valutazioni annuali dell’OIV.
Esprime un giudizio di verifica per tutti i dirigenti che, oltre a tenere conto
della valutazione annuale di prima istanza effettuata dal soggetto che ha la diretta
responsabilità del valutato, considera anche ulteriori elementi integrativi ai fini del
giudizio finale, relativi ai risultati organizzativi della struttura eventualmente
affidata o di cui il valutato fa parte, nonché di tutta la documentazione ritenuta
necessaria, fornita dall’U.O. Programmazione e Controllo di Gestione e dall’U.O.
Gestione Risorse Umane personale dipendente.
Le verifiche dei dirigenti si svolgono secondo modalità procedurali previste dal
Regolamento Aziendale per la misurazione e la Valutazione della Performance,
adottato con deliberazione n. 3613/DG del 22/12/2014.
29. Il Comitato Etico
Il Comitato Etico è un organismo indipendente composto secondo criteri di
multidisciplinarietà. Dal 2013 il comitato etico è interaziendale e comprende al suo
interno componenti di tutte le aziende sanitarie della provincia di Messina: Azienda
Sanitaria Provinciale, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino” e
l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte. Il “Comitato Etico
Messina” è allocato presso l'AOU “G. Martino” – così come disposto dal Decreto
Ministeriale dell'08/02/2013 e attuato dal Decreto 16 luglio 2013, Assessorato
della Salute, Regione Siciliana, pubblicato sulla GURS n. 37 del 09/08/2013.
56
Il compito principale è quello di valutare la pertinenza, la rilevanza, la
scientificità e la fattibilità delle proposte di sperimentazione clinica di nuovi
farmaci, di combinazioni o indicazioni innovative di farmaci già noti, di opzioni
diagnostiche terapeutiche a carattere innovativo, di dispositivi medici e di prodotti
biosanitari. Ambito di competenza è la ricerca biomedica, intesa come l'insieme delle
attività volte a contribuire alle conoscenze utili per la tutela e la promozione della
salute, nonché per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie. Ove non già
attribuito a specifici organismi, il Comitato può anche svolgere una funzione
consultiva in relazione a questioni etiche connesse con le attività scientifiche ed
assistenziali, allo scopo di proteggere e promuovere i valori della persona umana.
Nell'ambito delle iniziative portate avanti possono essere proposte anche iniziative
di formazione rivolte agli operatori sanitari relativamente a temi di bioetica e di
sperimentazione.
Il comitato etico – che resta in carica tre anni - elegge al proprio interno, con
voto palese, il Presidente ed il Vice-Presidente. Tra i principi ispiratori vi è il
rispetto della vita umana così come indicato nelle Carte dei Diritti dell'Uomo, nelle
Raccomandazioni degli Organismi Internazionali, nella deontologia medica nazionale e
internazionale e in particolare nella revisione corrente della Dichiarazione di
Helsinki. Il Comitato fa inoltre riferimento alla normativa vigente in materia
sanitaria e, ove applicabili, alle raccomandazioni del Comitato Nazionale per la
Bioetica. I componenti sono individuati dalle rispettive Aziende Sanitarie, per
garantire le qualifiche e le esperienze necessarie a valutare gli aspetti etici e
scientifico/metodologici degli studi preposti, la tutela dei diritti, della sicurezza e
del benessere delle persone in sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di tale
tutela.
57
30. Comitato Consultivo Aziendale
Il comitato consultivo è un organismo aziendale previsto dall’art. 9 della legge
regionale 14 aprile 2009 n. 5. In particolare al comma 8 viene specificato che in ogni
azienda del servizio sanitario regionale è istituito – senza alcun onere economico
aggiuntivo – un comitato consultivo composto da utenti e operatori dei servizi
sanitari e socio sanitari nell’ambito territoriale di riferimento.
Il comitato consultivo esprime pareri non vincolanti e formula proposte al
direttore generale in ordine agli atti di programmazione dell'azienda,
all'elaborazione dei piani di educazione sanitaria, alla verifica delle funzionalità dei
servizi aziendali, nonché alla loro rispondenza alle finalità del servizio sanitario
regionale ed agli obiettivi previsti dai piani sanitari nazionale e regionale, redigendo
ogni anno una relazione sull'attività dell'azienda.
Il Decreto dell’Assessore della Salute n. 1019 del 15 aprile 2010 disciplina le
modalità di costituzione, funzionamento, organizzazione, attribuzione dei compiti,
articolazioni e composizione del comitato consultivo aziendale di cui all’art. 9, comma
8, della legge regionale 14 aprile 2009 n. 05.
Le attività e funzioni del CCA, ai sensi dell’art. 2 del D.A. n. 1019/2010 sono:
verificare la funzionalità dei servizi aziendali e formulare pareri e
proposte su:
- piano attuativo;
- programma annuale di attività del Direttore Generale;
- attività di educazione sanitaria, educazione alla salute e di prevenzione;
- piano aziendale di qualità;
- semplificazione delle attività amministrative legate all’accesso dei servizi;
- accesso e utilizzo delle strutture, dei servizi e delle prestazioni sanitarie.
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individuare percorsi e progetti per migliorare i rapporti fra utenti
ed operatori
sanitari;
collaborare con l’URP analizzando i dati relativi a segnalazioni, inefficienze e
disfunzioni e proponendo strategie e progetti di intervento;
redigere annualmente una relazione sull’attività dell’azienda che va pubblicata
sul sito web della stessa.
Con successivo D.A. n. 1874 del 21.09.2012, ad integrazione del sopra citato
D.A. n. 1019/2010 è stato previsto che il Presidente del Comitato Consultivo
partecipi ai Collegi di Direzione dell’ASP, in ordine alle coincidenti materie di
competenza per come definite dall’art. 9, comma 8, della L.R. n. 05/09.
Il comitato, costituito da un numero di componenti fissato dal direttore
generale dell'azienda sanitaria tra un minimo di 20 ed un massimo di 40, è composto
dai:
-presidenti, o loro delegati, delle organizzazioni ed associazioni di volontariato e di
tutela dei diritti degli utenti del settore sanitario e socio-sanitario nell'ambito
territoriale di riferimento dell'azienda sanitaria che richiedono di far parte del
comitato;
- dai residenti, o loro delegati, delle organizzazioni ed associazioni maggiormente
rappresentative degli operatori del settore sanitario e socio sanitario nell'ambito
territoriale di riferimento dell'azienda sanitaria che presentano medesima richiesta
di adesione;
Il comitato formula anche proposte su campagne di informazione sui diritti
degli utenti, sulle attività di prevenzione ed educazione alla salute, sui requisiti e
criteri di accesso ai servizi sanitari e sulle modalità di erogazione dei servizi
medesimi. Collabora con l'ufficio relazioni con il pubblico (U.R.P.) per rilevare il
59
livello di soddisfazione dell'utente rispetto ai servizi sanitari e per verificare
sistematicamente i reclami inoltrati dai cittadini. Tra i compiti che la legge 5/2009
attribuisce ai comitati vi è anche quello di formulare pareri obbligatori sui piani
attuativi; si accentua, dunque, una funzione di un organismo che attraverso la sua
partecipazione alle attività dell'Azienda contribuisce a rafforzare l’empowerment
del cittadino al fine di renderlo partecipe e responsabile degli eventi che lo
riguardano e attribuirgli un ruolo attivo nella gestione della propria salute.
L’obiettivo principale è quello di istituzionalizzare un percorso volto a dare
pienezza e significato concreto alla centralità del cittadino, anche al fine di
promuoverne l’effettiva partecipazione alla definizione delle politiche di offerta e
alla organizzazione dei servizi. A farne parte sono le organizzazioni e le associazioni
di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti e degli operatori del settore
sanitario e socio sanitario presenti nel territorio provinciale. Tra le attività della
consulta vi è la promozione della personalizzazione delle cure, l’umanizzazione dei
servizi e la gestione di un sistema di accoglienza integrato nella rete dei servizi
sanitari e aziendali.
31. Prevenzione della Corruzione
La Legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” all’art.1
c. 5 prevede la predisposizione di Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione
(PTPC) in tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2 del D.Lgs. n.
165 del 30 marzo 2001 e, all’art.1 comma 7, la nomina di un Responsabile della
Prevenzione della Corruzione.
In esecuzione del principio di rotazione dei Dirigenti con funzioni apicali più
volte richiamato dalla L. 190/2012, questa Azienda intende disciplinare tale principio
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secondo i criteri di massima funzionalità e flessibilità del personale volta anche ad
alimentare il valore della interconnessione ed interdisciplinarità tra i servizi svolti.
Tale innovazione procedurale può essere logicamente e concretamente
realizzata all’atto dell’applicazione del nuovo assetto organizzativo dell’Azienda.
In via prioritaria, si ritiene opportuno procedere alla rotazione degli incarichi
dirigenziali apicali utilizzando parametri di fungibilità delle relative professionalità,
quali l’area professionale, tecnica e amministrativa e l’area medica negli ambiti
ospedalieri e dei distretti sanitari.
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione predispone ogni anno, entro
il 31 gennaio, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che sottopone al
Direttore Generale per l’approvazione.
Il Piano viene pubblicato sul sito internet dell’Azienda (www.asp.messina.it),
nella sezione “Amministrazione trasparente”.
Il Responsabile, così come disciplinato dalla Legge n.190/2012, svolge le
seguenti attività e funzioni:
elabora la proposta di piano della prevenzione della corruzione, che deve
essere adottato dal Direttore Generale (art. 1, comma 8);
definisce le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti
destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art. 1,
comma 8).;
individua il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi
dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10, lett. c) ;
verifica l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità (art. 1, comma 10
lett. a);
61
propone modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o
di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma 10, lett. a);
verifica, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali competenti,
l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle
attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di
corruzione (art. 1, comma 10, lett. b);
redige entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati
dell’attività (art. 1, comma 14)
assicura i compiti previsti dal Decreto Legislativo n.39/2013 in ordine alla
vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e
incompatibilità;
assicura il rispetto delle disposizioni previste dal Decreto Legislativo
n.62/2013 e dal Codice di Comportamento Aziendale.
IL SUPPORTO DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Per svolgere adeguatamente ed efficacemente il delicato compito
organizzativo e di raccordo connesso alla funzione, il Dipartimento della funzione
pubblica, con circolare n. 1 del 25/01/2013 ha disposto che le amministrazioni
pubbliche devono assicurare al responsabile della prevenzione un adeguato supporto,
anche con assegnazione di appropriate risorse umane, strumentali e finanziarie, nei
limiti della disponibilità di bilancio. L'appropriatezza è intesa sia da un punto di vista
quantitativo, sia soprattutto qualitativo, dovendosi assicurare la presenza di elevate
professionalità, destinatarie peraltro di specifica formazione.
Nelle more della predisposizione di un apposito atto che stabilisca ruolo
funzioni e competenze la Direzione Aziendale, individua unità di personale per
62
collaborare con il Responsabile della prevenzione della corruzione alla elaborazione
del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e alle attività conseguenti.
L’Azienda assicura, inoltre, un adeguato supporto tecnico anche mediante la
costituzione di un gruppo “multidisciplinare”, per garantire le attività di monitoraggio
e vigilanza sull’applicazione del P.T.P.C. e delle misure nello stesso previste.
In considerazione dell’elevato numero di strutture presenti nell’organizzazione
dell’A.S.P. di Messina, onde poter assicurare una puntuale ed esatta osservazione
della Legge n.190/2012, i Responsabili delle UU.OO.CC. a rischio corruzione sono
individuati quali Referenti e responsabili, nell’ambito della U.O. di competenza,
dell’attuazione del P.T.P.C.
I Referenti concorrono con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e
della Trasparenza ad assicurare, in un contesto unitario, organico e coerente, la
esatta osservanza delle prescrizioni in materia di trasparenza dell'attività
amministrativa.
I Referenti di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, sono
tenuti a curare, mediante un sistema articolato “a cascata”, il pieno e motivato
coinvolgimento di tutti i dirigenti e dipendenti delle strutture aziendali cui sono
rispettivamente preposti, in specie di quelli addetti alle aree a più elevato rischio di
corruzione ed illegalità, nell’attività di analisi e valutazione, nonché di proposta e
definizione delle misure di monitoraggio per l’implementazione del piano di
prevenzione della corruzione.
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ
In attuazione della delega conferita al governo dalla Legge n.190/2012, è
stato emanato il D.Lgs. 14 marzo 2013, n.33 (pubblicato su G.U. del 5 aprile 2013),
recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza
e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, col quale, nel
63
ribadire che la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni
concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato
evidenziato che essa è finalizzata alla realizzazione di una amministrazione aperta e
al servizio del cittadino (art.1, c. 2 del D.Lgs. n.33/2013).
In tale D.Lgs. viene specificato che le misure del Programma Triennale della
Trasparenza e dell’Integrità (P.T.T.I.) sono collegate al Piano Triennale della
Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) e che, a tal fine, il Programma costituisce, di
norma, una sezione di detto Piano.
Il D.Lgs. n.33/2013, con le successive modifiche ed integrazioni intervenute,
ha complessivamente operato una sistematizzazione dei principali obblighi di
pubblicazione vigenti, introducendone anche di nuovi e ha disciplinato per la prima
volta l’istituto dell’accesso civico (art. 5); inoltre, modificando la disciplina recata
dall’art.11 del D.Lgs. n.150/2009, ha precisato compiti e funzioni dei Responsabili
della Trasparenza e degli O.I.V. (Organismi Indipendenti di Valutazione), prevedendo
la creazione, sui siti web istituzionali, della sezione “Amministrazione trasparente”,
realizzata secondo le disposizioni impartite nell’allegato “A” del predetto decreto,
che sostituisce la precedente sezione “Trasparenza, valutazione e merito” prevista
dall’art.11, c. 8 del D.Lgs. n.150/2009.
Il Responsabile della Responsabile della Trasparenza che è anche il
Responsabile della Prevenzione della Corruzione dell'ASP di Messina si avvale del
supporto del Gruppo Aziendale della Trasparenza e, come individuati dai responsabili
delle varie articolazioni aziendali (Dipartimenti, UU.OO.CC., Dipartimenti, Distretti
Sanitari, Presidi ospedalieri, ed altre strutture anche semplici), dei referenti, per
ciascuna struttura di rispettiva competenza, al fine di creare una rete aziendale per
facilitare e snellire l’assolvimento degli adempimenti in tema di trasparenza e, nella
64
fattispecie, di dati ed informazioni obbligo di pubblicazione, come meglio indicati
nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013.
Il Responsabile della Trasparenza, svolge le seguenti funzioni:
elabora e aggiorna il P.T.T.I. in raccordo con il Piano della Prevenzione della
Corruzione;
effettua il monitoraggio sull'attuazione degli obblighi di trasparenza e delle
ulteriori misure e iniziative di promozione della trasparenza;
controlla la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto
stabilito dal D.Lgs. 33/2013;
segnala i casi di inadempimento o di parziale adempimento degli obblighi in
materia di pubblicazione previsti dalla normativa, agli UU.PP.DD. del Comparto
e delle Dirigenze ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento
disciplinare. Per i casi più gravi, effettua la segnalazione alla Direzione
Strategica e/o all'O.I.V. ai fini dell'attivazione delle altre forme di
responsabilità.
Propedeutica per la stesura del Programma della Trasparenza, oltre
all’apporto fornito dal Gruppo Aziendale della Trasparenza, riguardo al monitoraggio
dell’implementazione dei precetti in tema di trasparenza in seno all’A.S.P., risulta la
collaborazione con la U.O. Programmazione e Controllo di Gestione, relativamente alla
connessione col Piano della Performance, e con la U.O. Formazione e Aggiornamento
riguardo ai processi formativi correlati sia al P.T.T.I che al P.T.P.C..
65
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
32. I Dipartimenti
Nell'ambito della propria autonomia l'Azienda definisce gli assetti
organizzativi, le caratteristiche e le funzioni delle singole articolazioni
organizzative, l'attribuzione delle responsabilità di direzione e gestionali, nonché le
modalità di interazione tra i vari soggetti aziendali: dipartimenti, distretti, struttura
complesse, semplici e incarichi professionali.
L'Atto Aziendale rappresenta lo strumento fondamentale per definire nel suo
impianto generale l'assetto dell'ASP di Messina ed il ruolo dei nuclei organizzativi
aziendali.
Il Dipartimento è il modello ordinario di gestione operativa dell’attività
dell’Azienda, ai sensi dell’art. 17 bis del D. L.vo n. 502/1992 e s.m.i. con cui dare
attuazione al principio di partecipazione dei professionisti al processo decisionale,
secondo i rispettivi ambiti di responsabilità.
Il Dipartimento è una struttura organizzativa di coordinamento per lo
svolgimento di funzioni complesse, costituita da una pluralità di unità operative,
raggruppate in base all'omogeneità, affinità o complementarietà del loro sistema di
riferimento, che perseguono finalità comuni, tra loro interdipendenti ma che
mantengono la propria autonomia e responsabilità professionale nell’ambito di un
unico modello organizzativo e gestionale. Esso assume la valenza di soggetto
negoziale nei rapporti con la Direzione Strategica e con le altre strutture aziendali.
66
Attraverso la dipartimentalizzazione è possibile dare risposte unitarie,
flessibili, tempestive, razionali e complete ed adottare regole condivise di
comportamento assistenziale, didattico, di ricerca, etico ed economico.
Il Dipartimento può essere strutturale o funzionale. Il Dipartimento
strutturale ha la responsabilità gestionale piena e diretta delle risorse assegnate e
con rilevanza gerarchica, in particolare delle risorse umane, ed è diretto da uno dei
dirigenti delle strutture complesse ad esso afferenti. Il Dipartimento funzionale
coinvolge “orizzontalmente” le strutture che ne fanno parte ed è diretto da uno dei
responsabili delle unità operative complesse con il ruolo di coordinamento, al fine di
migliorare la pratica clinico-assistenziale, favorire l’acquisizione ed il mantenimento
di competenze tecnico-professionali adeguate e definire percorsi diagnostico-
terapeutico-assistenziali, affinchè si riducano le difformità nelle pratiche clinico-
assistenziali che caratterizzano le diverse articolazioni organizzative afferenti.
I Dipartimenti strutturali sono organismi soggetti a rendicontazione analitica
ed organizzati in centri di costo/responsabilità.
I Dipartimenti strutturali individuati dall’ASP sono:
- Dipartimento Salute Mentale
- Dipartimento di Prevenzione
- Dipartimento di Prevenzione Veterinario
I direttori dei Dipartimenti strutturali, d’intesa con i coordinatori sanitari e
amministrativi di area territoriale o di distretto ospedaliero, negoziano con la
Direzione aziendale risorse ed obiettivi. A loro volta i direttori di dipartimenti
negoziano tali obiettivi con le strutture complesse o semplici a valenza
dipartimentale che ne fanno parte.
67
I Dipartimenti funzionali sono organismi dotati di autonomia tecnico-
professionale e scientifica e possono essere assegnatari di budget soggetti a
rendicontazione non analitica.
L'offerta sanitaria presso gli Stabilimenti Ospedalieri, attraverso
l'organizzazione funzionale dipartimentale prevede la seguente aggregazione di
servizi:
Dipartimento di Chirurgia
Dipartimento di Medicina
Dipartimento Diagnostica per Immagini
Dipartimento Diagnostica di Laboratorio
Dipartimento di Emergenza e Accettazione (attua il raccordo con 118 e PTE)
Dipartimento Oncologico (come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2000/2002).
Tali aggregazioni dipartimentali comprendono unità operative omogenee
che erogano le loro prestazioni di specialistica ambulatoriale e strumentale, ricovero,
day hospital, consulenza, trattamenti riabilitativi, emergenza-urgenza, interventi
educativi. Nei regolamenti dei singoli Dipartimenti funzionali di area ospedaliera sarà
prevista la possibilità che il Comitato di Dipartimento si riunisca per aree
distrettuali ospedaliere.
I Dipartimenti funzionali, oltre quelli sopra descritti, individuati da questa
ASP sono:
Dipartimento Cure Primarie
Dipartimento Attività Socio - Sanitarie
Dipartimento del Farmaco
Dipartimento Materno Infantile
Dipartimento Cure Ospedaliere
Dipartimento Governo Servizi Amministrativi
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Le funzioni dei Dipartimenti, sia sanitari che amministrativi, comprendono la
definizione di progetti e programmi, l’allocazione di risorse e la realizzazione di
obiettivi prioritari per conferire la massima omogeneità alle procedure
organizzative, amministrative, assistenziali e di utilizzo delle apparecchiature.
I Dipartimenti nello svolgimento delle funzioni proprie intendono conseguire i
seguenti obiettivi:
a) convergenza di competenza ed esperienza;
b) interdisciplinarietà;
c) garanzia di continuità delle prestazioni prevenendo ridondanze di tempi e/o
procedure inutili;
d) accorpamento di attività secondo criteri di efficienza ed efficacia pratica.
In particolare i Dipartimenti Sanitari realizzano:
- utilizzazione ottimale ed integrata degli spazi, del personale e delle
apparecchiature;
- ove trattasi di dipartimenti che svolgono attività rilevanti sia sul territorio
che in ospedale, il coordinamento tra le attività ospedaliere e quelle
extraospedaliere per un’integrazione dei servizi nel territorio ed in
particolare, nei Distretti, nonché con i medici di medicina generale e con i
pediatri di libera scelta al fine di realizzare il raccordo tra l’ospedale e le
strutture territoriali;
- promozione di iniziative volte ad umanizzare l’assistenza all’interno delle
strutture dipartimentali ed a migliorarne l’accessibilità;
- valutazione e verifica della qualità dell’assistenza e delle prestazioni fornite.
Per raggiungere obiettivi per i quali necessita la collaborazione e/o integrazione
di
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strutture appartenenti ad altre aziende sanitarie, si potranno istituire dipartimenti
interaziendali che aggregano strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale
appartenenti ad aziende diverse del territorio della provincia di Messina.
Ogni dipartimento è governato dal direttore di dipartimento con poteri di
indirizzo e coordinamento delle attività, nel dipartimento strutturale il suo direttore
ha anche la responsabilità gestionale delle risorse umane, tecniche e finanziarie. Al
Direttore di dipartimento fanno riferimento i responsabili di U.O. che collaborano
alla gestione delle attività attraverso il Comitato di dipartimento.
Il Direttore di Dipartimento è scelto e nominato con provvedimento motivato dal
Direttore Generale, tra i dirigenti con incarico di direzione di struttura complessa
aggregata nel dipartimento, in conformità a quanto previsto dall’art. 17-bis del D.
Lgs. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni. Risponde alla direzione
aziendale del perseguimento degli obiettivi aziendali, dell’assetto organizzativo della
gestione, in relazione alle risorse assegnate. L’incarico di Direttore di Dipartimento
di norma ha durata triennale, ed è rinnovabile previa verifica dei risultati ottenuti,
da parte dei competenti organi di valutazione aziendale. Il rinnovo non può essere
tacito. Per il periodo dell’incarico il dirigente rimane titolare della struttura
complessa cui è preposto, per i dipartimenti strutturali, può disporsi che lo stesso
mantenga o meno le funzioni della struttura di cui resta comunque titolare.
Compete al Direttore del Dipartimento:
a) negoziare con la direzione aziendale il budget, gli obiettivi e quanto
approvato dal Comitato di Dipartimento, correlandolo all’utilizzo delle risorse
disponibili;
b) assicurare l’integrazione delle attività del dipartimento con le altre
strutture, sia ospedaliere che territoriali, dell’Azienda;
70
c) gestire il funzionamento del dipartimento, attuando i modelli proposti dal
comitato di dipartimento;
d) promuovere le verifiche periodiche sulla qualità, secondo il modello
prescelto dal comitato del dipartimento;
e) controllare l’aderenza dei comportamenti con gli indirizzi generali definiti
dal Comitato del Dipartimento nell'ambito: dell’assistenza sanitaria, della
gestione del personale, dei piani di ricerca, di studio e di didattica;
f) rappresentare il Dipartimento nei rapporti con la Direzione Aziendale e con
i Direttori degli altri dipartimenti;
g) gestire le risorse attribuite al dipartimento secondo le indicazioni del
comitato di dipartimento;
h) definire i modelli di coordinamento fra le singole strutture in cui si articola
il dipartimento.
Il Comitato del Dipartimento è organismo collegiale, consultivo e propositivo
che coadiuva il Direttore di Dipartimento nelle sue funzioni. Esso è nominato dal
Direttore Generale secondo le modalità individuate nei singoli regolamenti di
funzionamento.
33. Le strutture complesse e semplici
Le strutture organizzative complesse e semplici sono articolazioni aziendali in cui
vengono rilevate le competenze professionali e le risorse e sono finalizzate allo
svolgimento di funzioni di amministrazione, di programmazione e di committenza o
produzione di prestazioni e servizi sanitari in relazione a precisi obiettivi e risultati
aziendali. Sono considerate centri di responsabilità e sono classificate in relazione
alla rispondenza dei seguenti criteri:
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Valenza strategica definita dal livello di interfaccia con istituzioni e organismi
esterni all’Azienda, dagli obiettivi aziendali, dalla qualità dei servizi offerti;
Complessità organizzativa specificata dal numero delle risorse professionali,
dal dimensionamento tecnologico, dal peso delle prestazioni fornite;
Grado di intersettorialità e interprofessionalità necessari per assicurare
migliori livelli di efficacia, efficienza e rendimento;
Livello di responsabilità e autonomia richiesti per ottenere affermazione
organizzativa;
Rilevanza qualitativa e quantitativa delle risorse da allocare, gestire ed
organizzare.
Le strutture organizzative complesse e semplici operano quali centri di
responsabilità e di costo dotati di autonomia tecnico funzionale e organizzativa con
spazi e risorse proprie.
Le strutture organizzative aziendali sono individuate dal Direttore Generale sulla
base della valutazione dei criteri sovra indicati e sono classificate Complesse,
Semplici e Incarichi Professionali.
Le strutture complesse sono articolazioni organizzative alle quali è attribuita la
gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie dedicate; gestione concordata e
coordinata a livello dipartimentale.
Le strutture semplici a valenza dipartimentale sono articolazioni organizzative
con autonomia operativa e responsabilità della gestione di risorse umane, strutturali
e strumentali dedicate o condivise con altre strutture che vengono istituite per far
fronte a particolari esigenze per le quali non si ritiene necessaria l’istituzione di una
struttura complessa.
72
Le strutture semplici interne sono articolazioni organizzative delle strutture
complesse o dello staff alle quali è attribuita responsabilità di gestione di risorse
umane e tecniche.
Gli incarichi professionali, coerentemente con i principi di sviluppo aziendale, sono
caratterizzate da elevata e specifica competenza tecnica acquisita attraverso la
formazione e l’esperienza.
Le strutture complesse e semplici sono costituite secondo gli standard di
dotazione organica di cui all’allegato A del D.A. n. 1380/2015.
Il Direttore Generale si riserva la possibilità di valutare, sulla base di evidenti
necessità di tipo assistenziale o organizzativo, eventuali deroghe ai detti parametri
da sottoporre alla specifica autorizzazione dell’Assessorato.
Ai sensi dell’art. 15 terdecies del D. L.vo 502/92 e ss.mm.ii. il responsabile delle
strutture aziendali assume la denominazione di direttore se di struttura complessa
ovvero di responsabile se di struttura semplice.
In base alle deleghe, alle funzioni ed ai compiti attribuiti dal Direttore Generale,
i dirigenti con incarico di struttura complessa sono responsabili dell’efficace ed
efficiente gestione delle risorse loro attribuite, nonché in ambito assistenziale,
dell’appropriatezza degli interventi clinici erogati.
I responsabili di struttura complessa esercitano, tra gli altri, i seguenti
compiti:
a. Propongono al direttore Generale il conferimento di incarichi delle strutture
semplici di propria afferenza;
b. Formulano proposte ed esprimono pareri al Direttore del dipartimento e del
Distretto, nelle materie di loro competenza;
c. Esercitano funzioni di rilievo nell’attività di supporto alla Direzione strategica;
73
d. Definiscono gli obiettivi che i Dirigenti loro assegnati devono perseguire e
coerentemente attribuiscono loro risorse umane e tecnologiche;
e. Assicurano funzioni di produzione di prestazioni o di servizi ed organizzano e
gestiscono il personale;
f. Dirigono, coordinano e controllano l’attività svolta dalle strutture che da essi
dipendono.
I responsabili di struttura semplice esercitano i seguenti compiti:
a. Formulano proposte ed esprimono pareri ai direttori di struttura complessa;
b. Curano l’attuazione dei progetti e delle attività loro assegnate ed adottano i
relativi atti provvedimenti;
c. Svolgono tutti i compiti ad essi delegati dai direttori di struttura complessa;
d. Dirigono, coordinano e controllano l’attività che si svolge nelle strutture cui
sono responsabili;
e. Provvedono alla gestione del personale e delle risorse assegnate alla loro
struttura.
Le strutture semplici dell’Azienda, nel rispetto del D.A. n. 736/10 così come
integrato con la nota prot. n. A.I.3/3743 del 03.05.2010 e D.A. n. 1360/15 saranno
successivamente indicate tenendo conto degli standard organizzativi individuati dal
D.M. 70 del 2.4.2015 nonché dal documento del Comitato LEA del 26.03.2012 (in
misura non superiore a nr. 138 strutture).
34. Dipartimento di Prevenzione
Il Dipartimento di Prevenzione rappresenta una macrostruttura aziendale il
cui assetto è fissato in sede nazionale dalle Leggi dello Stato (D.L.vo 502/92 e
74
ss.mm.ii. del D.L.vo n. 229/99) e in sede regionale dal D.P.Reg. 11/05/2000, D.A.
14/03/2001 n°34120, dalla Circolare assessoriale n°1045 del 21/03/2001 e dal D.A.
01/03/2006, D.A. 820/2012 (riorganizzazione Centri di vaccinazione) D.A.
1845/2012 (direttive regionali per l’esecuzione degli screening oncologici) D.A.
2198/2014 (recepimento del PNP 2014-2018 e indirizzi operativi).
Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura operativa aziendale che
garantisce la tutela della salute collettiva negli ambienti di vita e di lavoro,
attraverso azioni volte alla prevenzione, individuazione e rimozione della cause di
nocività e di malattia di origine ambientale umana ed animale perseguendo, altresì,
obiettivi di prevenzione delle disabilità e miglioramento della qualità e dello stile di
vita.
Esso è dotato di autonomia tecnico-gestionale di tipo strutturale ed è
organizzato in centri di responsabilità e di costo.
Il Dipartimento di prevenzione nello svolgimento delle proprie azioni si integra
con le altre istituzioni e con gli altri settori del Servizio Sanitario, al fine di
programmare interventi coordinati e complementari in particolare a livello
distrettuale, nei Distretti sanitari, dove l’integrazione, l’armonizzazione e la
condivisione dei programmi trova la sua massima espressione attuativa proprio
perché, in tale ambito, con i medici ed i pediatri di famiglia e con le strutture a
diverso titolo impegnate nella tutela della salute pubblica, è possibile ed è necessario
sviluppare le attività di promozione della salute e di adozione di corretti stili di vita,
garantendo equità sociale degli interventi.
La funzione del Dipartimento di Prevenzione si esplica, inoltre, nei confronti
degli Enti locali e degli altri soggetti cointeressati, in particolare nella conferenza
dei Sindaci, specie per quanto concerne la descrizione epidemiologica dei rischi
75
sanitari e dei fenomeni patologici, l’educazione alla salute, l’informazione e la
comunicazione del rischio.
Nell’ambito del Dipartimento di prevenzione particolare rilievo ha la tutela
della salute ed alla sicurezza negli ambienti di lavoro, anche con riguardo ai profili
inerenti l’impiantistica e l’antinfortunistica, mediante la definizione di un appropriato
assetto organizzativo, in relazione all’allarme sociale, in termini di gravità, che
destano gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali ed alla loro incidenza sui
rispettivi territori di competenza.
Il Dipartimento di Prevenzione espleta le seguenti funzioni di prevenzione
collettiva e sanità pubblica, anche a supporto della autorità sanitaria locale:
a. profilassi delle malattie infettive e diffusive;
b. tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita, anche con
riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali;
c. tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi
agli ambienti di lavoro;
d. sanità pubblica veterinaria che comprende la sorveglianza epidemiologica degli
animali e la profilassi delle malattie infettive e diffusive, la farmacovigilanza
veterinaria, l’igiene della produzione zootecnica, la tutela igienico-sanitaria
degli alimenti di origine animale;
e. tutela igienico-sanitaria degli alimenti;
f. adozione di stili di vita e di alimentazione corretti, lotta all’obesità, lotta al
tabagismo;
g. sorveglianza e prevenzione nutrizionale;
h. tutela sanitaria delle attività sportive;
i. accreditamento istituzione delle strutture pubbliche e private eroganti
prestazioni sanitarie;
76
j. gestione del registro tumori.
k. realizzazione della prevenzione oncologica mediante l’attuazione dei
“programmi di screening” di popolazione per la prevenzione del cancro della
mammella, del cancro della cervice uterina e del cancro del colon retto
l. prevenzione delle malattie cronico degenerative,
m. prevenzione delle malattie cardiovascolari e delle malattie rare;
Particolare rilevanza, tra le campagne di prevenzione promosse dal Dipartimento,
riveste la promozione degli screening oncologici, posti fra i Livelli Essenziali di
Assistenza, a garanzia di tutta la popolazione siciliana, in quanto strumento efficace
per ridurre la mortalità per tumore (D.A.1845/2012). I programmi di attuazioni degli
screening sono disegnati con un architettura organizzata a rete verticale (a matrice
organizzativo-gestionale) ed orizzontale (a matrice clinico-operative) con tre livelli
di esecuzione, contestualizzata nella realtà di questa Azienda, in sincrono con le
linee guida GISNa, GISCi, GISCoR,, con le raccomandazioni emanate dal Ministero
della Salute e sotto l’egida del Coordinamento Regionale Screening.
Fulcro organizzativo e gestionale del programma nonché dei flussi informativi di
tutti gli screening oncologici è il Centro Gestionale Screening U.O.S. afferente al
Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPEM a cui è affidata tutta la fase preliminare
di organizzazione e di raccolta dei dati, mentre la gestione effettiva delle attività di
1° e 2° livello nonché il coordinamento e la verifica del 3° livello è attribuita ai Centri
Operativi uno per ciascuno dei tre screening oncologici (mammografico, cervice
uterina e colon retto) organizzate in strutture semplici - UU.OO.SS. - incardinate
ognuna nella rispettiva area funzionale di riferimento a cui compete la produzione
della prestazione:
Screening mammografico: Radiologia Territoriale
77
Screening cervice uterina: Dipartimento Materno-Infantile
Screening colon retto: Gastroenterologia P.O. Taormina (sede del
Dipartimento Oncologico di terzo livello).
Ulteriore attività di fondamentale rilevanza posta a carico del Dipartimento di
Prevenzione è il potenziamento dell’offerta vaccinale e l’innalzamento del grado di
aderenza e copertura vaccinale a tutela del singolo individuo e della comunità tutta
(D.A. 820/2012).
Per raggiungere tale obiettivo, tramite l’istituzione dei Centri di Vaccinazione, si
darà piena attuazione al “Calendario Vaccinale per la Vita” mantenendo e potenziando
le attività di sorveglianza epidemiologica delle malattie suscettibili di vaccinazione;
consolidando il collegamento con le anagrafi vaccinali e la loro completa
informatizzazione, aumentando lo standard di sicurezza e qualità del processo
vaccinale, ampliando l’offerta vaccinale, promuovendo compagne di informazione e di
comunicazione per diffondere la cultura della prevenzione vaccinale.
L’assetto organizzativo e le funzioni del Dipartimento di Prevenzione sono quelle
previsti dalla circolare n. 1045 del 31/03/2001 e relativo allegato nonché dal D.A.
01/03/2006 ai sensi dei quali si articola in due dipartimenti strutturali:
Dipartimento strutturale di prevenzione
Dipartimento strutturale di prevenzione veterinario
Le funzioni e i compiti del Direttore del Dipartimento strutturale di prevenzione e
del Direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario corrispondono a quanto
stabilito dalla già richiamata Circolare n. 1045.
Nell’ambito di ciascuno dei due Dipartimenti la direzione è unica ed è affidata al
Direttore di una delle U.O.C. in cui essi si articolano. I Direttori dei Dipartimenti
strutturale di prevenzione e di prevenzione veterinario sono nominati dal Direttore
78
Generale e nel periodo dell’incarico può disporsi che gli stessi mantengano o meno le
funzioni della struttura di provenienza di cui restano comunque titolari.
I Direttori del Dipartimento strutturale di prevenzione e veterinario fanno parte
del collegio di direzione aziendale.
I Direttori del Dipartimento strutturale di prevenzione e del Dipartimento di
prevenzione veterinario curano, rispettivamente, i rapporti con istituzioni,
amministrazioni e società civile, essi subentrano ai Capi Settore nella Conferenza
regionale di servizio ex artt. 11 e 14 del decreto n° 13306 del 18/11/1994.
I Direttori del Dipartimento strutturale di prevenzione e di prevenzione
veterinario hanno la responsabilità generale della conduzione della struttura
dipartimentale nonché della corretta e funzionale erogazione delle prestazioni
previste. Essi operano conformemente alle indicazioni programmatorie esposte dalla
Direzione Aziendale nel corso delle fasi di negoziazione del budget per il
raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Il Dipartimento strutturale di prevenzione è fornito di contabilità analitica
differenziata dal Dipartimento di prevenzione veterinario. Per ciascuno dei due
Dipartimenti in cui si articola il Dipartimento di prevenzione vi è un comitato di
dipartimento regolamentato al punto 7 della Circolare n°1045. Il Comitato di
dipartimento è un organo collegiale che coadiuva il Direttore di dipartimento con lo
scopo di coinvolgere i principali dirigenti delle strutture dipartimentali sulle scelte
generali con finalità partecipative e di corresponsabilizzazione. Il Comitato è
l’organismo collegiale all’interno del quale vengono concordate le scelte di
programmazione, di indirizzo tecnico, organizzativo ed economico finanziario da
sottoporre alla Direzione Strategica.
79
Il Dipartimento Strutturale di Prevenzione Veterinario
Il Dipartimento strutturale di prevenzione Veterinario è composto da due aree:
Igiene e Sanità Pubblica e Tutela della Salute e Sicurezza Ambienti di lavoro.
L’area di Igiene e Sanità Pubblica è articolata nelle seguenti strutture complesse:
Servizio di sanità pubblica, epidemiologia e medicina preventiva;
Servizio di igiene ambienti di vita;
Servizio di igiene degli alimenti, sorveglianza e prevenzione nutrizionale.
L’area di Tutela della Salute e Sicurezza Ambienti di Lavoro è articolata nelle
seguenti strutture complesse:
Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro;
Servizio Impiantistica Antinfortunistica
Inoltre, nell’ambito del Dipartimento di prevenzione insiste la struttura
complessa “Laboratorio di sanità pubblica” quale Servizio interareale.
Le strutture organizzative complesse e semplici operano quali centri di
responsabilità e di costo dotati di autonomia tecnico funzionale e organizzativa con
spazi e risorse proprie; esplicitando altresì la collocazione istituzionale “mission“ ed
obiettivi del Dipartimento di Prevenzione.
Il Dipartimento Strutturale di Prevenzione veterinario
Al Dipartimento di Prevenzione veterinario sono attribuite tutte le azioni
finalizzate alla razionalizzazione, miglioramento della gestione, ottimizzazione delle
risorse, uniformità dei comportamenti e specificità delle prestazioni in ambito
veterinario.
L’assetto organizzativo interno del Dipartimento di prevenzione veterinario
deriva dall’applicazione della Circolare n. 1045 del 31/03/2001 nella parte
corrispondente all’area di sanità pubblica veterinaria.
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Gli obiettivi specifici prioritari del Dipartimento di Prevenzione veterinario
sono quelli di:
Innalzare i livelli sanitari di sicurezza delle popolazioni animali, con la
riduzione dell’incidenza delle infezioni zoonosiche e di quelle a maggiore
rilevanza zoosanitaria e con l’eradicazione dagli allevamenti ovi-caprini della
brucellosi e dagli allevamenti bovini della tubercolosi, brucellosi e della leucosi
bovina enzootica;
Migliorare l’igiene degli allevamenti zootecnici con particolare riguardo al
benessere degli animali allevati, all’alimentazione degli animali ad al controllo
dell’utilizzo sapiente dei medicinali veterinari;
Perfezionare l’igiene urbana veterinaria attraverso il raggiungimento di un
ottimale equilibrio uomo-animale-ambiente;
Garantire un elevato livello di sicurezza e di integrità dei prodotti alimentari
di origine animale.
Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi specifici il Dipartimento individua
gli standard organizzativi necessari ad una corretta e coerente programmazione
delle attività sia in termini di dotazione di personale che di attrezzature, automezzi
e materiali di consumo da assegnare.
Afferiscono al Dipartimento di prevenzione veterinario i seguenti servizi di
provenienza dall’ex Area di Sanità Pubblica Veterinaria:
Sanità Animale a cui principalmente appartiene, fatto salvo quanto
analiticamente previsto dalla Circolare 1045 e dal PRIS Regione Sicilia e s.m.i.:
La sorveglianza epidemiologica e la profilassi delle malattie infettive e
diffusive degli animali ai fini della loro eradicazione;
La prevenzione ed il controllo delle zoonosi
La polizia veterinaria
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La vigilanza sui concentramenti e sugli spostamenti degli animali compresa
l’importazione e l’esportazione;
Il controllo delle popolazione sinantrope e selvatiche ai fini della tutela della
salute umana e dell’equilibrio uomo/animale/ambiente
Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione
e trasporto di alimenti di origine animale e loro derivati a cui vengono affidati
fatto salvo quanto previsto dalla Circolare 1045 e dal PRIS Regione Sicilia e
s.m.i. i compiti relativi a:
L’ispezione negli stabilimenti di macellazione;
Il controllo igienico sanitario nell’ambito della produzione, trasformazione,
conservazione, trasporto, deposito e distribuzione e somministrazione degli
alimenti di origine animale;
Il controllo ufficiale degli stabilimenti riconosciuti (CE) e nelle imprese
alimentari registrate
Le indagini epidemiologiche in tutte le fasi della produzione,
commercializzazione, trasporto di alimenti di origine animale;
La valutazione degli esiti analitici, dei risultati degli esami e delle eventuali
azioni correttive da porre in essere;
Le certificazioni sanitarie sui prodotti destinati all’esportazione o ad usi
particolari.
Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche le cui
principali competenze, fatto salvo quanto previsto dalla Circolare 1045 e dal
PRIS Regione Sicilia e s.m.i., sono quelle di:
Igiene urbana veterinaria
Lotta al randagismo e controllo della popolazione canina
Vigilare e controllare l’impiego degli animali nella sperimentazione
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Controllo e vigilanza sull’alimentazione animale e sulla produzione e
distribuzione dei mangimi;
Competenze in materia di laboratori di analisi veterinari e sugli ambulatori
veterinari
Detti servizi sono strutture complesse che operano quali centri di responsabilità
e di costo, sono dotate di autonomia tecnico funzionale ed operativa, di spazi e
risorse necessarie per lo svolgimento specialistico delle funzioni e dei compiti propri
del servizio, organizzate sotto la direzione del Direttore del Dipartimento.
Le articolazioni hanno valenza aziendale e si articolano in strutture complesse e
semplici in rapporto all’omogeneità della disciplina di riferimento ed alle funzioni
attribuite, nonché alle caratteristiche e alle dimensioni del bacino di utenza, con
spazi e risorse proprie.
35. Dipartimento di Salute Mentale
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM), è un dipartimento strutturale, dotato
di autonomia gestionale e tecnico professionale con obbligo di rendicontazione
analitica. Il modello dipartimentale garantisce l’unitarietà del personale, della
programmazione, gestione delle attività, nonché delle risorse; consente la perfetta
armonizzazione ed integrazione degli interventi relativi alle tre aree di competenze
(salute mentale adulti, neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, dipendenze
patologiche).
La salute mentale è una delle componenti centrali del capitale umano, sociale ed
economico delle comunità di appartenenza, di vita e di lavoro delle persone.
Benessere psicologico, inclusione sociale e sviluppo economico sono infatti
prerogative strettamente interconnesse.
La mission del DSM può essere così articolata.
83
L’attività del DSM è finalizzata alla prevenzione, cura e riabilitazione nel campo
della salute mentale.
Il DSM opera per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei
pazienti psichiatrici e partecipa a tutte le iniziative tese a garantire ad essi pieni e
completi diritti di cittadinanza.
Il DSM contribuisce a formulare ipotesi operative per la definizione di un vero e
proprio patto per la salute mentale favorendo la costituzione e/o il potenziamento di
una rete con altre strutture dell’Azienda, con le Istituzioni pubbliche, la Comunità, le
forze sociali ed imprenditoriali (Mix pubblico-privato) nonché con altre reti già
esistenti e le istituzioni regionali ed extra-regionali impegnate nello sviluppo di
iniziative tendenti alla lotta contro l’emarginazione e l’esclusione sociale. Tale vision
è ribadita nel Piano Strategico della Salute Mentale emanato dall’Assessorato della
Salute.
L’attività del DSM non è rivolta unicamente alla “stretta cornice” di un servizio
medico specialistico, ma deve necessariamente incidere sul contesto territoriale in
cui svolge la propria azione. Senza questo intervento il proprio ruolo sarebbe di
scarsa efficacia, limitandosi a far fronte all’attualità degli eventi patologici senza
poter incidere su tutti quei fattori socio-ambientali che contribuiscono a
determinare la disabilità psichica.
Il DSM opera attraverso la presa in carico degli utenti che presentano bisogni
complessi e che necessitano pertanto di una valutazione multi professionale, di
interventi di diversi profili professionali (Psichiatri, Psicologi, Tecnici della
Riabilitazione psichiatrica, Assistenti sociali, Infermieri Professionali).
La presa in carico prevede la definizione di un Piano di Trattamento Individuale
per il singolo utente e, individuando bisogni, risorse e modalità di intervento, così
come indicato nei percorsi diagnostico-terapeutici previsti dai LEA e definiti
84
dettagliatamente dai documenti esitati dalla Conferenza delle Regioni e delle
Province Autonome (14/131/CR08b/C8)
Il DSM ha direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC. in cui
esso si articola. Il Direttore del DSM è nominato dal Direttore Generale e nel
periodo dell’incarico può disporsi che lo stesso mantenga o meno le funzioni della
struttura di provenienza di cui resta comunque titolare.
Il Direttore del Dipartimento ha, tra l’altro, la responsabilità di:
Negoziare il budget con la Direzione Generale;
Provvedere alla assegnazione delle risorse e del personale ai Moduli
Dipartimentali, controllandone poi le modalità di gestione;
Operare per assicurare l’omogeneità delle prestazioni nei vari Moduli
Dipartimentali, ricercando la massima collegialità con i responsabili;
Verificare l’utilizzo e la corretta realizzazione dei Progetti Terapeutici
Individuali (PTI) secondo quanto previsto dalle norme nazionali e regionali;
Verificare ed operare per l’attuazione dei piani e delle linee di indirizzo
Nazionali e Regionali riguardanti i tre ambiti assistenziali (NPIA, SMA, DP)
Avanzare alla Direzione Generale le proposte per le nomine dei
Responsabili UU.OO.SS. ed effettuare le valutazioni di prima istanza dei
responsabili delle Strutture Complesse.
Promuovere l’attività di MCQ e la realizzazione del sistema informativo;
Promuovere e verificare l’attività di ricerca, formazione e aggiornamento
del personale.
Promuovere e verificare programmi di informazione, comunicazione ed
educazione sanitaria.
Programmare attività dipartimentali volte a affrontare le patologie
emergenti, con particolare riguardo alle problematiche psichiatriche della
85
fascia geriatrica, ai disturbi della condotta alimentare (DCA), alle nuove
dipendenze (Gioco d’azzardo Patologico) ed alle criticità connesse alla
psichiatria transculturale.
Coordinare i rapporti con l’Autorità Giudiziaria in merito alla gestione dei
soggetti sottoposti a Misura di Sicurezza.
Favorire l’integrazione delle tre aree di competenza.
Compiere le azioni tese a implementare il Dipartimento di Salute Mentale
Integrato come previsto nel Piano Strategico Salute Mentale.
Funzionalmente, il DSM si articola in Unità Operative Complesse (Moduli
Dipartimentali), ed Unità Operative Semplici, alcune delle quali con valenza
dipartimentale.
Le UU.OO.CC. afferenti al DSM vengono individuate quali Moduli Dipartimentali
che possono avere valenza territoriale mono, pluri distrettuale o provinciale, e si
differenziano per la tipologia di utenza (SMA, NPIA, DP). Nell’ambito delle
indicazioni e delle linee strategiche aziendali e dipartimentali, sono dotati di
autonomia operativa rispetto alla propria area territoriale e alla disciplina.
Sono previsti i seguenti moduli dipartimentali:
Modulo Dipartimentale SMA Messina Sud -Taormina
Modulo Dipartimentale SMA Messina Nord
Modulo Dipartimentale SMA Milazzo-Lipari
Modulo Dipartimentale SMA Barcellona-Patti
Modulo Dipartimentale SMA Sant’Agata M.-Mistretta
Modulo Dipartimentale NPIA Provinciale
Modulo Dipartimentale DP Provinciale
Direttori dei Moduli Dipartimentali, in sinergia con i responsabili delle Unità
Operative Semplici, assicurano l’assistenza agli utenti di propria competenza
nel rispetto delle risorse assegnate e degli obiettivi aziendali e dipartimentali.
86
I Moduli Dipartimentali della Salute Mentale Adulti (SMA) presentano le
seguenti articolazioni previste dalle normative Nazionali e Regionali: CENTRO
SALUTE MENTALE (ed ambulatori territoriali periferici), CENTRO DIURNO,
SERVIZIO PSICHIATRICO DIAGNOSI E CURA, STRUTTURE RESIDENZIALI
(Struttura Abitativo- Riabilitativa, Comunità Terapeutica Assistita).
Tra le strutture residenziali va annoverata la RESIDENZA PER L’ESECUZIONE
DELLE MISURE DI SICUREZZA (REMS) di Naso, attivata a seguito della chiusura
degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la cui gestione sanitaria è affidata al DSM. Le
ammissioni e le dimissioni presso la REMS sono disposte dalla Direzione
Amministrativa Penitenziaria su richiesta dell’Autorità Giudiziaria.
Il Modulo Dipartimentale Provinciale della NeuroPsichiatria Infantile e della
Adolescenza (NPIA), è preposto alla prevenzione cura e riabilitazione dei disturbi
psichici, neurologici, neuropsicologici in età evolutiva. Esso riveste particolare
importanza per la valenza preventiva che gli interventi assumono in questa età della
vita e che si riverberano nell’età adulta atteso che tutti i più recenti studi
epidemiologici dimostrano che la gran parte dei pazienti adulti con disturbi
psichiatrici presentava già sintomi, spesso non trattati, in età evolutiva.
La sede di Direzione del MD di NPIA è allocata presso la U.O. Messina Nord.
Tra i compiti fondamentali del Modulo della NPIA rientrano in modo peculiare:
Promuovere la salute mentale in età evolutiva.
Prendere in carico i minori vittime di trascuratezza, maltrattamento e
abuso.
Individuare precocemente, con il coinvolgimento dei pediatri di libera
scelta, i gravi disturbi neurologici e psicopatologici ad alto impatto sociale,
per i quali la diagnosi tempestiva costituisce un sicuro criterio di prognosi
più favorevole.
87
Ridurre le conseguenze invalidanti delle gravi disabilità neurologiche e
psichiatriche, sviluppando le abilità residue, favorendo le autonomie
personali ed i processi di adattamento. Particolare importanza rivestono gli
interventi precoci su patologie complesse quali quelle dello spettro
autistico ed i disturbi dell’apprendimento.
Contrastare la tendenza alla emarginazione e alla istituzionalizzazione dei
soggetti con psicopatologia “maggiore”, attraverso programmi di
integrazione scolastica e sociale.
Il Modulo Dipartimentale Provinciale delle Dipendenze Patologiche (DP), persegue
gli obiettivi della prevenzione, della cura, della riabilitazione e del reinserimento
sociale dei soggetti affetti da dipendenze patologiche, con particolare riguardo alle
dipendenze delle sostanze d’abuso ed alle nuove forme di dipendenza patologica.
La sede della Direzione del MD di DP è allocata presso il Ser.T. Messina Nord.
Particolare rilevanza, in ordine alle difficoltà gestionali, assume la presenza
nell’ambito metropolitano della Casa Circondariale.
36. Dipartimento Cure Primarie
Il Dipartimento Cure Primarie è un dipartimento funzionale, con competenza
nell’area territoriale dell’ASP, esso è costituito dalle seguenti strutture:
U.O.C. Assistenza Sanitaria di Base e Specialistica, Medicina Legale
U.O.C. Distretto Sanitario di Messina
U.O.C. Distretto Sanitario di Milazzo
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U.O.C. Distretto Sanitario di Lipari
U.O.C. Distretto Sanitario di Taormina
U.O.C. Distretto Sanitario di Barcellona
U.O.C. Distretto Sanitario di Mistretta
U.O.C. Distretto Sanitario di Patti
U.O.C. Distretto Sanitario di S. Agata di Militello
Il Dipartimento è dotato di autonomia tecnico – professionale e scientifica ed
è assegnatario di budget.
Il Dipartimento ha una direzione unica affidata al Direttore di una delle
U.OO.CC. ad esso afferenti e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
L’area territoriale dell’ASP comprende le funzioni relative all’igiene, la sanità
pubblica, l’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza
sanitaria di base, specialistica e riabilitativa, la medicina legale e fiscale (finchè le
competenze fiscali non passeranno all’INPS), la farmaceutica, la salute mentale e le
tossicodipendenze, la sanità pubblica veterinaria, la tutela della salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro. Tali attività sono erogate sia attraverso servizi direttamente
gestiti, sia attraverso servizi forniti da altre articolazioni organizzative, che si
coordinano con i distretti per definire le modalità di fornitura più idonee.
Nell’ambito dei distretti sanitari operano i PTA (Presidi Territoriali di
Assistenza), la cui finalità, in base alle specificità dei diversi territori, è la
realizzazione dell’integrazione fisica e/o organizzativa-operativa dei servizi
territoriali, in applicazione e nel rispetto delle Linee Guida emanate con D.A. n. 723
del 10.03.2010, come disposto dall’art. 12 comma 8 della L.R. n. 05/2009.
I nuovi ambiti assistenziali del territorio sono riferiti ad un bacino di utenza
compreso tra gli 80.000 e i 120.000 abitanti, attraverso i quali viene garantita a
tutti i cittadini l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie integrate. Tali presidi,
89
sono destinati, in particolare, a trattare persone affette da patologie cronico-
degenerative in fase non acuta e con esigenze diversificate. Occorre evidenziare che
nel territorio dell'ASP nessun Distretto, ad eccezione di Messina, conta una
popolazione di 80.000 abitanti.
I Presidi territoriali di assistenza (PTA) rappresentano il punto di accesso
privilegiato alla rete territoriale e sono dotati o connessi con il Centro unico di
prenotazioni (CUP), attivi nelle 24 ore e collegati in modo capillare con i singoli
comuni in materia di cure primarie (accoglienza, servizi sanitari di base e
specialistici).
All'interno delle cure primarie sono previste, in particolare:
a. le UTAP (Unità territoriali di assistenza primaria) con l'importante funzione di
continuità assistenziale;
b. le cure domiciliari con diversa intensità;
c. le prestazioni di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche
per la piccola chirurgia di emergenza;
d. attività di degenza di bassa e media complessità clinica.
La capacità del sistema di garantire una effettiva presa in carico del paziente,
a fronte di una domanda di assistenza, ha uno dei suoi snodi cruciali nella operatività
dei PUA (Punto unico di Accesso), che fornisce informazioni aggiornate
relativamente alle diverse opportunità, risorse, prestazioni, agevolazioni, servizi
esistenti ed accessibili per gli utenti del territorio; raccoglie le domande di accesso
a prestazioni e servizi, sanitari ed amministrativi ed effettua la prima lettura dei
bisogni.
La programmazione e realizzazione di strutture territoriali strategiche in
grado di fornire risposte sanitarie integrate che risultino appropriate ai bisogni di
salute e di assistenza dei pazienti e dei loro familiari, richiede una trasformazione
90
importante del quadro attuale, con modifiche culturali, oltre che organizzative,
impostate sulla centralità della persona e non più della patologia e sull’integrazione
delle cure distrettuali con quelle ospedaliere.
Il Distretto contribuisce alla missione aziendale, assicurando alla popolazione
residente la disponibilità e l’accesso ai servizi ed alle prestazioni di tipo sanitario,
incluse nei livelli essenziali di assistenza.
I Distretti Sanitari coincidono con gli ambiti territoriali dei Distretti Socio-
Sanitari. Il DPRS del 22/09/09, così come rettificato con DPRS del 02.12.2009,
definisce i Distretti sanitari della Provincia di Messina ai sensi dell'art.12 della L.R.
5/2009. In un territorio, vasto e particolare come quello dell’ASP di Messina, con
107 comuni con caratteristiche diverse, ricadono 8 Distretti Sanitari (Taormina,
Milazzo, Barcellona P.G., Patti, S. Agata Militello) di cui due con meno di 20.000
abitanti (Lipari e Mistretta) ed uno è di circa 300.000 (Messina).
Il Distretto, secondo l’art. 12 della L.R. n. 05/2009, è l’articolazione
territoriale dell’Azienda all’interno della quale, attraverso le strutture, i
dipartimenti i servizi ed i presidi territoriali di assistenza, sono erogate le
prestazioni in materia di prevenzione individuale o collettiva, diagnosi, cura,
riabilitazione ed educazione sanitaria della popolazione, che per le loro
caratteristiche devono essere garantite in maniera diffusa ed omogenea sul
territorio.
Il Distretto ha la responsabilità dell’insieme dei servizi necessari a garantire
la salute della popolazione presente sul territorio, e provvede ad organizzare
l’erogazione, secondo criteri di equità, accessibilità, appropriatezza, dei servizi di
tipo sanitario territoriali coordinandoli ed integrandoli con quelli ospedalieri.
Il modello del Distretto prevede come punti caratterizzanti:
91
un approccio globale ed integrato tra le funzioni di prevenzione, diagnosi e
cura, riabilitazione;
un sistema che superi il dualismo tra domanda ed offerta, per esaltare una
funzione di accompagnamento dell’utenza attraverso i servizi, supportando
la programmazione dell’offerta zonale sulla base dei bisogni di salute, di
profili standard e di profili individualizzati;
un sistema di accesso unitario ed unificante propedeutico ad un approccio
valutativi ed operativo di tipo integrato (PUA);
un modello di valutazione dei bisogni individuali multidisciplinare ed
integrato (UVM).
Il modello organizzativo del Distretto si connota per:
la risposta alla domanda/bisogno dei cittadini, anche attraverso forme di
partecipazione e di cittadinanza attiva;
la programmazione dei servizi territoriali sanitari e socio sanitari;
la definizione delle politiche di welfare attraverso il Piano di Zona con gli
Enti Locali, le Aziende per i servizi alla persona e gli altri soggetti di cui
all’art. 1 della legge n. 328/2000;
presa in carico e continuità assistenziale, sia mediante la produzione diretta
dei servizi e delle prestazioni, che mediante quelle erogate dai soggetti
convenzionati. In tale ambito si colloca la gestione dei rapporti con i
MMG/PLS, di continuità assistenziale, di emergenza territoriale, con gli
specialisti ambulatoriali e dei rapporti con le farmacie esterne, ai fini del
coinvolgimento e dell’inserimento dei suddetti professionisti
nell’organizzazione complessiva dell’offerta distrettuale.
In ogni Distretto è istituito (delibera n.1570/CS del 26.4.2013) un Ufficio di
Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con funzioni propositive e tecnico-
92
consultive, composto da rappresentanti delle figure professionali operanti nel
Distretto in parte designate dall'Azienda, in parte designate dalle organizzazioni
sindacali ed in parte elettive.
I Distretti Sanitari afferiscono funzionalmente al Dipartimento Cure
Primarie.
I Distretti Sanitari gestiscono direttamente i PTA e le strutture ricadenti nel
loro ambito territoriale utilizzando le risorse loro assegnate e quelle dei
Dipartimenti strutturali operanti sul territorio con l’obiettivo di assicurare ai propri
residenti un’adeguata offerta di servizi.
La Direzione dei PTA è affidata al Direttore del Distretto.
L'ASP di Messina ha attivato i PTA presso i Distretti di S. Agata Militello,
Mistretta, Barcellona P.G., Milazzo e Messina Sud.
I Presidi Territoriali di Assistenza garantiscono l'integrazione socio-sanitaria
delle attività sanitarie di base, specialistiche territoriali con l'attività degli ospedali
e delle aziende ospedaliere al fine di assicurare la continuità terapeutica, e
l'integrazione con i servizi sociali, costituiscono una “forma organizzativa”
attraverso la quale l'azienda sanitaria provinciale realizza gli obiettivi della
programmazione socio-sanitaria sul suo territorio di riferimento.
Il P.T.A. si configura come il punto di riferimento per coloro che sono affetti
da patologie post acute, croniche e cronico-degenerative stabilizzate e si prefiggono
il compito di evitare o ritardare ulteriori perdite d'autonomia, le istituzionalizzazioni
e/o le ospedalizzazioni.
Il PTA rappresenta, quindi, una risposta all’esigenza di integrazione tra diversi
servizi sanitari e si traduce in un contesto unitario in cui l’integrazione organizzativa
concorre alla realizzazione di una formula “partecipata” tanto dagli operatori, quanto
dai cittadini.
93
In questo contesto si inserisce la valorizzazione delle cure primarie
attraverso l’offerta di utilizzazione di spazi specifici e comuni per gli studi medici,
per i pediatri di libera scelta, per la continuità assistenziale, per gli specialisti
ambulatoriali ed ospedalieri, per gli infermieri, per i terapisti della riabilitazione e
per i servizi sociali.
All'interno dei P.T.A. sono previsti:
l’ambulatorio di gestione integrata avente la finalità di creare uno spazio di
effettiva integrazione tra MMG e Distretto, nel quale il MMG, attraverso
un’agenda programmata concordata con il distretto ed in particolare con gli
specialisti e gli infermieri, si dedichi prioritariamente alla gestione integrata
dei propri pazienti cronici, prioritariamente dei pazienti a medio - alta
complessità, e dei pazienti con particolari necessità di approfondimento
diagnostico ed a rischio di ospedalizzazione;
le prestazioni di diagnostica specialistica, con ambulatori attrezzati anche per
la piccola chirurgia di emergenza.
All'interno di ogni PTA è costituito un PPI (Punto di Primo intervento) che
funge da filtro per ridurre l'accesso al Pronto Soccorso per i casi non gravi (c.d.
codici bianchi e verdi). Il Punto di primo intervento prevede una apertura nelle 12
ore diurne ed è gestito sia da personale dipendente che da medici di assistenza
primaria.
I PPI sono attivi in tutti i Distretti, escluso il Distretto di Lipari in quanto la
Continuità Assistenziale è h. 24. Nel Distretto di Messina sono attivi Messina Nord e
Messina Sud.
Nell’ambito dell’Accordo Integrativo Regionale PLS sono stati attivati n. 9 Punti
di Primo Intervento Pediatrico al fine di garantire l’assistenza ambulatoriale alla
fascia di popolazione pediatrica nelle ore diurne, n. 10 ore nei giorni prefestivi e n. 12h
94
nei giorni festivi. Tale attività viene svolta prioritariamente all’interno del P.T.A. o del
Poliambulatorio Distrettuale nelle fasce orarie in cui la popolazione pediatrica non può
usufruire del pediatra di libera scelta. L’assistenza nei PPI-P è garantita dai PLS e da
pediatri non convenzionati con il SSN.
Le articolazioni territoriali dei Dipartimenti strutturali trovano collocazione
esclusivamente organizzativa nel Distretto, in quanto la gestione compete al
Direttore del Dipartimento. Le articolazioni periferiche dei Dipartimenti funzionali
sono sottoposte alla gestione diretta del Direttore del Distretto, il quale realizza,
nel proprio ambito di competenza territoriale, gli indirizzi e le linee guida operative
formulate dal Direttore del Dipartimento cui afferiscono funzionalmente le UU.OO.
per il raggiungimento degli obiettivi assegnati.
L’area di integrazione tra il Distretto ed il Dipartimento strutturale di
Prevenzione riguarda i programmi e le iniziative di prevenzione primaria e di
promozione di stili di vita salutari, la cui responsabilità tecnica fa capo al Direttore
del Dipartimento mentre la loro realizzazione compete al Direttore di Distretto che
si avvale dell’organizzazione e dei suoi operatori, in particolare dei medici di
medicina generale. Inoltre, i Direttori del Dipartimento e del Distretto
programmano e formalizzano congiuntamente la presenza degli operatori del
Dipartimento di Prevenzione nelle sedi distrettuali in riferimento ai servizi alla
persona.
Trovano inoltre collocazione nel Distretto le articolazioni organizzative del
Dipartimento strutturale di Salute Mentale, le cui modalità operative d’integrazione
professionale possono essere definite anche tramite specifici protocolli d’intesa.
Deve essere assicurata l’integrazione con il Dipartimento Funzionale delle
Attività Socio Sanitarie, con modalità operative interaziendali definite anche da
specifici protocolli di intesa.
95
Nel rapporto con l’Ospedale l’area di integrazione è rappresentata
prioritariamente dalla definizione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali ai
fini della continuità assistenziale ed i protocolli di accesso alle strutture
ambulatoriali e diagnostiche ospedaliere e le modalità di valutazione
multidimensionale in sede di pre e post dimissione. Le presenze degli operatori
ospedalieri nelle sedi distrettuali e degli operatori distrettuali nelle sedi ospedaliere
sono programmate e formalizzate congiuntamente.
Infine, il Direttore del Distretto deve realizzare l’interazione con l’U.O.C.
intersettoriale di Psicologia posta alle dipendenze della Direzione Aziendale, ai sensi
dell’art. 15 della legge regionale n. 25/1996.
La Direzione di Distretto sanitario configura incarico di struttura complessa.
Il Distretto opera sulla base delle risorse assegnate, negoziate con la Direzione
Aziendale e definite in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione di
riferimento. Pertanto, il Direttore del Distretto è responsabile in modo autonomo
della gestione delle risorse assegnate per il perseguimento delle proprie funzioni,
della programmazione e valutazione delle attività territoriali sanitarie e socio
sanitarie, rispondendo alla Direzione Aziendale della suddetta gestione e dei
risultati raggiunti.
Il Direttore del Distretto Sanitario, operando secondo le indicazioni della
Direzione Aziendale, gestisce le risorse assegnate in modo da garantire l’accesso
della popolazione alle strutture ed ai servizi, l’integrazione tra i servizi e la
continuità assistenziale, supporta la Direzione Aziendale nei rapporti con i Sindaci
del Distretto nonché con gli altri soggetti richiamati dall’art.1 della legge n.
328/2000.
Il Distretto è dotato di autonomia tecnico-gestionale ed economico-
finanziaria, con contabilità separata all’interno del bilancio dell’Azienda.
96
37. Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie.
L’ASP di Messina ritiene opportuno procedere ad una rifunzionalizzazione dei
percorsi assistenziali che promuovono il benessere della persona fragile e di quello
portatore di disabilità.
Il Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie si occupa, specificatamente,
delle problematiche di persone che, per età e/o a causa di situazioni di disabilità, si
trovano in condizioni di fragilità e/o non autosufficienza. Gli interventi sono mirati
alla persona ed al suo contesto di vita con la finalità di promuovere lo sviluppo ed il
mantenimento delle risorse personali e tutelare i diritti all’integrazione nel sociale e
si rivolgono alle persone ed alle famiglie che si trovano in uno stato di bisogno
determinato da:
Non autosufficienza dovuta all’età o a malattia
Inabilità e disabilità
Patologie terminali e croniche invalidanti
L’obiettivo è quello di consentire alle persone fragili e con disabilità di
ottenere e conservare la massima autonomia, la piena abilità fisica, mentale sociale e
professionale e di giungere alla piena inclusione e partecipazione in tutti gli ambiti di
vita (Convenzione internazionale delle persona con disabilità, ratificata in Italia con
la legge 3 marzo 2009 n.18) con la realizzazione un progetto globale che pone al
centro del proprio interesse la persona fragile/disabile con la presa in carico globale
del paziente per consentire, non soltanto, la sua “restitutio ad integrum” ma anche
completare il percorso assistenziale intervenendo sugli aspetti socio-assistenziali
che prevedono l’inserimento del paziente nel contesto sociale e socio-lavorativo da
cui lo stesso proviene.
97
Il Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie assicura l’integrazione delle
funzioni socio-sanitarie di rilievo sanitario attribuite all’ASP con quelle di natura
socio-assistenziale demandate agli Enti Locali e al volontariato definendo le
metodologie operative, armonizzando, orientando e promuovendo il raccordo tra
interventi pubblici e privati garantiti sul territorio, oltre quelli a gestione diretta
dell’Azienda Sanitaria Provinciale, coordinando ed integrandosi funzionalmente con le
attività socio-sanitarie erogate in ambito territoriale dai singoli Distretti Sanitari.
Tale modello organizzativo concretizzato, almeno nella sua fase iniziale di
sperimentazione, con la caratteristica del modello funzionale, si contraddistingue
per la peculiarità della riqualificazione delle attività di intervento ai fini di tutelare
le esigenze dei pazienti fragili e di quelli affetti da disabilità fisica, psichica e
sensoriale.
Interventi per pazienti fragili
L’U.O.C. Assistenza Pazienti Fragili analizza la metodologia dei bisogni socio-
sanitari con riferimento alla domanda di residenzialità e riabilitazione promuovendo i
criteri di appropriatezza per l’accesso alle strutture residenziali/riabilitative,
semiresidenziali/riabilitative, all’assistenza domiciliare per anziani e disabili e malati
terminali. Gli interventi sanitari sono rivolti ad utenti portatori di patologie
complesse o a decorso cronico e cronico invalidante che comportino diminuzione
dell’autosufficienza e della capacità di gestire in modo autonomo gli atti delle vita
quotidiana e di relazione ed a pazienti affetti da patologie terminali.
Si occupa, inoltre, delle fasce deboli della popolazione che si trovano in
condizione di emarginazione e che necessitano di interventi di integrazione sociale.
A tale Unità Operativa Complessa sono demandate le seguenti funzioni:
98
a) Il Servizio Residenzialità Assistenziale pubblico e privato (gestione e
controllo della corretta erogazione delle prestazioni sanitarie attribuite,
aderenza al PAI “progetto assistenziale individuale”);
b) La residenzialità Alzheimer;
c) L’ADI e l’ADI oncologica;
d) L’Hospice;
e) Il servizio protesi ed ausili per l’autonomia della persona;
f) Il servizio di assistenza agli emarginati, agli stranieri comunitari ed
extracomunitari attraverso la programmazione dei servizi socio-sanitari in
un’ottica di integrazione socio-assistenziale con gli Enti Locali per sviluppare
attività di accoglienza, informazione ed orientamento.
Interventi per pazienti affetti da minorazioni fisica, psichica e sensoriale
- U.O.C. Riabilitazione Adulti e Minori della Provincia
Eroga direttamente, in funzione del setting riabilitativo per gli adulti
dell’intera provincia (città compresa) ed i minori della provincia (città esclusa),
presso le strutture ospedaliere dell’Azienda (struttura Barcellona, Ospedali Riuniti
Milazzo – Barcellona – Lipari) gli ambulatori dedicati dell’ASP, prestazioni
ambulatoriali di recupero e riabilitazioni funzionale (ex art. 25) e prestazioni
definite di più elevata complessità proprio perché, per la globalità del trattamento
sull’handicap, abbisognano di un approccio multidisciplinare multifattoriale medico-
psicologico-pedagogico (ex art. 26) sia ambulatoriali che domiciliari
Coordina le attività prescrittive, di accesso alle prestazioni, di valutazione
delle terapie espletate riferite ai Centri di Riabilitazione privati (ex art. 26)
contrattualizzati con l’ASP; interviene nelle dinamiche valutative degli utenti
99
bisognevoli di Assistenza Domiciliare Integrata e nelle dinamiche terapeutiche
riabilitative delle RSA pubbliche.
A livello interaziendale definisce e valuta la gestione dei bisogni riabilitativi
post-stroke e delle lesioni cerebro-midollari.
- U.O.C. Riabilitazione età evolutiva dell’area metropolitana
Svolge attività verso gli utenti minori della città di Messina, mediante
l’erogazione di prestazioni a valenza multidisciplinare in equipe presso strutture a
gestione aziendale diretta; attività prescrittiva ed autorizzativa dei piani di
trattamento riabilitativo per minori (ex art. 26).
Entrambe le strutture complesse competenti coordinano tutte le attività di
recupero e riabilitazione funzionale finalizzate al conseguimento del massimo
recupero possibile delle funzioni lese in seguito ad eventi patogeni o lesionali.
Prevengono le menomazioni secondarie e curano la disabilità evitando l’evoluzione
dell’handicap e consentendo alla persona disabile la migliore qualità di vita ed il suo
reinserimento psico-sociale attraverso un percorso che rispetta tutti gli interventi
necessari per un compiuto intervento sanitario e per l’eventuale successivo passaggio
alla fascia sociale della riabilitazione.
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita attraverso il recupero del
migliore livello fisico, cognitivo, psicologico, funzionale e delle relazioni sociali
nell’ambito dei bisogni e delle aspirazioni dell’individuo e della sua famiglia
organizzando i servizi e le attività di riabilitazione prevedendo la centralità della
persona, il suo bisogno di avere un ruolo partecipativo e attivo alla vita sociale.
Il riferimento, secondo i dettami del D.A. n. 2279 del 26/10/2012 “Piano della
Riabilitazione”, è l’adozione di un modello di percorso integrato e continuativo,
100
sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale in grado di realizzare la presa in
carico globale della persona con disabilità e di accompagnarla con la famiglia, lungo
tutto l’itinerario terapeutico riabilitativo ed assistenziale.
L’organizzazione delle attività di riabilitazione prevede, in funzione del setting
riabilitativo, una assistenza riabilitativa sia ospedaliera che territoriale presso
strutture territoriali pubbliche e private accreditate in funzione del diverso livello
di complessità, mediante la predisposizione di un progetto clinico-riabilitativo
individuale (PRI):
1. Spoke ospedaliero di degenza - Barcellona -. E’ una struttura di
riabilitazione munita di degenza in grado di effettuare la presa in
carico omnicomprensiva della persona con disabilità complessa. Opera in
sostegno ed integrazione delle unità per acuti per la precoce
identificazione del fabbisogno riabilitativo e per la definizione del
percorso di cura.
2. Spoke territoriale. E’ una struttura riabilitativa che opera nel
territorio di competenza aziendale assicurando la gestione dei percorsi
di deospedalizzazione e di reinserimento della persona affetta da
disabilità attraverso la conduzione di interventi riabilitativi erogabili
con modalità residenziale, ambulatoriale o domiciliare:
Presidi ambulatoriali di recupero e riabilitazione funzionale (ex art. 25)
Centri di riabilitazione ambulatoriali, domiciliari, extramurali (ex art.
26)
Presidi di riabilitazione a ciclo diurno e/o continuativo (ex art. 26)
Gestione delle dinamiche valutative riabilitative e per gli accessi in ADI
Gestione delle dinamiche terapeutiche riabilitative nelle RSA pubbliche
101
38. Dipartimento di Medicina
Il Dipartimento di Medicina, di tipo funzionale, è la struttura della Asp di
Messina preposta alla organizzazione ed erogazione delle attività proprie del livello
di assistenza sanitaria ospedaliero che riguardano prestazioni in regime di ricovero
ordinario, day hospital, day service per quanto di competenza delle unità operative di
cui è costituito. E' composto da strutture complesse e semplici presenti nei PP.OO.
dell'Azienda.
Sono funzioni del Dipartimento di Medicina:
1. L’assistenza: attraverso l’individuazione ed il coordinamento delle prestazioni
che si rendono necessarie nell’ambito di un approccio globale al paziente, per
mezzo delle seguenti attività: attività ambulatoriale, day hospital, ricovero
ordinario, riabilitazione, ospedalizzazione a domicilio, percorsi dei pazienti
2. La Formazione e aggiornamento: la formazione e l’aggiornamento del personale
operante nell’ambito delle differenti unità operative.
3. La ricerca: orientata al raggiungimento degli obiettivi propri dell’istituzione
dipartimentale, attraverso il coordinamento delle iniziative più significative e
l’attivazione dei necessari collegamenti con altre istituzioni.
4. L'educazione ed informazione sanitaria: attraverso l’istituzione di una serie di
iniziative indirizzate al singolo paziente ed in collaborazione con Enti ed
Istituzioni diverse, riguardanti specifiche tematiche identificate come
prioritarie rispetto agli obiettivi e mirate alle tipologie dei pazienti assistiti
nell’ambito del dipartimento
Le attività del dipartimento possono in particolare essere ricondotte a:
L’utilizzazione ottimale degli spazi assistenziali e delle apparecchiature, che
deve essere finalizzata ad una migliore gestione delle risorse a disposizione al
fine di consentire una più completa assistenza al malato ed ove è possibile
102
anche all’allocazione delle UU.OO. facenti parte del dipartimento in spazi
contigui;
Il coordinamento con le relative attività extra-ospedaliera per un’integrazione
dei servizi dipartimentali con quelli del territorio;
Lo studio, l’applicazione e la verifica di sistemi per la maggiore possibile
omogeneità alle procedure organizzative ed assistenziali;
La promozione di iniziative di umanizzazione dell’assistenza all’interno delle
strutture dipartimentali;
L’individuazione di nuove attività o di nuovi modelli operativi nello specifico
campo di competenza;
L’organizzazione della didattica, la ricerca e l’educazione e l’informazione
sanitaria
Il Dipartimento è costituito dalle seguenti UU.OO. ospedaliere:
Ospedale Riunito S.Agata- Mistretta
U.O.C. area Medica, U.O.C. Medicina Generale +Talassemia+ Stroke, U.O.C.
Cardiologia con Unità Coronarica con Terapia sub-intensiva, U.O.S.
Gastroenterologia, UU.OO.SS. Lungodegenza, U.O.S.D. Audiologia, Servizio SUAP.
Ospedale “Barone Romeo” di Patti
U.O.C. di Medicina Generale, U.O.C. di Cardiologia + Emodinamica con UTIC, U.O.C. di
Geriatria e U.O.S. Lungodegenza, Servizio di Dialisi.
Ospedale Riunito Milazzo - Barcellona –Lipari
U.O.C. di Medicina e Area medica, U.O.C. Cardiologia + Utic + U.O.S.D. di
Cardiologia, U.O.C. Gastroenterologia, U.O.C. Malattie Apparato Respiratorio, U.O.C.
Malattie infettive, U.O.C. Nefrologia e Dialisi + Servizio Dialisi + CAD, U.O.C. di
Neurologia, Servizi Lungodegenza.
103
Ospedale “S.Vincenzo” di Taormina
U.O.C. di Medicina Generale, U.O.C. di Cardiologia + Emodinamica con UTIC, U.O.C.
Nefrologia e Dialisi.
39. Dipartimento di Chirurgia
Il Dipartimento di Chirurgia è un dipartimento di tipo funzionale che
raggruppa tutte le UU.OO. complesse e semplici delle varie discipline chirurgiche dei
Presidi Ospedalieri dell’Azienda e svolge funzioni di coordinamento, di indirizzo
tecnico scientifico e di verifica delle attività. Il Dipartimento sostiene il processo di
rinnovamento dell’organizzazione e delle strategie di intervento e consolida
l’organizzazione dei servizi in una visione improntata sulla centralità dell’utente. Il
Dipartimento di Chirurgia è costituito da strutture che rivestono un ruolo centrale
di natura strategica nei percorsi diagnostico-terapeutici, sia in elezione che in
emergenza.
Raggruppa le seguenti UU.OO.:
Ospedale Riunito S.Agata - Mistretta
U.O.C. Chirurgia + U.O.C. Area Chirurgica, U.O.C. Ortopedia e Traumatologia,
Ospedale “Barone Romeo” di Patti
U.O.C. Chirurgia Generale ,U.O.C. Chirurgia Vascolare, U.O.C. oftalmologia, U.O.S.
Ortopedia e Traumatologia, U.O.S. Otorinolaringoiatria
Ospedale Riunito Milazzo - Barcellona –Lipari
U.O.C. Chirurgia Generale + U.O.S. Area chirurgica, U.O.C. Oftalmologia, U.O.C.
Ortopedia e Traumatologia, U.O.C. Otorinolaringoiatria, U.O.S.D. Urologia
Ospedale “S.Vincenzo” di Taormina
U.O.C. Ortopedia e Traumatologia
104
Il Dipartimento di Chirurgia è dotato di autonomia tecnico-professionale e
scientifica e può essere assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non
analitica.
Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle
UU.OO.CC. in cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa parte di
diritto del Collegio di Direzione.
Il Direttore del Dipartimento di Chirurgia ha il compito di:
- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed
organizzative del Dipartimento;
- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;
- Governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai bisogni
della popolazione di riferimento;
- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento
continuo della qualità
- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale con il
territorio;
- Garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in materia;
- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e
programmazione delle attività specifiche;
- Collaborare con il servizio di Prevenzione e Protezione.
- Programmare e la pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica
unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del
soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.
40. Dipartimento d'Emergenza e Accettazione (DEA)
105
Il Dipartimento d’Emergenza ed Accettazione (DEA) è un dipartimento di tipo
funzionale con compiti di integrazione funzionale delle UU.OO. e dei servizi sanitari
atti ad affrontare i problemi diagnostico-terapeutici dei pazienti in situazioni
critiche. Mira ad integrare funzionalmente le risorse distribuite nel territorio e nei
Presidi ospedalieri al fine di dare una risposta rapida ed unitaria alle urgenze ed alle
emergenze anche mediante l’integrazione dei servizi sanitari aziendali con il S.U.E.S.
118. Esso è perciò organizzato con un modello multidisciplinare che riunisce personale
specialista in ambiti diversi ed è costituito da unità operative omogenee, affini o
complementari, che perseguono comuni finalità e che sono tra loro interdipendenti,
pur mantenendo le proprie autonomie e responsabilità professionali.
Il Dipartimento sostiene il processo di rinnovamento dell’organizzazione e
delle strategie di intervento e consolida l’organizzazione dei servizi in una visione
improntata sulla centralità dell’utente con l'identificazione puntuale di percorsi
diagnostico-terapeutici privilegiati e procedure specifiche integrate per patologia,
graduati per codice d'accesso, in grado di rispondere adeguatamente al livello di
gravità dell'emergenza-urgenza.
Tra gli obiettivi propri del DEA rientrano quei processi mirati alla integrazione
con la medicina territoriale, finalizzati all'incremento della capacità di filtro nei
confronti delle inutili richieste di prestazioni di pronto soccorso, l’appropriatezza
dei ricoveri, anche mediante l’incremento delle prestazioni sui posti di Osservazione
Breve Intensiva, e la promozione ed ampliamento delle indicazioni e dell'utilizzo della
telemedicina per il teleconsulto nella catena dei soccorsi extraospedalieri, mediante
l’applicazione di modelli gestionali della rete dell'emergenza-urgenza, a partire dal
trasporto primario sino all'accettazione ed al trattamento presso i Presidi
Ospedalieri di riferimento.
106
I valori fondanti si ispirano a quelli propri dell’Azienda Sanitaria Provinciale di
Messina ed in particolare:
- alla centralità del cittadino utente;
- alla appropriatezza;
- all’ affidabilità
- all’efficacia/efficienza
- all’equità;
- alla flessibilità
- alla trasparenza
E’ compito del DEA emanare direttive e protocolli condivisi per favorire:
- la presa in carico del paziente per il governo unitario nell’assistenza nelle fasi
di emergenza preospedaliera, quali il sistema del 118 e le articolazioni
Aziendali territoriali dell’area dell’emergenza/urgenza, quali i Presidi
Territoriali di Emergenza (PTE), ed i Presidi di Primo Intervento (PPI), e nella
fase intraospedaliera (Pronto Soccorso/ Medicina d’Urgenza ed Accettazione,
Anestesia e Rianimazione)
- Integrazione dei servizi per il trattamento in emergenza/urgenza, in
applicazione dei modelli organizzativi “Hub e Spoke” previsti dal Piano
Sanitario regionale e dei percorsi assistenziali previsti dai modelli della rete
dell’emergenza adottati in ambito interaziendale.
- Perseguire l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane e l’utilizzo
adeguato ed efficiente delle risorse tecnologiche
- Promuovere il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e competenze
tecniche e professionali e della innovazione tecnologica
107
- Facilitare il miglioramento continuo del livello di umanizzazione dell’assistenza
erogata, rispettando i diritti ed i bisogni del paziente, favorendone la
partecipazione attiva al processo di cura
- Assicurare il governo clinico del sistema di produzione dei servizi sanitari
- Garantire una corretta, continua e capillare diffusione delle informazioni.
Il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione raggruppa le seguenti strutture:
- UU.OO. di Pronto Soccorso
- UU.OO. di Anestesia e Rianimazione
Il DEA è dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può essere
assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non analitica.
Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC. in
cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni, ed è sovraordinato ai
Direttori ed ai Responsabili di Unità Operativa per gli aspetti di natura gestionale
attinenti al Dipartimento.
Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale, ha funzioni di
coordinamento, programmazione e verifica, e fa parte di diritto del Collegio di
Direzione.
Il Direttore del Dipartimento ha il compito di:
- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed
organizzative del Dipartimento;
- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;
- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento
continuo della qualità
- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale con il
territorio;
- Garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in materia;
108
- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e
programmazione delle attività specifiche;
- Collaborare con il servizio di Prevenzione e Protezione.
- Programmare e la pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica
unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del
soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.
Il Dipartimento di Emergenza ed Accettazione è un Dipartimento trasversale ai
Presidi Ospedalieri, ed aggrega più strutture organizzative complesse e semplici
quali:
1) Le UU.OO.SS. di Pronto Soccorso dei P.O. di Patti, del P.O. di Taormina, e
degli Ospedali Riuniti di Milazzo - Barcellona-Lipari e di S. Agata - Mistretta;
2) Le UU.OO.CC. di Anestesia e rianimazione dei PP.OO. di Patti, Taormina e degli
Ospedali Riuniti di Milazzo - Barcellona-Lipari, le UU.OO.SS. degli Ospedali
Riuniti di S. Agata - Mistretta.
Per raggiungere obiettivi per i quali necessita la collaborazione e/o integrazione di
strutture appartenenti ad altre aziende sanitarie, il dipartimento d'emergenza e
accettazione potrà essere individuato come dipartimento interaziendale con
aggregazione di strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale
appartenenti ad aziende diverse del territorio della provincia di Messina.
41. Dipartimento Diagnostica per Immagini
La diagnostica per immagini riveste un ruolo centrale di natura strategica nei
percorsi diagnostico-terapeutici, sia in elezione che in emergenza.
Il Dipartimento funzionale di diagnostica per immagini Il Dipartimento dei servizi è
dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può essere assegnatario di
budget soggetto a rendicontazione non analitica.
109
Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle
UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa
parte di diritto del Collegio di Direzione.
Il Dipartimento di diagnostica per immagini ha il compito di:
predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed
organizzative del Dipartimento;
negoziare il budget con la Direzione Aziendale;
governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai
bisogni di salute della popolazione di riferimento;
gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento
continuo della qualità;
uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale
con il territorio;
garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in
materia;
avviare programmi di miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva;
collaborare con la Direzione strategica aziendale e con l’area
territoriale e l’area ospedaliera nei processi di gestione e programmazione
dell’attività specifiche;
collaborare con il servizio di Prevenzione e Protezione e di Fisica
Sanitaria.
programmare e pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica
unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del
soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.
Il Dipartimento di Diagnostica per immagini si articola in due macroaree:
110
1. Area Ospedaliera: che comprende tutti i servizi di radiodiagnostica
degli ospedali ed ospedali riuniti distribuiti nel territorio di competenza dell’ASP.
2. Area Territoriale: che comprende tutti i servizi di diagnosi radiologica
distrettuali distribuiti sul territorio di competenza dell’ASP.
42. Dipartimento Diagnostica di Laboratorio
Il Dipartimento Diagnostica di Laboratorio è un dipartimento di tipo
funzionale con compiti di produzione di servizi sanitari. Il Dipartimento sostiene il
processo di rinnovamento dell’organizzazione e delle strategie di intervento e
consolida l’organizzazione dei servizi in una visione improntata sulla centralità
dell’utente.
Il Dipartimento è costituito da strutture che rivestono un ruolo centrale di
natura strategica nei percorsi diagnostico-terapeutici, sia in elezione che in
emergenza.
Raggruppa le seguenti strutture:
- UU.OO. di Patologia clinica
- UU.OO. di Medicina Trasfusionale
Il Dipartimento è dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può
essere assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non analitica.
Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC.
in cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa parte di
diritto del Collegio di Direzione.
Il Direttore del Dipartimento ha il compito di:
- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed
organizzative del Dipartimento;
- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;
- Governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai bisogni
della popolazione di riferimento;
111
- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento
continuo della qualità;
- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando l’ospedale con il
territorio;
- Garantire tempi di attesa coerenti con le direttive assessoriali in materia;
- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e
programmazione delle attività specifiche;
- Programmare e pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica
unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del
soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.
Fanno riferimento alla competenze del Dipartimento:
Le UU.OO. di Patologia Clinica e microbiologia degli stabilimenti ospedalieri
nonché tutte le articolazioni territoriali di diagnostica di laboratorio
inserite nei Distretti;
Le UU.OO. di Medicina Trasfusionale e di Talassemia degli stabilimenti
ospedalieri;
43. Dipartimento Oncologico
Il Dipartimento Oncologico nasce in attuazione del Piano sanitario Regionale
2000/2002, il quale ha individuato, come sedi del Dipartimento Oncologico di terzo
livello il Presidio Ospedaliero “S. Vincenzo” di Taormina.
Il Dipartimento Oncologico, anche in considerazione della necessità di dare
attuazione alla rete oncologica siciliana (RE.O.S), ha come obiettivo il raggiungimento
dei
seguenti obiettivi:
la riduzione della mortalità specifica per neoplasie maligne;
112
il miglioramento dell'assistenza e della qualità di vita del paziente oncologico,
anche grazie all' innalzamento della qualità complessiva delle cure;
la condivisione interdisciplinare di percorsi diagnostici, terapeutici ed
assistenziali efficaci, equi, adeguati, tempestivi e sostenibili, allo scopo di
ridurre le liste di attesa e meglio garantire l’appropriatezza dei provvedimenti
assistenziali e clinici;
l’ottimizzazione dell’uso delle risorse in una logica di rete assistenziale;
il miglioramento dell'organizzazione con una integrazione funzionale dei
settori che si occupano di oncologia;
lo sviluppo della prevenzione attraverso interventi mirati.
Il Dipartimento Funzionale Oncologico costituisce una modalità organizzativa
che consente di garantire un’efficace attività diagnostico-terapeutica integrata,
favorendo il lavoro di tutte le competenze professionali e sfruttando le potenzialità
delle risorse tecnologiche disponibili. Esso è strumento utile per la razionalizzazione
ed organizzazione dei servizi sanitari che concorrono al trattamento della patologia
neoplastica, al fine di garantire equa possibilità di accesso ed uniforme efficacia
delle prestazioni sanitarie a tutti i cittadini del territorio provinciale.
Sono finalità specifiche del Dipartimento Oncologico:
1. Qualificare le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle
neoplasie tramite l'identificazione di percorsi che facilitino l'accesso dei
pazienti alle diverse realtà specialistiche che concorrono alle cure. Tali
percorsi debbono essere basati, naturalmente, su protocolli diagnostico-
terapeutici e di "follow-up" scientificamente approvati e definiti. Pertanto, la
definizione delle opzioni terapeutiche praticabili per le varie neoplasie
113
rappresenta uno dei compiti dei gruppi di lavoro per patologia che debbono
contribuire all'organizzazione dipartimentale;
2. Migliorare la qualità di vita del paziente affetto da neoplasia mediante:
o miglioramento dell'accessibilità alle prestazioni diagnostico-
terapeutiche;
o miglioramento dell'informazione al paziente e partecipazione informata
all'iter diagnostico-terapeutico;
o implementazione delle politiche di umanizzazione, accoglimento,
comunicazione con i pazienti e con gli altri portatori di interesse.
3. Accogliere pazienti e familiari mediante attività di consulenza, sostegno e
psicoterapia in forma individuale e familiare;
4. Razionalizzare e ottimizzare la spesa per le malattie oncologiche, anche
tramite la standardizzazione progressiva delle procedure diagnostico-
terapeutiche previste dai diversi protocolli assistenziali e linee guida che deve
basarsi anche in base a criteri di "cost effectiveness".
5. Contribuire al soddisfacimento dei bisogni di formazione e di aggiornamento
del personale, tramite la messa a disposizione delle proprie competenze per la
formazione permanente degli operatori.
Il Dipartimento Oncologico assicura alle persone colpite da patologie neoplastiche
le prestazioni diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali necessarie, nel rispetto dei
principi di dignità della persona umana, di equità dell’accesso all’assistenza, della
qualità e dell’appropriatezza delle cure e dell’economicità dell’uso delle risorse.
Nell’ambito del Dipartimento Oncologico è prevista la struttura di Senologia
denominata “Breast Unit” per la gestione delle pazienti con patologia mammaria. La
114
gestione del percorso della paziente, avviato dal MMG e dalla struttura di screening
della mammella, è particolarmente complesso e coinvolge più professionisti con
esperienza specifica in ambito senologico. La Breast Unit assicura l’appropriatezza
dei percorsi diagnostico-terapeutici e degli interventi costruiti sulla base delle
migliori evidenze scientifiche più aggiornate per garantire qualità e sicurezza della
cura, oltre alla comunicazione ed informazione alla paziente e la sua partecipazione
informata ai programmi di prevenzione, assistenza e riabilitazione. Per il personale
afferente l’U.O., dotata anche di radiologi esperti in diagnostica senologica, resta
ferma la responsabilità tecnico – operativa delle UU.OO.CC. di riferimento. L’U.O.
utilizza funzionalmente tutti i servizi che sono coinvolti nella diagnosi e cura della
patologia mammaria, come previsti all’interno del Dipartimento Oncologico, quali la
chirurgia ricostruttiva, anatomia patologica, oncologia medica e psiconcologia,
radioterapia, oltre i servizi di farmacia, fisioterapia, e cure palliative.
Il Dipartimento Oncologico comprende le seguenti unità operative:
Chirurgia Generale ad indirizzo oncologico
Oncologia Medica
Radioterapia
Anatomia Patologica
Ematologia e Laboratorio di Biologia Molecolare
Otorinolaringoiatria
Urologia
Gastroenterologia (con U.O.S. Centro Operativo Screening cancro colon retto)
Breast Unit
Radiodiagnostica oncologica
Terapia Antalgica
115
UFA
Il Dipartimento Oncologico ha una direzione unica affidata al Direttore di una
delle
UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale e fa parte di
diritto del Collegio di Direzione.
Dipartimento Materno Infantile
Il Dipartimento Materno-Infantile è un dipartimento funzionale struttura di
coordinamento per lo svolgimento di funzioni complesse finalizzate alla tutela della
salute della donna e del soggetto in età evolutiva dal periodo prenatale
all'adolescenza nelle diverse fasi di vita.
Il Dipartimento Materno Infantile:
gestisce i consultori sia pubblici che privati convenzionati;
gestisce le attività di screening della cervice uterina;
elabora protocolli attuativi;
coordina le prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione a
livello territoriale ed ospedaliero;
garantisce la distribuzione delle risorse necessarie al conseguimento
degli obiettivi prefissati.
Il Dipartimento indirizza le attività delle UU.OO. che lo compongono verso il
miglioramento della qualità degli interventi, garantendone l'appropriatezza,
l'interdisciplinarietà e la continuità, nella logica anche dell'integrazione socio-
sanitaria.
Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati opera attraverso le seguenti modalità:
didattica, formazione ed aggiornamento;
116
ricerca e sorveglianza epidemiologica;
informatizzazione, studio e applicazione di sistemi integrati di gestione;
coordinamento ed integrazione delle risorse disponibili dell'area materno-
infantile;
adeguamento dei modelli operativi anche nel rispetto dei requisiti minimi
strutturale, tecnologici ed organizzativi, con particolare riferimento ai punti
nascita;
elaborazione ed applicazione di specifiche Linee Guida;
utilizzazione ottimale degli spazi assistenziali, del personale e delle
apparecchiature;
valutazione e verifica della qualità dell'assistenza fornita;
individuazione e promozione di nuove attività o di nuovi modelli operativi.
Il Dipartimento è articolato in Unità Operative, ospedaliere e territoriali,
coinvolte nella salvaguardia della salute della donna in tutte le fasi della vita e dei
soggetti in età pediatrica, il personale di tali strutture, pur mantenendo
l'appartenenza alla U.O. alla quale è assegnato, opera in un sistema organizzativo
caratterizzato dalla massima integrazione, ai fini del perseguimento di livelli
assistenziali appropriati ed uniformi che afferiscono all'organizzazione
dipartimentale.
Afferiscono al Dipartimento Materno Infantile, con gestione diretta del
personale, le attività consultoriali coordinate da una U.O.C. e l’U.O.S. Centro
Operativo Screening cancro della cervice - uterina.
Il Dipartimento Materno Infantile ha una direzione unica affidata al Direttore di
una delle UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
117
Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale e fa parte di
diritto del Collegio di Direzione.
Le UU.OO. ospedaliere hanno compiti di diagnosi e cura.
Le UU.OO. territoriali hanno compiti di prevenzione, cure primarie, riabilitazione
ed integrazione tra interventi sanitari e socio-assistenziali.
I Consultori Familiari offrono un servizio che risponde ai bisogni di salute,
d'informazione sanitaria, d'educazione sessuale, di benessere psicologico di donne,
uomini, coppie e famiglie. Le prestazioni offerte sono:
visite ginecologiche-ostetriche
visite senologiche
spazio menopausa
consulenza preconcezionale e per la sterilità
contraccezione e controlli in gravidanza
preparazione al parto
interruzione volontaria della gravidanza
prevenzione tumori del collo dell'utero (Pap-test)
prevenzione dei tumori del seno (senologia)
consulenza e segretariato sociale
informazioni sanitarie e sessuali
certificazioni medico-legali (astensione obbligatoria dal lavoro per
gravidanza)
visite psicologiche
Presso ogni Distretto Sanitario è possibile rivolgersi al consultorio familiare dove
equipe formate da ginecologi, psicologi, ostestrici, assistenti sociali e infermieri
erogano prestazioni per la salute della donna e della famiglia. L'accesso è gratuito e
118
diretto. Presso ogni Distretto Sanitario operano più equipe che assicurano attività
ambulatoriale nel territorio di riferimento.
All’interno dell’ASP insistono n. 26 consultori pubblici e tre consultori privati:
Sedi consultoriali:
1. Santa Teresa
2. Francavilla
3. Taormina
4. Messina - Via del Vespro
5. Messina – Pistunina
6. Messina – Mandalari (ex Villa Lina)
7. Messina – Contesse
8. Messina – Villagio Aldisio
9. Messina – Roccalumera
10. Milazzo
11. Valdina
12. Giammoro
13. Lipari
14. Barcellona
15. Terme Vigliatore
16. Patti
17. Brolo
18. Gioiosa Marea
19. S. Piero Patti
20. Sant’Agata di Militello
21. Acquedolci
22. Capo d’Orlando
119
23. Tortorici
24. Castell’Umberto
25. Mistretta
26. Santo Stefano di Camastra
45. Dipartimento del Farmaco
L'attività farmaceutica si espleta nell'ambito dell'assistenza distrettuale e
dell'assistenza ospedaliera, per le competenze relative a:
- assistenza farmaceutica territoriale;
- vigilanza sulle farmacie;
- informazione sul farmaco;
- farmacovigilanza;
- assistenza farmaceutica ospedaliera.
Il Dipartimento del Farmaco è un dipartimento funzionale che assicura l'integrazione
tra ospedale e territorio. Si articola in due U.O.C. caratterizzate dall'insieme delle
competenze ed attività previste in materia farmaceutica dalla normativa vigente:
1) Area assistenza farmaceutica territoriale;
2) Area assistenza farmaceutica ospedaliera.
A loro volta le due aree si articolano in unità operative semplici.
Obiettivi del dipartimento
Gli obiettivi prioritari del dipartimento del farmaco sono:
- qualificare e razionalizzare l'impiego dei farmaci, favorendo il contenimento della
spesa;
- potenziare l'attività di vigilanza nelle strutture pubbliche e private convenzionate;
- accrescere il livello quali-quantitativo dell'informazione e documentazione sull'uso
e le caratteristiche dei farmaci;
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Funzioni del dipartimento
Il dipartimento del farmaco, nel suo complesso organizzativo esplica le funzioni di
coordinamento e di indirizzo tecnico-scientifico delle strutture ad esso afferenti,
ferma restando la specifica responsabilità, professionale, gestionale e di risultato
delle stesse, in funzione degli obiettivi stabiliti e delle risorse assegnate.
Le funzioni del dipartimento sono così delineate:
a) partecipa alla programmazione della politica farmaceutica aziendale;
b) negozia con la direzione generale il budget annuale;
c) coordina tutte le strutture afferenti al dipartimento attraverso lo studio e la
definizione di procedure operative comuni, al fine di far convergere esperienze
scientifiche, tecniche e gestionali;
d) qualifica e razionalizza l'impiego dei farmaci in tutte le strutture sanitarie
dell'azienda, favorendo il contenimento della spesa;
e) definisce le procedure operative di vigilanza e controllo;
f) standardizza la qualità delle prestazioni farmaceutiche;
g) stabilisce gli ambiti e le modalità per l'informazione e la documentazione sull'uso
e le caratteristiche dei farmaci;
h) promuove programmi coordinati di formazione di tipo specialistico;
i) coordina la realizzazione dei progetti in materia farmaceutica anche per quello
che concerne le risorse assegnate;
k) contribuisce alla progettazione dei protocolli terapeutici e delle attività di
educazione alla salute;
l) verifica, sulla base delle indicazioni regionali ed aziendali, l'applicazione degli
standards di funzionamento delle unità operati ve, attraverso gli indicatori di qualità
delle strutture e delle attività;
121
m) attiva la ricerca nell'area del farmaco anche in collaborazione con le diverse
facoltà delle università degli studi.
n) partecipa alle decisioni dei seguenti dipartimenti aziendali qualora coinvolgano
l'area farmaceutica: dipartimento di prevenzione, dipartimento delle dipendenze
patologiche, dipartimento delle cure primarie, dipartimenti ospedalieri, dipartimenti
amministrativi;
o) collabora con i predetti dipartimenti per il perseguimento degli obiettivi regionali
di salute.
Il dipartimento del farmaco è articolato in due strutture complesse:
L'AREA ASSISTENZA FARMACEUTICA TERRITORIALE comprende le seguenti
competenze ed attività:
a) farmaceutica convenzionata: accettazione mensile delle ricette e verifica dei
documenti contabili e relative liquidazioni delle competenze mensili.
Acquisizione ed elaborazione dei dati contenuti nelle ricette, analisi dei profili
prescrittivi dei medici, controlli tecnico sanitari sulle prescrizioni, vigilanza sulla
corretta applicazione della convenzione etc.
b) vigilanza farmacie: istruzione dei provvedimenti autorizzativi di trasferimento
delle farmacie, dei locali delle farmacie, di gestione ereditaria delle farmacie, turni e
ferie etc.
Ispezioni preventive ordinarie e straordinarie ai sensi degli art 111 e 127 T.U.LL.SS.
Istruzione dei provvedimenti autorizzativi regionali del commercio all’ingrosso dei
medicinali e dei gas medicinali e relative ispezioni.
Adempimenti in materia di distruzione di sostanze stupefacenti e psicotrope.
Rilascio di certificazioni nelle materie di competenza.
Vigilanza su case di cura private accreditate e non strutture residenziali per anziani
etc. per quanto attiene la corretta gestione del farmaco.
122
d) Assistenza farmaceutica diretta e distrettuale: di concerto con l’area assistenza
farmaceutica ospedaliera vengono definiti i percorsi per l’attività di distribuzione
diretta di farmaci e presidi oltre che per i servizi territoriali Nella Città di Messina
l’attività viene svolta dall’UOS farmaceutica distrettuale metropolitana.
e) Dispensazione per conto dei farmaci PHT secondo gli accordi Regionali:
rifornimento dei grossisti aderenti, monitoraggio e controllo delle prescrizioni,
verifica dei Piani terapeutici, liquidazioni delle competenze mensili.
L'AREA ASSISTENZA FARMACEUTICA OSPEDALIERA comprende le competenze
ed attività in materia farmaceutica ospedaliera e i servizi di farmacia dei presidi
ospedalieri.
predisposizione dei capitolati tecnici per l’approvvigionamento di medicinali,
presidi medico chirurgici ,diagnostici e quant’altro di competenza utilizzato
nelle strutture sanitarie aziendali
partecipazione alle commissioni tecniche
coordinamento e definizione delle procedure inerenti la gestione delle
forniture, per quanto attiene gli adempimenti amministrativo-contabili
coordinamento delle procedure per la gestione informatica dei magazzini di
farmacia degli ordini e delle statistiche di consumo
tenuta ed aggiornamento della banca dati del sistema informatico delle
farmacie ospedaliere
rilevazione e monitoraggio dei dati di consumo e delle giacenze dei magazzini
al fine di permettere una gestione integrata delle scorte con riduzione degli
immobilizzi di magazzino e conseguenti economie di gestione
analisi dell’andamento della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale
relativamente alla distribuzione diretta
123
FARMACIE Ospedaliere
Svolgono le attività istituzionali delle farmacie ospedaliere.
Nell’ottica di una economia di gestione, alle stesse viene assegnato il compito di
Distribuzione territoriale sia ai pazienti che ai servizi territoriali.
Devono essere dotate di personale amministrativo e ausiliario che svolge le funzioni di
supporto.
Tale personale sarà assegnato dalle Direzioni di Presidio.
Nell’ambito dell’attività di Dipartimento viene svolta in ottemperanza alle norme
vigenti in materia di farmaco sorveglianza l’attivita’ di documentazione sul farmaco e
farmacovigilanza: attività di informazione ai cittadini e ai sanitari sulle modalità
prescrittive in regime SSN, piani di informazione scientifica sul corretto uso dei
medicinali, adempimenti relativi alla farmacovigilanza , attività che risulta essere
trasversale per le due Aree.
Il Dipartimento del Farmaco ha una direzione unica affidata al Direttore di una delle
UU.OO.CC. in cui esso si articola di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale e fa parte di diritto
dell’Ufficio di Direzione.
46. Dipartimento Cure Ospedaliere
Il Dipartimento Cure Ospedaliere è un dipartimento di tipo funzionale con
compiti di produzione di servizi sanitari sul territorio dell’Azienda. Il Dipartimento
assicura l’omogeneità dell’intervento sanitario, in considerazione della complessità sia
della rete ospedaliera a gestione diretta dell’ASP e della rete dei privati accreditati
e convenzionati con l’Azienda, sia per le caratteristiche del territorio.
Il Dipartimento ha compiti di indirizzo, coordinamento e verifica dei modelli
organizzativi sottesi all’erogazione delle attività rese in regime di ricovero dalle
strutture pubbliche e convenzionate.
124
Il Dipartimento è costituito dalle seguenti strutture che rivestono un ruolo
centrale di natura strategica nei percorsi assistenziali, sia in elezione che in
emergenza:
- U.O.C. Direzione Medica Ospedali Riuniti S. Agata M. – Mistretta
- U.O.C. Direzione Medica Ospedale Patti
- U.O.C. Direzione Medica Ospedali Riuniti Milazzo – Barcellona – Lipari
- U.O.C. Direzione Medica Ospedale Taormina
- U.O.C. Ospedalità Privata
Inoltre, a supporto delle Direzioni Mediche degli Ospedali e degli Ospedali
Riuniti,
sono previste le UU.OO.CC. di Direzione Amministrativa
Il Dipartimento è dotato di autonomia tecnico-professionale e scientifica e può
essere assegnatario di budget soggetto a rendicontazione non analitica.
Il Dipartimento ha Direzione unica affidata al Direttore di una delle UU.OO.CC.
in cui esso si articola e di cui mantiene la titolarità e le funzioni.
Il Direttore del Dipartimento viene nominato dal Direttore Generale e fa parte di
diritto del Collegio di Direzione.
Il Direttore del Dipartimento ha il compito di:
- Predisporre un documento operativo contenente le linee strategiche ed
organizzative del Dipartimento;
- Negoziare gli obiettivi di budget con la Direzione Aziendale;
- Monitorare l’attuazione degli indirizzi e degli obiettivi di politica sanitaria
regionale ed aziendali relativi alla rete ospedaliera provinciale;
- Monitorare i posti letto previsti dalla rete ospedaliera;
- Analizzare i processi che regolano le attività di produzione ospedaliera;
- Analizzare le attività per tipologia di prestazione e per disciplina;
- Vigilare sull’attività dei Presidi Ospedalieri, Ospedali Riuniti e Case di Cura;
125
- Governare l’offerta di prestazioni richieste all’Azienda in relazione ai bisogni
della popolazione di riferimento;
- Gestire le risorse strutturali e tecnologiche garantendo il miglioramento
continuo della qualità;
- Uniformare i protocolli, le procedure ed i processi integrando le attività
ospedaliere a gestione diretta con i privati accreditati;
- Emanare linee guida per i controlli sull’attività delle strutture di degenza;
- Garantire tempi di attesa per i ricoveri ospedalieri;
- Controllare le attività sanitarie effettuate negli ospedali;
- Verificare e controllare le attività di ricovero delle strutture accreditate;
- Controllare l’appropriatezza dei ricoveri e della qualità dell’assistenza erogata
al paziente, della corretta individuazione della diagnosi principale e delle
procedure diagnostico – terapeutiche, della corrispondenza delle SDO alle
cartelle cliniche;
- Controllare la corretta codifica delle SDO e della relativa elaborazione dei
DRGs;
- Monitorare i DRGs ad alto rischio di inappropriatezza degli effetti distorsivi
associati all’applicazione delle tariffe;
- Collaborare con la Direzione Strategica aziendale nei processi di gestione e
programmazione delle attività specifiche;
- Programmare e pianificare l’attività formativa del personale nell’ottica
unitaria di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e del
soddisfacimento dei reali bisogni di salute delle popolazione.
126
47. La struttura Ospedaliera
Gli Ospedali Riuniti - previsti dal piano di riqualificazione e rifunzionalizzazione della
rete ospedaliera – territoriale della Regione Sicilia (D.A. n. 46 del 14 gennaio 2015) –
rappresentano uno strumento di evoluzione del “distretto ospedaliero”. Formula di
aggregazione dei PP.OO. dell'ASP, essi rispondono a varie necessità di
programmazione locale, in particolare nelle aree con condizioni oro-geografiche
complesse. Attraverso tale formula è possibile:
realizzare una integrazione strutturale, non solo funzionale, tra i presidi
operanti nello stesso distretto ospedaliero con piena circolarità delle risorse
umane tra i presidi
facilitare la costruzione e la gestione di “percorsi assistenziali”tra i vari
presidi e tra questi e i servizi territoriali.
razionalizzare e determinare una maggiore efficienza del sistema
dare corpo ad una diversificazione dell’offerta tra i presidi del distretto,
esaltando le competenze distintive dei singoli presidi
I Presidi Ospedalieri e gli Ospedali riuniti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di
Messina sono inseriti nella rete regionale che classifica gli ospedali secondo tipologie
diversificate in relazione ai differenti profili di offerta distinguendo, altresì, tra
ospedali che svolgono in tutto o in parte funzioni di HUB, da quelli con funzioni di
Spoke, in base anche ai bacini di utenza intesi come ambiti di programmazione
sovraziendali, in rapporto alla topografia del territorio.
L’ospedale rappresenta un livello di responsabilità condivisa dei livelli qualitativi e
di appropriatezza delle prestazioni erogate ovvero del miglioramento continuo della
qualità e del governo clinico.
Ai fini dell’organizzazione e gestione degli ospedali si tiene conto dei nuovi
modelli organizzativi per funzioni o specificità assistenziali superando la divisione in
127
reparti, prevedendo la gestione unitaria delle risorse di degenza.
Il Direttore Generale affida la direzione sanitaria dell’ospedale e degli ospedali
riuniti ad un dirigente medico, della disciplina direzione medica di presidio
ospedaliero, che assume l’incarico di Direttore Medico di presidio ospedaliero o degli
stabilimenti ospedalieri riuniti.
Quest’ultimo dirige lo stesso ai fini igienico-organizzativi e collabora allo sviluppo
del governo clinico, della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni erogate
nonché ai processi organizzativi riguardanti la continuità assistenziale e la presa in
carico dei pazienti.
Le funzioni vengono quindi esercitate, con riferimento alla organizzazione delle
prestazioni di ricovero ed ambulatoriali ed alle funzioni igienico sanitarie e di
sicurezza ospedaliera, secondo specifiche linee di attività, riconducibili
rispettivamente ai seguenti ambiti d’intervento:
Igiene tecnica e sicurezza ospedaliera;
Coordinamento delle attività finalizzate alla prevenzione del rischio clinico;
Epidemiologia, Statistica, Flussi Informativi e gestione Archivio Clinico;
Tutela sicurezza dei lavoratori;
Vigilanza sui servizi esternalizzati;
Organizzazione e valutazione delle prestazioni di ricovero ed ambulatoriali.
Specificamente, la Direzione di Presidio Ospedaliero e degli Ospedali Riuniti
concorre alle funzioni di coordinamento e verifica nei confronti delle prestazioni
erogate nell’ambito del Presidio, in particolare verificando la corrispondenza con gli
obiettivi aziendali, esercita le funzioni di Dirigente responsabile (D.lgs. 81/2008)
delle aree comuni non assegnate alle UU.OO.CC., attua gli interventi di tutela della
salute e della sicurezza dei lavoratori cui è direttamente preposta, previsti dalla
normativa vigente; coordina per tutto il presidio e per gli ospedali riuniti, le attività di
128
accettazione di ricovero e quelle ambulatoriali; coordina la raccolta e la trasmissione
dei dati statistici, gestisce la documentazione sanitaria, cura la tenuta dell’archivio
delle cartelle cliniche e di altra documentazione sanitaria cartacea; fornisce supporto
tecnico all’attività delle UU.OO.CC., per gli aspetti igienico-organizzativi, gestionali e
medico legali, assicurando ove richiesto la propria presenza o quella di un medico di
direzione medica, appositamente delegato; vigila sul rispetto dei principi etici e
deontologici e sul rispetto della riservatezza dei dati personali; cura i rapporti con gli
organi giudiziari e con gli organismi, anche extra – aziendali, di verifica e di controllo.
Secondo il D.A. n. 46/2015 nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina,
l’assistenza ospedaliera è offerta dall’Ospedale di Patti, dagli Ospedali Riuniti “S.
Agata-Mistretta”, dagli Ospedali Riuniti “Milazzo-Barcellona-Lipari” e dall’Ospedale di
Taormina.
Il Presidio Ospedaliero e gli Ospedali Riuniti sono un’articolazione organizzativa
dell’Azienda, comprendente tutte le strutture aziendali in cui si svolgono le funzioni di
assistenza ospedaliera previste dalla programmazione regionale e locale, destinate a
persone affette da patologie in fase acuta e post acuta che per gravità, complessità o
intensità delle cure non possono essere trattate nell’ambito dei servizi territoriali.
Nel proprio interno persegue un’azione diagnostico – terapeutica improntata alla
continuità assistenziale, promuove e presidia la qualità dei servizi e dell’erogazione
delle prestazioni, nonchè la loro appropriatezza.
Gli ambiti di intervento nell’organizzazione sono:
- progettazione e gestione di aree assistenziali specializzate sulla base dei
bisogni assistenziali manifestati;
- gestione operativa delle risorse interne al presidio, per realizzarne l’utilizzo
ottimale;
- gestione dell’informatica e della tecnologia;
129
- ingegneria clinica;
- coordinamento con le strutture territoriali post ricovero.
Nello svolgimento dell’attività ospedaliera deve essere garantito:
il coordinamento con le attività territoriali extra ospedaliere, per una
efficace integrazione dei servizi dipartimentali con quelli distrettuali, in
particolare con i medici di medicina generale, i medici specialisti
ambulatoriali ed i pediatri di libera scelta, ai quali spetta il compito di
rappresentare il punto di ingresso dell’assistito nel circuito ospedaliero;
l’utilizzo flessibile, anche interdisciplinare delle strutture di degenza e del
relativo personale infermieristico ed ausiliario, nonchè un utilizzo
coordinato del personale di supporto amministrativo, di apparecchiature e
presidi;
l’organizzazione coordinata degli ambulatori per l’attività istituzionale e/o
in regime di libera professione intramoenia e, di norma, una collocazione
fisica degli stessi in unica sede nell’ambito della struttura ospedaliera.
Al fine di realizzare gli obiettivi generali e specifici di cui all’art. 15 comma 13
lettera c del D.L. n. 95/2012, convertito con modificazione dalla Legge n. 135 del
07.08.2012, così come richiamati nel D.A. n. 46/2015 relativo alla riqualificazione e
rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, che prevede la riduzione delle UU.OO.
questa ASP ha provveduto, previa valutazione del fabbisogno di prestazioni
ospedaliere, all’accorpamento delle preesistenti due Unità Operative Complesse di
Chirurgia presenti nell’Ospedale di Taormina, dando così avvio al processo di
razionalizzazione delle strutture operative semplici e complesse sollecitate dalle
normative sopra richiamate.
Medesima logica organizzativa deve essere posta in essere all’atto della piena
funzionalizzazione degli Ospedali Riuniti; in particolare le due strutture complesse di
130
Medicina Generale, così come la struttura complessa e quella semplice di Chirurgia
Generale, afferenti ai presidi di Milazzo e Barcellona devono confluire in un’unica
struttura complessa degli Ospedali Riuniti “Milazzo – Barcellona – Lipari”,
realizzandosi così la prescritta riduzione del numero di strutture.
Il complesso processo di trasformazione ed efficientamento della rete
ospedaliera dell’ASP di Messina, come previsto dal c.d. “decreto Balduzzi”, troverà
attuazione in diverse fasi di avanzamento temporalmente programmate nel rispetto
degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza
ospedaliera come definiti dalla normativa in materia.
Il Direttore o il Dirigente del Presidio Ospedaliero o degli Ospedali riuniti
garantisce, all'interno del Presidio, la risposta, in termini di produzione di prestazioni,
alla domanda di assistenza espressa dal territorio, nell'ambito degli indirizzi
strategici stabiliti dalla Direzione aziendale e del budget attribuito alla produzione
ospedaliera.
Le UU.OO.CC. “Direzione Medica” degli Ospedali Riuniti S. Agata M. –
Mistretta, Ospedale di Patti, Ospedali Riuniti Milazzo – Barcellona – Lipari ed
Ospedale di Taormina, oltre l’U.O.C. “Ospedalità Privata”, afferiscono al Dipartimento
“Cure Ospedaliere”, al fine di garantire l’omogeneità delle attività ospedaliere a
gestione diretta e dei privati accreditati.
Il Direttore Medico del Presidio Ospedaliero o degli Ospedali Riuniti,
unitamente al Direttore Amministrativo:
è responsabile del budget complessivo di Presidio o degli Ospedali
Riuniti e coordina l'attività programmatica e di budget delle UU.OO.CC.
afferenti attraverso strumenti di concertazione, al fine di garantire
una proposta programmatica unitaria nell'ambito della programmazione
aziendale;
131
è responsabile degli aspetti igienico-organizzativi, della conservazione
della documentazione clinica e dell’organizzazione complessiva
dell’attività del Presidio;
svolge funzioni di supporto tecnico all'attività dei Dipartimenti e delle
singole UU.OO.CC., per gli aspetti organizzativi, gestionali e medico-
legali;
garantisce e coordina il percorso assistenziale ospedaliero rispetto alle
esigenze di salute del paziente;
verifica le necessità delle singole UU.OO.CC. e dei risultati raggiunti
dalle stesse, nell'ambito delle scelte strategiche di gestione aziendali e
di presidio;
vigila sul corretto svolgimento delle attività sanitarie nel rispetto della
normativa vigente, sulla corretta applicazione della normativa
sull’attività libero-professionale intramoenia.
Alla Direzione Sanitaria Aziendale, al Direttore di Presidio Ospedaliero o degli
Ospedali Riuniti fanno capo i Dirigenti di Struttura complessa che sono preposti alla
gestione degli aspetti igienico-organizzativi locali, agli adempimenti connessi alla
sicurezza ed all'autorizzazione ed accreditamento delle strutture, alla integrazione di
percorsi di cura intra ed extra ospedaliera.
L’ASP di Messina considerato l’aumento delle malattie croniche, la riduzione
della durata delle degenze ed il maggior ricorso a prestazioni in regime di
ospedalizzazione diurna o ambulatoriale, intende implementare le logiche di rete per
relazionare costantemente le singole strutture ospedaliere e le altre realtà sanitarie
soprattutto quelle territoriali.
Il supporto al governo complessivo dell'attività amministrativa ai Presidi ed
agli Ospedali Riuniti è assicurato dalla Direzione Amministrativa, sulla base delle
132
direttive generali provenienti dalla Direzione dell’Azienda, delle attività
amministrative economiche e tecniche relative agli ospedali, anche attraverso il
coordinamento ed il raccordo con gli uffici amministrativi centrali e periferici delle
procedure amministrative di competenza.
Sono previste le seguenti UU.OO.CC.:
Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti S. Agata Militello – Mistretta
Direzione Amministrativa Ospedale Patti
Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti Milazzo – Lipari – Barcellona
Direzione Amministrativa Ospedale Taormina
In particolare, attraverso il personale assegnato l’U.O.C.:
dispone la utilizzazione del personale addetto ai servizi amministrativi,
economali e tecnici nell’ambito Ospedaliero;
richiede gli accertamenti sanitari o fiscali relativi al personale assegnato;
adotta i provvedimenti vincolanti relativi alle richieste del personale per ferie
e permessi, predispone gli atti istruttori alle aspettative, missioni e rimborso
spese, nonché quelli relativi alla liquidazione delle competenze accessorie;
autorizza le assenze del personale che svolge funzioni amministrative e
tecnico economali e ne dispone la registrazione;
istruisce le richieste di comando per perfezionamento professionale del
personale assegnato;
cura la tenuta di leggi, regolamenti, circolari, giurisprudenza inerenti alla
attività
dell’Ospedale;
cura lo smistamento agli uffici competenti degli atti da lui visionati;
133
provvede all’attività istruttoria propedeutica alla liquidazione delle prestazioni
erogate in regime libero professionale sulla base della contabilizzazione
effettuata dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale;
provvede al controllo delle presenze del personale a lui assegnato, alla
rilevazione dell’orario del personale del Presidio Ospedaliero e degli Ospedali
Riuniti ed alla successiva attività propedeutica alla liquidazione delle
competenze fisse ed accessorie (stipendi, lavoro straordinario, indennità
varie), nonché alla rilevazione e controllo della produttività ai fini della
liquidazione dei premi connessi;
provvede alla immissione dei dati di cui sopra ai fini della elaborazione;
provvede a fornire al personale tutte le informazioni e i chiarimenti afferenti
alle materie di cui ai punti precedenti;
cura gli adempimenti relativi alla gestione dei servizi di cucina, dispensa e
mensa;
cura gli adempimenti relativi alla gestione dei servizi di guardaroba e
lavanderia;
cura gli adempimenti relativi alla gestione dei magazzini generali;
cura gli adempimenti relativi al controllo delle merci ricevute, con esclusione
dei
Farmaci e dei Presidi Sanitari attribuiti alla Farmacia;
cura la manutenzione delle attrezzature sanitarie ed economali, inoltrando le
richieste alle ditte specializzate;
cura la spedizione ed il ricevimento dei beni e mezzi di qualsiasi tipo;
cura la tenuta degli inventari dei beni mobili di competenza;
liquida le fatture di competenza;
134
cura gli adempimenti relativi all’inoltro delle fatture, una volta vistate dai
consegnatari dei beni o utilizzatori dei servizi, agli uffici preposti alla
liquidazione delle stesse;
cura la gestione e l’organizzazione del servizio trasporti di merci e persone;
cura l’elaborazione dati per le statistiche di competenza dei servizi
amministrativi;
istruisce le pratiche di rivalsa per l’esercizio azioni di surroga.
48. L’organizzazione delle attività delle professioni ex l. 42/1999
Le professioni infermieristico e tecnico sanitaria sono state protagoniste negli ultimi
anni di sostanziali cambiamenti, sia per quanto riguarda l’iter formativo che
relativamente all’inquadramento professionale ed organizzativo.
La Legge n° 42 del 1999, confermata con la Legge n° 251 del 2000, ha sancito il
riconoscimento dei livelli di competenza, autonomia e responsabilità che qualificano le
professioni sanitarie. Successivamente, la normativa regionale che regolamenta le
professioni sanitarie (L.R. 15 febbraio 2010 n. 1 e D.A. 10 agosto 2012 n. 1636), ha
previsto la possibilità di istituire in seno alla Direzione Sanitaria Aziendale, quali
strutture di staff, le Unità operative semplici di seguito elencate:
Unità operativa delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche;
Unità operativa delle professioni sanitarie di riabilitazione;
Unità operativa delle professioni tecnico-sanitarie;
Unità operativa delle professioni tecniche di prevenzione, vigilanza e
ispezione;
Unità operativa del servizio sociale professionale
Le Unità operative svolgono le funzioni previste dalle norme istituzionali dei
relativi profili professionali e l’ottemperanza agli specifici codici deontologici ed agli
135
ordinamenti didattici utilizzando metodologie di pianificazione per il raggiungimento
degli obiettivi di assistenza e prevenzione.
Le Unità operative partecipano alla individuazione ed alla realizzazione degli
obiettivi dall’ASP concorrendo ad assicurare la programmazione, direzione e gestione
delle risorse umane loro affidate allo scopo di garantire il rispetto degli standard di
qualità ed il perseguimento dell’efficienza tecnica ed operativa, nel rispetto delle
autonomie e delle responsabilità.
Le Unità operative contribuiscono alla determinazione dei bisogni di personale in
relazione alle attività assistenziali e conseguentemente supportano la Direzione
Aziendale nella fase di assegnazione delle risorse umane, nella mobilità interna del
personale, di definizione di politiche e sistemi di reclutamento e selezione delle
risorse professionali.
Gli incarichi di dirigenza sono conferiti dalla Direzione Generale attraverso
idonea procedura selettiva tra i candidati in possesso dei requisiti di esperienza e
qualificazione professionale previa modifica compensativa delle dotazioni organiche.
Con apposito successivo regolamento saranno individuati i compiti specifici, le
funzioni ed i rapporti reciproci del personale afferente ai Servizi, secondo quanto
previsto dalla normativa nazionale e regionale, in modo che ogni operatore si riconosca
in responsabilità ben definite per garantire lo sviluppo dei processi assistenziali di
competenza e promuovere la valorizzazione e la responsabilizzazione delle funzioni e
del ruolo delle professioni sanitarie.
49. Servizi Amministrativi e Tecnici
I Servizi amministrativi, garantiscono - secondo criteri tecnico professionali
autonomamente definiti dagli stessi Servizi - il supporto alla attività di produzione di
prestazioni sanitarie del Distretto, dei Presidi Ospedalieri e dei Dipartimenti.
136
Tale fornitura di servizio deve rispondere a requisiti di appropriatezza tecnico –
professionale nell’ambito delle proprie competenze. L’incarico di Direttore di
Dipartimento è conferito dal Direttore Generale ad uno tra i Direttori delle Unità
Operative Complesse. Le strutture complesse amministrative e tecniche sono
individuate, secondo le indicazioni contenute nelle linee-guida regionali ed in base alle
necessità e peculiarità delle attività che l’ASP di Messina deve assicurare soprattutto
nell’ambito territoriale e nei rapporti con le strutture ed il personale convenzionato
con il SSN.
La funzione amministrativa, tecnica e logistica dipende direttamente dal Direttore
Amministrativo, che assicurerà il coordinamento delle varie strutture.
Le Unità Operative sono titolari di autonomia gestionale ed applicano il modello di
amministrazione attiva ovvero caratterizzata da un approccio al lavoro mirante al
problem solving, inoltre, sono strumento, per il perseguimento dell’obiettivo strategico
di ottimizzazione delle procedure organizzative ed amministrative finalizzate, nel
rispetto delle normative vigenti, allo snellimento procedurale ed alla tempestività
dell’azione amministrativa.
Le Unità Operative Complesse Amministrative, Tecniche e Professionali si
definiscono complesse se in possesso delle seguenti caratteristiche:
a) elevata complessità della struttura in relazione alla sua articolazione interna, con
particolare riguardo al grado di autonomia in relazione alle attività svolte;
b) affidamento e gestione di budget;
c) elevata consistenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali ricomprese nel
budget affidato;
d) elevata rilevanza, complessità e delicatezza della funzione esplicitata da espresse
e specifiche norme di legge;
137
e) necessità di svolgimento di funzioni di coordinamento, indirizzo, ispezione e
vigilanza, verifica di attività direzionali;
f) rilevanza degli incarichi interna all’Unità Operativa ovvero a livello aziendale;
g) elevata valenza strategica della struttura rispetto agli obiettivi aziendali.
Le Unità Operative Complesse Amministrativo/Tecnico/Professionali devono
garantire, oltre alle specifiche funzioni l’assolvimento delle seguenti attività:
a) assicurare la gestione delle risorse assegnate e la loro integrazione con le risorse
comuni del Dipartimento;
b) garantire le funzioni e le attività, per tipo e per volume, programmate all’interno
del budget;
c) assicurare il coordinamento, l’integrazione ed il controllo economico per la propria
Struttura;
d) assicurare la gestione della sicurezza e della tutela della riservatezza;
e) adottare gli atti di attuazione dei provvedimenti posti in essere dal Direttore
Generale, compresi quelli che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno;
f) elaborare le proposte di atti o provvedimenti amministrativi che dovranno essere
adottati dal Direttore Generale;
g) provvedere, secondo le linee di indirizzo della Direzione Generale, alla valutazione
dei Dirigenti, secondo quanto previsto dai vigenti accordi contrattuali;
h) predisporre il piano per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane della
propria struttura, con esplicitazione del piano di formazione ed aggiornamento per la
negoziazione con il Direttore di Dipartimento, all’interno del processo di budget;
i) facilitare lo snellimento procedurale e la tempestività dell’azione amministrativa
attraverso l’applicazione di modelli e procedure operative innovative.
L’incarico di Direttore di Unità Operativa Complessa Amministrativa, Tecnica
e Professionale è conferito dal Direttore Generale a dirigenti aziendali o ad altri
138
aventi titolo, selezionati/individuati con le procedure previste dal contratto collettivo
nazionale di lavoro e dalla normativa in materia.
La struttura organizzativa per l’esercizio della funzione amministrativa è
formata dalle seguenti Unità Operative Complesse:
Gestione Personale Dipendente: svolge funzioni di acquisizione e
gestione contrattuale ed amministrazione giuridico-economica delle
risorse umane, elabora progetti di sviluppo e miglioramento
organizzativo, cura lo stato giuridico, il trattamento economico e gli
aspetti previdenziali e di quiescenza del personale dipendente, gestisce
lo sviluppo delle risorse umane, monitora la spesa del personale,
gestisce l’allocazione del personale per CRIL/Centri di Costo, stima e
gestione dinamica dei fabbisogni di personale per le varie UU.OO.,
gestisce il sistema di valutazione permanente dei dirigenti e supporto
all’attività dei collegi tecnici, gestisce le
relazioni sindacali, garantisce la rispondenza ai flussi informativi ed al
debito informativo regionale di competenza.
Affari Generali: con compiti di protocollo generale, archivio e gestione
atti; supporta e vigila la corretta osservanza della normativa sulla
privacy ferme restando le competenze del Responsabile della Privacy;
supporta l’attività amministrativa nelle controversie civili,
amministrative, di lavoro e commerciali; garantisce la rappresentanza
processuale e del patrocinio processuale e del patrocinio dell’Azienda
nelle diverse giurisdizioni nelle varie fasi e gradi di giudizio e nelle
cause in cui l’Azienda è parte in causa; liquida le parcelle degli avvocati
esterni; gestione ufficio sanzioni amministrative competente a ricevere
il rapporto di cui all’art. 17 L. n. 689/1981 in materia di sicurezza
139
alimentare, attività istruttorie al CAVS, predispone le convenzioni a
carattere speciale con i soggetti esterni; cura gli affari generali; svolge
le funzioni di ufficiale rogante; gestisce i contratti assicurativi e le
procedure in autoassicurazione anche tramite le funzioni espletate
dall’ufficio sinistri.
Economico Finanziario e Patrimoniale: redazione di bilanci (preventivi e
di esercizio), contabilizzazione del ciclo attivo (entrate), contabilità
generale ed analitica, adempimenti fiscali e tributari, cessione crediti,
rispondenza ai flussi informativi ed al debito informativo regionale di
competenza, contabilità clienti e contabilità fornitori, ordinativi di
pagamento, tenuta registri obbligatori, verifica trimestrale di cassa,
fatturazione elettronica, attività libero professionale, rapporti con
l’Istituto Tesoriere, gestione del patrimonio e a tenuta del libro
dell’inventario, locazioni, nonché alla gestione dei cespiti aziendali.
Tecnico: provvede alla progettazione delle opere edili; assicura la
direzione dei lavori e la vigilanza; vigila sui progetti affidati all’esterno;
assicura la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio
mobiliare ed immobiliare, nonché l’installazione e la manutenzione degli
impianti; controlla e verifica degli impianti e relativo risparmio
energetico; ha la responsabilità e la cura degli aspetti strutturali ed
alberghieri dell’ospedale e dei presidi rivolti direttamente all’utenza –
sportelli di accoglienza, segnaletica, trasporti interni, qualità
dell’immobile, servizi alberghieri, etc..; svolge un’attività centrale
rispetto alla qualità percepita;.
Provveditorato: acquisizione di beni e servizi, svolgimento delle
procedure di gara, emissione degli ordinativi di acquisto, gestione
140
contratti, pagamento dei fornitori di beni e servizi, gestione del fondo
economale, gestione autoparco aziendale, manutenzione dei beni mobili,
supporto attivo alle attività di contenzioso su gare, contratti ed appalti,
gestione magazzino aziendale, gestione rispondenza ai flussi informativi
ed al debito informativo regionale di competenza.
Si è ritenuto opportuno quanto necessario, in considerazione della vasta area
di competenza di questa ASP, dell’elevato numero di personale dipendente e/o
convenzionato e delle rilevanti e considerevoli risorse economiche gestite,
confermare, anche se in parte rimodulate, le seguenti strutture complesse:
Attività amministrative territoriali e Gestione personale convenzionato:
ha il compito di rendere organiche, coerenti, efficienti ed omogenee le
procedure amministrative dei Distretti Sanitari; gestione diretta di
attività per rendere omogenea l’erogazione dei servizi o i sistemi
informatici; ha la responsabilità e cura gli aspetti normativi, giuridici ed
economici del personale convenzionato, le convenzioni di Medicina
Generale e Pediatrica, i rapporti con i Medici Specialisti ed i Medici di
Continuità Assistenziale e SUEM 118, gestisce le graduatorie regionali
MMG/PLS/MCA/118, gestisce la graduatoria aziendale degli incarichi di
supplenza MCA, rilascia stati di servizio, organizza e gestisce corsi di
formazione per MMG/PLS/MCA, negozia il budget nelle forme e nei
modi stabiliti dalla normativa contrattuale con i medici di medicina
generale ed i pediatri di libera scelta, assicura la rispondenza ai flussi
informativi ed al debito informativo regionale di competenza.
Gestione e acquisizione prestazioni sanitarie e socio sanitarie: attività
relative alla contrattazione budget annuale delle singole strutture
accreditate, verifica amministrativo contabile delle attività delle
141
strutture accreditate e relative certificazioni e pagamenti, svolge la
funzione fondamentale, attraverso la negoziazione delle prestazioni con
gli erogatori privati accreditati (case di cura, strutture riabilitative,
strutture specialistiche ambulatoriali, strutture per l’assistenza
mentale …) per la razionalizzazione delle risorse economiche di
un’azienda territoriale. Elabora la contrattualistica con erogatori di
prestazioni sanitarie e socio sanitarie in ordine a volume, tipologia,
tariffa e modalità di erogazione; verifica gli importi di budget; convoca
le strutture per la sottoscrizione del contratto con la Direzione
Aziendale; svolge l’attività necessaria al pagamento delle spettanze a
favore delle strutture erogatrici.
Inoltre come previsto dalle Linee Guida Regionali e come sopra riportato, sono
state individuate a supporto delle direzioni mediche di ospedale o ospedali riuniti le
seguenti UU.OO.CC.:
Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti S. Agata Militello – Mistretta
Direzione Amministrativa Ospedale Patti
Direzione Amministrativa Ospedali Riuniti Milazzo – Lipari – Barcellona
Direzione Amministrativa Ospedale Taormina
Il modello per l’area dei servizi Amministrativi e Tecnici presenta la seguente
organizzazione:
Il Dipartimento “Governo Servizi Amministrativi” cui afferiscono le Strutture
Complesse indicate nelle linee guida regionali “Gestione Personale Dipendente”, Affari
Generali”, “Economico Finanziario e Patrimoniale”, “Provveditorato” e “Tecnico” oltre
l’U.O.C. “Gestione e Acquisizione Prestazioni Sanitarie e Socio Sanitarie”.
”.
142
50. I percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali
I percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali sono uno strumento che integra le
risorse tecniche e professionali necessarie alla continuità di svolgimento del processo
di cura dei pazienti per offrire una migliore risposta ai bisogni complessi di salute del
cittadino. Il termine diagnostico, terapeutico e assistenziale definisce la presa in
carico totale, gli interventi multi professionali e multidisciplinari
I percorsi vengono individuati tra le patologie, sia acute che croniche, di più elevata
incidenza nel territorio di competenza e tra quelle meritevoli e bisognevoli di
maggiore intensità assistenziale.
Il PDTA si propone di garantire la riproducibilità delle azioni e l'uniformità delle
prestazioni erogate; nel contempo consente un costante adattamento alla realtà
specifica e una verifica degli aggiornamenti e dei miglioramenti.
Il loro sviluppo si accompagna alla definizione di indicatori di processo, misuratori di
risultato e indici di esito capaci di incentivare comportamenti professionali adeguati e
di rendere conto delle attività svolte nei confronti degli utenti e degli altri attori
coinvolti.
Per ogni singolo processo attivato vengono definiti gli obiettivi da assegnare ed
individuati i ruoli e gli interventi, responsabilizzando i singoli operatori coinvolti e
permettendo la partecipazione diretta dell’utente. Le attività associate ad ognuno dei
soggetti coinvolti si basano su profili di cura codificati, che vanno dal momento della
diagnosi e di trattamento fino al follow-up del paziente cronico.
Nel caso di patologie croniche, ovvero in ipotesi di particolari profili clinico-
assistenziali, possono essere attuati programmi specifici e personalizzati di case
management, con l’individuazione di un garante del percorso assistenziale che si
assuma la responsabilità del controllo sull’attuazione degli interventi previsti e che
143
rappresenti il riferimento organizzativo per l’assistito, la famiglia e gli operatori
dell’équipe assistenziale.
Il Direttore Generale può attribuire responsabilità specifiche per la determinazione
dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali aziendali.
51. I programmi e i gruppi di progetto
La Direzione strategica al fine di indirizzare e potenziare gli interventi, in
determinate aree di riferimento, può prevedere programmi specifici - anche a valenza
interdipartimentale - da attuare con l'ausilio di un gruppo di progetto.
L'obiettivo è quello di potenziare e sviluppare azioni strutturate su particolari
argomenti relativi alla sicurezza e alla qualità dell’assistenza. In ciascun gruppo di
lavoro - che verrà sciolto a conclusione del programma - viene individuato un
responsabile con attribuzione di risorse dedicate. La Direzione generale detta gli
obiettivi specifici da raggiungere, la finalità e la durata.
52. Coordinamento di Staff
La Direzione Aziendale, a sostegno delle attività tipiche di governo strategico,
si avvale di unità operative, in conformità alle previsioni dell’atto di indirizzo della
Regione Sicilia, che sono parte integrante delle funzioni riferite ai processi di tutta
l’organizzazione Aziendale, collocate in posizione di staff alla Direzione Aziendale.
Lo Staff si compone di articolazioni organizzative o funzionali di supporto che
presiedono a specifiche attività, ivi compresi i rapporti interistituzionali e di
comunicazione.
I compiti assegnati all’U.O.C. Coordinamento di Staff della Direzione Generale, posta
alle dirette dipendenze della Direzione aziendale, superano i vincoli legati alla
separazione convenzionale tra ruolo sanitario e ruolo amministrativo in quanto la
funzione espressa dal dirigente responsabile nominato dal Direttore Generale, sentiti
144
il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario, investe competenze
specialistiche e trasversali.
Pertanto, le funzioni e la conseguente posizione dirigenziale di coordinamento di
staff sono legate a competenze di altissima specializzazione ed a esperienze acquisite
nelle materie specifiche di indirizzo ad elevata valenza strategica. Gli elementi
caratterizzanti le funzioni di staff sono l’orientamento ai risultati e la flessibilità nei
compiti svolti, nei processi e negli strumenti gestionali utilizzati, nei carichi di lavoro
ed il tasso di innovazione organizzativa delle attività gestite.
L’ASP ha individuato uno staff dedicato ad aree fortemente innovative, le attività di
staff si connotano per la loro funzione di supporto ai processi decisionali e sono:
relazioni con il pubblico ed informazione, accoglienza, tutela, partecipazione,
formazione del personale, area della comunicazione, ufficio stampa, internalizzazione
e ricerca sanitaria, innovazione tecnologica ed ingegneria clinica, gestione della qualità
e del rischio clinico, ispezione, verifiche ed incompatibilità.
Nelle attività di staff si inserisce in modo trasversale la comunicazione. Se spesso
essa viene intesa come quella interpersonale del sanitario con il paziente; in realtà
essa include una serie di processi e di azioni che possono contribuire a un significativo
cambiamento culturale e organizzativo, sia in termini di comunicazione esterna -
veicolata attraverso i media – sia interna. Nell'azienda sanitaria pubblica si può
individuare una duplice connotazione della comunicazione pubblica. Si tratta di
processi comunicativi distinti, ma con profonde aree di integrazione e di sinergia. In
particolare si distinguono due forme di comunicazione: comunicazione sanitaria e
comunicazione per la salute. La prima è incentrata principalmente sui servizi e sulle
prestazioni in tutti i livelli di assistenza: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
All'interno della comunicazione sanitaria particolare rilievo assume la comunicazione
di crisi ed emergenza. Si tratta di uno strumento che permette di controllare le
145
situazioni di allarme improvviso per la salute, al fine di dare una risposta corretta ed
equilibrata alle richieste dei media e dei cittadini. Nella comunicazione per la salute,
invece, i protagonisti sono i diversi settori della società – Enti, Istituzioni,
Associazione del Terzo Settore e cittadini – interlocutori attivi e consapevoli di un
percorso di “costruzione sociale della salute”. Gli ambiti di intervento riguardano tutti
i fattori che influiscono sulla salute – i cosiddetti determinanti di salute – e che
possono essere distinti in: ambientali, sociali, economici, relativi agli stili di vita
(alimentazione, attività fisica, fumo ecc. ).
Per la sua valenza strategica e per l’importanza dei processi di innovazione
tecnologica è stata prevista una struttura nell’ambito dello Staff che consente, in
modo trasversale, di migliorare i percorsi clinici diagnostici con impatti essenziali
anche sul sistema economico gestionale ed organizzativo.
Le funzioni/attività dell’U.O.C. Coordinamento di Staff sono organizzate come
strutture semplici ovvero possono essere assegnate con incarichi professionali
integrativi o con impegno esclusivo o coordinando professionalità presenti in Azienda
seppur non dedicate in via esclusiva.
Lo staff è un’articolazione organizzativa complessa con responsabilità di gestione
diretta di risorse umane e tecniche, dipendente direttamente dalla Direzione
Generale, il Coordinamento di Staff è attribuito al responsabile di una delle strutture
semplici afferenti che sono individuate di seguito:
U.O.S. Comunicazione
Favorisce la corretta e trasparente informazione sull’offerta sanitaria ai cittadini,
anche attraverso la Carta dei Servizi. Cura gli eventuali procedimenti legati ai reclami
in un’ottica di supporto al miglioramento della qualità. Cura i rapporti con le
Associazioni di Tutela dei Cittadini.
Le funzioni sono quelle di:
146
garantire l'esercizio dei diritti di informazione, di accesso ai servizi, tutela e
di partecipazione di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive
modificazioni, e della Legge n. 33 del 14 marzo 2013 e della Legge n. 150 del 7
giugno 2000;
promuovere e favorire i processi di Umanizzazione delle cure a partire
dall’Accoglienza sino alla conclusione dell’iter terapeutico, favorendo i processi
di integrazione delle diversità culturali e religiose, partecipando a tutti i
progetti corrispondenti sia regionali che nazionali;
verificare la qualità percepita dai cittadini rispetto ai servizi erogati
individuando, per tali finalità, idonei ed adeguati strumenti e proponendo
adeguate soluzioni rispetto alle criticità rilevate;
verificare, misurare e proporre tutte le soluzioni organizzative degli standard
del comfort ospedaliero secondo il Decreto del Ministero della Salute n. 70
del 02.04.2015;
elaborare, curare ed aggiornare la Carta dei Servizi;
attivare e curare le procedure previste dalla normativa sul trattamento dei
dati sensibili;
curare, aggiornare e promuovere le procedure in materia di Pubblica Tutela;
accogliere e gestire i reclami ed i relativi procedimenti amministrativi
organizzando apposita banca dati e relazionando periodicamente sugli stessi al
Direttore Generale proponendo soluzioni alle disfunzioni segnalate o
lamentate dai cittadini;
curare e gestire i rapporti con le Associazioni di Volontariato favorendo
l’implementazione di una specifica rete;
147
Elaborare e gestire il Piano aziendale di comunicazione pubblica ed
istituzionale interna ed esterna, con le modalità e le funzioni previste dalla L.
n. 150/2000;
Marketing sanitario;
Addetto stampa per i contatti e le relazioni con i media. In particolare
collegata a tale funzione vi è anche la cura della rassegna Stampa, la redazione
di articoli e comunicati stampa, l'organizzazione di conferenze stampa;
Cura e predisposizione delle campagne di comunicazione;
Organizzazione di eventi;
Redazione dei testi on line per il sito internet aziendale;
Elaborazione informazioni fornite dall'URP per l'implementazione delle notizie
destinate agli utenti sul sito aziendale;
Gestione della comunicazione in caso di crisi.
U.O.S. Formazione ed Aggiornamento
L’U.O. Formazione ed Aggiornamento è supportata da un comitato scientifico,
coordinato dal responsabile dell’U.O., composto secondo quanto previsto dal D.A. n.
1050 dell’08.06.2011.
Le funzioni e le attività previste all'interno dell'U.O.S. Formazione ed Aggiornamento
sono quelle di:
Assicurare lo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane.
Assicurare il miglioramento continuo delle competenze
professionali.
Gestire l’apprendimento ed il cambiamento organizzativo.
Promuovere tra tutti gli operatori la condivisione degli obiettivi
aziendali.
148
Implementare la crescita professionale degli operatori nell’ambito delle aree
tecnico – professionali, gestionali – organizzative e comunicative relazionali.
Concorrere alla realizzazione del programma di Educazione Continua in
Medicina (ECM).
Implementare la formazione interdisciplinare allo scopo di favorire percorsi
integrati e “best practice” per la gestione multiprofessionale dei processi
assistenziali.
Favorire l’accesso alle fonti scientifiche attraverso la consultazione di banche
dati, riviste on line e cartacee, testi scientifici, siti di interesse ecc…
Elaborazione e gestione il Piano Formativo Aziendale.
Migliorare l’efficacia e l’appropriatezza dei percorsi formativi.
Approfondire la conoscenza dei documenti in uso ed implementare l’utilizzo di
quelli basati sulle migliori evidenze possibili.
Migliorare la qualità dei percorsi di formazione e sviluppo
continuo degli operatori.
Curare i rapporti con le OO.SS. di categoria e con la RSU aziendale per
analizzare i programmi di formazione definiti, la congruità delle risorse
economiche e per monitorare l’andamento dei processi formativi.
Ottimizzare i crediti ECM ricevuti dal personale in relazione alle risorse
economiche impegnate.
Controllare la spesa.
Le attività dell’U.O. Formazione ed Aggiornamento comprendono:
La pianificazione dell’attività formativa in linea con gli obiettivi strategici
aziendali;
La pianificazione degli investimenti per l’acquisizione delle risorse necessarie
al conseguimento degli obiettivi prefissati;
149
La definizione degli obiettivi e dei relativi indicatori per valutare i processi di
apprendimento;
La verifica ed il raggiungimento degli obiettivi dell’U.O.
U.O.S. Qualità e Gestione del Rischio Clinico
identifica, valuta e gestisce tutti i profili di rischio attinenti alle attività
cliniche aziendali, per la migliore tutela dell’utenza e per garantire la
sicurezza delle cure;
applica le direttive Regionali e Ministeriali in materia di gestione del rischio
clinico;
elaborare e gestire l’Audit Civico partecipando ai corrispettivi progetti di
Audit regionali e nazionali;
svolge le procedure di audit interno e partecipa alle iniziative formative
aziendali per le competenze di Risk Management.
svolge attività di consulenza per tutte le strutture aziendali di diagnostica e
di assistenza e per la Direzione Strategica;
gestisce, per quanto di competenza medico-legale, il contenzioso che impegna
l’Azienda per danni alla persona, in fase extra-giudiziale e giudiziale;
garantisce il funzionamento del Comitato Valutazione Sinistri e delle
procedure di indennizzo per soggetti danneggiati da vaccinazioni e
emotrasfusioni, e/o attività sanitarie in genere.
U.O.S.Supporto alla Direzione Strategica
Rapporti con le strutture aziendali.
Affiancamento alle strutture coinvolte nella realizzazione di linee progettuali
di interesse strategico aziendale.
150
Monitoraggio sull’attuazione di piani regionali e aziendali.
Gestione dell’intero processo relativo ai provvedimenti aziendali (adozione,
registrazione, pubblicazione, trasmissione).
Servizio Ispettivo.
Verifiche ed incompatibilità.
Servizio di Internalizzazione e Ricerca Sanitaria (SIRS)
U.O.S. HTA ed Ingegneria Clinica
Consulenze ed analisi comparative sulle apparecchiature;
Step connessi all’Health Technology Assessment;
Servizi di Ingegneria Clinica;
53. Servizio Legale – Avvocatura
In diretta ed esclusiva connessione alla Direzione Generale, opera l’Unità Operativa
Complessa, Servizio Legale - Avvocatura. Il Direttore della UOC è un Dirigente
Avvocato del Ruolo Professionale, iscritto all’Elenco Speciale Enti Pubblici dell’Albo
degli Avvocati nonchè abilitato al patrocinio innanzi alle Giurisdizioni Superiori. La
struttura opera anche secondo i principi della legge professionale e riveste un ruolo di
rilievo nel panorama delle attività strategiche dell’ASP in quanto ad essa spetta
normalmente la rappresentanza, il patrocinio e l’assistenza in giudizio dell’Azienda
innanzi a tutte le giurisdizioni, ivi comprese le sedi di risoluzione alternativa delle
controversie e provvede a rendere attività di consulenza, anche mediante
l’espressione di pareri legali e di indirizzo alla Direzione Aziendale ed ad ogni altro
organo (CAVS etc…) o soggetto legittimato alla relativa richiesta.
151
54. Servizio Prevenzione e Protezione
Il Servizio Prevenzione e Protezione per lo svolgimento dei compiti previsti dall’art.
33 del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.e i., è un’articolazione complessa con autonomia
funzionale, gestionale e di proprio budget, posta alle dirette dipendenze del Direttore
Generale, con competenza in materia di sicurezza delle Strutture Sanitarie Aziendali,
relativamente alla valutazione dei rischi presenti in queste con redazione dei
Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) ex art. 28 e dei Documenti di Valutazione
dei Rischi Interferenti (DUVRI) ex art. 26, al coordinamento e aggiornamento dei
Piani di Emergenza Interni (PEI), all’informazione e formazione di corsi per la
sicurezza rivolti ai lavoratori.
In particolare, in ossequio alle “Linee Guida per il Regolamento Aziendale per
l’organizzazione e la gestione della sicurezza e salute nelle Azienda Sanitarie della
Regione Siciliana in sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m. e i.” di cui alla Circolare Assessoriale
n. 1292 /2012, il Servizio di Prevenzione e Protezione si occupa della progettazione,
implementazione e mantenimento del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul
Lavoro (SGSSL) al fine di una sempre maggiore integrazione della sicurezza nella
mission aziendale per il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza.
55. Servizio Psicologia
Il Servizio di Psicologia di cui all’art.15 della L.R. n.25 del 6/4/96 è una
struttura complessa intersettoriale alle dirette dipendenze del Direttore Generale
con competenza di coordinamento, organizzazione e di gestione delle attività
psicologiche dell’Azienda, al fine di garantire una sempre più efficiente integrazione
con i Distretti, i Dipartimenti ed i Presidi Ospedalieri ed Ospedali Riuniti per il
raggiungimento degli obiettivi di salute e benessere psicologico degli aventi bisogno.
Il Servizio di Psicologia, quindi, svolge i compiti e funzioni di cui al D.A.
25/6/97 che approva la Circolare 25/6/97 n.932, pubblicato sulla GURS n.16 del
31/3/98, cura le seguenti attività, riguardanti tutti gli psicologi dell'Azienda:
152
- il coordinamento tecnico scientifico delle attività psicologiche dell’Azienda
Sanitaria;
- la programmazione delle iniziative di formazione degli psicologi;
- il monitoraggio, la valutazione e la promozione delle prestazioni psicologiche;
- l'elaborazione di modelli e la raccolta dei dati funzionali alla specificità della
professione;
- la gestione dei tirocini pre e post laurea in Psicologia (sia quelli di base che quelli
specialistici);
- la gestione di iniziative, di natura psicologica, che scaturiscono dalle dirette
sollecitazione di Enti, Associazioni e dalla società civile in genere.
Il Servizio di Psicologia svolge, anche attraverso le strutture distrettuali,
attività di
consulenza psicologica su committenza dell’Autorità Giudiziaria.
Ove necessario, per lo svolgimento delle predette attività, dovranno essere
assicurate opportune intese con i responsabili degli altri servizi e/o strutture
dell’Azienda.
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L'ASP di Messina garantisce l’informazione, la partecipazione e la tutela dei diritti
dei cittadini, in conformità a quanto disposto dalle vigenti normative nazionali e
regionali, tramite :
Uffici Relazioni con il pubblico & Pubblica Tutela e Ufficio Stampa,
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO &
PUBBLICA TUTELA
Che cos’è’ ?
E’ l’Ufficio che l’A.S.P di Messina mette a disposizione dei propri cittadini con
operatori qualificati per:
l’ascolto, l’accoglienza, l’orientamento al fine di garantire all’utenza l’esercizio
del diritto di partecipazione, accesso e informazioni;
la tutela del diritto alla salute attraverso la possibilità di presentare
osservazioni, opposizioni, e reclami contro atti e/o comportamenti che negano o
limitano la fruibilità delle prestazioni sanitarie o pongono in essere
comportamenti lesivi del rispetto della persona e dei diritti degli utenti come
cittadini;
Dov’è ?
INFORMAZIONE – TUTELA - PARTECIPAZIONE
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L’articolazione degli Uffici Relazioni con il Pubblico prevede un’ Unità Operativa le di
Coordinamento U.O.S C0municazione. e otto Uffici URP distrettuali, come di seguito
elencati:
U.O.S.COMUNICAZIONE
Resp.le: D.ssa R. Rampulla
Tel. 0921 389457 Fax 0921 383065 tel.0903652930
Mail :[email protected]
URP DISTRETTO MESSINA S.S. 114 Km.5,400 – Pistunina
Comprendente il Comune Capoluogo ed i Comuni di: Villafranca Tirrena, Saponara
e Rometta Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme, Alì Superiore, Fiumedinisi, Nizza di
Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo.
Rerp. D.ssa F. Alessi
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 12.30
Tel. 090/3652004 Fax 090/3652022
Mail:[email protected]
U.R.P. DISTRETTO DI TAORMINA C/o Ospedale
Comuni di: Taormina, Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza D’Agrò, Gaggi, Gallodoro,
Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Mongiuffi Melia, Roccafiorita, S. Alessio
Siculo,
S. Teresa di Riva, Savoca, Castelmola, Motta Camastra, Francavilla di Sicilia,
Roccella Valdemone, Malvagna, Mojo Alcantara, S. Domenica Vittoria, S. Teodoro,
Cesarò;
Ref. D. Allegra
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 0942/579693 Fax 0942/52215-
mail:[email protected]
U.R.P. DISTRETTO DI MILAZZO -
Comuni di: Milazzo, Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte S. Giorgio, Pace del Mela,
Roccavaldina, Rometta, S. Filippo del Mela, S. Pier Niceto, Santa Lucia del Mela,
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Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico;
Resp.le: D.ssa C. Cama Ref. -D.ssa G. Amato
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 090/ 9290638 Fax 090/9290642 -9290731
Mail:[email protected]
U.R.P. DISTRETTO DI LIPARI c/o Ospedale
Comuni di: Lipari, Leni, S. Marina Salina, Malfa;
Resp.le: D.ssa I. Spadaro
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 090/9885419 Fax 090/9885402
Mail:[email protected]
U.R.P. DISTRETTO DI BARCELLONA P.G. - Via Cattafi
Comuni di: Barcellona P.G., Basicò, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina,
Furnari, Mazzarà S. Andrea, Merì, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Rodì Milici,
Terme Vigliatore, Tripi;
Resp.le: D.ssa A. Policarpio
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 090/9751714 Fax 090/9764023
Mail:[email protected]
U.R.P. DISTRETTO DI PATTI – c/o Ospedale
Comuni di: Patti, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Oliveri, Brolo,
Piratino, Raccuja, S. Piero Patti, S. Angelo di Brolo, Sinagra, Floresta, ;
Ref.
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 0941/ Fax 0941/
U.R.P. DISTRETTO DI MISTRETTA - Via G. Verga n.3
Comuni di: Mistretta, Castel di Lucio, Motta D’Affermo, Pettineo, Reitano, Tusa, S.
Stefano di Camastra;
Resp.le: D.ssa C. Antinoro Via Verga
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 0921 389461 Fax 0921 383065
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Mail:[email protected]
U.R.P. DISTRETTO DI S. AGATA MILITELLO
Comuni di: S. Agata Militello, Capo D’Orlando, Caprileone, Frazzanò, Galati
Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco D’Alunzio, Alcara Li Fusi,
Tortorici, S. Salvatore di Fitalia, Acquedolci, S. Fratello Caronia, Naso,
Castell’Umberto, Torrenova., Ucria
Resp.le: Dott. L. Siragusa
Orario di apertura al Pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 9.00 – 13.00
Tel. 0941 720219 Fax 0941 720521
Mail:[email protected]
Cosa fa ?
Accoglienza, orientamento e ascolto, al fine di garantire al cittadino l’esercizio
del diritto di partecipazione, accesso e informazioni;
Tutela del diritto alla salute attraverso la possibilità di presentare osservazioni,
opposizioni, e reclami contro atti e/o comportamenti che negano o limitano la
fruibilità delle prestazioni sanitarie o pongono in essere comportamenti lesivi del
rispetto della persona e dei diritti degli utenti come cittadini;
Attuazione di programmi e progetti di miglioramento della qualità dei servizi
erogati di concerto con la direzione strategica;
Verifica e valutazione del grado di soddisfazione dei bisogni degli utenti, con
particolare attenzione agli aspetti relazionali, all’umanizzazione ed alla
personalizzazione dei servizi;
Aggiornamento della Carta dei Servizi e degli opuscoli informativi agli utenti.
Quando l’utente si può rivolgere all’URP ?
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Se ha bisogno di informazioni sui servizi e le prestazioni sanitarie offerte
dall’A.S.P. di Messina nel suo territorio: presidi ospedalieri, distretti,
poliambulatori, ecc.;
Se vuole dare dei suggerimenti, o fare delle osservazioni, opposizioni, reclami,
ecc., segnalare un disservizio o comunicare la sua soddisfazione;
Se vuole interagire con l’Azienda, orientandone il miglioramento della qualità dei
servizi tramite i suoi giudizi, sia direttamente sia tramite le associazioni dei
cittadini, le associazioni di volontariato, sindacati,ecc.
Come l’utente si puo’ rivolgere all’URP ?
Direttamente o tramite associazioni di cittadini.