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AMBIENTE FISICO E TERRITORIO

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DirettoreSergio PINNAUniversità di Pisa

Comitato scientificoCarlo DA POZZOUniversità di Pisa

Jean–Pierre LOZATO–GIOTARTUniversité Sorbonne Nouvelle Paris 3

Luigi MARIANIUniversità degli Studi di Milano

Giuseppe SCANUUniversità degli Studi di Sassari

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AMBIENTE FISICO E TERRITORIO

La Geografia è la disciplina che studia le relazioni fra uomo e am -biente; essa si propone quindi di osservare e classificare i molteplicifatti e fenomeni — fisici e antropici — che si sviluppano sulla super-ficie terrestre, per arrivare a un’interpretazione relativa all’organiz-zazione che le società umane hanno dato, o progettano di dare, alterritorio. Questa collana vuole pertanto accogliere testi con conte-nuti di geografia umana e di geografia fisica, in quanto entrambiindispensabili per realizzare tale analisi interpretativa e poter cosìspiegare i processi sociali, economici e culturali che caratterizzano ilterritorio stesso.

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Sergio Pinna

Guida pratica alle temperature in Italia

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Copyright © MMXIIARACNE editrice S.r.l.

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via Raffaele Garofalo, 133/A–B00173 Roma(06) 93781065

ISBN 978–88–548–5929–6

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

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Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: aprile 2013

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INDICE

INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Capitolo I NOTE SUL TRATTAMENTO DEI DATI

1. Il calcolo delle medie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 2. L’analisi delle tendenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 3. Valutare i livelli di anomalia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 4. Un cenno alle disomogeneità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

Capitolo II CARATTERISTICHE TERMICHE GENERALI DELLE STAZIONI ESAMINATE

1. Le medie dei valori termici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 2. Il regime termico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 3. Le escursioni termiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 4. Una classificazione climatica in base alla temperatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 5. Periodo termico e concetto di “gradi giorno” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

Capitolo III L’ANDAMENTO DELLE TEMPERATURE IN ITALIA DAL 1951 AL 2012

1. Fluttuazioni e tendenze generali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 2. Variabilità ed anomalie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 3. I periodi di caldo più intenso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 4. Gli episodi di freddo memorabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 5. Una finestra sul clima del passato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69

SERIE STORICHE DI DATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115

SITI WEB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117

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INTRODUZIONE

Un rapido esame dei contenuti del presente volume sarà sufficien-te per confermare che esso non vuole costituire uno studio scientifico delle temperature in Italia, bensì una sintetica guida di carattere prati-co-divulgativo rivolta a chi si vuole avvicinare a certe tematiche della climatologia per pura passione, oppure a quanti hanno necessità di ac-cedere ad informazioni climatiche per affrontare questioni di vario ti-po, quali ad esempio storico-economiche, su certi aspetti di salute pubblica, relative a problemi di pianificazione territoriale ecc.

Quando si voglia trattare di clima, la prima cosa di cui si ha biso-gno sono dei dati: valori medi per le misure dei suoi principali ele-menti, se sono richieste solo le caratteristiche generali; serie storiche complete, quando si desidera conoscere l’andamento dei fenomeni o si cerca di inquadrare particolari episodi nell’ambito della situazione e-volutiva.

È assai probabile che il lettore non esperto ritenga che il reperi-mento di serie di dati meteorologici sia piuttosto semplice; in realtà le cose in Italia sono ben diverse, come si può capire operando una ricer-ca in Internet. Non c’è alcun sito nazionale ove siano disponibili – per un buon numero di stazioni – delle serie termometriche di medio-lungo periodo ed anche la ricerca su fonti internazionali è notevolmen-te complessa per chi non abbia una sufficiente pratica in materia. In effetti il quadro degli archivi climatici nel nostro Paese è sconfortante; ciò dipende in buona parte dal fatto che non esiste, e mai è esistito, un ente nazionale per la climatologia che si occupi della raccolta di misu-re, in base alle quali ricostruire, verificare ed aggiornare una docu-mentazione ufficiale.

Non credo che sorprenderà il fatto che in altri stati la situazione sia totalmente diversa dalla nostra e cioè che in essi si possa accedere immediatamente a dati che da noi non si possono spesso ottenere, ne-anche a pagamento; vediamo il caso della vicina Svizzera. Il sito web di Meteo Svizzera, l’ufficio federale elvetico per la meteorologia e la climatologia, ha una sezione di grande interesse dedicata al clima, dal-

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la quale si possono scaricare liberamente le serie dei valori mensili di temperature medie e precipitazioni per 12 località, a partire dal gen-naio 1864; tali archivi sono aggiornati praticamente in tempo reale e sottoposti periodicamente a controlli di omogeneità e di qualità da par-te di una commissione di esperti. L’importanza di un materiale del ge-nere è a mio giudizio notevolissima, non solo dal punto di vista pret-tamente scientifico ma anche da quello della divulgazione: ad esem-pio, un giornalista che, per redigere un articolo su un certo evento me-teorologico capitato, voglia collocarlo nel quadro dell’evoluzione tem-porale dei fenomeni, ha infatti la possibilità del confronto con un do-cumento ufficiale di sicura attendibilità.

Considerato il rapporto dell’estensione territoriale, senza dimenti-care poi la varietà climatica del nostro Paese dovuta alla sua forma molto allungata ed alla complessa orografia, si può dire che, per avere un’informazione paragonabile, sarebbero necessarie le serie di almeno un centinaio di località. Il confronto con la realtà appare così davvero impietoso, soprattutto considerando che per l’Italia non sono certo ab-bondanti i dati per la prima parte del XX secolo e che quelli antece-denti al 1900 sono in pratica inesistenti al di fuori di qualche ambito scientifico.

Fig. a – Le 12 stazioni del territorio elvetico per le quali il sito dell’ente federale Me-teo Svizzera mette liberamente a disposizione le serie termopluviometriche mensili, con dati che partono dal 1864.

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Invero la decisione di redigere il presente testo nasce proprio dall’idea di fornire delle serie di temperature mensili per le principali località italiane; le tavole che il lettore troverà in appendice non sono quindi da considerarsi come un accessorio della trattazione, ma come una parte fondamentale del volume. Le caratteristiche di tali serie sono di seguito indicate sinteticamente.

- Il periodo coperto è quello 1951-2012; tutte le tavole sono complete, cioè senza buchi.

- Le serie sono riferite a stazioni per le quali è semplice trovare i dati nei principali siti meteo: sono quindi facilmente aggiorna-bili di mese in mese (ad es. su tutiempo.net oppure ilmeteo.it).

- Tutti i valori utilizzati derivano da materiale esistente in rete; soltanto per Torino è stato indispensabile cercare qualche dato sulle Statistiche Meteorologiche dell’Istat (in cartaceo).

- Le stazioni prese in esame (Tab. a) corrispondono a città im-portanti, onde favorire anche un uso pratico dei valori proposti; l’eccezione è costituita da S. M. di Leuca, aggiunta alle altre in ragione delle difficoltà trovate nella ricostruzione di un nume-ro sufficiente di serie per l’Italia meridionale.

- Le fonti utilizzate sono molteplici. Le due principali sono state senza dubbio il dataset dell’ECA&D (European Climate Asses-sment & Dataset) e le tabelle presenti nell’ampissima sezione sul clima del sito spagnolo tutiempo.net; svariate integrazioni derivano dai classici Annali Idrologici dell’ormai dissolto Ser-vizio Idrografico Nazionale – consultabili via Internet nel rela-tivo sito predisposto dall’Apat – e da qualche banca dati on-line degli attuali Servizi idrologici regionali.

È evidente che le tavole in oggetto non possono certo avere un’affidabilità pari a quella di serie ufficiali come le svizzere cui ac-cennato; devono quindi essere utilizzate nella consapevolezza che qualche errore (non macroscopico) al loro interno è inevitabilmente presente, in ragione di motivi diversi. Senza dilungarsi troppo, è bene comunque citare almeno i più importanti, per maggiore chiarezza nei confronti del lettore.

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TAB. a – NOME, SIGLA E POSIZIONE GEOGRAFICA DELLE STAZIONI CONSIDERATE

Nome stazione sigla altitud. latit. longit.

Torino Caselle 16059 LIMF 301 45,21 7,65

Milano Linate 16080 LIML 107 45,43 9,28

Verona Villafranca 16090 LIPX 67 45,38 10,86

Venezia Tessera 16105 LIPZ 2 45,50 12,33

Trieste 16110 LIVT 8 45,65 13,75

Piacenza 16084 LIMS 134 44,91 9,73

Genova Sestri 16120 LIMJ 2 44,41 8,85

Bologna Borgo Panigale 16140 LIPE 36 44,53 11,30

Firenze Peretola 16170 LIRQ 40 43,80 11,20

Falconara (AN) 16191 LIPY 12 43,61 13,36

Grosseto 16206 LIRS 5 42,75 11,06

Perugia 16181 LIRZ 208 43,08 12,50

Roma Ciampino 16239 LIRA 129 41,78 12,55

Pescara 16230 LISP 10 42,43 14,20

Napoli Capodichino 16289 LIRN 88 40,85 14,30

Brindisi 16320 LIBR 15 40,65 17,95

Santa Maria di Leuca (LE) 16360 LIBY 104 39,81 18,35

Cagliari Elmas 16560 LIEE 4 39,25 9,05

Trapani Birgi 16429 LICT 7 37,91 12,50

Catania Fontanarossa 16460 LICC 11 37,46 15,05

Innanzi tutto va ricordato che il materiale presente nella sezione indices of extremes del sito dell’ECA&D consiste in serie miscelate, cioè ottenute, quando necessario, con misure provenienti da stazioni diverse poste entro un determinato raggio; ovvio che in alcuni casi si creino così delle disomogeneità sulle quali non sempre si può interve-nire con opportune correzioni. Per alcune delle località, poi, le rileva-zioni non risalgono fino al 1951, rendendo così indispensabile il ricor-so – come già detto – agli Annali Idrologici. Quasi sempre però le sta-zioni in essi presenti non coincidono con quelle indicate nella Tabella a, per cui è stato esaminato un periodo di funzionamento comune, in base al quale calcolare degli opportuni fattori correttivi; tali operazioni

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comportano quindi un certo margine di approssimazione. I problemi maggiori in questo senso hanno riguardato Perugia e Falconara; infat-ti, per la prima gli Annali fornivano le statistiche di una stazione pros-sima per posizione planimetrica ma assai differente per altitudine, mentre per la seconda, non sussistendo soluzione migliore, si sono e-laborati i valori di Fano.

Considerando comunque le finalità di questo lavoro – non pretta-mente scientifiche, ma pratico-divulgative – il risultato credo possa ri-tenersi accettabile, ai fini di una valutazione sia delle condizioni ter-miche generali, sia dell’entità di singoli episodi rilevanti nel contesto dell’andamento climatico dal 1951 ad oggi.

D’altra parte, la difficoltà di mettere insieme delle serie termome-triche mensili per l’Italia è implicitamente confermata dalla sostanzia-le impossibilità di trovarne un numero adeguato in qualunque delle più autorevoli banche dati on-line. Si può infatti verificare che la maggio-re disponibilità è rintracciabile nel grande archivio – circa 1200 serie di tutto il Globo – della Norwegian School of Information Technology (rimfrost.no), nel quale appaiono 15 stazioni del territorio italiano, delle quali però soltanto 8 vedono coperto interamente il periodo in oggetto.

Per quanto concerne il contenuto del presente volume, il lettore potrà notare che, a parte le tavole delle temperature medie, di cui fino-ra discusso, la trattazione si compone di tre capitoli. Il primo riguarda il trattamento dei dati ed è rivolto a chi non ha particolare esperienza con le applicazioni statistiche; vengono forniti dei semplici suggeri-menti per apprezzare questioni quali medie, tendenze, disomogeneità e livelli di anomalia. Nel secondo si parla delle caratteristiche termiche generali delle località esaminate e delle considerazioni di carattere climatico che da esse possono essere tratte. Nel terzo si affronta la questione, oggi di grande interesse, delle modificazioni avvenute negli ultimi decenni, cercando di stimare gli incrementi di temperatura che si sono verificati; mediando i valori delle stazioni, viene approssimati-vamente distinta la situazione per le tre macro aree – Nord, Centro e Sud – (Fig. b). Sempre nel terzo capitolo, varie pagine sono infine de-dicate all’esame degli episodi più marcati sia in direzione del freddo che del caldo.

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Fig. b – Le stazioni considerate nel testo. I colori evidenziano le tre macro aree (Nord, Centro e Sud), cui si farà riferimento nel corso della trattazione.