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Ambasciata d’Italia CANBERRA Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Settembre 2002 Ufficio dell’Addetto Scientifico

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Bollettino della Comunità

Scientifica in Australasia

Settembre 2002

Ufficio dell’Addetto Scientifico

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I

Introduzione Introduction L’approccio sistematico adottato in quest’Area geografica per promuovere la cooperazione S&T con l’Italia è giunto ad un punto di verifica molto importante che consente una valutazione positiva dei risultati ottenuti. L’approccio sistematico delle cooperazione S&T in Australasia, si basa sull’interazione dei seguenti tre elementi fondamentali: 1. Bollettino della Comunità

Scientifica in Australasia; 2. Associazione dei ricercatori

italiani e australiani per la ricerca con l’Italia.

3. Mostra-convegno e workshops. Ciascuna attività è indipendente ma opera con le altre in totale sinergia. Il “Bollettino”, rivista tecnico scientifica trimestrale nata nel marzo 2001, con il volume di settembre 2002 e’ giunta alla settima edizione e si e’ trasformata sostanzialmente nel corso dei due anni. Infatti, da una iniziale semplice raccolta di articoli e generiche notizie flash, oggi presenta una serie di rubriche dedicate alle universita’ e centri di ricerca australiani ed italiani, una raccolta di notizie flash suddivise per aree tematiche che consente al lettore specialista una piu’ facile e rapida consultazione e, ultima, la redazione in doppia lingua. Recentemente, poi, e’ stato potenziato il Comitato di Redazione, rendendolo più specialistico nelle diverse aree tematiche. Con l’obiettivo di valorizzare il

The systematic approach adopted in this geographic area to promote cooperation in Science and Technology with Italy has reached a very important testing point which allows a positive evaluation of the results obtained. The systematic approach of all forms of cooperation in the field of Science and Technology in Australasia is based on the interaction of the following three fundamental elements: 4. Bulletin of the Scientific

Community in Australasia; 5. Association of Italian and

Australian researchers for research with Italy;

6. Exhibition convention and workshops.

Each activity is independent but works in perfect synergy with the others. The “Bulletin”, a techno-scientific quarterly journal started in March 2001, has reached its seventh edition with the September 2002 volume and has changed considerably during the two years. Indeed, having started as a simple collection of articles and general newsflash, today it has a series of pages dedicated to Australian and Italian universities and research centres, a collection of short items of news subdivided into subject areas thus allowing the specialized reader quicker and easier consultation, and lastly a bilingual version. Recently there has also been the development of the Editing Committee, making it more specialized in the different thematic areas. With the aim of making the most

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patrimonio scientifico, tecnico e culturale degli italiani all’estero, in un contesto nel quale si e’ convinti che non e’ rilevante dove territorialmente e’ insediata la risorsa che eccelle ma in che rete di relazionamento opera, l’idea di aggregare ricercatori e scienziati italiani e di or igine italiana in Australasia e’ diventata, con la nascita dell’Associazione no profit ARIA-Canberra, una realta’ che potrebbe essere considerata come un modello da replicare in altre aree geografiche. Aria -Canberra nasce dalla volonta’ di costituirsi in associazione del gruppo di scienziati e ricercatori italiani e di origine italiana presenti nello Stato dell’ACT e che gia’ fanno parte del gruppo “ARIA” (Associazione per la ricerca Italiana in Australasia) avviato da questo Ufficio con il Convegno organizzato il 26 marzo 2001. Oggi questo gruppo puo’ contare su circa 100 iscritti, e quello che piu’ importante costituisce un e-group che e’ determinante per la diffusione delle informazioni tra operatori della ricerca e per le comunicazioni che questo Ufficio periodicamente riceve sia dai Ministeri italiani che australiani. Le informazioni non solo raggiungono i ricercatori ma attraverso loro vengono diffuse all’interno delle universita’ e centri di ricerca australiani e neozelandesi in cui ciascuno opera. L’iniziativa nazionale e’ quindi evoluta nella creazione di singoli gruppi statali che, diventando formali Associazioni senza fine di lucro, possono autonomamente proporre iniziative

of the scientific, technical and cultural heritage of Italians abroad, in a context where the specific location of high performance resources is not thought to be as relevant as the control network it operates in, the idea of combining both Italian researchers and scientists as well as those of Italian origin in Australasia has become a reality with the creation of the non profit Association ARIA-Canberra, a reality that could be seen as a model to emulate in other geographical areas. ARIA-Canberra has arisen from the willingness to form an association of a group of Italian scientists and researchers and those of Italian origin present in the ACT and which are already members of the “ARIA” group (Associazione per la ricerca Italiana in Australasia “Association of Italian research in Australasia”) set in motion by this Office with the Conference organized on 26th March 2001. Today this group numbers about 100 registered members and what is more important is that it constitutes an e-group whic h is decisive for the diffusion of information between the various research operators and for the communications this office receives periodically both from Italian and Australian Ministries. The information reaches not only researchers but through them it is spread in Australian and New Zealand universities and research centres in which each of them

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sorte sulla base delle esigenze di universita’ o centri di ricerca nei quali gli esponenti operano. In tal modo diventa piu’ facile ottenere un coinvolgimento del Governo Statale (in quanto rispondono ad un’esigenza del proprio territorio) oltre al sostegno del Governo Federale di Canberra (in particolare dal DEST) e di questo Ufficio. Le manifestazioni organizzate da quest’Ufficio si articolano in una grande Mostra Convegno periodica pluridisciplinare e in diversi workshop orientati ad aree tematiche specifiche. L’obiettivo di tale sistema di eventi è quello di: creare una forte sinergia tra università, centri di ricerca pubblici e privati e compagnie hi-tech dei due Paesi; rispondere alle attuali necessità della ricerca e dell’innovazione ed incoraggiare una forte presenza italiana nella formazione di eccellenza e nei settori dell’alta tecnologia verso i mercati del Sud-Est asiatico. Come è a tutti noto, la Mostra Convegno IATICE 2002, che si è tenuta a Melbourne lo scorso 25-28 marzo, coinvolgendo oltre 500 operatori della ricerca e dello sviluppo della cultura dell’innovazione, ha generato una serie di iniziative tra le quali alcuni workshop che si svolgeranno nel prossimo biennio su tutto il territorio australiano ed i cui dettagli sono riportati nella rubrica “Eventi” di questo Bollettino. Pertanto, i tre elementi fondamentali dell’approccio sistematico alla cooperazione S&T interagiscono in

operate. The national initiative has therefore evolved into the creation of single state groups which by becoming formal non profit Associations, can, in complete autonomy propose initiatives arisen on the basis of the needs of universities and research centres in which the exponents work. In such a way it becomes easier to obtain State Government intervention (as they are responding to a need of their own territory) as well the support of the Federal Government of Canberra (DEST in particular) and of this office. The events organized by this Office are divided in a large, periodic Exhibition Convention approaching several subjects and in different workshops aimed at specific subject areas. The aim of this system of events is that of creating a strong synergy between universities, public and private research centres and hi-tech companies of the two countries; to meet the present needs of research and innovation and to encourage a strong Italian presence in training excellence and in high-tech sectors towards the markets of South-East Asia. As we all know, the Exhibition Convention IATICE 2002, that was held in Melbourne last 25-28 March involving more than 500 workers for the research and development of cultural innovation, has generated a series of initiatives including a series of workshops that will take place over the next two years all over the Australian territory and the details of

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modo dinamico tra di loro: il Bollettino, costituito da articoli dei membri dell’Associazione, promuove le attività di ricerca e contribuisce alla promozione e alla diffusione degli eventi generati all’interno dell’Ufficio Scientifico; nello stesso tempo, i membri dell’Associazione, si confrontano sul Bollettino e sono promotori e principali attori delle manifestazioni scientifiche organizzate.

which are reported in the “Events” page of the Bulletin. Therefore, the three fundamental elements of the systematic approach to Science and Technology cooperation interact in a dynamic way: the Bulletin, made up of articles written by members of the Association, promotes research activities and contributes to the promotion and diffusion of events generated within the Scientific Office; at the same time, the members of the Association discuss the Bulletin and are the principal authors and promoters of the organized scientific events.

Nicola Sasanelli Addetto Scientifico

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Bollettino della Comunita’

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Direttore responsabile: ing. Nicola Sasanelli

Responsabile e coordinamento editoriale:

dott.ssa Alessandra Iero

Comitato di Redazione:

dott. Tomaso Aste dott.ssa Paola Bernard dott. Bob Brockie dott Antonio Cerone dott.ssa Daniela Rubatto dott. Massimiliano Tani

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Ambasciata d’Italia in Canberra Ufficio dell’Addetto Scientifico

Comitato di Redazione 12 Grey Street

DEAKIN ACT 2600

Tel. (+61) (2) 6273 3333 Fax (+61) (2) 6273 2406

http://www.scientific.ambitalia.org.au/ [email protected]

ISSN 1446 - 9588

Il Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia si basa sul libero apporto dei ricercatori. Per tale motivo gli autori se ne assumono interamente la responsabilità. The Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia is based on the free contribution of researchers. For this reason, the authors take on full responsibilities.

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Sommario

La ricerca scientifica e tecnologica in Nuova Zelanda

Scientific and technological research in New Zealand pag. 1

Ing Nicola Sasanelli

Centri d’eccellenza neozelandesi

Excellence centres of New Zealand pag. 13

Dr Bob Brockie

Telemedicina in Italia e Australia

Telemedicine in Italy and Australia pag. 19

Prof Francesco Sicurello

Politica sulle cellule staminali e sulla clonazione umana in Australia

Policy on stem cells and human cloning in Australia pag. 35

Ing Nicola Sasanelli

Dott.ssa Alessandra Iero

Diamanti nella crosta continentale subdotta

Diamonds in subducted continental crust pag. 39

Dr Jörg Hermann

Investimenti bilaterali Australia -Italia: una strada a senso unico

Bilateral investments Australia -Italy: a one way road pag. 43

Dr Massimiliano Tani

Il Bacino del Murray-Darling e la sua gestione sostenibile

The Murray-Darling Basin and its sustainable management pag. 53

Dott.ssa Alessandra Iero

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VIII

Successo nel teletrasporto di un raggio laser

Success in the teletransportation of a laser ray pag.63

Dott.ssa Paola Bernard

La filiera dell'olio di oliva in Australia

The olive industry in Australia pag.73

Dott Gianni Grigoletto

Prima Associazione no profit di ricercatori in Australasia per

la cooperazione S&T con l’Italia

First non-profit Association of researchers in Australasia for

cooperation in S&T with Italy pag. 83

Dott Luciano Lombardo

Viaggio nel mondo accademico e della ricerca del territorio dell’Australasia:

University of Auckland pag. 87

Viaggio nel mondo accademico e della ricerca del territorio italiano:

Istituto Nazionale per la Fisica della Materia pag. 107

Notizie flash dal mondo delle riviste tecnico-scientifiche Australiane

ü Attualità pag. 117 • Relazione tra cambiamenti climatici e salute

• Il Wodonga Tech Park pronto a partire

• Creazione dell’Istituto per la Commercializzazione della Tecnologia

• AustCancer attrae investimenti dagli UK

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IX

ü Ricerca, Sviluppo e Innovazione pag. 119 • Traversa geologica dello stato di Vittoria

• Il pesce mantiene gli oli benefici anche dopo la cottura

• Timo generato da cellule staminali

ü Nuove Tecnologie e Nuovi materiali pag. 121

• Lenti a contatto permanenti

• Accordo da 20 miliardi per Optiscan

• Una nuova tecnologia per la protezione dagli squali

ü Information Technology pag. 123

• Centro virtuale per l’ambiente

• Centro per lo sviluppo delle tecnologie informatiche

• Aiuto per la schizzofrenia dalla realtà virtuale

ü Sanità pag. 125

• Nuovo farmaco per curare l’infarto

• Nuovo farmaco per il trattamento del mieloma

• Progressi nella diagnosi di trombosi

• Nuovo farmaco per il trattamento dell’Alzheimer

• Nuovo saggio per la prevenzione dell’Alzheimer

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ü Ambiente pag. 127

• Rapporto tra inquinamento e siccità

• Studio della variabilità genetica per la conservazione di praterie e brughiere

• Opportunità nel settore salinità

• Il settore laniero focalizza l’attenzione sulla biodiversità

ü Spazio pag. 129

• Scoperta del 101esimo pianeta del sistema solare

• Unione di buchi neri

• Primo razzo supersonico lanciato con successo in Australia

Programma delle Conferenze scientifiche in Australasia pag. 131

Principali siti Web pag. 137 Eventi Promossi dall’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata d’Italia in Canberra pag. 139

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“Con le terre unite alla massa centrale sotto il nome comune di Australasia, dalla Nuova Guinea alla Nuova Zelanda, la superficie

emersa in questa parte dell’Oceano Pacifico e’ di pochissimo inferiore a quella dell’Europa”

Il geografo Elisee Reclus, Parigi 1889

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La ricerca scientifica e

tecnologica in Nuova Zelanda Nicola Sasanelli

Scientific and technological research in New Zeal and

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1. Introduzione Il sistema della ricerca scientifica e tecnologica in Nuova Zelanda e’ definito dalla politica attuata dal Ministry of Research, Science & Technology (MoRST) sulla base delle scelte strategiche del Governo. Negli ultimi anni la spesa nazionale destinata alla ricerca si e’ mantenuta su un valore di circa 1.23% rispetto al PIL, interessante se confrontato con il valore italiano di circa 1.04% e con quello australiano di circa 1.47%. Dai dati rilevati dall’ente statistico neozelandese (Statistics New Zealand –Te Tari Tatatu) emerge che l’HERD, quindi la spesa per la formazione superiore, e’ lo 0.41% rispetto al PIL, inferiore rispetto alla spesa italiana e quella australiana, rispettivamente pari a 0.56% e 0.45%; mentre il BERD nazionale e’ solo del 0.32 % rispetto al PIL, basso se confrontato con quello italiano (0.56%) e quello australiano (0.67%). Questi dati mostrano lo scarso coinvolgimento delle imprese private nei programmi di ricerca e sviluppo nazionale e quindi manifestano una debole propensione all’innovazione tecnologica. Ed e’ partendo da questa lacuna che il governo Neozelandese ha definito il suo programma strategico della ricerca e dello sviluppo tecnologico per il periodo 2002-2005. Infatti, lo “State of Intent 2002-2005 Igniting

1. Introduction The system of scientific and technological research in New Zealand is defined by the policy carried out by the Ministry of Research, Science & Technology (MoRST) on the basis of strategies chosen by the Government. In the last few years national expenditure destined towards research has remained at a level of around 1.23% of GDP, which is interesting if compared to the Italian level of 1.04% and with that of Australia at around 1.47%. From the data collected by the Statistical Body of New Zealand (Statistics New Zealand – Te Tari Tatatu) it would appear that the HERD, in other words, the expenditure for Higher Education constitutes 0.41% of GDP, lower if compared to both Italian and Australian expenditures, which are equal to 0.56% and 0.45% respectively, while the national BERD is only 0.32% of GDP, which is low if compared to that of Italy (0.56%) and Australia (0.67%). This data shows the lack of involvement on the part of private firms in programs of research and national development and therefore show a poor tendency for technological innovation. It is therefore on the basis of this gap that the New Zealand government has defined its strategic program of research and technological development for the period 2002-

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the Future” prevede un finanziamento pubblico annuale di circa 500 milioni di NZ$ (circa 250 milioni di Euro) ponendo come settori prioritari proprio la ricerca applicata e la formazione di eccellenza. 2. Il piano strategico nazionale della ricerca Il programma “Statement of Intent 2002-2005 Igniting the future”, presentato dal Governo della Nuova Zelanda nel febbraio 2002 e redatto dal MoRST, mira a trasformare l’economia del Paese basandola sull’innovazione, sulla flessibilita’ e su una maggiore competitivita’ dell’industria nazionale. In questo contesto sono state individuate come prioritarie le seguenti tre aree tematiche: ü ICT (Information Communication

Technology); ü Biotecnologie e settori quali

“nuovi materiali” e “nuovi processi”;

ü Promozione di spin-off di aziende ad alto contenuto tecnologico “creative industries”.

L’attuazione di tale programma si avvarra’ principalmente delle seguenti azioni: ü Creazione di cinque nuovi centri di

ricerca di eccellenza; ü Formazione di gruppi di esperti

finalizzati all’elaborazione e monitoraggio di nuovi programmi di attivita’;

ü Stimolo alla creazione di consorzi

2005. Indeed, the “State of Intent 2002-2005 Igniting the Future” anticipates a yearly expenditure of about 500 million NZ$ (about 250 million Euro), establishing applied research and training in excellence as priority sectors. 2. National strategic research plan The program “Statement of Intent 2002-2005 Igniting the Future” presented by the Government of New Zealand in February 2002 and drawn up by the MoRST, aims to transform the country’s economy by founding it on innovation, flexibility and on greater competitiveness of national industry. In this context the following three thematic areas were identified as priority : ü ICT (Information Communication

Technology); ü Biotechnology and sectors such as

that of “new materials and “new processes”;

ü Spin-off promotion of firms with high technological content “creative industries”.

To carry out such a program the following actions will need to be taken : ü The creation of five new research

centres of excellence; ü The formation of groups of

experts with the task of elaborating and monitoring new activity programs;

ü Encouraging the creation of research consortiums inside of

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di ricerca all’interno dei quali sara’ garantito il trasferimento tecnologico dal mondo accademico e della ricerca a quello imprenditoriale;

ü Finanziamento di circa 100 milioni di NZ$ destinato al venture capital per spin-off d’imprese che nascono da progetti di ricerca;

ü Creazione di una commissione di bioetica e sviluppo di una strategia nazionale sulle biotecnologie;

ü Promozione di eventi (conferenze e workshop) destinati a diffondere la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione per lo sviluppo del Paese.

Per avviare tale nuovo processo, il nuovo budget annuale pubblico destinato alla ricerca e sviluppo tecnologico ammonta a circa 500 milioni di NZ$ suddiviso nelle seguenti cinque parti:

which the transfer of technology from the academic world and that of research to the business world will be guaranteed;

ü The financing of around 100 million NZ$ aimed at venture capital for spin-off of companies arising from research projects;

ü The creation of a bioethics commission and the development of a national strategy on biotechnology;

ü The promotion of events (conferences and workshops) aimed at spreading the awareness of the importance of innovation for the development of the country.

To set such a process in motion, the new yearly public budget that will be used for research and technological development comes to around 500 million NZ$ divided into the following 5 parts:

Economic Goal:214.04 milnz$ (43%)

Knowledge goal:130.88 milnz$ ( 26%)Environmental goal:85.84mil nz$ (17%)

Social goal:44.07 mil nz$ (9%)Shaping thesystem:25.57mil nz$ ( 5%)

Budget annuale 2002-03 pubblico destinato alla Ricerca Scienza e Tecnologia Yearly public budget 2002-2003 aimed at Science and Technology Research Ricerca Applicata (Economic Goal) destinata ad innovare i processi e i prodotti delle imprese private

Applied Research (Economic Goal) aimed at making changes to the processes and products of national

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nazionali al fine di renderle piu’ competitive nel mercato globale. Fondi previsti: 214.04 milioni di NZ$ (circa il 43% dell’ammontare complessivo). All’interno di questo settore, fondamentali sono i seguenti indicatori: ü la spesa in R&D del settore

privato, aumentata da circa 200 milioni nell’89 a circa 320 milioni nel ’99;

ü la percentuale dell’R&D nazionale del settore privato, passata dal poco più del 25 % del ’91 a poco meno del 30% nel ’99;

ü la percentuale di esportazione del settore hi-tech e medio hi-tech, che rappresentano rispettivamente quasi il 5% e quasi il 15%;

ü la percentuale di progetti in R&D finanziati e gestiti dal Governo e dalle università, che rappresentano rispettivamente il 25 % ed il 15%.

Formazione (Knowledge Goal) indirizzata particolarmente ad accrescere la capacita’ dei processi d’innovazione. Fondi previsti: 130.88 milioni di NZ$ (circa il 26% dell’ammontare complessivo). Gli indicatori per questo settore sono: ü il numero di pubblicazioni

scientifiche, che in percentuale sulla media mondiale sono passate dal 51% dell’81 al 59% del ’99;

ü le citazioni per pubblicazione; ü le collaborazioni scientifiche; ü i brevetti, che rapportati a una

popolazione di 10000 residenti sono passati da 3 nell’85 a poco più di 3 nel ’98, con un trend

private enterprises with the objective of making them more competitive on the global market. Anticipated funds: 214.04 million NZ$ (about 43% of the total amount). Within this sector, the following indicators are fundamental : ü expenditure in R&D of the private

sector, which has increased from around 200 million in ’89 to around 320 million in ’99;

ü the percentage of national R&D of the private sector, which has gone from just over 25% in ’91 to just under 30% in ’99;

ü the percentage of exportation of the hi-tech and mid-tech sectors, which respectively constitute nearly 5% and nearly 15%;

ü the percentage of R&D projects financed and managed by the Government and by universities which represents respectively 25% and 15%.

Training (Knowledge Goal) aimed particularly at increasing the capacity for innovation processes. Anticipated funds : 130.88 million NZ$ (around 26% of the total amount) The indicators for this sector are : ü the number of scientific

publications, which in percentage of the world average have risen from 51% in ’81 to 59% in ’99;

ü the quotation for publications; ü scientific collaborations; ü patents, which when compared to

a population of 1000 citizens have gone from 3 in ’85 to just over 3 in ’98, at a fairly irregular trend;

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abbastanza discontinuo; ü numero di scienziati e ingegneri,

che rapportati a una popolazione di 10000 residenti, sono passati da 30 nel’90 a circa 45 nel ’99;

ü relazione tra interesse e benefici nelle diverse aree d’interesse scientifico.

Ricerca nel settore ambientale (Environmental Goal) finalizzata alla sostenibilita’ di principali parametri ambientali (ambiente marino, cambi climatici, biodiversita’ e biosicurezza). Fondi previsti: 85.84 milioni di NZ$ (circa il 17% dell’ammontare complessivo). Gli indicatori presi in considerazione per questo settore sono: ü la qualità dell’aria, la qualità

dell’acqua, le risorse naturali, la sostenibilità, la spesa nel settore ambientale (che nel 99-00 è stato di oltre 140 milioni da parte del settore pubblico e di circa 10 per il privato);

ü le pubblicazioni scientifiche, passate da 81 nel 1986 a 221 nel ‘96;

ü cinque maggiori contratti in ricerca ambientale nel periodo 2001-2001, ove si e’ destinata una cifra di circa 16 milioni NZ$.

ü number of scientists and engineers which when compared to a population of 1000 citizens have gone from 30 in ‘90 to some 45 in ‘99;

ü the relationship between interests and benefits in the various areas of scientific interest.

Research in the environmental sector (Environmental Goal) aimed at the sustainability of major environmental parameters (marine environment, climatic changes, biodiversity and bio-safety). Anticipated funds : 85.84 million NZ$ (around 17% of the total amount). The indicators taken into consideration for this sector are : ü air quality, water quality, natural

resources, natural sustainability, expenditure in the environmental sector (which in 99-00 was more than 140 million from the public sector and around 10 for the private one);

ü the scientific publications that have increased from 81 in 1986 to 221 in ’96;

ü the five major contracts for environmental research in the period 2001-2002, for which a figure of around 16 million NZ$ will be used.

Ricerca nel settore sociale e sanitario (Social Goal) finalizzata a migliorare la qualita’ della vita. Fondi previsti: 44.07 milioni di NZ$ (circa il 9% dell’ammontare complessivo). Come indicatori verranno presi in considerazione: ü l’aspettativa di vita in relazione al

Research in the social and health sector (Social Goal) aimed at improving the quality of life. Anticipated funds : 44.07 million NZ$ (around 9% of total amount). The indicators that will be taken into consideration will be: ü life expectancy in relation to the

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gruppo socio-economico di appartenenza;

ü le citazioni in campo medico e sociale;

ü l’impatto del livello tra i paesi OECD delle pubblicazioni in campo sociale e sanitario;

ü la spesa per la ricerca come percentuale della spesa totale in R&D, che, nel 99-00, è stata pari a poco piu’ del 15% nel settore pubblico e a circa il 2% nel settore privato;

ü cinque maggiori contratti in ricerca sociale nel periodo 2001-2001 ove si e’ destinata una cifra di circa 1,5 milioni NZ$.

Implementazione e monitoraggio del nuovo programma (Shaping the System) di ricerca ed innovazione nazionale. Fondi previsti: 25.57 milioni di NZ$ (circa il 5% dell’ammontare complessivo).

affiliated socio-economic group; ü citations in medical and social

journals; ü level of impact on OECD

countries from publications in the social and health fields;

ü research expenditure as a percentage of total R&D expenditure, which, in 99-00 was equal to little more than 15% in the public sector and around 2% in the private sector;

ü five major contracts in social research in the period 2001-2001 for which a figure of around 1.5 million NZ$ will be used.

Implementation and monitoring of the new program (Shaping the System) of national research and innovation. Anticipated funds: 25.57 million NZ$ (around 5% of total amount).

3. Il MoRST - Ministry of Research, Science and Technology Il Ministero della Ricerca, Scienza e Tecnologia della Nuova Zelanda (Morst, Ministry of Research, Science and Technology), si occupa di attuare la politica governativa in campo scientifico e tecnologico e della ricerca. Il MoRST, con la sua attività contribuisce a quattro principali finalità del Governo:

- Far crescere un’economia inclusiva e innovativa - Migliorare gli skill della NZ - Proteggere e migliorare l’ambiente

3. The MoRST – Ministry of Research, Science and Technology The Ministry of Research, Science and Technology of New Zealand is responsible for carrying out government policy in the fields of science, technology and research. The MoRST, with its activities contributes to three Government aims :

- To promote the growth of an inclusive and innovative economy; - To improve the skills of NZ; - To safeguard and improve the environment;

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- Ridurre le diseguaglianze in sanità, istruzione, occupazione e alloggi. Il contributo del MoRST si esplica con un impatto “diretto” sul territorio nazionale fornendo consigli polit ici rilevanti al Governo, e tale attività rientra in un finanziamento di circa 10 milioni NZ$; inoltre l’impatto “indiretto” del MoRST è rappresentato dall’influenza che il Ministero esercita sull’investimento annuale di circa 500 milioni del Governo. Per il 2002-2003 all’interno del MoRST sono state identificate le seguenti priorità-chiave: Politica per la ricerca e l’innovazione: ü focalizzare l’investimento del

Governo nel sistema dell’innovazione per espandere la conoscenza di base e stimolare il settore privato nella ricerca e sviluppo;

ü far crescere l’evidenza di base per la politica governativa e fornire consigli tecnico-scientifici su argomenti quali le biotecnologie, la sicurezza biologica, la biodiversità e i cambiamenti climatici;

ü creare opportunità di partnership nel settore pubblico-privato nel settore emergente delle biotecnologie attraverso una strategia sulle biotecnologie che comprende gli aspetti etici, disciplinari e del dialogo pubblico;

ü aumentare le connessioni internazionali della comunità della ricerca e della tecnologia neozelandese, proponendo delle

- To reduce inequalities in health, education, employment and housing. The nature of the MoRST’s contribution is that of a “direct” impact on the national territory as a whole by supplying relevant political advice to the Government, and such activity is made possible by about 10 million NZ$; moreover the “indirect” impact of the MoRST is represented by the influence that the Ministry exercises on the yearly investment of around 500 million from the Government. For 2002-2003, the following key priorities have already been identified within the MoRST : Research and Innovation policy : ü to focus the Government’s

investment into the innovation system to expand basic knowledge and to encourage the private sector towards research and development;

ü to increase basic facts for Government policy and to supply techno-scientific advice on issues such as biotechnology, biological safety, biodiversity and climatic changes;

ü to create partnership opportunities in the public-private sector in the emerging field of biotechnology through a strategy on biotechnology that includes ethical and disciplinary aspects as well as public dialogue;

ü to increase international links of the New Zealand research and development community, by proposing capacities for unique research;

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capacità di ricerca uniche; ü incoraggiare il dialogo tra gli

scienziati e la comunità sul ruolo della ricerca e dell’innovazione nella società;

ü incoraggiare la partecipazione dei Maori nella ricerca e nell’innovazione.

Gestione dei contratti: assicurare l’allineamento delle decisioni d’investimento delle agenzie eroganti fondi in ricerca e innovazione con gli obiettivi politici del Governo; aumentare l’interesse nella valutazione per dimostrare i benefici degli investimenti governativi in ricerca e innovazione. Fondi d’investimento: Assicurare che questo programma governativo raggiunga un giusto bilanciamento del rischio nel suo primo anno di piena operatività. Commissione per la crescita e l’innovazione: Supportare l’instaurarsi e lo sviluppo di questa nuova commissione, fornendo una valida attività di secretariato.

ü to encourage dialogue between scientists and community on the role of research and innovation in society;

ü to encourage the participation of the Maori people in research and innovation.

Management of contracts : to ensure the compatibility between the investment decisions of those firms distributing funds for research and innovation, and the political objectives of the Government; to increase evaluation interest to demonstrate the benefits of government investment in research and innovation. Investment funds : to ensure that this government program manages to properly weigh up the risks involved in its first year of full operation; Growth and innovation commission: to support the setting up and development of this new commission, supplying a valid secretariat activity;

4. Il sistema della ricerca Neozelandese Il sistema della ricerca Neozelandese e’ basato principalmente sui seguenti tre enti pubblici di ricerca: ü Royal Society of New Zealand

(RSNZ); ü Health Research Council (HRC);

4. The New Zealand research system The New Zealand research system is based mainly on the following public research bodies : ü Royal Society of New Zealand

(RSNZ); ü Health Research Council (HRC);

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ü Foundation for Research, Science & Technology (FRST).

Tali enti gestiscono i finanziamenti e si avvalgono di quattro tipologie di organismi per attuare la ricerca: 1. Le Universita’. Sono otto e distribuite su tutto il territorio nazionale, tutte hanno facolta’ scientifiche ed alcune anche quelle tecniche. In particolare sono:

ü Foundation for Research, Science & Technology (FRST).

Such bodies administer the financing and use four types of bodies to carry out research: 1. Universities - There are eight of them and they are scattered all over the nation’s territory, they all have scientific faculties and some also have technical ones. In particular these are :

a. Auckland University – www.auckland.ac.nz; b. Auckland University of Technology – www.aut.ac.nz; c. Waikato University – www.waikato.ac.nz; d. Massey University – www.massey.ac.nz; e. Victorisa University – www.victoria.ac.nz; f. Canterbury University – www.canterbury.ac.nz; g. Lincoln University – www.lincoln.ac.nz; h. Otago University – www.otago.ac.nz;

i. Alle universita’ si aggiungono 21 politecnici ed istituti tecnologici nazionali legati da un’associazione “Association of polytechnics” (APNZ) www.apnz.ac.nz.

i. Together with the universities there are also 21 national polytechnics and technology institutes connected by an association called Association of polytechnics (APNZ) www.apnz.ac.nz.

2. I Centri di ricerca pubblici (CRIs Crown Research Institutes). Sono nove centri di ricerca pubblici istituiti nel 1992 per far fronte alla necessita’ di creare centri di competenza settoriali. Attualmente essi sono in grado di far fronte alla ricerca applicata ricevendo anche fondi dal settore privato. In particolare i centri sono: a. AgResearch –

www.agresearch.co.nz - nel settore alimentare, cibi transgenici e salvaguardia dell’ambiente;

2. Public research centres (CRIs Crown Research Institutes). There are nine public research centres that were set up in 1992 to face up to the responsibility of creating centres with sectorial competence. At present they are able to deal with applied research by receiving funds from the private sector. In particular, the centres are : a. AgResearch –

www.agresearch.co.nz - in the sector of food, transgenic foods and the safeguarding of the

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b. HortResearch – www.hortresearch.co.nz - nel settore dell’orticoltura (piante genomics e bioactives);

c. Crop & Food Research – www.crop.cri.nz - nel settore delle nuove tecnologie per i foraggi, la coltivazione di vegetali, frutti di mare etc.;

d. Forest Research – www.forestresearch.co.nz - nel settore della salvaguardia delle foreste e dello sviluppo di tecnologie per le industrie e del legno;

e. Landcare Research – www.landcare.cri.nz - nel settore della salvaguardia ambientale per la gestione delle risorse e della salvaguardia delle specie protette;

f. Geological & Nuclear Sciences (GNS) – www.gns.cri.nz - nel settore della identificazione e gestione delle risorse geologiche e dello studio della geofisica e vulcanologia;

g. Industrial Research – www.irl.cri.nz - nel settore delle tecnologie avanzate per l’automazione di fabbrica, la biofarmaceutica e lo sfruttamento energetico;

h. The National Institute of Water & Atmospheric Research (NIWA) – www.niwa.cri.nz - nel settore della salvaguardia ambientale, marina e atmosferica.

i. Institute of Environmental Science & Research (ESR) – www.esr.cri.nz - nel settore della sanita’ pubblica, salvaguardia della qualita’ alimentare e della farmacologia.

environment; b. HortResearch –

www.hortresearch.co.nz - in the horticultural sector (genomic and bioactive plants);

c. Crop & Food Research – www.crop.cri.nz - in the sector involved with the development of new technologies for new forage, growth of vegetables, seafood, etc.

d. Forest Research – www.forestresearch.co.nz - in the sector involved with safeguarding the forests and the development of technologies for wood industries;

e. Landcare Research – www.landcare.cri.nz - in the sector involved in the safeguarding of the environment for resource management and the safeguarding of protected species;

f. Geological and Nuclear Sciences (GNS) – www.gns.cri.nz - in the sector responsible for the identification and management of geological resources and the study of geophysics and vulcanology;

g. Industrial Research – www.irl.cri.nz - in the sector of advanced technology for factory automation, bio-pharmaceutics and the exploitation of resources;

h. The National Institute of Water & Atmospheric Research (NIWA) – www.niwa.cri.nz - in the sector of environmental, sea and atmospheric safeguarding;

i. Institute of Environmental Science & Research (ESR) – www.esr.cri.nz - in the sector of public health, the safeguarding of food quality and of pharmacology.

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3. Le Associazioni di Ricerca, sono centri di ricerca preposti al trasferimento tecnologico dai centri di ricerca pubblici alle aziende private (in particolare PMI) che non possono sostenere i costi di un centro proprio di R&S. Tali centri si sostengono principalmente attraverso fondi del settore privato e su alcune attivita’, ritenute di interesse nazionale, ricevono anche fondi pubblici. Le principali Associazioni di Ricerca sono:

3. Research Associations, are research centres in charge of the transfer of technology from the public research centres to private firms ( in particular SMEs) that are not able to sustain the costs of an actual R&D centre. Such centres support themselves mainly through funds from the private sector and through some activities deemed to be of national interest, they also receive public funds. The main Research Associations are:

a. New Zeland Fertiliser Manufacturers’ Research Association –

www.fertresearch.org.nz; b. Wool Research Organisation of NZ (WRONZ) www.wronz.org.au; c. Building Research Association of NZ (BRANZ) www.branz.org.nz; d. Cement and Concrete Association of NZ – www.cca.org.nz; e. New Zealand Dairy Research Institute (NZDRI) www.nzdri.org.nz; f. Heavy Engineering Research Association (HERA) www.hera.org.nz; g. NZ Leather and Shoe Research Association (LASR); h. NZ Logging Industry Research Institute of NZ (MIRINZ)

www.mirinz.org.nz; i. Research Institute of Textile Services (RSIF) j. The Cawthron Institute – www.cawthron.org.nz k. The Carter Observatory – www.carterobs.ac.nz l. The Malaghan Institute – www.malaghan.org.nz

Ing Nicola Sasanelli

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Centri d’eccellenza

neozelandesi Bob Brockie

Excellence centres of New Zealand

Bob Brockie

La Nuova Zelanda ha una popolazione di solo 3,8 milioni di persone. Ha sette università ed innumerevoli organizzazioni di ricerca scientifica sparse in tutto il paese. Alcuni istituti di ricerca si trovano nelle città, altri in campagna, alcuni sono sponsorizzati dallo stato, altri sono compagnie private. Negli ultimi anni, gli scienziati, gli accademici e il Governo della Nuova Zelanda si sono convinti che per un paese di tale grandezza, lo sforzo di ricerca nazionale era diventato frammentario. L’anno scorso, il Governo della Nuova Zelanda ha messo da parte dei soldi per riunire le discipline e gli istituti scientifici sparsi sotto la tutela di cinque nuovi “Centri di Ricerca d’eccellenza”. I Centri sono: 1) Il Centro Allan Wilson dell’Ecologia e dell’Evoluzione Molecolare Il centro è ospitato dall’Università Massey a Palmerston Nord insieme alle università di Canterbury, Auckland, Otago e l’Università di Wellington in qualità di soci. Il Centro studia l’ecologia e l’evoluzione delle piante, degli animali e dei microbi della Nuova Zelanda. La ricerca sul DNA e sul genoma ha rivoluzionato la conoscenza della biodiversità della Nuova Zelanda. Il punto di vista semplice secondo il quale la Nuova Zelanda è “un’Arca di

New Zealand has a population of only 3.8 million people. It has seven universities and innumerable small scientific research organisations scattered about the country. Some research institutions are in cities, others in the country, some are state-sponsored, others are private companies. Over recent years, scientists, academics and the New Zealand Government became convinced that, for a country of its size, its research effort had become too fragmented. Last year, the Government of New Zealand put money aside to bring the scattered scientific disciplines and institutions together under five new 'Centres of Research Excellence'. The Centres are: 1) The Allan Wilson Centre for Molecular Ecology and Evolution. This centre is hosted by Massey University at Palmerston North with the universities of Canterbury, Auckland, Otago and Victoria University of Wellington as partners. The Centre studies the ecology and evolution of New Zealand plants, animals and microbes. Recent DNA and genome research, has revolutionised our understanding of New Zealand's biodiversity. The simple view that New Zealand is a "Moa's Ark" of relic species

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Noé” con antiche specie che subiscono cambiamenti “antichi e lenti” durante lunghi periodi di tempo, è stato mutato radicalmente dall’informazione ottenuta con queste nuove tecniche. La visione del Centro è quella di sfruttare il gruppo eccezionale di biologi e matematici neozelandesi, i quali hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo di nuovi metodi e di nuove tecniche analitiche, per affrontare alcuni argomenti fondamentali riguardo le nostre piante e i nostri animali. Il Centro spera di aumentare la nostra conoscenza dei processi che governano l’ecologia e l’evoluzione dei sistemi viventi. La conoscenza acquisita ci permetterà di contribuire a un livello internazionale a capire meglio la natura dei complessi processi biologici e degli ecosistemi fragili. I direttori del Centro sono i Professori D. Penny e M. Hendy. [email protected] e [email protected] .

undergoing "ancient and slow " changes over long periods of time has been overturned by the information obtained with these new techniques. The Centre's vision is to exploit the network of outstanding New Zealand biologists and mathematicians, who have made significant contributions to developing new analytical methods and techniques in this area, to address some of the fundamental questions about our plant and animal life. The Centre hopes to accelerate our understanding of the processes underpinning the ecology and evolution of living systems. The knowledge gained will enable us to contribute internationally to an understanding of the nature of complex biological processes and fragile ecosystems. The Centre's directors are Professors D. Penny and M. Hendy. [email protected] and [email protected]

2) Il Centro della Bioscoperta Molecolare Quest’organizzazione è concentrata nell’Università di Auckland. Comprende un gruppo di cinque gruppi più importanti di ricerca con competenza complementare nella scienza, nell’ingegneria e nella medicina. Il Centro focalizzerà sull’uso di nuove tecnologie per la scoperta genomica e lo sviluppo innovativo di nuove medicine contro le malattie infettive, il diabete e il cancro, basati su nuove scoperte nel campo della biologia molecolare. La struttura di proteine chiave è sul punto di essere determinata

2) The Centre for Molecular Biodiscovery This organisation is centred on the University of Auckland. It comprises a cluster of five leading research groups with complementary expertise in science, engineering and medicine. The Centre will focus on the use of new technology for genomic discovery and on the innovative development of new medicines for infectious disease, diabetes and cancer, based on new findings in molecular biology. The structure of key proteins is being determined and used to design and

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e usata per progettare e sviluppare delle nuove droghe sintetiche oltre che a permettere lo sviluppo di modelli che imitano il modo in cui funzionano nelle cellule. I legami che il Centro ha con le principali compagnie farmaceutiche permette la commercializzazione di nuove scoperte e conseguentemente porta dei benefici economici alla Nuova Zelanda. Il direttore del Centro è il Professore E Baker. [email protected] . 3) L’Istituto neozelandese della Matematica e delle sue Applicazioni L’Università di Auckland ospita questo centro con l’Istituto neozelandese della Ricerca Matematica come associato. Il centro focalizza sull’uso di tecniche matematiche e computazionali di alto livello nei problemi della medicina, della biologia, dell’ingegneria, dell’industria e del commercio, con particolare enfasi sui campi d’importanza emergente come la bioingegneria, la bioinformatica, la statistica medica, l’ottimizzazione e l’analisi dei rischi. Un’attività chiave dell’Istituto è l’organizzazione e la presentazione di alcuni programmi di sei mesi su temi d’importanza rilevante e contemporanea, come per esempio la biologia matematica e le sue applicazioni. L’Istituto aspira ad accelerare l’uso della matematica attraverso tutta la gamma scientifica e ingegneristica attraverso i suoi programmi di ricerca e i periodi intensivi durante i quali si lavora su temi particolari. In un mondo sempre più complesso, l’uso di tecniche

develop new synthetic drugs as well as enabling the development of models that mimic how they function in cells. The Centre's links with major pharmaceutical companies ensure the commercialisation of new discoveries and consequent economic benefits to New Zealand. Its director is Professor E Baker. [email protected] 3) New Zealand Institute of Mathematics and its Applications Auckland University is host to this centre with the New Zealand Mathematics Research Institute as partner. The centre focuses on the use of high-level mathematical and computational techniques to problems in medicine, biology, engineering, industry and commerce, with particular emphasis in areas of emerging importance such as bio-engineering, bio-informatics, medical statistics, optimisation and risk assessment. A key activity of the Institute is the organisation and presentation of six-monthly programmes on themes of significant and contemporary importance, such as mathematical biology and its applications. The Institute aims to accelerate the use of mathematics across the spectrum of science and engineering through its research programmes and intensive periods working on particular themes. In an increasingly complex world, the use of mathematical techniques to enhance good decision-making will

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matematiche per migliorare il processo decisionale, fornirà ai neozelandesi un vantaggio competitivo. I direttori del centro sono i Professori V. Jones e M. Conden, [email protected]

provide New Zealanders with a competitive advantage. The centre's directors are Professors V. Jones and M. Conden, [email protected]

4) Nga Pae o te Maramatanga (Orizzonti di Intuizioni) L’Istituto Nazionale della Ricerca d’Eccellenza per lo Sviluppo e il Miglioramento Maori Ospitato dall’Università di Auckland, questo centro ha dei soci nelle Università di Waikato, Otago, nell’Università di Victoria a Wellington, nell’università maori Te Whare Wananga O Awanuiarangi, Te Wananga O Aotearoa, Te Wananga o Raukawa, nell’Istituto Crown Research noto come Manaaki Whenua Landcare Research e nel Museo di Auckland. Il centro si focalizza e si basa sulle virtù maori nei campi dell’istruzione, della sanità e della scienza, aspira a riunire le tradizione e le esperienze maori ed occidentali per generare nuove conoscenze che porteranno a nuove tecnologie e miglioreranno considerevolmente la situazione socio-economica dei Maori. Il Centro mira a raggiungere questi obiettivi (1) attingendo alla conoscenza e al pensiero sia dei Maori che della cultura dominante per migliorare gli standard della ricerca; (2) migliorando l’assunzione della ricerca attraverso un impegno con le strutture sociali maori; (3) sviluppando ed aumentando sia le capacità della ricerca maori che quelle nazionali. Il programma di ricerca dell’Istituto include l’espansione delle

4) Nga Pae o te Maramatanga (Horizons of Insight) The National Institute of Research Excellence for Maori Development and Advancement Hosted by the University of Auckland, this centre has partners at the Universities of Waikato, Otago and the Victoria University of Wellington, Maori universities Te Whare Wananga O Awanuiarangi, Te Wananga O Aotearoa, Te Wananga o Raukawa, a Crown Research Istitute known as Manaaki Whenua Landcare Research, and the Auckland Museum. The centre focuses and builds on Maori strengths in education, health and science. Its aim is to bring together Maori and western intellectual traditions and experience to generate new knowledge that will lead to new technologies and significantly improve the socio-economic situation for Maori. It aims to achieve these goals by (1) drawing on Maori and mainstream knowledge and thought to raise standards of research; (2) improving uptake of research through engagement with Maori social structures; and (3) expanding and deepening both Maori and national research abilities. The Institute's research programme includes expanding current research

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attuali attività di ricerca in (1) nuovi materiali da costruzione per abitazioni più economiche e più calde; (2) nei punti di vista della gioventù sull’istruzione e sulla società; e (3) negli studi fondamentali dei processi alla base delle malattie, come il diabete, al quale i Maori sono geneticamente predisposti. I direttori del centro sono i Professori L. Smith e il Professore aggiunto M. Walker. [email protected] e [email protected] . 5) L’Istituto MacDiarmid dei Materiali Avanzati e della Nanotecnologia Quest’organizzazione è concentrata nell’Università di Victoria a Wellington, ma con le Università di Canterbury e Otago, Industrial Research Limited e l’Istituto di Scienze Geologiche e Nucleari, Lower Hutt, come associati. L’Istituto è un centro per l’innovazione e di scoperte nella scienza fondamentale ed applicata e nella tecnologia dei materiali. I forti legami internazionali e un approccio multi-disciplinare permette all’Istituto di scoprire e comprendere nuovi materiali e tecnologie avanzati per creare nuovi prodotti, tecnologie ed industrie. I materiali e le tecnologie sui quali l’Istituto si sta concentrando e che stanno attualmente attirando l’attenzione a livello mondiale, includono : i materiali e i dispositivi sviluppati con la nano-ingegneria, l’optoelettronica, i superconduttori, i polimeri conduttori, i condensati Bose-

activities in (1) new building materials for cheaper, warmer housing; (2) young people's views of schooling and society; and (3) fundamental studies of the processes underlying diseases, such as diabetes, to which Maori are genetically prone. The centre's directors are Professor L. Smith and Associate Professor M. Walker. [email protected] and [email protected] 5) The MacDiarmid Institute for Advanced Materials and Nanotechnology This organisation is centres on Victoria University of Wellington but with the universities of Canterbury and Otago, Industrial Research Limited, and the Institute of Geological and Nuclear Sciences, Lower Hutt, as partners. The Institute is a centre for innovation and discovery in fundamental and applied materials science and technology. Strong international links coupled with a multi-disciplinary approach enables the Institute to discover and understand new advanced materials and technologies to create new products, technologies and industries. Materials and technologies currently attracting world-wide attention being addressed by the Institute include: nano-engineered materials and devices, opto-electronics, superconductors, conducting polymers, Bose-Einstein

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Einstein, le tossine marine, i sistemi per l’accumulo d’energia, i materiali soffici, i bio-materiali, la sismologia per il terremoto e i fluidi complessi. Il direttore del centro è il Professor P. Callaghan. E-mail [email protected] oppure [email protected].

condensates, marine toxins, energy storage systems, soft materials, bio-materials, earthquake seismology and complex fluids. The centre's director is Professor P. Callaghan. E-mail [email protected] or [email protected]

Bob Brockie School of Biological Sciences Victoria University Wellington Email: [email protected]

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Telemedicina in Italia e

Australia Francesco Sicurello

Telemedicine in Italy and Australia

Francesco Sicurello

1. Il workshop su “Telemedicina e Innovazione Tecnologica in Medicina”, tenutosi il 26 marzo 2002, nell’ambito di IATICE 2002 a Melbourne, è stato un’importante occasione per fare il punto sullo stato dell’arte esistente nei due paesi relativamente alle applicazioni di tecnologie ICT nel settore sanitario. Sono stati confrontati progetti ed esperienze in corso in Italia e Australia, mettendo in rilievo il grado di coinvolgimento e di interesse che attualmente molte strutture sanitarie, università, centri di ricerca ed imprese tecnologiche dei due paesi hanno in questo campo. Da parte italiana, sono intervenuti relatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Milano, di Pisa e di Roma, delle Università di Milano-Bicocca, Trieste, Padova, Verona, Sassari e Roma Tor Vergata, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa e della Regione Lombardia. Da parte australiana vi è stata la presenza qualificata dello CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization), della Monash University di Melbourne, dell’Università di Queensland e di quella della Western Australia. Oltre ad uno scambio di esperienze, ricerche ed applicazioni in Telemedicina ed Informatica Medica,

1. The workshop on “Telemedicine and Technological Innovation in Telemedicine”, held on 26 March 2002, in the context of IATICE 2002 in Melbourne, was an important occasion to focus attention on the skill level available in the two countries in relation to the application of ICT technology in the health sector. Current projects and experiments in Italy and Australia have been compared, with emphasis on the degree of involvement and interest that many health structures, universities, research centres and technological companies of the two countries, have at present in this field. On the Italian side, there has been the involvement on the part of rapporteurs from the National Research Council (CNR) of Milan, Pisa and Rome, from the Universities of Milano-Bicocca, Trieste, Padova, Verona, Sassari and Rome Tor Vergata, from the National Institute of Nuclear Physics (INFN) of Pisa and from the Lombardy Region. On the Australian side there has been the expert presence of the CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization), of the Monash University of Melbourne, of the University of Queensland and that of Western Australia. Beside having an exchange of experience, research and application in Telemedicine and Medical

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l’occasione è stata molto utile per venire incontro alle esigenze di molti partecipanti a IATICE d’intraprendere azioni ed iniziative in grado di raggiungere una più stretta cooperazione scientifica e tecnologica tra i due Paesi in un campo così importante a livello nazionale ed internazionale come quello dell’Information and Communication Technology in Sanità. Il settore sanitario riveste, a livello mondiale, un forte interesse sociale, economico ed anche industriale/commerciale. La sanità è il principale settore dell’area dei servizi, il maggiore “datore di lavoro” ed una delle più importanti “industrie” mondiali. Essa ha inoltre una grande rilevanza strategica, sia per l’impatto socio economico, sia per l’elevato coinvolgimento ed utilizzo di tecnologie avanzate. (Come business la sanità è uno dei tre primi settori con più alto giro d’affari, assieme a quello bancario e delle telecomunicazioni). In molti Paesi industrializzati, questo settore raggiunge un volume di spesa di circa il 10% del PIL (Prodotto Interno Lordo) spesa che, secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tende a crescere in modo stabile: (ad esempio, nell’Unione Europea supera l’8% del PIL , negli USA il 12%, in Giappone il 7% e in Australia è circa l’8,5%). In Italia, la spesa sanitaria si aggira attorno al 7% del PIL ed i costi di gestione delle strutture sanitarie sono più che triplicate in dieci anni, arrivando a circa 30 miliardi di €,

Information, the opportunity proved to be very useful to meet the needs of many IATICE participants to carry out activities and projects able to achieve a closer scientific and technological cooperation between the two countries in such an important field at a national and international level as that of Information and Communication Technology in Health. On a world level, the health sector has a great social, economic and also industrial/commercial interest. Health is the major sector in the services field, the largest “employer” and one of the most important world “industries”. It also has high strategic importance, both for the socio-economic impact, and for the high involvement and use of advanced technologies. (In terms of business, health is one of the top three sectors with the biggest turnover, together with those of banking and telecommunications). In many industrialised countries, this sector reaches an expenditure level of approximately 10% of GDP expenditure (Gross Domestic Product), which according to data from the World Health Organisation (WHO) tends to increase at a stable level (for example, in the European Union it exceeds 8% of GDP, in the USA 12%, in Japan 7% and in Australia it is around 8.5%). In Italy health expenditure is around 7% of GDP and the cost of maintaining health structures has more than trebled in ten years, reaching around 30 billion €, taking

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assorbendo oltre il 50% del budget complessivo del Servizio Sanitario Nazionale. Il sistema sanitario di quasi tutti questi paesi oggi si trova di fronte a problemi e sfide, come il controllo della spesa ed il miglioramento della qualità dell’assistenza e della cura (dalla sanità pubblica o privata si richiede sempre più un alto valore aggiunto in termini di prestazioni sanitarie e di qualità dei processi di cura). L’adozione delle tecnologie dell’informazione e delle reti telematiche costituisce ormai un valido strumento per sostenere una migliore gestione sanitaria ed una riduzione dei costi. Il recente Piano Sanitario Nazionale (2002-2004), predisposto dal Ministero della Salute e approvato dal Parlamento Italiano, fra i punti del progetto 6 (ridisegnare la rete ospedaliera ed i nuovi ruoli per i Centri di Eccellenza e gli altri Ospedali) prevede una forte spinta all’innovazione tecnologica per rinnovare il patrimonio tecnologico del Servizio Sanitario e favorire la creazione di reti tra “centri distrettuali di salute e centri di eccellenza”. Il mercato dell’ICT nel settore sanitario sta crescendo rapidamente. In Italia la crescita di questo mercato viene stimata essere oltre il 6%. Esso è alimentato vuoi da singole iniziative, proprie degli Ospedali o delle Aziende Sanitarie, vuoi da piani di sviluppo, approntati a livello regionale o nazionale (Assessorati Regionali, Ministero della Salute, MIUR, Ministero Innovazione

up more than 50% of the total National Health Service Budget. The health system of nearly all these countries is now facing a series of problems and challenges, such as expenditure control and the improvement of treatment and care (there is an ever increasing demand from public and private health service for higher added value in terms of health services and the quality of treatment processes). The adoption of information technologies and of telematic networks now constitutes a valid tool for supporting an improved level of health maintenance and a reduction in costs. The recent National Health Plan (2002-2004), prepared by the Ministry of Health and approved by the Italian Parliament, among the points of project 6 (to redesign the hospital network and new roles for the Centres of Excellence and other hospitals) it anticipates a big push towards innovation technology to renew the technological heritage of the Health Service and to favour the creation of networks between “district health centres and centres of excellence”. The ICT market in the health sector is increasing rapidly. In Italy the growth of this market is estimated at over 6%. It is encouraged by either individual initiatives from the hospitals or from the health companies themselves, or by development plans, prepared at a regional or national level (Regional Councillorships, the Ministry of Health, MIUR or Ministry of Education, University and Research,

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Tecnologica, CNR, ecc.). A livello dell’Unione Europea, la crescita è attorno al 7%, negli USA al 10%, in Giappone al 12%, in Canada al 14% e nella parte asiatica del Pacifico (escluso il Giappone) al 17%. In Australia, secondo un’indagine del Collaborative Health Informatics Centre, il mercato nazionale dell’Information Technology in sanità (Health IT) nel 2000 è stato di circa 1762 milioni di AUD (dollari australiani), con una crescita annuale stimata di oltre il 15%, che dovrebbe raggiungere nel 2004 i 2790 milioni di AUD. In Australia, la spesa di IT in sanità, è stata del 2,4% della spesa sanitaria complessiva (gli ospedali pubblici investono in IT con circa il 1,5% della spesa totale). Come in molti paesi industrializzati, in Australia l’IT sanitario è un campo in espansione: circa il 27% delle aziende australiane del settore (52) esportano prodotti e servizi nel mercato mondiale ed in particolare in Nuova Zelanda, Singapore, Malaysia, Hong Kong, USA e Gran Bretagna. 2. Il trattamento dei dati in campo sanitario sta passando ormai dalla gestione amministrativa dei servizi per giungere al cuore della medicina, ovvero alla migliore gestione delle informazioni del paziente durante il processo di trattamento e cura a livello ambulatoriale e di reparto ospedaliero, di prevenzione delle malattie, di riabilitazione, di assistenza domiciliare, ecc. In tempi recenti molte

Ministry for Technological Innovation, National Research Council, etc). On the European Union level, the growth is around 7%, in the USA it is 10%, in Japan 12%, in Canada 14% and in the Asiatic area of the Pacific (excluding Japan) it is at 17%. In Australia, according to a study carried out by the Collaborative Health Informatics Centre, the national market of Health IT in 2000 has been approximately 1762 million A$ (Australian Dollars), with an estimated yearly growth of over 15%, which by 2004 should reach 2790 A$. In Australia, IT expenditure in the health sector, has made up 2.4% of total health expenditure (public hospitals invest about 1.5% of total expenditure in IT). Like in many industrialised nations, in Australia, Health IT is an expanding field: about 27% of Australian firms of the sector (52) export products and services in the world market, and in particular to New Zealand, Singapore, Malaysia, Hong Kong, USA and Great Britain. 2. Data processing in the field of health is now passing from administrative management of services to the heart of medicine, that is to say to improved management of the patient’s data during the process of treatment and care on outpatients and hospital ward level, of disease prevention, of rehabilitation, of home care, etc. In recent times a large part of biomedical information has arisen from research on human

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informazioni biomediche sono scaturite dalle ricerche sul genoma umano e dalla Biologia Molecolare, dando vita ad una nuova branca tecnologica, la Bio-Informatica, che sta evolvendo velocemente. Nei prossimi anni, grazie agli sviluppi della ricerca biomedica di base ed alle scoperte nel campo genomico e delle neuroscienze, si assisterà ad una sempre più stretta cooperazione tra Informatica medica, Telemedicina e Bioinformatica. Nel prossimo VI Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo dell’Unione Europea, viene privilegiata una più stretta sinergia tra questi settori di ricerca, in modo da poter contribuire al miglioramento qualitativo e quantitativo della conoscenza medica. Lo sforzo della comunità scientifica nazionale ed internazionale è ormai quello di creare le condizioni per una convergenza tra queste discipline a supporto della ricerca biomedica e della pratica clinica. Con la diffusione delle reti di telecomunicazione è possibile poi raccogliere ed integrare i dati sanitari del paziente, anche se si trovano in centri clinici molto distanti, mediante l’ausilio di sistemi di telemedicina (teleconsulto/telediagnosi, telemonitoraggio/teleassistenza, ecc.). La telemedicina è la trasmissione interattiva di dati clinici, segnali ed immagini biomediche, in modo da fornire ai pazienti che si trovano in località remote la migliore cura possibile. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) adottava, nel 1997, in un Convegno internazionale a Ginevra, la seguente definizione:

genome and from Molecular Biology, giving rise to a new technological branch, bio-informatics, which is evolving rapidly. In the next few years, thanks to the developments in basic biomedical research and to discovery in the fields of genome and neurosciences, we will witness an ever closer cooperation between medical informatics, telemedicine, and bio-informatics. In the next VI Program Outline of European Union Research and Development, a closer synergy between these research sectors is favoured, in order to contribute to qualitative and quantitative improvement of medical knowledge. The effort on the part of the national and international scientific community is now focused on creating the conditions for a convergence of these disciplines in support of biomedical research and clinical practice. With the diffusion of telecommunication networks it is possible to gather and integrate the patient’s health data, even if they are found in very distant clinical centres, with the aid of telemedicine systems (teleconsultation / telediagnosis/ telemonitoring / teleassistance, etc). Telemedicine is the interactive transmission of clinical data, signals and biomedical images, to enable patients living in remote locations to receive the best possible treatment. WHO (The World Health Organization) in 1997, in an international convention in Geneva, used the following definition: “telemedicine is the distribution of health services, when distance is a

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“la telemedicina è l’erogazione di servizi sanitari, quando la distanza è un fattore critico, per cui è necessario usare, da parte degli operatori, le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi, al trattamento ed alla prevenzione delle malattie e per garantire un’informazione continua agli erogatori di prestazioni sanitarie e supportare la ricerca e la valutazione della cura”. In generale si può dire che il termine telemedicina si riferisce ad una particolare modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria da parte delle istituzioni presenti sul territorio, che permette di fornire servizi di diagnosi ed assistenza medica integrata, superando i vincoli della distribuzione territoriale delle competenze, della distanza tra esperto ed utente e della frammentazione temporale dell’intervento sul singolo assistito (Comitato Nazionale per la Telemedicina, istituito con D.M. del MURST il 20.4.1990). Dal 1991 e per 10 anni il Governo Italiano ha lanciato e supportato un vasto programma di telemedicina (TELEMED) con un finanziamento di circa 50 milioni di Euro. La telemedicina è la trasmissione a distanza d’informazioni mediche (immagini, dati, testo,voce, ecc.) in particolare dal paziente ad una struttura sanitaria e viceversa, attraverso adeguate tecnologie di telecomunicazioni ed informatiche. Le applicazioni attive nel mondo, insieme agli esperimenti sinora

critical factor, and therefore it is necessary, on the part of the operators, to use the information and telecommunication technologies with the objective of sharing useful information regarding diagnosis, treatment and disease prevention and to guarantee steady information to the distributors of health services and to back up research and treatment evaluation”. In general you can say that the term telemedicine refers to a particular method of distribution of health assistance on the part of the institutions situated in the territory, which allows the supply of diagnosis and integrated medical assistance services, overcoming the restraints of territorial distribution, of fees, of the distance between expert and user and of temporal fragmentation of the intervention on the one patient (National Committee of Telemedicine, set up with D.M. of Ministry of Education, University and Research on 20.04.1990). In 1991 and for 10 years a big program in telemedicine (TELEMED) has been lunched and supported by Italian Government, with a financial contribution of about 50 million of Euro. Telemedicine is transmission over distance of medical information (images, data, text, voice, etc) about a patient ill or suspected of illness to a health structures, by adequate telecommunication and information technologies for telediagnosis/teleconsulting and telecare/telemonitoring.

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condotti, hanno mostrato che la telemedicina intende fornire al cittadino un servizio sanitario più efficiente, migliorando le prestazioni sanitarie, razionalizzando i servizi, riducendo i costi e favorendo la circolazione dell’informazione e della conoscenza medica. La telemedicina permette al personale medico di consultarsi più velocemente con specialisti anche molto distanti, senza alti costi o il rischio del trasporto dei pazienti gravi. Essa favorisce l’accesso ai centri migliori o di eccellenza per le varie specialità, teoricamente da ogni parte del mondo e può permettere la condivisione di risorse scarse o di strumentazione diagnostica molto costosa.

Active applications in the world, together with the experiments carried out till now, have shown that telemedicine aims to supply the client with a more efficient health service, improving health services, to rationalize services, reducing costs and favouring the circulation of medical information and knowledge. Telemedicine allows medical personnel to consult more quickly with specialists even if they are very far away, without incurring high costs or running the risk of moving seriously ill patients. It favours the access to the best centres or to those of excellence for various specializations, in theory from every part of the world and can allow the sharing of meagre resources or of very expensive diagnostic instrumentation.

Inoltre, la telemedicina può essere d’aiuto nel training professionale, specialmente per gli operatori sanitari che lavorano in periferia ed in strutture remote (ambulatori, assistenza domiciliare, ecc.). In generale, la telemedicina risponde ad una serie di esigenze dell’assistenza sanitaria e della ricerca biomedica, tra cui: - la circolazione delle conoscenze, informazioni e dati, con l'obiettivo della produttività, del controllo di gestione e di mantenere un elevato standard di qualità nella cura; - l’invecchiamento della popolazione che porta alla richiesta di cure continue e di sempre maggiore qualità; - l’internazionalizzazione della sanità, vista come mercato ed in particolare

Moreover, telemedicine can be of help in professional training, especially for health workers who work on the outskirts and in remote structures (surgeries, home help, etc). In general, telemedicine meets the needs of health assistance and of biomedical research, like for example : - the circulation of knowledge, information and data, with the aim of achieving productivity, management control and of maintaining a high standard of health care; - population ageing which leads to the demand for continuous treatment and ever improving quality; - the internationalization of health, seen as market and in particular to the demands of ever more qualified

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alle richieste di servizi sanitari sempre più qualificati. In particolare, i servizi di telediagnosi e teleconsulto hanno catturato l’attenzione della comunità medica e delle autorità sanitarie come strumento per migliorare l’accesso ad una assistenza di qualità. Questi ed altri servizi offerti dalla telemedicina, costituiscono un potenziale fattore di miglioramento della qualità di cura e trattamento. Essi consentiranno, inoltre, un risparmio sui costi ed una migliore distribuzione delle risorse umane e strumentali. Con l’avvento di Internet infine risulta più facile la trasmissione, la raccolta e la messa in siti di informazioni mediche in appropriati siti web. Il Word Wide Web (WWW) ormai fornisce un mezzo universale per ricerche e consultazione di dati clinici anche di tipo multimediale, attraverso la creazione e la connessione di archivi di informazioni sanitarie. In generale, i benefici associati all’introduzione della telemedicina possono essere: - Educazione alla salute di alcune categorie di persone o dell’intera popolazione; - Opportunità di impiego di tecnici e paramedici a livello periferico; - Diffusione della conoscenza medica; - Disponibilità di cure mediche regolari (o su richiesta) nelle aree lontane per evitare che la popolazione si sposti; - Miglioramento degli indicatori della sanità usati dall’OMS e da strutture

health services. In particular, telediagnosis and teleconsultation services have captured the attention of the medical community and of the health authorities as a tool to improve the access to quality assistance. These and other services offered by telemedicine, constitute a potential factor for the improvement of the quality of treatment and care. Moreover, they will help to save on costs and will allow a better distribution of human and instrumental resources. With the advent of Internet, the transmission, collection and setting up of medical information on appropriate sites becomes much easier. The World Wide Web (WWW) now provides a universal means of research and consultation of clinical data also of multimedia type, through the creation and interconnection of health information archives. In general, the benefits associated with the introduction of telemedicine can be: - Health education of certain categories of people or of the population as a whole; - Employment opportunities for technicians and paramedics at a peripheral level; - Diffusion of medical knowledge; Availability of normal (or on demand) health treatments, in distant areas to prevent the population from moving away; - Improvement of health indicators used by WHO and by national

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governative nazionali; - La telemedicina potrebbe aiutare alcuni paesi a tagliare i costi della sanità. (Uno studio condotto alla fine del secolo scorso negli Stati Uniti ha stimato che una cifra tra i 35 ed i 40 miliardi di dollari può essere risparmiata dalle strutture sanitarie usando più efficacemente le tecnologie delle telecomunicazioni e della telemedicina). Molti paesi industrializzati ed in via di sviluppo stanno dedicando, negli ultimi anni, una particolare attenzione allo sviluppo dei sistemi di telemedicina e di reti di assistenza sanitaria a distanza, allo scopo di connettere ospedali e strutture mediche dentro e tra paesi, così da eliminare le distanze e da avvicinare ed armonizzare diversi sistemi di organizzazione sanitaria, di cura e trattamento, con l’obiettivo di migliorare la qualità della salute dei cittadini ed omogeneizzare procedimenti diagnostici e terapeutici e, in ultima analisi, favorire la solidarietà tra Paesi e tra popoli in un settore importante come quello della cura delle malattie, delle sofferenze e della promozione della salute. Le applicazioni attive nel mondo, insieme agli esperimenti sinora condotti, hanno mostrato che la telemedicina intende fornire al cittadino un servizio sanitario più efficiente, migliorando le prestazioni, razionalizzando i servizi, riducendo i costi e favorendo la distribuzione dell’informazione e della conoscenza medica. In Europa sono particolarmente attivi

government structures; - Telemedicine could help some countries to cut health costs. (A study carried out in the United States at the end of the last century has estimated that a figure of between 35 and 40 billion dollars could be saved by the health structures by using telecommunication and telemedicine technologies more efficiently); Many industrialized and developing countries are, in the last few years, focusing particular attention on the development of telemedicine networks and of health networks at a distance, with the aim of linking up hospitals and medical structures both inside and between nations, so as to eliminate distance and to harmonize and to bring the different systems of health planning, treatment and cure nearer together, with the objective of improving the quality of health for citizens and to homogenize diagnostic and therapeutic procedures, and, in last analysis, to favour the solidarity between countries and populations in an important sector such as that of treatment of disease and suffering and promotion of health. Active applications in the world, together with the experiments carried out till now, have shown that telemedicine aims to supply the client with a more efficient health service, improving health services, to rationalize services, reducing costs and favouring the circulation of medical information and knowledge. In Europe, Scandinavian countries

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nel settore della telemedicina i paesi scandinavi e la Gran Bretagna. Nel resto d’Europa, come in Italia, sono in corso numerosi progetti sperimentali. (In generale, il nostro paese è all’avanguardia nella fase d’ideazione e sperimentazione di servizi telematici innovativi per la sanità). Negli Stati Uniti i maggiori investitori mondiali nel settore della telemedicina sono i grandi istituti ospedalieri (oltre al Dipartimento della Difesa ed alle Compagnie d’Assicurazione). La telemedicina inoltre può offrire delle opportunità al mondo industriale e favorire una sempre maggiore diffusione delle tecnologie e delle applicazioni con costi sempre più competitivi. La cooperazione internazionale nei campi della ricerca e dell’innovazione tecnologica è componente strategica di un Paese, come strumento fondamentale di affermazione dei settori più avanzati della scienza e dell’industria, con effetti positivi in termini di crescita e di competitività del proprio sistema tecnico-scientifico, formativo, professionale ed imprenditoriale. Anche le Regioni, nell’ambito della cooperazione decentrata vanno assumendo sempre più un ruolo importante nel favorire lo scambio di mercati e di prodotti, di sistemi formativi e d’innovazione, coinvolgendo, oltre a Centri di Ricerca ed Istituti d’eccellenza, anche il tessuto produttivo del proprio territorio, in particolare le Piccole e Medie Imprese, che vi sono nel

and Great Britain are particularly active in the telemedicine sector. In the rest of Europe, as in Italy, numerous experimental projects are under way. (In general, our country is at the forefront in the conception and experimentation phase of innovative telematic services for health). In the United States the major world investors in the telemedicine sector are the large hospital institutions (as well as the Department of Defence and the Insurance Companies). Telemedicine can also offer the industrial world certain opportunities and to favour an ever greater diffusion of technologies and applications at ever more competitive prices. International cooperation in the fields of research and technological innovation is a vital component of a country, as a fundamental tool of achievement of the most advanced scientific and industrial sectors, with positive effects in terms of growth and competitiveness of the techno-scientific, formative, professional and entrepreneurial systems. Even the regions, in the context of decentralized cooperation are taking on an ever more important role in favouring an exchange of markets and products, of formative and innovative systems, involving not only Research Centres and Centres of Excellence, but also the productive network of the territory, in particular small and medium enterprises that exist in the field of

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campo dell’Informatica applicata alla sanità. Nell’ambito della cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Australia, un particolare ruolo potrà essere costituito dalle applicazioni di Telemedicina ed di Information Technology in sanità e nella ricerca biomedica, che istituzioni ed imprese italiane ed australiane potranno insieme sviluppare per favorire e rafforzare lo scambio di conoscenze ed esperienze, di ricercatori e di personale tecnico-scientifico, di prodotti e di servizi. La cooperazione tra Italia e Australia in questo settore del’ICT in sanità potrà permettere così l’esportazione e lo scambio di know-how in tema di assistenza sanitaria e lo scambio di tecnologie da parte di realtà di ricerca e d’innovazione e/o di imprese e quindi la creazione di finestre di opportunità commerciali. Obiettivi specifici della cooperazione in Telemedicina possono essere, per esempio, quelli di predisporre e validare progetti ed applicazioni volti alla costruzione di reti telematiche di teleconsulto e telediagnosi cliniche e di supporto alla ricerca biomedica tra strutture ospedaliere, universitarie e di ricerca presenti nei due paesi. Potranno essere sperimentati anche strumenti elettromedicali e biotecnologici innovativi da mettere a disposizione di poliambulatori clinici e distretti sanitari locali, delle farmacie e degli stessi medici di medicina generale nei rispettivi paesi. Tali strumenti permetteranno, utilizzando anche la telecomunicazione satellitare, di

Health Information. In the context of scientific and technological cooperation between Italy and Australia, a particular role can be set up by the application of Telemedicine and Information Technology in health and biomedical research, that Italian and Australian institutions and companies can develop together to favour and strengthen the exchange of knowledge and experiences, of researchers and techno-scientific personnel and of products and services. The cooperation between Italy and Australia in this ICT health sector can thus allow the exportation and exchange of know-how in relation to medical assistance and the exchange of technologies on the part of research and innovation field and/or companies and thus the creation of windows of commercial opportunity. Specific objectives of cooperation in Telemedicine could, for example, include preparing and validating projects and applications aimed at building telematic networks of teleconsultation and clinical telediagnosis and of biomedical research between hospital, university and research structures present in the two countries. Innovative electro-medical and biotechnological instruments could also be put at the disposal of outpatients polyclinics and local health districts, and of pharmacies and the family doctors themselves in the respective countries. Such instruments will, by also using satellite telecommunications, allow to carry

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effettuare teleconsulti e telemonitoraggi di alcune patologie considerate di rilevanza sociale o di interesse scientifico per la ricerca biomedica (dalla cardiologia all’oncologia, alle ricerche sul genoma umano, cellule staminali, neuroscienze, ecc.).

out teleconsultations and telemonitoring of certain pathologies deemed to be of social relevance or of scientific interest to biomedical research (from cardiology to oncology, to research on human genome, stem cells, neurosciences, etc).

Alcuni Progetti Italiani

Some Italian Projects MYANGELWEB (Regione Lombardia e Ministero della Salute) (Lombardy Region and Ministry of Health)

Sito web con informazioni e conoscenza medica di base sui pazienti a rischio (diabetici, postinfartuati, ecc.).

Web site with basic medical information and knowledge on patients at risk (diabetic, post-infarct, etc)

M2DM (UE) Servizio per la gestione on-line di pazienti diabetici a domicilio.

Service for on-line management of home-based diabetic patients.

MEDICATE (UE) Sviluppo di un modello di cura basato su Internet relativo alla somministrazione puntuale e precisa di farmaci (accesso da parte di medici e farmacisti ad un sito dedicato).

Development of a cure based on Internet relevant to the punctual and precise administration of drugs (access on the part of doctors and pharmacists to a dedicated site).

AMBULATORIO TELEMATICO DI CARDIOLOGIA (Ospedale Sacco, Milano) TELEMATIC CARDIOLOGY CLINIC (Hospital Sacco, Milan)

Rete telematica tra medici di medicina generale e cardiologi per la trasmissione ed il consulto elettrocardiografico (ECG) di pazienti con pacemaker.

Telematic network between general practitioners and cardiologists for the transmission and electrocardiogram (ECG) consultation of patients with pacemaker.

TELETAC: Progetto di Teleconsulto per pazienti con gravi patologie neurologiche

Network tra unità di neurochirurgia, divisioni di terapia intensiva e

Network between neurosurgery, divisions of intensive therapy and

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(Regione Siciliana ) TELETAC: Teleconsultation project for patients with serious neurological pathologies (Region of Sicily)

centri TAC a supporto di una migliore diagnosi del paziente in coma.

TAC centres in support of a better diagnosis of coma patients.

G8 Cardio Banca dati mondiale per la cardiologia. Connette 55 unità coronariche. L’iniziativa è stata promossa dal summit degli otto paesi più industrializzati.

World data bank for cardiology. It links up 55 coronary units. The initiative was promoted by a summit of the eight most industrialized nations.

TELEMEDICINA INRCA (Istituto Nazionale di Ricerca e cura dell’Anziano – Ancona) (National Institute of Research and Treatment of the Elderly – Ancona)

Telecardiologia e telespirometria per cure a domicilio mediante trasmissione via telefono di ECG, test spirometria all’INRCA, attivo 24 ore su 24, con soccorso telefonico in caso d’urgenza.

Telecardiology and telespirometry for home treatment via ECG transmission through the phone, spirometry test at the INRCA, active 24 hours a day, with telephone assistance in case of emergency.

PROGETTO “CARTA ALZHEIMER” – AD Card (AIMA - Associazione Italiana Malati Alzheimer, CNR- ITB di Milano, Pfizer italiana) (Italian Association of Alzheimer Sufferers, CNR- ITB of Milan, Italian Pfizer)

Coinvolge le sezioni AIMA e 9 Istituti di riabilitazione geriatria lombardi. Uso di una carta elettronica a microprocessore per l’archivia zione e lo scambio di dati sanitari relativi alla patologia.

It involves the sections AIMA and 9 geriatric rehabilitation institutes in Lombardy Use of an electronic microprocessor card for the archiving or exchange of health data relative to the pathology.

Monitoraggio telematico di pazienti con reimpianto o trapianto di mano (Ospedale di Monza, Università di Milano-Bicocca). Telematic monitoring of patients with reimplant or hand transplant (Hospital of Monza, University of Milan-Bicocca)

In fase di convalescenza vengono seguiti a distanza i parametri funzionali della mano trapiantata o reimpiantata.

In the convalescent phase the functional parameters of the transplanted or reimplanted hand are monitored.

Progetto ONCONET (Istituti oncologici di Milano, Genova, Roma e Napoli) ONCONET Project (Oncological institutes of Milan, Genoa, Rome and

Rete telematica dei centri d’eccellenza per la cura dei tumori. L’obbiettivo è lo scambio d’informazioni ed esperienze.

Telematic network for centres of excellence for the treatment of cancers. The objective is the exchange of information and experiences.

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Naples) E-CARE: medical expert system for continuity of care and healthy lifestyle (UE)

monitoraggio a domicilio per pazienti con patologie croniche o in stato post-operatorio, o predisposti a rischio di gravi patologie che necessitano di un rapporto costante con il medico.

Home monitoring for patients with chronic pathologies, those in post-operation state, or those predisposed to the risk of serious pathologies that require constant contact with the doctor.

Gestione telematica di emergenze/urgenze in cardiologia (Ospedale Malpighi-S. Orsola) Telematic management of cardiological emergencies / urgencies (Hospital Malpighi – S. Orsola)

Medici di base e ambulanze possono collegarsi con l’ospedale per l’invio immediato di dati clinici e segnali elettrocardiografici.

Family physicians and ambulances can link up with the hospital to have clinical data and electrocardiographic signals sent immediately.

NEUROWEB (Regione Lombardia, Istituto Nazionale Neurologico C. Besta, CNR-ITB, Università di Milano-Bicocca, Istituto Mario Negri NEUROWEB (Lombardy region, National Neurological Institute C. Besta, National Research Centre-ITB, University of Milan-Bicocca, Institute Mario Negri)

Portale per patologie neurologiche e ricerche in neuroscienze.

Portal for neurological pathologies and research in neurosciences.

Progetto di teleassistenza di bambini in dialisi peritoneale (Istituti Clinici di Perfezionamento, Milano) Teleassistance project of children on peritoneal dialysis (Clinical institutes of Improvement, Milan)

Controllo a domicilio via Internet di un bambino mentre fa la dialisi peritoneale.

Home monitoring via internet of a child as he undergoes peritoneal dialysis.

Progetto Isole (ASL Napoli 2) Isole project (ASL Naples 2)

Teleconsulto radiologico, cardiologico e di medicina generale che collega Ischia, Procida, Pozzuoli, l’Univeristà Federico II, Il Policlinico e l’Ospedale Villalba di Napoli.

Radiological, cardiological or general medicine teleconsultation which links up Ischia, Procida, Pozzuoli, University Federico II, the Polyclinic and Hospital Villalba of Naples.

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Australian Projects Telepaediatry (Royal Children’s Hospital, distretto sanitario di Brisbane, Università di Queensland, l’Hervey Bay Hospital e Mackay Hospital)

Teleconsulto pediatrico in aree remote del Qeensland. Nei primi sei mesi un aumento ha mostrato di una media di 8 ore al mese delle attività pediatriche.

Paediatric teleconsultation in remote areas of Queensland. In the first six months there has been an average increase of about 8 hours a month in paediatric activities.

Call center di Telecardiologia (National Heart Foundation)

Teleconsulto cardiologico via telefono e accesso ad un vasto data base.

Cardiological teleconsultation by phone and access to a vast database.

Teleradiology (Women’s and Children Hospital, Adelaide, Alice Springs Hospital Northern Territory)

Teleconsulto radiologico tra ospedali basato su videoconferenza.

Radiological teleconsultation between hospitals based on videoconference.

Distance Education Course (Centre for Indigenous Health, Education and Research, University of Queensland)

Programmi e corsi di educazione a distanza in medicina.

Programmes and education courses in medicine over distance.

Distance Learning Program (National Centre for Epidemiology and population Health Australian National University, Canberra).

Programmi e corsi di educazione a distanza in epidemiologia.

Programmes and education courses in epidemiology over distance.

Rural Health Telemedicine (Queen Elizabeth Hospital, Adelaide)

Teleassistenza effettuata in aree rurali, con telefonia mobile.

Teleassistance carried out in rural areas with mobile telephony.

Telemedicine and hospital without walls project (CSIRO, New South Wales)

Trattamento immagini e ospedale virtuale basato su Internet.

Image treatment and virtual hospital based on the Internet.

Telecardiology (Concord General Hospital, New South Wales)

Telemonitoraggio cardiologico basato su telefonia cellulare.

Cardiological telemonitoring based on cellular telephony.

Regional e-Health (Optus Communications, Bendigo, Victoria)

Sistema Informativo sanitario regionale che integra diversi database.

Regional health Information system which integrates various databases.

Renal telemedicine to home (Queen Elizabeth Hospital, Adelaide South Australia)

Teledialisi domiciliare con Internet.

Home teledialysis with Internet.

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Prof Francesco Sicurello Presidente @ITIM-Associazione Italiana Telemedicina e Informatica Medica; CNR-Istituto Tecnologie Biomediche, Milano; Ricerca e Innovazione, D.G. Sanità – Regione Lombardia; Referente per la Telemedicina nella Cooperazione Scientifica e Tecnologica, Ministero degli Affari Esteri.

Versione originale in italiano Original version in italian

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Politica sulle cellule staminali e sulla clonazione umana in Australia

Nicola Sasanelli, Alessandra Iero

Policy on stem cells and human cloning in Australia

Nicola Sasanelli, Alessandra Iero

E’ in corso in Australia la fase di riordino della legislazione per quanto riguarda le cellule staminali e la clonazione. Oltre ai problemi insiti nella ricerca sulle cellule staminali, quest’area è fortemente legata alle problematiche della fecondazione assistita e della clonazione terapeutica Al momento, le regole per la sperimentazione in tale settore sono stabilite dai singoli Stati australiani. Infatti, si passa da una legge abbastanza rigorosa dello Stato di Victoria, in cui diventa perseguibile penalmente l’attivita’ di ricerca sull’embrione umano mentre e’ legale la ricerca sulle cellule staminali, a quella del Western Australia in cui le tecnologie di riproduzione assistita sono regolate da autorizzazioni concesse ai centri di ricerca ma e’ illegale la ricerca sulle cellule staminali. In seguito alla discussione sulla clonazione terapeutica, il “Council of Australian Governments” aveva ammesso l’utilizzo di cellule staminali risultanti da embrioni di fecondazioni in vitro in eccesso, ma aveva imposto un veto nazionale su tutte le forme di clonazione umana. Data la necessita’ di una regolamentazione nazionale, il Governo Federale di Canberra sta discutendo una proposta di legge per regolamentare la clonazione umana e la ricerca pertinente agli embrioni. La nuova legge mira a prevenire:

A reorganization of legislation on stem cells and cloning is taking place. Besides the problems of the stem cells research in itself, this area is strongly tied to the in vitro fertilization and the therapeutic cloning problems. At the moment, the rules on experimentation in such a sector are established by individual Australian States. Indeed, you go from quite harsh laws of the State of Victoria where any research activity on human embryos becomes prosecutable by law while research on stem cells is legal, to that of Western Australia where technologies for assisted reproduction are regulated by authorizations given to research centres, but where research on stem cells is illegal. Following the debate on therapeutic cloning, “The Council of Australian Governments” allowed the use of stem cells from excess in vitro embryos used for the purpose of fertilization, but imposed a national veto on all forms of human cloning. Given the need for national regulation, the Federal Government of Canberra is discussing a bill to regulate human cloning and research on embryos The new law aims to prevent: Ø human cloning foreseeing a jail

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Ø la clonazione umana prevedendo la detenzione fino a 15 anni e multe fino a 99 mila A$;

Ø la vendita di sperma, uova e embrioni umani, con detenzione fino a 10 anni e multe fino a 66 mila A$;

Ø i tentativi di cambiamenti delle caratteristiche fisiche del nascituro, con detenzione fino a 10 anni e multe fino a 66 mila A$;

Ø il mescolamento del materiale genetico tra esseri umani ed animali e tra piu’ di due persone, con detenzione fino a 10 anni e multe fino a 66 mila A$.

Altri punti fondamentali della nuova legge comprendono: l’insediamento di un comitato di sette membri per valutare le richieste di ricerca sugli embrioni rimanenti dalla fecondazione in vitro; l’insediamento di un team di ispettori preposti alla visita e al monitoraggio dei progetti di ricerca sulle cellule staminali embrionali; il veto sull’importazione di cloni di embrioni umani; il veto per la crescita di un embrione umano al di fuori del corpo di una donna per piu’ di due settimane; il veto sulla rimozione di embrioni vivi; l’istituzione di un database pubblico in cui registrare tutta l’attivita’ di ricerca sugli embrioni rimanenti dalla fecondazione in vitro. La ricerca sulle cellule staminali, e in particolare sulla clonazione terapeutica, aveva sollevato notevoli

sentence of up to 15 years and fines of up to 99 thousand A$.

Ø the sale of human sperm, eggs and embryos with a jail sentence of up to 10 years and fines of up to 66 thousand A$.

Ø any attempts to manipulate the physical characteristics of the future child which carries a jail sentence of up to 10 years and fines of up to 66 thousand A$.

Ø the mixing of genetic material between humans and animals and between more than two people which carries a jail sentence of up to 10 years and fines of up to 66 thousand A$.

Other fundamental points of the new bill include: the setting up of a seven member committee to evaluate the requests for research on leftover in vitro embryos for fertilization; the setting up of a team of inspectors in charge of visiting and monitoring research projects on embryonic stem cells; the veto on the importation of clones of human embryos; the veto on the growth of a human embryo outside a woman’s body for more than two weeks; the veto on the removal of live embryos; the setting up of a public database in which all research activity on leftover in vitro embryos for fertilization can be registered; The research on stem cells and in particular on therapeutic cloning had aroused considerable discussions on

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discussioni da parte dei ricercatori australiani coinvolti nella fase sperimentale, soprattutto con riguardo alle tecniche da regolamentare e alle relative modalita’. In particolare, alcuni scienziati sperano di evitare il veto sulla clonazione terapeutica della legge federale utilizzando una procedura alternativa. Quest’ultima, nota come “Embrionic Stem Cell-Based nuclear reprogramming”, e’ stata sviluppata all’interno dei laboratori della compagnia BresaGen di Adelaide, azienda americana tra le dieci elencate nel US National Institutes of Health Stem Ctell Registry. Sulla base delle motivazioni addotte v’e’ il fatto che il metodo non crea un’embrione e quindi le cellule non possono essere utilizzate per la clonazione umana. D’altra parte, il piano strategico di ricerca elaborato dal Governo Federale ha allocato negli ultimi anni ingenti somme per la ricerca nel settore delle cellule staminali. Infatti, dal luglio 2001 al giugno 2002, sono stati stanziati piu’ di 200 milioni di A$ per attivita’ da realizzarsi nel corso dei prossimi 5 anni. In particolare, a beneficiare del finanziamento e’ stato il “Centre for Stem Cells and Tissue Repair” della Monash University di Melbourne (presente anche a Prato, in Toscana, con un liason office) destinato a diventare il centro di eccellenza australiano sulle biotecnologie. Il Centro, costituito da 17 gruppi di ricerca, sara’ il punto d’incontro tra il mondo accademico e quello imprenditoriale che operano sulle

the part of Australian researchers involved in the experimental phase, especially in relation to the techniques to be controlled and to the relevant methods. In particular, some scientists hope to avoid the veto on therapeutic cloning of the federal law by using an alternative procedure. The latter, known as “Embryonic Stem Cell-Based nuclear reprogramming”, has been developed inside laboratories of the BresaGen of Adelaide, an American company which figures among the ten listed in the US National Institutes of Health Stem Cell Registry. On the basis of the reasons listed is the fact that the method does not create an embryo and therefore the cells cannot be used for human cloning. On the other hand, the strategic research programme elaborated by the Federal Government has, in the last few years, allocated enormous sums to the sector of stem cells research. Indeed, from July 2001 to June 2002, more than 200 million A$ have been allocated for activities to be carried out in the next five years. In particular, a beneficiary of this allocation has been the “Centre for Stem Cells and Tissue Repair” of the Monash University of Melbourne (also found in Prato, in Tuscany with a liaison office) destined to become the Australian centre of excellence on biotechnology. The Centre, made up of 17 research groups will be the meeting point between the academic and business worlds which work on the themes of biomedicine,

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tematiche di biomedicina, biotecnologia, tecnologie di fertilizzazione in vitro, genomica, bioinformatica e nanotecnologie. Tra le aziende maggiormente coinvolte all’interno del Centro v’e’ anche una divisione della BresaGen.

biotechnology, technology of in vitro fertilization, genomics, bioinformatics and nanotechonologies. Among the firms most involved in the Centre there is also a division of BresaGen.

Ing. Nicola Sasanelli Dott.ssa Alessandra Iero

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Diamanti nella crosta continentale subdotta

Jörg Hermann

Diamonds in subducted continental crust

Jörg Hermann

Il diamante è il carbonio nella sua forma più densa e rappresenta il materiale più duro conosciuto sulla Terra. Affinché si possa ottenere quest’ammasso di atomi di carbonio, ci vogliono pressioni oltre i 40 kbar. Tali pressioni equivalenti a 40000 volte quelle dell’atmosfera si raggiungono a profondità di 120 km nell’interno della Terra. I diamanti sono estremamente rari perché necessitano di un materiale di trasporto per portarli sulla superficie terrestre. Ad una profondità di 120 km, predominano rocce mantelliche che sono generalmente parzialmente fuse e costituiscono l’astenosfera. Solamente al di sotto di vecchia crosta continentale, come per esempio in Australia e nell’Africa del Sud, le rocce mantelliche hanno avuto abbastanza tempo per raffredarsi e solidificarsi completamente a queste profondità. Un mantello è comunque essenziale per il trasporto dei diamanti alla superficie. Magma esplosivi (lamproiti e kimberliti) che hanno origine ad una profondità di 150-200 km sono capaci di portare in periodi molto brevi le rocce che trasportano i diamanti attraverso il mantello solido. Per questi motivi, l’esplorazione per i diamanti si è sino ad ora concentrata sulla ricerca di kimberliti e lamproiti nei vecchi continenti. Circa 15 anni fa, è stata scoperta la presenza di diamanti in condizioni completamente nuove. Geologi russi hanno trovato micro-diamanti (grandezza media di 20µm) dentro gli gneiss del

Diamond is carbon in its densest form and represents the hardest material known on Earth. In order to obtain this dense packing of carbon atoms, pressures exceeding 40 kbar are required. Such pressures corresponding to 40000 times the atmospheric pressure are reached at a depth of 120 km in the Earth’s interior. Diamonds are extremely rare because they need a carrier material, which brings them to the Earth’s surface. At 120 km depth, mantle rocks predominate, which are generally partially molten and constitute the asthenosphere. Only under old continental crust such as in Australia and South Africa, the mantle rocks had enough time to cool down to completely solidify at these depths. A solid mantle, however, is crucial for the transport of diamonds to the surface. Explosive magmas (lamproites and kimberlites) originating at 150-200 km depth are able to carry diamond bearing rocks in very short time through the solid mantle. For these reasons, diamond exploration focussed on the finding of kimberlites and lamproites in old continents. About 15 years ago, a completely new occurrence of diamonds has been discovered. Russian geologists found micro-diamonds (average size of 20µm) within gneisses of the Kokchetav massif in Kazakhstan (See

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massiccio di Kokchetav nel Kazakhstan (vedi Fig. 1).

Figure 1).

Figura 1: inclusioni di diamanti in zircone Fig. 1. Diamond inclusions in zircon Gli gneiss sono rocce tipiche della crosta continentale. La crosta continentale ha generalmente uno spessore di 30 km. Raramente, in zone di collisione continentale come l’Himalaya e le Alpi, la crosta continentale raggiunge una profondità di circa 70 km. Tali profondità non sono sufficienti per formare i diamanti. Di conseguenza, la scoperta di diamanti negli gneiss ha cambiato drasticamente l’idea dei geologi sulla profondità a cui le rocce continentali possano essere trasportate dai processi tettonici. È stato suggerito che le rocce continentali possono essere trascinate giù in zone di subduzione tra due zolle convergenti. In tale processo, le rocce continentali sono subdotte ad una profondità di circa 150 km dove i diamanti vengono formati e poi riportati in

Gneisses are typical rocks of the continental crust. The continental crust is generally only 30 km thick. Rarely, in continental collision zones such as the Himalaya and the Alps, the continental crust reaches a depth of about 70 km. Such depths are insufficient to form diamond. Therefore the finding of diamonds in gneisses drastically changed the ideas of geologist on how deep continental rocks can be carried down by tectonic processes. It has then been suggested that continental rocks can be dragged down in subductions zones between two converging plates. In such a process, the continental rocks are subducted to a depth of about 150 km where diamonds form and then brought back to the surface by tectonic processes. Because such slices of

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superficie dai processi tettonici. Siccome tali scaglie di crosta continentale rappresentano volumi molto più grandi delle rocce mantelliche contenenti diamanti che vengono trasportate in superficie tramite magmi, la crosta continentale subdotta costituisce la più grande riserva di diamanti esistente. Tuttavia, i diamanti sono troppo piccoli e perciò non hanno valore economico. L’identificazione della crosta continentale subdotta a 150km od oltre è stata ristretta alle rocce che effettivamente contengono diamanti. All’Australian National University si sta attualmente determinando la stabilitá e la composizione dei minerali nella crosta continentale subdotta mediante esperimenti con presse cilindr iche. Questo apparato è un grande pressa idraulica, nel quale pressioni fino a 50 kbar e temperature fino a 1800°C possono essere generate per simulare le condizioni all’interno della terra. Le rocce prodotte artificialmente in quest’apparato possono così essere confrontate con rocce naturali. Quest’approccio permette di stabilire le condizioni sotto le quali le varie rocce si formano. Applicando questo metodo alle rocce provenienti dal Massiccio Dora-Maira (Piemonte, Italia), abbiamo potuto dimostrare che questa scaglia di crosta continentale è stata subdotta ad una profondità di circa 130 km, dentro il campo di stabilità del diamante. Questo rappresenta la prima scoperta di rocce che hanno origine nel campo di stabilità di diamante in Italia.

continental crust are much bigger than the volume of diamond bearing mantle rocks carried by the volcanic rocks, subducted continental crust are the biggest reservoir for diamond. However, the diamonds are too small and hence are not of economic interest. The recognition of continental crust subducted to 150 km or more has been restricted to rocks actually containing diamonds. At the Australian National University we are currently determine with piston cylinder experiments, stability and composition of minerals in subducted continental crust. A piston cylinder apparatus is a large hydraulic press, in which pressures of up to 50 kbar and temperatures of up to 1800°C can be generated to simulate conditions in the interior of the earth. The artificially produced rocks in this apparatus can then be compared to natural rocks. This approach permits to establish the conditions under which different rock types formed. Applying this method to rocks from the Dora-Maira Massif (Piemonte, Italy) we were able to demonstrate that this slice of continental crust was subducted to about 130 km depth, within the stability field of diamond. This represents the first finding of rocks originating from the diamond stability field within Italy. This result is extremely important to understand the dynamic process of the formation of the Alps as a consequence of the collision between the European and the African continent. However, no

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Questo risultato è estremamente importante per capire il processo dinamico della formazione delle Alpi come conseguenza dello scontro tra il continente europeo e quello africano. Tuttavia, nel massiccio del Doira-Maira non sono stati ancora trovati diamanti. Ricerche future mostreranno se il diamante è sfuggito alla vista o se altre condizioni come la temperatura, il tempo di permanenza, la pressione parziale dell’ossigeno non erano favorevoli per la sua formazione.

diamonds have been found in the Dora-Maira Massif yet. Future research will show whether diamond has been simply overlooked or whether other conditions such as temperature, residence time and partial pressure of oxygen were not favourable for diamond formation.

Dr Jorg Hermann, Research School of Earth Sciences, The Australian National University Canberra

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Investimenti bilaterali

Australia-Italia: una strada a senso unico

Massimiliano Tani

Bilateral investments Australia-Italy: a one way road Massimiliano Tani

Introduzione all’economia australiana Rispetto all’Italia, l’Australia ha un terzo degli abitanti, 60 volte la superficie e molti chilometri di oceano in piu’ tra se e gli stati con cui confina. E’ quindi comprensibile che le caratteristiche del territorio, vasto e ricco di minerali, e la scarsa popolazione influenzino la struttura economica dell’Australia e le sue relazioni commerciali con il resto del mondo. Agricultura e settore estrattivo contribuiscono solo all’8% al Prodotto Interno Lordo (PIL) ma rappresentano piu’ della meta’ del valore delle esportazioni, mentre la maggior parte dei prodotti importati sono macchinari e prodotti finiti. Poiche’ i prezzi delle materie prime sono dettati dalla domanda internazionale, che si concentra al Metal Exchange di Londra ed e’ espressa in dollari americani, l’Australia non controlla il prezzo dei prodotti che esporta. Allo stesso tempo, l’Australia non controlla il prezzo dei prodotti importati in quanto sono per la maggior parte beni necessari ma non producibili localmente per le ridotte dimensioni del mercato interno. Cio’ fa si che la Bilancia Commerciale australiana sia di norma in rosso. La scarsa popolazione fa anche si’ che il livello di risparmio interno sia limitiato, e

Introduction to the Australian economy Compared to Italy, Australia has one third of inhabitants, 60 times the surface area and many more kilometres of extra ocean between itself and the states that it borders with. It is therefore understandable that the characteristics of the territory, which is vast and rich with minerals and the lack of population would influence Australia’s economic structure and its commercial relations with the rest of the world. Agriculture and the extractive sector contribute to only 8% of Gross Domestic Product (GDP) but represent more than half the export value, while most imported products is machinery and finished products. Since the price of raw materials is dictated by international demand that is transacted through the London Metal Exchange and is in American dollars, Australia does not govern the price of the products that it exports. At the same time, Australia does not control the price of imported products since they are mostly necessary goods but are not produced locally due to the limited size of its internal market. This means that the Australian balance of trade is normally in the red. The lack of population also means that the level of internal savings is limited, and

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che la crescita delle imprese australiane, che oltre certi livelli avviene solo accedendo a mercati oltremare, sia spesso finanziata dall’estero. Nel 2000, il saldo tra lo stock di investimenti australiani all’estero e lo stock di investimenti stranieri in Australia e’ stato negativo per 341 milardi di dollari australiani. Il 79% di questi e’ rappresentato da prestiti, il 90% dei quali a carico del settore privato (ABS 2001). Visti dall’interno, la grande estensione territoriale e la poca popolazione sembrano meno problematiche. L’Australia e’ parte integrante del grande ‘mercato interno’ anglosassone, con cui condivide storia, lingua, istituzioni, sistema giuridico, e con cui ha trattati preferenziali per il commercio e l’immigrazione. Cio’ facilita la mobilita’ delle persone e lo scambio di idee. Le distanze interne sono superate grazie alla comunicazione a distanza ed una buona rete di trasporto aereo e stradale. La vulnerabilita’ del Paese a shock esterni e’ nota e per ridurne le implicazioni piu’ pericolose, i governi laburisti e conservatori che si sono susseguiti dall’inizio degli anni ‘80 hanno considerato la globalizzazione come inevitabile e come stimolo per migliorare la competitivita’ del Paese. Questo si e’ tradotto in politiche di deregolamentazione e di apertura agli scambi internazionali che hanno introdotto maggiore competizione e promosso efficienza e flessibilita’. Il mercato del lavoro e’ stato deregolato

that the growth of Australian firms, which only exceeds certain levels through contacts with overseas markets, is normally financed by abroad. In 2000, the net balance between Australian investments stock abroad and foreign investments stock in Australia was in the negative by 341 billion Australian dollars. 79% of this is represented by loans, 90% of which was drawn by the private sector (ABS 2001). Viewed from within, the great expansion of territory and the scarce population would appear to pose less of a problem. Australia is an integral part of the great Anglo-Saxon “internal market”, with which it shares the history, language, institutions, the justice system, and with which it has preferential commercial and immigration treaties. This makes the mobility of people and the exchange of ideas easier. Internal distances are overcome thanks to a good road and air network. The country’s vulnerability to outside shocks is known and to reduce their most dangerous implications, labour and conservative governments that followed each other from the beginning of the 80s have regarded globalisation as inevitable and as a stimulus to improve the country’s competitiveness. This was expressed by deregulation policies and by opening up to international trade, which have introduced greater competition and have promoted efficiency and flexibility. The labour market has been deregulated with the advent of contracts negotiated at the

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con l’avvento di contrattazioni a livello di impresa e non piu’ nazionale, il sistema bancario e’ stato privatizzato, il dollaro australiano e’ scambiato dal 1983 in un regime di cambi flessibili, e il sistema fiscale e’ stato riformato. Anche la Borsa, che ha una capitalizzazione simile a quella di Milano ma ha 1400 societa’ quotate, e’ stata unificata1, privatizzata e quotata. Gli investimenti australiani: caratteristiche e tendenze Poco significativi fino agli anni ‘70, il numero ed il volume degli investimenti australiani nel resto del mondo sono cresciuti con la liberalizzazione del mercato finanziario e l’introduzione del regime di cambio flessibile per il dollaro nel 1983. Tra il 1990 ed il 2000 gli investimenti australiani all’estero sono cresciuti in media del 17% all’anno rispetto al 10% del periodo 1970-1980. La quasi totalita’ di questi investimenti e’ effettuato da imprese private, specialmente istituti finanziari ed imprese assicurative. Cio’ non sorprende dato che il settore finanziario-assicurativo amministra la maggior parte dei fondi previdenziali. In Australia, la parte piu’ importante della pensione viene costituita con i risparmi accumulati durante la vita lavorativa. Essi sono stati introdotti all’inizio degli anni ‘90 (superannuation), e sono obbligatori, parzialmente a carico del lavoratore ed in parte a carico del datore di lavoro. La quota contributiva minima e’ attualmente l’8% dello stipendio lordo. Ogni ulteriore incremento da

firm rather than the national level, the banking system has been privatised, since 1983 the Australian dollar is exchanged in a system of flexible exchanges and the tax system has been reformed. Even the Australian Stock Exchange, which has a capitalization similar to that of Milan but it has 1400 quoted companies, has been united1, privatized and listed. Australian investments: characteristics and tendencies Not very significant till the 70s, the number and volume of Australian investments in the rest of the world has grown with the liberalisation of the financial market and the introduction of a system of flexible exchanges for the dollar starting from 1983. Between 1990 and 2000 Australian investments abroad have grown on average by 17% a year compared to 10% in the period 1970-1980. Most of these investments have been carried out by private firms, especially financial institutions and insurance companies. This is not surprising as the financial-insurance sector manages most pension funds. In Australia, the most important portion of pension is that made up by savings accumulated during the working life. These were introduced at the beginning of the 90s (superannuation) and are compulsory, partially payable by the employee and partially payable by the employer. At present the minimum contribution quota is 8% of gross salary. Each additional

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questo livello influenza il 55% degli Australiani che lavorano. Nel 2000 gli investimenti australiani all’estero hanno raggiunto un totale di 375 miliardi di dollari, pari al 60% del PIL. Tra essi il 46% sono investimenti diretti2, mentre gli investimenti di portafoglio ed altri investimenti3, rappresentano il rimanente 54%. Gli investimenti azionari sono oltre il 65% del totale complessivo degli investimenti australiani all’estero. Gli investimenti diretti, cresciuti in misura significativa solo a partire dal 1997 (l’anno della crisi asiatica), sono prevalentemente diretti a Paesi di lingua inglese: nel 2000, quasi l’80% del totale complessivo degli investimenti diretti australiani e’ rappresentato da imprese localizzate in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, rispetto al 58% del 1992. Invece, la quota di investimenti diretti nei Paesi dell’ASEAN e’ irrilevante (meno del 5%) malgrado la vicinanza geografica di questi Stati. Irrilevante e’ anche la quota di investimenti diretti nei Paesi dell’Unione Europea (UE) al di fuor i del Regno Unito (il 2%). Gli investimenti diretti Australiani sono per lo piu’ rivolti ai servizi (assicurazioni, istituti finanziari), anche se quelli nel settore manifatturiero sono in continua crescita. Tra questi primeggiano investimenti in costruzioni/immobiliare e stampa/giornali. Poiche’ il numero di imprese australiane che investono direttamente all’estero e’ limitato, il loro nome e’ facilmente identificabile

increase on that level affects 55% of working Australians. In 2000 Australian investments abroad reached a total of 375 billion dollars, equal to 60% of GDP. Of those, 46% are direct investments 2

while portfolio investments and other investments 3 make up the remaining 54%. Share investments constitute more than 65% of the total amount of Australian investments abroad. Direct investments, which have grown in a significant manner only since the beginning of 1997 (the year of the Asian crisis), are for the most part aimed at English speaking countries: in 2000, almost 80% of total Australian direct investments was represented by firms located in Great Britain and the United States, compared to 58% in 1992. On the other hand, the quota of investments directed at ASEAN nations is almost insignificant (less than 5%) in spite of the geographical proximity of these states. Also insignificant is the quota of investments aimed at the countries of the European Union (EU), outside the United Kingdom (2%). Australian direct investments are in large part aimed at services (insurance, financial institutions) even if those in the manufacturing sector are continually growing. Prominent among these are investments in construction/housing and printing/newspapers. Since the number of Australian firms that invest directly abroad is limited, their name is easily recognised and

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e quindi i dati a matrice per nazione e settore non sono pubblicati. Gli investimenti di portafoglio, cresciuti rapidamente nell’ultimo decennio di pari passo con la crescita dei risparmi previdenziali, sono geograficamente piu’ bilanciati degli investimenti diretti. Poco piu’ della meta’ degli investimenti di portafoglio sono effettuati in Paesi di lingua inglese, mentre il rimanente e’ distribuito tra UE ex Regno Unito (16%), Giappone (11%) ed altri Stati. Se si esclude il Regno Unito, gli investimenti di portafoglio australiani nei rimanenti Paesi dell’UE sono geograficamente ben ripartiti con Germania e Francia in testa (14% ognuna), seguite da Italia (6.6%) ed Olanda (6%). E’ interessante notare che la porzione di investimenti di portafoglio diretti verso la Gran Bretagna e’ diminuita nel corso dell’intero periodo 1992-2000, in contro-tendenza rispetto agli investimenti di portafoglio nel resto dell’UE. E’ probabile che tale andamento continui con la progressiva integrazione economica europea ed il consolidamento dell’euro come moneta di riferimento alternativa al dollaro USA. Gli investimenti australiani in Italia Come mostrato in Figura 1, nel 2000 gli investimenti Australiani in Italia hanno raggiunto un livello complessivo di oltre 2,5 miliardi di dollari australiani (circa 1,3 miliardi di euro), rappresentando circa lo 0.6% del totale degli investimenti australiani all’estero ed il 6.6% di quelli effettuati nell’UE al di

therefore the matrix data for nation and sector are not published. Portfolio investments, which have increased rapidly in the last decade at an equal pace with the growth of contribution savings, are more equally spread out geographically than direct investments. A little more than half of portfolio investments is carried out in English speaking countries, while the rest is spread out between the EU not including the United Kingdom (16%), Japan (11%) and other states. If you leave out the United Kingdom, Australian portfolio investments are well distributed geographically with Germany and France at the top (14% each), followed by Italy (6.6%) and Holland (6%). It is interesting to note that the portion of portfolio investments aimed at Great Britain has decreased in the whole of the period between 1992-2000, in sharp contrast to portfolio investments in the rest of the EU. It is likely that this tendency will continue with the progressive European economic integration and the consolidation of the Euro as an alternative bargaining currency to the US dollar. Australian investments in Italy As shown in Figure 1, in 2000 Australian investments in Italy reached a total level of over 2.5 billion Australian dollars (about 1.3 billion euro), equivalent to about 0.6% of Australian investments abroad and 6.6% of those carried out in the EU outside

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fuori della Gran Bretagna. Great Britain.

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Azioni Obbligazioni e Prestiti Totale Investimenti

Figura 1. Volume e composizione degli investimenti australiani in Italia Figure 1. Size and composition of Australian investments in Italy La Figura 1 evidenzia un cambiamento nella composizione degli investimenti Australiani in Italia a partire dalla seconda meta’ degli anni 90 con la netta crescita degli investimenti in azioni. Gli investimenti diretti australiani in Italia sono modesti: nel 19964, essi rappresentano solo il 15% del totale, e tale quota e’ scesa al 9% nel 20005. Questo contrasta decisamente con la quota degli investimenti diretti nell’UE che e’ di oltre il 40%. E’ possibile che questa differenza rifletta un regime fiscale meno attraente rispetto a quello di altri Paesi dell’UE, ma ulteriori informazioni sono necessarie per arrivare ad una

Figure 1 emphasizes the change in the composition of Australian investments in Italy starting from the mid 90s with a clear growth in share investments. Australian direct investments in Italy are modest: in 19964 they represented only 15% of the total, and this quota has decreased to 9% in 20005. This clearly contrasts with the quota of direct investments in the EU, which is over 40%. It is possible that this difference reflects a less favourable tax regime if compared to that of other EU countries, but more information is required before coming to a final conclusion.

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conclusione definitiva. Tuttavia il livello di tassazione e la complessita’ del sistema fiscale del Paese di destinazione sono importanti componenti per le imprese australiane nel fare investimenti diretti all’estero, come menzionato in una recente ricerca pubblicata della Productivity Commission (Rapporto 53, 1996). La principale forma di investimento australiano in Italia e’ l’investimento di portafoglio (l’85% del totale), e particolarmente quello in azioni. Nel 2000 gli investimenti di portafoglio azionari hanno raggiunto il 73% del totale complessivo degli investimenti australiani in Italia, in crescita rispetto al 57% del 1992 . Cio’ contrasta nuovamente con l’andamento degli investimenti australiani negli altri Paesi dell’UE, in cui gli investimenti di portafoglio in azioni sono scesi durante gli stessi anni, passando dal 72% nel 1992 al 67% nel 2000. Sebbene non vi siano informazioni pubbliche sul luogo da cui questi investimenti vengano gestiti (dall’Australia o dalla Gran Bretagna), il fatto che gli investimenti australiani in Italia siano di oltre 1,3 miliardi di euro fa supporre che i fondi pensione australiani siano ben informati sulla situazione congiunturale e sulle opportunita’ di investimento disponibili in Italia. Gli investimenti italiani in Australia Il volume e la composizione degli investimenti australiani in Italia contrastano spiccatamente con la situazione degli investimenti italiani in Australia. Come evidenziato in Figura 2, nel 2000 gli investimenti

Nevertheless, the level of taxation and the complexity of a taxation system of the country of destination are important factors for Australian firms when deciding direct investments abroad, as mentioned in a recent research published by the Productivity Commission (Report 53, 1996). The main type of Australian investment in Italy is portfolio investment (85% of the total), and particularly that of shares. In 2000 portfolio shares investments reached 73% of the total amount of Australian investments in Italy, a rise compared to 57% in 1992. This once again is in contrast to the trend of Australian investments in other EU countries, in which portfolio shares investments have decreased during the same period, going from 72% in 1992 to 67% in 2000. Although no public information is given on the location from where these investments are managed (by Australia or by Great Britain), the fact that Australian investments in Italy are of over 1.3 billion euro signals that Australian pension funds are well informed about the economic situation as well as investments opportunities available in Italy. Italian investments in Australia The size and composition of Australian investments in Italy is in clear contrast to the situation of Italian investments in Australia. As underlined in Figure 2, in 2000 Italian investments in Australia

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italiani in Australia hanno raggiunto i 700 milioni di dollari australiani (300 milioni di euro), rappresentando appena lo 0.1% del totale degli investimenti stranieri. Di questi 700 milioni, la meta’ sono investimenti diretti, per lo piu’ rivolti al settore primario (agricoltura). Il rimanente 50% e’ rappresentato da investimenti di portafoglio, tra cui spiccano gli investimenti obbligazionari (71%).

reached 700 million Australian dollars (300 million euro), representing barely 0.1% of total foreign investments. Of this 700 million, half was direct investments, aimed more at the primary sector (agriculture). The remaining 50% is represented by portfolio investments, of which fixed income securities are prominent (71%).

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Azioni Obbligazioni Totale Investimenti

Figura 2. Volume e composizione degli investimenti italiani in Australia. Figure 2. Size and composition of Italian investments in Australia Le ragioni di una cosi’ bassa presenza italiana negli investimenti australiani non e’ chiara, ma non sembrano legate alla distanza geografica. Gli investimenti italiani in Australia sono nettamente inferiori a quelli di altri Paesi europei. Per esempio gli investimenti francesi e tedeschi in Australia sono oltre 10 volte superiori a quelli italiani e, nella maggior parte dei casi, sono investimenti diretti (75%).

The reasons for such meagre Italian presence in Australian investments is unclear, but they would not seem to be linked to geographical distance. Italian investments in Australia are clearly inferior to those of other European countries. For example French and German investments in Australia are more than 10 times those of Italy and, in most cases, are direct investments (75%).

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Il futuro Malgrado la distanza geografica, l’Australia e’ economicamente legata saldamente a Paesi lontani come l’Europa e gli Stati Uniti attraverso investimenti diretti e di portafoglio. Durante l’intero periodo 1992-2000 il peso degli investimenti di portafoglio in Gran Bretagna e’ diminuito mentre quello in altri paesi dell’UE e’ costantemente aumentato sia tra gli investimenti diretti sia tra quelli di portafoglio. Gli investimenti australiani in Italia sono quasi completamente di portafoglio, prevalentemente azionari e sono cresciuti nell’ultimo decennio. Gli investimenti italiani in Australia sono invece quasi insignificanti. Le Figure 1 e 2 mostrano chiaramente come il flusso bilaterale di investimenti tra l’Australia e l’Italia sia una strada a senso unico. Cio’ e’ emblematico data la complementarieta’ delle strutture economiche dei due Paesi (l’Australia ha materie prime, l’Italia manufatture) e la massiccia presenza di immigrati italiani in Australia (circa il 10% della popolazione australiana ha origini italiane). Al fine di un maggiore equilibrio tra il flusso bilaterale di investimenti e’ indubbiamente auspicabile un migliore scambio di informazioni e la promozione di iniziative per la cooperazione tra i due Paesi.

The future In spite of the geographical distance, Australia is tied closely economically with far away countries such as Europe and the United States through direct and portfolio investments. During the entire period 1992-2000 the weight of portfolio investments in Great Britain has fallen while that in other countries of the EU has been constantly on the rise both among direct investments and those of portfolio. Australian investments in Italy are almost all portfolio, prevalently in shares and have risen in the last decade. Italian investments in Australia are, on the other hand, almost insignificant. Figures 1 and 2 clearly show how the bilateral flow of investments between Australia and Italy is a one way road. This is symbolic given the complementary nature of the economic structure of the two countries (Australia has raw materials, Italy, manufactured products) and the massive presence of Italian immigrants in Australia (about 10% of the Australian population is of Italian origin). To achieve a better balance between the bilateral flow of investments, what is needed is a better exchange of information and the promotion of cooperation initiatives between the two countries.

Notes

1 Fino a pochi anni fa vi erano 6 Borse in Australia, una per Stato. Queste sono state amalgamate in un unica societa’.

1 Until a few years ago there were 6 Stock Exchanges in Australia, one for each State. These have been combined

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2 Vale a dire investimenti in cui l’impresa australiana ha controllo delle operazioni e della gestione dell’impresa che ha ricevuto l’investimento. 3 La voce ‘altri investimenti’ comprende prodotti derivati e le riserve della banca centrale australiana (Reserve Bank of Australia). Nel 2000 l’ammontare di questa voce e’ stato pari a 46.7 miliardi di dollari australiani, circa il 12.7% del totale degli investimenti australiani all’estero ed il 23% del totale definito come ‘investimenti di portafoglio ed altri’ riportato nell’articolo. 4 Il 1996 e’ l’ultimo anno in cui i dati sugli investimenti diretti sono pubblicati separatamente da quelli di portafoglio. Cio’ e’ dovuto a motivi di confidenzialita’ data la facilita’ con cui e’ possibile individuare la o le imprese che hanno effettuato gli investimenti diretti. 5 Malgrado la mancanza di dati pubblicati direttamente (vedi nota precedente) e’ possibile ricavare la quota di investimenti diretti, sottraendo la parte di investimenti di portafoglio dal totale complessivo degli investimenti.

into one company. 2 That is to say investments in which an Australian company has control of the operations and the management of the company that received the investment. 3 The item ‘other investments’ includes derived products and the Reserve Bank of Australia. In 2000 the total of this item was equal to 46.7 billion Australian dollars, about 12.7% of Australian investments abroad and about 23% of the total that has been defined as “portfolio investments and other” as quoted in the article. 4 1996 is the last year in which data on direct investments was published separately from those of portfolio. This is due to confidentiality reasons given the ease with which it is possible to identify the firm(s) making direct investments. 5 In spite of the lack of data published directly (see previous note) it is possible to extract the quota of direct investments by subtracting the portfolio investments portion from the total amount of investments.

Bibliografia Australian Bureau of Statistics, 2001. Balance of Payment and International Investments Position . Canberra: ABS. Bureau of Industry Economics, 1995. Australian Direct Investments Abroad: A Statistical Overview, Occasional Paper 26. Canberra: BIE. Productivity Commission, 1996. Implications for Australia of Firms Locating Offshore, Report 53.

Dr Massimiliano Tani Lecturer, School of Economics and Management UNSW@ADFA, Canberra [email protected]

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Il Bacino del Murray-Darling

e la sua gestione sostenibile Alessandra Iero

The Murray-Darling Basin and its sustainable

management Alessandra Iero

Il Bacino del Murray-Darling comprende i fiumi Murray e Darling, e i loro affluenti principali, e ricopre 1.06 milioni di chilometri quadrati (il 14% dell’Australia) e ha un run-off annuale pari a 24300 GigaLitri (pari al 6% del run-off totale australiano). La popolazione del bacino raggiunge quasi i due milioni di abitanti e un altro milione pur risiedendo al di fuori della regione dipende fortemente dalle sue risorse. Il bacino comprende tre quarti del New South Wales, e metà del Victoria e può essere considerato come il cuore e il motore economica dell’Australia rurale (l’output economico annuale è di 23 miliardi di dollari, e il solo output del settore agricolo di 10 miliardi di dollari); il bacino del Murray-Darling genera circa il 40% degli introiti nazionali derivati dall’agricoltura e dal pascolo; supporta un quarto delle mandrie bovine della nazione, metà dei greggi di pecore, metà dei raccolti e circa tre quarti dei terreni irrigati. Il bacino comprende oltre 20 fiumi principali ed un importante sistema di acque sotterranee. E’ inoltre un importante fonte di acqua per uso domestico, agricolo e industriale. Molte delle risorse naturali del bacino sono di valore ambientale elevato. Essendo un bacino di drenaggio poco profondo e esteso oltre un milione di chilometri quadrati, con un unico punto di uscita al lago Alexandrina in

The catchment of the Murray-Darling Basin comprehends the Murray and Darling Rivers and their many tributaries. It covers 1.06 million square kilometres (14% of Australia) and has an annual run-off of 24300 GL a year (which is 6% of total Australian run-off). It has a population of nearly two million people. Another million people outside the region depend heavily upon its resources. The catchment includes three quarters of New South Wales and half of Victoria, can be considered as the heartland and the economic powerhouse of rural Australia (annual economic output: $23 billion a year, agricultural output: $10 billion a year); the Murray-Darling Basin generates about 40 percent of the national income derived from agriculture and grazing. It supports one quarter of the nation's cattle herd, half of the sheep flock, half of the cropland and almost three-quarters of its irrigated land. The Basin contains more than twenty major rivers as well as important groundwater systems. It is also an important source of fresh water for domestic consumption, agricultural production and industry. Many of the Basin's natural resources are of high environmental value. As a large, very shallow drainage basin covering more than one million square kilometres with

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South Australia, il Bacino del Murray-Darling rappresenta un sistema biofisico inusualmente complesso. Le sue zone umide sono estese e fondamentali per le loro funzioni idrologiche, biologiche e chimiche supportando e mantenendo la produttività e la salubrità dei sistemi fluviali. Molte di queste sono riconosciute all’ interno della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale. Per i pesci e le altre forme di vita fluviale, il Murray-Darling è come un vasto network interconnesso, che passa dai laghi salati dell’estuario di Coorong, ai corsi d’acqua delle Snowy Mountains ad est, alle zone interne semiaride e ai fiumi del Sud Queensland a nord. Il network e ora in parte compresso da strutture quali dighe e blocchi per conservare l’acqua e regolare i fiumi. Nei passati cento anni, la vita nel bacino del Murray-Darling è stata trasformata dalla costruzioni delle principali riserve idriche dei fiumi. Il volume totale della capacità di conservazione dell’acqua nel bacino è appena al di sotto i 35000 milioni di litri. Di questi, la Murray-Darling Basin Commission – le cui maggiori riserve sono Dartmouth, Hume, Lake Victoria e il Menindee Lakes e altre strutture che regolano il fiume – è responsabile per circa un terzo. L’acqua è condivisa tra gli Stati del Victoria, del New South Wales e del South Australia, attraverso gli accordi all’interno del Murray-Darling Basin Agreement. Lo sviluppo che ha permesso la produttività economica del Bacino ha

only one exit flowing out of Lake Alexandrina in South Australia, the Murray-Darling Basin is an unusually complex biophysical system. Its wetlands are extensive and perform essential hydrological, biological and chemical functions, which support and maintain the productivity and health of the river systems. A number of these wetlands are recognised under the Convention on Wetlands of International Importance (the Ramsar Convention). For fish and other riverine life forms, the Murray-Darling Basin is a vast interconnected network, stretching from the saline lakes of the Coorong estuary, east to the alpine streams of the Snowy Mountains and north to the inland semi-arid and table land streams of southern Queensland. The network is now partly constricted by structures such as dams and locks which store water and regulate the rivers. In the last 100 years life in the Murray-Darling Basin has been transformed by the construction of major water storages on the rivers. The total volume of water storage capacity in the Basin is just under 35,000 million litres. Of that, the Murray-Darling Basin Commission - with its major storages the Dartmouth, Hume, Lake Victoria and the Menindee Lakes and other river regulatory structures - is responsible for about a third. The water is shared between Victoria, New South Wales and South Australia using principles agreed under the Murray-Darling

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anche causato molti cambi biofisici. Alcuni di questi cambiamenti hanno ridotto la biodiversità e ha messo a rischio il potenziale sviluppo economico futuro. Nel Sud molti fiumi hanno adesso un flusso ridotto in inverno e primavera, quando la pioggia caduta nel bacino viene convogliata e conservata. In estate e autunno, quando il flusso è normalmente inferiore, le riserve vengono usate per l’irrigazione. L’operazione di conservare ed estrarre grandi volumi d’acqua per il consumo al di fuori del corso d’acqua hanno anche ridotto la variabilità annuale e stagionale che contribuiva all’ecologia della regione. Oltre i corridoi fluviali, l’estensiva eliminazione della vegetazione nativa ha anche ridotto l’habitat per molte piante e animali endemici e ha enormemente aumentato il volume dell’acqua piovana che percola nel suolo e raggiunge l’acquifero sotterraneo. I livelli dell’acqua sotterranea si stanno innalzando in molte parti del bacino causando numerosi e seri problemi di salinità. Dunque fattori quali una scarsa qualità dell’acqua, perdita di vegetazione nativa, di animali, di pesci di foreste e di aree umide e un aumento degli organismi nocivi, come la carpa, portano a dire che il fiume e il paesaggio stanno peggiorando. La “Murray-Darling Basin Initiative” La Murray-Darling Basin Initiative è una partnership tra i governi e le comunità che è stata istituita per dare effetto al 1992 Murray-Darling Basin

Basin Agreement. The development that made the economic productivity of the Basin possible has also caused many biophysical changes. Some of these changes have reduced biodiversity and threaten the potential of economic production in the future. In the south many rivers now have low flows in winter and spring when rain in their catchments is being captured in the storages. In the summer and autumn when flows were traditionally low, they run full to supply the irrigation regions. The operation of the storages and the extraction of large volumes of water for consumption off-stream have also reduced the annual and seasonal variability which shaped the ecology of the region. Beyond the riverine corridors extensive clearing of native vegetation has reduced the habitat for many native plant and animal species and has dramatically increased the volumes of rainwater leaking through the soil profile to groundwater systems. Groundwater levels are now rising in many parts of the Basin causing widespread and serious salinity problems. Poor water quality, loss of native plants, animals, fish, forests and wetlands, and an increase in pests such as carp, all point to a river and a landscape in decline. The Murray-Darling Basin Initiative The Murray-Darling Basin Initiative is the partnership between the governments and the community

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Agreement del 1992. Lo scopo dell’accordo (Clausola 1) è “promuovere e coordinare una pianificazione effettiva per un uso equo, efficiente e sostenibile di acqua, terra e delle altre risorse naturali del bacino del Murray-Darling. Il Murray-Darling Basin Agreement è stato firmato dai governi del Commonwealth, del New South Wales, del Victoria, del South Australia, del Queensland e dell’Australian Capital Territory. I Ministri responsabili per l’acqua, la terra e le risorse naturali in ciascuno dei Governi firmatari dell’Agreement, costituiscono il Murray-Darling Basin Ministerial Council. Tale Consiglio ha il potere decisionale per l’intero Bacino. La cornice strategica e filosofica per raggiungere gli scopi dell’accordo è contenuta nel Natural Resources Management Strategy, approvata dal Consiglio Ministeriale nel 1990. La Strategia formalizza la partnership tra il governo e la comunità per sviluppare i piani di gestione integrata di acqua, terra e delle altre risorse naturali sul bacino come unica entità. Al fine di migliorare la performance e la contabilità del lavoro intrapreso all’interno della strategia, nel 1996 il Consiglio Ministeriale ha dato vita al Piano di Sostenibilità di Bacino. Il Piano di Sostenibilità di Bacino fornisce una cornice per il coordinamento della pianificazione, monitoraggio, valutazione e report della gestione delle risorse naturali

which has been established to give effect to the 1992 Murray-Darling Basin Agreement. The purpose of the Agreement (Clause 1) is 'to promote and co-ordinate effective planning and management for the equitable, efficient and sustainable use of the water, land and other environmental resources of the Murray-Darling Basin'. The Murray-Darling Basin Agreement was signed by the governments of the Commonwealth, New South Wales, Victoria, South Australia, Queensland and the Australian Capital Territory. The Ministers responsible for land, water and environmental resources in each of the governement who signed the Agreement, form the Murray-Darling Basin Ministerial Council. The Ministerial Council has the power to make decisions for the Basin as a whole. The strategic and philosophical framework for achieving the purpose of the Agreement is the Natural Resources Management Strategy approved by the Ministerial Council in 1990. The Strategy provides the broad charter for a community-government partnership to develop plans for the integrated management of the Basin's water, land and other environmental resources on a catchment basis. In order to improve the performance and accountability of work undertaken under the Natural Resources Management Strategy, in 1996 the Ministerial Council put in place the Basin Sustainability Plan. The Basin Sustainability Plan provides the framework for the co-ordination of planning, monitoring,

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del bacino del Murray-Darling. Il Piano di Sostenibilità di Bacino fornirà significanti risultati i quattro aree-chiave: • Produttività sostenibile

dell’agricoltura; • Qualità dell’acqua; • Conservazione della Natura; e • Beni Culturali

Questioni associate alla qualità e all’allocazione dell’acqua per una gamma di utilizzi di beneficio comune sostiene la Murray-Darling Basin Initiative. Queste quattro aree chiave riflettono che l’iniziativa è focalizzata sulla gestione delle risorse idriche all’interno di una gestione di bacino integrata. Il Piano di Sostenibilità del Bacino verrà portato a termine attraverso tre Sottoprogrammi, che tengono in considerazione tutta la varietà di ambienti che si ritrovano nel bacino del Murray-Darling: Irrigated Regions Management, Dryland Regions Management, Riverine Environment Management. I tre sottoprogrammi mirano ad uno sviluppo sostenibile delle regioni, considerando le tecniche correnti e nuove dell’uso della terra ed accordandole con le caratteristiche e le capacità della terra; inoltre, all’interno dei tre sottoprogrammi viene data particolare attenzione agli obiettivi di conservazione naturale e a quelli dei beni culturali, nonchè all’uso sostenibile delle risorse idriche sotterranee e alla protezione della qualità e alla riduzione di sali, nutrienti, sedimenti e altri

evaluation and reporting of natural resources management in the Murray-Darling Basin. It is intended that the Basin Sustainability Plan will deliver significant achievements in four key result areas: • Sustainable Agricultural

Productivity; • Water Quality; • Nature Conservation; and • Cultural Heritage

Issues associated with water quality and allocation of water for a range of beneficial uses underpinned the establishment of the Murray-Darling Basin Initiative. These four key result areas reflect the focus of the Initiative on water resource management issues within an integrated catchment management framework. The Basin Sustainability Plan will be delivered through three Sub-Programs, encompassing the variety of regions found within the Murray-Darling Basin: Irrigated Regions Management, Dryland Regions Management, Riverine Environment Management. The Subprograms aim to a sustainable development of the regions matching new and current land use and land management practices to land suitability and capability; particular attention in the three subprogrammes is given to the nature conservation objectives and cultural heritage objectives, to the sustainable use of groundwater resources and to the protection of the quality and the reduction of salt, nutrient, sediment and other contaminating exports from rural, urban and industrial sources.

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contaminanti provenienti da fonti rurali, urbane e industriali. Il sottoprogramma “Irrigated Regions Management”, mira a migliorare la capacità produttiva sostenibile delle dell’acqua per irrigazione mantenendo e migliorando la capacità produttiva delle risorse di base della terra riducendo la degradazione ambientale e le perdite di produzione che derivano dalla salinizzazione e dagli allagamenti. Inoltre, il programma mira a coinvolgere l’industria dell’irrigazione ad un livello regionale per stabilire dei regimi di flusso che forniscano un bilancio appropriato tra il consumo e l’utilizzo del fiume stesso. Il sottoprogramma “Dryland Regions Management”, mira a mantenere e migliorare la capacità produttiva sostenibile delle risorse di base riducendo la degradazione ambientale, evitando l’innalzamento delle falde, gestendo la salinità dei terreni aridi, e mantenendo ed espandendo la copertura vegetazionale perenne. Il sottoprogramma “Riverine Environment Management”, mira a migliorare la pianificazione per il supporto dell’uso sostenibile dei piani alluvionali, delle zone umide e dei fiumi, migliorando la qualità dei corsi d’acqua e delle acque sotterranee per consumo e uso ricreativo, migliorando i regimi di flusso che provvedano ad un appropriato bilancio tra le necessità d’acqua per il consumo e per le zone umide e i piani alluvionali; mantenendo/ristabilendo popolazioni di specie native e l’integrità delle comunità ecologiche

The Subprogram “Irrigated Regions Management”, aims to improve the efficiency and effectiveness of irrigation water use, maintaining and enhancing the sustainable productive capacity of the land resource base (by reducing environmental degradation and reducing production losses resulting from salinisation and waterlogging). Furthermore it aims to engage the irrigation industry at the regional level in establishing river flow regimes that provide an appropriate balance between consumptive and in-stream water uses. The subprogram “Dryland Regions Management”, aims to maintain and enhance the sustainable productive capacity of the land resource base by reducing environmental degradation, slowing or reversing rising groundwater tables, managing dryland salinity, and maintaining and expanding perennial vegetation cover. The subprogram “Riverine Environment Management”, aims to improve the planning to support sustainable use of floodplains, wetlands and rivers improving the quality of the water in streams, rivers and groundwater for environmental, consumptive and recreational uses including by implementing appropriate flow regimes; establishing flow regimes that provide an appropriate balance between consumptive and in-stream, wetland and floodplain water requirements; maintaining / re-establishing viable populations of native species and integrity of ecological communit ies throughout their range within all the

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all’interno di tutti gli ecosistemi fluviali. Il piano inoltre contiene gli obiettivi per stabilire le direzioni e implementare la gestione che sono disegnati per aiutare ad assicurare che gli accordi per la gestione delle risorse naturali migliorino la partnership tra comunità e governo e aiutano i managers delle regioni a proteggere l’intero bacino idrografico. Recupero della salute del fiume e flussi ambientali. Alcune delle principali questioni dello stato di salute del fiume come la salinità, la turbidità e il declino nelle popolazioni di pesci nativi, saranno presi ancora in considerazione dal Consiglio Ministeriale all’interno della Integrated Catchment Management Policy e di altre iniziative il Piano Nazionale per la Salinità e la Qualità dell’Acqua. I flussi ambientali sono un modo identificato per recuperare la salubrità del fiume. Un “flusso ambientale” è ogni pattern di flusso del fiume fornito con l’intenzione di mantenere o migliorare la salute del fiume. Flussi ambientali comprendono: • l’utilizzo migliore dell’acqua

disponibile per l’ambiente; • la conservazione dell’acqua persa

attraverso canali e altri sistemi di distribuzione ridirigendola verso l’ambiente;

• la riduzione della quantità d’acqua sottratta al fiume per consumo umano.

Inoltre il Consiglio Ministeriale sta

river ecosystems. The Plan also contains Direction Setting and Management Implementation objectives that are designed to help ensure that the arrangements for natural resource management enhance the partnership between community and government, and help the managers of land and water to protect the Basin’s catchments. Recover of the river’s health and environmental flows Some major issues of river health, like salinity, turbidity and decline in native fish, will continue to be dealt with under the Ministerial Council's Integrated Catchment Management Policy and other initiatives like the National Action Plan for Salinity and Water Quality. Environmental flows are one way identified to recover the river’s health. An 'environmental flow' is any river flow pattern provided with the intention of maintaining or improving river health. Environmental flows include: • making best use of water currently

available to the environment; • saving water lost in channels and

other distribution systems and redirecting it to the environment;

• reducing the amount of water removed from the river for human use.

Furthermore, the Ministerial Council is now asking the community to discuss the best ways to achieve the vision of the River. In April 2002 it: • agreed to hold a community-wide

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attualmente chiedendo alla comunità di discutere le modalità migliori per raggiungere la “visione” del fiume . Infatti nell’aprile 2002: • è stato d’accordo ad avere una vasta

consultazione della comunità sui flussi ambientali a partire dal luglio 2002;

• ha stabilito che venga fatto un ampio studio su costi e benefici per l’ambiente e per la comunità nel restituire l’acqua all’ambiente;

• ha riconosciuto la necessità di spendere 150 milioni di AUS$ per modificare dighe, chiuse e sbarramenti per permettere un uso ottimale dell’acqua attualmente disponibile;

• ha riconosciuto sia l’importanza di istituire sistemi di commercio dell’acqua per un’allocazione efficiente delle risorse idriche scarse del Bacino sia che l’effettività di questi accordi dipenderà da una chiara definizione dei diritti di accesso all’acqua.

consultation process about environmental flows, beginning in July 2002;

• directed that a comprehensive study be done on the costs and benefits to the environment and the community of returning water to the environment;

• recognised a need to spend $150 million on modifying dams, weirs and locks and other measures, to make best use of all the water currently available to the environment; and

• recognised the importance of establishing water trading arrangements for the efficient allocation of the scarce water resources of the Basin and that the effectiveness of these arrangements will depend on clear definition of access rights to water.

Dott.ssa Alessandra Iero [email protected]

The Murray-Darling Basin Commission: www.mdbc.org.au Versione originale in italiano Original version in italian

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Successo nel teletrasporto di

un raggio laser Paola Bernard

Success in the teletransportation of a laser ray

Paola Bernard In un esperimento condotto dal dr. Ping Koy Lam, e da un team di ricercatori, presso la ANU (Australian National University), è stato teleportato un raggio laser. Il risultato positivo dell’esperimento conferma la possibilità del teletrasporto, anche se il teletrasporto di un oggetto solido è certamente lungi dall’essere possibile. Il teletrasporto è uno dei maggiori soggetti di ricerca tra i fisici di tutto il mondo che sono operativi nel campo della meccanica quantistica. Il team australiano ha battuto sul tempo altri 40 laboratori che in tutto il mondo stanno provando a teletrasportare un raggio laser; infatti, un primo risultato incoraggiante fu ottenuto in California presso i laboratori della Caltech dal prof. Jeff Kimble (Science 23 ottobre 1998) e dai suoi colleghi che furono in grado di teletrasportare luce allo stato quantico da un lato all’altro di un banco ottico senza che essa attraversasse alcun mezzo fisico. L’esperimento del prof Kimble mostrò che le strane connessioni tra entità del mondo quantico possono essere utilizzate per ottenere effetti assolutamente inimmaginabili per il mondo percepito dai nostri sensi. I risultati ottenuti con il progetto del gruppo di ricerca australiano sono stati presentati in una conferenza internazionale sulla elettronica quantica che si è tenuta a Mosca

In an experiment carried out by Dr. Ping Koy Lam, and by a team of researchers at the ANU (Australian National University), a laser ray was teletransported. The positive result of the experiment confirms the possibility of teletransportation, even if the teletransportation of a solid object is most certainly far from being realised. Teletransportation is one of the major research subjects for physicists all over the world who operate in the field of quantum mechanics. The Australian team beat 40 other laboratories which all over the world were attempting to teletransport a laser ray; indeed, the first encouraging result was achieved in California in the Caltech laboratories by Prof. Jeff Kimble (Science, 23 October 1998) and by his colleagues who were able to teleport light in its quantum state from one side of an optical bench to the other without it crossing any physical means. Professor Kimble’s experiment showed that the strange connections between entities of the quantum world can be used to obtain effects that are totally unimaginable in the world as perceived by our senses. The results obtained by the project of the Australian research team were presented in an international conference on quantum electronics held in Moscow at the beginning of

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all’inizio di luglio. La scoperta ottenuta può trovare applicazioni in molteplici campi: nelle comunicazioni permetterebbe di aumentare drammaticamente la velocità e le quantità di informazioni trasmesse mediante fibre ottiche, nella criptografia permetterebbe di criptare le informazioni con una sicurezza del 100% apportando così un enorme vantaggio per i sistemi finanziari, bancari e di difesa di tutto il mondo e nella computeristica permetterebbe lo sviluppo di computer quantici che sarebbero in grado di operare e di risolvere problemi con una velocità milioni di volte maggiore degli attuali computer. L’Australian Research Council (ARC) ha supportato già dal 1998 la ricerca condotta dal dr. Lam con circa $ 2 milioni di dollari, che comprende anche il finanziamento di $1.1 milioni di dollari del Gennaio 2002, inoltre, la ANU ha anche fornito un supporto logistico notevole mettendo a disposizione le sue infrastrutture ed un pool di valenti ricercatori e studenti. Il programma del teletrasporto è diretto dal dott. Lam che ha come collaboratori il prof.Hans Bachor ed il dott. Timothy Ralph e comprende anche ricercatori provenienti da Germania, Francia, Danimarca, Cina e Nuova Zelanda. Fino a poco tempo fa il teletrasporto non era stato preso seriamente in considerazione dagli scienziati, perché si credeva che violasse il principio di Heisenberg della meccanica quantica, secondo il quale

July. The discovery that has been made finds uses in a number of fields: in communication it allows to increase dramatically the speed and quantity of information transmitted through optic fibres, in cryptography it allows to encrypt information guaranteeing 100% security supplying financial, banking and defence systems all over the world with an enormous advantage and in computing it enables the development of quantum computers which will be able to work and solve problems at speeds a million times faster than present computers. The Australian Research Council (ARC) has already been supporting research carried out by Dr. Lam with about $2 million, which includes the $1.1 million that were given in January 2002; moreover the ANU has also provided significant logistic support by making its infrastructures and a group of expert researchers and student available. The teletransportation program is headed by Dr. Lam with Prof. Hans Bachor and Dott. Timothy Ralph as collaborators and also includes researchers from Germany, France, Denmark, China and New Zealand. Until recently telesportation was not taken seriously by scientists because it was believed that it infringed Heisenberg’s principle on quantum mechanics, according to which it is impossible to determine precisely the position and moment of an object,

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è impossibile conoscere esattamente la posizione ed il momento di un oggetto, poiché ogni sforzo atto a migliorare l’accuratezza della misura di una delle due proprietà, determinerà un’alterazione nel comportamento del sistema quantico e di conseguenza la riduzione dell’accuratezza con cui l’altra proprietà sarà misurata, comportando con ciò l’impossibilità di analizzare tutti i dettagli del sistema quantico. “Teletrasporto” è il nome dato dagli scrittori di fantascienza al processo che permette di creare una perfetta replica di un oggetto o una persona in un luogo diverso da quello dove la persona era precedentemente. Se una persona venisse teletrasportata, dovrebbe essere costruita una macchina in grado di analizzare tutti i 1028 atomi che compongono il corpo umano. Dovrebbe essere in grado di inviare tutte le informazioni ottenute ad una stazione ricevente dove il corpo umano dovrebbe essere ricostruito con una precisione infinita, poiché anche lo spostamento più infinitesimale determinerebbe dei gravissimi difetti neurologici o psicologici. Il teletrasporto di organismi viventi apre un enorme campo di discussione filosofica sul concetto stesso di vita, infatti considerando la situazione di un piccolo virus teletrasportato, la questione fondamentale è: sarà questa nuova associazione di atomi, assemblati esattamente come nel virus originale, dotata di vita? In poche parole è la semplice associazione di atomi assemblati secondo un particolare ordine di stati

because any effort aimed at improving the measurement accuracy of one of the two properties, will cause a change in the fragile behaviour of the quantum system and as a consequence a reduction in the accuracy with which the other property is measured, leading to an impossibility to analyse all the details of the quantum system. “Teletransportation” is the name given by science fiction authors to the process which allows to create a perfect copy of an object or person in a place different from the one in which the person was previously located. If a person were to be teletransported, a machine capable of analysing all the 1028 atoms which make up the human body would have to be built. It would have to be capable of sending all of the information obtained to a receiving station where the human body would have to be reconstructed with infinite precision, because even the most infinitesimal change would cause very serious neurological or psychological defects. The teletransportation of living organisms opens up an enormous field of philosophical debate on the concept of life, indeed considering the situation of a small teletransported virus, the fundamental question is: will this new combination of atoms, put together in exactly the same way as the original virus, have life? To put it simply, is life created by the simple combination of atoms put together according to a particular order of quantum states?

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quantici a creare la vita? Già nel 1950, Stanley Miller dimostrò che molti aminoacidi fondamentali alla vita si aggregano spontaneamente in particolari condizioni chimiche assimilabili a quelle presenti sulla terra milioni di anni fa, suggerendo così che la vita si origina spontaneamente da un semplice processo chimico. Ma ancora più rilevante è probabilmente il fatto che il teletrasportatore dovrebbe ricreare non solo il corpo ma la mente, le sensazioni ed i ricordi dell’individuo teletrasportato. Alla domanda se, in un futuro non troppo remoto, sarà possibile teletrasportare un oggetto od un corpo umano, il dottor Lam ha risposto che lo stato attuale delle nostre conoscenze può essere paragonato alla scoperta dell’abaco e per teletrasportare un oggetto bisognerà essere in grado di costruire un supercomputer. L’idea di base è che l’oggetto originale venga scannerizato ed analizzato molecola per molecola in modo che tutte le informazioni in esso contenute possano essere poi inviate alla stazione ricevente dove verranno usate per creare una replica dell’oggetto originario, non necessariamente dello stesso materiale che lo componeva originariamente, ma da atomi dello stesso tipo organizzati in un ordine identico a quello originario. Quindi una macchina per il teletrasporto può essere comparata ad un fax eccetto per il fatto che essa è in grado di ricreare un oggetto perfettamente identico all’originale e non una copia approssimata e che nel processo l’oggetto da inviare viene necessariamente distrutto.

Already in 1950, Stanley Miller showed that many aminoacids essential for life aggregate spontaneously in specific chemical conditions equivalent to those present on Earth many millions of years ago, thus suggesting that life arises instinctively from a simple chemical process. But even more significant is probably the fact that the teletransporter would have to recreate not just the body but also the mind, feelings and memories of the teletransported individual. To the question about whether in the future it will be possible to teletransport an object or human body, Doctor Lam replied that the present level of our knowledge could be compared to an abacus and to teletransport an object it will be necessary to build a supercomputer. The idea is that the original object is scanned and analysed molecule by molecule so that all the information contained within it can then be sent to a receiving station where it will be used to create a copy of the original object, not necessarily of the same material that composed it originally, but of the same kind of atoms organised in the same order as the original one. Therefore a machine for teletransportation can be compared to a fax except for the fact that the machine is capable of recreating an object perfectly identical to the origina l and not an approximate copy and that in the process the object to be sent is necessarily destroyed. The first steps towards the real possibility of teletransporting objects, even if infinitely small like

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Infatti i primi passi verso la reale possibilità di teletrasportare oggetti, anche se infinitamente piccoli come un atomo o un fotone, sono stati compiuti nel 1993 da un gruppo internazionale di sei ricercatori, che hanno dimostrato che in via di principio è possibile teletrasportare oggetti, ma solo se l’originale viene distrutto durante il processo. I ricercatori riuscirono ad aggirare il problema della legge di Heisenberg utilizzando ciò che viene definito effetto EPR; questo paradossale effetto della meccanica quantica venne scoperto già nel 1930 da Einstein, Podolsky e Rosen (dalle cui iniziali deriva EPR), che lo descrissero come un fenomeno fine a se stesso il cui unico utilizzo poteva essere quello di sostegno alla veridicità della teoria della meccanica quantica. Secondo i tre scienziati esiste in ciascun atomo o fotone o particella infinitamente piccola una piccola parte di informazione impossibile da analizzare e diversa dalla informazione ordinaria che può essere rilasciata o trasmessa per mezzo di un processo ignoto. Questa piccola informazione venne chiamata correlazione o “entanglement” EPR . Nel 1960 John Bell mostrò che una coppia di particelle “entangled”, che siano state in contatto tra di loro e poi divise in modo che non possano più interagire direttamente, possono esibire ciascuna un comportamento casuale che è troppo correlato per poter essere spiegato con le classiche leggi statistiche. Attualmente si pensa che l’effetto EPR delle particelle sia un elemento importantissimo per la

an atom or photon, were taken in 1993 by an international group of six researchers, who demonstrated that in principle it is possible to teletransport objects, but only if the original is destroyed during the process. The researchers managed to get around the problem of Heisenberg’s law by using what is defined as EPR; this paradoxical effect of quantum mechanics was already discovered in 1930 by Einstein, Podolsky and Rosen (from which you get the initials EPR), who described it as a phenomenon in itself, the only use of which could have been that of supporting the veracity of the theory on quantum mechanics. According to the three scientists, in each atom or photon or infinitely small particle there is a small part of information which is impossible to analyse and which is different from ordinary information that can be released or transmitted by means of an unknown process. This small information was called correlation or EPR entanglement. In 1960 John Bell showed that a pair of entangled particles, that have been in contact with each other and are then divided so that they can no longer interact directly, can each exhibit a fortuitous behaviour which is too correlated to be explained by typical statistical laws. At present there is the idea that the EPR effect of particles is an extremely important element for a successful teletransportation because thanks to it, it is possible to transmit that part of information which is too

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riuscita del teletrasporto perché grazie ad esso è possibile trasmettere quella parte di informazione che è troppo fragile per poter essere quantizzata e trasmessa secondo metodi convenzionali. La tecnica più comune di teletrasporto è quella che utilizza un singolo paio di fotoni così come studiato da Bennett ad Innsbruck e da Zeilinger a Vienna. Il processo inizia con 2 fotoni entangled A e B, con A posto alla stazione trasmittente e B a quella ricevente, i quali in base all’effetto EPR sono nello stesso stato quantico. Il fotone C, selezionato per essere teletrasportato, viene misurato contemporaneamente ad A nella stazione trasmittente. Questa misura dà l’informazione di come trasformare B (stazione ricevente) così che esso abbia lo stesso stato quantico di C. Se la stazione trasmittente spedisce le informazioni necessarie per la trasformazione alla stazione ricevente , la stazione ricevente sarà in grado di apportare le trasformazioni necessarie per trasformare B in una replica precisa di C. Questo processo non viola il principio di Heisenberg poiché non viene misurato l’esatto stato quantico di C ma piuttosto quanto C differisce da A. In questo processo non si ha il trasporto materiale dei fotoni utilizzati ed inoltre durante la misura con A la particella C viene distrutta perciò non è più possibile fare copie dello stesso oggetto. Il teletrasporto quantico non è il solo metodo proposto dai fisici; un metodo alternativo è quello dei “wormhole” che potrebbe permetterci di viaggiare tra parti distanti di una stessa galassia.

fragile to be quantized and transmitted by conventional means. As studied by Bennet in Innsbruck and by Zeilinger in Vienna, the most common teletransportation technique is that of using a single pair of photon. The process begins with 2 entangled photons A and B, with A placed in the transmitting station and B in the receiving one, which on the basis of the EPR effect are in the same quantum state. Photon C, selected to be teletransported, is measured simultaneously with A in the transmitting station. This measure supplies the information on how to transform B (receiving station) so that it has the same quantum state as C. If the transmitting station sends the information necessary for the transformation at the receiving station, the receiving station will be able to carry out the necessary transformation to change B into an exact replica of C. This process does not infringe Heisenberg’s principle because the exact quantum state of C is not measured but rather how different C is from A. In this process you do not have the transportation of the material of the photons being used and moreover during the measurement with A, particle C is destroyed therefore it is no longer possible to make copies of the same object. Quantum teletransportation is not the only method proposed by physicists; an alternative method is that of “wormholes” which could allow us to travel between distant parts of the

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Seri studi condotti in questo campo hanno mostrato la necessità di grandi quantità di “energia negativa” che rendono il processo ancora più complesso e futuristico di quello del teletrasporto quantico. La principale differenza, quindi, tra il gruppo australiano e le ricerche condotte nel resto del mondo , è essenzialmente legato all’uso di raggi laser continui piuttosto che all’uso di un singolo paio di fotoni “entangled” e sul tipo di misure analizzate. Il gruppo, infatti, non esegue misure di polarizzazione, lavora nel campo dell’ottica e, basandosi sugli stessi principi EPR per aggirare la legge di Heisenberg, misura la fase e l’ampiezza di fasci laser.

same galaxy. Serious studies carried out in this field have shown the need for large amounts of “negative energy” which make the process even more complex and futuristic than that of quantum teletransportation. The main difference, therefore, between the Australian group and the research carried out in the rest of the world is basically tied to the use of continuous laser rays rather than to the use of a single pair of entangled photons and on the type of measurements analysed. Indeed, the group does not carry out polarization measurements, it works in the field of optics and basing themselves on the same EPR principles to circumvent Heisenberg’s law, it measures the phase and amplitude of laser beams.

Il seguente pezzo è stato tradotto da: ANU continuous Variable Quantum Teleportation di Bowen, Schnabel, Buchler, Bachor, Ralph e Lam. Il grafico seguente mostra i primi

The following text has been obtained from: ANU continuous Variable Quantum Teleportation by Bowen, Schnabel, Buchler, Bachor, Ralph e Lam. The following graph shows the first

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risultati dell’esperimento di trasporto quantico eseguiti presso l’ANU dal team diretto dal dott.Lam. Lo schema usato è quello proposto da Furusawa e Ralph, e dimostrato per la prima volta nel 1998; l’esperimento si basa su un laser Nd: YAG usato per guidare 2 amplificatori parametrici ottici (OPA) che a turno producono due raggi indipendentemente ristretti ( circa 3dB sotto il QNL). Questi raggi sono continuamente mischiati per generare un stato EPR a 1064nm continuamente variabile. Il raggio da teletrasportare è costituito da un carrier (circa 1mW) e da piccole bande laterali a 6.8MHz, la cui fase ed ampiezza di modulazione sono controllate da due modulatori indipendenti. Il raggio teleportato è stato comparato all’originale per ottenere due misure del successo dell’esperimento, chiamate fidelity (Furusawa: Science, n.282, p.706- 1998) e TV (trasferimento di segnale e varianza condizionale (Ralph: Phys. Rev. Lett., n. 81, p.5668 – 1998)). Il grafico mostra la fidelity come una funzione della misura del segnale (ampiezza normalizzata al QNL). Le colonne blu mostrano la fidelity grezza, mentre quelle rosa sono corrette per ottenere il guadagno dell’unità di teletrasporto. Un guadagno non unitario influenza grandemente la fidelity, tuttavia questa è apparentemente una proprietà classica che dice poco dei rumori di fluttuazione quantica del raggio. Le fidelites normalizzate misurano solo il rumore della ricostruzione.

results of the experiment on quantum transportation carried out at the ANU by the team led by Dr Lam. The scheme followed is that proposed by Furusawa and Ralph, and demonstrated for the first time in 1998; the experiment is based on an Nd laser: YAG used to guide 2 optic parametric amplifiers (OPA) which in turn produce two independently restricted rays (about 3dB below the QNL). There rays are continuously mixed to generate an EPR state at a continually variable level of 1064nm. The ray to teleport is made up of a carrier (around 1mW) and of small lateral bands at 6.8MHz, the phase and amplitude of which are monitored by two independent modulators. The teleported ray has been compared to the original to obtain two measures of success in the experiment, called fidelity (Furusawa: Science, n.282, p.706- 1998) and TV (transfer of signal and conditional variance (Ralph: Phys. Rev. Lett., n.81, p. 5668 – 1998)). The graphs shows fidelity as a function of the measure of the signal (normalised amplitude at QLN). The blue columns show rough fidelity, while the pink ones are corrected to obtain the gain in teleportation unit. A non unitary gain highly influences fidelity, nevertheless this is a classic property which says little about the noises of the ray’s quantum fluctuation. The normalizing fidelities only measure the reconstruction noise. The maximum rough fide lity is 0.62

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La fidelity grezza massima è 0.62, che è normale ad un guadagno unitario di fidelity di 0.63. Il guadagno in questo caso era molto vicino all’unità ( guadagno di fase = 1.03, guadagno di ampiezza =1.06). E’ da notare anche che c’è un punto in cui la fidelty corretta raggiunge 0.66 ( da 0.60). In generale è più difficile ottenere guadagni unitari con segnali più larghi, inducendo a maggiori incrementi di normalizzazione.

which is normal for a unitary fidelity of 0.63. In this case, the gain was very near to the unit (phase gain = 1.03, amplitude gain = 1.06). It is also important to note that there is a point at which the corrected fidelity reaches 0.66 (from 0.60). In general, it is more difficult to obtain unitary gains with wider signals, therefore leading to greater normalization increases.

Diagramma di TV Sull’ordinata è riportata la semisomma della varianza condizionale per le quadrature degli stati di ingresso ed uscita. Sull’ ascisse è riportata la somma dei coefficienti di trasferimento del segnale per le due quadrature. La linea blu corrisponde ad assenza di EPR entanglement. Il limite quantico come definito da Furasawa è questa linea blu. Il limite quantico come

TV diagram On the ordinate you have the semi total of the conditional variance for the crossfooting of the state of entry and exit. On the X-axis there is the sum of the coefficients of the signal transfer for the two crossfootings. The blue line corresponds to the absence of EPR entanglement. The quantum limit as defined by Furasawa is this blue line. The quantum limit as defined by

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definito da Ralph e Lam è l’area Vq<1 e T>1. I risultati con T>1 sono eccitanti, anche se siamo ancora lontani dall’entrare nella parte più a sinistra del diagramma TV.

Ralph and Lam is the area Vq<1 and T>1. The results with T>1 are exciting even if we are still far from entering more left-sided part of the TV diagram.

www.anu.edu.au www.research.ibm.com/quantuminfo/teleportation www.phys.hawaii.edu www.quantumteleport.cjb.net www.aip.org/physnews

Dott.ssa Paola Bernard Istituto di Medicina sperimentale CNR Area di Ricerca di Tor Vergata

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La filiera dell'olio di oliva in Australia.

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The olive industry in Australia

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L'olio di oliva con la pasta e' l'ingrediente piu' incensato della dieta mediterranea. Negli ultimi vent'anni sono state scoperte tutte le proprieta' straordinarie dell'olio extra vergine di oliva, tanto ricco in antiossidanti che lo si considera forse come una delle poche ultime barriere di difesa rimaste contro i radicali liberi, in un organismo umano messo a dura prova dallo stile di vita moderno. L'economia australiana ha negli ultimi vent'anni sviluppato il turismo, a pari passo con la industria della ristorazione ed e' nato un grande interesse per la cucina e la buona tavola. Il consumatore australiano e' diventato un buon conoscitore di vino, delle varie cucine asiatiche e delle piu' rinomate cucine dei paesi mediterranei. L'olio di oliva ha trovato di recente in Australia il contesto ideale ed il consumo pro capite in Australia e' salito a livelli paragonabili a quelli dei paesi mediterranei. I recenti successi conseguiti con le esportazioni di vino sono stati di grande stimolo per l'agricoltura locale e sono serviti soprattutto a sviluppare la necessaria atmosfera di fiducia ed a creare la convinzione che il successo del vino sia ripetibile con l'olio. Negli ultimi cinque anni sono stati piantati forse sei milioni di alberi, delle varieta' piu'comuni nei paesi mediterranei, quali la cultivar

Olive oil together with spaghetti and tomato, is the most celebrated ingredient of the mediterranean diet. Over the last twenty years all the extraordinary characteristics of extra virgin olive oil have been discovered; its invaluable content of antioxidants make it an effective natural weapon to neutralize the effect of free radicals in the human body, tested to the limit by the modern style of living. Australia has rapidly developed the tourism industry over the last twenty years together with hospitality and the restaurant industry. The australian consumer is a conosseur of wine, asian cuisines, middle eastern plus the more familiar mediterranean foods. The olive oil has finally found the ideal context to develop; the consumption per capita has reached a level close to two litres. The recent successes of overseas sales of Australian wine were an immense boost to the local rural industry creating a confident espectancy amongst olive growers, anticipating oil sales will emulate the wine achievement. Over the last five years approximately 6 milion olive trees of many different varieties, comon to the mediterranean area, have been planted. The cultivar Frantoio from Tuscany and Umbria, Manzanillo

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Frantoio molto comune in Toscana ed Umbria, la Manazanillo spagnola, la Barnea di origine israeliana, la Kalamata dalla Grecia. Per citare solo le piu' famose; a queste si possono aggiungere la cultivar locale Verdale sviluppata in South Australia, la Picholine dalla Francia, la Moraiolo e la Leccino dalla Toscana e la UC 13A6 proveniente dalla California.

from Spain, Barnea from Israel, the greek Kalamata. Other varieties in less quantity are the local South Australia Verdale, the french Picholine, Leccino and Moraiolo from Tuscany and the UC13A6 from California.

L'Australia ha grande disponibilita' di aree coltivabili ad olivo e certamente l'area con clima mediterraneo piu' estesa al mondo. La filiera locale dell'olio e' ancora in gran parte da sviluppare; sono stati piantati molti alberi di olivo che entreranno in produzione tra qualche anno, sono stati installati i primi frantoi di capacita' artigianale; il consumo d'olio australiano e' per piu' del 95% coperto dalle importazioni di olio dall'Italia, Spagna e Grecia. Le esportazioni sono ancora al livello di campionatura. La produzione di olio di oliva extra vergine in Australia non raggiunge le 500 tonnellate nel 2001. Il consumo annuo totale si stima possa essere di 22 milioni di litri e l'extra vergine di circa 8 milioni di litri. Il consumatore australiano non conosce l'olio di oliva. Per anni l'olio di oliva era consumato principalmente dagli immigrati di origine mediterranea e solo negli ultimi 5 anni il consumatore australiano ha iniziato a consumare olio extra vergine di oliva di qualita'. Sono popolari gli oli di colore verde,

Australia has large areas of land suitable and available for olive plantations, and has the largest area with a mediterranean climate in the world. The oil industry is very young; the olive tree plantations are very recent and very few processing plants are economically viable. The industry has still to develop important sectors; olive processing, the refining of oil, treatment of waste in order to recover the pomace oil. Almost 95% of oil consumed is imported from Italy, Spain and Greece. The export of oil is very limited. The production is approximately 500 tonnes in 2001. The present consumption is about 22 milion litres of which 8 million litres are extra virgin oil. The australian consumer does not fully appreciate olive oil. The oil is still mainly used by migrants of mediterranean origin. Only recently the Australian consumer could taste the finest locally made oil. Oils with intense green colour and fruity taste are very popular, spicy and bitter oils are less appreciated.

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con sapore fruttato, piccanti ed amari. Vengono preferiti i sapori forti ricavati da olive non mature; il colore verde intenso e' molto apprezzato. L'Australia produce oli di qualita' buona con impianti moderni a ciclo continuo. L'olivo cresce bene ed entra in produzione piuttosto precocemente. Data la grande diversita' di clima si puo' produrre olio da marzo fino ad ottobre; nel Queensland a febbraio si inizia a produrre olio con le varieta' di maturazione precoce. La industria dell'olio di oliva e' agli inizi; le piantagioni sono appena sorte negli ultimi cinque anni. Sono state sperimentate le prime macchine raccoglitrici derivate dalle equivalenti macchine per la raccolta di uva; i primi esperimenti fatti con piante giovani di pochi anni e gia' in produzione sono stati incoraggianti; questo sistema di raccolta meccanizzata sembra sara' il piu' usato sugli alberi giovani; gli scuotitori non sono molto usati ed hanno funzionato con olive a maturazione avanzata e solo con certe varieta' di olivo. Gran parte dei macchinari e delle attrezzature usate dall'intera filiera dell'olio sono di importazione italiana L'industria italiana si avvale di una nutrita rete di piccoli artigiani specializzati e competitivi nella costruzione dei vari componenti delle macchine per l'olio. Altre nazioni come Spagna, Grecia e Francia forti produttrici di olio non hanno la stessa struttura di imprese artigianali nella costruzione dei macchinari. La produzione di olio e' stata per

Soil preparation, irrigation and numerous other reasons, make the olive tree to grow well and to bear at two to three years of age. Due to the diverse climatic conditions the production of oil in Australia extends from february through to early october. The first experiments with mechanical harvesting of young trees were successfull. The over head harvester simila r to the grape harvester seems to be the most efficient, on the other hand the shakers are not very popular because they are not as efficient. The majority of equipment used by the australian olive industry is of italian origin. The italian manufacturers are mainly small firms, very competitive, technologically advanced and highly specialized. Other countries like Spain, Greece and France, all important producers of oil, have not such a competitive network of manufacturers.

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prima sviluppata nel South Australia e soprattutto ad Adelaide; impianti tradizionali di dimensioni medio grosse, olio di qualita' scadente destinato al mercato degli immigrati greci ed italiani interessati a comprare solo prodotti di prezzo molto contenuto. I maggiori produttori del South Australia si sono di recente forzatamente convertiti a produrre olio extra vergine di qualita'.

Australian olive oil extraction started first in Adelaide with the production of oil from overmature fruit, aiming to produce quantity at a low price for the local Greek and Italian comunities. Over the recent two years several new plants have been installed throughout Vic toria resulting in Victoria becoming the major producer of olive oil.

Lo stato del Victoria e' attualmente forse il maggior produttore di olio extra vergine e diventera' senza dubbio una delle regioni di maggior produzione al mondo. Sembra si stia pianificando al nord del Victoria la piu' grande piantagione di olivi al mondo. L'Australia ha prodotto circa 500 tonnes di olio di oliva extra vergine nel 2001; tale produzione si prevede salira' a 50.000 tonnes nel 2007; le esportazioni dovrebbero superare le importazioni e la bilancia commerciale dell'olio di oliva diventera' attiva anche per l'Australia. La qualita' dell'olio australiano non sara' inferiore agli oli prodotti nel Mediterraneo. L'olio australiano non e' ancora prodotto in quantita' sufficienti per permettere una corretta commercializzazione; le qualita' degli oli attuali australiani sono poco costanti; la produzione di olive e' ancora molto limitata. L'Australia produrra' oli di tipo molto diversi, per la diversita' dei climi e la

A plantation in Victoria, the largest grove of olive trees in the world, incorporating a processing plant, is the joint venture of Australian and Italian firms. This venture will have a great impact on the local industry. Australia has produced 500 tonnes of olive oil in 2001 and is expected to produce 50,000 tonnes in 2007. Export will exceed import and the balance of trade for Australia could become active. The quality of oil produced in Australia will be as good as the oil from the mediterranean area. The australian olive oil is not produced in sufficient quantities to have any impact on the world market at present. The production of olives is limited, as the trees are still very young and it will take a few years before the australian olive oil will show its potential. Australian growers have planted

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grande varieta' di cultivar piantate. L' Australia e' partita con il piede sbagliato nella selezione iniziale delle varieta' da destinare alla produzione di olio di oliva ed e' probabile che il potenziale del mercato estero trovera' difficolta' di sviluppo iniziale. Nel futuro analogamente a quanto sta succedendo con la vite verranno selezionate le varieta' piu adatte all'ambiente locale con miglioramenti certi della qualita' degli oli destinati ai mercati di oltremare. Le grosse piantagioni piu' recenti stanno usando criteri di scelta piu' scientifici e gli scompensi iniziali verranno presto corretti. Numerosi coltivatori di olivo si stanno attrezzando per la produzione propria di olio extra vergine sull'esempio del coltivatore della vite. Il consumatore australiano si sta educando rapidamente ad usare le qualita' di olio migliore nel modo migliore.

large quantities of varieties of dubious suitability for oil production. This could create difficulties initially, for breaking into certain foreign market. The great diversity of oil styles and the good technology applied by the australian industry will, like with wine, find the way to succeed. With time the australian growers will discover more suitable varieties. Many australian growers are setting up small production plants resulting in a growth of cottage industry of olive oil. This will develop the appreciation of the precious fluid and create new tourism opportunities in country areas.

Le citta' agricole dell'Australia puntano molto sullo sviluppo dell'industria dell'olio di oliva; l’agricoltura tradizionale basata sulla produzione di carne e lana trova nell'olivo uno sfruttamento piu' redditizio dell' enormi estensioni di terreni dedicati ai pascoli. La giovane industria dell'olio extra vergine in Australia sta con difficolta' superando le conseguenze di anni di importazioni di oli di pessima qualita'. L'extra vergine trova difficolta' ad ottenere la valutazione che merita dal mercato australiano ed il giorno in cui

The olive grove will be a valid alternative to cattle grazing and sheep farming; there is hope that some of the rural areas will become more viable with this diverse development. The young australian extra virgin olive oil industry is with difficulty overcoming the negative image of olive oil created by years of imports of low quality product at very low price. Good extra virgin olive oil finds great resistance to be paid the deserved price; the day the australian consumer will be properly informed

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il consumatore australiano verra' informato che PURO OLIO DI OLIVA === OLIO RAFFINATO l'extra vergine potra' crescere in qualita' e quantita' con i logici benefici per l'intera filiera. Dalla appendice allegata e' evidente la direzione in cui si sta muovendo l' R&D in Australia. E' comunque auspicabile che quanto prima ci si renda conto che l'olio extra vergine non e' buono solo con la bruschetta e nei condimenti per l'insalata. La conoscenza dell'olio di oliva a livello cuochi e' molto limitata.

to understand that PURE OLIVE OIL == REFINED OIL the extra virgin olive oil will find better environment to grow in quantity and quality. From the following appendix is clear the direction in which R&D is moving in Australia; there is however a great need for R&D to educate the australian consumer that olive oil is not only good with bruschetta and in salad dressing. The appreciation of good olive oil at restaurant level is tragically poor.

Gianni Grigoletto Tecna Horticultural 18, Evans St. Moonee Ponds 3039.

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Prima Associazione no profit di ricercatori in Australasia per la cooperazione S&T con l’Italia

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First non-profit Association of researchers in Australasia for cooperation in S&T with Italy

Luciano Lombardo Nell’ambito delle attività promosse dall’Addetto Scientifico dell’Ambasciata Italiana a Canberra e alla luce dell’esperienza maturata in un anno di gestione dell’e-group “ARIA” (Associazione per la Ricerca Italiana in Australasia), un gruppo di ricercatori e scienziati dell’Australian Capital Territory si è definitivamente organizzato in un’Associazione senza fini di lucro con l’intento di promuovere la cooperazione S&T con l’Italia. L’e-group, che già permetteva lo scambio di informazioni tra i quasi cento aderenti, presentava tuttavia la lacuna di essere poco propositivo e soprattutto poco incisivo sulle attività da sviluppare sul territorio. L’obiettivo dell’Associazione no profit, chiamata “ARIA-Canberra”, è quello di promuovere, incoraggiare, facilitare e gestire le attività di promozione connesse alla ricerca scientifica, tecnologica e delle scienze sociali tra l’Australasia, con particolare attenzione alle Universita’ ed ai centri di ricerca dello Stato dell’ACT, e l’Italia. L’Associazione, nata attraverso il sostegno di quindici soci fondatori per l’80% ricercatori e professori di origine italiana, prevede un comitato esecutivo di cinque rappresentanti (Presidente, Segretario, Tesoriere e due membri ordinari) con l’ulteriore presenza del nostro Addetto Scientifico e di un rappresentante designato dal Ministero della Ricerca del Governo federale

Within the activities promoted by the Scientific Attache’ of the Embassy of Italy in Canberra and considering the experience undertaken during one year in the e-group ARIA (Association for Italian Research in Australasia), a group of researchers and scientists from the Australian Capital Territory has constituted in a non-profit Association which aims to promote the S&T cooperation with Italy. The e-group, that already allowed the exchange of information among the almost one hundred subscribers, had nevertheless the problem of being not very intentional and most of all, being not very incisive towards the activities to be implemented in the region. The aim of the non- profit Association, called “ARIA-Canberra”, is to promote, to facilitate and to encourage the activities linked with the scientific, technological and social science research, between Australasia, with a particular focus towards the Universities and the Research Centres of ACT, and Italy. The Association, constituted by the support of fifteen foundation members, 80% of which researchers and professors of Italian origin, foresees an executive committee of five members (President, Secretary, Treasurer, and two ordinary members) with the further presence of our Scientific Attache’ and of a representative indicated by the Australian Minister of Research. These

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australiano. Questi ultimi due membri, pur non avendo diritto al voto, saranno presenti all’interno del comitato per informare l’Associazione dello stato della cooperazione fra i due Governi. La prima riunione annuale dell’Associazione si terrà in Canberra il prossimo 6 settembre; durante la riunione verranno eletti i membri del comitato esecutivo, e si discuterà delle attività previste per il prossimo anno. L’idea di dare luogo ad associazioni statali è legata al fatto che esse possono autonomamente proporre iniziative nate sulla base delle esigenze di università e centri di ricerca locali, rendendo così più facile il relazionamento con i Governi Statali, più disponibili, pertanto, a sostenere anche economicamente quelle attività che investono strutture di ricerca insediate sul proprio territorio. Tale iniziativa mira a creare una rete di Organizzazioni, economicamente indipendenti, nate per facilitare la promozione della cooperazione S&T con l’Italia. Questa strategia e’ giustificata dalla vastita’ del territorio e dalle numerose aree tematiche considerate di comune interesse con l’Italia. Il coordinamento delle diverse Associazioni Statali permettera’ di operare piu’ capillarmente all’interno delle singole universita’ e dei centri di ricerca dell’Australasia. A tale proposito, iniziative del tutto equivalenti a quelle dell’ACT sono attualmente in fase attuazione negli Stati del Queensland, del Victoria, del New South Wales nonche’ in Nuova Zelanda.

last two members, although are not entitled to vote, will be present in the committee to inform the Association about the state of cooperation between the two Governments. The first annual meeting of the Association will be held in Canberra the coming 6th of September; during the meeting the executive committee members will be elected and activities that will be carried out next year will be discussed. The idea of forming state associations is tied to the fact that they can propose initiatives autonomously that arise by the necessities of the local universities and research centers, facilitating the relationship with the State Governments which are most willing, therefore, to sustain also economically the activities that fund in research structures of their territory. This initiative aims to create a network of organizations, economically independent, initiated to facilitate the promotion of cooperation in S&T with Italy. This strategy is justified by the broad dimension of the territory and by the numerous thematic areas considered of common interest with Italy. The coordination of the diverse State Associations will allow to operate in a more detailed manner within each university and research centers of Australasia. With reference to latter, similar initiatives to the ACT are now in the phase of implementation in the States of: Queensland, Victoria, New South Wales and New Zealand.

Dott Luciano Lombardo President Founding Committee

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Viaggio nel mondo accademico e della ricerca del territorio dell’Australasia

A cura di Alessandra Iero

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L’Università di Auckland University of Auckland La più grande Università della Nuova Zelanda, l’Università di Auckland è stata istituita nel 1883 e si è sviluppato in un centro internazionalmente riconosciuto per l’apprendimento di eccellenza accademica. Oggi ospita oltre 26000 studenti in tre campus, all’interno di dieci facoltà: Architettura, Proprietà immobiliare e Pianificazione, Arte, Commercio, Istruzione, Ingegneria, Belle Arti, Legge, Scienze mediche e della salute, Musica e Scienze. Attualmente circa 5000 studenti sono iscritti in programmi postlaurea, e di questi 600 stanno frequentando il dottorato e circa un migliaio sono studenti stranieri provenienti da 60 Paesi. Nell'Università ci sono oltre 30 gruppi di ricerca interdisciplinari, che passano da piccole unità a grandi istituti in cui viene condotta ricerca all’avanguardia attraversando i consueti confini tra i diversi campi. L’Università è riconosciuta internazionalmente ed è l’unica università neozelandese a far parte del gruppo Universits 21 e dell’Associazione delle Università del “Pacific Rim”. Durante il 2000 l’università ha diversificato e rafforzato la sua base finanziaria. Gli studenti attraverso le loro tasse universitarie copriranno il 24% degli incassi nel 2001, e gli sponsor della ricerca forniranno il 21%; il Governo attraverso i suoi fondi contribuirà a circa il 42% degli introiti per il 2001. L’Università di Auckland offre

New Zealand's largest university, the University of Auckland was established in 1883, and has grown into an international centre of learning and academic excellence. Today it hosts over 26,000 students on three campuses, with ten faculties: Architecture Property and Planning, Arts, Commerce, Education, Engineering, Fine Arts, Law, Medical and Health Sciences, Music, and Science. Currently nearly 5000 students are enrolled for postgraduate studies, 600 of whom are undertaking doctorates, almost a thousand international students from 60 different countries. There are more than 30 interdisciplinary research clusters in the University ranging from small units to large institutes which conduct research in emerging fields that cross knowledge boundaries. The University enjoys international status as the only New Zealand university invited to join Universitas 21 and the Association of Pacific Rim Universities. During 2000 the University diversified and strengthened its financial base. Students, through their tuition and course fees, will provide 24% of the University’s revenue for 2001, and research sponsors will provide 21%. Government, through its bulk funding subsidy, will contribute an estimated 42% of revenue in 2001. The University of Auckland offers Bachelor's degree in all disciplines.

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programmi di Laurea in tutte le discipline. Programmi flessibili sono offerti dalle Facoltà di Arte, Business e Economia e Scienze. L’Università offre inoltre una vasta gamma di Lauree applicative e professionali nelle facoltà o nei dipartimenti di Architettura, istruzione, Ingegneria, Arti Raffinate, Legge, Musica, Scienze della Salute, Optometria, Pianificazione, Proprietà immobiliare, Tecnologia e Teologia. Inoltre, è possibile entrare in un programma congiunto, ossia completare due lauree allo stesso tempo. L’università offre anche la possibilità di svolgere un ulteriore anno, chiamato Honours a livello della Laurea. Dopo la Laurea, offre dottorati, master e programmi di diploma. I costi d’iscrizione per gli studenti stranieri sono disponibili attraverso il website e variano da corso a corso.

Flexible general bachelor degree programmes are offered in the faculties of Arts, Business & Economics and Science. The University also offers a wide range of applied and professional degrees in the faculties or departments of Architecture, Education, Engineering, Fine Arts, Law, Music, Health Science, Optometry, Planning, Property, Technology and Theology. Besides, it’s possible to apply at a conjoint programme, that means completing two degrees at the same time. The University offers to do a further year, an Honours year, at graduate level. At Postgraduate level the University offers PhD, Masters and diploma Programmes. Tuition fees for international students are available through the website and vary from course to course.

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA, PROPRIETÀ IMMOBILIARE, PIANIFICAZIONE E ARTI RAFFINATE La Facoltà è suddivisa nella Scuola di Architettura, nel dipartimento di Proprietà immobiliare, dipartimento di Pianificazione e nella Scuola Elam di Arti Raffinate. La Scuola di Architettura Il programma di architettura dell’Università di Auckland ha una tradizione nel porre il design come centro delle sue attività, in cui tutte le componenti del programma giocano un ruolo, incluso le capacità di comunicazione espresse con il disegno,

FACULTY OF ARCHITECTURE PROPERTY PLANNING AND FINE ARTS It’s structured in the School of Architecture, Department of Property, Department of Planning and The Elam School of Fine Arts. The School of Architecture The University of Auckland's Architecture programme has a tradition of placing design at the focus of its activities, in which all components of the programme have a role to play, including communication skills through drawing, computing and a wide range of other media. To qualify as

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con le attività multimediali e con tutta una serie di altri mezzi. Per diventare architetto sono necessari cinque anni di studio e tre anni di esperienza pratica e un’intervista professionale. Inoltre viene raccomandato agli studenti di intraprendere un vasto programma di studio piuttosto che limitarsi alle arti o alle scienze. Dipartimento delle proprietà immobiliari Questo dipartimento offre il più comprensivo programma di laurea in proprietà immobiliari dell’Australasia. L’innovativa attività di ricerca effettuata dagli insegnanti del dipartimento coinvolge sia l’insegnamento nei corsi di Laurea che il controllo nei programmi postlaurea. Gli studenti del corso di Laurea partecipano ai programmi “Buddy” con i membri del New Zealand Property Institute, il Real Estate Institute, e il Property and Land Economy Institute. Gli studenti del terzo anno possono completare un progetto applicativo sotto la direzione di un professionista del settore. Dipartimento di Pianificazione Questo Dipartimento si è sviluppato dalla pianificazione della città a quella della regione fino ad arrivare alla legislazione della gestione delle risorse, all’analisi della politica pubblica, alla pianificazione sociale, allo sviluppo economico, alle questioni connesse con in trattato di Waitangi, alle scienze ambientali, alle condizioni delle infrastrutture, alla conservazione dei beni culturali e immobiliari, al design del paesaggio e degli insediamenti. Il

an architect five years of University study are required, three years of practical experience and a professional interview. It is also recommend that students undertake a broad-based programme of study at school, rather than restrict themselves to arts or sciences. Department of Property The Department of Property offers one of the most comprehensive undergraduate property degrees in Australasia. Innovative research produced by the department's lecturers informs both undergraduate teaching and graduate supervision. Undergraduate students participate in Buddy Programmes with members of the New Zealand Property Institute, the Real Estate Institute and the Property and Land Economy Institute. Third-year students have the option of completing an applied project under the mentorship of a property professional. Department of Planning The Planning Department focus has developed from town and country planning to a generic planning curriculum covering resource management law, public policy analysis, social planning, economic development, Treaty of Waitangi issues, environmental science, infrastructure provision, heritage and building conservation, landscape and settlement design. The Department provides a strong academic focus for the study of and research into planning. It bridges knowledge and professional practice through a

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dipartimento dà un forte orientamento accademico verso lo studio e la ricerca in pianificazione. Colma inoltre le distanze tra la conoscenza e la pratica grazie ad un comprensivo programma di studio. Si avvantaggia della sua posizione nella più vasta area metropolitana della Nuova Zelanda e enfatizza la soluzione di problemi pratici nel contesto del governo locale. La Scuola Elam di Belle Arti La Scuola ha una lunga e distinta storia nell’istruzione degli artisti, soprattutto nelle aree tradizionali della pittura, scultura e stampa. Più recentemente la Scuola ha iniziato a offrire programmi in applicazioni per le belle arti in mezzi digitali. In riconoscimento alla storia biculturale della Nuova Zelanda, nel 1993 è stato istituito il programma Te Toi Hou, che coinvolge impegnati maestri Maori. Molta dell’istruzione viene svolta nello studio, e la rimanente parte di teoria può essere scelta tra i corsi di arte e quelli di scienze. La proporzione tra la pratica in studio e la teoria varia assecondo delle necessità individuali. I laureati riflettono la filosofia della Scuola di supportare la crescita individuale e lo sviluppo delle idee personali sull’arte e il design. La Scuola appoggia l’evoluzione di uno stile personale, del senso critico e dell’auto-motivazione.

comprehensive studio programme. It takes advantage of its position in New Zealand's largest metropolitan region and emphasises practical problem solving in local government contexts. The Elam School of Fine Arts The Elam School of Fine Arts has a long and distinguished history in the education of artists especially in the traditional areas of painting, sculpture and printmaking. More recently the School has offered programmes in intermedia and digital media applications to Fine Arts. Also in recognition of New Zealand's bi-cultural history the Te Toi Hou programme with dedicated Maori mentors was established in 1993. Much instruction is studio-based, the remainder comprising theory which can be made up of liberal arts or science courses. The proportion between studio practice and theory can be varied to suit individual requirements. Graduates reflect the School's philosophy of supporting individual growth and the development of personal ideas about art and design. The School supports the evolution of a personal style, a critical sense and self motivation.

FACOLTÀ DI ARTE La Facoltà di Arte offre una varietà di qualifiche nelle scienze sociali, umanistiche, lingue e letteratura, istruzione e addestramento degli

FACULTY OF ARTS The Faculty of Arts offers a range of qualifications in the Social Sciences, the Humanities, Languages and Literatures, Education and Teacher

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insegnanti, musica e arti creative e teatrali. Ha quattro programmi di laurea: il Bachelor of Arts, il Bachelor of Education (Teaching), il Bachelor of Music e il Bachelor of Music Education. Per il 2002 è pianificato un Bachelor of Performing Arts. La facoltà offre inoltre lauree congiunte o combinate cosicchè programmi di Arte possono essere combinati con Economia e Business, Ingegneria, Arti Raffinate, Scienze sanitarie, Musica, Proprietà immobiliare, Teologia e Legge. Inoltre la Facoltà offre un programma breve chiamato “Certificate in Arts”, i cui corsi possono essere convalidati anche in altri programmi di laurea e diploma dell’Università di Auckland, come in Scienze, Legge, Economia e Business. La Facoltà comprende le Scuole di Istruzione, Musica, Arti teatrali e creative, Studi Asiatici e Lingue e Letterature Europee, oltre 20 dipartimenti tematici, centri di ricerca, che coprono aree come Studi Politici, filosofia e studi cinematografici, televisivi e dei media.

Training, Music and the Creative and Performing Arts. It has four undergraduate programmes or degrees - the Bachelor of Arts, the Bachelor of Education (Teaching), the Bachelor of Music and the Bachelor of Music Education. A Bachelor of Performing Arts is planned for 2002. The Faculty also offers a range of conjoint or combined degrees, so Arts subjects can be combined with Business and Economics, Engineering, fine Arts, Health Sciences, Music, Property, Science, Theology and Law. In addition, the Faculty of Arts offers a short programme called the “Certificate in Arts”. The courses passed in the CertArts can be credited to undergraduate diplomas and degrees in other faculties of The University of Auckland, for example, Science, Law or business and Economics. The Faculty includes the Schools of Education, Music, Creative and Performing Arts, Asian Studies and European Languages and Literatures, as well as more than 20 subject departments, and research centres, covering areas such as Political Studies, Philosophy and film, Television and Media Studies.

LA SCUOLA DI BUSINESS Le attività della scuola vengono portate avanti attraverso le interazioni dei dipartimenti e dei centri di ricerca. La vastità dei programmi di ricerca che sono rilevanti per tutta la gamma dei business neozelandesi dono raggruppati in tematiche

BUSINESS SCHOOL The activities of the Business School are carried out through the interactions of the Departments and the Reseach Centres. The wide variety of Research Programmes which are relevant to all spectrums of New Zealand Business are

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principali: Tematica 1: Competitività dei mercati e delle imprese; Tematica 2: gestione delle infrastrutture, dei network, delle risorse naturali e ambientali; Tematica 3: sviluppo della conoscenza, dell’innovazione e dell’organizzazione; Tematica 4: sanità e benessere della società; Tematica 5: sviluppo dei Maori e delle economie delle isole del Pacifico. Dipartimento di contabilità e finanza Il dipartimento si divide in tre aree: contabilità finanziaria, gestione della contabilità e finanza. Parte dello staff è coinvolto in attività di ricerca insieme ad altri membri delle facoltà di Economia e Business. Per esempio, sono stati coinvolti nell’analisi dei cambiamenti delle imprese di commercio del governo. E’ interessante sviluppare ulteriori gruppi di ricerca all’interno del dipartimento come un gruppo sulla microstruttura del mercato in finanza, e di potenziare la ricerca interdisciplinare e l’insegnamento in aree quali le strutture di governo, la valutazione delle performance, la regolazione dei gruppi professionali, la riforma del settore pubblico e l’auditing. Dipartimento di legislazione commerciale Il dipartimento di legislazione commerciale si occupa dello sviluppo della comprensione del quadro legale in cui le decisioni d’affari sono fatte nei settori pubblici e privati. Gli studenti imparano come navigare nel

grouped into central THEMES: Theme 1: Competitiveness of Markets and Enterprises; Theme 2: Infrastructure, Networks, Natural Resources and Environmental Management; Theme 3: Knowledge, Innovation and Organisational Development; Theme 4: Health and Societal Well-being; Theme 5: Maori and Pacific Island Economic Development Department of Accounting and Finance The department is divided into three areas: Financial Accounting, Management Accounting, and Finance. Some staff are involved in joint research projects with other faculty in the Faculty of Business and Economics. For example, staff have been involved in the analysis of changes in government trading enterprises. Scope exists to develop further research groups within the department, such as the market microstructure group in Finance, and to advance interdisciplinary research and teaching in such areas as governance structures, performance appraisal, regulation of professional groups, public sector reform and auditing. Department of Commercial Law The Department of Commercial Law is concerned with developing an understanding of the legal framework against which business decisions are made in the public and private sectors. Students learn how to navigate the complex legal

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complesso mondo legale che investe il mondo degli affari di ogni. Oltre al programma di laurea, il dipartimento offre un master in legislazione commerciale e un programma postlaurea in tassazione. Dal 1993 l’Università di Auckland ha istituito il Centro di ricerca in Legislazione degli affari. Il centro si avvale dell’esperienza combinata di oltre 50 accademici provenienti dalla Facoltà di Legge e dal Dipartimento di Legislazione Commerciale, e mira a promuovere la ricerca in tutti gli aspetti degli affari e della legislazione commerciale. Dipartimento di economia Istituito nel 1926, il dipartimento ha sviluppato un forte tradizione analitica nei campi principali dell’economia. I corsi di laurea danno l’opportunità agli studenti di combinare articoli avanzati in economia con l’attività di ricerca. Tutti gli studenti di Master e gli Honours devono completare un ricerca indipendente. Attualmente il dottorato viene svolto soltanto con attività di ricerca. Gli interessi di ricerca dello staff coprono macroeconomia, microeconomia, econometria, storia economica, storia degli affari, storia del pensiero economico, sviluppo dell’economia, economia del lavoro, economia dell’ambiente, scambi internazionali e finanza, organizzazione industriale, legislazione d economia ed economia pubblica. Dipartimento di Affari

frameworks that affect today's business environments. Besides to the undergraduate programme, the department offers a Master in commercial law, and a Postgraduate degree in taxation. In 1993, the University of Auckland established the Research Centre for Business Law. The Centre draws on the combined expertise of more than 50 members of the academic staff in the Faculty of Law and the Department of Commercial Law, and exists to promote research into all aspects of business and commercial law. Department of Economics Established in 1926, the department has developed a strong analytic tradition in fields central to economics. Graduate courses provide an opportunity for students to combine advanced papers in economics with research. All Masters and Honours students in economics must complete independent research. PhD study is currently conducted by research only. The research interests of staff cover the fields of macroeconomics, microeconomics, econometrics, economic history, business history, history of economic thought, development economics, labour economics, economics of the environment, international trade and finance, industrial organization, law and economics and public economics. Department of International

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internazionali Gli affari internazionali esaminano come le organizzazioni d’affari operano in ambiente internazionale. Il dipartimento è stato istituito nel 1995 per portare l’esperienza internazionale in tutta l’Università e lavora con i dipartimenti di Economia, Marketing, Lingue Europee e Asiatiche, Geografia, Storia e Studi Politici. Aree d’interesse comprendono: strategia degli affari internazionali, internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, economia politica degli affari internazionali, la Nuova Zelanda negli affari internazionali, questioni di affari regionali, networks di affari internazionali e gestione cross-cluturale. Dipartimento di gestione e relazione d’impiego Il dipartimento fornisce le basi e studi avanzati su teoria e comportamento dell’organizzazione e sulle relazioni di gestione e impiego. “Management and Employment Relations” è una forte materia principale per lo sviluppo professionale e della carriera, e per le relazioni interpersonali nelle organizzazioni, con corsi in società e affari, imprenditoria e innovazione, risorse umane, teoria manageriale/organizzativa, sviluppo Maori, comportamento organizzazionale, cambiamento dell’organizzazione e gestione strategica. Dipartimento di scienza della gestione e sistemi informativi

Business International Business examines how business organizations operate in an international environment. The Department was established in 1995 to draw on international expertise throughout the University, and works closely with the Departments of Economics, Marketing, European and Asian Languages, Geography, History and Political Studies. Areas of interest include: International business strategy, Internationalisation of small and medium-sized firms, Political economy of international business, New Zealand in international business, Regional business issues, International business networks, Cross-cultural management. Department of Management & Employment Relations The department provides foundation and advanced study in organisational theory and behaviour, management and employment relations. Management and Employment Relations is a strong major for professional and career development, career management, offering a range of courses in Business and Society, Business Ethics, Employment Relations, Entrepreneurship and Innovation, Human Resource Management, Management/Organisational Theory, Maori Development, Organisational Behaviour, Organisational Change, Strategic Management. Department of Management Science & Information Systems

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(MSIS) MSIS è un dipartimento vasto che cresce velocemente, ha attualmente quasi 1000 studenti iscritti a tempo pieno, e affianca le lezioni teoriche a estensive e moderne strutture informatiche e multimediali. MSIS è anche sede di Cecil, un ambiente di insegnamento e gestione dei corsi supportato dal computer. Cecil è stato sviluppato e mantenuto da staff e studenti del MSIS e viene adesso utilizzato nell’intera facoltà di Economia e Affari. E in alcune altre facoltà e dipartimenti dell’Università di Auckland.Lo studio e l’insegnamento al dipartimento MSIS si divide in tre sottodiscipline: sistemi informatici, gestione delle operazioni e ricerca operativa.Insegnanti e studenti spesso richiedono un approccio interdisciplinare per portare avanti le loro attività con maggior successo. Dunque il MSIS sviluppa stretti legami con il dipartimento di statistica e di scienze informatiche e con la facoltà di ingegneria. I recenti andamenti nei settori industriali e della ricerca hanno anche dato vita a contatti e collaborazioni don la facoltà di medicina (sanità informatica) e il dipartimento di geografia (GIS), biologia (bioinformatica) e psicologia (mappe cognitive). Lo staff del MSIS e gli studenti postlaurea stanno partecipando ad una ricerca interdipartimentale come membri del gruppo “Enterprise Systems and Supply Chain” e del centro per il commercio digitale.

(MSIS) MSIS is a large and fast growing department - currently, almost 1000 students are enrolled full time, that complements lecture-based teaching with powerful, extensive, and modern computing and multimedia facilities. MSIS is also home to Cecil, a computer supported learning and course management environment. Developed and maintained by MSIS staff and students, Cecil is now used throughout the Faculty of Business and Economics, and in a number of other faculties and departments around the University of Auckland. Teaching and study in the MSIS Department is divided into three sub-disciplines, Information Systems, Operations Management, and Operations Research. Lecturers and students in MSIS often require a cross-disciplinary approach to more successfully carry out their work and study. Thus, the MSIS Department nurtures close ties with the Departments of Statistics, and Computer Science, and with the Faculty of Engineering. Recent trends in research and industry sectors have also engendered contact and collaboration with the Faculty of Medicine (Health Informatics), and the Departments of Geography (GIS), Biology (Bioinformatics), and Psychology (Cognitive mapping). MSIS staff and postgraduate students also currently participate in cross-departmental research as members of the Enterprise Systems and Supply Chain Group, and the Centre for Digital Commerce.

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Dipartimento di Marketing Marketing è un’aerea della gestione responsabile della ricerca e della soddisfazione dei bisogni del consumatore, attraverso lo sviluppo e la pianificazione di prodotti e servizi, i prezzi, la pubblicità, la promozione e la distribuzione. Il Marketing focalizza anche sullo sviluppo e la gestione delle relazioni correnti con consumatori, concorrenti, partners, fornitori e altri azionisti. L’approccio d’insegnamento nel dipartimento di Marketing enfatizza i forti legami funzionali che esistono in pratica tra marketing e finanza, contabilità, operazioni, personale. Sistemi informatici, comunicazioni d’affari, e gestione strategica.

Department of Marketing Marketing is the area of management responsible for researching and satisfying customer needs, through product and service development and planning, pricing, advertising, promotion and distribution. Marketing also focuses on developing and managing on-going relationships with customers, competitors, partners, suppliers and other shareholders. The teaching approach in the Marketing Department emphasises the strong functional linkages that exist in practice between marketing and finance, accounting, operations, personnel, information systems, business communications, and strategic management.

SCUOLA D’INGEGNERIA Ingegneria offre una vasta gamma di opportunità per gli studenti con otto lauree che coprono un’enorme gamma di soggetti dalle biotecnologie alle tecnologie alimentari fino all’ingegneria biomedica Dipartimento di ingegneria chimica e dei materiali La Laurea in ingegneria chimica e dei materiali ha molta più ingegneria dei materiali della tradizionale ingegneria chimica e oltre agli studi accademici gli studenti devono completare un corso in attività pratica, soddisfare le richieste pratiche di lavoro e frequentare le uscite sul campo nei principali impianti produttivi. La combinazione di ingegneria chimica e dei materiali è particolarmente

SCHOOL OF ENGINEERING Engineering offers a vast range of opportunities for students with eight degrees covering an enormous range from biotechnology and food technology, through to bio-medical engineering. Department of Chemical and Materials Engineering The Bachelor of Engineering in Chemical and Materials has more Materials engineering than is traditional in Chemical Engineering courses and, in addition to academic studies, students are required to complete a course in workshop practice, satisfy practical work requirements and attend field trips to major manufacturing plants. The combination of Chemical Engineering with Materials

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importante per il disegno e il mantenimento degli impianti e copre una vasta gamma di capacità che forniscono la base per una brillante carriera. Le attività di ricerca sono portate avanti dai seguenti gruppi: materiali e ingegneria dei processi alle alte temperature; ingegneria delle scienze e dei processi alimentari; trasformazione dei prodotti naturali; scienze delle superfici e dei materiali. Il dipartimento ha come strutture di ricerca i laboratori per i processi biotecnologici, e il centro di ricerca in scienze delle superfici e dei materiali. Dipartimento di ingegneria civile e ambientale Il dipartimento offre la laurea in ingegneria civile che enfatizza sullo sviluppo delle infrastrutture, sul disegno e la supervisione della costruzione di strade, aeroporti, strutture (quali edifici e ponti ecc), fondamenta, sistemi di rifornimento d’acqua e di trattamento. Mentre la laurea in ingegneria ambientale enfatizza sull’ambiente e la gestione sostenibile, sulla valutazione d’impatto ambientale, sul disegno degli impianti di trattamento delle acque reflue, sui sistemi di riciclaggio, sui lavori di protezione dei fiumi, sulla valutazione, sviluppo e gestione delle risorse naturali.Le attività di ricerca condotte nel dipartimento comprendono: ambiente e sostenibilità, geotecnica, idraulica e meccanica dei fluidi ambientali, materiali (legno, cemento, acciaio, materiali a basso contenuto energetico), strade e trasporti, gestione civile, ingegneria civile in

Engineering is particularly important in plant design and maintenance, and covers a wide range of skills which provide the basis for a challenging and rewarding career. Research activities is carried out by the following groups: High Temperature Process Engineering & Materials; Food Science and Process Engineering; Natural Products Processing; Surface and Materials Science. The department has the Process Biotechnology Laboratories, Research Centre for Surface & Materials Science as research facilities. Department of Civil And Environmental Engineering The department offers the degree in Civil Engineering that emphasis on infrastructure development, Designing and supervising the construction of roads, airports, structures (buildings and bridges etc), foundations, water supply and sewer systems. The degree in Environmental Engineering, that emphasizes on the environment and sustainable management, assessing environmental impacts, designing wastewater treatment plants, recycling systems, river protection works, evaluating, developing and managing natural resources. Research activities conducted throughout the department include: Environmental & Sustainability, Geotechnical, Hydraulic & Environmental Fluid Mechanics, Materials (Timber, Concrete, Steel, Low energy materials), Roads & Transportation, Civil Management,

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generale. Dipartimento di ingegneria elettrica e elettronica Le Lauree offerte coprono tre aree: ingegneria elettrica e elettronica, ingegneria dei sistemi computerizzati, e ingegneria del software (insieme con il dipartimento di Scienze informatiche). Le aree di ricerca comprendono l’intelligenza computazionale, sistemi di controllo, sistemi energetici, sistemi radio e processamento dei segnali. Dipartimento in Scienza dell’ingegneria La laurea comprende corsi in materiali, meccanica, design, matematica e computer. Nel terzo e ultimo anno gli studenti studiano solo articoli specialistici di scienze ingegneristiche, che comprendono matematica ingegneristica avanzata, design di software e tecniche computazionali, matematica del continuo e ricerca operazionale. I cinque gruppi di ricerca principali del dipartimento sono: bioingegneria (modellizzazione del cuore e del torso per aiutare le diagnosi delle condizioni cardiache), ingegneria statistica (metodi Bayesiani in ingegneria), dinamica dei fluidi (modellizzazione ambientale geotermica, aerodinamica), ricerca operativa (teoria dell’ottimizzazione, problemi di programmi e turni, modelli network), meccanica e dinamica dei solidi (materiali composti, meccanica del continuo, processi di lavorazione dei metalli, teoria della plasticità).

General Civil Engineering. Department of Electrical and Electronic Engineering Degrees are offered in three areas: Electrical and Electronic Engineering, Computer Systems Engineering, and Software Engineering (jointly with the Department of Computer Science). Research areas include computational intelligence, control systems, power electronics, power systems, radio systems, and signal processing. Department of Engineering Science The degree curriculum includes courses in materials, mechanics, design, mathematics and computing. In the third and final years students study specialist Engineering Science papers. These include advanced engineering mathematics, software design and computational techniques, continuum mathematics and operations research. The five main research groups in the Department are: Bioengineering (Modelling of heart and torso to aid diagnosis of cardiac conditions), Engineering Statistics (Bayesian methods in engineering), Fluid Dynamics (environmental geothermal modelling, aerodynamics), The Operations Research (Optimisation theory, scheduling and rostering problems, network models), Solid Mechanics and Dynamics (Composite materials, continuum mechanics, metal working processes, plasticity theory).

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Dipartimento di ingegneria meccanica Una caratteristica particolare della laurea è la forte enfasi data all’attività di design e di progetto in cui gli studenti acquisiscono l’abilità ad applicare le loro conoscenze allo sviluppo di nuovi prodotti e a sviluppare capacità di lavoro di squadra e di comunicazione. Ricerca viene condotta nelle seguenti aree e strutture del dipartimento: Aerodinamica, biomeccanica e materiali composti; CFD (dinamica computazionale dei fluidi); Design; test dinamici; dinamica e controllo; EFRU (Unità di ricerca sull’energia e i carburanti); manifatture; MOM (meccanica dei materiali); termodinamica; ingegneria del vento; YRU (Unità di ricerca Yacht). All’interno della Scuola d’ingegneria si trova il Geothermal Institute , il cui scopo principale è di addestrare ingegneri professionisti e geologi nelle tecnologie dell’energia geotermica. Viene offerto il diploma in tecnologia dell’energia geotermica e dei corsi brevi. Il corso di diploma, della durata approssimativa di 10 mesi, ricopre l’intera gamma di attività scientifiche ed ingegneristiche associate con l’uso delle risorse geotermiche, dall’esplorazione geoscientifica iniziale fino al design e all’operatività dei sistemi energetici. Ogni anno viene offerto un corso breve (della durata di 3 mesi) che si conclude al New Zealand Geothermal Workshop.

Department of Mechanical Engineering A particular feature of the degree is the strong emphasis given to design and project work, in which students acquire the ability to apply their knowledge to the development of new products, and develop skills in teamwork and communication. Research is undertaken in the following areas and facilities of the department: Aerodynamics; Biomechanics; Composites; CFD (Computational Fluid Dynamics); Design; Dynamic Testing; Dynamics & Control; EFRU (Energy and Fuels Research Unit); Manufacturing; MOM (Mechanics of Materials); Thermodynamics; Wind Engineering; YRU (Yacht Research Unit). Within the School of Engineering there is the Geothermal Institute. Its principal aim is to train professional engineers and earth scientists in geothermal energy technology. It offers the Diploma in Geothermal Energy Technology and short courses. The Diploma Course, with a duration of approximately 10 months, covers the full range of scientific and engineering activities associated with geothermal resource use, from initial geoscientific exploration to power system design and operation. One short specialised course (duration 3 months) is offered each year, timed to finish at the New Zealand Geothermal Workshop.

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LA FACOLTÀ DI LEGGE La facoltà di Legge è stata istituita all’università di Auckland nel 1833 ed è adesso la più grande della Nuova Zelanda. I membri della Facoltà di Legge sono ricercati per la loro competenza in campo legale, politico e accademico. La Facoltà ha stretti legami con la comunità legale di Auckland e molti professionisti e giudici sono all’interno dello staff. Inoltre, la Facoltà è arricchita da famosi ospiti accademici. La Laurea in legge dura quattro anni full-time ma puo’ anche essere intrapreso per un periodo più lungo part-time; avendo completato i corsi obbligatori dei primi tre anni, gli studenti possono selezionare tra una vasta gamma di corsi, come diritto pubblico, criminale, commerciale, internazionale, familiare e ambientale. La facoltà offre inoltre una serie di lauree congiunte con altre facoltà.

FACULTY OF LAW The Faculty of Law began as the Auckland University College in 1883 and is now New Zealand's largest law faculty. Members of the Faculty of Law are regularly sought after for their expertise in a variety of legal, political and academic pursuits. It has a close relationship with the legal community in Auckland, and a number of practitioners and judges are part-time members of the teaching staff. In addition, the Faculty is enriched by distinguished academic visitors. The Bachelor in Law is a four-year degree for a full-time student. The degree can also be taken part-time over a longer period. Having completed the compulsory courses in the first three years, students can select from a wide range of elective law courses in, for example, public, criminal, commercial, international, family and environmental law. The faculty offers a series of conjoint degrees with the other faculties.

FACOLTÀ DI SCIENZE MEDICHE E SANITARIE La Facoltà di scienze mediche e della salute è stata istituita nel 1968 come Scuola di Medicina dell’Università di Auckland. Tradizionalmente nota per l’addestramento dei dottori, la facoltà offre adesso una gamma di programmi in scienze sanitarie e biomediche a livello di laurea e postlaurea. La Facoltà offre lauree in Scienze della Salute, infermeria, farmacia, medicina e scienze biomediche. I programmi postlaurea vanno dai certificati e i diplomi per

FACULTY OF MEDICAL AND HEALTH SCIENCES The Faculty of Medical and Health Sciences was established in 1968 as the University of Auckland School of Medicine. Traditionally known for its training of doctors, the Faculty now offers a full range of health and biomedical science programmes at undergraduate and postgraduate level. The Faculty offers undergraduate degrees in health science, nursing, pharmacy, medicine and biomedical science. Graduate programmes range from

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professionisti del settore sanitario a master e dottorati. La Facoltà è stata recentemente riorganizzata in sette scuole (Farmacia, Infermeria, Scienze mediche, salute della popolazione e l’Auckland Clinical School, la South Auckland Clinical School, la Waikato Clinical School), un istituto (Liggins) e due unità di supporto (Amministrazione e servizi di supporto) benchè l’insegnamento e la ricerca venga fatto tramite i numerosi dipartimenti. La ricerca biomedica, clinica e sulla salute pubblica formano la struttura portante dell’insegnamento condotto nella Facoltà. Oltre metà dei ricercatori è finanziato grazie a fondi di agenzie esterne ottenuti annualmente. La Facoltà è responsabile per oltre il 60% dei fondi di ricerca ottenuti dall’Università di Auckland. Punti di forza della ricerca sono rappresentati da ricerca sul cancro, biologia molecolare, immunologia, terapia genica, neuroscienze, diabete e medicina neonatale. L’Ufficio di ricerca della Facoltà supporta e incoraggia le iniziative di ricerca all’interno della Facoltà e coordina i programmi di ricerca estivi per studenti.

clinical certificates and diplomas for health professionals, to masters and doctorates. The Faculty has recently been re-organised into seven Schools (Pharmacy, Nursing, Medical Science, Population health, Auckland Clinical School, South Auckland Clinical School, Waikato Clinical School), the Liggins Institute and two support units (Faculty Administration, Faculty Support Services) although the teaching and the research is done through the several departments. Biomedical, clinical and public health research form the backbone of the teaching carried out in the Faculty of Medical and Health Sciences. Over half of its researchers are funded from money awarded annually from external funding agencies. The Faculty is responsible for more than sixty percent of all research money awarded to The University of Auckland. Research strengths include cancer research, molecular biology, immunology, gene therapy, neuroscience, diabetes and neonatal medicine. The Faculty's Research Office supports and encourages research initiatives within the Faculty. It also coordinates Summer Studentship research programmes.

FACOLTÀ DI SCIENZE La Facoltà di Scienze offre 28 argomenti di laurea e una vasta gamma di specializzazioni e argomenti postlaurea divisi tra 12 scuole e dipartimenti. Nel 1999-2000 lo staff della facoltà

FACULTY OF SCIENCE The Faculty of Science offers 28 undergraduate subjects and a wide range of specialisations and postgraduate subjects across 12 schools and departments. In 1999/2000, Faculty of Science

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ha pubblicato cinque articoli su Nature e uno su Science (insieme con ricercatori della Caltech). Nel 2000 la facoltà ha ottenuto oltre 2 milioni di dollari neozelandesi. Dal fondo “Public Good Science”, 2.5 milioni dal –fondo Marsden e 2.1 milioni da fondo “New Economy Research”, mentre il personale ha ricevuto svariati premi tra cui il Royal Society Fellowships. I risultati degli studenti nel 2001 comprendono il vincitore nazionale del premio “Foundation for Research, Science and Technology”. I dipartimenti e le scuole all’interno della Facoltà sono: Scuola di scienze biologiche; dipartimento di chimica (scienza degli alimenti, scienza forense, scienza dei polimeri e dei rivestimenti); scuola di geografia e scienze ambientali; dipartimento di matematica; dipartimento di optometria e scienza della vis ione; dipartimento di farmacologia; dipartimento di fisica; dipartimento di fisiologia; dipartimento di sport e scienza dell’esercizio; dipartimento di statistica.

staff published five articles in the journal Nature, and a Science paper (published in conjunction with co-researchers at Caltech). In 2000 the Faculty was awarded over $2 million from the Public Good Science Fund, $2.5 million from the Marsden Fund, and $2.1 million from the New Economy Research fund while staff have received a number of honours including Royal Society Fellowships. Student achievements in 2001 include the national winner of the Foundation for Research, Science and Technology awards. Departments and Schools of the Faculty are: School of Biological Sciences; Chemistry Department (Food Science, Forensic Science, Polymers and Coatings Science); Computer Science Department; Geology Department; Leigh Marine Laboratory (Marine Science); School of Geography & Environmental Science; Mathematics Department; Optometry & Vision Science Department; Pharmacology Department; Physics Department; Physiology Department; Sport & Exercise Science Department; Statistics Department.

IL CONSORZIO DI AUCKLAND PER LA TEOLOGIA Il consorzio è organizzato in tre dipartimenti che riflettono le tre aree critiche nello studio della teologia: Studi biblici, Pensiero e Storia Cristiana e Teologia Pratica. Il Consorzio insegna all’interno dell’Università di Auckland le seguenti lauree e diplomi: Bachelor

THE AUCKLAND CONSORTIUM FOR THEOLOGICAL EDUCATION The Consortium (ACTE) is organised in three departments. These Departments reflect the three critical areas of theological study and praxis: Biblical Studies, Christian Thought and History, Moral and Practical Theology. The Consortium teaches the following University of

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of Theology (BTheol); Graduate Diploma in Theology; Master of Theology (MTheol); Doctor of Philosophy (PhD). Il Consorzio (ACTE) è costituito da quattro college: il Carey Baptist College; il Catholic Institute of Theology; il College of St John the Evangelist e il Trinity Methodist College.

Auckland Degrees and Diplomas: Bachelor of Theology (BTheol); Graduate Diploma in Theology; Master of Theology (MTheol); Doctor of Philosophy (PhD). The Consortium (ACTE) is made up of Four Colleges: Carey Baptist College; Catholic Institute of Theology; The College of St John the Evangelist and Trinity Methodist College.

Faculty of architecture property planning and fine arts

http://www.appfa.auckland.ac.nz/

Faculty of arts http://www.arts.auckland.ac.nz/ Business school http://www.business.auckland.ac.nz/ School of engineering http://www.engineering.auckland.ac.nz Faculty of law http://www.law.auckland.ac.nz/ Faculty of medical and health sciences

http://www.health.auckland.ac.nz/

Faculty of science http://www2.auckland.ac.nz/science/ The auckland consortium for theological education

http://www2.auckland.ac.nz/acte/

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Viaggio nel mondo accademico e della ricerca del territorio italiano

A cura di Tomaso Aste

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INFM - Istituto Nazionale per la Fisica della Materia

INFM - Italian Institute for the Physics of Matter

Cos’è l’INFM Nato come Consorzio Interuniversitario, l'INFM - Istituto Nazionale per la Fisica della Materia, è stato istituito come ente pubblico di ricerca nel 1994. Ruolo dell’INFM L'INFM promuove, coordina e svolge, sulla base di programmi pluriennali e di progetti specifici, ricerche di base ed applicate nell’ambito della Fisica della Materia, campo estesissimo con forte valenza interdisciplinare e ricadute di notevole impatto sia sul piano scientifico e conoscitivo che su quello tecnologico e applicativo (si pensi a settori quali le nanotecnologie, la microelettronica, i materiali innovativi, le telecomunicazioni, la strumentazione diagnostica per la medicina, l'ambiente). Com’è strutturato L'Istituto gode di un’ampia diffusione sul territorio attraverso: le 38 Unità di Ricerca e i 2 Gruppi Coordinati istituiti presso altrettante Università; il Laboratorio Nazionale TASC istituito presso il Sincrotrone Elettra di Trieste (di cui l’INFM è l’ente finanziatore) che svolge ricerche di punta nel campo delle superfici e della fisica dei semiconduttori; il Laboratorio MDM (Materiali e Dispositivi per la Microelettronica),

What is INFM The Italian Institute for the Physics of Matter (INFM) is a public research institution aimed at performing and co-ordinating research activity on the physical properties of atomic, molecular and condensed matter systems and materials science. INFM and its role The Institute operates both in its own structures and within Universities, promoting basic and applied research. The field of Physics of Matter is strongly interdisciplinary: through these studies we can increase our scientific knowledge and develop innovative technological solutions in several topics: microelectronics, nanotechnologies, new materials, information technology, non destructive diagnostics, environment). Structure The Institute is present all over Italy with 38 research structures based in the Italian Universities, the laboratories TASC at the Sincrotrone Elettra Trieste (which serves as a National resource for the solid state physics materials science and synchrotron radiation spectroscopy communities, and it implements a number of advanced in-house research programs including growth and elaboration of new materials and nanostructures) and MDM (Materials

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dedicato allo studio dei dispositivi e dei materiali per l'elettronica e la microelettronica, istituito presso gli stabilimenti ST Microelectronics ad Agrate Brianza (Milano); 8 Centri di Ricerca & Sviluppo finalizzati a svolgere studi e ricerche in settori di grande avanguardia e ai più elevati standard di qualità scientifica il Gruppo Operativo di Grenoble (OGG), struttura operativa di coordinamento per sostenere l'attività dei ricercatori italiani presso i Laboratori Internazionali di luce di sincrotrone e spettroscopia neutronica ESRF e ILL a Grenoble. Chi finanzia l’INFM L’INFM viene finanziato dal MIUR in base a Piani Triennali: a seguito dell’approvazione del Programma Nazionale della Ricerca, l'Istituto ha avviato il nuovo Piano 2001-2003. L’Istituto integra i finanziamenti dello Stato (64 Meuro nel 2000) con risorse acquisite autonomamente attraverso contratti con industrie ed enti e attraverso progetti finanziati dalla Comunità Europea. Alcuni dati significativi Nel corso del 2000 l’Istituto ha portato avanti programmi e progetti per un valore complessivo intorno agli 87 MEuro, coinvolgendo oltre 3000 ricercatori, dottorandi e borsisti (di cui 230 dipendenti e ca. 500 giovani in formazione ogni anno) e dimostrando una produttività scientifica in costante aumento, con 2300 pubblicazioni su

and Devices for Microelectronics) at the STMicroelectronics site in Agrate Brianza (Milano), which is devoted to those issues in condensed matter physics related to microelectronics device technology; 8 Research & Development Centres, and abroad at international Large Scale Facilities ESRF, ILL and LLB. The central seat is located in Genova. Through this research network - which is composed by over 2800 scientists and researchers, and a significant number of trainees- INFM operates in a synergic way, sharing skills, experiences and know-how. Who finances INFM INFM belongs to the public research system and the public contribution to its basic funding constitutes the main part of the Institute total budget. The remainder refers to projects supported by the European Union, state ministries, private institutions, factories etc. The public resources are made available by the Ministry for University and Scientific Technological Research (MIUR) on the basis of a three-year research plan: in 2001 the INFM budget was about 90 Meuro. Some data INFM Research activities in 2001 involved over 3000 people (researchers, trainees, fellows…), with an always increasing scientific productivity: 2300 publications on international scientific reviews and journals, 39% within international research collaborations. Furthermore, in 2001 INFM registered about ten

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riviste scientifiche internazionali, di cui il 39% frutto di collaborazioni internazionali e il 24% apparso sulle riviste con il maggior impatto scientifico, oltre ad una decina di brevetti registrati (numero in costante aumento).

patents: the INFM patent portfolio is now.

Strategie e azioni intraprese dall’INFM Le principali linee di azione attraverso cui l’Istituto intraprende la sua attività di promozione, programmazione, coordinamento e coinvolgimento diretto nella ricerca sono: • il sostegno all’attività universitaria di ricerca fondamentale e applicativa nel campo della fisica della materia, coordinato da organismi nazionali (Sezioni Tematiche), che finanziano la ricerca diffusa ed i progetti su base competitiva;

• il rafforzamento della ricerca scientifica attraverso progetti guida di carattere avanzato e interdisciplinare (Progetti di Ricerca Avanzata);

• il sostegno all’utilizzo da parte della comunità scientifica italiana delle Large Scale Facilities di radiazione di sincrotrone (ESRF a Grenoble, ELETTRA a Trieste) e di spettroscopia neutronica (ILL-Institute Laue-Langevin a Grenoble, LLB-Leon Brillouin Laboratory a Saclay); il sostegno a progetti di calcolo parallelo avanzato e la gestione di supercalcolatori presso il CINECA di Bologna;

• l’avvio di Centri di Ricerca e Sviluppo (dieci nel triennio)

Significant research actions As a national research institution, INFM has a fivefold role: • to support the university research in the fields related to the Physics of Matter within the co-ordination of the national INFM Scientific Sections;

• to enforce italian research in the field of physics of matter by funding Advanced Research Projects (PRA) and guide-projects;

• to promote the participation of the Italian scientific community to the international research, with special emphasis in the research carried out at large scale international facilities: ESRF in Grenoble and ELETTRA a Trieste for synchrotron radiation, ILL in Grenoble and LLB in Saclay for neutron spectroscopy, CINECA in Bologna for advanced parallel computing;

• to constitute innovative Research and Development Centres, with the aim of developing and concentrating advanced and relevant studies in the field of the physics of matter and materials technology, selected by a panel of international scientists;

• to enlarge the research activity in depressed areas (e.g. the South of Italy), to reduce the technological gap between these regions and the

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selezionati per eccellenza nel panorama scientifico internazionale. I primi tre Centri avviati nel 2001 riguardano: Meccanica Statistica & Complessità (G. Parisi, Roma); Nanoscienza e Nanoelettronica (F. Beltram, Pisa) e Nanotecnologie (R. Cingolani, Lecce);

• le azioni strutturali mirate a promuovere la crescita del potenziale scientifico e tecnologico delle aree del Mezzogiorno ed in quelle in crisi industriale, attraverso i Fondi Strutturali dell’Unione Europea e gli strumenti nazionali di sostegno alle aree depresse (nel sessennio 1994-1999 sono stati realizzati progetti per oltre 34 Meuro sul POM);

• un deciso rafforzamento delle azioni di collegamento tra la ricerca di base ed il mondo dell’innovazione industriale, attraverso le azioni intraprese dal Network Applicativo (Programma Spin-Off con cui sono già state avviate una ventina di imprese nate da attività di ricerca, Tutela della Proprietà Intellettuale, progetti applicativi FRA e laboratori congiunti con le imprese);

• la partecipazione a Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo dell’Unione Europea (6 Meuro nel 2000) ed ai programmi di altre istituzioni internazionali (INTAS, NATO, ecc.);

• la stipula di contratti di ricerca con istituzioni e imprese (da citare l’ASI, il CNR, l’ENEA e una media di 40 partners industriali l’anno), con una capacità di autofinanziamento in decisa crescita ed un notevole impulso registrato nei settori biomedicale, microelettronico e delle

rest of Europe, with European Community funds and government funding (34 Meuro in the years 1994-1999);

• to streghten links between basic research and industry contributing to the technological development of the Country through the exploitation of scientific results. To this aim INFM has created the Applicative Network (NA), which groups INFM researchers able to provide appropriate skills and competences to solve specific technological problems (concerning spin off companies, intellectual property rights, applicative research projects, specific research actions in collaboration with industies…)

• to participate to European Framework R&D Programs (6 Meuro in 2001), as well as international research programs promoted by other institutions (INTAS, NATO, ecc.);

• to sign research contracts with national research institutions (e.g. ASI, CNR, ENEA) and industries, with the aim of increasing scientific know-how of the Country in technological fields (medicine, microelectronics, information technology…);

• to contribute to the general objective of improving the human potential of the country, by helping young researchers and technicians to achieve a better qualification, by means of fellowships (about 500 per year), post-doc and post-graduates contracts, national schools and seminars (e.g. the National School in Physics of Matter and the

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telecomunicazioni; • il costante e rafforzato impegno nel promuovere e sostenere la formazione dei giovani in ambito scientifico, attraverso borse di studio e assegni di ricerca (oltre 400 nel 2000), iniziative di training on the job, seminari, stage e scuole (da citare la Scuola Nazionale di Fisica della Materia e la Scuola Nazionale di Scienza dei Materiali),

• il consolidamento e l’ampliamento delle attività di divulgazione scientifica, attraverso l’allestimento di mostre interattive itineranti (Imparagiocando, Semplice e Complesso, ecc.) e la realizzazione di software scientifico multimediale (da citare il Premio Pirelli “INTERNETional Award 2000” assegnato al gruppo INFM autore del CD-ROM “Dal Silicio al Computer”);

• la continua innovazione delle infrastrutture e delle metodologie per una gestione di tipo avanzato della ricerca e delle sue ricadute.

Nationa l School of Material Science);

• to promote innovative tools and means for scientific edutainment and public awareness (e.g. travelling interactive exhibitions, multimedia products for education in science, for example “Dal Silicio al Computer” which was awarded with the Premio Pirelli “INTERNETional Award 2000”…), willing to improve the image of science, with the aim of attracting young people towards scientific and technological research and stimulating public opinion on innovation issues.

INFM - Istituto Nazionale per la Fisica della Materia: www.infm.it

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Notizie flash dal mondo delle riviste tecnico-scientifiche Australiane

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Per le dimensioni e la posizione geografica privilegiata, alla

congiunzione dei due oceani, l’Indiano ed il Pacifico, l’Australia occupa un posto strategicamente importante in questa parte del globo terrestre.

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ATTUALITÀ ü Relazione tra cambiamenti climatici e salute

Secondo il direttore del Centro Nazionale di Epidemiologia e Salute Pubblica, presso l’Australian National University, professor McMichael, esiste la possibilità che i cambiamenti climatici prodotti dalle attività umane abbiano una ripercussione sulla salute. Basandosi su recenti dati rilasciati della Commissione per i Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite e dai governi di diversi Paesi, lo studioso suggerisce che in alcune aree i cambiamenti climatici stiano modificando la trasmissione di diverse malattie, ed altri rischi alla salute sono prevedibili. Questa teoria é stata recentemente presentata in una lezione tenutasi nel palazzo parlamentare. National Center for Epidemiology and Population Health: http://www-nceph.anu.edu.au/ ü Il Wodonga Tech Park pronto a partire

Il Governo dello stato del Victoria ha approvato un contributo di circa un milione di dollari australiani (circa di 600 mila euro)per aiutare la costituzione del Wodonga Enterprise Business and Technology Park, grazie al suo Fondo Sviluppo Infrastrutture Regionali. Il parco avrà tre sezioni principali: tecnologia, affari ed imprese, e industria in generale. ü Creazione dell’Istituto per la Commercializzazione della

Tecnologia. L’Australian Institute for Commercialisation (AIC), che avrà sede a Brisbane, è ad una passo dal lancio, che dovrebbe essere completato entro la fine del 2002. Tale istituto avrà funzioni di lobby per favorire la commercializzazione di ricerche scientifiche, promuovere la cooperazione e suggerire adeguate politiche economiche. Una delle principali funzioni dell’AIC sarà la gestione della proprietà intellettuale, che avverrà in collaborazione con IP Australia (governo) ed il IP Centre della Monash University. www.ausicom.com.au ü AustCancer attrae investimenti dagli UK

L’Australian Cancer Technology Limited ha dato vita ad una nuova joint-venture con la compagnia inglese BioFocus plc per lo sviluppo di nuovi farmaci anticancro. Le due compagnie già legate da una precedente venture per lo

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sviluppo di un farmaco per il tumore del seno, lavoreranno insieme per identificare nuovi inibitori della Chk1 chinasi per il trattamento dei tumori. I più tradizionali metodi per il trattamento del cancro, chemioterapia e radioterapia, agiscono danneggiando il DNA e quindi determinando la morte cellulare; spesso tuttavia le cellule sviluppano resistenza al trattamento grazie alla attività della Chk1 chinase. Farmaci che possono inibire l’attività della chinasi possono di conseguenza aumentare l’efficacia dei normali trattamenti e potenzialmente ridurre il dosaggio dei farmaci utilizzati riducendone quindi anche gli effetti collaterali. http://www.austcancer.com.au/

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RICERCA, SVILUPPO, INNOVAZIONE ü Traversa geologica dello stato di Vittoria

Il CSIRO ha iniziato un’attività ricerca su una traversa geologica di ben 500 km attraverso lo stato di Vittoria, la più grande iniziativa di questo tipo mai intrapresa in Australia. Il progetto si avvarrá di sismologia e perforazioni per definire l’andamento del substrato roccioso al di sotto della superficie. Le informazioni raccolte serviranno per scoprire nuovi depositi minerari e saranno basilari per la pianificazione del territorio. Il progetto coinvolgerà ben quindici dei più noti centri di ricerca nel settore, le comunità locali, l’industria ed il governo statale. Neil Phillips e Keith Bashford, CSIRO Exploration & Mining: http://www.dem.csiro.au/ ü Il pesce mantiene gli oli benefici anche dopo la cottura

I risultati di una ricerca condotta al CSIRO Marine Research, e fnanziata dalla Fisheries Research and Development Corporation, dimostrano che il pesce sia cotto che crudo, sia trasformato, sia di allevamento che selvatico, è la fonte migliore di acidi grassi poliinsaturi omega-3, contenendone da 10 a 100 volte di più che non i bovini, ovini e il pollame. Questi acidi grassi aiutano a prevenire e a trattare molte malattie, ma il corpo umano ne produce solo una piccola quantità, essi devono quindi essere ottenuti tramite la dieta. CSIRO Marine Research: www.marine.csiro.au ü Timo generato da cellule staminali

Un team della Medical School della Monash University del Victoria ha generato con successo, in prima mondiale, un timo funzionante. Il timo è un organo critico per la produzione delle cellule del sistema immunitario. I ricercatori, guidati dal Prof Richard Boyd e dal dr Jason Gill, hanno identificato una piccola popolazione di cellule staminali che possono generare un timo completo e funzionante. La ricerca apre alla possibilità di riparare o rinnovare il timo nei soggetti in cui è stato danneggiato. La scoperta è parte di un progetto di immunologia che la Monash University conduce con la Norwood-Abbey, una società di biotecnologie di Melbourne. Medical School Monash University: www.med.monash.edu.au Norwood-Abbey: www.norwoodabbey.com.au/indexfl.htm

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NUOVE TECNOLOGIE - NUOVI MATERIALI ü Lenti a contatto permanenti

In Australia é stata inventata una nuova lente a contatto permanente. La lente, che é impiantata chirurgicamente appena al di sotto della superficie della cornea, assicura una permanente, ma reversibile, correzione della vista. La lente é costruita con materiali sintetici sviluppati nei laboratori del CSIRO, uno dei partecipanti al Consorzio per la Ricerca e la Tecnologia dell’Occhio. Il materiale usato é altamente poroso ed è stato appositamente disegnato per essere usato a contatto con i delicati tessuti dell’occhio. Il consorzio sta cercando di attirare fondi per iniziare un test sull’uomo. CRC Eye Research and Technology: http://www.crcert.org/ ü Accordo da 20 miliardi per Optiscan

Un nuovo tipo di endomicroscopio è stato prodotto dalla Optiscan Imaging Limited che ha anche annunciato un accordo di 20 miliardi di dollari per una partnership con la Pentax. L’endomicroscopio è uno strumento miniaturizzato e flessibile per la diagnosi e il trattamento di malattie quali il tumore del colon, della bocca e dello stomaco. L’apparecchio permette un esame non invasivo delle cellule umane eliminando la necessità della biopsia. In seguito all’accordo la Optiscan contribuirà con il suo know-how e il suo brevetto, mentre la Pentax commercializzerà l’endoscopio nel mondo. La Optiscan ha già commercializzato in USA e Europa lo “Stratum skin scanner”, e possiede altri prodotti in via di sviluppo che potrebbero essere inseriti nel mercato mondiale grazie a joint venture simili a quella pattuita con la Pentax. http://www.optiscan.com.au/ ü Una nuova tecnologia per la protezione dagli squali

La compagnia sud-australiana SeaChange Technology Pty Ltd ha lanciato sul mercato una gamma di prodotti repellenti contro gli squali che sarà di aiuto a sommozzatori, surfisti e bagnanti. Tali prodotti creano un campo elettrico attorno alla persona che li utilizza, intervenendo così sul sistema nervoso centrale dello squalo, che è localizzato sul muso dell’animale. L’iniziale fastidio provato dallo squalo in prossimità del campo elettrico diventa progressivamente più forte man mano che lo squalo è più vicino, e può arrivare a causare spasmi muscolari nell’animale quando è troppo vicino alla sorgente del campo elettrico. SeaChange Technology: http://www.sharkshield.com/

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INFORMATION TECHNOLOGY ü Centro virtuale per l’ambiente

A Perth, in Western Australia, é stato inaugurato il nuovo centro virtuale per l’ambiente Interactive Virtual Environments Centre (IVEC) che coinvolge il CSIRO, la Curtin University of Technology, l’University of Western Australia ed il Central TAFE. Il centro si occuperà principalmente delle applicazioni industriali dell’ambiente virtuale interattivo, operando una rete a fibre ottiche ad alto rendimento. La rete collega termina li ad alta velocità e strumenti per la realtà virtuale di tre centri di Perth con il Centro Nazionale di Informatica Avanzata a Canberra. Il direttore del nuovo centro virtuale, Dr Rodney Thiele, sostiene che l’obiettivo principale del centro e di aumentare l’uso di terminali ad alto rendimento e della visualizzazione in Western Australia. Ciò verrà attuata attraverso l’applicazione di ambienti virtuali interattivi in industrie quali quella estrattiva, medica, delle costruzioni, dell’educazione e della pianificazione urbana. http://www.ivec.org/ ü Centro per lo sviluppo delle tecnologie informatiche

Le compagnie internazionali di informatica sono già tra i clienti dell’Internet Innovation Centre, un centro gestito dal CSIRO e dall’Università Macquarie di Sydney. Il centro lavorerà con il settore industriale per risolvere problemi complessi che affliggono gli sviluppi e le applicazioni dei computer di nuova generazione e il settore delle telecomunicazioni. Le attività si intensificheranno quando il centro diventerà un nodo del network per comunicazioni nazionali a banda larga ad alta velocità CeNTIE (Centre for Networking Technologies for the Information Economy, vedi “Bollettino” marzo 2002). Le attività del centro comprendono utilizzo di tecnologie grafiche vettoriali, sviluppo di agenti intelligenti via -web, transazioni online, sistemi d’istruzione online, applicazioni di servizi web su misura per le aziende. http://internet.csiro.au CSIRO Telecommunications and Industrial Physics: www.tip.csiro.au ü Aiuto per la schizzofrenia dalla realtà virtuale

Scienziati dell’Università del Queensland hanno sviluppato il primo ambiente di simulazione in 3D per le malattie psicotiche. Il progetto mira a migliorare la comprensione e i potenziali trattamenti per questa malattia che affligge il 2% della popolazione. Al progetto hanno collaborato il Prof Peter Yellowlees dell’Online Health Centre e il Prof Kevin Burrage dell’Advanced Computational

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Modelling Centre. Il modello riproduce l’ambiente quotidiano, con alcune esperienze paurose di cui i pazienti hanno raccontato, come illusioni uditive di voci che passano da sussurri a urla. www.coh.uq.edu.au

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SANITÀ ü Nuovo farmaco per curare l’infarto

Una nuova ricerca sul modo in cui i muscoli si contraggono ha portato allo sviluppo di una nuova sostanza che potrebbe migliorare il trattamento di infarto, fatica muscolare e altre malattie legate al malfunzionamento dei muscoli. Il Gruppo di Ricerca sul Muscolo guidato dalla professoressa Angela Dulhunty alla John Curtin School of Medical Research dell’Australian National University ha ideato questo nuovo farmaco sulla base dello studio di una proteina recettrice e del modo in cui essa interagisce con altre proteine per fare contrarre i muscoli. John Curtin School of Medical Research: http://jcsmr.anu.edu.au/ ü Nuovo farmaco per il trattamento del mieloma

La Progene Industries ha iniziato un trial di fase II a Melbourne per il suo farmaco PI-88. Il PI-88 è un oligosaccaride solfato, GAG mimetico, che ha dimostrato di ritardare la crescita dei tumori primari inibendo l’angiogenesi. Il trial avrà lo scopo di investigare l’efficacia del PI-88 nella cura di pazienti con mieloma multiplo, e verrà svolto da due istituzioni leader, l’Alfred Hospital di Melbourne e il Mater Misericordiae Hospital di Newcastle. Al trial saranno sottoposti pazienti che non hanno risposto ad altri trattamenti o pazienti in cui si è avuto una recrudescenza della malattia dal primo trattamento. www.progen.com.au ü Progressi nella diagnosi di trombosi

La compagnia di biotecnologie Agen, con sede a Brisbane, sta preparando il primo trial sull’uomo del progetto Thromboview, per la rilevazione di immagini diagnostiche dei trombi. Il progetto si basa sulle proprietà dell’anticorpo monoclonale D-dimero DD3B6/22, che si lega in modo specifico ai trombi. Il composto, purificato e legato ad un radioisotopo, quando inoculato in un organismo, legandosi al trombo, permetterà una rapida diagnosi della presenza del trombo grazie alla speciale apparecchiatura munita di un sistema di rilevazione di immagini molto sensibile ed accurato. L’anticorpo è il prodotto della collaborazione tecnico-scientifica tra ricercatori della Agen, la Fermentation Group, il CSIRO Health Sciences and Nutrition e la Progene Industries. Anticorpi per l’uso nell’uomo sono stati prodotti nei laboratori della Agen e saranno presto utilizzati in un trial di fase I. www.agen.com.au

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ü Nuovo farmaco per il trattamento dell’Alzheimer La Prana Biotechnology Limited ha appena terminato un trial di fase I utilizzando il composto PBT-1, a base di iodiocloroidrossiquin, in pazienti affetti dalla malattia in uno stadio molto avanzato, il composto ha mostrato un effetto di rallentamento della progressione della malattia. I dati sono stati presentati al 7th Simposio Internazionale tenuto a Ginevra sui progressi nella terapia dell’Alzeimher. I risultati sono stati molto incoraggianti ed hanno confermato la teoria amiloide della malattia. I due maggiori risultati del trial eseguito su 32 pazienti sono stati la riduzione della presenza della proteina amiloide nel sangue e un rallentamento della progressione della malattia dei pazienti del gruppo di trattamento se comparati con quelli di controllo. La tecnologia Prana è derivata da una collaborazione tra il Massachusetts General Hospital, la Harvard Medical School ed il Prof Colin Masters della Università di Melbourne. Ulteriori dettagli al sito www.pranabio.com ü Nuovo saggio per la prevenzione dell’Alzheimer

La Stem Cell Sciences Limited di Melbourne ha prodotto un nuovo saggio utile per la ricerca di nuovi farmaci utili nella terapia di persone affette da Alzheimer o per la prevenzione della malattia. Il saggio usa cellule staminali embrionali di topo come fonte di popolazioni pure di cellule nervose, modificate per produrre precursori proteici della proteina umana amiloide o APP. La presenza di frammenti di APP nelle cellule nervose del nostro cervello determina interferenze con le normali funzioni del cervello determinando la demenza precoce tipica della malattia.

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AMBIENTE ü Rapporto tra inquinamento e siccità

Secondo il Dr Leon Rotstayn dell CSRIO esiste un rapporto tra l’inquinamento atmosferico e la siccità che si è abbattuta sul Sahel africano. Minuscole particelle di solfati (aerosol) prodotte principalmente da attività industriali, gas di scarico ed incendi, si accumulano nell’atmosfera, in particolare nell’emisfero boreale. Tale aerosol é in grado di ridurre la dimensione delle gocce di pioggia, rendendo le nuvole più chiare e durature. Ciò aumenta la riflessione dei raggi solari e porta al raffreddamento della superficie terrestre sottostante. Ne consegue che la zona delle piogge, la quale migra a nord e sud a con il variare della stagionale posizione del sole, riduce la sua migrazione verso nord e diminuisce di intensità nell’emisfero boreale. Il diminuire delle piogge colpisce particolarmente la zona del Sahel africano. Questa teoria é il prodotto di simulazioni climatiche effettuate su un supercomputer, le quali mostrano l’effetto dell’aerosol. CSIRO Atmospheric Research: http://www.dar.csiro.au/ Leon Rotstayn, [email protected] Paul Holper: [email protected] ü Studio della variabilità genetica per la conservazione di

praterie e brughiere La variabilità genetica nelle praterie e brughiere, due degli ecosistemi più a rischio in Australia, sono oggetto di un nuovo studio del CSIRO. L’intensa urbanizzazione e l’agricoltura hanno ridotto entrambi questi ecosistemi a frammenti isolati. Le specie vegetali che vivono in questi habitat hanno un maggiore rischio di estinzione perché il patrimonio genetico a cui possono attingere é limitato al numero di piante presenti in piccole aree. Ne consegue che la loro capacitá di adattamento é ridotta. La ricerca si propone di investigare la variabilità genetica al fine di migliorare la conservazione e protezione delle specie a rischio. Sophie Clayton, [email protected] ü Opportunità nel settore salinità

Il dipartimento per lo sviluppo del New South Wales ha creato un sito web chiamato SalinityBiz che dà informazioni su opportunità collegate al controllo, gestione o sfruttamento di aree affette da salinità. Il sito lista circa una trentina di opportunità che vanno da piantagioni a radice lunga in aree di ricostituzione ambientale e lavori sul terreno per eliminare la salinità; dalla tecnologia per

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monitorare la salinità dell’acqua alla coltivazione di piante, verdure e alberi da frutto in grado di tollerare un’alta concetrazione di sali nel terreno. www.salinitybiz.nsw.gov.au ü Il settore laniero focalizza l’attenzione sulla biodiversità

Australian Wool Innovation e Land and Water Australia hanno creato un programma comune per la gestione delle risorse naturali chiamato Land, Water & Wool. Tra le attività della nuova istituzione c’è l’analisi delle strategie attuali e proposte per proteggere la flora australiana e la sua biodiversità senza compromettere gli interessi dell’industria laniera, che sono spesso in conflitto con essa. www.lwa.gov.au

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SPAZIO ü Scoperta del 101esimo pianeta del sistema solare

Il Dr Chris Tinney dell’Osservatorio Anglo-Australiano (AAO) ha annunciato la scoperta del centunesimo pianeta del sistema solare avvenuta con il telescopi dell’AAO in New South Wales. Il pianeta, chiamato HD 76700b dista circa 200 anni luce dalla Terra e costituiscce il pianeta più vicino al sole e con l’orbita circolare più stretta. Benchè il pianeta stesso non sia visibile, la sua presenza è stata dedotta dalla leggera oscillazione che produce ruotando attorno alla sua stella madre ogni 3.97 giorni. Osservatorio Anglo-Australiano: www.aao.org.au ü Unione di buchi neri

Scienziati australiani ed americani hanno pubblicato su Science i risultati che confermano la teoria secondo la quale i buchi neri si possono unire. Il lavoro del prof Ron Ekers dell’Australia National Telescope Facility, del CSIRO e del prof Merritt della Rutgers University ha prodotto un modello matematico che dimostra che l’unione tra due buchi neri produrrebbe un cambio di rotazione nel buco nero piu’ grande, portando il suo asse di rotazione a collassare improvvisamente, nel giro di pochi minuti. Australia National Telescope Facility: www.atnf.csiro.au ü Primo razzo supersonico lanciato con successo in Australia

Lo scorso 30 luglio, dal poligono di lancio per aerodinamica sperimentale di Woomera, nel deserto del Western Australia, ricercatori dell’Università del Queensland hanno lanciato con successo il primo razzo supersonico al mondo. Il progetto mira a sperimentare un nuovo motore che potra’ rivoluzionare il lancio di piccoli payload spaziali come i satelliti per le comunicazioni, abbassandone sostanzialmente i costi. Il razzo, denominato Terrier Orion MK70, era equipaggiato con motori “air-breathing supersonic ramjet” (scramjet), che hanno consentito un volo di circa 10 minuti alla velocita’ di 7.6 Mach, raggiungendo l’altitudine di 314 Km. I motori non presentano parti mobili e utilizzano idrogeno liquido come combustibile che li rende molto piu’ leggeri dei tradizionali. L’aria, passando attraverso la camera di combustione a velocita’ supersonica, brucia l’idrogeno espellendo vapore acqueo. Nel payload era posizionato un apparato elettronico che ha permesso di raccogliere e trasmettere dati ad una stazione di ricezione a terra. Tale fase sperimentale rientra nel programma “Hyshot Flight” che mira a correlare le misure di pressione della combustione supersonica fatte nel tunnel di shock dell’Universita’ del Queensland e quelle osservate durante il volo del razzo. www.uq.edu.au

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PROGRAMMA DELLE CONFERENZE IN

AUSTRALASIA NEL 2002

September 2-6, Australasian Remote Sensing Conference: Images to Information, Brisbane. Contact: web www.geosp.uq.edu.au/11arspc September 3-6, Fifth International River Management Symposium, Brisbane, Australia. Contact: Selina Ward: email [email protected], web www.riverfestival.com.au September 5-6, Geographic Information Systems for the Humanities, Sydney, NSW. Contact: email: [email protected], web: http://www.arts.usyd.edu.au/departs/rihss/gis.html

September 07 - 11, Combined Annual Meeting - Haematology Society of Australia and New Zealand & Australasian Society for Blood Transfusion, Adelaide, SA. Contact: tel +61 2 9256 5456, fax +61 2 9252 0294, email: [email protected] September 11 – 13, International Association for Bridge and Structural Engineering, Towards A Better Built Environment: Innovation, Sustainability, Information Technology. Melbourne. Contact: email: [email protected], web: http://www.icms.com.au/iabse September 12 - 14, RANZCP Section of Social and Cultural Psychiatry Annual Meeting, Cairns, QLD. Contact: tel +61 3 9380 1429, fax +61 3 9380 2722, email [email protected] September 15-20, 12th Australasian Plant Breeding Conference, Perth, WA. Contact: Sue Worsfold Tel + 61 8 9322 6906, Fax + 61 8 9322 1734, Email [email protected], web: http://www.congresswest.com.au/PB/

September 22-26, PIANC International Navigation Congress, Darling Harbour, Sydney. Contact: PIANC secretariat, email: [email protected]; web: www.pianc-aipcn.org

September 22-25, OARSI World Congress on Osteoarthritis, Sydney. Contact: Mr Ryan Dryden, tel +1 202 367 1177, fax: +1 202 367 2177, email: [email protected], web: www.OARSI.org September 22-25, Annual Meeting of the Australian Society for Reproductive Biology, Adelaide, SA. Contact: Dr Tina Lavranos, Secretary (ASRB), tel +61 8 8204 4059, fax +61 8 8204 5450, email: [email protected]

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September 22-26, 4th International Symposium on Artificial Recharge of Groundwater, Adelaide, South Australia. Contact: Louise Carnell, ph. 08 8363 4399 or email: [email protected], web: www.groundwater.com.au/conf/ISAR4.htm September 22-26, 30th PIANC - AIPCN (The International Navigation Association) Congress, Sydney Convention and Exhibition Centre, Sydney, NSW. Contact: PIANC Congress Managers, tel: 61 2 9262 2277, fax: 61 2 9262 3135, email: [email protected], web: www.tourhosts.com.au/pianc September 22-26, 3rd World Congress On Microwave & Radio Frequency Applications, Sydney Convention and Exhibition Centre, Sydney, NSW. Contact: email: [email protected], web: www.microwave-rf.org September 23-27, 13th World Congress of Inclusion International, Melbourne, VIC. Contact: tel +61 3 9682 0244, fax +61 3 9682 0288, email: [email protected], web: www.icms.com.au/inclusion/

September 27-October 01, 37th Australian Psychological Society Annual Conference - 'Making a difference: From research to the real world', Gold Coast, QLD. Contact: tel +61 3 8662 3300, fax +61 3 9663 6177, email [email protected] September 29 - October 3, 5th Biennial Engineering Maths and Applications Conference, Queensland University of Technology, Gardens Point Campus, Brisbane, QLD. Contact: Tel +61 7 3844 1138, Fax +61 7 3844 0909, email: [email protected], web: http://www.icms.com.au/emac02

September 29-October 3, ComBio 2002 & Proteomics at the edge, Joint Conference of the Australian Society for Biochemistry & Molecular biology, the Australian and New Zealand Society for cell & Developmental Biology, the Australian Society for Microbiology, the Australian Society of Plant Physiology and the International Proteomics Group. Contact: Sally Jay, ph: +61 8 8362 0009, email: [email protected], web: www.asbmb.org.au September 30- October 3, International Stroke Rehabilitation Conference. Couran Cove, South Stradbroke Island, QLD. Contact: tel +61 7 3844 0909, fax +61 7 3844 1138, email [email protected], web http://www.icms.com.au/stroke2002 October 11-13, 15th Annual Scientific Meeting of the Australasian Sleep Association, Hobart, TAS. Contact: Stephanie Blower, tel +61 0500 500 701, fax +61 0500 500 702, email: [email protected]

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October 12-16, Sport Medicine Annual Conference, Melbourne VIC. Contact: Prue Robertson, tel +61 2 6230 4650, fax: +61 2 6230 4650, mail: [email protected], web: http://www.sma.org.au/ October 20-22, 3rd AIJA Technology for Justice Conference, Sydney Convention & Exhibition Centre. Contact: web: www.aija.org.au/tech3.htm October 20-25, Biodiversity Conference 2002, Albany WA. Contact: Marcus Blacklow, [email protected], fax: +61-8-9380 1140. October 21-23, International Clinical Trials Symposium 2002, Sydney Convention and Exhibition Centre, Sydney. Contact: ICMS Pty Ltd, tel 61 2 9290 3366, fax 61 2 9290 2444, email: [email protected]

October 23 - 27, Annual Meeting of the Fertility Society of Australia , Gold Coast, QLD. Contact: Rebecca Fielding, tel +61 7 3834 4210, fax +61 7 3832 6006, email: [email protected] October 23-25, State of Port Curtis, Gladstone, NSW, Contact: Ms Lee Hackney at the Centre for Environmental Management, tel. 07 4970 7310, email: [email protected] October 27-30, 6th Global Conference of the International Federation on Aging - 'Maturity Matters', Perth, WA. Contact: Katie Clarke, tel +61 8 9322 6906, fax +61 8 9322 1734, email: [email protected], web: www.congresswest.com.au/IFA/ November 4-8, Coast to Coast National Coastal Conference, Twin Towns Resort at Tweed Heads, NSW. Jointly hosted by the NSW Coastal Council, the Queensland Environment Protection Authority and the Coastal CRC. Contact: Steve Blackley: tel. (02) 9391 2138; email: [email protected] November 10 - 12, The Peter Mac Research Cancer Symposium, Melbourne, Victoria.

November 10 - 13, 2nd International Scientific Meeting of the International Society of Perinatal Obstetricians. Adelaide, SA Contact: tel +61 8 8363 4399, fax +61 8 8363 4577, email: [email protected] November 17 - 19, 13th International Symposium on ALS/MND, Melbourne, VIC. Contact: tel +44 1604 250505, fax +44 1604 250505, email: [email protected] November 25-29, International Society for Heart Research Symposium at AH&MR Congress, Melbourne, VIC. Contact: AH&MR Congress Secretariat, tel +61 3 5983 2400, fax +61 3 5943 2223, email: [email protected], web: www.asnevents.net.au/congress

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November 24-29, Australian Health and Medical Research Congress at AH&MR Congress, Melbourne, VIC. Contact: web: http://www.ahmrcongress2002.conf.au/ December, Murchinson display and Torino Workshop, Melbourne Victoria.

December 4-6, 9th Asia-Pacific Software Engineering Conference, Gold Coast, QLD. Contact: email: [email protected], web: http://www.apsec2002.acs.org.au/

Conferenze del 2003 February 23-28, 2003, World Federation for Mental Health Biennial Congress, Melbourne, VIC. Contact: tel: +61 3 9682 0244, fax: +61 3 9682 0288, email: [email protected], web: www.icms.com.au February 21 - 26 2003, World Federation for Mental Health Biennial Congress 2003, Melbourne Convention Centre, Melbourne. Contact: ICMS Pty Ltd, Tel: +61 3 9682 0244, Fax: +61 3 9682 0288, email: [email protected], web: http://www.icms.com.au/wfmh2003. March 9 – 14, 2003, The Fifth International Conference on Fatigue and Transportation, "Counter Measures: detection technology, naps and drugs", Esplanade Hotel, Fremantle, W A. Contact: Congress West Pty Ltd, PO Box 1248, West Perth WA 6872, Australia, Tel: +61 8 9322 6906, Fax: +61 8 9322 1734, Email: [email protected], web: http://www.congresswest.com.au/FATIGUE2003/ March 31- 3 April, 2003, 13th World Congress on Disaster and Emergency Medicine, Melbourne, VIC. Contact: tel: +61 3 9417 0888, fax: +61 3 9417 0899, email: [email protected], web: www.wcdem2003.com/ April 6-10, 2003, 11th International Symposium on Viral Hepatitis & Liver Diseases, Sydney, NSW. Contact: tel: +61 2 9262 2277, fax: +61 2 9262 3135, email: [email protected], web: www.tourhosts.com.au

July 6-11 2003, 19th International Congress of Genetics, Melbourne, Victoria. Contact: Prof D Smyth, email: [email protected],

web: http://www.geneticscongress2003.com/ July 7-11 2003, ICIAM 2003 - International Congress of Industrial and Applied Mathematics. Sydney. http://www.iciam.org/iciamHome/iciamHome_tf.html

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August 10-15 2003, International Confederation for Plastic Reconstructive and Aesthetic Surgery World Congress Sydney 2003, Sydney Convention and Exhibition Centre, Sydney. Contact: PRAS 2003 Congress, tel: +61 2 9241 1478, fax: +61 2 9251 3552, email: [email protected], web: http://www.ipras2003.com

August 10-14, 2003, International Symposium on Radiopharmaceutical Chemistry, Sheraton on the Park, Sydney, Contact: tel: +61 2 9262 2277, Fax: +61 2 9262 3135, email: [email protected] , web: www.tourhosts.com.au/isrc2003 August 17 - 22 2003, 12th International Congress of Radiation Research, Brisbane Convention Centre, Brisbane. Contact: ICMS Pty Ltd, Tel: +61 7 3844 1138 , Fax: +61 7 3844 0909, email: [email protected], web: http://www.icms.com.au/icrr2003. August 24 – 29, 2003, World Congress on Medical Physics and Biomedical Engineering (WC2003), Sydney Convention & Exhibition, Sydney, NSW. Contact: email: [email protected], web: http://www.wc2003.org/

September 2-6, 2003, 9th International Congress of Inborn Errors of Metabolism, Brisbane Convention & Exhibition Centre, Brisbane, QLD. Contact: ICMS Pty Ltd, tel: +61 2 9290 3366, Fax: +61 2 9475 0364, email: [email protected], web: http://www.icms.com.au/iciem2003 September 4-9, 2003, Pharmacy and Pharmaceutical Sciences World Congress 2003 - 63rd Congress of FIP, Sydney NSW. Contact: tel: +31 70 302 1982, fax: +31 70 302 1998, email: [email protected], web: www.fip.nl

September 22-25, 2003, 14th International Symposium for the Psychological Treatment of Schizophrenia and Other Psychoses. Melbourne, VIC. Contact: tel: +61 3 9251 8881 fax: +61 3 9521 8889, email: [email protected] September 24-26, 2003, 15th Conference of the International Society for Environmental Epidemiology, Perth, WA. Contact: tel: +61 8 9489 4800, fax: +61 8 9489 4801, email: [email protected] , web: http://www.eventedge.com.au November 16 - 20 2003, 9th International Congress on Oral Cancer in association with the 5th National Australian and New Zealand Head and Neck Society, Melbourne Convention Centre, Melbourne. Contact: ICMS Pty Ltd, Tel: +61 3 9682 0244, Fax: +61 3 9682 0288, email: [email protected], web: www.icms.com.au/oralcancer

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PRINCIPALI SITI WEB

Siti d’interesse scientifico

Anglo-Australian Observatory www.aao.gov.au/ AusIndustry www.ausindustry.gov.au

Australian Antarctic Division www.antdiv.gov.au Australian Institute of Marine Science (AIMS)

www.aims.gov.au

Australian Nuclear Science and Technology Organisation (ANSTO)

www.ansto.gov.au/

Australian Academic and Research Network

www.aarnet.edu.au/

Australian Research Council www.arc.gov.au/

Bureau of Meteorology www.bom.gov.au/ CSIRO www.csiro.au/

Cooperative Research Centres www.isr.gov.au/crc/index.html Defence Science and Technology Organisation (DSTO)

www.dsto.defence.gov.au/

Department of Industry, Tourism and Resources

www.industry.gov.au/

Department of Agriculture, Fisheries and Forestry – Australia

www.affa.gov.au/

Department of Education Science and Training

www.dest.gov.au/science/index.htm

Environment Australia www.environment.gov.au

EPA New South Wales www.epa.nsw.gov.au

EPA Queensland www.epa.qld.gov.au EPA Western Australia www.epa.wa.gov.au

EPA South Australia www.epa.sa.gov.au EPA Northern Territory www.epa.nt.gov.au

EPA Victoria www.epa.vic.gov.au

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Geoscience Australia www.agso.gov.au/

Great Barrier Reef Marine Park Authority (GBRMPA)

www.gbrmpa.gov.au/

IPAustralia www.ipaustralia.gov.au/ Land and Water Australia www.lwa.gov.au/

National Environment Protection Council

www.nepc.gov.au/

National Health and Medical Research Council (NHMRC)

www.health.gov.au/nhmrc/

National Standards Commission www.nsc.gov.au/

Informazioni generali sull’Australia

Australian Bureau of Statistics www.abs.gov.au Australian Federal Government Entry Point

www.fed.gov.au

Australian Universities www.detya.gov.au/highered/ausunis.htm Dept of Innovation, Industry and Regional Development, State of Victoria

www.iird.vic.gov.au

Principali fonti d’informazione australiane

Australian Financial Review www.afr.com.au

Sydney Morning Herald www.smh.com.au The Age www.theage.com.au

The Australian www.theaustralian.com.au

Australian Broadcasting Corporation, Science Programs

www.abc.net.au/science

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EVENTI PROMOSSI DALL’UFFICIO SCIENTIFICO

DELL’AMBASCIATA D’ITALIA IN CANBERRA

www.scientific.ambitalia.org.au/eventi_tot.htm [email protected]

12-14 September 2002, Cairns

Setting strategic directions in mental health policy and practise: The challenge of understanding and addressing the social determinants

The focus of the meeting will be defining approaches to addressing the social determinants of health that are consequential for mental health. It will be focusing on contemporary theoretical debates and the expanding evidence base for practise across three key populations – Indigenous, rural and remote communities, and people from NESB in detention (immigration or forensic). Across these streams it will also be emphasizing consumer/recovery and children/families. 4-5 November 2002, University of Canberra:

Ecotoxicological tools for environmental management The workshop will explore the use of ecotoxicological tools and the approach to environmental management, to enable monitoring and rehabilitation of natural environments and contaminated sites, by leading Italian and Australian research groups. Topics will include bioassays and biomarkers, monitoring of water quality, ecological risk assessment, comparison between Italian and Australian environmental guidelines, introduction to the VI European framework, introduction to knowledge-broking. Appropriate fields of collaboration will eventually be identified during the workshop.

4-6 February 2003, tbd

NeTRail, A workshop on the New Technologies for the Rail Industry The workshop intends to be the meeting point and a market place for those who are at the forefront of rail technologies in Italy and Australia. NeTRail aims to enable practical transfer of world class technologies in both directions; the exchange of technical information; the identification of potential collaborative activities and the promotion of existing innovations. The workshop will concentrate on the following themes: Computer vision systems for automatic

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inspection and quality control; Simulation, Modeling and Derailment Investigation; Determination of Train/Track Health and Speed Restriction Decision Support; Adoption of e-Business Systems in the Australian Rail Industry: Impediments and Likely Benefits; Track Analysis & Performance System (TRAPS) to Benchmark Maintenance Activities; Signatures from Wheel-Rail Interaction for the Development of Strategic Decision Support Systems; Rail Corrugation Control; On-Board Wheel-wear Monitor for the direction of maintenance of track. 24-26 February 2003, Melbourne

Italian-Australian Workshop in future directions in spectroscopy and imaging with Synchrotron radiation

The workshop will offer a large number of possibilities for new academic collaboration and for the development of new commercial partnership. All Australian and Italian participants have international reputation in various aspects of spectroscopy and microscopy using synchrotron radiation. On the commercial side there is good reason to expect that Trieste will be a successful tenderer for a number of major components for the Australian facility (storage ring), as it has carried out an extensive technology development program. As a consequence of the workshop, a number of participants will seek access to facilities in Trieste. Similarly in the future, certain SR facilities in Australia may be attractive to Italian scientists. June 2003, Hobart:

Antarctic Science and Innovation

The aim of this Conference&Exhibition will be to bring together delegates of the three National Antarctic programs and scientists operating in Antarctica to create an opportunity for improving and widening international collaborations. The Exhibition will allow high-tech enterprises to participate and to present their products developed following the research results in Antarctica or to meet the Antarctica teams needs. During the Conference, concurrent seminars will explore the experiences and scientific and technological results in different branches of sciences.

The Division of Science and Design at the University of Canberra aspires to the highest level of teaching and research giving our graduates a professional advantage. The Division is an exciting and innovative place to commence or further your studies. Our courses range from undergraduate programs through to Doctorates. The Division’s strengths in teaching, include: Applied Psychology Architecture Cultural Heritage Studies Facilities Management and Property Graphic Design Human Biology Human Nutrition

Industrial Design Interior Design Landscape Architecture Medical Science Nursing Sports Studies Resource and Environmental Science

For those of you who may already have a degree, the Division also offers a dynamic range of fee-paying postgraduate courses that could open up or allow you to explore whole new career opportunities. A strong research base supports all our academic programs and fosters links to industry. Our research and consultancy strengths are found within the following centres: • Applied Ecology Research Centre • Centre for Developing Cities • Co-operative Research Centre for

Freshwater Ecology • Co-operative Research Centre for

Landscape Environments and Mineral Exploration

• Corrosion and Spectrochemistry Laboratory

• Cultural Heritage Research Centre • Eco-Chemistry Laboratory • GADI Research Centre for Medical

and Health Sciences • National Health Sciences Centre

For further information contact: Division of Science and Design University of Canberra ACT 2601 Australia Telephone: +61 2 6201 2038 Facsimile: +61 2 6201 5030 E-mail: [email protected] Web: http://scides.canberra.edu.au

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