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Aldo Tropea Alternanza scuola-lavoro in Lombardia

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Aldo Tropea

Alternanza scuola-lavoro in

Lombardia

Aldo Tropea

Da dove siamo partiti, già nel lontano 2003

L’alternanza non è un “terzo canale” diverso dai licei e dall’istruzione tecnicio-professionale: non è quindi un percorso in apprendistato, né uno stage in cui l’allievo si accosta alla realtà aziendale come in una sorta di “esercitazione pratica” di quanto già appreso in aula ma un modo più ricco ed integrato di apprendere

L’alternanza costituisce non una modalità specifica dei tecnici e dei professionali, ma una metodologia applicabile in tutti gli ordini di scuola.

Nei professionali viene a sostituire la cosiddetta “terza area”, in pratica i surrogatori, ma non comporta la cancellazione degli stages fuori orario.

L’alternanza costituisce una formidabile molla motivazionale nei giovani, che riannodano la continuità tra l’esperienza scolastica e la vita reale

L’alternanza costringe, per altro verso, i docenti a rovesciare il proprio punto di vista sull’insegnamento: può pienamente realizzarsi solo là dove il curricolo è strutturato per competenze

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Le finalità della sperimentazione dei percorsi di alternanza e di IFS in Lombardia

• promuovere nei giovani lo sviluppo di attitudini mentali rivolte alla soluzione di problemi ed alla valutazione di esperienze di processo

• promuovere l’acquisizione di competenze di base e professionali, con particolare attenzione alle strategie di comunicazione e alla gestione delle informazioni;

• orientare la progettazione delle attività didattiche e l’uso delle tecnologie, in rapporto al contesto territoriale di riferimento;

• sviluppare attitudini alla cooperazione e promuovere la sensibilizzazione all’etica negli affari;

• puntare sulla valenza orientativa legata all’aspetto professionale dei percorsi

• Sperimentare concretamente le modalità di verifica e di certificazione, con particolare riferimento al “peso” dell’esperienza in alternanza sulla valutazione complessiva

Aldo Tropea 2010

In particolare, per quanto riguarda l’IFS

comprendere e intervenire nei processi di organizzazione, gestione e commercializzazione dell’impresa reale, in stetta relazione con il tutori aziendale che ne verifica la correttezza;

utilizzare il portale telematico per sviluppare l’interazione tra le Imprese Formative Simulate della rete regionale, nazionale e internazionale;

accrescere la possibilità di scambi commerciali ed interculturali con studenti di altre realtà, di altri paesi, di altre culture

effettuare transazioni nella forma dell’e-commerce;

condividere esperienze e risorse elaborative con altri punti del Network.

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Cosa è successo veramente?

Nel novembre 2008, si è operata una nuova validazione dei progetti

In molte scuole, soprattutto professionali, si svolgevano già esperienze di tirocinio, ma siamo partiti all’inizio con poche scuole fortemente motivate ad andare oltre

Con l’emanazione dei bandi dal 2006 in avanti la presenza di un finanziamento ha certamente incentivato una forte espansione dell’esperienza, ma al tempo stesso ha costretto a condividere un linguaggio e delle problematiche

Il decentramento delle Commissioni di validazione con la presenza del mondo del lavoro e del volontariato ha consentito in molti casi, come Milano, non solo di integrare i punti di vista, ma anche di progettare interventi di formazione al di là di quelli generali organizzati dall’USR

La formazione si è venuta caratterizzando come intervento sui punti di debolezza utilizzando le migliori risorse professionali man mano rivelatesi nelle scuole

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Sviluppo triennale del progetto

Rispetto dei vincoli di durata

Credibilità dei risultati attesi rispetto alla durata dell’esperienza

Coerenza delle fasi e delle articolazioni

Coinvolgimento dell’intera classe o di una parte significativa di essa, ricordando che in ogni caso il finanziamento è correlato al numero di studenti che effettivamente partecipa

Coinvolgimento del Consiglio di classe, o almeno di una sua parte significativa, nelle diverse fasi dell’esperienza

I punti di attenzione: la struttura organizzativa del progetto

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1. Motivazione coerente con l’impianto culturale e didattico della scuola 2- Significativo ed esplicitato il grado di partnership esercitato

dall’azienda nella progettazione dell’esperienza3. Identificazione delle funzioni assegnate al referente e al gruppo di

progetto, al tutor scolastico e aziendale 4. Esplicitazione di competenze, abilità e conoscenze da acquisire nel

percorso in alternanza5. Esplicitazione delle attività previste durante il percorso in azienda

( cioè le prestazioni permesse, che devono essere il più possibile coerenti con le prestazioni/abilità individuate nel punto precedente)

6. Esplicitazione delle modalità di accertamento e del grado di acquisizione delle competenze ( o dei segmenti di competenza) previsti dal progetto sia in esito della permanenza in azienda, sia in esito della riflessione d’aula sul percorso fatto

7. Identificazione delle modalità di dichiarazione delle abilità e competenze sviluppate

8. Identificazione di soggetti, modalità e tempi di verifica del progetto

I punti di attenzione relativi alla

formulazione del progetto

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Poiché il problema delle competenze non riguarda solo i progetti di alternanza ma investe tutta la scuola nel suo complesso occorre fissare alcuni punti fermi

NON SI TRATTA DI IMPORRE UNA DEFINIZIONE APRIORISTICA DEL TERMINE “COMPETENZA”, ma partire dalla comune convinzione che occorre passare da una didattica per programmi/obiettivi a una didattica per l’acquisizione di competenze per arrivare ad una esplicitazione trasparente degli esiti di apprendimento

Secondo la definizione del QEQ, la competenza è la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; descritta in termini di responsabilità e autonomia.

Le competenze nei progetti di alternanza

Le dimensioni dell’alternanza in Lombardia negli ultimi due anni scolastici 173 scuole coinvolte nel 2009-2010. Di queste,

89 professionali ( 51%)

62 tecnici ( 36%)

22 licei ( 13%)

Nel 2008-09, 53 scuole

777 classi

23.430 studenti 5,704 imprese coinvolte, di cui il 16% pubbliche, l’82% di piccole dimensioni, il 14% di medie dimensioni, il 4% di grandi dimensioni

Sondrio 5

13

25

12

28

7

53

10 10

8

2

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• 57 scuole, 122 imprese ( rispettivamente 51 e 111 l’anno precedente), un quarto dell’intero volume del traffico nazionale

L’ IMPRESA FORMATIVA SIMULATA

Il 4-5 maggio a Lodi Fiera Internazionale delle Imprese Formative Simulate

Imprese operanti in istituti Tecnici Commerciali e Turistici 57

Imprese operanti in istituti Professionali Commerciali Turistici e Alberghieri 17

Imprese operanti in istituti Tecnici Industriali e per Geometri 8

Imprese operanti in istituti professionali industriali 31

Imprese operanti presso licei 6

Imprese operanti presso istituti ad indirizzo sociale 3

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Il riordino del secondo va esattamente in questa direzione

• Il riordino ci offre dei profili che prevedono standard da declinare per competenze, abilità e conoscenze; questo ci aiuta perché costituisce il punto di riferimento del nostro lavoro

• potremo scegliere quelle competenze che si sembrano più utili, più adatte alla caratteristica della nostra utenza, più concretamente acquisibili nel nostro territorio

• I Comitati Tecnico-scientifici sono strumenti preziosi per definire in maniera condivisa con il territorio le competenze necessarie, fermo restando il ruolo specifico della scuola nella declinazione degli obiettivi formativi

Art. 5 comma 2 punto e) I percorsi degli istituti tecnici“si realizzano attraverso metodologie finalizzate a sviluppare, con particolare riferimento alle attività e agli insegnamenti di indirizzo, competenze basate sulla didattica di laboratorio, l’analisi e la soluzione dei problemi, il lavoro per progetti; sono orientati alla gestione di processi in contesti organizzati e all’uso di modelli e linguaggi specifici; sono strutturati in modo da favorire un collegamento organico con il mondo del lavoro e delle professioni, compresi il volontariato ed il privato sociale. Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio.”

Art. 5 comma 2 punto d) I percorsi degli istituti professionalid) si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate su: la didattica in laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi; l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento; il lavoro cooperativo per progetti; la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo; la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro.

Art. 2 punto I percorsi licealiNell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio … specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai corsi di studio universitari e dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, ai percorsi dell’istruzione e formazione tecnica superiore e degli istituti tecnici superiori, nonché per l’approfondimento delle conoscenze, abilità e competenze necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro di cui al D.Lvo15 aprile 2005, n. 77, nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di stage

L’alternanza secondo la VII CommissionePremessa al parere favorevole sui licei:

“Premesso che va ribadita la centralità formativa della metodologia dell’alternanza scuola-lavoro e che vanno valorizzate le opportunità offerte dall’apprendistato fino al terzo livello ( dottorati)”

Premessa al parere favorevole sui professionali:

“Premesso che va ribadita la centralità formativa della metodologia dell'alternanza scuola-lavoro e che vanno valorizzate le opportunità offerte dall'apprendistato dal primo livello (qualifiche) al terzo livello (dottorati)”

Premessa al parere favorevole sui tecnici:

premesso che va ribadita la centralità formativa della metodologia dell'alternanza scuola- lavoro e che vanno valorizzate le opportunità offerte dall'apprendistato fino al terzo livello (dottorati)

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Il problema della verifica degli esiti di apprendimento

23,0%36.3%67.3%16.1%20.6%33.5%

Prove di apprendimento interdisciplinari

Prove di apprendimento disciplinari

Attestato tutor aziendale

Attestato + prove interdisciplinari

Altro

Attestato + prove disciplinari

Alternanza

• Il riordino ( e più ancora la nostra esperienza) ci spinge ad affrontare il tema della verifica e della valutazione. Dal monitoraggio dello scorso anno si rivelava una forte incertezza delle scuole su questo tema

Modalità di verifica delle competenze acquisite nei percorsi in alternanza

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Costruire prove

1. Definire l’oggetto della valutazione: competenze, abilità e conoscenze da accertare

2. Definire il contesto (situazioni di vita reale che richiedono conoscenze/abilità analoghe e che fungono da stimolo)

3. Definire la tipologia della prova: coerenza con ciò che devo accertare (test, realizzazione del prodotto….)

4. Individuare i criteri 5. Predisporre gli strumenti (griglie di osservazione/ correzione)6. Individuare i livelli

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La rete regionale Alternanza - IFS

• Offre un coordinamento regionale fondato in tendenza su reti provinciali ( un dirigente per provincia nel Gruppo di Coordinamento)

• La rete , che ha come capofila l’ITC Tosi, è stata pensata come strumento che accompagna il passaggio all’ordinarietà

• Sfrutta tutte le sinergie possibili ( Polo Qualità, Formaper, Assolombarda, Sodalitas in prima istanza)

• Promuove strumenti di autovalutazione (Almadiploma) e di raccordo con il lavoro come gli stages docenti in azienda

• Organizza,su mandato dell’USR, la formazione regionale

• Assicura la continuità e la funzionalità della piattaforma IFS

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La logica della formazione

Lo sviluppo dell’apprendimento si rileva attraverso prove che abbiano come riferimento le competenze dello standard e che comprendano e richiedano diverse abilità e conoscenze che hanno una diretta applicazione nei compiti della vita reale

• quale tipo di prova?

• cosa deve essere in grado di fare lo studente?

• in quali condizioni dovrà farlo?

• con quale grado di accuratezza?

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Una costruzione condivisa

• L’ambizione è quella di creare, a partire dal lavoro di formazione, un repertorio di prove validate, da mettere a disposizione di tutti ( ovviamente non con la logica della trasferibilità immediata, ma dell’acquisizione di una metodologia)

• Ma questo non sarebbe sufficiente se non fossimo poi capaci di modificare il percorso didattico reale, per quanto difficile possa essere ( e lo è)

• La creazione di un ambiente di apprendimento adeguato non passa in secondo piano a seguito dell’attenzione data alle prove di verifica, ma consente di finalizzarlo precisamente all’acquisizione di competenza di cui si conoscono con precisione gli indicatori

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Uno scenario nuovo• Ogni cambiamento è insieme promessa e minaccia

• Il quadro che esce dal riordino ha certamente luci ed ombre, punti di forza e di debolezza

• Certamente ciascuno di noi ha riserve e potrebbe avanzare rivendicazioni e sicuramente il rischio che il riordino si risolva in semplice taglio delle risorse – e non a un loro diverso utilizzo – è reale

• Per sventare i rischi e valorizzare le opportunità è necessario valorizzare le nostre migliori esperienze e metterle in sinergia

• La formazione ha registrato finora un gradimento molto alto

• L’innovazione richiede certamente risorse, ma soprattutto che le nuove metodologie non si sovrappongano, ma tendenzialmente sostituiscano, le vecchie

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Nell’alternanza e nell’IFS c’è

più di una promessa

1 Minimo 2 3 4 Max NR0.0% 2.0% 30.2% 38.7% 29,1%0.0% 1.6% 36.7% 59.3% 2,4%0.4% 3.2% 47.6% 45.2% 3,6%0.4% 8.1% 64.1% 20.6% 6,8%

Alternanza

GenitoriStudentiAzienda tutor dirigente

1 Minimo 2 3 4 Max NR

2,1% 10,7% 32,9% 12,9% 41,4%1,4% 2,9% 47,9% 36,4% 11,4%0,7% 6,4% 33,6% 32,7% 47,2%0.7% 12.9% 29.3% 37.9% 19,3%

Azienda tutordirigente

IFS

GenitoriStudenti

Livello di soddisfazione dei percorsi in alternanza

Livello di soddisfazione dei percorsi in IFS

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