ALTA UOTA - Ricre · 2020. 12. 16. · rio le sparizioni nel triangolo delle Bermude, o...

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Anno 2 numero 7, marzo-aprile 2006, periodico bimestrale gratuito Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele, via Mercato 1, 33052 Cervignano del Friuli (UD) Segreteria telefonica e fax 0431 35233 e-mail: [email protected] internet: www.ricreatoriosanmichele.org Direttore responsabile: Norman Rusin Redattori: Alberto Titotto, Luca Toso, Simone Bearzot, Andrea Doncovio, Giuseppe Ancona, Lorenzo Maricchio, Don Moris Tonso, Costantino Tomasin, Sandro Campisi, Vanni Veronesi, Silvia Lunardo, Claudia Carraro, Andrea Folla, Sofia Balducci, Giulia Trevisan Progetto grafico: Maurizio Barut, Cervignano Impianti e stampa: Graphic 2, Cervignano Autorizzazione del Tribunale di Udine: n. 15 del 15 marzo 2005 Tiratura n. 1.000 copie ALTA UOTA Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele p.02-3 equilibristi&costi p.04-5elettori&Emilio p.06-7Sergio&Euphoria p.08-9roller,Rino&gite p.10-11fiumi&germogli p.12feste&contributi > 5 x 1000 < UN’OCCASIONE DA NON SCIUPARE Con una firma puoi sostenere le attività del RICREATORIO SAN MICHELE Nel prossimo modello CUD/730/UNICO 2006 potrai devolvere il 5 x 1000 alla nostra associazione e non ti costerà nulla! I dettagli nell'ultima pagina… C’è un fascino tutto particolare nei misteri irrisolti, è quel qualcosa che risveglia in ciascuno lo spi- rito d’avventura e la curiosità più indomabile. Il mostro di Lok Ness e le sue misteriose apparizioni, oppure al contra- rio le sparizioni nel triangolo delle Bermude, o l’irrisolta domanda sull’esistenza di vita nell’universo. Sta per assumere le medesime caratteristiche la do- manda che sempre più italiani si pongono: dov’è finito lo stipendio? Oltre lo spiritoso accostamento d’apertura è un tema molto serio, che tocca ciascuno e di fronte al quale ci tro- viamo tutti un po’ increduli ed allo stesso tempo smarriti. Il raffronto con il passato fin troppo prossimo della “cara Lira” è scontato, ma proprio per questo ci è utile. Per inquadrare i termini del problema che vogliamo affrontare: È mai possibile che solo quattro anni fa si potesse acqui- stare una dignitosa casa con 150/160 milioni di lire e che oggi per la stessa casetta ci vogliano 180.000,00 euro? E che dire dell’automobile? Una modesta utilitaria si poteva acquistare a meno di 10 milioni di lire solo nel 2001. Al cambio Lira/Euro (1,00=1936,27) farebbero meno di 5.200,00: provateci a comprare un’auto! E se qualcuno volesse addurre l’inflazione quale causa del dif- ferenziale mi permetto di osservare che negli ultimi 4 anni questa non ha superato il 2,5% annuo, che capitalizzato fa meno del 5,5% vale a dire per la stessa utilitaria circa 280,00 euro (effetto capitalizzato dell’aumento ISTAT de- gli ultimi 4 anni). Tutto sommato la spesa di tutti i giorni non ha subito incrementi insostenibili, ma è la somma di tutti gli adden- di che non fa più quadrare i conti. Casa, utenze (luce, gas, telefono, imposte e tariffe), auto, abbigliamento, non sono lussi marginali, ma la sensazione è che dal totale disponi- bile la somma dei bisogni si discosti molto, costringendo molti a ricorrere all‘indebitamento anche per le spese cor- renti. In altre parole lo stipendio non basta più nemmeno per le necessità del mese. Oltre agli aspetti solo matematici, vi sono poi quelli etici e umani: una società che costringe i propri anziani a rubare al supermercato, toglie dignità al proprio pas- sato e perciò al proprio stesso essere. Ma come sarebbe altrimenti possibile vivere con poco più di 500,00 euro al mese di pensione? Sviluppando la nostra ricerca, ci siamo imbattuti in realtà francamente imbarazzanti, famiglie che ricorrono al sostegno del banco alimentare e concittadini che abbia- mo sorpreso “visitare” i rifiuti del supermercato. Con molta umiltà abbiamo voluto sentire alcuni con- cittadini, confrontarci con loro, ascoltarli e fare insieme qualche conto. Di questo lavoro vogliamo partecipare i nostri lettori per una riflessione che ciascuno potrà misurare sulla propria realtà. Giuseppe Ancona Dov e’ finito lo stipendio n.07 pag.01

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  • Anno 2 numero 7, marzo-aprile 2006, periodico bimestrale gratuitoCentro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele, via Mercato 1, 33052 Cervignano del Friuli (UD)• Segreteria telefonica e fax 0431 35233 • e-mail: [email protected] • internet: www.ricreatoriosanmichele.org• Direttore responsabile: Norman Rusin • Redattori: Alberto Titotto, Luca Toso, Simone Bearzot, Andrea Doncovio, Giuseppe Ancona, Lorenzo Maricchio, Don Moris Tonso, Costantino Tomasin, Sandro Campisi, Vanni Veronesi, Silvia Lunardo, Claudia Carraro, Andrea Folla,Sofi a Balducci, Giulia Trevisan • Progetto grafi co: Maurizio Barut, Cervignano • Impianti e stampa: Graphic 2, Cervignano• Autorizzazione del Tribunale di Udine: n. 15 del 15 marzo 2005 • Tiratura n. 1.000 copie

    ALTA UOTACentro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele

    p.02-3equilibristi&costi p.04-5elettori&Emilio p.06-7Sergio&Euphoria p.08-9roller,Rino&gite p.10-11fi umi&germogli p.12feste&contributi

    > 5 x 1000 <UN’OCCASIONE DA NON SCIUPARE

    Con una fi rma puoi sostenere le attività del

    RICREATORIO SAN MICHELENel prossimo modello CUD/730/UNICO 2006

    potrai devolvere il 5 x 1000 alla nostra associazionee non ti costerà nulla! I dettagli nell'ultima pagina…

    C’è un fascino tutto particolare nei misteri irrisolti, è quel qualcosa che risveglia in ciascuno lo spi-rito d’avventura e la curiosità più indomabile. Il mostro di Lok Ness e le sue misteriose apparizioni, oppure al contra-rio le sparizioni nel triangolo delle Bermude, o l’irrisolta domanda sull’esistenza di vita nell’universo.

    Sta per assumere le medesime caratteristiche la do-manda che sempre più italiani si pongono: dov’è fi nito lo stipendio?

    Oltre lo spiritoso accostamento d’apertura è un tema molto serio, che tocca ciascuno e di fronte al quale ci tro-viamo tutti un po’ increduli ed allo stesso tempo smarriti.

    Il raffronto con il passato fi n troppo prossimo della “cara Lira” è scontato, ma proprio per questo ci è utile. Per inquadrare i termini del problema che vogliamo affrontare: È mai possibile che solo quattro anni fa si potesse acqui-stare una dignitosa casa con 150/160 milioni di lire e che oggi per la stessa casetta ci vogliano 180.000,00 euro?

    E che dire dell’automobile? Una modesta utilitaria si poteva acquistare a meno di 10 milioni di lire solo nel 2001. Al cambio Lira/Euro (1,00=1936,27) farebbero meno di 5.200,00: provateci a comprare un’auto! E se qualcuno volesse addurre l’infl azione quale causa del dif-ferenziale mi permetto di osservare che negli ultimi 4 anni questa non ha superato il 2,5% annuo, che capitalizzato fa meno del 5,5% vale a dire per la stessa utilitaria circa 280,00 euro (effetto capitalizzato dell’aumento ISTAT de-gli ultimi 4 anni).

    Tutto sommato la spesa di tutti i giorni non ha subito incrementi insostenibili, ma è la somma di tutti gli adden-di che non fa più quadrare i conti. Casa, utenze (luce, gas, telefono, imposte e tariffe), auto, abbigliamento, non sono lussi marginali, ma la sensazione è che dal totale disponi-bile la somma dei bisogni si discosti molto, costringendo molti a ricorrere all‘indebitamento anche per le spese cor-renti. In altre parole lo stipendio non basta più nemmeno per le necessità del mese.

    Oltre agli aspetti solo matematici, vi sono poi quelli etici e umani: una società che costringe i propri anziani a rubare al supermercato, toglie dignità al proprio pas-sato e perciò al proprio stesso essere. Ma come sarebbe altrimenti possibile vivere con poco più di 500,00 euro al mese di pensione?

    Sviluppando la nostra ricerca, ci siamo imbattuti in realtà francamente imbarazzanti, famiglie che ricorrono al sostegno del banco alimentare e concittadini che abbia-mo sorpreso “visitare” i rifi uti del supermercato.

    Con molta umiltà abbiamo voluto sentire alcuni con-cittadini, confrontarci con loro, ascoltarli e fare insieme qualche conto. Di questo lavoro vogliamo partecipare i nostri lettori per unarifl essione che ciascunopotrà misurare sullapropria realtà.

    Giuseppe Ancona

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    Stefano Fogar ha trentaquattro anni, di cui una decina passati come postino. Sposato, sportivo per passione, si è prestato a questa intervista per illustrarci come il carovita può aver inciso sulla vita di un ragazzo gio-vane e attivo.

    “L’aumento dei prezzi si fa indubbiamente sentire: quando c’era la lira il peso dello stipendio era sicura-mente differente, il potere d’acquisto è molto diminui-to. Questo ha chiaramente portato a delle rinunce”. Ad esempio? “A me piace molto sciare, tuttavia non vado in montagna già da un po’ di tempo: prima era molto più facile, ora bisogna sostenere spese importanti”.

    Sono cambiate anche molte abitudini: “Storicamente la mia compagnia di amici si trovava ogni domenica sera a mangiare la pizza, mentre ora ci diamo appunta-mento più spesso a casa di uno di noi, senza spendere troppi soldi”.

    Capitolo sport: “Qualche anno fa avevo l’abbona-mento per andare allo stadio a vedere l’Udinese: era-no giornate piuttosto dispendiose, da 40 o 50 mila lire. Oggi con le corrispondenti cifre in euro è impensabile”. Anche perché Stefano deve ora fare i conti con nuovi impegni economici: “Ora sono sposato e ho acceso un mutuo, quindi buona parte dello stipendio fi nisce lì: se in famiglia lavorassi solo io sarebbe davvero dura”

    “Non va tanto bene, cresce tutto tranne che la pensione”. Il caro prezzi si sente anche, e soprattutto, per le persone più anziane. Tra queste, Renzo Tellini, settantadue anni, molto cono-sciuto in città per i tanti anni passati come postino, una pensione mensile di poco superiore ai mille euro.

    L’aumento generalizzato dei prezzi ha avuto delle ripercussioni sulle sue abitudini quotidiane: tuttavia Renzo ha saputo rispondere alle diffi coltà, cercando di ridurre al minimo le spese inutili. “Non cucino quasi mai a casa, solitamente mi preparo solo la colazione. Per tutti gli altri pasti, invece, mi reco sempre nel ristorante vicino a casa, dove ho fatto una convenzione che mi permette di risparmiare un po’”. Sono le piccole spese quotidiane ad essere, a lungo andare, le più “pesanti” sul bilancio: “Già da qualche anno non compro i giornali, anche perché andando quotidianamente al ristorante ho la possibilità di leggerli mentre pranzo. L’unico giorno in cui li compro è la domenica, ma per una funzione ben precisa: controllare i numeri del lotto” precisa Renzo.

    “Per il resto ho una vita semplice, vado spesso alla casa di riposo per una partita a carte con gli amici”. Tuttavia, Renzo ha una grande passione: il ballo. “Mi piace molto ballare, purtroppo è una delle cose a cui devo talvolta rinunciare: in molti locali, infatti, bisogna spendere 20 o 25 euro per cenare e ballare e quindi, qualche volta, mi tocca rinunciare”.

    Simone Bearzot

    pensioni e stipendi colpiti dall'aumento dei prezzi

    Nella sua attività quanto ha infl uitol’avvento dell’euro? In meglio o in peggio?Nel mio campo i prezzi sono rimasti invariati, nel no-

    stro settore il nostro lavoro fortunatamente non manca. Inoltre i prezzi delle macchine sono stati equiparati esat-tamente tra lire ed euro, anzi, alcuni pure al ribasso.. La gente però sta più attenta in quello che spende, fa molte più domande, si informa di più, e diventa anche più fa-ticoso riuscire a vendere una macchina. Devi battagliare molto sul prezzo.

    Consapevoli dell’aumento del caro vita, per venire in-contro ai nostri dipendenti abbiamo aumentato un po’ gli stipendi, e comunque vediamo che fanno molta più fatica ad arrivare a fi ne mese.

    Saresti favorevole ad un ritorno al vecchio conio?Non mi darebbe fastidio, però per me va bene anche

    così, una soluzione la troveremo sicuramente al rincaro delle piccole spese…

    €quilibristidel bilancio familiare

    Frugano nei cassonetti alla ricerca di cibo. Due uomini ogni sera attendono la chiusura di un supermercato cittadino per poter recuperare la merce deperibile avanzata sugli scaffali. Lo hanno riferito ad Alta Quota alcune persone che abitano nei pressi del negozio. Siamo andati a verifi care. Ecco cos’abbiamo visto.

    Giovedì sera, ore 20. La temperatura è due gradi sotto zero, il cielo è limpido. Sulle strade semideserte, a pochi passi dal centro cittadino, si procede attraverso le isole di luce proiettata dai lampioni. Il supermercato ha appena terminato l’orario di lavoro.

    Una Fiat Punto bianca e una Peugeot 106 scura parcheg-giano sul retro del negozio, a fi anco del cassonetto delle immondizie. Due persone scendono dalle vetture. Sono due uomini, Paolo e Carlo (i due nomi sono inventati). Sono vestiti in modo molto simile. Un giaccone pesante imbotti-to, pantaloni scuri, forse dei jeans e scarpe invernali. Car-lo ha un berretto rosso di lana. Si scambiano qualche bat-tuta. Si sentono le loro voci, ma non si riesce a capire cosa stiano dicendo. Stanno aspettando qualcuno? O qualcosa?

    Paolo e Carlo iniziano a passeggiare lungo il marcia-piede, mani in tasca, e si sistemano accanto a un arbusto, al riparo dalla luce gialla del lampione. Ma non si allon-tanano dalle vetture. È passata quasi mezz’ora da quando sono arrivati e sulla strada il freddo sembra intensifi carsi. Il fi ato si condensa in nuvolette di vapore che riverbera la luce dei lampioni.

    Poi s’accende una lampadina. Nel retro del supermer-cato s’illumina la zona dove ogni sera sono scaricate le merci invendute. Per i due è il segnale. Cibi in scatola avanzati alla data di scadenza, frutta, verdura e altro. I due si muovono rapidi attraverso la piazzola in asfalto che li divide dal loro obiettivo. Raggiungono il piccolo de-posito e si allungano per afferrare un paio di sacchi neri piuttosto grandi. Li trascinano nei pressi delle macchine e, al riparo dalle luci, iniziano a frugare tra i resti della merce. Sfrigolio dei sacchetti di plastica e rumore sordo di oggetti che cadono sul selciato. Due automobili gli passa-no accanto, ma loro non sembrano curarsi della presenza di altre persone. Continuano a fare ciò che devono fare.

    Cerchiamo d’avvicinarci il più possibile e riusciamo a sentire più distintamente le loro voci. Parlano friulano. Passa poco più di mezz’ora e l’operazione è quasi termina-ta. I due uomini caricano la merce in macchina. Poi Carlo saluta l’amico. «Ci vediamo domani?» oppure «Ora dobbia-mo andare dall’altra parte?». Non siamo riusciti a capirlo. Avviano i motori, e sparpagliati sul quadrato d’erba accan-to al supermercato restano soltanto gli avanzi della serata.

    Nelle sere successive siamo passati ancora lungo quella strada. Paolo e Carlo erano ancora là, ad attendere che dal supermercato chiuso arrivasse la merce avanzata.

    Norman Rusin e Andrea Doncovio

    ImprenditoreContatto Bagnoli al telefono, perché, imprenditore qual è, è pressochè irraggiungibile in altro modo, es-sendo sempre in giro per lavoro. Prometto e garan-tisco che l’intervista sarà breve..

    Nella sua vita “privata”, quanto ha risentito dell’avven-to dell’euro rispetto ai tempi in cui c’era ancora la lira?

    Mah, ai tempi non ero ancora stipendiato, uscivo con qualche spicciolo. Posso dire che è cambiato molto, e te ne accorgi facilmente; una sera esci con gli amici, man-gi qualcosa, bevi qualcos’altro e spendi dieci euro. Dieci euro in realtà sono 20.000 lire, sembra poco ma in realtà spendi parecchio!

    Ne ha risentito di più nelle piccole spese quotidiane (giornale, caffè, aperitivo per esempio) o nelle spese spora-diche, come per un viaggio, quando va in vacanza, etc etc?

    Non è molto differente in realtà; più nelle piccole cose di ogni giorno, caffè, giornale,…raddoppiato tutto! comun-que non ho costi esagerati, riesco ad arrivare comoda-mente a fi ne mese.

    Simone Bagnoli

    Questa, più che un’intervista, è stata una chiacchera-ta amichevole con quella che è stata la mia maestra delle elementari per ben cinque anni… dopo averla contattata telefonicamente, la raggiungo a casa sua, e davanti un caffè, biscotti e cioccolatini, si inzia a prendere appunti..

    “Praticamente con l’avvento dell’euro i prezzi sono rad-doppiati, non c’è stata una equiparazione tra valore in lire e controvalore in euro… L’unica cosa alla quale si è applicato il cambio in maniera matematica ed indiscuti-bile è stato il nostro stipendio, che in pratica si è dimez-zato”. Esordisce così la mia ex maestra, e continua “In tutte le cose, quasi nulla ha mantenuto intatto l’esatto controvalore, ed è una cosa che pesa, pesa molto. Nelle piccole spese conta tanto, troppo… caffè, giornali, pane, tutto è raddoppiato. Per quanto riguarda le grandi spese come possono esserlo i viaggi, forse tanta differenza non

    lavoratrice “pubblica”,docente di scuola elementare

    Daniela Millevoi

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    L’opinione dei commerciantiA.M. MusicI prezzi dei CD sono aumentati con l’avvento dell’Euro?Assolutamente no: i prezzi, nel settore della musica,

    sono gli stessi da 7 – 8 anni.Eppure negli ultimi tempi si assiste ad una vera e propria

    esplosione del fenomeno della musica scaricata da Internet…È vero, il carovita colpisce tutti e spesso i giovani non

    hanno a disposizione molto denaro, per cui ricorrono ai siti internet e agli mp3: ma è altrettanto vero che bisogna saper aspettare, saper desiderare una determinata cosa, per poi gustarsela di più nel momento dell’acquisto. In fondo un CD costa dai 10 ai 20 euro: una spesa che una volta ogni tanto non è certo proibitiva. La questione, alla fi ne, è una sola: a parte il problema etico, chi ha davvero passione per la musica viene qui e si compra l’album ori-ginale, perché non è nemmeno lontanamente paragonabile la soddisfazione di un acquisto, magari anche “sudato”, con quella di un click sul computer… E poi, già che siamo su questo discorso: ma che se ne fa uno di quei lettori mp3 capaci di contenere 400 canzoni? Chi le ascolta tutte?

    Sono perfettamente d’accordo,però 20 euro per un CD è un prezzo giusto?Non ho diffi coltà a dire che sia un po’ troppo; le case

    discografi che hanno strutture pesanti e i cantanti sono come i calciatori: vogliono guadagnare a tutto spiano. Il problema poi è l’IVA troppo alta, ben del 20%: si voleva abbassarla al 4% come quella dei libri, ma poi non se n’è fatto nulla. Anche in questo caso, comunque, basta saper aspettare: alcuni CD che sono usciti pochi mesi fa a 19.90 ora li trovi a 11 euro…

    Come vanno le vendite?Gli anni d’oro della musica sono stati i ’70: se avessi

    avuto all’epoca un negozio come questo… Dagli anni ’80 fi no ai giorni nostri c’è stata una fl essione del 20 - 30%, ma l’arrivo dell’euro non ha peggiorato le cose, anzi: es-sendo i prezzi rimasti gli stessi, la gente trova più facile prendere un album a 20 euro piuttosto che a 40.000 lire.

    Elettrodomestici “Chiarcos”Con l’arrivo dell’Euro, i prodotti in questo settore sono

    diminuiti di prezzo, ma la moneta unica non c’entra: sem-plicemente, nello stesso momento in cui essa è entrata in vigore, le innovazioni tecniche apportate hanno fatto sì che i costi calassero.

    Ma qual è stato l’effetto sulle vendite?Anche in questo caso l’Euro non c’entra: l’abbassamen-

    to delle vendite che abbiamo registrato non è dovuto al carovita, bensì all’effetto della concorrenza delle grandi distribuzioni, come i centri commerciali…

    Come pagano i clienti? Sia in contanti, sia a rate, anche se le nostre non sono

    vere e proprie rate, bensì dei crediti che facciamo pagare in 4 – 5 mesi.

    Si sente molto parlare di concorrenzaproveniente dall’Oriente: si fa sentire nel suo settore?Sì, e molto, specialmente per quanto riguarda la produ-

    zione cinese e coreana di piccoli elettrodomestici. A sca-pito della qualità…

    Vanni Veronesi

    Cara gita,quanto mi costi?

    Questo periodo, che dura di solito dai tre ai cinque giorni, è un traguardo molto desiderato dagli studenti: un momento di istruzione e spesso di approfondimento del programma di-dattico, ma anche di divertimento e, soprattutto, crescita del-l’affi atamento della classe “costretta” a convivere 24 ore su 24, in un ambiente esterno alla scuola, fuori dalle pressioni e dallo stress dello studio e di un’interrogazione incombente.

    Nell’ambito delle scuole superiori, le mete scelte più spesso sono italiane (Roma, Firenze e altre città d’arte tra le più visitate), ma anche alcune straniere, che dipendono spesso dalle lingue studiate nei singoli istituti.

    Negli ultimi anni, però, soprattutto con l’arrivo dell’euro, le diffi coltà di organizzare una gita sono aumentate. Oltre alla responsabilità che non tutti i professori sono disposti a prendersi, e talvolta il timore di possibili attentati, la que-stione che più preoccupa è il costo. Soprattutto scegliendo di alloggiare in una città famosa e molto frequentata, i prezzi che uno studente e la sua famiglia devono affrontare sono davvero ingenti e, a volte, unire più classi per aumentare il numero di partecipanti, abbassando così la spesa del singolo partecipante, non basta.

    Parliamo di cifre, scendendo nel concreto. Ipotizziamo un viaggio d’istruzione itinerante in Toscana: con trasporto in bus per due classi, per cinque giorni, in bassa stagione (metà marzo), si parla di oltre 210 euro, senza contare le spese ex-tra in loco. Per una famiglia di reddito medio, magari con più fi gli, è innegabilmente un sacrifi cio non indifferente.

    Ci sono delle alternative? Il liceo scientifi co “Albert Ein-stein” di Cervignano, per esempio, organizza già da qualche anno, in collaborazione con altri istituti, uno scambio con un paese europeo, (in questo caso, l’Austria):in pratica vie-ne ospitato in Italia un ragazzo della cittadina di Birkfeld (Graz), per il periodo di una settimana, provvedendo al suo vitto e alloggio. L’ospite, inoltre, potrà partecipare a gite or-ganizzate dalla scuola, frequentando apposite lezioni di ita-liano. Le differenze da una gita “tradizionale” sono numero-se: la necessità di parlare una lingua straniera e, soprattutto, l’impatto con una realtà e una mentalità diverse dalla nostra. In più, grazie anche ad un contributo regionale, la somma media pagata da ogni partecipante è di soli 50 euro, tutto compreso. Cifra sicuramente più appetibile della somma mi-nima per una gita “classica”.

    La questione caro-vita ha quindi intaccato anche questo settore della vita quotidiana ed occorre ormai scendere a compromessi per viaggiare a prezzi sostenibili.

    Sofi a Balducci

    Libreria MariuzCos’è cambiato con l’arrivo dell’Euro?Il libro è uno di quei pochi settori in cui le vendite sono

    cresciute negli ultimi anni, in controtendenza rispetto alla linea generale. Comunque non è storia solo dei nostri gior-ni; in tutti i periodi di crisi, il libro tira di più, perché è un’idea regalo passpartout, buona per tutte le occasioni: costa poco ed è sempre piacevole da ricevere. Occorre però sottolineare il ruolo svolto in questo contesto dai quotidia-ni, la cui politica editoriale ha portato, negli ultimi anni, ad uscire sempre più spesso con le più disparate collane di volumi: una strategia vincente che sta trainando l’inte-ro mercato del libro e creando sempre nuovi lettori.

    I Cervignanesi sono grandi lettori, insomma…A dire il vero copro un raggio più ampio rispetto alla

    sola Cervignano, perciò non so risponderti precisamen-te. In ogni caso, dire che le vendite sono aumentate non signifi ca dire che qui si legga molto: la media è quella nazionale, cioè non molto alta…

    Ma i prezzi sono aumentati, vero?Sì, dal 15 fi no al 20%. (Ironia della sorte: uscendo dalla libreria noto subito

    in una vetrina il volume di Suor Germana “Oggi cucino risparmiando… Nonostante l’Euro” della Piemme. Il caro vita interessa pure la Chiesa…)

    Centro Tim di via UdineIn un settore come questo, particolarmente fortunato al

    giorno d’oggi, quanto ha inciso l’arrivo dell’euro?L’Euro ha reso tutto più caro: i prezzi in questo settore

    sono aumentati del 60 – 70%, in certi casi persino rad-doppiati. Però non possiamo farci nulla, è così per tutti.

    Quanto costa oggi un cellulare normale, senza sfronzoli?Partiamo dai 50 – 60 euro.C’è stata una fl essione delle vendite?Sì, e pure notevole: nell’ordine del 40 – 50%. Capita, per

    esempio, che la gente compri dei cellulari non uffi ciali solo per spendere poco di meno: ma questi telefonini offrono un solo anno, anziché due, di garanzia, e c’è il rischio che, in caso di guasti o problemi di sorta, il centro assistenza non possa ripararli perché magari il software è straniero.

    Prezzi e novità delle visite d’istruzione

    Con la primavera, il ritorno del sole e dell’aria tiepida e il pensiero dell’estate non più così lontana, torna, nella maggior parte delle scuole, la tradizionale e tanto ambita gita.

    si nota, anche perché con tutte le offerte last minute, low cost e affi ni, è possibile risparmiare forse più rispetto a quando c’era la lira. La cosa buona è che se viaggi, hai una moneta unifi cata, e quindi non devi star a cambiare i soldi alla partenza e al ritorno, ti puoi spostare più se-renamente, questo sì. Non faccio fatica ad arrivare a fi ne mese con lo stipendio, però non riesco più a mettere da parte, a risparmiare. Capisci che questo vuol dire che il potere d’acquisto della moneta si è ridotto. Troppo.

    Inoltre ho due fi gli, che studiano o fanno praticanta-to, quindi non hanno una loro fonte di reddito., e tutti quanti facciamo alcuni sacrifi ci, per esempio riduciamo le uscite, se facciamo spese cerchiamo di farle sempre sotto periodo di saldi, comprare fi ne serie, andare negli outlet o stok. Parlavo proprio ieri con Elisa, mia fi glia, che una volta per un paio di jeans di buona qualità si spendevano 100.000 lire. Ora, gli stessi jeans li paghi 100 euro, ma la qualità è rimasta invariata, non è affatto migliorata! L’eu-

    ro, secondo me, ha infl uito in peggio in Italia, perché non c’è stata una calmierazione e un controllo sui prezzi. Ri-tengo di far parte di una famiglia fortunata, perchè sia io che mio marito lavoriamo. Ma nelle famiglie dove lavora solo un genitore su due, la situazione è molto meno rosea.

    Tornare alla lira? No, sarebbe un passo indietro, e l’Ita-lia verrebbe tagliata fuori in maniera irreparabile dalle dinamiche economiche europee e mondiali. Quello che interessa veramente è il potere d’acquisto, e l’aumento dei controlli sistematici sui singoli articoli. Questa sì che sarebbe una buona soluzione…”

    Torno a casa, mi metto davanti allo schermo del mio computer.. e mentre trascrivo le interviste, la sensazione di essere un po’ più povero di qualche anno fa si fa strada troppo violentemente dentro il mio cervello…

    Luca Toso

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    Cominciamo subito fornendovi alcune necessarie coordinate statistiche (per le quali ringraziamo l’uffi cio co-munale dei servizi demografi ci). Il 9 e 10 aprile, 36 cervignanesi dell’’88 che hanno già compiuto 18 anni voteranno per la prima volta in assoluto. “Alta Quota” si è interessata di loro nel sondaggio che ora vi pre-senta, ma non solo di loro, poiché ha voluto includere tutti quelli che, referendum a parte, per la prima volta vote-ranno per delle elezioni, ovvero:

    Stefano SabatoDiffi cilmente mi capita di leggere i giornali, anche per-

    ché ritengo che siano più o meno tutti troppo schierati e non sempre obiettivi… Comunque seguo parecchio la poli-tica, magari in televisione, vedendo i tanti dibattiti che si susseguono in questi giorni, e ovviamente andrò a votare. Comunque credo che, in generale, i giovani o si interessino poco alla politica o lo fanno nel modo sbagliato, sparando frasi a vanvera, magari riciclando slogan fi gli di ideologie ormai morte e di cui spesso non conoscono nemmeno la storia e il signifi cato.

    Davide MazzuchinAd essere sincero, leggo e seguo poco, anche se ultima-

    mente sto seguendo di più proprio per andare a votare. Trovo che, alla fi ne, la politica italiana si assomigli fra gli schieramenti: da sinistra a destra, tutti fanno i propri interessi. La cosa peggiore, poi, è che spesso ci si schiera seguendo gli altri, quasi fosse una moda, più che per una vera passione o convinzione.

    Virginia BalducciCerto che voto: è giusto prendere posizione, in quanto

    chi eleggeremo dovrà rappresentarci. In vista delle ele-zioni ho cominciato a darmi da fare anch’io, che prima non mi interessavo più di tanto, tenendomi informata con Internet e i giornali.

    Giovani elettori cresconoSe oggi vi annunciassero un rinvio delle elezio-ni, che so, a giugno, come reagireste? No, non preparate le valige per Timbuctu: si vota sicura-mente il 9 e 10 aprile, tranquilli…

    Prima stuzzicati da invitanti anticipazioni, poi deli-ziati da gustosi dibattiti televisivi, poi ancora saziati da ricche dissertazioni sulla par condicio, infi ne nausea-ti da stomachevoli “toto – vincitore”, siamo fi nalmente giunti al termine della grande abbuffata elettorale, dove abbiamo digerito di tutto e di più: ora però basta, si vada a votare e … « E cosa? Non è suffi ciente tutto quello che abbiamo visto e sentito? » potreste dire. Ad essere sinceri no! Già, perché se è vero che, per queste elezioni,

    i giovani dell’’87, quella parte di ’86 che, per motivi anagrafi ci, non ha potuto esprimersi nel giugno 2003, quando ci furono le votazioni per il parlamento europeo.

    Il motivo di questo inserimento è ovvio: con tutto il rispetto che si deve all’istituzione referendaria, pos-siamo tuttavia dire tranquillamente che votare per una rappresentanza politica è tutta un’altra cosa… C’è chi, fra i giovani intervistati, non vede l’ora di farlo, spin-to dall’entusiasmo dell’iniziazione politica, e chi invece non ha ancora pensato a quale partito dare il proprio voto (ma di questo, ribadisco quanto detto in prima pa-gina, non ci occupiamo); c’è chi preferisce cambiare di-scorso e chi, invece, ne parla in continuazione, a casa, a scuola e con gli amici: come il solito, “Alta Quota” ripor-terà tutte le tipologie d’opinioni raccolte.

    Le domande proposteSegui la politica? Ti tieni informato?Se sì, in che modo?Andrai o no a votare? E perché?Credi che, in generale, i giovanisi interessino di politica?

    Per la statistica delle risposte rimandiamo ai grafi ci presenti in questa pagina: ora, invece, spazio alla viva voce di alcuni giovani intervistati.

    Alessandro MorlaccoSì, mi tengo informato tramite giornali, riviste, Inter-

    net; invece, a parte i telegiornali, non seguo molto la poli-tica in televisione. Andrò sicuramente a votare: è la prima volta che posso esercitare questo diritto e non ho certo intenzione di rinunciarvi… Scherzi a parte, credo che sia un dovere di tutti. Se i giovani si interessano alla politica? Sicuramente, ma credo che talvolta lo facciano con super-fi cialità, scandendo parole e slogan solo per dire “siamo qualcuno” più che essere effettivamente tali.

    Luca Di PalmaSeguo molto la politica: leggo sempre e ultimamente

    sono molto preso da notizie e dibattiti, da “Porta a Porta” a “Matrix”. Purtroppo molti ragazzi si interessano invece in modo sbagliato e per questo, magari, arrivano a con-clusioni affrettate… Dal canto mio, andrò sicuramente a votare, anzi, non vedo l’ora!

    Davide MianNon so se parteciperò alle elezioni perché non ho idea

    di chi o cosa votare: la politica mi interessa poco, non la seguo, anche perché spesso è troppo confusa o infarcita di stupidaggini.

    Francesca PelosiNon ho ancora deciso se andrò a votare: non vorrei but-

    tare via un voto, quindi devo pensarci ancora. Ammetto, comunque, che mi interesso di politica solo quando mi capita e per lo più in televisione.

    David BoniniLavorando per un giornale locale sono anche costretto

    ad informarmi, quindi… sì, seguo parecchio: tg, conferen-ze, dibattiti e altro ancora. Voterò, naturalmente, perché credo che sarà utile per fare qualcosa a favore del nostro paese.

    Francesco Di Corato“Ballarò”, “Matrix”, perfi no “L’incudine”: guardo tutto

    quello che posso e mi interesso moltissimo. Sono parti-colarmente “preso” dalle elezioni e andrò a votare perché credo nell’importanza del mio voto e sono convinto che sia un dovere di ogni cittadino: non andando a votare non si cambia assolutamente nulla, non ha senso!

    Minerva PillininiLe elezioni? Giusto in questi giorni ne abbiamo parlato

    a scuola: i professori ci hanno spiegato bene la riforma elettorale, i meccanismi di voto etc… Da parte mia, co-munque, l’interesse è sempre stato vivo: pur non leggendo molto i giornali – le cui sezioni politiche sono spesso un po’ complicate – mi sono fatta una certa conoscenza guar-dando la televisione e, fi nalmente, ora posso esprimere il mio voto (compito d’ogni cittadino).

    Vanni Veronesi e Sofi a Balducci

    sono stati interpellati “esperti” del calibro di Piero Pelù e Antonio Zequila, è altrettanto vero che nessuno si è interessato di quell’unica categoria che meriterebbe uno spazio mediatico tutto per sé: i giovani che quest’anno votano per la prima volta. « Li ha interpellati la televi-sione? » No. « Forse i giornali? » Neanche. « Allora la radio! » Neppure… La cosa assurda, se non irritante, è che poi molti eminenti intellettuali si lamentano della sempre maggiore indifferenza dei giovani nei riguardi della politica: e giù accuse alla gioventù della moderni-tà e struggenti amarcord dei bei tempi in cui si mani-festava un giorno sì e l’altro pure… Voglio prendere le difese della generazione di cui faccio parte, che viene chiamata in causa solo quando fa comodo e, per il resto, completamente dimenticata dai mezzi di comunicazione:

    non è vero che siamo disinteressati alla politica, sem-plicemente guardiamo le cose con maggiore diffi denza e non riusciamo ad entrare in un meccanismo sempre più complesso, inestricabile, spesso incomprensibile, con una contrapposizione serrata fra gli schieramenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un drastico calo dei giovani impegnati in politica. Eppure ci si dimentica dei ragazzi e delle ragazze attivi nelle associazioni, nel mondo del volontariato, nei gruppi attenti al sociale, nel Ricreatorio etc… Non è forse fare “politica” questo, nel senso, anzi, etimologico del termine, ossia fare “il bene per la città”? Certo che sì, e dovremmo ricordarcene di più, ripeterlo spesso, dichiararlo energicamente.

    Questo numero di “Alta Quota” si occuperà dunque delle elezioni secondo il suo taglio consueto: andando ad intervistare direttamente gli interessati, in questo caso coloro che, qui a Cervignano, voteranno per la pri-ma volta, senza entrare nel merito delle scelte partitiche del singolo, poiché in un tale frangente non ci interessa realizzare un sondaggio del tipo “quanti votano a destra e quanti a sinistra”, poiché non avrebbe alcun valore scientifi co e risulterebbe addirittura rischioso. La que-stione sarà più generale, ma proprio per questo più inte-ressante: è proprio vero che i giovani non sanno nulla di politica? Oppure leggono, s’informano, partecipano al dibattito? E, soprattutto, andranno a votare? E perché?

    La parola ai novelli elettori.Vanni Veronesi

    L’iniziazione al voto:il parere dei giovani cervignanesi

    fi liale diCervignanodel Friuli

    ELEVATO46%MEDIO

    31%

    SCARSO23%

    SI82%

    NON SO18%

    Interesseper la

    politicaVai a

    votare?

  • n.07 pag.05ipiù uotati

    Emilio Rigatti racconta i suoi 12.000chilometri all'anno su due ruote

    Molti ti indicano come un personaggio bizzarro o quan-tomeno originale. Sei d’accordo con questa defi nizione?

    Non sono d’accordo col bizzarro, ma sì con l’originale. Credo di essere uno dei pochissimi, nella Bassa friulana, che usano la bici in modo quasi integrale. Quindi, origi-nale lo sono di fatto. Se vado a trovare mio cognato ad Amsterdam la mia originalità va a farsi friggere. Con mia grande soddisfazione.

    Come descriveresti la tua, diciamo così, differenza? La descriverei come una forma di incomunicabilità. La

    gente si chiede “Ma chi te lo fa fare?” Me lo chiedono spesso, sa? Non riescono a capire, credo che mi vedano come un geroglifi co. O appunto, come un bizzarro. Che è la categoria in cui si fi cca chi non rientra nei propri schemi di comprensione. Non lo capisco, per cui è lui che è bizzarro, o visionario. Una persona, dopo aver letto il mio libro, mi ha detto: “Ma tu, queste cose, dove le vedi?” Le retine, se non si sanno usare, sono un ostacolo per la vista. Gli aggettivi che usano per defi nirmi sono: corag-gioso, coerente, asceta, impavido. Ma io semplicemente mi diverto andando in bicicletta. Ma non ci credono e mi sono guadagnato l’epiteto di “apostolo della bici”. E, visto che ho scritto “Minima Pedalia”,ci aggiungo anche quellodi “evangelista”.

    Giuliano: un artista che non è un artista

    Cosa si guadagna ad andare in bici?Mi faccio un po’ di pubblicità: leggete “Minima Pedalia”.

    Lì lo spiego con il racconto di un anno di vita senz’auto. Ma cerco di dirlo in 5 parole: il dio delle piccole cose. Si guadagnano le cortecce degli alberi, si riscuotono gli interessi delle nostre acque di risorgiva, con la luce del-l’acqua a tutte le ore e in tutte le stagioni. I rifl essi nelle pozzanghere. Il paesaggio degli odori e delle sensazioni sulla pelle. Si ha caldo d’estate e freddo d’inverno, e non il contrario. Si fa moto senza dare 50 euro al mese a una palestra. La testa, come una vecchia sveglia arrugginita, comincia a fare degli scricchiolii, vengono fuori pensieri nuovi. È il “ragionamento dello sguardo” che comincia ad attivarsi. Ci vuole un po’ di tempo, ma funziona. Si riscopre l’entusiasmo.

    E coi ragazzi a scuola? Cerchi di coinvolgerli? E come?Credo che il fatto che un adulto venga a scuola in bici

    come fanno loro li colpisca. Compreranno le loro mac-chine e le loro moto, ma il modello resta, come un chip pronto ad essere riattivato. Poi li porto ogni anno a fare dei viaggi in bici. Borse, impermeabili, nanna negli ostel-li. Tre giorni a zonzo. La cosa li entusiasma e tornano trasformati. Il sapore dell’avventura –facile, sana e non rischiosa- non si scorda tanto facilmente.

    Tu non hai la macchina?Scherziamo? La macchina è utilissima, ti può salvare

    la vita! Certo che ce l’ho. Solo che io uso lei e non il con-trario. Duemila chilometri all’anno in auto (forse…) e tra i dieci e i dodicimila in bici. E, diciamo, duemila chilometri in treno più bici. È una sensazione splendida arrivare a Roma, a Firenze o dove sia, uscire dalla stazione, inforca-re la bici e pensare: la città è mia.

    Costantino Tomasin

    Da cosa è nata l’idea di voler realizzarea casa tua un’opera d’arte come questa? Quando sono arrivato qui e ho comprato questa casa,

    l’ho trovata con i muri intonacati e non sapevo che sotto l’intonaco i muri erano di pietra. Solo in seguito l'ho sco-perto e allora ho deciso di voler realizzare qualcosa che mi potesse rendere più familiare l’ambiente in cui vivevo, ma non sapevo ancora cosa poter fare. Fino a quando, andando a Spilinbergo, ho trovato una fabbrica che stava buttando via una buona quantità di piccole tessere che potevano comporre un mosaico. Dopo aver chiesto di po-ter prendere queste tessere, con diversi viaggi in macchina, ho riportato a casa questo materiale. Allora è iniziata la mia opera, che non prende ispirazione dallo stile di Gau-dì (come possiamo trovare a Barcellona), anche se molto somigliante, né da altri stili particolari. Avendo molta esperienza con il vetro, e dato che le tessere prese erano del medesimo materiale, ho deciso di intraprendere questo lavoro, di accostare la pietra dei muri al mosaico. Pietra più mosaico: questa è l’idea che mi è venuta in testa e anche il tema scelto per la realizzazione del mosaico è completamente mia.

    In concreto, come ha realizzato la sua opera?Innanzi tutto, ho dovuto fare un inventario delle tessere

    che possedevo per vedere la quantità e in base a questo realizzare poi un mosaico. Poi ho pensato al tema che po-tevo realizzare; vivendo in un piccolo paese e abitando di fronte al fi ume e alla campagna, ho pensato di realizzare

    Il personaggio che Alta Quota vi propone questo mese non è proprio un cervignanese. I nostri lettori ce lo scuseranno, ma chi (come noi) vuole raccontare delle belle persone e delle belle storie non può, una volta conosciuto Emilio Rigatti, evitare di dedicargli uno spazio. Che sia uno scrittore dav-vero particolare lo si capisce subito dalla sua bio-grafi a uffi ciale: “Emilio Rigatti è nato a Gorizia nel 1954. Insegnante d’italiano alle scuole medie, usa la bici al posto della macchina e Leopardi al posto della televisione. Non è transgenico ed è biodegradabile”. Insomma l’originalità è la sua carta d’identità ma noi che non ci accontentiamo di poche righe e cerchia-mo di farci raccontare qualcosa in più…

    anno anche in Germania, Olanda ed ex Jugoslavia. Infi ne sono stato tre anni e mezzo in India, dove ho intrapreso un’attività come volontario. Inoltre ho percorso tre mila chilometri in bici in giro per l’India e per la prima volta ho suonato e cantato musica spirituale indiana davanti ad un pubblico di 20 mila persone. E sono stato anche sull’Himalaya a cinque mila metri d’altezza.

    E adesso?Adesso so chi sono… e ho deciso di vivere la mia vita

    in semplicità e modestia senza andare a cercare chissà cosa. Come dicevo prima, economicamente non potevo affatto lamentarmi, ma non ho perso tutti i soldi al casi-nò o cose del genere, semplicemente ho deciso di cambia-re vita! Adesso posso dire d’essere felice, soprattutto ora che da poco tempo anche mia fi glia Camilla di è venuta ad abitare con me.

    [Domanda per Camilla]Come vivi questo momentodella tua vita con tuo papà?Finalmente mi sento a casa! Prima vivevo con la mia

    mamma a Latisana, dove vado anche a scuola, e abitavo in una casa di lusso; ora sono qui, in questa casetta che, se pur fatta di due stanze, senza acqua e con il bagno esterno, è diventata il mio “nido” e ora non la cambierei per nulla al mondo!”

    “Impara l’arte e mettila da parte”…“Tutto è bene quel che fi nisce bene”.Da quale di questi due proverbi vi sentite più attratti?Sicuramente da entrambi.

    Christian Franetovich

    Nel piccolo paese di Muscoli si nasconde un artista, secondo i pareri della gente, ma lui non si defi nisce come tale. Entrando a Muscoli per Via San Zenone, passato il ponte sul piccolo fi ume Taglio, troviamo sulla destra una piccola abitazione con i muri esterni tutti mosaicati; a fi anco, un muretto con delle panchi-ne e una vasca, anche questi rivestiti con il mosaico. Ma le sorprese non fi niscono… Ecco l’intervista fatta a Giuliano Fornasiero di 51 anni, il proprietario di quest’abita-zione e l’ideatore (questo è il termine giusto per defi nirsi) dell’opera muraria.

    un’opera che ritraesse i vari aspetti della natura. E non solo. Ho anche pensato che ciò che andavo a realizzare sulle pareti esterne della casa dovesse essere piacevole anche per chi passa davanti, in modo che ci fosse un col-legamento tra il paesaggio esterno naturale e la mia opera. Infatti, sulle due pareti esterne ho realizzato paesaggi na-turali (colline, montagne, il cielo e tre cascate). Solo alla fi ne ho iniziato a lavorare sui muri. È stato un lavoro di circa quattro mesi, lavorando 14 ore al giorno e tenendo conto che, a seguito di un incidente in moto, ho perso quasi totalmente l’utilizzo di un braccio.

    [Fosse tutto qui….. anche internamente possiamo tro-vare diversi mosaici: il piano del tavolo, il muro della cucina e della camera da letto, ma ancora più interes-sante è l’intera realizzazione del bagno (compresa la va-sca da bagno)].

    Perché non vuole essere defi nito come un “artista”?Perché credo che un artista riesca a cogliere un aspetto

    divino della creazione e a tramutarlo con la sua capacità fi sica e mentale.

    La sua vita passata…Io di professione facevo il pilota d’elicotteri e vi con-

    fesso che a livello economico stavo molto bene, ma ad un certo punto ho deciso di lasciare tutto e di mettermi alla ricerca della mia identità. E così ho incominciato a girare il mondo: ho vissuto un anno in Africa, nel deserto del Marocco. Lì vivevo in una caverna e la fonte d’acqua più vicina era a venti chilometri di distanza. Poi ho vissuto un

    Fai della vitaun’opera d’arte

    Il sapore dellabici integrale

  • n.07

    pag

    .06

    alta

    uria

    Ma siamo pazzio è il fondo della verità?Incontro di Pietro con una persona seria e ragionevole

    PIETRO: Ieri sera abbiamo visto Gesù di Nazareth: è risorto da morte!

    Persona ragionevole: Ma voi siete matti! Non è mai successo che un morto sia risorto!

    PIETRO: Eppure, era lui, io lo conosco bene, e aveva anche i segni della sua passione sulle mani e sui piedi: si vedevano bene!

    Persona ragionevole: Ma devi aver bevuto parecchio per dirmi queste cose.

    PIETRO: Neppure un goccio, però per me non c’è da stupirsi, egli non era solo un uomo qualsiasi, egli era Dio!

    Persona ragionevole: Questa poi! Ma ti rendi conto di quello che dici? Un uomo concreto, che parla, che per al-cuni è simpatico e per altri indifferente o antipatico, che mangia e dorme come un uomo …e tu dici che era Dio! Ma scherzi?

    PIETRO: No, non scherzo. Per te è facile non credere in lui come Dio, perché non l’hai visto, non hai vissuto con lui. E, per me, credi fosse facile dire “Quest’uomo è Dio”? Era l’ultima cosa che avrei accettato. E’ stato il mio tormento di tutti questi anni. Me lo sono chiesto mille e mille volte : “Ma quest’uomo chi è?” E di giorno in giorno davo le mie risposte: alcune volte era come tutti gli altri uomini e io dicevo “Però che simpatico!”, altre volte diceva delle cose che a me sembravano im-possibili, e io dicevo “Adesso mi sembra un pazzo!”, altre volte faceva delle cose incredibili, conosceva ciò che un uomo pensava, comandava alla burrasca e al mare e lo

    Rassegna primaverile di teatro dialettalecon spettacoli di sicuro interesse e che ci auguriamo

    possano offrire la possibilità di passare ancora alcune serate in allegria.

    Il ricco programma nel dettaglio lo troverete pres-so il nostro Circolo Bar del RSM, via Mercato 1, tel 0431/31493 e presso l’Università della Terza Età.

    Il programma completo è disponibilenel nostro sito internet: www.teatrosalaurora.org

    Per ogni informazione o prenotazione telefonica pote-te contattare il nostro punto abituale del Circolo Bar del RSM, in Via Mercato 1, telefono 0431/31493.

    Sabato 1 aprileGruppo Ricreativo “DRIN & DELAIDE”Rivignano (UD)PAR PLASÈ COPÂITMI LA FEMINE!di Mauro Fontanini Regia di Mauro Fontanini

    Sabato 8 aprileCollettivo “TERZO TEATRO”GoriziaUNA MAGICA NOTTE D’ESTATEmusical di Mauro Fontanini & Davide Pitis Regia di Mauro Fontanini

    Sabato 22 aprile Compagnia Teatrale “LA BARCACCIA”TriesteAMOR E BARUFE IN PIAZAdi Carlo e Giorgio FortunaRegia di Giorgio Fortuna

    obbedivano, e poi guariva gli indemoniati e i ciechi, gli zoppi. Un giorno risuscitò una fanciulla e le disse “Talita kum!” proprio così “Alzati, bambina!” e qualche giorno fa anche il suo amico Lazzaro che era nel sepolcro già da quattro giorni. E lì io mi tormentavo “Ma chi è que-st’uomo?”. Ma quando ho voluto dare una spiegazione logica a ciò che vedevo e udivo, ho dovuto ammettere:

    “Si. Quest’uomo è Dio”Persona ragionevole: Però è diffi cile dire a un uomo

    che è Dio!

    PIETRO: Si, era diffi cile, tanto diffi cile! Ma se volevo credere ai miei occhi non c’era altro da dire: era così diverso da noi uomini fragili, così forte e sicuro, così profondo conoscitore degli uomini e dei loro misteri che io un giorno gli dissi “Tu sei il Cristo, il fi glio di Dio” e lui mi approvò.

    Persona ragionevole: Ma poi fu ucciso su una croce! E quindi non può es-sere Dio: immaginar-si, un Dio che muore!

    PIETRO: Anch’io non credevo possibile che lui morisse e glielo dis-si anche in modo deci-so, ma lui mi cacciò via come se avessi detto io qualcosa di falso! Lui aveva predetto la sua morte e l’aveva accetta-

    ta perché ci voleva bene: “Per voi e per tutti sarà sparso il mio sangue” aveva detto l’altra sera, durante la nostra ultima cena con lui.

    Persona ragionevole: Ma chi vuoi che ti creda se vai in giro a dire queste cose?

    PIETRO Mi crederanno i semplici ed i profondi di cuo-re, tutte le persone che sanno conoscere la vita come un grande mistero che è nato da Dio, che si stupisco-no davanti ad un bambino che nasce, davanti all’amore, davanti al sorgere di un sentimento o all’apparire di un fi ore. E poi, a Dio tutto è possibile, anche l’inverosimi-le!

    Persona ragionevole: Ma ci sarà ancora qualcuno nel mondo che si chiederà “Ma chi è Costui?” fi no a poter dare una risposta?

    PIETRO: Credo di si. Ci sarà in ogni paese qualche persona che si donerà agli altri uomini, perché crede che lui è Dio e che ha vinto la morte.

    don Silvano

    Rassegna Primaverile diTeatro ComicoA TUTTO… TEATRO!

    In collaborazione con l’ Associazione Gorizia Spettacoli guidata dal famoso Gian-franco Saletta capofi la del Gruppo Teatrale per il Dialetto di Trieste, interprete del fi lone delle “Maldobrie” di Capinteri & Faraguna e con Mauro Fontanini, regista ed autore di numerosi spettacoli teatrali, organizzatore delle rassegne “Risate in Castello” e del “Festival Nazionale Castello di Gorizia”e regista della Compagnia Terzo Teatro di Gorizia, viene proposta una

    Bar GelateriaCervignano, piazza Indipendenza 18/2, tel 0431 34217 • www.ildolcefreddo.com

    Teatro

    Salaur

    ora

    La leggenda del PettirossoEra in quel tempo, quando Nostro Signore creò il mon-

    do, quando creò non soltanto il cielo e la terra, ma anche tutti gli animali e le piante, e in pari tempo distribuì i nomi. Esistono molte storie di quel tempo, e se si sapes-sero tutte avremmo anche la spiegazione di tutte le cose del mondo che ora non si possono comprendere.

    Fu allora che un giorno, mentre Nostro Signore stava a sedere in Paradiso a dipingere gli uccelli, venne a mancare il colore sulla tavolozza, così che il picchio sarebbe rima-sto senza colore se Egli non avesse ripulito tutti i pennelli sulle sue penne.

    E fu allora che l’asino acquistò le sue orecchie lun-ghe, perché non si ricordava il nome che aveva ricevuto. Lo dimenticò appena ebbe fatto alcuni passi sui prati del Paradiso e tornò indietro tre volte a domandare come si chiamava, fi nché Nostro Signore s’impazientì un pochino e prendendolo per le orecchie disse: «Il tuo nome è asino, asino, asino».

    E nel dirlo gli allungò le orecchie perché gli venisse l’udito migliore e ricordasse quello che gli si diceva.

    Fu nello stesso giorno che l’ape fu punita. Perché appe-na fu creata incominciò a raccogliere miele, e gli animali e gli uomini, che si accorsero del dolce profumo del miele, vennero ad assaggiarlo. Ma l’ape voleva conservare tutto per sé e con le sue punture velenose scacciava tutti quel-li che si avvicinavano all’alveare. Nostro Signore vide e chiamò a sé l’ape e la punì.

    «Io ti ho dato la facoltà di raccogliere il miele che è ciò che la creazione ha di più dolce,» disse Nostro Signore «ma non per questo ti ho dato il diritto d’essere cattiva col tuo prossimo. E ora ricordati: ogni volta che pungerai qualcuno che vorrà assaggiare il tuo miele, tu morrai!».

    Già, fu allora che il grillo divenne cieco e la formica perse le sue ali; accaddero tante cose straordinarie in quel giorno.

    Nostro Signore, grande e mite, era seduto tutto il gior-no a creare e a formare, e verso sera gli venne in mente di creare un piccolo uccello grigio.

    «Ricordati che il tuo nome è pettirosso!» disse Nostro Signore all’uccello quando fu pronto. Lo depose sulla pal-ma della sua mano e lo fece volare.

    Ma dopo che l’uccello ebbe fatto un piccolo volo ed ebbe ammirato la bella terra sulla quale doveva vivere, gli venne voglia di mirarsi. Allora vide che era tutto grigio, il petto come tutto il resto. Il pettirosso si voltò e rivoltò rispecchiandosi nell’acqua, ma non poté scoprire neppure una penna rossa.

    E così l’ uccello rivolò da Nostro Signore.Egli, grande e mite, era a sedere, e dalle sue mani usci-

    vano farfalle che svolazzavano intorno alla sua testa, pic-cioni garrivano sulle sue spalle, e dalla terra intorno a lui sorgevano rose, gigli e pratoline.

    Il cuore dell’uccellino batteva per il timore, ma descri-vendo leggeri giri volava sempre più vicino a Nostro Si-gnore e fi nalmente si lasciò cadere sulla sua mano.

    Così Nostro Signore gli domandò quello che desiderava.

    (1.continua)

  • n.07 pag.07uotatodom

    ani

    EUPHORIA:Al di là dei Sogni

    Le Briciole d’Arte

    Bottiglie di plastica verdi, gialle e azzurre; ritagli di stoffa, merletti e fi ori di plastica, nastri; rotoli di carta da cucina…

    Le scenografi e dei nostri spettacoli sono frutto di fantasia ed elevato impegno, ma soprattutto di riciclaggio di materiali comuni! Ci vogliono talento e passione, ma poi è incredibile come le cose più sempli-ci possano diventare “magiche” in teatro! Stagnola che si trasforma in pioggia d’argento; cartone che interpreta castelli e cattedrali; la timidezza che giorno dopo giorno lascia spazio alla fi ducia: in se stessi e nei compagni di quest’avventura a mezza strada tra sogno e realtà.

    40 cuori moltiplicano l’amicizia e superano le timide Probabilità! Fare Teatro è bello, ma è più bello farlo insie-me, portando ciascuno la propria briciola d’arte!

    Per quanto riguarda il nostro futuro, è tempo di Eupho-ria! La rassegna omonima sarà articolata in tre serate, che quest’anno avranno come tema conduttore i Sogni.

    “Sogno di una notte di mezza estate”Venerdì 21 aprile 2006 h.20,30liberamente tratto dall’omonima commediadi W. Shakespeare e con la partecipazioneeccezionale di don Moris Tonso!!

    “Chimere”venerdì 5 maggio 2006 h 20,30spettacolo con la collaborazione delle scuole di danza

    “Viaggio al centro dell’anguria”domenica 28 maggio h.16.30commedia musicale interpretata dal gruppo “junior”

    Nei progetti futuri:“Briciole di sogno”, spettacolo di teatro, danza e cantola replica di “Il ritorno di Mary” a Cormons!

    A chi ci conosce già e ci segue con simpatia, chiediamo di continuare a credere in noi e sostenerci. A tutti gli altri un caloroso invito a partecipare alle nostre serate, per diventare nostri estimatori!

    Simone Bearzot

    Come mi fa notare Sergio Odoni, è interessante rifl et-tere sul fatto che con i nostri scarti, con i nostri “rifi uti” si riesce a realizzare qualcosa di grande e di importante. E la gente di Cervignano ha dimostrato di crederci: negli ultimi 10 anni persone anche esterne al Ricreatorio e alle varie associazioni si sono fatte coinvolgere in prima persona da questa iniziativa e si è giunti ad un numero di circa 150 volontari all’anno.

    La raccolta ha anche un risvolto ecologico: si evita infatti che i materiali raccolti, spesso ingombranti, ven-gano portati in discarica o, come spesso si vede, abban-donati vicino ai cassonetti della spazzatura o sui mar-ciapiedi.

    Anno dopo anno questa importante iniziativa non ha fatto altro che crescere, in quantità e in qualità. Que-sto è possibile grazie al crescente coinvolgimento della comunità, al grande successo che ottiene ogni anno il mercatino e anche al fatto che tante persone mettono a disposizione i loro mezzi e i loro furgoni per la raccolta. Un grazie da parte degli organizzatori va a tutti coloro che sostengono l’Operazione Uomini Come noi; chi vo-lesse partecipare a livello organizzativo, può contattare Sergio Odoni.

    Silvia Lunardo

    RitornaUomini come Noi39 anni di solidarietà a favoredelle missioni africane

    L’ Operazione Uomini Come Noi giunge quest’an-no alla trentanovesima edizione. La “raccolta”, come ormai la defi niscono tutti, è un’iniziativa della parrocchia, ma vede la collaborazione del Ricreatorio S. Michele ed è realizzata con il patrocinio dell’am-ministrazione comunale. Si raccolgono metalli, che verranno poi divisi in categorie, e indumenti.

    Le date fi ssate per la raccolta sono sabato 6 e dome-nica 7 maggio, mentre il mercatino delle cose usate sarà attivo oltre che in queste due giornate, anche il 29 e il 30 aprile e il 5 maggio. E’ questa un’iniziativa che unisce diversi aspetti e contenuti. Primo fra tutti quello della solidarietà; il comitato organizzatore fa infatti ri-ferimento all’uffi cio missionario diocesano e si impegna ogni anno a sostenere e fi nanziare progetti che generano sviluppo. La proposta per quest’anno, che verrà discussa nelle prime riunioni del comitato, riguarda una scuo-la di falegnameria in Burkina Faso; il progetto sarebbe quello di realizzare e completare la struttura muraria e di acquistare macchine da falegnameria.

    IL CROGIOLOdi Alfonso Mansi, laboratorio orafo

    Cervignano (UD) via Roma 11, tel. 0431 34336

    I nostri boschi sono una ricchezza.Prendiamoci cura di loro.

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  • Abbiamo intervistatol’ex giocatore professionista

    e ora allenatore di pallacanestroMister Puntin, da giocatore professionista,in quali squadre ha militato?Dopo Cervignano, ho giocato per tre anni a Gorizia. Poi

    ci sono state parentesi anche a Treviso, Pordenone, Pado-va, Udine e Marsala. Ho militato in particolare in serie B (dieci anni), ma ho disputato due stagioni anche nella massima serie.

    Nella sua lunga carriera, in quale di questesquadre conserva i più bei ricordi?Sicuramente i ricordi più belli dal punto di vista sporti-

    vo li mantengo a Pordenone: si era infatti creato un grup-po molto affi atato, unito. Quell’ anno abbiamo sfi orato la promozione in serie A, anche a causa di alcuni episodi sfortunati.

    Dopo aver terminato la carriera agonistica,ha continuato a seguire il basket?Certo. Io sono insegnante di educazione fi sica, ma ho

    sempre allenato le squadre di pallacanestro, in particolare quelle giovanili. Attualmente alleno una squadra di pro-mozione a Monfalcone.

    Che differenze ci sono tra il basketdi una volta e quello attuale?Più che del basket, direi dello sport in genere. Ormai

    è passata una generazione e le persone sono inevitabil-mente cambiate, contribuendo così a far mutare anche l’ atteggiamento verso lo sport. Per noi, essendoci solamente

    “scuola e sport”, quest’ ultimo era fondamentale, molto sentito, agonistico. Ora, invece, ci sono tanti di quegli interessi…

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    spor

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    Pattini d'oro

    L’attuale presidente dell’associazione è il signor Mau-ro Giancarlo, che ricopre tale ruolo da circa quindici anni, vicepresidente è il sigor Angelino Antimo, men-tre i consiglieri sono Tomè Robina, Solimando Silvana e Candotto Paola.

    La scuola è affi liata alle F.I.H.P. (Federazioni Italiana Hockey e Pattinaggio) da sempre, ed è inoltre gemel-lata con la Gradisca Skiting la quale ha una maggiore attenzione per quel che riguarda l’agonismo di questa disciplina.

    uno sport alternativo per sessanta giovani cervignanesi

    La scuola di pattinaggio della nostra città denominata ”Roller school” pat-tino d’oro, è stata fondata nel 1983 dalla signora Stefani Liliana e dalla giornalista Zigaina Alessandra, l’allenatrice dell’epoca era Gatto Chiara.

    Mentre la Roller school è improntata maggiormente “sul divertimento, la socializzazione e il coinvolgimento della comunità” come afferma il presidente.

    Le istruttrici presenti sono Marcolini Lorena e le coa-diuvatici Castrovinci Chiara e Castrovinci Antonella.

    La composizione degli atleti è fatta dai più piccoli che si possono defi nire principianti, poi c’è un gruppo formato da otto ragazze, chiamato “gruppo colori”, che negli ultimi campionati regionali si sono classifi cate al terzo posto.

    Inoltre ci sono due quartetti di età omogenea e un “gruppo spettacolo” di dieci ragazze di differente età, il quale partecipa ogni anno a delle ma-nifestazioni di livello agonistico presso Piancavallo a settembre, e successivamente ad Orgnano la prima domenica di ottobre.

    Per chi inizia a pattinare l’uso dei pattini viene offerto dalla scuola, in modo anche da incentivare l’ingresso di nuovi atleti in questo sport.

    Il totale degli atleti è di 60 giovani che vanno dai quattro anni fi no ai ventitrè anni circa.

    Per quanto riguarda le colla-borazioni con altre realtà locali l’anno scorso l’associazione ha or-ganizzato insieme all’ABC Basket il chiosco enogastronomico in occa-sione della fi era di San Martino.

    Per il futuro prossimo è prevista la copertura della pista di pattinaggio ed è in corso la pratica per la costruzio-ne degli spogliatoi, due questioni che sono state oggetto di ampi dibattiti negli anni passati.

    Ogni anno il club organizza la cena di natale nel palazzetto per i più piccoli, e naturalmente il sag-gio di fi ne anno che si tiene nel mese di Giugno.

    Per chi volesse informazioni la com-pagine si trova al palazzetto dello sport dalle 16:30 alle 20 il mercoledì e il venerdì, numero di telefono 0431/31589 oppure 0431/929501.

    A tutti i vari componenti dell’associazione facciamo quindi un grosso in bocca in lupo per un brillante futuro.

    Sandro CampisiRino Puntin,una vita per lo sporte per il basket

    Come vede questa enorme differenza in Italia tra lo sport “primario” del calcio e gli altri sport minori? E’ VE-RAMENTE triste che si dimentichino alla lunga medaglie d’oro olimpioniche mentre i calciatori siano quotidiana-mente sui giornali anche senza grossi meriti…

    E’ evidente, sono pienamente d’accordo. La grande dif-ferenza deriva dall’ atteggiamento dei centri di potere, che hanno sempre basato la visione dello sport sul guadagno. Dispiace tantissimo vedere Di Centa ricordato solo adesso dopo l’ enorme lavoro di preparazione svolto in questi anni. Tutto ciò è stridente e molto poco edifi cante, spe-cialmente per chi inizia a praticare lo sport. Esso deve infatti essere vissuto come divertimento, socializzazione e pura competizione.

    Da professionista qual’è stato il compagnoo l’allenatore da cui più ha imparato?Io ho avuto la fortuna di avere ottimi allenatori, sia

    italiani che stranieri, con grandissima esperienza e com-petenza ( alcuni dei quali erano anche allenatori di na-zionale ). In particolare, comunque, devo dire che Jim Mc Gregor è stato un punto di riferimento importante per me: mi ha dato tanto, non solo nello sport.

    Per concludere, cosa le ha dato il basket nella vita?Mi ha dato moltissimo: con questo non intendo in ter-

    mini economici, bensì nell’ambito umano. In generale avvicinarsi e praticare qualsiasi tipo di sport in manie-ra pura, sana e competitiva arricchisce notevolmente la propria persona. Nella mia esperienza personale, facendo sport ho imparato sempre più a conoscere me stesso, a mettermi costantemente alla prova. Viaggiando molto ho potuto poi conoscere diverse realtà prima ignorate, stando strettamente a contatto con la gente: tutte cose, queste, che, chi fa o ha fatto sport, può sicuramente confermare.

    Alberto Titotto

  • n.07 pag.09ulinariæ

    Fuoriaulascambi culturali, vacanze studio e

    settimane bianche per le classi dell'Einstein

    APERITIVO (analcolico)Ingredienti per 1 litro40 cl di SUCCO DI POMPELMO40 cl di SUCCO DI ARANCIA10 cl di SCIROPPO DI ZUCCHERO(oppure 20 g di ZUCCHERO e 10 cl di ACQUA)10 cl di SUCCO DI MIRTILLO3 bottigliette di SODAVersa tutti gli ingredienti in una caraffa trasparentee mescola. Raffredda il cocktail con dei cubetti di ghiaccioe decora con alcune fette di arancia e limone nel liquido.

    ANTIPASTO« CARNE E PORRI AL TERIYAKI »Ingredienti per 6 persone (8 bocconcini)Per la SALSA TERIYAKI (5 minuti):2 dl di VERMOUT BIANCO o TOCAI250 g di SALSA DI SOIA2 dl di BRODO di dadoScalda il Vermut o il Tocai a fuoco medio e fi ammeg-

    gialo accendendolo con un fi ammifero. Spegni, aggiungi il brodo e la salsa di soia e fai bollire per alcuni minuti. Trasferisci la salsa in una ciotola fredda.

    Per la CARNE (7 minuti):1 fetta di LOMBATA DI MANZO da 180 gfatta battere dal macellaio fi no allo spessore minimo3 PORRI con una parte del gambo verdePrepara i porri: tagliali verticalmente a fette sottili.Taglia la braciola trasversalmente in 2 parti. Copri ogni

    fetta di carne con il porro e arrotolala partendo dal lato più lungo. Ferma gli involtini con uno stuzzicadenti, in-tingili nella SALSA TERIYAKI per 3 minuti e falli arro-stire 1 minuto per parte su una piastra precedentemente riscaldata. Togli gli stuzzicadenti e taglia gli involtini in pezzetti da 3 cm. Servili caldi e per renderli più sapori-ti intingi gli involtini nella SALSA TERIYAKI prima di mangiarli.

    PRIMO PIATTO« CREMA DI PATATE E PORRI » (1 ora)Ingredienti per 6 persone4 PATATE GROSSE400 g di PORRI o CIPOLLE2 l di BRODO (anche di dado)120 g di PANNA3 cucchiai di ERBA CIPOLLINAo PREZZEMOLO tritatiPEPE BIANCO q.b.SALE q.b.Sbuccia le patate, tagliale grossolanamente e mettile

    a bollire nel brodo in una casseruola assieme al porro affettato sottilmente. Sala e fai cuocere per 40-45 minuti, fi nché le verdure saranno cotte. Frulla le verdure con un po’ di brodo e versa la crema ottenuta nella casseruola con il brodo rimasto. Fai bollire per 2 minuti mescolando.

    SECONDO PIATTO« AGNELLO ARROSTO CON SALSA DI MENTA »(1 ora e 20 minuti)Ingredienti per 6 persone½ bicchiere d’ACQUA1 cucchiaio di ZUCCHERO4 cucchiai di FOGLIE DI MENTA tritate fi nemente8 cucchiai di ACETO BIANCO1 COSCIOTTO DI AGNELLOdi circa 2,5 kg ripulito dal grasso1 cucchiaio di ROSMARINO tritatoSALE e PEPE q.b.Prepara la salsa di menta in anticipo. Fai bollire l’ac-

    qua e lo zucchero, mescolando fi nché lo zucchero è sciolto. Togli dal fuoco e aggiungi, mescolando, la menta e l’aceto. Regola di zucchero e lascia riposare per minimo 2 ore.

    Scalda il forno a 250°. Unisci in un piatto sale, pepe e rosmarino e strofi naci sopra il cosciotto, coprendolo inte-ramente. Poni il cosciotto in una teglia e fallo cuocere per 20 minuti con la parte del grasso rivolta in su. Riduci il calore del forno a 180° e arrostisci per 40 minuti. Taglialo e servilo con la salsa di menta.

    DOLCE« BUDINO ALL’OLANDESE » (25 minuti)Ingredienti per 6 persone1 foglio di COLLA DI PESCE100 g di ZUCCHERO1 bustina di VANILLINA1/8 l di LATTE¾ l di PANNA4 cucchiai di MANDORLE4 cucchiai di FRUTTA CANDITAo FRUTTA FRESCA a piacere tagliata a cubettiniMetti a mollo la colla di pesce. In una casseruola unisci

    lo zucchero, la vaniglia, il latte e ½ l di panna. Fai bollire e aggiungi la colla di pesce ammollata. Lascia riposare e infi ne aggiungi le mandorle e la frutta. Monta la panna ri-masta e uniscila al composto. Versa il tutto in una ciotola o in uno stampo e poni in frigorifero a rassodare.

    costo per persona: 10 euro

    Marco Gerin

    Pasquale: il pranzo

    Anche al liceo scientifi co A.Einstein, sta per concludersi la sta-gione delle gite: già le classi prime, per la precisione B e D, si sono recate a Forni di Sopra per la ormai tradizionale settimana bianca.

    Nel mese di febbraio le due classi, insieme ad una terza di Palmanova, hanno partecipato a quest’esperienza. La mattina era dedicata allo sci, mentre il pomerig-gio si spaziava tra molte diverse attività, come il nuoto o le camminate sulla neve con le ciaspe.

    Le seconde quest’anno rappresentano le uniche classi che non hanno partecipato a nessun viaggio d’istruzione. La motivazione è la mancanza di insegnanti accom-pagnatori ; i professori, infatti, hanno deciso di non volersi prendere la responsa-bilità, che diventa importante quando si deve uscire dall’edifi cio scolastico.

    Per quanto riguarda le altre classi, due terze (sezioni C e D) hanno aderito ad uno scambio culturale con ragazzi del Belgio, mentre uno scambio con l’Austria è stato organizzato a cavallo di due anni scolastici per la sezione A. Infatti, i ragazzi italiani di terza ospiteranno gli studenti austriaci per una settimana, mentre quelli di quarta sono stati a loro volta ospiti nella prima parte dell’anno scolastico.

    Per quanto riguarda le quarte la meta prestabilita è Roma, come in tutto l’Isis Malignani.

    E, per fi nire, parlando delle tradizionali e immancabili gite di quinta l’unica meta di quest’anno è Parigi, destinazione classica ma sempre ambita.

    Sofi a Balducci

    Tutta la cittadinanza è invitata

    giovedì 13 aprile alle ore 17

    alla cerimonia di apertura del

    nuovo centro Auser in via Cajù,

    accanto alle scuole elementari.

    L’evento sarà preceduto da

    un concerto della sezione

    giovanile Banda San Paolino di

    Aquileia presso la casa di riposo

    Sarcinelli.

    Agenzia Principaledi Cervignano del Friuli

    Luigi Candotto e Carlo Costantini Scala S.r.l.P.zza Libertà 7, tel . 0431 32828, fax 0431 33601

    e-mail: [email protected]

  • Olimpici studenteschi di Lignano (EYOFF 2005), i rap-presentanti dell’ANC hanno trasportato il fuoco olimpi-co lungo l’Ausa a bordo di una battella.

    E il futuro? Prossimamente verrà attivato in sede an-che un corso sulle regole ed i comportamenti da tenere in mare, nonché sulle leggi riguardo la navigazione in porto. Un primo passo per riprendere e rilanciare le atti-vità. Le proposte sembrano esserci: l’augurio è di riusci-re a concretizzarle.

    Buon anno associativo!Silvia Lunardo

    • DIRETTIVO A.N.C.Presidente: Alessandro FloritConsiglieri: Bruno Passador, Franco Azzolini,Luca Crespan, Giorgio Di Mattia, Franco Soldat,Giuseppe Consolo, Claudio Coiutti, Claudio Simeon,Mario Lotti, Dario Mazzuchin, Paolo Liut, Michele Liut.

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    L’Associazione NauticaCervignanese rilancia le

    proprie attività e sprona i soci

    Alla scoperta della maggioreassociazione di Scodovacca

    Da ormai più di dieci anni esiste a Scodovacca una realtà con pochi eguali nel compren-sorio. Un sodalizio in grado di alternare attività cul-turali, sportive, tecniche, sociali e religiose, con una frequenza ed un’abilità quantomeno invidiabili.

    Per chi non l’avesse ancora capito, il riferimento por-ta dritti alla palestra di via Lino Stabile, sede uffi ciale del circolo “Il Germoglio”. Un’associazione costituita nel 1996, ma le cui prime attività risalgono addirittura a due anni prima, come ci racconta Adriano Zerbinati, l’at-tuale presidente: “Nel corso di questo decennio abbiamo organizzato oltre 100 iniziative, mantenendo inalterata la struttura organizzativa delle attività del circolo”. Una struttura suddivisa principalmente in due fasi: una in-vernale (da ottobre a maggio) e l’altra estiva.

    “Durante l’inverno – ci racconta Adriano – l’attività è imperniata su cicli di conferenze e corsi di vario gene-re: ginnastica, Tai Chi, Qui gong, informatica, inglese, fotografi a, rifl essologia plantare e, recentemente, Yoga”. La primavera e l’autunno, invece, sono i periodi privi-legiati per i cicli di conferenze: dalla medicina alla bio-

    logia, dalla botanica alla storia, dalla psicologia all’at-tualità, tutti gli incontri possono contare sulla presenza di esperti e specialisti del settore, in grado di fornire risposte concrete ai partecipanti.

    Accenno che ci fornisce l’imbeccata ideale per aprire il capitolo soci: attualmente gli iscritti sono circa 230, ma considerando che siamo appena ad inizio anno (il giornale va in stampa i primi di marzo, ndr), le proie-zioni spingono verso un raddoppio dei numeri. Anche perché la bella stagione porterà con sé gite ed escursioni, ovviamente riservate ai tesserati. “All’inizio – ricorda Adriano – le gite in pullman si svolgevano in giornata, con le montagne friulane, il Veneto, l’Emilia Romagna, l’Austria e la Slovenia quali mete predilette. Negli anni, però, abbiamo inserito anche i pernottamenti, riuscendo

    a raggiungere località più distanti come Valle d’Aosta, Marche, Toscana, Umbria e i castelli bavaresi”.

    Ma il salto di qualità è arrivato dall’ambito cultu-rale, con la partecipazione attiva alla realizzazione di

    “Scodovacca. La sua storia, la sua gente”: libro dedicato ai cinquecento anni di fondazione del paese. Un’opera che ha ulteriormente rafforzato lo stretto legame tra “Il Germoglio” e la comunità.

    “Tutte le attività sin qui svolte dall’associazione – sot-tolinea Adriano – possono essere rivissute attraverso il nostro archivio di oltre 3.500 diapositive, nonché alcu-ne registrazioni video. Inoltre abbiamo conservato più di 300 vecchie foto di Scodovacca”.

    Una memoria storica con pochi eguali, testimone in-confutabile che le radici di quel Germoglio, piantate or-mai più dieci anni fa, hanno attecchito con successo.

    Andrea Doncovio

    1982: nasce il sodalizio. A darle il via sono Gianpietro Antonini, Bernar-dino Fogar, Francesco Giomo, Guglielmo e Vittorio Tomasin: cinque uomini sostenuti dall’ideale di uni-re tra loro persone accomunate dall’interesse per la navigazione. Il passaggio dalla teoria alla pratica è pressoché immediato: utilizzando la barca “Satur-nia”, il sodalizio promuove una serie di gite in laguna, con tanto di pranzo nei tipici casoni maranesi, riser-vate ai soci e agli ospiti della Casa di Riposo.

    2006: “Possiamo contare su diversi iscritti, lo spirito però è cambiato”. A parlare è Bruno Passador, uno dei membri del direttivo dell’ANC. “Attualmente, molti dei soci sono persone più che altro interessate a disporre di un proprio posto barca lungo le sponde dell’Ausa: po-sto barca che l’associazione assegna ai suoi iscritti in base ad una graduatoria, in cambio del pagamento di una retta annuale”. E le attività? “Purtroppo gran parte di questi associati non sono interessati alle attività del gruppo”, confessa con rammarico. “Anche perché negli ultimi anni siamo stati impegnati nei lavori di rifaci-mento della passeggiata lungo il fi ume Ausa e nella co-struzione della nuova sede (la casetta di legno in via

    Fiume Vecchio, ndr), realizzata peraltro anche grazie al contributo dei soci: sforzi notevoli che hanno inevitabil-mente tolto energie all’organizzazione di altre attività”.

    Eppure in passato l’ANC è stato un punto di riferi-mento importante per molti giovani: “Una volta –ricorda Passador - potevamo contare su un gruppo di ragazzi che praticavano canoa: oltre all’attrezzatura, l’associa-zione si era anche impegnata a contattare un istruttore da San Giorgio. Al momento quest’attività è stata sospe-sa, ma entro l’anno confi diamo di rilanciarla”.

    Se l’aspetto organizzativo, a volte, ha subito dei ral-lentamenti, immutato è invece rimasto l’impegno so-ciale dell’ANC, in particolare nei confronti degli ospiti della Casa di Riposo, coinvolti in numerose manifesta-zioni come la tradizionale Festa sul fi ume a settembre. Da non scordare, inoltre, la collaborazione col Comune nell’organizzazione di eventi come “Terra e Fiume”, il presepe sull’Ausa ed il Pignarul. La scorsa estate, poi, in occasione del passaggio in città della fi accola dei Giochi

    (Anc)oranel fi ume

    “Il Germoglio”:le radici solide

    di una comunità

    Hai immagini interessanti, hai notizie, hai curiosità? Contattaci in redazione: via Mercato 1, [email protected]

  • s uotimenti

    n.07 pag.11

    Sudore, fatica, contropiede, assist, rimbal-zo, canestro: in una sola parola, basket. La pallacanestro a Cervignano esiste da tanto, ma ora è sbarcata su Radio Presenza: dallo scorso di-cembre, infatti, chiunque volesse seguire le partite ca-salinghe della Credifriuli Cervignano, può farlo sem-plicemente accendendo la radio. La cronaca di Simone Bearzot, il commento tecnico di Salvo Barbera, la regia di Mattia Del Piccolo, le interviste con i protagonisti a fi ne partita: tutto questo è DirettABC. Oltre agli appun-tamenti casalinghi, è previsto anche il collegamento con i parquet più prestigiosi del campionato di serie C2, per seguire le trasferte a più alto tasso di intensità e spetta-colo: un esperimento già avviato con il commento della trasferta dei biancoblù cervignanesi in quel di Muggia per il big match del campionato. Novantanove megaherz di frequenza: I love this game!

    Simone Bearzot

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    www.snaiderobasketball.comsito ben strutturato sulla squadra

    di basket friulana, merita una visita

    a cura di Andrea Folla:[email protected]

    AltritempiIl delfi no e il sig. Benito Di Gioia, anni ’70.Si riconoscono da sinistra Alfonso Merola, (… …), (… …), (… …),Alberto Andrian dietro alla bambina, “Michelino" Tomat,Giuseppe Ancona, Maurizio Delise, “Uto“ Balducci,Alessio Prez, Luciano Trombin e (… …)

    La vocedel canestro

    La redazionedi AltaQuota

    è lieta di annunciarela nascita di Emiliano,

    bimbo del nostroredattore Costantino

    e della mamma Simona.Ai genitori esprimiamole nostre congratulazioni

    e un augurio di unsereno futuro

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    ri

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    tiam

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    PasquaMissionaria

    2006

    IL 5 X 1000AL CENTRO GIOVANILE DI CULTURA E

    RICREAZIONE “RICREATORIO SAN MICHELE”di CERVIGNANO DEL FRIULI

    Con la prossima dichiarazione dei redditi, tutti coloro che presenteranno un modello CUD/730/UNICO 2006 avranno la possibilità di sostenere e fi rmare, con una nuova

    opportunità, per le Associazioni di Promozione Sociale come la nostra.

    Basterà indicare nella apposita casella il nostroCODICE FISCALE: 90000020306 e apporre la fi rma

    Senza spendere un euro in più, in quanto l’ IRPEF ti viene già trattenuto dalla pensione, dallo stipendio o su qualsiasi lavoro dipendente, potrai contribuire a sostenre le attività di

    promozione sociale della nostra Associazione impegnata da anni nel mondo giovanile, nel campo della Ricreazione, della Spiritualità, della Cultura e dello Sport.

    Come l’ 8 x 1000, non ti costa nulla di più.

    Invita amici,parenti,

    conoscentia sostenercicon il loro5 x 1000

    borazione col workshop di VideoClip, ha partecipato con due balli ispirati alle sofferenze del mondo: la morte, la guerra, la solitudine, la violenza. Il coro Gospel, diretto da Cheryl Porter, ha realizzato diversi canti in tema con la giornata, soffermandosi sull’amore di Dio e sulla gioia di lodarlo. I giovani di Danza Teatrale hanno composto una suggestiva coreografi a ideata da Pierluigi Grison, mentre i ragazzi guidati da Seydou Dao e Albo hanno ricreato con le percussioni un contesto musicale molto particolare che colloca il messaggio “AMATEVI COME IO VI HO AMATO” in una visione universale.

    Dietro le quinte troviamo la passione dei workshop di Scenografi a e Face Painting che hanno realizzato lo scenario, costruendo un’arca di Noè, che fungesse da palco per gli attori e ballerini, e hanno collaborato allo spettacolo truccando i ragazzi degli altri gruppi.

    Tutti hanno realizzato lo spettacolo collaborando tra loro, esprimendo grazie agli artisti che li hanno guidati, la loro creatività e personalità con impegno e gioia e hanno voluto così formarsi dedicandosi al servizio per gli altri.

    La Festa del Giovani è un fuoco d’artifi cio, è entusia-smo, allegria, divertimento ma anche rifl essione: ogni anno infatti vengono invitati ospiti per parlare ai gio-vani di esperienze di vita particolari e personali, che di solito vanno a concludere lo spettacolo mattutino. Que-st’anno ha condiviso la sua esperienza un padre israe-liano che ora vive in Italia con la sua famiglia per gravi motivi di salute dei suoi fi gli.

    Tutto questo è la Festa dei Giovani grande diverti-mento, fatica, emozione, convivenza e confronto, ascol-to, esperienza di vita da cui si acquisisce nuova energia e forza vitale!

    Claudia Carraro

    90 0 0 0 02030 6

    Fede, arte e divertimentoLa Festa dei Giovani è un’iniziativa aperta a tutti i giovani del Triveneto che si svolge or-mai da circa vent’anni e che nelle ultime edizioni ha avuto sede a Jesolo.

    E’ un’esperienza da vivere coinvolgente ed entusia-smante! E’ un’occasione preziosa per maturare quei va-lori umani e cristiani che costituiscono le basi di ogni vita umana. E’ un tripudio di gioia e di entusiasmo che si manifesta attraverso l’energia dei partecipanti alla Festa e l’impegno e la piacevole fatica di tutti gli orga-nizzatori. L’ultima edizione si è svolta domenica 5 marzo 2006 e il numero dei partecipanti, che cresce ogni anno di più, quest’anno ha raggiunto la soglia dei 4000.

    La festa inizia con l’apertura dei cancelli e termina con gli ultimi saluti alle 16.30.

    Durante la mattinata i ragazzi, che nei due giorni pre-cedenti hanno partecipato ai vari workshops, introdu-cono il tema della festa con danze, canti, recitazioni… Segue il momento della Santa Messa per poi aprire i vari stand che si trovano nei corridoi del grande palazzetto, dove i ragazzi possono mangiare, ballare, farsi scatta-re una foto ricordo con il simbolo della festa…Vengono anche presentate varie associazioni, che hanno lo scopo di far soffermare i giovani su varie problematiche che riguardano la realtà del mondo d’oggi.

    Nella sala principale, dove nella mattinata si svolge lo spettacolo, i ragazzi vengono intrattenuti da esibizioni di breack-dance, da musiche e balli degli “Articolo 5” e dai ragazzi che hanno seguito gli workshop di Deejay e Animazione. I ragazzi del workshop di Animazione da Palco, seguito da Gigi Cotichella, aiutano a cogliere il messaggio della festa con uno stile fresco e coinvol-gente.

    Quest’anno tutto si è svolto attorno al motto “AMATE-VI COME IO VI HO AMATO” rappresentato dalla storia del pettirosso che era l’immagine di questo testo. Il tema della festa rappresentava la vicenda dell’arca di Noè, e quindi l’arrivo di tutti gli animali prima del diluvio uni-versale. I ragazzi del workshop di Mimo hanno guidato tutta la narrazione che veniva intervallata dagli inter-venti degli altri gruppi. Il gruppo di Hip-hop, in colla-

    tanti progetti concreti per viverela propria personale missionarietà!

    “Noi non possiamo tacere”.Proprio 10 anni fa’, queste furono le pa-role usate dal gruppo di 12 giovani della diocesi che andarono a conoscere da vicino la realtà missionaria diocesana in Costa d’Avorio.

    A distanza di così tanto tempo molte cose sono cam-biate in quell’angolo dell’Africa, ma nessuna ha miglio-rato lo stato di miseria e povertà, anzi.

    La guerra civile, ancora attiva dal 2002, ha devastato uno stato di apparentemente “buona salute”, seminando dolore, miseria, rabbia e desolazione e ciò che è ancora più triste è che tutto ciò persevera diabolicamente.

    Testimone né è la nostra diocesi, con le proprie mis-sioni, con i sacerdoti fi dei donum che operano laggiù. Te-stimoni ne sono le Suore della Provvidenza, da sempre a sostegno delle nostre missioni diocesane ed instancabili madri dei più bisognosi.

    E’ possibile fare concretamente qualcosa per inizia-re a cambiare questa situazione? Cosa possiamo fare di concreto per evitare che il messaggio del Cristo risorto non passi inosservato ai nostri cuori?

    Rispondere concretamente all’appello di aiuto che la Costa d’Avorio “grida” nel “silenzio” del mondo è possi-bile e doveroso.

    In Costa d’Avorio, nella città di Abidjan, le Suore della Provvidenza gestiscono una scuola professionale femmi-nile di sartoria. Ogni anno circa 80 ragazze frequentano la scuola. Tutte provengono da situazioni di disagio di di-verso tipo: abbandoni familiari, violenze, prostituzione, AIDS, aborti clandestini, handicap mentali e fi sici, de-pressione, mancanza di prospettive e sfi ducia nel futuro.

    La comunità di Cervignano ha già sostenuto questo fantastico progetto di vita grazie all’Operazione Uomini come Noi (raccolta porta a porta di indumenti materiale ferroso) del nostro ricreatorio.

    Perché non proseguire?Queste ragazze hanno deciso di ricucire la loro vita im-

    parando un nuovo lavoro ed è per questo che il progetto in loro sostegno è stato denominato “RICUCIAMO la VITA”.

    La scuola dura tre anni e al termine dei corsi ogni ra-gazza otterrà un diploma riconosciuto che le darà la pos-sibilità di aprire una speranza nel proprio futuro incerto. Viene inoltre fornito un sostegno psicologico, affettivo e sanitario, senza contare che la missione stessa offre la-voro a 21 persone locali, tra insegnanti e professionisti.

    INSIEME possiamo dare continuità all’attività della scuola professionale, attraverso una donazione indivi-duale o collettiva, un sostegno concreto.

    Che cosa signifi care fare un sostegno collettivo?Signifi ca essere una famiglia, o un gruppo di amici,

    dei colleghi, ecc… e decidere insieme di sostenere questo progetto.

    Come? Non esitare a contattarci e ti forniremo tutti i dati necessari per sostenere questo o tanti altri progetti nel Sud del Mondo, affi nché una nostra piccola rinuncia possa diventare fonte di speranza per chi non ne ha più.

    L’invito è quello di rifl ettere sì, ma poi anche di agire. La nostra Pasqua è anche e soprattutto questo!

    Il gruppo CORIMA c/o sede di via Mercato n. 1

    (dinanzi al bar del ricreatorio)domenica dalle ore 10.30

    alle ore 12.00(rif. [email protected])

    90000020306