Alpennino 2012 n 4

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXIII - Num. 4 - OTTOBRE 2012 __________________________________________________ L’anno prossimo il Club Alpino Italiano fe- steggerà i centocinquant’anni di fonda- zione. Un anniversario importante per la nostra associazione, la più antica d’Italia, nata solo due anni dopo la proclamazione dello Stato Italiano. Un evento quindi che dovrà essere festeggiato con il massimo impegno da tutti noi. Le manifestazioni sono organizzate a tre livelli: nazionale, regionale, sezionale. A livello nazionale si sono programmate diverse iniziative: per l’alpinismo “150 ci- me” che verranno salite in contempora- nea in tutt’Italia; per l’Alpinismo Giovani- le la “Spedizione all’Ararat” purtroppo poco significativa, dal momento che coin- volgerà un limitatissimo numero di ragaz- zi e accompagnatori; per il ciclo escursio- nismo “Alle sorgenti del CAI in punta di pedali” grande progetto che prevede 140 cicloescursioni in tutte le Regioni Italiane, tra cui alcune nella nostra provincia orga- nizzate dalle sezioni di Casale Monferrato (21 aprile In bici sul Po, 26 maggio Le col- line danzanti) e Novi Ligure (24 marzo I sentieri del Gavi, 28 aprile Giro nel Parco Capanne di Marcarolo 26 maggio A caval- lo di Val Curone e Val Borbera), 5 raduni interregionali, un raduno nazionale con- clusivo che avrà come meta il Monviso, montagna sulla quale è nata l’idea di fon- dare la nostra associazione. La parte più corposa del progetto nazio- nale è costituita dall’escursionismo, in particolare da tre grandi cammini storici: la Via Francigena, proposta dalla Sezione di Casale Monferrato come variante che eviti il lungo tratto di pianura percorso dalle francigene piemontesi (dal Gran San Bernardo e dal Monginevro - Moncenisio); la Via Micaelica, o Francigena del sud, da San Michele in Gargano, proposta dalla Sezione di Salerno; la Via Salaria da Asco- li, proposta dalla Sezione di Ascoli. Si è deciso che tutti questi cammini inizieran- no contemporaneamente il 20 aprile 2013 ed insieme raggiungeranno Roma il 28 settembre per un grande evento che dia la massima visibilità alla nostra associazio- ne. Per far coincidere data di partenza e di arrivo di questi percorsi di diversa dura- ta ed inoltre per consentire la convergen- za su queste tre direttrici di altri cammini, in fase di definizione, che coinvolgano tutte le regioni italiane, secondo lo sche- ma allegato, i cammini principali non sa- ranno effettuati continuativamente, ma suddivisi in diversi tronconi. Si stanno prendendo contatti con tutte le sezioni interessate da questi percorsi per chiedere la loro col- laborazione e la di- sponibilità ad orga- nizzare, nei posti tappa, eventi pub- blici che diffondano la conoscenza del CAI, generalmente percepito esclusivamente come associa- zione alpinistica. Di particolare interesse per le Sezioni della Provincia la variante Francigena proposta da Casale Monferra- to che, provenendo da Superga, ne tra- versa da nord-ovest a sud-est l’intero ter- ritorio secondo l’allegato calendario: • Tratto Moncenisio - Casale Monferrato 20 aprile - Moncenisio - Susa 21 aprile - Susa - Rif. GEAT Val Gravio 22 aprile - Rif. GEAT - Sacra di S. Michele 23 aprile - Sacra di S. Michele - Torino 24 aprile - Torino - Superga 25 aprile - Superga - Albugnano 26 aprile - Albugnano - Murisengo 27 aprile - Murisengo - S. Monte di Crea 28 aprile - Crea - Casale Monferrato • Tratto Casale Monferrato - Sarzana 23 maggio - Casale Monferrato - Valenza 24 maggio - Valenza - Tortona 25 maggio - Tortona - Salice Terme 26 maggio - Salice Terme - Varzi 27 maggio - Varzi - Bobbio 28 maggio - Bobbio - Mareto 29 maggio - Mareto - Bardi 30 maggio - Bardi - Borgotaro 31 maggio - Borgotaro - Pontremoli 1 giugno - Pontremoli - Aulla 2 giugno - Aulla - Sarzana • Tratto Sarzana - Siena 5 settembre - Sarzana - Massa 6 settembre - Massa - Pietrasanta 7 settembre - Pietrasanta - Valpromaro 8 settembre - Valpromaro - Lucca 9 settembre - Lucca - Altopascio 10 settembre - Altopascio - San Miniato 11 settembre - S. Miniato - Gambassi Terme 12 settembre - Gambassi - San Giminiano 13 settembre - S. Giminiano - Monteriggioni 14 settembre - Monteriggioni - Siena • Tratto Siena - Roma 19 settembre - Siena - Ponte d’Arbia 20 settembre - Ponte A. - S. Quirico d’Orcia 21 settembre - S. Quirico - Radicofani 22 settembre - Radicofani - Acquapendente 23 settembre - Acquapendente - Bolsena 24 settembre - Bolsena - Viterbo 25 settembre - Viterbo - Sutri 26 settembre - Sutri - Campagnano 27 settembre - Campagnano - La Storta 28 settembre - La Storta - San Pietro in Roma t Segue a pag. 5 Sabato 7 aprile si è insediato a Torino il nuo- vo Consiglio Direttivo Regionale eletto a Ver- bania il 25 marzo scorso; il Presidente è stato eletto direttamente dall’Assemblea delle se- zioni nella persona di Michele Colonna della sezione di Fossano. L’assemblea ha eletto an- che i componenti del nuovo CDR. Sono stati nominati inoltre Vice Presidente il socio Fran- co Degiovanni della sezione di Casale M. ed il socio Luigi Grossi della sezione di Arona. È stato assegnato l’incarico di Segretario al so- cio Umberto Pallavicino della sezione di Ales- sandria, mentre Tesoriere è stata nominata la socia Laura Spagnolini della sezione di Tori- no. Sono poi state completate le cariche sta- tutarie del CDR con la nomina delle commis- sioni tecniche: per la Commissione Alpinismo Giovanile è stato nominato referente Franco Degiovanni; per la Commissione Rifugi e Opere Alpine e segnaletica il referente è Pie- rantonio Rotta; la Commissione Tutela Am- biente Montano è stata assegnata a Luigi Grossi, mentre per la Commissione Scuole Al- pinismo, Arrampicata Libera, Sci-Alpinismo come referente è stato nominato Enrico Ler- da; infine il Comitato Scientifico è stato asse- gnato a Amerio Walter. Ulteriori incarichi so- no stati affidati a Franco Degiovanni, quale Addetto stampa, referente per il GR, e Franco Grosso per la gestione e innovazioni grafiche pubblicità e visibilità del GR. È la prima volta che un socio della nostra provincia viene no- minato Vicepresidente del GR, mentre il no- stro Umberto, oramai una istituzione, è stato confermato come segretario per il terzo mandato a conferma del suo lavoro. Un grande evento a cui collaborare CAI 150° CAI Piemonte RINNOVATO IL CD Intersezionale ELETTO IL NUOVO COORDINATORE Il 19 settembre scorso si è riunita l’assemblea dei presidenti dell’intersezionale che ha ap- provato il nuovo regolamento che ha già ot- tenuto l’ok da parte delle sezioni. Viceversa è stata rinviata l’approvazione del regolamento della scuola di escursionismo al fine di appor- tare ulteriori modifiche. È stato poi eletto il nuovo coordinatore, Massimo Traverso ed è stato confermato segretario Umberto Pallavi- cino. Il vice coordinatore sarà designato a bre- ve dalla sezione di Alessandria. Sono state inoltre discusse le iniziative del 150° anniver- sario di fondazione del CAI che vedranno coinvolte le sezioni della provincia d Alessan- dria. In sede di riunione si è discusso anche sulla proposta di aprire una nuova via alpini- stica per celebrare la ricorrenza del 150° coin- volgendo la Scuola Intersezionale Alphard. Il lavoro che attende le sezioni l’anno prossimo sarà quindi particolarmente impegnativo.

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Alpennino 2012 n 4

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria,Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, ValenzaAutorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore ResponsabileDiego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale MonferratoRedazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato“Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria”Anno XXIII - Num. 4 - OTTOBRE 2012 __________________________________________________

L’anno prossimo il Club Alpino Italiano fe-steggerà i centocinquant’anni di fonda-zione. Un anniversario importante per lanostra associazione, la più antica d’Italia,nata solo due anni dopo la proclamazionedello Stato Italiano. Un evento quindi chedovrà essere festeggiato con il massimoimpegno da tutti noi.Le manifestazioni sono organizzate a trelivelli: nazionale, regionale, sezionale.A livello nazionale si sono programmatediverse iniziative: per l’alpinismo “150 ci-me” che verranno salite in contempora-nea in tutt’Italia; per l’Alpinismo Giovani-le la “Spedizione all’Ararat” purtroppopoco significativa, dal momento che coin-volgerà un limitatissimo numero di ragaz-zi e accompagnatori; per il ciclo escursio-nismo “Alle sorgenti del CAI in punta dipedali” grande progetto che prevede 140cicloescursioni in tutte le Regioni Italiane,tra cui alcune nella nostra provincia orga-nizzate dalle sezioni di Casale Monferrato(21 aprile In bici sul Po, 26 maggio Le col-line danzanti) e Novi Ligure (24 marzo Isentieri del Gavi, 28 aprile Giro nel ParcoCapanne di Marcarolo 26 maggio A caval-lo di Val Curone e Val Borbera), 5 raduniinterregionali, un raduno nazionale con-clusivo che avrà come meta il Monviso,montagna sulla quale è nata l’idea di fon-dare la nostra associazione. La parte più corposa del progetto nazio-nale è costituita dall’escursionismo, inparticolare da tre grandi cammini storici:la Via Francigena, proposta dalla Sezionedi Casale Monferrato come variante cheeviti il lungo tratto di pianura percorsodalle francigene piemontesi (dal Gran SanBernardo e dal Monginevro - Moncenisio);la Via Micaelica, o Francigena del sud, daSan Michele in Gargano, proposta dallaSezione di Salerno; la Via Salaria da Asco-li, proposta dalla Sezione di Ascoli. Si èdeciso che tutti questi cammini inizieran-no contemporaneamente il 20 aprile 2013ed insieme raggiungeranno Roma il 28settembre per un grande evento che diala massima visibilità alla nostra associazio-ne. Per far coincidere data di partenza edi arrivo di questi percorsi di diversa dura-ta ed inoltre per consentire la convergen-za su queste tre direttrici di altri cammini,in fase di definizione, che coinvolganotutte le regioni italiane, secondo lo sche-ma allegato, i cammini principali non sa-ranno effettuati continuativamente, masuddivisi in diversi tronconi.Si stanno prendendo contatti con tutte lesezioni interessate da questi percorsi per

chiedere la loro col-laborazione e la di-sponibilità ad orga-nizzare, nei postitappa, eventi pub-blici che diffondanola conoscenza delCAI, generalmente

percepito esclusivamente come associa-zione alpinistica. Di particolare interesseper le Sezioni della Provincia la varianteFrancigena proposta da Casale Monferra-to che, provenendo da Superga, ne tra-versa da nord-ovest a sud-est l’intero ter-ritorio secondo l’allegato calendario:• Tratto Moncenisio - Casale Monferrato 20 aprile - Moncenisio - Susa21 aprile - Susa - Rif. GEAT Val Gravio22 aprile - Rif. GEAT - Sacra di S. Michele23 aprile - Sacra di S. Michele - Torino24 aprile - Torino - Superga25 aprile - Superga - Albugnano26 aprile - Albugnano - Murisengo27 aprile - Murisengo - S. Monte di Crea28 aprile - Crea - Casale Monferrato• Tratto Casale Monferrato - Sarzana23 maggio - Casale Monferrato - Valenza24 maggio - Valenza - Tortona25 maggio - Tortona - Salice Terme26 maggio - Salice Terme - Varzi27 maggio - Varzi - Bobbio28 maggio - Bobbio - Mareto29 maggio - Mareto - Bardi30 maggio - Bardi - Borgotaro31 maggio - Borgotaro - Pontremoli1 giugno - Pontremoli - Aulla2 giugno - Aulla - Sarzana

• Tratto Sarzana - Siena5 settembre - Sarzana - Massa6 settembre - Massa - Pietrasanta7 settembre - Pietrasanta - Valpromaro8 settembre - Valpromaro - Lucca9 settembre - Lucca - Altopascio

10 settembre - Altopascio - San Miniato11 settembre - S. Miniato - Gambassi Terme12 settembre - Gambassi - San Giminiano13 settembre - S. Giminiano - Monteriggioni14 settembre - Monteriggioni - Siena• Tratto Siena - Roma19 settembre - Siena - Ponte d’Arbia20 settembre - Ponte A. - S. Quirico d’Orcia21 settembre - S. Quirico - Radicofani22 settembre - Radicofani - Acquapendente23 settembre - Acquapendente - Bolsena24 settembre - Bolsena - Viterbo25 settembre - Viterbo - Sutri26 settembre - Sutri - Campagnano27 settembre - Campagnano - La Storta28 settembre - La Storta - San Pietro in Roma

tSegue a pag. 5

Sabato 7 aprile si è insediato a Torino il nuo-vo Consiglio Direttivo Regionale eletto a Ver-bania il 25 marzo scorso; il Presidente è statoeletto direttamente dall’Assemblea delle se-zioni nella persona di Michele Colonna dellasezione di Fossano. L’assemblea ha eletto an-che i componenti del nuovo CDR. Sono statinominati inoltre Vice Presidente il socio Fran-co Degiovanni della sezione di Casale M. ed ilsocio Luigi Grossi della sezione di Arona. Èstato assegnato l’incarico di Segretario al so-cio Umberto Pallavicino della sezione di Ales-sandria, mentre Tesoriere è stata nominata lasocia Laura Spagnolini della sezione di Tori-no. Sono poi state completate le cariche sta-tutarie del CDR con la nomina delle commis-sioni tecniche: per la Commissione AlpinismoGiovanile è stato nominato referente FrancoDegiovanni; per la Commissione Rifugi eOpere Alpine e segnaletica il referente è Pie-rantonio Rotta; la Commissione Tutela Am-biente Montano è stata assegnata a LuigiGrossi, mentre per la Commissione Scuole Al-pinismo, Arrampicata Libera, Sci-Alpinismocome referente è stato nominato Enrico Ler-da; infine il Comitato Scientifico è stato asse-gnato a Amerio Walter. Ulteriori incarichi so-no stati affidati a Franco Degiovanni, qualeAddetto stampa, referente per il GR, e FrancoGrosso per la gestione e innovazioni grafichepubblicità e visibilità del GR. È la prima voltache un socio della nostra provincia viene no-minato Vicepresidente del GR, mentre il no-stro Umberto, oramai una istituzione, è statoconfermato come segretario per il terzomandato a conferma del suo lavoro.

Un grande evento a cui collaborare

CAI 150°CAI Piemonte

RINNOVATO IL CD

Intersezionale

ELETTO IL NUOVOCOORDINATOREIl 19 settembre scorso si è riunita l’assembleadei presidenti dell’intersezionale che ha ap-provato il nuovo regolamento che ha già ot-tenuto l’ok da parte delle sezioni. Viceversa èstata rinviata l’approvazione del regolamentodella scuola di escursionismo al fine di appor-tare ulteriori modifiche. È stato poi eletto ilnuovo coordinatore, Massimo Traverso ed èstato confermato segretario Umberto Pallavi-cino. Il vice coordinatore sarà designato a bre-ve dalla sezione di Alessandria. Sono stateinoltre discusse le iniziative del 150° anniver-sario di fondazione del CAI che vedrannocoinvolte le sezioni della provincia d Alessan-dria. In sede di riunione si è discusso anchesulla proposta di aprire una nuova via alpini-stica per celebrare la ricorrenza del 150° coin-volgendo la Scuola Intersezionale Alphard. Illavoro che attende le sezioni l’anno prossimosarà quindi particolarmente impegnativo.

2Il trek più bello d’Europa: GR20 parte sud

CORSICA: CHIUSURA DI UN CICLO

turali: dalle praterie e rocce delle quote piùalte si passa ai boschi di conifere ma poi,siccome si scende spesso più in basso, si tro-vano anche le foreste di latifoglie ed infinela macchia mediterranea. Persino la famige-rata variante della tappa Usciolu-Asinau, in-trodotta un paio di anni orsono si dice perfavorire un paio di rifugi privati sul percor-so, che noi volevamo evitare in quanto mol-to più lunga e apparentemente meno inte-ressante (ma che ho dovuto percorrere perovviare ad un piccolo incidente di percorsofortunatamente senza conseguenze) si èpoi invece rivelata non priva di interesse:sono passato in mezzo a idilliaci boschettidi faggi attraversati da un magnifico tor-rente in cui mi sarei volentieri buttato a rin-frescarmi se avessi avuto più tempo. Se vo-gliamo, un altro aspetto positivo è la mino-re frequentazione rispetto alla parte Nord:non so bene perché, o forse sì, probabil-mente la fama di minore interesse paesag-gistico e tecnico spinge molti più trekkersulla parte settentrionale. E qui allora veniamo ai lati negativi dellanostra piccola esperienza. Prima di tutto ilgrande affollamento: GR20 è noto per esse-re un magnifico trek e quindi raccoglie ordedi escursionisti ansiosi di partecipare a que-sta piccola avventura (tantissimi francesi,molte coppie giovani, anzi giovanissime,ventenni o giù di lì: perché i nostri ventennisono splendidi assenti? Pochi in generale gliitaliani, pochi in rapporto all’estrema vici-nanza dell’isola alle nostre coste: vicinanzaanche culturale oltre che storica; la Corsica

ha radici molto più italiane della verniciatadi francesità che le è stata depositata neisecoli più recenti). Per fortuna, come dice-vo, già molti meno di quelli che abbiamotrovato solo due anni fa nell’altra tratta.Però i rifugi, e le aree di bivacco, della par-te Sud sono un po’ più piccoli per cui l’affol-lamento si sente ancora di più. Negativo èinoltre l’atteggiamento del Parco Regiona-le di Corsica, ente gestore dei rifugi oltreche del Parco medesimo: è infatti operatauna rigida e netta distinzione fra i - pochi -ospiti dei rifugi e i restanti - i più - campeg-giatori. Cartelli molto minacciosi segnalanocome il rifugio sia in pratica appannaggioesclusivo dei primi mentre i secondi quasinon dovrebbero entrare. Non mi pare chequest’atteggiamento sia nello spirito del-l’andare in montagna, o almeno come cre-do noi del CAI lo intendiamo! Ancora nei ri-fugi alquanto negativi i prezzi per viveri ealtri prodotti (in alcuni casi il trasporto nonè affatto disagevole e costoso). E ancorapeggio il fatto che non abbiamo trovato al-cuna bergerie dove acquistare formaggi esalumi locali prodotti, si spera, sul posto.L’unico abitante di una bergerie, nella pri-ma tappa, mi ha detto di non avere più nul-la: “per questa stagione o per sempre?” “Àjamais” (ovvero “Per sempre”). Triste noti-zia, l’abbandono delle montagne procedeanche lì.Comunque, momenti belli e piccoli lati ne-gativi ma la cosa più importante in un trek,soprattutto quando lungo ed impegnativo,sono le persone: l’affiatamento e la capa-cità di adattarsi alle difficoltà. In questo icompagni di avventura sono stati eccellenti.Tutti sappiamo quanto l’ambiente montanosia o possa diventare difficile e quanto allo-ra è determinante la capacità di adatta-mento. Adattamento alle abitudini e allecaratteristiche dei compagni, adattamentoalle difficoltà del terreno ed ai piccoli in-convenienti di ogni viaggio: questa è carat-teristica essenziale del miglior trekker. Imiei compagni sono stati i migliori.Quindi, di nuovo in marcia: la prossima saràtutto il GR20 in una tirata unica. Attorno aotto giorni è un tempo fattibile: i candidatisi tengano pronti diciamo per il 2013!

Per me, e altri partecipanti, si chiude unlungo viaggio attraverso questa magnificaisola del Mediterraneo. Avevamo, infatti,già portato a termine con successo il magni-fico giro che da Vizzavona, nel cuore dellaCorsica, porta verso Nord (nord-ovest peressere più precisi: il percorso taglia pratica-mente in diagonale l’isola, da nord-ovest aCalenzana presso Calvi a sud-est a Concapresso Portovecchio) nel 2010. Ci mancavaquindi tutto il resto: le sei tappe che da Viz-zavona scendono appunto verso Sud. Solosei tappe ma una durata più consona adun’attività sociale che, dovendo coinvolgereparecchi partecipanti, deve riuscire a combi-nare le disponibilità di tutti, sempre piùstrette dati gli impegni sempre più pressan-ti cui al giorno d’oggi siamo tutti, volenti onolenti, legati. I partecipanti sono stati infi-ne nove: proprio all’ultimo almeno due can-didati hanno dovuto dare forfait per i solitiintoppi che si mettono in mezzo alle cosepiù piacevoli nel momento più sbagliato.Che dire di un trek così noto, già percorso eripercorso dai soci della sezione, nonché dialtre della Provincia, e già apparso più voltesulle riviste del CAI? Che dire senza ripeteree ripetersi? Senza ripetere le solite notizietecniche (mi limiterò ad un breve accenno)che trovate su numerosi libri e guide. Rife-rirò sicuramente delle ultime novità. E rife-rirò di quelle, che almeno a mio modestoparere, sono stati i lati più positivi e menodi questo giro.Fra gli aspetti positivi sta di certo l’ambien-te spettacolare della Corsica, qui non dicocompletamente ma abbastanza differenteda quello della parte Nord. La parte Sud miera sempre stata dipinta come meno o pocointeressante. Certo di fronte alla maestositàdi certe situazioni dell’altra parte ditrekking, è difficile trovarne di equivalenti.Uno degli elementi più appariscenti e piace-voli della parte sud è il suo essere proprio acavallo dei due mari e, per lunghi tratti, da-re la possibilità dalla stessa cresta di vedereentrambi i versanti: da una parte il golfo diAjaccio, dall’altra la piana di Ghisoni; dauna parte il Valinco, dall’altra Solenzara. Sevogliamo inoltre la parte Sud raffiguraun’ancora maggiore varietà di ambienti na-

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• 4 agosto: partenza con il traghetto delle23:00 da Vado, poco affollato (mai vista cosìtanta disponibilità di spazi).• 5 agosto: arrivo a Bastia e trasferimento intreno a Vizzavona per mezzo del magnificotreno che attraversa il cuore dell’isola perterminare la propria corsa ad Ajaccio. Il tre-no è stato rinnovato con carrozze nuovissi-me con ampie finestre panoramiche: i pano-rami sono appunto mozzafiato. Un po’ me-no la pessima area di bivacco presso la sta-zione di Vizzavona (una sola toilette per tut-ti i campeggiatori). Gita, e bagno, imperdibi-li presso la Cascade des Anglais nella magni-fica foresta demaniale di Vizzavona.• 6 agosto: Vizzavona-E Capannelle. Tappatranquilla, facile salita al colle, poi in traver-so tra magnifici boschi di faggi. Qualche goc-cia di pioggia (le uniche). Rifugio privato ac-cogliente e ben organizzato.• 7 agosto: E Capannelle-Prati. Ancora bei sa-liscendi fra i boschi e primo (quasi unico) ba-gno in un torrente. Bello il rifugio de I Prati.• 8 agosto: Prati-Usciolu. Finalmente tappain cresta con qualche monta e cala e qualchepunto dove appoggiare le mani. Il rifugiodell’Usciolu, fornitissimo, persino scarpe datrekking e bastoncini, non è granché: solodue docce per centinaia di persone, dispostesu un’area molto vasta e in forte discesa.• 9 agosto: Usciolu-Asinau. La tappa della va-riante. L’itinerario tradizionale è bello e inte-ressante. Di un certo interesse anche la va-riante benché più lunga. Bel panorama dalMonte Alcudine, massima elevazione del Suddella Corsica. Ripida ma senza particolariproblemi la discesa dal colle al rifugio.• 10 agosto: Asinau-I Paliri. Fatta la Variante

Alpina per poter godere dell’impagabile at-traversamento delle Torri di Bavella, uno de-gli spettacoli naturali più straordinari delmondo, della Corsica sicuramente. C’è untratto un pò più difficile con una catena. Po-sto orribile il Colle di Bavella da cui siamo su-bito scappati con sollievo. Bello il rifugio IPaliri. Curiosa la sistemazione ai vari servizidisseminati nel bosco a parecchi minuti l’unodall’altro. Ma forse questo previene l’eccessodi sporcizia trovato altrove. Consigliata, manon banale, per escursionisti esperti e ancheun pò di più, la salita alla Punta Tafunata IPaliri. Tutta la zona è disseminata di gugliegranitiche dove si intravedono migliaia di li-nee di arrampicata di tutti i gusti• 11 agosto: I Paliri-Conca. La tappa finale èquasi una passeggiata, quasi tutta discesa. Siinizia a sentire il caldo. Il paesaggio è co-munque bello, inizia ad apparire rigoglioso ilmucchio (la macchia mediterranea in Corso).Pausa a Conca dove prendiamo l’inverosimilein bevande fresche. Con una navetta scen-diamo subito alla spiaggia e campeggio diPinarello. La navetta ha orari segnalati sulposto al bar che si trova giusto alla fine delpercorso ma gli orari, come spesso accade inCorsica, sono solo indicativi: tutto sta all’u-more dell’autista del piccolo pulmino.• 12 agosto: trasferimento verso Bastia conautobus (carissimo) dove riusciamo ad antici-pare il viaggio di ritorno con il pagamento diuna piccola somma. I cambiamenti, almenoper il solo passaggio ponte, sono immediatie senza problemi. Acquisti di prodotti Corsi(ma attenzione anche i supermarket la do-menica chiudono a mezzogiorno). Arrivo inserata a Savona-Vado.

Note tecnichePartecipanti (9): Massimiliano Avalle, Stefa-no Alessi (CAI Cento-Ferrara), Gisella Barbie-ri, Giorgio Bello (CAI Ovada), Antonio Mo-scato, Piero La Greca, Pierfrancesco Spada(CAI Lugo di Romagna), Silvia Torrielli (CAIOvada) Jan Van de Loo (tutti gli altri CAIAlessandria).Sono state effettuate le sei tappe della parteSud da Vizzavona a Conca. Partenza da Sa-vona-Vado con traghetto Corsica Ferries cosìcome il ritorno (tranne gli amici romagnoliche sono partiti e arrivati a Livorno). Pernot-tamenti in tenda per cinque partecipanti, glialtri nei rifugi prenotati con giusto anticipo:la GR20 è sempre molto ambita per cui i po-chi posti spariscono in fretta. Tutti i rifugi offrono ormai un buon serviziodi vendita di generi alimentari ed anche usocucina e pasti caldi (sicuramente per gli ospi-ti dei rifugi ma in qualche caso anche per icampeggiatori). Per i campeggiatori sonomessi a disposizione fornelli e gas. Le docce ei bagni non sono sempre all’altezza ed inqualche caso pochi (vedi Usciolu). I servizidell’Asinau sono stati completati ed ora sonodignitosi. Molto bello il rifugio di Prati inuna zona aperta con i cavalli che girano trale tende ed il rifugio di I Paliri dove rimango-no in pochissimi: i più abbandonano la GR20nel punto più brutto dell’itinerario, il Colledi Bavella dove migliaia di turisti con mezzipuzzolenti si accalcano nei ristoranti. Risto-ranti e negozi che quasi scacciano i poveritrekker oberati del peso dei loro zaini (anzi,senza quasi, siamo stati letteralmente scac-ciati dal fronte di un negozio perché aveva-mo addosso uno zaino!).

Cronache emozionali di un trekkingSi è appena concluso il trek Gr20 sud e idettagli tecnici sono illustrati dal Capo Su-premo, Gran Organizzator, Gran Professor,il Grande Max Avalle. A me il compito diesprimere qualche emozione.Per chi come me di trek impegnativi ne hafatti ancora pochi, la partenza coincide conun pò di ansia. Ci si ritrova a Savona in 7,due li recupereremo sul posto provenientidalla Romagna. Viaggio spartano in tra-ghetto ma vista la poca affluenza si dormecomodi distesi sui divanetti.Il giorno successivo si inizia! Il trasferimen-to a Vizzavona sul trenino montano è sug-gestivo e abbastanza lungo. Penso: se i rit-mi sono questi, alla grande!Subito smentito dal posto tenda all'arrivo;cemento, niente acqua e servizi al costo di5 €; questa volta si inizia seriamente. Ilgruppo adesso è completo; i componentihanno esperienze e preparazioni differentima lo capiremo meglio strada facendo. Incinque, io, Gisella, Max, Jan e Piero irriduci-bili in tenda, Giorgio, Silvia, Alessio e Fran-

Arriviamo al passo Bavella e dopo 4 giorniincrociamo la civiltà con auto, pullman etanta confusione. Il primo impulso è discappare e tornare nel bosco ma la fameha il sopravvento e ci fermiamo a gustareuna sontuosa omelette ben cucinata. Allasera, a tenda montata, ci meritiamo un beltramonto in cima. Siamo ritornati alla"normalità". Tra sali e scendi arriviamo aConca dopo 83 km e 4700 m di dislivello.Domani un meritato bagno al mare poirientro a Bastia, poi Savona e Alessandria.Tutto è andato per il verso giusto; peccatoper Piero che dopo tre giorni ha dovutofermarsi per problemi ai piedi. Anche ilmio mignolo destro ha litigato con unmasso ma riesco a raddrizzarlo e rimetterloin sesto. Nel complesso i giorni sono volatie ci siamo ripromessi che incontrando nuo-vamente i provenienti dal Nord saremo ingrado di rispondere "lo sappiamo, lo ab-biamo già fatto!!!" per cui all'opera perorganizzare il prossimo GR20 Nord!

Antonio Moscato

cesco in rifugio. Ci vorranno due giorni pertarare i tempi, il passo e ignorare i 15 kgdello zaino ma dal terzo sveglia alle 5 epronti per partire alle 6. Le tappe sono tut-te fattibili con 7/8 ore di marcia e il dislivel-lo non è mai proibitivo; qualche passaggioimpegna più del previsto i meno espertima nulla di preoccupante. I posti tappa mi-gliorano con i giorni, dimentichiamo quel-lo di Vizzavona e dormire nel verde in cimaai colli in mezzo ai cavalli riconcilia con ilmondo. Finalmente si scarica il cellulare etagliamo i ponti con la civiltà. Ci si preoccu-pa di sapere se troveremo acqua per bereo per fare un bagno, se le provviste sianosufficienti, se al rifugio avranno una Pietra(la birra) fresca o al più se troveremo unposto comodo dove piazzarci. Incontriamotanta gente, molti ragazzi, purtroppo po-chi italiani. Chi arriva dal Nord "il GR20 sudè bello ma il GR20 nord è tutta un'altra co-sa, più..., più..." Sempre medesima frasema non so cosa farci. Noi stiamo facendo ilSud e per ora ci basta!

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gione estiva, ormai all’ordine del giorno,con una crescita statistica preoccupante.Inutile ricordare a questo proposito i tristie luttuosi eventi degli ultimi anni che, so-prattutto nell’area delle alpi orientali,hanno toccato soccorritori impegnati indifficili e pericolosi interventi di soccorso.Quanto detto, peraltro, rischia di limitarealla sola frequentazione della montagnanelle sue varie forme (turistiche e sporti-ve) la ricaduta dei costi per l’utilizzo inap-propriato del sistema dei soccorsi; nel casosi ricorresse a tale forma di compartecipa-zione alla spesa, più correttamente (e pernon penalizzare ulteriormente e solamen-te l’ambiente montano) occorrerebbe va-lutare l’estensione di tale criterio per tut-te quelle attività e comportamenti che de-terminano, ovunque svolti, il ricorso nonappropriato al sistema dell’emergenza sa-nitaria, a causa di gravi forme di impru-denza o di superficialità / leggerezza. Il tema è sicuramente delicato, come deli-cato è il definire criteri il più possibile og-gettivi per valutare l’effettiva presenza dipresupposti per ribaltare in tutto o in par-te il costo del servizio sul destinatario del-lo stesso.Altra soluzione, già adottata ad esempioin Svizzera, è l’assicurazione obbligatoriaper coloro che svolgono attività escursio-nistiche/alpinistiche sul territorio monta-no, con conseguente copertura dei costidi intervento dell’elisoccorso (e conse-guente salatissimo addebito degli oneriper coloro sprovvisti di tale forma di assi-curazione…). Naturalmente nulla cambia per i soci CAI,che beneficiano con il rinnovo del tessera-mento di apposita copertura assicurativa,anche se ciò non può ovviamente portarea comportamenti imprudenti o “a cuorleggero”.Ecco alcune statistiche dell’attività del Soc-corso Alpino Piemontese nell’anno 2011:interventi 1.290 (elisoccorso 54% - squadrea terra 46%); volontari impegnati 1.380;persone soccorse 1.350 (infortuni 36,2% -malori 13,9% - interventi dovuti a scarsapreparazione o perdita orientamento10%); persone soccorse soci CAI 14%. Quest’ultimo dato evidenzia, da un lato,come chi frequenta la montagna nelle suediverse forme turistico/sportive non sianella grande maggioranza dei casi socioCAI, dall’altro, il ruolo fondamentale cheil CAI svolge nell’attività di formazione,educazione e prevenzione, tramite la con-tinua attività delle scuole e delle singolesezioni.

Spending review, tagli lineari, razionaliz-zazione della spesa pubblica; tali argo-menti, ormai all’ordine del giorno, riguar-dano anche il servizio sanitario nazionalee regionale (tra i principali e più onerosicapitoli della spesa pubblica).Tali tagli di spesa e razionalizzazioni deiservizi riguardano (e riguarderanno sem-pre più nel prossimo futuro) anche il set-tore dell’Emergenza sanitaria regionale118 (vedasi da ultimo la riduzione da 5 a 4delle basi di elisoccorso sul territorio re-gionale).A questo proposito recentemente l’asses-sore regionale alla montagna Roberto Ra-vello, dopo aver ribadito l’importanza delruolo del Club Alpino Italiano per la pro-mozione e la diffusione della cultura dellaresponsabilità tra i frequentatori dellamontagna, ha dichiarato che in sede re-gionale è “avviato, come previsto nella fi-nanziaria regionale, il confronto tra strut-ture ed operatori al fine di individuare icriteri necessari per l’introduzione di unmodello di compartecipazione alle speseper interventi di elisoccorso finalizzato ascoraggiare usi inappropriati o abusi”.Anche il Soccorso Alpino, che opera inconvenzione con il Servizio di Emergenzasanitaria 118, potrebbe essere, pertanto,destinato ad essere coinvolto da tale fasedi riorganizzazione e razionalizzazionedei costi dei servizi pubblici; i primi segna-li con preoccupanti tagli sui finanziamentiregionali sono ormai un dato di fatto.Così come ormai sperimentato ed avviatoin altre regioni italiane (Valle d’Aosta eVeneto tra le prime), anche nell’ambitodel sistema dell’emergenza sanitaria pie-montese iniziano a porsi le basi per unadiscussione sull’opportunità di prevedereforme di partecipazione alla spesa (sottoforma di ticket o di addebito di parte deicosti di intervento) nei casi di uso “inap-propriato” o di vero e proprio “abuso”del sistema 118 (elisoccorso in primis).Si intendono quegli interventi di soccorsonon legati strettamente a situazioni di ve-ra e propria “emergenza sanitaria” (chedeterminano una diretta “ospedalizzazio-ne” del paziente), ma derivanti da com-portamenti imprudenti o irresponsabili dichi affronta l’ambiente montano (impre-parazione fisica o tecnica, inadeguatezzadell’attrezzatura, inosservanza di previsio-ni meteo proibitive, …) nelle sue diverseforme turistiche e sportive.L’introduzione di un sistema di comparte-cipazione alla spesa a carico di chi induceinterventi inappropriati della macchinadei soccorsi legati all’emergenza sanitaria,oltre ad aspetti puramente economici ri-veste anche risvolti “etici”, considerandoquanto comportamenti imprudenti o det-tati da leggerezza possano comportare intermini di sicurezza di chi è chiamato adoperare negli interventi, distogliendo,inoltre, risorse per operazioni più impor-tanti e/o urgenti, distraendo così risorsealla collettività.I recuperi con l’elisoccorso, spesso delicatie pericolosi, di escursionisti o alpinistichiaramente impreparati, incapaci, per ra-gioni tecniche o di sfinimento, di rientrarecon i propri mezzi a valle, sono, nella sta-

SERVIZIO 118, SOCCORSOALPINO E ...SPENDING REVIEW

Sono trascorsi 40 anni dalla posa della Ma-donnina sulla vetta del Corno Nero a 4322 m.La Signora è diventata da subito un puntodi forza e di orgoglio per noi.Passare da quelle parti senza volgere in al-to lo sguardo, per noi della Sezione, è qua-si impossibile, anche percorrendo a distan-za altre vie e sentieri; capita più volte dicercare quel puntino in lontananza avendoquasi sempre la certezza di averlo indivi-duato.È questa l’occasione per ricordare tutti co-loro che parteciparono alla prima posa nellontano 1972 e alla sua ricollocazione nel2003. I soci della sezione si impegnaronoprima al realizzo della statua e, successiva-mente tra l’estate 1971 e 1972, al trasportoed alla posa sulla cima del Corno Nero,una delle vette del Monte Rosa.

La vita della statua non fu facile, infattiprobabilmente a causa delle intemperie,cadde a fine anni 80. Convinti fosse preci-pitata nel ripido versante Valsesiano ci ras-segnammo alla sua perdita.A seguito del suo ritrovamento nel ghiac-ciaio sottostante da parte di alcune guide,avvenuto molti anni dopo, circa a metà an-ni 90, la Sezione CAI si è attivata per il re-cupero del manufatto nel frattempo depo-sitato nel rifugio Giordano al Balmenhorn. Nell’anno 2002 la Sezione decide e proget-ta sia il restauro che la reinstallazione. Coninterventi di ricostruzione di arti rotti, do-vuti alla caduta, e costruzione del nuovobasamento. Con il completamento dei la-vori, finalmente nel mese di agosto 2003 lastatua è tornata sul Corno Nero.Nel mese di settembre 2012 per ricordarela ricorrenza del quarantesimo dalla primaposa, alcuni alpinisti della Sezione hannoraggiunto la vetta e con l’occasione hannoeseguito alcune manutenzioni e migliorienecessarie .Come Presidente della Sezione mi sento indovere di ringraziare tutti coloro che han-no contribuito alla realizzazione del pro-getto e che con affetto contribuiscono atenere viva e lucente la nostra Madonnina.

Il Presidente della Sezione

Sezione di San Salvatore M.

40° DELLAMADONNINASUL CORNO NERO

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L’inverno non è vicinissimo ma non tarderàancora molto. I tepori autunnali consentonospesso escursioni fino a quote interessanti etalvolta, con le dovute attenzioni, anche ol-tre i 3000 metri; ed il tempo, in autunno, seè bello, è bello tutto il giorno anche se ilgiorno è più breve. In autunno la montagnariserva sorprese ad ogni angolo: ovviamentecolori di ogni genere, luce intensa, cieli tersi,ma soprattutto silenzi, spazi riconquistati da-gli animali selvatici indaffarati nelle ultimeattività prima del lungo inverno o prossimialla muta e per alcuni, alla stagione degliamori, voli d’aquila osservabili con maggiorefacilità per la scarsa presenza umana sui sen-tieri ed altre meraviglie ancora. Ma moltevolte l’autunno è la stagione delle giornatedi pioggia e della prima neve sulle vette e,ogni tanto, anche della prima neve nelle val-late, fino alle colline. Talvolta, infatti, nevicamolto precocemente, ancora prima della ca-duta delle foglie. Secondo la tradizione con-tadina, la nevicata precoce, soprattutto seprecedente alla caduta delle foglie, annun-cia un inverno povero di neve.In proposito, nella nostra Val Curone gli an-ziani citano un proverbio locale che recita(mi sia consentito qualche possibile errorenella trascrizione dialettale) “Su u fioca pru-ma di Santi, tut l’invern in ti campi” (Selva-piana) che, tradotto in italiano, sottolinea

come una nevicata precoce può annunciareun inverno mite e privo di neve tanto daconsentire i lavori nei campi. Anche la tradi-zione dell’alto Piemonte tramanda un pro-verbio che ha lo stesso significato: “Su fiocas’la foeuia, l’invarn a da nan noeuia” che tra-dotto, recita: “Se nevica sulle foglie, l’inver-no non dà noia”.La saggezza contadina comprende molte in-tuizioni vincenti ed altrettante credenze pri-ve di fondamento e sembra che il detto ap-pena citato sia proprio tra quelli poco atten-dibili. I dati statistici in nostro possesso dimo-strano infatti che molto raramente l’invernoè privo di neve se è anche stato precedutoda una nevicata molto precoce; in qualchecaso invece le nevicate autunnali hannoaperto la strada ad inverni molto nevosi e

Meteorologia e tradizioni

QUANDO NEVICA SULLE FOGLIEprolungati. Negli ultimi anni forse il prover-bio sembra più attendibile perché gli invernisono molto avari di neve, soprattutto allequote inferiori, ed è più facile individuare lacoincidenza tra la precipitazione anticipata el’assenza di nevicate successive. Forse il dettoin questione ha una spiegazione più psicolo-gica che legata alla realtà: le nevicate antici-pate, soprattutto se copiose e seguite daprolungato maltempo, compromettevano al-cune attività importanti da svolgere primadell’arrivo dell’inverno: la discesa con lemandrie dai pascoli di media montagna e iltrasporto a valle dei formaggi prodotti inestate, la raccolta della foglia da usare comelettiera nelle stalle, la raccolta delle castagnee la pulizia dei castagneti ed altro ancora.Nel mondo contadino, contraddistinto dauna cultura povera e legata ai cicli naturali, ilproverbio, il detto, la citazione, la novella,quando non aveva una funzione di indirizzoe consiglio, era un modo per allontanare lapaura e le preoccupazioni dando qualchecertezza, anche se effimera. Nel caso specifi-co, il proverbio forse serviva a rassicurare glianimi preoccupati per i lavori ancora da svol-gere, garantendo ancora belle e preziosegiornate per i lavori in campagna. Saggezzaminima e semplicità d’altri tempi per unmondo di vita dura e difficile ma priva delleansie esistenziali moderne.

Capanna Margherita, m 4554, il Rifugio piùalto d’Europa, posto sulla vetta della puntaGnifetti nel massiccio del Monte Rosa, è sta-ta raggiunta Domenica 15 Luglio da 27 socidel CAI di Acqui Terme. La Gita Sociale haavuto inizio il giorno 14 raggiungendo lameta del pernottamento (la Capanna Gnifet-ti m 3647) prima utilizzando i comodi ma ca-ri impianti che partendo da Gressoney porta-no alla Indren poi, con una breve camminatasu percorso misto, attrezzato nei tratti espo-sti. Per una fortunata coincidenza anche laSezione del CAI di Alessandria aveva orga-nizzato l’ascensione e così i nostri Soci si so-no ritrovati con i 15 di Alessandria formandoquindi 14 cordate della nostra Provincia chehanno raggiunto Capanna Margherita nellagiornata di Domenica. La gita sezionale delCAI di Acqui si è trasformata di fatto in GitaIntersezionale, dimostrando quanto sia facilemettere insieme Sezioni, con storia e tradi-

zioni diverse, sul terrenocomune della passioneper la montagna. L’ascen-sione si è svolta intera-mente su ghiacciaio, conuna bella ma fredda gior-nata di sole e nonostantele difficoltà tecniche con-tenute (la gita alpinisticaè classificata F+) ha messoa dura prova i parteci-panti unendo alla bassatemperatura un vento co-stante, anche se non for-te, che nella fase finale ha reso l’ultimo trat-to, il più tecnico e ripido, davvero impegnati-vo sul piano fisico. E così certezze sulla propria preparazione fi-sica si sono sgretolate dimostrando comel’ambiente di alta quota, qualsiasi sia la diffi-coltà tecnica del percorso che ognuno sce-

glie sulla base delle sue capacità, è sempreda affrontare con rispetto e con una prepa-razione che solo la frequentazione dellamontagna sa dare. La gita sociale, che aveva come responsabileAlessandro Rapetti, a cui deve rivolgersi chiha intenzione di iniziare un percorso Alpini-stico, ha evidenziato dalla composizione deipartecipanti il rinnovamento che sta lenta-mente trasformando la Sezione del CAI diAcqui. I soci per così dire “storici” erano unaesigua minoranza, certamente non a disagiocon i nuovi soci e tutti insieme hanno dimo-strato di far squadra per raggiungere l’ob-biettivo ma, soprattutto, hanno dimostratoche si può andare in montagna per divertirsie che un po’ di sana ironia non guasta mai. Prendere seriamente la montagna, ma unpo’ meno “seriosamente” noi stessi, è il mo-do giusto di comportarsi. Nel ringraziare tut-ti i partecipanti ci piace credere che la nostraSezione sia un punto di riferimento, magarinon l’unico, per chi vuole avvicinarsi allamontagna.

Sezione CAI Acqui Terme

Le manifestazioni nazionali si conclude-ranno con il raduno di Torino del 5 e 6 ot-tobre e con l’appendice della settimanaescursionistica in Sardegna dal 13 al 20 ot-tobre, con l’ipotesi di trasferimento a Ge-nova, per l’imbarco, con un cammino che,se realizzato, interesserebbe ancora la no-stra Provincia, in particolare l’Acquese el’Ovadese.Tra i progetti regionali, come già segnala-to nel precedente numero di ALPENNINO,la nostra Provincia è presente con il girodelle “Cinque Torri”, proposto dalla Se-zione di Acqui Terme, a conferma della vi-talità della nostra Intersezionale.

Segue da pag. 1: CAI 150°t

Dalla Sezione di Acqui Terme

TUTTI INSIEME A CAPANNA MARGHERITA

È interessante sottolineare come tuttiquesti progetti, al di là della loro valenzaescursionistica e della possibilità di farconoscere il CAI, hanno in comune ilgrande merito di portare alla ribalta iterritori marginali delle “Terre Alte”,economicamente svantaggiati, ma ricchidi natura, cultura, tradizioni e gastrono-mia, diffusamente presenti nella nostraProvincia.Infine ogni singola Sezione potrà organiz-zare tutti gli eventi e manifestazioni cheriterrà idonei a contribuire degnamentealla celebrazione di questo importanteanniversario.

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Il nuovo Consiglio Direttivo della Sezionedi Tortona, eletto con l’assemblea del 26aprile scorso, questa estate ha incentivatoe curato direttamente, mediante l’attivitàdiretta dei consiglieri ed alcuni soci, l’e-scursionismo e le altre attività in monta-gna.I dettagli delle attività, molto spesso deci-si con pochi giorni di anticipo, sono sem-pre disponibili all’indirizzo e-mail dellaSezione.Particolare attenzione è stata rivolta alleescursioni nel territorio appenninico esulle Alpi. E’ stata molto significativa lapartecipazione alla gita al rifugio Arp,coinvolgente momento di amicizia ed oc-casione per svolgere attività differenti edin particolare arrampicata, escursionismoe ciclo-escursionismo. Inoltre il gruppo ci-clo-escursionistico ha svolto una intensaattività organizzando varie uscite di di-verso grado di difficoltà ed una spedizio-ne extraeuropea in Bolivia.Non di meno l’attività della palestra di ar-rampicata è stata particolarmente intensae soprattutto molti giovani hanno avutola possibilità di seguire questa disciplinausufruendo della struttura artificiale insede.Nella prossima stagione invernale sono inprogramma altre iniziative e tutti i socisono invitati a frequentare la Sezione,aperta ogni giovedì dalle 21 alle 23, pertrascorrere qualche ora in amicizia ed in-dicare proposte e suggerimenti.

Sezione di Tortona

ATTIVITÀESTIVA

comunicazione e dello spettacolo che, ri-manendo seri, sanno strappare sorrisi edapplausi.Alberto ci manca e ci mancherà.Chissà se in quel mondo, a noi ancoraignoto, che lui ha prematuramente rag-giunto si sposta a piedi o in bicicletta, lasua passione di sempre. Passione nellaquale coinvolgeva e si lasciava coinvolge-re da altri soci ed amici che con lui la con-dividevano.Ma la vita è questa! È un percorso cheper un tempo incerto percorriamo insie-me agli altri, a quelli che amiamo e che ciamano, che scegliamo come compagni diviaggio e che troviamo durante il cammi-no. Poi però ognuno deve cambiare stra-da e incamminarsi su un diverso, inesplo-rato e solitario sentiero, lasciando soliquelli che ci hanno fin lì accompagnato evoluto bene, e che restano attoniti, tristi,sconfortati, ma che riusciranno a supera-re quella tristezza grazie al comune senti-mento che li legava a chi ha cambiato via.Una scrittrice italiana, Barbara NotaroDietrich ha scritto che “non si muore deltutto finché resta qualcuno a ricordarsi dinoi”.Caro Alberto non sei morto, ti sentiamoancora in mezzo a tutti noi; un forte ab-braccio.

Fausto Capra

Sabato 30 giugno, dopo rapida ed ineso-rabile malattia il nostro amico Alberto haraggiunto la più alta vetta del cielo. Unamico, si, perché questo era per tutti noi,prima ancora di riconoscerlo nel suo ruo-lo di tesoriere e membro del Direttivo.Compiti che svolgeva con entusiasmo ededizione, sempre attento alle esigenzeed agli scopi del CAI, per difendere i qualinon esitava ad accalorarsi durante le riu-nioni, circostanze in cui emergeva ancheil suo carattere un po’ burbero, un po’irascibile. Quel carattere che a volte quasigli impediva di manifestare l’affetto, l’a-micizia e la stima che indiscutibilmentenutriva nei confronti di tutti noi e dellaSezione. Sentimenti inequivocabilmentereciproci. Fino alla fine non aveva persocompletamente la speranza di poter tor-nare a lavorare in Sezione, tant’è che hoapprofittato fin che ho potuto della suadisponibilità, dei suoi consigli, della suaopinione.La nostra ininterrotta attività sezionale egli occasionali incontri estivi hanno, dolo-rosamente, fatto risaltare la sua assenza,tuttavia sono sicuro che ognuno di noiconserva un ricordo particolare, rimem-brando il quale abbozza anche un sorriso,perché Alberto sapeva essere anche di-vertente con le sue battute sempre ap-propriate, come quei navigati artisti della

È morto Alberto Piacentini, socio tesoriere ed articolista di Alpennino

LUTTO ALLA SEZIONE DI VALENZA

Il Club Alpino Italiano festeggia nell’anno2013 i 150 anni dalla sua fondazione, av-venuta a Torino nel 1863. Per questaricorrenza storica l’Alpinismo Gio-vanile, che opera all’interno delCAI, ha deciso di accompagnareun gruppo di ragazzi in vettaad una montagna carica di signi-ficato e contestualmente di pro-muovere una ricerca scientificaambientale e nel campo della medi-cina di montagna, il tutto in collabora-zione con Università italiane e con il Cen-tro Nazionale Trapianti.Il progetto, “Spedizione CAI al Monte Ara-rat” ha come sottotitolo: “Saliamo insiemeuna montagna simbolo come cerniera tradue culture per celebrare i 150 anni delCAI”.La meta (la spedizione è prevista per luglio- agosto 2013) è quindi l'Ararat (5165 m inAnatolia, nella Turchia orientale), il montedove, secondo una vecchia e affascinanteleggenda, si dice sia approdato Noè con lasua arca, dopo il diluvio universale.Questo è quindi il punto del mondo da do-ve l’umanità avrebbe vissuto la sua secondagenesi.Per milioni di credenti, cristiani, ebrei emusulmani, l’Ararat è un simbolo che siidentifica con la nascita di un nuovo mon-do, di una nuova umanità, di una nuovavita.Il CAI vuole essere partecipe e testimonedella salita ad una vetta che rappresenta il“rinnovamento”, accompagnando un grup-po di giovani alpinisti ad affacciarsi simbo-licamente verso un mondo più giusto e più

Alpinismo Giovanile

IN VETTA ALL’ARARAT PER IL 150°umano ed un gruppo di persone trapianta-

te verso una nuova vita. Il progetto nasce dalla collaborazio-

ne tra quattro commissioni nazio-nali del CAI, ognuna secondo lepropria missione all’interno delsodalizio, per raggiungere gliobiettivi prefissati, e cioè CCM- Commissione Centrale Medica

(Adriano Rinaldi, Presidente),CCAG - Commissione Centrale Alpi-

nismo Giovanile/SCAG - Scuola Cen-trale Alpinismo Giovanile (Walter Brambil-la, Presidente CCAG / Gian Carlo Berchi,Direttore SCAG), CCTAM - CommissioneCentrale Tutela Ambiente Montano (Mi-randa Bacchiani, Presidente) e CSC - Co-mitato Scientifico Centrale (Mattia Sella,Presidente).La spedizione sarà composta da circa 50partecipanti tra cui 15 ragazzi con etàcompresa tra i 15 ed i 17 anni che sarannoaccompagnati da titolati AccompagnatoriNazionali di AG, da una decina di escur-sionisti-alpinisti trapiantati di cuore, fega-to e rene, dai medici della CCM, dagliOperatori della TAM e dagli esponenti delCSC.L'obiettivo non è solo quello di raggiun-gere la vetta, ma soprattutto realizzareun’esperienza di collaborazione tra quat-tro commissioni nazionali. Il gruppo di Al-pinismo Giovanile ha già svolto un’attivitàpropedeutica alla spedizione, secondoprogetto “Adattamento all'alta quota”,finalizzato in modo specifico alla forma-zione di un gruppo di AG che parteciperàalla spedizione.

La Sezione CAI di Ovada è nel pieno delleiniziative per festeggiare il trentesimo an-niversario di fondazione. Dopo la giornatadel 14 ottobre con la salita in contempora-nea da parte dei soci di trenta vette del-l’Appennino Ligure-Piemontese, è in calen-dario, dal 1° al 9 dicembre, una mostra chesi terrà nei locali di piazza Cereseto e chevedrà l’esposizione di opere, realizzate convari materiali e tecniche, di artisti (iscrittialla sezione di Ovada). Per l’occasione, il 1°dicembre, giorno dell’inaugurazione, gra-zie ad un accodo con Poste Italiane, saràemesso un apposito annullo filatelico checelebrerà l’evento. Sarà un’occasione in piùper far conoscere ad un pubblico più vastol’attività della sezione di Ovada, nata tren-ta anni fa da quella che era una sottosezio-ne di Acqui Terme. Nella mostra ci saràspazio anche per materiale fotografico delpassato e recente, in particolare non man-cheranno le immagini relative alla trentavette salite il 14 ottobre. Sarà un momentodi festa ma anche un’occasione per i soci didare maggiore visibilità al sodalizio, di farconoscere cos’è il CAI e di ricevere stimoliper le future iniziative.

Sezione di Ovada

ANNULLOFILATELICOPER IL 30°

PROGRAMMA ATTIVITAʼCASALE

ESCURSIONISMO7 OTTOBRE COLORI E SAPORI DELLʼALTO ASTIGIANO

(E) Org. CAI Foglizzo14 OTTOBRE LA CASTAGNATA in località da destinarsi28 OTTOBRE DA SPOTORNO A MONTE MAO

(E) Org. Piotto, Rossi11 NOVEMBRE AUTUNNO TRA I CORBEZZOLI

Liguria: tra mare e monti con il CAI di Valenza23 NOVEMBRE TRADIZIONALE CENA SOCIALE20 DICEMBRE AUGURI DI NATALE IN SEDE

ALPINISMO GIOVANILE14 OTTOBRE VARAZZE - GIOCO DELLʼARRAMPICATA

(Gruppo Guide)

ESCURSIONISMO 14 OTTOBRE ANELLO DEI PIANAZZI (Moretti)28 OTTOBRE MONTE BRACCO (Barge, Cuneo)11 NOVEMBRE SENTIERO DEI CORBEZZOLI (con CAI Casale)25 NOVEMBRE MONTE TREGGIN (Sestri Levante)9 DICEMBRE NERVI-BOGLIASCO-SORI

(sentiero Verde-azzurro)16 DICEMBRE PRANZO SOCIALE31 DICEMBRE CENA DI FINE ANNO

VALENZA

ESCURSIONISMO 7 OTTOBRE ALPE RES m 1419 - COLLE DʼORCHETTA

m 1818 - da Pianello di Rimella - Valsesia(E) D.G. Accornero, Colla

21 OTTOBRE CASTAGNATA AL MOLINO NUOVOCapanne di Marcarolo (T) D.G. Todarello

11 NOVEMBRE MONTE FAIÈ m 1352 da Bracchio m 310- Lago di Mergozzo (E) D.G. Fei, Penna

18 NOVEMBRE PRANZO SOCIALE in località da destinarsi18 DICEMBRE AUGURI DI NATALE in sezione

ASSEMBLEA DEI SOCIVenerdì 30 novembre 2012 alle ore 20,00 in prima convocazionee, mancando il numero legale, alle 21,30 in seconda convocazio-ne, presso la sala del Teatro Parvum in via Mazzini 85B, Ales-sandria, è convocata lʼAssemblea dei Soci Ordinari e Famigliariper discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO1 - Nomina del Presidente e del Segretario dellʼassemblea;2 - Relazione morale del Presidente della Sezione;3 - Fissazione quote sociali anno 2013;4 - Votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo, del Collegio

Revisori dei conti e del Delegato Nazionale;5 - Varie ed eventuali.I soci sono pregati di intervenire numerosi; si ricorda che hanno dirit-to al voto i Soci della Sezione di Alessandria delle categorie Ordinarie Famigliari. Ciascun partecipante potrà portare una sola delega.

DELEGAIl sottoscritto_________________________ delega a rappresen-tarlo, all'Assemblea dei Soci del 30 novembre 2012 il Socio____________________________________________________approvando fin d'ora e senza riserva alcuna il Suo operato.

Data______________ Firma____________________________

ALESSANDRIA

OVADAESCURSIONISMO7 OTTOBRE POLENTATA SUL MONTE TOBBIO (E)

Org. Piana e le ragazze del CAI28 OTTOBRE TRENOTREKKING - VARALLO ORTA S. GIULIO

(E) Org. Bruzzone, Caneva, Tambussa11 NOVEMBRE RIVIERA DI LEVANTE (E) Org. CAI Acqui T.25 NOVEMBRE GITA CON PRANZO SOCIALE

(E) Org. Cartasegna8 DICEMBRE PRESEPE SUL MONTE TOBBIO

(E) Org. Dagnino, Arecco24 DICEMBRE FIACCOLATA NOTTURNA A S. LORENZO

(E) Org. Bello, Piana

ALPINISMO14 OTTOBRE MONTE FORATO 1223 m - ALPI APUANE

FERRATA SALVADORI (EEA) Org. Bello19 OTTOBRE AGGIORNAMENTO TECNICO SU

ARRAMPICATA E ALPINISMO (Sede CAI Acqui)21 OTTOBRE USCITA PRATICA IN FALESIA Org. Scuola Alphard

SPELEOLOGIA21 OTTOBRE USCITA IN GROTTA Org. Gruppo Anveria

ALPINISMO GIOVANILE4 NOVEMBRE CASTAGNATA AL MULINO

(T) Org. Cartosio, Rolando

IN SEDE21 DICEMBRE VIDEOPROIEZIONE: UN ANNO DI ATTIVITÀ

APERTURA SEDIACQUI TERMEVia Monteverde, 44Giovedi 21,00 - 23,00ALESSANDRIAVia Venezia, 9 - Tel. 0131 [email protected] 21,30 - 23,00Mercoledi e Venerdi 18,30 - 19,30CASALE MONFERRATOVia Rivetta 17 - Tel. 0142 454911www.monferrato.net/cai/Giovedi 21,30 - 23,00NOVI LIGURECorso Marenco 21Mercoledi e Sabato 18 - 19,30Venerdi 21,00 - 23,00

OVADAVia Gilardini, 9 - Tel. 0143 822578Mercoledi e Venerdi 21,00 - 23,00SAN SALVATOREPiazza Carmagnola, [email protected] 21,00 - 23,00TORTONAVia Trento 31 (Palestra F. Coppi) - C.P. [email protected] www.caitortona.netGiovedi 21,00 - 23,00VALENZAGiardini Aldo MoroTel. 0131 945633 - 340 [email protected] e Venerdi 21,00 - 23,00

14 OTTOBRE CASTAGNATA al Parco Torre

ESCURSIONISMO 28 OTTOBRE GITA SOCIALE25 DICEMBRE SALITA NOTTURNA AL MONTE TOBBIO (E)

SAN SALVATORE

MTB 21 OTTOBRE VAL CURONE - LE GOBBE DEL CAMMELLO18 NOVEMBRE LEVANTO

TORTONA

ESCURSIONISMO 18 NOVEMBRE CAMMINATA DA RIOMAGGIORE A

PORTOVENERE

ALPINISMO19 OTTOBRE AVVICINAMENTO ALLʼARRAMPICATA E

ALLʼALPINISMO (Teoria)21 OTTOBRE AVVICINAMENTO ALLʼARRAMPICATA E

ALLʼALPINISMO (Pratica)

MTB14 OTTOBRE GIRO DEI TRE BRICCHI4 NOVEMBRE SUI SENTIERI DI ARENZANO

ACQUI TERME

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pendii erbosi abbastanza ripidi, sen-za sentiero o in presenza di sole trac-ce: in caso di nebbia fitta può esseredifficile individuare il percorso.

Descrizione del percorsoIn auto, su comoda carrozzabile, siraggiunge la Madonna del Colletto,a quota 1305 m. Si parcheggia pressola chiesa e si inizia a salire lungo l'e-vidente carrareccia (chiusa da unasbarra) che sale in direzione delmonte La Piastra. La strada sterratapassa dapprima accanto ad un bo-schetto di conifere e quindi entra inun bel bosco di faggi ad alto fusto:proprio attraversando quest'ultimo sideve ignorare dapprima una devia-zione sulla sinistra (quota 1335 m) equindi una seconda deviazione sulladestra (quota 1350 m). Dopo un paio di tornanti, la stradinainizia a salire con regolarità in costaalla montagna, sempre nel bosco dilatifoglie; giunti a 1485 m circa, losterrato termina: si continua a cam-minare su un sentiero evidente, chesale all'ombra dei faggi fino a sbuca-re, a quota 1530 m in un'aperta pra-teria. Si trascura una traccia di sen-tiero che prosegue in piano e si im-bocca invece un sentierino che ha iniziopoco fuori dal bosco e che si stacca sulladestra.Il sentiero guadagna quota tra i prati, traqualche larice e qualche pino isolato, dap-prima salendo per la massima pendenza equindi curvando a sinistra e descrivendoun lungo traverso del versante meridiona-le del monte La Piastra. In questa fase del-l'escursione, si cammina abbastanza a lun-go in leggera salita, tra gli asfodeli chemostrano a giugno tutto il loro splendore,tagliando pendii erbosi abbastanza ripidima assolutamente non pericolosi.Raggiunta quota 1650 metri circa, ci si ri-trova proprio a cavallo di un ampio costo-ne erboso che scende dalla cresta sommi-tale dell'Arp. Si abbandona il sentiero,che in quest'ultima parte diviene poco vi-sibile, e si sale per la massima pendenza(tracce di sentiero a tratti) verso alcunerocce che sostengono la cima quotata

La Piastra o monte Arp è una cima, isolataed evidente, non priva di eleganza, metaideale per una camminata non particolar-mente impegnativa, da effettuarsi prefe-ribilmente in primavera o autunno. Lavetta si alza subito a occidente della Ma-donna del Colletto, caratteristica chiesettalocalizzata al valico omonimo, già teatrodi importanti fatti della guerra di Libera-zione, oggi noto anche per essere statoattraversato dal Giro d'Italia.La cima appare assai invitante da Entrac-que, paesino dal quale si individua facil-mente verso nord il profilo della monta-gna, caratterizzato dalla presenza di duepunti culminanti (quotati 1822 e 1832 m).La salita si sviluppa inizialmente in un belbosco di faggi, quindi tra aperte e soleg-giate praterie, che in giugno offronospettacolari fioriture di asfodelo.Dalla vetta il panorama appare assai inte-ressante: in particolare catturano l'atten-zione le cime del gruppo Clapier-Maledia-Gelas, innevate abbondantemente spessofino a inizio estate, sul versante setten-trionale delle quali in luglio e agosto si in-dividuano facilmente piccoli ghiacciai dicirco, i più meridionali delle Alpi. Ben visi-bile è anche il monte Matto, aspro e tor-mentato, mentre in direzione opposta(verso oriente) si possono ammirare le for-me dirupate del monte Saben, cima calca-rea che ricorda i monti della Provenza eche ospita sui suoi pendii i preziosi esem-plari di Ginepro di Fenicia, protetti in unariserva naturale speciale.Dal punto culminante, dove è presente unpiccolo ripetitore che non disturba ecces-sivamente il paesaggio, si distinguono fa-cilmente anche la valle Stura di Demonte,il vallone dell'Arma, il solco vallivo che sa-le a Terme di Valdieri e la conca di Entrac-que.

Caratteristiche dell'escursioneDislivello: 540 m circa, considerando leperdite di quota. Esposizione: Sud; da 1530 m di quota sisale in pieno sole; per questo motivo sisconsiglia l'escursione nei periodi di grancaldo.Difficoltà: E; il tratto compreso tra 1655 mcirca e 1815 m circa si sviluppa in parte su

1822 m, spostata a ovest rispetto alla cimaprincipale. Non si raggiungono le roccettema, giunti a due terzi circa del pendio, sipiega a destra attraversando una concaerbosa dove la pendenza diminuisce: pri-ma di raggiungere un secondo gruppo dirocce che chiude a oriente la conca, si salefino alla cresta spartiacque, in prossimitàdella quale s'incontra nuovamente unatraccia di sentiero.Si cammina in cresta, talvolta un pò spo-stati verso la valle Gesso, si tocca una som-mità a quota 1825 m, si scende in un av-vallamento a 1815 m e si sale infine sullavetta del monte La Piastra, a quota 1832m, facilmente individuabile per la presen-za di un piccolo ripetitore.

Claudio [email protected]

Una giornata, una vetta…

MONTE LA PIASTRA m 1832Valle Gesso

Dalla vetta, verso la conca di Entracque

Il monte Saben dalla cima; in basso si nota laMadonna del Colletto