ALIVE NEWS - FEBBRAIO 2015

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ALIVE NEWS Un progetto dell’Accademia Lirica Verona n.3 / febbraio 2015 www.alivemusica.it

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ALIVE NEWSUn progetto dell’Accademia Lirica Verona

n.3 / febbraio 2015www.alivemusica.it

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BENVENUTIW E L C O M E

Lavorare con i bambini e con i giovani è una grande fortuna.Lavorarci con le arti è un onore.Insegni e impari come se la vita fluisse senza un tempo lineare, ma continuamente circolare.I bimbi e i ragazzi “respirano” tutto, vedono negli adulti un’infinità di sfumature, respirano i luoghi. La nostra Accademia è nel cuore della Verona romana, all’interno dell’ansa dell’Adige, in un luogo storico e ricco delle energie più diverse.A volte succede che nel nostro piccolo foro, nella nostra agorà, transitino varie

persone, attirate da non so quale arcano.Arrivano e cantano come fossero a casa loro, entrano e si stupiscono di ciò che vedono e percepiscono, sentono cantare l’opera lirica, la canzone pop, i canti popolari, la musica liturgica, vedono recitare giovani in dialetto veronese.Sono persone sconosciute, iscritte alla Masterclass, che arrivano da ogni dove.Sono personaggi famosi che hanno voglia di continuare a sognare.Sono anche bimbi piccoli piccoli che vogliono vivere cantando.

Paolo Facincani

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INDICE

• Sognando grandi palcoscenici• • Dietro le quinte: la magia del teatro• • Audizioni nuovo spettacolo• La Classe (non è acqua)• • La musica vive nello scambio• tra generazioni• • L’oste in mezo ale done• • Calendario spettacoli ed eventi

Gli articoli contenuti in questo documentopotranno essere ritrovati sul nostro sito: www.alivemusica.it

degli articoli

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Sognando grandi palcoscenici

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Sognando grandipalcoscenici

Bruna Baglioni e Giovanna Lomazzi raccontanoaspettative e desideri dei nuovi talenti.

Dal 29 al 31 gennaio 2015 si è tenuta in sede A.LI.VE. la quarta Masterclass di canto lirico, presieduta dalla famosa can-tante lirica Bruna Baglioni e dalla vice-presidentessa dell’associazione As.Li.Co. (Associazione Lirica e Concertistica Italiana) di Como, Giovanna Lomazzi, per reclutare e formare nuovi cantanti lirici per palcoscenici europei. L’atmosfera che si respirava, di aspet-tative e grandi sogni, si coglieva già negli occasionali ma potenti vocalizzi che si sentivano tra le mura e le porte

della sede. Anche quest’anno la parte-cipazione all’evento è stata ben accolta e seguita. «Particolarmente soddisfa-cente» nota la signora Baglioni «il mi-glioramento di chi è tornato dopo aver frequentato già una Masterclass, ma anche nei nuovi arrivi, perché da essi si potranno far uscire nuovi e buoni talenti, chi in maniera più marcata, chi meno». Il sodalizio tra le due donne è ormai consolidato da due anni di espe-rienza ed entrambe sono convinte dei grandi risultati che si otterranno. «Tanti

Un articolo di Alice Martini

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ragazzi sono riusciti ad entrare nel mondo del teatro» continua la si-gnora Baglioni «e con mia figlia che si interessa di questo lavoro, la mia soddisfazione è ancora più grande». La signora Lomazzi si occupa anche di altri concorsi, attraverso l’associa-zione As.Li.Co., in Italia e all’estero, in particolare in Brasile. Come ci racconta «uno dei concorsi più im-portanti è a Salice Terme, un piccolo paese vicino a Pavia, nel quale da sei anni otteniamo dei grandi risultati, perché inseriamo nella giuria anche dei direttori di teatro stranieri, i quali poi sceglieranno come vincitori dei ragazzi da portare nei loro teatri. Si apre subito una prospettiva di lavo-ro, solitamente scritture di un’opera, con quattro o cinque recite». Prosegue la signora Lomazzi: «Qua-si tutti i ragazzi sentiti in questi anni hanno poi avuto un successo dura-turo e importante, alcuni con gran-dissime carriere, grazie alla possibi-lità di farsi conoscere nei concorsi. Dario Di Vietri ne è un esempio, un

tenore sentito da giovane in Butterfly e ora un grande cantante lirico, con alle spalle già una buona carriera. Tutti i concorrenti di questi concor-si hanno meno di trentacinque anni, perché oltre a quell’età la voce è or-mai formata e molto altro non si può imparare di base». Una nota positiva anche per i ragazzi delle medie di A.LI.VE. che, ascol-tati ieri dalla signora Baglioni, sono stati molto apprezzati, soprattutto per l’impegno verso la musica, che li aiuta a crescere come persone e ar-tisticamente. Positivo anche per Ja-copo Golin che, solista in Tosca per Il Pastorello, ha già fatto notare le sue doti. «Imparando ad amare la musica già da così piccoli» termina la signo-ra Baglioni, «avranno sicuramente la voglia di continuare e forse ne faran-no la loro professione».

Dalla Masterclass tenutasi in A.LI.VE. dal 29 al 31 gennaio 2015

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I ragazzi del coro di voci bianche con le due maestre Seri.. ma non troppo!

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Chi èBrunaBaglioni?

Nata a Frascati l’8 aprile 1947, ha iniziato la sua carriera nel 1965 cantando nel concerto di chiusura del XXIV Concorso Nazionale di canto lirico al Teatro La Fenice di Vene-zia e poi nell’ambito del Teatro lirico speri-mentale “Adriano Belli” di Spoleto nel 1971, al Festival dei Due Mondi. Dal 1972 al 1978 canta in diciotto recite al Gran Teatro La Fe-nice di Venezia e si mette in luce al fianco di Luciano Pavarotti al Comunale di Bologna ne La Favorita, un titolo che le ha aperto le porte dei maggiori teatri internazionali. A renderla famosa in tutto il mondo sarà però il ruolo di Amneris dell’Aida di Giuseppe Ver-di nell’Arena di Verona: palcoscenico su cui il mezzosoprano ha cantato più volte nella sua carriera artistica questo ruolo, dal 1976 al 2001. Nell’anfiteatro veronese la Baglioni ha ricoperto anche altri ruoli. Dal 1979 al 1982 ha calcato per diciotto volte il palcoscenico del Metropolitan Opera House di New York, interpretando Laura nella Gioconda con Car-lo Bergonzi, Santuzza nella Cavalleria Rusti-cana, la Principessa Eboli del Don Carlo e Dalila nel Samson et Dalila. Dopo il ritiro, si dedica all’insegnamento della tecnica vocale, del canto lirico e dell’interpretazione scenica presso Accademie e in Masterclass in Italia e tutto il mondo.

Chi èGiovannaLomazzi?

Vicepresidente e responsabile Casting dell’As.Li.Co., associazione lirica e concertistica, tea-tro sociale di Como, lavora da qualche anno in collaborazione con la cantante lirica Bruna Baglioni, per il reclutamento di giovani can-tanti lirici, gestito da loro stesse durante i tre giorni di Masterclass. Queste attività le vedo-no protagoniste in diversi teatri italiani, alla ricerca di giovani promesse della lirica. Lavora inoltre con la sua associazione in tournée europee in vari teatri stranieri per la ricerca e la formazione di nuovi cantanti da proporre sui palcoscenici mondiali. Dal 1997 nasce anche il progetto Opera domani per la produzione di opere liriche rivolte al giova-ne pubblico delle scuole. Corsi per insegnanti e alunni precedono le rappresentazioni che hanno luogo nelle più importanti città italia-ne.

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Dietro le quinte:la magia del teatro

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Dietro le quinte:la magia del teatro

Le insegnanti del corso di Teatro di A.LI.VE. svelano il fascino di quest’arte millenaria e spiegano

la sua importanza nei momenti di crescita dei giovani.

Un articolo di Valentina Raso

«Una forma di felicità interrotta dall’esistenza» diceva Caruso. «Gran-de strumento di educazione dell’ani-ma» affermava Enzo Moscato. Ed entrambe queste icone dello spet-tacolo guardavano al teatro come l’evoluzione più profonda e magica dell’arte.

Un’arte che vanta una storia mille-naria portata avanti da generazioni di attori, guidati dalla volontà di far evolvere lo spettacolo da semplice rappresentazione a strumento per imparare a conoscere se stessi e svi-luppare la propria creatività. Proprio questo è stato il punto di partenza dal quale Silvia Masotti e Camilla Zorzi, insegnanti del corso di tea-tro organizzato da A.LI.VE., hanno dato inizio nel 2012 a un percorso dal grande valore pedagogico con ragazzi dai 6 ai 19 anni.

Silvia e Camilla ci hanno parlato del loro concetto di “teatro”, che da sempre rappresenta per le due gio-

vani insegnanti una fonte di valori e di spunti per la riflessione perso-nale, e hanno voluto spiegare come quest’arte abbia una potenzialità molto ampia. «Durante le nostre lezioni, attraverso un’analisi guida-ta delle emozioni da rappresentare, del ritmo, della voce, dei movimenti e dell’espressione corporea, cerchia-mo di aiutare i ragazzi, che sono in una fase delicata della loro crescita, a migliorare il loro canale espressivo e comunicativo».

Alla domanda «Perchè avete deciso di far nascere questa scuola proprio a Verona?» le insegnanti ci hanno raccontato quanto questa città sia un terreno fertile per il mondo dell’ar-te. «Sempre più ragazzi si avvicinano alla recitazione e al canto anche gra-zie ad A.LI.VE.» hanno commenta-to «Il corso di teatro, nel giro di tre anni, ha avuto un successo notevole e dalle 5 allieve del 2012 oggi sono ben 40 i ragazzi della scuola».

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Riguardo al repertorio studiato con i giovani ci hanno spiegato l’impor-tanza dell’utilizzo di testi e trame tratti dall’alta letteratura, poiché per-mettono di lavorare su temi profon-di, «importanti sia per un fattore di crescita culturale sia perché forni-scono la possibilità di trovare nuove parole per raccontare anche le dina-miche più semplici della vita».

Oltre alla collaborazione con il coro dell’accademia diretto dal Maestro Paolo Facincani per gli spettacoli che coinvolgono anche parti teatrali, gli allievi più esperti, coordinati dalla regia delle insegnanti, hanno messo in scena diverse rappresentazioni ispirate a capolavori della letteratura antica quali: L’uomo che visse sugli alberi tratto da Il Barone Rampante di Italo Calvino, Le Antigoni dall’Antigone di Sofocle, Un flauto magico da Il Flauto Magico di W.A.Mozart e Il Buio è un cavaliere da Il buio è un cavaliere di Ma-rina Valcarenghi.

Un teatro, come strumento di cono-scenza e di esperienza, che prende la mano a chiunque sia pronto ad aprirgli il suo cuore e lasciarsi porta-re ovunque la magia del palcoscenico e dei suoi attori lo voglia condurre.

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Chi èSilvia Masotti?

Silvia Masotti nata a Verona, laureata in Lettere Moderne, si diploma come attri-ce al Piccolo Teatro di Milano nel 2005. Lavora, tra gli altri, con Luca Ronconi (dal 2002 al 2009), Serena Sinigaglia, Cristina Pezzoli, Carmelo Rifici, Paolo Valerio, Na-talino Balasso, Giorgio Sangati. Nel 2011 dirige assieme a Camilla Zorzi la compa-gnia Estravagario Teatro nello spettacolo Difficile è l’amore tratto dai racconti di Italo Calvino. Dal 2010 collabora con psicologi e psicoterapeuti utilizzando il teatro come strumento di relazione, conoscenza e cre-scita dell’essere umano. Dal 2011 condu-ce assieme a Camilla Zorzi laboratori di propedeutica e formazione teatrale per bambini, adolescenti, adulti. Dal 2012 col-labora con l’Accademia A.LI.VE.

Chi èCamilla Zorzi?

Camilla Zorzi, nata a Verona, laureata in Lettere Moderne presso l’Università di Verona si diploma al Piccolo Teatro di Milano nel 2005. Lavora, tra gli altri, con Luca Ronconi (come attrice e assistente alla regia, dal 2002 al 2009), Carmelo Ri-fici, Andrea Jonasson Strehler, Serena Si-nigaglia, Cristina Pezzoli, Paolo Valerio, Benedetto Sicca. Nel 2011 dirige assieme a Silvia Masotti la compagnia Estravaga-rio Teatro nello spettacolo Difficile è l’amo-re tratto dai racconti di Italo Calvino. Dal 2010 collabora con psicologi e psicotera-peuti utilizzando il teatro come strumento di relazione, conoscenza e crescita dell’es-sere umano. Dal 2011 conduce assieme a Silvia Masotti laboratori di propedeutica e formazione teatrale per bambini, adole-scenti, adulti. Dal 2012 collabora con l’Ac-cademia A.LI.VE.

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ASPETTANDO

#civuoleclasse

Dalla collaborazione tra A.LI.VE., il M° Marco Fasoli e l’autore Marco Ongaro

una nuova

Un dramma cantato e musicato, un’opera lirica in stile rock.

Le audizioni per i cantanti si terranno:venerdì 27 febbraio ore 20:30

venerdì 6 marzo ore 20:30venerdì 20 marzo ore 20:30

domenica 22 marzo ore 9:30-13:00 / 14:30-19:30

Per info e iscrizioni:tel: 334 9916363e-mail: [email protected]

I cantanti si devono presentare con due brani a scelta, di cui uno italiano. I due brani dovranno avere carattere diverso, uno melodico e l’altro ritmico. I cantanti dovranno portare le basi, su cui saranno cantati i brani e un curriculum vitae da lasciare alla commissione. La commissione potrà in ogni momento bloccare l’esecuzione.La partecipazione all’audizione è gratuita.Giorno ed orario verrà concordato con la segreteria organizzativa.Le audizioni si svolgeranno presso A.LI.VE. Accademia Lirica di Verona in Piazzetta Sant’Eufemia 1.L’audizione sarà filmata, ogni cantante firmerà una liberatoria per la concessione dei diritti d’immagine e artistici all’organizzazione: il materiale video dell’audizione sarà impiegato solamente per uso interno e non verrà pubblicato. Eventuale altro materiale video non riguardante l’audizione sarà reso pubblico sui social network.

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La musica vive nello scambio tra generazioni

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Una giornata speciale in A.LI.VE. con il MaestroGianfranco Fasano, direttore artistico dello Zecchino D’Oro,

e Luigi Albertelli, autore di brani che hanno fatto la storia della musica italiana.

La musica vivenello scambiotra generazioni

Un articolo di Paolo Facincani

Sabato mattina 24 gennaio 2015, sede A.LI.VE.Ogni tanto ci sono giornate che inaspet-tatamente si trasformano in giornate storiche, giornate in cui si condensano emozioni vissute da anni, in cui succede ciò che non ci si sarebbe aspettato e, ma-gicamente, si percepisce che c’è “qual-cosa” che fa andare tutto per un verso straordinario.Incontro Jacopo Golin per la lezione singola sui brani allo studio e sua madre mi annuncia che verrà a trovarmi in sede il Maestro Gianfranco Fasano, noto au-tore di canzoni e direttore artistico dello Zecchino D’Oro nelle ultime edizioni. Mi dice che arriverà anche un suo amico con il quale dovrà incontrarsi e che l’ap-puntamento è in sede da noi, poi pranzo tutti assieme.Io faccio le mie lezioni e verso la fine della mattinata entra in sala prove un di-stinto signore di una certa età che si sie-de e ascolta la mia lezione con Jacopo. Abbiamo ripassato la Messa dei ragazzi di Paolo Pachera entrando nello stile se-vero della musica liturgica, poi abbiamo studiato parti di un’opera di Puccini che

richiede una vocalità decisamente diver-sa.Questo signore è stato molto attento e spesso ha interloquito con me e soprat-tutto con Jacopo che è stato il centro della nostra attenzione. Abbiamo passa-to una mezz’oretta condividendo musica e sensazioni in modo molto approfon-dito (io e il signore) e traducendolo per Jacopo in leggerezza e bellezza. Avevo capito che quel signore a me sconosciuto era dell’ambiente musicale e che dal suo vissuto aveva certezze e conoscenze che condividevo sin dal primo confronto.Arriva poi in sede il Maestro Fasano, fac-ciamo le presentazioni e scopro che quel distinto signore di una certa età è Luigi Albertelli.Devo dire che subito il nome non mi ha detto niente, ahimè l’ignoranza è per me ancora un problema, ma mi perdono di-cendomi che non si può sapere tutto.Poi parlando con lui mi chiede: «Cono-sci la canzone Furia cavallo del west?», io rispondendogli affermativamente (chi non la conosce e soprattutto chi non la canta?) gliela canticchio istintivamente ritornando in un nano secondo alla mia

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infanzia, «l’ho scritta io».Sorrido incredulo.«Anche Ufo Robot e L’ape maia».Non mi controllo e d’istinto canto anche queste.Poi mi dice: «Sai, ho scritto anche can-zoni che hanno vinto il Festival di San Remo, Canzonissima e il Festivalbar, ma erano per grandi. Per esempio Un corpo e un’anima cantata da Wess e Dori Ghezzi (cantava così: … e non ci lasceremo mai …) oppure Non voglio mica la luna can-tata da Fiordaliso. Ho scritto anche per Ornella Vanoni, Iva Zanicchi e Fiorella Mannoia, meglio le donne perché i can-tanti maschi erano un po’ meno mallea-bili».Potete immaginare il tuffo nel passato che ho fatto, mi sono ritrovato a parlare con l’autore di canzoni che ho cantato da bambino e che non mi sono più scor-dato.Naturalmente a pranzo ho sentito da loro raccontare aneddoti sulla storia del-la canzone italiana. Ho anche parlato di ciò che facciamo in A.LI.VE. coi bambi-ni e i ragazzi e di come li facciamo cre-scere con la musica.

Mi ha chiesto da quanto tempo insegnas-si ai bimbi e ha confidato al suo allievo Gianfranco Fasano che a vedermi lavo-rare con Jacopo gli si è aperto il cuore.Io volevo dirgli che se sono quello che sono è anche merito suo e delle sue can-zoni, ma non l’ho fatto perché l’aveva già capito.

Jacopo Golin con il famoso cantante Mal, incontrato nel pomeriggio del 24 gennaio in sala di registrazione

Jacopo Golin, Gianfranco Fasano,Luigi Albertelli e Paolo Facincaninella sede di A.LI.VE.

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L’oste in mezoale done

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In un’irriverente commedia musicale, Marco Pomari dirige il Coro Giovanile di A.LI.VE. alla conquista del Teatro

Astra di San Giovanni Lupatoto il 3 maggio.Tra guerra, donne lavoratrici e aristocratiche,il povero Oste si trova in mezzo. Cosa farà?

L’oste in mezoale done

Un articolo di Michele Marchiori

Semplice, puro e grezzo. Semplice, come il modo in cui sono esposti i temi tratta-ti, con passaggi mai volgari. Puro, come il lavoro dei giovani che lo interpreta-no. Grezzo, nell’accezione più positiva del termine, perché non serve un giro di parole estenuante per far passare il mes-saggio. Questo è L’Oste in mezo ale done. «Nell’anno del centenario della Grande Guerra volevo portare un’opera diretta, in memoria della nostra storia» racconta Marco Pomari, che scrive e dirige l’ope-ra. Le musiche sono di Achille Facincani, che armonizza anche le voci del coro e dei solisti. Dirige il coro il Maestro Paolo Facincani, presidente di A.LI.VE. Il regista racconta così la storia: «In un paese dilaniato dalla guerra, le donne de-vono prendere le redini delle proprie case. C’è chi decide di rimboccarsi le maniche e lavorare, mentre altre, più benestanti, amministrano il patrimonio facendo le casalinghe. Nel mezzo? Un prete pleni-potenziario, un oste burbero, una “sinda-chessa” dalla lingua biforcuta e una deci-na di ragazzi scapestrati». Proprio questi ultimi rappresentano il perno distensivo dell’opera, in quanto con le loro battute

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regalano momenti di serenità e qualche risata. Le donne, invece, con il loro carico di frustrazione, fanno dannare il povero Don Alberto. Dice Pomari: «Ho pensa-to a una distinzione così netta perché in qualche modo bisognava creare attrito. In quel periodo effettivamente le donne dovevano prendere posto ai mariti nei loro lavori: dall’arrotino al calzolaio, per-fino allo spazzacamino. Altre, invece, le più aristocratiche vedevano come eresia questa presa di posizione e preferivano rimanere a prendersi cura della casa». Le gesta di queste due tipologie di don-ne, “Donne Rivoluzionarie” e “Donne Che Non Si Sporcano”, devono essere in qualche modo raccontate ai posteri. Viene così deciso di narrare tutto in un diario. E chi può scriverlo? «La “sinda-chessa”! La moglie del sindaco partito per la guerra, è la classica donna che non le manda a dire a nessuno, che non teme di dire ciò che pensa».

Ma la fame arriva un po’ a tutti, poveri e benestanti. A riconciliare le parti ci pen-serà l’amore, la storia tra Lisetta, ragazza benestante, e Martino, figlio di un arroti-

no. «Martino e Lisetta sono un po’ l’anel-lo che tiene unito il paese. Lisetta è l’uni-ca ragazzina in giro e Martino l’ha fatta innamorare. I genitori sono chiaramente contrari ma alla fine devono arrendersi» spiega il regista, che ispirandosi alla “no-stra” Romeo e Giulietta ha creato un amore diviso dalle fazioni.

«Ogni personaggio ha la propria psico-logia, molto immediata e facilmente ri-conducibile. L’Oste è il classico burbero dal cuore buono che cerca di aiutare tut-ti senza mai mettersi in mezzo, facendo un po’ da paladino della giustizia. Non mancano però gli scappellotti a chi prova rubargli le caramelle». L’Oste è sempre in conflitto con il prete, rigido conservatore della tradizione.

Un altro personaggio degno di nota è Bartolo. «Bartolo è il classico ragazzo che vive sotto l’ombra della madre. È impacciato e goffo, spesso fuori luogo e non sembra mai capire ciò che gli viene detto. Non bisogna toccargli la mamma e non bisogna parlargli di donne. È ancora troppo piccolo!».

I ragazzi di A.LI.VE. durante le prove dello spettacolo

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Insomma, tra mammoni, innamorati, compagnie di amici e donne in lotta tra di loro, L’Oste in mezo ale done si appresta a diventare un nuovo pezzo da novanta sulla scia di New Orleans e Sir Arthur. «Sicuramente ci sarà chi si chiede come mai il testo è scritto quasi interamente in dialetto» conclude Marco Pomari «Ebbe-ne credo fermamente che la lingua delle emozioni sia il nostro dialetto e con no-stro non intendo il dialetto veronese, ma il dialetto di ciascuno di noi. Ci sono alcuni concetti, alcune espressioni dialettali che non hanno una contropartita valida nella traduzione in italiano, alcune addirittura non hanno nemmeno una traduzione che riesca ad essere corretta. Per questo cre-do che esprimersi in dialetto ci permetta di utilizzare una più vasta gamma di modi di dire, parole o semplicemente tonalità e colore nell’interpretazione che rendono decisamente più vero il dialogo».

I ragazzi di A.LI.VE. durante le prove dello spettacolo

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Trovate il calendario spettacolied eventi anche sul nostro sito: www.alivemusica.it

CALENDARIOspettacoli ed

eventi

21/03/2015 ore 17,00Auditorium della Gran Guardia

25/03/2015 ore 19,30Conservatorio di Verona

CANTI POPOLARI DI VERONA

CORO VOCI BIANCHE IN CONSERVATORIO

Il coro di voci bianche A.LI.VE. e i solisti voci bianche interpre-tano musiche della tradizione popolare veronese di Emanuele Zanfretta, elaborate da Gannantonio Mutto e Paolo Pachera.Alla chitarra Claudio Moro, dirige Paolo Facincani.Entrata permessa ai possessori del biglietto di adesione alla Giornata di Primavera, fino ad esaurimento dei post disponibili.L’evento è all’interno delle Giornate di Primavera (ventitreesima edizione) 21-22 marzo 2015 della Delegazione FAI di Verona, che propone visite guidate aVerona: “FAI una passeggiata a San Zeno”Legnago: “FAI la scoperta di San Salvaro”Sommacampagna: “FAI vivere le VIlle”

Esibizione del coro di voci bianche e dei piccoli solisti, diretto dai giovani aspiranti direttori di coro che frequentano i corsi accademici. Brani tratti da “Messa dei ragazzi” di Paolo Pachera e da “Un Re, un papero e un nano” di Giannantonio Mutto.

Masterclasscanto lirico e interpretazione

docenti

20 - 21 - 22 Marzo 2015 Presso la sala prove dell’Accademia

piazzetta Sant’Eufemia n. 1 - Verona

Info: [email protected] oppure 3402678531

Bruna Baglioni - Mezzosoprano Marco Boemi - Direttore d’orchestra

Rivolto a cantanti lirici di tutti i registri vocali e nazionalità, senza limiti di età. Lezioni individuali e collettive. Programma di studio a scelta.

Quota di partecipazione: 320 euro

sarà presente Priscilla Baglioni (agente teatrale)

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Direttore responsabile: Paolo FacincaniRedazione: Sara Anselmi, Jessica Ballarin, Nicola Bianconi, Patrick Zecchin

Collaboratori numero di febbraio 2015: Alice Martini, Michele Marchiori, Valentina RasoProgetto Grafico: Davide Aleo

Progetto realizzato in collaborazione con