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ALFABETO, PRONUNCIA, ACCENTI L’alfabeto latino ha ventiquattro lettere, tre lettere in più di quello italiano (k, x, y. ) L’uso della maiuscola era per i nomi propri e i vocaboli da essi derivati, tranne i verbi: es. Corinthus, Corinto; Corinthius, di Corinto; l’esercito romano = Exercitus Romanus Nella scuola italiana, si usa tradizionalmente la pronuncia scolastica, che è derivata da abitudini più tarde e che ci è stata tramandata dalla Chiesa attraverso i testi liturgici. Le differenze rispetto alla pronuncia dell’italiano sono: h è muta: hedera = edera; mihi (a me) = mii y ha lo stesso suono della i: gypsum (gesso) = gipsum ph si pronuncia f: elephantus (elefante) = elefantus gl si pronuncia sempre come nella parola italiana “gloria”, mai come in “migliore” ti seguito da una vocale si pronuncia zi, quando la i non è accentata e non è preceduta da s, t, x: amicitia = amicizia; bestia = bestia; totíus (di tutto) = totíus I dittonghi ae e oe si pronunciano e: caelum = celum; Caesar = Cesar; poena = pena ae e oe si pronunciano come sono scritti quando la dieresi (¨), posta sulla seconda vocale, segnala la presenza di uno iato (divisione delle lettere): poëta = poeta; aër = aer Nella lingua latina ai cinque segni vocalici A, E, I, O, U corrispondevano dieci suoni, perché ogni vocale poteva essere pronunciata con due durate diverse: 1

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ALFABETO, PRONUNCIA, ACCENTI

L’alfabeto latino ha ventiquattro lettere, tre lettere in più di quello italiano (k, x, y. )

L’uso della maiuscola era per i nomi propri e i vocaboli da essi derivati, tranne i verbi: es. Corinthus, Corinto; Corinthius, di Corinto; l’esercito romano = Exercitus Romanus

Nella scuola italiana, si usa tradizionalmente la pronuncia scolastica, che è derivata da abitudini più tarde e che ci è stata tramandata dalla Chiesa attraverso i testi liturgici. Le differenze rispetto alla pronuncia dell’italiano sono: h è muta: hedera = edera; mihi (a me) = mii y ha lo stesso suono della i: gypsum (gesso) = gipsum ph si pronuncia f: elephantus (elefante) = elefantus gl si pronuncia sempre come nella parola italiana “gloria”, mai come in “migliore” ti seguito da una vocale si pronuncia zi, quando la i non è accentata e non è preceduta da s, t, x:

amicitia = amicizia; bestia = bestia; totíus (di tutto) = totíus I dittonghi ae e oe si pronunciano e: caelum = celum; Caesar = Cesar; poena = pena ae e oe si pronunciano come sono scritti quando la dieresi (¨), posta sulla seconda vocale,

segnala la presenza di uno iato (divisione delle lettere): poëta = poeta; aër = aer

Nella lingua latina ai cinque segni vocalici A, E, I, O, U corrispondevano dieci suoni, perché ogni vocale poteva essere pronunciata con due durate diverse:

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le vocali che venivano pronunciate più rapidamente sono definite vocali brevi e sono convenzionalmente indicate dal segno ˘: ă, ĕ, ĭ, ŏ, ŭ

le vocali la cui pronuncia durava di più sono chiamate vocali lunghe e sono indicate dal segno ¯: ā, ē, ī, ō, ū.

es.: mălum si pronuncia malum “il male” mentre mālum si pronuncia maalum “la mela” Quando si trova una sillaba con accento breve, si deve pronunciare la parola con l’accento sulla vocale precedente. Quando invece la sillaba contiene un accento lungo, allora è lì che cade l’accento della parola.es. anĭmal si legge ànimal non animàl; perītus si legge perìtus non pèritusOltre alla quantità delle vocali, esiste una quantità delle sillabe (durata della pronuncia). Una sillaba che termina in vocale si dice aperta, una sillaba che termina in consonante si dice chiusa. Le sillabe chiuse sono sempre lunghe; quelle aperte sono brevi se la vocale che contengono è breve,altrimenti sono lunghe; in genere, una vocale seguita da un’altra vocale è breve. La quantità delle vocali è indicata sul vocabolario. Di solito una vocale seguita da un’altra vocale è breve, mentre i gruppi au, eu, ae, oe sono considerati lunghi. es.: filĭus = fìlius; poena = pèna

RICORDA!In latino l’accento non cade quasi mai sull’ultima sillaba e mai oltre la terzultima sillaba, perciò: nelle parole di due sillabe cade sempre sulla prima es.: malum = màlum; terra = tèrra; homo = hòmo nelle parole di tre o più sillabe l’accento cade:- sulla penultima sillaba se questa è lungaes.: catīnus = catìnus (piatto) - sulla terzultima sillaba se la penultima è brevees.: pocŭlum = pòculum (bicchiere)

LAVORIAMO INSIEME

1. Leggi le seguenti parole latine e prova a individuare di ciascuna la sua trasformazione in italiano.

aqua prudentia dominapoena civitas tabulaanimal templum vultusmodestia spectator speculusfamilia tribunal virtusmagister populus frater

Leggi le seguenti parole latine.

pecunĭae Tibĕris pastōrum reliquĭae triumphus iacēreinvenĭmus habēmus dextĕra relĭquae tabŭla venēruntdeae libĕrat auxilium dixĭmus seditĭo caelisludōrum obsidiōnis preacipŭe Aegyptus respondēre anĭmus

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respondĕo oboedīre neglegentĭae guttur amoenas filĭusdextĕra iustitĭa littĕris cunĕus lacrĭmas praeceptumBritanni divitĭae galĕa gratĭis appropinquo inventiōnumspectacŭlis invenĭo divitiārum amicitĭa imperĭum sententiārumproëlĭum clamōrem gladĭum perītus caedes impedimentumhistorĭis debēre indolentĭa scribĕre gratuītus protĕgosollicĭto fortūna philosophĭa persuadēre tēla ignōransNeapŏlis indignŭs indocĭlis denŏto regĕre movēreDarīus regnātor trāma suspĭcax persōna sordĭduscrustŭlum sententĭa lorīca gravĭter adsto deindedignĭtas aequĭtas luxus admŏdum mortĭfer brevitercerăsus poëta Cyrus aetērnus cadĕre celeriteraedes poena Thebae habēre ridēre caecusexplorātor thesaurus Hannibal tribuĕre aspere neglĕgensthermae sphaera Poeni velox prudens aenĕushirundo anulus Alexander habĭlis melior gradātimglacies consolatio Maximus proxĭmus aveho propitĭushaec felix mandūco magnopĕre olĕum pullus

1. Leggi ad alta voce secondo le regole dell’accentazione latina.

dimītti – quaesīvi – Cĭcero – Graecus – vitae – longius – diligēntior – coepi – divitiae – capĕre – gratias – philosophiae – exceptionem – mentior – oboedio – praefectus legionis – scaena – video – consultatio – beatus – diutius – pulvīnar – eo – veneratio – moveo – ignominia – frigus – suppono -Mulieres – senatus – instrŭit – monēre – orto – mactatus – insŭla – perspĭcax – aridus – orbita – adūsmo – mendacium – iustĭtĭa – nullīus – columba – habitus – praedones – roboris – oculus – oppidum – tributum – imitatio - supplĕo – maritimus – indignē– index – sitĭens – commūni – amavēre – possumus – recentes – omnĭbus – impĕtum – auxēre – Romāni – pupulusque – foeda – irascĕrer – ponĕre – amicitiaque – Tarentum – fecērunt – philosophĭa.

2. Dopo aver ascoltato la lettura fatta in classe, segna gli accenti e prova a leggere

Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui

ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur. Hi omnes lingua institutis legibus inter se

differunt. Gallos ab Aquitanis Garunna flumen, a Belgis Matrona et Sequana dividit. Horum

omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate Provinciae longissime

absunt minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos

pertinent important proximique sunt Germanis qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter

bellum gerunt. Qua de causa Helvetii quoque reliquos Gallos virtute praecedunt, quod fere

cotidianis proeliis cum Germanis contendunt, cum aut suis finibus eos prohibent aut ipsi in eorum

finibus bellum. Eorum una pars, quam Gallos obtinere dictum est, initium capit a flumine Rhodano,

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continetur Garunna flumine Oceano finibus Belgarum, attingit etiam ab Sequanis et Helvetiis

flumen Rhenum, vergit ad Septentriones. Belgae ab extremis Galliae finibus oriuntur, pertinent at

inferiorem partem fluminis Rheni, spectant in Septentrionem et Orientem solem. Aquitania a

Garunna flumine ad Pyrenaeos montes et eam partem Oceani quae est ad Hispaniam pertinent;

spectat inter occasum solis et Septentriones.

SERMO COTIDIANUSSalve!

Ave!

Bonum diem.

Bonum vesperum.

Bonam noctem.

Vale.

Ut vale?

Optime.

Bene.

Satis bene.

Non ita bene.

Pessime.

Gratias (vobis/tibi) ago.

LATINO E ITALIANO A CONFRONTO

L’italiano è la lingua neolatina che si è conservata più vicina all’originaria forma latina. Data tale somiglianza tra le due lingue, spesso è facile comprendere il senso di semplici testi latini dalla sola lettura, anche senza conoscenze grammaticali specifiche. Italia paeninsula est et in Europa est.. L’Italia è una penisola ed è in Europa. Rana est in stagno. La rana è nello stagno.Bisogna però fare attenzione ai “falsi amici” del latino, ossia quelle parole che hanno suono simile ma significato diverso. Per evitare traduzioni incomprensibili o fraintendimenti, è necessario utilizzare sempre (almeno all’inizio) il vocabolario.es. Coma = chioma. Da qui l’aggettivo italiano “cometa”, la stella con la chioma.

Copia = abbondanza. E’ rimasto nell’aggettivo “copioso”. Habitus = forma, aspetto, temperamento. Mittere = lasciar andare, lasciare partire. Per questo colui che spedisce è il mittente.Mandare = incaricare qualcuno di fare qualcosa. E’ rimasto nel termine “mandato”.Captivus = prigioniero. Da qui deriva il termine “cattività”.

Frasi falsamente amiche.Mutatis mutandis = cambiati i presupposti (e non: cambiate le mutande!)

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I Vitelli dei romani sono belli = Va, o Vitellio, al suono di guerra del dio romano.Cane Nero magna bella persica = Canta, o Nerone, le grandi guerre persiane.

I CASI

In latino, come in italiano, in una parola possiamo distinguere: La radice, cioè la sua parte invariabile Italiano = port-a; tavol-o; bell-o. Latino = de-a; fili-us; bon-i; viv-o. La desinenza, che si aggiunge alla radice e modifica la forma della parola, ad esempio a

seconda del genere e del numero dei nomi o negli aggettivi, oppure a seconda del modo, del tempo e della persona nei verbi

Italiano = port-a; tavol-o; bell-o. Latino = de-a; fili-us; bon-i; viv-o. In latino non esistono gli articoli, né le preposizioni articolate. La funzione logica di un nome nella frase è indicata dalle differenti terminazioni che il nome stesso può assumere, a seconda che funga da soggetto, c. oggetto, c. di specificazione e così via.In italiano la desinenza cambia solo per indicare genere o numero (es. bambino - bambina - bambini- bambine), mentre non vi sono cambiamenti di desinenza quando i nomi vengono usati con funzioni logiche diverse (ad esempio soggetto o complemento): è la posizione del nome nella frase, insieme all’uso degli articoli e delle preposizioni (semplici o articolate), a far riconoscere la funzione assunta dal nome. Nelle seguenti sei frasi latine, la parola rosa compare con funzione di volta in volta diversa, segnalata da una differente terminazione o uscita (-a, -ae, -am, ecc.). Nota come in italiano la forma della parola rosa non cambia mai:1. Rosâ pulchra est. = La rosa (soggetto) è bella (nome del predicato).2. Amo odorem rosae. = Amo il profumo della rosa (complemento di specificazione).3. Do aquam rosae. = Do l’acqua alla rosa (complemento di termine).4. Carpo rosam. = Colgo la rosa (complemento oggetto).5. Rosâ, pulchra es! = O rosa (complemento di vocazione), sei bella!6. Orno mensam rosã. = Orno la tavola con una rosa (complemento di mezzo).

Le forme assunte dal nome per indicare la sua funzione logica si chiamano casi.I casi latini sono sei per il singolare e sei per il plurale, e hanno ciascuno un nome a seconda della funzione che esprimono, come risulta dal seguente schema.NOME DEL CASO FUNZIONE LOGICA nominativo soggetto – nome del predicato – c. predicativo del soggetto

genitivo c. di specificazione

dativo c. di termine

accusativo c. oggetto – c. predicativo dell’oggetto

vocativo c. di vocazione

ablativo c. di mezzo e altri c. introdotti o meno da preposizioni

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RICORDA!

Il soggetto è chi compie l’azione espressa da un verbo di forma attiva; chi subiscel’azione espressa da un verbo di forma passiva; chi compie e contemporaneamentesubisce gli effetti della propria azione espressa da un verbo riflessivo; chi viene descritto da una parte nominale.I complementi sono espansioni della frase minima (composta da soggetto + verbo) e servono a completare il senso della frase. Essi possono essere diretti, ossia non introdotti da preposizione (per es. il c. oggetto), indiretti, ossia quelli preceduti da preposizione. I complementi si riconoscono attraverso la preposizione che li introduce, il significato del verbo, il contesto. Di conseguenza,le domande da porsi saranno ogni volta diverse e da esse dipenderà il riconoscimento del complemento.

LAVORIAMO INSIEME

Fai l’analisi logica delle seguenti frasi e indica quale caso latino si deve usare per tradurre.

1. Ieri l’insegnante ci ha interrogato sugli ultimi due capitoli di storia.

2. Le ho offerto un passaggio ma l’ha rifiutato dicendo che preferiva andare a piedi.

3. Questo nuovo computer ha un processore velocissimo.

4. Da quanti anni suoni il violino? Io lo suono da pochissimo tempo.

5. Il treno che collega Firenze a Milano è spesso in ritardo.

6. Quei pacchi sono molto pesanti: mi daresti una mano a portarli lì dentro?

7. Appena lo vidi, corsi subito ad abbracciarlo perché erano anni che non lo incontravo.

8. Quando verrai a trovarci? Perché non approfitti del prossimo fine settimana?

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9. Mio nonno ripete sempre che ai suoi tempi si viveva meglio

10. Ci sono delle mele sul tavolo della cucina che vanno sistemate in frigorifero.

11. Gianni, che aveva paura del buio, si perse nella caverna durante la gita.

Nelle seguenti frasi italiane analizza la funzione logica degli elementi sottolineati e indica a quale caso corrisponde in latino, aiutati con la prima frase già analizzata.

a. Gli sposi (soggetto)(caso nom.) offriranno un rinfresco (c.o.) (caso acc.) a parenti e amici

(compl. di ter.) (caso dat.).

b. A Ugo (………………..) (caso …………) non piacciono le magliette sportive

(………………..) (caso …………) che (………………..) (caso …………) hai comprato.

c. Con il vicino (………………..)(caso …………) di casa (………………..)(caso …………),

salirono al sesto piano (………………..)(caso …………) del palazzo (………………..)(caso

…………) con l’ascensore (………………..) (caso …………).

d. O Anna (………………..)(caso …………), fai i compiti (………………..)(caso …………).

e. Ho spedito le foto (………………..)(caso …………) agli amici (………………..)(caso

…………) di Verona (………………..)(caso …………).

f. Mario (………………..)(caso …………) è stato multato per eccesso (………………..)(caso

…………) di velocità (………………..)(caso …………).

g. Farò le prove (………………..)(caso …………) del concerto (………………..)(caso

…………) nell’atrio (………………..)(caso …………) della scuola (………………..)(caso

…………).

h. Incontreremo un amico (………………..)(caso …………) in piazza (………………..)(caso

…………) domani sera (………………..)(caso …………) e con lui (………………..)(caso

…………) andremo allo spettacolo (………………..)(caso …………) di Sergio

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(………………..)(caso …………), il nostro compagno (………………..)(caso …………) di

classe (………………..)(caso …………).

i. Le spine (………………..)(caso …………) delle rose (………………..)(caso …………)

pungono le dita (………………..)(caso …………).

j. A mia sorella (………………..)(caso …………) piacciono i film comici (………………..)(caso

…………) e lei (………………..)(caso …………) li (………………..)(caso …………) ……)

guarda spesso (………………..)(caso …………)

k. Sara (………………..)(caso …………) è bella (………………..)(caso …………), ma risulta

odiosa (………………..)(caso …………) per la sua vanità (………………..)(caso …………)

LE DECLINAZIONI

In latino nomi, aggettivi e pronomi presentano una struttura articolata in sei casi singolari e plurali, che viene definita declinazione. In particolare, i nomi sono raggruppati entro cinque categorie con caratteristiche immutabili. Le cinque declinazioni sono identificabili con certezza, osservando il genitivo singolare; e questo lo si ricava consultando il dizionario, che riporta sempre il sostantivo al nominativo e algenitivo singolare.

Vocabolo Genitivo Traduzione

I declinazione aurōra, aurōrae, f. -ae l’aurora

II declinazione delphīnus, delphīni, m. -i il delfino

III declinazione fulmen, fulmĭnis, n. -is il fulmine

IV declinazione quercŭs, quercūs, f. -us la quercia

V declinazione fĭdēs, fidĕi, f. -ei la fede

LAVORIAMO INSIEME

1.Per ciascun nome indica la declinazione a cui appartiene. Ricorda che l’elemento determinante è il genitivo.

èxitus – us légio, legiónis fortúna, ae

memória, ae dóminus, i donum, i

res, rei thesáurus, i corpus, córporis

senátus, us vox, vocis portus, us

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ars, artis epístula, ae fides, fidei

2. Cerca nel vocabolario la traduzione latina dei seguenti nomi, trascrivi tutte le indicazioni chetrovi e indica la declinazione a cui appartengono.

Nome Latino Genere Dec. Nome Latino genere Dec.

madre crudeltà

cavaliere maestra

alleato sentenza

cane nemico

allievo oro

truppe patria

uomo pace

veste ninfa

LA PRIMA DECLINAZIONE

I nomi della prima declinazione sono per la maggior parte femminili; pochi maschili, che designano persone o fiumi; nessun neutro. Hanno il nom. in –a e il gen. in –ae.

CASO FUNZIONE SINGOLARE TRAD. PLURALE TRAD.

Nominativo sogg. ros-ă la rosa ros -ae le rose

Genitivo c. spec. ros -ae della rosa ros -arum delle rose

Dativo c. term. ros -ae alla rosa ros -is alle rose

Accusativo c. o. ros -am la rosa ros -as le rose

Vocativo c. voc. ros -ă oh rosa ros -ae oh rose

Ablativo c. comp., … ros -ā con la rosa ros -is con le rose

Ci sono delle terminazioni uguali che corrispondono a casi diversi e, quindi, a funzioni logiche diverse. Così rosae può essere: genitivo singolare = della rosa; dativo singolare = alla rosa; nominativo plurale = le rose (soggetto); vocativo plurale = oh rose. Analogamente rosă può essere: nominativo singolare = la rosa (soggetto); vocativo singolare = oh rosa. Mentre rosis può essere dativo plurale = alle rose; ablativo plurale = con le rose. N.B. Dove la quantità non è indicata graficamente, solo il senso della frase permette di distinguere di quale caso si tratta.

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RICORDA!

CASO SINGOLARE PLURALE

Nominativo -ă -ae

Genitivo -ae -arum

Dativo -ae -is

Accusativo -am -as

Vocativo -ă -ae

Ablativo -ā -is

LAVORIAMO INSIEME

1. Per ciascun nome, rifai lo schema sul quaderno (od oralmente).

funzione caso singolare traduzione plurale traduzionesoggetto nominativo aquil - a l’aquila aquil - ae le aquile c. di specificazione genitivo aquil - ae dell’aquila aquil - arum delle aquile c. di termine dativo aquil - ae all’aquila aquil - is alle aquile c. oggetto accusativo aquil - am l’aquila aquil - as le aquile c. vocativo vocativo aquil - a o aquila aquil - ae o aquile c. di mezzo, compagnia ablativo aquil - a con l’aquila aquil - is con le aquile

statua = statua; regina = regina; puella = fanciulla; ancilla = ancella; fabula = favola;silva = foresta; ara = altare; scriba = scrivano; advena = straniero; incola = abitante.

2. Nelle forme che seguono indica caso e numero, scegliendo tra le alternative proposte.

epistulae nom. pl. gen. pl. dat. pl. magistră gen. sin. voc. sin. dat. sin.

discipulis nom. pl. gen. pl. dat. pl. fabulam dat. plu acc. sin. acc. pl.

causarum gen. pl. abl. pl. dat. pl. amică abl. sin. dat. sin. voc. sin.

insulas dat. pl. acc. pl. abl. sin. filiis dat. sin. abl. pl. voc. pl.

amicitiae dat. sin. acc. sin. voc. sin. lucernā nom. sin. voc. sin. abl. sin.

3. Riscrivi lo schema sul quaderno e, per ogni parola data, compilalo. Se ci sono più possibilitàindicale tutte.

Latino Caso e numero Funzione Trad Nom., Gen. Sing.agricolarum gen., plur. c. spec. dei contadini agricola, agricolae

agricolas; filiae; amicarum; ancillis ; togā; portae; aras; columbā; nautas; incolas; patriam;sententiae; piratarum; causam; perfugis; pilis, lyris; maestitae; silvarum; ruinis; villā.

4. Prova a tradurre prima dal latino in italiano, poi dall’italiano al latino.

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umbrā silvarum

vită poetae

curae (nom.) nautae (gen.)

agli abitanti dell’isola

il motivo dell’ira

con le cure del contadino

5. Traduci le seguenti frasi sul quaderno

a. Curas iră excitabit (desterà) - b. Cum curā silvam Claudiă spectat (osserva) - c. Dominae irae causam ancillae nesciebant (ignoravano) - d. Famam victoriă paravit (ha procurato) nautis. - e. Parsimoniă agricolarum est (è) causă abundantiae. - f. Filiă cum ancilis in umbrā mensas amicis parabit (preparerà) - g. Poëtae libenter vitam fortunamque sacrabant (dedicavano) Musis. - h. Mală(la cattiva) ancillae memoriă dominae irae causă erit (sarà).

6. Traduci le seguenti frasi sul quaderno

a. Lodiamo (laudamus) la memoria delle alunne. - b. Le allodole annunciano (nuntiant) l’aurora allafanciulla. - c. Con una vittoria placheremo (placabimus) l’ira della dea della giustizia. d. La maestra insegna(docet) all’alunna la storia della patria. - e. L’aurora scaccerà (fugabit) le ombre della notte. -

7. Completa le frasi.

Le ragazze raccolgono le viole.

………….... carpunt …………....

Maestra, dove è Viola?

……..…….., ubi est ……..……..?

L’odore della viola è piacevole.

Odor ……..…….. gratus est.

Le aquile non mangiano l’erba.

……..…….. non edunt ……..……..

La palla è delle ragazze.

……..…….. est ……..……..

Il colore della palla è vivace.

Color ……..…….. acer est.

Il movimento diverte le ragazze.

Motus delectat ……..……..

Una ragazza ha lanciato la palla.

……..…….. iactavit ……..……..

L’inimicizia creò delle battaglie.

……..…….. generavit ……..……..

La via della giustizia conduce alla vittoria.

……..…….. ……..…….. ducit ……..………..

8. Con l'aiuto della traduzione, scegli il caso opportuno per completare correttamente il breve brano che segue.

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Cleclia, data in ostaggio a Porsenna fra le altre fanciulle, di notte sfuggita dalla prigionia, superato ilTevere, liberò la patria dalla vergognaCloelia/ Cloeliae/ Cloeliam inter ceterae/ ceteras/ ceteris virgines obses Porsenae/ Porsena/ Porsenam data, nocturno tempore custodiā/ custodiarum/ custodiae egressa, Tiberis traiecto, patria/patriae/patriam turpitudine liberavit.

9. Cruciverba!

9. Traduci in italiano le seguenti frasi.

- Rosam pulchra puella matronae dat (dà) _________________________________________- Rosam pulchram puella matronae dat. __________________________________________

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- Rosa, pulchra puella, matronae violam dat.______________________________________- Rosam pulchrae puellae matrona dat. __________________________________________- Rosam pulchrae puellae matrona dat. __________________________________________- Rosas pulchra puella matronarum dat. __________________________________________

IL VERBO ESSERE

Osserva le seguenti frasi: (Ego) sum puellă Sono una fanciulla

(Tu), puellă, es discipulă sedulă Tu, fanciulla, sei un’alunna diligente

Discipulă cum magistrā in scholā est L’alunna è a scuola con la maestra

(Nos) sumus puellae Siamo fanciulle

(Vos), puellae, estis discipulae sedulae Voi, fanciulle, siete alunne diligenti

Discipulae cum magistrā in scholā sunt Le alunne sono a scuola con la maestra

Il verbo sum presenta le seguenti caratteristiche. È un verbo anomalo, ha cioè una coniugazione irregolare: presenta infatti nei tempi del presente

due temi diversi, s- ed es- che in particolari condizioni si muta in er-. È anche un verbo difettivo, ossia mancante di alcuni modi o tempi: il gerundio, il supino e il

participio presente. Come in italiano, è un verbo intransitivo e non ha, quindi, la forma passiva. Unito a un sostantivo o a un aggettivo forma il predicato nominale:

Iulia puella laeta est = Giulia è una ragazza allegra Nell’esempio est costituisce la copula, mentre puella laeta è la parte nominale del predicato riferita al soggetto Iulia.

Impiegato come predicato verbale può assumere, come in italiano, il significato di “appartenere”, esistere, esserci, trovarsi, esser presente, stare”:

Erit rosa puellae formosissimae La rosa sarà (apparterà) alla fanciulla più bella

Non est fortuna in terris Sulla terra la sorte non c’è (= non esiste).

Non erat puella in casa La fanciulla non era (= non si trovava) nella capanna

Osserva ora, qui di seguito, la coniugazione completa dell’indicativo presente, imperfetto e futuro semplice del verbo sum.

INDICATIVO PRESENTE IMPERFETTO FUTURO

sum io sono eram io ero ero io sarò

es tu sei eras tu eri eris tu sarai

est egli è erat egli era erit egli sarà

sumus noi siamo erāmus noi eravamo erĭmus noi saremo

estis voi siete erātis voi eravate erĭtis voi sarete

sunt essi sono erant essi erano erunt essi saranno

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LAVORIAMO INSIEME

1. Analizza e traduci le seguenti voci verbali del verbo sum:

MODO TEMPO PERSONA NUMERO TRADUZ.

eras

erunt

sumus

eram

ero

es

eramus

eritis

est

erant

noi saremo

tu sei

egli era

io sarò

essi sono

io sono

voi sarete

tu eri

egli sarà

noi eravamo

2. Fai l’analisi logica e traduci le seguenti frasi:

Magnae sunt poëtarum gloriă et athletarum famă

Trad.

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Discordiă et imprudentia incolarum semper causă pugnae in patria erunt

Trad.

Deae Minērvae oleae carae erant

Trad.

Vită agricolae olim miseră erat

Trad.

Nostrārum insulārum multae orae pulchrae et amoenae sunt

Trad.

Vestrae amicitiae memoriă semper grată erit

Trad.

Tuae epistulae magnae laetitĭae causă erunt

Trad.

Pulchrae nymphae silvārum incŏlae erant

Romae magnă ruină es Catilină!

Trad.

Multae divitiae semper ruinae causă sunt

Trad.

Patriae ruină semper tristitiae causă incŏlis erit

Trad.

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PARTICOLARITÀ DELLA I DECLINAZIONE

Nella prima declinazione ci sono alcuni nomi che presentano delle particolarità:

Il nome familia ha come gen. sing., oltre alla forma familiae, anche la più rara familias, usata davanti a pater, patris, m. ("padre"), mater, matris, f. ("madre”)

ES. pater familias , mater familias = padre di famiglia; madre di famiglia.

Alcuni nomi di origine greca hanno il gen. plur. In-um anziché in -arum.

ES. amphora, amphorum; drachma, drachmum

I nomi idea, filia, liberta (anche equa e mula) nel dat. e abl. plur., invece che la terminazione -is, possono presentare anche -abus.

ES. Diis et deabus = agli dei e alle dee; Filiis et filiabus = ai figli e alle figlie

Alcuni nomi in latino (come in italiano “le nozze”) hanno solo il plurale. Questi nomi sono detti (nomina) pluralia tantum ( = nomi soltanto plurali).Tra i più usati:

ES. deliciae, -arum = delizia; indutiae, -arum = la tregua; divitiae, -arum = ricchezza (a volte ricchezze); insidiae, -arum = insidia; minae, -arum = minaccia (a volte minacce); nuptiae, -arum= le nozze; Athenae, -arum = Atene; Syracusae, -arum = SiracusaN.B. Con i pluralia tantum predicato, copula e nome del predicato vanno al plurale.ES. Athenae clarae sunt. Atene è famosa

Alcuni nomi cambiano significato dal singolare al plurale. Tra i più frequenti:

copia, -ae = abbondanza copiae, -arum = truppelittera, -ae = lettera dell’alfabeto litterae, -arum = lettera/letteraturavigilia, -ae = turno di guardia vigiliae, -arum = sentinellefortuna, -ae = sorte fortunae, -arum = ricchezzeopera, -ae = opera, lavoro operae, -arum = operaiaqua, -ae = acqua aquae -arum = terme

Alcuni nomi hanno significato positivo o negativo in base al contesto (VOX MEDIA):

ES. fortuna, -ae =sorte fortuna o sfortuna audacia, -ae =audacia coraggio o sfrontatezza

turba, -ae = folla moltitudine o sommossa, rivolta

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LAVORIAMO INSIEME

1. Traduci dopo aver fatto l’analisi logica:

Saepe divitiae perniciosae (dannose) sunt. Discipula pöetae fabulam legit (legge).

Trad. Trad.

Sardinia insula est. Historia vitae magistra est.

Trad. Trad.

Puella magistrae sententias audit (ascolta). Olea Minervae sacra erat.

Trad. Trad.

Procellae non gratae sunt agricolae. Scribae narrant (narrano) historiam puellis.

Trad. Trad.

Minerva è la dea della sapienza. Ascoltate (Audite), oh ragazze, le maestre.

Trad. Trad.

La maestra loda (laudat) l’operosità . Le figlie della maestra sono belle.

Trad. Trad.

Il poeta recita (narrat) una favola alle ragazze.Le insidie dei pirati sono causa della rovina dei marinai.

Trad. Trad.

Le aquile inseguono (agitant) le colombe. Le rose dei boschi sono belle.

Trad. Trad.

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IL PREDICATO NOMINALE

Il verbo sum può avere due funzioni: copula e predicato verbale. In quanto copula, accompagnato da un aggettivo o da un sostantivo, forma il predicato nominale.es. Claudia puella est. Claudia è una ragazza.es. Syracusae clarae erant. Siracusa era famosa.es. Agricolae bonae sunt. Gli agricoltori sono buoni.Est, erant e sunt sono esempi di copula: puella est – clarae erant – bonae sunt sono predicati nominali.Il nome del predicato, se è un aggettivo, è espresso nello stesso genere, numero e caso del soggetto; se è un sostantivo, è espresso nello stesso caso del soggetto, mentre il genere e il numero possono essere diversi (in base alla declinazione del nome del predicato).N.B. il nome del predicato clarae e la copula erant sono plurali, in quanto concordati con il soggetto della proposizione, Syracusae, che è un nome pluralia tantum.In quanto predicato verbale il verbo sum assume il significato di “essere”, “esserci”, “trovarsi”, “stare”; è spesso accompagnato da un complemento di stato in luogo, espresso soprattutto con la preposizione in e il caso ablativo.ES. Ubi est agricola? – Nescio. Dov’è (si trova) il contadino? – Non lo so

In villa multae columbae sunt. Nella fattoria ci sono molte colombeIl verbo sum come copula e come predicato verbale in latino può essere sottinteso, soprattutto in sentenze e proverbi.ES. Ubi concordia (est), ibi victoria (est). Dove c’è la concordia, lì c’è vittoria

Nemo patriam, quia magna (est), amat, sed quia sua (est). (Sen.) Nessuno ama la patria perché è grande, ma perché è la sua.

LAVORIAMO INSIEME

Traduci sul quaderno dopo aver fatto l’analisi logica:

a. Silva feris grata est.b. Superbia discordiarum causa est.c. In Germania multae silvae sunt.

d. Agricolarum vita magistra parsimoniae est.e. In Italia sunt dearum statuae.f. Gli abitanti delle isole sono marinai e contadini.g. La vita operosa delle ragazze è maestra di saggezza.

IL VERBO: LE CONIUGAZIONI

In latino, a differenza dell’italiano, esistono quattro coniugazioni, che si distinguono in base alla terminazione dell’infinito presente. 1. I con. ha l’infinito in -āre: laudare (lodare), amare (amare), imperare (comandare).

2. II con. ha l’infinito in -ēre. habēre (avere), monēre (ammonire), docēre (insegnare).

3. III con. ha l’infinito in -ĕre: legĕre (leggere), dicĕre (dire), ducĕre (condurre).

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4. IV con. ha l’infinito in -īre: audire (udire), venire (venire), dormire (dormire).

Per poter coniugare un verbo è necessario conoscere il suo paradigma (parola che deriva dal greco e che significa «modello»), ossia l’insieme delle cinque voci fondamentali del verbo, quelle cioè da cui si formano tutti i tempi verbali.

Sul dizionario, queste voci sono riportate in un ordine fisso, che è il seguente: - la prima persona singolare del presente indicativo; - la seconda persona singolare del presente indicativo; - la prima persona del perfetto indicativo; - il supino attivo; - l’infinito presente.

Il paradigma del verbo amāre è il seguente: amo, amas, amavi, amatum, amare.amo amas amavi amatum amare

( = io amo ) ( = tu ami ) ( = io amai= ) ( = amato ) ( = amare )1ª pers. pres. ind. 2ª pers. pres. ind. 1ª pers. perf. ind. supino infinito pres.

A differenza del verbo italiano, di cui sul dizionario è riportato l’infinito, per il verbo latino in genere è riportata per intero solo la prima voce del paradigma, ossia la 1ª persona del presente indicativo; delle altre voci è riportata la terminazione. I coniugazione: amo, -as, -avi, -atum, -are ( = amare). II coniugazione: teneo, -es, -ui, tentum, -ēre ( = tenere) III coniugazione: lego, -is, legi, lectum, -ĕre ( = leggere) IV coniugazione: audio, -is, -ivi, -ītum, īre ( = udire) Per cercare sul dizionario il significato di un verbo, dovrai individuare la prima persona del presenteindicativo, forma che ricavi aggiungendo al tema del verbo (am-) la desinenza propria di questa voce verbale (-o): amo.

PRESENTE, IMPERFETTO E FUTURO

PR

ES

EN

TE

Am- o Mon- eo Leg- o Aud- io

as eas is is

at eat it it

amus eamus imus imus

atis eatis itis itis

ant eant unt iunt

IMP

ER

FE

TT

O

Am- abam Mon- ebam Leg- ebam Aud- iebam

abas ebas ebas iebas

abat ebat ebat iebat

abamus ebamus ebamus iebamus

abatis ebatis ebatis iebatis

abant ebant ebant iebant

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FU

TU

RO

SE

MP

LIC

E Am- abo Mon- ebo Leg- am Aud- iam

abis ebis es ies

abit ebit et iet

abimus ebimus emus iemus

abitis ebitis etis ietis

abunt ebunt ent ient

LAVORIAMO INSIEME

1. Individua e trascrivi sul quaderno i paradigmi dei seguenti verbi (indicando a che coniugazione appartengono):

adornare; confermare; trovare; obbedire; uccidere; meritare; annunciare; assediare; cantare; correre; dilettare; coltivare; preparare; combattere, comandare; distruggere; inviare; chiamare; imparare; muovere; piegare; resistere, pronunciare

2. Dei verbi evidenziati prova a ripetere presente, imperfetto e futuro semplice indicativo, prima seguendo la tabella, poi senza aiuto!

3. Scrivi sopra ogni verbo, la coniugazione di appartenenza (I, II, III, IV).

habēre - amare - monēre - vivĕre - exercēre - narrare - audire - dicĕre - tacēre - servire.

4. Evidenzia, fra le tre proposte, la traduzione esatta.

sunt io sono noi siamo essi sono domatis voi domate essi domano egli doma censemus noi stimiamo essi stimano tu stimi quaerit egli domanda tu domandi domandate! aperis tu apri apri! egli apre sentimus essi sentono noi sentiamo io sento

5. Analizza e traduci le voci verbali seguenti.

Paradigma Modo Tempo Persona Traduzione

amant ind. pres. III p.p. (essi) amano

circumdabant

curat

celebrabam

decertamus

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ignorabitis

exornabat

recreabas

delebat

florebis

arcetis

habebunt

delebatis

desĕre

exponebamus

occumbent

occumbunt

tribuebatis

tribuet

custodiebam

dormibamus

erudiebas

sentient

LA SECONDA DECLINAZIONE IN -US

I nomi in –us sono quasi tutti maschili. Per sapere quali sono i femminili si consulta il dizionario. Sono femminili ad esempio i nomi di piante (pirus, i = il pero; cerasus, i = il ciliegio) e i nomi geografici di origine greca (Rhodus, i = Rodi; Aegyptus, i = Egitto)

CASO FUNZIONE SING. TRAD. PLUR. TRAD.

Nominativo sogg. lup -us il lupo lup -i i lupi

Genitivo c. spec. lup -i del lupo lup -orum dei lupi

Dativo c. term. lup -o al lupo lup -is ai lupi

Accusativo c. o. lup -um il lupo lup -os i lupi

Vocativo c. voc. lup -e oh lupo lup -i oh lupi

Ablativo c. comp., … lup -o con il lupo lup -is con i lupi

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CONFRONTIAMO LE DECLINAZIONI

CASO SING. I SING. II PLUR. I PLUR. II

Nominativo ros-ă lup -us ros -ae lup -i

Genitivo ros -ae lup -i ros -arum lup -orum

Dativo ros -ae lup -o ros -is lup -is

Accusativo ros -am lup -um ros -as lup -os

Vocativo ros -ă lup -e ros -ae lup -i

Ablativo ros -ā lup -o ros -is lup -is

CASO SING. I SING. II PLUR. I PLUR. II

Nominativo -ă -us -ae -i

Genitivo -ae -i -arum -orum

Dativo -ae -o -is -is

Accusativo -am -um -as -os

Vocativo -ă -e -ae -i

Ablativo -ā -o -is -is

LAVORIAMO INSIEME

2. Scrivi sul quaderno la declinazione dei seguenti vocaboli della II declinazione: ramus, fagus, servus, nidus, agrus, pirus, pinus, numerus, legatus, cervus, ventus, medicus, equus, philosophus, rivus.

3. Dopo aver fatto l’analisi logica, traduci le seguenti frasi:

I filosofi curano le malattie dell’animo. Mario è un medico.

Trad. Trad.

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I cavalli obbediscono sempre all’agricoltore. Il vento muove i rami dei pioppi e dei faggi.

Trad. Trad.

Servus agno herbam horti dabat. Populi umbra poëtae placet.

Trad. Trad.

Servi sagittis lupos vulnerant. Fluvii et rivi aqua equum delectat.

Trad. Trad.

Sapientia serenam vitam philosophis parat. Germaniae populi Rheni ripas incolunt.

Trad. Trad.

Servus cum amico et ancillā ambulat. Romani pugnarum fragorem amant.

Trad. Trad.

Darius victoriarum gloriam bramat. Vitam regit fortună, non sapientiă

Trad. Trad.

IL C. DI COMP. E UNIONE

Il c. di compagnia è usato con le persone e gli animali, quello di unione con ciò che è inanimato e risponde alle domande: Con chi? Con che cosa? In ambedue i casi il costrutto usato è cum + ablativo; possono essere usate le locuzioni prepositive simul cum e una cum, cioè insieme con. Sesi vuole esprimere una non compagnia o una non unione si usa, al posto di cum, sine (senza).ES. Veniam simul cum fratre meo. __________________________________________

Pervenit cum multis floribus. __________________________________________Musam cum lirā vidi. __________________________________________Marius una cum filio ludebat. __________________________________________ Nemo sine amicis felix est. __________________________________________

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IL C. DI MEZZO O STRUMENTOIl c. di mezz o esprime il mezzo attraverso cui viene compiuta l'azione e risponde alle domande: Conche mezzo? Grazie a quale strumento? Esso ha due forme:1. Se si riferisce a oggetti inanimati, va in ablativo semplice, cioè senza preposizioni.ES. Ulixes ingenio Troianos illudit. __________________________________________

Miles pugnat hasta. __________________________________________2. Se si riferisce ad una persona o a un animale, si usa il costrutto per + accusativo.ES. Delphos litteras per duos legatos mittam.________________________________________

IL C. DI ARGOMENTOIl c. di argomento è utilizzato quando si vuole indicare l'oggetto di cui si parla o si scrive e in italiano risponde alle domande: di quale argomento? In latino il complemento di argomento si trova espresso con de + ablativo. Inoltre viene utilizzato per definire i titoli delle opere letterarie, dato chehanno la funzione di specificare l'argomento del testo.ES. Marcus cum amicis suis de otio disceptat ____________________________________

Philosophus de antiquis fabulis narrabat ____________________________________De gustibus non disputandum ______________________________________De Bello Gallico / De Amicitia _____________________________________

IL C. DI MODO O MANIERAIl c. di modo esprime la maniera con cui è compiuta l'azione e risponde alla domanda: In che modo?Per esso va usato il costrutto cum + ablativo. Se è presente un aggettivo, o esso si pone prima del cum oppure quest'ultimo viene omesso lasciando il c. in ablativo semplice. Il complemento di modopuò essere sostituito da un avverbio di modo.ES. Catilina cum furore pugnabat. ______________________________________

Servus advolat magna (cum) celeritate. ______________________________________Mater puero cum dulcedine canebat. ______________________________________

Mater puero dulciter canebat. _____________________________________

LAVORIAMO INSIEME

Dopo aver diviso con una “/” il periodo in proposizioni (seguendo la punteggiatura forte “. ; : ! ?”) affronta una frase per volta: evidenzia il verbo, sottolinea il soggetto, cerca il c.o. e gli altri compl., scrivendo sopra ogni parola il caso; quindi traduci la frase e passa alla successiva. Attenzione: nelle versioni le frasi hanno un legame, non tradurre senza pensare al significato del testo!

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In mancanza di un dizionario, puoi usare i seguenti link. Ricorda: trovi i nomi con il nom. sing.; i verbi con la I p.s. pres. ind.; gli avverbi sono invariabili http://www.dizionario-latino.com.

I pirati: Piratae minis et insidiis parvae insulae incolas saepe terrebant. Quare (= perciò) matronae

et puellae caelicolum reginam orabant et in ara deis deabusque candidas agnas sacrificabant.

Quondam piratae ad insulae oras appellunt; nonnullas (= alcune) feminas sicis necant et nonnullas

puellas raptant. Tum (= allora) nautae et agricolae, insulae incolae, contra piratas strenue pugnant et

patriam liberant, dum (= mentre) omnes (= tutti) cum laetitia exsultant.

L’aquila e l’usignolo: Aquila volabat et dicebat: “Regina sum: alis rapide evolo, rostri set ungulis

terrarum beluas et aves (= uccelli) terreo”. Respondet luscinia: “Amica, beluas et aves terrere

malum (= malvagio) consilium est. Malitia et nequitia neque (= nè) gloriam parant neque te (= te,

acc.) gratam reddunt. Ego (= io) regina non sum; tame quod (= poiché) suaviter cano, beluas non

terreo, sed delecto”.

IL C. DI COMP. E UNIONE: PARTICOLARITÀ

Con i pronomi di persona, il cum diventa un'enclitica che si attacca all'ablativo. Un residuo di questa forma è rimasto in italiano nelle parole meco, teco e seco.Ego tecum stabo si tu mecum stabis. [Io starò con te se tu starai con me.]Dei semper nobiscum sunt. ___________________________Mala semper vobiscum sunto! _______________________Marcus et Lydia secum illum canem tinuerunt. ______________________________Hera semper sola est: numquam Iuppiter eacum est! ___________________________

LA SECONDA DECLINAZIONE IN -ER

CASO FUNZIONE SING. TRAD. PLUR. TRAD.

Nominativo sogg. puer il ragazzo puer-i i ragazzi

Genitivo c. spec. puer-i del ragazzo puer-orum dei ragazzi

Dativo c. term. puer-o al ragazzo puer-is ai ragazzi

Accusativo c. o. puer-um il ragazzo puer-os i ragazzi

Vocativo c. voc. puer oh ragazzo puer-i oh ragazzi

Ablativo c. comp., … puer-o con il ragazzo puer-is con i ragazzi

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La declinazione dei nomi in –er è di due tipi: 1. appartengono al primo tipo i nomi in cui la e del nominativo singolare compare in tutta la

declinazione, come socer, soceri = il suocero; gener, generi = il genero; armiger, armigeri = l’armigero;

2. appartengono al secondo tipo i nomi, più numerosi, in cui la e del nominativo singolare comparesolo al vocativo singolare come ager, agri = il campo; aper, apri = il cinghiale; magister, magistri = il maestro.

Nota bene 1. I sostantivi in -er presentano la stessa declinazione dei nomi in -us tranne che per la forma del nominativo e del vocativo singolare che è identica 2. Un'unica parola vir “ l'uomo (maschio), marito” presenta la terminazione in -ir: questo e i suoi composti (triumvir- triumviro; decemvir- decemviro; duumvir- duumviro) seguono la declinazione delle parole in -er salvo che per quanto riguarda il nominativo e il vocativo singolare

LAVORIAMO INSIEMEDeclina sul quaderno le seguenti parole: ager, magister, vir, signiferTraduci le seguenti frasi

Ager villaeque incendiis (per gli incendi) fumabant

Gli uomini passeggiano con i fanciulli

Trad. Trad.

Pueros corrumpunt vitiorum exempla Alfiere, posa (pone) l'insegna, qui (hic) staremo benissimo

Trad. Trad.

Fumus ex (dagli) incendiis villarum agrorumquein oculos venit

La Sfinge (Sphynx) danneggiava i campi dei Tebani

Trad. Trad.

LA SECONDA DECLINAZIONE: IL NEUTRO IN -UMAlla seconda declinazione, oltre ai nomi maschili e femminili, appartengono anche i nomi neutri (scomparsi in italiano) la cui flessione differisce solamente dalla forma in -us solo al nominativo e al vocativo singolare (desinenza -um) e al nominativo, vocativo e accusativo plurale (desinenza -a)

CASO FUNZIONE SING. TRAD. PLUR. TRAD.

Nominativo sogg. templ-um il tempio templ-a i templi

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Genitivo c. spec. templ-i del tempio templ-orum dei templi

Dativo c. term. templ-o al tempio templ-is ai templi

Accusativo c. o. templ-um il tempio templ-a i templi

Vocativo c. voc. templ-um oh tempio templ-a oh templi

Ablativo c. comp., … templ-o con il tempio templ-is con i templi

Come nella I declinazione, anche nella seconda vi sono: pluralia tantum:

tra cui molti nomi di città :Delphi, - orum (m) Delfi; Pompeii, -orum (m) Pompei; Puteoli,- orum (m) Pozzuoli

e nomi comuni: arma,- orum (n.) armi; hiberna,- orum (n) i quartieri d'inverno; inferi,- orum (m) gli dei inferi; liberi, -orum (m) i figli; spolia, -orum (n) il bottino

singularia tantum:in particolare le parole che indicano le materie: aurum (oro); argentum (argento), plumbum (piombo) e pochi altri come pontus (mare) e letus (morte)

e parole il cui significato differisce tra singolare e pluraleauxilium, -i (n), l'aiuto auxilia, -orum (n), le truppe ausiliariecastrum, -i (n), il fortino castra, -orum (n), l'accampamentoimpedimentum, -i (n), l'impedimento impedimenta, -orum (n), i bagagliludus, -i (m), il gioco, la scuola ludi, -orum (m), gli spettacoli pubblici

LAVORIAMO INSIEMETraduci le seguenti espressioni in latino

Agli amici Il cibo (ogg.) I pioppi (sogg.) Ai prigionieri

Trad. Trad. Trad. Trad.

Con gli esempi Le spade (ogg.) Ai cavalli Gli allori (ogg)

Trad. Trad. Trad. Trad.

Delle guerre Oh cielo! Ai fanciulli Negli occhi

Trad. Trad. Trad. Trad.

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