Alessandria-Renate

24
MASSIMO TAGGIASCO G razie, grazie, grazie! Altro non possiamo dire a questi ragazzi che, nonostante il difficile momento, onorano la maglia grigia con impegno e sa- crificio. La vittoria a Venezia è stata importantissima perché ot- tenuta sul campo di una delle di- rette concorrenti nella lotta per la zona play-off. I tre punti han- no anche confermato che la squadra ha ritrovato fiducia nei propri mezzi e che i correttivi tat- tici apportati da mister Cusatis solo le redini della pro- prietà. Cosa succede? Nulla è da- to sapere. La nostra preoccupa- zione è che, per salvare le casse, si pensi di vendere a gennaio i ‘pezzi pregiati’ della squadra. Sa- rebbe una scelta gravissima, per- ché comprometterebbe non solo il presente, ma anche il futuro di un gruppo che sicuramente è in grado di fare un ottimo campio- nato. È necessario trovare forze nuove in società, ma non sven- dendo la squadra! Intanto in- combono importanti scadenze fiscali! Ci auguriamo che si trovi finalmente una soluzione che tranquillizzi tutti, tifosi e giocato- ri. Noi, per ora, godiamoci questa bella Alessandria. Hurrà Grigi! Quindicinale di calcio... e non solo Diffusione gratuita I vostri cesti natalizi e i regali classici “più originali” in ALESSANDRIA con il miglior rapporto qualità-prezzo ALESSANDRIA Via Bellini 40A - Tel. 0131 227306 [email protected] APERTO DA MARTEDÌ A SABATO CONSEGNE A DOMICILIO Anno IV n.20 Direttore Massimo Taggiasco 7 dicembre 2012 ALESSANDRIA VIA DEI MARTIRI • ASTI VIA XX SETTEMBRE Nella buona e nella cattiva sorte Nella buona e nella cattiva sorte In vendita da Oreficeria Leva sas viaCamurati12-Valenza tel.0131943118 ArvalArgenti Valenza viaCamurati 9-Valenza tel.0131924666 ReR diTortiR. viaVochieri132-Alessandria tel.0131265728 L’Ancoretta di Ivano Frisina viaFilippini10-Chiavari(GE) tel.01851751858 In vendita da Il bracciale 20 L’anellodel Centenario 76 possono dare ottimi frutti. A con- fortarci, del resto, l’ennesima conferma che i nostri avversari non sono poi così irresistibili. Sa- vona e Pro Patria guidano la clas- sifica con 29 punti, noi siamo sal- di a quota 24, in quinta posizio- ne. Per ora, niente male, ma si può fare sicuramente meglio: a tal proposito, il Renate (che ci se- gue ad una sola lunghezza di di- stanza) rappresenta l’ennesimo banco di prova per dare solidità alla nostra classifica e continuità al ritrovato periodo positivo. Re- sta, su tutto, però, l’incognita so- cietà. Non si è più saputo nulla, dopo il grido di profondo allarme lanciato da chi ormai detiene da È in arrivo La magia del Mocca di Alessandro Trisoglio Servizio alle pagine 12-13 Puntiamo ancora più in alto!

description

I Grigi contro il Renate

Transcript of Alessandria-Renate

MASSIMO TAGGIASCO

Grazie, grazie, grazie! Altronon possiamo dire a questiragazzi che, nonostante il

difficile momento, onorano lamaglia grigia con impegno e sa-crificio. La vittoria a Venezia èstata importantissima perché ot-tenuta sul campo di una delle di-rette concorrenti nella lotta perla zona play-off. I tre punti han-no anche confermato che lasquadra ha ritrovato fiducia neipropri mezzi e che i correttivi tat-tici apportati da mister Cusatis

solo le redini della pro-prietà. Cosa succede? Nulla è da-to sapere. La nostra preoccupa-zione è che, per salvare le casse,si pensi di vendere a gennaio i‘pezzi pregiati’ della squadra. Sa-rebbe una scelta gravissima, per-ché comprometterebbe non soloil presente, ma anche il futuro diun gruppo che sicuramente è ingrado di fare un ottimo campio-nato. È necessario trovare forzenuove in società, ma non sven-dendo la squadra! Intanto in-combono importanti scadenzefiscali! Ci auguriamo che si trovifinalmente una soluzione chetranquillizzi tutti, tifosi e giocato-ri. Noi, per ora, godiamoci questabella Alessandria. Hurrà Grigi!

Quindicinale di calcio... e non solo Diffusio

ne gratu

ita

I vostri cesti natalizi

e i regali classici “più originali”

in ALESSANDRIA

con il miglior rapportoqualità-prezzo

ALESSANDRIAVia Bellini 40A - Tel. 0131 227306

[email protected]

APERTO DA MARTEDÌ A SABATOCONSEGNE A DOMICILIO

Anno IV n.20 Direttore Massimo Taggiasco 7 dicembre 2012

ALESSANDRIA VIA DEI MARTIRI • ASTI VIA XX SETTEMBRE

Nellabuona enellacattiva

sorte

Nellabuona enellacattiva

sorte

In vendita da

OreficeriaLevasasviaCamurati12-Valenza

tel.0131943118

ArvalArgentiValenzaviaCamurati 9-Valenza

tel.0131924666

ReRdiTortiR.viaVochieri132-Alessandria

tel.0131265728

L’AncorettadiIvanoFrisina

viaFilippini10-Chiavari (GE)tel.01851751858

In vendita da

Il bracciale

€20

L’anellodelCentenario

€76

possono dare ottimi frutti. A con-fortarci, del resto, l’ennesimaconferma che i nostri avversarinon sono poi così irresistibili. Sa-vona e Pro Patria guidano la clas-sifica con 29 punti, noi siamo sal-di a quota 24, in quinta posizio-ne. Per ora, niente male, ma sipuò fare sicuramente meglio: atal proposito, il Renate (che ci se-gue ad una sola lunghezza di di-stanza) rappresenta l’ennesimobanco di prova per dare soliditàalla nostra classifica e continuitàal ritrovato periodo positivo. Re-sta, su tutto, però, l’incognita so-cietà. Non si è più saputo nulla,dopo il grido di profondo allarmelanciato da chi ormai detiene da

È in arrivo

La magiadel Moccadi Alessandro Trisoglio

Servizio alle pagine 12-13

Puntiamo ancorapiù in alto!

HURRÀ GRIGI2 anno 4 n. 20

Via Migliara ALESSANDRIAComodo parcheggio in Piazza della Libertà e via Parma

Si avvicinano le feste di Na-tale e fine d’anno, siamotutti più buoni, e allora, se

vogliamo parlare dell’Alessan-dria, parliamo di calcio giocato elasciamo da parte polemiche so-cietarie, stipendi da pagare, pre-sidenti da eleggere, consigli da ri-fondare e quant’altro. Se dovessi-mo affrontare quei discorsi ri-schieremmo, dopo poche righe,di aver perso tutto il nostro ‘buo-nismo’ natalizio. Se invece ci li-mitiamo a commentare quello

che succede sul rettangolo di gio-co, possiamo essere tranquilla-mente positivi e guardare al futu-ro pervasi di gioia natalizia. Leultime due sfide dei Grigi hannoriportato in quota Cusatis e i suoiragazzi, saldi a un quarto postoche, al momento, è garanzia diplay-off ma che, considerato ilgrado di forma della truppa gri-gia, induce a far credere che nep-pure le attuali battistrada sianocosì irraggiungibili. Un gol lampodi Fanucchi, dopo appena 24 se-

condi, corroborato da una semi-rovesciata elegante e letale di De-gano ha permesso di superare unRimini che si conferma concretoportafortuna nei momenti im-portanti della storia grigia. Un al-tro gol di grande spettacolarità diFanucchi ci ha fatti tornare vinci-tori dall’insidiosa trasferta in la-guna: sei punti conquistati al ter-mine di partite nelle quali si è vi-sta un’ottima Alessandria, so-spinta dalle indubbie doti deisuoi conclamati solisti ma, so-

Gianluigi Capra nuovo Amministratore Delegato

Con un comunicato ufficiale Figce Lega Pro dettano le norme perla riforma del terzo livello delcalcio professionistico italiano.La stagione 2013/14 sarà ditransizione dall’attuale assettodei campionati della ex serie Calla tanto attesa e discussa LegaPro unica. Il passaggio verrà ef-fettuato in modo simile a comesi era ventilato in estate, connessuna retrocessione dalla Pri-ma Divisione e ben nove dallaSeconda. Solo metà delle socie-tà di Seconda divisione resteran-no quindi nella Lega Pro unica,mentre rimarranno tutte quelledi Prima Divisione che non sa-ranno promosse in serie B. Eccocosa prevede il nuovo articolo49 delle NOIF che regola latransizione. Per la stagione2013/14 la Lega Pro sarà ancoraarticolata in due gironi di PrimaDivisione, con un totale di 33squadre (un girone da 16 e unoda 17), e due di Seconda Divisio-ne, con un totale di 36 squadre(18 per girone). Sono previstieventuali ripescaggi per comple-tare l’organico di 69 società. Perla stagione 2014/15 invece laLega Pro sarà composta da ununico campionato, con tre gironida 60 squadre, per un organicocomplessivo di 60 partecipanti.Il passaggio da 69 a 60 club ri-chiede ovviamente una modificaai criteri di promozione e retro-cessione usati per lo scorsocampionato e per quello in cor-so. Nella stagione 2013/14 quin-di: - saranno promosse dalla Pri-ma Divisione alla Serie B, perciascun girone, la prima classifi-cata e la vincente dei play off;- non ci saranno retrocessionidalla Prima Divisione alla Se-conda Divisione; - tutte le squa-dre di Seconda Divisione non re-trocesse in Serie D otterranno iltitolo sportivo per l’iscrizione alCampionato ad unica Divisionedella Lega Pro per la stagione2014/2015; - retrocederannodalla Seconda Divisone alla Se-rie D nove squadre per girone: leultime sei classificate più treperdenti i play out. I play out sigiocheranno tra le squadre arri-vate al 9°, 10°, 11° e 12° posto,che si affronteranno in semifinalie poi finale, sempre con gara diandata e ritorno: solo chi vinceràla finale rimarrà in Lega Pro.Si tratta di regole che, soprattut-to in Prima Divisione, rischianodi compromettere anche seria-mente la competizione sportiva.La Lega Pro prevede di adottarepremi e disincentivi di tipo eco-nomico in funzione della posizio-ne in classifica di squadre chealtrimenti avrebbero poco inte-resse a migliorarla.

DA 69 A 60 SQUADRE

Lega Pro,la riforma

Importanti novità dalla riunione del CdA dell’Ales-sandria Calcio di mercoledì scorso. Gianluigi Capra èstato nominato amministratore delegato della società,mentre Paolo Camagna ha acquisito la delega sporti-va. La nomina del presidente grigio è stata rimandata,in attesa «della definizione di altre situazioni personalidei consiglieri stessi». Una di queste ‘situazioni perso-nali’, ad esempio, concerne la nomina futura dellostesso Capra, come presidente, cosa, ad oggi, impos-sibile dal momento che ricopre analoga veste nell’Au-rora. Ad oggi, quindi, nessuna ‘forza fresca’ esterna èarrivata. Appare quindi importantissima, stando cosìle cose, l’Assemblea dei soci di mercoledì prossimo ,nella quale verranno prese decisioni inerenti la situa-zione finanziaria societaria, e, in particolare, sul possi-bile stanziamento degli stipendi e contributi di set-tembre e ottobre, da saldare entro il 15 dicembre.

prattutto, trascinata dalla forzadel gruppo. Un gruppo che si ab-braccia a fine gara in mezzo alcampo, tanto per rinsaldare ilsenso dell’unione e tanto perlanciare un messaggio al popologrigio: noi ci siamo, lottiamo tuttiper fare il meglio possibile, cicrediamo! Un gruppo che si basasull’esperienza dei vecchi e acco-glie l’entusiasmo dei giovani: dal-la miscela che ne esce viene fuoriquesta Alessandria, questa squa-dra che (parliamo solo di calcio)potrà lottare fino alla fine perraggiungere quel sogno che lescommesse di un folle ci ha tolto.Un sogno a cui la tifoseria (o al-meno parte di essa) sembra farfatica a credere. Abbiamo vissutostagioni esaltanti, dai campionatia ripetizione vinti da Bianchi, al-l’anno di Sarri: il Mocca era pie-no ed entusiasta, la tifoseria eraun tutt’uno con la squadra,l’amore per quella maglia grigiaera travolgente. Veltroni, la sce-neggiata Mongarli, qualche pate-ma causato dalle sentenze fede-rali, tutto ha contribuito a crearedisillusione. Dispiace vedere ilMoccagatta semideserto, nonsentire l’urlo della Nord all’an-nuncio della formazione, render-si conto che il rapporto tra la cit-tà e la propria squadra è... tiepi-do, per non dire peggio.

Da qui a Natale mancano trepartite, con quella di oggi: questinove punti ci possono portare inParadiso. Prima di Natale però cisono due date, due scadenze im-portanti: quella del 15 dicembre,dove andranno pagati gli stipen-di; quella del 21, dove, stando aiMaya, potrebbe finire il mondo.Non so di quale delle due averepiù paura...

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

A Natale in vetta. Maya permettendo...

Paolo Camagna Gianluigi Capra

HURRÀ GRIGI 37 dic. 2012

Se volete ricevere ‘Nuovo Hurrà Grigi’ gratis in anteprima sul vostro computer potete richiedere il pdf a bassa risoluzione inviando una mail all’indirizzo: [email protected]. Già il venerdì che precede le partite in casapotete comunque sfogliare il giornale sulla nostra pagina Facebook

SQUADRE P G V N P GF GS DR

.

CLASSIFICA

Sono promosse in Prima Divisione le prime due squadre clas-sificate e la vincitrice dei play-off che interessano le squadreclassificatesi dalla terza alla sesta posizione. Vengono retro-cesse in Serie D le ultime tre classificate, le perdenti dei playout tra quart’ultima e quint’ultima e la perdente della sfida trale vincenti dei play out dei due gironi di Seconda Divisione.

PRO PATRIA 29 14 9 2 3 34 20 14

SAVONA 29 14 9 2 3 26 13 13

CASTIGLIONE 27 14 7 6 1 16 5 11

ALESSANDRIA 24 14 7 3 4 22 10 12

BASSANO VIRTUS 24 14 7 3 4 20 14 6

RENATE 23 14 7 2 5 27 21 6

MANTOVA 22 14 6 4 4 20 22 -2

FORLÌ (-1) 21 14 6 4 4 23 13 10

MONZA (-4) 19 14 6 5 3 20 12 8

UNIONE VENEZIA 18 14 4 6 4 19 18 1

BELLARIA IGEA 15 14 3 6 5 16 19 -3

SANTARCANGELO 15 14 3 6 5 10 16 -6

VALLÉE D’AOSTE 13 14 3 5 6 18 26 -8

RIMINI 11 14 1 8 5 12 19 -7

GIACOMENSE 11 14 2 5 7 14 25 -11

FANO (-1) 10 14 2 5 7 18 30 -12

MILAZZO 7 14 0 7 7 11 32 -21

CASALE (-5) 5 14 1 7 6 14 25 -11

14ª GIORNATABASSANO VIRTUS SAVONA 1-2

BELLARIA IGEA PRO PATRIA 0-1

CASALE FORLÌ 0-3

MANTOVA MILAZZO 1-0

MONZA SANTARCANGELO 1-0

RENATE GIACOMENSE 7-0

RIMINI CASTIGLIONE 0-0

UNIONE VENEZIA ALESSANDRIA 0-1

VALLÉE D’AOSTE FANO ALMA JUVENTUS 2-0

15ª GIORNATA (9 dic. - ore 14,30)

ALESSANDRIA RENATE

CASTIGLIONE MANTOVA

FANO ALMA JUVENTUS CASALE

FORLÌ BELLARIA IGEA MARINA

GIACOMENSE UNIONE VENEZIA

MILAZZO MONZA

PRO PATRIA BASSANO VIRTUS

SANTARCANGELO VALLÉE D’AOSTE

SAVONA RIMINI

MARCATORI14 reti Francesco VIRDIS (Savona)

11 reti Matteo SERAFINI (Pro Patria)

9 reti Andrea GASBARRONI (Monza)

8 reti Daniele DEGANO (ALESSANDRIA)

Andrea BRIGHENTI (Renate)

Nicola FALOMI (Pro Patria)

Massimiliano VARRICCHIO (Giacomense)

7 reti Stefano DEL SANTE (Mantova)

Fausto FERRARI (Castiglione)

16ª GIORNATA (16 dic. - ore 14,30)

BASSANO VIRTUS FORLÌ

BELLARIA IGEA GIACOMENSE

CASALE CASTIGLIONE

MANTOVA ALESSANDRIA

MONZA PRO PATRIA

RENATE SANTARCANGELO

RIMINI MILAZZO

UNIONE VENEZIA FANO ALMA JUVENTUS

VALLÉE D’AOSTE SAVONA

STATISTICHE Ritardo nel tesseramento staff sanitario, Forlì penalizzato di un punto

Testa a testa Pro Patria-SavonaMilazzo e Casale sempre più giù

L’AMICOFRUTTAIOL’AMICOFRUTTAIO

Augura ai Grigi, ai suoi tifosie a tutta la sua clientela

L’AMICO FRUTTAIOALESSANDRIA • Piazza Marconi 26 • Tel. 0131 254109

HURRÀ GRIGI4 anno 4 n. 20

Jacopo Fanucchi ènato a Lucca il 18settembre 1981.È alto 187 cm e pesa 78kg.

Haesordi-to in C2nel 2001-2002 con ilPrato. Lun-ga gavettanei dilettanticon Larcia-nese, Pon-tedera e Fi-gline, squa-dra con cuifa il suo ritorno tra i profes-sionisti nel 2008-09. Seipresenze in B con l’Empolinel 2010-11. A Pisa, in C1,la sua stagione migliorecon 9 gol in 14 presenze.Poi i grigi con i quali hafinora giocato 37 parti-te e segnato 13 reti.

A questo proposito, so che trate e Degano c’è grande stima eamicizia reciproca. Ferretti, peruna serie di circostanze ed infor-tuni, si sta comunque ripren-dendo e il gol a Casale, di cuiparlavamo poc’anzi, è stata unavalida dimostrazione: tu stessohai recentemente voluto ricor-dare quanto lui potrà essere im-portante per il prosieguo dellastagione...

«Ferretti è un signor giocatore esin dai primi giorni di ritiro mi

ha fatto subito una grandissimaimpressione. Ha passato un pe-

riodo particolare, lo sappia-mo, ma gli siamo stati tutti

vicino. Già in questi gior-ni, l’ho visto più sereno etranquillo: ora dovrà scon-

tare queste giornate forzatedi squalifica, ma sono con-

vinto che da gennaio in poitutti i tifosi grigi potranno

apprezzare il vero Ferretti».Sempre nel corso del dopo-

partita contro il Venezia, haivoluto sottolineare il buon mo-

mento che la squadra sta pas-sando e, soprattutto, la sua com-pattezza...

«Sì, perchè il Venezia era unavversario tosto, con gioca-

tori di livello al-to, soprattutto in attacco. Noi ab-biamo disputato un ottimo primotempo, mentre nel secondo siamostati bravi a non correre, salvo inun’occasione (grazie alla solitaparata determinante di Servili,nda), grossi pericoli...»

Insomma il gruppo c’è, al di làdelle varie problematiche chesono nate recentemente...

«Sì, perchè noi siamo moltouniti e tutti insieme vogliamocentrare gli obbiettivi che ci sia-mo prefissati. Dobbiamo pensaresolo a fare bene nel corso degli al-lenamenti in settimana e alla do-menica durante i 90 minuti: levoci esterne non ci devono condi-zionare in nessun modo».

Per concludere questa intervi-sta, vuoi spiegare ai tifosi chenon lo sanno il significato dellatua esultanza di domenica scor-sa a Venezia ?

«Spesso ci capita, soprattutto inritiro, di giocare alla playstation:anche se siamo grandi e abbiamoquasi tutti una famiglia e dei fi-gli, ogni tanto ci piace tornare ra-gazzini. Il gesto che ho fatto dopoil gol è uno scherzo che facciamosempre io e Camma, durante lenostre sfide ai videogiochi...»

Bene Jacopo, vogliamo direche incontrare il Rimini tiporta bene? L’anno scor-

so, dopo un periodo difficile an-che a causa di un infortunio,nella serata del Centenario seistato protagonista di uno splen-dido assist per Capitan Artico edel colpo di testa per il 2 a 0;quest’anno, hai segnato addirit-tura nel corso della prima azio-ne della partita, dopo soli 23 se-condi di gioco...

«Beh, allora speriamo di nondover aspettare la gara contro ilRimini del girone di ritorno! (ri-de, nda) Scherzi a parte, quel golsegnato dopo pochissimi secondiè stata una bella soddisfazione,ma soprattutto è stato importanteper poter gestire la partita in uncerto modo. Avevamo bisogno diun paio di vittorie per rientrarestabilmente nella zona dei play-off e per fortuna le abbiamo otte-nute».

E veniamo alla rete realizzatala settimana scorsa. Compli-menti, davvero, per il gol alta-mente spettacolare in rovescia-ta, che ha sancito la vittoria con-tro Venezia! A chi non l’ha anco-ra fatto, io consiglio di andarsi avedere il filmato su Youtube: tupuoi descriverci come l’hai vis-suto?

«Ti ringrazio per i complimenti;io penso che per fare questo tipodi gol bisogna essere bravi ma an-che fortunati... A Venezia mi è an-data bene, visto che su un crossdalla fascia sinistra di Bianchi ilportiere ha respinto di pugno, al-zando la palla: in quel momentonon ci ho pensato due volte, erogirato di spalle alla porta, e l’uni-co modo per colpirla era tentareappunto una rovesciata...»

Ultimamente, si sono vistedelle giocate davvero stupende:una bellissima rete di Osvaldodella Roma all’inizio della sta-gione, la rovesciata di Ibrahimo-vic contro l’Inghilterra e quelladi Mexes nella serata di Cham-pions League. Anche in Lega Pro,però, non ci siamo fatti mancareniente: il tuo gol di domenicascorsa, la splendida mezza rove-sciata di Degano contro il Rimi-ni, un lancio di esterno destro dialmeno 30 metri della stesso Da-niele a Venezia, per non parlaredello spettacolare tuffo di testadi Ferretti contro il Casale, cheha riportato la sfida in parità do-po la bellissima rete del nero-stellato Curcio, anch’egli prota-gonista di un gol in acrobazia...

«È vero, fare un gol e o assistspettacolari è sempre molto grati-ficante e credo che sia piacevolevedere queste giocate per tutti gliappassionati di calcio. Detto que-sto, però, l’importante è dare con-tinuità a queste due vittorie, gio-cando con la stessa determinazio-ne e lo stesso spirito di sacrificio».

JACOPO FANUCCHI

www.youtube.com/watch?v=XL0OnavmPNg

A TUTTOCAMPO di Gianmaria Zanier

FANUCCHI Un gol contro il Riminisotto la Nord porta sempre bene

ALES

SAND

RIA

- Via

Milan

o 35

- Te

l. 01

31 2

6004

3

€���������

���������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������

���������������������������������������� � ��������!������������������"����#�������$�������������������������%�������������������%����������������������������$������#��������������������������

������������������������� �

&' �()*'�+���',�-. //)� �� /+),�* ��, ** ��+�*+).+� &+�)* � �*+!. .+ �

�����������

�������������������������

��������������

HURRÀ GRIGI 57 dic. 2012

L’AC Renate nasce nel 1947per volontà di un gruppodi tifosi interisti che alla fi-

ne della seconda guerra mondia-le vollero far ritrovare il gusto perlo sport e lo svago. La fede calci-stica dei fondatori ha fatto sì cheil Renate vestisse gli stessi coloridella loro squadra del cuore. Finoal 1952 si disputano campionatiregionali giocando sul campodell’ex colonia fascista (oggi C.S.Comunale intitolato a Mario Ri-boldi, uno dei fondatori della so-cietà) e poi sul campo sportivodell’Oratorio San Giovanni Bo-sco. Nella stagione 1961-62 arrivala prima vittoria di campionatocon lo spareggio con il LegnoneColico. I neroazzurri passano al-l’allora Prima divisione. Gli anniseguenti sono caratterizzati dauna retrocessione a seguito delritiro dal campionato e da ten-sioni in società culminate con ledimissioni di tutto lo staff diri-genziale. Problemi di natura eco-nomica e delusioni sportive, por-tano la vecchia dirigenza ad ab-bandonare la Società. L’attivitàagonistiva riprende a livello ora-toriale con la disputa del cam-pionato di Seconda Categoriagrazie alla determinazione delParroco Don Pasquale Zanzi e diDon Giovanni Maculan che nonvollero che il calcio scomparisseda Renate. Costituirono un grup-po con i giovani dell’oratorio eproseguirono l’attività agonisti-ca, grazie al sostegno economicodei due sacerdoti. Primo Sironi,a soli 18 anni, è il segretario dellasocietà costituita con un gruppodi amici, presidente è FrancescoFumagalli. Negli anni ‘60, si ri-parte quindi da zero con il soste-gno di tutti i giovani del paese.

Negli anni ‘70 con il ritorno del-l’ex Presidente Mario Riboldi epoi Franco Manganini e Cle-mentino Viganò, la Società rice-ve nuova linfa vitale. Fino al 1975l’attività sportiva prosegue sem-pre a livello oratoriale. In quel-l’anno si forma però la nuova di-rigenza con l’avvento di Crippa,Citterio, Magni e Cavenago. Nel-la stagione 1977-78 Renate si ri-trova nuovamente a festeggiarela promozione in Prima catego-ria. All’inizio degli anni ‘80 con ilPresidente Giancarlo Citterio sisfiora la promozione. Nell’1986-

87 c’è la positiva entrata in socie-tà dello sponsor Intertruck LuigiSpreafico. Nel 1995 il Comunecon i contributi di Italia ‘90 riescea completare il nuovo camposportivo. Il sodalizio Citterio-Spreafico conquista tre promo-zioni in dieci anni (nel 1995-96 laPromozione, nel 1998-1999 l’Ec-cellenza e nel 2004-05 la serie D.Un traguardo storico per Renate,un piccolo centro brianzolo po-polato da sole 3.500 anime. Nelsuo primo campionato di Serie Dla matricola neroazzurra viveuna stagione di alti e bassi, ma si

salva. Nel 2006-07 perde i play-out contro il Calangianus ma vie-ne riamessa in Serie D. Nella sta-gione successiva il Renate si in-nalza fino al 9° posto della SerieD. Nel 2008-09 arriva addiritturasecondo. Vince i play-off del giro-ne e si qualifica ai play-off nazio-nali, ma è eliminato in semifina-le. Nel 2009-2010 si classifica inquinta posizione, guadagnandosii play-off per la seconda voltaconsecutiva. Nella fase a elimina-zione diretta batte prima 3-0 l’Al-zanoCene e poi 2-0 il Darfo Boa-rio conquistando nuovamentel’accesso ai play-off nazionali neiquali però racimola una sola vit-toria e classificandosi così all’ul-timo posto del Triangolare 2. Il 4

LA ROSA

agosto 2010, il consiglio federaleha ufficializzato il ripescaggiodell’A.C. Renate in Lega Pro Se-conda Divisione. A causa dellepiccole dimensioni dello Stadio‘Mario Riboldi’, non a norma perospitare partite di Lega Pro, lasquadra gioca le partire casalin-ghe allo Stadio Città di Meda. Il13 ottobre 2010, dopo sette gior-nate e con soli tre punti in classi-fica, viene esonerato GiulianoDell’Orto. La panchina è affidataa Simone Boldini, che riesce aqualificare i brianzoli ai play-off,perdendo in semifinale con il Fe-ralpi Salò. Nella scorsa stagione,agli ordini di Oscar Magoni, lasquadra ottiene la salvezza condue giornate di anticipo.

PORTIERI Riccardo GALLI (1993); Fabio RIGAMONTI (1995); Antonio SANTURRO (1992). DIFENSORI Fabio ADOBATI (1988); Davide ADORNI (1992);Marco BERGAMINI (1988); Gian Marco FERRARI (1992); Federico FRIGERIO (1992); Fabio GAVAZZI (1988); Stefano MOROTTI (1992); Edoardo ZITA(1993). CENTROCAMPISTI Gabriele CAVALLI (1982); Nicolò GALLI (1991); Luciano GUALDI (1989); Jacopo MANTOVANI (1991); Dario MASTROTO-TARO (1993); Luca SANTONOCITO (1991). ATTACCANTI Andrea BRIGHENTI (1987); Mauro CIOFFI (1994); Marco GAETA (1992); Milos MALIVOJE-VIC (1993); Emiliano STORANI (1993); Niccolò ZANETTI (1986). ALLENATORE Antonio SALA

GLI AVVERSARI L’irresistibile ascesa della società di un paese brianzolo

Dall’oratorio alla Lega Pro,il Renate crede nei miracoli

I neroazzurri dopo la ‘passeggiata’ contro la Giacomense rimangono in zona playoff

SEGUI I GRIGI SUwww.ilcorrierealessandrino.it

CARTOLERIA

CENTRO COMMERCIALE DEA

LA COCCINELLA

AlessandriaVia Maria BensiRione CristoTel. 0131 [email protected]

Orario: da lunedì a sabato 6,45-12,30/15,30-19,30

I NOSTRI SERVIZIFotocopieFaxEdicolaCartoleriaRilegatureRicevitoria giochiStampa fotoStampa da chiavettaRicariche telefonichePrenotazionelibri di testo scuoleprimarie e secondarie

*O QUASI

IINNCCRREEDDIIBBIILLEE!!!!!!

���������

�*

-50%

PER RINNOVO LOCALI

VIENI DA NOI PER I TUOI REGALI DI NATALE

Sopra, l’USSI Piemonte sulcampo sportivo dell’AcquaAcetosa. A fian-co, la semifina-le contro l’US-SI Umbria: Antonio Pao-lino (JuveChannel)in azione;Fabionenon hadimenti-cato le suespecialità:far magiecol pallonee protestarecon l’arbi-tro. [FotoRobertoSetton-ce]

Il sogno del Piemonte sfuma do-po una mischia in area. Poiquell’altro si incunea e che tira

come può. Il pallone gonfia la rete,direbbe chi parla bene di sport. Iltorneo dei giornalisti sportivi, de-dicato ad Alberto D’Aguanno, fini-sce con la vittoria del Lazio. Un 2-1che premia la forza di una squadratecnicamente valida, che ha l’in-dubbio vantaggio di giocare in casa(sobbarcati tu la sveglia all’alba e leore di treno, poi mi saprei dire) e diusufruire di un ‘bacino’ decisa-mente più ricco del nostro.

Passo indietro. Dopo la roboantevittoria di Piacenza contro la sele-zione Emilia-Marche, la squadradel Piemonte (presidente MimmaCaligaris, super dirigente AdelchiPuozzo, allenatore Massimo Bru-sasco, fondamentale addetto allalogistica Marcello Feola... poi ci so-no anche i calciatori, naturalmen-te) va a Roma per il quadrangolarefinale.

Sorteggio benevolo: in semificaleai subalpini tocca l’Umbria, chenon è esattamente un colosso. An-zi, il suo punto di forza, GiovanniTedesco (ex Palermo), si infortunasubito. Nel Piemonte, bomber Tri-soglio, decisivo a Piacenza, sta be-nissimo. Ma è in panchina (conPutzu, una promessa). In campo,attacco affidato a Petrera e FabioArtico. L’ex idolo della Nord è il ‘topplayer’ scelto dai piemontesi (Te-desco è quello umbro, Chiapparaquello laziale, Tangorra gioca nellaPuglia). È il solito Artico, quello chefa gol, che confeziona assist e cheprotesta con l’arbitro. È lui a sbloc-care il risultato verso la fine del pri-mo tempo, sfruttando l’assistenzadi Bruno Barba. Nella ripresa, ilPiemonte abbassa il ritmo, l’Um-bria risorge, ma il portiere Simo-netti è bravissimo in un paio di cir-costanze. A chiudere i conti pensaPavan su calcio di rigore (concessodall’arbitro ad Artico e concesso da

Artico a Pavan). 2-0 e via in finale,contro quel Lazio che aveva appe-na sbranato la Puglia, 5-1.

Il giorno dopo, la partita decisiva.Il Piemonte conosce le insidie degliavversari (pare siano stati mandatiosservatori nella Capitale negli ul-timi 6-7 mesi) e propone una dife-sa molto accorta, con Gigi Legnarofenomenale. E dire che ha compiu-to trent’anni (il fatto che lo abbiafatto un po’ di anni fa non significanulla). Legnaro non si risparmia:scivolate, contrasti, colpi di testa.

Un baluardo. I laziali ci capisconopoco: in mezzora finiscono in fuo-rigioco una dozzina di volte. Incompenso il Piemonte, come sisuol dire, ‘non passa mai la riga’.«Teniamo ancora 50 minuti» e arri-viamo ai rigori, è l’auspicio cherimbalza in panchina. Il pensieronon è ancora alla fine che il Laziosegna. 1-0 all’intervallo. «Siamotutti sudati marci» dice qualchegiocatore. «È la pioggia» rispondechi si era accorto che per due gior-ni non aveva fatto altro che ac-

qua... Ripresa. Il Piemonte ci credee in un quarto d’ora riesce perfinoa provare la splendida sensazionedi andare per ben due volte nellametacampo avversaria. Finché,d’improvviso, come un fulmine aciel (molto poco) sereno, Petrera facapolino in area e viene abbattuto.Rigore grosso come il cupolone. VaArtico. Sì, Artico. Fabio nostro. Ilcapitano. Quello che non può sba-gliare un rigore. Quello che nontradirebbe mai la squadra in unmomento così difficile... Gagliardocome un centurione, gladiatoriocome Russel Crowe, mette la pallasul dischetto e prende la rincorsa.Dai, Fabio. La fidanzata Jennifer,che evidentemente sa, dice: «Nonguardo». Fa bene. Perché il portierepara. Ma... Ma sulla respinta, il ca-pitanissimo della Nordissima, l’uo-mo venuto a Roma per sostenere igiornalisti e per andare a vedere iMusei vaticani (e per protestare

con gli arbitri...), lui, l’im-menso Fabio da Venaria, sifionda sulla sfera e mette

in rete. 1-1, tripudio!!! Pec-cato che, dopo cinque minu-ti mal contati, il Lazio tornain vantaggio. E lì finisce la

gara, perché gli ultimiassalti del Piemontesono poca cosa.

La fatica, la piog-gia, il Freccia Rossa,

la notte romana, i bu-catini all’amatriciana, il vi-nello... alla lunga si fanno

sentire anche nel caso di atletiintegerrimi come quelli chesono scesi nella Capitale perdifendere l’onore della no-stra regione.

Per la cronaca, Artico havinto la classifica dei can-nonieri, con due reti. Era exaequo con altri tre giocato-ri, ma è stato il più lesto a

presentarsi alla premia-zione. Evviva.

HURRÀ GRIGI6 anno 4 n. 20

USSI Nelle ‘final four’ del ‘D’Aguanno’ i nostri giornalisti cedono di misura al Lazio

Il Piemonte si arrende in finale

��������������������������

ALESSANDRIAVia Vochieri 46 angolo via U. Rattazzi • Tel./Fax 0131 52791

CLUB FEDELISSIMIC A N T A L U P O

1912

2012

�� ������������������ �����

�������������� ������ �� ��������� �����������������������������������

��� ������! �� "�#$%�&'(((%)

�*���+�,-�

��-�--����-�+*,������.�.���

Alessandriavia Santa Maria di Castello 44Info: 334 1672959 - Chiuso il lunedì

ALESSANDRIAVia Milano, 172

TORTONAS.S. per Alessandria, 8/Dwww.crevanisportsystem.it

HURRÀ GRIGI 77 dic. 2012

GIANMARIA ZANIER

«Quando vivi adAlessandria, sesei un tifoso, è

quasi un fatto normale an-dare allo stadio o, comun-que, seguire le vicende dellasquadra: ma quando sei co-stretto ad allontanarti, è lìche la mancanza dei grigidiventa devastante!»

È cominciata con questafrase la bella chiacchieratafatta insieme a Ivano Frisi-na, che fondato il gruppo‘Ultras Alessandria sezioneChiavari e Lavagna’ pro-prio nell’anno del Cente-nario: ci ha fatto piacereintervistarlo, per racconta-re a tutti i tifosi la sua gran-de passione per i colori gri-gi.

Allora Ivano, parliamoun po’ di come è natal’idea di fondare questogruppo...

«Sono quattro anni anniche vivo lontano da Ales-sandria, ma, paradossal-mente, il mio affetto perquesta maglia unica au-menta ogni giorno. Ho pen-sato quindi di creare unpiccolo gruppo: insieme alsottoscritto ci sono altri ra-gazzi, ma lo confesso, sonosoprattutto io ad avere per igrigi una passione davverospeciale...»

Infatti, ne parlavamoproprio recentemente,quando ci siamo cono-sciuti di persona allo sta-dio: per voi ogni domenicaè come andare sempre intrasferta...

«Eh, si... Perché almeno120 chilometri siamo obbli-gati a farli, altrimenti allostadio non ci arriviamo(Ride, N.d.A.) Diciamo che,a livello personale, ognivolta che torno ‘a casa’ ap-profitto dell’occasione perstare anche insieme ai mieigenitori, visto che loro abi-tano ancora ad Alessan-dria».

Tra l’altro, tuo papà To-ny, è un artista alessandri-no conosciuto...

«Beh, mio padre ha dav-vero tante passioni, essendopoeta, pittore, fotografo ecollezionista, sia per ciò cheriguarda la storia dei grigi,sia per tutto ciò che concer-ne la città di Alessandria ingenerale. Per ciò che riguar-da il calcio, è stato soprat-tutto uno zio, da parte dimia madre, che mi ha fattoinnamorare dei grigi: luiera davvero un tifosissimo emi ha attaccato sin da gio-vanissimo questa grande

‘malattia’. Ora che lui nonc’è più, io e mio padre ab-biamo raccolto simbolica-mente questa eredità e cer-chiamo di essere presentiquasi sempre sugli spaltidel Moccagatta: ogni dome-nica è sempre un rito fanta-stico!»

Ti ricordi la prima garache vi ha visti presenti inCurva Nord a livello uffi-ciale?

«Il nostro esordio ufficia-le è stato il 30 settembrescorso, contro il Milazzo».

Non poteva esserci ini-zio migliore...

«È vero: è stata una gior-nata stupenda in tutti isensi, visto che i grigi quelgiorno hanno vinto 5-1!»

Essendo residente in Li-guria, mi parlavi anchedella tua passione in parti-colare per Capitan Cam-maroto, che è nato a SantaMargherita Ligure...

«Sì, anche perché a Chia-vari c’è sua cugina che la-

vora. Dato che siamo moltoamici, mi piacerebbe farnascere un amicizia anchecon Camma. La prima vol-ta che passa da Chiavari èufficialmente invitato a ve-nirmi a trovare al mio ne-gozio: è vero, la mia attivitàè la vendita di orologi diuna certa importanza e va-lore, ma ho allestito ancheuna parete con sciarpe e fo-to delle ultime imprese fat-te dai grigi in C/1...»

Sempre in questo conte-sto, vuoi spiegare a tutti itifosi l’idea che hai avutoin collaborazione con unapanineria di Chiavari?

«In sostanza, l’idea di ba-se è stata quella di creareun gruppo, una sinergia,per poter far conoscere, nelnostro piccolo, i grigi anchequi in Liguria (è esatta-mente il concetto di‘Brand’ espresso da Ema-nuele Bellingeri in una re-

cente intervista su Hurrà,N.d.A.). Così, con il mioamico Luciano Mele, pro-prietario della panineria‘Pane e Poesia’, abbiamodeciso di creare un paninoper ogni calciatore dei grigi,preparato con prodotti tipi-ci corrispondenti alle variecittà di nascita dei giocato-ri. Tutti i panini, infine, so-no conditi da una ‘Salsa inArtico’ davvero fondamen-tale... non so se mi spiego!»

PASSIONE SENZA FRONTIERE

L’UnioneGrigionera

SUPERTIFOSI Ivano Frisina, ‘ambasciatore’ in Liguria ed autentico ‘orso di mare’

Anche a Chiavari e Lavagna batte un grande cuore grigio

A sinistra, lo striscione degli ‘Ultras Alessandriasezione Chiavari e Lavagna’, sempre presente al ‘Mocca’. Sopra, Ivano davanti al suo negozio

Nella partita contro il Monza ha fattoesordio al Moccagatta il nuovo club‘Unione Grigionera’. Il sodalizio ap-pena nato addirittura varca i confiniprovinciali, in quanto i soci proven-gono da Acqui, Nizza, Bazzana e Ca-stagnole Lanze, dove si trova la se-de, in via Tagliaferro. Responsabile epromotore è Massimiliano Laguzzi.

La vedi... la scegli... la tocchi...

e arriva nel tuo ufficio

Via Dell’Edilizia, 10 - Zona industriale D 3Tel. 0131 346407 int. 215/220 - Fax 0131 240695

AlessandriaGruppo Cartotecnica Piemontese

La cancelleriadi casa tua!

Tutto aprezzi imbattibili!

Ciao Sasà, come stai? «Benegrazie, ho appena finito unpranzo a base di pesce...»

Ah, però! Cos’hai mangiato dibuono?

«Niente di particolare: un po’di baccalà, molto squisito, co-munque...»

Sei un bongustaio! Non a caso,sei stato anche uno dei priminostri amici su Facebook...

«Si, perchè i grigi mi sono rima-sti nel cuore...»

Benissimo, allora possiamoprocedere. Tu hai trascorso cin-que stagioni ad Alessandria, 138presenze e 1 gol: iniziamo a sfo-gliare l’album dei ricordi?

(Sorride, N.d.A.) «Eh, ce ne sonodavvero tanti, perché Alessandriaè stata una tappa fondamentaledella mia carriera...»

Parliamo allora di questo fa-moso gol che hai realizzato inmaglia grigia...

«Ne parlo molto volentieri, per-chè ne vado molto orgoglioso! Èaccaduto a Leffe, sotto la neve: eragià passato il 90° e perdevamo 1 a0. Nel forcing finale, il loro portie-re uscì quasi al limite dell’areaper anticipare una palla. Invo-lontariamente me la lanciò suipiedi: d’istinto, feci un pallonettoche riuscì a scavalcare non solo ilportiere, ma anche il difensoreche era sulla linea di porta. Fu unemozione grandissima, ancheperchè proprio quel giorno miopadre era venuto a vedermi: cosìandai ad esultare con i miei com-pagni proprio sotto la tribuna do-v’era seduto».

...Insomma, una giornata daincorniciare !

«Una giornataindimenticabilee un periodo ingenerale davve-

ro intenso, an-che per motivi

extra-calcisti-ci...»

Perché?«Era il periodo in cui mia mo-

glie era in attesa di quello che poisarebbe stato il mio primo figlio,Alessio. Parliamo del novembredel 1994, quando poi ci fu l’allu-vione. Una giornata davverodrammatica, che rimarrà persempre impressa nella mia me-moria. Io abitavo proprio a metàdi corso Roma, e ricordo come sefosse ieri il momento in cui scesicon mia moglie per strada: c’eradappertutto acqua mista a fangoe un odore di gasolio fortissimo.Per fortuna riuscimmo a raggiun-gere la parte del Corso in cui nonera arrivata l’acqua. I mesi suc-cessivi furono molto duri, ma gliabitanti di Alessandria sepperorialzare la testa e tornare in brevetempo ad una vita il più possibilenormale...»

Hai fatto bene a ricordare unadelle pagine più drammatichedella storia della nostra città,fornendoci oltretutto una testi-monianza diretta e per certi ver-si forse inedita. Tornando al cal-cio giocato, mi dicevi poco fa cheAlessandria è stata una tappafondamentale della tua carrierada giocatore...

«Si, perchè avevo solo 20 anni,ma venivo da un periodo moltoparticolare: avevo corso il rischioconcreto di dover smettere di gio-care a calcio, avendo avuto qual-che problema al cuore, con arit-mie cardiache per fortuna poi ri-solte. Quindi, per me arrivare adAlessandria fu l’inizio di unanuova vita, grazie anche all’aiutodi Mister Ferruccio Mazzola, chemi diede fiducia. Poi ci fu la sta-gione in cui i grigisfiorarono la pos-sibilità di giocar-si la promozionein B ai play-off:dopo l’esonero diMotta e l’arrivo di

Mister

Ferrari, ci fu una rimonta davve-ro entusiasmante. Vincemmo aEmpoli e Como, due squadre chepoi andarono in B. Eravamo unasquadra davvero forte: Ferrarese,Benedetti, Argentesi, Mariotto,Notaristefano, Fontana, Fresta,Califano... Con un pizzico in piùdi fortuna, avremmo potuto fare

il salto di categoria, perché celo meritavamo. È l’uni-

co rimpianto che hodi quelle cinque sta-gioni stupende: nonessere riuscito a sa-

lire in Serie B con igrigi!»

La tua storiapersonale, poi,è molto parti-colare. Il tuo in-

gresso nel ‘calcioche conta’ risale al-

la stagione 1989/90:prima l’esordio in

Coppa UEFA control’Amburgo, e poi, lapartecipazione al-la Finale di ritor-no contro la Fio-rentina, quandoal 72° minuto sei

entrato al posto diRui Barros...

«Eh, sono espe-rienze che non si

dimenticano ! Sembrava l’iniziodi una carriera importante, il fa-scino di una maglia unica comequella bianconera, addirittural’esordio in una competizione in-ternazionale... Poi, però, iniziaro-no quei problemi fisici di cui ti hoparlato poc’anzi: a quel punto de-cisi di fare tutto il necessario perrisolverli e di lì a poco avvenne iltrasferimento ad Alessandria. Conil senno di poi, non avrei potutofare una scelta migliore e ti dicoanche questo: fosse dipeso da me,sarei rimasto ancora più a lungo!Comunque mai dire mai; magari,in futuro...»

Eh, si... Perché una volta con-clusa la carriera da calciatore, tuhai iniziato a svolgere il ruolo diTeam Manager nella Salernita-na, allora in Serie B; poi sei statodirigente a Messina e infine, dal-la stagione 2010-2011, sei diven-tato Direttore Sportivo a Sorren-to...

«È vero, sono state tutte espe-rienze molto interessanti. In par-ticolare, mi fa piacere ricordarel’inizio di questa nuova ‘vita’ aSalerno, visto che poi ci fu la pro-mozione in Serie B, e la semifina-le dei play-off disputata l’annoscorso tra il Sorrento e il Carpi al-lenato dal mio amico Notaristefa-no, che prima di essere un ottimo

allenatore, è stato anche un gran-de giocatore...»

L’anno scorso hai lavorato in-sieme a Mister Sarri e a giocatoricome Camillucci, Romeo, Croce,Scappini, Bonomi e Bondi: an-che loro, ad Alessandria, hannolasciato un ottimo ricordo...

«Lo so, anche quella squadraavrebbe sicuramente meritatomiglior sorte e so anche quanto itifosi ne siano stati consapevoli...Purtroppo il fatto della retroces-sione dell’Alessandria era oramaisicuro e ci fu questa possibilità. Alivello personale, mi ha fatto dop-piamente piacere lavorare con lo-ro: se avessi potuto, avrei portatoanche tutto il Mocca e la Nord!»

Addirittura... allora è proprioarrivato il momento di lanciareun messaggio a tutti i tifosi cheleggeranno questa intervista!

«Li saluto tutti, con grande af-fetto, proprio come quando pas-seggiavo in corso Roma o nelle al-tre vie del centro: era bello fer-marsi per parlare con i tifosi, sen-tire le loro opinioni, confrontar-si... Ci sono delle amicizie che du-rano ancora oggi: in particolare,ne approfitto per salutare Giam-piero Cazzato: viene a trovarmiogni estate a Sorrento, con la mo-glie e il figlio... Un abbraccio, Pie-ro, e a presto!»

Salvatore Avallone è nato a Salerno il 30 agosto 1969.1986-1988; Valdiano (42 presenze, 1 gol); 1988-1990: Juventus (2, 0);1990-1991: Avellino (10, 0);1991-1992: Casale (14, 0);1992-1997: Alessandria (138 presenze, 1 gol);1997-2002: Nocerina (138, 0);2002-2004: Varese (56, 0);2004-2006: Juve Stabia (34, 0).Con la Juventus ha vinto una Coppa Uefa

QUANDO SCENDEVA IN CAMPO... di Gianmaria Zanier

SASÀ AVALLONE I grigi mi sono rimasti nel cuore

A fianco,

un ‘undici’ del 1993/94.

Sotto, la rosa del 1996/97

HURRÀ GRIGI8 anno 4 n. 20

HURRÀ GRIGI 97 dic. 2012

CORSI Lezioni al Don Stornini per bambini dai 6-7 anni in su

Extra Time. Per imparare il calcio da chi lo conosceAlla base della crescita cal-

cistica dei giovani ci deveessere un punto fermo:

chi insegna loro deve esserequalcuno in grado di avere qual-cosa da insegnare. Può sembrareuna affermazione degna del piùscontato Monsieur de Lapalissema, spesso e volentieri, nei setto-ri giovanili (siano essi di squadreprofessionistiche come di quelledei dilettanti) non si riesce (nonsi può? non si vuole?) ad andareoltre la buona volontà. Spesso igiovani calciatori vengono affida-ti a istruttori inadeguati, capaciforse di trasmettere la loro gran-de passione e poco altro. Posso-no essere importanti, allora, ini-ziative come quella a cui ha datovita, in Alessandria, l’ormai exbomber grigio Fabio Artico, unodi quelli che, dal punto di vistatecnico, ha sicuramente ben po-co da imparare e tanto, tantissi-mo, da insegnare. Con Artico, an-che Beppe Zappella, ex capitanogrigio con una bellissima carrieraalle spalle iniziata nel settore gio-vanile del Milan e impreziositada un’esperienza di un paio d’an-ni nella Serie A giapponese, eMaurizio Brancaccio, portiere dilivello e poi preparatore in diver-se squadre importanti. A suppor-tare i tre grandi ex, anche JacopoCapocchiano e Gabriele Tosi,formatisi in diverse esperienze disettore giovanile. È nata così ‘Ex-tra time’, una scuola calcio apertaai calciatori in erba, dai 6-7 anniin su, nella quale vengono im-partite lezioni di tecnica indivi-duale al fine di migliorare dalpunto di vista tecnico, con gran-de attenzione rivolta alla specifi-cità dei gesti e dei movimenti. Lelezioni, che si tengono sul sinte-

tico del Don Stornini, potrannoessere svolte singolarmente, maanche a gruppi di 2, 3 o 4 ragazzi,per un’ora di tecnica individuale.Per ogni ragazzo verrà redattauna scheda tecnica individuale,sulla quale rilevare pregi e critici-tà e su cui verranno annotati tuttii dati relativi all’atleta. Le diecilezioni del corso base (general-mente al lunedì, una volta a setti-mana) costeranno 130 euro,mentre eventuali lezioni singoleverranno proposte a 15 euro: unaprima lezione di prova, comun-que, sarà completamente gratui-ta. «Il nostro obiettivo - dice Fa-bio Artico, particolarmente entu-siasta nell’affrontare questa nuo-va pagina della sua vita sportiva -è quello di trasmettere, insieme aquello che abbiamo imparato nelcorso della nostra carriera, lagrande passione che anche noiavevamo da piccolini e che ci hasempre accompagnato nel nostropercorso professionale.»

ASD Extra Timepresso Uispic Arenavia Sclavo 13 - AlessandriaInfo: Fabio Artico (345 7125824)Maurizio Brancaccio (335 8148147)Jacopo Capocchiano (338 3070828)[email protected]: Asd Extratime

Don Bosco:Stella d’OroOltre sessant’anni di storia, unastella di bronzo al merito sporti-vo ricevuta nell’aprile del 1990,una stella d’argento al meritosportivo ricevuta nel maggio del1998 ed ora, a premiare l’attivi-tà e l’impegno del presidenteVittorio Masin e dei suoi colla-boratori, arriva anche la Stellad’Oro, assegnata ufficialmentealla Don Bosco Alessandria dalConi. Nata nel 1951 da un’inizia-tiva di un gruppo di volontarinell’Oratorio Salesiano di ViaSanta Maria di Castello, la DonBosco ha proseguito in un per-corso che l’ha portata (anchedopo il cambio di sede in CorsoAcqui del 1978) a rivestire unospazio importante e prestigiosoin campo sportivo, soprattuttoper quanto riguarda la crescitadei giovani. Quante promesse sisono affermate nel corso deglianni! Alcune sono diventate ad-dirittura vere e proprie gloriedel calcio nazionale: non soloGianni Rivera, icona del calciomondiale, ma anche Fara, Fos-sati, Delfino, Dalle Vedove, Pasi-no, Daino e tanti altri. Tutti loroe le altre centinaia di ragazziche hanno indossato la casaccasalesiana devono il loro grazieai dirigenti che si sono succedu-ti alla guida della società dallafondazione: Quinto Cabella, Do-menico Scaglione, Don AntonioCeschia, Don Giovanni Pegora-ro, Benigno Corso, Angelo Fac-cini, Giovanni Conta, DomenicoFerrando, Bruno Testa, ClaudioGuasco, fino a Vittorio Masin,che oggi, affiancato da Giusep-pe Paulucci, Pino Massaro, An-gelo Fiore, Franco Calabrese,Don Claudio Giovannini, sta por-tando avanti l’attività della so-cietà salesiana. La Stella d’Oro al merito sporti-vo verrà consegnata prossima-mente in una grande cerimoniaal Coni regionale.

Fabio Artico Beppe Zappella Maurizio Brancaccio Jacopo Capocchiano Gabriele Tosi

COMMERCIO PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI

CASTELLAZZO BORMIDA (AL) - Via Bruera 56 - Tel. 0131 275370 - Fax 0131 275704www.gaffeo.com - [email protected]

S.R.L. GhirardiOFFICINA

Via Ernesto Pistoia 40•ALESSANDRIATel. 0131 051048 • [email protected]

Aperto dal lunedì al venerdìdalle 8,30 alle 12,30

e dalle 14,30 alle 19,00Sabato su appuntamento

Riparazione veicoli di tutte le marchePre-revisione e revisioneAria condizionatadiagnosi computerizzataCheck-up invernaleVendita ed installazione pneumatici di tutte le marche

Non farti cogliere impreparato. Prenota subito

le tue gomme invernali e sarai premiato

con un forte risparmio!!! Ricordiamo a tutti che

dal 15/11 AL 15/04 sono obbligatori

gli PNEUMATICI INVERNALI

Non farti cogliere impreparato. Prenota subito

le tue gomme invernali e sarai premiato

con un forte risparmio!!! Ricordiamo a tutti che

dal 15/11 AL 15/04 sono obbligatori

gli PNEUMATICI INVERNALI

Non farti cogliere impreparato. Prenota subito

le tue gomme invernali e sarai premiato

con un forte risparmio!!! Ricordiamo a tutti che

dal 15/11 AL 15/04 sono obbligatori

gli PNEUMATICI INVERNALI

Non farti cogliere impreparato. Prenota subito

le tue gomme invernali e sarai premiato

con un forte risparmio!!! Ricordiamo a tutti che

dal 15/11 AL 15/04 sono obbligatori

gli PNEUMATICI INVERNALI

Non farti cogliere impreparato. Prenota subito

le tue gomme invernali e sarai premiato

con un forte risparmio!!! Ricordiamo a tutti che

dal 15/11 AL 15/04 sono obbligatori

gli PNEUMATICI INVERNALI

A tutti i lettori di Hurrà Grigi

un omaggiopresentando

questo coupon

HURRÀ GRIGI10 anno 4 n. 20

GIANMARIA ZANIER

L’ACF Alessandria, la squa-dra femminile dei grigi,sta vivendo un momento

davvero magico, essendo primain classifica: insieme a MassimoMontecucco, Addetto Stampadella Società, abbiamo fatto ilpunto della situazione.

È un momento davvero splen-dido per la Società, vero ?

«Direi proprio di si ! Magari in-versamente proporzionale allenostre finanze (anche se questodiscorso si potrebbe ovviamentefare per la realtà alessandrinain generale), ma assoluta-mente entusiasmante e sti-molante, visto che abbiamoun ottimo gruppo e stiamofacendo davvero bene. Delresto, come potrà imma-ginare, per noi a voltenon è sempre facile orga-nizzare anche una sem-plice trasferta. Non bi-sogna anche dimentica-re che, pur facendo uncampionato nazionale,le nostre giocatrici nonpercepiscono un verostipendio, bensì un rim-borso spese...»

Proprio in questigiorni, ho letto un arti-colo sul quotidiano LaRepubblica in cui si par-lava in modo specificodella realtà del calcio fem-minile in Italia. Grande en-tusiasmo, atlete serie e pre-parate, ma anche l’inevitabilerovescio della medaglia: siamogli ultimi in Europa per numerodi tesserate e investimenti, i co-sti sono troppo alti e il seguito èinferiore a tante altre nazioni...

«Purtroppo è così. L’elementofondamentale che contribuisce afar sì che in Italia ci siano questeproblematiche è quello legato allamentalità. In Germania, ad esem-pio, ci sono un milione e mezzo ditesserate: in Italia non so se arri-viamo a trentamila. Il BayernMonaco, tanto per fare un nome,gestisce al suo interno anche lasquadra femminile: la stessa cosada noi non succede. Anche sequalcosa ultimamente si stamuovendo: l’anno scorso c’erastato un tentativo fatto dal Presi-dente del Napoli De Laurentiis eso che, ad esempio, nell’Inter c’èuna certa sinergia tra la squadramaschile e quella femminile, vistoche la Presidentessa delle calcia-trici nerazzurre è la moglie diBeppe Baresi. Nel nostro piccolo,la Acf Alessandria ha avviato unprogetto di collaborazione conl’U.S. Alessandria Calcio, pur re-stando ovviamente due società se-parate: noi abbiamo concesso adalcune squadre giovanili maschilila possibilità di allenarsi neicampi vicino alle casermette e lo-ro ci permettono di usufruire del-l’impianto dello Stadio Mocca-gatta, che ci sta dando molta piùvisibilità...».

...e anche un discreto numerodi pubblico, mi sembra...

«È vero, anche, perchè - e questodevo ammettere che in parte cianche un po’ sorpreso in senso po-sitivo - ci sono molti tifosi grigiche magari non vanno in trasfer-ta a seguire l’Alessandria e hannocominciato ad appassionarsi alnostro mondo. Chi è venuto a ve-derci giocare magari era inizial-mente un po’ scettico, ma ben pre-

sto hadovutoricredersi.Qualche voltaci siamo fermatia chiacchierare con itifosi dopo le partite: inmolti ci hanno confessato chenon si aspettavano un livello cosìalto e così bello a vedersi. Addirit-tura, ci sono quattro squadre delnostro settore giovanile che lehanno ‘suonate’ ai ragazzini dipari età ! Questo, perché le nostreatlete hanno una buona tecnica,una preparazione fisica ottimalee un approccio alla partita moltosimile a quello maschile».

Ne parlavo recentemente conMaurizio Ferrarese, che tra il2004 e il 2006 ha allenato pro-prio l’ACF Alessandria: insom-ma, inizia ad esserci davveromolta curiosità intorno a questomondo...

«Forse anche perché stiamo fa-cendo ottimi risultati, grazie an-che alla competenza e alla prepa-razione di persone come MisterFerrarese e come l’attuale allena-tore Fossati: l’auspicio è prosegui-re per questa strada, sperando chequalcuno ci possa dare una pic-cola mano. Noi come società sia-mo nati nel 1978, ma fino a treanni fa, a parte gli addetti ai la-vori, pochi sapevano anche solodella nostra esistenza. Anche se laprima società alessandrina diquesto tipo, le ‘Orse Grigie’, è statafondata nel 1943, all’interno dellafabbrica del Borsalino, e dava filoda torcere a tutte le altre squadred’Italia».

MASSIMO MONTECUCCO*

Davanti ad un numeroso pubblicodegno di un big mach che vale il pri-mato in classifica, al Moccagatta diAlessandria, le grigionere hanno ra-gione di una Scalese che fino a po-che ora prima divideva il primato inclassifica ma ha dovuto lasciarel’intera posta in palio grazie ad unaprestazione maiuscola delle ragaz-ze di Mr. Fossati. Già al 6’ minuto, in-fatti, le Orse Grigie sono rimaste in10 per l’espulsione di Romina Dra-ghi che stende la Fenili lanciata arete ed essendo ultimo uomo vieneanticipatamente mandata sotto ladoccia. Sembra compromesso tuttoma Mr Fossati lascia il centrocampoin mano a Lupi e Moscia che si sob-barcano un lavoro disumano andan-do a tamponare di qua e di la in uncampo che di colpo è divenuto enor-me. Il modulo non cambia e sebbe-ne la Scalese si limita a lanci lunghisulle due punte centrali, ManuelaBosi, arretrata sulla linea di difesa,coadiuvata da una sontuosa ed im-peccabile Delodi, erige una barrieraimpenetrabile e firma la sua miglio-re prestazione stagionale. In avantiAlice Sosso, aiutata da capitan DiStefano e da una Lavarone in for-mato ‘Forrest Gump” pressano altoe si rendono pericolose quando dal-le fasce riescono a creare azioni fic-canti. La Scalese, dal canto suo, sidimostra compagine di alto livelloma oggi l’Alessandria, anche in die-ci, è impenetrabile; Chiara Mensi èovunque a sporcar palloni, a contra-stare chiunque le si pari dinnanzi ecosì, nonostante l’inferiorità nume-rica, la squadra è viva come non maie continua a costruire gioco e Lu-crezia Lupi coadiuvata da CarlottaMoscia riescono a mantenere il gio-co nella metà campo avversaria perquasi tutta la partita. La maestosaprestazione delle Orse Grigie dà ifrutti sperati al 70’ quando su cor-ner calciato Da Lully Lupi viene so-spinto in rete da Lardo che in mi-schia riesce a trovare l’ultimo toccoe sospingere in rete il pallone dell’1-0. La Scalese accusa il colpo e seiminuti dopo capitola quando capi-tan Di Stefano gonfia per la secon-da volta la rete ospite depositando

un tiro incrociato dalla sinistra nel-l’unico angolino alto non coperto daFrediani. La Scalese non ci sta e ne-gli ultimi minuti si rende pericolosaquando Ceci lanciata a rete calcia abotta sicura ma Valentina Paglias-sotto gli nega la gioia del gol conuna parata che vale una rete a favo-re. All’81’, in una mischia in area gri-gia la palla carambola sui piedi diLardo che segna il più classico degliautogol. Gli ultimo 9 minuti uniti ai 4di recupero sono una lotta all’ultimosangue con le Grigie che difendonola porta di Pagliassoto con il coltel-lo fra i denti e congela i tr punti del-la vittoria ed il primato in classificaal triplice fischio finale. Mister Fos-sati a fine partita dichiara: «Oggiposso veramente affermare che al-leno delle ragazze fantastiche. Seb-bene in inferiorità numerica per no-vanta minuti, hanno saputo unire ilcuore alla corsa e alla tattica e han-no imposto il gioco alle avversarieper buona parte dell’incontro. Por-tare a casa la posta piena ed il pri-mato in classifica contro la Scalesee nei modi in cui ci siamo riusciti fadi queste ragazze delle ragazze me-ravigliose. Tutte, comprese quelle inpanchina meritano un plauso ed un10 in pagella. Godiamoci questa vit-toria ma da martedì incominceremoa preparare l’incontro con il Cuneoche come tutti i derby che si rispet-tano sarà un’altra partita da triplain schedina».*(addetto stampa ACF Alessandria)

ACF Alessandria 1978 2CF Scalese 1

Reti: Lardo (70’), Di Stefano (76’),Lardo autogol (81’)Alessandria: Pagliassotto, Delo-di, Bosi, Mensi, Draghi, Sosso (Va-ninetti) (Aghem), Di Stefano, Lupi,Moscia, Lavarone (Aloi), Lardo. Adisposizione: Strata, Barbero, Gu-glielmetti, Montecucco. All. Giu-seppe Maurizio FossatiScalese: Frediani, Giatras, Lu-cente (Spagna I.), Baldini, Chio-razzo, Baldi (Panicucci), Cacciato-ri, Cavicchi, Ceci, D’Antoni, Fenili.A disposizione: Casini, Cioni, Spa-gna S., Bachi, Borrello.All. Dome-nico Mattioli

In dieci per il primato

Ba

rba

ra

DI S

TE

FAN

O

ATTA

CC

AN

TE

Vanessa

LAVA

RO

NE

ATTAC

CA

NTE

Arianna

MONTECUCCO

ATTACCANTE

Alice SOSSO

ATTACCANTE

Anna VANINETTI ATTACCANTE

Lucrezia LUPI

CENTROCAMPISTAManuela

BOSI

CENTROCAMPISTA

Carlotta

MOSCIA

CENTROCAMPISTA

Brigitt

aAGHEM

DIFENSORE

Euge

nia

DEL

OD

ID

IFEN

SORE

Rom

ina

D

RA

GH

ID

IFE

NS

OR

E

Ka

tja

GU

GL

IEL

ME

TT

I

DIFE

NS

OR

E

Fran

cesca

LA

RD

O

DIFEN

SO

RE

Martina

PARLA

GRECO

DIFENSORE

Ludovica

RUSSODIFENSORE

ChiaraMENSIDIFENSORE

Giorgia

ALOI

ATTACCANTE

Giorgio BASSO

ALLENATORE 2ª

E ALL. PORTIERI

Katia

QUEBELLA

PREPARATRICE atl.

Dot

t. D

avid

eS

AC

CO

NE

MED

ICO

SO

CIA

LE

Eva

ldo

MO

NT

EC

UC

CO

SE

GR

ETA

RIO

Luca

GARAVELLI

TESORIERE

MassimoMONTECUCCO

ADDETTO STAMPA

FedericaSTRATAPORTIERE

Maurizio Giuseppe FOSSATI

ALLENATORE

Sonia

ATTILIA

FISIO

TERAPISTA

Valentina PAGLIASSOTTOPORTIERE

Ra

ffaella

BA

RB

ER

O

ATTA

CC

AN

TE

A livello di immaginario col-lettivo, guardando al passato cisi ricorda di Betty Vignotto e Ca-rolina Morace, mentre nel pre-sente il nome più importante èquello di Patrizia Panico, 37 an-ni, attaccante della Nazionale(178 presenze e 96 reti), Capita-no della Torres Sassari, vincitricedegli ultimi tre scudetti. Perquanto riguarda la nostra realtàlocale, ci può segnalare qualchenome?

«Ai nomi da lei citati, tutti im-portantissimi, aggiungerei anchel’attuale Allenatore della Nazio-nale, Antonio Cabrini, determi-nante anche per l’aspetto legatoalla visibilità di tutto il calciofemminile. Per quanto riguarda ildiscorso locale, mi piace segnala-re il nostro capitano Barbara DiStefano, ultima convocata nel-l’Under 19. Ogni anno, comun-que, riusciamo a fornire alle varieNazionali una media di 2 o 3 ra-gazze: ad esempio, Martina Bar-lagreco, classe ‘96, e Giorgia Aloi,classe ‘97, che sono nel giro dellaNazionale Under 17, e mia figliaArianna Montecucco, classe ‘95, eCarlotta Moscia, classe ‘94, chesono nel giro dell’Under 19».

CALCIO FEMMINILE Le ragazze di mister Fossati stanno vivendo un momento magico

ACF ALESSANDRIA Le orse grigiesono tornate a ruggire!

HURRÀ GRIGI 117 dic. 2012

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

In zona playoff, ma ritornano gli interrogativi. E fanno pauraChe lieta sorpresa: in una

settimana l’Alessandriabatte in casa il Rimini 2-1

(sconfiggendo la psicosi di vince-re al ‘Moccagatta’) ed espugna ildifficile campo di Venezia di mi-sura 1-0. Condividiamo il titolodi ‘Tuttosport’ che ha scritto: ‘Oraè vera Alessandria’: guardando laclassifica, i Grigi, forti del quintorisultato positivo di fila, si sonoripresi la zona play off. Quella vi-sta in laguna è stata una squadradai due volti, un primo tempoinappuntabile, una ripresa conqualche concessione al Vanezia,ma anche con una coesione taleda osare qualche pericolosa sor-tita. Tatticamente, proprio per li-mitare i danni di Godeas, MisterCusatis ha utilizzato Roselli co-me punto fermo davanti alla di-fesa. In più Mora ha lavorato tan-tissimo e bene come collega-mento tra centrocampo e attac-co, dove opera la coppia Degano-Fanucchi, che farebbe gola amolti altri club. «Ma non vogliosoffermarmi sui singoli, perché èuna questione di gruppo», ha te-nuto a sottolineare il tecnico.

Che ha subito stoppato anchechi ha voluto porgli la domandasulla situazione societaria deiGrigi: «Preferirei parlare dicampo». E ha ragione, proprioperché è il prato verde che cercadi rasserenare un cielo su cui sistanno addensando scuri nuvo-loni che fanno presagire nulla dibuono. Tutto quello sin qui fatto,nel bene e nel male, è principal-mente il frutto del lavoro di Cu-satis, che non ha mai voluto met-tere sotto accusa nessun giocato-re nemmeno quando le presta-zioni sono state scadenti ed i ri-sultati negativi.

Al di là del rigore negato dopol’intervento su Barbagli, al di làdell’eurogol di Jacopo Fanucchic’è la consapevolezza di aver rad-drizzato il tiro, se pensiamo soloa quanto visto nella sfida controil Castiglione, forse il punto piùbasso del campionato sin qui di-sputato. E oggi bisogna cercare ladefinitiva conferma del valore ri-trovato, al cospetto di una squa-dra tosta come il Renate.

Non possiamo però tacere da-vanti a quanto successo in ambi-to extra-campo, se non altro perporci delle domande. Sarà anco-ra crisi societaria per il Grigi? Co-sa nascondono le dimissioni delpresidente dell’Alessandria Cal-cio, Maurizio Pavignano, dopo

appena sette mesi? E come van-no interpretate le parole del pa-tròn Gianluigi Capra, che ha det-to: «La barca sta affondando, pe-rò nessuno mi aiuta?».

Speriamo di non essere forsedavanti all’ennesima sofferenzafinanziaria di questo gloriosoclub che sembra non trovare piùpace, e che in 17 mesi ha addirit-tura cambiato ben tre presidenti.

Non vogliamo essere accusatidi non avere a cuore la magliagrigia, ci mancherebbe altro, manemmeno vogliamo che onestigiocatori, che poi sono professio-nisti con alle loro spalle famigliee i problemi quotidiani di ognu-no di noi e che certamente nonguadagnano le cifre di Lionel

Messi, possano venire tacciati diessere mercenari solo perchéhanno rifiutato di ridursi l’ingag-gio. Il solo averlo loro proposto èstato un gesto ingeneroso, sepensiamo che capitan Camma-roto è uomo dai solidi valori mo-rali, che ha saputo lottare sino al-l’ultimo nello sfortunato (e nellostesso tempo esaltante) campio-nato che ci portò ad un soffiodalla B, senza alcuna certezzaeconomica immediata. Ha ragio-ne l’amico e direttore MassimoTaggiasco, che nello scorso nu-mero di questo giornale ha ver-gato l’articolo di fondo sottoline-ando tra l’altro: «Non possiamosalvare la società solo quando sideve eleggere un nuovo Sindaco!».

Tutti coloro che avevano stru-mentalizzato in toto i Grigi, vo-lendo assumere la paternità diautentici salvatori della squadra,dove sono ora? Perché la SindacaRita Rossa sta zitta? Forse perchéle elezioni, almeno ufficialmente,paiono ancora molto lontane.

Oggi, più che il solito campo, cifanno paura i giorni, perché nonvorremmo trovarci al momentodella riapertura del mercato in-vernale davanti allo smantella-mento di questo gruppo di valoree di valorosi.

Già, proprio perché come dice-vamo, il duo Degano-Fanucchipiace veramente a tanti, per dipiù disposti a mettere mano alportafoglio.

FARMACIAFerrarisCorso Roma 76 - ALESSANDRIA

Tel. 0131 254731 - [email protected]

FARMACIA ASSOCIATA F.A.P.

RISTORANTE PIZZERIA

Alessandria • Corso Crimea, 67 • Tel. 0131 445005

Via Dante, 122 - AlessandriaTel: 0131 260927 - Fax: 0131 260927

www.gioielleriacamurati.it

Via Dante, 122 - AlessandriaTel: 0131 260927 - Fax: 0131 260927

www.gioielleriacamurati.it

GIOIELLERIA

riparazioni e vendita

Èuna bella storia, quelladell’Alessandria. Centoanni che si tingono del

sapore della leggenda, soprat-tutto se a narrarli è un ‘inna-morato’ dei grigi, come Ales-sandro Trisoglio.

Purtroppo, l’Orso Grigio vi-ve tempi amari, travolto dallevicende di un calcio modernoin cui il denaro conta più dicuore e sentimenti.

Tuffiamoci, allora, in questabella storia, che è avvincentecome un romanzo.

È proprio questa l’originaleidea de ‘La magia del Mocca(Tribuna laterale: seggiolino417)’, libro in uscita in questigiorni: farci rivivere la cente-naria vicenda grigia con ilracconto di un uomo attem-pato ad un ragazzino deside-roso di conoscere megliol’epopea della squadra delcuore.

Niente di didascalico e no-ioso, quindi, ma un raccontoin cui fatti e personaggi chehanno reso grande epopolare l’Alessan-dria calcio in Italia eall’estero diventanola trama di un senti-mento da racconta-re e rivivere.

La lettura è, insieme,appassionante edistruttiva, perchéricca di episodi, fi-gure, fatti e aned-doti raccontati,però, in manierasemplice, godibile,nostalgica e coin-volgente. «Tra veritàe finzione, storia efantasia», ci dice l’auto-re ed, infatti, personaggireali sono la vocenarrante,Um-

berto Cattaneo,figlio del mitico

Ciaplen, re deibomber dellastoria grigia, eAlberto, il ra-gazzino cheascolta inte-ressatissimo

il dipanarsidei cento anni

di alterne vicen-de della squadradel cuore. Una

bella inven-zione

che incornicia una storia rea-le e palpitante che ha comepalcoscenico il nostro ‘tem-pio’, lo stadio Moccagatta ed ilsuo cuore pulsante, la curvaNord. È un libro che ci induceal sogno, alla nostalgia, mache ci lascia anche un po’ diamaro in bocca. Vedere glispalti del Mocca vuoti, spopo-lati, leggere le cronache delleattuali difficoltà di gestione,rivivere gli ultimi anni incampionati ben poco gloriosi,sono tutte storie che non pos-sono non farci provare unaprofonda tristezza. Eppure,nella buona come nella catti-

va sorte, di generazione ingenerazione, questo gran-de amore non finisce mai,l’amore per una magliadal colore unico, grigiacome la nostra città, maradiosa come la suacentenaria, splendidastoria. Grazie di tuttoquello che ci hai fatto

vivere, magico, vec-chio, intramontabile

‘Mocca’.

HURRÀ GRIGI12 anno 4 n. 20

Il volume sarà presentato lunedì 17 dicembre alle ore 18,00nella Sala del Consiglio Provinciale di Palazzo Ghilini.

Giovedì 20 dicembre alle ore 21 nella Sala Circolo San Valerio di Lu (assieme al libro ‘I Mondiali di Jules Rimet’)

Punti vendita: Casa Editrice Vento Largo - C. Roma 85, Alessandria Edicola Rivera - Via Cavour, Alessandria

Rivendita Giornali Luigi Fusetto - V. Tortona 24, AlessandriaNon solo edicola - V. Maggioli 59, Alessandria

www.lamagiadelmocca.altervista.org

LIBRI Vi anticipiamo il prologo e il primo capitolo

Intramontabile ‘Mocca’,uno stadio leggendario

L’autore Alessandro Trisoglio

di

Prenotazioni:

ALESSANDRIA • Via Nenni 74 • Zona Cristo

Aperti tutti i giorni dalle 17,30 alle 22,00

dalle 18,00 alle 22,00

Consegne a domicilio

BUONEFESTEBUONEFESTEVI AUGURAVI AUGURA

MIMMO PIZZA

ANGELO BOGNANNI

0131 343070380 7918036

Auguri di Buone Feste

R i s t o r a n t e I l G r a p p o l o • A l e s s a n d r i a • Vi a C a s a l e 2 8

P r e n o t a z i o n i p e r l a C e n a d i Na t a l e e i l C e n o n e d i C a p o d a n n o :0 1 3 1 2 5 3 2 1 7 - 3 3 5 8 3 7 1 2 3 0

HURRÀ GRIGI 137 dic. 2012

PrologoQuello di Umberto Catta-neo non è un nome di fantasia.Umberto esiste veramente. Ed èveramente il figlio del mitico Cia-plèn, re dei bomber della storiaGrigia.

Così come non è frutto di fan-tasia Alberto, giovane ma già gri-gio appena sceso dalla culla. Gri-gio non di pelo. Nel cuore.

Questo mio scritto si basa suuna doppia presunzione: quelladi essere un romanzo e quella diessere un romanzo che raccontaanche storie vere.

Umberto e Alberto rappresen-tano l’anello di congiunzione diqueste due anime e, a secondadei momenti, sono realtà e fin-zione, concretezza e sogno, storiae romanzo.

La loro figura serve come filrouge che dà un senso logico econcatenato a tutto il racconto.Alcune pagine sono incongruenticon le date, le esperienze, i fattidella loro vita; altre si fondano,invece, proprio sui loro ricordi.

Al loro fianco si muovono altripersonaggi: anche in questo ca-so, alcuni sono veri, altri comple-tamente inventati, altri ancorauna via di mezzo fra il reale el’immaginario.

Raccontare aneddoti e storiegrigie mediandole attraverso ilfiltro del romanzo, per regalareun tocco di magia in più alla sto-ria centenaria dell’Alessandria: èquesto l’obiettivo di queste pagi-ne.

Tra verità e finzione, storia efantasia, l’unica cosa veramentecerta è la grande passione cheUmberto e Alberto hanno sem-pre nutrito nei confronti dellamaglia grigia. Una passione cheuno ha ereditato da papà Renatoe, attraverso il proprio dna, hatrasmesso ai suoi discendenti,per un amore che non finirà mai;l’altro ha visto nascere e svilup-parsi negli anni, tra amicizie, gio-ie, sofferenze e delusioni.

Per amore dell’Orso!

Capitolo IIl sabato di luglio ad Alessan-dria è sempre uguale.

L’afa ti avvolge e ti toglie il re-spiro; l’umidità ti incolla la pellee ti fa rimpiangere di non averdeciso di passare un fine settima-na al mare.

Umberto non può lasciare lacittà. Ha il suo appuntamento daonorare: non è mai mancato.Non può mancare. Non deve in-contrare una persona in partico-lare. Ne deve incontrare centina-ia, migliaia, tutte quelle che sonoentrate a far parte della sua sto-ria.

Il suo appuntamento è con ilseggiolino numero 417.

Da anni, ogni pomeriggio, siincontrano. E rivivono la loro esi-stenza. Fin da quando, ancorabambino, ogni domenica andavalì a guardare papà, a vederlo de-streggiarsi su quel campo a voltespelacchiato, spesso fangoso. Pa-pà Renato se ne infischiava del-l’erba, del fango e degli avversari.Non aveva il fisico del gladiatore,anzi, era piuttosto piccolino emagro ma rapido, scattante, ve-loce, luciferino. Colpiva e non ti

eri neppure accorto che ti erapassato a fianco. Anche il so-prannome che gli era stato affib-biato dall’ironia mandrogna eratestimonianza di questo suo mo-do d’essere. Lo chiamavano Cia-plèn, come quelle piccole pietrelisce, arrotondate, che, lanciate apelo d’acqua, continuano a rim-balzare sulla superficie liquida,andandosi a inabissare solo dopodecine di saltelli.

Umberto lo guardava orgoglio-so, quello era suo padre, l’idolodi quelle migliaia di persone che,ogni domenica, correva al campoper amore della splendida magliagrigia che, sulle spalle di papà,sembrava essere ancora piùsplendida. Lui, confuso tra tuttequelle persone, per mano allo zioma stretto con quella massa ulu-lante era lì, al suo posto. Sempre.

Il suo posto. Lo era allora e lo èrimasto per sempre.

Il suo punto di riferimento, lasede delle sue decisioni, delle sueidee, dei suoi sfoghi, della sua tri-stezza e della sua gioia.

Quell’angolo di stadio era suo.Solo seduto su quel gradone dicemento, che col passare deltempo sarebbe diventato il seg-giolino 417, Umberto si sentivain piena sintonia con se stesso,sicuro, sereno.

A dire il vero, le prime partitedi papà Renato le aveva viste alcampo degli Orti ma lì era unafoglia in balìa del vento, ancoratroppo piccolo per capire: oraqui, la domenica successiva daun’altra parte, quella dopo anco-ra appollaiato dietro a una porta.Quello non era mai stato il “suo”stadio, come lo sarebbe diventa-to il Littorio, che poi divenneMoccagatta.

Quando si inaugurò la nuovastruttura, fin dalla prima partitaera sbocciato un sentimento di-verso. Solo in quel luogo Umber-to si sentiva grande, pur così pic-colo in mezzo a quegli scalmana-ti. Si sentiva bene. Tanto bene datornarci, anche di nascosto, du-rante la settimana. Quando ilguardiano andava a spazzare i

gradoni, scopando via cartacce,avanzi di panini, pacchetti vuotidi sigarette e altri... souvenirs do-menicali, era solito lasciare aper-ta una porticina di ingresso, lag-giù, dove fino a poco tempo fac’era la lavanderia, proprio dalleparti del “regno” di Umberto che,non visto - o forse quella porta ri-maneva aperta non a caso, anchea quel vecchio brontolone delguardiano la presenza silenziosadel ragazzino faceva piacere, te-neva compagnia - andava a se-dersi sul suo gradone.

Solo. E in quel momento, sisentiva veramente importante.Sentiva di avere pieno potere sulregno. Alla domenica doveva di-viderlo con gli altri, in quei mo-menti, invece, era l’unico signoree padrone.

Arrivava addirittura a cambiarela storia, rivivendo le partite e ri-disegnandone il finale.

Come quella volta che se nestava seduto con i gomiti appog-giati sulle ginocchia e le palmedelle mani a reggersi il mento, gliocchi fissi su quel punto delcampo, pochi metri più a destradel dischetto del rigore verso lacurva nord, da dove, il giorno pri-ma, papà aveva sparato alto quelmaledetto pallone. Mancava po-co alla fine e quello avrebbe po-tuto essere il gol della vittoria.

Alto di un soffio; niente da fare:pareggio.

Umberto non ci sta. Quella sto-ria non gli piace e, come tutti igiovani che non hanno perso ilgusto di sognare, la rivede a mo-do suo.

Ecco il lancio di Barale, papàRenato addomestica la palla conla coscia sinistra e invece di cal-ciare di forza - come aveva fattoventiquattr’ore prima - la piazzadi precisione a fil di palo.

«Goooooooooool!»Umberto salta per aria, urlan-

do la sua gioia. Un urlo che siperde nel silenzio dello stadiodeserto, fa volar via i corvi chebeccavano placidi in mezzo alcampo e attira l’attenzione di Ri-co, il custode.

di Stef

ania

Abrign

ani

• Cartoleria per la scuola• Materiale per ufficio• Oggettistica e idee regalo• Prevendite e servizi on-line

����� ���'�� ������

���,,�����<���-�

.���,�*�-������-���

���,,������=�>���*�����'�=�?G*�����,-*H�=�-��J��)#)�#$)$)#

,���� �K�������

� � ������N������

dal 1947

BIANCHERIA PER LA CASA E TESSUTI DI ARREDAMENTO

Alessandria - Via San Lorenzo,33 - Tel./fax 0131 252774

[email protected] - wwwceredaepanizza.comVia Vincenzo Bellini 24 - ALESSANDRIA

Per info e prenotazioni: tel. 0131 [email protected] - www.trattoriarazmataz.it

Orario: 12,00-14,00 / 20,00-22,00Chiusura sabato a pranzo e domenica

Agnolotti artigianaliin vendita da asportosu prenotazione

Tutti ivenerdìdalle18alle21

Merenda sinoira

3portate con1calicedivino,

acquaecaffé €20,00€20,00

Per non star mailontano dal Mocca...

HURRÀ GRIGI14 anno 4 n. 20

con alcuni gustosiepisodi autobiograficicome l’incontro conSchiaffino a San Siroe arricchito dalle pre-fazioni di RobertoBeccantini, SandroBocchio e Angelo Ca-roli. Il libro si chiudecon alcuni scatti sug-gestivi e inediti trattidalla fototeca del‘Fondo Sartorio’.

‘Alessandria CalcioCollezione 1912-2012’ invece èuna pubblicazione innovativa nelpanorama editoriale locale. Si

d’esordio, con la Lazio, la Sam-pdoria, i pareggi con il Milan, ilToro, il Napoli. Il tutto condito

Icento anni dell’AlessandriaCalcio vengono degnamentecelebrati grazie a due libri, già

presentati tempo fa, ma offerti inun eccezionale abbinamento peril periodo natalizio.

‘Giorni di grigio intenso’ diMarcello Marcellini e ‘Alessan-dria Calcio Collezione 1912-2012’firmato dalla coppia di collezio-nisti alessandrini Emanuele Bel-lingeri e Gianni Tagliafico, si po-tranno acquistare entrambi nellelibrerie ed edicole di Alessandriaal ‘prezzo regalo’ di 20 euro. Sitratta di due pubblicazioni dacollezione in cui viene evocato ilmito grigio percorrendo due stra-de molto diverse tra loro. Nel la-voro di Marcellini, edito nel 2009,viene raccontata una stagione,che a detta del-l’autore, rimanela più bella deldopoguerra: quel-la del campionatodi serie A 1957-58.Si parte dallo spa-reggio di San Sirocontro il Brescia,dove i Grigi trion-fano, tornando ilserie A. Quindi siripercorre l’interastagione attraversoil racconto di ognipartita, in casa e intrasferta, con i ta-bellini, la cronacafedele ricostruitagrazie ai giornalidell’epoca e le fotooriginali tratte daigiornali stessi. Al-cuni risultati epicicome la vittoria sul-l’Inter, con il Genoa a Marassi,con la Fiorentina nella partita

tratta del primo libro del generememorabilia dedicato all’Ales-sandria Calcio, cioè una carrella-ta di immagini, foto, oggetti, ma-glie, sciarpe, gadget, documenti,tratti dalla ricca raccolta perso-nale di due tra i più ‘accaniti’ col-lezionisti alessandrini: EmanueleBellingeri e Gianni Tagliafico. In160 pagine, suddivise in dieci de-cenni, viene ripercorsa la storiadei Grigi partendo dalla primafoto ufficiale della squadra, capi-tanata da Amilcare Savojardo,che indossa la maglia bianco az-zurra fornita dalla Vigor Torino.Si passa attraverso gli anni Venti

e Trenta, forse i più gloriosi nellastoria dell’Orso, con le mitichesfide del Quadrilatero, incon-trando calciatori leggendari co-me Ticozzelli, Smith, Carcano,Balconcieri, Gandini, Cattaneo,Banchero, Bertolini, Ferrari.Passando attraverso gli anni Cin-quanta, quelli della rinascita,della serie A, di Rivera, Pedroni,Vitali, Tagnin. Gli anni ’60 di Fa-nello, Lojacono, Cappellaro, No-bili, Vanara, fino al lento declino,intervallato da alcune stagioniesaltanti come quella dell’ultimaserie B targata Ballacci. La pub-blicazione si chiude ricordandol’ultimo ‘eroe in grigio’, Fabio Ar-tico e la migliore stagione degliultimi trent’anni, quella della fi-nale playoff persa contro la Saler-nitana il 5 giugno 2011. Ma c’èanche posto per la partita delCentenario, quella del 18 febbra-io 2012, il ‘giorno perfetto’. Duelibri di storia alessandrina danon perdere, a un prezzo ecce-zionale: solo 20 euro. [M.R.]

LIBRI I lavori di Marcellini e Bellingeri/Tagliafico a un prezzo speciale

A Natale regala la storia grigia

TESTA SCAVI• SCAVI • DEMOLIZIONI

• MOVIMENTO TERRAIN GENERE

Sede operativa: via Castelspina 1243 CASTELLAZZO BORMIDASede legale: via Malta 5/9 GENOVATel./Fax 0131 270613 - Cell. 335 [email protected]

TESTA SCAVI• SCAVI • DEMOLIZIONI

• MOVIMENTO TERRAIN GENERE

SRL

Sede operativa: via Castelspina 1243 CASTELLAZZO BORMIDASede legale: via Malta 5/9 GENOVATel./Fax 0131 270613 - Cell. 335 [email protected]

SRL

Via Milano 17 ALESSANDRIA

Tel. 0131 252918 www.facebook.com/[email protected] PepitaviaMilano

R I S T O R A N T EAlessandria • Via Vinzaglio 67Tel. 0131 223710Cell. 327 1484873ristorante@gironedeigolosi.comwww.gironedeigolosi.comSpecialità pasta fresca e dolci FATTI A MANOAperti da lunedì a sabato dalle 12,00 alle 15,00Il venerdì e sabato sera gradita la prenotazione

Il Girone dei Golosiè anche CATERING

per le tue feste da sognoa casa tua o dove vuoi tu

• Entrès con brindisidi benvenuto di buon Natale

• Cardi saltati al burro su fonduta aosta tartufata

• Sformato di formaggi stagionati con composta di castagne

• Terrina di anatra al brandycon carciofi croccanti

• Tortelli di robioladi Roccaverano su cremadelicata di zucca

• Rabaton di erbette fresche e timo

• Tenerone di fassone al barolo con gateau di patate

• Gran cappone di Natale con mostarda di frutta

• Gelato al torrone e al baciocon panettone croccantee fontana di cioccolato

• Vini a scelta tra:- Dolcetto di Ovada

della cantina Saia- Barbera

della cantina Ferraris- Gavi della cantina Saia- Gavi della cantina

Borgomonterosso

����������Martedì 25 dicembre

HURRÀ GRIGI 157 dic. 2012

Anche quest’anno, dal 24novembre al 2 dicembre,Special Olympics ha orga-

nizzato la European BasketballWeek, la settimana dedicata allapallacanestro che si è tenuta, peril nono anno consecutivo, in 32Paesi europei coinvolgendo oltre17.000 Atleti con disabilità intel-lettiva, 10.000 spettatori, 5.000volontari e 3.000 famigliari.

Anche i Cissaca Bulls hannodato il loro contributo all’eventograzie alla preziosa collaborazio-ne della Novipiù Junior Casale,che ha più volte dimostrato unaforte sensibilità nei confrontidella disabilità declinata nellosport. Domenica scorsa, in occa-sione del match di LegaDue cheha visto i monferrini vicenti suForlì, il PalaFerraris ha ospitatouna rappresentativa dei Torimandrogni che sono scesi incampo per presentare il movi-mento Special Olympics ai tantisostenitori della Junior. Confer-mata la tradizione che vede laNovipiù sempre vincente con iBulls in gradinata.

Ma facciamo un passo indietroal venerdì precedente quando lostaff organizzativo dei Bulls haallestito sul parquet del PalaCimaun quadrangolare di basket uni-ficato con il coinvolgimento di-retto di quattro realtà scolastichedella provincia. Oltre ai Tori e alTeam Special Olympics del-l’ASAD Biella sono scesi in cam-po alcuni studenti del ‘Volta’, del‘Galilei’, del ‘Migliara’ e del ‘Vin-ci’. Nonostante per molti di lorofosse la prima esperienza direttacon lo sport dedicato a personecon disabilità intellettiva, gli stu-denti hanno dimostrato di com-prendere a pieno lo spirito dellamanifestazione: impegno e faticain campo, estrema correttezza econsapevolezza del proprio ruolodi supporto. La cronaca sportivaparla di quattro incontri avvin-centi e dai risvolti tecnici interes-santi. La prima semifinale, chevede di fronte Vinci e Galilei,viaggia sui binari dell’equilibrio.Nella seconda ed ultima frazionedi gioco Fishta e Tessino suona-no la carica e, con un parziale di9 a 2, aprono le porte al Vinci cheaccede alla finalissima.

Anche la seconda semifinaletra Volta e Migliara suscita l’entu-siamo dei supporter presenti e inparticolare dei bimbi della scuolaelementare ‘Carducci’ autori diun tifo trascinante. L’incontrotermina con la vittoria del Mi-gliara per soli 3 punti. Prima deimatch utili a stilare la graduato-

ria finale uno dei momenti più‘intensi’ della bella giornata disport. Atleti e bimbi insieme incampo agli ordini del capitanodella Zimetal Basketball Alessan-dria, Max Villani, affiancato perl’occasione dal veterano GiorgioBuzzi. La finalina per il terzo po-sto tra Volta e Galilei è giocata aviso aperto da entrambe le for-mazioni che concedono moltoallo spettacolo a scapito della di-fesa. Punteggio alto con tutti gliatleti a referto e bronzo al collodegli alfieri dell’ ITIS che preval-gono per 29 a 24. Per l’oro scen-dono in campo Vinci e Migliara.Partono forte i primi facendo se-gnare subito uno strappo signifi-cativo che viene però ricucito po-co prima dell’intervallo. Al rien-tro sul parquet i biellesi De Pierie Seffusatti dettano i tempi digioco e scrivono la parola fine almatch che premia meritatamen-te il Migliara che chiude con un

+6. Graditissima la sorpresa dimetà mattinata con Simone Pie-rich che ha voluto portare ai pre-senti il saluto della NoviPiù anco-ra una volta presente al fiancodei Tori a confermare la forte im-pronta sociale della società mon-ferrina che ha donato un palloneautografato dal roster da mettereall’asta su Ebay.it per raccoglierefondi a sostegno dell’evento na-zionale Special Olympics. A testi-moniare ciò il capitano ha volutoprendere parte ad uno degli in-contri giocando come partner afianco degli atleti speciali.

L’evento è stato reso possibiledall’impegno congiunto del Cis-saca, dell’Amministrazione Co-munale e Provinciale, del Consi-glio Regionale e dell’AIAS che hapremiato i partecipanti a partireda Giuseppe Lippolis e DanielaViotti, promotori insieme a co-ach Petrozzi della bella giornatadi sport e integrazione.

SPECIAL OLYMPICS Con gli atleti del Cissaca, ASAD Biella e quattro scuole cittadine

Tutti in campo con i Bulls, magiadell’European Basketball Week

CALZOLERIAPARMIGIANA

1887Alessandria - Via Migliara 39 - Tel. 0131 251006

di qualità

125anni

di qualità

125anni

ARTI MARZIALI PRIMO POSTO A SIRMIONE (BS)

I ragazzi del Kodokansono Kings of Kung Fu

Come di consueto preziosi il contributo e la sensibilità della Novipiù Junior Casale

Il Kung Fu Team dell’Accademia Kodokan è protagonista assoluto alTorneo interregionale ‘Kings of Kung Fu’ Memorial Chistrian Botturi,svolto a Sirmione (BS) domenica 2 dicembre e organizzato da Pwka-Msp, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, e dalla societàWushin di Milano, in memoria dell’atleta e campione di Kung Fu Chri-stian Botturi, scomparso prematuramente. All’appuntamento agonisticohanno partecipato 120 atleti, provenienti da Piemonte, Lombardia, Vene-to ed Emilia Romagna. Gli Allievi del Maestro Capo Scuola GianlucaD’Agostino si sono aggiudicati ben 36 medaglie (17 d’oro, 11 d’argento e8 di bronzo), consentendo al Kodokan di piazzarsi al 1° posto nella clas-sifica delle dodici società partecipanti. La Squadra del Maestro D’Ago-stino si è confermata la più forte sia nella specialità del Sanda combatti-mento cinese che prevede tecniche di pugno, calcio e proiezione, nellecui categorie ogni atleta per giungere alle finali e semifinali ha dovutoaggiudicarsi 3-4 incontri, che nelle forme tradizionali a mani nude e conle armi Taolu, vincendo in quasi tute le categorie. I ‘Re e le Regine delKung Fu’ sono ben 12 atleti Kodokan: Alessia D’Agostino, che con dueori, un argento e un bronzo nella categoria senior è ancora una volta lamigliore atleta femminile del Torneo. Matteo Testardini è il miglior atletamaschile del torneo nella categoria juniores con tre ori nelle forme amani nude, sciabola e combattimenti prestabiliti, argento nelle forme li-bere e argento nel light Sanda, dove in finale, per un lieve infortunio, puressendo in vantaggio, ha dovuto fermarsi al primo round. Davide Varne-ro oro nella cat. Seniores 60/65 Kg., Stefano Gallinaro oro cat. Seniores80/85 KG e oro anche nelle forme, Sonia D’Agostino oro cat. Speranzeche si aggiudica anche due bronzi nelle forme a mani nude e nella scia-bola. Sara Straneo è oro nel combattimento cat. Cadetti tti e quarta nelleforme. Alessandro Piras vince due ori nelle cat. Esordienti forme e com-battimento, Marie Lys Foco è oro nelle forme a mani nude e bronzo nellight Sanda cat. Bambini, Yuri Bergamasco è oro nelle forme e bronzonel light sanda cat. Esordienti. Daniele Vercellese nella categoria junio-res si aggiudica due ori nelle forme libere e combattimenti prestabiliti, 2argenti nella sciabola e a mani nude e 1 bronzo nel light Sanda, GiuliaMarcer oro nelle forme e argento nel light Sanda cat. juniores, Oro an-che nelle forme di gruppo per Yuri Bergamasco, Marie Lys Foco, Edoar-do Piras e Sonia D’Agostino. Bravi anche gli altri sette componenti dellasquadra: argento nelle forme per Giada Angiolini che è anche bronzo nellight Sanda cat. senior 60/65 Kg., due argenti per Edoardo Piras cat.Esordienti nel light Sanda e nelle forme, due argenti per Marcello Care-na cat. Bambini forme e combattimento, argento per Matteo Stramesinel combattimento cat. Bambini, bronzo per Matteo Meucci nelle formee un quarto posto nel light Sanda cat. Esordienti, e bronzo nelle formeanche per la sorella Michela di soli 6 anni. Samuele Sergi, alla sua pri-ma gara agonistica, è quinto nelle forme, cat. Bambini. Prossimo appun-tamento il 15 e 16 dicembre presso l’accademia Kodokan di via Plana104 dove per il 2° Seminario di specializzazione di Wushu Moderno spe-cialità Nan Quan (Boxe del Sud) e Nan Gun (bastone del Sud) e Wushutradizionale stile Hung Gar con lo studio delle forme codificate da gara,diretto dai Maestri Massimo Scalzo e Gianluca D’Agostino, responsabilinazionali di tali discipline nel circuito professionale della Pwka-Msp.

HURRÀ GRIGI16 anno 4 n. 20

Dai giornali tradizionaliquali la ‘Gazzetta delloSport’ e ‘Tuttosport’, pas-

sando per il mitico ‘Guerin Spor-tivo’, l’Alessandria è stata più vol-te protagonista delle cronache.

Ma l’Orso Grigio, nel corso deisuoi cento anni di vita, ha saputoincuriosire ed entusiasmare i let-tori di tutta Italia grazie ancheagli spazi che gli vennero conces-si da pubblicazioni destinate afare comunque la storia di que-sto nostro Paese.

Il primo fra tutti è stato il ‘Cal-cio Illustrato’, nato nel 1931, cheha raccontato per più di quaran-t’anni le vicende del nostro cal-cio. Basta andare in qualsiasimercatino dell’antiquariato pervederlo preziosamente vestito inuna busta di plastica trasparente,mentre occhieggiano immaginiin bianco e nero di sudati calcia-tori, di portieri battuti, di crosspotenti e acrobatiche rovesciate.Un giornale che ‘urla’ gli eroi diuna domenica di tantissimi annifa, quando le partite ‘si racconta-vano ‘ alla radio.

Il direttore e fondatore fu Leo-ne Boccali. Basti pensare che inquel periodo il calcio stava sem-pre diventando più popolare, eraappena nato il girone unico edecco uscire in edicola, ogni mer-coledì una pubblicazione sicura-mente innovativa e rivoluziona-ria per quel periodo. Un settima-nale tutto dedicato al calcio, ric-co di articoli, con dati, statisti-che, tabellini di ciascun incontrodella domenica e poi ricchissimodi fotografie.

Inoltre la partita della domeni-ca era raccontata dai disegni diCarmelo Silva, che commentavale azioni salienti con arguzia esimpatia. Il ‘Calcio Illustrato’ eraqualcosa di veramente eccezio-nale e questa condotta editoriale

fu portata avanti nel tempo, uni-ca informazione calcistica in al-ternativa a quella dei quotidianie dei rari cinegiornali di quel pe-riodo.

Ecco celebrare le vittorie nellaCoppa del Rimet del 1934 e 1938,e poi l’arrivo della guerra. Lepubblicazioni continuarono re-golarmente fino al numero 29 del20 luglio 1943, il giorno dopo ilbombardamento di S.Lorenzo aRoma. Uno stop sofferto di alcu-ni mesi e poi il ritorno il 6 genna-io del 1944, in sintonia con il pri-mo numero del nuovo anno.

Inizia le stampe del periodo diguerra, che sono raccolte in 35numeri stampati fino al 31 ago-sto del 1944. Le ultime quattroedizione del ‘Calcio’ sono dellevere rarità collezionistiche per-ché oltre alle notizie sportive al-legavano anche due popolari set-timanali della Rizzoli, ‘Novella’ e‘Annabella’ che furono stampaticon mezzi di fortuna, dopo ilbombardamento della casa edi-trice in Piazza Carlo Erba e la di-struzione di tutto il suo archivio.

Più di un anno per ritornare inun paese in fase di ristrutturazio-ne. È il 10 ottobre 1945, ed esce ilprimo numero. Due settimanedopo il numero 3 fino al 25 apriledel 1946, il giornale fu pubblicatoin due diverse edizioni. Una peril nord e una, con data del giornodopo, per il centro-sud. Quest’ul-tima era ovviamente la più ricca,visto che conteneva anche l’edi-zione ‘nordica’.

Il motivo di questi due diffe-renti giornali nasce dal fatto chesia il campionato del dopoguerraera diviso in due distinti gironi,sia che la distribuzione in unmomento così particolare era de-cisamente non facile. Passata lafase post-bellica, la grande svoltaè legata al numero 44 del 30 otto-

bre del1958 quando al vertice delgiornale, dopo quasi trenta anni,Leone Boccali vende la testata aduna edizione romana. Si cambiasede e direttore. A gestire il setti-manale di successo è Antonio Gi-relli.

Per molti è veramente la fine diuna epoca, non legata al giorna-le, che continua a vendere benis-simo, ma ad un modo di raccon-tare il calcio. Infatti aumenta lospazio dedicato allo sport su tuttii quotidiani e la televisioni dif-fonde ormai le immagini di quelcalcio che veniva solo raccontatosulle pagine del prestigioso setti-manale. I tempi stanno cambian-do. E anche i direttori si susse-guono in pochi anni. Arrivano alvertice della redazione romanaMaurizio Baredson, GiuseppeMelillo, Rodolfo Sabbatici fino aLuigi Jadicicco. Con si arriva altriste numero del 7 agosto 1966quando apparve l’inserzione ‘Ri-prenderemo le pubblicazioni conil numero del 4 settembre’.

Un ‘Calcio Illustrato’ che nonarrivò mai in edicola. Per molti ilgiornale è ormai un ricordo delpassato, mentre il ritorno ‘set-tembrino’ avverrà ben quattroanni più tardi, il 22 settembre1970.

Tutto sembra ritornare indie-tro, la sede ritorna a Milano e ildirettore è Alberto Ballarin. Ilgiornale continua le sue pubbli-cazione come settimanale fino al20 giugno 1972, con il numero25. Poi un numero unico per lu-glio-agosto e dal numero 27 eccoche il ‘Calcio Illustrato’ diventamensile. Poi la lenta decadenzadella pubblicazione, che perde lagrande caratteristica del suo suc-cesso, quella di una informazio-ne completa ed immediata. Ilgiornale assume una forma grafi-ca più modesta, poche foto e ar-

ticoli che di attuale non hannopiù niente.

Il ‘Calcio Illustrato’ sospende lepubblicazione nel 1974. Da alloracomincia la sua leggenda e il cal-cio raccontato di molti anni con-tinua a vivere sulle pagine fragilied ingiallite di un giornale che hafatto sognare generazioni di tifo-si.

Un’altra pubblicazione che hafatto epoca e che ha concesso lesue pagine per raccontare alcunimomenti della storia dei Grigi èstato ‘L’Intrepido’, una rivista set-timanale per ragazzi pubblicatadalla Casa Editrice Moderna (poiCasa Editrice Universo) dei fra-telli Del Duca (Cino ed altri).Uscì ininterrottamente dal 1935sino al gennaio 1998, fatto salvoil periodo della seconda guerramondiale, dal 1943 al 1945.

Nei primi anni di edizione, ilgiornale ospitò per lo più fumettiavventurosi italiani e stranieri,tra cui Dick l’Intrepido, che diedeil titolo alla rivista. Ha avuto an-che supplementi di serie poi di-ventate autonome come quelladi Forza John.

Dagli anni cinquanta apparve-ro i primi fotoromanzi e le primerubriche e pagine didattiche. Dal1963 presero sempre più spaziole pagine dedicate allo sport, inparticolare al calcio. Celebri an-che le pubblicità ospitate, dovefecero la comparsa i mitici oc-chiali a raggi x per vedere attra-verso i vestiti.

Dagli anni settanta, ‘L’Intrepi-do’ cominciò sempre più a rivol-gersi ad un pubblico giovane, inetà adolescenziale o superiore,lasciando la fascia di età preado-lescenziale al ‘cugino’, ‘Il Monel-lo’. Nacquero personaggi destina-ti ad avere un breve ma intensosuccesso, come Billy Bis, creatoda Antonino Mancuso e Loreda-

no Ugolini nel 1966, Lone Wolf,creato da Luigi Grecchi e Fer-nando Fusco nel 1968, personag-gi come Ghibli o come la serie distorie umoristiche disegnate daClaudio Medaglia o da GiorgioDall’Aglio.

Nel 1982, l’anno del successomondiale degli Azzurri di Bearzotin Spagna, la testata cambiò di-ventando ‘Intrepido Sport’ e ac-centuando sempre più la commi-stione tra sport (soprattutto cal-cio) e fumetti, affidando il coor-dinamento della redazione spor-tiva all’ex direttore della ‘Gazzet-ta dello Sport Gualtiero Zanetti.Arrivò a vendere in media 700mila copie. Nel 1987 un cambiodi formato lo trasformò in rivistaa tutti gli effetti con sempre me-no fumetti e sempre più sport.Due redattori dell’epoca, Dome-nico Calcagno e Matteo Dotto,avrebbero poi fatto una carrieraimportante in ambito giornalisti-co-sportivo. Dal 1992 la svolta: gliormai pochi fumetti ebbero untaglio meno spensierato, i conte-nuti della rivista vengono giudi-cati ‘forti’, tanto da far subire adalcuni autori un processo per ol-traggio alla morale. Nel 1994 di-venne un mensile, poi un bime-strale, e furono gli ultimi tentatividi rilanciare le vendite ormaimolto basse. Chiuse definitiva-mente nel 1998.

Fotografie dell’Alessandria Cal-cio trovarono spazio anche sul‘Corriere dei Piccoli’, il cui primonumero uscì in edicola il 27 di-cembre 1908 come supplementodel ‘Corriere della Sera’, al prezzodi 10 centesimi.

Il fondatore e primo direttoreresponsabile fu il giornalista e ro-manziere Silvio Spaventa Filippi,che ne rimase il direttore fino al-la sua morte nel 1931. Tuttavia, ilprogetto della pubblicazione è daattribuire all’educatrice PaolaLombroso Carrara, figlia del piùnoto Cesare Lombroso.

Nell’editoriale di quel primonumero, titolato ‘Come fu e co-me non fu...’, il direttore tracciò lelinee guida del piano editorialedel giornale ed esortò il giovanelettore a leggere la rivista sotto laluce più chiara, imitando il geni-tore che legge con aria di impor-tanza il ‘Corriere della Sera’. Ilpubblico cui il giornale si rivolge-va era dichiaratamente quello deifigli della nascente borghesia, fe-dele lettrice del ‘Corriere’, manon soltanto, tanto che di quelprimo numero furono tirate ben80.000 copie.

Il ‘Corrierino’, come venne so-prannominato, riuscì addiritturain alcuni numeri degli anni ses-santa a superare le 700.000 copiedi tiratura, complice, secondol’allora direttore Guglielmo Zuc-coni, una forte epidemia di in-fluenza.

Infine, mentre l’epopea ed il fa-scino quotidiano della magliagrigia venne raccontato costan-temente da ‘Il Piccolo’, ‘La Stam-pa’ e dalla ‘Gazzetta del Popolo’(gli innumerevoli articoli merite-rebbero una lunga trattazione aparte), è curioso notare come glialessandrini Giovannacci e Ca-nestri interpretarono a loro mo-do le partite dei Grigi. La nostrasquadra era inevitabilmente l’Or-so e le tavole, oltre a compariresu ‘L’Eco dello Sport’, finivanoappese al ‘Bar Moderno’. Altritempi, non c’è dubbio.

Foto n. 1, 2, 3 La celebre scuola calcistica alessandrina sul ‘Il Calcio’, antesignano del ‘Calcio Illustrato’. In particolare, l’immagine n. 16 si riferisce ad un in-contro tra il Genoa e l’Alessandria nel 1927. 4 I Grigi nel campionato 1956-’57, ritratti ancora sul ‘Calcio Illustrato. 5 L’incandescente match tra i Grigi ed il To-rino nel campionato di A 1957-’58 addirittura sulla copertina dello ‘Sport Illustrato’. 6 Anno 1960, le figurine del calcio sul ‘Corriere dei Piccoli’ comprendonoanche l’Alessandria. 7 L’Alessandria con Gianni Rivera su ‘L’Intrepido’. 8 Nel disegno di Silva la traversa di Vitali: il portiere juventino Mattrel è graziato. Cronacadi Alessandria-Juventus 1-2 del campionato 1957-’58. 9 Pagina perfettamente conservata del ‘Calcio Illustrato’ del 1946, che, attraverso il commento ed igiudizi di De Vecchi, racconta la partita Juventus - Alessandria 3-1. Al ritorno i Grigi vinsero però 2-0. 10 Alcune immagini sul ‘Calcio Illustrato’ della finale del-la Lega Giovanile. In alto a sinistra, Barassi consegna la Coppa al capitano dei giovani Grigi Piccione. La formazione; in piedi, da sinistra: Bagliani, Piccione, Per-nigotti, Carelli, Gay, Tortonese, Pagella A.. Accosciati: Taverna (mass.), Arlandi, Pagella D., Malvicini e Palladino anno 1949, i Grigi allenati da Umberto Dadone,sono campioni d’Italia Juniores. 11 Caricatura di Mario Pietruzzi del celebre Carlo Bergoglio, per tutti Carlin. 12, 13, 14 Giovannacci e Canestri raccontano lepartite dell’Orso Grigio. 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21 Così il ‘Calcio Illustrato’ raccontò lo spareggio di San Siro contro il Brescia, che decretò la promozione in Adei Grigi al termine del campionato 1956-’57. 22 La ‘Gazzetta dello Sport’ ha raccontato più volte l’esordio in A di Rivera con la maglia dell’Alessandria.

1 2

3

4 5

6

12

1314

15

16

17

18

19

20

21

22

7

8

9

10 11

L’ORSO GRIGIO RACCONTA di Mario Bocchio

Nei mercatini, a trovare vecchi giornali che parlano dei Grigi

Lo sblocco, ildistacco dagliantichi schemi èstato avviato. Leconsolidate demo-crazie del Nord Euro-pa sono ‘l’Appunto’ enon più l’Appendice, ma:Il Punto di Approdo naturale.‘L’inerte inerzia’ tende al ‘Movi-mento’.

Rimanere proni, quasi com-piacenti ai voleri del Re, ormainudo e spogliato dei suoi Poteri èstato ed è controproducente.Matteo vuole azioni concrete dirinnovamento; nuovi program-mi, nuovi sviluppi economici enuovi volti che possano essereuna piacevole novità con grade-voli sorprese all’orizzonte. È ter-minato il tempo dei ‘passi doppi’uno in avanti e l’altro all’indietroall’indomani, per nulla cambiare.Ormai, come dicevamo nell’arti-colo precedente: ‘Todo Cambia’siamo arrivati al ‘Kolmo Kaos’. Il‘Caos Calmo’ morettiano è statosuperato. La classica farfallinache sbatte le ali in un ipoteticopaese del Cosmo ha prodotto isuoi benefici effetti, cercando diallontanare quelli malefici (che sidiceva venissero sempre appor-tati).

Sudore ne è stato versato inquantità e le lacrime amare ba-gnano la Base ormai ‘depressa’‘deprivatizzata’. La Povertà sta di-lagando in lungo ed in largo nelPaese. La ‘fami-gerata’ ‘combine’di recessione e debito, è riuscitaa produrre disaffezione alla poli-tica. Chi non conosce il prezzodei carburanti, il prezzo del panee del latte, non potrà ben legife-rare per mancanza della cono-

scenza direttasu quanto av-

viene in ‘campo’.La metafora spor-

tiva del calcio entrasempre in gioco con

campale dimostrazione.Ma, tornando al ‘kolmo

dei kolmi’, il fare pressing sul-l’evoluzione della Specie: puòapportare un ‘Kaos’ costruttivo,non più calmo, ormai sempre più‘Kolmo’ di complessità e compli-cazioni. La carica dei trenta e‘quarantennini’ è alle porte. Coi‘Tutti in piedi’ si può fermare: sipuò stoppare - se non la deriva,almeno - l’impasse politico chenon ci porterà da alcuna parte.Non possiamo sempre sentirparlare: di stoccare sempre nuo-ve ‘manovre’ sfavorevoli ai comu-ni cittadini che lavorano nono-stante l’offensivo epiteto di ‘fan-nulloni’.

C’è gente che dà il meglio di sé(nonostante le molteplici diffi-coltà). Non vede chi non vuol ve-dere. A codesta categoria di per-sone, oggi annoverata ( da noi )come Eroica ‘Start up’, deve esse-re portato se non il massimo ri-spetto: almeno quello elementa-re. Quello che una onesta e probacollettività politica per le sueonorevolissime Funzioni devecontenere nei suoi programmi.

In fin dei conti non si chiedeun trattamento di riguardo spe-ciale, si chiedono i più elementa-ri diritti che normalmente unpaese civile non ‘concede’ ma ri-conosce ai suoi cittadini. ‘TheDangerous Method’ volge al ter-mine verso una fantastica ‘Me-lancholia’. La contraddizione intermini è volutamente eloquen-te.

Ribadiamo ancora una voltache i ragazzi di oggi non sonoquelli descritti dalla TV o daimass-media; il loro Protagoni-smo oggi è sminuito, è devastato,è deturpato o castigato dalla im-provvisazione o dalla velleitariapolitica. I vituperati giovani congrandi sacrifici e sforzi fisici diinverosimile dedizione, si affian-cano ai nostri sempre Eroi in Di-

visa con ‘idem sentire’ in massa:quando il Paese chiama. A pro-posito si vedano alacremente al-l’opera nelle zone colpite dallecalamità. Ancora a proposito,quando Matteo Renzi non eraancora nato: il fiero e prode ‘pro-diano’ Pierluigi Bersani era nellacittà di Firenze fra gli Angeli delFango: un doveroso inciso rivoltoagli eventuali Ingrati detrattori.

Da Pericle: quanti insegna-menti abbiamo ricevuto per for-mare sane Democrazie? Quantecorrenti di pensiero classico pos-sono essere tratti e ritenerli validiancora oggi? Li abbiamo persi divista: purtroppo.

I conflitti perdurano ovunquenonostante tutto. Ebbene: ricor-diamo le ‘clausole di raffredda-mento’ in vigore nei peggiori ‘Au-tunni Caldi’ del tempo che fu:che sono valse dialoghi e concer-tazioni fra le Parti; adesso, vengo-no disattese - disapplicate -.

Anche gli Agnelli, i Grandi in-dustriali della maggior industriaitaliana sapevano applicare condovizia questa prassi. Oggi è sta-ta accantonata e per giunta di-sprezzata con l’allontanamentodei Sindacati dal dialogo, dal ne-cessario confronto.

Cosa dissero Platone, D’Alem-bert e Diderot? I diritti acquisitinon si toccano per nessuna ra-gione al mondo. La civiltà e la So-cietà tutta cresce e si perpetua supiccole ma solide basi essenziali.Non c’è scusa che tenga. ‘L’Esca-motage’ escogitato fin qui per i‘saldi di bilancio’ è fonte di unaenorme spinta verso il basso nonrichiesta e non avallata da alcunamotivazione economica. Se nonci fossero i ‘Buchi Neri’ che il ‘BigBang’ ha portato a conoscenza,non mancherebbero risorse eco-nomiche e umane per una nuovariscossa italiana nel mondo: uni-versalmente riconosciuta e co-piata. Perdura (così) la nostra as-senza dai mercati in competizio-ne.

Alla luce degli ultimi accadi-menti disastrosi in Toscana, inLiguria, nella Campania, in Sici-lia e nel ricco Veneto non possia-

Corso Roma 85 15121 AlessandriaTel./Fax 0131 267842Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28 sett. 2009Proprietà Vento Largo di Cinzia AriattiCorso Roma 85 - 15121 Alessandria

Stampa Aga GraficaCorso Carlo Brunet 13 - 12100 CuneoTel. 0171 [email protected]@[email protected]

Nuovo Hurrà Grigi

Un monito o meglio il mo-nito: e da quale pulpito? Eche pulpito! ‘Quando l’ul-

timo albero sarà stato abbattuto,l’ultimo fiume avvelenato; l’ulti-mo pesce pescato; l’ultimo ani-male libero ucciso; ci accorgere-mo che non si potrà mangiare ildenaro’ concludendo: ‘La nostraTerra vale più del denaro’. E, an-cora:

‘La coscienza è la Voce di DioScia di Luce nel Mondo’: ChiaraLubich.

Oggi giunge l’ora in cui quel-l’antico monito che sembravasoltanto il lamento di una interaCiviltà votata (e in preda) al-l’estinzione ( non per propria vo-lontà) dopo continue e subìtelotte di conquista in nome dellapresunta civiltà moderna, suonae risuona terri-bilmente ‘terr-ifi-cante’. La trasformazione dellechiare fresche e dolci acque deiFiumi, torrenti e ruscelli in acquecontaminate con quel masto-dontico sfruttamento della Terraè stato realizzato. Sfruttamentoirrazionale e oltremisura. La Ter-ra promessa si è trasformata interra promossa alla devastazione.I risultati si notano soltanto os-servando i ‘matitoni’ di cementoche grattano il cielo. Con travol-gente disinvoltura abbiamo sgre-tolato l’intero Paradiso Terrestre.Uno spericolato, meticoloso, ca-priccioso attacco condotto conuna ‘ig-nobile’ disinvoltura, Ig-nobile sta per ‘non nobile’ direignobile avrebbe potuto ‘suscita-re suscettibilità’.

Chi vuol capire capisca; e, chivolesse il ‘con-prendere’ e il‘com-prendere’ il grido di dolore,non lo tenga solo per sé; ne fac-cia tesoro per il futuro. In concre-to faccia qualcosa; con questopiccolo eloquente preambolo allaconico lamento dei Pellerossa,ci permettiamo esprimere:

‘Se un uomo non è disposto abattersi per le proprie idee, o lesue idee non valgono nulla, onon vale niente lui’.

‘La misura l’hè colma!’ Sembravoler dire il (benedetto) toscanoSindaco di Firenze: Il Renzi-noMatteo, non un Ronzi-no qual-siasi ma un vero e proprio ‘caval-lo di razza’. Altro che ‘Ronzinan-te’: Renzi può permettersi di fareesplodere un nuovo ‘Big Bang’nel mondo politico. I ‘Midia’ perdirla alla Peppino Ortoleva, gli ri-volgono grandi attenzioni.

Renzino non vuole rottamaretutta la Classe dirigente del PD,vuole solamente (unicamente)alla guida del suo partito: Gentedisposta ad innovare. Per noncontinuare a navigare nel mareCalmo. Nel mare della Tranquilli-tà o (nel bel meglio del peggio)nel ‘Mar morto’ senza sbocco al-cuno nella Terra Promessa. I ‘sen-za infamia e i senza lode’ di dan-tesca fiorentina memoria delleprecedenti diverse legislaturepian pianino si collocano nel di-menticatoio o nel pensatoio.

mo non constatare la cadenzaormai settimanale degli scom-bussolamenti geologici. Un tem-po i disastri avevano una caden-za decennale anche ultra decen-nale; col tempo abbiamo potutoasseverare che la cadenza diveni-va quinquennale; dopo annuale,ancor dopo semestrale, mensileed oggi come dicevamo settima-nale. Anzi in questo precisoistante, in questo momento(contemporaneamente) in piùregioni come il Lazio e la Toscanaimperversa minaccioso un fortenubifragio. Due prove coinciden-ti, danno la conferma che malatempora currunt. Non si salva piùnessuno.

Meditiamo su queste ricorrenticoincidenze. Una motivazione,una causa comune ci dovrà puressere. È L’Uomo, e quindi siamotutti Noi i responsabili di questetremende vendette della natura .Chi vuol capire: capisca, com-prenda. È indispensabile porre fi-ne alla corrente e ricorrente ipo-crisia. Il ‘Big Bang’ in atto, nondeve corrispondere allo: ‘Io spe-riamo che me la cavo’ e vivere al-la giornata. Poniamo fine ad ognitipo di scempio geologico; ripri-stinando il natio suolo, realizzan-do delle Oasi naturali capaci diassorbire l’impeto degli elementiclimatici.

Non vogliamo più fiumi stra-Kolmi. Vogliamo che venga ri-consegnato ai Fiumi ed ai Tor-renti il loro legittimo letto - il loroalveo naturale -. È improcrasti-nabile. L’acqua è vita, non deveessere, non deve produrre lutti ecalamità. Cancellare immediata-mente dalla programmazione il‘Kult’ dell’orrore, rimandare aldopo sarà troppo tardi. Piantarealberi a più non posso e terrazza-re le collinette e le montagnolecome facevano i contadini di untempo è indispensabile. L’Ordi-ne, la pulizia, la stabilità e la con-servazione della Terra verrebbeassicurata.

Allontanare le calamità calami-tando la giusta prevenzione. ‘Lanostra Terra vale più del denaro’.‘Quando l’ultimo...’

LE FIGURINE PARLANTI di Antonino Freni

Il ‘Kaos Kolmo’, il ‘Big bang’e i ‘Fatidici Buchi Neri’

HURRÀ GRIGI 177 dic. 2012

HURRÀ GRIGI18 anno 4 n. 20

L’impeccabile Gordon,maggiordomo dei Fo-ster, si presentò pun-tuale nelle cucine dellagrande villa per la con-

sueta ispezione-colazione deglianziani coniugi.

Quella che chiamava, con unapunta di disprezzo, servitù dove-va essere tenuta d’occhio 24 oresu 24, perché secondo lui il mar-gine di errore di quegli individuiera molto elevato; e sapeva beneche una loro eventuale inadem-pienza avrebbe inevitabilmentecoinvolto anche la sua persona,visto che era l’unico responsabiledel personale; una possibilità chenon voleva neanche prendere inconsiderazione, dopo un’infinitàdi anni di ineccepibile servizio.

Le giornate dei Foster eranotutte uguali: colazione, giornali,passeggiata nella tenuta, pranzo,riposino, VideoNews, cena, unbuon libro e a letto presto.

Anche in quell’assolato giovedìdi agosto tutto procedette comesempre, senza inconvenienti; eGordon, verso le 22, potè godersiil meritato riposo. Mentre i suoipadroni, facendo un piccolostrappo alle regole che ne scandi-vano la tranquilla esistenza, ri-masero quasi un’ora in più da-vanti allo schermo. Non volevanoinfatti perdersi le prime immagi-ni dell’astronave aliena che si av-vicinava alla Terra. Aveva già su-perato Marte e in massimo sediciore sarebbe penetrata nell’atmo-sfera.

Gli umani sapevano da tempodell’arrivo degli extraterrestri,che si erano annunciati in antici-po con comunicazioni subsoni-che fatte per essere codificate daicentri terrestri specializzati.

Venivano in pace, o almeno co-sì dicevano; e volevano avere uncontatto con la razza dominante.

I terrestri avevano risposto po-sitivamente, dando loro il benve-nuto, anche se l’esercito era statocomunque allertato, in caso gliospiti si fossero rivelati menoamichevoli del previsto.

La ragnatela difensiva globaleera stata potenziata, permetten-do al Ministero della Difesa Pla-netaria di scatenare un eventualecontroffensiva da qualunquepunto del pianeta, grazie ai dronida combattimento muniti di ar-mi al plasma e alle molteplici po-stazioni missilistiche.

C’era pressoché totale sintoniatra capi di stato, cittadini e mili-tari; e ciò aveva agevolato la pre-parazione di quello che sarebbestato l’evento più importante ditutti i tempi, da quando l’Uomoaveva iniziato a camminare eret-to, o aveva mosso i primi passisulla Luna.

Da sempre i terrestri avevanoatteso un segno, una testimo-nianza che non erano soli nel va-sto e oscuro universo; e ora la ri-sposta alle loro domande stavaattraversando il Sistema Solare.

Ma non tutti erano particolar-mente interessati all’evento.

IL RACCONTO di PuppigalloTra questi c’era proprio Gor-

don, che aveva come unica prio-rità il benessere dei coniugi cheserviva da sempre.

La mattina seguente però,mentre si stava vestendo per ini-ziare la giornata con la solitaispezione-colazione dei padroni,improvvisamente si bloccò.

Rimase per dieci minuti ab-bondanti con il quarto bottonedella camicia in mano, fissando ilmuro. Poi il suo sguardo scese fi-no alle mani. Ne fissò i palmi peraltri cinque minuti, quasi a cer-care una spiegazione che mai sa-rebbe arrivata. Non ricordava piùnulla. Qual era il programma del-la giornata? Perché si stava ve-stendo? Si guardò intorno spae-sato, come se l’avessero collocatolì, in un ambiente sconosciuto, alcospetto di estranei dei quali nonrammentava neanche la fisiono-mia.

Qualcuno bussò alla porta: «Si-gnor Gordon, la colazione èpronta; vuole ispezionarla?» dis-se una voce dall’altra parte. Malui non rispose. Si alzò di scatto,aprì, evitò il cameriere e affrontòla lunga rampa di scale, senza sa-pere cosa lo aspettasse là sotto.Aveva ancora la camicia mezzaaperta e non indossava le scarpe,cosa per lui inaccettabile fino apochi minuti prima.

Vagò senza meta, perso nelmare di stanze della villa, finchèuna cameriera lo trovò, condu-cendolo al cospetto dei Foster.

I coniugi gli fecero alcune do-mande sui suoi compiti e sul per-ché si aggirasse senza uno scopo.E lui, dopo aver riflettuto perqualche secondo, rispose chenon aveva idea del motivo, ag-giungendo che non ricordava al-cuna delle sue mansioni giorna-liere.

I Foster, dopo essersi consulta-ti, decisero che Gordon dovevaessere sottoposto a una visita,perché era evidente che qualcosain lui non andava.

Il maggiordomo ne prese atto,accettando senza muovere alcunappunto; e dopo aver chiesto ilpermesso di ritirarsi nella pro-pria stanza, passò il resto dellamattinata ad attendere l’arrivodell’Unità Speciale.

«Loro mi cureranno» continua-va a ripetersi, guardando l’oraogni due, tre minuti, seduto sullasua comoda poltrona vicino allapiccola finestra che dava sul pra-to dove i Foster d’estate facevanocolazione ammirando il paesag-gio.

Alle 17 Gordon venne prelevatoe condotto alla clinica più vicina,dove sarebbe stato sottoposto aun check up completo, anche seera piuttosto evidente che tuttopartiva dal cervello.

Fu accompagnato in una stan-za, dove lo attendevano quattrospecialisti.

Lo fecero stendere su un letti-no, dopodichè il più anziano del-l’equipe iniziò a sondargli la nu-ca con i polpastrelli, finché non

incontrò qualcosa: un piccolooggetto piatto di forma circolare,appena sotto pelle. A quel punto,esercitò una pressione di cinquesecondi sul disco e Gordon sibloccò come un manichino.

«Qual è il grado di consapevo-lezza di questo androide?» do-mandò il capotecnico a uno deisuoi aiutanti. «Terzo, signore» ri-spose l’assistente. «Bene, quindinon sa di essere un robot, ma ri-conosce come tali quelli di primae seconda generazione».

Il danno era a livello neurale,ma visto che le memorie eranorecuperabili, essendoci solo unreset delle mansioni primarie,Gordon potè tornare al suo lavo-ro senza problemi e, soprattutto,senza il ricordo di quella visita edi ciò che gli era capitato.

Quando varcò la soglia dellavilla, vide i coniugi davanti alloschermo e capì che era accadutoqualcosa di estremamente im-portante, visto che a quell’ora disolito leggevano un buon libronella dependance.

Il prisma alieno, ripreso inmondovisione, aveva appena at-traversato la densa atmosfera

segno di rispetto. Io sono solouna proiezione, ma se lo riterre-mo sicuro, in un luogo idoneoavverrà l’incontro».

Fu però a quel punto che l’olo-gramma alieno disse qualcosa diinaspettato per i terrestri: «Dov’èla biorazza dominante sul piane-ta? Perché non è qui? Il contattodeve avvenire con una forma divita».

Gli ambasciatori, a quel punto,non sapevano cosa rispondere; edopo un rapido conciliabolo,non poterono che ribadire di es-sere loro la razza dominante sul-l’intero globo.

La proiezione non replicò; edopo aver volto nuovamente losguardo in direzione dei presenti,quasi a cercare una risposta chenon riusciva ad ottenere, si dis-solse.

Ormai la messinscena olografiaera per loro solo una perdita ditempo; non era lì ciò che cerca-vano.

Il portellone si richiuse e dacentinaia di fori sullo scafo fuo-riuscirono migliaia di sondeidentiche a quella che scortaval’ambasciatore olografico.

terrestre ricca di gas serra ed eraatterrato nel punto concordatocon gli umani. Era in anticipo diun paio d’ore, ma ciò non avevaturbato il comitato di accoglien-za, che già dal primo pomeriggiooccupava la zona, pattugliata an-che dall’esercito, che doveva ga-rantire la sicurezza di terrestri enon.

Il comitato di benvenuto, com-posto dai leader mondiali, sischierò davanti a quello che piùassomigliava ad un portello.

Il sole stava ormai tramontan-do e l’astronave, più aumentavail buio, più emanava luce: una lu-minosità simile a quella dellecreature abissali.

Il portello si aprì e dalla rampa,che sembrava costituita da unasorta di metallo liquido, scivolòfuori un’entità, che in pochi se-condi assunse forma umanoide.

L’essere, seguito da una piccolasonda fluttuante, si fermò a po-chi metri dagli ambasciatori ter-restri, studiandoli, dopodichè,con voce metallica disse: «Noinon siamo così come i vostri oc-chi umani ci vedono. La formaplasmata rispecchia la vostra in

IL PRESCELTOIL PRESCELTO

Piazzetta Bini, 9Tel. 0131 253736

ALESSANDRIA

MAXI PIZZASPECIALITÀ PESCEFOCACCIA AL FORMAGGIOFORNO A LEGNALOCALE CLIMATIZZATO

CHIUSO IL LUNEDÌ

BarStadiodello

Alessandria • Via Vincenzo Bellinisotto la tribuna centrale dello stadio Moccagatta

Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20

La tua pausa caffè nel tempio del calcio

HURRÀ GRIGI 197 dic. 2012

Partirono in tutte le direzionealla ricerca dei veri rappresen-tanti del pianeta; la razza che, se-condo i visitatori, non si era an-cora mostrata, o che semplice-mente li aveva ignorati.

Una spiegazione all’equivocoin realtà c’era. Sulla Terra infattierano già passati più di trecentoanni da quando l’ultimo cervellobiologico era stato sostituito dauno positronico, decretando lafine degli umani intesi come bio-creature.

Tutto era iniziato con un’incre-dibile scoperta. Dopo anni di ri-cerche ed esperimenti era statoisolato un virus che, se ripro-grammato tramite mutazioni mi-rate, era in grado di attaccare edistruggere tutti gli elementi pa-togeni che potevano insidiare gliesseri viventi del pianeta. Unoscudo protettivo capace di pro-teggere le forme di vita comples-se consentendo loro di raggiun-gere nuovi record di longevità.

Nel momento in cui fu ritenutoassolutamente sicuro, venne di-sperso nell’atmosfera, penetran-do nell’organismo di tutti gli es-seri viventi dalla struttura cellu-lare complessa.

Si trattò della prima epidemiavolontaria mai scatenata sul pia-neta.

Da allora, gli unici casi di mor-te prematura furono dovuti aomicidi, suicidi, o incidenti. Maciò che gli umani avevano sotto-valutato era l’estrema aggressivi-tà del virus. Esso infatti, dopouna serie di adattamenti imper-cettibili ai ciclici test dei suoicreatori, si stava preparando adun’offensiva che non avrebbe la-sciato scampo. Perché banchet-tare con virus, batteri, cellulecancerogene, quando a disposi-zione c’erano interi corpi consucculenti organi da invadere?

E così, al compimento del cin-quantaduesimo anno di nascitanei laboratori, quello che era na-to come scudo salvatutti, si tra-sformò nel più implacabile ne-mico che organismo vivente po-tesse avere.

In un paio d’anni la metà dellapopolazione fu spazzata via. Main soccorso dei superstiti venne-ro le nuove tecnologie ultrasofi-sticate che nel frattempo aveva-no fatto passi da gigante nelcampo dei tessuti umani sinteti-ci, organi interni e, a livello cere-brale, delle connessioni neuralipositroniche.

Gli organi colpiti dal virus po-tevano essere sostituiti con ma-teriale artificiale che riproducevail biologico nei minimi particola-ri, con la stessa efficienza, macon una durata pressoché illimi-tata.

Era iniziata la robotizzazioneforzata degli umani. Un processoormai irreversibile, vista la viru-lenza e mutabilità del loro micro-scopico nemico.

Risultava infatti più facile so-stituire le parti organiche colpite,piuttosto che trovare una cura

che la successiva, rapida muta-zione del virus avrebbe reso qua-si subito inefficace.

L’unico organo in grado di resi-stere sembrava essere il cervello,che consentiva agli umani di ave-re ancora coscienza di sé, dimantenere quella minima ma in-dispensabile distanza tra loro e lemacchine, che per quanto sofi-sticate non rientravano comun-que nella categoria delle creatureviventi.

Il virus però si dimostrò unavolta di più implacabile. E anchela preziosa materia grigia finì percapitolare, aggiungendosi al suogià ricco menù. I cervelli positro-nici, in grado di assorbire unaparte dei dati di quelli biologiciprima che venissero asportati,iniziarono così ad essere impian-tati. Era possibile l’elaborazionedi pensieri complessi, studiarestrategie e trovare soluzioni. Manonostante questo, molti preferi-rono soccombere, piuttosto chediventare androidi dalla durataillimitata, soprattutto perché, aparte i ricordi, della loro umanitànon sarebbe rimasto nulla.

Furono comunque milioni co-loro che completarono la trasfor-mazione. E il risultato fu un pia-neta dove il tempo si era fermatoe tutti conducevano la loro esi-stenza come se niente fosse.

Era una sorta di inconsapevolerappresentazione teatrale globaleche si sarebbe protratta nei mil-lenni, ad uso e consumo dichiunque fosse passato per il Si-stema Solare. Una testimonianzadi chi erano gli umani e di comevivevano.

Non tutti gli androidi erano pe-rò uguali. C’erano infatti vari li-velli di consapevolezza, a secon-da della generazione.

I tecnici stessi, addetti alla ri-parazione del maggiordomo, sa-pevano che era un sintetico, manello stesso tempo non eranoconsapevoli di esserlo anche lo-ro. Stessa cosa per il giardinieredei Foster. Essendo a un livelloinferiore del maggiordomo, luisapeva che si trattava di un ro-bot, mentre lo stesso Gordon siconsiderava ancora umano, manon per i suoi padroni.

Il vero paradosso era che cosìtutto funzionava bene, i proble-mi venivano risolti e regnava lapace, vista la totale collaborazio-ne. Peccato che, per quanto benorchestrata, si trattasse comun-que di una farsa.

Nel frattempo gli alieni, appu-rata l’estinzione biologica dellarazza umana, dopo aver trasferi-to tutte le informazioni sulla exspecie dominante nell’immensabanca dati della navicella, rico-minciarono, tramite le migliaia disonde, a scandagliare il pianetaalla ricerca di un rappresentantebiologico da condurre sull’astro-nave e successivamente sul loromondo lontano.

Era però un’impresa ardua,perché il virus sembrava aver fal-ciato tutto ciò che era vivente.

Anche gli oceani erano privi divita organica. In quel caso però siera trattato di un concorso di col-pa. Virus e inquinamento pro-dotto dall’Uomo si erano alleati eper gli abitanti degli abissi nonc’era stato scampo.

Ma proprio quando le sondestavano per essere richiamate,una di esse segnalò tracce di vita.

A quel punto, la delegazioneolografica extraterrestre, sempremonitorata dagli androidi terre-stri, giunse sul posto, scortando ilprezioso essere vivente sul-l’astronave e collocandolo in unsettore dove era stata riprodottafedelmente l’atmosfera del pia-neta, con tanto di cibo che con-sumava regolarmente. Una scan-sione dello stomaco aveva infattievidenziato che si nutriva di tes-suti sintetici.

Anche per gli ultraevoluti alienisarebbe stato un rompicapo ca-pire come quegli esseri riuscisse-ro ad assorbire sufficienti sostan-ze nutritive da tessuti arificiali;una capacità unica, che non ave-vano riscontrato in alcun bio-mondo visitato.

In più, nonostante la loroavanzata e sofisticata tecnologia,non erano ancora riusciti a trova-re un efficiente sistema di comu-nicazione che gli permettesse discambiare informazioni conquella particolare forma di vita.

Un fatto era comunque eviden-te: la creatura si era perfettamen-te adattata alle nuove condizioni,diventando la specie dominantesull’intero globo terracqueo. Erastata l’unica in grado di teneretesta al mortifero virus, che al-l’inizio ne aveva sì decimato lapopolazione, ma grazie all’incre-dibile prolificità, le nuove gene-razioni avevano acquisito l’im-munità. E quando il microbicokiller mutava e ricominciava amietere vittime, le successive lesostituivano, riuscendo a contra-starlo.

Ora nulla tratteneva più glialieni dal tornare nel loro mon-do.

Anche se in realtà non avevanomai lasciato quella remota galas-sia.

Il mezzo che aveva raggiunto laTerra era un drone in grado dicreare proiezioni, che venivanoplasmate a seconda delle formedi vita intelligenti che incontra-vano. Era la loro polizza di assi-curazione.

Fin dall’inizio era stato tuttoun bluff. Per differenti ragioni,l’epocale incontro era avvenutotra oggetti inanimati, o semplice-mente, non tra forme di vita.

Quando anche l’ultima sondafece il suo rientro, il drone decol-lò, sparendo nell’atmosfera.

Mentre la navicella si allonta-nava a forte velocità, l’ospite nonsi curò neanche di dare un’ulti-ma occhiata al pianeta natio. Eratroppo impegnato a rosicchiareun succulento lembo di pelle sin-tetica. Per gli scarafaggi, primaveniva il cibo e poi tutto il resto.

Gabinetto delle Stampe Antiche di via Parma

Nadir MontagnanaIl colore nell’acquatinta e nella pittura

ARTE a cura di Mike Yacin

GIOCA E VINCI CON IL

RICEVITORIA N. 973di Carla e Claudio

Via Comunale, 24 - VALMADONNA (AL)Tel. 0131 508949

Movendo da una lettura del tuttopersonale e non certo teorica delleavanguardie artistiche del nostrosecolo l’espressione di Nadir Mon-tagnana si propone soprattutto co-me gesto, gesto che guida e checoinvolge, aggressione della su-perficie pittorica. Ecco il segnograffiante e teso ridursi all’essen-ziale, rinunciare alle tentazioniedonistiche, pittura come dichiara-zione e presenza. Le superfici rottele apparizioni dove lo spettatorenon più spettatore si inserisce den-tro l’arte di Montagnana, personag-gi moventi che invitano al dialogo,che provocano altri dal pittore amuoverli a creare nuove condizioni,rapporti, ad allacciare nuovi dialo-ghi. Nadir Montagnana è nato a Ro-rigo nel 1946 ma da molti anni vivee lavora in Alessandria. Nel 1956arriva in Piemonte dove frequenta icorsi che lo conduco a conseguireil diploma di grafico e stampatore einizia a lavorare in questo settoredal 1962. Sempre in quegli anni ri-mane colpito dalle opere di Cézan-ne e inizia a dipingere cercando diapprendere i segreti di tutte le tec-niche espressive della pittura. Adun primo periodo di formazionenell’ambito della figurazione se-gue, a partire dagli anni 70, una fa-se successiva tesa a concentrarsisugli elementi primari della pittura.Maturando però l’esigenza di anda-re oltre le ricerche del momentoper inventarsi un linguaggio auto-nomo e vivo ma sempre coscientedel passato e della storia dell’arte.Nasce così da queste pulsioni unprimo di molte cicli di opere realiz-zate con tecniche di derivazione li-tografica, in cui la maestria acqui-sita nell’analisi e nell’utilizzo delcolore lo porta a svincolarsi da unconcetto più tradizionale del dipin-gere abbandonando contaminazio-ni ed eredita culturali ormai meta-bolizzate. La principale tipologia diimmagini che esce da questa ricer-ca è quella della costruzione dipaesaggi di natura mentale carat-terizzati da essenziali sintesi grafi-

che congiunte ad un senso del co-lore istintivo e sapiente. Montagna-na sembra riuscire nel compitoquasi impossibile di ritagliare una‘terra di nessuno’, ricca di fermentiinventivi, da quello spazio-limboche caratterizza i limiti tra figura-zione e astrazione per questi risul-tati sono fondamentali l’interesseper Andrè Masson e il Surrealismoe le suggestioni filosofiche da Ro-land Barthes. Oltre alle opere sut-tela e stoffa degli anni 80 nasce an-che una copiosa e felice produzio-ne di lavori su carta realizzata altorchio calcografico, concepita co-me una autonoma e personale tec-nica del tutto simile e derivata mo-notipia. Con il torchio Montagnanaha iniziato nel 1990 a stampare lelastre, incise prevalentemente adacquatinta, della sua enorme pro-duzione calcografica che a tutt’oggiammonta a quasi 500 opere. Neconsegue la possibilità di coglierecon chiarezza l’evoluzione dellasua ricerca che ha visto dapprimail privilegiare un nero drammaticointeso quasi come rifiuto del colorepoi, il ritorno prepotente di que-st’ultimo, usato in un connubio in-telligente e riuscito di calcografia estampa in piano che caratterizzatuttora la ricerca grafica del nostroartista. Le opere in mostra a Palaz-zo Cuttica sono un esempio più chesignificativo del suo operare calco-grafico che meglio può esserecompreso e analizzato in una se-zione espositiva aggiunta, nel salo-ne delle Conferenze, di opere dipin-te su tela che in parallelo racconta-no del personalismo rapporto diMontagnana con il colore. Nel2003, pochi mesi dopo l’istituzionee l’inizio attività del gabinetto dellestampe antiche e moderne all’am-bito del Museo Civico di Alessan-dria, Montagnana ha concesso, conla formula del comodato d’usotrentennale trasformabile in dona-zione definitiva, l’utilizzo di centoacquefonti da lui eseguite e stam-pate e che sono conservate con inumeri d’archivio da 867 a 966.

pizzeriaristorante StadioStadiopizzeriaristorante

Spalto Rovereto 17 - ALESSANDRIATel. 0131 223704 - Chiuso il lunedì

Frat

elliGiordan

o

Provatecnica perun progettodi rivista

letterariaScrittoridi Alessandria e del Monferrato

HURRÀ GRIGI20 anno 4 n. 20

Il successo reale di una iniziativa culturalesi misura quando esce in modo naturaledai confini cittadini, così il microfestivalpoetico e letterario di Alessandria ‘Vi Pia-ce?’ (scrittura ad alta voce) avrà una nutri-

ta rappresentanza in quel di Bologna per l’oc-casione offerta dalla finale del Poetry Slam na-zionale.

Oltre 400 partecipanti di 30 città italiane (an-che Alessandria ha ospitato una tappa, lo scor-so giovedì 18 ottobre all’Isola Ritrovata) per 56gironi di selezione: questi sono numeri del IIICampionato nazionale di poesia orale ‘PoetrySlam’ promosso dall’associazione culturale Viade’ Poeti di Bologna.

Un concorso di scrittura e recitazione poeticain forma di gara giunta a compimento domeni-ca 25 novembre 2012, al termine di cinque gior-ni di incontri consecutivi con la partecipazionedei 278 finalisti (da mercoledì 21, dunque).

Fra essi figurano ben nove alessandrini, conla rilevante presenza degli autori nati proprio almicro festival di scrittura ad alta voce ‘Vi Pia-ce?’, l’evento a cadenza mensile che in Alessan-dria sta caratterizzando l’offerta culturale perquanto concerne poesia e letteratura.

Buone anche le posizioni di partenza per i treautori che possono legittimamente aspirare altitolo ovvero Cecilia De Angelis da Tortona(41esima) e Frank Zolla (alias Walter Zollino daCastellazzo Bormida, 47esimo), Giampaolo Ca-vallero (96esimo).

Degne di nota quelle degli altri autori che so-litamente ‘scrivono ad alta voce’ all’Isola Ritro-vata ogni primo venerdì del mese: Angela Ago-stinetto (117esima), Gerry Melucci anch’egli da

Tortona (anche apprezzato pittore, 196esimo) eseguono Nadezhda Slavova (di origini bulgare,245esima) ed uno dei due maestri di gioco al ViPiace?, Franco Galliani (presidente Uisp,260esimo).

Occorre menzionare anche altri due alessan-drini alla 189esima posizione, Antonella Ron-zulli, ed alla 201esima, Giovanni Buzzi.

Domenica 25 novembre al Circolo Arci Guer-nelli, in via Gandusio 6 a Bologna il nostro Wal-ter Zollino è giunto a contendere la finale ad al-tri tredici agguerriti ‘slammers’, ma è stato eli-minato al termine di una bella gara.

Il vincitore riceverà un premio in denaro erappresenterà l’Italia al Campionato Europeodi Poetry Slam in Anversa, Belgio, il prossimo15 dicembre 2012.

SUSCITA INTERESSE, QUINDI PROSEGUIRÀ

Book & DVD crossing con raccomandazione

LEGGIAMO PER LEGITTIMA DIFESA

Gli amici, anzi gi astan-ti, anzi i compagni distrada del microfestivaldi scrittura ad alta voceVI PIACE? hanno spe-rimentato venerdì 5 ot-

tobre il ‘Dvd e BookCrossing con racco-mandazione’. Quindi è stato ripropo-sto anche in occasionedella terza serata delmaggior evento poeticoe letterario di Alessan-dria, venerdì 2 novem-bre 2012, e ritorneràanche in tutti gli appun-tamenti dal 7 dicembresino a quello di giugno. Si tratta di una bellaproposta di condivisio-ne culturale: all’IsolaRitrovata, in via Santa

Maria di Castello 8 adAlessandria, nel corsodi ogni serata del microfestival verrà offerta lapossibilità di scambiareun libro con un altro li-bro ovvero un dvd, sen-za limitazione di nume-ro (nel fondo inizialeuna sessantina i titoli).Chi lo riterrà potrà an-che allegare un piccolobiglietto di raccoman-dazione alla lettura oalla visione o se prefe-riscono una vera e pro-pria recensione.

MUSEO ETNOGRAFICO

XVI Biennaledi poesiadi Alessandria

PRESENTI POETI CHE PARTECIPANOANCHE AL ‘VI PIACE?’

Lo spunto tematico perla tavola rotonda orga-nizzata della XVI Bien-nale di Poesia di Ales-sandria scelto dal Pre-sidente Aldino Leoni haun titolo interessante

che merita senz’altrouna prosecuzione ovve-ro ‘La festa e la prote-sta’. Al Museo Etnogra-fico si sono dati conve-gno Giorgio BárberiSquarotti, Guido Oldani,Alberto Sinigaglia, con-tornati da una foltaschiera di poeti che sisono succeduti con let-ture ed interventi sultema. Fra loro una buo-na rappresentanza diautori che presenzianoal micro festival poeti-co e letterario Vi Pia-

ce?, dal Poeta d’Assal-to Claudio Braggio, aGianfranco isetta, Mau-ro Ferrari, a GiampaoloCavallero, Vanda Gua-raglia. Vi erano anche ipoeti Nevio Nigro, Ma-rio Parodi, Luisa Pian-zola, Remigio Bertolino,Gianni Mussini, LorisMarchetti, Enrico MariaLazzarin, Francesco Pi-scitello, Beppe Maria-no, Mariella De Santis,Antony Robbins, Ange-la Donna, Enrico Marià,Alessandra Paganardi,

Vincenzo Moretti, LucaRagagnin, Ettore Bo-nessio di Terzet, Miche-le Gallizzi, LorenzoZeppegno, Flavio Vac-chetta. Nell’occasionesono stati presentaticon letture a cura diDaniela Desana i volu-mi ‘Poeti domani’ (AttiXV Biennale di Poesia,Joker, 2012) e ‘Poesiain Piemonte e Valled’Aosta’ (puntoacapo,2012). Info ed elencopartecipanti: biennale-dipoesia.blogspot.it

BEN SETTE AUTORI IN CLASSIFICA AL POETRY SLAM NAZIONALE

Microfestival ‘Vi Piace?’ Fucina di talenti poetici

Il luogo è accogliente ed il pubblico sempre ben di-sposto ascoltare poesie e racconti, editi o inediti, pro-posti dalla viva voce degli autori, che hanno raggiun-to il numero di 55 nelle prime dodici puntate a caden-za mensile del microfestival Vi Piace? (scrittura adalta voce, appunto). La prima serie ha fatto incontra-re autori e pubblico il 14 ottobre, il 4 novembre ed il 2dicembre 2011, quindi nelle serate del 6 gennaio, 3febbraio, 2 marzo, 6 aprile, 4 maggio (la prima finale)e quindi la puntata speciale richiesta proprio dal pub-blico il 1° giugno 2012. Sempre al circolo l’Isola Ri-trovata, in via Santa Maria di Castello 8 in Alessan-dria, che dopo la pausa estiva ha ripreso l’appunta-mento del venerdì e la seconda serie ha già registra-to il successo del 7 settembre, 5 ottobre e 2 novem-bre 2012. Si proseguirà ogni primo venerdì del mesesino al 7 giugno 2013, quando verrà organizzata laseconda finale di serie, ma al momento gli autori chesi sono susseguiti sul palco dell’isola Ritrovata sonostati (e verranno ancora: Ornella Anselmi, Ernesto

Bettoni, Eleonora Bocchio, Claudio Braggio, Sele-na Bricco, Massimo Brioschi, Valentina Brisone,Emiliano Bottacco, Marta Buttini, Emiliano Bussel-li, Gian Paolo Cavallero, Roberto Chiodo, Marian-gela Ciceri, Francesco Condemi, Pino Corva, AnnaDari, Cecilia De Angelis, Riccardo De Rosa, Dome-nico Di Filippo, Mauro Ferrari, Franco Galliani, An-na Gatto, Gianni Ghè, Monica Giacobbe, PatriziaGozzellino, Vanda Guaraglia, Gianfranco Isetta,Fabio Izzo, Mike Yacin, Sara Leporati, Sergio Lop-pel, Enzo Macrì, Marina Elettra Marametto, NevaMaroccolo, Gerry Melucci, Cristiano Mussi, GisellaMargara, Piergiorgio Panelli, Chiara Parente, Mau-rizia Pertegato, Matteo Piombo, Elisabetta Polatti,Elisabetta Raviola, Alessandra Roggia, MariangelaSanti, Antonio Silvani, Nadesna Slavova, PaolaSperati, Marcello Tedesco, Lia Tommi, Maria Tere-sa Valle, Marinella Veloce, Federica Zancato, Wal-ter Zollino, Anna Zucca... e prossimo appuntamentoal 7 dicembre 2012.

AL MICROFESTIVAL LETTERARIO E POETICO DI ALESSANDRIA

Sono 55 gli autori che hanno ‘scritto ad alta voce’

Walter Zollino è arrivatoin finale a Bologna

Appuntamento fisso per gli appassionati il primovenerdì di ogni mese all’Isola Ritrovata, in viaSanta Maria di Castello 8, dove sul palco, oltre al-le ospiti Stefania Bonomi e Simona Cremonini siavvicenderanno scrittori, poeti, teatranti con ine-diti per condividere col pubblico l’emozione dellalettura dal vivo. La serata sarà preceduta dalla‘Cena degli Scriptori sopra la Nebbia’, a cui è pos-sibile partecipare prenotando e versando la quotadi partecipazione di 10 euro. Stefania Bonomi èscrittrice, giornalista (cura rubriche di medicinaestetica per il settimanale ‘Ora e per il mensile‘Bella’), titolare dello studio di Pubbliche RelazioniTop of the Plastic Surgery ed con il racconto ‘LaBestia Dentro’ si è assicurata il premio ‘Raccontinella Rete’. Al ‘Vi Piace?’ presenterà ‘Perché ti homesso al mondo?’ (L’Autore Libri Firenze, 2012):quattro voci di donne i cui destini, in trent’anni divita, si incrociano per confluire e ritrovarsi dentroa uno stesso dramma: quello della mancanza disaldi punti di riferimento. Quattro donne la cui vitagravita intorno a quella della figura maschile diGregorio. Marito infedele, padre assente, uomoproblematico ed ego riferito a cui il potere del de-naro ha tolto l’anima degli affetti e dei sentimenti.Quattro donne che si sono chieste e si sono senti-te chiedere ‘mamma... perché mi hai messo almondo?’ Quattro donne che a questa domandacercano, per tutta la vita, di dare una risposta. An-che Simona Cremonini è giornalista oltre checonsulente editoriale, vive nel mantovano, ma finda piccola trascorre le estati nella casa di fami-glia sul lago di Garda, a Manerba; appassionata difolclore e horror, ha pubblicato racconti su nume-rose antologie e riviste; nel 2005 ha vinto il Pre-mio Akery sezione horror. Nel 2012 con Presen-tARTsì ha pubblicato anche il saggio ‘Leggende,curiosità e misteri del lago di Garda’, a cui si colle-gano i ‘Racconti fantastici del Garda’ (presentAR-Tsi, 2012) ambientati sullo sfondo mozzafiato‘Fantastico Garda’. Tredici storie che letteralmen-te pescano dalla tradizione del fantastico, in tuttele sue accezioni, e dall’immenso patrimonio di mi-steri e antiche storie del bacino d’acqua già narra-to da Alighieri e Kafka. Anguane, fate, silfidi, crea-ture oscure, gatti neri, insetti impazziti, streghe,fantasmi, vampiri e umani sopravvissuti alla cata-strofe nucleare, fatti misteriosi dal colore alieno:leggende del Garda in chiave narrativa, e racconticon elementi sovrannaturali e ambientazione gar-desana, si alternano, e si sfiorano, per rivelarequelle sfumature inedite e inaspettate del lago edella natura umana che solo leggenda e narrativa,incontrandosi, possono offrire al lettore.

VENERDÌ 7 DICEMBRE

Ospiti le scrittrici Stefania Bonomi e Simona Cremonini

Venerdì 7 dicembreSimona Cremonini:Racconti fantastici del Garda (racconti). Stefania Bonomi:Perché ti ho messo al mondo? (romanzo)

Venerdì 4 gennaio2013Roberto Beverino-Alessandro Sanscritto:Il viandante e la leggenda delle pietre viventi(romanzo). Giusy Caligari: La scatola dei cappelli(romanzo)

Venerdì 1 febbraioDaniela Lojarro: Il Suono Sacro di Arjiam (romanzo). Rosa Gargiulo:Chiacchiere e ragùdiario gastronomicosentimentale (diario)

Venerdì 1 marzoFlavia Cantini: Nottisenza luna-volume I e volume II (romanzo).Valeria Borsa:Kalendae (silloge)

Venerdì 5 aprileGreta Sandrini-Luca Martini: Liberty nel cuore(saggio). Laura Traverso:L’amore ai tempi di internet (romanzo).

Venerdì 3 maggioElena Aleci: La pecora di Leo (saggio). Simona Barugola: L’Ora di Middle Dawn(romanzo)

Venerdì 7 giugnoRoberto CarloDelconte: Lezioni castelnovesiovvero consigli ai naviganti da un marinaio di terra(saggio).Alessandro Cortese:Eden (romanzo)

HURRÀ GRIGI 217 dic. 2012

Prima riflessione

LA VIRGOLA

In questi ultimi mesi si sono moltiplicate levoci che si stia sviluppando una crisi econo-mica. Ne prendiamo atto.

Se ne parla diffusamente in ogni alto conses-so cittadino e, vi posso assicurare, anche neibar della piazzetta all’ora dell’aperitivo e persi-no dal barbiere, che di solito parla di calcio e didonne.

Questo significa che forse la crisi c’è davvero.Permane un senso di insicurezza…No, non quello causato dalla crisi… Se c’è la crisi c’è anche l’insicurezza, di que-

sto possiamo star certi, ma in fondo siamo si-curi che questa crisi ci sia davvero?

Chi ce lo può dire in modo definitivo?Insomma, chi è titolato a darci la certificazio-

ne dell’esistenza della crisi?Non certo i politici oppure gli imprenditori,

che possono dar l’impressione di “marciarci”diffondendo notizie sulla crisi per poi correre afare qualche speculazione, abbassare i salari eaumentare i prezzi al consumo.

Credo che a questo punto potrebbero venirbene gli intellettuali, ma dobbiamo constatareche essi scarseggiano o si tengono ben nascostiper paura di ritorsioni.

Sapete… Quando c’è crisi, una storia si ripete non ap-

pena qualcuno fomenta le folle ed invoca unasvolta autoritaria.

La svolta è utilissima, per carità, utilissimaper superare il periodo di crisi, che per quantolungo è sempre temporaneo, ma necessita ditranquillità mentale.

Quando si parla di tranquillità mentale alloragli intellettuali un poco infastidiscono con i lo-ro pensieri.

Poi accade che pure gli artisti disturbino conle loro libere espressioni.

Infine si bruciano i libri…No, i libri non fanno rumore, ma dovete am-

mettere che fanno una bella fiammata quandovengono ammucchiati e poi cosparsi di benzi-na.

Allora gli intellettuali un poco si spaventano,temo.

Già scarseggiano, visto che siano in crisi.Ecco, questo è il punto.Abbiano chiesto in giro, ma non abbiamo

trovato nessun intellettuale.Neppure un tizio qualunque che si sia dichia-

rato tale.Allora ho pensato di diffondere un piccolo

manuale pratico per aspiranti intellettuali.Non si sa mai, magari quella di intellettuale

potrebbe diventare una professione.In tempi di crisi servono falegnami, fabbri,

sarti, giocolieri, organizzatori di matrimoni,collezionisti di francobolli e, perché no?, anchedegli intellettuali.

Tutto fa brodo, converrete con me.Per farla breve direi che potremmo partire

con qualche strumento d’uso pratico e consi-derato che un intellettuale dovrebbe saper scri-vere, alcune note sull’uso della punteggiaturatornano senz’altro utili.

Rilassatevi, che queste brevi lezioni sono gra-tuite.

Cominciano da quel piccolo segno talvoltafastidioso, altre imbarazzante che fa sorgere latentazione di diventare futuristi soltanto perpotercene sbarazzare con eleganza pseudo-let-teraria.

Avete indovinato…Si tratta della virgola.La virgola è la pausa più breve ed il segno più

mobile in scrittura.Senza un valore fissato, perché la sua posizio-

ne è definita dal contesto, dall’intonazione del-la frase.

Nel caso della virgola moderna, chi stabilisceil suo valore di pausa?

La virgola è libertà e per usarla occorre for-mare, anzi educare l’orecchio per l’intonazionedi una frase di chi scrive o di chi legge, perché ilsuo valore è diverso per chi dice e per chi scrivetesti.

I due tipi di orecchio sono possono mesco-larsi o darsi il cambio, l’importante è accordarsi(inteso proprio nel senso musicale del termi-ne).

Si considera la scansione ben temperata dellepause: breve, media, lunga.

Lo scopo è la ricerca del ritmo del racconto.Virgola in alternativa alla congiunzione e co-

me scelta tipografica, giacché in origine non viera questa scelta drastica.

Una regola grammaticale non vuole la virgolaalla fine di un elenco se c’è già la “e” fra la pe-

nultima e l’ultima parola, ma poi si ammetteeccezione quando si vuol sottolineare propriol’ultimo termine della serie.

La virgola tipografica ha due padri, perchénasce dalla collaborazione fra lo stampatore Al-do Manuzio (1450-1515) ed il letterato PietroBembo (1470-1547).

Le idee del Bembo sono diventate regole, purse portano con sé il germe della trasgressione:punto, virgola, punto e virgola sono consideraticome elementi interscambiabili ed equivalenti,utili per fuggire la monotonia dal punto di vistatipografico.

La virgola è un respiro.Il punto una pausa.Allora, il punto e virgola che cos’è?Un puro segno di scrittura che forse non ha

territorio proprio, ma vive fra ciò che è narratoe quanto è meditato.

Il punto e virgola sta fra racconto e riflessio-ne.

Seconda riflessione

IL PUNTO

Manteniamo la stessa spensierata inco-scienza e addentriamoci nella forestadelle parole, dove c’è almeno un pun-

to fermo.Questa è una storia che comincia esattamen-

te dove finisce.Un’affermazione che all’apparenza non offre

spunti per una narrazione, ma se davvero ci av-venturiamo nella foresta delle parole e trovia-mo un punto fermo in realtà nulla è perduto,anzi.

Mi riferisco alla vicenda del punto, meglioconosciuto come punto fermo ovvero il più an-tico segno d’interpunzione rimasto pressochésolitario sino alla fine del 1200.

In quel tempo fecero la loro comparsa dei se-gni grafici che vennero suddivisi in punti so-stanziali:

la virgola, [,]; il coma [‘]; il periodo [;]e punti accidentaliil punto legittimo o doppio [..]; il semipunto [./ oppure =]; l’interrogativo [?]usati sino alla fine del 1300 anche grazie alla

divulgazione attuata da Giovanni Boccaccio(Certaldo o forse Firenze, giugno/luglio 1313 -Certaldo, stavolta di sicuro, 21 dicembre 1375).

L’invenzione vede la luce in Grecia probabil-mente non prima del 300 a.C. mentre per i Ro-mani manifesta timidamente la propria esi-stenza dal V secolo d.C.

In tutti e due i casi molto tardi rispetto all’usodella scrittura.

In principio fu un segno di interpunzione pertenere separate le parole, nulla più.

Più avanti nei secoli la famiglia s’accrebbe eda allora prende il nome di punteggiatura.

Anzi per meglio dire diventa una vera e pro-pria arte, detta ars punctandi.

Che ha i suoi tempi di sviluppo e perfeziona-mento perché ci mette quasi duecento anni permettere ordine fra i segni ed il loro uso.

I risultati arrivano soltanto grazie all’inven-zione della carta stampata e quindi con la na-scita dell’editoria.

Questo vuol dire che siamo arrivati al punti-no?

Che siamo giunti alla fine della nostra narra-zione?

Dunque non ci sono rimaste speranze népossibilità di ritorno, come se avessimo lascia-to un segno sulla lapide?

Nient’affatto.Pur se questa storia comincia proprio da una

lapide visto che il punto compare sulle epigrafisepolcrali degli antichi latini per separare le pa-role, esattamente come oggi appare sulla pagi-na del programma di videoscrittura quando siclicca la barra di separazione.

Si tratta di un primo e monotono approcciocon funzione ornamentale, senza un valore sin-tattico come avviene secondo i principi e le re-gole nella sorella ars dicendi.

La scrittura nasce come forma d’immagine,perché noi appunto pensiamo per immaginiquindi traduciamo in parole per meglio tra-sportare e rievocare le immagini originali.

In questo contesto il punto è fondamentale,come ben sottolinea la storia di quel tal padreMartino, a noi tutti ben noto per il detto “perun punto Martin perse la cappa”, che desiderorammentare.

Padre Martino intendeva mettere alla portadel convento un cartello di benvenuto e pensò

di scrivere le seguenti parole in latino: “Portapatens esto. Nulli claudatur onesto” che tradot-to in lingua per fortuna ancora viva significa“La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessunuomo onesto”.

Qualcosa andò storto nella scrittura e la posi-zione del “punto” slittò di appena una parola,variando inesorabilmente il testo in “Porta pa-tens esto nulli. Claudatur onesto” ovvero “Laporta non rimanga aperta per nessuno. Siachiusa all’onesto”.

Nel serissimo mondo degli aneddoti accaddequel che nel meno serio mondo reale non av-viene mai: per questo errore che aveva trasfor-mato l’ospitale messaggio in un vero e propriorifiuto di carità cristiana e padre Martino perseil suo incarico.

La scrittura è una tecnica alternativa e com-plementare al suono della narrazione orale, chelentamente s’è data delle regole e soprattuttoha affidato alcuni compiti ai segni di interpun-zione.

Nessuno in via esclusiva, sebbene in alcunicasi e specialmente nell’uso corrente venganoprevalentemente utilizzati questo o quel segno.

Il primo compito è quello elementare di con-cedere una pausa ovvero di sospendere il suo-no della voce e solitamente per far questo vienedelegato il punto fermo.

Il secondo è più articolato, perché intervienenella sintassi del discorso mostrandone la co-struzione con l’individuazione dei singoli com-ponenti: periodi, proposizioni e parti di unaproposizione che in genere vengono separaticon una virgola.

Il terzo è altrettanto fondamentale eppurenon è precisamente delineato perché lo si puòutilizzare a piacimento per far sentire il valoreespressivo del discorso evidenziandone forza,intonazione, sfumature come appunto sannofare virgola, punto esclamativo, punto interro-gativo.

Torniamo però al nostro punto ed alla suaforma, che oggi è universalmente nota essertonda, proprio come appariva nelle epigraficon le lettere a rilievo.

Non è sempre stato così.Nelle incisioni su pietra, marmo o metallo il

punto poteva essere quadrato, oblungo, trian-golare e si hanno notizie di minuscole foglied’edera utilizzate a mo’ di punto.

Anche la sua posizione in basso è questioneoggi risolta, ma l’antichissima forma di scrittu-ra in lettere capitali permetteva ben tre disposi-zioni del punto.

Pur essendo l’unico segno di interpunzioneusato, assumeva valore diverso a seconda chefosse in alto, perciò chiudeva il periodo, al cen-tro per una breve pausa come quella attuale delpunto e virgola ed infine in basso, con lo stessovalore di interruzione che noi attribuiamo allavirgola.

Oggi il punto assolve la funzione di pausa piùlunga o forte e si pone alla fine di una frase per-ché ha valore effettivo di chiusura, quindi dopoil punto è necessario usare la lettera maiuscola.

Si alterna nell’uso con il punto e virgola ed idue punti, ma in qualche caso anche con la vir-gola e naturalmente con il punto esclamativo equello interrogativo.

La scelta dipende dallo stile e dalle accentua-zioni che si desidera conferire al testo.

Senza dubbio può precedere un aggettivo eisolandolo lo evidenzia con l’effetto della dop-pia focalizzazione.

“Cristiana ha un gatto. Graffiante.”Dei due fuochi “un gatto” e “graffiante” per

effetto dell’isolamento il secondo risulta sen-z’altro il più marcato.

Tuttavia se in un testo il punto viene utilizza-to in abbondanza genera il cosiddetto effetto asinghiozzo, mentre la sua assenza oltre ad evo-care gli scritti futuristi produce ansia.

Le parole di un discorso come quelle di unanarrazione debbono fluire e la punteggiaturaoltre ad indicare la strada deve regolare anchela loro circolazione, facilitando la comprensio-ne di un testo.

I dilettanti possono farsi deviare facilmenteda incertezze e incoerenze, ma lo scrittore uti-lizza in modo creativo la punteggiatura proprioin virtù della natura polimorfa della scrittura.

Un testo scritto non è esclusivamente una se-rie di lettere che si uniscono a formare parole.

I diversi segni di punteggiatura hanno lo sco-po riprodurre le pause, l’espressività e l’intona-zione della lingua parlata, ma anche di eviden-ziare componenti grammaticali e sintattiche diuna frase o di un discorso, separandone oppuresegnalandone le varie parti.

La punteggiatura fa diventare viva una pagi-na donandole ritmo ed emozione.

In tutto questo il punto fermo è un meravi-glioso limite fra parola e silenzio.P

rese

ntat

o al

mic

rofe

stiv

al p

oetic

o e

lett

erar

io V

i Pia

ce?

Una

pas

sion

e ch

e un

gio

rno

potr

à di

vent

are

prof

essi

one

Man

ual

e pr

atic

o pe

r asp

iran

ti in

telle

ttu

ali

di CLAUDIO BRAGGIO

Se pensate a Granacome ad un luogoidilliaco in cui pro-

grammare una visita allascoperta delle sue bellezzestoriche e architettoniche,avete sbagliato strada.

Non per denigrare que-sto paesino del Monferratoastigiano, beninteso! Ma senon fosse per la sua splen-dida posizione, adagiatocom’è sulle dolci colline diquesto angolo di Piemontee se, l’alternanza delle sta-gioni non gli conferisse co-lori e profumi ineguaglia-bili, lascerebbe molto a de-siderare per qualità di edi-fici storici e artistici. E allo-ra perché merita di essereraccontato? Non voltatepagina, per carità, non eraquesto il mio scopo! Quelche intendevo dire è che labellezza di un luogo non simisura soltanto dalle opered’arte o dal passato glorio-so da cui partire per unavisita guidata, ma possonobastare le semplici usanzea renderlo singolare, usan-ze diventate nel tempo lapropria bandiera. Mi riferi-sco principalmente alla

sua vocazione per la ga-stronomia, l’autentico ca-vallo di battaglia di Grana.Nella fattispecie, gli agno-lotti, qui spopolano piùche in ogni altro luogo. Chili prova capisce il perché.

Conservano il gusto diuna volta perché come unavolta sono fatti. A differen-za di quelli finti che trovia-mo nelle gastronomie cit-tadine, insapori e inodori,quelli di Grana hanno pro-dotti genuini all’interno esono lavorati dalle donnedel paese alla maniera an-tica. Così come il sugod’arrosto che li lega ha unprofumo capace di resusci-tare i morti.

Io personalmente quan-do intendo gustare unbuon piatto di agnolotticaserecci non me li facciomancare! Mi reco a Granacon l’automobile e stradafacendo mi preparo a talpunto che sento già l’ac-quolina in boccaancor prima diessere sul po-sto. Posteggiol’auto nellapiazza del

paese e seguo l’immanca-bile scia del loro profumomista a quello della naturacircostante, respirando apieni polmoni. Sa di sano edi buono tutto intorno. An-che la bottega che mi acco-glie sa di sano e di buono.Lo scampanellio della por-ta che si apre, i due gradinidi pietra da scendere conmolta attenzione e il dia-letto del bottegaio, bastaquesto per farmi sprofon-dare in un passato lontano,quando nelle botteghe lapasta, la farina e tutto il re-sto si vendeva e si compra-va un tanto al chilo, e men-tre lo si faceva si racconta-vano i fatti propri come selì dentro fosse riunita unagrande famiglia.

È come aprire la scatoladei ricordi. Come se il pesodel passato si ridestasse,accolto dagli odori e dai

sapori della botte-ga. Un passato acui sento di appar-tenere e che vorrei

ancora oggi ri-trovare

sotto casa. Una sedia postaad un lato del locale è l’in-vito a rallentare i ritmi acui ogni giorno dobbiamodar conto. Rappresenta ilcalore di un luogo in cuil’amicizia e la semplicitàdella gente che lo frequen-ta sono compresi nel prez-zo della spesa. Seduta,aspetto il prezioso involu-cro di carta ruvida, in cuiall’interno ben avviluppatoc’è la motivazione del mioviaggio. Questo ben di dio,l’agnolotto intendo, è peròl’esito di una lunga tradi-zione gastronomica locale,in cui non sono solo gli in-gredienti autentici e la ma-nualità a renderlo inimita-bile ma la mentalità genui-na della gente che lo ha di-feso da dozzine di volgariimitazioni. E proprio all’in-contro con la tradizione econ l’autenticità che quinon viene mai meno, mipreparo ogni volta che sal-go su queste colline: per-ché le altre cose della vitapassano ma l’agnolotto diGrana resta.

LacollinadeipapaveriSi ha la sensazione che il figlio di Miyazaki, non avvalendosidell tocco fantasy e senza il talento del padre, perda in po-

tenza visivo-evocativa. Ma nonostantequesto, non si può non restare col-

piti dal tratto, netto ma gentile edai colori, mirabilmente distri-buiti (oltretutto, se si fa atten-zione agli oggetti sullo sfon-do, alcuni sembrano veri). Inpiù, si nota la mano delicata

nei rapporti interpersonalie nella caratterizzazione

dei personaggi. Il ritmo la-tita un po’ troppo, ma resta

un prodotto animato piace-vole, che qualcosa ti la-

scia, nonostante la sto-ria sia piuttosto lineare.

Dracula3DQuesto dovrebbe essere un horror. Bi-

sogna rammentarlo, perché tende asfuggire guardando ciò che ci vienesottoposto, qua e là senza pudoreper il genere, spesso più che omag-

giato, ridicolizzato. Il 3D dà una cer-ta profondità e i colori vivi, con forti

contrasti, possono anche apparire piace-voli, ma restano specchietti per le allodo-

le; e Asia contribuisce a dare il colpo digrazia con la sua indecente recitazione,

seguita dal prete e dalla sguat-tera di Dracula (che però hadue interessanti ‘argomen-ti’). Fumettone senza ten-

sione, ma con qualche di-screta splatterata, in defi-nitiva, un filmaccio.

Paranormalactivity4Paranormale è che continuino a

realizzare lo stesso tipo di film,finendo inevitabilmente per nonsuscitare più alcun tipo di rea-zione, a meno che non bastino isoliti ‘Che c. era quello!?’, le vi-deocamere a bassa risoluzio-ne con sagome e speedypas-saggi, gli oggetti in movimentoe un collegamento col prece-dente episodio. L’originalità èormai morta e sepolta...e sa-rebbe il caso di non riesu-mare più questo genere dipellicole. Un paio di scenepossono anche risultare de-centi, ma resta un filmacciopiuttosto inutile ed evitabile.

HURRÀ GRIGI 227 dic. 2012

DinuovoingiocoÈ tutto scontato e prevedibile (lo sviluppo e il finale), com-presi i personaggi. Ma soprattutto, la regia non va oltre il me-

stiere, senza quei guizzi in grado di far de-collare una pellicola. Ci si limita a nar-

rare la storia del padre rancoroso(con se stesso), che alza il muro

per il ‘bene’ della figlia, di lei tuttalavoro e lavoro e del ragazzo excampione, ora rotto, che capite-rà proprio al momento giusto. A

fare poi da contorno ci so-no i soliti arrampicatorie dirigenti senz’anima.Si può anche vedere,ma tolti, un Goodmanin parte e un Eastwoodgerontoinacidito e vi-

staleso, resta ben poco.

I PALLINI di Puppigallo

Lo splendido scenario delsalone delle feste del circo-lo Don Stornini di Alessan-dria farà da cornice domani,sabato 8 dicembre, alla fina-lissima della seconda edi-zione di ‘Emozioni da SanRemo’, la manifestazione

ideata e diretta da Mike Ya-cin e presentata dallo show-man Mauro, il presentatoredel momento che con la suaclasse e professionalità si èconquistato l’affetto e lasimpatia del numeroso pub-blico presente alla manife-

stazione. La seconda seratasvoltasi sabato 24 novem-bre, ha visto scendere incampo ben 25 cantanti. Ilpubblico in sala tramite unascheda di votazione, ha de-cretato la vittoria del giova-ne cantante Max Golin, con

la stupenda canzone ‘cam-biare’ del bravo cantautoreAlex Baroni scomparso inun incidente stradale. Di seguito si ricordano tuttele canzoni in cara per la fina-lissima con i relativi esecu-tori: Storie di tutti i giorni(Carmelo SantaMaria); Iomi fermo qui (gruppo quellidal microfono caldo); Porta-mi a ballare (Mauro); Un’av-ventura (Mimma); Se ades-so te ne vai (Fabrizi); Uominisoli (Piero); Cambiare (MaxGolin); Montagne verdi (Vit-toria); Piove (Mike); L’alfa-beto degli amanti (Luca); Ioche non vivo (Tiziano); Al-meno tu nell’universo (Clo-tilde); L’immensità (Raf);Angelo (Luca); Emozioni(Domenica); Ma che freddofa (Sara); La notte (Stefa-nia); La solitudine (Vittoria);L’acrobata (Pino); Nel blu dipinto di blu (Anna); Cinquegiorni (Michele). Da parte degli organizzatoriun augurio sincero a tutti icantanti e che vinca il mi-gliore. Mike e Mauro ringra-ziano di vivo cuore.

MUSICA FINALISSIMA DOMANI 8 DICEMBRE AL DON STORNINI

‘Emozioni da San Remo’:chi vincerà la II edizione?

ECHI DI VIAGGIO di Simonetta Gorsegno

Ben di Dio a Grana

Max Golin,vincitore della II edizione di ‘Emozioni da San Remo’.Nel riquadro, lo ‘ShowmanMauro’

HURRÀ GRIGI 237 dic. 2012

Una serata ad alta concen-trazione di musica swing,infiocchettata con brani

classici della tradizione nataliziae gustosi aneddoti sugli usi e co-stumi su come si viveva l’Avventonegli anni Trenta e Quaranta.

Questo il colorato e melodiosocontenuto dello spettacolo tea-tral-musicale ‘Note di Natale’,che vede in scena il trio vocaleSorelle Marinetti, l’OrchestraManiscalchi al gran completo(dieci elementi) capitanata dalMaestro Christian Schmitz e iltalentuoso tenore Gianluca DeMartini. Testi e regia di ‘Note diNatale’ sono di Giorgio Bozzo,papà del progetto, delle SorelleMarinetti e dell’Orchestra Mani-scalchi, che cura la produzionecon la sua P-Nuts S.r.l.

TEATRO SOCIALE VALENZA Uno show per rivivere l’Avvento come negli anni ‘30 e ‘40

‘Note di Natale’ a tutto swing

ALESSANDRIA Via Dei Martiri 30-32 • Tel. 0131 254020

1 9 0 8

Lo spettacolo, inserito nel cartellone del Teatro Regionale Alessandrino,si terrà sabato 22 dicembre in orario serale

Sorelle Marinetti

Sono un trio vocale di artisti che siesibiscono en travesti. Nato nel2007 da un’idea di Giorgio Bozzo,debutta nel marzo del 2008 con lospettacolo teatral-musicale ‘Non cene importa niente’. Hanno pubblica-to due CD (‘Non ce ne importa nien-te’ nel 2008 e ‘Signorine Novecento’nel 2009) con brani dell’epopeaswing italiana con particolare atten-zione al repertorio delle Sorelle Le-scano. Hanno all’attivo più di 180 re-pliche del loro spettacolo e contanocollaborazioni illustri con Arisa(Sanremo 2010), Simone Cristicchi

(Premio Caruso 2010) e Vinicio Ca-possela (ultimo disco e tour estivo2011).

Orchestra Maniscalchi

È una Jazz-band che propone un re-pertorio esclusivamente italiano dimusica leggera e jazz degli anniTrenta e Quaranta e che prevede,secondo l’uso dell’epoca, una sezio-ne fiati composta da tre sax - che al-l’occorrenza diventano clarinetti -,due trombe, un trombone e un quar-tetto ritmico formato da pianoforte,chitarra, basso e batteria. Il reper-torio spazia da brani celebri a meno

noti capolavori, recuperati da Chri-stian Schmitz con una paziente ri-cerca di vecchi spartiti e mandolini.I CD pubblicati su etichetta P-Nutssono ‘Blem blem fiu fiu dum dum!’(2008) e ‘Diamoci del tu…’ (2010).

Gianluca De Martini

Nasce a Genova e, giovanissimo, ri-vela la sua passione per il canto. Perun anno prende parte al coro del-l’orchestra di Montecarlo e si esibi-sce alla Salle des étoiles di fronte aireali di Monaco. Nel 2003-04 appro-da ad ‘Amici’ di Maria De Filippi dovevince il premio della Stampa.

FUBINE RIDENS Ecco le ‘Divergenze parallele’

‘Fumo negli occhi’ alla Casa del popoloDomani, sabato 8 dicembre alle ore 21,15, nel salone della Casa del Po-polo di Fubine, terzo appuntamento della 16ª edizione di Fubine Ridens,rassegna teatrale organizzata dalla ‘Compagnia Teatrale Fubinese’ conil patrocinio del Comune. Ospite la compagnia ‘Divergenze Parallele’, di-retta da Ferruccio Reposi, che presenterà la commedia ‘Fumo negli oc-chi’ di Faele e Romano. Nel corso della serata, consegna del premio Fu-binese dell’Anno, attribuito (per la quinta stagione consecutiva) a chi siè particolarmente a favore della collettività. Ingresso 7 euro.

Si tratta di una commedia brillante in due atti, tutta giocata sugli equivo-ci e sulla voglia di ‘apparire’ della moglie del protagonista, che dirige,come strumenti di un’orchestra, tutti i componenti della famiglia, com-presi il nonno e la cameriera, nella sua smania di apparire all’altezza diun’esibizionista vicina di casa. Il susseguirsi delle vicende e l’arrivo diun ospite inatteso, contribuiranno a far uscire gli scheletri dagli armadi,anche da quello dell’insospettabile, invidiata dirimpettaia... La comme-dia denuncia apertamente le storture tipiche della società dell’immagi-ne, tanto di ieri quanto di oggi, dove le apparenze, spesso, contano piùdella realtà e offre diversi spunti di riflessione alternati a momenti di esi-larante comicità. È un’opera di Faele in collaborazione con Romano.(Faele, nome d’arte di Raffaele Sposito, famoso autore di testi per il tea-tro di rivista, per la radio e la televisione, interpretati da attori come Ali-ghiero Noschese, Renato Rascel, Nino Manfredi e Macario).

Con: Ferruccio Reposi, Ivana Demicheli, Sara Amodio, Alida Ciotti, San-dro Lucca, Donatella Pizzo, Bruna Buonadonna, Gianni Pasino. Adatta-manto e regia: Ferruccio Reposi. Progettazione scene: Giulia Boioli. Rea-lizzazione scene: Domenico De Rosa. Luci e audio: Gianfranco Mandrini.Consulenza musicale e grafica: Alessandra Mandrini.

VASTO ASSORTIMENTOUSATO GARANTITO

Punto vendita usatoVia G. Bruno 57 - Alessandria • tel. 0131 223356 • [email protected]

Punto venditaVia Cilea 7/9 - Alessandria • tel. 0131 226492-226695 • [email protected]

Vendita e assistenza

e multimarche

Abbigliamento specificoHONDA-YAMAHA-SPIDIe in più accessori e ricambi ORIGINALI

Concessionarioufficiale