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pag. 1/44 Città di Caselle Torinese Regione Piemonte Città Metropolitana di Torino AMBITO TERZIARIO AEROPORTUALE (ATA) DEL PRGC Subambito A-B VARIANTE n. 1 (ex Lur 56/1977 e smi, artt. 38, 39, 40 ed in conformità della vigente Variante 7 del PRGC di Caselle) al PIANO PARTICOLAREGGIATO ESECUTIVO (approvato con DGR del 7 novembre 2005, n. 17-1334) DGC di adozione n. del novembre 2016 Novembre 2016 Progettisti Prof. Arch. Carlo Alberto Barbieri e Ing. Andrea Margaria Con Arch. Carolina Giaimo Sindaco Sig. Luca Baracco Segretario Comunale Dott.ssa Maria Teresa Ru Responsabile del procedimento Dott. Giovanni Anania Ufficio Tecnico Dott. Giovanni Anania Geom. Giorgio Bertolino Geom. Giorgio Fusetti Tav. 4. RELAZIONE TECNICA

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Città di Caselle Torinese

Regione Piemonte – Città Metropolitana di Torino

AMBITO TERZIARIO AEROPORTUALE (ATA) DEL

PRGC

Subambito A-B

VARIANTE n. 1 (ex Lur 56/1977 e smi, artt. 38, 39, 40 ed in conformità della vigente

Variante 7 del PRGC di Caselle)

al

PIANO PARTICOLAREGGIATO ESECUTIVO (approvato con DGR del 7 novembre 2005, n. 17-1334)

DGC di adozione n. del novembre 2016

Novembre 2016

Progettisti Prof. Arch. Carlo Alberto Barbieri

e Ing. Andrea Margaria

Con

Arch. Carolina Giaimo

Sindaco Sig. Luca Baracco

Segretario Comunale Dott.ssa Maria Teresa Ru

Responsabile del procedimento Dott. Giovanni Anania

Ufficio Tecnico Dott. Giovanni Anania

Geom. Giorgio Bertolino Geom. Giorgio Fusetti

Tav. 4. RELAZIONE TECNICA

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VARIANTE 1 AL PIANO PARTICOLAREGGIATO SUB A-B ATA

RELAZIONE TECNICA INDICE

1. PREMESSA

2. DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO DELLE RETI

3. DESCRIZIONI DELLE RETI IN PROGETTO

4. OPERE VERDI IN PROGETTO

5. PARCHEGGI

6. OPERE VIABILI

7. MOVICENTRO

8. AMPLIAMENTO STAZIONE FERROVIARIA

9. VALUTAZIONE ECONOMICA DEGLI INTERVENTI

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1. PREMESSA

La presente relazione tecnica descrive le linee generali di intervento per la

realizzazione delle opere di urbanizzazione a rete, si interne che esterne,

relative alla Variante n. 1 al Piano Particolareggiato Esecutivo del Subambito A-

B dell’area ATA.

Il progetto delle opere di urbanizzazione è stato redatto nel rispetto degli

elaborati grafici e delle Norme di riferimento (Norme tecniche d’Attuazione e

Regolamento Edilizio) nonché a seguito di incontri avvenuti con gli enti/gestori

delle urbanizzazioni previste in progetto.

Le soluzioni progettuali prevedono la realizzazione di:

rete fognatura acque bianche

rete fognatura acque nere

rete telefonica

rete illuminazione pubblica

rete energia elettrica

rete gas metano

rete acquedotto

verde

parcheggi

opere viabili

movicentro

ampliamento stazione ferroviaria

Nel definire limiti e caratteristiche degli interventi, si sono tenute presenti le

seguenti considerazioni:

le aree oggetto dell’intervento

per quanto possibile ridurre l’impatto ambientale ed essere

ragionevolmente congruenti con il contesto in cui devono essere inseriti

gli interventi devono attuare delle soluzioni che consentano di far fronte

alle esigenze future per un periodo ragionevole di tempo

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nell’ambito dei limiti economici imposti, gli interventi devono attuare

soluzioni in linea con le più moderne tecniche e devono porre particolare

attenzione ai problemi del risparmio energetico, di riduzione dei costi di

manutenzione e gestione

2. DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO DELLE RETI

2.1. Generalità

La descrizione dello stato di fatto dell’area, dei manufatti ed individuazione

geografica dell’area è riportata nelle tavole di progetto e nella relazione

generale.

2.2. Rete fognatura acque bianche

Lo smaltimento attuale delle acque meteoriche dell’area in oggetto avviene

naturalmente tramite l’esistente sistema di fossi/canali irrigui presenti in loco.

Sull’area è inoltre presente una tubazione di diametro DN 1800 CLS, realizzata

a servizio dell’aeroporto e collegata all’esistente scatolare (3m x 2m) nei pressi

dell’abitato di Caselle Torinese, che ha come recapito finale lo Stura di Lanzo.

2.3. Rete fognatura acque nere

La rete di smaltimento in esame è gestita dalla SMAT di Torino. Nell’area è

presente una rete di smaltimento per le acque nere di diametro DN 400 PVC già

dimensionata per ricevere le acque provenienti dall’area in oggetto. Tale rete ha

come recapito finale il depuratore di Castiglione Torinese.

2.4. Rete telefonica

Nell’area sono presenti alcuni tratti di linea telefonica aerea che servivano le

abitazioni ad oggi non più esistenti.

2.5. Rete illuminazione pubblica

Vista l’attuale destinazione dell’area, nella zona non sono presenti impianti di

pubblica illuminazione di rilevanza ad eccezione del sistema di illuminazione

pubblica dell’incrocio tra la S.P. 2 e la S.P. 13.

2.6. Rete energia elettrica

La rete energia elettrica della zona è gestita dall’ENEL. Nell’area sono già

presenti delle reti di distribuzione MT e BT. In particolare nei pressi dell’area

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sono presenti n. 4 cabine ENEL di MT. La prima cabina è situata sulla strada

per Ciriè in prossimità dell’intersezione con via della Zecca, la seconda all’inizio

di via della Zecca, la terza a metà di via della Zecca e la quarta lungo la ferrovia

in direzione dell’aeroporto. Le cabine sopra citate non presenta però i

presupposti per un adeguato utilizzo relativo all’intervento in oggetto.

2.7. Rete gas metano

Nell’area è presente la rete di distribuzione del gas metano gestita

dall’ITALGAS di Torino. Le tubazioni esistenti in direzione San Maurizio

Canavese hanno un diametro pari a 150/200 mm, mentre le tubazioni presenti

nei pressi di Via Ciriè hanno un diametro pari a 100 mm.

2.8. Rete acquedotto

La rete in oggetto è gestita dalla SMAT di Torino. Nell’area sono presenti delle

reti di distribuzione. In particolare si segnalano: la tubazione lungo la strada

provinciale per Ciriè del diametro nominale 100 mm; la tubazione lungo la

ferrovia del diametro di 250 mm; la tubazione di collegamento al pozzo della

Montrucca diametro di 200 mm.

2.9. Verde pubblico

Non vi sono particolari evidenze da segnalare. La principale destinazione

attuale dell’area è di tipo agricolo.

2.10. Viabilità

Il comune di Caselle è posto a Nord del capoluogo regionale, nelle immediate

vicinanze dell’aeroporto Sandro Pertini. I principali collegamenti vengono

assicurati dal raccordo autostradale Torino-Caselle (che si collega direttamente

alla tangenziale di Torino e quindi all’intera rete autostradale italiana), dalla

SP2, sia per il collegamento con il vicino comune di Ciriè e le valli di Lanzo

(direzione Nord) sia per il collegamento con il vicino comune di Borgaro

Torinese e con la città di Torino (direzione Sud). Altri importanti comuni limitrofi

sono Leinì e San Maurizio Canavese, ai quali risulta collegato rispettivamente

dalla SP10 e dalla SP13. Nella parte occidentale il territorio comunale è

attraversato dal torrente Stura di Lanzo, in corrispondenza del Parco Regionale

de “La Mandria”.

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3. DESCRIZIONE DELLE RETI IN PROGETTO

Nel presente sottoparagrafo verranno descritte le previsioni progettuali di ogni

singola rete infrastrutturale al fine di fornire tutte le indicazioni necessarie per la

comprensione dell’intervento.

3.1. Fognature bianche e nere

Le opere infrastrutturali relative ai sottoservizi sono state dimensionate e

progettate in relazione agli obiettivi del progetto, in osservanza dei servizi

esistenti a cui collegarsi ed a criteri di economicità. La progettazione è stata

redatta in accordo con i responsabili tecnici delle Società

fornitrici/concessionarie delle pubbliche utenze. Sono state, pertanto, valutate le

esigenze realizzative per ogni rete infrastrutturale; nell’Elaborato n. 3.13

“Urbanizzazioni a rete. Fognatura acque bianche” e nell’Elaborato n. 3.14

“Urbanizzazioni a rete. Fognatura acque nere” sono riportati in forma specifica

gli schemi progettuali delle reti fognarie esistenti e in progetto.

Viene di seguito sinteticamente descritta la modalità di allacciamento dei

sottoservizi in progetto alle reti esistenti cosi come meglio riportato negli

elaborati precedentemente indicati.

Fognatura acque bianche

Con riferimento all’Elaborato n. 3.13 “Urbanizzazioni a rete. Fognatura acque

bianche”, si può rilevare che il progetto del collettore di raccolta delle acque

meteoriche drenate dalla superficie in oggetto consiste:

• nella modifica di una parte del tracciato dello scolmatore dell’Aeroporto di

Caselle, DN 1800 già realizzato e non ancora ultimato a servizio delle

Società SAGAT ed ALENIA, resasi necessaria in quanto i fabbricati del

Parco Polifunzionale interferiscono con lo sviluppo attuale.

• nella realizzazione di un nuovo collettore, che raccoglie le acque

provenienti dalle reti fognarie di ogni singolo sottobacino ed affiancandosi

al collettore esistente per la maggior parte del profilo, le recapita fino al

pozzetto di raccordo esistente tra lo stesso DN 1800 e lo scatolare

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rettangolare 300 x 200 cm esistente. Lo scatolare suddetto scarica le

acque raccolte da entrambe i collettori nel torrente Stura di Lanzo.

Le acque della viabilità e dei parcheggi confluiranno nella dorsale principale

dopo i necessari trattamenti in vasche di prima pioggia; tali vasche sono state

dimensionate e dislocate in modo tale da garantire il corretto trattamento delle

acque piovane dell’intero intervento.

Le rampe di accesso ai piani interrati ad uso parcheggio saranno realizzate, nel

primo tratto, con una lieve contropendenza al fine di evitare che eventi meteorici

eccezionali (di brevissima durata ma di elevatissima intensità) possano causare

allagamenti degli stessi.

Anche le griglie di aerazione dei parcheggi saranno realizzate ad una quota

lievemente rialzata rispetto alle aree esterne circostanti.

I piani interrati saranno comunque dotati di un sistema di fognatura – drenaggio

collegato alle tubazioni principali tramite l’ausilio di pompe adeguatamente

dimensionate, collegate a gruppi di continuità che ne garantiranno il

funzionamento in ogni situazione.

Per quanto riguarda invece le acque meteoriche raccolte dalle coperture, queste

verranno opportunamente sottoposte a desabbiatura e filtraggio e verranno

raccolte in vasche idonee al reimpiego ai fini irrigui, non potabili, e di reintegro

della vasca antincendio.

Si ricorda che gli stalli dei parcheggi a raso verranno realizzati con

pavimentazione permeabile al fine di contribuire ad una riduzione della portata

delle acque bianche alle reti di collettamento.

Gli schemi progettuali riportati dovranno, per quanto possibile, essere rispettati

pur non essendo prescrittivi. A maggior chiarimento, l’eventuale modifica dei

tracciati delle opere fognarie, in sede di progettazione definitiva/esecutiva, non

comporterà la necessità di variante alla presente progettazione infrastrutturale.

Ai fini descrittivi dei tracciati progettati e delle caratteristiche costruttive della

rete in trattazione, si evidenzia quanto segue:

− la rete di tubazioni destinata alle acque meteoriche sarà realizzata con tubazioni di vario diametro in funzione delle portate da smaltire, in Pvc tipo SN4-SDR41, norma UNI-EN 1401-1 (codice UD), a marchio Istituto

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italiano dei plastici (IIP) fino al diametro ∅500 mm e con tubazioni in calcestruzzo autoportante turbocentrifugato per i diametri superiori;

− l’ispezionabilità delle condotte sarà garantita con gli opportuni inserimenti

di pozzetti di ispezione ad adeguate distanze, dotati dei necessari

chiusini. I pozzetti e le camerette di ispezione, aventi dimensioni

rapportate ai diametri delle tubazioni, saranno tutte realizzate con

caratteristiche di resistenza ai carichi stradali;

− tutte le fognature avranno quote di tombamento sufficientemente basse

da consentire che il rinfianco possa avvenire con sabbia (anche

considerando la classe prescelta per le tubazioni in pvc), materiale che si

giudica più idoneo del calcestruzzo in quanto consente di evitare che la

rigidità del rinfianco possa arrecare problematiche alla funzionalità e

integrità delle tubazioni;

− le acque derivanti dalla viabilità pubblica e dai parcheggi dovranno essere

recapitate, prima dell’immissione nel collettore principale, in vasche per il

trattamento delle acque di prima pioggia, in conformità al Regolamento

Regionale 2 agosto 2006, n. 7/R.” Modifiche al regolamento regionale 20

febbraio 2006, n. 1/R. (Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento

e delle acque di lavaggio di aree esterne (Legge Regionale 29 dicembre

2000, n. 61))”;

− le immissioni nei manufatti ricettori saranno realizzate nel rispetto delle

quote e delle direzioni dei flussi di scorrimento esistenti, evitando di

creare vortici e interferenze che possano impedire o disturbare le

capacità di deflusso delle acque;

− gli schemi di progetto non prevedono i dettagli costruttivi delle opere

puntuali di captazione superficiale che, dato il grado di dettaglio richiesto,

dovranno essere rappresentate solo nelle successive fasi progettuali

definitiva ed esecutiva.

Fognatura acque nere

La rete per lo smaltimento delle acque reflue “nere” esistente, costituita da una

tubazione in pvc DN 400, è stata dimensionata per recepire anche le acque

reflue proveniente dall’area in esame.

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Come evidenziato nell’elaborato n. 3.14 “Urbanizzazioni a rete. Fognatura

acque nere” il progetto prevede la realizzazione di una rete interna, costituita da

tubazioni in PVC SN 16, che avranno la funzione di raccogliere le acque di

scarico derivanti dai fabbricati previsti all’interno dell’area di intervento. La

suddetta rete verrà poi collegata, tramite tubazioni in PVC, al ricettore finale

Comunale rappresentato da una tubazione di diametro DN 400 citata in

precedenza. La tenuta idraulica del sistema fognario, nei confronti di eventuali

infiltrazioni di acqua di falda dall’esterno e di perdite di liquame dall’interno,

costituisce un requisito indispensabile di una fognatura. La fuoriuscita di liquami

delle canalizzazioni determina problemi di inquinamento del suolo e del

sottosuolo, con possibili rischi di contaminazione delle falde acquifere. I sistemi

di giunzione per la quasi totalità delle tubazioni sul mercato sono, in generale,

molto affidabili e garantiscono la tenuta idraulica in condizioni ben più gravose

rispetto a quelle che caratterizzano il normale esercizio.

Occorre che in fase di posa della canalizzazione si verifichi la corretta

esecuzione della giunzione da parte delle maestranze addette. Per questo

aspetto le giunzioni prefabbricate, non comportando il montaggio in cantiere di

elementi di tenuta, offrono maggiori garanzie nei confronti di eventuali errori di

montaggio o di negligenze da parte degli operai addetti.

La tenuta idraulica del sistema fognario, oltre alla tenuta delle tubazioni,

riguarda anche tutti i restanti pezzi speciali e manufatti che lo compongono;

particolare cura deve quindi essere riservata, sia in fase progettuale che in fase

realizzativa, alle tipologie costruttive dei diversi elementi della rete, con

particolare riguardo ai sistemi di giunzione fra tubazioni e manufatti e alla

predisposizione (eventualmente con pezzi speciali) degli allacciamenti delle

utenze.

Gli schemi progettuali riportati dovranno, per quanto possibile, essere rispettati

pur non essendo prescrittivi. A maggior chiarimento, l’eventuale modifica dei

tracciati delle opere fognarie in sede di progettazione definitiva ed esecutiva non

comporterà la necessità di variante alla presente progettazione infrastrutturale.

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Ai fini descrittivi dei tracciati progettati e delle caratteristiche costruttive della

rete in trattazione si evidenzia quanto segue:

− la rete di tubazioni sarà realizzata con tubazioni in Pvc con classe di

resistenza SN16;

− i pozzetti e le camerette di ispezione, aventi dimensioni rapportate ai

diametri delle tubazioni di cui consentono l’ispezionabilità, saranno tutte

realizzate con caratteristiche di resistenza ai carichi stradali;

− tutte le fognature nere avranno quote di tombamento tali da garantire la

pendenza dell’1%;

− il rinfianco verrà realizzato con calcestruzzo;

− le immissioni in manufatti ricettori saranno realizzate nel rispetto delle

quote e delle direzioni dei flussi di scorrimento esistenti, evitando di

creare vortici e interferenze che possano impedire o disturbare le

capacità di deflusso delle acque;

− i pozzetti di ispezione saranno circolari, con tubazione passante non

interrotta munita di tappo di ispezione chiuso ermeticamente.

− i chiusini in ghisa sferoidale, marchio SMAT, classe di resistenza D400.

3.2. Rete telefonica

Come rilevabile dall’Elaborato n. 3.15 “Urbanizzazioni a rete. Rete telefonica”, il

territorio in esame risulta già infrastrutturato. Il tracciato della rete telefonica

esistente è posizionato parallelamente alla linea ferrovia Ceres – Torino Dora,

limitrofa all’Aeroporto di Caselle Torinese. Nell’incontro con la Società fornitrice

(TELECOM) è emersa la presenza della rete della fibra ottica. I tracciati della

rete esistente e quelli in progetto sono stati riportati nell’Elaborato n. 3.15; gli

schemi delle reti in progetto andranno opportunamente dettagliati in sede di

progettazione definitiva ed esecutiva sebbene debbano essere rispettati, pur

non essendo prescrittivi, gli schemi previsti. A maggior chiarimento, l’eventuale

modifica dei tracciati delle canalizzazioni telefoniche in sede di progettazione

definitiva ed esecutiva, non comporterà la necessità di variante alla presente

progettazione infrastrutturale. Ai fini descrittivi dei tracciati progettati e delle

caratteristiche costruttive della rete in trattazione, si evidenzia quanto segue:

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− si prevede il tombamento di cavidotti di predisposizione per la successiva

cablatura interna da effettuarsi a cura della società che gestisce il servizio

telefonico;

− i cavidotti telefonici di alimentazione saranno tutti di nuova realizzazione, in

prolungamento e connessione degli esistenti;

− le caratteristiche delle tubazioni, la definizione delle modalità di scavo, la

posa della tubazione, il rinfianco e il reinterro saranno rispettosi delle

indicazioni della Società Concessionaria, ma è già possibile specificare

quanto segue:

i cavidotti saranno realizzati con canalizzazione passacavo in Pead

del tipo corrugato esternamente e liscio internamente, di colore blu

per identificazione del servizio, diametro 125 mm nel numero

indicato dagli elaborati di progetto;

l’ispezionabilità dei cavidotti e la possibilità di cablarli internamente

saranno garantite con gli opportuni inserimenti di pozzetti di

ispezione di adeguate dimensioni (90x70 cm nei tratti rettilinei e di

passaggio, 80x125 cm in corrispondenza dei cambi di direzione e

delle predisposizioni dei vari allacciamenti), ad idonea distanza e

nelle posizioni necessarie (cambi di direzioni, allacciamenti) con la

tipologia tipica indicata dalle specifiche schede tecniche (sia per i

manufatti che per i chiusini) dalla società gestrice delle reti

telefoniche;

tutti i cavidotti saranno posati sotto le sedi stradali o di parcheggio

ed avranno quote di tombamento superiori agli 80 cm e

sufficientemente profonde da consentire che il rinfianco possa

avvenire con sabbia (anche considerando le caratteristiche delle

tubazioni prescelte), materiale che si giudica più idoneo del

calcestruzzo in quanto consente di evitare che la rigidità del

rinfianco possa arrecare problematiche alla funzionalità e integrità

delle tubazioni. La presenza dei cavidotti dovrà essere indicata

nella trincea di scavo, sopra alla sabbia di rinfianco con opportuno

nastro segnalatore;

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le immissioni nei pozzetti di ispezione delle tubazioni di

derivazione delle canalizzazioni principali, saranno realizzate nel

rispetto delle direzioni di posa dei cavi telefonici e nel rispetto dei

raggi di curvatura ammissibili per gli stessi.

3.3. Rete illuminazione pubblica

Come rilevabile dall’Elaborato n. 3.16 “Urbanizzazioni a rete. Rete illuminazione

pubblica”, il territorio in esame risulta totalmente privo di illuminazione pubblica

ad esclusione di una minima porzione dell’incrocio tra la S.P. 2 e la S.P. 13 in

direzione San Maurizio Canavese. La rete di illuminazione pubblica in progetto

sarà alimentata in bassa tensione da un insieme di cabine di trasformazione

dislocate in posizione opportuna, atte a garantire una corretta distribuzione

sull’intera area.

Relativamente all’illuminazione dei nuovi tratti di viabilità in progetto o a quelli

oggetto di potenziamento, e previsto l’allacciamento alla rete di illuminazione

pubblica esistente.

Lo schema di progetto, da dettagliare in sede di progettazione definitiva ed

esecutiva, è rappresentato nell’Elaborato n. 3.16 “Urbanizzazioni a rete. Rete

illuminazione pubblica” e, per quanto possibile, dovrà essere rispettato pur non

essendo prescrittivo. A maggior chiarimento, l’eventuale modifica dei tracciati

delle canalizzazioni di alimentazione dell’impianto di illuminazione pubblica, in

sede di progettazione definitiva ed esecutiva, non comporterà la necessità di

variante alla presente progettazione infrastrutturale.

Ai fini descrittivi dei tracciati progettati e delle caratteristiche costruttive della

rete in trattazione si evidenzia quanto segue:

− i cavidotti saranno realizzati con canalizzazione passacavo in Pead del

tipo corrugato esternamente e liscio internamente, di colore rosso per

identificazione del servizio, nel numero indicato dagli elaborati di

progetto;

− l’ispezionabilità dei cavidotti e la possibilità di cablarli internamente sarà

garantita con gli opportuni inserimenti di pozzetti di ispezione di adeguate

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dimensioni (da cm 40x40 a cm 80x80, a seconda del numero delle

tubazioni in essi inserite) in corrispondenza di ogni palo di illuminazione,

dei cambi di direzione e delle predisposizioni dei vari allacciamenti;

− tutti i cavidotti avranno quote di tombamento superiori agli 80 cm e

sufficientemente profonde da consentire che il rinfianco possa avvenire

con sabbia (anche considerando le caratteristiche delle tubazioni

prescelte), materiale che si giudica più idoneo del calcestruzzo evitando

che la rigidità del rinfianco possa arrecare problematiche alla funzionalità

ed integrità delle tubazioni. La presenza dei cavidotti dovrà essere

indicata nella trincea di scavo, sopra alla sabbia di rinfianco con

opportuno nastro segnalatore;

− le immissioni nei pozzetti di ispezione delle tubazioni di derivazione delle

canalizzazioni principali, saranno realizzate nel rispetto delle direzioni di

posa dei cavi e nel rispetto dei raggi di curvatura ammissibili per gli

stessi;

− la collocazione dei pali di illuminazione è stata studiata, oltre che in base

alle risultanze delle verifiche illuminotecniche (per gli interassi e le

altezze), anche in funzione degli elementi geometrici del profilo stradale,

al fine di evitare possibili interferenze con le opere di soprasuolo ed in

particolare con le alberature in progetto;

− l’impianto sarà controllato automaticamente da un interruttore

crepuscolare e da un orologio, al fine di consentire le necessarie

impostazioni, e da regolatore di potenza per regolare l’intensità di

emissione della luce, anche ai fini della riduzione dei consumi energetici

durante le ore notturne.

3.4. Rete energia elettrica

Lo studio di massima della rete energia elettrica è avvenuto a seguito di

sopralluoghi, verifiche ed incontri svolti insieme al personale tecnico dalla

società concessionaria Enel S.P.A.. Si è preliminarmente verificata la situazione

esistente in termini di posizionamento e potenzialità delle cabine elettriche,

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compresa la necessità della realizzazione da parte del gestore e fornitore

dell’utenza di una nuova cabina primaria atta a soddisfare i fabbisogni richiesti

dall’intervento in progetto.

Il territorio in oggetto, ad oggi presenta una rete praticamente inesistente, come

riportato nell’Elaborato n. 3.17 “Urbanizzazioni a rete. Rete energia elettrica”. In

detto elaborato sono stati indicati gli schemi della rete principale di

collegamento delle cabine e le predisposizioni agli allacciamenti, le quali

sebbene da dettagliarsi in sede di progettazione definitiva ed esecutiva,

dovranno, per quanto possibile, essere rispettati pur non essendo prescrittivi.

L’eventuale modifica dei tracciati delle canalizzazioni di distribuzione energia

elettrica, in sede di progettazione definitiva ed esecutiva, non comporterà la

necessità di variante alla presente progettazione infrastrutturale. Ai fini descrittivi

dei tracciati progettati e delle caratteristiche costruttive della rete in trattazione,

si evidenzia quanto segue:

− realizzazione di una linea di distribuzione Media Tensione per

l’alimentazione delle cabine elettriche di trasformazione MT/bt alimentate

dalla cabina primari che verrà realizzata dal fornitore e gestore

dell’utenza;

− l’intervento in oggetto verrà servito da tubazioni in media e bassa

tensione che partiranno delle cabine elettriche di trasformazione descritte

al punto precedente e serviranno tutti i corpi fabbrica dell’intervento

previsto;

− le caratteristiche delle tubazioni, la definizione delle modalità di scavo, la

posa della tubazione, il rinfianco e il reinterro rispetteranno le indicazioni

di ENEL S.P.A. società che gestisce il servizio distribuzione energia

elettrica, ma è già possibile specificare quanto segue:

i cavidotti elettrici di alimentazione di media e bassa tensione

saranno tutti di nuova realizzazione e si prevedrà il tombamento di

cavidotti di predisposizione per la successiva cablatura interna da

effettuarsi a cura della società proponente;

le canalizzazioni saranno posate sotto le sedi stradali o di

parcheggio o gli standard pubblici, ad adeguata profondità ed

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adeguatamente rinfiancate e protette con sabbia, dotate, ad

intervalli regolari, di pozzetti di ispezione come, e se richiesto

dall’ente gestore;

i cavidotti saranno realizzati con canalizzazione passacavo in Pead

del tipo corrugato esternamente e liscio internamente, di colore

rosso per identificazione del servizio, nel numero indicato dagli

elaborati di progetto, diametro 160 mm per i cavidotti destinati a

contenere i cavi di trasporto dell’energia;

tutti i cavidotti avranno quote di attombamento superiori ai 90 cm

per la bassa tensione, sufficientemente profonde da consentire

che il rinfianco possa avvenire con sabbia (anche considerando le

caratteristiche delle tubazioni prescelte), materiale che si giudica

più idoneo del calcestruzzo, evitando che la rigidità del rinfianco

possa arrecare problematiche alla funzionalità ed integrità delle

tubazioni. La presenza dei cavidotti dovrà essere indicata nella

trincea di scavo, sopra la sabbia di rinfianco e con opportuno

nastro segnalatore;

l’ispezionabilità dei cavidotti di bassa tensione e la possibilità di

cablarli internamente saranno garantite con gli opportuni

inserimenti di pozzetti di ispezione di adeguate dimensioni (da

60x60 cm nei tratti rettilinei e di passaggio fino a 80x80 o 100x100

cm in corrispondenza dei cambi di direzione, delle predisposizioni

dei vari allacciamenti o di numerose tubazioni da ispezionare), ad

idonea distanza e nelle posizioni necessarie (cambi di direzioni,

allacciamenti), nella tipologia tipica indicata con specifiche schede

tecniche (sia per i manufatti che per i chiusini) dalla società che

gestisce le reti energia elettrica;

le immissioni nei pozzetti di ispezione delle canalizzazioni di bassa

tensione saranno realizzate nel rispetto delle direzioni di posa dei

cavi elettrici e nel rispetto dei raggi di curvatura ammissibili per gli

stessi;

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verrà previsto almeno un allacciamento alla rete energia elettrica

e, comunque, in numero ritenuto sufficiente alle dimensioni

dell’edificato previsto e delle relative richieste di allacciamento

elettrico previste;

il tracciato dei cavidotti è stato previsto, per quanto possibile, nella

zona laterale della sede stradale, in affiancamento (ove possibile e

se contemporaneamente presenti) con i cavidotti telefonici,

rispettandone le opportune distanze operative.

Tutte le opere di elettrificazione, come sopra elencate, compresa la

realizzazione della nuova cabina primaria, sono a carico di ENEL S.P.A. a

fronte della corresponsione dei costi di elettrificazione stabiliti dalla normativa

nazionale. La stessa, per precise disposizioni normative, deve garantire

l’erogazione di energia elettrica a fronte di richiesta di cittadino od operatore che

riconosca l’anticipato pagamento della spesa di elettrificazione determinata in

base a tariffe del comitato interministeriale prezzi, e il cui costo è in funzione

della potenza richiesta e della distanza. La richiesta dell’elettrificazione dell’area

potrà avvenire in tempi diversi e, in tal caso, anche la realizzazione delle opere

di elettrificazione potranno essere parzialmente rimandate al momento

dell’attivazione dei singoli settori di competenza. L’ENEL S.P.A., pertanto, dovrà

provvedere alla loro realizzazione, a livello economico, progettuale, autorizzativo

e realizzativo ove si eccettui la possibilità o meglio l’opportunità del/dei soggetti

promotori o attuatori di predisporre i cavidotti vuoti al fine di evitare spiacevoli

inconvenienti che spesso si riscontrano per effetto dei differenti tempi di

realizzazione.

3.5. Rete gas metano

Lo studio di massima della rete gas metano è avvenuto a seguito di

sopralluoghi, verifiche ed incontri svolti insieme al personale tecnico della

Società concessionaria del servizio (ITALGAS S.P.A).

Come rilevabile dallo schema dell'impianto riportato nell’Elaborato n. 3.18

“Urbanizzazioni a rete. Rete gas metano”, sul territorio è presente una rete

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principale di Media pressione idonea a soddisfare il fabbisogno richiesto dallo

sviluppo in progetto.

La rete è ubicata sul lato Nord dell’area in oggetto e l’interferenza con i

fabbricati in progetto comporterà una deviazione al tracciato esistente.

Nell’Elaborato n. 3.18 “Urbanizzazioni a rete. Rete gas metano”, sono riportati

gli schemi delle reti che andranno opportunamente dettagliati in sede di

progettazione definitiva ed esecutiva. Gli schemi progettuali riportati dovranno,

per quanto possibile, essere rispettati pur non essendo prescrittivi; l’eventuale

modifica dei tracciati delle tubazioni distribuzione gas metano, in sede di

progettazione definitiva ed esecutiva, non comporterà la necessità di variante

alla presente progettazione infrastrutturale. Ai fini descrittivi dei tracciati

progettati e delle caratteristiche costruttive della rete in trattazione si evidenzia

quanto segue:

− realizzazione idonei armadi di decompressione e/o misura per la

trasformazione da media a bassa pressione;

− la rete gas metano sarà realizzata con tubazioni in acciaio con

rivestimento pesante, in barre da saldare di testa complete di manicotti

termorestringibili per il ripristino della continuità del rivestimento, come

indicato dagli elaborati di progetto;

− la manovrabilità e la gestione delle reti sarà garantita con gli opportuni

inserimenti di valvole di sezionamento ed isolamento dei singoli tratti

funzionali, ispezionabili e comandate attraverso pozzetti di ispezione di

adeguate dimensioni, in funzione del numero e dell’ingombro delle

apparecchiature. Ulteriori possibili sezionamenti saranno possibili in

corrispondenza dei singoli allacciamenti in corrispondenza dei gruppi di

misura ma riguarderanno le specifiche installazioni della società

concessionaria della distribuzione della risorsa;

− tutte le predisposizioni per gli allacciamenti avranno quote di tombamento

superiori agli 80 cm e sufficientemente profonde da consentire che il

rinfianco possa avvenire con sabbia (anche considerando le

caratteristiche delle tubazioni prescelte), materiale che si giudica idoneo

per garantire adeguata flessibilità alla tubazione. La presenza delle

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tubazioni della rete dovrà essere indicata nella trincea di scavo, sopra

alla sabbia di rinfianco con opportuno nastro segnalatore.

3.6. Rete acquedotto

Lo studio di massima della rete acquedotto è avvenuto a seguito di sopralluoghi,

verifiche ed incontri svolti insieme al personale tecnico della Società

concessionaria del servizio (SMAT S.P.A).

Come rilevabile dallo schema dell'impianto riportato nell’Elaborato n. 3.19

“Urbanizzazioni a rete. Rete acquedotto”, sul territorio in oggetto è presente un

pozzo denominato “Pozzo Montrucca”, con relativa torre piezometrica, collegato

ad oggi con il sistema di distribuzione della rete idrica del Comune di Caselle

Torinese gestito da SMAT S.P.A.. L’intervento in oggetto prevede la dismissione

di tale pozzo, o in alternativa il suo ricondizionamento ad uso irriguo con

esclusione della falda sotterranea profonda e la realizzazione, in sostituzione

dello stesso, di un nuovo pozzo denominato “Malanghero” in località

Malanghero.

Si precisa che gli schemi esemplificati delle reti andranno opportunamente

dettagliati in sede di progettazione definitiva ed esecutiva; gli stessi dovranno,

per quanto possibile, essere rispettati pur non essendo prescrittivi. L’eventuale

modifica dei tracciati delle tubazioni distribuzione acquedotto, in sede di

progettazione definitiva ed esecutiva, non comporterà la necessità di variante

alla presente progettazione infrastrutturale.

Ai fini descrittivi dei tracciati progettati e delle caratteristiche costruttive della

rete in trattazione si evidenzia quanto segue:

− tutte le tubazioni principali e le predisposizioni per gli allacciamenti

avranno quote di attombamento superiori agli 80 cm e sufficientemente

profonde da consentire che il rinfianco possa avvenire con sabbia (anche

considerando le caratteristiche delle tubazioni prescelte), materiale che si

giudica idoneo per garantire adeguata flessibilità alla tubazione e per

evitare problematiche alla funzionalità ed integrità delle tubazioni.

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− la presenza delle tubazioni della rete dovrà essere indicata nella trincea

di scavo, sopra alla sabbia di rinfianco con opportuno nastro segnalatore.

4. OPERE A VERDE IN PROGETTO

Nella stesura del progetto del verde, si è posta particolare attenzione alla

progettazione paesaggistica dell’intero Subambito A-B, di cui il Parco

Commerciale fa parte; il progetto del verde ha debitamente contestualizzato la

Slp residua in disponibilità del Proponente e la Slp in disponibilità del

Comune/terzi, dando vita ad un progetto unitario conforme alle indicazioni e alle

valutazioni contenute nel Rapporto Ambientale della Variante Parziale n. 7.

Il progetto del verde è stato sviluppato attraverso l’individuazione di temi e

ambiti specifici ovvero:

- verde infrastrutturale;

- verde connettivo;

- parcheggi;

- coperture verdi;

- ring (viabilità di distribuzione interna ad uso pubblico).

Tutti i vari ambiti sono stati progettati in dettaglio e finalizzati alla creazione di un

ecosistema vegetale in grado di connettersi al sistema del verde esistente.

Per una miglior comprensione si rimanda agli elaborati n. 3.6 “Progetto

planivolumetrico di indirizzo” e all’elaborato n. 3.12 “Verde pubblico o

assoggettato ad uso pubblico e verde privato”.

5. PARCHEGGI

Come rilevabile nell’elaborato n. 3.11 ”Parcheggi pubblici o assoggettati ad uso

pubblico e parcheggi privati”, l’area adibita a standard urbanistici a parcheggio è

distribuita, oltre che in parte dei parcheggi a raso, nei piani terra dei parcheggi

multipiano M1, M2 e M3.

Nella restante parte di parcheggi a raso e nei piani interrati dei parcheggi

multipiano, saranno collocati i parcheggi privati ai sensi della L 122/89.

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Nei restanti piani dei parcheggi multipiano saranno collocati i parcheggi ad uso

pubblico e i parcheggi privati, oltre il fabbisogno di legge, relativi alla D.C.R.

191/2012, il tutto come rappresentato nell’elaborato n. 3.11 “Parcheggi pubblici,

assoggettati ad uso pubblico e parcheggi privati”.

6. OPERE VIABILI

I vari interventi viabili sono individuabili nella tavola n. 3.10.1 “Planimetria

individuazione interventi – Viabilità e standard urbanistici” e nella tavola n.

3.10.2. “Planimetria individuazione interventi interni al P.P. – Viabilità e standard

urbanistici”. Si riporta di seguito una descrizione dei vari interventi infrastrutturali

e delle principali opere ad essi connesse.

6.1. Interventi viabili interni al piano particolareggiato

Gli interventi viabili previsti all’interno del perimetro di Piano Particolareggiato

comprendono:

1. potenziamento della S.P. 2 – Lotto 1;

2. nuovo tracciato della S.P. 13 dalla rotatoria 1 alla rotatoria 3 in progetto;

3. nuovo tracciato di collegamento tra la S.P. 2 e la S.P.13 dalla rotatoria 2

alla rotatoria 3 in progetto;

4. viabilità di distribuzione interna.

Si riporta di seguito una descrizione delle principali opere da realizzarsi per

ciascun intervento.

6.1.1. Potenziamento della s.p. 2 – lotto 1

Le principali opere afferenti il potenziamento della S.P.2 – Lotto 1, all’interno

della Variante al PPE, da approfondire in sede di progettazione

definitiva/esecutiva, risultano essere:

− potenziamento della piattaforma stradale da n. 4 a n. 6 corsie (categoria

D del D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) nel tratto compreso tra il

cavalcaferrovia esistente fino al manufatto di attraversamento stradale; la

nuova piattaforma stradale, rappresentata nella figura seguente, è

costituita da carreggiate composte da n. 3 corsie per senso di marcia

(una da 3.50 m. e due da 3.25 m.), da una banchina esterna avente

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dimensioni pari a 1.0 m. ed una banchina interna da 0.50 m.; le due

carreggiate sono separate da un’isola spartitraffico aventi dimensioni pari

a 1.80 m., costituita da dispositivi di ritenuta invalicabili (new jersey H4b)

e da un’area verde al suo interno;

− realizzazione di rilevato per adeguamento a nuova livelletta stradale con

formazione di scarpate laterali aventi pendenza 2:3; per una miglior

sistemazione ed una più semplice manutenzione, le suddette scarpate

sono interrotte con banche delle dimensioni di circa 3 m.. Al piede di ogni

scarpata è stato predisposto un fosso di guardia per la raccolta delle

acque piovane. La piattaforma stradale avrà le dimensioni

precedentemente illustrate;

− realizzazione rampe di accesso ed uscita da S.P. 2 con corsie di

dimensioni pari a 4.0 m. (corsia singola) e 8.0 m. (corsia doppia) e

banchine di dimensioni pari a 1.0 m.;

− realizzazione della rotatoria “1” di intersezione con la S.P. 2, e con il

nuovo tracciato di collegamento con Strada Ciriè; tale rotatoria avrà un

diametro esterno pari a 70 m., corona da 9.0 m. e banchine di dimensioni

pari a 1 m.; la realizzazione della rotatoria consentirà l’eliminazione

dell’impianto semaforico attuale;

− realizzazione di un manufatto di attraversamento stradale (al di sopra

della rotatoria 1 in progetto) a più campate, composto da fondazioni e pile

in cemento armato ed impalcato in carpenteria metallica. La piattaforma

stradale avrà n. 2 semicarreggiate composte da n. 2 corsie (una da 3.50

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m. ed una da 3.25 m.), da una banchina esterna avente dimensioni pari a

1.0 m. ed una banchina interna da 0.50 m.; le due semicarreggiate sono

separate da un’isola spartitraffico aventi dimensioni pari a 1.80 m.,

costituita da dispositivi di ritenuta invalicabili (new jersey H4b) e da

un’area verde al suo interno; sul cordolo esterno verranno disposte

barriere di sicurezza con livello di contenimento H3 bordoponte e rete

metallica a protezione della viabilità sottostante;

− potenziamento piattaforma stradale da n. 2 a n. 4 corsie da fine

manufatto di attraversamento stradale a rotatoria 2 in progetto. La

piattaforma stradale avrà n. 2 carreggiate composte da n. 2 corsie (una

da 3.50 m. ed una da 3.25 m.), da una banchina esterna avente

dimensioni pari a 1.0 m. ed una banchina interna da 0.50 m.; le due

carreggiate sono separate da un’isola spartitraffico aventi dimensioni

pari a 1.80 m., costituita da dispositivi di ritenuta invalicabili (new jersey

H4b) e da un’area verde al suo interno;

− realizzazione della rotatoria “2” di intersezione con la S.P. 2 ed il nuovo

tracciato di collegamento tra la stessa rotatoria e Via Alle Fabbriche

Lotto 1; tale rotatoria avrà un diametro esterno pari a 70 m., corona da

9.0 m. e banchine di dimensioni pari a 1 m.;

− realizzazione corsie di entrata ed uscita dall’ampliamento della S.P. 2 alla

viabilità distribuzione interna;

− realizzazione corsia di uscita dall’ampliamento della S.P. 2 in direzione

Torino e Strada Ciriè;

− realizzazione nuova viabilità “complanare” parallela all’ampliamento della

S.P. 2 fino all’intersezione con il nuovo tracciato di collegamento tra la

S.P. 2 e Strada Ciriè per garantire l’accessibilità agli insediamenti

esistenti;

− realizzazione della viabilità di collegamento tra la rotatoria 2, strada

Grangiotti ed il parcheggio de “Il Fai da Te Guercio”, costituita da due

corsie di dimensioni pari a 3.75 m. e banchine di dimensioni pari a 1.50

m.;

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− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree a verde;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede stradale;

− posizionamento di barriere di sicurezza secondo D. 18/02/92 n. 223 e

s.m.i., D. 03/06/98 e UNI EN 1317;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale della S.P. 2 verranno

raccolte e condotte nell’impianto per il trattamento di sedimentazione

delle acque di prima pioggia posto in corrispondenza della rotatoria 1 in

progetto, mentre le acque della viabilità denominata “complanare”

vengono condotte nell’impianto per il trattamento di sedimentazione delle

acque di prima pioggia posto in corrispondenza della rotatoria 4 in

progetto;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica tramite posizionamento

di pali conici in acciaio zincato di altezza pari a 8 m. o 10 m. ed

apparecchi di illuminazione a led.

6.1.2. Nuovo tracciato della s.p. 13 dalla rotatoria 1 alla rotatoria 3 in

progetto

Le principali opere afferenti il tratto in oggetto, da approfondire in sede di

progettazione definitiva/esecutiva, risultano essere:

− nuovo tracciato plano-altimetrico;

− potenziamento piattaforma stradale da n. 2 a n. 4 corsie (categoria D del

D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.); la nuova piattaforma stradale,

rappresentata nella seguente figura, è costituita da carreggiate composte

da n. 2 corsie per senso di marcia (una da 3.50 m. ed una da 3.25 m.),

da una banchina esterna avente dimensioni pari a 1.0 m. ed una

banchina interna da 0.50 m.; le due carreggiate sono separate da

un’isola spartitraffico aventi dimensioni pari a 1.80 m., costituita da

dispositivi di ritenuta invalicabili (new jersey H4b) e da un’area verde al

suo interno;

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− realizzazione di corsie di entrata ed uscita dal nuovo tracciato della S.P.

13 alla viabilità di distribuzione interna ed al subambito A;

− realizzazione di corsie di entrata ed uscita per via San Maurizio (viabilità

di accesso per stazione ferroviaria ed abitazioni private);

− realizzazione della rotatoria “3” di intersezione la S.P. 13 ed il nuovo

tracciato di collegamento tra la S.P. 2 e la S.P.13; tale rotatoria avrà un

diametro esterno pari a 70 m., corona da 9.0 m. e banchine di dimensioni

pari a 1 m.;

− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree a verde;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale verranno raccolte e

condotte nell’impianto per il trattamento di sedimentazione delle acque di

prima pioggia posto in corrispondenza della rotatoria 1 in progetto;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica tramite posizionamento

di pali conici in acciaio zincato di altezza pari a 10 m. ed apparecchi di

illuminazione a led.

6.1.3. Nuovo tracciato di collegamento tra la s.p. 2 e la s.p.13 dalla

rotatoria 2 alla rotatoria 3 in progetto

Le principali opere afferenti il tratto viabile in esame, che saranno oggetto di

approfondimento in sede di progettazione definitiva/esecutiva, risultano essere:

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− realizzazione nuova viabilità (vedere tavole 48A e 48B All. 2) categoria E

– Urbana di quartiere, proposta con sezione di categoria D (D.M.

05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.); la nuova piattaforma stradale,

rappresentata nella seguente figura, è costituita da carreggiate composte

da n. 2 corsie per senso di marcia (una da 3.50 m. ed una da 3.25 m.),

da una banchina esterna avente dimensioni pari a 1.0 m. ed una

banchina interna da 0.50 m.; le due carreggiate sono separate da

un’isola spartitraffico aventi dimensioni pari a 1.80 m., costituita da

dispositivi di ritenuta invalicabili (new jersey H4b) e da un’area verde al

suo interno;

− realizzazione di corsie di entrata ed uscita per il multipiano M3;

− realizzazione della rotatoria “b” di intersezione del nuovo tracciato di

collegamento tra la S.P. 2 e la S.P. 13 con la viabilità di distribuzione

interna, la viabilità di collegamento con il multipiano M1, e l’interrato del

Centro Commerciale Classico; tale rotatoria avrà un diametro esterno

pari a 48 m., corona da 9.0 m. e banchine di dimensioni pari a 1 m.;

− realizzazione della rotatoria “a” di intersezione del nuovo tracciato di

collegamento tra la S.P.2 e la S.P. 13 con la variante alla S.P.13, con la

viabilità di distribuzione interna e la viabilità di collegamento con il

multipiano M1; tale rotatoria avrà un diametro esterno pari a 48 m.,

corona da 9.0 m. e banchine di dimensioni pari a 1 m.;

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− realizzazione viabilità di collegamento con la rotatoria 2 in progetto,

costituita da due careggiate che corrono parallelamente al manufatto di

attraversamento stradale precedentemente descritto, aventi corsia pari a

4 m. e banchine laterali di dimensioni pari a 1 m.;

− realizzazione viabilità di collegamento dalla rotatoria 2 in progetto con il

primo tratto di via Alle Fabbriche – Lotto 1, costituita da due careggiate

che corrono parallelamente al manufatto di attraversamento stradale

precedentemente descritto, aventi corsia pari a 4 m. e banchine laterali di

dimensioni pari a 1 m.;

− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree a verde;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede stradale;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale verranno raccolte e

condotte negli impianti per il trattamento di sedimentazione delle acque di

prima pioggia posti in corrispondenza della rotatoria 1 e della rotatoria a

in progetto;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica tramite posizionamento

di pali conici in acciaio zincato di altezza pari a 10 m. ed apparecchi di

illuminazione a led.

6.1.4. Viabilità di distribuzione interna

Le principali opere afferenti la viabilità in oggetto, da approfondire in sede di

progettazione definitiva/esecutiva, risultano essere:

− realizzazione viabilità di collegamento tra la S.P. 2 e la viabilità di

distribuzione interna del Subambito B, costituita da due corsie di

dimensioni pari a 3.75 m. su entrambi i lati; parallelamente alla suddetta

viabilità, vi è un’area a verde di larghezza pari a 2.0 m. e la pista

ciclopedonale di larghezza pari a 2.5 m.;

− realizzazione viabilità di collegamento tra la S.P. 13 e la viabilità di

distribuzione interna, Subambito B costituita da due rampe a senso

unico di percorrenza, di dimensioni pari a 5.25 m.;

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− realizzazione viabilità di collegamento tra la S.P. 13 e la viabilità di

distribuzione interna, Subambito A, costituita da una viabilità a senso

unico avente larghezza pari a 6.00 m.;

− realizzazione del viale di collegamento al movicentro, Subambito A,

costituito da una corsia per senso di marcia di larghezza pari a 4.00 m,

aiuole di larghezza pari a 1.5 m e marciapiede pari a 3.50 m;

− realizzazione della rotatoria “n” della viabilità interna del Subambito A

avente diametro esterno pari a 30 m, corsia da 7 m e corona

sormontabile pari a 1 m;

− realizzazione viabilità di distribuzione interna del Subambito B (ring

centrale), costituita da due corsie a doppio senso di marcia di dimensioni

pari a 3.75 m.; parallelamente, su entrambi i lati, sono stati predisposti

stalli a parcheggio di dimensioni pari 2.50 m. e marciapiedi di dimensioni

1.20 m.;

− realizzazione delle rotatorie “i”, “l”, “m” della viabilità interna del

Subambito B aventi diametro esterno pari a 24 m., corsia da 7.0 m. e

corona sormontabile di larghezza pari a 1 m.;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede stradale;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale verranno raccolte e

condotte nell’impianto per il trattamento di sedimentazione delle acque di

prima pioggia posto nell’area a verde sita tra le rampe di accesso dalla

S.P. 13;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica tramite posizionamento

di pali conici in acciaio verniciato di altezza pari a 8 m. ed apparecchi di

illuminazione a led.

6.2. Interventi viabili esterni al piano particolareggiato

Gli interventi viabili previsti all’esterno del perimetro di Piano Particolareggiato

comprendono:

1. nuovo tracciato di collegamento tra la S.P. 2 e Strada Ciriè dalla rotatoria

1 alla rotatoria 4 in progetto;

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2. potenziamento della S.P.2 – Lotto 2;

3. realizzazione della viabilità di collegamento tra la rotatoria 2 in progetto

sulla S.P. 2 e Via delle Fabbriche – Lotto1;

4. adeguamento del tratto di viabilità di Via alle Fabbriche in Comune di

Caselle torinese – Lotto 2;

5. ampliamento della S.P. 13 dalla rotatoria 3 in progetto al confine di

Comune.

Si riporta di seguito una descrizione delle principali opere da realizzarsi per

ciascun intervento.

6.2.1. Nuovo tracciato di collegamento tra la s.p. 2 e strada ciriè dalla

rotatoria 1 alla rotatoria 4 in progetto

Le principali opere afferenti il tratto stradale in esame, che saranno oggetto di

approfondimento in sede di progettazione definitiva/esecutiva, risultano essere:

− realizzazione nuova viabilità di categoria E – Urbana di quartiere da D.M.

05/11/2001 n. 6792 e s.m.i., proposta con sezione di categoria C1 di

collegamento tra la S.P. 2 e la viabilità esistente di Strada Ciriè; la nuova

piattaforma stradale, rappresentata nella seguente figura, è costituita da

una corsia per senso di marcia di dimensioni pari a 3.75 m. e da

banchine di dimensioni pari a 1.5 m.

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− realizzazione di pista ciclopedonale di larghezza pari a 2.5 m. lungo la

nuova viabilità, la rotatoria 4 in progetto e per un tratto di Strada Ciriè fino

al raggiungimento del marciapiede esistente;

− realizzazione di una corsia aggiuntiva in ingresso alla rotatoria “1” in

progetto sulla S.P. 2 avente larghezza pari a 3.50 m;

− realizzazione della rotatoria “4” di intersezione del suddetto tracciato e la

viabilità esistente Strada Ciriè; tale rotatoria avrà un diametro esterno pari

a 42 m., corona da 7.0 m. e banchine di dimensioni pari a 1 m.;

− realizzazione della nuova viabilità di accesso al Jet Hotel e Via Della

Zecca a due corsie di marcia, di larghezza pari a 3.0 m. cadauna;

− realizzazione di uno spartitraffico di larghezza pari a 1.20 m in

corrispondenza dell’incrocio tra via della Zecca e il nuovo ingresso al Jet

Hotel;

− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree a verde;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede stradale;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale verranno raccolte e

condotte nell’impianto per il trattamento di sedimentazione delle acque di

prima pioggia posto in corrispondenza della rotatoria 4 in progetto;

− realizzazione di un manufatto scatolare in corrispondenza

dell’attraversamento per le acque del canale Comunale Maestro Mulino

di Leinì in corrispondenza della viabilità in progetto;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica tramite posizionamento

di pali conici in acciaio verniciato di altezza pari a 10 m. ed apparecchi di

illuminazione a led.

6.2.2. Potenziamento della s.p. 2 – lotto 2

Le principali opere afferenti il tratto stradale in esame denominato “Lotto 2”, che

saranno oggetto di approfondimento in sede di progettazione

definitiva/esecutiva, risultano essere:

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− potenziamento piattaforma stradale da n. 4 a n. 6 corsie (categoria D del

D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) dal limite competenza ANAS del

raccordo autostradale Torino-Aeroporto di Caselle fino al cavalcaferrovia

esistente in prossimità del perimetro dell’area ATA; la nuova piattaforma

stradale, rappresentata nella seguente figura, è costituita da carreggiate

composte da n. 3 corsie per senso di marcia (una da 3.50 m. e due da

3.25 m.), da una banchina esterna avente dimensioni pari a 1.0 m. ed

una banchina interna da 0.50 m.; le due carreggiate sono separate da

un’isola spartitraffico aventi dimensioni pari a 1.80 m., costituita da

dispositivi di ritenuta invalicabili (new jersey H4b) e da un’area verde al

suo interno;

La livelletta dell’asse 1 della S.P. 2 da Torino in direzione Ciriè non differisce

molto da quella attuale della S.P. 2, mentre la livelletta dell’asse 2 della S.P. 2 in

direzione Torino, dalla sezione 82 alla sezione 121, è stata modificata per

rispettare il franco minimo per l’attraversamento della linea ferroviaria Torino-

Ceres di 6.90 m. così come indicato nella “specifica per la progettazione e

esecuzione di cavalcavia e passerelle pedonali sulla sede ferroviaria RFI-DTC-

INC-PO-SP-IFS-002-A” ;

− realizzazione del manufatto di attraversamento della linea ferroviaria

Torino- Ceres e di Strada Aeroporto; l’impalcato è stato ipotizzato a

singola campata con travi in acciaio incorporate, per limitarne lo

spessore, e spalle in cemento armato; la piattaforma stradale sarà

composta da n. 3 corsie di marcia (una da 3.5 m. e due da 3.25 m.) e

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banchina esterna di dimensioni pari a 1.0 m.; sul cordolo esterno

verranno disposte barriere di sicurezza con livello di contenimento H3

bordoponte e rete metallica a protezione della viabilità sottostante;

− rifacimento del marciapiede esistente in corrispondenza dell’ingresso su

via San Maurizio di larghezza pari a 1.5 m.;

− realizzazione nuova corsia di accelerazione in corrispondenza dell’uscita

di Strada Aeroporto in direzione Torino di larghezza pari a 3.5 m.;

− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree a verde;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede stradale;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale verranno raccolte e

condotte all’impianto per il trattamento di sedimentazione delle acque di

prima pioggia prima di essere reimmesse nel reticolo di smaltimento

esistente;

− posizionamento di barriere di sicurezza secondo D.M. 18/02/92 n. 223 e

s.m.i, D.M. 03/06/98 e UNI EN 1317;

− posizionamento di pannelli fonoisolanti/fonoassorbenti nei tratti

necessari;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica dall’intersezione con le

corsie di ingresso all’aeroporto fino al confine con l’area ATA, tramite

posizionamento di pali conici in acciaio zincato di altezza pari a 10 m. ed

apparecchi di illuminazione a led;

− eliminazione dell’intersezione tra via Filatoio e la S.P. 2.

− Ripristino degli accessi pedonali e carrai esistenti e di alcuni tratti di

recinzione, lungo il tratto in oggetto.

6.2.3. Realizzazione della viabilità di collegamento tra la rotatoria 2 in

progetto sulla s.p. 2 e via alle fabbriche – lotto 1

Le principali opere afferenti il tratto stradale in esame, che saranno oggetto di

approfondimento in sede di progettazione definitiva/esecutiva, risultano essere:

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− realizzazione nuova viabilità di categoria F2 – Locali – Ambito

extraurbano, proposta con sezione di categoria D (D.M. 05/11/2001 n.

6792 e s.m.i.) costituita n. 2 corsie per senso di marcia di dimensione pari

a 3.25 m., da banchine esterne di dimensioni pari a 1.0 m. e banchine

interne da 0.50 m.; le due carreggiate sono separate da un’isola

spartitraffico avente dimensioni di 1.80 m., in cui verranno installate

barriere di sicurezza laterali con livello di contenimento H2; tale tracciato

interromperà la viabilità esistente (strada bianca) di collegamento tra

strada Grangiotti ed il Comune di San Maurizio Canavese.

− realizzazione di un manufatto di attraversamento stradale (al di sopra

della rotatoria 2 in progetto) a più campate, composto da fondazioni e pile

in cemento armato ed impalcato in carpenteria metallica. La piattaforma

stradale avrà n. 2 corsie di dimensioni pari a 3.50 m. e banchina esterna

di dimensioni pari a 1.0 m.; sul cordolo esterno verranno disposte

barriere di sicurezza con livello di contenimento H2 bordoponte e rete

metallica a protezione della viabilità sottostante;

− realizzazione di pista ciclopedonale di larghezza pari a 2.5 m. lungo la

nuova viabilità e della rotatoria “d” in progetto ed installazione di ringhiera

parapetto a protezione tipo PS1;

− realizzazione della rotatoria “d” di intersezione del suddetto tracciato con

la viabilità esistente di via Alle Fabbriche in comune di Caselle Torinese e

via Canonico Maffei in comune di San Maurizio Canavese; tale rotatoria

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avrà un diametro esterno pari a 48 m., corsia da 9.0 m. e banchine di

dimensioni pari a 1 m.;

− realizzazione ampliamento viabilità di collegamento di Via Alle Fabbriche

in Comune di Caselle con via Canonico Maffei in Comune di San

Maurizio Canavese; la suddetta viabilità è composta da una corsia per

senso di marcia di dimensioni pari a 3.25 m. e banchine esterne di

larghezza pari a 1 m.; l’allargamento della viabilità comprende anche il

rifacimento del manufatto di attraversamento del Canale Industriale;

− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree agricole adiacenti;

− posizionamento di cordoli in cls di delimitazione della sede stradale;

− realizzazione di nuova rete di raccolta e smaltimento delle acque

meteoriche; le acque della piattaforma stradale verranno raccolte e

condotte all’impianto per il trattamento di sedimentazione delle acque di

prima pioggia prima di essere reimmesse nel reticolo di smaltimento

esistente;

− realizzazione di uno scatolare nel tratto di Canale Consorziale in

corrispondenza della rotatoria “d” in progetto;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica di una parte della viabilità

in progetto e della rotatoria “d”, tramite posizionamento di pali conici in

acciaio zincato di altezza pari a 10 m. ed apparecchi di illuminazione led.

6.2.4. Adeguamento del tratto di viabilità di via alle fabbriche in

comune di caselle torinese – lotto 2

Le principali opere afferenti il tratto stradale in esame, che saranno oggetto di

approfondimento in sede di progettazione definitiva/esecutiva, risultano essere:

− realizzazione nuova viabilità di categoria F2 – Locali – Ambito

extraurbano (D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) da rotatoria “d” in

progetto fino alla rotatoria “e” in progetto; la suddetta viabilità sarà

costituita da n. 1 corsia per senso di marcia di dimensione pari a 3.25 m.,

da banchine esterne di dimensioni pari a 1.0 m e da pista ciclopedonale

di larghezza pari a 2.5 m, come da seguente figura:

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− ampliamento della viabilità esistente per realizzazione viabilità di

categoria E – Urbana di quartiere – (D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) da

rotatoria “e” in progetto a rotatoria “g” in progetto; la suddetta viabilità

sarà costituita n. 1 corsia per senso di marcia di dimensione pari a 3.25

m, da banchine esterne di dimensioni pari a 0.50 m. e da pista

ciclopedonale di larghezza pari a 2.5 m, come da seguente figura:

− ampliamento della viabilità esistente per realizzazione viabilità di

categoria E – Urbana di quartiere –(D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) da

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rotatoria “g” in progetto alla rotatoria esistente all’intersezione con via

Che Guevara; la suddetta viabilità sarà costituita n. 1 corsia per senso di

marcia di dimensione pari a 3.25 m, da banchine esterne di dimensioni

pari a 0.50 m. e da n. 2 marciapiedi di dimensioni pari a 1.25 m, come da

seguente figura:

− ampliamento della viabilità esistente per realizzazione viabilità di

categoria E – Urbana di quartiere - (D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) da

rotatoria esistente all’intersezione con via delle Cartiere fino alla rotatoria

“h” in progetto; la suddetta viabilità sarà costituita da n. 1 corsia per

senso di marcia di dimensione pari a 3.25 m, da banchine esterne di

dimensioni pari a 0.50 m, da n. 2 stalli a parcheggio di larghezza pari a

2.5 m, da pista ciclabile di larghezza pari a 2.5 m e da marciapiede di

larghezza pari a 1.5 m, come da seguente figura:

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− realizzazione nuova viabilità di categoria E – Urbana di quartiere, - (D.M.

05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) da rotatoria “h” in progetto alla rotatoria

esistente all’intersezione con Strada Venaria; il primo tratto la suddetta

viabilità sarà costituito da n. 1 corsia per senso di marcia di dimensione

pari a 3.25 m, da banchine esterne di dimensioni pari a 0.50 m, da n. 2

stalli a parcheggio di larghezza pari a 2.5 m, da pista ciclabile di

larghezza pari a 2.5 m,da n. 2 marciapiedi di larghezza pari a 1.5 m e da

un’aiuola verde di larghezza pari a 3.10 m, come da seguente figura:

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Il secondo tratto della suddetta viabilità sarà costituito da n. 1 corsia per senso

di marcia di dimensione pari a 3.25 m, da banchine esterne di dimensioni pari a

0.50 m, da n. 1 stallo a parcheggio e da n. 1 marciapiede di larghezza pari a 1.5

m (tratto di viabilità in corso di realizzazione.

Il tratto di viabilità in progetto prevede la realizzazione di n. 1 stalli a parcheggio

di larghezza pari a 2.5 m e pista ciclabile di larghezza pari a 2.5 m, come da

seguente figura:

− ampliamento della viabilità esistente per realizzazione viabilità di

categoria E – Urbana di quartiere, proposta con sezione di categoria F2 -

(D.M. 05/11/2001 n. 6792 e s.m.i.) da rotatoria “i” in progetto fino

all’intersezione con via del Lazzaretto; la suddetta viabilità sarà costituita

da n. 1 corsia per senso di marcia di dimensione pari a 3.25 m e da

banchine esterne di dimensioni pari a 1.0 m, come da seguente figura:

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− ampliamento della viabilità esistente per realizzazione viabilità di

categoria F2 – Locali – Ambito extraurbano (D.M. 05/11/2001 n. 6792 e

s.m.i.) da intersezione con via del Lazzaretto fino al confine con il

comune di Borgaro; la suddetta viabilità sarà costituita n. 1 corsia per

senso di marcia di dimensione pari a 3.25 m. e da banchine esterne di

dimensioni pari a 1.0 m., come da seguente figura:

Il tratto terminale in corrispondenza del confine con il Comune di Borgaro

Torinese presenta inoltre l’aggiunta di un’area a verde di dimensioni pari a 1.0

m ed una pista ciclabile in terra battura di dimensioni pari a 2.5 m, come da

seguente figura:

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− realizzazione della rotatoria “e” di intersezione del suddetto tracciato con

la viabilità esistente Strada della Madonnina; tale rotatoria avrà un

diametro esterno pari a 42 m., corsia da 7.0 m. e banchine di dimensioni

pari a 1 m.;

− realizzazione della rotatoria “f” di intersezione del suddetto tracciato con

la viabilità esistente via Alcide Bona; tale rotatoria avrà un diametro

esterno pari a 30 m., corsia da 7.0 m. e banchine di dimensioni pari a

0.50 m;

− realizzazione della rotatoria “g” di intersezione del suddetto tracciato con

la viabilità esistente Strada Caldano e via Caldano; tale rotatoria avrà un

diametro esterno pari a 26 m., corsia da 7.0 m. e banchine di dimensioni

pari a 0.50 m.;

− realizzazione della rotatoria “h” di intersezione del suddetto tracciato con

la viabilità esistente via Vernone e via Verazzano; tale rotatoria avrà un

diametro esterno pari a 30 m., corsia da 7.0 m. e banchine di dimensioni

pari a 0.50 m.;

− realizzazione della rotatoria “i” di intersezione del suddetto tracciato con

la viabilità esistente Strada Venaria e S.P. 10; tale rotatoria avrà un

diametro esterno pari a 26 m., corona da 7.0 m. e banchine di dimensioni

pari a 0.50 m.;

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− realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree a verde;

− realizzazione di manufatti di attraversamento in c.a. dei canali principali

ed eventuale canalizzazione con tubazioni in cls di fossi/canali esistenti;

− realizzazione impianto di illuminazione pubblica di porzione della viabilità

in progetto dalla rotatoria “e” all’intersezione con via del Lazzaretto,

tramite riposizionamento di pali esistenti e posizionamento di nuovi pali

conici in acciaio zincato di altezza pari a 9 m. e 10 m. ed apparecchi di

illuminazione a led.

− ripristino degli accessi pedonali e carrai esistenti e di alcuni tratti di

recinzione, lungo il tratto in oggetto.

6.2.5. Ampliamento della s.p. 13 dalla rotatoria 3 in progetto al confine

comunale

L’ampliamento della viabilità esistente, progettato in conformità al D.M.

05/11/2001 n. 6792 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle

strade” e s.m.i, al D.M. 19/04/2006 “Norme funzionali e geometriche per la

costruzione delle intersezioni stradali” e s.m.i. e al D.P.R. 16/12/92 n. 495

“Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada” e

s.m.i, risulta costituito da una viabilità centrale a due corsie, categoria C2 –

Extraurbana secondaria, alla quale sono stati aggiunti in parallelo due

controviali laterali. Si avranno pertanto:

- n. 2 corsie per senso di marcia di dimensione pari a 3.50 [m] e banchine

esterne di dimensioni pari a 1.25 [m];

- n. 2 corsie di servizio (controviali) di dimensioni pari a 3.50 [m], banchina

interna pari a 0.50 [m] e banchina esterna pari a 1.50 [m];

- spartitraffico avente larghezza di 1.00 [m], all’interno del quale verrà

installato un dispositivo di ritenuta invalicabile tipo H2 spartitraffico.

Nella seguente immagine si riporta, a titolo esemplificativo, la sezione tipo del

tratto in oggetto:

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Le opere in progetto prevedono inoltre:

- eventuale canalizzazione con tubazioni in cls di fossi/canali esistenti;

- realizzazione di fossi di guardia per la raccolta delle acque piovane delle

aree agricole adiacenti;

- realizzazione impianto di illuminazione pubblica lungo tutto il tracciato

tramite il posizionamento di pali conici in acciaio zincato di altezza pari a

12 [m], interasse 15 m, ed apparecchi di illuminazione a led;

- ripristino degli accessi pedonali e carrai esistenti e di alcuni tratti di

recinzione;

- posizionamento di eventuali barriere acustiche da apporre nel caso in cui

i livelli di immissione diurni e notturni superino i limiti assoluti imposti dalla

normativa.

7. MOVICENTRO

Il progetto Movicentro, ovvero la rete dei nodi di interscambio dove si incontrano

le diverse modalità di trasporto pubblico e quello privato, è una qualificata

operazione della riorganizzazione e del rilancio del trasporto pubblico, volta a

realizzare un’efficace interazione modale dell’accessibilità, a realizzare una

infrastruttura a supporto dei diversi mezzi di trasporto, pubblici e privati (auto,

moto, bici, tram, treno, aereo) relazionata alla riorganizzazione della rete

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ferroviaria regionale (SFR) e metropolitana (SFM) le linee ferroviarie ed alla sua

connessione con l’Aeroporto.

L’area di 16.300 mq, dedicata ad ospitare la funzione del Movicentro, è

collocata all’interno del Subambito A della Variante 1 al vigente Piano

Particolareggiato Esecutivo con la funzione di terminal bus sia per il trasporto

pubblico su gomma, sia per i Bus e pullman privati dedicati al trasporto di

passeggeri diretti o in arrivo dall’aeroporto Sandro Pertini di Caselle Torinese.

All’interno dell’area è prevista inoltre una zona taxi ed a parcheggio pubblico

(park & ride) dedicata alla sosta di autovetture, nonché la realizzazione di un

piccolo edificio avente funzione di sala d’attesa, biglietteria e servizi igienici

pubblici.

8. AMPLIAMENTO STAZIONE FERROVIARIA

L’intenzione del progetto di ampliamento della stazione GTT è quella di creare

un collegamento verticale che possa mettere in relazione e connessione i flussi

pedonali provenienti dalla stazione ferroviari stessa, dall’aeroporto Pertini, dal

Movicentro e dal sistema di collegamento pedonale tra la stazione ferroviaria ed

il Subambito B (Parco multifunzionale Village).

Tale collegamento avverrà tramite la realizzazione di un fabbricato disposto su

tre livelli, collegati da sistemi di scale e ascensore così costituito:

livello –1, collegato tramite tunnel alla stazione ferroviaria e

all’aereostazione Sandro Pertini;

livello 0. collegato con il movicentro oltre che con i percorsi pedonali del

Subambito A;

livello +1, connesso con l’arrivo del sistema di collegamento pedonale

con il Subambito B.

9. VALUTAZIONE ECONOMICA DEGLI INTERVENTI

Per quanto riguarda la valutazione economica degli interventi si rimanda

all’Elaborato n. 5 Computo metrico di massima delle urbanizzazioni e

all’Elaborato n. 8 Relazione finanziaria.