aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per...

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L’aggiornamento delle informazioni sui traffici portuali Il presente testo rappresenta un aggiornamento statistico e un arricchimento dei dati già presentati nello Studio sui porti pubblicato dal DIPE ad agosto 2014 (http://www.cipecomitato.it/it/documenti/Rapporto_portualitx_finale.pdf). Si rinvia pertanto a quel testo per un trattamento più ampio, in particolare per la parte di confronto internazionale e, in questa sede, ci si limita a proporre tabelle e grafici aggiornati e ampliati sui soli porti italiani con un commento minimo. Un’analisi comparata dell’evoluzione nei porti italiani dei flussi di merci e passeggeri (su dati Istat) e di croceristi e container (su dati Assoporti) mostra l’andamento differenziato dei diversi settori prima e dopo l’avvio della crisi economica nel 2008. Tutti i settori esaminati presentavano una tendenza alla crescita prima del 2008, salvo la componente internazionale del traffico passeggeri non crocieristico (tabella 1 e grafico 1). Dopo l’inizio della crisi solo il settore delle crociere ha continuato a crescere in maniera sensibile fino al 2011, per poi stabilizzarsi (complessivamente +40,7% dal 2007 al 2013), mentre la componente passeggeri internazionali ha oscillato ma senza un tendenza chiara. Tutti gli altri settori hanno manifestato una tendenza alla contrazione dell’attività, più pronunciata per il traffico internazionale di merci (-18,7% nel 2007-2013, in linea con il crollo della produzione industriale italiana soprattutto nel 2008-2009 e con la riduzione delle importazioni particolarmente acuta dal 2011, come mostrato dai grafici 4 e 5) e per quello dei passeggeri di cabotaggio non croceristi (-16,8% nel 2007-2013 per il traffico tra porti italiani che non tocca porti esteri). Il traffico containeristico si è ridotto del 5% nel 2007-2013, ma è in recupero rispetto al minimo raggiunto nel 2009 e il traffico di merci di cabotaggio si è ridotto del 7,3%, seguendo la contrazione dei consumi interni italiani. Il problema è che le componenti maggiormente in calo (passeggeri cabotaggio e merci internazionali) sono quelle di maggiori dimensioni complessive e dunque di maggior impatto economico (grafico 2). Proiezioni delle tendenze nazionali degli ultimi anni sul futuro indicherebbero una tendenza contrastante, a seconda del periodo di riferimento utilizzato, con una crescita quasi generalizzata, usando il 2000 come anno di partenza, e invece con una crescita solo per container, croceristi e merci di cabotaggio, usando il 2005 come anno di partenza. A titolo di esempio è stato proiettato il traffico container fino al 2030, che salirebbe dai 10 milioni di TEU del 2013 fino a 11 milioni, nell’ipotesi pessimistica del mantenimento del trend 2005-2013, e fino a 17 milioni di TEU, nell’ipotesi di assestamento sul trend di più lungo periodo 2000-2013, che include la fase di maggiore crescita dell’interscambio mondiale pre crisi (grafico 3). L’importanza relativa dei singoli porti italiani e i loro trend specifici cambiano molto significativamente a seconda che si parli di merci in generale, di container, di croceristi o di passeggeri non croceristi (tabelle 2 e 3), pertanto i dati vengono qui presentati in maniera separata e più dettagliata.

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L’aggiornamento delle informazioni sui traffici portuali

Il presente testo rappresenta un aggiornamento statistico e un arricchimento dei dati già presentati nello

Studio sui porti pubblicato dal DIPE ad agosto 2014

(http://www.cipecomitato.it/it/documenti/Rapporto_portualitx_finale.pdf). Si rinvia pertanto a quel testo

per un trattamento più ampio, in particolare per la parte di confronto internazionale e, in questa sede, ci si

limita a proporre tabelle e grafici aggiornati e ampliati sui soli porti italiani con un commento minimo.

Un’analisi comparata dell’evoluzione nei porti italiani dei flussi di merci e passeggeri (su dati Istat) e di

croceristi e container (su dati Assoporti) mostra l’andamento differenziato dei diversi settori prima e dopo

l’avvio della crisi economica nel 2008. Tutti i settori esaminati presentavano una tendenza alla crescita

prima del 2008, salvo la componente internazionale del traffico passeggeri non crocieristico (tabella 1 e

grafico 1). Dopo l’inizio della crisi solo il settore delle crociere ha continuato a crescere in maniera sensibile

fino al 2011, per poi stabilizzarsi (complessivamente +40,7% dal 2007 al 2013), mentre la componente

passeggeri internazionali ha oscillato ma senza un tendenza chiara. Tutti gli altri settori hanno manifestato

una tendenza alla contrazione dell’attività, più pronunciata per il traffico internazionale di merci (-18,7% nel

2007-2013, in linea con il crollo della produzione industriale italiana soprattutto nel 2008-2009 e con la

riduzione delle importazioni particolarmente acuta dal 2011, come mostrato dai grafici 4 e 5) e per quello

dei passeggeri di cabotaggio non croceristi (-16,8% nel 2007-2013 per il traffico tra porti italiani che non

tocca porti esteri). Il traffico containeristico si è ridotto del 5% nel 2007-2013, ma è in recupero rispetto al

minimo raggiunto nel 2009 e il traffico di merci di cabotaggio si è ridotto del 7,3%, seguendo la contrazione

dei consumi interni italiani. Il problema è che le componenti maggiormente in calo (passeggeri cabotaggio e

merci internazionali) sono quelle di maggiori dimensioni complessive e dunque di maggior impatto

economico (grafico 2).

Proiezioni delle tendenze nazionali degli ultimi anni sul futuro indicherebbero una tendenza contrastante, a

seconda del periodo di riferimento utilizzato, con una crescita quasi generalizzata, usando il 2000 come

anno di partenza, e invece con una crescita solo per container, croceristi e merci di cabotaggio, usando il

2005 come anno di partenza. A titolo di esempio è stato proiettato il traffico container fino al 2030, che

salirebbe dai 10 milioni di TEU del 2013 fino a 11 milioni, nell’ipotesi pessimistica del mantenimento del

trend 2005-2013, e fino a 17 milioni di TEU, nell’ipotesi di assestamento sul trend di più lungo periodo

2000-2013, che include la fase di maggiore crescita dell’interscambio mondiale pre crisi (grafico 3).

L’importanza relativa dei singoli porti italiani e i loro trend specifici cambiano molto significativamente a

seconda che si parli di merci in generale, di container, di croceristi o di passeggeri non croceristi (tabelle 2 e

3), pertanto i dati vengono qui presentati in maniera separata e più dettagliata.

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Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007)

Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Grafico 2) Per i passeggeri domina il traffico di cabotaggio, per le merci invece sono predominanti gli

scambi internazionali

Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat

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Passeggeri Cabotaggio Passeggeri Internazionale

Passeggeri Totale Merci Cabotaggio

Merci Internazionale Merci Totale

Croceristi Container

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Merci

Internazionale

Merci

Cabotaggio

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Grafico 3) Proiezione del tasso di crescita nell’interscambio di container, con due scenari al 2030,

Fonte: DIPE, proiezione meccanica della crescita degli anni precedenti su dati Assoporti

Grafico 4)

Fonte: elaborazione DIPE su dati OCSE

Grafico 5)

Fonte: elaborazione DIPE su dati Eurostat

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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Zona euro a 18 membri

Italia

Produzione industriale in Italia e nella zona euro

Indice gennaio 2000=100, dati OCSE

70000,00

80000,00

90000,00

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110000,00

120000,00

130000,00

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Esportazioni

Importazioni

Esportazioni e importazioni di beni e servizi dell'Italia

dati trimestrali su valori annuali a prezzi correnti, in milioni di euro, Eurostat

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Tabella 1) Evoluzione nel tempo del traffico di passeggeri, croceristi, container e merci (2000-2013)

Traffico passeggeri

(migliaia, Istat) Traffico merci

(migliaia di tonnellate, Istat)

Croceristi (Numero, Assoporti dal 2005,

Ispra 2000-2004)

Container (migliaia di

TEU, Assoporti) Cabotaggio Internazionale Totale Cabotaggio Internazionale Totale

2000 86.376 119.255 327.384 446.639 2.316.822 7.052

2001 86.882 114.811 329.993 444.804 2.785.749 7.272

2002 76.987 5.714 82.700 123.570 334.388 457.958 3.092.534 8.229

2003 76.882 5.694 82.576 135.635 341.393 477.028 3.888.881 8.911

2004 77.088 6.228 83.316 134.951 350.033 484.984 4.164.385 9.483

2005 72.774 5.978 78.753 159.131 349.815 508.946 5.211.485 9.703

2006 80.440 5.544 85.984 158.025 362.160 520.185 6.244.280 9.864

2007 81.466 5.504 86.969 178.037 359.291 537.327 7.781.837 10.609

2008 85.611 4.544 90.157 158.733 367.485 526.218 8.909.403 10.550

2009 86.268 6.440 92.707 160.854 308.976 469.830 9.128.688 9.515

2010 81.531 6.128 87.657 173.505 320.586 494.091 9.277.617 9.778

2011 76.047 5.849 81.895 184.493 315.393 499.885 11.153.721 9.537

2012 71.431 5.304 76.735 168.359 308.464 476.823 10.505.202 9.613

2013 67.777 5.461 73.238 165.101 291.977 457.078 10.949.934 10.082

Numeri indice 2007=100

Passeggeri Merci

Croceristi Container Cabotaggio Internazionale Totale Cabotaggio Internazionale Totale

2000 99,3 67,0 91,1 83,1 29,8 66,5

2001

99,9 64,5 91,8 82,8 35,8 68,5

2002 94,5 103,8 95,1 69,4 93,1 85,2 39,7 77,6

2003 94,4 103,5 94,9 76,2 95,0 88,8 50,0 84,0

2004 94,6 113,2 95,8 75,8 97,4 90,3 53,5 89,4

2005 89,3 108,6 90,6 89,4 97,4 94,7 67,0 91,5

2006 98,7 100,7 98,9 88,8 100,8 96,8 80,2 93,0

2007 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

2008 105,1 82,6 103,7 89,2 102,3 97,9 114,5 99,4

2009 105,9 117,0 106,6 90,3 86,0 87,4 117,3 89,7

2010 100,1 111,3 100,8 97,5 89,2 92,0 119,2 92,2

2011 93,3 106,3 94,2 103,6 87,8 93,0 143,3 89,9

2012 87,7 96,4 88,2 94,6 85,9 88,7 135,0 90,6

2013 83,2 99,2 84,2 92,7 81,3 85,1 140,7 95,0

Si definisce "navigazione di cabotaggio" il trasporto di merci e passeggeri effettuato esclusivamente tra porti nazionali. Elaborazione DIPE su dati Istat, Assoporti e ISPRA

http://www.istat.it/it/archivio/140422

http://www3.istat.it/dati/catalogo/20070406_00/inf_07_05_statistiche_trasporti_marittimi_2002_2004.pdf

http://www3.istat.it/dati/catalogo/20030702_01/testo_trasporti_marittimi_2000_2001.pdf

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Tabella 2) Maggiori porti italiani per passeggeri e crocieristi nel 2013 e variazione di lungo periodo dal

2005

Passeggeri 2013 (sbarchi e imbarchi, Istat,) Croceristi 2013 (dati Assoporti)

In

migliaia

Var % 2005-2013

Numero

crocieristi

Var % 2005-2013

Napoli 7.360 21,0 Civitavecchia 2.538.259 158,2

Messina 7.256 -26,0 Venezia 1.841.477 125,9

Reggio Calabria 6.758 -29,9 Napoli 1.175.034 41,5

Capri 6.488 68,1 Genova 1.050.085 165,3

Piombino 3.532 7,8 Savona 940.078 48,5

Portoferraio 2.839 0,4 Livorno 736.516 59,3

Civitavecchia 2.524 20,2 Bari 604.781 117,6

Olbia 2.458 -24,4 Messina-Milazzo 501.316 131,8

Genova 2.358 -2,0 Palermo 410.999 24,6

Ischia Porto 2.089 -34,1 La Spezia 213.858 279,5

Livorno 1.923 -8,6 Olbia-Golfo Aranci 206.140 573,2

Palau 1.760 -4,5 Catania 197.377 187,1

La Maddalena 1.744 -5,4 Cagliari 146.000 312,2

Venezia 1.634 29,8 Trieste 141.375 887,2

Pozzuoli 1.581 10,0 Salerno 121.919

Sorrento 1.580 1,4 Ancona 109.492 176,2

Palermo 1.354 -8,1 Ravenna 97.025 703,8

Bari 1.324 26,7 Piombino (Portoferraio) 16.828

TOTALE 73.238 -7,0 TOTALE 11.054.424 112,1

Nord 4.973 11,0 Nord 4.283.898 122,4

Centro 12.636 8,4 Centro 3.402.332 129,1

Sud 53.343 -10,8 Sud e isole 3.368.194 87,2

Messina-Reggio C. 14.014 -27,9 Genova, Savona, La Spezia 2.204.021 103,1

Campania 21.626 16,6 Venezia, Trieste, Ravenna 2.079.877 147,1

Sardegna 8.961 -19,9 Palermo, Messina-Milazzo, Catania

1.109.692 80,5

Elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti

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Tabella 3) Maggiori porti italiani per merci e container nel 2013 e variazione di lungo periodo

Merci 2013 (sbarchi e imbarchi Istat, 2013) Container 2013 (dati Assiporti)

Migliaia di tonnellate

Var % 2005-2013

Migliaia di TEU 2013

Var % 2007-2013

Trieste 45.986 6,1 Gioia Tauro 3.094,0 -10,2%

Genova 40.830 -4,2 Genova 1.988,0 7,2%

Gioia Tauro 27.447 -7,4 La Spezia 1.300,4 9,5%

Taranto 24.496 -48,8 Cagliari 702,1 28,3%

Porto Foxi 24.797 8,9 Livorno 559,2 -25,0%

Augusta 24.308 -26,4 Napoli 477,0 3,5%

Livorno 23.877 -0,7 Trieste 458,6 72,5%

Venezia 23.152 -24,2 Venezia 446,6 35,5%

Ravenna 22.522 -7,1 Salerno 263,4 -31,6%

Milazzo 14.517 -18,7 Ravenna 226,9 9,7%

Savona 13.817 -5,1 Taranto 197,3 -73,9%

Napoli 13.240 20,8 Ancona 152,4 74,8%

Cagliari 12.244 31,8 Savona-Vado 77,9 -67,9%

La Spezia 12.112 -10,2 Civitavecchia 54,0 73,4%

Santa Panagia 10.461 -55,0 Bari 31,4 48963%

Civitavecchia 9.750 61,5 Catania 30,3 34,6%

Messina 9.144 414,0 Palermo 20,6 -35,2%

Brindisi 8.831 -13,5 Augusta 0,2

TOTALE 457.078 -10,2 TOTALE 10.082,4 -5,0%

Nord 170.036 -3,8 Nord 4498,4 10,1%

Centro 55.809 -8,2 Centro 765,6 -11,6%

Sud 218.388 -14,9 Sud 4816,3 -14,8%

Trieste, Venezia, Ravenna 91.660 -6,6 Genova, La Spezia, Savona, Livorno

3925,5 -2,6%

Genova, La Spezia, Savona, Livorno 90.636 -4,3 Trieste, Venezia, Ravenna 1132,1 41,1%

Gioia Tauro, Taranto, Porto Foxi, Cagliari

88.984 -18,8 Gioia Tauro, Cagliari, Taranto 3993,4 -15,9%

Augusta, Milazzo, Messina, Palermo, Santa Panagia, Catania

68.854 -16,7

Elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti

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Andamento traffico merci

Nel 2013 Trieste ha superato Genova diventando il primo porto italiano in termini di peso di merci

movimentate, grazie soprattutto ad una elevata concentrazione nelle rinfuse liquide, mentre Genova

movimenta più contenitori e Ro-Ro (grafici 6, 7 e 8 e tabelle 4. 5 e 6). Gioia Tauro è il terzo porto italiano per

merci ma movimenta quasi esclusivamente container, mentre Porto Foxi (Cagliari) tratta quasi

esclusivamente rinfusa liquida, come pure Augusta, Milazzo e Santa Panagia (Siracusa). Taranto si concentra,

invece, sulla rinfusa solida (per la quale è il primo porto italiano) e Livorno, Venezia e Ravenna non hanno

una specializzazione precisa. Taranto e Gioia Tauro hanno subito forti variazioni nel volume di merci trattate

nel tempo, sia a causa della crisi economica nazionale che per le vicende dell’Ilva, a Taranto, e, per le scelte

di grandi operatori portuali esteri, a Gioia Tauro.

Complessivamente, nei porti italiani il 68% del traffico merci valutato in termini di peso è composto da

idrocarburi, gas, coke, metalli, etc…(grafici 11 e 12). Se fossero disponibili dati sul valore delle merci invece

che sul loro peso, allora la distribuzione merceologica sarebbe molto diversa, visto che ad esempio il

petrolio vale solo circa 30 centesimi al kilo a prezzi di inizio 2015, mentre un kilo di confezioni di scarpe per

esportazione può facilmente costare oltre cento volte tale somma.

E’ anche utile notare verso quali paesi si indirizza l’interscambio dai porti italiani, visto che non ricalca per

nulla i flussi commerciali complessivi dell’import ed export italiano (grafici 13 e 14 e tabella 8). I maggiori

partner sono Turchia, Russia, Libia, Spagna ed Egitto. Gli USA, primo paese al mondo per Pil a prezzi di

mercato, è solo al 6° posto con il 5% del totale del nostro interscambio. La Cina, primo paese esportatore al

mondo e secondo per Pil a prezzi di mercato, è solo al 14° posto nell’interscambio con i porti italiani, con il

2% del nostro interscambio, in forte calo (-39% dal 2007 al 2013). Peraltro il calo del commercio via mare

con la Cina non è compensato dall’aumento in altri porti esteri nei quali potrebbe avere luogo una rottura di

carico che cambi la nazionalità del porto di transito di merci prodotte in Cina. Gli scambi con i porti

dell’Europa del Nord sono limitatissimi: Gran, Bretagna, Olanda e Germania rappresentano ognuno meno

dell’1% dell’interscambio dei porti italiani e la Francia il 2%. Presi congiuntamente questi quattro paesi

pesano poco più dell’interscambio con la sola Grecia (4% rispetto a 3,5%) e meno della metà degli scambi

con Turchia e Russia. Chiaramente pesa in questo dato il peso del petrolio, dato non solo dalla Russia ma

anche dal crescente peso di altri stati produttori di petrolio (Arabia saudita, Nigeria, Emirati Arabi, Quatar).

Inoltre Egitto e Libia che erano nel 2005 i maggiori partner dei porti italiani hanno visto più che dimezzare i

traffici con l’Italia, anche a cause dell’instabilità successiva alle rivoluzioni arabe del 2011.

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Grafico 6) Principali porti per tipologia di carico nel 2013, in migliaia di tonnellate

Elaborazione DIPE su dati Istat

Grafico 7) Andamento traffico merci 2002-2013 nei porti del Nord

Elaborazione DIPE su dati Assoporti

,0

5000,0

10000,0

15000,0

20000,0

25000,0

30000,0

35000,0

40000,0

45000,0

50000,0

Tri

est

e

Ge

no

va

Gio

ia T

au

ro

Po

rto

Fo

xi

Ta

ran

to

Au

gu

sta

Livo

rno

Ve

ne

zia

Ra

ve

nn

a

Mila

zzo

Sa

vo

na

Na

po

li

Ca

gli

ari

La S

pe

zia

Sa

nta

Pa

na

gia

Civ

ita

ve

cch

ia

Me

ssin

a

Bri

nd

isi

Pa

lerm

o

Re

gg

io…

Olb

ia

Pio

mb

ino

Sa

lern

o

Altro carico

Ro-Ro

Rinfusa solida

Rinfusa liquida

Contenitori

0,000

10000,000

20000,000

30000,000

40000,000

50000,000

60000,000

70000,000

2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014

Genova

Trieste

Livorno

Venezia

Ravenna

La Spezia

Savona-Vado

Page 9: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Grafico 8) Andamento traffico merci 2002-2013 nei porti del sud

Elaborazione DIPE su dati Assoporti

Grafico 9) Sbarchi e imbarchi di merci nei porti italiani nel 2013, per regione, dati Istat

Elaborazione DIPE su dati Istat

0,000

5000,000

10000,000

15000,000

20000,000

25000,000

30000,000

35000,000

40000,000

45000,000

50000,000

2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014

Cagliari

Taranto

Gioia Tauro

Augusta

Messina

Napoli

Olbia-Golfo Aranci

Brindisi

Salerno

Palermo

Catania

Bari

,0

5000,0

10000,0

15000,0

20000,0

25000,0

30000,0

35000,0

40000,0

45000,0

50000,0

Sbarchi

Imbarchi

Page 10: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Grafico 10) Evoluzione delle tipologie di merce trattata nei porti italiani per tipo di carico (migliaia di

tonnellate)

Elaborazione DIPE su dati Istat

Grafico 11) Merce nel complesso della navigazione per tipo di carico nel 2013 (migliaia di tonnellate)

Elaborazione DIPE su dati Istat

Grafico 12) Tipologia di merci nei porti italiani nel 2013 (migliaia di tonnellate e percentuale)

Elaborazione DIPE su dati Istat

,0

50000,0

100000,0

150000,0

200000,0

250000,0

300000,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Contenitori

Rinfusa liquida

Rinfusa solida

Ro-Ro

Altro carico

81.257

(18%)

196.298

(43%)

63.829

(14%)

87.245

(19%)

28.448

(6%)Contenitori

Rinfusa liquida

Rinfusa solida

Ro-Ro

Altro carico

18.868 (6%)

146.080 (50%)

51.583 (18%)

9.252 (3%)

12.554 (4%)

8.635 (3%)

16.728 (6%)

28.276 (10%)Prodotti agricoli della caccia e della pesca;

prodotti alimentari, bevande e tabacchi

Carboni fossili, coke, petrolio greggio; prodotti

petroliferi raffinati; gas naturale

Minerali metalliferi, altri prodotti delle miniere,

manufatti in metallo, materiali da costruzione

Prodotti chimici; articoli in gomma e materie

plastiche

Prodotti dell’industria tessile e

dell’abbigliamento, in cuoio, legno, carta, mobili

e manufatti

Macchine e apparecchi meccanici, elettrici,

televisivi, per comunicazioni, mezzi di trasporto

Page 11: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Grafico 13) Paesi con i quali risulta il maggiore interscambio nei porti italiani nel 2013, in migliaia di

tonnellate e in percentuale del totale

Elaborazione DIPE su dati Istat

Grafico 14) Principali paesi di interscambio di merci via mare, migliaia di tonnellate

Elaborazione DIPE su dati Istat

30584,0

10%26759,0

9%

18489,0

6%

17651,0

6%

16235,0

6%14494,0

5%10341,0

4%9493,0

3%9376,0

3%

9091,0

3%

8390,0

3%

6808,0

2%

6616,0

2%

6488,0

2%

6329,0

2%

94833,0

32%

TURCHIA

RUSSIA

LIBIA

SPAGNA

EGITTO

USA

GRECIA

UCRAINA

ARABIA SAUDITA

ALGERIA

BRASILE

NIGERIA

MALTA

CINA

FRANCIA

,0

5000,0

10000,0

15000,0

20000,0

25000,0

30000,0

35000,0

40000,0

45000,0

50000,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

TURCHIA

RUSSIA

LIBIA

SPAGNA

EGITTO

USA

GRECIA

UCRAINA

ARABIA SAUDITA

ALGERIA

BRASILE

Page 12: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Tabella 4) Evoluzione delle tipologie di merce trattata nei porti italiani per tipo di carico (migliaia di

tonnellate, Istat)

Contenitori Rinfusa liquida

Rinfusa solida

Ro-Ro Altro carico Totale

2005 76.064 245.446 102.670 54.841 29.925 508.946

2006 80.330 244.808 106.834 56.768 31.444 520.185

2007 85.580 245.165 101.965 72.071 32.547 537.327

2008 81.932 235.376 103.083 62.849 42.979 526.218

2009 81.880 208.548 104.920 51.998 22.485 469.830

2010 82.502 219.200 69.695 88.560 34.134 494.091

2011 76.311 214.603 78.413 96.356 34.202 499.885

2012 79.015 200.771 76.841 89.505 30.691 476.823

2013 81.257 196.298 63.829 87.245 28.448 457.078

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Tabella 5) Merce nel complesso della navigazione per tipo di carico e porto di sbarco e imbarco nel 2013

Valore assoluto 2013 in migliaia di tonnellate, Istat Variazione % rispetto al 2005

Conten

itori Rinfusa liquida

Rinfusa

solida Ro-Ro

Altro carico

Totale Contenitori

Rinfusa

liquida

Rinfusa

solida Ro-Ro

Totale

Trieste 3.829 33.473 1.330 6.000 1.354 45.986 98,8 -6,5 -37,6 87,2 6,1

Genova 13.376 17.631 1.382 7.829 612 40.830 14,7 -3,6 -61,1 6,7 -4,2

Gioia Tauro 26.295 629 41 245 236 27.447 -9,6 185,9 -59,4 33,9 -7,4

Porto Foxi 11 24.786 - - - 24.797

9,1

8,9

Taranto 981 4.137 13.32

7 1.411 4.640 24.496 -81,2 -46,0 -47,6 -38,5 -48,8

Augusta 10 23.184 824 240 50 24.308 -9,1 -27,5 -8,1

-26,4

Livorno 5.894 8.057 702 7.597 1.627 23.877 22,3 -9,5 -43,2 12,3 -0,7

Venezia 3.606 9.496 6.711 1.094 2.244 23.152 88,4 -29,8 -40,2 -27,6 -24,2

Ravenna 2.308 4.856 8.394 1.433 5.531 22.522 35,0 -8,4 -35,2 165,9 -7,1

Milazzo - 14.318 - 141 58 14.517

-18,1

-4,7 -18,7

Savona 940 7.294 3.137 1.108 1.339 13.817 -50,0 -4,6 -29,8 855,2 -5,1

Napoli 2.775 5.461 863 3.754 387 13.240 79,7 -6,4 -16,8 53,4 20,8

Cagliari 6.923 1.784 167 3.150 220 12.244 36,7 195,9 -64,5 4,0 31,8

La Spezia 9.464 625 1.835 5 183 12.112 27,4 -82,5 -1,0 -44,4 -10,2

Santa Panagia 2 10.458 - - - 10.461

-55,0

-55,0

Civitavecchia 612 1.679 3.573 3.695 192 9.750 93,7 -31,2 248,6 80,8 61,5

Messina 0 33 0 9.109 2 9.144

-83,4 -100,0 528,6 414,0

Brindisi 3 2.387 4.572 984 885 8.831 -91,2 -15,2 -27,9 21,6 -13,5

Palermo 121 1.827 60 5.434 170 7.612 -63,8 47,9 -67,9 97,2 66,4

Reggio Calabria - 7 141 6.267 52 6.466

Olbia 0 - 57 6.014 84 6.155

-13,6 22,6 22,4

Piombino - 164 2.980 2.656 274 6.074

-52,9 -31,9 47,5 -23,2

Salerno 1.813 22 177 3.767 268 6.048 -13,5 1000,

0 -76,7 102,7 24,4

Monfalcone 4 1 456 1.021 2.531 4.012 -60,0 -99,7 -57,0 117,7 -2,6

Porto Levante - 3.997 - - - 3.997

Ancona 1.131 172 587 2.053 36 3.978 139,1 300,0 -62,1 -6,9 -8,0

Porto Torres - 787 1.026 1.901 116 3.830

-71,3 -52,9 136,1 -33,3

Bari 546 3 1.413 1.341 76 3.379 691,3 -98,2 12,3 48,7 36,7

Falconara Marittima

- 3.219 - - - 3.219

-34,2

-34,3

Gaeta - 2.214 916 - 63 3.193

13,9 51,7

16,8

Catania 214 18 307 1.972 300 2.812 69,8 -96,6 26,9 81,8 30,2

Fiumicino - 2.556 - 1 - 2.556

-60,9

-60,9

Gela 0 2.496 - 1 1 2.498

-68,6

-68,5

Chioggia 0 - 1.536 3 939 2.478 -100,0

-0,1 -93,2 -5,6

Marina di Carrara

- 1 840 - 979 1.820

-98,4 -17,2

-37,7

Lipari - 1.664 - 91 3 1.758

35,2

1,1 5,8

Ortona - 828 380 - 134 1.342

-1,3 -3,3

-0,4

Palau - - 3 1.302 0 1.305

La Maddalena - - - 1.297 0 1.297

Oristano - 259 965 10 14 1.248

161,6 -35,8

-27,1

Porto Empedocle

- 139 586 53 363 1.142

36,3 -37,5 76,7 5,8

Barletta - 337 591 - 210 1.138

17,8 -26,2

-5,2

Porto Nogaro - 12 242 1 876 1.130

-20,0 -51,6

-9,9

Portovesme - 70 662 157 226 1.115

-93,6 -85,3 33,1 -80,7

Pozzallo 22 96 715 108 158 1.099 -38,9 4700,

0 -16,3

5300,0

2,6

Altri porti 375 5.122 2.331 4.000 1.017 12.845 861,5 -3,1 -40,7 -3,2 -13,4

Page 14: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

TOTALE 81.257 196.298 63.82

9 87.24

5 28.44

8 457.07

8 6,8 -20,0 -37,8 59,1 -10,2

Porti che trattano annualmente, nel complesso della navigazione, più di 1.000.000 di tonnellate di merce

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Tabella 6) Evoluzione 2005-2013 del traffico merci nel complesso della navigazione per porto di sbarco e

imbarco (migliaia di tonnellate variazione percentuale e distanza del valore del 2013 rispetto al livello massimo di traffico realizzato negli anni precedenti, segnato in grigio nella tabella)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Var

% 2005

-2013

Var% 2007

-2013

Dista

nza % tra max

e 2013

Trieste 43.355 44.644 39.833 37.195 40.986 40.557 41.803 42.144 45.986 6,1 15,4 0

Genova 42.640 44.425 48.358 46.469 42.708 41.428 42.374 42.453 40.830 -4,2 -15,6 -15,6

Gioia Tauro 29.634 28.685 30.639 31.527 34.394 35.371 28.014 27.399 27.447 -7,4 -10,4 -22,4

Taranto 47.869 50.871 49.240 49.522 38.079 34.209 41.229 35.210 24.496 -48,8 -50,3 -51,8

Porto Foxi 22.760 27.111 26.744 26.407 23.597 23.935 25.297 24.635 24.797 8,9 -7,3 -8,5

Augusta 33.041 30.979 30.238 26.849 24.069 25.813 24.716 24.883 24.308 -26,4 -19,6 -26,4

Livorno 24.048 24.550 29.798 28.667 22.176 22.662 21.268 20.515 23.877 -0,7 -19,9 -19,9

Venezia 30.547 32.010 32.042 29.920 26.640 26.212 25.457 24.598 23.152 -24,2 -27,7 -27,7

Ravenna 24.253 27.639 27.008 30.075 23.848 22.186 22.281 22.402 22.522 -7,1 -16,6 -18,5

Milazzo 17.867 18.054 16.184 15.405 12.053 12.380 15.207 15.029 14.517 -18,7 -10,3 -19,6

Savona 14.556 15.361 15.343 16.370 15.709 12.873 14.775 14.102 13.817 -5,1 -9,9 -15,6

Napoli 10.958 11.405 10.609 9.067 10.519 14.936 13.997 12.756 13.240 20,8 24,8 -11,4

Cagliari 9.287 9.482 9.397 9.040 8.142 8.659 11.435 12.576 12.244 31,8 30,3 -2,6

La Spezia 13.486 15.201 17.353 17.014 15.131 16.091 14.753 13.017 12.112 -10,2 -30,2 -30,2

Santa Panagia 23.254 15.938 17.965 17.305 14.489 14.062 12.368 12.158 10.461 -55,0 -41,8 -55,0

Civitavecchia 6.038 6.057 5.882 4.890 4.366 5.380 5.741 10.236 9.750 61,5 65,8 -4,7

Messina 1.779 2.373 4.060 3.792 2.750 10.064 9.544 9.055 9.144 414,0 125,2 -9,1

Brindisi 10.210 9.985 10.708 10.767 9.476 10.666 10.618 10.231 8.831 -13,5 -17,5 -17,2

Palermo 4.575 5.071 5.765 5.928 5.924 6.411 7.057 7.574 7.612 66,4 32,0 0

Reggio Calab.

7.965 6.594 6.162 6.466 -18,8

Olbia 5.029 5.374 8.042 12.875 10.519 9.032 8.305 7.275 6.155 22,4 -23,5 -52,2

Piombino 7.909 9.282 9.591 8.456 8.384 8.001 6.942 7.164 6.074 -23,2 -36,7 -36,7

Salerno 4.862 5.138 8.310 6.634 4.812 4.837 5.398 5.519 6.048 24,4 -27,2 -27,2

Monfalcone 4.120 4.514 4.544 4.961 5.045 3.149 3.548 3.812 4.012 -2,6 -11,7 -20,5

Ancona 4.323 4.689 5.167 5.279 5.074 5.035 4.163 4.563 3.978 -8,0 -23,0 -24,6

Porto Levante

4.492 5.839 3.821 3.997 -31,5

Porto Torres 5.741 5.805 5.908 6.186 5.096 5.599 5.485 4.163 3.830 -33,3 -35,2 -38,1

Bari 2.471 3.196 3.197 2.529 2.345 3.890 3.796 3.413 3.379 36,7 5,7 -11,0

Falconara Marittima

4.901 4.458 5.406 5.725 5.138 4.899 5.078 3.753 3.219 -34,3 -40,5 -43,8

Gaeta 2.733 2.638 3.341 2.738 2.013 2.175 3.010 2.738 3.193 16,8 -4,4 -4,4

Catania 2.160 1.256 1.427 1.711 1.283 2.722 2.729 2.705 2.812 30,2 97,1 0

Fiumicino 6.542 6.626 6.883 7.177 6.246 5.735 6.095 4.930 2.556 -60,9 -62,9 -64,4

Gela 7.942 7.183 9.351 9.425 7.551 7.947 8.154 3.906 2.498 -68,5 -73,3 -73,5

Chioggia 2.626 2.916 2.990 3.129 3.928 3.824 3.654 2.421 2.478 -5,6 -17,1 -36,9

Marina Di Carrara

2.920 3.126 2.491 2.285 2.324 2.861 3.236 3.118 1.820 -37,7 -26,9 -43,8

Lipari 1.662 1.937 1.781 1.814

1.798 1.882 1.798 1.758 5,8 -1,3 -9,2

Ortona 1.348 1.518 1.340 1.155 1.008 1.130 1.403 1.382 1.342 -0,4 0,1 -11,6

Palau

1.305

La Maddalena

1.297

Oristano 1.711 1.649 1.756 1.532 1.364 1.348 1.631 1.464 1.248 -27,1 -28,9 -28,9

Porto Empedocle

1.079 1.145

1.085 1.756 1.333 1.142 5,8 -35,0

Barletta 1.201 1.292 1.390 1.484 1.572 1.477 1.520 1.468 1.138 -5,2 -18,1 -27,6

Porto Nogaro 1.254 1.242 1.475 1.449 1.178 1.227 1.382 1.863 1.130 -9,9 -23,4 -39,3

Portovesme 5.778 6.085 5.918 5.987 3.053 2.286 2.244 2.204 1.115 -80,7 -81,2 -81,7

Pozzallo 1.071

1.410 1.493 1.657 2.416 1.671 1.127 1.099 2,6 -22,1 -34,2

Termini Imerese 1.194

1.010

1.039 1.482 1.728 1.355

Trapani 1.198 1.197 2.001 1.164

1.328 1.539 1.305

Manfredonia 1.043 1.143 1.277 1.123

Vibo Valentia 1.131 1.093 1.051

Page 16: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Altri porti 14.840 15.842 13.104 13.698 14.146 12.456 13.167 11.091 12.845 -2,0

TOTALE 508.946 520.185 537.327 526.218 469.830 494.091 499.885 476.823 457.07

8 -10,2 -14,9 -14,9

Nord 176.837 187.952 188.946 186.582 175.173 172.039 175.866 170.633 170.03

6 -3,8 -10,0 -10,0

Centro 60.762 62.944 69.899 66.372 56.729 57.878 56.936 58.399 55.809 -8,2 -20,2 -20,2

Sud 256.507 253.447 265.378 259.566 223.782 251.718 253.916 236.700 218.38

8 -14,9 -17,7 -17,7

Trieste, Venezia, Ravenna

98.155 104.293 98.883 97.190 91.474 88.955 89.541 89.144 91.660 -6,6 -7,3 -12,1

Genova, La Spezia, Savona, Livorno

94.730 99.537 110.852 108.520 95.724 93.054 93.170 90.087 90.636 -4,3 -18,2 -18,2

Gioia Tauro, Taranto, Porto Foxi, Cagliari

109.550 116.149 116.020 116.496 104.212 102.174 105.975 99.820 88.984 -18,8 -23,3 -23,4

Elaborazione DIPE su dati Istat

Page 17: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Tabella 7) Sbarco e imbarco di merci per regione in migliaia di tonnellate,

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Var% 2007-2013

Sicilia 93.048 87.828 73.608 89.390 90.257 83.677 77.727 -16

Liguria 81.168 79.987 73.581 70.489 71.947 69.614 66.813 -18

Sardegna 58.511 62.495 52.791 51.853 55.437 53.147 52.608 -10

Friuli-Venezia Giulia 45.852 43.605 47.209 44.933 46.733 47.819 51.128 12

Puglia 67.668 67.217 53.824 52.656 59.671 52.689 40.028 -41

Calabria 31.996 32.911 35.658 44.213 35.821 34.506 35.274 10

Toscana 42.805 40.079 33.708 34.602 32.661 31.856 32.921 -23

Veneto 35.553 33.320 30.835 34.528 34.951 30.840 29.627 -17

Emilia-Romagna 27.300 30.385 24.149 22.609 22.736 22.445 22.528 -17

Campania 21.333 17.688 16.544 21.563 21.303 20.257 21.559 1

Lazio 16.788 15.465 12.800 13.903 15.639 18.687 16.051 -4

Marche 10.918 11.314 10.440 10.176 9.618 8.330 7.202 -34

Abruzzo 2.764 2.553 1.832 2.341 2.749 2.107 1.856 -33

Molise 412 349 53 205 254 256 193 -53

Altro 1.213 1.022 2.799 629 107 593 1.563 29

TOTALE 537.327 526.218 469.830 494.091 499.885 476.823 457.078 -15

Nord 189.873 187.297 175.774 172.559 176.367 170.718 170.096 -10

Centro 73.275 69.411 58.780 61.022 60.667 60.980 58.030 -21

Sud 272.968 268.488 232.478 259.880 262.743 244.532 227.389 -17

Elaborazioni su dati Istat

Page 18: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Tabella 8) Evoluzione dei paesi di origine o destinazione dell'intercambio di merci nei porti italiani nel

2005-2013 (migliaia di tonnellate)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Var % 2005-2013

TURCHIA 16.616 19.205 23.699 29.198 26.226 44.352 34.482 32.427 30.584 84,1

RUSSIA 33.436 31.158 28.907 28.901 26.085 25.085 25.282 22.030 26.759 -20,0

LIBIA 37.712 36.763 40.301 37.081 38.249 28.677 8.898 25.080 18.489 -51,0

SPAGNA 15.993 16.206 18.440 23.149 16.972 15.605 17.419 18.383 17.651 10,4

EGITTO 40.758 37.907 34.241 36.636 34.217 23.945 26.634 20.752 16.235 -60,2

USA 15.402 15.514 15.693 13.582 10.700 12.045 13.093 16.207 14.494 -5,9

GRECIA 12.313 12.686 11.508 12.616 8.885 10.565 10.968 10.028 10.341 -16,0

UCRAINA 13.747 14.351 16.232 14.028 12.168 10.025 12.574 10.560 9.493 -30,9

ARABIA SAUDITA 3.896 2.859 2.266 1.848 4.267 5.553 8.855 9.376

ALGERIA 7.521 9.064 6.696 8.252 6.308 5.497 6.950 6.619 9.091 20,9

BRASILE 15.602 15.475 16.279 15.694 14.720 10.427 12.232 11.818 8.390 -46,2

NIGERIA 2.805 4.011 1.476 2.461 2.717 1.398 3.483 4.774 6.808 142,7

MALTA 3.322 2.819 3.716 4.853 4.186 5.669 4.904 7.137 6.616 99,2

CINA 4.231 9.425 10.636 10.036 6.127 8.657 7.414 6.509 6.488 53,3

FRANCIA 8.309 8.154 7.616 9.065 7.647 6.181 6.836 6.175 6.329 -23,8

GEORGIA 7.623 8.333 4.607 3.855 4.684 5.399 6.975 5.274 5.160 -32,3

EMIRATI ARABI UNITI

1.196 4.810 5.129 1.086 1.491 2.090 2.039 2.489 4.794 300,8

QATAR

3.432 4.742 4.328 4.581

TUNISIA 6.899 5.898 5.836 5.992 4.884 6.172 6.575 5.966 4.357 -36,8

SLOVENIA 3.978 5.148 5.131 6.144 4.549 3.890 4.144 5.440 4.198 5,5

Altri 102.352 101.337 100.289 102.590 76.313 87.208 94.196 77.613 71.743 -29,9

Totale 349.81

5

362.16

0

359.29

1

367.48

5

308.97

6

320.58

6

315.39

3

308.46

4

291.97

7 -16,5

Libia e Egitto 78.470 74.670 74.542 73.717 72.466 52.622 35.532 45.832 34.724 -55,7

Algeria e Tunisia 14.420 14.962 12.532 14.244 11.192 11.669 13.525 12.585 13.448 -6,7

Arabia saudita, Emirati, Quatar

1.196 8.706 7.988 3.352 7.799 9.789 12.334 15.672 18.751 1.467,8

Elaborazioni su dati Istat

Page 19: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Andamento traffico container

I contenitori rappresentavano nel 2013 il 18% del peso dell’intercambio di merci nei porti italiani secondo i dati Istat. I primi tre porti italiani registrano un traffico container inferiore sia ai primi tre porti spagnoli, sia ai primi tre porti nordafricani (grafico 16 e tabella), evidenziando una significativa perdita di competitività anche rispetto a porti come il Pireo in Grecia, che ha quasi moltiplicato per quattro il numero di teu movimentati (da 864.000 nel 2010 a 3.164.000 nel 2013) grazie all’arrivo nell’estate del 2010 di nuovi gestori cinesi (COSCO). Anche il porto maltese di Marsaxlokk (Malta) ha raddoppiato la movimentazione di container tra il 2003 e il 2013, superando i 2,5 milioni di teu.

Gioia Tauro era nel 2005 il primo porto per container del Mediterraneo, mentre nel 2011 è sceso al quarto posto; Genova è scesa dal terzo all’ottavo posto tra il 2005 e il 2010.

Nel 2013 il traffico container in Italia è cresciuto del 4,8%, il miglior risultato in termini di tasso di crescita dall’inizio della crisi nel 2007 ad oggi, pur rimanendo inferiore al volume complessivo in livello assoluto raggiunto nel 2007. Il 2013 ha visto una crescita dei porti italiani maggiore rispetto a quelli spagnoli e dell’Europa del nord ma inferiore rispetto al Pireo o a Tangeri.

Nel Mezzogiorno, si è interrotto dal 2011 il calo nella movimentazione container dei tre maggiori porti dopo quattro anni di diminuzione: Gioia Tauro ha beneficiato di un aumento del 34,5% dei traffici in due anni, recuperando gran parte di quanto perso dal 2007 al 2011 a causa dell’abbandono della Maersk, che ha ora annunciato il ritorno. Cagliari ha raggiunto nel 2011-13 una crescita del 13,6%. Taranto invece ha subito un tracollo, perdendo oltre il 67% del traffico in due anni e tornando ai livelli del 2001, principalmente per gli effetti della crisi dell’Ilva (grafico 15, tabella 9).

Genova ha subito un calo del 3,7% nel 2013, ma si tratta di un assestamento dopo una crescita di oltre il 30% nei tre anni precedenti. La Spezia è cresciuta del 4,3% nel 2013 recuperando il livello del 2011 mentre Savona-Vado è calata a livelli di attività molto bassa. I porti dell’Alto Adriatico hanno continuato la loro progressione (nel 2013 Trieste +16,5%, Ravenna +5,4%, Venezia +3%) raggiungendo congiuntamente 1,13 milioni di teu, rispetto ai 0,8 milioni del 2007, con risultati molto migliori della media nazionale sul lungo periodo. Rimangono tuttavia bassi per movimentazione container in termini assoluti rispetto ai 3,1 milioni di Gioia Tauro o ai 3,4 milioni dei porti liguri, per non parlare degli 11,6 milioni di Rotterdam.

Al forte sviluppo registrato dal 2000 al 2007 dai cinque maggiori porti meridionali grazie al transhipment (da 3,4 milioni a 5,6 milioni di teu annui), ha fatto seguito un ridimensionamento nel traffico container nel 2007-2011 (fino ai 4,3 milioni nel 2011) e una ripresa a 4,7 milioni nel 2011-2013. La causa di questo fenomeno travalica la crisi congiunturale e dipende maggiormente dalla competizione con i porti della sponda Sud del Mediterraneo, che offrono costi nettamente più bassi, e con quelli spagnoli, che offrono tempi più rapidi nelle operazioni portuali. I porti del Nord Italia tuttavia, dopo lo shock del 2008-2009, hanno quasi ritrovato i livelli massimi di interscambio in Liguria e li hanno ampiamente superati nell’alto Adriatico (grafico 17 ). Le realtà maggiormente colpite dalla crisi della siderurgia (Taranto e Livorno) ne risentono ovviamente anche in termini di declino delle attività portuali.

Page 20: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Grafico 15)

Su dati Assoporti

Grafico 16) Movimento contenitori nei porti delle principali aree del Mediterraneo, in migliaia di TEU

Fonte: elaborazione DIPE su dati Assoporti, Container International e Autorità portuali nazionali e

internazionali)

0,000

500,000

1000,000

1500,000

2000,000

2500,000

3000,000

3500,000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Gioia Tauro

Genova

La Spezia

Taranto

Livorno

Cagliari

Napoli

Venezia

Trieste

Salerno

Ravenna

Savona-Vado

L'evoluzione dei maggiori porti italiani per traffico container dal 2000 al 2013, in migliaia

di Teu movimentati

0,000

2000,000

4000,000

6000,000

8000,000

10000,000

Algeciras, Barcellona eValencia

Gioia Tauro, Genova e LaSpezia

Port Said, Tangeri eDamietta

Il Pireo e Marsaxlokk

Primi tre porti spagnoli

Primi tre porti italiani

Primi tre porti

nordafricani

Page 21: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Grafico 17) Movimento contenitori in alcuni dei maggiori porti italiani per aree geografiche, in migliaia di

TEU movimentati

Fonte: elaborazione DIPE su dati Assoporti e autorità portuali

Page 22: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Tabella 9) Contenitori movimentati nel 2000-2013, in migliaia di Teu

Autorità Portuali 2000 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Var% 2007-2013

Distanza % tra il max e il

2013

Gioia Tauro 2.653 3.209 2.938 3.445 3.468 2.857 2.852 2.305 2.721 3.094 -10,2% -11%

Genova 1.501 1.625 1.657 1.855 1.767 1.534 1.759 1.847 2.065 1.988 7,2% -3,7%

La Spezia 910 1.024 1.137 1.187 1.246 1.046 1.285 1.307 1.247 1.300 9,5% -0,5%

Cagliari 22 639 688 547 308 737 0.629 603 622 702 28,3% -4,7%

Livorno 501 659 658 746 779 592 628 638 549 559 -25,0% -28,2%

Napoli 397 374 445 461 482 516 535 527 547 477 3,5% -12,8%

Trieste 206 198 220 266 336 277 277 393 408 459 72,5% 0,0%

Venezia 218 290 317 330 379 369 394 458 430 447 35,5% -2,6%

Salerno 276 418 360 385 330 269 235 235 209 263 -31,6% -37,0%

Ravenna 181 169 162 207 214 185 184 215 208 227 9,7% 0,0%

Taranto 3 717 892 756 787 741 582 604 263 197 -73,9% -77,9%

Ancona

87

121

152 74,8%

Savona-Vado 37 220 227 243 0.253 196 196 170 75 78 -67,9% -69,2%

Civitavecchia

31

38

54 73,4%

Bari

0

11

31 48962,5%

Catania

23

18

30 34,6%

Palermo

32

29

21 -35,2%

Augusta

0

Marina di Carrara

2

5

Brindisi

5

0

Piombino

-

-

-

Messina

-

-

-

Olbia-Golfo Aranci

-

-

-

TOTALE 7.052 9.703 9.864 10.609 10.550 9.515 9.778 9.537 9.613 10.082 -5,0% -5,0%

Nord

4.087

4.392

4.498 10,1%

Centro

866

802

766 -11,6%

Sud

5.654

4.332

4.816 -14,8%

Genova, La Spezia, Savona, Livorno

4.030 3.963 3.926 -2,6%

Trieste, Venezia, Ravenna

802

1.067

1.132 41,1%

Gioaia Tauro, Cagliari, Taranto

4.749 3.513 3.993 -15,9%

Elaborazione DIPE su dati Assoporti

Page 23: aggiornamento traffici portuali...Grafico 1) Indici di evoluzione del traffico marittimo per categorie dal 2000 al 2013 (base 100=2007) Fonte: elaborazione DIPE su dati Istat e Assoporti,

Andamento traffico passeggeri e croceristi

Il traffico passeggeri, esclusi i croceristi, si concentra in larga misura nei due porti sullo stretto di Messina, ossia Reggio Calabria e Messina che, nel 2005, rappresentavano da soli un quarto del traffico nazionale (24,7%) ma che successivamente hanno subito un ridimensionamento molto maggiore della media nazionale e nel 2013 erano scesi al 19,1%, perdendo oltre 5 milioni di passeggeri e venendo superati da Napoli (grafico 18 e tabella 10).

Il polo campano (Napoli, Capri, Ischia, Pozzuoli e Sorrento) è invece emerso progressivamente come principale polo nazionale, passando dal 23,6% al 29,5% del traffico nazionale, guadagnando complessivamente circa 5,8 milioni di passeggeri tra il 2005 e il 2010 e perdendone successivamente 2,7 milioni, ma rimanendo comunque sopra ai livelli pre crisi del 2008. Napoli è salita così da terzo porto passeggeri nazionali al primo posto e Capri si è confermata al quarto posto, ma avvicinandosi notevolmente ai primi tre.

Per qual che riguarda, invece, le crociere, il trend di crescita è stato molto marcato, passando da poco oltre 2 milioni di croceristi nel 2000 a oltre 11 milioni nel 2011, stabilizzandosi successivamente. Civitavecchia e Venezia, che servono le due maggiori città turistiche italiane, Roma e Venezia, hanno conseguito una crescita continua e molto importante, beneficiando del boom del turismo mondiale, raggiungendo nel 2013 rispettivamente 2,5 e 1,8 milioni di croceristi (grafico 19 e tabella 11).

Napoli e soprattutto Palermo, invece, hanno colto la fase iniziale di crescita ma hanno poi perso quote di mercato a favore di altri porti. Genova e Savona hanno raggiunto il quarto e quinto posto tra i porti italiani nel 2013. Si è realizzata progressivamente una maggiore polarizzazione dei flussi crocieristici verso le prime destinazioni turistiche del paese.

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Grafico 18) Evoluzione del traffico passeggeri, in migliaia

Elaborazione DIPE su dati Istat

Grafico 19) Evoluzione del numero di croceristi nei principali porti italiani ,

Elaborazione DIPE su dati Assoporti

,0

2000,0

4000,0

6000,0

8000,0

10000,0

12000,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Napoli

Messina

Reggio Calabria

Capri

Piombino

Portoferraio

Civitavecchia

Olbia

Genova

Ischia Porto

Livorno

Palau

La Maddalena

,0

500000,0

1000000,0

1500000,0

2000000,0

2500000,0

3000000,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Civitavecchia

Venezia

Napoli

Genova

Savona

Livorno

Bari

Messina-Milazzo

Palermo

La Spezia

Olbia-Golfo Aranci

Catania

Cagliari

Trieste

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Tabella 10) Evoluzione 2005-2013 del numero di passeggeri per porto di sbarco e imbarco

(in migliaia, variazione percentuale e distanza del valore del 2013 rispetto al livello massimo di traffico realizzato

negli anni precedenti, segnato in grigio nella tabella)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Var % 2005-2008

Var % 2008-2013

Var %

2005-

2013

Distanza % tra il

max e il

2013

Napoli 6.084 6.804 6.598 6.185 6.932 8.356 7.859 7.964 7.360 2 19 21 -11,9

Messina 9.802 10.834 10.603 10.380 10.441 10.765 8.060 8.126 7.256 6 -30 -26 -32,6

Reggio Calabria 9.645 10.669 10.336 10.116 11.047 9.891 7.704 7.760 6.758 5 -33 -30 -38,8

Capri 3.860 4.940 5.421 7.169 6.944 6.517 6.576 6.744 6.488 86 -9 68 -9,5

Piombino 3.277 3.948 3.982 5.036 4.987 3.477 3.972 3.618 3.532 54 -30 8 -29,9

Portoferraio 2.829 3.198 3.155 3.927 3.971 2.769 2.899 2.981 2.839 39 -28 0 -28,5

Civitavecchia 2.099 2.500 2.285 2.677 2.837 2.440 2.474 2.376 2.524 28 -6 20 -11,0

Olbia 3.253 3.665 3.487 3.567 3.785 3.863 3.703 2.514 2.458 10 -31 -24 -36,4

Genova 2.406 2.320 2.639 2.510 3.454 2.991 2.573 2.501 2.358 4 -6 -2 -31,7

Ischia Porto 3.169 3.443 2.812 2.342 2.364 2.589 2.605 1.964 2.089 -26 -11 -34 -39,3

Livorno 2.103 2.166 2.789 3.251 3.273 2.782 2.637 1.923 1.923 55 -41 -9 -41,2

Palau 1.843 2.371 2.907 2.364 2.366 2.064 1.811 1.616 1.760 28 -26 -5 -39,5

La Maddalena 1.843 2.371 2.918 2.374 2.333 2.064 1.808 1.616 1.744 29 -27 -5 -40,2

Venezia 1.259 683 1.097 1.111 1.367 1.251 1.321 1.519 1.634 -12 47 30 0,0

Pozzuoli 1.437 1.650 1.574 1.508 1.319 2.263 1.788 1.499 1.581 5 5 10 -30,1

Sorrento 1.558 2.101 2.361 1.887 1.967 1.637 1.992 1.968 1.580 21 -16 1 -33,1

Palermo 1.474 1.568 1.730 1.949 1.617 1.583 1.770 1.370 1.354 32 -31 -8 -30,5

Bari 1.045 1.207 1.392 1.188 1.388 1.486 1.597 1.393 1.324 14 11 27 -17,1

TOTALE 78.75

3

85.98

4

86.96

9

90.15

7

92.70

7

87.65

7

81.89

5

76.73

5

73.23

8 14 -19 -7 -21,0

Nord 4.479 3.386 4.669 4.428 5.916 5.263 4.943 5.271 4.973 -1 12 11 -15,9

Centro 11.657 14.288 14.028 17.079 16.886 13.320 13.866 12.773 12.636 47 -26 8 -26,0

Sud 59.787 65.617 65.759 66.072 67.680 66.681 61.110 56.404 53.343 11 -19 -11 -21,2

Messina-Reggio C.

19.447 21.503 20.939 20.496 21.488 20.656 15.764 15.886 14.014 5 -32 -28 -34,8

Campania 18.549 21.773 21.230 22.475 23.008 24.326 23.948 23.034 21.626 21 -4 17 -11,1

Sardegna 11.182 12.884 14.036 12.920 13.307 12.002 11.320 9.020 8.961 16 -31 -20 -36,2

Elaborazione DIPE su dati Istat

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Tabella 11) Evoluzione 2005-2013 del numero di crocieristi (sbarchi+imbarchi+transiti)

(passeggeri, variazione percentuale e distanza del valore del 2013 rispetto al livello massimo di traffico realizzato

negli anni precedenti, segnato in grigio nella tabella)

2005 2008 2009 2010 2011 2012 2013Var % 2005-2008

Var % 2008-2013

Var %

2005-

2013

Distanza % tra il max e il 2013

Civitavecchia 983.171 1.819.855 1.802.938 1.898.233 2.577.438 2.398.063 2.538.259 85 39 158 -1,5

Venezia 815.153 1.215.598 1.420.490 1.599.054 1.777.073 1.739.501 1.841.477 49 51 126 0

Napoli 830.158 1.237.078 1.300.000 1.139.319 1.297.267 1.228.651 1.175.034 49 -5 42 -5,0

Genova 395.797 547.905 671.468 860.290 798.521 797.239 1.050.085 38 92 165 0

Savona 632.895 770.801 709.861 780.672 948.459 810.097 940.078 22 22 49 -0,9

Livorno 462.383 849.050 795.313 822.554 982.928 1.037.849 736.516 84 -13 59 -29,0

Bari 277.979 465.739 567.885 507.712 586.848 618.882 604.781 68 30 118 -2,3

Messina-Milazzo 216.270 337.117 253.199 374.441 500.636 438.379 501.316 56 49 132 0

Palermo 329.859 1.006.193 891.351 394.885 567.049 354.399 410.999 205 -59 25 -59,2

La Spezia 56.358 49.656 31.021 44.874 90.408 50.239 213.858 -12 331 279 0

Olbia-Golfo Aranci

30.619 209.536 224.115 184.623 141.632 276.941 206.140 584 -2 573 -25,6

Catania 68.749 96.920 181.578 189.613 188.815 243.746 197.377 41 104 187 -19,0

Cagliari 35.423 89.871 112.419 159.753 232.118 80.555 146.000 154 62 312 -37,1

Trieste 14.321 87.740 6.433 15.332 28.183 69.652 141.375 513 61 887 0

Salerno

32.548 35.453 98.815 99.274 113.268 121.919 275 0

Ancona 39.638 61.423 75.445 135.858 144.721 110.106 109.492 55 78 176 -24,3

Ravenna 12.071 8.867 10.328 9.153 156.359 100.379 97.025 -27 994 704 -37,9

Piombino (Portoferraio)

21.502 14.509 24.473 19.273 23.099 16.828 -22 -40,7

Brindisi 10.642 2.004 1.745 28.489 5.226 13.507 4.628 -81 131 -57 -83,8

Marina di Carrara

23.137 9.474 11.493 1.237 -94,7

TOTALE 5.211.486 8.909.403 9.128.688 9.277.617 11.153.721 10.504.552 11.054.424 71 24 112 -0,9

Genova, Savona, Livorno, La Spezia

1.547.433 2.217.412 2.207.663 2.508.390 2.820.316 2.695.424 2.940.537 43 33 90 0

Venezia, Trieste, Ravenna

841.545 1.312.205 1.437.251 1.623.539 1.961.615 1.909.532 2.079.877 56 59 147 0

Palermo, Messina-Milazzo, Catania

614.878 1.440.230 1.326.128 958.939 1.256.500 1.036.524 1.109.692 134 -23 80 -23,0

Genova, Savona, La Spezia

1.085.050 1.368.362 1.412.350 1.685.836 1.837.388 1.657.575 2.204.021 26 61 103 0

Nord 1.926.595 2.680.567 2.849.601 3.309.375 3.799.003 3.567.107 4.283.898 39 60 122 0

Centro 1.485.192 2.751.830 2.711.342 2.890.592 3.735.853 3.569.117 3.402.332 85 24 129 -8,9

Sud e isole 1.799.699 3.477.006 3.567.745 3.077.650 3.618.865 3.368.328 3.368.194 93 -3 87 -6,9

Elaborazione DIPE su dati Assoporti

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L’uso di un indicatore di capacità produttiva inutilizzata per definire le priorità

Sulla base dei dati citati, sono state calcolate le distanze percentuale tra il “livello produttivo” raggiunto nei

porti italiani nel 2013, ultimo anno disponibile, e il livello più alto raggiunto nei nove anni precedenti, dal

2005 in poi (grafici 20, 21, 22 e 23). L’idea sottostante a questo indicatore è che esso si possa utilizzare come

indice, sia pure imperfetto e per difetto, della capacità produttiva inutilizzata per quattro categorie (merci,

container, passeggeri e croceristi).

I dati sono stati ordinati in modo decrescente a partire dai porti che, nel 2013, hanno realizzato il massimo

di traffico degli ultimi anni nel settore in questione, e che, dunque, presentano una distanza dello 0%

rispetto al massimo, fino ai porti che, invece, risultano avere realizzato un traffico dimezzato rispetto ad

anni precedenti e, quindi presentano un indice di capacità produttiva del -50%. L’idea quindi è quella di

privilegiare investimenti tesi all’aumento della capacità produttiva in merci e persone solo nei porti e nelle

specializzazioni per i quali la capacità produttiva esistente è pienamente utilizzata o quasi, piuttosto che in

porti in cui il traffico è in netto declino.

Ovviamente ciò non impedisce di programmare investimenti per manutenzione, sicurezza, risanamento

ambientale, etc. anche nei porti con traffico in calo. Inoltre l’indice non può rendere conto della capacità

produttiva eccedente il livello produttivo massimo raggiunto dal 2005 ad oggi o di recenti investimenti per

aumentare le capacità di un specifico porto e dunque non può essere utilizzato come indicatore unico nella

scelta di quali investimenti privilegiare rispetto ad altri.

Tuttavia questo indicatore e i grafici sottostanti forniscono una idea immediata di quali porti dovrebbero

essere maggiormente privilegiati alla luce della domanda effettiva nella distribuzione di risorse scarse e

inferiori alle richieste.

Gli investimenti potrebbero riguardare ad esempio:

• per le merci Trieste, Palermo, Cagliari, Civitavecchia, Porto Foxi (Sarroch, Cagliari) e Messina;

• per i container Trieste, Ravenna, Ancona, La Spezia, Venezia, Genova e Cagliari;

• per i passeggeri Venezia, Capri, Civitavecchia e Napoli;

• per le crociere Venezia, Genova, Messina, La Spezia, Trieste e Salerno.

Queste indicazioni permetterebbero investimenti sia nel Nord che nel Centro, nel Sud e nelle Isole,

garantendo un bilanciamento geografico grazie alle diverse specializzazioni consolidatesi negli anni ,

specializzazioni che , peraltro, sarebbe opportuno rafforzare .

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Grafico 20)

Grafico 21)

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Grafico 22)

Grafico 23)

L’impatto di costi ed efficienza relativa a livello internazionale sull’evoluzione dei traffici

L’andamento del traffico di merci e container nei porti italiani è più correlato con l’andamento

dell’interscambio commerciale complessivo dell’Italia, che non con i flussi commerciali da e per l’Asia.

Secondo i dati Eurostat, il traffico merci nei porti italiani nel 2010 era dovuto per il 64% a scambi

internazionali extra UE, per il 13,5% a scambi internazionali intra UE e per il 21,6% a movimenti all’interno

delle frontiere nazionali (quest’ultima componente è in aumento dal 2001 quando rappresentava solo il

15% dei traffici merci).

L’interscambio dell’Italia con l’Asia è composto prevalentemente da importazioni, perché il saldo merci

dell’Italia è pesantemente deficitario (Asia, OPEC e Medio oriente rappresentano il 20,7% delle esportazioni

italiane e il 26,5% delle importazioni nel primo trimestre 2014 secondo l’Istat). Queste sono compensate

solo parzialmente dal surplus di esportazioni verso il continente americano (verso cui è diretto l’11,4% delle

esportazioni italiane e da cui proviene il 6,2% delle importazioni).

L’organizzazione, l’efficienza e l’integrazione con il maggiore sistema industriale al mondo (Germania-

Benelux), grazie a reti ferroviarie e fluviali molto sviluppate, fanno si che gli scali nordeuropei siano i porti di

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arrivo e partenza della maggior parte dei flussi commerciali con l’Asia; le compagnie di shipping, passando

per i porti italiani, risparmierebbero 4/5 giorni di navigazione ma ne perderebbero molti di più per le

operazioni di sdoganamento, movimentazione, imballaggio e consegna della merce con costi e incertezze

superiori.

Queste criticità emergono anche nei dati delle indagini “Doing Business” della Banca Mondiale che nel 2015

colloca l’Italia al 56° posto nel mondo (in peggioramento di quattro posizioni rispetto all’anno precedente)

per il commercio internazionale. Secondo lo stesso studio, nei porti italiani le operazioni di preparazione dei

documenti, trasporto interno e movimentazione, sdoganamento, ispezioni e movimentazioni al porto e al

terminale richiedono in media complessivamente per le operazioni di esportazione 19 giorni (un giorno in

meno rispetto al 2012 ma comunque ultimo posto tra i dieci paesi presi in considerazione in questo studio)

e un costo di 1.195 dollari (in calo del 4% rispetto al 2012, calo che ha permesso ai porti italiani di diventare

significativamente meno costosi rispetto a quelli francesi e spagnoli, dove i costi sono invece aumentati),

mentre in Germania e nei Paesi Bassi richiedono rispettivamente 9 e 7 giorni e poco meno di 900 dollari

(tabella 12).

La Banca Mondiale rileva che un’operazione standard di esportazione in Italia costa più del doppio rispetto

al Nord Africa (1.195 dollari contro i 595 del Marocco e i 625 dell’Egitto), risultando comunque più lenta (19

giorni rispetto a 10-12 in Marocco e Egitto). I paesi più industrializzati risultano i più veloci nella gestione

dell’interscambio e i paesi a medio reddito del Mediterraneo risultano i più a buon mercato. L’Italia in

generale risulta la quarta più cara dopo Francia, Spagna e Belgio tra i dieci paesi considerati in diretta

competizione per la gestione di flussi in transito nel Mediterraneo e la più lenta in assoluto. La Grecia che

nel rapporto 2012 risultava lenta quanto l’Italia, ha ridotto i tempi di cinque giorni rispetto ad uno solo in

Italia. I dati analoghi sulle importazioni non cambiano significativamente i rapporti nei costi e nei tempi. In

linea generale sono leggermente aumentati costi e tempi di gran parte dei nostri competitori diretti, mentre

è leggermente migliorata l’efficienza italiana. Tuttavia le distanze rimangono consistenti. Si tratta comunque

di dati che riflettono la situazione all’inizio 2011 e all’inizio del 2014, visto che il Rapporto porta la data

dell’anno successivo rispetto a quello in cui sono stati raccolti i dati sul campo.

In particolare, l’Italia evidenzia notevoli inefficienze nella fase di predisposizione della documentazione, che

assorbe più della metà del tempo complessivo (per polizza di carico, dichiarazione doganale, fattura

commerciale e certificati di standard tecnici/sanitari servono complessivamente in media 11 giorni rispetto

ai 4 di Germania, Francia, Olanda e ai 3 del Belgio). Per la movimentazione delle merci all’interno della zona

portuale, sia sui moli che nei passaggi successivi in Italia servono 6 giorni invece dei 2/5 dei paesi più

efficienti, mentre per la fase doganale in senso stretto, in Italia vengono impiegati 2 giorni invece in tutti gli

altri paesi considerati un solo giorno. Tuttavia, in valore assoluto si tratta di un divario molto contenuto.

Dal punto di vista dei costi invece il divario è meno netto rispetto al resto dell’Europa ma maggiore rispetto

al Nord Africa. La quota maggiore dei costi è rappresentata dalla movimentazione delle merci, sulle quali

incide fortemente la componente di costo del lavoro. I costi italiani sono simili a quelli di altri paesi

europei, inferiori a quelli di Spagna, Francia e Belgio. Nei costi amministrativi e doganali l’Italia ottiene

risultati leggermente migliori rispetto a Grecia, Spagna e Belgio. Nell’insieme, però, i costi dei porti olandesi

e tedeschi sono inferiori rispetto a quelli italiani, mentre quelli di Marocco ed Egitto sono inferiori del 48-

50%. La Spagna sembra invece avere costi superiori all’Italia, ma è più competitiva grazie a tempi di

lavorazione quasi dimezzati.

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Tabella 12) Tempi e costi medi dei processi di esportazione nei porti nei paesi europei e del Mediterraneo

secondo la Banca Mondiale

Fonte: elaborazioni su dati Banca Mondiale, Doing Business 2015 e 2012 - Commercio Internazionale. Nota: tempi e costi sono riferiti ad un’unità di merce convenzionale definita dalla Banca Mondiale del peso di 10 tonnellate, con un valore pari a $ 20.000 e trasportato mediante un container asciutto lungo 6 metri (20 piedi), che occupa per intero. I costi includono soltanto quelli prescritti per legge nonché il pagamento delle imposte. I tempi sono definiti in giorni solari e non in giorni lavorativi. La movimentazione e il trasporto includono sia quelli sulle banchine che all’interno del porto (carico e scarico da treni o automezzi).

Documentazio

ne

Dogana e

controlli

Movimentazione e trasporto

Totale 2015

Totale 2012

Documentazione

Dogana e

controlli

Movimentazione e trasporto

Totale 2015

Totale 2012

Paesi Bassi 4 1 2 7 6 Marocco 125 100 370 595 577Cipro 3 1 3 7 7 Egitto 125 100 400 625 613Germania 4 1 4 9 7 Cipro 195 90 580 865 790Belgio 3 1 5 9 8 Malta 280 50 525 855Spagna 5 1 4 10 9 Paesi Bassi 150 90 675 915 895Francia 4 1 5 10 9 Germania 175 30 810 1015 872Marocco 5 1 4 10 11 Grecia 160 230 650 1040 1153Malta 6 1 4 11 ITALIA 180 145 870 1195 1245Egitto 7 1 4 12 12 Belgio 190 100 950 1240 1429Grecia 10 1 4 15 20 Spagna 200 60 1050 1310 1221ITALIA 11 2 6 19 20 Francia 310 80 945 1335 1078

Tempi in giorni Costo in dollari