AGGIORNAMENTO ARO 14 ottobre 2010 GOGGLER CLUB MILANO Gianni Roghi sommozzatori e subacquei milanesi...

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AGGIORNAMENTO ARO 14 ottobre 2010 GOGGLER CLUB MILANO Gianni Roghi sommozzatori e subacquei milanesi Con la collaborazione della Scuola Federale Sommozzatori di Milano

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AGGIORNAMENTO ARO14 ottobre 2010

GOGGLER CLUB MILANOGianni Roghi

sommozzatori e subacquei milanesi

Con la collaborazione della Scuola Federale Sommozzatori di Milano

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Nel corso degli anni, grazie all’evoluzione delle immersioni “tecniche”, sono stati rivisti i limiti per l’utilizzo dell’Ossigeno in iperbarismo

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RIn passato la didattica FIPSAS e la pratica di utilizzo dell’A.R.O. consideravano che l’ossigeno puro diventa tossico quando la sua pressione parziale supera rispettivamente il valore di 2 atmosfere, ossia 1520 mmHg per immersioni brevi e 1,7 atm (1292 mmHg) per immersioni di considerevole durata, cioè immersioni rispettivamente a 10 e a 7 metri.

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Oggi il limite fisiologico ritenuto universalmente valido impone una pressione parziale massima di 1,6 atm, corrispondente alla respirazione di ossigeno puro a 6 metri di profondità, per un tempo massimo di 45 minuti

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R Ciclico o Pendolare

Pendolare Ciclico

Spazio morto e “rebreathing praticamente nulli, minor rischio di accumulo di CO2 anche in caso di affanno (presenza di valvola differenziata per inspirazione ed espirazione – il consumo della calce sodata non influisce sullo spazio morto)

VantaggiSemplicità di funzionamento e facilità di assemblaggio/smontaggio.

Assenza di parti in movimento (non ci sono valvole) minor rischio di malfunzionamenti. Costo più contenuto. Minor ingombro e minor peso

Vantaggi

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R Ciclico o PendolarePendolare Ciclico

Maggior costo di acquisto. Maggior ingombro e maggiori difficoltà nelle operazioni di montaggio/smontaggio e controllo. Rischio di malfunzionamenti a carico delle valvole unidirezionali presenti nei tubi corrugati.

SvantaggiAumento dello spazio morto delle vie aeree per la presenza di un unico tubo corrugato. Ne consegue una mancata depurazione della CO2 ivi presente, respirata nuovamente nel successivo atto respiratorio. Progressivo incremento dello spazio morto all’aumentare della perdita di efficacia della calce sodata.

Svantaggi

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R Limiti di esposizione all’Ossigeno iperbarico

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RUna lunga esposizione a pressioni superiori ai valori normali può aumentare la pressione parziale a livello del sangue chiamata IPEROSSIEMIA ed a livello dei tessuti chiamata IPEROSSIA

In tale condizione i tessuti contengono O2 in quantità superiori, di conseguenza i meccanismi fisiologici di autoregolazione tendono a diminuire l’introduzione di O2 e la sua utilizzazione

Limiti di esposizione all’Ossigeno iperbarico

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RNel caso di una esposizione prolungata ad

elevate pressioni parziali

(pO2 > 1 atm)

Gli effetti neurotossici dell’ossigeno sul sistema nervoso si manifestano in modo evidente, con

conseguenze a livello cerebrale e stati convulsivi di tipo epilettico.

Effetto Paul Bert

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RNel caso di una esposizione prolungata a basse

pressioni parziali

(0,5 atm < pO2 < 1 atm)

tipica condizione di sommozzatori professionisti che lavorano in saturazione, l’organismo reagisce con un ispessimento delle pareti

alveolari, rallentando lo scioglimento di O2 nel sangue ed il relativo rilascio di anidride

carbonica, e una diminuzione progressiva della capacità vitale

Effetto J.Lorraine Smith

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C. N. S.Central Nervous System

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R Per ogni immersione singola e per immersioni ripetitive nella stessa giornata è necessario

verificare che i livelli di esposizione all’ossigeno non

siano superiori ai limiti consentiti.

Occorre effettuare il calcolo percentuale della dose di

tossicità di ossigeno assunta a livello del sistema nervoso

centrale

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RUn piccolo passo indietro per ricordare “la legge di Dalton”

La pressione esercitata da un miscuglio di gas è uguale alla somma delle singole parziali dei gas componenti il miscuglio

stesso

La T di Dalton ci aiuta nell’effettuare il calcolo per individuare la percentuale della dose di tossicità di

ossigeno assunta a livello del sistema nervoso centrale

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% del gas

Pressione parziale del gas

(Pp)

Pressione totale del gas in Atmosfere

Assolute

(Pt)

La T di Dalton

Dati due valori è possibile ricavare il terzo

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RMa come si effettua il calcolo per trovare la dose di tossicità

di ossigeno assunta ?

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R Immaginiamo di effettuare un’immersione a 6 metri con una miscela avente il 98% di Ossigeno della

durata di 30 minuti

Per prima cosa dovremo conoscere la Pressione totale del gas (in ATA) che avremo a 6 metri

Pt =Profondità

10+ 1

6

10+1 = Pt 1,6

Ora che abbiamo i due dati possiamo calcolare il terzo: la Pressione parziale dell’Ossigeno

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R1,6

0,98%% del gas

Pressione totale del gas in Atmosfere Assolute

Pressione parziale dell’Ossigeno

1,6 x 0,98 = 1,56

1,56

Trovata la Pressione parziale dell’ossigeno, bisogno ora consultare la tabella N.O.A.A. per verificare per quanto

tempo il nostro organismo può restare esposto a tale pressione

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RPressione (ATA) Esposizione singola (min) Esposizione giornaliera (min)

1,0

0,7

0,6

0,8

0,9

45

1,5

1,3

1,2

1,1

1,4

1,6

450

360

570

450

720

570

720

210

180

120

150

300

240

360

300

210

180

240

180

150

270

N.O.A.A.National Oceanic and Atmospheric Administration

Limiti di esposizione all’Ossigeno

I valori indicati in tabella sono indicativi, in quanto non tengono conto della sensibilità individuale e si riferiscono ad esposizione in condizioni ideali, in assenza, cioè, di eventuali fattori predisponenti/scatenanti la crisi iperossica quali:

• Accumulo di CO2 (fatica, affanno, lavoro sul fondo)

• Stress

• Freddo

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R

Si ripete tale operazione per tutti i segmenti dell’immersione effettuati a diverse profondità (diversa pO2) e si sommano i valori parziali ottenuti, ricavando il

valore di tossicità associato alla singola immersione

CNS% =

Tempo trascorso alla quota D

Tempo massimo permesso alla quota DX 100

Calcolo del CNS per la singola immersione

CNS =30

45x 100 = 66%

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R Immaginiamo ora di effettuare una seconda immersione a 5 metri con una miscela avente il

97% di Ossigeno della durata di 25 minuti

Anche in questo caso dovremo conoscere la Pressione totale del gas (in ATA) che avremo a 5

metri

Pt =Profondità

10+ 1

5

10+1 = Pt 1,5

Ora che abbiamo i due dati possiamo calcolare il terzo: la Pressione parziale dell’Ossigeno

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R1,5

0,97%% del gas

Pressione totale del gas in Atmosfere Assolute

Pressione parziale dell’Ossigeno

1,5 x 0,97 = 1,45

1,45

Trovata la Pressione parziale dell’ossigeno, bisogna ora consultare la tabella N.O.A.A. per verificare per quanto

tempo il nostro organismo può restare esposto a tale pressione

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RPressione (ATA) Esposizione singola (min) Esposizione giornaliera (min)

1,0

0,7

0,6

0,8

0,9

45

1,5

1,3

1,2

1,1

1,4

1,6

450

360

570

450

720

570

720

210

180

120

150

300

240

360

300

210

180

240

180

150

270

N.O.A.A.National Oceanic and Atmospheric Administration

Limiti di esposizione all’Ossigeno

I valori indicati in tabella sono indicativi, in quanto non tengono conto della sensibilità individuale e si riferiscono ad esposizione in condizioni ideali, in assenza, cioè, di eventuali fattori predisponenti/scatenanti la crisi iperossica quali:

• Accumulo di CO2 (fatica, affanno, lavoro sul fondo)

• Stress

• Freddo

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RCNS% =

Tempo trascorso alla quota D

Tempo massimo permesso alla quota DX 100

Calcolo del CNS per la singola immersione

CNS =25

120x 100 = 20%

CNS = 66% +Prima immersione

CNS = 20% =Seconda immersione

CNS = 86%Singole immersioni

• se CNS > 50% attendere almeno 2 ore prima dell’immersione successiva

• se CNS > 100% attendere almeno 12 ore prima dell’immersione successiva

Ripetitive

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R Con questi calcoli abbiamo individuato il tempo massimo di esposizione per le singole

immersioni

Vediamo ora qual è il tempo massimo di esposizione

giornaliero

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RPressione (ATA) Esposizione singola (min) Esposizione giornaliera (min)

1,0

0,7

0,6

0,8

0,9

45

1,5

1,3

1,2

1,1

1,4

1,6

450

360

570

450

720

570

720

210

180

120

150

300

240

360

300

210

180

240

180

150

270

N.O.A.A.National Oceanic and Atmospheric Administration

Limiti di esposizione all’Ossigeno

CNS =30

150x 100 = 20% +Prima immersione

180CNS =

25 x 100 = 13% =Seconda immersione

33%CNS% di esposizione

giornaliera

N.O.A.A.National Oceanic and Atmospheric Administration

Limiti di esposizione all’Ossigeno

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R

Fisiopatologia dell’autorespiratore ad

ossigeno

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R Ipossia ed AnossiaIncidente dovuto alla carenza o all’assenza totale di O2 nella miscela respiratoria, con

conseguenza asfissia.

Si verifica quando la respirazione di una miscela gassosa è povera di ossigeno, per

effetto della diluizione dell’azoto, cioè quando il lavaggio del sacco e/o dei polmoni non

viene effettuato o viene fatto in maniera non corretta

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R Ipossia ed Anossia

• Rianimazione cardio-polmonare, se necessario

• Somministrazione di ossigeno normobarico

Terapia

Sintomi

• Nessun sintomo soggettivo

• Perdita di coscienza (pO2 < 0,10 atm)

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R Iperossia

Incidente dovuto alla respirazione di O2 a pressione elevata nella miscela respiratoria,

cioè superiore a 1200 mmHg

Tale incidente può aver luogo quando si superano i 10 metri di profondità

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R Iperossia

La tossicità neurologica dell’O2 è in rapporto a:

• Pressione parziale

• Lavoro muscolare svolto

• Tempo di esposizione

• Termperatura dell’acqua

• Stato di Ipercapnia

• Uso di farmaci

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RSintomi

• Vertigini

• Palpitazioni• Nausea• Fascicolazioni muscoli mimici• Senso di stordimento• Perdita di coscienza• Convulsioni

Iperossia

• Se possibile cercare di risalire con calma e non togliersi il boccaglio una volta in superficie

• Effettuare un’eventuale rianimazione cardio-polmonare (RCP)

• Assicurarsi che l’infortunato, se ha convulsioni, non si morda la lingua

Terapia

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R Ipercapnia o intossicazione da Anidride Carbonica

Incidente dovuto alla respirazione di una miscela troppo ricca di CO2

Un aumento della CO2 in circuito in percentuale superiore al 3-6%, il cui segnale è rappresentato

dall’insorgenza di affanno, fame d’aria, respirazione faticosa è da considerarsi campanello d’allarme

fisiologico di rischio di ipercapnia

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RIpercapnia o intossicazione da

Anidride Carbonica

• Ventilazione di un volume insufficiente• Eccessivo o insufficiente volume di miscuglio in circolo, cioè sforzo espiratorio

o inspiratorio• ARO indossato troppo basso e sensibile alla differenza tra il baricentro del

sacco e quello dei polmoni• Sacco riempito solo a metà in espirazione, situazione nella quale lavora solo il

settore superiore del filtro• Ingombri nel tubo corrugato o, più facilmente, nel rubinetto a due vie da grumi

di grasso o scorie• Situazione idrostatica troppo negativa o positiva e conseguente

pinneggiamento forzato, oppure attività muscolare eccessiva e prolungata in genere

• Stato emotivo• Calce sodata inattiva, esaurita, umida, mal distribuita, ecc.• Allagamento dell’autorespiratore

Cause:

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R

• Risalire respirando a “circuito aperto”• Rianimazione cardio-polmonare (RCP), in caso di

perdita di coscienza• Respirazione di ossigeno normobarico

Terapia

Sintomi

• Senso di affanno• Stordimento e turbe visive• Accelerazione del ritmo respiratorio• Perdita di coscienza (percentuale superiore all’8-10%)

Ipercapnia o intossicazione da Anidride Carbonica

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R Sovradistensione polmonare

Incidente dovuto alla mancata espirazione dalla maschera in risalita o dal boccaglio

Se non si provvede all’eliminazione del gas in eccesso, si provoca un’espansione dei polmoni oltre il limite di elasticità

con conseguente pneumotorace, enfisema sottocutaneo, nonché embolia gassosa traumatica (EGA)

Il pronto soccorso in caso di tale incidente, consiste nella somministrazione di ossigeno normobarico, eventuale rianimazione cardio-polmonare (RCP) e nel trasporto immediato del soggetto presso un centro iperbarico

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R Ustioni chimiche

Incidente dovuto all’allagamento dell’autorespiratore.

La calce sodata contenuta all’interno del filtro può venire a contatto con le mucose delle vie aeree e, se attivata da acqua, reagire trasformandosi in soda caustica provocando irritazioni o, se ingerita, gravi ustioni chimiche

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R Ustioni chimiche

• Emersione rapida in espirazione controllata

• Tempestivo controllo medico

Terapia

Sintomi

• Improvviso dolore• Difficoltà di deglutizione• Tosse• Vomito ematico,• Ipersalivazione

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RMa i limiti di esposizione

all’Ossigeno iperbarico valgono anche per

l’A.R.A. ?

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R Occhio alla profondità1.4 – Immersione ricreativa F.I.P.S.A.S.

1.5 – Immersione professionale

1.6 – Immersione militare

E non dimentichiamoci anche dell’aspetto

assicurativo

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RROSSI GIOVANNI

VIA PICENO 57

20100 NOVARA NO

ITALY

ITA