Agenda 21 in pratica

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Provincia di Bologna Ente registrato Emas Provincia di Bologna Per informazioni: Provincia di Bologna - Settore Ambiente Servizio Qualità e Sistemi Ambientali Ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale Via Zamboni 8 - 40126 Bologna Tel. 051 6598469 – Fax 051 6598810 email: [email protected] web: www.provincia.bologna.it/ag21 in pratica in pratica perchè il futuro che ci riguarda è il XXI secolo enda perchè ricorda e segnala i nostri impegni per il futuro

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Opuscolo realizzato dalla Provincia di Bologna, ufficio Agenda 21 locale. Testi: Serena Bonura e Giovanna Pinca

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Page 1: Agenda 21 in pratica

Provincia di BolognaEnte registrato Emas

Provincia di Bologna

Per informazioni:Provincia di Bologna - Settore Ambiente

Servizio Qualità e Sistemi AmbientaliUfficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale

Via Zamboni 8 - 40126 BolognaTel. 051 6598469 – Fax 051 6598810email: [email protected]

web: www.provincia.bologna.it/ag21

in praticain pratica

perchè il futuro che ci riguarda è il XXI secolo

enda perchè ricorda e segnala i nostri impegni per il futuro

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IINNDDIICCEE

PREMESSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2LA SOSTENIBILITÀ, OVVERO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .4UN’AGENDA UN PO’ SPECIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6Come funziona un’Agenda21 Locale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7IL PERCORSO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9Progetti conclusi (2000 – 2005) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10Progetti in corso (2000 – 2006) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12Giugno 2006 - al via la seconda edizione di Agenda21 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15Gli impegni di Aalborg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15GLI STRUMENTI DEL FORUM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17Il Rapporto sullo stato dell’ambiente e altri rapporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18L’Impronta Ecologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19

AGENDA21 IN PRATICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21Tanti modi per… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21AGENDA21 IN CASA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23Energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23Acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29Acquisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33Rifiuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43AGENDA21 FUORI CASA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48Trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48Vacanze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .53AGENDA21 IN UFFICIO… E A SCUOLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57SI PUÒ SEMPRE ADERIRE AD AGENDA21 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .58BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .59WEB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .61

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PPRREEMMEESSSSAA

Della sostenibilità sappiamo tutta la teoria, quando però si tratta di passare allapratica le scelte ed i comportamenti si fanno spesso schizofrenici. Ci illudiamoche le criticità ambientali, generate da decenni di politiche insostenibili, possa-no essere risolte con un’azione improvvisata, con qualche divieto o poco più, enaturalmente a patto che vada a toccare qualcun altro. Per “il pianeta che vive”non funziona così. La sostenibilità richiede approcci strutturali, non emoziona-li, che sappiano percorrere sentieri di partecipazione e condivisione piuttostoche affidarsi all’estemporaneità o, per altro verso, a un vano dirigismo pianifi-catorio.A sei anni dal suo avvio, Agenda21 Locale della Provincia di Bologna sta pas-sando sempre di più “dall’Agenda all’Azione”.Dal 2006, il conseguimento della registrazione EMAS e l’adesione agli AalborgCommitments impegnano la Provincia di Bologna a controllare e migliorare lapropria azione per la sostenibilità e, cosa altrettanto importante, a verificare ecomunicare ai cittadini i risultati di questa azione.Alcuni dei progetti nati all’interno del Forum di Agenda21 Locale in questi annisi sono consolidati e ora contribuiscono a tradurre in pratica i principi e gliobiettivi del Piano di Azione Locale. Tra questi c’è il Protocollo di MicroKyoto,già sottoscritto da 27 enti locali del nostro territorio, che dal 2007 comincerà aprodurre azioni concrete per la riduzione del gas serra sul nostro territorio. C’èil progetto “Non c’è acqua da perdere”, che, nato come campagna di comuni-cazione sul risparmio idrico, si è concretizzato nell’iniziativa pilota di distribu-zione gratuita di riduttori di flusso a tutti gli abitanti del Comune di Castel SanPietro Terme. C’è il progetto Mercato Diverso, che ha realizzato già due edizio-ni della Fiera dell’Economia Solidale della provincia di Bologna e che continuaa lavorare in direzione della costruzione di un distretto locale dell’economiasolidale.

L’idea che Agenda21 si debba fare a livello locale si basa sul fatto che la soste-nibilità si costruisce anche e soprattutto con le pratiche quotidiane di consumoe di utilizzo delle risorse. In questa logica, il “locale” può corrispondere al territorio provinciale, al comu-ne, al quartiere, al condominio, fino ad arrivare alla nostra abitazione. Ecco per-

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ché questa nuova pubblicazione è dedicata alle azioni di sostenibilità che laProvincia mette in campo come organizzazione e a quelle che ogni cittadinopuò realizzare nel suo “locale”, in casa, nel tempo libero e al lavoro.Senza dimenticare che le azioni più efficaci sono quelle realizzate insieme, datutti gli attori, individui, associazioni, organizzazioni o enti che attraverso ilForum di Agenda21 progettano e praticano la sostenibilità.

Emanuele BurginAssessore all’Ambiente

della Provincia di Bologna

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LLAA SSOOSSTTEENNIIBBIILLIITTÀÀ,, OOVVVVEERROO……

L’opuscolo che stai leggendo è dedicato a chiarire i termini della sostenibilità ei modi per metterla in pratica.Partiamo proprio dalla definizione più conosciuta:"Per sostenibilità si intende la capacità dell'umanità di rispondere alle esigenzedel presente senza pregiudicare la capacità delle future generazioni di risponde-re alle loro necessità*" Da qui emergono diversi elementi.

L’equilibrio:l’idea che una generazione possa rispondere alle proprie esigenze (di con-sumo, produzione, riproduzione) ci fa intendere che la sostenibilità mette inrelazione il benessere economico, sociale e ambientale con la salvaguardiadelle risorse naturali.

L’equità:si traduce nella garanzia per l’umanità di

una buona qualità della vita, un accessoalle risorse che permetta a tutti di

soddisfare le proprie esigenze.

La temporalità:si riferisce alla necessità che illivello di benessere raggiuntosia equamente distribuito,non solo tra le popolazioniattuali (tempo presente), mapreservato per le generazioniche verranno (tempo futuro).

* Our Common Future, The WorldCommission on Environment &

Development, 1987

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Il concetto di sostenibilitàinvita a trovare un equili-brio tra le diverse“gambe” che la com-pongono: ambien-tale, economica esociale.Non solo, las o s t e n i b i l i t àrichiede che lacrescita dell’eco-nomia e dei con-sumi sia contenu-ta o almeno rego-lata, e non ricercataa “ogni costo”, met-tendo così in discussio-ne il nostro modellosocio-economico.In poche parole, non si tratta diconsumare di più, ma di consumaremeno e soprattutto meglio, per garantire un equo accesso alle risorse a tutte lepopolazioni della terra e anche a chi verrà dopo di noi.Questa, come emerge anche dalle pagine che seguono, è l’interpretazione chediamo noi alla sostenibilità.

... la tua qual è? Ce lo puoi dire a [email protected]

Esistono degli strumenti che ci aiutano a sperimentare e a praticare nuoveforme di solidarietà e nuovi percorsi per attuare una vera sostenibilità.Agenda21 è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per attivare pro-cessi di dialogo che mantengano in stretta connessione le tematiche ambienta-li con i temi difficili dello sviluppo economico e sociale.

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UUNN’’AAGGEENNDDAA UUNN PPOO’’ SSPPEECCIIAALLEE

Se pensiamo ad un’agenda, cosa civiene in mente? Perché all’inizio diun nuovo anno la maggior parte dinoi compra un’agenda? Sicuramenteognuno di noi sa che è il libro su cui sisegnano le cose da fare, gli appunta-menti, le cose da non dimenticare. MaAgenda21 è un’agenda un po’ speciale.Il numero 21 indica il 21° secolo, quello incui viviamo e a cui apparteniamo. Quindi,mettendo insieme tutti questi elementi:Agenda21 è l’insieme delle cose da fare nel eper il 21° secolo per la sostenibilità. Più precisa-mente, è il PIANO D’AZIONE dell’ONU per lasostenibilità nel 21° secolo applicabile agli entilocali, come regioni, province, comuni.

Cos’è un piano? Dal dizionario:piano: un elenco che contiene i mezzi, i compiti e i tempi per conseguire un deter-minato risultato. Quindi il piano d’azione è composto da una lista di cose da faree dall’elenco degli strumenti indispensabili per farle.

Agenda21 è stata elaborata nel corso della Conferenza Mondiale sullo SviluppoSostenibile organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992, ed esplicitamentepensata per facilitare il dialogo tra tutte le componenti della società, affinchétrasformino le loro attività e la loro economia ponendo l’ambiente e la salva-guardia delle risorse come una variabile strutturale delle decisioni e delle azio-ni in campo politico, economico, sociale. In 40 capitoli, il piano descrive gliobiettivi da raggiungere, le azioni da svolgere e il ruolo che i vari attori devonoassumere. Il documento, firmato da 180 capi di stato, è stato successivamenteratificato e adottato dai governi di vari paesi.Anche l’Unione Europea, attraverso la Carta di Aalborg, ha aderitoall’Agenda21. In pratica, i governi che hanno firmato la Carta di Aalborg e i

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nuovi impegni di Aalborg definiti nel corso del 2004, si impegnano a svi-luppare politiche ambientali e sociali che coinvolgano tutti i settori deipropri paesi. Al 2006, in Italia contiamo 321 Enti che hanno realizzatoprogetti di Agenda21 Locale*.

ccoommee ffuunnzziioonnaa uunn’’AAggeennddaa2211 LLooccaallee

Passiamo dall’Agenda21 dell’ONU alle Agende21 locali.

Agenda21 Locale è uno strumento volontario che associazioni,mondo scientifico, gruppi organizzati, imprenditori, associazioni

di categoria, cittadini e amministrazioni pubbliche che operanolocalmente possono decidere di adottare per progettare “insieme” il futuro

del proprio territorio.

Ogni quartiere, città e territorio ha peculiari caratteristiche e problematiche chel’Agenda21 deve comprendere e riflettere, prendendo spunto dalle qualità delluogo, dai bisogni e dalle aspirazioni della sua comunità, dalle risorse umane,istituzionali ed economiche disponibili. Per questo non ci sono ricette pronteper fare una Agenda21 Locale: la può adottare una scuola o più scuole, un entepubblico, un insieme di cittadini e può avere molte forme per adattarsi a chi lafa. In ogni caso è un processo che va pensato e costruito a più mani. La novità sta nel fatto che possono PARTECIPARE tutti coloro che hanno uninteresse perché subiscono e/o producono le conseguenze (gli impatti) di quel-lo che succede e viene deciso (o che decidono) sul loro territorio; per questosono chiamati anche “portatori di interesse”, in inglese stakeholder.

Di solito, soprattutto in Italia, il processo è promosso da un’amministrazione (ilComune, la Provincia o più enti locali che hanno problemi simili) ed ha alcunecaratteristiche costanti:

* fonte: indagine 2006 sullo stato di attuazione dei processi di Agenda21 in Italia realizzato dallasegreteria nazionale Coordinamento Agende21 italiane

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il Forumriunisce istituzioni, soggetti economici, associazioni di cittadini, cioè tutti queisoggetti che agiscono sul territorio. È coordinato dall’ente che lo attiva o si auto-coordina attraverso l’elezione di un rappresentante. Spesso si suddivide in grup-pi di lavoro tematici, coordinati da un FACILITATORE che ha compiti di media-zione e moderazione. Il Forum è il cuore di Agenda21: affronta i problemi delterritorio, sceglie le priorità di azione, costruisce progetti e li realizza. Esistonomomenti di studio e approfondimento insieme a tecnici ed esperti, momenti didiscussione e di conflitto, momenti in cui si prendono decisioni e si agisce.

Monitoraggio del territorio è il lavoro dei “tecnici” e consiste nella raccolta di tutti i dati di base sull’ambien-te fisico, sociale ed economico; il monitoraggio serve a comprendere i proble-mi e le criticità di un territorio e seguirne l’andamento nel corso del tempo.

Piano di Azione locale, Piano Operativo, progetti attraverso il Piano d’Azione il Forum elabora un elenco di azioni concretenecessarie per raggiungere gli obiettivi scelti e definisce quali “attori” sarannoresponsabili della loro attuazione, individua le risorse finanziarie e gli eventua-li strumenti di supporto. Il Piano Operativo è l’insieme dei progetti che i parte-cipanti al Forum elaborano e in cui si impegnano in prima persona.

Monitoraggio e nuovi progettiil monitoraggio serve a valutare l’efficacia dei progetti, e da questi avviarne dinuovi. In pratica dopo il monitoraggio il processo riprende: il Forum discute irisultati raggiunti per decidere nuovi obiettivi, di fatto nascono nuovi gruppi dilavoro e nuovi progetti. Se necessario inoltre si ripensa il piano operativo nellasua interezza, fino a realizzarne uno nuovo.

il Coordinamento Agende21 Italiane Si tratta di un’associazione creata nel 2000 per fornire aiuto agli enti locali che stanno ela-borando la propria Agenda21. Ad oggi conta 343 Enti associati, tra Comuni, ComunitàMontane Parchi e Consorzi, Province, Regioni e soggetti sostenitori tra cui agenzie ambien-tali, università e aziende. I suoi fini: promuovere i principi di Agenda21, diffondere studi,ricerche ed esperienze, favorire lo scambio di informazioni, collaborare con l’UnioneEuropea, il Governo italiano e le altre reti internazionali.INFO: www.a21italy.net

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IILL PPEERRCCOORRSSOO DDEELLLLAA PPRROOVVIINNCCIIAA DDII BBOOLLOOGGNNAA

Il processo di Agenda21 Locale della Provincia di Bologna inizia nel 2000 conl’adesione alla Carta di Aalborg, alla Campagna Europea Città Sostenibili, alCoordinamento Agende21 Italiane.La sua storia in breve:

Attivazione del Forum e Piano d’azione - 2001/2002Le attività del Forum si sono svolte attraverso 9 gruppi di lavoro tematici chesi sono riuniti periodicamente per approfondire l’analisi dei problemi esisten-ti di carattere sociale, culturale, ambientale, economico e definire obiettivi dimiglioramento, priorità e azioni da attuare. I 30 obiettivi definiti, approvatidalla Giunta Provinciale e racchiusi nel Piano d’Azione, sono tuttora le lineeguida del Forum e dell’Ente, che in base a questi progettano e realizzano azio-ni di miglioramento.

Progetti di Partnership - 2002/2004Dal Piano d’azione si è passati all’elaborazione e realizzazione di progetti dipartnership su diversi temi, dall’energia all’acqua, al consumo critico, ecc...

partnership: collaborazione per il conseguimento di obiettivi comuni.

Monitoraggio e verifica – Marzo 2004Il bilancio per l’Agenda21 della Provincia di Bologna è positivo: dei 12 progettiinizialmente ideati, ben 6 sono stati definiti, attivati e portati a conclusione.

Nuovi progetti - 2004/2006Alcuni progetti ideati nella prima fase di Agenda21 sono ancora in corso; altrise ne sono aggiunti strada facendo.

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PPrrooggeettttii ccoonncclluussii ((22000000 –– 22000055))Riportiamo brevemente i principali progetti conclusi.

PER SAPERNE DI PIÙ:sito web di Agenda21: www.provincia.bologna.it/ag21

Verso la costruzione di reti ecologiche:Verde Acqua - conoscere, condividere e risparmiare insiemeOBIETTIVI: favorire la cultura della salvaguardia ambientale e del risparmioidrico promuovendo la conoscenza dei temi della biodiversità e della sosteni-bilità attraverso il concetto di rete ecologica.

Verde Acqua, cofinanziato dalla Provincia e dalla Regione Emilia-Romagna,comprende 4 sotto-progetti:Parchi in Rete: uso didattico e culturale del verde urbano - Conoscere, condivi-dere e partecipare al “Samoggia nella Rete” - Azioni dimostrative per il rispar-mio idrico - Progettazione partecipata di un impianto di fitodepurazione

Sellustra LifeOBIETTIVI: realizzazione di interventi integrati per il recupero del bacino idro-grafico della Val Sellustra per migliorare la qualità dell’acqua, ridurre il rischioidraulico e creare una rete ecologica tra le aree di interesse ambientale.Il progetto è stato cofinanziato dal programma Life Ambiente dell’UnioneEuropea.

The Bet – la scommessaOBIETTIVI: “Noi giovani, scommettendo con i nostri Governi, dimostreremo che,riducendo i consumi all’interno delle scuole, è possibile ottenere una diminuzio-ne delle emissioni nel rispetto dei parametri del Protocollo di Kyoto, in un perio-do di soli 8 mesi”.Nato e realizzato dall’associazione Amici della Terra e finanziatodall’Assessorato all’Ambiente della Provincia, la Scommessa ha interessato 15scuole di diversi comuni dalle materne alle superiori.

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Acquisti verdi e consumi responsabiliNel 2002 la Provincia ha iniziato a introdurre in modo sistematico criteriambientali e sociali nelle politiche d’acquisto di beni e servizi per ridurre amonte i propri impatti ambientali e sociali, oltre a stimolare la filiera produttivaverso processi e prodotti più puliti. La scelta di diffondere la pratica degli acquisti verdi è passata attraverso l’av-vio di una serie di Forum tematici. Ne sono nate alcune sperimentazioni, daidistributori automatici di caffé del commercio equo, a Mercato Diverso - Fieradell’economia solidale, del consumo critico e degli stili di vita sostenibili (tut-t’ora in corso), all’adozione da parte della Provincia di criteri ambientali esociali all'interno degli appalti, con l’attribuzione di punti aggiuntivi per i pro-dotti con marchi ecologici e il profilo ambientale e sociale dell’impresa. La sperimentazione e la diffusione degli acquisti verdi continuano:www.provincia.bologna.it/ag21/acquisti_verdi.html

Agenda21 a scuolaOBIETTIVI: diffondere temi e metodologie dell’Agenda21 - partecipazione, dia-logo, confronto - realizzare il Piano d’Azione provinciale, costituire tanti presi-dii provinciali permanenti di Agenda21 quanti sono gli istituti coinvolti, chepossano “contaminare” altri soggetti sul territorio e altri istituti. Promosso e finanziato dall’Assessorato Ambiente e gestito dalla cooperativaAnima Mundi, il progetto ha coinvolto 9 scuole e si è concluso con la presen-tazione di altrettante proposte concrete per realizzare il Piano d'Azione. IlForum dell’ITIS Belluzzi, il primo nato dal progetto, riunisce periodicamente stu-denti, genitori e insegnanti della propria e di altre scuole.

Educazione ambientale e Agenda21La Provincia di Bologna promuove e finanzia alcuni progetti di educazione ambientale nellescuole attraverso specifici bandi per l’assegnazione di contributi e un’azione più generale dicoordinamento di altri soggetti attivi sul territorio. Particolarmente forte è il rapporto con ilprocesso di Agenda21, che si è espresso nell’attenzione che il bando 2002 ha rivolto a pro-getti basati sulla lettura dei bisogni locali e su momenti partecipativi.INFO: Ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientaleVia Zamboni 8 - BolognaTel. 051 6598469 - Fax 051 6598810email: [email protected]

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PPrrooggeettttii iinn ccoorrssoo ((22000000 –– 22000066))

MicroKyotoOBIETTIVI: raggiungere gli obiettivi del Protocollo diKyoto a livello locale (micro!) attraverso l’accordo tra idiversi Enti Locali, incrociando le azioni previste dalPiano Energetico Provinciale con gli obiettivi del Pianodi Azione.

Il Protocollo di KyotoI Governi di tutto il mondo – di fronte al pericolo dell’effetto serra come causa del surriscal-damento del pianeta - si sono riuniti nel 1997 nella città giapponese di Kyoto per impegnar-si a diminuire la produzione di CO2 ed in generale dei gas serra. Alla presenza di quasi10.000 delegati, osservatori e giornalisti la conferenza ha approvato un Protocollo con ilquale i paesi industrializzati si impegnano a ridurre, per il periodo 2008–2012, il totale delleemissioni di gas ad effetto serra almeno del 5% rispetto ai livelli del 1990. Una percentualepotenzialmente tale da provocare una reversione storica della tendenza attuale ad accresce-re le emissioni che prosegue da circa 150 anni. Sono stati stabiliti limiti diversi per ciascun paese firmatario: i Paesi più industrializzati sisono impegnati a ridurre le proprie emissioni in percentuali variabili (l’Italia del 6,5%, laGermania del 20%, gli Stati Uniti del 7%, ecc.), quelli in via di industrializzazione le dovran-no mantenere stabili, quelli in via di sviluppo potranno aumentarle.Il Protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, una volta sottoscritto da un numero dipaesi sufficiente a coprire il 51% delle emissioni mondiali di CO2, cosa che è avvenuta conl’ingresso dell’Unione Sovietica.

maggiori informazioni:http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l28060.htmil Protocollo di Kyoto: www2.minambiente.it/Sito/settori_azione/pia/docs/protocollo_kyoto_it.pdf

Con il nome di Energia 21–MicroKyoto, il progetto ha ottenuto il co-finanzia-mento del Ministero dell’Ambiente. Tra le attività segnaliamo:- il coinvolgimento dei Comuni bolognesi e il censimento delle loro azioni vir-tuose in termini di tecnologie, applicazioni per il risparmio energetico e uso difonti rinnovabili; le migliori sono state premiate dalle scuole attraverso il con-corso Arte per Kyoto;

- un’indagine sui comportamenti di consumo energetico in un gruppo di con-

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domini-campione; - 10 Forum tematici sulla bioarchitettura e sulle fonti energetiche rinnovabili sututto il territorio provinciale;

- una campagna di sensibilizzazione sull’uso delle lampadine a basso consu-mo energetico attraverso la riduzione del prezzo di acquisto in collaborazio-ne con diversi ipermercati;

- 19 punti informativi sull’energia in altrettanti comuni in occasione del 16 feb-braio 2006, primo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto;

- la realizzazione di 4 tesi sperimentali a supporto del progetto, in collabora-zione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Bologna.

Oltre alla Provincia, ad oggi hanno aderito 27 Comuni e una ComunitàMontana (circa il 70% della popolazione provinciale) i quali, sottoscrivendo il18 maggio 2006 il Protocollo di MicroKyoto si sono impegnati a realizzareazioni per ridurre le emissioni di gas serra in coerenza con gli obiettivi di Kyoto. La mappa degli aderenti è in continua evoluzione. Per gli aggiornamenti: www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto.htm

Non c’è acqua da perdereOBIETTIVI: promuovere l’uso efficiente e il risparmioidrico attraverso la commercializzazione dei ridutto-ri di flusso nella grande distribuzione.L’Agenda21 provinciale ha avviato a ottobre 2004 lacampagna Non c'è acqua da perdere, che ha promos-

so presso Coop Adriatica, Conad e le Botteghe del commercio equo di Bolognae provincia la vendita - a prezzo scontato in occasione della Giornata mondia-le dell’acqua - dei riduttori di flusso confezionati insieme ad un volantino coninformazioni e suggerimenti utili.

Cos’è il riduttore di flusso È un piccolo dispositivo che si può agevolmente applicare all’estremità deinormali rubinetti e docce di casa; miscelando l’acqua con l’aria permette unrisparmio d’acqua fino al 50% ottenendo un getto migliore: stessa potenzae niente schizzi!

Nel 2006 Non c’è acqua da perdere è diventato un progetto sperimentale, che vedele famiglie del Comune di Castel San Pietro Terme protagoniste di una serie di

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azioni volte a risparmiare acqua – e bolletta - senza bisogno di interventi strut-turali. Grazie ai progetti provinciali Non c’è acqua da perdere e Acqua preziosa, trail 2004 e il 2005 sono stati distribuiti e venduti circa 36.000 riduttori sul territo-rio provinciale, per un totale stimato di circa 12.000 famiglie coinvolte. Sapendoche un riduttore può far risparmiare fino a 6000 litri d’acqua l’anno per abitazio-ne, stiamo già risparmiando 71 milioni di litri d’acqua, litro più, litro meno...

PARTECIPANTI: Coop Adriatica, Conad, Gruppo d’Acquisto Solidale Bologna,Botteghe del commercio equo di Bologna e provincia, Associazione Amici dellaTerra, Centro Antartide, Comitato Acqua Bacino del Reno, ATO5, Legambiente,WWF, Provincia di Bologna, Comune di Castel San Pietro Terme, Hera Imola-Faenza, Regione Emilia-RomagnaINFO: www.provincia.bologna.it/ag21/progetto_acqua.html

Mercato Diverso - La Fiera dell’economia solidaleA giugno 2005 la città di Bologna ha visto la prima Fiera del-l’economia solidale, del consumo critico e degli stili di vitasostenibili. Mercato Diverso ha messo a disposizione dei cit-tadini, dei gruppi, delle associazioni e degli Enti Pubblici glistrumenti culturali e pratici per consumare meno e in modo

più responsabile. A giugno 2006 si è tenuta la 2a edizione, mentre i promotoricontinuano a lavorare in autonomia per la costruzione di un distretto locale del-l’economia solidale. Il progetto è stato patrocinato dalla Provincia di Bologna.

PARTECIPANTI: Gruppo Consumo Critico del Forum di Agenda21, GruppoPagine Arcobaleno, Gruppo d’Acquisto Solidale di Bologna, Cooperativa Ex-Aequo, Associazione Amici della Terra, Rete Lilliput, Cooperativa Dulcamara,Consorzio TETI, AIAB INFO: www.mercatodiverso.it - email: [email protected]

Centro di documentazione PartecipandoOBIETTIVI: istituire un centro di documentazione attivo sui processi partecipati.

Dall’Agenda21 a scuola nasce Partecipando, istituito in collaborazione con l'ITISO. Belluzzi e la cooperativa Anima Mundi, che opera per favorire la diffusione

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e il radicamento di una cultura della partecipazione. Si rivolge particolarmentealle scuole superiori - insegnanti e ragazzi - ma vuole essere un motore di cit-tadinanza attiva per l'intero territorio provinciale.DOVE SI TROVA?C/o ITIS O. Belluzzi - Via Cassini 3 - Bolognawww.partecipando.net - Tel. 051 561202 Fax 051 563656email: [email protected]

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A conclusione di un ciclo progettuale completo arriva il momento di ripensaregli obiettivi e di realizzare nuovi progetti. A giugno 2006 il Forum provinciale ha cominciato ad aggiornare la propria“agenda”, in concomitanza con l’adesione da parte della Provincia agli AalborgCommitments. L’adesione agli impegni di Aalborg presuppone che alla base della scelta diquelli che l’Ente ritiene prioritari, ci sia un processo partecipato. Così il Forum èstato invitato a discutere e valutare le priorità d’intervento. Nel frattempo sisono formati nuovi gruppi di lavoro: Educazione alla sostenibilità, Energia,Valorizzazione del territorio, Acqua. I gruppi si incontrano periodicamente.INFO: www.provincia.bologna.it/ag21/gruppi.htm

GGllii iimmppeeggnnii ddii AAaallbboorrgg

A giugno 2006 la Provincia di Bologna ha aderito agliAalborg Commitments: 10 obiettivi che oltre 110Comuni di 46 paesi europei si impegnano a concre-tizzare entro 2 anni dalla firma di adesione, per ren-

dere le città più ospitali e per offrire una buona qualità di vita a tutti i cittadini,consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana. I 10 impegni sono stati definiti nel corso della IVa Conferenza Europea delleCittà Sostenibili ad Aalborg nel 2004, e a 10 anni dalla Carta di Aalborg delinea-

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no con precisione quali siano gli impegni che gli Enti Locali attivi in processi diAgenda21 devono concretizzare, ciascuno seguendo l’ordine di priorità piùconsono alla propria realtà.

Gli Aalborg Commitments 1 GovernanceCi impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democraziapartecipatoria. 2 Gestione locale per la sostenibilità Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loroimplementazione e valutazione. 3 Risorse naturali comuni Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione, la conservazione e ladisponibilità per tutti delle risorse naturali comuni. 4 Consumo responsabile e stili di vita Ci impegniamo ad adottare e a incentivare un uso prudente ed efficiente delle risorse, inco-raggiando un consumo e una produzione sostenibili. 5 Pianificazione e progettazione urbana Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbana,affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il benefi-cio di tutti. 6 Migliore mobilità, meno traffico Riconosciamo l’interdipedenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuove-re scelte di mobilità sostenibili. 7 Azione locale per la salute Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini. 8 Economia locale sostenibile Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occu-pazione senza danneggiare l’ambiente. 9 Equità e giustizia sociale Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti. 10 Da locale a globale Ci impegniamo a farci carico delle nostre responsabilità per conseguire pace, giustizia, equi-tà, sviluppo sostenibile e protezione del clima per tutto il pianeta.

PER SAPERNE DI PIÙ:I 10 impegni in dettaglio: www.provincia.bologna.it/ag21/aalborg.htm

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GGLLII SSTTRRUUMMEENNTTII DDEELL FFOORRUUMM

La Provincia svolge un’attività di monitoraggio periodica sullo stato dell’am-biente; i dati raccolti vengono elaborati in INDICATORI e i risultati pubblicati neiRAPPORTI. Si tratta di strumenti utili al Forum, così come agli amministratori,per conoscere e sorvegliare l’andamento della situazione sotto il profiloambientale, sociale ed economico del territorio.

Cos’è un indicatore?L’indicatore è uno strumento in grado di fornire informazioni sintetiche di un fenomeno piùcomplesso e con significato più ampio e di rendere visibile un andamento o un fenomenoche non è immediatamente percepibile. Possiamo usare gli indicatori come delle istantaneeche fotografano le condizioni attuali di un sistema, oppure utilizzarli nel contesto di un rego-lare monitoraggio; in questo caso ci mostrano in quale direzione sta andando il sistema nelcorso del tempo.Così, ad esempio, conoscendo lo stato del sistema ambientale nel suo complesso possiamoassumere delle decisioni sensate e corrette sulla politica ambientale delle nostre città e deinostri territori. Esistono molti tipi di indicatori: alcuni forniscono informazioni molto precisesu aspetti puntuali, altri sono detti “sintetici” perché traducono una realtà in un unico nume-ro. È il caso dell’IMPRONTA ECOLOGICA.

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iill RRaappppoorrttoo ssuulllloo ssttaattoo ddeellll’’aammbbiieennttee ee aallttrrii rraappppoorrttiiIl Rapporto sullo stato dell’ambiente propone una analisi basata su una cin-quantina di indicatori, e serve a indagare le cause delle maggiori criticità del-l'ambiente ma anche a individuare le strade praticabili per risolverle. Ogni 2anni viene pubblicata l’edizione aggiornata attraverso cui prosegue il percorsodi ampliamento, consolidamento e diffusione delle conoscenze del precedente. Esistono Rapporti sulla qualità dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti... Di qui, l’idea dipassare ad un unico Rapporto sulla sostenibilità, che sintetizza in un numerolimitato di indicatori - definiti in parte attraverso il confronto con il Forum - leprincipali caratteristiche e tendenze delle componenti ambientali, sociali ed eco-nomiche del territorio e le reciproche interazioni. Uno strumento, in sintesi, per il monitoraggio del grado di sostenibilità rag-giunto in riferimento agli Aalborg Commitments.

INFO: Ufficio Sistema informativo e reportistica ambientaleVia Zamboni 8 – Bologna – Tel. 051 6598195www.provincia.bologna.it/ambiente/stato_ambiente.html

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ll’’IImmpprroonnttaa EEccoollooggiiccaaImmaginiamo di racchiudere una città sotto unacupola emisferica di vetro trasparente che lasci entra-re la luce ma impedisca alle cose materiali di qualun-

que genere di entrare e uscire. Perché i cittadini di que-sta città possano continuare a vivere, la cupola dovreb-

be contenere una quantità di terreno produttivo (compo-sto da zone agricole, foreste, fiumi ed altri ecosistemi)capace di ospitare le risorse necessarie a produrre ener-gia, alimenti ed altri beni nonché di assorbire i rifiuti e l’in-quinamento prodotto… La quantità di superficie coperta

dalla cupola corrisponde all’Impronta Ecologica della comunità che vive sotto diessa. Se i cittadini consumano molte risorse l’Impronta Ecologica di ognunoaumenta notevolmente.Possiamo quindi definire l’Impronta Ecologica come la quantità di territorioproduttivo necessario per sostenere il consumo di risorse e la richiesta di assimi-lazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione. Il punto di partenza per il calcolo è la stima dei diversi consumi: gli alimenti, itrasporti, le abitazioni, i beni di consumo, i servizi. Ognuno di questi consumicomporta una Impronta Ecologica per più motivi: terreno necessario a produr-re l’energia, terreno agricolo, pascoli, terreno forestale, terreno degradato,superficie marina.

Per esempio, a livello provinciale (calcolata al 2004):Impronta Ecologica 4,53 ettari/procapite/annoBiocapacità 1,98 ettari/procapite/anno

L’Impronta Ecologica è superiore alla biocapacità; questo significa che stiamousando più risorse di quelle che abbiamo a disposizione.

INFO: Ufficio Sistema informativo e reportistica ambientaleVia Zamboni 8 – Bologna – Tel. 051 6598195www.provincia.bologna.it/ambiente/impronta_ecologica.htmVuoi calcolare la tua impronta ecologica?www.wwf.it/ambiente/sostenibilita/calcoloimpronta.asp

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Le informazioni sull’ambiente – conosci i tuoi dirittiA partire dagli anni ’70 emerge la consapevolezza dell’esistenza di una “questione ambien-tale” a livello planetario. Da quel momento la Comunità Internazionale rivolge la sua atten-zione al tema dell’informazione al pubblico, per attivare un meccanismo di controllo diffusosulla qualità dell’ambiente. I cittadini - si afferma - sono i primi a poter sorvegliare l’ambiente in cui vivono. Di qui l’evoluzione delle normative internazionali e nazionali. Il punto di arrivo per l’Italia èl’entrata in vigore nel 2005 del D.Lgs. 195/2005, in linea con le direttive del ParlamentoEuropeo, che intende garantire un’informazione ambientale sistematicamente disponibile alpubblico, più facile da trovare e di migliore qualità. Ma cosa si intende per informazione ambientale? “Informazioni in merito allo stato delle acque, dell'aria, del suolo, della fauna, della flora, delterritorio e degli spazi naturali, nonché alle attività o misure che incidono o possono inciderenegativamente sugli stessi, nonché alle attività o misure destinate a tutelarli, ivi compresemisure amministrative e programmi di gestione dell'ambiente. Ovvero: “...i testi di trattati, convenzioni e accordi internazionali, e di atti legislativi comunita-ri, nazionali, regionali o locali concernenti l'ambiente; le politiche, i piani e i programmi rela-tivi all'ambiente; le relazioni sullo stato dell'ambiente; i dati sulle attività che incidono sull'am-biente; le autorizzazioni e gli accordi in materia di ambiente; gli studi sull'impatto ambienta-le e le valutazioni dei rischi”*. Questo provvedimento realizza il primo punto della Convenzione di Aarhus, sottoscrittadall’Unione Europea nel 1998, che riguarda: - l’accesso alle informazioni - la partecipazione dei cittadini alle decisioni su piani e progetti - l'accesso alla giustizia in materia ambientale.

Risultano rafforzati i diritti dei cittadini che vogliono ottenere informazioni dalle autoritànazionali, regionali e locali: il personale è tenuto ad aiutare attivamente i cittadini alla ricer-ca di informazioni sull’ambiente, le informazioni fornite – di norma entro un limite di 30giorni - devono essere aggiornate, precise e comparabili, e possibilmente rese disponibilitramite le nuove tecnologie. Gli enti locali si stanno adeguando, rendendo progressivamen-te disponibile un numero sempre maggiore di dati e informazioni ambientali tramite web,banche dati e altri supporti digitali.

* Fonte: Unione Europea - http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/l28091.htm

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AAGGEENNDDAA2211 IINN PPRRAATTIICCAA

Ci sono vari modi per mettere in pratica i principi diAgenda21. La Provincia di Bologna – come molte organizzazioni -ha scelto la strada della certificazione ambientale, percontenere e diminuire progressivamente i consumi e irifiuti prodotti dalle proprie attività e strutture fisiche.La Registrazione EMAS, ottenuta a febbraio 2006, costi-tuisce l’impegno formale che l’Ente si impegna a porta-re avanti, comunicando ogni anno ai propri cittadinitutte le informazioni sui propri impatti ambientali e suimezzi scelti per ridurli.

Certificazioni ambientali: la Registrazione EMAS È una certificazione ambientale europea VOLONTARIA, che a differenza dell’Ecolabel nongarantisce la qualità di un prodotto ma di un’organizzazione - ente pubblico o impresa - eha l'obiettivo di favorire il miglioramento continuo della gestione ambientale ben oltre i limi-ti imposti dalle leggi. Per aderire ad EMAS – e ottenere la Registrazione - le organizzazioni devono poter dimo-strare ad un controllore esterno di essere in grado di diminuire nel tempo il proprio “peso”sull'ambiente. Il percorso prevede che l’ambiente diventi un elemento trasversale nelle deci-sioni di tutti i settori dell’organizzazione. La Dichiarazione Ambientale è il documento cherende conto al pubblico del lavoro fatto e di quello programmato anno per anno.

INFO: Ufficio Sistemi di Gestione Ambientale – Settore Ambientevia Zamboni 8 – Tel. 051 6598480www.provincia.bologna.it/emas

TTaannttii mmooddii ppeerr…… Agenda21 si può fare in tanti modi, per esempio informandosi su problemi delproprio territorio, collaborando con chi li sta affrontando o consumando di menoe meglio: acquistando prodotti che garantiscono qualità ambientale e sociale,riducendo i consumi di acqua, facendo la raccolta differenziata dei rifiuti, usandomeno l’automobile e di più i mezzi pubblici, la bici o viaggiando insieme ad altri.Agenda21 in fondo si traduce nell’avvio di un percorso, individuale o collet-tivo che sia, di miglioramento della qualità dell'ambiente naturale e sociale

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2222

in cui viviamo, ed è per questo che possiamo applicare Agenda21 dovunqueci troviamo:

in casafuori casain ufficio....o a scuola.

Di seguito, alcuni suggerimenti utili.

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AAGGEENNDDAA2211 IINN CCAASSAA

EEnneerrggiiaaLe attività umane richiedono un grande utilizzo di energia, e pro-prio la produzione di energia è tra le cause principali dell’inqui-namento della Terra. Anidride carbonica, ossido di carbonio,

azoto e zolfo sono solo alcuni dei sottoprodotti di questo processo, corre-sponsabili di alcune malattie, dell’avvelenamento di piante e animali e dell’effet-to serra. L’energia che utilizziamo nelle case per il riscaldamento e per la cor-rente elettrica rappresenta il 18% del fabbisogno nazionale ed è responsabiledel 27% delle emissioni inquinanti*. Risparmiare energia in casa è una cosa chesi può fare seguendo pochi utili accorgimenti.

Questioni di classe e di etichetta SAI CHE...- Gli elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici ecc.)

sono divisi in classi di efficienza energetica equelli di classe A sono quelli che consumanomeno, mentre quelli di classe G sono quelli checonsumano di più?

- Un elettrodomestico di classe A++ può fartirisparmiare più del 50% di energia elettrica?

- Il risparmio di energia elettrica per ciascun elet-trodomestico ad alta efficienza può farti dimi-nuire la bolletta elettrica di decine di Euro ognianno?

- Il maggior prezzo di un elettrodomestico diclasse A è un investimento che produce interes-si superiori a quelli in azioni o in fondi di inve-stimento?

* In provincia di Bologna il consumo totale di energia equiva-le a 2.456107 Tep/anno (1 tep è una tonnellata equivalente di petrolio: 11.628 KWH termici = 4.545,45 KWH elettrici - dati al 2004, Piano Energetico Provinciale).

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L’ETICHETTA ENERGETICA Da qualche anno, in base a una direttiva della Comunità Europea, sui frigorife-ri, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, condizionatori, lampade che acquistiamoc’è un’etichetta colorata con frecce e simboli. È l’etichetta energetica, che servea classificare il livello di consumi di ciascun modello e riporta molte informa-zioni tra cui: - il consumo annuale di energia elettrica espresso in kWh (per ciclo di lavaggio

o per anno di utilizzo);- la classe di efficienza energetica raffigurata da frecce colorate di lunghezza

diversa, che può andare da A = minimo consumo a parità di prestazioni, a G= massimo consumo a parità di prestazioni.

IL MARCHIO ENERGY STAR È un programma comunitario di etichettatura relati-vo all’uso efficiente dell’energia nelle apparecchiatureper ufficio: computer, pc portatili, terminali, monitor

a raggi catodici e a cristalli liquidi, sistemi integrati.

LO STAND–BY: QUANDO CONSUMIAMO ENERGIA SENZA SAPERLO* I sistemi stand–by, ovvero le lucine che rimangono accese quando i televiso-ri, video-registratori, i sistemi di allarme ecc. sono spenti, sono responsabilidi un importante spreco energetico. Per far funzionare un CD occorrono 15watt, ma ne servono 11 solo per tenere acceso il lettore; i decoder satellitariconsumano 22 watt quando il televisore è in funzione e 14 quando il sistemaè a riposo. Dunque, evitiamo di lasciare gli apparecchi in stand–by spegnen-do l’interruttore principale, staccando la spina o il carica-batterie quando nonsono in funzione.

* Fonte: progetto CAMBIERESTI? del Comune di Venezia - www.cambieresti.net

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rriittaagglliiaa ee aappppeennddii

Per un uso corretto dell’energia*

PER RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO IN INVERNONON RINUNCIANDO AD AVERE UNA CASA CALDA E ACCOGLIENTE:

Evitare ogni tipo di dispersione di calore:isolando bene tutte le parti dell’appartamento: i soffitti (con un controsoffitto), i pavimenti (even-tualmente mediante il parquet o con tappeti e moquette), le pareti esterne sia con interventi radi-cali e specializzati del tipo cappotti isolanti per gli edifici sia con interventi più casalinghi qualil’apposizione di pannelli in sughero o polistirolo ridipinti poi con il colore dei locali, i cassonettidelle tapparelle sigillandoli con materiali siliconici o con strisce adesive isolanti, le finestremediante guarnizioni isolanti e doppi vetri, porte e finestre con “paraspifferi”.

Ottimizzare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento:- preferendo caldaie ad alta efficienza, come le caldaie a condensazione- sottoponendo gli impianti a manutenzioni periodiche che sono previste dalla legge- mantenendo i corpi riscaldanti liberi da qualunque ostacolo alla buona diffusione del calore

(tende, copritermosifoni, mobili, polvere e sporco)- installando un termostato o un cronotermostato che permette di regolare l’accensione della

caldaia a determinati orari, mantenendo costanti determinate temperature (da impostare attor-no ai 19/20°C)

PER RISPARMIARE ENERGIA CON L’ILLUMINAZIONE:

- Progettare bene la casa (colori chiari, finestre ampie), la disposizione del mobilio (luoghi di stu-dio disposti in modo tale da sfruttare l’illuminazione naturale) e l’illuminazione, posizionandolampadine di potenza proporzionata alle esigenze abitative dei locali.

- Preferire le lampadine a fluorescenza rispetto a quelle tradizionali ad incandescenza (75/80% diconsumo energetico in meno).

- Installare crepuscolari nei luoghi comuni (cortili, giardini, cantine, condomini) che permettonoall’impianto di illuminazione di attivarsi solo quando l’illuminazione naturale è insufficiente edispositivi di riduzione del flusso luminoso ove occorrono diverse esigenze di illuminazione.

* I contenuti sono tratti dalle guide “Risparmiare energia in casa” e L’Elettrodomestico ecologico” (n° 9 n°9-bis), scaricabili dal sito web: www.provincia.bologna.it/ambiente/pubblicazioni/elenco_quaderni.htmlINFO: [email protected] - Tel. 051 6598040

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PER RISPARMIARE ENERGIA CON GLI ELETTRODOMESTICI CHE GIÀ HAI IN CASA:

Frigorifero e freezer- Accertarsi che la capienza del proprio frigorifero sia proporzionata alle reali

esigenze domestiche (ogni 100 litri in più di capienza del frigorifero si consu-mano 90 kWh in più) ed in caso contrario valutare l’opportunità di sostituirlo…

- Regolare la temperatura del frigorifero tra 0 e 4°C evitando temperature trop-po basse soprattutto in inverno

- Evitare di lasciare aperto il frigorifero ed il freezer inutilmente (la tempe-ratura interna si alza e quindi occorre ulteriore energia per ripristinarequella ottimale ed inoltre si favorisce la formazione di brina)

- Sbrinare il freezer quando lo strato di ghiaccio è di almeno 5 mm di spessore- Non introdurre cibi caldi (alzano la temperatura interna del frigorifero)- Tenere pulita la serpentina del frigorifero e mantenerlo lontano da fonti di calore.

Lavatrice- Fare lavatrici a pieno carico o in alternativa utilizzare il programma di lavaggio a mezzo carico- Dosare bene i detersivi a seconda della durezza dell’acqua ed utilizzare opportuni additivi

anticalcare- Lavare a temperature non superiori a 60°C, con gli odierni detersivi si ottengono ottime rese

anche a temperature non elevatissime- Evitare di attivare il programma di asciugatura automatica dei panni che è molto energivoro ed

alla fine poco utile.

Lavastoviglie- Azionare la lavastoviglie solo a pieno carico, utilizzando il programma adeguato al livello di

sporcizia delle stoviglie, ed escludere la funzione di asciugatura- Mantenere i filtri puliti e le guarnizioni morbide ed efficienti

Forno- Meglio il forno a gas o il microonde del forno elettrico- Non preriscaldare eccessivamente il forno e soprattutto spegnerlo 10 minuti prima di fine cot-

tura, il calore residuo all’interno basterà ad ultimare la cottura delle vivande

PC, Stampanti, TV, videoregistratori, stereo e piccole accortezze….- Spegnere il PC se non utilizzato per un po’ di tempo- Spegnere sempre tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici quando non li si utilizza, evitando

soprattutto di lasciare accese tutte le “lucette” (tecnicamente definite LED) che consumano“poco” ma “tanto” nel lungo periodo

- Scollegare le prese degli apparecchi al termine del loro utilizzo evitando consumi nascosti.

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AAccqquuaaLa scarsità d’acqua sta diventando un problema sempre piùgrave: circa un terzo della popolazione mondiale vive in Paesiconsiderati ad emergenza idrica e al passo con gli attuali modelli

di consumo entro 25 anni sulla Terra due persone su tre vivranno in condizio-ni di carenza d'acqua.In Italia circa il 60% dei consumi d’acqua è impiegato in agricoltura, il 25% nel-l’industria e il 15% in campo civile. Anche se l’uso nel settore civile è quantita-tivamente meno rilevante rispetto al consumo globale, è qui che si consuma laquasi totalità dell’acqua potabile, che viene prodotta a partire dalle risorse dimigliore qualità. Dei 240 litri* che – in media - si consumano giornalmente per gli usi domesti-ci, solo una parte viene utilizzata per cucinare o per l’igiene personale, usi cherichiedono la più alta qualità. La parte prevalente viene impiegata per sciacquo-ni, macchine per lavare, lavaggio di pavimenti, giardinaggio o persa per incuria.Non solo: per uscire dal rubinetto, l’acqua deve essere pompata, depurata,canalizzata e in alcuni casi riscaldata. Quindi sprecare acqua significa anchesprecare energia.

Quanto spreca un rubinetto che gocciola?

60 gocce al minuto = 864 litri al mese90 gocce al minuto = 1395 litri al mese120 gocce al minuto = 1930 litri al mese

* consumo medio giornaliero per usi civili in provincia di Bologna (dati al 2004, fonte ATO 5).

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rriittaagglliiaa ee aappppeennddii iinn ccaassaa

Per un uso corretto dell’acqua

In bagno- Evita di lasciare il rubinetto aperto per pulire il rasoio mentre ti fai la barba. È preferibile chiude-

re il tappo del lavandino e riempirlo d'acqua sufficiente a risciacquare il rasoio di volta in volta.- Meglio la doccia! Con un bagno consumeresti il doppio dell’acqua; mentre ti insaponi però

chiudi l’acqua.- Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti! Utilizza lo spazzolino inumidito col solo dentifricio e

risciacqua soltanto alla fine.- Se istalli lo sciacquone con il doppio pulsante potrai regolare l’utilizzo dell’acqua in base alle

necessità.- Applica ai rubinetti i riduttori di flusso.

In cucina- Meglio lavare le verdure lasciandole a bagno in un recipiente e usare l'acqua corrente solo per

un rapido risciacquo finale.- La lavastoviglie dovrebbe essere utilizzata solo a pieno carico: ogni lavaggio risparmiato ridu-

ce il tuo consumo d’acqua di 40 litri.- La lavatrice dovrebbe essere utilizzata solo a pieno carico: ogni lavaggio risparmiato riduce il

tuo consumo d’acqua di 20 litri.

Precauzioni- Prima di partire per le vacanze ricordati di chiudere la valvola centrale dell’acqua; eviterai danni

causati da rotture improvvise dell’impianto idrico.- Un WC che gocciola può sprecare dai 100 litri d’acqua al giorno in su.- Un rubinetto che gocciola fa sprecare comunque tanta acqua: ferma le perdite.

FUORI CASAIn giardino o in terrazzo- Annaffiando il giardino la mattina o la sera tardi puoi ridurre l’acqua che si spreca con l’evapo-

razione.- Meglio usare gli annaffiatoi per bagnare solo le superfici interessate.- Puoi raggruppare le piante che hanno esigenze idriche simili, così avranno la giusta quantità di

acqua.- Annaffia le piante alla base e non le foglie.- Per pulire i sentieri adiacenti al giardino usa una scopa e non il getto d’acqua.- Le piante del terrazzo possono essere annaffiate anche con l'acqua già usata per lavare frutta

e verdura.- Usa l’acqua di un secchio invece dell’acqua corrente quando insaponi l’auto.

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AAccqquuiissttiiOgni prodotto ha la sua storia.Uno slogan lanciato dal WWF nel 1990 diceva: “prima di com-prare qualcosa, chiediti se ne hai veramente bisogno” perché

ogni prodotto che acquistiamo ha un proprio ciclo di vita e un impatto sul-l’ambiente, dalle risorse necessarie a produrlo fino all’energia usata per il suosmaltimento. Un esempio: “Se buttiamo via un chilo di carta normalmentesiamo portati a pensare che abbiamo buttato via solo quel chilo di carta. In real-tà buttiamo via qualcosa di più perché dietro questa carta c’è un’industria car-tiera, e ancora prima c’è un taglio di legno, c’è poi del carburante per il traspor-to, c’è dell’energia per il trattamento e la trasformazione, c’è l’usura delle mac-chine, c’è l’acqua e tante altre cose. Io sommo tutto quello che mi è servito perfare un chilo di carta. Lasciando da parte l’acqua (perché non ci rendiamo nem-meno conto di quanta ne utilizziamo), risulta che per fare un chilo di carta civogliono 6-7 chili di materie prime, di cui buona parte è legno. Lo zaino eco-logico di un chilo di carta è molto pesante. Nel momento in cui io produco unchilo di carta ho già prodotto 6-7 chili di rifiuti, nel senso che ho già usato tuttequeste risorse naturali*”.

Lo zaino ecologicoÈ un indicatore ideato dal Wuppertal Institut tedesco per misurare il peso dei nostri consu-mi sull’ambiente.A differenza dell’Impronta Ecologica, che come unità di misura usa gli ettari, lo zaino ecolo-gico misura in chili il carico di natura che ogni prodotto o servizio si porta sulle spalle in uninvisibile zaino e si calcola sottraendo al peso dei materiali che abbiamo prelevato dallanatura per realizzare un prodotto o un servizio, il peso del prodotto stesso.

Comprare è un’azione che non riguarda solo la nostra sfera individuale maha delle ricadute sulla collettività e sull’ambiente. Come afferma FrancescoGesualdi, fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo “ogni volta cheandiamo a fare la spesa ricordiamoci che siamo potenti e che le imprese sonoin una posizione di profonda dipendenza dal nostro comportamento di consu-matori.

* Tratto dalla dispensa “Il nostro stile di vita e le conseguenze sull’economia, l’ambiente, la società”di Ugo Biggeri - www.consumattori.org/corso2003/pdf/biggeri.pdf

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Noi infatti, con i nostri acquisti, abbiamo la possibilità di far salire o scendere iloro profitti*”.Attraverso le scelte di acquisto è possibile orientare la produzione verso pro-dotti compatibili con l’ambiente. Come consumatori possiamo attuare un consumo critico e consapevole.

Critico dal greco, io giudico, io distinguo;Consapevole che sa, che è informato di qualcosa,

si rende conto di un fatto, di una situazione.

La critica implica una valutazione, un giudizio e soprattutto una scelta. La scelta permette di incoraggiare o meno, quelle aziende e quei prodotti chegarantiscono i diritti dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente.

Il consumatore critico:- sceglie non solo in base al prezzo ma anche alla qualità, sia del prodotto che

dell’azienda- sceglie beni e servizi che certificano il ciclo di produzione dal punto di vista

ecologico e sociale- preferisce le produzioni locali, in modo da ridurre l’Impronta Ecologica dei

prodotti, nonché i costi dovuti al trasporto- sceglie i prodotti tipici e artigianali, che sono legati alla storia di un territorio

e ne mantengono l’identità- consuma prodotti di stagione che costano meno, hanno un minore impatto

ambientale e hanno un valore nutritivo maggiore - legge bene le etichette per capire cosa acquista

PER SAPERNE DI PIÙ:Guida al consumo critico, Centro nuovo modello di sviluppo - www.cnms.it A Bologna e provincia: Pagine Arcobaleno in vendita presso le Botteghe delCommercio Equo (cfr. pag. 42)http://bologna.paginearcobaleno.it/ - email: [email protected]

* Francesco Gesualdi, Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Milano 2005

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AACCQQUUIISSTTAARREE BBEENNEE::LLEE EECCOO--EETTIICCHHEETTTTEEOltre all’etichetta energetica e all’Energy Star, esisto-no altri marchi riconosciuti a livello internazionaleche certificano la qualità ambientale di prodotti eservizi. ECOLABEL, per esempio, è un marchio comunitariodi qualità ecologica, assegnato dalla ComunitàEuropea ai prodotti compatibili con l'ambiente. Non

è un marchio obbligatorio e lo ottengono solo queiproduttori che dimostrano di aver seguito rigorosi criteri

ambientali di eccellenza nella produzione del modello oltre aimiglioramenti sull’efficienza energetica: il consumo di risorsenella produzione, il rumore, il ritiro e il riciclaggio a fine vita, la

durata della vita media, la disponibilità di parti di ricambio.

PER COMINCIARE SUBITO: FRUTTA E VERDURA DI STAGIONEL’agricoltura moderna ci dà la possibilità di trovare la frutta e la verdura chedesideriamo in ogni periodo dell’anno, dimenticandoci la ciclicità naturale cheinvece, per ogni stagione, offre prodotti diversi.La frutta e la verdura di stagione, che crescono quando le condizioni climatichesono favorevoli, richiedono meno pesticidi e diserbanti. Inoltre scegliendo i prodotti di provenienza locale si riducono i costi e i danniambientali dovuti al trasporto. Se vogliamo maggiori garanzie di salubrità pos-siamo ricorrere ai prodotti dell’agricoltura biologica, biodinamica o integrata,ormai diffusi anche nel circuito della grande distribuzione.

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Biologico, biodinamico, integratoL’agricoltura biologica è un tipo di produzione incentrata sul rispetto dei ritmi della vita natu-rale: impiega tecniche a basso impatto ambientale, privilegia le produzioni locali, escludel’uso di sostanze chimiche e di sementi geneticamente modificate [OGM]. In Italia circa880mila ettari sono dedicati a produzioni biologiche ed esistono circa 800 punti venditaspecializzati. In provincia di Bologna circa il 7% del territorio agricolo è coltivato con il meto-do biologico*. Più diffusa è la produzione integrata, un tipo di agricoltura attento a ridurrel'uso di prodotti chimici e che predilige preparati selettivi e a basso impatto ambientale.L’agricoltura biodinamica si basa sul pensiero filosofico di Rudolf Steiner e utilizza per la curadelle piante preparati omeopatici insieme a pratiche tradizionali come la rotazione e il com-post.

Logo comunitario di certificazione dei prodotti biologici(Reg CE 2092/91 e leg CE 331/2000)

PER SAPERNE DI PIÙ:Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, sede regionale:www.aiab.it/emilia-romagna Bussola Verde - Comitato di Orientamento ai Consumi dei ProdottiOrtofrutticoli www.bussolaverde.it

* per l’esattezza il 7,7%. Fonte: Rapporto sullo stato dell’ambiente nella provincia di Bologna, 2006(dati relativi al 2005)

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RRiittaagglliiaa ee aappppeennddii iinn ccuucciinnaa

La frutta e la verdura di stagioneGennaioVerdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfio-re, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, coste, crau-ti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzone-ra, spinaci, topinambour, valerianella, zucca.Frutta: kiwi, arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela,pera, frutta secca.

FebbraioVerdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio,cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro,radicchio rosso, rapa, scorzonera, spinaci, topinambour, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela, pera, frutta secca.

MarzoVerdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio,cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, cima di rapa, cipollotti, coste, crauti, crescione, erbette,finocchio, indivia, lattuga, luppolo, porro, radicchio rosso, rapa, ravanello, scorzonera, spinaci, taras-saco, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, cedro, mela, pera, frutta secca.

AprileVerdura: asparagi, barbabietola, barba di frate, broccolo, carciofo, catalogna, carota, cavolfiore,cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, cima di rapa, cipollotti, coste, crauti,crescione, erbette, fava, finocchio, indivia, lattuga, luppolo, ortica, piselli, porro, rabarbaro, radic-chio rosso, rapa, ravanello, rucola, spinaci, tarassaco, valerianella, zucca. Frutta: arancia, limone, cedro, mela, pera, a fine mese le prime fragole.

MaggioVerdura: asparagi, barba di frate, broccolo, carciofo, carota, cicoria, cima di rapa, cipollotti, coste, crescio-ne, erba cipollina, erbette, fagiolini, fava, finocchio, finocchio selvatico, indivia, lattuga, luppolo, ortica,patate, piselli, prezzemolo, rabarbaro, radicchio rosso, rapa, ravanello, rucola, sedano, spinaci, tarassaco.Frutta: ciliegia, fragola, nespola, pera.

GiugnoVerdura: aglio, asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolini, fave, fiori di zucca, lat-tuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, ortica, pomodoro, piselli, rabarbaro, ravanello,rucola, sedano, tarassaco, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, ciliegia, fragola, melone, mora di gelso, nespola, pera, prugna, pesca,pesca noce, lampone, ribes, uva spina.

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LuglioVerdura: aglio, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, fagiolini, fave, fiori di zucca, lattu-ga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, melanzana, ortica, pomodoro, peperone, piselli,rabarbaro, ravanello, rucola, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia, corniola, fico, melone, mirtilli, mora di gelso, nespo-la, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva spina.

AgostoVerdura: aglio, asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, fagiolini, fave, fiori dizucca, funghi, lattuga, patate, mais, melanzana, ortica, pomodoro, peperone, piselli, rabarbaro,ravanello, rucola, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia, corniola, fico, fico d'india, melone, mirtilli, mora digelso, more, nespola, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva, uva spina.

SettembreVerdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, fun-ghi, lattuga, melanzana, ortica, patate, pomodoro, peperone, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola,scalogno, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia, corniola, fico, fico d'india, melone, mirtilli, more, nespo-la, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva, uva spina.

OttobreVerdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria, cipolla, coste, erbette, fagioli,funghi, indivia, lattuga, patate, piselli, porro, radicchio, rafano, rapa, ravanello, rucola, scorzone-ra, sedano, sedano rapa, spinaci, topinambur, valerianella, zucca. Frutta: caco, castagna, mela, melagrana, fico, susine, uva, fico d'india, ananas, banana, carruba,sorbe, corbezzoli.

NovembreVerdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria, cipolla, coste, erbette, fagioli,funghi, indivia, lattuga, patate, piselli, porro, radicchio, rafano, rapa, ravanello, rucola, scorzone-ra, sedano, sedano rapa, spinaci, topinambur, valerianella, zucca. Frutta: ananas, banana, carruba, caco, castagna, mela, melagrana, fico, fico d'india, sorbe, corbez-zoli, susine, uva.

DicembreVerdura: barbabietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza,cavolini di bruxelles, cicoria, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, porro, radicchio, rafano, rapa,ravanello, sedano, sedano rapa, spinaci, scorzonera, topinambur, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancia, cachi, limone, mandarino, mandarancio, mela, mela cotogna, pera, nespola,pompelmo, frutta secca.

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COMPRARE È UN PO’ VOTARE: IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

Equo giusto, onesto, obiettivo, corretto, proporzionato.Solidale cioè sostenitore, partecipe, unito.

Il circuito equo e solidale promuove la giustizia sociale ed economica e lo svi-luppo equo e duraturo dei paesi del Sud del mondo, attraverso il commercio,la formazione, la cultura. Una giusta ripartizione degli utili è al centro di questaforma di commercio. Ai lavoratori viene garantito un guadagno più alto diquello proposto dal mercato tradizionale: un prezzo equo che consenta loro ealle loro famiglie il soddisfacimento dei propri bisogni e una vita dignitosa, lapossibilità di lavorare in un ambiente salubre e di rifiutare il lavoro minorile ela discriminazione di donne o gruppi etnici. Il prezzo è fissato in accordo con ilproduttore stesso sulla base di una valutazione del costo delle materie prime,del costo del lavoro locale, della retribuzione regolamentare dei lavoratori.

Un esempio di “Prezzo equo”Confrontiamo la composizione del prezzo di una banana a seconda che provenga da un cir-cuito tradizionale o dal commercio equo e solidale:

Composizione del prezzo di una banana Circuito tradizionaleAl bracciante della piantagione va l’1%Al proprietario della piantagione va il 3%Alla compagnia esportatrice va il 10%Per tasse e licenze viene impiegato il 23%All’importatore va l’8%Al supermercato va il 40%

Composizione del prezzo di una banana Commercio Equo e SolidalePrezzo FOB/kg pagato al produttore(incluso merce e trasporto fino al porto di imbarco) 22,2%Costi generali: nolo mare, scarto, maturazione, trasporto a clienti 30,8%Maturazione, confezionamento, scarto fisiologico 16,3%Margine CTM (copertura costi della struttura, lavoro) 3%Margine medio dei rivenditori 27,7%

tratto dal gioco di ruolo sulla produzione e commercializzazione delle banane della cooperativaChico Mendes www.chicomendes.it

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Diverse organizzazioni sia a livello internazionale che nazionale definiscono egarantiscono i criteri del Commercio Equo (ComES). A livello internazionale: FLO (Organizzazione dei Marchi di Garanzia delCommercio equo), EFTA (Associazione Europea del ComES) confederazione deimarchi di garanzia del Commercio equo, NEWS (Rete Europea delle Botteghedel Mondo), IFAT (Federazione Internazionale del Commercio Alternativo). A livello italiano, l'Associazione delle Botteghe del Mondo e gli importatorifanno riferimento all’Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale,organo che si occupa della definizione e della verifica dei criteri del ComES. InItalia il marchio di riferimento dei prodotti certificati è TransFair.

I prodotti del commercio equo a Bologna:Bottega del Mondo Exaequo - via Fossalta angolo via AltabellaBottega del Mondo Potosì - via Mascarella 35/aBar/bottega equosolidale Equinozio - via Collegio di Spagna 5Bar bio-equo-solidale Estravagario - via Mascarella 81/H C'è Un Mondo Soc. Coop - via Guerrazzi 20/A Associazione Equolo - via Tacconi 6

e in provincia: Castel San Pietro - Associazione Mandacarù, via Pietro Inviti 11 Budrio - Associazione Budrio equo e solidale, via Saffi 52Imola - Bottega Giusto Mondo, Piazza Conciliazione 1

GRUPPI D’ACQUISTO SOLIDALI (GAS) Un gruppo d’acquisto nasce quando alcune persone decidono di mettersiinsieme per acquistare all'ingrosso – direttamente dai produttori - prodotti ali-mentari o di uso comune da redistribuire tra loro. Di solito si tratta di prodottialimentari di produzione biologica e locale o prodotti provenienti dai circuiti delcommercio equo e solidale. Il vantaggio è doppio: il rapporto diretto con i produttori permette di verificarela qualità dei prodotti e le grosse quantità ordinate daterminano un grossoabbassamento dei prezzi. Si parla di gruppo solidale, intendendo una solidarietà che a partire dai mem-bri del gruppo si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, fino acomprendere il rispetto dell'ambiente ed i popoli del Sud del mondo.L'esperienza dei GAS realizza quindi una rete di solidarietà che consente anche

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a chi ha meno soldi di praticare il consumo critico.

Come funziona un GAS I partecipanti al gruppo definiscono una lista di prodotti su cui intendono eseguire acquisticollettivi, in base alle realtà presenti sul proprio territorio. Ogni 30 giorni si riceve il modulod'ordine dei prodotti. Si ha una settimana per scegliere (volendo si possono coinvolgere altrepersone) e rispedire la lista compilata. Gli ordini vengono raccolti e sommati per definire unordine di gruppo che viene trasmesso al produttore. La settimana successiva si ritirano i prodotti presso il luogo di distribuzione scelto e ognu-no paga la sua parte.

PER SAPERNE DI PIÙ:www.bilancidigiustizia.it - www.retegas.org Per fare il tuo primo ordine e conoscere il GAS di Bologna: www.gasbo.it - email: [email protected]

RRiiffiiuuttiiPiù consumiamo più rifiuti produciamo. Matematico, no?Ogni giorno produciamo in media 1,5 kg di rifiuti ciascuno, che senon differenziati vanno a finire nelle discariche o negli inceneritori.Il VI Programma di azione ambientale dell’Unione Europea affer-ma che “le risorse rinnovabili del pianeta, come acqua, aria, legna-

me e patrimonio ittico, sono in via di rapido esaurimento a seguito della crescitademografica e dello sviluppo economico; allo stesso tempo il nostro consumodelle risorse non rinnovabili, come metalli e minerali, modifica l’ambiente in viapermanente.Man mano che è divenuta più ricca, la società europea ha progressivamentegenerato anche più rifiuti, che occupano spazio prezioso ed inquinano aria esuolo. Spesso i rifiuti contengono residui di materiali che potrebbero essere recu-perati e riciclati. È necessario sviluppare una strategia di conservazione dellenostre risorse naturali e spezzare il legame tra generazione di rifiuti e crescitaeconomica”.

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Cosa fare, praticamente?Vediamo le 4R proposte ai consumatori da Legambiente*:

RRIDUZIONE- privilegiare, nelle scelta dei prodotti, la lunga durata, la possibilità di riparazione,di riutilizzo, di recupero o almeno di smaltimento senza rischi per l’ambiente;

- evitare l’usa e getta;- preferire i prodotti senza imballaggio o con imballaggio ridotto; - evitare le confezioni in cui ogni unità di prodotto è a sua volta contenuta inun ulteriore imballaggio;

- scegliere prodotti in confezioni riutilizzabili o realizzate con materiali per iquali il processo di produzione e smaltimento sia poco inquinante;

- preferire, quando la scelta è possibile, il prodotto sfuso rispetto a quello con-fenzionato;

- preferire le eco-ricariche quando sono disponibili;- mettere la spesa in una borsa di juta o cotone portata da casa.

RRIUTILIZZO- preferire i contenitori con vuoto a rendere;- preferire le pile con ricarica o comunque gli apparecchi alimentati sia a batte-ria che a rete;

- prima di gettare un prodotto verificare la possibilità di ripararlo;- favorire il recupero dell’usato (vedi pag 45).

RRICICLOPerché i materiali di scarto possano essere riciclati, è necessaria la raccolta dif-ferenziata dei rifiuti.Una buona selezione dei materiali è fondamentale per il successo dei processidi riciclaggio (vedi pag 46).

RRECUPEROSe un rifiuto non è né riutilizzabile né riciclabile, può essere usato per produr-re oggetti completamente diversi da quelli di partenza.

* Il principio delle “4R”: www.legambiente.campania.it/parliamo/rifiuti/emergenzarifiuti.htm

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Luoghi di recupero/vendita dell’usato a Bologna Piazza Grande via Libia 69 - Bologna – Tel. 051 342328 Opera Padre Marella via del Lavoro 13 - Bologna – Tel. 051 244345 - 051 250748Il Pellicano - Mobili usati Bazzano (BO) – Tel. 051 831102Niente di nuovo - Mobili e elettrodomestici usati via Speranza 48\54 Bologna – Tel. 051 6199643Terra Verde - Oggettistica e arredamento da materiale riciclato via Libia 69 Bologna - Tel\fax 051/6230442

Vestiti usati:Mercatino della solidarietà di Casalecchiovia del Fanciullo 6 (Ex Istituto Salvemini) - Casalecchio di Reno (BO) - Tel/fax 051 578213Chiesa Nuova di Castenasovia Marconi - Castenaso (BO)Stazione ecologica di San Lazzaro via Speranza 43 San Lazzaro (BO) – Tel. 051 6228248 – 051 6228251Parrocchia Don Bosco via dal B.M. Monte 14 - BolognaMercatino dell’usatovia Libia 8/2 Bologna – Tel. 051 305018Metropolitanavia Bigari 24\E – Bologna - Tel 051 373137Niente di nuovovia Speranza 48 - Bologna – Tel. 051 6199643Gran Spolverovia dell’Artigiano 5 - San Lazzaro (BO) – Tel. 051 462755

Vestiti usati per bambiniNuova Frontieravia Mattei 15 \10 - BolognaCapovoltovia Creti 51 – Bologna - Tel. 051 358256CapoRivoltovia Beethowen 8\g – Bologna – Tel. 051 473491Capogirovia del Guercino 2 - Casalecchio (BO) – Tel. 051 6199778

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Rammendatura e riparazione abitiL’ago d’orovia Mazzini 41 – Bologna – Tel. 051 342929Torrisivia Riva Reno 52\b – Bologna - Tel. 051 554137

Sartoria e lavanderiaCooperativa Sociale Iacoop via S. Croce 7\a – Bologna – Tel. 051 522750 – 051 553530

PER SAPERNE DI PIÙ:e verificare l’aggiornamento delle informazioni: http://bologna.paginearcobaleno.it

LA RACCOLTA DIFFERENZIATAPer riciclare è necessario differenziare i vari materiali e col-locarli negli appositi contenitori. Ogni Comune ha le pro-prie norme per la raccolta dei rifiuti, dai sistemi di raccoltaporta a porta, alle campane per carta, vetro e organico, aicassonetti multimateriali e così via. Chiedi maggiori infor-mazioni al tuo comune in proposito.In generale, che vantaggi ci dà differenziare?

Carta:riciclandola risparmiamo sia l’energia sia le materie prime impiegate per produr-la (gli alberi, per intenderci) e soprattutto l’acqua necessaria per la lavorazione.

Vetro:può essere riutilizzato e riciclato molte volte. Inoltre se utilizziamo il vetro rici-clato per produrre un oggetto risparmiamo più del 20% dell’energia che sareb-be necessaria per produrre il vetro nuovo.

Latta (alluminio):la produzione di alluminio è fortemente impattante, pensiamo solo che perprodurre 1 tonnellata di alluminio nuovo occorrono 4 tonnellate di bauxite e14.000 kW di energia. Questo materiale può invece essere riciclato all’infinitoconsentendo un risparmio di energia del 95%.

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Plastica:la plastica è un derivato del petrolio (costoso ed esauribile), inoltre l’ambientenon ama la plastica perché è un materiale indistruttibile nel tempo.

Organico: una parte molto grande della nostra pattumiera è costituita da rifiuti organici, qualiscarti di cibo, terriccio ecc. I rifiuti organici possono essere trasformati in concimegrazie al compostaggio, ovvero alla decomposizione naturale dei rifiuti stessi.

Rifiuti ingombranti o particolari:beni durevoli, legno, pile, pneumatici, pesticidi, oli esauriti, vernici, cartucce pertoner e stampanti... si possono portare direttamente alle STAZIONI ECOLOGICHE. Gli indirizzi e gli orari delle stazioni o “isole” ecologiche di Bologna e provinciasono sul sito web dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti: www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti

24 lattine per 1 caffettiera Carta, plastica, vetro, alluminio, legno. Cosa si può fare con i materiali che vengono avviati ariciclo? con 24 lattine si fa una caffettiera piccola, ne servono 36 per la grande62 buste di plastica + 22 flaconi + 14 cassette = una sedia30 flaconi + 25 cassette per fare… una compostiera

PER SAPERNE DI PIÙ:Il Ministero dell’Ambiente ha realizzato un catalogo di prodotti fatti con materiali riciclati: Ladoppia vita delle cose, Ministero dell’Ambiente, 2005 - scaricabile da www.osservatorionazio-nalerifiuti.it

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AAGGEENNDDAA2211 FFUUOORRII CCAASSAA

TTrraassppoorrttiiPrestazioni medie di un viaggio in auto in città:viaggio medio 5kmvelocita' media 12 km/h

per portare un peso medio di 100 kg... ma queste sono le prestazioni di un mulo!!Beppe Grillo

Negli ultimi anni il settore dei trasporti è stato caratterizzato da 2 tendenze par-ticolarmente significative dal punto di vista ambientale:- la crescita costante della mobilità delle persone e delle merci- l’aumento della quota di trasporto su strada rispetto agli altri sistemi di trasporto

Gli effetti negativi dell’aumento del traffico stradale sono:- inquinamento dell’aria- inquinamento acustico- congestione delle strade- aumento della domanda di infrastrutture e dei conseguenti impatti ambientali- aumento della incidentalità

Considerando i soli spostamenti per lavoro, in Italia il 73,3% avviene in auto esolo il 9,6% con mezzi pubblici*.Negli ultimi 10 anni, la velocità del flusso stradale in città è diminuita del 10%.Oltre all'accresciuta influenza sull'inquinamento, il tempo perso è un costo peril nostro paese (e per noi). Infatti si stima che il tempo perso nel traffico bloc-cato equivalga ad una perdita in termini di denaro di circa 2% del PIL.L'Italia con i suoi 62 milioni di abitanti detiene la più alta concentrazione di autoal mondo: 33 milioni di auto. Un’auto ogni 2 abitanti, bambini compresi**.

* Istat, Statistiche dei trasporti. Anni 2002-2003** Fonte: Comune di Veneziawww.ambiente.venezia.it/partecipazione/senzalamiaauto/mobilita_sostenibile/cosa.htm

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Ma quanto ci costa?Dai dati ISTAT dell’indagine sui consumi delle famiglie condotta nel 2002, laspesa media mensile familiare per trasporti è risultata pari a 312,89 euro, il14,3% di quanto spende in media, al mese, una famiglia italiana. La maggiorparte dei costi di esercizio negli ultimi 20 anni hanno avuto una tendenza quasicostante all’aumento. Dal 1985 al 2005 infatti le spese sostenute dagli italianiper la gestione della propria auto sono complessivamente triplicate*.Questi calcoli ci danno un’idea della spesa sostenuta dalle famiglie, ma nonconsiderano i costi sull'ambiente, i cosiddetti “costi esterni”.

In un rapporto pubblicato nel 2003, l'associazione Amici della terra** ha cerca-to di stimare i costi esterni dell’auto, classificandoli così: - Costi esterni di produzione: per ogni macchina sono emesse 4 tonnellate di

CO2, prodotti 190 kg di rifiuti non riciclabili, consumati 103 m3 di acqua. A ciòsi devono aggiungere i danni alle generazioni future per l'uso di risorse nonrinnovabili.

- Costi esterni di esercizio: la maggior parte dei costi ambientali è conseguenzadell'uso dell'auto. Se si considera l'arco di vita di 10 anni, un'auto venduta nel1997 (meno inquinante di quelle immatricolate in anni precedenti) comportacosti ambientali (effetto serra, inquinamento atmosferico, rumore) per circa7000 €. A questa somma vanno aggiunti il danno sociale per incidenti (10.000€) i costi del tempo perduto dovuti alla congestione del traffico (3890 €) e icosti ambientali indiretti della fase di esercizio, e cioè quelli associati alla pro-duzione e allo smaltimento di tutti quei prodotti che servono a far funzionarel'auto nel corso della sua vita (carburanti, batterie, oli, pneumatici): altri 1500 €.

* Fonte: ACI, Annuario Statistico 2006. Elaborazioni Area Statistica A.C.I. su dati: AISCAT,ACI - "Costi analitici d'esercizio delle autovetture", ISVAP** Amici della Terra, www.amicidellaterra.it/NEWSLETT/21/index.htm

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Il totale dei costi esterni dell'esercizio è dunque pari a circa 22.390 €!- Costi esterni di dismissione: una volta consegnata ad un demolitore autoriz-

zato, l'autovettura dovrebbe essere smontata, i materiali totalmente recupera-ti per evitare il loro abbandono nell'ambiente e, ove economicamente conve-niente, riciclati. Purtroppo questo accade solo in parte: finiscono in discaricaingenti quantitativi di residui della demolizione (150 kg per auto a fine vita,che mediamente pesa 852 kg). Lo smaltimento in discarica dei materiali deiveicoli a fine vita è una misura non risolutiva, che comporta grossi rischiambientali nel lungo periodo, difficilmente quantificabili dal punto di vistaeconomico. I danni ambientali stimati ammontano a 260 €, imputabili preva-lentemente agli oli e alle batterie abbandonate nell'ambiente alla fine di unirresponsabile "fai da te".

UN PO’ DI ALTERNATIVE car sharing e car poolingIl car sharing è un sistema di condivisione delle auto: in pratica si affitta unamacchina il giusto tempo che ci serve. La procedura è semplice: il cliente prenota il veicolo tagliato sulle sue esigenzechiamando il call center nazionale (848.787.787), lo ritira grazie a una propriacarta magnetica di riconoscimento in uno dei parcheggi convenzionati e termi-nato l'uso lo riporta al parcheggio.

Il car pooling consiste nell'utilizzare una sola autovettura, con più persone abordo, per andare in uno stesso posto. Possiamo proporlo ai colleghi perandare al lavoro o farlo anche con gli amici.

Viva la bici!È stato verificato che nei tragitti urbani brevi la bici è più veloce dell'auto: anche5 km e più, man mano che aumenta la congestione del traffico, soprattutto sesi considera che in Europa il 30% dei tragitti effettuati in auto copre distanzeinferiori a 3 km e il 50% è inferiore a 5 km. E la stessa indagine che ha accerta-to l'interesse degli europei per il potenziamento del trasporto pubblico mostracome il 73% dei nostri concittadini ritenga giusto riservare un trattamento pre-ferenziale alle due ruote rispetto all'auto.Ogni spostamento in bicicletta genera economie e vantaggi: assenza totale di

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impatto, sia acustico che atmosferico, tutela dei monumenti e della natura,minore occupazione del suolo, inferiore deterioramento del manto stradale,riduzione degli ingorghi e circolazione automobilistica più fluida, miglioreaccessibilità ai servizi, guadagno di tempo. Tanto che a Graz in Austria si è com-piuta una stima dei possibili effetti e benefici a lungo termine di una politica afavore della bicicletta, che ha dimostrato la possibilità di una riduzione delladurata dei tragitti porta a porta del 39%, un abbassamento dei costi per gli spo-stamenti del 30%, un incremento della sicurezza del 3%, una minore occupa-zione delle strade del 30%, una riduzione delle emissioni del monossido di car-bonio del 36% e degli idrocarburi del 37%, mentre il decremento del biossidodi azoto raggiungerebbe addirittura il 56% [La Repubblica, 19 settembre 2005].

"C'entro in bici" - biciclette pubbliche a noleggioÈ Attivo a Bologna dal 2005 il servizio di noleggio biciclette pubbliche a prelievo automatiz-zato. Può iscriversi a "C'entro in bici", a fronte del versamento di una cauzione di 10 €, qua-lunque persona maggiorenne residente a Bologna o provincia, oppure residente in EmiliaRomagna e domiciliata a Bologna. Il servizio è aperto anche agli studenti dell'Università diBologna che dimostrino di essere regolarmente iscritti ad un corso universitario per l'annoaccademico corrente.Grazie alla chiave con codice personale fornita all'atto dell'iscrizione, ogni utente del servi-zio può utilizzare le biciclette presenti nelle postazioni "C'entro in bici" di Bologna: via IV novembre (in prossimità di Piazza Maggiore): 16 bici parcheggio Staveco: 12 bici parcheggio Tanari: 12 bici autostazione (vicino alla stazione FS): 20 bici

…ma anche quelle di tutte le città d'Italia che aderiscono al circuito "C'entro in bici", 12 nelNord Italia, tra cui Modena, Ravenna, Ferrara, Brescia, Trento.

PER SAPERNE DI PIÙ:Call Center di ATC (Tel. 051 290290) oppure negozi ATCittà di via IV Novembre 16 e di piaz-za XX Settembre 6 (c/o Autostazione).Per informazioni sulle piste ciclabili a Bologna e provincia:http://urp.comune.bologna.it/Mobilitawww.provincia.bologna.it/viabilita/pisteciclabili

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I TRASPORTI E LA QUALITÀ DELL’ARIA - È VERO CHE:Il riscaldamento è il primo responsabile dell'inquinamento atmosferico?NO: il contributo degli impianti di riscaldamento alle emissioni di polveri è infe-riore al 5%; in inverno le concentrazioni aumentano a causa delle condizionimeteorologiche che tendono a impedire la diluizione in atmosfera (la cosiddet-ta ''cappa'') e a favorire l'accumulo di inquinanti.

Gli autobus inquinano più delle auto?NO: il contributo complessivo degli autobus è tra il 2 e il 10%. Tenendo contoche in media un autobus trasporta 20 persone, l'emissione ''per persona tra-sportata'' è molto inferiore a quella di un'auto.

I motorini inquinano?Sì: i motorini hanno emissioni di benzene, di altri idrocarburi aromatici e diPM10 superiori a quelle di un'auto.

La fluidificazione del traffico risolve il problema dell'inquinamento?NO: il contributo positivo della fluidificazione è legato alla riduzione delle con-gestioni e all'aumento di velocità, ma non incide sui chilometri percorsi e sul-l'uso dei mezzi privati e quindi non incide in modo strutturale sulle sorgenti diemissione.

La tecnologia (EURO4, EURO5...) risolverà tutti i problemi?NO: certamente il rinnovo tecnologico porta a riduzioni delle emissioni speci-fiche, però le norme EURO non regolano PM10 e idrocarburi polociclici aroma-tici. Di fatto i chilometri percorsi rimangono gli stessi.

Usare meno la macchina o la moto produce benefici solo se lo fanno tutti? NO: ogni contributo, seppur piccolo, è importante. Questo problema necessitadel contributo di tutti i cittadini nell'unico modo possibile: riducendo l'uso deimezzi motorizzati privati.

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VVaaccaannzzeeIl turismo ha notevoli conseguenze in termini di impatto ambien-tale, culturale, sociale ed economico. L’ impatto del turismo di massa, soprattutto nei paesi del Sud del

mondo, può generare perdita di valori e tradizioni, sottrazione di risorse e disagiosociale, se non esistono misure di protezione e salvaguardia dell’ambiente e deltessuto sociale. Per questo il turismo e le sue implicazioni sono diventati oggettodi riflessione da parte di utenti e operatori sensibili a queste problematiche.Nella maggior parte dei casi gli operatori che praticano turismo responsabileorganizzano viaggi di gruppo con mete alternative rispetto a quelle del turismotradizionale e praticano comportamenti attenti e rispettosi nei confronti del-l’ambiente naturale e delle società locali. Esistono anche proposte di viaggioche danno la possibilità di visitare le comunità di produttori del circuito delCommercio Equo o progetti di Cooperazione Internazionale. Il turismo respon-sabile non fa riferimento solo ad un ambito internazionale: ci sono anche pro-poste che puntano a riscoprire l’Italia, guardandola con altri occhi.

PER SAPERNE DI PIÙ:Associazione Italiana Turismo responsabile - www.aitr.org Carta sull'etica del turismo e dell'ambiente a cura del Touring Club Italiano

Turismo responsabile a Bologna:La boscaglia viaggi a piedi - sede in Emilia Romagna tel. 051 6264169 - da lunedì a venerdì ore 9.30-13 e 13.30-17.30 Amici dei Popolivia Bartolomeo M. Dal Monte 14Associazione italiana amici di Raoul Follereau (AIFO)via Borselli 4/6 Bottega del Commercio Equo e Solidale POTOSI'via Mascarella 35/a Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura (Cefa)via Lame 118 Libreria Naturista New-Agevia Degli Albari 2MonteSoleBikeGroupvia Polese 24Petroniana Viaggivia Del Monte 3/g

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Finanza eticaCosa succede ai nostri risparmi quando apriamo un conto in banca? Comevengono utilizzati i nostri soldi? Da queste domande nasce la finanza etica.La finanza etica si pone l’obiettivo di sostenere attività di promozione socio-ambientale e in base a questi criteri vengono scelti gli investimenti da sostene-re, garantendo credito ai soggetti che hanno un progetto economicamentesostenibile e socialmente importante, ma che sono considerati dagli istitutifinanziari tradizionali come "non bancabili", non degni di fiducia perché privi digaranzie patrimoniali.Un altro importante criterio della finanza etica è la trasparenza: il flusso deicapitali investiti è monitorato e tutte le informazioni sono rese disponibili alrisparmiatore.

I principi*:- la finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche

delle azioni economiche; - il credito, in tutte le sue forme, è un diritto umano- l'efficienza e la sobrietà sono componenti della responsabilità etica- il profitto ottenuto dal possesso e scambio di denaro deve essere conseguen-

za di attività orientate al bene comune e deve essere equamente distribuitotra tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione

- la massima trasparenza di tutte le operazioni è un requisito fondante di qua-lunque attività di finanza etica

- va favorita la partecipazione alle scelte dell'impresa, non solo da parte deisoci, ma anche dei risparmiatori

- l'istituzione che accetta i principi della finanza etica orienta con tali criteri l'in-tera sua attività

* tratto da Manifesto della finanza Etica, promosso in occasione del convegno Verso una carta d’in-tenti della Finanza Etica Italiana, Firenze 1998 - estratto dal sito web di Banca Etica

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Operatori e strumenti di finanza eticaBanca Etica Nasce in Italia nel 1998. è possibile partecipare a Banca Etica in vari modi: diventare soci,aprire un conto corrente, acquistare un prodotto finanziario, chiedere un finanziamento opresentare un progetto.Acquistando un prodotto finanziario di Banca Etica si può decidere verso quale attivitàsociale indirizzare il proprio risparmio e si è costantemente informati sulle realtà finanziategrazie al proprio risparmio.4 sono le macro-aree di investimento:- cooperazione sociale per soggetti svantaggiati (reinserimento nella società di soggettideboli o portatori di handicap) - ambiente (agricoltura biologica, energie alternative)- cooperazione internazionale con progetti di microcredito per sostenere attività nei paesidel Sud del mondo- iniziative culturali

Banca Etica a Bologna: via Dagnini 11 - Tel. 051 444733 – email: [email protected]

MAG: Mutua Auto Gestione Le MAG nascono rifacendosi a una vecchia legge che istituiva le Società di Mutuo Soccorsoai tempi della rivoluzione industriale come forma di organizzazione con il fine di reciprocaassistenza tra operai.Le MAG si propongono di appoggiare concretamente le iniziative economiche autogestiteche pongono al centro la qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente raccogliendo il denarodi tante persone per investirlo in attività mirate e coerenti con i propri principi sociali. In Italia sono 6 le esperienze di cooperative MAG: Verona, Milano, Udine, Torino, ReggioEmilia, Venezia.

La più vicina:MAG 6 a Reggio Emilia - www.mag6.it

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Banca del TempoIl tempo è denaro!

Paperon de Paperoni

Una banca dove si può aprire un conto corrente e non si depositano soldi ma ORE del pro-prio tempo; chi ha realizzato un servizio acquisirà un credito di ore da spendere ricevendoaltri servizi. Le categorie di Servizi-tipo della Banca del tempo: aiuto in casa, lezioni, meccanica, animalie piante, bambini, organizzazione escursioni, lavori manuali, mangiare, leggere, parlare, stu-diare, suonare, ascoltare, traduzioni, vestire, cucire, viaggiare, trasportare, turismo.

Le banche del Tempo in Emilia-Romagna:www.regione.emilia-romagna.it/banchedeltempo

PER SAPERNE DI PIÙ:www.finanza-etica.org

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AAGGEENNDDAA2211 IINN UUFFFFIICCIIOO…… EE AA SSCCUUOOLLAA

In ufficio e a scuola, così come a casa, possiamo contenere i consumi e gli spre-chi, utilizzando prodotti ecologici ma anche solo usando al meglio quelli di cuidisponiamo. Molti prodotti infatti permettono di minimizzare i consumi a pattoche siano correttamente utilizzati; pensiamo ad esempio alle stampanti che giàda qualche tempo permettono risparmi di carta fino al 50% con l’opzione distampa fronte/retro. Alcuni suggerimenti utili sono raccolti nella guida Eco-uffi-cio: una campagna informativa ideata dalla Provincia verso i propri dipendentiche attraverso cartelli ed etichette adesive indica come usare al meglio le appa-recchiature e minimizzare gli impatti con semplici accorgimenti di buon sensoche non prevedono nessuna sostituzione. Un’area web riporta alcuni appro-fondimenti tematici per chi fosse maggiormente interessato.Il materiale - utilissimo anche per le scuole - è disponibile a chiunque vogliariutilizzarlo.

INFO: www.provincia.bologna.it/emas/ecoufficio.htm

Le scuole interessate al risparmio energetico potranno trovare ulteriori mate-riali qui: www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto_perlascuola.htmwww.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto_perlacasa.htm

e richiedere copia dei materiali scrivendo all’ufficio Agenda21, educazione ecomunicazione ambientale.

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SSII PPUUÒÒ SSEEMMPPRREE AADDEERRIIRREE AADD AAGGEENNDDAA2211

- perché è la nostra città, il nostro paese, il mondo incui viviamo, e per migliorarlo servono le idee di tutti- perché serve un approccio interdisciplinare ai proble-mi sociali, economici e ambientali- perché facilita la nascita di idee e progetti- perché stimola il confronto, l’approfondimento,magari il conflitto, ma anche la negoziazione, salva-

guardando il valore di punti vista e interessi diversi- perché favorisce la corresponsabilità e le alleanze- perché permette di far conoscere i progetti e le iniziative della propria orga-

nizzazione, valorizzare le persone coinvolte, informare un pubblico più vasto- perché conduce a scelte condivise che, per quanto più lunghe e faticose da

raggiungere, nel tempo sono maggiormente accettate e portano a risultati piùefficaci e gratificanti per tutti

SCHEDA DI ADESIONEForum di Agenda21 della Provincia di BolognaScegli il Gruppo di Lavoro Tematico che più ti interessa:

Acqua Educazione alla sostenibilitàEnergia Valorizzazione del territorio

Proposta di un altro Gruppo di Lavoro Tematico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

DATI ANAGRAFICIEnte di appartenenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Nome e Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .email . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .tel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

I dati sono raccolti in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 196/2003 sulla “Tutela delle perso-ne e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”. L’invio della presente costituisceconsenso, in forma specifica e documentata, a trattare i dati indicati nei limiti esposti.

compila e invia la scheda per email o per fax a:Ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale – Provincia di BolognaTel. 051 6598469 - Fax 051 6598810email: [email protected]

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BBIIBBLLIIOOGGRRAAFFIIAA

Un’introduzione all’Agenda21 Locale, Gabriele Bollini, Gianfranco Bologna,Andrea Calori e Michele MerlaAgenda21 – Partiamo dalle parole, quaderno n° 13 - Provincia di Bologna Risparmiare Energia in casa, quaderno n° 9 – Provincia di BolognaElettrodomestico Ecologico. Come usarlo, come comprarlo, quaderno n°9 bis -Provincia di BolognaLinee guida per le Agende21 Locali, ANPA, 2000Partecipazione/negoziazione/consultazione: alcune considerazioni, alcune idee,alcuni processi istituzionali “partecipati”, Gabriele BolliniGuida Europea Agenda21 Locale, ICLEI, Edizione Italiana a cura di FondazioneLombardia per l’ambiente, 1999Gestire i beni comuni, a cura di Alessandro Bratti e Alessandra Vaccari, EA 2006Gli indicatori ambientali di sostenibilità, Gabriele BolliniRapporto sulla sostenibilità della Provincia di Bologna, Provincia di Bologna, 2006Piano d’Azione di Agenda21 Provincia di Bologna, a cura di FocusLab, luglio 2001Piano Operativo di Agenda21 Provincia di Bologna: Azioni - Progetto dei grup-pi di partnership 1° dossier, a cura di FocusLab, luglio 2002L’impronta ecologica, Mathis Wackernagel, William Rees, Edizioni Ambiente,1996 (ried. 2001)Sintesi delle relazioni del Corso di formazione “Economia Sobria e Solidale comeEconomia Equa e Sostenibile” organizzato dal Centro Nuovo Modello di SviluppoIl Manuale del Consumo Consapevole – Adiconsum - Cittadinanza Attiva -Confconsumatori - Movimento Difesa del Cittadino - Regione LombardiaPortiamo il Mondo a Scuola - Dossier Didattico - Edizione PangeaNuova Guida al Consumo Critico - Centro Nuovo Modello di Sviluppo - EdizioniEMI bologna, 2000.Mini guida al consumo critico e al boicottaggio – Movimento gocce di giustizia-Edizioni EMIMini guida alle idee pratiche per un consumo sostenibile - Roberto Bosio -Edizioni EMIDossier Consumo Critico - dalla rivista Redattore Sociale - marzo 2004Pagine Arcobaleno - Prima edizione - 2002Gruppi di Acquisto Solidali, A. Saroldi, Edizioni EMI 2001

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Manuale per un consumo responsabile, F. Gesualdi, Feltrinelli

Le pubblicazioni della Provincia di Bologna citate sono scaricabili in formatoPDF dal sito web www.provincia.bologna.it/ambiente e consultabili qui:Ufficio Relazioni con il Pubblico via Benedetto XIV 3 - Bologna Tel. 051 6598218 - Numero verde 800 239754 - Fax 051 6598793

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WWEEBBAlcuni siti web interessanti, senza pretendere di fare qui un elenco completo.

Agenda21 e Sviluppo Sostenibile

Commissione Europea – Ambientehttp://europa.eu.int/comm/environment

Agenzia Europea dell’Ambientewww.eea.eu.int

International Council for Local Environmental Initiativeswww.iclei.org

Coordinamento Nazionale Agende21 Localiwww.a21italy.net

Agenda21 nel mondowww.earthsummit.info

Agenda21 in Emilia Romagnawww.regione.emilia-romagna.it/agende21

Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile (CSD)tutti i documenti fondamentali del percorso dello sviluppo sostenibile

www.un.org/esa/sustdev/csd.htm

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Altre guide, giochi, pubblicazioni

Le guide ecoideawww.provincia.ferrara.it/ecoidea/collana_guide

Le Pagine Arcobalenohttp://bologna.paginearcobaleno.it

Per un acquisto eticowww.minimarketico.it

Video divulgativi della Regione Emilia-Romagnawww.ermesambiente.it/video

VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo)percorso di sviluppo umano sostenibile

www.volint.it/scuolevis/percorsi/sviumano/svi3.htm

Risorse per la scuola su energiawww.piccolirisparmiatoridienergia.it

Consigli per vivere “con stile”www.viviconstile.org

Per un viaggio consapevolewww.aitr.org

Altreconomia – rivista mensile per un'economia di giustiziawww.altreconomia.it

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Agenda21 in praticaPubblicazione realizzata dal

Servizio Qualità e Sistemi Ambientali

SupervisioneValentina Beltrame

Coordinamento:Caterina Alvisi, Giovanna Pinca

Testi:Serena Bonura, Giovanna Pinca

Progetto graficoPlastic Jumper

RealizzazioneMediamorphosis

Stampa:Tipografia FD

Chiuso in tipografia nel mese di febbraio 2007stampato su carta riciclata