Ad v aprile2012_la cultura fa sistema_villa arconati

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96 AdV | strategie di comunicazione | advertiser.it SUPERMILANO: QUANDO LA CULTURA FA SISTEMA La cultura può creare occupazione? Può rappresentare una opportunità professionale per questa generazione di giovani dove uno su tre è disoccupato? Segnali positivi vengono dai “Progetti di sistema”, capaci di saldare i contenuti culturali del territorio ai suoi piani di sviluppo, innovando nei modi e soprattutto nelle relazioni tra Pubblico e Privato. Il caso del nuovo progetto “SuperMilano”. di FRANCESCO MONETA [email protected] k A Villa Arconati, Comune di Bollate, poco a Nord di Milano, nella mattina di un sabato 14 aprile uggioso e assai poco primaverile, i visitatori di questa antica “Villa di delizie” lombarda hanno trovato ad accoglierli guide particolari: i team di giovani, parte di quei 250 studenti volontari che per il quinto anno sono fra i principali animatori della “Settimana fra le Groane”, una manifestazione che anche quest’anno ha aperto e messo in mostra gratuitamente oltre 60 beni culturali pubblici e privati del territorio, e nel contempo ha prodotto 200 eventi tra spettacoli, teatro, musica, laboratori, aperitivi e degustazioni, conferenze. Nelle prime quattro edizioni i visitatori sono stati oltre 120.000, che non è un numero trascurabile per i 16 comuni del territorio che si sono consorziati per rendere possi- bile questa iniziativa, nessuno dei quali a vocazione prevalentemente turistica. Mentre i giardini e i cortili di Villa Ar- conati venivano illustrati con passione e competenza da studenti talvolta in jeans, piercing e scarponi anfibi, all’interno della Villa era in corso un workshop dove si discuteva di un tema cruciale, alla presen- za di alti rappresentanti delle Istituzioni chiave per l’Economia della Cultura di questo territorio: il Ministero dei Beni Culturali, rappresentato dallo stesso Mini- stro; la Fondazione Cariplo; Expo 2105; e il neonato Sistema integrato di valorizza- zione dei beni culturali e delle culture nel nord ovest di Milano, per brevità rinomi- nato “SuperMilano”. Il tema era ed è importante e attuale: “se e come i Giovani possono essere una risorsa per la Cultura, e la Cultura una risorsa per i Giovani”. Tra le righe: come può proprio la Cultura – in evidente affan- no economico-finanziario a causa non solo della contingenza difficile, ma di un progressivo arretramento del supporto economico delle Istituzioni nazionali e locali – diventare effettivamente opportu- nità di occupazione? Una giovane studentessa al terzo anno della Cattolica - indirizzo Beni Culturali -t ha raccontato come proprio avendo ini- ziato alcuni anni prima a fare la volontaria alla prima edizione della Settimana fra le Groane ha poi scelto la propria strada, MARKETING ovvero la Cultura quando diventa divul- gazione e sviluppo territoriale. Le ha fatto eco l’applaudito intervento di Mariella Enoc, Vicepresidente della Fondazione Cariplo e Presidente degli Industriali pie- montesi, che ha espresso alcuni concetti piuttosto interessanti, dall’alto di una isti- tuzione che sta erogando diverse decine di milioni di euro per Progetti culturali per il territorio lombardo, esclusivo ambi- to geografico di intervento istituzionale: “Il volontariato può diventare opportunità professionale quando è segno di passione civile e volontà di partecipare attivamen- te alla ri-costruzione del proprio Paese, all’insegna della Cultura e del Bello”; “I soldi si trovano, sono le idee che man- cano”; “Da quando ci siamo trasformati da Ente Erogatore a Ente Progettuale, in Fondazione Cariplo sosteniamo finanzia- riamente i Progetti che mostrano passione civile, inventiva e capacità di mettere in relazione i Beni Culturali con percorsi esperienziali che creano sinergie tra gli Enti locali e gli Operatori culturali del Territorio”. In pratica: è finito il tempo delle erogazioni mecenatistiche o mosse da obiettivi di comunicazione istituziona- Lorenzo Ornaghi Ministro dei Beni Culturali

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SUPERMILANO:QUANDO LA CULTURAFA SISTEMA

La cultura può creare occupazione? Può rappresentare una opportunità

professionale per questa generazione di giovani dove uno su tre è

disoccupato? Segnali positivi vengono dai “Progetti di sistema”, capaci

di saldare i contenuti culturali del territorio ai suoi piani di sviluppo,

innovando nei modi e soprattutto nelle relazioni tra Pubblico e Privato.

Il caso del nuovo progetto “SuperMilano”.

di FRANCESCO MONETA

[email protected]

k A Villa Arconati, Comune di Bollate,

poco a Nord di Milano, nella mattina

di un sabato 14 aprile uggioso e assai poco

primaverile, i visitatori di questa antica

“Villa di delizie” lombarda hanno trovato

ad accoglierli guide particolari: i team

di giovani, parte di quei 250 studenti

volontari che per il quinto anno sono fra

i principali animatori della “Settimana

fra le Groane”, una manifestazione che

anche quest’anno ha aperto e messo

in mostra gratuitamente oltre 60 beni

culturali pubblici e privati del territorio,

e nel contempo ha prodotto 200 eventi

tra spettacoli, teatro, musica, laboratori,

aperitivi e degustazioni, conferenze. Nelle

prime quattro edizioni i visitatori sono

stati oltre 120.000, che non è un numero

trascurabile per i 16 comuni del territorio

che si sono consorziati per rendere possi-

bile questa iniziativa, nessuno dei quali a

vocazione prevalentemente turistica.

Mentre i giardini e i cortili di Villa Ar-

conati venivano illustrati con passione e

competenza da studenti talvolta in jeans,

piercing e scarponi anfibi, all’interno della

Villa era in corso un workshop dove si

discuteva di un tema cruciale, alla presen-

za di alti rappresentanti delle Istituzioni

chiave per l’Economia della Cultura di

questo territorio: il Ministero dei Beni

Culturali, rappresentato dallo stesso Mini-

stro; la Fondazione Cariplo; Expo 2105; e

il neonato Sistema integrato di valorizza-

zione dei beni culturali e delle culture nel

nord ovest di Milano, per brevità rinomi-

nato “SuperMilano”.

Il tema era ed è importante e attuale: “se e

come i Giovani possono essere una risorsa

per la Cultura, e la Cultura una risorsa

per i Giovani”. Tra le righe: come può

proprio la Cultura – in evidente affan-

no economico-finanziario a causa non

solo della contingenza difficile, ma di un

progressivo arretramento del supporto

economico delle Istituzioni nazionali e

locali – diventare effettivamente opportu-

nità di occupazione?

Una giovane studentessa al terzo anno

della Cattolica - indirizzo Beni Culturali

-t ha raccontato come proprio avendo ini-

ziato alcuni anni prima a fare la volontaria

alla prima edizione della Settimana fra

le Groane ha poi scelto la propria strada,

MARKETING

ovvero la Cultura quando diventa divul-

gazione e sviluppo territoriale. Le ha fatto

eco l’applaudito intervento di Mariella

Enoc, Vicepresidente della Fondazione

Cariplo e Presidente degli Industriali pie-

montesi, che ha espresso alcuni concetti

piuttosto interessanti, dall’alto di una isti-

tuzione che sta erogando diverse decine

di milioni di euro per Progetti culturali

per il territorio lombardo, esclusivo ambi-

to geografico di intervento istituzionale:

“Il volontariato può diventare opportunità

professionale quando è segno di passione

civile e volontà di partecipare attivamen-

te alla ri-costruzione del proprio Paese,

all’insegna della Cultura e del Bello”; “I

soldi si trovano, sono le idee che man-

cano”; “Da quando ci siamo trasformati

da Ente Erogatore a Ente Progettuale, in

Fondazione Cariplo sosteniamo finanzia-

riamente i Progetti che mostrano passione

civile, inventiva e capacità di mettere in

relazione i Beni Culturali con percorsi

esperienziali che creano sinergie tra gli

Enti locali e gli Operatori culturali del

Territorio”. In pratica: è finito il tempo

delle erogazioni mecenatistiche o mosse

da obiettivi di comunicazione istituziona-

Lorenzo Ornaghi

Ministro dei Beni Culturali

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CULTURA+IMPRESA

le. Le risorse economiche vanno allocate là dove i beneficiari dimostrano di saperle utilizzare per creare valore permanente, per start-up progettuali e operativi, per iniziative che mirino non alla manu-tenzione dei Beni Culturali, non solo alla valorizzazione di singoli ‘attrazioni culturali’, ma alla scoperta e riscoperta di un insieme di destinazioni grazie alla ca-pacità di tutti gli attori in gioco – pubblici e privati – di “fare sistema”.

La Fondazione Cariplo è già nota per l’innovativo progetto dei Distretti Cultu-rali lombardi (vedi Cultura + Impresa / ADV Ottobre 2010). Uno dei più recenti e sostanziosi contributi economici ora la ha destinato appunto a quello che viene sintetizzato come “SuperMilano”, progetto meglio descritto in queste pagine nell’intervista al suo Direttore.Coinvolge ben 16 Comuni che di nome fanno Arese, Baranzate, Bollate, Cesate, Cornaredo, Garbagnate Milanese, Lainate, Novate Milanese, Pero, Pogliano Mi-lanese, Pregnana Milanese, Rho, Sere-gno, Senago, Settimo Milanese, Solaro, Vanzago. Al di là di Rho e Pero, base della

nuova Fiera Milano, alzi la mano chi li conosce se residente al di fuori non dico della Lombardia, ma della stessa provin-cia di Milano. Eppure qui tra pochi anni convergerà - auspicabilmente – il resto del mondo, perché sarà questo territorio, oltre al capoluogo lombardo, l’epicentro dell’Expo 2015. È da leggere con atten-zione il relativo passaggio dell’intervista a Giancarlo Cattaneo.

Da qualche tempo stiamo notando una estrema vivacità da parte delle istituzioni e dei territori a nord di Milano, in cui includiamo anche il lavoro svolto nella provincia di Monza e Brianza. Come ha recentemente fatto notare qualcuno, mentre a Milano spesso si chiacchera e si

evocano piani e progetti innovativi e visio-nari, a qualche chilometro a nord le cose spesso si fanno, mostrando una capacità di attivazione e di integrazione tra Pubblico e Privato che in città ancora stentano a manifestarsi, al di là dei buoni propositi enunciati da entrambi i fronti.

Ma quello di SuperMilano, e della Lom-bardia in genere, non è un caso isolato: in questa direzione progettuale stanno andando sempre più spesso le risorse delle Fondazioni erogative impegnate per la Cultura nei diversi territori italiani. Ricordo l’intervento a DNA - il Salone Integrato dei Beni Culturali che si tiene a Torino ogni anno - di Giorgia Turchet-to, in rappresentanza dell’Istituto per il Credito Sportivo, che diede la definizione di “progetti bancabili”, ovvero degni di essere finanziati dalla loro banca: per l’ap-punto, i progetti in grado di essere volano di sviluppo per il territorio, capaci di at-trarre non solo le risorse della Banca, ma insieme e talvolta grazie a queste anche l’intervento degli altri attori del territorio, privati e pubblici.

Questo mi pare un possibile ambito di intervento anche per le Imprese del marketing e della comunicazione, uno dei principali pubblici di questa testata. Ed è coerente con le indicazioni dell’ultima Ricerca “Cultura + Impresa” (vedi ADV Marzo 2012): le Imprese private investono volentieri in Cultura quando sono coinvol-te come partner strategico, cui vengono ri-chiesti non solo contributi economici, ma anche – e forse soprattutto – competenze e servizi professionali, managerialità, relazioni. È anche da questa progettualità che può nascere un nuovo slancio per la nostra asfittica “Economia della Cultura”, senza aspettare provvidenziali interventi pubblici e soprattutto statali, che dispe-riamo possano materializzarsi non solo per la nota indisponibilità economica, ma spesso per la mancanza di visione strate-gica e unitaria delle autorità competenti. Il Ministro Lorenzo Ornaghi aveva un’aria evidentemente ammirata ascoltando gli interventi di Mariella Enoc e dei protago-nisti dei progetti in atto nel territorio delle Groane: l’auspicio è che colga l’occasione di questa esperienza per strutturare scam-bi di progettualità e di buone pratiche, stimolando altri territori e altre Fonda-zioni erogative a seguire l’esempio del “laboratorio SuperMilano”.

FINITO IL TEMPO DELLE

EROGAZIONI MECENATISTICHE

O MOSSE DA OBIETTIVI

DI COMUNICAZIONE

ISTITUZIONALE

Villa Arconati

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MARKETING

ΩSUPERMILANOUN SISTEMA IN COSTRUZIONECHE DIALOGA CONI SUPERMILANESI INTERVISTA A

GIANCARLO CATTANEO, DIRETTORE DEL PROGETTO “SUPERMILANO” - SISTEMA INTEGRATO DI VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE CULTURE NEL NORD OVEST MILANO

Qual è in sintesi l’obiettivo generale del Progetto SuperMilano’?

Il nostro obiettivo strategico è di creare una modalità innovativa di gestione della cultura sperimentan-dola in un territorio come è quello dei sedici Comuni sottoscrittori di un Patto per Expo a nord ovest Mi-

lano. Luoghi particolarmente ricettivi all’innovazione, che alla presenza

2015. Un territorio, il nord ovest Mi-lano che, forse, non ha eguali nella storia d’Italia per aver subito le più radicali trasformazioni (agricolo, in-dustriale, piccola e grande impresa, post-industriale, terziario e speriamo in futuro luogo d’imprese creative), trasformazioni che hanno spesso mo-

e la composizione socio-culturale degli abitanti, con diverse ondate mi-gratorie negli anni 50, 60, 70, e che ora è alle prese con problemi nuovi generati dalla presenza di immigra-zione da tutto il mondo. A questo proposito basti il dato del Comune di Baranzate dove in poche vie convivo-no 60 etnie diverse e la popolazione

20% dei residenti. In questi territori

il ruolo della cultura e degli operatori culturali è per forza di cose costretto a ripensarsi. Quindi sì alla riscoperta delle bellezze del territorio, e ne esi-

d’interculturalità dove gli operatori culturali lavoreranno a stretto contat-to con quelli del sociale che su questi temi hanno molto da dire. I partner che si occuperanno di questo aspetto sono le due aziende sociali del territo-rio “Comuni Insieme” e “Sercop”.

Un altro tema fondamentale del progetto è l’internazionalizzazione del territorio ottenuta tramite i gio-vani con l’obiettivo che questo pro-cesso contribuisca alla a creare un humus adatto alle imprese creative. Questa parte avrà un forte impulso con Expo e sperimenteremo su larga scala forme di ospitalità leggera che permetteranno una costante politica di scambi tra Paesi.

Che step operativi vi siete dati? Il progetto, così come è stato ap-

Cariplo, è iniziato nel 2012 e deve concludersi nel 2013. Il primo step, curato da uno dei partner (Afol nord ovest Milano), ha riguardato la sele-zione di dodici giovani al di sotto dei 29 anni che ora stanno partecipando a un corso di centosettanta ore te-nuto dal Polidesign. Al termine del corso sei di loro, tramite una borsa lavoro, costituiranno il centro servizi di SuperMilano. A loro si aggiungerà grazie all’intervento della Coopera-tiva Estia un detenuto del carcere di Bollate con competenze nell’ambito delle tecniche audiovisive. Il nostro obiettivo è che, sviluppate le azioni progettuali, nel 2013 si passi dalla fase progettuale alla creazione di un soggetto non più solo operativo ma anche giuridico, che dia continuità all’impresa culturale.

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CULTURA+IMPRESA

ΩBORSACULTURA IL FESTIVAL DI VILLA ARCONATI (GIUGNO-LUGLIO 2012)

-ne, è una delle manifestazioni musicali più presti-giose dell’estate milanese e ha dimostrato che è possibile generare, nell’hinterland di una grande cit-tà come Milano, manifestazioni culturali di grande rilievo in grado di attrarre il pubblico fuori dall’area metropolitana e favorire i rapporti con i sostenitori privati.

L’evento risale al 1985, anno in cui per la prima

ospitare concerti di musica classica. La rassegna di musica classica iniziata quell’anno lascerà poi spazio

“Polo Culturale Insieme Groane” in collaborazione

con la Provincia di Milano. Il luogo è ricco di fascino: i giardini settecenteschi

e una delle principali “ville di delizia” del territorio

La proposta musicale è di alto livello e ha visto, nel corso delle precedenti edizioni, alternarsi artisti

-stival ha acquistato un carattere ed una personalità unici che attraggono un ampio pubblico anche da fuori Italia. Il cartellone proposto nel 2012 confer-ma una programmazione che mira alla diffusione e alla promozione della qualità artistica proponendo repertori fra jazz, world music e canzone d’autore.

Info: www.festivalarconati.ittel. 02.35005501

Che opportunità può rappresentare per le Imprese? E per quali Imprese?

SuperMilano nasce come progetto di collaborazione tra pubblico (Enti locali e Imprese pubbliche) e privato

-rative).

È quindi nel suo Dna il volersi rap-portare al mondo delle Imprese. Per le imprese artigiane del territorio, SuperMilano può essere un’occasio-ne per collaborare con giovani desi-gner alla creazione di nuovi prodotti.

Mentre per le altre imprese il pro-getto può mettere a disposizione

-conati - gestita dal nostro partner

fare formazione o eventi oppure per testare nuovi prodotti, avendo come riferimento un pubblico curioso di novità e attento ai valori della cul-tura e della sostenibilità ambientale.

Come comunicherà SuperMilano, nei confronti dei vari pubblici e stakehol-der?

La comunicazione di SuperMilano verrà curata da Esterni che garantirà, grazie a un forte know-how, modalità di comunicazione capillari e innovati-ve.

Dove la capillarità verrà garantita dalla più grande rete di biblioteche di pubblica lettura esistente in Italia e coordinata dal Consorzio Biblioteca-rio Nord Ovest, partner del progetto, mentre Esterni in collaborazione con i giovani del centro servizi garantirà oltre alle forme ormai “tradizionali” (sito web, twitter, facebook, newslet-ter) interventi di comunicazione cre-ativa imperniata sull’utilizzo di spazi pubblici.

Che rapporto avete con Expo 2015? SuperMilano può rappresentare una opportunità per le Imprese che

vogliano operare in prospettiva di questo grande evento italiano e inter-nazionale?

SuperMilano avrà con Expo 2015 un rapporto per quanto riguarda i principali temi della manifestazione: sostenibilità ambientale e vie d’ac-qua (quest’ultime attraverseranno il

Arconati ), alimentazione, e per con-tiguità territoriale i beni culturali che possono essere proposti ai visitatori

-

potremo essere un punto di rifermen-to per i servizi: accoglienza leggera, reclutamento volontari, formazione

che vorranno fare business con Expo potremo essere un valido interlocuto-re che può vantare un forte collega-mento con gli attori dell’evento sotto diversi punti di vista e legami unici con il territorio.