Acquisti Pubblici Ecologici - Regione Autonoma della Sardegna · Acquisti Pubblici Ecologici -...

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Acquisti Pubblici Ecologici Green Public Procurement Glossario tecnico per le Amministrazioni Pubbliche

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  • Acquisti Pubblici EcologiciGreen Public Procurement

    Glossario tecnico per le Amministrazioni Pubbliche

  • ELENCO DELLE VOCIAACQUISTI CONGIUNTIACQUISTI PUBBLICI VERDI O ECOLOGICIACQUISTI SOCIALMENTE RESPONSABILI ACQUISTI PUBBLICI SOSTENIBILI AGENDA 21 LOCALEAGRICOLTURA BIOLOGICAANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA)APPROCCIO INTEGRATOARCHITETTURA BIOCLIMATICAASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATE

    BBANDI VERDIBEST AVAILABLE TECHNOLOGY (BAT)BIOARCHITETTURABIOEDILIZIABIOFUELSBIOGASBUONA PRATICA

    CCARBON FOOTPRINT CENTRALE D’ACQUISTOCERTIFICAZIONE AMBIENTALECOMITATO DI GESTIONE DEL PANCOMMERCIO EQUO E SOLIDALECONDIZIONI DI ESECUZIONE DELL’APPALTOCONTABILITÀ AMBIENTALECONTENUTO ENERGETICOCRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)CRITERIO ECOLOGICOCRITERIO SOCIALE

    DDEMATERIALIZZAZIONEDESIGN FOR ENVIRONMENT (DFE)DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO (DAP)DICHIARAZIONE AMBIENTALE(per il sistema di gestione ambientale EMAS)

    EECODESIGN ECO-EFFICIENZAECOGESTIONEECOLABEL EUROPEOECOLOGIA INDUSTRIALEEFFETTI AMBIENTALIEFFETTI AMBIENTALI GLOBALIEFFICIENZA ENERGETICAEMAS (EcoManagement and Audit Scheme)ESTERNALITÀ AMBIENTALIETICHETTE AMBIENTALI O ECOLOGICHE

    FFATTORE DI IMPATTOFATTORI DI PRESSIONEFILIERA CORTA

    GGESTIONE SOSTENIBILE DELLE FORESTEGREEN ECONOMY

    GREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP) GREENING DELL’OGGETTO

    IIMPATTO AMBIENTALEIMPRONTA DI CARBONIO IMPRONTA ECOLOGICAIPP (Integrated Product Policy)ISO 14001 (International Standardization Organization)ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

    LLCA (Life Cycle Analysis) LCC (Life Cycle Costing)

    MMANUALE BUYING GREEN MOBILITÀ SOSTENIBILE MONITORAGGIO DEL GPP

    NNORMATIVA

    OOBIETTIVO AMBIENTALE OBIETTIVO DI GPP

    PPATTO DEI SINDACIPIANO D’AZIONE NAZIONALE PER IL GPP (PAN GPP)PIANO PER GLI ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICIDELLA REGIONE SARDEGNA (PAPERS)POLITICA DI GPPPOLITICA INTEGRATA DI PRODOTTOPRODUZIONE E CONSUMO SOSTENIBILE

    QQUALITÀ AMBIENTALE

    RRAZIONALIZZAZIONE DEI FABBISOGNIREGOLAMENTO DEGLI ACQUISTI REQUISITI PRESTAZIONALIRESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORERESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESARISORSE NON RINNOVABILIRISORSE RINNOVABILI

    SSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALESOCIAL PUBLIC PROCUREMENTSPECIFICHE TECNICHESTANDARD AMBIENTALISUSTAINABLE PUBLIC PROCUREMENTSVILUPPO SOSTENIBILE

    TTAVOLO PERMANENTE DEL PAN TECNOLOGIE PULITETOOLKIT EUROPEO

    VVERIFICHE

  • GLOSSARIO TECNICO PER LA PA

    ACQUISTI CONGIUNTIGli acquisti congiunti sono procedure di acquisto rea-lizzate in maniera condivisa da due o più enti pubblici.Possono essere realizzati attraverso varie forme di par-tenariato tra gli enti. Due gli approcci principali: nelprimo caso tutti i passaggi di una gara sono organizzatiinsieme dagli enti che partecipano all’acquisto oppure,vi è un’organizzazione comune a monte che gestisce laprocedura per conto di tutti gli enti coinvolti. A ognimodo, il numero di unità di prodotti e servizi è fissato erappresentato dalla somma della domanda dei partnerscoinvolti. Nel secondo caso uno degli enti partner nellaprocedura di acquisto congiunta organizza la gara indi-viduale, ma tutte le condizioni dell’offerta possono es-sere applicate anche agli altri partners. Gli acquisticongiunti offrono:- benefici economici, grazie all’ottenimento di econo-

    mie di scala dovute alla domanda di quantità mag-giori di un bene o di un servizio;

    - benefici amministrativi, poiché attraverso la realizza-zione di un’unica gara di appalto si riducono gli onericomplessivi per tutte le stazioni appaltanti, in parti-colare per quanto riguarda il personale impiegato;

    - possibilità di trasferimento di capacità ed esperienza,in particolare da enti di maggiori dimensioni verso entidi dimensioni minori che potrebbero non avere glistrumenti e/o le conoscenze necessarie per svilup-pare procedure d’acquisto con criteri innovativi.

    ACQUISTI PUBBLICI VERDI O ECOLOGICI Acquistare ‘verde’ significa scegliere un prodotto o servi-zio tenendo conto degli impatti ambientali che questo puòavere nel corso del suo ciclo di vita, ovvero durante tuttele fasi del processo produttivo, dall’estrazione delle ma-terie prime allo smaltimento dei rifiuti. La CommissioneEuropea definisce il Green Public Procurement come“l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubblicheintegrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processodi acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie am-bientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo am-bientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati edelle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sul-l’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

    ACQUISTI SOCIALMENTE RESPONSABILIGli acquisti socialmente responsabili consistono in prati-che di acquisto che tengono conto di uno o più dei se-guenti aspetti sociali: opportunità di occupazione,condizioni di lavoro dignitose, rispetto dei diritti sociali edei lavoratori, inclusione sociale (incluse le persone disa-bili), pari opportunità, accessibilità per tutti, criteri di so-stenibilità inclusi quelli relativi al commercio equo eadozione, in maniera estesa, di pratiche di ResponsabilitàSociale. Le considerazioni sociali da includere devono es-sere di volta in volta selezionate in base all’oggetto del-l’appalto affinché siano rilevanti.

    ACQUISTI PUBBLICI SOSTENIBILIGli acquisti sostenibili sono un processo attraverso il qualele organizzazioni soddisfano i loro bisogni di beni, servizie lavori generando valore lungo l’intero ciclo di vita, in ter-

    mini di benefici non solo per l’organizzazione ma ancheper la società e l’economia, minimizzando al tempo stessogli impatti sull’ambiente. Si parla di acquisti pubblici so-stenibili quando a conciliare obiettivi di natura economica,ambientale e sociale nell’ambito delle proprie strategie diacquisto è un ente pubblico.

    AGENDA 21 LOCALEUn’Agenda Locale può essere descritta come uno sforzocomune, all’interno di un territorio, per raggiungere ilmassimo del consenso tra tutti gli attori sociali riguardo ladefinizione e l’attuazione di un piano di azione ambientaleche guardi al XXI° secolo. Il concetto di Agenda 21 Localesi riferisce dunque sia al processo di definizione degliobiettivi ambientali che al processo di costruzione dellecondizioni per metterli in pratica: consenso, interesse, si-nergie, risorse umane e finanziarie. Un’Agenda 21 Localedeve quindi definire la propria filosofia di fondo, le strate-gie, gli obiettivi, gli strumenti, le azioni, i criteri e i metodidi valutazione dei risultati. Nello stesso tempo l’Agenda21 Locale deve essere un processo partecipativo e de-mocratico che coinvolga tutti i settori nella sua definizionee attuazione.

    AGRICOLTURA BIOLOGICAL’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che mira aridurre l’impatto dell’attività umana sull’ambiente: sfruttala naturale fertilità del suolo favorendola con interventi li-mitati, promuove la biodiversità dell’ambiente in cui operaed esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi. Come da defini-zione del Regolamento (CE) N. 834/2007 del Consiglio Eu-ropeo del 28 giugno 2007 relativo alla produzionebiologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, la pro-duzione biologica è un sistema globale di gestione del-l’azienda agricola e di produzione agroalimentare basatosull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un altolivello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali,l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benesseredegli animali e una produzione confacente alle preferenzedi taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze eprocedimenti naturali.Le pratiche agricole biologiche generalmente includono: - la rotazione delle colture per un uso efficiente delle ri-

    sorse locali;- limiti molto ristretti nell’uso di pesticidi e fertilizzanti

    sintetici, antibiotici nell’allevamento degli animali, ad-ditivi negli alimenti e coadiuvanti, e altri fattori pro-duttivi;

    - il divieto dell’uso di organismi geneticamente modificati(OGM);

    - l’uso efficace delle risorse del luogo, come per esempiol’utilizzo del letame per fertilizzare la terra o la coltiva-zione dei foraggi per il bestiame all’interno dell’aziendaagricola;

    - la scelta di piante ad animali che resistono alle malat-tie e si adattano alle condizioni del luogo.

    Per quanto riguarda gli animali:- allevare gli animali a stabulazione libera, all’aperto e nu-

    trendoli con foraggio biologico; - utilizzare pratiche di allevamento appropriate per le dif-

    ferenti specie di bestiame.

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  • Acquisti Pubblici Ecologici - Green Public Procurement

    ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA)È la metodologia che consente di valutare l’impatto sul-l’ambiente complessivo di un prodotto prendendo in con-siderazione tutto il suo ciclo di vita, a partire dalle attivitàrelative all’estrazione e al trattamento delle materieprime, ai processi di fabbricazione, al trasporto, alla di-stribuzione, all’uso, ai ricicli e riutilizzi e allo smaltimentofinale. L’LCA è stata regolamentata dalle norme ISO dellaserie 14040. In esse vengono definite le fasi che uno stu-dio di valutazione del ciclo di vita deve prevedere, ovvero:la definizione dell’obiettivo e del campo di applicazionedell’analisi (ISO 14041), la compilazione di un inventariodegli input e degli output di un determinato sistema (ISO14041), la valutazione del potenziale impatto ambientalecorrelato a tali input ed output (ISO 14042) e infine l’in-terpretazione dei risultati (ISO 14043).Gli acquirenti pubblici che vogliono acquistare beni, ser-vizi o opere verdi, devono utilizzare le informazioni dispo-nibili sugli impatti ambientali che occorrono lungo il ciclodi vita degli stessi al fine di poter mettere a confronto di-verse alternative e optare per quelle che hanno l’impattoambientale minore. I Criteri Ambientali Minimi forniti nel-l’ambito del Piano di Azione Nazionale e i criteri definitinell’ambito dei sistemi di etichettatura ecologica di Tipo Iderivano dall’analisi del ciclo di vita.

    APPROCCIO INTEGRATOL’approccio integrato è un processo volto a combinare,interpretare e trasferire conoscenza da diversi ambitiscientifici allo scopo di affrontare il problema ambientaleevidenziandone l’intera catena causa-effetto. Il suo prin-cipale punto di forza è la multidisciplinarietà che permettedi definire l’oggetto di indagine in modo ampio e precisoe - compatibilmente con la conoscenza disponibile - diridurre il grado di incertezza o comunque di incorporarlonell’analisi.

    ARCHITETTURA BIOCLIMATICAL’architettura bioclimatica progetta e costruisce edifici instretto rapporto alle condizioni climatiche esterne delluogo per realizzare un alto confort climatico interno conun minimo di climatizzazione artificiale e quindi con unimpiego minimo di energia fossile. Essa sfrutta al mas-simo gli apporti energetici naturali (sole, vento, ecc.) peril riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo, perl’illuminazione e la ventilazione.

    ASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATESi tratta di un Tipo di etichettatura ambientale, definitonella UNI EN ISO 14021, che include tutte le dichiarazioni,le etichette, i simboli di valenza ambientale presenti sulleconfezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle pubblicitàutilizzati dagli stessi produttori come strumento di infor-mazione ambientale. In questo tipo di etichettatura, non èprevista una certificazione di terza parte.

    BANDI VERDICon il termine “bandi verdi” si intendono i bandi di garaper l’acquisizione di beni e servizi da parte della PubblicaAmministrazione e per la realizzazione di lavori pubblici,che contengano opportune specifiche volte a limitare gli

    impatti ambientali dei beni, servizi e lavori (quali il con-sumo di materie prime ed energia, le emissioni, la pro-duzione di rifiuti, i rischi per la salute umana) lungo il lorointero ciclo di vita (progettazione e produzione, distribu-zione, esercizio, dismissione e smaltimento).

    BEST AVAILABLE TECHNOLOGY (BAT)La più efficiente e avanzata tecnologia, industrialmentedisponibile e applicabile in condizioni tecnicamente va-lide, in grado di garantire un elevato livello di protezionedell’ambiente nel suo complesso. Nella Direttiva 96/61/CEsulla prevenzione e la riduzione integrata dell’inquina-mento, rientrano nella definizione di BAT anche le moda-lità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizioe dismissione di un impianto. L’applicazione della miglioretecnologia disponibile per la riduzione e l’abbattimentodell’inquinamento generato dall’esercizio di un impiantoè la base sulla quale il legislatore fissa i valori limite diemissione degli inquinanti.

    BIOARCHITETTURASi definisce bioarchitettura l’insieme delle discipline cheattuano e presuppongono un atteggiamento ecologica-mente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale.In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisci-plinarietà e da un utilizzo razionale e ottimale delle ri-sorse, la bioarchitettura tende alla conciliazione eintegrazione delle attività e dei comportamenti umani conle preesistenze ambientali e i fenomeni naturali. Ciò alfine di realizzare un miglioramento della qualità della vitaattuale e futura. “La novità programmatica della bioar-chitettura non risiede nella specificità delle singole di-scipline, quanto nelle connessioni capaci di determinareuna visione olistica del territorio e della qualità architet-tonica”. (Definizione dell’Istituto Nazionale di Bioarchi-tettura)

    BIOEDILIZIALa bioedilizia è una disciplina che nasce in Germania neglianni ’70 con l’obiettivo di migliorare la salubrità degli edi-fici residenziali, commerciali e pubblici, riducendo o eli-minando le cause di malattie provocate da materiali eprocessi edilizi inadeguati (campi elettromagnetici, radia-zione, rumore, agenti chimici tossici, ecc.). La bioediliziasi fonda su 25 principi fondamentali tra i quali l’impiegodi materiali da costruzione naturali, inodori e senza rila-scio di sostanze tossiche, a bassa radioattività; la correttaprotezione dal rumore e dalle vibrazioni; il corretto isola-mento termico, il ricambio d’aria e l’equilibrio termo igro-metrico; l’assenza di campi elettromagnetici e onde radio;l’assenza di funghi, batteri, polvere e allergeni; la mini-mizzazione dei consumi energetici con l’utilizzo simulta-neo di fonti energetiche rinnovabili; l’impiego di materialida costruzione naturali preferibilmente provenienti dallaregione; la qualità dell’acqua potabile; un design con di-mensioni, proporzioni e forme armoniche, illuminazionenaturale e uso di colori in armonia con le esigenze fisio-logiche dell’uomo; design d'interni e arredamento ergo-nomici; attenzione agli impatti ambientali e sociali prodottidal cantiere. (Definizione dell’IBN, Institut for Baubiologie+ Okologie)

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    AB

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    BIOFUELSCarburanti e combustibili ottenuti dalla trasformazione dimaterie prime di origine biologiche.

    BIOGASFormazione di gas per fermentazione anaerobica in pre-senza di microrganismi (batteri acidogeni, batteri ace-togeni e metanobatteri) di rifiuti industriali e agricoli ofanghi dei trattamenti delle acque urbane. Il metanocontenuto nel biogas può essere utilizzato per la pro-duzione di energia.

    BUONA PRATICAPer buona pratica si intende un’azione che permette aun Comune, a una Comunità o a una qualsiasi ammini-strazione locale di ottenere dei miglioramenti nel campodella sostenibilità, ossia di far sì che lo sviluppo socialeed economico della stessa sia in grado di rispondere allenecessità del presente senza compromettere la capa-cità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Lebuone pratiche possono prendere sia la forma di un in-sieme sistematico di azioni che di piccoli interventi dicarattere incrementale, devono portare a dei beneficiquantificabili e devono essere replicabili. Nel caso degliacquisti pubblici verdi, rappresentano delle buone pra-tiche l’adozione formale di atti e politiche per la promo-zione e diffusione dello strumento, l’adozione di criteriambientali nei bandi, la realizzazione di attività di sen-sibilizzazione e formazione.

    CARBON FOOTPRINTÈ una misura che esprime, in termini di CO2 equivalente,il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate aun prodotto, un servizio o un processo. Esso consentequindi di rendicontare a livello sistematico le emissioni ele loro eventuali rimozioni.

    CENTRALE D’ACQUISTOLa centrale d'acquisto è un centro di competenza unicoche promuove e sostiene l’ottimizzazione e razionalizza-zione degli acquisti pubblici, offrendo strumenti e piatta-forme per la gestione delle procedure d’acquisto,centralizzando le richieste per le forniture di beni e servizie ponendosi come interfaccia con i fornitori. General-mente le centrali d’acquisto operano attraverso strumentitelematici e consentono di fare acquisti risparmiandotempo e risorse. Il Centro di Acquisto Territoriale della Regione Sardegnaopera in favore degli enti locali e delle altre amministra-zioni sul territorio (enti regionali, sistema sanitario, uni-versità,…) stipulando convenzioni, effettuando gareaggregate, fornendo servizi di gare telematiche.

    CERTIFICAZIONE AMBIENTALELa certificazione ambientale è uno strumento con il qualesi dimostra il proprio impegno verso l’ambiente. Princi-palmente si tratta di certificazioni che qualificano il Si-stema di Gestione Ambientale di una organizzazione,pubblica o privata, e che quindi approfondiscono la qua-lità dei processi interni ed esterni all’organizzazione, ov-viamente dal punto di vista ambientale. Le certificazioni

    più diffuse in materia di gestione ambientale sono lanorma ISO 14001 (vedi “ISO 14000”) e la registrazioneEMAS (vedi “EMAS”). Per quanto riguarda le certificazionirelative ai prodotti si veda la voce “Etichette ambientali oecologiche”.

    COMITATO DI GESTIONE DEL PAN GPPIl Comitato di Gestione è un organo previsto dal Pianod’Azione Nazionale per il GPP (PAN GPP) cui è affidata l’at-tività di formulare proposte di Criteri Ambientali Minimi,assicurare le attività previste dal PAN e promuovere l’ap-plicazione e integrazione dei diversi strumenti della Poli-tica Integrata dei Prodotti. È composto dai rappresentantidi quattro Ministeri di riferimento (Ministero dell’Am-biente, dello Sviluppo Economico, dell’Economia e Fi-nanze, delle Politiche Agricole), dell’Autorità di Vigilanzasui Contratti Pubblici, dell’ISPRA, della CONSIP, dell'ENEA,da esperti di alcune ARPA e da Regione Sardegna e Re-gione Puglia (in qualità di rappresentanti della Conferenzapermanente Stato-Regioni). È stato istituito con DM 185del 18 ottobre 2007, oggi sostituito dal.DM 77 del 11aprile 2012.

    COMMERCIO EQUO E SOLIDALEIl Commercio Equo e Solidale (FAIR TRADE) viene definitodalla “Carta italiana dei criteri del commercio equo e so-lidale” come un approccio alternativo al commercio con-venzionale. “Il Commercio Equo e Solidale promuove giustizia socialeed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le per-sone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la cre-scita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione,l’informazione e l’azione politica. Il Commercio Equo e So-lidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvoltinella catena di commercializzazione: produttori, lavora-tori, Botteghe del Mondo, importatori e consumatori”.Il suo scopo è riequilibrare i rapporti con i Paesi econo-micamente meno sviluppati, migliorando l'accesso almercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati,attraverso una più equa distribuzione dei guadagni. Al-l’interno di politiche di acquisti sostenibili è possibile te-nere in considerazione anche i criteri del commercio equoe solidale.

    CONDIZIONI DI ESECUZIONE DELL’APPALTOLe condizioni di esecuzione dell’appalto descrivono le mo-dalità e i termini con cui l’aggiudicatario dovrà realizzareil contratto di fornitura, l’esecuzione di un servizio o larealizzazione di un’opera. Il Decreto Legislativo n.163 del12 aprile 2006 stabilisce all’art.69 che le stazioni appal-tanti possono esigere condizioni particolari per l’esecu-zione del contratto, purché siano compatibili con il dirittocomunitario e, tra l’altro, con i principi di parità di tratta-mento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità,e purché siano precisate nel bando di gara, o nell’invito incaso di procedure senza bando, o nel capitolato d’oneri.Dette condizioni possono attenere, in particolare, a esi-genze sociali o ambientali.

    CONTABILITÀ AMBIENTALELa contabilità ambientale corrisponde all’insieme di me-

    BC

  • Acquisti Pubblici Ecologici - Green Public Procurement 5

    todologie e di strumenti che mirano a integrare la varia-bile ambiente nei processi decisionali sia attraverso la mi-surazione dell’esaurimento del capitale naturale, cheattraverso la quantificazione delle spese difensive di pro-tezione dell’ambiente. Nell’ambito della statistica ufficiale,la contabilità ambientale è un sistema di informazioni bendefinito che si articola in differenti conti ambientali stan-dardizzati e armonizzati individuati dalla strategia europeaper lo sviluppo della contabilità ambientale. Questi diversiconti ambientali sono riportati a unitarietà all’interno delSEEA 2003 (System of Integrated Environmental and Eco-nomic Accounting) adottato dalle Nazioni Unite, dal-l’Unione Europea, dall’Ocse, dal Fondo MonetarioInternazionale e dalla Banca Mondiale. Applicata con par-ticolare riferimento a un livello di governo (lo Stato, unente territoriale), la contabilità ambientale è finalizzata adampliare il set delle informazioni funzionali alla manovradi bilancio, al fine di tenere conto anche degli aspetti am-bientali tanto nella fase di programmazione delle risorsefinanziarie, quanto in quella di analisi a consuntivo. Lespese sostenute per l’acquisto di prodotti verdi possonoessere contabilizzate nell’ambito di sistemi di riclassifi-cazione in senso ambientale dei bilanci economici.

    CONTENUTO ENERGETICOEsprime il valore di una merce nell’energia necessaria perprodurla lungo il suo ciclo di vita: dalla fase dell’estra-zione delle materie prime a quella finale di trasformazionein rifiuti. La sua valutazione può essere utilizzata per con-frontare tra loro prodotti con prestazioni analoghe e puòessere utile alla definizione di strategie per orientare ilconsumo verso prodotti a basso contenuto di energia.

    CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)Sono i requisiti sviluppati dal Ministero dell’Ambiente nel-l’ambito del processo di attuazione del Piano d’AzionaleNazionale per il GPP per le categorie merceologiche indi-viduate come prioritarie dal Piano. Essi riportano delle in-dicazioni generali volte a indirizzare l’ente a perseguireuna razionalizzazione dei consumi e degli acquisti e for-niscono le “considerazioni ambientali” propriamentedette, collegate alle diverse fasi delle procedure di gara(oggetto dell’appalto, specifiche tecniche, caratteristichetecniche premianti collegati alla modalità di aggiudica-zione all’offerta economicamente più vantaggiosa, con-dizioni di esecuzione dell’appalto). I CAM sono adottaticon Decreto Ministeriale e forniscono le indicazioni pre-cise per qualificare l’acquisto pubblico come “acquistoverde”.

    CRITERIO ECOLOGICOÈ un requisito che deve essere rispettato da un prodottoo da un produttore per dimostrare che quel dato prodottoo processo produttivo ha un impatto ambientale ridottorispetto a un prodotto o processo che svolga la stessafunzione. Ad esempio, il Comitato dell’Unione Europea peril Marchio Ecologico (CUEME) fissa i criteri ecologici a cuisi deve conformare un prodotto per ottenere l’Ecolabel.Allo stesso modo, le Pubbliche Amministrazioni possonoinserire dei criteri ecologici nei propri bandi di gara perorientare le proprie scelte verso l’acquisto di prodotti/ser-

    vizi a impatto ambientale ridotto. Anche i Criteri Ambien-tali Minimi (CAM) adottati nell’ambito del Piano d’AzioneNazionale per il GPP sono criteri ecologici.

    CRITERIO SOCIALEÈ un requisito che deve essere rispettato da un prodottoo da un produttore per dimostrare che quel dato prodottoo processo produttivo rispetta determinati standard di tipoetico e/o sociale, quali ad esempio principi di pari oppor-tunità, diritti dei lavoratori, non sfruttamento del lavorominorile, non discriminazione, diritti umani, giusta retri-buzione, o contribuisce al miglioramento delle condizionieconomiche e di qualità della vita di determinate aree ofasce di popolazione.È possibile inserire tali criteri nelle procedure di acquistopubbliche nel rispetto della normativa sugli appalti e incombinazione con criteri di tipo ambientale. Nell’ambitodel PAN GPP sono state adottate le linee guida per l’inte-grazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici.

    DEMATERIALIZZAZIONEÈ un orientamento dell’economia che prevede di produrrela stessa “unità di servizio” con un quantitativo minore dimaterie e di materiali per produrre la stessa “unità di ser-vizio”, come previsto dagli aderenti alla Dichiarazione diCarnoules (Club del fattore 10). Vista dal lato dei consu-matori di beni e servizi, la dematerializzazione consistenel cercare di soddisfare i propri fabbisogni con minoreconsumo di materiali e di energia, ragionando in un’ot-tica di “servizio reso” da un prodotto o da un’attività piut-tosto che di necessità materiale.

    DESIGN FOR ENVIRONMENT (DFE) - vedi ECODESIGN

    DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO (DAP)La dichiarazione ambientale di prodotto (EPD - DAP) ba-sata sul modello ISO 14025 è una dichiarazione volonta-ria sviluppata da un produttore, utilizzando uno strumentotipo LCA che quantifica gli impatti ambientali che i propriprodotti o servizi causano durante il ciclo di vita.

    DICHIARAZIONE AMBIENTALE (per il sistema di ge-stione ambientale EMAS)Documento pubblico, scritto in forma concisa e com-prensibile, che l’azienda redige per comunicare, una voltaottenuta la registrazione EMAS, i seguenti elementi: a) at-tività del sito; b) problemi ambientali; c) dati quantitativi diemissioni e scarti; d) fattori di efficienza ambientale; e)politica, programmi e sistema di gestione dell’ambiente;f) scadenze; g) nome verificatore.

    ECODESIGN - vedi DESIGN FOR ENVIRONMENT (DFE) È un modo per progettare un prodotto tenendo conto, findalla fase dell’ideazione, della necessità di conservare lerisorse naturali, ottimizzare il consumo di energia e di ma-teria, favorire il disassemblaggio e la manutenzione,estendere la durata e minimizzare la produzione dei ri-fiuti e aumentarne il riciclo e/o recupero.

    ECO-EFFICIENZAOrientamento strategico che consente a un impresa che

    CDE

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    investe nella riduzione degli impatti sull’ambiente di su-perare i fattori penalizzanti (iniziale aumento dei costi,adeguamenti tecnologici, ecc.) trasformandoli in occasionidi aumento della profittabilità e competitività dell’azienda.

    ECOGESTIONEPer ecogestione o gestione ambientale si intende la partedel sistema di gestione complessivo dell’impresa checomprende la struttura organizzativa, la responsabilità, leprassi, le procedure, i processi e le risorse per definire eattuare la politica ambientale dell’impresa stessa.

    ECOLABEL EUROPEOL’Ecolabel è il marchio europeo di certificazione ambien-tale per i prodotti e i servizi nato nel 1992 con l’adozionedel Regolamento europeo n. 880/92, e aggiornato primacon il Regolamento n. 1980 del 17 luglio 2000 e ad oggicon il Regolamento n. 66 del 25 novembre 2009.È uno strumento ad adesione volontaria che viene con-cesso a quei prodotti e servizi che rispettano criteri eco-logici e prestazionali stabiliti a livello europeo. Per i produttori, l’Ecolabel europeo può essere una op-portunità per poter dimostrare il loro impegno e la loro at-tenzione alle problematiche ambientali in un mercatosempre più sensibile a queste tematiche.L’etichetta ecologica può essere concessa solo ai prodottiche hanno un ridotto impatto ambientale e per i quali sonostati definiti e approvati i criteri ecologici. I criteri ecolo-gici, elaborati sulla base degli impatti ambientali che ibeni/servizi di interesse hanno lungo il loro ciclo di vita,sono tali da ammettere per l’assegnazione dell’Ecolabel il10% dei prodotti disponibili sul mercato. Ciò significa chesolo alcuni dei prodotti in vendita sono già adatti a rice-vere il marchio senza dover subire modifiche. Una voltaadottati i criteri ecologici, il fabbricante o l’importatoreche desideri richiedere l’Ecolabel deve contattare l’Orga-nismo Competente nazionale e fornire le prove che i pro-dotti rispettano i criteri ecologici e prestazionali. Taliprodotti possono in seguito esporre l’Ecolabel ed esserevenduti e riconosciuti nei paesi dell’Unione Europea.

    ECOLOGIA INDUSTRIALEArea di ricerca che, attraverso l’analogia tra funziona-mento dell’ecosistema e del sistema industriale, estendea quest’ultimo i principi cardine dell’ecologia. Mentre gliapprocci tradizionali al management ambientale sono in-centrati sui processi produttivi o sui siti industriali, l’eco-logia industriale utilizza un approccio sistemico.Minimizzare i rifiuti dell’attività industriale nel suo com-plesso potrebbe infatti risultare in una strategia più effi-cace rispetto alla minimizzazione dei rifiuti di unaparticolare fabbrica o industria in maniera isolata. Si trattain particolare di esaminare se esista qualche modo perporre in interazione reciproca processi industriali diffe-renti che producono rifiuti e, in particolar modo, rifiuti pe-ricolosi.

    EFFETTI AMBIENTALICambiamenti nell’ambiente, sia positivi che negativi, cau-sati dalle attività, prodotti e/o processi di una data orga-nizzazione. Possono essere distinti in effetti interni

    (riconducibili cioè alle attività svolte all’interno del peri-metro del sito) ed effetti esterni (causati dalle attivitàsvolte al di fuori del perimetro del sito, per effetto dellapresenza del sito stesso, come ad esempio l’emissione diinquinanti atmosferici associati alla movimentazione dellemerci, persone e prodotti).

    EFFETTI AMBIENTALI GLOBALISi tratta di quegli effetti dell’attività economica che non sipresentano su scala regionale o locale ma su scala glo-bale, mondiale: effetto serra, eutrofizzazione delle acque,acidificazione delle piogge, riduzione dello strato di ozono.La risoluzione dei problemi globali non può che essere af-frontata attraverso accordi di cooperazione internazionale.

    EFFICIENZA ENERGETICAIndica il rapporto tra il servizio energetico effettivamenteerogato e l’energia utilizzata per erogare questo servizio.Ad esempio, le comuni lampadine elettriche a incande-scenza hanno un’efficienza di conversione di circa il 5%,ovvero solo il 5% di elettricità che entra nella lampadinaviene convertita in luce, il resto è convertito in calore. Direche l’efficienza energetica di una centrale elettrica è del40% significa dire che per ottenere 1 KWh si spendel’equivalente di 2,5 KWh di combustibile.

    EMAS (EcoManagement and Audit Scheme)Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) è uno stru-mento volontario proposto dalla Comunità Europea e alquale possono aderire volontariamente le organizzazioni(aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare leproprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e adaltri soggetti interessati informazioni su una corretta ge-stione ambientale.Il primo Regolamento EMAS n. 1836 è stato emanato nel1993 e nel 2001 è stato sostituito dal Regolamento n. 761che, a sua volta sottoposto a revisione, è stato sostituitonel 2009 dal nuovo Regolamento n. 1221. EMAS III. La re-gistrazione EMAS è garanzia di rispetto della normativaambientale, presenza di obiettivi di protezione e miglio-ramento ambientale ben definiti, conoscenza degli impattiambientali delle attività dell’organizzazione, presenza dipersonale formato sugli aspetti ambientali significatividell’attività dell’organizzazione.Nell’ambito delle procedure di acquisto pubbliche EMASpuò essere richiesto, in fase di selezione dei candidati,come mezzo di prova della capacità di eseguire un servi-zio o un’opera adottando specifiche misure di gestioneambientale. Devono essere accettate anche prove equi-valenti.

    ESTERNALITÀ AMBIENTALILe azioni di un individuo o di un’organizzazione hanno, inmolti casi, delle conseguenze che ricadono al di là deipropri confini e che, quindi, non vengono prese in consi-derazione nel processo decisionale. Tali conseguenzesono definite “effetti esterni” o “esternalità”. Le esterna-lità ambientali corrispondono agli effetti che le attivitàeconomiche producono sull’ambiente e i cui impatti ne-gativi vengono sopportati dalla società in genere e non dacoloro che li hanno generati. Acquistando e utilizzando

    E

  • Acquisti Pubblici Ecologici - Green Public Procurement 7

    beni e servizi a impatto ambientale ridotto, la PA riduce glieffetti negativi associati al suo funzionamento. Inoltre, sti-mola le imprese a investire nella riduzione degli effetti ne-gativi sulla società e a internalizzare i costi che altrimentiverrebbero scaricati su altri soggetti.

    ETICHETTE AMBIENTALI O ECOLOGICHE Le ecoetichette nascono dall’esigenza di fornire ai con-sumatori informazioni chiare e trasparenti sulle presta-zioni ambientali di un prodotto o di un servizio. Le eco-etichette svolgono quindi un ruolo fondamentalenell’orientare la domanda verso beni e servizi a impattoambientale ridotto, fornendo allo stesso tempo un'oppor-tunità di riconoscimento per quelle aziende che optanoper scelte di produzione “virtuose”. Esistono tre tipologiedi ecoetichette volontarie: - quelle di tipo I, basate sulla norma ISO 14024, dimo-

    strano che il prodotto ha un impatto ambientale ridottopoiché rispetta una serie di criteri ecologici e di presta-zione condivisi e messi a punto secondo la logica dellavalutazione del ciclo di vita. Tra le etichette di tipo I rien-tra l’Ecolabel, il marchio ecologico della CommissioneEuropea (vedi Ecolabel europeo);

    - quelle di tipo II, basate sulla norma ISO 14021, sono lecosiddette “autodichiarazioni”, ovvero strumenti d’in-formazione che contengono dati forniti dal produttore,importatore o distributore del prodotto;

    - quelle di tipo III, basate sulla norma ISO 14025, le di-chiarazione ambientali di prodotto (vedi DAP), fornisconoinformazioni di tipo quantitativo sulle performance am-bientali del prodotto, calcolate sulla base dell’analisi delciclo di vita.

    Gli acquirenti pubblici possono fare riferimento ai criteriambientali stabiliti nell’ambito dei sistemi di eco-eti-chettatura per definire le specifiche tecniche che unprodotto/servizio deve rispettare o per stabilire delle so-glie di premialità nell’ambito dell’offerta economica-mente più vantaggiosa. Le eco-etichette valgono comemezzo di prova del possesso dei requisiti richiesti madevono essere accettati anche altri mezzi di prova equi-valenti.

    FATTORE DI IMPATTOElemento che, sotto forma di materia e di energia, è ingrado di agire sulle componenti ambientali producendointerferenze.

    FATTORI DI PRESSIONEGli elementi che determinano una pressione sull’ambientee che sono rappresentati, in diverso modo, da attività an-tropiche quali il turismo, l’attività industriale, l’agricoltura,l’allevamento, il trasporto, ecc.

    FILIERA CORTALa filiera corta contempla un numero circoscritto di inter-mediari commerciali tra il produttore e il consumatore,portando anche al contatto diretto fra i due. Attraverso lafiliera corta si mira a ridurre il prezzo finale del prodottoper il consumatore, migliorando al contempo la retribu-zione diretta del produttore e apportando significativi be-nefici anche all’ambiente grazie all’eliminazione di una

    serie di passaggi intermedi responsabili dell’inquina-mento ambientale. Esempio di filiera corta sono i mercaticontadini.

    GESTIONE SOSTENIBILE DELLE FORESTEPer gestione sostenibile delle foreste si intende la ge-stione e l’uso delle foreste e dei terreni forestali nelleforme e a un tasso di utilizzo tali che consentano di man-tenere la loro biodiversità, produttività, capacità di rinno-vazione, vitalità e una potenzialità in grado di garantireora e nel futuro importanti funzioni ecologiche, economi-che e sociali a livello locale, nazionale e globale e chenon comporti danni ad altri ecosistemi. Marchi come quelli rilasciati dal Forest StewardshipCouncil (FSC ) o Pan European Forest Council (PEFC) pos-sono arrivare a certificare che un determinato prodotto, dilegno o carta, provenga da foreste gestite in modo soste-nibile, considerando gli indicatori stabiliti a livello inter-nazionale dall’uno o dall’altro sistema di certificazione.

    GREEN ECONOMYCon green economy si intende un nuovo modello di eco-nomia basato su principi di rispetto ambientale oltre chedi natura puramente economica. Secondo la definizionefornita dall’UNEP (United Nations Environment Pro-gramme), la green economy mira a migliorare la qualitàdella vita e l’equità sociale riducendo i rischi ambientali ela scarsità delle risorse naturali. La green economy vuoleessere la risposta alla crisi economica, climatica ed eco-logica che stiamo vivendo a livello globale. Lo sposta-mento dell’attenzione verso il green, come alternativa aimodelli di produzione e consumo tradizionali, favorisce lacreazione di un nuovo valore anche economico, collegatoalla stessa idea di rispetto ambientale, che comporta la ri-configurazione delle dinamiche del mercato e le moda-lità con cui imprese, istituzioni, consumatori e tutti gli altriattori si inseriscono in esso.

    GREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP) - vedi ACQUISTIPUBBLICI VERDI

    GREENING DELL’OGGETTO Effettuare il greening dell’oggetto significa dare un ti-tolo “verde” a una procedura di acquisto, ovvero inse-rire un richiamo all’insieme o a una delle caratteristicheambientali che il bene/servizio/opera dovrà soddisfare.Ad esempio: “gara d’appalto per il servizio di pulizia abasso impatto ambientale”; “fornitura di carta rici-clata”; “fornitura di stampanti a basso consumo ener-getico”.

    IMPATTO AMBIENTALEIn generale l’impatto ambientale è l’insieme degli effetticausati da un evento, un’azione o un comportamento sul-l’ambiente nel suo complesso. Nel caso dell’applicazionedi una VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), si fa rife-rimento all’insieme degli effetti che un’opera (impiantoindustriale, centrale energetica, strada, ecc.) produce sulterritorio circostante, provocando alterazioni o perturba-zioni di singole componenti dell’ambiente o del sistemaambientale complessivo.

    EFGI

  • IMPRONTA DI CARBONIO - vedi CARBON FOOTPRINT

    IMPRONTA ECOLOGICAÈ la superficie di territorio necessaria per sostenere unadata economia e mantenere il suo standard di vita e diconsumi; la sua valutazione permette di stimare il con-sumo di risorse e la necessità di assimilazione di rifiuti daparte di una determinata popolazione umana o di unacerta economia e di esprimerle in termini di superficie diterritorio produttivo corrispondente. È stata largamenteimpiegata per illustrare in modo visivo e diretto l’insoste-nibilità della maggior parte dei sistemi socio-economiciin rapporto alle dimensioni del loro territorio e alla corri-spondente capacità produttiva di risorse rinnovabili pri-marie. In altri termini, l’impronta ecologica illustra in modochiaro il debito che le società hanno nei confronti del-l’ambiente.

    IPP (Integrated Product Policy)La politica integrata di prodotto (Integrated ProductPolicy, IPP) è definita come: “una politica pubblica espli-citamente orientata a modificare e migliorare la presta-zione ambientale dei sistemi di prodotto. Indirizzata alciclo di vita di un prodotto nel suo complesso, la IPP sipropone innanzitutto di evitare il trasferimento di un pro-blema da uno stadio del ciclo di vita a un altro o da uncomparto ambientale a un altro (ad es. dall’acqua all’ariao al suolo)”.Tra i principali strumenti individuati per consentire il de-collo e il consolidarsi di un mercato di prodotti ambien-talmente sostenibili vi sono: tasse e incentivi orientati alprodotto; accordi ambientali volontari tra imprese o traimprese e amministrazioni locali; acquisti verdi; ecoeti-chette; sistemi di gestione ambientale; estensione dellaresponsabilità del produttore.

    ISO 14001 (International Standardization Organization)La norma ISO 14001:2004 è una norma internazionaleche definisce le modalità per predisporre un sistema digestione ambientale (SGA) efficace. Essa è stata proget-tata per affrontare il delicato equilibrio tra il mantenimentodel profitto e la riduzione dell'impatto ambientale dei pro-cessi dell’organizzazione. Insieme a EMAS costituisce lostrumento principale per la certificazione del sistema digestione ambientale.

    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la RicercaAmbientale) L’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la RicercaAmbientale - è stato istituito con la legge 133/2008 diconversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giu-gno 2008, n. 112 e svolge le funzioni che erano prece-dentemente assolte dall’APAT, dall’Istituto Nazionale per laFauna Selvatica e dall’Istituto Centrale per la RicercaScientifica e Tecnologica Applicata al Mare.L’ISPRA è vigilato dal Ministero dell'Ambiente e della Tu-tela del Territorio e del Mare ed è integrata nel Sistemadelle Agenzie Ambientali che conta oggi la presenza sulterritorio nazionale di 21 tra le Agenzie Regionali (ARPA)e Provinciali (APPA - Trento e Bolzano). Tra le funzioni del-l’ISPRA c’è anche quella di supporto tecnico al Comitato

    Ecolabel Ecoaudit.

    LCA (Life Cycle Analysis) - vedi ANALISI DEL CICLO DIVITA (LCA)

    LCC (Life Cycle Costing) La metodologia di analisi Life Cycle Costing (LCC) riguardala stima dei costi che vengono sostenuti in tutte le fasidel ciclo di vita di un bene, servizio o opera. Sia che l’ana-lisi venga adottata da un produttore che da un acqui-rente/consumatore, l’obiettivo è quello di minimizzare lasomma dei costi associati a ogni fase del ciclo di vita. Se-condo l’approccio convenzionale, vengono stimati i costiassociati a quattro categorie di spesa: spese per investi-mento, operatività, manutenzione e fine vita. Dal punto divista dell’acquirente di un bene, di un servizio o diun’opera, l’LCC mira a includere nella decisione d’acqui-sto, oltre al prezzo, anche i costi che dovranno essere so-stenuti nelle fasi di vita successive, quindi: - costo di acquisto e costi connessi (consegna, installa-

    zione, messa in funzione ecc.);- costi di funzionamento (energia, ricambi, manutenzione ecc.);- costi connessi alla fine del ciclo di vita (dismissione, re-

    cupero, smaltimento).In molti casi i beni, i servizi e le opere a impatto ambien-tale ridotto comportano dei risparmi nelle fasi di uso efine vita, pertanto l’adozione dell’LCC consente di stimaregli eventuali benefici economici oltre che ambientali ap-portati da una scelta d’acquisto verde rispetto a una nonverde.

    MANUALE BUYING GREEN Il Manuale Buying Green! - Acquistare Verde - è lo stru-mento guida per l’attuazione del Green Public Procure-ment messo a punto dalla Commissione Europea per gliacquirenti pubblici. La prima edizione è dell’agosto 2004,la seconda dell’ottobre 2011. Il Manuale spiega come in-serire i criteri ambientali in una procedura d’acquisto nelrispetto della normativa e fornisce una serie di esempipratici e di riferimenti ad esperienze realizzate da enti lo-cali europei.

    MOBILITÀ SOSTENIBILE È quella forma di mobilità che cerca di tenere in conside-razione gli impatti ambientali legati ai trasporti e quindi disoddisfare le esigenze di spostamento con modalità emezzi alternativi. Rientrano nella mobilità sostenibile: l’uti-lizzo di mezzi meno inquinanti, le modalità di ottimizza-zione dell’uso dei mezzi quali car pooling, car sharing ebike sharing, la mobilità pedonale e ciclistica, l’ottimizza-zione della gestione e interscambio dei sistemi di tra-sporto pubblico.

    MONITORAGGIO DEL GPPPer monitoraggio del GPP si intende la sistematica sor-veglianza del processo di acquisti verdi di una organizza-zione attraverso la misurazione di uno o più indicatori;viene attuato per valutare il raggiungimento degli obiettiviprefissati, per identificare potenziali problemi e opportu-nità di miglioramento. A livello comunitario, sono stati in-dividuati quattro indicatori di monitoraggio del Green

    GLOSSARIO TECNICO PER LA PA8

    ILM

  • Public Procurement:1) % GPP sul totale degli acquisti pubblici, espresso in

    termini monetari (€);2) % GPP sul totale degli acquisti pubblici, espresso in nu-

    mero di contratti;3) % impatto ambientale del GPP espresso in termini di ri-

    duzione delle emissioni di CO2;4) % impatto finanziario del GPP, misurato sulla base dei

    costi lungo il ciclo di vita.Il monitoraggio del GPP viene effettuato dall’Amministra-zione regionale nell’ambito del PAPERS e a livello nazio-nale nell’ambito del processo di attuazione del Pianod’Azione Nazionale per il GPP, in particolare attraverso ilsistema di rilevazione dell’applicazione dei Criteri Am-bientali Minimi nei contratti pubblici messo a punto dal-l’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici.

    NORMATIVALa normativa di riferimento sugli acquisti pubblici verdi(Green Public Procurement) è costituita da:- Codice dei contratti pubblici relativi a lavori servizi e for-

    niture (D.lgs 12/05/2006 n. 163) che specifica all’art.68 che “Ogniqualvolta sia possibile [le specifiche tec-niche] devono essere definite in modo da tenere contodei criteri di accessibilità per i soggetti disabili, di unaprogettazione adeguata per tutti gli utenti, della tutelaambientale” e che indica come gli enti pubblici possonotenere conto di criteri ambientali nell’ambito delle pro-cedure d’acquisto e gare pubbliche, in particolare agliarticoli n.2, 40, 42, 44, 68, 69, 83.

    - Decreto n. 135 dell’11 aprile 2008 (Piano d’azione perla sostenibilità ambientale dei consumi della pubblicaamministrazione) e decreti di approvazione dei CriteriAmbientali Minimi.

    Vi sono inoltre alcune norme di settore che richiedonoesplicitamente agli enti pubblici di tenere conto degliaspetti ambientali in fase di acquisto di alcuni beni/servizi:- Direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli

    a ridotto impatto ambientale e a basso consumo ener-getico nel trasporto su strada (recepita con Decreto Le-gislativo n. 24 del 3 Marzo 2011);

    - Regolamento del Parlamento Europeo e del Consigliodel 15 gennaio 2008 concernente un programma co-munitario di etichettatura relativa ad un uso efficientedell'energia per le apparecchiature per ufficio;

    - Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo e del Con-siglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energeticanell’edilizia.

    OBIETTIVO AMBIENTALE È ciò che un’organizzazione si prefigge di ottenere incampo ambientale. Sono ad esempio obiettivi ambientalila riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la ri-duzione dell’inquinamento idrico, l’aumento della rac-colta differenziata. Gli acquisti verdi possono contribuireal raggiungimento di tali obiettivi. Ad esempio, il Piano diAzione Nazionale per il GPP ha definito tre obiettivi am-bientali da raggiungere attraverso l’adozione del GPP daparte degli enti pubblici italiani: efficienza e risparmionell’uso delle risorse, in particolare dell’energia e con-seguente:

    - riduzione delle emissioni di CO2;- riduzione dell’uso di sostanze pericolose;- riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti.Un’amministrazione pubblica che adotta il GPP può do-tarsi di obiettivi ambientali specifici. Si potrebbe ad esem-pio stabilire che deve essere raggiunta una riduzione del50% dei consumi energetici e che tale obiettivo sarà rag-giunto attraverso l’introduzione di criteri di efficienzaenergetica negli acquisti di beni, servizi e opere.

    OBIETTIVO DI GPPUn ente che adotta formalmente la politica degli acquistiverdi dovrà quantificare gli obiettivi di GPP da esprimereattraverso i seguenti indicatori: - spesa sostenuta per beni/servizi/opere a impatto am-

    bientale ridotto (%); - numero di bandi di gara pubblicati con criteri ecologici

    (%);- quantità acquistate con criteri ecologici (%). Gli obiettivi di GPP possono essere declinati per catego-ria merceologica.

    PATTO DEI SINDACI Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativalanciata dalla Commissione Europea il 29 gennaio 2008nell’ambito della seconda edizione della Settimana euro-pea dell’energia sostenibile, con l’obiettivo di coinvolgereattivamente e in prima persona le città europee nel per-corso verso la sostenibilità energetica e ambientale. Glienti possono aderire su base volontaria impegnandosi apredisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre dioltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraversopolitiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fontidi energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energe-tica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energeticoe l’uso razionale dell’energia. Per guidare le città nellapreparazione del proprio Piano di Azione per l’Energia So-stenibile (PAES/SEAP), da presentare entro un anno dal-l'adesione formale al Patto, che avviene tramite appositadelibera del Consiglio Comunale, la Commissione Euro-pea ha predisposto un supporto tecnico-scientifico ed ela-borato delle specifiche Linee Guida. Un ruolofondamentale per lo sviluppo del Patto dei Sindaci in Ita-lia viene svolto dalle Strutture di Supporto, riconosciutecome tali direttamente dalla Commissione Europea. LaRegione Sardegna costituisce il Coordinatore territorialedel Patto dei Sindaci e attraverso il progetto “Smart city -Comuni in classe A” realizza un processo di accompa-gnamento tecnico ai Comuni.Nel testo del Patto dei Sindaci è specificato che “azioni dirisparmio ed efficienza energetica possono essere attuateattraverso contratti di acquisizione e di servizi”, quindi at-traverso il GPP.

    PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER IL GPP (PAN GPP)Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare ha elaborato, attraverso un ampio processo di con-sultazione con enti locali e parti interessate e con la col-laborazione degli altri Ministeri Competenti (Economia eFinanze e Sviluppo Economico) e degli enti e strutture tec-niche di supporto (CONSIP, ENEA, ISPRA, ARPA), il Piano

    Acquisti Pubblici Ecologici - Green Public Procurement 9

    NOP

  • GLOSSARIO TECNICO PER LA PA10

    PQR

    d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi dellapubblica amministrazione (PAN GPP), approvato con De-creto Interministeriale n.135 dell’11 Aprile 2008. Il PANGPP fornisce un quadro generale sul Green Public Procu-rement, definisce degli obiettivi nazionali, identifica le ca-tegorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie sucui definire i Criteri Ambientali Minimi. Il PAN è stato sviluppato accogliendo l’indicazione conte-nuta nella Comunicazione della Commissione Europea“Politica integrata dei prodotti, sviluppare il concetto diciclo di vita ambientale” (COM(2003) 302), che ha invi-tato tutti gli Stati Membri a dotarsi di un Piano d’Azioneper il GPP e in ottemperanza del comma 1126, articolo 1,della legge 296/2006 (legge finanziaria 2007).

    PIANO PER GLI ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICI DELLAREGIONE SARDEGNA (PAPERS)Il Piano d’Azione per gli Acquisti Pubblici Ecologici dellaRegione Sardegna (PAPERS) è stato adottato con Deliberadella Giunta Regionale n. 37/16 del 30.7.2009. Attraverso l’attuazione del PAPERS si mira a: 1. Inserire criteri di ridotto impatto ambientale nel 50%

    del fabbisogno regionale delle forniture di beni e servizinecessari all’ordinario funzionamento dell’Amministra-zione e nel 20% negli appalti di lavori effettuati diret-tamente dalla Regione.

    2. Introdurre la politica degli acquisti pubblici ecologici intutte le amministrazioni provinciali, nel 50% delle am-ministrazioni comunali, in tutti gli enti parco regionali,nel 30% degli altri enti pubblici.

    3. Sviluppare nell’Amministrazione regionale e in almenoil 50% dei Comuni il ricorso a fonti energetiche rinno-vabili, il risparmio, la riduzione dell'intensità e l’effi-cienza energetica.

    POLITICA DI GPPUna politica di Green Public Procurement è rappresentatadall’adozione sistematica e organizzata di azioni volte afavorire la diffusione degli acquisti verdi e di pratiche diconsumo responsabile all’interno di un ente pubblico everso gli attori con cui l’ente interagisce (imprese, citta-dini, altri enti). Una politica di GPP efficace dovrebbe com-prendere: la definizione degli obiettivi; l’individuazione deiresponsabili per il raggiungimento degli stessi; l’elabora-zione di un Piano d’Azione con target quantificati sia perla razionalizzazione dei fabbisogni che per l’implementa-zione degli acquisti verdi; l’adozione di un sistema di mo-nitoraggio; l’elaborazione di piani di formazione esensibilizzazione rivolti all’interno e all’esterno; l’indivi-duazione di strumenti e pratiche di supporto e radica-mento dell’approccio (norme, linee guida, piani settoriali).

    POLITICA INTEGRATA DI PRODOTTO - vedi IPP

    PRODUZIONE E CONSUMO SOSTENIBILEI modelli di consumo e produzione sostenibili costitui-scono la base di un processo di sviluppo sociale ed eco-nomico capace di dissociare la crescita economica daldegrado ambientale (cosiddetto decoupling), rispettandoquindi i limiti imposti dalla capacità di carico degli ecosi-stemi. La Commissione Europea ha adottato un Piano

    d’Azione per il Consumo e la Produzione Sostenibile e l’In-dustria Sostenibile (Com(2008) 397) centrato sul miglio-ramento delle prestazioni ambientali dei prodotti e deiprocessi, attraverso la creazione di un circolo virtuoso incui imprese e consumatori siano incoraggiati allo stessotempo a perseguire tali obiettivi nelle loro strategie pro-duttive e nelle loro scelte e comportamenti di acquisto econsumo.

    QUALITÀ AMBIENTALEConcetto che esprime il pregio e il valore di un bene, diun’area o di un’attività dal punto di vista ambientale. Ilmantenimento di un’elevata qualità ambientale o il mi-glioramento della qualità ambientale sono obiettivi intrin-seci degli acquisti verdi.

    RAZIONALIZZAZIONE DEI FABBISOGNILa razionalizzazione dei fabbisogni dovrebbe andare dipari passo con l’introduzione degli acquisti verdi. Razio-nalizzare i fabbisogni vuol dire intervenire per eliminare oridurre gli sprechi di risorse naturali ed economiche. Ciòpuò essere fatto attraverso l’introduzione di procedure perla dematerializzazione (ad esempio: riduzione dell’uso dicarta attraverso l’introduzione di comunicazioni via postaelettronica o l’informatizzazione di procedure ammini-strative); la sostituzione di acquisti di beni con acquisti diservizi (es. servizio copie invece di fotocopiatori; noleggioinvece di acquisto di beni durevoli); la diffusione di com-portamenti di consumo responsabile (es. riuso e riutilizzo,uso corretto delle apparecchiature). Tra le prescrizionimetodologiche del PAN GPP per gli enti, vi è anche la rea-lizzazione di un’analisi preliminare volta a valutare comerazionalizzare i propri fabbisogni.

    REGOLAMENTO DEGLI ACQUISTI Il Regolamento degli Acquisti disciplina all’interno deglienti i procedimenti di aggiudicazione delle forniture dibeni e servizi. Nell’ambito dell’adozione di una politica pergli acquisti verdi, il Regolamento può essere rivisto al finedi introdurre riferimenti specifici all’introduzione di criteriambientali e sociali nelle procedure di acquisto in con-formità con quanto previsto dal Codice degli appalti (De-creto Legislativo n.163 del 2006) e dal Piano d’AzioneNazionale per il GPP. All’interno del Regolamento possonoinoltre essere inserite le procedure per la razionalizza-zione degli acquisti.

    REQUISITI PRESTAZIONALII requisiti prestazionali sono i requisiti che devono esseresoddisfatti da un bene, un servizio o un’opera per esseregiudicato idoneo alla normativa vigente in merito adaspetti specifici oppure a determinate esigenze stabiliteda una stazione appaltante nell’ambito di una proceduradi acquisto. L’individuazione di requisiti prestazionali insostituzione di caratteristiche tecniche predefinite con-sente alla stazione appaltante, in alcuni casi, di lasciaremaggiore spazio all’innovazione degli offerenti e alla ri-cerca delle soluzioni tecnologiche più efficaci. Ad esem-pio, nell’ambito di un appalto calore è opportuno definirequale sarà la temperatura media da mantenere all’internodell’edificio (requisito prestazionale) e lasciare alle ditte

  • Acquisti Pubblici Ecologici - Green Public Procurement 11

    RS

    concorrenti la possibilità di proporre le modalità con cuitale requisito sarà soddisfatto invece di imporre l’adozionedi specifici metodi di riscaldamento/condizionamento diun edificio che potrebbero non essere i più efficienti di-sponibili sul mercato.

    RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORESi tratta di un approccio, fatto proprio dall’Unione Euro-pea, che prevede che il produttore sia responsabile nonsolo delle fasi di trasformazione legate al suo processo diproduzione, ma anche delle fasi a monte e delle fasi avalle. La Direttiva sui RAEE è un esempio dell’applicazionedi questo principio (direttamente collegato a quello del“chi inquina paga”): sancisce infatti che il finanziamentoe l’organizzazione della raccolta e del trattamento dei ri-fiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)sono posti in capo ai produttori di apparecchiature elet-triche ed elettroniche. Il Decreto Legislativo 25 luglio 2005n. 151, attuazione delle direttive 2002/95/CE e2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanzepericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroni-che, nonchè allo smaltimento dei rifiuti regola il sistemadi ritiro e smaltimento delle apparecchiature stabilendo icompiti di produttori, distributori e Comuni.

    RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESALa Responsabilità Sociale è l’insieme delle strategie, de-cisioni, procedure e azioni volontarie che permettono aun’organizzazione di perseguire i propri scopi nel rispettodei lavoratori, collaboratori, proprietari, degli stakeholdersesterni e degli interessi della società a livello locale, na-zionale e internazionale. Il tema della sostenibilità delle catene di fornitura è unadelle priorità attuali della Global Reporting Initiative (GRI),e l’ISO 26000, lo standard più recente e completo in ma-teria di Responsabilità Sociale d’Impresa, riconosce l’im-portanza degli acquisti quale strumento di promozionedella sostenibilità lungo tutta la catena di fornitura.Per questo gli acquisti verdi rappresentano uno strumentoconcreto per integrare aspetti materiali di ResponsabilitàSociale (CSR) nelle strategie aziendali.

    RISORSE NON RINNOVABILIRisorse del patrimonio naturale il cui utilizzo e impiego èlimitato nel tempo a causa della loro irriproducibilità (es.le risorse minerarie).

    RISORSE RINNOVABILIRisorse del patrimonio naturale che hanno la capacità diriprodursi o rinnovarsi.

    SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALEComprende la struttura organizzativa, le responsabilità, leprocedure, i procedimenti e le risorse messi in atto per laconduzione aziendale della variabile ambiente e l’incre-mento dell’efficienza ambientale di un’azienda. La docu-mentazione che descrive complessivamente il sistema digestione ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiet-tivi stabiliti è costituita dalla politica ambientale, dal Ma-nuale di gestione ambientale e dal piano di gestioneambientale.

    I moderni sistemi di gestione integrano quasi sempre latutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la protezioneambientale e spesso associano a queste tre variabilianche la gestione della qualità.

    SOCIAL PUBLIC PROCUREMENT - vedi ACQUISTI SO-CIALMENTE RESPONSABILI

    SPECIFICHE TECNICHEIl D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163, Codice dei contratti pub-blici relativi a lavori, servizi e forniture fornisce le seguentidefinizioni per le specifiche tecniche:- nel caso di appalti pubblici di lavori, l’insieme delle pre-

    scrizioni tecniche contenute, in particolare, nei capito-lati d’oneri, che definiscono le caratteristiche richieste diun materiale, un prodotto o una fornitura e che permet-tono di caratterizzare un materiale, un prodotto o unafornitura in modo che rispondano all’uso a cui sono de-stinati dall’amministrazione aggiudicatrice. Tra questecaratteristiche rientrano i livelli della prestazione am-bientale;

    - nel caso di appalti pubblici di forniture o di servizi, lespecifiche contenute in un documento, che definisconole caratteristiche richieste di un prodotto o di un servi-zio, quali i livelli di qualità, i livelli della prestazione am-bientale, una progettazione che tenga conto di tutte leesigenze, la valutazione della conformità, la proprietàd’uso, l’uso del prodotto, la sua sicurezza e le sue di-mensioni, ivi compresi le prescrizioni applicabili al pro-dotto per quanto la denominazione di vendita, laterminologia, i simboli, il collaudo e i metodi di prova,l’imballaggio, la marcatura e l’etichettatura, le iscrizioniper l’uso, i processi e i metodi di produzione, nonché leprocedure di valutazione della conformità.

    Il Decreto all’art. 68 stabilisce che le specifiche tecniche“Ogniqualvolta sia possibile, devono essere definite inmodo da tenere conto dei criteri di accessibilità per i sog-getti disabili, di una progettazione adeguata per tutti gliutenti, della tutela ambientale”.

    STANDARD AMBIENTALIStrumenti di politica ambientale adottati dall'Autorità Pub-blica per il miglioramento della qualità dell'ambiente. Ingenerale, uno standard è un livello di adempimento fis-sato dalla legge e fatto rispettare attraverso sanzioni. Sidistinguono diversi tipi di standard: - standard sulle emissioni inquinanti che stabilisce il li-

    mite massimo consentito di emissioni inquinanti, supe-rato il quale si è obbligati al pagamento di una multa;

    - standard di qualità ambientale, che fissa il limite mas-simo di inquinamento di un certo ambiente;

    - standard tecnologici che prevedono l’adozione di unacerta tecnologia.

    SUSTAINABLE PUBLIC PROCUREMENT - vedi ACQUI-STI PUBBLICI SOSTENIBILI

    SVILUPPO SOSTENIBILESeconda la definizione condivisa a livello globale lo svi-luppo è sostenibile se «soddisfa i bisogni dell’attuale ge-nerazione, senza compromettere la possibilità delle

  • GLOSSARIO TECNICO PER LA PA12

    TV

    generazioni future di soddisfare i propri.» (“Il futuro di tuttinoi”, Rapporto Brundtland, WCED, 1987). Una definizioneancora più puntuale considera sostenibile lo sviluppo cheassicura «il soddisfacimento della qualità della vita, man-tenendosi entro i limiti della capacità di carico degli eco-sistemi che la sostengono.» (IUCN, 1991).In sostanza, con il termine sviluppo sostenibile si vuoleindicare un approccio allo sviluppo che tenga conto, daun lato della necessità di migliorare la qualità della vita ditutti gli esseri umani garantendo l’accesso a risorse e ser-vizi primari in maniera equa sia a livello geografico (nord-sud) che a livello intergenerazionale (presente-futuro),dall’altro dei limiti che la natura impone alla nostra cre-scita economica e ai nostri processi di produzione e con-sumo, laddove questi continuino a essere basati su unutilizzo eccessivo delle risorse naturali e sull’immissionenell’ambiente di sostanze e materiali in quantità tali daalterarne lo stato fisico. Agire in favore dello sviluppo so-stenibile significa riconoscere i legami che esistono tra laqualità della vita, l’accesso alle risorse naturali, la qualitàambientale e la capacità del Pianeta di sostenere i nostriprocessi socio-economici al fine di tenerne conto nel-l’ambito dei processi decisionali sia individuali che delleorganizzazioni pubbliche e private.

    TAVOLO PERMANENTE DEL PAN Il Tavolo di lavoro permanente è un organo con funzioniprevalentemente consultive, composto dai rappresentantidelle Regioni, delle ARPA, del gruppo di lavoro GPP delCoordinamento Agenda 21, dalle associazioni dei produt-tori, dai sindacati, dalle associazioni dei consumatori edegli ambientalisti previsto dal Piano d’Azione Nazionaleper il GPP insieme al Comitato di Gestione.

    TECNOLOGIE PULITENel generale processo di applicazione del concetto di svi-luppo ambientalmente sostenibile nel settore produttivo,svolgono un ruolo essenziale le tecnologie definite “pulite”(dall’inglese clean technology). Con questa espressionesi fa genericamente riferimento a tutte quelle misure tec-niche e tecnologiche che consentono di minimizzare l’im-patto negativo sull’ambiente (in termini sia didepauperamento del patrimonio naturale sia di carico in-quinante immesso nell’ambiente) di una determinata at-tività produttiva. Queste tecnologie non sono pulite insenso assoluto, ma sono più pulite rispetto a quelle tradi-zionalmente utilizzate nello stesso ambito produttivo.Quando le stazioni appaltanti definiscono le specifichetecniche dei beni/servizi/opere che devono acquistare,possono fare riferimento ai processi di produzione, quindiall’adozione di determinate tecnologie pulite da partedelle imprese.

    TOOLKIT EUROPEOIl Toolkit europeo per il GPP è stato realizzato dalla DGAmbiente con l’obiettivo di guidare gli enti pubblici nel-l’adozione degli acquisti verdi ed è costituito da tre mo-duli: il primo modulo contiene informazioni sulle politichee le strategie di riferimento per l’adozione degli acquistiverdi e ha l’obiettivo di fare leva sui decisori pubblici; il se-condo contiene le indicazioni sul quadro normativo e

    spiega nel dettaglio come inserire i criteri ecologici nelleprocedure d’acquisto senza ledere i principi fondamen-tali della normativa sugli appalti pubblici; il terzo contieneesempi concreti di criteri ambientali da inserire nell’ac-quisto di beni e servizi.

    VERIFICHELe verifiche della conformità di un bene/servizio ai criteriambientali richiesti nell’ambito di una procedura di ac-quisto pubblica devono essere stabilite in fase di proget-tazione e redazione della documentazione di gara edessere chiaramente riportate all’interno di quest’ultima.Rientrano tra i metodi di verifica le certificazioni di pro-dotto (eco-etichette), la presenza di sistemi di gestioneambientale certificati, la documentazione tecnica del fab-bricante, le prove di laboratori accreditati. L’acquirentedeve stabilire quali siano i mezzi di prova più appropriaticaso per caso ma non può restringere il campo alle cer-tificazioni, ove si tratti di strumenti volontari, come nelcaso delle ecoetichette di tipo I, di ISO14001 o di EMAS.

  • La Sardegna cresce con l’EuropaProgetto cofinanziato dall’Unione Europea

    FESR Fondo Europeo di Svi luppo Regionale

    PO FESR Sardegna 2007-2013Linea di intervento 4.1.2.d “Azioni diaccompagnamento per l’adozione di pro-cedure di acquisti verdi nei settori produttivi,civile e nella Pubblica Amministrazione”

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    Per informazioni:Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Difesadell’Ambiente - Servizio della Sostenibilità Ambientale,Valutazione Impatti e Sistemi Informativi Ambientali (SAVI)[email protected]@regione.sardegna.ithttp://www.regione.sardegna.it/sardegnacompraverde/

    Help [email protected]

    RTI Ecosistemi-PolisteServizio di accompagnamento all’attuazione della politicadi acquisti pubblici ecologici nella Regione Sardegna

    Testi a cura di: Ecosistemi

    http://www.regione.sardegna.it/sardegnacompraverde/

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