Acqua test 2

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Quesiti referendari N.1 e 2 (sull’acqua) Margherita Loddoni Emanuela Paoletti www.quattrogatti.i nfo Giugno 2011

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Quesiti referendari N.1 e 2(sull’acqua)

Margherita LoddoniEmanuela Paoletti

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Giugno 2011

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Ci chiede se vogliamo cancellare le recenti norme sulla privatizzazione di alcuni servizi pubblici locali, tra cui il servizio idrico integrato (gestione degli acquedotti, della depurazione e delle fognature).

N.B. Le leggi in questione non “privatizzano” l’acqua in sé, che è e resta un bene pubblico, bensì “privatizzano” la gestione dei servizi legati all’acqua.

La privatizzazione dei servizi era gia’ iniziata negli anni ’90: quando agli enti pubblici (le cosiddette “municipalizzate”) vennero sostituiti enti formalmente privati – s.p.a. , s.r.l- ma con capitale spesso interamente pubblico. Questo passaggio ha permesso alle societa’ di avere scopo di lucro e allo stesso tempo le ha sottoposte a tassazione.

Ma allora cosa c’e’ di nuovo nelle norme recenti?Vediamo meglio…

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Con le leggi approvate nel 2008 e nel 2009 si fa un passo più sostanziale verso la privatizzazione dei servizi. Le norme stabiliscono che:

-In generale, chi gestisce oggi i servizi idrici deve ridurre (in diverse forme e tempi) la quota di capitale pubblico se vuole mantenerne la gestione.-In caso contrario, e per tutti gli altri casi, si stabilisce l’obbligo di gara pubblica per scegliere a quali societa’(pubbliche, private o miste) affidare la gestione dei servizi idrici integrati. Questo dovrebbe favorire l’ingresso di nuovi capitali privati in queste società.- Tuttavia, in casi straordinari, si può evitare di fare un bando di gara ed affidare direttamente la “gestione dell’acqua” ad una società a capitale interamente pubblico. Per farlo però bisogna spiegarne adeguatamente le ragioni e chiedere un parere all’ Autorità garante della concorrenza e del mercato.

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L’obbligo di gara ed una gestione maggiormente privata ci si aspetterebbe:

1. Una maggiore efficienza e competenza specifica rispetto ad una gestione interamente pubblica.

2. Maggiori capacità di attirare i capitali necessari ad effettuare investimenti nel settore idrico.

1. Una maggiore responsabilità nel consumo. Con una gestione privata chi usa l’acqua ne paga il costo. Con una gestione pubblica è più probabile che parte della tariffa sia scaricata su chi paga le tasse. Approfondimenti:1. Acqua: quale gestione per un bene comune? (dalla slide 35)2. Referendum sull’acqua: le domande giuste (LaVoce.info)3. I dati sul servizio idrico integrato in Italia (Blue book)

Gli argomenti Gli argomenti a favorea favoredella “privatizzazione” del servizio idrico:della “privatizzazione” del servizio idrico:

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Gli argomenti Gli argomenti controcontrola “privatizzazione” del servizio idrico:la “privatizzazione” del servizio idrico:• Le società attive a livello nazionale per gestire i servizi idrici integrati (SII) sono molto poche. In queste condizioni, anche l’obbligo di gara non garantirebbe una vera concorrenza: si passerebbe semplicemente da un "monopolio naturale" ad un monopolio privato.

• Negli ultimi anni, le tariffe sono aumentate (questo non e’ necessariamente dovuto alla privatizzazione) e non si è registrato un aumento degli investimenti effettuati, come invece ci si aspettava.

•In generale, se da un lato le gestioni pubbliche delle aziende municipalizzate sono state spesso inefficienti, dall’altro la gestione privata non è stata in grado di migliorare le condizioni critiche in cui versa il servizio idrico in Italia.

•Infine molti sottolineano il principio per cui non si dovrebbe lucrare su un bene comune come l’acqua. “L’acqua non si vende”.

Approfondimenti:•Acqua: quale gestione per un bene comune? (dalla slide 35)•Referendum sull’acqua: le domande giuste (LaVoce.info)• I dati sul servizio idrico integrato in Italia (Blue book)

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Ricapitolando: Scheda 1Ricapitolando: Scheda 1Con questo quesito referendario si chiede agli Italiani se vogliono cancellare le

leggi sulla “privatizzazione” del servizio idrico integrato

Se sei contro la “privatizzazione” del servizio idrico integrato voterai SÌ per cancellare le attuali norme in vigore.

Se sei a favore della “privatizzazione” voterai NO per lasciare la legge così com’è.

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Ci chiede se vogliamo cancellare la norma secondo cui le tariffe dell’acqua si determinano tenendo conto “dell‘adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

Cosa significa?Chi gestisce un servizio locale come l’acqua investe dei capitali (propri o presi in prestito). Remunerare questo capitale significa considerare nelle tariffe gli interessi per ripagare i debiti ed un profitto per remunerare il rischio di impresa.

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Prima della privatizzazione le “municipalizzate” erano notoriamente in perdita perche’ gli utenti pagavano solo il costo di gestione, scaricando sui contribuenti (tasse) tutti i costi di investimento.

Con la legge Galli (1994) le tariffe devono tenere in conto anche dei costi di investimento e della remunerazione del capitale investito. Dal 1996, in Italia noi paghiamo per legge qualcosa in piu’ nelle bollette per garantire ai gestori il 7% del loro capitale investito.

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•Questa norma è necessaria per trovare finanziamenti adeguati per gli investimenti. Inoltre la remunerazione dovrebbe essere “adeguata” perche’ un investitore non deciderebbe di investire in una società del servizio idrico se questa offrisse una remunerazione minore di altre simili attività reali o finanziarie disponibili nel mercato. Tutto ciò, si afferma, è fondamentale per risolvere uno dei problemi piu’ gravi del settore: il sottoinvestimento.

•La remunerazione del capitale investito è una pratica standard nei paesi economicamente piu’ avanzati.

Approfondimenti: • Referendum sull’acqua: le domande giuste (LaVoce.info)

Gli argomenti Gli argomenti a favorea favoredella “remunerazione del capitale investito”:della “remunerazione del capitale investito”:

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•La remunerazione del capitale stabilita per legge (per es. oggi al 7% ) potrebbe risultare superiore a quella di mercato, traducendosi in un danno per i cittadini.

•La remunerazione del capitale dovrebbe essere almeno legata alla maggiore o minore efficienza del servizio erogato piuttosto che essere garantita e fissata per legge.

•Non si dovrebbe ricavare profitto da un bene comune essenziale come l’acqua. “Con l’acqua non si dovrebbe lucrare”.

Approfondimenti:• Referendum sull’acqua: le domande giuste (LaVoce.info)

Gli argomenti Gli argomenti contro controlala “remunerazione del capitale investito”: “remunerazione del capitale investito”:

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Ricapitolando: Scheda 2Ricapitolando: Scheda 2Con questo quesito referendario si chiede agli Italiani se vogliono cancellare le

leggi che permettono al gestore del servizio idrico di ottenere la remunerazione del capitale investito:

Se sei contro la possibilità di garantire per legge la remunerazione del capitale investito ai gestori del servizio idrico, voterai SÌ per cancellare le attuali norme in vigore.

Se sei a favore voterai NO per per lasciare la legge così com’è.

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Ricordiamo che il risultato del referendum è valido solo se si raggiunge il ‘quorum’, ovvero se vota la maggioranza degli elettori (almeno il 50% +1).

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