AC Fans Forum Journal 3

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il giornale dell'assassin's creed fans forum 3 edizione

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Indice

Introduzione 3

Novità dal forum, le interviste 4

Il nostro GDR 6

Recensione della settimana 7

Recensione anno 2008 11

Recensione anno 2009 14

Recensione anno 2010 18

L’anagrafe 22

News dalla tecnologia 23

Anime e manga 25

Spazio film 30

L’angolo dei telefilm 32

Book’s corner 35

I nostri consigli 45

Chiusura 49

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Introduzione

Ed eccoci quindi al 3 numero del nostro giornale on-line.

In questa nuova edizione troverete articoli che nelle due precedenti non

erano presenti.

Grazie a queste tre nuove parti cerchiamo di ampliare il gruppo di lettori.

Abbiamo anche aumentato il numero di recensioni di videogiochi che sono

passate da 1 a 3.

Le recensioni saranno divise per anno: una per i giochi usciti nel 2008, una

per quelli usciti nel 2009 e una per quelli usciti nel 2010.

Detto ciò ricordiamo che per qualsiasi critica negativa e/o positiva e per

qualsiasi suggerimento, potete scriverci alla seguente mail ([email protected])

oppure in un post qui sotto.

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Novita dal forum

Le interviste

Giuseppethedrifter Salve! Abbiamo diverse domande da farti, ma partiamo dalla più scontata: perché questo

nickname?

Per via del mio nome, come prevedibile Giuseppe, e per un hobby che pratico ormai da parecchi anni, anche se negli ultimi tempi capita raramente. Sei stato per molto tempo, pare, un utente fisso del forum prima di diventare moderatore e poi

amministratore, senza contare la carica di capo della redazione del giornale. Come sono

procedute le cose, in ordine?

Si, sono arrivato sul forum ormai quasi da un anno e nel primo periodo non ero molto costante, leggevo senza partecipare alle discussioni. Poi però ho cominciato con il presentarmi ed essere sul forum molto frequentemente, così sono diventato mod senza aver fatto richiesta, per carenza di personale, e circa a luglio anche amministratore, perchè essendo il periodo estivo sul forum c'erano

E dopo essere diventato amministratore ti sei anche cimentato nella grafica, diventando a tutti

gli effetti una specie di semi-grafico, no? E’ stato perché nessun altro era disponibile o avevi

voglia di farlo?

Più che altro perchè avevo voglia di farlo... insomma, quando serve qualcosa possono chiedere a me, e sanno che so fare di tutto ; ) Cosa non vorresti mai cambiare del forum?

Gli utenti. Abbiamo quei pochi fidati utenti che bastano a garantirci un ottimo forum! Cosa toglieresti all’istante, invece?

La sezione download. E' inutilizzata, molti utenti vengono per questo e poi, vedendo che bisogna essere abilitati, lasciano perdere e abbandonano il forum

Quando eri utente eri abbastanza famoso per correggere qualsiasi errore ortografico degli altri

utenti. La ritenevi una necessità o era una tua piccola “passione”? (Contando che anche ora lo

fai…)

Lo ritenevo una necessità solo nei messaggi in cui era strettamente necessario. Vedi, c'erano alcuni messaggi davvero indecifrabili, e siccome google translate non ha questa funzione... xD Ormai mi sono rassegnato e lo faccio molto più raramente, solo nei Topic ufficiali, e solo nel primo messaggio Solita domanda per uno dello staff: lavori sodo per migliorare il forum, ma lo fai per il forum in

sé o più che altro per le visite e per attirare più utenti?

A me dell'attirare molti utenti non importa molto, cerco piuttosto di far avere sul forum un comportamento corretto a tutti. Sono più interessato a lavorare sodo per migliorarlo

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Noemi 93 Penso che nel tuo caso, la domanda “Perché questo nickname” la saltiamo, no?

Non credo sia difficile immaginare il perché XD Dunque… pare che tu sia stata molto veloce a entrare nello staff del forum e a migliorarlo.

Com’è successo?

Oh si…girando per internet in cerca di notizie s AC sono capitata sul forum…mi sono presentata perché il forum era (ed è ) fatto bene. Andando da un topic all’altro non trovai i bannerini e cosa feci? Ne creai qualcuno…adoro graficare e quindi lo feci con molto piacere. Creai qualcos’altro e all’improvviso un messaggio privato. Era Ambo…poi un altro XD non ricordo sinceramente chi era, comunque in entrambi i messaggi era stato scritto che i ‘lavori’ che avevo fatto erano piaciuti e siccome un grafico faceva comodo e quindi mi chiesero se volessi prendere quel posto. Sinceramente non ci credevo =D alla fine però accettai. Ed eccomi qui, fedele staffer/user di questo forum…tu dici migliorarlo…io dico solo che ho fatto il mio dovere…divertendomi =D E nel tuo caso, è anche inutile la domanda “Aiutare il forum ti sembra un dovere o un piacere?”

dato che, appena arrivata, hai dato spontaneamente una mano nella crescita del forum…

Eh si, credo che si capisca che per me sia assolutamente un piacere aiutare il forum =D Nessuno meglio di un grafico può rispondere alla domanda, invece: Cosa non toglieresti mai al

forum?

Gli utenti che abbiamo, pochi ma buoni =D Per rimanere in tema, cosa invece elimineresti?

È una domanda difficile questa…sinceramente io sono una di quelle persone che dicono sempre “melius abundare quam deficere” ( meglio abbondare piuttosto che scarseggiare ) quindi…credo proprio che togliere non ci sia da togliere niente, meglio aumentare la qualità =D Aiutare il forum con spam, voti e contest… attività essenziali o meno?

Possono essere essenziali come possono non esserlo…se dicessi (e lo faccio XD) di partecipare a contest ecc. lo direi solo per il fatto che mi diverto…lo so…sono creti*a XD però…se il forum lo si vuole aiutare lo si fa nel modo in cui ognuno ha voglia di farlo…poi…non è sicuramente un dovere…

Il tuo miglior lavoro grafico?

Ahahah non mi reputo un gran grafico, tutt’altro…di conseguenza se dovessi dire qualcosa del genere ci metterei anni….solo per scegliere qualcosa che io reputi decente…però…devo dirlo alla svelta quindi…le copertine del Journal XD

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Il nostro gdr

Il gdr del Assassin’s Creed Fans Forum è

stati spostato, rinnovato e migliorato!

Prova la nuova esperienza di gioco di

Assassin’s Creed, impersona chi vuoi e

gestisci l’avventura del tuo personaggio.!

www.acffofficialgdr.forumcommunity.net

Facilmente raggiungibile grazie al menu sopra il logo

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Recensione della settimana

By Spaziogames

Quando si pensa ad una simulazione di guida la mente rievoca immagini di videogiochi pieni di vetture, tracciati, dai motori grafici e soprattutto fisici super elaborati. Quanti dei titoli che avete provato nella vostra carriera vi hanno però realmente fatto sentire un pilota? Gli scaffali dei rivenditori sono letteralmente ricolmi di prodotti che vi hanno permesso di vestire i panni degli eroi più disparati, eppure nell’ambito delle simulazioni non capita di rado che titoli anche di livello elevatissimo pecchino nel tenere insieme l’intera esperienza, nel farci sentire protagonisti di una realtà alternativa da vivere costantemente in tuta e con il casco in testa. Codemasters, team inglese di grande talento che ha saputo sfornare titoli di corse di assoluto spessore, con F1 2010 torna a far battere il cuore di tanti appassionati, forte di una delle licenze più corteggiate ed allo stesso tempo sfortunate nell’universo dei motori, puntando proprio sulle emozioni e dando il via ad una nuova serie che non poteva cominciare in modo migliore.

Alter-ego

Quando avvierete per la prima volta F1 2010 vi ritroverete in una sala stampa dove, rispondendo alle domande di una giornalista, darete vita al vostro alter ego scegliendo nome e nazionalità, ma soprattutto la lunghezza della carriera che vi appresterete ad intraprendere. Potrete quindi decidere se affrontare tre, cinque o sette campionati, se vivere una carriera breve e farvi assumere da team di alto livello o farvi una bella gavetta partendo dal fondo della classifica costruttori. Creato il vostro alter-ego verrete catapultati in Medio Oriente, nel paddock del circuito di Manama. I menu di gioco saranno accessibili direttamente da questa ambientazione, attraverso un’interfaccia tridimensionale navigabile in prima persona (del tutto simile a quanto già visto

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nell’ultimo DiRT) che vi permetterà di decidere se competere in Gran Premi singoli, effettuare delle prove a tempo, gareggiare in multiplayer o entrare nel vivo del gioco accedendo alla vostra Carriera. Dall’interno della vostra roulotte potrete controllare alcune informazioni comunicando con l’agente che vi sta seguendo, verificando ad esempio il rapporto con le varie scuderie, oppure consultare la classifica, indossare un casco diverso o avviare il week-end di gara. Selezionando quest’ultimo menu vi accorgerete subito dell’ampia rosa di opzioni concessa dal titolo Codemasters, che ad ogni sessione del Gran Premio vi permetterà di calibrare il livello di difficoltà nel dettaglio. Potrete scegliere la lunghezza del week-end, della gara ed ovviamente attivare i vari aiuti alla guida, nonché modificare il livello di sfida generale che influirà sull’aggressività dell’Intelligenza Artificiale e sulle prestazioni della vostra monoposto. Dai box, comodamente seduti nel vostro abitacolo, potrete consultare svariate statistiche inerenti la sessione in corso o il tracciato, oltreché modificare nel dettaglio i vari settaggi della monoposto tramite l’apposito monitor. Ai vostri lati troverete invece gli ingegneri, ai quali vi potrete rivolgere per farvi cambiare il treno di gomme, modificare la strategia di gara, farvi caricare un assetto tra quelli preimpostati in base al vostro stile di guida e alle condizioni del tracciato e, quando pronti, scendere in pista. Importantissimo sarà anche tenere sempre controllato l’andamento del vostro compagno di squadra, semplicemente volgendo lo sguardo verso di lui. Questo dettaglio, che ad alcuni potrebbe sembrare secondario, in F1 2010 assume un ruolo di primo piano in quanto l’avversario che dovrete cercare di battere costantemente sarà proprio l’altro pilota del team. Ben presto, il ruolo di secondo pilota vi inizierà a stare stretto e battendo il vostro compagno nelle varie sessioni, Gran Premio dopo Gran Premio riuscirete a farvi notare dal caposquadra ed a farvi promuovere. A livello pratico, ciò si tradurrà nella possibilità di dirigere i lavori dei tecnici indirizzando l’evoluzione della monoposto in base al vostro stile di guida. L’esperienza di gioco si concentra molto sul far sentire il giocatore parte di un team, il quale vi fornirà assistenza ma pretenderà al tempo stesso dei risultati. Ogni sessione vi proporrà degli obiettivi che, se soddisfatti, vi permetteranno di guadagnare esperienza ed avanzare di livello. Quest’ultimo scandirà il progredire del vostro alter-ego, che al raggiungimento di determinati step si vedrà corteggiato da altri costruttori e riceverà proposte contrattuali alternative per la stagione successiva. Allo stesso modo crescerà l’interesse dei giornalisti, che nel corso della campagna affolleranno la sala stampa sempre più desiderosi di intervistarvi. Anche questo elemento sarà importante, in quanto ogni risposta che darete avrà influenze positive o negative sui rapporti con la squadra. Per concludere la panoramica sull’impianto di gioco e le opzioni a disposizione, citiamo il menu rapido accessibile durante le gare grazie al D-Pad, utile per modificare al volo alcune impostazioni del motore, l’angolatura dell’alettone ed eventualmente richiedere un treno di gomme diverso per la sosta ai box. Quest’ultima si rivela ovviamente una funzione a dir poco indispensabile, vista la natura imprevedibile del sistema climatico incluso dai programmatori britannici.

Questione di emozioni

Dovrebbe essere chiaro a questo punto quanto F1 2010 abbia da offrire al fine di garantire un’esperienza videoludica completa ed il più fedele possibile alla licenza. Un gioco di guida non può certamente contare solo sui contenuti, quanto sul modello simulativo proposto e, in questo caso più che mai, sulle emozioni che è in grado di suscitare. Il modello di guida si propone come realistico, credibile e difficile da padroneggiare, sebbene i moltissimi settaggi presenti permettano di adattare l’esperienza di gioco alle capacità di ogni pilota virtuale, rendendo la curva d’apprendimento decisamente più dolce rispetto a quella di altri titoli. Il comportamento delle

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monoposto è stato riprodotto con grande cura ed impugnare un volante (ma anche il semplice pad si è rivelato più che adeguato) vi farà sentire al comando di un mezzo dotato di una potenza inaudita, nervoso e difficile da domare. Ma la forza del modello di guida di F1 2010 non è tanto nei freddi numeri calcolati dal raffinato motore fisico, quanto nelle sensazioni che riesce a restituire: impossibile non provare eccitazione vedendo reagire il bolide alle sollecitazioni, fremendo in staccata, sobbalzando sui cordoli e urlando in accelerazione. Impossibile non provare un sano terrore vedendo sfrecciare a pochi centimetri dalle vostre ruote le barriere del circuito di Montecarlo a duecento chilometri orari. O ancora, sentire un brivido lungo la schiena al sorpasso di chi vi precedeva, magari dopo un assedio durato diversi minuti passati a spingere la macchina al massimo delle vostre possibilità. F1 2010 vi vuole in pista a guidare piuttosto che nei box a studiare assetti nei minimi particolari, e fa del suo meglio perché la vostra permanenza sull’asfalto dei circuiti di tutto il mondo sia il più vicino possibile alle emozioni dei veri Gran Premi. Per rendere ogni gara un omaggio al campionato, gli sviluppatori vi costringeranno anche ai livelli di difficoltà minimi ad almeno una sessione di prove libere ed una di qualifiche, per poi finire il week-end con una gara di durata pari al 20 percento di quella reale, con tanto di sosta ai box obbligatoria. Incredibile come anche giocando a Facile restare in prima posizione per una decina di giri di fila si possa rivelare una severa prova di nervi. Contribuisce enormemente al grande coinvolgimento che caratterizza le sessioni di gioco l’elaborata Intelligenza Artificiale, aggressiva, ben cosciente della vostra presenza, capace di commettere errori di ogni tipo, in poche parole credibile. A tutto questo va aggiunta la notevole cura con cui sono stati inclusi numerosi altri dettagli, come l’usura delle componenti meccaniche o delle gomme, da tenere sempre rigorosamente sotto controllo grazie alle comunicazioni via radio. Sfruttare la scia di vostri avversari surriscalderà il motore, così come portarlo su di giri troppe volte, allo stesso modo le diverse tipologie di pneumatici si comporteranno e consumeranno realisticamente. Non manca una buona gestione delle collisioni e dei danni, ma soprattutto un sistema meteo tra i più dettagliati mai visti. Se per quanto riguarda gli incidenti non possiamo definirci del tutto soddisfatti a causa di alcune imprecisioni non del tutto trascurabili, le centinaia di variabili climatiche e non che influiscono sulle condizioni della pista ed il comportamento della vettura nelle varie situazioni è assolutamente entusiasmante. Dalla percezione del diverso posizionamento del sole durante le sessioni più lunghe si passa al più drastico passaggio da clima sereno a piovoso. Le monoposto si comportano esattamente come vi aspettereste, così come il tracciato vedrà l’asfalto bagnarsi, riempirsi di chiazze d’acqua per poi asciugarsi in traiettoria. Entrerà così in gioco molto più marcatamente la vostra abilità nella gestione dell’usura delle gomme, visto che quelle da bagnato tenderanno a surriscaldarsi se frequenterete troppo spesso le zone più asciutte, costringendovi quindi ad uscire dalle sezioni più battute alla ricerca dell’acqua. Questi sono solo alcuni esempi delle molteplici variabili con le quali avrete quotidianamente a che fare giocando ad F1 2010.

Un buon punto di partenza

Il titolo Codemasters getta le basi per una neonata serie annuale e, sebbene riesca a brillare in diversi aspetti, non è esente da difetti, alcuni da non sottovalutare. Ad esempio, durante le gare vi verranno costantemente segnalati i vostri tempi sul giro, con tanto di differenze rispetto alla migliore tornata ed a quella dei contendenti prossimi alla vostra posizione. Manca però un’esplicita segnalazione della distanza tra voi e chi vi è davanti o dietro, salvo alcune indicazioni via radio spesso approssimative. Un’altra lacuna è rappresentata dagli specchietti retrovisori, visibili solo in una delle quattro visuali presenti ma troppo ai margini dello schermo per poter essere sfruttati produttivamente. Vi verrà in soccorso una freccetta nel caso vi stia raggiungendo

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qualcuno, ma ci è sembrato un palliativo efficace quanto poco realistico. Siamo rimasti anche un po’ interdetti per alcuni incidenti che restituiscono conseguenze molto meno drammatiche di quanto la velocità in pista non vorrebbe. Inoltre non è possibile salvare gare in corsa, funzione che sarebbe risultata più che utile su competizioni a giri completi. A corredo di tanta sostanza, troviamo un comparto estetico di altissimo livello, frutto di un ottimo utilizzo del motore grafico proprietario EGO, perfettamente a proprio agio nel reindirizzare piste e auto perfettamente aderenti alla realtà ed impreziosite da tantissimi dettagli come lo sporco o la bellissima realizzazione dell’effetto bagnato. Si sono fatte notare alcune piccole defaillance, come qualche texture poco definita o saltuari cali di frame rate. Di buon livello il sonoro, ricchissimo di campionamenti e graziato da musiche di vario genere, rigorosamente presenti solo nei menu di gioco e durante i bellissimi replay. La componente multiplayer sarà presente, ma la versione recensibile in nostro possesso non ci ha al momento permesso di effettuare delle prove. Le opzioni comprendono gare rapide organizzate sfruttando il matchmaking, Endurance, le quali comprenderanno anche le soste ai box, ed infine la possibilità di partecipare a competizioni personalizzate.

Commento Finale

Codemasters è riuscita a dare i natali ad un primo capitolo senza dubbio eccellente. Il modello di guida è impegnativo e convincente, ma allo stesso tempo appagante e, cosa non da poco, incredibilmente divertente. A contornare delle fasi in pista entusiasmanti troviamo una modalità carriera finalmente capace di farvi realmente sentire parte di un team, in competizione col vostro compagno di squadra ancor prima che con i vostri avversari. Tanto contenuto impreziosito ulteriormente da un comparto tecnico solido e dai numerosissimi dettagli in grado di fare la differenza, come il ricercatissimo meteo. Non mancano purtroppo alcune magagne e qualche lacuna, ampiamente compensate dal resto, le quali, se viste in prospettiva, ci fanno solo ben sperare su quanto ci attenderà nelle prossime edizioni in arrivo nei prossimi anni. Non possiamo che concludere consigliando caldamente l’acquisto di F1 2010 a tutti gli appassionati del torneo iridato ma anche semplicemente delle simulazioni di guida: li attenderà un’esperienza coinvolgente come poche altre.

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Recensioni anno 2008

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By Spaziogames

Con una stagione invernale così ricca di sequel e nomi famosi, la scelta di EA di inserire l’ultima fatica dei DICE nella sua line-up è senza dubbio coraggiosa. Invece di puntare su licenze blasonate o brand storici, la software house fa, è il caso di dirlo, un salto nel vuoto, proponendo un prodotto nuovo ma soprattutto innovativo che, come vedremo, è destinato a dividere tanto la critica quanto il pubblico.

Il bordo dello specchio

La natura di Mirror’s Edge lo rende inclassificabile secondo i generi tipici della video ludica: la visuale in prima persona diventa veicolo di quella che gli sviluppatori hanno definito “full body experience”, ovvero un’esperienza sensoriale dove ogni acrobazia che andremo a compiere restituirà un feeling assolutamente realistico, coinvolgendo tanto quello che vedremo quanto quello che sentiremo. L’azione si svolge in un futuro non troppo lontano, governato da multinazionali i cui strumenti di controllo tecnologico tengono sotto scacco un mondo solo apparentemente perfetto; dietro la facciata pulita e maestosa, l’enorme città nasconde un cuore corrotto e marcio, la cui unica alternativa sono i Runners, atletici fattorini che vivendo al limite della legalità trasportano informazioni segrete per combattere contro il controllo. Ci troveremo dunque nei panni di Faith, una Runner suo malgrado costretta ad indagare sull’operazione di polizia durante la quale sua sorella è stata incastrata con l’accusa di omicidio.

The Runner experience

Il gameplay si snoda attraverso lunghe sequenza acrobatiche in cui sfruttando l’atleticità di Faith dovremo farci strada nella giungla urbana, passando dai tetti dei grattacieli ad ambientazioni indoor e sotterranee, spesso inseguiti dalla polizia.

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Il sistema di controllo, frutto di un accurato studio da parte degli sviluppatori, si basa sul concetto di sensibilità al contesto: il dorsale di sinistra servirà per tutte le azioni che comporteranno un movimenti verso l’alto, mentre il grilletto sottostante per quelle verso il basso. In maniera sensibile al contesto essi ci permetteranno eleganti scivolate e spettacolari salti. Il dorsale destro serve invece a far compiere a Faith un istantaneo 180°, mentre il grilletto sottostante è dedicato agli attacchi corpo a corpo. Interessante è la possibilità di combinare questi controlli per ottenere movenze complesse: premere il grilletto sinistro a mezz’aria ad esempio, ci permetterà di raccogliere le gambe e superare pericolosi ostacoli, mentre premere il dorsale sinistro correndo verso un muro ci permetterà di effettuare un elegante wall running, che potrà concludersi spiccando un altro salto. Interessanti anche gli utilizzi del 180°, che permettono veloci cambi di prospettiva anche a mezz’aria, utili per passare da una superficie all’altra. Per non perdere mai di vista il punto di destinazione potremo utilizzare il tasto O, che sposterà la nostra visuale verso di esso. Il tasto triangolo viene usato per disarmare gli avversari: ogniqualvolta ci avvicineremo troppo ad un poliziotto, esso cercherà di colpirci con l’arma impugnata, che lampeggerà di rosso per un brevissimo istante: quello sarà il momento per premere triangolo, e godersi una coreografica animazione di disarmo. Il tasto quadrato attiva un comodo bullet time, utile sia per effettuare salti particolarmente ostici, che per disarmare gli avversari con più calma.

On the run

A rendere l’azione intensa e coinvolgente ci pensa un level design studiato al millimetro per permettere al giocatore di sviluppare al massimo le tecniche; i livelli sono disseminati di pedane, casse, tubi e fili che creano un percorso atto a portarci verso il nostro obbiettivo. L’istinto del Runner, che permette a Faith di scovare con un solo sguardo tutti gli elementi ambientali utili alle sue acrobazie, è efficacemente restituito colorando di un rosso acceso tali oggetti; per quanto inizialmente trovare la strada giusta sia effettivamente semplice, da metà gioco in poi le cose si faranno ben più difficili, complici anche gli ambienti indoor. L’atleticità di Faith lavora in progressione: eseguire i movimenti con fluidità, senza spezzare il ritmo, ricompenserà il giocatore con una costante accelerazione. Nonostante il tutorial iniziale sia molto chiaro ed approfondito, padroneggiare appieno le movenze di Faith non è facile, ed occorrerà un po’ di tempo; la curva d’apprendimento è comunque bilanciata, e ci condurrà per mano proponendoci con la giusta cadenza sfide via via sempre più impegnative. Come anticipato, ci troveremo spesso la polizia alle calcagna; per quanto sia sempre possibile scovare una via di fuga, capiterà di rimanere in trappola e dover per forza combattere. I controlli in queste fasi si rivelano un po’ meno precisi che in quelle acrobatiche, ma un po’ d’allenamento e l’acquisizione del giusto ritmo vi regaleranno ottime soddisfazioni. Oltre a calci e pugni, la mossa di disarmo lascia il malcapitato sul cemento, e la sua arma nelle nostre mani: essa è utilizzabile, ma a grande scapito della mobilità; peraltro, il feeling delle armi a fuoco non è reso in maniera realistica, né fisicamente né per look. Il consiglio è quello di gettarle a terra, e lasciar fare a Faith quello che sa fare meglio.

Feel it

Le sensazioni che si provano giocando a Mirror’s Edge sono difficili da spiegare a parole: la Full Body Experience si concretizza in un mix di movimenti di camera, modellazione realistica del corpo, finora mai tentata in un gioco in prima persona, ed effetti audio, come il respiro pesante o i passi sul cemento. La velocità con cui si riescono a concatenare le tecniche rende l’azione fluida e

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veloce, una sorta di flusso, che finisce per ipnotizzare il giocatore, come se ad avere importanza fosse solo il prossimo salto. A questa fluidità si contrappone un rigido sistema di salvataggio a checkpoint, che unito alla linearità del gioco, crea situazioni in cui occorrerà ripetere più e più volte i passaggi più ostici, fino alla piena comprensione di come effettuarli al meglio; proprio questa rigidezza intrinseca nella struttura di gioco potrebbe scoraggiare la fetta d’utenza meno paziente, ed abituata ad un gameplay più tradizionale. Su questo punto si infrangerà la corrente, dividendo chi si innamorerà di Mirror’s Edge, da chi invece lo troverà macchinoso e ripetitivo. Per quanto il gameplay sia fortemente story driven, con cut scenes che raccontano il progredire della vicenda, va detto che il plot alla base, pur partendo da premesse affascinanti, si rivela poco coinvolgente ed avvezzo al luogo comune, con pochi colpi di scena ed una narrazione macchinosa. Per quanto questo sia effettivamente un peccato, l’immersività del gameplay contribuisce a farcelo dimenticare ben presto.

Comparto tecnico

Il comparto tecnico è un altro elemento di distinzione: un design che mischia la freddezza dell’edilizia orientale moderna ad elementi tipicamente occidentali si colora con una palette caratterizzata da toni freddi negli esterni ed acidi indoor, il tutto condito con un’illuminazione quasi esagerata e superfici riflettenti. La buona varietà di ambientazioni trae giovamento da una modellazione poligonale accurata, con qualche sporadico calo di qualità riscontrabile al chiuso. Le texture di qualità, ed un’illuminazione gestita da un motore dedicato garantiscono ulteriore polish al look complessivo. Ottime anche le cut scenes, il cui stile euromanga si amalgama perfettamente all’atmosfera crossover tra oriente ed occidente. Il comparto audio presenta un’effettistica eccellente, utile per immergersi ancor di più nell’esperienza; buone anche le musiche, tra cui spicca il singolo di Liza Miskovski. Peccato per il doppiaggio, in particolare quello della protagonista, assolutamente inespressivo, e fuori contesto, che rovina in parte l’atmosfera.

Commento Finale

Mirror’s Edge è un esperimento riuscito; propone un genere completamente nuovo, e la qualità della realizzazione è indiscutibile. Va altresì detto che le meccaniche di gioco possono facilmente portare alla ripetizione dello stesso breve passaggio più e più volte, e l’apprendimento di tutte le tecniche richiederà tempo e pazienza. La longevità è innegabilmente scarsa, tra le 6 e le 8 ore, ma la rigiocabilità è alta, grazie ai percorsi alternativi e alla modalità gara, che permetterà di cimentarsi sui percorsi in competizione con utenti di tutto il mondo tramite classifiche su Live e Playstation Network. Come anticipato, Mirror’s Edge non è titolo da facili compromessi: la sua assoluta originalità è stata perseguita senza mezzi termini, e questo non aprirà le porte al grande pubblico come succede per altre produzioni. Il nostro consiglio è quello di provare la demo a disposizione, e riflettere prima dell’acquisto: se vi farete affascinare tuttavia, l’ultimo nato in casa DICE saprà divertirvi e gratificarvi con un’esperienza unica, e, finalmente, davvero originale.

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Recensioni anno 2009

By Spaziogames

Uncharted 2 non è sicuramente un gioco che necessita di presentazioni, atteso da una schiera di appassionati, folgorati da un ottimo primo capitolo, ma soprattutto dall’incredibile livello qualitativo di immagini e video rilasciati durante la sapiente opera di marketing attuata da Sony in attesa di rilasciare il secondo episodio della trilogia. La seconda avventura di Nathan Drake è pronta per uscire, con sulle spalle un pesante fardello ovvero quello di dimostrare le potenzialità del monolite nero e di imporsi quale titolo di miglior gioco di questa generazione. Visti i voti già usciti sulla stampa estera, è inutile chiedersi se il titolo sia valido oppure no, piuttosto capire che cosa renda Il Covo dei Ladri tanto meritevole.

Indiana Jones 5?

Descrivere la trama di Uncharted 2 potrebbe essere una delle più grandi cattiverie che potremmo farvi. Sebbene non sia un plot particolarmente originale, il dipanarsi dell’intreccio non mancherà di stupire lo spettatore sin dall’inizio, grazie a colpi di scena, ma soprattutto a personaggi carismatici, capaci di stupire per la loro caratterizzazione. Il titolo inizia col botto, con un primo piano del vostro alter ego Nathan Drake che si risveglia ferito a bordo di un treno deragliato. Parte della vicenda vi vedrà protagonisti di lunghi flashback fino a riportarvi esattamente dove avevate cominciato. Schivando il pericolo spoiler, possiamo con tranquillità svelarvi la presenza di alcuni comprimari inediti e del ritorno di alcuni volti noti che, chi ha seguito la prima avventura di Nate, ha già imparato ad amare. Grazie ad una sceneggiatura ben scritta, fatta di tanti scambi di battute tra i protagonisti, la storia sarà sempre piacevole da seguire e vi emozionerà come pochi altri giochi sanno fare. Grazie al completo doppiaggio in italiano potrete godervi il gioco senza l’ausilio dei sottotitoli, complice una discreta qualità dello stesso. Il susseguirsi dei venticinque capitoli vi porterà ad esplorare diverse zone del globo, nella migliore tradizione avventurosa alla Indiana Jones (o alla Tomb Raider se preferite), allo scopo di risolvere i misteri che circondano il viaggio dalla Cina che Marco Polo intraprese per tornare a casa nel 1292, ambientati in vastissimi quanto variegati livelli. Naughty Dog ha puntato molto sulla componente cinematografica, allo scopo di fornire un’esperienza che nelle loro intenzioni dovrebbe avvicinarsi molto ad un film interattivo. Il risultato, che già ci sbilanciamo nel definire assolutamente riuscito, è una completa integrazione tra cut-scene e fasi giocate, che continueranno ad alternarsi senza alcuna soluzione di continuità.

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Vera protagonista e fautrice del perfetto amalgama tra le due componenti è la telecamera, che si divertirà a giocare con la visuale, creando in modo eccelso la sensazione di essere l’attore principale di una pellicola cinematografica. I programmatori sono inoltre stati abilissimi nel farcire letteralmente ogni livello di dettagli che riusciranno a farvi dimenticare di avere un pad in mano: la perfetta interazione tra Nathan ed i fondali, grazie ad un campionario di animazioni vastissimo, gli innumerevoli commenti che si lascerà sfuggire ed un’infinità di altre dettagli che vi lasciamo il piacere di scoprire sono il punto nevralgico di questo cinematic action game.

Giocabilità da cinema

Uno dei vari elementi che aveva decretato il successo del primo Uncharted era sicuramente l’ottima giocabilità. In questo seguito torna il medesimo gameplay, all’apparenza invariato. Invece ad un esame più attento, risulta chiaro come gli sviluppatori abbiano fatto tesoro delle critiche, dotando il loro prodotto di una varietà che dovrebbe essere presa come esempio dalla concorrenza. Innanzitutto tutte le sezioni platform, in realtà piuttosto bistrattate nel predecessore, sono state ingigantite e impreziosite da enigmi sufficientemente stimolanti. Sebbene siamo ancora distanti dagli ultimi Tomb Raider, gli avventurieri si ritroveranno soddisfatti grazie alle discrete sezioni di esplorazione e puzzle solving. Come comunque ci aveva abituato Drake’s Fortune, anche in questo seguito per la maggior parte del tempo sarete impegnati ad eliminare eserciti di nemici. Le novità non mancano e ci hanno davvero piacevolmente stupito. È stata introdotta la componente stealth, ma non in livelli dedicati, quanto piuttosto integrata nel gameplay in modo da permettere al giocatore un approccio meno diretto, o più semplicemente nel caso in cui si ritrovi a corto di munizioni. Grazie all’ampio spettro di opzioni concesse, ogni scontro sarà caratterizzato da esiti sempre diversi, rendendo il titolo molto meno lineare di quanto non avrebbe potuto. È così che, se da un lato il gameplay è comunque ancora incentrato sul sistema di coperture, che torna sostanzialmente invariato, ma comunque ben fatto, le novità vi permetteranno di assalire le guardie alle spalle, tirarle giù da cornicioni o dal tetto di un vagone del treno, coglierle di sorpresa da dietro un nascondiglio e così via. Un rinnovato campionario di mosse corpo a corpo vi permetterà, inoltre, di eseguire combinazioni di pugni premendo ripetutamente il tasto quadrato, intervallando con alcune schivate, utilizzando il triangolo. Su questo fronte si sarebbe potuto fare di più, ma non sarà un elemento di cui sentirete particolarmente la mancanza. Il vero pregio dell’intera produzione va ancora una volta riscontrato nel gameplay eccezionalmente cinematografico. Nella storia del videogioco si è visto già più volte una forte contaminazione tra i due media, che spesso ha trovato in espedienti quali i QTE un prezioso alleato. Il piccolo miracolo di Naughty Dog è stato quello di riuscire a creare sequenze mozzafiato, che altrove sarebbero state prerogativa di cut-scene non o poco interattive e renderle completamente giocabili. Nonostante un alto livello di scripting, non vi sentirete mai guidati e l’eccezionale implementazione della fisica, contribuisce a rendere questi frangenti assolutamente da cardiopalma.

Si va in scena

Se il gameplay di Uncharted 2 è risultato eccellente sotto praticamente ogni aspetto, non passerà di certo alla storia per le innovazioni apportate al mondo video ludico a parte il riuscito ibrido con le produzioni cinematografiche. Ciò che invece impressionerà è il livello tecnico raggiunto dal titolo. I video distribuiti in rete sono già stati capaci di stupire, ma godere di un tale spettacolo in

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tempo reale e poter interagire con esso, vi lascerà a bocca aperta ad ogni angolo svoltato. Le ambientazioni spazieranno da rovine sotterranee a spettacolari montagne innevate, passando per l’immancabile giungla, senza dimenticare quello che è forse il livello più impressionante di tutti, ovvero la città tra le montagne nepalesi, distrutta da un assedio militare. Tutto è stato realizzato con grande attenzione ai particolari, infarcendo i set di dettagli minuziosamente studiati e renderizzati in maniera superba grazie al potentissimo motore grafico proprietario, capace di generare effetti di illuminazione eccezionali, texture in alta definizione e shader di altissima qualità. Vi lasceranno basiti anche gli attori virtuali. È difficile descrivere a parole quanto di buono sono riusciti a creare gli sviluppatori nel modellare ed animare i loro protagonisti, ma di certo non si era visto fin’ora niente di lontanamente vicino a tale livello. Se proprio dobbiamo fare un appunto, possiamo notare delle animazioni facciali e volte sottotono e legnose nel rappresentare i movimenti delle labbra durante i dialoghi. Niente di trascendentale, comunque, e siamo sicuri che più andrete avanti, più rimarrete a bocca aperta di fronte a tale spettacolo. Ci sarebbero da far notare anche alcune sporadiche texture meno rifinite, qualche rara compenetrazione poligonale, ma di fronte a tanta eccellenza significherebbe veramente andare a cercare il pelo nell’uovo in questa esclusiva Playstation 3, capace finalmente di mostrarci, dopo anni di promesse mantenute solo a metà, che cosa la console Sony è in grado di fare. Gli ingegneri di Epic dovranno rimboccarsi le maniche, per eguagliare i nuovi standard settati di Naughty Dog. Tanta bellezza e tecnologia al servizio dell’immedesimazione e della spettacolarità da blockbuster hollywoodiano è fortunatamente coadiuvata da un comparto sonoro eccellente. Effetti audio mixati in 5.1 si uniscono ad una colonna sonora ben scritta, grazie ad una partitura che vi richiamerà costantemente alla mente atmosfere da sala cinematografica.

C’è dell’altro

I ragazzi di Naughty Dog hanno deciso con questo secondo episodio, di inserire alcune modalità aggiuntive, allo scopo di fare restare il Blu-Ray del loro titolo nel vano disco degli utenti ancora a lungo, una volta terminata la campagna principale. Vera grossa novità è infatti la modalità multiplayer, in questi giorni disponibile in versione beta. Le opzioni di gioco sono piuttosto standard e si dividono in competitive e cooperative con deathmatch a squadre, mappe capture the flag o missioni specifiche da portare a compimento con i vostri amici combattendo contro la CPU. Evidentemente niente di rivoluzionario, ma tutto realizzato con la solita competenza e capace sicuramente di regalare ulteriori ore di divertimento all’utente. Incluso è anche un menu denominato machinima che, come già visto in Halo 3, vi permetterà di registrare le vostre partite online per poi editarle grazie ai tool video messi a disposizione, cambiando la telecamera, i fondali e così via per poter dare vita ai vostri filmati personalizzati da condividere poi con la community.

Commento Finale

Arrivati a questo punto, nell’assegnare una votazione ad Uncharted 2 bisogna focalizzarsi non tanto se sia un buon titolo, quanto piuttosto se sia il migliore di questa generazione. Sicuramente è un capolavoro che non dovrebbe mancare nella collezione di nessun videogiocatore. Non sarà rivoluzionario, ma quello che riesce a fare è immergere l’utente in una vicenda intrigante, scritta e diretta con grande maestria. Per certi versi, Uncharted 2 trascende il concetto di genere, caratterizzandosi come un lungo film da giocare a perdifiato, nel quale vi innamorerete di quella simpatica canaglia che è Drake e dei suoi compagni di viaggio. Lo strabiliante comparto tecnico

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non è tanto un traguardo raggiunto dagli sviluppatori per vantarsi di fronte alla concorrenza, ma un elemento integrante dell’esperienza, fondamentale quanto ogni altro per tratteggiare i raffinati lineamenti di quello che sicuramente sarà il campione d’incassi di questo fine anno. Come se le oltre dieci ore della campagna principale non fossero sufficienti a lasciare il segno, i Naughty Dog vi deliziano con una completa componente multiplayer divertente e ben realizzata. In definitiva, tornando alla domanda iniziale, questo secondo episodio delle avventure di Nathan è sicuramente uno tra i migliori titoli di questa generazione, limitato in parte dal mancato apporto di vere e proprie novità al mondo video ludico. Il vero difetto di Uncharted 2? Come ogni buon libro o film, prima o poi finisce.

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Recensione anno 2010-

By Spaziogames

Era il 2006 quando all’E3 Square Enix mostrò per la prima volta uno spettacolare trailer di quello che avrebbe dovuto essere uno dei titoli di punta per l’ammiraglia Sony, in grado di dimostrare la potenza della sua nuova Playstation. Nell’arco dei successivi anni, in attesa della fatidica data di uscita, il gioco ha subito ritardi, stupito con immagini e video sorprendenti, ma soprattutto ha sconvolto l’utenza con l’annuncio del passaggio a prodotto multipiattaforma. Giunta in redazione la versione europea di Final Fantasy XIII abbiamo finalmente potuto gettarci in questo nuovo fantastico mondo ideato da Square Enix, pronti a scoprire se le buone impressioni dei test della versione giapponese troveranno o meno conferma.

Cambio di prospettiva

La saga di Square Enix, sin dai suoi esordi, è sempre riuscita a catapultare il giocatore in mondi immaginari circondandolo con personaggi che ora dopo ora sarebbero diventati volti cari come quelli di vecchi amici, coinvolgendolo in eventi epici. L’introduzione di spettacolari sequenze animate è diventata col tempo il vero marchio di fabbrica della produzione di questa software house, la quale ha sempre più perfezionato questo aspetto con lo scopo di rendere la propria produzione sempre più prossima ad un esperienza cinematografica. Fino al dodicesimo episodio, la saga di Final Fantasy ha comunque mantenuto un’impostazione piuttosto classica, sperimentando ed evolvendo principalmente il gioco sotto il profilo dei combattimenti e della crescita del personaggio, lasciando tuttavia pressoché invariato il comparto narrativo. Final Fantasy XIII vuole invece rappresentare un netto taglio col passato, facendo corrispondere al salto generazionale anche una completa rivisitazione della serie, a cominciare proprio dalla trama, le cui linee guida dovrebbero già essere più o meno note a chi segue da un po’ di tempo lo sviluppo di questo titolo. Le vicende narrate coinvolgono sei personaggi, che presto si ritroveranno accomunati dal

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medesimo triste destino in un mondo diviso dall’odio tra il popolo di Cocoon, città sospesa nel cielo, benestante e comandata dall’ambiguo governo denominato Sanctum, e quello di Pulse, terra selvaggia, popolata da mostri e uomini che, stando ai notiziari diffusi nelle televisioni di Cocoon, vogliono solo la distruzione dei loro nemici. A tirare le fila vi sono delle misteriose divinità denominate fal’Cie, creature che controllano gli umani come marionette, condannandone alcuni a compiere delle oscure missioni, chiamate Focus. Un infausto destino aspetta chi verrà designato dai fal’Cie, ma non sveliamo altro per lasciarvi il piacere di scoprire il resto della bellissima storia. Il motore trainante dell’intero gioco è proprio il plot narrativo, che in questo capitolo si pone al centro dell’esperienza e coinvolge il giocatore in un turbinio di eventi e situazioni davvero ben congegnati. Il ritmo della narrazione, ma soprattutto i bellissimi personaggi contribuiscono a delineare quella che forse è la miglior sceneggiatura partorita dalla software house giapponese fino ad ora. Se non altro è molto interessante la decisione di focalizzarsi su vicende più a misura d’uomo, con personaggi che non dovranno salvare il mondo, ma che si mostrano invece come figure dalle numerose sfaccettature, ognuna con le proprie debolezze e le proprie colpe, ovvero i protagonisti di una storia più matura e moderna.

Deciso cambio di rotta

Se dal punto di vista della narrazione il cambio di rotta è già piuttosto marcato, è una volta saggiate le meccaniche di gioco che Final Fantasy XIII vi dimostrerà quanto nettamente Square Enix abbia deciso di voltare pagina. Non è un mistero infatti che il gioco si presenterà sugli scaffali profondamente differente rispetto a quanto visto non solo nei precedenti episodi, ma anche nella concorrenza in ambito JRPG. Ponendo al centro dell’esperienza la volontà di narrare una storia, si è deciso di eliminare ogni altro fronzolo probabilmente giudicato poco utile o dispersivo. Non vi sono più città dove perdersi in chiacchiere con NPC assortiti, i minigiochi sono stati ridotti al minimo indispensabile, non v’è traccia di una mappa globale da utilizzare per andare avanti e indietro tra le diverse location. È però vero che se vi farete coinvolgere dalle vicende, ma soprattutto se vi immedesimerete nelle storie dei sei protagonisti, vi sentirete dei fuggiaschi ed in quanto tali non avrete di certo l’esigenza di fermarvi a perdere tempo per le vie di chissà quale metropoli. Se dal punto di vista dell’esplorazione e più in generale per quanto riguarda il quantitativo di cose che potete fare questo episodio si ritrova molta distante dagli altri giochi di ruolo, per quanto riguarda la gestione dei personaggi e del battle system l’anima RPG è presente più che mai, seppur profondamente rinnovata. Il perno del sistema di combattimento sono i vari ruoli che ogni personaggio potrà interpretare, nello specifico tre per buona parte dell’avventura. A fianco del classico guerriero corpo a corpo, denominato Attaccante, e del mago elementale, Occultista, troviamo il Sinergista ed il Sabotatore, la prima utile per fornire supporto al party mentre la seconda per ostacolare ed indebolire l’avversario. Non manca il tank, qui chiamato Sentinella, ed ovviamente il curatore, ovvero il Terapeuta. Potendo affrontare ogni combattimento con solo tre personaggi, per giunta quasi fino alla fine del gioco scelti in base agli eventi narrati, sarà importante specializzare al meglio ognuno di essi sfruttando allo stesso tempo la possibilità di indirizzarne ciascuno verso tre “job” differenti così da mantenere una certa flessibilità, indispensabile nei combattimenti. Quando sul vostro cammino incrocerete una creatura ostile, ben visibile sul campo e quindi all’occorrenza quasi sempre evitabile, verrete immediatamente teletrasportati sul campo di battaglia. Il gioco vi svelerà un poco alla volta ogni singolo aspetto del sistema di combattimento, permettendovi di prendere dimestichezza con ognuna delle differenti opzioni presenti.

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Fondamentale è l’Optima System, legato ai ruoli appena citati, che vi permette in poche mosse di cambiare il job dei vari personaggi scegliendo tra alcuni set impostabili a piacimento dal menu. Dovrete quindi nel tempo prepararvi una serie di profili adatti per le varie combinazioni di personaggi che sarete costretti a controllare e per i differenti nemici contro i quali dovrete combattere. Voi potrete gestire un solo personaggio, laddove attraverso l’Optima potrete scegliere anche l’atteggiamento sul campo dei compagni. Le battaglie saranno scandite ad esempio da fasi difensive nelle quali concentrarsi sulla cura e il lancio di magie di supporto o ostruzione, ed altre d’attacco incondizionato con maghi e guerrieri sguinzagliati al massimo delle proprie potenzialità. L’utilizzo di abilità non sarà scandito da punti di alcun tipo, ma dalla ATB, una barra temporale suddivisa in slot. Ogni skill ne sfrutterà una o più in base alla potenza della stessa, così che al vostro turno potrete concatenarne un certo numero. Avrete massima libertà nel gestire la vostra mossa, in quanto in ogni momento potrete agire interrompendo la combo o cambiando l’Optima, possibilità che unita alla velocità con la quale ogni turno si susseguirà all’altro renderà ogni combattimento più concitato che mai. A favorire la spettacolarizzazione ci penserà la telecamera e la plasticità delle varie mosse; un insieme che rende ogni combattimento divertente da giocare e da guardare. Gli sviluppatori hanno inoltre accentuato la differenziazione dei vari nemici, che, unitamente all’alto livello di difficoltà, rende più importante che mai l’uso della tecnica Scan, utile per scoprire i punti deboli di ogni avversario. Un esempio sono le boss fight, che vi vedranno a volte fronteggiare avversari che con soli due colpi vi uccideranno se sarete troppo lenti nel comprendere e adottare la tecnica vincente. Altro fattore importante da tenere in considerazione è il livello di crisi del nemico. Concatenando diversi attacchi, ma non solo, potrete infatti riempire un indicatore che, una volta completato, abbasserà le difese del vostro avversario rendendolo così più vulnerabile ai vostri attacchi e permettendovi di sfruttare abilità particolari come il montante utile e tenerlo sospeso in aria. Immancabili le evocazioni, in questo capitolo una per ogni personaggio, che quando chiamate in campo sostituiranno i vostri compagni di squadra affiancandovi in battaglia. Entro un certo limite di tempo potrete infine decidere se scatenare la piena potenza dell’Esper cavalcandolo e utilizzando alcune sue mosse speciali fino all’esaurimento dei relativi punti a disposizione. La crescita dei personaggi non è scandita dai punti esperienza, spariti insieme ai livelli, ma dai punti cristallo spendibili nel Cristallium, una riproposizione di quanto già visto nel decimo capitolo e utile per evolvere i vari ruoli apprendendo nuove abilità ed accrescendo le diverse statistiche di ogni personaggio. Non manca naturalmente la possibilità di acquistare oggetti ed upgradare le armi, che in mancanza delle città è stata collocata tra i menu di salvataggio accessibili in determinati punti delle mappe. La riduzione sostanziale di missioni secondarie o semplicemente di cose da fare oltre all’incedere dritti verso la propria meta ha necessariamente inciso sulla longevità. Per completare l’avventura principale impiegherete circa una quarantina di ore, che si allungheranno di poco se invece deciderete di andare alla ricerca dei pochi oggetti nascosti per le varie ambientazioni e, una volta raggiunta una della poche aree aperte, di portare a termine le alcune particolari quest che vi verranno assegnate, comunque non indispensabili ai fini della trama principale.

Comparto Tecnico

La serie Final Fantasy si è da sempre distinta per il proprio comparto estetico. Questo tredicesimo capitolo non è da meno, seppur con qualche eccezione. Il design del mondo di gioco e dei

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personaggi segna un ritorno alle ambientazioni fantascientifiche richiamando in diversi aspetti quello del decimo episodio. Eccellente la varietà, in quanto il continuo susseguirsi di situazioni di gioco sempre differenti getta il giocatore in mappe molto variegate. I personaggi sono anch’essi curatissimi e nelle cut-scene realizzate col motore di gioco si dimostrano ottimi attori grazie alle bellissime animazioni e alle curatissime espressioni facciali. Impressionanti le sequenze pre-renderizzate, che vi lasceranno senza dubbio a bocca aperta. Lo stesso entusiasmo non vale purtroppo per quanto concerne il mero aspetto tecnico, a tratti piuttosto deludente. Si fa notare infatti nell’arco dell’avventura una certa discontinuità, con texture a volte davvero poco definite e modelli in alcune sequenze poveri di dettagli, elementi che sembrano direttamente derivati dalle origini Playstation 2 del gioco. Fortunatamente ciò è limitato solo ad alcuni frangenti, ma in una produzione di questa caratura non sono dettagli che passano inosservati. Il sonoro è un altro aspetto molto curato. Dal punto di vista produttivo, Final Fantasy XIII vi coinvolgerà con un audio profondo e denso di effetti speciali, in particolar modo nelle scene di intermezzo dove vi sembrerà di assistere ad una pellicola cinematografica. Le musiche sono ottimamente prodotte, seppur a nostro parere prive della magia dei vecchi capitoli. Eccellente il doppiaggio in inglese, per l’interpretazione, ma soprattutto per l’ottimo lavoro di risincronizzazione del labiale, sempre perfetto. Dello stesso livello l’adattamento dei testi alla lingua italiana, con sottotitoli adeguati e terminologie fedeli a quanto siamo stati abituati sin dall’ottavo capitolo, primo tradotto in italiano.

Commento Finale

Valutare l’ultimo nato di questa longeva saga non è per nulla semplice. Se preso come JRPG tradizionale, l’estrema linearità e le varie mancanze contenutistiche non farebbero che abbassarne la valutazione globale, salvata comunque dall’ottimo sistema di combattimento e dalla buona longevità della campagna principale. A nostro pare invece, Final Fantasy XIII va inteso come un tentativo da parte di Square Enix di rinnovare la propria serie e soprattutto di proporre qualcosa di diverso in un campo ristagnante ormai da anni. Preso come titolo a sé stante, il gioco funziona alla perfezione. La storia, fulcro dell’intera produzione, è scritta e diretta con grande maestria e riesce a coinvolgere senza annoiare, mentre il nuovo battle system è un riuscitissimo e sorprendentemente dinamico connubio di diversi elementi presi dai vecchi episodi. Esteticamente, salvo alcune inaspettate cadute di stile, il gioco saprà stupirvi più volte, ponendosi tra i migliori del genere. In definitiva, il nostro giudizio premia un esperimento, una serie che dopo quindici anni riesce a mettersi in discussione, spaccando sì in due critica e pubblico, ma proponendosi come un prodotto intrigante e inevitabilmente coinvolgente.

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L’anagrafe

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news della tecnologia

By Giuseppethedrifter

Come di consueto, eccoci al nostro appuntamento settimanale! Oggi vorrei incentrare l’attenzione sui nuovi giochi annunciati, e dare qualche avviso, quindi non perdiamo tempo! Comincio subito con il dire che, come tutti probabilmente saprete, è uscito ormai quasi da una settimana il nuovo Firmware per la periferica di casa Sony: la PS3. Questo, come già anticipato nell’edizione precedente, ha finalmente implementato il supporto al 3D stereoscopico sui film in Blu-ray che lo supportano e la possibilità di segnalare i comportamenti scorretti direttamente dalla sezione amici. Però… (e c’è un però!) sembra che alcuni utenti abbiano riscontrato vari problemi con alcune periferiche USB sviluppate da terze parti, ovvero non marchiate Sony. Il messaggio da parte della casa nipponica era chiaro: alcune periferiche senza la licenza ufficiale avrebbero cessato di funzionare! Perciò, d’ora in avanti, prima di comprare Joypads non marchiati Sony e tutte le altre periferiche USB, controllate che abbiano sulla confezione questo simbolo: Sia chiaro, questa non è la garanzia assoluta, ma tutta la merce con questo simbolo dovrebbe funzionare ufficialmente… quindi, se non volete gettare soldi al vento, pensateci due volte prima di comprare periferiche non originali, mi raccomando! Cambiando argomento, do una notizia veloce e, in effetti, un po’ inutile… "La prossima console Nintendo lascerà tutti a bocca aperta", ha dichiarato Yoshio Sakamoto, aggiungendo “Alla Nintendo abbiamo sempre l'obbligo di sorprendere gli utenti con nuove console, non abbiamo mai fatto cose uguali a quanto fatto dagli altri, preferiamo creare qualcosa di nuovo che attiri l'attenzione e credo che anche questa volta sia così". Si spera che sia una dichiarazione sincera, ma al momento non si hanno altre informazioni al riguardo. Qualche altra notizia veloce la darò in merito ai nuovi giochi annunciati. - Namco Bandai annuncia in queste ore che un nuovo capitolo della serie Tekken è in lavorazione: il successore di Tekken Tag, titolo di per PS2 in cui i combattenti si affrontavano in round 2 contro 2, uscirà probabilmente non prima del 2011. Tekken Tag Tournament 2 uscirà su PS3 e XBOX360. - E’ stato datato l’ultimo DLC per Alan Wake, dal nome “The Writer”. Sarà disponibile dal 12 Ottobre su Xbox Live, al prezzo di 560 MS Points. Remedy ha confermato che sarà quasi certamente l’ultimo DLC di questo titolo, e porrà fine alla trama lasciata in sospeso. - Hideki Kamiya, creatore di Bayonetta, sembra fiducioso sulla possibilità di un seguito, un pensiero sostenuto molto anche da Sega stessa che ha affermato di voler investire sul titolo come serie. Egli stesso si esprime dicendo: " Bayonetta ritornerà presto, sempre che gli utenti vogliano vederne un altro episodio". Di fatto, con l’arrivo ormai prossimo del nuovo Devil May Cry, molti chiederanno un imminente rilascio di Bayonetta 2... si spera solo che la versione PS3 sarà programmata decentemente, visto il pessimo esordio del primo capitolo su questa console.

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- Il 22 Settembre Konami ha reso disponibile la demo di Castlevania: Lord of Shadow, nuovo titolo della serie. Al momento rimane un’esclusiva per gli utenti del PSN Plus, ma per il resto dell’utenza basterà attendere fino al 29 Settembre, data del rilascio per PS3 (per gli iscritti senza account Plus) e XBOX360. Chiudo l’articolo di questa settimana con l’annuncio che Microsoft ha aperto le iscrizioni per chi vuole avere la nuova dashboard prima dell'uscita ufficiale del Kinect. Per iscrivervi ed avere (forse) la nuova dashboard basterà cercare da google il sito per fare richiest (noi purtroppo non lo possiamo riportare…). Ricordo che se aggiornerete alla nuova dashboard non potrete fare chat di gruppo con chi non ce l’ha, e che la priorità verrà data ai membri Xbox Live Gold.

Alla prossima!

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Anime e manga

Cosa sono gli Anime? Gli anime sono cartoni animati giapponesi. La maggior parte di noi non sa che i cartoni animati che guardiamo ogni giorno in realtà sono Anime. Per esempio Dragon Ball o Sailor Moon sono Anime.

Cosa sono i Manga? I Manga sono fumetti giapponesi. Si devono aprire dal “nostro” retro e si leggono da destra a sinistra. Tra i più bei Manga Il Giocattolo dei Bambini e Air Gear.

AnimeAnimeAnimeAnime

Famoso anime, è stato ripetuto più volte in Italia, è un anime di azione, avventura, fantasia e demenziale. Sono stati creati molti Film, OAV e Special oltre alle quattro serie: Dragon Ball, Dragon Ball Z, Dragon Ball GT e Dragon Ball Kai. Dragon Ball narra la storia del piccolo Goku alle prese con l’allenamento nelle arti marziali, della ricerca delle sette sfere del drago capaci di esaudire un desiderio, della sua crescita e del suo scontro contro Piccolo, figlio del demone Al Satan. Dragon Ball Z narra le vicende di Goku adoulto, della sua famiglia e dei suoi amici alle prese con vari combattimenti finiti bene con vari personaggi che minacciavano la terra: per primo Vegeta un Saiyan che rivelerà a Goku la storia del sua pianeta natale e che si alleerà con Goku in seguito; Freezer un perfido e potentissimo despota che verrà sconfitto da Goku trasformato in Super Saiyan; poi ci sarà Cell, un androide che verrà sconfitto da Gohan, il figlio di Goku, trasformato in Super Saiyan 2; e in fine c’è Majin Bu che dopo varie trasformazioni viene sconfitto da Goku. Dragon Ball GT a causa di un desiderio sbagliato di Pilaf, che evoca un nuovo drago con delle

nuove sfere del drago con le stelline nere, Goku torna bambino e le sfere si spargono in tutto

l'universo. Ma i problemi non finiscono qui: secondo Re Kaioh, se le sfere non verranno radunate

entro un anno dal desiderio la Terra esploderà: così Goku, Goten e Trunks decidono di partire alla

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loro ricerca, ma Pan prende il posto di Goten e accompagna Goku e Trunks. I tre partono per lo

spazio alla ricerca delle sfere del drago. Dopo varie peripezie nell'universo il trio raduna tutte le

sfere e incontra un nuovo amico: il robottino Gill. Quando Goku & co. fanno ritorno a casa trovano

una brutta sorpresa: Baby, un nemico appartenente alla razza Tsufuru incontrato durante il viaggio,

è arrivato sulla Terra e ha preso possesso del corpo di Vegeta. Solo trasformandosi in Super Saiyan

IV, grazie alla trasformazione in scimmione d'oro, Goku riuscirà a sconfiggerlo.

Nell'inferno il Dr. Gelo e il Dr. Myuu (lo scienziato che si è preso cura della creazione di Baby)

aprono uno squarcio tra il mondo degli inferi e il mondo dei vivi e creano una copia artificiale di C-

17 che fondendosi con quello della Terra da vita a Super C-17. Goten, Trunks, Pan, Ub, Gohan e

Vegeta sconfiggono tutti i vecchi nemici che erano scesi dal varco ma non possono nulla contro il

cyborg. Goku, con il Pugno del Drago, riesce a distruggere Super 17 grazie all'aiuto di C-18, infuriata

per l'uccisione del marito Crilin da parte del fratello.

Rievocando Shenron compare un drago blu che poi si divide in sette dragoni malvagi, questo

dovuto ai troppi desideri espressi nel tempo. Goku e Pan sconfiggono i primi quattro draghi con

poca difficoltà, a differenza del quinto e sesto drago Suu Shenron (che si rivela buono) e San

Shenron che tengono testa a Goku Super Saiyan di quarto livello. Alla fine fa la sua apparizione Li

Shenron, il più potente dei sette draghi, che sconfigge perfino Goku e Vegeta Ssj4 (anche Vegeta

raggiunge il quarto livello grazie un dispositivo creato da Bulma). L'unico a superare in potenza il

drago è Gogeta Ssj4: il risultato della fusione tra i due potenti Saiyan. Finita la fusione Vegeta cerca

di proteggere Goku, ma gli viene perforata una spalla dal drago malvagio; Goku usa l'ultima carta:

la sfera Genkidama, però, data la potenza di Li Shenron, il Saiyan raccoglie l'energia degli abitanti

dell'intero universo disintegrando finalmente il drago. Poco dopo, appare il drago Shenron

originale che, dopo aver resuscitato Crilin, prende con se Goku e fugge nel cielo, fondendosi con

esso. Vi è poi un flashforward che mostra i discendenti di Goku e Vegeta che combattono al torneo

di arti marziali. Sempre in quel momento si scorge Son Goku adulto seguire l'incontro, si vede poi

uscire dal torneo e viene mostrata una carrellata di immagini di tutte e 3 le serie accompagnate

dalla sigla iniziale, alla fine si vede Goku che prende il bastone e se ne va via con la Nuvola Speedy

(Kinton) ma non si sa dove andrà e cosa farà.

Inuyasha e Nurarihyon no Mago

Inuyasha e Nurarihyon no Mago sono due anime basati sulle leggende, le credenze e le paure

dell’epoca Feudale giapponese.

Inuyasha è stato doppiato in italiano e trasmesso su MTV e fra non molto anche l’ultima serie

intitolata Inuyasha The Final Act (fin’ora si trova sottotitolata) verrà doppiata e trasmessa.

Nurarihyon no Mago, invece, è una serie nuova uscita qualche mese fa e che ancora continua, è

sottotitolata in italiano grazie a vari gruppi fan sub.

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La storia è ambientata soprattutto nel periodo dell'epoca Feudale giapponese, cioè nel XVI

secolo, in un mondo minacciato dai demoni.

Kagome Higurashi è un'energica ragazza di quindici anni che vive in un tempio scintoista insieme

alla madre, al fratello Sota ed al nonno. Nel tempio si trovano un capanno con un antico pozzo,

in cui Kagome non si avventura mai per paura, e un albero, il Goshinboku, vecchio di centinaia di

anni. Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Kagome è costretta ad entrare nel capanno per

recuperare il suo gatto, Buyo, che si era avventurato all'interno. All'interno Kagome risveglia un

demone dalla forma di millepiedi e la faccia da donna che la trascina dentro il pozzo. Kagome

riesce a divincolarsi ed a sfuggire al demone ma uscendo dal pozzo, si accorge però di non essere

più all'interno del capanno, ma in un bosco. Nel bosco riconosce il Goshinboku e, pensando di

essere vicina a casa, le corre incontro. Arrivata ai piedi dell'albero, trova un essere, all'apparenza

un ragazzo, sigillato all'albero con una freccia piantata nel petto. Avvicinatasi al corpo, scopre

che l'essere non è totalmente umano, poichè possiede delle orecchie da cane, e di li a poco viene

catturata da alcuni cacciatori del vicino paese Musashi, e portata davanti all'anziana

sacerdotessa del villaggio, Kaede che si prende cura di lei e le racconta la storia della sorella, una

sacerdotessa morta 50 anni prima che si chiamava Kikyo e gli svela anche il nome del ragazzo

con le orecchie da cane, Inuyasha.

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Nurarihyon no Mago

ll giovane Riku Nura è per 3/4 umano e per 1/4 demone. Riku vive in una casa piena di spiriti con

suo nonno che è il comandante dei demoni della regione e capo del clan Nura (uno dei clan più

importanti Yokai). Riku è destinato prendere il posto del nonno, ma la sua parte umana si rifiuta e

sceglie per una vita normale, lontano dalle responsabilità che lo investirebbero diventando il

leader degli Yokai.

Inuyasha e Nurarihyon no Mago sono dei bei anime e ne consiglio caldamente la visione.

Ecco alcuni siti molto forniti per lo streaming anime: Jigoku è un buon sito per news e streaming di

anime sub-ITA

Anime e Cartoon in streaming é un buon blog dove si possono trovare vari film, telefilm e anime e

viene aggiornato ogni giorno.

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Manga

Come manga vi consiglio di comprare Nana (di cui hanno fatto anche l'anime) e Il Giocattolo dei

Bambini (l'anime preso da questo manga in Italia si chiama Rossana).

Racconta la storia di due ragazze con lo stesso nome che è appunto Nana, che si incontrano,

diventano molto amiche e che condividono i dolori insieme

.

Racconta la storia di una ragazzina di nome Rossana, molto vivace che vuole diventare un'attrice,

delle sue esperienze, delle sue difficoltà e del suo primo amore.

Nel prossimo numero parlerò dell'anime e del manga di Detective Conan e poi...

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Spazio film

Regia e sceneggiatura di Jason Friedberg, Aaron Seltzer.

Mordimi Twilight, o meglio, the Twilight Saga, è una saga, appunto, di successo, che parla di una storia di amore fra una ragazza e un vampiro, e di tutti i problemi che si creano con questa storia (basti pensare che la ragazza in questione fa innamorare anche un licantropo). Mi sembra inutile iniziare discussioni sul fatto che il film sia bello o brutto, che i libri siano migliori del film e viceversa, e via dicendo… Basta questo per parlare di Mordimi, invece. Mordimi, la parodia a tutti gli effetti di Twilight e New Moon (Titolo originale “Vampire Sucks”) è una classica parodia in stile “Scary Movie”, un po’ di non-sense, qualche volgarità, alcune scene di folle violenza ogni tanto e un umorismo assai strano, cose che hanno reso famosa questa serie di film. Tornando al discorso di parodia, con Mordimi non va usato lo stesso concetto che si usa con Balle Spaziali per Star Wars. Non rivolta le frasi del film con lo stesso raffinato umorismo, più che altro cerca in ogni scena del film un motivo per riempirla di demenziali dettagli. Ma forse è proprio questo il bello di Mordimi. Non è, di certo, la miglior parodia mai vista, ma considerato che siamo nel 2010 non è niente male. E bisogna ammetterle che c’è sempre qualcosa per cui sorridere in ogni scena. Particolari e battute molto demenziali, certo, ma davvero divertenti in questa loro semplicità, soprattutto quando dà una rinfrescata alle scene più serie del film

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originale, come la confessione di Edward, il vampiro, a Bella, la ragazza, scena tremendamente piena di tensione nella versione originale, e davvero divertente nella rispettiva presa-in-giro. Il film, in fondo, è abbastanza semplice: si tratta dei due film presi dai rispettivi libri di Stephenie Meyer, Twilight e New Moon, messi assieme comprimendoli, e trasformando ogni cosa possibile in modo che possa far sorridere il pubblico. E devo ammettere, che con quello con il quale ho visto il film funzionava, con ogni battuta, benché banale o stupida, funzionava pienamente. Torniamo quindi all’inizio della nostra analisi: Mordimi è composto da non-sense (davvero divertenti), un po’ di folle violenza (folle è l’aggettivo giusto) e uno strano umorismo (a volte per niente divertente e a volte davvero favoloso). Un ultima nota va in parte al fatto che questo film demolisca completamente il mito di Twilight. Certo, non basterà a farlo tramontare, ma a divertire tutti quelli che sono contro il film vero e proprio di certo sì. Consigliato solo ai (o alle) fan che sono capaci di farci una risata sopra.

Verdetto:Verdetto:Verdetto:Verdetto: Un buon modo per spendere i propri soldi se si ha voglia di divertirsi con “semplicità”. E’ impagabile, in effetti, vedere la serietà di Twilight deformata e resa ridicola.

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L’angolo dei telefilm

Criminal Minds

TRAMA

Quantico. Virginia. La BAU ( Behavioral Analysis Unit), è una squadra speciale di criminal profiler dell’ FBI, che ha l’incarico di catturare gli S.I. ( Soggetti Ignoti). Il team è composto principalmente da psicologi, psichiatri e criminologi. Ogni episodio è caratterizzato da un crimine, naturalmente, il cui colpevole non viene subito svelato allo spettatore, anzi, egli stesso dovrà fare la stessa fatica dei criminologi per trovarlo. Queste squadre della BAU vengono inviate nei luoghi del delitto dopo una richiesta di aiuto da parte della polizia locale. La squadra composta da: Aaron "Hotch" Hotchner: agente speciale supervisore abile nel creare un clima di fiducia e collaborazione. Jason Gideon: agente speciale supervisore apparentemente più coriaceo del collega ma altrettanto attento alla conservazione del team operativo. Derek Morgan: Agente speciale portato all'azione ma capace di relazionarsi con gli altri. Dr. Spencer Reid: agente speciale abilissimo nell'analisi di indizi e particolarmente colto grazie all'educazione ricevuta da una madre che da tempo rappresenta per lui un amato fardello. Elle Greenway: agente speciale gravemente ferita nell'ultimo episodio della prima stagione.

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Emily Prentiss: agente speciale "figlia di papà" che deve impegnarsi più degli altri per dimostrare di essere all'altezza dei compiti che le vengono assegnati. Jennifer "J.J." Jareau: agente speciale (la più giovane del team) che finisce con il costituire un elemento di unione nel team. Penelope Garcia: agente speciale abilissima nella navigazione in Internet fondamentale per la ricerca di dati.

Interpreti e personaggi:Interpreti e personaggi:Interpreti e personaggi:Interpreti e personaggi: Mandy Patinkin: Jason Gideon Joe Mantegna: David Rossi Thomas Gibson: Aaron "Hotch" Hotchner Shemar Franklin Moore: Derek Morgan Matthew Gray Gubler: Spencer Reid Andrea Joy Cook: Jennifer "JJ" Jareau Kirsten Vangsness: Penelope Garcia Lola Glaudini: Elle Greenaway Paget Brewster: Emily Prentiss

Doppiatori e personaggi:Doppiatori e personaggi:Doppiatori e personaggi:Doppiatori e personaggi: Stefano De Sando: Jason Gideon Luigi La Monica: David Rossi Vittorio Guerrieri: Aaron "Hotch" Hotchner Simone Mori: Derek Morgan Emiliano Coltorti: Dr. Spencer Reid Federica De Bortoli: Jennifer "JJ" Jareau Francesca Guadagno: Penelope Garcia Eleonora De Angelis: Elle Greenaway Tiziana Avarista: Emily Prentiss

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Gli episodi (tabella wikipedia)

Stagione Episodi Prima TV originale Prima TV Italia

Prima stagione 22 2005-2006 2006

Seconda stagione 23 2006-2007 2007

Terza stagione 20 2007-2008 2008

Quarta stagione 26 2008-2009 2008-2009

Quinta stagione 23 2009-2010 2010

Sesta stagione 21 2010-2011 2011

Commenti

Criminal Minds è uno di quei telefilm che ti prende dall’inizio alla fine, fino all’ultimo fotogramma. Seguendolo si imparerà ad entrare nella mente di un criminale e quindi si riuscirà, ogni volta meglio, a scovare il delinquente della puntata. Certo, nella vita reale non sarà mai così facile, però è sempre un buon inizio. Alla fine di ogni puntata si hanno delle frasi, più o meno belle, dette da un personaggio della squadra., come ad esempio:

“Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro.”

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Book’ s Corner

Come ringraziamento al primo forum che ha accettato di provare questo giornale tra i suoi topic, la prima recensione riguardante i libri, avrà come soggetto la saga di Stephanie Meyer: la Saga di Twilight.

The Twilght Saga

La sua uscita in Italia così come in America, ha un gran successo, tanto che per invitare i giovani alla lettura dei grande classici come Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, Cime Tempestose di Emily Bronte, i seguenti testi sono stati ristampati e sulle copertine sono state aggiunte delle diciture; “I libri preferiti di Edward e Bella”. Tutto ciò fa capire quanto siano piaciuti i libri. Altre cose che lo fanno notare sono la quantità di pagine sul noto network, face book p la quantità di forum incentrata su questo tema. La saga ha avuto, quindi, un grandissimo successo, tanto che sono stati girati film, che hanno avvicinato di più e/o attirato fan alla saga cartacea. Ora tutti stanno aspettando l’uscita della prima parte dell’ultimo libro, Breaking Dawn. C’è la farà il film a soddisfare i fan? Bisognerà aspettare ancora molto per saperlo.

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The Twilight Saga… La Trama TwilightTwilightTwilightTwilight Bella Swan si trasferisce da Phoenix (Arizona) a Forks, (Washington) per permettere a sua madre di viaggiare col suo nuovo marito. Ma dopo essersi trasferita, Bella si scopre attratta da un ragazzo tanto misterioso quanto bello, Edward Cullen. Questi fa parte di una famiglia di "vampiri vegetariani", che cioè si nutrono solo di sangue animale invece che di quello umano. La famiglia è composta da Carlisle, sua moglie Esme, Emmett, Rosalie, Alice e Jasper, che essendo l'ultimo arrivato fa ancora fatica a resistere all'odore del sangue umano. I due cominciano a frequentarsi, nonostante Edward debba costantemente tenere sotto controllo la sete e la sua forza sovrumana, e finiscono per innamorarsi. In seguito si troveranno a combattere un gruppo di vampiri nomadi, James, Laurent e Victoria, che vogliono invece bere il sangue della ragazza. Bella scappa a Phoenix, ma James la insegue e la inganna, fingendo di aver catturato sua madre, Renée, che invece si trova ancora fuori città. Edward salva la ragazza, e dopo un ricovero in ospedale tornano a Forks insieme, dove lui le promette di non lasciarla mai.

New MoonNew MoonNew MoonNew Moon

Durante la festa per il suo compleanno in casa Cullen, Bella si taglia un dito con la carta del regalo che sta aprendo. Ciò scatena la sete di Jasper. Edward, dopo essere stato costretto a salvare la ragazza che ama dal suo stesso fratello, non sopporta più di mettere in pericolo la sua vita e decide di andarsene facendole credere di non amarla più. Bella cade in depressione, da cui riesce difficoltosamente ad uscire stringendo una profonda amicizia con Jacob Black. Jacob però fa parte di un branco di licantropi, giovani della tribù dei Quileute che si sono trasformati in lupi a causa della presenza dei vampiri. Il loro compito è proteggere la riserva di La Push e quindi anche Bella dalla minaccia di Victoria, che vuole vendicare la morte di James. Edward è indotto a credere da una visione sbagliata di Alice che Bella si sia suicidata tuffandosi da una scogliera, e in preda alla disperazione si reca a Volterra, in Toscana, per farsi uccidere dai Volturi, un gruppo di antichissimi vampiri la cui esistenza rappresenta l'ordine e la legge, e il cui scopo primario è quello di mantenere segreta l'esistenza del loro mondo. Bella arriva in Italia e interviene prima che Edward possa fare mosse suicide, ma giunti al cospeto dei Volturi, per salvarle la vita egli è costretto a promettere che la ragazza verrà trasformata in vampiro al più presto. Tornati a Forks, i due dovranno fare i conti con la reazione di Jacob, ormai innamorato di Bella. Edward, infine, pone una condizione alla sua amata. Accetterà di trasformarla solo se accetterà di sposarlo.

EclipseEclipseEclipseEclipse

Victoria sta dando la caccia a Bella, e a tal fine ha creato un esercito di vampiri neonati. Nel frattempo, la ragazza è costretta a scegliere tra la sua relazione con Edward e la sua amicizia con Jacob, sapendo che la decisione, una volta presa, è irreversibile. La famiglia di vampiri di cui Edward fa parte e il branco di licantropi di Jacob si alleano per combattere l’esercito di Victoria. Prima della battaglia, Edward chiede a Bella di sposarlo e lei accetta. Durante la battaglia, che risulterà vittoriosa per l’alleanza tra vampiri e licantropi, Jacob si ferisce gravemente per salvare la vita ad una compagna del branco. Bella va a trovarlo mentre è convalescente, e qui compie la sua

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scelta, definitiva seppur dolorosa. L'epilogo del libro è narrato dal punto di vista di Jacob, il quale lascia precipitosamente la sua casa dopo aver ricevuto l'invito al matrimonio di Bella ed Edward, profondamente ferito e amareggiato per la scelta della ragazza.

Breaking DawnBreaking DawnBreaking DawnBreaking Dawn

Bella ed Edward si sposano, ma la loro luna di miele si interrompe bruscamente perché lei scopre di essere incinta. La gravidanza ha un ritmo molto accelerato rispetto a quello di una gravidanza umana: il feto cresce ad un ritmo vertiginoso, assorbe le energie della madre e rende la ragazza sempre più debole. Al momento del parto Bella giunge in fin di vita, ma riesce con l'aiuto di Edward e di Jacob a dare alla luce una splendida bambina. Ridotta ad esalare l'ultimo respiro, Bella si salva grazie ad Edward che le inietta il suo veleno direttamente nel cuore. Diventata vampira, le si prospetta una vita felice con la sua nuova famiglia e con Renesmee, la bellissima figlia mezza vampira. La rinata felicità di Bella è però minacciata quasi subito da un equivoco che potrebbe portare l'intero clan dei Cullen alla morte. Scambiata per una bambina immortale, il più orrendo dei tabù, Renesmee scatena l'intervento dei Volturi, secondo i quali la sola esistenza dei bambini immortali viola le regole di segretezza dei vampiri. I bambini immortali, infatti, al contrario di Renesmee che è stata partorita e non creata, sono bambini vampirizzati in tenerissima età, e quindi incapaci di controllarsi e di apprendere perché fermi anagraficamente, fisicamente e mentalmente al momento in cui sono stati trasformati. I Cullen raccolgono un nutrito gruppo di vampiri come testimoni della crescita della bambina, che possano così attestare che non è una bambina immortale. Anche il branco di Jacob accetta di allearsi con i Cullen per difendere Renesmee, poiché Jacob ha subito l'imprinting con lei e ne è innamorato. L'intervento risolutivo dei Volturi si rende quindi inutile davanti all'evidenza, così mentre questi ultimi se ne tornano mestamente in Italia i Cullen possono essere lasciati alla loro pacifica eternità futura.

TRAME PRESE DA WIKIPEDIA

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The Twilight SagaThe Twilight SagaThe Twilight SagaThe Twilight Saga … … … … I personaggi principali Di seguito saranno presentati i personaggi principali dei libri.

Bella SwanBella SwanBella SwanBella Swan La protagonista femminile della saga. L’autrice la descrive in questo modo: « Nella mia mente, Bella ha una carnagione molto chiara, con capelli lunghi e lisci color castano scuro e occhi di un marrone cioccolato. Il suo viso è a forma di cuore, ha una fronte ampia e l'attaccatura dei capelli a punta, occhi grandi e ben distanziati, zigomi prominenti, naso sottile, mascella stretta e mento appuntito. Le sue labbra sono leggermente sproporzionate, un po' troppo piene per la linea della mascella. Le sue sopracciglia sono più scure dei capelli e più dritte che arcuate. È alta 1,63 m, magra ma non muscolosa, e pesa all'incirca 52 kg. Le sue unghie sono tozze, a causa della sua abitudine nervosa di rosicchiarle. Ed ecco la

vostra descrizione dettagliata. »

Dopo la sua trasformazione diverrà ancora più pallida, i capelli si scuriranno e le labbra sembreranno più piene. La sua bellezza verrà paragonata a quella di Alice o Esme Cullen.

Edward CulEdward CulEdward CulEdward Cullenlenlenlen Il protagonista maschile dei libri.

Edward è un vampiro fermo all'età di 17 anni dal 1918. Vive in una famiglia, dalla quale è stato adottato, composta da altri vampiri. I membri sono Carlisle Cullen (padre), Esme Cullen (madre) e altri quattro fratelli, tutti adottati: Rosalie Hale, Jasper Hale, Alice Cullen ed Emmett Cullen. Tutti i Cullen hanno scelto di non nutrirsi del sangue di esseri umani ma solo di quello di prede animali definendo il loro stile di vita "vegetariano".

Alice CullenAlice CullenAlice CullenAlice Cullen Mary Alice Brandon Cullen (più comunemente nota nei romanzi come Alice Cullen) è una delle sorelle adottive di Edward Cullen. Alice è rappresentata come una ragazza dalla straordinaria bellezza, caratteristica, in questi romanzi, comune a quasi tutti i vampiri. Come altri vampiri ha la pelle molto pallida, gli occhi dorati. I suoi capelli sono corti e neri. Piccola di statura e molto magra, Alice appare delicata e aggraziata nei

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movimenti, quasi danzasse invece di camminare. Molto spesso viene paragonata ad un folletto, per il suo aspetto e per il suo modo di muoversi. Il suo potere? Beh, vede le decisioni future, sempre che non ci siano mutaforma o esseri metà vampiri e metà umani.

Jasper WithlockJasper WithlockJasper WithlockJasper Withlock Jasper Whitlock Hale è uno dei figli adottivi di Carlisle ed Esme Cullen. Jasper è stato l'ultimo ad unirsi alla famiglia di vampiri del dottor Carlisle Cullen e infatti è l'unico ad avere ancora dei problemi riguardo alla "dieta" particolare della famiglia Cullen, che vieta di nutrirsi di sangue umano. Jasper Hale, come tutti i vampiri, è rappresentato con pelle marmorea e pallida, profonde occhiaie violacee e occhi che cambiano colore diventando da dorati come il caramello a neri come l'onice, a seconda della sete che prova. È rappresentato come un vampiro dall'aspetto "leonino" per i folti

capelli biondo miele. È alto, magro ma muscoloso e assurdamente bello come la maggior parte dei vampiri. Di tutti i Cullen è descritto come il più letale e il più esperto combattente sia per il suo dono con cui può confondere, sia per le sue esperienze di combattimento che lo rendono avvezzo a qualsiasi difficoltà o nemico e sia per la sua velocità. È inoltre esperto del metodo di combattimento dei neonati. Dice infatti che si azzuffano come bambini, che non bisogna lasciarsi stringere da loro, che non bisogna attaccare in modo prevedibile, che bisogna avvicinarsi di lato e continuare a muoversi per confonderli. In Eclipse afferma di aver sempre avuto occhio per le relazioni e le gerarchie. Il suo potere? Un potere empatico…riesce a controllare le emozioni delle persone che gli stanno attorno.

Rosalie HaleRosalie HaleRosalie HaleRosalie Hale Rosalie Lillian Hale è alta, i suoi capelli sono biondissimi e lunghi, da far invidia a chiunque. Il suo viso è straordinariamente bello, talmente tanto che viene descritta come la ragazza più bella del mondo. La sua pelle, come quella di tutti i vampiri, è bianca, marmorea. Ha dei lineamenti slanciati e raffinati. Ha spesso un'espressione indifferente e ostinata.

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Emmett CullenEmmett CullenEmmett CullenEmmett Cullen Emmett McCarty Cullen è stato salvato da Rosalie Hale dall’essere sbranato da un orso nel 1935 e portato da Carlisle Cullen che lo ha trasformato in vampiro. È descritto come molto pallido e indescrivibilmente bello, come tutti gli altri Cullen. È molto muscoloso, con capelli ricci scuri, occhi dorati e delle fossette che Rosalie descrive bellissime. È alto circa 1,95 metri. Anche se tutti i Cullen hanno una forza sovrumana, Emmett li sorpassa tutti senza problemi. Edward dice che il suo stile di caccia ricorda un orso.

Calrlisle CullenCalrlisle CullenCalrlisle CullenCalrlisle Cullen Viene descritto come un uomo alto con un bel portamento, dal volto bello più di quello di un divo. Quando Bella trasformata in vampiro si trova davanti a lui ha l'istinto di stringere gli occhi davanti al volto luminoso di Carlisle come se si trovasse davanti al sole. Carlisle viene descritto come l'anima dei Cullen quantunque Esme ne sia il cuore con la sua capacità di amare. È il capo dichiarato dal clan e come tale viene rispettato; ha l'ultima parola nelle riunioni e i suoi comandi vengono eseguiti sempre specialmente se si tratta di salvaguardare gli umani. Secondo Edward la caratteristica che ha mantenuto dalla sua vita umana nell'esistenza da vampiro è la compassione e l'empatia, che dimostra

in Eclipse quando concede la grazia ad una neonata che si era arresa. In Breaking Dawn rivela che ha compiuto profondi studi sulla razza dei vampiri scoprendo che hanno 25 coppie di cromosomi e che i licantropi in base a un campione di sangue prelevato da Jacob Black ne hanno 24. Carlisle inoltre calcola il tempo approssimativo che Renesmee ci metterà per raggiungere la sua piena maturità.

Esme CullenEsme CullenEsme CullenEsme Cullen Esme Anne Platt Evenson Cullen moglie di Carlisle Cullen, nonché madre adottiva di Edward, Alice, Jasper, Rosalie ed Emmett. Diventò una vampira in seguito alla morte del figlio. Poiché dilaniata dal dolore cercò di suicidarsi, quando venne portata in ospedale in fin di vita vi era il dottor Carlisle Cullen che la trasformò in vampiro dopo averla riconosciuta (l’aveva già incontrata quando aveva 16 anni. Esme sposò quindi il dottor Cullen nel 1921 e, grazie alla sua natura premurosa, costituisce per i giovani Cullen una figura materna.

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Charlie SwanCharlie SwanCharlie SwanCharlie Swan Charlie è il padre di Bella, fa il poliziotto ed ama molto andare a pescare insieme a Billy Black ed Harry Clearwater, così come guardare programmi di sport in TV.

Jacob BlackJacob BlackJacob BlackJacob Black Jacob è un adolescente di origine indiana che si trasformerà in licantropo per la presenza sul suo territorio della famiglia Cullen. Jacob presenta le caratteristiche tipiche degli Indiani d'America. Ha la pelle di una tonalità color ruggine molto liscia e levigata. Il suo viso è descritto come attraente ed è regolare con zigomi sporgenti e con il mento un po' arrotondato da bambino. I suoi occhi sono scuri e ha i capelli neri molto lucidi e mediamente lunghi che tiene raccolti in una coda di cavallo. Fisicamente è descritto come un adolescente in fase di crescita avendo solo 15 anni nel primo libro della saga. In Twilight è alto circa 1,80 m ma nel corso della saga crescerà in altezza arrivando fino ad 1,98 in solo un anno e svilupperà una massa muscolare

massiccia che lo porterà a dimostrare circa 25 anni. Questa drastica crescita fisica è riferita al fatto che a 16 anni Jacob sviluppa il gene della sua tribù che lo porta a trasformarsi in licantropo, nemici naturali dei vampiri che vivono nella città di Forks. L'aspetto dopo la trasformazione è quella di un lupo con la pelliccia rossiccia e a pelo lungo, per via della lunghezza dei suoi capelli. Avendo difficoltà a mantenere il pelo pulito Jacob si taglia i capelli cortissimi per avere meno difficoltà con la pelliccia una volta trasformatosi in lupo. Il suo tipico abbigliamento da umano è fatto di t-shirt e jeans. Bella descrive Jacob come una persona molto solare con un sorriso grande e contagioso. Il suo carattere è allegro e impulsivo e la sua voce è piacevole e roca.

Renesmee Carlie CullenRenesmee Carlie CullenRenesmee Carlie CullenRenesmee Carlie Cullen Renesmee (affettuosamente chiamata Nessie) è la figlia di Edward e Bella, concepita durante la loro luna di miele, mentre Bella era ancora umana. Renesmee è una creatura molto particolare, infatti essendo mezza vampira e mezza umana, fin dalla nascita cresce molto velocemente. Secondo le previsioni della sua famiglia, la sua crescita accelerata dovrebbe fermarsi a sette anni dalla nascita (quando il suo corpo e la sua mente raggiungeranno lo stadio adulto). Renesmee

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possiede una grande capacità di autocontrollo, adora gli umani, i vampiri e i licantropi. Nessie è l'oggetto dell'imprinting di Jacob, e per questo prova grande affetto per lui. Nell'ultimo libro della Meyer, Renesmee ha un grande potere: riesce con il solo il tocco della mano a comunicare quello che vuole tramite delle immagini scaturite dalla sua mente. Ciò spiega come Edward riuscisse a percepirne i pensieri anche quando era nel grembo di Bella. La sua capacità è il suo mezzo di comunicazione preferito, ed è anche l'esatto contrario di quella del padre e di quella della madre. Riesce infatti a penetrare qualsiasi scudo mentale col solo ausilio del contatto fisico (Edward riesce a leggere i pensieri senza contatto, Bella è impenetrabile da qualunque intrusione mentale, tranne quella di Renesmee). La piccola sembra avere un potere aleatorio grazie al quale tutti quelli che la incontrano riescono subito ad averla in simpatia, avvalorato da quello reale di mostrare i propri pensieri e ricordi. Alice non riesce a vedere il suo futuro, così come non riesce a vedere quello dei licantropi. Questo, come dice lei stessa, accade perché sono creature in bilico (Per quanto riguarda Renesmee mezza umana e mezza vampira; per quanto riguarda i licantropi mezzi uomini e mezzi lupi). Alice, nel libro Breaking Dawn parlando con Jacob, dice che le viene molto facile prevedere il futuro dei vampiri perché lei è una di loro; ed essendo stata precedentemente umana, può utilizzare il suo potere senza problemi, ma quando prova a leggere il futuro dei licantropi o di Renesmee vede solo il vuoto perché sono creature che lei non conosce.

Alcune informazioni sono state prese da wikipedia

The Twilight Saga … la recensione Sin dall’inizio, in un contesto in cui viene raccontato il ‘dramma’, per un adolescente, del cambiamento di città, amici, spazi, non si può fare a meno di leggere senza mai staccare gli occhi dalle parole che si susseguono. Ogni frase, ogni singolo elemento, visibili lì, sulla pagina, scritti nero su bianco, rappresentano qualcosa che il lettore legge con molto piacere. Più si legge e più viene voglia di leggere. Dire che questa scrittrice non abbia fatto un buon lavoro è quasi dire una eresia. Sin dal primo incontro tra i due protagonisti si nota subito che non potrà che esserci una storia incredibile tra i due. Una storia magica. Una storia che durerà ben quattro libri, uno più bello e avvincente dell’altro, una storia che non si fermerà, una storia che durerà per l’eternità.

“Di tre cose ero del tutto certa. Primo: Edward era un vampiro. Secondo: una parte di lui aveva sete del mio sangue.

Terzo: ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui."

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The Twilight Saga … le citazioni

Siamo dunque arrivati alla fine di questa parte di giornale per chiuderlo in bellezza, cosa fare se non inserire le citazioni più belle e conosciute dei libri? Ecco a voi!

Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui – chissà quale e quanto importante – aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui. (Bella) «Così il leone si innamorò dell'agnello...» mormorò [Edward]. Guardai altrove nascondendogli i miei occhi, elettrizzata da quelle parole. «Che agnello stupido», sospirai. «Che leone pazzo e masochista». Chi ama ha il potere di distruggere. E io ero stata distrutta, sbriciolata. «Va bene. Lasciamo perdere i limiti temporali. Se vuoi che sia io a compiere il gesto... lo farò ma a una condizione». Mi sentii mancare la voce. «Quale?». Il suo sguardo era prudente. Parlò lentamente: «Prima sposami». [...] «E dai», risposi con un velo di isteria nella mia voce. «Ho soltanto diciotto anni». «Be', io quasi centodieci. È ora che metta la testa a posto». «Isabella Swan?» Mi guardò da dietro quelle ciglia incredibilmente lunghe, con occhi dorati, dolci e al tempo stesso ardenti. «Prometto di amarti per sempre, ogni singolo giorno, per l'eternità. Mi vuoi sposare?» Avrei voluto dire un sacco di cose, alcune per niente affatto belle, altre vergognosamente sdolcinate e romantiche, che forse nemmeno nei suoi sogni mi aveva mai sentito dire. Eppure, invece di sentirmi in imbarazzo, sussurrai: «Sì». «Se fosse possibile imbottigliare la tua sfortuna, avremmo tra le mani un'arma di distruzione di massa». Abbozzai un sorriso, sollevai la mano libera – che non tremava più – e la posai sul suo cuore. Il suo respiro si fece più agitato. «Ho promesso che ci avremmo provato», sussurrò, improvvisamente nervoso. «Se... se faccio qualcosa che non va, se ti faccio male, dimmelo subito». Annuii con espressione seria. Mi avvicinai fra le onde fino a posare il capo sul suo petto. «Non temere», mormorai. «Noi ci apparteniamo». Le sue braccia mi avvolsero stringendomi a lui, estate e inverno. «Per sempre», aggiunse Edward e mi trascinò con dolcezza verso acque più profonde.

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[Riferendosi alla facilità con cui si è adattata alla sua vita da vampiro.] Era una sensazione strana – eppure non mi sorprendeva, perché tutto ormai era strano –, quella di possedere un talento naturale per qualcosa. Da umana non ero mai stata la migliore in niente. Con Renée me l'ero cavata abbastanza bene ma, probabilmente, un mucchio di gente se la sarebbe cavata meglio; Phil mi sembrava in gamba. A scuola andavo bene, ma non ero mai stata la prima della classe. Doti sportive nemmeno a parlarne. Nessuna inclinazione artistica né musicale, nessun talento particolare da vantare. Premi a chi leggeva troppo non ne davano mai. D'un tratto mi resi conto che avevo rinunciato da tempo a qualche aspirazione di emergere, di brillare. Sfruttavo al meglio ciò che avevo, senza mai sentirmi a posto veramente nel mio mondo. Adesso, invece, era diverso. Ero stupefacente per loro e per me stessa. Era come se fossi nata per essere vampira. Al pensiero mi venne voglia di ridere, persino di mettermi a cantare. Avevo trovato il mio posto nel mondo, un posto su misura per me, il posto in cui brillare. (Bella)

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I nostri consigli

Ragazzi, il consiglio di questa settimana è un consiglio spassionato, seguitelo, lo dico per voi!

NON MANGIATE LO YOGURT

MESCOLATO ALLA CALCE VIVA. HA

UN SAPORACCIO…

A parte le cavolate oggi vorrei consigliarvi, anzi, consigliare a chi non conosce la propria lingua due cose fondamentali:

Pagine 2.112 Formato 16,5 x 23 cm Rilegato

Prezzo € 49,00 ISBN 978-88-480-0339-1 Contenuti

L’elevato numero di parole e significati della lingua d’uso, la grande quantità di termini e locuzioni di numerosi ambiti specialistici (informatica, diritto, scienza), le nuove

parole provenienti dal linguaggio giovanile e dal web, la grafica a due colori per garantire l’immediata leggibilità del testo e la facilità nella consultazione sono solo alcuni dei numerosissimi contenuti che fanno di questi vocabolari lo strumento ideale per il mondo della scuola e per tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della lingua italiana.

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• 145.000 parole e significati • 33.500 etimologie • 2.600 citazioni d'autore • parole di base dell’italiano evidenziate in colore • accento tonico e sillabazione delle parole italiane • indicazione della pronuncia delle parole straniere • femminili e plurali irregolari o difficili • costruzione corretta di verbi, nomi e aggettivi • sinonimi e contrari di 5.000 parole • oltre 500 note sui dubbi linguistici più comuni • in appendice, sigle, abbreviazioni e simboli.

Titolo: Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi Autore: Serianni Luca Prezzo: 33,00 € Dati: 2000, X-609 p., brossura Editore: Garzantini Libri (collana Le Garzantine) Contenuti:

Il volume è un completo repertorio grammaticale della lingua italiana. Il contenuto si articola in quindici sezioni ragionate riguardanti argomenti ed elementi fondamentali di linguistica, grammatica e sintassi: da "Fonologia e grafematica" a "La formazione delle parole"; da "Analisi logica e analisi grammaticale" alla "Sintassi della proposizione" e "Sintassi del periodo". E inoltre, tutto su nomi, articoli, aggettivi, pronomi, congiunzioni, verbi, avverbi ecc. In appendice di questa riedizione, un "Glossario" di Giuseppe Patota, nel quale sono inseriti 130 dubbi linguistici scelti tra quelli in cui ci imbattiamo con

maggior frequenza.

Non avrei mai voluto farlo, ma non è possibile che le persone non conoscano la propria lingua, eppure è così, purtroppo è una cosa molto, troppo comune.

Oltre a questo consiglio , che quasi mi vergogno di averlo dato, passiamo al canali di youtube consigliati. Sono 2 anche in questo numero.

UNO:

Il canale di Matteo Bruno, Cane Secco ( http://www.youtube.com/user/canesecco?blend=2&ob=1 )

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Ciò che dice lui: Diciannovenne romano che si diverte a fare video a sfondo ironico solitamente mirati alla critica del mondo che lo circonda. Ciò che diciamo noi: Questo ragazzo, fa veramente dei bei video e ci ‘aggrappiamo’ alla sua descrizione del canale perché è giustissima.

E L’ALTRO:

Il canale di Daniele doesn’t matter (http://www.youtube.com/user/DoesntmatterPodcast ) Ciò che dice lui: Sono un ragazzo (nel caso in cui mi abbiate confuso con un orca assassina) che durante le pause dal lavoro di web designer si diverte a fare video divertenti (se non mi divertivo li facevo tristi). Grazie a tutti quelli che mi seguono e si iscrivono al mio canale!!! Aumentate di giorno in giorno! Ogni nuovo iscritto oggi è uno meno non iscritto domani! Ciò che diciamo noi: Simpatico anche nella propria descrizione! Video divertenti e naturalmente fatti bene visto il suo lavoro! Consigliato? Non poco! Ragazzi, andatelo a vedere!

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Ecco l’ultima pagina.

Anche la 3^ edizione dell’ acff journal è giunta al

termine.

Tra le novità inserite e i nuovi articoli, speriamo che vi

sia piaciuto, in primis, e che sia servito per chiarirvi le

idee su alcune cose.

Vi salutiamo quindi e vi aspettiamo nel prossimo numero.

Ricordiamo ancora, come gia fatto, che per qualunque

critica, per suggerimenti ecc. potete inviarci una mail al

seguente indirizzo ( [email protected] ) oppure scrivere in

un post qui sotto.

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