Abbinamento vino cibo

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Corso CIA-ONAV Marco Moreschini – Assaggiatore ONAV Cenni su abbinamento vino cibo Bruxelles, sede CIA, 11 febbraio 2014 Cenni su abbinamento vino-cibo

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Corso CIA-ONAV

Marco Moreschini – Assaggiatore ONAVCenni su abbinamento vino cibo

Bruxelles, sede CIA, 11 febbraio 2014

Cenni su abbinamento vino-cibo

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"…il sapore di un cibo quasi sempre scopre le qualità di un vino e le esalta; a loro volta le qualità di un vino completano il piacere di un cibo e lo spiritualizzano..."

(L. Veronelli – Il Vino Giusto- 1974)

Personalizzazione in UK e ultimamente anche in Francia ( proporre e non imporre un metodo). Alcuni, vedi AIS, ricercano delle tecniche di abbinamento basate su alcuni principi preponderanti.

Costante: ricerca di armonia ed equilibrio fra piatto e vino , con il vino che non deve far sparire la sensazione prodotta dall'altro e viceversa.

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Nessun grande vino liquoroso deve essere servito con la selvaggina. Gli zuccheri residui del vino, infatti, renderebbero disgustoso il gusto “selvatico” della carne;

Nessun grande vino rosso deve essere servito con pesci, molluschi o crostacei, a meno che vengano serviti dei vini rossi leggeri di struttura e soprattutto dal limitato contenuto in tannini con una salsa a base di vino rosso

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I vini bianchi secchi devono essere serviti prima dei rossi (deroga spumante fine pasto)

I vini leggeri devono essere serviti prima di quelli robusti (deroga dell'abbinamento francese foie gras Sauternes);

I vini freschi devono essere serviti prima di quelli a temperatura ambiente (deroga spumante fine pasto);

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I vini devono essere serviti secondo una gradazione alcolica crescente, in modo che il vino che si beve non deve far rimpiangere quello precedente (derogabile);

Ad ogni piatto deve essere abbinato il proprio vino. Se si dispone di pochi vini, quindi, conviene servire pochi piatti;

I vini devono essere serviti nella loro migliore stagione, sia dal punto di vista climatico che da quello evolutivo;

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Conviene separare ogni vino con un sorso d’acqua, che deve avere le caratteristiche appropriate.

Non bisogna mai servire un solo grande vino in occasioni importanti. Deve esserci sempre almeno l’accompagnamento di un altro vino dello stesso “rango”.

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Abbinamento per tradizione - Un piatto tipicamente regionale o locale va generalmente abbinato ad uno dei vini della stessa zona per creare un'affinità di profumi e di saporiAbbinamento psicologico o poetico- Si basa sul particolare momento in cui un vino puo' essere propostoAbbinamento legato alle stagioni. In inverno si servono piatti caldi e strutturati perché si necessita di maggiori calorie. Anche il vino in genere sarà strutturato. Nelle terrazze d'estate piatti più leggeri, delicati e meno persistenti…ergo vino meno impegnativo , giovane e fresco…Magari bianco! …ma anche rosato. Abbinamento per similitudine di struttura (non troppo lontano da quello per concordanza, ma con basi solo empiriche) - cibi strutturati e complessi , vini di corrispondente fattura. Cibi leggeri, vini freschi e leggeriAbbinamento per valorizzazione – per esaltare un vino, un cibo o entrambi. Se si vuole esaltare il vino il cibo dovrà avere caratteristiche neutre e viceversa.

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Abbinamento per concordanza – ad una caratteristica, in genere piacevole, di un cibo, deve corrispondere una sensazione analoga del cibo. (Piatti dolci, speziati, coprenti – Vini dolci, profumati e aromatici).

Abbinamento per contrapposizione, che va a bilanciare le spigolosità del piatto per ricreare un equilibrio e un’ armonia gustativa

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GRASSEZZA Ci riferiamo ai grassi solidi , cioè a quelli che danno una percezione solida tra lingua e palato. Il grasso per eccellenza è il burro , un altro importante è il lardo, che dànno quella sensazione pastosa in bocca perché non si sciolgono subito. Anche il cioccolato lo è perché contiene almeno un 30% di burro di cacao che è responsabile di quella nota pastosa che il cioccolato soprattutto fondente ci lascia dopo la deglutizione. Ma anche le carni , i formaggi , la pancetta , il guanciale, la parte grassa del prosciutto , ecc.

TENDENZA DOLCE Non va confusa la tendenza dolce con la dolcezza vera e propria. Per dolcezza si intendono zuccheri aggiunti in una preparazione (dessert, dolci). Quando invece siamo in presenza di tendenza dolce è un qualcosa che assomiglia alla dolcezza ma è più vicino all'insipido. E' tipica degli amidi , dei carboidrati, quindi dei cereali, dei legumi, del pane , dei formaggi , del latte , delle patate , della frutta , del pesce

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SUCCULENZA La succulenza è la presenza di liquido in bocca. Si definisce intrinseca quando c'è del liquido direttamente nella preparazione che introduciamo in bocca, come in un brodo oppure in un piatto con molto condimento, oppure le ostriche , i bolliti , i brasati ; è invece indotta se proviene da sostanze che inducono alla masticazione che a sua volta genera salivazione, ad esempio la bistecca fiorentina, lo spezzatino di cinghiale, il pane , i formaggi . In aggiunta a queste due forme possiamo citare anche il fenomeno chimico-

psicologico dell' acquolina in bocca .

UNTUOSITA' E' certamente riferita all' olio vegetale . Mentre il grasso è qualcosa di solido, la nota untuosa è qualcosa di liquido che rende la lingua velata ed insensibile. Viene data in bocca dall'olio oppure dalla presenza di grassi liquefatti . Ad esempio il burro fuso che dà contemporaneamente sensazioni di grassezza e di untuosità. Se in una preparazione non c'è olio e non si sono altre forme di grassi liquidi non avremo sensazione di

untuosità.

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SAPIDITA' E' il carattere saporito tipico del sale , che può essere aggiunto prima o dopo la cottura oppure durante la stagionatura di formaggi e salumi o la preparazione di pesci come l'aringa ed il baccalà. Particolare è una carne animale come l'agnello presalée della Normandia, che pascola mangiando erba investita dalle correnti salmastre dell'oceano e dà una carne già sapida.

TENDENZA AMAROGNOLA La tendenza amarognola viene percepita in prevalenza sul fondo della lingua e può essere data da alimenti che hanno questa qualità intrinseca come il radicchio , i carciofi , il fegato , il tartufo , gli affumicati, oppure è caratteristica dei piatti cucinati alla griglia o alla brace per la formazione si sostanze carbonizzate. Può essere data anche da una presenza rilevante di erbe aromatiche

TENDENZA

ACIDA

E' data da una presenza rilevante di sostanze acidule . E' presente in quasi tutti i derivati del latte (es:panna), oppure in preparazioni nelle quali è stato aggiunto qualcosa di acido come l' aceto , il limone , l' aceto balsamico , la salsa di pomodoro poco cotta .

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SPEZIATURA La speziatura del cibo è percepita con l'olfatto. E' determinata con l'addizione di spezie o erbe aromatiche cucinate come ingredienti di una preparazione. E' tipica dei salumi e di alcuni formaggi stagionati, ma è presente anche in piatti tipici come il risotto allo zafferano . Questa sensazione è a volte accompagnata dalla piccantezza .

AROMATICITA’ L'aromaticità del cibo è percepita con l'olfatto. Può trattarsi dell'aromaticità naturale (pesce, formaggi, funghi, crostacei), oppure è qualcosa di gustoso e profumato fornito dalla presenza di spezie o erbe aromatiche a crudo utilizzate anche in combinazione fra loro. Ad esempio lo speck e alcune preparazioni come la caprese con l'origano oppure il pesto alla genovese con aglio e basilico .

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CONTRAPPOSIZIONE o CONTRASTO

SENSAZIONI MORBIDE DEL CIBO

SENSAZIONI DURE DEL VINO

GRASSEZZA SAPIDITA', EFFERVESCENZA

TENDENZA DOLCE ACIDITA' , SAPIDITA',

EFFERVESCENZA

SUCCULENZA TANNICITA’ + ALCOLICITA'

UNTUOSITA’ COTTA TANNICITA’ + ALCOLICITA'

CRUDA

SENSAZIONI DURE DEL CIBO

SENSAZIONI MORBIDE DEL VINO

SAPIDITA' ALCOLICITA'

TENDENZA ACIDA

COTTA ALCOLICITA'

CRUDA Il vino non riesce a

bilanciare

TENDENZA AMAROGNOLA ALCOLICITA', DOLCEZZA

se la morbidezza non è sufficiente

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CONCORDANZA o ANALOGIA

CARATTERI DEL CIBO CARATTERI DEL VINO

DOLCEZZA Propria dei dolci, alimento cui è stato

aggiunto zucchero, miele o altro dolcificante

DOLCEZZA Presenza rilevante di residui

zuccherini

STRUTTURA Insieme di tutte le sensazioni di bocca

(gustative,olfattive,tattili) durante la masticazione e dopo la

deglutizione

STRUTTURA Vino di corpo, con rilevante estratto

secco

PERSISTENZA GUSTO-OLFATTIVA Durata delle sensazioni dopo la

deglutizione

P.A.I. PERSISTENZA AROMATICA INTENSA

AROMATICITA' Naturale o erbe a crudo

INTENSITA' OLFATTIVA P.A.I. PERSISTENZA AROMATICA

INTENSA

SPEZIATURA Cruda o cotta

INTENSITA' OLFATTIVA P.A.I. PERSISTENZA AROMATICA

INTENSA

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Abbinamento per contrapposizione

 Abbinamento per

concordanza

Cibo Vino   Cibo Vino

SapiditàTendenza amarogn

olaTendenza

acida

Grassezza

Tendenza dolce

Succulenza

Untuosità

Morbidezza

AciditàSapiditàEffervesc

enza

AlcolicitàTannicità

 

Dolcezza

Aromaticità e

speziatura

Persistenza

gusto-olfattiva

Struttura del cibo

Dolcezza

Intensità gusto-

olfattiva

Persistenza

aromatica intensa

Corpo del vino

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Stuzzichini - Spumante secco di ogni metodo (1-4 anni, 7°C) Antipasti magri a base di pesce, insalata di pollo - Bianco

secco a vena acida, anche leggermente frizzante(1-2 anni, IO°C)

Paté - Bianco leggermente abboccato (1-3 anni, 10-12°C) Cocktail di gamberi o di scampi - Bianco aromatico (1-2

anni, 10°C) Prosciutto crudo - Rosato leggero e sapido (1 anno, 12°C) Antipasti all'italiana di salumi crudi (senza sottaceti) -

Rosato fresco o rosso giovane brioso (1-2 anni, 12-14°C)

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Pasta asciutta a base di pescato - Bianco morbido, secco o leggermente abboccato (1-2 anni,10-12°C)

Pastasciutta a base di verdure - Bianco secco morbido (1 -2 anni, 12°C)

Pastasciutta con il pomodoro - Bianco secco fresco di acidità (1-2 anni,1O°C)

Pastasciutta a base di carne - Rosato o rosso giovane e vivace (1-2 anni,12-16°C)

Sformati e tortini - Bianco secco di carattere o rosato leggero (1-2 anni,10-14°C)

Torte vegetali - Bianco di buona struttura o rosso giovanissimo e vinoso(1-2 anni,12-16°C)

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Carni bianche di pollo – Bianco secco di carattere o rosato (1-2 anni,10-14°C)

Carni di coniglio – Rosso moderatamente giovane, leggero di corpo e fresco

Carne di vitello – Rosso giovane leggero (1-2 anni, 14°C) Carne di agnello – Rosso secco di medio corpo (2 anni, 16°C) Carne di maiale – Rosso secco di medio corpo (2 anni, 16°C) Fegato e rognone – Rosso di buon corpo o rosso giovane (1-3

anni 12-16°C) Carni rosse alla griglia – Rosso vigoroso a medio

invecchiamento (2-5 anni, 18°C) Bolliti misti e salumi cotti – Rosso giovane e generoso anche

vivace (1-3 anni, 16-18°C)