Mario Castoldi maggio 2009 VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI: PAROLE CHIAVE USP Mantova.
AAGD MANTOVA, 24 MAGGIO 2008
description
Transcript of AAGD MANTOVA, 24 MAGGIO 2008
AAGD MANTOVA, 24 MAGGIO 2008
Il Passaggio del Bambino al Centro Adulti: tematiche Pediatriche e Diabetologiche a confronto
Marco Songini, Marco Songini, PrimarioPrimarioStruttura Complessa di Diabetologia Struttura Complessa di Diabetologia Azienda Ospedaliera “Brotzu” , CagliariAzienda Ospedaliera “Brotzu” , Cagliari
QUANDO INIZIA L’ETA’ QUANDO INIZIA L’ETA’ ADULTA ???ADULTA ???
IL PASSAGGIOIL PASSAGGIO
• E’ difficile definire quando inizia l’età adulta
• Nella cultura occidentale:– Passaggio di ruolo: assunzione di nuove
responsabilità ed obblighi– Esperienza legata all’età: notevole
variabilità individuale e di coorte.
IL PASSAGGIOIL PASSAGGIO
• Variazioni culturali nel passaggio di ruolo– Più chiaro in altre culture– “il ragazzo diventa uomo”: provvedere,
proteggere, fecondare– “la ragazza diventa donna”: menarca– Riti di passaggio: segnano l’iniziazione
all’età adulta
PUNTI DI VISTA PSICOLOGICIPUNTI DI VISTA PSICOLOGICI
• Cognitivamente: differenza dagli adolescenti
• Caduta in comportamenti a rischio
• Aumento del self-control e della compliance sociale
• Dal rapporto con l’identità alla:
autonomia e intimità
QUANDO SI HA L’ETA’ ADULTA ?QUANDO SI HA L’ETA’ ADULTA ?
• Tra i 18 e i 25 anni è una fase della vita differente?– “soglia”???
• Basato su situazioni economiche/finanziarie
• A 20 anni: lontano da uno stile di vita stabile
• L’ età da sola è un criterio insufficiente…
bisogna tenere conto anche dello sviluppo fisico e della maturità emozionale del singolo adolescente (Betts, BDA, 1996)
• 17-20 anni (53%), 17-25 anni (35%)
(Court 1991)
• Dopo i 20 anni (70%), 16-18 anni (30%) (Vanelli, 1991)
• 15-20 anni (SID, 1990)
QUANDO?QUANDO?
Il passaggio non è un evento
…è un processo
Spesso si ha un
“trasferimento”
piuttosto che un
“passaggio”
Il passaggio dovrebbe essere un trasferimento intenzionale, pianificato, di un giovane dal centro pediatrico al centro dell’adulto
Ottimizzare lo stato di salute e far si che ogni giovane possa esprimere al massimo le proprie potenzialità
OBIETTIVI
Questioni in sospesoQuestioni in sospeso• Chi maggiormente necessita di un graduale
programma di passaggio?
• A quale età dovrebbe essere programmato il passaggio?
• Come dovrebbe avvenire il passaggio?
• Quale preparazione è richiesta?
• Dove dovrebbe avvenire il passaggio?
Maggiori rischi per l’adolescenteMaggiori rischi per l’adolescente
• Scarso e insoddisfacente controllo metabolico
• Accelerazione delle complicanze microvascolari
• Comportamenti a rischio
• Perdita/abbandono del Centro
Peggioramento del controllo Peggioramento del controllo metabolicometabolico
• Inadeguato incremento del dosaggio insulinico in risposta alla crescita accelerata
• Cambiamenti ormonali associati alla pubertà
• Difficoltà emotive e sociali• Mancate iniezioni di insulina• Inappropriati comportamenti alimentari
COMPORTAMENTI A RISCHIOCOMPORTAMENTI A RISCHIO
• Abuso di alcol e droghe
• Fumo
• Attività sessuale
Rischi sulla saluteRischi sulla salute 1 1
• Il personale del centro dell’adulto può perdere interesse alla malattia “pediatrica” nella vita adulta.
• Discontinuità del trattamento
• Perdita di conoscenza di base sulla “storia naturale” della propria condizione
• Riduzione del numero e durata delle prestazioni mediche e dell’assistenza
Rischi sulla saluteRischi sulla salute 2 2
• Esperienza del giovane e della famiglia non riconosciuta o utilizzata
• Peggioramento clinico non identificato tempestivamente
• Cambiamenti dello schema terapeutico che portano ad una scarsa aderenza
• Servizio logisticamente inaccessibile
Principi di un passaggio efficacePrincipi di un passaggio efficace
• I servizi devono essere appropriati per entrambe le età e per il raggiungimento dello sviluppo
• I programmi del passaggio dovrebbero essere volti ad indirizzare correttamente i comuni interessi dei giovani inclusa la sessualità, abuso di sostanze, comportamenti a rischio, etc
• Aiutare l’adolescente a raggiungere l’autonomia, aumentando il senso di responsabilità
Transition to Adult Health Care for Adolescents and Young People with Chronic ConditionsPosition Paper of the Society for Adolescent Medicine - J Adolesc Health 2003;33:309-311
• I programmi del passaggio dovrebbero essere abbastanza flessibili da incontrare le esigenze di un ampio numero di giovani e delle loro famiglie
• Il passaggio ha più successo quando c’è una figura professionale che, insieme con il paziente e la famiglia, si assume la responsabilità del processo.
Principi di un passaggio efficacePrincipi di un passaggio efficace
TTransition to Adult Health Care for Adolescents and Young People with Chronic Conditions
Position Paper of the Society for Adolescent Medicine - J Adolesc Health 2003;33:309-311
I primi cinque punti criticiI primi cinque punti critici
1. Identificazione delle competenze richieste da parte delle figure professionali per rendere appropriate le cure e il passaggio
2. Creazione di un compendio medico portatile e accessibile per consentire un’agevole collaborazione
3. Sviluppo di un attuale e dettagliato programma scritto di passaggio, in collaborazione con i giovani e le loro famiglie
4. Assicurarsi che gli stessi standards per l’assistenza primaria e preventiva siano applicati ai giovani con malattia cronica
5. Assicurarsi che vi sia un’assicurazione accessibile e continua, per i giovani con malattia cronica.
Transition to Adult Health Care for Adolescents and Young People with Chronic ConditionsPosition Paper of the Society for Adolescent Medicine - J Adolesc Health 2003;33:309-311
Personale del centro adulto: problemiPersonale del centro adulto: problemi
• Insufficiente personale del centro adulto con adeguata esperienza e disponibilità
• Personale del centro dell’adulto poco responsivo – molto meno focalizzato sulle problematiche di vita che non il pediatra
• L’assistenza specialiatica per adolescenti e giovani adulti con multiple disabilità è più frammentata e non facilmente coordinata. C’è più "teaming" con i bambini.
Fattori che impediscono il Fattori che impediscono il passaggiopassaggio
• Assenza di punti di riferimento
• Mancanza di preparazione del giovane/famiglia a relazionarsi con il centro dell’adulto
• Differenze di abitudini e regole tra il centro pediatrico e dell’adulto.
Le barriere
Genitori – timore d’ essere esclusi con la conquistata
indipendenza dei figli (Rosen, 1994)– valutazione del passaggio come avvicinamento alla scadenza delle complicanze (Viner, 1999)
– ansia per non potere più prendere decisioni per
conto dei propri figli (Blum, 1993)
Il programma di passaggio deve comprendere anche l’ adeguamento delle emozioni parentali
Le barrierePediatri
– iperprotezione “professionale”(Sawyer, 1997)
Diabetologi– relativa conoscenza di alcune condizioni adolescenziali (Blum, 1991)
– valutazione negativa dell’ adolescente come
paziente difficile, emotivamente impegnativo, finanziariamente sprecone (Rosen, 1994)
Cultura del bambinoCultura del bambino
Cultura dell’adultoCultura dell’adulto
Cultura dell’adultoCultura dell’adulto
• Emergente modello multidisciplinare• Minimo coinvolgimento psicosociale di infermieri
e staff• Pratico, formale e critico• Focalizzato sul paziente, sulla malattia, sulla
dieta, esercizio, compliance• Basato su laboratorio • Richiede al paziente di essere autonomo e di
agire in maniera indipendente
Cultura dell’adultoCultura dell’adulto
Perchè è cosi’ difficile Perchè è cosi’ difficile realizzare il passaggio? realizzare il passaggio?
• Problematiche del centro
• Preferenze della famiglia/paziente
• Esperienza del medico
• Problematiche organizzative dell’ospedale
• Mancanza di modelli
ConclusioniConclusioni
• La modalità del passaggio è più importante dell’ età
• Il passaggio va condiviso e guidato
• E’ indispensabile la conoscenza preliminare del Diabetologo
• Il diabetologo dovrebbe essere sempre lo stesso
• Il Pediatra dovrebbe scoraggiare ogni rientro
UN CAMPO SCUOLA ESTIVO DI PASSAGGIO DI QUALCHE ANNO FA…