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www.consapnazionale.com [email protected] CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE Periodico ufficiale nazionale della Consap-C.N.P.S. anno XI, numero 6, novembre/dicembre 2009 - Foto Laetitia Tassinari SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO A proposito di Riordino delle Carriere Prima uscita pubblica del Sindacato di Polizia A proposito di Riordino delle Carriere Prima uscita pubblica del Sindacato di Polizia

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SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

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Prima uscita pubblicadel Sindacato di Polizia

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EDITORIALEA proposito di riordino dei ruoli della Polizia di Stato 5

PRIMO PIANOA Roma prima uscita pubblica 7del Sindacato di Polizia

Diritto di sciopero protesta della Consap davanti a Palazzo Chigi 15Giornata mondiale del Ricordo delle vittime della strada 20Convegno sulla sicurezza stradale con il direttore del servizio Polstrada 21

IN EVIDENZAUfficializzata al Dipartimento PS la Consulta Nazionale Polstrada 25Nascono i coordinamenti regionali, presentato a Roma quello del Lazio 26Progetto Icaro, che peccato! Vince la copia di uno spot della tv danese 28Sicurezza stradale: stretta per ddl. Terminate le audizioni 29Terza edizione del progetto “Stasera Guido Io” 30Con icarus.eu la sicurezza sulle strade diventa europea 32Fermo: nuova la provincia nuova la sicurezza pubblica 33

ANALISIIl benessere psichico ritroviamolo nelle cure termali 36Il nuovo ANQ le principali novità 38Bambini, meno morti sulle strade con l’ESP 39Consap, influenza AH1N1 ma il vaccino per i poliziotti dov’è? 40Ubriaco al volante, 14 anni di reclusione. Finalmente! 41Microcriminalità: un vecchio problema emergente 42Led illuminazione stradale più sicura ed economica 44Intervista al dirigente dell’Ufficio Immigrazione di Roma 47Intervista cognitiva negli interrogatori di polizia 51Convegno per il personale infermieristico della Polizia di Stato 53Ruoli tecnici: la carne al fuoco è tanta 55

VARIEDa Fondazione Ania arrivano gli etilometri per i vigili urbani di Roma 56Il decalogo dei ciclisti per spostarsi in sicurezza a Roma 57Solo Moda... 58Storia della Polizia tra satira e vignette... 59

SINDACATORiunioni in tutta Italia della Segreteria Nazionale 60Mondiali box Milano: Cammarelle e Valentino poliziotti mondiali 61Sciopero del distintivo per gli ispettori capo 63

SSoommmmaarriiooSommario

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Responsabile Italia SettentrionaleMORELLO GIANMARIO

Responsabile Italia CentraleVANNONI MASSIMO

Responsabile Italia Meridionale ed IsoleDI MURO FILIPPO

Sezione Polizia Stradale Alessandria POLITI ROCCO

Sezione Polizia Stradale Aosta BICCIATO PAOLO

Sezione Polizia Stradale Asti BENFATTO ROBERTO

Sottosezione Polizia Stradale Avellino Ovest DILUISO PASQUALE

Sottosezione Polizia Stradale Avezzano SANTUCCI PIETRO

Sezione Polizia Stradale Benevento MIRRA UGO

Sezione Polizia Stradale Biella LAZZARINI DANIELE

Sottosezione Autostradale Pian del Voglio BO ROLLO GIOVANNI

Sezione Polizia Stradale Bolzano COCEANO PINO

Sezione Polizia Stradale Campobasso PICA PEPPINO

Distaccamento Polstrada Capua CE NUZZOLO ANTONIO

Sottosezione Autostradale Caserta Nord COLUCCIO MAURIZIO

Sezione Polizia Stradale Catania MILITELLO MICHELE

Sezione Polizia Stradale Crotone MARINO GIUSEPPE

Sottosezione Autostradale Mondovì CN ALLEGRO ANDREA

Sezione Polstrada Ferrara TAGLIANI MARCO

Sezione Polizia Stradale Firenze CAFIERO VINCENZO

Sezione Polizia Stradale Foggia CASSANO TEODORO

Sezione Polizia Stradale Frosinone OTTAVIANI DOMENICO

Sezione Polizia Stradale Isernia DE FALCO DOMENICO

Sezione Polizia Stradale L’Aquila MASTRANGELO ANTONIO

Distaccamento Polizia Stradale Aprilia LT MASTROMANNO MASSIMILIANO

Distaccamento Polizia Stradale Bagni di Lucca BICOCCHI IVAN

Distaccamento Polizia Stradale Porto Recanati MC FRONTONI FABRIZIO

Sezione Polizia Stradale Mantova CIANCAGLIONE GIANVINCENZO

Sezione Polizia Stradale Milano FORTUNATI FRANCESCO

Sezione Polizia Stradale Modena VALLICELLI MASSINO

Sezione Polizia Stradale Napoli IZZO GIUSEPPE

Sottosezione Polizia Stradale Romagnano Sesia NO PANE BRUNO

Distaccamento Polizia Stradale Orosei NU PELLINO MIRKO

Sezione Polizia Stradale Palermo SCIRE’ ANDREA

Sezione Polizia Stradale Perugia PETRONI MAURIZIO

Distaccamento Polizia Stradale Fano PU TENAGLIA IVAN

Sottosezione Autostradale Pescara TOMEI ROSSANO

Sezione Polizia Stradale Pisa LAI GESUINO RINO

Sezione Polizia Stradale Pordenone FIORINI GIANLUCA

Distaccamento Polizia Stradale Brancaleone RC BRUZZESE GIUSEPPE

Distaccamento Polizia Stradale Guastalla - R.E. PIRRAGLIA ALDO

Distaccamento Castelnuovo nei Monti - R.E. DI STEFANO LUCA

Distaccamento Polizia Stradale Passo Corese RI COPPOLA IMMACOLATA

Centro Operativo Autostradale Polstrada Centro Italia BOVE ANDREA

Sezione Polizia Stradale Roma QUAGLIERI MASSIMILIANO

Sottosezione Autostradale Roma Nord LOTITO VINCENZO

Sottosezione Polizia Stradale Albano Laziale RM DI CEGLIE MARCO

Sottosezione Polstrada Civitavecchia RM MORMINO MATTEO

Sezione Polizia Stradale Salerno DE SANTIS ANTONIO

Sottosezione Polizia Stradale Angri SA AURICCHIO RAFFAELE

Sottosezione Polizia Stradale Eboli SA APPIERDO ROBERTO

Sezione Polizia Stradale Sassari POLO CRISTIAN

Distaccamento Polizia Stradale Città di Castello TR STAZI LUCIO

Sezione Polizia Stradale Orvieto ZUMBO FRANCESCO

Sottosezione Polizia Stradale Susa TO GRIENTI MARCO

Sezione Polizia Stradale Udine PREDAN ETTORE

Sottosezione Polstrada Busto Arsizio Olgiate Olona VA CALDOVINO FRANCESCO

Sottosezione Polstrada Varese CERIANI CARLUIGI

Sezione Polizia Stradale Mestre VE ANGIOLINI SANDRO VITTOIO

Sezione Polizia Stradale Verbania FENU JHON IVAN

Sezione Polizia Stradale Vercelli LA MARCA MELCHIORRE

Sezione Polizia Stradale Viterbo DI PROSPERO GIANLUCA

Responsabile NazionaleSPAGNOLI STEFANO

CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE

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Editoriale 5Consap Magazine 2009

Il 27 ottobre scorso la Consap è stata audita dalle Com-

missioni Riunite I^ e 4^ della Camera dei Deputati in

merito al progetto di riordino delle carriere del personale

della Polizia di Stato.

La Consap durante l’in-

contro è tornata a ribadi-

re con forza la richiesta

di una legge delega di

riordino motivandola con

l’esigenza di sanare le

sperequazioni esistenti

all’interno del comparto

sicurezza e difesa tra il personale ad ordinamento civile

e quello ad ordinamento militare e le Forze Armate.

La nostra posizione nasce dalla constatazione che la

struttura organizzativa ha bisogno di una rimodulazione

e di un ammodernamento mirati ad utilizzare al meglio il

personale, attraverso una specifica valorizzazione delle

professionalità.

Dopo la riforma in materia di personale appartenente

alla Pubblica Amministrazione, è giunto il momento di

coordinare i due settori, quello del personale c.d. delegi-

ficato di cui al d.lvo 165/2001 ed il restante personale in

regime di diritto pubblico e, nella specie, il personale dei

corpi di polizia e delle forze armate.

Il problema del riordino nasce, infatti, dal fatto che in

passato, con il decreto 165

appunto, cioè con la priva-

tizzazione del rapporto di

pubblico impiego, il perso-

nale statale in regime di

diritto privato, ha beneficia-

to di processi di riqualifica-

zione professionale, che

hanno alterato il rapporto

funzionale e gerarchico tra militari e personale delle

forze di polizia, rispetto al resto dei dipendenti pubblici.

Quindi il riordino, come sostenuto dalla Consap davanti

ai parlamentari delle due commissioni, oltre ad avere

effetti perequativi sui trattamenti retributivi del personale,

intervenendo anche sulle qualifiche, sui ruoli e le funzio-

ni, contribuirebbe a migliorare anche il sistema.

Una riordinazione dei ruoli e delle funzioni idonea a

garantire un processo di progressione in carriera che sti-

moli gli effettivi meriti di servizio e le professionalità

acquisite, eliminando anche oneri burocratici inutili che

A proposito di riordino dei ruolidella Polizia di Stato

Editorialedi Giorgio InnocenziSegretario Generale Nazionale Consap

Audizione informale della Consap

presso la Camera dei Deputati da

parte delle Commissioni riunite

Affari Costituzionali e Difesa.

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determinano parimenti dispersione di risorse umane.

In tale contesto appare ormai consolidata la consapevo-

lezza di unificare i ruoli di base (agenti, assistenti e

sovrintendenti e ruoli corrispondenti), al fine di prevedere

una progressione interna, dalla qualifica iniziale di agen-

te a quella apicale di sovrintendente capo,conservando la

sede di servizio e l’ufficio, raggiungendo nel contempo

migliori posizioni economico-parametrali, con la previ-

sione per gli attuali sovrintendenti di transitare nel ruolo

degli ispettori.

Un obiettivo, unificazione dei due ruoli di base, facilmen-

te realizzabile attraverso una semplice modifica che assi-

curi il mantenimento di un’adeguata dotazione organica

delle qualifiche iniziali coerente con le esigenze di funzio-

nalità della Polizia di Stato

Stesso trattamento deve essere riconosciuto al penalizza-

to personale del ruolo degli ispettori che si trova ormai inposizione subordinata rispetto al personale direttivo qua-

lificato dell’Amministrazione civile dell’Interno impiegato

negli uffici di polizia.

Agli ispettori superiori sostituti commissari deve essere

garantito il passaggio al ruolo direttivo con il consequen-

ziale avanzamento alla qualifica superiore, in via transito-

ria, delle ulteriori qualifiche del ruolo ispettori.

Il suddetto riassetto non richiede particolari innovazioni,

salvo la previsione di meccanismi di riallineamento,

anche di carattere economico, per evidenti disallinea-

menti ordinamentali con le altre forze di polizia.

Agli attuali funzionari del ruolo dei commissari e corri-

spondenti ruoli tecnici e sanitari, che si trovano ad essere

ricompresi nella medesima area direttiva, al pari del per-

sonale civile riqualificato, deve essere riservato l’accesso

diretto alla dirigenza.

Per tali motivi la Consap ha chiesto con forza una legge

delega da realizzare in diverse fasi onde non comporta-

re un eccessivo onore finanziario, utilizzando da subito le

risorse accantonate dalla legge finanziaria 2004 fino al

2008, cha ammontano a 500 milioni di euro, oltre ai 119

milioni previsti per l’anno 2009.

Il personale di polizia ha il sacrosanto diritto ad un digni-

toso ed equo ordinamento.

I poliziotti non sono disposti a subire ulteriori ritardi ed

inaccettabili penalizzazioni.

Primo Piano6 Consap Magazine 2009

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Primo Piano 7Consap Magazine 2009

A Roma prima uscita pubblicadel Sindacato di Polizia

Può un convegno dare più risultati di una manifestazionedi piazza. Sembrerebbe di no eppure questo è accadutoil 4 novembre scorso, quando la Consap ha ufficializza-to la nascita del Sindacato di Polizia.L’evento tenutosi in una prestigiosa sala di piazza Monte-citorio ha monopolizzato l’informazione per tutta la gior-nata, in considerazione della qualità dei relatori e dellasostanza dei loro interventi.Fin dall’ingresso in sala il colpo d’occhio era di quelli dagrande appuntamento, uno schieramento di telecamere egiornalisti, una platea colma in ogni ordine di posti e poinella tribuna autorità in prima fila, a destra il Capo dellaPolizia Prefetto Antonio Manganelli, al suo fianco il Mini-stro dell’Interno onorevole Roberto Maroni, sulla sinistra ilPresidente dell’UDC onorevole Pierferdinando Casini, l’o-norevole Filippo Ascierto componente della IV Commis-sione Difesa e l’onorevole Iole Santelli Vice presidente

della I Commissione Affari Costituzionali; inoltre il Que-store di Roma Giuseppe Caruso e fra il pubblico dirigen-ti di molti uffici di polizia e i dirigenti nazionali dei sinda-cati di polizia; di fronte, al tavolo di Presidenza, insiemeal Segretario Generale Nazionale della Consap GiorgioInnocenzi, Sebastiano Di Luciano, Luigi Angeletti e Oron-zo Cosi.Dopo un’apertura con una relazione che affrontava i temidi maggiore preoccupazione della categoria, ha preso laparola il Capo della Polizia Manganelli che ha affronta-to in prima battuta il tema del convegno: “Nell’Italia checambia un modello concreto di sicurezza”, rispondendoanche alle preoccupazioni per il ritardo nei pagamenti eall’allarme legato all’innalzamento dell’età dei poliziotti:“Il mio doveva essere un saluto ed un bocca al lupo perquesto sindacato che nasce portando in dote la grande eproficua militanza sindacale dei suoi componenti ma

Il Segretario Generale Nazionale della Consap Innocenzi. Uno scorcio della platea con i dirigenti nazionali della Consap.

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Primo Piano8 Consap Magazine 2009

ritengo che alcuni temi da voi sollevati debbano avererisposta. Mi si dice che i militari percepiscono prima ifondi di produttività rispetto ai poliziotti, questo è dovutoalla diversità dei centri di spesa delle amministrazioni, lanostra paga un ritardo nelle spese complessive ma garan-tisce più rapidità nelle spese periferiche, ci sono dei proe dei contro e prima di andare a modificare il sistema dielargizione dei fondi offro a tutti i sindacati ed ai sogget-ti interessati, la disponibilità ad aprire un tavolo di con-fronto nel quale valutare pregi e difetti del sistema e sepoi dovessimo giungere a decidere per il cambiamentocredo non sia un problema. Siamo un Paese disposto acambiare la Costituzione, figuriamoci se non possiamometter in preventivo una variazione di questo tipo. Sulfronte dell’età anagrafica dei poliziotti, senz’altro la com-ponente mancate assunzioni ha un suo peso, ma anche lemutazioni sociali si fanno sentire, oggi per quanto riguar-da i dirigenti si esce dall’università più tardi, poi il corsodi specializzazione è passato da pochi mesi a due anni,ne abbiamo guadagnato in qualità ma ci troviamo che inostri dirigenti iniziano la carriera già trentenni; per

In alto cordiale colloquio fra il Ministro Maroni ed il Capo della Polizia; in bassoil Prefetto Manganelli insieme ad Innocenzi.continua a pagina 11

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Primo Piano 9Consap Magazine 2009

Un collage di immagini del Convegno dall’alto a sinistra in senso orario, il Capo della Polizia Manganelli, Innocenzi, il Questore di Roma Caruso, l’onorevole Santelli e la platea.

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Primo Piano10 Consap Magazine 2009

Ecco perchéla Consap ha deciso di dar vita

al Sindacato di Polizia

A circa 30 anni dalla riforma il modello di sicurezza delineato dalla legge 121 è quo-

tidianamente messo in discussione e con esso il ruolo istituzionale della Polizia di

Stato.

L’ininterrotto strapotere sindacale del siulp e del sap, ben lungi dal garantire migliori

condizioni di vita e di lavoro a tutti i colleghi, ha garantito privilegi e facili carriere a

una ristretta cerchia di adepti, indebolendo le giuste rivendicazioni della categoria.

Per cambiare radicalmente questa situazione è nato il Sindacato di Polizia, che ha

posto alla sua base la ricerca leale e convinta di un humus sindacale comune, alimen-

tato da principi, idee e progetti condivisi con un obiettivo preciso: razionalizzare la

rappresentanza della Polizia di Stato e portare avanti, con maggior peso politico-sin-

dacale, tutte le istanze finora non soddisfatte sia in materia ordinamentale che econo-

mica.

E per far questo non è necessario rinunciare alle proprie storie.

Il modello a cui il nuovo soggetto federale tende è quello dell’Associazione Naziona-

le Magistrati: all’interno ideologie diverse, addirittura opposte, con una vivace dialet-

tica interna che giunge anche a scontri durissimi per poi arrivare ad una sintesi per cui,

alla fine, l’Amministrazione della giustizia ed il Governo si trovano di fronte sempre

e comunque la Magistratura e non una miriade di sigle che chiedono cose diverse ed

alla fine rischiano di non ottenere nulla o quasi.

Quando finalmente tutte le sigle sindacali si presenteranno unite alla categoria e sui

tavoli di trattativa TUTTI I POLIZIOTTI potranno avere il trattamento normativo ed

economico che meritano.

La Segreteria Nazionale

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Primo Piano 11Consap Magazine 2009

quanto riguarda gli agenti sono del parere che il contri-buto dei professionisti già realizzati che ci arrivano dalleForze Armate sia importante, ma vedrei di buon occhioanche la possibilità di reperire poliziotti e poliziotte daquella che una volta definivamo la società civile”. Sultema del modello di sicurezza il Capo della Polizia haspeso due parole anche per il fenomeno delle rondeduramente criticato: “Abbiamo introdotto delle regolenell’impiego di questi osservatori volontari che evitanoogni possibile sovrapposizione, cosi come da decreto illoro ambito sarà quello della sicurezza urbana, segnala-re quelle situazioni di disagio sociale e degrado urbanoal fine di rimuovere le precondizioni ambientali che favo-riscono l’attecchire della criminalità diffusa. Il contributodei cittadini con regole chiare sarà sempre ben gradito,ma la lotta al crimine la fanno esclusivamente le Forze diPolizia. Si parla poi del rapporto fra immigrazione e cri-minalità, io non seguo l’onda mediatica ne accetto impro-prie e pericolose generalizzazioni, però come investiga-

tore osservo i fatti e processo i dati; questi ci dicono chea questa mattina la popolazione carceraria è compostaper il 35% da stranieri, quindi non poso non dire che que-sto rappresenta un grosso problema di criminalità”, poiha concluso simpaticamente “…ma adesso quello chedoveva essere un saluto è diventato un intervento quindiringrazio e faccio gli auguri a questo nuovo soggetto sin-dacale”. Si è poi proseguito con la relazione di GiorgioInnocenzi Segretario Generale della Consap che nelcorso di un intervento spesso interrotto dagli applausi havoluto ribadire la centralità della Polizia di Stato nelmodello di sicurezza che si vuole raggiungere, auspican-do che questo disegno non sia affossato come accadutonegli ultimi anni dai reiterati tagli agli investimenti, a talfine ha chiesto alla politica un rinnovato slancio biparti-san per mantenere alti gli standard di sicurezza in questopaese. Appello questo che è stato sposato anche dall’o-norevole Ascierto che ha però voluto fare un distinguo frai tagli operati dal governo di centrodestra e quello di cen-

Il Ministro dell’Interno onorevole Maroni.

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Primo Piano12 Consap Magazine 2009

trosinistra: “I nostri tagli scaturiscono da una crisi econo-mica senza precedenti, che peraltro grazie all’azione delGoverno ha investito il nostro Paese in maniera menograve che in altri; da parte mia sono vicino alle vostrerivendicazioni, non da oggi e molti di voi lo sanno; se inseguito la situazione economica generale dovesse miglio-rare saremo i primi a far si che al settore sicurezza sianodestinate risorse più congrue”. Critiche al Governo, maanche dei meriti, che sono stati puntualizzati dall’onore-vole Santelli che nel suo intervento ha ricordato il granderisultato di aver reintrodotto il reato di oltraggio a pubbli-co ufficiale: “Una cosa che potevano fare senza tenereconto di vincoli economici e l’abbiamo fatto” poi corag-giosamente davanti ad una platea di poliziotti ha affron-tato il tema del coordinamento che potrebbe consentireun recupero importante di risorse umane ed economiche:“Fare questo significa però anche dover rinunciare aqualche posto di dirigenza; noi siamo disposti ma ancheda parte vostra deve cadere qualche steccato”.

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Primo Piano 13Consap Magazine 2009

Brillante ed incisivo l’intervento del Presidente Casiniapertosi prima con una simpatica reprimenda alla pre-sentazione che di lui aveva fatto il moderatore: “Vi rin-grazio ma non sono mai stato al Governo” e poi ringra-ziando il Ministro Maroni “non si può polemizzare conun ministro dal grande senso democratico” ed infine com-plimentandosi per le relazioni dei leaders dell’SP e facen-do i migliori auguri al nuovo soggetto sindacale. Poi laclava: “Ronde e militari possono anche essere utili, mavanno criticati i canali in cui sono state messe dal Gover-no, l’enfasi posta nella questione le hanno fatte percepirecon attesa messianica, tali non sono e bene hanno fattogli uffici ministeriali ha incardinarli in regole che scongiu-rano ogni sovrapposizione di compiti e di rischi sia pergli operatori delle Forze di Polizia che per quei cittadiniche a titolo gratuito e volontario decidono di vigilare learee dove vivono le loro famiglie”. Critiche dal presiden-te Casini anche per le nuove fattispecie di reato: “che sicreano dopo ogni episodio particolarmente efferato checolpisce l’opinione pubblica. La soluzione ce la diconoloro i poliziotti che abbiamo sentito ed ha un solo nomecertezza della pena”; in conclusione l’accoglimento del-

l’appello di Innocenzi: “Ritengo sia giusto, anzi doverosoche la sicurezza sia posta fuori dallo scontro politico.Campagne che speculano sulla paura non servono a nes-suno e chi lo fa è un irresponsabile. Su questo campo senon si esce dalla competizione rischiamo tutti le sabbiemobili!”.Prima dell’atteso intervento del Ministro Maroni il brevesaluto e ringraziamento del Segretario Generale della UilLuigi Angeletti: “La crisi è evidente ed il parametro sono laperdita dei posti dei lavoro, in questa contingenza puòaccadere che si sia costretti ad operare dei tagli ma stia-mo attenti a tagliare bene perché mi sembra che spesso,come nel caso della sicurezza non si tagli la ridondanzama si compromette il servizio. Dopo la crisi ci sarà laripresa, ma è certo che nessuna forma di sviluppo sia essoeconomico o sociale non può esistere senza sicurezza”.Alle ore 13 l’attesa era alle stelle ed il Ministro Maroninon ha tradito le aspettative, un intervento pragmaticoper rivendicare i risultati ottenuti: “Sul fronte economicoabbiamo fatto qualcosa che nessuno fino ad oggi avevaavuto il coraggio di fare, stiamo facendo in modo che icapitali del crimine siano reinvestiti nella lotta al crimine.

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Primo Piano14 Consap Magazine 2009

Abbiamo introdotto due norme proposte del compiantogiudice Giovanni Falcone: l’aggressione sistematica aipatrimoni della criminalità organizzata. Spesso le pro-prietà frutto di provento criminale venivano re-intestate apersonaggi non pericolosi se non addirittura deceduti,questo bloccava l’iter per il sequestro, poi i tempi lunghidella giustizia facevano il resto, cosi che se lo Stato riusci-va ad entrarne in possesso era solo a distanza di anni,oggi non è più cosi il bene entra immediatamente nelladisponibilità pubblica e qualora la sentenza sia negativalo Stato può restituire il controvalore. Questo è un risulta-to cosi come la trattativa che abbiamo portato avanti perotto mesi con le banche per entrare in possesso dei soldiliquidi della criminalità organizzata che siamo riusciti aquantificare in 700 milioni di euro, bene immediatamen-te fungibile, che ci impegniamo reinvestire nella lotta alcrimine per magistratura e Forze di Polizia. Poi un accen-no ai risultati operativi: “Da quando sono Ministroriusciamo ad assicurare alla Giustizia una media di ottomafiosi al giorno, un merito di tutti voi e del Capo dellaPolizia che se da una parte esalta le attività investigativa,dall’altra ci fa capire di quale potenziale umano possadisporre la malavita organizzata in questo Paese, ancheper questo ieri mi sono recato a Bari nel tentativo di rea-lizzare contromisure ad hoc contro le peculiarità del cri-mine in quelle città, esportando nella sostanza anche senon nella forma il modello Caserta che ci ha permesso dicolpire duramente i boss della camorra”; parlando dioperatività il Ministro ha rivendicato anche i risultati sulfronte della lotta all’immigrazione: “Siamo riusciti, senzaviolare alcuna regola a ridurre del 92% gli immigrati cheraggiungevano Lampedusa, larga parte del merito vaagli accordi bilaterali siglati con la Libia”, ed ancora l’im-pegno a modificare la Legge 121/81: “Un testo di leggedi grandissima forza innovativa ma che paga il fatto diessere vecchio di 30 anni e va quindi adeguato ai feno-meni che più caratterizzano il crimine del terzo millennio;un compito che mi prefiggo e nel quale sarà importante ilcontributo di organizzazione sindacali come la vostra chesi caratterizza per una forte rappresentatività, ed ancheperché siete un organizzazione che dialoga, ed in questocompito non facile tutto possono e devono dare il lorocontributo” ancora un accenno polemico alle precedentiamministrazioni “nella breve ma intensa esperienza daministro del ’94 mi indignai quando venni a sapere chele caserme chiudevano alle 20 per mancanza di persona-le e quindi i cittadini non potevano presentare denuncie

dopo quell’ora, oggi a distanza di quindici anni i proble-mi sono gli stessi. Le grandi sfide che ci aspettano mi por-tano a dirvi che il mio impegno sarà quello di riportare lasicurezza al punto uno dell’impegno di Governo” poichiusura con il botto: “Condivido la vostra preoccupazio-ne per i tagli e mi impegno perché questo non accada piùanzi sono pronto a votare con l’opposizione se presente-ranno una proposta attuabile di aumento degli stanzia-menti cosi come potrei votare contro la mia stessa mag-gioranza se mi ritrovassi ancora davanti a risorse econo-miche inadeguate per la sicurezza”. Dopo questa affer-mazione si scatenava una guerra a colpi di comunicatifra il Ministro Maroni ed il Segretario della Lega Bossi cherichiamava il suo Ministro all’impegno di fedeltà verso ilGoverno. Un botta e risposta che ci ha portato a pesaremeglio le parole di Maroni ricordando che lo stesso menodi un mese fa in un convegno a Verona aveva glissatosulle protesta dei sindacati affermando: “Gli uomini ed imezzi per la sicurezza sono sufficienti, i soldi del contrat-to sono un problema del Ministro Brunetta e non del sot-toscritto”.

Elisabetta Ricchio

Il presidente dell’UDC onorevole Casini.

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Primo Piano 15Consap Magazine 2009

“Polizia in braghe di tela”, “ diritto di sciopero per la poli-zia” fino a “ministro Maroni dimettiti”, così la Confedera-zione Sindacale Autonoma di Polizia ha protestato per ireiterati tagli alla sicurezza operati dal Governo, facendocosì da prologo al corteo di Roma.Davanti a Palazzo Chigi poliziotti e poliziotte della Con-sap si sono trasformati in “uomo-sandwich”, con davantie dietro slogan contro l’inerzia del Ministro dell’Interno.La rabbia dei poliziotti nasce dalle carenze di uomini emezzi che si registra in tutto il territorio nazionale e cul-mina in una proposta contrattuale che la Consap nonesita a definire un de profundis per la sicurezza: “Conquaranta euro lordi mensili di aumento contrattuale,senza riordino e senza risorse economiche - ha detto

Giorgio Innocenzi Segretario Generale Nazionale dellaConsap - si annulla la motivazione professionale, quellamolla che spinge oltre centomila uomini e donne dellaPolizia di Stato a rischiare la vita ogni giorno per difen-dere i cittadini”.Nella protesta della Consap anche la difficoltà dei sindaca-ti nel tutelare i colleghi: “la scelta di una protesta così singo-lare come quella degli uomo sandwich, nasce dalla neces-sità di dare visibilità ad una categoria che seppur fonda-mentale per la vita sociale, di fatto è stata privata di ognimezzo di rivendicazione sindacale, cosi fra gli slogan degliuomini sandwich della Consap anche un emblematico“Sciopero ai poliziotti, per non far scioperare la sicurezza”.

E.I.

Diritto di sciopero protesta dellaConsap davanti a palazzo Chigi

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Giornata mondiale del Ricordodelle vittime della Strada

Si è tenuta nei giorni scorsi la “Giornata mondiale delRicordo delle vittime della Strada”, un evento diffuso inmoltissimi paesi dalle associazioni di vittime della stradaaderenti alla FEVR, la Federazione Europea delle Vittimedella Strada. Il poster che lancia la giornata è davveroscioccante: una bambina ci ricorda la data di un com-pleanno che non ha mai potuto compiere su questa terra.Grida, con lo sguardo di ragazzina, “oggi compio 25anni!”. Il richiamo non è caduto nel vuoto: il primo arispondere all’appello di condivisione, è stato il SantoPadre, che nell’angelus di ieri ha rivolto un accoratoappello alla prudenza per chi viaggia in auto. Al terminedella preghiera, Benedetto XVI ha affidato “le anime ditutti i morti sulle strade alla grazia amorosa di Dio onni-potente”, incoraggiando poi “tutti coloro che percorronole strade del mondo alla prudenza, nello spirito di respon-sabilità per il dono della salute e della vita propria ealtrui”. Il Santo Padre è molto attento al problema dellasicurezza stradale e gliene siamo veramente grati. Lo scor-so anno aveva chiesto a guidatori e passeggeri di “staresobri e all’erta”, pregandoli di “conformarsi a uno spiritodi responsabilità, considerazione e rispetto per gli altri”.Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitanoha risposto all’appello delle vittime della strada, spiegan-do in un messaggio fatto pervenire agli organizzatoricome sia importante “una riflessione attenta su un fenome-no drammatico che cagiona quotidianamente lutti e soffe-renza”. “La sicurezza delle persone nella circolazione –ha detto Napolitano – è da perseguire tenacemente, svi-luppando, con il prezioso contributo delle Associazioni delsettore, un sistematico confronto sui fattori di rischio e sulleesperienze maturate per il miglioramento dei livelli di sicu-rezza”. Il Capo dello Stato ha illustrato cosa è necessarioper cambiare le cose. “Occorre prioritariamente realizza-

re interventi per l'adeguamento strutturale e la manuten-zione delle reti stradali, incrementando nel contempo leazioni di controllo e di repressione anche attraverso l'ac-corto ricorso alle nuove tecnologie. Recenti misure legis-lative hanno inasprito le sanzioni per gli omicidi e le lesio-ni cagionate violando le norme del Codice della stradaoltre che per le irresponsabili condotte di chi si pone allaguida di veicoli in stato di alterazione per l'uso di stupefa-centi o alcool”. Ma può bastare inasprire le sanzioni?Secondo il Presidente, al giro di vite “deve accompagnar-si una sempre più diffusa opera di sensibilizzazione mira-ta ad evitare comportamenti pericolosi ed a diffondere,con il coinvolgimento della scuola e delle famiglie, unanuova cultura della sicurezza stradale. Solo grazie all'im-pegno di tutti può difendersi la vita, specie quella dei piùgiovani, dalle minacce di comportamenti irresponsabilisulle strade”. I più giovani: anche secondo il rapportoISTAT relativo alla sinistrosità del 2008, sono proprio loro,i più giovani, a soffrire in modo particolare di questo maleendemico della modernità: la fascia di età che paga il tri-buto più duro all’asfalto è quella tra 25 e 29 anni, chevanta ben 370 morti su 4.731. Tra i feriti, invece, dominala striscia anagrafica compresa tra i 30 ed i 34 anni, con27.117 casi su 310.739. Oltre il 35esimo anno di vita, ilnumero di conducenti che hanno riportato conseguenze aseguito di sinistri stradali, decresce. “Alle nuove genera-zioni – aggiunge Giorgio Napolitano – rivolgo un appel-lo accorato perché sappiano conciliare i momenti di diver-timento con il rispetto delle regole, sottraendosi a condot-te di grave imprudenza e promuovendo invece esempi giàsperimentati e risultati positivi come quello del guidatoredesignato. Rivolgo il mio partecipe pensiero a tutte le vitti-me della strada e la solidale vicinanza ai loro familiari”.

Emanuele Innocenzi

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Primo Piano 21Consap Magazine 2009

La necessità di potenziare l’azione di prevenzione dellaPolizia sulle strade, a poche settimane dal 2010, è statatrattata dalla Consap con un convegno nazionale che haregistrato, un successo di pubblico e partecipazione nellaprestigiosa Sala dei 400 del Palazzo dei Congressi diOrvieto, la struttura duecentesca, abilmente ristrutturatanel 1991 per consentire alla cittadina ternana di divenireuna location per congressi a livello internazionale. Ospi-te d’onore e relatore fra i più attesi in una cittadina chevive la prospicente autostrada come un pezzo di territo-rio, croce e delizia degli orvietani: delizia quando con-sente di raggiungere in poco tempo la propria abitazio-ne, per diventare spesso nel vero senso della parolaquando vi si verificano incidenti spesso mortali. Ospited’onore dicevamo il Direttore Centrale del Servizio Poli-zia Stradale dottor Roberto Sgalla, di recente nomina allaDirezione Centrale dopo aver ricoperto brillantemente ilruolo di responsabile delle relazione esterne del Diparti-mento della Pubblica Sicu-rezza, del passato del dot-tor Sgalla va anche ricor-dato l’importante ruolosindacale svolto per anni.Noter caratteristiche chedisegnano un uomo ed unpoliziotto che guardaall’efficienza operativa maanche a far si che questisuccessi della Polizia pos-sano raggiungere l’opinio-ne pubblica agendo comecassa di risonanza dell’impegno ed il sacrificio di uominie donne della Polizia di Stato. Su questo tema di spessore transnazionale che vede ilnostro Paese impegnato al pari con tutta la comunitàeuropea per l’obiettivo di dimezzare le morti sulle strade

entro il primo decennio del terzo millennio, si sono con-frontati i relatori intervenuti al convegno. Il problemadella sicurezza stradale, che come detto dal moderatore,il giornalista della Nazione Claudio Lattanzi nel nostropaese costa la vita ad oltre cinquemila persone ogni

anno.Al convegno erano presen-ti anche le massime autori-tà cittadine: la Vice presi-dente della Provincia diTerni Loriana Stella, il pre-fetto di Terni Sabatino Mar-chione, il sindaco di Orvie-to Stefano Mocio, il questo-re Gianfranco Urti di Ternied il vescovo di OrvietoMonsignor Giovanni Sca-nalino, il Dipartimento

della Pubblica Sicurezza ha partecipato con il massimoresponsabile del settore, il già citato Direttore Centrale delServizio Polizia Stradale Roberto Sgalla, mentre la Con-sap sindacato organizzatore del convegno era presentecon una nutrita delegazione guidata dal Segretario

Convegno sulla sicurezza stradale conil Direttore del Servizio Polstrada

Bisogna abbandonare logiche quali quelledelle statistiche contravvenzionali o quelledi sanzioni esemplari che possono diso-rientare l’opinione pubblica, per far assu-mere all’attività di prevenzione e repressio-ne condotta sulla strada la caratteristica diuna scelta strategica, quella della sicurezzadei cittadini.(Innocenzi)

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Generale Nazionale Giorgio Innocenzi ed i segretarinazionali Pietra Taccogna, Stefano Spagnoli, Mauro Pan-tano, Gianni Valeri, nonchè i dirigenti nazionali France-sco Mandarino, Elisabetta Ricchio e Gian Mario Morellooltre a segretari generali regionali dell’Umbria e delLazio ed i segretari generali provinciali di Terni e Perugiae Roma. L’organizzazione del prestigioso evento che havisto anche la partecipazione di scolaresche orvietanedegli istituti superiori è stata abilmente curata da StefanoSpagnoli e seguita da numerose testate giornalistiche,emittenti locali e dal tg nazionale di Italia Uno StudioAperto.L’incontro si è protratto per tutta la mattinata ed i relato-ri si sano alternati sul palco per analizzare, ognuno dalproprio punto di vista, di competenza la tematica, dopoun’introduzione del moderatore ha preso la parola Mon-signor Scanalino che ha rivolto un ringraziamento allaPolizia Stradale per l’impegno profuso ogni giorno, conl’auspicio che questo sforzo sia sempre più compreso daicittadini per il bene di tutti; dal sindaco Stefano Mocio unsentito ringraziamento alla Consap per aver sceltoOrvieto come sede di questo convegno, rivendicando lanecessità che ognuno faccia la sua parte per fronteggia-re un problema sociale allarmante che costa tanto alnostro Paese, in primis per la perdita di vite umane ed insecondo luogo per i costi sociali generati che, ha detto,“sono pari ad una manovra finanziaria pesante”. Rin-graziamenti alla Polizia Stradale anche da parte delQuestore di Terni Gianfranco Urti che in questa sede haparlato del progetto interforze che si sta realizzando incollaborazione can il comune di orvieto che prevede ilposizionamento di telecamere in punti strategici, cosi dafacilitare gli interventi sia preventivi che repressivi. Primadelle relazioni di carattere più tecnico ha preso lo paro-la il Segretario Generale Nazionale della Consap Gior-gio Innocenzi che ha sot-tolineato un dato in preoc-cupante crescita “a frontedi un lieve ma costantecalo degli incidenti e delleloro conseguenze, registriamo un aumento della pirate-ria stradale quest’anno da questo fenomeno criminalesono scaturite 331 vittime in più, le forze di poliziahanno fatto fino in fondo la loro parte denunciando edarrestando 249 pirati, ma va evidenziato un problema dieducazione stradale, che insieme alla prevenzione edalla repressione deve crescere esponenzialmente per

consentire al nostro paese di conseguire l’obiettivo euro-peo di dimezzare le vittime sulle strade. Un obiettivo chenonostante gli sforzi di tutti appare ancora lontano.“Bisogna mettere in pratica tre principi per provare arisolvere il problema della sicurezza - ha detto Innocen-zi il rispetto delle regole, la cultura della prevenzione e1a repressione. Le decine di migliaia di morti e feriti, isogni infranti sull’asfalto e le tante vite spezzate, parla-no da sole e ci impongono di adottare misure urgenti edadeguate. I nemici della sicurezza sulle strade che colle-ghe e colleghi devono fronteggiare quotidianamentesono molteplici: imprudenza e irresponsabilità dei com-portamenti umani, all’inadeguatezza delle infrastrutturestradali per finire con le azioni criminose che hanno

come teatro le strade: me è anche importante - ha con-cluso - assicurare alla Polizia stanziamenti e provvedi-menti che consentano di lavorare con serenità; un appel-lo questo che rivolgo al Direttore Centrale che oggi conla sua presenza qui testimonia di un attenzione verso ilnostro sindacato e verso il tema trattato. Chiamato incausa dalla relazione del Segretario Generale Naziona-

le della Consap ha poipreso la parola il DirettoreCentrale del ServizioRoberto Sgalla che harivendicato un sempre

maggiore impegno del Dipartimento della Pubblica Sicu-rezza per migliorare la vivibilità sulle strade e soprattut-to sulle autostrade, che ormai vengono definite cittàlineari per il volume di attività che in esse si svolgono:“Donne ed uomini della Polizia Stradale - ha detto Sgal-la - hanno una missione importantissima, garantire ildiritto alla libertà di circolazione. I nostri operatori non

La Polizia Stradale esalta il ruolo di preven-zione rispetto a quello repressivo. (Sgalla)

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fanno solo vigilanza, ma realizzano una vera e propriaazione coordinata di controllo del territorio. Dal cantonostro ci impegneremo per supportarli sempre meglio,razionalizzando le risorse ed investendo sulla formazio-ne che favorisce la professionalità. Sul piano della dota-zione di mezzi stiamo facendo sforzi importanti, stiamoconsegnando alla Polizia Stradale 330 macchine nuove,entro fine anno complete-remo questo prima fornitu-ra e cercheremo di miglio-rare le strutture, quegliuffici che spesso sono ina-deguati alla esigenzadegli operatori, su un altrofronte poi daremo corso ad un adeguamento tecnologi-co costante; la strategia del Ministero è fare in modo chela nuova tecnologica che verrà posta in campo sia effi-cace anche e soprattutto a livello di prevenzione, non acaso siamo stati i primi a volere che fosse realizzata unomappa degli autovelox e la chiara indicazioni delle arte-rie interessate dai tutor, lo abbiamo fatto perché la nostraintenzione e di esaltare la potenzialità deterrenti di que-

sti dispositivi e non le potenzialità punitive. Anche lemodifiche al Codice della Strada si muovono in questosenso ed il sostegno delle norme è fondamentale perfavorire la crescita di una cultura sociale, soprattuttonelle nuove generazioni che qui vedo numerose, perfavorire un approccio più consapevoli ai rischi che lastrada propone ogni giorno a tutti noi. L’aspetto legisla-

tivo è stato ripreso ed ana-lizzato dalla relazione delSostituto Procuratore dellaRepubblico Flaminio Man-teleone: le modificheapportate nell’ultimodecennio al Codice della

Strada si sono mosse dall’assunto che chi giuda deveessere soggetto responsabile e deve sapere che la suaresponsabilità, che assume carattere penale, avrà corsiepreferenziali di accertamento e di definizione, rispettoad altri fatti di reato, visto che - ha proseguito - è deltutto evidente che pene inasprite ma non completamentescontate fanno venir meno l’effetto deterrente delle leggi,è anche necessario far entrare il concetto di sicurezzanelle scuole e nelle famiglie per insegnare ai giovani chela pena e la sanzione sono il prezzo da pagare per ilmancato rispetto verso gli altri”. Dopo il magistrato unaltro dirigente della Consap Gian Mario Morello Segre-tario Generale Regionale di Piemonte e Valle d’Aosta haaffrontato il tema dei vuoti normativi che siano tali dasanzionare la gravità di certi reati come introduzionedella revoca a vita della potente per gli autori delle stra-gi più sanguinose; un breve accenno anche sulla situa-zione nel suo territorio che soffre di carenze tecniche edoperative derivanti dai tagli di spesa operati nel settore.Buio in sala poi per 1a relazione del responsabile delpronto soccorso dell’ospedale di Orvieto, il primarioFranco Barbabella ha infatti utilizzato delle slide diapo-sitive per argomentare il suo intervento ed è partito conun’immagine in bianco e nero di altri tempi, lo staffmedico e paramedico del pronto soccorso in posa su unospazio verde dello struttura ospedaliera: “erano i tempiin cui l’autostrada non c’era - ha spiegato - (l’interaopera venne completata nel 1964) ed avevamo anche iltempo metterci in posa per le foto, oggi non è più cosiogni giorno operiamo interventi di soccorso e nonostan-te che nell’anno passato abbiamo avuto un calo del 3%di vittime, la mortalità risulta più alta nei casi in cui lepersone non indossavano la cintura di sicurezza, il 95%

Nel mio lavoro mi trovo spesso a parlarecon i familiari di vittime della strada e laloro richiesta principale è pene certe senzasconti. (Spagnoli)

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Primo Piano24 Consap Magazine 2009

delle vittime. Aumentano anche i casi di ustioni per scop-pio dell’airbag che produce danni considerevoli a chinon aveva indosso la cintura. I dispositivi di sicurezzapassivi resi obbligatori dalle leggi hanno migliorato inparte la situazione, registriamo sempre meno casi ditrauma cranico anche fra imotociclisti, mentre sonoin crescita i casi di refertidi questi tipo per i ciclisti,sarebbe il caso di estende-re l’obbligo del cascoanche a chi va in bicicletta. Un ultimo appunto, senzapolemica - ha chiosato il primario Barbabella - l’ambu-lanza che interviene su segnalazione delle autorità dipolizia in caso di incidente paga il casello autostradale,una spesa che a mio parere con un più di buon senso sipotrebbe evitare”.Solo un saluto ma anche un appello dal prefetto di TerniSabatino Marchione: “E’ importante il rispetto per glialtri, avere una Polizia Stradale e una dirigenza del ser-vizio valida non deve indurci a non comportarci inmaniera corretta e rispettosa delle leggi quando siamoalla guida”. L’intervento del consigliere d’amministrazio-ne della Fondazione Fisico onlus Daniele Di Loreto haillustrato l’importanza di un’agenzia nazionale per lasicurezza stradale chiamata a fare da connettore perattività che attualmente gravavano su almeno dieci mini-steri diversi, il che determina sovrapposizioni di regolementre questa problemati-ca implica un approcciointerdisciplinare, segna-lando che in paesi dovel’agenzia già opera sisono rilevati apprezzabili risultati, poi ha gelato la salacon le immagine di una campagna per la sicurezza stra-dale statunitense, dove una bella ragazza giornalistavenezuelana, rimasta vittima di un incidente nel 1999nel quale sono morte due sue amiche è rimasta sfigura-ta ed ha prestato il suo “nonvolto” per una campagnacontro la guida in stato d’ebbrezza, il ragazzo che l’hainvestita dieci anni fa in Texas ha pagato per la sua stra-ge con sette anni di carcere ed uno multa di 20 milaeuro; l’immagine del volto sfigurato di Jacqueline ha col-pito tutti anche i ragazzi delle scuole seduti nelle ultimefile. Di Loreto si è poi detto a favore di campagne piùincisive anche con foto altamente drammatiche comequeste. Un appello alla coesione ed alla comunione d’in-

tenti dal punto di vista politico ed istituzionale è arrivatoda Massimo Blasi Segretario Confederale della Cisal,che ha ringraziato la Consap per aver affrontato untema di così scottante attualità, ricordando anche il ruoloche Giorgio Innocenzi riveste come membro Cisal nello

consulta nazionale per lasicurezza sulle strade.Lapidario e pessimista l’in-tervento di Ignazio Cian-fanelli dell’AssociazioneFamiliari delle Vittime

della Strada, troppe macchine e troppo poca volontà diaffrontare il problema da parte delle istituzioni, poi haricordato che chi come lui è impegnato in queste asso-ciazioni ha subito in grave lutto e quindi viene catapul-tato in questo impegno dall’amore verso il parente scom-parso “ancor di più quando la vittima è un figlio trenten-ne che lavorava con il padre”, nel ricordo di MaurizioCianfanelli è nata la fondazione che porta il suo nome èche ogni anno nelle scuole invita i ragazzi o realizzaredei cortometraggi sul loro modo di vedere lo sicurezzastradale: “mio figlio era un fllmmaker dilettante - ha spie-gato Cianfanelli - amava i cortometraggi e la manifesta-zione “i corti di mauri” è un buon modo per coinvolgerei ragazzi su questo tema stimolando la loro creatività.Hanno poi preso la parola l’onorevole Pietro Laffrancoed il procuratore di Orvieto Francesco Novarese primadelle conclusioni affidate al Segretario Nazionale della

Consap Stefano Spagnoliche nel duplice ruolo disindacalista e di coman-dante della polizia strada-le di Orvieto, ha ringra-

ziato gli intervenuti invitando tutte le parti in causa acondividere gli obiettivi e per far questo occorre cambia-re cultura a partire dalla comunicazione verso le giova-ni generazioni, educandoli al rispetto delle regole dellastrada fin dalle scuole medie. “Quello che urge - ha detto- è però cancellare questa aurea d’impunità che sembragravitare sui responsabili degli incidenti: bisogna punireseveramente chi guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effet-to di sostanze stupefacenti; ma ancor più importante èpunire senza sospensioni nè attenuanti, perché quandomi trovo davanti ad un genitore che ha perso un figlioper la negligenza altrui, state pur certi che quel dolorenon si attenuerà né si sospenderà mai.

Giorgio E. De Carolis

Il casco deve essere usato anche dai ciclisti,sono in crescita nel mio pronto soccorso itrauma cranici a seguito di cadute dallabicicletta. (Barbabella)

Questa è una strage che la società nonriesce a percepire come tale (Di Loreto)

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In Evidenza 25Consap Magazine 2009

Ufficializzata al Dipartimento PSla Consulta Nazionale Polstrada

Una task force di sindacalisti per aiutare la Polizia Stra-dale. La Consap, sindacato maggiormente rappresentati-vo della Polizia di Stato, l’ha presentata, durante unincontro informale, tenutosi a Roma, con il Direttore Cen-trale del Servizio Polizia Stradale dottor Roberto Sgalla. Il Segretario Generale Nazionale della Consap GiorgioInnocenzi ed il Segretario Nazionale con delega alle Spe-cialità Polizia di Stato Stefano Spagnoli hanno presenta-to al Direttore Sgalla la Consulta Nazionale Polizia Stra-dale, una task-force composta da dirigenti della Consapche farà da riferimento per la soluzione delle problemati-che operative. La consulta è stata suddivisa in aree di competenza: ilquadrante Italia settentrionale con referente il dirigentenazionale del sindacato Gian Mario Morello in serviziopresso la Polizia Stradale in Piemonte; il quadrante dell’I-talia centrale referente Massimo Vannoni in servizio pres-so la Polizia Stradale nel Lazio e per il sud e le isole Filip-po Di Muro in servizio presso la PolStrada in Campania.L’iniziativa della Consap scaturisce dall’importanza cherivestono i dispositivi di prevenzione e repressione messiin campo dalle Forze dell’Ordine in una politica di conte-nimento della mortalità con particolare riguardo allecarenze di uomini e mezzi dei Compartimenti di Polizia

Stradale che pesano sulla capillarità del controllo.“Piena fiducia – ha detto Innocenzi al termine dell’incon-tro - nelle attività poste in campo dal Dipartimento dellaPubblica Sicurezza che nell’ultimo anno hanno fatto regi-strare un calo del 33% degli incidenti gravi o addiritturamortali, ma come sindacato abbiamo il dovere di denun-ciare le carenze che possono pesare sull’operatività”.Il Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale dottorSgalla ha recepito l’iniziativa della Consap, dando in parterisposta alle preoccupazioni, annunciando l’apertura dinuovi uffici della Stradale e le graduale immissione in ser-vizio di oltre 500 nuove autovetture nei prossimi 24 mesi.

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Il Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale Sgalla.

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In Evidenza26 Consap Magazine 2009

Presso l’Hotel Capital Inn di Roma, alla presenza delSegretario Generale Nazionale Giorgio Innocenzi, èstata presentata a Roma la Consulta Regionale per laPolizia Stradale della Consap. Il Segretario GeneraleNazionale ha sottolineato come il compito a cui siamochiamati riveste fondamentale importanza per migliorarele condizioni di vita e di lavoro del personale della Poli-zia Stradale. La nostra Specialità è chiamata a svolgere ipropri impegnativi compiti, con allarmanti e più voltedenunciate carenze di risorse, che pesano sull’operativi-tà. La Consulta nasce con l’intenzione di essere un puntodi riferimento per gli operatori della Polizia Stradale e loscopo di poter risolvere in modo veloce ed efficace le pro-blematiche operative, permettendo così ai colleghi dilavorare in serenità e di poter fornire un servizio sempremigliore alla collettività. Nel corso della Conferenza èemerso che, purtroppo, i problemi che affliggono la Spe-cialità sono molti e primo fra tutti la carenza di organico.Si parla molto di sicurezza sulle strade, di stragi del saba-to sera e ogni volta che accade qualche grave episodiosulla strada si parla di maggiori controlli ma il personaleè sempre di meno. Con gli ultimi trasferimenti del 12 maggio scorso il 75%del personale a disposizione è stato assegnato all’UfficioImmigrazione, il 7% è stato trasferito dalla Polizia Strada-le ad altri Uffici ed il 3% è stato assegnato alla Speciali-tà, con un disavanzo del 4%, segno tangibile delle attua-li priorità politiche. La Polizia Stradale oggi conta 11.800 unità e l’organi-gramma è stato aggiornato nel 1989, quando i veicoliitaliani circolanti erano poco più di 32 milioni, mentre nel2005 i veicoli italiani circolanti hanno superato la cifra di50 milioni. A ciò si deve aggiungere che nel frattempo la

Comunità Europea ha raggiunto quota 27 stati membri econtestualmente è stata impressa una forte spinta allalibera circolazione delle merci, con conseguente notevoletransito di veicoli stranieri sul nostro territorio. Possiamoaffermare che ad oggi sul territorio italiano circolanocirca il doppio dei veicoli che vi circolavano 20 anni faquindi, anche se fossimo in organico (e non lo siamo),saremmo comunque insufficienti. Si deve anche considerare che la maggior parte dei tra-sporti delle merci in Italia avviene su gomma ed è super-fluo dire che i controlli che vengono attualmente effettua-ti ai veicoli industriali (che magari trasportano merci peri-colose) necessitano di preparazione e professionalitànotevolmente superiore a quella richiesta 20 anni fa. Icontrolli a tali trasporti sono necessari anche allo scopodi prevenire incidenti che potrebbero essere disastrosi

Nascono i coordinamenti regionali,presentato a Roma quello del Lazio

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In Evidenza 27Consap Magazine 2009

(vedi quello ferroviario di Viareggio).Il massiccio incremento delle norme che regolano i tra-sporti, le continue modifiche delle leggi e dei regolamen-ti, richiedono una notevole preparazione ed un continuoaggiornamento degli operatori, cosa che purtroppo nonavviene. In molti casi gli operatori sono costretti ad acquistare aproprie spese il necessario per l’espletamento del servi-zio quotidiano, come per esempio i prontuari aggiorna-ti, le lampade wood e le lenti di ingrandimento necessa-rie per il controllo documentale. Il parco veicoli è a dirpoco fatiscente; le Alfa Romeo 159 distribuite sono trop-po poche e la maggior parte delle pattuglie sono costret-te ad espletare servizio a bordo di Fiat Marea che hannosuperato già di molto i 150.000 chilometri percorsi.Insieme ai veicoli però stanno invecchiando anche gliuomini; non essendoci più arruolamenti da diversi anni,l’età media degli operatori di Polizia si sta innalzandonotevolmente. Nei reparti di Polizia Stradale è semprepiù difficile trovare un agente; nella maggior parte deicasi il più giovane è un agente scelto che ha già 7-8 annidi servizio e, mentre nei grandi reparti il collega che nesente l’esigenza, arrivato ad una certa età, ha la possi-bilità di ricoprire un incarico in ufficio, nelle Unità Ope-rative Distaccate ciò non è possibile. E’ chiaro che unpoliziotto più invecchia e maggiore è la possibilità che siammali, maggiori sono le esigenze di carattere persona-le e familiare. Dobbiamo riflettere anche sul fatto che lamancanza di ricambio provoca anche il blocco dei tra-sferimenti; ci sono colleghi che aspettano da più di diecianni di essere trasferiti nella sede di residenza e ci sonoprovincie dove al momento è praticamente impossibileessere trasferiti. Nelle sottosezioni autostradali poi lasituazione diventa critica perché tutti i problemi di cui

abbiamo parlato fin’ora sono aggravati dall’onerositàdel servizio. Il reparto autostradale non può abolire pat-tuglie perché c’è una convenzione con la società darispettare, quindi a qualsiasi costo un minimo di equi-paggi devono essere presenti. In numerosi reparti la con-venzione non viene rispettata quasi mai perché il perso-nale non è sufficiente a formare le pattuglie richieste; lesottosezioni dell’Umbria e del Lazio, per esempio, riesco-no a rispettarla solo raramente. Nei reparti autostradalii pattuglianti devono fare il turno in quinta regolare permesi, senza saltare mai una notte ed ogni volta chehanno necessità di avere un giorno libero è un proble-ma; e questa è la normalità. Poi c’è l’emergenza, quellavera, che per fortuna capita di rado e allora bisognafare il doppio turno, si salta il riposo, si spostano le ferie.Insomma, è chiaro che le risorse in generale e quelleumane in particolare sono scarse e, dato che non ci sonoincrementi in vista, vanno razionalizzate, quindi ci sichiede perché, data la situazione appena descritta, cisono reparti che hanno esubero di uomini e mezzi oppu-re che hanno solo il 15% circa dell’organico impiegatoper servizi di vigilanza stradale. In questo periodo inte-ressato dall’esodo estivo e dal G8 tutti guardano la Poli-zia Stradale e tutti gli organi di stampa snocciolano cifresulle pattuglie impiegate e sui controlli effettuati, facendocredere all’opinione pubblica che sul territorio c’è unamassiccia presenza ma, purtroppo, la realtà non è que-sta; gli operatori della Specialità sono pochi, male equi-paggiati e nonostante ciò producono sicurezza. Control-li, soccorsi, incidenti, sanzioni ed arresti, questa è l’atti-vità giornaliera delle pattuglie che ormai troppo spessoè subordinata all’iniziativa dei singoli.

Massimo Vannoni

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In Evidenza28 Consap Magazine 2009

Progetto Icaro, che peccato! Vincela “copia” di uno spot della tv danese

Una platea di ragazzi festanti davanti al palcoscenico delSalone Margherita che fu il tempio professionale di Etto-re Petrolini e più recentemente di Oreste Lionello, questolo scenario della cerimonia di premiazione della nonaedizione del progetto Icaro.La campagna di sicurezza sulle strade realizzata dallaPolizia Stradale che vuole parlare ai giovani di quantosia semplice vivere la strada in sicurezza. Al progettoIcaro è abbinato un concorso riservato quest’anno aglistudenti degli istituti superiori ed ai ragazzi delle elemen-tari, chiamati a realizzare un lavoro che esprimesse illoro modo di intendere la sicurezza stradale.Una giornata all’insegna della sicurezza con la parteci-

pazione di personaggi del mondo dello spettacolo e dellosport.Nelle vesti di padrone di casa il Direttore del ServizioPolizia Stradale Roberto Sgalla che rivolto ai ragazzi hasottolineato l’importanza di mantenere presenza di spiri-to ed attenzione sulla strada indifferente dal fatto di tro-varsi a bordo di un veicolo e come pedoni: “Sulla stradabasta poco per farsi molto male, ma basterebbe altrettan-to poco per divertirsi pienamente e senza rischi. I 4700ragazzi morti quest’anno ci impongono di non abbassa-re la guardia e non lo faremo”.La cerimonia di premiazione è stata presentata da un’o-peratrice della Polizia Stradale nel ruolo di presentatrice,

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Stretta finale per il ddl sulla sicurezza stradale. La commissioneLavori Pubblici del Senato ha terminato le audizioni e si avvia all'e-same del testo. L'obiettivo è ora la sede deliberante, ovvero la pos-sibilità di approvare il testo senza passare per il voto in Aula, cosìcome fatto dalla commissione Trasporti della Camera, in modo dadare il sì definitivo al ddl entro fine anno. Per la sede deliberante è,però, necessario l'accordo di tutti i gruppi; probabile che se ne dis-cuta nelle riunioni in calendario in questi giorni. Restano da scio-gliere, infatti, alcuni 'punti di attritò tra maggioranza e opposizio-ne sul testo, in particolare sulla «esclusione dei benefici carcerariper chi guidando in stato di ebbrezza uccide una persona» propo-sta dal senatore Pierluigi Stiffoni della Lega e sul quale il Pd espri-me perplessità. Il relatore Angelo Maria Cicolani, senatore del Pdl,dovrà trovare un compromesso tra la posizione leghista e le richie-ste dell'opposizione. «Non basta punire chi sbaglia - spiega MarcoFilippi del Pd - Sulla possibilità della deliberante l' ostacolo dell'o-micidio volontario da superare. Per il resto, condividiamo l'impian-to del ddl ma spingeremo per potenziare controlli e prevenzioneanche con l'adozione di 'premì per chi si comporta bene al volan-

te». Il testo rispecchia quello approvato questa estate dalla Camerama sarà modificato sulla base delle audizioni svolte in commissio-ne. Nel ddl resterebbero, perciò, i riferimenti ai narcotest in stradae alla norma 'zero alcol per i neopatentatì che prevede il divieto diconsumo di alcol per chi ha conseguito la patente da meno di treanni. Potrebbe essere leggermente modificato, invece, il divieto divendita di alcolici nei locali pubblici oltre le due di notte, inserendouna proroga fino alle tre valida soltanto per il periodo estivo. Lacommissione, intanto, ha ascoltato le relazioni dell'Associazione deiMotociclisti Incolumi che ha proposto la riduzione dal 20% al 4%per l'Iva sui sistemi di protezione e interventi sulle infrastrutture«perchè in Italia gli ostacoli rigidi, come i pali di segnalazione,sono dieci volte più che negli altri Paesi europei e impediscono lavia di fuga a motociclisti e automobilisti in caso di indicente». Perquanto riguarda invece la velocità sulle autostrade, il testo dovreb-be lasciare invariato l'articolo che permette agli enti concessionaridi alzare il limite sui tratti dove è presente il tutor ma gli stessi entidifficilmente ne approfitteranno temendo una crescita di cause eprocessi in caso di incidenti. (ANSA).

Sicurezza stradale: stretta per DDL,terminate le audizioni

e sul palco si sono alternati per le premiazioni delle scuo-le vincitrici la cantante Arisa, il pugile Vincenzo Cantato-re e l’attore Beppe Fiorello, proprio a quest’ultimo è toc-cato il compito di premiare i primi classificati delle scuo-le superiori, che hanno vinto il primo premio con un fil-mato sull’importanza del casco, che è apparso tropposimile, solo qualche lieve modifica, ad uno spot sulla sicu-rezza stradale che va in onda da tempo in Danimarca edè reperibile facilmente su internet.Fra i temi trattati il parallelo fra le corse virtuali e la vitareale, i rischi per chi si mette alla guida in stato di ebbrez-za, con la morte che riempie l’ultimo bicchiere, per lescuole superiori; mentre i ragazzi della scuola primariahanno affidato il loro sentire su questo tema ai disegni,dove risalta un cappuccetto rosso che ha più paura deltraffico che del lupo.La Polizia Stradale con questa iniziativa prosegue nell’o-biettivo di favorire una cultura della legalità, che attraver-so strumenti più vicini alle nuove generazioni come minispot e diapositive, possa favorire una responsabilizzazio-ne, volta a contrastare il fenomeno. In questo senso siinserisce anche l’esibizione di una poliziotta della strada-

le in divisa che con un ugola degna di una cantante pro-fessionista ha cantato due brevi canzoni con parole rife-rite ai pericoli della strada.L’appuntamento è per il prossimo anno come hannoriconfermato anche i referenti dell’Università la Sapienzae della Fondazione Ania, che insieme al Ministero dellaFunzione Pubblica, alla Presidenza del Consiglio deiMinistri, al Ministreo delle Infrastrutture e dei Trasporti edall’Unicef, collaborano con la Polizia di Stato DirezioneCentrale Servizio Polizia Stradale per l’organizzazionedel Progetto Icaro.

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Si è chiuso con lo svolgimento dei corsi di guida sicu-ra per i 50 vincitori del concorso la terza edizione delprogetto «Stasera Guido Io», tour itinerante nato dallacollaborazione tra la Fondazione Ania per la Sicurez-za Stradale, Automobile Club d’Italia e Diageo, conl’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso irischi che comporta la guida associata al consumo del-l’alcol. L’iniziativa, che per le sue finalità sociali haottenuto il patrocinio del ministro della Gioventù, hainteso, in primo luogo, contrastare le cosiddette ‘stragidel sabato sera. Gli incidenti stradali, infatti, sono laprima causa di morte tra i giovani: nel 2007 si sonoregistrate 1.752 vittime di età compresa tra 18 e 34anni e gli incidenti nelle notti del weekend, tra le 22 ele 6 del mattino, hanno provocato ben 621 morti,secondo l’Aci-Istat. Tra le cause di questo drammaticofenomeno figura anche la guida in stato d’ebbrezza,un problema che in altri Paesi viene affrontato attraver-so la pratica del ‘guidatore designato, colui che deci-de liberamente di non bere durante una serata perpoter accompagnare a casa gli amici in piena sicurez-za. In Italia questa figura è ancora poco diffusa: più diuna persona su dieci si mette alla guida dopo averbevuto almeno due bicchieri di vino o due lattine dibirra, quantità di alcol sufficienti per abbassare lasoglia di sicurezza al volante, secondo quanto affer-ma, l’Osservatorio Nazionale Alcol di Cnesps e Iss2009. Il tour «Stasera Guido Io», che ha toccato seiRegioni e nove Province, ha voluto promuovere propriola figura del “guidatore designato”, mettendo in evi-denza come i comportamenti scorretti alla guida pos-sano determinare gravissimi incidenti. Inoltre, attraver-so questo progetto, migliaia di ragazzi hanno potutotestare la propria conoscenza delle norme del Codice

della strada ed essere informati sui rischi legati allaguida in stato di ebbrezza. I giovani sono stati invitatia partecipare al concorso che metteva in palio 50 corsidi guida sicura presso il Centro Aci - Sara di Vallelun-ga. Per poterseli aggiudicare, i vincitori, selezionati tragli oltre 1.000 “designated driver” finalisti, hannodovuto dimostrare di essere sobri, di saper risponderecorrettamente ad alcuni quiz sul Codice della Strada edi saper affrontare le situazioni di rischio sulla stradaproposte dal simulatore di guida sicura della Fondazio-ne Ania. La campagna «Stasera Guido Io» è stata,come nelle due precedenti edizioni, affiancata da unsondaggio realizzato dall’Istituto Eurisko. Secondo laricerca, condotta su un campione di giovani guidatoridesignati che hanno partecipato all’iniziativa, l’84%degli intervistati si è dichiarato favorevole all’adozionedella pratica del guidatore designato (era solo il 73%nel 2008), considerata la migliore soluzione attuabileper ridurre il problema della guida in stato di ebbrez-za. Il 67% del campione ha manifestato anche l’esi-genza di un’intensificazione dei controlli da parte delle

Terza edizione per il progetto“Stasera Guido Io”

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In Evidenza 31Consap Magazine 2009

forze dell’ordine sulle strade e fuori dai locali. Il cam-pione di intervistati ha poi consolidato le proprie affer-mazioni nell’indagine post-evento. Il progressivoaumento della responsabilità tra i giovani è, inoltre,confermato dal fatto che il 58% degli intervistati hadichiarato di ritenere giusto (34%) o addirittura troppoalto (24%) il limite di concentrazione di alcol nel san-gue previsto dalla legge per chi guida sulle strade ita-liane, dimostrandosi in alcuni casi favorevole al cosid-detto alcol zero al volante. Questo trend è confermatodalla riduzione della percentuale di giovani che riten-gono troppo basso il tasso alcolemico di 0,5 g/litroper poter condurre un veicolo (dal 67% dei pareri con-trari registrati nel 2008 al 42% del 2009). «La riduzio-ne del numero di sanzioni comminate dalla PoliziaStradale del 3% nel 2008 e dell’8% dall’inizio dell’an-no - ha dichiarato il presidente dell’Automobile Clubd’Italia, Enrico Gelpi -malgrado l’aumentodei controlli dimostra lacrescente consapevo-lezza degli automobili-sti verso i rischi deri-vanti dall’alcol. L’obiet-tivo verso giovani emeno giovani deveessere quindi l’afferma-zione del principiosecondo cui chi guidanon beve. Serve il mas-simo impegno sul fron-te educativo dobbiamoassicurare percorsi formativi continui e di qualità, chepromuovano comportamenti virtuosi imperniati su prin-cipi di civile convivenza e di educazione alla legalità».«Chi guida in maniera irresponsabile può uccidere cia-scuno di noi, quindi bisogna farlo smettere -ha dichia-rato Sandro Salvati, presidente della Fondazione Aniaper la Sicurezza Stradale- Mettersi al volante in statopsicofisico alterato significa trasformare scientementel’auto in un’arma impropria, con l’altissima probabilitàdi provocare delle vittime. Per fermare l’emorragia divittime causate dalle “stragi del sabato sera” è neces-sario applicare un unico principio “chi guida non bevee chi beve non guida”. Pertanto, massima libertà neiconfronti di chi vuole consumare alcolici, a patto chenon ci si metta mai al volante dopo aver bevuto». «Le

interviste condotte durante la campagna - ha spiegatoSandro Sartor, amministratore delegato di Diageo Ita-lia - mostrano che i giovani non sono così irresponsa-bili come spesso vengono dipinti, e che anzi emergeuna sempre maggiore consapevolezza dell’importanzadi assumere comportamenti responsabili in tema dialcol e guida. Nei tre anni di campagna, abbiamo pro-mosso la formazione della cultura del guidatore desi-gnato invitando decine di migliaia di ragazzi a nonbere e guidare, e siamo orgogliosi di aver portato uncontributo tangibile a mitigare il problema dell’inciden-talità stradale legata alla guida in stato di ebbrezzanel nostro Paese». «In Italia gli incidenti stradali - hasostenuto il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni -rappresentano la prima causa di morte tra i giovani.Un fenomeno che non può lasciare indifferente chiun-que abbia a cuore il futuro stesso della nazione. Ed è

per questo che il mini-stero ha messo incampo quante più risor-se possibile per affron-tare questo problema:un bando dedicato alleiniziative per la sicurez-za stradale sul territo-rio; un’azione di siste-ma contro le stragi delsabato sera, denomina-ta Naso Rosso e affida-ta all’Istituto Superioredi Sanità; un corto,“Autovelox”, destinato

alle sale cinematografiche». «Personalmente -haaggiunto il ministro - sono convinta che la repressioneda sola non sia sufficiente a prevenire gli incidenti stra-dali. Credo che servano anche informazione e preven-zione e che sia determinante la collaborazione di tutti.Ringrazio perciò tutti coloro che combattono con pas-sione, ogni giorno, per diminuire i numeri della strage.Ed è per questo che sono con convinzione al fianco delprogetto ‘Stasera Guido Iò, promosso da Diageo, Fon-dazione Ania e Aci. A queste istituzioni ci unisce ilcomune impegno in azioni di prevenzione e informa-zione a 360 gradi, per combattere il fenomeno dell’a-buso di alcol e dell’uso di sostanze stupefacenti, chetante vittime miete sulle strade italiane, e per incorag-giare la guida sicura». (adnkronos)

Foto Moretta

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In Evidenza32 Consap Magazine 2009

È iniziato presso la Scuola superioredi polizia in Roma, il primo meetingdel Progetto europeo I.C.A.R.U.S. -Inter Cultural Approaches for RoadUsers Safety- alla presenza del vicepresidente della Commissione Euro-pea Antonio Tajani e del capo dellaPolizia Antonio Manganelli.È un progetto finanziato dalla Com-missione Europea che analizza i fat-tori di rischio cui sono esposti i giovani guidatori di tutti iPaesi dell’Unione Europea, in base allo stile e alle abitu-dini di guida comuni; la finalità è di giungere a un model-lo di formazione attraverso specifiche linee guida conte-nute in un Manuale con CD-ROM, che ne illustrerà i per-corsi formativi. La ricerca, realizzata su oltre 6 mila ragazzi delle scuoleprimarie e secondarie di 12 città italiane, partiva da unassunto: “Il paradosso del giovane guidatore”, in base alquale ogni volta che un guidatore inesperto mette in attouna imprudenza senza pagarne le conseguenze, si raf-forza nella convinzione di essere immune dai rischi. Lafinalità del progetto di studio tendeva proprio alla messaa punto di un modello d’intervento con cui interromperequesto circolo vizioso attraverso un’efficace strategia pre-ventiva.Perché allora non costruire, in tutti i Paesi dell’UnioneEuropea, una rete di ricercatori, educatori e operatori dipolizia che studia i comportamenti dei giovani guidatori?È da qui che è nato Icarus con la presentazione nel Salo-ne delle conferenze del Viminale a Roma, dell’iniziativadella polizia stradale.

Adesso dunque, non solo Italia altavolo tecnico-operativo della Scuolasuperiore di polizia, ma ben 31 rap-presentanti dei Corpi di polizia e deiministeri dell’Educazione di altri 16Paesi europei: Austria, Bulgaria,Cipro, Estonia, Francia, Germania,Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania,Malta, Polonia, Slovenia, Spagna,Svizzera e Ungheria.

Nella prima parte degli incontri romani, i docenti dellaFacoltà di psicologia dell’Università degli Studi “Sapien-za” di Roma hanno illustrato il metodo della ricerca, rife-rendosi alle modalità di compilazione del questionario dadistribuire ad un campione di mille studenti, di età com-presa tra i 14 e i 18 anni. I questionari, che raggiunge-ranno un totale di 17 mila per tutti i Paesi europei ade-renti, saranno poi analizzati da un team di ricercatoridella Facoltà di Psicologia 2.Dopo gli appuntamenti romani, Icarus “volerà” a Lubja-na, in Slovenia, nell’autunno del 2010, e a Bruxellles peril consuntivo finale della ricerca, ad ottobre del 2011.A Bruxelles verrà presentato anche un film: “Young Euro-pe” girato sulle storie dei giovani europei alla guida sullestrade in Italia, Francia, Spagna e Slovenia.La Consap unico sindacato di Polizia italiana presentenell’organizzazione europea dei sindacati di Polizia(EuroCop- vedi immagine) si impegna a sensibilizzare icolleghi di tutto il continente sulla necessità di uniformaree coordinare le efficienze operative per fermare la stragesulle strade.

Elisabetta Ricchio

Con icarus.eu la sicurezza sullestrade diventa europea

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In Evidenza 33Consap Magazine 2009

Dopo il clamore suscitato dal conve-gno nazionale su: “La sicurezza nellaprovincia di Fermo - risorse e stru-menti”, del quale nel numero scorsoabbiamo pubblicato l’applauditarelazione del nostro SegretarioGenerale Provinciale Stefano BelFiore, in questo numero diamo spa-zio alla cronaca dell’evento.Nello stupendo scenario del Palazzo

dei Priori del neo capoluogo marchi-giano, la Consap ha sollevatodavanti alle massime autorità istitu-zionali, politiche e militari del territo-rio la necessità di adeguare i mecca-nismi di controllo dell’ordine e dellasicurezza pubblica allo status dinuova provincia della regione, con-ferito alla città con le leggi numero146, 147 e 148 dell’11/06/2004 in

un contesto in cui sono state istituiterispettivamente le province di Monzae Brianza; Barletta - Andria - Tranied appunto Fermo portando, così, a106 il numero complessivo delle pro-vince italiane.La Confederazione Sindacale Auto-noma di Polizia, magistralmente rap-presentata dal suddetto Stefano BelFiore e dalla sua squadra della

Fermo: nuova la provincianuova la sicurezza pubblica

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In Evidenza34 Consap Magazine 2009

Segreteria Provinciale e pressocchèl’unica organizzazione maggior-mente rappresentativa della Poliziadi Stato, che si batte per far si che ilcontrollo del territorio sia adeguatoalle nuove sfide che impone lo statusdi provincia, a partire dall’istituzionedi nuovi uffici di polizia collegati aduna razionalizzazione dell’attualesituazione.Una battaglia di anni che con il con-vegno ha trovato il suo sviluppo piùconsono, davanti ad un’assembleache vedeva tutte le maggiori realtàterritoriali chiamate ad un confronto,partendo dal presupposto che nonesiste sviluppo sia esso economico,sociale o culturale senza sicurezza.Nel suo intervento il dottor Bel Fioreha tenuto a precisare che il territorionon vive certo una situazione allar-mante sul fronte della sicurezza: “purtuttavia vi è necessità di mantenere

adeguatamente gli standard raggiun-ti attraverso la posta in essere di tuttauna serie di strutture di sostegno alleattività di sicurezza che la fotografiarealizzata dalla Consap attraversol’esperienza lavorativa ed il costantecolloquio che i segretari locali degliuffici di polizia, ha individuato”.In premessa la Consap ha stigmatiz-zato il ritardo preoccupante dei pro-getti posti in cantiere, allo stato attua-le non possiamo non denunciare ilritardo in alcune opere essenzialiquali ad esempio la Questura maanche le sedi delle Specialità dellaPolizia di Stato, come Stradale, Fer-roviaria, Postale e delle Comunica-zioni: “corriamo un rischio concretoche queste attività e donne ed uominidella Polizia di Stato che vi operanocontinuino a dover far i conti construtture inadeguate, quali molte delleattuali sedi”. L’intervento della Con-

sap ha anche proposto l’istituzione dinuovi commissariati distaccati neicomuni di Amandola e Montegrana-ro, una collocazione che il sindacatoha ritenuto idonea in considerazionedella peculiarità dei due centri,segnatamente quella di Montegrana-ro in cui le risorse umane della Poli-zia sono messe a dura prova dalleesigenza di ordine e sicurezza pub-blica legate alla presenza di duesocietà sportive Montegranaro Calcioe soprattutto “La Premiata” che militanel massimo campionato di basket,determinando una o due volte a setti-mana durante le stagione di campio-nato un considerevole spostamento digruppi di supporters locali ed ospiti.Preoccupazioni e proposte che sonostate ascoltate da una platea di asso-luto livello: il Prefetto di Fermo EmiliaZarrilli, il Vice Prefetto di Ascoli Pice-no Anna Gargiulo, il sindaco di

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In Evidenza 35Consap Magazine 2009

Fermo Saturnino Di Ruscio, il capitanodei carabinieri Pasquale Zaccheocomandante della Compagnia diFermo, il dirigente del commissariatodi Fermo Giuseppe Taschetti, il diri-gente provinciale della Polizia Strada-le Quinto Amadio, l’onorevole Remi-gio Ceroni, il consigliere regionaleRosalba Ortensi, il comandante dellaPolizia locale Antonio Dell’Arciprete,il giudice Giovanni Finucci, il respon-sabile reggente della Polizia Postale edelle Comunicazione di Ancona Cin-zia Grucci, il responsabile della Poli-zia Ferroviaria Marche - Abruzzo -Umbria Domenico De Falco, il presi-dente del Consiglio Comunale NelloRaccichini, il Segretario Nazionaledella Consap Pietro Taccogna ed ilSegretario Generale Regionale delleMarche della Consap Mario Seri.Quest’ultimo è entrato nel dettagliodei ritardi denunciati dal sindacato:“I lavori di ristrutturazione dell’edifi-cio di Via Italia che dovrà ospitare lasede della questura non sono ancorainiziati, questo è gravissimo ove siconsideri che dal 1 gennaio 2010 laquestura e tutti i suoi uffici dovrebbe-ro funzionare a pieno regime”.Nel contesto di tutti gli autorevoliinterventi che si sono susseguiti dopole relazioni introduttive dei dirigentidella Consap è emerso come la situa-zione sicurezza non sia un emergen-za anche se ci si è trovati concordisul fatto che il territorio sia abbastan-za ricco pertanto appetibile alleorganizzazioni criminali, da qui l’e-sigenza di non abbassare la guar-dia. Concetto ribadito dal PrefettoEmilia Zarrilli: “… dobbiamo essereattenti e lavorare per mantenere que-sti livelli attraverso la prevenzione edil controllo” sul tema delle strutture ilPrefetto ha disegnato una scala dipriorità: “L’impegno primario è

avviare la prefettura, poi la questurae tutti gli altri uffici. Posso rassicurar-vi che stiamo affrontando un proble-ma alla volta”, ma anche per quantoriguarda le strategie operative il pre-fetto ha voluto precisare le lineeguida dell’azione: “…contrasto alleforme di riciclaggio, combattere ilreato d’usura e dare vita a progettiad hoc finanziati con fondi europei”. Anche la classe politica del territoriovuole ritagliarsi un ruolo in questacomunione d’intenti volta a garantireai cittadini standard importanti disicurezza, cosi il sindaco Sabatino DiRuscio nel suo intervento ha dato lapiù ampia disponibilità mettendo adisposizione tutte le strutture comuna-li, mentre dal canto suo l’onorevoleRemigio Ceroni del Pdl componentedella V Commissione ParlamentareBilancio, Tesoro e Programmazioneha sottolineato l’impegno del Gover-no affinché le Marche possano conti-nuare ad essere una delle regioni piùsicure del Paese; gli ha fatto ecoAndrea Recchioni portavoce dell’Udcprovinciale il quale ha ricordato che:“…la sicurezza è patrimonio di tuttied amministratori e politici hanno ildovere di dare forti input e sostegnoconcreto alla Polizia di Stato, poi

rivolto al tavolo di presidenza hadetto che il suo partito condivide ilprogetto di sicurezza proposto dallaConsap, condivisione che è stataespressa anche dall’Assessore Provin-ciale di Fermo Adolfo Marinangeli.La relazioni della Consap hannoanche affrontato il tema del poliziot-to di quartiere: “esperienza positivae ben accolta dalla cittadinanza - hadetto Bel Fiore - quindi occorre assi-curarne la presenza in maniera con-tinuativa e non ad intermittenza”; equello del coordinamento fra forze dipolizia: “…Nel momento in cui saràa regime il funzionamento della que-stura - ha detto ancora Bel Fiore - sidovrà procedere ad un piano coordi-nato di controllo del territorio traPolizia e Carabinieri ed al collega-mento delle sale operative”.Al termine del convegno la Segrete-ria Provinciale di Fermo della Con-sap ha ringraziato tutti gli intervenu-ti auspicando che nelle more di que-sto importante punto di svolta per lasicurezza nel territorio, si possa svi-luppare la più ampia collaborazionefra le istituzione di polizia e tutte lerealtà sociali e politiche del compren-sorio.

Francesco Mandarino

Il prefetto di Fermo Emilia Zarrilli.

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In termini economici il termalismo ha purtroppo persomolte posizioni negli ultimi anni. Alcuni benefici che ilServizio Sanitario Nazionale metteva a disposizione dialcuni soggetti affetti da particolari forme morbose di tipocronico, si sono effettivamente assottigliati: ad esempiol’aumento dei ticket sanitari e gran parte dei contributiprevisti per la permanenza in quelle località a favore deidipendenti statali, anche in quiescenza, indennizzati (o invia di esserlo) per patologie riconosciute come connessecon cause di servizio.

Dunque tali centri, spesso inseriti inrealtà di interesse turistico e vacan-ziero, hanno sopportato periodi dimagra che solo l’intervento incentivante dello Stato puòcontrastare.E’ un vero peccato perché mentre da un lato tali terapiesi sono mostrate efficaci soprattutto se associate alle altrecure specifiche ed ad uno stile di vita adeguato, d’altrocanto esse rappresentano un valido ausilio al recuperodel benessere psichico. Due settimane di vera vacanza

Il benessere psichico ritroviamolonelle cure termali

di Terenzio D’Alena

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Analisi 37Consap Magazine 2009

supplementare in ambienti tranquilli e distanti dallo stressquotidiano permettono di unire il miglioramento dellacronicizzazione al relax di località assolutamente a misu-ra d’uomo.Per chi non ha ancora realizzato una tale scelta, eccoqualche consiglio di tipo amministrativo, ma soprattuttomedico. Il primo passo è recarsi presso il medico di fami-glia per chiedere un’impegnativa per il tipo di cure ches’intende seguire, con la diagnosi ma senza indicazionespecifica della località termale, ricordando di far appor-re sulle apposite caselle la tipologia di eventuale esenzio-ne per causa diservizio (adesempio S01,S02, ecc.).Chiha tale tipo diesenzione dalpagamento delticket sanitario,dovrà produrreuna domanda60 giorniprima dellapartenza per lalocalità termaleprescelta. Unaseconda certifi-c a z i o n e(modello D)viene redattadal sanitario della Polizia di Stato; egli accerterà con unavisita l’effettiva esigenza e urgenza (trenta giorni al mas-simo per iniziare la terapia). Occorre ricordare un impor-tante particolare: le patologie per le quali sono ricono-sciute i diritti a tali cure sono previsti da appositi decretiministeriali (Sanità 12/08/1992, 15/12/1994 e segg.);ad esempio, gli esiti di una frattura non possono darluogo a concessione di fangoterapie, ma solo processidegenerativi di natura cronica (artrosi, reumatismi extrar-ticolari, ecc.).Bisogna anche fare attenzione di conservare nel proprio“budget” di congedo straordinario quei 15 giorni pereffettuare le cure termali, anche se poi i giorni di effettivaterapia saranno 12 (due domeniche + un giorno festivo ocomunque di riposo).

All’arrivo portare tutta la documentazione medica (inclu-so tesserino sanitario e tessera d’esenzione per invalidità)e sottoporsi a ulteriore visita medica specialistica. Al ter-mine delle cure non dimenticare di ritirare un attestatogiustificativo delle giornate in cui si è usufruito di tali cure.Le tre tipologie concesse dall’Amministrazione sono ina-latorie (per patologie a carattere respiratorio), idropini-che (gastriti, dispepsie biliari, ecc.) e fangoterapiche.Particolare interesse rivestono queste ultime, capaci diriattivare la circolazione nei soggetti artrosici, disintos-sicare l’organismo e rimineralizzare l’organismo,

decontraendola muscolatura.Il fango è for-mato prevalen-temente daargilla vergine(arricchita ina p p o s i t evasche con saliminerali e conspeciali alghe),da acqua ter-male e da unac o m p o n e n t eo r g a n i c a .Dopo un effica-ce ciclo siabbasserà del10% il ricorso

a farmaci ed i benefici si protrarranno nel tempo. Unaseduta, svolta lontano dai pasti, dura 15 minuti e siavvale di un lavaggio finale dal fango ed il riposo aletto di quasi un’ora, ben coperto per la reazione sudo-rale. Solitamente la seduta si conclude con un massag-gio tonificante e rilassante. I tempi possono variare incaso di scarsa resistenza da parte del paziente. Con-troindicazioni assolute alla fangoterapia sono cardiova-sculopatie e nefropatie gravi, mentre da valutare sonola t.b.c., le sindromi comiziali, le neoplasie a caratteremaligno, l’iperfunzionalità tiroidea, le flogosi in faseacuta, le varici degli arti inferiori, la gravidanza, inizia-le ciclo mestruale. Il sanitario della polizia chiederà unpreventivo elettrocardiogramma, per chi ha superato i45 anni, effettuato non oltre 60 giorni prima.

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Analisi38 Consap Magazine 2009

Come molti di voi sapranno, il 31 luglio 2009 è statofinalmente firmato il nuovo Accordo Nazionale Quadro ilquale regola molti degli aspetti lavorativi in amministra-zione.Il testo entra in vigore trascorsi 60 giorni dalla firma uffi-ciale e diviene completamente operativo una volta effet-tuata la contrattazione decentrata dei vari uffici periferici(Questure, Compartimenti, Ispettorati, Polaria, Polzona,Reparti Mobili, Reparti Prevenzione Crimine, GabinettiRegionali ed Interregionali, Autocentri, Zone TLC, Istitutid’Istruzione, Centri Regionale ed Interregionali VECA,CNES, Cinofili ecc.) la quale deve avere inizio non oltre i30 giorni dalla data di entrata in vigore (1° ottobre2009).Molte sono le novità introdotte dal nuovo Accordo Nazio-nale Quadro (di seguito (A.N.Q.) sia per quanto riguar-da il personale che per i quadri sindacaliVediamo le principali novità:Il titolo “orario di servizio e orario di lavoro” viene modi-ficato rispetto al precedente “turni di servizio”: L’orario diservizio è il periodo di tempo giornaliero necessario adassicurare la funzionalità e l’efficienza delle strutture edegli uffici, centrali e periferici, del Dipartimento dellapubblica sicurezza, per orario di lavoro si intende ilperiodo di tempo giornaliero durante il quale ciascundipendente assicura la prestazione lavorativa nell’ambitodell’orario di servizio. La scelta dell’orario di lavoro, nelrispetto dei principi di cui ai commi 1 e 2, deve assicura-re il sereno e proficuo svolgimento del servizio;Viene meglio specificata e dettagliata la programmazio-ne settimanale degli orari di lavoro, la quale sarà un veroatto di pianificazione finalizzato a migliorare le garanziee le certezze per gli operatori di Polizia; nei servizi continuativi lo 01.00/07.00 è sostituito dallo00.00/07.00, ma l’amministrazione può contrattare e

derogare tale regola continuando a far svolgere il classi-co 01.00/07.00;per chi svolge occasionalmente i servizi continuativi, i 13minuti in più saranno conteggiati (ovviamente ogni 60minuti) come straordinario anziché come GLS;nei servizi non continuativi, nella settimana corta, lapausa tra mattina e pomeriggio può essere ridotta a 30minuti;per chi svolge i servizi non continuativi non può essereimpiegati per più di 2 domeniche consecutive, per più di2 domeniche al mese, per più di 2 pomeriggi alla setti-mana;in caso di richiesta di orario flessibile o di cambio turno,l’eventuale diniego del dirigente o del responsabiledev’essere scritto ed adeguatamente motivato;il cambio turno d’ufficio non può essere effettuato più diuna volta alla settimana;il cambio turno si percepisce con almeno 2 ore di diffe-renza con il turno originariamente previsto;il personale che ha compiuto almeno 50 anni di età o 30di servizio può chiedere l’esenzione da servizi serali enotturni: le richieste vengono esaminate dai responsabilidegli uffici tenendo presente criteri aprioristicamente sta-biliti con le oo.ss. provinciali ed in ragione dell’età ana-grafica, dell’anzianità di servizio, di eventuali patologieprofessionali e del percorso professionale;lo straordinario programmato è aumentato dal 20% al40% del monte ore dell’ufficio, eventualmente aumentabi-le;l’informazione preventiva alle oo.ss. per lo straordinarioprogrammato (ex art. 25 D.P.R. 164/02) deve contenereanche i dati relativi allo straordinario obbligatorio svoltonel trimestre antecedente;lo straordinario programmato può precedere l’orarioordinario di servizio;

Il nuovo Accordo Nazionale Quadro:le principali novità

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Analisi 39Consap Magazine 2009

lo straordinario programmato, per chi vi aderisce, si con-figura come orario giornaliero obbligatorio di lavoro; sene può chiedere l’esonero per sopravvenuti, improcrasti-nabili e gravi motivi;lo straordinario obbligatorio (emergente = ex art. 63L.121/81) e programmato possono essere commutati adomanda in riposi compensativi: la richiesta, l’accogli-mento e l’eventuale diniego motivato vanno formulati periscritto; i riposi compensativi possono essere cumulati conil R.S. ed il C.O. e vanno conteggiati nella misura orariapari a quella prevista per quel giorno di servizio;la reperibilità rimane di 24 ore per non più di 5 giorni almese, mentre l’orario - che non è più lo 00.00 - 24.00 delvecchio A.N.Q. - dovrà essere concordato con le oo.ss.provinciali in sede di contrattazione decentrata;non possono essere impiegati in reperibilità coloro chevengono esonerati a richiesta dai turni serali e notturni(50 o più anni d’età e/o 30 o più anni di servizio ecc.) ecoloro che si avvalgono dei benefici per maternità ex art.

17 DPR 164/02;per i ruoli tecnici è previsto addestramento ed aggiorna-mento professionale specifico per i settori di pertinenza;il personale comandato in servizio di missione ha dirittoad un alloggio idoneo e decoroso secondo standard qua-litativi che saranno stabiliti ad hoc da una specifica Com-missione individuata presso il Dipartimento della P.S. edella quale faranno parte anche rappresentati sindacalidelle oo.ss.;per le risoluzioni delle controversie che non trovano solu-zione in ambito locale, viene istituto un apposito tavolo diconfronto presso il ministero cui partecipano tutti i sinda-cati e che emette pareri che sono vincolanti per l’ammini-strazione;Ovviamente il presente testo è da considerarsi un suntoestremamente sintetico che non include tutte le differenzetra il vecchio ed il nuovo Accordo Nazionale Quadro eper il quale seguirà divulgata una nota più dettagliata.

Roberto Butelli

Gli incidenti stradali in Italia sono la primacausa di morte per bambini e ragazzi trai 5 e i 14 anni. Lo afferma una ricerca con-dotta da Fiat, che lancia la seconda edi-zione di BimbiSicuramente, una campa-gna informativa per i genitori che si ètenuta presso i concessionari della casa automobilisticadi Torino.La notizia shock che la Fiat intende portare a conoscenzadei genitori automobilisti italiani è che secondo uno stu-dio, ogni anno sulle strade italiane muoiono a bordodelle auto circa 100 bambini, praticamente uno ogni tregiorni, e ne rimangono feriti circa 10mila, quasi 30 algiorno.Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)affermano che, se correttamente installati e utilizzati, isistemi di sicurezza per i bambini, soprattutto i seggioli-ni, ma anche le cinture di sicurezza per i più grandi, ridu-cono dell’80% la probabilità di lesioni gravi per piccoli e

ragazzi. L’iniziativa di propaganda socialeè sostenuta da Bosch.Secondo la ricerca Il 76% degli incidentiavviene su strade urbane, ne consegue chese tutte le automobili italiane fossero equi-paggiate con il sistema elettronico di stabili-

tà (Esp) ogni anno si eviterebbero 700 morti sulle stradeIn Italia. L’ESP è il Programma Elettronico di Stabilità, undispositivo antisbandata ideato nel 1995 dalla Bosh.Alcuni sensori, posizionati sulle 4 ruote dell’auto e sullosterzo, inviano segnali ad un microcomputer, che verificache la direzione di marcia corrisponda effettivamente alleintenzioni del guidatore. In pratica 25 volte al secondol’ESP controlla dove vuole andare il conducente e dove, inrealtà, sta andando il veicolo; il tasso di installazione del-l’Esp è passato dal 14% nel 2003 al 51% nel 2008. Lacampagna ha reso noto anche che da novembre 2011tutte le nuove omologazioni di veicoli sul territorio dell’U-nione Europea dovranno essere dotate di Esp.

Bambini, meno morti sulle strade conil Programma Elettronico di Stabilità

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Analisi40 Consap Magazine 2009

“Un ritardo gravissimo” questo il commento della Con-federazione Sindacale Autonoma di Polizia preoccupa-ta per l’assenza di notizie, nelle sale mediche delle que-sture di tutta Italia in merito al vaccino contro la nuovainfluenza.Donne ed uomini della Polizia di Stato, fanno parte diuno di quei settori lavorativi ritenuti essenziali per i qualiil governo aveva parlato di vaccinazione di massa ed inanticipo su tutte le altre categorie, purtroppo così non èed il sindacato ha raccolto le lamentele dei colleghi intutto il territorio nazionale.Le scuole di tutto il paese lamentano la crescita esponen-ziale del virus influenzale, il che significa che la pande-mia potrebbe colpire presto moltissime famiglie, questasituazione unita ai tempi di sviluppo delle protezione anti-virale, calcolata in circa 20 giorni dall’assunzione dello

squalene, rendono necessario avviare la profilassi entrobrevissimo tempo.“E da qui nasce la nostra denuncia - tuona il SegretarioGenerale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi -infatti i colleghi e le colleghe che con senso di responsa-bilità si sono recati presso le sale mediche delle questureper il vaccino, sono stati rispediti a casa; questo sta suc-cedendo in tutta Italia e proprio oggi anche nelle salemediche della Capitale di Castro Pretorio e della Questu-ra di Roma, il nostro personale medico ha riferito ai col-leghi di non avere notizie in merito e per questo sonostati invitati a riprovare nei prossimi giorni. Un ritardogravissimo - conclude la Consap - che rischia di avereripercussioni pesanti sulla disponibilità di personale peri servizi d’istituto, già decimata dall’endemica carenzadi personale”.

Consap, influenza AH1N1 mail vaccino per i Poliziotti dov’è?

INFLUENZA A, CONSAP: «NESSUNA NOTIZIA VACCINO PER I POLIZIOTTI»Roma, 30 ott - «Un ritardo gravissimo». Così in una nota la Confederazione Sindacale Autonoma diPolizia «preoccupata per l'assenza di notizie, nelle sale mediche delle questure di tutta Italia in meri-

to al vaccino contro la nuova influenza». «Donne ed uomini della Polizia di Stato, fanno parte di uno di queisettori lavorativi ritenuti essenziali per i quali il governo aveva parlato di vaccinazione di massa ed in anticiposu tutte le altre categorie, purtroppo così non è ed il sindacato ha raccolto le lamentele dei colleghi in tutto il ter-ritorio nazionale - continua la nota - Le scuole di tutto il paese lamentano la crescita esponenziale del virusinfluenzale, il che significa che la pandemia potrebbe colpire presto moltissime famiglie, questa situazione unitaai tempi di sviluppo delle protezione antivirale, calcolata in circa 20 giorni dall'assunzione dello squalene, ren-dono necessario avviare la profilassi entro brevissimo tempo. E da qui nasce la nostra denuncia - dice il Segre-tario Generale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi - infatti i colleghi e le colleghe che con senso diresponsabilità si sono recati presso le sale mediche delle questure per il vaccino, sono stati rispediti a casa; que-sto sta succedendo in tutta Italia e proprio oggi anche nelle sale mediche della Capitale di Castro Pretorio edella Questura di Roma, il nostro personale medico ha riferito ai colleghi di non avere notizie in merito e perquesto sono stati invitati a riprovare nei prossimi giorni. Un ritardo gravissimo - conclude la Consap - che rischiadi avere ripercussioni pesanti sulla disponibilità di personale per i servizi d'istituto, già decimata dall'endemi-ca carenza di personale».

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Analisi 41Consap Magazine 2009

14 anni di reclusione, 15mila euro di multa,ritiro della patente, Una sentenza quellaemessa dal Giudice per l’udienza prelimi-nare del Tribunale di Rossano, nei confrontidi un 50enne. Una mazzata, a dir poco,che piomba sulla testa di un automobilista,accusato di aver ucciso, al volante dellapropria auto in stato di ebbrezza, quattropersone e di averne ferite altre tre. Secondola ricostruzione dei fatti, due auto, una FiatPunto ed una Audi A5, a bordo delle qualiviaggiavano 7 persone, si erano scontratetra loro, senza alcuna conseguenza fisica.Dopo l’urto, gli astanti si fermavano perconstatare i danni ma furono falciati da unaBmw X3: due uomini, entrambi 20enni resi-denti, morirono sul colpo, un altro 44ennemorì poche ore dopo, in ospedale, mentreun diaciassettenne, si spense dopo alcunesettimane di agonia. Altre tre persone, un

diciannovenne 19 anni, un ventenne che silanciò nella scarpata quando vide soprag-giungere l’auto investitrice, ed un trenta-duenne, rimasero feriti. All’arrivo della Polizia Stradale del dis-taccamento di Rossano e della Sezione diCosenza, l’autista era positivo all’etilome-tro e venne arrestato per omicidio colpo-so plurimo aggravato. È una sentenzadurissima, che ottiene il pieno consensodell’Associazione Familiari Vittime dellaStrada, la cui presidentessa, Giuseppa

Cassaniti Mastrojeni ha diffuso un comu-nicato stampa nella prima mattinata.“L’AIFVS - si legge nella nota affidata alleagenzie - apprezza il Giudice del tribu-nale calabrese che con il suo operatocontribuisce a far crescere il numero deigiudici orientati a non sottovalutare più lagravità del reato e del danno, dando cosìun segnale di giustizia alle vittime, aisuperstiti ed ai loro familiari, ed a tutti ilmessaggio di porre attenzione ai propricomportamenti, perché l’impunità ai cri-minali della strada non è più assicurata”.Un testo chiaro e breve. L’omicidio stra-dale è un omicidio a tutti gli effetti, conmoventi e responsabilità precise e chi locommette, deve pagare. È possibile rive-dere le tragiche immagini dei luoghi in unfilmato di Tele Cosenza pubblicato suYoutube.

- L'assessore provinciale alle Politiche della Sicurezza di Roma haconsegnato 350 giubbini catarifrangenti ad alta visibilità ai bam-bini e agli studenti dell'Istituto Comprensivo di Zagarolo. L'inizia-tiva rientra nel progetto promosso dall'Amministrazione provin-ciale, dall'Aci Roma e dalla Consulta provinciale alla Sicurezzadal titolo 'Fatti vedere - per la sicurezza di tuttì ed ha visto la par-tecipazione festante dei bambini e degli studenti accompagnatidagli insegnanti. Dall'analisi dell'incidentalità nel territorio pro-vinciale è emerso infatti che tra le vittime della strada ci sonospesso i ciclisti, che insieme ai pedoni vengono definiti «utenzadebole». Su una popolazione di 4milioni di abitanti in provinciadi Roma, circolanti sono circa 3,5milioni di auto ed uno dei pro-

blemi è sicuramente «la scarsa visibilità, soprattutto nelle ore diassenza di luce naturale». «La nostra attività - afferma l'assesso-re - tesa sempre più verso la prevenzione, si traduce in questaulteriore attività di coordinamento tra Istituzioni, per tentare diridurre il rischio e la pericolosità derivante da una mancanza divisibilità per le utenze deboli». «I dati - conclude - fotografanouna realtà su cui dobbiamo e vogliamo intervenire per salvaguar-dare ciclisti e pedoni, vittime di chi si mette al volante e che trop-po spesso lo fa senza alcuna cognizione dei rischi che può cau-sare non solo a se stesso ma anche agli altri». Presenti alla con-segna il direttore marketing dell'Aci Roma, Paolo Riccobono ed ilpresidente della Consulta provinciale, Marcello Aranci.

Ubriaco al volante, 14 annidi reclusione. Finalmente!

Sicurezza stradale: giubbinicatarifrangenti per gli studenti

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Analisi42 Consap Magazine 2009

I primi anni del nuovo millennio stanno mostrando aglistudiosi del crimine e della devianza delle apprezzabilimodificazioni nelle dinamiche e nelle strutture della crimi-nalità comune ed organizzata, nonché la modifica diforme criminali tradizionali e la nascita di forme crimina-li nuove. Tali cambiamenti sono legati a profonde muta-zioni del tessuto sociale che stanno mettendo a dura provai paradigmi interpretativi psicosociologici e, in conse-guenza, quelli criminologici. Ad esempio, i grandi flussimigratori provenienti dall’ex-Unione Sovietica, dal Nord-Africa e dal Sud-Est asiatico hanno condotto nell’ultimodecennio in Europa, e quindi in Italia, numerosi personag-gi appartenenti al mondo della criminalità organizzata,celati tra le migliaia di immigrati in cerca di fortuna. I cri-minali stranieri giunti nel nostro Paese hanno indotto unaprogressiva modifica degli equilibri nelle organizzazionicriminali italiane “storiche” che in alcuni casi sono riusci-te ad integrarli trovando nuove strade per i traffici didroga, di armi e di esseri umani. In altri casi le compagi-ni delinquenziali straniere si sono insediate in aree terri-toriali delimitate, instaurando con i “colleghi” italiani unclima di reciproca sopportazione ma senza particolaricontatti. Alcune comunità di immigrati hanno poi sostitui-to le fasce italiane più marginali dell’economia illegale,come ad esempio i senegalesi nello spaccio di droga alminuto che hanno soppiantato molti tossicodipendenti ita-liani. Sul piano delle statistiche dei reati definiti “minori”(dagli studiosi e non dalle vittime) infine, la difficoltà diintegrazione sociale e la disperazione vede una presenzamassiccia di immigrati nell’ambito dei furti oltre che nel-l’ambito della prostituzione. I rapporti sulla criminalità inItalia presentati negli ultimi anni dal Ministero dell’Internoforniscono notevoli conferme in tal senso. Gli stranieridenunciati sono quasi un terzo del totale dei denunciati in

Italia. Quindi che ci sia un forte nesso tra criminalità eimmigrazione emerge drammaticamente dalle statisticheufficiali. E’ anche vero che spesso, sia dalla stampa chedalla gente, gli stranieri, specie se extracomunitari sonopresi come facile capro espiatorio. In effetti la maggioran-za dei reati viene commessa da stranieri irregolari, men-tre quelli regolari hanno una delittuosità non molto dissi-mile dalla popolazione italiana. Insomma la condizione diirregolarità e clandestinità favorisce in qualche modo lacommissione dei reati. Comunque i numeri parlano chia-ro. Esiste una “questione immigrazione” (che non riguar-da gli immigrati per bene che lavorano) decisamentepreoccupante, strettamente connessa all’aumento dei reatinel nostro Paese. Insomma gli studiosi del crimine dopopiù di ‘80 anni di lente e prevedibili evoluzioni diacroni-che, stanno osservando un vero e proprio terremoto cheper certi versi ricorda alcuni scenari statunitensi degli anni‘30-‘40 con la formazione dell’universo criminale multiet-nico tipico di quel periodo storico. Ma la questione crimi-ne trova anche evidenti correlazioni con questioni sociali

Microcriminalità:un vecchio problema emergente

di Marco Strano

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Analisi 43Consap Magazine 2009

e culturali dei cittadini nati e vissuti in Italia. Lo sfaldamen-to del sistema educazionale della famiglia tradizionale edelle altre agenzie di socializzazione sta notevolmenteinfluenzando lo scenario dell’illegalità, specie per ciò cheriguarda le fasce minorili. L’aumento del consumo dialcool e droghe di tipo stimolante nelle fasce giovanilidella popolazione e la riduzione dell’efficacia dell’azionesocializzativa delle organizzazioni solidaristiche (politi-che e religiose) rappresentano le variabili maggiormentesignificative per un incremento di varie forme di microcri-minalità. Comunque l’espressione microcriminalità, ormaidivenuta di uso corrente, non dà pienamente conto deicomportamenti delittuosi che vi rientrano. Il prefissomicro, infatti, potrebbe far pensare alla volontà di indica-re una categoria di reati ritenuti meno gravi o che offen-dono beni di minore rilevanza, o che destano un minoreallarme sociale. In realtà il termine microcriminalità,ormai invalso nella prassi giornalistica, appare pocoadatto a delineare il problema, soprattutto sul piano vitti-mologico poiché le vittime di questi reati non presentanosolitamente un problema “minore” quando si trovano asubire un furto in casa, una rapina per strada, una truffa,ma hanno spesso conseguenze gravissime sul piano fisi-co, patrimoniale e psicologico. Il prefisso micro, quindi,non ha la funzione di classificare una particolare catego-ria di reati dal punto di vista oggettivo, ma, casomai, dalpunto di vista del genere di criminale che solitamente rien-tra nella fascia giovanile e non appartiene a grandi orga-nizzazioni delinquenziali (es. mafiose). Negli ultimi anni,comunque, le statistiche criminali mostrano il moltiplicarsidi alcuni comportamenti delittuosi quali rapine nelle abi-tazioni (anche di persone non facoltose), scippi, aggres-sioni, sfruttamento o favoreggiamento della prostituzionein zone del nostro Paese in precedenza immuni (ad esem-

pio i piccoli centri della cintura periferica delle grandi cittàe le cittadine di provincia) e tale situazione sta creandonei cittadini una turbativa e un’insofferenza sempre mag-giore. In conclusione, sarebbe opportuno, proprio perrendere il giusto tributo alle vittime e per delineare la giu-sta gravità del fenomeno, di definire la microcriminalitàcon una denominazione meno ambigua e al tempo stessopiù stimolante di risposte istituzionali adeguate, quale, adesempio, “criminalità di strada” (street crime) o forse,meglio ancora, “criminalità diffusa”.

Marco Strano, Psicologo e Criminologo è considerato uno deimaggiori esperti del mondo di Psicologia investigativa e crimi-nal profiling.E' ricercatore incaricato presso il Criminal Profiling LAB dellaDuke University (North Carolina - USA) dove sta svolgendo espe-rimenti per la riproduzione in laboratorio del funzionamentodella mente di un criminale attraverso l'impiego di sistemi di intel-ligenza artificiale, nell'ambito del progetto NNPCP (Neural Net-work for Psychological Criminal Profiling). Collabora come Presi-dente dell'ICAA con l'Unità di Scienze comportamentali (Beha-vioral Science Unit) dell'Accademia FBI di Quantico con cui stasviluppando insieme alla Duke un progetto di ricerca sul sull'in-tuitive policing e sul criminal profiling (NNPCP research project). In Italia è Professore a contratto di Psicologia Investigativa e Cri-minal Profiling all'Università degli Studi di Palermo.Insegna inoltre presso corsi di perfezionamento e master di nume-rose Università italiane, tra cui l'Istituto di Psichiatria e Psicologiadell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, presso l'Univer-sità degli Studi di Urbino, e presso l'Università LUMSA di Roma.Autore di trasmissioni televisive, collabora con la rete televisivaCanale 5, con l'emittente televisiva Teleroma56, con il Quotidia-no "Il Messaggero", con il mensile ICT security e con altri organidi stampa.Iscritto alla Consap collabora con la nostra O.S. per la realizza-zione di corsi ICAA di criminologia (nella foto in basso) in tuttaItalia, consentendo in virtù di una convenzione la partecipazionegratuita dei nostri iscritti.

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Analisi44 Consap Magazine 2009

Come Consulta Nazionale per la Polizia Stradale dell’or-ganizzazione Sindacale Consap, abbiamo osservato l’ar-gomento dal punto di vista della sicurezza stradale siaper coloro che circolano sulle strade e sia per quelli checi lavorano. Obiettivo primario stradale è quello diaumentare la sicurezza della circolazione ma pensiamoanche a coloro che di notte sono chiamati ad intervenireper i rilievi degli incidenti stradali., a soccorrere gli auto-mobilisti in panne oppure a prevenire o reprimere reati divario genere perpetrati nei confronti dei cittadini. Appa-re chiaro che l’illuminazione è un fattore fondamentale afavore della sicurezza anche dei poliziotti che, invece,sono costretti ad operare in condizioni sempre più diffici-li, Proviamo ad immaginare una pattuglia che di notte sitrova a dover rimuovere un veicolo o un ostacolo dallaterza corsia di un’autostrada ... sono pochi minuti mapossono valere un’eternità. Inizialmente l’illuminazionepubblica, posta semplicemente agli angoli delle strade,aveva il solo scopo di consentire all’utente della strada dicircolare di notte, permettendogli, per quanto possibile diindividuare il percorso e di scoraggiare le aggressioni.

Con lo sviluppo dei mezzi di trasporto motorizzati, l’illu-minazione pubblica è diventata indispensabile ai finidella sicurezza del traffico; tuttavia, fra le sue funzionirimane in grande evidenza anche la salvaguardia controle azioni criminose, soprattutto verso gli individui, e con-tro i vandalismi. Indagini statistiche svolte un pò dapper-tutto confermano che il buio incoraggia la criminalità eche la buona illuminazione contribuisce ad aumentare

Led l’illuminazione stradalepiù sicura ed economica

La relazione della Consulta Polizia Stradale

“M’Illumino di led”, tecnologia ad altaefficienza e nuove opportunità per lagestione del territorio, questo il titolodi un interessante convegno che si èsvolto il 22 ottobre 2009 a Roma pres-so l’Hotel Massimo D’Azeglio, orga-nizzato dall’Associazione TroposferaOnlus, in collaborazione con Innova-zione Sostenibile e Betagroup srl. L’autorevole programma, a cui hannoaderito anche gli Assessori al Comunedi Roma Fabrizio Ghera (Lavori Pub-blici), Sergio Marchi (Mobilità e Tra-sporti) e Roberto Cantiani (delegatodel Sindaco di Roma per la SicurezzaStradale nella capitale) ha visto anche

la partecipazione, con intervento, diuna delegazione della Consap - Con-sulta Nazionale della Polizia StradaleItalia Centrale - guidata dal coordina-tore Massimo Vannoni.Molti gli interventi offerti dai relatoriper sottolineare i vantaggi della tecno-logia a Led, dal risparmio energetico,da una maggior efficienza luminosa,un minor inquinamento luminoso conassenze di emissioni di radiazioni ter-miche ed ultraviolette, maggiore sicu-rezza con bassa tensione, maggiorequalità della luce, maggiore duratadei dispositivi d’illuminazione e minorcosto di manutenzione e controllo effi-

cienza. L’intervento della Consap, a cura delCoordinatore Nazionale per l’ItaliaCentrale Massimo Vannoni, ha sinte-tizzato l’assoluta concordanza sull’uti-lizzo dei Led per una migliore resa sulservizio di pattugliamento stradale, asalvaguardia degli utenti e degli stessioperatori di polizia, come dimostranoalcune ricerche di settore effettuate inAmerica e in Italia, nelle città diParma, Reggio Emilia, Salerno eAnguillara Sabazia (Roma) che hannosperimentato l’assoluta efficacia del-l’adozione dei sistemi a led.

G. Guerrisi

Il responsabile della Consulta Polstrada Italia Centrale Vannoni.

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Analisi 45Consap Magazine 2009

notevolmente la sicurezza in tal senso perché garantiscela percezione a dovuta distanza di movimenti sospetti edelle intenzioni delle persone che si avvicinano, e dà piùtempo, in caso di pericolo, di reagire di conseguenza.Numerosi studi hanno confermato che una maggiore illu-minazione può ridurre drasticamente i crimini notturnimentre l’illuminazione stradale ed il suo ruolo nella sicu-rezza della circolazione sono tutt’ora argomenti di inte-resse in molte nazioni ed il dibattito è ancora aperto non-ostante siano stati effettuati numerosi studi e con metodo-logie diverse. Infatti è ormai acclarato che l’illuminazionestradale abbia un impatto positivo sulla gravità degli inci-denti ma alcuni esperti non sono concordi sulla quantifi-cazione di tali effetti. La quasi totalità degli studi effettua-ti concorda nell’attribuire agli incidenti notturni (in trattenon illuminate) una maggiore gravità rispetto a quellidiurni, dovuta presumibilmente al ritardo nella sequenzapercezione-decisione dovuta alla ridotta capacità visiva.Alcuni suggerivano che chi guida su strade illuminate sisente più sicuro e per questo accelera, prendendo rischiinutili ma una ricerca effettuata dall’Istituto di Sa1ute eSocietà dell’università di Newcastle, nel Regno Unito, hadimostrato invece che strade maggiormente illuminateriducono gli incidenti ed i feriti. I ricercatori hanno ana-lizzato i dati di 14 studi effettuati sull’efficacia delle stra-de illuminate in termini di sicurezza e sono giunti ad unaconclusione: l’illuminazione delle strade riduce il numerototale degli incidenti tra il 32% e il 33%, e gli incidentimortali del 77%, per cui il buio è un fattore di rischio e lastrada illuminata è quindi uno strumento prezioso. Consi-derato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità hastimato che un milione di persone muore ogni anno perincidenti, mentre 50 milioni rimangono ferite sulle stradedel mondo, comportando un costo sociale totale di 578miliardi di dollari, l’illuminazione stradale fornisce un

semplice e poco costoso mezzo per arginare l’epidemiaglobale delle morti e degli incidenti stradali. A dimostra-zione che anche in Italia il problema è stato preso in con-siderazione, nel mese di luglio di quest’anno l’ANAS, incollaborazion.e con lo IEN (Istituto Elettrotecnico Nazio-nale) “Galileo Ferraris” di Torino, ha varato un laborato-rio mobile denominato “Tiresia” che consiste in un veico-lo dotato di una sofisticata strumentazione. Tiresia, mar-ciando ad una velocità che raggiunge i 90 Km/h e senzachiusura al traffico della strada, è in grado di misurare leprestazioni degli impianti di illuminazione delle strade edelle gallerie verificando la visibilità della segnaletica, alfine di innalzare i livelli di sicurezza dell’arteria interes-sata. Ma l’illuminazione non è tutta uguale; uno studio delCentro di Ricerca per l’Illuminazione di New York hamesso a confronto le sorgenti. bianche e gialle nell’illumi-nazione stradale in condizioni d’uso reali; lo studio hadimostrato che l’utilizzo di lampade a luce bianca, se uti-lizzate al posto della luce “gialla” nell’illuminazione stra-dale - residenziale possono portare reali vantaggi per lasicurezza di automobilisti e pedoni. L’obiettivo era osser-vare delle fonti luminose sulle performance visive e sullereazioni dei guidatori nelle ore notturne e di particolareinteresse è stato il tempo di reazione della visione perife-rica, indicatore dell’abilità del conducente di vederepotenziali pericoli in avvicinamento ai margini del campovisivo (ad esempio un bambino che attraversa di corsa lastrada). Sono stati effettuati 14 test in diverse condizionidi illuminazione, cui hanno preso parte 13 guidatori, perun totale di 46 prove in orario notturno ed i risultati con-fermati statisticamente hanno dimostrato che, a parità diilluminamento, i tempi di reazione sono stati più brevi,con le lampade a luce bianca, con una differenza di 1metro nello spazio di frenata. La visione periferica deiconducenti è stata quindi più efficiente, poiché hannoindividuato ed interpretato più velocemente la direzionedi un oggetto in movimento, sotto una fonte di. luce bian-ca piuttosto che gialla. Tradotto in cifre, se un veicolo pro-cede a 39 km/h, la distanza di arresto si riduce di circaun metro; il dato può sembrare insignificante, ma in, real-tà può fare la differenza tra la vita, e la morte e tra unalesione più o meno grave, o addirittura scongiurare l’e-ventualità di un incidente. La luce bianca è un elemento di primaria importanzaanche per la sicurezza in città. Studi recenti hanno dimo-strato che i tratti del volto umano vengono identificati conpiù chiarezza se illuminati da una luce bianca, che

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Analisi46 Consap Magazine 2009

potrebbe quindi infondere un maggior senso di sicurez-za, specialmente in coloro che si sentono più insicuri. Conl’illuminazione a LED si riesce ad ottenere una luce bian-ca che è notevolmente differente da quella tradizionale;la società Autostrade per l’Italia, già dal 2007 ha avvia-to la sperimentazione dell’illuminazione stradale con lam-pade a luce bianca a LED sostenendo che presentanomolti vantaggi rispetto alle tradizionali lampade, quali:aumento del confort visivo e della sicurezza, maggiorrendimento energetico previsto con conseguente rispar-mio, uniformità generale di illuminazione, riduzione dicosti e tempi di manutenzione, aumento dell’affidabilitàgrazie alla durata dei diodi. L’attuale tendenza è quelladi un utilizzo intensivo di questa nuova tecnologia checonsente un notevole risparmio energetico senza deviaredagli standard di sicurezza richiesti, dal quadro normati-vo infatti, ai primi due comuni in Italia, Torraca (SA) eScandiano (RE), se ne stanno aggiungendo altri; l’ultimoin ordine cronologico è il comune di Anguillara Sabazia(RM) che ha dato vita, in fase di sperimentazione, all’illu-minazione con lampade a tecnologia Led del tratto stra-dale che va verso Bracciano. Ma se l’uso dei LED per l’il-luminazione stradale è ancora in fase di sperimentazionenon è così per la segnaletica stradale. Per esempio l’usodei LED per la realizzazione delle lampade semaforicheè stato oggetto di uno studio dell’IMEM - CNR (IstitutoMateriali per Elettronica e Magnetismo - ConsiglioNazionale Ricerche) di Parma dal quale si evince che i

vantaggi determinati dall’uso di tale sistema di illumina-zione sono molteplici sia sul piano della sicurezza che suquello economico.In primo luogo la luce emessa è estremamente direziona-le e più brillante ed è quindi ben visibile in qualsiasi con-dizione atmosferica (sole di fronte o nebbia); ogni singo-la lampada è composta da tanti led per cui, anche sequalcuno di essi si dovesse spengere, il semaforo conti-nua ad essere efficiente e non si ha l’improvvisa mancan-za della corretta segnalazione luminosa all’incrocio; l’e-levato costo di acquisto è ampiamente ripagato in brevetempo dal risparmio indotto dall’elevata efficienza ener-getica, dalla ridotta richiesta di manutenzione e dal lungotempo di vita del Led. Il risparmio energetico di funziona-mento del semaforo a Led rispetto ad uno tradizionalepuò arrivare al 70-80% e mentre un led ha un ciclo vita-le di circa 10 anni una lampada tradizionale dura inmedia al ma.ssimo 2 anni. La conclusione tratta da talestudio è che il passaggio dalle tradizionali lampade alsistema di illuminazione a LED è auspicabile.Appare chiaro che i vantaggi dell’illuminazione a LEDsono molteplici e sono facilmente intuibili i benefici, che losviluppo di tale tecnologia può apportare, se utilizzataper aumentare la sicurezza sulle strade, sia per gli utentiche per gli operatori. Concludo ringraziando gli organiz-zatori di questo evento per avere permesso alla Consultadi partecipare ed esprimere in tal modo il proprio pareresu di un tema così importante

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Analisi 47Consap Magazine 2009

Secondi, dopo il Messaggero, siamo entrati nell’UfficioImmigrazione della Polizia di Stato di via Patini nel quar-tiere Tor Cervara di Roma, per l’inaugurazione dellenuove postazioni, altamente tecnologiche, che consenti-ranno una sostanziale riduzione dei tempi di attesa perl’utenza. Ad accoglierci il Segretario locale della ConsapAlessandro Veroli, che ci accompagna da MaurizioImprota: Primo Dirigente della Polizia di Stato da 3 annie mezzo all’Ufficio Immigrazione e traghettatore di que-sta nuova efficienza operativa.Troviamo il dirigente fra i suoi uomini e donne, decine dioperatori in camice bianco, che stanno ricevendo i citta-

dini stranieri. Un’immagine di operatività e compostezzadella quale chiediamo subito notizie al dottor Improta.Oggi 17 novembre - ci dice - abbiamo completato, anchea Roma, un percorso di accentramento di tutte le attivitàconcernenti rilascio e rinnovo dei permessi dei soggiornoe foto-segnalamento. Una rimodulazione del sistemavoluta fortemente a livello nazionale per tutte le questuredal Ministro dell’Interno Maroni, dal Capo della PoliziaPrefetto Manganelli e dal Direttore Centrale dell’Immigra-zione e della Polizia delle Frontiere Prefetto Ronconi.In sintesi cosa cambia con questa rimodulazione?L’obiettivo è quello di rendere meno gravoso il compito

Intervista al dirigente dell’UfficioImmigrazione di Roma

Il dirigente dell’Ufficio Immigrazione di Roma Improta insieme al segretario della Consap Veroli.

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Analisi48 Consap Magazine 2009

del cittadino straniero che si rivolge ai nostri uffici. L’iterconsta di tre fasi: la presentazione dell’istanza, foto-segnalamento e firma elettronica ed il rilascio del docu-mento, il tutto riducendo i tempi, dai tre mesi e più cheoccorrevano, ad appena 45 giorni.Un grande impegno in cui la tecnologia riveste un ruoloimportante?Certo la tecnologia semplifica, ma può anche complica-re, in quanto anche un calo di tensione potrebbe rallen-tare la macchina, qui subentra l’uomo, l’operatore chealtamente specializzato ed umanamente qualificato, puòridurre al minimo il disagio di eventuali, sempre possibiliblack-out, e rassicurare l’utente. Ecco questo progetto,per la realizzazione del quale ringrazio pubblicamente ilQuestore di Roma Caruso, vuole rispondere a criteri dirispetto: che si dà e si riceve. Possiamo parlare di ricadute positive su tutta la poliziaromana?Possiamo e dobbiamo dirlo, infatti l’accentramento delleattività decongestionerà i commissariati di città, poi, in unprincipio di osmosi, abbiamo permeato le più qualificateprofessionalità esistenti in quegli uffici, un operatore circaper commissariato, puntando al duplice obiettivo di libera-re risorse per il controllo del territorio e non disperdere leesperienze operative acquisite in questo delicato settoredella vita civile, come il rapporto fra istituzione e cittadinistranieri. Un grazie per tutto questo, e qui devo necessa-

riamente ripetermi va al Questore Caruso, ma altrettantoimportante è stato l’ottimo rapporto con il Prefetto Pecora-ro e con la Polizia Scientifica. Sul tema dei ringraziamen-ti a quanti hanno reso possibile la realizzazione di questoprogetto, la lista va senz’altro allungata al personale ed aisindacati, che non hanno mai fatto mancare il supporto diuna dialettica costruttiva volta a risolvere i problemi chevia via ci trovavamo di fronte; tutti i sindacati hanno capi-to ed in alcuni casi hanno proposto validi suggerimenti deiquali come dirigente ho tenuto conto.Ci illustri le caratteristiche dell’Ufficio immigrazione chenon sono solo quelle dei permessi di soggiorno?E’ chiaro che l’ufficio che dirigo risponde a tutte quelleincombenze legate ai fenomeni migratori, vissute sull’a-spetto della sicurezza e dei diritti civili. Nei tre piani diquesta struttura di via Patini abbiamo sportelli aperti alpubblico, assistenza medica, una sezione che si occupaesclusivamente delle pratiche concernenti le richieste diasilo politico, una sezione che si occupa della trattazioneamministrativa degli stranieri accompagnati dalle varieForze dell’Ordine, che provvede alle formalità afferentil’allontanamento dal territorio nazionale di quelli irrego-lari e l’Ufficio Personale che cura gli aspetti legati allagestione delle risorse umane e materiali ed alle attività dirimpatrio, con o senza scorta, degli stranieri espulsi; poi,altrettanto importanti, sono le sedi decentrate: il Cie diPonte Galeria ed il distaccamento presso l’aeroportointernazionale Leonardo da Vinci, che ha consentito unalleggerimento dei compiti da parte di Polizia Aerea ePolizia di Frontiera, significativo anche l’apporto fornitodalle Forze Armate, nell’ambito del Patto per Roma Sicu-ra, abbiamo inseriti in forza circa 20 militari che collabo-rano alle attività di vigilanza e controllo. Di peculiareimportanza è anche la sezione legale che attiene ai con-tenziosi con i tribunali amministrativi ed il Consiglio diF

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Analisi 49Consap Magazine 2009

Stato, cura le situazioni che emergono da interrogazioniparlamentari e mantiene un costante dialogo con le asso-ciazioni ed i patronati, inoltre, in coordinamento con leprefetture, forniamo anche pareri su flussi e sanatorie.Ultima, ma non per ordine d’importanza è l’attenzioneche la questura, la prefettura, la direzione centrale e que-sto ufficio, attribuiscono agli aspetti economici di questeattività, che si muovono nel segno della razionalizzazio-ne di risorse e mezzi. Anche i contributi della cosiddettasocietà civile conferiscono al progetto connotati di effi-cienza: abbiamo rapporti con i principali ospedali pedia-trici della città, con l’ospedale Spallanzani per quantoconcerne le malattie infettive, siamo vicinissimi all’ospe-dale Pertini; inoltre la stretta collaborazione con le salemediche della questura ci garantisce a riguardo degliaspetti patogeni legati a profilassi e prevenzione. Gran-de è la sinergia con L’amministrazione del sindaco Ale-manno e dei suoi assessorati, che sono impegnati ancheper agevolare l’afflusso dell’utenza, si prevede un raffor-zamento dei collegamenti urbani con le stazioni dellametropolitana di Rebibbia e Santa Maria del Soccorso.Anche la struttura in cui operiamo, in virtù della disponi-bilità del proprietario è all’altezza: ci sono parcheggiinterni, distributori automatici, sale d’aspetto ampie econfortevoli e tutta una serie di migliorie realizzate in

totale comunione d’intenti con la Questura di Roma.Un grande lavoro che si fonda su cosa?Due sole parole organizzazione e regole. Vede noi for-niamo servizi ad una popolazione di 350 mila personecirca, una media città, fatta tutta di non italiani, qui sitrovano le soluzioni per le difficoltà quotidiane legate allavoro, alla famiglia, ai diritti civici, basti pensare cherilasciamo oltre 350 permessi di soggiorno elettroniciogni giorno. In questo periodo siamo impegnati nelladefinizione delle istanze relative ai flussi 2007 trasferitial 2008 e con le 32 mila pratiche della sanatoria per colfe badanti. Solo con organizzazione e regole si puòadempiere ad una così vasta mole di lavoro. Organizza-zione e regole consentono di vincere anche le sfide piùcomplicate.L’impressione è che i presupposti ci siamo tutti. Rientria-mo nella sala appena inaugurata e vediamo una fami-glia rom serenamente a colloquio con un operatore ed ildirigente che non si chiude nella sua stanza ma anzi for-nisce consigli preziosi ad una cittadina argentina che haappena lasciato la postazione senza aver risolto il suoproblema e capiamo che il dottor Improta ha dalla suaanche un’altra carta per motivare il personale. La forzadell’esempio.

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Eurocqs S.p.A. iscritto all’Elenco Generale degli Intermediari operanti nel settore finanziario, previsto dall’articolo 106 e seguenti del T.U.B al n.37323 - messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi disponibili presso le filiali e agenzie di Eurocqs SpA o sul sito internet www.eurocqs.it. A richiesta verrà consegnata una copia del contratto completo in ogni sua parte e del foglio informativo per la valutazione del contenuto prima della stipula.Eurocqs SpA, nel collocamento di alcuni prodotti presso la clientela, opera in qualità di intermediario di altre banche e/o intermediari finanziari, questi sono i diretti contraenti e titolari di tutti i rapporti contrattuali.Finanzimenti concessi previa istruttoria di Eurocqs SpA o di altro istituto erogante.

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Analisi 51Consap Magazine 2009

È possibile ottenere il 96% in più di informazioni da uninterrogatorio di polizia? La scienza ci dice di sì. Si trattadi una tecnica abbastanza semplice da imparare, chia-mata Intervista Cognitiva (I.C.) messa a punto negli USAda Edward Geiselman (University of California) e RonanFisher (Florida International University) e già adottata danumerose forze di polizia dei Paesi occidentali.Il metodo, che si compone di 5 fasi di seguito illustrate, sifonda sul reale funzionamento della memoria umana. Inpratica gli scienziati hanno seguito numerosissimi interro-gatori svolti alla vecchia maniera scoprendo il motivo peril quale non funzionano o funzionano poco: l’inquirente,nel porre le domande si fa guidare dalla ricostruzionepersonale che si è fatto dell’accaduto (per es. rapina,omicidio, incidente stradale ecc.). In questo modo ottienedal teste o dalla vittima un numero di informazioni vera-mente esiguo rispetto alla quantità elevata che potrebbeottenere seguendo invece il punto di vista dell’intervistato. Il ricordo di un crimine da parte di un testimone oculareo di una vittima non è mai accurato: è pieno di lacune,approssimazioni ed invenzioni e ciò accade perché insituazioni ad alto impatto emotivo (per es. una rapina,uno stupro o un conflitto a fuoco) la nostra memoria sub-isce numerose distorsioni che ho riassunto graficamentenella seguente equazione:

Al numeratore (sulla riga superiore) sono elencate lecaratteristiche dell’evento cui il testimone oculare assiste;al denominatore sono invece indicati i tempi fisiologici diritenzione mnemonica necessari per ricordare esattamen-te l’evento a cui abbiamo assistito.L’evento criminoso è in genere molto rapido (pochi minu-ti o manciata di secondi), per cui non rispetta i tempi fisio-

logici di memorizzazione dell’informazione. Inoltre, èovviamente inaspettato ed è per questo che i livelli diattenzione risultano spesso insufficienti. In più, essendoinaspettato può spaventarci, farci stimare il pericolo inmisura maggiore rispetto alla realtà: in questo caso entra-no quindi in gioco anche le emozioni in grado potenzial-mente di inficiare l’efficienza della nostra memoria. L’e-vento, in ultima analisi, avviene una sola volta e noi tuttisappiamo che per essere sicuri di aver immagazzinatoun’informazione nei suoi dettagli abbiamo bisogno diripetere l’esperienza (pensiamo alle modalità che impie-ghiamo generalmente per studiare un capitolo di storia!)Fatte queste premesse, in cosa consiste l’Intervista Cogni-tiva? Come funziona? Le fasi sono le seguenti:Fase 1: stabilire una relazione-alleanza. I testi sono soli-tamente ansiosi in quanto devono portare la propria testi-monianza davanti ad un ufficiale di polizia e, oltre a ciò,hanno appena assistito o sono stati addirittura vittime diun evento criminoso. Tutto questo rende l’intervista unmomento stressante in cui il rapporto con l’intervistatorediventa di fondamentale importanza e - se condotto bene- anche la chiave di volta per le indagini. Questa fase sisuddivide in: modo di porsi dell’intervistatore: adottare uncomportamento non verbale corretto. Vi sono alcune sem-plici regole che l’inquirente dovrebbe rispettare, quali ad

es. tenere una distanza adeguata daltestimone, senza essere né troppo inva-dente né troppo distante; guardare fre-quentemente il testimone; parlare lenta-

mente, usare frasi corte e lasciare brevi pause tra le frasi,così da permettere al testimone di inserirsi nella conversa-zione; adottare il modo di parlare ed il vocabolario delteste; esprimere attenzione ed interesse con segni diassenso ma senza dare valutazione, tipo “bene”, “giusto”ecc.; evitare di parlare in modo brusco; non interrompe-re mai il testimone mentre sta parlando; permettere che ci

L’intervista cognitivanegli interrogatori di Polizia

eccessiva rapidità dell’evento

tempi tecnici della memoria

evento inaspettato

attenzione + emozioni forti

non ripetitività dell’evento

necessità fisiologica di ripetizione+ +

di Micaela Scigliano

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Analisi52 Consap Magazine 2009

siano momenti di silenzio; dimostrare sempre pazienza.Instaurare il rapporto con il testimone e personalizzarel’intervista: per ottenere una buona testimonianza sidovrà fare in modo che il testimone percepisca di essereutile ai fini dello svolgimento delle indagini: l’investigato-re può usare spesso il nome del testimone, ripetere l’ulti-ma frase detta dal soggetto, e soprattutto interessarsi delsuo stato d’animo, tranquillizzandolo, per esempio, se èintimidito dalla situazio-ne perché un alto livellodi ansia interferisce conil ricordo dell’evento. Spiegare lo scopo del-l’intervista - trasferire ilcontrollo al testimone: ènecessario che l’investi-gatore dica al testimonedi aspettarsi da lui unracconto il più attendibi-le e dettagliato possibilee che conseguentementeavrà tutto il tempo peresporre il fatto. Dovrà,inoltre, aggiungere - elemento non banale - che il testedovrà sforzarsi di ricordare il più possibile senza peròtirare ad indovinare o inventare nulla. Infine, la tecnicaprevede di rendere il testimone consapevole del fatto chesolo lui è il possessore dell’informazione e quindi solo luipuò aiutare l’investigatore nelle indagini. Fase 2: la contestualizzazione ed il racconto libero. Ilricordo può essere migliorato ricreando, mentalmente almomento dell’intervista, il contesto fisico ed emotivo del-l’evento. Ciò può essere ottenuto chiedendo esplicitamen-te al testimone di ritornare con il ricordo alla situazionecritica e di provare a riviverla mentalmente ed emotiva-mente. Durante il racconto libero è importantissimo noninterrompere il testimone, non fare domande specifiche erispettarne le pause ed i silenzi: interromperlo significhe-rebbe fargli perdere l’informazione, col rischio di nonriuscire più a recuperarla. Il silenzio, infatti, è uno stru-mento molto importante per indurre risposte più accura-te. Solo quando il testimone avrà terminato il proprio rac-conto, è estremamente utile, prima di passare alla fasedelle domande, che l’inquirente gli chieda se riesce aricordare qualcosa d’altro. In genere in questo modo siottengono sempre informazioni aggiuntive.Fase 3: formulare domande in maniera corretta. La fase

delle domande è in genere il momento più critico edimpegnativo dell’intervista. A seconda del modo in cuiuna domanda viene formulata si hanno risposte più omeno veritiere ed accurate ed è stato dimostrato cheporre domande in modo sbagliato crea addirittura falsiricordi nella mente del teste. Per ottenere i migliori risul-tati è importante che si usino le domande appropriate eche si evitino i tipi di domanda che danno luogo a rispo-

ste scorrette ed incom-plete, tipo domandechiuse, a scelta vincola-ta, multiple, linguistica-mente complesse e sug-gestive.Fase 4: il secondo rac-conto da prospettivediverse. Allo scopo diottenere più dettagli puòessere utile chiedere altestimone di ripeterenuovamente il raccontomettendosi nei panni diun altro teste e di rac-

contare l’evento dal punto di vista di quest’ultimo. Oppu-re gli si può domandare di partire da un punto partico-larmente saliente o anche, in ultima analisi, di partiredalla fine, raccontando i fatti in modo cronologicamenteinverso. Quest’ultima tecnica viene spesso utilizzataanche per la rilevazione delle menzogne, partendo dall’i-dea che sia più difficile, per un soggetto che mente, rico-struire al contrario e velocemente un racconto inventato.Fase 5: chiusura. Al termine dell’intervista, l’investigatoredovrebbe lasciare un’ultima impressione positiva al testi-mone, ringraziandolo per la collaborazione e l’impegnodimostrati. In questo modo il testimone si sentirà più pro-penso a collaborare nuovamente con lui, sia in casodovesse ricordare altri dettagli dell’evento, sia in casodovesse essere nuovamente chiamato a testimoniare.

Per saperne di più:

Cavedon A. & Calzolari M.G., (2005) Come si esamina un testimone.

L’intervista cognitiva e l’intervista strutturata, Giuffrè

Fisher R.P. & Geiselman R.E., (1992) Memory-enhancing techniques

for Investigative Interviewing: The Cognitive Interview, Charles Tho-

mas, Springfield.

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Analisi 53Consap Magazine 2009

Numerose sono le segnalazioni giunte all’OsservatorioNazionale Infermieri della Consap da parte del persona-le infermieristico quasi totalmente rappresentato dallanostra O.S. riportanti parole di vero compiacimento edelogio all’evento che si è svolto a Spoleto. Un evento dall’alto contenuto tecnico scientifico, che havisto le relazioni dei nomi più autorevoli del settore infer-mieristico; un appuntamento che ha fornito un importan-te stimolo professionale e che inevitabilmente conferiràall’operato degli infermieri del nostro Servizio Sanitariostrumenti ulteriori a tutto vantaggio dell’utenza afferentealle strutture sanitarie della Poli-zia di StatoTemi e termini nuovi per il nostroambito come qualità, efficacia edefficienza, nuovi scenari operati-vi come l’infermieristica forensenuove collaborazioni con ordiniprofessionali e mondo accademi-co, rinforzo dell’affiatamentodell’ intero team multidisciplinareoperante nella nostra sanitàinfermieri, medici, psicologi.fisioterapisti e tutti gli operatori non infermieri sono statiil risultato di questo momento di confronto e di aperturanell’ottica di un sempre maggiore impegno professionaleper l’utenza trattata nelle nostre sale mediche dell’interogruppo professionale ma anche e soprattutto spunti diriflessione per la nostra organizzazione. I dati esposti al convegno, hanno consentito di tracciareun vero ritratto della componente infermieristica del Ser-vizio Sanitario della Polizia di Stato dal quale sono emer-se informazioni che hanno sottolineato sicuramente l’e-

norme professionalità, nonché gli ambiti di specificacompetenza dell’infermiere di Polizia, ma anche tantesono state le criticità emerse, senza dubbio migliorabili.che purtroppo. in via decisamente residuale, coinvolgonoanche questo gruppo di professionisti.Criticità emerse soprattutto dal confronto con le altrerealtà lavorative che vedono impiegati gli infermieri:S.S.N. e FF.AA. e che spesso trovano il nostro personaleinfermieristico fanalino di coda: retribuzioni/inquadra-mento più bassa in assoluto; normativa di riferimentoferma al 1982 nonostante i radicali cambiamenti interve-

nuti in questi trenta anni; man-canza di controllo sull’aggiorna-mento obbligatorio vista la nonrichiesta dell’iscrizione all’alboprofessionale; presenza del man-sionario (elenco rigido di compi-ti) abolito dal 1999 nel S.S.N(L.42/99); profilo professionaleche lo vede ancora un mero ese-cutore di ordini e non un ricono-sciuto professionista come lo è lacategoria nell’ambito del S.S.N.;

numero decisamente esigo, Come risultato dalle compa-razioni effettuate e soprattutto in rapporto agli ambiziosiobiettivi che il nostro servizio sanitario vuole e deve rag-giungere. Premesso il tutto, recepito il discorso inaugurante i lavoricongressuali da parte del Direttore Centrale di SanitàProfessor Cuomo, circa la scarsità di risorse economichedell’intero sistema; premesso che ci risulta che la commis-sione che, a suo tempo, ebbe il compito di riordinareanche il ruolo degli infermieri della Polizia di Stato, ha

Convegno per il personaleinfermieristico della Polizia di Stato

Il nostro personale infermieristi-co fanalino di coda: retribuzio-ne/inquadramento più bassa inassoluto. Normativa di riferi-mento ferma al 1982 nonostantei radicali cambiamenti interve-nuti in questi trenta anni.

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Analisi54 Consap Magazine 2009

concluso i suoi lavori rinviando tutta la problematicarelativa all’inquadramento di detto personale, che siricorda è personale laureato a tutti gli effetti, al momen-to del riordino delle Carriere che in futuro avverrà. Premesso quanto sopra, dicevamo, perchè in attesa ditempi migliori, la Direzione Centrale di Sanità ed il Ser-vizio Tecnico Scientifico non cominciano ad affrontarequelle fra le criticità emerse risolvibili a costo zero?Quanto potrebbe costare adeguarci alla normativa delloStato Italiano, introducendo norme già vigenti per il set-tore infermieristico, abolendo per esempio, quell’elencorigido di compiti (mansionario) che non appartiene piùad un moderno infermiere? Quantoo può costare rivede-re il profilo professionale dell’infermiere di Polizia fermoal 1985 ed adeguarlo a quello gia esistente in Sanità(D.M.739/94)? Quanto costerebbe garantire ancheall’utente delle sale mediche della Polizia di Stato che leprestazioni infermieristiche ricevute siano “sicure” ederogate da personale qualificato, ma soprattutto abilita-to a farlo e a garanzia del quale vi è l’iscrizione all’alboprofessionale degli infermieri (che si ribadisce è requisi-to obbligatorio per l’esercizio anche di tale professione aprescindere dell’ambito in cui si lavora)?

Se in attesa di tempi migliori non è possibile effettuarenuovi concorsi per infermieri, perché non si prevede unconcorso interno riservato al personale appartenente adaltri ruoli (compreso quello ordinario) che sia in posses-so del titolo di infermiere (laurea diploma universitario odiploma di infermiere professionale triennale) e della,relativa iscrizione all’albo professionale?Ultimo ma non meno importante, la Consap, accogliendoe trasmettendo le richieste e gli auspici di tutto il gruppoinfermieristico, considera il riuscito convegno di Spoletoquale inizio, di una crescita e vuole ringraziare e compli-mentarsi a nome di tutti gli infermieri della Polizia di Statorappresentati con tutte quelle persone che con estremoimpegno e capacità hanno reso possibile la realizzazionedell’evento, e curandone ‘‘dietro le quinte” ogni minimodettaglio ed impegnando all’occorrenza anche risorse pro-prie; quello staff multidisciplinare operante presso la Dire-zione Centrale di Sanità che ha voluto far parte dellasegreteria organizzativa del convegno, con a capo il Diret-tore Professor Giovanni Cuomo e tutti diretti da un’impec-cabile regista la dottoressa Rosa Corretti. Ancora un gra-zie dalla Consap e complimenti a tutti.

Maurizio Bellini

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Analisi 55Consap Magazine 2009

Si tratta soltanto di verificare se anche la qualità èbuona per evitare la sorpresa di una indigestione.

Il nuovo contratto degli operatori della Polizia di Stato è giàscaduto, adesso comincia quella interminabile fase delle tratta-tive sindacali che ci farà perdere energie e mesi di tempo.Ma tant’è. Questo rito fa parte della nostra storia e della nostravita. Così come scontato appare il gioco delle parti. Il Governoche cerca di “risparmiare” sulla pelle dei poliziotti, i sindacati atentare di portare a casa un accordo decente o decoroso. Quanto proposto finora, a nostro sommesso giudizio, è statosemplicemente “umiliante” per tutti gli uomini in divisa. Pochimiseri euro che non renderanno, di certo, più pesante la nostrabusta-paga. Le rivendicazioni da porre sul tappeto sono tante:si va dal contratto al riordino delle carriere. Per queste voci ilsindacato deve battersi senza tentennamenti e senza cercare viedi compromesso.La nostra battaglia sarà incentrata anche sulla situazione cheinteressa i ruoli tecnici. S’impone un adeguamento economicodignitoso dell’indennità meccanografica, ma soprattutto noi chie-diamo vivamente che venga eliminata una macroscopica ingiu-stizia: di questa indennità, che attualmente è umiliante e offensi-va e che quindi va rivalutata, deve fruire non soltanto il persona-le formalmente assegnato ai centri elettronici ma anche tutti queitecnici che prestano servizio nei centralini, al telegrafo, presso lecentrali telefoniche, laboratori radio e in tutti gli uffici dove si fauso di terminali. Questi colleghi, sia ben chiaro, non sono tecni-ci di serie B e quindi hanno diritto allo stesso trattamento econo-mico degli analisti e dei programmatori o terminalisti.Vanno aggiornati i profili professionali ormai “datati” ed incom-pleti in relazione alle attuali conoscenze tecnologiche.La Consap nel caso in cui, l’Amministrazione decidesse di rive-dere i profili professionali, vigilerà attentamente, in quanto indiversi Uffici di Polizia, in special modo nelle “periferie”, si usasostenere che i tecnici lavorano meno o svolgono un lavoropoco importante; in alcuni casi, è stato anche affermato che itecnici sono poliziotti di serie “B”. Noi non vorremmo che sulla“spinta” di queste idee da parte di alcuni funzionari di Polizia,si vengano a creare dei profili professionali che vadano a col-pire la professionalità e la specificità del lavoro dei tecnici dellaPolizia di Stato.Altro grave problema è l’esclusione di molti colleghi tecnici dalconcorso per vice perito.Dotati di una professionalità conseguente ad esperienze profes-

sionali e lavorative precedenti nei più svariati settori delle attivi-tà umane, per non parlare dei titoli di studio in loro possesso.Molti hanno una laurea ed il restante ha uni diploma di scuolamedia superiore.Dunque trattasi di personale preparato in possesso di requisiticulturali e professionali che non avendo il cosiddetto diplomaspecifico sono di fatto inquadrati in un ruolo ad “esaurimento”,con la carriera bloccata a Revisore Tecnico Capo..Il problema riguarda soprattutto il mancato riconoscimento dellaprofessionalità dei Ruoli Tecnici, tenendo presente che non visono strumenti, sforzi da parte di nessuno per accrescere que-sta professionalità o per adeguarla alla incalzante avanzatadella tecnologia.L’Amministrazione non favorisce corsi di aggiornamento (omeglio di formazione) professionale, per il personale e molticolleghi hanno provveduto privatamente, frequentando a lorospese corsi specifici organizzati da istituti privati. A tal proposito è il caso di ricordare la nota della DirezioneCentrale degli Istituti d’Istruzione, Ufficio Studi e Programmi, del20 gennaio 2004: “il personale appartenente ai ruoli tecniciparteciperà alle lezioni organizzate per le tematiche d’interessegenerale, mentre le esigenze di aggiornamento su argomentiinerenti alle funzioni specifiche dei vari profili dovranno esseresoddisfatte in sede locale, con iniziative che tengano conto delladotazione organica effettiva di ciascun profilo e con il contribu-to dei funzionari dei ruoli tecnici e professionali degli enti terri-toriali competenti. I signori Direttori Interregionali, al fine diassicurare omogeneità ed unicità d’indirizzo didattico e forma-tivo alle attività in materia di aggiornamento professionale, con-tribuiranno alla designazione dei docenti, ove per la specificitàdel tema da sviluppare, se ne rendesse necessaria ed opportu-na l’individuazione su base interprovinciale. In quest’ultimocaso provvederanno a coordinarne l’impiego, in base allerichieste dei Signori Questori.”A nostro avviso, se all’interno dell’Amministrazione, per deter-minati settori, non sono individuabili docenti idonei, sarebbeopportuno servirsi di specifici istituti esistenti sul territorio.Questa sarà la linea che continuerà a caratterizzare la nostraattività al fine di raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti:assicurare visibilità ai ruoli tecnici e contestualmente garantirelivelli professionali e retribuitivi dignitosi, vale a dire adeguatiall’alto ruolo istituzionale che la categoria svolge all’interno del-l’Amministrazione e per la società.

La carne al fuoco è tantaGianni ValeriSegretario Nazionale con delega ai Ruoli Tecnici

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Varie56 Consap Magazine 2009

La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale si schieraal fianco del Comune di Roma per ridurre la mortalitàsulle strade della Capitale. L'obiettivo è quello di contra-stare la guida in stato d'ebbrezza, grazie a nuovi etilo-metri che la Fondazione fornirà alla Polizia Municipale eche consentiranno un incremento dei controlli alcolemicisulle strade di Roma da parte della Polizia Municipale. Ilprogetto nasce all'interno del Protocollo d'Intesa firmatodal Comune di Roma e Fondazione Ania per realizzareiniziative di collaborazione tra pubblico e privato finaliz-zate a debellare la grave emergenza degli incidenti stra-dali in città. I dati registrati a livello locale, 18.181 inci-denti, 190 morti e 24.062 feriti nel 2008, rivelano come,dal punto di vista della sicurezza stradale, si legge in unanota, per densità demografica, volume di traffico e baci-no di utenza, Roma e hinterland siano le zone più arischio del Paese. Nonostante un sensibile miglioramentoper la Capitale (-10% di incidenti mortali rispetto al2007), su 4.731 morti registrati in Italia nel 2008 più del10% dei decessi per incidente stradale (493 morti) si èverificato nella Regione Lazio, il 6,6% (313 morti) in Pro-vincia di Roma, e il 4% (190 vittime) nel solo territorio delComune. La guida in stato di ebbrezza è causa di unaltissimo numero di incidenti. Infatti, secondo l'IstitutoSuperiore di Sanità, il 30% dei sinistri in Italia avviene perguida in stato psicofisico alterato da alcol e droga. Gliepisodi che vengono riportati ogni giorno sui quotidiani,anche nelle cronache romane, non fanno altro che avva-lorare questa tesi. Pertanto, proprio per contrastare que-sta che è una piaga sociale, la Fondazione Ania, inaccordo con il Comune di Roma, fornirà alla PoliziaMunicipale 20 nuovi etilometri professionali: 1 per ognu-no dei 19 Municipi ed 1 al Gruppo Pronto Intervento Traf-

fico (Gpit), che andranno a raddoppiare il numero diquelli attualmente in dotazione e daranno alle pattuglie lapossibilità di effettuare un numero maggiore di controllialcolemici, specialmente durante le notti del fine settima-na. L'accordo prevede anche l'assegnazione alla PoliziaMunicipale di 60 nuovi precursori digitali: 2 per ciascunMunicipio, eccetto il I Municipio (Centro Storico) che neavrà 4, mentre ne saranno consegnati 20 al Gpit, e40.000 etilometri monouso, 1.000 per ciascun Munici-pio, eccetto il I Municipio che ne avrà 4.000, i restanti18.000 al Gpit, che consentiranno di determinare l'abu-so di alcol da parte dei conducenti dei veicoli e di valuta-re più rapidamente se sottoporli al test con l'etilometroprofessionale. «Sono 190 i morti in un anno sulle solestrade della Capitale - ricorda Sandro Salvati, Presidentedella Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale - sonoun tributo di sangue enorme, che fa percepire le realidimensioni di questa che è un'emergenza, anche a livel-lo locale. Purtroppo, sono i comportamenti che determi-nano in larga parte questa strage. Mettersi al volante instato psicofisico alterato significa trasformare scientemen-te l'auto in un'arma impropria, con l'altissima probabili-tà di uccidere, proprio come accade di frequente anche aRoma. Chi guida in maniera irresponsabile deve esserefermato! ». «L'intensificazione dei controlli - continua Sal-vati - può offrire la possibilità di bloccare questi crimina-li e, allo stesso tempo, costituire un forte deterrente neiconfronti di chi, ancora oggi, si comporta come uno scon-siderato al volante. Mettere la Polizia Municipale in con-dizione di avere un maggior controllo del territorio, per-mette di cominciare ad affrontare in modo coerente il dif-ficile tema della sicurezza stradale urbana».

Emanuele Innocenzi

Da Fondazione Ania arrivano etilometriper i vigili urbani di Roma

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Varie 57Consap Magazine 2009

Dieci punti definiti «irrinunciabili» per poter continuare aspostarsi in bici a Roma senza rischiare la vita. Sono con-tenuti nel documento che i ciclisti romani, costituiti nelcoordinamento spontaneo «Di traffico si muore» natoall'indomani della tragica morte sui Fori Imperiali di EvaBohdalova, porteranno all'assessore alle Politiche ambien-tali, Fabio De Lillo, e a quello della Mobilità, Sergio Mar-chi. De Lillo, dopo la morte in bici della giovane ciclista lanotte del 29 ottobre, ha convocato associazioni e comita-ti ciclistici di base per discutere delle possibili «azioni damettere in campo - si legge nella lettera dell'assessore- ele loro priorità». «Domani vedremo se Roma è intenziona-ta a cambiare. O meglio se la sua amministrazione è ingrado di farlo - si legge nel preambolo del decalogomesso a punto dai ciclisti urbani della Capitale-. Le inizia-tive dei ciclisti romani dopo la morte di Eva hanno fatto inmodo che anche chi usa la bici come mezzo quotidianovenga inserito in un ripensamento della città, che per oraè affidato solo a cemento e asfalto. Ciò che proponiamonoi è un cambiamento di abitudini e un rovesciamentodella questione: 'non sono io che mi devo proteggere, seitu che devi rallentarè». «Il traffico di Roma è ormai fuoricontrollo - si legge nel documento-. I ciclisti romani voglio-no che gli amministratori prendano, con la massimaurgenza, alcune decisioni che ritengono fondamentali perassicurare la convivenza di auto e biciclette sulle straderomane e per assicurare la sopravvivenza fisica dell'uten-za fragile, pedoni compresi». Di seguito le richieste che ilcoordinamento dei ciclisti romani, che nei prossimi giorniproporrà alle altre città un Manifesto del cilista urbano,porterà alla giunta capitolina. 1) Sviluppo mobilità ciclisti-ca urbana: deve essere il perno di scelte prioritarie comein tutto il moderno mondo civile. Strategia di moderazio-ne, allontanamento e disincentivo dei mezzi a motore

dalla città. Si tratta di scelte coraggiose che altre cittàeuropee hanno fatto con benefici evidenti. - 2) Riduzionevelocità: zone 30 km/h in tutto il Centro Storico, nelle ZTLe nelle strade interne residenziali. Rigoroso 50 altrove.Solo sotto i 50 Km/h si ha la possibilità di sopravvivere adun investimento. Inoltre si propone la realizzazione didossi nei tanti «obiettivi» sensibili (scuole, parchi, ospeda-li); di attraversamenti pedonali rialzati per far rallentare imezzi anche senza pedoni e bici visibili, e controlli pre-ventivi, frequenti e sanzionatori. 3) Itinerari ciclabili e

Il decalogo dei ciclisti perspostarsi in sicurezza a Roma

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Varie58 Consap Magazine 2009

ciclo-pedonali: realizzarli dovunque sia possibile. - 4) ZTLe Isole pedonali del centro: ritornino strumento, duraturo einaggirabile. Occorre tenere fuori dal centro storico leautomobili. - 5) Consentire alle bici nelle strade a non altoscorrimento veicolare di andare contromano con chiarasegnaletica, sulla scorta di quanto fatto a Londra e in altrecittà, anche italiane. - 6) STRADE verdi e parcheggi discambio: coordinare con i Municipi la gestione della via-bilità, individuando aree commerciali e residenziali senzaauto (strade verdi). Insieme a Provincia e Regione non siinvesta in nuovi quartieri o strade che affluiscono in cittàsenza aver prima previsto punti di scambio con il traspor-to pubblico. Rendere l'uso dell'auto nella città meno pre-miante di altre forme di trasporto mediante una convinta econtinuativa politica di incentivi e disincentivi. 7) Intermo-dalità con mezzi pubblici: prevedere la possibilità di tra-sporto della bici su Metropolitana, Tram e Jumbobus,anche gratuito con tessera Metrebus. - 8) Stalli e rastrellie-re: realizzare ovunque le strutture. - 9) Bike sharing: pre-vedeli di standard elevato sull'esempio di Parigi e non solodi facciata come attualmente. - 10) Regolamento edilizio:introdurre regole cittadine per le bici in condominio. Biso-gna approvare un regolamento che permetta di poterleinstallare in spazi condominiali senza dover riapprovare ilregolamento di condominio. «Auspichiamo - si legge infi-ne nella nota del Coordinamento- che l'incontro sia un untavolo operativo riconvocato mensilmente fino a Maggio2010, data entro la quale vorremmo vedere completatiinterventi a basso costo e apprendere i piani operativi perMaggio 2011. Il Coordinamento infine propone di dedi-care a Eva Bohdhalova un nuovo percorso Ciclabile Cen-trale Anulare Colosseo / Circo Massimo / P.za Venezia/Fori / Colosseo, così come a Luigi Moriccioli la CicloviaTevere a Tor di Valle.

Mai più a capo scoperto, gli stilisti rilanciano per questo

inverno 2009 il cappello. Già nell'antica Tebe, Greci,

Romani, Egizi e Incas erano soliti indossare ornamenti sul

capo. Nel 1806 un famoso cappellaio di Londra, creò il

cilindro e altri modelli sofisticati e civettuoli adatti a qua-

lunque occasione. Oggi proprio come allora panama,

baschi, turbanti e texani costituiscono un tratto distintivo,

capace di caratterizzare anche la più insignificante mise.

Per questo inverno i modelli basic più in voga sono

soprattutto retrò con quel tocco glamour impreziositi di

fiocchi, perle, piume, ideali per essere indossati dal jeans

all'abito elegante. Tra i giovani impazza il berretto di

maglia. Irresistibili sono i piccoli baschi a maglia grossa

trattenuti al lato da un cerchietto. Sciccosissimi anche i

colbacchi perfetti per difendersi dal freddo e per dare un

tocco di classe anche al più semplice abito nero. Il cap-

pello è utile, scenografico e può diventare un accessorio

indispensabile in questo inverno 2009/2010. I colori

invernali vedono il ritorno dello chic e della stravaganza.

Il nero in tutti i capi resiste è sempre in primo piano ma il

color rosso avanza. Si trova perfino nelle pellicce e allo-

ra sarà impossibile non notarlo. E' l'anno del rosso, delle

forme ampie dei capi per donne che non vogliono passa-

re inosservate. Il color rosso ha le sue sfumature diverse

dal rosso ciliegia, scarlatto, cardinale, tonalità intense

che hanno il vantaggio di stare bene sia alle brune sia

alle bionde. L'eccezione è solo per le donne con chiome

ramate, che potranno indossare capi dal colore bordeaux

o prugna. Questo colore ottimista non si limiterà solo a

dettagli ma sconvolgerà completamente i nostri armadi,

ricchi del grigiore delle passate collezioni. Scarpe, borse,

lingerie, tutto sarà rigorosamente rosso. Il rosso, un colo-

re estremamente bello... il rosso è amore, allegria!!!

SOLO MODAdi Paola Pietrucci

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Varie 59Consap Magazine 2009

Un pezzo importante della storia della Polizia ripercorsaattraverso la satira e le vignette che illustravano i giorna-li di un determinato periodo storico: dall'Asino a Rugan-tino, al Guerin Meschino, al Travaso delle idee. Un modoper riflettere sorridendo sull'evoluzione della polizia edell'immagine del poliziotto nel tempo, personificazionedi un sistema politico messo in discussione, come accadeancora oggi, attraverso la lente pungente dell'ironia.Questo è quello che vuole essere il libro "In nome dellalegge" con il suo sottotitolo emblematico: "tracce satirichedella polizia italiana tra Otto e Novecento"; un progettonato dalla collaborazione tra l'Ufficio storico della Poliziadi Stato, il Centro studi Galantara, la Biblioteca naziona-le centrale di Roma e la Biblioteca del ministero dell'Inter-no che hanno organizzato anche una mostra che, fino al14 novembre, espone nella Biblioteca nazionale centrale,immagini ed illustrazioni satiriche. Sono quelle immaginicon cui vignettisti e comici hanno ironicamente ritratto glieventi storici, i fatti di cronaca sbeffeggiando i cosiddetti"tutori della legge" che oggi, anche con questo progetto,dimostrano di prendersi un po' meno sul serio. "Oggi" -scrive il capo della Polizia Antonio Manganelli nella pre-fazione - "l'attività della polizia non è più fredda e mec-canica operatività al servizio della legge".

La mostra offre così un insolito spaccato del nostro Paesedal 1848 al fascismo attraverso la figura del poliziotto edel suo modo di agire "In nome della legge".L'ingresso è gratuito e la rassegna - che permette di cono-scere e osservare da vicino i modelli iconografici e gli ste-reotipi che hanno caratterizzato la raffigurazione delpoliziotto - è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18e il sabato dalle 10 alle 13. Sul sito potete intanto vede-re un video in cui l'Ufficio storico della polizia spiegacom'è nato il progetto, anticipando l'esposizione.(www.poliziadistato.it)

Storia della Polizia: tra satirae vignette

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Sindacato60 Consap Magazine 2009

In relazione al momento politico che attraversa il Paeseed agli importanti appuntamenti che la Consap ha nelprossimo periodo, il Segretario Generale Nazionale,Giorgio Innocenzi ha incontrato i quadri sindacali dimolte regioni italiane. Un calendario fitto di incontri edassemblee che ha toccato tutto lo stivale. Si è iniziato conla Sicilia dove sono stati incontrati i tutti i quadri sindaca-li nel corso di un assemblea che si è tenuta a Catania. Poirisalendo il Paese, Innocenzi ha incontrato tutto i quadridel centro e dell’Italia meridionale in una serie di incon-tri, toccando anche l’altra isola la Sardegna. L’intenso eserrato calendario si è concluso con la convocazione ditutti i quadri sindacali dell’Italia settentrionale a Milano.Quest’ultima tappa ha anche visto la delegazione nazio-nale incontrare alcuni dirigenti di polizia della città edella regione lombarda. nel corso i un assemblea ed unaserie di incontri con le autorità di polizia del capoluogo.

Riunioni in tutta Italiadella Segreteria Nazionale

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Sindacato 61Consap Magazine 2009

Il Forum di Assago si è tinto di “Cremisi”,colori sociali del Gruppo Sportivo “Fiamme

Oro”. L’immenso Roberto Cammarelle ha conquistato perla seconda volta, il titolo Mondiale dei pesi Super Massi-mi. Il grande Domenico Valentino è salito sul podio piùalto dopo aver dimostrato grande classe e tecnica pugili-stica, non per nulla è chiamato “il cubano di Marcianise”.C’è molta gioia nel Gruppo per queste medaglie d’oroche sembrano, ormai, una consuetudine che dura daanni.Il gigante Cammarelle ha dimostrato la sua solita sicurez-za e tenacia, sbarazzandosi degli avversari anche conuna certa facilità. E’ l’uomo da battere. Ha ricevuto lun-ghi applausi non solo dal pubblico presente ma anchedai componenti dei team stranieri: Russi in testa. Premia-to anche come miglior pugile del Mondiale.Valentino voleva conquistare il mondo e così è stato.Dopo la delusione olimpica di Pechino, il nostro “cuba-no”, è riuscito a riprendersi psicologicamente, dimostran-do, per tutto il campionato, una tecnica sopraffina ed unaeccellente intelligenza pugilistica.

Questi ragazzi hanno avuto l’onore ed il piacere di untifoso d’eccezione: Il Capo della Polizia Prefetto Manga-nelli, che, personalmente, l’ho visto non solo tifare matirare anche qualche “colpo” come se volesse aiutare isuoi poliziotti sul ring.Presenti anche il Vice Capo della Polizia Dott. Cirillo, ilPrefetto Mone, il Dirigente Superiore Dott. Cunsolo, il 1°Dirigente Dott.ssa Monizzi ed il Questore di Milano.Per tutti noi è stato un vero onore verificare il grande inte-resse nei nostri riguardi da parte dei vertici, creando unospirito di corpo eccezionale.Al termine dei titoli conquistati serpeggiava una grandeemozione in tutti noi, anche il Presidente dei gruppi spor-tivi Fiamme Oro Dott. Montini, insieme al Dott. D’ambro-si, sprizzava gioia da tutti i pori. Una gioia contagiosache per un attimo, ci ha fatto dimenticare le varie “gerar-chie”, accumunandosi in un abraccio collettivo, pacchesulle spalle tra pugili, Capo della Polizia, Dirigenti, tutti,senza ordine di grado. Uniti tutti insieme per la Polizia elo sport.Successivamente, superata l’euforia, come giusto che sia,

Cammarelle e Valentinopoliziotti mondiali

Claudio De CamillisDirettore Tecnico Pugilato - Fiamme Oro

Cammarelle miglior pugile del Mondiale Capo della Polizia ed il Presidente Regione Lombardia Formigoni

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Sindacato62 Consap Magazine 2009

tutti ai propri posti e ruoli. Ma lo sport vero suscita que-ste meravigliose situazioni.Occorre complimentarsi con il nostro tecnico Giulio Colet-ta, il quale ha lavorato con i nostri ragazzi per tutta l’e-state. Le Fiamme Oro hanno partecipato al mondiale,oltre ai due pugili Campioni, con il peso mosca VincenzoPicardi giunto al 5° posto, sconfitto con un verdetto a dirpoco contestato. Dario Vangeli, pugile giovanissimo madi sicuro avvenire, uscito agli ottavi di finale come Cle-mente Russo.Coletta, pur convocato nello staff della Nazionale, haassistito a tutti gli incontri dei nostri pugili dalla tribuna,dopo averli preparati e consigliati negli spogliatoi.Un trattamento per Coletta poco edificante e non solo.Considerando che noi siamo la spina dorsale del pugila-to italiano dilettantistico, i Dirigenti Fiamme Oro non ave-vano gli accrediti per l’accesso al palaforum (stranamen-te i dirigenti dell’Esercito ne erano provvisti), e che i postiassegnati al Capo della Polizia erano nel parterre a sini-stra e non centrali.

L’autorità italiana con tutto il suo seguito, posizionata dilato. Noi andiamo avanti ugualmente proseguendo ilnostro lavoro per migliorare e salvaguardare, come sem-pre, i nostri pugili.In questi mondiali molti atleti sono giunti a questa compe-tizione un po’ stanchi.Si vuole evidenziare che, per dare una certa vetrina allacompetizione, la fpi ha organizzato due incontri al meseda febbraio a luglio, incontrando le squadre nazionali diRussia, USA, Cuba, Germania, Brasile ecc., sfruttandosempre i nostri migliori pugili, gli unici che possano farebella figura, rischiando traumi o stanchezza.Si poteva alternare con qualche altro atleta per far ripren-dere fiato ai nostri big in vista del mondiale.Purtroppo non è stato così e qualche ragazzo non ha resocome doveva rendere.In nazionale, a differenza nostra, gli atleti sconfitti veni-vano rispediti a casa, disintegrando il gruppo dellanazionale. I pugili in finale non avevano nessun collegaad aiutarli moralmente con il tifo di tutta la squadraazzurra.Per l’Italia due titoli mondiali vinti, questo è importante, ilresto non importa. Questi titoli, come tutti gli altri, proven-gono sempre dalle Fiamme Oro, con una programmazio-ne costante tecnica e tattica.Chiediamo più rispetto per il nostro lavoro, per i nostrisacrifici e per tutti i risultati ottenuti da dieci anni a que-sta parte. Risultati che onorano l’Italia sportiva, la Poliziadi Stato e anche la fpi.Il Gruppo Sportivo “Fiamme Oro” - Pugilato, continueràsempre a fare il proprio dovere per migliorare sempre dipiù, rimanendo in sintonia con lo striscione comparso allefinali del forum: Fiamme Oro vs The World.Grazie ragazzi.

Capo della Polizia durante le premiazioni Il Capo della Polizia abbraccia soddistatto il pugile Valentino.

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Sindacato 63Consap Magazine 2009

Sciopero del distintivo per gliIspettori Capo

“Ispettori Capo della Polizia di Stato, scioperiamo!”.Questo l’appello, rivolto ai colleghi, dalla Consap (Con-federazione Sindacale Autonoma di Polizia) che denun-cia un disconoscimento della legge che consente la pro-gressione in carriera.“La legge che dovrebbe regolare la progressione di car-riera del personale della Polizia di Stato - spiega la Con-sap sindacato maggiormente rappresentativo della Poli-zia di Stato - prevede che gli Ispettori Capo, che abbia-no maturato otto anni nella qualifica, siano inquadrati,mediante scrutinio per merito comparativo, nella qualifi-ca di Ispettore Superiore Sups, in base alla vacanza deiposti in quella qualifica. La legge è chiara: dopo ottoanni, c’è lo scrutinio per i posti disponibili. al 31 dicem-bre 2008, erano circa 4.300 gli ispettori capo che ave-vano maturato quell’anzianità, ma l’Amministrazione – inbase ad una interpretazione capziosa e bizantina delnostro ordinamento, che risale al 1982 - si rifiuta di pro-cedere agli scrutini ed alle promozioni, ma continua a farsvolgere concorsi per Ispettore Superiore Sups, ai qualipartecipano migliaia di ispettori Capo a fronte di unamanciata di posti disponibili, con procedure organizzati-ve avvilenti per colleghi che hanno un’età media che sfio-ra i 50 anni e con enormi spese a carico dello Stato.“E’ sconcertante - accusa Giorgio Innocenzi SegretarioGenerale Nazionale della Consap - che migliaia di Ispet-tori Capo con molti anni di servizio, che rappresentanol’ossatura centrale dell’organizzazione dell’Amministra-zione, ai quali sono affidati da anni uffici, distaccamenti,perfino sezioni, con compiti di responsabilità, delicati espesso la gestione di personale, siano così disprezzati edavviliti nelle loro legittime aspirazioni di carriera”.La Consap ha così avviato una mobilitazione che potreb-be sfociare in una singolare forma di sciopero: sciopera-re è un sacrosanto diritto costituzionale il cui esercizio,solo a noi poliziotti ormai, è vietato per legge, e noi,

anche quando è ingiusta e non ci convince, la legge larispettiamo sempre! Ma lo “sciopero” che proclamiamonon è dell’attività lavorativa, ma nell’indossare un distin-tivo di qualifica che non ci appartiene più! Indossiamo idistintivi di qualifica di Ispettore Capo ma dovremo esse-re Ispettori Superiori, ingiustamente penalizzati? Bene,allora ci rifiuteremo di indossare quei “gradi” che nonsono più i nostri!

F.M.

Nr. 03 din 29octombrie 2009

Confedera ia Sindicatului

Autonom al Poli i tilor din Italia

dlui Pettine Pasquale, pre edinte

Multstima i colegi,

În numele colaboratorilor de poli ie ai Sindicatului „Demnitate” din Republica

Moldova ne exprim m solidaritatea cu colegii – membri de sindicat ai Confedera iei

Sindicatului Autonom al Poli i tilor din Italia în contextul ap r rii intereselor sociale,

economice i juridice ale colegilor poli i ti.

Activitatea Confedera iei Sindicatului Autonom al Poli i tilor este un exemplu

pozitiv pentru Sindicatul „Demnitate”, înfiin at recent, care întrune te în rândurile sale

colaboratorii de poli ie ai Ministerului Afacerilor Interne din Republica Moldova.

Cu profund respect i solidaritate,

Pre edinte,doctor în drept Mihail La cu

SINDICATUL

„„DEMNITATE””

SYNDICATE

„„DEMNITATE”

MD-2012, mun. Chi in ustr. 31 August, 129; tel/fax: (+37322)23-41-06; 23-75-27 [email protected]

MD-2012, mun. Kishinevstr. 31 August, 129; tel/fax: (+37322)23-41-06; 23-75-27 [email protected]

Al Presidente della Consap i salutidai colleghi della Repubblica Moldova

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Sindacato64 Consap Magazine 2009

In una tarda mattinata d’autunno dell’anno2009, ritornando da una visita ad un amico

medico al policlinico Umberto I, giunto all’altezza dellaCaserma “Ferdinando di Savoia” di Via Castro Pretorio,un ricordo di tanti anni, fa mi assalì, togliendomi il respi-ro. Il ricordo si riferiva alla stagione della contestazionegiovanile studentesca che Roma e parte dell’Italia subìininterrottamente. Il periodo di massima turbolenza iniziònel 1963 fino agli anni ‘80 con le occupazioni dell’univer-sità degli Studi “La Sapienza” e di altri atenei importanti.In una mattinata di novembre un corteo di protesta contoi noti fatti di Avola e la guerra nel Vietnam partì da Piaz-za della Repubblica, diretto a Piazza della Minerva aridosso della Città Universitaria. All’ora i cortei di conte-statori finivano quasi sempre con arrecare disordini e vio-lenze all’incolumità dei cittadini.Infatti, accadde quello che si temeva. Improvvisamente econ determinazione, un folto gruppo di manifestanti, usci-ti dalle file del corteo, iniziarono con spranghe, catene ebastoni a rompere vetri delle auto parcheggiate di frontealla Caserma della Polizia, imbrattando alcune di essecon la vernice rossa. All’epoca, ero a capo di una squa-dra di cine-fotoreporter della Polizia e avevo l’incarico didocumentare ogni genere di violenze che si fossero veri-ficate sia nelle piazze romane che di altre città italiane.Fu proprio in quel particolare momento che mi capitò diassistere alla scena sopradescritta. La visione di tanta vio-lenza mi spinse con rabbia a prendere la foto-cameraNIKON F.T.N. dalla borsa e scattare delle fotografie inin-terrottamente allo scopo di focalizzare sulla pellicola gliatti barbari che una società civile dovrebbe condannaresenza appello. Credevo che il mio intervento fotograficonon, fosse stato notato dagli attivisti, che dirigevano lamanifestazione, invece, accortisi di essere stati presi, in

flagranza di reato mi circondarono muniti di anni impro-prie e con le facce stravolte mi minacciarono di conse-gnare la foto-camera completa di pellicola. A quel punto,non avendo altro per difendermi presi la macchina foto-grafica per la cinghia ed iniziai a rotearla a scopo difen-sivo. Per mia fortuna, un reporter della nota agenziagiornalistica ANSA presente alla manifestazione, accor-tosi di quello che mi stava accadendo informò il valorosocapitano Francesco C., che con la sua squadra addetta

Quel giorno che salvai la testagrazie alla macchina fotografica

Francesco MorettaEx Foto-reporter della Polizia di Stato

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Sindacato 65Consap Magazine 2009

Il nostro delegato locale presso il Commissariato di P.S. TorPignattara di Roma Alessandro Cardinali ci ha portato aconoscenza delle difficoltà tecniche ed operative del persona-le che svolge i turni di servizio di volante per il controllo delterritorio. Il nostro rappresentante assolve questo compitopresso quella sede di polizia da oltre 5 anni. Nonostante latanto sbandierata “ volontà espressa più volte dall’attualeesecutivo di rendere più sicure le città italiane, la realtà è cheoltre ad essere pochi, i colleghi in servizio di pattuglia vengo-no impiegati spesso e volentieri in modo del tutto arbitrario,sottraendoli al vero compito di controllo del proprio territoridi competenza per svolgere i più variegati servizi che spazia-no dall’Ordine Pubblico, al posto fisso, all’accompagnamen-to degli stranieri al Cie di Ponte Galeria, fino a veri e propriservizi di scorta a personalità, ma anche staffette a chiusuredi cortei. Il paradosso che ci spinge a chiedere un autorevo-le intervento e ci ha portato a questa denuncia è il “postofisso” davanti il parcheggio esterno delle autovetture di servi-zio della DIGOS sito in via Ravenna, adiacente la locale Que-

stura di Roma, toccato a questo ufficio un mese fa. Quello che mi chiedo è in che modo un poliziotto, che deci-de di sacrificarsi in turni logoranti quali quelli in quinta,esposto alle intemperie climatiche di vario genere, costante-mente in macchina, tutto questo per assoluto senso del dove-re, possa fare il suo mestiere di conoscere le strade che pat-tuglia, i vari delinquenti che spesso vi abitano o che lì com-piono i propri loschi affari, senza in realtà poter permanerematerialmente in tale territorio, quando spesso e volentieri,dopo magari 2 ore di servizio gli viene disposto dalla SalaOperativa di portarsi in zona centro cittadino per chiuderedelle strade al fine di agevolare il passaggio di una perso-nalità, oppure di recarsi a coprire un servizio di vigilanzafissa o altro. In questa sede non sto neanche a sottolinearedi come quando si riesce a permanere nella propria giurisdi-zione spessissimo, a causa del scarsezza di personale, sidebba raggiungere altre zone di Roma per effettuare i piùdisparati interventi di Polizia richiesti tramite 113: ma suquesto per ora possiamo anche soprassedere.

Emergenza commissariati,il caso Torpignattara

alle scorte dei cortei si precipitò in mio soccorso. Così conl’intervento dell’energico ufficiale e la sua squadra, mi fupossibile salvare la fotocamera, la pellicola che testimo-niava la violenza e la mia testa. Quell’avvenimento pienodi emozioni della mattinata, per salvare la foto-camera,mi spinse subito a sviluppare la pellicola per vedere irisultati fotografici. Inutile dirvi che non mi stupii affattonel vedere stampate sulle foto le immagini di tanti figli dipapà e di grossi esponenti politici o di governo che, piùdi altri, avevano avuto parte nei disordini di piazza.Durante l’autunno caldo 1968/70 numerosi furono gliinterventi di ordine pubblico su tutto il territorio naziona-le. A Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova vi furonodelle sommosse di una certa gravità dovute al clima tene-broso che regnava, in tutti i settori economici e istituzio-nali. Durante gli interventi per ristabilire l’ordine le Forzedi Polizia venivano attaccate, insultate ed oltraggiatesenza potersi neppure difendere (senza ordini dall’alto):le leggi garantiste e permissive alla fine portarono allatrasgressione totale del movimento progressista. La vio-

lenza fu pericolosa sempre più per la società civile e losquadrismo divenne una costante nelle manifestazioni dipiazza. Gli estremisti politici, che sempre più numerosi siinfiltravano tra la file dei dimostranti, iniziarono primacon lanciare sassi, passando poi alle fionde con biglied’acciaio, successivamente alle spranghe e alle bombemolotov artigianali, ed, infine, all’uso delle armi. Cosi nelsegno della P38 si aprì la stagione degli anni di piombo.

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66 Consap Magazine 2009 Sindacato

Un grido d’allarme è partito dalla rappresentanza sinda-cale Consap di Marsala. Il nostro brillante SegretarioGenerale Provinciale Dario Cona ha denunciato pubbli-camente la carenza di uomini e mezzi. La rivendicazioneè stata raccolta dai quotidiani locali che ne hanno datoampio risalto.L’azione rivendicativa della Consap nasce dall’incontrocon il questore di Trapani Giuseppe Gualtieri, durante ilquale il sindacato ha denunciato l’insostenibilità di unasituazione che non rispetta i parametri di sicurezza socia-le che in tanti altri piccoli centri del territorio vengonogarantita. L’accusa dettagliata parla di personale delcommissariato sotto organico rispetto alle piante ministe-riali che datano ormai 1991 con la prospettiva di assotti-gliamento ulteriore con il raggiungimento della pensione

di alcuni colleghi.Quello che viene a mancare in questa situazione – hadetto Dario Cona – sono mezzi e risorse minime atte agarantire la sicurezza pubblica ed una pacifica conviven-za sociale”. Mostrando viva preoccupazione per un pre-vedibile peggioramento delle condizioni del lavoro deicolleghe e colleghi, Cona ha chiesto in occasione dell’in-contro con i quadri dirigenti sindacali della Sicilia tenuto-si a Catania, il massimo sostegno da parte della strutturanazionale della Consap, supporto che è stata assicuratodirettamente dal Segretario Generale Nazionale dellaConsap Giorgio Innocenzi, che appena rientrato nellasede romana dal sindacato si è subito attivato per rende-re nota la difficoltà operativa anche ai responsabili delDipartimento della Pubblica Sicurezza.

Uomini e mezzi che mancano a Marsalaè a rischio l’operatività della Polizia

Matera, la Consap in difesadi UPGSP e Polizia StradaleLa Segreteria Provinciale della Consap di Matera haincontrato nei giorni scorsi il questore della città, peraffrontare alcune problematiche sollevate dagli iscritti eriguardanti l’Ufficio Generale Prevenzione e SoccorsoPubblico, la Polizia Stradale e l’ufficio denunce. Nel cor-diale incontro si è puntata l’attenzione sull’impulso neces-sario alla formazione ed all’aggiornamento del persona-le, soprattutto per quanto riguarda il rilevamento degliincidenti stradali. Si è sottolineato come sia di fondamen-tale importanza per l’operatore il supporto della cosiddet-ta valigetta tecnica, che contiene corda metrica, verbaliz-zatore, prontuario del Codice della Strada aggiornato,gesso e varia modulistica come ad esempio il mod. 360

per il rilevamento degli incidenti stradali senza danni allepersone.Altro tema affrontato dai nostri dirigenti periferici giuda-ti dal Segretario Generale Provinciale Emanuele DavideSalvigni, ha riguardato ancora la formazione professio-nale relative al ruolo di agenti ed assistenti per il servizioil Sala Operativa, predisponendo eventuale affiancamen-to ed il conseguimento dell’abilitazione SDI.Il questore ha ascoltato con interesse le rivendicazionidella nostra “agguerrita” pattuglia sindacale materana,impegnandosi a rafforzare il numero del personale impe-gnati in compiti di U.P.G.S.P., reintegrando la massimo lerisorse umane disponibili.

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