Ci Sono Delle Vere e Proprie Carriere Per Diventare Malato

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ci sono delle vere e proprie carriere per diventare malato e, in queste trame che si ripetono sempre, lo stato di salute dell'osso adiacente ai denti gioca un ruolo fondamentale; esaminiamo il ruolo che hanno le estrazioni di denti fatte male, i denti devitalizzati, l'amalgama, l'alimentazione. CAPITOLO 1: le tossicit sugli enzimi (l'amalgama) le memorie sbagliate le degenerazioni ..e mettiamo l'intolleranza alimentare in tutto questo contesto i campi di disturbo si sommano il momento critico dell'estrazione del dente marcio i bambini e le trame delle malattie che si ripetono sempre i meccanismi di tossicit delle vaccinazioni CAPITOLO 2: l'invisibilit del fenomeno da dente morente la norma il problema dei denti devitalizzati il lavoro di Stortebecker: tossicit nel sistema venoso craniale il lavoro di Price la stanchezza cronica cisti, tumori, fibromi bibliografia CAPITOLO 3: l'osso necrotico il dentista bio e i nosodi l'anamnesi e la somma delle dighe di castori a monte la determinazione ce la mette il paziente della radiografia: istruzioni identificazione del focus dentale: istruzioni lestrazione di un focus dentale: istruzioni lettura delle cavitazioni CAPITOLO 4: il pluri-metallismo un caso di monconizzazione post-apparecchio (!) il dentista e le monconizzazioni facili traforo in denti sani come appoggio per ponti? riuscir il paziente ad avere i bugiardini prima che il lavoro inizi e non dopo, quando lomeopata gli dice che quel materiale problematico? informazioni su materiali problematici e possibili alternative cure canalari: novit e regaletti da evitare

CAPITOLO 1le memorie sbagliate L'insieme delle glicoproteine che abbiamo accennato nella sezione precedente viene tutelato da un organismo che ogni giorno alterna una fase di smaltimento di scorie metaboliche e sostanze estranee con una fase di ricostruzione delle strutture (delle glicoproteine). E' cos che viene garantita anche la guarigione delle ferite. Ora, noto da alcune ricerche che persone con intolleranze silente al glutine, continuandone il consumo hanno grossi problemi di guarigione delle ferite (problema che scompare quando eliminano il glutine), tanto che stato suggerito come un possibile indice di sospetto. Che cosa c'entra la funzione digestiva con la funzione di rigenerazione?

12 ore di disintossicazione e 12 ore di rigenerazione, giorno e notte, tutti i giorni, si alternano, ma le capacit e l'efficacia di questo scudo perpetuo possono variare grandemente. Gli organismi che vanno a regime di crociera mantengono uno scudo molto pi solido di un organismo che va a regime- extra. Cos si spiega l'interferenza dell'intolleranza al glutine con la lenta guarigione delle ferite. Vediamo l'organismo che organizza le difese intorno al corpo infetto, per es. un dente morente, la zona si autoperimetra con metaboliti infiammatori. E' evidente la previdenza dei nostri programmi genetici: l'infiammazione un modo per perimetrare il nocciolo tossico. Price facendo certi esperimenti scopre che quando lo stato di vitalit di certi conigli minore (nell'esempio quelli pre-trattati), l'organismo pu non trovare nemmeno le risorse e le condizioni per mantenere un contenimento del corpo infetto temporaneo che regga, o almeno adeguato al potenziale putrefattivo del dente morente, per cui il dente va in ascesso (i tessuti circostanti si arricchiscono di un liquido essudativo infiammato o pus in cui fanno la loro comparsa i leucociti, ovvero globuli bianchi che distruggono i batteri, etc.). Altri programmi genetici sono disponibili: in seconda battuta si attivano le glicoproteine della calcificazione intorno alla zona infiammata. La zona infiammata che delimita l'infezione viene cio perimetrata a sua volta da un'osteite condensante. Questa situazione forma campi di disturbo cronici che, pur generalmente non causando una precipitazione istantanea verso malattie gravi, impediscono per ad un organismo di fare consistenti passi in avanti verso una salute migliore (campi di disturbo) [Huf 1999]. Ma perch l'organismo permette ci? Perch non fa qualcosa di meglio? A dire il vero ci sarebbe qualcosa di meglio. Ci sono altri programmi genetici, cui per noi non attingiamo pi. Se per esempio avete uno di questi denti devitalizzati marci, e fate 21 giorni di digiuno, si attiva il programma genetico grazie al quale l'organismo riuscirebbe in piena autonomia ad espellere fisicamente il dente. Infatti dopo il digiuno il dentista che lo tirer via rimarr sorpreso nel vedere che questo si sfila come mai era capitato per altri denti devitalizzati. La gamma dei programmi genetici che il DNA tiene in serbo per creature che vanno in letargo o che per lungo tempo hanno fatto tutto il contrario della nostra civilizzazione, e cio hanno rispettato le regole di semplicit e vigore, non finito qui. Alcune specie perdono i denti e li fanno ricrescere pi volte nel corso della loro vita. C' una ghiandola che cresce nel mento che serve a sviluppare nuove generazioni di denti al posto di quelli da sostituire. Questa ghiandola nell'uomo si atrofizza, oggi pi che nel passato: quanto pi l'organismo ha energia stagnante, tossicit e sovraccarichi metabolici, quanto prima si atrofizza questa ghiandola cristallina. Prendetela come curiosit (se non ci volete credere non cambia nulla), i denti dopo che sono caduti avrebbero potuto ricrescere anche nell'uomo. Ma, secondo osservazioni di igienisti dell'Ottocento, solo in un individuo che abbia praticato un'alimentazione frughivora e nello stile precedente al Neolitico, e con frequenti e ampi digiuni, e i cui genitori e nonni abbiano fatto lo stesso prima di lui, si pu ottenere ci. Ma noi, poveri mortali dell'alimentazione post-Neolitico, ci dobbiamo accontentare di perimetrazioni provvisorie di denti morenti, che durano decenni e dispensano croniche basse dosi di tossicit. Il DNA non ha altri programmi attivabili alle condizioni di vita che gli imponiamo. Haegel descrive l'organismo con una metafora, quella di una macchina a motore elettrico che viene adibita a motrice ferroviaria.Per trainare il convoglio dei vagoni in piano, e a carico normale, il motore gira a regime normale: fa un certo numero di giri-al-minuto, che il regime di crociera per il quale stato concepito (un regime frughivoro, e solo di frutta, verdure, alghe, semi, noci, cibi naturali e non processati). Il regime di crociera (che gi permette di attingere a qualche programma di manutenzione e riparazioni) corrisponde alla routine metabolica nella quale l'organismo umano rimasto per tre milioni di anni (prima delle rivoluzioni alimentari dal neolitico in poi).

Il motore in questione ha un'altra caratteristica fondamentale: inizia a girare a regime-extra quando necessario, per es. quando i binari iniziano ad inerpicarsi su chine a forte pendenza o quando il treno necessita realizzare punte massime di velocit. Haegel vuole dire che, se allo stesso organismo imponiamo un'alimentazione pi impegnativa di quella di crociera, possiamo attingere solo ad un limitato numero dei programmi genetici originari, per mancanza di risorse. Haegel dunque vuole dire che a causa della scadenza giornaliera dell'alimentazione moderna, il nostro organismo come quel motore elettrico eternamente costretto a stare su-di-giri, metabolicamente parlando. Il regime di crociera un ricordo della giovinezza di qualcuno dei nostri nonni; anzi quello che Haegel intende per regime di crociera noi siamo abituati a vederlo come un modo di essere di altre specie. Come pedaggio di questo regime su-di-giri, molti programmi genetici di difesa diventano irraggiungibili. Il fatto che il treno, finito magnetizzato su un tragitto impegnativo, si potr certamente surriscaldare ma regger straordinariamente a lungo in questo regime-extra, gli aggiustamenti sono tanto buoni che, quando infine si presenta un disagio, viene rigettata con straordinaria veemenza la tesi che l'apparente normalit sul mangiare di questa civilt sarebbe da considerarsi un regime-extra, e che ad esso siano da correlare i vari problemi funzionali. Viene completamente rigettata l'idea che ricorrere al regime di crociera sia una cosa naturale per consentire all'intelligenza dell'organismo (che ha in memoria un elenco di riparazioni da fare) di procedere finalmente alle manutenzioni. Lungo questa nostra corsa sfrenata e cieca, l'organismo rimane ostaggio di tanti piccoli cadaveri che si stampano nel suo fisico, zone con cellule depolarizzate o ipo-polarizzate: una di queste l'infiammazioni cronica di origine dentale. L'organismo come quella casa che non abbiamo ri-ordinato da 20 o 30 anni ed rimasta tanta di quella roba in giro che occupa solo spazio e che fa da zavorra. Ma noi non ci fermiamo, non abbiamo tempo da dare ai programmi genetici di auto-manutenzione che restano inespressi, e noi ci portiamo dietro una casa piena di zavorra dimenticata e inutile. Un altro esempio di memoria sbagliata (ovvero un altro comune campo di disturbo) ci viene dal Dr Pietro Galbiati [2002]: L'annullamento della cicatrice appendicolare come campo di disturbo mediante applicazioni di neuralterapia ha risolto nella mia casistica stitichezze decennali, dispepsie, migliorato disturbi legati al ciclo mestruale e tanti altri problemi. Il mio primo caso lo ricordo volentieri: l'intervento neuralterapeutico per una paziente 40enne fu effettuato solo a carico della cicatrice appendicolare sebbene molti erano i problemi che mi aveva riferito. Dopo circa venti giorni ricevo una sua lettera (abitando a soli 5 km dallo studio e avendo pure il telefono, l'enfasi con la lettera della sua soddisfazione d'obbligo) con la quale mi ringrazia perch non avvertiva pi un fastidiosissimo dolore lombare di cui nemmeno aveva riferito in anamnesi, essendosi sempre sentita dire che con quel disturbo avrebbe dovuto per sempre fare i conti, e lo aveva avuto per 20 anni. Anche qui vale la domanda di prima: perch l'organismo si porta dietro questa zavorra? La risposta la stessa. regime-extra diventato la normalit al momento attuale: sono arrivati i cereali, tutti i giorni, nessun giorno pi di digiuno, le farine, le raffinazioni, le colture intensive, la chimica industriale, gli eccessi, etc. etc. A queste condizioni gli unici programmi genetici accessibili sono l'infiammazione intorno alla zona ferita o coinvolta, ed eventualmente la perimetrazione dell'infiammazione. La guarigione completa, il riassorbimento delle cellule ferite o morte: no, questi meccanismi sono possibili ma rimangono semi-irraggiungibili. L'esempio classico delle potenzialit di cui si parla quando, e molti amici me lo hanno segnalato, uno si frattura un osso: deve essere operato, e invece fa un digiuno completo o parziale e guarisce da s, avendo permesso l'attivazione di programmi genetici pi incisivi e di difesa. Con lo stesso ragionamento vediamo che gli animali in letargo, o anche l'uomo durante il digiuno prolungato, hanno accesso a programmi genetici ancora pi profondi, che aprono momenti di manutenzione seria: processi

d'autolisi che portano al riassorbimento di tessuti morti e cianfrusaglie inutili. In questo frattempo l'organismo ripassa l'elenco delle priorit, dalle pi recenti a quelle passate, e diligentemente sguizaglia programmi genetici di profondit, o comunque programmi genetici che non riusciva pi ad attuare durante il regime-extra. Quando succeder, capirete che cosa vuol dire riposo assoluto: anche perch la mole di tossicit che viene smantellata e messa in giro durante il digiuno impressionante e ti fa proprio andare in letargo. Un focus una zona di depolarizzazione cellulare cronica, ed un fenomeno molto comune nella regione dentale. Con il tempo, la tossicit, l'invecchiamento, l'alimentazione sbagliata, il tessuto osseo adiacente ai denti vede compromessa la normale irrorazione sanguigna e ci produce fenomeni di denti sempre meno vitali se non addirittura devitalizzati o in silente putrefazione. Un'area concentrata di tossine si forma affianco al dente necrotico (morente o gi devitalizzato). Man mano che l'organismo organizza le sue difese intorno ad essa, la zona si autoperimetra con metaboliti infiammatori. ScriveR. Haegel: Pu avvenire che un canale dentario sia pieno dei resti della polpa morta in piena decomposizione e non generi alcun sintomo per anni. Si vive tranquillamente, inconsapevoli necrofori [portatori di cadaveri]. Durante gli anni di calma piatta si svolge una lotta silenziosa intorno all'apice, una barriera sorge a poco a poco per fronteggiare l'invasione dannosa, portando alla formazione di una specie di sacco pi o meno voluminoso che aderisce all'apice come la bolla di sapone alla bocca di un calamaio. Il legamento alveolo-dentario cos ipertrofizzato ha trattenuto i prodotti tossici risultanti da questo conflitto locale (leucociti morti, cellule connettive, residui epiteliali, proteine estranee, etc.) per impedirne la diffusione nel corpo. Si dice allora che si formato un focus apicale. Si forma uno strato esterno, una massa di cellule che rimangono ipo-polarizzate a 10 millivolt (invece dei 100 millivolt delle cellule normalmente funzionanti), che viene detto focus dentale. Per un buon tratto, a causare il disturbo non l'azione diretta del materiale tossico, fino a quando ben perimetrato, ma la reazione dell'organismo ad esso, l'infiammazione con la massa di cellule depolarizzate (Pischinger spiega come questa situazione influisca negativamente sulle capacit di regolazione dell'organismo). Ma il peggio deve ancora venire. Proprio come avrebbe dimostrato Haley [1998], Price si mise a studiare queste tossine che trovava in tutti i denti devitalizzati e scopr innanzitutto che gli effetti pi temibili sugli animali inoculati erano ascrivibili alle tossine piuttosto che ai batteri. Steinman e altri confermeranno il fatto che contrariamente ai batteri stessi, i metaboliti dei batteri riescono a fuoriuscire attraverso le pareti intatte del dente anche quando questo sia stato ben murato a livello apicale. Prima di arrivare alla batosta vera propria, pu essere dimostrato che questo carico di tossicit endogena 1. impegna per un lungo periodo un sistema immunitario apparentemente illeso; 2. d instabilit ai livelli di glucosio nel sangue; 3. rende parzialmente inefficiente il sistema di ossidazione e drenaggio; 4. aumenta i livelli di acido urico; 5. favorisce lacidosi; 6. riduce la riserva alcalina del sangue; 7. altera soprattutto i livelli di calcio nel sangue; riduce i livelli di calcio ionico nel sangue. La virulenza e la quantit delle tossine provenienti dal dente morente sono destinate ad aumentare nel tempo, e arriva il momento in cui parte attiva di questo focus diventano il periodonto (l'articolazione che fa da paraurti al dente) e soprattutto l'osso. A quel punto il nocciolo tossico comprende anche del tessuto osseo necrotico o infetto, e la perimetrazione si allarga. le degenerazioni Un interessante fenomeno stato dimostrato dalla scienza: il flusso di fluido nutriente che dalla polpa e dalla camera polpare si dirige in tutte le direzioni nella dentina (fino ai canalicoli di cui fatto il cemento o parete dentale), viene risucchiato allindietro (cio peggiora lapporto nutriente al dente) quando uno consuma zucchero bianco. La pubblicit in televisione direbbe che quando avete consumato zucchero dovete usare il dentifricio perch l'attacco dello zucchero dallesterno determina la carie dentale. La realt che la carie un fenomeno degenerativo della nutrizione della dentina che parte dallinterno: anche se solo lo zucchero stato immesso per intubazione direttamente nello stomaco (senza passare per la bocca), si verificano le alterazioni di nutrimento dentale che fanno degenerare il dente. Ve ne parlano gli studi del Dr Ralph R. Steinman, della Loma Linda University Dental School, che sono stati confermati pi volte in seguito da altri ricercatori.

Un regime alimentare conforme, pre-Neolitico, che si differenzia da quello desertificante, moderno, nutre il dente, sostiene la salute dell'osso maxillo-facciale, e pu persino frenare gli effetti a distanza del dente devitalizzato in putrefazione. Un esempio molto significativo quello di Daniele Bricchi, 44 anni, ha alcuni denti devitalizzati fatti da piccolo che sono decisamente saltati: tre dentisti li hanno visti decretando che il riempimento del canale ormai compromesso e che i batteri hanno attaccato la polpa allinterno del dente. Portavo lenti da miope da 22 anni e la mia vista si stava affievolendo ulteriormente, soffrivo di gastrite cronica e di crisi depressive, mi furono diagnosticate lepatite C e linfertilit. Sono tutti sintomi di tossicit in circolo di provenienza dentale, inclusa l'infertilit, come dimostra Bienek KW., delluniversit di Aquisgrana, in questo articolo del 1992, "Foci batterici in denti, cavit orale e mandibola e loro effetti a distanza in relazione a batteriospermia e subfertilit nell'uomo":Trentasei pazienti subfertili con batteriospermia resistente a qualsiasi trattamento terapeutico sono stati indirizzati ad un controllo odontoiatrico. In tutti si constatato un gran numero di foci dentali. 18 hanno accettato di procedere alle estrazioni dei denti coinvolti. I foci furono completamente eliminati e sei mesi dopo i 2/3 degli spermiogrammi non presentavano pi batteri (tra l'altro lo spettro batterico degli strisci di pertinenza odontoiatrica e degli spemiogrammi erano quasi identici). Oltre ai miglioramenti degli spermigrammi, eliminando i focus dentali si ottennero miglioramenti notevoli di mobilit, densit e morfologia degli sperma (guarigione dalla sub-fertilit).

Il caso di Daniele ci mostra come una persona che ha dei denti devitalizzati un po' marci ad un certo punto vede una regressione della pesante patologia tossica su cui essi stavano dando un contributo, pur non avendo permesso nessun intervento del dentista: aumentano le capacit tampone solo cambiando regime di vita e dunque migliorando lo stato di salute dell'osso. 17 anni fa approdai allIgienismo, racconta Daniele, che non come purtroppo molti credono soltanto uno dei tanti sistemi nutrizionali, ma la vera scienza della salute, la disciplina che individua il complesso delle condizioni naturali per il recupero e il mantenimento della salute non solo fisica, ma anche psichica. Da allora non uso pi alcun tipo di farmaco, non porto pi gli occhiali e vedo bene, non soffro pi di quella depressione inspiegabile, non ho pi problemi di fegato e di stomaco; ho superato senza farmaci ascessi, granulomi ai denti ed anche una frattura al polso (niente ingessatura). Godo di buona energia, non soffro pi di quei disturbi della mia famiglia quali: sovrappeso, ipertensione, calvizie e neppure artrosi, che ha colpito tutti i miei parenti di parte paterna compreso mio fratello. Ad un certo punto Daniele si reca dallo specialista urologo perch sa di essere guarito e chiede di rifare l'esame dell'azoospermia (assenza di spermatozoi nel liquido seminale). Il medico gli spiega che questo impossibile, la sua malattia irreversibile. "Quando gli mostrai i risultati dellesame, che indicavano la presenza di milioni di spermatozoi, fu molto sorpreso e dopo qualche istante di silenzioso controllo dei risultati, mi consigli di ripetere il test, perch a suo parere poteva esserci stato uno scambio di provette in laboratorio. Sapevo che non era cos, ma volli ripetere il test, ottenendo come risultato che il numero di spermatozoi per millimetro cubo era ancora notevolmente aumentato. In effetti Daniele ha un figlio ora. La vicenda che a noi interessa che Daniele non mai andato a rifare le cure canalari dei denti devitalizzati o estrarre gli stessi, no, l'unica variazione sono i momenti di applicazione rigida per far riposare l'organismo, cio digiuni a succhi o giorni senza cereali, e altre contromisure nei giorni di routine di Igiene Naturale. Questo sistema di vita (che molto vicino a quello dei primitivi) tale da rendere pi vitale, forte e resistente lorganismo, tale da dare pi risorse per permettergli di sanare l'osso e arginare la mappazza dei denti devitalizzati. Il discorso dell'alimentazione moderna, attir cos tanto l'attenzione del dottor Weston Price che, ritenendosi soddisfatto delle osservazioni cliniche, sperimentali e in vitro prodotte dal 1900 al 1925 sui denti devitalizzati, e date istruzioni ai suoi collaboratori su come continuare a raccogliere dati, egli si avvi ad aprire un altro capitolo di ricerca decennale senza precedenti: quello su alimentazione e suscettibilit a degenerazione fisica. E' evidente che (oggi pi che mai) l'osso adiacente ai denti otturati con amalgama diventa una discarica di metalli e la tossicit risultante un importante co-fattore della degenerazione ad orologeria del sistema osseo. I virus e altri microorganismi anaerobici che vi ritroveremo possono essere pensati come gli spazzini dei metalli tossici e dei tessuti necrotici.

Senza amalgama serviva tutta una vita per innescare quella bomba ad orologeria dell'osso necrotico, con linserimento di amalgama, scrive Daunderer [2001], quel contatore inizia a girare pi velocemente; c a partire dai nostri 35 anni di et (a volte anche prima, da bambini), arriviamo ad uno stadio in cui l'irrorazione sanguigna a disposizione della salute dei denti in grave crisi. Una delle prime segnalazioni in tal senso fu quella di Ferguson [1868], ma tanti altri autori del suo tempo facevano notare che il mercurio ha un effetto tossico sull'osso che favorisce senz'altro l'insufficienza vascolare e la successiva colonizzazione batterica dei tessuti necrotici. E' altres evidente il peso sulla salute dell'osso che hanno ltossine prodotte dal metabolismo della microputrefazione, di cui si sa che possono fuoriuscire attraverso la parete dentale. Lo strato di infiammazione si diffonde ai tessuti circostanti, i mediatori dell'infiammazione generano un disordine della coagulazione del sangue e un ridotto afflusso sanguigno (osteonecrosi ischemica). E in effetti le ricerche hanno evidenziato che molti siti di osteonecrosi cavitazionale risultano direttamente adiacenti a denti devitalizzati [Bouquot 2000]. Tra l'altro da considerare un dato ufficialmente accettato in odontoiatria, cio che pi del 40% dei trattamenti canalari non sono fatti in un modo tecnicamente accettabile, per cui entra in gioco la colonizzazione dell'osso da parte dei microrganismi stessi. Quello che si vede in questi casi un'osteomielite intorno alla radice del dente (addensamenti bianchi all'ortopanoramica). Infine l'osso pu essere compromesso da vecchi siti di estrazioni dentali fatte male. Il legamento che attaccava il dente all'osso non ha pi alcuna funzione dopo l'estrazione del dente, e se si lascia l, anche solo una parte minima, funziona da barriera per il ripristino del sistema vascolare osseo e quindi della corretta ricrescita ossea. Non la chiusura del sito dell'estrazione che in gioco, questo no, di l a poco si chiuder. Ma sotto la chiusura la ricrescita sana impedita: incamerando tessuto necrotico, l'osso ricresce a gruviera e diventa un terreno di coltura (nascosto), una fortezza, uno stazionamento, per microrganismi endomorfici e della putrefazione. Una segnalazione davvero incisiva in merito ci viene da R.M. Box [1955] con le migliaia di siti di estrazioni dentali (catalogati in un trentennio di pratica medica) dove egli trovava ossa ricresciute a gruviera (vacuolate). Prima di lui, Thoma [1934], oro-patologo particolarmente famoso e fondatore della American Academy of Oral Pathology, fu uno dei primi a correlare l'osteonecrosi maxillo-facciale con vecchi siti di estrazioni dentali. A partire dagli anni Novanta numerosi autori hanno affrontato questi temi, Bouquot e Daunderer in prima fila. Scrive Shankland [2002]: Sebbene per decenni l'insegnamento universitario sia stato quello di raschiare bene l'alveolo dopo che stata effettuata un'estrazione dentale, la pratica comune tutta l'opposto. I dentisti cos facendo lasciano cavitazioni nel 95% dei casi di estrazioni di denti infetti. Quella della degenerazione dell'osso adiacente ai denti (che coincide con il progredire dell'insufficienza vascolare dovuta a fenomeni infiammatori, tossici o infettivi), una importante tappa verso la malattia e le intolleranze alimentari, in quanto diventa fortezza per temibili organismi anaerobici [Bouquot 1995]. E arriva inesorabile perch, anche senza scomodare i progressi ultimi dell'odontoiatria (l'uso del mercurio, la metodica delle devitalizzazioni, le estrazioni di denti infetti fatte male), uno stressore molto importante in questo discorso della degenerazione della salute dell'osso quello dell' alimentazione sbagliata. Mi dice il dottor Andrea Barile, dentista col quale mi sento con una certa frequenza perch siamo i due relatori di alcuni corsi SIMF a Milano per dentisti: Ogni volta che un paziente ha problematiche relative alla bocca o ai denti, ho notato che cera puntualmente uno stato di salute intestinale da migliorare. Come me lo spieghi?. Tu che hai sempre tutto, mi trovi citazioni su questo?. Un dentista di fine Novecento, George W. Heard, inizi ad interrogare tutti i suoi pazienti per confrontare lo stato di salute dei denti con l'alimentazione; le sue osservazioni, raccolte in centinaia di pagine (Man versus toothache), mostrano che la salute dei denti dipende dal tipo di alimentazione (www.soilandhealth.org). Cito qualche spezzone: Un giorno la signora Johnson mi port per un controllo i suoi due gemelli di 14 anni, Toand Bill. Dopo che ebbi guardato nelle loro bocche dissi immediatamente: Ragazzi, voi due non mangiate lo stesso cibo!. Come

no, disse la madre, hanno sempre mangiato insieme alla stessa tavola!. L'esperienza e il buon senso mi dissero di non argomentare con la madre e cos incalzai i bambini: Tom, ti piace la roba che Bill mangia?. Dovete sapere che la bocca di Bill era impeccabile, non c'era una carie, non un difetto, le gengive erano sane. Noo, fu la risposta di Tom. E a te, Bill, attrae quello che mangia Tom?. Anche qui la risposta fu negativa. La bocca di Tom era arrossata e congestionata. Tom si avviava a perdere i suoi denti perch aveva un osso peggio nutrito (a quel tempo non esistevano ancora le devitalizzazioni dei denti che morivano). Bill consumava puntualmente frutta, e anche verdura, insalata gli piacevano tantissimo, tanto che spesso faceva il bis di queste porzioni. Per Tom invece le prelibatezze erano carne, gravy (salsa grassa sulla carne), oltre che pane, patate; mentre trattava gli spinaci e altri ortaggi come se puzzassero, e senza indugio allontanava insalate o qualsiasi crudit dal suo piatto (..). Un altro esempio. Il signor W. P., un ranchero che aveva mantenuto denti perfetti fino all'et di 65 anni, veniva sempre per i suoi controlli. Poi un giorno trovai un'infinit di carie appena formate.Signor W. P., gli dissi io, mi accorgo che avete improvvisamente cambiato alimentazione, avete abbandonato quel regime salutare che ha tenuto la vostra bocca e denti splendidi per tanto tempo. Non state pi consumando le verdure, i cibi crudi, la frutta, le insalate come del resto avete fatto per tutta la vostra vita. Dopo aver interrogato cos tanti pazienti, anno dopo anno, scrive Heard, fui condotto alle seguenti correlazioni: - troppa carne e grasso animale consumati per lungo tempo causano una rarefazione della struttura ossea; - consumo eccessivo di pane bianco, patate, zucchero bianco, dolci, conduce ad una bocca con molte carie dentali; - il latte quando pastorizzato perde numerose propriet rispetto al latte crudo, e anzi produce problemi. Non speculo sulle ragioni di queste correlazioni, non chiedetelo a me il perch, io semplicemente ho osservato i fatti e li riporto. Quando vedevo una bocca, traevo le conclusioni e dicevo esattamente al paziente quali erano le sue abitudini e preferenze alimentari. La risposta immancabilmente faceva cos: Mi avete fatto il ritratto, come sapete tutto ci dottore?. Il testo classico che affronta la questione salute dentale quello prodotto da Weston Price: Nutrition and physical degeneration (450 pagine, acquistabile presso la Pottenger Foundation, http://www.pricepottenger.org), un libro nato quando Price fece il giro del mondo confrontando gli indigeni ancora isolati che si reggevano su alimentazioni primitive e gli indigeni civilizzati che avevano introdotto da qualche decennio l'alimentazione civilizzata, cio ricca di farine, di zuccheri, di latte pastorizzato e derivati, svuotata del suo fulcro di alimenti della terra freschi e non cotti. I risultati di questo cambiamento di abitudini sono carie, osso delle mascelle meno sano, denti storti, infezioni dentali, piorrea, e chi ne ha pi ne metta. Price dimostra il peggioramento di salute dentale e dell'osso adiacente e delle strutture scheletriche in primitivi che passavano all'alimentazione dell'uomo moderno. Numerosi famosi dottori nutrizionisti hanno fatto risalire la loro eredit a Weston Price e al suo lavoro. Tutti tessono le lodi di questo medico geniale, denominato il "Darwin della scienza nutrizionale". Price, una volta tornato dal suo viaggio intorno al mondo, si mise a curare le persone reintroducendole ad alimenti tra i pi ricchi di vitamine e minerali, in un ambito di cibi provenienti da terreni coltivati in modo biologico e antico, consumati integrali, naturali e, se possibile, crudi. La profezia di Price si avverata, la rarefazione delle ossa un fatto metabolico associato con la dieta civilizzata: in aumento nelle varie civilt man mano che si consolidano le abitudini alimentari moderne. D'altra parte, tra le popolazioni di Asia, Sud America e Africa, dove farinacei e latte non sono ancora derrate di massa, la maggior parte delle persone ha ossa fortissime di cui noi gi non ci ricordiamo pi. In Grecia l'incidenza di osteoporosi raddoppiata dal 1961 al 1977 (ed era persino maggiore nel 1985), man mano che si ammodernavano le abitudini alimentari di questo popolo [Paspati 1998].

Varie popolazioni che sono diventate quasi all'improvviso grandi consumatrici di farinacei e latte pastorizzato hanno triplicato l'incidenza di osteoporosi [Ho 1999, Schwartz 1999, Rowe 1993, Barss 1985, Memon 1998, Smith 1966, Abelow 1992], mentre man mano che la civilizzazione aumentava l'osteoporosi dilagava ulteriormente [Lippuner 1997, Lips 1997, Parkkari 1996, Nydegger 1991, Van Hemert 1990, Versluis 1999, Lau 1993, Fujita 1992]. Nel 1970 negli USA una media annua di 4.9 chili di formaggi erano consumati per persona da ognuno dei 203 milioni di cittadini statunitensi. Nel 1990 questo consumo di formaggi era cresciuto ad una media di 10.9 chili a persona, nel 1994 a 12.3 chili, oltre 13.6 all'inizio del nuovo millennio. SE I PRODOTTI CASEARI VERAMENTE PREVENIVANO L'OSTEOPOROSI, SAREBBE RARA L'INCIDENZA, ALMENO NEGLI STATI UNITI! E invece, stato dimostrato che gli Stati Uniti (come anche le nazioni che consumano le maggiori quantit di prodotti caseari, cio Israele, l'Olanda e gli stati scandinavi) soffrono le incidenze pi elevate di osteoporosi [Abelow 1992, Ju 1993, Kin 1993, Russell-Aulet 1993]. Mi sembra di vedere Price mentre le osservazioni sui pazienti lo portano a questa scoperta (e successivo viaggio di documentazione scientifica: l'alimentazione sbagliata determina un maggior grado di colonizzazione dell'osso mandibolare da parte dell'infezione derivante dal dente morto. Una rigorosa trattazione scientifica ci consente di dare ai pi curiosi una conferma in pi. Partiamo dalle glicoproteine cellulari, ognuna di esse deriva da un certo pezzo del cromosoma e si distribuisce in siti multipli lungo tutto l'organismo e va a formare una famigliola addetta ad una certa funzione. L'uniformit di interpretazione dei vari messaggeri e l'uniformit di operativit sono la prima caratteristica fondamentale, indipendente dalla locazione. Queste glicoproteine appartenenti alla stessa famigliola si capiscono l'una con l'altra (anche se una si trova nell'intestino e l'altra nel cervello). L'operativit comune la seconda caratteristica principale: essa si traduce nel fatto che se una glicoproteina in una certa locazione soffre, la persistenza di questo disagio pu mandare in tilt la stessa glicoproteina che si trovi su un sito a distanza. L'esempio pi noto e forse pi importante quello relativo alla transglutaminasi, enzima di cui sono presenti varie versioni quasi uguali in varie parti dell'organismo, uno dei quali sulla mucosa intestinale, un altro sull'osso mandibolare, etc.. E' stato dimostrato che se un particolare gruppo di transglutaminasi in difficolt da una parte, anche altri gruppi di transglutaminasi (cugini) si attivano a distanza come se fossero in difficolt, qualche tempo dopo [Lutz 1996]. Ma la cosa pi spettacolare quando, essendo interrotta la fonte di disturbo primaria, nell'intestino per esempio, con un'alimentazione esclusivamente di succhi vegetali, ci normalizza di nuovo la situazione dei cugini che da qualche altra parte si erano attivati a distanza (in apparente lontananza dall'evento primario causale) [Lutz 1996]. E' come se l'insieme dei gruppi appartententi alla stessa famiglia di enzimi (in questo caso le transglutaminasi) beneficino di una certa quota di risorse in comune: se da una parte c' un problema o un impegno grosso, le risorse vengono destinate alla risoluzione di quel problema, e tutte le altre per solidariet cedono la propria quota di risorsa a quella pi in difficolt, che per alla fine tira gi con s alcuni degli enzimi cugini, tra quelli pi suscettibili. La scoperta empirica che una frattura ad un osso guarisce prima con il digiuno di succhi o anche che con il digiuno si riesca a curare l'ascesso del dente sano, conferma il fatto che con l'aliquota di risorse quotidiane destinate agli enzimi del gruppo transglutaminasi, l'organismo o bada a tenere giovane e in buono stato di salute l'osso oppure bada alla situazione disastrata che l'alimentazione (in un organismo indebolito, intossicato) crea sulla mucosa intestinale. L'organismo sfrutta (nel digiuno) questa improvvisa ampia quota di risorse per dedicarsi a mantenere sano l'osso, funzione di cui si sarebbe dovuto quasi dimenticare altrimenti, per concentrarsi sul fardello digestivo che stiamo dandogli con qualche intolleranza alimentare. Veniamo ad un esempio. In un organismo l'enzima transglutaminasi del pancreas l'anello pi debole della catena: si prendono topi di cui si sa che con una vita e un'alimentazione normale una certa percentuale di essi diventano diabetici in et avanzata (c' una attivazione patologica delle transglutaminasi pancreatiche). Una

dieta troppo ricca di glutine in questi topi accelera di molto l'attivazione patologica dell'enzima pancreatico transglutaminasi, e ci si traduce in diabete anticipato. Correggendo per tempo l'alimentazione (non alimentandoli con glutine), i topi soggetti a questa modifica NON diventano diabetici, mentre i loro colleghi alimentati a glutine si. Infatti, quando si approssima il limite di esaurimento dell'autonomia enzimatica per disporre del glutine la transglutaminasi l'enzima primario che va in attivazione patologica per una specie di auto-intossicazione invisibile. Un esempio simile il fatto che l'alimentazione sbagliata determina un maggior grado di colonizzazione dell'osso mandibolare da parte dell'infezione derivante dal dente morto. L'intolleranza al glutine una possibile causa di alterazione metabolica delle transglutaminasi, altre intolleranze alimentari lo sono di altre glicoproteine. Per cui si pu attingere a questa dimostrazione biochimica completa. C' una stretta correlazione tra cattivo stato di salute del sistema osseo (quindi salute dentale) e l'eccessivo uso di cereali glutinosi (come diceva Price!). In un organismo sano in nessun caso l'enzima transglutaminasi si attiva ( un enzima di emergenza); ma via via che si impoverisce delle sue oasi di magnesio, tanto pi facile produrre l'iper-attivazione. Il magnesio ed altri ioni chiave fanno da fermacarte, per cui l'organismo indebolito nel lungo termine cede prima. Per cui c' una correlazione anche tra cattivo stato di salute del sistema osseo (quindi salute dentale) e alimentazione raffinata (come diceva Price!). Insulti ambientali esposizioni croniche a basse dosi di metalli pesanti rendono questo percorso verso l'attivazione patologica delle transglutaminasi pancreatiche ancora pi in discesa [Courtois 2004]. Cio l'autonomia enzimatica si consuma prima con le esposizioni tossiche. Quindi c' una correlazione anche tra cattivo stato di salute del sistema osseo (quindi salute dentale) e le varie fonti di tossicit. Vedete quanto numerose sono le implicazioni, visto che questo avviene con ciascun tipo di transglutaminasicugino: ldemineralizzazione dell'osso coincide con l'attivazione patologica delle transglutaminasi ossee. numerosi tipi di problemi neurologici sono caratterizzati da aberrante attivit delle transglutaminasi cerebrali o del sistema nervoso. Modelli sperimentali di malattie neurologiche confermano che inibendo le transglutaminasi dei tessuti nervosi si ottengono miglioramenti delle cavie in termini di motricit, di arresto della progressione patologica e di miglioramenti clinici [Gentile 2004, Dedeoglu 2002]. numerosi tipi di problemi dermatologici (psoriasi, dermatite, perdita di capelli, etc.) sono caratterizzati da aberrante attivit delle transglutaminasi della pelle (e tra l'altro solo nella pelle ce ne sono di diverso tipo) [Thacher 1989]. e cos via... enzimi appartenenti alla famiglia delle transglutaminasi sono stati trovati un po' dovunque: fegato, pancreas, microglia, muscoli, etc. [Maki 2004] e numerosi modelli sperimentali di malattia rilevano una loro attivazione patologica. Abbiamo fatto l'esempio delle transglutaminasi del pancreas, ma vediamo ora che quando l'anello debole della catena sono le transglutaminasi sulle paratiroidi, le possibilit che le transglutaminasi paratiroidee vadano in uno stato di infiammazione cronica senza visibile insulto diretto pu venire da pressoch qualsiasi direzione: - l'attivazione patologica degli enzimi transglutaminasi sulle paratiroidi pu avvenire per una prolungata suscettibilit delle transglutaminasi ossee a causa di infezioni e infiammazioni croniche dentali [Klinghardt 1998],

- l'attivazione patologica degli enzimi transglutaminasi sulle paratiroidi pu avvenire per il prolungarsi di stimoli avversi sulle transglutaminasi addette alla funzione digestiva [Kumar 1996], - etc. etc., l'insulto pu provenire da qualsiasi direzione. Per i teorici, grazie alla recente scoperta dei comportamenti di solidariet a distanza dei vari gruppi cugini di transglutaminasi, si avvicina il tempo in cui la scienza potr accogliere come scientifico il concetto di un sistema di regolazione unico (che chiameremo il terreno biologico) che raccoglie input da pi parti (stressori multipli, ognuno dei quali pesa un tot). La malattia, i disturbi, sono la manifestazione del peso totale degli stressori (somma dei campi di disturbo) sul punto critico di quell'organismo (l'anello pi debole della catena) ad un dato momento. Che strano che di solito davanti agli elementi stressori non ci siano cartelli stradali di divieto d'accesso pi eclatanti e quindi pi visibili! Se guardo indietro nella mia vita, ritrovo una fase (lunghissima) in cui non vedevo il cartello stradale relativo ai divieti di accesso (o almeno segnalazioni di regime-extra); poi c' stato il momento in cui ne vedevo alcuni, ma mi sembrava tanto che riguardassero gli altri. Di l a poco avrei saputo che riguardavano anche me quei divieti di accesso, ma ancora mi sembrava che potevo prenderli senza incontrare i vigili (senza grosso danno apparente). Addirittura avevo trovati gli anticorpi celiaci nell'intestino e nel sangue, ma ancora mi sembrava che il pedaggio da pagare nel mio caso per il consumo di glutine non era molto. Il motivo sempre lo stesso: l'organismo attinge alle risorse straordinarie, con il risultato di mantenere nella norma i parametri di difesa e la somma degli elementi stressori non supera un certo valore soglia in cui ci sono immediati sintomi eclatanti. Di l a poco per avrei avuto bisogno di quelle risorse straordinarie e del regime di crociera per interrompere la degenerazione dell'osso a ridosso dei denti. Capii la situazione di denti morenti, granulomi non superati, osso necrotico, etc. Capii che questo regime-extra aveva sistemato maluccio la regione ossea adiacente ai denti, e che da essa dipendeva la mia salute futura. Solo allora ho iniziato a rispettare diligentemente il divieto d'accesso posto davanti al glutine. Proprio come dice il dottor A. Mosseri, oggi massimo esponente dell' Igiene Naturale in Francia, assurdo sperare di costruire e preservare una salute dentale buona con un'alimentazione basata su pane bianco, zucchero bianco, riso brillato, cereali e farine denaturate, latte pastorizzato, carni industriali, frutta e verdura in scatola, verdure troppo cotte, caramelle, torte e dolci di frequente, assunzione di poca frutta e verdura fresca. Il discorso pi pesante riguarda il glutine. Una tale dieta impoverisce tutto il terreno biologico e l'alterazione della salute dentale non altro che una parte della degenerazione del sistema causata da un tale regime. ..e mettiamo l'intolleranza alimentare in tutto questo contesto Avevo 21 anni, studente residente nel centro storico di Napoli a pochi passi dall'Universit in un appartamento fittato con altri dodici, seppi da un amico che in quell'anno gli universitari potevano fare gratis la radiografia e la visita specialistica di valutazione per la colonna vertebrale (a lui serviva per iscriversi in piscina). Sono quelle cose che, se non fosse stata gratis e se non fosse stata a portata di mano nell'ospedale adiacente alle nostre aule, non avrei assolutamente fatto, ma invece eccomi l, fatta la radiografia, ad attendere la chiamata del mio turno. L'assistente (giovane, uno studente) chiam il mio numero e fece cenno di farmi avanti, portammo insieme la mia radiografia della colonna vertebrale al medico, certamente un ricercatore della clinica universitaria. Mi pare che in quella stanza rettangolare, ben distanziate tra loro ci fossero quattro scrivanie, attaccate al muro, ognuna con il suo luminare, e ognuno di loro seduto di spalle a noi ed altri che rimanevamo al centro dell'androne. Il medico addit al giovane alcune cose sulla lastra e prese una penna; non ricordo le parole ma disse una cosa del genere: "Ha pi di settant'anni?". L'altro, senza aprire la bocca, spost un po' gli

occhi e un po' i piedi come per guardarmi faccia a faccia (l'equivalente di rispondere al professore: "Eccolo. E' qui"). Il medico neanche lui disse niente, mi individu e inizi a scrivere. Mi impression tantissimo questa sequenza, sicuramente avevano trovato una situazione tanto degenerata e grave che solo se ero vecchissimo si poteva giustificare. Andai subito a leggere sul foglio, ma anche l il medico ermetico aveva taciuto, ovvero c'erano solo termini in stretto gergo medico. Quel silenzio glaciale fatto di una domanda sola del medico mi diede l'impressione che la mia condizione fosse proprio senza speranza, non ne sapevo molto e cercai di rimuovere l'episodio in fretta dai miei pensieri. Ma veniamo ad un altro momento, vari anni dopo, ecco che mi capita di ritrovarmi in mano il frammento magico (quando non lo stavo neanche cercando) che ricompone questo puzzle seppellito. L'osteoporosi una manifestazione comune della celiachia, numerosi studi ne parlano. Un'amica che dottoressa dello sport mi ha spiegato che, anche vedendo in una radiografia l'immagine di rarefazione ossea, non si ha modo di distinguere bene se da osteoporosi (fenomeno di solito dell'et avanzata) oppure da osteomalacia, per cui ad un certo punto il medico per completare la sua analisi doveva sapere quanti anni avevo. Vista la mia et non trovava tanto una spiegazione e sulla ricetta non scrisse osteoporosi ma solo i termini tecnici (rarefazione.., etc.). Ahh, come mi sarei sentito sollevato se avessi saputo il tutto in quel momento!! Non ero un vecchio di novantanni e nemmeno una signora in menopausa. Una rapida ripassata della letteratura medica e il ricercatore non riusc a trovare una spiegazione plausibile per quella demineralizzzione ossea che si vedeva dai miei esami. Il dilemma si sarebbe schiarito di l a qualche anno. La celiachia monosimtomatica pu presentarsi come demineralizzazione ossea. Mazure, un ricercatore dell'ospedale di Buenos Aires, scriveva nel 1994: "I dati da noi raccolti forniscono la prova incontestabile che la rarefazione ossea avviene in celiaci asintomatici prima che ogni altro sintomo diventi evidente. Poich la diagnosi precoce e l'adozione del regime senza glutine sono di fondamentale importanza per evitare ulteriore deterioramento della struttura ossea, i pazienti con problemi di demineralizzazione dovrebbero essere indirizzati subito alle specifiche indagini celiache". Bojkovic [2003] presenta il caso di una 23enne che si presenta con osteomalacia (difetto di mineralizzazione ossea) e osteoporosi secondaria (rarefazione per aumentata lisi ossea), e alla fine si scopre che queste situazioni sono state determinate da una celiachia non riconosciuta per molto tempo. Apriamo anche la parentesi degli anziani, mi risulta che anche i loro problemi alle ossa dovrebbero sollecitare le indagini per la celiachia: Monti [1996] riporta la sofferenza per 5 anni da osteomalacia in una 70enne, tanto grave che i dolori ormai rispondono solo ai narcotici. Grazie anche alle altre caratteristiche cliniche richiamanti una celiachia classica, perdita di peso, anemia, debolezza, si arriva alla diagnosi di celiachia e la sospensione del glutine porta un miglioramento generale, situazione alle ossa compresa. Dorst [1998] ricostruisce la storia di diffusi dolori alle ossa per 20 anni in una 67enne che durante i suoi numerosi ricoveri in ospedale aveva ricevuto come diagnosi "anemia ferropenica", "osteoporosi" e "iperparatiroidismo". Nonostante tutti i precedenti tentativi di trattamento, somministrazione di vitamina D3, calcio, fluoruri, ferro, la condizione della paziente era deteriorata ad un tale livello che aveva costantemente bisogno di supporto medico. Ad un certo punto viene finalmente identificato il morbo celiaco (anticorpi celiaci e atrofia dei villi intestinali). L'adozione del regime senza glutine porta ad un miglioramento dello stato della signora entro 3 mesi, i problemi si sono ridotti a l'autonomia della paziente aumentata. Una 60enne visitata per osteoporosi era rimasta a lungo un enigma nonostante numerose indagini e i soliti tentativi terapeutici. Alla fine ci si indirizza alla diagnosi di celiachia che viene confermata e che clinicamente caratterizzata da dolori addominali e perdita di peso [Scharla 2003]. Hepner [1978] descrive una 54enne con steatorrea ("feci unte") e osteomalacia, si tratta in realt di una paziente celiaca che aveva ripreso a consumare il glutine. Le viene chiesto di sospendere di nuovo il glutine e cos facendo prima si risolve la steatorrea e poi l'osteomalacia. Il controllo della celiachia viene consigliato nelle donne in post-menopausa (particolarmente a rischio per l'osteoporosi) perch la rimozione del glutine apporta anche a loro un miglioramento della densit ossea, perch nessun altro possibile intervento determina un risultato cos marcato e perch il sovrapporsi di fattori di rischio in questa fascia di et pu essere particolarmente deleterio [Bai 1997, Kemppainen 1999, Sategna-Guidetti 2000, Chiechi 2002].

Ci sono due cose da ricordare sull'infanzia: 1. che una crisi celiaca classica nell'infanzia non un segnalibri da buttare nel cestino, prima o poi ritorna in forme insidiosissime e presenta il conto nell'et adulta. Cellier [2000] effettua un monitoraggio di individui che avevano ricevuto la diagnosi di celiachia nell'infanzia ma che poi erano tornati ad una dieta con il glutine incoraggiati dall'assenza di reazioni immediate. In un terzo di questi pazienti Cellier individua un elevato livello di osteopenia. Da cui se ne deduce, conclude Cellier, che questi pazienti non dovrebbero pensare di essere guariti dalla celiachia anche se non hanno sintomi intestinali quando consumano il glutine, necessario sia un controllo continuo a lungo termine e sia che il medico faccia tutti i controlli adeguati per evidenziare i problemi in corso e in modo da far loro riprendere il regime senza glutine. 2. che sintomi di anomala formazione ossea o rachitismo nell'infanzia sono essi stessi una pi che probabile manifestazione di celiachia [Pelikan 1967, Thalayasingam 1985, Stenhammar 1985, Khuffash 1987, Vanderpas 1987, Pratico 1995, Rawashdeh 1996, Thapa 1999, Cimaz 2000, Mohindra 2001]. Abbiamo parlato dei giovani, dei giovanissimi e degli anziani; passiamo ai pazienti nel terzo decennio di vita: Jerosch [1990] segnala un caso di celiachia che si presenta nella forma di una signora 36enne con dolori inguinali bilaterali. I raggi X rivelano uno stato avanzato di osteoporosi nell'area dei dolori. Alla fine si indaga la celiachia e il responso positivo, per cui gli autori invitano a valutare questa possibilit in caso di pazienti giovani con osteomalacia. La celiachia una possibile causa di forti alterazioni metaboliche alle ossa che si presentano anche con gravi stati di disabilit. Lovric-Bencic [1996] presenta le osservazioni su una 41enne in cui la diagnosi di celiachia e la sospensione del glutine apportarono un miglioramento tale che la paziente fu di nuovo in grado di muoversi indipendemente e fu registrato anche un miglioramento dello stato di mineralizzazione delle ossa. Il ricercatore italiano Lupattelli [1994] scrive: "In questa pubblicazione presentiamo un grave caso di osteomalacia secondario alla celiachia: vengono da noi sottolineate le caratteristiche cliniche di questa celiachi atipica in cui sintomi gastrointestinali erano assenti. Si tratta di una 31enne in cui l'osteomalacia ha portato a deformazione scheletrica con fratture spontanee, la donna ha una notevole ipo-fosforemia, una tendenza a bassi livelli di calcio sierico e anemia. La paziente anche in uno stato di depressione. Dopo avere indagato tutta una serie di possibili fattori si arriva alla diagnosi di celiachia. Viene prescritto un regime senza glutine che in un mese le apporta uno straordinario miglioramento". Il ricercatore di Perugia conclude rimarcando che la gravit di questo caso era stata causata dal notevole ritardo della diagnosi e che sintomi scheletrali sono presenti in all'incirca il 30% delle forme atipiche di celiachia. La densit di mineralizzazione ossea sistematicamente ridotta in celiaci con la celiachia appena diagnosticata. Questo un motivo pressante, che si va ad aggiugere ad altri potenziali effetti secondari dell'intolleranza al glutine, per instaurare subito un regime senza glutine. Si consiglia di fare sempre una valutazione iniziale dello stato di mineralizzazione ossea nei celiaci appena diagnosticata e di monitorarla fino a che non si sia normalizzata [Kalayci 2001]. In questo studio, conclude il ricercatore, stato dimostrato che un anno di regime senza glutine sufficiente nei pazienti celiaci per migliorare la situazione di osteopenia ma non per normalizzarla completamente. Per cui pu essere necessario un periodo di monitoraggio pi lungo di un anno. Il meccanismo. Nuti [2001], che osserva in 53 pazienti su 255 con osteoporosi identifica anticorpi celiaci nel sangue, sottolinea che i pazienti con celiachia non diagnosticata sviluppano anomale al processo di mineralizzazione delle ossa dovute a vari fenomeni secondari all'interferenza del glutine, il malassorbimento di calcio, l'iper- paratiroidismo e la carenza di vitamina D. Il periodo che si rimane a regime senza glutine proporzionale al livello di normalizzazione che si ottiene per tutti i parametri di mineralizzazione ossea. Il grado di assorbimento del calcio notevolmente ridotto nella celiachia e migliora solo dopo che si sospeso il glutine. I livelli di ormoni sierici paratiroidei si normalizzano con la sospensione del glutine, stabilizzando cos il processo di formazione ossea. I livelli di vitamina D carenti anch'essi si normalizzano. Nella celiachia sono ridotti anche i livelli di osteocalcina e di peptide carbossilterminale del procollagene tipo I, cio due parametri coinvolti nella corretta sintesi ossea, ma anch'essi si normalizzano a dieta senza glutine. Con la sospensione del glutine migliorano i valori degli indici di formazione ossea e di assorbimento osseo, BALP, PINP, e N-Telopeptide-x (rilevanti sia per l'osteomalacia che l'osteopenia). Il livello di IGF-1 (Insulin Grow Factor) nel celiaco che consuma glutine ridotto, si normalizza solo con la sospensione del glutine.

Tutti gli studi riportano che con la dieta senza glutine rientrano nella norma il contenuto minerale delle ossa, l'area delle ossa e la densit ossea, anche se per arrivare ad una perfetta normalizzazione bisogna aspettare qualche anno e soprattutto non posticipare troppo tardi nell'et l'intervento senza glutine. Conclusioni. Per non prendere troppo spazio ho dovuto terminare bruscamente la rassegna della letteratura medica (considerato che sul comodino vicino al letto ho circa cinquanta pagine di studi che dimostrano le patologie ossee dovute al consumo di glutine nel celiaco asintomatico). Essendomi trovato al bivio se fare del mio libro un'opera in cui includere con la massima completezza e dettaglio tutte le dissertazioni da me raccolte, e quindi chilometrica, oppure un'opera in cui io faccio un grandissimo lavoro di sintesi e riesco cos ad offrire al lettore la massima panoramica possibile senza dovergli dare da leggere un paio di enciclopedie, scelgo (anche per i prossimi argomenti) la seconda opzione, al lettore interessato rimarr una lista di riferimenti bibliografici per approfondimenti. Se vi trovate nella biblioteca universitaria o su internet (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi), potete ottenere il sommario o l'articolo (che vi interessa) completo in lingua originale digitando nome dell'autore e anno: Lincidenza di demineralizzazione nella nostra societ ci d lidea esatta di una societ che sfrutta il glutine, le farine, i cibi raffinati, etc. livello intestinale lorganismo dispone delle massime capacit di mobilitazione delle energie compensative (e attinge a piene mani alle risorse straordinarie) per cui, pur rimanendo normale, il dramma si svolge progressivamente e in silenzio in organi e tessuti periferici (per approfondimenti vedi mal di glutine.doc). i campi di disturbo si sommano Nell'esempio della bimba di 9 anni [Katsanuma 1990] che con l'amalgama inizia ad accusare una glicogenosi di tipo VII (l'esercizio fisico accompagnato da reazioni allergiche, asma fino a shock anafilattico), l'enzima glucosidasi collassato, di chi colpa? Del fatto che nel patrimonio genetico di questa ragazza il collasso era prevedibile? Del fatto che il mercurio gli ha dato la mazzata finale? Del fatto che quando fa esercizio fisico dopo mangiato le reazioni post-esercizio fisico sono particolarmente intense? La ragazza toglie l'amalgama e guarisce: pu fare esercizio fisico senza avere reazioni di nessun tipo [Katsanuma 1998]. Il vaso fatto di questa predisposizione genetica al collasso dell'enzima specifico. Ma prima di mettere l'amalgama n l'esercizio fisico, n il mangiare prima dell'esercizio fisico riescono a riempire il vaso tale da provocare la sindrome. Solo quando il vaso si riempie con l'amalgama, questo campo di disturbo di notevole entit fa scattare la problematica. Il fatto che l'amalgama non crea lo stesso in tutte le persone incompatibile con il fatto che in questa bimba il mercurio nel sistema era (invisibilmente) il campo di disturbo primario che sosteneva e mediava reazioni anafilattiche post-esercizio fisico? Evidentemente il riempimento del vaso da parte dell'amalgama era fondamentale per il manifestarsi dei sintomi che si verificano in misura della somma di una serie di contributi stressori. Man mano che il vaso si riempie, il livello di acqua raggiunge certe fessure che solo quel vaso ha, e altri vasi ne hanno altre diverse. Un esempio che ci viene dalla scienza quello in cui suscettibilit a certe malattie e insulti tossici si sommano per provocare la malattia. Pollard [2001] dimostra che il mercurio accumulato nei tessuti di un organismo ad un certo punto provocher esacerbazioni di condizioni autoimmuni anche in assenza di geni suscettibili al mercurio. I topi del tipo BXSB sono di quelli che non hanno geni suscettibili al mercurio, ma hanno una combinazione di molecole MHC che porta ad una maggiore suscettibilit all'autoimmunit sistemica. Risultato: l'esposizione cronica a basse dosi di mercurio determina comunque un effetto decisivo nell'insorgenza dell'autoimmunit in questi topi [Pollard 2001]. Gli studi di Price, poco prima che egli partisse per studiare i popoli primitivi, avevano messo a confronto animali alimentati scorrettamente e animali alimentati correttamente e dimonstrarono che,esponendo entrambi allo stesso grado di infezione dentale, cronica o acuta, i secondi avevano una maggiore resistenza rispetto ai primi, che si traduceva in maggiore e problemi di salute di minore entit.

Ad un certo punto il concetto di campi di disturbo multipli che si sommano in un unico terreno biologico deve essere balenato a questo gigante che Weston Price. Egli ha fatto un esperimento unico nel suo genere. Ha sommato tre campi di disturbo, tali che ciascuno dei tre non provocava il collasso dello stato di salute, e neanche la somma di due di essi, ma tre insieme si. Egli ha preso un coniglio-mamma dopo la gravidanza: primo stressore, che da solo non produce problemi. Egli ha preso un coniglio che in passato aveva superato uno stress fisico pesante e lo ha seguito dopo la gravidanza: primo e secondo stressore che da soli non producono problemi. Infine, egli ha preso in considerazione una certa esposizione a batteri devitalizzati tale che non faceva collassare n lo stato di salute del coniglio-mamma n lo stato di salute del coniglio che in passato aveva superato uno stress fisico pesante: questa dose per faceva precipitare lo stato di salute del coniglio esposto a tutti e tre gli eventi stressori, prima il trauma fisico pesante, poi la gravidanza, e quindi questa bassa dose di batteri dei denti devitalizzati. Per inciso, i conigli pre-indeboliti in questione sono quelli che sviluppano una condizione di paralisi della prima vertebra da cui per recuperano e vivono una vita del tutto normale di l in poi;come si fa a produrre questo coniglio con trauma fisico pregresso? Lo si vaccina. Una stimolazione antigenica nociva ma solo per breve tempo (iniezione di basse dosi di batteri) uno stress dosabile in modo che nella stragrande maggioranza dei casi non si hanno quei danni permanenti che sarebbero prodotti da quantit maggiori di esposizione a temibili batteri. E' la somma che fa il totale, e in questa somma di elementi stressori, succede in realt che ognuno osserva quello che lo interessa di pi: Un signore a Milano, a proposito del cloruro di magnesio, mi dice tutto soddisfatto che lo sta prendendo da cinque anni tutti i giorni a fronte di mialgie diffuse che accusa; se passa una settimana senza prenderlo le mialgie ritornano e appena lo ingerisce queste si placano e poi scompaiono. Io non condivido tutto questo suo ottimismo: la forza motrice di queste mialgie sono le piombature metalliche (tossiche per corrosione e inalazione di mercurio vapore) che ha in bocca, gli faccio notare che io toglierei la causa e non mi accontenterei di questa strana situazione di pareggio (tossicit amalgama 1- magnesio 1). Nel caso specifico basta fare il test con apparecchiatura EAV (presso un bravo omeopata) per avere una conferma che lamalgama sia la causa delle mialgie. Oppure un ragazzo con problemi di artrite cronica che avendomi conosciuto inizia ad individuare le intolleranze alimentari allo scopo di prepararsi per fare la rimozione dell'amalgama; lo sento di nuovo a distanza (!) di tre anni e scopro che non ha ancora tolto il mercurio dentale. Mi dice che ormai ha capito che il problema adottare una dieta stretta avendo individuato le sue intolleranze alimentari. Gli invio allora il documento che spiega che la presenza di mercurio e che contribuisce alle intolleranze alimentari, ed allora che decide finalmente di togliere l'amalgama. Mauro Novelli, medico di Viterbo, mi scrive della sua vicenda di vittima dell'amalgama: aveva ottenuto la risoluzione di molti sintomi con la rimozione dell'amalgama, tensione emotiva, stanchezza fisica profonda, disbiosi, mal di testa, poi... Giugno 2003: metto un perno in titanio in una radice dentale e rivedo comparire l'ansia e i mal di testa di antica memoria e una dermatosi sul cuoio capelluto fronto-parietale omolaterale. Dopo una settimana la dentista deve ricredersi e sostituisce il perno in titanio con un lavoro senza metalli. L'ansia scompare immediatamente e la dermatosi se ne va via in 24 ore. Un altro caso clinico in cui l'implantologia in titanio rappresentava un campo di disturbo sar citato a pag.47 (Battistoni 1999). Vorrei raccontarti il caso di una paziente, che molto emblematico sia per quanto concerne la tossicit da amalgame che per quel che riguarda le focalit. La sua storia: a circa 8 anni, data che corrisponde allincirca alle sue prime amalgame in bocca, comincia a soffrire di forti cefalee a grappolo; il suo medico curante le prescrive la Novalgina; arriva a prenderne 40 gocce per volta e al bisogno, per cui arriva a farsi due bottigliette al giorno di novalgina tutti i giorni (me lo sono fatto ripetere dieci volte perch non ci credevo!!!). Questo fino a 25 anni, quando le hanno riscontrato una Artrite Reumatoide; allora ha cominciato a prendere antiinfiammatori e cortisonici; e per il mal di testa? Per quello ora prendeva degli antidolorifici: nimesulide e Voltfast, tre compresse per botta per tre volte al d. A 28 anni finalmente un medico naturopata le fa sospendere lantidolorifico e comincia a drenarla. Per lei cos si tiene il suo mal di testa quotidiano. A 29

anni giunge nel nostro studio dentistico; test kinesiologico positivo, valori elettrochimici alti; sostituisce le amalgame; ora a distanza di qualche mese da quando ha cominciato il mal di testa lha solo una volta alla settimana e leggero (a dire il vero in corrispondenza dellevento odontoiatrico). I dolori articolari sono molto diminuiti. Laltra settimana infine doveva togliere un molare, un 46, completamente necrotico ed irrimediabile; un dente da estrarre. Bene, stato estratto e dalla sera alla mattina la paziente ha riferito che i dolori alle ginocchia e sotto ai suoi piedi sono completamente cessati! Pensa che per questo dolore ai piedi era andata anche a farsi fare dei massaggi shiatzu; le avevano detto che si trattava del fegato e le facevano dei massaggi oltre a prendere dei rimedi, ma nulla. Poi da una sera alla mattina, tolto il dente e tutto va a posto! Io non le ho neppure chiesto nulla, stata lei spontaneamente a raccontarmi di questa cosa!!!! Incredibile, anzi no, credibilissimo. Beh, una bella soddisfazione, credi, lavorare in questo modo; ciao fratello, roberto. Intossicati da amalgama, attenti ai denti devitalizzati! Gli altri possono permetterseli, voi di meno (testimonianza fornita dal dottor Cupioli, Sant'Arcangelo di Romagna). Alle prese nella vita con i piccoli rimbalzi di salute di turno, non ce n' uno che sfuggirebbe alla soluzione se fossimo pronti a sgonfiare la somma degli elementi stressori in una qualsiasi delle sue componenti importanti. Un altro esempio (di Antonietta): In famiglia siamo 4, io, Mauro e due figli, uno di 16 e laltro di 6 anni. Il pi grande, Riccardo, soffriva di mal di testa prolungati e insistenti. Nellarco degli ultimi due anni gli ho fatto fare tutta una serie di analisi, compresi elettroencefalogramma, visita neurologica e lastre. Per fortuna niente, ma i mal di testa continuavano. Diagnosi: Mal di testa congenito, di quelli che se lo deve tene. A maggio 2004 ho incontrato Lanfranco appena trasferitosi da Napoli citt qui da noi allArgentario. Dietro suo consiglio abbiamo fatto la prova: cloruro di magnesio e niente latte e latticini. Risultato? Mal di testa sparito dincanto. Laltro mio figlio, Daniele, appena prendeva il raffreddore degenerava in asma bronchiale e broncospasmo; di conseguenza antibiotici e cortisone, etc. Ho scoperto leggendo ora il manoscritto sul magnesio che il broncospasmo era dovuto a carenza di magnesio e infatti con la somministrazione di magnesio un altro bambino. Nellinverno 2003 e nei mesi prima del magnesio mi si ammalava con una frequenza di due volte al mese in media: ero disperata! La quantit di prodotti contenenti latte nella sua alimentazione si ridotta e per il momento mi ritengo soddisfatta, anche perch almeno riesco a dargli il cloruro di magnesio regolarmente. Io e mio marito con il cloruro di magnesio abbiamo riscontrato unaumentata resistenza a raffreddori e mal di gola (pur essendo fumatori), digestione pi facile, aumentata resistenza alla fatica, ci siamo sgonfiati senza diete, e sembra che il magnesio protegga il ginocchio di Mauro sensibile per il lavoro di meccanico ed ereditariet (mio suocero ha le protesi a tutte due le ginocchia). Insomma lincontro e amicizia con Lanfranco mi hanno aperto la porta ad un mondo tutto nuovo: il magnesio, i problemi che d il latte, la riduzione delle farine dallalimentazione. Infatti sempre Riccardo, lanno scorso, in primavera aveva avuto tonsillite con placche di pus in gola che lavevano costretto a prendere 15 giorni antibiotici e cortisone. Ad ottobre, di nuovo, placche e mal di gola, stavolta per eravamo preparati: magnesio due volte al giorno, niente latticini e, mi dice Lanfranco, niente glutine. Riccardo non allergico al frumento, gli spiego io, Ho capito mi dice Lanfranco, ma quando uno vuole superare certe situazioni, centra anche lintestino, e lo si prepara meglio se si fa a meno anche del glutine. Aveva funzionato per la moglie di Lanfranco, per problemi ancora pi grossi e ha funzionato anche per mio figlio, a Riccardo sparito tutto facilmente e senza medicine!. A proposito di intolleranza a latte/latticini/formaggi, il dr Russell Bunai, pediatra di Washington, spiega: Se mi fosse data una sola possibilit di cambiamento alimentare sui pazienti che mi si presentano, non avrei dubbi su quale produrrebbe il massimo beneficio per la salute: ELIMINARE i PRODOTTI CASEARI". Il dr Michael Klaper in California gli fa eco: "Quando mi arrivano pazienti con artrite reumatoide o asma, il primissimo aggiustamento che faccio quello di chiedere che smettano di consumare latte e derivati, e cos facendo continuo ad essere stupito in ognuno di questi casi della rapidit con cui tanti sintomi vengano curati, con il solo espediente di rimuovere il latte pastorizzato di mucca dall'alimentazione". Ecco una testimonianza davvero illuminante (sul glutine):

36enne, che aveva avuto una prima gravidanza senza alcun tipo di problema, le condizioni erano state talmente buone che aveva potuto partorire in casa, ma quando inizia la sua seconda gravidanza ha appena subito un'intossicazione acuta da mercurio presso un dentista che le ha vaporizzato sette amalgame. Due minacce di aborto, alla fine del terzo mese uno scollamento della placenta di tre centimetri, una diagnosi di sospetta placenta previa, oltre che una costante spossatezza, capogiri, non si reggeva praticamente in piedi, passava gran parte del tempo a letto. A questo punto la donna legge che molti intossicati da amalgama devono sospendere il glutine e la caseina. Dopo una settimana di questa dieta (senza farine di cereali, senza latte e formaggi) ebbi un momento di riflessione profonda davanti a quello di cui stavo facendo esperienza: Mi sentivo praticamente unaltra persona. Avevo scoperto lalimentazione che cura! Avevo scoperto un supporto, come pu essere quello usato dai saltatori dellasta per proiettarsi nellaria, che ti lancia in unaltra dimensione del vivere. Ero compiaciuta, sapevo che da allora in poi su questa cosa non avrei avuto nessun dubbio mai. Al sesto mese di gravidanza mi occupavo, da sola, delle faccende di casa e di mia figlia di poco pi di due anni. Ricordo benissimo che potevo stare in piedi anche otto-nove ore al giorno senza avvertire alcuna stanchezza. Non mi ero mai sentita cos prima, in tutta la mia vita. Dopo un mese dallinizio della dieta mi era sparita anche la candida che persisteva dallinizio della gravidanza. Inutile dire che scomparve qualsiasi tipo di disturbo e tutto and a gonfie vele: anche mio figlio pot nascere in casa. E' proprio vero che lanciamo il treno su percorsi impossibili, perennemente in regime extra, e che nonostante tutto le persone restano normali per un certo lasso della loro vita (trent'anni, cinquant'anni, ...). Quello che l'organismo fa tagliare i fondi per programma genetici straordinari, e concentrare tali risorse per il lavoro intestinale che io gli do' da fare, e per neutralizzare al meglio i sovraccarichi metabolici che questo tenore di vita gli procura. L'organismo attinge alle risorse straordinarie, con il risultato di mantenere nella norma i parametri di difesa e la somma degli elementi stressori non supera un certo valore soglia in cui ci sono immediati sintomi eclatanti. In tutta questa carriera, continuiamo a prendere strade in divieto di accesso perch non vediamo il segnale o, quando lo vediamo, perch ci sembra che non saremo puniti. I periodi critici, come per es. il sovraccarico per l'allergico di pollini di graminacee a maggio, sono un'opportunit per individuare intolleranze alimentari che rimangono apparentemente asintomatiche nel resto dell'anno. La mia allergia primaverile ai pollini diventata un'occasione per valutare con la pratica le mie intolleranze alimentari: infatti se non consumo prodotti a base di farine e formaggi non ho pi alcun disturbo. Una piccola intolleranza alimentare che ho quella alle arance: se ne consumo nel periodo dei pollini il giorno stesso mi viene a ciel sereno qualche starnuto da fare. Se per consumo arance in un altro periodo dellanno non mi accorgo di essere intollerante ad esse o mi accorgo di lievi interferenze ma solo se osservo bene. Lomeopata che mi ha testato con lapparecchiatura EAV, senza che io gli avessi detto niente, mi ha segnalato questa mia intolleranza. Le arance sono ricche di fenoli ed io ho subto per il momento un impoverimento del bagaglio enzimatico dellenzima per la gestione dei fenoli, la P-S-Transferasi. Mentre per me questo problema molto ridotto tanto che quasi ridicolo parlarne, in bambini autistici limitare o sospendere i cibi ricchi di fenoli ha un nome, la dieta Feingold, e pu mutare letteralmente il loro precedente comportamento incontrollabile. Un altro momento critico la vaporizzazione dell'amalgama (cio l'approccio del dentista che toglie l'amalgama polverizzandola con il trapano). Un esempio: da: "Francesca M.", Subject: Re: amalgama di mercurio; Date: 18 Nov 2003 lo scorso inverno ho deciso di far rimuovere le ultime sei otturazioni in amalgama. Purtroppo tre non sono state rimosse correttamente, ma sono state vaporizzate... Si figuri che non stata utilizzata neanche la diga, con la conseguenza che ho ingerito un pezzetto di amalgama!!! E' in quel periodo che iniziata la vitiligine e,

dopo un paio di mesi, ad inizio 2003, mi stata poi diagnosticata una tiroidite cronica di origine autoimmunitaria ed un'asma bronchiale di eziologia sconosciuta. Un'altra citazione in tema (: Melet J.J., Le mercure des amalgames dentaires: Quels risques pour la sant et lenvironnement? Quels enjeux financiers? , 190 pages): Sandra F., fino all'et di 21 anni, conduce una vita normale, si diploma, prosegue gli studi, molto attiva Su consiglio di un suo dottore naturopata, fa rimuovere le sue 10 otturazioni in amalgama in quanto l'esame ha rivelato una correlazione con allergie e vari altri problemi non gravi. La rimozione viene effettuata senza alcuna precauzione. A questo punto la ragazza accusa nuovi sintomi, c' uno stato di grande affaticamento, poi insorgono problemi di equilibrio che rendono difficile il camminare, poi segue una perdita della parola. Tre mesi dopo la vaporizzazione degli amalgami Sandra, costretta alla sedia a rotelle, non pu nemmeno pi sostenere la testa normalmente. evidente una volta di pi che una rimozione degli amalgami senza adeguate misure di protezione pu arrecare problemi seri o almeno un'ulteriore intossicazione a causa della notevole emissione di vapori di mercurio derivanti dal fresaggio dell'amalgama dentale. E evidente la necessit che si risparmi ad una paziente gi con uno stato di intossicazione anche l'esposizione acuta per la vaporizzazione dell'amalgama, e dunque che si adotti il protocollo di rimozione non protetta, per divulgare il quale nata la nostra associazione A.D.O.M., di Salerno. Alcuni dei nostri iscritti solo togliendo l'amalgama in modo protetto, forse anche eliminando una o due intolleranze alimentari principali, sono guariti da sclerosi multipla, problemi cardiaci, colite ulcerosa, dermatiti, mal di testa, candida, etc. Altri di noi hanno avuto l'esperienza che l'intolleranza al glutine faceva la differenza: senza glutine sparivano gravi artriti reumatoidi, tiroiditi, etc. Io e altri, nell'ambito dell'associazione, abbiamo iniziato a capire l'intolleranza a latte e formaggi, che epidemica. Lo battezzeremo protocollo A.D.O.M. per prepararsi alla rimozione protetta dellamalgama: gli iscritti, avendo programmato di rimuovere l'amalgama, toglievano i latticini (a cui erano intolleranti: primo stressore) e si rifornivano adeguatamente di magnesio (verso cui c'era una carenza: secondo stressore) e gi si sentivano bene come non erano stati in anni. Il vaso era ancora pieno, ma avendone svuotata una piccola parte era diventato possibile muoverlo da una parte all'altra del tavolo senza produrre disagi. E si vedevano persone tanto soddisfatte dopo la sospensione di latticini e lassunzione di cloruro di magnesio che a qualcuno era venuto il dubbio se ancora dovesse rimuovere lamalgama (avevano recuperato uno stato di salute decente). L'organismo uno, i campi di disturbo si sommano. Un esempio perfetto quello di una 39enne che si rivolge allassociazione vittime dell'amalgama per sapere dove fare la rimozione protetta. Legge la documentazione sulla tossicit dell'amalgama e, volendo fare il meglio per preparare l'intestino alle manovre di rimozione amalgama, prima e durante il periodo di rimozione sospende il consumo di latticini, di glutine e con il magnesio cloruro segue le indicazioni del libro di Raul Vergini. Ha la leucemia T- LGL (caratterizzata da una diminuzione dei neutrofili che, invece di valori normali intorno a 2000/ul, crollano a livelli inferiori a 500). Da novembre 2002 a marzo 2003 toglie 5 otturazioni in amalgama, all'incirca una al mese. I neutrofili, alla rimozione della prima amalgama, da 400 che erano sono subito raddoppiati; alla rimozione della seconda amalgama sono saliti a 1100, e con la rimozione dell'ultima amalgama sono saliti a 1400. L'effetto della rimozione era immediato, ogni volta c'era il fenomeno dello sbalzo in su dei valori dei neutrofili e aggiunge la donna, "per la prima volta da anni ho passato indenne i mesi freddi dell'anno senza ammalarmi mai di infezioni di alcun tipo". La sento di nuovo al telefono tre mesi dopo aver terminato la rimozione, mi dice che i valori dei neutrofili sono peggiorati, scendendo a 1100. Mi dice che ha ripreso a consumare glutine. Le d da leggere il manoscritto mal di glutine.doc, sospende di nuovo il glutine e dopo due mesi i valori dei suoi neutrofili hanno raggiunto quota 1600. Per nove anni aveva avuto la malattia e i neutrofili sotto i 500! Un altro campo di disturbo era uno scheletrato nichel-cromo che le provocava continuo arrossamento alla gengiva e che periodicamente ogni 4-5 giorni doveva togliersi per ottenere sollievo.

Non ho (..) un manoscritto sul nichel-cromo, ma evidente che a questa persona manca completamente il concetto di campi di disturbo che si sommano! La signora all'inizio aveva capito: l'amalgama causa la leucemia, perch aveva letto dei casi del dr. Huggins che erano guariti, ma davanti al miglioramento per la sospensione del glutine o al miglioramento per l'eliminazione del nichel-cromo rimasta un po' esterefatta. Le sue vicende le hanno dato la possibilit di capire che era il riempimento o lo svuotamento del bagaglio totale di stressori multipli di varia entit che causava o guariva qualcosa. Se non si vede il terreno biologico che uno, e gli stressori che sono multipli, si arriva facilmente a conclusioni incomplete, sbagliate e anche paradossali. Per esempio se consideriamo l'arsenico, ci sono delle quantit minime in cui l'effetto velenoso non si vedr', e approfittando di ci si fa accettare la procedura di somministrazioni quotidiane a suddette quantit minime. Sono le capacit tampone dell'organismo a nascondere l'effetto delle piccole dosi, ma non per molto: l'acqua versata fuoriuscir dal vaso quando ormai nessuno pi riesce a vedere l'effetto causale di chi la ha versata. Intanto molti arrivano a dirsi convinti letteralmente, che l'acqua non bagna. Per dimostrarlo fanno esperimenti scietnific per mostrare che le loro apparecchiature non rilevano che il tavolo si bagnato, pur avendo versato acqua sul tavolo. Il trucco c' ma non si vede: l'acqua finisce prima nel vaso. Se uno davvero intimamente convinto che l'acqua non bagna, significa che non vede il vaso sul tavolo che trattiene l'acqua (fino ad un certo volume). Male che vada potr dire: l'acqua bagna solo in quantit gigantesche, ma non per quello che ho versato finora. Un'altra citazione: il prof. Daunderer confronta due gruppi di pazienti con sclerosi multipla, quelli che ebbero solo l'amalgama rimossa in cui la percentuale di guarigione fu del 16% e quelli che ebbero l'amalgama rimossa e i denti devitalizzati estratti con pulizia dell'osso, e la percentuale di guarigione fu dell' 86% (e chiss quale altro contributo di campo di disturbo ulteriore doveva essere scoperto nei casi pi difficili). Allora, l'amalgama o le infezioni dell'osso mandibolare a causare la sclerosi multipla? Semplicemente, la somma dei fattori di disturbo che inquinano il sistema venoso cranio-vertebrale a causarla. E' la somma che fa il totale. Nei casi pi semplici, lo abbiamo visto, basta attingere ad uno qualsiasi dei suoi componenti per ottenere un sollievo parziale, pi funzionalit, meno disturbi. Abbiamo sottolineato a pi riprese la fase di normalit e calma piatta a regime-extra (che altro non sarebbe che l'attingere risorse drenandole via dall'autonomia destinata a programmi genetici straordinari), ma pur vero che ad un certo punto compare il disturbo ricorrente. Protraendosi nei decenni il regime-extra, alla fine devono essere chiusi cos tanti programmi di difesa e ci sono cos tante cianfrusaglie e cose fuoriposto nell'organismo che la somma delle forzature alimentari (rispetto al regime di crociera) e degli altri stressori supera il valore soglia relativo ad alcuni disturbi. A questo punto l'omeopata individua le intolleranze alimentari o la tossicit dell'amalgama, e ci ci rid sollievo. Un punto d'inciampo che n l'omeopata vede, n il dentista, n il paziente (per gli strumenti di indagine, vedi capitolo 3) quello dei denti morenti. La tappa in cui risulta compromessa l'irrorazione sanguigna dell'osso adiacente ai denti arriva inesorabile perch, anche senza scomodare i progressi ultimi dell'odontoiatria (l'uso del mercurio, la metodica delle devitalizzazioni, le estrazioni di denti infetti fatte male), uno stressore molto importante in questo discorso della degenerazione della salute dell'osso quello dell' alimentazione sbagliata. Secondo uno studio su cadaveri effettuato da Graff Radford nel 1988, altissime diventano negli anziani le percentuali di cattiva efficacia dei sistemi sanguigni che nutrono mandibola e mascella, c' una degenerazione delle arteriole all'interno dell'osso e addirittura comune il fenomeno delle cavitazioni (questi buchi cavi di varie dimensioni disseminati lungo l'osso mandibolare).

L'osso adiacente ai denti (anche senza destare il minimo sospetto) diventa necrotico, marcio, e questa situazione, credetemi, erode altre risorse (vedi capitolo 2). L'organismo deve rinunciare sempre pi ai meccanismi funzionali e dunque, come scrive Thomas Herms, a quel punto, una delle terapie di base per curare un siffatto adulto per una certa malattia cronica, deve essere necessariamente la bonifica biologica del sistema odontoiatrico senza compromessi nei confronti di materiali metallici della peggior specie, focolai di necrosi ossea e cadaveri dentali. Il successo ottenuto con questo andamento alquanto rigoroso e marziale mi d ragione. Se vogliamo far tornare il paziente in uno stato di regolazione, dargli la capacit di autoguarigione, dobbiamo scegliere la via di toglierne i pesi soffocanti dal suo sistema ecologico con la presenza dei quali uno sviluppo delle proprie forze positive ed orientate a garantire l'omeostasi non possibile. Le difese dell'organismo, calcolata anche la somma degli elementi stressori, non sono pi all'altezza di reggere quello che sta succedendo nell'osso. Iprimo innesco (subclinico) di questa bomba ad orologeria dei denti devitalizzati in corrispondenza del momento in cui i microorganismi patogeni nell'ambiente anaerobico e franco da difese all'interno del dente fanno una loro evoluzione in cui diventano sempre pi piccoli e virulenti. Avendo questi costretto l'organismo ad un lavoro cronico di contenimento, il secondo innesco il momento in cui lo sfinimento (del sistema di regolazione) o uno stress aggiuntivo fanno raggiungere il valore soglia sopra il quale scatta la malattia. Scriveva Price: E a questo punto che un evento qualsiasi, una brutta influenza o un altro stress per il sistema immunitario fa scattare improvviso linizio della malattia degenerativa. Ad esempio Price menziona un paziente in cui una grave forma di reumatismo, risolta con l'estrazione di un dente devitalizzato, era insorta a seguito di un'esposizione forzata al maltempo. Il dente devitalizzato estratto da questa persona fu usato per produrre colture da inoculare a dei conigli, alcuni dei quali tenuti in gabbie al caldo e altri in gabbie al freddo. La dose (uguale per tutti i conigli) era stata mantenuta bassa in modo che non era stata sufficiente per innescare problemi nei conigli al caldo, mentre invece i conigli esposti al freddo svilupparono gravi lesioni reumatiche, che non apparivano senza l'iniezione dell'infezione dentale. Se ne deduce che stress ambientali di varia natura si aggiungono allo stress da denti devitalizzati cos che producono sintomi, quando la somma dei contributi da stressori multipli supera una certa soglia. Affrontare un solo elemento della somma, tra quelli pi grossi, sufficiente per far rientrare i sintomi. Un altro esempio quello di una famiglia con cinque sorelle che fecero da infermiere a loro padre durante una lunga malattia fino alla morte per anemia perniciosa. I problemi delluomo erano iniziati a partire dalla morte della moglie. Le ragazze emotivamente provate per la sofferenza del padre svilupparono tutte una qualche condizione reumatica: reumatismo (due di esse), una condizione cardiaca (due di esse), nevrite (una di esse). Allesame della bocca Price trov denti devitalizzati coinvolti e la successiva estrazione apport la guarigione dalle patologie di tutte e cinque. Il messaggio che lo stress emotivo aveva indebolito il loro sistema immunitario in modo tale che non poteva pi far fronte ai batteri che si nascondevano nei denti. Price vaccinava (iniettava) gli animali con le tossine ottenendone grande danno, oppure danno parziale, o danno appena percepibile. E cos, alle osservazioni su centinaia e centinaia di pazienti si aggiunsero quelle su 5000 conigli e altri animali. Un esempio quello di una giovane con uno stato di salute sopra la media che divenne madre. Durante lallattamento la 22enne svilupp un grave reumatismo. Un paio di denti devitalizzati infetti furono rimossi e il reumatismo immediatamente miglior fino a scomparire. Limpegno della gravidanza e dellallattamento pu far innescare infezioni in denti indeboliti o devitalizzati e il sistema immunitario delle neo-mamme particolarmente suscettibile ai loro effetti a distanza, ha meno capacit di arginarle. Nelle persone che soffrono un grave incidente dauto, da caduta o altro trauma fisico grave, un picco di prestazione richiesto al sistema immunitario per far recuperare in fretta. Le persone con cure canalari, dice Price, sono quelle che in questa situazione hanno tempi di recupero pi lenti del previsto. L'evento del trauma fisico pu rappresentare quella fase di depressione acuta del sistema immunitario che fa si che linfezione fino ad allora silente derivante da un dente devitalizzato si manifesti apertamente e abbia campo libero.

I batteri che viaggiano attraverso il flusso sanguigno nel corpo hanno capacit insospettate di scoprire quale il punto pi debole da scegliere come propria residenza, il punto dove avviene lattacco cruciale e insorge la patologia. Quello che avviene che nel punto pi debole dellorganismo finir per esserci un sovraccarico di assorbimento delle tossine prodotte dai batteri ed l che, quando le condizioni sono propizie per lo spostamento anche dei batteri, questi sentiranno il suono delladunata. p.124, Una 20enne aveva problemi mestruali tali che doveva passare a letto parecchi giorni in corrispondenza del ciclo. La sua salute fisica e mentale stava progressivamente deteriorando. Lanamnesi rivel che cinque anni prima era stata colpita da una palla da golf allovaia sinistra. Levento era stato di lieve entit, senza strascichi di sorta e il fastidio dellurto era durato davvero poco.Oltre alla condizione mestruale, la giovane soffriva di una condizione nervosa acuta che coinvolgeva la respirazione ed era seguita da insensibilit e da grave dolore alla parte posteriore del collo che peggiorava allinizio dei cicli mestruali. Nella bocca cera un dente devitalizzato (molare inferiore) che alla radiografia mostrava una larga infezione e due denti devitalizzati incisivi che sembravano invece impeccabili. Con la rimozione del molare la giovane miglior notevolmente, ma dopo alcuni mesi la sua salute divenne compromessa di nuovo. Dopo la rimozione dei due denti devitalizzati frontali riguadagn peso e i suoi disturbi fisici e mentali migliorarono nettamente. Colture derivate da questi due denti servirono per inoculare quattro conigli femmina e due conigli maschio. Le quattro conigliette svilupparono tutte infezione acuta alle ovaie e lapparato riproduttivo; i conigli maschi rimasero in buona salute. Lestrazione produsse un cambiamento cos grande nello stato di salute della ragazza che la madre disse che ora era una persona del tutto nuova, diversa da prima sia mentalmente che fisicamente. Ovviamente non ci furono ricadute dei disturbi mestruali e relativi dolori. Uno studio condotto da Price in cinque ospedali rivel che le persone che accusavano evoluzioni gravi postinfluenzali erano quelle che avevano infezioni ai denti devitalizzati. Anche gli esperimenti su conigli furono in grado di mostrare che una polmonite normale diventava una grave polmonite stafilococcica con conseguenze molto pi pesanti se si aggiungeva lo stress da esposizione a stafilococci da denti devitalizzati. Molte delle persone osservate da Price avevano avuto denti devitalizzati per decenni senza manifestare problemi di salute; ad un certo punto, dopo uninfluenza, il paziente stentava a riprendersi e poco dopo sinnescava la malattia cronico-degenerativa: linfluenza rappresentava loccasione in cui la focalit del dente devitalizzato prendeva il sopravvento su un sistema immunitario esausto per un surplus di lavoro cronico e in un momento di depressione acuta. il momento critico dell'estrazione del dente marcio Si sa che nel momento dell'estrazione di un dente infetto spesso ci vuole una copertura farmacologica perch la stessa infezione che ha coinvolto il dente quando questo viene estratto messa in circolo in gran quantit nel sangue. Questo discorso noto anche a chi ha estratto un dente devitalizzato coinvolto, o peggio ancora un osso particolarmente marcio. Tanto pi ci accade perch il dentista informato non pu lasciare l'infezione sull'osso o sul legamento, quindi per il bene futuro del paziente deve raschiare l'alveolo al meglio che pu e anche l'osso coinvolto su cui si insediata l'infezione (vedi il protocollo nel capitolo 3). Ci sono ricadute dei sintomi con fasi acute, febbri, etc. Questo disagio, un rimbalzo negativo dovuto al fatto che una dose acuta di tossicit viene riversata nel sangue, dura in modo intenso anche 10 giorni (poi si attenua progressivamente fino alla terza-quarta settimana). Per anni silenziosamente l'organismo ha cercato di ridurre i danni e sopportare il dente devitalizzato in putrefazione operando un sistema di contenimento intorno ad esso, quindi mano mano che dalla mandibola ci avviciniamo al dente incriminato ci saranno degli strati sempre pi concentrati di proteine e tioeteri tossici prodotti dal metabolismo dei microrganismi dell'infezione all'interno del dente o sull'osteite.

Vedete bene che questo proprio il sito che il dentista deve andare a raschiare dopo l'estrazione del dente, e considerate che parte di questa tossicit sar messa in circolo dovendo estrarre i denti devitalizzati coinvolti. Sul rimbalzo negativo che ci sar vi abbiamo avvertito, ma pu essere limitato con un po' di accorgimenti naturali. Il cloruro di magnesio viene usato letteralm